GIUGNO | LUGLIO 2018 ANNO 59 | N°03
Food & beverage italian style Le aziende della sezione alimentazione si raccontano
Speciale Assemblea La ripresa che parte dal Nord Est
Aziende Celebrati a maggio due speciali anniversari
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heritage Attimi preziosi della nostra storia conservati come tesoro di un’eredità inestimabile, avanzano consapevoli. Possibilmente in salita. La Sportiva, dal 1928
sommario
03
editoriale 7
Fiducia e stabilità
il punto 9
Industria 4.0: evoluzione necessaria
associazione
speciale assemblea 10
Parte dal Nord Est, in Trentino può durare
13
Il peso dell’industria in Trentino
copertina
rubriche 10 speciale assemblea
16
Food & beverage italian style
18
A Cibus la “crema” dell’alimentazione trentina
20
Sapori artigianali su scala industriale
23
Storia e tradizione, purezza e responsabilità
16 copertina
Con l'Europa e dentro l'Europa
41
Valeria Ghezzi alla guida dell’Anef
42
Tra protezionismo e mutuo riconoscimento
43
Un bando a sostegno delle nuove imprese
education 45
Confindustria Trento sfida i piccoli inventori
47
10 anni di collaborazione tra scuola e impresa
50
Steam International: inaugurato il liceo
aziende
26 aziende 31 territori
39
26
Happy Birthday La Sportiva!
29
L’anniversario della vite e del rame
39 associazione
internazionalizzazione 51
Al Mart per parlare di internazionalizzazione
52
Una struttura solida con obiettivi ambiziosi
territori
45 education 51 internazionalizzazione 53 economia
31
Per un’alleanza tra imprese e territorio
33
II futuro è nelle carte specializzate
36
Cime nautiche ad alto contenuto tecnologico
economia 53
Lavoro e tecnologia: una riflessione
55
Maestri del lavoro: i nuovi decorati
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | GIU-LUG 2018
04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 59 | N. 3 Giugno – Luglio 2018
Direttore Responsabile
GIUGNO | LUGLIO 2018 ANNO 59 | N°03
Alessandro Santini Food & beverage italian style
Comitato di Redazione
Le aziende della sezione alimentazione si raccontano
Speciale Assemblea La ripresa che parte dal Nord Est
Aziende Celebrati a maggio due speciali anniversari
Redazione
Silvia Bruno Direzione, Redazione e Amministrazione
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editoriale
07
Fiducia e stabilità La formazione del nuovo Governo italiano è una buona notizia per il Paese. Non mi riferisco al colore delle forze politiche che hanno costituito la nuova coalizione. Confindustria, lo ricordo, non è né partisan, né bipartisan: è no-partisan. Mi riferisco piuttosto al lavoro svolto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al quale va il nostro plauso per avere saputo tenere la barra dritta in un momento di burrasca. È vero che altri Paesi europei – vedi Belgio, Germania e Spagna – sono rimasti senza un Governo anche più a lungo. Ma l’Italia, con il suo debito pubblico elevato, non si sarebbe potuta permettere un periodo di incertezza prolungato. Del resto la ripresa in Europa è ancora fragile e nel nostro Paese, nel primo trimestre, si sono registrati alcuni segnali di rallentamento. Siamo un Paese esportatore e scontiamo la recente frenata della crescita dell’economia mondiale, in particolare nei mercati emergenti. Investimenti ed esportazioni sono diminuiti per la prima volta dopo, rispettivamente, tre e nove trimestri con il segno “più”. Nessun allarmismo, tanto che le previsioni a breve indicano un’accelerazione della crescita negli Stati Uniti e nelle economie emergenti, di cui dovrebbe beneficiare anche l’economia italiana. Ma il nuovo Governo deve ricostruire la fiducia internazionale, dopo le turbolenze politiche recenti che hanno portato a un’impennata dei titoli di Stato italiani e dello spread con i Bund. Sarebbe già utile cominciare da una maggiore prudenza nelle dichiarazioni da parte del nuovo Esecutivo, le quali sono sotto la lente dei mercati. Ora è fondamentale agire con responsabilità. Il prezzo di una nuova ondata di incertezza, se persistente, sarebbe un rallentamento della crescita ancora più marcato attraverso l’incremento dei tassi di interesse, con conseguenze negative sui conti pubblici e sul finanziamento di imprese e famiglie. È invece il momento di chiudere l’eterna campagna elettorale che caratterizza la politica nazionale e dare stabilità al nostro Paese.
Enrico Zobele Presidente di Confindustria Trento
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il punto
09
Industria 4.0: evoluzione necessaria Nelle ultime settimane sono intervenuto in più occasioni per parlare di innovazione. Da ultimo nell’ambito del Festival dell’Economia, quest’anno dedicato al tema del rapporto tra uomo e robot e tra lavoro e tecnologia, per parlare di Industria 4.0 e del ruolo dei Digital Innovation Hub. È emerso quanto sia globale, pervasiva e necessaria la grande rivoluzione culturale e tecnologica in atto. Pensata per aumentare l’efficienza dei processi produttivi, Industria 4.0 porterà a un radicale cambiamento dei modelli di business, sia nelle aziende del manifatturiero che nelle realtà che operano nel mondo dei servizi. I nuovi paradigmi produttivi offrono infatti l’opportunità di riorganizzare la produzione in un’ottica di efficienza e sostenibilità, consentendo la “customizzazione” dei prodotti, come sempre più richiesto dai consumatori, senza incidere sui costi. Ma il cambiamento investe anche il mondo dei servizi, nella misura in cui sarà sempre più necessario un approccio basato sul “service design”, inteso come progettazione di tutte le attività che stanno a monte e a valle del processo produttivo. Sotto la guida di Carlo Calenda, il Ministero dello Sviluppo Economico ha investito molto sui temi della digitalizzazione, e ha fatto bene: al Piano Industria 4.0 è stato riconosciuto in tutti gli ambienti il merito di essere il primo piano di politica industriale dopo decenni; da subito si è percepito il valore delle misure adottate, presto si sono registrati i segni del loro primo impatto. In Trentino, l’azione pubblica e l’iniziativa privata hanno operato d’intesa, cogliendo tempestivamente le opportunità offerte dal nuovo approccio. Il Polo Meccatronica va arricchendosi di contenuti: è di queste settimane l’inaugurazione della nuova sede dell’alta formazione dell’Istituto Marconi e del nuovo Liceo Steam International. Proseguono a pieno ritmo le attività della ProM Facility, alla base della quale è un protocollo d’intesa tra la nostra Associazione e la Provincia, con Trentino Sviluppo, Università di Trento e Fondazione Bruno Kessler. Confindustria Trento è tra i fondatori del Digital Innovation Hub del Trentino-Alto Adige e ha contribuito al progetto del nuovo Competence Center del Triveneto: ci siamo preparati per dare in qualsiasi modo aiuto alle imprese del nostro territorio e continueremo a farlo. Alle imprese rivolgiamo l’invito a cogliere, se ancora non lo hanno fatto, i frutti di questa rivoluzione. A chi oggi amministra il Paese e domani amministrerà il nostro territorio, l’augurio di valorizzare il lavoro svolto e di immaginare le risposte più adeguate per le sfide che verranno: molto rimane ancora da fare per la competitività del sistema produttivo locale e nazionale.
Roberto Busato Direttore Generale di Confindustria Trento
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10
speciale assemblea
speciale assemblea
Parte dal Nord Est, in Trentino può durare La ripresa economica a livello nazionale è partita dal Nord Est, ma è in Trentino-Alto Adige e Veneto che sta producendo gli effetti più evidenti. di CARLO CARRARO, Direttore Scientifico Fondazione Nord Est SILVIA OLIVA e GIANLUCA TOSCHI, ricercatori Fondazione Nord Est
LA
ripresa economica è partita da Nord Est, ed è il Nord Est, soprattutto Trentino-Alto Adige e Veneto, che sta trainando la ripresa economica di questi ultimi mesi. I dati congiunturali 2016-2017 del Trentino evidenziano chiaramente un aumento dei principali indicatori economici superiore alla media nazionale e superiore ai valori delle altre regioni del Nord. Nel 2017 in Trentino crescono il fatturato delle imprese (+3,1% nel 2017, +5,1% nell’ultimo trimestre), gli ordinativi (+7,9% su base annua) e le esportazioni (+8,7%). Anche il mercato del lavoro evidenzia dati positivi, con un recupero del numero degli occupati e una riduzione del tasso di disoccupazione che si attesta al 5,7%, quasi sui livelli tedeschi. Sul fronte imprenditoriale si registra un incremento delle imprese attive e, tra queste, si rafforza la componente delle società di capitale. È una crescita, quella del Trentino, in cui il settore turistico assume un ruolo importante, con un incremento del 5% delle presenze turistiche nel 2017. Al di là delle indicazioni di breve periodo, appare interessante osservare anche come il Trentino, al pari delle altre province del Nord Est, seppur con dinamiche
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differenti, sia stato capace di un progressivo recupero rispetto al 2010. In termini di Pil, fatto 100 il dato del 2010, la provincia di Trento registra a fine 2016 una crescita del 2%, superiore al dato del Veneto e dell’insieme delle regioni del Nord Italia, ed inferiore solo a quella dell’Alto Adige. Il confronto internazionale, tuttavia, mostra come l’andamento registrato a livello provinciale fatichi a eguagliare le dinamiche sia dell’Area Euro, sia della Germania che ha conosciuto una crescita superiore al 10% dal 2010 al 2016. L’evoluzione positiva del Trentino nel corso degli ultimi anni non è spiegabile con la sola crescita delle esportazioni che pure, in questi anni di domanda interna negativa o piatta e di investimenti bloccati, ha rappresentato per il Nord Est e per l’Italia il più importante elemento di traino. La crescita del Trentino è fortemente legata anche a cambiamenti di medio-lungo periodo che hanno avuto luogo nel corso dell’ultimo decennio, sia in termini infrastrutturali, grazie ad investimenti pubbli-
11 speciale assemblea
ci ben superiori a quelli delle altre regioni del Nord, sia nella qualità del capitale umano, che permette al Trentino di essere più pronto di altri di fronte alle grandi trasformazioni in atto a livello mondiale. Trasformazioni che riguardano da un lato i nuovi equilibri economici-politici che stanno spostando il peso economico delle diverse economie dall’Europa verso il Sud-Est Asiatico, dove crescono gli investimenti in innovazione ed infrastrutture. Dall’altro dipendono dalla rapida trasformazione tecnologica in corso, con il forte impatto del digitale nei business model delle imprese e con una forte premialità per quelle che non solo sanno e possono investire nelle nuove tecnologie ma, soprattutto, sanno immaginare nuovi prodotti, nuove modalità di relazioni con il mercato, nuove organizzazioni del lavoro, nuovi business. E proprio la diversa capacità media europea. Quello che fa del Trentino un dei sistemi economici e sociali di integrare e va- caso particolare non è soltanto la sua capacità lorizzare tali innovazioni sta generando a livello di crescere, nel breve periodo, più delle altre di paesi e a livello di sistemi imprenditoriali una regioni. È soprattutto la sua capacità di affrontadivaricazione sempre più forte tra aree territo- re le sfide globali con trasformazioni strutturali. riali e tra le persone, con una distribuzione dei Alcuni esempi possono aiutare a capire quanto redditi sempre più iniqua e una distribuzione è successo. ampiamente diseguale nella crescita. Negli ultimi dieci anni è evidente un cambiaL’Italia oggi, nel suo insieme, con un’economia mento nella composizione del sistema produttiche presenta un tasso di crescita tra i più bassi vo del Trentino, con una riduzione delle attività a livello europeo, si colloca purtroppo tra i pa- manifatturiere e una crescita delle attività teresi che sembrano essere meno pronti a sfruttare ziare, sia quelle ad alto contenuto di conoscenle potenzialità delle trasformazioni digitali. Tre za (attività professionali, scientifiche e tecniche), dati appaiono significativi in questo senso: il sia sul fronte dei servizi di alloggio e ristoradigital divide della popolazione italiana, che zione. Tali dinamiche si sono confermate e amvede il paese al quart’ultimo posto per nume- plificate in termini di addetti soprattutto per ro di utenti internet, con un gap della compo- quanto concerne il settore turistico, in risposta nente generazionale e di genere a sfavore delle all’aumento degli arrivi (+26,2% dal 2005 al 2016) generazioni adulte e delle donne; i limitati in- e delle presenze di turisti (16,7%). vestimenti in formazione e istruzione pari al In termini occupazionali, nell’ultimo decennio, 4% del Pil, che collocano l’Italia in coda alla il Trentino ha evidenziato una sostanziale tenuclassifica, davanti solo a Romania e Irlanda; e ta dell’occupazione della componete maschile infine, la quota di popolazione con un livello a fronte, viceversa, di una crescita rilevante di di formazione terziaria: la quota di 30-34enni quella femminile (+16,3%), più che nelle altre recon un titolo universitario o superiore si ferma gioni. La crisi del 2008 ha inevitabilmente portaal 26,2%, dato nettamente inferiore al 37,6% della to a un incremento progressivo dei disoccupati
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12 speciale assemblea
che, tuttavia, negli ultimi anni sono tornati a di quello delle altre regioni e da una buona diminuire. Il combinato delle due tendenze si capacità di attrazione testimoniata da un saldo sintetizza negli indicatori principali del merca- migratorio sempre positivo e in crescita negli to del lavoro: cresce il tasso di occupazione (da ultimi anni a differenza, ad esempio, del Veneto. 66,3 a 67,6) incrementando il divario rispetto al Inoltre la popolazione locale è mediamente più dato italiano e delle regioni del Nord; cresce, giovane, con un indice di vecchiaia di 145,9, a ma è in fase di riduzione e rimane comunque fronte di un dato veneto del 163,6 e nazionale inferiore al dato del Veneto, della Lombardia, del 165,3. Sul fronte della tenuta sociale, il Pil dell’Italia, il tasso di disoccupazione (pari a 5,7 pro capite in Trento si colloca a livello europeo nel 2017) e si riduce il tasso di inattività attestan- tra quello dei territori più performanti al pari di paesi come Danimarca, Germania, Austria e dosi al 28,3%. Le imprese trentine hanno potuto contare in di regioni come Lombardia e Alto Adige. Conquesti anni su un’offerta di lavoro maggior- seguenza di questa dinamica è la crescita del mente qualificata come mostra la crescita della 2,5% (dal 2007) dei consumi interni finali, in una quota di 30-34enni che hanno concluso un per- fase in cui a livello italiano si è registrata una corso di formazione terziaria: nel 2007 il dato si riduzione di quasi il 5%. fermava al 20,6%, mentre nel 2016 ha raggiunto Infine, il Trentino si conferma attrattivo dal un valore di 35%, ben superiore al dato italiano punto di vista degli investimenti diretti esteri. e prossimo al valore medio europeo. A questo Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto dato si aggiungono i risultati brillanti ottenuti Adige hanno registrato complessivamente un indagli studenti 15enni trentini a livello di com- cremento delle operazioni di M&A pari al 105% petenze in scienze, matematica e lettura e com- tra il 2013 e il 2016 che portano il Nord Est a prensioni. L’indagine Ocse-Pisa del 2013, ultimo rappresentare nel triennio il 15% del valore delle dato disponibile che consente un confronto a operazioni avvenute. livello europeo, mostra come in tutti e tre gli Sono tutti segnali di come la crescita economica ambiti, il Trentino, e le altre province del Nord del Trentino sia non solo più consistente che Est, ottengano punteggi superiori alla media eu- in altre regioni, ma si appoggi anche sulle basi ropea e quelli di paesi come Danimarca, Regno solide di un’economia che si sta preparando a trasformazioni ancora più importanti di quelle Unito e Germania. I diversi fattori ora descritti hanno contribuito a osservate nell’ultimo decennio. rendere il Trentino un territorio maggiormente competitivo in termini sociali e economici. La crescita del lavoro femminile, un sistema scolastico d’avanguardia, anche grazie alla crescita degli Its, investimenti pubblici che hanno avuto un effetto anticiclico, sono tra i fattori più rilevanti per capire la ripresa di oggi e soprattutto la sua sostenibilità nel tempo. Ma ci sono anche altri indicatori positivi. Dal punto di vista demografico, Trento è una delle poche province italiane a mostrare nel 2017 ancora una crescita complessiva della popolazione (2,0‰), supportata da un tasso di crescita naturale solo leggermente negativo (-0,9‰) e migliore
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13 speciale assemblea
Il peso dell’industria in Trentino Il Pil provinciale è alimentato da una diversificazione produttiva che ha consentito uno sviluppo equilibrato. Nonostante il suo contributo, l’industria in Trentino è però percepita meno che altrove. a cura del CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA TRENTO
IL
Trentino è una terra che vanta un mix invidiabile di settori economici che contribuiscono a generare ricchezza. A differenza di altri territori, la produzione non è concentrata in alcuni settori o distretti come comunemente intesi. Il prodotto interno lordo (Pil) è alimentato da un’agricoltura di qualità, un’industria dalle produzioni diversificate e di alta gamma, da servizi innovativi, da un turismo e da un sistema museale che attirano sempre più turisti e visitatori. Questa diversificazione produttiva nei decenni ha consentito uno sviluppo equilibrato e anticiclico, con l’eccezione della crisi degli ultimi anni che ha colpito in maniera trasversale tutti i settori. Nonostante un contributo al Pil in linea con la media nazionale,
01. VALORE
però, l’industria in Trentino è percepita meno che altrove e talvolta il suo ruolo per l’economia locale è sottovalutato. Proponiamo di seguito alcuni dati sull’industria trentina presi dalle fonti ufficiali (Istat, Provincia autonoma di Trento, Camera di Commercio di Trento). Valore L’industria produce un terzo (31%) del valore aggiunto provinciale. Un’analoga quota rappresenta il contributo dell’industria alla formazione del Pil trentino (fig. 1). Lavoro Un occupato su tre (31%) lavora nell’industria. L’industria è il principale datore di lavoro in 11 delle 16 Comunità di Valle, anche in quelle ad apparente vocazione turistica o agricola. Inoltre l’industria garantisce stabilità al proprio personale: 9 contratti di lavoro su 10 sono a tempo indeterminato. Merito L’organizzazione del lavoro e gli investimenti in tecnologia consentono una produttività che nell’industria è mediamente superiore a quella di altri settori. Da un’analisi di Confindustria fig. 1
RICCHEZZA PRODOTTA COmPOSIZIONE % DEl vAlORE AggIuNTO TOTAlE IN TRENTINO 31% IndustrIa 27% INTERMEDIAzIONE fINANzIARIA 23% ALTRI SERvIzI 16% COMMERCIO 3%
AgRICOLTURA, SILvICOLTURA E PESCA
È l’industria il settore che contribuisce maggiormente alla creazione del PIL provinciale.
31% QuASI 1/3 DEl vAlORE AggIuNTO PROvINCIAlE PROvIENE DAll’INDuSTRIA
CONTRIbuTO Al bIlANCIO DEllA PROvINCIA AuTONOmA DI TRENTO | GIU-LUG 2018 TRENTINOINDUSTRIALE.COM
14 speciale assemblea
04. MERITO PRODuTTIvITà
TRENTO hANNO UNA PRODUTTIvITÀ
+38%
rispetto alla media provinciale
rispetto alla media nazionale
€ 55.000
+21%
LE AzIENDE ASSOCIATE A CONfINDUSTRIA
€ 63.000
fig. 2
MAggIORE RISPETTO ALLA MEDIA
€ 76.000
PROvINCIALE E NAzIONALE.
valore aggiunto per occupato (€)
RETRIbuZIONI
media provinciale
rispetto alla media nazionale
€ 39.000
+18%
€ 38.000
+20% CONSumI ElETTRICI rispetto alla 60%
€ 46.000
fig. 3
50% 40% 30% 20%
maggiormente i consumi elettrici in Trentino, qUELLA NAzIONALE. grazie agli investimenti in efficienza energetica. CONSUMO DI ENERgIA PER SETTORE (vARIAzIONE % 1996-2015)
+13%
10%
+52% AgRICOLTURA +47% TERzIARIO +21% DOMESTICO
0%
AgRICOLTURA TERzIARIO 11 | L’INDUSTRIA CONTA. INSIEME CONTIAMO DIDOMESTICO PIÙ.
LA RETRIbUzIONE MEDIA NELLE AzIENDE Nonostante lo sviluppo degli ultimi decenni, ASSOCIATE A CONfINDUSTRIA TRENTO È l’industria è il settore ha contenuto SUPERIORE ALLAche MEDIA PROvINCIALE E A
INDUSTRIA
+13% IndustrIa
OCCuPAZIONE SuOlO piùoccupano imprese escanolodai nazionali, perché Trento risulta che il valore aggiunto per occupato Le aree industriali solamente 0,2%confini del territorio provinciale. ad meno oggi del l’85% dell’export provinciale è realizzato delle aziende associate è di 76mila euro Considerando (fig. 2), il che 10% del territorio è utilizzabile, l’industria 0,2% appenadalle il 5% della superficie disponibile. prime 100 aziende esportatrici. 21% in più rispetto alla media provincialeoccupa (63mila euro) e il 38% in più rispetto a quella nazionale 53,4% AREE bOSCATE Sostenibilità (55mila euro). 31,2% AREE AD ELEvATA INTEgRITÀ NATURALE E AREE PROTETTE lo sviluppo degli ultimi decenni, Ciò si riflette nelle retribuzioni, secondo un prin- Nonostante 9,8% AREE AgRICOLE è il settore che ha contenuto maggiorcipio meritocratico. Mediamente l’industria tren- l’industria 2,0% mente AREE URbANIzzATE i consumi elettrici in Trentino, grazie agli tina riconosce una retribuzione di 46mila euro 1,7% fIUMI E LAghI in efficienza energetica. Negli ultimi ai propri dipendenti, contro i 38mila euro della investimenti anni i consumi elettrici del settore industriale media provinciale e i 39mila di quella nazionale. 1,3% 20 AREE INfRASTRUTTURALI E DI SERvIzI 0,2% sono aree aumentati IndustrIalI solo del 13%, mentre negli altri setsono incrementati in maniera sensibile (fig. 3). Export 0,2% tori zONE ESTRATTIvE, CANTIERI, DISCARIChE, TERRENI AbbANDONATI La sostenibilità passa anche per l’utilizzo del suolo. L’industria manifatturiera contribuisce in maniera 2 TOTALE SUPERfICIE 6.207 KM 0,2% AREE COMMERCIALI sostanziale all’internazionalizzazione dell’econo- Le aree industriali occupano appena lo 0,2% della locale. CONTA. Il 95%INSIEME dell’export è realizzato superficie provinciale, pertanto con un impatto 7mia | L’INDUSTRIA CONTIAMO trentino DI PIÙ. dall’industria (il 70% considerando solo le aziende minimo su un territorio che per l’85% è coperto da associate a Confindustria Trento). È necessario che boschi e aree protette.
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Food & beverage italian style Intervista a MARTINA TOGN, presidente della Sezione Alimentazione di Confindustria Trento. di SILVIA BRUNO
PRESIDENTE
Togn, diamo in primo luogo una panoramica della Sezione Alimentazione. Inizierei col dire che la Sezione che rappresento, come è facile immaginare, è di una varietà estrema. La prima distinzione, lo dice bene l’espressione inglese impiegata correntemente, è tra food e beverage: ma anche all’interno di queste grandi categorie i settori sono diversi, e i confini sono spesso sfumati. Guardando al panorama
Martina Togn
delle nostre imprese, è caratteristica la presenza di un folto gruppo di imprese che producono vini, liquori e distillati. Segue, sia per numero di realtà che per classe dimensionale, una cospicua rappresentanza di aziende che lavorano la frutta per farne succhi e confetture, o ancora altri ortaggi per farne sottoli, sottaceti e preparati speciali. Vi sono alcune significative realtà che trasformano le carni e i cereali, e ancora altri marchi che si occupano di prodotti particolari come le acque, i mangimi, gli insaporitori… Se invece dovessimo ragionare sulle affinità, quali i tratti comuni? Quali i punti di congiunzione? Forse proprio perché la sezione è eterogenea, sono scattate speciali dinamiche di relazione tra quanti lavorano lo stesso tipo di prodotto. Il caso più eclatante riguarda il gruppo dei vitivinicoli e il gruppo dei distillatori: condividendo le stesse priorità e le stesse problematiche, sono stati capaci di animare un bellissimo scambio di idee, che ha coinvolto anche realtà affini appartenenti ad altre categorie. Un fronte comune che ha saputo guadagnar loro importanti conquiste. Più in generale, la maggior parte delle imprese ha in comune la storia e l’organizzazione: siamo, in molti casi, imprese familiari nate sul territorio tanti anni fa, profondamente radicate, e connesse alla comunità in tutte le sue forme. Coerentemente, le nostre produzioni sono quello che sono perché sono “fatte in Trentino”. Made in Trentino, Made in Italy: il settore del food&beverage è certamente tra quelli per il quale il tema dei temi è questo. Produrre in Italia e al modo italiano, è un valore
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aggiunto che è di per sé di traino: non vendiamo cibi e bevande di qualità, vendiamo anche e soprattutto uno stile di vita. E infatti il nostro settore è tra i pochi che hanno attraversato la crisi senza farsi mai troppo male. Siamo minacciati dall’italian sounding, facciamo i conti con una gestione problematica delle politiche commerciali, ma siamo anche favoriti da un’accorta politica europea, sentiamo ancora gli effetti della spinta, fortissima, di Expo, e i benefici di iniziative internazionali di calibro come Vinitaly e Cibus… Se la produzione alimentare italiana è tornata a crescere, lo scorso anno, registrando un aumento del 2,6% sull’anno precedente, è soprattutto grazie alla performance positiva delle esportazioni. Fra i settori che vanno meglio sui mercati stranieri (la Russia in testa), ci sono acquaviti e liquori, il lattiero caseario, il dolciario e il saccarifero. C’è da dire in ogni caso che anche il mercato interno sta segnando un incremento delle vendite. Al di là della potenza del marchio, il successo è dovuto anche all’appeal di un sistema che si presenta compatto, e forte dell’insieme delle sue eccellenze. È il motivo per il quale, anche a livello di Sezione, stiamo lavorando per favorire la partecipazione di tutti le imprese. Il tempo è per tutti noi un tiranno, ma le opportunità di networking offerte da Confindustria Trento sono impagabili. Personalmente, ho imparato a vivere e ad appoggiarmi all’Associazione da mio padre, che mi ha sempre ricordato che la struttura c’è per darci aiuto, di fronte a qualsiasi criticità possa presentarsi nella gestione quotidiana dell’azienda. Ancora di più ho inteso il valore del Sistema quando sono entrata a far parte del Gruppo Giovani Imprenditori, all’interno del quale ho trovato occasioni di confronto e di crescita, e dove ho stretto relazioni importanti, che nel tempo sono diventate anche amicizie preziose. È un’esperienza che vivo tuttora con entusiasmo, e che mi piace mettere a disposizione dei colleghi.
LA SEZIONE IN SINTESI I NUMERI DELLA SEZIONE ALIMENTAZIONE LE AZIENDE
38%
Vini, liquori e distillati
15%
23%
Prodotti vegetali
9%
Carne, latte e derivati
Acqua
9%
6%
Altri alimenti
Pasta
I DIPENDENTI
25%
Vini, liquori e distillati
20%
36%
Prodotti vegetali
6%
Carne, latte e derivati
Acqua
2%
11%
Altri alimenti
Pasta
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A Cibus la “crema” dell’alimentazione trentina Dalla pasta alle carni, gli industriali del food della nostra provincia hanno presentato nuovi prodotti e filosofie al salone internazionale dell’agroalimentare di Parma.
C'ERANO
anche numerose aziende associate alla Sezione Alimentazione di Confindustria Trento tra i 3.100 espositori della diciannovesima edizione di Cibus, il salone internazionale di Parma, fra gli eventi più importanti dell’agroalimentare a livello mondiale. La storica azienda trentina di brodi e insaporitori Bauer ha presentato alla kermesse alcune importanti novità: sulla linea tradizionale, una formulazione che migliora la qualità e le proprietà organolettiche, sulla linea Bio: una gamma di prodotti speziati protagonisti dello showcoo-
king dello chef di Bauer, Antonella Iannone. Sullo sfondo, la “filosofia del senza” (senza additivi chimico, grassi idrogenati, glutammato monosodico aggiunto e glutine) e l’impegno (per la riduzione dell’impatto ambientale, la conciliazione famiglia lavoro e il benessere dei collaboratori) che ne guidano le scelte imprenditoriali. Gli chef Massimiliano Poggi, Fabrizio Mantovani, Matteo Zanardi e Simone Gottardello hanno animato lo stand Felicetti e Monograno Felicetti: “Ma la fiera – dicono dall’azienda – è stata anche un’occasione per confrontarci con gli operatori presenti su alcuni temi al centro dei convegni organizzati dalla kermesse, quali il valore del patrimonio agroalimentare italiano, innovazione e sostenibilità, prevenzione degli sprechi alimentari, fake news nell’alimentare e promozione all’estero di prodotti italiani”. Fra le carni, erano presenti a Cibus Furlani Carni Spa e Segata Spa: “Per noi è sempre importante essere presenti in que-
Menz&Gasser vince lo European Business Award per la sostenibilità in Italia Menz&Gasser è stata premiata come vincitrice a livello italiano dello European Business Award nella categoria “The Social Responsibility and Environmental Awareness Award”. Sono state 11 su 189 le aziende italiane selezionate come vincitrici nelle diverse categorie del prestigioso premio internazionale, che rappresenta oggi la più ampia competizione per imprese trasversale a diversi settori di business e coinvolge oltre 33.000 aziende di 34 Paesi europei. La giuria indipendente, composta da dirigenti d’azienda, politici, accademici di riconosciuta esperienza per ciascuna categoria, ha premiato nel corso dell’evento tenuto presso la Borsa Italiana di Milano l’impegno di Menz&Gasser nella creazione di valore per le comunità e nella tutela dell’ambiente. La vittoria apre le porte alla fase finale della competizione: Menz&Gasser rappresenterà, infatti, l’Italia nel confronto con le aziende vincitrici a livello europeo nella propria categoria.
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ste occasioni – spiega Stefania Segata, titolare e responsabile marketing Segata -, per presentare la nostra azienda e rendere sempre più riconoscibile il nostro brand e la nostra immagine, al mercato nazionale e soprattutto a quello internazionale che è il nostro target di sviluppo per i prossimi anni. Quest'anno abbiamo voluto ancora rinnovare lo stand: abbiamo aggiunto l'immagine della nostra azienda sullo sfondo perché siamo convinti che uno dei nostri punti di forza è l'ambiente, il territorio in cui operiamo”. Tra gli espositori associati anche Menz & Gasser, Erika Eis e Levico Acque, azienda quest’ultima di acqua minerale e bibite biologiche, che ha presentato la limited edition “il senso della neve”, realizzata in collaborazione con Arte Sella: le etichette delle bottiglie, stampate su carta perlescente e che riproducono due opere d’arte naturale di Arte Sella, sono pensate per la ristorazione e hotellerie di alto livello. Presenti infine anche Zanetti (testa a Bergamo, uno stabilimento a Lavis) e San Carlo (testa a Milano, uno stabilimento, anche in questo caso, a Lavis): leader in Italia e nel mondo nella produzione di formaggi italiani la prima, in tutti i canali e segmenti di snack salati la seconda.
Manuel Furlani e Stefania Segata
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Sapori artigianali su scala industriale Gelato, sfuso e retail, torte, krapfen e dessert sono i prodotti principali di Erika Eis, che nello stabilimento di Fiavé mette in produzione le ricette della tradizione trentina e altoatesina. di ALESSANDRO DE BERTOLINI
CON un investimento di oltre 6 milioni di euro
Erika Eis ha scelto di fare del territorio il proprio punto di forza. La cifra impegnata serve per la restaurazione del nuovo stabilimento e l’implementazione di nuove linee di produzione a Fiavè, sull’altipiano omonimo, nelle Giudicarie Esteriori, dove la comunità locale ringrazia. Sì, perché il nuovo stabilimento produttivo di Erika Eis, azienda leader in regione nella produzione di gelati e dolci di pasticceria, ha preso il posto dell’edificio dismesso che un tempo ospitava il caseificio. L’immobile rischiava di diventare un tempio in rovina, triste memoria di un passato industriale recente. L’operazione immobiliare, giunta quasi al termine – i lavori sono iniziati circa un anno fa e ora stanno per concludersi – contribuisce a riqualificare l’intera area portando con sé un importante valore aggiunto in termini di indotto e ricaduta sul territorio. “La maggior parte dei nostri dipendenti – spiega Giulia Degli Esposti, responsabile marketing di Erika Eis e figlia di Luciano, uno dei soci dell’azienda – sono del bacino di Fiavè: una trentina di collaboratori tra amministrazione e produzione, con sette nuove assunzioni negli ultimi mesi”. Per Erika Eis il trend è in crescita, con un fatturato consolidato di 5,5 milioni euro. “Il nuovo stabilimento – prosegue Giulia – è già in parte operativo e tutto sarà concluso a breve. Abbiamo già avviato una nuova linea di produzione. I nostri macchinari sono di ultima generazione. Grande attenzione per l’automazione e l’efficienza delle linee produttive ma anche per il ruolo dei nostri dipendenti e per la componente artigiana del lavoro. Questo sito ci permette di fare il salto verso una nuova dimensione industriale dell’azienda. Ma è un passaggio che affrontiamo con la con-
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sapevolezza di voler conservare l’artigianalità”. Uno spirito artigiano che premia la qualità del prodotto e la genuinità della materia prima. Anche questo significa radicamento sul territorio. “Produciamo con latte fresco che ci forniscono le stalle della nostra regione, in particolar modo quelle della zona di Fiavé”, aggiunge Giulia. “Inoltre, abbiamo una specifica linea di prodotti che realizziamo in collaborazione con Mila dell’Alto Adige. Per le nostre produzioni utilizziamo latte fresco di alta qualità di montagna, cercando di evitare l’utilizzo di coloranti o aromi artificiali. Per questo i consumatori ci scelgono”. Gelato sfuso, gelati retail, torte, krapfen e dessert. Sono questi i prodotti principali dell’azienda. Il core business si divide essenzialmente in due: la
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parte di gelateria e la parte di pasticceria, che si ripartiscono più o meno equamente il fatturato. “Facciamo ogni cosa secondo le ricette tradizionali trentine e altoatesine”. La produzione di krapfen sta acquisendo sempre più importanza. Erika Eis è la seconda azienda produttrice di krapfen in Italia. “Produciamo ogni giorno krapfen in 4 gusti diversi di farcitura: una volta scongelati, mantengono inalterata morbidezza e fragranza, come appena sfornati”. La produzione Erika Eis avviene sia per conto terzi sia a marchio proprio. “Stiamo affrontando un percorso di espansione, aprendoci ai mercati esteri”, afferma la responsabile marketing. “Partecipiamo alle fiere di settore più importanti e mettiamo la testa fuori dai confini anche oltre Oceano. Stiamo già collaborando con gli Stati Uniti, in particolare con lo Stato del Nevada. In Europa lavoriamo molto bene con l’Austria. Su questo mercato, siamo presenti in particolare con le nostre torte. Con la gelateria, invece, da tempo siamo impegnati sui mercati francese, inglese e belga. In ogni caso, la maggior parte del nostro fatturato è realizzata ancora in Italia”.
Giulia Degli Esposti
Una parte della produzione di Erika Eis ha ancora sede in Alto Adige, a Fiè allo Sciliar, dove la famiglia Degli Esposti aveva avviato la produzione di gelati molti anni fa. Giulia è la terza generazione in azienda. “Con l’entrata a regime dello stabilimento di Fiavè – conclude Degli Esposti – riqualificheremo anche il ruolo del sito altoatesino”.
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Storia e tradizione, purezza e responsabilità Con l'avvento della nuova proprietà, Idropejo ha radicato la propria presenza sul territorio. E ha fatto bene: dal 2014 sono aumentati il fatturato, i volumi delle vendite e il numero dei dipendenti.
UNA
trentina di dipendenti lavora presso lo stabilimento di Idropejo Srl, in via Ettore Colombo a Cogolo in Val di Pejo. Un numero variabile, che nei periodi estivi aumenta superando i quaranta collaboratori, quando la domanda di acqua da parte dei consumatori aumenta a causa delle temperature più elevate. Tutto il personale proviene dal territorio. “Conservare un forte radicamento con il Trentino e, in particolare, con la Val di Sole e la Val di Pejo – spiega Samuele Pontisso, amministratore delegato di Idropejo Srl – è per noi fondamentale poiché questa strategia si traduce in un valore aggiunto”. Da un lato, l’attività d’impresa conserva così una forte ricaduta sul territorio. Dall’altro, il dipendente è più motivato a svolgere con passione il proprio lavoro. “Questo vale anche per i fornitori, ad esempio gli autotrasportatori”, continua Pontisso. “Avrei potuto rivolgermi ad autisti e ad autotrasportatori stranieri, con costi del lavoro minori. Ma ho preferito privilegiare, anche per questo tipo di
servizi, le aziende del territorio, convinto che sia la strada giusta”. Una scelta corretta, anche in termini di fatturato. Dal 2014 in avanti, anno in cui Pontisso viene nominato amministratore delegato della società, Idropejo Srl ha aumentato il giro di affari sia in termini di fatturato che di volumi di vendite e numero di dipendenti. Idropejo Srl opera nel settore della produzione e della vendita di acque minerali. Fino al 2014 la società apparteneva al gruppo internazionale Sanpellegrino Corporate, controllato a sua volta dal colosso svizzero Nestlé, che aveva acquisito l’azienda solandra nel 1994. Prima di allora, il consumo delle acque di Pejo era noto già da molti anni. Nel 1941 l’imprenditore bresciano Ettore Colombo fondava a Padova la società Idropejo Spa che, successivamente, nel 1950 si trasferiva a Pejo in provincia di Trento. La prima acqua a essere imbottigliata, nel 1951, fu la "Medio minerale bicarbonata", prove-
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niente dalla sorgente "Antica Fonte". Caratterizzata da un alto contenuto di ferro, ideale per anemici, è tuttora utilizzata dalle Terme di Pejo. In seguito, nella seconda metà del ’900, la società si sviluppò, crebbe e mutò più volte assetto e capitali. Rimase sotto il controllo della famiglia Colombo fino al 1985. Nel anni ’90 fu acquista da Nestlé tramite Sanpellegrino, che conservò il controllo fino a quattro anni fa. Nel 2014, infatti, Idropejo viene acquista da Sorgenti Italiane Srl, la holding del fondo Avm Private Equity 1 che controlla anche il brand Goccia di Carnia (Friuli Venezia Giulia). “Obiettivo della nuova proprietà – precisa Samuele Pontisso – è stato quello di rilanciare e valorizzare il marchio Pejo puntando sulle caratteristiche fondamentali che da sempre rendono azienda e prodotto vincenti: storia e tradizione, radicamento con il territorio, purezza della fonte, responsabilità etica, amore e rispetto per la propria terra”. Acqua Pejo ha una fortissima identità storica nel proprio marchio e un senso di appartenenza al territorio molto profondo. Negli ultimi anni l’azienda ha radicato la propria presenza come partner di eventi sportivi, culturali e, più in generale, a supporto di enti e associazioni locali, promuovendo quei valori che da sempre rendono azienda e prodotto unici e competitivi.
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Lo stabilimento di Pejo utilizza un impianto automatizzato che imbottiglia l’acqua pura e intatta come sgorga alla fonte. Dal momento in cui l’acqua entra nello stabilimento fino alla fase finale, quando la bottiglia viene chiusa, sigillata ed etichettata trascorre pochissimo tempo: ogni parte del processo è automatizzata e controllata in modo che l’acqua mantenga le proprie caratteristiche oligominerali. Tra le novità principali, infine, la nuova governance ha impresso un cambio di rotta. “Abbiamo ridefinito tutta la brand identity del prodotto – prosegue l’amministratore delegato – e abbiamo rinnovato tutte le etichette delle nostre bottiglie, sia quelle in vetro sia quelle in plastica, per svecchiare l’immagine di Acqua Pejo e per renderla più appetibile sui mercati”. Lo stabilimento di Pejo è diviso in due linee, una dedicata al vetro e una al Pet (polietilentereftalato), con una capacità produttiva di 120 milioni di pezzi all’anno. “Ci siamo inoltre rivolti a nuovi mercati italiani, soprattutto nel centro Italia nel Lazio, in Abruzzo e in Toscana, ma anche in altre regioni come la Liguria, dove prima eravamo poco presenti. Per il futuro, stiamo pensando di espanderci all’estero”. (adb)
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aziende
Happy Birthday La Sportiva! Il 23 maggio l’azienda della Valle di Fiemme ha celebrato il novantesimo anniversario dalla fondazione con un maxi-evento al Muse aperto al pubblico.
Da sinistra: Francesco, Lorenzo e Giulia Delladio
NOVANT’ANNI
sono passati da quando il calzolaio di Tesero Narciso Delladio aprì in Val di Fiemme un piccolo laboratorio artigianale che chiamò “La Calzoleria Sportiva”. Quel piccolo laboratorio crebbe costantemente, fino ad evolvere nel brand globale La Sportiva, oggi leader mondiale nella produzione di calzature e abbigliamento tecnico per vivere la montagna, in particolare nelle
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nicchie di mercato di arrampicata, sci alpinismo, trail running e alta montagna. Le quattro generazioni della Famiglia Delladio, rappresentata oggi in azienda dal ceo Lorenzo Delladio e dalla figlia Giulia, hanno proseguito la tradizione imprenditoriale famigliare portandola al successo odierno: oltre trecento dipendenti, un fatturato in crescita che supererà nel 2018 i cento milioni di euro e un nuovo stabilimento di 15mila metri cubi che sarà inaugurato entro la fine dell’anno e porterà in breve al potenziale raddoppio della produzione delle calzature d’arrampicata e d’alta montagna. Mercoledì 23 maggio, in occasione del sales meeting aziendale che ha riunito i rappresentanti degli oltre 70 paesi del mondo
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in cui è distribuito il marchio trentino, è andato in scena a Trento il 90th Anniversary Party, l’evento di celebrazione del novantesimo anniversario aperto alla popolazione, agli amanti della montagna e dei suoi protagonisti. Sul palco della hall del Muse, accanto a Delladio, il giovane Adam Ondra, Simone Moro e Tamara Lunger, che con La Sportiva hanno fatto la storia dell’alpinismo e dell’arrampicata mondiale. Ondra, Moro e Lunger hanno raccontato, con testimonianze di grande intensità, episodi ed emozioni di una partnership professionale che è divenuta nel tempo una profonda intesa affettiva. Nel parco del Muse, animato dalla musica dei dj di Climbing Radio e dalle sessioni drink & food dei food trucks, si sono susseguite le esibizioni degli atleti La Sportiva. Presenti, tra gli altri Kilian Fischhuber, Anna Stöhr, Angela Eiter, Stefano Ghisolfi, Jacopo Larcher, Mina Markovic, Tommy Caldwell e tanti altri. Tra il pubblico: Manolo, Anton Krupicka e altre leggende di ieri e di oggi. Alle 22.00 la finalissima del contest tra i migliori arrampicatori al mondo, il Dj Set notturno di Johnny Mox e il “surprise event” sulle pareti del Muse. L’appuntamento si era aperto nel primo pomeriggio nel centro storico di Trento, con le performance di streetboulder e aperitivi a tema montagna. L’abbraccio de La Sportiva al proprio capoluogo è proseguito per tutto il mese di maggio con una mostra a tema alpinismo all’interno del Muse, iniziative collegate all’anniversario presso i punti vendita Sportler di Trento e l’evento di street boulder Block & Wall di fine maggio.
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UN PROGETTO CHE DIVENTA REALTÀ: corsi abilitanti alle professioni Accademia d’Impresa, Azienda speciale della Camera di Commercio I.A.A. di Trento, organizza corsi di formazione per l’abilitazione alle professioni e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali, fra questi:
AGENTI E RAPPRESENTANTI DI COMMERCIO 100 ore di formazione - Trento Chi può partecipare? Chi intende svolgere un’attività autonoma come agente e rappresentante di commercio Perché iscriversi? • per ottenere la necessaria professionalità ed il requisito per sostenere e sviluppare iniziative di lavoro autonomo • per svolgere un’analisi di fattibilità aziendale e valutare realisticamente l’attuabilità del proprio progetto aziendale
AGENTI D’AFFARI IN MEDIAZIONE SETTORE IMMOBILE E ORTOFRUTTICOLO 144 ore di formazione (parte comune e specifica per il settore immobili) - 96 ore di formazione (parte comune e specifica per il settore ortofrutticolo) - Trento Chi può partecipare? Chi intende avviare o gestire un’ attività nei settori dell’intermediazione immobiliare e/o ortofrutticola Perché iscriversi? • per ottenere la necessaria professionalità ed il requisito per iscriversi al Ruolo degli agenti d’affari in mediazione tenuto dalla C.C.I.A.A. • per svolgere un’analisi di fattibilità aziendale e valutare realisticamente l’attuabilità del proprio progetto aziendale
LA GESTIONE PROFESSIONALE DELL’ATTIVITÀ AGRITURISTICA
SOMMINISTRAZIONE E VENDITA ALIMENTI (S.V.A.) 125 ore di formazione - Trento, Predazzo, Cles, Levico, Rovereto, Arco, Tione
135 ore di formazione - Trento Chi può partecipare? Potenziali nuovi imprenditori, imprenditori agricoli o coltivatori diretti che desiderano integrare la propria attività principale con l’agriturismo Perché iscriversi? • per acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per l’avvio e la gestione di un’attività agrituristica • per riflettere sui valori di cui il mondo agrituristico è massima espressione: il rispetto per la natura, la valorizzazione del territorio, il legame con le tradizioni e l’impiego dei prodotti tipici locali
Chi può partecipare? Chi intende avviare o gestire attività nel settore della somministrazione di alimenti e bevande (ristoranti, bar, pizzerie, alberghi con bar e ristoranti aperti al pubblico) o un’attività di vendita al pubblico di prodotti alimentari Perché iscriversi? • per acquisire le conoscenze e le competenze adeguate alla gestione di pubblici esercizi legati alla somministrazione di cibi e bevande o alla vendita di prodotti alimentari • per riconoscere le variabili critiche e affrontare le problematiche legate alla qualità, all’orientamento al cliente e al soddisfacimento delle aspettative dei consumatori
ADDETTI AI SERVIZI DI CONTROLLO DELLE ATTIVITÀ DI INTRATTENIMENTO E DI SPETTACOLO IN LUOGHI APERTI AL PUBBLICO O IN PUBBLICI ESERCIZI 90 ore di formazione - Trento Chi può partecipare? Chi intende svolgere l’attività di addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo Perché iscriversi? • per ottenere la necessaria professionalità ed il requisito per l’iscrizione nell’apposito elenco tenuto presso il commissariato del governo • per acquisire conoscenze nelle aree tematiche giuridica, tecnica, psicologico-sociale
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L’anniversario della vite e del rame L’azienda di Borgo Sacco ha celebrato il settantesimo anno di vita nel corso di un evento spettacolare, che ha coinvolto amici, collaboratori, clienti, autorità, e ancora l’intera comunità.
UN TRAGUARDO
storico, una festa di famiglia, un abbraccio al territorio di Borgo Sacco e alla sua gente, che con l’azienda ha condiviso un percorso lungo (fino a qui) settant’anni. Lo scorso 18 maggio, presso la sede dell’azienda, a Rovereto, Paolo Manica e i sui tre figli Giulia, Silvia e Michele (terza generazione oggi al timone) hanno celebrato la bella età raggiunta dall’impresa fondata da Ettore Manica nel 1948. In un’atmosfera di grande intensità, la proprietà di Manica Spa
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ha raccontato una storia fatta di passione, vittorie, momenti difficili, passaggi cruciali e persone speciali: a partire dalla figura autorevole del fondatore, uomo dai tratti epici e dai preziosi consigli, sprone e sostegno per le future generazioni. Il suo saluto, ripreso in occasione dei festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario dell’azienda e qui riprodotto, ha dato un toccante benvenuto ai trecento, tra amici, collaboratori, clienti e autorità, invitati a prendere parte all’evento.
Giulia Manica, general manager dell’azienda, è poi intervenuta sottolineando l’importanza delle risorse investite per garantire e testare i prodotti a base di rame, accanto all’impegno profuso da un’azienda orgogliosamente tutta italiana, determinata a sfidare i colossi mondiali del settore grazie alla sua flessibilità e alla coerenza del proprio lavoro. Michele Manica, responsabile della R&S, ha illustrato i piani futuri: gli investimenti strutturali, ma anche l’incessante attività di innovazione “verde”, nell’ambito di un rapporto sempre più stretto e collaborativo con il territorio. Sono poi intervenuti Claudio Eccher, già primario a Trento, che ha sottolineato l’importanza del rame per il corpo umano, e le autorità presenti: il sindaco di Rovereto Francesco Valduga, il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi e il vicepresidente Alessandro Olivi. Paolo Manica, amministratore unico della società, ha infine premiato alcuni collaboratori per anzianità e fedeltà. La serata è culminata in una cena di gala scandita dalle arie interpretate dal gruppo di cantanti lirici “Voci dell’Opera”. In tarda serata lo spettacolo delle “Fontane Danzanti”.
“Manica 70 anni di storia e di vite” La storia dell’impresa è stata raccolta nella monografia “Manica 70 anni di storia e di vite”, consegnata durante la serata a ciascuno degli ospiti. La prefazione del volume è stata scritta da Isabella Bossi Fedrigotti. Dopo di lei, è toccato ad alcuni studenti del Liceo Rosmini, guidati dalla professoressa Marina Piccolroaz, presentare alcuni brani del libro, frutto di un lavoro di ricerca e catalogazione del materiale durato ben due anni, esempio concreto di un fattivo rapporto tra scuola e impresa nell’ambito del progetto “Tu Sei” di Confindustria Trento e Provincia.
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Per un’alleanza tra imprese e territorio Intervista a ROBERTO DI POFI, delegato del territorio Alto Garda e Ledro, Valle dei Laghi.
ROBERTO
Di Pofi, qual è il rapporto delle imprese associate a Confindustria Trento con il territorio presso il quale è il delegato dell’Associazione? Crediamo che il territorio sia una condizione essenziale del fare impresa, e al tempo stesso il primo beneficiario delle energie positive che l’impresa mette in movimento. Gli imprenditori non sono “capitani di ventura” che piantano le tende in un posto o in un altro, guidati dall'unico movente delle convenienze. Che si tratti di piccole o medie imprese familiari, o realtà più significative sul piano dimensionale che magari fanno parte di grandi gruppi nazionali o internazionali, l’investimento di energie e di risorse sul territorio è spesso notevole. Altrettanto rilevante è la ricaduta, diretta o indiretta, dell’attività produttiva sull’ambito locale.
Qual è oggi il ruolo delle imprese? Agli imprenditori compete un ruolo sociale importante. Anche nei momenti più bui della crisi, le imprese del nostro territorio hanno continuato a creare occasioni di lavoro in ambito locale e hanno assolto alla funzione di
Roberto Di Pofi
presidio sul territorio contribuendo alla tenuta complessiva del tessuto sociale di fronte al rischio reale di uno sgretolamento. Oltre a rendere vitale sul piano economico un territorio, le imprese hanno continuato a “costruire capitale sociale” diventando attori di coesione del sistema locale. Nel dibattito sui piani di sviluppo del nostro territorio, l’Associazione non ha mai mancato di evidenziare le proprie convinzioni. In un contesto come quello Trentino e in un territorio ad alta attrattività turistica come quello dell’Alto Garda, occorre coltivare una prospettiva che vada nel segno della sostenibilità ambientale delle nostre attività. Vorrei sgomberare il campo da possibili equivoci: se c’è un’industria che è cresciuta in
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armonia con l’ambiente, quella si trova in Trentino. Partiamo cioè da livelli molto avanzati e dobbiamo perseguire equilibri avanzati: chi alimenta nostalgie bucoliche non fa il bene del Trentino, ma ci condanna alla marginalizzazione, all’isolamento e alla perdita inevitabile dei livelli di benessere raggiunti.
dobbiamo inevitabilmente fare i conti, opererebbe una Pubblica Amministrazione più specializzata sulle questioni di interesse industriale e soprattutto più prevedibile, a tutto vantaggio della certezza delle nostre pianificazioni e dei nostri investimenti.
Quale Confindustria immagina per il futuro? Per chi fa impresa, un interlocutore costante è Oggi più che mai abbiamo bisogno di una rapla Pubblica Amministrazione. Su questo fron- presentanza industriale autorevole. te, dalle imprese del vostro territorio viene È infatti proprio nelle fasi in cui ciascuno fatica una riflessione interessante. a rappresentare poco più che se stesso che emerAbbiamo suggerito di rivolgere alla rappre- ge con forza l’esigenza di rilanciare le ragioni sentanza unitaria dei Comuni trentini e delle del nostro stare insieme come classe imprendiComunità di Valle una sollecitazione: che si toriale. Soltanto uniti, soltanto facendo la fatica valorizzare la piattaforma in rete che già con- di trovare delle sintesi comuni in nome di un nette gli Enti pubblici locali, al fine di svilup- interesse più ampio delle nostre industrie, pospare, nei singoli “nodi” della rete, competenze siamo ottenere risultati significativi. Risultati specialistiche. Questa misura avrebbe l’effetto che ci sono preclusi se ci muoviamo da soli. Cudi ribilanciare i pesi istituzionali tra Comuni, rare il radicamento sui territori, tenere insieme Comunità di Valle e Provincia Autonoma: con orizzonti larghi su scala globale e attenzione ai il risultato che anche al livello più vicino alle contesti locali, anche questo significa oggi essere nostre attività produttive, quello cioè con cui Confindustria.
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Il futuro è nelle carte specializzate Sito strategico del gruppo Lecta, Cartiere del Garda si distingue per l'eccellenza nelle performance energetiche, il rispetto dell’ambiente e il raggiungimento dei più alti profili qualitativi nella realizzazione di prodotti.
NONOSTANTE
la crisi che attraversa il settore della produzione e della distribuzione delle carte grafiche su scala nazionale e internazionale, Cartiere del Garda ha investito nel corso dell’ultimo
A impegnare l'azienda non è soltanto il business, ma anche tanta sicurezza sul lavoro e formazione continua
nale Lecta, leader nella produzione e distribuzione di carte speciali per imballaggi flessibili ed etichette, carta patinata e naturale per l’editoria e la stampa commerciale e altri supporti stampa ad alto valore aggiunto. Per lo stabilimento trentino il rapporto con il gruppo è fondamentale. Da un lato, Cartiere del Garda rappresenta in Lecta un sito strategico per l’intera compagine societaria. Dall’altro, la garanzia di avere alle spalle una holding internazionale costituisce per Cartiere del Garda la sicurezza di poter diversificare la produzione, se necessario, affrontando con consapevolezza momenti di crisi del mercato. “Il nostro settore – spiega Lo Presti – sta vivendo una fase difficile su scala globale. Il calo della domanda è strutturale e procede a un ritmo costante del 3-4% annuo. Le cause principali sono legate all’espansione dell’e-commerce e alla Giovanni Lo Presti
biennio oltre 8 milioni di euro per migliorare la produttività dello stabilimento di Riva del Garda e per l’efficientamento dei consumi energetici. “Eccellenza nelle performance energetiche, rispetto dell’ambiente e raggiungimento dei più alti profili qualitativi nella realizzazione della nostra gamma di prodotti sono i capisaldi della nostra cultura aziendale”, spiega Giovanni Lo Presti, direttore industriale generale di Cartiere del Garda e presidente della Sezione carta e grafica di Confindustria Trento. Lo stabilimento di Riva del Garda appartiene al gruppo internazio-
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digitalizzazione di alcuni prodotti di uso comune come le riviste e altri tipi di prodotti commerciali. A questo contesto, già particolarmente delicato, si aggiunga l’aumento costante del costo delle materie prime. Il prezzo delle cellulose sta aumentando in modo eccezionale, come mai era successo in passato. L’aumento, che registriamo mensilmente, è costante e non sappiamo se e quando si stabilizzerà. Questo è legato all’andamento della domanda di cellulosa a livello mondiale, che cresce a un ritmo del 5% su base annua. Inoltre stiamo assistendo a un ulteriore concentrazione dei produttori, con la creazione, a inizio del 2018, di due colossi da 11 milioni di tonnellate di capacità ciascuno di cellulosa per il mercato, con ovviamente maggior controllo sui prezzi. Se il prezzo della cellulosa supererà un certo limite, i nostri prodotti non saranno più competitivi. Il Gruppo Lecta si sta quindi concentrando anche su altri tipi di carte altamente specializzate, che ci garantiscono continuità e futuro”. A impegnare l’azienda, tuttavia, non sono solo fatturati e costi della materia fibrosa ma anche sicurezza, tanta sicurezza sul lavoro e formazione continua. È questa l’altra grande sfida di Cartiere del Garda e, personalmente, di Giovanni Lo Presti. Sul punto, il direttore dello stabilimento si è impegnato in primissimo piano con un ruolo da apripista.
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“È necessaria una rivoluzione culturale”, sottolinea. “Nonostante il nostro stabilimento possa vantare indici di infortuni così bassi da porci al top del nostro settore industriale, abbiamo deciso di avviare due anni fa un programma di formazione innovativo per tutti i nostri dipendenti dal titolo “Leadership in Health and Safety”. Per completare questo percorso formativo, che ha coinvolto gli oltre 500 dipendenti dell’Azienda, ci sono voluti due anni di lavoro. I risultati ripagano comunque lo sforzo profuso e Cartiere del Garda è stata insignita l’11 maggio 2018 del premio Obiettivo Zero, un’iniziativa promossa dalla Fondazione Giuseppe Lazzareschi con lo scopo di diffondere la cultura della sicurezza. Per allargare la diffusione del programma Leadership in Health and Safety, il 31 gennaio 2018, in collaborazione con Confindustria Trento, abbiamo organizzato un evento che ha visto la partecipazione di oltre 80 persone tra imprenditori e altre figure interessate al tema sicurezza”. Fedele da sempre al principio della sostenibilità, oltre a curare l’aspetto della sicurezza, Cartiere del Garda prosegue nel suo impegno per la tutela dell’ambiente e del territorio circostante, come dimostrato dalla convalida delle certificazioni più sfidanti in questo campo. (adb)
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Cime nautiche ad alto contenuto tecnologico Anche il team velico di Mascalzone Latino utilizza la gamma di prodotti Docktrine, il brand che racchiude tutto il know-how accumulato in tanti anni di esperienza da Eurotexfilati.
PER
Eurotexfilati la crescita è a doppia cifra: negli ultimi cinque anni l’azienda ha raddoppiato il proprio fatturato, triplicato il numero di dipendenti e ha lanciato sul mercato il nuovo brand di sua proprietà Docktrine sviluppando al proprio interno una nuova business unit. Nel 2013 lavoravano per l’azienda di Pietramurata, con sede a Dro nell’Alto Garda, 13 collaboratori. “Oggi – spiega Walter Perini, amministratore – siamo in 35”. Di pari passo, nell’ultimo quinquennio il fatturato è aumentato da 6 a 12 milioni di euro. Che diventeranno 13 in chiusura 2018. Tramite Docktrine, EurotexFilati produce e commercializza cime nautiche ad altissimo contenuto tecnologico, frutto “di passione e di instancabile curiosità dove si esaltano performance e artigianalità, stile e design italiano”. Anche Mascalzone Latino, il team velico italiano più volte protagonista dell’America’s Cup, il più celebre e più antico trofeo di vela al mondo, utilizza le gamma di prodotti Docktrine. EurotexFilati opera da oltre trent’anni nella zona dell’Alto Garda. L’azienda nasce nella metà degli anni 80 per iniziativa delle famiglie Trentini e Perini. “Mio padre e il suo socio – con-
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tinua Walter Perini – si sono sempre occupati di filati tessili, inizialmente nel mercato dei tappeti. Poi abbiamo avviato un diverso tipo di produzione concentrandoci sui semilavorati per corde: cioè la realizzazione della parte interna e della parte esterna dei filati che compongono una corda. Alla base, l’idea di utilizzare come materia prima alcuni tipi di materiali di scarto normalmente destinati allo smaltimento. Proseguendo in questo percorso, negli ultimi anni abbiamo deciso di incrementare il livello tecnico dei nostri filati per raggiungere standard elevatissimi di resistenza e tenacità impiegando materiali ad altissime prestazioni. Sulla base di queste esperienze, l’ultimo e più importante passo è stato quello di ottenere il prodotto finito. In fondo, è sempre stato questo il nostro obbiettivo: arrivare al prodotto finito chiudendo la filiera produttiva”. Il brand Docktrine nasce così. “Perciò abbiamo creato Docktrine”, sottolinea Perini. “Un brand che rappresenta il punto di arrivo di un lungo percorso e che racchiude tutta l’esperienza e il know-how accumulati in tanti anni di lavoro da EurotexFilati. Abbiamo scelto così di completare il nostro processo pro-
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duttivo creando un prodotto di qualità assoluta nel mondo delle corde nautiche”. Un caso di eccellenza trentino che si è affermato sui mercati internazionali. “L’80% del nostro fatturato è realizzato all’estero”, precisa Perini. “Il nostro team commerciale può intermediare in italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo, cinese, russo, ucraino, arabo e hindi”. Oltre alla sede principale di Dro, in Trentino, tramite il brand Docktrine l’azienda ha da poco aperto un sito produttivo in Turchia e un sito commerciale in Russia. “Per il futuro, stiamo pensando anche agli Stati Uniti”. Il sito produttivo principale resta a Pietramurata: il cuore e il cervello di EurotexFilat S.p.a. Qui, la produzione è aumentata considerevolmente negli ultimi anni. Le linee produttive sono state implementate ed efficientate. “Nel 2016 producevamo 80 tonnellate di prodotto al mese. Nel 2017 siamo passati a 150. Nel 2018 abbiamo raggiunto una quantità compresa tra le 250 e le 280 tonnellate al mese”. Questo per quanto riguarda esclusivamente la gamma Industrial. L’azienda, infatti, continua a produrre anche altre linee di mercato, appartenenti alla business unit Textile: filati per calze da donna e per calze da uomo, filati per il settore medicale, filati per il settore sportivo, classico e beachwear. Oggi la business unit a cui l’azienda dedica maggiormente le proprie forze è Docktrine. Per questo brand sono previsti in futuro altri investimenti e l’impiego di nuove risorse. “Non solo la cima nautica”, conclude Walter Perini. “Stiamo pensando di ampliare la gamma legata al mondo nautico avvicinandoci anche ad altri settori. Sarà questa una delle nuove sfide che ci aspettano”. Nell’ambito di un progetto dedicato al design artistico, infine, la cima Docktrine Cruise (serie Dock Race), è stata selezionata da Pieces of Venice, un innovativo progetto ideato dal designer
veneziano Luciano Marson, per l’altalena Dorsoduro 3136 (design Baldessari e Baldessari) presentato alla Triennale di Milano in occasione del Salone del Mobile 2018. Caratterizzata da una particolare morbidezza e tenacità, che ne consente l’installazione in molteplici situazioni, la cima Docktrine si è fatta spazio anche nel mondo del design. (adb)
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Mediocredito, nuovi strumenti finanziari per imprese che investono in innovazione La Commissione Europea ha come priorità la crescita dell’Europa e l’aumento dei posti di lavoro. Lo strumento principale attraverso il quale vengono veicolate le risorse comunitarie è l’Investment Plan for Europe, detto anche Piano Junker. In particolare per finanziare progetti di ricerca, sviluppo ed innovazione, la Commissione sta promuovendo lo strumento di garanzia InnovFin SME Guarantee. Attivato dal Fondo europeo per gli Investimenti (FEI) esso viene applicato tramite intermediari finanziari negli Stati membri dell’UE. Tra questi per l’Italia è stato scelto anche Mediocredito Trentino Alto Adige. Grazie a questo accordo, Mediocredito Trentino Alto Adige mette a disposizione delle imprese innovative, con adeguato merito di credito, un plafond di finanziamenti di 60 milioni di euro garantiti al 50% da FEI. A quali aziende è destinato il finanziamento con garanzia InnovFin? • Piccole e medie imprese: meno di 250 dipendenti con fatturato annuo non superiore a 50 mil di euro oppure attivo totale non superiore 43 mil. • Imprese a bassa/media capitalizzazione fino a 499 dipendenti e non classificate come PMI. Quali sono le principali caratteristiche dei finanziamenti offerti dalla banca? • Deve trattarsi di un nuovo finanziamento (no rifinanziamento e consolidamento), a medio lungo termine (anche Sabatini ter), da 25 mila Euro a 4 mil, con durata da 12 mesi a 10 anni e garanzia InnovFin FEI al 50%. Perché questo prodotto è interessante per l’azienda? • La presenza della garanzia facilita l’accesso ai finanziamenti per le PMI e small Mid Cap. • Le imprese non pagano il costo della garanzia (a carico della Banca). • La garanzia non costituisce aiuto di Stato (non rientra nel de minimis). • Sono applicate migliori condizioni finanziarie a favore dell’azienda. • L’iter amministrativo è veloce ed è effettuato dalla Banca. Non è prevista istruttoria da parte di FEI. Quando un investimento può definirsi innovativo? Quando è rivolto alla produzione, sviluppo o implementazione di prodotti, processi o servizi nuovi o sostanzialmente migliorati o di metodi di produzione o consegna nuovi o sostanzialmente migliorati o di innovazione organizzativa o di processo. Sono inoltre considerate innovative le imprese che rispettato almeno uno dei seguenti requisiti: • hanno effettuato, nell’ultimo esercizio, investimenti in R&S e/o innovazione, pari ad almeno il 20% dell’importo nominale del finanziamento; • hanno ottenuto, negli ultimi 36 mesi, contributi/prestiti/garanzie da Programmi Europei, Nazionali per R&S/innovazione; • hanno registrato brevetti negli ultimi 24 mesi; • hanno ottenuto premi per l’innovazione ricevuti negli ultimi 24 mesi; • sono state riconosciute imprese innovative da un’istituzione o ente europeo, nazionale o regionale.
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Esempi di aziende beneficiarie Azienda 1 Tipologia di beneficiario finale PMI Settore Attività di telecomunicazioni Breve descrizione del tipo di innovazione Sviluppo di reti ad hoc per piccoli distretti industriali e turistici, situati in aree difficilmente coperte da fibra ottica o bande ultrabroad. Importo € 1.000.000 Costo garanzia 0,50% (costo a carico della Banca) Tipo di prodotto finanziamento a medio e lungo termine - durata 5 anni Azienda 2 Tipologia di beneficiario finale Small Mid Cap Settore Fabbricazione di prodotti per toletta: profumi, cosmetici e sapone Breve descrizione del tipo di innovazione Apertura nuovo stabilimento Hong Kong. Significativa innovazione dei prodotti e processi produttivi, con particolare attenzione alla linea biologica/ecologica. Importo € 750.000 Costo garanzia 0,80% (costo a carico della Banca) Tipo di prodotto finanziamento a medio e lungo termine - durata 5 anni
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Con l'Europa e dentro l'Europa Nella sua relazione all'Assemblea dell'Associazione, il presidente Boccia ha parlato della centralità della questione industriale, di infrastrutture, di lavoro, e della nostra "casa comune".
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essere italiani nel mondo dobbiamo essere europei in Italia”: ha esordito con queste parole il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia all'Assemblea annuale dell’Associazione a Roma. “La forza, la determinazione, la volontà che mettiamo nel guidare le nostre imprese, anche e soprattutto in momenti difficili, dobbiamo ora metterle al servizio del Paese – ha detto. Per trasformare la rabbia in passione. Per cambiare senza distruggere. Per contrastare l’ansia e l’assuefazione di chi non va più a votare, perché ‘tanto nulla cambia o addirittura cambia in peggio’. Per dare certezza al futuro”. Richiamando il rallentamento dell’economia globale, Boccia ha ricordato la centralità della questione industriale, per poi focalizzare il proprio intervento sui driver di Europa, infrastrutture e lavoro. “Per difendere gli interessi dell’Italia – ha detto Boccia – diciamo forte e chiaro che c’è un aspetto sul quale non arretriamo. Si tratta dell’Europa, la nostra casa
Vescovi alla presentazione di "Fuori classe"
La vicepresidente di Confindustria Trento Ilaria Vescovi è intervenuta alla presentazione del libro "Fuori classe" di Daniele Marini. Con lei e l'autore, a Palazzo Roccabruna, anche il segretario della Uil Walter Alotti e Alberto Faustini, direttore del quotidiano Trentino, che ci ha messo a disposizione questo scatto. TRENTINOINDUSTRIALE.COM | GIU-LUG 2018
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comune. È la discriminante per una Confindustria non protezionistica, che vuole affermare come l’Italia vinca e avanzi con l’Europa e dentro l’Europa”. “Non ci può essere una politica forte – ha detto ancora Boccia - senza un’economia forte. E se la politica pensa di essere forte creando le condizioni per indebolire l’economia, lavora in realtà contro se stessa. È finito il tempo in cui democrazia e crescita erano collegate: crescono oggi, a volte anche di più, i Paesi non democratici. E questo è un rischio che non possiamo trascurare. Economia e politica sono due facce della stessa medaglia. L’una tiene l’altra ed entrambe fanno da sostegno alla democrazia. Democrazia che ha bisogno di competenze, che sappiano interpretare il bene comune e perseguirlo anche a costo di scelte impopolari. Democrazia che ha bisogno di leader che sappiano scegliere, assumere responsabilità e avere
Smact: l'industria trentina c'è Fra le 30 imprese che hanno aderito al progetto "Smact Competence Center" ce ne sono tre trentine: Adige Blm, Enginsoft e Optoelettronica Italia. "E' un risultato che ci riempie d'orgoglio - è il commento del presidente di Confindustria Trento, Enrico Zobele - perché siamo riusciti a garantire una presenza dell'industria trentina con tre aziende di eccellenza le quali, ne sono sicuro, contribuiranno al successo del progetto e aiuteranno tutto il sistema produttivo trentino ad agganciare le iniziative del Competence Center triveneto orientate alla trasformazione digitale". Negli ultimi mesi, infatti, Confindustria Trento ha lavorato a stretto contatto con l'Università di Trento e Fondazione Bruno Kessler - entrambi partner di SMACT - per illustrare alle imprese locali le opportunità e coinvolgerle nel progetto presentato con successo dal sistema Nord Est.
sempre chiaro l’interesse nazionale. Siamo un grande Paese industriale. Motivo di orgoglio e vanto nazionale. Ma nulla è per sempre”. “Possiamo progredire lungo la strada della crescita e del lavoro, come noi proponiamo da tempo e oggi ribadiamo con forza. O possiamo fare passi indietro. E tornare a un’Italia povera e agricola che i nostri nonni e i nostri genitori hanno saputo trasformare, dalle macerie del Dopoguerra, nell’Italia che tutti c’invidiano, patria del bello e del ben fatto. Dobbiamo ricordarci che siamo un Paese privo di materie prime, che la nostra vocazione è la trasformazione, che la nostra ricchezza sta nell’esportazione. Se soffochiamo queste capacità, se ne limitiamo le potenzialità, facciamo un danno a tutta la nazione e ipotechiamo pesantemente il nostro futuro. Per difendere le nostre posizioni e migliorarle abbiamo bisogno di un impegno collettivo. Nessuno può tirarsi indietro, nessuno può volgere lo sguardo da un’altra parte, nessuno può distrarsi o fingere di farlo. Boccia ha invitato la politica a non chiudersi nelle tattiche di breve periodo: “Serve – ha detto - lo sguardo lungo, e lo sappiamo noi imprenditori quando dobbiamo decidere se investire e assumere. Noi sappiamo di vivere in un grande Paese industriale, dalle enormi potenzialità. Abbiamo investito nel nostro Paese dove abbiamo testa e cuore. Sappiamo che da soli possiamo fare tanto, ma che da soli non ce la faremo. Perché ogni giorno sogniamo un futuro diverso e, pur tra tante difficoltà, con passione e senso di responsabilità reagiamo con l’ottimismo della volontà. Questo è il momento in cui trasformare le speranze in fatti, le parole in azioni coerenti, per quel futuro che deve costruire occasioni disviluppo e di lavoro. Il che significa gusto della sfida, necessità dell’approfondimento e dello studio, impegno, sacrificio, responsabilità. Perché è solo con il lavoro e l’impegno che si costruisce un grande Paese”.
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Valeria Ghezzi alla guida dell’Anef L’Assemblea dei soci le ha affidato all’unanimità un secondo mandato quadriennale. Ghezzi resta presidente dell’Associazione che riunisce 1.500 aziende tra Alpi e Appennini.
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Ghezzi, titolare delle Funivie e Seggiovie San Martino Spa, è stata rieletta all’unanimità alla guida dell’Anef. I soci, riuniti presso l’Hotel Du Lac et Du Parc di Riva del Garda per l’Assemblea annuale, le hanno rinnovato la loro piena fiducia, affidandole un ulteriore quadriennio di mandato. L’Assemblea si è svolta in un clima di generale ottimismo: è cresciuto, nel 2018, il numero delle aziende associate e l’esercizio si è chiuso con significativo utile, confermando anche quest’anno un trend positivo che evidenzia la buona salute del settore. Anef, che riunisce il 90% degli impianti funiviari – oltre 1.500 in tutta Italia, sulle Alpi e sugli Appennini, con una forza lavoro stimata di circa 12mila
persone, tra fisse e stagionali – ha quindi rinnovato i propri organi associativi. La presidente Ghezzi sarà coadiuvata da un Consiglio Generale composto dal past president, dai presidenti delle Sezioni Territoriali di Anef e dai componenti eletti dall’Assemblea dei soci. Fra gli imprenditori trentini associati, siede nel Consiglio Generale di Anef anche Francesco Bosco. Tra i componenti eletti dall’Assemblea dei soci in rappresentanza delle diverse Sezioni Territoriali figurano invece Daniele Dezulian e Luca Guadagnini.
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Tra protezionismo e mutuo riconoscimento Commercio internazionale: in un periodo in cui Paesi come gli Stati Uniti sembrano andare verso una deriva protezionistica, diventa sempre più opportuna la certificazione Aeo. di ROBERTO CURCU, Area Economia d’impresa di Confindustria Trento
LE PAGINE
economiche dei quotidiani, da qualche mese a questa parte, non parlano d’altro: cosa ne sarà del commercio mondiale, se Trump proseguirà sulla strada che sembra aver tracciato di imposizione di dazi unilaterali? Quali saranno le reazioni dei Paesi asiatici e quale sarà la posizione dell’Unione Europea? Quali saranno le conseguenze per le imprese italiane e quali difficoltà incontreranno ad esportare i loro prodotti verso Paesi non aderenti all’Unione Europea? È d’obbligo sottolineare come la capacità di esportare in modo rapido i propri prodotti non è condizionata solo da eventuali restrizioni di politica commerciale o daziaria, ma anche dal grado di affidabilità che le dogane dei Paesi terzi
In agenda: i seminari di giugno di Confindustria Trento Tunnel del Brennero. Opportunità per la riqualificazione del territorio e il miglioramento della mobilità lunedì 18 giugno 2018, ore 16.00 Palazzo Stella Salute, ambiente e competitività: il ruolo della chimica venerdì 22 giugno 2018, ore 08.30 Muse
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riconoscono in capo al venditore ed in capo all’acquirente. Tra i primi ad introdurre delle “patenti di affidabilità” degli operatori sono stati gli Stati Uniti, i quali, dopo l’undici settembre, hanno introdotto dei controlli alla dogana che possono arrivare a vedere la merce via satellitare ancora prima che la stessa parta dal porto di partenza, fino all’effettuazione di controlli ai porti di arrivo che possono durare anche decine di giorni. Come contraltare di tale inasprimento dei controlli, gli Stati Uniti riconoscono, con l’emissione di apposti certificati, delle patenti di affidabilità ai loro operatori per consentire loro comunque la massima celerità delle operazioni doganali.
Il certificato è rilasciato dall’Agenzia delle Dogane, è valido in tutta l’Unione Europea ed è riconosciuto dalle dogane di Paesi come gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina. L’Unione Europea ha seguito tale esempio con l’istituzione della figura dell’Aeo, acronimo della parola inglese di Operatore economico autorizzato. Tale certificato, per le imprese italiane, è rilasciato dall’Agenzia delle Dogane dopo apposito audit, è valido in tutta l’Unione Europea ed è riconosciuto dalle dogane di Paesi come gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina. Perché l’esportazione possa avvenire in modo celere è importante che tutta la filiera (produttore, trasportatore, spedizioniere doganale) sia composta di operatori certificati. Alcune imprese trentine hanno richiesto e ottenuto il certificato ancora nel lontano 2008, altre se ne sono aggiunte ed altre sono in procinto di chiederlo a breve. Dei vantaggi del certificato e delle modalità per conseguirlo si è parlato in Confindustria Trento il 10 maggio con il vicepresidente dell’Associazione Alessandro Lunelli, con Emiddio Torre funzionario delegato alla conduzione dell’Ufficio delle Dogane di Trento, Giuseppe Maugeri, Team leader Aeo/client Coordinator dell’Agenzia delle Dogane di Trento, nonché con Franco Prezzi per la testimonianza diretta di impresa certificata di Arcese Trasporti Spa.
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Un bando a sostegno delle nuove imprese Confindustria Trento, tramite Assoservizi srl, fornirà il proprio sostegno alle imprese innovative, soprattutto giovanili e femminili, in fase di avviamento. di GIANLUCA FEDRIZZI, Assoservizi Confindustria Trento
SOSTENERE
la nascita e la crescita di nuove imprese, soprattutto a partecipazione giovanile e femminile, che poggiano su idee innovative e che si sono costituite fino a 30 mesi prima della domanda: questo l’intento del bando, a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale “Nuova imprenditorialità – Avviso 1/2018”, pubblicato nei giorni scorsi dalla Provincia autonoma di Trento. L’obiettivo è innanzitutto quello di innalzare il tasso di innovazione del sistema produttivo locale. In particolare l’intervento, che ha una dotazione finanziaria pari a 4 milioni di euro, si concretizzerà nel sostegno ai costi iniziali che le nuove imprese devono affrontare, e che spesso rappresentano un ostacolo non indifferente all’avvio di attività. Nel triennio 2015 – 2017, a valere sui precedenti bandi, sono pervenute a Trentino Sviluppo quasi 900 domande di contributo, di cui ben 720 sono state ammesse ad un sostegno provinciale. Saranno ammissibili ad agevolazione le spese sostenute nei primi tre anni dalla data di costituzione dell’impresa, che deve avere sede legale o unità operativa sul territorio provinciale. Le principali tipologie di spesa ammesse a contributo riguardano: spese legali, amministrative e di consulenza direttamente connesse alla costituzione dell’impresa; spese per utenze; spese relative all’acquisto di beni mobili nuovi (arredi, macchinari, attrezzature e impianti produttivi); spese per acquisto e noleggio di componenti hardware e software, brevetti, licenze, progettazione di soluzioni informatiche; spese di consulenza per la pianificazione strategica e gestione economica dell’impresa, piani di marketing, progettazione campagne pubblicitarie, formazione imprenditoriale; costo tutor amministrativo. Gli aiuti previsti sono concessi in forma di contributo in conto capitale sulle spese ammissibili
(massimo 100mila euro) e variano su tre misure diverse, ovvero 40%, 60% e 75%, in funzione dei punteggi attribuiti in sede di valutazione.
Il bando ha in primo luogo l'obiettivo di innalzare il tasso di innovazione del sistema produttivo locale Sono stabiliti, inoltre, dei criteri di premialità per le imprese localizzate nelle zone classificate “Aree interne” (Tesino, Valle di Sole) oppure insediate nei poli di specializzazione (Meccatronica e Green Innovation Factory) e coerenti con alcuni settori considerati prioritari quali energia e ambiente, agrifood, meccatronica e qualità della vita. Le domande potranno essere presentate a Trentino Sviluppo fino al 27 luglio, tramite apposita piattaforma on line. Assoservizi srl, riconosciuta Cat Imprese – Centro Assistenza Tecnica, potrà affiancare e assistere le nuove imprese sia nella fase di predisposizione e presentazione della domanda, sia come tutor amministrativo. Organizza inoltre una giornata di sportello gratuita aperta a tutte le aziende interessate, giovedì 28 giugno, dalle 10.00 alle 13.00, presso la sede dell’Associazione, per degli incontri individuali di 45 minuti ciascuno, per una pre-verifica dei progetti imprenditoriali.
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Confindustria Trento sfida i piccoli inventori
Credits: MoniQue Foto
La seconda edizione della gara tecnologica targata Federmeccanica “Eureka! Funziona!” ha incoronato gli istituti comprensivi di Levico Terme e di Arco.
COSTRUIRE
un giocattolo che Questa gara tecnologica per piccoli inventori, targata Federper muoversi utilizzi motorini, meccanica e patrocinata dal MIUR, viene proposta per il sedischetti, leve, pulegge e cavi: condo anno consecutivo in Trentino dall'Associazione degli questa la sfida che Confindustria industriali, dopo il successo della prima edizione. Trento ha lanciato quest'anno ai “Scopo del progetto - hanno spiegato Luca Arighi, presidenbambini delle scuole primarie te della Sezione metalmeccanica di Confindustria Trento e il coinvolti nel progetto "Eureka! direttore generale Roberto Busato - è di offrire alle scuole Funziona!". primarie una valida e sperimentata occasione di orientamento I lavori realizzati dai 12 team che potrà contribuire ad appassionare gli allievi alla cultura di alunni che nei mesi scorsi tecnica e scientifica. Un’esperienza utile a sostenere l’apprenhanno ottenuto i risultati mi- dimento e l’insegnamento in un contesto in cui esperimengliori, sono stati valutati nel to, immaginazione, emozioni, autostima, conoscenze e abilità corso dell’evento ospitato all'ITT hanno tutte la medesima importanza e assicurano la gioia Buonarroti-Pozzo di Trento, rap- nell’imparare“. presentato dalla dirigente Laura Alla premiazione ha partecipato il presidente di Confindustria Zoller, che ha portato il saluto Trento Enrico Zobele, che si è congratulato con i bambini e gli dell’istituto. insegnanti per i giocattoli realizzati.
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Il tema scelto quest’anno era la Meccanica: nel kit consegnato alle scuole era contenuta anche una scheda elettronica sviluppata appositamente per il progetto dall’Istituto Italiano di Tecnologia che è partner dell'iniziativa. A questa edizione del progetto hanno preso parte 221 studenti di 15 classi dei 7 istituti coinvolti: Istituto Comprensivo Arco, IC Cavalese, IC Centro Valsugana, IC Isera – Rovereto, IC Levico Terme, IC Rovereto Est, IC Trento 7 – Meano.
I vincitori La biliardelica Istituto comprensivo Levico Terme sede di Tenna categoria classi terze Tira e spera Istituto comprensivo di Arco categoria classi quarte L’aereo Tennarotto Istituto comprensivo di Levico Terme categoria classi quinte
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10 anni di collaborazione tra scuola e impresa All’auditorium del dipartimento di Lettere e Filosofia di Trento la cerimonia di premiazione dei progetti promossi nell’ambito dell’edizione del decennale del “Tu Sei”. Servizio fotografico a cura dell'Ite Tambosi di Trento
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studenti appartenenti a 191 istituti scolastici coinvolti nella realizzazione di altrettanti progetti di collaborazione scuola-industria, attuati grazie alla partecipazione di 212 aziende. Questi in sintesi i numeri che riassumono 10 anni di attività del progetto “Tu sei”, un esempio “virtuoso” di collaborazione sinergica tra sistema educativo e industria, dove si valorizza la reciproca “contaminazione” e la circolazione di conoscenze e competenze acquisite in contesti di apprendimento diversi e complementari: scuola e impresa. A fine maggio, presso l’Audigetto “Tu sei”, giunto alla sua decima edizione. L’edizione nutorium di Lettere e Filosofia, a Palazzo Prodi a Trento, la ceri- mero dieci ha visto l’avvio di 23 progetti, di cui 19 in concorso monia di premiazione delle mi- (15 annuali e 4 biennali al secondo anno e 4 biennali al primo anno non in concorso), la sottoscrizione di ulteriori 3 protogliori realizzazioni alla presenza dei vertici di Provincia e Confin- colli tra aziende e scuole per l'avvio di progetti a partire da dustria Trento, insieme ai rap- settembre prossimo e la partecipazione al concorso di 18 scuopresentanti di Fondazione Cari- le, di 23 imprese e di 846 studenti supportati da 59 insegnanti. tro, che ha sostenuto l'iniziativa. “L’appuntamento del decennale testimonia la tenuta e l’evoluCon l’evento finale di premia- zione qualitativa del progetto e della collaudata collaborazione tra la Provincia e Confindustria nel coinvolgere le scuole e zione dei migliori progetti in le imprese - ha sottolineato oggi il governatore Ugo Rossi nel concorso nell’anno scolastico 2017/18 si conclude l’attività re- corso della premiazione -. In particolare il progetto “Tu sei” ha avuto una significativa incidenza in questo quinquennio, alizzata dalle scuole (secondarie rientrando a pieno titolo nel Programma di Sviluppo Provindi primo grado, secondarie di ciale della XV legislatura, quale riferimento di “buona pratica” secondo grado e di istruzione e formazione professionale) e dal- da implementare per lo sviluppo del raccordo scuola-lavoro, con l’obiettivo di ridurre la distanza tra scuola e impresa.” le imprese industriali associate a Confindustria Trento per il pro- "Tu Sei ha saputo creare una rassegna di collaborazioni dai
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I progetti vincitori Categoria annuali Istituti Comprensivi Ic Isera-Rovereto Sspg “A. Degasperi” con Tessilquattro Spa Categoria biennali Istituti Comprensivi Ic di Tione con Gyform Srl Categoria annuali Istituti secondari di secondo grado Liceo scientifico “L. da Vinci” di Trento con GA operations spa Scuola ladina di Fassa – Liceo artistico “G. Soraperra” con Funivia Ciampac E Contrin Spa Categoria annuali Istituti di formazione Cfp “G. Veronesi” Rovereto Con Santoni Vetri Di Santoni Sandro & C. Snc Categoria biennali Istituti secondari di secondo grado Istituto di istruzione “A. Degasperi” Borgo Valsugana con Wlp Srl Menzioni speciali Ic Borgo Valsugana Sspg Di Grigno Con Fly Spa Ic Rovereto Est Sspg “D. Chiesa” con Sandoz Industrial Products Spa Istituto Pavoniano Artigianelli per le Arti Grafiche Trento con Printer Trento Srl Riconoscimenti per il decennale Ic Levico Terme con Adige Spa Liceo “A. Rosmini” di Rovereto Con Manica Spa Itt “G. Marconi” di Rovereto
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tratti fortemente originali e di grandissimo spessore, che coniugano competenze e creatività, cultura e innovazione, di crescente livello eccellente - ha detto il presidente di Confindustria Trento Enrico Zobele -. Se non si investe nei saperi, nelle conoscenze, nelle politiche di orientamento, non si può dare risposta alle attese occupazionali proprio dei giovani, che devono e possono contribuire alla crescita, all’innovazione ed allo sviluppo anche del nostro sistema industriale".
In dieci anni, Tu Sei ha coinvolto 8.297 studenti e 212 aziende "Fondazione Caritro ha voluto sostenere il progetto Tu Sei in quanto progetto di sistema - ha evidenziato la consigliera di Fondazione Caritro Silvia Decarli -. Un intervento di formazione rivolto ai ragazzi con il coinvolgimento attivo delle scuole e del mondo economico-imprenditoriale trentini non poteva che essere sostenuto dalla Fondazione, ente del territorio per il territorio. Un lavoro di squadra che, nel suo decimo anniversario, si è dimostrato vincente”. Ospite d’onore dell’edizione 2018 del Premio è stato l’esperto di innovazione Giancarlo Orsini, che ha accompagnato la platea in un interessante viaggio virtuale proiettato verso il futuro, parlando di intelligenza artificiale nel campo dell’energia, dell’industria della medicina e dei trasporti. Orsini ha invitato i ragazzi ad essere artefici del proprio futuro investendo in creatività, pensiero e visione. Estremamente positivo il giudizio della commissione esaminatrice che ha sottolineato l’alto livello raggiunto dai progetti in concorso.
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Steam International: inaugurato il liceo La nuova proposta si ispira alla visione dell'uomo diffusasi in Italia all'inizio dell'era moderna. Ha sede al Polo Meccatronica, a stretto contatto con aziende e mondo produttivo.
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dove partire per ripensare radicalmente la scuola italiana? Su quali modelli fare affidamento, provati e consolidati nello scenario internazionale? Su cosa basarsi per progettare un nuovo modello di scuola? Sono questi i temi dai quali è partita la progettazione del nuovo Liceo Steam International, il primo Liceo Steam (Science, Technologies, Engineering, Arts, Mathematics) che in quattro anni permetterà ai suoi studenti di ottenere un diploma di maturità con curriculum internazionale. Il Liceo Steam si ispira alla visione dell’uomo diffusasi in Italia all’inizio dell’era moderna: l’incontro di concetti del Platonismo (le idee come modelli, l’anima come mediatrice, l’uomo come micro-demiurgo) e dell’Aristotelismo (la sostanza dentro la natura, la complessità della vita, l’ordine finalistico del mondo) per infondere nello studente nuovo coraggio nell’immaginare, sperimentare e prendere le redini del proprio futuro. I pilastri fondamentali su cui si regge il piano didattico del Liceo Steam sono tre: antropocentrismo, libertà, creatività.
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A fine maggio l’evento di inaugurazione: in apertura l’intervento del presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi e il monologo di Garbiella Greison, fisica scrittrice e monologhista a Teatro; a seguire la tavola rotonda, alla quale hanno preso parte il vicepresidente di Confindustria Trento Alessandro Lunelli, il vicepresidente della Pat Alessandro Olivi, la dirigente generale del Dipartimento della conoscenza della Pat Livia Ferrario, il vicepresidente di Confindustria Emilia Valter Caiumi, il segretario generale della Fondazione Bruno Kessler Andrea Simoni e Giovanni Biondi, presidente Indire. L’appuntamento si è concluso con l’inaugurazione degli spazi che accoglieranno il Liceo all’interno del corpo C del Polo della Meccatronica di Rovereto.
Polo informatico gestionale: consegnati i lavori Mercoledì 30 maggio presso l’aula magna dell’istituto “Tambosi” si è svolta la cerimonia di consegna dei programmi realizzati dagli studenti dell’indirizzo informatico dell’Istituto alle aziende partner del Polo informatico gestionale di Trento. Avviato oltre sei anni fa, grazie all’interazione con aziende leader del settore informatico quali il Gruppo Gpi e Informatica Bancaria Trentina, con la divisione servizi informativi del quotidiano l’Adige e da ultimo la Saidea, il Polo ha favorito la sperimentazione di tecniche avanzate già utilizzate nel mondo del lavoro. A gennaio l’affidamento delle commesse: nei giorni scorsi gli studenti dell’indirizzo informatico hanno consegnato ai partner del Polo i programmi realizzati in questi mesi. Gpi ha ricevuto in particolare un programma per la gestione delle visite ispettive interne nell’ambito di tutti i processi di certificazione. Saidea ha ottenuto un programma per la gestione della formazione dei suoi dipendenti.
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Al Mart per parlare di internazionalizzazione Per la prima volta il Gruppo Tecnico di Confindustria nazionale presieduto da Ilaria Vescovi si riunisce fuori Roma: a seguire l’incontro con il Consiglio di Presidenza di Confindustria Trento.
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è riunito al Mart di Rovereto il Gruppo Tecnico Internazionalizzazione dei Territori di Confindustria nazionale, presieduto da Ilaria Vescovi (anche vicepresidente di Confindustria Trento e presidente del Mart). L'appuntamento è stato aperto dall'intervento di Licia Mattioli, vicepresidente di Confindustria per l'internazionalizzazione. Si tratta della prima occasione nella quale il Gruppo si incon-
tra fuori Roma: la location esterna è stata eletta nello spirito di approfondire la conoscenza degli scenari delle associazioni territoriali del Sistema confindustriale. Al termine della riunione, i componenti del Gruppo Tecnico hanno incontrato i componenti del Consiglio di Presidenza di Confindustria Trento, insieme a una delegazione di Trentino Export e Trentino Sviluppo. È intervenuto anche il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Alessandro Olivi, il quale ha portato un saluto istituzionale. Presente anche il dirigente provinciale per l’internazionalizzazione Raffaele Farella. Gli ospiti di Confindustria hanno quindi visitato la mostra del Mart "Viaggio in Italia. I paesaggi dell'Ottocento dai Macchiaioli ai Simbolisti". Da sinistra: Vescovi, Zobele e Mattioli
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Una struttura solida con obiettivi ambiziosi L’Assemblea dei Soci di Trentino Export 2018 ha approvato il bilancio dello scorso anno e i piani di sviluppo per il prossimo biennio: in cantiere una missione in Turchia. di GIORGIO ZAGONEL
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è svolta mercoledì 16 maggio la 43° Assemblea dei soci di Trentino Export, consorzio di 130 piccole e medie imprese della provincia di Trento e braccio operativo per l’internazionalizzazione di Confindustria Trento. Alla presenza della presidente di Trentino Export, Barbara Fedrizzi, i soci presenti hanno approvato il bilancio dell’esercizio 2017, discusso in merito ai risultati raggiunti e approvato i piani di sviluppo per il biennio 2018-2019. La presidente, in apertura di relazione ha sottolineato come “In
Barbara Fedrizzi
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questi ultimi 4 anni di mandato, non senza un pizzico di orgoglio, Trentino Export è cresciuta e la sua professionalità, nonché i risultati raggiunti sono stati riconosciuti non solo a livello di rapporti con l’Associazione degli Industriali ma anche con gli attori economici e istituzionali provinciali. A tal proposito ritengo molto importanti i rapporti che stiamo stringendo anche con l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento. Lo stato patrimoniale della Cooperativa è solido, il bilancio è positivo, lo staff interno ed estero consolidato e gli obiettivi ambiziosi” aggiungendo poi “credo sia importante sottolineare infine come siamo riusciti a mantenere il numero di aziende associate pressoché invariato. Ritengo che questo sia un dato importante. In un periodo dove lo spirito associativo e di categoria sta diminuendo, Trentino Export va contro corrente e di questo dovremmo essere tutti fieri”. In conclusione, poi, sempre Barbara Fedrizzi ha voluto evidenziare come “il 2018 sarà un anno cruciale per Trentino Export. Le sfide da affrontare in un mercato globale sono molte ma anche le nostre ambizioni lo sono. Per questo anno oltre a importanti partnership già strette, come quella con Habitech – Distretto Tecnologico Trentino, è in progetto una missione commerciale plurisettoriale in Turchia, il prossimo autunno, che fa seguito a quella svolta in Iran ad ottobre 2017 che ha ottenuto ottimi risultati a detta di tutte le aziende partecipanti”. Entrando nel dettaglio, il bilancio delle attività dell’ultimo anno ha visto il concretizzarsi di 42 ricerche di mercato, 38 organizzazioni di incontri Business to Business, l’assistenza post incontri business to business di 23 imprese e l’assistenza post vendita di ulteriori 8 imprese trentine nei seguenti Paesi: Usa, Brasile, Marocco, Emirati Arabi Uniti, Turchia, Iran, India, Cina, Australia, Russia, Germania, Austria, Svizzera, Romania, Regno Unito e Spagna.
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Lavoro e tecnologia: una riflessione Si è chiusa a Trento la tredicesima edizione del Festival dell’Economia. Riportiamo l’editoriale del direttore scientifico Tito Boeri, tratto dal sito 2018.festivaleconomia.eu. di TITO BOERI
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piccolo ho cercato, invano, di allevare un ghiro e accarezzato qualche pulcino. Ma credo che nessun bambino vorrebbe mai svolgere un mestiere, oggi molto ricercato, in cui si prendono in mano milioni di pulcini. I sessatori separano i pulcini femmine dai pulcini maschi alla velocità di 20 batuffolini gialli al minuto, con un margine di errore del 2-3%. È un mestiere tramandato di generazione in generazione, dotato di un proprio albo, e relativamente ben retribuito. Tuttavia è un lavoro alienante, spietato (i pulcini maschi vengono per lo più uccisi) e ripetitivo. C’è da scommettere che fra qualche anno verrà interamente rimpiazzato da un qualche robot industriale, meno costoso, più rapido (si parla di 60-70 pulcini al minuto) e in grado di ridurre ulteriormente gli errori. La tecnologia può elevare il lavoro e creare tempo libero. Ma la sua avanzata si accompagna al consumo diffuso di ansiolitici. Ogniqualvolta si assiste ad un’accelerazione del progresso tecnologico, le tesi secondo cui le macchine sostituiranno interamente l’uomo prendono piede. La fine del lavoro è stata decretata centinaia di volte, con un pessimismo tecnologico che trascende gli anni di crisi. Eppure nelle economie di tutto il mondo si continuano a generare milioni di posti di lavoro e il tasso di occupazione (il rapporto fra occupati e popolazione in età lavorativa) è cresciuto nel corso del XX secolo pressoché ovunque. Anche se la disoccupazione può aumentare bruscamente durante le recessioni, ed è oggi insopportabilmente alta in alcuni paesi, tra cui il nostro, non c’è traccia di una crescita di lungo periodo della disoccupazione. Automazione significa distruzione di lavoro, sostituzione di lavoro svolto dall’uomo con macchinari, ma l’automazione in genere porta con sé anche un
aumento della produttività e dei salari nei lavori che le macchine non riescono a sostituire. E questa creazione di valore del lavoro comporta, a sua volta, creazione di lavoro. Anche se la frontiera dell’automazione si sposta rapidamente e le tecnologie dell’intelligenza artificiale sono in rapido sviluppo, siamo ancora molto molto lontani dal sostituire il lavoro con robot in mansioni che richiedono flessibilità, discrezionalità e che, più in generale, non si prestano ad essere codificate. Non è solo il progresso tecnologico ad avere effetti sul mercato del lavoro, è lo stesso mercato del lavoro a influire sulle traiettorie tecnologiche. Il progresso tecnologico è tutt’altro che uniforme. A seconda delle istituzioni del mercato del lavoro, della demografia, delle dotazioni di capitale umano di un paese, lo sviluppo tecnologico può orientarsi in direzioni diverse. Nel XIX secolo, quando abbondava il lavoro poco qualificato, le nuove tecnologie hanno reso obsoleto il lavoro di molti artigiani, con la nascita di fabbriche che davano lavoro a persone relativamente poco qualificate. All’inizio del secolo scorso, invece, le nuove tecnologie nel settore manifatturiero sono state spesso complementari allo sviluppo del lavoro qualificato e negli ultimi 30 anni abbiamo avuto molte inno-
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vazioni che hanno sostituito lavoro poco qualificato con macchinari, essendo invece complementari con il lavoro delle persone maggiormente istruite, diventate sempre più numerose nell’intensa scolarizzazione del dopoguerra. Anche le innovazioni tecnologiche a svantaggio del lavoro poco qualificato possono creare opportunità di lavoro di altra natura per persone poco istruite. In molti paesi negli ultimi decenni si è assistito ad una polarizzazione dell’impiego, con creazione di lavoro ai due estremi della distribuzione del lavoro per qualifiche: sono cresciuti soprattutto i lavori poco qualificati o quelli molto qualificati, mentre
Digital Innovation Hub e Industria 4.0 I Digital Innovation Hub previsti dal Piano Industria 4.0 fungeranno da ponte tra impresa, ricerca e finanza. Ma come si struttura in concreto la loro offerta? Che tipo di supporto daranno alle imprese? In che modo potranno aiutarle nell'opera di formazione e riqualificazione dei lavoratori? Se ne è parlato a Trento, al Festival dell'Economia, nel corso di un incontro organizzato da Confindustria Trento, in collaborazione con la Fondazione Eit Digital Italy. All’appuntamento sono intervenuti il direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato, il direttore Area Politiche Industriali di Confindustria Andrea Bianchi e il responsabile Collaborazioni Esterne di Eit Digital Fabio Pianesi. Ha coordinato i lavori Federico Guerrini di Eit Digital Italy.
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c’è stata una contrazione di quelli che contemplano abilità medie. Il progresso tecnologico potrebbe essere responsabile di questa polarizzazione perché ha spinto molte persone istruite, soprattutto donne, a partecipare al mercato del lavoro, assumendo persone poco qualificate per il lavoro domestico. Il progresso tecnologico porta con sé nuovi problemi distributivi che i nostri sistemi di protezione sociale non sembrano ancora in grado di gestire. Sono stati introdotti con l’obiettivo di contenere i costi sociali delle fluttuazioni cicliche, ma non sembrano oggi in grado di affrontare problemi strutturali, di lungo periodo, come quelli legati al futuro di chi di colpo ha visto il proprio capitale umano deprezzarsi grandemente. Non sono oggi in grado di coprire le nuove forme del lavoro dipendente, che spesso si traveste da lavoro autonomo, come in molta dell’economia dei lavoretti nata utilizzando le piattaforme digitali. L’impatto del progresso tecnologico sulla distribuzione del reddito dipenderà in gran parte anche da come sarà distribuita fra la popolazione la proprietà dei robot. Si può esercitare su di loro un diritto di proprietà, come se fossero dei moderni schiavi, cosa per fortuna non più possibile con il capitale umano. I robot possono liberare tempo e arricchire chi li possiede, mentre rischiano di impoverire chi non riesce più a trovare lavoro perché i macchinari hanno reso le sue competenze obsolete. Il passato offre lezioni molto importanti sull’impatto delle nuove tecnologie. Per questo, la narrazione storica, soprattutto quella basata sui dati degli storici economici, troverà grande spazio in questa edizione del Festival dell’Economia. Al contempo dobbiamo essere consapevoli del fatto che la storia passata è una guida molto imperfetta per ciò che ci attende nei prossimi decenni. Se c’è una cosa non lineare questa è proprio il progresso tecnologico. Più che in passate edizioni il Festival ospiterà l’inventiva dei tecnologi e degli stessi economisti. Non sanno predire il futuro, ma certo possono immaginarlo con molta più concretezza e capacità di coglierne le contraddizioni di tanti altri”.
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Maestri del lavoro: i nuovi decorati A inizio maggio, come di consueto, sono state assegnate anche a Trento le onorificenze delle “Stelle al Merito del Lavoro”, conferita dal Presidente della Repubblica.
Alessandro Buosi Grazie all’impegno profuso e all’abnegazione dimostrata, Buosi ha percorso una brillante carriera all’interno della società Amnu Spa di Pergine Valsugana, passando da un inquadramento come impiegato di quarto livello a quadro e responsabile della direzione amministrativa. Coordina una squadra composta da quindici persone.
Romano Felicetti Ha percorso una brillante carriera all’interno dell’attuale gruppo Novartis, in particolare presso Novartis Farma Spa, impresa farmaceutica che tratta farmaci innovativi e ad alto contenuto di ricerca scientifica. Felicetti ha prestato attività nell’ambito del settore dedicato all’informazione scientifica del farmaco, prima come informatore e poi, con responsabilità crescenti, in varie aree.
Luigi Feller Assunto in giovane età come apprendista pasticcere, ha conseguito la qualifica di capo pasticcere presso la Ditta Filippi e Gardumi Snc. Attualmente Feller svolge il ruolo di tutor per gli apprendisti e rappresenta un elemento sul quale la proprietà ripone ogni fiducia e stima.
Fiorenzo Franceschi Entrato nell’azienda Schenk Spa nel 1977, quando questa era ancora dedicata alla lavorazione del vino sfuso, ha partecipato alla radicale trasformazione del mondo legato a questo prodotto. Ha avuto il merito di riuscire a restare sempre al passo con i tempi e ad adeguarsi ai grandi cambiamenti intervenuti nel campo enologico. Franceschi ha avuto, all’interno dell’azienda, una notevole crescita professionale, passando da enologo cantiniere a direttore di stabilimento.
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Armando Nardelli Ha iniziato a lavorare presso la Segata Spa nel 1977 come aiutante banconiere. Ben presto ha messo in evidenza i suoi punti di forza, che consistono, oltre che nella professionalità, nell’affidabilità, unite a grande entusiasmo e cura di ogni aspetto del suo lavoro, in primis igiene e sicurezza. Dall’inizio degli anni ’80 Nardelli è gerente dell’unità locale di Gardolo.
Giuseppe Matteo Prencipe Ha percorso una soddisfacente carriera nel settore della ristorazione. Degno di menzione è il ruolo ricoperto da oltre 25 anni presso il ristorante Da Pino di Grumo, S. Michele all’Adige. Prencipe si è contraddistinto per il notevole impulso dato alla cucina, con innovazioni che hanno interessato sia i piatti che i materiali utilizzati, nonché nell’addestramento del personale neo assunto e degli studenti degli Istituti alberghieri impegnati in tirocini curriculari.
Giorgio Tomasi Ha iniziato a lavorare da giovanissimo, appena terminati gli studi, nel 1974, nel reparto di manutenzione dello stabilimento di Mattarello della Ga Operations Spa, svolgendo compiti di manutenzione sia della struttura che delle varie attrezzature. Nel corso della sua attività, Tomasi ha ottenuto i patentini e le abilitazioni per i generatori a vapore, su impianti elettrici e sui quadri in tensione.
Giuliana Villotti Inizia la sua attività professionale nell’ambito delle imprese di pulizia nel 1989 come operaia alle dipendenze della ditta Pulicoop. In seguito, Villotti è stata assunta dalla Società Cooperativa Activa e, grazie alla sua competenza, professionalità e dedizione al lavoro, le è stato affidato il ruolo di capo area. Le è stata affidata la gestione degli appalti più importanti acquisiti nell’area di Trento.
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