OTTOBRE | NOVEMBRE 2017 ANNO 58 | N°05
Nuove opportunità sulle vie del futuro Le infrastrutture che vogliamo per un Trentino più connesso e più competitivo
Economia
Vendemmia: un’annata complicata, ma di qualità
Industria 4.0
È nato in regione il Digital Innovation Hub
Internazionalizzazione
Tutti in Russia nonostante le sanzioni
informazioni commerciali investigate indagini per recupero crediti investigazioni private e aziendali
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sommario
03
editoriale 7
associazione
Infrastrutture sostenibili
il punto 9
39
Gli effetti degli scenari economico-finanziari
41
Prezziario provinciale: il contributo degli industriali
43
Tutto per crescere. E di più
Industria e bene comune
economia copertina
44
10
Tunnel del Brennero: si apre il dibattito
13
Un progetto in Progress
territori
rubriche 17
Nuove vie per la creatività lagarina
10 copertina speciale Industrie varie
17 territori 20 speciale industrie varie 31 industria 4.0 34 internazionalizzazione
20
La Sezione delle inedite convergenze
23
Verso il Polo della Mobilità provinciale
24
Per un “corridoio a emissioni ridotte”
26
Una lunga tradizione di accoglienza sanitaria
28
L’impresa culturale motore di sviluppo
39 associazione 44 economia 50 aziende
industria 4.0 31
70 education
aziende 50
Una festa all’insegna della riflessione
53
Inaugurata la sede di Autoindustriale
55
Intube XVII: Open House a Levico
56
La fabbrica trentina dello spettacolo
58
In Trentino per essere leader
61
Intermediazione: anche a Trento c’è Tempor
piccola industria 64
Imprese dell’arco alpino a confronto
welfare 66
Nasce la landing page #WelfareTrentino
67
Quando il welfare aziendale è “professionalizzante”
È nato il Digital Innovation Hub
education
64 piccola industria 66 welfare
Vendemmia: un’annata complicata
internazionalizzazione
70
A Trento le Olimpiadi di Informatica
34
Tutti in Russia nonostante le sanzioni
71
Tu Sei: il decennale
37
Vini trentini alla conquista del Brasile
72
A Trento il progetto Erasmus+ Sword
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2017
04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 58 | N. 5 Ottobre – Novembre 2017
Direttore Responsabile
OTTOBRE | NOVEMBRE 2017 ANNO 58 | N°05
Alessandro Santini Comitato di Redazione
Redazione
Silvia Bruno
Nuove opportunità sulle vie del futuro Le infrastrutture che vogliamo per un Trentino più connesso e più competitivo
Direzione, Redazione e Amministrazione
Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 Internet: www.trentinoindustriale.com e–mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it Progetto grafico
GRAFFITI – It’s Communication
Economia
Vendemmia: un’annata complicata, ma di qualità
Industria 4.0
È nato in regione il Digital Innovation Hub
Internazionalizzazione
Tutti in Russia nonostante le sanzioni
illustrazione ed elaborazione: GRAFFITI
Stefania Segata Roberto Busato Paolo Angheben Pierangelo Baldo Andrea Marsonet Eduard Martinelli
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Autorizzazione del Tribunale di Trento N. 71 del 10 febbraio 1990
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editoriale
07
Infrastrutture sostenibili Lo sviluppo equilibrato e sostenibile di un territorio è strettamente legato alla propria rete infrastrutturale. Ciò non significa che per minimizzare l’impatto sul territorio le infrastrutture debbano essere tenute ai minimi termini. Al contrario, non investire sull’ammodernamento della rete significa semplicemente non riuscire a governare i flussi in maniera adeguata. Il progetto attualmente più importante per il Trentino è, senza dubbio, quello del tunnel del Brennero. Un progetto di rilevanza europea, già finanziato e in fase di realizzazione, che attraverserà la Valle dell’Adige con tratte a cielo aperto e in galleria. Nonostante la sua importanza, da noi se ne parla poco. È partendo da questa considerazione che nelle scorse settimane Confindustria Trento ha promosso un convegno sul Tunnel del Brennero, per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori e per consentire a istituzioni, categorie economiche, professionisti e cittadini di condividere una visione per il nostro territorio. È un’opportunità da cogliere, ma dobbiamo farlo subito. Il rischio, altrimenti, è di subire decisioni prese altrove. Dedichiamo questo numero di Trentino Industriale al tema delle infrastrutture perché nella nostra provincia si stanno giocando anche altre partite importanti: la Valdastico e di conseguenza la Valsugana, la Loppio-Busa, il potenziamento dell’Autobrennero e del trasporto pubblico. Senza dimenticare l’intermodalità, che consente di conciliare sviluppo e sostenibilità. I territori più avanzati, infatti, hanno adottato da tempo un approccio integrato in base al quale gomma, rotaia, trasporto aereo e marittimo fanno parte di un’unica strategia. In Trentino talvolta si ha l’impressione che certi temi, come la Valdastico, siano un tabù. Meglio non parlarne. Intanto i problemi restano e i flussi non si fermano. È sufficiente viaggiare sulla Valsugana per rendersene conto. Siamo invece convinti che solo con un confronto sereno e costruttivo sarà possibile risolvere i problemi attuali delle nostre infrastrutture. Per puntare a una rete che ci consenta di muoverci sul nostro meraviglioso territorio in maniera equilibrata e sostenibile dal punto di vista ambientale.
Giulio Bonazzi Presidente di Confindustria Trento
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il punto
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Industria e bene comune Spesso ho il privilegio di visitare le aziende associate che operano sul nostro territorio. È sempre un’esperienza estremamente interessante ed istruttiva, grazie alla capacità organizzativa e tecnologica raggiunta negli anni dall’industria trentina. In particolare, negli ultimi tempi mi ha colpito il fatto che molte realtà abbiano scelto di dedicare una risorsa umana alla gestione di temi quali la sostenibilità, la responsabilità sociale, il benessere dei dipendenti, la qualità. Si va radicando insomma una cultura d’impresa profonda, che sperimenta nuove pratiche per investire sulle persone e sulla qualità del vivere, dentro l’azienda e fuori; che gioca la carta dell’innovazione per tutelare l’ambiente, investendo sull’efficienza e il risparmio energetico, sulle fonti alternative, sull’economia circolare. È come se le imprese avessero messo sullo stesso piano della produttività e della competitività la loro anima sociale, il loro senso del bene comune. Non lo ostentano. L’ho ricordato altre volte anche sulle pagine di questo giornale: chi si occupa del “fare” è raramente interessato all’opportunità del “comunicare”. Questo spirito di responsabilità, però, va raccontato, perché si rischia altrimenti che prevalga l’opinione di chi accusa la nostra categoria di cercare nel pubblico solo aiuto. Illazioni che non fanno male solo alle aziende, ma a tutto il sistema. In questo numero di Trentino Industriale apriamo il dibattito sul futuro della terra in cui viviamo. Stimoliamo il confronto sulle grandi opere che passeranno per la nostra Provincia: il tunnel del Brennero e la tangenziale di Rovereto, per fare qualche esempio. Ancora, raccontiamo di nuove aperture e di nuovi associati, di imprese che colgono l’occasione di importanti anniversari per sensibilizzare i propri dipendenti ai temi della salute e della sicurezza sul lavoro, di grossi gruppi industriali che investono nella formazione dei propri talenti. Diamo conto anche dell’avvio dei servizi del nuovo Digital Innovation Hub regionale, che alle imprese fornirà consulenze e soluzioni in chiave 4.0. Insistiamo tanto su questa nuova “rivoluzione industriale” anche e proprio perché essa offre alle imprese strumenti a supporto della sostenibilità e della responsabilità sociale. Insomma, la direzione è chiara. E ci sembra quella giusta.
Roberto Busato Direttore Generale di Confindustria Trento
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10
copertina
copertina
Tunnel deI Brennero: si apre il dibattito Emerge, nel confronto animato a Palazzo Stella da Confindustria Trento, il senso di un’intesa istituzionale impegnata a traguardare il futuro della città e del territorio.
PER
il nostro territorio si tratta dell’opera in- razione del tunnel prevede due gallerie princifrastrutturale più importante per i decenni a pali a singolo binario collegate tra loro ogni 333 venire, eppure in Trentino se ne parla davvero metri tramite cunicoli trasversali di collegamenpoco. to. La costruzione della nuova linea ferroviaria Per fare il punto sullo stato dell’arte del progetto avverrà progressivamente e tramite diversi sube dei lavori, in particolare in riferimento alle lotti. In linea di massima possono essere indivitratte di accesso e alle opere che interesseranno duati tre grandi tratti: la tratta di accesso Nord la nostra provincia, ma anche per stimolare un (tra Monaco e Innsbruck), la Galleria di Base del dibattito tra gli attori economici, Confindustria Brennero (Circonvallazione Innsbruck – FortezTrento ha organizzato oggi a Palazzo Stella l’in- za), la tratta di accesso Sud (Fortezza – Verona). contro “Il Tunnel del Brennero - Opportunità “Siamo protagonisti di un progetto complesso, per il Trentino”. articolato, difficile - ha spiegato Ezio Facchin, “Abbiamo una grossa responsabilità nell’affron- commissario straordinario, nominato dal Gotare qualsiasi decisione - ha detto Enrico Zobele, verno proprio per pianificare le opere di accesso vicepresidente di Confindustria Trento, aprendo al Tunnel -. Anche per quanto concerne i lotti i lavori -. Dal nostro punto di vista l’opera può di completamento, bisogna esaminare e pianimigliorare la qualità della vita dei cittadini e la competitività delle imprese, ma occorre che si faccia una seria riflessione sui tracciati e sugli interventi che si dovranno realizzare in Tren- Zobele: "Il Tunnel e le opere tino. Il Tunnel e le opere che vi sono connesconnesse sono destinate ad se sono destinate ad avere importanti ricadute economiche e sociali: bisogna pertanto agire avere importanti ricadute con lungimiranza, senza guardare agli interessi economiche e sociali: bisogna di parte e alle implicazioni di breve periodo. È importante che vi sia un ampio dibattito, al- agire con lungimiranza, senza largato a tutte le componenti dell’economia e guardare agli interessi di parte della società, oltre che alle istituzioni: desideriamo contribuire con osservazioni e proposte, e alle implicazioni di breve auspichiamo idee coraggiose e utili, anche e so- periodo" prattutto in considerazione di tutti gli interventi che possono migliorare la viabilità nelle aree di Trento e Rovereto”. Il progetto del Tunnel è stato illustrato dal rap- ficare le tratte di accesso in un’ottica di lunga presentante di RFI, Aldo Isi. La Galleria di Base portata: quali sono, dobbiamo chiederci, gli indel Brennero è una galleria ferroviaria in piano terventi più interessanti da adottare, anche alla che collegherà Fortezza a Innsbruck. La configu- luce delle caratteristiche urbanistiche, della Val
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(c) BBT SE/Bianchi
copertina
d’Adige nello specifico? Teniamo presente che il progetto con le tratte di accesso non si esaurirà in 10-15 anni ma in 20, anche 30 anni. Per cogliere le opportunità dell’opera occorre, da parte della comunità, coesione e convergenza di vedute”. L’infrastruttura appare un’occasione straordinaria per la riqualificazione urbanistica del nostro territorio: di qui anche l’invito alla partecipazione del sindaco di Trento Alessandro Andreatta, che ha esposto la sua visione di città del futuro, servita da una line ferroviaria centrale sotterranea e una linea ferroviaria di aggiramento della città. Uno schema ampiamente condiviso anche dall’assessore provinciale a Infrastrutture e Ambiente Mauro Gilmozzi, che è intervenuto per offrire un inquadramento della politica dei traporti messa a punto dalla Provincia. “Un punto di partenza fondamentale - ha aggiunto Facchin -, a seguito del quale nei prossimi mesi lavoreremo per un approfondimento necessario a tracciare un percorso progettuale e realizzativo basato sul consenso, sul riconoscimento dei valori che questo progetto riuscirà a produrre, su una larga intesa istituzionale impegnata a traguardare il futuro della città e del territorio nei prossimi venti anni”. Sono dunque intervenuti il presidente della
Fondazione Luigi Negrelli Antonio Armani e i presidenti degli Ordini degli Architetti e dei Geologi Susanna Serafini e Stefano Paternoster. Questi ultimi hanno colto la complessità dell’iniziativa, ma anche le opportunità che il progetto presenta per il ridisegno della mobilità e della struttura urbana, la cui riqualificazione non può che garantire gli alti livelli di qualità della vita che caratterizzano Trento e il territorio di riferimento. “Interventi come quelli che interessano la Valle dell’Adige – conclude Facchin - necessitano di una visione di sistema e di territorio; lanciare dei progetti senza che la visione sia sufficientemente matura può determinare delle conseguenze irreversibili. Tenendo conto del nuovo documento di Pianificazione Strategica delle Infrastrutture approvato dal Governo lo scorso aprile, possiamo affermare che nel corso dei lavori del seminario si è avuta la netta percezione che la visione di sistema e del territorio ora c’è e che il progetto di Trento è maturo per partire. Il cosiddetto ritardo delle tratte trentine non è stato negativo, anzi ha permesso di far emergere nuove idee. Ritardare i prossimi passi sarebbe, invece, deleterio. Ma sono certo che da oggi partiamo con il piede giusto!”.
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13 copertina
Un progetto in progress In occasione della realizzazione del nuovo corridoio ferroviario Verona Monaco potremmo assistere ad un cambio di passo dell’economia e della cultura stessa. di EZIO FACCHIN, Commissario straordinario del Governo per le opere di accesso al Tunnel del Brennero
scorse settimane è stata festeggiata la ricorrenza del 150° anno dall’apertura della ferrovia da Bolzano a Innsbruck: queste circostanze rappresentano, oltre che un evento di festa e di vicinanza, una testimonianza che ci sono progetti e opere in grado di segnare la storia e il futuro di interi territori. Oggi, come nel 1860, ci troviamo ad affrontare la grande impresa per la realizzazione del nuovo corridoio ferroviario del Brennero, con mezzi e disponibilità ben superiori, ma anche con problemi di carattere ambientale e politico più complessi. Anche noi dobbiamo vincere la sfida del futuro. Per questo devo ricordare l’impulso dato a questo progetto da Karel Van Miert che, tornando da Roma il 18 maggio del 2009, ebbe a dire “ Der Tunnel kommt!”, ben sicuro che non ci sarebbero più stati ripensamenti dopo la firma del protocollo di intenti, tuttora vigente. E in effetti il Tunnel va avanti. Oggi siamo a oltre il 30% dello scavo e quasi al 20% della spesa. Le opere civili sono state tutte appaltate. Ma solo nel
2010 è stato dato il via definitivo alla realizzazione delle gallerie principali per le quali ora si lavora sollecitamente. Il programma dei lavori è complesso e articolato e prevede il completamento delle opere civili nel 2024 con l’apertura all’esercizio nel 2026/27. La Galleria di Base, della lunghezza di 55 km ai quali si aggiunge la lunghezza della circonvallazione di Innsbruck per arrivare a 64 km, presenta oggi lo scavo di 75 km di gallerie su 230 necessari, le opere civili sono state tutte appaltate e i cantieri sono ormai completamente operativi. Il progetto del nuovo corridoio ferroviario del Brennero è realizzato nell’ottica di un graduale trasferimento di traffico dall’autostrada alla ferrovia. Tale scelta è ritenuta la più efficacie per centrare l’obiettivo di contenimento dell’inquinamento generale e per rispettare le caratteristiche del territorio. L’attuazione del progetto passa attraverso la realizzazione, oltre alla Galleria di Base del Brennero, anche di nuove opere ferroviarie quali il Quadru(c) BBT SE/Bianchi
NELLE
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plicamento Verona - Fortezza, il Quadruplicamento Innsbruck - Kufstein e il Quadruplicamento Kufstein - Monaco. Nell’area a nord del Brennero sono già disponibili quattro binari nel tratto tra Baumkirchen e Kundl, per una estesa di 40 km. Sono in corso progettazioni tra Kundl e Kufstein (35 km), mentre non è ancora ben definita la pianificazione degli interventi per il quadruplicamento da Kufstein a Monaco (90 km). Relativamente alle tratte di accesso sud, che interessano una estesa di 190 km: nel corso del 2017 è stato approvato dal Cipe il Progetto Definitivo del 1 Lotto da Fortezza a Ponte Gardena per 1.478 milioni. Si prevede di appaltare il progetto entro il 2019 e di iniziare i lavori nel 2020 per completarli nel 2026-2027. Per quanto riguarda gli altri Lotti disposti tra Ponte Gardena e Verona, è necessario accelerare le progettazioni e gli interventi per prefigurare un definitivo potenziamento del sistema ferroviario e spostare le quote di traffico pesante dall’autostrada alla ferrovia. Con l’Allegato al Def 2017, il Governo ha avviato un nuovo metodo per la programmazione e il finanziamento delle opere pubbliche. Per le opere avviate e approvate (Bbt e 1 Lotto) l’Allegato ha classificato i progetti sotto l’indicazione di invariante: devono cioè procedere con celerità verso la realizzazione. I progetti che non avevano raggiunto un sufficiente grado di maturità (consenso, autorizzazioni, finanziamento) sono stati classificati sotto l’indicazione di project review, cioè da rivedere se coerenti con le nuove linee guida per l’inserimento nel primo Dpp (Documento pluriennale di pianificazione). Nel caso dei Lotti prioritari tra Fortezza e Verona,
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il loro inserimento nel Cdp tra Mit e Rfi potrebbe esonerarli dall’obbligo del riavvio del progetto di fattibilità, ma non ai principi che hanno ispirato il nuovo metodo della pianificazione infrastrutturale. La mission che si è proposto il Governo è orientata al raggiungimento dei seguenti obiettivi: – Accessibilità ai territori, all’Europa e al Mediterraneo – Mobilità sostenibile e sicura – Qualità della vita e competitività delle aree urbane e metropolitane – Sostegno alle politiche industriali di filiera che vanno ottenuti attraverso azioni sinergiche. Analizzate brevemente le principali indicazioni della strategia governativa, è ora importante interrogarsi per verificare dove siamo posizionati e quali sono le iniziative che dobbiamo prendere per una concreta risposta di pianificazione del territorio e delle infrastrutture. Non è il caso di tergiversare nelle discussioni frontali, bensì di comprendere quali sono gli aspetti interessanti presentati dalla nuova strategia e individuare dei percorsi che possano portare alla rapida approvazione dei progetti nel rispetto delle nuove linee guida. Per i Lotti 2, 3 e 4 delle tratte di accesso, per complessivi 63,4 km, si renderà inoltre necessaria anche la procedura prevista dal D. Lgs. 50/2016 relativamente all’art. 22 – dibattito pubblico. Abbiamo ripreso gli incontri con la realtà veronese per accelerare la realizzazione del quadruplicamento tra Pescantina e Verona (San Massimo); in provincia di Bolzano sono aperte le iniziative riguardanti, in particolare, la stazione di Bolzano, ma anche diversi progetti interessanti la Val Venosta e la Val Pusteria.
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A Trento, dopo la revisione nel 2014 del progetto preliminare condiviso nel 2009, c’è l’esigenza di dare una risposta concreta a Rfi per la realizzazione delle circonvallazione di Trento e Rovereto, in particolare quella del capoluogo. La proposta del sindaco di Trento di riqualificare la città attraverso l’abbassamento delle linea storica nel tratto urbano, insieme alla costruzione interrata del Nordus verso Mattarello, non appena realizzata la circonvallazione di Trento, appare meritevole di attenzione e approfondimento e comunque coerente con la nuova strategia del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Si tratta di valutare se la futura nuova linea ferroviaria, prevista in galleria sotto la collina est della città, possa provvisoriamente esser utilizzata sia dai treni merci che passeggeri in servizio o transito su Trento, interrompendo il traffico ferroviario sulla linea storica per un periodo ben determinato. Ciò permetterebbe di realizzare il progetto previsto dal Prg di interramento del tratto urbano della ferrovia storica, abbinato alla nuova realizzazione, sempre interrata, del Nordus. A lavori ultimati, si dovrà riaprire al traffico pas-
seggeri la linea storica ormai contenuta sotto il piano campagna, mentre i treni merci bypasseranno la città all’interno dei nuovi tunnel. I vantaggi di tale proposta sono principalmente: – un notevolissimo abbattimento dell’inquinamento acustico; – la riqualificazione della storica stazione centrale anche come centro intermodale; – la permeabilità totale da est della città verso Adige; – il recupero di aree per una riorganizzazione urbanistica della città che inciderà positivamente anche sulle scelte del futuro Prg. Ora, poter definire sul piano programmatico un progetto così coordinato, sottoposto a un’efficace verifica di fattibilità e a uno stringente accordo sulle tempistiche di attuazione, permetterebbe di liberare enormi risorse di investimento, ancorate ad un quadro di pianificazione attendibile e stimolante. Potremmo assistere ad un cambio di passo dell’economia e della cultura stessa, coinvolta nella ricerca del significato e della bellezza delle opere che potranno caratterizzare tutto il territorio coinvolto da questo grande progetto.
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Nuove vie per la creatività lagarina Intervista a DARIO PICCINELLI, delegato del Territorio Vallagarina e Altipiani Cimbri. di SILVIA BRUNO
PICCINELLI,
in tema di infrastrutture viarie, oggi più che mai è necessario che vi sia piena coerenza tra i progetti di scala sovraterritoriale e le soluzioni adottate a livello particolare. Il caso della viabilità di Rovereto è emblematico. Esatto. In ogni caso, che si parli della viabilità in Vallagarina, di Valdastico, di corridoi d’accesso al tunnel del Brennero, l’auspicio della nostra Associazione è univoco. Crediamo nell’opportunità di un dibattito aperto e costruttivo, che tenga conto degli interessi di tutte le parti e che – soprattutto – abbia davvero a cuore priorità collettive. Mi riferisco alla tutela dell’ambiente e del paesaggio, alla vivibilità del territorio e all’efficienza dei servizi, alla qualità della vita di tutti i cittadini: siano i bambini o gli anziani, sia chi lavora o chi fa impresa, siano turisti o visitatori occasionali. In Vallagarina si sono fatti importanti passi avanti, in particolare a seguito della sottoscrizione del protocollo d’intesa del febbraio 2016 tra il Comune di Rovereto e la Provincia autonoma di Trento e la costituzione del gruppo di lavoro in cui siedono, insieme a loro, la Comunità di Valle, Trentino Trasporti e l’Università degli Studi di Trento. Gli obiettivi sono più che condivisibili: alleggerire il passaggio sulla Statale 12, spostare il traffico all’esterno della città, ridurre i flussi interni, incentivare le politiche della mobilità. È chiaro che tali obiettivi ora debbano seguire delle scelte, con pianificazione di investimenti e definizione dei tempi: nello specifico servono certamente importanti infrastrutture per togliere dalla città il flusso in continuo aumento della SS12 e al tempo stesso consentire una nuova mobilità verso gli assets strategici della città di Rovereto: Mart, Polo Meccatronica, Manifattura in primis.
e propria tangenziale. Una soluzione è tanto più necessaria alla luce degli importanti investimenti che hanno per protagonista la città. Serve sicuramente definire un piano viario per la città, nell’ottica di Valle. È richiesto il coraggio di fare delle scelte, che ovviamente dovranno essere compatibili con le risorse disponibili, cercando di evitare rinvii che rallenterebbero solamente lo sviluppo economico, culturale e turistico della città. Rovereto è, storicamente, la culla dell’industria in Trentino. Era giusto che da qui si ripartisse, ed è bene che anche le politiche industriali provinciali abbiano ritenuto di investire nel rilancio dei luoghi in cui si è espressa in maniera tanto eloquente la manifattura locale: mi riferisco naturalmente alle partite del Polo Meccatronica e del Progetto Manifattura e alle specializzazioni prescelte – il green, l’innovazione, l’industria 4.0 – per un processo di lunga gittata e di ampio respiro. Anche su questo fronte, perché siano operazioni di Dario Piccinelli
Da sempre, Rovereto patisce l’assenza di una vera
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successo, sarà opportuno che il territorio possa tra le altre cose valersi del giusto mix tra apporto pubblico e iniziativa privata. È in ragione di questa vocazione industriale che a Rovereto più che altrove è naturale che si animi il dibattito sulle ragioni (e sulla soluzioni) della crisi occupazionale tuttora in atto… Sulla crisi occupazionale, certamente in alcuni ambiti vedi l’edilizia, ma ancora di più sul divario apparentemente incolmabile tra domanda e offerta di lavoro, tra giovani che cercano e non trovano lavoro e imprese che non trovano risorse umane con le competenze adeguate alle mansioni richieste. La chiave di volta è nell’ascolto e nel dialogo tra i due mondi, dunque nella costruzione di percorsi coerenti con i fabbisogni del mercato. Prima di tutto dobbiamo investire sui giovani, saper coinvolgere e sensibilizzare le famiglie, promuovendo percorsi di studio superiore nelle professioni più richieste, oggi e domani. Questi percorsi, a Rovereto, possono essere favoriti dalla presenza di tutta la filiera della formazione (da quella professionale alla formazione universitaria). Infatti, a breve, Cfp Veronesi e Iti Marconi si sposteranno nello stesso complesso in cui hanno sede, insieme agli spazi per la ricerca, alcune tra le produzioni meccatroniche più innovative. Questi nuovi progetti ci spingono a ripensare non solo la formazione, ma anche la città. Rovereto non manca di epiteti: certamente è la culla dell’industria della nostra provincia; è città della pace; è – non da ultimo – l’Atene del Tren-
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tino. Sarebbe errato credere che questo tema non sia d’interesse anche per la categoria degli industriali. Sviluppo economico, artistico ed intellettuale vanno di pari passo a Rovereto come altrove. Storicamente l’industria a Rovereto ha sostenuto un fermento culturale nella città, come pure in tempi più recenti con la scommessa del Mart, ma oggi una bella città che investe su se stessa con interventi sulla viabilità e sull’arredo urbano e che aiuta le imprese della cultura, può favorire lo sviluppo e la crescita di un’industria innovativa, moderna e sempre più tecnologica. Anche su questo fronte, il successo delle singole iniziative sarà direttamente proporzionale alla loro capacità di dar vita alle giuste sinergie (tra privato e privato e tra pubblico e privato). Nei dibattiti sul futuro della città emerge spesso il senso della fierezza che contraddistingue questa comunità, come pure un richiamo a uno spirito d’identità perduto. È questo il nostro appello alla città e al suo territorio: che sia orgogliosa del proprio tessuto economico, che difenda e sostenga, nelle sedi del confronto istituzionale sovracomunale, la sua vocazione di città industriale e culturale. Credo che Rovereto potrebbe a buon titolo candidarsi ad essere laboratorio di un progetto di valorizzazione per un turismo culturale innovativo ed un’industria del domani ad alto contenuto tecnologico, che sappia sfruttare al meglio la creatività e l’intraprendenza dei diversi mondi dell’intera comunità della Vallagarina.
20 speciale industrie varie
speciale
La Sezione delle inedite convergenze Intervista a MANUELA SERAGLIO FORTI, presidente della Sezione industrie varie di Confindustria Trento.
PRESIDENTE
Seraglio Forti, si dice “Varie” per dire…? Si dice “Varie” per dire servizi a rete, elettricità, termale e servizi sanitari, servizi di pulizie, mobilità, acquedotti… e ancora non si è detto tutto: perché ci sono anche cinema e teatri, c’è l’antinfortunistica, il giocattolo e l’arredo. Un panorama estremamente vasto e rappresentativo: all’interno di Confindustria Trento, siamo la quarta sezione per numero di imprese e la seconda per numero di dipendenti. Proprio la particolare natura di un gruppo di realtà iscritte alla Sezione ha supportato la sensibilità dell’Associazione verso un tema –
Manuela Seraglio Forti
quello della mobilità e dello sviluppo viario e infrastrutturale del territorio – che oggi è in testa alle priorità del dibattito pubblico. In generale, la presenza di aziende del settore garantisce un presidio costante della materia. Certamente, nel caso specifico, la prontezza della vicepresidente della Sezione è stata determinante affinché l’Associazione cogliesse tempestivamente l’opportunità di approfondire, come pure di portare all’attenzione, una vicenda – quella delle opere legate alla costruzione del tunnel del Brennero – che all’opinione pubblica rischiava in qualche modo di sfuggire. Vediamo che Bolzano già appalta progetti e si accaparra fondi europei che magari verranno preclusi al Trentino: facciamo quel che possiamo – abbiamo detto – per sollevare problemi e opportunità che altrimenti sarebbero sottostimati. Non dimentichiamo tuttavia che il tema dei collegamenti è quanto di più trasversale alle categorie e alle utenze, si tratti di grandi opere viabilistiche o della banda larga. Soprattutto in una regione come la nostra, che per questioni geografiche e orografiche sa meglio di altri quanto sia difficile connettersi e restare connessi con il resto del mondo. Collegamenti più sicuri e più veloci, connessioni più rapide, sono necessarie all’industria e alla sanità, all’artigianato e ai servizi, al commercio e al turismo, all’istruzione. La pluralità che contraddistingue la Sezione è certamente un valore. È anche un modello? È forse proprio per questa sua identità plurale che la nostra Sezione ha assunto un ruolo di ponte verso mondi, e modi, della rappresentanza non abituali. L’industria culturale e dello spettacolo, il benessere e i servizi alla persona… diverse realtà iscritte alla nostra Sezione hanno caratteristiche tali da rendere plausibili, e anzi auspicabili, inedite convergenze. Mi piace ricordare, anche in questa sede, il percorso svolto al fianco dei termalisti. Fu un’esperienza innovativa, molto interessante e però anche complessa: si trattò di coordinare l’aggregazione di un gruppo di concorrenti che però avevano inteso che insieme sarebbero stati più competitivi sul mercato, italiano e internazionale. Confindustria Trento deve essere fiera di avere favorito e accompagnato questo processo innovativo. Credo che questo sia un approccio cruciale, alla luce dei nuovi orizzonti della nostra Associazione: chiamata, alla stregua di tutti i corpi intermedi, a rein-
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terpretarsi, per essere non più soltanto istituzione tra le istituzioni, ma anche e soprattutto partner capace di incrementare, direttamente o indirettamente, la competitività delle proprie aziende associate. All’interno della Industrie Varie siedono società a partecipazione pubblica, e questa è un’altra caratteristica tipica della Sezione. È una felice convivenza? Io credo che sia una grande opportunità, anche e soprattutto per l’associato. In quella casa comune che è Palazzo Stella, pubblico e privato hanno l’occasione di conoscere, e dunque mutuare, buone pratiche che siano di reciproco vantaggio. Da una parte, trasportare procedure tipiche dell’azione privata in un ambiente pubblico rende quest’ultimo più efficiente. Porto un’esperienza personale: avere introdotto in Stet il sistema del vendor rating, impiegato comunemente nel privato per valutare i fornitori, ha reso più efficace la selezione effettuata fino ad allora attraverso la sola procedura di bandi e appalti. L’utilità del ricorso al quel modello è stata poi avvalorata dall’Università di Trento, che ha eseguito uno studio sulla compatibilità di vendor rating e legge sugli appalti. Viceversa, per il privato, il pubblico può essere di esempio per l’approccio e il contenuto sociale del proprio agire. Non sto parlando di beneficienza: è ormai noto l’impatto, in termini di business, degli investimenti sul welfare, sulla sostenibilità, sul territorio. E in effetti, su questo fronte, gli industriali trentini hanno imparato molto. E molto forse possono, a questo punto, condividere. Per la nostra Associazione, la promozione dell’impresa e della cultura d’impresa, presso l’opinione pubblica e presso le giovani generazioni, è una storica priorità. Oggi, proprio in ragione di questo ulteriore salto di qualità, Confindustria Trento valorizza, favorisce e divulga un nuovo paradigma: quello dell’impresa responsabile, sostenibile, innovativa, attenta alle risorse umane e naturali; volano, propulsore e mediatore dello sviluppo. (sb)
LA SEZIONE IN SINTESI LA SEZIONE INDUSTRIE VARIE DI CONFINDUSTRIA TRENTO
I NUMERI DELLA SEZIONE: LE AZIENDE
46%
Multiutility
14%
Termale
8%
Mobilità
16% Altre
11%
Servizi di pulizie
5%
Acquedotti
I NUMERI DELLA SEZIONE: I DIPENDENTI
17%
Multiutility
4%
Termale
52% Mobilità
6% Altre
18%
Servizi di pulizie
3%
Acquedotti
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23 speciale
Verso il Polo della Mobilità provinciale Le misure antievasione, l’impegno per l’incremento della domanda di trasporto pubblico, l’impiego delle nuove tecnologie, il rinnovo della flotta e la sfida della multimodalità. di Monica Baggia, presidente Trentino Trasporti Spa e Trentino Trasporti Esercizio Spa
L'ESERCIZIO
del trasporto pubblico in Trentino è fornito, dalla Provincia autonoma e dai singoli Comuni, attraverso Trentino Trasporti e Trentino Trasporti Esercizio Spa, società pubbliche che nel 2018 andranno a costituire il Polo della Mobilità provinciale. Esse si occupano della gestione delle infrastrutture dedicate al trasporto e del materiale rotabile e, con oltre 1.200 dipendenti, esercitano il servizio di trasporto pubblico su gomma e su ferro. L’affidamento dei servizi urbani ed extraurbani a TT Spa copre la parte prevalente del budget provinciale destinato al trasporto pubblico (che ammonta ad oltre 100 milioni di euro all'anno) ed è stato rinnovato sino al 30.06.2019 in ragione dell’economicità e della qualità dei servizi erogati. TT Spa si pone, altresì, come importante interlocutore dell’ente pubblico nella pianificazione delle opere infrastrutturali; la loro progettazione ed esecuzione non può, infatti, prescindere dall’analisi dell’impatto delle stesse sull’esercizio del trasporto e della sua efficienza. L’attività di TT Spa è sostenuta, oltre che dai finanziamenti pubblici, dai ricavi da traffico. A fronte della tendenziale riduzione della disponibilità di denaro pubblico, è necessario incrementare le entrate derivanti dalla vendita dei titoli di viaggio. L’intervento è duplice e deve andare ad incidere, per aumentarla, sia sulla domanda di TPL che sull’entità degli introiti. Le misure antievasione sino ad ora introdotte (obbligo di salita dalla sola porta anteriore del mezzo, introduzione del ruolo di controllo e vendita del biglietto in capo all’autista, incremento delle squadre di controllo, installazione delle apparecchiature per la videosorveglianza) hanno dato ottimi risultati.
D'altro canto, sfidante è l’impegno della società, insieme agli altri attori della mobilità, per l’incremento della domanda di trasporto pubblico. Stiamo investendo nella comunicazione, certi che le informazioni debbano raggiungere velocemente e facilmente gli utenti. Agevoleremo l’acquisto del biglietto anche sfruttando i nuovi sistemi tecnologici. Grazie agli importanti investimenti pubblici stiamo rinnovando la flotta dei mezzi, con una particolare attenzione all’ambiente. Ad oggi il 50% della flotta autobus in servizio a Trento è a metano e oltre un terzo è a basso livello di emissioni (Euro 5, Eev, Euro 6). Introdurremo prossimamente il biometano, combustibile rinnovabile derivante dallo smaltimento dei rifiuti e fornito da Bio Energia Trentino. Oltre a ciò, siamo convinti che il futuro stia nella multimodalità del trasporto. Il trasporto pubblico non può da solo soddisfare l'intero bisogno di mobilità e deve cooperare in affiancamento agli altri modi di trasporto, ivi compresa la mobilità privata. In quest’ottica abbiamo realizzato stazioni ferroviarie con attestamento delle linee degli autobus, collegamenti con le piste ciclabili e parcheggi per le auto private, nel segno dell’intermodalità. Collaboriamo con Car Sharing Trentino, il cui servizio consente di aumentare l'attrattiva del trasporto pubblico. Riteniamo le auto elettriche una naturale evoluzione del mezzo automobilistico, che possa essere sinergico con il mezzo pubblico. Ne abbiamo acquistato una in azienda sostituendo le due auto "di rappresentanza" in dotazione e abbiamo dotato sei delle nostre stazioni di interscambio di colonnine di ricarica, grazie alla collaborazione di una start-up trentina.
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24 speciale industrie varie
Per un “corridoio a emissioni ridotte” Coordinato da A22, il progetto BrennerLec ha l’obiettivo di sperimentare politiche innovative per la gestione del traffico e il loro impatto sull’inquinamento.
SI
chiama BrennerLec, dove Lec sta per Lower Emissions Corridor, perché di questo si parla: di creare un “corridoio a emissioni ridotte” lungo l’Asse del Brennero. Il progetto, promosso da Autostrada del Brennero Spa e finanziato dal programma Life 2014-2020 per l’ambiente e il clima della Commissione Europea, ha l’obiettivo di ottenere il massimo beneficio ambientale, in primis sulla qualità dell’aria ma anche in termini di inquinamento acustico, con il minimo dei disagi per l’utente, con un
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utilizzo ottimale dell'infrastruttura esistente e garantendo in ogni situazione il massimo livello di sicurezza. Il percorso interessato dall’intervento è quello compreso tra Bolzano Nord e Rovereto Sud. Sulle tratte individuate, Autobrennero sta già testando il set integrato di politiche sperimentali proposte: la gestione dinamica della capacità autostradale, la gestione dinamica dei limiti di velocità ai fini ambientali, la gestione del traffico integrata con le amministrazioni cittadine. Le misure adottate vanno dalla riduzione dei limiti di velocità all’utilizzo della corsia dinamica, fino all’utilizzo dei pannelli a messaggio variabile con raccomandazioni dinamiche sugli accessi in città. In questi mesi sono in corso le fasi di monitoraggio: si prevede che il progetto, avviato nel settembre del 2016, si concluda nella primavera del 2021. Insieme ad A22, che dell’intervento è coordinatore, partner del progetto sono l’Agenzia provinciale della protezione dell’ambiente della Provincia di Trento, l’Agenzia per l’ambiente della Provincia di Bolzano, l’Università degli studi di Trento, Idm Südtirol/Alto Adige e Cisma Srl. Appa Trento e l’Agenzia per l’ambiente di Bolzano si occuperanno del monitoraggio ambientale, attraverso tre stazioni lungo l’autostrada per misurare le concentrazioni in atmosfera dei principali inquinanti al fine di quantificare l’impatto delle soluzioni adottate sulla qualità dell’aria. Insieme ai partner di progetto, verranno valutati i benefici ambientali delle misure, quantificando anche la riduzione di emissioni di gas e l’impatto acustico, integrando dati meteorologici e dati di traffico, per poter definire politiche dinamiche di gestione del traffico estendibili in futuro a tutto il corridoio alpino.
25 informazione pubblicitaria
Intermodalità: la strategia di Autostrada del Brennero corre anche lungo le rotaie Trasporto merci: a partire dagli
striale, rendendo il sistema ineffi-
lungo l’asse del Brennero, sul
anni Novanta, Autostrada del Bren-
ciente in termini di competitività. In
quale opera come prima impresa
nero ha allargato il suo sguardo
Italia lo squilibrio che caratterizza la
ferroviaria privata ad effettuare tale
andando ben oltre il semplice
ripartizione modale del sistema dei
servizio. Obiettivi della società, che
trasporto su gomma. Una prevedi-
trasporti è notevole, con un utilizzo
vanta una partnership strategica
bile crescita del traffico, sia leggero
della rete stradale dell’85% a fronte
con la gemella Lokomotion GmbH
che pesante, e i relativi rischi ad
di un troppo esiguo sfruttamento
di Monaco di Baviera, sono, oltre al
esso correlati – sia in termini di
della rete ferroviaria.
potenziamento della rete ferrovia-
sicurezza che di efficienza –
Autostrada del Brennero ha
ria, l’accrescimento del numero
hanno motivato infatti la Società ad
costituito S.T.R. Trasporto Rotaia
degli scali e lo sviluppo dei vettori
intraprendere iniziative specifiche
S.p.A., società che si occupa
necessari per il trasporto.
nell’ambito dell’intermodalità, svi-
della promozione del trasporto
Alla luce degli ottimi risultati ottenu-
luppando un sistema di trasporto
combinato merci sull’asse ferro-
ti grazie a questo sforzo congiunto,
combinato attraverso il trasferi-
viario del Brennero. La stessa è
è intenzione di Autostrada del
mento di un’unità di carico (contai-
azionista di maggioranza della
Brennero continuare il suo percor-
ner, cassa mobile, semirimorchio,
società operativa RTC – Railway
so per la promozione dell’intermo-
ecc.) da una tipologia di trasporto
Traction Company S.p.A., che
dalità.
(per es. su strada) ad un’altra (per
garantisce la copertura di oltre il
es. su rotaia).
50% del traffico merci combinato
www.autobrennero.it
Tra i vantaggi principali del trasporto intermodale lungo i corridoi europei si evidenziano la riduzione del traffico, dell’impatto ambientale legato alle emissioni dei mezzi pesanti e del numero di incidenti mortali; l’abbattimento delle strozzature in prossimità di barriere naturali come le Alpi, l’utilizzo più efficiente dell’energia e una maggior sicurezza nel trasporto di merci pericolose. Oggi i costi di trasporto e della logistica incidono negli Stati membri dell’Unione Europea per un valore pari al 20% della produzione indu-
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26 speciale industrie varie
Una lunga tradizione di accoglienza sanitaria La Casa di Cura Regina è attiva da quasi cento anni ad Arco, con parametri superiori allo standard indicato dalle linee guida nazionali per le strutture di lungodegenza e riabilitazione estensiva. di ALESSANDRO DE BERTOLINI
A
fianco dell’Azienda provinciale per servizi sanitari del Trentino per assistere il malato e l’anziano nei percorsi di rieducazione e di assistenza post-ospedaliera: questa la funzione della Casa di Cura Regina di Arco e questo il ruolo prezioso che essa interpreta in termini di utilità pubblica e sociale. “Il recupero funzionale del paziente e il benessere dei nostri ospiti – spiegano Antonella Guarnati e Mario Claudio Cariello – sono la nostra mission principale. In questo senso svolgiamo un servizio complementare all’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Terminata la fase acuta in ospedale, il paziente giunge da noi, dove trova l’ambiente idoneo per avviare e proseguire le terapie di cura e la riabilitazione necessarie”.
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Da quasi cento anni la famiglia Guarnati è protagonista nel Basso Sarca di una lunga tradizione di accoglienza sanitaria. La casa di cura, la cui attività fu avviata ad Arco come sanatorio all’inizio degli anni 30 dal cavaliere Claudio Guarnati, ospitò il primo paziente nel maggio del 1932. Trent’anni dopo, il dottor Luigi Guarnati, figlio di Claudio, trasformò il sanatorio in una clinica di lungodegenza riabilitativa ampliando e migliorando le strutture esistenti. Oggi, a quasi un secolo di distanza, proseguono l’attività di famiglia Antonella Guarnati, figlia di Luigi, con i figli Mario Claudio e Martina Cariello, la quarta generazione al timone. Con Antonella, amministratore delegato, sono presenti anche Francesco Cariello (direttore lavori & progetti speciali) e Ferdinando Corazzin (area commerciale, comunicazione e marketing). Dagli anni trenta ad oggi, le porte del sanatorio e della clinica non hanno mai chiuso, fatta eccezione per un breve periodo durante la Seconda guerra mondiale, quando tra il 1943 e il 1945 il Trentino divenne provincia germanica sotto l’amministrazione diretta del Reich nei 600 giorni dell’Alpenvorland. Proprio nel mese di settembre del ‘43, il sanatorio venne requisito dai tedeschi e tutti i pazienti furono di conseguenza dimessi. Nel dopoguerra l’attività riprese e crebbe costantemente facendo dell’istituto un luogo di eccellenza a livello locale e nazionale. La Holding Luigi Guarnati, che conserva il nome del fondatore, è oggi costituita da Villa Regina srl, Casa di Cura Regina srl, Regina Gestione Servizi e Arciduca Charming House. Presso la Casa di Cura Regina, con sede ad Arco in via Pomerio 3, si trovano tutte le strutture sanitarie e assistenziali: gli alloggi protetti, i reparti di degenza, gli am-
27 speciale industrie varie
bulatori di reparto, le infermerie, la fisioterapia, la piscina terapeutica, le nuove palestre di mille metri quadrati, un reparto dedicato all’attività ambulatoriale specialistica privata, un parco, un bar e un ristorante interno dove l’attenzione alla qualità del cibo e al servizio di ristorazione integrano i punti di forza della struttura. La Casa di Cura Regina lavora in convenzione con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari del Trentino. I pazienti vengono indirizzati presso la casa di cura direttamente dalle strutture ospedaliere pubbliche trentine e dai medici di base da fuori provincia. “Con 164 posti letto – spiega Francesco Cariello – rappresentiamo l’85% della lungodegenza in Trentino”. L’accreditamento dell’istituto presso gli organi provinciali viene rinnovato periodicamente ogni tre anni sulla base del giudizio di una commissione tecnica della Provincia e dell’Azienda sanitaria, che valuta la struttura. All’ultima verifica, come si legge nei documenti ufficiali del Dipartimento salute e solidarietà sociale della Provincia, molti parametri sono risultati “superiori allo standard indicato dalle linee guida nazionali per le strutture di lungodegenza/riabilitazione estensiva”. Presso la casa di cura vengono indirizzati prevalentemente pazienti anziani affetti da pluripatologie e pazienti con problematiche ortopediche. “In questo senso – spiega Antonella Guarnati – ci caratterizziamo come un reparto di medicina interna, geriatria e ortopedia. Le terapie di riabilitazione e di fisioterapia, sia a letto sia in palestra sia in acqua, rappresentano il nostro punto di forza”. Anche in questo caso il centro è altamente specializzato e rappresenta un caso di eccellenza. La qualità dei servizi offerti, infatti, è tale da attrarre pazienti anche dall’esterno. “Siamo l’unica struttura di lungodegenza in Italia che possiede una vasca idroterapeutica. Il 65% dei nostri pazienti giunge da fuori Provincia, con una la lista di attesa che supera le 500 persone”. Tra le specializzazioni di Casa di Cura Regina, inoltre, vi sono alcuni ambiti di cura specifici rispetto ai quali la struttura di Arco si è ritagliata
un ruolo da precursore, caratterizzandosi come l’unico centro italiano in grado di offrire standard qualitativi e profili professionali altamente qualificati. Si tratta in particolare dell’assistenza ai malati poliomielitici e dei percorsi riabilitativi conseguenti a interventi chirurgici per patologie legate al sistema linfatico (riabilitazione linfologica). “Siamo costantemente impegnati – continua la famiglia Guarnati – nel miglioramento e nell’ampliamento dei nostri servizi, per quei pazienti che fanno fatica a curarsi altrove, investendo sulle persone per innovare servizi e processi. Insistere in questa direzione rappresenta per noi una delle priorità per essere sempre all’avanguardia e per aprire nuovi campi di cura e di assistenza. Tra gli ambiti futuri, vorremmo muoverci anche verso il trattamento di patologie neurologiche invalidanti che creano problematiche anche a tutti i familiari”. Ad arricchire i servizi e le attività offerte si aggiunge la nuova “La Terrazza” Garda Smart Residence attigua la casa di cura. La struttura si compone di 36 appartamenti completamente arredati in un contesto protetto, pensati per accogliere persone autosufficienti della Terza età, per offrire loro nel confort e nella sicurezza un invecchiamento attivo che permetta di ritardare la perdita dell’autonomia. Gli ospiti degli appartamenti possono godere e fruire dei servizi e delle zone ricreative dell’attigua Casa di Cura. Inoltre, a piano terra si trovano gli spazi dedicati alle attività motorie, a incontri di lavoro/meeting, a momenti di aggregazione o a eventi culturali”.
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L’impresa culturale motore di sviluppo Attiva anche in Trentino, l’Associazione generale italiana dello spettacolo ha di recente ottenuto un importante risultato. Le sfide e i progetti sul territorio.
“LA
norma approvata ha recepito totalmente le forza e autorevolezza alla stesura delle modifiche della legge, riuscendo con successo a portare gli nostre proposte”. Franco Oss Noser, presidente dell’Unione Agis interessi degli associati al tavolo del legislatore”. Triveneto, è molto soddisfatto del lavoro svolto Agis, l’Associazione generale italiana dello spettae dell’opera di mediazione portata a termine con colo, è presente sul territorio nazionale con unioni successo nei confronti del legislatore provinciale regionali e interregionali. Nel nord est, l’associazione opera tramite l’Unione Agis Triveneto, che dalla sua associazione di categoria. Da tempo era al vaglio in Trentino la legge pro- conta 35 associati (28 sale cinematografiche e 7 vinciale 15/2007 sulle attività culturali, sottoposta soggetti che si occupano della produzione di speta modifiche e revisione, che prevede anche la si- tacoli dal vivo). In Trentino è associata a Confinstemazione della disciplina in materia di spetta- dustria Trento. coli, cinema e teatro. Giunta in aula lo scorso 4 ottobre, la discussione sulle modifiche della legge ha accolto tutte le proposte avanzate da Agis sulla modifica delle norme che regolano il settore dello Negli ultimi vent’anni questo spettacolo in Trentino. “Agis – continua Oss Noser settore è cresciuto sul nostro - ha partecipato in prima persona e con grande
territorio in modo esponenziale. Da fatto quasi occasionale è diventato un fatto strutturale con importantissimi risvolti non soltanto a livello culturale ma anche e soprattutto economico
Franco Oss Noser
©MoniQue foto
Oss Noser è impegnato da oltre trent’anni nel settore dello spettacolo in Trentino ed è punto di riferimento non soltanto in ambito locale. Al ruolo di presidente di Agis Triveneto affianca la presenza nel Consiglio nazionale Agis, interlocutore privilegiato del Parlamento, del Governo e del ministero competente in materia di cinema e spettacoli. Sulla revisione della Legge 15 del 2007, Daniele
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Filosi, portavoce di Agis Triveneto, riassume così i punti chiave del documento sottoposto al legislatore, le cui ragioni e richieste sono state accolte pienamente. “Abbiamo condotto una lunga trattativa con le autorità provinciali preposte (Servizio attività culturali e Assessorato alla cultura), durante la quale una nostra delegazione ha incontrato la Commissione legislativa provinciale competente. Numerose modifiche alla legge erano necessarie. In primo luogo, abbiamo sollevato la necessità di costituire un Fondo unico provinciale per lo spettacolo su base triennale, che consentisse di ripartire le risorse provinciali in modo programmatico. Questo strumento, già presente in altre regioni d'Italia, è in linea con il modo di operare del Ministero delle attività culturali e del turismo per la ripartizione di contributi sul territorio nazionale. In secondo luogo, abbiamo chiesto che l’attribuzione dei fondi ai vari soggetti trentini che ne hanno titolo venisse fatta anche sulla base di criteri quantitativi e non solo qualitativo. In terzo luogo, abbiamo sostenuto il bisogno di istituire una commissione apposita per l’assegnazione di tali contributi, un soggetto terzo e nominato ad hoc”. Negli ultimi decenni il comparto cinema e spettacoli in Trentino è cambiato notevolmente. “Per questo si era reso indispensabile un adeguamento normativo”, riprende Oss Noser. “Negli ultimi vent’anni questo settore è cresciuto sul nostro territorio in modo esponenziale. Da fatto quasi occasionale è diventato un fatto strutturale con importantissimi risvolti non soltanto a livello culturale ma anche e soprattutto economico”. L’impegno nella riscrittura della nuova legge è stata la sfida principale di Agis Triveneto, ma non l’unica. “Siamo impegnati su più fronti – precisa ancora Daniele Filosi – per far capire agli amministratori trentini che l’impresa culturale può davvero rappresentare un volano e un motore di sviluppo per questo territorio. In particolare, due nostre iniziative vanno in questa direzione. Da un lato, abbiamo attivato un tavolo di confronto con la Fondazione Caritro, interlocutore di primo piano nel panorama trentino tra i soggetti che offrono
sostegno alle attività culturali. Con loro, stiamo cercando di porre l’accento sull’importanza delle realtà che operano nel nostro settore. Dall’altro, con la Provincia autonoma di Trento stiamo lavorando all’introduzione dello strumento dei ‘Voucher culturali’. Si tratta di un progetto pilota che prevede l’assegnazione di un contributo a favore dei figli minorenni delle famiglie numerose e delle famiglie beneficiarie del reddito di garanzia, per la fruizione annuale di servizi culturali (scuole musicali, teatri e cinema). Per la realizzazione dell’iniziativa è stata resa disponibile la somma complessiva di 610mila euro, suddivisa in pari misura nei bienni 2017-2018 e 2018-2019”. Per seguire il mutamento di un comparto in grande espansione, inoltre, “come Agis Triveneto stiamo mettendo a punto – conclude Franco Oss Noser – un progetto di Centro studi per seguire e monitorare online gli sviluppi di questo settore in tutte le sue implicazioni di tipo economico, culturale, giuslavoristico e strutturale”. (adb)
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- foto: Matteo de Stefano
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È nato il Digital Innovation Hub Il nuovo polo di eccellenza regionale favorirà la collaborazione tra imprese e enti di ricerca per traghettare il sistema verso prodotti e posti di lavoro sempre più intelligenti.
È
stato fondato nelle scorse settimane il nuovo polo di eccellenza regionale che accompagnerà le imprese nel loro percorso di innovazione verso Industria 4.0. Con la firma di uno specifico accordo, Confindustria Trentino Alto Adige, Confindustria Trento, Assoimprenditori Alto Adige, Hit Hub Innovazione Trentino e Idm Alto Adige hanno infatti dato vita al “Digital Innovation Hub”, punto di riferimento per le aziende nell’attuazione delle strategie di automazione e trasformazione digitale. “Questa piattaforma diventerà una rampa di lancio per rendere la produzione e il lavoro all’interno delle nostre imprese ancora più intelligente – ha affermato Stefan Pan, vicepresidente di Confindustria e presidente di Confindustria Trentino-Alto Adige -. Come Confindustria abbiamo collaborato in prima linea con il Governo per definire il Piano Nazionale Industria 4.0. La nascita di questo polo di eccellenza regionale si inserisce ora all’interno di una serie di iniziative per dare un’attuazione ancora più concreta al Piano Industria 4.0 che già prevede stimoli importanti come l’iperammortamento e a cui la prossima Finanziaria potrebbe affiancare misure a favore
della formazione dei dipendenti. Il Piano Industria 4.0 potrà infatti funzionare solo se le imprese avranno a disposizione collaboratrici e collaboratori con Competenze 4.0”. Lo spirito della collaborazione è molto aperto e inclusivo: il Digital Innovation Hub sarà al servizio di tutte le imprese del territorio senza distinzione di settore economico. L’obiettivo è infatti quello di rafforzare la competitività dell’intero sistema sfruttando al meglio la rete di conoscenze che i vari firmatari dell’accordo possono mettere a disposizione. La condivisione dei propri network consentirà di individuare di volta in volta il partner di riferimento più adatto per rispondere in maniera puntuale alle esigenze delle imprese. “Per la nostra Associazione – ha aggiunto Giulio Bonazzi, presidente di Confindustria Trento -, la costituzione di questo nuovo Polo di eccellenza regionale è la sintesi più efficace del percorso di specializzazione all’innovazione avviato oramai molti anni fa. Il Digital Innovation Hub è anche un grande successo di
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industria 4.0
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squadra, poiché è il frutto naturale della comunione d’intenti tra i partner locali dell’impresa, della ricerca e dello sviluppo, e le misure del Governo. Non sapremmo immaginare un contributo più potente allo sviluppo del sistema industriale regionale”. Con lui Federico Giudiceandrea, presidente di Assoimprenditori Alto Adige: “Molte nostre imprese si sono già attrezzate per la rivoluzione digitale. Con questo accordo puntiamo a rafforzare ulteriormente il livello di conoscenza delle aziende rispetto alle opportunità offerte dalla trasformazione digitale e a garantire loro partner all’altezza”. “Per Hit è una sfida ma al contempo la chiusura del cerchio – spiega Anna Gervasoni, presidente di Hub Innovazione Trentino -. Vogliamo essere il punto di incontro tra tecnologia, impresa e territorio e diventare riferimento per chiunque voglia fare innovazione”. Dal canto suo Hansi Pichler, presidente di Idm Alto Adige, l’Innovation Development Marketing
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della provincia di Bolzano, evidenzia: “Il Piano nazionale Industria 4.0 dà un notevole impulso in avanti alla forza innovativa della nostra economia. Idm ha avviato un’offensiva in questa direzione; ci siamo organizzati nel modo migliore per supportare le aziende altoatesine nell’applicazione fattiva di misure innovative e per ampliare il raggio delle loro attività d’internazionalizzazione”.
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internazionalizzazione
internazionalizzazione
Tutti in Russia nonostante le sanzioni Una sintesi delle soluzioni emerse nel corso dei lavori del III Seminario italo-russo di Trento, il 20 settembre scorso al Castello del Buonconsiglio. di NICOLÒ ANDREINI, Area Internazionalizzazione, Confindustria Trento
CON
la crisi ucraina, che nell’estate del 2014 ha prodotto le note sanzioni occidentali e controsanzioni di Mosca, il mercato russo è diventato ancora più lontano e complesso per l’industria trentina. Per superare gli effetti delle sanzioni, la soluzione è una più stretta e concreta cooperazione economica con l’industria russa, sul posto in Russia. Con dinamiche evolute quali, ad esempio, la costituzione di partnership con imprese locali ed il cosiddetto “made with Russia”. Si tratta di alternative alla semplice esportazione, che è sempre più contingentata, soprattutto per settori specifici quali l’agroindustria. La cooperazione economica è stata la direttrice degli interventi che hanno scandito il III Seminario italo-russo di Trento, tenutosi al Castello del Buonconsiglio il 20 settembre scorso. L’evento, organizzata da Confindustria Trento in collaborazione con Associazione Conoscere Eurasia, Provincia autonoma di Trento e Trentino Sviluppo, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e Banca Intesa Russia, dal 2015 alterna Trento a Bolzano quali sedi per riflettere su come consolidare i rapporti esistenti fra la Federazione Russa e la Regione Trentino Alto-Adige. I relatori, a cominciare da Sergey Razov, ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Carlo Daldoss, assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa della Provincia autonoma di Trento, Antonio Fallico, presidente Banca Intesa Russia e Associazione Conoscere Eurasia e Ilaria Vescovi, vicepresidente di Confindustria Trento, hanno fotografato i rapporti istituzionali e commerciali fra Russia e Trentino, raccordandosi sulle modalità per affrontare il mercato russo e cogliere le sue opportunità commerciali.
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Già i dati Istat evidenziano gli effetti negativi delle sanzioni sull’interscambio: la Russia rappresenta nel 2017 solo l’1,1% dell’export trentino, risultato di una contrazione che si è acuita proprio dal 2014, colpendo soprattutto i prodotti alimentari e in metallo sottoposti a restrizione. Tuttavia – è stato notato da più parti – è apprezzabile come nel primo semestre 2017 il trend dell’export trentino verso la Russia sia positivo, con un incremento del 16,8% rispetto al primo semestre del 2016, che coinvolge soprattutto macchinari e apparecchi, prodotti elettronici, tessili, chimici e in legno. A conferma, da un lato, della crescente richiesta di alta tecnologia da parte russa. Dall’altro, soprattutto, a riprova dei benefici effetti delle partnership in loco, da cui questi incrementi hanno origine. La partnership con imprese russe semplifica notevolmente l’operatività nel Paese ed è spesso facilitatore di business. I positivi risultati di Tecnoclima in Russia, ha confermato la vicepresidente Vescovi rispondendo alla domanda della moderatrice dell’evento, sono dovuti anche alla decisione, nel 2010, di aprire una sede commerciale in Russia, “con l’aiuto essenziale di Banca Intesa Russia, non solo per i servizi bancari forniti, ma anche per consiglio e orientamento su un mercato, quale quello russo, su cui non si può andare da soli”. Dunque l’aiuto di una struttura capace di orientare l’azienda sul complesso mercato russo si confermano strumenti utili per accedervi con successo. Ciò vale anche per prodotti non sottoposti a restrizioni di sorta, come nel caso dei macchinari industriali di riscaldamento e trattamento dell’aria di Tecnoclima appunto. L’esigenza del partenariato locale, fra l’altro, ha ricordato la vicepresidente Vescovi, si inserisce nel progetto di progressiva sostituzione dell’import
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Foto Panato
Karavaev, Vescovi e Farella
russo inserito nel piano di reindustrializzazio- volta sostituito l’import dall’Italia sarà sempre più ne lanciato dal Governo russo alla fine del 2014. difficile riconquistare le posizioni perse. E’ l’alert Obiettivo espresso della manovra è quello di rag- che ha lanciato – fra gli altri – il relatore Giovangiungere in patria entro il 2020 quote di produzio- ni Zacco, direttore Sviluppo Nuovi Mercati, Adige ne attualmente importate dall’estero: 55,9% per la Spa – Blm, gruppo che, per effetto delle sanzioni, meccanica agricola; 53% per l’industria alimentare; dal 2014 ha visto ridursi del 70% le sue esportazio34,5% per la lavorazione dei metalli; 33,5% per l’in- ni di macchine laser per la lavorazione della ladustria leggera; 28,9% per le macchine utensili; 16% miera. L’azienda, che esporta in 70 paesi, da anni per le apparecchiature collegate all’oil&gas. Que- opera sul mercato senza risultati eclatanti perché sto Piano e successive normative tese a favorire in presenza di una agguerrita concorrenza cinese, fornitori russi, sono uno dei risultati delle sanzio- che si sta ulteriormente avvantaggiando delle sanni che, se non gestiti con attenzione, rischiano di zioni a danno delle aziende europee, a cui la Cina soppiantare le quote di mercato russe dei prodotti ovviamente non è sottoposta. trentini. Attraverso forme di collaborazione e partenariato Per ovviare almeno in parte all’effetto sostituzio- anzitutto fra imprese, nel quadro della politica di ne, ha confermato Igor Karavaev, presidente del- sostituzione delle importazioni imposta da Mosca, le Rappresentanza commerciale russa in Italia, la le aziende trentine di tutti i settori merceologici soluzione è il partenariato con l’industria russa possono difendere le proprie posizioni storiche verso il cosiddetto “Made with Russia”. Secondo in Russia. Nell’auspicio di Confindustria che la questo approccio, l’impresa trentina è invitata a UE persegua un’azione diplomatica più decisa che produrre in loco, insieme con il partner russo, porti ad un’inversione di tendenza rispetto all’eciò che destina al mercato russo. Il tal modo al scalation degli anni scorsi e favorisca la normalizprodotto è riconosciuta piena provenienza russa e zazione delle relazioni politiche ed economiche può quindi muoversi sul mercato senza restrizioni con la Russia. E potendo contare sulla profonda di sorta. Karavaev ha ricordato, ad esempio, come amicizia esistente fra Federazione russa e Italia, oggi ben 700 produttori caseari in Russia utilizzi- nonché – ha ribadito l’ambasciatore Razov – che no latte russo e tecnologia italiana per produrre “l’Italia è indubbiamente una priorità per la Russia, mozzarella, o molti coltivino mele in Crimea per questo è un fatto”. il consumo locale. Se il rischio – è evidente – è il moltiplicarsi di fenomeni di “italian sounding” (il falso Made in Italy, com’è ad esempio il caso del “parmeggiano”), produrre agroalimentare destinato al mercato russo in loco in partnership italorussa può rappresentare un’alternativa al perdere quote di mercato per effetto delle sanzioni. Molte imprese europee di vari settori hanno quote rilevanti di fatturato estero in Russia ed una
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Vini trentini alla conquista del Brasile A settembre l’arrivo del primo container, risultato di una strategia di lungo periodo operata da Trentino Export, che ha aiutato tre aziende trentine a vendere su questo mercato. di GIORGIO ZAGONEL
IL 2017
si sta chiudendo con importanti segnali di un cambio di tendenza per l’economia italiana, dopo gli ultimi duri anni di crisi economica. La crescita dell’economia nazionale e trentina sembra consolidarsi, specialmente grazie al continuo aumento delle esportazioni italiane in tutto il Mondo. Trentino Export, nel suo continuo sostegno all’internazionalizzazione delle imprese trentine, in questi anni è riuscito a ottenere importanti successi aiutando le imprese del nostro territorio a internazionalizzarsi e crescere. Dimostrazione tangibile di ciò è il Brasile dove il Consorzio presente ormai dal 2009 con un desk a Florianopolis e una piattaforma logistica a Rio dos Cedros, nello Stato di Santa Catarina, è riuscito a sostenere più di trenta aziende trentine nelle loro strategie di penetrazione di questo mercato. Grazie a questa strategia i risultati non sono tardati ad arrivare, anche in settori difficili, a causa di alti dazi di esportazione, come quello vitivinicolo. Nel mese di settembre è arrivato in Brasile il primo container di vino trentino, risultato di una strategia commerciale di lungo periodo operata da Trentino Export, che ha aiutato tre aziende trentine, tra cui la Cantina Endrizzi di San Michele all’Adige, a vendere su questo mercato e intraprendere il primo passo tangibile per far conoscere le eccellenze vitivinicole trentine anche in Brasile. A tal proposito l’importatore brasiliano Caio Debosan nella sua ultima visita in Trentino ha sottolineato come: “gli spazi per il vino trentino in Brasile sono molti, specie negli Stati di Santa Catarina e Paranà dove i brasiliani di origine trentina sono tanti. Al momento i vini più conosciuti sono i classici internazionali francesi e italiani ma sono convinto che le eccellenze trentine quali specialmente il Trento Doc e il Teroldego una volta
conosciute avranno un grande successo”. Ribadendo poi: “certamente i dazi di importazione per il vino in Brasile sono alti ma il consumatore locale punta alla qualità del prodotto e quindi a una fascia di vini medio alta”. Il consumo pro capite di vino è stato di 1,7 litri nel 2015 (fonte Ibravin). Certamente una cifra che non fa del brasiliano un gran consumatore di vino. In ogni caso il consumo negli ultimi cinque anni è aumentato del 18% e nel 2015 il Paese si e collocato al 17esimo posto nel ranking mondiale con 350 milioni di litri consumati, grazie anche ai suoi 207 milioni di abitanti. Secondo la Un Comtrade, il mercato totale del vino in Brasile nel 2015 è stato di 263 milioni di Euro nel 2015, in crescita del +7,5% rispetto all’anno precedente. “Obiettivo ora sarà quello di fare in modo che l’export di vino trentino in Brasile si consolidi e cresca” questo il proposito di Barbara Fedrizzi, presidente di Trentino Export. Si parla molto di internazionalizzazione delle imprese, di export e degli strumenti per attuarlo; Trentino Export, con i suoi 42 anni di storia e con i suoi progetti mirati in questi anni è passato dalle parole ai fatti e intende aumentare sempre più gli sforzi per sostenere e ampliare le chances delle aziende trentine in tutto il Mondo.
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Gli effetti degli scenari economico-finanziari A fine estate il convegno organizzato nell’ambito delle attività previste per il 2018 dal Progetto FARE Finanza per Alimentare la Ripresa dell’Economia.
PER
poter programmare gli investimenti, la gestione finanziaria e l’attività per i prossimi anni, le imprese devono poter disporre di indicazioni sulle prospettive dei grandi mercati internazionali. È opportuno, ad esempio, che siano messe nelle condizioni di operare un’attenta valutazione delle politiche monetarie della Banca Centrale Europea, degli effetti di Brexit, delle politiche protezionistiche degli Stati Uniti, delle tensioni sui mercati mediorientali e del proseguire dell’embargo verso il mercato russo. Allo stesso tempo, vanno aiutate ad approfondire gli strumenti che possono utilizzare per limitare esposizioni eccessive e attenuare i rischi di cambio, di tasso di interesse e di forti oscillazioni dei costi di approvvigionamento delle materie prime. Ha risposto a queste esigenze l’appuntamento organizzato a Palazzo Stella da Confindustria Trento in collaborazione con il Gruppo Intesa Sanpaolo. Ad aprire i lavori Alessandro Lunelli, vicepresidente di Confindustria Trento, e Andrej Boris Fischnaller, direttore Area Imprese TAA Intesa Sanpaolo. A chiudere il convegno Mirco Pellegrini, presidente di Novurania Spa, che ha rappresentato il pensiero delle imprese che operano quotidianamente sui mercati internazionali. Lunelli ha contestualizzato l’appuntamento, promosso nell’ambito delle attività previste per il 2018 dal Progetto FARE - Finanza per Alimentare la Ripresa dell’Economia: “Il piano d’intervento – ha spiegato – sostiene le aziende nella gestione consapevole degli aspetti finanziari e nel confronto con il mondo del credito e altri operatori finanziari. Il riscontro da parte delle imprese è ottimo: c’è grande richiesta per i servizi di analisi della Centrale dei rischi e di verifica del merito creditizio tramite il fascicolo di analisi. Elevata la partecipazione ai
tavoli tecnici dedicati agli aiuti agli investimenti, mentre proseguono i corsi di alta formazione sulla finanza d’impresa”. Preziosa la presenza di Gregorio De Felice, responsabile della Direzione Studi e Ricerche del Gruppo Intesa Sanpaolo, già presidente dell’Associazione Nazionale Italiana Analisti Finanziari e autore di numerose pubblicazioni sui mercati finanziari e sull’evoluzione del Sistema bancario italiano ed europeo, che ha spiegato: “L’attuale fase positiva del ciclo è una delle più lunghe del secondo dopoguerra. La bassa dinamica dell’inflazione consentirà alle banche centrali di procedere molto lentamente verso la normalizzazione dei tassi interesse. Tuttavia, sono presenti molteplici rischi, dallo scoppio di una bolla finanziaria in Cina agli effetti di possibili politiche commerciali protezionistiche negli Stati Uniti. E infine occorrerà riassorbire circa 18 trilioni di dollari di nuovo debito, creato dal 2007 al 2016, per fronteggiare gli effetti negativi della crisi dei mutui subprime”. L’approfondimento sugli strumenti di copertura dei rischi è stato curato da Fabio Manenti, responsabile Corporate Solutions Banca Imi; Davide Giovanelli, vicepresidente dell’Associazione Italiana Tesorieri d’Impresa, ha portato alcune considerazioni sull’efficacia degli strumenti.
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Prezziario provinciale: il contributo degli industriali L’ultima revisione punta a una modernizzazione dell’intero documento. Esso appare, grazie all’adeguamento tecnologico di numerosi capitoli, più fruibile e adatto allo scopo. di FABIO DANDREA
NEL
numero precedente di Trentino Industriale si era dato conto del lavoro svolto dalla nostra Associazione in seno al Tavolo degli Appalti; in questa uscita facciamo il punto sugli sviluppi della revisione del Prezziario provinciale: lo strumento utilizzato fin dal 1998 dalle amministrazioni per la stima e l’appalto di opere pubbliche. Il Prezziario è diventato il documento di più diffuso utilizzo per la stima anche di opere private, arrivando ad essere uno degli strumenti più completi ed esaustivi del panorama italiano. L’ultima revisione porta la data del 2012: era necessario attualizzarlo non solo nelle quotazioni ma anche nei contenuti. Abbiamo perciò accettato l’invito della Provincia a partecipare alla revisione delle analisi prezzo relative ai capitoli che sono di nostra esclusiva appartenenza come quelli dal B.62 al B.72 (opere da elettricista e termoidrauliche) ma anche i B39 e B48 (opere da serramentista in metallo). Una delle indicazioni ricevute dalla Provincia è stata quella di renderle più aderenti alla realtà delle quotazioni in aggiudicazione delle opere degli ultimi anni, caratterizzate da forti ribassi che hanno creato delle difficoltà alle amministrazioni nell’utilizzo delle somme in avanzo e accantonate. Abbiamo quindi operato in un’ottica di riduzione dei prezzi nelle voci che ne permettevano l’applicazione, con diminuzioni che arrivano anche al 20%, mantenendo alta l’attenzione alla corretta applicazione dei contenuti minimi riportati nelle descrizioni. Abbiamo anche però aggiornato le quotazioni di articoli che nel tempo hanno subito modernizzazioni tecnologiche, tipiche di campi come quelli che trattiamo, adeguando descrizioni e prezzi di acquisto dei materiali.
Nella gestione delle revisioni dei singoli articoli abbiamo coinvolto le nostre imprese associate e le libere professioni per poter dare una visione corretta delle analisi sia dal punto di vista progettuale che da quello operativo. Un supporto rilevante è stato dato dal Collegio dei Periti Industriali di Trento con la sua Commissione Termotecnica ed elettrica. La revisione ha riguardato solamente una parte delle voci presenti in Prezziario: affrontarle tutte avrebbe richiesto tempi maggiori di quelli che la Provincia ci aveva concesso. I capitoli da revisionare sono stati concordati con i referenti provinciali e con le imprese nel corso di incontri ufficiali. Il risultato, contenuto nelle bozze a noi consegnate fino ad ora, è una modernizzazione dell’intero documento, reso molto più leggibile e consultabile con un adeguamento tecnologico di molti capitoli che lo rende sicuramente più adatto allo scopo e fruibile. L’attività di revisione è stata possibile anche grazie alla collaborazione dello staff provinciale che ha coordinato questo non facile progetto. Ci auguriamo che la revisione del Prezziario diventi un argomento più frequente, magari con cadenza annuale, in maniera che l’aggiornamento possa essere puntuale e diluito su più esercizi garantendo equità e alti livelli di completezza in tutti i capitoli trattati, realizzando uno strumento che tutta Italia ci invidia.
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Tutto per crescere. E di più È uscito il nuovo catalogo dei corsi e delle consulenze di Assoservizi. Per il 2018 la società di servizi di Confindustria Trento prevede attività a 361°, con alcune importanti novità.
COME
dar conto della vastità di un orizzonte? Che immagine scegliere per rappresentare, in una sola sequenza, il senso di una proposta capace di spingersi, in superficie e in profondità, oltre i confini abituali, per rispondere alle esigenze generali più disparate preservando la complessità del particolare? Per l’anno 2018, la copertina del catalogo di Assoservizi, la società di servizi di Confindustria Trento, rinuncia alle metafore abusate. Bando alle ascensioni senza ossigeno, bando ai lanci col paracadute, bando alle ultramaratone, bando al torrentismo e al pattinaggio aggressive. Solo un numero: 361. Ovvero 360 – quanti sono i gradi di una circonferenza – più uno ancora. Espressione di un’offerta che non si accontenta di svilupparsi in tutte le direzioni, ma prova, e riesce a fare, ancora di più. Per il 2018 Assoservizi sceglie una copertina concettuale. Pulita, solida, severa. Ma anche intrigante. Una sola concessione al movimento: le cromie del titolo, tese a evocare un'idea di celerità, dinamismo e movimento, per dire che non solo arriviamo dappertutto, ma che lo facciamo anche in fretta. Qualche anticipazione sui contenuti evocati dallo slogan “Tutto per crescere. E di più”: “In primo luogo - spiega Rocco Cristofolini, presidente di Assoservizi – occorre segnalare la nuova sezione dedicata a Industria 4.0: grazie al lavoro svolto in questo senso dall’Associazione, anche la società di servizi è in grado di fornire corsi di formazione e proposte di consulenza in linea con le novità dettate dal nuovo paradigma. Il programma presta in generale particolare attenzione alle novità normative e organizzative, e apre territori più ampi di interazione con i giovani e gli over. Un’altra, grande
novità è legata agli spazi didattici: il trasferimento di uffici e aule presso il primo piano dell’ala ovest di Palazzo Stella non ci ha dato soltanto la possibilità di rinnovare le location, oggi più attuali e adeguate, ma ci consentirà anche di promuovere nuove attività, soprattutto nell'ambito delle Risorse Umane, in modalità esperienziale”.
Da segnalare la nuova sezione dedicata a Industria 4.0: grazie al lavoro svolto in questo senso dall’Associazione, anche la società di servizi è in grado di fornire corsi di formazione e proposte di consulenza in linea con le novità dettate dal nuovo paradigma
Il catalogo corsi conta 157 proposte formative nelle diverse aree tematiche, per un totale di 1350 ore di formazione; a queste va ad aggiungersi l’offerta sulla Sicurezza: fedele alla tradizione per quanto concerne le attività obbligatorie, profondamente rinnovata nei capitoli più propriamente professionalizzanti. Si ricorda infine che nel corso dell’anno alcune attività saranno disponibili anche in modalità streaming.
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economia
Vendemmia: un’annata complicata La qualità delle uve giunte in cantina è buona, molto buona o ottima. Al contrario, delude la quantità. Ma il comparto saprà restare unito per affrontare il problema in modo organico.
ANNATA
difficile, quella del 2017, che ha messo a dura prova enologi e coltivatori del settore vitivinicolo in Trentino e in Italia. Nella seconda metà di agosto, quando, a inizio vendemmia, fu possibile avanzare le prime previsioni, Assoenologi stimava un calo del 24% a livello nazionale: 41,1 milioni previsti per il 2017 contro i 54,1 milioni di ettolitri di vino e mosto del 2016 (dati Istat). In linea con la media nazionale, pur nella difficoltà di tracciare in questi casi profili generalizzati, il calo c’è stato anche in Trentino, quantitativamente paragonabile alla media nazionale. Tra le criticità maggiori hanno inciso negativamente sul raccolto le gelate e la grandine, distribuite a macchia di leopardo in molte aree del territorio provinciale, ma anche il peso medio del grappolo, inferiore rispetto a quello
Elio Pisoni
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del 2016. Assente invece il problema della siccità. In Trentino, a differenza delle principali regioni vitivinicole italiane, dove le precipitazioni sono state scarse o molto scarse, la piovosità non ha causato preoccupazioni agli operatori di settore, seguendo un andamento regolare durante il corso dell’anno. Il dato positivo, in ogni caso, è rappresentato dalla qualità del materia prima. In Trentino, questo il punto di vista dei principali protagonisti del comparto, la qualità delle uve giunte in cantina è buona, molto buona o ottima. Elio Pisoni, amministratore della storica azienda trentina di Pergolese, traccia un quadro della vendemmia relativamente al contesto della Valle dei laghi e alla situazione della cantina di famiglia. “L’annata 2017 – spiega – si prospettava come una delle migliori degli ultimi anni; c’erano tutti i presupposti perché lo fosse davvero, fintanto che, a fine agosto, una violenta grandinata non ha guastato tutto. Siamo invece stati risparmiati dalle gelate di aprile, assistendo a una stagione climatica perfetta, con una giusta alternanza tra periodi caldi, piogge e una costante ventilazione, che ha ridotto quasi a zero l’incidenza di malattie. Un aspetto fondamentale per chi, come noi, ha adottato il metodo biodinamico. Purtroppo, nella serata di sabato 26 agosto, un’improvvisa grandinata (che a memoria d’uomo nessuno ricorda così intensa e prolungata in Valle dei Laghi) ha compromesso gravemente il raccolto, riducendo mediamente del 50% il quantitativo. La vendemmia si così è compressa in poche giornate per poter salvare il salvabile. Uno sforzo notevole da parte di tutte le persone coinvolte. Alla fine abbiamo subìto una perdita di quasi il 50%, a causa del-
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Marcello Lunelli
la rottura degli acini violentemente colpiti da pezzi di ghiaccio grandi come uova. La qualità del raccolto si posiziona comunque a un livello molto alto, specie per i bianchi aromatici e per il Pinot Nero. Doveva essere una vendemmia a 5 stelle, sarà comunque a 4,5. Meteo a parte, continua il trend positivo per quanto riguarda il settore vitivinicolo. Il notevole incremento dei flussi turistici ha aiutato molto questo andamento positivo, con una stagione estiva che ancora sta dando grandi soddisfazioni, grazie soprattutto al turismo proveniente dalla Germania, che da fine marzo fino ai Santi frequenta la zona del Garda. In particolare, una delle perle enologiche del Trentino, il TrentoDoc, sta continuando a vivere un momento molto favorevole, con crescite che ogni anno superano il 20%. La valle dei Laghi è una delle zone più vocate per la produzione del TrentoDoc. La nostra azienda lo produce ormai da più di 40 anni”. Qualità ottima anche per la famiglia Lunelli, proprietaria delle Tenute Lunelli. Per loro una stagione difficile, a causa dell’andamento climatico, ma con ottime potenzialità, grazie alla qualità dell’uva raccolta. “Quest’anno – spiega Marcello Lunelli, tracciando un quadro della situazione relativamente al TrentoDoc – la
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vendemmia è iniziata con una settimana di anticipo rispetto alla media degli ultimi dieci anni, due settimane prima rispetto al 2016. Sicuramente non è stata un’annata facile. Le prime difficoltà si sono registrate in aprile, con le gelate. Chi, come noi, ha deciso di puntare sulla viticoltura di montagna è stato premiato, riuscendo a difendersi dalle gelate. Il freddo scorre dalla collina verso la pianura, dove si ferma e brucia le piante. Perciò i nostri vigneti di collina sono stati risparmiati. Alle gelate si è poi aggiunta la grandine. Che ha danneggiato anche noi, pur se limitatamente. Alcune zone del Trentino hanno patito maggiormente questa avversità, come la Valsugana e la Valle dei Laghi. A incidere negativamente sull’annata in corso, infine, è stato il peso medio del grappolo raccolto, più basso rispetto al 2016. Ciò a causa del cosiddetto ‘effetto annata’: gli eventi combinati della natura relativi al contesto geografico e temporale, compresa la fisiologia della pianta. Da un punto di vista quantitativo, questo mosaico di sfortune ha fatto registrare valori inferiori del 20% rispetto alla media. Ma possiamo ritenerci fortunati, perché altre zone spumantistiche d’Italia, come Franciacorta, hanno subìto perdite fino al 50%. Sotto il profilo qualitativo,
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Martina Togn
invece, siamo davvero soddisfatti. In cantina to che i problemi saranno risolti dal comparto sono giunte ottime uve. È ancora presto per in modo compatto e unitario”. esprimere un giudizio definitivo sul prodotto Lo stesso punto di vista viene espresso anche finale che otterremo, il bambino non è anco- da Martina Togn, alla giuda dell’azienda vira andato all’università… Ma le premesse per nicola Gaierhof e presidente della Sezione aliun’annata di livello qualitativo ottimo ci sono mentare di Confindustria Trento. “In reazione tutte. Come tipologia di prodotto, produrremo al calo di produzione che abbiamo registratutte le nostre referenze”. to – spiega – ho fiducia nel fatto che il nostro La riduzione di quantità potrà portare a un lie- comparto saprà restare unito per affrontare il ve incremento dei prezzi. Difficile per ora for- problema in modo organico. Un’annata diffimulare previsioni. “Il mercato non si è ancora cile può capitare. Il mercato si sta muovendo espresso”, prosegue Marcello Lunelli. “Relativa- molto velocemente. Non siamo i soli ad aver mente al TrentoDoc, il settore viticolo ha avuto avuto difficoltà. Nel resto d’Italia le maggiori un calo di produzione generalizzato che fisio- aree di produzione hanno avuto problemi. Gli logicamente avrà un riflesso sui prezzi, proprio ultimi mesi dell’anno saranno cruciali per caper l’eccezionalità dell’annata. Sicuramente ci pire come si comporterà il mercato, al termisaranno degli aumenti, ma saranno contingenti ne dei quali potremo avere le idee più chiare”. e limitati. Siamo in un sistema, quello trentino, A pesare sulla produzione Gaierhof, anche in che dà valore alla filiera. Sono fiducioso nel fat- questo caso, un andamento climatico difficile. “Con valori minimi e massimi oscillanti tra il 10% e il 20%, abbiamo registrato rispetto al 2016 una diminuzione media del 15% circa sulla quantità di prodotto raccolto nei nostri vigneti. Le cause principali sono da attribuirsi alle gelate primaverili, soprattutto, e alle grandinate. Le aree coltivate a Teroldego sono state quelle più colpite, specialmente nella Piana Rotaliana, dove i danni sono stati notevoli. Per quanto ci riguarda, possiamo ritenerci fortunati perché altre realtà hanno registrato cali fino al 50%. Se paragonato con il 2015, inoltre, quando si registrarono valori di piovosità eccessivi, il 2017 sarà un anno migliore. Per quanto riguarda la qualità delle uve, infine, le prime impressioni sono molto buone. Siamo soddisfatti della materia prima che abbiamo raccolto e siamo molto fiduciosi della qualità del prodotto in bottiglia che riusciremo a ottenere”. (adb)
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Una festa all’insegna della riflessione Isaf ha festeggiato i 40 anni di attività con un appuntamento destinato a valorizzare i temi della salute e della sicurezza, intesi come buona pratica per la vita quotidiana.
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occasione del suo quarantesimo anniversario, Isaf Spa non si è accontentata di festeggiare. “Ocjo. La sicurezza è di scena”, ovvero l’appuntamento organizzato a Storo a fine settembre dalla società, oggi leader europeo nella produzione di fili per saldatura “è stato voluto – dicono dall’azienda - non solo per celebrare 40 anni di successi, ma anche come momento di aggiornamento sul tema della salute e della sicurezza sul lavoro. Come stimolo per riflettere e confrontarsi su più attenti stili di vita, perché la salute non è un problema di nuove leggi o sanzioni, ma pratica culturale nella vita di ogni giorno”. Il programma si è aperto con la presentazione dell’iniziativa e i saluti di benvenuto del direttore di stabilimento, Michele Bagozzi. Sono poi intervenuti Flavio Frigè, grande invalido del lavoro, per portare una testimonianza drammatica e toccante della propria esperienza di vita; Bruzio Bisignano, formatore aziendale in materia di pre-
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venzione, per il monologo “Mezzadri: quarant’anni di nordest tra lavoro, salute e passione”. Nel corso del pomeriggio si è poi messo in scena lo sketch cabarettistico sulla sicurezza del lavoro dei Trigeminus “626”. In occasione dell’anniversario, il direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato ha come di consueto consegnato all’azienda la targa dell’Associazione.
La salute non è un problema di nuove leggi o sanzioni, ma pratica culturale nella vita di ogni giorno
Proprio per la costante attenzione alla qualità e alla formazione continua del personale, Isaf ha saputo farsi apprezzare negli anni anche nei più esigenti e importanti mercati mondiali, divenendo attore di primaria importanza del settore e punto di riferimento indiscusso per ogni esigenza di saldatura. Il coordinamento centralizzato delle spedizioni ha consentito di ottimizzare, nel tempo, il servizio logistico, e ridotto l'incidenza dei costi di trasporto. Oggi, le capacità distributive dei tre stabilimenti - uno in Italia e due in Germania - sono organizzate in modo tale da garantire forniture affidabili e puntuali ai clienti locali ed esteri.
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53 aziende
Inaugurata la sede di Autoindustriale Affollato evento presso il Salone di recente ristrutturato a Ravina. Dopo il taglio del nastro, l’esibizione con la nuova punta di diamante del Motorsport Mercedes-Benz: la Amg Gtr.
È
stata inaugurata sabato 23 settembre la sede rinnovata della Concessionaria Mercedes Autoindustriale a Ravina di Trento. L’appuntamento è stato l’occasione per presentare al grande pubblico e alle autorità presenti la nuova struttura, realizzata secondo i moderni canoni dello stile della Casa di Stoccarda. Ora l’offerta è completa: con i saloni per la vendita delle vetture e delle scattanti smart fino agli spazi espositivi per i Van e Truck, le officine e le carrozzerie per tutti i tipi di mezzi del marchio con la stella. Nel corso dell’evento, il direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato ha consegnato alla famiglia Baumgartner una targa, sottolineando il valore di aziende come Autoindustriale “che hanno voglia di fare impor-
tanti investimenti nella nostra regione, e che sanno interpretare – ha detto Busato riferendosi allo slogan dell’iniziativa La tradizione diventa 4.0 – lo spirito dei tempi adeguandolo al settore e al mercato di riferimento”: Ivan Vellucci, direttore Rete di Mercedes-Benz Italia, ha fatto i complimenti alla famiglia Baumgartner per l’ottima riuscita della ristrutturazione: “Mercedes – ha spiegato – è estremamente attenta all’affidabilità dei partner territoriali. Solo un Concessionario che sa offrire la gamma completa dei prodotti e dei servizi del marchio con la Stella è in grado di soddisfare tutte le esigenze dei clienti Mercedes e Smart”. Alois Baumgartner, amministratore delegato del Gruppo Autoindustriale, si è dichiarato estremamente soddisfatto per la grande partecipazione di pubblico: numerosi in effetti sono stati i clienti, gli esponenti del mondo economico Trentino, i fornitori e i partner del Gruppo Autoindustriale che hanno affollato, nel corso dell’appuntamento, il salone. Dopo il taglio del nastro, che ha coinvolto le autorità convenute, i presenti hanno potuto assistere all’esibizione organizzata nel piazzale del salone, dove il responsabile degli istruttori della Amg Driving Academy ha presentato – grazie alle sue particolari doti di agilità e destrezza - la nuova punta di diamante del Motorsport Mercedes-Benz: la Amg Gtr. Nella foto: Christine e Jakob Baumgartner, Claudio Stenghele, Roberto Busato, Adolfo Cosentino, Ivan Vellucci, Renate e Alois Baumgartner
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55 aziende
Intube XVII: Open House a Levico La manifestazione è stata anche l’occasione per presentare gli ultimi investimenti fatti a Levico da Blm Group: un nuovo stabilimento produttivo e la nuova mensa aziendale.
DAL
18 al 30 settembre a Levico Terme, nelle sedi di Adige Spa e Adige-sys Spa, si è svolta Intube XVII, l’Open House che Blm Group propone ai propri clienti con cadenza biennale. L’evento ha visto la partecipazione di 520 aziende, con una crescita del 20% rispetto all’edizione precedente. Di queste, 335 provenivano dall’estero, da 31 diversi Paesi fra cui Usa, Cina, Russia, Malesia, Brasile, Messico. “Future Is Calling” era lo slogan dell’evento: il futuro, infatti, e le sfide di evoluzione che interesseranno le imprese manifatturiere nei prossimi anni rappresentavano l’ispirazione delle idee e dei prodotti e servizi proposti ai visitatori. Tra queste sfide, ovviamente, non potevano mancare quelle della digitalizzazione dei prodotti e dei cicli produttivi, della totale integrazione del processo produttivo, della facilità d’uso dei sistemi di produzione. Nei tre show-room disponibili erano in funzione oltre 20 sistemi per taglio laser, curvatura, sagomatura, taglio con lama a disco e isole di lavoro, con cui Blm Group ha inteso mostrare come la “rivoluzione” di Industria 4.0 sia già un’opportunità concreta a disposizione di tutte le aziende per incrementare l’efficienza produttiva, ridurre i
costi, aumentare il valore aggiunto generato per il proprio cliente finale. Nelle varie sezioni dell’Open House, questi concetti sono stati sviluppati mostrando processi completi, che i visitatori potevano apprezzare dal vivo, in grado di produrre in modo flessibile ed integrato alcuni prodotti reali. Altri prodotti, concessi in prestito dai clienti di differenti settori, mostravano gli esiti raggiunti da coloro che, in tutto il mondo, già utilizzano le tecnologie Blm Group. Insomma, Intube XVII è stato un invito ad entrare nel futuro da protagonisti, che i clienti hanno dimostrato di accogliere e comprendere a fondo. La manifestazione è stata anche l’occasione per presentare ufficialmente gli ultimi investimenti fatti a Levico da Blm Group: un nuovo stabilimento produttivo, la cui innovativa struttura architettonica estetica mostra in concreto le possibilità di utilizzo dei tubi lavorati al laser nelle costruzioni in metallo e al contempo realizza un armonioso inserimento nell’ambiente caratterizzato da colline boscose; e la nuova mensa aziendale, di 200 posti, che nelle 4 serate delle “Family Night” ha ospitato i dipendenti e le loro famiglie, in visita all’Open House alla scoperta (meravigliata) dei risultati del loro lavoro.
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56 aziende
La fabbrica trentina dello spettacolo Edg è un partner unico, capace di risolvere tutte le esigenze e le criticità connesse all’organizzazione di eventi, anche molto complessi, aperti a migliaia di persone.
CON
oltre 50mila presenze, si è svolta anche tino a organizzare la prima Oktoberfest di Moquest’anno tra la fine di settembre e l’inizio di naco. Nel 1810 Andrea Dell’Armi, facoltoso banottobre l’Oktoberfest trentina “Trento e la Baviera”, chiere e uomo politico della città bavarese, volle giunta così alla sesta edizione. promuovere una grande festa popolare in onore In crescita costante, capace di attirare un pubblico del matrimonio tra il principe Ludovico e Terenon solo locale ma anche di fuori regione, l’even- sa di Sassonia. Il re Massimiliano Giuseppe, visto to è diventato appuntamento fisso per l’autunno il tripudio di 40mila partecipanti, decise di far trentino. “Ogni anno – spiega Enzo Di Gregorio diventare quella festa un appuntamento annuale, – l’organizzazione della rassegna ci impegna con dando vita all’Oktoberfest di Monaco. Dell’Armi, un investimento di circa mezzo milione di euro”. trentino di nascita, era emigrato a Monaco da Enzo Di Gregorio è titolare assieme al padre Ca- Trento all’età di 19 anni, chiamato dalla sorella logero di Edg Spettacoli, l’impresa trentina che si che viveva lì. Sulla base di questa circostanza, un occupa dell’organizzazione di eventi e spettacoli profondo legame storico, abbiamo pensato di orsu commissione di enti pubblici, aziende private ganizzare la rassegna. Lo scopo dell’evento è anche e associazioni. Specializzati in questo settore da quello di creare nuove sinergie e uno scambio culoltre trent’anni, nel 2014 padre e figlio decidono turale tra Trentino e Baviera nei loro aspetti più di lanciarsi in una nuova avventura, promuoven- caratterizzanti, culturali e gastronomici”. L’evento do in prima persona un grande evento. Nasceva è l’unico promosso direttamente da Edg Spettacoli. così “Trento e la baviera”, l’Oktoberfest trentina. “Ma per il futuro – fa sapere Enzo – stiamo lavo“Non tutti sanno – racconta Enzo – che fu un tren- rando a nuove idee”.
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A eccezione di “Trento e la Baviera”, il core business dell’azienda è rappresentato interamente da lavoro su commissione. “Siamo un’agenzia di spettacoli”, spiega il titolare. “Ci proponiamo come partner per l’organizzazione a 360 gradi di eventi, manifestazioni e spettacoli su richiesta di enti pubblici e soggetti privati. Nel pubblico, lavoriamo abitualmente con le amministrazioni comunali e provinciali, con le Aziende per la promozione turistica e con le Proloco. In Trentino, per esempio, curiamo da anni l’organizzazione di manifestazioni come il Settembre Rotaliano a Mezzocorona, Mezzolombardo Lunare, le Feste Vigiliane a Trento, Notti di Maggio a Coredo, il Gran Carnevale di Storo e molte altre. Nel 2009, per il Festival dell’Economia abbiamo organizzato il concerto conclusivo in Piazza Dante a Trento. Mentre nel 1999 abbiamo diretto la parte artistica dei Campionati Mondiali di Snowboard in Val di Sole per l’intera durata dell’evento internazionale coordinando tutti gli spettacoli. Nel privato, invece, lavoriamo con piccole, medie e grandi aziende che ci commissionano l’organizzazione di eventi particolari, dalla cena aziendale al grande concerto. Dal 2006 siamo partner di Luxottica Group Spa nella realizzazione di family day, convention, convegni, feste natalizie e cene di gala negli stabilimenti di Agordo, Cencenighe, Sedico, Pederob-
ba, Lauriano e Rovereto. In questi appuntamenti, grazie alla nostra direzione artistica si sono esibiti musicisti del panorama internazionale. Tra gli altri Claudio Baglioni, Lucio Dalla, Giorgia, Fiorella Mannoia, Zucchero e Tiziano Ferro. Nel 2011 abbiamo avuto inoltre l’onore di essere presenti come figura chiave di tutta l’organizzazione delle celebrazioni del 50° anniversario della nascita di Luxottica, leader mondiale nel settore”. Grazie all’esperienza maturata in questo settore e ai frequenti rapporti con committenti e interlocutori delle aree confinanti, il 50% del giro di affari di Edg Spettacoli viene realizzato con clienti pubblici e privati di fuori regione. “Il mercato Trentino è per noi fondamentale – sottolinea Enzo Di Gregorio – ma lavoriamo molto bene in tutto il nord Italia”. Tra le prerogative dell’azienda anche, e soprattutto, la capacità di tessere una vasta rete di rapporti con fornitori, professionisti e artisti che di volta in volta vengono chiamati per risolvere le esigenze del cliente e per proporre nuove soluzioni. “Chi si rivolge a noi – conclude Enzo – sa di trovare nella nostra azienda un partner unico e un unico referente in grado di offrire soluzioni il più possibile differenziate. Risolviamo noi tutte le esigenze, le necessità e le problematiche connesse all’organizzazione di eventi, anche molto complessi, con diverse migliaia di persone”. (adb)
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In Trentino per essere leader In aprile l’avvio della produzione del nuovo stabilimento di Digital Carton, aperto con un investimento di circa 200mila euro. Presto un evento ufficiale con una giornata porte aperte.
“LAVORIAMO
affinché quest’azienda possa di- to di ogni forma e tipologia con soluzioni persoventare il punto di riferimento della stampa digi- nalizzate e innovative. Con sede principale a Pretale in Trentino. Nel prossimo biennio, questo è valle, in provincia di Brescia, il gruppo è cresciuto il nostro obbiettivo principale e questa è la nostra tra gli anni ‘80 e ‘90 con un piano di espansione priorità”. basato su innovazione e sviluppo durante il quaSi esprimono così Roberto Fincato e Mario Spa- le sono state acquisite le migliori realtà satellite: nò, rispettivamente temporary manager e ammi- Scatolificio Feroldi di Piadena (Cremona) nel 1996, nistratore delegato di Digital Carton, la nuova Clarscatola di Chiari (Brescia) nel 2001, Litocartorealtà trentina che ha avviato uno stabilimento tecnica Bresciana di Lonato (Brescia) nel 2006. produttivo per la stampa digitale a Trento, lo Seguendo questa crescita, Imbal Carton ha messo scorso aprile, nella zona industriale di Spini di gli occhi anche sul Trentino puntando su due eleGardolo (via dei Masadori 3). Della stessa idea è menti chiave. “In primo luogo – spiega Lancellotti anche Michele Lancellotti, ceo di Imbal Carton, il – riteniamo che il mercato trentino sia un’area straGruppo bresciano all’interno del quale si colloca tegica per il nostro sviluppo. Nella zona di Spini Digital Carton. di Gardolo, in particolare, abbiamo visto uno dei Il gruppo Imbal Carton – oltre 130 collaboratori fulcri industriali dell’economia dell’intera regione per un fatturato di 35 milioni di euro annui – è il Trentino Alto Adige. In secondo luogo, il comparpunto di riferimento nel mercato del nord Italia to degli imballaggi in cartone si sta orientando nel comparto degli imballaggi di cartone ondula- sempre più verso la stampa digitale. Perciò abbia-
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mo acquisito Digital Service, azienda altoatesina rivelata un partner straordinario sia per i servizi specializzata nella stampa digitale, che si trovava che offre sia per la capacità di portare avanti gli in difficoltà”. interessi della nostra categoria ai tavoli locali e Operativa dall’inizio degli anni 90 a Egna, in pro- nazionali”. vincia di Bolzano, Digital Service è stata azienda L’investimento necessario all’apertura del nuovo leader nel suo settore per oltre un ventennio sul stabilimento di Spini di Gardolo è stato di circa mercato trentino e sudtirolese. Dotata di credibili- 200mila euro. La produzione è cominciata in aprità, dei migliori macchinari per la stampa digitale le. Prossimamente si terrà un evento ufficiale per e di un know-how consolidato nel tempo, ha rap- la stampa, per i clienti e per le agenzie con una presentato per Imbal Carton l’occasione di entrare giornata porte aperte. nell’area trentina. Dall’acquisizione di Digital Ser- La produzione di Digital Carton copre un servizio vice Srl è nata così Digital Carton Srl (nel nome, a 360 gradi: stampa su reboard (cartone), polionla sintesi ideale tra il vecchio e il nuovo), parte da (a canne alveolare), dibond (allumino), dibond integrante del Gruppo Imbal Carton. Nella fase spazzolato, sandwich (spugnoso), plexiglass, rete di passaggio, la produzione non si è mai fermata mesh (pvc), banner (pvc frontlit), polycril (tessuto), e sono stati mantenuti tutti i dipendenti. Peter adesivo (polimerico), wall paper, film wall graphic Holzknecht, titolare dell’azienda storica di Egna, (rimovibile). svolge oggi in Digital Carton il ruolo di direttore “Siamo in grado di stampare in digitale su qualsitecnico. asi materiale rigido o flessibile” spiega il manager “Fin da subito – prosegue Michele Lancellotti – ab- Roberto Fincato. “Nei prossimi mesi – continua biamo inserito in Digital Carton alcune nuove fi- – cercheremo di integrare sempre più i servizi di gure fondamentali per la crescita dell’azienda. In Digital Carton con quelli svolti dalle altre società primis Roberto Fincato, per la parte manageriale. del Gruppo Imbal Carton. La rete commerciale del Ma vi è stato anche un rinnovamento nel com- Gruppo, radicata in tutto il nord Italia, ci permetparto produttivo. La scelta di associarci a Confin- terà inoltre di lavorare con le regioni confinati. E dustria Trento, inoltre, ha rappresentato per noi la nostra vicinanza con i mercati del nord, Alto un passo importante e necessario. Da un lato, la Adige e Austria, ci consentirà di guardare con innostra presenza nell’associazione ci ha permesso teresse a queste aree. Ma l’obbiettivo principale di entrare in un sistema industriale, quello trenti- rimane quello di affermarci in Trentino, dove vono. Dall’altro, Confindustria Trento si è da subito gliamo diventare leader nel settore”. (adb)
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Intermediazione: anche a Trento c’è Tempor Con 6mila dipendenti somministrati al mese, Tempor serve tutti i mercati, e in particolare i settori metalmeccanico, sanitario, ristorazione, hotellerie e servizi alle aziende.
"SIAMO
un gruppo orientato alla soddisfazione del cliente e alla valorizzazione delle risorse umane. Lavoriamo in sinergia per offrire elevati standard di qualità e di competenza, in un’ottica di consulenza a 360 gradi”. Michele Regina, direttore generale di Tempor, spiega così le priorità e le strategie principali di Tempor Spa, agenzia per il lavoro nata nel 1997 grazie all’iniziativa di un gruppo di professionisti attivi nel settore della gestione delle risorse umane. L’azienda, con una filiale a Trento in via Galileo Galilei, è tra le prime dieci società autorizzate nel settore della fornitura di lavoro interinale in Italia. “Il valore professionale che ricerchiamo nel personale – prosegue Regina – è il nostro stesso valore costituente e si fonda essenzialmente su tre criteri. In primis, la professionalità: in una logica di assoluta qualità dei servizi offerti, l’attenzione costante alla formazione e alla corretta individuazione dei compiti e delle specifiche competenze richieste fanno delle nostre risorse una risposta sempre all’altezza delle esigenze del mercato. In secondo luogo, l’eticità: il puntuale rispetto delle norme e l’assoluta priorità dei diritti dei lavoratori ci consentono di garantire la qualità del servizio e una reciproca soddisfazione da parte dei clienti e dei lavoratori. Infine, il problem solving: il nostro modus operandi parte da un’attenta analisi delle problematiche connesse alla gestione delle risorse umane. Questo ci consente di ricercare, individuare e offrire le soluzioni più efficaci dal punto di vista professionale e umano”. La struttura interna di Tempor è attualmente composta da circa 130 dipendenti diretti. “I dipendenti somministrati – continua il direttore – sono invece circa 6mila al mese, per un totale annuo di oltre 15mila. Operiamo sul mercato italiano fornendo
personale sia al settore privato sia a quello pubblico. Serviamo trasversalmente tutti i mercati e siamo specializzati nel reperimento di figure per il settore metalmeccanico, sanitario, ristorazione e hotellerie, servizi alle aziende”. Tempor svolge tutte le attività di intermediazione. “I nostri principali servizi sono la somministrazione di lavoro a tempo determinato e indeterminato, ricerca e selezione (permanent), ricollocazione professionale (outplacement), formazione, organizzazione aziendale nel settore risorse umane”. Con un fatturato nel 2016 di 160 milioni di euro, di cui 95 milioni di euro sviluppato con le sole aziende private, Tempor è una tra le realtà leader Michele Regina, direttore generale di Tempor
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del settore. “La crescita nell’ultimo lustro – sottolinea ancora Regina – è stata del +51,9%, con un fatturato nel 2011 di circa 83 milioni di euro”. La sede trentina rappresenta soltanto una delle 38 filiali di Tempor, distribuite su tutto il territorio italiano (Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna). La sede amministrativa e la direzione generale si trovano a Roma mentre la direzione vendite è a Milano.
"I nostri principali servizi sono la somministrazione di lavoro a tempo determinato e indeterminato, ricerca e selezione, ricollocazione professionale, formazione, organizzazione aziendale nel settore risorse umane"
Con tanti anni di esperienza e un percorso di crescita maturato nel tempo – l’azienda compie vent’anni nel 2017 – Tempor si avvale dell’appoggio della holding Intelliform Spa, agenzia per il lavoro con sede a Milano e Napoli specializzata in formazione, selezione e valutazione del personale rivolta ad aziende e privati. “Intelliform – spiega Michele Regina – lavora con tenacia da 13 anni su tutto il territorio nazionale per realizzare insieme ai propri clienti progetti di crescita per migliorare la competitività d’impresa. I nostri esperti supportano le aziende in modo efficace e innovativo, ponendosi al fianco del cliente per l’analisi, la consulenza e la realizzazione di progetti di sviluppo costruiti sui bisogni specifici di ogni singolo cliente”. Tempor e Intelliform lavorano fianco a fianco
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generando valore aggiunto proprio nell’ambito di quelle strategie e di quei progetti realizzati in sinergia. “Intelliform Spa è specializzata nella formazione professionale erogata attraverso numerose opportunità offerte alle aziende che hanno bisogno di riqualificare il proprio personale interno. Ci occupiamo di formazione obbligatoria (corsi di base, professionali, on the job, corsi sulla sicurezza D.lgs. 81/08 e D.lgs. 106/09, corsi Haccp, apprendistato professionalizzante), di formazione tecnica professionale (corsi tecnici realizzati sulla base dei fabbisogni dell’azienda cliente), di formazione finanziata (Forma.Temp, fondi paritetici interprofessionali, fondi regionali e comunitari), di formazione apprendistato (organizzazione, gestione, erogazione della formazione obbligatoria per gli apprendisti e formazione face to face per il tutor aziendale), di formazione a catalogo (risorse umane, sicurezza sul lavoro, contabilità, informatica, legale, sanitario, fotovoltaico)”. Realtà dinamica in continua evoluzione, Tempor ha già intrapreso nuove strade da percorrere per il futuro. “Abbiamo un piano di sviluppo quinquennale – conclude il direttore – che prevede, tra le altre iniziative, l’apertura di oltre 10 nuove filiali su tutto il territorio nazionale, con prevalenza al centro-nord. È inoltre in atto un ammodernamento di tutta la strumentazione aziendale, sia software che hardware, per essere sempre al passo coi tempi e aggiornati con le novità tecnologiche che il mercato offre”. (adb)
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Imprese dell’arco alpino a confronto Nelle scorse settimane l’appuntamento presso lo stabilimento del vicepresidente di Confindustria Stefan Pan. Per dire che Industria 4.0 è anche un’opportunità per le Pmi.
PICCOLA
Industria di Confindustria Trento in visita alla Pan Surgelati Srl di Laives. “Anche le piccole imprese hanno le carte in regola per essere protagoniste della quarta rivoluzione industriale”, questo il messaggio del vicepresidente nazionale di Confindustria Stefan Pan, in un incontro organizzato lunedì 18 settembre presso la sua impresa, nell’ambito della collaborazione transfrontaliera “Dolomites Area – Small Industry”, che raggruppa i Comitati Piccola Industria delle province di Trento, di Bolzano, di Belluno, di Udine e del Tirolo austriaco, e che si propone di sviluppare iniziative volte all’implementazione delle competenze manageriali degli Associati, nonché una sempre più stretta ed efficace collaborazione (anche commerciale) tra le imprese dei diversi territori. L’azienda del vicepresidente di Confindustria Stefan Pan è specializzata nella produzione di un’ampia gamma di specialità e prodotti da for-
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no surgelati: “Un’eccellenza locale di respiro internazionale - spiega il presidente della Piccola Industria Marco Giglioli, alla guida della delegazione trentina -. L’incontro è stato pensato per offrire ai nostri Imprenditori l’occasione di conoscere da vicino una realtà che è riuscita a coniugare in modo esemplare tradizione e innovazione, ma anche per discutere sulle opportunità che la digitalizzazione offre anche alle piccole e medie imprese. La risposta dei nostri Associati, che hanno partecipato numerosi, testimonia dell’interesse per la tematica e ci impone di porre sempre più al centro della nostra agenda progetti inerenti la qualità, l’innovazione tecnologica, l’evoluzione organizzativa e la competitività dei nostri prodotti e delle nostre imprese ”. Fondata nel 1888, con la sua ampia gamma di prodotti, il gruppo Pan è oggi presente in tutto i principali Paesi del mondo. Alla base del successo
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di questa impresa familiare è lo strudel di mele surgelato. Ne vengono prodotti ben 35 chilometri al giorno, nel pieno rispetto della qualità e genuinità degli ingredienti, seppure con adattamenti nella ricetta in coerenza alle tradizioni dei mercati di destinazione. Dopo aver mostrato ai 40 imprenditori presenti come la digitalizzazione e l’automazione abbiano permesso di rendere ancora più efficienti i processi produttivi, l’organizzazione logistica e i canali di vendita per la propria azienda, il vicepresidente di Confindustria ha invitato le imprese ad approfittare delle numerose azioni messe in campo con il Piano nazionale Industria 4.0. “Le aziende più strutturate sono spesso già avanti nei processi di digitalizzazione. Come Confindustria abbiamo quindi cercato di proporre al Governo l’attivazione di interventi soprattutto a favore delle tante piccole e medie imprese innovative che operano sul territorio nazionale. La risposta delle aziende, grazie anche al sostegno garantito da misure come l’iperammortamento, è stata straordinaria, come dimostra il forte aumento degli investimenti privati”. Tutti d’accordo anche sul fatto che accanto agli investimenti strutturali saranno decisivi quelli relativi alla formazione di collaboratori e colla-
boratrici. “Al centro di Industria 4.0 c’è sempre e comunque la persona. Per sfruttare al meglio le potenzialità dei nuovi sistemi informativi, macchinari e robot, saranno decisive le competenze di chi dovrà usarli tutti i giorni sul lavoro” ha sottolineato Pan. Il presidente della Piccola Impresa altoatesina, Oswald Eller, ha sottolineato l’importanza del dialogo e dello scambio continuo tra le imprese su un tema così decisivo: “La digitalizzazione è una grande opportunità per le PMI, che in questo processo possono sfruttare la loro forza innovativa, migliorando la flessibilità produttiva e la velocità di reazione ai mutamenti del mercato. È però fondamentale conoscere gli strumenti che abbiamo a disposizione per rispondere al meglio alla sfida di Industria 4.0 e condividere le diverse strategie da mettere in campo per il futuro a medio termine”. La collaborazione tra i Comitati Piccola Industria aderenti alla “Dolomites Area – Small Industry” proseguirà in modo intenso nei prossimi mesi sul tema dell’industria 4.0. Sono infatti già stati pianificati due interessanti progetti che vedranno il coinvolgimento dell’azienda Swarovski (Innsbruck – Austria) e del parco scientifico e tecnologico “Kilometro Rosso” (Bergamo).
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welfare
welfare
Nasce la landing page #WelfareTrentino Il sito internet ha lo scopo di presentare il progetto e permettere all’utente di rimanere sempre aggiornato sulle novità dell’iniziativa di rete promossa da Confindustria Trento.
È stata lanciata nel mese di ottobre la nuova Landing page del progetto #WelfareTrentino, un sito internet semplificato nel quale la comunicazione corre su due binari principali: un’area dedicata alle imprese e un’area dedicata ai lavoratori. Dopo aver visitato la Home Page, che illustra il potenziale del progetto ed il suo funzionamento, l’utente si identifica e, a seconda che si tratti di un’azienda o di un lavoratore, accede alle informazioni di base che possono risultare di suo interesse. In particolare nell’area imprese l’attenzione viene posta sulla deducibilità dei costi, sulle ricadute sul clima aziendale e sugli aspetti amministrativi. Nell’area lavoratori, invece, vengono evidenziati il meccanismo di detassazione, il paniere dei benefit disponibili e la piattaforma online. A piè di pagina l’utente viene invitato a prendere contatti per un approfondimento, con Confindustria Trento qualora si tratti di www.welfaretrentino.it
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un’impresa, o con il responsabile risorse umane nel caso si tratti di un dipendente. A queste due aree di presentazione se ne somma una terza, di aggiornamento e informazione, dedicata alle news. In questa sezione vengono riportate notizie riguardanti lo stato di avanzamento del progetto e della rete #WelfareTrentino, iniziative relative all’ambito della conciliazione vita- lavoro, eventi legati al mondo del welfare e delle politiche familiari. Questa è la parte attiva del portale, con la quale gli utenti possono interagire con commenti o condivisioni. Progetti come rete #WelfareTrentino, che contano sul fondamentale coinvolgimento di tutti gli attori del mercato, richiedono l’indispensabile supporto della comunicazione strategica. Il lancio della landing page rientra nel piano promozionale del progetto, che porterà a breve anche alla nascita di alcuni profili social per coinvolgere un target di utenti più ampio al fine di diffondere la conoscenza di queste tematiche e iniziative e promuoverne una più larga adozione.
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Quando il welfare aziendale è “professionalizzante” La ricetta di Arcese: premiare i dipendenti investendo sulla loro formazione, per avere risorse più soddisfatte e più efficienti. Ma anche per un territorio più attrattivo.
IN
concomitanza con l’avvio del progetto #WelfareTrentino, Trentino Industriale ha iniziato a raccontare le storie delle aziende che aderiscono alla rete d’imprese, per valorizzare – ma anche per capire meglio – le sensibilità e le ragioni che hanno indotto ciascuna di queste realtà ad essere protagonista del percorso, per certi versi sperimentale, promosso da Confindustria Trento allo scopo di dare ampia diffusione a soluzioni innovative di welfare aziendale. Al di là delle ovvie opportunità concrete offerte dallo strumento, è interessante il fatto che le
testimonianze fin qui raccolte abbiano voluto evidenziare, dell’esperienza avviata, aspetti diversi: vi è chi, ad esempio, ha posto l’accento sui servizi adottati per favorire la conciliazione tra vita privata e vita lavorativa con particolare riguardo alle ricadute sulla componente femminile del gruppo dipendenti; chi ha preferito rimarcare gli effetti prodotti dal progetto in termini di wellbeing. Il caso di Arcese Trasporti Spa, tra le prime firmatarie del contratto di rete, sposta l’attenzione su due temi ancora diversi: da una parte, la I servizi integrati Arcese: trasporti su strada e combinati, spedizioni via mare e aerea, logistica integrata
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La sede principale di Arcese ad Arco (TN)
crescita personale e professionale delle risorse umane; dall’altra, la valorizzazione del territorio. Spiega Federico Finzi, Chief HR Officer del Gruppo Arcese: “La nostra Società sta avviando diversi, nuovi business che presumono il coinvolgimento di profili professionali del tutto peculiari. Non solo, il settore del trasporto e della logistica è fortemente interessato da un'automazione e digitalizzazione sempre più spinte, ciò comporta una richiesta sempre maggiore di competenze tecniche ed evolute. Non è semplice reperire figure che siano già professionalmente all’altezza del compito che gli sarà assegnato; più facile è invece immaginare di individuare risorse ad alto potenziale - seppur con poca esperienza-, e andare a trasferire conoscenze specifiche. Ai giovani più promettenti che si sono distinti nei numerosi assessment effettuati, questo è quanto abbiamo proposto: l’azienda premierà le prestazioni ritenute eccezionali con un ulteriore incremento delle competenze del lavoratore. Usciamo quindi dalla logica del riconoscimento in denaro per fare insieme a questi alti potenziali un serio investimento su di loro: il payback in termini di soddisfazione, ma anche di efficienza, sarà esponenziale”. Insomma, anziché assegnare un riconoscimento economico, Arcese offre al dipendente di talento l’iscrizione a un corso di formazione di alto livello di valore equivalente. Le ragioni sono molteplici. La più banale è comune a tutti i benefit assegnati in regime di welfare aziendale: questo tipo di riconoscimenti consentono al dipendente di poter fruire del valore totale – o quasi – del premio. Nel caso specifico la partecipazione ad un master, che sostituisce un premio in denaro,
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potrà essere fruita dal collaboratore, ma con un costo per l’azienda / beneficio per il dipendente praticamente sovrapponibili. È evidente tuttavia che l’effetto moltiplicatore dello strumento va ben oltre: il valore aggiunto di una crescita professionale – per l’individuo stesso come per la società all’interno della quale si trova ad operare - è incalcolabile. “Vi è poi un aspetto che nel presente appare sempre meno scontato, ovvero la fidelizzazione della risorsa: questo tipo di opportunità rafforza il legame tra il lavoratore e l’azienda, il senso di appartenenza, lo sviluppo di un’identità condivisa, la consapevolezza del valore della persona”. In Italia tuttavia non esiste un’offerta formativa specialistica post laurea su logistica e trasporto, pur nella straordinaria rilevanza, anche in termini di Pil, di questi settori: “Il Trentino – continua Finzi - è sede di due delle società di trasporto e logistica più importanti a livello europeo, come pure di un polo universitario di riconosciuta e universale eccellenza. Varrebbe la pena di fare qualche valutazione sulle ricadute, anche in termini di attrattività del territorio, riguardo alla costruzione di una proposta di specializzazione di questo tipo”. E in effetti proprio il territorio – nelle intenzioni di Arcese - è l’altro, grande beneficiario di #WelfareTrentino. “Attraverso il welfare applicato in azienda – conclude Finzi - abbiamo sempre prestato un occhio di riguardo al sistema produttivo della nostra provincia. Ugualmente, anche in occasione della sottoscrizione del contratto di rete, abbiamo condiviso la raccomandazione che le aziende presso le quali si potranno acquistare beni e servizi siano trentine”. (ab)
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A Trento le Olimpiadi di Informatica Edizione da record per l’appuntamento ospitato dal Liceo Galilei di Trento, sede territoriale della Regione Trentino Alto Adige. 37 le medaglie assegnate.
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è svolta a Trento a metà settembre la diciassettesima edizione delle Olimpiadi Italiane di Informatica: la competizione a livello nazionale che permette di selezionare il gruppo di “probabili olimpici” tra cui sarà scelta la squadra che difenderà i nostri colori alle Olimpiadi Internazionali di Informatica nel 2018. È stata l’edizione dei record, con 103 partecipanti emersi da fasi di selezione scolastiche e territoriali che hanno coinvolto, in partenza, oltre 14.500 studenti delle scuole superiori. I ragazzi si sono sfidati in tre giorni di competizione a base di programmazione e creatività, organizzati dal Liceo Scientifico Galileo Galilei di Trento, sede territoriale della Regione Trentino Alto Adige, con il contributo di diverse sponsorizzazioni fra le quali quella di
Il direttore generale di Confindustria Trento con alcuni ragazzi premiati
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Confindustria Trento. “Per i ragazzi – dicono dalla scuola – si è trattato di un’esperienza altamente formativa: essi hanno potuto infatti verificare come le conoscenze e le competenze informatiche acquisite possano essere utilizzate nel mondo del lavoro”. 37 gli studenti che hanno ottenuto un punteggio tale da meritare una medaglia. Le medaglie d’oro sono state cinque. Fra i migliori classificati saranno scelti i ragazzi che faranno parte del gruppo di “Probabili Olimpici” tra cui, dopo un percorso fatto di altro studio e allenamento a cura di un team di allenatori e tutor dedicato, emergeranno fra qualche mese i componenti della squadra che disputerà le Olimpiadi Internazionali di Informatica 2018 che si svolgeranno in Giappone.
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Tu Sei: il decennale Il progetto prosegue anche per l’anno scolastico e formativo 2017/2018. In nove anni di attività ha coinvolto 172 gli istituti scolastici, 189 aziende e 7451 studenti. di MARIA CRISTINA POLETTO, Education, Confindustria Trento
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progetto Tu Sei, promosso da Confindustria Trento e dalla Provincia autonoma di Trento per valorizzare il dialogo tra i mondi della scuola e dell’impresa e per facilitare l’orientamento e l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, è un format che ha conquistato negli anni un ruolo importante nel panorama trentino e nazionale. Il progetto prosegue la sua azione anche per l’anno scolastico e formativo 2017/2018, e festeggia con soddisfazione la decima edizione, ancora affidato alla responsabilità di Stefania Segata, componente del Consiglio di Presidenza di Confindustria Trento con delega a Capitale umano, istruzione e formazione. Nel corso di ogni anno scolastico numerose scuole e aziende sono impegnate nella realizzazione di progetti che coinvolgono in modo concreto e mirato i giovani all’interno delle aziende. Tu Sei Premiato rappresenta il momento, celebrato con un evento istituzionale, nel quale i progetti eccellenti e le esperienze più significative dell’anno vengono premiate, Nei nove anni di attività il progetto “Tu sei” ha visto coinvolti ben 172 istituti scolastici, 189 aziende e 7451 studenti.
Auguriamo buon lavoro a tutti coloro che con passione ed entusiasmo si impegneranno nei nuovi progetti.
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A Trento il progetto Erasmus+ Sword Il valore del “dual learning” per il passaggio dalla scuola al lavoro. Molti paesi stanno già ripensando i propri percorsi scolastici e formativi proprio in tale prospettiva.
SI è tenuto a Trento a fine settembre il seminario
paesi stanno già ripensando/riorganizzando i proconclusivo del progetto internazionale Erasmus+ pri percorsi scolastici e formativi proprio in tale Sword, che ha avuto come capofila la Provincia prospettiva. autonoma di Trento con il suo Dipartimento della “La Provincia autonoma di Trento ha concepito il Conoscenza, affiancata da partner qualificati di progetto Sword - ha affermato il presidente della Germania, Austria, Polonia, Friuli-Venezia Giulia e Pat Ugo Rossi - come un supporto di qualità che Provincia di Bolzano. potesse permettere di sviluppare e implementare con metodo il processo di cambiamento avviato a inizio legislatura in materia di transizione scuola lavoro e più specificatamente in tema di sistema La Provincia autonoma di duale, rispetto al quale ha segnalato che a breve la Giunta provinciale stanzierà nuove risorse destiTrento ha concepito il progetto nate alle imprese per incentivare ulteriormente la Sword come un supporto formazione duale nella nostra provincia. L’insieme degli scambi, delle elaborazioni e delle di qualità al processo di sperimentazioni di Sword, mentre hanno fornito cambiamento avviato in materia l’evidenza che non è possibile un unico sistema formativo duale, hanno prodotto la definizione di transizione scuola lavoro e delle cosiddette “regole del gioco”, per creare e più specificatamente in tema di far funzionare sistemi che evolvono verso un sistema duale approccio duale, codificate in un manuale dal titolo: “Dual-learning - Manuale delle regole del gioco: raccomandazioni e linee guida” che è stato presentato in anteprima nel corso del convegno. Sword ha svolto un’importante e attenta rifles- (mcp) sione sui meccanismi di passaggio tra i percorsi scolastici e formativi, soprattutto di tipo tecnico e professionale e il mondo del lavoro, in un quadro che ritiene sempre più indispensabile che i sistemi scolastici e formativi orientino la propria attività per fornire una risposta adeguata alla domanda di professionalità espressa dal mondo economico e produttivo e alle strategie e prospettive di sviluppo territoriale. Per il passaggio dalla scuola al lavoro, un riferimento imprescindibile a livello europeo è rappresentato dal sistema del “dual learning”. Molti
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ABBIAMO ABBIAMO SCELTO SCELTO DI DI ACCETTARE ACCETTARE LA LA SFIDA SFIDA
Oggi siamo orgogliosi di annunciare il nostro impegno per creare un nuovo grande Oggi siamo orgogliosi di annunciare il nostro impegno per creare un nuovo grande Credito Cooperativo solido, efficiente e vicino comunità. Oggi siamo orgogliosi Italiano: di annunciare il nostro impegno peralle creare un nuovo grande Credito Cooperativo Italiano: solido, efficiente e vicino alle comunità. Una sfidaCooperativo che è movimento versosolido, il futuroefficiente e risposta al cambiamento. Credito Italiano: e vicino alle comunità. Una sfida che è movimento verso il futuro e risposta al cambiamento. Una sfida che è movimento verso il futuro e risposta al cambiamento. Un nuovo modo di fare Banca, gli stessi principi di sempre. Un nuovo modo di fare Banca, gli stessi principi di sempre. Un nuovo modo di fare Banca, gli stessi principi di sempre.
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