Trentino Industriale aprile-maggio 2024

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Invecchiamento demogra co: come attrarre nuovi talenti.

ITALIA’S OLD TALENT

I fenomeni in atto inducono a ripensare stili di vita e di lavoro

ASSOCIAZIONE

SPECIALE

A Trento il G7 dell’Intelligenza Arti ciale La liera della carta punta sulla sostenibilità

INTERNAZIONALIZZAZIONE

Ennesimo record dell’export trentino

ANNO 65 · N°02 APRILE MAGGIO 2024

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Business

7 Un Rinascimento industriale per il futuro della nostra Europa il punto 9 C’è bisogno di più industria

10 È iniziata la "glaciazione demografica" 13 Residenzialità lavorativa: c’è la legge 15 Rafforzare la responsabilità sociale d’impresa

17 Cura delle relazioni interne: antidoto per i mali del lavoro 19 Confindustria Trento vicina ai suoi dipendenti associazione

20 A Trento il G7 dell’intelligenza artificiale

21 AI per l’innovazione: nasce l’Osservatorio

23 Viabilità Trentino-Veneto: criticità annose e manifeste

25 Gli investimenti misurati con i dati sugli incentivi

27 L’acqua, un business profittevole

30 Nuova leadership per Assoenergia

speciale sezione carta

31 Il settore carta punta sulla sostenibilità

34 Cartiere del Garda: eccellenza sostenibile

36 Libri di design

38 Sappi. Tra fatti e falsi miti aziende

41 Vent’anni di successo nell’IT

43 Sicurezza e sostenibilità al centro

46 Da casa del nonno alle tavole di tutti

48 CEIS Trading Srl chiude dopo 50anni di attività

51 Impresa Sicura: premiate 13 aziende trentine education

52 Prosegue il progetto “Tu Sei”

53 Raccontare economia e finanza ai giovani

internazionalizzazione

54 Trentino-Austria: prospettive favorevoli

55 Ennesimo record dell’export trentino webook

56 we|b|ook

03 rubriche 10 copertina 20 associazione 31 speciale sezione carta 41 aziende 52 education 54 internazionalizzazione 56 webook
sommario
editoriale
copertina

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Roberto Busato

Alessandro Santini

Nicolò Andreini

Paolo Angheben

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Eduard Martinelli

Maria Cristina Poletto

Luca Ribaga

Redazione

Stefania Cipriani

Direzione, Redazione e Amministrazione

Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento

T 0461 360000 | F 0461 933551

Internet: www.trentinoindustriale.com e–mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it

Progetto grafico GRAFFITI – It’s Communication

Stampa Saturnia | Via Caneppele, 46 | Trento 0461 822636 – 822603

Editore Associazione degli Industriali della Provincia di Trento

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Autorizzazione del Tribunale di Trento N. 71 del 10 febbraio 1990

Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista.

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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TRENTINO INDUSTRIALE

Anno 65 | N. 2 Aprile - Maggio 2024

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Un Rinascimento industriale per il futuro della nostra Europa

Il nostro Sistema sta attraversando una fase particolarmente delicata. È in corso, in viale dell’Astronomia, l’avvicendamento tra la Presidenza in carica di Carlo Bonomi e quella del Presidente designato, Emanuele Orsini. A Palazzo Stella, Confindustria Trento si approssima intanto alla designazione del Presidente che mi succederà, mentre sono già in corso i rinnovi delle rappresentanze quanto ai Territori e alle Sezioni merceologiche. Ringrazio chi ha dato fin qui la disponibilità a guidare i nostri Gruppi Associativi. La volontà di riservare tempo ed energie alla causa, tanto più in un mondo come il nostro, caratterizzato dalla volontarietà dell’impegno, non è scontata. Alle donne e agli uomini d’impresa che assumono l’onere e l’onore di rappresentare i colleghi di fronte ai governi, alle parti sociali, alla comunità, si chiede di lavorare ugualmente con competenza e dedizione. Di fare un mestiere che è “altro” dal loro quotidiano – guidare un’impresa – e di concorrere a tracciare il futuro di un territorio, di una comunità, di una provincia e dell’intero Paese.

Il loro contributo sarà fondamentale: solo un’Associazione competente, solida e forte saprà riportare al centro dell’attenzione pubblica questioni e problemi reali, lontani dalle facili derive demagogiche, dagli interessi di parte, dalla mistificazione della verità. È un compito impegnativo, perché richiede preparazione, tempo e fatica, perseveranza nel dibattito, costanza nello studio, capacità d’analisi, in un contesto contraddistinto dalla dimensione internazionale dei fenomeni e degli scenari.

In vista delle prossime elezioni europee, il nostro sistema ha steso un documento dal titolo "Fabbrica Europa. Le proposte di Confindustria per un'Europa competitiva": un’analisi rivolta alle forze politiche e in particolare ai candidati all’Europarlamento. Da una parte, dobbiamo sperare e pretendere di essere ben rappresentati, anche a Bruxelles. Dall’altra, sono convinto che anche sui territori l’azione associativa non potrà prescindere dal più prossimo orizzonte rappresentato dal raffronto con le economie degli Stati Membri, alleati necessari nella corsa alla competitività su scala globale.

Sarà un gioco di squadra indispensabile per il “Rinascimento dell’industria europea”: solo su questo può poggiare il futuro della nostra Europa.

Fausto Manzana

Presidente di Confindustria Trento

TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR - MAG 2024 editoriale 07

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il punto

C’è bisogno di più industria

Negli ultimi anni abbiamo concentrato molto l’attenzione sui cambiamenti in atto nella società e nell’economia grazie all’innovazione tecnologica: da industria 4.0 al metaverso, dall’intelligenza artificiale ai computer quantistici. Tutte innovazioni, queste, che hanno condizionato la nostra vita nella sfera privata e in quella professionale.

Ora, però, nonostante l’innovazione tecnologica e, in particolar modo quella digitale, continui a procedere a ritmi sempre più spediti, i principali cambiamenti che stanno interessando le nostre imprese sono quelli legati alle persone. Non passa giorno senza che qualche azienda ci segnali le difficoltà che incontra nella ricerca di personale. Non parliamo solo di profili qualificati, come accadeva un tempo, ma di lavoratori in generale.

Su questa tendenza, pesano indubbiamente i fenomeni demografici e i nuovi stili di vita e lavoro. Recentemente, Fondazione Nord Est ha pubblicato un’analisi che parla di “glaciazione demografica”, una metafora più forte di quella consueta dell’”inverno demografico”, dal momento che quest’ultima richiama la ciclicità delle stagioni. L’inverno demografico di cui parliamo, invece, non prelude ad alcuna primavera.

La pandemia da Covid-19 ha portato alla luce e accelerato trend che erano già in atto da anni, su tutti una crescente attenzione alla conciliazione vita-lavoro e alla qualità della vita, soprattutto da parte delle nuove generazioni. Si tratta di aspettative personali che vengono anteposte, in occasione dei colloqui di lavoro, anche agli aspetti economici e alla stabilità del rapporto di lavoro.

Le aziende, pertanto, devono diventare più attrattive perché oggi sono i lavoratori che scelgono il datore di lavoro e non viceversa. Ma le imprese, da sole, possono fare poco. Bisogna che diventi attrattivo il territorio. La nostra Associazione sta lavorando su entrambi i fronti.

Con le imprese, promuovendo il Family Audit, offrendo una piattaforma per il welfare aziendale (progetto “Welfare trentino”) e sensibilizzando le aziende sulle iniziative per attrarre e valorizzare i talenti. In occasione delle riunioni con le aziende associate, ad esempio, stiamo portando alcuni “HR Ambassador” (responsabili delle risorse umane delle aziende associate a Confindustria Trento) a portare la loro testimonianza e a condividere esperienze e strategie.

Sul fronte dell’attrattività territoriale, dopo avere proposto con il nostro progetto “Duemilatrentino” il recupero di strutture dismesse attraverso la loro trasformazione in alloggi per i lavoratori, siamo intervenuti sul DDL proposto dalla Giunta provinciale per il recupero delle strutture alberghiere non più in uso. La carenza di alloggi nelle valli, a causa dell’affitto degli alloggi disponibili quasi esclusivamente a scopi turistici, sta ostacolando la crescita delle aziende. Anche di quelle, e sono molte tra le nostre associate, che avrebbero l’esigenza di assumere nuovo personale non residente in zona. Il rischio è che, a essere penalizzati, siano i “territori fragili”, prima ancora che le aziende. Quei territori di montagna che hanno molto da offrire in termini di natura e paesaggio (cioè qualità della vita), ma che hanno bisogno di spazi e servizi per ospitare le persone.

L’analisi delle serie storiche conferma che l’economia trentina non si può reggere solo sul turismo e sull’agricoltura. C’è invece bisogno di un’industria che, grazie alla sua produttività, è la sola in grado di contrastare il declino della produttività provinciale in atto da diversi anni, come ha certificato uno studio dell’OCSE sul Trentino pubblicato nei giorni scorsi.

Roberto Busato

Direttore Generale di Confindustria Trento

TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR - MAG 2024
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È iniziata la "glaciazione demografica"

La popolazione italiana continua a invecchiare. Confindustria Trento indaga il fenomeno e ne approfondisce i risvolti sul piano occupazionale.

è il paese più vecchio d’Europa.

Secondo l’Eurostat, se l’età mediana in Europa si ferma a 44,5 anni, l’età mediana della popolazione italiana si spinge oltre i 48 anni.

Guardando alle tendenze, la situazione non è destinata a migliorare: se nel 1960 l’età mediana della popolazione italiana era pari a 31,2 anni, tra il 2013 e il 2023 il dato è cresciuto di quattro anni. Un’analisi pubblicata a inizio aprile dalla Fondazione Nord Est abbandona la metafora stagionale – si era parlato sin qui di inverno demografico - in favore del più epocale “glaciazione”.

Anche in Trentino i principali indicatori demografici registrano un peggioramento progressivo e inesorabile: secondo i dati forniti

dall’Ispat, entro il 2050 la popolazione al di sotto dei vent’anni potrebbe ridursi dell’8,2% rispetto al 2023, mentre quella over 64 sembra destinata a salire del 30,4%.

La Nota di Fondazione Nord Est - che promette di tornare a breve sul punto per indagare le ricadute occupazionali della diminuzione della popolazione nelle regioni del Settentrione - già tratteggia alcuni degli effetti territoriali ed economici della glaciazione demografica: bassi consumi, ovvero minori acquisti di ogni genere di beni, investimenti inferiori, minore accumulazione di risparmio, minore necessità di gestione dello stesso, con ricadute sul mercato dell’intermediazione mobiliare, bancaria e finanziaria in generale.

Ad essere penalizzati, con minori servizi, saranno in particolare i centri più remoti e isolati, i cosiddetti “territori fragili”, dove inferiori sono le prospettive di lavoro e di vita sociale, destinati, su questa strada, allo spopolamento. Con ulteriori conseguenze di varia natura, a cominciare da quelle di carattere ambientale. Date le premesse, è evidente che sapranno rimanere competitivi i territori che saranno in grado di essere attrattivi per il maggior numero di risorse di talento. Il tema dell’attrattività dei territori è al centro del lavoro portato avanti da Confindustria Trento nell’ambito del progetto “Duemilatrentino – Futuro Presente”, e in particolare delle proposte diffuse nel position paper “Società Trentino 5.0”, elaborato grazie al contributo scientifico di The European House Ambrosetti e alla partnership di Sparkasse.

L’Associazione indaga il fenomeno dell’invecchiamento demografico e ne approfondisce i risvolti sul piano occupazionale. Il problema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro e della carenza dei lavoratori viene affrontato anche alla luce dei profondi cambiamenti in atto nelle priorità di vita delle persone: soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione, il lavoro non viene più al primo posto e sono le scelte professionali a doversi adeguare alle scelte di vita.

Cosa fare – si chiedono gli industriali trentini - per aumentare il potere di attraction e retention dei talenti da parte delle nostre imprese?

La risposta – si scrive nel Position Paper – passa da una parte

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L'ITALIA

attraverso la creazione di un clima positivo e di un ambiente di lavoro di qualità - inclusivo, gratificante e stimolante. Dall’altra, attraverso il coinvolgimento dei dipendenti: fornendo opportunità di carriera, un’adeguata formazione e l’aggiornamento costante delle competenze professionali. Appare sempre più necessario adottare una cultura organizzativa che valorizzi i contributi dei singoli conciliando vita privata e lavoro, specialmente in presenza di una nuova famiglia. Il nostro territorio è già oggi attento alla qualità e all’inclusività del lavoro, anche grazie a iniziative promosse dal tessuto imprenditoriale e dal sistema pubblico: ci accontentiamo di citare qui il progetto #WelfareTrentino di Confindustria Trento, la certificazione Family Audit promossa dalla Provincia autonoma di Trento, o ancora alle

imprese che assumono la qualifica di società benefit. Ulteriore impulso a favore della conciliazione è l’accento posto sulle misure legate alla parità di genere: la Società Trentino 5.0 in costruzione trasforma i congedi di maternità e paternità in gender neutral e favorisce la collaborazione nei compiti di cura. Misure, queste, che aiutano a promuovere la partecipazione femminile nel mercato del lavoro e a ridurre le dimissioni delle lavoratrici nei primi anni di vita dei figli.

L’attrattività di un’impresa deve potere poggiare su una strategia di sistema: il territorio ne è un imprescindibile alleato. Occorrono servizi, infrastrutture, unità abitative: ancora oggi, la necessità di garantire a tutti i lavoratori la possibilità di alloggiare in prossimità del luogo di lavoro è un problema irrisolto. (sb)

Confindustria Trento per la Silver Economy

L’andamento demografico prevede infatti un mercato potenziale in continua espansione con la percentuale di over 65 in Italia che oggi è del 23% (in Europa del 19,7%) e che nel 2050 sarà addirittura del 35% (contro il 29,8 dell’Europa). Si stima che questa fetta di persone generi il 25% delle spese delle famiglie per una cifra che si aggira intorno ai 200 miliardi. Pr creare nuovi modelli di cura e servizi occorre dunque stimolare la cosiddetta Silver Economy. Supportare le imprese specializzate in questi settori, dalla telemedicina al long term care, dai servizi residenziali all’age management, diventa strategico per aumentare la competitività del nostro sistema imprenditoriale. Uno sviluppo tecnologico e innovativo di questi servizi permetterà inoltre una maggior qualità della vita e del lavoro per quei lavoratori più anziani che saranno sempre di più una fetta importante della forza lavoro e il cui ruolo deve essere tutelato anche attraverso l’innovazione.

Lavorare poi sulla qualità della vita del lavoratore nelle sue diverse fasi di vita, ritorna a essere strategico per l’attrazione di lavoratori sul territorio, creando un sistema di welfare integrativo a quello pubblico che incentiva le persone a sceglierci come posto in cui vivere e lavorare. In questo senso abbiamo aderito recentemente al Silver Economy Network, una rete di organizzazioni che si impegna per valorizzare la filiera di imprese specializzate nell’economia della longevità, dandogli visibilità, incentivando reti di impresa e stimolandone il percorso innovativo.

A oggi sono 86 le imprese facenti parte del network in tutta Italia e ben 14 le associazioni industriali, tra territoriali e settoriali.

Come associazione abbiamo iniziato questo percorso e prossimamente potremo ospitare una tappa del Roadshow organizzato dal Network: un’occasione per le aziende di confrontarsi e proporre i propri servizi e processi sul mercato della Silver Economy.

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Residenzialità lavorativa: c’è la legge

L’attrattività del territorio trentino è finalmente una priorità condivisa, ma è un obiettivo impossibile senza un piano globale per gli alloggi necessari ai lavoratori dell’industria.

primo e importante passo avanti per le lavoratrici e i lavoratori delle imprese trentine. L’approvazione, da parte del Consiglio provinciale di Trento, della legge n. 4/2024 che introduce nuove disposizioni urbanistiche in materia di residenzialità lavorativa è un’ottima notizia, perché risponde alle esigenze reali degli operatori dei settori economici.

Si tratta, tuttavia, di un’azione che non deve rischiare di restare solo sulla carta, perché le criticità da tempo segnalate dalle imprese industriali richiedono una presa in carico globale del tema. L’emergenza abitativa, va premesso, è un problema diffuso: l’offerta, in Trentino, è scarna ed

economicamente proibitiva, soprattutto nei principali centri urbani e in generale nei territori ad alta densità. Le cronache danno conto quotidianamente dell’allarme lanciato dagli studenti, dalle associazioni del terzo settore vocate all’assistenza di famiglie in difficoltà e migranti, finanche da privati cittadini e cittadine. Dal canto loro, da tempo le Associazioni di categoria fanno presente che il tema riguarda anche lavoratrici e lavoratori attratti in Trentino da opportunità d’impiego offerte dalle imprese. E però respinti da un mercato immobiliare inaccessibile.

A questo fabbisogno specifico offre una prima risposta la legge approvata dall’Aula nei giorni scorsi. Le nuove disposizioni, va ricordato, erano state inserite inizialmente come articolo nella legge di variazione di bilancio approvata a inizio marzo ed erano state stralciate, su pressione delle minoranze, per permettere una serie di approfondimenti per evitare il rischio di speculazioni.

Successivamente, su iniziativa della Giunta e su proposta dall’assessore provinciale all’urbanistica Mattia Gottardi , è stato presentato un disegno di legge modificativo della legge provinciale per il governo del territorio. Il testo di legge approvato dopo le audizioni in Commissione, anche con le organizzazioni di categoria, e la discussione in Aula prevede che gli alberghi dismessi - in tutta la provincia sono circa un centinaio gli hotel chiusi da almeno dieci anni - possano essere convertiti in alloggi e foresterie per i lavoratori, e che nei terreni agricoli sia possibile costruire strutture per ospitare i lavoratori dell’agricoltura per un massimo di 180 giorni.

La formula individuata – nata in origine proprio per trovare alloggio al personale delle strutture in attività - sarà certamente di supporto all’ospitalità dei lavoratori, anche se limitatamente alla disponibilità di strutture alberghiere dismesse. La legge offre tre nuove opportunità ai datori di lavoro pubblici e privati in cerca di alloggi per il proprio personale negli alberghi dismessi: l’utilizzo temporaneo per un periodo non superiore ai cinque anni, attuabile dopo 12 mesi di sospensione dell’attività alberghiera con una semplice comunicazione

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al Comune ma senza possibilità di modifiche all’impianto distributivo interno dei locali, la destinazione stabile delle strutture all’ospitalità dei lavoratori con un iter amministrativo notevolmente più rapido rispetto a quello ordinario (variante semplificata al PRG) e infine il mutamento della destinazione urbanistica, in caso di cessazione dell’attività alberghiera da almeno dieci anni.

In questo modo è possibile individuare la soluzione che meglio corrisponde alle attese di residenzialità nelle diverse attività economiche. Il marketing ne farebbe una questione di buyer personas: le caratteristiche, dunque i bisogni, della persona impiegata presso il settore turistico o agricolo, sono profondamente dissimili da quelli del lavoratore impiegato presso il settore industriale.

I primi devono necessariamente fare i conti con rapporti di lavoro “a tempo”. I secondi, assunti a

tempo indeterminato, cercano spazi domestici nei quali trascorrere il tempo della vita privata: hanno bisogno di soluzioni abitative di una qualche solidità, attraverso le quali stabilizzarsi nell’ottica di un radicamento plausibilmente definitivo.

Non trovare soluzione a questo problema significherebbe minare l’attrattività e le opportunità di crescita, del territorio e delle sue imprese. L’emergenza abitativa va dunque affrontata con un approccio di ampio respiro, attraverso una strategia che tenga conto delle criticità manifestate da tutti i soggetti.

Va in questa direzione la legge appena approvata, che però non potrà restare sulla carta senza essere seguita da ulteriori interventi legislativi e regolamentare in tema di residenzialità lavorativa in modo da aumentare l’attrattività del territorio.

La scarsa disponibilità di immobili da affittare diventa spesso un costo che grava sulle imprese, costrette a trovare soluzioni ad hoc. È il caso de La Sportiva di Lorenzo Delladio , che in più occasioni si è attivata per collocare le risorse umane selezionate e assunte soprattutto in tempi recenti. “Lavoriamo in una valle periferica – spiega Delladio – e per questo abbiamo bisogno di essere molto più attrattivi rispetto ad altri. Come impresa facciamo leva su tutti gli aspetti sui quali possiamo incidere in autonomia: dal welfare alle retribuzioni. Il territorio, patrimonio naturale di rara bellezza, ci mette del suo. Richiamiamo persone da tutta Italia, e non solo, grazie al mix tra le occasioni di lavoro che offriamo e le opportunità di svago garantite dall’ambiente circostante. Poi, purtroppo, non sappiamo dove farle alloggiare. Le nostre richieste sono diverse da quelle del settore turistico: non possiamo pensare che i nostri dipendenti si accontentino di una camera d’albergo. Hanno bisogno almeno di un miniappartamento con angolo cottura”. A proposito dei timori di speculazione espressi dai Comuni di fronte all’idea di un’edilizia abitativa riservata ai lavoratori, Delladio pone il tema della fiducia e della responsabilità individuale: “E’ chiaro che la destinazione d’uso di queste abitazioni dovrà rimanere quella stabilita, e in nessun modo accadrà che verranno sfruttate a fini turistici. Ogni imprenditore dovrà rispondere delle persone che vi alloggiano”.

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Rafforzare la responsabilità sociale d’impresa

Tra gli obiettivi del Progetto Duemilatrentino: portare il Trentino al primo posto in Italia per numero di Società Benefit e di imprese che elaborano il bilancio sociale e di sostenibilità.

società benefit è un modello di impresa che integra la ricerca del profitto con una strategia attenta agli aspetti sociali. In particolare, le società benefit sono una forma giuridica di impresa che consente a un’azienda for profit di bilanciare un beneficio pubblico con gli utili degli azionisti. A differenza di una società tradizionale, che ha come finalità esclusiva la distribuzione di dividendi ad azionisti e investi -

tori, gli amministratori di una società benefit hanno l’obbligo di bilanciare tra loro gli interessi degli azionisti, l’interesse del pubblico e gli interessi degli altri stakeholder. Ad oggi il numero delle società benefit è in continua crescita. In Italia, a marzo 2022 se ne contavano più di 1800 (erano meno di 500 a inizio 2020).

Il Trentino è già oggi in una posizione di leadership: è il se -

Le imprese attente alla dimensione socio ambientale registrano performance migliori in termini di produttività rispetto alle altre società: premio di produttività per le aziende manifatturiere sostenibili rispetto a quelle non sostenibili in Italia (variazione %), media ultimo triennio.

4,5

Premio di produttività per le aziende manifatturiere sostenibili rispetto a quelle non sostenibili in Italia (variazione %), media ultimo triennio. Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su fonti varie, 2022 Imprese lievemente

Fonte: elaborazione The European House – Ambrosetti su fonti varie, 2022.

15 TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR - MAG 2024 copertina
LA
Imprese mediamente sostenibili Imprese altamente sostenibili
sostenibili
10,2 7,9

condo territorio in Italia per densità di società benefit in rapporto alle imprese attive (13 ogni 100mila), alle spalle della Lombardia. Nell’ambito del progetto Duemilatrentino, Confindustria Trento propone di portare il Trentino al primo posto in Italia per incidenza delle imprese che elaborano, su base volontaria, il bilancio sociale e di sostenibilità e rendere appetibile la trasformazione in società benefit.

Il

Trentino è già oggi in una posizione di leadership: è il secondo territorio in Italia per densità di società benefit in rapporto alle imprese attive (13 ogni 100mila), alle spalle della Lombardia.

A supporto di questo ambizioso traguardo sono state individuate tre azioni chiave: la realizzazione di campagne di comunicazione e l’organizzazione di eventi annuali che permettano di valorizzare le best practice del territorio e il comportamento “sociale” delle imprese (ad esempio, un riconoscimento alle più importanti società benefit del Trentino); la previsione, da parte della Provincia autonoma di Trento, di meccanismi premianti per l’accesso ai fondi pubblici provinciali in funzione della rispondenza allo status di società benefit e a parametri di impegno sociale; la stipulazione di un protocollo tra il sistema produttivo del Trentino e il sistema bancario-finanziario per riconoscere un miglior rating per il credito alle società benefit.

L’attenzione alla responsabilità sociale d’impresa da parte delle imprese associate a Confindustria Trento è misurabile anche sulla base dei bilanci di sostenibilità, oramai realizzati dalla maggior parte dell’industria trentina e da quante cambiano la propria ragione sociale per diventare Società Benefit. Tra le aziende associate a Confindustria Trento diventate SB ci sono anche:

• Ecotop , un’azienda specializzata nella consulenza e nel recupero/smaltimento dei rifiuti industriali e di cantiere. Una spiccata e sincera attenzione all'ambiente e un bagaglio di conoscenze tecniconormative hanno spinto l'azienda a privilegiare quanto più possibile la linea del recupero dei rifiuti.

• Fiemme Tremila , è una delle realtà più significative nel settore pavimenti in legno, a livello nazionale. La produzione avviene integrando elementi biologici e processi tecnologici, sulla base di un’etica del lavoro intesa come sapienza del passato, esperienza maturata e qualità di un prodotto che nasce dalla terra e alla terra ritorna naturalmente, senza inquinare.

• FIR , si occupa da 50 anni di gestione di rifiuti non pericolosi, attraverso i due impianti di Rovereto dedicati al recupero di rottami ferrosi ed alla demolizione di auto, moto e mezzi pesanti.

• G&A Group , da oltre venti anni si occupa di sviluppo di piccole-medie imprese per il marketing, le reti vendita e il mondo del turismo. Accompagnano sia realtà già avviate che start-up in un percorso di analisi interna ed esterna, per mettere pienamente a fuoco la propria identità e i propri obiettivi potenziali.

• Habitech – Distretto Tecnologico Trentino , società consortile nata nel 2006 con l’obiettivo di realizzare reti di impresa e filiere produttive specializzate nei settori dell’edilizia sostenibile, dell’efficienza energetica e delle tecnologie intelligenti per la gestione del territorio.

• Levico Acque , azienda che ha l'obiettivo di svolgere un'attività economica eco-sostenibile, nel pieno rispetto dell'ambiente e del contesto sociale in cui opera. Per questo motivo, utilizza imballaggi esclusivamente in vetro a rendere, minimizzando l'impatto aziendale.

• Nerobutto , azienda fondata nel 1978 che ad oggi si occupa di tinteggiatura, restauro, isolamento termico, manutenzione e ristrutturazione edile.

• Sovecar , azienda che si occupa della logistica e della movimentazione interna delle merci attraverso la vendita di carrelli elevatori, di scaffalature e sistemi di parcheggio. Recentemente ha ottenuto la certificazione di parità.

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Cura delle relazioni interne: antidoto per i mali del lavoro

Una cultura aziendale positiva e collaborativa per favorire le relazioni interne solide e migliorare l’efficienza delle imprese. È una delle sfide del nostro territorio alla quale l’HR Group ha dedicato l’ultimo incontro.

periodico incontro organizzato nell’ambito del HR Group, dedicato agli HR manager delle aziende associate a Confindustria Trento, è stato a inizio febbraio l’occasione per affrontare una delle importanti tematiche di focalizzazione delle sfide trasformative per il nostro Trentino, racchiuse nel terzo position paper del progetto “Duemilatrentino – Futuro Presente”, “Società Trentino 5.0”.

In una sala piacevolmente gremita, il macro-argomento di giornata sono state le relazioni interne e l’importante ruolo che le stesse ricoprono in un periodo storico come quello attuale, fortemente caratterizzato da turnover, difficoltà a reperire e trattenere personale, nonché da convivenza in azienda di più generazioni con esigenze, bisogni e aspettative spesso anche in contrasto.

In tale contesto, la cura delle relazioni interne sta assumendo negli ultimi anni per le aziende un valore sempre più strategico: una cultura aziendale positiva, collaborativa e conciliativa favorisce relazioni interne solide e contribuisce a migliorare la produttività e l’efficienza dell’impresa, a ridurre l’assenteismo ed il turn-over.

L’incremento di politiche di investimento sul capitale umano in grado di mettere la persona al centro, creando un ambiente di lavoro che consenta ai collaboratori di esprimere il proprio potenziale, rappresenta una leva fondamentale per lo sviluppo dell’engagement aziendale in un’ottica di employee attraction e retention.

A fornirci interessanti spunti sulla tematica è intervenuta, in primis, Silvia Margoni - amministratore unico & Founder di Links4brain, la quale ha presentato una relazione dal titolo “(S)FIDUCIA e (IN)AFFIDABILITÀ: come impattano in azienda? Il ruolo dell’HR e come valorizzarlo”. Dare fiducia per ricevere in cambio comportamenti affidabili: si tratta certamente di una strategia atta a favorire l’instaurazione di climi aziendali positivi.

E chi meglio dell’HR manager può ricoprire un ruolo da

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Silvia Margoni
IL
di MARSONET, Responsabile Area Lavoro e Welfare, Confindustria Trento

protagonista nella promozione di una cultura aziendale positiva, collaborativa e conciliativa?

Il proliferarsi di politiche aziendali finalizzate allo sviluppo della dimensione individuale e delle relazioni umane, in un’ottica integrata di benessere organizzativo, costituisce una scelta win-win: si tratta di strategie atte a favorire relazioni interne solide, base oggi imprescindibile per il raggiungimento di risultati aziendali importanti.

Nel corso dell’intervento i partecipanti hanno avuto anche l’occasione di cimentarsi in un interessante gioco interattivo volto a sensibiliz -

Il proliferarsi di politiche aziendali finalizzate allo sviluppo della dimensione individuale e delle relazioni umane costituisce una scelta win-win: si tratta di strategie atte a favorire relazioni interne solide, base oggi imprescindibile per il raggiungimento di risultati aziendali importanti.

cerca di nuove misure di well-being aziendale che agevolino il benessere psicofisico dei dipendenti, a sostegno dell’esigenza sanitaria attuale, l’applicazione di Sisalute costituisce un’importante occasione per mettere a loro disposizione servizi quali:

• una selezione delle migliori strutture sanitarie pubbliche e private diffuse capillarmente su tutto il territorio nazionale dove poter effettuare visite specialistiche ed accertamenti diagnostici a prezzi vantaggiosi;

• videoconsulti specialistici online, l’assegnazione di un Medico di Medicina Generale da poter consultare da remoto anche via chat, nonché il servizio Pharma Checker di supporto nell’individuazione del farmaco più adatto nella risoluzione delle problematiche frequenti;

zare sui reali effetti che azioni volte a favorire climi aziendali positivi hanno sui dipendenti in termini di efficienza e coinvolgimento nei valori e nella mission aziendale.

Il secondo intervento di giornata ha visto protagonista Matteo Galloni – responsabile commerciale, marketing e sviluppo business – di UniSalute Servizi, il quale ha presentato il digital health di Sisalute, un avanzato sistema di servizi di welfare sanitario non assicurativi racchiuso tutto all’interno di una comoda app user friendly.

Nell’ambito di un’ormai sempre più diffusa ri -

• un blog recante informazioni sulla salute e il benessere, con consigli utili per una corretta alimentazione, e un comodo servizio di consultazione digitale dei bugiardini di farmaci da banco e parafarmaci.

L’incontro si è concluso con un vivace dibattito tra i numerosi partecipanti ed il consueto rinfresco, occasione sempre gradita per stimolare il network tra le realtà del nostro territorio, una delle principali finalità dell’HR Group.

L’Associazione è già al lavoro per organizzare nuovi eventi di approfondimento di tematiche di particolare interesse per gli HR manager delle aziende associate.

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Confindustria Trento vicina ai suoi dipendenti

Conciliazione lavoro - famiglia: Confindustria Trento completa il secondo ciclo del processo di consolidamento "Family Audit" rilasciato dalla Provincia autonoma di Trento.

2013 Confindustria Trento è certificata “Family Audit”: uno standard nazionale che aiuta le organizzazioni a promuovere politiche di gestione del personale orientate al benessere dei propri dipendenti e delle loro famiglie, nonché alla crescita aziendale per le politiche di conciliazione famiglia-lavoro. Questo Piano ha permesso di introdurre e confermare buone pratiche flessibili e adattabili destinate a modificarsi in base ai mutamenti aziendali (età media dei lavoratori, esigenze aziendali ecc.) riguardanti fra le altre la flessibilità oraria, i congedi facoltativi di maternità e paternità, la banca ore e varie opportunità in favore dei collaboratori.

L’Associazione ha ora ottenuto l’attestato di conclusione del secondo ciclo del processo di consolidamento “Family Audit” rilasciato dalla Provincia autonoma di Trento. Una certificazione che consolida sempre più l’importanza della valorizzazione delle risorse umane e permette di essere un modello e un punto di riferimento per le nostre Associate.

Certificazione “Family Audit”: un’idea trentina

Lo standard Family Audit è uno strumento di management e di gestione delle risorse umane a disposizione delle organizzazioni pubbliche e private che vogliono certificare il proprio impegno nell’adozione di politiche di gestione del personale, orientate alla conciliazione dei tempi della vita lavorativa con i tempi della vita familiare, nell'ottica del benessere lavorativo. L'origine dello standard, risale alla sperimentazione realizzata in Trentino negli anni 2005-2008, previa concessione della licenza dello standard tedesco “Familie und Beruf” alla Provincia Autonoma di Trento. Al termine della sperimentazione, la Provincia ha adottato un proprio standard, adattando quello tedesco alle specificità locali. È nato così il "Family Audit".

Il Dipartimento per le politiche della famiglia ha ritenuto strategico impegnarsi nella promozione di questo innovativo processo di qualità su tutto il territorio nazionale, per favorire la diffusione dello standard e più in generale della cultura della conciliazione famiglia-lavoro. Pertanto, nel 2010, tra lo Stato e la Provincia Autonoma di Trento è stato sottoscritto il I Protocollo di Intesa per il trasferimento a livello nazionale dello standard “Family Audit”.

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DAL

A Trento il G7 dell’intelligenza artificiale

A margine della riunione, il sistema trentino dell’innovazione ha incontrato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri per l’innovazione Alessio Butti.

TRENTO

ha ospitato a metà marzo il G7 Industria, Tecnologia e Digitale 2024: le delegazioni dei Paesi partecipanti al forum si sono date appuntamento in città assieme al ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso e al sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri per l’innovazione Alessio Butti per un confronto sul tema dell’intelligenza artificiale. Alla vigilia dell’appuntamento, presso la sede della Fondazione Bruno Kessler, Butti ha incontrato il presidente Manzana e

un gruppo di imprese associate operanti nell’ambito dell’intelligenza artificiale.

L’auspicio, per Confindustria Trento, è che l’appuntamento rappresenti l’occasione per fissare posizioni unitarie rispetto alla presa in carico di alcuni temi cruciali. In primo luogo, si ritiene necessario identificare priorità strategiche, soprattutto nell’ambito della migrazione verso il quantum computing e l’Intelligenza Artificiale, dove si sottolinea l’importanza di norme regolatorie ed etiche condivise. L’Associazione, inoltre, si augura una maggiore consapevolezza dei costi sociali e ambientali legati all’IA e propone una maggiore sicurezza dei sistemi attuali e futuri, coinvolgendo sia aziende che organismi di vigilanza. Infine, un altro tema fondamentale riguarda i rapporti con Paesi al di fuori del G7 su tecnologie sensibili e la proposta di una redistribuzione delle risorse investite nell’IA per evitare disparità tra grandi aziende e PMI.

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associazione

AI per l’innovazione: nasce l’Osservatorio

Confindustria Trento e l’Università degli Studi di Trento siglano un accordo per condividere conoscenze, competenze ed esperienze sull’Intelligenza Artificiale nel contesto dell’innovazione dei processi organizzativi.

AIUTARE

le aziende a conoscere, comprendere e valutare l’impatto dell’Intelligenza Artificiale a livello economico, organizzativo e sociale. Questo è l’obiettivo di Confindustria Trento e del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento, che hanno siglato una convenzione nell’ambito della quale si impegnano a collaborare, ciascuna per le proprie dotazioni e competenze tecnico-scientifiche in materia di Intelligenza Artificiale, a creare un network di aziende ed enti di ricerca denominato Osservatorio “AI per l’Innovazione”. La finalità dell’Osservatorio è quella di rispondere al bisogno di condividere conoscenze, competenze ed esperienze riguardanti l’Intelligenza Artificiale nel contesto dell’innovazione dei processi organizzativi. In molti settori economici, l’Intelligenza Artificiale ha un ruolo sempre più importante, con evidenti risvolti sociali e culturali. Le due parti, che hanno già un ruolo attivo e di rilievo nel settore, e che già collaborano su vari fronti favorendo il raccordo tra il mondo della produzione e il sistema della formazione e della ricerca universitaria, si impegnano a sviluppare iniziative di ricerca e formazione e favorire un continuo confronto diretto per consolidare un ecosistema di rilevanza internazionale.

“Grazie a questo accordo - spiega il direttore del DISI Paolo Giorgini – si vuole portare all’attenzione del mondo industriale trentino opportunità e sfide legate all’utilizzo dell’AI. Verranno organizzate iniziative di formazione e divulgazione su tematiche di AI, sulla gestione mirata dei dati e sulla necessità di infrastrutture di calcolo condivise per un’AI sostenibile. Considerando il valore del sistema territoriale

trentino, si mira a sviluppare una visione complessiva che esalti le caratteristiche uniche del nostro territorio e incoraggi la collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti. Il primo appuntamento sarà ad aprile con un primo seminario introduttivo dedicato all’Intelligenza Artificiale e alle sue potenzialità nel settore aziendale e industriale”.

“In un mondo sempre più interconnesso e digitalizzato, comprendere e sfruttare l’Intelligenza Artificiale è diventata una priorità per le aziende. L’accordo – continua Fausto Manzana , presidente di Confindustria Trento – tra Confindustria Trento e il Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento è un passo fondamentale per approfondire lo studio dell’Intelligenza Artificiale e per comprendere quali soluzioni hanno già implementato, ma soprattutto che dovrebbero implementare le imprese in questo ambito”.

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Paolo Giorgini e Fausto Manzana

Viabilità Trentino-Veneto: criticità annose e manifeste

Confindustria Trento e Confindustria Vicenza: “Occorre un intervento strutturale e definitivo. Riprendere in seria considerazione l’ipotesi del prolungamento della A31-Valdastico nord”.

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viabilità tra le province di Trento e Vicenza è pregiudicata da una serie di fragilità e criticità annose e manifeste, che la frana del 12 gennaio scorso ha evidenziato e inasprito al punto che una soluzione alternativa e strutturale appare oggi l’unica opzione possibile”: così il presidente degli autotrasportatori di Confindustria Trento, Stefano Pedot e il presidente del Raggruppamento di Bassano del Grappa di Confindustria Vicenza, Alessandro Bordignon , che chiedono sul punto decisioni celeri e definitive. La frana che ha interessato la SS47 all’altezza dell’abitato di San Marino, nel comune di Valbrenta, ha riportato d’attualità il già noto problema della viabilità in Valsugana.

Per 45 giorni ANAS ha interdetto la strada statale a gran parte del traffico leggero e a quello pesante (più di 3,5 tonnellate di massa complessiva a pieno carico), costringendo quest’ultimo a servirsi o dell’alternativa autostradale - passando da Verona – o della opzione su viabilità ordinaria, utilizzando la SR 348 “Feltrina” e la SS 50 “del Grappa e Passo Rolle”, in entrambi i casi allungando notevolmente i tragitti ed au -

La frana che ha interessato la SS47 all’altezza dell’abitato di San Marino, nel comune di Valbrenta, ha riportato d’attualità il già noto problema della viabilità in Valsugana.

mentando i relativi costi. Le riaperture parziali, disposte da ANAS dal 1° marzo per la carreggiata sud e dal 18 marzo per la carreggiata nord, non risolvono i problemi più gravi denunciati dalle imprese: possono infatti transitare solo i mezzi fino a 25 ton di massa complessiva a pieno carico, il che penalizza pesantemente sia gli operatori dell’autotrasporto merci, sia le aziende manifatturiere insediate in un ampio territorio posto tra la pedemontana vicentina e la Valsugana trentina.

Il sistema industriale delle due province è in forte sofferenza e non vi è certezza sui tempi ancora necessari per il completo ripristino del

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viadotto “del Pescatore” in località San Martino, che consentirà il transito, oggi interdetto, anche ai mezzi pesanti. Confindustria Trento e Confindustria Vicenza sottolineano con forza come non ci si possa più accontentare del semplice ripristino della viabilità compromessa dalla frana del 12 gennaio, che tuttavia deve essere garantito al più presto.

Sono, infatti, assolutamente necessari e non più rinviabili gli interventi di ammodernamento e messa in sicurezza della SS 47, previsti dal contratto di programma tra Ministero delle Infrastrutture ed ANAS approvato dal CIPE nel 2017 ed oggetto di un protocollo siglato tra ANAS e Regione Veneto l’anno successivo.

Inoltre, la vulnerabilità geologica dei luoghi, con le frane che hanno interessato non solo la SS 47, ma anche la SS/SP 350 “Valdastico”, compromettendo la circolazione lungo entrambe le infrastrutture di collegamento tra le province di Vicenza e di Trento, dimostrano anche ai più scettici la necessità di un nuovo corridoio infrastrutturale a servizio di questo territorio, delle sue comunità e dei relativi sistemi economico-produttivi.

“A tal riguardo – concludono i presidenti – Confindustria Trento e Confindustria Vicenza invi -

Finanza e previdenza per le imprese

tano la Provincia autonoma di Trento e la Regione Veneto a riprendere il confronto finalizzato alla definizione di una soluzione condivisa per

Confindustria Trento e Confindustria Vicenza

sottolineano con forza come non ci si possa più accontentare del semplice ripristino della viabilità compromessa dalla frana del 12 gennaio, che tuttavia deve essere garantito al più presto.

il prolungamento a nord della A31-Valdastico. Nel contempo, le due Associazioni assicurano il loro impegno a fianco degli Enti locali del territorio per sollecitare le istituzioni superiori (Ministero competente, ANAS, Regione Veneto e Provincia autonoma di Trento) ad assumere quelle decisioni infrastrutturali che loro competono e che per troppo tempo sono mancate.

Due serate di indiscusso successo quelle promosse a marzo dalla Cassa Rurale Alta Valsugana in occasione della Global Money Week 2024. Incontri organizzati con la collaborazione degli studi commercialisti del territorio e il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Trento per approfondire i vantaggi fiscali, contributivi, previdenziali e assicurativi in capo alle aziende e ai loro amministratori.

“Proteggi il tuo denaro. Metti al sicuro il tuo futuro” lo slogan scelto quest’anno dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico (Osce) che ha patrocinato l’iniziativa molto partecipata da un pubblico giovanile anche grazie alla presenza della Consulta Giovani del Comune di Pergine e dell’associazione Cooperazione Futura.

Dopo la prima serata di confronto con i commercialisti ed i centri elaborazione dati tenutasi nella cornice di palazzo Tomelin, sede della Cassa Rurale Alta Valsugana, il secondo evento è stato organizzato negli spazi della Dial Funghi Srl a Pergine Valsugana con la collaborazione di Confindustria Trento. A fare gli onori di casa, il Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, Francesco Orefice, e Luca Ribaga, Responsabile dell’Area Finanza d’Impresa di Confindustria Trento.

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Gli investimenti misurati con i dati sugli incentivi

Nell’ultimo anno di operatività della Legge provinciale n. 6/99 sono aumentate le domande di contributo presentate dalle imprese. A breve entrerà in vigore la nuova legge, è quindi ora di bilanci.

25 anni di operatività, la Legge provinciale sugli incentivi alle imprese n. 6/1999 sta mano a mano uscendo di scena per lasciare il posto alla nuova Legge n. 6/2023 approvata lo scorso luglio.

Il primo pacchetto di cinque criteri (generali, ricerca e sviluppo, servizi di consulenza, internazionalizzazione e transizione energetica) è stato approvato ad ottobre, mentre gli ultimi 3 criteri (investimenti fissi, procedura automatica, finanza d’impresa) vedranno l’approvazione entro l’estate, completando così il nuovo quadro normativo delle agevolazioni provinciali. Sembra quindi essere tempo di bilanci per la Legge 6/99, che nell’ultimo anno ha visto aumentare il numero di domande di contributo presentate dalle imprese trentine.

La “procedura automatica” è stata letteralmente presa d’assalto, con quasi 2mila domande presentate. Nel 2022 si contavano poco più di 1500 richieste di incentivo per un totale investito dalle imprese di 140 milioni di euro e un esborso per la casse provinciali, in termini di contributi concessi, pari a 21 milioni. Nel 2023, invece, i numeri sono ben più alti: 1.952 domande per-

venute, per un totale investito pari a 185 milioni di euro e contributi concessi pari a 28 milioni.

Per quanto riguarda le procedure valutative, nel quadriennio 2019-2023 sono state presentate 621 domande riguardanti gli investimenti fissi (totale investito 734 milioni, contributi pari a 147 milioni) e 91 per i progetti di ricerca e sviluppo (totale investito 41 milioni, contributi pari a 25 milioni).

Nello stesso quadriennio le procedure negoziali, invece, vedono 26 domande presentate per gli investimenti fissi (totale investito 176 milioni, contributi pari a 22 milioni) e 28 per i progetti di ricerca e sviluppo (totale investito 83 milioni, contributi pari a 41 milioni).

Come sappiamo, oltre alla Legge 6, esistono in Provincia altri strumenti agevolativi come i Bandi qualità, riguardanti principalmente i settori turismo e commercio, che nella prima edizione 2020 conta 739 domande presentate e 858 nella seconda (2022).

I due Avvisi Fesr pubblicati nel 2022 (cofinanziati con risorse provinciali, nazionali ed europee) registrano ben 582 domande presentate da piccole, medie e grandi imprese in merito all’installazione di nuovi impianti fotovoltaici (totale investito 95 milioni, contributi pari a 35 milioni) e 16 domande a valere sul Bando processi produttivi (totale investito 8 milioni, contributi pari a 2 milioni).

Infine, la misura nazionale relativa agli investimenti in ottica 4.0 negli anni 2021 e 2022 è stata attivata da quasi 6mila imprese trentine con un totale compensato pari a 106 milioni di euro.

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DOPO

Comunicazione Strategica: si, grazie al BrandKeting

L'approccio per una strategia di comunicazione vincente.

La comunicazione è cruciale per le aziende moderne. Per essere efficace tuttavia necessita di tre fattori chiave: basi chiare, coerenza comunicativa e una strategia d’azione pianificata con obiettivi definiti e misurabili.

Senza queste fondamenta qualsiasi azione, dal restyling del sito ai canali social, non porterà i risultati sperati. Ma come si arriva a definirle? Ce lo spiegano Ovum Design ed ExVoid, pionieri del BrandKeting a Trento.

«Intervenire sulla comunicazione senza una visione strategica diventa un costo anziché un investimento, con risultati poco incisivi» commenta Elisa Giovannini, co-founder ExVoid.

«Anche se può sembrare superfluo dirlo», afferma Alessandro Boschet, co-founder Ovum Design: «è essenziale partire da un’analisi strategica interna ed esterna all’azienda. Così, valutando il panorama digitale attraverso i dati e comprendendo le dinamiche di settore insieme all'azienda, possiamo delineare le basi per la comunicazione e pianificare una strategia che supporti sia le azioni di Marketing che del Marchio».

Partire dall’analisi quindi per strutturare una strategia efficace, che sia mirata a riposizionare l’azienda, ad alimentarne percezione e slancio, o a fare breccia per la prima volta sui consumatori. Che sia rivolta all’esterno per raggiungere i clienti, o verso l’interno per rafforzare la cultura aziendale ed attrarre nuovi talenti. Un’opportunità interessante

ma che pone domande sulla gestione del tempo e delle risorse finanziarie.

«Abbiamo esperienza nel collaborare con le aziende», rassicura Alessandro, «e comprendiamo l'importanza di gestire gradualmente il processo. Le nostre strategie sono progettate per essere sostenibili sia dal punto di vista economico che temporale».

«Proprio per questa ragione», prosegue Elisa, «abbiamo strutturato il servizio di Analisi BRK. Un primissimo assaggio per chi vuole conoscere il nostro metodo: un’analisi digitale del marchio e dei competitor seguita da un laboratorio di branding, per avere uno spaccato chiaro della situazione di partenza e una panoramica delle aree di intervento consigliate. Dopo questa fase il cliente potrà decidere se procedere in autonomia, collaborare con noi per implementare la strategia, o affidarci completamente il lavoro.”

«Per tutti gli imprenditori che vogliono portare la loro impresa verso nuovi traguardi» conclude Boschet, «siamo qui per aiutarvi a realizzare gli obiettivi di crescita.»

www.exvoid.it

info@exvoid.it

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26 informazione pubblicitaria TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR - MAG 2024

L’acqua, un business profittevole

Non importa di quanto sia il guadagno, tutti gli esperti finanziari concordano nel ritenere l’acqua un investimento che genera profitto.

ha guardato il film del 2015

“La grande Scommessa” ricorderà di un giovane Christian Bale, nei panni di Michael Burry, che intuiva la presenza di un’enorme bolla immobiliare, legata ai mutui subprime, nella borsa di Wall Street. Quella bolla, nel giro di poco tempo, si è trasformata in una delle maggiori crisi finanziarie al mondo (2007-2008) e i meno giovani la ricordano come la crisi che ha messo in ginocchio il colosso finanziario statunitense Lehman Brothers, con ingenti ripercussioni sull’intero sistema economico occidentale. Burry non solo ha predetto quegli eventi nefasti, ma ha realizzato un profitto del 489% (2,69 miliardi di dollari di utile) per il fondo di investimenti privato che gestiva. Dopo i guadagni derivati dalla crisi dei subprime, Burry ha investito in acqua. Vengono azzardate formule non molto chiare sui ritorni degli investimenti in acqua per il futuro, ritrovando le più disparate proporzioni: per ogni dollaro investito se ne ricavano da 1,5 a 4 volte. Non importa di quanto sia il guadagno, tutti gli esperti finanziari concordano nel ritenere l’acqua un investimento che genera profitto. Con questo articolo si intende

volutamente guardare al tema con uno sguardo materialista, fermo restando che, in un contesto for profit, un investimento è tanto più sensato dal momento in cui genera utili. E l’acqua lo fa. Quali potrebbero essere alcuni interventi in cui investire?

Nel 2017, l’Italia ha prelevato circa 39 miliardi di metri cubi di acqua; tuttavia, una parte di quanto viene prelevato non raggiunge gli utilizzatori finali a causa delle importanti perdite nel sistema di distribuzione. Secondo il rapporto di Confindustria “Dall’emergenza all’efficienza idrica” di marzo 2024, la rete italiana registra dei tassi di dispersione, seppure in miglioramento rispetto al passato, tra i più alti d’Europa (42%). Peggio di noi fa solo l’Irlanda, mentre la media europea è tra il 23-25%, con Paesi particolarmente virtuosi, come la Germania (7%). Non si distingue il Trentino, dal momento che Utilitalia ha stimato che nel 2022 la rete idrica trentina perdesse più di 1 litro ogni 3 immesso (37,1%). Ridurre l’incidenza di questo problema è possibile attraverso la digitalizzazione e il monitoraggio delle infrastrutture, senza trascurare la necessità di avere fondi sufficienti per manutenere costantemente la rete (il 60% delle condotte ha più di 30 anni e il 25% più di 50) Nel 2022, la disponibilità media di acqua è stata appena oltre i 221 mm, segnando il valore più basso di sempre – il 51% in meno rispetto alla media registrata nel periodo 1951-2022. Il position paper di Confindustria evidenzia come solo l’11%

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CHI di GIANLUIGI SALVAGNO, Economia d’Impresa, Confindustria Trento

delle acque meteoriche (5,9 miliardi di mc su 54 potenziali) viene collettata in invasi e dighe. Agire su questo punto permetterebbe di aumentare la resilienza del Paese agli stress idrici. Oltre a rimpinguare i bacini sotterranei e a individuarne di nuovi, si potrebbero valorizzare maggiormente le dighe già realizzate: solo 8 su 13,5 miliardi di metri cubi potenziali di capacità di invaso vengono effettivamente utilizzati, questo perché alcune opere non operano al meglio (periodicamente è necessario pulirne il fondo dai detriti per ripristinare volume) mentre altre non sono attive, in quanto ferme alla fase di verifica, collaudo o in ritardo di costruzione. Un esempio da conoscere ed evitare è quello della diga dell’Alto Esaro in Calabria, un’opera iniziata nel 1979 e che avrebbe dovuto dare alla luce uno degli invasi artificiali più grandi in Europa (120 milioni di mc): la diga non è mai entrata in funzione conquistandosi l’appellativo di “eterna incompiuta”. Un’ulteriore spinta nella direzione dell’accumulo di acqua può essere compiuta con la costruzione di un

maggior numero di dissalatori, oggi localizzati in alcune aree del Sud Italia e sulle isole, per lo più utilizzati nell’industria e con una capacità media di circa 2 mila mc/giorno (un valore infimo se paragonato ai 5 milioni di metri cubi della Spagna).

Maggior riguardo meriterebbe anche la depurazione. Si stima che in fognatura pervenga un 70-80% della portata immessa in acquedotto. L’acqua in fognatura viene processata nei depuratori (con trattamenti più o meno spinti) e poi scaricata in un corpo idrico superficiale o sul suolo. Dal momento in cui lo scarico di un depuratore è acqua dolce che soddisfa ben specifici parametri, si potrebbe pensare a ben diverso destino, impiegandolo tanto nei processi industriali quanto in quelli agricoli.

Più il tempo passa e più l’accesso all’acqua dolce sul Pianeta diventa scarso. La tendenza è chiara ed è questa la ragion per cui dovrebbe essere altrettanto chiaro che è obbligatorio porre in essere tutto quanto necessario per limitare i danni.

Gruppo Dolomiti Energia – Porte aperte alla sorgente Spino e al serbatoio di Meano

In occasione della giornata mondiale dell’acqua, che si celebra ogni anno il 22 marzo, il Gruppo Dolomiti Energia ha aperto le porte dei due siti della sorgente Spino e del serbatoio di Meano. Chiunque interessato poteva accedere gratuitamente ai luoghi che servono le due maggiori città del Trentino, avvalendosi di una guida messa a disposizione dall’azienda. La sorgente Spino è ubicata nel comune di Trambileno ed è la maggior fonte di alimentazione dell’acquedotto asservito al comune di Rovereto. Il serbatoio 10.000 di Meano è il serbatoio di testa dell’acquedotto di Trento e rappresenta un’opera di estrema importanza perché i cittadini di Trento possano godere di acqua potabile nel quotidiano.

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Taycan Turbo Cross Turismo. Consumo elettrico combinato: 22,0 – 19,1 kWh/100 km. Emissioni CO₂ combinate: 0 g/km
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Nuova leadership per Assoenergia

Il Past President Mario Dorighelli, dopo aver dimostrato grande impegno negli ultimi anni di forte difficoltà per il mondo dell’energia, ha ceduto il testimone a Mirco Pellegrini, Novurania Spa.

MARTEDÌ

26 febbraio a Palazzo Stella, è stato eletto il nuovo Presidente di Assoenergia: si tratta di Mirco Pellegrini , Novurania Spa, attualmente delegato territoriale delle Valli Giudicarie e Rendena. In apertura dei lavori dell’Assemblea, Mario Dorighelli ha affermato che in termini di costi dell’energia, il 2023 si è rivelato un anno migliore rispetto al 2022. Nonostante ciò, sono state riscontrate alcune difficoltà nella gestione dei contratti di fornitura e nei cambiamenti inaspettati nei consumi delle consorziate: le prime avvisaglie di un rallentamento dell’economia europea e italiana hanno infatti visto un importante calo dei consumi.

Accanto a Mario Dorighelli e al Presidente del Coordinamento Consorzi Nazionale, Daniele Bianchi , il Direttore Generale di Confindustria Trento Roberto Busato , ha evidenziato come nel 2024 il progressivo abbassarsi dei prezzi di energia elettrica e gas favorirà le aziende anche se non sono stati effettuati fixing a causa della elevata variabilità dei consumi. “La stessa scelta – ha spiegato Busato - era stata effettuata per il 2023, mentre nel 2022, grazie ad azioni coraggio -

se prese a fine 2021, tra energia elettrica e gas il risparmio per le Associate era stato di 2,45 milioni di €. L’auspicio è di ritornare verso una stabilità”. Nel corso dell’Assemblea è stato inoltre rinnovato il Consiglio Direttivo con sette Consiglieri: Mario Dorighelli , Lemur Srl; Giordano Farina , Funivie Madonna di Campiglio Spa; Paolo Felicetti , Pastificio Felicetti Srl; Paolo Orsini , Sandvik Coromant Spa; Mirco Pellegrini , Novurania Spa; Dario Piccinelli , Capi Group Srl e Alessandro Rizzi , Società Incremento Turistico Canazei Spa.

L’Assemblea ha infine approvato il bilancio consuntivo 2023 e il bilancio di previsione 2024.

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Il settore carta punta sulla sostenibilità

potrebbe

fornirci una panoramica sull’attuale struttura e distribuzione delle industrie del settore della carta, grafica e editoria all’interno del contesto trentino?

Devo ammettere che fare una panoramica del nostro settore, contraddistinto da una chiara visione di filiera, non è un compito facile. Per semplificare, da un lato abbiamo coloro che operano nel comparto della produzione di carta di varia tipologia e nei processi di filiera connessi, come stampa e legatoria, dove alla fine del processo produttivo e di commercializzazione c’è il consumatore. Dall’altro lato, ci sono le aziende cartotecniche o di trasformazione della carta, che forniscono materiali ad altre imprese senza dimenticare la presenza anche della parte editoriale

Possiamo dire che la nostra Sezione gode del privilegio di offrire una rappresentazione accurata del panorama dell’intera filiera attiva in Trentino. I dati della Sezione Carta, Grafica, Editoria di Confindustria Trento rivelano infatti, un panorama variegato e dinamico. Il nostro comparto, nel complesso, comprende circa 200 realtà produttive, prevalentemente piccole

aziende e i lavoratori occupati sono circa 2.900. Confindustria Trento è largamente rappresentativa nel nostro settore perché le 19 imprese della sezione assorbono ben 2.100 dipendenti. La presenza di operatori diversificati, tra cui cartai, grafici, cartotecnici, legatori ed editori sottolinea ulteriormente la ricchezza del settore e il suo impatto sull’economia locale. Inoltre, è significativo notare che quasi l’80% degli addetti complessivi lavora in aziende con oltre 100 dipendenti.

Anche nel settore ha fatto irruzione il tema della sostenibilità. Come state affrontando la questione? È vero, ma dobbiamo sottolineare che il nostro settore da decenni è impegnato nella ricerca di soluzione sostenibili, sia dal punto di vista produttivo che da quello delle materie prime, anche forestali. Nell’attuale contesto, l’importanza di promuovere la sostenibilità e la circolarità della produzione delle filiere industriali è diventata una priorità imprescindibile. A questo proposito, mi piace evidenziare in questa occasione che la nostra Sezione, in stretta collaborazione con Assocarta ha preso parte a diversi progetti significativi come quello realizzato all’interno della “Galleria della Sostenibilità” del

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Intervista ad ALESSANDRO LETO, presidente Sezione Carta, Grafica, Editoria di Confindustria Trento. speciale sezione carta

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MUSE dove un’installazione interattiva “Dalla carta alla carta” offre ai visitatori un’esplorazione dettagliata del processo di produzione della carta, mettendo in evidenza l’importanza di utilizzare materiali riciclati come la cellulosa e ottimizzare l’uso di risorse fondamentali come l’acqua e l’energia. Questo progetto, sostenuto anche da tre imprese associate - Cartiere del Garda, Printer e Sappi - mira a sensibilizzare il pubblico sulle caratteristiche di “circolarità” della carta e delle sue applicazioni e sulle pratiche sostenibili nel settore.

La proposta non si concentra solo sull’educazione e la sensibilizzazione, ma si propone anche di promuovere l’adozione di soluzioni che favoriscano la protezione dell’ambiente e la conservazione delle risorse naturali. Questo impegno congiunto rappresenta un passo concreto verso una filiera cartaria più sostenibile e responsabile, contribuendo così alla costruzione di un futuro in cui la produzione e il consumo siano in armonia con l’ambiente.

Per quanto riguarda invece la situazione economica del settore, il 2023 ha visto un calo significativo, è corretto?

Sì, è corretto. I dati per il 2023 evidenziano chiaramente una situazione di rallentamento e criticità anche nel settore della carta. La produzione ha subito un forte calo, registrando un minimo storico dal 1994 e una significativa contrazione di comparti chiave come il packaging e le carte per usi grafici. Un dato allarmante riguarda la domanda interna di prodotti cartari, che ha subito una contrazione del 14,1% rispetto all’anno precedente, contrariamente alla tendenza di espansione del 2022 (+5,6% sul 2021).

È evidente che il settore della carta si trova di fronte a sfide significative. Questi dati devono essere uno spunto per un confronto costruttivo, al fine di comprendere cosa ci attende per il futuro. È fondamentale collaborare con le istituzioni e le altre parti interessate per individuare soluzioni (si pensi per esempio alle infrastrutture logistiche del nostro territorio) efficaci che

possano sostenere la competitività del settore cartario.

Per la competitività del settore, dell’industria in generale e dei territori, un tema cruciale è quello della attrattività. Credo che l’attrattività sia un obiettivo di sistema, e che in questi termini vada perseguito. Su questo fronte, Confindustria Trento sta lavorando, in particolare negli ultimi anni, nell’ambito del progetto Duemilatrentino, nella costante interlocuzione con gli stakeholder: delle amministrazioni, delle parti sociali, della ricerca e della formazione. Le domande chiave che hanno guidato il progetto sono: per quale motivo un’impresa, una famiglia, un talento, uno studente, dovrebbero scegliere il Trentino per radicarsi? Noi abbiamo provato a dare delle risposte con una serie di proposte concrete: ciascuno può fare la propria parte: investire sulla competitività dell’industria significa garantire lavoro stabile e di qualità, significa garantire un impatto positivo sul benessere della comunità.

Gli attori della filiera hanno scelto di ospitare al Muse, in occasione della Giornata del Made in Italy del 15 aprile, un momento di condivisione a favore della sostenibilità nella produzione della carta per ispirare azioni concrete verso un settore più eco-friendly. Sul prossimo numero un ampio resoconto.

Crediti Foto: Archivio MUSE - Museo delle Scienze, Trento

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Cartiere del Garda: eccellenza sostenibile

di ALESSANDRO DE BERTOLINI

"NON

ci sono frizioni tra di noi e l’ambiente, tra gli stabilimenti produttivi e la società, tra l’azienda e il comparto turistico del Garda. È questa la nostra eccellenza: sotto il profilo della sostenibilità, del rispetto dell’ambiente naturale e del dialogo con i paesaggi culturali circostanti, Cartiere del Garda è una specie di miracolo vivente”. Alessandro Nardelli , direttore vendite export presso Cartiere del Garda e sales director in Lecta Group (la holding alla quale appartengono le Cartiere), sottolinea così i punti di forza dello stabilimento industriale di Cartiere del Garda. “Gli ultimi decenni – continua – rappresentano per noi una lunga storia di investiIl modello di produzione eco-compatibile di Cartiere del Garda è un punto di riferimento nell'industria della carta. A fare la differenza le tecnologie all’avanguardia, l’impegno ambientale e il dialogo con il territorio.

menti condotti sul territorio con determinazione e con ingenti risorse per rendere le nostre strutture sempre più sostenibili sotto ogni profilo e prestazione (tecnologie pulite e processi che riducono l’impatto ambientale, recupero delle acque, trattamento e riduzione degli scarti, uso efficiente dell’energia). Operiamo all’interno di una grande realtà industriale, che da un punto di vista ambientale e sociale si adegua perfettamente a tutto ciò che sta attorno. Così siamo diventati un modello di produzione eco-compatibile, all’avanguardia anche per il nostro approccio al riciclo e all’economia circolare”. Un’attenzione alla sostenibilità, per Cartiere del Garda, che orienta tutto il business dell’azienda, fino alle politiche di comunicazione. Punto di forza della società, infatti, è il volto green della carta. Perciò Cartiere del Garda ha spostato l’attenzione e gli investimenti dal marketing aziendale al marketing di prodotto. “La sostenibilità dell’azienda e del nostro core sono perfettamente in linea con la sostenibilità del prodotto carta”, precisa Nardelli. “Non vogliamo comunicare soltanto i valori e le eccellenze della Cartiera, ma anche e soprattutto le virtù della carta come materiale nobile e totalmente sostenibile. Mediante strategie di comunicazione ad ampio raggio, cer-

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chiamo di farlo rivolgendoci non solo ai nostri clienti e ai nostri stakeholder, ma a un pubblico il più ampio possibile, stringendo sul territorio partnership con altri soggetti, anche del mondo culturale”.

È grazie a queste premesse – gli investimenti nel marketing di prodotto – che Cartiere del Garda è presente oggi nella Galleria della Sostenibilità al Muse, alle Albere. Nel “Piano per la sostenibilità”, questo il nome dello spazio espositivo del Museo delle scienze di Trento dedicato ai principali fattori del cambiamento globale in atto, Cartiere del Garda è presente con un progetto di filiera che vede la partecipazione di Confindustria Trento e di Assocarta. L’exhibit è stato inaugurato il 22 giugno 2023 e sarà visitabile sino al 31 dicembre 2024.

“Crediamo molto in progetti di comunicazione e di promozione come questo – precisa sul punto Nardelli – poiché ci permettono di stringere relazioni con nuovi soggetti e con altre realtà, nell’ambito di una comune visione. Abbiamo coinvolto anche altri player, come l’azienda di stampa Printer Trento e la cartiera Sappi di Condino”.

Dalla presenza nella “Galleria della Sostenibilità” del Muse sono nate successive collaborazioni tra Cartiere del Garda e lo stesso Museo delle scienze, che hanno portato alla realizzazione di un’ampia intervista al direttore Michele Lanzinger , con lo scopo di riflettere sull’utilizzo sostenibile della carta ma anche sulle sfide globali

che dobbiamo affrontare; dalle questioni climatiche alla perdita di biodiversità, dalla crescita della popolazione e alle disuguaglianze sociali. Nel segno della sensibilizzazione culturale –promuovere l’utilizzo della carta come prodotto sostenibile – si spiegano anche altri appuntamenti ai quali ha preso parte Cartiere del Garda e alcune tappe in programma per i prossimi mesi. “Nel mese di aprile – conclude Alessandro Nardelli – parteciperemo con questo spirito alla Giornata del Made in Italy, recentemente istituita il giorno 15 dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy del nostro Paese. Sarà per noi un appuntamento importante. Siamo tra i principali player a livello mondiale e le nostre carte, in un target di mercato dall’alto profilo qualitativo, sono presenti in tutti i continenti. È fondamentale, per noi, portare il nostro contributo. Con queste premesse, inoltre, ci stiamo preparando per partecipare alla prossima Fiera internazionale del libro di Francoforte (Frankfurter Buchmesse) , la più prestigiosa fiera del libro europea e una delle maggiori al mondo. Si terrà il prossimo mese di ottobre e quest’anno, per il 2024, l’Italia è stata scelta come Guest of Honor. Un’altra grande vetrina, dove sapremo far valere le nostre eccellenze: quelle del Made in Italy, del prodotto carta, di Cartiere del Garda e del Gruppo Lecta”. (adb)

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Printer Trento: arte nella stampa

Presso Printer Trento la stampa si trasforma in opera d’arte. Ogni libro è una testimonianza di sinergia tra contenuto ed estetica, rilegato con cura e impreziosito da copertine nobilitate.

ORIZZONTALI,

verticali, quadrati, di dimensioni standard o fuori formato. Rilegati in brossura, cartonati o in wire-o. Dalla copertina rigida in cartone o rivestita in tela, dal design ricercato e dalla grafica impeccabile. Racchiusi in eleganti cofanetti o in imballi speciali.

Ogni libro stampato da Printer Trento è una vera e propria opera d’arte che incarna perfettamente la sinergia tra contenuto ed estetica.

Ed è stato proprio il desiderio di realizzare un prodotto innovativo e dal design accattivante a spingere i fondatori di Printer Trento – Dario Martinelli e Gianni Girardi – a cogliere, negli Anni Ottanta, la sfida e a fare il salto verso i mercati internazionali. fin dall’inizio–– siamo entrati in contatto con il mondo degli editori stranieri che alla stampa chiedeva qualcosa in più, sia come tipologia di prodotto che come qualità.

Editori inglesi, francesi e tedeschi venivano e vengono tuttora nel nostro Paese, perché sanno di trovare quella bellezza, creatività e qualità tipiche del made in Italy Ciò ci ha permesso di entrare in contatto con questo settore, coglierne le esigenze e capire come soddisfarle; così ab -

biamo iniziato un nuovo capitolo e siamo diventati ciò che siamo oggi”.

“Uno degli aspetti che curiamo di più è la nobilitazione della copertina – spiega Dario Martinelli, fondatore e proprietario, insieme a Gianni Girardi, di Printer Trento – . Nel panorama editoriale odierno, la copertina di un libro non è semplicemente un involucro, ma piuttosto una porta d’ingresso nel mondo narrativo che si cela al suo interno. La sua nobilitazione non si limita più alla scelta di materiali di alta qualità, ma si estende a un processo creativo e tecnico che coinvolge l’uso sapiente del colore, l’utilizzo di materiali particolari, incisioni sofisticate e una ricerca costante di soluzioni estetiche uniche”. Nata con 4 addetti e due macchine stampa nel 1980, dopo 44 anni l’azienda può contare su una sessantina di collaboratori impiegati presso la sede di Gardolo e su altrettante figure addette alla rilegatura presso la IGF di Aldeno di cui Printer Trento è azionista. Più di 2mila le commesse annuali, realizzate tutte con l’impegno e la cura per l’eccellenza estetica e la

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Dario Martinelle e Gianni Girardi

qualità che la contraddistingue. “Per il nostro operato la qualità è un must – afferma – . Non saprei indicare un’opera meglio riuscita rispetto alle altre. Diamo il massimo in ogni lavoro”.

Se negli anni lo sviluppo è stato pressoché costante e l’azienda non ha dovuto affrontare particolari difficoltà, oggi sono due le principali sfide con cui Printer si deve confrontare. La prima riguarda il senso di appartenenza delle persone all’attività e la seconda riguarda la difficoltà nel reperire personale qualificato.

“Negli ultimi anni, c’è stato un aumento del movimento di figure professionali tra le aziende, il che ha portato con sé alcune difficoltà – spiega – . Le mansioni sempre più specializzate richiedono un iter formativo significativo, e talvolta si osserva il tentativo di alcune persone di acquisire competenze pescando tra i collaboratori di altre aziende. Inoltre, la maggior parte dei giovani interessati a lavorare in questo settore

mira a ruoli manageriali piuttosto che a profili più operativi. In questo periodo, ad esempio, fatichiamo a trovare stampatori”.

Un settore, quello librario, affascinante e intrigante che oggi si trova a fare i conti con il mondo digitale, suo maggior rivale. “Insieme ai gruppi cartari Sappi, Cartiere del Garda e Assocarta, stiamo promuovendo un progetto finalizzato a sfatare i falsi miti legati alla carta e a promuovere la consapevolezza del fatto che la filiera della carta e della stampa è sostenibile. Comprare un libro non equivale a tagliare un albero”.

Cambiano i materiali, il concept, il design, ma i libri rimangono i libri. E l’esperienza tangibile che offrono, fatta di profumi, percezioni, emozioni conserva il suo carattere unico e autentico.

Come recita la frase di Bertolt Brecht riprodotta sul sito di Printer: “L’arte non è uno specchio su cui riflettere il mondo, ma un martello con cui scolpirlo”.

Dario Martinelli assieme a Sebastião e Lélia Salgado in occasione della stampa del volume Amazonas

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Sappi. Tra fatti e falsi miti

Leader mondiale della carta, Sappi si sta impegnando per cambiare il paradigma. Come? Combattendo le credenze errate sulla carta e tracciando la via verso la sostenibilità ambientale.

della sostenibilità ambientale e contrasto dei falsi miti legati all’industria cartaria. Sono i due punti chiave della mission di Sappi, colosso mondiale della carta, che in collaborazione con le Cartiere del Garda, Printer Trento e il supporto di Assocarta, ha avviato una vera e propria campagna finalizzata a sfatare le credenze errate sulla carta. Il fatto che le cartiere lavorino da molto tempo sulla sostenibilità del prodotto, sull’utilizzo responsabile delle risorse forestali e il riciclo della materia prima, tanto da rendere la filiera della carta

una delle supply chain maggiormente sostenibili, non basta a dissipare i pregiudizi legati alla lavorazione della cellulosa.

“Uno dei principali falsi miti – spiega Matteo Nicoli , mill director di Sappi presso lo stabilimento di Condino in Valle del Chiese – riguarda la convinzione che le cartiere distruggano le foreste. In realtà, ogni giorno, il polmone verde d’Europa si espande di una superficie equivalente a oltre 1500 campi da calcio, perché, vale la pena ricordarlo, la cellulosa è una risorsa naturale e rinnovabile. Un’ altra falsa credenza piuttosto diffusa – aggiunge – riguarda l’inquinamento generato dalle cartiere. Sono in molti a pensare che il fumo che si vede uscire dalle ciminiere contenga sostanze inquinanti quando, in realtà, altro non è che vapore acqueo generato dal processo di asciugatura della carta.

“Abbiamo perciò pensato di promuovere una campagna che ci aiutasse a diffondere una conoscenza corretta e accurata sull’argomento e a incentivare maggiore consapevolezza nell’utilizzo e nel consumo del prodotto. È cosi che è nata – “Love Paper_ Il lato verde della carta” . L’iniziativa è promossa a livello globale, e parte di questo progetto è visibile presso lo spazio espositivo della Galleria della Sostenibilità al MUSE di Trento, dove il materiale prodotto illustra chiaramente il processo produttivo e i suoi impatti ambientali.

Con il suo impegno per la sostenibilità e la produzione di alta qualità, lo stabilimento Sappi di Condino si conferma non solo un importante attore nell’industria cartaria, ma anche un esempio di eccellenza e responsabilità ambientale nel settore e nel territorio trentino.

Fondato nel lontano 1964, il sito è diventato

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PROMOZIONE Matteo Nicoli

negli anni un pilastro dell’industria locale. Attualmente conta su una forza lavoro di circa 130 dipendenti dedicati alla produzione di oltre 60mila tonnellate di carta all’anno. Dal 2018 sotto la gestione di Sappi, annoverato fra i leader mondiali nel settore della carta, l’impianto industriale gioca un ruolo cruciale nella produzione di carte speciali di alta qualità, tanto da attrarre clienti non solo dall’Italia e dall’Europa, ma anche dai mercati asiatici come Cina e Giappone.

“Dopo l’acquisizione del sito di Condino – sottolinea Nicoli – , Sappi ha dimostrato un impegno tangibile nel mantenere efficienti e aggiornare gli impianti. Con una media di investimenti pari al 10% del fatturato lordo nelle attività di manutenzione e aggiornamento tecnico ordinario, l’azienda testimonia il suo estremo coinvolgimento e interesse nel mantenere elevati standard di qualità e sostenibilità nel mercato cartario”.

Numerose sono le azioni messe in campo per promuovere la sostenibilità, tra cui test su varie tipologie di cellulosa a ridotto impatto ambientale, penalizzando, quando tecnicamente inevitabile e dopo accordo con i clienti, il risultato qualitativo. All’interno del meccanismo dei certificati bianchi (si tratta di titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi

energetici, sono noti anche come “Titoli di Efficienza Energetica” (TEE), il comparto cartario nazionale ha storicamente rappresentato uno dei principali beneficiari, dimostrando così un impegno tangibile verso la riduzione dell’impatto ambientale.

Una delle principali sfide che Sappi dovrà affrontare nei prossimi anni riguarda il raggiungimento, entro il 2050, della neutralità climatica. “La richiesta da parte dei clienti di conoscere l’impronta climatica dei prodotti è in aumento – spiega – con una crescente richiesta di trasparenza riguardo alle emissioni generate durante il processo di produzione. In risposta a questa domanda del mercato, siamo impegnati a sviluppare programmi concreti e credibili che dimostrino un reale impegno verso la sostenibilità, attraverso investimenti mirati e sforzi concreti”. A tal fine, Sappi ha delineato progetti ambiziosi per la transizione verso fonti energetiche rinnovabili. Tra questi, si annovera il potenziale ricorso ad investimenti in impianti fotovoltaici e biogas, oltre alla ricerca di soluzioni innovative come l’idrogeno e il biometano. Sebbene questi ultimi rappresentino ancora una prospettiva futura, l’azienda sta attivamente partecipando a indagini di mercato per valutarne la fattibilità e l’implementazione su scala industriale. (gt)

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Vent’anni di successo nell’IT

Da una visione a un’impresa solida: la storia di Lizard, fatta di innovazione, integrità e investimenti nel benessere delle persone e del territorio. “I traguardi più importanti nascono anche dalle cadute”.

anni di futuro alle spalle vissuti a 180°”: con queste parole – più che uno slogan, un modo di essere – Lizard ha festeggiato un importante traguardo. L’azienda nasceva vent’anni fa specializzandosi nella creazione e gestione di infrastrutture IT per le aziende. Per festeggiare la ricorrenza, Lizard ha organizzato lo scorso 16 febbraio un grande evento a Villa Bortolazzi, nei pressi di Mattarello, durante il quale il direttore di Confindustria Trento, Roberto Busato , ha consegnato la targa celebrativa dell’anniversario.

“È stato un momento importante che ha reso evidente il nostro impegno e la nostra determinazione nel raggiungere l ʼ eccellenza”, spiega Massimiliano Vece , amministratore delegato e fondatore di Lizard.

“Solo sul dizionario – continua il manager – la parola successo viene prima di sudore . I traguardi più importanti nascono anche delle cadute. Siamo cresciuti, imparando dagli ostacoli e dai momenti di incertezza, che hanno reso la nostra crescita ancora più significativa. Le fasi difficili ci hanno rafforzato, plasmando la solida realtà che siamo diventati oggi. Così, durante i festeggiamenti abbiamo ripercorso le

nostre tappe riflettendo non soltanto sui meriti ma anche sugli errori, mettendoci in gioco assieme a tutti i nostri principali stakeholders. È stata una serata magica, ricca di scambi di parole, idee ed emozioni, durante la quale abbiamo condiviso con i nostri partner due decenni di sfide e di percorsi”. In occasione dell’anniversario sono state annunciate alcune novità, come la nuova immagine e posizionamento aziendale, frutto di un lavoro durato oltre un anno insieme a una primaria società del settore, “che rappresenta perfettamente il nostro stile distintivo”.

Con sede a Trento in via Detassis, Lizard è specializzata nella fornitura di soluzioni tecnologiche e innovative, nella realiz -

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zazione di ambienti multimediali come allestimenti di audio video conferenza e digital signage, sicurezza informatica e soluzioni nel settore AI per l’ottimizzazione dei processi. “La nostra expertise si traduce in soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Con particolare attenzione all’innovazione, progettiamo e implementiamo servizi su misura per affrontare le sfide aziendali dei nostri clienti, verso i quali ci proponiamo come veri e proprio partner”.

Il team di Lizard si rivolge al settore dell’industria (dalle più piccole ai grandi gruppi internazionali), al settore bancario e assicurativo e alla pubblica amministrazione. Il 10% circa del giro di affari fa riferimento al Trentino, mentre il 90% del fatturato è realizzato sul mercato nazionale.

Alla base dell’azienda, un sogno. “Ho creato quest’attività vent’anni fa – spiega Massimiliano Vece – per dare una possibilità sana di scelta ai miei figli. Se vorranno, potranno continuare il mio lavoro. Ora che siamo cresciuti, che ci siamo affermati… Ora che siamo diventati una realtà consolidata, penso che questa scelta e questo futuro potranno averlo anche i figli dei

miei collaboratori”. In questo senso, sottolinea Vece, “il profitto è per un’impresa solo la conseguenza”. Vengono prima i principi, i valori, la reputazione, i sogni e le speranze. Vengono prima, soprattutto, le persone.

“Al centro di ogni nostra strategia, sia essa di prodotto, di mercato o di posizionamento, ci sono le persone”, continua il fondatore di Lizard. Tra le filosofie aziendali, lo stesso utilizzo e il potenziamento delle tecnologie è concepito come strumento per il miglioramento dei servizi alle persone, in primo luogo ai collaboratori. “Da molti anni, ben prima della pandemia, abbiamo fortemente favorito il telelavoro, per consentire al nostro team specializzato di conciliare al meglio le esigenze lavorative con quelle familiari e ai nostri clienti di trovare con noi la miglior interlocuzione”.

Assieme a Confindustria Trento, Lizard è stata cofondatrice del sistema Welfare Trentino. “Le persone sono l’elemento chiave di ogni organizzazione di successo”, sottolineano dall’azienda. “La nostra filosofia si fonda sull’integrità, etica e rispetto reciproco. Promuoviamo l’inclusione come catalizzatore dell’innovazione, incoraggiando la fusione di prospettive diverse”.

Un’impostazione aziendale che si riflette anche nell’impegno costante in politiche di sicurezza, nel rispetto delle normative sul lavoro e negli investimenti per un ambiente sano e moderno.

A testimonianza di questo, Lizard è stata tra le poche aziende aggiudicatarie del “Premio Impresa Sicura 2023” della Provincia autonoma di Trento: “Un riconoscimento che riflette il nostro impegno nel migliorare il benessere psicofisico dei nostri collaboratori, confermando la nostra attenzione continua nei loro confronti”. Stessa visione e stessi valori anche nella considerazione del rapporto con il territorio. Massimiliano Vece è consapevole della necessità “di restituire al territorio delle comunità locali quello che il territorio ci ha dato”. Per questo, già da molti anni Lizard fa parte del Cast, aziende che credono e sostengono Aquila Basket. (adb)

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Sicurezza e sostenibilità al centro

Con oltre 40 anni di esperienza, Miorelli si distingue nel panorama del facility management per i suoi valori familiari, l'impegno per la sicurezza e l'innovazione tecnologica.

5mila dipendenti in tutta Italia e oltre 100 milioni di fatturato è la più grande azienda del settore in Trentino. Headquarter a Mori, nei pressi di Trento, Miorelli opera in tutta Italia attraverso le sedi di Milano, Firenze e Roma. La famiglia Miorelli, saldamente al timone della società, apre il 2024 con la comunicazione del primo bilancio di sostenibilità. Valori familiari, sostenibilità, sicurezza e innovazione sono i capisaldi di una visione d’impresa che ha portato l’azienda tra i primi dieci protagonisti del proprio settore in Italia.

“Ci proponiamo come partner per servizi di soft facility management tecnologicamente innovativi e calati sulle esigenze dei clienti, con l’obiettivo di ottene -

re ambienti curati da personale professionale e responsabile”, questo, nelle parole del Presidente Alessio Miorelli , il core business di Miorelli. “I nostri servizi integrati di alta qualità si rivolgono alle strutture immobiliari di clienti pubblici e privati. Da oltre 40 anni operiamo con una presenza capillare su tutto il territorio nazionale, caratteristica che ci garantisce organizzazione e flessibilità di esecuzione rendendoci il partner ideale a cui affidarsi per la gestione e la manutenzione di complessi immobiliari”.

Centri commerciali, aree industriali, infrastrutture viabilistiche e trasportistiche, centri direzionali e uffici, banche, grandi ospedali e centri sanitari, alberghi e strutture di lusso, campus e istituti universitari: i più grandi player italiani e internazionali affidano a Miorelli la gestione dei propri spazi dalla cura della pulizia ai servizi di sanificazioni, dal portierato al controllo di presidi e reception fino alla movimentazione e facchinaggio. Parliamo di colossi come Trenitalia, Eni, Enel, Unicredit, Banca d’Italia, Poste Italiane, la Rai, l’Agenzia delle Entrate, l’Inps, l’Inail, Mondadori, Carrefour, l’Azienda per i servizi sanitari della Provincia autonoma di Trento e Autostrada del Brennero. Sono tutti clienti di Miorelli. Tanta esperienza e un percorso di crescita maturato su basi solide e sul rapporto di fiducia con il cliente hanno permesso a Miorelli di raggiungere questi obiettivi. Luciano Miorelli

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CON

fondò la società nel 1981 firmando il primo contratto nel 1982. Dieci anni dopo aveva già superato i 100 dipendenti con l’acquisizione di importanti appalti in tutto il territorio provinciale. Il cambio di passo si ebbe con gli anni 2000, quando entra in campo la seconda generazione della famiglia Miorelli e l’azienda si trasforma in Società per Azioni. Il 2005 è l’anno della nuova e attuale sede, l’headquarter di Mori. Gli anni successivi segnano la più recente espansione aziendale: nella cornice di un più ampio riposizionamento della società, Miorelli comincia a rivolgersi ai grandi clienti privati implementando un business, tra i maggiori player del settore, che si afferma con capillarità e costanza in tutte le regioni d’Italia. La società gestisce oggi oltre 6 milioni di metri quadrati di cantieri dalla Sicilia al Trentino.

Alla fine del 2023, con la comunicazione del bilancio di sostenibilità Miorelli ha messo in chiaro il percorso di grande responsabilità intrapreso dall’azienda. La sua mission: creare impatto positivo sull’ambiente, generare valore aggiunto sul territorio nei confronti di tutti stakeholders e promuovere un forte impegno sociale nei rapporti con i collaboratori diretti e indiretti. Il

periodo di rendicontazione del bilancio si riferisce all’anno di esercizio 2022, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022. Gli sforzi maggiori sono stati rivolti verso la riduzione dell’impatto ambientale e verso il miglioramento delle condizioni di vita sul posto di lavoro. Sono stati presi in considerazione molti parametri. Per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente: innovazione, ricerca e sviluppo, controllo delle emissioni di gas serra, certificazione delle materie prime, produzione di energia da fonti rinnovabili, gestione delle emissioni e gestione dei rifiuti. Per quanto riguarda il rapporto con personale e con i lavoratori: diversità e inclusione, salute e sicurezza, formazione, welfare, contributo allo sviluppo delle comunità locali.

Dal report, emerge il ritratto di un’azienda virtuosa – tra le pochissime del proprio settore a dotarsi di un Bilancio di sostenibilità – che mette al centro il concetto di responsabilità d’impresa come obbiettivo delle politiche di governance. Un’azienda, proprio per questo, proiettata nel futuro.

Le quattro divisioni interne di Miorelli sono il rispecchiamento di tutto questo: Divisione Green (impegno sul fronte della sostenibilità), Divisione Safety (formazione continua nella cultura della qualità, della salute e della sicurezza), Divisione Welfare (diversità, inclusione e parità di genere), Divisione Tech (Tecnologia a supporto del servizio integrato). (adb)

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Da casa del nonno alle tavole di tutti

Un viaggio attraverso l’eredità familiare e l’espansione globale del Gruppo D’Amico, un’eccellenza nel settore alimentare, guidata dalla passione, radicata nella tradizione e orientata verso l’innovazione sostenibile.

"PRANZAVAMO

insieme, a casa del nonno, con i miei cugini e poi scendevamo in fabbrica, sotto casa, per vedere le conserve. Era lì che aveva dato seguito all’attività avviata nel ’68 in un piccolo garage. Siamo cresciuti così, con quella passione. Una grande passione, che ci accompagna ancora oggi nel segno di una lunga tradizione familiare”. Maria D’Amico, marketing & sustainability manager per le aziende del Gruppo D’Amico, ricorda così l’infanzia trascorsa con i cugini in provincia di Salerno. Era il 1968 quando i fratelli Francesco e Mario D’Amico fondarono l’azienda. Oggi,

dopo 55 anni di attività, il Gruppo D’Amico (D&D Italia –D&D Trentino e HDS) è presente in tutta Italia ed esporta in circa 84 Paesi in Europa, Canada, Russia, Emirati Arabi, Messico, Australia e Cina.

Il Gruppo è presente sul mercato retail con il marchio D’Amico e con Logrò e Montello, acquisiti nel 2011. Nello stesso anno è stata acquisita anche l’unità produttiva trentina, a Rovereto. “Così – spiega Maria D’Amico – dalla casa del nonno siamo arrivati sulle tavole di tutto il mondo”.

I marchi Robo e Dega sono il frutto della più recente acquisizione di HDS SpA (holding dei sapori), nel 2018. Questi ultimi passaggi hanno consentito a D’Amico, tra i grandi player italiani del settore, di espandersi con sempre maggiore consapevolezza e con un crescente giro d’affari anche nei canali dell’HoReCa. Successivamente, nasce nel 2020 la Robo Academy, scuola di formazione per la community Robo, “uno spazio esclusivo, un luogo di confronto e di crescita dedicato ai nostri partner”. Grazie al team di chef e alle nuove tecnologie, la Robo Academy è anche luogo di ascolto e consiglio tecnico.

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Il Gruppo è oggi guidato dalla seconda e terza generazione. Negli anni ’60 l’attività era iniziata con la produzione della specialità “Alici della Costiera Amalfitana”, ma già dai primi anni ‘70 si era allargata al mercato degli ortaggi, dei funghi e delle olive, maturando nel tempo un ampio assortimento. “Il nostro spirito – sottolinea la marketing & sustainability manager – è rimasto quello di un tempo: rendere disponibili tutto l’anno, proprio come si faceva una volta, le specialità tipiche stagionali, con la preparazione delle conserve secondo tradizione”.

Con una vasta proposta di prodotti – packaging in vetro e in latta – oggi il core business è rappresentato dai mercati di sottoli, sottaceti, olive, condimenti per riso, sughi pronti, pesti e creme, legumi e cereali, sia per il settore convenzionale che per il biologico. Complessivamente, oltre 600 referenze.

Gli stabilimenti produttivi sono due, nelle moderne strutture di Pontecagnano Faiano (Salerno) e Rovereto (Trento). Gli elevati standard qualitativi nei processi e nei servizi, metodi di lavorazione innovativi e tecnologicamente avanzati, un’accurata selezione delle materie prime e una costante ricerca di nuovi prodotti attraverso investimenti importanti in ricerca e sviluppo contraddistinguono il Gruppo D’Amico.

La passione per il lavoro e la continuità con la tradizione si accompagnano oggi a una moderna visione di business, che caratterizza lo spirito imprenditoriale del Gruppo e della governance. Responsabilità sociale, sostenibilità e formazione continua: sono questi i capisaldi di una strategia che pensa al territorio e che mette al centro la persona.

“Siamo costantemente impegnati a migliorare i nostri standard qualitativi per raggiungere i più alti livelli prestazionali nel rispetto dell’ambiente e nelle politiche sociali nella gestione di tutte le aziende del Gruppo”. Costanti investimenti vengono rivolti in questo senso nel miglioramento delle performance energetiche degli stabilimenti. Lo stesso claim del Gruppo –

“D’Amico, il verde che ci unisce” – è in linea con i capisaldi di un’ampia strategia di crescita che punta sui valori ESG (Environmental, Social, Governance, i tre criteri fondamentali utilizzati per valutare la sostenibilità e l’etica sociale di un’azienda). Allo stesso modo, grande attenzione è posta alla formazione del personale.

Per quanto riguarda invece il tema della responsabilità sociale, questo è declinato sul territorio con il sostegno di numerose iniziative di Charity nei confronti di differenti soggetti e istituzioni, una lunga serie di attività che vedono una presenza diffusa e capillare di D’Amico in molte aree della Penisola.

La finalità di promuovere politiche di ricaduta sulla società, anche in termini culturali, trova respiro anche attraverso esperienze di grande valore aggiunto: “D’Amico unisce cibo e arte offrendo esperienze di gusto in un design senza tempo. Nasce così la collezione in edizione limitata dei Vasi D’Autore”. Il progetto “Vasi D’Autore” è nato nel 2016 e ogni anno coinvolge un artista contemporaneo che, con il proprio segno distintivo e creativo, trasforma quattro capsule dei vasi in oggetti unici e di design. Inoltre, attraverso i Vasi d’Autore, l’Azienda pone attenzione al tema della sostenibilità. Il vaso, una volta consumato il prodotto, può essere riutilizzato per conservare zucchero, caffè, spezie, matite o semplicemente per arredare casa con originalità. (adb)

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Ceis Trading Srl chiude dopo 50anni di attività

Dopo cinquant'anni di attività, Ceis Trading Srl annuncia la chiusura, lasciando dietro di sé una lunga storia di innovazione nel settore del cemento e un profondo legame con il territorio trentino.

in vendita l’area industriale di Pergine occupata per cinquant’anni da Ceis Trading Srl, la storica azienda trentina produttrice di manufatti in cemento. I fratelli Marco , Enzo e Lucia Avi hanno maturato con serenità e ponderatezza la decisione di chiudere l’azienda dopo lunghi anni di soddisfazioni. “Abbiamo trascorso più anni di vita qui, in fabbrica, che a casa nostra”, sottolinea Marco Avi . “Ci mancherà questo lavoro: il rapporto con i nostri collaboratori, con i nostri partner e con i nostri clienti. La nostra vita. Ci mancherà l’adrenalina che genera il mondo degli affari. Ma la scelta che abbiamo preso riteniamo sia quella giusta. Gli anni passano. La nostra azienda è sempre stata solida e ci siamo creati un’ottima reputazione. Siamo stati punto di riferimento per molti clienti. Ancora oggi, continuano a cercarci. Questo rapporto di fiducia è stato e rimane una delle nostre conquiste migliori. Assieme con la capacità che abbiamo avuto, tra fratelli, di andare d’accordo: una prerogativa che non è mai venuta meno. Ora, dopo tanto tempo, crediamo di aver fatto la nostra parte. Abbiamo sette figli che hanno preso tutti strade diverse. È giunto il momento di chiudere senza rammarico. Il cervello non si spegne. Abbiamo molti altri progetti, sogni, aspettative”.

In mezzo secolo di storia Ceis ha prodotto oltre 6 milioni di metri quadrati di manufatti per l’edilizia e dato lavoro a più di 300 persone, contribuendo alla crescita del settore tramite lo sviluppo di prodotti innovativi e generando impatto sociale positivo sul territorio.

L’azienda era stata fondata nel 1973 da Giusto Avi , il padre degli attuali titolari, che ne consolidò le basi guidandola verso un forte sviluppo.

Quando, nel 1995, mancò prematuramente, la seconda generazione – gli attuali titolari Marco, Enzo e Lucia – proseguirono l’attività implementando il business, ampliando l’area dello stabilimento industriale nel perginese e facendo crescere il numero di dipendenti. “Abbiamo raggiunto l’apice negli anni 2000 – ricorda Marco Avi – con una produzione annua superiore ai 250 mila metri quadrati di lastre in calcestruzzo e una rete commerciale capillarmente sviluppata su tutto il territorio del nord Italia”. Fin dai primi anni, dopo l’avvio dell’attività a opera del padre, Ceis ha puntato decisamente su innovazione e sviluppo rivoluzionando più volte il mercato. L’azienda è stata tra le prime in Italia a realizzare un sistema di produzione in serie di lastre per solaio tipo predalles , che cambiò le tipologie costruttive dei solai in calcestruzzo. Lo sviluppo innovativo è proseguito con la realizzazione di un centro di lavorazio -

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È
Marco Avi

ne del ferro, poi rinnovato con l’installazione di sistemi di produzione robotizzati a interfaccia cad-cam. Successivamente, l’impresa introdusse un nuovo sistema costruttivo per la realizzazione di pareti in cemento armato, denominato “sistema costruttivo doppia lastra”. Infine, in anni più recenti, Ceis pose grande attenzione all’aspetto estetico dei prodotti, puntando sulla linea Estatica – Designing architetctural solutions . “La scia di successi e intuizioni imprenditoriali – sottolineano dall’azienda – è proseguita fino ai giorni nostri, con l’installazione di un sistema integrato di produzione e movimentazione del calcestruzzo con tecnologia Industria 4.0”. Il mercato di riferimento è stato tradizionalmente quello del Trentino Alto Adige e delle regioni limitrofe. “Per il 50% del nostro fatturato ci siamo rivolti a imprese edili del territorio, che si rifornivano direttamente da noi. Per la restante parte abbiamo sempre lavorato con i magazzini edili, un interlocutore importante del nostro business”.

In tutto il Trentino Alto Adige e in Nord Italia sono numerosissime le costruzioni e le opere infrastrutturali realizzate con i materiali forniti da Ceis. Tra le principali referenze, a Trento, il Centro immobiliare Magnete, il nuovo Polo Diocesano e il nuovo Hospice pediatrico. Nel territori periferici il collegamento ZambanaLavis in zona industriale, la Cabinovia Tognola San Martino di Castrozza, la piscina di Borgo e di Condino, la Funivia Molveno-Pradel, la riqualificazione dell’ex sanatorio Quisisana di Arco, la Biblioteca Predazzo. In Alto Adige la Funicolare Resciesa Ortisei. In Veneto il Centro distribuzione Grande Mela a Bussolengo (VR). Tra le realizzazioni più significative, si ricorda anche la fornitura di Ceis per la costruzione dell’Auditorium del Teatro, all’Aquila, realizzato con il contributo della Provincia autonoma di Trento in segno di solidarietà dopo le distruzioni del terremoto del 2009.

Ora che l’azienda chiude i battenti, per scelta volontaria, resta da vedere quali nuove attività industriali occuperanno l’area strategica di Pergine, in Viale dell’Industria, che verrà presto lasciata libera da Ceis. (adb)

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Impresa Sicura: premiate 13 aziende trentine

Lizard Srl e ZV Meccanica Srl, aziende associate a Confindustria Trento, sono tra le tredici aziende trentine vincitrici del Premio “Impresa Sicura” 2024.

SONO,

tredici le aziende trentine che il 20 marzo 2024 sono state insignite del Premio “Impresa Sicura”, un riconoscimento nato nel 2023 per volere dell’Assessorato allo Sviluppo economico, lavoro, università e ricerca e dal relativo Dipartimento con l’obiettivo di incentivare una cultura della regolarità.

La cerimonia di premiazione si è tenuta presso l’Auditorium di Trentino Sviluppo a Rovereto e ha visto l’assegnazione dei premi alle imprese vincitrici, scelte tra quarantanove micro e piccole aziende appartenenti a vari settori produttivi che si sono distinte per il loro impegno in materia di salute e sicurezza sul lavoro e per il miglioramento

del benessere psico-fisico e organizzativo di lavoratrici e lavoratori. Tra queste anche due aziende associate a Confindustria Trento: Lizard Srl e ZV Meccanica Srl che operano rispettivamente nel campo dell’informatica e della metalmeccanica. I criteri di valutazione si basavano su due livelli: una prima analisi documentale relativa agli investimenti di sicurezza sul lavoro aggiuntivi rispetto a quelli previsti dalle norme (nello specifico macchinari e attrezzature, formazione e consulenze), agli infortuni e malattie professionali occorsi e alle certificazioni aziendali; una seconda analisi in loco, per verificare concretamente le dinamiche organizzative e la qualità del lavoro dal punto di visita della salute e sicurezza. La cerimonia – aperta con gli interventi di Achille Spinelli , Assessore provinciale allo Sviluppo economico, lavoro, università e ricerca e Roberto Failoni , Assessore provinciale all’Artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pescaè stata anche l’occasione per presentare il nuovo “Quaderno di cantiere”, uno strumento che aiuta imprenditori, lavoratori autonomi, preposti e addetti di cantiere a districarsi in materia di normativa e accorgimenti pratici per promuovere la sicurezza in ambito edile.

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Prosegue il progetto “Tu Sei”

Collaborazione tra scuola e aziende: la tappa intermedia dello storico progetto di Confindustria Trento ospite negli spazi dello stabilimento di Roverplastik Spa. Il 4 giugno l’evento finale.

stati gli spazi dello stabilimento di Roverplastik Spa a Volano a ospitare l’evento intermedio del progetto “Tu Sei”, iniziativa promossa da Confindustria Trento e Provincia autonoma di Trento per valorizzare il dialogo tra il mondo dell’impresa e delle scuole attraverso la condivisione di esperienze comuni.

Nel pomeriggio di lunedì 18 marzo 2024, dirigenti e docenti degli Istituti scolastici trentini hanno incontrato imprenditori delle aziende associate a Confindustria Trento impegnate nelle attività per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori e condividere i dettagli legati alla presentazione degli interventi.

Alessandra Festi , amministratore delegato di Roverplastik Spa ha introdotto i lavori. Sono poi intervenuti: Viviana Sbardella , Provincia autonoma di Trento; Stefania Segata , vicepresidente Confindustria Trento e Roberto Busato , direttore generale Confindustria Trento.

“È sempre un onore rappresentare quest’iniziativa. Dobbiamo essere orgogliosi di questo progetto perché negli anni è sempre stato in grado di rinnovarsi e stare al passo con i tempi, ri -

spondendo ai bisogni degli studenti legati all’orientamento e all’acquisizione di competenze. Dopo sedici anni – prosegue Stefania Segata - l’iniziativa è ancora un progetto di alternanza scuola lavoro valido, che funziona e che rappresenta un’attività di formazione complementare a quella tradizionale. Sono convinta e siamo convinti, che i progetti presentati per l’edizione in corso saranno di altissimo livello e stimoleranno gli studenti a comprendere il lavoro delle aziende del nostro territorio”.

Il tradizionale evento finale, con la premiazione delle migliori realizzazioni, è in programma il prossimo 4 giugno presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento.

Incontro intermedio Eureka! Funziona!

Lunedì 11 marzo 2024 si è svolto online l’incontro intermedio del progetto Eureka! Funziona! dedicato a Dirigenti e Insegnanti delle scuole primarie coinvolte nell’edizione 2023/2024.

È stata un’occasione per fare il punto sull’avanzamento delle realizzazioni, facendo intervenire direttamente gli insegnanti coinvolti. Sono state condivise le modalità della Gara Territoriale, ed è stata comunicata la data di svolgimento dell’evento finale, che si terrà nella mattinata di venerdì 10 maggio 2024, presso l’ITT Buonarroti di Trento.

Durante l’incontro di networking, sono intervenuti i principali referenti di Confindustria Trento e di Federmeccanica nazionale, che organizzano il progetto ed il rappresentante della Banca per il Trentino-Alto Adige, sponsor locale dell’iniziativa.

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SONO
education

Raccontare economia e finanza ai giovani

“Pop Economix live show” è lo spettacolo offerto da Banca per il Trentino-Alto Adige a un gruppo di studentesse e di studenti delle classi iscritte al “Tu Sei”, progetto promosso da Confindustria Trento e PAT.

ESISTONO

modi diversi per raccontare l’economia e la finanza ai giovani. Uno di questi appartiene allo spettacolo “Pop Economix Live Show” scritto da Nadia Lambiase , Alberto Pagliarino e Paolo Piacenza , e interpretato da Alberto Pagliarino . Uno spettacolo che ha fatto sorridere e riflettere sulla storia in cui siamo immersi e su alcune vicende economiche e finanziarie del mondo globale che hanno caratterizzato gli ultimi tre lustri.

Lo spettacolo è stato offerto da Banca per il Trentino-Alto Adige a un gruppo di studentesse e di studenti delle classi iscritte al “Tu Sei” (iniziativa nata da una partnership tra Confindustria Trento e Provincia Autonoma di Trento, che promuove concrete sinergie tra scuola e imprese) e ad alcuni rappresentanti delle aziende partecipanti al progetto. Durante i saluti iniziali, Ermanno Villotti , Vicepresidente vicario di Banca per il Trentino-Alto Adige, ha messo in luce i valori distintivi di un istituto di credito cooperativo, banca del territorio e per il territorio. Proprio in quest’ottica, infatti, rientra da sempre l’attenzione al mondo della scuola.

Dobbiamo essere orgogliosi di

questo progetto - ha detto poi Stefania Segata, vicepresidente di Confindustria Trento con delega al capitale umano e giovani che sa stare al passo con i tempi ed anzi sa anticipare e rinnovarsi continuamente, per dare risposta ai bisogni di orientamento e a quelli legati all'acquisizione di competenze, che solo l'alternanza scuola lavoro, nelle sue varie forme, può contribuire a trasferire ai nostri ragazzi, coinvolgendoli e rendendoli consapevoli del proprio talento. Dalle anticipazioni raccolte, posso affermare che anche quest'anno, i progetti in corso di realizzazione ci sorprenderanno e renderanno difficile la scelta dei vincitori della sedicesima edizione".

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Trentino-Austria: prospettive favorevoli

I due territori sono interessati a incrementare le collaborazioni soprattutto sui comparti più tecnologicamente avanzati e digitali, a cominciare da meccatronica e green energy.

molto promettenti le prospettive di follow-up dell’incontro a Palazzo Stella tra Lorenzo Delladio , vicepresidente di Confindustria Trento con delega su Internazionalizzazione e Europa, il vicedirettore Alessandro Santini , il nuovo Console generale d’Austria a Milano, Wolfgang Strohmayer, il Console commerciale, Christoph Plank , e il Responsabile dell’Ufficio commerciale con sede a Bolzano, Alexander Comploj Nel 2023 l’Austria ha rappresentato il 5° mercato per export trentino, con un valore di oltre 260 milioni di euro (4.9% dell’export totale) e il 3° mercato di import, con un valore di 297 milioni di euro (8,1% dell’im -

port totale). Emerge l’evidente importanza del mercato per imprese industriale trentine, molte delle quali vi operano stabilmente con esportazioni dirette o gestite da rivenditori, agenti e distributori, e solo in pochi casi con uffici e produzione in loco. I settori coinvolti sono i più vari, sebbene i rappresentanti austriaci si siano detti interessati a incrementare le collaborazioni soprattutto sui comparti più tecnologicamente avanzati e digitali, a cominciare dalla meccatronica e fino alla green energy.

D’altro lato, il vicepresidente Delladio ha espresso la preoccupazione del sistema produttivo trentino rispetto agli effetti della chiusura parziale del ponte Lueg, situato 6 km a nord del confine del Brennero, programmata dal 2025 per lavori di manutenzione, che potrebbero durare fino a tre anni. I rappresentanti austriaci hanno quindi ricevuto da Confindustria Trento una memoria dettagliata sui danni all’economia derivanti dagli effetti di questi lavori, al fine di sensibilizzare ulteriormente i governi locali e federale austriaci, nel tentativo di scongiurare le lunghe colonne di mezzi pesanti che inevitabilmente si verrebbero a creare nel caso di dimezzamento delle corsie per senso di marcia.

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Ennesimo record dell’export trentino

La performance è trainata dal comparto manifatturiero, e in particolare dai settori dei macchinari e apparecchi, alimentare, mezzi di trasporto, legno e carta, chimica e metalli.

Camera di Commercio di Trento ha emesso i dati import-export del Trentino nel 2023. La nostra Provincia continua a crescere sui mercati internazionali, registrando l’ennesimo record: 5,3 miliardi di export nel 2023 contro i 5,15 miliardi del 2022. Un record che è tanto più apprezzabile in quanto vi corrisponde un decremento dell’import (3,7 miliardi nel 2023, contro 4 miliardi nel 2022), tale da prevedere un saldo positivo di 1,6 miliardi nella bilancia commerciale.

Sebbene i mercati di riferimento continuino ad essere quelli europei (il 72,9% dell’export nel 2023 contro il 73,5% nel 2022) e quelli americani (il 15,5% dell’export nel 2023 contro il 16,6% nel 2022), emerge un consistente incremento dell’export verso l’Asia (427 milioni di euro di export nel 2023 contro 353 milioni nel 2022), a conferma delle opportunità crescenti che anche Confindustria Trento e Trentino Export hanno voluto valorizzare, proponendo alle imprese associate, prima, nel triennio 2021-2023, un Focus Asia di approfondimento sui mercati del

Sud-Est asiatico e dell’India, e poi, nel 2022 e nel 2023, le missioni outgoing rispettivamente a Dubai e in Arabia Saudita. Anche l’Africa cresce (141 milioni di euro di export nel 2023 contro 111 milioni nel 2022), a riprova delle crescenti opportunità che il Trentino deve ancora approfondire. Oltre il 95% dell’export, anche per il 2023, è realizzato dal comparto manifatturiero, rappresentato in larga parte dalle imprese associate a Confindustria Trento e appartenenti, come per il 2022, ai settori dei macchinari e apparecchi, alimentare, mezzi di trasporto, legno e carta, chimica, e metalli.

Un risultato molto importante a livello strategico, considerando che l’internazionalizzazione è sicuramente uno dei principali driver per la crescita delle nostre imprese a livello dimensionale. Crescita che ci permetterà di perseguire l’obiettivo di migliorare la produttività e competitività del tessuto imprenditoriale trentino, generando un impatto positivo non solo sulle imprese, e di riflesso sui lavoratori e i loro salari, ma su tutta la comunità.” (na)

In crescita i rapporti commerciali fra Tunisia e Trentino

Confindustria Trento ha ospitato nelle scorse settimane in visita ufficiale S.E. Nasreddine Boubakri , nuovo Console generale di Tunisia a Milano, e il dr. Wissem El Hani , direttore di FIPA Invest in Tunisia – ufficio di Milano. All’incontro hanno partecipato Lorenzo Delladio , vicepresidente di Confindustria Trento con delega su Internazionalizzazione e Europa, Barbara Fedrizzi , presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Trento e presidente di Trentino Export, e il vicedirettore Alessandro Santini

L’appuntamento è stata l’occasione per valutare possibili collaborazioni tese ad incrementare i rapporti commerciali fra Tunisia e Trentino, per cui Tunisi al momento rappresenta appena circa lo 0,5% dell’export trentino totale. Oltre ai numerosi settori di possibile sviluppo (agroalimentare, metalmeccanico, farmaceutico, tessile abbigliamento...) e alle varie agevolazioni e incentivi presenti in Tunisia e funzionali ad attrarre investimenti esteri, è stata evidenziata la presenza di risorse umane specializzate che, come sta facendo in altre Regioni italiane, il Governo tunisino potrebbe mettere a disposizione del Trentino, già formate anche in lingua italiana, con accordi ad hoc.

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LA

we|b|ook

Ho solo obbedito alla mia coscienza.

di Giuliano Rizzi

Edizioni del Faro, 2024 140 pagine, 13 Euro

L’ultima lezione.

La vita spiegata da un uomo che muore

di Randy Pausch e Jeffrey Zaslow

Rizzoli, 2009

231 pagine, 11,40 Euro

Pierantonio Costa e il genocidio in Ruanda di Luca Ricolfi

Si sono ripetuti periodi bui nella storia – conflitti, malvagità, disprezzo e violenza – in cui viene da domandarsi come l’uomo abbia potuto arrivare così in basso, al punto da perdere la propria umanità. Così è stato con l’avvento dei regimi totalitari del secolo scorso, più recentemente con la balcanizzazione della Ex‑Jugoslavia e, non ultimo, con il Ruanda. Si è saputo poco in Italia di quell’immane tragedia che nel 1994, in soli tre mesi, portò al massacro di circa un milione di persone. Si è saputo ancor meno di un italiano che in quel frangente dimostrò con coraggio che era possibile spezzare la catena del male: l’imprenditore Pierantonio Costa, in seguito candidato al Premio Nobel per la Pace e al tempo console onorario dell’Italia nel Paese africano. Un uomo normalissimo o, meglio, normalmente straordinario.

Nel settembre del 2006 Randy Pausch è un brillante professore di informatica della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, in Pennsylvania. Ha una moglie, tre bambini e ama appassionatamente il suo lavoro, i suoi colleghi, i suoi studenti. E allora che i medici gli diagnosticano un cancro del pancreas in stadio ormai avanzato. Un anno dopo, il 18 settembre del 2007, Pausch tiene la sua ultima lezione pubblica, la “Last Lecture”, davanti a un pubblico di quattrocento persone, lasciando ad amici e colleghi il suo ultimo messaggio: “Realizzate i vostri sogni d’infanzia”. Con coraggio e ironia, Pausch ripercorre le tappe della sua esperienza partendo dalla lista dei desideri di quando aveva otto anni, e mentre racconta il destino (e l’importanza) di quei sogni, il suo discorso di congedo si trasforma nella testimonianza straordinaria di una vita resa unica dall’intensità con la quale è stata vissuta.

La rivoluzione del merito

Rizzoli, 2023 216 pagine, 17,10 Euro

Un tempo premiare il merito misterioso amalgama di talento e impegno pareva la via maestra per combattere la disuguaglianza, antidoto perfetto contro il nepotismo e i privilegi di classe. Oggi, al contrario, tanti intellettuali, studiosi e politici pensano che sia fonte di discriminazione, selezione, umiliazione dei deboli, e ingaggiano una stupefacente battaglia contro il merito. Nella vita di tutti i giorni non abbiamo alcun problema a scegliere il cuoco più bravo, il chirurgo più esperto, la scuola migliore per i nostri figli, o ad ammirare l’artista più originale, il calciatore che segna più goal, la scienziata che fa una grande scoperta. Perché, non appena si parla di studenti e studentesse, tutto cambia? Perché la parola “merito” nel mondo della scuola e dell’università scatena ogni sorta di paure, accuse, luoghi comuni, pregiudizi? E se invece proprio il talento fosse il più egualitario dei doni, visto che può posarsi su una reggia come su un tugurio? In questo suo nuovo e appassionante libro, Ricolfi ripercorre la storia delle idee sul merito, dagli ideali che hanno ispirato la Costituzione, passando attraverso le teorie filosofiche e i romanzi distopici del Novecento, fino alla recente e deleteria confusione tra merito e meritocrazia. E mostra quanto retrograda, infondata e lontana dal comune sentire sia la battaglia contro il merito. Sostenere i capaci e meritevoli a partire dalle ragazze e dai ragazzi dei ceti popolari è il gesto rivoluzionario che può rimettere in moto l’ascensore sociale. Un gesto che era in cima ai pensieri dei Padri costituenti, ma che finora nessuna forza politica ha avuto il coraggio di far proprio.

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di informazione e cultura | Poste italiane S.p.A. | Sped. in a.p. | D.L. 353/2003 /conv.in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB Trento | Diffusione
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