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L’efficienza delle filiere crea valore
Performance
migliori su export, finanza, occupazione e innovazione rispetto alla media nazionale. I dati della 2a edizione degli Osservatori di filiera di Confindustria
Emilia mettono in luce la straordinaria efficacia di questa nuova organizzazione per le imprese di Raffaella
Facciamo un passo indietro: subito dopo la fusione delle associazioni territoriali di Bologna, Ferrara e Modena, partì dentro l’allora nuova Confindustria Emilia Area Centro l’idea di superare l’impostazione statica dei settori, adottando la suddivisione delle aziende associate in 20 filiere, di cui 17 manifatturiere. Nel 2017 fu un’intuizione e, in parte, una scommessa: un modo nuovo di pensare alla relazione tra le imprese. Nel 2018 questo progetto diventò realtà con l’elezione delle governance di filiera e la fotografia che Crif ne fece. A cinque anni di distanza da quell’idea e a quattro dal primo studio delle 20 filiere di Confindustria Emilia, la nuova edizione di quella raccolta dati, sempre per opera di Crif sui dati delle imprese raccolti nel corso del 2022 analizzando il periodo 2019-2021, raccontano che l’intuizione era giusta e che la scommessa non era azzardata.
Il nuovo studio mostra lo stato del tessuto produttivo locale in un confronto puntuale con l’andamento delle aziende a livello italiano. Rispetto a quella del 2018, questa nuova edizione ha previsto l’aggiunta di alcuni nuovi parametri, utili per analizzare lo stato delle imprese, incluso il tasso di innovazione. E, solo per dare alcuni elementi di valutazione, dai dati emerge che il fatturato medio e il numero di dipendenti medi delle imprese di Confindustria Emilia superano la media nazionale, che per oltre il 50% si tratta di aziende esportatrici, con un’incidenza dell’export sul totale del fatturato pari al 36%, che il 32,6% delle imprese ha otte - nuto il punteggio massimo per il livello di innovazione raggiunto.
La sintesi degli osservatori realizzati per ogni singola filiera è stata presentata lo scorso 24 gennaio in una conferenza stampa nella sede dell’Associazione a Bologna alla presenza di Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia, insieme a Tiziana Ferrari, direttore generale, e Giacomo Villano, direttore relazioni, sviluppo territorio e organizzazione, e a Vincenzo Colla, assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali della Regione Emilia-Romagna.
“Quando nel 2018 abbiamo lanciato,
Mazzali
primi in Italia, la costituzione delle 20 filiere, lo abbiamo fatto basandoci sull’analisi del primo Osservatorio perché questo nuovo modo di guardare alle imprese partisse da una lettura oggettiva per permetterci di elaborare politiche industriali mirate ed efficaci”, ha spiegato il presidente di Confindustria Emilia, Valter Caiumi. “Oggi, alla luce della nuova analisi, possiamo dire che le nostre aziende mostrano eccellenze importanti e sotto molteplici indicatori si sono dimostrate un passo avanti rispetto al resto del nostro Paese. In particolare, la manifattura è il cuore delle nostre aziende, ma anche i servizi hanno grande importanza: il ruo -