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vita industriale
cesca Giuriola. Questa tecnica consente a Style di ottenere tessuti e materiali ad alta performance dalla fusione di materiali sintetici e fibre naturali come il cotone organico, il lino e la canapa, riducendo l’impatto ambientale e favorendo la sostenibilità. L’azienda ferrarese produce anche capi sportswear con finiture di pregio e con la cura dei dettagli tipica della moda più classica, quasi sartoriale, filone dal quale Style proviene e che per lungo tempo è stato il suo core business.
“Siamo orgogliosi di avere una clientela di alto livello, che ci ha portato a vestire la principessa Vittoria di Svezia, le sorelle Kardashian, Rihanna, Sigourney Weaver, Beyoncè, Migos e Kerry Washington”, continua Giuriola. L’azienda ha tra l’altro contribuito alle produzioni per importanti store internazionali come Luisa Via Roma, End Clothing, Dover Street Market, Mr. Porter, Nordstrom, La Rinascente, Browns, Bon Marchè, Barneys e My Theresa, realizzando progetti speciali e capsule collection in collaborazione sia con la MLB che con l’NBA, le leghe americane di baseball e basket. La componente artistica all’interno delle produzioni Style, poi, è fortissima, tanto che alcuni dei capi dell’azienda sono stati esposti al MoMA di New York. La sfida più importante che Style si trova ad affrontare oggi, però, è quella del ricambio generazionale delle maestranze. “È sempre più difficile trovare figure professionali di sarte, modelliste e prototipiste capaci di assicurare la continuità del nostro lavoro. Pertanto, abbiamo avviato una campagna di ricerca di risorse con esperienza da inserire all’interno del nostro reparto produttivo e stiamo progettando un’Academy per i giovani interessati a diventare i futuri professionisti in questo ambito”, sottolinea la fondatrice di Style Ferrara.
L’azienda ha inoltre investito in importanti certificazioni quali ISO9001, ISO 45001 e ISO 14001, dimostrando il proprio impegno per garantire la qualità del prodotto, la sicurezza dei dipendenti e la sostenibilità ambientale. “Ci siamo posti come ulteriore obiettivo per il 2023 l’ottenimento della certificazione ISO SA8000, che rappresenterebbe un importante traguardo sempre in ambito di responsabilità sociale e sostenibilità. In un mondo in cui i consumatori sono sempre più attenti ai problemi etici e sociali, le aziende come Style che dimostrano di rispettare i diritti dei lavoratori e di avere un impatto positivo sulla società nel suo complesso sono sempre più apprezzate”, conclude Giuriola.
Teapak Si Unisce Al Movimento B Corp
L’azienda imolese TeaPak annuncia il raggiungimento della certificazione B Corp: un prestigioso attestato che misura e riconosce le imprese che soddisfano gli alti standard di performance sociale e ambientale, responsabilità e trasparenza, verificati dalla non profit internazionale B Lab. Nata nel 1991 a Imola, in provincia di Bologna, dall’idea imprenditoriale di Andrea Costa, ancora attualmente alla guida dell’azienda, dal 1999 TeaPak ha stretto una solida e proficua partnership con la multinazionale Yogi Tea, miscelando e confezionando le tisane biologiche del Gruppo destinate a tutto il mercato europeo. Da sempre TeaPak si distingue per l’impegno verso l’ambiente e verso la comunità in cui opera e negli ultimi anni ha compiuto passaggi importanti per formalizzare questo impegno: dalla trasformazione in Società Benefit, avvenuta a luglio 2021, alla realizzazione e pubblicazione della sua prima “Relazione d’impatto”, a marzo 2022. Dal 26 ottobre scorso si aggiunge l’adesione al movimento B Corp che conferma ulteriormente qua- li siano l’anima e la volontà dell’azienda, ovvero misurare e migliorare i propri standard di performance sociali e ambientali, così come di trasparenza e responsabilità sia legale che sociale. Come spiegano da TeaPak, il raggiungimento della certificazione B Corp richiede un processo di misurazione del profilo di sostenibilità di un’azienda da parte di B Lab, al termine del quale, se rispettati gli standard richiesti dall’ente, si può effettivamente diventare B Corp. Il primo passo è quello di misurarsi attraverso il B Impact Assessment (BIA), tool on-line gratuito messo a disposizione da B Lab per la misurazione degli impatti ambientali e sociali che fornisce un quadro circa la performance economica, sociale e ambientale dell’azienda, prendendo in considerazione, oltre al business model, cinque macroaree: governance, comunità, lavoratori, ambiente e clienti/fornitori.
TeaPak entra così ufficialmente a far parte della Community internazionale delle B Corp formata da 6.000 aziende nel mondo, di cui 200 nel nostro Paese. “Si tratta di un modo nuovo di fare impresa lavorando in maniera responsabile, sostenibile e trasparente: il nostro obiettivo primario è quello di generare valore per le persone e l’ambiente, considerando il profitto come un mezzo e non come un fine, alimentando progresso e prosperità per tutti e cercando di assicurare un fiorente futuro alle genera-