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Notizie in breve

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Piani efficaci per rispondere alla richiesta sempre più frequente di un modello di organizzazione flessibile del lavoro

Flexible benefits, il nuovo trend del welfare aziendale

Il tema del welfare aziendale, inteso come investimento da parte delle aziende sul benessere dei propri dipendenti, è un argomento che ormai nel nostro Paese si è fatto strada e si sta consolidando già da molti anni; infatti, seppur non esista una normativa organica e uniforme in merito, viene già da tempo riconosciuto, almeno in parte, dai contratti collettivi nazionali di lavoro. Negli ultimi tempi si stanno però facendo passi avanti: è infatti evidente come sia ormai imprescindibile la necessità di prevedere degli strumenti di welfare aziendale finalizzati a incentivare la produttività e il benessere del dipendente nel contesto lavorativo offrendo la possibilità di implementare piani di flexible benefits. Cosa sono?

Con “flexible benefits” si intendono veri e propri “benefici” di cui i dipendenti possono godere: una serie di servizi o di beni che l’azienda mette a disposizione per aumentare il potere d’acquisto dei propri dipendenti e, di conseguenza, il loro benessere personale e familiare. Il lavoratore, sulla base della propria situazione individuale, può decidere di percepire la propria retribuzione variabile sotto forma monetaria o se sostituire la stessa accedendo a piani di benefit. Come funzionano?

I flexible benefits rappresentano un modello alternativo di remunerazione del lavoro dipendente che non prevede né carichi impositivi né contributivi. L’insieme di beni o servizi messi a disposizione dal datore di lavoro viene letteralmente chiamato “carrello della spesa”. Il dipendente può dunque disporre di un budget spendibile in determinati beni o servizi messi a disposizione dall’azienda e può scegliere liberamente di quali usufruire, mediante erogazione o rimborso da parte di quest’ultima, secondo un piano condiviso e prestabilito. Ogni singolo dipendente può quindi comporre liberamente il paniere di beni e servizi che più rispecchia le proprie necessità. La crescente richiesta di un modello di organizzazione del lavoro flessibile e l’ascesa della domanda di welfare per la famiglia spiega le principali voci di spesa di cui si compone il “carrello”: • trasporto collettivo (come ad esempio le navette per

raggiungere il posto di lavoro); • voucher e buoni acquisto; • benefits di utilità sociale; • assistenza sanitaria integrativa; • casse di previdenza complementare; • interessi agevolati su mutui e prestiti; • asili nido e servizi per l’infanzia. Maggiore benessere sul luogo di lavoro, una gestione del tempo all’insegna della flessibilità, un maggiore supporto alla famiglia: sono queste le aree su cui fare leva per aumentare la motivazione, la produttività e il benessere dei lavoratori. L’azienda, dal canto suo, oltre ai vantaggi di natura “intangibile” che si riflettono in maniera significativa anche sul senso di appartenenza dei dipendenti all’organizzazione, attiva un significativo risparmio di costi usufruendo dei vantaggi della detassazione e della riduzione del cuneo fiscale. Se è vero che in Italia, in questi ultimi anni, l’investimento in servizi di welfare ha un peso sempre maggiore, è altrettanto significativo segnalare che siano principalmente le aziende più grandi e strutturate ad utilizzare questi piani; è auspicabile che anche le PMI possano essere facilitate nell’avere accesso a questi sistemi di incentivazione, anche attraverso il supporto e l’ausilio delle reti e delle associazioni di categoria.

Il ruolo attivo del Terzo Settore

Molto spesso per l’erogazione dei piani di benefit le aziende si appoggiano ad enti del Terzo Settore e questo rappresenta un’opportunità di sviluppo per gli enti stessi e per l’intera comunità di riferimento. Proponendosi parte attiva per l’incentivazione di piani welfare da introdurre nelle aziende, gli enti aiutano e supportano le organizzazioni a offrire programmi che possano tradursi in un beneficio non solo per il dipendente, ma anche per il contesto sociale e l’ambiente in cui vive.

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