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vita industriale
Modena Giochi Giuliani Festeggia Il Quarantesimo Anniversario
Era il 1982 quando due amici trentenni di Zocca partirono, pieni di speranze, per intraprendere le proprie carriere. Il primo, Vasco Rossi, andò a Sanremo e, nonostante la penultima posizione in classifica, ebbe l’opportunità di rifarsi nel corso degli anni. Il secondo, Franco Giuliani, aprì la sua prima sala giochi, dando avvio ad una storia di successo giunta nel 2022 a festeggiare il quarantesimo anniversario.
A celebrare la ricorrenza è la Modena Giochi Giuliani, realtà con sede a Savignano sul Panaro, in provincia di Modena, che grazie a un percorso di crescita costante oggi conta 150 addetti ed è specializzata nell’assemblamento e distribuzione di videogiochi tradizionali, slot machines e Video Lottery Terminal.
Quella che Franco Giuliani aprì nel 1982 fu la prima sala giochi di tutto l’Appennino modenese, un territorio caratterizzato da lunghe estati molto popolate. “Ma l’inverno arrivò in fretta e fui costretto a chiudere a causa della stagione giunta al termine”, ricorda Franco Giuliani, che ebbe l’idea di chiedere a qualche bar della zona di tenere a noleggio i videogiochi nel corso dei mesi invernali. “L’intuizione si rivelò da subito molto fruttuosa e mi permise di avviare l’attività di distribuzione di videogiochi nei pubblici esercizi, a cui qualche anno più tardi si unì il mio socio, Massimo Sighinolfi”, continua Giuliani.
Per circa due decenni la società si è occupata con successo di noleggio e gestione di videogiochi arcade, flipper, biliardini e carambole, focalizzandosi esclusivamente su questo tipo di apparecchi. “Poi, agli inizi degli anni Duemila, ci furono dei cambiamenti significativi sia dal punto di vista sociale, perché nelle case degli italiani approdarono le console per i videogiochi, che fecero affievolire la passione per i giochi da bar, sia dal punto di vista normativo, perché per la prima volta l’Italia normò le AWP (Amusement with prize) - ciò che oggi conosciamo come Slot machinerivoluzionando radicalmente il mercato dell’intrattenimento B2B”, evidenzia Franco Giuliani.
In quegli anni la Modena Giochi era composta da una quindicina di persone, a cui nel 2004 si unirono i figli dei soci, Davide Sighinolfi e Roberto Giuliani e, qualche anno dopo, anche Silvia Giuliani. L’innesto di forze nuove e il mercato in grande fermento consentirono all’azienda modenese di industrializzare i propri processi e riorganizzare quella che fino a qualche anno prima era strutturata come una realtà artigianale. Da quel momento in poi, l’ascesa nel mer- zione dei materiali osservati). Per il progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione del Pronto Soccorso, invece, che vedrà anche la partecipazione a titolo gratuito di Flavio Manzoni, designer della Ferrari, la Giunta Regionale ha autorizzato all’Azienda USL di Modena, proprietaria dell’immobile, un finanziamento di 1 milione e 200mila euro. cato dell’intrattenimento per pubblici esercizi della Modena Giochi è stata costante, grazie anche alla creazione di collaborazioni con concessionari di rete e all’utilizzo di economie di scala. Oggi l’azienda si propone come punto di riferimento a livello nazionale per la gestione AWP e opera in diverse regioni del centro-nord Italia. “Negli anni abbiamo anche diversificato gli investimenti abbracciando tutte le linee di mercato che riguardano questo settore, abbiamo creato il nostro sito di gioco online, facciamo parte di una società che produce giochi e possiamo contare anche su sale videolottery di proprietà”, sottolinea con orgoglio Giuliani, nel tratteggiare gli ingredienti di una storia di successo che affonda le proprie radici nella Zocca di oltre quarant’anni fa.
“Ero poco più che un ragazzo quando insieme al mio amico Vasco passavamo tutto il nostro tempo libero a giocare con un flipper nel bar della piscina di Zocca; il fascino che quell’apparecchio americano emanava ci impediva di allontanarci. Fu il mio secondo approccio al mondo dell’automatico, dopo il calcio balilla al bar del Paese in cui mio padre e i suoi amici infilavano monetine da 10 lire negli anni Cinquanta. Più tardi, poi, ebbi l’incontro che cambiò radicalmente la mia vita professionale, quello con Paolo Maggiaioli, che alla fine degli anni Settanta mi introdusse a questo mondo di luci, scampanellii e tilt”, conclude Giuliani.
L’intervento interesserà complessivamente più di 660 metri quadri sui 1.000 del PS. Di questi, circa 114 metri quadri coinvolgeranno porzioni esterne. Nello studio di fattibilità e nel progetto presentato dall’Ospedale, infatti, si prevede di aumentare la superficie operativa del PS esistente, con la realizzazione di una nuova camera calda al posto degli attuali container che fungono da triage e di un nuovo ingresso pedonale. L’area interna, invece, sarà oggetto di una profonda riorganizzazione funzionale, volta a migliorare i percorsi sanitari. L’area del PS verrà divisa in due “blocchi”: uno destinato ai pazienti a bassa priorità e uno dedicato ai pazienti ad alta intensità, compreso un “open space” per gestire i pazienti barellati e un locale di osservazione breve intensiva.