Trentino Industriale febbraio-marzo 2019

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FEBBRAIO | MARZO 2019

| Contiene I.R.

ANNO 60 | N°01

L’Associazione delle imprese responsabili Il contributo dell’industria che investe nel sociale

Associazione Designato il presidente di Confindustria Trento

Speciale Sinergie per la digitalizzazione delle imprese

Lavoro Privacy e nuovi strumenti tecnologici


N o n

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I valori indicativi relativi al consumo di carburante ed alle emissioni di CO2 dei modelli di veicoli sono stati rilevati dal Costruttore in base alla normativa vigente. Eventuali equipaggiamenti aggiuntivi possono modificare i predetti valori. Oltre al rendimento del motore, anche lo stile di guida ed altri fattori non tecnici incidono sul consumo di carburante e sulle emissioni di CO2 (biossido di carbonio è il gas ad effetto serra principalmente responsabile del riscaldamento terrestre) di un veicolo. Per ulteriori informazioni sui predetti dati, vi invitiamo a rivolgervi alle Concessionarie Audi presso le quali è disponibile gratuitamente la guida relativa al risparmio di carburante e alle emissioni di CO2, che riporta i dati inerenti a tutti i nuovi modelli di veicoli. I dati sui valori sono periodicamente aggiornati in conformità all’Allegato 3 del DPR 84/2003.

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sommario

03

lavoro

editoriale 7

37

Evoluzione tecnologica del lavoro: il seminario

39

Impianti audiovisivi e strumenti di controllo

Compattezza e determinazione

aziende il punto 9

Imprese di responsabilitĂ

41

L'assistenza sanitaria di alta gamma

43

Quando la sicurezza va in scena

innovazione

copertina

rubriche

10

L’Associazione delle imprese responsabili

13

Una scuola di pensiero firmata Tama Aernova

15

Erickson: una storia di impegno sociale

18

Top Employers 2019: eccellenze trentine

46

Il design che produce innovazione

47

Costituito il Competence Center del Nordest

48

Fbk: presentato il Bilancio di Missione

49

A Trento si costruisce il cervello bionico

10 copertina 20 speciale sit 31 associazione 37 lavoro 41 aziende

education

speciale sit 50 20

Sinergie per la digitalizzazione

23

Vent'anni di Brennercom

26

Asse Trento-Ferrara per la decision making automation

29

Anthesi: software, vision e strategia per il web

46 innovazione

internazionalizzazione Iran Desk: il convegno a Palazzo Stella

53

Una porta per il business nel continente africano

economia

31

52 internazionalizzazione

32

Le prioritĂ della nuova Presidenza

34

Porfido: nuovo impulso alla sicurezza

35

Assistenza odontoiatrica: rinnovata la convenzione

36

Assoservizi: il nuovo catalogo 2019

56 webook

52

associazione

50 education

54 economia

Tu Sei: progetti in vetrina

Designato il presidente di Confindustria Trento

54

Brexit: quali conseguenze per le imprese

webook 56

Webook

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04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 60 | N. 1 Febbraio – Marzo 2019

Direttore Responsabile

Stefania Segata Roberto Busato Nicolò Andreini Paolo Angheben Pierangelo Baldo Andrea Marsonet Eduard Martinelli Maria Cristina Poletto Luca Ribaga

ANNO 60 | N°01

L’Associazione delle imprese responsabili Il contributo dell’industria che investe nel sociale

Associazione Designato il presidente di Confindustria Trento

Speciale Sinergie per la digitalizzazione delle imprese

Lavoro Privacy e nuovi strumenti tecnologici

illustrazione ed elaborazione: GRAFFITI

Comitato di Redazione

FEBBRAIO | MARZO 2019

| Contiene I.R.

Alessandro Santini

Redazione

Silvia Bruno Direzione, Redazione e Amministrazione

Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 Internet: www.trentinoindustriale.com e–mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it

PUBBLICITÀ

Progetto grafico

La pubblicità su Trentino Industriale significa:

GRAFFITI – It’s Communication

10 mila copie ogni numero;

Stampa

invio a tutte le industrie aderenti a Confindustria Trento e ad un selezionato elenco di imprese artigiane, turistiche,commerciali e di servizi;

Saturnia | Via Caneppele, 46 | Trento 0461 822636 – 822603

invio ai professionisti trentini: ingegneri ed architetti,commercialisti e consulenti aziendali, notai ed avvocati, giornalisti...;

Editore

invio a università, istituti di ricerca, scuole e centri di formazione professionale;

Associazione degli Industriali della Provincia di Trento

articoli, servizi, firme autorevoli e interviste a personaggi di spicco;

Pubblicità

ITIS Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000 Laura Canzian | T 338 7789032 | F 0461 933551 Autorizzazione del Tribunale di Trento N. 71 del 10 febbraio 1990

presentazione di aziende, loro attività e prodotti ad una vasta e competente platea di lettori; autorevolezza di una voce “targata” Confindustria.

TARIFFE SECONDA DI COPERTINA | I ROMANA | CONTROSOMMARIO

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FRONTE COLOPHON | FRONTE EDITORIALE

Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista.

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TERZA DI COPERTINA

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PAGINA INTERNA

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Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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€ 1.950

PUBLIREDAZIONALE

INFORMATIVA

Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si informano i destinatari del periodico che i dati dei medesimi sono conservati – con la garanzia di massima sicurezza – nell’archivio informatico del Titolare del trattamento: Associazione degli Industriali della Provincia di Trento via Degasperi 77 – 38100 TRENTO. Tali dati saranno utilizzati esclusivamente per l’invio del periodico e di eventuali allegati.Ai sensi dell’art. 7 del citato D.Lgs., i destinatari hanno diritto di conoscere, aggiornare, rettificare, cancellare i dati, nonché di esercitare tutti i restanti diritti ivi previsti mediante comunicazione scritta al Titolare del trattamento.

www.trentinoindustriale.com il nostro periodico è anche online compresi i numeri arretrati trentino.industriale@confindustria.tn.it

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Laura Canzian canzian@trentinoindustriale.com T. 338 7789032 | F 0461 933551 I prezzi indicati vanno maggiorati di IVA. L’editore si riserva di valutare di volta in volta la compatibilità con la rivista dei messaggi pubblicati proposti.


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editoriale

07

Compattezza e determinazione Si conclude in queste settimane il mio mandato: undici mesi in cui ho guidato l’Associazione, a seguito delle dimissioni di Giulio Bonazzi, che ringrazio per l’impegno dedicato alla nostra Associazione. La mia gratitudine va anche agli altri componenti del Consiglio di Presidenza, che mi hanno supportato in questo tempo intenso. Abbiamo svolto un’importante attività di lobbying, culminata, alla vigilia delle elezioni provinciali, con la riattivazione del Coordinamento Provinciale Imprenditori e la presentazione di un documento programmatico che abbiamo chiamato “10x5 – Dieci temi per cinque anni” e che contiene i dieci temi che consideriamo prioritari per il futuro del Trentino. L’ampio consenso raccolto dalle forze che oggi governano il Trentino è condizione ideale per la stabilità che a più riprese abbiamo invocato. Il particolare momento in cui si trova l’economia italiana – e di conseguenza quella trentina, che non è immune alle dinamiche nazionali – impone un’azione compatta e determinata: siamo fiduciosi che il Presidente Maurizio Fugatti e la sua Giunta sappiano ascoltare le indicazioni del Coordinamento Provinciale Imprenditori. Quattro temi sono davvero cruciali per la nostra categoria: Autonomia, semplificazione, industria e ricerca, infrastrutture. Siamo convinti che il nostro sistema di autogoverno vada difeso, mantenuto e anzi rafforzato. Chiediamo norme e procedure semplici e chiare, perché la burocrazia è nemica della competitività e dello sviluppo. Crediamo nel potere dell’innovazione aziendale e nella necessità che gli investimenti sulla ricerca ricadano anche sul sistema produttivo. Infine, le opere. In questo momento risultano aperte diverse partite estremamente delicate per il futuro del Trentino, con importanti ripercussioni sulla vita delle persone e sull’attività delle imprese. Mi limito a citarne tre: il tunnel del Brennero, il completamento della Valdastico, l’autostrada del Brennero, dal rinnovo della concessione agli interventi di ammodernamento. In un’altra partita ci siamo mossi con forza: nel rilancio della Fondazione Nord Est, perché crediamo nel valore dell’alleanza per uno sviluppo sostenibile delle regioni di quest’area del Paese. Sono questi solo alcuni dei temi che consegno idealmente a Fausto Manzana, il quale è stato designato alla Presidenza della nostra Associazione per i prossimi quattro anni. Sarà un periodo intenso e ricco di sfide. L’economia deve ritornare su un sentiero di crescita stabile e deve poter guardare al futuro con maggiore fiducia. Servono interlocutori forti e Confindustria Trento ha le carte in regola per essere tra questi.

Enrico Zobele Presidente di Confindustria Trento

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il punto

09

Imprese di responsabilità Fino ad oggi non abbiamo mai raccontato in maniera sistematica le storie di impegno sociale delle nostre imprese Associate. I casi sono tanti, ma restano quasi sempre sottotraccia: gli industriali sono uomini del fare, e non cercano visibilità, soprattutto se si tratta di dire di un’iniziativa di volontariato o di un progetto di sostegno diretto a una qualsiasi iniziativa della comunità. L’Associazione ha deciso di dare spazio a questo impegno, che da qualche tempo è stato identificato e codificato a livello globale con la definizione di “responsabilità sociale di impresa”. Un contenitore in cui trovano posto svariate occasioni, dal supporto alle iniziative benefiche e solidaristiche, alla scelta di uno sviluppo sostenibile – per le persone, per l’ambiente – quale principio guida nella definizione delle politiche e delle strategie di indirizzo. Con il numero di Trentino Industriale che tenete tra le mani, iniziamo dunque a fare i casi delle “imprese di responsabilità”, per una cronaca dell’impatto positivo dell’impresa sul presente e sul futuro della comunità. Partiamo dall’esperienza di Tama, che si è fatta sostenitrice delle ricerche e dei servizi per l’autismo, e di Erickson, promotrice di un modello virtuoso di reinserimento socio-lavorativo di persone svantaggiate. Fare impresa oggi è sempre più difficile. Il caso Brexit, la frenata della Germania, la guerra dei dazi tra Usa e Cina: il contesto internazionale è caratterizzato da una straordinaria instabilità. La situazione italiana, fiaccata da un nuovo rallentamento, è più che preoccupante. Le aziende trentine si trovano inoltre a fare i conti con le difficoltà dovute al fare impresa in una regione montana. Eppure, ci sono imprenditori che si impegnano quotidianamente per tenere in Trentino le loro aziende, perché sanno che il valore più grande è proprio nel legame al territorio. Di più: ci sono imprenditori che al territorio sono grati, e al territorio vogliono anche “restituire”. È una bella storia che merita di essere raccontata. Questa occasione non è che un’anteprima.

Roberto Busato Direttore Generale di Confindustria Trento

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10

copertina

copertina

L’Associazione delle imprese responsabili Confindustria Trento e le Associate hanno nel tempo intensificato il loro impegno a favore del territorio e della comunità, delle popolazioni in difficoltà, delle categorie più deboli. di SILVIA BRUNO

SI CHIAMA

responsabilità sociale d’impresa, ed è, prendendo a prestito la definizione coniata dalla Commissione europea, “la responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società”. All’interno delle politiche industriali, il tema è divenuto negli ultimi anni un asset strategico: complici la crisi, che ha portato a un cambiamento del ruolo dell’impresa, e l’evoluzione degli scenari socio economici. Ecco allora che la Responsabilità sociale d’impresa, intesa come elemento di innovazione che porta alla condivisione del valore, rappresenta un nuovo fattore di competitività a vantaggio di tutti: dell’impresa, degli stakeholder, dei territori in cui l’impresa opera.

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“Crediamo che la RSI possa diventare un nuovo paradigma economico, un antidoto alla disgregazione sociale, in grado di contribuire a una nuova cultura dell’impresa, innovativa, sostenibile e interconnessa, e non solo grazie alle tecnologie digitali” scrivevano Giulio Pedrollo, vicepresidente per la Politica Industriale di Confindustria, e Rossana Revello, presidente del Gruppo tecnico Responsabilità sociale di Impresa di Confindustria, nella premessa al Manifesto “La responsabilità sociale per l’industria 4.0”. A livello centrale, il sistema industriale ha infatti posto tra i primi capitoli della sua agenda il tema della sostenibilità e della responsabilità sociale: è nella prospettiva dello sviluppo sostenibile che vanno ricercate – si dice - le risposte ai problemi strutturali dell’economia italiana. Dal canto suo, Confindustria Trento ha nel tempo intensificato il suo impegno, organizzando e promuovendo iniziative a favore della comunità e del territorio, sensibilizzando le imprese associate, valorizzando le attività delle aziende che – numerose – si adoperano per esercitare un impatto benefico sulla società. Vanno in questa direzione le attività di questi anni, dalla collaborazione al rafforzamento del distretto dell’economia solidale in


11 copertina

Trentino agli accordi di solidarietà per la realizzazione di iniziative a sostegno delle popolazioni e delle zone colpite dalle catastrofi naturali, allo stanziamento di fondi dedicati al supporto di realtà che operano con soggetti deboli e categorie protette. Fra i destinatari della solidarietà dell’Associazione c’è, ad esempio, Anffas Trentino: associazione che si ispira ai principi di solidarietà, rispetto e amicizia e, in termini di servizio, alla “presa in carico” delle persone con disabilità intellettiva e relazionale attraverso l’elaborazione, l’implementazione e la verifica costante di “progetti di vita” indi-

Confindustria Trento promuove iniziative a favore della comunità e del territorio, sensibilizza le imprese associate, valorizza le attività delle aziende che hanno un impatto benefico sulla società. vidualizzati. Ancora, Casa Sebastiano: il centro specialistico di Coredo destinato alla residenzialità di persone autistiche in gravi difficoltà familiari, a progetti di semi-residenzialità, alla riabilitazione, al trattamento sociale e sanitario e alla formazione di operatori specializzati. In occasione delle ultime festività natalizie l’Associazione ha scelto di dedicare un’attenzione speciale al nostro territorio, gravemente colpito dall’ondata straordinaria di maltempo di fine ottobre, con una donazione al Fondo calamità Trentino 2018. Recentemente, Confindustria Trento ha inoltre siglato, insieme alle altre associazioni di categoria e alle organizzazioni sindacali locali, l’accordo quadro sulle molestie nei luoghi di lavoro promosso dalla Provincia autonoma di Trento. un documento nel quale vengono messi in evidenza

i principi di eguaglianza e reciproca correttezza su cui si devono basare le relazioni personali in un ambiente di lavoro rispettoso di ogni persona. Grazie a questo accordo le parti intendono aumentare la consapevolezza non solo dei datori di lavoro, ma anche di lavoratrici e lavoratori, e istituire un tavolo di monitoraggio da cui possano nascere proposte concrete per sensibilizzare chi a livello locale può agire, a vario titolo, per contrastare e prevenire questo problema. Attraverso il monitoraggio del fenomeno, il tavolo sarà anche un luogo di confronto e scambio delle azioni messe in campo dai vari soggetti coinvolti. Dire qui delle iniziative promosse di volta in volta dalle nostre imprese è pressoché impossibile. Perché sono tante, e perché non sempre, anzi quasi mai, chi “fa”, e nello specifico chi “fa del bene”, è incline a farsi pubblicità. Basti dire che identificarle significherebbe disegnare la mappa di un sistema “produttivo” anche sul fronte delle iniziative a sfondo sociale: dai programmi d’inserimento di detenuti ed ex detenuti di recente scarcerati ai progetti per donne che hanno subito violenze, dalle collaborazioni con soggetti deboli e svantaggiati al sostegno alle associazioni e al volontariato, alle sponsorizzazioni sportive. Nelle pagine seguenti raccontiamo, più nel dettaglio, qualche storia di responsabilità sociale d’impresa di successo. Molte altre ne raccoglieremo nei mesi a venire.

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13 copertina

Una scuola di pensiero firmata Tama Aernova La responsabilità sociale d'impresa scorre nel dna dell'azienda leader nella progettazione e realizzazione di impianti di aspirazione e depurazione dell’aria eco-compatibili. di ALESSANDRO DE BERTOLINI

LA RESPONSABILITÀ

sociale d’impresa come ago della bussola, obbligo morale e denominatore comune di tutte le attività di business: questo il dna di Tama Aernova Spa. Non solo un modo di fare impresa ma una scuola di pensiero. “L’ambizione più grande – spiega Giovanni Coletti, presidente e fondatore della società – è quella di lasciare un seme per contribuire a diffondere questo pensiero nella speranza che l’impegno in attività solidali per le persone disabili e per le categorie più deboli diventi un modo di essere dell’imprenditoria sul territorio”. Tama Aernova Spa, sede principale a Mollaro in Valle di Non, è leader internazionale nella progettazione e realizzazione di impianti di aspirazione e depurazione dell’aria eco-compatibili. Giovanni Coletti fondava l’azienda nel 1985 come impresa semplice nel garage di casa sua. Oggi, con le società controllate Tama Aernova dà lavoro a circa 500 persone. Un mondo cresciuto attorno alla figura di Coletti dove il fatturato non è l’unica cosa che conta. Giovanni Coletti è noto dentro e fuori dal Trentino per aver realizzato a Coredo, in Valle di Non, Casa “Sebastiano”: la residenza per ragazzi autistici che non ha eguali in Italia ed è affermata come centro

di eccellenza in tutta Europa. “Perseguire i sogni – dice Giovanni – a volte porta alla loro realizzazione”. A Casa “Sebastiano” personale sanitario altamente qualificato, specialisti psicologi ed educatori svolgono terapia individuale, terapia genitoriale e presa in carico dei ragazzi. La struttura è entrata in funzione nel 2017. Vengono da tutta Italia e dall’estero per vederla. “In due anni – spiega Giovanni Coletti – abbiamo avuto oltre 2.700 visite”. Sono amministratori, sindaci, politici, ricercatori, direttori di aziende sanitarie, personaggi pubblici e dello spettacolo impegnati in progetti di solidarietà internazionale. Anche Papa Francesco ha scritto a Coletti dopo aver letto la sua storia. Ma non è solo questo. Casa “Sebastiano” è la punta di un iceberg. Attorno c’è molto di più. Sia per quanto riguarda la gestione della struttura di Coredo, sia per quanto riguarda le altre attività di Tama, Coletti ha dato vita a una rete di società e di imprese impegnate a vario titolo e più livelli nel sociale. Un arcipelago di solidarietà. Per quanto riguarda le realtà controllate, Tama Aernova è al vertice di un gruppo di otto società: Tama Service Spa, Tama France Srl, Tama Iberica Srl, Tama Brasil Srl, Tama Entstaubungstechnik Gmbh (Germania), Ecotrentino Srl ed Ecotrasportieuropa Srl. “Queste società – spiega Giovanni – si gestiscono autonomamente con un proprio amministratore ma io conservo la quota di maggioranza. Alla fine di ogni anno, insieme al bilancio per la parte business tutti gli amministratori devono consegnarmi anche un bilancio relativo

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alle attività solidali, dove dimostrano che una parte del lavoro è stata dedicata a finalità sociali per il sostegno di categorie deboli”. Per quanto riguarda invece la gestione di Casa “Sebastiano”, la struttura si inserisce in un quadro ramificato e differenziato. A monte è stata costituita la Fondazione Trentina per l’Autismo Onlus, pensata nel 2007 e formalizzata nel 2010. La Fondazione è sostenuta da 30 imprese, che si impegnano finanziariamente, ed è dotata di un Comitato scientifico composto da specialisti di chiara fama nazionale (tra cui la referente per l’autismo dell’Istituto Superiore di Sanità), che conferisce alla Onlus credibilità e autorevolezza internazionale. Per gestire Casa “Sebastiano” sono state create due cooperative autonome. La prima, la cooperativa Autismo Trentino, dà lavoro a 25 persone e si occupa dei ragazzi dai 16 anni in su che frequentano il centro diurno e residenziale di Casa “Sebastiano”. La seconda, la Cooperativa Albero Blu, dà lavoro a 15 persone e si occupa di interventi riabilitativi per la fascia dai 0 ai 16 anni a Casa “Sebastiano” e a Rovereto, svolgendo trattamenti psicoeducativi, logopedia, musicoterapia, neuro e psicomotricità, supporto alla genitorialità, potenziamento cognitivo e neuropsicologico. Nasce dall’esperienza clinica e di ricerca sviluppata dal Laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione dell’Università

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degli Studi di Trento e dalla collaborazione con la Fondazione Trentina per l’Autismo. Accanto a queste, infine, opera parallelamente un terzo soggetto, la cooperativa Social-NOS. In acronimo “Nuove Opportunità Solidali”, la cooperativa Social-NOS è sostenuta da una rete di 36 imprenditori e nasce con lo scopo di ricollocare nel mondo del lavoro persone che hanno perso il loro impiego e che non hanno completato il proprio percorso previdenziale. La cooperativa ha già occupato 10 persone. In qualche caso, dove è possibile, Nos inserisce anche i giovani che hanno portato a termine percorsi riabilitativi a Casa “Sebastiano” per un avvicinamento al mondo del lavoro. “In questo modo – conclude Giovanni Coletti – le imprese possono essere presenti sul territorio. Un tipo di pensiero solidale e una visione del mondo: non solo un modo di fare impresa”. Caso per caso, Tama Aernova Spa è sempre presente anche tramite forme di sponsorizzazione sul territorio che provengono direttamente dall’associazionismo locale: “Ma solo se i soggetti che sponsorizziamo dimostrano di dedicare una parte del loro lavoro, anche piccola ma significativa, ad attività di tipo solidale. Invito tutti gli imprenditori ad entrare a far parte della rete della Fondazione Trentina per l’Autismo, contattateci: info@fondazionetrentinaautismo.it”. (adb)


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Erickson: una storia di impegno sociale Nata sull’esperienza di un Centro Studi specializzato nei problemi della riabilitazione, l'azienda racconta un progetto di successo che favorisce il reinserimento socio-lavorativo di persone svantaggiate.

DA OLTRE

vent’anni la casa editrice Edizioni Centro Studi Erickson favorisce il reinserimento nel mondo del lavoro di persone che provengono da periodi di detenzione in carcere. “Fin dal 2004, in collaborazione con la cooperativa trentina di volontariato Apas – spiega il presidente di Erickson Giorgio Dossi – abbiamo creato un progetto di reinserimento socio-lavorativo che si basava sull’affidamento ad Apas della gestione di alcune attività del nostro magazzino, come il carico-scarico delle merci, la preparazione dei pacchi, la spedizione, l’inventario prodotti con il coinvolgimento di ragazzi detenuti ed ex detenuti sotto il coordinamento di un nostro responsabile. Voglio sottolineare che la gestione del magazzino è sempre stata tra le attività più delicate del nostro lavoro e una di quelle maggiormente strategiche nel rapporto con il cliente. Per circa quindici anni il progetto ha dato ottimi risultati, coinvolgendo molte persone che hanno avuto occasione di maturare competenze relazionali e professionali diversificate molto importanti per il loro reinserimento socio-lavorativo”. A seguito dell’aumento del volume di affari e della crescita di Erickson, alla fine del 2018 il magazzino è stato trasferito e l’impegno sociale con APAS si è quindi focalizzato su attività di laboratorio come l’assemblaggio di kit congressuali e la lavorazione di alcuni prodotti. Ma l’impegno di Erickson nel sociale non finisce qui. “Decliniamo in più modi il nostro impegno sul fronte della Responsabilità sociale d’impresa” continua Giorgio Dossi. L’azienda di Gardolo, fondata nel 1984 sull’esperienza di un Centro Studi specializzato nei problemi della riabilitazione e dell’inserimento sociale delle persone con disabilità mentale e

difficoltà socio-relazionali di vario genere, oggi si occupa di inclusione scolastica e sociale attraverso la produzione di libri, giochi educativi, riviste, software didattici, piattaforme multimediali, strumenti compensativi, e la progettazione e realizzazione di convegni, eventi e corsi di formazione per professionisti negli ambiti educativi e socio-sanitari. “Pubblicazioni e corsi molto conosciuti e apprezzati – sottolineano in Erickson – perché affiancano la presentazione scientificamente rigorosa di teorie e metodologie innovative a suggerimenti operativi, casi di studio e buone prassi”. Il Centro Studi, fondato nel 1979 dagli specialisti psicologi Dario Ianes e Fabio Folgheraiter, nato inizialmente per occuparsi di ricerca, consulenza e formazione di operatori e amministratori di servizi sociali e scolastici, dopo alcuni anni ha dato origine a un’intensa attività editoriale dando vita a un unico soggetto, appunto le Edizioni Centro Studi Erickson Spa. Oltre al progetto con Apas, Erickson ha all’attivo rapporti di collaborazione con altre realtà del mondo della solidarietà e del sociale: “Alla

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Cooperativa Punto di Incontro di Trento, impegnata nel reinserimento socio-lavorativo di persone in difficoltà attraverso un loro Laboratorio di falegnameria - prosegue Giorgio Dossi – commissioniamo da alcuni anni la realizzazione di strumenti didattici in legno. Nello stesso modo finanziamo una convenzione speciale con una cooperativa di autolavaggio, la cooperativa Alpi, alla quale indirizziamo i nostri dipendenti per il lavaggio delle loro automobili”. E l’impegno sociale

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continua anche nel catering: Erickson, infatti, ha scelto di affidarsi per buffet e pranzi veloci per i propri corsisti alla cooperativa Samuele, che oltre a offrire alimenti, provenienti dal mercato equo solidale e dalla filiera corta del Trentino, sostiene e rende disponibili nuove opportunità di inserimento lavorativo a persone che hanno bisogno di un aiuto speciale. Anche nella gestione del ciclo produttivo Erickson è impegnata sul fronte della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale. “Stampiamo i nostri libri – continua il presidente – soltanto su carte certificate Fsc, provenienti cioè da foreste coltivate con criteri di sostenibilità e di rispetto per la salvaguardia degli ecosistemi. Inoltre scegliamo fornitori che garantiscono il rispetto di standard etici e ambientali certificati e che condividono i nostri principi di responsabilità d’impresa. Lo facciamo per scelta e per convinzione, pur nella consapevolezza che non sempre conviene in termini economici”. Un altro ambito in cui Erickson cerca di attivare meccanismi di inclusione sociale è quello delle sponsorizzazioni. “Sosteniamo quasi esclusivamente soggetti e associazioni che abbiano come obbiettivo l’inclusione sociale di persone con disabilità. Per esempio, sosteniamo la squadra di calcetto dell’Aipd del Trentino, composta da ragazzi con sindrome di Down, e il progetto Squali dell’Asd Buonconsiglio Nuoto, volto a favorire la pratica di questo sport, anche a livello agonistico, ad atleti con disabilità”. Infine, le politiche aziendali “responsabili” caratterizzano sempre più Erickson anche nel rapporto con i propri collaboratori attraverso l’organizzazione di centri estivi per i loro figli, per le famiglie, e altre iniziative come campagne di prevenzione sanitaria e agevolazioni per incentivare i consumi culturali. (adb)


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Top Employers 2019: eccellenze trentine Anche per quest’anno il Certificatore ha premiato tre realtà associate a Confindustria Trento: da anni campioni indiscussi per le politiche promosse in ambito Hr.

ANCHE

per quest’anno tre aziende trentine associate a Confindustria Trento hanno ottenuto la certificazione del Top Employers Institute: il Certificatore globale dell’eccellenza delle condizioni di lavoro messe in atto dalle imprese per i propri dipendenti. Si tratta di Dana Italia, in Trentino con le sedi di Arco e Rovereto, del Gruppo Saint-Gobain presente a Lavis con lo stabilimento SaintGobain APM, e di Sandoz Industrial Products Spa, storico insediamento di Rovereto, che sono anche partecipi della tripla certificazione assegnata alle multinazionali.

Delle tre realtà l’istituto ha riconosciuto le eccellenze nelle condizioni di lavoro offerte ai dipendenti; nelle politiche di formazione e sviluppo diffuse a tutti i livelli aziendali; nelle strategie di gestione HR. Top Employers Institute certifica le migliori aziende al mondo in ambito Hr: il fulcro della procedura è la partecipazione a un severo e approfondito processo di ricerca – Hr Best Practices Survey – e il raggiungimento degli alti standard richiesti. A garanzia della validità del processo di ricerca, tutte le risposte vengono sottoposte ad un audit, il che significa che le condizioni di lavoro messe in atto vengono attentamente verificate.

Ricordando Marco Stenico È scomparso dopo una lunga malattia, all’età di 66 anni, Marco Stenico. Imprenditore nel settore del porfido a partire dal 1977, insignito del titolo di cavaliere, Stenico è stato una figura molto attiva anche nella nostra Associazione: per anni membro della Piccola Industria, ha ricoperto anche il ruolo di vicepresidente di Confindustria Trento e di presidente di Trentino Export. Conosceva bene il valore dell’internazionalizzazione delle imprese, Stenico, che coltivò anche in qualità di capitano d’impresa la propria attività industriale oltre i confini locali. Negli anni d’oro per il settore del porfido della Valle di Cembra, Marco costituì con il fratello Flavio la Porfidi International Srl, società azionista di maggioranza di alcune aziende che operavano nel settore in Patagonia. Stenico ebbe sempre a cuore la sua comunità. Attivo anche nel volontariato (operò in particolare nell’Associazione Carabinieri) si è dedicato con passione anche alla politica. Dopo avere seduto in consiglio comunale, è stato primo cittadino di Fornace per circa un ventennio.

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Sinergie per la digitalizzazione Intervista ad ALFREDO MAGLIONE, presidente della Sezione Servizi innovativi e tecnologici di Confindustria Trento.

PRESIDENTE

Maglione, possiamo in primo luogo inquadrare l’andamento del mercato digitale italiano? Il futuro sarà sempre più digitale: si sono innescati cambiamenti epocali nei modi di produrre, governare, comunicare, fare cultura, vivere. Questo è quanto emerge dal rapporto presentato da Assinform, che attesta una crescita costante del mercato di informatica e telecomunicazioni. Nel 2017 e 2018 il mercato digitale italiano è cresciuto del 2,3% all’anno, lasciando intravedere una crescita

del 2,8% nel 2019 e del 3,1% nel 2020. La fluidità induce ad aggiustare di continuo le previsioni di breve termine per taluni comparti, ma appare fisiologica e non intacca i trend, oramai caratteristici della trasformazione digitale. Rimane positivo anche il trend del management consulting anche se i dati dell’Osservatorio di Assoconsult parlano di una lieve ripresa dopo la diminuzione del 2017. Nel 2018 la stima ancora provvisoria di crescita si attesta intorno all’8,3% (+0,3% rispetto al 2017). Anche in questo caso le grandi società del settore fanno da traino per la crescita, mentre medie e piccole crescono con più difficoltà. I dati parlano di un fatturato complessivo pari a 4,1 miliardi di euro. Il settore in Trentino è ben rappresentato dalla Sezione Servizi innovativi e tecnologici di Confindustria Trento. Alla Sezione aderiscono oltre cento aziende. Dal punto divista dimensionale e della storia societaria, il panorama è quanto mai vivace. Vi figurano iniziative di recentissima fondazione e imprese più che consolidate, che esercitando talvolta una vera leadership su scala nazionale e internazionale. In generale, dal punto di vista della vocazione, si tratta per lo più di realtà che operano nel settore dell’informatica e delle telecomunicazioni, o nel campo della consulenza e dei cosiddetti servizi amministrativi e finanziari. Poi ci sono l’engineering e l’elettronica, l’ambiente, la comunicazione… La Sezione rappresenta insomma anime profondamente diverse, e che sono però accomunate dall’appartenenza al segmento, scelto per l’appunto nella denominazione, delle attività di servizio, di sostegno, di supporto avanzato all’innovazione: dell’impresa, della comunità, del territorio. Che sia per il tramite della tecnologia, della conoscenza, della cultura o della progettazione. Nell’era 4.0 si prospetta una sempre maggiore integrazione tra manifattura e servizi. I Servizi innovativi e tecnologici assommano in se stessi competenze cruciali a quella delicata fase di passaggio che possiamo a buon titolo definire una rivoluzione tecnologica. Per questo

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LA SEZIONE IN SINTESI I NUMERI DELLA SEZIONE SERVIZI INNOVATIVI E TECNOLOGICI DI CONFINDUSTRIA TRENTO

motivo, siamo favorevoli alle sinergie, alle dinamiche di filiera, ai gruppi di lavoro trasversali tra le imprese che popolano la nostra Associazione, per un lavoro di squadra che sia di vantaggio al Sistema in generale. È dall’integrazione, virtuosa, tra il mondo dell’industria e il mondo dei servizi che usciranno le imprese del futuro: aziende ad alto valore aggiunto, efficienti, produttive, ad alta intensità d’investimenti. Vale per il manifatturiero, vale per l’edilizia: guardiamo con grande interesse al progetto “Polo Edilizia 4.0”, il centro di eccellenza nella ricerca e sviluppo per l’innovazione degli edifici e delle infrastrutture urbane lanciato qualche mese fa a Rovereto, con particolare riferimento alle tecnologie dell’efficientamento energetico, del confort e del benessere, della sicurezza, della connettività e della digitalizzazione. Al di là delle progettualità settoriali, l’Associazione ha dato vita al Digital Innovation Hub del Trentino, in collaborazione con Hub Innovazione Trentino, che rappresenta Università e centri di ricerca. Sarà sempre più importante la sua attività di sensibilizzazione e affiancamento delle imprese nel processo di trasformazione digitale. Quali altre iniziative sono all’attenzione della Sezione? Restano vivaci e proficui i rapporti con il mondo dell’Università e dei Centri di Ricerca. Sul fronte delle attività formative, collaboriamo fattivamente con l’Ateneo per la definizione dei piani di studio delle lauree in informatica e ingegneria, affinché i profili in uscita siano pronti a rispondere alle esigenze di un mercato che ha fame di professionisti del settore. Sul fronte del trasferimento tecnologico, e in generale delle relazioni tra il mondo accademico e il mondo produttivo, ci adoperiamo per favorire la partecipazione delle imprese negli spinoff della ricerca. Insieme alle altre categorie, abbiamo infine prorogato per un anno ancora l’accordo di collaborazione con Trentino Digitale, nell’ottica di confrontarsi per immaginare nuove modalità per il futuro che siano di reciproco vantaggio.

LE AZIENDE

31,5%

Informatica e Telecomunicazioni

19%

32,4%

Servizi amministrativi, finanziari e consulenza

9,5%

Engineering e Ambiente

Servizi vari

5,7%

2%

Pubblicità e Filmati TV

Intermediazione immobiliare

I DIPENDENTI

44,6%

14,3%

Informatica e Telecomunicazioni

Servizi amministrativi, finanziari e consulenza

12,5%

25,4%

Engineering e Ambiente

2,9%

Pubblicità e Filmati TV

Servizi vari

0,3%

Intermediazione immobiliare

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NELLA MENTE LE PERSONE. NEL CUORE TECNOLOGIA. DA 20 ANNI.

Nel nostro petto batte un cuore fatto di tecnologia, il motore del nostro lavoro. Nella nostra mente, l’innovazione che dà vita ai nostri servizi. Ogni giorno sviluppiamo soluzioni dedicate, ispirate dalla tecnologia e pensate dall’uomo, per far crescere i nostri clienti.

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Vent'anni di Brennercom L'azienda leader, nel settore internet e delle telecomunicazioni, dal 1998 guida i clienti nel mondo digitale e festeggia oggi il suo 20° anno di attività. L'intervista a Josef Morandell, direttore della società.

“NELLA MENTE

le persone. Nel cuore la tecnologia. Da 20 anni”. Con questo slogan il 10 dicembre scorso Brennercom Spa ha festeggiato al Museion di Bolzano i primi vent’anni di attività. Tra le autorità presenti anche il direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato. Fondata a Bolzano nel 1998 e operativa sul mercato dal 2001, l’azienda sudtirolese è leader nel settore internet e delle telecomunicazioni sull’asse MonacoMilano e protagonista nella digitalizzazione dell’economia locale come partner Ict per le imprese del territorio. “Nel mondo dell’Ict svolgiamo il ruolo che ricopre lo sherpa nel mondo dell’alpinismo”, spiega Josef Morandell, direttore di Brennercom Spa. “I nostri clienti hanno un obbiettivo e noi li aiutiamo a realizzarlo. Li guidiamo in un mondo digitale in continua evoluzione, garantendo loro performance di altissimo livello nell’ambito di telecomunicazioni, cloud, datacenter, servizi It e sicurezza dei dati. La capacità di un’azienda di adattarsi all’era della trasformazione digitale non è un’opzione bensì una necessità. Sapersi orientare in questo mondo significa cogliere opportunità ed evitare perdite.

Ma il mondo Ict è complicato e diversificato, proprio come quello degli ambienti himalayani ad alta quota. Noi serviamo esattamente a questo: orientiamo le imprese verso le soluzioni altamente tecnologiche più appropriate. Le tecnologie devono essere al servizio delle persone, non viceversa, per aumentare l’efficienza dell’impresa. Questo è il nostro scopo principale: aiutiamo le imprese a raggiungere i loro obbiettivi, che diventano anche i nostri”. Dal 1998 in avanti Brennercom ha conosciuto un percorso di crescita continuo moltiplicando il numero dei dipendenti, il fatturato, il giro di affari e le commesse, le sedi operative e le acquisizioni di società controllate. In questo percorso di sviluppo anche i mercati si sono estesi, comprendendo l’area trentina tra le principali regioni di interesse. “Il Trentino – sottolinea il direttore – è per noi un mercato di grande importanza strategica. Tra le prime 100 aziende per fatturato presenti sul territorio provinciale, 45 sono nostri clienti”. In Trentino, Brennercom è presente a Trento con uno dei suoi datacenter e a Rovereto con una sede commerciale.

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Per presidiare il mercato, nel 2014 Brennercom ha acquisito la Trentino Telecomunicazioni (in seguito Smartline), che si occupava prevalentemente della vendita di servizi Brennercom sul territorio. Fuori provincia, il gruppo Brennercom è molto ramificato. La geografia societaria, con alcune recenti acquisizioni e l’apertura di nuove sedi, ricalca l’asse Monaco-Milano. Per il presidio del mercato austriaco, nel 2006 è stata fondata a Innsbruck Brennercom Tirol Srl; tre anni dopo, nel 2009, nasceva in Germania Brennercom Deutschland Srl. In Alto Adige, Brennercom Spa acquisiva inoltre nel 2011 un’azienda di telefonia specializzata nell’installazione, manutenzione e vendita di centralini telefonici (TeAA Networks). Infine, nel 2013 l’espansione è continuata con l’acquisizione del 69% delle quote di Met Srl, un’azienda siciliana di Siracusa specializzata nella progettazione, realizzazione e manutenzione di fibra ottica, la cui sede legale è stata spostata a Laives. Nel 2016 il Gruppo Athesia acquisisce la quota di maggioranza di Brennercom Spa e dall’aprile del 2018 inizia una nuova fase con la guida di Josef Morandell. Presso lo stabilimento principale di Bolzano la

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società dà lavoro a 110 persone, che diventano quasi 200 se si considerano tutte le sedi di Brennercom e le società controllate in Italia, Austria e Germania. “Al centro del nostro lavoro – precisa Josef Morandell – ci sono le persone, sia per quanto riguarda i nostri collaboratori sia per quanto riguarda i nostri clienti. Il nostro team è composto da persone altamente qualificate che ogni giorno sviluppano soluzioni dedicate per far crescere il nostro cliente: questo è il punto di partenza e di arrivo di ogni ragionamento. Siamo un operatore regionale, se paragonato ai competitors con i quali ci confrontiamo: Google, Amazon e altri. E proprio su questo puntiamo per differenziarci: vogliamo seguire la nostra committenza con un rapporto di stretta vicinanza, passo a passo, cosa che non possono permettersi di fare i grandi colossi del settore”. Forti della consapevolezza che la qualità dei servizi di connettività è alla base di tutto, per il futuro i principali investimenti si concentrano sul potenziamento dei servizi in cloud e della sicurezza IT sul dato informatico. “In questi settori, oggi più che mai al centro dell’attenzione, siamo assolutamente preparati e all’avanguardia”, conclude Morandell. (adb)


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Asse Trento-Ferrara per la decision making automation Ha meno di un anno ma è già una realtà affermata: si chiama GeekSolution ed è la sede trentina di Logikamente Srl, azienda ferrarese specializzata nello sviluppo di software per il decision making.

NEL 2018

a Spini di Gardolo la sede trentina cia e financial manager. Per conto di Logikamendi Logikamente Srl, azienda ferrarese specializ- te Srl, Orlando porta avanti la parte di sviluppo zata nello sviluppo di software per il decision software sul mercato trentino. making. A meno di un anno dalla sua costituzio- “La nostra offerta – spiegano i tre soci – è struttune, il neonato ramo di azienda è già una realtà rata in 4 categorie di prodotto: il Material MES, affermata che opera in sinergia con la struttura software destinato all’industria manifatturieemiliana di Ferrara. “La sede di Trento – spiega ra che ha come obiettivo l’efficientamento dei il product owner Filippo Orlando – rappresenta processi e dell’attività produttività attraverso il un branch lab della software house ferrarese sul monitoraggio dei tempi e degli avanzamenti di territorio trentino. È specializzata nello sviluppo produzione, la riduzione dei fermi e degli scarti di siti internet e contenuti in ottica Seo. Si diffe- e il controllo dei consumi energetici; il Material renzia con il nome di GeekSolution e costituisce Crm, software per ottimizzare la gestione dei contatti aziendali e per la pianificazione delle uno spin-off di Logikamente”. Orlando, dopo oltre vent’anni di esperienze come attività dei reparti marketing e vendite; il Matefreelance nel campo del web design a capo della rial Sales, software per velocizzare l’attività della sua GeekSolution, ha scelto di diventare socio di forza vendita; e infine lo sviluppo e la progettaLogikamente affiancando Stefano Ciammarughi, zione di siti internet e la strutturazione dei consocio fondatore e Ceo, e Francesca Cavazzuti, so- tenuti in ottica Search Engine Optimization”. Tra le prerogative del team di Logikamente, composto da 12 persone, c’è il rapporto con il cliente. “Ci distinguiamo dai nostri competitors – continuano i tre soci Ciammarughi, Cavazzuti e Orlando – per la capacità di sviluppare e fornire soluzioni in co-design. Questo vale in particolar modo per la parte software. Pur avendo uno standard di prodotto, riusciamo a personalizzare sulla base delle necessità del cliente tutte le soluzioni che proponiamo. Sviluppando software attraverso il metodo Agile Scrum, il contatto e il confronto con il nostro interlocutore sono fondamentali e frequenti. Questo consente al cliente di avere piena conoscenza dello stato dell’arte del progetto e dei tempi preventivati per la consegna e, soprattutto, gli permette di intervenire in real time per richiederci modifiche o implementazioni. Da parte

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nostra, quindi, il raggiungimento dell’obiettivo è del 100%”. Per rispondere alle richieste della committenza e per essere innovativi, ricerca e sviluppo sono fondamentali nelle attività di Logikamente. “Come azienda di sviluppo software – proseguono i soci – non possiamo prescindere dall’aggiornamento e dallo studio delle nuove tecnologie, perché proprio su di esse costruiamo le basi del nostro lavoro. Cerchiamo di creare occasioni per rimanere informati sul mondo dell’innovazione soprattutto per la parte di sviluppo software. Nel corso del 2018 sono stati diversi i momenti di approfondimento in ottica R&D: una parte dei nostri sviluppatori ha partecipato a un importante evento incentrato sul linguaggio di programmazione Angular a Parigi. Inoltre, a ottobre, la nostra azienda ha avuto la grande opportunità di tenere uno speech sulla tecnologia Agile Scrum durante la tappa milanese di Smau”. Negli ultimi anni, infatti, Logikamente ha investito principalmente in capitale umano: “La grande risorsa della nostra azienda risiede nelle persone che vi lavorano. Un team composto in parte da figure senior, che sono con noi ormai da diversi anni e che hanno maturato skills e capacità di gestione delle commesse molto avanzate, e in parte da giovani leve, molto promettenti, con cui siamo entrati in contatto grazie alla collaborazione con gli istituti scolastici”. Per quanto riguarda i prodotti, gli investimenti più importanti sono concentrati soprattutto sul software Mes destinato alle Pmi del settore manifatturiero. “L’industria 4.0 e le agevolazioni previste per le aziende intenzionate a innovare i propri processi – conclude il Ceo Stefano Ciammarughi – sono fattori che giocano a nostro favore. D’altro canto, i benefici in termini di ottimizzazione dei processi, velocità di esecuzione, risparmio di tempo e diminuzione dei fermi macchina conseguenti all’implementazione di un Mes all’interno del proprio sistema produttivo sono risultati perfettamente

in linea con le esigenze delle aziende che rientrano nel nostro target. Ultimo, ma non per importanza, stiamo investendo tempo e risorse per ottenere la certificazione Iso 27001 sul rischio informatico, attraverso la quale vogliamo dare ancora maggiore tutela ai nostri clienti e partner”. (adb)

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28 informazione pubblicitaria

Mediocredito Trentino A. A.:

10 milioni per le piccole imprese trentine che vogliono emettere minibond

Uno strumento per sostenere la crescita e l’innovazione del tessuto imprenditoriale trentino, caratterizzato da aziende di piccole dimensioni. dei capitali. Inoltre credo sia un valore aggiunto per le società potersi affidare ad un unico partner, capace di gestire ogni singolo aspetto legato all’emissione”. Mediocredito è partner dell’Osservatorio sui minibond del Politecnico di Milano, che pubblica dei report sulle analisi delle emissioni, delle società emittenti, degli attori della filiera; una mappa interessante per chi vuole conoscere meglio il settore. (fb) I minibond sono uno strumento finanziario innovativo che consente alle piccole e medie imprese di dar vita a nuovi progetti di sviluppo, diversificando l’esposizione finanziaria. Ecco quindi che, nell’ambito dell’accordo tra Associazioni di categoria fra le quali Confindustria Trento, Provincia Autonoma di Trento, Banche e Confidi inserito nel Protocollo d’Intesa per favorire l’accesso al credito delle imprese trentine, Mediocredito Trentino Alto Adige ha deciso di attivarsi con una proposta relativa ai minibond, mettendo a disposizione un plafond di 10 milioni di euro da destinare ad emissioni da parte di piccole realtà. Mediocredito si propone dunque come advisor e arranger per l’emissione, sgravando le piccole imprese dei costi legali e organizzativi che spesso ostacolano il ricorso a questi

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strumenti innovativi. Mediocredito offre consulenza finanziaria, affianca la società nella redazione dei business plan, fornisce il supporto legale per gli aspetti formali, normativi e per la predisposizione del Regolamento del prestito e garantisce la necessaria assistenza fino alla fase finale di emissione del titolo, che sottoscrive interamente. “Quella dei minibond è anche un’iniziativa formativa per colmare un gap di cultura finanziaria – afferma il direttore generale di Mediocredito Diego Pelizzari. Il plafond è destinato a piccole imprese con almeno 5 milioni di fatturato e programmi di investimento, per i quali vanno preparati appositi business plan. I costi legali di un’emissione possono essere gravosi per le piccole aziende. Così li inseriamo in un servizio complessivo che le abitua all’approccio con il mercato

TESTO testo

Sintesi tecnica Il plafond è destinato all’emissione di minibond a tasso fisso d’importo previsto dai 500 mila a 1,5 milioni di euro, con una durata massima di 7 anni e rimborsi semestrali. Intera sottoscrizione del titolo da parte di Mediocredito per l’intera durata. Consulenza finanziaria e legale gratuita. Infine, disponibilità a partecipare alla copertura del 50% del costo di garanzie eventualmente attivabili con Confidi, Fondo garanzia PMI (FCG) e FEI.

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Anthesi : software, vision e strategia per il web L'azienda ci racconta elixForms: la piattaforma informatica open di ultima generazione che semplifica e facilita i processi di innovazione, modernizzazione e orientamento dei servizi a internet.

SVILUPPARE

tecnologie per la dematerializzazione dei processi amministrativi: questa la mission di Anthesi Srl, la società di Tenno nell’Alto Garda che si propone come partner dell’ente pubblico per la creazione di software, servizi, strategie e vision per il web. “Affianchiamo organizzazioni pubbliche nel processo di innovazione, modernizzazione e orientamento dei servizi a internet” spiegano i soci dell’azienda Lidia Moiola e Paolo Zucca. Se un ente ha bisogno di convertire, creare rapidamente e gestire la modulistica per un processo, Anthesi fornisce elixForms: la propria piattaforma informatica open di ultima generazione. “Gra-

A conferma della sua affidabilità, elixForms ha ottenuto il certificato di prodotto d’eccellenza e l’iscrizione al registro nazionale dei produttori italiani 100% Made in Italy.

zie a tempi brevissimi di attivazione e a piani di formazione per il personale pubblico preposto a utilizzarla, consente lo switch over digitale (dalla carta alla gestione full digital) di processi quali, ad esempio, un concorso pubblico: dalla creazione del bando all’integrazione con i sistemi gestionali o di anagrafe interni, fino al workflow di gestione candidature di back office alla protocollazione automatica delle stesse, senza dimenticare il supporto candidati. Così come accaduto di recente, tra gli altri, nel caso del Comune di Milano che ha adottato elixForms anche per una delicata selezione pubblica di nuovi agenti di polizia locale, che ha raccolto e gestito la richiesta di più di 6.000 candidature”. A conferma della sua affidabilità, elixForms ha anche ottenuto il certificato di prodotto d’eccellenza e l’iscrizione al registro nazionale dei produttori italiani 100% Made in Italy. Un riconoscimento che attesta e garantisce, per la prima volta in Italia, la qualità del marchio Made in Italy per una soluzione software in ragione dei suoi punti di forza: velocità di attivazione, impiego orientato a chi nell’ente gestisce il processo ma non possiede competenze tecnologiche, erogazione del servizio in cloud e possibilità di scambiarsi gratuitamente i moduli creati (ormai più di 3.000) attraverso un portale di community. “Altri elementi fondamentali di elixForms – sottolineano Lidia Moiola e Paolo Zucca – sono tre. In primis, essendo una soluzione orizzontale, la piattaforma può essere utilizzata per la modulistica legata a qualsiasi procedimento amministrativo digitale”. “In secondo luogo – proseguono i soci – elixForms è un sistema operativo aperto”. Integrabile, quindi, con sistemi gestionali interni e applicazioni di terze parti. L’integrazione con le piattaforme abilitanti nazionali o regionali, da una parte (come Spid per l’identificazione, PagoPa per i pagamenti, Anpr per l’anagrafe nazionale), e con i più diffusi software di gestione già presenti presso gli enti, dall’altra, agevola l’interoperabilità rafforzando sinergie tra gli enti stessi e le loro software house di riferimento. “Infine, essendo una soluzione orientata alle community, l’utente può creare il proprio modulo digitale ad hoc, personalizzandolo secondo le esigenze che il tipo di procedimento richiede

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e successivamente condividerlo on line. Chi si serve di elixForms può avere accesso a un portale di comunità, riutilizzare i moduli progettati da altri e modificarli in base alle proprie esigenze, facilitando i processi e velocizzando il lavoro”.

Negli ultimi tempi l’azienda ha attivato partnership con realtà che sviluppano sistemi complementari al fine di creare un ecosistema aziendale basato sullo scambio e la crescita costante. ElixForms è la piattaforma di riferimento in Emilia Romagna per le unioni dei comuni, la città metropolitana di Bologna e per l’ente Regione. Tre la altre importanti realtà che hanno adottato la soluzione di Anthesi sono: i comuni di Milano, Torino, Verona, Brescia, Monza, Modena, Cesena, Mantova, Pisa, Arezzo, le Università di Trento e Milano, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, diverse associazioni di categoria e sindacati, molte unioni di Comuni del centro e del nord Italia, associazioni pubbliche e private, multiutility e alcune Comunità di Valle del Trentino. Il team di Anthesi, nata nel 1995 per fornire servizi internet a 360° con sede in una costruzione del 600 nel borgo medioevale di Cologna di Tenno, ha puntato sulla specializzazione ed è oggi quasi esclusivamente focalizzata nella fornitura e nell’implementazione della suite elix. È questo il core business: dedicarsi alla costante crescita di un prodotto che, grazie alla lunga esperienza dell’azienda trentina, rappresenta la giusta soluzione per rispondere alle esigenze di dialogo semplice e veloce tra Enti Pubblici e cittadini. “Il nostro team – proseguono Lidia e Paolo – è altamente specializzato ed è composto da infor-

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matici, ingegneri e diverse figure con formazione in discipline economiche. Siamo suddivisi in tre aree: una dedicata allo sviluppo e all’evoluzione del software (il 30% del nostro tempo è destinato a ricerca e sviluppo), una di Project Manager composta da giovani neolaureati in economia (per contattare i giovani lavoriamo a stretto contatto con l’Università di Trento), e una dedicata alla vendita e alla commercializzazione”. Anthesi presta attenzione anche alla ricerca e allo sviluppo di collaborazioni. Grazie all’approccio interoperabile della piattaforma, negli ultimi tempi l’azienda ha intrapreso un percorso di attivazione di partnership con realtà che sviluppano sistemi complementari, e già operano a stretto contatto con le pubbliche amministrazioni nazionali e locali, al fine di creare sinergie e un ecosistema aziendale basato sullo scambio e la crescita costante. “Un percorso che per noi ha una rilevanza strategica chiave – dicono i soci – e che denota la nostra apertura a stringere nuove collaborazioni, anche a livello regionale”. I mercati di riferimento attuali sono tutto il territorio italiano, con una particolare attenzione nel nord est per la regione Emilia Romagna. “Abbiamo moltissimo lavoro sui mercati che stiamo già presidiando. Non dimentichiamo, però, che elixForms è perfettamente integrabile con qualsiasi sistema”, concludono Lidia Moiola e Paolo Zucca. “Quindi, in futuro potrebbero delinearsi scenari interessanti anche oltre confine”. (adb)


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Designato il presidente di Confindustria Trento Concluso il lavoro della Commissione di Designazione nel corso del quale i tre “saggi” - Paolo Mazzalai, Lorenzo Delladio e Giordano Tamanini – hanno raccolto le valutazioni della base associativa.

IL CONSIGLIO

Generale di Confindustria Trento, riunito a Palazzo Stella, ha designato Fausto Manzana alla presidenza dell’Associazione. Fausto Manzana, 59 anni, è presidente del Gruppo Gpi, azienda informatica nell’ambito sociosanitario. Si è dunque concluso il lavoro di consultazione della Commissione di Designazione: l’organo che è deputato all’individuazione, previa consultazione dei soci, dei candidati alla Presidenza da sottoporre al voto del Consiglio generale. L’iter era partito a novembre: nelle scorse settimane i tre “saggi” - gli imprenditori associati Paolo Mazzalai (Sws Group), Lorenzo Delladio (La Spor-

tiva) e Giordano Tamanini (Aldebra) – hanno incontrato e raccolto le valutazioni espresse dalla base associativa. Fausto Manzana ha inoltre individuato i cinque vicepresidenti che lo affiancheranno nel prossimo biennio, sottoponendone i nominativi all'approvazione del Consiglio. Si tratta di Mirco Cainelli, che si potrà avvalere del supporto esterno di Alfredo Maglione; Rocco Cristofolini; Lorenzo Delladio che avrà il supporto esterno di Ilaria Vescovi; Alessandro Lunelli e Stefania Segata. Fanno parte inoltre del Consiglio di Presidenza Enrico Zobele, past president, e Marco Giglioli, presidente Piccola Industria.

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Le priorità della nuova Presidenza Lo Statuto di Confindustria Trento prevede che, contestualmente all’elezione del candidato designato, sia l’Assemblea ad approvare la squadra di Presidenza e le linee programmatiche.

IL PROGRAMMA

di Presidenza per il mandato 2019-2022 valorizza tre direttrici: 1. fornire gli strumenti per la crescita aziendale 2. favorire le condizioni di competitività delle imprese 3. continuare a rafforzare il ruolo di Confindustria Trento.

– Dieci temi per cinque anni” del Coordinamento Provinciale Imprenditori, presentato in occasione delle recenti elezioni provinciali. “Autonomia” come sinonimo di responsabilità, consapevolezza del contesto europeo, potenziale di crescita e fattori competitivi (a cominciare da fiscalità e semplificazione). “Sviluppo” all’insegna della qualità (della vita e del lavoro), welfare, sostenibilità declinata al futuro.

1. Gli strumenti per la crescita Di qui, il programma individua alcune tematiche prioritarie, organizzate in deleghe assegnate alla Squadra di Presidenza, che lavorerà in sinergia con la struttura anche mediante gruppi di lavoro allargati ad altri imprenditori. Il nuovo Consiglio di Presidenza lavorerà nel solco già tracciato e continuerà a dare maggior peso alle imprese e agli imprenditori. Lo farà attraverso il dialogo e il confronto. Proseguirà il confronto a tutti i livelli con i diversi portatori e condivisori di interesse presenti sul territorio provinciale e non solo. Rimarrà costante l’interlocuzione con il livello politico: un dialogo che vedrà l’Associazione attiva e propositiva, forte del convincimento che il nostro mondo è portatore di valore, economico e sociale. I punti fermi a cui si ispirano le linee programmatiche sono quelli contenuti nel documento “10x5

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L’Associazione è composta da imprese di diversi settori e di dimensioni eterogenee, che utilizzano diversi modelli di business. In termini di popolazione, il Trentino rappresenta lo 0,9% del nostro Paese e l’Italia lo 0,8% del mondo intero. Come PIL andiamo certamente meglio, con l’Italia che rappresenta il 2,3% del PIL mondiale ed il Trentino che rappresenta lo 0,9% del nostro Paese. Ma decimale più, decimale meno, pare evidente a tutti che il mercato è fuori dal nostro territorio e fuori dal nostro Paese. Le condizioni orografiche della nostra Provincia ci obbligano ad immaginare le nostre imprese con testa e cuore in Trentino e gambe in giro per il mondo. Non abbiamo alternativa ad immaginarci di trattenere la regia sul nostro Territorio, luogo dove si produce un alto valore aggiunto, si dirige, si governa e non si disdegnano eventuali produzioni in altri Territori. Dobbiamo aiutare concretamente le aziende, a cominciare da quelle più piccole, per facilitarne l’operatività e favorirne la crescita. Nel farlo è bene tenere presenti alcuni elementi fondanti. L’Associazione ha il compito di individuare strumenti che interessino tutti i settori e tutte le dimensioni aziendali. L’Associazione deve aiutare tutte le imprese associate nel percorso di crescita. L’Associazione deve mettere a disposizione un’ampia gamma di competenze e di servizi a cui le imprese possono attingere, in base alle proprie specificità e ai propri obiettivi.


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Le deleghe della squadra di Presidenza Con la composizione della squadra di Presidenza, Manzana ha anche indicato le deleghe che saranno affidate ai vari componenti Fausto Manzana, presidente: relazioni industriali e welfare Le linee programmatiche di questa direttrice impegneranno l’Associazione a concentrarsi innanzitutto su quattro strumenti per la crescita delle imprese: • Capitale umano, Giovani e Formazione • Innovazione, Sviluppo e Industria 4.0 • Internazionalizzazione e Sviluppo dei mercati esteri • Credito e Finanza d’impresa

2. Le condizioni di competitività Il successo di un’impresa non dipende solo dalle capacità dell’imprenditore e dalla qualità dei suoi collaboratori. Dipende anche dal contesto in cui si trova ad operare, che può favorire oppure ostacolare l’attività d’impresa. Le imprese associate a Confindustria Trento sono molto diverse tra loro, per dimensione, categoria merceologica, modello di business, mercati di riferimento, espansione geografica. Queste differenze si accompagnano a fabbisogni e aspettative difficilmente uniformabili: ogni Impresa è diversa, ogni Imprenditore è unico. Esistono però elementi a fattor comune: la volontà di crescere e sviluppare il business, di valorizzare la propria presenza sul territorio, di attivare scambi utili con i diversi attori economici e sociali del territorio. Il contesto italiano, come è noto, è scarsamente business-friendly, specialmente se raffrontato ad altri Paesi europei. In Trentino, in alcuni ambiti, la nostra Autonomia ma anche la serietà, la correttezza, la puntualità con la quale gli uffici della nostra Pubblica Amministrazione affrontano un impianto burocratico amministrativo onnivoro e incomprensibile, crea vincoli ancora maggiori rispetto al resto d’Italia. L’Associazione, tuttavia, può dialogare con il Governo provinciale e con gli altri stakeholders per intervenire su alcune condizioni di contesto. Il rischio di essere eterei nelle proposte è elevato, quello di essere banali pure; ma non possiamo permetterci di far mancare il nostro contributo al miglioramento delle innumerevoli storture che la macchina burocratico amministrativa ci impone.

Mirco Cainelli, vicepresidente: innovazione, sviluppo e industria 4.0 (si potrà avvalere del supporto esterno di Alfredo Maglione per i rapporti con i centri di ricerca e il sistema locale dell'innovazione) Rocco Cristofolini, vicepresidente: semplificazione e rapporto con la Pubblica Amministrazione Lorenzo Delladio, vicepresidente: internazionalizzazione e sviluppo dei mercati esteri (con il supporto esterno di Ilaria Vescovi per i rapporti con Confindustria nazionale e le missioni all'estero) Alessandro Lunelli, vicepresidente: credito e finanza d’impresa Stefania Segata, vicepresidente: capitale umano, giovani e formazione Enrico Zobele, past president: infrastrutture e sostenibilità Marco Giglioli, presidente Piccola Industria: relazioni con gli associati e con i territori; energia

Le linee programmatiche di questa direttrice impegneranno l’Associazione a concentrarsi soprattutto su: • Semplificazione e rapporto con la Pubblica Amministrazione • Relazioni industriali e welfare • Infrastrutture e sostenibilità • Energia

3. La nostra associazione Le linee programmatiche valorizzano il rapporto con le imprese associate, facendo sentire vicina l’Associazione e facendola diventare interlocutore privilegiato dell’imprenditore per le sue istanze quotidiane. L’obiettivo è far crescere “la domanda di Associazione”: quando in un’impresa si presenta un nuovo problema, una criticità o un’opportunità, per saperla affrontare al meglio è necessario che il pensiero corra spontaneo alla nostra Associazione. Le linee programmatiche di questa direttrice impegneranno l’Associazione a concentrarsi soprattutto su: • Relazioni con gli Associati e con i territori.

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Porfido: nuovo impulso alla sicurezza Con la ripresa delle attività, Centrofor inizierà a svolgere consulenza negli ambienti di lavoro del comparto ponendo particolare attenzione alla prevenzione degli infortuni e alle attività di formazione.

SI È APERTA,

e sarà attiva fino alla fine del 2020, la fase di sperimentazione dell’attività di consulenza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per il settore del porfido da parte di Centrofor, l’Organismo Paritetico che da anni opera nel settore dell’edilizia. L’avvio della collaborazione, prevista dal contratto integrativo provinciale per i lavoratori del settore, è sancito dalla convenzione appena siglata dal presidente della Commissione paritetica Settore Porfido Massimo Stenico e dal presidente di Centrofor Stefano Tomasini, con i rispettivi vicepresidenti Moreno Marighetti e Fabrizio Bignotti. La Commissione paritetica, prevista dal contratto provinciale vigente, è costituita da otto componenti di cui quattro designati da Confindustria Trento, Associazione Artigiani Trentino e Federazione Trentina della Cooperazione, e quattro dalle Organizzazioni sindacali di categoria Filca Cisl e Fillea Cgil. Dopo la sosta invernale, con la ripresa delle attività e in stretta collaborazione con la Commissione Paritetica, Centrofor inizierà dunque a svolgere consulenza in tema di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro del comparto ponendo particolare attenzione alla preven-

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zione degli infortuni e alle attività di formazione in materia di sicurezza. L’attivazione della Convenzione rappresenta un’importante tappa nel percorso intrapreso dalle Parti Sociali con il rinnovo del Contratto Integrativo Provinciale intervenuto dopo il blocco della contrattazione integrativa che si era protratto dal 2008 fino al 2017. Le Parti Sociali intendono così contribuire al rafforzamento della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso un’attività condivisa di informazione, formazione e consulenza preventiva sia nei confronti delle aziende che dei lavoratori. In tal modo intendono anche continuare a perseguire momenti di maggiore collaborazione e responsabilizzazione, aumentando la qualità complessiva del lavoro nel settore del porfido nel rispetto della sicurezza e dell’ambiente di lavoro.

Novità fiscali 2019: oltre cento persone all'incontro Oltre cento persone hanno preso parte a Palazzo Stella all'incontro "Novità fiscali 2019", volto ad approfondire i recenti provvedimenti normativi e i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate, soprattutto in riferimento alla fatturazione elettronica. Diversi gli aspetti affrontati su questo fronte, dal nodo della decorrenza del nuovo obbligo alla conservazione delle fatture, passando per i chiarimenti sull'applicazione delle sanzioni, le modalità di effettuazione del reverse charge, i problemi pratici emersi nel primo mese di applicazione. A Palazzo Stella si è parlato inoltre delle nuove disposizioni in tema di detrazione dell’IVA e del recepimento della direttiva ATAD. Infine, si è offerto un quadro generale delle agevolazioni fiscali 2019, e in particolare: l'abrogazione dell'ACE, il mancato rinnovo del superammortamento, l'introduzione della “Mini-Ires” e le modifiche al “Pacchetto 4.0”.


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Assistenza odontoiatrica: rinnovata la convenzione Intervista a GIOVANNI BAIARDO, titolare studio dentistico dott. Baiardo.

DOTTOR

Baiardo, è stata rinnovata la convenzione, da lei voluta e promossa, tra Confindustria Trento e un gruppo di studi odontoiatrici. È un’esperienza iniziata nel 2014: un progetto, una scommessa condivisa da Confindustria Trento che mira a garantire assistenza sanitaria e solidarietà per la nostra gente. Anche per il 2019 i prezzi resteranno invariati e abbiamo invece ampliato le tipologie di prestazioni, soprattutto in materia di ortodonzia. In generale parliamo di risparmi che, a seconda del tipo di intervento, sono compresi tra il 40 e il 70% dei prezzi medi di mercato. Un vero aiuto per le famiglie. Quale è il bilancio del progetto dopo i primi 5 anni? Con i nostri studi situati su tutto il territorio provinciale in questi anni siamo riusciti a fornire cure a prezzi estremamente agevolati ai collaboratori delle aziende industriali e alle loro famiglie. Siamo riusciti ad instaurare degli ottimi rapporti umani con i nostri pazienti, in quanto non ci limitiamo ad una semplice prestazione superficiale e impersonale. Di questo siamo molto contenti e siamo orgogliosi del nostro lavoro e degli apprezzamenti di chi entra nei nostri studi.

All’inizio qualcuno ci aveva accumunato a qualche catena low cost o peggio. Abbiamo dimostrato a tutti di essere dei professionisti, di avere degli studi all’avanguardia e di essere in grado di affrontare le esigenze e le problematiche che ogni giorno ci vengono presentate. È un progetto tuttora innovativo e che non ha eguali a livello locale. Si tratta del primo progetto in Italia insieme a Confindustria e non è stato di certo un impegno leggero. In questo mondo, dove tutto è sempre legato al profitto, credo che noi abbiamo rappresentato un’eccezione. Come medico e come trentino sono contento che la nostra iniziativa sia stata capita e sia stata antesignana per il settore. Abbiamo superato le Assicurazioni sanitarie che tante volte non sono state in grado di soddisfare le vere necessità dell’assicurato. Abbiamo sopperito alla riduzione delle politiche sociali, che hanno messo in difficoltà molti trentini, creando grosse necessità di aiuto nelle famiglie. Per non dimenticare anziani e pensionati che noi abbiamo aggiunto volentieri nella convenzione e che curiamo con passione e professionalità. Quali sono le novità principali per il 2019? Abbiamo confermato l’utilizzo di un prezziario basato sulle tariffe fissate dalla Asl per tutti i pazienti con un Icef minimale, quindi applicheremo a tutti i dipendenti e ai loro famigliari i prezzi più bassi in assoluto. Con il 2019 ci leviamo un altro sassolino dalla scarpa: amplieremo le cure Ortodontiche. Abbiamo tutte le nuove tecnologie, per curare al meglio non solo i nostri giovani pazienti, ma anche tutte le problematiche degli adulti con uso di “bite” per il bruxismo e la postura. Addirittura possiamo fare diagnosi per misurare la forza dei muscoli masticatori. Possiamo curare i pazienti con il sistema Invisalign e abbiamo fatto accordi con i maggiori laboratori in Italia per avere i migliori tecnici specializzati nella costruzione degli apparecchi. In conclusione noi crediamo molto in questo progetto e chiediamo alle aziende uno sforzo per informare e rendere ancora più partecipi i dipendenti e le loro famiglie.

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Assoservizi: il nuovo catalogo 2019 Assoservizi è formazione e consulenza specialistica. Una nuova vasta gamma di corsi formativi attuali e al passo con le richieste del mondo del lavoro. E la prima consulenza? È sempre gratuita.

"OGNI VOLTA

che impariamo qualcosa di nuovo, noi stessi diventiamo qualcosa di nuovo”. Leo Buscaglia La pura poesia della fisica del volo dei semi è stata per lungo tempo un mistero. La scienza lo ha svelato, proprio mentre lavoravamo ai contenuti di questo catalogo. Ma di questo fenomeno straordinario un aspetto non smetterà mai di sorprenderci: la forza che spinge la natura a lasciare ciò che è certo per ciò che non lo è, con la sola consapevolezza che il viaggio sarà vorticoso. Perché diventare qualcosa di nuovo è difficile: ci vuole coraggio, ci vuole tenacia, ci vuole fiducia. Per il 2019 Assoservizi offre una nuova, vasta gamma di opportunità formative e consulenziali. Una scelta per comprendere e gestire al meglio il mondo che cambia, per affrontare le difficoltà e le opportunità che le trasformazioni dell’era moderna hanno portato nelle nostre vite, private e professionali. Un’offerta trasversale, completa e flessibile. Perché è solo con l’apprendimento e l’acquisizione di nuove competenze che possiamo diventare qualcosa di diverso, di grande, di nuovo. E allora, abbandonatevi al vento! A portarvi lontano ci pensiamo noi. Per il catalogo 2019 abbiamo scelto

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questo importante messaggio. Il motivo? Perché Assoservizi promuove la crescita e la competitività delle imprese. Collegata a Confindustria Trento, Assoservizi è la società di servizi degli industriali trentini, ma è in grado di prestare assistenza a tutte le realtà - pubbliche e private - che vogliano affidarsi a uno staff giovane, dinamico e competente. La società è riconosciuta Cat Imprese - Centro di Assistenza Tecnica, ed è fornitore accreditato presso il Ministero dello Sviluppo Economico per il servizio di Temporary Export Manager. È accreditata Fse ed è ente qualificato presso Fondimpresa. Assoservizi di Confindustria Trento fornisce continuativamente, a sportello o a chiamata, consulenze individuali, sulle principali tematiche che emergono nella gestione d’impresa, anche attraverso collaborazioni stabili con strutture ed esperti selezionati. La prima consulenza, in risposta alle esigenze e quesiti avanzati, è sempre gratuita. Le imprese, possono successivamente affidarsi a Assoservizi e ai suoi professionisti partner per ottenere supporto nella realizzazione dei propri progetti. Per scoprire tutti i nostri corsi di formazione e tutte le nostre consulenze vieni a trovarci al sito http://www.assoservizi.tn.it/ e seguici sui social.


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Conoscere i nuovi strumenti tecnologici di controllo sul lavoro e comprenderne i limiti di utilizzo alla luce della nuova normativa sulla privacy: questo l’obiettivo del seminario dello scorso gennaio.

SI È SVOLTO

lo scorso 16 gennaio presso Palazzo Stella il convegno “Evoluzione tecnologica del lavoro: art. 4 e privacy”, aperto come di consueto a tutti gli associati per approfondire una tematica molto discussa negli ultimi tempi. L’obiettivo del seminario era analizzare come alcune nuove tecnologie, introdotte dalle imprese al fine di migliorare e rendere più efficiente la prestazione lavorativa di dipendenti e collaboratori, possano incidere sulla sfera personale e necessitino dunque di essere utilizzate avendo riguardo non solo alle norme previste dall’art. 4 dello Statuto dei lavoratori in tema di videosorveglianza ed installazione di impianti audiovisivi, ma anche a quelle sulla tutela della Privacy. L’incontro, moderato da Paolo Angheben e da Andrea Marsonet di Confindustria Trento, si è aperto con l’intervento di Barbara Fumai, incentrato sull’approfondimento degli aspetti normativi del fenomeno e sul bilanciamento degli

Il principio di accountability e di maggiore responsabilizzazione impone il rispetto del principio di trasparenza, che si manifesta con informative complete e dettagliate, con chiara indicazione delle basi giuridiche. interessi coinvolti: da un lato il legittimo esercizio dei poteri del datore di lavoro e il principio della libertà d’impresa e della tutela del patrimonio aziendale, dall’altro, il diritto del lavoratore alla riservatezza e alla libertà e dignità della persona.

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lavoro

Evoluzione tecnologica del lavoro: il seminario


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La parola è passata poi a Giacinto Favalli, dello Studio legale Trifirò &Partners, che ha analizzato con un approccio pratico e casistico il contenuto dell’art. 4 dello Statuto dei lavoratori: posto che gli impianti audiovisivi e altri strumenti da cui derivi una possibilità di controllo dell’attività dei lavoratori sono consentiti, previo accordo sindacale, limitatamente per le esigenze - organizzative e produttive, di sicurezza del lavoro e di tutela del patrimonio aziendale - previste dalla lettera dell’articolo, sono state approfondite, grazie anche agli spunti provenienti dal pubblico, le casistiche riconducibili a tali esigenze.

Osserviamo oggi il diffondersi di tecnologie particolarmente avanzate come l’utilizzo di dati biometrici per il rilevamento delle presenze o il discusso braccialetto elettronico.

Successivamente sono stati ripercorsi gli orientamenti giudiziari, del Provveditorato del lavoro e del “Garante Privacy” in relazione al concetto di “strumenti utilizzati dal lavoratore per rendere la prestazione lavorativa”, che ai sensi del comma 2 dell’art. 4, non necessitano dell’accordo sindacale. È emerso quanto la sensibilità nei confronti dell’evoluzione tecnologica in atto nel mondo produttivo, intesa come utilizzo della tecnologia quale unica - e non solo migliore - modalità con cui rendere la prestazione, sia alla base di una più ampia concezione degli strumenti di lavoro di cui al comma 2. Raffaele Zallone - titolare dell’omonimo studio - ha infine analizzato la nuova normativa privacy proponendone una lettura tesa alla massima informazione del trattamento dei dati dei

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dipendenti, raccolti anche attraverso dispositivi e strumenti altamente innovativi: il principio di accountability e di maggiore responsabilizzazione impone tra gli altri il rispetto del principio di trasparenza, che si manifesta con informative complete e dettagliate, con chiara indicazione delle basi giuridiche (consenso, previsione legislativa, legittimo interesse, adempimento di obblighi contrattuali). Osserviamo oggi il diffondersi di tecnologie particolarmente avanzate come l’utilizzo di dati biometrici per il rilevamento delle presenze o il tanto discusso braccialetto elettronico: Zallone ha a tal proposito espresso la necessità di prestare particolare attenzione alle implicazioni derivanti dal trattamenti di siffatti dati, anche alla luce del principio di minimizzazione. Questo procede di pari passo con il fondamentale criterio della “privacy by design” il quale impone lungo tutti gli anelli della filiera - dal produttore di impianti o software fino all’interlocutore finale - una chiara assunzione di responsabilità affinché le potenzialità tecnologiche (tendenzialmente infinite e spesso molto penetranti nella sfera di riservatezza degli individui) corrispondano esattamente agli usi che se ne fanno, traendo anzi proprio da questi ultimi dei limiti invalicabili perché – se valicati - generano una specifica responsabilità giuridica. Il seminario si è concluso con un partecipato dibattito tra i presenti ed i relatori, che hanno offerto risposte puntuali ai quesiti posti dalle imprese.

Per informazioni

Confindustria Trento - Area Lavoro e Welfare T 0461 360008 lavoro@confindustria.tn.it Confindustria Trento - Area Diritto d’impresa T 0461 360007 dirittodimpresa@confindustria.tn.it


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Impianti audiovisivi e strumenti di controllo La possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori è possibile solo per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro, per la tutela del patrimonio aziendale.

L'ARTICOLO 4

dello Statuto dei Lavoratori disci- al luogo dove occorre un intervento, ma nel conplina l’installazione di impianti di videosorveglian- tempo potrebbe essere utilizzato per controllare il za e, in genere, di strumenti dai quali deriva anche lavoratore stesso. la possibilità di controllo a distanza dell’attività Ai fini della tutela del patrimonio aziendale, l’Ispetdei lavoratori, prevedendo che questa è possibile torato Nazionale del Lavoro ha inoltre precisato solo: per esigenze organizzative e produttive; per la che la richiesta di installazione riguardante disposicurezza del lavoro; per la tutela del patrimonio sitivi operanti in presenza del personale aziendale va attentamente valutata, anche in ragione dell’amaziendale. Per procedere all’ installazione è richiesto un accor- piezza della nozione di patrimonio aziendale. do collettivo stipulato con la rappresentanza sinda- Quanto al perimetro di applicazione della discicale unitaria o aziendale. In mancanza del suddet- plina, sono da considerarsi luoghi soggetti alla to accordo - perché non raggiunto o per mancanza normativa in esame anche quelli esterni ai locali di rappresentanze sindacali - gli strumenti di sor- aziendali, dove venga svolta attività lavorativa in veglianza possono essere installati solo dopo aver modo saltuario (es. carico e scarico merci). ottenuto l’autorizzazione dell’Ispettorato territoriale Il comma 3 dell’articolo 4 stabilisce infine che le del Lavoro o, nel caso di imprese con unità produt- informazioni raccolte nel rispetto della norma tive dislocate negli ambiti di competenza di più Itl, sono utilizzabili a tutti i fini connessi al rapporto di lavoro a condizione che sia data al lavoratore alla sede centrale dell’Ispettorato. Secondo la circolare n.5/2018 dell’Ispettorato Nazio- adeguata informazione delle modalità d’uso degli nale del Lavoro, la valutazione delle istanze deve strumenti e di effettuazione dei controlli e nel ribasarsi sull’effettiva sussistenza delle ragioni che spetto di quanto disposto dal codice in materia di legittimano l’adozione del provvedimento e in par- protezione dei dati personali. ticolare sulle finalità per le quali l’autorizzazione Sul prossimo numero di Trentino Industriale affronteremo analiticamente anche il versante privaviene richiesta. Particolare attenzione richiede l’applicazione del cy della tematica specifica. comma 2 dell’art.4 ove prevede che le garanzie non si applicano agli strumenti utilizzati dal lavoratore per rendere la prestazione lavorativa (es. smartphone, pc), e agli strumenti di registrazione degli accessi e delle presenze. In tali casi per l’installazione non è richiesto alcun accordo sindacale. Essendo la nozione di strumenti di lavoro di difficile interpretazione, questa richiede un attenta valutazione caso per caso. Si pensi al Gps installato Confindustria Trento - Area Lavoro e Welfare sull’auto aziendale che potrebbe essere uno struT 0461 360008 mento di lavoro nel caso in cui il datore di lavoro lavoro@confindustria.tn.it lo utilizzi per stabilire quale squadra sia più vicina

Per informazioni

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Villa Regina è punto di riferimento su tutto il territorio nazionale. Con quasi cento anni di esperienza e grandi traguardi raggiunti, l'azienda guarda ora al futuro con nuovi obiettivi.

PROTAGONISTA

da quasi cento anni nel settore dell’accoglienza sanitaria ad Arco, nel Basso Sarca, la famiglia Guarnati-Cariello guarda al 2019 con la volontà di consolidare i traguardi raggiunti nell’anno precedente con la realizzazione della struttura “La Terrazza - Garda Smart Residence”, inaugurata all’inizio del 2018, e con l’accreditamento da parte dell’ente pubblico di 10 posti letto per la riabilitazione linfologica di pazienti affetti da linfedema. Due obbiettivi importanti per la famiglia Guarnati-Cariello soprattutto per la specialità e unicità di quanto realizzato.

La Holding Luigi Guarnati, che conserva il nome del fondatore, è oggi costituita da Villa Regina srl, Casa di Cura Villa Regina srl e Arciduca Charming House. Antonella Guarnati, figlia di Luigi, è amministratore delegato della casa di cura e gestisce l’azienda assieme ai figli Mario Claudio (vicepresidente), Martina Cariello (consigliere) e al marito Francesco Cariello (direttore lavori & progetti speciali). La Casa di Cura Regina, la principale delle strutture, si trova ad Arco in via Pomerio 3. È uno dei centri di eccellenza del settore della riabilitazione e lungodegenza e punto di riferimento su tutto il territorio nazionale. Con 184 posti letto il complesso sanitario rappresenta l’85% della lungodegenza in Trentino e si posiziona come la struttura più importante in regione in termini di attrattività, in quanto, circa il 70% dei pazienti proviene da fuori Provincia. “Questo è un dato importante – sottolinea Mario Claudio Cariello – perché la casa di cura aiuta notevolmente ad abbassare il saldo negativo di mobilità sanitaria della Pubblica amministrazione di Trento”.

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aziende

L'assistenza sanitaria di alta gamma


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Presso la casa di cura si trovano tutti i servizi sanitari e assistenziali: i reparti di degenza, gli ambulatori di reparto, le infermerie, la fisioterapia, la piscina terapeutica, le nuove palestre di 1.000 metri quadrati, un reparto dedicato all’attività ambulatoriale specialistica privata, un parco, un bar e un ristorante interno. Tra le eccellenze che contraddistinguono Villa Regina spicca la residenza “La Terrazza - Garda Smart Residence”: una “nuova idea dell’abitare per l’anziano”, spiega Mario Claudio Cariello. “La struttura – continua – è adiacente alla casa di cura ed è costituita da 18 appartamenti che si presentano come residenze protette per anziani autosufficienti. Hanno lo scopo di promuovere l’invecchiamento attivo dei nostri ospiti posticipando il più possibile la non autosufficienza. Qui, il nostro ospite trova standard qualitativi elevatissimi, appartamenti con finiture di lusso e ogni comodità. Le persone che scelgono la nostra residenza si sentono parte di una comunità, possono abitare gli appartamenti portando con sé il proprio corredo di effetti personali, hanno la possibilità di ospitare i famigliari, ma soprattutto possono contare sul collegamento diretto con la casa di cura. Questo

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consente all’ospite di godere di tutti i benefici di una struttura sanitaria di primissimo livello e di fare attività fisica riabilitativa garantendo assistenza medica professionale h24 in caso di necessità. Gli appartamenti possono essere richiesti per un periodo rigenerativo di vacanza sanitaria oppure come residenze protette stabili. Ad oggi non esistono altre strutture in Italia paragonabili alla nostra”. L’entrata a regime di Garda Smart Residence si colloca in un piano di sviluppo pluriennale che ha comportato ingenti investimenti per la famiglia Guarnati-Cariello in tutte le strutture della holding e in vari settori della loro attività. “Inoltre, l’accreditamento con il Servizio sanitario nazionale per i 10 posti letto, conferito ufficialmente nello scorso mese di settembre, dà grande lustro alla casa di cura e al Trentino stesso”, conclude il vicepresidente. “Siamo l’unica struttura accreditata specializzata in Italia e dunque l’unico riferimento a livello nazionale. Ciò significa che i pazienti non devono più andare all’estero per farsi curare. È stato possibile raggiungere questo risultato grazie a un team riconosciuto a livello internazionale che svolge tali servizi”. (adb)


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Quando la sicurezza va in scena Zf Padova Srl ha organizzato nelle scorse settimane presso lo stabilimento di Arco l’evento “Ocjo”. Decio: “La salute è un tema centrale per il benessere di tutti i dipendenti”.

UN EVENTO

teatrale, un appuntamento formativo, un’occasione di riflessione e di condivisione: di una filosofia aziendale, di un approccio culturale. A dicembre, si è tenuto, presso la sede di Arco del Gruppo, “Ocjo”: un evento fortemente voluto da ZF Padova Srl, volto a promuovere la cultura della sicurezza negli ambienti di lavoro e di vita. L’appuntamento ha rappresentato un momento di aggiornamento sui temi della salute e della sicurezza sul lavoro, stimolando la consapevolezza e il confronto su più attenti stili di vita. “La salute – spiega Federico Decio, ad di ZF Padova e responsabile della linea di diporto - è una pratica culturale nella vita di ogni giorno e per la nostra azienda risulta essere un tema centrale e rilevante per il benessere di tutti i dipendenti”. Proprio tutti i dipendenti dell’azienda hanno avuto modo di ascoltare la toccante testimonianza di Flavio Frigè, grande invalido del lavoro, che ha raccontato la sua tragedia personale con una serenità interiore che può avere solo chi ha lavorato moltissimo su se stesso. Di seguito è intervenuto per un incalzante monologo Bruzio Bisignano, ex siderurgico, ora formatore in materia di prevenzione, al quale è stato affidato il compito di trasformare i concetti in emozioni e di scuotere le coscienze, ricordando i volti, le storie, i sogni spezzati di chi sul lavoro ha lasciato la vita. Infine al pubblico è stato proposto uno sketch cabarettistico dei Trigeminus, duo attivo in particolare sulla scena teatrale friulana, che ha alimentato la riflessione sulla centralità della prevenzione e di una puntuale applicazione delle norme quale fondamentale presidio per contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro. Quello di ZF è un marchio molto famoso nel

mondo. Le origini della multinazionale tedesca, produttrice di componenti per l’industria dei trasporti, risalgono al 1915 e al conte Ferdinand von Zeppelin, l’inventore dei mitici dirigibili. I settori di mercato in cui è presente oggi l’azienda sono l’automotive, l’automazione industriale e il settore marino. Il marchio ZF è presente sul mercato italiano fin dagli anni 50. ZF è un’azienda leader nel mondo della tecnologia automobilistica e industriale per la produzione e fornitura di trasmissioni: collabora con costruttori di barche, cantieri navali e motoristi in tutto il mondo. In occasione del suo centenario, ha acquisito il Gruppo Trw, società statunitense che opera nel settore automobilistico progettando e realizzando sistemi per la sicurezza automobilistica attiva e passiva (cinture di sicurezza, airbag, sospensioni, sistemi frenanti, ecc.). Ad oggi il Gruppo ZF si avvale di 134mila lavoratori e 230 siti produttivi sparsi in 40 paesi nel mondo. È organizzato in divisioni, e ogni divisione è a sua volta costituita di Business Unit che operano in modo indipendente e rispondono con flessibilità alle esigenze dei clienti. All’interno di questa compagine industriale ZF

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Padova Srl e il gruppo Marine sono leader nella produzione e commercializzazione di sistemi di propulsione e componenti per tutti i tipi di imbarcazioni: yacht a motore, navi militari, traghetti ad alta velocità, imbarcazioni da lavoro e navi commerciali da 10 a 14.000 Kw. Lo stabilimento di Arco occupa un’area di 22.500 m², di cui 4.766 m² coperti. Vi lavorano circa ottanta collaboratori, che garantiscono l’intero ciclo produttivo: progettazione, assemblaggio, spedizione e post vendita. In particolare, ZF Padova Srl con sede ad Arco rappresenta una realtà di eccellenza per lo sviluppo di tecnologie meccatroniche orientate al mercato navale e nautico. Qualche anno fa ha avviato una collaborazione con il Polo Meccatronica di Rovereto e in generale con il sistema della ricerca trentino. Fra i risultati, un innovativo sistema pensato per risolvere i problemi di

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manovrabilità delle imbarcazioni, agevolando ad esempio le operazioni di accostamento laterale o la rotazione sull’asse verticale della barca. Lo sviluppo di questa nuova famiglia di prodotti è finalizzato al consolidamento della posizione della ZF nel settore delle barche a vela, all’interno del quale la permanenza in qualità di leader è possibile solo differenziando la produzione e offrendo prodotti innovativi.


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innovazione

innovazione

Il design che produce innovazione Il Design Research Lab dell’Università di Trento mette a disposizione skills e conoscenze ritenute oggi di primaria importanza per lo sviluppo di prodotti e servizi avanzati.

CIRCA

un anno fa Confindustria Trento ha collaborato alla costituzione di un centro di ricerca applicata, situato all’interno della facoltà di lettere e filosofia, insieme a Università di Trento, Fondazione Bruno Kessler e Istituto Pavoniano Artigianelli. Il nome che è stato scelto contiene le parole chiave per inquadrare in maniera precisa l’attività svolta: il Design Research Lab (DRLab) ha infatti come scopo principale quello di offrire al territorio la progettazione di servizi e occasioni di formazione avanzata, mettendo a disposizione skills e conoscenze di design ritenute oggi di primaria importanza per l’innovazione di prodotti e servizi. Tipicamente i partner sono aziende e organizzazioni private e pubbliche che, attraverso le azioni e il supporto del centro di ricerca, vogliono affrontare selezionate criticità della loro attività, dalla qualità della loro azione su prodotti e servizi al dialogo tra educazione e aziende, fino alle metodologie per la progettazione di buone politiche pubbliche per lo sviluppo. DRLab colloca la sua attività nel contesto del passaggio dall’economia del prodotto all’economia dei servizi e della conoscenza e per questo individua il proprio quadro di riferimento negli indirizzi strategici

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dati al territorio trentino dalla Provincia autonoma di Trento. Come si può leggere sul sito dedicato, il DRLab ha come mission quella di promuovere il Service Design come leva strategica della crescita economica e civile del Trentino e di facilitare il trasferimento e l’applicazione delle conoscenze in direzione del sistema produttivo, educativo e delle politiche pubbliche. A poco più di un anno dalla sua costituzione, il DRLab dell’università di Trento ha voluto presentare i risultati della sua attività applicata nei tre diversi settori di competenza: sistema educativo, sistema produttivo e il sistema delle politiche pubbliche. Il filo conduttore che accomuna i diversi settori è quello di uno sviluppo sociale attraverso il metodo del design. Per quanto riguarda il sistema educativo lo scopo è quello di integrare il mondo della formazione ed economia, attraverso lo sviluppo di nuovi formati design-based, garantendo così al territorio l’innovazione didattica di cui esso ha bisogno. Diversamente accade nel campo produttivo, dove il sistema dei servizi è un settore in costante espansione anche in Trentino e la logica di servizio è ormai riconosciuta come trasversale a tutti i settori produttivi, nella visione di una qualità diffusa. Ultimo ma non meno importante: il DRLab si pone come obiettivo quello di supportare le buone politiche e servizi secondo moderne metodologie di progettazione, fattore indispensabile a tutte le amministrazioni pubbliche, e contribuire in modo decisivo alla nascita del miglior ecosistema per lo sviluppo tanto economico quanto civile.


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Costituito il Competence Center del Nordest Tra le 29 imprese fondatrici anche tre aziende trentine associate a Confindustria Trento: Adige - Blm Group, EnginSoft e Optoelettronica Italia, dalla forte vocazione per la ricerca e sviluppo.

È STATO COSTITUITO

a Padova «Smact”, il Competence Center del Nordest specializzato in Social, Mobile, Analytics, Cloud e Internet of Things, che riunisce 40 partner pubblici e privati, tra cui otto atenei e due centri di ricerca di Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia-Giulia. La nascita di Smact rientra nell’ambito del piano Industria 4.0 e arriva dopo quella di BiRex, il Competence Center guidato dall’Università di Bologna, avvenuta l’11 dicembre. Smact si è costituito come società consortile per azioni, con sede legale al campus economico San Giobbe dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e sede operativa presso la Fiera di Padova. Il consiglio di gestione avrà sette membri e sarà guidato da Fabrizio Dughiero, prorettore al trasferimento tecnologico dell’Università di Padova, mentre il consiglio di sorveglianza sarà presieduto da Daniele Finocchiaro, presidente del Cda dell’Università di Trento. Smact potrà contare su circa 13 milioni di euro, di cui 7,5 concessi dal Mise e altri 5 conferiti dai partner privati. “Ci rallegriamo per l’avvio delle attività del Competence Center del Triveneto – ha dichiarato Roberto Busato, direttore generale di Confindustria Trento - che ha tra i

suoi soci fondatori l’Università di Trento e Fbk. Ci piace evidenziare che tra le 29 imprese fondatrici figurano anche tre aziende trentine associate a Confindustria Trento - Adige - Blm Group, EnginSoft e Optoelettronica Italia - dalla forte vocazione per la ricerca e sviluppo. La nascita del Centro di Competenza del Triveneto è un ulteriore, importante tassello del mosaico di iniziative pensate per favorire la collaborazione tra ricerca e impresa nelle tecnologie “Industria 4.0”: scenario all’interno del quale opera da tempo, sul versante produttivo, il Digital Innovation Hub costituito dalle Associazioni degli industriali di Trento e di Bolzano e che in Trentino ha sede a Palazzo Stella. Smact sarà per le imprese un nuovo, imprescindibile partner nei processi di impulso alla digitalizzazione e al trasferimento tecnologico.

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48 innovazione

Fbk: presentato il Bilancio di Missione La raccolta dei dati si sviluppa attorno a un obiettivo cardine, che è per la Fondazione Bruno Kessler lo sviluppo di un’economia circolare della conoscenza.

OLTRE 100 PARTNER

aziendali nazionali, più di 200 tra quelli internazionali, circa 360 progetti e 603 pubblicazioni, e ancora 25 spin-off che impiegano 150 lavoratori: sono questi solo alcuni dei numeri della Fondazione Bruno Kessler, fiore all’occhiello del sistema della ricerca trentina che si è presentata a gennaio attraverso lo strumento del tutto nuovo del Bilancio di Missione. Il documento punta a rendicontare il valore sociale generato dalla Fondazione per le varie categorie di stakeholder ed è uno strumento che vuole stimolare riflessione e dialogo tra tutti i portatori d’interesse. “Questa occasione è per noi particolarmente importante – ha spiegato il presidente di Fbk Francesco Profumo - perché in essa si rafforza e si riafferma l’identità della Fondazione quale organizzazione responsabile che, in un processo di riflessione interna improntato al miglioramento, rende conto di come i risultati della sua azione si proiettano concretamente sulla società e sul proprio futuro”. La raccolta dei dati realizzata per il Bilancio di Missione si sviluppa attorno a un obiettivo cardine per la Fondazione: implementare l’economia circolare della

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conoscenza. Da una parte vi è lo sviluppo dell’eccellenza scientifica e della formazione, dall’altra la trasformazione delle stesse in innovazione e progresso del territorio attraverso relazioni con aziende e organizzazioni locali e la creazione di spin-off. In occasione della presentazione Achille Spinelli, assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento, ha annunciato la costituzione di un Tavolo formato da accademici e esperti per aprire la ricerca trentina verso obiettivi di rilevanza mondiale, anche dal punto di vista economico”. Per quanto riguarda le relazioni con il mondo dell’imprenditoria, Ilaria Vescovi, vicepresidente di Fbk e di Confindustria Trento, ha citato le partnership in atto e la prospettiva di relazionarsi con aziende vicine allo standard locale, costituito principalmente da un tessuto di piccole e medie imprese. Alla presentazione del Bilancio di Missione hanno preso parte anche il presidente di Anvur Paolo Miccoli, il presidente del Consiglio italiano delle Scienze Sociali Luciano Hinna e Alberto Carli della Federazione Trentina della Cooperazione.


49 innovazione

A Trento si costruisce il cervello bionico L’obiettivo: ricostruire l’attività di elaborazione e immagazzinamento dati del cervello e offrire soluzioni nuove a problemi neurologici come amnesia ed epilessia.

UN CERVELLO BIONICO,

nel quale cellule cerebrali (i neuroni) comunicano attraverso segnali luminosi con circuiti ottici ed elettronici. Con la prospettiva di comprendere in modo più profondo il funzionamento del cervello e di offrire soluzioni nuove a problemi neurologici come amnesia ed epilessia. È l’obiettivo avveniristico al quale punta “Backup”, progetto interdisciplinare coordinato da Lorenzo Pavesi, professore del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento. Nei mesi scorsi ha vinto un finanziamento del Consiglio europeo della ricerca di 2 milioni e mezzo per cinque anni. Nelle scorse settimane è stata pianificata l’attività di ricerca e assunto il personale di ricerca, ora il gruppo ha cominciato il lavoro sperimentale. “Backup” vuole svelare la relazione tra connettività cerebrale e funzione mediante la fotonica integrata (il titolo completo è, infatti, “Unveiling the relationship between brain connectivity and function by integrated photonics”). Si punta a costruire un sistema ibrido elettronico-fotonico-biologico, un chip in grado di emulare il modo in cui il cervello elabora e memorizza l’informazione per realizzare computer neuromorfici, ovvero che si ispirano al cervello e riescano a

modificare le proprie connessioni sulla base delle esperienze. “L’obiettivo - spiega Pavesi – è di realizzare un sistema ibrido che sia in grado di sostituirsi alle funzioni cognitive del cervello attraverso l’uso di reti artificiali. Lavoreremo “in vitro”, cioè su modelli che si realizzano in laboratorio, con un gruppo di ricerca tutto interno all’Università di Trento. Un primo passo sarà effettuare esperimenti nei quali si faranno interagire circuiti fotonici con tessuti neuronali. In questo modo si realizzeranno reti neurali artificiali dove le varie piattaforme (fotoniche, elettroniche e biologiche) verranno integrate per ottimizzare le loro prestazioni. Questo progetto ha un contenuto altamente interdisciplinare e vede coinvolti ricercatori di vari dipartimenti dell’ateneo”. Poi entra nel dettaglio: “In questo progetto tratteremo la questione fondamentale di quale sia il ruolo dell’attività e della plasticità dei neuroni nell’elaborazione e memorizzazione delle informazioni nel cervello. Svilupperemo una piattaforma di calcolo ibrida: circuiti fotonici integrati saranno interfacciati sia a circuiti elettronici sia a circuiti di neuroni biologici per emulare le funzioni cerebrali e sviluppare architetture in grado di riprodurre i processi cognitivi neuronali”. Conclude con uno sguardo al futuro: “La visione a lungo termine è che le reti fotoniche neuromorfiche ibride, tra le varie cose, chiariranno il modo in cui il cervello pensa e controlleranno e integreranno specifiche funzioni neuronali offrendo quindi soluzioni nuove a una serie di problemi neurologici”.

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education

education

Tu Sei: progetti in vetrina Tra i progetti vincitori dell’ultima edizione, i lavori del Pavoniano Artigianelli con Printer Trento, del Cfp Veronesi con Santoni Vetri Snc, del Degasperi di Borgo Valsugana con Wlp Srl.

CONCLUDIAMO,

con questo numero, la presentazione dei lavori che maggiormente si sono distinti nell’ambito della decima edizione del “Tu Sei”, progetto promosso da Confindustria Trento e Provincia autonoma di Trento per favorire le relazioni, e la collaborazione, tra il mondo della scuola e il mondo dell’impresa. Un progetto di successo, che ha ricevuto anche gli elogi del MIUR. Istituto Pavoniano Artigianelli per le arti grafiche Trento in collaborazione con Printer Trento Srl Il progetto nasce con l’obiettivo di creare intesa e soddisfazione reciproca fra Azienda e Scuola, con progetti che mettano in azione l’autonomia e la capacità di fare degli studenti e delle studentesse. Anche questa volta Artigianelli si è dimostrata partner ideale per questo tipo di processi. Sei allievi e allieve della sezione ArtImpresa dell’Istituto professionale Artigianelli

hanno collaborato con Printer Trento al design e alla produzione di un oggetto promozionale della filosofia aziendale. Le idee si sono avvicendate senza sosta: una maglietta, un manifesto e uno slogan per l’impresa partner. Le parole chiave che hanno guidato l’intervento sono state: raffinatezza, eleganza, organizzazione. Non solo: oltre a richiedere un’elevata qualità del design, Printer ha posto l’obiettivo di realizzare i materiali in tempi brevi, per raggiungere il prima possibile l’utente finale. L’azienda ha voluto così far sperimentare ai giovani il rigore della tempistica e la ricerca della raffinatezza, requisiti fondamentali per durare nella competizione commerciale: un bagaglio culturale, questo, che agli allievi tornerà utile in futuro. Lavorando in team e superando non poche difficoltà, tramite brainstorming, schizzi, bozzetti e prove, i giovani hanno dunque realizzato un prodotto che potrà davvero essere utilizzato. CFP “G. Veronesi” Rovereto in collaborazione con Santoni Vetri Snc Il progetto nasce da una particolare collaborazione tra gli allievi di due classi complementari, una terza MADE e una terza elettrici del Veronesi e la Santoni Vetri di Arco. Le classi sono state impegnate nella realizzazione di uno specchio intelligente. “Specchio delle mie brame” lo hanno definito, pensando agli sportivi che ci si guardano sperando che rifletta l’immagine di un sé perfetto per performances sempre al top. A fianco della scuola un’azienda che si è lasciata conquistare dal progetto, merce rara nei nostri tempi. Gli allievi hanno mostrato grande interesse per il progetto e sono stati guidati grazie a un confronto continuo. Nel percorso gli studenti hanno po-

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tuto saggiare tutte le competenze di cittadinanza europea, dal lavorare in team all’approccio multidisciplinare, dal progettare, al comunicare dall’acquisire e interpretare informazioni, fino alle lingue straniere. L’Associazione pensa che questo tipo di formazione e competenze acquisite sarà di fondamentale importanza nel futuro di questi ragazzi. Una formazione a tutto campo che fa la differenza. Tra i fattori di valutazione, “Tu sei” considera l’originalità innovativa e creativa; l’intraprendenza di allievi e la loro capacità di affrontare e risolvere i problemi, report finali adeguati, raggiungimenti veri. E in questo progetto c’è tutto.

all’utilizzo di linguaggi di programmazione quasi del tutto nuovi”. Nonostante le difficoltà sono riusciti, proprio come vuole il set di criteri di valutazione di “Tu sei”, a finalizzare il progetto. In questo caso gli studenti hanno potuto sviluppare le competenze europee di cittadinanza, tra le quali ci sono quelle del lavorare in team, l’acquisire e interpretare informazioni dell’imparare a imparare, del progettare e risolvere problemi. Sopra tutte, ovviamente, la competenza digitale sulla quale l’azienda ha puntato molto. Studenti, docente e impresa, dunque, vincono la scommessa e, insieme, il difficile primato in “Tu sei”.

Istituto di istruzione “A. Degasperi” Borgo Valsugana con Wlp Srl Il progetto nasce da una collaborazione biennale tra l’Istituto Degasperi di Borgo e Wlp Srl. L’azienda costruisce e commercializza macchinari per l’abbattimento delle polveri. La sfida che ha visto impegnati due stagisti dell’istituto era realizzare un programma mobile capace di condurre i rappresentanti dell’azienda alla sede dei propri clienti nel più breve percorso possibile e quindi con minor consumo energetico, minore inquinamento, minor quantità di polveri immesse nell’atmosfera. “Nella realizzazione del sito web – spiegano i due studenti - abbiamo incontrato diverse difficoltà dovute soprattutto

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internazionalizzazione

internazionalizzazione

Iran Desk: il convegno a Palazzo Stella Molte delle difficoltà che una Pmi si trova oggi ad affrontare sono legate ad una parziale comprensione delle dinamiche economiche intervenute nel paese a partire dallo scorso maggio e non alle sanzioni.

NEL QUADRO

del Piano Operativo Internazionalizzazione Pmi Trentine, Trentino Export e Confindustria Trento organizzano per venerdì 15 febbraio 2019 alle ore 09.30, presso la sala Video di Palazzo Stella, il convegno “Iran Desk”. All’incontro sarà presente Luca Miraglia, referente Trentino Export per l’Iran. Il 5 novembre 2018 l’America ha ripristinato le sanzioni sull’Iran. Per un periodo di sei mesi l’Italia, con altri sette stati, beneficerà di una speciale esenzione (Special reduction exemption) e potrà continuare ad approvvigionare petrolio dall’Iran; i proventi non potranno essere rimpatriati ma dovranno essere impiegati per pagare le esportazioni italiane di prodotti consentiti. Il cambiamento obbligato nei piani di sviluppo economico e la profonda ridefinizione dello scenario competitivo aprono opportunità inedite ed interessanti, soprattutto per le piccole e medie imprese. Operare con l’Iran continua a essere lecito, secondo la normativa Europea, e le stesse sanzioni americane si limitano a pochi, seppur importanti, settori industriali. Molte delle difficoltà che una Pmi attiva nel paese si trova oggi ad affrontare sono legate ad una parziale comprensione delle dinamiche economiche intervenute in Iran a partire dallo scorso maggio, e non

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alle sanzioni sul paese. L’incontro verterà sulle seguenti tematiche: inquadramento economico e geopolitico; situazione politica ed economica in Iran (trend valutario, inflazione, blocchi all’import, categorie sussidiate…); quadro normativo (Italia, Ue, sanzioni Usa, regolamento di blocco Ue); esenzione italiana (Special Reduction Exemption); strumenti finanziari e bancari (diretti e indiretti, Special Purpose Vehicle); export compliance e enhanced due diligence. La Repubblica Islamica rientra tra le prime venti economie mondiali (la seconda nel Medio Oriente), con caratteristiche che la proiettano verso un graduale processo di modernizzazione. La composizione demografica della popolazione, l’alto livello di alfabetizzazione e istruzione (un mercato di poco meno di 80 milioni di abitanti di cui più del 60% sotto i 30 anni), la posizione geografica strategica (crocevia tra oriente e occidente), l’abbondanza di risorse naturali (quarto produttore di petrolio al mondo e secondo per riserve di gas naturale) e la presenza di una rete sufficientemente sviluppata di infrastrutture, trasporti e telecomunicazioni, risultano fattori positivi e di grande interesse per le aziende italiane. A seguito dell’incontro vi sarà la possibilità per le aziende interessate di avere degli incontri personalizzati e gratuiti tesi all’approfondimento delle tematiche trattate e delle potenzialità del mercato (gz).

Per informazioni

Confindustria Trento - Area Internazionalizzazione T 0461 360000 estero@confindustria.tn.it Trentino Export T 0461 931011 zagonel@trentinoexport.it


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Una porta per il business nel continente africano L’Egitto è un Paese di 90 milioni di potenziali consumatori con un’età media molto bassa e un Pil in continua crescita: è quindi un mercato ideale per le produzioni trentine di qualità.

L’EGITTO

rappresenta il primo partner per l’export italiano nell’area e una porta di accesso a oltre 600 milioni di potenziali consumatori delle 26 nazioni africane che aderiscono al mercato unico di libero scambio del Tfta (Tripartite free trade area). I rapporti fra Italia e Egitto sono più stretti di quanto si possa pensare e le nostre esportazioni verso Il Cairo coprono un ampio spettro merceologico. In particolare i nostri prodotti industriali sono destinati essenzialmente alle industrie. Oltre a ciò, punti di forza del paese nord africano sono: politiche di attrazione degli investimenti stranieri, sviluppo della piccola e media industria egiziana sul modello italiano, agevolazioni agli investimenti stranieri, importanza del mercato interno, posizione centrale in ambito regionale, basso costo dell’energia e complementarietà del sistema produttivo italiano ed egiziano. L’Egitto è un Paese di 90 milioni di potenziali consumatori con un’età media molto bassa e un Pil in conti-

nua crescita. Si tratta quindi di un mercato ideale per le produzioni trentine di qualità. L’Italia è tradizionalmente un partner commerciale privilegiato ed affidabile dell’Egitto, di cui per molti anni è stato il primo partner europeo. Nel 2017 l’interscambio totale, pari a poco meno di 5 miliardi di euro, è stato costituito per 2,917 miliardi di euro da nostre esportazioni e per 1,824 miliardi di euro da importazioni italiane dall’Egitto (Fonte Maeci). In particolare, oltre il 30% del nostro export verso l’Egitto è costituito da macchine industriali, particolarmente apprezzate sul mercato sia per affidabilità sia per duttilità: viene premiata la tradizionale capacità italiana di rispondere ad esigenze specifiche del committente. Di rilievo sono anche le nostre esportazioni di motori e generatori nonché di auto e di prodotti alimentari freschi. Per quanto attiene alle nostre importazioni dall’Egitto, va innanzitutto rilevato che oltre il 40% è costituito da prodotti petroliferi grezzi o lavorati. Di rilievo poi sono i nostri acquisti di filati tessili e abbigliamento. Va, infine, sottolineata il flusso crescente di importazioni di frutta e ortaggi, pur se va sottolineato che in taluni casi l’Italia è solo il punto di approdo per prodotti destinati ad altri mercati dell’Europa centrale. Per sostenere quindi le imprese già operanti o che intendono approcciare questo mercato, Trentino Export, braccio operativo sui mercati esteri di Confindustria Trento, si è dotata di un nuovo referente per l’Egitto a Il Cairo. Tramite questo nuovo desk Trentino Export è in grado di supportare le aziende interessate a questo mercato con sondaggi di mercato ed organizzazione di incontri Business to Business, affiancamento delle aziende nella fase post incontri Business to Business ed assistenza nelle materie doganali, fiscali, legali e di accesso al credito. (gz)

Nuovo referente Trentino Export in Corea del Sud Con il nuovo anno Trentino Export si è dotato di un nuovo referente a Seul per sostenere l’export delle aziende trentine in Corea del Sud. Nel 2017 la crescita nel Paese asiatico è stata del 3,1% e le proiezioni confermano tali livelli anche per il biennio 20182019 (Fonte MAECI). Trentino Export si propone così attraverso il suo collaudato metodo, che ad una prima fase di sondaggi di mercato ed organizzazione di incontri Business to Business prevede anche un affiancamento delle aziende nella fase post B2B, di aiutare le imprese trentine nel loro processo di internazionalizzazione anche su questo mercato. A tal proposito per il mese di marzo sarà organizzata una giornata di consulenze personalizzate e gratuite per approfondire le potenzialità economiche della Corea del Sud. (gz) TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB-MAR 2019


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economia

economia

Brexit: quali conseguenze per le imprese Il Centro Studi Confindustria ha tracciato i possibili scenari che si aprono per il mondo produttivo italiano, che potrebbe non essere pronto a sfruttare al meglio le opportunità di questo evento epocale.

AD OGGI

non ci sono ancora accordi sulla modalità di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Il futuro si fa sempre più incerto e per la grande maggioranza a rimetterci è solo l’economia britannica. In questi mesi la sterlina è ai minimi storici, mettendo a rischio gli sforzi della Banca d’Inghilterra volti a contenere l’inflazione. Infatti, nei primi mesi della Brexit l’inflazione aveva accelerato superando la soglia del 3% con ripercussioni immediate sulla fiducia dei consumatori e sulla loro capacità di spesa. Inoltre il Pil, a partire dal 2016, non ha fatto altro che rallentare soprattutto per le componenti di consumi e investimenti, entrambi vulnerabili all’elevata incertezza. La prolungata incertezza e gli effetti che questa già produce riguardano da vicino l’Italia e, più in generale, tutti gli altri paesi dell’Unione Europea. In questo senso vanno considerati il più elevato grado di complessità a cui dovranno far fronte le imprese multinazionali e operanti su catene del valore con attività tra Uk e Ue, i rischi per le imprese esportatrici italiane verso il Regno Unito, e, seppure non compensative degli effetti negativi della Brexit, le possibili opportunità che potrebbero derivare dai cambiamenti in atto. Le sfide che le imprese italiane ed europee dovranno affrontare sono di due ordini, e sono connesse al cambiamento delle regole di accesso al mercato britannico. Ci sono prima di tutto i problemi per le imprese multinazionali che hanno scelto il Regno Unito come base logistica o comunque hanno delle attività nel territorio britannico e sono parte di catene di valore distribuite su base europea (si pensi al caso Airbus, che nel Regno Unito impiega 14mila addetti e ha espresso preoccupazione su possibili rallentamenti). Ci sono poi i big player del settore bancario (JPMorgan e Goldman Sachs per fare

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due nomi) che hanno ripetuto più volte la volontà di spostare a Francoforte i loro head quarter europei. Non sono le sole: sicuramente molte grandi corporation finanziarie decideranno di spostarsi per continuare a servire i loro clienti europei e ciò non avverrà a costo zero. In seconda battuta ci sono tutti gli ostacoli che le imprese esportatrici europee si troveranno a dover affrontare quando il Regno Unito uscirà dal mercato unico. L’incertezza sulle modalità e l’eventualità di un “no deal” riapre un

La prolungata incertezza e gli effetti che questa già produce riguardano da vicino l’Italia e, più in generale, tutti gli altri paesi dell’Unione Europea. possibile scenario nel quale, almeno per un periodo e per determinate categorie di prodotto, si potrebbe finire per dover utilizzare le regole tariffarie del Wto (Organizzazione mondiale del commercio). Nel caso peggiore in mancanza di un accordo, allo scadere della data prevista potrebbe essere vietato l’ingresso nell’Ue di molte merci e di molti animali soggetti alla normativa sanitaria e fitosanitaria. In qualunque caso verranno istituiti controlli molto severi per il rispetto delle condizioni applicabili alle importazioni dai paesi terzi, le quali dovranno essere sottoposte ai controlli effettuali dalle autorità degli Stati membri ai posti d’ispezione frontalieri. Ricordiamo che il Regno Unito rappresenta un importante mercato di sbocco per l’Italia. Nel 2017


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l’export made in Italy verso il mercato britannico ammontava a 23,1 miliardi di euro e nel periodo 2012-2017 ha ricoperto una media annua di oltre il 5% dell’export italiano nel mondo. L’introduzione di dazi e tariffe nel caso non si raggiunga un accordo di libero scambio avranno un peso differente a seconda dei diversi comparti dell’export italiano. Ad oggi, il comparto delle “bevande, vini e bevande spiritose” è quello che potrebbe risentire maggiormente degli effetti legati alla Brexit. Questo settore infatti attrae circa il 12% dell’export italiano e inoltre se venissero attuati i regolamenti tariffari tra EU e resto del mondo, le bevande sarebbero tra i beni sottoposti a barriere tariffarie più elevate (circa 19%). A cascata anche i comparti del” agrifood”, del “legno e arredo”, degli “autoveicoli” e “altri mezzi di trasporto” potrebbero risentire dell’uscita dal Single Market. I cambiamenti in corso potrebbero generare anche delle opportunità, prima tra tutte quella per i paesi che resteranno nella Ue di attrarre imprese multinazionali che hanno intenzione di abbandonare l’economia britannica. L’uscita del Regno Unito

dall’Ue potrebbe infatti mettere in moto la riallocazione, almeno parziale, degli Ide (Investimenti Diretti Esteri). Secondo questo scenario ci saranno opportunità di maggiori capitali esteri in entrata per i paesi dell’Ue. Il Centro Studi Confindustria ha stimato che l’effetto netto della Brexit per l’Italia potrebbe determinare un aumento di Ide pari a 26 miliardi di euro, che si tradurrebbe in un aumento annuo del valore aggiunto di 5,9 miliardi (pari al 0,4% del Pil). Tutte queste considerazioni di possibili vantaggi vanno posizionate all’interno di un contesto ben preciso, che vede l’Italia impreparata a sfruttare al meglio tutte le opportunità che mette a disposizione un avvenimento cosi epocale come la Brexit. L’Italia infatti soffre uno svantaggio competitivo nel settore dei servizi finanziari rispetto ad altri paesi europei. Inoltre, ma non di secondaria importanza, l’Italia insieme al Regno Unito è diventato il secondo paese europeo tra i più critici rispetto all’attuale architettura istituzionale dell’Unione (ricordiamo la presa di posizione durante le negoziazioni legate all’approvazione della Legge di bilancio).

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we|b|ook Internet delle cose, intelligenza artificiale, robotica, realtà virtuale: è il nostro

4.0 La nuova rivoluzione industriale

mondo sempre più digitale e interconnesso. Riflettendo sulle rivoluzioni industriali

Patrizio Bianchi

gioco vi siano profondi rivolgimenti sociali e territoriali, non solo la tecnologia.

Il Mulino, 2018 119 pagine, 11,00 euro

Oggi la quarta rivoluzione ci obbliga a ripensare radicalmente stili di vita, modelli

del passato, a partire da quella inglese del XVIII secolo, il libro mostra come in

educativi, modi di consumare, produrre, lavorare, interagire. Cruciali il ruolo dell’informazione e della politica.

Da quando Marketing 3.0 ha diffuso in tutto il mondo l’idea del “marketing

Marketing 4.0: Dal tradizionale al digitale

umanistico” nuovi strumenti e tecnologie avanzate permettono di raccogliere informazioni più precise sui nostri clienti: chi sono e come prendono le decisioni d’acquisto. Paradossalmente l’analisi dei big data consente di creare prodotti e

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servizi sempre più personalizzati, e Marketing 4.0 espone con autorevolezza una metodologia che permette di accompagnare i clienti nel percorso dalla brand awareness alla brand advocacy.

Quella che stiamo vivendo non è solo una rivoluzione tecnologica fatta di nuovi oggetti, ma il risultato di un'insurrezione mentale. Chi l'ha innescata - dai pionieri

The Game

di Internet all'inventore dell'iPhone - non aveva in mente un progetto preciso se

Alessandro Baricco

non questo, affascinante e selvaggio: rendere impossibile la ripetizione di una

Einaudi, 2018 325 pagine, 18,00 euro

tragedia come quella del Novecento. Niente più confini, niente più élite, niente più caste sacerdotali, politiche, intellettuali. Uno dei concetti più cari all'uomo analogico, la verità, diventa improvvisamente sfocato, mobile, instabile. I problemi sono tradotti in partite da vincere in un gioco per adulti-bambini. Perché questo è The Game.

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