FARE n. 56 - Giugno 2022

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assemblea

La relazione del presidente

Valter Caiumi Pubblichiamo di seguito un estratto della relazione presentata durante l'assemblea privata del 20 maggio. Buon pomeriggio a tutti e ben ritrovati. È la prima assemblea privata in presenza dal 2019. Grazie per la vostra numerosa partecipazione. Un saluto alle colleghe e ai colleghi che partecipano online. Con l’assemblea di oggi si supera il primo quinquennio di Confindustria Emilia nata il 3 maggio 2017. Le difficoltà che ci circondano hanno cambiato i nostri comportamenti, le nostre abitudini e la nostra cultura. Questo certamente avviene da sempre, oggi l’elemento aggiuntivo è il ritmo e la velocità con cui le cose accadono. Vi invito a riflettere sul fatto che il vero cambiamento che abbiamo realizzato sta nel come, nella straordinaria straordinarietà, siamo riusciti ad amministrare le nostre aziende, a questi ritmi, e a chiudere un 2021 con soddisfazione per la maggior parte di noi. I tempi di reazione si sono contratti e sono destinati a lasciarci spazi più brevi per reagire. Le decisioni vanno prese, qui ed ora, e i problemi che si pongono richiedono una capacità di visione e di anticipazione adeguata ad affrontare con lucidità le continue sollecitazioni. In questo passaggio, e ce lo dicono le storie dei nostri podcast, emerge ancora una volta il nostro territorio: un insieme di produzioni straordinarie, che operano in connessione stretta con la comunità, imprenditori attenti e responsabili. Ma dobbiamo dire una cosa molto importante: sui territori di Confindustria Emilia, accanto alle expertise tradizionali, stiamo aggiungendo nuove sfide, il polo digitale di Bologna, le relazioni inter ateneo, le collaborazioni tra tre province. I cambiamenti che impostiamo oggi sono utili al mondo economico e necessari sempre più nei prossimi 10 anni, per questo far parte della comunità è ancora più strategico; per cogliere il ritmo del più veloce, lo spunto del più immaginario e farlo proprio. Oggi non partecipare alla comunità associativa vuol dire perdere il vantaggio competitivo del confronto. Non è più possibile per nessuno. Posso parlare per Confindustria Emilia, non so se vale per altre associazioni, ma per noi certamente si. Ma torniamo a noi imprenditori, in questo ambito così complesso, al quale ci dobbiamo sempre più abituare, abbiamo ancora tanti gap da colmare: la crescita dimensionale in testa, ma servono anche competenze in

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linea con le necessità o meglio ancora in anticipo sulle stesse. Quando vi parlo di competenze, vi invito a riflettere sul fatto che ci sono delle tecnicalità che non possono essere più posticipate anche nelle piccole e medie imprese. Basti pensare a quante poche realtà si sono coperte con strumenti preventivi sul caro energia. O quanti sulla flessibilità del costo del denaro. O quanti hanno diversificato le fonti di approvvigionamento o anche solo programmato gli acquisti per tempo, o quanti ancor peggio continuano a perseguire la centralità dell’imprenditore


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