FEBBRAIO | MARZO 2013 ANNO 54 | N°01
Crescere si può, si deve. Il progetto di Confindustria per l’Italia
Speciale chimica Un settore solido orientato all’export
Aziende
Il premio “La Vedovella” a Printer Trento
Dossier
Il sentiment degli imprenditori trentini sulla congiuntura
Moltiplichiamo le possibilità di successo del vostro progetto d’impresa.
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Confidimpresa Trentino s.c. è una Società Cooperativa per azioni senza scopo di lucro, basata sui principi della mutualità. Nata nel settembre 2007 dalla fusione tra Confidi Trento e Terfidi, importanti realtà locali di trentennale esperienza, è supportata da personale preparato e sempre più aggiornato. Rappresenta oggi una realtà solida e
Interlocutore del sIstema credItIzIo Grazie alle convenzioni con tutto il sistema bancario operante sul territorio provinciale, Confidimpresa Trentino facilita i propri associati nell’accesso al credito tramite il rilascio di garanzie consortili a sostegno di nuovi finanziamenti. L’avvento dell’attuale crisi finanziaria ha portato altresì la Provincia autonoma di Trento ad istituire “il tavolo del credito”, all’interno del quale Confidimpresa Trentino svolge, dalle origini, un ruolo attivo, propositivo e di testimonianza.
capace di coniugare l’esperienza del passato con l’esigenza del cambiamento. Le molteplici novità normative degli ultimi anni ed il coraggio di credere nelle aziende, hanno inciso in maniera profonda nell’organizzazione e nel funzionamento di Confidimpresa Trentino. La società, partendo dalle esigenze del singolo,
consorzIo dI garanzIa L’operatività di Confidimpresa Trentino prevede il rilascio di garanzie a sostegno sia delle linee di credito a breve termine (fidi in conto corrente, linee auto liquidanti, ecc) sia a medio e lungo termine (mutui e leasing). Un’analisi congiunta con l’imprenditore delle sue esigenze finanziarie costituisce il fulcro intorno al quale strutturare l’intervento di Confidimpresa Trentino.
vuole comprendere meglio le problematiche generali, analizzando, costruendo e proponendo varie iniziative che, anche in sinergia alle organizzazioni di categoria, elaborano funzionali proposte di gestione capaci di sostenere le imprese a 360°.
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Interlocutore della ProvIncIa Attraverso la stipula di precise convenzioni, Confidimpresa Trentino si pone come interlocutore della Provincia autonoma di Trento, per conto della quale gestisce il processo di istruttoria ed erogazione di diverse agevolazioni provinciali e di altri molteplici interventi volti allo sviluppo ed al sostegno delle imprese.
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aiutiamo le imprese a crescere, per far crescere il trentino.
sommario
03
editoriale 7
Un progetto per l’Italia
copertina 9
9
copertina
51
Efficienza energetica e fonti rinnovabili
edilizia 53
Nuova sede per Mak Costruzioni
19
Lavesan guarda alla Cina e al Brasile
54
“Tu sei” in progress
21
Innovazione e alleanze nel futuro di Sep
56
Al via il nuovo corso per tecnici meccatronici
internazionalizzazione
57
In rete per “ri-formare le aziende”
24
education
economia
Nuovi orizzonti per l’edilizia trentina
dossier 27
58
Vicino alle imprese nel cambiamento
59
Premiate le imprese ultracentenarie
Le opinioni degli industriali trentini sulla congiuntura
aziende 39
A Printer Trento il premio "La Vedovella"
41
Le regole anticrisi di Sovecar
43
In rete per andare oltreoceano
60 innovazione 64 webook
Assoservizi è anche su Facebook
2013 in crescita per Bilcare Fucine
53 edilizia
58 economia
50
16
45 associazione
54 education
L'immagine di Assoservizi riparte dagli "Artigianelli"
"Un settore solido e vitale"
27 dossier 39 aziende
49
13
13 speciale 24 internazionalizzazione
Per crescere internazionalizzando
Crescere si può, si deve
speciale rubriche
47
innovazione 60
Fbk ed energia, opportunità per le imprese
62
Fbk si presenta a Bonfiglioli
63
La ricerca sull'uva apre nuovi scenari
webook
associazione 45
Focus sul credito
64
Webook
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB-MAR 2013
04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 54 | N. 1 febbraio - marzo 2013
Direttore Responsabile
FEBBRAIO | MARZO 2013
Alessandro Santini
ANNO 54 | N°01
Comitato di Redazione
Crescere si può, si deve. Il progetto di Confindustria per l’Italia
Speciale chimica Un settore solido orientato all’export
Aziende
Il premio “La Vedovella” a Printer Trento
Dossier
Il sentiment degli imprenditori trentini sulla congiuntura
Redazione
Silvia Bruno Primo Bee Direzione, Redazione e Amministrazione
Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 Internet: www.trentinoindustriale.com e-mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it Progetto grafico
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editoriale
07
Un progetto per l’Italia Tornando da Roma per la periodica riunione della Giunta di Confindustria – che ha discusso, condiviso e approvato il progetto del presidente Giorgio Squinzi per rilanciare il sistema Italia – ho provato un senso di grande orgoglio. Un orgoglio legato all’appartenenza al sistema nazionale di Confindustria. Compito di una classe dirigente, oltre a sostenere i propri legittimi interessi, è quello di partecipare allo sviluppo del proprio Paese con proposte percorribili ed efficaci. Ed è esattamente quello che ha fatto Confindustria, l’unica tra le organizzazioni imprenditoriali nazionali ad avere presentato alle forze politiche un piano concreto, pronto per essere attuato. Un piano che, con grande senso di responsabilità, guarda non solo al (pur legittimo) interesse delle imprese, ma a quello dell’intera collettività. “Il progetto Confindustria per l’Italia: crescere si può, si deve” prevede infatti una serie di proposte – riportate in sintesi in questo numero di Trentino Industriale – che individuano anche le fonti di finanziamento e stimano l’impatto sull’economia reale. È un disegno di politica economica basato su pochi ma chiari punti, che interviene sulla spesa pubblica, sul costo del lavoro, sui redditi più bassi, sugli investimenti in infrastrutture e nuove tecnologie, sulla riforma del titolo V della Costituzione e sulla riorganizzazione della Pubblica Amministrazione, solo per citarne alcuni. L’obiettivo è riportare stabilmente in positivo il Pil, fare crescere l’occupazione e il reddito delle famiglie, ridurre il deficit pubblico, contenere l’inflazione. Al momento in cui scrivo manca ancora l’interlocutore, cioè il nuovo Governo. Questo passaggio sarà il primo vero banco di prova per le forze politiche elette: penseranno all’Italia oppure continuerà a prevalere l’interesse particolare? Noi imprenditori appartenenti al Sistema Confindustria non ne facciamo una questione di colore politico, ma piuttosto di senso di responsabilità e di impegno da parte di chi ci rappresenta in Parlamento. A noi stanno a cuore le sorti del nostro Paese, che sono legate a doppio filo con quelle delle sue imprese. Imprese che hanno dimostrato il loro senso di responsabilità portando l’Italia a diventare l’ottava potenza industriale al mondo, nonostante la zavorra che si portano appresso: una burocrazia insostenibile, tempi biblici per la giustizia, costi dell’energia superiori di un terzo a quelli dei partner europei, infrastrutture carenti e inadeguate. Ora chiediamo alla politica lo stesso senso di responsabilità per tenere alta la reputazione internazionale dell’Italia e migliorare la competitività del nostro sistema. Nell’ultimo anno, grazie agli enormi sacrifici affrontati dalle imprese e dalle famiglie, l’Italia è stata tirata fuori dalle secche. Compito del prossimo Governo sarà creare le condizioni necessarie per farle prendere definitivamente il largo. Ma bisogna fare presto.
Paolo Mazzalai
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB-MAR 2013
09 copertina
copertina
Crescere si può, si deve Confindustria presenta il suo progetto per l'Italia: le proposte degli industriali per la prossima legislatura.
"Un
progetto di rilancio economico e sociale - lo definisce Confindustria - dotato di pragmatismo e di visione, che costituirà anche un metro con cui valutare le azioni e i risultati del prossimo Governo". Nel documento sono contenute proposte per gli interventi immediati e per le riforme istituzionali. È un progetto che mobilita 316 miliardi di euro di risorse pubbliche per fare tornare a crescere l'economia italiana. Si calcola un tasso di crescita possibile del 3% del Pil già dal 2017.
Gli obiettivi
stesse e a vantaggio di tutto il Paese. E reagiranno rapidamente, mobilitando tutte le loro forze e capacità, agli stimoli che verranno dalla terapia d’urto e dalle riforme che proponiamo. Metteranno in campo investimenti ed esportazioni, creeranno occupazione e reddito e, quindi, daranno impulso ai consumi. Adesso più che mai hanno bisogno di un Paese che creda in loro e che le sostenga. L’Italia deve uscire dalla crisi e può farlo, ma perché questo accada c’è bisogno di azioni concrete e coraggiose. Per questo, da classe dirigente responsabile, in
La crisi sta lasciando profonde ferite. Dal 2007 la produzione industriale ha perso il 25%, il tasso di disoccupazione è raddoppiato, il reddito per abitante è tornato ai livelli del 1997. È alto il rischio di distruzione della nostra base industriale. È un'emergenza economica e sociale. Dobbiamo riconquistare la crescita, creare lavoro, riconoscere e riaffermare la centralità delle imprese, infondere fiducia negli italiani, restituire ai giovani un futuro di progresso, facendo ripartire subito l’economia e rilanciando l’industria, vera colonna portante del Paese. Servono scelte immediate, forti e coraggiose. Senza queste scelte nei prossimi anni non cresceremo di più dello 0,5% all'anno. L’alternativa è il declino. Non possiamo e non vogliamo accettarlo. Ne va del futuro dei nostri giovani e delle nostre imprese. Dobbiamo tornare a crescere. È un imperativo. È un obiettivo raggiungibile. L’Italia è uno dei grandi paesi industriali, le nostre imprese competono sui mercati globali, hanno fatto molti sforzi e sacrifici per mantenere le posizioni conquistate e guadagnare nuovi mercati. Sanno che possono fare ancora molto, per se
Giorgio Squinzi
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB-MAR 2013
10 copertina
vista dell’imminente tornata elettorale, proponiamo un progetto di ampio respiro, insieme ambizioso e realizzabile, fatto di azioni di rilancio economico e sociale del Paese. Un progetto complesso con proposte serie e obiettivi chiari e quantificati, perché non bastano poche singole misure per risollevare l’Italia e sottrarla alla stagnazione. Questo progetto, che costituisce una vera e propria tabella di marcia fino al 2018, deve riportare il dibattito elettorale sui temi dell’industria e del lavoro, purtroppo trascurati in queste settimane. È un disegno di politica economica, in cui tutte le misure si legano tra loro in modo coerente, e perciò va realizzato nella sua interezza, senza prendere ciò che più piace e trascurare quello che non fa comodo. Ciò vale per il sistema Confindustria, ma ancora di più e soprattutto per chi conduce la campagna elettorale e per chi governerà. È un progetto che appare ambizioso, perché veniamo da una lunga crisi di bassa crescita e di continui rinvii delle decisioni. Ma se c’è stata poca ambizione negli ultimi 20 anni non dobbiamo rinunciare a puntare in alto, a obiettivi che sono alla nostra portata. È ora di voltare pagina. Noi imprenditori per natura siamo ambiziosi e ottimisti, guardiamo al futuro e investiamo per realizzare i nostri progetti. Lo facciamo nelle nostre imprese. Vogliamo che i politici lo facciano per l’Italia intera. È un progetto che non guarda al consenso, ma alla crescita, che dice la verità su quello che serve per il bene del Paese. Per essere di nuovo prospero e padrone del proprio destino e poter così contribuire a costruire un’Europa più forte e unita.
La terapia d'urto L’Italia ha bisogno di una vera e propria terapia d’urto, che deve segnare una forte discontinuità e produrre effetti economici immediati. Dobbiamo rendere nuovamente competitive le nostre imprese, abbattendo i costi e sostenendo gli investimenti. Occorre: dare ossigeno alle imprese con il pagamento immediato di 48 miliardi di debiti commerciali accumulati da Stato ed enti locali,
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB-MAR 2013
che sono debito pubblico occulto; tagliare dell’8% il costo del lavoro nel manifatturiero e cancellare per tutti i settori l’IRAP che grava sull’occupazione; lavorare 40 ore in più all’anno, pagate il doppio perché detassate e decontribuite; ridurre l’IRPEF sui redditi più bassi e aumentare i trasferimenti agli incapienti; aumentare del 50% gli investimenti in infrastrutture; sostenere gli investimenti in ricerca e nuove tecnologie; abbassare il costo dell’energia.
Le risorse Queste misure, se attuate tutte e subito, mobiliteranno 316 miliardi di euro in cinque anni. Come: rendendo efficiente la burocrazia e tagliando e razionalizzando la spesa pubblica; dismettendo e privatizzando una parte del patrimonio pubblico; armonizzando gli oneri sociali; riordinando gli incentivi alle imprese; aumentando del 10% l’anno gli incassi dalla lotta all’evasione fiscale; armonizzando le aliquote ridotte IVA in vista di rimodulazioni in ottica UE e per reperire risorse per ridurre l’IRPEF sui redditi più bassi.
Le riforme A questa terapia si deve necessariamente accompagnare un processo di riforme da avviare contestualmente e senza ritardo, sul quale ci aspettiamo che tutte le forze politiche prendano un impegno, perché è ora di cambiare il volto del Paese. A partire dalle Istituzioni. Abbiamo bisogno di un'Italia veramente liberale, di uno Stato che arretri nel suo perimetro, lasci spazio ad una sana concorrenza dei privati e che per primo applichi la legge, pagando i propri debiti e rispettando i diritti dei cittadini e delle imprese. È necessario: riformare il Titolo V della Costituzione riportando allo Stato le competenze su materie di interesse nazionale e riducendo i livelli di governo, per rendere finalmente gestibile il nostro Paese; riorganizzare la Pubblica Amministrazione, che deve essere al fianco delle imprese e non invece contro di loro; affermare lo stato di diritto, tutelando cittadini e imprese dagli abusi
11 copertina
compiuti da qualunque organo pubblico; ridurre le regole, perché non è con più regole che si rilancia l’economia; semplificare per rimuovere tutti gli ostacoli al fare impresa; rendere effettivamente flessibile il mercato del lavoro; ridurre il peso del fisco sulle imprese e migliorare i rapporti tra i contribuenti e l’Erario. Creare insomma un nuovo contesto, che assecondi le attività delle imprese e non le ostacoli.
Gli effetti economici Con le nostre misure: il tasso di crescita si innalzerà al 3%; il PIL aumenterà in cinque anni di 156 miliardi di euro (al netto dell’inflazione), +2.617 euro per abitante; l’occupazione si espanderà di 1,8 milioni di unità, il tasso di occupazione salirà al 60,6% nel 2018 dal 56,4% del 2013 (+4 punti percentuali) e il tasso di disoccupazione scenderà
all’8,4% dal 12,3% atteso per il 2014; il peso dell’industria tornerà al 20% del valore aggiunto dell’intera economia, dal 16,7% attuale, gli investimenti balzeranno del 55,8% cumulato (+66,4% quelli in macchinari e mezzi di trasporto, +44,7% quelli in costruzioni) e l’export si innalzerà del 39,1%, arrivando al 36,7% del PIL; il reddito medio delle famiglie che vivono di lavoro dipendente nel 2018 sarà più alto di 3.980 euro reali; l’inflazione rimarrà attorno all’1,5%; la produttività aumenterà di quasi l’1% medio all’anno; il deficit pubblico diventerà un consistente surplus, il debito cadrà al 103,7% del PIL, ben sotto il 111,6% richiesto dai patti europei (129,2% nel 2013, compresi 48 miliardi di debiti commerciali della PA alle imprese), la pressione fiscale scenderà dal 45,1% al 42,1% e le spese correnti al netto degli interessi dal 42,9% al 36,9%.
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB-MAR 2013
Moser e Manica. Italiani di razza.
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13 speciale
speciale
"Un settore solido e vitale" Intervista alla presidente della sezione Chimica, gomma e plastica di Confindustria Trento, Marisa Zeni. di SILVIA BRUNO
Presidente
Zeni, potrebbe tracciare un quadro dell’andamento della sezione in Trentino? Anche se le prospettive immediate in generale sono incerte, il settore chimico si conferma comunque un settore solido e vitale. In generale le imprese che sono più orientate all’export o che hanno una presenza produttiva internazionale godono una situazione “priviliegiata” e quindi di condizioni di domanda e di redditività più soddisfacenti. Per le imprese che sono invece rivolte in modo rilevante al mercato interno come le filiali di imprese multinazionali estere, è vincente avere delle partnership con clienti/aziende a forte vocazione esportatrice.
L’internazionalizzazione è una leva vincente per crescere. Le particolari caratteristiche ambientali e geografiche del nostro territorio non hanno impedito che molte delle aziende locali crescessero e diventassero competitive a livello mondiale… È un comparto molto eterogeneo caratterizzato dalla presenza di multinazionali importanti nel settore chimico/gomma e piccole e medie imprese nel settore della lavorazione materie plastiche. Ancora dalla metà degli anni Duemila le aziende del comparto della chimica, della gomma e della plastica hanno affrontato con decisione le sfide di cambiamento e questo ha permesso loro di crescere ed essere competitive nel mondo. foto: Pierluigi Orler
Quali sono gli investimenti in termini di innovazione delle aziende dei tre settori in Trentino? È fondamentale investire in innovazione per rispondere alle esigenze del mercato e questo vale non solo per il settore chimico ma per tutti i settori. In Trentino vi sono strumenti “validi” per quelle aziende che intendono affrontare percorsi in innovazione aziendale. È importante che gli imprenditori condividano questi percorsi. Quanto agli investimenti in termini di internazionalizzazione? Anche in questo caso in Trentino esistono incentivi e aiuti per investire in internazionalizzazione ma non basta. È necessario avere competenze qualificate, prodotti innovativi, margini di redditività soddisfacenti e soprattutto trovare partners validi con cui stabilire rapporti di scambio commerciali e successivamente intraprendere la strada dell’internazionalizzazione produttiva.
Marisa Zeni
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB-MAR 2013
14 speciale
Come si rapporta con la popolazione e con il territorio un tipo di produzione dall’impatto “forte” qual è il caso delle aziende della sezione? Le aziende ad impatto “forte” della nostra sezione hanno sempre lavorato impegnandosi nei confronti di un territorio speciale qual è quello Trentino, rispettando l’ambiente che le circonda ed adottando tutti i sistemi possibili per ridurre qualsiasi tipo di inquinamento durante i processi di lavorazione, salvaguardando la salute dei cittadini ed evitando qualunque inquinamento ecologico. Quali crede siano le condizioni necessarie per la crescita delle aziende trentine dei settori assimilati alla sezione? Cosa si attende, in buona sostanza, dalle politiche industriali ed economiche, dalle istituzioni… Una situazione di crisi e difficoltà, come sono stati
questi 4 anni, è uno stimolo non solo al rinnovamento, ma anche al rafforzamento. Migliorare la qualità e continuare ad investire in innovazione sono processi fondamentali nei settori della chimica, della gomma e della plastica, dove peraltro le aziende trentine hanno da sempre attuato interventi di potenziamento in ricerca e sviluppo. Mi attendo una condivisione tra governo, imprese, sindacati ed opinione pubblica che porti ad un’evoluzione della nostra economia verso direzioni desiderabili sia dal punto di vista economico, che sociale, ambientale e politico. E tutto questo per favorire la crescita dei settori e delle imprese che si dimostrano capaci di competere e che sono dinamiche e sensibili verso i cambiamenti tecnologici, l’innovazione e l’internazionalizzazione.
I numeri della sezione La sezione chimica gomma plastica di Confindustria Trento rappresenta il 4,4% delle aziende associate (con l’8% dei dipendenti). Il settore prevalente è quello chimico con il 45% delle imprese che ricomprende: la farmaceutica e cosmetica, le fibbre chimiche, la chimica organica e inorganica, i colori, le vernici, gli smalti e le cere, mentre le aziende del comparto delle materie plastiche sono il 42% del totale e quello della gomma il 13%. Il settore in Trentino può contare su 36 imprese con 3.155 dipendenti, con un peso percentuale sul totale dell’industria manifatturiera pari, rispettivamente, al 9,5% e al 15% (dati della Camera di Commercio e riferiti alle aziende con oltre 10 dipendenti (*). Anche questo settore, al pari dell’intera struttura industriale locale, è caratterizzato da una prevalenza di aziende piccole o medio piccole: il 75% delle unità locali con il 33% degli occupati è, infatti, ricompresa nella classe 10-100 dipendenti, mentre le aziende con oltre cento dipendenti sono nove (25% del totale) ma, in termini occupazionali, assorbono i due terzi dei dipendenti del settore. Per quanto concerne la proprietà delle aziende va evidenziato come il 64% del totale sia controllato da capitale locale, poco meno del 20% da capitale nazionale, mentre le multinazionali sono sei (il 17%) e occupano circa un quinto del totale della forza lavoro impiegata. Il valore del fatturato per dipendente è pari a 361mila euro ed è nettamente superiore a quello medio del settore manifatturiero (300mila euro). Oltre il 43% del fatturato proviene dalle esportazioni (i dati, di fonte Cciaa sono riferiti al 2010). L’andamento congiunturale del settore ha chiuso il 2012 con un segno leggermente negativo: il fatturato ha subito un decremento dello 0,4% e la produzione è diminuita del 3,7%. Va considerato però che nel biennio precedente (2010/2011) il settore aveva fatto registrare risultati positivi che avevano permesso di recuperare le gravi perdite subite nella fase recessiva, a cavallo fra il 2008 e 2009. (*) Fonte: Cciaa; L’industria in Provincia di Trento, situazione, dicembre 2012
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16 speciale
2013 in crescita per Bilcare Fucine L'appartenenza a un gruppo internazionale e una clientela distribuita in molti paesi consentono all'azienda di Ossana buone performance nonostante la crisi. di Alessandro de Bertolini
Nello
stabilimento di Fucine in val di Sole, nei pressi di Ossana, lavorano 70 persone. “All’interno del Gruppo Bilcare Research, la società – spiega Paolo Marrucci, direttore di stabilimento – fa parte del settore Packaging films solutions per la produzione e commercializzazione di film in materiale plastico per imballo”. Bilcare Fucine Srl (sede in via dell’Artigianato) è specializzata da alcuni anni nella produzione di film rigidi in Pvc/Pe e Pvc, metallizzati e non, destinati all’imballaggio alimentare prevalentemente in atmosfera modificata (Map). “L’esperienza maturata – sottolinea Marrucci – su questa tipologia di produzione, la flessibilità, la qualità dei prodotti e del servizio rivolti a soddisfare le sempre maggiori esigenze del mercato e delle normative internazionali costituiscono dei fondamentali punti di forza. Le certificazioni del sito secondo i principali e più recenti standards relativi a questi mercati sono un ulteriore attestazione”. Il processo di produzione è molto articolato. Il sito della val di Sole dispone delle più moderne tecnologie. “Il processo produttivo – continua Marrucci – consiste nella trasformazione a caldo per calandratura del polivinilcloruro (Pvc), polimero in polvere, al fine di ottenere un film rigido sotto forma di bobine di dimensioni e finiture
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richieste dai clienti. Si comincia con una fase di miscelazione del Pvc con degli additivi specifici per renderlo lavorabile e idoneo alle specifiche richieste per le applicazioni. Dopo la miscelazione il prodotto viene plastificato mediante degli estrusori per passare poi attraverso i cilindri delle calandre che lo trasformano in un film nelle dimensioni di spessore e larghezza richieste. La foglia di Pvc può venire accoppiata con un film di Pe (polietilene) per ottenere il film accoppiato Pvc/Pe, oppure metallizzata per ottenere film per imballo dall’aspetto superficiale metallico. I film metallizzati trovano anch’essi applicazione per l’imballo alimentare”. L’appartenenza al Gruppo Bilcare Research, i campi applicativi del prodotto e i mercati di riferimento dell’azienda fanno di Bilcare Fucine Srl una realtà che dialoga con l’Europa e con il mondo. “Il Gruppo Bilcare – prosegue – ha siti produttivi in Europa, Asia e Stati Uniti. È organizzato in tre divisioni: Bilcare solutions, Global clinical supplies, Bilcare technologies. La divisione Bilcare solutions si articola al suo interno in quattro businesses: Pharma packaging innovations, Specialty films solution, Cards solutions, Packaging films solutions. Il sito di Fucine fa parte del business Packaging films solutions. Bilcare solutions pro-
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duce e commercializza film estrusi e calandrati e Ma il fatto di essere presenti prevalentemente in rappresenta uno dei maggiori attori nel mercato Francia e Inghilterra ha permesso di risentire in mondiale della produzione di film e foglie per misura inferiore del livello di crisi in Italia. L’apimballo farmaceutico, film per stampa e decora- partenenza a un gruppo internazionale consente zione, film termoretraibili per imballi e capsule, inoltre di utilizzare il know-how e le sinergie fra film per carte di credito e business card, film per le varie strutture, sia in termini tecnologici che di imballo alimentare e non”. Inevitabile, quindi, un risorse umane”. forte orientamento all’export. “Per Bilcare Fucine Srl – sottolinea – il mercato principale è quello europeo (soprattutto Francia e Inghilterra). L’export costituisce oltre l’85%. Il film di Pvc/Pe viene Il Gruppo Bilcare ha siti venduto alle industrie alimentari che lo utilizzano produttivi in Europa, Asia e per il confezionamento di alimenti dopo averlo termoformato su appositi impianti in forme di Stati Uniti. Per Bilcare Fucine Srl contenitori desiderati”. il mercato principale è quello All’attuale compagine societaria si è giunti dopo ripetuti cambiamenti. “Lo stabilimento in val di europeo (soprattutto Francia e Sole – riprende Marrucci – è stato costruito nella Inghilterra). metà degli anni Settanta. Nel 1978 è stato acquistato dal Gruppo Caleppio di Settala e ha assunto la denominazione di Caleppiovinil Spa, che ha mantenuto fino al 2005. Nel 1988 è stato acquistato La posizione delocalizzata in val di Sole non coal 100% dal Gruppo Solvay. Nel 2005 è stato acqui- stituisce in questo senso un problema, anche se stato dal Gruppo inglese Ineos. E nel 2010 la so- presenta delle criticità. “Viabilità e posizione geocietà è stata acquisita dal Gruppo indiano Bilcare grafica – spiega – non sono delle difficoltà. QualResearch, di cui attualmente fa parte, costituendo che problema è rappresentato invece dai costi la società Bilcare Fucine Srl”. Complessivamente il energetici: l’area non è servita dalla rete metano”. Gruppo occupa nel mondo oltre 1.300 dipendenti. Il 2012 si è chiuso per Bilcare Fucine Srl con un La rete di rapporti internazionale all’interno della fatturato di 29 milioni di euro. “Per il 2013 le prequale si inserisce Bilcare Fucine Srl rappresenta la visioni sono in leggero aumento”. Per il futuro, gli migliore strategia contro la crisi. “Il settore in cui “investimenti – conclude – sono mirati all’ottimizoperiamo – dice Marrucci – risulta in linea con zazione della capacità produttiva e del mantenila crisi economica europea. Stimabile in un -4 %. mento della competitività”.
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Lavesan guarda alla Cina e al Brasile Attiva dal 1976 nel comparto della lavorazione della vetroresina, Lavesan guarda alla Cina e mantiene i livelli occupazionali, puntando a incrementare il fatturato estero.
“I nostri
punti di forza si possono identificare nella costante e tempestiva assistenza tecnica abbinata con un'organizzazione logistica, improntate a una immediata analisi delle priorità nei confronti della clientela, tale da snellire e soddisfare al massimo le richieste di mercato. Grazie a questi principi siamo riusciti fino oggi a superare le innumerevoli vicissitudini dettate dal protrarsi del negativo andamento economico internazionale”. Gianfranco Passerini, settore dell’amministrazione, spiega così quali sono le strategie che hanno permesso a Lavesan Srl di affrontare la crisi economica. L’azienda di Brentonico (con sede nella omonima località Lavesan), è specializzata nel comparto delle lavorazioni della vetroresina nei suoi molteplici campi applicativi: serbatoistico, navale, tubazioni petrolifere, giostre e parchi divertimento, camper e nautica, ferroviario, trasporto stradale in atmosfera controllata, piscine, edile e marmo rinfor-
zato, eolico e vari altri manufatti in vetroresina. “L’abbinamento delle fibre di vetro alla gamma dei prodotti Lavesan – continua Passerini – suscita un positivo riscontro con un buon incremento del portafoglio clienti. L’attività di tessitura e accoppiamento fibre di vetro (compositi e stuoie), costituisce pertanto un'essenziale implementazione al settore miscelazione resine, ristrutturato e ampliato nel 2002”. Fondata alla metà degli anni '70, l’azienda compirà tra non molto quarant’anni. “La costituzione storica della ditta Lavesan – racconta Passerini – risale al 1976, quando, mediante l’acquisto di un capannone precedentemente adibito alla lavorazione del Marmo giallo di Castione, si avviava l’attività di produzione vernici e materiali affini, quali smalti, pitture e prodotti per l’isolamento di celle frigorifere, destinati principalmente al settore industriale”. A quasi quarant’anni dalla nascita, il cuore
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dell’azienda rimane a Brentonico. “L’attività produttiva e amministrativa – dice Passerini – è svolta presso la sede di Brentonico. Mentre per esigenze logistiche sono state attivate due unità locali adibite a magazzino/deposito, una a Chizzola di Ala (solamente come deposito) e una a Forlì (dove un collaboratore cura la distribuzione dei nostri prodotti nelle zone del centro Italia)”. Negli ultimi quindici anni l’impresa ha saputo ritagliarsi uno spazio anche all’estero. “Con i nostri prodotti siamo già presenti in Russia, Romania, Spagna, Francia, Germania e Albania. Ma si stanno ora perfezionando dei rapporti di collaborazione commerciale con altri partners per una distribuzione più capillare, sia a livello comunitario che extracomunitario (Brasile e Cina), dove si dovrebbero concretizzare positivi sviluppi atti a incrementare l’export”. Valore, quello dell’export, che per il 2012 “si è attestato sul 16% rispetto al totale del volume d’affari”. Alla Lavesan lavorano oggi oltre trenta dipendenti. Un numero che non ha subito variazioni, nonostante la crisi dei mercati. “Nel corso dell’ultimo decennio – spiega Passerini – a parte la battuta d’arresto del 2009 dovuta all’andamento generale dei mercati nazionali e internazionali, possiamo evidenziare l’incremento del volume d’affari ma principalmente l’incremento dell’organico. Il 31 dicembre 2000 si chiude con un fatturato di poco superiore agli 11 milioni di euro, impiegando 25 addetti. Il 31 dicembre 2007 prestano la propria opera ben 34 dipendenti e
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il volume d’affari raggiunge i 19 milioni. Il 2009 segna purtroppo l’inizio di un difficile periodo a livello internazionale e per la nostra azienda. Ma aver potuto mantenere fino a ora invariato il livello occupazionale e aver chiuso il 2012 a quasi 15 milioni di euro il volume d’affari, costituisce per noi fattore di grande soddisfazione”. Il 2012 è stato in questo senso un anno importante. “Per quanto riguarda l’attività di ricerca, nel corso del 2012 – sottolinea – abbiamo rilevato l’intera attività di un'azienda nostra concorrente con sede a Modena, che, a causa della crisi, ha dovuto cessare la propria produzione. Si stanno inoltre predisponendo dei rapporti di collaborazione con personale altamente specializzato. Tali risorse costituiscono un valido presupposto per la messa a punto di nuove produzioni, sempre inerenti il nostro campo di applicazione, ma con caratteristiche innovative sia dal punto di vista tecnico che ambientale”. Alcuni obiettivi e strategie orientano infine gli investimenti per il futuro. “In particolare – conclude – si intende puntare, per i settori navale e aereonautico, su resine che raggiungano una resistenza al fuoco di classificazione HL-3, secondo la normativa europea di riferimento Ts En 45545. Nella nostra attuale produzione siamo già in grado di soddisfare il livello HL-2. Un secondo obiettivo mira alla progettazione di adesivi in cui una buona percentuale delle materie prime sia di origine vegetale e quindi rinnovabile, con caratteristiche paragonabili a quelli convenzionali”. (adb)
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Innovazione e alleanze nel futuro di Sep L’azienda di Volano “dà materia alle idee” inseguendo standard qualitativi sempre più rigorosi e grazie a un progetto di rete d'impresa punta a prodotti innovativi.
Alla Sep
di Volano si apre così il 2013: “Due nuovi prodotti per il settore coperture industriali. Nuovi prodotti per la riqualificazione e la ristrutturazione di vecchi edifici industriali (progetto Rinnova e Urban mimesis). E stiamo lavorando su un progetto di rete”. A questo si aggiunga la forte convinzione di puntare su mercati esteri, non soltanto europei: “La crisi c’è per tutti in particolar modo in Italia e in Europa. Stiamo lavorando pertanto a progetti di internazionalizzazione in Sudafrica e in estremo oriente”. Tiziana Carella, titolare assieme alla sorella Simonetta della Sep di Volano, fotografa così a inizio 2013 l’azienda di famiglia, impegnata da molti anni nella realizzazione di soluzioni architettoniche trasparenti o colorate in policarbonato al 100%. “Produciamo pannelli in policarbonato e Pvc – prosegue – per edilizia industriale. Facciate di
capannoni industriali, rivestimenti, coperture, divisorie e altro. Al cliente garantiamo il servizio completo dalla progettazione alla posa in opera”. I settori di riferimento sono “in generale l’edilizia industriale, il do it yourself e da qualche tempo ci dedichiamo anche all’interior”. I clienti Sep sono grossisti e rivenditori, serramentisti, prefabbricatori, installatori, coperturisti e costruttori non soltanto dall’Italia ma da vari paesi esteri. Alle richieste che giungono in azienda, Sep risponde con un ufficio tecnico altamente specializzato per ogni fase di progettazione e realizzazione del prodotto fino alla definizione del più piccolo dettaglio. Risolvendo le problematiche di attuazione di ogni singolo progetto, Sep fornisce anche sistemi d’incastro innovativi e brevettati, leggerezza e maneggevolezza del materiale per un montaggio facile e rapido, adattabile a ogni
In queste pagine, due recenti realizzazioni di Sep
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tipologia e dimensione di pannello o punto luce. L’azienda di Volano “dà materia alle idee”; questa la filosofia d’impresa. Che significa “produrre per realizzare le idee di chi progetta”. Soluzioni su misura, quindi, a 360 gradi per rispondere alle richieste della committenza inseguendo standard qualitativi sempre più rigorosi. “Nostra eccellenza – continua Tiziana – è l’uso di materiali 100% alta qualità. Il policarbonato è un materiale molto elastico e trasparente. Mentre l’uso di rigenerati o di prodotti di bassa qualità può influire negativamente sulla resistenza del prodotto”. L’obiettivo della qualità è perseguito in azienda in tutti i profili dell’organizzazione, della produzione e del rapporto con il cliente. Questi principi sono garantiti dall’adeguamento alle norme della certificazione Iso 9001:2000 sulla qualità del prodotto e del servizio, dall’attenzione a soddisfare il cliente (sia sui prodotti sia sui servizi erogati), dallo sviluppo di prodotti innovativi e tecnologicamente all’avanguardia, dalla definizione periodica di obiettivi e programmi in diversi ambiti, dalla prevenzione da qualsiasi forma di inquinamento ambientale nel rispetto dei requisiti di legge, dal miglioramento continuo delle prestazioni in materia di qualità (marcatura CE e servizio tecnico), dall’informazione, formazione, sensibilizzazione e coinvolgimento dei dipendenti, del personale e dei fornitori sull’importanza della “politica per la qualità”. Nello stabilimento di Volano, oggi Sep conta 22 persone. Nonostante le difficoltà in economia e in finanza presenti sui mercati di tutto il mondo, Sep ha sentito la crisi ma non ha diminuito
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il numero di dipendenti, che nel 2009 registrava una quindicina di collaboratori. “La crisi si è fatta sentire anche da noi – precisa Tiziana – e abbiamo chiuso con un 20% in meno. Le previsioni per il 2013 non sono troppo ottimistiche. Se manterremo i livelli attuali saremo soddisfatti. Per quanto riguarda ricerca e sviluppo, abbiamo qualche progetto cui ci dedicheremo non appena sarà operativa la rete di impresa che stiamo preparando”. Nel 1972 Sep nasceva per iniziativa di Francesco Carella, al timone dell’azienda fino a pochi anni fa. “Nel 1980 - spiega Tiziana - entrai a far parte della compagine sociale. Qualche anno dopo giunse anche mia sorella Simonetta. Leader di mercato con i pannelli componibili in Pvc, Sep si è specializzata nel 1990 in una nuova gamma produttiva all’avanguardia: i pannelli alveolari in policarbonato. Ciò ha permesso di ottenere importanti risultati in Italia e all’estero. I prodotti di alta qualità, un servizio volto sempre alla soddisfazione del cliente e un’efficienza organizzativa frutto di una struttura aziendale flessibile e dinamica hanno consentito all’azienda di acquisire un ruolo di primo piano nel mercato interno e una presenza di crescente livello in quello internazionale”. A distanza di 40 anni dalla fondazione, il 2013 sarà per Sep anche l’anno della comunicazione. “L’azienda sta rinnovando tutto il marketing strategico - conclude Tiziana - modificando profondamente le dinamiche di comunicazione. L’obiettivo rimane quello di ‘portarè il cliente in azienda e renderlo partecipe nella creazione di nuovi prodotti e servizi”. (adb)
Buon segno.
È il segno del gruppo Marangoni. Uno dei pochi al mondo a gestire tutte le attività connesse all’intero ciclo di vita del pneumatico: dai macchinari per l’industria del pneumatico alle gomme per usi industriali, dalla produzione di pneumatici nuovi ai ricostruiti, dai sistemi per la ricostruzione alla distribuzione. È il segno di un’azienda in movimento verso il futuro, continuamente alla ricerca di materiali e tecnologie all’avanguardia. È segno di un grande rispetto per l’ambiente che si concretizza nell’impegno per il recupero dell’energia attraverso lo smaltimento. Ecco perché, se sulla vostra strada c’è Marangoni, è sempre un buon segno.
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Internazionalizzazione
Internazionalizzazione
Nuovi orizzonti per l’edilizia trentina Trentino Export potenzia i legami con il Nord Africa, anche grazie a una nuova antenna a Casablanca. di Giorgio Zagonel
Dal
16 al 20 dicembre 2012, nel quadro del Nel comparto delle costruzioni, nel paese più progetto di penetrazione commerciale nei pa- occidentale del Maghreb, sono in atto e in via di esi del Nord Africa intrapreso da Trentino Ex- promozione grandi progetti di edilizia abitativa port, Simone Filippi di Tassullo Materiali Spa e turistica, nonché un forte impegno nell’ime Stefan Ties, consulente commerciale del con- plementazione e nell’ammodernamento della sorzio export di Palazzo Stella, hanno saggiato rete infrastrutturale (strade, autostrade, nuove le potenzialità del mercato delle costruzioni in linee ferroviarie, ampliamento e adeguamento dei principali aeroporti), nel settore energetico Marocco. Durante la loro missione hanno incontrato vari (costruzione di 2 nuove grandi dighe e di 10 meimprenditori marocchini del settore edile grazie dio-piccole per far fronte al fabbisogno idrico ad incontri business to business personalizza- energetico) e dell’habitat sociale (il risanamento ti organizzati da Trentino Export e dalla sua delle principali città). nuova antenna presente a Casablanca, Giorgio “Trentino Export – ha dichiarato Marco Stenico, che ne è presidente – è da tempo attento e Frantini. Il Marocco è un mercato in continua crescita, sensibile allo sviluppo dei rapporti con i Paesi che ha risentito in minima parte della difficile dell’area mediterranea e il Marocco rappresenta crisi internazionale rimanendo molto probabil- un interlocutore interessante per le nostre immente il Paese a livello, sociale, politico ed eco- prese. È importante quindi moltiplicare occasioni come queste, che mirano ad approfondire la nomico più stabile dell’area. conoscenza del mercato marocchino e a creare, per le nostre aziende associate, possibilità di penetrazione commerciale, sfruttando tutte le opportunità che esso offre”. Un Nord Africa quindi sempre più vicino quello non solo del Marocco, ma anche di Algeria, Tunisia Libia ed Egitto, non solo da un punto di vista geografico, ma ora anche in termini di opportunità economiche e commerciali. L’export delle imprese trentine in Nord Africa nel 2011 è stato di soli 41,5 milioni di euro (pari all’1,35% del Trentino sul totale mondiale – fonte Istat) e le potenzialità di crescita sono molto grandi e più che evidenti. Nell’ultimo anno Trentino Export nel quadro del suo progetto di sostegno all’export trentino ha poi operato con successo anche in Algeria e in Egitto accompagnando, tramite i propri
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referenti in loco, con progetti di penetrazione commerciale personalizzati: Vender Legnami Srl, Isocold Italia Srl, Eurostandard Spa ed Aicad Srl. Anche se nell’ultimo anno in questi paesi vi sono state e vi sono tensioni politiche e sociali, i riscontri sono stati molto buoni e i trend di ripresa, specie per l’Egitto, promettenti. Infine dopo un periodo di preparazione che ha visto una prima missione imprenditoriale trentina a Tripoli dal 20 al 24 maggio 2012 composta dalle aziende Premetal Spa ed Edilferro Srl, e in seguito un incoming di imprenditori libici in Trentino nel settembre del 2012, con i primi giorni di febbraio è partito ufficialmente il progetto Pro.Lib. Con questo progetto Trentino Export ha creato un desk permanente a Tripoli, gestito direttamente in loco dal referente della cooperativa Abdul Fattah Gshaish, per quattro aziende trentine del settore edile: Adige Bitumi Spa, Benedetti Srl, Premetal Spa e Sea Spa. A Tripoli e Bengasi sono in fase di preparazione numerosi progetti che porteranno una forte domanda di materiali e attrezzature, e la ricostruzione di ogni settore produttivo e sociale
comporta l’acquisto di beni e servizi praticamente di ogni tipo e spesso in grandi quantità. I settori di maggiore interesse riguardano: costruzioni, energia elettrica, infrastrutture e trasporti, telecomunicazioni, impianti idrici, oil e gas, sanità, agricoltura, beni durevoli e di largo consumo. Un paese in fermento come la Libia necessita di una presenza strutturata e costante per le aziende che hanno intenzione di rivolgere il loro export verso questo Paese, che copra anche la fase del post vendita. Dopo gli ottimi risultati ottenuti con questo modus operandi in Brasile, l’intenzione di Trentino Export è quella di esportare il modello brasiliano anche nella nuova Libia del post Gheddafi. Trentino Export, da ormai 38 anni sinonimo di sostegno alle piccole e medie imprese trentine sui mercati internazionali, come negli anni passati punta ad allargare sempre più l’orizzonte commerciale delle aziende trentine. Grazie all’impegno della cooperativa export di Palazzo Stella e delle sue aziende, Trentino e Nord Africa si avvicinano, utilità ed interesse sono reciproci.
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FEB-MAR/2013
a cura di: Primo Bee Silvia Oliva Alessandro Santini
sommario
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Indagine semestrale sul “sentiment” delle imprese
I. In sintesi II. Il quadro congiunturale generale 1. L’attuale fase economica 2. L’evoluzione a breve dell’economia 3. Le performance attuali delle imprese 4. L’indice di soddisfazione 5. Le performance a breve 6. L’indice di ottimismo
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In sintesi Dall’indagine “Le opinioni degli industriali trentini sulla congiuntura” relativa al secondo semestre del 2012, svolta nello scorso mese di gennaio, da Confindustria Trento in collaborazione con la Fondazione Nord Est e il sostegno di Mediocredito Trentino Alto Adige, emerge un sentiment ancora caratterizzato da un prevalere di giudizi di flessione e dalla quasi totale assenza di quelli di crescita, fatta eccezione per l’economia mondiale. La pesantezza della fase congiunturale che sta attraversando il sistema economico locale è evidenziata, in modo inequivocabile, dal fatto che quasi il 75% degli imprenditori del “panel” valuta in flessione il trend dell’economia locale, ma, soprattutto, dalla constatazione che solo il 2% ha espresso giudizi di una seppur lieve crescita. Con riferimento gli altri ambiti
territoriali considerati, gli imprenditori trentini che hanno partecipato all’indagine, esprimono valutazioni negative con riferimento all’economia del Nord Est e, in particolare, per quanto concerne quella italiana. Solo per l’economia mondiale i giudizi indicano un andamento di crescita. Le previsioni circa l’andamento congiunturale per i prossimi mesi non lasciano intravedere significative indicazioni di miglioramento. Le attese di crescita rimangono nettamente inferiori, non solo a quelle di flessione, ma, anche, a quelle di stazionarietà. Solo per l’economia internazionale emerge fiducia per ulteriori, possibili, miglioramenti o per una riconferma del favorevole trend riscontrato nel secondo semestre 2012. La difficile situazione dell’andamento economico generale,
trova conferma anche nelle valutazioni riferite ai risultati conseguiti dai singoli parametri aziendali considerati. I giudizi negativi, infatti, risultano nettamente superiori a quelli positivi ma, rispetto alla precedente rilevazione, il loro differenziale si è ulteriormente ampliato. A soffrire maggiormente sono le difficoltà riscontrate nei livelli di produzione, nella consistenza del portafoglio ordini e nel grado di utilizzo degli impianti. Anche l’outlook relativo ai risultati aziendali per i prossimi mesi, è ancora contraddistinto da notevoli elementi di instabilità. Pur in un contesto che vede prevalere nettamente aspettative di stazionarietà o meglio di riconferma delle non certo positive performance del secondo semestre dello scorso anno, emerge come le attese negative siano superiori a quelle di segno opposto, con l’unica eccezione delle vendite all’estero.
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Il quadro congiunturale generale
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Economia italiana in recessione
L’economia italiana si trova immersa in una nuova fase recessiva, la seconda dall’inizio della crisi del 2008, che si protrae interrottamente da ben sei trimestri. Secondo i dati di preconsuntivo del Centro Studi Confindustria, il 2012 si è chiuso con una contrazione del Pil pari al 2,1% . Per l’anno in corso, le previsioni sono per un ulteriore decremento, anche se più contenuto (-1,1%) e solo nel 2014 la nostra economia dovrebbe tornare a segnare variazioni leggermente positive (+0,6%).
Consumi delle famiglie in contrazione ...
La spesa delle famiglie, dopo la sostanziale stagnazione nel 2011, è diminuita del 3,2% nel 2012 e anche per quest’anno le attese sono per una diminuzione stimata nell’1,4%. Questo andamento è da imputare principalmente alla riduzione del reddito reale disponibile, alla restrizione dei prestiti e all’aumento del risparmio precauzionale.
... e anche gli investimenti
Gli investimenti fissi lordi, dopo la già netta contrazione dello scorso anno (-8,2%), dovrebbero subire, nella media del 2013, un’ulteriore riduzione, seppure molto più contenuta (-1,8%), per segnare un recupero pari all’1,4% nel 2014. Nel complesso gli investimenti alla fine del prossimo anno saranno inferiori di 23 punti percentuali rispetto al 2007, una diminuzione che agisce negativamente sul potenziale di crescita e sulla produttività del nostro sistema economico.
Cala la produzione ...
La produzione dell’industria italiana, tra il 2011 e il 2012, è diminuita mediamente del 6,2% e la distanza dal picco pre-crisi dell’aprile 2008 risulta pari a 24,9 punti percentuali. In particolare, al calo dell’attività delle imprese manifatturiere, al quale ha contribuito in maniera significativa la riduzione dei consumi interni, ha fatto riscontro un andamento ancor peggiore del settore delle costruzioni con una contrazione dell’attività che
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si protrae ininterrottamente dal febbraio 2008.
... e anche l’occupazione
Le condizioni del mercato del lavoro italiano restano preoccupanti: il Centro Studi Confindustria stima che l’occupazione, dopo il lieve incremento registrato nel 2011 (+0,1%), sia diminuita dell’1,2% del 2012 mentre la previsione per il 2013 lascia presupporre una contrazione dello 0,6%. Solo sul finire del prossimo anno le variazioni torneranno positive con una crescita media annua pari allo 0,1%. Comunque a fine 2014 il numero di occupati (ULA) è stimato in calo di 1,4 milioni rispetto a inizio 2008, poco meno del 6%. L’arretramento in corso dei livelli produttivi colpisce soprattutto l’occupazione nell’industria in senso stretto, che nel periodo compreso tra il 2008 e la prima metà del 2012, ha registrato un calo del 14,2%; divario occupazionale che rappresenta oltre la metà di quello registrato nell’intera economia e riflette la caduta ancor più ampia del valore aggiunto del settore (-15,2% nello stesso periodo). Il tasso di disoccupazione ha raggiunto, a fine 2012, l’11,1% della forza lavoro e per il 2013 è atteso attestarsi al 12,2%.
Rallentano le esportazioni
Le esportazioni di beni e servizi sono cresciute dello 0,6% nel 2012, mentre per il 2013 le previsioni del Centro Studi Confindustria indicano un aumento dell’1,2% e solo per il prossimo
anno è atteso un ritorno su sentieri di crescita più sostenuti (2,8%). La debole performance delle esportazioni italiane nel 2012 ha risentito del fatto che la crescita delle vendite sui mercati extra-UE ha contribuito per 1,1 punti percentuali alla variazione complessiva, ma è riuscita a compensare solo parzialmente l’apporto negativo (-2 punti percentuali) derivante dalla contrazione dell’export verso i mercati dell’Unione Europea. Le importazioni, invece, sono diminuite di ben il 7,4% nel 2012 e sono destinate a contrarsi di un ulteriore 1% nella media dell‘anno in corso. Il crollo delle importazioni è frutto della debolezza della domanda interna di beni di consumo da parte delle famiglie, a causa della caduta del reddito disponibile e dei beni intermedi e di investimento da parte delle imprese, che hanno rivisto al ribasso i piani di produzione a fronte del calo dei margini e dell’aumento dell’incertezza sull’evolversi del trend congiunturale.
Credito scarso e costoso
Secondo il Centro Studi Confindustria il credito erogato alle imprese italiane è in netto calo: tra l’ottobre 2011 e il settembre 2012 si è registrata una contrazione media mensile pari allo 0,3%. Sempre più aziende faticano a ottenere prestiti bancari e molte altre hanno smesso di chiederli, a fronte di tassi d’interesse troppo alti, determinando conseguentemente un calo degli investimenti e dell’operatività delle imprese.
(*) Fonte: Centro Studi Confindustria, Scenari economici, dicembre 2012; Congiuntura flash, gennaio 2013
Consuntivi e previsini del Centro Studi Confindustria per l’Italia dicembre 2012 Prodotto interno lordo Consumi delle famiglie residenti Investimenti fissi lordi Esportazioni di beni e servizi Importazioni di beni e servizi Saldo commerciale 1 Occupazione totale Tasso di disoccupazione 2 Prezzi al consumo Retribuzioni totale economia 3 Saldo primario della P.A. 4 Indebitamento della P.A. 4 Debito della P.A. 4
2011 0,4 0,2 -1,9 5,6 0,4 -1,1 0,1 8,4 2,8 1,4 1,0 3,9 120,1
2012 -2,1 -3,2 -8,2 0,6 -7,4 0,8 -1,2 10,6 3,1 1,2 2,9 2,3 125,9
2013 -1,1 -1,4 -1,8 1,2 -1,0 1,8 -0,6 11,8 1,8 1,0 3,6 1,9 126,7
2014 0,6 0,3 1,4 2,8 2,1 2,0 0,1 12,4 1,6 1,3 3,7 1,8 125,4
1 Fob-fob, valori in percenutale del PIL; 2 valori percentuali; 3 per addetto; 4 valori in percentuale del PIL. Fonte: elaborazione e stime CSC su dati ISTAT e Banca d'Italia
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1. L’attuale fase economica I giudizi che esprimono gli imprenditori trentini circa il trend congiunturale del secondo semestre 2012, evidenziano una situazione congiunturale ancora caratterizzata da una netta prevalenza di valutazioni di flessione e dalla quasi totale assenza di quelle di crescita, fatta eccezione per il contesto mondiale (graf. 1). Quello delineato è, in altri termini, un “sentiment” che conferma, nella sostanza, il deterioramento del ciclo, già emerso nella rilevazione riferita alla prima metà dello scorso anno e che, solo in modo del tutto marginale, risente delle prevalenti opinioni di ripresa attribuite all’economia mondiale.
l’1% indica un miglioramento. Va sottolineato che è dal secondo semestre del 2007 che il saldo fra giudizi di flessione e di crescita si colloca in territorio negativo. Per quanto riguarda, invece, il contesto mondiale, gli imprenditori trentini hanno riscontrato un sensibile miglioramento: valutazioni di crescita sono espresse dal 57% del campione (erano
il 33% nella precedente indagine) mentre quelle di flessione scendono di circa dieci punti percentuali (dal 28% precedente all’attuale 18%) (graf. 1 e graf. 2). Questo determina un netto recupero dell’indice crescita flessione che passa dai +4,5 punti del primo semestre 2012 agli attuali 39,6 punti. I giudizi di stazionarietà si attestano, come nella precedente indagine, al 25%.
GRAFICO 1 Giudizi sull’attuale fase economica trentina Trentino Nord Est Italia Mondo
Infatti, il perdurare di una prevalente fase di difficoltà del ciclo congiunturale non solo è evidenziato dal fatto che oltre tre imprenditori su quattro (75%) valutano in flessione il trend dell’economia locale., ma soprattutto dalla constatazione che solo il 2% degli intervistati ha espresso valutazioni di crescita e che le opinioni di stazionarietà (23%). risultano comunque contenute (graf. 2). Negativi sono anche i pareri espressi dagli imprenditori trentini relativamente alla situazione economica del Nord-Est. Infatti, oltre il 72% delle valutazioni sono di flessione e quelle di stabilità sono quasi il 26%. Solo il 2% ha riscontrato qualche segnale di crescita.
0%
20%
in flessione
40%
60%
sostanzialmente stabile
80%
100%
in crescita
Fonte: Fondazione Nord Est (n. casi 102)
GRAFICO 2 Giudizi sull’attuale fase economica trentina. Confronto tra rilevazioni I trim. 2005 II trim. 2005 III trim. 2005 IV trim. 2005 I sem. 2006 II sem. 2006 I sem. 2007 II sem. 2007 I sem. 2008 II sem. 2008 I sem. 2009 II sem. 2009 I sem. 2010
Ancora una volta, però, il numero maggiore di giudizi negativi è attribuito, dal “panel” trentino, all’andamento dell’economia italiana. L’88% degli intervistati, infatti, esprime un giudizio di flessione e l’11% indica una sostanziale stabilità, mentre solo
II sem. 2010 I sem. 2011 II sem. 2011 I sem. 2012 II sem. 2012 0%
20%
in flessione
40%
60%
sostanzialmente stabile
80%
100%
in crescita
Fonte: Fondazione Nord Est (n. casi 102)
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2. L’evoluzione a breve dell’economia Non lasciano spazio a significativi segnali di miglioramento nemmeno le previsioni espresse dagli imprenditori trentini circa l’andamento del trend congiunturale per i prossimi sei mesi. Le attese di crescita, che non si discostano da quelle formulate a metà dello scorso anno, rimangono, infatti, nettamente inferiori, non solo a quelle di flessione, ma anche a quelle di stazionarietà. Solo per l’economia internazionale il “panel” esprime una prevalente fiducia sulla capacità di confermare i miglioramenti riscontrati nel secondo semestre 2012 (graf. 3). In particolare, le aspettative riferite all’economia trentina sono
ancora di flessione per oltre la metà del campione (53%) e per il 39% confermano il negativo andamento in atto. Solo l’8% si attende un qualche possibile segnale di ripresa. Non dissimili sono le previsioni formulate per quanto concerne l’area del Nord-Est. Il 52% degli imprenditori del “panel”, infatti, propende per una ulteriore rallentamento del ciclo, il 38% per una sostanziale stazionarietà e il 10% intravede una possibile ripresa. Un pessimismo ancora più diffuso caratterizza le previsioni circa l’evolversi del trend congiunturale nazionale: il 64% del cam-
pione si esprime, infatti, per un ulteriore rallentamento e il 30% indica una evoluzione caratterizzata da sostanziale stabilità. Un possibile lieve miglioramento è atteso dal 6% degli imprenditori del “panel”. Come accennato dianzi, una connotazione improntata a maggior ottimismo assume l’outlook riferito all’economia internazionale, per la quale le attese di crescita si attestano al 53% e quelle che indicano una riconferma del positivo trend riscontrato nella seconda metà dello scorso anno si attestano al 30%. Diciassette imprenditori su cento si aspettano, invece, un rallentamento anche per l’economia mondiale.
GRAFICO 3 Andamento previsto per l’economia nei prossimi sei mesi
Trentino Nord Est
Italia Mondo
0%
20%
in flessione Fonte: Fondazione Nord Est (n. casi 102)
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40%
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sostanzialmente stabile
100%
80%
in crescita
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3. Le performance attuali delle imprese La difficile situazione espressa dal “panel” degli imprenditori trentini circa l’andamento economico generale nella seconda metà del 2012, trova conferma anche nelle valutazioni riferite ai risultati conseguiti a livello aziendale dai singoli parametri considerati. I giudizi negativi, infatti, non solo risultano nettamente superiori a quelli positivi ma, rispetto alla precedente rilevazione, il differenziale si è ulteriormente ampliato (graf. 4). In particolare l’indicatore relativo ai livelli produttivi continua a deteriorarsi: il saldo fra giudizi negativi (48%) e quelli positivi (15%) si attesta a -33 punti, con un peggioramento di oltre undici punti rispetto alla precedente rilevazione e, comunque, si configura come il terzo peggior risultato dall’inizio della fase recessiva del 2008. Ad attenuare, seppur leggermente, tale valutazione è la considerazione che il 37% del campione ritiene la produzione su livelli normali. È sul fronte degli ordini però che viene segnalata la situazione più difficile. Le valutazioni negative si attestano, infatti, al 55%, in aumento rispetto al già preoccupante dato rilevato nel primo semestre 2012. Contestualmente i giudizi positivi e quelli di “normalità” si confermano, rispettivamente, al 16% e al 29%. La valutazione espressa sul grado di utilizzo degli impianti è strettamente correlata a quella della produzione e degli ordini: oltre la metà degli imprenditori trentini del “panel” (51%) ritiene, infatti, permangano margini inutilizzati di capacità produttiva. L’utilizzo degli impianti è, invece, considerato nella norma dal 44% del campione, mentre solo l’11% lo considera su livelli ottimali. Il giudizio sulle vendite all’estero evidenzia, dopo due consecutivi semestri di miglioramento, un cambiamento di segno in quanto le valutazioni negative (29%) superano, seppur in misura contenuta, quelle positive (28%). La maggio-
ranza delle valutazioni evidenzia, tuttavia, un trend ancora dominato da una sostanziale stabilità (43%).
contrazione e solo il 6% un aumento. Il relativo saldo (-25 punti) risulta essere il peggiore degli ultimi quattro anni.
Anche con riferimento all’occupazione gli imprenditori trentini esprimono un’indicazione in sensibile peggioramento. Infatti, a fronte del 62% che dichiara di aver mantenuto inalterati i livelli occupazionali, il 31% indica una
Il livello delle scorte è ritenuto “normale” dal 64% del panel, mentre l’11% lo valuta adeguato ai potenziali fabbisogni. Il restante 25% considera, invece, l’attuale giacenza di prodotti finiti inadeguati al fabbisogno.
GRAFICO 4 Giudizi sugli attuali livelli di alcuni parametri aziendali Produzione Ordini Occupazione Vendite all’estero Utilizzo degli impianti Giacenza prodotti finiti
0%
20%
negativo
40%
60%
80%
normale
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Fonte: Fondazione Nord Est (n. casi 102)
GRAFICO 5 Giudizi sui livelli di produzione. Confronto tra rilevazioni I trimestre 2005 II trimestre 2005 III trimestre 2005 IV trimestre 2005 I semestre 2006 II semestre 2006 I semestre 2007 II semestre 2007 I semestre 2008 II semestre 2008 I semestre 2009 II semestre 2009 I semestre 2010 II semestre 2010 I semestre 2011 II semestre 2011 I semestre 2012 II semestre 2012 0%
20%
negativo
40%
60%
normale
80%
100%
positivo
Fonte: Fondazione Nord Est (n. casi 102)
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4. L’indice di soddisfazione(*)
GRAFICO 6 Indice di soddisfazione. Confronto tra rilevazioni
Le aggregazioni delle valutazioni espresse dagli imprenditori trentini del “panel” sui singoli parametri aziendali, sintetizzate nell’“indice di soddisfazione”, fanno emergere in modo evidente un sentiment che vede prevalere nettamente percezioni negative. Infatti, il numero di “insoddisfatti” (43%) risulta pressoché doppio di quello dei “soddisfatti” (22%), mentre poco più di un terzo del campione si pone in una posizione di equidistanza tra i due estremi (graf. 6).
I trimestre 2005 II trimestre 2005 III trimestre 2005 IV trimestre 2005 I semestre 2006 II semestre 2006 I semestre 2007 II semestre 2007 I semestre 2008 II semestre 2008 I semestre 2009 II semestre 2009 I semestre 2010 II semestre 2010 I semestre 2011 II semestre 2011 I semestre 2012 II semestre 2012 20%
0%
40%
insoddisfatti
60%
neutri
80%
100%
soddisfatti
Fonte: Fondazione Nord Est (n. casi 102)
5. Le performance a breve La prima parte del 2013, secondo le previsioni espresse dagli imprenditori trentini che hanno partecipato all’indagine, sarà ancora contraddistinta da notevoli elementi di instabilità. Pur in un contesto che vede prevalere nettamente, per i singoli parametri aziendali, attese di stazionarietà, o meglio la riconferma dei non certo positivi risultati del secondo semestre, emerge come le aspettative negative siano superiori a quelle di segno opposto, con l’unica eccezione delle vendite all’estero (graf. 7).
rano quelle di un possibile incremento (15%). La scarsa fiducia manifestata nei confronti di una ripresa della produzione e degli ordini si riflette negativamente anche sull’evoluzione a breve del grado di utilizzo degli impianti: il 58% del campione propende per una sostanziale stabilità e il 33% si attende una ulteriore flessione dell’utilizzo della capacità produttiva. Solo il 9% intravede un miglioramento. L’occupazione nelle attese degli impren-
Il livello della produzione dovrebbe rimanere stabile, sui bassi livelli del secondo semestre 2012 per la metà del campione, Produzione il 35% si esprime, invece, per una contraOrdini zione e solo il 15% ritiene possibile una Occupazione evoluzione positiva. Vendita
ditori trentini del campione dovrebbe rimanere sostanzialmente inalterata anche nei prossimi mesi (63%), nonostante le previsioni di un possibile calo (32%) superino nettamente quelle di aumento (5%). Maggior ottimismo viene, invece, espresso circa le prospettive riferite all’andamento delle esportazioni. Le previsioni positive (29%) superano quelle negative (20%), mentre il 51% del “panel” si attende un andamento in linea con quello registrato nella seconda metà del 2012.
GRAFICO 7 Andamento previsto di alcuni parametri aziendali nei prossimi tre mesi
all’estero
Anche con riferimento agli ordini il 50% Utilizzo degli impianti del “panel” non si attende sostanziali cambiamenti, mentre le preoccupazioni per una nuova contrazione (35%) supe(*)
0%
20%
negativo
40%
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positivo
Fonte: Fondazione Nord Est (n. casi 102)
INDICE DI SODDISFAZIONE - L'indice di soddisfazione è costruito a partire dai sei quesiti che misurano il livello di soddisfazione su diversi aspetti che riguardano l'impresa (produzione, ordini, occupazione, vendite all'estero, utilizzo degli impianti, giacenze prodotti finiti). Alle modalità delle sei variabili sono stati assegnati i seguenti valori: -1 = "Molto negativo" o "Negativo"; 0 = "Normale" o "Non risponde"; +1 = "Molto positivo" o "Positivo". Sommando assieme le sei variabili si ottiene un indice che varia da -6 (soddisfazione minima) a +6 (soddisfazione massima). I rispondenti sono stati successivamente divisi in 5 gruppi, in base al valore assunto dall'indice costruito: "Molto insoddisfatti" (da -6 a -4); "Insoddisfatti" (da -3 a -2); "Neutri" (da -1 a +1); "Soddisfatti" (da +2 a +3); "Molto soddisfatti" (da +4 a +6).
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6. L’indice di ottimismo(*) Dall’analisi dell’indice di “ottimismo” (graf. 8) – sintesi delle previsioni sulle performance aziendali – emerge ancora un risultato che
vede prevalere situazioni di pessimismo (35%) rispetto a quelle di ottimismo (29%), anche se queste ultime segnano un leggero incre-
mento rispetto alla precedente indagine (26%). Le posizione di attesa circa l’andamento dei prossimi mesi sono, invece, pari al 36%.
GRAFICO 8 Indice di ottimismo
I trimestre 2005 II trimestre 2005 III trimestre 2005 IV trimestre 2005 I semestre 2006 II semestre 2006 I semestre 2007 II semestre 2007 I semestre 2008 II semestre 2008 I semestre 2009 II semestre 2009 I semestre 2010 II semestre 2010 I semestre 2011 II semestre 2011 I semestre 2012 II semestre 2012
0%
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pessimisti
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ottimisti
Fonte: Fondazione Nord Est (n. casi 102)
(*)
INDICE DI OTTIMISMO - L'indice di ottimismo è costruito a partire dai cinque quesiti che rilevano le aspettative su alcune voci che riguardano l'impresa (produzione, ordini, occupazione, vendite all'estero, utilizzo degli impianti). Alle modalità delle cinque variabili sono stati assegnati i seguenti valori: -1 = "In diminuzione"; 0 = "Stazionario" o "Non risponde"; +1 = "In crescita". Sommando assieme le cinque variabili si ottiene un indice che varia da -5 (livello massimo di pessimismo) a +5 (livello massimo di ottimismo). Gli intervistati sono stati successivamente divisi in 5 gruppi, in base al valore assunto dall'indice costruito: "Molto pessimisti" (da -5 a -3); "Pessimisti" (da -2 a -1); "Attendisti" (0); "Ottimisti" (da +1 a +2); "Molto ottimisti" (da +3 a +5).
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è una Società di
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A Printer Trento il premio "La Vedovella" Il prestigioso riconoscimento è stato conferito all’azienda che investe “con coraggio le proprie risorse sulla tecnologia applicata, la formazione, la legatoria”.
Guidata
da 33 anni di continua ascesa dai due soci fondatori Dario Martinelli e Gianni Girardi coadiuvati da uno staff tecnico-amministrativo di notevole livello, Printer Trento Srl ha da poco ottenuto “l’oscar per l’editoria italiana”. L’azienda trentina – oltre 150 dipendenti tra stampa e legatoria più un discreto indotto – si è aggiudicata il premio “La Vedovella 2012” per la categoria “Industria grafica dell’anno” con questa motivazione: “Printer Trento è un’azienda che opera con successo in una nicchia di grande prestigio – il libro d’arte – e che ha saputo nell’ultimo difficile anno puntare con coraggio le proprie risorse sulla tecnologia applicata, la formazione, la legatoria. In sintonia con le esigenze dei più prestigiosi editori europei, l’azienda trentina ha fatto della ricerca il suo punto di forza nella consapevolezza che il libro d’arte, sempre più, deve essere, esso stesso, un’opera d’arte”. Una soddisfazione e un risultato importante, per l’azienda di Martinelli, che produce da trent’anni ogni tipo di servizio sulla carta stampata, dal documento digitale al prodotto finito, principalmente nelle aree dei musei, libri d’arte e architettura. “La notizia ci è giunta gli inizi dello scorso ottobre – racconta Susanna Geier, direttore commerciale di Printer Trento – mentre eravamo alla Fiera del libro di Francoforte. Prima di allora non era trapelato nulla. Non ce lo aspettavamo e abbiamo reagito con una certa incredulità. Poi la soddisfazione”. La cerimonia di consegna si è svolta il 9 novembre scorso nella cornice della sala Collina presso la sede del Sole 24 Ore, a Milano. Erano presenti circa 250 ospiti. Tra questi i principali imprenditori del settore della carta stampata. Il premio Vedovella è il riconoscimento più im-
portante dell’editoria in Italia. Anche all’estero gode di buona notorietà. Giunto alla ventesima edizione, assegna gli oscar italiani della stampa (industria grafica, cartotecnica e converting). Nato nel 1987 a Milano, il premio è stato organizzato tutti gli anni fino al 2010, quando, a causa della crisi, è stato sospeso. L’edizione del 2012 ha coinciso quindi con l’anno del rilancio, sia per l’introduzione di nuove categorie del premio, sia per il prestigio degli imprenditori e delle aziende che hanno ottenuto i riconoscimenti. Le categorie presenti quest’anno erano dieci, con altrettanti vincitori: imprenditrice dell’anno, imprenditore dell’anno, best label printer, best cartotecnica, best converter, best nobilitazioni e supporti speciali, best web to print, best green printer, best cross media e industria grafica dell’anno. Tra le dieci, proprio quest’ultima – attribuita a Printer Trento Srl – è considerata tra quelle di maggior valenza. “Il premio – continua Geier – è molto noto nel mondo dell’editoria e sarà sicuramente utile per farci conoscere ulteriormente in Italia e per promuovere la nostra immagine. Ne siamo orgogliosi. Il 14 settembre 2006 siamo stati il primo stampatore italiano a conseguire la certificazione Fsc (Forest stewardship council). Successivamente siamo stati il primo stampatore in Europa continentale a ottenere la certificazione Carbon trust per la gestione delle emissioni di Co2. Riteniamo che anche questo abbia contribuito a orientare la scelta dei giurati per l’attribuzione del premio Vedovella”. Alcuni anni fa, Printer Trento ha orientato la propria produzione verso un mercato di nicchia. Scelta impegnativa e non priva di rischi, ha consentito all’azienda di specializzarsi nel settore dell’arte, facendosi conoscere ben oltre i confi-
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ni provinciali e nazionali. “Abbiamo deciso di puntare – prosegue Geier – sui volumi destinati ai musei e al mondo delle collezioni d’arte. L’editoria sta vivendo un momento di crisi. Perciò abbiamo privilegiato un tipo di mercato dove c’è ancora spazio. Un settore di eccellenza: il libro d’arte”. Strategia, questa, che ha dato ottimi risultati soprattutto all’estero. “Oltre il 95% del no-
Premiata a Toronto la soluzione innovativa di Sws Engineering Spa È stato assegnato alla Sws Engineering Spa il premio per l’innovazione tecnologica dell’anno nell’ambito dell’International tunnelling Awards 2012. L’impresa trentina associata a Confindustria Trento, che si era qualificata per due categorie - “Technical Innovation of the year “e “Environmental Initiative of the Year” - è stata premiata a Toronto per il progetto che prevede l’impiego dell’argilla espansa nello scavo meccanizzato di gallerie profonde: soluzione che ha dimostrato di assicurare un incremento di performance, durabilità e sicurezza.
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stro fatturato – prosegue – è ottenuto attraverso clienti esteri. Principalmente in Germania, poi in Inghilterra, Olanda, Belgio, Francia e Paesi scandinavi. Abbiamo un’agenzia di rappresentanti per il mercato del Regno Unito, per il Belgio, per il Nord Europa e per l’Olanda. Mentre gestiamo direttamente dall’Italia il mercato tedesco”. A Trento, lo stabilimento dell’azienda conta su uno staff di oltre 50 persone. Si trovano qui gli uffici commerciale, tecnico e amministrativo, i reparti di prestampa, stampa offset e digitale, i magazzini per la carta e le aree per l'archiviazione e lo stoccaggio conto terzi di prodotto finito. “Per il lavoro di legatoria e finissaggi vari – conclude Geier – è stata stipulata alcuni anni fa una joint venture societaria con la legatoria Igf di Aldeno, guidata dall’azionista di maggioranza Fulvio Baldo, con la quale, oltre a un importante salto di investimenti, si è concordata una stretta collaborazione per risultati di qualità e inserimento in mercati internazionali importanti. Negli ultimi mesi l’azienda ha sostenuto grossi investimenti nella formazione del personale, nella ricerca, in nuove tecnologie e nello sviluppo informatico in-house di nuovi software per la razionalizzazione dei processi produttivi e delle intercomunicazioni”. (adb)
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Le regole anticrisi di Sovecar Giglioli: “Iniziamo l’anno consapevoli delle difficoltà che ancora ci accompagneranno, ma con qualche motivo di ragionevole ottimismo e con un'incrollabile determinazione a voler portare la nostra azienda al di là del guado”.
Due citazioni.
“Non è la specie più forte che sopravvive né la più intelligente, ma quella più ricettiva ai cambiamenti”: Charles Darwin. “Il pessimista vede difficoltà in ogni opportunità, l’ottimista vede opportunità in ogni difficoltà”: Winston Churchill. Incorniciate e bene in vista, sono tra le prime cose che si notano sulla scrivania di Enrico Giglioli, amministratore del Gruppo Sovecar assieme al figlio Marco. Entrambe rappresentano i principi fondanti della filosofia aziendale. Su questi, cioè sulla diversificazione e sull’ottimismo, Giglioli ha basato la sua attività iniziata in Trentino nel 1982. Nell’azienda dei Giglioli i dipendenti sono oggi una quarantina. Il Gruppo Sovecar – 11.500 metri quadrati di superficie suddivisi tra la sede di Trento (5.500 metri) e quella di Rovereto (6.000 metri) a cui si aggiungono i due show-room di Bolzano e Trento – si articola in diversi settori: carrelli elevatori (commercio e assistenza), il marchio Italnolo (per il noleggio di attrezzatura generalista per il lavoro fai da te per privati e aziende), il marchio Climacenter (che si occupa di climatizzazione di ambienti, allargandosi a nuove attività nel settore della green economy).
In particolare questo ultimo sta caratterizzando le scelte presenti e future dell’azienda. “Questa – spiega Enrico Giglioli – è la novità maggiore. Siamo diventati attori importanti e stimati nel mondo della green economy. Ciò significa: impianti fotovoltaici, impianti solari termici, pompe di ca-
Nel settore della green economy Sovecar propone soluzioni chiavi in mano, a partire dall'assistenza prestata ai clienti per l'ottenimento dei contributi sugli investimenti. lore geotermiche e a scambio aria-acqua, caldaie a pellet o a cippato, microcogeneratori e cogeneratori a biomassa o a metano. In questi settori, più sviluppati in Alto Adige e nei paesi del Nord che non in Trentino e nelle altre regioni d’Italia, noi siamo assolutamente all’avanguardia. Sono frontiere nuove e attualissime all’interno delle quali ci sappiamo muovere bene. I nostri partners sono i marchi leader in Europa. Siamo in grado di proporre soluzioni innovative, altamente affidabili ed economicamente vantaggiose. Proponiamo soluzioni chiavi in mano, iniziando dall’assistenza prestata ai nostri clienti per l’ottenimento dei contributi sugli investimenti nei settori dell’efficienza energetica (legge provinciale n. 6 e bando n. 2/2012 Fesr)”. Puntare sulla green economy significa anche af-
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frontare la crisi dei mercati economici e finanziari volgendo lo sguardo ai settori in crescita. Nonostante lo scenario globale e la contrazione economica, Sovecar reagisce con nuovi investimenti. “Pur in presenza di un momento difficile – sottolinea infatti Giglioli – abbiamo ritenuto importante investire in molte direzioni. Primo, con l’aggiornamento del parco macchine del settore Italnolo. Abbiamo sostituito alcuni mezzi a rischio di obsolescenza o non più idonei con altri di ultima generazione al fine di aumentare l’offerta e di raggiungere nuove fasce di clientela. Secondo, la
L'azienda sfida la crisi puntando sull'aggiornamento e la formazione, stringendo prestigiose alleanze e operando nuove assunzioni. pubblicità. Essendo il ‘passaparola’ non più sufficientemente in grado di alimentare le vendite, abbiamo investito in pubblicità per non perdere contatto con il mercato. Terzo, con l’assunzione di nuovo personale tecnico dotato delle competenze necessarie per affrontare con successo i nuovi mercati ai quali ci stiamo affacciando. Quarto, con la formazione del personale. É nostro obiet-
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tivo aumentare le abilità e il coinvolgimento dei dipendenti e mettere i nostri tecnici/commerciali in condizione di gestire con elevate capacità professionali le nuove e complesse tecnologie. Quinto, e più importante, con la ricerca e la selezione di nuovi partners e di nuove tecnologie nel settore della green economy e del risparmio energetico. Questo, al fine di raggiungere una fascia sempre più vasta di clienti per soddisfare le ultime richieste del mercato non solo nel settore delle energie rinnovabili ma anche in quello della cogenerazione”. A fondamento di questi investimenti troviamo l’esperienza imprenditoriale della famiglia Giglioli, il loro ottimismo e la solidità dell’azienda. Così Sovecar inizia il 2013 con molte aspettative. “Iniziamo l’anno – conclude – consapevoli delle difficoltà che ancora ci aspettano e che ci accompagneranno, ma con qualche motivo di ragionevole ottimismo e con una incrollabile determinazione a voler portare la nostra azienda al di là del guado. I motivi di ottimismo sono molti. Iniziamo l’anno con un importante portafoglio ordini da evadere. In passato, mai come ora. Queste commesse sono state raccolte nelle ultime settimane di dicembre. E abbiamo ancora parecchia carne al fuoco. Abbiamo inoltre allacciato importanti accordi commerciali con le più importanti aziende (spesso tedesche) produttrici di macchinari innovativi nel settore della cogenerazione. Sempre più spesso, infine, raccogliamo manifestazioni di apprezzamento da parte della nostra clientela e di stima e di fiducia da parte dei fornitori”. (adb)
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In rete per andare oltreoceano Dall’intesa di Arcese Spa, Chimar Spa e Ventana Serra Spa, una proposta integrata per acquisire nuovi mercati.
Si chiama
“Scinet”, che è l’acronimo di “Supply chain integrator network”, ed è la rete d’impresa formalizzata alla fine dello scorso anno dal colosso trentino della logistica e delle spedizioni Arcese Spa insieme alla modenese Chimar Spa, specializzata in imballaggi industriali, e alla brianzola Ventana Serra Spa, azienda del Gruppo Arcese specializzata in spedizioni marittime e aeree internazionali. L’intesa è stata sottoscritta alla fine dello scorso anno con l’obiettivo di istituire un centro di eccellenza che sia punto di riferimento internazionale: il servizio integra le attività di imballaggio (dal packaging al confezionamento), di logistica e di spedizione. Inoltre, ci si propone di sviluppare attività commerciali comuni, quali ad esempio la partecipazione alle fiere e l’innesco di progetti di internazionalizzazione. All’interno del comitato di gestione, Arcese sarà rappresentata dal direttore Road Freight Giancarlo Bergianti, Chimar da Giovanni e Marco Arletti, Ventana Serra da Mauro Audisio. “La sinergia tra gli attori coinvolti crea valore per tutti - spiega Bergianti - perché rappresenta anche una preziosa occasione per condividere esperienze e conoscenze, per confrontarci e stimolarci a crescere, diventando sempre più competitivi”.
Il nuovo network promette infatti di conquistare, agli attori dell’intesa, nuovi clienti e nuove commesse, particolarmente nei mercati esteri: “Intraprendiamo con entusiasmo questa nuova avventura - conclude Bergianti - con l’ambiziosa ma realistica intenzione di diventare leader europeo del settore, continuando costantemente a sviluppare competenze nella progettazione di imballi industriali e nella logistica aggregata”. (sb)
È Arcese “Il logistico dell’anno” Alla fine dello scorso anno Arcese si è aggiudicata anche il riconoscimento più prestigioso del settore: Assologistica, Euromerci e Assologistica Cultura e Formazione hanno conferito il premio “Il logistico dell’anno” per la categoria ambiente al progetto “Mettete dei fiori nei vostri motori”, adottato dal gruppo trentino grazie alla collaborazione con l’impresa Landi Ranzo, che ha messo a punto un innovativo sistema di alimentazione in grado di convertire motori diesel in motori a gas. La tecnologia scelta consente di ridurre le emissioni nocive; allo stesso tempo garantisce un sensibile risparmio sui costi del carburante. “Siamo fieri ed emozionati per aver ottenuto un premio così importante, che riconosce il valore della nostra strategia green per promuovere una logistica sempre più ecosostenibile e rispettosa dell’ambiente – ha detto Alfonso Eletto, Business Development Manager della divisione Logistics Solutions -. È anche il riconoscimento della capacità di innovazione di Arcese: un impegno che ci accompagna da sempre verso lo sviluppo di processi innovativi e tecnologie all’avanguardia, al fine di soddisfare e spesso anticipare le esigenze di qualità ed efficienza richieste dal cliente”.
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44 informazione pubblicitaria
S-peek: il rating a portata di tutti Trieste, 19 febbraio 2013. mo-
informazioni economiche e le valu-
oltre alle informazioni precedenti,
deFinance (www.modefinance.com),
tazioni di modeFinance relative ad
anche i principali dati finanziari
società triestina specializzata
una determinata azienda. Una volta
relativi agli ultimi tre anni di attività
nell’emissione di rating per l’analisi,
individuata l’azienda, si possono
dell’azienda.
la valutazione economico-finanziaria
visualizzare le informazioni con tre
Una novità assoluta introdotta da
e la gestione del rischio di credito,
diversi livelli di approfondimento:
s-peek è la Personal Experience:
presenta s-peek (www.s-peek.com),
un livello basic, gratuito, che forni-
oltre al rating tradizionale derivante
la prima piattaforma web e mobi-
sce un giudizio generico sullo stato
dall’analisi dei dati economici,
le che permette di consultare in
di salute economica dell’azienda
s-peek fornisce una piattaforma
maniera semplice ed economica
attraverso un sistema intuitivo che
dove gli utenti possono scam-
il rating, il fido commerciale e le
prevede una segnaletica verde,
biare informazioni e notizie su
principali informazioni finanziarie
gialla o rossa basata sulla valuta-
una determinata società. I fruitori
relative ad un’azienda. Attraverso
zione di modeFinance, un secondo
dell’applicazione hanno la possibili-
l’applicazione gli utenti avranno la
livello che permette di visualizzare
tà di lasciare un proprio commento
possibilità di visualizzare i dati eco-
il rating MORE di modeFinance,
(Personal Experience) sulla scheda
nomici di oltre 20 milioni di aziende
il fido commerciale, l’andamen-
dell’azienda e i commenti sono
direttamente dal proprio computer
to qualitativo dei debiti totali, la
visualizzabili gratuitamente e costi-
e dai propri dispositivi mobili.
redditività e il confronto settoriale
tuiscono un ulteriore elemento di
Con s-peek, utilizzabile gratuita-
della società; e infine un terzo
informazione e analisi che prescin-
mente, è possibile consultare le
livello che permette di visualizzare,
de dal rating finanziario.
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Focus sul credito Nelle ultime settimane Confindustria Trento ha promosso una serie di incontri nell’ambito del programma di formazione e informazione sul credito.
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di PIERANGELO BALDO, responsabile Area economia d'impresa di Confindustria Trento
Da sinistra: Andrea Seraglio, Marilena Segnana e Alessandro Benedetti
Con due
seminari caratterizzati da un'elevata partecipazione delle imprese si è concluso il ciclo di incontri che l’Associazione ha voluto dedicare alle varie tematiche relative al credito. Nel corso del mese di dicembre si è affrontato il tema “Accesso al credito: come presentare azienda, business e fabbisogno finanziario”. Con l’ausilio dell’Università di Trento, di qualificati professionisti e di Confidimpresa si è focalizzata la tematica del credito dal punto di vista della gestione dei progetti e dell’attività aziendale, per proporre un modello rappresentativo dell’azienda più idoneo a soddisfare gli standard di valutazione utilizzati dal mondo bancario. Dopo il saluto del presidente della Piccola Industria Alessandro Benedetti e un’ampia introduzione al tema svolta da Michele Iori, presidente dell’Associazione Nazionale Tributaristi Italiani per la Sezione Trentino Alto Adige, Luca Erzegovesi, professore ordinario di Finanza Aziendale dell’Università di Trento, con alcuni collaboratori,
ha affrontato con una rappresentazione realistica e simulando le situazioni che un’azienda incontra quando si trova coinvolta in difficoltà creditizie, il difficile percorso per superare la crisi di liquidità e proseguire l’attività. Nel contempo ha richiamato le ragioni di fondo che hanno determinato la stretta creditizia e l’attuale difficile momento per il sistema economico. Sergio Anzelini, direttore di Confidimpresa Trentino, ha portato una testimonianza diretta e rappresentato il momento difficile per le imprese dal suo osservatorio di quotidiano contatto con gli operatori economici. Michele Meneghini, infine, di Studio Impresa Dottori Commercialisti Associati, ha presentato un innovativo strumento per accompagnare progetti di risanamento o di superamento di patologie aziendali e per rifocalizzare la realtà dell’azienda in modo che possa rapportarsi in maniera più efficace nel confronto con gli istituti di credito. A fine gennaio si è poi svolto l’incontro finale del
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ciclo con un affondo sugli strumenti per gestire la crisi di impresa e i rapporti finanziari con clienti e fornitori. Grazie alla qualificata presenza di Marilena Segnana, dottore commercialista dello Studium Professionisti Associati e di Andrea Seraglio Forti, avvocato di Trento, sono state illustrate dettagliatamente le azioni percorribili per la tutela giudiziale ed il recupero dei crediti. Nell’affrontare le diverse misure previste dall’ordinamento si è approfondito anche il nuovo approccio alla crisi di impresa in relazione alla riforma della Legge Fallimentare ed al Decreto Sviluppo, con la presentazione dei diversi istitu-
ti e strumenti di gestione di una crisi aziendale alternativi al fallimento, con le diverse forme di concordato preventivo, compreso quello in continuità aziendale, che può consentire la prosecuzione dell’attività dell’impresa. Inoltre sono state illustrate anche le nuove procedure dell’accordo di ristrutturazione dei debiti e del piano attestato, anch’essi finalizzati al proseguimento dell’attività dell’azienda in situazione di difficoltà ma non ancora in stato di insolvenza. L’articolato dibattito che ha chiuso la serata ha evidenziato l’ampia casistica di situazioni che possono vedere interessate aziende, anche in assenza di responsabilità diretta propria, ma coinvolte a seguito di difficoltà della clientela.
Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo, ospite di Confindustria Trento La crisi che negli ultimi anni ha colpito il sistema produttivo italiano ha fatto emergere una situazione differenziata tra aziende che hanno saputo reagire e imprese che faticano a confermarsi sui mercati di riferimento. Ma quali scelte strategiche possono determinare il successo delle imprese sui mercati nazionali e internazionali? Se ne è discusso martedì 5 febbraio a Palazzo Stella in un incontro organizzato da Confindustria Trento in collaborazione con Banca di Trento e Bolzano dal titolo “L’Italia a due velocità. Come avere successo in un’economia a bassa crescita". Dopo i saluti dei presidenti, Paolo Mazzalai per l’Associazione industriali e Mario Marangoni per Btb, il tema è stato approfondito da Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo, che ha tracciato gli scenari economici di riferimento per le imprese per il 2013. Le conclusioni del dibattito, moderato dal direttore di Confindustria Trento Roberto Busato, sono state affidate a Nicola Calabrò, direttore generale Btb.
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Per crescere internazionalizzando Dagli incentivi provinciali alle opportunità offerte dai paesi dell’area Bric, una sintesi dei quattro incontri organizzati tra dicembre e i primi giorni di febbraio a Palazzo Stella.
Da sinistra: Giancarlo Bianchi, Diego Ipprio, Roberto Busato e Piergiorgio Gigli
Sono BEN
quattro incontri organizzati tra dicembre e inizio febbraio dall’Associazione nell’ambito del ciclo “Focus sui processi di internazionalizzazione”. Il 6 dicembre sono stati presentati i “Nuovi incentivi adottati dalla Provincia autonoma di Trento” per accompagnare le imprese nell’indispensabile processo di internazionalizzazione. Dopo l’introduzione del presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai, che ha ribadito come il tema internazionalizzazione costituisca una priorità nell’azione dell’Associazione, che verrà ampiamente affrontata nel corso di tutto l’anno 2013, l’assessore provinciale all’Industria, Artigianato e Commercio, Alessandro Olivi, insieme a Michele Michelini, responsabile del Servizio Finanza, Ricerca e Sviluppo dell’Apiae, hanno illustrato le scelte politiche e i concreti contenuti delle nuove disposizioni provinciali, volte ad agevolare le aziende che intendono partecipare a fiere internazionali o effettuare missioni aziendali o azioni di incoming;
oppure che intendono acquisire consulenze specialistiche per rafforzare la penetrazione commerciale su nuovi mercati o assumere nuovo personale da inviare stabilmente all’estero. Ulteriori interventi agevolativi sono previsti per azioni di commercializzazione di sistema coordinate da enti istituzionali o da cooperative o consorzi export. L’11 dicembre sono state invece esplorate le opportunità offerte dai paesi dell’area Bric. L’incontro è stato realizzato in collaborazione con la Banca Popolare di Vicenza e Trentino Export, e attraverso alcune testimonianze mirate ha consentito di focalizzare l’attenzione sulle straordinarie opportunità di Brasile, Russia, India e Cina. Dopo l’introduzione del direttore di Confindustria Roberto Busato e di Diego Ipprio di Banca Popolare di Vicenza, Piergiorgio Gigli di Pop Consulting di Reggio Emilia ha presentato un’ampia relazione sulla situazione economica del Brasile, raccolta anche in una Guida consegnata a tutti i presenti.
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Marco Stenico, presidente di Trentino Export, ha illustrato il progetto Brasile della cooperativa, richiamando le iniziative svolte con successo lo scorso anno e le azioni programmate per il 2013. Maria De Freitas, responsabile dell’Ufficio di rappresentanza della Banca Popolare di Vicenza a San Paolo del Brasile, ha presentato l’attività della Banca in quel paese e le opportunità di collaborazione con imprese trentine che intendono avviare rapporti commerciali in Brasile. Giancarlo Bianchi, infine, responsabile Trade and Export Finance della Banca, ha presentato in maniera più dettagliata i servizi che l’istituto di credito svolge a supporto delle aziende che operano nell’area Bric. Il 15 gennaio si è svolto il sesto incontro del ciclo, durante il quale Alfonso Santilli, responsabile Direzione Estero Banca Popolare di Vicenza e presidente di Credimpex Italia, ha illustrato caratteristiche, opportunità e criticità offerte dall’istituto delle “Garanzie bancarie nel commercio internazionale”, a volte fonte di contenzioso tra banca e impresa. Alla dettagliata illustrazione dell’istituto, nelle sue varie forme, è stato accompagnato un raffronto con lo strumento della fideiussione e con la lettera di credito “stand by”. Anche in questa circostanza a tutti i partecipanti è stata consegnata una pubblicazione - “Le garanzie nel commercio internazionale” - curata dallo stesso Santilli e da Antonio Di Meo, professore
Da sinistra: Michele Michelini, Alessandro Olivi e Paolo Mazzalai
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universitario e consulente industriale in tecniche del commercio internazionale, messa a disposizione dalla Banca Popolare di Vicenza. Si è tenuto infine il 12 febbraio a Palazzo Stella il seminario “Strumenti a sostegno dell’internazionalizzazione”. L’appuntamento, promosso in collaborazione con UniCredit, è stato aperto dal direttore di Confindustria Trento Roberto Busato e dal direttore dell’Area Commerciale Trentino Alto Adige di UniCredit Giancarlo Marchisio. Esperti relatori hanno illustrato alcune delle azioni capaci di sostenere l’esportazione delle imprese trentine: a livello locale, con la presentazione degli strumenti per l’internazionalizzazione elaborati dalla Provincia Autonoma di Trento; a livello nazionale, con l’illustrazione dei servizi di assicurazione del credito all’estero offerti dalla Sace; a livello europeo ed internazionale, con una panoramica delle opportunità legate all’utilizzo dei Fondi comunitari e all’accesso ai Bandi europei e di Banca Mondiale. (pb)
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L'immagine di Assoservizi riparte dagli "Artigianelli" La società di servizi di Confindustria Trento stringe un accordo con l’Istituto per le Arti Grafiche per rinnovare la propria immagine nell’ambito di una nuova strategia di comunicazione.
Con
l’acquisizione di Medica, formalizzata con il passaggio all’anno nuovo, e l’assunzione di nuove competenze nel settore della medicina del lavoro, Assoservizi Srl ha riaffermato e potenziato il percorso di espansione intrapreso nei mesi scorsi. "L’investimento in termini di innovazione, di qualità e di versatilità, culminato lo scorso anno con l’adesione al circuito eccellente di Rete Formazione – spiega Roberto Busato, Consigliere delegato della realtà – porta alla società di servizi di Confindustria Trento un’autorevolezza indiscussa nei settori della consulenza e della formazione. Per gli industriali trentini e per il pubblico indifferenziato dei clienti che si avvalgono della sua assistenza, Assoservizi si configura come una realtà solida e capace, in grado di rispondere a tutte le esigenze della propria utenza, dalla consulenza negli adempimenti normativi obbligatori al sostegno nei percorsi di aggiornamento e formazione richiesti da un mercato profondamente segnato dalle urgenze dello scenario attuale". Con il 2013, si è scelto di tradurre il profilo della società in una nuova immagine, che trasferisse, nelle forme della grafica e della comunicazione scritta, gli orientamenti e il mood che contraddistinguono l’approccio rigoroso e ricercato, e però fresco e snello, delle proposte. "Proprio in ragione delle caratteristiche della formula, e alla luce del forte investimento propugnato dalla controllante nei confronti dei giovani che prendono dimestichezza con il mondo del lavoro – continua Busato – Assoservizi ha scelto di affidare il progetto di rinnovamento del proprio logo e della propria immagine coordinata a un gruppo di giovani allievi di un istituto trentino di eccellenza". In queste settimane, tre studenti del corso di Alta Formazione dell’Istituto Pavoniano Artigianelli per le Arti Grafiche stan-
no elaborando le proposte di restyling: si tratta di Sonia Bonvecchio, Stefano Borgogno e Giacomo Perghem, iscritti al primo anno del percorso orientato alla comunicazione grafica multicanale. A questi ultimi, Assoservizi offre in questo modo la possibilità di svolgere il periodo di praticantato che consentirà loro di valorizzare l’esperienza di apprendimento nel contesto lavorativo proprio dell’azienda. Dal canto loro gli studenti, guidati da Gloria Viganò, prossima alla conclusione del biennio e alle prime esperienze in veste di professionista, metteranno la loro creatività e i loro strumenti a disposizione delle esigenze dell’intero piano di comunicazione predisposto e coordinato dalla società, a partire dal marchio e fino alla impostazione grafica dei nuovi canali web. (sb)
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Assoservizi è anche su Facebook Sul popolare social network, la pagina fan raccoglie le notizie e gli aggiornamenti sulle attività della società di servizi di Confindustria Trento, e non solo.
Il rinnovamento
dell’immagine di Assoservizi Srl è la prima tappa di un progetto di comunicazione di più ampio respiro, che in armonia con le indicazioni di Confindustria Trento intende avvalersi di strumenti mirati, all’avanguardia, diretti ed efficaci di informazione e condivisione dei contenuti. Il piano prevede l’innesco di meccanismi virtuosi di trasferimento delle notizie legate alle opportunità messe a disposizione dalla società. Già oggi Assoservizi comunica con gli industriali trentini impiegando gli strumenti digitali introdotti nei mesi scorsi dall’Associazione, dunque attraverso l’alert quotidiano e il riepilogo settimanale inoltrati tramite newsletter. L’obiettivo è ora quello di implementare questo tipo di servizio al fine di
consentire agli utenti la possibilità di reperire con facilità e immediatezza i contenuti di interesse, e allo stesso tempo di ricordare scadenze, adempimenti normativi, corsi di formazione, eventi. E se, in questo senso, è in via di progettazione il nuovo sito della società, pensato per garantire una maggiore interazione ai navigatori, si è deciso di anticipare l’approdo ai social network con l’apertura di una pagina fan su Facebook. Si chiama “Assoservizi Srl” e contiene informazioni aggiornate su tutte le attività dell’ente, notizie utili, link ai partner, ma può essere anche uno strumento per lo scambio di comunicazioni con i clienti e quanti, più in generale, desiderino rimanere aggiornati sui temi legati alla formazione, alla consulenza, alla sicurezza e alla medicina del lavoro. (sb)
I corsi di formazione professionale di marzo e aprile Le attività di marzo
Le attività di aprile
Area manageriale Project management. La gestione dei progetti aziendali 6/7 marzo, 16 ore
Area marketing commerciale Convincere, motivare, dirigere un gruppo di venditori 9 aprile, 8 ore
Area risorse umane Innovazione e problem solving creativo 19 marzo, 8 ore
Area risorse umane L’intelligenza emotiva per gestire la complessità manageriale 10 aprile, 8 ore
Area logistica Ottimizzazione dei flussi logistici, dei trasporti e del livello di servizio al cliente 20 marzo, 8 ore Area produzione Gestire con successo i rapporti coi fornitori 27 marzo, 8 ore Area amministrazione, finanza, contabilità Negoziare con le banche. Prepararsi in maniera professionale 28 marzo, 8 ore Area amministrazione del personale Il lavoro parasubordinato e autonomo dopo la riforma del lavoro 29 marzo, 4 ore
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Area legale Information security & risk management 11 aprile, 8 ore Area amministrazione, finanza, contabilità I costi di struttura: rilevarli, valutarli, monitorarli e prevenirli 24 aprile, 8 ore Area amministrazione del personale La gestione del personale 30 aprile, 4 ore Assoservizi - Via Degasperi, 77 | 38123 Trento T. 0461 935050/027 - info@assoservizi.tn.it
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Efficienza energetica e fonti rinnovabili Sostegni finanziari per gli investimenti: il seminario organizzato a Palazzo Stella ha offerto una panoramica sulle numerose opportunità per le imprese. di ALESSANDRO ROSSI, consigliere delegato Assoenergia
Confindustria
Trento e il Consorzio Assoenergia seguono con estrema attenzione l’evoluzione del contesto legislativo energetico-ambientale, da sempre molto vivo e in costante evoluzione, con lo scopo di permettere alle imprese associate di conoscere e accedere ai finanziamenti provinciali, nazionali ed europei, volti alla realizzazione di specifici progetti di investimento. A questo scopo, lo scorso 6 febbraio 2013, Confindustria Trento e Consorzio Assoenergia hanno organizzato a Palazzo Stella un seminario di approfondimento sugli incentivi e sulle opportunità economiche nel settore dell'efficienza energetica e dello sviluppo di fonti rinnovabili, con particolare attenzione alle novità introdotte dal bando Fesr n. 2/2012 della Provincia di Trento - che attinge a risorse messe a disposizione dall’Unione Europea e dal Dm del Ministero dello Sviluppo economico 28/12/2012 (il cosiddetto decreto Conto Termico). Nel ruolo di moderatore dell’incontro Paolo Angheben, responsabile dell’Area diritto d’impresa dell’Associazione. Dopo il saluto iniziale di Giordano Farina, Presidente di Assoenergia, il Consorzio del sistema di Confindustria Trento per l’acquisto di energia e prestazioni di servizi in ambito “utilities”, Francesco Marchi e Renzo Conotter di Apiae, Agenzia provinciale per l’incentivazione delle attività economiche hanno illustrato i contenuti del Programma operativo Fesr 2007-2013, per il quale la Provincia ha stanziato 6 milioni di euro a favore delle imprese che realizzano investimenti nei settori dell'efficienza energetica, delle energie rinnovabili e della riduzione dell'inquinamento. I contributi sono determinati assumendo come costi ammissibili i sovraccosti rispetto a un intervento standard di riferimento che presenti la stessa capacità
produttiva e tutte le altre caratteristiche tecniche dell’intervento proposto eccetto quelle direttamente connesse all’investimento supplementare per la tutela ambientale. A supporto dell’intervento dei rappresentanti Apiae, Nicoletta Clauser, dirigente del Servizio Europa, ha sottolineato l’opportunità di adoperare i Fondi europei, fino ad ora sottoutilizzati, a favore delle imprese.
Quattro percorsi formativi per la crescita dell'impresa Assoservizi, in collaborazione con le Aree competenti di Confindustria Trento, promuove tre nuovi percorsi formativi: - Innovation Management - Management per l'internazionalizzazione d'impresa - Industriose – Competenze tecniche e trasversali della leadership femminile nella gestione d’impresa Accanto alle partner di Rete Formazione - Risorse in Crescita e Forema Assoservizi promuove inoltre il percorso: - Materie Plastiche – Produzione, logistica e tecnica
A seguire Alessandro Rossi di Assoenergia ha esposto i contenuti del Dm 28 dicembre 2012, che prevede uno stanziamento 200milioni di euro a favore delle Amministrazioni pubbliche e 700 mln di euro per i soggetti privati riguardo a interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Gli interventi di ef-
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ficienza energetica per le amministrazioni pubbliche godranno di un incentivo, di durata quinquennale, pari al 40% dei costi sostenuti, mentre per interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza, amministrazioni pubbliche e privati godranno di un incentivo, di durata variabile da due a cinque anni, mediamente pari al 40%. A conclusione e a completamento dei vari interventi Maurizio Fauri, membro della Giunta esecutiva di Confindustria Trento con delega all’energia e all’ambiente, ha presentato altre importanti opportunità in termini di misure incentivanti legati a tutti gli interventi in ambito energetico. L’esposizione ha riguardato le leggi incentivanti per la riqualificazione energetica degli edifici (detrazione 50% che dal 1° luglio scenderà al 36%), con particolare riferimento al Dl 201/2011 (il cosiddetto "Decreto Salva Italia") e al Dl 83/2012 (il cosiddetto "Decreto Sviluppo"), i Titoli di Efficienza Energetica, il Dm 6 luglio 2012 che prevede incentivi per la produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili, il V Conto Energia che incentiva la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica, il bando Mattm Life Cycle Analyses (Lca) che prevede il finanziamento, in regime di de minimis, di progetti per l’analisi
dell’impronta di carbonio nel ciclo di vita dei prodotti di largo consumo e altre agevolazioni. Dopo i diversi interventi, si è aperta una discussione su possibili interpretazioni delle disposizioni normative con domande specifiche legate agli interventi finanziabili alle quali hanno risposto i relatori. In chiusura, il direttore di Confindustria Trento Roberto Busato ha auspicato una maggiore sinergia tra i soggetti provinciali in modo da agevolare le imprese nell’iter di presentazione delle domande di contributo o semplicemente nelle richieste di chiarimento e che tale incontro abbia fornito ai partecipanti una chiave di comprensione delle numerose possibilità di finanziamento presenti a livello provinciale, nazionale ed europeo.
Sezione Metalmeccanica: nuovo contratto nazionale e internazionalizzazione La nuova contrattazione collettiva e l’apertura verso mercati esteri all’ordine del giorno della riunione della Sezione metalmeccanica - la più grande di Confindustria Trento - che si è tenuta lo scorso 10 gennaio a Palazzo Stella. Dopo il saluto e le comunicazioni iniziali il presidente Giovanni Coletti ha dato il benvenuto a Daniela Dario, responsabile delle Relazioni sindacali di Federmeccanica, la quale ha illustrato le principali novità del nuovo contratto collettivo nazionale, soffermandosi poi sugli aspetti più strettamente sindacali del rinnovo. Successivamente è intervenuto il Nicolò Andreini, responsabile dell’Area internazionalizzazione della nostra Associazione, che ha anticipato i contenuti del programma dedicato all’export per l’anno 2013, in particolare per quanto riguarda la promozione delle missioni all’estero e il sostegno alle aziende trentine che si affacciano sui mercati internazionali.
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Nuova sede per Mak Costruzioni Inaugurata a Lavis la nuova sede della Mak Costruzioni Srl. Un segnale positivo per tutto il settore dell’edilizia trentina. di LORENZO GARBARI, segretario Ance Trento
Non è
frequente di questi tempi rinvenire noti- rata lo scorso 22 dicembre alla presenza del presizie positive, stante la perdurante crisi dell’econo- dente di Ance Trento Enrico Garbari, del (ormai mia in generale. Ancora più difficile se la buona ex) governatore Lorenzo Dellai e dell’assessore notizia proviene da uno dei settori maggiormen- provinciale Ugo Rossi. te colpiti dalla crisi stessa; quello delle costru- Tra i numerosi intervenuti alla cerimonia del taglio del nastro una folta rappresentanza imprenzioni. Ecco perciò che l’inaugurazione della nuova sede ditoriale di Confindustria Trento. L’Associazione di un’impresa edile trentina assume un significa- e Ance Trento erano rappresentate dal vicepresito che va al di là dell’investimento, pur comun- dente Giulio Misconel; presente anche il Segretario della Sezione autonoma dell’Edilizia Lorenzo que importante, che esso costituisce. È un'iniezione di fiducia quella che la Mak Co- Garbari. struzioni Srl – giovane impresa nata nel 2004 – Non è mancato, negli interventi delle autorità fa nei propri confronti e nei confronti di tutto il presenti, un chiaro e preciso riferimento al significato, anche simbolico, rappresentato dall’inaumondo dell’edilizia industriale trentina. La Mak Costruzioni, guidata dall’amministratore gurazione della nuova sede. unico Mirko Pellegrini, proprietario dell’azienda Gli interventi si sono quindi conclusi con l’auassieme al fratello Andrea, è un’impresa che fat- spicio che l’edilizia trentina possa tornare presto, tura una ventina di milioni di euro l’anno e che con l’aiuto fondamentale di politiche industriali occupa una settantina di dipendenti tra operai e virtuose e lungimiranti, ad essere uno dei motori più potenti per lo sviluppo dell’economia e per impiegati tecnici e amministrativi. Svolge la sua principale attività nelle costruzioni, il benessere del nostro territorio e delle famiglie ristrutturazioni e manutenzioni di edifici civili, trentine. industriali e alberghieri; opera sia nel privato La nuova sede della Mak ha una superficie di circa 1300 metri quadrati, di cui 700mq adibiti a che negli appalti pubblici. La nuova sede della Mak, a Lavis, è stata inaugu- spazio per uffici, disposti su tre piani, e 600 a destinazione di deposito/magazzino. L’edificio è in classe energetica B+ e grazie alla climatizzazione estiva e invernale con pompa di calore abbinata ad un impianto fotovoltaico di 20 kwp, ha un consumo energetico molto contenuto. La Mak ha puntato molto anche sul confort interno delle postazioni di lavoro, utilizzando sistemi di illuminazione Dali per la regolazione automatica delle luci. Sono stati inoltre realizzati spazi dedicati al personale, come una palestra attrezzata e una stube, per offrire un ambiente più confortevole a tutti i collaboratori.
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“Tu sei” in progress Nelle scorse settimane la presentazione della quinta edizione del progetto, per il quale scuole e aziende sono già al lavoro.
Anche per
quest’anno sono molti i progetti in corso di elaborazione nell’ambito dell’iniziativa ”Tu sei”, che ha per obiettivo la collaborazione tra imprese industriali e istituti scolastici. Basato sul protocollo d'intesa sottoscritto nel 2008 tra Confindustria Trento e Provincia autonoma di Trento, il progetto ha registrato negli anni un numero crescente di adesioni da parte di scuole e imprese: la quinta edizione è stata presentata al Palazzo dell'istruzione della Provincia nelle scorse settimane di fronte a una vasta platea di istituti scolastici e imprenditori. Sei le proposte rivolte a scuole e aziende, da
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adattare liberamente alle proprie esigenze formative.
Tu sei accolto Visite guidate alle aziende: offrono spunti di riflessione e contribuiscono a diffondere l'effettiva conoscenza delle realtà aziendali, fornendo le informazioni più aggiornate sul mondo del lavoro. testimonianze: opportunità di confrontarsi direttamente con titolari d'azienda, dirigenti, collaboratori, giovani che appartengono ad industrie locali, mediante il racconto delle loro esperienze.
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Tu sei coinvolto Incontri personalizzati: singoli allievi meritevoli incontrano imprenditori o loro collaboratori di industrie locali, seguendone una giornata tipo; un'occasione stimolante per comprendere in prima persona gli onori e gli oneri di un ruolo di responsabilità. Esperienze internazionali: allievi motivati e selezionati partecipano a momenti di apertura esterna dell'industria trentina (fiere, accoglienza di delegazioni di clienti e/o fornitori etc.), con particolare attenzione ai rapporti internazionali. Lo studente può trame significativi benefici in termini di crescita personale, pratica ed approfondimento di lingue straniere, scelte formative e occasioni di conoscenza del valore e della complessità del business.
Tu sei creativo Ricerca & sviluppo: l'azienda partner commissiona a una classe o a un gruppo di studenti progetti di sviluppo, innovazione o miglioramento di un prodotto, servizio, modello organizzativo o processo aziendale: una sfida di idee.
zioni di progetti riguardanti idee d'impresa o elaborati (ricerche scritte, prodotti informatici, grafici etc.) su temi quali l'evoluzione dell'impresa e la valorizzazione del territorio come risorsa. Gli studenti possono trarre spunto dagli esempi reali testimoniati e confrontare le loro proposte con gli esperti aziendali.
Tu sei premiato Premiazioni: i progetti e le esperienze più significative verranno premiate dalla commissione durante l'evento finale annuale del progetto Tu Sei. la valutazione terrà in particolare conto il processo e i prodotti finali, la creatività e l'intraprendenza, le abilità di project-management e di collaborazione messe in campo dai ragazzi. E da quest'anno una nuova opportunità per gli istituti comprensivi
Tu sei comprensivo Speciale orientamento: percorsi di visita/testimonianza in aziende trentine, con la collaborazione dei Giovani imprenditori di Confindustria Trento.
Tu sei imprenditore Creazione d'impresa: concorsi e/o sponsorizza-
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Al via il nuovo corso per tecnici meccatronici Alla quarta edizione il corso per “Tecnico superiore per l’automazione e i sistemi meccatronici”, corso di Alta formazione professionale dell'ITT "Marconi" di Rovereto. di MARIA CRISTINA POLETTO, responsabile Education di Confindustria Trento
Nel corso
del mese di febbraio i 18 allievi che le realtà territoriali trentine (anche dal Primiero e frequentano il corso inizieranno la prima fase di dalla Val di Sole): diciassette con diploma di peripraticantato presso le principali aziende indu- to tecnico, uno con diploma professionale. Essi sono in possesso di una formazione tecnica striali trentine. Il percorso, di durata biennale, si è avviato il 5 acquisita nei più importanti istituti trentini (Buonovembre dello scorso anno ed è alla sua quarta narroti di Trento, Floriani di Riva, Marconi di Roedizione. È un edizione che si è aperta sui nuo- vereto, Pilati di Cles). vi scenari dettati dal decreto ministeriale 7/9/2011, Il piano formativo conferma la sua articolazione quello che ha istituito gli Istituti tecnici superiori, in attività d’aula/laboratorio che si alternano a periodi di praticantato aziendale. a cui l’Afp della Provincia di Trento è assimilata. Il corso, reso dunque coerente nei suoi contenuti con le indicazioni ministeriali, si colloca in un contesto di riferimenti e di riconoscimenti nazionali ed europei del diploma. Il segmento dell’Alta formazione professionale - Le attività di aula e laboratorio Its si distingue dal primo ciclo universitario, qua- si alternano a periodi di lificandosi come sviluppo ulteriore dei percorsi praticantato aziendale. di istruzione tecnica e di istruzione e formazione professionale, con l’obiettivo di fornire competenze specifiche, ad alto contenuto di professionalità. Per la definizione, progettazione e realizzazione del corso, oggi denominato “Tecnico superiore per Al rilievo assegnato ai saperi e alle abilità nelle l’automazione e i sistemi meccatronici”, già dal aree tecnologiche fa riscontro l’accresciuta impor2006 Confindustria Trento, a seguito di un'accu- tanza attribuita alle capacità organizzative e corata rilevazione dei fabbisogni presso le proprie municative, in primis a quella in lingua inglese. associate, ha siglato una partnership territoriale di I quattro praticantati, distribuiti su 30 settimane progetto con due Istituti tecnici superiori (G. Mar- per un totale di 1.200 ore, saranno dedicati a sviconi di Rovereto e M. Buonarroti di Trento) ed un luppare competenze nei processi industriali relaCentro di formazione professionale (G. Veronesi tivi alla produzione (conduzione di impianti, manutenzione, collaudo, progettazione). di Rovereto) . Questi significativi elementi di contesto, uniti ad Avranno luogo in aziende industriali distribuite una più estesa conoscenza dell’opportunità forma- sul territorio trentino, che anche in questa occativa promossa dal corso, hanno avuto una ricadu- sione nonostante il periodo di congiunturale assai ta positiva che è nei numeri e nei dati: l’edizione difficile, hanno assicurato la loro indispensabile 2012-2014 registra infatti il massimo numero di collaborazione ad un percorso, che ha saputo acquisire un ruolo consolidato nel panorama dell’ofpartecipanti. L’adesione riguarda studenti provenienti da tutte ferta formativa post-diploma non accademica.
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In rete per “ri-formare le aziende” Riuniti in occasione del convegno di Rovereto, gli attori del sistema nazionale e locale di Fondo impresa hanno discusso di politiche attive del lavoro, orientamento e formazione.
Razionalizzare
l’esistente e sviluppare nuove sinergie tra gli enti variamente coinvolti nella definizione delle politiche attive del lavoro, dell’orientamento e della formazione, per valorizzare e finalizzare le competenze del capitale umano. Questa la priorità condivisa dai relatori del convegno "Ri-formiamo le aziende. Orientamento e Formazione per accelerare la ripresa”, organizzato a Rovereto dal Cfp G. Veronesi con la partnership di Fondimpresa e il patrocinio dell’Assessorato all’Industria, Artigianato e Commercio della Provincia autonoma di Trento: l’occasione per fare il punto sullo scenario attuale, ma anche e soprattutto l’opportunità di discutere sulle dinamiche che vigono nel nostro territorio e sul suo rapporto con i territori limitrofi. Si è parlato di formazione continua, di fondi interprofessionali, di risorse investite nella riqualificazione dei lavoratori espulsi dal mercato, di organizzazione del lavoro. Ma si è parlato soprattutto di giovani: le prime vittime della crisi economica in Europa, in particolare nei paesi in cui le difficoltà sono maggiori, come Spagna e Grecia. L’esempio virtuoso di un dispositivo lanciato in Francia nel 2004 – “100 chances, 100 emplois” – è stato portato da Serge Rochet, presidente della federazione europea dei Centri di bilancio di competenze e orientamento professionale: un intervento pensato per raggiungere il 60% degli inserimenti professionali, tramite il quale si è raggiunto, ad oggi, il 53% del tasso di inserimento, passando per la sensibilizzazione della comunità, l’orientamento mediato, la promozione di stage, l’interfaccia con le imprese e l’accompagnamento verso, e durante, l’impiego. Un dispositivo rafforzato dalla condivisione tra sindacati, amministratori, enti bilaterali e impre-
se: quella stessa sinergia invocata anche da Anna Grimaldi, responsabile dell’Area politiche per l’orientamento e direttore della ricerca di Isfol, e da Roberto Pettenello, esperto di formazione europea che ha osservato le questioni dal punto di vista della riforma Fornero. Dopo di lui Amarildo Arzuffi, responsabile dell’Area formazione di Fondimpresa, che del più grande fondo interprofessionale ha illustrato l’investimento nella formazione e i placement delle imprese, e Pierfranco Camussone, che ha analizzato i costi, altissimi, dell’ignoranza informatica nelle performance aziendali. Proprio dall’intenzione di avviare il confronto auspicato ha preso le mosse la tavola rotonda animata dal moderatore, il docente e giornalista Romano Benini, tra i principali attori del mondo della formazione e del lavoro del nostro territorio, cui ha preso parte, per Confindustria Trento, il presidente di Fondimpresa in Trentino Marcello Lunelli.
Le prime vittime della crisi economica in Europa sono i giovani. Con lui gli assessori provinciali Marta Dalmaso e Alessandro Olivi, il vicepresidente dell’Associazione Attività di Servizio dell’Unione Commercio Stefano Chelodi, il presidente dell’Agenzia del Lavoro di Trento Michele Colasanto, il presidente dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento Roberto De Laurentis, il segretario provinciale della Cisl Lorenzo Pomini. (sb)
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Vicino alle imprese nel cambiamento Presente con 80 filiali in Trentino-Alto Adige, la Banca di Trento e Bolzano presidia tutti i distretti industriali e le valli della regione.
“Un partner
al fianco delle imprese”. È questa la filosofia che ispira le attività della Banca di Trento e Bolzano in favore delle imprese. La Banca punta a una relazione con l’imprenditore basata sul confronto continuo che permette di potere seguire le evoluzioni nella vita delle aziende e crea le premesse per poter assistere le stesse in tutte le fasi. “In questo contesto – evidenzia Nicola Calabrò, direttore generale della Banca di Trento e Bolzano - i clienti e in particolare le aziende non hanno bisogno solo di supporto finanziario da parte delle banche, ma di partnership che mettano in primo piano l’accompagnamento nello sviluppo o nelle trasformazioni. E questo vale per esempio quando le imprese devono affrontare cambiamenti importanti e hanno bisogno di consulenza per valutare le necessità finanziarie legate all’innovazione o alla ricerca di nuovi mercati. Ogni progetto imprenditoriale può rappresentare una svolta per l’impresa e i gestori della relazione con i clienti sono professionisti abituati a confrontarsi per valutare insieme la sostenibilità e trovare le soluzioni finanziarie. La Banca di Trento e Bolzano coniuga i vantaggi tipici di una banca del territorio con le opportunità derivanti dall’appartenenza a un grande gruppo di dimensione europea. La dimensione importante del gruppo e i diversi livelli di specializzazione garantiscono di potere dare risposte rispetto a tutte le necessità finanziarie dell’impresa, sia che si tratti di finanziamenti, sia di servizi più sofisticati. Un partner capace di adattarsi alle evoluzioni delle esigenze dei clienti, come ha fatto, ad esempio, recentemente, la filiale di Btb in via Mantova, con l’estensione dell’orario di apertura al pubbli-
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I direttori di Confindustria Trento e di Btb Roberto Busato e Nicola Calabrò
co. In questo senso l’imprenditore o il dirigente di azienda che difficilmente riesce a coniugare le proprie disponibilità di tempo rispetto agli orari tradizionali della banca, ha la possibilità di occuparsi delle esigenze finanziarie personali trovando la banca a disposizione dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 20 e il sabato dalle 9 alle 13. La Banca di Trento e Bolzano, come banca locale, ha in Trentino Alto Adige una capillare copertura territoriale, presidiando tutti i distretti industriali e le valli della regione, con 80 filiali, di cui tre filiali Imprese, rispettivamente a Trento, Rovereto e Bolzano, più una filiale in Austria, ad Innsbruck. Siamo profondamente legati al nostro territorio e il Consiglio di amministrazione, presieduto dal Cavaliere del Lavoro Mario Marangoni e composto da primari esponenti dell’economia regionale, garantisce e rafforza questo legame”.
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Premiate le imprese ultracentenarie Premiate le imprese trentine ultracentenarie: fra gli associati a Confindustria Trento, riconoscimenti a Misconel Srl, Segnana F. lli Lunelli Spa e Tecnoimpianti Obrelli Srl.
è la provincia italiana con il maggior numero di aziende ultracentenarie. Sono infatti 155 le imprese che operano sul nostro territorio e che figurano nel Registro nazionale delle imprese storiche istituito due anni fa presso Unioncamere: il 7% del totale nazionale. Quindici appartengono al comparto industriale: tre quelle premiate, insieme ad altre 16 aziende locali di tutti i settori, nel corso della cerimonia di consegna degli attestati organizzata a Trento nelle scorse settimane. Non c’è da sorprendersi, insomma, quando si scopre che le storie della Misconel Srl, di Segnana F. lli Lunelli Spa e della Tecnoimpianti Obrelli Srl affondano le radici in un passato ancora più remoto. Addirittura agli albori del XIX secolo, nel caso della dinastia di costruttori del Trentino orientale: antichi artefici - secondo i documenti dell’epoca - del campanile della Pieve di Santa Maria Assunta di Cavalese e di numerosi edifici e opere in tutta la regione. Nel Novecento Misconel diventa un nome stimato nel campo delle costruzioni grazie all'opera di Giulio, dei figli Mario e Luigi, e dei quattro nipoti, affiancati oggi da un centinaio di collaboratori impegnati nei cantieri e nelle produzioni, nell’area tecnica e amministrativa. Di un secolo più giovane
- la fondazione risale al lontano 1819 - la ditta Obrelli, nucleo artigianale della odierna Tecnoimpianti Obrelli Srl, azienda leader nel settore nell'impiantistica termoidraulica, forte della professionalità di una sessantina fra dipendenti e assistenti e dell'esperienza della famiglia di Aurelio e Mario Obrelli. Nasce infine nel 1860, come distilleria mobile, Segnana, l’azienda di Borgo Valsugana acquistata nel 1982 dalla famiglia Lunelli (già tra i più importanti conferenti di vinacce per la stessa impresa), oggi legata all’Istituto tutela della Grappa del Trentino. Intraprese che dicono del valore di una tradizione, che raccontano delle enormi difficoltà superate dalle antiche generazioni “facendo leva - ha spiegato Adriano Dalpez, presidente della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento - su intraprendenza, capacità innovativa, reazione ai cambiamenti, flessibilità operativa, tenacia nelle difficoltà, attitudine alla trasmissione del sapere e della passione per il proprio lavoro”. Con lui Alessandro Olivi, Assessore all’industria, artigianato e commercio della Provincia autonoma di Trento: “Responsabilità delle istituzioni – ha detto - è creare le condizioni ambientali migliori per agevolare lo sviluppo del processo innovativo, una delle principali leve della cultura d’impresa”. (sb) foto: AgF Bernardinatti
Il Trentino
Le aziende premiate
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Fbk ed energia, opportunità per le imprese L’azione del centro ricerca a favore della competitività delle aziende trentine sul palcoscenico europeo della ricerca e dello sviluppo. di Luigi Crema e Alessandro Bozzoli, Fondazione Bruno Kessler
L’energia
è un elemento intrinsecamente legato allo sviluppo economico. Possiamo raffigurarla come un motore a combustione interna: fornisco del combustibile e ottengo lavoro (produzione economica). In funzione di questo, la sua disponibilità caratterizza in maniera inequivocabile i fattori di sviluppo di un territorio e il benessere economico risultante. La Fondazione Bruno Kessler, fin dal 2007, ha considerato l’energia un elemento strategico e un tema da sviluppare, successivamente integrato nel Piano programmatico delle attività 2009 – 2013 e sempre più anche nella fase di redazione del nuovo Piano strategico. A tal proposito, varie unità di ricerca del Centro materiali e microsistemi si sono occupate di sviluppare attività nell’ambito specifico, sia legate a sintesi o sviluppo di nuovi materiali (Pam-Se) che a sviluppo di microsistemi (Mtlab), che orientate a elaborare un programma sull’energia dotato di una visione completa, quali l’unità Reet (Renewable Energies and Environmental Techncologies). Lo sviluppo di un programma sull’energia, da parte di Reet, è stato un elemento strategico che ha guidato sia le attività scientifiche e lo sviluppo dei singoli progetti, sia una strategia nell’ambito dell’internazionalizzazione, oltre ad aver guidato lo sviluppo di un network di collaborazioni con il tessuto imprenditoriale nell’ambito della Provincia di Trento, che nel loro insieme sono necessariamente aspetti sinergici di un unico piano. Concentrando l’attenzione sulla tematica dell’internazionalizzazione, questo costituisce un elemento che ha contribuito fortemente allo sviluppo delle attività dell’unità di ricerca e del Centro Materiali e Microsistemi. Per un centro di ricerca che punti da un lato all’eccellenza e dall’altro ad
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essere un valido supporto all’innovazione per il tessuto imprenditoriale e aziendale, il collegamento a reti di eccellenza risulta di fondamentale importanza. Fbk, nell’ambito energia, è coinvolta quindi in una serie di piattaforme e alleanze a livello europeo e in una serie di iniziative e partnership a livello internazionale. Nell’ambito europeo, considerato che i programmi relativi alla ricerca sono gestiti principalmente attraverso i programmi quadro della Commissione Europea, è risultato strategico entrare all’interno di un serie di istituzioni in qualche modo legate alla Commissione stessa, per essere efficacemente coinvolti nelle iniziative e nei piani di finanziamento. Il risultato consiste in una serie di progetti europei partecipati e coordinati nell’ambito energia, tra cui il recente coinvolgimento di Fbk nella Flagship Graphene, grossa iniziativa Europea che vedrà la partecipazione di 74 partner e il finanziamento di 500 milioni di euro in 10 anni da parte della Commissione. Fbk è tra i membri fondatori di Eseia (European sustainable energy alliance), che rappresenta un network di circa 40 partner distribuiti in Europa tra Università, Istituti di Ricerca e Aziende. L’obiettivo di Eseia è l’implementazione di sistemi e tecnologie sostenibili nell’ambito dell’energia e l’ambiente all’interno della Società Europea, soprattutto vedendo nelle Regioni d’Europa la dimensione ottimale dove far convergere gli aspetti relativi all’innovazione scientifica con le opportunità di sviluppo economico. Fbk è inoltre membro del gruppo di ricerca delle Jti – Fch (Joint Technology Initiative – Fuel Cells and Hydrogen), all’interno del quale è stata finanziata come coordinatore di un progetto europeo nell’ambito dell’accumulo di idrogeno su materia-
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foto: Carlo Baroni - Archivio fotografico FBK
li innovativi. Tale istituzione della Commissione è preposta allo sviluppo dei programmi e al finanziamento di progetti nell’ambito dell’idrogeno e di tutte le tecnologie collegate allo sfruttamento di tale risorsa e vettore energetico. Inoltre Fbk sta per entrare all’interno di Eera, l’alleanza Europea sulla ricerca nell’energia, istituzione accreditata dalla Commissione per lo sviluppo dei programmi energia nel prossimo programma quadro: Horizon 2020. Queste partecipazioni internazionali e il collegamento con la Commissione Europea hanno consentito a Fbk e alle unità coinvolte nella ricerca sull’energia di sviluppare progetti e ricevere finanziamenti per la ricerca su tematiche quali il solare a concentrazione, l’accumulo di idrogeno, tecnologie relative al settore delle biomasse e della geotermia, degli accumuli energetici. In tali attività sono inoltre state coinvolte diverse aziende del tessuto imprenditoriale della provincia di Trento. Ecco che l’attività di internazionalizzazione di Fbk, e in particolare di Reet sull’energia, è diventato un elemento sinergico per portare alcune aziende trentine nel palcoscenico europeo della ricerca e dello sviluppo. Ciò ha permesso la realizzazione di opportunità non solo nell’ambito della ricerca, ma una crescita di mentalità di cui tanto sente la necessità il settore imprenditoriale, soprattutto delle Pmi, come spesso ribadito dalle associazioni
di categoria stesse. Ecco che ulteriori collegamenti e iniziative sviluppate con l’India (Itpar Energie Rinnovabili), con gli Stati Uniti (Green Alliance Fbk – Mit relativa a Smart Buildings, accordo di collaborazione con il Dipartimento dell’Energia, Us-Doe, in particolare con il Pacific Northwest National Laboratory), e altri in fase di sviluppo, saranno anche in questo caso opportunità per avanzare l’eccellenza scientifica da un lato, ma allo stesso tempo occasioni che Fbk userà per portare nel palcoscenico internazionale, quando e dove possibile, aziende Trentine che possano sfruttare l’opportunità della collaborazione in progetti di sviluppo per estendere il proprio raggio d’azione nei mercati e aumentare le opportunità di business. Per concludere, e ritornando all’energia, il problema delle tecnologie sostenibili non è solo un problema tecnologico, ma di sinergia e integrazione. L’internazionalizzazione permette di ottenere risorse e contesti di crescita, collaborazione e scambio volti ad affrontare i temi dello sviluppo tecnologico in sinergia con il contesto politico, economico e sociale. Questo si lega bene con la mission di Fbk di fare ricerca perché questa possa non solo sviluppare una buona tecnologia, ma permetta di dare un contributo all’intera società, soprattutto nel contesto del territorio locale, in tecnologie e opportunità di business.
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Fbk si presenta a Bonfiglioli Bonfiglioli Mechatronic Research ha ospitato il workshop organizzato dall’Area Innovazione di Confindustria Trento.
foto: Carlo Baroni - Archivio fotografico FBK
Incentivare
la conoscenza delle piattafor- accento all’apertura verso la collaborazione non me tecnologiche disponibili presso la Fondazio- solo come laboratorio di innovazione per test, ne Bruno Kessler e agevolare la collaborazione analisi o sviluppi progettuali ma anche come tra ricerca e industria: questo l’obiettivo del “solution provider” per i problemi industriali, workshop organizzato nelle scorse settimane a facendo tesoro della importante rete di collaboRovereto tramite l’azione l'attività di Confindu- razioni nazionali e internazionali che può vanstria Trento sull'innovazione in seno all’accordo tare Fbk con i più importanti centri di innovazione, dai Fraunhofer tedeschi, al Mit di Boston con Fbk. L’iniziativa, intitolata “Il Centro Materiali e Mi- alle varie Università europee. crosistemi di Fbk si presenta a Bmr”, si è svolta Il workshop è poi proseguito con le presentaziopresso Bonfiglioli Mechatronic Research, Centro ni dei gruppi di ricerca impegnati nei vari amdi ricerca della Bonfiglioli Group installatosi di biti di interesse per Bmr, fra cui “Nanomateriali recente presso il Bic di Trentino Sviluppo per in rivestimenti sottili per applicazioni meccalavorare sull’innovazioni dei sistemi meccatro- niche” (Nadhira Bensaada Laidani), “Tecniche nici e su progetti specifici di ricerca industriale. analitiche di superficie per la caratterizzazione Durante la giornata curata da Paolo Gregori, di ricoprimenti superficiali ed applicazioni in delegato di Fbk in Confindustria Trento, Massi- campo tribologico” (Massimo Bersani), “Mimo Gentili, direttore del Cmm, ha presentato il crotecnologia al Silicio: Ricerca, Sviluppo ed Centro Materiali e Microsistemi con particolare esperienze di Technology Transfer” (Pierluigi Bellutti), “Sistemi integrati di visione avanzata” (Matteo Perenzoni), "Applicazione del calcolo scientifico a problemi proposti dall'industria locale" (Alessio Paris). Il workshop si è concluso con approfondimenti specifici e una discussione tecnica, che ha fatto emergere importanti punti di contatto per progetti concreti di innovazione e alcune aree di potenziale collaborazione, precedentemente non note, su prospettive di sviluppo innovativo ancora da esplorare.
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La ricerca sull'uva apre nuovi scenari Una collaborazione tra Cosbi e la Fondazione Mach ha permesso di realizzare un modello matematico della via di sintesi dei flavonoidi utilizzando algoritmi genetici.
Gli strumenti
computazionali sviluppati a Cosbi e i dati molecolari (espressione genica) raccolti dai ricercatori della Fem hanno costituito un connubio perfetto per riprodurre al computer un complesso processo metabolico che avviene nell'uva. La ricerca ha inoltre consentito a due validi ricercatori (Michele Forlin - Cosbi e Emanuela Coller - Fondazione Mach) di ottenere il loro titolo di dottori di ricerca. Gli strumenti software utilizzati per sviluppare il modello sono disponibili online sul sito di Cosbi. I dati di espressione genica prodotti dalla Fondazione Mach sono stati depositati in una banca dati pubblica - www.ncbi.nlm.nih.gov/geo/ - e sono disponibili online. Il principale obiettivo della ricerca era quello di comprendere meglio il ciclo dei flavonoidi ed è stato completamente raggiunto. Inoltre il progetto ha prodotto strumenti e metodologie che possono essere riusate su problemi simili dimostrando la valenza generale e non solo specifica dei risultati del progetto finanziato
dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. È un primo passo verso un ambiente di sviluppo di modelli e analisi di dati biologici complessi che può migliorare i risultati della ricerca in questo campo. L'applicazione su più ampia scala dei concetti sviluppati in questa ricerca potrebbe portare benefici anche pratici nella coltivazione dell’uva o nella produzione di flavonoidi come integratori nutrizionali. Cosbi e Fem presenteranno i risultati del progetto in un seminario pubblico dal titolo “Modelli metabolici: il caso dei flavonoidi dell’uva” che si terrà alla Fondazione Mach di S. Michele all’Adige martedì 26 marzo alle 17 presso la sala congressuale del Palazzo della Ricerca e della Conoscenza. Il seminario sarà occasione di confronto e dialogo per avviare collaborazioni e sinergie con le aziende potenzialmente interessate ad approfondire le applicazioni dello studio, che guarda a un settore particolarmente strategico per la provincia di Trento.
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64 webook
we|b|ook Una nuova rivoluzione industriale è alle porte. Anzi, è già cominciata. Dopo aver
Makers Per una nuova rivoluzione industriale
sovvertito il mondo dei bit - e quindi l'industria della musica, dei video e l'editoria
Chris Anderson
a innescare un cambiamento epocale, anche in questo caso c'è di mezzo
Rizzoli Etas, 2013
una macchina: la stampante 3D, che consente di imprimere oggetti come si
311 pagine, 19.00 Euro
- la cultura digitale sta per trasformare il mondo degli atomi, degli oggetti fisici. E come nella prima rivoluzione industriale fu una macchina, quella a vapore,
stamperebbe un foglio, dando vita alla "fabbrica personale". È questo l'importante annuncio di Chris Anderson, in un libro che spiega come, nel prossimo decennio, gli innovatori più brillanti, non dovranno più affidare ad altri la realizzazione delle loro idee, ma potranno produrre e distribuire da soli, sfruttando il web e le nuove tecnologie e capovolgendo il mondo della produzione industriale.
La Grande Recessione è iniziata nel 2008 negli Stati Uniti. Ha immediatamente
Fuori da questa crisi, adesso!
contagiato l'economia mondiale e continua ad aggravarsi. Tra fatalismo e paura,
Paul R. Krugman
come siamo finiti in questo vicolo cieco? Il Premio Nobel per l'Economia individua
Merlini R., 2012
le origini della crisi finanziaria, economica e politica che stiamo attraversando. E
269 pagine, 14.90 Euro
aspettiamo l'evolvere degli eventi - verso il peggio, ci assicurano gli esperti. Ma
spiega quale strada dobbiamo intraprendere per superare le attuali difficoltà. "Fuori da questa crisi, adesso!" si rivolge prima di tutto a chi sta soffrendo di più: a chi ha perso il lavoro e a chi non lo trova, soprattutto i giovani che rischiano di pagare più di tutti, oggi e nel futuro. Per Krugman, la soluzione per uscire dalla Grande Recessione esiste ed è a portata di mano: ma è necessario che i nostri leader politici trovino la lucidità intellettuale e la determinazione necessarie.
WorldPass è il nuovo sportello informativo delle Camere di commercio per
World Pass
l’internazionalizzazione. Il servizio è pensato per mettere a disposizione delle imprese tutte le informazioni necessarie ad espandere i loro confini. Per scoprire dove si presentano le condizioni più favorevoli, la piattaforma
Unioncamere
offre un panorama completo sui mercati internazionali, organizzato per settori economici e con un focus sulle opportunità commerciali, le gare e i finanziamenti. http://www.worldpass.camcom.it/
Il sito illustra le opportunità offerte dai mercati e le iniziative in programma per le imprese all’estero, spiega quali sono i documenti necessari all’ingaggio di nuove intraprese, mette a disposizione l’assistenza specialistica e la consulenza di esperti del settore.
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Palazzo Stella
Via Degasperi, 77 | 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 www.confindustria.tn.it info@confindustria.tn.it