APRILE | MAGGIO 2017 ANNO 58 | N°02
#welfaretrentino Un patto per il benessere di imprese e lavoratori
Speciale
Associazione
Innovazione
La sezione metalmeccanica tra rinnovamento e innovazione
Progetto FARE: le iniziative in calendario per l’anno in corso
Polo Meccatronica: siglato l’accordo per la ProM Facility
informazioni commerciali investigate indagini per recupero crediti investigazioni private e aziendali
800 911 764
sommario
03
Editoriale 7
Opportunità 4.0
45
Misure per favorire lo sviluppo dell’Industria 4.0
46
La fisica incontra le aziende
47
Un anno di Hit, bilanci e prospettive
Il punto Education 9
Welfare e competitività 48
Copertina
rubriche
Una rete per il benessere dei lavoratori
12
"La strada per favorire benessere e crescita"
50
15
Dalmec avvia la piattaforma per il welfare
Da Napoli l’appello degli industriali italiani
51
Social inbound marketing
17
L'industria trentina studia il modello Puma
20
Tre top employers in Trentino
22
È nato il «Distretto Family Audit Le Palazzine»
25
Tra innovazione e rinnovamento
37 associazione
28
Matrici ad alto rendimento
31
La Galvanica Trentina raddoppia
34
Le nuove energie di Pvb Solutions
48 education
52 giovani 55 aziende
64 webook
52
#noicisiamo: giovani imprenditori a Torino
Aziende 55
Ricerca e selezione di personale qualificato
57
Un punto d'arrivo da cui ripartire
Sociale
Associazione 60 37
FARE: le iniziative per il 2017
39
Ingegneri 4.0 per il lavoro di domani
40
Gli aspetti fiscali della riforma contabile
41
Tunnel del Brennero: imprese in visita
60 sociale 61 internazionalizzazione
Giovani
Speciale metalmeccanica
speciale 25 metalmeccanica
50 piccola industria
Piccola industria
10
10 copertina
42 innovazione
Annata da record per Fondimpresa Trento
Casa Sebastiano è realtà
Internazionalizzazione 61
La nuova via della seta
63
In Brasile la nuova Casa Habitech
Innovazione webook 42
Siglata la partnership per ProM Facility
44
Primo workshop “Fabbrica Intelligente”
64
we|b|ook
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR-MAG 2017
04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 58 | N. 2 Aprile - Maggio 2017
APRILE | MAGGIO 2017
Direttore Responsabile
ANNO 58 | N°02
Alessandro Santini Comitato di Redazione
#welfaretrentino
Stefania Segata Roberto Busato Paolo Angheben Pierangelo Baldo Andrea Marsonet Eduard Martinelli
Un patto per il benessere di imprese e lavoratori
Silvia Bruno Primo Bee Direzione, Redazione e Amministrazione
Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 Internet: www.trentinoindustriale.com e–mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it Progetto grafico
Speciale
Associazione
Innovazione
La sezione metalmeccanica tra rinnovamento e innovazione
Progetto FARE: le iniziative in calendario per l’anno in corso
Polo Meccatronica: siglato l’accordo per la ProM Facility
illustrazione ed elaborazione: GRAFFITI
Redazione
PUBBLICITÀ
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presentazione di aziende, loro attività e prodotti ad una vasta e competente platea di lettori;
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Laura Canzian canzian@trentinoindustriale.com T. 338 7789032 | F 0461 933551 I prezzi indicati vanno maggiorati di IVA. L’editore si riserva di valutare di volta in volta la compatibilità con la rivista dei messaggi pubblicati proposti.
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editoriale
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Opportunità 4.0 Con la sottoscrizione - anche da parte di Confindustria Trento - del protocollo d'intesa per ProM Facility, il laboratorio per la prototipazione rapida del Polo Meccatronica di Rovereto, il Trentino entra a pieno titolo tra i territori europei più avanzati per l'Industria 4.0. Un tema, questo, di cui si sente parlare sempre più spesso. È diventata quasi una moda, e come tutte le mode rischia di essere cavalcata temporaneamente senza lasciare il segno. Invece il 4.0 è un'opportunità che le nostre imprese dovranno cogliere sino in fondo, per innovare adottando nuove tecnologie e soprattutto nuovi paradigmi produttivi. Questo processo innovativo, infatti, deve partire innanzitutto con un cambiamento culturale da parte di imprenditori e lavoratori. I primi possono puntare ad aumentare l'efficienza della produzione (mediante la riduzione dei tempi di percorrenza dei prodotti e l'eliminazione degli sprechi) e innovare i prodotti: in sostanza, possono incrementare la competitività delle proprie aziende. I lavoratori, dal canto loro, possono approfittare di questo momento storico per innalzare le proprie competenze e migliorare la propria professionalità. Per questo motivo il tema della formazione – sia quella tecnica, sia quella orientata alla gestione del cambiamento (change management) – è fondamentale, poiché al centro di questa nuova rivoluzione industriale ci sono le risorse umane. In questo vanno coinvolte anche le famiglie e le scuole, perché i lavoratori di domani vanno preparati a cominciare da oggi. Si aprono nuove opportunità, ma è necessario aiutare le famiglie e i giovani nelle scelte, con azioni di orientamento adeguate. Nuove opportunità si stanno aprendo anche per il sistema produttivo, grazie alla recente introduzione dell'iper ammortamento per gli acquisti di beni strumentali, misura prevista dal "Piano nazionale Industria 4.0" lanciato dal Ministro Calenda. Un tema sul quale la nostra Associazione è già pronta per assistere le imprese e sul quale stiamo svolgendo incontri di approfondimento, anche sul territorio. Come dicevo, non si tratta solo di aggiornare le tecnologie produttive. L'industria trentina ha la possibilità di fare un salto di qualità. Servono visione e capacità progettuali. Anche su questo intendiamo affiancare le nostre imprese per fare vincere loro questa nuova sfida.
Giulio Bonazzi Presidente di Confindustria Trento
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR-MAG 2017
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il punto
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Welfare e competitività In questi giorni, Confindustria Trento ha sottoscritto, con la Provincia autonoma di Trento, le parti sociali e le associazioni, un accordo volontario sulla conciliazione tra lavoro e vita privata, con l'obiettivo di coordinare e finalizzare gli sforzi e le iniziative messe in campo da tutti gli attori coinvolti. Sul fronte delle politiche di settore il Trentino è un territorio d’avanguardia: qui, prima che altrove, si è sviluppata un’ampia consapevolezza sugli effetti benefici dell’adozione di iniziative a favore della conciliazione tra i tempi della vita lavorativa e quelli della vita familiare. Ne è un segno tangibile la certificazione Family Audit, rilasciata dall'Agenzia provinciale per la famiglia, che ha una valenza nazionale. I dati confermano peraltro che le aziende che hanno innovato strategie e processi organizzativi, valorizzando la qualità del tempo dei dipendenti, hanno aumentato la propria competitività: benessere dei lavoratori e produttività aziendale sono infatti fattori direttamente proporzionali. Ho avuto occasione, accompagnando una delegazione di imprenditori associati nel quartier generale della multinazionale tedesca Puma - a cui dedichiamo un articolo su questo numero di Trentino Industriale - di conoscere da vicino il modello di gestione delle risorse umane che sta facendo scuola a livello mondiale. Grazie a una strategia di welfare aziendale innovativa e all'avanguardia, che punta sulle risorse umane e sulla massima soddisfazione dei collaboratori, Puma ha visto crescere in maniera esponenziale la propria reputazione e il proprio business nei mercati di tutto il mondo. Anche in Trentino possiamo coniugare benessere dei lavoratori e competitività dell'impresa. In questo numero parliamo di alcune iniziative che vanno in questa direzione, promosse da Confindustria Trento e dal sistema industriale trentino: il modello di welfare aziendale proposto da alcune aziende aderenti alla rete d’impresa #WelfareTrentino, il “Distretto Family Audit Le Palazzine” realizzato nell’area industriale di Spini di Gardolo da un gruppo di imprese, gli importanti riconoscimenti assegnati dal Top Employers Institute ad alcune aziende associate per le politiche di gestione del personale. Sono convinto che, insieme all'innovazione tecnologica e organizzativa portata da Industria 4.0, anche la valorizzazione delle risorse umane possa contribuire concretamente a incrementare la competitività delle nostre imprese.
Roberto Busato Direttore Generale di Confindustria Trento
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR-MAG 2017
10
copertina
copertina
Una rete per il benessere dei lavoratori Al progetto #Welfare Trentino, hanno già aderito sette aziende trentine. I flexible benefits saranno erogati attraverso la piattaforma gestita da Willis Towers Watson.
ettere a sistema promuoverne una se promossa da SI chiama #WelfareTrentino, ed è una rete d’imuppo di aziende presa nata per mettere a sistema esperienze virtuoogni del proprio se di welfare aziendale e promuoverne una più
viduano, ai propri
paniere va il suo
larga adozione sul territorio. Il progetto è stato promosso da Confindustria Trento insieme a un gruppo di aziende associate innovative e attente ai bisogni del proprio personale: Arcese Trasporti Spa, Dalmec Spa, Edizioni Centro Studi Erickson Spa, Gpi Group, Lizard Srl, Vetri Speciali Spa, Zobele Group. Una rete d'imprese La rete, costituita con il supporto di Confindustria per ilRetimpresa, welfarepone aziendale nazionale attraverso le condiziobeneficio lavoratori, ni affinché lea imprese possanodi favorire il benessere dei propri dipendenti, offrendo loro i migliori imprese e territorio. servizi di welfare aziendale. Grazie anche alle disposizioni introdotte in Italia dalla nuova Legge
wt
di Stabilità, le prestazioni ricomprese nei moderni modelli di welfare aziendale hanno un’efficacia economica superiore al valore che sarebbe possibile trasferire in termini monetari. I benefits, accessibili direttamente o tramite rimborso, comprendono varie categorie: salute, previdenza, assistenza, casa, scuola, wellness, svago, shopping. “L’auspicio – spiega Enrico Zobele, vicepresidente di Confindustria Trento e presidente della rete - è che questa iniziativa virtuosa possa coinvolgere un numero sempre maggiore di aziende, anche tra le realtà più piccole, perché in questo modo, mettendosi in rete, possono accedere ai migliori servizi a costi competitivi, con una gestione semplificata. Reti come queste sono in grado di produrre benefici non solo per i dipendenti, che ne
#
welfare trentino
taforma izzare e costante ornitore
#casa #svago
di spesa o alla resenti, erisce e .
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#formazione
confindustria.tn.it/wt
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR-MAG 2017
wt
#shopping #salute
#assistenza
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Ambrogioni, D'Alvia, Zobele e Busato
costituiscono il baricentro, ma anche per le aziende: nelle realtà che hanno introdotto programmi di welfare aziendale la produttività è cresciuta e il clima lavorativo è migliorato. A beneficiarne è infine anche la comunità locale, perché il progetto genera ricadute su tutto il territorio”. Fondamentale per la migliore riuscita dell’iniziativa sarà la collaborazione con i sindacati: “Il progetto - ha aggiunto Roberto Busato, direttore generale di Confindustria Trento -. verrà implementato nelle prossime settimane con il coinvolgimento delle Organizzazioni sindacali, perché l’obiettivo è che diventi un patrimonio del territorio. Valuteremo con attenzione i dettagli dei piani aziendali, affinché le azioni siano sempre più efficaci. #WelfareTrentino è un’efficace risposta di politica industriale nel panorama produttivo italiano”. Il progetto poggia su una piattaforma on line, interamente gestita da un provider esterno, che Confindustria Trento ha individuato in Willis Towers Watson. L’azienda è quindi completamente sgravata di tutti gli oneri – gestionali, amministrativi, tecnici – connessi all’utilizzo da parte dei lavoratori dei servizi di welfare oggetto del paniere. L’impresa assegna al dipendente un budget di spesa. Accedendo alla piattaforma, questi può visionare i benefits presenti, selezionare liberamente quelli che preferisce e aggiungerli al carrello, infine acquistarli.
#WelfareTrentino Il progetto è stato lanciato a inizio febbraio da Confindustria Trento nel corso di un evento aperto a tutte le imprese associate dal titolo “Welfare aziendale, inquadramento normativo e presentazione del progetto #WelfareTrentino - Piattaforma di welfare in rete per l’erogazione di Flexible Benefits”. Sono intervenuti in quella occasione il vicepresidente di Confindustria Trento e presidente della Rete #WelfareTrentino Enrico Zobele e il direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato; Cesare Lai e Barbara Ambrogioni, che hanno illustrato il quadro normativo di riferimento e l’offerta di Willis Towers Watson per le reti; Federico Finzi ed Emanuele Marchi, rispettivamente HR Director di Arcese Group e di Zobele Group in qualità di testimonial di due business cases di successo; Fulvio D’Alvia direttore RetImpresa, che ha riflettuto sulle prospettive per il sistema Confindustria delle Reti d’impresa per il welfare.
Per informazioni: Area Lavoro e Formazione T 0461 360008 welfare@confindustria.tn.it
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR-MAG 2017
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"La strada per favorire benessere e crescita" Edizioni Centro Studi Erickson aderiscono alla piattaforma per il welfare aziendale di Confindustria Trento: un modo per strutturare proposte che vadano incontro alle esigenze dei dipendenti.
ERICKSON
I due soci Dario Ianes e Fabio Folgheraiter
è una realtà che da più di trent’anni si occupa di tematiche legate al mondo della scuola e del sociale, pubblicando libri e riviste, realizzando prodotti multimediali e organizzando corsi di formazione che favoriscano una società più equa e inclusiva. Insomma, è una “fabbrica di idee” che si occupa di welfare e che ritiene di grande importanza il welfare aziendale. Una serie di iniziative in questo senso sono state messe in atto già qualche anno fa, per andare incontro alle esigenze dei dipendenti, e negli ultimi tempi – anche in corrispondenza di una significativa crescita che ha portato con sé nuove assunzioni e nuove sfide – è stato strutturato un vero e proprio programma di welfare aziendale. “Erickson – afferma Lina Folgheraiter, responsabile delle risorse uma-
Ph. Marco Simonini
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR-MAG 2017
ne - ha nel proprio Dna una sensibilità verso questi aspetti. Siamo un’azienda della conoscenza e il valore aggiunto sono le persone che lavorano con noi. Il loro benessere è un aspetto fondamentale. Per questo crediamo fortemente nel welfare aziendale e lo stiamo strutturando sempre più perché siamo convinti che relazioni positive favoriscano una migliore qualità della vita e del lavoro”. Nel corso del 2016 sono state proposte una serie di opportunità: dal campus estivo per i figli dei dipendenti a spese dell’azienda, a un bonus cultura di 250 euro a persona per favorire il consumo di prodotti culturali: dall’abbonamento al cinema o a teatro, all’acquisto di libri, musica, eventi sportivi. Si tratta però solo di alcuni esempi di un progetto più ampio. “Per strutturare un sistema di welfare aziendale serio, siamo partiti dall’analisi dei bisogni delle persone che lavorano con noi”, prosegue Folgheraiter. “La nostra azienda ha oltre il 60% di occupazione femminile e un’età media sui 35 anni, quindi un’esigenza forte era la conciliazione dei tempi di vita con quelli di lavoro. In quest’ottica, l’estate scorsa è stato promosso un campus estivo per i figli dei dipendenti che ha riscosso un buon successo. Abbiamo attivato anche uno sportello psicologico, oltre al bonus cultura”. Innovazione e qualità sono due delle parole-chiave che contraddistinguono la storia di Erickson, nata nel 1984 grazie all’intuizione degli psicologi Dario Ianes e Fabio Folgheraiter, che hanno iniziato a diffondere in Italia la cultura dell’integrazione e dell’inclusione sociale delle persone con disabilità. A distanza di oltre trent’anni è diventata un riferimento a livello nazionale per molti insegnanti, psicologi, educatori, assistenti sociali. “A contraddistinguere Erickson”, spiega la direttrice generale Ornella Riolfatti “è stata la capacità
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di andare oltre, senza fermarsi al libro, ma lavorando su tutti i “supporti” del sapere e della conoscenza, diversificando senza snaturarsi e curando sempre con grande attenzione i contenuti. Abbiamo investito molto sulla formazione delle nostre persone, che sono il nostro valore aggiunto”. Sulla stessa lunghezza d’onda è Lina Folgheraiter. “La loro crescita è la nostra crescita e l’azienda è consapevole di avere un ruolo importante nel successo di ognuno. In quest’ottica la formazione è un elemento indispensabile così come le iniziative di welfare aziendale”. Per dare continuità e “irrobustire” il progetto di welfare aziendale, Erickson ha deciso con convinzione di partecipare alla piattaforma proposta da Confindustria Trento. “Siamo convinti che questa sia la direzione giusta”, commenta Folgheraiter. “In questo modo potremmo proporre un ventaglio di proposte più ampio ai nostri dipendenti, andando incontro alle loro esigenze, senza perdere di vista l’opportunità di proporre anche iniziative ad hoc come il 730 in azienda. Inoltre, crediamo che il confronto con altre realtà del territorio che investono su questo aspetto possa dar vita a sinergie positive per il futuro”.
Ph. Marco Simonini
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Dalmec avvia la piattaforma per il welfare L'azienda di Cles, leader nella produzione di manipolatori industriali, è tra le sette imprese associate a Confindustria Trento che hanno scelto il progetto #WelfareTrentino. di ALESSANDRO DE BERTOLINI
"RECENTI
studi dimostrano che il lavoratore preferisce ricevere premi in servizi, non in denaro. Per questo si sta diffondendo la tendenza a erogare i premi di risultato sotto forma di welfare”. Christian Dallago, seconda generazione di Dalmec Spa, azienda leader mondiale nella produzione di manipolatori industriali, spiega le opportunità del progetto Welfare Trentino. Con la sua azienda, Dallago è stato tra i primi sostenitori dell’iniziativa assieme ad altre sei imprese trentine: Arcese Trasporti Spa, Edizioni Centro Studi Erickson, Gpi Group, Lizard Srl, Vetri Speciali Spa e Zobele Group. All’interno della neonata rete di imprese, Dalmec è la prima tra le sette aziende ad aver avviato concretamente il progetto, mettendo i propri dipendenti nella condizione di poter scegliere tra
l’ottenimento dei benefit economici secondo le modalità tradizionali oppure tramite servizi di welfare. A breve seguiranno anche le altre. La rete è aperta, allargabile fin da subito. “Concretamente – continua Dallago – le aziende della rete delegano la cura degli aspetti gestionali a una società esterna, la multinazionale americana Willis Tower Watson, che opera come provider attraverso un portale internet. Collegandosi al portale, il lavoratore ha la possibilità di avere accesso al suo profilo, dove vengono riportate le informazioni relative ai servizi disponibili, all’importo disponibile, l’importo eventualmente già utilizzato e il residuo da utilizzare. Quella parte che il lavoratore decide di godere in welfare può essere “spesa” secondo due modalità; tramite servizi a rimborso (spese sanitarie, scolastiche, ecc.) oppu-
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re tramite spese a catalogo (acquisti direttamente dal portale come buoni spesa, buoni carburante, pacchetti viaggio e altro). All’attenzione della rete di impresa Welfare Trentino vi è inoltre una terza via, in corso di valutazione. Vorremmo far rientrare nei benefit dei servizi a rimborso o delle spese a catalogo anche alcuni tipi di prestazioni da individuare tra l’offerta delle aziende e delle cooperative trentine, in modo da favorire la ricaduta di spesa del premio sul territorio”. Il progetto Welfare Trentino, nato nel febbraio del 2017 con lo scopo di creare una rete di imprese per favorire un modello diffuso di welfare aziendale, entra così nel vivo della sua mission. Nel ruolo di apripista, Dalmec Spa segna il passo e indica la strada. I premi di risultato che il dipendente maturerà nell’ambito del proprio lavoro potranno essere percepiti non solo in busta paga ma attraverso forme di welfare direttamente accessibili o tramite rimborso. Per esempio, benefit sulle prestazioni sanitarie e assistenziali, sull’acquisto di beni di prima necessità e di libri per l’educazione scolastica, sulle spese scolastiche e su varie altre voci del paniere di una famiglia. “Alla base – sottolinea Dallago – vi è la convinzione che tali servizi abbiano un valore economico superiore al semplice trasferimento monetario. Anche perché, a differenza dell’erogazione del premio di risultato in busta paga, non vengono tassati, grazie anche alle disposizioni introdotte in Italia dalla nuova Legge di Stabilità”. A trarre beneficio sono sia le aziende sia i lavoratori. “Il vantaggio per le aziende – spiega Christian Dallago – sta nel fatto che gli aspetti gestionali di questo modello sono curati dalla società Willis Tower Watson e che, tramite il portale, il lavoratore
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può seguire direttamente la propria situazione e operare in prima persona le proprie scelte”. Tutto questo è possibile grazie alla rete d’impresa e, precisa Dallago, grazie all’impegno di Confindustria Trento. “Nei primi mesi del 2016 – continua – l’Associazione ha iniziato a promuovere degli incontri incentrati sui temi legati alle Risorse umane incontrando le aziende del territorio. Questi incontri, dapprima informativi e di scambio opinioni, si sono strutturati e tra le imprese interessate è emersa la volontà di approfondire un tema in particolare, il welfare appunto, e successivamente di costituire una rete. A aderirvi sono state quelle aziende che hanno manifestato la volontà di introdurre al loro interno un sistema di welfare. Senza il riferimento di Confindustria Trento, però, non avremmo saputo orientarci. La multinazionale Willis Tower Watson è stata scelta e individuata grazie all’iniziativa dell'Associazione d’intesa con la Confindustria nazionale. Anche il contratto di rete è stato predisposto con il supporto di Confindustria attraverso RetImpresa. Su questo, come su molti aspetti sia formali sia sostanziali, Confindustria Trento ha avuto un ruolo propulsivo di coordinamento svolgendo di fatto la cabina di regia”. A distanza di pochi mesi (“le prime riunioni – ricorda Christian Dallago – si sono tenute a metà dello scorso anno”), la rete di imprese costituitasi attorno al progetto Welfare Trentino è divenuta realtà e già si presenta al di fuori del territorio provinciale come una caso di imitare. “Sul nostro esempio – conclude il manager di Dalmec – si stanno muovendo anche altre associazioni di categoria di differenti regioni”.
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L'industria trentina studia il modello Puma A febbraio lo study tour di Confindustria Trento, che ha accompagnato un gruppo di imprese associate a Norimberga per conoscere da vicino il welfare "spinto" dell'azienda tedesca.
CONFINDUSTRIA
Trento ha accompagnato nelle scorse settimane una delegazione di imprenditori e di responsabili risorse umane presso il quartier generale di Puma, a Norimberga, per un viaggio studio destinato a raccogliere informazioni sul piano di benessere dei dipendenti implementato dall’azienda. Il modello di gestione delle risorse umane della multinazionale è noto a livello mondiale: si tratta di una strategia di welfare aziendale spinta, innovativa e all’avanguardia, che coltiva la competitività passando per la valorizzazione della forza lavoro a tutti i livelli. Puma organizza la mappa del benessere dei propri dipendenti (un migliaio solo a Norimberga) e delle loro famiglie in quattro aree principali: physical, social, structural e mental. Per fare qualche esempio: la multinazionale si fa carico delle spese di trasferimento dei dipendenti che usano
quotidianamente i mezzi pubblici per raggiungere lo stabilimento, offre sostegno ai lavoratori con figli (per i quali ha aperto numerosi asili nido aziendali, ha organizzato uffici in grado di ospitare madri e padri insieme ai loro piccoli, ha istituito mense aperte ai familiari), organizza eventi e corsi di formazione, mette a disposizione staff medici e personal trainer, ha istituito orari di lavoro flessibili. “In questi ultimi anni Puma ha saputo innovare e diventare anche più competitiva nei mercati mondiali proprio puntando sulle risorse umane e sulla massima soddisfazione delle persone” spiega il direttore di Confindustria Trento Roberto Busato, che ha guidato la delegazione al fianco di Beatrice Monticelli e Leonardo Frontani, consulenti di Assoservizi e IAF Certified™ Professional Facilitator. Le misure adottate sono state illustrate alle imprese coinvolte nella visita - Arcese Trasporti, Ar-
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convert, Cte, La Sportiva, Marzadro, Rail Traction, Zobele Holding, Pvb Solutions - in particolare durante il confronto con Dietmar Knoess, direttore mondiale HR di Puma.
Lo study tour rientra nel programma di iniziative promosse dall’Associazione degli industriali trentini per sviluppare una nuova cultura aziendale nella gestione del personale.
La mappa del benessere di Puma Physical wellbeing – Certamente anche per via della vocazione produttiva dell’azienda, in Puma il tema del benessere fisico è prioritario. Il percorso del physical wellbeing che Puma ha previsto per i suoi dipendenti contempla attività di ogni genere: dalla possibilità di praticare le discipline sportive più disparate a un ampio ventaglio di proposte ricreative, passando attraverso la disponibilità di un medico aziendale. Social wellbeing – L’obiettivo di Puma è di conciliare lavoro e famiglia, fornendo servizi di assistenza all'infanzia, uffici che siano accessibili anche ai figli dei dipendenti e – sempre per costoro – programmi di vacanze scolastiche; inoltre. il supporto per tutte le questioni legate alla loro cura e in generale all’assistenza dei familiari a carico. Diversi altri servizi sono fruibili regolarmente anche per tutti i dipendenti. Structural wellbeing – Anche sul fronte della logistica, Puma offre al suo staff diverse agevolazioni. Per esempio, rimborsa il 100% delle spese di viaggio per i pendolari che quotidianamente si servono del trasporto pubblico locale, offre piani pensionistici e assicurazioni di viaggio, prevede orari di entrata e di uscita flessibili e la possibilità di lavorare da luoghi diversi, sovvenziona l’accesso alla mensa aziendale, concede sconti agli impiegati... Mental wellbeing – Per favorire le migliori prestazioni da parte dei dipendenti, Puma supporta anche il loro benessere mentale. Per promuovere l'idoneità del corpo e della mente, l’azienda organizza workshop su temi come la gestione dello stress e l'equilibrio tra lavoro e vita privata. Ai collaboratori è destinato un catalogo completo di corsi di formazione e una piattaforma per l’apprendimento virtuale. TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR-MAG 2017
La Sportiva Ambassador
LA SPORTIVA ® is a trademark of the shoe manufacturing company “La Sportiva S.p.A” located in Italy (TN) - Photos by Damiano Levati, Storyteller Lab
ANTON KRUPICKA
È una ricerca costante. Correre, scalare, attraversare: si tratta di esplorare ciò di cui siamo fatti. Ciò per cui siamo nati. Guardare avanti, sempre.
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Tre top employers in Trentino Assegnata anche per il 2017 la certificazione “Top Employers” a Dana Italia, Saint-Gobain Italia, Sandoz Industrial Products: a Milano la cerimonia di premiazione.
UN
ambiente di lavoro stimolante e costruttivo, investimenti in formazione e sviluppo, un’attenta pianificazione delle carriere, strategie mirate per valorizzare i talenti, benefit su misura, politiche retributive personalizzate, cultura aziendale innovativa. Sono alcuni dei parametri analizzati per certificare le aziende Top Employers: aziende riconosciute eccellenti per le condizioni di lavoro e per l’impegno a fare crescere le persone non solo professionalmente, ma anche a livello personale. Sono 79, nel 2017, le aziende che hanno conquistato la certificazione Top Employers Italia: le migliori aziende in Italia in ambito Hr. 32 di queste hanno ottenuto anche la certificazione Top Employers Europe, riconosciuta alle aziende che raggiungono la certificazione Top Employers in almeno cinque Paesi europei; dieci di queste hanno ottenuto una terza certificazione – la Top Employers Global –
Il team di Dana Mauro Boreggio, HR Lead Italy Roberta Tovazzi, HR Business Partner Giovanna Scotti, HR Business Partner Jennifer Birtcher, Off Highway HR Director
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rilasciata alle multinazionali presenti a livello globale, che hanno ottenuto la Certificazione Top Employers in almeno venti diversi Paesi di almeno tre diversi continenti. Ebbene, tra queste compaiono i nomi di tre aziende presenti anche in Trentino e associate a Confindustria Trento: Dana Italia, alla quale è stata attribuita anche per quest’anno la certificazione di Top Employers Italia 2017; Saint-Gobain Italia (Gruppo al quale appartengono Sepr Italia di Mezzocorona e Pam di Lavis), che è partecipe anche della tripla certificazione assegnata alla multinazionale; Sandoz Industrial Products, insediamento produttivo di Rovereto che replica il successo del 2016 per la certificazione Top Employer Italia, e per la prima volta accede anche alla certificazione europea. “La certificazione – spiegano dal Top Employers Institute a proposito dei titoli assegnati
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alle tre realtà - è il risultato di una ricerca svolta con metodologia indipendente e su dati oggettivi, che ha riconosciuto le eccellenze nelle condizioni di lavoro offerte ai dipendenti; nelle politiche di formazione e sviluppo diffuse a tutti i livelli aziendale; nelle strategie di gestione delle risorse umane, dimostrando così di essere un’azienda leader nell’ambito Hr, impegnata in un continuo miglioramento delle politiche e best practice in questo ambito”. La cerimonia di premiazione si è tenuta a metà febbraio, a Milano, alle Cristallerie Livellara. La certificazione Top Employers non è un’indagine di clima e non prevede domande dirette ai dipendenti. Vengono esaminati e analizzati elementi oggettivi, documenti, best practice. In particolare, vengono analizzate circa 600 best practice all’interno di nove macro aree in ambito Hr, che sono: talent strategy; workforce planning; onboarding; learning & development; performance management; leadership development; career & succession management; compensation & benefits; culture. La ricerca è composta da tre fasi: la prima è la Hr Best Practice Survey, un approfondito e dettagliato questionario che esamina politiche e strategie Hr e analizza oltre 600 best practice nelle nove macro aree individuate, prevedendo anche l’invio di una documentazione d’appoggio. Con la validazione interna il questionario compilato viene analizzato e validato da Top Employers Institute; con l’audit esterna i dati e i risultati, già validati da Top Employers Institute, vengono sottoposti a un’audit esterna. Dopo la convalida dei risultati interna e una audit esterna, i punteggi di performance vengono valutati seguendo uno standard internazionale. Le aziende che soddisfano gli standard e i livelli qualitativi richiesti ottengono la certificazione Top Employers.
La consegna ad Antonello Carraro, responsabile Risorse Umane di Saint-Gobain in Italia
La consegna a Andrea Stiz, responsabile Risorse Umane di Sandoz Industrial Products
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È nato il «Distretto Family Audit Le Palazzine» Tre le aziende coinvolte: Bauer Spa, Delta Informatica Spa e Dedagroup Spa affiancate dall’Agenzia provinciale per la famiglia.
TRE
aziende e quattrocento collaboratori coinvolti (ma potranno essere in futuro ottocento). Questi i numeri del “Distretto Family Audit Le Palazzine”, il primo in Trentino promosso e gestito da aziende private. Protagoniste di questa nuova sfida sono le aziende Bauer Spa, Delta Informatica e Dedagroup Spa. Ad accompagnarle in questo percorso ci sarà l’Agenzia provinciale per la famiglia, natalità e politiche giovanili. Il distretto è nel concreto una rete di imprese che progettano e creano servizi di qualità condivisi funzionali a favorire la conciliazione famiglialavoro ed un maggior benessere dei collaboratori, attraverso forme di welfare interaziendale. Nel protocollo d’intesa le imprese si sono impegnate a predisporre un piano pluriennale di interventi che riguarderanno le singole aziende e in futuro coloro che decideranno di aderire al distretto. All’evento per la sottoscrizione, lo scorso febbraio Il presidente Rossi brinda con nella sede di Bauer, hanno preso parte il presile tre aziende dente della Provincia autonoma di Trento Ugo
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Rossi, l’amministratore unico di Bauer Spa Giovanna Flor, il presidente di Delta Informatica Spa Pompeo Viganò, l’amministratore delegato di Dedagroup Spa Gianni Camisa, il direttore delle risorse umane di Dedagroup Spa Valentina Gilli e il dirigente dell’Agenzia per la famiglia Luciano Malfer. “Per me è una grande giornata - ha detto il presidente Rossi - una scommessa vinta. L’Agenzia provinciale per la famiglia in questi anni ha lavorato per creare un humus positivo, facendo formazione, informazione e rete sui territori. I distretti famiglia sono infatti in Trentino una realtà consolidata. Però oggi c’è qualcosa in più perché anche le aziende si sono messe in gioco nella consapevolezza che migliorare la qualità del lavoro delle risorse umane è un fattore di competitività e di creazione di valore. Lo faranno mettendo in campo strumenti come gli asili nido, forme di flessibilità negli orari, telelavoro in continuità con le azioni che ogni singola azienda sta già facendo ma con una logica di condivisione dei servizi e delle esperienze. Noi saremo al vostro fianco”. Nella zona industriale a nord della città di Trento, in località Spini di Gardolo, è nato dunque il primo Distretto Family Audit promosso e gestito da aziende private. Capofila è Bauer Spa, azienda del settore food attiva in Trentino dal 1929, che, insieme a Delta Informatica Spa, azienda storica trentina che opera nel mercato delle soluzioni e dei servizi Ict dal 1980, e Dedagroup Spa, tra i principali protagonisti nell’Information Technology, ha costituito, a fianco dell’Agenzia provinciale per la famiglia, natalità e politiche giovanili, il nuovo distretto Family Audit “Le Palazzine”. Nell’area industriale di Spini di Gardolo sarà attivato un laboratorio per
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Da sinistra: Camisa, Rossi, Flor, Viganò
sperimentare ed implementare modelli gestiona- vizi in modo efficace e al stesso tempo efficiente. li, modelli organizzativi e sistemi di partnership Dall’idea si è passati all’azione, con un’iniziativa innovativi sul tema del work-life balance. Obiet- proattiva da parte delle aziende private, che ha vitivo prioritario del protocollo è infatti quello di sto in primis il coinvolgimento e l’ascolto dei colimplementare i processi di responsabilità territo- laboratori, quali perno di riferimento per lo sviriale familiare, sperimentando nuovi processi di luppo e la sostenibilità del Distretto Family Audit. welfare aziendale, interaziendale e territoriale. La “Le politiche familiari non sono politiche imprologica che sta alla base è quella della partecipazio- duttive – hanno detto Flor, Viganò, Camisa e Gilli ne attiva e quindi dell’ascolto delle esigenze delle – ma investimenti aziendali e sociali strategici, che famiglie. Tra gli impegni assunti dalle aziende c’è favoriscono la produttività in azienda e al tempo quindi l’intento di mettere in campo dei servizi stesso sostengono lo sviluppo del sistema econospecifici, in base alle esigenze manifestate dalle mico locale. Per questo la creazione di una rete tra famiglie delle proprie collaboratrici e dei propri imprese in grado di creare servizi di qualità per collaboratori, in coerenza con la propria mission i collaboratori riteniamo oggi sia importante per aziendale. Un ulteriore obiettivo è l’introduzio- riuscire ad aumentare il benessere dei lavoratori, ne, ove possibile, nelle modalità di selezione dei la loro possibilità di conciliare famiglia e lavoro, propri fornitori, di criteri premianti nei confronti quindi la soddisfazione e la produttività aziendadelle proposte e delle offerte che meglio rispondo- le. Con servizi che devono essere funzionali alle no ai bisogni delle famiglie. Il protocollo ha una esigenze dei nostri collaboratori, creati su misura durata triennale e vi potranno aderire tutte le or- alla luce del contesto di riferimento e, soprattutto, ganizzazioni del territorio che ne condivideranno di elevata qualità”. finalità ed obiettivi. L’idea di creare il distretto è partita dai processi di Certificazione Family Audit e dall’analisi del contesto produttivo di riferimento, innanzitutto interpretando il welfare aziendale come ambiziosa frontiera dell’innovazione organizzativa, quindi la rete tra imprese quale strumento per creare ser-
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Tra innovazione e rinnovamento Intervista a LUCA ARIGHI, presidente della Sezione Metalmeccanica di Confindustria Trento e direttore generale di Adige Spa (BLM Group).
PRESIDENTE
Arighi, può tracciare un quadro degli scenari attuali in un momento cruciale qual è quello attuale? Da due anni a questa parte il trend del settore è moderatamente positivo. L’industria metalmeccanica italiana produce ricchezza, misurata come valore aggiunto, per circa 100 miliardi di euro. Secondo i dati dell’ultima indagine di Federmeccanica, lo scorso anno i volumi produttivi sono cresciuti del 2,4% rispetto all’anno precedente. Stiamo assistendo insomma a una fase espansiva, che è favorita soprattutto da un recupero della domanda interna, ma anche da un incremento dell’export verso i paesi dell’Unione Europea. È invece in lieve contrazione l’occupazione: in qualche segmento si registra ancora un moderato incremento del ricorso alla cassa integrazione guadagni. Per il prossimo
futuro, Federmeccanica prevede una tenuta della fase espansiva e un parziale miglioramento del dato sulla forza lavoro occupata. Nel panorama delle Sezioni della nostra Associazione, quello che presiede è il gruppo più popoloso… La Sezione comprende imprese di dimensioni, struttura e settori di business molto diversificati. Si tratta di un “organismo” complesso, che possiamo immaginare sorretto da una “spina dorsale” comune (il contratto nazionale), dotato di un “sistema nervoso” omogeneo (le risorse dotate di competenze tecnico-professionali, e di conseguenza il rapporto proattivo delle imprese con le istituzioni formative e scolastiche ad ogni livello) e composto di alcuni “apparati” ben individuabili: il cluster dell’impiantistica, quello della meccatronica, quello delle lavorazioni meccaniche ad elevata tecnologia… A questo proposito, si calcola che l’industria metalmeccanica italiana generi circa l’82% della produzione italiana definita ad alta e medio-alta tecnologia. L’innovazione gioca necessariamente un ruolo più importante che altrove. Per le nostre imprese, l’innovazione tecnologica è una delle principali direttrici strategiche per vincere nel mercato globalizzato, rendendo unici al mondo i nostri prodotti e servizi. Oggi siamo di fronte a due partite cruciali. Una, per così dire più “casalinga”, è quella del Polo della Meccatronica: un progetto che Confindustria Trento sollecitò fin dai primi anni del Duemila, quando finanziò, insieme a un gruppo di aziende associate, l’attivazione a Trento del corso di laurea in Ingegneria Meccatronica. Abbiamo contribuito alla definizione del progetto del Polo e in particolare della ProM Facility, che in queste settimane diventa finalmente una straordinaria realtà a supporto dell’attività delle imprese (e non solo delle imprese del nostro settore). L’altra partita, di respiro globale, si chiama Industria 4.0. Secondo un’indagine condotta da Federmeccanica lo scorso autunno, le imprese metalmeccaniche italiane hanno ancora molta strada da fare per modernizzare ed interconnettere le proprie dotazioni strumentali e i propri processi. Per questo, la nostra Associazione è in prima linea per
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favorire l’informazione e la sensibilizzazione del sistema, oltreché per supportarlo nell’evoluzione industriale in atto. Il principio dell’innovazione ha guidato anche il rinnovo del contratto collettivo nazionale. Si è parlato a buon titolo di “rinnovamento” contrattuale, poiché il nuovo contratto sancisce un cambiamento culturale necessario che, al termine di un percorso pur complesso, è stato condiviso da tutte le parti: dopo molti anni si è giunti nuovamente ad una firma da parte di tutte le sigle sindacali, confermata dall’approvazione della base. Sono presenti molti elementi importanti di novità, a beneficio della competitività e produttività delle imprese: per la prima volta, ad esempio, un Ccnl viene sottoscritto senza la previsione di un importo economico predeterminato, dal momento che il recupero dell’inflazione viene effettuato dopo, e nella misura in cui, questa si è effettivamente manifestata. Ci sono altre innovazioni di carattere tecnico (come l’assorbibilità delle voci retributive fisse individuali e collettive future, per un principio di incumulabilità tra livelli di contrattazione), ma le novità che più rendono “moderno” il nuovo Contratto sono la forte promozione del welfare e della contrattazione di secondo livello, nonché della formazione di ogni lavoratore, per mantenere aggiornata la sua professionalità.
Attualmente sono in corso di svolgimento: “Automazione e Sistemi Meccatronici” e “Infrastrutture di Rete, Virtualizzazione e Cloud Computing”, all’Itt Marconi, e “Digital Manufacturing Designer”, al Cfp Veronesi. C’è poi la grande partita dell’alternanza scuolalavoro, il progetto del costituendo polo specialistico della filiera formativa della Meccatronica, la collaborazione pluriennale con il Dipartimento di Ingegneria Industriale (con il costante confronto sui programmi dei corsi di laurea e l’adesione ai Career Days) e quella con il Dipartimento di Fisica per l’“Industrial Problem Solving with Physics”. Infine, l’iniziativa più affascinante: si tratta del progetto “Eureka! Funziona!”, attraverso il quale – per la prima volta quest’anno – abbiamo coinvolto circa 90 bambini delle classi quarte e quinte di sei scuole elementari, impegnati nell’inventare e costruire un giocattolo capace di muoversi. Proprio in questi giorni conosceremo i risultati del loro lavoro. Che crediamo lascerà un’impronta significativa sulle scelte che faranno da grandi.
LA SEZIONE IN SINTESI 105
aziende
Da ultimo, un cenno alle attività promosse al fianco degli istituti formativi e scolastici, per le quali la Sezione ha manifestato da sempre una grande sensibilità. La conoscenza rappresenta un fattore determinante per il futuro delle aziende e degli studenti che diventeranno cittadini e lavoratori: il rapporto bidirezionale tra le imprese e le scuole è la chiave per lo sviluppo di tali competenze. Da oltre quindici anni concorriamo alla promozione di corsi per i terzi e i quarti anni della Formazione Professionale; da oltre dieci anni siamo parte attiva nella progettazione dei corsi di Alta Formazione Professionale, divenuti oggi un’opportunità a cadenza annuale.
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5.895
dipendenti
DIMENSIONE
68% Piccole (<50 dip.) 17% Medie (<100 dip.) 15% Grandi (>100 dip.) PROPRIETÀ
60% Locale 27% Nazionale 13% Estero INTERSCAMBIO COMMERCIALE (Var. % 2015/2016):
Export: -1,7% Import: +17,7%
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Matrici ad alto rendimento Presente e futuro di un’azienda che ha capito il valore del ricorso alla tecnologia e ha investito nello sviluppo di un reparto R&D per migliorare le prestazioni del prodotto. di SILVIA BRUNO
È
appena rientrato dagli Stati Uniti, Tommaso Fondata a Zingonia nel 1965 e trasferita a Mori nel Pinter, business development manager di Alumat 1987, fu la prima officina indipendente a costruire Almax Group. È nell’entroterra della East Coast questo tipo di prodotto nel Sud Europa. Per anni che l’azienda ha alcuni fra i principali clienti sul ha gravitato nell’orbita di Alcoa; nel terzo millencontinente nordamericano: poche unità, ma con nio Almax è divenuta un’impresa privata, forte anvolumi importanti. Trattative semplici, commesse che della partnership con la bergamasca Alumat. chiare, facili da soddisfare e ad alta redditività: “I Dallo stabilimento di Mori escono gli stampi che clienti di questa parte del mondo – spiega Pinter altre imprese industriali impiegheranno per lavo– scelgono di lavorare con noi perché il prodotto e rare la lega. Una volta estrusi, i profili di allumiil servizio che gli proponiamo corrispondono alle nio saranno assemblati per costituire componenti loro attese. Generalmente non sono ossessionati essenziali dell’edilizia, della meccanica, dell’indudalla comparazione dei prezzi e non discutono le stria dei trasporti, dall’automotive all’aeronautica. nostre condizioni”. All’estero il gruppo realizza il In un mercato già saturo come quello italiano, 92% del suo fatturato: Usa e Canada, Nord Africa e preferire una clientela straniera è dunque indiMedioriente sono i mercati extra UE di riferimen- spensabile, ma non basta. A fare la differenza, in to del gruppo; il 60% delle esportazioni interessa un panorama tanto affollato, è la proposta. “Has a l’Europa – in particolare i paesi dell’Est – mentre die maker ever exceeded your expectations?” chiede l’azienda dalla homepage del suo sito internet. il mercato italiano conta solo per l’8%. La propensione all’export è una condizione essen- “Un creatore di stampi” – un matriciaio, per dirla ziale per la competitività di un’impresa che opera in gergo – “ha mai superato le tue aspettative?”. in un settore in cui la concorrenza è elevatissima: “We can do it”, “Noi possiamo farlo” risponde. “Lo è questo il caso di Almax, azienda che in Trenti- facciamo – spiega il manager – adottando processi no produce matrici per l’estrusione dell’alluminio. innovativi in grado di conferire alle matrici un valore aggiunto percepibile. In sé e per sé, una matrice per l’estrusione non è un prodotto ad alto valore tecnologico. Ma la tecnologia è un ingrediente decisivo della fase progettuale: nella produzione di prototipi, un processo di sviluppo raffinato può condizionare in maniera determinante la resa di un pezzo”. Perché possa essere impiegata dall’estrusore, perché possa “andare in macchina” e fare bene il proprio lavoro, ogni matrice deve infatti subire quella procedura ulteriore che è la messa a punto. “Qualche anno fa abbiamo capito che avremmo dovuto trovare il modo di abbattere, se non addirittura di eliminare, i tempi della messa a
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punto, e abbiamo iniziato a lavorare su questo aspetto”. Nel 2004, Almax decide di dotarsi di un reparto R&D e di intraprende un programma di ricerca applicata e sviluppo precompetitivo. “Sotto il profilo finanziario abbiamo trovato supporto nella Legge 6 della Provincia autonoma di Trento. Quanto invece allo sviluppo delle competenze, abbiamo cercato un partner di riferimento nei centri di ricerca e negli atenei: quando è stato possibile, abbiamo lavorato con il Dipartimento di Ingegneria industriale di Trento; in altre circostanze ci siamo rivolti invece all’Università Bologna e ad altri centri di ricerca di respiro internazionale”. Nel corso degli anni, Almax ha introdotto in maniera sempre più massiva l’uso di software evoluti, investendo parallelamente nella formazione del personale: “Oggi – continua Pinter – siamo in grado di simulare il 15% dei pezzi che andremo a produrre. È evidente che maggiore sarà questa percentuale, maggiori saranno le nostre potenzialità. Vi sono regioni in cui la meccanica è particolarmente competitiva anche perché le aziende possono contare su potenti infrastrutture pubbliche di carattere laboratoriale. In Germania, per fare l’esempio forse più virtuoso, le aziende possono
fare test quasi in scala reale. Di questo avremmo bisogno, e speriamo che le risorse del nuovo Polo della Meccatronica inaugurato a Rovereto ci siano d’ausilio: di eseguire test precisi capaci di riscontri rapidi, ovvero coerenti ai tempi del mercato”. Nel corso degli anni, l’innovazione introdotta nei processi di sviluppo del prodotto ha coinvolto anche lo stesso stabilimento di Almax Mori, con una serie di interventi volti ad abbattere il dispendio energetico. I più recenti: l’applicazione di un impianto fotovoltaico e la sostituzione delle macchine per la refrigerazione tradizionali con un impianto geotermico.
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La Galvanica Trentina raddoppia L'azienda di Rovereto, eccellenza nel campo dei trattamenti elettrolitici superficiali, è pronta ad espandersi e a ospitare nuove macchine. Previste cinque nuove assunzioni. di ALESSANDRO DE BERTOLINI
IN
attesa del superamento degli ultimi cavilli burocratici, inizieranno tra poco i lavori di ampliamento della sede di La Galvanica Trentina Srl, nella zona industriale di Rovereto. La storica azienda roveretana, fondata oltre 80 anni fa dai fratelli Rella, conferma anche nel 2017 la tendenza a crescere lentamente e costantemente. “L’investimento in corso – spiega Remo Rella, procuratore dell’azienda – ci impegna per oltre tre milioni di euro e prevede l’ampliamento degli spazi e la realizzazione di nuove linee produttive. Agli attuali 5mila metri quadrati di capannoni, 2.500 coperti e 2.500 scoperti, ne aggiungeremo altri 5.000, dove stiamo per posizionare nuove macchine per il trattamento dei metalli. Gli impianti che installeremo rappresentano l’eccellenza nel nostro settore per produttività, sicurezza sul lavoro e rispetto dell’ambiente”. Presso lo stabilimento di Rovereto, in Viale Di Vittorio, lavorano per La Galvanica Trentina 15 dipendenti. Al termine dell’ampliamento strutturale, il personale aumenterà del 20%. Sono infatti previste almeno 5 nuove assunzioni.
Ottant’anni fa, quando i fratelli Alberto, Eraldo e Livio Rella fondarono l’azienda nel lontano 1936, il lavoro si faceva tutto a mano in un contesto politico e sociale di grande precarietà. Era il periodo tra le due guerre. Nello scantinato di una vecchia casa, i tre fratelli cominciarono a cromare i pezzi di metallo per la bicilindrica Capriolo, nel centro storico di Rovereto. La motocicletta, icona a due ruote del secolo scorso, era progettata e realizzata dalla Aero Caproni Spa. Proprio dalla Caproni i fratelli Rella avevano ottenuto la prima commessa. Oggi, a quasi un secolo di distanza, La Galvanica Trentina è divenuta tra i protagonisti principali nel comparto della galvanica nazionale con un giro d’affari crescente e quasi mille clienti fissi. “Mio padre e i suoi fratelli – continua Remo Rella, seconda generazione in azienda – erano partiti cromando qualche marmitta per la Caproni. Ora siamo una realtà dinamica che lavora secondo logiche industriali con impianti automatizzati di ultima generazione. Nel nostro settore siamo tra le eccellenze e ci poniamo come riferimento a livello
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nazionale nel campo dei trattamenti elettrolitici superficiali. Negli ultimi anni siamo passati da un indotto locale a un indotto internazionale”. Gli sviluppi più recenti si devono al contributo determinante e innovativo della terza generazione. Remo Rella, per anni al timone dell’azienda assieme alla cugina Sandra Rella, ha ceduto la governance al figlio Giampaolo e al cugino Enrico Citroni, figlio di Sandra. Remo svolge ancora un ruolo di guida, ma dietro le quinte. Alcuni mesi fa, in occasione dei suoi 75 anni, ha ottenuto lo speciale riconoscimento di “Pioniere dell'industria trentina” da Confindustria Trento. Agli scenari presenti e futuri ci pensano oggi Giampaolo ed Enrico. “Ci siamo decisamente ampliati – spiegano i cugini – volgendo il nostro sguardo all’estero. L’80% del nostro giro d’affari dipende dal mercato italiano. Il restante 20%, una quota in costante aumento, è realizzato all’estero. Operiamo direttamente in Polonia, in Austria, in Francia, in Svizzera e in altri Paesi”. Tra le strategie principali di La Galvanica, le famiglie Rella e Citroni puntano sulla diversificazione dei mercati di riferimento e su un’offerta al cliente il più possibile completa, sia nella gamma di prodotto sia nella fornitura di servizi differenziati. “Le nostre lavorazioni trovano applicazione in moltissimi settori: dall’arredamento alla meccanica, dall’edilizia alla carpenteria, dall’elettronica ai comparti dell’automobilismo, dell’aeronautica e della cantieristica navale. Ci differenziamo dai nostri competitors per la capacità di offrire una vasta gamma di prodotti e servizi: cromatu-
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ra, nichelatura, zincatura, stagnatura, sigillatura, deidrogenazione, fosfatazione al manganese, verniciature termoindurenti, cromatazione dell’alluminio e trattamenti decorativi. Nella nostra offerta, insomma, c’è tutto il comparto delle principali lavorazioni galvaniche”. E non solo. Il cliente che si rivolge all’impresa delle famiglie Rella e Citroni può contare anche sulla garanzia del ritiro e della consegna dei materiali. “Ogni giorno – proseguono i titolari – i nostri camion ritirano il materiale dal cliente, lo portano nei nostri stabilimenti per le lavorazioni e lo restituiscono quando è pronto. Ci appoggiamo per questo su una ditta locale, che cura per noi gli aspetti della logistica”. Negli stabilimenti di Rovereto è inoltre presente un laboratorio attrezzato in grado di fornire consulenze. Mediante procedimenti di analisi, tramite il laboratorio svolgiamo il controllo di qualità e sicurezza sul prodotto e sul processo produttivo e forniamo le certificazioni ai clienti che le richiedono”. Per garantire un servizio a 360 gradi, La Galvanica Trentina si appoggia su una rete di rapporti creata con le aziende del tessuto manufatturiero regionale. Tra le imprese locali con cui sono stati stretti rapporti di partnership vi è anche Gal Tre Srl, la ditta di verniciatura a polvere del fratello di Giampaolo, Michele Rella. In una fase di forte crisi, come quella che ha caratterizzato i mercati negli ultimi anni, La Galvanica di Rovereto non ha mai smesso di crescere. “Dal 2013 a oggi – concludono Giampaolo ed Enrico – siamo cresciuti con un incremento costante del 10% all’anno”.
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Mercedes-Autoindustriale: sede completamente rinnovata per un servizio di alta qualità
sede é prevista una festa con giornata delle porte aperte sabato 27 maggio. Non perdetevi questa occasione speciale per vivere da vicino il mondo affascinante di Mercedes-Benz.
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Per l’inaugurazione della nuova
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Inaugurazione della nuova sede a Ravina di Trento in via Stella 13, a due passi dal casello autostradale di Trento Sud sabato 27 maggio alle ore 11.00
tato da poco la ristrutturazione della sede a Ravina di Trento. Oltre al rinnovato salone con l’esposizione dei nuovi modelli dal design accattivante, sono state ampliate anche le officine e la carrozzeria per consentire un perfetto servizio a tutte le vetture e i veicoli. Il personale incaricato, certificato da Casa Madre, è in grado di svolgere tutti gli interventi di manutenzione e riparazione dalle piccole Smart fino ai possenti veicoli da cantiere Arocs. Finalmente i clienti di vetture,
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Le nuove energie di Pvb Solutions L'Ad Zanivan: "Aiutiamo i nostri clienti a essere liberi di occuparsi del loro business, senza preoccuparsi della gestione energetica che lo alimenta e dei servizi a essa collegati". di ALESSANDRO DE BERTOLINI
“IL
settore dell’efficienza energetica è in forte crescita in Italia. Nel 2016 sono stati investiti complessivamente 5,5 miliardi di euro. Un dato in aumento di oltre il 10% rispetto all’anno precedente. Ciò è stato possibile anche in ragione di un contesto normativo favorevole. Perciò il Gruppo Energon ha sviluppato delle analisi di settore e tracciato nuove opportunità di crescita: nell’ambito privato, in particolare, abbiamo individuato spazi di crescita nei quali l’investimento è stato finora molto basso e dove le Esco hanno elevati gradi di penetrazione. Questi spazi di crescita ci garantiranno nei prossimi anni uno sviluppo di oltre il 50% del fatturato”. Gianluca Zanivan, amministratore delegato di Pvb Solutions Spa,
Gianluca Zanivan
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società trentina appartenente al Gruppo Energon, riassume così le strategie presenti e future dell’azienda, in un momento di grandi aspettative e cambiamenti. Pvb Solutions è una società di servizi energetici trentina con sede principale a Rovereto, che da 30 anni si occupa di gestione dell’energia ottimizzando le attività di conduzione e manutenzione, monitoraggio continuo e riqualificazione degli impianti tecnologici del cliente. Con un fatturato in corso di 36 milioni di euro, impiega 130 collaboratori su diverse sedi operative (Trento, Vicenza, Milano, Trieste) e gestisce oltre 2.300 impianti. Presso la sede trentina lavorano 85 persone. Di queste – 50 tecnici e 35 impiegati – 20 sono laureate. Nel maggio del 2015 Pvb Solutions è stata acquisita dal Gruppo modenese Energon, che opera tramite la capogruppo Energon Esco. A breve, nel quadro più ampio della nuova compagine societaria, Pvb Solution Spa cambierà il suo nome in Energon Facility Solutions, al quale corrisponderà un nuovo logo. Energon Esco è una Esco certificata. Le Esco sono società che effettuano interventi finalizzati a migliorare l’efficienza energetica, assumendosi il rischio dell’iniziativa e liberando il cliente finale da ogni onere organizzativo e di investimento. I risparmi economici ottenuti vengono condivisi fra la Esco e il cliente finale con diverse tipologie di accordi commerciali. “In questo ambito di operatività – spiega Zanivan – che è il nostro core business, progettiamo, realizziamo e gestiamo interventi per migliorare l’efficienza energetica, assumiamo i rischi degli interventi, finanziamo gli interventi, liberiamo i nostri clienti da oneri di gestione e finanziari, condividiamo il risparmio. Il gruppo Energon fornisce un prodotto/servizio molto evoluto configurabile come formula energetica “All Risk”, che comprende rischio operativo, rischio di performance energetica, rischio finanziario, rischio di fornitura energetica e rischio di funzionamento. I vantaggi immediati per il cliente si traducono in molteplici aspetti: risparmio della spesa, riqualificazione del patrimonio immobiliare, capacità finanziaria per realizzare l’intervento proposto, disponibilità di un interlocutore unico con servizi customizzati, trasferimento presso di noi di rischi/costi/responsabilità di
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inefficienza nella produzione di energia (termi- La volontà di porre al centro il rapporto tra impreca, frigorifera, elettrica) con garanzia del servizio sa e territorio orienta la filosofia d’impresa. “Per (anche mediante telecontrollo), miglior funziona- Energon – conclude Gianluca Zanivan – è questo mento degli impianti e del comfort nei locali, il vero valore aggiunto dell’imprenditorialità. La “trentinità” è un caposaldo della nostra strategia riduzione delle emissioni”. Il Gruppo Energon controlla 4 aziende: Energon di sviluppo. Nel 2016 abbiamo siglato in TrentiEsco, Energon Trade, Tecnostaff e PVB Solutions. no importanti accordi di partnership e collaboCon un fatturato di 51 milioni di euro è tra le razioni con l’università generando sul territorio prime 10 realtà in Italia nel proprio settore e dà un indotto pari 12,5 milioni di euro con oltre 150 lavoro a 165 persone. Le due sedi principali del operatori economici della provincia (studi profesGruppo si trovano a Rovereto e a Modena. La ca- sionali, installatori, fornitori di servizio e altro) pogruppo Energon Esco, infatti, è una società di costantemente collegati all’azienda con commesse servizi energetici fondata nel 2002 a Modena. Ac- di medio e lungo termine. Questo significa per noi canto alle sedi principali, il Gruppo può contare radicamento sul territorio. Operare nel mercato su 5 sedi operative: Milano, Trieste, Vicenza, Roma, energetico impone la responsabilità di creare le Torino. In Italia si concentra il cuore dell’attività. basi per un futuro sostenibile per tutti”. Energon opera solo sul mercato domestico e vanta 1.000 clienti in 10 regioni e oltre 2.500 edifici in gestione. Tra le referenze principali figurano contratti di gestione multiservizi e sanitari (Apss Ospedali Trentini, Osp. Riuniti Trieste), 1.200 condomini (inclusi Itea), case di riposo, 60 impianti natatori, strutture ecclesiastiche, hotel, 50 Comuni (immobili dei Comuni), Casinò di Campione, 4 Provincie. Pvb Solutions Spa, in qualità di stakeholder del Gruppo “Aiutiamo i nostri clienti a essere liberi di occuEnergon, esprime la propria soddisfazione per l’operazione parsi del loro core business – continua Gianluca di collocamento di un bond, del valore di 7 milioni di euro, Zanivan – senza preoccuparsi della gestione eneremesso dalla capogruppo, la società modenese Energon getica che lo alimenta e dei servizi a essa collegati. Esco Spa, e interamente sottoscritto da Impresa Italia, Questa è la mission. Diventiamo partner dei noun qualificato investitore istituzionale che guarda al lungo stri committenti, realtà sia pubbliche sia private, seguendo per loro tutte gli aspetti connessi alla termine, gestito da Riello Investimenti Partners Sgr. gestione energetica. In questa direzione affianL’operazione conclusa da pochi giorni assicura al Grupchiamo i clienti in modo empatico e proattivo po Energon, e indirettamente quindi anche alle società operando nel segno della semplificazione e dell’efcontrollate, un flusso di liquidità adeguato per sostenere gli ficientamento grazie alla professionalità delle noinvestimenti e la crescita nei prossimi tre anni. stre persone e all’innovazione dei nostri prodotti”. “Il finanziamento di Riello Investimenti – ha detto Gianluca In un settore in veloce mutamento, quale è il comZanivan, Ad di PVB Solution – è un segnale di aspettativa parto dell’efficientamento energetico, il successo positiva degli investitori finanziari nei confronti del core di Energon si deve alla continua innovazione dei business del Gruppo e di decisa fiducia nel management e servizi. “In questo senso – precisa Zanivan – si muovono tutti i progetti attivi di R&D del gruppo: nel piano industriale. In ottica di ripresa, sta proseguendo sviluppo di un nuovo tipo di cogeneratore, svilupcome previsto l’esecuzione del piano di concordato con po di strumenti di Internet of things, Smart metei primi pagamenti ai creditori privilegiati, in particolare nel ring e Smart lighting, sviluppo e realizzazione dei mese in corso verranno liquidate le spettanze ai dipendenti test di funzionamento con alcune Start up della in forza nell’ottobre 2014. Un ulteriore elemento di ripresa Silicon Valley per intercettare i trend futuri. In e sguardo in avanti sono il rebranding e il cambio di nome. aggiunta a questo sono in corso progetti di svilupInfine come segnale di ritorno alla normalità, la sede della po del servizio tecnologico in un’ottica di creare divisione Solutions tornerà ad essere a Trento nel corso dei maggior valore al cliente finale dell’immobile in gestione”. prossimi mesi.”
Energon Esco Spa colloca bond per 7 milioni di euro a 7 anni
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L’automazione che cambia le aziende del Trentino L’industria cambia il modo di produrre. E il Trentino è all’avanguardia in questa innovazione. Lean production, industria 4.0, robotica, meccatronica, smart industry. Per molte aziende sono concetti ed espressioni che si leggono sulle riviste specializzate o si sentono ai convegni, e con cui si comincia a familiarizzare. La sfida decisiva sta nel trasformare questi concetti in strumenti operativi quotidiani. Il Trentino è uno dei territori emergenti in questo settore, con una forte specializzazione nell’automazione per le realtà produttive. Questo è un vantaggio cruciale per il territorio: le opportunità dell’industria 4.0 sono ora accessibili a tutte le aziende trentine. Una delle strutture che guida questo cambiamento epocale nel modo di fare industria è a Rovereto: Novotic. Abbiamo incontrato Manuel Todesco, Chief Technical Officer e Project Manager di Novotic. Manuel Todesco (a destra), Chief Technical Officer di Novotic
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Cosa fa Novotic per le aziende del Trentino? Il nostro lavoro è creare strumenti che diano più flessibilità ed efficienza ai processi di produzione industriale. È fondamentale vedere le cose dal punto di vista dell’industria. Per questo la parte preliminare di ogni progetto si svolge all’interno dell’azienda, nel vivo dell’operatività quotidiana. Il nostro valore sta non solo nel saper risolvere le problematiche attuali, ma nel suggerire nuove soluzioni di processo che apportino benefici concreti, immediatamente percepibili. In concreto come cambiate i processi delle aziende? Ci occupiamo dell’automazione per aziende piccole, medie e grandi. Lo facciamo con un team di tecnici specializzati nella progettazione e sviluppo, pro-
grammazione di robot antropomorfi, automazioni customizzate, impianti e sistemi chiavi in mano, soluzioni IoT Internet of Things & cloud computing. Siamo system integrator Fanuc, uno dei massimi costruttori mondiali di robot industriali. E applichiamo questi robot alle specifiche esigenze di ogni azienda. Un evento per conoscere da vicino queste possibilità Il 1° giugno Novotic aprirà le sue porte per raccontare agli imprenditori del Trentino le opportunità concrete. Sarà una giornata fondamentale per entrare nel vivo di questa innovazione che cambia il modo di produrre e di lavorare. Per prenotare la partecipazione gratuita all’evento: novotic.it/techday
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FARE: le iniziative per il 2017 Si è aperta, a fine marzo, la seconda edizione del progetto ”FARE – Finanza per Alimentare la Ripresa dell’Economia”, promosso da Confindustria Trento.
CONFINDUSTRIA
Trento propone anche nel 2017 un progetto articolato per sostenere le aziende nella gestione consapevole degli aspetti finanziari e per un confronto efficace col mondo del credito e altri operatori finanziari locali e nazionali. L’obiettivo è proseguire un’azione di formazione, informazione e consulenza per essere vicini all’impresa; fornire alle imprese strumenti per rafforzare la consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza sugli aspetti finanziari; individuare ulteriori modalità innovative per finanziare l’attività aziendale e rinnovare gli accordi in essere con istituti di credito e altri organismi che possono contribuire al finanziamento dell’attività d’impresa; supportare l’azienda per individuare le forme di garanzia più opportune in relazione agli investimenti programmati. Anche quest’anno il percorso è strutturato in diverse tappe: convegni su aspetti generali del credito, con l’intervento di autorevoli interpreti di respiro nazionale, incontri informativi sul territorio, corsi avanzati di formazione tecnica e supporto individuale, consulenze offerte dal servizio Finanza d’impresa.
Convegni Delineare l’evoluzione degli scenari del mercato internazionale per valutarne i possibili effetti sulle attività economiche e approfondire alcune tematiche di particolare rilievo nella gestione dell’impresa, con particolare riferimento ai rischi e alle opportune azioni da porre in essere per una efficace pianificazione finanziaria aziendale.
Scenari del mercato internazionale Brexit, effetto Trump, Medio Oriente, Russia Primavera 2017
Copertura principali rischi finanziari Di cambio, di tasso di interesse, andamento costo materie prime Estate 2017
Truffe finanziarie on-line Impatto sulle aziende e come difendersi Autunno 2017
Gestione del rischio di credito commerciale Conoscerlo e tutelarsi Inverno 2017
Tavoli tecnici sul territorio Incontrare le aziende sul territorio di appartenenza per un confronto diretto ed un aggiornamento sugli strumenti di natura locale e nazionale a sostegno degli investimenti, con un approfondimento sulle innovative formule previste da “Industria 4.0”. Richiamare le agevolazioni di: Legge Unica per l’Economia provinciale, Nuova Sabatini, credito d’imposta e incentivi di natura fiscale, superammortamento e iperammortamento. Aggiornare sulle modifiche apportate alle garanzie del Fondo Centrale e al funzionamento della Centrale dei Rischi, con relative ricadute sulla valutazione del merito di credito. Presentare l’attività di supporto alle imprese in tema di garanzie finanziarie da parte di esperti di Confidi Trentino Imprese.
Alta e Bassa Valsugana, Bernstol, Tesino e Valle di Cembra 30 marzo 2017
Valli Giudicarie e Val Rendena 10 aprile 2017
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Rotaliana, Val di Non, Val di Sole e Paganella 27 aprile 2017
Alto Garda e Ledro e Valle dei Laghi 3 maggio 2017
Valle di Fiemme, Val di Fassa e Primiero 9 maggio 2017
Vallagarina e Altipiani Cimbri 16 maggio 2017
Trento 23 maggio 2017
Formazione per le imprese Trattare tutti gli aspetti che riguardano la gestione finanziaria di un’azienda in un percorso tecnico approfondito spalmato su tutto l’arco dell’anno: un vero mini-Master. Gli incontri hanno durata giornaliera e comprendono esercitazioni tecniche. Organizzati in collaborazione con un importante advisor in consulenza strategica e corporate finance, gli incontri sono caratterizzati da alto livello tecnico e taglio pratico. Rendiconto finanziario e altre novità per la redazione del bilancio 2016 – modalità di costruzione del rendiconto e casi pratici 9 febbraio 2017 – 9 marzo 2017 Per un efficace accesso al credito – parametri e indicatori fondamentali e centrale rischi – il peso delle garanzie – costruire una presentazione esaustiva 23 febbraio 2017 – 5 ottobre 2017 Il budget e l’analisi dei costi 6 aprile 2017 Il controllo di gestione e l’analisi dei costi 11 maggio 2017 Individuazione delle aree di criticità del bilancio e azioni conseguenti – Utilizzo efficace degli indici di bilancio 15 giugno 2017 Il business plan e il lancio di nuovi progetti 7 settembre 2017
Strumenti e accordi Rendere disponibili alle Aziende Associate strumenti che consentono di analizzare tutte le com-
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ponenti del merito creditizio di un’azienda. L’impresa può così disporre di un’analisi approfondita e autorevole per valutare lo stato economico e finanziario sia per scopi interni che per rapportarsi efficacemente con il sistema bancario. Fornire un sistema di analisi della struttura dell’indebitamento dell’azienda tramite l’Analisi della Centrale dei Rischi della Banca d’Italia.
Fascicolo di analisi È una verifica del merito di credito dell’azienda su format condiviso con gli istituti bancari. Comprende un approfondito commento ai parametri economici, patrimoniali e finanziari degli ultimi tre esercizi, l’analisi qualitativa, l’analisi dell’andamentale della Centrale dei Rischi e la verifica dei parametri di accesso alla garanzia del Fondo Centrale.
Report CR Analisi numerica e grafica dell’andamento della Centrale dei Rischi della Banca d’Italia e commento ai principali output, quali: utilizzo dei fidi, sconfini, incidenza degli insoluti, utilizzo di garanzie qualificate, gestione della tesoreria, ecc.
Business plan Piano aziendale pluriennale economico-finanziario in ottica prospettica con analisi del mercato di riferimento, dei principali competitor dell’azienda, identificazione e analisi delle linee di sviluppo e financial plan triennale.
Accordi Accordi con istituti di credito e altri operatori finanziari per acquisire risorse finanziarie a tassi competitivi e individuazione di strumenti innovativi per il finanziamento del circolante.
Per informazioni: Confindustria Trento T. 0461 360007 economico@confindustria.tn.it
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Ingegneri 4.0 per il lavoro di domani In 600 a Povo per l’Industrial Engineering Day: problem solving, creatività e pensiero critico le competenze più richieste. Oltre 200 i colloqui prenotati con 26 aziende trentine e internazionali.
TRA
il 2020 e il 2025 il 50% dei profili professionali non saranno quelli di oggi e poco si sa su quali saranno i più richiesti. La loro evoluzione dipenderà in gran parte da come lo sviluppo delle tecnologie cambierà il mondo del lavoro. In occasione della quarta edizione dell’Industrial Engineering Day, a marzo al Polo scientifico e tecnologico Ferrari di Povo protagonista è stato l’ingegnere 4.0, le sue competenze e potenzialità, ma soprattutto la sua flessibilità nell’anticipare i cambiamenti del mercato del lavoro. Il Career Day è tradizionalmente promosso dal Dipartimento di Ingegneria industriale e dal servizio Job Guidance dell’Università di Trento in collaborazione con Confindustria Trento per favorire la connessione tra le aziende e gli studenti e studentesse dell’Ateneo, ancora prima della fine della loro carriera universitaria. Oltre 600 i partecipanti e 26 le aziende – trentine, ma anche gruppi internazionali – che hanno raccolto l’invito a partecipare alle presentazioni e ai colloqui individuali (200 quelli prenotati per la giornata). Un momento di conoscenza reciproca che si è aperto in un’aula affollata con un invito a studenti e studentesse a far valere la propria capacità di portare innovazione. “Evitate di sentirvi in soggezione – ha consigliato il presidente dell’Università Innocenzo Cipolletta – ma affrontate i colloqui con determinazione, sapendo che siete persone che alle aziende offrono prospettive di futuro”. “Avete un compito importante - ha confermato Roberto Busato, direttore generale di Confindustria Trento – L’innovazione è collaborativa, si costruisce attraverso le persone. Quando si parla di fabbrica intelligente, di industria 4.0 si intende una rivoluzione che non sarà soltanto tecnologica ma soprattutto culturale, cognitiva. Serviranno
certamente le competenze tecniche ma ancora più importante sarà la capacità di adattarsi alle innovazioni introdotte dalla tecnologia. Ecco perché si stima che nel 2020 le abilità più richieste saranno la capacità di risolvere problemi, la creatività e il pensiero critico”. Abilità e competenze che l’università è chiamata a stimolare attraverso l’alta formazione: “L’università ha capito che pensare in anticipo a cosa avvenga dopo la laurea significa rendere il percorso di inserimento nel mondo del lavoro più agevole e fruttuoso – ha commentato il rettore Paolo Collini –. Per farlo si è impegnata a ripensare il mondo in cui fa formazione e a costruire occasioni, come quella di oggi, in cui allenarsi ad affrontare la transizione”. Un segnale di incoraggiamento è arrivato anche dall’assessora all’Università e ricerca della Provincia autonoma di Trento Sara Ferrari: “Per sbloccare il nostro Paese non serve trovare nuove ricette – ha assicurato – serve innanzitutto far fruttare quello che già abbiamo, mettere in luce le competenze maturate su questo territorio”.
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Da sinistra: Collini, Cipolletta, Ferrari e Busato
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Gli aspetti fiscali della riforma contabile Dopo l’approvazione della riforma contabile, sono state finalmente approvate le norme che consentono di determinare il reddito tassabile.
LA
riforma contabile del 2015, che si è conclusa con l’approvazione dei nuovi principi contabili nel mese di dicembre dello scorso anno, sta “entrando nel vivo”, con le aziende che, appunto, stanno redigendo i bilanci dell’esercizio 2016. Le principali modifiche che impattano sulla contabilità sono le nuove modalità di valutazione di debiti e crediti a costo ammortizzato, l’impossibilità di capitalizzazione di spese di ricerca e pubblicità, nuove norme in materia di ammortamento dell’avviamento, di valutazione dei derivati, di contabilizzazione delle azioni proprie. Alcune modifiche hanno evidenti impatti sul conto eco-
Alcune modifiche hanno evidenti impatti sul conto economico delle imprese, e conseguentemente sulla determinazione dell’utile d’esercizio. nomico delle imprese, e conseguentemente sulla determinazione dell’utile d’esercizio; si pensi ad esempio all’eliminazione di spese di ricerca che erano state capitalizzate in precedenti esercizi: evidentemente, sparendo tale voce dallo stato patrimoniale, sarà impossibile proseguire civilisticamente il processo di ammortamento della stessa, con una diretta conseguenza sul conto economico. Una ulteriore modifica con evidenti riflessi fiscali è l’eliminazione della parte straordinaria del con-
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to economico, in quanto i componenti che prima venivano esposti in tale parte del conto economico restavano esclusi dal calcolo del Rol ai fini della deducibilità degli interessi passivi ed erano in genere irrilevanti ai fini dell’Irap, mentre oggi tali voci concorrono in genere alla determinazione del valore della produzione. I dubbi che fin da subito ci si è posti è quale conseguenza fiscale sarebbe derivata dalla contabilizzazione dei fatti di esercizio secondo le nuove regole, e da subito le ipotesi circolate erano quelle di dover gestire un doppio binario civilistico e fiscale. Tuttavia, in sede di conversione del “decreto milleproproghe” è stato previsto un “principio di derivazione rafforzata” nel calcolo delle imposte, cioè la nuova norma prevede che la determinazione del carico fiscale deve partire da ciò che è stato esposto nel conto economico senza la necessità di dover gestire un “doppio binario”. Di tali importanti modifiche normative se ne è parlato nel corso di un incontro tenutosi a Palazzo Stella il 21 marzo, nel quale Cristina Odorizzi e Mario De Zordo, dottori commercialisti associati con studio in Trento, Cles e Moena, autori di numerosi articoli e testi specialistici in ambito fiscale, concorsuale e societario editi dal Gruppo Il Sole 24 Ore spa, hanno riepilogato le principali modifiche contabili ed illustrato le conseguenti modalità di determinazione del reddito imponibile.
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Tunnel del Brennero: imprese in visita Il sopralluogo, organizzato dalla Provincia, ha consentito alla delegazione degli autotrasportatori trentini di verificare lo stato di avanzamento dei lavori.
IL
29 marzo una delegazione degli autotrasportatori trentini delle tre associazioni di categoria, Confindustria Trento, Confartigianato e Fai Trasporti, ha partecipato a una visita ai cantieri italiani della galleria di base del tunnel del Brennero. La giornata, organizzata dall’assessore provinciale alle Infrastrutture e all’Ambiente Mauro Gilmozzi, ha permesso agli imprenditori trentini, guidati dal presidente della Sezione Lucio Sandri e accompagnati dal direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato e dal dirigente che segue il comparto autotrasporto Pierangelo Baldo, di poter verificare sul campo lo stato di avanzamento dei lavori di una delle più importanti opere infrastrutturali europee che vedrà impegnati nei prossimi dieci anni Italia ed Austria nella realizzazione congiunta e coordinata del fondamentale tunnel ferroviario che collegherà il nord e il sud Europa. Per la Provincia autonoma di Trento, che da anni sostiene con convinzione il progetto del corridoio del Brennero, è fondamentale far conoscere agli
operatori economici e alla collettività l’importanza e gli elementi qualificanti del progetto e le opere in atto sui cantieri. Dopo una presentazione dello stato dell’arte da parte di Raffaele Zurlo, amministratore della Bbt Se presso il Forte di Fortezza, che ha confermato che per il 2026 il tunnel sarà sicuramente terminato e operativo, la visita si è articolata in due momenti: uno agli scavi del tracciato della galleria di base a Mules ed il secondo presso i cantieri del lotto “Sottoattraversamento dell’Isarco” a nord di Fortezza, ove è previsto anche l’utilizzo di tecniche all’avanguardia, con il congelamento dell’acqua nel terreno con azoto liquido, per consentire lo scavo in sicurezza sotto il letto del fiume. Per le perforazioni sono utilizzate sia tecniche tradizionali – la delegazione ha potuto assistere direttamente al brillamento di un fronte di cariche esplosive, fatte brillare per l’occasione dall’assessore Gilmozzi – sia grandi e moderne frese, a seconda delle consistenza della roccia. (pb)
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innovazione
Siglata la partnership per ProM Facility I laboratori hanno una dotazione tecnologica unica. Voluti dalla Provincia e finanziati con fondi europei, saranno gestiti da Trentino Sviluppo, FBK e Università, in sinergia con Confindustria Trento.
MACCHINARI
d’avanguardia, una macchina per il taglio laser di tubi e lamiere – prodotta da Adige-Blm che l’ha messa gratuitamente a disposizione dei laboratori – stampanti e scanner 3D e un’innovativa macchina utensile ibrida per lavorazioni additive e sottrattive, la prima nel suo genere ad essere installata in Italia: la nuova ProM Facility è stata inaugurata nei giorni scorsi, in occasione della firma del protocollo d’intesa tra la nostra Associazione, la Provincia autonoma di Trento, Trentino Sviluppo, Fondazione Bruno Kessler e l’Università di Trento. A siglare l’accordo il presidente di Confindustria Trento Giulio Bonazzi, il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Alessandro Olivi, i presidenti di Trentino Sviluppo Flavio Tosi e della Fondazione Bruno Kessler Francesco Profumo, il rettore dell’ateneo trentino Paolo Collini. Pochi giorni prima, a Palazzo Stella, l’Associazione degli industriali aveva anticipato alle imprese associate le opportunità messe a disposizione dalla Facility. Di seguito una sintesi dei prodotti e dei servizi della ProM: Sistemi ed utensili d’avanguardia: una dotazione da 5 milioni di euro. Dotata di macchinari e at-
trezzature sofisticate, per un valore complessivo di quasi 5 milioni di euro, finanziati grazie al Fondo europeo di sviluppo regionale, la ProM Facility si estende su una superficie di 1.400 metri quadrati ricavati da Trentino Sviluppo presso il nuovo edificio produttivo di Polo Meccatronica con un investimento nell’infrastruttura impiantistica per l’installazione dei macchinari pari a 560mila euro. Parallelamente si avvieranno i lavori per la costruzione del nuovo edificio di circa 6mila metri quadrati con spazi dedicati alla Facility ma anche a “Temporary Lab” a disposizione di aziende interessate ad utilizzare competenze e strumentazioni dei laboratori per i propri progetti di ricerca. Tra i fiori all’occhiello della ProM Facility, una macchina utensile integrata che funziona contemporaneamente come centro di lavoro per la fresatura a controllo numerico su cinque assi e come sistema di produzione additivo (“additive manufacturing”) mediante sinterizzazione e fusione di polveri metalliche tramite fascio laser, costruita da una ditta multinazionale e consegnata alla ProM Facility come primo esemplare venduto in Italia. Ma nella dotazione di punta della ProM Facility c’è anche una macchina per il taglio laser combinato di tubi e lamiere di vari materiali, lunga 18 metri: si tratta dell’Adige-sys LC5 del valore di circa 1 milione di euro, costruita nello stabilimento Adige-BLM Group di Levico Terme e messa a disposizione gratuitamente dall’azienda nell’ambito di una partnership con Polo Meccatronica. Disponibili inoltre due stampanti 3D per la realizzazione di componenti mediante sinterizzazione o fusione selettiva di polveri metalliche e polimeriche tramite raggio laser, uno scanner 3D, un tornio ad elettromandrino con programmazione a controllo numerico, oltre a numerose altre apparecchiature specialistiche.
I vantaggi per le aziende, ricercatori e studenti. del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’UComprimendo i tempi di sviluppo e prototipazio- niversità degli Studi di Trento, mentre Amos Colne e offrendo dotazioni di prim’ordine nell’am- lini, già responsabile dei laboratori di test presso bito della stampa tridimensionale, dell’elettronica, Fbk, sarà il responsabile tecnico. Assieme a loro delle verifiche di qualità dei prodotti, della pro- quattro figure tecniche altamente specializzate – gettazione di sistemi integrati, della metrologia e tre di queste già individuate ed assunte da Trendell’informatica, con particolare riferimento alla tino Sviluppo - nei settori meccanico, elettronico “cyber security”, ovvero alla resilienza rispetto agli ed informatico. attacchi informatici e all’Internet of Things, intesa Sarà formalizzata a breve dalla Giunta provinciale come l’estensione del mondo virtuale agli oggetti anche la costituzione di un Comitato pubblicoe ai luoghi concreti, la ProM Facility aiuterà le privato d’indirizzo con funzioni consultive, di aziende della filiera meccatronica trentina ad au- controllo e programmazione strategica, che avrà mentare la propria competitività e ad affrontare le un ruolo chiave nella promozione del trasferimensfide dell’Industry 4.0, la quarta rivoluzione indu- to tecnologico e nell’alta formazione. striale volta all’automazione dei processi produtti- Verrà inoltre offerta a studenti degli istituti tecnici vi, integrando in prodotti di ogni tipo importanti superiori, laureandi e dottorandi la possibilità di dosi di intelligenza artificiale. Le tecnologie impie- svolgere tirocini e percorsi di ricerca d’eccellengate nel laboratorio sono congeniali ad ogni tipo za. L’Università di Trento supporterà due borse di esperienza imprenditoriale, perché permettono di dottorato all’anno improntate su specifiche tealle piccole e medie aziende di creare velocemente matiche afferenti Polo Meccatronica e le attività prodotti personalizzati e di design, ma al contem- realizzabili all’interno della nuova ProM Facility. po consentono alle grandi aziende di sperimen- Anche Confindustria Trento finanzierà uno spetare rapidamente e a basso costo i prototipi da cifico assegno di ricerca della durata di due anni realizzare poi in serie una volta perfezionati. La per attività collegate. Facility fungerà dunque da catalizzatore sia per i Entro giugno il team di lavoro della ProM sarà gruppi industriali attivi nell’ambito dell’high-tech completato con una seconda borsa di dottorato e dell’ingegneria avanzata che per le startup in- prevista dall’accordo con Unitn, nonché con l’imnovative, in particolare sinergia con l’acceleratore plementazione delle attività specifiche dell’area Ict, di cui sarà il referente il ricercatore Marco Roveri Industrio già presente al Polo. del Centro Information Technology di FBK. Il modello di gestione. L’intesa siglata tra i partner prevede che per la gestione operativa della Un “porte aperte” è fissato per il 29 e 30 giugno ProM Facility, incardinata in una nuova e specifi- prossimi, con una due giorni ricca di ospiti ed ca Area creata in Trentino Sviluppo, ci siano tre fi- eventi, durante i quali sarà possibile vedere all’ogure apicali: un direttore, individuato nella figura pera tutti i macchinari e apprezzare tutti i tipi di di Paolo Gregori, un responsabile scientifico, ruolo lavorazioni e servizi che la Facility è in grado di per il quale è stato scelto Paolo Bosetti, docente fornire.
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Primo workshop “Fabbrica Intelligente” A Milano il primo workshop del Cluster Fabbrica Intelligente: ricerca applicata e industria manifatturiera a confronto su azioni da sviluppare nell’ambito del Piano Nazionale Industria 4.0.
UN' occasione importante d’incontro tra fornitori e utilizzatori di tecnologie, preludio necessario al processo di definizione di progetti che prevedano soluzioni avanzate per la digitalizzazione e l’aggiornamento degli impianti produttivi in un’ottica 4.0: questo lo spirito del convegno “La Fabbrica Intelligente nel Piano Nazionale Industria 4.0” organizzato dal Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente – al quale aderisce anche Confindustria Trento – al Politecnico di Milano. Il piano permetterà di rendere le macchine interconnesse, sia a livello orizzontale che a livello verticale, all’interno delle fabbriche così come verso le unità esterne di fornitori e/o clienti, attraverso l’impiego delle più avanzate tecnologie oggi già disponibili, quali per esempio robot collaborativi, sistemi di sensoristica, sistemi di gestione su piattaforme cloud che genereranno non soltanto l’aggiornamento tecnologico auspicato, ma anche un cambiamento nel modo di fare impresa e nei modelli di business. “E’ il primo workshop del Cluster Fabbrica Intelligente - ha commentato Gianluigi Viscardi, presidente di Cfi – che non solo permette di conoscere il piano Industria 4.0, ma favorisce il contatto diretto con alcuni dei più importanti protagonisti, e di conoscere esempi di tecnologie, pronte per essere applicate e che possono rientrare nelle agevolazioni del Piano Nazionale. Questo evento rappresenta un altro importante passo nella creazione della community nazionale del manifatturiero attuata da Cfi, che con le proprie forze, riesce ad aggregare i più importanti stakeholder del settore”. Il Cluster Fabbrica Intelligente si pone un obiettivo ancora più ambizioso, cioè andare oltre lo stato dell’arte, utilizzando le vantaggiose misure previste dal Piano Industria 4.0.
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Si stanno creando, infatti, dei progetti ad hoc per la creazione dei Lighthouse Plant, impianti produttivi da progettare e realizzare ex-novo, o impianti esistenti profondamente rivisitati in ottica Industria 4.0, dotati di tecnologie abilitanti della smart manufacturing, interconnessi, intelligenti e in grado di “dialogare” tra loro. L’obiettivo concreto è quello di sviluppare impianti produttivi, che evolvono con le tecnologie, che siano punto di riferimento per lo sviluppo del manifatturiero in Italia. Tali impianti potranno essere sviluppati attraverso investimenti supportati dall’iperammortamento del 250%, previsto dal Piano Nazionale Industria 4.0, e saranno oggetto di evoluzione tecnologica. I Lighthouse Plant puntano a realizzare progetti di riferimento per una o più delle 7 linee di intervento individuate dal Cluster Fabbrica Intelligente, per indirizzare la trasformazione del manifatturiero italiano in linea con gli obiettivi di Europa 2020. Le 7 linee di intervento, approfondite durante il convegno in altrettante sessioni parallele, sono: sistemi produttivi per la produzione personalizzata; strategie, metodi e strumenti per la sostenibilità industriale; sistemi per la valorizzazione delle persone nelle fabbriche; sistemi di produzione ad alta efficienza; processi produttivi innovativi; sistemi di produzione evolutivi e adattativi; strategie e management per i sistemi produttivi di prossima generazione.
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Misure per favorire lo sviluppo dell’Industria 4.0 Agenzia delle entrate e Ministero dello sviluppo economico hanno fornito alcuni chiarimenti su super e iper ammortamento.
COS'È
il super ammortamento Un’agevolazione che prevede l’incremento del 40% del costo fiscale di beni materiali originariamente acquistati dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016, oggi prorogata. Il maggior costo, riconosciuto solo per le imposte sui redditi e non ai fini Irap, può essere infatti portato extracontabilmente in deduzione del reddito attraverso l’effettuazione di variazioni in diminuzione in dichiarazione. Cos'è l’iper ammortamento Una maxi maggiorazione che consente di incrementare del 150% il costo deducibile di tutti i beni strumentali acquistati per trasformare l’impresa in chiave tecnologica e digitale 4.0. Si tratta concretamente degli investimenti in macchine intelligenti e interconnesse. L’iper maggiorazione spetta solo nella misura in cui il bene rispetti le linee guida elaborate dal Ministero dello Sviluppo Economico. In caso di dubbi sull’ammissibilità all’agevolazione di una specifica macchina è possibile richiedere un parere tecnico al Mise; se l’incertezza relativa all’agevolazione è, invece, di natura tributaria, si può presentare interpello ordinario all’Agenzia delle Entrate. Super e iper ammortamento a confronto sulla base del risparmio fiscale La diversa entità delle maggiorazioni relative al super e all’iper ammortamento produce un diverso risparmio d’imposta. Partendo da un investimento di 1 milione di euro effettuato da un soggetto Ires per l’acquisto di un bene che fruisce del super/iper ammortamento: nel caso dell’ammortamento ordinario, il risparmio d’imposta netto è di 240mila euro, che diventano 336mila con il super ammortamento e 600mila grazie all’iper ammortamento.
Spazio a super e iper ammortamento per il 2017 e, a certe condizioni, fino a giugno 2018 La Legge di Bilancio 2017 ha esteso l’operatività e gli effetti del super ammortamento anche agli investimenti in beni materiali strumentali nuovi effettuati entro il 31 dicembre 2017, escludendo dalla proroga taluni mezzi di trasporto a motore. Il termine può essere allungato fino al 30 giugno 2018, ma solo a condizione che entro la data del 31 dicembre 2017 l’ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento degli acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione. Stessa tempistica anche per l’iper ammortamento, con una precisazione in più: per usufruire della maggiorazione del 150%, infatti, occorre anche rispettare il requisito dell’interconnessione. Le quote di iper ammortamento del 150% di cui l’impresa non ha fruito inizialmente a causa del ritardo nell’interconnessione saranno comunque recuperabili nei periodi d’imposta successivi. I beni super ammortizzabili Rientrano nell’agevolazione tutti gli acquisti di beni materiali nuovi strumentali all’attività d’impresa o professionale. La maggiorazione del 40% riguarda anche i veicoli a motore acquistati a partire dal 1 gennaio 2017. In questo caso però, il super ammortamento opera solo per i veicoli per i quali è prevista una deducibilità integrale dei costi, ossia quelli adibiti ad uso pubblico (ad esempio i taxi) o quelli utilizzati esclusivamente come beni strumentali.
Per informazioni: T. 0461 360000 industria4.0@confindustria.tn.it
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La fisica incontra le aziende Si ripete anche per il 2017 la sfida di Ipsp. Già aperto il bando per le imprese: possono chiedere soluzioni innovative per i loro problemi tecnologici. di ELENA ISENI, MARCO ZANOLI, CARMELO MORDINI, Comitato Scientifico IPSP2017
FISICA
Alla presentazione di IPSP 2017 sono intervenuti (da sx): Pavesi (Dip. Fisica), Arighi (Conf. Trento), Collini (Univ. di Trento), Tosi (Trentino Sviluppo), Lui (Pat)
e aziende s’incontrano ancora una volta sul terreno dei problemi concreti. Accade all’Università di Trento grazie a Industrial Problem Solving with Physics (Ipsp), la cui edizione 2017 è stata ufficialmente lanciata il 29 marzo nei laboratori del Dipartimento di Fisica, in occasione della presentazione dei risultati relativi a Ipsp2016. Arrivata ormai al quarto anno consecutivo, Ipsp chiama le aziende a proporre problemi legati alle loro tecnologie e processi produttivi, da risolversi utilizzando prevalentemente metodologie proprie della Fisica, e sfida 30 “cervelli” (studenti e giovani ricercatori o ricercatrici) a trovarne la soluzione. Il formato dell’evento è semplice ma di forte impatto: una settimana di lavoro intenso in cui i “cervelli” dell’Università e i referenti delle aziende lavoreranno fianco a fianco alla ricerca di una soluzione, scambiandosi idee in modo interattivo.
Questo ai “cervelli” darà l’occasione di mettersi alla prova con problemi nuovi, e alle aziende di scoprire le potenzialità del mondo universitario e di ottenere soluzioni efficaci e innovative, che potranno essere inserite nelle linee di produzione. L’iniziativa nasce nel 2014 dall’intuizione di tre dottorandi, con lo scopo di promuovere la professione del laureato e della laureata in fisica e di rafforzare la connessione tra il mondo della ricerca e quello delle imprese. È organizzata dal Dipartimento di Fisica e dalla Divisione Supporto Ricerca Scientifica e Trasferimento Tecnologico dell’Università di Trento in collaborazione con Confindustria Trento e Polo Meccatronica. Quest’anno Ipsp si terrà dal 17 al 22 luglio al Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento. Il bando per le aziende e altre informazioni utili per partecipare sono disponibili sul sito ufficiale dell’evento: http://events.unitn.it/ipsp2017. La scadenza per la presentazione delle candidature delle aziende è fissata al 18 maggio (ore 13:00), mentre i nomi delle aziende vincitrici verranno resi noti entro il 19 giugno. L’uscita del bando per i “cervelli” è invece prevista entro il mese di aprile 2017. Per qualunque informazione è possibile rivolgersi al Comitato Scientifico: ipsp2017@unitn.it.
Dieci sono le aziende che hanno partecipato alle edizioni precedenti di Ipsp: Adige Blm Group, Aquafil, Röchling Automotive (edizione 2014), La Sportiva, Pama, Coster (edizione 2015), Arconvert, Bonfiglioli Mechatronic Research, Eurotex Filati e Saint-Gobain Sepr Italia (edizione 2016).
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Un anno di Hit, bilanci e prospettive Nel corso dell'evento organizzato presso la sede del consorzio, la presidente Gervasoni ha fatto il punto sulle attività svolte. Poi il dibattito su innovazione e trasferimento tecnologico.
UN
incontro per condividere le tappe del percorso svolto da Hit (Hub innovazione Trentino) nel suo primo anno di operatività si è svolto a fine marzo presso la nuova sede del consorzio. Di fronte agli interlocutori istituzionali, ai soci, agli interpreti scientifici e industriali del trasferimento tecnologico e dell’innovazione, dopo i saluti di Sara Ferrari, Assessora all’Università e Ricerca, Politiche Giovanili, Pari Opportunità, Cooperazione allo sviluppo della Provincia autonoma di Trento, la presidente Anna Gervasoni ha illustrato il lavoro svolto, evidenziando, tra le altre cose, che Hit sta supportando e accelerando 22 idee imprenditoriali, ospita sei startup tecnologiche, finanzia quattro startup trentine tramite progetti gestiti direttamente e ha attratto cinque aziende nazionali in Trentino per possibili trasferimenti di attività presso i soci del consorzio. “Abbiamo preso in gestione 12 progetti europei – ha aggiunto - raggiungendo un livello di autofinanziamento complessivo della struttura superiore al 30%; ci siamo accreditati in due Kic, le comunità della conoscenza e dell’innovazione, dell’Istituto europeo di Tecnologia, in quattro cluster tecnologici nazionali e nei gruppi di lavoro sull’innovazione nell’ambito della macroregione Alpina; ci siamo candidati per entrare nei cluster messi a bando dal Miur su Energia e patrimonio culturale; abbiamo supportato il progetto Ieee Trento Smart Cities, stiamo collaborando con cinque grandi gruppi nazionali coinvolti in progettualità con enti di ricerca trentini. Abbiamo coinvolto venti fondi di investimento privati in incontri con oltre centro startup tecnologiche (solo per la metà trentine) in un evento organizzato a Rovereto con Aifi e Trentino Sviluppo; stiamo stimolando i principali operatori di private equity focalizzati
sui settori dove la ricerca trentina è eccellente, a incontrare i nostri soci per individuare potenziali sinergie; abbiamo avviato contatti con Fei e Cassa Depositi e Prestiti e con Fondo Italiano Investimenti per accreditarci in vista delle misure che vareranno; stiamo proponendo diversi progetti di formazione all’imprenditorialità per studenti delle scuole medie superiori e dell’Università, per sviluppare progetti di apprendimento, esperienziali, insieme ai soci”. Gervasoni ha poi consegnato il tema delle prospettive del trasferimento tecnologico e dell’innovazione ai relatori della successiva tavola rotonda: Alfredo Maglione, presidente della Sezione Servizi Innovativi e Tecnologici di Confindustria Trento, Paolo Collini, Rettore dell’Università degli Studi di Trento, Filippo Manfredi, Direttore Generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Luca Moretti, attaché scientifico della Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europa e direttore Cnr Bruxelles, Fulvio Rigotti, vicepresidente di Trentino Sviluppo, Sergio Menapace, direttore della Fondazione Edmund Mach e Andrea Simoni, segretario generale della Fondazione Bruno Kessler.
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Annata da record per Fondimpresa Trento Nel 2016 il miglior risultato di sempre per numero di piani presentati, numero di aziende aderenti che hanno presentato piani e ammontare dei finanziamenti richiesti.
LE
migliori performance di sempre, per l’entità dei finanziamenti e per il numero dei piani presentati: queste le principali evidenze emerse dall’analisi dei dati relativi all’attività di formazione finanziata nel 2016 in Trentino attraverso Fondimpresa. Nei giorni scorsi a Palazzo Stella la presentazione del bilancio dell’articolazione territoriale del Fondo, alla presenza dei rappresentanti di Confindustria Trento, Cgil, Cisl e Uil, che ne sono attori e fondatori. I piani formativi presentati lo scorso anno sono stati 337; il finanziamento richiesto al Fondo ammonta, in totale, a 2,4 milioni di euro. 6.600 sono stati i lavoratori per i quali è stata programmata la partecipazione alle attività formative, destinate per lo più all’aggiornamento di operai (51%) e di impiegati (45%). “Sono particolarmente soddisfatto di poter comunicare il dato delle attività 2016 - spiega Marcello Da sinistra: Bezzi e Lunelli
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Lunelli, presidente di Fondimpresa Trento - che ci evidenzia un incremento medio di oltre il 30%, rispetto ai risultati conseguiti nel precedente esercizio. In particolare, abbiamo registrato il miglior risultato di sempre per numero di piani presentati, numero di aziende aderenti che hanno presentato piani e ammontare dei finanziamenti richiesti, che ha superato i 2,4 milioni di euro. I finanziamenti del Fondo rappresentano d’altra parte la fonte prevalente di supporto alle imprese per la formazione dei lavoratori, in un panorama di perdurante carenza di risorse pubbliche destinate a tale scopo”. Il Fondo ha dato la possibilità a molte aziende trentine di puntare anche per il 2016 sulla formazione come leva strategica per promuovere la professionalità dei lavoratori in virtù di una concreta e consolidata pratica della bilateralità: “Ancora più che negli anni scorsi – precisa in questo senso Lunelli –, vale peraltro la pena ripetere che il Fondo ha il merito di offrire strumenti innovativi per una formazione, la cui efficacia è garantita da una collaborativa e costruttiva gestione bilaterale, che valorizza sia il ruolo dei lavoratori che dell’impresa, per la soddisfazione di fabbisogni condivisi”. Fondimpresa è il più importante tra i fondi interprofessionali per la formazione continua e ha nella sua compagine Confindustria con Cgil, Cisl e Uil. Riceve circa il 50% dei versamenti annui complessivi effettuati delle aziende iscritte ai Fondi interprofessionali per la formazione continua. Secondo i dati più aggiornati, a livello nazionale aderiscono complessivamente 170mila aziende di ogni settore e dimensione, che occupano oltre 4,3 milioni di lavoratori. Il 98,5 % delle aderenti appartiene alla piccola e media impresa. Elemento strategico dell’azione di Fondimpresa è
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il forte radicamento territoriale. Fondimpresa opera anche a livello locale, con sede presso Confindustria Trento, con un’articolazione a cui aderiscono 1.552 aziende trentine di qualunque comparto, settore o categoria, con oltre 36mila lavoratori. Ac-
canto al presidente Marcello Lunelli, nel cda di Fondimpresa siedono il vicepresidente Michele Bezzi (Cisl), Franco Ischia (Cgil), Gianni Tomasi (Uil del Trentino) con Stefania Segata e Maria Cristina Poletto (per Confindustria Trento).
Scuole e imprese alla Watts Industries Italia L’incontro di medio termine di Tu Sei si è svolto quest’anno presso lo stabilimento di Gardolo della multinazionale. Il prossimo 25 maggio il tradizionale evento finale. Sono oltre venti i progetti in corso di realizzazione per quest’anno scolastico nell’ambito del progetto Tu Sei: iniziativa nata per favorire la collaborazione tra scuola e impresa, frutto di un protocollo d’intesa sottoscritto dalla Provincia autonoma di Trento e Confindustria Trento. Si è tenuto quest’anno alla Watts Industries Italia (foto) il tradizionale incontro di medio termine per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori: dirigenti e docenti degli Istituti scolastici trentini hanno incontrato imprenditori e dirigenti delle aziende associate a Confindustria Trento impegnate nelle attività per condividere i dettagli legati alla presentazione degli interventi. "Sono sempre più orgogliosa – ha detto Stefania Segata, presidente del gruppo Giovani imprenditori di Confindustria Trento e componente del consiglio di presidenza con delega a capitale umano, giovani e formazione – del ruolo di responsabile di questo progetto, per tutto ciò che esso rappresenta nel contesto trentino come collaudato ed eccellente esempio di rapporto tra scuola e impresa, basato su modelli innovativi che accorciano le distanze tra i due mondi”. L’appuntamento si è tenuto presso lo stabilimento di Spini di Gardolo di Watts Industries Italia, società italiana della multinazionale Watts Water Technologies Inc., produttore leader di dispositivi che contribuiscono a garantire il confort e la sicurezza nell'area dell'acqua per applicazioni domestiche, commerciali e industriali. L’incontro è stato anche l’occasione per una visita ai reparti produttivi dell’azienda. L’evento finale, con la premiazione delle migliori realizzazioni, è in programma il prossimo 25 maggio.
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Da Napoli l’appello degli industriali italiani Anche il presidente della Piccola Industria Baban all’apertura delle celebrazioni per il centenario dell’Unione Industriali di Napoli: “L’industria 4.0 – ha detto – può essere la rivincita di tutte le periferie”.
ANCHE
la Piccola Industria è stata protagonista, findustria, il presidente della Piccola industria di a fine febbraio, della due giorni che a Napoli ha Confindustria Alberto Baban. inaugurato il ricco calendario di eventi organiz- “Industria 4.0, big data, data analisys sono una zati in collaborazione con Confindustria per cele- evoluzione e una rivoluzione insieme e possono essere la rivincita di tutte le periferie - ha detto brare il Centenario di Unione Industriali Napoli. “Innovazione al Lavoro” il titolo dell’appuntamen- Baban -. Partiamo da Napoli. Qui, come in ogni to di apertura, dedicato alla creazione di un vero posto, si può creare una nuova azienda anche e proprio laboratorio per una nuova modalità di da un miliardo e conquistare qualsiasi tipo di mercato”. Riflettendo sugli scenari attuali e sulle pianificare e creare sviluppo. Durante i lavori anche la consegna del Premio prospettive future dell’impresa italiana, anche alla Speciale istituito dall’Unione Industriali Napoli luce delle nuove evoluzioni tecnologiche e di merper la quarta edizione di Accenture Digital Hacka- cato, Baban ha spiegato che il nuovo modello del thon e la presentazione delle imprese vincitrici mondo produttivo è la sharing economy. “L’Italia del premio Start Cup Campania 2016. Del giorno è in ritardo rispetto alla Germania, pur essendo il successivo il secondo evento “Industria 4.0 La nuo- secondo Paese manifatturiero – ha aggiunto Baban va rivoluzione industriale”, al quale hanno preso – perché siamo business to business e non business parte tra gli altri: Giulio Pedrollo, vicepresidente to consumer, siamo contoterzisti, ci è mancata la per la Politica industriale di Confindustria, Marco giusta lettura del mercato, e quando il mercato si Gay, presidente dei Giovani imprenditori di Con- è modificato ci siamo trovati con gli ordinativi spariti. A noi non manca la capacità di fare prodotti, tutt’altro, ci mancano appunto gli ordinativi, ci manca il fatturato”. A chiudere i lavori il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che ha rivolto tra le altre cose un appello ai partiti, affinché parlino di economia e non soltanto di elezioni : “È evidente – ha aggiunto – che accanto a quello che occorre fare nelle fabbriche per cavalcare la quarta rivoluzione industriale, serve una società 4.0”. Davanti agli imprenditori arrivati a Napoli da tutta Italia Boccia ha quindi chiosato: “Non accetteremo che il sistema industriale italiano arrivi alla paralisi, dobbiamo reagire, proporre e costruire”.
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Social inbound marketing 140 mila aziende italiane hanno scelto LinkedIn per attivarsi in azioni di inbound marketing: a Palazzo Stella un incontro per conoscere meglio lo strumento. di BEATRICE MONTICELLI, consulente Assoservizi
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Booking.com e altri hanno colto da tempo l’importanza di dare voce alle persone permettendo recensioni, commenti, strutturando il passaparola. Altrettante aziende sanno che raccontare i propri valori, con contenuti che incontrino l’autentico interesse degli utenti, è decisivo. L’outbound marketing, che segue la logica della pubblicità tradizionale, oggi tende a funzionare meno. I consumatori sono utenti e nel web si confrontano con altri come loro per definire le proprie scelte d’acquisto, reperendo facilmente le informazioni cercate. Quando scovano contenuti interessanti e di valore, scelgono di seguire chi glieli offre. Come fare marketing, non interrompendo o infastidendo, creando interesse verso se stessi? I social network sono alcuni degli strumenti per fare inbound marketing (assieme a Seo, Sem, email-marketing…) e attirare utenti a sé. Su LinkedIn gli utenti sono professionisti e aziende che potenzialmente possono diventare tuoi clienti, collaboratori, o ancora fornitori. Ti inizia ad allettare l’idea di stare su LinkedIn? È la stessa reazione dei partecipanti alla tavola rotonda “La Digital Reputation e le sue dinamiche. L’utilizzo professionale su LinkedIn” che ho tenuto con Marco Giglioli, presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Trento, Gianluca Schiavi, presidente di Federmanager, e Luca Bozzato, Linkedin Trainer. Il networking online segue le stesse regole dell’offline. Comunicazione, relazione, valore e impegno dovrebbero essere i tuoi fari nel fare networking anche su una piazza virtuale. Utilizza toni colloquiali e professionali. Evita una comunicazione informativa e/o autocelebrativa. Sii coinvolgente, chiedi feedback, partecipa alle conversazioni altrui, entra a far parte di
gruppi di discussione. Stai parlando con persone reali, cerca di capire cosa le ingaggi e offri quanto ritieni interessante per loro: le motiverai a seguirti. Da ultimo ma non ultimo arriva l’impegno che consegue all’assumere l’utilizzo di questo strumento di marketing. Ancora prima di aprire un profilo o una pagina aziendale chiediti: Perché dovrei farlo?; Qual è l’obiettivo che voglio raggiungere attraverso questo mezzo?; In che modo l’utilizzo di questo nuovo strumento va ad integrarsi nella logica aziendale?; Chi sono i miei attuali interlocutori? Quelli desiderati? Cosa abbiamo di interessante da dire a loro? Pianifica ciò di cui parlare per macro-argomenti, crea un piano editoriale e posta con costanza. Possedere una bella auto per guidarla qualche volta, alla lunga comporta il peso dei costi di manutenzione e la frustrazione di avere qualcosa che non puoi davvero goderti! Con LinkedIn è più o meno lo stesso. È importante usarlo (postare, commentare, interagire) e fare manutenzione (aggiornare costantemente il proprio profilo e connettersi solo con chi è per me un contatto strategico), per usare questa macchina al meglio e con soddisfazione.
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#noicisiamo: giovani imprenditori a Torino Alle Assise Generali il dibattito sullo stato dell’arte del Movimento e sulle priorità del prossimo futuro: organizzazione, comunicazione e rappresentanza.
“UNA
grande occasione di confronto per coinvol- Gruppo Serena Beber e Francesco Orefice e da gere i giovani imprenditori, le nuove generazioni Alessandro Lunelli, presidente regionale dei Gioe i past giovani imprenditori: liberi di confrontar- vani imprenditori. si, liberi di condividere, liberi di costruire insieme Alla soglia della fine della presidenza di Gay, il pensiero e il futuro del nostro Movimento, par- dopo anni intensi e appassionanti in cui tutto tendo da quello che siamo e quello che vogliamo il Movimento si è impegnato ad interpretare il essere. Siamo in tanti perché noi ci siamo”. Così il presente e ad avanzare proposte sui temi chiave presidente dei Giovani Imprenditori Marco Gay per il rilancio del nostro Paese e per ciò che l’Italia lanciando le Assise Generali del Movimento, lo e l’Europa possono ancora costruire e diventare, scorso 9 e 10 marzo a Torino: l’occasione per una i Giovani Imprenditori hanno ritenuto che fosse riflessione, aperta e condivisa, sul ruolo, l’identità venuto il momento per un bilancio e per una rie le sfide del Gruppo, al quale hanno preso parte flessione sulle prospettive di un impegno che ha anche i Giovani Imprenditori trentini rappresen- effetti sul fronte esterno e sul fronte interno al sitati dalla presidente del Gruppo GI in Trentino stema. “Un’opportunità – dicono - per dimostrare Stefania Segata, dalla vicepresidente Martina di essere un movimento reattivo e vivo, che non Togn, dai componenti del Consiglio Direttivo del si limita a subire le trasformazioni ambientali ma
Lunelli, Segata, Beber, Barbetta e Orefice
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cerca di anticiparle per consolidare il suo ruolo di avanguardia all’interno del sistema confederale”. Nel corso dell’appuntamento, e in particolare durante il working dinner della prima giornata, i Giovani Imprenditori si sono messi in gioco discutendo in gruppi di lavoro sulle cinque tematiche principali di questa edizione delle Assise: “Noi”, titolo attribuito al tema del senso della partecipazione e dell’organizzazione stessa; “Noi, le imprese”, per ricordare a sé stessi e all’opinione la propria natura; “Noi e la Confindustria”, per dire di un movimento che non si accontenta di essere coscienza critica del sistema; “Noi e la società”, richiamo al senso di responsabilità di chi “non lo fa per interesse, ma perché gli interessa”; “Noi e la comunicazione”, per esserci e per farsi sentire. La plenaria della seconda giornata è stata l’occasione per un dibattito aperto sul lavoro svolto e sulle priorità del Movimento per il prossimo triennio, dunque organizzazione, comunicazione e rappresentanza. “Abbiamo provato a essere qualcosa di diverso – ha detto Gay – abbiamo voluto essere padri di valori, perché siamo custodi di valori solidi e custodi delle nostre imprese, non padroni. Perché possiamo contare su un patrimonio, il patrimonio Italia, che ha un portata inestimabile e che abbiamo la voglia e il dovere di fare crescere. Padri di idee, perché abbiamo idee nuove, d’avanguardia, in grado di generare cambiamento, crescita, opportunità. Padri di identità, perché abbiamo un’identità forte, solo nostra, in grado di dialogare in maniera forte e chiara con le istituzioni, con le altre imprese, con le altre associazioni”. A simbolo e sintesi delle Assise 2017, i Giovani Imprenditori hanno scelto un testo di Loren Eisley: “La Stella marina”. “C’è qualcosa di molto speciale in ognuno di noi – recita nella sua parte finale -, siamo stati tutti dotati della capacità di fare la differenza. E se siamo in grado di venire a conoscenza di quel dono, otteniamo attraverso la forza delle nostre visioni il potere di plasmare il futuro. Ognuno di noi deve trovare la sua stella marina. E se lanciamo le nostre stelle con saggezza, sarà la fortuna del mondo”.
Il marketing etico dei Giovani imprenditori In uno scenario caratterizzato da trasformazioni continue e repentine, diventa fondamentale domandarsi dove si vuole andare e, soprattutto, come arrivarci. Una linea di pensiero chiara, basata su principi e valori forti diventa indispensabile per il successo di ogni azienda, indipendentemente dal settore di appartenenza e dalle dimensioni. È questa la ragione per la quale il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Trento, lo scorso febbraio a Palazzo Stella, ha organizzato un evento formativo dal titolo “Il marketing etico: logica ed applicazione del marketing su principi etici”. A condurre l’evento è stato chiamato Claudio Casiraghi, docente, formatore e consulente aziendale capace di fornire, ai numerosi Giovani Imprenditori presenti in sala, strumenti di successo attraverso la lente dell’etica. Concreti e recenti sono stati gli esempi nei quali si evidenzia come lo studio e l’applicazione delle logiche e dei principi del marketing etico possono rappresentare una valida soluzione a molte difficoltà di orientamento e di risultato delle imprese. “Il marketing etico – spiega Casiraghi – si configura come un modo di pensare e vivere l’azienda nonché come strumento di regolazione di un complesso sistema di scambi che coinvolge tutti gli stakeholder. Spetta all’imprenditore il compito di coinvolgere e di coordinare tutti gli attori dell’impresa, per far diventare i punti di forza e di debolezza dell’organizzazione patrimonio comune. Si genera così un vantaggio competitivo basato sulla fiducia creata, in primis, all’interno dell’azienda. La fiducia è un ingrediente essenziale per il successo imprenditoriale”. Un ulteriore suggerimento è quello di “perseguire un’attività di miglioramento continuo – racconta Casiraghi – sviluppando strategie che generino valore per tutti i portatori di interesse coinvolti. Tutto ciò nel rispetto dei valori morali, dei criteri economici e dei riferimenti normativi, realizzando il miglior equilibrio funzionale possibile tra le parti”.
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Ricerca e selezione di personale qualificato Di recente associata a Confindustria Trento, CercaSì opera con una mission: far progredire la carriera di un lavoratore e fornire all'azienda la professionalità qualificata che cerca.
"SIAMO
una società di ricerca e selezione” spiega Marco Battisti, amministratore di CercaSì Sas. Cosa significa? CercaSì è una realtà particolare in Trentino. Presente da 15 anni nel mercato del lavoro, è il punto di riferimento per quanti provengono da esperienze professionali altamente qualificate e desiderano cambiare impiego. Ma non solo. Perché per ogni persona che viene ricollocata c’è un’azienda che la assume. “Operiamo in questo senso su un doppio mercato: il mercato del candidato, che intende migliorare la propria posizione, e il mercato dell’impresa, che cerca professionalità specializzate per incarichi e mansioni qualificate”. CercaSì svolge il ruolo di intermediario tra domanda e offerta nel mondo del lavoro. Ma attenzione a non confonderla con un’agenzia interinale. Non ci si rivolge a CercaSì per trovare un lavoro ma per cercarne uno migliore nel segno della crescita professionale. “Il nostro target – continua Marco Battisti – è colui che ha già maturato un’esperienza forte ma che vuole cambiare lavoro per una crescita verso l’alto”. La società ha sede a Trento in via Kufstein al civico numero 1. Marco Battisti, titolare e amministratore, gestisce l’azienda assieme a Isabella Piazzera, responsabile per la selezione. Con loro, il team è composto da altre quattro collaboratrici, che lavorano stabilmente negli uffici di via Kufstein. Sono Camilla Mattielli, Denise Pizzolli, Monica Ravelli e Ilaria Rigotti. Mediante rapporti di collaborazione occasionale o con partita iva, altre cinque persone operano con Battisti in base alla richiesta di lavoro e alle esigenze del momento, portando il numero totale a una decina di persone. “La nostra mission – sottolinea l’amministratore – è far compiere un gradino verso l’alto nella carriera professionale di un lavoratore e fornire
all’azienda la professionalità qualificata che cerca. Siamo gli unici in Trentino a svolgere un compito come questo in modo strutturato e professionale”. Per operare in questo mercato occorre una specifica autorizzazione dal Ministero del Lavoro, rilasciata a CercaSì nel 2002 e rinnovata nel 2007. “I nostri clienti – spiega Isabella Piazzera – sono perlopiù aziende grandi o medio grandi che hanno bisogno di personale qualificato. Lavoria-
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mo quasi esclusivamente in Italia. Siamo molto radicati in Trentino, dove abbiamo operato per la maggior parte delle imprese di medie e grandi dimensioni. Chi si rivolge a CarcaSì ha aspettative molto alte. Sia l’azienda, che si aspetta di trovare la persona che sta cercando, sia il candidato, che ambisce a un’importante crescita professionale. Raggiungiamo la mission quando riusciamo a soddisfare entrambe le esigenze. Questo è il nostro core business principale. Lavoriamo sulla qualità, non per la quantità. Non ci interessa collocare nel mercato del lavoro grandi numeri di persone, ma valorizzare i profili migliori”. Proprio per questo le aziende si rivolgono a CercaSì. “Quando un’azienda – continuano Marco e Isabella – ha bisogno di nuove figure professionali, soprattutto se qualificate, è costretta a impiegare tempo e ingenti risorse, sia umane sia finanziare, muovendosi spesso in un campo che non le è familiare. A questo punto interveniamo noi. Tramite il nostro lavoro assicuriamo la ricerca e la selezione di personale competente e motivato, che riesce a inquadrarsi rapidamente nell’azienda, che non ha bisogno di formazione e che si inserisce in modo efficace nel processo produttivo aziendale”. Accanto al core business principale, altre attività qualificano l’offerta di CarcaSì. L’azienda di Marco Battisti è infatti specializzata come consulente in tema di sicurezza sul lavoro e come soggetto formatore. In questi ambiti CercaSì opera mediante le due divisioni specializzate CercaSicurezza e Sìmpara. “Dal 2008 – sottolinea Battisti – ci occupiamo attraverso la divisione tecnica CercaSicurezza di consulenza per la sicurezza sul lavoro ai sensi del decreto legislativo 81/08, sia per aziende piccole e medio-grandi, sia per negozi e uffici. Svolgiamo attività di analisi, progettazione e realizzazione su misura di sistemi di prevenzione e gestione dei rischi presenti nei luoghi di lavoro. Rilasciamo tutta la documentazione richiesta dalla normativa vigente acquisendo l’incarico di Rspp esterno all’azienda (Responsabile servizio prevenzione e protezione) per ogni tipologia di attività Ateco. Per quanto riguarda invece i nostri compiti di formatori, CercaSì è riconosciuta come soggetto forma-
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tivo accreditato presso la Provincia autonoma di Trento per l’attuazione degli interventi formativi cofinanziati dal Fondo Sociale Europeo. In questo settore operiamo attraverso la nostra divisione specializzata Sìmpara”. L’azienda è inoltre accreditata dall’Agenzia del Lavoro della Provincia all’erogazione della formazione trasversale nell’ambito dei contratti di apprendistato professionalizzante. “Il nostro obbiettivo – conclude Marco Battisti – è di affermarci sempre più come il punto di riferimento nel nostro core business principale, che ci vede impegnati nel ruolo di intermediari sul mercato del lavoro, e negli ambiti di riferimento delle nostre due divisioni specializzate nel campo della sicurezza e della formazione. Le nostre referenze migliori sono i giudizi positivi dei clienti e dei candidati che si sono rivolti a CercaSì. Quasi sempre non siamo noi che cerchiamo i clienti ma i clienti che cercano noi”. (adb)
Olivotto imprenditore dell’anno È stato assegnato a Giulio Olivotto, presidente del consiglio di amministrazione di Lego, il riconoscimento di “Imprenditore dell’anno”, premio trasversale a tutte le categorie insignite nel corso dell’annuale cerimonia degli Oscar della Stampa. L’appuntamento, organizzato dalla neonata rete di impresa Stratego Group, da 25 anni riconosce le eccellenze delle arti grafiche italiane. L’evento si è tenuto presso la sede del Sole 24 Ore a Milano e ha visto la partecipazione di oltre duecento imprenditori del settore della stampa. Forte spinta all’innovazione e capacità di vision contraddistinguono le aziende che si sono aggiudicate gli Oscar della Stampa: aziende che coniugano la qualità della leadership imprenditoriale all’imprinting tutto italiano della creatività e della fantasia, in una prospettiva di forte e continuo rinnovamento, gestionale, tecnologico e delle risorse umane.
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Un punto d'arrivo da cui ripartire Di recente Elppa ha festeggiato i cinquant'anni di vita: un traguardo che apre all'azienda nuove prospettive, a partire dall'avventura della rete "Alliance of Stone".
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insieme per crescere insieme”; questa la mission di “Alliance of Stone”, la rete di imprese che lancia una nuova sfida sui mercati nazionali e internazionali per il comparto del porfido trentino. L’alleanza, formalizzata nel 2016, nasce nel cinquantesimo anniversario della fondazione di Elppa, una delle sei aziende che hanno costituito l’intesa. “Per la nostra impresa, che compie mezzo secolo di vita, Alliance of Stone – spiega Raffaello Odorizzi – rappresenta un punto di svolta”. Legale rappresentante di Elppa, Raffaello Odorizzi guida l’azienda assieme ai fratelli (Saverio, Fabrizio e Mariagrazia) e ai cugini (Nicola e Gabriele Bertuzzi). Sono loro la seconda generazione. I cinquant’anni di Elppa sono stati celebrati lo scorso 4 dicembre, una giornata che ha avuto il doppio significato di un punto di arrivo e un momento di ripartenza. Elppa nasceva nel 1966, ad Albiano, con un sito in località Monte Gaggio per l’estrazione del porfido. Cinque i soci fondatori: Faustino Bertuzzi, Albino Gilli, Ezio Odorizzi, Angelo Odorizzi e Lorenzo Odorizzi. “Nel giorno dell’anniversario – sottolinea Raffaello – abbiamo reso omaggio ai nostri padri e zii e al loro lavoro, alle loro fatiche, al grande impegno con cui fondarono l’azienda. Ma, allo stesso tempo, ci siamo posti una strategia precisa per il futuro con la volontà forte di rilanciare il comparto del porfido trentino, attraversato da una generale crisi del settore”. Tra le strategie messe in campo, “Alliance of Stone” è il punto focale di un piano di medio e lungo termine che poggia su due capisaldi fondamentali: unire le forze dei soggetti presenti sul territorio, che da lungo corso vantano esperienza e tradizione, e puntare sulla qualità del perfido trentino,
una pietra con caratteristiche uniche. L’unione è stata costituita da un team di sei aziende: Elppa (di Albiano), Euro Porfidi (sede a Verona ma con due cave trentine a Cembra e a Lona Lases), Odorizzi & Watschinger (di Fornace), Porfidi Europa (a Civezzano), Porfidi Paganella (Albiano) e Porfido ed arte Consorzio stabile (sede ad Albiano). La qualità è stata identificata con il marchio “Fulkro”, creato per promuovere lo standard internazionale noto con il nome di “Porfido Trentino Controllato”, al quale fanno riferimento i prodotti che hanno ottenuto i certificati Uni En Iso 9001: 2000 e En1341, En1242, En1343. “Fulkro – prosegue Raffaello Odorizzi – unisce il marchio di qualità sotto un unico brand, che attesta l’eccezionale profilo qualitativo del prodotto trentino. Siamo convinti che la nostra pietra sia unica nel mondo per insieme di caratteristiche specifiche e per bellezza. Il marchio, inoltre, è garanzia di una filiera che pone al centro la sostenibilità ambientale nei processi estrattivi e produttivi e i diritti dei nostri collaboratori sul posto di lavoro, sia in termini di sicurezza che di qualità ambientale”.
58 aziende
La rete di aziende – che riunisce così i principali operatori italiani nel settore della lavorazione del porfido, delle pietre naturali e dei relativi servizi di estrazione, progettazione e posa – si è presentata per la prima volta in veste ufficiale lo scorso settembre, a Verona, alla fiera internazionale Marmomacc. Al padiglione 6, “Alliance of stone” era presente con la mostra “The power of stone”. Complessivamente, le sei aziende trentine unite nella rete “Alliance of Stone” danno lavoro a 57 dipendenti più 18 posatori associati con un fatturato di quasi 18 milioni di euro. Dispongono di stabilimenti produttivi per 61mila metri quadrati, magazzini di stoccaggio per 33mila metri quadrati e giacimenti di porfidi trentini per 2 milioni e mezzo di metri cubi. “Ci siamo uniti per creare un modello di innovazione razionalizzato ed efficiente ottimizzando al massimo le nostre competenze. In un momento di crisi del settore, sentivamo che da soli non potevamo più andare avanti. Ma, convinti della qualità della nostra pietra e della professionalità che contraddistingue i nostri posatori, entrambi elementi che ci caratterizzano a livello internazionale, abbiamo deciso di scommettere sull’alleanza per rilanciare questo nostro prodotto trentino: il porfido”. L’unione fa la forza, infatti, soprattutto quando ci si deve confrontare con mercati esteri sempre più aggressivi e organizzati. “La rete di imprese – continua Odorizzi – è lo strumento con cui guardiamo all’estero”. Il 30% del fatturato di “Alliance of Stone” è realizzato sui mercati stranieri in 30 paesi differenti. Tra questi Germania, Francia, Regno Unito, Austria, Svizzera, Polonia, Romania,
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Repubblica Ceca, Slovenia, Croazia, Olanda, Danimarca, Belgio, Russia. “Alcuni dei lavori più recenti – conclude – ci hanno visto impegnati in Romania, dove abbiamo posato nel centro della città Oradea 22mila metri quadrati di porfido trentino. Ma anche a Tolosa, in Francia, dove siamo impegnati con un’importante commessa. Per il futuro, guardiamo con molta attenzione ai mercati arabi, in particolare l’area di Dubai”. (adb)
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Casa Sebastiano è realtà A Coredo il nuovo centro per Disturbi dello Spettro Autistico, voluto e condotto a termine dal patron di Tama Aernova e presidente della Fondazione Trentina per l’Autismo Giovanni Coletti.
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luogo di accoglienza, non per curare una ma- Accreditato dall’Azienda provinciale per i servilattia, ma per vivere percorsi di crescita educativi zi sanitari per la progettazione e l’erogazione di e riabilitativi e per sperimentare autonomie. interventi specialistici multidisciplinari integrati Casa Sebastiano, il sogno del patron di Tama e rivolti a soggetti con disturbi dello spettro autipresidente della Fondazione Trentina per l’Auti- stico, il centro – diurno e residenziale – è gestito smo Giovanni Coletti, è realtà. Presente all'inau- da Autismo Trentino Società Cooperativa Sociale gurazione, il direttore generale di Confindustria Socio-Sanitaria. Trento Roberto Busato ha commentato: “Questo Un’equipe multidisciplinare specializzata, compoprogetto è un esempio tangibile di come il talento sta da educatori professionali sanitari, operatori imprenditoriale possa essere messo a disposizione socio sanitari, terapisti occupazionali, terapisti di iniziative con importanti ricadute nel sociale”. della riabilitazione psichiatrica, tirocinanti, stagiInaugurata a Coredo nelle scorse settimane, Casa sti e volontari, progetta percorsi educativi personaSebastiano è un luogo di formazione e di studio, lizzati per sviluppare abilità cognitive e sociali per accogliente e familiare, in cui i ragazzi possano il miglioramento della qualità di vita. Avvalendosi sentirsi a casa e vivere serenamente: una realtà di un comitato scientifico composto da alcuni fra stimolante per crescere e per favorire la relazione i maggiori esperti in Italia, la Fondazione Trentina con l’altro, una casa che accoglie la famiglia intera, per l’Autismo supervisionerà le attività di Casa Secon i suoi bisogni e le sue esigenze. bastiano per creare un modello italiano di presa in carico delle persone con autismo. Le persone con disturbi dello spettro autistico sono, come tutti gli altri, bambini e ragazzi bisognosi di relazioni e stimoli positivi per crescere e vivere una vita serena. Casa Sebastiano si propone come un contesto abilitativo pervasivo, in cui ogni attività è occasione di educazione, già a partire da quelle della vita quotidiana, organizzate e strutturate per le specifiche caratteristiche dell’autismo e fruite come momento stimolante di crescita per incrementare e potenziare le competenze cognitive e sociali. I servizi sono erogati in convenzione con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari: per accedere a Casa “Sebastiano” le famiglie devono rivolgersi all’assistente sociale di riferimento che attiverà l’Unità di Valutazione Medica territoriale.
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La nuova via della seta A Palazzo Stella un appuntamento sul più importante progetto infrastrutturale globale: tra Cina ed Europa , per terra e per mare, attraverso 65 paesi. di NICOLÒ ANDREINI, Internazionalizzazione, Confindustria Trento e Assoservizi
SI
è tenuta a Palazzo Stella, il 24 marzo, l’incontro “La nuova via della seta: One belt, One Road, attraverso 65 paesi”, tenuto da Antonio de Capoa, fondatore dello Studio legale internazionale de Capoa & Associati e docente di Organizzazione internazionale, e da Antonio Selvatici, giornalista e docente nei Master di Intelligence Economica presso l’Università Tor Vergata di Roma e l’Università di Firenze, autore del libro “Moriremo cinesi? La nuova via della seta”. La nuova via della seta è il più importante progetto infrastrutturale globale in corso di realizzazione, con annessi sviluppi di indotti e ricerca o consolidamento di nuovi mercati. L’ambizioso progetto infrastrutturale è finanziato dal governo cinese con un investimento iniziale di 140 miliardi dollari. Il progetto strategico infrastrutturale si svilupperà lungo due direttrici, una terrestre e una marittima, e attraverserà 65 paesi. La direttrice terrestre, attraverso diversi percorsi, attraverserà l’Asia e raggiungerà la tedesca Duisburg passando da Mosca. La direttrice marittima, invece, toccherà Singapore, Colombo, Gwadar (dove si collega alla direttrice terrestre), Gibuti e, attraverso il Canale di Suez, si concluderebbe a Venezia. Entrambe le direttrici trarranno origine dalla costa orientale cinese, dove raccoglieranno la produzione cinese. Le infrastrutture saranno realizzate in pochi anni, alcune sono già state inaugurate, altre sono in corso di realizzazione ed altre ancora sono ancora sulla carta. Per sviluppare le rotte, molti Paesi coinvolti, compresa l’Italia (che partecipa al capitale delle opere con un investimenti di circa 500 milioni di euro), hanno firmato con il Governo cinese accordi di sviluppo delle proprie strutture infrastrutturali collegate alle direttrici della Nuova via della Seta.
Il progetto per il Governo di Pechino è prioritario e strategico: per realizzarlo ha costituito un fondo ad hoc con investimento iniziale di 140 miliardi di euro. Tre sono gli obiettivi che il Governo cinese cerca di raggiungere: commerciale, militare e di approvvigionamento. L’obiettivo commerciale cinese è quello di raddoppiare le proprie esportazioni verso l’Europa entro il 2030. Entrambe le direttrici partono dopo aver raccolto buona parte della produzione cinese lungo la costa orientale. L’infrastruttura strategica è funzionale all’obiettivo finale: la supremazia economica. Per raggiungere l’obiettivo, il Governo cinese finanzierà le opere attraverso le banche controllate, le farà costruire alle proprie imprese e gestirà i traffici e le movimentazioni portuali attraverso le società controllate. Ma non è tutto. Il progetto cinese ha anche obiettivi militari e di approvvigionamento. Da un lato, infatti, il governo cinese sta sviluppando, lungo le direttrici della nuova via della seta, basi militari, fra cui spicca quella di Gibuti, con l’obiettivo di controllare le rotte commerciali e i nodi infrastrutturali. Dall’altro, i recenti numerosi acquisti di grandi aziende europee sono strategici e rientrano nella logica del colonialismo economico, di acquisto di aziende che possono soddisfare una crescente esigenza di tecnologia e di materie prime. Per l’Italia, la nuova via della seta potrebbe aprire opportunità commerciali e industriali. Oggi il porto di Venezia movimenta mezzo milione Teu/anno, entro il 2030 (secondo previsioni cinesi) dovrebbe crescere fino a raggiungere i 6 Milioni Teu/anno. Si prevede dunque un importante progetto di sviluppo del porto commerciale di Venezia del valore di 2,2 miliardi di euro, sempre finanziato in gran parte dal governo cinese, che
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prevede la costruzione di banchine off-shore, ossia lontano dalla terra ferma, in grado di ospitare navi di grande tonnellaggio. Di lì i container sarebbero movimentati verso l’interporto di Padova o il porto di Chioggia, ecc. ma con complicazioni che il vicino e più organizzato porto di Trieste non avrebbe. Si stanno dunque proponendo alternative che prevedano porti sulla terraferma per ridurre i costi o piuttosto spostare su Trieste. Il rischio è che l’Italia perda questa grande opportunità, perché come alternativa ai porti italiani si propone fortemente la greca Smirne. Al fine di cogliere le numerose opportunità economiche e commerciali connesse al progetto, Antonio de Capoa ha invitato le strutture pubbliche e confindustriali del territorio a “costituire un tavolo di lavoro congiunto” per valutare quali le modalità per coinvolgere le imprese nei grandi lavori e nel relativo indotto che si produrranno su tutto il Nord-Est italiano e proporre quindi collaborazioni direttamente ai partner aziendali e bancari cinesi che gestiscono il progetto in trattazioni b2b,
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senza attendere i tempi governativi. Le opportunità per l’indotto saranno infatti molte, a cominciare da tutti i servizi di trasporto e gestione dei milioni di container che giungeranno nei porti di destinazione della nuova via della seta. Ma tutti i settori saranno evidentemente coinvolti nello sviluppo del progetto, compresi quelli connessi al turismo per chi si sposterà lungo le due direttrici.
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In Brasile la nuova Casa Habitech Successo delle tecnologie trentine nel campo della sostenibilità e della efficienza energetica. Alla base del progetto, la rete di partnership avviata nello Stato di Santa Catarina da Trentino Export. di GIORGIO ZAGONEL
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Blumenau, nello Stato di Santa Catarina in Brasile, il 6 aprile 2017 è stata inaugurata la Casa Habitech made in Italy, edificio ecosostenibile costruito con tecnologia X-lam realizzato da Habitech Distretto Tecnologico Trentino, sotto il coordinamento dell’Ing. Luca Oss Emer, con la partecipazione di: Fanti Group, Climacenter gruppo Sovecar ed Elimp. La buona riuscita dell’intervento è stata garantita dalla partecipazione attiva di Fiesc (Confindustria dello stato di Santa Catarina), Senai (centro di formazione e ricerca di Santa Catarina), Sinduscon (sindacato dei costruttori di Santa Catarina) e Furb (Università di Blumenau), con i quali Habitech ha stretto importanti accordi. Fondamentale è stata poi la collaborazione con il referente di Trentino Export in loco che ha garantito la supervisione di tutte le attività necessarie alla realizzazione del progetto. Dal 2009 Trentino Export opera in Brasile tramite un desk a Florianopolis, nello Stato di Santa Catarina, per sfruttare le enormi potenzialità del paese Sudamericano. In questi anni più di 35 aziende trentine hanno operato in Brasile, allargando il proprio business. Oggi, poi, grazie ad una piattaforma logistica denominata Pi.Ma.Rio. di 1.500 mq, sita a Rio dos Cedros, sempre nello Stato di Santa Catarina, Trentino Export offre alle aziende trentine una assistenza post vendita, oltre che ad una consulenza fiscale e normativa, accompagnando le stesse in tutto il loro percorso di export, dallo sdoganamento alla nazionalizzazione dei prodotti importati. Grazie a queste attività Trentino Export è riuscita a creare una rete di partnership che hanno permesso ad Habitech di realizzare questo progetto per la promozione delle tecnologie trentine nel campo della sostenibilità ed efficienza energetica.
“Il grande interesse mostrato dagli enti dello Stato di Santa Catarina dimostra la necessità di un trasferimento di conoscenze, competenze e innovazione propri delle aziende trentine in questo settore”, conferma Luca Oss Emer, coordinatore tecnico del progetto per conto di Habitech e consigliere di amministrazione di Trentino Export. L'edificio di 200 mq, dedicato a Gianni Lazzari, ad di Habitech scomparso prematuramente nel 2015, è stato costruito in meno di due settimane e sarà monitorato per i prossimi due anni, attraverso una sensoristica installata, dall’Università di Trento, da quella di Blumenau, da Habitech e da Fiesc. I dati saranno utilizzati per verificare le prestazioni dell’edificio e supportare lo sviluppo di costruzioni ecosostenibili in Brasile. A breve l’edificio avrà anche il certificato di conformità Arca, standard di certificazione gestito da Habitech e sarà utilizzato anche per la promozione dei prodotti e soprattutto del know how delle imprese trentine. Il prototipo “vivrà” grazie ad eventi e promozioni riguardanti gli edifici sostenibili, la filiera del legno, la gestione dei rifiuti, l’energia e la produzione della stessa attraverso biomassa, biogas, biometano e fotovoltaico.
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we|b|ook I processi aziendali sono l’anello di congiunzione tra l’organizzazione e la
La mappa dei processi aziendali operativi nelle PMI. Come evitare di perdersi in azienda
gestione aziendale. Pervadendo l’intera vita aziendale, indipendentemente dal fatto che sono stati identificati e formalizzati, vanno ideati, attuati e controllati con attenzione, ed è ciò che fa la nuova disciplina del Bpm, alias Business Process Management. Questo libro spiega come è possibile introdurre e sviluppare il
Massimiliano Oleotto
Bpm in una piccola e media impresa. Per farlo, non si limita a spiegare cos’è un
Il Sole 24 Ore, 2016 214 pagine, 18,00 euro
processo e come lo si gestisce. Ricorrendo allo standard di processi più diffuso, quello dell’Erp (inteso come Enterprise Requirements Planning), fornisce anche una preziosa e sintetica descrizione di tutti i processi, specie quelli operativi: dalle Vendite agli Acquisti, passando per la Progettazione, la Pianificazione, la Produzione, la Logistica, la Qualità e la Contabilità.
La rivoluzione industriale ha dato luogo alla più rapida e ripida crescita della
La nuova rivoluzione delle macchine. Lavoro e prosperità nell’era della tecnologia trionfante Erik Brynjolfsson, Andrew McAfee
Feltrinelli, 2015 316 pagine, 22 euro
storia. Gli economisti del Mit Brynjolfsson e McAfee sostengono che è arrivato il momento per una nuova rivoluzione, che questa volta non meccanizzerà il lavoro manuale, ma quello mentale. Si comincia oggi a intravedere dove può portare la convergenza digitale di hardware sempre più veloci e meno costosi e software sempre più sofisticati e adattabili: a un mondo in cui molti lavori di concetto non esisteranno più, perché saranno svolti dai computer; in cui avremo accesso a un’abbondanza mai vista prima di tecnologie che ci aiuteranno in ogni ambito della nostra vita; in cui molto del nostro modello economico, e modo di vivere, sarà superato. Lavorando a partire da decenni di ricerca originale, Brynjolfsson e McAfee mostrano come siamo ormai arrivati al punto di svolta, e offrono molte idee per affrontare questo cambiamento epocale, senza rimanere schiacciati dalla sua velocità e ampiezza.
Il modo migliore per essere certi di vincere una guerra è assicurarsi la vittoria ancora prima di iniziare a combattere: questo è il principio fondante dell’Arte
L'arte della guerra
della guerra, con ogni probabilità il più antico manuale strategico della storia (risale al VI secolo a.C.). Un obiettivo raggiungibile studiando i punti di forza e
Sun Tzu
di debolezza dell’avversario, mantenendo la consapevolezza dei propri limiti
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ma anche la fiducia nella propria forza, sorprendendo continuamente il nemico. E, prima di ogni altra cosa, controllando le informazioni, perché grazie alla conoscenza il destino della battaglia può davvero essere scritto prima che lo scontro cominci. L’essenzialità del messaggio e l’efficacia del magistero di Sun Tzu hanno fatto dell’Arte della guerra un testo di culto per chiunque voglia raggiungere un obiettivo nella vita o nel lavoro, dal manager al generale, dallo sportivo all’artista.
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