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poi, passo dopo passo, in altri continenti. A 57 anni dalla nascita, FAAC può vantare oltre 75 brevetti, 3.800 collaboratori, 34 aziende commerciali e 80 distributori in tutto il mondo. A tutt’oggi, FAAC è una delle poche aziende del settore a progettare e fabbricare internamente tutta la produzione.

GAIT-TECH®, IL DEVICE CHE DÀ COMFORT A CHI INDOSSA I TACCHI

“Indossare scarpe con tacco alto, senza nessun dolore né disagio: un sogno per tante donne che oggi è finalmente realtà grazie a GAIT-TECH®, il rivoluzionario dispositivo brevettato per scarpe con tacco alto (e altissimo) che potranno essere indossate senza nessun fastidio, il tutto senza aggiungere plantari, plateau, cuscinetti o party feet, ma con uno speciale device biomeccanico integrato all’interno della soletta”. Parola di GAIT-TECH, società di Carpi, in provincia di Modena, che ha lanciato un’innovazione destinata a lasciare il segno nel campo della moda, presentata in anteprima mondiale lo scorso gennaio al CES (Consumer Electronic Show) di Las Vegas, la più grande fiera al mondo dell’elettronica di consumo, dove GAIT-TECH® è stato selezionato tra 500 progetti internazionali più rilevanti.

Il dispositivo intelligente è nato dalla brillante intuizione del gruppo di lavoro composto dai quattro fondatori della società, l’imprenditore Andrea Goldoni (CEO della startup), Marcello Benetti (responsabile internazionale legale), Stefano Caiumi (fisioterapista, esperto in analisi del movimento e riabilitazione posturale) e Simone Marchesini (esperto di tecniche ortopediche e ortesi plantari, oltre che titolare di un laboratorio ortopedico con più di 30 anni d’esperienza), da due manager, il direttore creativo Diego Dolcini, con un’esperienza trentennale nel settore, e la general manager Alice Carli, da più di venti anni attiva nell’ambito del fashion management e innovation, e tre noti associati che da subito hanno creduto nel progetto: Simona Verrini, Marco Barbieri e Roberto Bevoni.

“Grazie a GAIT-TECH® sembra di camminare con le scarpe più comode della scarpiera se non addirittura scalzi: il peso del corpo viene infatti ridistribuito dappertutto armonizzando lo schema del passo tra la parte dell’equilibrio e quella propulsiva. Questo migliora la postura, la vascolarizzazione degli arti inferiori e, in generale, l’aspetto fisico. Inoltre, il dispositivo rimane invisibile all’interno della scarpa perché viene inserito nella soletta sotto le teste metatarsali e può essere utilizzato per qualsiasi tipo di calzatura con tacco”, spiegano ancora dalla società carpigiana. Protetto da un brevetto internazionale, GAIT-TECH® si è aggiudicato, nel 2021 e nel 2022, i bandi del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale e dell’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo d’Impresa riservati alle migliori startup innovative.

“Portare benessere e comfort a ogni donna, permettendo a tutte di poter indossare scarpe con tacchi alti e femminili, senza dover soffrire per questo, è la nostra mission. Un ‘basta’ al detto comune ‘per essere belli bisogna soffrire’, perché finalmente, nel 2023, si può essere femminili senza rinunciare alla propria salute”, afferma Andrea Goldoni, CEO di GAIT-TECH.

“Per quanto mi riguarda, questa è una nuova e bellissima esperienza imprenditoriale che si discosta molto dal settore industriale in cui lavoravo precedentemente, ma forse, proprio per la proposta etica che offriamo, mi appaga molto di più; un’avventura che però non avrei potuto realizzare senza il supporto non solo degli altri tre soci fondatori, che da subito hanno dimostrato un grande senso di squadra, ma anche di tutti coloro che hanno creduto in questo progetto, tra cui gli investitori carpigiani, Verrini e Barbieri, il dottor Bevoni dell’Ospedale Rizzoli, la general manager Alice Carli e il direttore creativo Diego Dolcini che disegnerà la prima capsule collection”, conclude Goldoni.

GRANAROLO, SEMPRE PIÙ GREEN, SCEGLIE GREGORIO PALTRINIERI COME TESTIMONIAL

Granarolo è sempre più attenta alla sostenibilità e all’ambiente. Nell’ottica del miglioramento continuo della ricerca e sviluppo sul packaging, l’azienda bolognese ha infatti lavorato per intervenire sulle bottiglie del latte alto pastorizzato in PET al fine di ridurre la grammatura del collo della preforma e del tappo, che è stato ancorato alla bottiglia per evitare dispersioni nell’ambiente.

Il nuovo tappo del latte Granarolo, che è valso all’azienda l’ADI Packaging Design Award, punta dritto all’obiettivo di riduzione del peso degli imballaggi primari e secondari. Ha infatti un -30% di plastica rispetto al suo predecessore, rimane agganciato alla bottiglia e non va disperso nell'ambiente, rendendo più facile la raccolta e il riciclo. Contestualmente, il peso delle bottiglie nei vari formati prodotti è stato ridotto mediamente del 13% rispetto alle bottiglie commercializzate nel corso del 2021.

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