Trentino Industriale | febbraio-marzo 2014

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FEBBRAIO | MARZO 2014

| Contiene I.R.

ANNO 55 | N°01

Un accordo per lo sviluppo sostenibile e il lavoro Confindustria Trento e i Sindacati si alleano per costruire il futuro del Trentino.

Associazione

Accordo con Federchimica e Fbk per il risparmio energetico

Reti d’impresa

Nuove opportunità per le imprese che si alleano

Aziende

Dalmec inaugura il nuovo stabilimento


Palma & Associati - Foto Tonina - Cassa Rurale di Pinzolo

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Insieme.

Confidimpresa Trentino s.c. è una Società Cooperativa per azioni senza scopo di lucro, basata sui principi della mutualità. Nata nel settembre 2007 dalla fusione tra Confidi Trento e Terfidi, importanti realtà locali di trentennale esperienza, è supportata da personale preparato e sempre più aggiornato. Rappresenta oggi una realtà solida e

Interlocutore del sIstema credItIzIo Grazie alle convenzioni con tutto il sistema bancario operante sul territorio provinciale, Confidimpresa Trentino facilita i propri associati nell’accesso al credito tramite il rilascio di garanzie consortili a sostegno di nuovi finanziamenti. L’avvento dell’attuale crisi finanziaria ha portato altresì la Provincia autonoma di Trento ad istituire “il tavolo del credito”, all’interno del quale Confidimpresa Trentino svolge, dalle origini, un ruolo attivo, propositivo e di testimonianza.

capace di coniugare l’esperienza del passato con l’esigenza del cambiamento. Le molteplici novità normative degli ultimi anni ed il coraggio di credere nelle aziende, hanno inciso in maniera profonda nell’organizzazione e nel funzionamento di Confidimpresa Trentino. La società, partendo dalle esigenze del singolo,

consorzIo dI garanzIa L’operatività di Confidimpresa Trentino prevede il rilascio di garanzie a sostegno sia delle linee di credito a breve termine (fidi in conto corrente, linee auto liquidanti, ecc) sia a medio e lungo termine (mutui e leasing). Un’analisi congiunta con l’imprenditore delle sue esigenze finanziarie costituisce il fulcro intorno al quale strutturare l’intervento di Confidimpresa Trentino.

vuole comprendere meglio le problematiche generali, analizzando, costruendo e proponendo varie iniziative che, anche in sinergia alle organizzazioni di categoria, elaborano funzionali proposte di gestione capaci di sostenere le imprese a 360°.

38123 Trento Via Degasperi 77 Tel 0461 934488 38122 Trento Piazza Mosna 5 Tel 0461 277777

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Interlocutore della ProvIncIa Attraverso la stipula di precise convenzioni, Confidimpresa Trentino si pone come interlocutore della Provincia autonoma di Trento, per conto della quale gestisce il processo di istruttoria ed erogazione di diverse agevolazioni provinciali e di altri molteplici interventi volti allo sviluppo ed al sostegno delle imprese.

Palma & Associati

aiutiamo le imprese a crescere, per far crescere il trentino.


sommario

03

editoriale 7

Costruire il futuro del Trentino

il punto 9

Credito, energia e innovazione per le imprese

speciale 32

Reti d'impresa: il laboratorio trentino

34

"Valido strumento di politica industriale"

36

Nuovi scenari per le reti

39

Prima rete tra big della logistica

41

Postazione di lavoro a misura d'uomo

copertina rubriche 11

11

“Costruire il futuro del Trentino”

44

Convenzione col sorriso

14

Un Protocollo per la crescita

46

A scuola con un occhio al lavoro

47

Fondimpresa premia Assoservizi

copertina

18 innovazione

associazione

innovazione 18

20 aziende

edilizia

Alleanza a tre per l'energia

aziende

48

Ricorrenze per Cassa Edile e Centrofor

24 education 27 catalogo Assoservizi

20

Dalmec si veste di nuovo

22

Caffè aziendale con Eurovending

32 speciale 44 associazione

education 24

48 edilizia

52

Pama: il segreto è nella prossimità

53

Vetri esclusivi negli Usa

54

Business biologico in Germania

55

Trentino Export sbarca a Managua

catalogo Assoservizi

52 internazionalizzazione 56 giovani

Fondimpresa: il futuro di lavoratori e imprese

internazionalizzazione

27

Formazione per le aziende 2014

giovani 56

Imprenditori si nasce o si diventa?

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04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 55 | N. 1 Febbraio - Marzo 2014

Direttore Responsabile

FEBBRAIO | MARZO 2014

Alessandro Santini | Contiene I.R.

Un accordo per lo sviluppo sostenibile e il lavoro

Giovanni Coletti Alessandro Lunelli Roberto Busato Paolo Angheben Pierangelo Baldo Lorenzo Garbari Andrea Marsonet Eduard Martinelli Roberto Pisetta

Confindustria Trento e i Sindacati si alleano per costruire il futuro del Trentino.

Associazione

Redazione

Accordo con Federchimica e Fbk per il risparmio energetico

Silvia Bruno Primo Bee

Reti d’impresa

Nuove opportunità per le imprese che si alleano

Aziende

Dalmec inaugura il nuovo stabilimento

Direzione, Redazione e Amministrazione

Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 Internet: www.trentinoindustriale.com e-mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it Progetto grafico

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Comitato di Redazione

ANNO 55 | N°01

PUBBLICITÀ La pubblicità su Trentino Industriale significa: 11 mila copie ogni numero; invio a tutte le industrie aderenti a Confindustria Trento e ad un selezionato elenco di imprese artigiane, turistiche,commerciali e di servizi; invio ai professionisti trentini: ingegneri ed architetti,commercialisti e consulenti aziendali, notai ed avvocati, giornalisti...; invio a università, istituti di ricerca, scuole e centri di formazione professionale;

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Archivio fotografico Confindustria Trento, Panato, MoniQue Foto, KLR foto, Alessio Coser, Rensi, Hugo Muñoz

articoli, servizi, firme autorevoli e interviste a personaggi di spicco; presentazione di aziende, loro attività e prodotti ad una vasta e competente platea di lettori; autorevolezza di una voce “targata” Confindustria.

Editore

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TARIFFE SECONDA DI COPERTINA | I ROMANA | CONTROSOMMARIO

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editoriale

07

Costruire il futuro del Trentino L’emergenza economica e sociale in cui versa l'Italia è palese. L’accelerazione impressa alle dinamiche della politica nazionale, con la formazione del nuovo Governo, testimonia l’urgenza con cui è necessario trovare nuove risposte ai vecchi problemi. Se in Trentino il tema dell’instabilità politica non è (ci auguriamo) all’ordine del giorno, lo è invece quello della crisi che ha colpito famiglie e imprese. Recenti dati Istat mostrano che negli ultimi dieci anni il Pil procapite in Trentino è diminuito del 10,4%, contro un calo nazionale del 6,9%. Una famiglia trentina su due giudica la propria condizione economica in peggioramento rispetto all’anno precedente. Dieci anni fa il dato si fermava al 15%. Come invertire la tendenza? Non certo facendo affidamento sulle risorse pubbliche, che sono in continua contrazione. Quest’anno il calo del bilancio della Provincia autonoma di Trento sarà contenuto all’1%, ma dal 2018 subirà una forte contrazione. Si parla di almeno un decimo. È necessario essere allo stesso tempo creativi e realisti. Creativi sulle soluzioni da individuare. Realisti sulle risorse che avremo a disposizione per finanziarle. In questo difficile percorso di trasformazione, una metamorfosi quasi darwiniana, la nostra comunità dovrà fare attenzione a non lasciare indietro nessuno. Vanno sostenuti i primi, coloro che possono dare il contributo maggiore, ma anche gli ultimi. Dobbiamo sostenere i settori produttivi di avanguardia, per dare futuro al nostro territorio. Penso ad esempio alla manifattura “intelligente”. Quella che innova, esporta, investe nei giovani diplomati e laureati. E che, troppo spesso, è bloccata da un eccesso di burocrazia, dal peso del fisco, da normative schizofreniche. Ma dobbiamo sostenere anche gli ultimi, perché una società che lascia indietro qualcuno non può definirsi tale. Non parlo di assistenzialismo, ma di solidarietà responsabile, che sprona tutti a rimboccarsi le maniche, a fare rinunce, per un obiettivo comune. Invito tutti, e in particolare gli amministratori pubblici, a leggere le proposte del protocollo “Costruire il futuro del Trentino” – di cui parliamo in questo numero di Trentino Industriale – che abbiamo sottoscritto con il Sindacato. È un documento, che abbiamo presentato pubblicamente insieme a Cgil Cisl e Uil, con quelle che riteniamo essere le priorità per il rilancio dell’economia, la salvaguardia dell’occupazione e la crescita sostenibile. Altre volte, in passato, le nostre proposte alla politica locale sono cadute nel vuoto. Penso a Metroland e alle Comunità di valle. Poi, il tempo ci ha dato ragione. Speriamo che questa sia una nuova fase.

Paolo Mazzalai Presidente Confindustria Trento

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il punto

09

Credito, energia e innovazione per le imprese Anche in queste prime settimane dell’anno abbiamo avviato nuovi servizi per le imprese associate, concentrandoci sui temi sui quali siamo più sollecitati dalle nostre stesse aziende. Le priorità per fare tornare a “crescere” l’intero sistema industriale le abbiamo enunciate nel protocollo recentemente sottoscritto con i Sindacati – di cui parliamo in questo numero di Trentino Industriale – e su alcune di esse ci siamo già attivati con iniziative concrete e nuove opportunità per gli Associati. Mi riferisco ad esempio ai temi del credito e dell’internazionalizzazione. Il nostro continuo confronto con la Provincia si è concretizzato nell’attivazione del Fondo di rotazione, con finanziamenti per le imprese a tassi agevolati. Abbiamo anche proseguito il dialogo con gli istituti bancari, per garantire accesso al credito alle nostre imprese e servizi mirati per assisterle sui mercati esteri. L’accordo più recente è stato sottoscritto con Deutsche Bank, che mette a disposizione un plafond da 100 milioni di euro e prodotti a condizioni vantaggiose. Una novità importante delle ultime settimane riguarda anche i servizi che eroghiamo alle imprese associate. È attivo presso i nostri uffici il nuovo servizio sulla “Finanza d’impresa” che, partendo da una dettagliata analisi della situazione finanziaria della singola impresa, si concretizza nella stesura di un fascicolo tecnico istruttorio, utile ai fini dell’autovalutazione dell’azienda e dei rapporti con le banche. L’impostazione del fascicolo è stata condivisa e validata dalle principali banche operanti in Trentino, in modo da favorire tempi di risposta certi e ridotti. Un’altra novità è l’accordo sottoscritto con Federchimica e Fondazione Bruno Kessler sul tema dell’energia, della sostenibilità e dell’ambiente, che ci consentirà di attingere al know-how delle due organizzazioni per assistere le imprese in materia di risparmio energetico, certificati bianchi e verdi, gestione efficiente dell’energia, normativa ambientale e fondi europei per l’innovazione. Senza dimenticare le opportunità di risparmio che da tempo offriamo tramite il nostro gruppo d’acquisto, che quest’anno ha concluso contratti di fornitura energetica per le aziende aderenti con uno sconto del 14% sulla componente energia per l’energia elettrica e del 12% per il gas metano. Ma la competitività delle imprese passa anche attraverso l’innovazione dei prodotti e dei processi. È per questo che stiamo intensificando sempre più i rapporti con l’Università di Trento e i centri di ricerca. Ne è un esempio la rivista che trovate in allegato a questo numero, che illustra le opportunità di collaborazione delle imprese con il Dipartimento di ingegneria industriale dell’ateneo trentino. Inoltre da un anno ospitiamo in Associazione un dottore di ricerca del Dipartimento per favorire il trasferimento tecnologico e i progetti di innovazione delle aziende. Un esito recente di questa collaborazione è l’organizzazione dell’Industrial Engineering Day, a cui hanno partecipato molte aziende associate che hanno avuto l’opportunità di presentarsi agli studenti e di svolgere colloqui di lavoro. Le imprese ci stanno manifestando apprezzamento per le nuove attività lanciate recentemente dall’Associazione. Forti di questo, oltre a garantire la funzione di rappresentanza, continueremo a puntare su nuovi servizi a supporto della competitività dell’industria trentina.

Roberto Busato Direttore Confindustria Trento

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11

“Costruire il futuro del Trentino” Lavoro e sviluppo sostenibile sono le parole d’ordine del protocollo siglato da Confindustria Trento e Cgil, Cisl e Uil del Trentino.

Si intitola

“Costruire il futuro del Trentino. Protocollo per lo sviluppo sostenibile e il lavoro” l’accordo sottoscritto nei giorni scorsi a Palazzo Stella dagli industriali trentini e dai tre sindacati confederali. Il documento è stato siglato per Confindustria Trento dal presidente Paolo Mazzalai – affiancato da Stefano Odorizzi, membro di Giunta con delega per le relazioni sindacali – e dai segretari provinciali Paolo Burli (Cgil), Lorenzo Pomini (Cisl) e Walter Alotti (Uil). “Le parti, con questo documento – recita il testo dell’accordo – manifestano la propria disponibilità a costruire assieme il futuro del nostro Trentino”. L’obiettivo è favorire la competitività dell’industria trentina, la valorizzazione della risorsa lavoro e uno sviluppo equilibrato del territorio. Con il documento, le parti sociali condividono obiettivi comuni e avanzano al Governo provin-

ciale una serie di proposte su alcune tematiche strettamente legate alla competitività del sistema produttivo locale: dalla politica industriale al lavoro, dal welfare al credito, ma anche formazione, innovazione, energia, investimenti, infrastrutture, fisco, burocrazia e sinergie con altri territori.

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copertina

copertina


12 copertina

Il testo del documento L'industria

All'interno del sistema economico locale, il sistema industriale continua a svolgere una funzione essenziale per lo sviluppo della nostra comunità, non solo in virtù dei suoi effetti positivi sulle dinamiche occupazionali, ma anche per la capacità di creare valore aggiunto, di produrre ed investire in innovazione, di competere sui mercati internazionali e di creare un indotto per altre attività economiche. Per le imprese industriali e gli addetti del settore, insieme alle rispettive rappresentanze, le sfide da affrontare restano quelle dell'internazionalizzazione, della sostenibilità, dell’innovazione di prodotto e di processo e del rafforzamento dei processi di collaborazione, integrazione e crescita dimensionale delle imprese, con attenzione al governo dell'intera catena del valore. Le Parti condividono quindi la necessità di utilizzare tutti gli strumenti a propria disposizione – la contrattazione, in primo luogo – per contribuire all’affermazione sui mercati delle imprese industriali e più in generale al rafforzamento delle dinamiche della crescita economica, sostenendo in maniera socialmente responsabile il processo di trasformazione in atto all'interno del sistema produttivo locale.

Il lavoro

Le Parti intendono sperimentare un sistema innovativo di relazioni industriali che, nell'assicurare competitività al sistema economico provinciale, puntino a qualificare la contrattazione di secondo livello, anche con riferimento alle esigenze di coinvolgimento e formazione dei lavoratori, alla promozione della previdenza complementare e dell'assistenza sanitaria integrativa territoriale. Le relazioni tra imprese e rappresentanze sindacali debbono infatti puntare – tutelando interessi distinti da coniugare tra loro – al raggiungimento del duplice obiettivo di migliorare costantemente l’efficienza e la qualità delle produzioni e di far crescere e qualificare l'occupazione in Trentino, nell'intento di permettere l'affermazione delle imprese locali sul mercato domestico e internazionale, facendo conseguire benefici sia ai soggetti rappresentati dalle parti coinvolte, sia all'intera comunità locale. Al fine di qualificare le suddette relazioni le Parti intendono valorizzare, anche attraverso lo sviluppo delle attività di analisi e ricerca realizzate finora con il supporto di Agenzia del Lavoro: - la sperimentazione e diffusione di “buone pratiche” - ad esempio in tema di staffetta generazionale, lavoro estivo dei giovani, cambiamento organizzativo e welfare aziendale – al fine di perseguire un costante miglioramento sia dei livelli di produttività, sia di quelli di tutela, promozione e qualificazione del capitale umano; - la gestione della flessibilità, l’interdipendenza dei salari di secondo livello con i risultati aziendali, l’aumento della produttività e la promozione della competitività; - la promozione e diffusione dell'apprendistato, dei percorsi di apprendimento permanente e della validazione/certificazione delle competenze dei lavoratori nonché, nei processi di ristrutturazione aziendale, della riqualificazione professionale e della ricollocazione occupazionale; - l’incentivazione della crescita dimensionale delle imprese, anche attraverso la contrattazione di rete, la nascita di nuove attività economiche (start up) e l’attrazione sul territorio di attività imprenditoriali.

Il welfare

L'attuazione della delega di funzioni dallo Stato alla Provincia autonoma di Trento in materia di ammortizzatori sociali non è solo l'occasione per migliorare le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro, ma soprattutto per realizzare un compiuto sistema di servizi per il lavoro che renda più efficace e rapida la ricollocazione professionale di chi perde l'impiego, anche con interventi e strumenti personalizzati. A questo scopo le parti, oltre che ad attuare quanto già definito al tavolo tecnico con la Provincia, si impegnano a sostenere la definizione di adeguate politiche attive del lavoro e a proporre agli organi competenti l'ulteriore qualificazione di sistemi di monitoraggio dell'efficacia e dei risultati raggiunti dalle politiche del lavoro.

Il credito

Dal 2008 in avanti abbiamo assistito anche in Trentino ad un progressivo deterioramento delle condizioni di accesso al credito per le imprese. Neppure l'azione della BCE che, nel corso del 2012, ha concesso prestiti a tassi particolarmente vantaggiosi agli istituti di credito ha prodotto i risultati auspicati nel frenare la stretta creditizia che, a sua volta, ha contribuito alla contrazione degli investimenti privati. Le parti concordano sulla necessità che vengano rafforzate le politiche pubbliche finalizzate alla facilitazione dell'accesso al credito attraverso il sistema dei consorzi fidi e il sistema bancario nel suo insieme. A questo proposito il Fondo strategico provinciale cui parteciperà anche il fondo regionale di previdenza integrativa Laborfonds, coerentemente alla propria missione statutaria e secondo le norme vigenti a tutela del risparmio degli aderenti, rappresenta un ulteriore strumento a sostegno degli investimenti privati. Le parti concordano sul fatto che le risorse del Fondo strategico dovranno essere orientate allo sviluppo e alla crescita del tessuto produttivo locale nel senso dell'innovazione, della sostenibilità, dell'impatto occupazionale ed in un'ottica non meramente sostitutiva rispetto ai canali bancari di finanziamento delle imprese.

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13 copertina

Il sistema della conoscenza e dell'innovazione

La funzione di istruzione e ricerca è centrale per permettere al sistema economico e sociale locale di crescere in un mondo in cui la competizione tra territori ed aziende avviene in maniera crescente sul terreno dell'innovazione e della conoscenza. In questo senso le Parti concordano sulla necessità che le istituzioni scolastiche provinciali, l'Università di Trento e gli enti di ricerca puntino a rendere più flessibile la propria offerta formativa raccordandola il più possibile alle dinamiche del mercato del lavoro a livello non solo locale, ma anche europeo, anticipandone l'andamento di fondo e ampliando i servizi di orientamento e placement, l'offerta di tirocini e di percorsi di formazione continua, la validazione/certificazione delle competenze e l'utilizzo del contratto di apprendistato per il conseguimento di titoli di studio. Agli enti di ricerca spetta anche il compito di sostenere i processi di trasferimento tecnologico verso le imprese, dedicando maggiori risorse a questo scopo per permettere al sistema economico e sociale locale di cogliere, tra l'altro, le grandi opportunità offerte oggi dalla rivoluzione digitale. Occorre infatti che gli investimenti in ricerca si traducano in processi innovativi che coinvolgano in modo sistematico il territorio anche attraverso l'apertura di momenti di conoscenza e confronto con le parti sociali attorno alle direttrici principali sulle quali si muoveranno i programmi di ricerca futuri dei principali Enti utilizzatori di risorse pubbliche.

Energia, investimenti e infrastrutture, rilancio dell’edilizia

Uno dei fattori principali per lo sviluppo dell’industria e del territorio, l’energia, deve essere posto al centro delle politiche provinciali di contesto per il sistema produttivo: il costo dell'energia in Trentino deve essere reso più competitivo, per consentire alle imprese locali di essere a loro volta più competitive sui mercati internazionali. Le Parti condividono l'opportunità di rafforzare le politiche di investimento nei settori e nei poli di Trento e Rovereto dell'Ict, meccatronica, green economy e edilizia sostenibile, nelle filiere locali come l'agroalimentare, che possono garantire l'accesso a nuovi mercati, l'insediamento di nuove produzioni a più alto valore aggiunto, nuova occupazione qualificata, la piena tutela dell'ambiente alpino ed il rafforzamento dei processi di marketing territoriale. È necessario inoltre individuare gli interventi infrastrutturali prioritari per la competitività del nostro territorio, in particolare il completamento della rete stradale e telematica e l’efficientamento degli edifici pubblici, trovando nuove forme di finanziamento e di gestione – ad esempio attraverso lo strumento del PPP (Public-Private Partnership) – che consentano la loro sostenibilità economica.

Il fisco

La pressione fiscale su lavoro ed imprese va contenuta. Su questo fronte la Provincia deve proseguire sulla strada intrapresa con le ultime manovre di finanza pubblica, quando ha abbassato le aliquote Irap, le ha azzerate per le nuove imprese e ha concordato il blocco delle addizionali Irpef con gli enti locali. Il taglio delle tasse (Irap) dovrà essere incisivo e selettivo, a favore delle aziende che contribuiscono al finanziamento degli ammortizzatori sociali, aumentano l'occupazione stabile e che sottoscrivono accordi di produttività. La sostenibilità delle finanze pubbliche provinciali passa attraverso un patto di fedeltà fiscale con tutti i contribuenti. È quindi necessario che anche in Trentino si alzi la guardia contro odiosi fenomeni di evasione ed elusione fiscale, nella consapevolezza che chi sottrae risorse all'erario, impedisce non solo il contenimento della pressione tributaria, ma limita la capacità dell'ente pubblico di sostenere la crescita economica in un momento particolarmente critico per il sistema produttivo locale.

La semplificazione e la revisione della spesa

Le complicazioni normative, i ritardi procedurali, le inefficienze delle amministrazioni pubbliche costituiscono un peso insostenibile per cittadini e imprese ed incidono negativamente sulla spesa pubblica, determinando sprechi di risorse, che potrebbero essere più utilmente impiegate in iniziative a favore della crescita. È indispensabile uno “sportello unico” per le imprese che, facendo tesoro delle esperienze negative del passato e delle best practice internazionali, semplifichi in maniera efficace i rapporti con la pubblica amministrazione. È urgente intervenire attraverso una seria politica di revisione della spesa pubblica per garantire servizi di qualità a cittadini e imprese, operando una rigorosa analisi delle modalità di funzionamento e dei risultati prodotti dalla Provincia, dalle società controllate e dall'intero sistema delle Autonomie locali.

Collaborazione tra territori

Le Parti concordano infine riguardo l'opportunità strategica di consolidare rapporti di partnership sovraprovinciale tra le Istituzioni locali con i territori vicini e in particolare lungo l'asse del Brennero, rafforzando le competenze ed il ruolo del Gect Trentino - Alto Adige - Tirolo al fine, per esempio, di rendere più efficienti i sistemi sanitari locali, favorire la mobilità delle lavoratrici e dei lavoratori, sostenere le reti internazionali della conoscenza, realizzare sinergie in campo economico e culturale, aumentare la capacità di attrazione di investimenti privati e ridurre le inefficienze prodotte da insufficienti economie di scala nell'offerta di servizi pubblici.

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Un Protocollo per la crescita Il commento di Confindustria Trento, Governo provinciale e Sindacati sui contenuti del Protocollo.

“Quando

l’obiettivo è lo sviluppo equilibrato del territorio e il benessere della comunità, non si può che unire le forze e cercare soluzioni condivise. Per questo abbiamo deciso di ribadire, assieme al Sindacato, quanto già dichiarato nel documento presentato a ottobre da Confindustria Trento ai candidati alle elezioni provinciali”. Stefano Odorizzi, membro di Giunta di Confindustria Trento, riassume così le ragioni profonde dell’accordo promosso dagli industriali trentini: “Il testo – spiega - riprende i temi portati all’attenzione pubblica lo scorso autunno, arricchendosi di nuovi stimoli raccolti e sviluppati in ragione delle competenze assegnate alla Provincia di Trento dalla nostra Autonomia. L’iniziativa – precisa Odorizzi - evidenzia in maniera decisiva che le priorità individuate dalla nostra categoria per il futuro del Trentino sono condivise dalle rappresentanze dei lavoratori, e che affrontare gli interventi indicati dalle imprese significa innescare un processo di trasformazione della situazione attuale determinante per le prospettive dell’economia, e con essa delle persone, delle famiglie, della comunità e del territorio”. Terzo, imprescindibile attore della concertazione è la politica, che nel documento rinviene “diversi motivi di stimolo e soddisfazione”. “Il primo punto al centro dell'attenzione – ha detto l’assessore allo Sviluppo Economico e Lavoro della Provincia autonoma di Trento Alessandro Olivi riguarda il senso di corresponsabilità che le parti sociali esibiscono di fronte alla crisi: il protocollo indica concreti impegni di cui il sindacato degli imprenditori e quello dei lavoratori, solitamente su tavoli contrapposti, si fanno unitariamente carico dando la netta impressione di non voler aspettare che qualcun altro faccia la prima mos-

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sa. Un opportuno utilizzo della contrattazione, le buone pratiche in tema di staffetta generazionale, di lavoro estivo dei giovani, di organizzazione e di welfare aziendale, la flessibilità, l’interdipendenza dei salari di secondo livello con i risultati aziendali, ne sono esempi indicativi, che mettono sul tavolo della concretezza argomenti spesso conclamati ma in realtà congelati nei preconcetti di parte (come appunto la contrattazione di secondo livello e la flessibilità). È il segno di una nuova stagione di relazioni, dichiarata espressamente. La Giunta provinciale ha già colto questo importante segnale: non ci lasceremo sfuggire la consapevolezza delle parti sociali, che abbiamo sempre considerato agenti di sviluppo, sulla necessità di un patto di sistema”. Il secondo motivo di interesse riguarda la centralità dell’industria manifatturiera: “D’ora in poi – continua Olivi -, grazie al documento firmato da Confindustria e Sindacati, dovremmo essere tutti un po’ più tranquilli, di fronte alla ricorrenti bramosie di revisione del modello di sviluppo sotto l’egida della new economy, la quale invece non può essere concepita come l’alternativa all’industria, ma piuttosto come un modo di atteggiarsi di quest’ultima, quale instancabile generatrice di innovazione. Perché il Trentino non può e non deve perdere la manifattura”. Dell’iniziativa, Olivi apprezza anche lo spirito di esortazione nei confronti delle istituzioni pubbliche: “Sollecitazione che in realtà s’incunea nel solco delle linee di politica industriale, da un lato, e di politica attiva del lavoro, dall’altro, che fanno parte del patrimonio genetico della Giunta provinciale. Quando le parti sociali – prosegue Olivi - condividono l'opportunità di rafforzare gli investimenti nei settori e nei poli di Trento e


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Rovereto dell'ICT, meccatronica, green economy e edilizia sostenibile, e nelle filiere locali come l'agroalimentare…, oppure di investire in innovazione e conoscenza, qualificare costantemente l'occupazione e rendere sempre più efficiente il sistema di welfare per il lavoro ci incoraggiano ad attuare il programma del governo provinciale e a non mollare sulle iniziative di grande spessore che anche di recente abbiamo messo in cantiere. I richiami delle parti sociali sono dunque un incitamento, che da un lato ci sprona, dall’altro ci conferma un’idea di politica che abbiamo condiviso a fondamento di questa fase cruciale di governo dell’autonomia. Un’idea che poggia sulla combinazione incentivi–detassazione, affidando ai primi la selettività e alla seconda il sostegno diffuso delle energie imprenditoriali che poggia sulla visione di un sistema economico che, pur diversificato nella sua essenza, non rinuncia a coltivare le concentrazioni competitive nelle loro varie forme evolvendo il concetto di multisettorialità in una più ambiziosa formula di multifocalità (Polo della Meccatronica, Ict, edilizia verde…); e che presuppone infine una più stretta contiguità fra l’offerta formativa e l’impresa, passando per una riforma degli ammortizzatori sociali in grado di frantumare gli stati di disoccupazione di lunga durata, valorizzando le professionalità coltivate anche dentro quelle fabbriche che, confidiamo, non smetteranno mai di rappresentare luoghi virtuosi di realizzazione della risorsa umana. “L'accordo per lo sviluppo sostenibile e il lavoro non è un approdo - spiegano i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino -. È semmai l'inizio di un percorso e la dimostrazione della comune volontà di individuare, condividere ed attuare interventi concreti affinché l'economia e l'occupazione in Trentino tornino a crescere”. Per Paolo Burli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti, l'intesa sottoscritta a gennaio con Confindustria è quindi prima di tutto un impegno, una responsabilità. “Non si esce dalla crisi economica – argomentano – solo reclamando provvedimenti da parte della politica. Certo, le istituzioni euro-

pee ed i governi, quello nazionale e quello locale, possono fare di più e meglio per liberare risorse indispensabili al rilancio della competitività delle imprese e alla ripresa del mercato del lavoro. La differenza però poi la fanno le lavoratrici, i lavoratori e le aziende insieme, remando nella stessa direzione e facendo convergere i propri interessi”. I sindacati si dicono pienamente consapevoli, in questa difficile fase di recessione dell'economia nazionale e locale, dell'importanza di intervenire per abbassare le tasse sulle imprese ed sul lavoro, sostenere il reddito di chi è colpito dalla crisi, rilanciare i consumi, semplificare le procedure amministrative, incentivare gli investimenti in innovazione, garantire un più facile accesso al credito.

È il segno di una nuova stagione di relazioni, non ci lasceremo sfuggire la consapevolezza delle parti sociali, sulla necessità di un patto di sistema.

“La Provincia sta intervenendo – ricordano Burli, Pomini e Alotti –. Basti pensare ai tagli dell'Irap, al potenziamento degli ammortizzatori sociali, agli investimenti in istruzione, innovazione e ricerca. Su questi fronti la Giunta deve agire con rapidità e fare di più anche per rendere pienamente efficiente la spesa pubblica e tagliare gli sprechi. Ma poi le opportunità create da questi interventi debbono essere colti concretamente. E qui entrano in gioco le imprese ed i lavoratori. Per questo far maturare le relazioni industriali e qualificare la contrattazione è un compito decisivo per la crescita, un compito che sindacati e associazioni imprenditoriali in Trentino debbono saper assumersi fino in fondo, come già ac-

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caduto in Trentino all'inizio della crisi nel 2008”. “Per garantire occupazione, coesione sociale e È con questo spirito quindi che Cgil Cisl Uil del benessere in Trentino, dobbiamo rafforzare la Trentino vogliono lavorare all'attuazione degli ripresa economica” hanno dichiarato i segretari impegni contenuti nell'intesa. “Dobbiamo realiz- generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Paolo Burli, zare compiutamente – concludono Burli, Pomini Lorenzo Pomini e Walter Alotti. “Come abbiamo e Alotti – la delega sugli ammortizzatori sociali e sostenuto nel documento delle nostre confederaspingere sulla formazione continua come volano zioni in vista delle elezioni provinciali, questa di crescita delle imprese. Inoltre ci sono i temi priorità si realizzerà più facilmente grazie a reladel fondo sanitario territoriale, delle politiche in- zioni industriali più mature, alla condivisione dedustriali, del fondo strategico per gli investimenti gli obiettivi, ad una contrattazione che punti alla delle imprese con la partecipazione di Laborfon- competitività del tessuto produttivo e alla qualità ds, della contrattazione integrativa e della parteci- del lavoro. L'impegno con Confindustria Trento, pazione dei lavoratori. Tutte questioni essenziali che vorremmo replicare in tutti gli altri settori, è che si debbono affrontare insieme nell'obiettivo un primo importante passo in questa direzione. comune di rilanciare ed innovare il sistema pro- Sindacati e Confindustria hanno dimostrato di duttivo locale rafforzando la coesione sociale e voler fare la propria parte. Ora tocca alle istitul'occupazione”. zioni locali rafforzare, con politiche coerenti, la E di questo la politica dovrà tenere conto nella capacità di imprese e lavoratori di creare nuove sua agenda programmatica di Governo”. occasioni di sviluppo solide e sostenibili”.

Nuovo Cda per Trentino Sviluppo

È stato designato nei giorni scorsi il nuovo Consiglio di amministrazione di Trentino Sviluppo. La presidenza è stata affidata a Flavio Tosi (consigliere uscente, titolare dell’omonima impresa di Arco specializzata nella produzione di serramenti in pvc). Accanto a Tosi siedono Giovanna Flor (amministratore delegato della Bauer spa) e Fulvio Rigotti (presidente di Trento Funivie e amministratore di alcune aziende del settore informatico). La nomina del nuovo Cda, che conta dunque tre componenti (in origine erano cinque), si era resa necessaria a seguito delle dimissioni rassegnate dall’ex presidente Diego Laner.

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innovazione

innovazione

Alleanza a tre per l'energia Confindustria Trento sigla un accordo con Federchimica e Fondazione Bruno Kessler per la consulenza alle aziende sul risparmio energetico.

Affiancare

le imprese per trasformare il fat- consulenza specialistica in azienda da parte del tore energia da mero costo in bilancio a leva per team di esperti costituito dalle tre organizzazioni. Già oggi l’associazione industriali, tramite le conla competitività aziendale. È con questo obiettivo che Confindustria Trento, venzioni siglate dalla sua controllata Assoenergia, Federchimica e Fondazione Bruno Kessler hanno offre agli associati forniture di energia elettrica siglato un accordo di collaborazione mirato alla e gas naturale a tariffe competitive. Con questo consulenza e alla formazione per le aziende su accordo le imprese potranno beneficiare di una temi come i certificati bianchi, la metodologia più ampia gamma di servizi sull’energia, che l’asSix sigma per l’efficienza energetica o i finanzia- sociazione erogherà come sempre per il tramite menti europei di Horizon 2020 per l’innovazione della sua controllata Assoservizi. in campo energetico. Destinatarie dell’accordo I contenuti dell’accordo sono stati presentati alle sono le imprese associate a Palazzo Stella di tut- imprese in occasione del seminario ti i settori merceologici, che potranno ricevere "Gestire con successo il fattore energia”, introdot-

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to dal direttore di Confindustria Trento Roberto costo dell'energia elettrica e del 12% per il meBusato, dal direttore del centro materiali e mi- tano. crosistemi di Fbk Massimo Gentili e da Sergio Sono quindi intervenuti gli esperti di FederchiTreichler, direttore della centrale tecnico scienti- mica Giuseppe Astarita ed Enrico Brena, che fica di Federchimica. hanno illustrato le opportunità finanziarie dei Andrea Basso, membro della Giunta di Confin- certificati verdi e bianchi e i vantaggi delle medustria Trento, ha illustrato i benefici economici todologie per la gestione efficiente dell'energia e ambientali che potrebbero derivare dagli inve- nella produzione industriale. stimenti per l'efficienza energetica in edilizia. "In Luigi Crema (Fbk) ha invece approfondito le Italia - ha ricordato - sono riconducibili al settore opportunità per le imprese sul fronte dell'innoedile 80 milioni di emissioni annue di anidride vazione nella green economy, a cominciare dai carbonica su un totale di 500. L'aumento dell’ef- bandi europei di Horizon 2020. ficienza degli edifici potrebbe portare un risparmio di 10 milioni di tonnellate". La bolletta energetica delle imprese può essere Confindustria Trento tagliata. Ha spiegato come è possibile farlo Alessandro Rossi di Assoenergia, il consorzio per innovazione@confindustria.tn.it l’energia di Palazzo Stella. L'ultima fornitura conclusa tramite il gruppo d'acquisto ha garantito T. 0461 360024 alle imprese aderenti un risparmio del 14% sul

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aziende

Dalmec si veste di nuovo Nelle scorse settimane l'azienda trentina, leader mondiale nel settore dei manipolatori industriali, ha inaugurato l'opera di ampliamento e riqualificazione della sede di Cles. di Alessandro de Bertolini

Lo scorso

23 dicembre Dalmec ha inaugurato i nuovi stabilimenti di Cles. Con i dirigenti e il personale dell’azienda era presente anche Confindustria Trento assieme alle autorità provinciali, comunali, religiose e i sindacati di categoria. “Nel 2012-2013 – spiega Luciano Dallago, amministratore delegato di Dalmec – abbiamo realizzato due opere fondamentali. In primo luogo, la costruzione della nuova struttura denominata ‘Dalmec support’. Tale lavoro ha comportato la demolizione, la ricostruzione, il miglioramento e la riqualificazione dell’intera area pertinente lo stabilimento di via Trento, a Cles, e la realizzazione di un nuovo stabilimento dotato di impianti di produzione per elementi standard di supporto del nostro prodotto base. In secondo luogo, l’ampliamento di Dalmec sede, che abbiamo dotato di nuove superfici produttive e di nuove aree per collaudi finali per un’adeguata accoglienza dei clienti multinazionali (da 900 a 1200 l’anno). Con questi

Luciano Dallago

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lavori, ora possiamo contare su un’area coperta di circa 14mila metri quadrati, che contribuiranno alla massima efficienza dei nostri cicli produttivi nel rispetto di tutte le norme di qualità, sicurezza e tutela ambientale”. Dalmec compie così investimenti decisivi in un momento non facile per l’economia e per le imprese. “In un quadro particolare, che vede il sistema industriale soggetto da alcuni anni a grandi trasformazioni ‘geo-politiche-finanziarie’, la nostra azienda – continua l’amministratore delegato – ha sempre creduto in una politica di interventi continui graduali sia nella ricerca e sviluppo, sia nelle strutture produttive di Cles, sia presso le unità estere. Questo grazie a una politica societaria di accantonamento anno per anno di somme importanti derivanti dai profitti che i vari esercizi esprimevano”. Nata a Cles quasi sessant’anni fa, Dalmec è leader mondiale nel settore dei manipolatori industriali. “Con il nostro prodotto – sottolinea Dallago – siamo presenti in tutti quei settori, dalla piccola alla grande industria, che necessitano di movimentazioni di manufatti. Tra questi comparti, i più significativi sono l’aeronautico-automotive, il meccanico-chimico, il farmaceutico e l’alimentare”. Con una dozzina di aziende controllate, il marchio opera su tutti continenti. “La rete estera è formata da dodici aziende da noi controllate in Europa, Stati Uniti, Brasile, Russia, India e Cina. Le restanti aree sono coperte da dealers esclusivi del nostro prodotto”. Le unità estere contano complessivamente 422 addetti mentre la casa madre di Cles, escluso l’indotto, ha 192 dipendenti. Il fatturato aggregato 2013 del gruppo si è attestato sui 70 milioni di euro. Ma quali sono le eccellenze di Dalmec? Un pro-


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dotto soggetto a continua evoluzione tecnologica e applicativa, un team di progettisti attento e creativo, un apparato produttivo che partecipa con entusiasmo e con la dovuta praticità e flessibilità alla riuscita qualitativa dei prodotti finali. Assieme a questo, altri punti di forza hanno contribuito a rendere Dalmec un colosso del settore. “Disponiamo di un’ottima organizzazione tecnico/produttiva consolidata nei due stabilimenti di Cles, ove i prodotti sono realizzati. Dal progetto al collaudo finale fino alla spedizione, tutto è gestito nel dettaglio con il supporto di sistemi informatici dall’inizio alla fine di ogni commessa. Il personale è specializzato e fidelizzato. La nostra rete di vendita e di assistenza nazionale e globale è formata e aggiornata sulle peculiarità applicative e innovative del nostro prodotto ed è supportata da un’assistenza tecnico/commerciale continua del nostro management di Cles. Per questo l’ottima immagine del nostro marchio e del nostro prodotto, acquisita in 40 anni di presenza sui mercati di ogni continente, si traduce in termini di affidabilità, di qualità, di servizio e di assistenza alla clientela internazionale”. Un’eccellenza trentina, insomma. “Mi preme evidenziare – precisa Luciano Dallago – che Dalmec è una società trentina al 100% dalla sua nascita, sia come capitale sociale che come sede legale, amministrativa, produttiva e fiscale”. L’avventura aveva inizio negli anni Cinquanta, a Tuenno, a opera dei fratelli Silvio Giulio e Luciano. “Nel lontano 1956 – racconta – eravamo freschi del diploma in meccanica. Con tre cambiali a scadenza (nei tre anni successivi) abbiamo acquisito l’attrezzatura da un’officina meccanica in liquidazione. Con tanta passione iniziavamo così il lavoro artigiano adattandoci alle poche attività produttive presenti all’epoca in val di Non, soprattutto segherie e produzioni di supporto al settore agricolo. Con

gradualità costante abbiamo sviluppato e commercializzato i prodotti, inizialmente nel territorio provinciale, per operare poi a livello nazionale ampliando l’attività a piccola industria. La costruzione del primo stabilimento risale al 1973, a Cles. Contemporaneamente entrava in azienda l’altro nostro fratello, Giorgio. è in questa struttura che si iniziò a sviluppare il prodotto attuale: il manipolatore”. Oggi, a distanza di tanti anni e forti di un percorso di segno sempre positivo, la famiglia Dallago guarda al futuro con ottimismo. “Siamo consapevoli – conclude Luciano – che il futuro è indefinito e che persisterà una certa precarietà sul mercato: ma nella nostra lunga vita imprenditoriale abbiamo spesso approfittato dei periodi di crisi per effettuare investimenti, sia strutturali che di marketing, allo scopo di far crescere tutte le nostre attività in maniera ordinata, qualitativa e organizzata, curando al contempo le risorse umane a disposizione, che contribuiscono giornalmente al nostro successo”.

Un momento della cerimonia di inaugurazione

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Caffè aziendale con Eurovending Business in crescita per l'azienda trentina con esclusiva regionale per il marchio Nespresso. Sottoscritta una convenzione per le aziende associate.

Fino

al 31 marzo per le aziende associate a viene dato in omaggio un “aeroccino” (valore Confindustria Trento è possibile sottoscrivere commerciale oltre 60 euro), strumento che percon Eurovending srl un contratto di comoda- mette di montare il latte fresco per realizzare to d’uso gratuito con trattamento di particolare un cappuccino o un caffè macchiato come al favore per una macchina da caffè a cialde Ne- bar. L’area Marketing e sviluppo associativo di spresso. L’azienda di Mauro Preghenella, esclu- Palazzo Stella è a disposizione per fornire le insivista per il Trentino-Alto Adige di Nespresso formazioni operative (e-mail: marketing@confinper il settore Business Solutions, garantisce alle dustria.tn.it, 0461 360000). aziende associate condizioni riservate su tutta la “Il nostro core-business – continua Preghenella gamma di servizi che offre: installazione, gestio- – sono i distributori free standing, cioè i distrine, manutenzione dei distributori automatici di butori automatici di bevande e snack di piccole, prodotti Nespresso: “Il miglior brand con il mi- medie e grandi dimensioni con multi offerta glior prodotto e il miglior trattamento”, spiega di prodotti, caffè, orzo, ginseng e bevande calPreghenella, amministratore di Eurovending srl. de in genere, snack classici, equosolidali, bioL’accordo è stato perfezionato alla fine di dicem- logici, senza glutine e tutte le bevande fredde bre con una convenzione stipulata tra Confin- disponibili sul mercato. Il nostro settore si sta dustria Trento ed Eurovending. Alle aziende che evolvendo a grandi passi e oggi siamo in grado firmeranno il contratto di comodato gratuito di fornire distributori automatici che erogano anche prodotti non-food quali preservativi, fazzoletti, salviette, penne Usb, etilotest e altro. Ma dedichiamo una grandissima attenzione anche al comparto Ocs, Office coffee system, il settore delle macchine a cialde. É in questo ambito, per quanto riguarda il Business solutions (soluzione per le aziende), che gestiamo in esclusiva da oltre sette anni i prodotti Nespresso su tutto il territorio regionale. Con loro eravamo presenti alla Chef’s cup in Val Badia, evento che raccoglie gli chef stellati Michelin per creare sinergie a più livelli, e all’Expo Riva hotel, con uno stand dedicato che ha suscitato apprezzamento in tutti gli operatori. Nespresso ci ha scelti per la qualità dei servizi che offriamo complessivamente, per come curiamo i rapporti con il cliente, per la tempestività dei nostri interventi, il rispetto delle tempistiche, l’affidabilità”. Eurovending, infatti, non offre soltanto un prodotto

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ma un servizio completo. “Ciò che ci contraddistingue – prosegue l’amministratore – è la qualità dei prodotti che utilizziamo nei distributori, la puntualità dei nostri addetti al rifornimento, la professionalità negli interventi specializzati e la consulenza tecnica al cliente, che significa consigliare il distributore più adatto ai diversi contesti e circostanze”. Questo è il pacchetto completo di questi servizi che rientra nella convezione tra Eurovending e Confindustria. Con soluzioni personalizzate Eurovending è in grado di rispondere alle richieste del cliente. “Il nostro compito – sottolinea Preghenella – è offrire soluzioni che soddisfino appieno i bisogni del committente. L’obbiettivo è trovare il distributore automatico più idoneo all’azienda, al numero dei collaboratori e clienti da servire, allo spazio utilizzabile e anche alle bevande e agli snack che meglio incontrano gusti e preferenze dell’utenza”. Molto importante è la capacità di adattarsi alle dimensioni e alle caratteristiche del luogo in cui sarà posizionato il distributore. “Personalizziamo gli spazi con installazioni per le grandi utenze – spiega – ma offriamo anche distributori automatici di medie o piccole dimensioni per uffici con spazi ridotti”. Il distributore di cialde Nespresso, non a caso, è molto meno ingombrante di quelli tradizionali. Si tratta di una macchina poco ingombrante, leggera, facilmente trasportabile e posizionabile anche su una scrivania da ufficio. Nel settore della distruzione automatica Eurovending è presente in Trentino da diversi anni. L’azienda nasce nel 1996 per iniziativa di Giorgio e Mauro Preghenella, padre e figlio, con il

nome Dr Service: “Siamo partiti da zero – racconta Mauro – iniziando a proporci sul mercato conquistando la clientela senza spingere sulla leva del prezzo ma sulla qualità dei nostri prodotti e del servizio”. Implementando in modo costante committenti e giro di affari, Eurovending conta oggi una trentina di dipendenti. Il punto di svolta nel 2005: “In quell’anno mio padre andava in pensione e la società si è trovata a un bivio. Nuove realtà tra i nostri competitors si stavano affacciando sul mercato nazionale e nuove reti e network di operatori si affermavano nel settore. Scelsi quindi di creare una società con il più grande gruppo italiano di distributori, Ivs Italia spa. La scelta mi fu semplificata dall’incontro con il presidente del Gruppo Cesare Cerea, un imprenditore dotato di straordinarie capacità e con una caratteristica fondamentale per un leader: la vision. Il Gruppo di recente è diventato Ivs Group S.A. ed è stato quotato in borsa nel 2012 a riprova della solidità e delle capacità dimostrate”. L’evoluzione della struttura societaria e l’aumento di dipendenti ha comportato un ampliamento degli spazi aziendali. Oggi Eurovending opera in tutto il Trentino-Alto Adige tramite la sede di Trento, in via Innsbruck, e in parte del Veneto con la filiale di Lentiai in provincia di Belluno. (adb)

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Fondimpresa: il futuro di lavoratori e imprese L'articolazione trentina del fondo ha garantito in sei anni formazione per 40mila lavoratori in 1200 aziende. I numeri e le testimonianze in occasione del convegno di Ravina.

Con

150 mila imprese aderenti, per oltre il 98% piccole e medie, e 4.300.000 lavoratori, Fondimpresa ha una posizione di assoluta preminenza nel panorama dei Fondi Interprofessionali. A livello locale l’articolazione trentina del fondo ha gestito, nei suoi sei anni di vita, piani formativi del valore di 9,5 milioni di euro con il coinvolgimento di quasi 1.200 aziende e 40mila lavoratori.

Del valore della formazione continua e dell’apporto di Fondimpresa alla crescita della formazione in azienda si è parlato oggi in occasione del convegno "Fondimpresa: il futuro di lavoratori e imprese. Opportunità di sviluppo e crescita per la competitività” a Ravina presso Ferrari Incontri. Ad aprire i lavori il vicepresiden-

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te di Confindustria Trento Giulio Bonazzi: “È giusto, come la nostra Provincia sta facendo, continuare a investire sulla formazione di base – ha detto -, ma la formazione continua è il nostro problema principale, perché i mercati mutano e il capitale umano va aggiornato”. Dopo di lui Paolo Burli, segretario generale della Cgil del Trentino, ha introdotto le caratteristiche del Fondo, e l’impatto positivo dell’articolazione territoriale anche quale stimolo alla bilateralità. “Possiamo fare ancora meglio – ha aggiunto -: per accorciare ulteriormente i tempi di risposta da parte dello strumento, migliorare la partecipazione delle Rsu, portare a compimento un sistema efficace di certificazione delle competenze”. Un bilancio sul lavoro svolto fino ad oggi, a livello locale e nazionale, per il tramite del Fondo è stato poi tracciato dal presidente di Fondimpresa Trento Marcello Lunelli, dal direttore generale di Fondimpresa Paola Vitto e da Raffaele Saccà, direttore dell’area Articolazioni territoriali. Vitto ha evidenziato in particolare i successi ottenuti nei progetti destinati ai lavoratori in mobilità e il valore degli strumenti promossi per il tramite delle politiche attive. Saccà ha posto l’accento sul significativo aumento dei piani finanziati attraverso il conto formazione, in tutto più di 56mila. “Oggi – ha spiegato Lunelli -, insieme, vogliamo condividere domande, risposte, opportunità per trovarci pronti a produrre qualcosa che ancora non sappiamo fare”. Uno spunto sui futuri indirizzi dell’attività del Fondo è venuto da Sergio Arzeni, direttore del Dipartimento per l’Imprenditorialità, le Pmi e lo sviluppo locale dell’Ocse di Parigi, responsabile anche del Centro Ocse-Leed di Trento. “La cifra del cambiamento che stiamo affrontando – ha detto - è la velocità. Questo impone un investimento continuo sull’aggiornamento del capitale umano, dal quale dipende la competitività di qualsiasi azienda”. Esempi virtuosi di un proficuo impiego delle opportunità messe a disposizione dal fondo sono stati proposti da tre testimonial aziendali: Edizioni Centro Studi Erickson Spa, Gyform Srl e Optoelettronica Italia Srl.


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Il tema della formazione continua come generatore di valore per le imprese ed i lavoratori è stato dibattuto dagli ospiti della tavola rotonda coordinata da Roberta Cuel, professore aggregato di Organizzazione aziendale dell’Università di Trento, cui hanno preso parte Michele Colasanto, presidente dell’Agenzia del Lavoro della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Pomini, segretario generale della Cisl del Trentino, Walter Alotti, segretario generale della Uil del Trentino e Luca Arighi, direttore generale di Adige Spa e membro della Giunta esecutiva di Confi¬ndustria Trento. Nei loro interventi, una riflessione sul prestigio e sulle potenzialità della formazione iniziale anche nel contesto eccellente della provincia trentina, l’ottima ricaduta della collaborazione tra le parti sociali nella dimensione dell’articolazione territoriale di Fondimpresa, il senso della formazione continua, ritenuta una delle più importanti forme di investimento per il futuro del business e della comunità.

Marcello Lunelli, presidente Fondimpresa Trento

Edizioni Centro Studi Erickson Spa L’azienda. Fondato nel 1984 sull'esperienza di un Centro Studi sui problemi della riabilitazione delle persone con disabilità mentale, il Centro Studi Erickson ha svolto un'opera pionieristica di documentazione di esperienze e metodologie del mondo anglosassone. Dall’esigenza di tradurre strumenti di studio e diagnosi è nata un'attività editoriale e di formazione di eccellenza che ha acquisito una posizione di rilievo nel contesto nazionale. All’attività di documentazione sulle esperienze internazionali più virtuose è seguita un’intensa opera di formazione e ricerca, sviluppata autonomamente dalla Erickson, che ha prodotto non solo un interscambio continuo con altri poli di ricerca extraitaliani, ma anche una serie di volumi e materiali rivoluzionari in campo educativo che diversi Paesi stranieri hanno comprato e che stanno pubblicando, dai 12 volumi della “Didattica per operazioni mentali” in Spagna alle Linee del 20, del 100 e del 1000 sul calcolo mentale

in uscita in tutto il territorio dell’America latina ispanofona. Attività formativa. Il piano di formazione continua adottato da Erickson ha consentito al Centro Studi di investire sulla riorganizzazione aziendale e sulle competenze dei propri dipendenti. In particolare, l’impresa ha privilegiato le aree: leadership del cambiamento, problem solving e decision making, integrazione organizzativa, team management e gestione dei collaboratori. Le metodologie impiegate spaziano dall’outdoor, alla formazione in aula, all’affiancamento ‘on the job. Di Fondimpresa dicono. “È un meccanismo virtuoso di sostegno all’innovazione che evidenzia la centralità delle persone come attori protagonisti dell’innovazione stessa. Stimola le imprese a pensare alla formazione e all’aggiornamento professionali come opportunità permanente a sostegno della competitività aziendale”.

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Gyform Srl

Optoelettronica Italia Srl

L’azienda. Nata a Vigo Rendena alla fine degli L’azienda. Spin-off privato dell'istituto di ricerca anni Cinquanta, Gyform ha da sempre impron- Fbk-Irst, Optoi è focalizzata sulla progettazione e tato la propria attività ai principi della qualità, produzione di sensori ottici, fisici e microsistedella funzionalità e dell’ecocompatibilità. Nei mi e interfacce elettroniche. Dotata di macchine 10mila mq dello stabilimento, dove pure è ospita- completamente automatiche per la fase di packata un’area destinata a R&S, Gyform produce sedu- ging microelettronico e assemblaggio elettronico, te per l'ambiente domestico diffuse sul mercato l’azienda produce principalmente componenti internazionale dell'imbottito di design e di pre- ottici per l’industria, sensori Mems, componenti gio. Gyform si avvale anche della collaborazione per fibre ottiche, sensori per automotive, sensori di importanti designers. per home e building automation, sensori intelliAttività formativa. Grazie a Fondimpresa, Gyform genti. ha formato e aggiornato il proprio personale ri- Attività formativa. Tra i destinatari del piano spetto gli obblighi della legge 81 per la sicurezza Fondimpresa finanziato attraverso l’Avviso 3/2011 sul posto di lavoro, ha consentito al responsabile “Green innovation - Sostenibilità e innovazione di produzione di approfondire le proprie compe- per pmi”, Optoelettronica si è giovata di azioni tenze sui nuovi prodotti, ha effettuato un corso di di formazione e intervento a supporto dell’innolingua inglese base e un corso individualizzato di vazione di processo e di prodotto dell’azienda. Di inglese commerciale, e altri ne ha in programma taglio affine le attività effettuate nel 2012 attraper il 2014. verso un piano di formazione aziendale FondimDi Fondimpresa dicono. “In questo momento presa. di crisi e di globalizzazione, è sempre più richie- Di Fondimpresa dicono. “Insieme a innovazione sta alle aziende una maggiore professionalità e internazionalizzazione, la formazione continua e un aggiornamento continui, obbiettivi che si è l’asset strategico più importante per le aziende possono raggiungere solo con un buon livello di italiane che intendono rafforzarsi e crescere nei formazione di tutto il personale”. momenti positivi, così come nei periodi di crisi”.

Enaip: un nuovo padiglione per il settore edile Un laboratorio per formare operatori, tecnici e tecnici superiori che sappiano affiancare e per certi versi anticipare l’innovazione necessaria alla ripresa del settore. Nelle scorse settimane, il Centro Enaip di Villazzano ha inaugurato il nuovo padiglione del settore edile, destinato ad ospitare l’intera filiera delle costruzioni: il triennio che prepara alla qualifica di Operatore edile, il quarto anno per l’acquisizione del diploma di Tecnico di cantiere edile e il percorso di Alta Formazione professionale per formare Tecnici superiori per l’edilizia sostenibile. Alla cerimonia sono intervenuti anche il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi e l’arcivescovo di Trento Luigi Bressan; all’evento hanno preso parte inoltre Andrea Basso e Lorenzo Garbari, vicepresidente e segretario di Ance Trento. E proprio i nuovi spazi didattici e laboratoriali, insieme ai rapporti di partenariato con la stessa Ance Trento, con le imprese e con il mondo dell’istruzione e della ricerca, permettono al Centro Enaip di Villazzano di ripartire con un progetto ben definito basato sull’utilizzo di nuovi materiali, sulle tecniche di recupero del patrimonio edilizio, sull’impiego e sulla lavorazione di materie prime locali come il legno e la pietra, con una nuova attenzione alla sostenibilità ambientale e paesaggistica.

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catalogo Assoservizi

Le nostre aree tematiche

Formazione per le aziende 2014 Amministrazione del personale Area geografica Comunicazione Finanza e contabilità Fisco Legale Logistica Marketing e commerciale Ricerca e innovazione Risorse umane Sicurezza e medicina del lavoro Strategia e management

Amministrazione del personale Le novità della legge di stabilità 2014, le agevolazioni fiscali e previdenziali per i lavoratori nell’anno 2014

12 febbraio, 9-13

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Gli ammortizzatori straordinari: cigs e contratto di solidarietà difensivo

27 febbraio, 9-13

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13 marzo, 9-13

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Le novità dei contratti atipici nel 2014 I piani di riduzione del personale

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I contratti di lavoro subordinato e autonomo per le esigenze occasionali

20 maggio, 9-13

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Trasferte, trasfertismo e trasferimento: aspetti giuridici

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La compilazione del cedolino paga, determinazione del reddito imponibile

24 ottobre, 9-16

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La gestione del personale italiano all’estero (I)

20 novembre, 9-18

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Il regolamento aziendale e il procedimento disciplinare

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I Rapporti commerciali con i Paesi islamici: suggerimenti e cautele da adottare (I)

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La scoperta dei nuovi mercati (I)

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14 febbraio, 9-18

8 ore

9 maggio, 9-18

8 ore

Comunicare con successo

FAD

2 ore

Corso sulla comunicazione scritta

FAD

2 ore

Corso sulla conduzione del negoziato

FAD

2 ore

11 febbraio, 9-18

8 ore

6 marzo, 9-18

8 ore

Area geografica Africa Sub-sahariana: opportunità d’affari e strategie di accesso. Focus su Angola, Ghana, Kenya, Mozambico, Nigeria (I)

Comunicazione Public speaking: parlare in pubblico, gestire le emozioni per farsi ascoltare La comunicazione efficace: la potenza della comunicazione verbale e non verbale

Finanza e contabilità Decidere con numeri certi in mano: controllo di gestione e pianificazione Guida concreta al bilancio per non specialisti Riduzione dei costi

30 maggio, 9-18

8 ore

Da contabile a controller: verso un ruolo di controllore della gestione aziendale

12, 19 giugno, 9-18

16 ore

Finanza e controllo per non specialisti

21, 28 marzo, 9-18

8 ore

30 ottobre, 9-16

6 ore

14 novembre, 9-16

6 ore

Il piano economico finanziario pluriennale La pianificazione e il controllo della gestione aziendale

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28 catalogo Assoservizi

Fisco Iva base Disciplina Iva delle prestazioni di servizi con soggetti esteri (I) Disciplina Iva delle cessioni e degli acquisti di beni con soggetti comunitari ed extracomunitari (I) La fiscalità dell'azienda operatrice con l'estero (I)

11, 16, 18 settembre, 9-13

12 ore

25 settembre, 9-13

4 ore

9 ottobre, 9-18

8 ore

23 ottobre, 14-18

4 ore

25 novembre, 9-13

4 ore

4 dicembre, 9-18

8 ore

La gestione della privacy in azienda

31 gennaio, 9-13

4 ore

Il ruolo dell’amministratore di sistema

31 gennaio, 9-13

4 ore

I contratti internazionali - la vendita internazionale - consigli pratici per la redazione delle principali clausole (I)

6 febbraio, 9-18

8 ore

Come proteggere i dati e le informazioni strategiche dell’azienda

18 marzo, 9-18

8 ore

26 marzo, 15-18

3 ore

4 aprile, 9-18

8 ore

7, 14 maggio 11, 18 giugno, 15-18

12 ore

Agenti e distributori all'estero: la disciplina contrattuale e la gestione pratica (I)

8 maggio, 9-18

8 ore

Metodi pratici di tutela di brevetti e marchi sui mercati internazionali (I)

19 giugno, 9-18

8 ore

L’origine preferenziale ed il Made In – istruzioni operative (I)

6 novembre, 9-16

6 ore

Corso sulla Privacy - Testo unico per la protezione dei dati

FAD

4 ore

Corso sulla D. Lgs 231/01: introduzione alla responsabilità amministrativa dell'azienda

FAD

2 ore

Corso di Sicurezza Informatica Individuale

FAD

2 ore

18 febbraio, 9-18

8 ore

Spese di rappresentanza Esterovestizione, stabile organizzazione e trasfer-pricing (I)

Legale

Negoziare con le assicurazioni: guida alla realizzazione del programma assicurativo aziendale nazionale e internazionale Aspetti pratici degli Incoterms® ICC e dei Pagamenti internazionali La responsabilità d’impresa: soluzioni tecniche assicurative e riduzione dei costi ottimizzando la concorrenza tra assicuratori 4 moduli: polizze RCT/RCO, RC amministratori, RC prodotti, RC inquinamento

Logistica Lo stretto indispensabile… Gestire il magazzino ottimizzando le scorte Ottimizzazione dei flussi logistici

27 marzo, 9-18

8 ore

3, 24 settembre, 9-18

16 ore

Formulare la strategia competitiva: analisi e valutazione della concorrenza

4 febbraio, 9-18

8 ore

Internazionalizzazione d’impresa: alcune linee guida (I) L’Ufficio commerciale estero: come organizzarlo e gestirlo

14 marzo, 9-18

8 ore

Strumenti operativi per il buyer

10 aprile, 9-18

8 ore

Marketing internazionale nei suoi risvolti pratici e commercio estero (I)

17 aprile, 9-18

8 ore

15 maggio, 14-18 16 maggio, 9-18

12 ore

Il credito commerciale: gestione, sollecito, recupero

22 maggio, 9-18

8 ore

Le regole fondamentali per essere presenti e farsi trovare sul web al tempo dei social media

10 giugno, 9-18

8 ore

16 ottobre, 9-18

8 ore

13 novembre, 9-18

8 ore

Il magazzino dal punto di vista contabile

Marketing e commerciale

Strategie per una efficace negoziazione internazionale (I)

Negoziare per difendere i margini. Gestire il prezzo nella trattativa col buyer Analisi del settore e dei concorrenti

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29 catalogo Assoservizi

Ricerca e innovazione Agevolazioni e finanziamenti nazionali ed europei per l'innovazione e la ricerca industriale Gestione di un progetto di ricerca industriale: strumenti e metodologie Formazione di un team aziendale per l’innovazione Metodologie di implementazione dell' innovazione nei processi aziendali: la Lean production Metodologie di implementazione dell’innovazione dei processi in azienda: il Kaizen e gli "innovation team" Tutelare e valorizzare l'innovazione e la relativa proprietà intellettuale (brevetti, licenze, cessione di know how)

In via di definizione, in sintonia con le esigenze manifestate dalle imprese interessate alle attività. I docenti saranno selezionati tra i partner accreditati nella rete dell'innovazione di Confindustria Trento e dei centri di ricerca del sistema

La ricerca brevettuale: come consultare (anche gratuitamente) le banche dati sui brevetti per disporre in tempo reale dello stato dell'arte della tecnologia mondiale

Risorse umane Il manager moderno: responsabilità, ruolo e autodiagnosi

28 gennaio, 9-18

8 ore

Le 6 variabili della gestione dei collaboratori

29 gennaio, 9-18

8 ore

Gli otto fattori fondamentali per gestire leadership ed empowerment

26 febbraio, 9-18

8 ore

5 marzo, 9-18

8 ore

19 marzo, 9-18

8 ore

8 aprile, 9-18

8 ore

15 aprile, 9-18

8 ore

Lavorare in gruppo, essere guida di se stessi Le 14 tappe per una delega efficiente (e il capo come coach) Dietro le quinte: come creare energia nel team La gestione efficace delle riunioni Leadership ed innovazione

13 maggio, 9-18

8 ore

21, 22 maggio, 9-18

16 ore

22 maggio, 9-13

4 ore

Laboratorio di sviluppo manageriale

4, 13 giugno, 9-18

16 ore

Come valutare le prestazioni in maniera efficace

9 settembre, 9-18

8 ore

Team working

19 settembre, 9-18

8 ore

Pianificazione delle attività, gestione del tempo e dello stress manageriale

30 settembre, 9-18

8 ore

La resilienza: allenarsi a superare gli eventi critici destabilizzanti Usciamo dall'acquario: come migliorare le proprie capacità e raggiungere la “peak performance” nel contesto lavorativo

Strategie per una scrittura efficace: mail e sito web Change management: il cambiamento come opportunità di crescita Negoziare con successo

2 ottobre, 9-13

4 ore

24 ottobre, 9-18

8 ore

29 ottobre, 9-18

8 ore

La gestione dei conflitti e la negoziazione

11 novembre, 9-18

8 ore

Team building: costruire una squadra vincente per ottenere successi

21 novembre, 9-18

8 ore

SHE: la leadership al femminile

26 novembre, 9-18

8 ore

Gestire le emozioni

FAD

2 ore

Teambuilding e Teamworking

FAD

4 ore

Leadership

FAD

2 ore

Gestire i collaboratori

FAD

2 ore

La gestione del colloquio di selezione

FAD

2 ore

Il feedback capo-collaboratore

FAD

1 ore

Sicurezza e medicina del lavoro Antincendio Dirigenti Formazione attrezzature di lavoro Haccp – Igiene e sicurezza degli alimenti Lavoratori Moduli di aggiornamento Cqc Preposti

Le date dei corsi di formazione e aggiornamento sono disponibili al sito www.assoservizi.tn.it

Primo soccorso Rls - Rappresentante del lavoratori per la sicurezza Rspp – Responsabile del servizio di protezione e prevenzione

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30 catalogo Assoservizi

6 febbraio, 9-18

8 ore

Movimentazione manuale dei carichi

Sicurezza in cantiere: il direttore tecnico e il capo cantiere

18 febbraio, 14-18

4 ore

Gestire e comunicare in emergenza

21 febbraio, 9-18

8 ore

5 marzo, 9-13

4 ore

11 marzo, 9-16

6 ore

La documentazione di cantiere Pos e Pimus La gestione della formazione per la sicurezza in azienda Sicurezza nei lavori elettrici: lavori sotto tensione, in bassa tensione, fuori tensione e in prossimitĂ di parti di alta e bassa tensione (norma Cei 11-27) Tecniche di comunicazione Produttori: la corretta gestione dei rifiuti

19 marzo, 9-13

4 ore

28 marzo, 4 aprile, 8-17

16 ore

10 aprile, 9-18

8 ore

11 aprile, 14-17

4 ore

Il sistema di gestione della salute e sicurezza secondo lo standard Bs Ohsas 18001

15 maggio, 9-18

8 ore

Gli adempimenti richiesti al Rspp e i confini della sua responsabilitĂ penale

17 giugno, 9-18

8 ore

Corso responsabili impianto elettrico (Ri) e preposti ai lavori elettrici (Pl)

4 settembre, 9-18

8 ore

Corso per componenti degli organismi di vigilanza (odv) Ex D. Lgs. 231/01

8, 9 ottobre, 9-18

16 ore

La gestione della manutenzione e del controllo delle attrezzature Gestione della sicurezza alimentare: i nuovi standard Brc-Ifs La gestione dei rifiuti nelle attivitĂ di cantiere

22 ottobre, 9-18

8 ore

5, 12 novembre, 9-18

16 ore

20 novembre, 9-13

4 ore

Corso di formazione generale alla normativa D. Lgs 81/2008

FAD

4 ore

Corso Sicurezza Dirigenti D. Lgs 81/2008

FAD

16 ore

Corso Sicurezza per il Preposto (+ 3 h da effettuare in aula)

FAD

5 ore

Corso Sicurezza Alimentare - HACCP

FAD

2 ore

Corso Sicurezza per il datore di lavoro - RSPP (rischio basso) (+ 8 h da effettuare in aula)

FAD

8 ore

Corso base di Guida Sicura

FAD

2 ore

Corso di Guida Difensiva

FAD

2 ore

Corso di Guida economica

FAD

2 ore

Corso Stress da lavoro correlato

FAD

2 ore

Strategia e management Gestione della crisi d'impresa e strategie di risanamento

21 febbraio, 9-13

4 ore

Project management: metodologia e strumenti per la gestione efficace dei progetti in azienda

19, 20 marzo, 9-18

16 ore

La gestione dei tempi e dei costi di progetto

25, 26 marzo, 9, 18

16 ore

11 aprile, 9-18

8 ore

28, 29 maggio, 9-18

16 ore

Risk Management Tecniche e strumenti per prevedere i fattori di rischio di un progetto Come gestire e controllare i processi aziendali

Per infomazioni Area Formazione formazione@assoservizi.tn.it

Area Comunicazione comunicazione@assoservizi.tn.it

T. 0461 935050

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32 speciale

speciale

Reti d'impresa: il laboratorio trentino Intervista a SIMONE CARESIA, membro della Giunta di Confindustria Trento con delega alle aggregazioni.

LA SUA

delega di Giunta venne introdotta tre anni fa in concomitanza con l’elezione del presidente Mazzalai. Qual è il senso di una delega alle aggregazioni? La delega risponde a un metodo di lavoro innovativo adottato dalla Giunta di Confindustria Trento, che nelle aggregazioni ha individuato una priorità strategica per contrastare la crisi e dare prospettive di crescita alle imprese. L’Associazione è impegnata pertanto nella promozione di questo tipo di segnale e in parti-

colare – trattandosi di una novità recente nel panorama degli strumenti disponibili - dello strumento del contratto di rete: a tal fine, abbiamo attivato un team multidisciplinare di esperti interni pronti ad offrire consulenza alle imprese che desiderano intraprendere questo percorso. Le competenze che mettiamo in campo coprono diverse aree: dagli aspetti giuridici a quelli fiscali, dalle agevolazioni economiche agli appalti, dall’innovazione all’internazionalizzazione tramite le reti. Agli imprenditori che desiderino aggregarsi, Confindustria Trento affianca inoltre un gruppo di professionisti esterni: notai, commercialisti e istituti di credito. Come può, il contratto di rete, aiutare le imprese? A noi questo strumento piace perché pone le imprese nella condizione di raggiungere gli obiettivi strategici additati dalla stessa Associazione: la ricerca di migliori economie di scala, l’apertura ai mercati esteri, l’introduzione di processi innovativi. È evidente che è nell’aggregazione che le realtà medio-piccole trovano un peso specifico tale da consentirgli di esprimere al meglio le proprie potenzialità, pur nel rispetto delle caratteristiche e delle peculiarità proprie di ciascuna individualità. Quali risultati avete registrato fino ad oggi? Rileviamo, dal 2011, un interesse costante da parte degli associati, che ormai costantemente si rivolgono ai nostri funzionari per ottenere assistenza nell’individuazione dello strumento più adatto alle loro esigenze. Nell’ultimo anno abbiamo incontrato all’incirca 40 imprese: un dato eloquente, soprattutto se letto in relazione

Simone Caresia

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33 speciale

alle proporzioni del contesto provinciale. Sono, questi, gli effetti di un’attività di promozione sviluppata a più livelli: sul fronte operativo, puntando sulla specializzazione dei servizi offerti agli associati e attraverso l’azione di comunicazione esercitata sul territorio.

aggrega per ottenere un contributo, ma perché aggregandosi si incrementa la propria competitività.

Quali ritiene che siano, alla luce del percorso svolto fin qui, le priorità per il prossimo futuro? In questo senso, che cosa ha fatto Confindu- Lavoreremo sui progetti di settore, promuostria Trento dal punto di vista della costru- vendo l’attivazione dello strumento all’interno zione di un clima favorevole? delle diverse sezioni merceologiche tra realtà Ci siamo spesi con la Provincia per ottenere uguali o affini. E poi sulle filiere: penso in parincentivi e misure di supporto, ad esempio sul ticolare agli impianti a fune e ai servizi innofronte delle agevolazioni Irap e nell’ambito del- vativi. Cercheremo di coinvolgere anche settori la legge provinciale sugli incentivi alle imprese in crisi, come l’edilizia e il porfido, per contra(Lp 6/1999, ndr), che prevede contributi in con- stare la crisi in cui sono caduti. to capitale alle imprese che aderiscono ad un Naturalmente, continueremo ad investire sulla contratto di rete. Facciamo però attenzione: le qualità di un servizio – quello garantito agli misure di contesto sono importanti, ma non associati dal team di Palazzo Stella – in linea c’è incentivo - provinciale o nazionale - che con i partner nazionali di Confindustria e Repossa supplire alla forza della convergenza ver- tImpresa, l’agenzia confederale costituita per so un obiettivo strategico condiviso. Non ci si assistere il Sistema sul tema delle reti.

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34 speciale

"Valido strumento di politica industriale" Voluto fortemente da Confindustria, il contratto di rete è sempre più popolare tra le aziende. I contatti di rete sono ormai oltre quota 1.200. di Aldo Bonomi, vicepresidente di Confindustria per le Reti di impresa, filiere e aggregazioni

Confindustria

considera le reti un valido strumento di politica industriale in grado di contribuire alla ripresa economica e alla crescita competitiva del sistema manifatturiero. Attraverso RetImpresa l’Agenzia Confederale per le reti d’impresa, stiamo puntando sul contratto di rete non solo in termini quantitativi ma anche sotto il profilo della qualità per conferire allo strumento quanta più efficacia ed utilità. La nostra iniziativa delle reti d’impresa è un progetto ampio e di lungo periodo: non crediamo che sia una moda o un salvagente, ma un’iniziativa importante che, partita dal basso, può mettere insieme le potenzialità e gli sforzi di molteplici attori chiave per l’economia nazionale. A distanza di pochi anni dalla sua introduzione nel panorama giuridico nazionale si registra un crescente coinvolgimento delle imprese italiane in tale forma di collaborazione. Il numero dei contratti di rete è aumentato in maniera considerevole arrivando a quota 1240 (dati InfoCame-

Aldo Bonomi a Palazzo Stella nel 2011

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re aggiornati al 1 dicembre 2013) più del doppio dell’anno precedente Le aziende da tempo attuano diverse forme di collaborazione ed integrazione. Tuttavia, rispetto al passato, gli imprenditori oggi sottolineano la volontà e l’interesse a collaborare per la realizzazione di programmi specifici, condivisi e ben delineati, ma di fare tutto ciò continuando a mantenere indipendenza ed autonomia nella gestione della propria impresa. Non hanno cioè bisogno di creare nuove entità societarie ma di rafforzare collaborazioni all’interno dei network e delle filiere. La normativa sul contratto di rete - ai sensi del decreto legge 10 febbraio 2009, n.5, convertito in legge, con modificazioni, dalla Legge n.33 del 2009 e smi – ha colto tali esigenze e si configura come una possibilità in più per le imprese (rispetto ai tradizionali meccanismi di aggregazione come fusioni societarie, consorzi, Ati, jointventure), per lavorare insieme su programmi condivisi. Il contratto di rete, presupponendo come prerequisito fondamentale un programma condiviso e “cucito su misura”, si adatta alle esigenze delle aziende di qualsiasi dimensione, non solo Pmi ma anche Grandi Imprese per accordi di filiera; può essere stipulato da qualsiasi settore economico perché modellandosi sulle caratteristiche dei suoi contraenti è efficace per tutte le tipologie di impresa. La rete supera inoltre la dimensione territoriale: già il 26% dei contratti di rete sono multiregionali cioè stipulati da aziende appartenenti a diverse regioni e talvolta in grado di attraversare la penisola italiana da Nord a Sud e registriamo i primi contratti con imprese straniere.


35 speciale

La rete, mettendo in comunicazione imprese provenienti da diversi ambienti, risponde, quindi, alla richiesta di superamento del localismo distrettuale e si configura come la naturale evoluzione del modello di collaborazione del sistema produttivo moderno. La collaborazione attraverso il contratto di rete ha in sé delle peculiarità che la rendono robusta verso l’esterno ma estremamente duttile al suo interno. Infatti, il contratto di rete è sempre più visto come una garanzia di affidabilità da parte di soggetti terzi quali istituti Bancari e Pubblica Amministrazione che possono apprezzare sul concreto la validità dell’iniziativa imprenditoriale in rete. Per esempio, in un contesto di sempre minore disponibilità di risorse, le autorità pubbliche e bancarie possono valutare l’opportunità di erogare finanziamenti in base a programmi specifici realizzati da aziende affidabili. In questo caso l’appartenenza alla rete e il relativo programma di sviluppo offrono un parametro in più per comprendere meglio la solidità, la competitività e la capacità innovativa delle aziende. Quindi, far parte della rete offre alle aziende la possibilità di dimostrare la propria capacità di

crescita, aprirsi ai mercati internazionali e ricevere misure precise e definite sulla base delle loro effettive esigenze. Sia la Pubblica Amministrazione che il Sistema Bancario hanno compreso la portata di questo approccio innovativo che consente di operare in un regime di maggiore trasparenza nelle relazioni con il sistema imprenditoriale. Per questo motivo sono sempre più numerose le iniziative degli Enti Pubblici attraverso bandi a favore della costituzione e gestione di reti d’impresa e del sistema bancario con strumenti ad hoc per migliorare le condizioni di accesso al credito. La Banca europea per gli investimenti (Bei) e la Cassa Depositi e Prestiti si sono mosse a sostegno delle reti, prevedendo rispettivamente 100 milioni di euro la prima e 500 milioni di euro la seconda per sostenere gli investimenti in rete. Inoltre, Confindustria sta investendo nel progetto delle reti d’impresa perché crede che oltre ad aumentare la competitività delle imprese possa contribuire a veicolare il messaggio di unità, dove tutto il Sistema Italia (dalle Istituzioni centrali e locali alle Associazioni passando per il sistema finanziario) può collaborare per il futuro del Paese.

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36 speciale

Nuovi scenari per le reti Il contratto di rete tra prime pratiche e nuove prospettive di crescita. Già popolare tra le piccole imprese, lo strumento può rivelarsi strategico per le grandi reti della logistica e dei servizi. di Fabrizio Cafaggi e Paola Iamiceli, con la collaborazione di Luana Bebber Università degli studi di Trento

Superata

la soglia dei milleduecento contratti, il contratto di rete è ormai divenuto uno strumento di governance della collaborazione inter-imprenditoriale ben noto alle imprese italiane. Tra quelle del Trentino-Alto Adige più di 70 hanno già stipulato un contratto di rete. Il contratto di rete si affianca, e talora ricomprende al suo interno, programmi di rete fino ad oggi realizzati mediante consorzi, reti di subfornitura o distribuzione, Ati, joint ventures, accordi informali. Si contraddistingue per la sua flessibilità ed adattabilità, comprendendo sia modelli dotati di soggettività che modelli privi della stessa, riflettendo così diverse modalità di organizzazione dell’attività e di gestione del patrimonio. Un’indagine svolta dal gruppo di ricerca dell’Università di Trento, diretto da Fabrizio Cafaggi con la collaborazione di Paola Iamiceli e alcuni giovani ricercatori, mostra, con riguardo ai primi 333 contratti conclusi fino a maggio 2012, una realtà variegata di forme di collaborazione che comprendono imprese di diversa dimensione, prevalentemente medio-piccola. Teoricamente applicabile a micro-reti e a macro-reti, con la partecipazione di migliaia di imprese, il contratto di rete viene impiegato prevalentemente per le prime. Il suo futuro sviluppo sarà invece affidato alla capacità di organizzare le grandi reti di logistica e di erogazione di servizi alle

imprese, inclusi quelli amministrativi e finanziari. L’indagine mostra che il contratto di rete è diretto ad incrementare la competitività delle imprese, favorendone l’accesso al mercato, specie internazionale, e alle nuove tecnologie. A ricercare queste opportunità sono soprattutto le imprese collocate nella fascia a monte della catena del valore: fornitori di materiali, semilavorati, componenti o servizi quali imprese che

Il suo futuro sviluppo sarà affidato alla capacità di organizzare le grandi reti di logistica e di erogazione di servizi alle imprese, inclusi quelli amministrativi e finanziari.

normalmente hanno più difficoltà ad accedere autonomamente al mercato senza l’intervento di operatori che fungano da intermediari, “selettori di competenze” o erogatori di servizi per la commercializzazione.

L’articolo prende le mosse da una ricerca, dal titolo “I contratti di rete: strumenti di governo della collaborazione strategica tra imprese” svolta nell’ambito del Laboratorio sulle Reti di imprese della Fondazione Bruno Visentini e promossa da Unioncamere e RetImpresa. La ricerca, coordinata da Fabrizio Cafaggi e Gian Domenico Mosco, è stata realizzata con la collaborazione di P. Iamiceli, L. Bebber, S. Corradi, A. Corsi, E. Cremona, C. Ferrari, R. Mangione e, per alcuni profili economici, con F. Rullani, F. Brunetta, A. Censi, F. Vicentini.

1

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37 speciale

I contratti esaminati governano relazioni che si possono sviluppare sia in senso orizzontale, tra imprese che operano al medesimo livello della filiera, sia in senso verticale, coordinando fasi diverse, tendenzialmente interdipendenti. L’indagine svolta mostra che nelle reti orizzontali le imprese intendono condividere metodi industriali per l’offerta integrata di prodotti o servizi complementari, promuovere tale offerta, svolgere attività di ricerca e sviluppo di interesse comune, condividere il portafoglio clienti o fornitori. Dall’altro lato, le reti verticali tendono a un governo più efficiente della filiera. Pur rimanendone spesso esterne, le imprese leaders influenzano significativamente l’operatività della rete, in qualche caso per il tramite di un fornitore di primo livello che opera da capofila. La quota più rilevante delle reti oggetto di indagine ha visto la partecipazione di un numero di imprese compreso tra 3 e 9, gruppo che rappresenta tuttora la grande maggioranza dei contratti stipulati fino ad oggi. Spicca, in particolare, il segmento delle reti trilaterali: dato coerente con l’indicazione di molti bandi regionali e della stessa legislazione provinciale trentina sugli aiuti alle reti di imprese (art. 24-novies, l.p. 6/99). Dal punto di vista delle politiche industriali e della redazione dei bandi è tuttavia auspicabile una differenziazione almeno tra macro e microreti, con la definizione di criteri di governance che riflettano diversa composizione e complessità. Tra le sfide più recenti spicca quella relativa alla gestione delle risorse umane della rete. Le ultime innovazioni legislative offrono nuove risposte alle esigenze di condivisione delle competenze dei lavoratori impegnati nella realizzazione dei programmi di rete. Del resto, la pratica dei contratti di rete ha raccolto fin dall’inizio la proposta di individuare figure professionali volte a fornire assistenza tecnica e gestionale nella veste di veri e propri manager di rete. Si tratta di figure professionali che richiedono un nuovo approccio, integrando risorse per l’architettura della rete e risorse per lo sviluppo del capitale

umano. è auspicabile che le Regioni superino l’attuale distinzione di linee di finanziamento muovendo verso un approccio integrato nel finanziamento delle reti. Il panorama emergente appare ricco di stimoli per le imprese, per le associazioni e per i policy makers. Le politiche industriali sviluppate in ambito locale hanno un ruolo molto rilevante nella promozione di iniziative di collaborazione, non solo in ambito locale ma anche nazionale e internazionale: un appuntamento che in Trentino, anche grazie ai contributi erogati ai sensi dell’art. 24-novies, l. 6/99, potrebbe aprire nuovi scenari già nei prossimi mesi.

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38 informazione pubblicitaria

Autoindustriale: il partner di riferimento per Mercedes Autoindustriale è l’unica azienda in Trentino in grado di seguire i clienti del marchio Mercedes-Benz in maniera completa. Dall’acquisto del veicolo industriale e commerciale nuovo o usato all’officina e carrozzeria ufficiali. Mercedes-Benz da sempre è

di Autoindustriale é altrettanto

Il service 24h è un servizio affida-

sinonimo di qualità ed esclusività.

affidabile, confortevole e tecnica-

bile e molto apprezzato dai clienti

Non solo nel prodotto, ma anche

mente avanzata quanto lo sono

Mercedes-Benz. Questo consente

nel servizio.

i veicoli e le vetture Mercedes-

di ottenere un’assistenza 24 ore

Per far parte della Rete Service

Benz.

su 24 in ben 33 Paesi europei.

Mercedes-Benz bisogna superare diversi standard, tra cui molti rela-

A Ravina il Gruppo Autoindustria-

tivi alla formazione del personale

le nel 2008 ha rilevato la Conces-

tecnico.

sionaria del marchio di Stoccarda

Autoindustriale con i suoi 37 anni

per servire in maniera ottimale i

di esperienza nel settore dei vei-

clienti Mercedes sul territorio. Il

coli pesanti ha completato il rin-

centro di assistenza autorizzato

novo del proprio centro assisten-

offre il servizio di officina e car-

za autorizzato Mercedes-Benz

rozzeria secondo i canoni previsti

Truck e Van a Ravina di Trento.

da Casa Daimler. Questi vanno dai precollaudi veicoli con il test

L'assistenza che gli imprenditori

banco prova freni alla taratura dei

si possono aspettare dal team

tachigrafi digitali.

Il nuovo Atego è uno dei nuovi veicoli industriali della Casa di Stoccarda.

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Autoindustriale Srl Trento Via Stella, 13 Tel. +39 0461 1735300 Bolzano Via Grandi, 16 Tel. +39 0471 550250 www.autoindustriale.com


39 speciale

Prima rete tra big della logistica La rete Scinet è un'alleanza per l'imballaggio e la logistica tra Arcese, Ventana Serra e Chimar. è il primo contratto di rete nella logistica per medie e grandi aziende.

É nato

Scinet, il primo contratto di rete nella logistica per le medie e grandi imprese. A spingere verso la nascita di Scinet è stato il Gruppo Arcese, leader nel settore dei trasporti, insieme con il Gruppo Chimar, specializzato in imballaggi industriali. “Gruppo Arcese, protagonista internazionale dei trasporti multimodali, e Gruppo Chimar, specializzato in imballaggi industriali, hanno siglato – spiega Mauro Audisio, direttore della divisione Logistics Solutions del Gruppo Arcese – il contratto di rete Scinet, il primo ‘Supply chain integrator network’ che mira a realizzare progetti completi di logistica integrata per medie e grandi imprese, con l’obiettivo di diventare un nuovo unico punto di riferimento internazionale per l’offerta di servizi integrati di spedizione, stoccaggio e confezionamento delle merci”. Con un fatturato annuo superiore ai 560 milioni di euro e oltre 2.800 dipendenti, il Gruppo Arcese è presente sui mercati di tutto il mondo. Anche per questo, in considerazione dell’importanza dell’export e della necessità di curare rapporti con clienti di molti paesi, è stato siglato il contratto di rete. “L’esigenza di creare Scinet – prosegue Au-

disio – nasce dal confronto con le multinazionali straniere che hanno occupato ormai una parte rilevante del mercato italiano ed europeo: grazie alla collaborazione tra Arcese Trasporti (trasporti stradali e intermodali), Arcese Log (logistica), Ventana Serra (spedizioni via mare/aereo), Chimar (packaging e imballaggi industriali) e Chimar Log (logistica e confezionamento conto terzi), è ora possibile rivolgersi a una sola interfaccia contrattuale che racchiude in sé una sinergia di competenze specialistiche di altissima qualità”. Le aziende coinvolte hanno grande esperienza alle spalle, professionalità specifiche, pratiche certificate e competenze diversificate. Unendosi tra di loro sono in grado di offrire al committente il massimo dei servizi con la massima qualità. Un solo interlocutore, insomma, in grado di soddisfare ogni tipo di richiesta nel settore dei trasporti. “Ogni azienda manifatturiera che opera a livello globale, ad esempio, e che intende gestire in maniera evoluta e integrata la propria supply chain – precisa Audisio – potrà rivolgersi a Scinet come unico interlocutore per raccogliere e consolidare le proprie materie prime e i semilavorati, asservire

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le proprie linee produttive, imballare i prodotti finiti secondo le specifiche progettuali e operative proprie di un operatore specializzato; e infine distribuire gli stessi via strada, ferrovia, mare o aerea”. La collaborazione tra aziende consente inoltre di sviluppare nuove competenze attraverso rapporti di scambio e comunicazione al fine di favorire processi di innovazione che generano vantaggi per tutti i partner. “La partnership tra i marchi coinvolti nel contratto di rete Scinet – prosegue – prevede non solo una collaborazione operativa, sostenuta da un’integrazione evoluta dei flussi informatici, ma anche lo sviluppo di progetti tecnici specifici o di innovazione, approfittando anche del canale consolidato tra A-Lab, il centro di Ricerca e sviluppo interno ad Arcese, e il Diem, dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Bologna”. La stipula del contratto risale a novembre 2012. Da alcuni mesi è possibile fare un primo bilancio. “Siamo molto soddisfatti”, commenta Audisio. “La rete ci ha permesso di realizzare nuovi fatturati sia

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sul fronte del trasporto sia su quello della logistica. Abbiamo portato a casa oltre 15 progetti nuovi”. Ma non è solo questo. “Il mercato – spiega – ha fatto emergere esigenze inaspettate e inedite, che noi stessi non avevamo previsto. Oltre a quanto ci siamo proposti di offrire come interlocutore unico nella cornice delle rete, ci sono giunte nuove richieste alle quali ci siamo adeguati fornendo servizi che prima non offrivamo: nuovi tipi di imballaggi ad hoc per situazioni particolari, nuovi meccanismi per stabilizzare le merci durante il trasporto e altro”. Il volume di affari è cresciuto continuamente dalla nascita di Scinet. “Per questo assumeremo presto una nuova figura che si occupi a tempo pieno della gestione dei servizi legati alla rete, un manager di rete”. E non si esclude la possibilità di estendere la rete anche a nuove altre aziende. “Ci stiamo pensando”, fa sapere Audisio. “Ho già proposto ai partner della rete nuovi nomi per il futuro. Il contratto di rete è per definizione un contratto aperto, c’è molta flessibilità e gli equilibri sono gestiti da regole che decidono gli stessi partner”. Sul punto, l’esperienza di Arcese con Scinet è all’avanguardia non soltanto in Italia ma anche per il resto d’Europa. “In Europa – conclude Audisio – non esiste questa forma di accordo tra aziende nel nostro settore. Una volta tanto il nostro Paese si dimostra più evoluto degli altri. Altre nazioni stanno imparando da noi per dotarsi di contratti rete. Poiché la presenza del Gruppo Arcese è fortemente radicata all’estero, sentiamo la mancanza di uno strumento simile al di fuori dei nostri confini”. (adb)


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Postazione di lavoro a misura d'uomo Dalla collaborazione tra Famatec, Bnp e Sogea nasce "Umandustry" che produce postazioni di lavoro che riducono l'affaticamento e le malattie professionali.

Certezza

del processo produttivo, miglioramento della qualità del prodotto, controllo di tutte le fasi di lavoro, organizzazione, ottimizzazione dei tempi, rintracciabilità di ogni singola operazione e sicurezza dell’operatore: queste le prerogative della workstation d’avanguardia appena realizzata dalla Famatec di Taio assieme a due aziende venete. La postazione è dotata di attrezzature altamente meccanizzate e di software interattivi. Il risultato è un prodotto assolutamente innovativo dalle caratteristiche uniche a livello italiano e internazionale. “L’operazione è stata possibile – spiega Fabrizio Zambelli, amministratore delegato di Famatec – nell’ambito del progetto Umandustry, nato dalla sinergia tra Famatec Spa di Taio, Bnp Srl di Castelfranco Veneto (Treviso) e Sogea Srl di Treviso. Abbiamo messo a sistema le nostre competenze per realizzare un prodotto completamente nuovo che non sarebbe stato possibile se non ci fossimo uniti”. La postazione di lavoro, presentata nell’ottobre 2013 e commercializzata da alcuni mesi, ha già raccolto le prime commesse dentro e fuori dall’Italia implementando ulteriormente la presenza di Famatec all’estero. Un bell’esempio di rete di impresa. Famatec – tra le aziende più innovative nella progettazione e produzione di manipolatori pneumatici – ha saputo fare sistema generando legami con altre realtà al di fuori del Trentino, gettando ponti, creando alleanze, costruendo valore aggiunto tramite l’apertura verso l’esterno e la capacità di vedere nei competitors degli alleati, non dei nemici. “Siamo gli unici nel nostro settore – sottolinea Zambelli – ad aver promosso una sinergia di questo tipo con simili risultati. Il prodotto è fortemente innovativo ed è il frutto di una metodologia di lavoro precisa: unire in uno specifico know-how

i settori dell’automazione e della manipolazione industriale (Famatec), dei sistemi informatici (Sogea) e dell’industrial design e organizzazione della produzione in ottica Lean (Bnp)”. Scopo del progetto Umandustry è “migliorare le condizioni lavorative dell’uomo e superare le barriere fisiche, comportamentali e linguistiche di alcune fasi del processo produttivo, ottenere performance elevate anche dalle categorie di lavoro protette: un unico progetto che mette l’uomo al centro dell’universo produttivo con l’obbiettivo di ottimizzare i processi rispettando la dignità e la salute”. La postazione di lavoro, prodotta d’intesa dalle tre aziende, consente una elevata adattabilità: piano di lavoro e sistema di prelievo materiali regolabili, sistema di illuminazione dinamica, supporto visuale per guidare l’operatore nella corretta sequenza di lavoro tramite istruzioni visive e luci. è dotata inoltre

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di due innovativi manipolatori a “gravità zero” ultraleggeri con portata netta da 2 a 30 kg. Entrambi sono prodotti utilizzando materiali compositi e leghe speciali ad alta resistenza. Il primo, utilizzato per il prelievo e posizionamento dei pezzi da assemblare e per il deposito del prodotto finito a “gravità zero”, permette di ridurre l’affaticamento dell’operatore, di prevenire problemi all’apparato muscolo-scheletrico, di aumentare la sicurezza, l’efficienza produttiva e di favorire l’assegnazione del lavoro a personale femminile o anziano. Il secondo utilizzato come braccio di reazione ultraleggero a “gravità zero per utensili avvitatori”, resiste meccanicamente alla sollecitazione di fine avvitatura evitando di esporre l’operatore al rischio di malattie professionali degli arti superiori (tunnel carpale, gomito, spalla), può essere dotato, a richiesta, di un sistema di riconoscimento della posizione di avvitatura gestito da un software di supervisione di produzione Umandustry (video touch screen, visualizzazione delle fasi di lavoro, rilevazione dati statistici di produzione integrata al proprio sistema di gestione aziendale, possibilità di collegamento da remoto da parte del gestore aziendale). La soluzione integrata Umandustry è rivolta soprattutto alle aziende i cui prodotti, tendenzialmente di alta tecnologia, richiedono la precisa e

garantita rispondenza alle specifiche del processo di assemblaggio, anche nel caso di errori o negligenze da parte dell’operatore. Per raggiungere gli obbiettivi comuni prefissati, Famatec ha lavorato con le aziende venete in un rapporto di fiducia. “Per un imprenditore non è facile – continua Zambelli – mettere a disposizione di altre aziende le proprie esperienze, il lavoro, il know-how. Ma solo così, puntando su una forte reciprocità, è possibile ottenere risultati e dare vita a una rete d’impresa che sia efficiente e porti vantaggi concreti ai partners. è questo un modello virtuoso per fare innovazione e sviluppo attraverso le reciproche conoscenze. Nessuno di noi tre, preso singolarmente, avrebbe potuto raggiungere questi risultati”. Famatec amplia così la propria gamma di prodotti e competenze. E la rete commerciale. “Ciascuno di noi provvede a promuovere tramite i propri canali la nuova postazione di lavoro, mettendo in rete anche i contatti maturati in ambito commerciale”. Nata nel 1988 a Taio, partecipata da Isa spa dal 2003, Famatec conta oggi 38 dipendenti, realizza circa 4 milioni di fatturato all’anno di cui più del 70% all’estero. “Con il nuovo prodotto e grazie al suo forte carattere innovativo – conclude Zambelli – puntiamo a incrementare ulteriormente le nostre commesse all’estero”. (adb)

Un contratto efficace, gestibile e snello “è un accordo che permette a più imprese di muoversi ‘in rete’ con una certa unitarietà pur conservando la propria autonomia. La rete non è un soggetto con personalità giuridica. è in questo senso uno strumento molto più agile e leggero del consorzio. Può spaventare perché un istituto nuovo, ma nella pratica è molto semplice”. Cristina Odorizzi, commercialista, impegnata con Fabrizio Zambelli nella gestione nel progetto Umandustry (che vede coinvolta Famatec in un rapporto di rete con le venete Bnp srl e Sogea srl), è ottimista sull’utilizzo di questa forma di alleanza tra aziende. “Ci siamo sforzati di creare i nuovi assetti fiscali, contabili e strutturali per consentire a questo strumento di esprimersi al meglio. Il vantaggio delle rete sta nel fatto di non avere personalità giuridica. Non è la rete che opera attraverso le aziende ma viceversa. Per questo il contratto di rete è efficace, gestibile, snello. Non crea una sovrastruttura. Le difficoltà possono essere legate alla sola circostanza che in Italia è uno strumento nuovo: è oggetto di recenti modifiche normative e necessità di un po’ di rodaggio”. Sul tema, Cristina Odorizzi ha firmato di recente (23 dicembre 2013) un contributo per la rivista Guida Contabilità e Bilancio del Gruppo Sole 24 ore spingendosi nel dettaglio: la normativa quadro, forma e contenuti del contratto di rete, la contabilità della rete, i rapporti fra soggetti aderenti, la responsabilità dei soggetti, il fondo comune, la struttura, la rappresentanza, i benefici fiscali. “La Provincia autonoma di Trento – spiega – prevede per le imprese trentine un incentivo consistente sulle dotazioni messe a disposizione della rete”.

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43 informazione pubblicitaria

Combattere la crisi, investendo in convenienza Dal primo gennaio 2014 le aziende hanno un maggior vantaggio nello scegliere lo strumento del leasing.

INFATTI LA L.147 DEL 27 DICEM-

della propria attività, avvalendosi di

richiede uno sforzo imprenditoriale

BRE 2013, conferisce una mag-

professionisti che sappiano inter-

e professionale sempre maggiore.

giore e più rapida deducibilità dei

cettare tassi competitivi ed offrano

La serietà e l'affidabilità sono sem-

canoni di leasing. Appare evidente

completa assistenza in tutte le fasi

pre stati per noi valori a cui tendere.

che lo strumento è tornato ad

dell'erogazione del finanziamento

Per questo, anche in un momento

essere interessante e, se le condi-

leasing.

di crisi, la nostra attività non riscon-

zioni finanziarie sono competitive,

Nord Invest Trentino Alto Adige e

tra flessioni e la nostra clientela ci

rappresenta un'ottima soluzione per

For Invest Srl sono aziende che

dà fiducia. Ecco perchè mi sento

finanziare gli investimenti, senza

operano in stretto contatto con le

di dire che questo lavoro, a fianco

intaccare la capacità di accesso al

imprese del Trentino e del Sudtirolo

delle aziende, è affascinante. Dopo

credito, di cui c'è sempre bisogno.

da oltre 26 anni.

tanti anni, sono questi i veri valori

L'imprenditore oggi deve destina-

Il dott. Lorenzo Chizzola ne è il

che sanno dare entusiasmo e fan-

re il proprio tempo allo sviluppo

promotore: "la situazione di oggi

no amare il proprio lavoro."

nord invest trentino alto adige

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Dr. Lorenzo Chizzola, il titolare della Nord Invest


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associazione

associazione

Convenzione col sorriso Rinnovata la convenzione per prestazioni odontoiatriche agevolate a favore delle aziende associate. Beneficiari anche i familiari dei dipendenti. di Giovanni Baiardo, medico specialista in odontoiatria e protesi dentaria

A distanza

di un anno, parlare della nostra convenzione odontoiatrica è quasi d’obbligo. È d’obbligo poiché è stata in assoluto la prima ad essere stipulata tra alcuni medici odontoiatri trentini e Confindustria Trento: un progetto innovativo in Italia, il frutto di una comunione di intenti che offre un aiuto concreto e operativo immediato per tutti gli associati di Confindustria trentino, compresi i loro familiari. Nell'arco del 2013 siamo stati precursori e lungimiranti, siamo riusciti a interpretare e tradurre prima di tanti altri quello che sarebbe accaduto nella nostra regione e al mondo del lavoro trentino. In questi momenti di crisi, in cui anche le necessità quotidiane, il diritto alla salute e a una cura adeguata e tempestiva non sono più così inossidabili e garantiti, avere la possibilità di potersi avvalere di una convenzione destinata anche ai propri familiari è di per sé cosa rara. Riuscire inoltre ad assicurare servizi e cure garantiti, con un prezziario strutturato e in sintonia con le indicazioni espresse dall’Azienda sanitaria negli anni 2007-2009 è certamente un fatto notevole, in particolare alla luce dei tempi e dei costi delle cure odontoiatriche. Per la mia esperienza lavorativa e per le cure eseguite all'interno del mio studio, in questo ultimo anno solo gli assistiti aiutati dalle convenzioni promosse dai diversi enti di appartenenza hanno avuto notevoli vantaggi dai loro benefit aziendali e lavorativi. Di questo posso essere garante, oltre a testimoniare la qualità delle cure erogate: impressioni certamente supportate e condivise dagli altri colleghi che hanno avuto le stesse sensazioni nel proprio lavoro.

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Le premesse per le migliori ricadute della nostra convenzione ci sono tutte: le potenzialità di questo progetto ogni giorno che passa aumentano sempre di più. Ugualmente prioritario, per il 2014, è l’impegno nella promozione e nella condivisione della nostra mission: abbiamo bisogno di una pubblicità franca, semplice, fondamentale; del passa parola, di una visibilità all'interno delle aziende. In questo senso, il personale dei nostri studi è disponibile a visitare le aziende anche al di fuori dell’orario di lavoro per dare informazione e spiegazioni,

Riuscire ad assicurare servizi e cure garantiti è certamente un fatto notevole, in particolare alla luce dei tempi e dei costi delle cure odontoiatriche.

per valorizzare nel modo migliore questo progetto. Come accade per tutti i progetti in via di sviluppo, anche nel nostro caso una più stretta relazione maturata nel dialogo con le aziende sarebbe essenziale e costruttiva: sono convinto che grazie al consiglio degli imprenditori associati il servizio proposto potrebbe infatti crescere e migliorare ulteriormente, senza contare che convenzioni di questo tipo potrebbero avere grande valore in futuro anche se applicati ad altri campi della medicina.


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I termini della convenzione Siglata per la prima volta lo scorso anno, è stata rinnovata in queste settimane la convenzione per prestazioni odontoiatriche agevolate a favore delle famiglie degli imprenditori e dei collaboratori aziendali. L’accordo sottoscritto tra Confindustria Trento e undici studi dentistici distribuiti sul territorio provinciale prevede l’erogazione di visite ed interventi odontoiatrici a condizioni di particolare favore per tutti gli associati e alle famiglie dei loro dipendenti (solo per il primo grado di parentela), Intervenendo su una tipologia di spesa spesso imprescindibile, ma al contempo sempre più difficile da sostenere, soprattutto per le fasce di reddito più basse, l’iniziativa appare una misura concreta a sostegno del potere di acquisto dei collaboratori. La peculiarità dell’accordo consiste nel fatto che non sarà necessario alcun tipo di spesa da parte delle aziende o del singolo beneficiario: non è infatti prevista l’attivazione di polizze assicurative, né tantomeno l’iscrizione ad organismi mutualistici. Al contrario, tutte le persone fisiche che operano nelle aziende regolarmente iscritte a Confindustria Trento, per il solo fatto di aderire al sistema, beneficeranno di un importante sconto su tutte le prestazioni odontoiatriche. Nello specifico, anziché applicare il listino standard, ogni studio dentistico aderente all’accordo applicherà il listino stabilito dall’Azienda Sanitaria Provinciale per le prestazioni erogate alle famiglie disagiate. Questo consentirà di godere di prezzi calmierati, con variazioni annuali legate unicamente all’andamento dell’inflazione rilevato dall’Istat. L’identificazione del beneficiario sarà effettuata di volta in volta presso i singoli studi odontoiatrici attraverso un’autocertificazione del paziente (che dovrà esibire anche un documento di identità valido). Confindustria Trento verificherà periodicamente la correttezza delle dichiarazioni, al fine di prevenire eventuali abusi o il godimento degli sconti da parte di soggetti non titolati. Nessun adempimento, economico o amministrativo, sarà quindi a carico delle aziende. Con questo accordo, l’Associazione intende porsi concretamente al fianco dei propri associati, non solo per fornire tangibili opportunità di risparmio, ma anche per rendere disponibili alle aziende strumenti coerenti con l’obiettivo di valorizzare e stimolare il personale con benefit di valore significativo (anche economico) per il destinatario e senza alcun costo per il datore di lavoro.

Per informazioni Area Marketing e Sviluppo Associativo marketing@confindustria.tn.it T 0461 360000

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A scuola con un occhio al lavoro A Cles - davanti a una vasta platea di giovani allievi dell’Istituto Pilati - l’intervento di Federmanager e Confindustria Trento, rappresentata da Giulia Manica e Alessandro Lunelli.

Il tema

del rapporto tra i mondi della scuola e spiegato Delai - dalla conoscenza delle lingue stradelle imprese, da sempre caro alla governance di niere al carisma, alla determinazione, all’empatia. Confindustria Trento, ha conosciuto in queste set- Nel corso dell’evento, al quale hanno assistito, timane un momento di riuscita condivisione in numerosi, gli allievi delle classi del Pilati, hanno occasione dell’evento organizzato dagli industriali partecipato anche Giorgio Ambrogioni, presidentrentini presso l’istituto tecnico industriale e per te Federmanager, Alessandra Montesardo, per il coordinamento nazionale Giovani Dirigenti Fegeometri C. A. Pilati di Cles. All’appuntamento, introdotto e moderato da Na- dermanager, Antonio Perdichizzi, del Comitato dio Delai, presidente di Ermeneia, sono interve- “education & lavoro” Giovani Imprenditori Connuti anche Alessandro Lunelli, presidente del findustria. Gruppo Giovani Imprenditori di Palazzo Stella e Giulia Manica, giovane imprenditrice e componente della Giunta esecutiva di Confindustria Trento, che hanno portato, insieme all’esperienza di un vissuto che sintetizza di per sé l’efficacia di un approccio composito, il messaggio più volte ribadito della necessità di un ponte tra la formazione scolastica e il mondo del lavoro, per un progetto formativo che tenga conto delle sue ricadute professionali e delle attese del mercato. Quali le caratteristiche necessarie per spiccare nel contesto generale? Competenze tecniche e trasversali – ha

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Fondimpresa premia Assoservizi La società di servizi di Confindustria Trento, in Ati con Delta Informatica Spa e Formazione Spa Scarl si aggiudica la gestione di un piano generalista a valere sull’Avviso 4/2012 di Fondimpresa.

Il consiglio

di amministrazione di Fondimpresa ha valutato e ammesso a finanziamento il progetto presentato a settembre da Assoservizi Srl in Ati con Delta Informatica Spa e Formazione Spa Scarl. L’iniziativa con la quale la società di servizi di Confindustria Trento si era candidata all’assegnazione dei fondi messi a disposizione nell’ambito della seconda scadenza del Avviso 4/2012 del fondo interprofessionale si intitola “Far crescere le Pmi in Trentino per rafforzare l’economia di sistema”: “Un piano solido e ben strutturato – spiega il direttore di Confindustria Trento Roberto Busato – per il quale attendevamo un esito positivo. Premiando la qualità del lavoro svolto dalla nostra controllata, l’approvazione da parte del Cda di Fondimpresa conferma il livello elevato dei servizi offerti agli associati e alla clientela di Assoservizi”. Con lui il presidente di Assoservizi Alberto Taddei: “Dopo l’accreditamento Fse ottenuto lo scorso anno, Assoservizi ottiene un nuovo, importante riscontro: è il

segnale che la strada imboccata è quella giusta”. Il piano coinvolge trenta aziende trentine, individuate in seguito a un’attenta operazione di analisi dei fabbisogni e in ragione delle caratteristiche del bando: nell’elenco compaiono imprese edili, manifatturiere, metalmeccaniche, per un panorama estremamente diversificato. Le azioni formative previste e concordate in fase di progettazione si svolgeranno per tutto l’arco del 2014: si tratta in parte di azioni aziendali, che vedranno dunque coinvolti dipendenti di una singola azienda, e in parte di azioni interaziendali, per cui si prevede la partecipazione dei dipendenti di più aziende alla medesima attività. Le attività proposte coprono l’intera gamma delle tipologie e aree tematiche evidenziate all’interno dell’Avviso: ambiente, sicurezza e innovazione organizzativa; sviluppo organizzativo; innovazione tecnologica; competenze tecnicoprofessionali; competenze gestionali e di processo; qualificazione e riqualificazione (sb).

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edilizia

Ricorrenze per Cassa Edile e Centrofor Al Palarotari di Mezzocorona l’edilizia trentina ha festeggiato il 50esimo anniversario dalla fondazione della Cassa Edile di Trento e il 25esimo anno di attività di Centrofor. di Lorenzo Garbari, Segretario Ance Trento

Giuseppe Gadotti presidente Cassa Edile

Di questi

tempi non è certo facile trovare motivi per festeggiare per il comparto dell’edilizia. Anche il 2013 si è infatti chiuso con una pesante contrazione degli investimenti nel settore, sia nel mercato privato che in quello pubblico. Una situazione di forte difficoltà che riguarda l’intero Paese e che, purtroppo, non risparmia nemmeno il Trentino. Nonostante il persistere di una situazione di così profonda crisi, rispetto alla quale non si intravvedono ancora prospettive concrete di ripresa, o quanto meno di inversione di tendenza, dato che anche per il 2014 il Centro Studi dell’Ance prevede una variazione negativa degli investimenti del 2,5%, non potevano però non essere celebrate due importanti ricorrenze per il sistema edile trentino. E così il 16 dicembre scorso, al Palarotari di Mezzocorona, imprese e lavoratori, associazioni di categoria e sindacati, si sono incontrati per celebrare, con la sobrietà imposta dal periodo, il cinquantesimo anniversario dalla fondazione della Cassa Edile di Trento e il venticinquesimo anno di at-

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tività di Centrofor, gli enti paritetici dell’edilizia trentina. La storia della Cassa Edile di Trento, come ha ricordato in tale occasione il suo presidente Giuseppe Gadotti, inizia nel 1963 per effetto dell’accordo tra la Sezione Costruttori Edili dell’Associazione degli Industriali della Provincia di Trento (ora Ance Trento) e le organizzazioni sindacali territoriali di Cgil, Cisl e Uil. Essa fece parte del primo gruppo di casse edili che, in Italia, nacquero sulla base del nuovo impianto contrattuale nazionale appena varato, testimoniando così le sensibilità delle parti sociali del Trentino verso un’istituzione destinata a caratterizzare profondamente il settore delle costruzioni nei decenni a venire. Una istituzione che svolge un ruolo fondamentale quale strumento per la regolarità e la qualificazione del settore edile trentino e per il sostegno a tutti i lavoratori in esso impiegati, secondo il principio di mutualità al quale sono ispirate le prestazioni della Cassa.


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Attualmente (il dato si riferisce al dicembre 2013) risultano iscritti alla Cassa Edile di Trento 2.181 imprese e 12.736 lavoratori. Nel 2013 le ore lavorate registrate sono state poco meno di 11 milioni, per un monte salari di 136 milioni di euro. Una pienezza di ruolo, quello della Cassa Edile di Trento, che è giunto a compimento con il successivo ingresso dell’Associazione Artigiani, che ha consentito al Trentino di contare su una maggiore omogeneità dei trattamenti contrattuali dei lavoratori, e quindi sul costo del lavoro per le imprese, ed in definitiva su una maggiore trasparenza complessiva nel settore. Un ulteriore e importante effetto conseguente all’ingresso dell’Associazione Artigiani nella Cassa Edile di Trento è stato peraltro quello di evitare il sorgere di enti di tipo analogo, come è invece successo in altre realtà del Paese, anche a noi vicine. Sotto il profilo gestionale la Cassa Edile si caratterizza per un aspetto peculiare, che consiste nella pariteticità della rappresentanza delle parti sociali datoriali e sindacali negli organi decisionali. Ciò, lungi dall’essere di impedimento ad un andamento efficiente dell’ente, è invece garanzia di attuazione equilibrata delle norme contrattuali. Alla fondamentale ed iniziale funzione di gestione e garanzia per i lavoratori degli accantonamenti a titolo di ferie, festività e gratifica natalizia (le cd Gnf), si è affiancata nel tempo la gestione dell’istituto dell’anzianità di settore (cd Ape – Anzianità Professionale Edile), la corresponsione, tra i primi in Italia, della retribuzione per i primi tre giorni di malattia del lavoratore e le prestazioni a favore degli apprendisti di carattere analogo a quelle della Cig ordinaria degli operai. Ma la Cassa Edile è stato ed è tuttora anche lo strumento operativo per prestazioni mutualistiche ed assistenziali che riguardano un ampio ventaglio di erogazioni a favore dei lavoratori e dei loro familiari soprattutto nel campo sanitario e per la concessione di borse di studio per i figli dei lavoratori stessi. Per rendere l’idea dell’impegno finanziario, basta accennare al fatto che negli ultimi dieci anni la Cassa Edile ha erogato ai lavoratori 15 milioni di

euro di prestazioni previste dai contratti collettivi di lavoro e ulteriori 14 milioni di euro di erogazioni extracontrattuali; di prestazioni cioè non contemplate dai contratti collettivi di lavoro, né nazionali né provinciali, ma frutto dell’incontro delle volontà delle parti sociali dell’edilizia. Per quanto riguarda l’obiettivo fondamentale di garanzia dello svolgimento delle attività edili secondo il principio della regolarità contrattuale e contributiva, già negli anni sessanta la Cassa Edile di Trento adottava procedure di certificazione della regolarità contributiva delle imprese iscritte a garanzia dei committenti di opere e lavori pubblici. Tale funzione si è evoluta nel tempo con l’istituzione del Durc – Documento Unico di Regolarità Contributiva - che la Cassa Edile rilascia anche a nome dell’Inps e dell’Inail. Per dare l’idea di cosa ciò significhi in termini di numeri e di impegno lavorativo, basti pensare che nel 2013 sono stati rilasciati oltre 16 mila Durc. Ma un’idea più precisa dell’attività della Cassa la si può ottenere se ai numeri del Durc sopra ricordati si aggiungono quelli relativi a 9 mila prestazioni contrattuali erogate ad imprese e lavoratori nel 2013, 5 mila sussidi extracontrattuali ai lavoratori, 10 mila assegni di anzianità, 11 mila paia di calzature e indumenti di lavoro antinfortunistici, 25 mila Mut, acquisiti e controllati, relativi alle denunce contributive mensili delle imprese. In parallelo l’Ente ha altresì operato, per un lungo periodo, anche nel campo della formazione professionale essendo stato unificato, nel 1979, con la Scuola Edile, storica istituzione nata nel 1949. Presso la Cassa Edile le parti sociali hanno poi attivato, nel 1987, il Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione Infortuni, l’Igiene e l’Ambiente

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Stefano Tomasini, presidente Centrofor


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Foto Garisto

In primo piano la sede di Cassa Edile; sulla destra la sede di Centrofor

di Lavoro, meglio noto come Cpt, organismo de- da sempre presente nel settore edile dell’impiego putato a promuovere la cultura della sicurezza nel di strumenti di concertazione tra le parti sociali. Oggi i due enti costituiscono anche dal punto di settore. Nel 1999 le parti sociali hanno voluto scorpora- vista urbanistico un compendio organico di elevare dall’ente Cassa Edile le attività formative della to valore funzionale e di grande significato simboScuola Edile e del Cpt, per affidarle al neo costi- lico, un bene a servizio della collettività trentina nel suo insieme, realizzato peraltro senza alcun tuito Centrofor. Centrofor, come ha sottolineato il suo Presiden- contributo pubblico, ma con le sole risorse fornite te Stefano Tomasini, è lo strumento delle parti dal sistema. sociali del settore edile del Trentino che opera Ed il sistema trentino dell’edilizia, nonostante la quotidianamente per migliorare le condizioni di crisi, è abituato a guardare con fiducia al futuro e sicurezza nei cantieri e per aumentare le compe- alle nuove sfide di domani. tenze e la qualità del lavoro di coloro che operano Anche Cassa Edile e Centrofor si stanno proiettando in tale direzione, da una parte mediante in edilizia. Negli ultimi dieci anni sono state realizzate nel il continuo rinnovamento dei contenuti formaticampo della prevenzione e direttamente sui luo- vi offerti da Centrofor; basti pensare all’utilizzo ghi di lavoro, cioè nei cantieri, da parte di un del legno e della bioedilizia, nonché attraverso il gruppo di tecnici altamente professionali di cui consolidamento della collaborazione con i vari l’ente si avvale, oltre 26 mila consulenze a suppor- soggetti, quali l’Uopsal, l’Inail e l’Agenzia del Lato di imprese e lavoratori per la corretta applica- voro, che a vario titolo si occupano di sicurezza zione delle norme vigenti in materia di sicurezza sul lavoro. D’altra parte, per quanto riguarda la Cassa Edile, atdel lavoro. Nel campo della formazione Centrofor si pone traverso un nuovo ruolo che le parti sociali hanno l’obiettivo di accrescere le competenze dei lavo- inteso attribuirle nell’attuazione dell’”Osservatorio ratori, in termini di specializzazione e di riqua- dei cantieri edili pubblici e privati della Provincia di Trento”, ma anche con l’implementazione lificazione. Vengono svolti dall’ente corsi di primo ingresso del Durc con la verifica della congruità del costo sulla sicurezza, rivolti ai neoassunti che entrano della mano d’opera e con un possibile ruolo a fanel settore, corsi per l’accesso alla qualifica di ope- vore dei lavoratori, sul quale le parti sociali stanraio specializzato, corsi sulla sicurezza (sono 7745 no svolgendo gli opportuni approfondimenti, nel gli operai formati negli ultimi 10 anni), oltre a campo della previdenza complementare. corsi di specializzazione per caposquadra, opera- Questa è la storia, sinteticamente, che i due enti tori macchine movimento terra, gruisti, muratori Cassa Edile di Trento e Centrofor hanno svolto, rispettivamente, in un mezzo e in un quarto di qualificati e specializzati. La riconfigurazione dei due enti, Cassa Edile e secolo. Centrofor, a formare un vero e proprio sistema Il futuro, viene da dire, poggia su solide fondaorganico, ha consolidato e rilanciato la tradizione menta… ed è tutto da costruire!

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internazionalizzazione

internazionalizzazione

Pama: il segreto è nella prossimità Case study di accesso al mercato statunitense: Giovanni Manucci, Cfo di Pama, illustra la strategia dell’impresa trentina presente in tutto il mondo. di SILVIA BRUNO

Fondata

nel 1926, Pama si è imposta a livello mondiale per la versatilità e l’eccellenza tecnologica delle grandi alesatrici-fresatrici e grandi dei centri di lavoro prodotti. La produzione avviene interamente in 5 stabilimenti in Italia e all’estero, dedicati alla progettazione, montaggio, collaudo ed esposizione delle macchine e al training.

Dott. Manucci, come descrive l'andamento del vostro settore di riferimento? L’Italia nel campo della meccanica è certamente un paese all’avanguardia in particolare nel settore delle macchine utensili ed è tra i principali esportatori al mondo. A dare credito a questa affermazione è il fatto che il nostro Paese, pur avendo risentito della crisi economica in maggior misura rispetto ad altre nazioni, rimane un punto di riferimento per la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie. Nonostante le difficoltà economiche, infatti, molte aziende costruttrici di macchine utensili continuano ad investire, sia studiando nuove soluzioni sia costruendo nuovi stabilimenti e riorganizzando le attività al loro interno.

È anche il caso di Pama? Esattamente. La nostra azienda può vantare più di 80 anni di esperienza e know-how nel campo dell’alesatura e fresatura ed è oggi leader fra i costruttori di macchine utensili. Occupa circa 380 dipendenti, fattura circa 120 milioni di euro e più dell’80% della produzione è attualmente esportata, principalmente in Cina, Russia, Germania e Stati Uniti: tutti i paesi sono ampiamente supportati da una diffusa rete di strutture di vendita e di assistenza. Qualche dettaglio sulla vostra presenza all’estero, e in particolare sulla vostra attività negli Stati Uniti. Con le nostre controllate siamo presenti in tutti i principali mercati del mondo. Forniamo i maggiori gruppi industriali operanti a livello globale nei campi dei grandi impianti industriali dell’energia, del movimento terra, dei grandi motori diesel, navale, ferroviario, dei grandi macchinari. Sul mercato statunitense, dov’è la nostra Pama Inc. di Elgin (nell’Illinois), realizziamo il 20% del nostro fatturato. Quali sono le esigenze di un'azienda che, come la vostra, punta sui mercati esteri? Il prodotto Pama, la macchina utensile, è il bene classico di investimento e rappresenta normalmente nel ciclo produttivo del cliente l’impianto chiave. È quindi indispensabile essere “vicini” al cliente per assisterlo nella produzione che si svolge a volte su un ciclo continuo 24 ore su 24, sette giorni la settimana. Sui mercati principali siamo quindi sempre presenti con le nostre società commerciali e di assistenza tecnica, che si appoggiano in loco a loro volta su uffici di consulenza, legali, ed altro, utili nell’adeguamento alle norme, agli usi ed ai regolamenti del paese.

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53 internazionalizzazione

Vetri esclusivi negli Usa Maura Mazzer, export manager di Vetri Speciali Spa, spiega i risultati dell’espansione dell’azienda trentina sul mercato statunitense.

Vetri

Speciali è un’azienda specializzata nella produzione di particolari contenitori in vetro per molteplici settori. È leader mondiale nella produzione di modelli personalizzati, realizzati anche su specifica richiesta dei propri clienti rifornendo alcuni tra i maggiori brands internazionali. Dott.ssa Mazzer, come descrive l'andamento del vostro settore di riferimento? Il settore dei contenitori in vetro ha risentito dell’andamento generale dell’economia e in particola della riduzione dei consumi; per il 2014 prevediamo un settore ancora in difficoltà. E quello della vostra azienda? Attualmente in Vetri Speciali operano 560 persone, di cui 170 dislocate tra Trento e Pergine, per un fatturato globale di circa 130 milioni di euro. La continua innovazione dei prodotti, la ricerca costante di nuove nicchie di mercato e la capacità di produrre un “vestito su misura” per ogni necessità del cliente ci hanno permesso di non naufragare nella crisi mondiale generale. Riteniamo che i nostri prodotti in buona percentuali realizzati in esclusiva mondiale possano ancora incontrare il favore nei nostri clienti. Sarà importante a tal fine il supporto di Confindustria Trento, soprattutto per l’export, con la quale abbiamo la volontà di incrementare un rapporto già proficuo.

cial Glass Containers per poi trasferirla nel 2001 in California con il nome Vetri Speciali Inc. Nel 2009 abbiamo deciso di incrementare le vendite tramite i distributori, rafforzando l’ufficio export di Trento con l’assunzione di nuove figure specifiche; a seguito del risultato positivo della nuova organizzazione, nel 2011 abbiamo chiuso la Vetri Speciali Inc. Oggi, il mercato statunitense rappresenta per Vetri Speciali un fatturato di circa 10 milioni di dollari in vendite dirette a cui si aggiungono le vendite indirette con un fatturato globale ipotizzabile in 20 milioni di dollari. Quali sono le esigenze di un'azienda che, come la vostra, punta sui mercati esteri? La crescita di Vetri Speciali sui mercati esteri è stata possibile solo grazie alle consulenze legali, contrattuali e fiscali di aziende operanti in loco, tra cui spicca per gli Stati Uniti il ruolo dello Studio Valla & Associates di San Francisco conosciuto tramite Confindustria Trento. Oggi Vetri Speciali sta cercando, tramite il supporto di Trentino Export, un’apertura verso i paesi dell’ex Unione Sovietica e alcuni stati dell’America Latina. (sb)

Qualche dettaglio a proposito della vostra attività negli Stati Uniti. Vetri Speciali esporta direttamente in 45 Paesi esteri, realizzando il 28% del suo fatturato globale (percentuale che sale al 34% in considerazione della quota indiretta fatta attraverso i distributori italiani). Negli Usa, Vetri Speciali ha aperto una società di vendita nel 1997 in Kentucky denominata Italian Spe-

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54 internazionalizzazione

Business biologico in Germania Nuove opportunità per il settore alimentare: l’esperienza di successo di un’azienda trentina di ritorno dalla fiera Biofach di Norimberga. di Giorgio Zagonel

In un

mercato sempre più globale e dove la concorrenza risulta essere sempre più forte, è necessario trovare nuovi sbocchi per i propri prodotti e nicchie di mercato. Questo è il caso del settore agroalimentare biologico. In Europa il consumatore medio sta diventando sempre più esigente e attento ai propri acquisti e in Germania, in particolar modo, il mercato dei prodotti biologici è in continua crescita: basti pensare che tra il 2006 e il 2012 le vendite di alimenti biologici sono aumentate di oltre il 30 per cento. Per i prodotti biologici vengono spesi oltre 7 miliardi di euro l'anno; ogni tedesco spende in media 73,60 euro. La Germania, pur rimanendo dietro a Svizzera e Danimarca, è uno dei Paesi molto al di sopra della media europea, che si aggira attorno ai 28 euro pro capite. Per questo motivo Trentino Export per il secondo anno consecutivo ha assistito l’azienda associata LM di Maria Lucia Melchiori e C. Snc, azienda di Tres in Val di Non specializzata in succhi di mela, aceti e sidro, alla fiera Biofach di Norimberga svoltasi dal 12 al 15 febbraio 2014, maggiore evento del settore con circa 3mila espositori provenienti da 129 paesi del mondo. Alberto Corazzolla è il titolare dell’azienda.

zione alla fiera Biofach per LM di Maria Lucia Melchiori e C. Snc? È il secondo anno che partecipiamo a questa fiera in Germania e il riscontro, anche in questa occasione, è stato molto soddisfacente. Essendo il maggiore evento del settore in Europa, per noi è essenziale esserci. È una vetrina per i nostri prodotti che ci permette di conoscere i maggiori attori del settore e di presentare la nostra produzione biologica.

Come mai avete puntato sul mercato del biologico? Avete avuto buoni riscontri in Germania? L’idea di puntare sui prodotti biologici viene da lontano ed è dovuta alla grande qualità che contraddistingue i nostri prodotti. Abbiamo certificato i nostri prodotti per i principali mercati mondiali e ormai il 70% della nostra produzione è biologico. La Germania per la sua vicinanza geografica e per l’attenzione dei suoi consumatori ai prodotti di qualità è per noi un mercato fondamentale. Principali prodotti biologici esportati dall’Italia in Germania sono: conserve di pomodoro e pelati, mosti di uva, olio di oliva, paste di frumento, riso e vini. Le quote di mercato però sono ancora troppo basse, come anche la produzione biologica italiana. Pertanto, uno degli obiettivi prioritari per il biologico italiano e trentino deve essere quello di portare la Signor Corazzolla, come è andata la partecipa- quota di esportazione di prodotti biologici almeno al livello dei prodotti alimentari tradizionali. In un mercato che corre veloce, anche le produzioni agroalimentari tradizionali devono evolversi per venire incontro alle sempre maggiori esigenze di un consumatore moderno e globalizzato. Necessario quindi fare tesoro della propria storia e della propria tradizione ma allo stesso tempo innovare i propri prodotti, puntando sulla qualità che da sempre contraddistingue il nostro territorio.

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55 internazionalizzazione

Trentino Export sbarca a Managua Si allargano al Centro America gli orizzonti per l’export trentino: in Nicaragua la nuova antenna del consorzio di Palazzo Stella.

Dopo

il successo del suo progetto Brasile, Trentino Export, cooperativa di circa 130 piccole e medie imprese trentine, ha rivolto ora la sua attenzione all’America Centrale e ai mercati dei paesi che compongono questa area geografica, nell’ultimo decennio in forte e continua crescita. A Managua, capitale del Nicaragua, il consorzio per l’internazionalizzazione di Palazzo Stella si avvale della collaborazione di un nuovo referente, esperto conoscitore del continente latino americano. Con il collaudato metodo che ad una prima fase di sondaggi di mercato e organizzazione di incontri business to business, affianca il sostegno alle aziende nella fase post b2b e l’assistenza nello startup, Trentino Export si propone, quindi, di sostenere, aumentare e consolidare l’export trentino anche verso questa area emergente. Il Centro America ha una superficie di circa 2.500.000 kmq e comprende i seguenti paesi: Messico, Guatemala, Belize, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica e Panamà. La popolazione totale di circa 160 milioni di abitanti ne fa un mercato dalle grandissime possibilità per le aziende trentine. Questa regione, dove la recente crisi internazionale non ha inciso più di tanto sulle economie nazionali dei paesi che la compongono, è in

forte crescita economica e risulta una delle aree più dinamiche del pianeta, con tassi di crescita medi del Pil nel 2013 che variano dal 3,6% del Messico al 7,6% di Panamà (fonti Fmi e Inegi), che insieme alla Costa Rica e al Nicaragua ne sono le realtà economiche, nonché politiche, trainanti. Grazie all'emergere di una nuova classe media, ad un clima politico e sociale in deciso miglioramento e a importanti investimenti in infrastrutture, basti pensare il raddoppio del Canale di Panamà e il possibile nuovo canale transoceanico in Nicaragua, vi sono grandissime potenzialità e una continua crescita della domanda sia di beni di investimento che di consumo. “Trentino Export – ha dichiarato Barbara Fedrizzi, presidente della cooperativa – è da tempo attento e alla continua ricerca di nuovi sbocchi commerciali per l’export trentino e i paesi centro-americani rappresentano un mercato interessante e ancora vergine per le nostre imprese. Tuttavia non poche rimangono le difficoltà. Per questo motivo l’attivazione dell’antenna locale con sede a Managua è un passo importante nella giusta direzione e conferma l’attenzione di Trentino Export per quest’area e per ogni mercato in cui le imprese del nostro territorio abbiano potenzialità di crescita”. Si parla molto di internazionalizzazione delle imprese, di export e degli strumenti per attuarlo; Trentino Export, con i suoi quasi 40 anni di storia e con i suoi progetti mirati in questi anni è passato dalle parole ai fatti e intende aumentare sempre più gli sforzi per sostenere ed ampliare le chances delle aziende trentine in tutto il mondo. (gz)

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giovani

giovani

Imprenditori si nasce o si diventa? Dal Dna dell’impresa familiare all’ I-Factor, gli incontri di gennaio e febbraio del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Trento. di Camilla Bernardi

Il

passaggio generazionale è un momento cruciale nella vita di un’azienda a conduzione familiare. Gli aspetti che entrano in gioco in questa delicata fase di transizione sono molteplici: non solo interessi patrimoniali, scelte strategiche e processi di gestione, ma anche fattori emotivi e valoriali che, seppure di più difficile misurazione, incidono pesantemente sul risultato. Come in ogni situazione in cui si realizza un processo di cambiamento, anche la transizione generazionale rappresenta al tempo stesso un rischio e un’opportunità. Del rischio ci parlano i numeri: l’85% delle aziende familiari non sopravvive alla terza generazione. L’opportunità risiede invece nel fatto che la revisione delle dinamiche aziendali e la redistribuzione delle responsabilità gestionali possono aprire la strada a nuove strategie di crescita e sviluppo, all’innovazione di processo e di prodotto, all’allargamento dei mercati. I punti critici vanno quindi affrontati in modo sistematico e costruttivo, pianificando la successione per tempo, in modo da permettere all’impresa di competere e crescere senza metterne e repentaglio la continuità. Per impostare in modo corretto

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tali scelte strategiche, il Gruppo Giovani Imprenditori ha stabilito di organizzare un ciclo di seminari sui temi della gestione delle imprese familiari e del passaggio generazionale. I primi due incontri si sono svolti tra gennaio e febbraio e hanno visto la partecipazione in qualità di relatori di Markus Weishaupt e Franco Marzo di Weissman Italia e Weissman Austria, operatore leader nella consulenza per lo sviluppo culturale, strategico e organizzativo di aziende a gestione familiare. Nel corso del primo appuntamento, dal titolo “Il Dna dell’impresa familiare”, sono stati presentati i risultati ottenuti da un’indagine svolta in Italia, Svizzera, Austria e Germania su un campione di 150 piccole e medie imprese. Tra i fattori critici di successo per la continuità di un'impresa familiare, si trovano l’imprenditorialità, la velocità decisionale, l’oculatezza finanziaria, la meritocrazia, l’attenzione alla qualità dei prodotti e all’immagine, il radicamento sul territorio, la visione di lungo periodo. Nel secondo incontro, dal titolo "I-Factor: il gene dell'imprenditore”, è stato analizzato uno studio che ha coinvolto numerosi imprenditori provenienti dalle realtà più varie (professionisti consolidati e giovani di alto potenziale, uomini e donne, di prima o seconda generazione), tentando di rispondere ad una spinosa domanda: imprenditori si nasce o si diventa?


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Ma TU sei già socio? Diego Cattoi, audioprotesista Socio di Banca Popolare · Volksbank dal 2010

Partecipo, mi informo, contribuisco.

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Palazzo Stella

Via Degasperi, 77 | 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 www.confindustria.tn.it info@confindustria.tn.it


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