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La radio che unisce l’Italia
Prima iniziativa di franchising radiofonico nazionale, Radio Italia Anni 60 fa ora parte degli affiliati a Confindustria Trento. Particolarmente vantaggiose le offerte promozionali riservate agli associati.
pensa che la radio sia ormai in declino, superata da tecnologie all’avanguardia, si sbaglia di grosso. Efficace, immediato, pratico, coinvolgente, questo mezzo di comunicazione non ha mai smesso di brillare di luce propria e anzi negli ultimi anni ha conosciuto nuovi e originali sviluppi che hanno contribuito a farne uno strumento sempre attuale, con un audience di 35 milioni di utenti giornalieri in tutto il Paese per una media quotidiana di ascolto di oltre 60 minuti a persona. A leggere i dati, riportati nei report del Tavolo degli Editori Italiani, è Alessandro Raffaelli, cofondatore - Amministratore Delegato nazionale di Radio Italia Anni Sessanta srl ed Editore di Radio Italia Anni 60 Trentino Alto Adige, che con orgoglio e passione racconta l’avventura iniziata più di vent’anni fa presso la nota emittente e come quest’ultima stia vivendo un periodo di innovazione e sviluppo. “L’avvento delle nuove tecnologie – afferma – (come i vari devices, l’emissione in streaming, le app Alexa, RadioPlayer etc) permettono alla radio di essere sempre fruibile e attuale”. È così che Radio Italia Anni 60 , dall’anno della sua nascita, nel 2000, ad oggi, ha conosciuto un successo crescente fino a poter vantare un posto tra le prime emittenti in termini di audience con oltre 42mila ascoltatori al giorno solo in Trentino Alto Adige con una media di ascolto giornaliero di 2 ore, e più di 800mila in tutta Italia. Sì, perché Radio Italia Anni 60, nata da una costola di Radio Italia Solo Musica Italiana, grazie ad un’idea di Mario Volanti, Raffaelli e altri affiliati, rappresenta la prima iniziativa di franchising radiofonico nazionale ed oggi può vantare stazioni radiofoniche affiliate in quasi tutto il Paese. “A coloro che decidono di entrare a far parte della nostra grande famiglia – spiega Raffaelli – offriamo la possibilità di accedere a un ricco archivio musicale composto da brani nazionali e internazionali di musica leggera dagli Anni Sessanta ad oggi, di utilizzare gli stessi format per il palinsesto e le attività di marketing e di usufruire della trasmissione dei giornali radio nazionali e dei ricavi derivanti dalla raccolta della pubblicità nazionale. Siamo presenti in gran parte delle regioni italiane e la nostra diffusione non si arresta. Tra i prossimi obiettivi figurano Toscana e Veneto dove abbiamo in programma di sbarcare tra il 2023 e il 2024”. Un network di stazioni radiofoniche su scala nazionale la cui peculiarità è però quella di voler essere vicine alla popolazione di riferimento con notizie dedicate. In Trentino Alto Adige, che è anche sede di coordinamento nazionale, Radio Italia Anni 60 copre l’intero territorio regionale, dal Brennero fino ai confini del Veneto, con frequenze FM oltre ad essere disponibile anche in DAB, in streaming e su varie App e piattaforme .
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“Il nostro obiettivo – spiega – è quello di fornire agli ascoltatori le informazioni che sono importanti per loro. Oltre alla musica attraverso la nostra redazione giornalistica produciamo e trasmettiamo più di 30 appuntamenti quotidiani legati a notizie di interesse locale come le informazioni relative all’attualità dell’ultimo minuto, al traffico, al meteo, alle farmacie di turno, alla programmazione cinematografica. Recentemente siamo entrati a far parte di Confindustria Trento, e grazie alla collaborazione avviata con l’agenzia di comunicazione Tandem Pubblicità, entrata a far parte recentemente con una quota nella nostra compagine sociale e con cui stiamo elaborando anche un progetto di ricerca e sviluppo sulle nuove tecnologie, abbiamo messo a punto un piano di offerte particolarmente vantaggiose rivolte a tutti gli Associati a Confindustria Trento che decideranno di affidarsi a noi per la promozione delle loro attività”. Se l’offerta dell’emittente si è ampliata nel corso degli anni, arrivando a comprendere anche la partecipazione al Festival di Sanremo con i propri inviati e l’ideazione e organizzazione di concerti ed eventi come il Trento Summer Festival, il Capodanno in Piazza Duomo (con 9mila pre- senze nell’ultima edizione) o i concerti di grandi cantanti , da Gianna Nannini a Ron, da Venditti a Mengoni, l’anima di Radio Italia Anni 60 rimane la trasmissione dei grandi brani che hanno fatto la storia della musica italiana, colonna sonora dei momenti significativi della vita di generazioni di ascoltatori. “La nostra offerta musicale – spiega Raffaelli – interessa particolarmente un pubblico di età compresa tra i 35 e i 60 anni, ma non mancano giovani che, magari incappando nelle frequenze di Radio Italia Anni 60, vengono attratti dalle note immortali dei grandi cantautori italiani e chiamano l’emittente dicendo di aver scoperto autori come Gino Paoli, i Dik Dik, Ornella Vanoni”.
Ciò che rende la radio così speciale è il fatto di rivolgersi ad un pubblico che è parte attiva dell’intero processo comunicativo. Chi fa la radio deve costruire un pensiero e comunicarlo secondo uno schema efficace. Chi ascolta lo deve elaborare e tradurre in immagini. Radio Italia Anni 60 ha però una marcia in più. Trasmettendo esclusivamente i brani che hanno segnato la storia personale e collettiva di tutti gli italiani negli ultimi sessant’anni questa emittente risveglia ricordi lontani, riaccende emozioni sopite, unisce in un’esperienza condivisa.
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