AGOSTO | SETTEMBRE 2015 ANNO 56 | N°04
Settant’anni di Confindustria Trento Gli industriali trentini festeggiano l’anniversario dell’Associazione
Associazione
Giulio Bonazzi è il nuovo presidente di Confindustria Trento
Speciale carta e grafica
Una produzione di qualità orientata all’estero
Aziende
ZF festeggia ad Arco i 100 anni con un Family Day
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sommario
03
editoriale 7
Continuità e rinnovamento
40
Con Bertolin imballaggi su misura del cliente
42
Nuova vita alla carta
aziende
speciale assemblea
rubriche 9
speciale assemblea
45
Con Nesco efficienza energetica al top in azienda
L’industria al centro
47
ZF festeggia il secolo di attività
12
La nuova Giunta Esecutiva di Confindustria Trento
49
Trent'anni di Tama
51
Zobele scommette sui nuovi talenti
13
“Quattro anni al servizio delle imprese”
53
Porte aperte alla Mahle
15
Premiati i “pionieri” dell’industria trentina
17
Il tributo alle aziende fondatrici
18
L’omaggio ai Past President
19
Nel cuore della struttura operativa
56
Nice: formati altri 237 lavoratori
20
"Il bello dell’industria"
57
Il futuro della moda
9
Giulio Bonazzi è il nuovo Presidente
10
22 copertina 31 speciale carta
education
edilizia
copertina 22
45 aziende
58
70 anni di industria
internazionalizzazione
speciale carta
56 education 58 edilizia 61 internazionalizzazione 64 università
Casse edili e Durc… solo quelle “Doc”
31
Prodotti di qualità orientati all'estero
33
Crescita continua per Fedrigoni
36
La sostenibilità è il mantra di Cartiere del Garda
38
Un mercato sempre più globale per il gruppo Lego
61
Come accedere ai fondi europei
62
Good news dalla Gran Bretagna
università 64
Nasce il festival della Meteorologia
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | AGO-SET 2015
04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 56 | N. 4 Agosto - Settembre 2015
Direttore Responsabile
AGOSTO | SETTEMBRE 2015 ANNO 56 | N°04
Alessandro Santini Comitato di Redazione
Settant’anni di Confindustria Trento
Alessandro Lunelli Roberto Busato Paolo Angheben Pierangelo Baldo Lorenzo Garbari Andrea Marsonet Eduard Martinelli Roberto Pisetta
Gli industriali trentini festeggiano l’anniversario dell’Associazione
Associazione
Silvia Bruno Primo Bee
Giulio Bonazzi è il nuovo presidente di Confindustria Trento
Speciale carta e grafica
Una produzione di qualità orientata all’estero
Aziende
ZF festeggia ad Arco i 100 anni con un Family Day
Direzione, Redazione e Amministrazione
Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 Internet: www.trentinoindustriale.com e-mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it
elaborazione: graffiti
Redazione
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presentazione di aziende, loro attività e prodotti ad una vasta e competente platea di lettori; autorevolezza di una voce “targata” Confindustria.
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il punto
07
Continuità e rinnovamento Guardarsi alle spalle offre sempre qualche spunto interessante. Misurare la distanza già coperta dà il senso del valore di un percorso. All'approssimarsi della ricorrenza del settantesimo anniversario della nostra Associazione abbiamo riaperto archivi storici, sfogliato vecchi notiziari e album di fotografie, riletto verbali, interventi e relazioni, indagato le parole e gli sguardi di quanti hanno fatto grande la storia dell'Associazione. Abbiamo rivissuto l'entusiasmo e i fermenti della fondazione e della ricostruzione, l’irremovibile coerenza nelle difficoltà, l'energia, la perseveranza, l’ostinazione, l’ingegno. Sempre e comunque l'orgoglio, il senso di appartenenza, la fedeltà allo spirito delle origini e la spinta al cambiamento, allo sviluppo, all'innovazione. Caratteri che sono tutt’oggi tratti distintivi della classe imprenditoriale che rappresentiamo. Non ci sorprende riscoprire negli appelli dei nostri Presidenti del passato l'invito alla formazione e all'aggiornamento delle risorse umane, all'internazionalizzazione, allo sviluppo di nuove tecnologie. Furono, quelle, intuizioni originali che ancora oggi perseguiamo. Allo stesso tempo prendiamo in considerazione i nuovi bisogni del presente per individuare risposte valide anche per gli anni a venire. In quest’ottica, assume una valenza particolare il fatto che l’anniversario si sia celebrato in concomitanza del cambio di Presidenza: quasi che alla squadra che guiderà l’Associazione per il prossimo quadriennio si consegni un’eredità lunga settant’anni, affidandole allo stesso tempo il futuro della nostra Associazione. La crisi che ha messo a dura prova il nostro sistema produttivo non è ancora alle spalle. Si registra però più di un segnale di fiducia. Anche in questa prospettiva Confindustria Trento continuerà a lavorare per essere un punto di riferimento sempre più importante ed efficace per le aziende associate. Un caloroso augurio dunque, per il traguardo raggiunto e per il lavoro che ancora resta da fare, al nuovo Presidente, alla nuova Giunta, agli Associati e a tutte le imprese trentine.
Roberto Busato Direttore Confindustria Trento
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09 speciale assemblea
speciale assemblea
Giulio Bonazzi è il nuovo Presidente Con il nuovo Presidente eletti anche i tre nuovi Vicepresidenti: Rocco Cristofolini, Ilaria Vescovi ed Enrico Zobele. Festeggiati con i Past President e gli ex dipendenti i 70 anni dell’Associazione.
è conclusa con l’elezione del nuovo Presidente di Confindustria Trento, Giulio Bonazzi, l’Assemblea privata 2015 dell’Associazione. L’Assemblea lo ha eletto con una larga maggioranza: oltre il 90% dei votanti. Si completa così l’iter per il rinnovo delle cariche, iniziato con la consultazione degli associati da parte del Comitato di designazione, successivamente passato attraverso il Consiglio direttivo dello scorso maggio e quindi ratificato dall’Assemblea il 24 giugno. Assieme al presidente – che resterà in carica per un quadriennio – sono stati eletti dall’Assemblea anche i tre vicepresidenti di sua scelta, Ilaria Vescovi (Tecnoclima Spa), Rocco Cristofolini (Unionporfidi Srl) ed Enrico Zobele (Zobele Holding Spa). Bonazzi, nel suo intervento di presentazione del programma, ha spiegato che sono obiettivi del suo mandato la valorizzazione delle aziende del territorio e la collocazione dell’industria al centro della politica economica provinciale. Temi prioritari saranno l’innovazione, l’internazionalizzazione e i rapporti con gli associati. L’Assemblea ha anche approvato all’unanimità il bilancio consun-
tivo 2014 e quello preventivo 2015, illustrati dal Direttore Roberto Busato. Nel corso dell’Assemblea è stato celebrato il settantesimo anniversario della costituzione dell’Associazione, che ricorre quest’anno. Per l’occasione sono state premiate – dal nuovo presidente Bonazzi e dal presidente uscente Mazzalai – le aziende fondatrici (iscritte dal 1945), ma anche i cosiddetti “Pionieri dell’Industria trentina”, gli imprenditori “over 75” ancora in attività. L’Assemblea ha voluto anche esprimere un segno di riconoscenza e di gratitudine a quegli imprenditori che nel corso degli anni hanno profuso nell’attività associativa impegno e dedizione ricoprendo ruoli apicali: i Past President dell’Associazione, ma anche i Past President dei Giovani e della Piccola industria. Un saluto particolare è stato anche riservato all’ex direttore Fabio Ramus e agli ex dipendenti dell’Associazione in pensione. Per ricordare i settant’anni di storia dell’Associazione è stato anche realizzato un documentario sui fatti, gli avvenimenti e i protagonisti che hanno scandito questo lungo percorso, durante il quale l’industria trentina si è profondamente modificata fino a formare quello che oggi è un tessuto produttivo articolato, dinamico, flessibile, innovativo e internazionalizzato. (pb) foto: MoniQue
Si
Il passaggio di consegne tra Bonazzi (a sinistra) e Mazzalai
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10 speciale assemblea
L’industria al centro Presentando il suo programma, il neo Presidente ha spiegato che punterà soprattutto su innovazione e internazionalizzazione. L'biettivo è riportare l'industria al centro delle politiche economiche.
Ha
esordito chiedendo la collaborazione di tutti fermare, ma ha cambiato il mondo e per quegli associati e la partecipazione alla vita associati- sto resistere o arroccarsi all’interno dei proprio va il nuovo presidente Giulio Bonazzi, nella sua fortino non serve. Per cogliere le opportunità di relazione all’Assemblea privata dell’Associazione, questi cambiamenti serve invece – ha continuato incentrata sulla presentazione del programma Bonazzi – “investire su più direttrici: l’innovazione e l’internazionalizzazione saranno due delle per il quadriennio 2015-2018. La partecipazione, ha sottolineato Bonazzi, è la priorità del mio mandato di Presidenza”. linfa vitale della nostra Associazione e Palazzo Bonazzi ha posto anche l’accento sul fatto che Stella “è la casa degli imprenditori, di tutti gli im- “ci sono altri temi di cruciale importanza, come prenditori. A cominciare da quelli delle aziende quelli del credito e delle relazioni industriali, che piccole e medie, che rappresentano la nervatura dovranno essere seguiti dall’Associazione con grande attenzione, attraverso un dialogo costante del nostro sistema imprenditoriale”. L’industria, ha aggiunto Bonazzi, “deve essere al con le banche e con le rappresentanze sindacali. centro della politica economica trentina. Come Così come dovremmo potenziare l’attività di coAssociazione dobbiamo essere coinvolti nella fase municazione sull’esterno affinché la politica, le di definizione degli interventi pubblici e dobbia- parti sociali e la comunità trentina comprendano mo reclamare il nostro ruolo nei confronti del- appieno il peso e il ruolo dell’industria”. le istituzioni e delle altre categorie economiche Passando ad illustrare le singole tematiche cardine del suo programma, Bonazzi ha rimarcato trentine”. Dobbiamo partire dal presupposto che la globa- come sul fronte dell’innovazione sia necessario lizzazione non solo è un processo che non si può proseguire sul percorso intrapreso negli ultimi
Bonazzi presenta la nuova squadra di Giunta
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11
foto: MoniQue
speciale assemblea
anni, potenziando la collaborazione con i centri di ricerca trentini e l’Università, che devono essere maggiormente collegati con il network internazionale della ricerca. Serve inoltre una complessiva riorganizzazione del sistema locale della ricerca, continuare a sostenere l’innovazione nelle imprese tramite gli incentivi provinciali e mettere a regime il Polo della Meccatronica. “Un’altra importante priorità del mio programma – ha puntualizzato Bonazzi – è quella dell’internazionalizzazione. Dobbiamo aiutare le imprese di tutti i settori e di tutte le dimensioni, che hanno un potenziale nei mercati esteri, a uscire dai confini nazionali. Ciò è possibile creando collaborazioni all’interno del nostro Sistema tra imprese internazionalizzate e altre con meno esperienza”. Bonazzi è quindi passato a illustrare gli altri punti strategici del suo programma. Sul fronte del credito va proseguito il dialogo con le banche, nell’ottica di garantire alle imprese sane il credito necessario per l’operatività quotidiana e per effettuare gli investimenti. Al contempo – ha aggiunto Bonazzi – “il Confidi deve tornare ad essere uno
strumento utile a supportare in maniera efficace le nostre aziende, soprattutto quelle piccole, che in questo momento sono maggiormente in difficoltà”. Sul tema del lavoro Bonazzi ha posto l’accento, in particolare, sull’importanza di continuare la collaborazione portata avanti negli ultimi anni con i Sindacati, sulla necessità di agire sulle politiche attive del lavoro tramite le nuove deleghe provinciali in materia di ammortizzatori sociali e sul rafforzamento dei servizi per la conciliazione famiglia-lavoro, presupposto imprescindibile per incrementare la produttività dei dipendenti e favorire l’occupazione femminile. Nel concludere l’illustrazione del suo programma, Bonazzi ha spiegato che presterà particolare attenzione alla comunicazione verso l’esterno. È necessario fare comprendere alla comunità – ha detto il presidente – che senza industria il Trentino non si potrebbe sostenere economicamente. L’Associazione cercherà pertanto di comunicare i valori dell’industria e di mettere in evidenza il ruolo e il contributo che offre al territorio.
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12 speciale assemblea
La nuova Giunta Esecutiva di Confindustria Trento
Presidente: Giulio Bonazzi
Vicepresidente Alessandro Benedetti
Vicepresidente Rocco Cristofolini
Vicepresidente Ilaria Vescovi
Vicepresidente Enrico Zobele
Membro Elettivo Andrea Basso
Membro Elettivo Mirco Cainelli
Membro Elettivo Simone Caresia
Membro Elettivo Barbara Fedrizzi
Membro Elettivo Riccardo Felicetti
Membro Elettivo Giulio Misconel
Membro Elettivo Stefania Segata
Membro Elettivo Giordano Tamanini
Nominato dal Presidente Eleuterio Arcese
Pres. Gruppo Giovani Alessandro Lunelli
Pres. Piccola Industria Marco Giglioli
Past President Paolo Mazzalai
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13 speciale assemblea
“Quattro anni al servizio delle imprese” Nella relazione all’Assemblea privata di giugno, il presidente uscente di Confindustria Trento ha tracciato il consuntivo del suo mandato.
presidente uscente Mazzalai, nel prendere la parola, ha ricordato come il suo mandato fosse iniziato nel 2011, anno nel quale la crisi finanziaria, scoppiata qualche anno prima negli Stati Uniti, è stata importata in Europa travolgendo anche il nostro Paese. Ma “in questi quattro anni non siamo stati con le mani in mano a subire gli eventi. Abbiamo, invece, reagito con un programma di azioni a sostegno delle imprese aderenti al nostro Sistema”. E partendo proprio da questa affermazione Mazzalai ha sottolineato “è stato proprio pensando alle aziende che abbiamo orientato la nostra azione, perché le imprese sono la risorsa del nostro territorio, ed è solo mettendo l’impresa al centro che possiamo puntare alla ripresa”. Nel richiamare le varie iniziative che l’Associazione ha intrapreso durante la sua presidenza, Mazzalai ha ricordato che “per i colleghi imprenditori sono stati potenziati i servizi offerti e rivisto il meccanismo delle quote associative, in base a principi di maggiore equità ed uguaglianza”, ma nel contempo – ha aggiunto – “abbiamo anche lavorato per il rilancio del manifatturiero, da un lato cercando di diffondere una cultura favorevole all’impresa e dall’altro aiutando le nostre imprese a crescere, a rafforzarsi e a confrontarsi con un mercato sempre più vasto”. Particolare attenzione – ha proseguito Mazzalai – è stata dedicata al bilancio dell’Associazione attraverso “un costante contenimento dei costi, meno 15% negli ultimi quattro anni, ottimizzando le risorse e potenziando al tempo stesso i servizi per gli Associati. Anche il costo del personale è stato reso più sostenibile con una riduzione del 20% dal 2011 ad oggi. Abbiamo anche
cambiato il contratto e i dipendenti di Palazzo Stella hanno rinunciato a una mensilità dello stipendio lordo annuo”. Notevole è stato anche l’impegno profuso – ha continuato Mazzalai – per favorire i processi di internazionalizzazione delle imprese andando a costituire un servizio dedicato, cosi come sul fronte dell’innovazione sono stati rafforzati i rapporti con i centri di ricerca. Oggi in Associazione sono presenti un delegato della Fondazione Bruno Kessler e uno dell’Università, che sono a disposizione delle imprese associate. Un cenno a parte Mazzalai lo ha voluto dedicare al Polo della Meccatronica di Rovereto, affermando come esso rappresenti “un progetto strategico per il nostro territorio”. foto: MoniQue
Il
Paolo Mazzalai
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14
foto: MoniQue
speciale assemblea
Mazzalai ha posto anche l’accento sulle azioni intraprese per valorizzare le relazioni sindacali, sottolineando in particolare come “nel gennaio 2014 sia stato firmato un protocollo d’intesa con Cgil Cisl e Uil del Trentino. L’obiettivo è incrementare la competitività della nostra industria migliorando le condizioni di contesto in cui operano le nostre imprese. Sulla scia di questa nostra esperienza, nell’aprile dello stesso anno è stato siglato un analogo accordo esteso alla Provincia e alle altre associazioni di categoria”. “Una particolare attenzione è stata dedicata ai giovani – ha Mazzalai – e a tale proposito non posso non sottolineare come all’inizio del mio mandato abbiamo lanciato il progetto “Giovani industriosi”, per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Il progetto ha promosso il contratto di apprendistato professionalizzante, portando all’assunzione di più di 200 laureati nelle imprese associate. Abbiamo ideato e attivato per primi lo strumento del lavoro estivo nell’industria, grazie al quale ogni
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anno più di 800 studenti fanno un’esperienza di lavoro remunerata in azienda”. Mazzalai ha concluso la sua relazione affermando: “Lascio una Confindustria Trento con un'organizzazione interna ridisegnata per le esigenze delle imprese di oggi e con le competenze adatte a sostenere le nostre aziende sui mercati globali. E questo lo debbo ai colleghi che mi hanno sempre sostenuto anche nei giorni difficili, alla Direzione che ha mantenuto la barra dritta e a tutto lo staff che ha saputo, con lungimiranza e senso di responsabilità, adattarsi alle mutate esigenze di questo nuovo sistema di rappresentanza. Ringrazio tutti i colleghi che mi hanno affiancato con vari ruoli in questi quattro anni. Un periodo che abbiamo chiamato “4 anni al servizio delle imprese”, come titola il rapporto che vi è stato consegnato. Non è stato un periodo facile. Auguro al mio successore che si verifichi un'inversione di rotta e che ricominci un periodo di crescita. Grazie e buona prosecuzione del viaggio a tutti”. (pb)
15 speciale assemblea
Premiati i “pionieri” dell’industria trentina Come di consueto è stato consegnato un riconoscimento agli imprenditori “over 75” ancora in attività. A loro è andato il caloroso tributo dell’Assemblea.
Umberto Anzelini – Sif Impianti Funiviari Lusia Spa
Giorgio Arman – Arman Costruzioni Srl
Renzo Avi – Ferrari Franco & C. Sas
Luigi Basso – Basso geom. Luigi Srl
Carlo Bonazzi - Gruppo Aquafìl
foto: MoniQue
Lino Allegri – Euro Porfidi Srl
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16 speciale assemblea
Iginio Dalbon – Dalbon Costruzioni Srl
Eduino Gabrielli – Paganella 2001 Spa
Ernesto e Rodolfo Umberto Knycz - Knycz Srl
Gianfranco Redolf - Latemar 2200 Spa
RICORDANDO... Rolando Segatta Abbiamo appreso con dolore la notizia della scomparsa dell'ing. Rolando Segatta, fondatore del gruppo Coster. Un pioniere dell'industria trentina, unanimemente ricordato come grande imprenditore e grande uomo. Colpiscono, in questi giorni, le testimonianze di quanti hanno voluto richiamare queste sue doti: i colleghi imprenditori, i dipendenti, le organizzazioni sindacali. Uomo dal grande carisma, si è sempre distinto per capacità innovativa e visione internazionale. Fino all'ultimo, nonostante l'età avanzata, si è impegnato per l'azienda. Di recente ci aveva coinvolti nel suo progetto per la realizzazione di un importante polo logistico dell'azienda in Trentino. Inoltre, pochi giorni prima dalla sua scomparsa, ci aveva fatto visita a Palazzo Stella per ricevere la targa dedicata ai "Pionieri dell'industria trentina" (foto) che non aveva potuto ritirare durante l'Assemblea di giugno. La scomparsa di Rolando Segatta è una grande perdita per l'industria trentina. Resterà per tutti noi un riferimento e un modello da cui trarre esempio. (Roberto Busato)
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17 speciale assemblea
Il tributo alle aziende fondatrici Assegnato un riconoscimento alle aziende associate a Confindustria Trento fin dalla nascita, nel 1945. Quattordici imprese a buon titolo annoverate tra i padri fondatori dell’Associazione.
foto: MoniQue
Nella
platea dell’assemblea privata dello scorso giugno c’era anche lo zoccolo duro dell’industria trentina rappresentata da Confindustria Trento: le aziende che in settant’anni non hanno mai smesso di partecipare alla vita associativa. Si tratta di imprese nate e cresciute sul territorio trentino. Nei casi in cui si sono registrati passaggi di proprietà, variazioni societarie, acquisizioni e fusioni, i nuovi assetti hanno saputo valorizzare e sviluppare le peculiarità e la vitalità proprie di ogni realtà. Le fondatrici ancora associate sono: A. Foletto di Foletto Snc (produzione di sciroppi e liquo-
ri), Buzzi Unicem Spa (produzione di cemento, calcestruzzo e aggregati naturali), Distilleria F.lli Pisoni Srl (vini e distillati), Distillerie Trentine Sas (distillati), Fedrigoni Spa (carta), G. Bonomi & Figli Spa (fonderia), Gruppo Cordenons Spa (carta), Italcementi Spa (produzione di cemento e materiali da costruzione), Leoni F.lli Impresa Costruzioni Snc (edilizia), Magnifica comunità di Fiemme (selvicoltura e vendita di legname), Mazzalai Costruzioni Generali Spa (edilizia), Molino Oleificio F. Costa Srl (produzione di olio), Sandvik Italia Spa (utensili di precisione per l’industria meccanica), Zobele Holding Spa (profumatori e insetticidi).
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18 speciale assemblea
Una pagina di storia La celebrazione del settantesimo anniversario di Confindustria Trento ha offerto il pretesto per omaggiare i protagonisti dell’Associazione tra il 1945 e il 2015.
I 14 Presidenti
Ferruccio Marchi
Nino Domenico Toffenetti
Giovanni Bongiovanni
Bruno Bernardi
Rodolfo Benini
Ito Del Favero
Paolo Moruzzi
Mimmo Franco Cecconi
Mario Marangoni
Italo Garbari
Enrico Zobele
Gianfranco Pedri
Ilaria Vescovi
Paolo Mazzalai
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19 speciale assemblea
I 6 Direttori
Marino Malacrea
Augusto Mussato
Fabio Ramus
Roberto Busato
Silvio Marchesoni
Gino Malaspina
I Presidenti del Gruppo Giovani Imprenditori
I Presidenti del I collaboratori Comitato Piccola dell’Associazione Industria oggi in pensione
M. Franco Cecconi
Ezio Marsilli
Donatella Lenzi
Francesco Cristofolini
Francesco Cristofolini
Carmen Lacchin
Luigi Lunelli
Erardo Molignoni
Piero Zamboni
Erardo Molignoni
Luigi Lunelli
Sandro Cavalieri
Enrico Zobele
Francesco Cristofolini
Franco Menestrina
Fausto Manfrini
Gian Paolo Cappelletti
Maria Antonietta Conte
Mirco Pellegrini
Benito Larentis
Ezio Dalsass
Andrea Penzo
Francesco Cristofolini
Lucia Piccinini
Marcello Lunelli
Paolo Piffer
Giovanni Anichini
Ilaria Vescovi
Alessandro Benedetti
Giuliana Branz
Rocco Cristofolini
Marco Giglioli
Claudio Azzetti
Luca Cattoi Carlo Odorizzi Alessandro Lunelli
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20 speciale assemblea
"Il bello dell’industria" La mostra fotografica realizzata da Nadia Baldo in occasione dell’assemblea privata valorizza la bellezza di prodotti e lavorazioni dell’industria trentina.
“Uno
sguardo preciso e non comune sulla produzione industriale, che può avvertire la bellezza come un lusso fuori luogo, un capriccio da lasciare fuori dai cancelli dello stabilimento”: così Nadia Baldo a proposito della mostra fotografica allestita negli spazi adiacenti l’assemblea privata di Confindustria Trento. In un intero anno di lavoro Baldo, assieme al collaboratore di sempre Danilo Colì e al giova-
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ne assistente Filippo Forti, ha visitato 17 aziende associate e ha colto, nei particolari dei prodotti e delle lavorazioni, cinquanta frammenti di estatica perfezione. “Il nostro lavoro – spiega – ha voluto concretizzare in cinquanta metri quadrati di linee e colori l’impegno di molte intelligenze e migliaia di mani che, con grande professionalità, si dedicano quotidianamente a produrre beni che spesso rappresentano la massima qualità nel mondo”.
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copertina
copertina
70 anni di industria La storia dell'Associazione degli industriali della provincia di Trento nel racconto dei fatti, dei protagonisti, dei temi che hanno impegnato i pionieri dell'industria trentina tra il 1945 e il 2015, di PRIMO BEE e SILVIA BRUNO
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settembre 1945, Trento, via Manci: una rappre- grande spirito associativo. Mentre dunque a Roma sentanza di 26 industriali si costituisce in assem- Alcide De Gasperi assume la presidenza del Consiblea generale. Animati da una grande voglia di glio, a Trento nasce l’Associazione degli Industriali riscatto dalla miseria della guerra, questi uomini della Provincia di Trento. La presiede Ferruccio sapranno guardare avanti, prefigurando un futuro Marchi; la dirige Marino Malacrea. di crescita per l’economia locale e di benessere per Nei primi anni di vita – gli stessi in cui il Trentino Alto Adige ottiene lo Statuto di Autonomia la loro comunità. Quella che ne è seguita è una storia stupenda: – l’Associazione si trova a gestire le fasi della ricoispirata da un’esemplare passione, sorretta da im- struzione post bellica. pegno, costanza e determinazione, scandita da un La struttura produttiva è ancora embrionale. Un
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23 La giunta di Confindustria Trento, presieduta da Paolo Moruzzi, con Guido Carli
In basso: Il verbale di costituzione dell'Associazione
forte impulso all’industrializzazione del Trentino è dato dalla costruzione delle centrali idroelettriche: l’acqua diventa il carbone bianco: una risorsa tuttora preziosa per la nostra provincia. Vocata alla rappresentanza degli interessi della categoria, l’Associazione punta da subito allo sviluppo dei servizi: apre l’ufficio per la consulenza fiscale e tributaria, si fanno indagini e sondaggi. Nel 1954 alla guida degli industriali è eletto Nino Domenico Toffenetti, che presto cede il passo
alla lunga presidenza di Giovanni Bongiovanni. L’associazione, che ha ora sede alla Galleria Tirrena di via Belenzani, apre nuovi uffici a Rovereto. Esce il primo numero di Trentino Industriale, Augusto Mussato prende il posto di Marino Malacrea. Sono gli anni del boom economico: vede la luce il primo piano di politica industriale, si inaugurano nuovi stabilimenti, si incrementano le attività nelle stazioni turistiche del Trentino. Si costruisce l’Autostrada del Brennero. Nascono l’Università di Trento e l’Istituto Trentino di Cultura, del quale l’Associazione è socio fondatore. Una disastrosa alluvione inasprisce la congiuntura economica. Gli Industriali si trovano ad affrontare situazioni difficili (le tensioni nei rapporti sindacali sfociano in crescenti scioperi, lotte operaie e contestazioni studentesche) ma anche problematiche legate alle nuove normative contenute nel Piano Urbanistico Provinciale e nel Piano Economico Provinciale, documenti legislativi con i quali la Provincia non solo regolamenta l’uso del territorio, ma traccia anche le linee di indirizzo in campo economico. Alla guida dell’Associazione si susseguono per breve tempo Bruno Bernardi e Rodolfo Benini, fino a che, nel 1969, l’assemblea acclama Ito Del Favero. Del Favero, uno degli industriali più noti del Trentino, si impegnò a traghettare l’Associazione negli anni settanta cercando di superare il periodo dei forti contrasti innescati dal sessantotto, durante il quale la figura dell’industriale veniva accumunata più a quella del “padrone” che non a quella dell’imprenditore.
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L’Associazione è animata dalla volontà di ricerca- che supera addirittura il 20%. L’Associazione, alla re un suo nuovo ruolo e una sua diversa presenza cui presidenza è eletto Mimmo Franco Cecconi, all’interno della società trentina: non più e non cerca di rafforzare la sua funzione di raccordo e solo sindacato di categoria ma soggetto comparte- di collaborazione con la realtà esterna. cipe e protagonista della crescita e dello sviluppo Il suo contributo è determinante nella definizione dell’intera comunità locale. di una legge provinciale – la cosiddetta Legge 4 Si costituisce il Gruppo Giovani, Gino Malaspina (antesignana della Legge 6) – pensata per rilanciaè nominato alla direzione dell’Associazione. re l’attività industriale e sostenere l’occupazione. Nel 1972, nel corso di un’assemblea straordinaria, L’assemblea del 1982, vista la partecipazione del si inaugura la nuova sede di via Grazioli. L’as- presidente di Confindustria Vittorio Merloni, disise del trentennale sarà invece l’occasione per venta l’occasione per il sindacato per innescare l’intervento di Giovanni Agnelli, da pochi mesi una forte contestazione contro la disdetta della presidente di Confindustria, proprio mentre a Del scala mobile. Favero è subentrato Paolo Moruzzi. Alla direzione dell’Associazione Fabio Ramus, L’Associazione continua nel difficile compito di fino ad allora responsabile del Servizio Studi, sucrecuperare il ruolo e l’immagine degli imprendi- cede a Malaspina. tori nella società, tramite strategie organizzative, Nel 1985 si celebra il quarantennale dell’Associaformative e informative. Si costituisce il Servizio zione alla presenza del presidente di ConfinduStampa, si pubblicano importanti studi sul settore. stria Luigi Lucchini. È l’occasione per un’attenta Allo scopo di promuovere i prodotti dell’industria riflessione sul ruolo imprescindibile e vitale trentina nel mondo, a metà anni Settanta nasce dell’industria trentina per lo sviluppo economico “Trentino Export”. Dello stesso periodo è anche la del territorio. costituzione del “Confidi”. L’anno è segnato anche dalla tragedia di Stava, che All’alba degli anni ottanta la situazione è critica: oltre alle numerose vittime, innesca un clima di alle tensioni sociali (la sede degli industriali su- ostruzionismo nei confronti delle attività produtbisce un nuovo attentato), fa riscontro una con- tive legate all’utilizzo del territorio. giuntura negativa caratterizzata da un’inflazione A dare vigore all’”immagine rilanciata e vitale”
L'assemblea del 1982, presieduta da Mimmo Cecconi, con Vittorio Merloni
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25 Sergio Pininfarina, tra il presidente Marangoni e il direttore Ramus, inaugura la nuova sede di Palazzo Stella
dell’industria trentina arriva, nell’86, Mario Ma- anche in Trentino. L’associazione è chiamata a turangoni, che promuoverà il Meeting per lo svi- telare l’immagine delle imprese del territorio. luppo: un grande evento mediatico, ma anche un L’Assemblea pubblica si sofferma sulla necessità momento imprescindibile di analisi, confronto e di intraprendere un cammino segnato da valori realizzazione di proposte e progetti. Al meeting e responsabilità. partecipano relatori di caratura internazionale, su Si implementano i servizi: nascono Assoservizi e tutti Franco Modigliani, premio Nobel per l’eco- lo Sportello Qualità. nomia. La celebrazione del cinquantennale dell’associaLa Sony sbarca in Trentino e gli industriali trenti- zione coincide con l’elezione di Enrico Zobele ni, invece, volano in Giappone per un soggiorno alla presidenza. di studio. È solo il primo di una lunga serie di Per favorire la conoscenza della realtà industriamissioni: Stati Uniti, Unione Sovietica, Cina, Ar- le locale sono realizzati il volume “Repertorio gentina, Australia. dell’industria trentina” e il filmato “Protagonisti Viene costituito il Consorzio Trentino Costruttori, dello sviluppo”. come risposta originale alle sfide del futuro del Davanti al presidente di Confindustria, Giorgio settore edile. Fossa, Enrico Zobele dice: bisogna “Accelerare il Alla fine degli anni Ottanta cade il muro di Berli- cambiamento”. no. È un periodo molto intenso per l’Associazione: Nell’estate del 1997 chiude uno degli stabilimenti nasce la Scuola per la Gestione d’Impresa, l’Eu- storici della città: la Michelin. rosportello, la sezione terziario avanzato, ma so- Alla presenza di oltre mille partecipanti l’Assoprattutto gli uffici si trasferiscono a Palazzo Stella. ciazione lancia il convegno “Oltre il Duemila”: La nuova sede viene inaugurata alla presenza del momento di grande richiamo per i contenuti e presidente di Confindustria, Sergio Pininfarina. i relatori: intervengono infatti insieme a Zobele Gli anni novanta iniziano con il restyling del e Fossa Alfredo Ambrosetti, Giancarlo Lombardi, Trentino Industriale. Cesare Romiti e Claudio Demattè. Nel frattempo alla presidenza degli industriali Dal convegno nasce il progetto Patti per lo Svitrentini è nominato Italo Garbari. luppo, portato avanti insieme alle altre compoL’Associazione promuove un Forum per uno sfor- nenti della società civile ed economica locale, con zo comune contro la crisi e in rappresentanza del l’obiettivo di rafforzare la coesione e lo sviluppo Coordinamento imprenditori, lancia le Dieci pro- del Trentino. I Patti portano anche alla creazione poste per il Trentino che cambia. dell’Agenzia per lo Sviluppo e a un pacchetto straPochi mesi prima della nascita dell’Unione Euro- ordinario di interventi sulla viabilità. pea, gli industriali trentini con grande lungimi- In Associazione sono costituiti il Consorzio per ranza aprono un Ufficio a Praga per favorire le l’Energia e il gruppo grandi aziende. relazioni con i mercati dell’Europa orientale. Sul volgere del decennio l’Associazione avvia un In quegli stessi anni, l’esplosione del caso nazio- percorso di apertura alla realtà del Nord Est, che nale di tangentopoli crea importanti ripercussioni porta alla costituzione della Fondazione Nord Est
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alla quale l’Associazione aderisce come socio fondatore. Il nuovo millennio si apre con una buona situazione economica generale, pur nel clima di incertezza seguito all’attentato alle Torri gemelle. Gianfranco Pedri subentra a Enrico Zobele alla guida dell’Associazione. Pedri dedicherà la sua prima assemblea pubblica al tema delle “risorse umane”. Negli anni successivi, costituirà gruppi di lavoro orientati ad affrontare temi di grande attualità: Università, Ricerca, Rapporti con la Pubblica Amministrazione, Internazionalizzazione. All’indomani dell’adozione dell’Euro, l’Associazione organizza missioni presso le istituzioni dell’Unione Europea a Bruxelles e verso nuovi mercati esteri come quelli di Bulgaria e Sud Africa, senza però perdere di vista la realtà locale alla quale l’Associazione dedica un particolare attenzione con la realizzazione del bilancio sociale territoriale presentato all’Assemblea pubblica del 2003 a Riva del Garda. Alla politica si torna a ricordare il valore dell’industria per il Trentino: in occasione dell’appuntamento elettorale Pedri, che guida il Coordina-
Italo Garbari con Luigi Abete
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mento Imprenditori, sottopone il documento “Il Trentino tra sfida e opportunità”. Un’Associazione positiva e compatta che guarda con fiducia al futuro, espressione di un mondo industriale che esprime la volontà di esercitare un “ruolo costruttivo per e con il territorio” è il messaggio che il presidente Pedri trasmette in occasione dell’Assemblea pubblica che si tiene al Mart di Rovereto nella primavera del 2004, alla quale partecipa il neo eletto presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo e il Ministro degli Esteri del Governo Berlusconi, Franco Frattini. Il 2004 si chiude con l’immane tragedia dello “Tsunami” che ha colpito il Sud Est asiatico e il 2005 inizia con la scomparsa di Papa Wojtyla. Al progetto della Provincia “Trentini per il Trentino” l’Associazione dedica un contributo originale con il progetto Pascal, che ha preciso obiettivo di giungere a concreti snellimenti burocratici. Nel 2006 l’Associazione cambia nome e diventa “Confindustria Trento”. Nel 2007 è eletta la prima donna alla guida dell’Associazione: Ilaria Vescovi, che presenta un programma dedicato a internazionalizzazione, innovazione, formazione e aggregazioni. Il suo mandato è segnato subito da pesanti tensioni sullo scenario internazionale che si aggravano nell’autunno 2008 con il fallimento di Lehman Brothers, evento simbolo dell’avvio della più grave recessione che l’economia mondiale ricordi. All’Assemblea pubblica del 2007, alla presenza del presidente di Confindustria Luca di Montezemolo e del ministro per il Commercio internazionale, Emma Bonino, si sofferma sul tema della “Globalizzazione e competitività” e ribadisce con forza che l’industria “continua a rappresentare un’opzione strategica e irrinunciabile per il territorio”.
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L’Associazione realizza una serie di bilanci territoriali per comunicare il ruolo e il peso dell’inGianfranco Pedri dustria trentina all’interno negli ecosistemi locali. con Luca Cordero di Promuove anche alcune puntate di un talk show Montezemolo televisivo chiamato “Industria e territorio”. Nel 2008 viene lanciato il progetto “Tu Sei”, giunto oggi alla settima edizione, che promuove a collaborazione tra scuola e industria. Viene avviata una intensa fase di dialogo con gli associati, attraverso incontri organizzati sul territorio. Nella splendida e significativa cornice della centrale Enel di Santa Massenza si tiene un’Assemblea ne sempre più vicina alle esigenze delle imprese pubblica focalizzata sul tema dell’energia. Viene in termini di servizi e rappresentanza. lanciato un messaggio preciso alla politica affin- Mentre Confindustria nazionale celebra il cenché sappia esprimere “capacità di visione e forza tenario della Fondazione gli industriali Trentini realizzatrice”. L’appello viene raccolto dalla nuova avviano una partnership con la Fondazione BruGiunta provinciale, che presenta un pacchetto di no Kessler, che distacca in associazione un suo misure antirecessive prossimo agli ottocento mi- delegato per favorire il trasferimento tecnologico verso le imprese. lioni di euro, quasi il 5% del Pil provinciale. All’inizio dell’autunno 2010 oltre 1200 persone parIl 2009 Trentino Industriale compie 50 anni. È l’octecipano all’Assemblea pubblica che si tiene in un casione per un restyling grafico, nei contenuti e luogo fortemente evocativo, quale l’ex Manifattura nell’utilizzo delle tecnologie digitali. “Ritorno al futuro”, ovvero ripartire dalla fiducia Tabacchi di Rovereto, che affronta argomenti di nelle imprese, rifocalizzarsi sul manifatturiero e grande attualità: meritocrazia e innovazione, che sulle logiche del mercato, è il tema scelto per l’As- rappresentano “la chiave per crescere nel prossisemblea pubblica che si è tenuta a Levico alla pre- mo futuro”. senza del Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. L’assemblea generale di giugno a Levico elegge Il 2010 si apre all’insegna del cambio alla direzio- Paolo Mazzalai alla presidenza di Confindustria ne: a Fabio Ramus, alla guida della struttura per Trento alla presenza della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. 26 anni, subentra Roberto Busato. Viene avviato un importante progetto di riorganiz- La crisi finanziaria, scoppiata qualche anno prima zazione interna, per evolvere verso un’associazio- negli Stati Uniti, viene importata in Europa e si
La squadra di Ilaria Vescovi al suo insediamento
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Roberto Busato, direttore di Confindustria Trento dal 2010, con Fabio Ramus, che lo ha preceduto
trasmette all’economia reale. Viene colpito dura- ciazione e un gruppo di imprese volano in Brasile mente anche il Trentino, con le prime chiusure nello Stato di Santa Catarina e a Doha in Qatar. Con il vicepresidente della Commissione Europea di aziende. In tale contesto la nuova Giunta esecutiva appro- Antonio Tajani si parla di politica commerciale e va il “Piano Operativo”, con una serie di azioni delle opportunità offerte dall’Europa alle imprese. per aiutare le imprese in una fase congiunturale Nel 2012 Giorgio Squinzi viene eletto presidente di Confindustria. Succede a Emma Marcegaglia. difficile. Viene lanciato il progetto Giovani Industriosi, con L’autunno segna per Confindustria Trento una l’obiettivo di favorire l’inserimento dei giovani data importante: il passaggio al digitale per conel mondo del lavoro e di contrastare la disoc- municare con i propri associati in modo veloce, cupazione giovanile. Grazie alle azioni previste interattivo e sostenibile. Grazie al progetto di didal progetto - al quale viene anche dedicata una gitalizzazione, Confindustria Trento è finalista al trasmissione televisiva a puntate realizzata dalla premio “Cloud innovation Awards” indetto dal RAI - più di 200 giovani laureati vengono assunti Politecnico di Milano. dall’industria trentina e più di 800 studenti del- Per la prima volta una riunione della Giunta Esele superiori fanno esperienza di lavoro estivo in cutiva dell’Associazione si svolge all’estero, nella sede di Lubiana del gruppo Aquafil. azienda. “Più industria, più lavoro, più benessere” è il tema Nell’anno successivo i risultati del progetto vengoscelto per l’Assemblea Generale di metà mandano presentati in un evento pubblico alla presenza to di Confindustria Trento alla quale partecipa il del ministro del lavoro Elsa Fornero. Al Mart di Rovereto, nel 2012, l’Assemblea modifi- Presidente Giorgio Squinzi. L’Assemblea approva ca lo Statuto associativo, in particolare gli aspetti la riforma del sistema delle quote associative e introduce uno sconto per il 2013 come segnale di concernenti la rappresentanza territoriale. Si intensifica l’attività dell’Associazione per l’inter- vicinanza dell’Associazione nei confronti delle imnazionalizzazione, con nuovi servizi e una serie di prese in un momento di crisi. incontri con delegazioni straniere da Brasile, Polo- In occasione del quarantesimo anniversario della nia, Turchia, Egitto, Baviera, Iran e Ucraina. L’Asso- fondazione del Gruppo Giovani del Trentino Alto Adige, i giovani imprenditori di Confindustria Trento presentano la pubblicazione “Industria & Movimento”. In vista delle elezioni provinciali 2013 Confindustria Trento pubblica sui quotidiani locali un documento che fissa le priorità attorno al quale fare convergere l’azione del governo provinciale e delle parti sociali, per costruire il rilancio dell’economia locale. Dei mesi successivi sono l’accordo sottoscritto con i sindacati “Costruire il futuro del Trentino”, e il documento siglato anche dalle altre organizzazio-
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La squadra di Paolo Mazzalai al suo insediamento
ni imprenditoriali e dal governo provinciale “Un patto per lo sviluppo economico e il lavoro”. Per rilanciare l’immagine dell’autonomia provinciale sull’esterno viene organizzato a Rovereto un incontro con le Confindustrie del Nord d’Italia a cui partecipano i governatori delle provincie di Trento e Bolzano. La direzione dell’Associazione avvia un progetto per la conciliazione famiglia-lavoro, che vale la certificazione “Family Audit” consegnata a Roma presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’Assemblea privata 2014 di Confindustria Trento si tiene al Mart di Rovereto e nella sua relazione il presidente Mazzalai sprona il Trentino a “cambiare passo per cogliere le molte opportunità che il mondo attorno a noi offre”. Gli industriali chiedono in particolare di ridurre la burocrazia e la
pressione fiscale. Come risposta la Provincia non solo conferma le agevolazioni IRAP, ma riduce le aliquote rispetto agli anni precedenti. L’astronoma trentina Samantha Cristoforetti saluta dallo spazio le oltre 700 persone riunite per l’Assemblea generale 2015 presso il Polo della meccatronica di Rovereto. “Ingranaggi, fibra e chip: le nuove fabbriche” il titolo scelto per l’occasione, per promuovere il nuovo Polo che dovrà rilanciare la competitività del manifatturiero trentino. In settant’anni, l’Associazione ha contribuito in modo decisivo a trasformare profondamente il trentino, realizzando nei fatti il sogno di un gruppo di illuminati pionieri. Forte di questo glorioso passato, Confindustria Trento sarà l’alleato imprescindibile del futuro delle nostre imprese e della nostra comunità.
Paolo Mazzalai con Giorgio Squinzi
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50 anni nel mondo della carta. Ringranziamo tutti coloro che hanno voluto festeggiare con noi. Stabilimento di Condino Via Roma, 153 - 38083 Condino (TN) Italia - T +39 0465 622 511 - F +39 0465 622 540 - mail.condino@cham-group.com
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Prodotti di qualità orientati all'estero intervista a GEROLD ZUEGG, presidente della sezione Carta e grafica di Confindustria Trento.
Dici
carta e grafica e pensi alle pagine di una rivista, alle risme del fotocopiatore, ai flyer, ai manifesti, alla corrispondenza del mattino. Ma la “carta” che esce dalle aziende del settore attive in Trentino è decisamente molto altro: confezioni e imballaggi per alimenti e mangimi, protezioni per cerotti, etichette adesive, cartelli stradali, stagnola argentata che sigilla astucci e cartocci per sigarette. La sezione che raccoglie le associate a Confindustria Trento è guidata da Gerold Zuegg, di Cham Paper Group Italia Spa. Presidente, come descriverebbe l’andamento del settore in Trentino? È opportuna una premessa: il sistema delle imprese della carta e della grafica attive nella nostra provincia ha caratteristiche del tutto particolari. Storicamente, la disponibilità pressoché illimitata di risorse idriche ha posto le condizioni affinché sul territorio si sviluppasse un gruppo di realtà solide e di dimensioni importanti. Intorno a queste realtà sono andate costituendosi nel tempo diverse reti informali di fornitori fidelizzati: le aziende cartarie sono divenute il fulcro di sistemi economici locali dalla produttività diffusa di cui sono parte essenziale anche le realtà del settore grafico, cartotecnico, editoriale e del recupero della carta. Di questo bisogna tenere conto quando si analizzano i dati sulla congiuntura relativi al settore: che segnano peraltro essi stessi un andamento positivo del fatturato, della produzione e dell’occupazione, con valori decisamente migliori rispetto al contesto nazionale.
ma produttiva ampia e diversificata, con prodotti speciali e prodotti di lusso che si collocano tra i segmenti più alti del mercato. Direi che il valore distintivo della produzione locale risiede nella ricerca della qualità e nella volontà di rispondere alle esigenze in continua evoluzione del committente. È un processo che richiede costanza e continuo monitoraggio del mercato da cui deriva continua evoluzione del prodotto finito. Cito ad esempio il caso di un’importante commessa assunta da Cham Paper nel settore aeronautico, per il quale ci era stato chiesto di fornire il supporto per la produzione di fibre di carbonio realizzato con l’impiego della nostra carta. I primi incontri risalgono a otto anni fa: il progetto è partito quest’anno e abbiamo già ordini consistenti. In questo senso, l’attitudine all’innovazione costituisce un’inclinazione naturale? È esatto. Innovare, per noi, significa aderire al
Gerold Zuegg
Precisate le ragioni, quali sono i punti di forza del sistema trentino? Le aziende trentine del settore offrono una gam-
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cambiamento, sia che esso ci orienti alla ricerca di nuovi prodotti, sia che ci richieda nuovi paradigmi in termini di processo. E non per forza esclusivamente nella relazione con il cliente. Alcune cartiere trentine sono protagoniste di progetti all’avanguardia che hanno straordinarie ricadute sul territorio e sul benessere della comunità che lo abita: ad esempio, nell’Alto Garda, un potente ed efficiente impianto di cogenerazione recupera energia termica in grado di fornire calore a cittadini e operatori economici. Ma anche a Condino, dove si inaugura in questi giorni un nuovo centro acquatico servito da una rete di teleriscaldamento che utilizza l’energia prodotta nel ciclo di lavorazione della carta. E poi ci sono i casi virtuosi di stabilimenti – quello di Villalagarina e non solo – che hanno realizzato innovativi impianti di depurazione dell'acqua e di autoproduzione di energia per abbattere le emissioni nocive e i consumi da fonti fossili. Come si collocano le aziende del sistema trentino nel contesto globale? Il 45% del fatturato delle aziende del settore cartario proviene dalle esportazioni, con punte di singole realtà che superano l’80%. Per essere più competitive sull’orizzonte globalizzato alcune fra le nostre imprese maggiori hanno assunto nuovi assetti societari: penso a Cartiere del Garda, che fa parte di un gigante spagnolo qual è il Gruppo Lecta; penso alle acquisizioni nel distretto di Fabriano da parte di Fedrigoni, che è divenuto in questo modo il secondo gruppo in Europa nel campo delle carte speciali; penso alla recente acquisizione dello storico stabilimento mantovano delle cartiere Burgo da parte di Cartiere Villa Lagarina del Gruppo Pro-Gest. Quali sono le problematiche degli operatori del settore? Il deprezzamento dell’euro (le cellulose sono quotate in dollari sui mercati internazionali), iI costo del lavoro, la carenza di infrastrutture e di collegamenti viabilistici validi, la questione dell’Imis sugli imbullonati. E soprattutto i costi dell'e-
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nergia, destinati a lievitare anche per effetto del paradossale assoggettamento agli oneri generali di sistema della quota di energia autoprodotta: l’incidenza del costo energetico sul costo della produzione supera il 20%. Rimane poi il nodo sempre presente della burocrazia, dello scarto tra tempi della politica e i tempi dell’impresa. Segnalo, ad esempio, la chiusura dello scalo merci di Rovereto ad inizio 2014 che ha comportato un significativo aggravio del costo per il trasporto della materia prima, in special modo della cellulosa. In tale occasione la Provincia aveva assicurato misure compensative che a tutt’oggi non sono ancora state attuate. Per concludere, una riflessione sul significato dell’associazionismo imprenditoriale e sui progetti futuri di Confindustria Trento. Guardi, su questi temi il confronto assiduo con Alessandro Fedrigoni che ha una storia personale di tutto riguardo quanto a impegno dentro il sistema Confindustria a Trento a Verona ed in Assocarta (e che ha in qualche modo stimolato qualche anno fa anche il mio impegno), è servito a chiarirmi le idee. Penso che Confindustria debba realizzare un incontro virtuoso tra le istanze delle piccole imprese e quelle delle realtà medie e grandi, far da collante tra prospettive spesso non coincidenti per dare vita a sintesi positive per la crescita dei sistemi economici locali. L’Associazione medesima trova ragion d’essere nella capacità di selezionare tra i molteplici interessi singoli delle imprese quelli di portata più ampia e generale ponendo gli imprenditori come protagonisti e forza trainante dello sviluppo dei territori. Questa mi pare essere l’anima di una rappresentanza al passo coi tempi. Il raggiungimento di una forte coesione tra imprenditori darà forza per avviare un confronto serrato, costruttivo ma senza sconti con la Politica e con le altre forze sociali locali, confronto nel quale dobbiamo essere capaci di portare l’orientamento al risultato che è proprio degli imprenditori e che mi pare troppo spesso drammaticamente manchi in altre sedi. (sb)
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Crescita continua per Fedrigoni A giugno 2015 il fatturato del gruppo presentava un incremento del 20% rispetto all'anno precedente, confermando la leadership per le carte speciali ad alto contenuto estetico e tecnologico. di Alessandro de Bertolini
Sono
passati quasi 300 anni. Era il 1717 quando Giuseppe Fedrigoni avviò a Trambileno, vicino a Rovereto, una cartiera. Rifondata nel 1888 dopo una lunga pausa a seguito delle guerre napoleoniche e risorgimentali, l’azienda appartiene ancora oggi alla famiglia. Ha superato periodi di recessione e due guerre mondiali. Si è ampliata in tutto il mondo conquistando quote di mercato sempre crescenti. Mediante un percorso di consolidamento societario, Fedrigoni abbraccia oggi diversi ambiti produttivi nel settore delle carte speciali, delle trasformazioni e dei complementi di alta qualità commercializzando un prodotto dall’alto valore aggiunto. Carte speciali ma anche fili di sicurezza per le banconote, ologrammi e film plastici adesivi. “La realtà attuale di Fedrigoni Spa – spiega la direttrice marketing e membro del consiglio di amministrazione Chiara Medioli – integra la competenza di
otto divisioni produttive e otto aziende distributive per servire segmenti di mercato strategici e ad alto tasso di crescita del settore cartario mondiale”. Il Gruppo opera con società dirette in 11 paesi nel mondo e ne serve più di 100 attraverso partner qualificati. Rappresenta una delle prime 5 realtà europee nel settore delle carte speciali ad alto contenuto estetico e tecnologico. Conta oltre 2.700 dipendenti e un fatturato che nel 2015 sfiorerà il miliardo di euro. Nello scorso mese di giugno il fatturato presentava un incremento del 20% rispetto ai valori del giugno 2014. Fortemente internazionalizzata, Fedrigoni Spa realizza due terzi del fatturato all’estero. Alla compagine attuale si è giunti attraverso alcune tappe fondamentali: “I più significativi momenti di crescita degli ultimi vent’anni – continua Chiara Medioli – hanno visto la fondazione di Arconvert nel 1989, l’acquisizione di Manter nel 1993, l’acqui-
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sizione nel 2002 delle storiche Cartiere Miliani Fabriano, l’incorporazione di Mantegazza Arti Grafiche nel 2004 (divenuta poi Fabriano Securities), la fondazione di Arconvert Brasil e le acquisizioni della statunitense Gpa e della brasiliana Arjo Wiggins Ltda (ora Fedrigoni Brasil Ltda) nel 2015. A partire dal 2011 le società Fedrigoni Cartiere Spa, Cartiere Miliani-Fabriano Spa e Fabriano Securities Srl si sono unite in Fedrigoni Spa mantenendo i rispettivi marchi commerciali di riconoscibilità”. Presidente è Alessandro Fedrigoni, che guida il Gruppo con il Ceo Claudio Alfonsi. Altri esponenti della famiglia attivi in azienda sono Guido Cantini, in consiglio di amministrazione, e la stessa Medioli. In Trentino, Fedrigoni è presente con la sede di Varone e con il sito di Arco, dove si trovano due distinti stabilimenti. Varone realizza carte per il packaging di lusso, specialmente colorate/goffrate e naturali. Ad Arco sono prodotte carte adesive e carte patinate speciali ad alto volume e per stampa digitale. Queste ultime sono prerogativa del sito Arconvert. L’area di produzione trentina si inscrive nella più ampia cornice industriale di Fedrigoni, che conta quattro stabilimenti nelle Marche (Fabriano, Rocchetta, Pioraco, Castelraimondo), uno a Milano, due in Spagna (a Girona) e due in Brasile (a San Paolo). Oltre a questi ci sono due centri logistici (Marche e Veneto) e una rete commerciale di proprietà, fatta di numerose filiali con deposito in Italia e all'estero. Tra Arco e Varone sono impegnati 543 persone, quasi un quinto del totale dei dipendenti del Gruppo. Dagli stabilimenti trentini esce anche Sirio Ultrablack, “la carta più nera che c’è sul mercato, molto ecologica (fibre certificate Fsc e assenza di pigmenti ‘carbon black’), molto performante sulle lavorazio-
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ni con nastro a caldo e in piegatura, per packaging di cosmetici, cioccolato e altro”. Come sottolinea Chiara Medioli, nel settore cartario Fedrigoni è leader nella produzione di “carte speciali ad alto contenuto estetico e tecnologico”. Ma cosa significa? “Serviamo clienti molto esigenti che necessitano di prodotti dalle elevate performance sia tecniche sia qualitative. Le banche centrali di molti paesi, per esempio, alle quali forniamo la materia prima per la realizzazione delle banconote. Ma anche molti gruppi aziendali del lusso, che vogliono il miglior prodotto possibile in termini di qualità, confezione, piegatura, cucitura. La carta e i colori devono avere buona resistenza alla luce e sopportare i vari tipi di stress che la vita di un oggetto presenta: la pioggia accidentale, il secchiello del ghiaccio per le etichette del vino, la lavatrice per le banconote. Ci serviamo della carta migliore, garantiamo l’affidabilità tecnica e la cura estetica interpretando le evoluzioni del design e della moda con soluzioni su misura per i clienti più esigenti”. Dior, Gucci, Swarovski e altre grandi firme internazionali si rivolgono a Fedrigoni. Tra i marchi e le realtà trentine ci sono il gruppo vinicolo Ferrari, Trentino Marketing, i Suoni delle Dolomiti e la Provincia autonoma di Trento. In tema di qualità ed estetica, elementi chiave per Fedrigoni, l’azienda sposta continuamente l’asticella verso l’alto investendo in tecnologie, ricerca e sviluppo. “La maggior parte degli utili – spiega Medioli – è ogni anno reinvestita nel Gruppo: abbiamo un modello di R&D ‘diffusa’, dove spesso progettiamo da soli le nostre macchine. Per noi, un investimento nel miglioramento del ciclo produttivo o nella formulazione di un nuovo adesivo sono entrambi investimenti in ricerca e sviluppo”.
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La sostenibilità è il mantra di Cartiere del Garda L’azienda del gruppo spagnolo Lecta investe da sempre nella sostenibilità economica, ambientale e sociale. Tuttavia resta alto il costo dell’energia in Italia.
“Sostenibilità
economica, sostenibilità ambientale, sostenibilità sociale: su questi principi si è sviluppata l’azienda. Siamo convinti che senza di essi non avrebbe potuto crescere e crediamo che essi siano indispensabili per avere un futuro”. Giovanni Lo Presti, direttore industriale generale di Cartiere del Garda, leader nel settore delle carte patinate senza legno, non ha dubbi sui valori alla base del successo dall’azienda gardesana. Non solo sostenibilità economica dell’impresa in termini di bilanci e strategie di medio e lungo periodo: “Ma anche sostenibilità ambientale – spiega il direttore – nel senso che l’azienda non può avere un futuro se non è in grado di convivere con l’ambiente senza recarvi danno. E sostenibilità sociale, che significa avere cura e rispetto di tutti i portatori di interesse sul territorio, dai lavoratori dell’azienda a ciascun cittadino che condivide con noi l’area gardesana”. Gli impianti produttivi di Cartiere del Garda e tutte le componenti dello stabilimento sono lo specchio di questo atteggiamento. “I nostri impianti – sottolinea il direttore – adottano le migliori tecnologie per la depurazione delle acque, i migliori sistemi per l’abbattimento del rumore e sono collocati in strutture moderne a basso impatto ambientale. Impegnandoci periodicamente con importanti investimenti, riusciamo a essere sempre all’avanguardia in tema di sostenibilità nel processo produttivo, negli smaltimenti, nella caratteristiche strutturali degli edifici e nel consumo di energia”. Cartiere del Garda, come le altre imprese del settore, è un’industria energivora. In tema di consumi energetici l’azienda si è sempre mossa in modo estremamente lucido e lungimirante. “Per far funzionare la cartiera – sottolinea Lo Presti
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– c’è bisogno di grandi quantità di energia termica ed elettrica. Dal 1988 l’azienda si è dotata di impianti combinati, costituiti da turbine a gas abbinate a caldaie di recupero, rendendosi così del tutto autonoma sul lato del fabbisogno energetico. Questa tecnologia, per quanto ancora la più efficace sul mercato per soddisfare le esigenze produttive di una cartiera, non era più sufficiente a garantire da sola la sostenibilità del costo energetico, dopo che il prezzo del gas, a partire dal 2003, ha subito un brusco innalzamento agganciandosi al paniere del resto dei combustibili fossili”. Questo ha obbligato Cartiere del Garda a un ulteriore sforzo di innovazione attraverso la progettazione di una nuova centrale di cogenerazione che, adottando le migliori tecnologie disponibili, ha permesso di raggiungere le efficienze massime ottenibili. “La scelta fu un’intuizione vincente – prosegue Lo Presti – e ci permise, lavorando in sinergia con AGS, la multiutility del Comune di Riva del Garda, di costituire la società Alto Garda Power”. Tramite quest’ultima, partecipata per l’80% da Cartiere del Garda e per il 20% da AGS, fu realizzata la nuova centrale di cogenerazione all’interno degli spazi della cartiera che, oltre a soddisfare il fabbisogno energetico della cartiera, fornisce energia termica per il teleriscaldamento alle abitazioni di Riva del Garda. “Fu un esempio eccezionale di operosità positiva, collaborazione e armonia tra aziende private ed ente pubblico: la nuova centrale, un progetto da 55 milioni di euro, fu realizzata in tempi brevissimi sottolineando il legame virtuoso tra industria e territorio”. Ciò nonostante, l’energia rimane per Cartiere del Garda un nervo scoperto. “Fino a quando il Governo non sarà in grado di intraprendere una
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politica energetica degna di questo nome – spiega Lo Presti – le industrie come la nostra continueranno a soffrire. Il costo dell’energia in Italia è troppo alto e non è paragonabile a quello degli altri Paesi d’Europa, a cominciare dai nostri vicini, come la Germania. Per noi è impossibile lottare ad armi pari con i nostri concorrenti stranieri. Nessuno, oggi, si sognerebbe mai di installare un’industria energivora in Italia. Il Governo italiano dovrebbe almeno fare qualcosa per consentire alle realtà che già ci sono di sopravvivere”. Il problema non sta solo nella mancanza di una politica energetica e nell’alto costo dell’energia, ma anche nell’incertezza del diritto. “Rendiamoci conto che viviamo in un Paese in cui non c’è nessuna garanzia di continuità: le leggi cambiano continuamente e questo mette in crisi le aziende, che non possono fare piani di investimenti a medio e lungo termine. La carenza e il disordine degli orientamenti legislativi sono in questo senso pesantissimi, gravando sui bilanci delle aziende, che sono costrette a operare in un settore dove cambiano continuamente le regole del gioco”. Queste criticità si aggiungono a un momento di crisi generalizzato che ha colpito il settore della carta. “Nel nostro comparto – spiega il direttore – la crisi ha cominciato a farsi sentire nel 2008 e ha portato a un crollo della domanda nel 2009. A livello europeo, dal 2007 al 2014 abbiamo subito
un’erosione molto forte, con il calo del 30%. Il mercato italiano è allineato su questi indici”. A preoccupare Lo Presti è anche il sistema viario della zona del Garda. Aziende come la Cartiera necessitano di una viabilità che serva in modo più efficiente le zone periferiche. “La nostra collocazione geografica complica la logistica aziendale. Non siamo sufficientemente forniti di infrastrutture. Per quanto ci riguarda, parliamo di una produzione annua di 350 mila tonnellate di carta, che comporta una movimentazione di altrettanti volumi in entrata. Senz’altro gioverebbe il potenziamento del sistema autostradale con il collegamento dell’asse del Brennero con l’area del Basso Sarca”. Lo stabilimento di Riva del Garda appartiene al gruppo internazionale Lecta, costituito con lo scopo di porsi come protagonista sul mercato europeo ed extraeuropeo. Il 90% dell’offerta di carta patinata è detenuto da cinque grandi gruppi industriali, tra cui il Gruppo Lecta. Oltre a quello trentino, Lecta possiede uno stabilimento in Francia e cinque in Spagna. “A seguito della crisi – conclude Lo Presti – Lecta ha ridotto i propri volumi concentrando la produzione nei propri stabilimenti più efficienti, tra cui quello trentino. Per sopperire al calo della domanda ci siamo orientati maggiormente all’estero. Oggi, il nostro fatturato è realizzato per oltre il 50% sul mercato straniero, contro il 30% del 2007, prima della crisi”. (adb)
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Un mercato sempre più globale per il gruppo Lego Il gruppo vicentino è presente dal 1990 in Trentino, con la sede di Lavis. Oggi dà lavoro a 670 dipendenti e realizza un fatturato di 105 milioni di euro, per il 70% all’estero.
“Manteniamo
la parola data. È questa la quintessenza del nostro modo di fare impresa; un atteggiamento che ha sempre orientato le nostre azioni e il modo di operare dell’azienda verso i clienti, i fornitori, i dipendenti, i sindacati e ogni altro interlocutore”. Giulio Olivotto, al timone della Legatoria Editoriale Giovanni Olivotto – in acronimo Lego – riassume così la filosofia dell’impresa di famiglia, che accanto allo stabilimento principale di Vicenza affianca dal 1990 la sede trentina di Lavis. Giulio rappresenta la quarta generazione, coadiuvato dai figli Rosa e Giovanni nelle mansioni di governance. Lego vanta infatti una lunga tradizione. “Il mio bisnonno Pietro – spiega Giulio Olivotto – fondò l’azienda nell’anno 1900 avviando una produ-
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zione propria dopo aver lavorato come legatore in una stamperia vicentina. Suo figlio Giovanni, mio nonno, trasformò la piccola impresa in una realtà solida che già negli anni 30 impiegava oltre 150 dipendenti. Successivamente, sotto la direzione di mio padre Piero, Lego assunse dimensioni industriali realizzando la costruzione di un nuovo stabilimento a Vicenza che giunse a impiegare oltre 1.000 dipendenti”. Giulio Olivotto, presidente del consiglio di amministrazione, ha iniziato a lavorare nell’impresa di famiglia nel 1970 promuovendo negli ultimi decenni un forte processo di internazionalizzazione dell’azienda e l’acquisizione di nuove società. Nel 1991 venne acquista Eurografica, azienda del vicentino presente dal 1980. Poco dopo fu fondata Legoprint, allo scopo di entrare nel settore della rotativa monocolore. Legoprint nasceva al fine di acquisire due aziende trentine in difficoltà, la Litovelox e la Lit, che stavano per essere cedute a seguito di un periodo di serie difficoltà economico-finanziarie. L’avventura trentina di Lego si concretizzò così, sul principio degli anni 90, divenendo ben presto uno dei punti di forza della holding. “Quando rilevammo le aziende trentine – precisa Olivotto – lavoravano presso gli stabilimenti poco più di trenta persone. Oggi abbiamo superato le 300 unità”. Il Gruppo Lego dà lavoro complessivamente a 670 dipendenti con un fatturato di circa 105 milioni di euro. “Nel 2008 abbiamo registrato un fatturato di 140 milioni. Segno che la crisi si è fatta sentire, colpendo duramente anche il nostro settore. Nonostante questo, pur avendo utilizzato cassa integrazione e pre-pensionamenti nello stabilimento di Vicenza, non abbiamo mai forzato
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riduzioni di personale nella sede trentina di La- lità di uomini provenienti da settori affini ma vis e continuiamo a guardare avanti con tenacia non identici”. ed entusiasmo”. Il parco macchine del Gruppo Lego si caratterizza Lo stabilimento di Lavis (Legoprint) realizza bros- per essere altamente tecnologico e diversificato: sure (libri con copertina flessibile in cartoncino) dai reparti di pre-stampa alla rotativa, dalla stame blocchi libro che verranno poi finiti nello stabi- pa piana alla legatoria, dalla brossura al cartonato, limento di Vicenza. Nel sito produttivo di Vicen- dai punti metallici alle cartoline. za (Lego) si producono libri con copertina rigida Decisamente orientato all’estero, Lego realizza il (cartonata). Un terzo sito, a Marano in provincia 70% del fatturato al di fuori dei mercati domestici. di Vicenza (Eurografica), rappresenta un reparto “Lavoriamo con quasi tutti i paesi europei, con di stampa piana distaccato della sede principale attenzione particolare per l’Inghilterra, la Francia, di Vicenza. A Legoprint si affianca una piccola la Germania, il Belgio e l’Olanda. Un po’ meno realtà indipendente, Legodigit, che si occupa di con gli Stati Uniti e con la Russia, con i quali stiastampa digitale. Infine, “Lego possiede circa il mo ottenendo comunque buoni risultati. Il nostro 20% di un’importante azienda di stampa indiana è un prodotto molto specialistico che sopporta che produce quasi esclusivamente per il mercato male le grandi distanze”. Il valore complessivo del locale”. 70% riflette contesti leggermente diversificati all’inNel 2008 si è proceduto all’unificazione di tutte terno della holding: “Lo stabilimento di Trento lale aziende del gruppo in Lego Spa: “Una realtà vora un po’ meno con l’estero, per l’alta incidenza che si presenta oggi al mercato come un’unica del mercato scolastico italiano. Accade l’inverso azienda, forte dell’esperienza e della professiona- per lo stabilimento vicentino”. (adb)
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Con Bertolin imballaggi su misura del cliente L’azienda di Borgo Valsugana è attiva dal 1948. Grazie a una diversificazione dei settori serviti la crisi ha solo rallentato la crescita dell’azienda. Che ha in serbo importanti investimenti.
“Il
ruolo dello scatolificio non è più quello di Nel comparto degli imballaggi, Bertolin lavora un tempo, quando la scatola di cartone aveva ca- mediante due linee produttive differenti: scatole ratteristiche generiche e serviva per essere riem- di tipo americano e scatole fustellate. “A seconda pita alla rinfusa. Oggi, il cliente si rivolge a noi delle necessità – dice Bertolin – forniamo scatole per avere una scatola che serva sì da imballaggio, stese o montate. Siamo specializzati nella produma che al tempo stesso vesta il prodotto e svolga zione di imballaggi in cartone ondulato, scatole la funzione di veicolo pubblicitario. Molto spes- americane, fustellati, contenitori e imballi speso, la scatola è l’ultima cosa a cui un’azienda ciali come divisori, boxes, strisce, alveare e altro. pensa e la prima che viene buttata via... Ma è Il tutto nel rispetto di un sistema qualità certiil primo biglietto da visita con cui si mostra il ficato secondo le norme Iso 9001 con attenzione prodotto”. A presentare il lavoro dell’azienda di al rispetto dell’ambiente mediante certificazione famiglia è Dino Bertolin, di Bertolin Imballag- Fsc”. gi Srl, azienda di Borgo Valsugana specializzata I committenti sono imprese di settori differenti, nella produzione di cartoni da imballaggio di chiunque abbia bisogno di imballaggi per i propri prodotti. “Offriamo una vasta gamma di promedie e piccole dimensioni. Con 22 dipendenti e un fatturato di circa 8 mi- dotti per tutte le industrie, da quelle meccaniche lioni di euro, il marchio Bertolin è sinonimo a quelle alimentari, con particolare riguardo al di qualità nel comparto degli imballaggi dagli settore vinicolo”. In questo ambito l’azienda ha anni 50 del secolo scorso. “Nel 1948 – racconta acquisito grande esperienza: “In Trentino Alto Dino Bertolin, socio dell’azienda e responsabile Adige siamo fornitori di diverse cantine e azienamministrativo – mio padre Attilio fondò con de agricole. Questo settore garantisce oltre il 50% suo fratello Mariano una segheria nella zona di del nostro fatturato. La restante metà è suddivisa Caldonazzo. Si chiamava Segheria Imballaggi su tutte le altre categorie produttive”. F.lli Bertolin. Inizialmente l’impresa realizzava Proprio la diversificazione della clientela rimaimballaggi in legno. Poi, negli anni 80, in seguito ne un punto di forza dell’azienda. E una delle alle mutate condizioni del mercato, la famiglia condizioni che hanno permesso a Bertolin di decise di convertire il ciclo produttivo passando superare la crisi economica senza difficoltà. “La al cartone. La domanda di imballaggi stava cam- molteplicità dei settore merceologici a cui ci ribiando e il cartone presentava una serie di van- volgiamo, dall’alimentare al metalmeccanico taggi rispetto al legno: era più leggero, più per- all’ortofrutticolo, ci ha consentito di affrontare formante e biodegradabile. Con l’uso del cartone il duro momento di stagnazione generale che ha iniziammo una nuova fase che portò l’azienda patito il nostro comparto. Per ora, la crisi ci ha a crescere nel volume di affari e di commesse. solo rallentato. Abbiamo procrastinato al 2016 Poi, nel 1992 ci trasferimmo in un nuovo stabi- importanti investimenti nel rinnovamento del limento nella zona artigianale di Caldonazzo. E ciclo produttivo, che avevamo immaginato di successivamente, nel 2004, realizzammo la sede poter effettuare quest’anno. Abbiamo infatti indi Borgo Valsugana, dove operiamo ancora oggi”. tenzione di rinnovare le linee di produzione con
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l’acquisto di macchinari di ultima generazione”. Le nuove macchine consentiranno di soddisfare ancora meglio le esigenze del cliente. “Un servizio a misura di cliente; è questo – precisa Bertolin – il nostro slogan principale insieme alla ricerca della qualità. Ci avvaliamo di un esperto staff che si dedica allo sviluppo di nuovi prodotti per soddisfare ogni necessità. Grazie alle moderne tecnologie, ma soprattutto grazie alla competenza, all’esperienza e alla disponibilità è possibile offrire un servizio di alta qualità dalla progettazione alla produzione degli articoli lavorando in tempi stretti e garantendo che tutte le operazioni, dallo studio dell’imballo alla produzione alla consegna, siano programmate e realizzate su misura. In questa direzione va anche l’importante brevetto che abbiamo da poco presentato con il nome di Sèsame: un’innovazione nel sistema degli imballaggi wrapround che consente l’apertura a strappo della scatola secondo linee preordinate semplicemente usando le mani senza necessità di forbici o coltelli”. La scatola anonima, insomma, sta cessando di esistere e l’impegno di Bertolin è finalizzato a realizzare al meglio le esigenze del cliente, che cerca un imballaggio non soltanto pratico e affidabile ma anche esteticamente curato. La materia prima, il cartone, viene acquistata in Italia dalle cartiere della Toscana e del Veneto. Il mercato di riferimento è principalmente domestico. “I costi di trasporto influiscono molto sul nostro prodotto. Perciò lavoriamo tendenzialmente nell’area del Nord est. I nostri mercati principali sono il Trentino, l’Alto Adige e il Veneto”. In Trentino-Alto Adige non vi sono molti competitors. “Esistono altre tre realtà simili alla nostra – spiega Bertolin – ma riusciamo a non sovrapporci poiché lavoriamo su produzioni leggermente diverse”. Ciò che crea maggiori difficoltà all’azienda non è la concorrenza né il momento di crisi dei mercati: “Le vere difficoltà sono i costi dell’energia, un sistema bancario latitante e la burocrazia che la fa da padrona”, conclude Dino Bertolin. (adb)
RICORDANDO… Francesco Delladio
Con la scomparsa di Francesco Delladio il mondo imprenditoriale della valle di Fiemme e del Trentino ha perso uno dei suoi esponenti più rappresentativi. Un uomo e un imprenditore dal carisma indiscusso, contrassegnato da un entusiasmo contagioso, costantemente proiettato verso nuovi obiettivi strategici e innovazioni tecnologiche sempre più ambiziose, che ha trasfuso giorno dopo giorno nell’azienda alla quale ha dedicato tutta la sua vita. Entrato giovanissimo in azienda all’inizio degli anni cinquanta Francesco, con sapiente tempismo, inizia i lavori per la costruzione di un nuovo laboratorio alla periferia di Tesero e nel nuovo e spazioso edificio incomincia a pensare, a progettare e a fabbricare gli scarponi da sci, produzione che negli anni settanta si sposterà sugli scarponi da montagna e nelle innovative scarpette da arrampicata. Proprio grazie a questi prodotti, oggi La Sportiva è leader mondiale per le calzature per l’arrampicata e per l’alta montagna. Negli ultimi anni l’azienda ha ampliato la propria gamma inventando le scarpe per il “mountain running”, progettando e realizzando scarponi e attrezzature per lo sci alpinismo e introducendo una linea di abbigliamento tecnico per la montagna.
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Nuova vita alla carta Negli stabilimenti di Lavis, Moser Marino & figli Srl trasforma gli scarti in materiali da riutilizzo che rivende alle industrie del comparto cartario per produrre carta riciclata.
“Leviamo
il rifiuto dalle discariche e lo tra- industriale di Lavis in via Galilei, è specializzata sformiamo in materiali da riutilizzare per la nel settore della carta. Il 90% dei rifiuti che racproduzione di carta riciclata. Con il nostro in- coglie e che lavora proviene dal comparto della tervento il rifiuto torna ad avere valore”. Giorgio carta, il restante 10% sono rifiuti di altra natura. Moser, titolare assieme al fratello Luciano della “Operiamo per garantire alle industrie un servizio Moser Marino & figli Srl, amministra un’azienda tempestivo e conveniente. Siamo specialisti nel da 10 milioni di euro di fatturato l’anno con 35 recupero di carta e scarti dell’industria grafica o dipendenti e un’area di 15.000 metri quadrati, di editoriale, ma siamo in grado di smaltire anche cui 7.000 coperti. L’impresa, protagonista nel set- carichi residui della lavorazione di legname, fertore della raccolta dei rifiuti della carta da oltre ro, politene e altri materiali plastici”. 70 anni, fu fondata a Trento dal padre Marino Il rifiuto cartaceo occupa il 40% circa di tutto il nel dopoguerra. “Era il tempo in cui per soprav- materiale che confluisce nelle discariche. È quevivere ci si arrangiava a fare di tutto. Mio padre sto un dato generale, riferito a tutto il settore cominciò così, subito dopo la fine della guerra della differenziata in Italia e in Europa. “Aziennell’Italia della ricostruzione, utilizzando per la de come la nostra – precisa sul punto Moser – raccolta dei rifiuti i sacchi del cemento”. Giorgio contribuiscono a togliere dalle discariche enormi e Luciano rappresentano la seconda generazione. quantità di materiale per destinarlo al riutilizzo”. Ma in azienda hanno già iniziato a lavorare i Tutti i materiali recuperati da Moser sono seleloro figli. “La nostra attività è nata a gestione zionati tra la mole della raccolta differenziata e familiare – continua Giorgio – e ancora oggi con- giungono in azienda tramite due canali. Da un lato, le multiutility presenti sul territorio regionaserviamo con orgoglio questa tradizione”. Moser Marino & figli Srl, con sede nella zona le forniscono i rifiuti all’azienda tramite accordi
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siglati mediante il consorzio Comieco (Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica). Dall’altro, l’azienda stessa si rivolge direttamente al privato andando a prelevare dalle industrie gli scarti cartacei. Il rifiuto che giunge dalle multiutility proviene da tutto il Trentino-Alto Adige. Quando gli scarti arrivano negli stabilimenti di Lavis vengono trasformati in materia prima, che viene venduta alle industrie del comparto cartario per produrre carta riciclata. “Nei nostri stabilimenti lavoriamo con impianti tecnologicamente avanzati e personale qualificato. Nasce qui lo standard qualitativo indispensabile per il riutilizzo dei lavorati come materie prime presso le industrie della carta e dei materiali plastici. Mediante la selezione, la triturazione e la riduzione volumetrica degli scarti e con operazioni specifiche volte alla valorizzazione dei vari materiali che trattiamo, otteniamo il prodotto. Al termine del processo di lavorazione, tale prodotto viene stoccato nei nostri magazzini dove viene catalogato e diviso per tipologie. A questo punto il materiale è pronto per essere utilizzato, o meglio riutilizzato, dalle realtà produttive che ne fanno richiesta. I prodotti finiti che escono dalla nostra azienda vengono così impiegati sia sul mercato nazionale che internazionale”. Moser Srl produce 80.000 tonnellate di prodotto cartaceo finito all’anno. Se l’80% del fatturato è
realizzato sul mercato domestico, il restante 20% deriva dai mercati esteri. Una percentuale destinata a crescere velocemente, sottolinea Giorgio Moser, che è aumentata negli ultimi anni. “Ci stiamo orientando all’export. Al di fuori dell’Europa lavoriamo bene con la Cina. Sul mercato europeo le nostre aree di riferimento sono l’Austria, la Germania e la Spagna. Per il futuro, stiamo guardando con interesse a nuovi sbocchi in Turchia e in Algeria. In Italia vendiamo il nostro prodotto a quasi tutte le principali cartiere presenti nel settore della carta riciclata. Tutte le aree della Penisola, quindi, con una concentrazione maggiore in Veneto, in Lombardia e in Toscana”. Da oltre dieci anni l’azienda possiede tutte le certificazioni necessarie a garantire che lo svolgimento delle attività di riciclo avvenga nel rispetto delle normative vigenti. “Nel corso del 2006, dopo aver superato gli adempimenti previsti dalla legge, abbiamo ottenuto la certificazione ISO 14001 e successivamente la certificazione ISO 9001 attestante la conformità al Sistema di gestione ambientale. A breve otterremo la certificazione Emas. Sono traguardi importanti che gratificano la nostra serietà e il nostro impegno nella difesa dell’ambiente di lavoro. Un modo, inoltre, per garantire ai nostri interlocutori, clienti e fornitori, la qualità sull’operato di Moser Srl nella raccolta e lavorazione di carta da macero e di materiali di recupero”. (adb)
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Efficienza energetica LA NOSTRA SPECIALITA’ A SERVIZIO DELL’INDUSTRIA Aiutiamo le imprese a crescere
METODO FIDATO
NESCO Srl è partner di AssoServizi nella proposta di Audit Energetici agli associati di Confindustria Trento Collaboriamo con importanti gruppi industriali nazionali per gli adempimenti degli Audit Energetici del Decreto 102/2014
Principali servizi Audit energetici
Gestione TEE (certificati bianchi)
Analisi e gestione delle forniture di energia
Contratti EPC (di rendimento energetico)
Consulenze e studi in tutto il settore energetico
Servizi di Energy Management
Processi autorizzativi e gestione pratiche incentivi
Formazione in ambito energetico - EGE
FASE 2 FASE 1 misure elettriche e collaudi illuminotecnici Verifiche
FASEtecnico-economiche 3 Analisi di interventi
Cliente
Diagnosi
Proposta
Analisi delle esigenze e raccolta dati.
Analisi multidisciplinare degli aspetti energetici.
Report degli scenari e proposte di interventi migliorativi.
NESCO North Energy Service COmpany Srl - www.nescosrl.it - info@nescosrl.it
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aziende
Con Nesco efficienza energetica al top in azienda La Esco trentina si occupa di risparmio energetico e di efficientamento energetico. Supporta Assoservizi per gli audit energetici agli associati di Confindustria Trento.
La
scadenza è fissata il 5 dicembre 2015. Entro questa data, tutte le aziende energivore, quelle con oltre 250 dipendenti o con fatturato superiore ai 50 milioni di euro dovranno adeguarsi. Il mancato adempimento è sanzionato con multe comprese tra i 4.000 e i 40.000 euro. “Il decreto legislativo 102 del 2014 in attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica – spiega Roberto Valcanover, socio fondatore e presidente di Nesco Srl – obbliga le imprese che rientrano nella categoria individuata a presentare entro il prossimo mese di dicembre un report, o audit energetico, che descrive le modalità di impiego di energia nella propria azienda: un rapporto energetico sui consumi, dove e come avvengono, in quali quantità, attraverso quali macchinari e con quale grado di efficientamento”. La sca-
denza è tassativa. E, per come è stato impostato l’impianto normativo, in vigore dal 19 luglio del 2014, non sembra che vi siano margini di negoziazione né è ipotizzabile uno slittamento dei termini. Il report va trasmesso a Enea – l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – l’ente pubblico di ricerca e vigilanza al quale il Ministero dello sviluppo economico ha demandato la gestione della materia. “Per adempiere agli obblighi previsti dal decreto, Nesco interviene come partner dell’azienda – continua Valcanover – al fine di redigere l’audit mediante l’espletamento di tutte le operazioni necessarie, sia per quanto riguarda l’apparato burocratico, sia per quanto concerne la verifica caso per caso del funzionamento degli impianti energetici e la valutazione di piani di
L'ad Fruet e il presidente Valcanover presso un impianto di cogenerazione a biomassa, realizzato tramite una partecipata di Nesco
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investimento per l’efficientamento delle strutture, laddove questo si presenti opportuno o necessario. Nesco Srl ha tutte le certificazioni per operare in questo settore, dispone di personale altamente professionalizzato e inserito nel percorso dei formatori a livello nazionale. Seguiamo grossi gruppi imprenditoriali di livello nazionale e internazionale. Oltre a essere consociata a Confindustria Trento, la nostra azienda partecipa a numerose associazioni del settore, tra cui Assoesco e Kyoto Club. Abbiamo recentemente sottoscritto una convenzione con Assoservizi di Confindustria Trento per la realizzazione degli audit energetici ai consociati. Collaboriamo con Enea, accogliendo in azienda alcuni stagisti indicati da un loro bando”. Nesco nasce in Trentino nel 2007 da un gruppo di soci con precedenti esperienze nel campo delle energie rinnovabili. Con sede a Trento, in via Brennero, la società conta oggi sette soci, una ventina di unità tra collaboratori e dipendenti e muove complessivamente un centinaio di persone tra reti d’impresa e accordi di collaborazione, tecnici professionisti specializzati nei vari ambiti dell’impiantistica, coordinati dall’amministratore delegato Nicola Fruet. “Tramite una rete di imprese – aggiunge Valcanover – abbiamo di recente aperto una sede a Milano, dove stiamo ampliando il giro d’affari”. Nesco si occupa principalmente di risparmio energetico e di efficientamento. L’acronimo è esemplificativo: North Energy Service Company. Le Esco (Energy Service Company) sono società che realizzano interventi finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica delle aziende con la prerogativa di assumere presso di sé il rischio delle iniziative che propongono. Se i consumi energetici di un’azienda presentano margini di miglioramento, la Esco, tra le varie possibili ipotesi di intervento, propone al cliente un piano di investimenti per l’efficientamento energetico rispetto al quale si assume la responsabilità sia organizzativa sia finanziaria. Il risparmio energetico che ne deriva viene diviso tra il cliente e la Esco per un periodo contrattuale che può variare
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a seconda degli accordi tra le parti. Dopodichè, i nuovi impianti installati rimangono all’azienda. Tale proposta prende il nome di “contratto di rendimento energetico”. “Lavoriamo con la massima serietà – sottolinea Roberto Valcanover – nella consapevolezza che, se le nostre proposte non danno i risultati sperati, garantiamo noi per il cliente, anche nel caso di eventuali sanzioni sugli audit energetici. Non operiamo quindi solo come società di consulenza, ma rispondiamo totalmente del nostro lavoro e, quando proponiamo un piano di sviluppo energetico con nostro finanziamento, selezioniamo un pool di aziende specializzate che realizzino tutti gli interventi e gli adeguamenti necessari, con la qualità indispensabile per conseguire i risultati da noi previsti”. Nel 2007, Nesco è stata tra le prime aziende in Italia a muoversi nel campo dei certificati bianchi. Precorrendo i tempi, Nesco Srl ha così potuto in parte autofinanziarsi. I certificati bianchi sono dei titoli – Titoli di efficienza energetica (TEE) – che certificano i risparmi energetici ottenuti da vari soggetti, società e imprese soprattutto, grazie alla realizzazione di interventi di efficientamento energetico. Il sistema è stato avallato in Italia nel 2004 a seguito dell’emanazione di due decreti ministeriali in tema di energia e gas, ma ha preso piede dal 2007 e fino al 2012 ha avuto difficoltà a decollare. In tale periodo Nesco è stata tra le prime operatrici del mercato nazionale. I certificati vengono rilasciati da Enea e hanno la particolarità di essere convertibili in euro. “In pratica – precisa Valcanover – si tratta di incentivi ministeriali, derivanti dal protocollo di Kyoto, che misurano i risparmi ottenuti nell’efficientamento dell’energia. Normalmente hanno una durata di 5 o 8 anni. Tramite questo sistema, Nesco trasforma gli interventi di efficientamento in titoli. È questa una delle nostre finalità. Siamo stati tra i primi a partire nel 2007. Nel 2011 avevamo già coinvolto oltre 300 aziende. Da allora il valore nominale dei certificati bianchi è aumentato notevolmente. Questa è la nostra storia. Siamo nati così”. (adb)
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ZF festeggia il secolo di attività Nella sede di Arco l’anniversario è stato festeggiato con un “Family Day” per i dipendenti e per le loro famiglie.
Parte
da Friedrichshafen, piccolo comune della Germania meridionale sul lago di Costanza, la storia di ZF. La multinazionale tedesca nasce nel 1915 dall’intuizione del pioniere dell’aria Ferdinand von Zeppelin con il nome di “Zahnradfabrik Friedrichshafen”. Oggi, a cento anni dalla sua costituzione, ZF è un’azienda che si colloca fra i primi dieci fornitori al mondo di componentistica di settore. Le principali aree di business del gruppo sono: l’automotive (cambi meccanici, automatici ed automatizzati, assali, sistemi sterzanti, frizioni, prese di forza, sospensioni, ecc.), l’automazione industriale (freni a isteresi, riduttori epicicloidali e angolari, inverter), il settore marino (invertitori, sistemi di propulsione, eliche a passo variabile fino alle innovative eliche di superficie), il
settore ferroviario (riduttori ferroviari) ed eolico (moltiplicatori eolici).
Il gruppo occupa oltre 134 mila dipendenti, dislocati in 40 paesi, con un fatturato che supera i 31 miliardi di euro. Nella produzione di sistemi di propulsione navale – attività che riguarda ZF Padova ovvero gli stabilimenti di Padova e di Arco – l’azienda ha una consolidata leadership mondiale.
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Il Ceo Härter (a destra) riceve la targa di Confindustria Trento a ricordo dell'anniversario
Complessivamente il gruppo occupa oltre 134 mila dipendenti dislocati in 40 paesi con un fatturato che supera i 31 miliardi di euro. La storia trentina della multinazionale tedesca inizia nel 1995, quando la proprietà della Hurth
Per festeggiare l’importante tappa del secolo di attività ZF ha organizzato un “Family Day”, che ha permesso ai dipendenti e ai loro familiari di visitare il sito produttivo e di intrattenersi tra giochi e spettacoli per grandi e bambini. Marine Gear (presente ad Arco dal 1993) cede tutte le attività industriali al gruppo tedesco ZF, assumendo il nome di ZF Hurth Marine. Nel 2007 l’azienda cambia nuovamente la sua denominazione e diventa ZF Marine Arco.
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Nel 2011, a seguito di importanti processi riorganizzativi dell’intero gruppo, avviene la fusione tra lo stabilimento di Padova, capogruppo della Business Unit Marine, e quello di Arco sotto il nome di ZF Padova S.r.l. La sede trentina dell’azienda rimane comunque un caposaldo dell’intero gruppo, come dimostra l’inaugurazione sul finire dello scorso anno, di un Training Center. La sede di Arco funge da riferimento per le attività di formazione di Service del Marino. In occasione dei festeggiamenti del centenario, ZF si è “regalata” una nuova acquisizione, quella del gruppo statunitense TRW. L’azienda americana opera nel comparto della sicurezza attiva e passiva in campo automobilistico con applicazioni tecnologiche e informatiche particolarmente avanzate. Per festeggiare l’importante tappa del secolo di attività ZF ha organizzato un “Family Day”, che ha permesso ai dipendenti e ai loro familiari di visitare il sito produttivo e di intrattenersi tra giochi e spettacoli per grandi e bambini. I festeggiamenti sono iniziati con il benvenuto di Daniel Härter, CEO di ZF Marine Propulsion Systems. Mr. Härter ha ripercorso la storia dello stabilimento di Arco, ricordando anche i momenti difficili che l’azienda ha attraversato nel recente passato che, però, sono stati brillantemente superati con l’impegno, il contributo e la determinazione di tutti i soggetti coinvolti: dipendenti, parti sociali e pubblica amministrazione. Alla cerimonia erano presenti anche i Rappresentanti di Confindustria Trento che, nel consegnare a Mr. Härter una targa celebrativa, si sono congratulati per l’importante traguardo raggiunto e hanno sottolineato il significativo contributo che l’azienda ha dato sia allo sviluppo del tessuto industriale trentino, sia alla comunità locale in termini di occupazione e di reddito generato. Erano presenti anche le istituzioni, con il Sindaco di Arco Alessandro Betta, e la Delegazione sindacale rappresentata dalla Segretaria della Fiom-Cgil Manuela Terragnolo. (pb)
49 aziende
Trent'anni di Tama Celebrato l'anniversario dell'impresa guidata da Giovanni Coletti. Qualità, rispetto dell’ambiente, attenzione per il cliente, capacità di fare team, innovazione e internazionalizzazione le parole chiave.
Compie
30 anni Tama di Mollaro. “Era il 1985 quando pensai che quello era il momento giusto e fondai l’azienda. L’impresa nacque nel garage di casa, a Tuenetto, dove abitavo, in una frazione di Taio. Una vecchia Ritmo diesel con gancio da traino, un rimorchio, una cassetta per gli attrezzi e un piccolo trabattello: erano questi i miei attrezzi di lavoro, nient’altro”. Giovanni Coletti, classe 1959, racconta così i primi passi. La società nasceva come impresa semplice per la manutenzione e l’assistenza di impianti per la depurazione dell’aria. Nell’acronimo Tama il significato: Tecnica Assistenza Macchine. Un anno dopo Giovanni assumeva il primo collaboratore. Con un fatturato di oltre 15 milioni di euro, oggi Tama conta oltre 50 dipendenti, controlla 5 aziende nel mondo ed è leader internazionale nel settore. “Una realtà – continua Giovanni – che ho costruito assieme a tutti i miei collaboratori in 25 anni di duro lavoro. Che ho voluto e cercato con determinazione nella volontà di fare cose uniche. Ho sempre desiderato fare diversamente dalla
concorrenza. I nostri competitors sono spietati e solo continuando a innovare possiamo sopravvivere offrendo prodotti unici sul mercato. Quando non saremo più in grado di farlo, la concorrenza ci supererà invece che rincorrerci”. Il core business di Tama Group è la progettazione e la realizzazione di impianti di aspirazione e depurazione dell’aria ecocompatibili per prevenire l’inquinamento, aventi il più basso impatto sull’ambiente e sulla salute dei lavoratori. Oltre a offrire prodotti standard, l’azienda si concentra sulla realizzazione e produzione di filtri e sistemi di abbattimento polveri e fumi in base alle specifiche esigenze del cliente. In questo settore, l’Engineering division di Tama pone la propria attenzione sulla piccola, media e grande impiantistica nell’assoluto rispetto delle normative ambientali vigenti con tutte le certificazioni più aggiornate del comparto. La sede di Mollaro è il quartier generale di Tama Group. A questa si aggiungono due stabilimenti produttivi in Francia (Lione) e in Brasile (Caxia do
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Sul) e uno stabilimento commerciale in Spagna (Barcellona). Tali presidi servono per conquistare posizioni sui mercati locali e svolgono funzioni di ponte per raggiungere i mercati delle aree confinanti. Con oltre il 90% del fatturato realizzato all’estero, il Gruppo Tama presidia i mercati di tutto il mondo. Dall’inizio degli anni 2000, internazionalizzare l’impresa è stato uno degli obbiettivi più importanti. Gli impianti di Tama sono oggi presenti nei capannoni dei più grandi marchi internazionali. Tra gli altri, depurano l’aria negli stabilimenti Ferrari e Rolex. Oltre all’internazionalizzazione, le parole chiave di Tama sono qualità, rispetto dell’ambiente, attenzione per il cliente, capacità di fare team e vocazione all’innovazione. Tra i segreti dell’azienda anche il know-how, cresciuto in tre decenni di esperienza. La ricchezza del Gruppo e il vero valore aggiunto sono le competenze maturate internamente grazie alla spinta innovativa di Coletti, al lavoro dei collaboratori e alle opportunità offerte dal territorio. Il legame tra impresa e territorio non è mai venuto meno. Oltre il 90% dei collaboratori Tama proviene dalla valle di Non. “Inoltre – precisa Coletti – in tutte le aziende che ho creato il 65% dei dipendenti viene assunto dopo aver fatto stage estivi e periodi di formazione post-scolastici”. In Tama, la cultura d’impresa è legata a doppio filo con il territorio. Sul punto Coletti è chiarissimo: “Le aziende devono avere un cuore. E il cuore di Tama pulsa a Mollaro. I capisaldi azienda-territorio-collaboratori sono alla base della filosofia di Tama e il ruolo strategico del nostro territorio, sia come motore di sviluppo che come oggetto delle nostre attenzioni, non può mai essere messo in discussione. Tama Group ha il cuore a Mollaro: le arterie sono le nostre società nel mondo, le vene
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sono i clienti e i fornitori, il cervello pensante sono i nostri amministratori e soci, i muscoli sono i collaboratori. È a questo sistema che dobbiamo essere in grado di dare impulso continuo”. A rendere speciale Tama sono queste caratteristiche, specchio di una strategia d’impresa che ha fatto del welfare territoriale e del sostegno alle categorie più deboli della società una prerogativa. Giovanni Coletti non è solo l’imprenditore al timone del Gruppo Tama, ma anche l’uomo che nel 1995 fonda Agsat, l’Associazione genitori soggetti autistici del Trentino, e nel 2010 costituisce la Fondazione trentina per l’autismo. Sposato con Emanuela, compagna di lavoro e di una vita, nel 1988 diventa papà di due gemelle – le “mie piccole regine” – entrambe affette da autismo. Dopo alcuni anni, travolto dalle difficoltà, è sul punto di mollare. Ma trova la forza per continuare e “invertire i problemi in nuove energie e opportunità”. Nel 1996 l’Azienda provinciale per i servizi sanitari del Trentino sigla una convenzione con Agsat per accreditare all’ente pubblico le spese delle cure dei bambini autistici seguiti dall’associazione. È la prima grande vittoria di Giovanni. “Fu una soddisfazione immensa – ricorda Coletti – perché così riuscimmo ad aiutare molte altre famiglie come noi”. A questo primo traguardo ne seguirono tanti altri. Da alcuni mesi sono iniziati i lavori per la costruzione di Casa Sebastiano a Coredo in valle di Non: “La struttura, voluta dalla Fondazione trentina per l’autismo, sarà il primo e l’unico centro specializzato in Italia per l’accoglienza e la cura dei bambini che soffrono di autismo”. Si tratta di un progetto da diversi milioni di euro – la conclusione dei lavori è prevista nel 2016 – che ha visto la mobilitazione di una cordata di soggetti e di individui impegnati moralmente ed economicamente a favore dell’autismo.
51 aziende
Zobele scommette sui nuovi talenti Terza edizione per il “Fast track program” lanciato a livello globale da Zobele Group. Obiettivo è la selezione di giovani laureati di talento, da inserire nelle sedi internazionali del gruppo.
Il
nome del progetto evoca in sé il senso dell’iniziativa: una corsia prioritaria, tracciata per garantire un intenso e radicale processo di crescita professionale. A scanso di equivoci: il percorso non prevede alcun tipo di facilitazione, e nulla è lasciato al caso. Sul migliaio di candidature pervenute ogni anno, soltanto poche unità - non più di una decina - avranno libero accesso al programma. Lanciato da Zobele Group a livello globale per il terzo anno consecutivo, “Fast Track Program” è uno strumento per la ricerca, l’inserimento stabile e lo sviluppo di nuovi talenti in azienda. Dal 2012 la multinazionale promuove, presso le sedi di volta in volta coinvolte (dal Messico alla Cina, dall’Italia all’India) una severa selezione di giovani laureati. Tra i requisiti richiesti all’atto della candidatura, un curriculum di studi in ingegneria o in management, una perfetta conoscenza della lingua inglese (e se possibile di una seconda lingua), esperienze all’estero, abilità con sistemi di gestione, facilità nelle relazioni personali. Selezionati nel corso di un articolato iter di interviste, valutazioni individuali e di gruppo, test psicometrici, i neolaureati individuati ricevono una proposta di lavoro dipendente in linea con le
migliori pratiche di mercato nazionale. Vengono, dunque, immediatamente inseriti in azienda. “Da quel momento - spiega Emanuele Marchi, Group Human Resources Director - ai giovani talenti è proposto un programma di 24 mesi caratterizzato da job rotation che consentiranno loro di assumere posizioni diverse, di effettuare missioni all’estero, di lavorare all’interno dei team di lavoro, entrando in contatto con il top management. Questo tipo di processo offre la possibilità di sviluppare trasversalmente le proprie competenze, costruendo professionalità uniche, plasmate sulle peculiarità dell’azienda. A conclusione del percorso, i giovani hanno profili tali da poter colmare alcune delle vacancy disponibili. Si tratta, in buona sostanza, di un investimento orientato all’attrazione di talenti in azienda per lo sviluppo del sistema”. Per il “Fast Track Program”, quella del 2015 è la terza edizione. Il programma era partito come progetto pilota in Bulgaria, dove aveva portato all’inserimento di due giovani. Nel corso della seconda edizione, insieme alla Bulgaria, erano stati coinvolti Italia, Cina, India e Messico. Quanto all’edizione corrente, in queste settima-
Emanuele Marchi
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ne Italia e Cina hanno concluso con successo il progetto di inserimento di quattro giovani talenti, mentre gli altri siti inizieranno a breve la fase di selezione. 284 le domande presentate per la selezione aperta quest’anno presso la sede trentina; 33 i Paesi di provenienza dei candidati, con una importante presenza di application in arrivo da India, Iran, Turchia e Pakistan. “E dall’Italia naturalmente continua Marchi -. Il 45% dei candidati di nazionalità italiana ha inoltrato la propria manifestazione di interesse tramite LinkedIn: una percentuale mai raggiunta in passato che sottolinea quanto sia fondamentale l’uso dei social network anche a livello di recruiting”. Fondamentale, nel corso del reclutamento, è anche l’alleanza con le più importanti università locali: a Plovdiv, le bulgare University of Food Technology e Technical University of Sofia; in Messico, l’Instituto Tecnológico des Estudios Superiores de Monterrey, l’Universidad del Valle de Mexico e l’Instituto Tecnológico de Hermosillo; in India, la Mukesh Patel School of Technology Management & Engineering della SVKM’s NMIMS University di Mumbai; in China, la Guangzhou University. “Per quanto riguarda la nostra sede - aggiunge il dirigente del Gruppo - il programma è sostenuto anche dalla partnership con l’Università di Trento
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e il Politecnico di Milano: da quest’ultimo proviene il 51% delle candidature per l’Italia. In questo caso, il processo di selezione è stato completato nel mese di giugno con l’inserimento ad organico di tre giovani talenti provenienti da altrettante nazioni diverse: Italia, India e Bielorussia”. Nel primo caso, il giovane selezionato ha appena conseguito la laurea specialistica in Ingegneria dei materiali presso l’ateneo trentino. Dal Politecnico viene invece il laureato di origini indiane, che oltre agli studi in ingegneria meccanica ha ricevuto anche la borsa di studio “Invest Your Talent in Italy” dal Ministero degli Affari Esteri. È invece nata e cresciuta in Bielorussia la terza candidata inserita in azienda: alle spalle una laurea specialistica in Management internazionale conseguita lo scorso anno presso l’Università degli Studi di Trento e un’altra in Language Interpretation and Translation, conferita dalla Belarusian State University nel 2010. In quello che appare uno straordinario ed esemplare caso di concorso privato alla valorizzazione dei talenti e all’occupazione giovanile, una componente essenziale e prioritaria è data dalla dimensione internazionale, che è privilegiata e sviluppata nell’ambito del programma, ma è pure caratteristica ricorrente nei candidati e propria dell’azienda. Fondato nel 1919, Zobele Group è il principale produttore mondiale per fatturato di dispositivi per l’air care e insetticidi: la società vende principalmente ai maggiori gruppi mondiali nei prodotti di largo consumo per la cura della casa e della persona. L’headquarter è a Trento, ma il gruppo gestisce impianti di produzione in sei nazioni (Messico, Cina, Italia, Bulgaria, Brasile e India), ha centri di sviluppo e design in cinque paesi (Italia, Spagna, Messico, Cina e Bulgaria) e centri di innovazione in Spagna e Singapore.
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Porte aperte alla Mahle Presso lo stabilimento di Trento è stato organizzato lo scorso luglio l’evento “L’aeroporto di Gardolo rivive per un giorno”, alla presenza di 250 persone tra dipendenti, familiari e amici.
Un
appuntamento originale, occasione di coinvolgimento e condivisione per i dipendenti, le famiglie, gli amici, e per la città di Trento. “L’aeroporto di Gardolo rivive per un giorno” è stata l’iniziativa promossa all’inizio dello scorso mese di luglio: la prima di una serie – dicono dallo stabilimento – perché negli anni a venire l’appuntamento sarà certamente rinnovato, vista la vivace partecipazione registrata: quasi duecentocinquanta le persone che hanno visitato la sede dell’azienda, aderendo con entusiasmo alle proposte di intrattenimento organizzate. Non è la prima volta che un Open Day anima gli spazi dello stabilimento Mahle di Trento: anche in passato l’azienda ha scelto di aprire le porte ai propri collaboratori, ricevendo l’omaggio di ospiti internazionali e autorità locali. Nel 2011, in occasione del cinquantesimo anniversario dall'atto costitutivo dello stabilimento sorto nella zona industriale a Trento nord, e poi ancora nel 2013, quando l’azienda trentina ha celebrato il cinquantenario dell’avvio dell’attività produttiva dell’allora Glyco Metal Werke GmbH.
A guidare la regia dell’evento sono stati, questa volta, diversi temi che hanno trovato vicini Mahle ed il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni: lo stabilimento produce infatti componenti per motori, e si trova nei pressi dell’ex aeroporto di Gardolo, proprio nella via intitolata a Martino Aichner, aviatore ed imprenditore aeronautico trentino del secolo scorso; il Museo Caproni peraltro è già meta fissa culturale per le delegazioni internazionali in visita allo stabilimento Mahle di Trento; infine la volontà di supportare, oltre a quello storico, anche il capitale tecnologico ed industriale rappresentato dal museo dell’aeronautica di Trento è ulteriore interesse comune. Per l’occasione il museo di Mattarello ha realizzato presso lo stabilimento un allestimento originale e al tempo stesso unico: sono stati esposti dei preziosi motori storici provenienti non solo dalla sede ma anche dalla ricca collezione del Museo stesso, che ad oggi non è ancora stata esposta al pubblico per mancanza di spazio. Molti pezzi sono infatti stati messi a disposizione del pubblico per la prima volta.
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Agli ospiti dell’Open Day – insieme a una serie di interessanti e divertenti attività laboratoriali a tema per grandi e piccini - è stato proposto un percorso guidato che ha consentito di ammirare, assieme ai rari pezzi del Caproni, impianti e macchinari impiegati dai collaboratori dell’azienda per la realizzazione dei componenti per i motori. Mahle in questi anni ha infatti investito in nuove tecnologie all’avanguardia, sviluppate internamente al Gruppo e anche presso lo stesso stabilimento
Mahle Impresa trentina attiva nel settore dei componenti meccanici per il settore automotive, l’azienda appartiene oggi al Gruppo Mahle GmbH di Stoccarda; fino al 2007 è stata proprietà di Dana Corporation, prima ancora della multinazionale inglese T&N plc e dell’americana Clevite Graphite Bronze (poi Gould Clevite Inc ed Imperial Clevite Internacional). La prima attestazione va ricercata negli anni Sessanta, ovvero all’apertura del primo blocco dello stabilimento della Glyco Metal Werke GmbH. L’ultima tappa della cronostoria di Mahle risale invece allo scorso anno, quando Glacier Vandervell Italy si fonde in Mahle Componenti Motori Italia Spa. Oggi lo stabilimento di Trento impiega 236 persone, ma sono oltre 70mila i dipendenti attivi presso le sedi del Gruppo in tutto il mondo. I prodotti realizzati, semicuscinetti e boccole, garantiscono il funzionamento degli organi in movimento all’interno del motore; vengono utilizzati in diverse applicazioni del mercato automotive e sono destinati alle maggiori case produttrici di automobili, motocicli e mezzi pesanti: da Fiat a Bmw, da Iveco a Volvo, da Piaggio a Ducati e Ferrari, solo per citarne alcuni.
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trentino, allo scopo di ridurre i costi di produzione e la movimentazione del materiale e di mantenere così quella competitività essenziale al sostenimento del business. Tra i vari ospiti presenti all’evento del 4 luglio scorso particolarmente gradita è stata la presenza di Alessandro Aichner, figlio dello storico aviatore, che è stato estremamente disponibile con i presenti nel raccontare in persona alcuni aneddoti della vita paterna. L’evento è stato ulteriormente arricchito dalla presenza del Gruppo Modellistico Trentino di studio e ricerca storica, che per l’occasione ha presentato una vasta ed interessantissima serie di fotografie storiche degli aeroporti di Gardolo e Cirè di Pergine, risalenti a un centinaio di anni fa. Visto il successo della manifestazione, la comunanza di interessi verso molti temi affrontati, e dunque il filo rosso che lega lo stabilimento Mahle ed il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, è in corso di definizione una prossima partnership istituzionale per la promozione di iniziative congiunte.
56 education
Nice: formati altri 237 lavoratori Grazie al finanziamento di Fondimpresa Assoservizi Srl, Delta Informatica Spa e Enfap Trentino garantiscono 1.012 ore di formazione finanziata a 35 imprese trentine.
Si
è concluso il percorso di formazione “Nice: Network-InnovationChange-Export” grazie al quale Assoservizi Srl, Delta Informatica Spa e Enfap Trentino - tramite i fondi messi a disposizione da Fondimpresa - hanno garantito 1012 ore di formazione finanziata a 237 lavoratori di 35 imprese trentine. Il progetto, presentato nell’ambito dell’Avviso generalista 5/2013, ha coinvolto un gruppo di aziende trentine attive in diversi settori: dalla chimica alla metalmeccanica, dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione al trasporto aereo. Gli interventi formativi sono stati suddivisi in azioni aziendali (destinate ai dipendenti di una singola azienda) e azioni interaziendali (che coinvolgono contemporaneamente i collaboratori di più realtà): in quest’ultimo caso le ore di formazione erogate sono state 432. La quasi totalità delle azioni formative ha portato all’acquisizione di competenze verificate e certificate: 948 sono le ore di formazione delle azioni concluse con la verifica e la certificazione delle competenze. Tre i partecipanti che hanno superato positivamente il secondo percorso di validazione delle competenze specializzate nella contabilità e controllo di bilancio gestito da Confindustria – Fondimpresa: processo riconosciuto a livello provinciale.
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Particolare attenzione si è prestata ai risultati qualitativi delle azioni, emersi dal monitoraggio affidato all'Università degli studi di Trento. Oltre il 35% - in rapporto al totale dei lavoratori - le donne coinvolte nelle azioni formative, oltre il 15% i lavoratori di età superiore a 50 anni, sospesi e stranieri, così come i lavoratori giovani con età compresa tra 18 e 29 anni. Le aree di intervento contemplate dalla pianificazione sono state in particolare: innovazione tecnologica di prodotto e di processo; digitalizzazione dei processi aziendali; commercio elettronico; contratti di rete; internazionalizzazione; sviluppo organizzativo; ambiente, sicurezza e innovazione organizzativa Nel complesso, sono state sviluppate competenze tecnico-professionali; competenze gestionali e di processo; qualificazione, riqualificazione e consolidamento delle competenze chiave, in particolare linguistiche e digitali.
Validazione delle competenze
Nelle scorse settimane sono stati consegnati a Palazzo Stella gli attestati ai primi sei lavoratori che hanno seguito, nell'ambito del piano dal titolo “Far crescere le Pmi in Trentino per rafforzare l’economia di sistema” gestito dall’Ati costituita da Assoservizi Srl, Delta Informatica Spa e Formazione Spa Scarl, la sperimentazione della validazione delle competenze avviata d'intesa con la Provincia autonoma di Trento.
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Il futuro della moda Al Centro Moda Canossa il Fashion Fab Lab, il laboratorio di innovazione tecnologica e metodologica in grado di precorrere tendenze e bisogni dei consumatori di domani. a cura degli allievi del Centro Moda Canossa
I
ragazzi che oggi frequentano il primo anno del Centro Moda Canossa si diplomeranno nel 2020 e, se tutto andrà nella direzione in cui stiamo investendo, troveranno un lavoro coerente che li occuperà fino al 2062. È veramente difficile prevedere quali saranno i capi d’abbigliamento del 2062 e ancor di più come questi verranno costruiti, ma se una scuola si pone come obiettivo quello di formare i professionisti di domani non può esimersi dal riflettere su queste sfide. Riflessioni che non possono essere chiuse all’interno delle aule di scuola, ma che devono essere condivise con gli attori del contesto produttivo locale, nazionale e globale. In questa fase di riflessione sul futuro, Confindustria Trento ci ha stimolati con il progetto Tu Sei e ci ha dato un forte impulso all’innovazione grazie al lavoro di Maria Cristina Poletto, concretizzando queste visioni attraverso il contatto con Fondazione Nordest e in particolare candidando il Cmc come unica scuola nel Trentino per il progetto “FabLab a scuola”. Il progetto, che coinvolge anche UniCredit, Roland e Dws, ha permesso di realizzare in alcune scuole pilota quel laboratorio di innovazione tecnologica e metodologica che è un FabLab appunto. Oggi al Cmc abbiamo aperto un FashionFabLab che conta su due stampanti 3d, una dotazione completa di kit Arduino e di sensoristica e congegni wearables per permettere agli studenti di sperimentare quelle lavorazioni che crediamo troveranno applicazione nel futuro, come ad esempio la borsa intelligente che tara la sua illuminazione interna a seconda di quanta luce c’è nell’ambiente, che capisce se il suo peso è sempre lo stesso, con le incisioni personalizzabili
col taglio laser e con un illuminazione esterna a led programmabili. Questo è per ora solo un esercizio tecnico ma raccoglie in sé un enorme potenziale di sviluppo. Nel nostro FashionFabLab mancano ancora alcune strumentazioni importanti: un body scanner, per raccogliere velocemente e con estrema precisione le misure del corpo attorno al quale modellare e personalizzare i capi, e un laser cutter per le incisioni e il taglio rapido. Per l’acquisto di questi strumenti abbiamo deciso di coinvolgere aziende e genitori nel contribuire allo sviluppo del laboratorio attraverso il crowdfunding: dal sito www.fablabascuola.it si può partecipare alla raccolta fondi avendo in cambio simpatici premi. Riportiamo qui l’immagine della borsa realizzata con la stampante 3d: oggetto ideato e progettato dagli allievi del Cmc e realizzato con la collaborazione del FabLab del Muse. Tutto questo nel segno della nuova manifattura italiana che nasce dalla contaminazione fra l’antica tradizione tipica del Made in Italy e i nuovi saperi digitali.
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Casse edili e Durc… solo quelle “Doc” Le sole Casse edili costituite dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative a livello nazionale possono rilasciare il Durc. di Lorenzo Garbari, Segretario Ance Trento
È
l’assenza di una norma di legge che legittimasse il diniego del Ministero del Lavoro di non ammetterla a detto procedimento. Il ragionamento del Consiglio di Stato parte con il sottolineare che le Casse edili sono innanzitutto Enti bilaterali; organismi cioè la cui gestione è affidata ai rappresentanti delle distinte categorie dei datori di lavoro e dei lavoratori. Tale precisa connotazione di bilateralità presuppone pertanto la sussistenza di un certo grado di rappresentatività in capo alle associazioni che vi aderiscono, escludendosi che essa possa indirettamente ed automaticamente desumersi dall’essere semplicemente contemplate da un contratto collettivo nazionale. Specificamente, in base alle norme vigenti, per potersi definire ente bilaterale una Cassa edile L’abilitazione al rilascio del deve essere stata contemplata da un contratto collettivo sottoscritto dalle organizzazioni sindacali Durc è possibile solo nel comparativamente più rappresentative. caso in cui la Cassa edile sia A ciò si aggiunge altresì il requisito della reciprocostituita da Associazioni, sia cità, in base al quale i lavoratori iscritti ad una Cassa devono poter far valere presso detto ente i per la parte datoriale che per contributi, l’anzianità e gli accantonamenti matula parte sindacale stipulanti il rati altrove. Già la Legge n. 109/94 (la cosiddetta Legge Merloni) aveva escluso che il requisito della Ccnl, comparativamente più reciprocità fosse automaticamente ed indistintarappresentative nell’ambito del mente riconoscibile a favore di ciascuna Cassa Edile, richiedendosi invece un accordo tra le orsettore edile. ganizzazioni nazionali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative, poi intervenuto il 18 dicembre 1998. degli atti con i quali il Ministero del Lavoro le La sentenza in esame si sofferma quindi sulla veaveva negato la partecipazione al procedimento rifica circa la sussistenza o meno, in capo alla finalizzato alla stipula, unitamente all’Inps e all’I- Cenai, dei predetti requisiti. nail, della convenzione per il rilascio del Durc. Nello specifico, tale Cassa risulta costituita da OrLa Cenai, nello specifico, lamentava innanzitutto ganizzazioni che, nel settore, non detengono il
un colpo duro quello che il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 2895 depositata il 12 giugno 2015, ha inferto alle Casse edili cosiddette “anomale”. Rigettando il ricorso presentato dalla Cenai, la Cassa Edile Nazionale Artigianato e Industria, contro la sentenza del Tar Lazio n. 5004 del 2014 che le aveva negato la legittimazione a stipulare una convenzione con lnps e Inail propedeutica all’attività di rilascio del Durc, Palazzo Spada sancisce così un principio fondamentale per il settore dell’edilizia da sempre sostenuto dall’Ance. La Cenai, ricorrendo contro la sopraccitata sentenza di primo grado, chiedeva l’annullamento
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requisito della rappresentatività e che non hanno il Ccnl, comparativamente più rappresentative mai sottoscritto il Protocollo del 1998 né altri ac- nell’ambito del settore edile. cordi che impegnano al rispetto della reciprocità. Tale fondamentale principio è stato peraltro sanPalazzo Spada evidenzia pertanto la carenza dei cito dallo stesso Ministero del Lavoro e delle porequisiti e quindi l’impossibilità di inserire la Ce- litiche sociali nella circolare dell’8 giugno scorso nai tra le Casse edili abilitate al rilascio del Durc. contenente le prime indicazioni operative sul Il Consiglio di Stato, in un altro passaggio della Dm 30 gennaio 2015 relativo al Durc “on-line”. sentenza, sancisce un ulteriore principio e cioè Afferma infatti il Ministero che “le Casse edili che la distinzione tra Casse edili, formulata a se- competenti ad attestare la regolarità contributiva conda del grado di rappresentatività comparativa, sono esclusivamente quelle costituite da uno o non solo risponde ad esigenze di ragionevolezza, più associazioni dei datori e dei prestatori di lama è correlata alle delicate funzioni certificative voro stipulanti il contratto collettivo nazionale e che le Casse edili sono chiamate a svolgere nel che siano, per ciascuna parte, comparativamente momento in cui rilasciano, a favore di un’impre- più rappresentative sul piano nazionale, riconosa edile, un’attestazione di regolarità contributiva sciute come tali dal Ministero del lavoro e delle valida anche in relazione alla posizione dell’im- politiche sociali”. presa nei riguardi degli istituti previdenziali e assicurativi Inps e Inail. Interessante anche il passaggio riferito al fatto che la Cenai, come ulteriore motivo d’appello, paventava il pericolo che in capo alle Casse Edili legittimate alla stipula delle convenzioni per il rilascio del Durc si consolidi una posizione di abuso di Ci ha lasciato prematuramente posizione dominante. Andrea Bonvecchio, imprenditore Il Consiglio di Stato chiarisce che non si ravvisatitolare della storica azienda trentina no i presupposti per l’applicazione della norma“Bonvecchio lavorazioni del legno” tiva antitrust in considerazione del fatto che tratfondata nel 1895. tasi di attività non economica svolta dalle Casse Insieme alla sua attività imprendiEdili a titolo gratuito in favore di ciascuna società toriale, di Andrea Bonvecchio va richiedente, oltre all’ulteriore considerazione che le Casse Edili abilitate al rilascio del Durc non anche ricordata la carica umana rappresentano un numerus clausus di soggetti che traspariva anche nell’impeabilitati in via definitiva e la stessa appellante gno profuso nella vita associativa Cenai potrebbe conseguire in futuro i requisiti all’interno di Confindustria Trento, dove ha ricoperto importanti ruoli di rappresentatività la cui carenza le è oggi di di vertice. È stato infatti presidente della Sezione Legno dal 2004 al ostacolo per la stipula della convenzione per il 2012, vicepresidente di sezione dal 2012 al 2014 e per molti anni rilascio del predetto documento. membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione. In definitiva, per le motivazioni sopra evidenziaÈ stato anche presidente del consorzio case in legno “Sofie Veritas”. te, il Consiglio di Stato ha respinto l’appello della Nel ricordare la scomparsa di Andrea Bonvecchio il direttore di Cenai confermando la sentenza di primo grado del Tar Lazio. Confindustria Trento, Roberto Busato, ha affermato: “Ci ha lasciato È chiaro dunque che l’abilitazione al rilascio del un imprenditore che ha dato molto all’Associazione in termini di Durc è possibile solo nel caso in cui la Cassa impegno e collaborazione”. edile sia costituita da Associazioni, sia per la parte datoriale che per la parte sindacale stipulanti
Ricordando… Andrea Bonvecchio
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Come accedere ai fondi europei Si rivela vincente la formula adottata da Assoservizi per consentire alle imprese di accedere ai finanziamenti di Bruxelles. Aderire al percorso è ancora possibile. di Nicolò Andreini, responsabile Area internazionalizzazione
Procede
con successo il percorso di Progettazione europea elaborato da Confindustria Trento e da Assoservizi Srl. Dopo il lancio con il seminario del 27 febbraio, alla presenza di 60 imprenditori e di ospiti del sistema trentino e delle associazioni locali e dei territori limitrofi, il 23-24 giugno si è tenuto il 2° step del percorso: due giorni di formazione e coaching alle imprese dell’industria trentina. Sei aziende hanno partecipato a una giornata di formazione specifica tenuta da Roberta Mancia, formatrice, coach e progettista europea di stanza a Bruxelles, su “La progettazione su fondi a gestione diretta: regole di partecipazione, aspetti legali e finanziari”. L’esperta ha trasmesso i lineamenti dei progetti Horizon 2020, relativo strumento per le Pmi e Cosme, che insieme compongono finanziamenti per oltre 86 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, a vantaggio delle imprese europee che fanno innovazione e che vogliono internazionalizzarsi. Sono stati approfonditi finalità e programmi, ma anche le modalità di costruzione e gestione del Consorzio europeo (quando serve) e del contratto di sovvenzione, gli aspetti metodologici e redazionali della proposta progettuale, fino alle regole finanziarie e alla gestione e rendicontazione del finanziamento. È stata inoltre confermata l’opportunità di integrazione fra i finanziamenti ex Legge n°6/99 della Provincia autonoma di Trento e i fondi europei, sostenendo con i primi il grado variabile di ricerca e innovazione necessario per accedere ai finanziamenti Horizon 2020. Il giorno successivo, ciascuna azienda ha beneficiato di un coaching individuale atto a
valutare l’idea progettuale anticipata alcune settimane prima. L’europrogettista ha potuto quindi fornire valutazioni sulle potenzialità del progetto e indicazioni di specifici bandi o programmi europei a cui ogni impresa potrà partecipare nel prossimo futuro. Ogni azienda ha tratto dal coaching indicazione chiara se la propria idea sia a livello di principio finanziabile dalla Commissione europea, con quali strumenti e programmi, secondo quali procedure e tempistiche e attraverso la partecipazione a quali bandi e call. I riscontri delle imprese sono positivi. Ad esempio, Nicola Fruet, Ad di Nesco Srl, ha evidenziato come la partecipazione al percorso di Europrogettazione gli abbia permesso di comprendere meglio le dinamiche relative alla possibilità di accedere ad un finanziamento europeo diretto. Ha detto: “Il percorso non è semplice, ma se fatto con attenzione e insieme ad un gruppo di aziende qualificate, le opportunità possono essere decisamente interessanti, anche per una piccola impresa come quella che rappresento." Oltre alla possibile organizzazione di ulteriori edizioni di formazione e coaching sulla progettazione europea, l’Associazione e la sua società di servizi rimangono a disposizione per l’attivazione del terzo e ultimo step del percorso: la redazione vera e propria del progetto. In stretta collaborazione con Mancia, una volta selezionato il bando, si procederà alla ricerca dei partner e costituzione del consorzio internazionale e, infine, alla predisposizione della proposta progettuale e presentazione del progetto. Si imparerà, dunque, scrivendo il proprio progetto.
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Good news dalla Gran Bretagna Ottime le possibilità commerciali nel settore food, in special modo biologico, e nel settore vitivinicolo. Le opportunità maggiori dal metalmeccanico e della componentistica per l’edilizia. di Giorgio Zagonel
La
Gran Bretagna, con più di 275 milioni di euro è il quarto mercato per l’export trentino, alle spalle di Usa, Germania e Francia, con una crescita nel 2014 di ben il 29% rispetto al dato del 2013 (dati Istat). Forte di questa positiva crescita, Trentino Export ha organizzato una giornata di incontri individuali con il proprio referente britannico, a cui hanno partecipato otto aziende associate alla Cooperativa. L’interesse dimostrato è stato forte e gli incontri individuali hanno permesso di approfondire le opportunità commerciali di questo mercato, oltre alle migliori pratiche per accedervi in tutta sicurezza. Con il collaudato metodo che ad una prima fase di sondaggi di mercato ed organizzazione di incontri Business to Business, affianca il sostegno alle aziende nella fase post B2b e l’assistenza nello start-up, Trentino Export si propone, quindi, di sostenere, aumentare e consolidare l’export trentino anche verso questa area a noi molto prossima. Fattori positivi per le nostre aziende sono oltre al forte tasso di crescita del prodotto interno lordo britannico che negli ultimi anni si è attestato intorno al 3%, l’importante svalutazione dell’euro sulla sterlina inglese che ha riportato, dopo alcuni anni di difficoltà in questo senso, le produzioni italiane a essere competitive rispetto a quelle dei nostri competitor. Ottime possibilità commerciali ancora inespresse vi sono nel settore food, in special modo biologico, e nel settore vitivinicolo, i britannici da grandi consumatori di birra stanno diventando ottimi apprezzatori di vino. Il settore però prevalente e con maggiori opportunità è quello metal meccanico e della componentistica per l’edilizia. “La Gran Bretagna – ha dichiarato Tony Fowler,
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referente Trentino Export per la Gran Bretagna – è riuscita a superare la crisi economica del 2009 e negli ultimi anni ha avuto una crescita sostenuta e costante del proprio prodotto interno lordo. I dati delle esportazioni trentine illustrano bene l’importanza di questo mercato, ma le opportunità per le piccole e medie imprese italiane sono molteplici ed in vari settori ancora inesplorate. Il Made in Italy è molto apprezzato ed è considerato non a torto sinonimo di alta qualità. Oltre al settore agroalimentare e vitivinicolo, vi sono grandi opportunità per tutto il comparto manifatturiero”. Trentino Export, nella sua strategia di ampliamento dei propri referenti esteri, ha voluto aggiungere questo “tassello” al suo team di professionisti esteri, che copre ormai tutti i maggiori ed emergenti mercati mondiali. Capacità e professionalità al servizio delle piccola e media impresa trentina.
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TRENTINO EXPORT assiste e supporta le piccole e medie imprese nel processo di internazionalizzazione
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interagisce con organismi italiani ed esteri preposti all’internazionalizzazione (ICE, Simest, Finest, Sportelli per l’Internazionalizzazione)
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Nasce il festival della Meteorologia Innovazione e industria nel settore della meteorologia applicata: a Rovereto, tra il 16 e il 17 ottobre, la prima edizione del Festivalmeteorologia, tra conferenze e sessioni espositive. di Lavinia Laiti e Claudio Nidasio, Università di Trento
Gli
appassionati della meteorologia si danno e scientifico, seguito a sua volta dai temi caldi appuntamento a Rovereto il 16 e 17 ottobre 2015 attualmente oggetto di ricerca meteorologica in in occasione della prima edizione del Festival- Italia e nel mondo all’interno di università e cenmeteorologia, evento interamente dedicato a una tri di ricerca internazionali. Alcuni interventi foscienza la cui rilevanza per le nostre attività quo- calizzati sulla comunicazione della meteorologia sui media e nelle scuole, chiuderanno infine il tidiane è sempre più ampiamente riconosciuta. Il Festivalmeteorologia è organizzato dall’Univer- Festival. Ad un programma tanto ambizioso sono sità di Trento con la collaborazione del Comune associati relatori di eccellenza, appartenenti ad di Rovereto e della Fondazione Museo Civico di istituzioni e prestigiosi centri di ricerca nazionali Rovereto. Come spiega il responsabile scientifico ed internazionali, nonché volti noti al pubblico. Dino Zardi, il Festival intende contribuire alla Inoltre, il Festivalmeteorologia vedrà coinvolte diffusione di una cultura meteorologica di base, numerose associazioni di meteo-appassionati e attualmente carente in Italia, ma sempre più ne- saranno proposte attività culturali e didattiche a cessaria per la comprensione della mole di infor- tema. mazioni meteorologiche quotidianamente diffusa Accanto a questo fitto programma, a Palazzo dai mezzi di comunicazione. A Rovereto si in- Piomarta sarà allestita una sezione espositiva contreranno le diverse realtà della meteorologia che ospiterà gli stand di alcune aziende italiane italiana: dagli operatori dei servizi meteorologici, operanti nel campo delle tecnologie e dei servizi sia istituzionali che privati, ai professionisti e alle meteorologi rivolti a settori quali aviazione, naaziende che operano nel settore, dai ricercatori vigazione, attività produttive costiere e off-shore, universitari agli utenti dei servizi e dei prodotti energie rinnovabili e agricoltura. Le aziende dimeteorologici, dagli appassionati di meteorologia sporranno di un momento riservato alla presenfino a docenti e studenti delle scuole di ogni livel- tazione al pubblico della loro offerta di servizi, delle loro attività commerciali e di innovazione. lo e al grande pubblico. Un intenso ciclo di conferenze si articolerà su Il Festivalmeteorologia costituirà quindi un’occaentrambe le giornate del Festivalmeteorologia sione privilegiata di incontro e interazione per presso l’Auditorium Fausto Melotti del Mart. In tutte quelle realtà industriali locali potenzialmenparticolare, il venerdì avranno luogo gli interven- te interessate a ricevere servizi di supporto meteoti dedicati ai servizi meteorologici istituzionali rologico dedicati, come quelle operanti nei settori e privati e ai loro utenti, alle applicazioni del- alimentare ed agricolo, dell’autotrasporto, dell’ela meteorologia per la tutela dell’ambiente, della dilizia, della fornitura di energia, gas e acqua, del salute e della sicurezza pubblica, nonché ai pro- trasporto a fune e degli impianti sciistici, nonché blemi aperti e alle prospettive di sviluppo futuro del turismo. Si tratta indubbiamente di un’oppordi questa scienza. Il sabato invece si aprirà con tunità preziosa per gettare finalmente uno sguaruna panoramica sulle opportunità di formazio- do su un settore nuovo e in grande ascesa, che ne meteorologica in Italia e all’estero, passando promette molteplici applicazioni e interessanti poi all’associazionismo meteorologico amatoriale sviluppi.
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