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tralasciare gli impianti venduti in Messico (12,5% del giro d’affari complessivo) e le nuove opportunità che stanno nascendo su tutto il territorio nordamericano. Dopo la creazione di una SIR asiatica parallela a Shangyu (300 chilometri a sud di Shangai), che ha raggiunto i 90 dipendenti, è quindi la volta di una piccola SIR americana che ha già obiettivi molto ambiziosi. “Il nostro American dream è diventato realtà e se questo è solo il primo anno di operatività della filiale americana, i prossimi promettono grandi risultati. Il settore della robotica, nonostante le note difficoltà della situazione internazionale attuale, non smette di crescere a ritmi straordinari. Ed è una spinta tutta veicolata da settori nuovi o in crescita come quello dei veicoli elettrici, della plastica e dell’e-commerce, accanto alle industrie tradizionali della robotica che sono principalmente la fonderia e l’automotive”, dichiara Davide Passoni, CEO di SIR.

STEEL, OBIETTIVO ZERO IMPACT

Come è facile intuire dal nome dell’azienda, in Steel si lavora l’acciaio, che l’impresa di Carpi, in provincia di Modena, da sempre molto attenta al tema della sostenibilità, trasforma in elettrodomestici di altissima qualità. “Se è innegabile che al principio della catena la produzione dell’acciaio abbia un impatto sull’ambiente per quanto riguarda le emissioni di CO2, è anche vero che la longevità e la possibilità di essere rici- clato all’infinito rendono questo materiale di gran lunga preferibile e più ecologico rispetto ad altri”, evidenziano da Steel. L’acciaio arriva in stabilimento sotto forma di grandi fogli, che vengono poi plasmati e tagliati in modo da poter essere montati definendo la struttura di cucine, forni, frigoriferi e mobili. Per ridurre e compensare le emissioni di CO2, Steel ha innanzitutto affidato a una società specializzata nella certificazione del Carbon Footprint il compito di verificare lo stato dell’azienda rispetto all’impatto ambientale: a questo primo importante step, che ha fotografato la situazione, è seguita l’implementazione di un piano di miglioramento e uno di monitoraggio dei progressi ottenuti in tal senso. Il primo grande obiettivo che Steel si è posta è stato quello di eliminare ogni possibile spreco di materiali grazie a importanti investimenti in quella che viene definita “Advanced manufacturing solution”, il gruppo di tecnologie innovative impiegate per migliorare prodotti e processi.

Come spiegano dall’azienda, il nuovo sistema di taglio laser in fibra di ultima generazione con sistema di carico e scarico automatico permette di automatizzare le operazioni di taglio dell’acciaio ininterrottamente e senza presidio, così come il sistema di piegatura dello stesso, programmato per ottenere forme e dimensioni diverse. Questi sistemi robotizzati permettono da un lato di mantenere una qualità costante nel tempo e dall’altro di ottimizzare gli sprechi in modo ancora più incisivo, escludendo l’errore e il difetto quali variabili da considerare.

Tra il 2021 e il 2022 Steel ha investito 1,5 milioni di euro in tecnologie di ultima generazione e, a partire da marzo 2022, il sito produttivo è alimentato da energia elettrica proveniente da sole fonti rinnovabili certificate. Parallelamente, a livello di sviluppo di prodotto, ogni nuovo lancio e ogni implementazione dei modelli già esistenti punta a un sostanziale miglioramento delle prestazioni energetiche, mentre una serie di nuove funzioni degli elettrodomestici consente risparmio energetico o risparmio di detergenti chimici per una gamma di prodotti sempre più eco friendly.

A partire dal 2023, poi, la nuova sede aziendale verrà dotata di un impianto fo- tovoltaico da 200kw e inizieranno i lavori di sostituzione del tetto dello stabilimento (12.000 metri quadrati) con una copertura ad alto isolamento termico: anche gli impianti di riscaldamento verranno sostituiti con un sistema meno energivoro.

Infine, già nel 2022 Steel ha acquistato un’area verde di 6.000 metri quadri - in parte piantumata e in parte da piantumare - che punta a trasformare in un parco verde: un’operazione che, insieme a tutti gli altri accorgimenti, mira a pareggiare i conti restituendo all’ambiente ossigeno ed evitando che l’area in questione possa essere occupata in futuro da altre attività imprenditoriali.

STYLE FERRARA, QUALITÀ SARTORIALE A 360 GRADI

“Mentre le mode passano attraverso fasi e stili diversi, influenzate dalle più disparate sottoculture, le tecniche delle aziende manifatturiere si affinano ed evolvono, contribuendo all’economia del made in Italy. Spesso queste realtà non brillano sotto i riflettori delle sfilate, poichè l'attenzione mediatica è riservata ai grandi brand che ciclicamente vanno e vengono”. Con queste parole la direttrice tecnica e fondatrice Francesca Giuriola introduce la presentazione di Style Ferrara, un laboratorio che opera in modo industrializzato nel settore dell’artigianato artistico utilizzando la maestria delle lavorazioni sartoriali tradizionali. L’impresa si occupa del prodotto a 360° per tutte le categorie di abbigliamento esterno, che vengono studiate, progettate e prodotte prima di essere vendute dai più lussuosi negozi in tutto il mondo.

“Nell’ultimo decennio, lavorando in partnership con una importante holding milanese specializzata nello scovare e lanciare nuovi marchi - uno su tutti, Off White del compianto Virgil Abloh - e capace di imporre al fashion system la direzione dello streetwear Luxury, ci siamo specializzati nelle lavorazioni di materiali sintetici ecosostenibili ad alto contenuto tecnologico, prodotti grazie all’utilizzo di tecniche innovative come la ‘Biofusion’”, evidenzia Fran-

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