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Il gioco infinito

di Simon Sinek

Vallardi A., 2019

237 pagine, 18 Euro

Nei giochi finiti i giocatori sono noti, le regole fisse e l’obiettivo chiaro: si tratta di partite in cui chi vince e chi perde è facilmente individuabile. Nei giochi infiniti, invece, come il business, la politica o la vita, i giocatori vanno e vengono, le regole sono mutevoli e non c’è un obiettivo definito. Non ci sono vincitori e vinti, non esistono concetti come «vincere il business» o «vincere la vita», ma c’è solo chi è avanti e chi rimane indietro. Per molte organizzazioni le difficoltà nascono dal fatto che chi le guida affronta un gioco infinito con una mentalità finita: sono le società che perdono il passo sul terreno dell’innovazione, della motivazione e della performance. I leader che abbracciano una visione infinita, invece, costruiscono imprese forti, innovative, ispirate. Chi ci lavora nutre fiducia nei confronti di colleghi e capi. Sono organizzazioni dotate di resilienza, della capacità di prosperare in un universo in continua evoluzione, mentre i concorrenti devono farsi da parte. Sono le imprese che ci guideranno verso il futuro.

I principi per affrontare il nuovo ordine mondiale.

Dal trionfo alla caduta delle nazioni di Ray Dalio

Hoepli, 2022

XXX-538 pagine, 26,90 Euro

Alcuni anni fa, Ray Dalio ha cominciato a notare una convergenza di condizioni politiche ed economiche che non aveva mai visto prima. Forte indebitamento e tassi di interesse prossimi o uguali allo zero, che spingevano alla stampa di moneta in proporzioni massicce nelle tre valute di riserva principali del mondo; gravi conflitti politici e sociali all’interno dei Paesi a causa delle più forti disparità di ricchezza, di idee politiche e di valori; e l’ascesa di una potenza mondiale (la Cina) che sfida la potenza in carica (gli USA) e l’ordine mondiale esistente. L’ultima volta che questi elementi si erano presentati insieme era tra il 1930 e il 1945. Dalio ha iniziato dunque a ricercare gli schemi ricorrenti e le relazioni causa-effetto alla base dei principali spostamenti della ricchezza e del potere negli ultimi cinquecento anni. In questa nuova puntata della serie dei Principi, Dalio accompagna i lettori nel suo studio dei grandi imperi mettendo in prospettiva il “Big Cycle” che in tutto il corso della storia ha guidato le sorti dei grandi Paesi del mondo. Rivela le forze eterne e universali che determinano queste trasformazioni e le usa per scrutare nel futuro, offrendo la sua strategia per prepararci a ciò che ci attende.

Irriducibile.

La coscienza, la vita, i computer e la nostra natura

di Federico Faggin

Mondadori, 2022

300 pagine, 22 Eur

Con questo libro, Faggin stravolge ancora una volta il nostro modo di vedere i computer, la vita e noi stessi. Dopo anni di studi e ricerche avanzate ha concluso che c’è qualcosa di irriducibile nell’essere umano, qualcosa per cui nessuna macchina potrà mai sostituirci completamente. “Per anni ho inutilmente cercato di capire come la coscienza potesse sorgere da segnali elettrici o biochimici, e ho constatato che, invariabilmente, i segnali elettrici possono solo produrre altri segnali elettrici o altre conseguenze fisiche come forza o movimento, ma mai sensazioni e sentimenti, che sono qualitativamente diversi… È la coscienza che capisce la situazione e che fa la differenza tra un robot e un essere umano… In una macchina non c’è nessuna ‘pausa di riflessione’ tra i simboli e l’azione, perché il significato dei simboli, il dubbio, e il libero arbitrio esistono solo nella coscienza di un sé, ma non in un meccanismo.” Il pioniere della rivoluzione informatica arriva così a mettere radicalmente in discussione la teoria che ci descrive come macchine biologiche analoghe ai computer e che tralascia di considerare tutti quegli aspetti che non rispettano i paradigmi meccanicisti e riduzionisti: “Se ci lasciamo convincere da chi ci dice che siamo soltanto il nostro corpo mortale, finiremo col pensare che tutto ciò che esiste abbia origine solo nel mondo fisico. Che senso avrebbero il sapore del vino, il profumo di una rosa e il colore arancione?”. Finiremmo col pensare che i computer, e chi li governa, valgano più di noi.

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