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India e Vietnam: prospettive di sviluppo

I paesi si confermano tra i mercati più promettenti in cui investire, in un momento in cui conflittualità militari e commerciali hanno congelato i Paesi dell’Unione doganale euroasiatica e fanno arretrare la Cina.

oltre un triennio l’Associazione propone un focus di approfondimento e incontro sulle molte opportunità di business che i mercati asiatici offrono all’industria trentina nel breve-medio periodo. Dal 2019 sono stati trattati vari mercati di potenziale sbocco: Cina, Malesia, Singapore, Tailandia, Vietnam e India. Questi ultimi due mercati, in particolare, più degli altri registrano le maggiori prospettive di sviluppo. Lo schema utilizzato è ricorrente: si tratta di incontri di consulenza individuali e gratuiti, in cui ciascuna azienda ha un proprio slot riservato di colloquio con i partner residenti, operativi ed esperti su ciascuno dei Paesi target. Nell’incontro, su piattaforma online, si approfondiscono le specifiche esigenze che l’azienda anticipata ai consulenti, così da rendere l’incontro efficace e adatto già di per sé ad elaborare una strategia di accesso e sviluppo ad hoc dell’azienda su ciascun mercato. È quanto si è fatto in queste settimane con l’India day e il Vietnam day.

Il mercato indiano si è confermato uno dei più interessanti e promettenti in cui investire ad Est a livello globale, tantopiù in questo momento di conflittualità militari e commerciali che hanno congelato i Paesi dell’Unione doganale euroasiatica (Russia, Bielorussia, Kazakhstan) e fanno arretrare la Cina. L’India, infatti, è un paese stabile, ed è uno dei paesi asiatici che cresce di più (oltre il 6% annuo negli ultimi 20 anni). L’export italiano verso l’India cresce in tutti i settori, a due cifre nei metalli, nel chimico-farmaceutico, nella meccanica strumentale. Soprattutto, in India sono in corso importanti politiche governative di sviluppo infrastrutturale, mentre il livello salariale è ancora contenuto. Cosicché molte imprese stanno scegliendo l’India come hub per l’area asiatica, creando poli industrializzati specializzati in vari settori.

Il mercato vietnamita, dal canto suo, sebbene a differenza del mercato indiano sia stato nell’ultimo biennio notevolmente rallentato dal Covid, rimane molto interessante. Il Vietnam ricopre una posizione strategica e centrale nell’Asean. L’interscambio commerciale con l’Italia è passato dai 3,8 miliardi di dollari nel 2018 ai 4,7 miliardi di dollari nel 2021: i prodotti Made in Italy più apprezzati dal Vietnam sono macchinari e apparecchi, prodotti tessili e abbigliamento, prodotti alimentari e bevande. Con 97 milioni di abitanti, il Vietnam sta diventando un mercato di rapida crescita per prodotti di consumo, grazie ai redditi crescenti e all’inclinazione verso i prodotti stranieri di una classe media emergente composta soprattutto da giovani: si stima che nel 2050 il Paese raggiungerà i 120 milioni di abitanti. Nel corso degli anni il governo di Hanoi ha inoltre attuato politiche importanti di liberalizzazione del commercio. L’ultima è l’Accordo di libero scambio fra Vietnam e Ue (Evfta), che prevede la quasi totale soppressione (99%) dei dazi doganali tra l’Ue e il Vietnam, anche sui principali prodotti europei di esportazione: macchinari, automobili e prodotti chimici. Per gestire i mercati dell’Asia orientale, l’Associazione e Trentino Export hanno attivato, fra le altre, una collaborazione con Octagona Srl, struttura specializzata nel supporto consulenziale alle imprese per l’espansione sui mercati esteri, con proprie sedi ed uffici e consolidata esperienza in vari paesi, fra cui proprio in India e in Vietnam.

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