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vita industriale
indica il nome stesso dell’iniziativa, una condivisione di trend e un momento di conoscenza per avere una fotografia del mondo logistico, mettendo in correlazione diretta istituzioni, aziende e player. Attraverso ricerche e dati, il convegno traccia uno scenario più che esaustivo su quelle che sono le potenzialità di un settore determinante per lo sviluppo. Ben quattro le tavole rotonde organizzate presso il MAST - Auditorium, Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia. Il centro polifunzionale e spazio espositivo realizzato a Bologna dalla omonima Fondazione
MAST ha accolto 130 ospiti nel suggestivo contesto post industriale e oggi location museale d’eccellenza per discutere di tematiche spesso sotto i riflettori della cronaca, ma mai prima di questo evento messe in correlazione. Istituzioni, tessuto produttivo e addetti ai lavori hanno interagito con un panel di professionisti di primissimo piano per tracciare la via verso una logistica sempre più etica e sostenibile.
“Con quasi 50 anni di esperienza, desideriamo creare un dialogo tra tutta la filiera permettendo un confronto tra tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni alle imprese, fino ai player della logistica. Solo così è possibile uno scambio di vedute e tracciare una rotta verso un futuro più sostenibile, a livello economico, etico e ambientale”, spiega Andrea Franceschelli, vice president & managing director di Due Torri e promotore dell’iniziativa.
Considerato erroneamente come l’ultimo anello di una catena che dal produttore arriva al consumatore, il settore logistico è sempre stato valutato come il protagonista dell’ultimo miglio, senza considerare il va- lore aggiunto reale che una logistica evoluta può garantire sia al pubblico che ai lavoratori diretti, fino alle positive ripercussioni in termini di abbattimento dell’impatto ambientale, del traffico e della vivibilità di infrastrutture stradali.
“Ritmi di vita sempre più accelerati, la crescita degli acquisti online, ma anche il prezioso ruolo svolto durante i lockdown imposti dalla pandemia Covid-19 hanno in parte mutato il percepito del settore e gli stessi operatori avvertono la necessità di farsi non solo portavoce di una categoria, ma ambasciatori di una logistica etica e più pulita”, spiega Franceschelli, entusiasta dei riscontri raccolti dall’evento dello scorso novembre. “Seppur strategica, la logistica può avere un reale valore aggiunto, concreto e fattivo, a patto che tutta la filiera sia propositiva e riesca a delineare un futuro che tenga in considerazione le diverse necessità e le grandi opportunità che una collaborazione trasparente e convinta può portare”.
Faac Riconosciuto Marchio Storico Del Made In Italy
Lo scorso dicembre il marchio FAAC è stato iscritto nel Registro speciale dei Marchi storici di interesse nazionale, istituito dal MISE - Ministero per lo Sviluppo Economico con l’obiettivo di valorizzare marchi di eccellenza con una continuità operativa di oltre 50 anni e storicamente collegati al territorio nazionale. Il logo “Marchio storico”, di cui da questo momento può fregiarsi l’azienda che ha sede a Zola Predosa, alle porte di Bologna, è uno strumento innovativo per tutelare la proprietà industriale delle aziende storiche del made in Italy. Con l’iscrizione nel Registro speciale l’azienda, punto di riferimento nelle soluzioni di accesso per il settore residenziale e industriale, potrà ora aderire anche all’Associazione “Marchi storici d’Italia”, partecipandovi attivamente. L’Associazione promuove l’importanza strategica dei Marchi storici italiani e lavora per dare loro impulso quale leva di competitività e internazionalizzazione per l’intero sistema Paese, promuovendo un’alleanza pubblico-privata con l’obiettivo comune di potenziare il Made in Italy.
“Il nostro marchio è diventato sinonimo in Italia, e anche all’estero, di automazioni per accessi grazie all’impegno costante che da quasi 60 anni viene messo nel migliorare giorno dopo giorno i nostri prodotti”, commenta il presidente del Gruppo FAAC, Andrea Moschetti. “Vedere FAAC iscritto nel registro dei marchi storici di interesse nazionale ci riempie di orgoglio perché è innanzitutto un prestigioso riconoscimento alla capacità imprenditoriale prima di Giuseppe Manini e poi di suo figlio Michelangelo, che ha contribuito in maniera rilevante a portare l’azienda alle dimensioni attuali. È inoltre un riconoscimento per tutti coloro che lavorano in FAAC, per i partner e i distributori che non hanno mancato di sostenere l’iniziativa per ottenere il marchio storico. Per l’attuale management è la conferma della storia importante e dei valori fondanti che abbiamo alle spalle ed è di stimolo e di responsabilità anche per il futuro: ci rende infatti ancora più consapevoli di operare non solo per il bene della nostra azienda ma anche all’in-