Trentino Industriale aprile-maggio 2019

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APRILE | MAGGIO 2019

| Contiene I.R.

ANNO 60 | N°02

L’industria trentina del benessere Dalla cosmesi al wellness, nel segno dell’innovazione

Speciale L’Assemblea acclama Fausto Manzana

Associazione Nord Est: la competitività ritrovata e necessaria

Welfare Passato, presente e futuro della rete #wt


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sommario

03

associazione

editoriale 7

La giusta misura

40

La competitività ritrovata e necessaria

43

Il rapporto Fne in sintesi

45

La banca incontra l’impresa

46

Schede di Sicurezza: come leggerle correttamente

48

Cosa ci distingue dai competitors

il punto 9

aziende

L’industria del (e per il) benessere

speciale assemblea

rubriche 10 speciale assemblea 31 copertina 40 associazione 48 economia 50 aziende 58 welfare 60 innovazione

10

L’Assemblea acclama Fausto Manzana

12

Un periodo intenso e ricco di sfide

14

Perché si vince tutti assieme

17

Capitale umano, giovani e formazione

18

Innovazione, sviluppo e impresa 4.0

19

Internazionalizzazione e sviluppo dei mercati esteri

20

Credito e finanza d'impresa

21

Semplificazione e rapporti con la PA

22

Relazioni industriali e welfare

23

Infrastrutture e sostenibilità

24

Energia

25

Relazioni con gli Associati e con i territori

27

La carica dei trentatré

28

"Fare a fette l'elefante"

copertina

61 giovani 62 education 64 internazionalizzazione

31

Cure termali: ci sono le prove

34

Se il centro benessere è sartoriale

37

Medical and Toxicology Solutions

50

In Trentino è arrivata la neve

52

Sessant'anni di Autostrada del Brennero

54

Le tre P della crescita

56

Champions trentini a Milano

welfare 58

Passato, presente e futuro del #WT

innovazione 60

In visita al Tac Siemens

giovani 61

I Giovani Imprenditori e il viaggio dell’eroe

education 62

Un’opportunità a misura di azienda

internazionalizzazione 64

Uno strumento per il mercato iraniano

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04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 60 | N. 2 Aprile – Maggio 2019

Direttore Responsabile

APRILE | MAGGIO 2019 ANNO 60 | N°02

Stefania Segata Roberto Busato Nicolò Andreini Paolo Angheben Pierangelo Baldo Andrea Marsonet Eduard Martinelli Maria Cristina Poletto Luca Ribaga

L’industria trentina del benessere Dalla cosmesi al wellness, nel segno dell’innovazione

Speciale L’Assemblea acclama Fausto Manzana

Redazione

Silvia Bruno

Associazione Nord Est: la competitività ritrovata e necessaria

Welfare Passato, presente e futuro della rete #wt

Direzione, Redazione e Amministrazione

Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 Internet: www.trentinoindustriale.com e–mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it

illustrazione ed elaborazione: GRAFFITI

Comitato di Redazione

| Contiene I.R.

Alessandro Santini

PUBBLICITÀ

Progetto grafico

La pubblicità su Trentino Industriale significa:

GRAFFITI – It’s Communication

10 mila copie ogni numero;

Stampa

invio a tutte le industrie aderenti a Confindustria Trento e ad un selezionato elenco di imprese artigiane, turistiche,commerciali e di servizi;

Saturnia | Via Caneppele, 46 | Trento 0461 822636 – 822603

invio ai professionisti trentini: ingegneri ed architetti,commercialisti e consulenti aziendali, notai ed avvocati, giornalisti...;

Editore

invio a università, istituti di ricerca, scuole e centri di formazione professionale;

Associazione degli Industriali della Provincia di Trento

articoli, servizi, firme autorevoli e interviste a personaggi di spicco;

Pubblicità

ITIS Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000 Laura Canzian | T 338 7789032 | F 0461 933551 Autorizzazione del Tribunale di Trento N. 71 del 10 febbraio 1990

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PUBLIREDAZIONALE

INFORMATIVA

Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si informano i destinatari del periodico che i dati dei medesimi sono conservati – con la garanzia di massima sicurezza – nell’archivio informatico del Titolare del trattamento: Associazione degli Industriali della Provincia di Trento via Degasperi 77 – 38100 TRENTO. Tali dati saranno utilizzati esclusivamente per l’invio del periodico e di eventuali allegati.Ai sensi dell’art. 7 del citato D.Lgs., i destinatari hanno diritto di conoscere, aggiornare, rettificare, cancellare i dati, nonché di esercitare tutti i restanti diritti ivi previsti mediante comunicazione scritta al Titolare del trattamento.

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editoriale

07

La giusta misura Si può scegliere di dare o meno valore e credito agli studi degli analisti. Si può credere che le cose andranno diversamente rispetto alle previsioni dei principali osservatori economici. Ma non si possono ignorare i rapporti, che parlano chiaro. A fine marzo, il Centro Studi di Confindustria ha rivisto al ribasso le stime della crescita e ha parlato di un’economia italiana in stagnazione, e solo di un “esiguo miglioramento” per il 2020. Poche ore dopo, l’Ocse ha presentato il suo Rapporto economico sull’Italia, dandone un giudizio complessivamente negativo. Le misure della Legge di bilancio più significative e più discusse – reddito di cittadinanza e Quota 100 – promettono moderati effetti sul Pil e solo a breve termine, mentre sarebbe necessario sbloccare le risorse e sostenere gli investimenti. Quel dibattito che a livello nazionale fatica a ricomporsi sembra avere raggiunto, nel nostro Trentino, un grado di maturità che speriamo foriero di buoni risultati in tempi accettabili. Fin dal principio, all’indomani della mia designazione, ho parlato di dialogo. Lo ribadisco qui, nel primo editoriale che firmo su questo giornale: lo sviluppo economico e sociale della nostra comunità non può che passare attraverso un confronto continuo - sulle visioni e sulle strategie - tra pubblico e privato, tra associazioni e sindacati. In questo dialogo, il nostro mondo delle imprese merita di essere un interlocutore autorevole, perché è portatore di valore, economico e sociale. A mio modo di vedere, trovare soluzioni condivise è possibile: anche quando si parli di infrastrutture. La sfida che ci attende non è nell’affermare o nel negare questa o quella iniziativa, ma nel trovare la giusta misura e le condizioni ideali affinché una certa proposta possa diventare progetto e poi, al più presto, realtà. Nel rispetto di tutte le istanze. Quindi: sì alla Valdastico, sì al tunnel del Brennero e sì alla terza corsia di A22. Sono opere necessarie e utili e possono essere realizzate senza violare i giusti appelli a un uso sostenibile del territorio. Sì alla banda larga, sì all’innovazione, alla formazione, alla semplificazione. Sì a uno sviluppo all’insegna della qualità, della vita e del lavoro, del welfare e della sostenibilità. No all’autoreferenzialità che per lunghi anni ci ha contraddistinto. Viviamo in un territorio bellissimo e piccolissimo. Possiamo pensare in grande solo se staremo uniti. Perché si vince tutti assieme. Fausto Manzana Presidente di Confindustria Trento

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il punto

09

L’industria del (e per il) benessere Dove l’economia funziona, dove cioè è presente un tessuto produttivo di eccellenza, la qualità della vita della popolazione è più alta. Ricordo uno slogan coniato dalla nostra Associazione qualche anno fa: “Più industria, più lavoro, più benessere”: lo avevamo scelto perché suonava come una constatazione, ma anche come un appello, per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul valore dell’impresa, e sulle ricadute reali per il tenore quotidiano della comunità. In questo numero di Trentino Industriale giochiamo con le parole, per raccontare l’industria che al servizio del benessere lavora e produce. Cosa fanno, dove operano e che prospettive hanno le aziende associate a Confindustria Trento che offrono (anche) servizi e soluzioni per la salute e il benessere? Tra le nostre imprese, quelle che rientrano a buon titolo in questo panorama assai vario non sono poche. Ci sono naturalmente i termalisti, i centri benessere e le aziende che li progettano e li realizzano; c’è chi sviluppa e commercializza prodotti per il settore medico e ospedaliero e metodi per la ricerca di sostanze tossiche nel tessuto umano. Detta in altri termini, c’è un intero sistema che attraversa i comparti – della meccanica e della chimica, dell’alimentare e delle industrie varie – che ha tutte le carte in regola per definirsi una filiera, e che in quanto tale qui valorizziamo. Perché crediamo fortemente nell’opportunità di promuovere inedite relazioni tra aziende affini, e non per forza per la tipologia alla quale appartengono. Le imprese della filiera del benessere alla quale dedichiamo la copertina del numero di aprile/maggio di questo giornale hanno un altro comune denominatore: fanno ricerca e sviluppo, investono per sviluppare prodotti innovativi, convinti che il valore aggiunto della loro attività rispetto ai competitor risieda esattamente in questo. Il Trentino è tra le regioni italiane che più puntano su Ricerca e Sviluppo: la spesa si attesta sull’1,6% del Pil provinciale, contro l’1,4% nazionale e lo 0,7% dell’Alto Adige. In Trentino, più di 7 abitanti su mille si occupano di R&S: la media nazionale non arriva a 5. Sono queste le storie d’impresa che vogliamo portare all’attenzione dei lettori della nostra rivista. Lo ha fatto di recente anche Ansa, nel corso di un evento intitolato non a caso “Raccontare l’eccellenza”. Lo ha fatto il Corriere della Sera, premiando a Milano nei giorni scorsi i “campioni del made in Italy”. Ci piace pensare che siano, questi, i frutti di una nuova, felice stagione per i rapporti tra il mondo dell’informazione e della comunicazione d’impresa. Roberto Busato Direttore Generale di Confindustria Trento

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10

speciale assemblea

speciale assemblea

L’Assemblea acclama Fausto Manzana Nel corso dell’assise di metà febbraio il passaggio di testimone alla presidenza dell’Associazione. Lanciato il programma degli industriali per il prossimo quadriennio. Servizio fotografico a cura di MATTEO RENSI

È CULMINATA

con l’elezione del nuovo presidente di Confindustria Trento, Fausto Manzana, l’Assemblea privata 2019 dell’Associazione. Il nuovo numero uno di Palazzo Stella è stato eletto con una larga maggioranza: il 97% dei voti presenti. Con l’Assise degli industriali di metà febbraio si è dunque completato l’iter per il rinnovo delle cariche dell’Associazione, iniziato con la consultazione degli associati da parte del Comitato di designazione, successivamente passato attraverso il Consiglio Generale e quindi ratificato dall’assemblea del 12 febbraio. Manzana, che sarà in carica per il prossimo quadriennio, ha presen-

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tato ai colleghi il suo programma, precisando che seguirà tre direttrici: fornire gli strumenti per la crescita aziendale, favorire le condizioni di competitività delle imprese, continuare a rafforzare il ruolo di Confindustria Trento. Di seguito, hanno illustrato le deleghe assegnate loro per il prossimo biennio i componenti del consiglio di presidenza, dunque i vicepresidenti Mirco Cainelli, Rocco Cristofolini, Lorenzo Delladio, Alessandro Lunelli e Stefania Segata, e con loro il presidente della Piccola Industria Marco Giglioli e il presidente uscente Enrico Zobele. Prima della proclamazione ufficiale, quest’ultimo ha dato inoltre lettura della sua relazione. L’Assemblea si è chiusa infine con una tavola rotonda moderata dal direttore dei quotidiani Trentino e Alto Adige Alberto Faustini, alla quale hanno preso parte il presidente Manzana, il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e l’Assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento Achille Spinelli. Nel corso del dibattito sono stati toccati alcuni fra i temi ritenuti prioritari dalla categoria degli industriali: ricerca, formazione e politiche attive del lavoro, infrastrutture e semplificazione, Autonomia e Europa. Nel corso dell’Assemblea sono state premiate le aziende che si sono associate a Confindustria Trento nel corso del 2018.


11 speciale assemblea

Il nuovo Consiglio di Presidenza di Confindustria Trento

FAUSTO MANZANA PRESIDENTE

MIRCO CAINELLI

ROCCO CRISTOFOLINI

LORENZO DELLADIO

ALESSANDRO LUNELLI

STEFANIA SEGATA

VICEPRESIDENTE

VICEPRESIDENTE

VICEPRESIDENTE

VICEPRESIDENTE

VICEPRESIDENTE E PRESIDENTE GIOVANI

MARCO GIGLIOLI

ENRICO ZOBELE

ALFREDO MAGLIONE

ILARIA VESCOVI

PRESIDENTE COMITATO PICCOLA INDUSTRIA

PAST PRESIDENT

INVITATO

INVITATA

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12 speciale assemblea

Un periodo intenso e ricco di sfide Zobele ha ripercorso le tappe della sua presidenza e ha indicato l'orizzonte: "L’economia - ha detto - deve ritornare su un sentiero di crescita stabile e deve poter guardare al futuro con maggiore fiducia".

HA APERTO

la sua relazione ri- verno provinciale in occasione della definizione del Programma di Legislatura” ha detto, unendo l’auspicio che presto il Cocordando l’avvicendamento alla presidenza seguito alle dimissio- ordinamento veda l’adesione anche dell’Associazione Trentina ni di Giulio Bonazzi, Enrico Zo- dell’Edilizia. bele, che nel suo ultimo discorso “Siamo fiduciosi – ha aggiunto – che il Presidente Fugatti e la sua Giunta sappiano ascoltare le indicazioni del Cpi e le traduall’Assemblea di Confindustria Trento ha ripercorso i momen- cano in azioni concrete, che non andranno a beneficio dell’una o dell’altra categoria, ma dell’economia trentina nel suo comti salienti degli 11 mesi trascorsi plesso e di conseguenza di tutta la nostra comunità”. alla guida dell’Associazione. A proposito del dibattito nazionale sulle autonomie regionali, In primo luogo la riattivazione Zobele ha invitato la presidenza provinciale a difendere con del Coordinamento Provinciale forza la nostra Autonomia dai possibili attacchi romani: “RiImprenditori, tornato a riunirsi alla vigilia delle elezioni provin- tengo che possiamo davvero rappresentare un modello virtuoso ciali per fare sentire con più for- per le altre regioni, ma dobbiamo essere capaci di aprirci maggiormente al confronto e al dialogo. Solo così potremo cercare za la voce delle imprese. Zobele ha richiamato il documento pro- di mantenere i nostri livelli di Autonomia senza correre il rischio che qualcuno ne richieda una revisione al ribasso”. grammatico “10x5 – Dieci temi Il presidente uscente di Confindustria Trento ha parlato del per cinque anni” che contiene i rilancio della Fondazione Nord Est, che ha l’Associazione tra i dieci temi considerati prioritari per il futuro del Trentino “Die- soci fondatori: “Ho creduto nel valore dell’alleanza tra regioni tra loro diverse per caratteristiche, ma con obiettivi comuni, ci temi che per noi sono tuttora attuali e che sottoponiamo al Go- per costruire un progetto di sviluppo sostenibile per quest’area del Paese. Questa visione sta dando i suoi frutti, ma necessario anche guardare oltre i confini nazionali. Questo significa, da un lato, confrontarsi con le altre regioni europee, in particolare quelle più avanzate e con performance migliori delle nostre, nell’ottica di fare nostre le pratiche migliori; dall’altro lato dobbiamo presidiare sempre meglio il dialogo con l’Unione Europea, anche per intercettare quelle risorse comunitarie che possono finanziare i programmi di innovazione e di crescita internazionale delle nostre imprese”. In tema di infrastrutture, ha citato tre partite estremamente delicate per il futuro del Trentino – tunnel del Brennero, completamento della Valdastico, rinnovo della concessione dell’autostrada del Brennero – chiedendo celerità negli investimenti e nella realizzazione delle opere. E a proposito della sfida della semplificazione: “Da essa dipen-

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13 speciale assemblea

de in buona parte la competitività dell’economia rare politiche di sviluppo organiche ed efficaci”. trentina. Gli sforzi delle aziende, che investono Riguardo al dibattito sui paventati tagli della in innovazione e presenza all’estero per incre- Giunta ai finanziamenti per il trasferimento mentare la loro competitività, risultano vani se degli istituti Marconi e Veronesi nel Polo Mecdevono affrontare la concorrenza internazionale catronica, ha ricordato che la “vision” di quel con la zavorra della burocrazia nazionale con progetto è nata in Confindustria Trento con il il surplus di quella provinciale, che in nome contributo concreto di alcune imprese. “L’idea dell’Autonomia va spesso ad appesantire norme, delle tre gambe, per l’appunto produzione, riprocedure e controlli di per sé già gravosi. Non cerca e formazione, nasce da uno spunto della si tratta solo di delegiferare e semplificare re- nostra Associazione e delle imprese associate del gole e procedure. Si tratta anche di diffondere comparto meccanico, nella convinzione che tutuna mentalità nuova all’interno della pubblica te e tre le componenti sono indispensabili per la amministrazione, che eviti a monte la creazione riuscita del progetto”. di complicazioni inutili, ad esempio nella fase “Questi – ha concluso – sono solo alcuni dei temi in cui la norma viene tradotta in regolamento che consegno idealmente a Fausto Manzana. attuativo o quando il funzionario pubblico ge- Sarà un periodo intenso e ricco di sfide. Come stisce la pratica. Dalle imprese dipende buona imprenditore ha dimostrato di avere visione e parte della ricchezza prodotta sul territorio e, di pragmatismo, due doti che saprà mettere al serviconseguenza, del bilancio provinciale. Se non ca- zio dell’Associazione e del Trentino. L’economia piamo in fretta l’importanza del nostro sistema deve ritornare su un sentiero di crescita stabile produttivo, rischiamo di prenderne coscienza e deve poter guardare al futuro con maggiore fiducia. Servono interlocutori forti e Confinduquando il nostro benessere sarà ormai calato”. Zobele ha poi rammentato che la competitivi- stria Trento ha le carte in regola per essere tra tà del Trentino passa anche attraverso un siste- questi, insieme alle altre categorie economiche, ma della ricerca e dell’innovazione che sa fare ai Sindacati e al Governo provinciale”. ricerca di base di eccellenza, ma che sa anche tradurre la ricerca in innovazione insieme alle imprese. “È un invito – ha detto – che rivolgo anche ai colleghi imprenditori. Mi fa piacere che il presidente Fugatti abbia accolto l’invito del Coordinamento provinciale imprenditori a riunire sotto un unico assessorato le deleghe per lo Sviluppo economico e la Ricerca insieme a quelle su Lavoro e Internazionalizzazione, tra le altre. In questo modo, ne sono certo, potremo elabo-

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14 speciale assemblea

Perché si vince tutti assieme L’impianto delle linee programmatiche della Presidenza Manzana si suddivide in tre grandi aree: gli strumenti per la crescita, le condizioni di competitività, la nostra Associazione.

AGLI ASSOCIATI

convenuti in Assemblea, Fausto Manzana ha presentato le priorità della nuova Presidenza, dettagliando il programma di attività per il quadriennio 2019-22. “A mio dire – ha esordito – l’Associazione deve contribuire alla crescita delle imprese e allo sviluppo del territorio. Operiamo in un contesto strutturalmente mutato, caratterizzato da scenari macro economici incerti, equilibri politici ed economici assai delicati, fenomeni sociali sempre più complessi e impattanti. Dire cambiamento non basta: il

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cambiamento va compreso, descritto e declinato al futuro, va accompagnato da aggettivi che lo qualifichino e trasformato in progetti che lo realizzino. Dobbiamo contribuire significativamente allo sviluppo del nostro Trentino. Molto è stato fatto in questi anni, altro ancora possiamo e dobbiamo fare”. Manzana ha dunque illustrato le linee-guida elaborate, che si sviluppano lungo tre direttrici principali: fornire gli strumenti per la crescita aziendale, favorire le condizioni di competitività delle imprese, continuare a rafforzare il ruolo di Confindustria Trento. “È partendo da queste tre direttrici – ha proseguito Manzana – che, insieme ai colleghi che ho chiamato a far parte della squadra di Presidenza, abbiamo individuato alcune tematiche prioritarie. Su queste lavoreremo, in maniera sinergica con la struttura, in base a precise deleghe assegnate ai componenti del Consiglio di Presidenza. Proseguiremo nel solco già tracciato e continueremo a lavorare per dare maggior peso alle


15 speciale assemblea

imprese e agli imprenditori. Convinto come no trovare nel nostro Trentino un territorio nel sono che l’obiettivo di tutti noi sia quello di quale riuscire ad esprimere il proprio valore; lasciare un segno positivo del nostro passaggio perché si vince tutti assieme e si perde tutti assu questa terra e ulteriormente convinto che il sieme”. nostro ruolo di imprenditori ci assegna maggio- L’impianto delle linee programmatiche annunciate si suddivide in tre grandi aree: gli struri responsabilità. I punti fermi a cui si ispira il programma di menti per la crescita, le condizioni di competipresidenza sono: l’Autonomia e lo Sviluppo tività, la nostra Associazione. all’insegna della qualità, della vita e del lavo- Gli strumenti per la crescita individuati sono ro. La prima, come sinonimo di responsabilità, quattro: capitale umano, giovani e formazione; consapevolezza del contesto europeo, potenzia- innovazione, sviluppo e impresa 4.0; internale di crescita e fattori competitivi; il secondo, zionalizzazione e sviluppo dei mercati esteri; nell’ottica del welfare e di una sostenibilità de- credito e finanza d’impresa. Quattro anche le condizioni di competitività: semplificazione e clinata al futuro. “Sono valori – ha detto – che guideranno la no- rapporto con la Pubblica Amministrazione, restra azione nei prossimi quattro anni e che lazioni industriali e welfare, infrastrutture esocercheremo di tradurre in atti concreti, per cre- stenibilità, energia. scere, non soltanto in termini di dimensione, Da ultimo, la direttrice denominata “la nostra ma di struttura e capacità; per migliorare, non Associazione” prevede una serie di linee prosoltanto i processi produttivi, ma anche la qua- grammatiche orientate a favorire le relazioni di lità della vita nel nostro splendido Trentino; per Confindustria Trento con gli associati e con i riuscire ad attrarre i nostri giovani che debbono territori. fare esperienze in giro per il mondo ma devo-

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16 informazione pubblicitaria

Minibond, strumento finanziario

per lo sviluppo delle PMI

Mediocredito Trentino Alto Adige ha messo a disposizione delle piccole aziende trentine un plafond di 10 milioni di euro, nonché consulenza finanziaria e legale gratuita.

Da destra il presidente di Mediocredito Franco Senesi e il direttore generale Diego Pelizzari.

I minibond si confermano una fonte di finanziamento alternativa e complementare al credito bancario per le imprese italiane. Il mercato, infatti, continua a crescere: nel 2018 è salito sia il numero delle emissioni (198, contro le 170 del 2017) sia quello degli emittenti, 176 di cui 123 affacciatisi sul mercato per la prima volta e 42 con un fatturato inferiore ai 10 milioni di euro. Un andamento particolarmente significativo si ha tra le SRL, che sono più che raddoppiate nell’ultimo anno, da 21 a 45. Questi sono alcuni dei dati pubblicati dall’Osservatorio sui minibond curato dal Politecnico di Milano, con il quale Mediocredito Trentino Alto Adige ha stretto una partnership dedicata. I minibond sono uno strumento

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finanziario innovativo che consente alle piccole e medie imprese di dar vita a nuovi progetti di sviluppo, diversificando l’esposizione finanziaria. Ecco quindi che Mediocredito Trentino Alto Adige ha deciso di destinare un plafond di 10 milioni di euro ad emissioni da parte di piccole e medie realtà aziendali del trentino. In particolare, la banca si propone quale advisor e arranger dell’emissione, sgravando le piccole imprese dei costi legali e organizzativi che spesso ostacolano il ricorso a questi strumenti innovativi. “Credo sia un valore aggiunto per le società – afferma il direttore generale di Mediocredito Diego Pelizzari – potersi affidare ad un unico partner, capace di gestire ogni singolo aspetto legato all’emissione”. Mediocredito offre infatti consulenza finanziaria, affianca la società nella redazione dei business plan, fornisce il supporto legale per gli aspetti formali, normativi e per la predisposizione del Regolamento del prestito e garantisce la necessaria assistenza fino alla fase

finale di emissione del titolo, che sottoscrive interamente. “Quella dei minibond - aggiunge il direttore - è anche un’iniziativa formativa per far crescere la cultura finanziaria in azienda. Il plafond è destinato a piccole imprese con almeno 5 milioni di fatturato e programmi di investimento, per i quali vanno preparati appositi business plan. I costi legali di un’emissione possono essere gravosi per le piccole aziende. Così li inseriamo in un servizio complessivo che le abitua all’approccio con il mercato dei capitali”. (fb)

Sintesi tecnica Il plafond è destinato all’emissione di minibond a tasso fisso d’importo previsto dai 500 mila a 1,5 milioni di euro, con una durata massima di 7 anni e rimborsi semestrali. Intera sottoscrizione del titolo da parte di Mediocredito per l’intera durata. Consulenza finanziaria e legale gratuita. Infine, disponibilità a partecipare alla copertura del 50% del costo di garanzie eventualmente attivabili con Confidi, Fondo garanzia PMI (FCG) e FEI.

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17 speciale assemblea

Capitale umano, giovani e formazione Tra gli strumenti per la crescita, la delega è affidata a STEFANIA SEGATA, vicepresidente e presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Trento.

LA FORMAZIONE

è l’elemento cardine per ogni percorso di crescita, non solo imprenditoriale ma anche umana. Un elemento imprescindibile. Un elemento che ci accompagna per tutta la nostra esistenza. La competitività delle imprese trentine è strettamente correlata alla filiera scuola-formazione, che trasferisce conoscenza e innovazione al sistema produttivo. È certamente una questione di qualità della formazione, ovvero anche di aderenza dei percorsi formativi alle reali necessità dell’impresa. Ma anche di numeri. Sul territorio, infatti, c’è una carenza di profili professionali rispetto alla domanda delle imprese e determinate figure non sono nemmeno reperibili in loco. Significa che si deve avere la capacità di attrarre intelligenze e professionalità che altrimenti non si riuscirebbero ad avere. Pertanto, si devono migliorare le diverse proposte culturali e di contesto offerte dal nostro Territorio. La formazione non riguarda solo gli studenti e l’aggiornamento professionale dei lavoratori, dei quadri, dei dirigenti, ma deve essere una priorità anche per gli imprenditori. Non va dimenticato che l’im-

Stefania Segata

prenditore è quasi sempre solo nel momento delle decisioni per cui, se non dispone di adeguate competenze, il rischio di sbagliare diventa elevato. Questi gli obiettivi della delega: - Consolidare e rafforzare le strategie e gli interventi secondo un approccio di filiera, contestualizzato sul territorio. - Rafforzare i rapporti scuola-università-impresa per favorire la comprensione e la conoscenza reciproca. - Qualificare il sistema educativo e formativo. - Diffondere la cultura d’impresa tra i giovani, le famiglie, gli insegnanti. - Presentare le opportunità offerte dal sistema industriale e far conoscere il più possibile l’industria, non solo nei numeri, ma nei valori che esprime. - Affiancare le imprese nei programmi formativi e di inserimento, per supportare lo sviluppo organizzativo, l’innovazione e la competitività. - Facilitare le attività di recruiting delle imprese e allo stesso tempo favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, con risposte coerenti ai fabbisogni professionali dei processi produttivi. - Affiancare le imprese nella realizzazione di programmi di formazione continua dei lavoratori.

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18 speciale assemblea

Innovazione, sviluppo e impresa 4.0 Tra gli strumenti per la crescita, la delega è affidata a MIRCO CAINELLI, vicepresidente di Confindustria Trento, che si avvarrà della collaborazione di ALFREDO MAGLIONE.

DIRETTAMENTE

collegata alla filiera della scuola-formazione si trova l’attività di innovazione che coinvolge scuole, istituti tecnici, università e centri di ricerca. Questa attività deve avere come naturale interlocutore le aziende. L’innovazione si deve tradurre in maggiore competitività per le aziende trentine, in particolare nell’ottica del paradigma dell’impresa 4.0. Compito dell’Associazione è anche favorire la

Mirco Cainelli

creazione di filiere di imprese per valorizzare le sinergie. Confindustria Trento si coordinerà con i soggetti preposti alla formazione (sia a livello manageriale che tecnico) che dovranno seguire i progetti di digitalizzazione nelle PMI, per assicurare che siano dotate di competenze adeguate. Questa delega, anche attraverso la figura dell’Invitato al Consiglio di Presidenza, si focalizzerà sui rapporti con i soggetti del sistema locale della ricerca e dell’innovazione, sui progetti strategici (Polo meccatronica, ProM Facility, Progetto Manifattura, ecc.) e sui temi di interesse delle aziende (Lp 6/99, bandi europei, ecc). L’innovazione e la trasformazione 4.0 delle imprese passano anche attraverso le infrastrutture digitali, quali la banda ultra larga, sulla cui realizzazione il Trentino deve accelerare. Questi gli obiettivi della delega: - Incrementare l’innovazione nell’industria trentina intensificando la collaborazione con l’Università e i centri di ricerca. - Orientare le attività del sistema trentino della ricerca e dell’innovazione verso le specificità del sistema produttivo locale, al fine di massimizzare le ricadute sul territorio degli investimenti pubblici in ricerca. - Sensibilizzare le aziende sulle opportunità di Impresa 4.0 e accompagnarle nel processo di trasformazione digitale, anche attraverso il Digital Innovation Hub del Trentino-Alto Adige. - Stimolare la diffusione dei paradigmi di Impresa 4.0 in tutti i settori, anche in quelli tradizionalmente meno vocati all’innovazione (ad esempio l’edilizia, attraverso il progetto “Polo edilizia 4.0”). - Aiutare le imprese a misurare i benefici dell’introduzione delle tecnologie digitali e dei nuovi modelli organizzativi, attraverso strumenti e indicatori che monitorino le performance aziendali. - Contribuire alla definizione di percorsi formativi per manager e tecnici della trasformazione digitale, da inserire in azienda per accelerare i processi di innovazione. - Migliorare gli strumenti di finanziamento provinciale all’innovazione e introdurre nuovi modelli di finanza agevolata, più aderenti alle esigenze delle PMI. - Monitorare lo stato di avanzamento dell’infrastrutturazione digitale in Trentino (banda ultra-larga) e favorirne la fruizione da parte delle imprese.

Alfredo Maglione

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19 speciale assemblea

Internazionalizzazione e sviluppo dei mercati esteri Tra gli strumenti per la crescita, la delega è affidata a LORENZO DELLADIO, vicepresidente di Confindustria Trento, che si avvarrà della collaborazione di ILARIA VESCOVI.

LE DINAMICHE

del mercato globale sono sempre più complesse e rappresentano sfide non proprio semplici e banali. Ma con impegno e determinazione è possibile affrontarle e portare il segno distintivo delle imprese associate in giro per il mondo, ovvero il rispetto per l’ambiente, la coesione sociale, un benessere diffuso, l’attenzione ai più deboli, il tutto con un occhio attento alla cifra in basso a destra. Le aziende trentine non possono competere sulla quantità, ma sono soggetti che producono prestazioni e prodotti di qualità eccellente, un reddito equilibrato, un accrescimento patrimoniale. Non possiamo competere sulle dimensioni aziendali o sulla capacità di investimento, ma possiamo e dobbiamo competere ricercando mercati che valorizzino i nostri prodotti e servizi per l’attenzione e la passione che mettiamo in quello che facciamo. Le strategie di crescita delle aziende del comparto industriale trentino non possono prescindere da una strategia di espansione nei mercati internazionali. Però non è sufficiente decidere di ampliare i propri orizzonti oltre confine, è prima necessario disporre di una preparazione adeguata e di informazioni aggiornate.

Questi gli obiettivi della delega: - Contribuire a creare una mentalità imprenditoriale aperta ai processi di internazionalizzazione, dotando l’imprenditore delle competenze necessarie e offrendogli supporto qualificato per la sua attività all’estero, accompagnandolo e affiancandolo costantemente nei mercati internazionali. - Valorizzare le attività internazionali del Sistema Confindustria attraverso la partecipazione alle missioni e la collaborazione con l’associazione nazionale e le altre territoriali. - Fungere da punto di raccordo e di sintesi tra i vari soggetti locali che si occupano di internazionalizzazione (Trentino Export, Trentino Sviluppo, Camera di Commercio). Per questo verrà costituito un gruppo di lavoro che vedrà coinvolti più imprenditori, affiancati dalla struttura tecnica dell’Associazione. - Proseguire l’indagine biennale sulla presenza internazionale dell’industria trentina e sui fabbisogni di servizi delle imprese all’estero. - Affiancare le imprese con consulenze e servizi qualificati per migliorare e incrementare la propria proiezione estera.

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Lorenzo Delladio

Ilaria Vescovi


20 speciale assemblea

Credito e finanza d'impresa Tra gli strumenti per la crescita, la delega è affidata a ALESSANDRO LUNELLI, vicepresidente di Confindustria Trento.

IL CAPITALE

e talune forme di debito debbono essere viste sempre più, anche dalle imprese di minore dimensione, come un fattore di produzione che consente una crescita sana e sostenibile. Le difficoltà che spesso incontrano le PMI nell’accesso al credito, quando non dipendono dalla bontà del progetto in sé, sono dovute alla carenza espositiva del progetto; alle informazioni di cui l’interlocutore finanziario necessita per assumere la decisione relativamente al finanziamento; alla formazione necessaria per spiegare, ad un soggetto terzo che non comprende il progetto, gli elementi di successo che l’imprenditore invece intravede. Su questo l’Associazione può svolgere un ruolo importante, da una

Alessandro Lunelli

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parte intervenendo sulla formazione delle competenze e, dall’altra, affiancando l’imprenditore nella scelta e nell’accesso ai molti strumenti finanziari oggi disponibili sul mercato dei capitali (minibond, venture capital, private equity, ecc.). Questi gli obiettivi della delega: - Organizzare percorsi di coinvolgimento e formazione delle imprese sui temi di un’efficace gestione della finanza d’impresa e di un positivo rapporto con il mondo del credito. - Sviluppare i rapporti con gli enti creditizi locali (Confidi, Cassa Centrale e altre banche del territorio, Mediocredito, ecc.), anche attraverso la partecipazione attiva al “Tavolo provinciale sul Credito”. - Attivare convenzioni mirate con banche e altri operatori finanziari per la messa a disposizione delle aziende associate di strumenti innovativi, efficaci, a costi contenuti e tempistiche certe. - Attraverso un’adeguata attività di comunicazione, valorizzare l’attività dell’Associazione in materia di credito e finanza d’impresa, promuovendo i servizi agli Associati. Sensibilizzare le medie e grandi imprese sull’opportunità di intraprendere processi di crescita tramite interventi di finanza strutturata, con possibili sbocchi in Borsa con la quotazione sul mercato AIM.


21 speciale assemblea

Semplificazione e rapporti con la PA Tra le condizioni di competitività, la delega è affidata a ROCCO CRISTOFOLINI, vicepresidente di Confindustria Trento.

IL RAPPORTO

con la Pubblica Amministrazione, l’interpretazione normativa e le incombenze burocratiche sono insopportabili, soprattutto per la piccola impresa. Questa problematica merita tutta l’attenzione dell’Associazione, che deve operare concretamente per semplificare l’attività delle aziende, attraverso il dialogo con la Pubblica Amministrazione e la formulazione di proposte puntuali di snellimento delle norme e delle procedure. L’Italia – la seconda manifattura in Europa e la settima potenza industriale al mondo – è al 51° posto della classifica “Doing business 2019” della Banca mondiale, che misura la predisposizione di un contesto all’attività d’impresa, misurandolo in base al carico normativo e amministrativo che subisce l’iniziativa privata. In Trentino la situazione è perfino appesantita dai margini concessi dall’Autonomia, la cui virtuosità si traduce talvolta in un aggravio per le imprese in termini di norme, procedure e controlli. Fermi restando gli obiettivi e i valori che sottostanno alle regole che ci siamo dati come comunità, bisogna trovare un punto di equilibrio che non penalizzi le imprese trentine nei confronti dei competitor i quali operando in altri con-

Rocco Cristofolini

testi meno regolamentati, in Italia e all’estero, dispongono di un indubbio vantaggio competitivo. Questi gli obiettivi della delega: - Partecipare attivamente al “Tavolo per la semplificazione”, recentemente istituito dalla Provincia autonoma di Trento, contribuendo a definire le azioni da compiere e monitorandone gli esiti. - Anche attraverso l’ascolto della base associativa, individuare alcune normative provinciali e locali su cui concentrarsi per semplificare e snellire gli iter burocratici. - Un primo banco di prova sarà senz’altro lo snellimento delle procedure per l’erogazione dei finanziamenti alle imprese sulla Legge provinciale 6/99, rivedendo le regole attuali e proponendo nuove modalità che riducano i tempi di erogazione dei finanziamenti e alleggeriscano il carico burocratico. - Stimolare la Pubblica Amministrazione a migliorare la comunicazione con imprese e cittadini, improntandola a principi di trasparenza e chiarezza. - Chiedere maggiore chiarezza nelle informazioni fornite dalle amministrazioni pubbliche e maggiore collaborazione da parte dei funzionari pubblici.

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22 speciale assemblea

Relazioni industriali e welfare Tra le condizioni di competitività, la delega è affidata a FAUSTO MANZANA, presidente di Confindustria Trento.

L'ASSOCCIAZIONE

deve dialogare costantemente con le Organizzazioni sindacali, in un’ottica di concertazione, per individuare nuovi modelli di relazioni che creino una sempre maggiore correlazione tra il benessere del dipendente, la competitività dell’azienda e la ricaduta sul sistema socio-economico locale. Il Trentino è sempre stato pioniere per la sperimentazione di nuovi ed efficaci modelli di relazioni industriali, di concertazione e di welfare. Molte imprese in Trentino hanno introdotto misure a favore dei propri dipendenti, a cominciare dalle nuove forme di welfare aziendale, fondi pensione integrativi e di conciliazione famiglia-lavoro. Bisogna proseguire con convinzione su questa strada.

Fausto Manzana

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È necessario immaginare di strutturare la domanda per creare nuove opportunità di business per imprese e fare economia soprattutto di tempo alzando il livello della qualità della vita dei nostri collaboratori. Solo in questo modo le imprese verranno migliorate e diventeranno maggiormente attrattive per chi può accettare di vivere in una provincia di periferia, ma in un’azienda che valorizzi le risorse umane. Questi gli obiettivi della delega: - Potenziare ed investire nelle politiche attive del lavoro, in un processo che faccia sistema tra i vari soggetti pubblici e privati e quindi sia il più possibile omogeneo ed integrato. - Migliorare gli strumenti di cui è dotata l’Agenzia del Lavoro, anche attraverso i Centri per l’impiego, per rendere pienamente efficaci le politiche attive e per diventare punto di riferimento per chi cerca lavoro. - Attraverso una partecipazione attiva e un confronto costante con le altre Parti sociali, valorizzare i fondi locali quali Laborfonds e Sanifonds. Il Fondo sanitario territoriale Sanifonds costituisce certamente un’importante opportunità per il Trentino in un settore – quello del sociale e della sanità – che anche per questioni demografiche sarà sempre più critico e strategico e che necessiterà di sempre più ingenti risorse. - In generale, promuovere nelle aziende forme di welfare aziendale che facciano leva su misure di conciliazione famiglia-lavoro e sull’erogazione di servizi per la vita privata. Promuovere il benessere dei dipendenti significa migliorare l’ambiente di lavoro e, di conseguenza, aumentare la produttività e la competitività delle imprese. - In questo senso va promossa la rete d’impresa “Welfare Trentino” costituita da Confindustria Trento, che consente alle imprese aderenti di offrire ai propri dipendenti servizi e benefit in forma di welfare.


23 speciale assemblea

Infrastrutture e sostenibilità Tra le condizioni di competitività, la delega è affidata a ENRICO ZOBELE.

LE INFRASTRUTURE

sono imprescindibili per la crescita e la competitività del territorio, oltre che per la qualità di vita dei suoi abitanti, soprattutto in un contesto paesaggistico e ambientale ricco e delicato come quello del Trentino. Negli ultimi tempi si è accentuata la dicotomia tra il mondo economico, che chiede infrastrutture per la crescita, e il “fronte del no”, che si oppone alla loro realizzazione. Le infrastrutture non vanno fatte a prescindere, né vanno osteggiate a priori. L’approccio di Confindustria Trento prevede una valutazione ampia sulle singole opere di cui si chiede la realizzazione e sul loro impatto. Per tale ragione al tema delle infrastrutture è associato il tema della “sostenibilità”, perché è necessario creare sviluppo e al tempo stesso minimizzare il consumo di suolo, tutelare l’ambiente e garantire anche la sostenibilità economica delle opere. La sostenibilità deve essere un principio alla base di tutte le decisioni strategiche per il territorio. Si intende una sostenibilità a tutto tondo: economica, sociale e ambientale.

ne delle infrastrutture in logica di mobilità integrata sul territorio, considerando tutte le modalità di trasporto (gomma, rotaia, aereo) in maniera complementare. - Continuare a stimolare un dibattito pubblico, come fatto negli ultimi mesi, sul progetto del tunnel del Brennero e sulle opere accessorie che impattano sul nostro territorio e che rappresentano un’opportunità di miglioramento della vivibilità e della mobilità nei centri urbani. - Sollecitare la realizzazione della terza corsia dinamica sul tratto regionale dell’Autobrennero. - Partecipare al confronto pubblico sul completamento della Valdastico, proponendo un punto di vista scevro di ideologie e supportato da motivazioni orientate a una maggiore apertura del nostro Trentino e a un miglioramento della situazione del traffico in Valsugana. - Chiedere agli enti preposti il monitoraggio delle condizioni delle infrastrutture (a cominciare da strade e ponti) sull’asta dell’Adige e nelle valli, dove le imprese segnalano scarsa manutenzione o investimenti insufficienti da parte delle amministrazioni locali. - Monitorare il progetto di realizzazione del nuovo ospedale di Trento.

Questi gli obiettivi della delega: - Promuovere una programmazio-

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Enrico Zobele


24 speciale assemblea

Energia Tra le condizioni di competitività, la delega è affidata a MARCO GIGLIOLI, presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Trento.

IL TEMA dell’energia, anche alla luce delle continue innovazioni tecnologiche, assume una rilevanza sempre maggiore per le imprese, trasformandosi da voce di costo a fattore di competitività. Pertanto, come Associazione, è importante gestire le relazioni con la Provincia, il Consorzio Habitech, le multiutilities, le Nesco e gli altri soggetti pubblici e privati che operano nel settore dell’energia al fine di massimizzare le ricadute positive sulle aziende. Sul fronte interno, da anni l’Associazione segue le tematiche energetiche ed eroga servizi alle imprese attraverso il Consorzio Assoenergia. La sua attività va valorizzata e fatta conoscere maggiormente non solo per le importanti convenzioni che il consorMarco Giglioli

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zio sottoscrive come gruppo d’acquisto, ma anche per i servizi qualificati che può offrire alle imprese. Questi gli obiettivi della delega: - Promuovere il risparmio energetico, la sostenibilità ambientale e le bioenergie. - Garantire un’informazione e un’assistenza continuativa per gli aderenti ai Gruppi di acquisto Energia e Gas di Confindustria Trento e per le imprese che fanno parte del Consorzio Assoenergia. - Valorizzare e promuovere le attività di Assoenergia presso tutti gli Associati, che ne possono beneficiare in termini di consulenza qualificata e assistenza sulla bolletta energetica aziendale. - Monitorare e assistere le imprese sul tema della qualità del servizio elettrico e delle infrastrutture dedicate. - Promuovere la mobilità elettrica per le aziende e i dipendenti, anche attraverso il confronto con la Provincia per le forme di agevolazione e incentivazione e con i player del mercato elettrico e della mobilità. - Proseguire il Progetto KlimaFactory, in collaborazione con CasaClima, per le aziende che vogliono migliorare le proprie performance energetiche. - Incentivare la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pubblico creando un motore per la filiera delle imprese operanti nel settore degli impianti e dei servizi per l’energia.


25 speciale assemblea

Relazioni con gli Associati e con i territori Volta a rafforzare il ruolo dell'Associazione, la delega è affidata a MARCO GIGLIOLI, presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Trento.

VA MANTENUTO

uno stretto contatto con gli Associati per rilevare esigenze e spunti per nuove attività e servizi, da fornire direttamente come Associazione o attraverso le società controllate. L’Associazione, composta da aziende di tutte le dimensioni e di tutti i settori, ha al suo interno aziende concorrenti. L’associazionismo può contribuire a superare le differenze e le diffidenze, contribuendo a unire le forze per innovare o andare su nuovi mercati. Questo obiettivo prevede anche una forte presenza sui territori, al fine di incontrare le aziende nei loro contesti produttivi e di presidiare i rapporti con gli enti e le comunità locali. Va sicuramente proseguita l’attività di presenza della struttura nei territori per rilevare il fabbisogno di servizi con visite nelle aziende; ma la squadra di Presidenza dovrà confrontarsi con le

aziende associate organizzando incontri con le Sezioni merceologiche e sul territorio. L’Associazione, con le aziende associate e i loro addetti, rappresenta già una quota importante dell’economia locale. Tuttavia, deve continuare a crescere in termini di associati, perché "più siamo, più contiamo". Il nostro Sistema è anche la sede naturale per consentire il più ampio confronto tra imprenditori e la massima collaborazione tra aziende, con il comune obiettivo della crescita. Questi gli obiettivi della delega: - Mantenere un costante dialogo con tutta la base associativa, per rilevare esigenze e spunti per nuove attività e servizi. - Promuovere i valori dell’Associazione e farne conoscere i servizi, presso le aziende associate e quelle che ancora non hanno aderito. - Fare networking, riducendo le diffidenze tra gli imprenditori e stimolando il dialogo e la collaborazione. - Organizzare incontri del Consiglio di Presidenza con le Sezioni merceologiche e i Territori. - Proseguire il programma di visite aziendali e di presenza della struttura sul territorio, per rilevare i bisogni delle aziende. - Dialogare con gli enti locali e gli interlocutori del territorio, facendosi interpreti delle istanze e dei problemi delle aziende. - Predisporre un piano di incontri con aziende non iscritte a Confindustria Trento per ampliare la base associativa.

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La carica dei trentatré Nel corso dell’Assemblea sono state premiate dal presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana e dall’uscente Enrico Zobele le aziende che si sono associate nel corso del 2018.

NUOVE AZIENDE ASSOCIATE

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"Fare a fette l'elefante" Come affrontare i grandi problemi: le ricette per liberare la crescita in Trentino sono state discusse nel corso della tavola rotonda animata dal presidente Manzana, dal presidente Fugatti e dall'assessore Spinelli.

CREDITO E FISCO,

infrastrutture e semplificazione, formazione e specialità: i temi posti all’attenzione della platea nel corso dell’Assemblea sono stati al centro della tavola rotonda moderata da Alberto Faustini, oggi direttore di Adige e Alto Adige, che ha animato il dibattito tra il presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana, il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e l’assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli. Si è parlato in primo luogo di Autonomia, anche alla luce degli input del Coordinamento Provinciale Imprenditori, che chiede una maggiore apertura della specialità e in particolare di rafforzare il

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rapporto con l’Unione Europea, anche per intercettare i fondi europei: come difenderla e rafforzarla in questo momento storico, in cui altre regioni a statuto ordinario la stanno chiedendo? Fugatti ha rassicurato: “Non è più nel mirino – ha detto – è anzi un modello al quale anche altri possono ispirarsi e questo ci tutela e ci spinge a cercare nuove forme di autogoverno”. Spinelli ha spiegato dal canto suo come la nuova giunta si sia mossa tempestivamente per intercettare più fondi europei e interlocutori di eccellenza, per uno sviluppo della ricerca scientifica che sia di volano alla crescita economica. L’appello di Manzana – “dobbiamo smettere di guardarci l’ombelico e di credere che quello sia il centro del mondo, e imparare a fare diventare i nostri punti di debolezza punti di forza” – ha traghettato la discussione nei territori della formazione, strumento indispensabile alla produzione di quel “valore aggiunto” capace di distinguere le realtà di eccellenza che hanno scelto di mantenere testa e cuore in Trentino e trovare gambe anche altrove. Le imprese trentine cercano personale – qualificato, ma anche con competenze di base – ma non ne trovano. In alcuni casi, determinate figure professionali non esistono sul mercato del lavoro trentino, per cui le imprese devono cercarle in altre regioni.


29 speciale assemblea

Come colmare questo gap? Nell’ottica di costruire professionalità coerenti al mercato del lavoro del futuro “la Provincia sta costruendo soluzioni per aumentare la capacità di formare le nuove leve” hanno spiegato Fugatti e Spinelli, che hanno manifestato piena adesione al sistema duale e alle iniziative che favoriscono i rapporti tra scuola e lavoro. Il dibattito ha dunque necessariamente sfiorato il tema del reddito di cittadinanza – “Come evitare che scoraggi a cercare attivamente un lavoro?” ci si è chiesti – e delle politiche attive del lavoro: sui due fronti il nuovo Governo sta lavorando affinché il sistema offra soluzioni customizzate, costruite sulle esigenze – di volta in volta diverse – dei destinatari. Piena intesa sul fronte delle grandi opere: “Questa giunta la Valdastico la vuole fare – ha detto in particolare Fugatti –: stiamo analizzando criticità ambientali e tecniche, dopodiché andremo al progetto e di qui al confronto con i territori coinvolti”. “Le imprese – ha dunque incalzato Faustini – chiedono da sempre regole più chiare e semplici e il maggiore freno al nostro sviluppo economico: meno burocrazia, ma ottenere risultati concreti è abbiamo voluto per questo istituire un’unità che risultato fino ad oggi difficile. Che cosa si può fare si occupi di trovare soluzioni”. di diverso?”. Il presidente della provincia ha con- Manzana ha plaudito. Perché “anche un elefante – venuto: “La burocrazia è certamente ancora oggi ha detto – lo si può mangiare se lo si fa a fette”.

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Vino, cultura, territorio VIGNAIOLI DI MONTAGNA GIOVEDÌ 4 APRILE 2019, DALLE 15.00 ALLE 21.30 Trenta vignaioli fra Trentini ed Altoatesini presentano al pubblico i propri vini, espressione di un territorio di montagna e di una passione artigianale.

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Info e prenotazioni: Palazzo Roccabruna - Trento, via SS. Trinità tel. 0461 887101 in orario d’ufficio www.palazzoroccabruna.it


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Attraverso un'intensa attività di ricerca, le Terme di Comano hanno dimostrato dal punto di vista scientifico gli effetti curativi delle acque termali. "Ora - spiegano - lavoreremo per capire come essi agiscono sulla pelle”. di ALESSANDRO DE BERTOLINI

LE TERME

di Comano svolgono un’attività basata su “prove di efficacia”. Le acque termali contengono micro organismi i cui effetti curativi sono provati scientificamente. Lo scorso 12 marzo sono stati presentati i risultati di uno studio realizzato dal Cibio, il Centro di Biologia Integrata dell’Università degli Studi di Trento, promosso e finanziato dalle Terme di Comano attraverso il proprio centro di ricerca, l’Istituto G.B. Mattei: le ricerche hanno consentito di individuare le comunità di microorganismi che popolano l’acqua termale e che potrebbero avere un ruolo importante nei preziosi effetti terapeutici per i quali le acque sono note. La portata della scoperta non riguarda soltanto le terme dello stabilimento di cura di Comano ma anche tutta la comunità scientifica.

La ricerca, infatti, ha portato all’individuazione di oltre 180 ceppi batterici e alla classificazione di 250 specie, di cui circa il 40% ignote alla scienza. La notizia è stata pubblicata su Microbioìme, rivista internazionale di riferimento scientifico nella biologia. Rappresenta un’anteprima mondiale e colloca le Terme di Comano al vertice delle stazioni termali dedicate alla cura delle malattie della pelle. Lo studio è stato condotto presso il Dipartimento di Cellular, Computational and Integrative Biology del Cibio dal gruppo di ricerca diretto dal professor Olivier Jousson. È il primo studio al mondo che analizza con queste tecnologie ad alta risoluzione il microbioma presente in un’acqua minerale con proprietà terapeutiche. Elena Andreolli, consigliere delegato delle Terme

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Cure termali: ci sono le prove

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di Comano, esprime grande soddisfazione: “Stiamo dando basi scientifiche agli effetti curativi delle nostre acque, un metodo di cura naturale che funziona. La ricerche che stiamo effettuando vanno in questa direzione. Offriamo al cliente maggiori garanzie sull’efficacia delle nostre cure”. La collaborazione con il Cibio è stata avviata da tempo. “Negli ultimi anni – prosegue Andreolli – abbiamo investito circa 600 mila euro in queste ricerche. Con i risultati ottenuti ci siamo spinti davvero avanti nel fornire prove scientifiche sugli effetti curativi delle acque termali. Non un punto di arrivo ma solo una tappa del percorso. La ricerca, infatti, non si ferma qui. Ora che abbiamo scoperto i microrganismi che popolano le nostre acque, lavoreremo per capire nel dettaglio come essi agiscono sulla pelle”. La partnership con il Cibio è quindi destinata a proseguire, anche verso nuovi orizzonti e linee di sviluppo. “Stiamo lavorando insieme – anticipa Elena Andreolli – per sviluppare una linea di cosmetica che sarà additivata con i microrganismi più attivi presenti nella nostra acqua termale. Sarà, questa, una innovazione radicale per la cosmesi, che ci permetterà di aprire una nuova frontiera nel settore. In questo modo vogliamo essere sempre più vicini ai bisogni dei nostri clienti. Nessuno, tra i nostri competitors, ha fin qui intrapreso un percorso simile. Nel settore della cosmesi ci

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confrontiamo con colossi e multinazionali come Avène e Roche Posay. Ma, al momento, siamo gli unici a poter pensare a un utilizzo di microrganismi, i cui effetti curativi sono scientificamente provati, come additivo ai prodotti di cosmetica”. I risultati ottenuti sono il frutto di un lavoro di squadra. I finanziamenti investiti in ricerca – 600 mila euro in cinque anni – provengono da diversi soggetti che hanno contribuito: i Comuni delle Giudicarie esteriori (Comano Terme, Stenico, Bleggio Superiore, Fiavè, San Lorenzo Dorsino), il Consorzio Elettrico Industriale di Stenico, il Bim del Sarca e la Provincia autonoma di Trento. Anche grazie a questi contributi le Terme di Comano sono oggi riconosciute fra le tre più importanti d’Europa per la cura delle malattie della pelle. Per il territorio delle Giudicarie, ma non solo, le Terme sono una risorsa. Oltre 150 persone lavorano nello stabilimento, aperto dal mese di aprile al mese di novembre più un mese di attività invernale nel periodo natalizio. La stagione, quindi, riaprirà il prossimo 5 aprile con grandi novità. Non c’è solo la consapevolezza di muoversi nella direzione giusta per quanto riguarda il settore della ricerca, ma sono previste anche alcune ristrutturazioni di breve periodo e un piano di lungo termine che darà un volto completamente nuovo allo stabilimento termale. “In questi mesi – conclude Elena Andreolli – stiamo ampliando la spa dell’hotel, che porteremo a oltre 2 mila metri quadrati. Diventerà una delle spa più grandi del Trentino. Inoltre, nel 2020, dopo aver ultimato la fase di progettazione, ci muoveremo in un orizzonte triennale per dare il via ai lavori di ristrutturazione di tutto lo stabilimento”. Investimento previsto circa 18 milioni di euro.



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Se il centro benessere è sartoriale Sanae Beauty & Spa progetta e realizza wellness a misura di cliente. Con un business consolidato e alcune esperienze fuori confine, l'azienda è pronta a potenziare la propria offerta all'estero.

"LA STORIA

del cliente è importante. Il suo percorso, la sua identità, le sue sensazioni. Noi cerchiamo di fare proprio questo: ascoltiamo il cliente e interpretiamo le sue emozioni per tradurle in una spa”. Diego Gabrielli, socio di Sanae Beauty & Spa assieme a Maurizio Zanoner, spiega così lo spirito con cui lui e suoi artigiani realizzano spa e centri benessere d’autore. “Nei nostri wellness non esiste nulla di standardizzato, nessuna scelta e nessuna soluzione che si ripete, nulla di già visto prima. Ogni volta, a ogni commessa, partiamo da zero e progettiamo un prodotto tutto nuovo altamente customizzato e totalmente su misura”. In una parola, un lavoro di “sartoria”. L’azienda di Campitello di Fassa, nata nel 2000 su iniziativa dei fratelli Giampiero e Maurizio Zano-

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ner, non guarda alla quantità ma alla qualità. “Non ci interessano solo i numeri ma puntiamo principalmente a lavorare bene con standard qualitativi d’eccellenza”. I committenti di Sanae Beauty & Spa sono prevalentemente hotel e strutture alberghiere di 4 o 5 stelle. “A coloro che si rivolgono a noi – prosegue Gabrielli – garantiamo la possibilità di smarcarsi da qualsiasi esperienza già vista proponendo un risultato finale unico”. L’azienda conta una ventina di dipendenti fra artigiani, progettisti e installatori. “Siamo in pochi, una ventina, come una grande famiglia. Per questo, conservando una dimensione perlopiù artigiana, possiamo seguire ogni singolo cliente con la massima attenzione e con una cura millimetrica non soltanto per il dettaglio nelle opere di posa ma anche per i


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suoi sentimenti e per le sue sensazioni”. Dal concept alla progettazione architettonica, dall’idea alla realizzazione “preserviamo l’identità del designer: la sua impronta permane visibile – fanno sapere dall’azienda – integrando soluzioni altamente tecnologiche e materiali naturali in un processo di lavorazione sempre legato all’artigianalità”. Nel cuore delle Dolomiti, Sanae Beauty & Spa conserva un forte legame con il territorio. “Siamo radicati nelle nostre valli”, sottolinea Gabrielli. Entrambi i soci risiedono nelle valli dell’Avisio (Fiemme e Fassa). “Nelle nostre proposte cerchiamo di utilizzare le risorse naturali del territorio. Per il legno, ad esempio, i vari tipi di abete e il cirmolo, che si adattano particolarmente a essere utilizzati nei centri benessere, ma non abbiamo un catalogo prestabilito. Chi si rivolge a noi ha la libertà assoluta di scegliere la combinazione di materiali che preferisce e le soluzioni che più lo rappresentano. Tutti i materiali sono ovviamente certificati e rispondono alle più rigide normative, essendo le spa ambienti delicati dove le temperature possono essere molto alte e i livelli di umidità molto elevati”. Muovendosi in questa direzione, per mettere a disposizione un’offerta il più possibile completa l’azienda ha allargato negli ultimi anni le proprie competenze e specializzazioni cercando di interpretare le nuove tendenze del settore. “Oggi – sottolinea Gabrielli – la tendenza è quella di integrare le spa con l’ambiente naturale esterno”. Una dialettica tra il dentro il fuori: “si cerca di portare la natura dentro la spa e allo stesso tempo le attrezzature della spa verso gli spazi verdi esterni”. Un tempo, le spa erano spesso realizzate nelle parti interrate degli hotel. Oggi sono progettate più frequentemente al piano terra, a contatto con le aree verdi, oppure sulle terrazze esterne. Grande attenzione, inoltre, per l’igiene. “Le spa sono ambienti che possono creare terreni fertili per la diffusione di batteri”, spiega Gabrielli. “La nostra attenzione su questo aspetto è massima. Forniamo al nostro cliente dei protocolli con standard rigidissimi per l’igienizzazione delle acque, dell’aria e di tutte le superfici presenti nella spa. Inoltre, seguendo il committente anche nel rapporto post-vendita,

mettiamo a disposizione degli specialisti per la formazione del personale dell’hotel all’utilizzo di questi protocolli”. Il mercato di riferimento di Sanae Beauty & Spa è ben rappresentato dal Trentino e dall’Alto Adige. Ma l’azienda lavora in tutta Italia: Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Umbria, Sardegna. Anche all’estero sono stati realizzate alcune spa e centri benessere per hotel di lusso in Croazia, Grecia, Svizzera, Germania, Francia e Lussemburgo. Qualche esperienza, infine, fuori dall’Europa in Azerbaijan e in Kenya. “Il nostro business prevalente – conclude Diego Gabrielli – rimane per ora quello domestico. In futuro, con il pragmatismo che ci contraddistingue, potenzieremo anche l’offerta all’estero”. Per intanto, fra qualche settimana, sarà inaugurato il nuovo show room a Cavaion, zona Lago di Garda. (adb)

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legnotrentino.it un portale dedicato alla promozione della filiera foresta-legno in provincia di Trento, un servizio aperto a tutti, dove vengono diffuse notizie ed informazioni sul settore. Uno strumento per la valorizzazione del legname trentino, delle aziende e dei professionisti.

Per informazioni: Camera di Commercio I.A.A. di Trento - Ufficio Promozione del Territorio - Tel. 0461.887101 - progetto.legno@tn.camcom.it


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Medical and Toxicology Solutions Comedical produce e commercializza prodotti per il settore medico e ospedaliero, ma soprattutto metodi e prove d’analisi per la ricerca di tracce di sostanze tossiche nei campioni di tessuto umano.

DECINE

di brevetti e di marchi registrati per un’attività che non ha competitors sul mercato. Come Comedical, nessun altro. L’azienda nasceva a Mattarello nel 2000 per volontà della famiglia Gardumi. Oggi impegna sei persone, chimici e biologici, in un settore di nicchia estremamente specializzato dove sono richiesti standard elevatissimi di competenza, professionalità e ricerca di soluzioni altamente innovative. “Le nostra sfida – spiega Andrea Gardumi, amministratore e legale rappresentante – non è stata quella di battere la concorrenza, quasi assente nell’ambito in cui operiamo, ma di convincere la committenza dell’efficacia dei nostri metodi e delle nostre soluzioni: negli ultimi vent’anni, da quando è stata fondata l’azienda, abbiamo aperto una nuova strada”. Comedical - Medical and Toxicology Solutions ha sede a Mattarello in via della Cooperazione. Due le divisioni di core-business. Una più tradizionale, legata alla produzione e alla commercializzazione di prodotti per il settore medico e

ospedaliero (gel e creme per uso medicale, lubrificanti per l’urologia e accessori per l’infusione di farmaci). L’altra molto più sofisticata, inerente la fornitura di metodi e prove d’analisi per la ricerca di tracce di sostanze tossiche nei campioni di tessuto umano (campioni di tessuto cutaneo, di fluido orale, di tessuto ematico, campioni urinari). È questa seconda divisione l’attività principale dell’azienda e quella con il maggiore valore aggiunto. “Lavoriamo su matrici biologiche di ogni tipo – continua Gardumi – alla ricerca di quei marcatori che documentano l’uso di sostanze psicoattive nell’organismo da parte dell’individuo, dagli stupefacenti all’alcool. I metodi che utilizziamo consentono di evidenziare, ove presenti, queste tracce. Sono metodi sicuri, robusti, efficaci, standardizzati e poco lacunosi. Sono metodi che funzionano”. La riservatezza dei temi affrontati e la delicatezza delle situazioni richiedono altissime garanzie sull’affidabilità dei risultati. “Le soluzioni tecnologiche che utilizziamo e le metodologie

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che sperimentiamo vengono quasi sempre registrate da parte nostra con un brevetto oppure con un marchio”. Le soluzioni sono tutte “made in Trentino”. Nello stabilimento di Mattarello, Andrea Gardumi e il suo team realizzano in house le metodologie che commercializzano e le sperimentano nei loro laboratori. A riprova dell’affidabilità e dell’innovatività di tali procedure, sono decine le pubblicazioni di carattere scientifico che il team Comedical ha prodotto su riviste specializzate a elevato impact factor dal 2008 a oggi. Anche per questo Gardumi e la sua squadra sono in contatto costante con i principali centri di ricerca a livello interazionale e con gli attori più importanti del settore, dalle università pubbliche alle principali società scientifiche fino all’Istituto Superiore della Sanità. I committenti di Comedical sono tipicamente laboratori ospedalieri, laboratori di medicina legale, laboratori di ricerca e le strutture di pronto soccorso. “I risultati che escono dalle analisi effettuate tramite i nostri metodi vanno poi nelle mani di chi li ha commissionati (periti, medici legali, pubblici ministeri o altri) affinché vengano utilizzati nell’ambito delle finalità specifiche per le quali sono stati richiesti”. Molto spesso, Comedical fornisce direttamente al cliente la strumentazione necessaria per appli-

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care i propri metodi di ricerca sui campioni da analizzare e il disciplinare per utilizzarli. Non di rado, tuttavia, l’azienda di Mattarello esegue personalmente i test nei propri laboratori. Nel primo caso, Comedical mette a disposizione anche il personale specializzato per fare formazione all’utilizzatore finale. Nel secondo caso – quando giungono a Mattarello i campioni che altri laboratori non sanno o non riescono ad analizzare – Comedical fornisce tutto il proprio know-how per la realizzazione delle analisi necessarie e la fornitura dei risultati. La committenza italiana è quella prevalente, fanno sapere dall’azienda, ma il mercato estero è in costante espansione. “Riceviamo molte richieste dalla Germania e dalla Spagna, per quanto riguarda l’Europa. Lavoriamo bene con l’Australia, per quanto concerne il mercato globale. Siamo determinati a concentrarci sull’estero, convinti che il mondo sarà il nostro mercato”. Nella commercializzazione dei prodotti per il settore medico e ospedaliero (gel e creme per uso medicale), infatti, Comedical ha da poco aperto una sede di confezionamento e di distribuzione in Ghana per il presidiare il mercato del centro Africa. (adb)



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La competitività ritrovata e necessaria A Trento la presentazione del Rapporto 2018 della Fondazione Nord Est: bene il Trentino-Alto Adige. Ma per affrontare le sfide del futuro c’è ancora molta strada da fare.

LE REGIONI

Ph. Giovanni Cavulli

Carlo Carraro

del Nord Est, insieme a Lombardia ed Emilia Romagna, sono quelle che maggiormente hanno contribuito alla ripresa economica ed occupazionale italiana. Affinché questa ritrovata competitività divenga strutturale serve però un rapido adeguamento alle grandi trasformazioni in corso. E non basterà: perché la nuova competitività avrà connotati e caratteristiche diverse da quelle del passato, non dipendenti più soltanto dalla capacità della singola impresa o del singolo imprenditore, ma sarà strettamente legata al funzionamento di un ecosistema territoriale complesso, in cui risorse, talenti, formazione, infrastrutture, innovazione, creatività costituiscono un mix essenziale. È stato

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presentato a Trento, nella sala conferenze del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento, la presentazione del Rapporto 2018 della Fondazione Nord Est “Una nuova competitività”. Dopo gli indirizzi di saluto del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti e della presidente di tsm-Trentino School of Management, Sabina Zullo, gli interventi di Carlo Carraro, direttore scientifico della Fondazione Nord Est, Alessandra Proto, responsabile del Centro OCSE Trento e di Antonio Accetturo, responsabile Ricerca Economica di Banca d’Italia Trento. A seguire la tavola rotonda dedicata alle sfide per la crescita in Trentino-Alto Adige, con il presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana, il presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Federico Giudiceandrea e il presidente dell’Università degli Studi di Trento, Daniele Finocchiaro. La tavola rotonda è stata moderata dalla giornalista Laura Strada, caporedattrice RAI. L’intervento conclusivo è stato tenuto dal rettore dell’Università degli Studi di Trento, Paolo Collini. “Il Nordest mostra ancora una volta una grande capacità di ripresa dopo la crisi, grazie soprattutto alla competitività delle sue imprese nei mercati internazionali – questo il commento del rettore dell’Università degli Studi di Trento, Paolo Collini –-. Un segno di grande vitalità coerente con la storia che ha visto il territorio essere la locomotiva della crescita del Paese che però si accoppia a segnali di preoccupazione. Primo fra tutti il fenomeno della “fuga” dei giovani non bilanciata da un’attrazione proporzionale. Ad un ottimo sistema formativo che offre alle persone l’opportunità di formarsi ai più alti livelli purtroppo non corrisponde una adeguata capacità del sistema di rispondere alle aspettative dei giovani. Una dispersione di capitale umano qualificato che certamente indebolirà la competitività futura del sistema produttivo”. “Il territorio del Nord Est e il Trentino in particolare devono proseguire con mentalità da miglioramento continuo – aggiunge il presidente dell’Università degli Studi di Trento, Daniele Finocchiaro –. Indubbiamente 2018 fornisce un quadro di invidiabile salute dell’economia, ma bisogna anticipare le grandi


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Ph. Giovanni Cavulli

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trasformazioni. Una ricetta che vale non solo per le imprese ma per l’intero ecosistema: investire in ricerca, capitale umano e formazione vuol dire investire nel nostro futuro”. “Se la nostra regione ha saputo svilupparsi e crescere in questi anni – afferma il presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Federico Giudiceandrea – il merito è soprattutto delle tante realtà imprenditoriali di successo che sono state in grado di conquistare nuovi mercati e hanno investito in capitale umano e nuove tecnologie. Una delle maggiori sfide future per le nostre imprese fortemente vocate ad internazionalizzazione e innovazione è quella di mantenere sul territorio o attirare da fuori nuovi talenti da inserire al proprio interno: diventerà sempre più decisivo fare rete con le università e gli altri centri di ricerca del territorio valorizzando ulteriormente e facendo conoscere meglio le nostre eccellenze”. “Per rimanere competitivi a fronte di questi cambiamenti serve innovare – spiega il presidente di Confindustria Trento, Fausto Manzana – attraverso nuove imprese o la trasformazione di quelle esistenti. Per innovare serve una forza lavoro più preparata, con le necessarie competenze professionali, manageriali e tecniche. Per questo

servono grandi investimenti, da destinare alla formazione, al training e al re-training. C’è poi la questione tecnologica: in Italia più di un terzo delle aziende con più di 50 addetti ha adottato, o prevede di adottare, almeno una nuova tecnologia. Il 20% prevede di adottarne almeno tre. Gli incentivi nazionali negli ultimi anni hanno prodotto risultati positivi, ma è necessario accelerare in questa direzione”.

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Il rapporto Fne in sintesi Istruzione e formazione sono alla base della competitività necessaria. Altro elemento è la capacità del sistema di comprendere e sviluppare le opportunità della trasformazione digitale. di SILVIA OLIVA, Fondazione Nord Est

LA LETTURA

dei dati a consuntivo per quanto riguarda il complesso delle regioni nordestine mostra come quest’area del Paese, insieme a Lombardia ed Emilia Romagna, sia quella che maggiormente ha contribuito alla ripresa economica ed occupazionale italiana, evidenziando una ritrovata competitività. Pur colpite dalla crisi, le regioni nordestine sono state in grado di riprendersi più rapidamente di altre aree: il Pil-pro capite, pari a 33.900 euro, è prossimo a quello della Germania e della Svezia e ampiamente superiore alla media italiana. I tassi di occupazione delle regioni sono superiori a quelli del 2008 e compresi tra il 65,7% del Friuli Venezia Giulia e il 72,9% dell’Alto Adige. A trainare questa ripresa e capacità di ritornare ai valori per-crisi, hanno contribuito principalmente le esportazioni, cresciute anche nel 2018 del 4,3%, rispetto al 3,4% del Nord Ovest e al 3,1% dell’Italia. L’importanza dell’export per la crescita delle regioni nordestine è confermata dalla quota di valore aggiunto stimolata dalla domanda internazionale che è pari al 19,1% in Veneto, al 14,9% in Friuli Venezia

Giulia e al 13,1% in Trentino-Alto Adige. Il principale mercato di destinazione del Nord Est rimane il mercato unico europeo con il 60,6% del totale delle esportazioni, dove i partner principali si confermano Germania e Francia. Proprio la centralità del commercio internazionale costringe a osservare con attenzione la possibile escalation della guerra commerciale che potrebbe portare a una perdita complessiva a livello globale di 634 miliardi di dollari. Anche le tensioni a livello europeo potrebbero avere costi molto elevati per le regioni nordestine. La competitività ritrovata a Nord Est, sintetizzata nei dati appena richiamati, ha mostrato alcune differenze a carattere regionale. Il Trentino-Alto Adige ha evidenziato una migliore capacità di ripresa sia in termini di Pil che di occupazione. Importante per questo risultato il contributo degli investimenti, soprattutto in istruzione e formazione. Il PIL nel Nord Est Fonte: Istat

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Istruzione e formazione rappresentano uno degli elementi fondamentali alla base della competitività necessaria, ovvero di quell’insieme di fattori indispensabili per affrontare le sfide del futuro, su cui c’è ancora molta strada da fare. Centrale è in questo la qualità del capitale umano e l’attrattività del territorio rispetto alle competenze. Sul primo fronte, la quota dei laureati nella classe 30-34 anni rimane ancora inferiore a quella della media europea. In Veneto la quota si ferma al 27,6% e in Friuli Venezia Giulia al 28,7%. In Trentino Alto Adige, viceversa, gli investimenti realizzati a sostegno della formazione hanno contribuito a portare la quota di laureati nella classe 30-34 anni vicina alla media europea (33,6%). Sul fronte dell’attrattività del territorio i dati evidenziano come il Nord Est risulti meno attrattivo rispetto a Lombardia ed Emilia Romagna. Il Veneto, ad esempio, registra un saldo pari a -4,6 per mille in termini di mobilità dei laureati: significa che in questa regione sono più i laureati che se ne vanno rispetto a quelli che restano. Il dato indica che le imprese di questo territorio sono meno attrattive per chi ha investito molto nella formazione, diversamente da Lombardia ed Emilia Romagna, in cui le imprese occupano in misura maggiore lavoratori della conoscenza, che, invece, registrano rispettivamente un saldo pari a 13,7 e a 15,3.

Altro elemento su cui riflettere è la capacità del sistema produttivo di comprendere e sviluppare adeguatamente le opportunità della trasformazione digitale. Sul fronte delle imprese, a livello nordestino una quota tra il 15 e il 19% circa ha investito o ha in programma di investire in tecnologie 4.0. Tuttavia, tra queste l’utilizzo integrato nei processi produttivi rimane limitato (36%). Si rende, quindi necessaria una maggiore spinta sugli investimenti nel digitale sia sul fronte delle tecnologie, che del capitale umano e della trasformazione dei processi produttivi e dell’organizzazione aziendale. In Italia, tuttavia, si stima manchino 150mila tra tecnici e laureati in grado di implementare e sviluppare la rivoluzione digitale nelle imprese. Su questo fronte, bisognerebbe in primis investire maggiormente in una formazione professionale qualificata incrementando gli Its: oggi gli iscritti a percorsi terziari professionalizzanti sono appena 10.000 rispetto agli 800.000 in Germania. Al pari della trasformazione digitale, anche le altre trasformazioni in atto – sia quella demografiche che quelle legate ai cambiamenti climatici – sono destinate ad impattare radicalmente sulla quotidianità di ciascuno ma, al tempo stesso, possono diventare occasioni di crescita e di sviluppo. Anche su questo fronte, sembra mancare ancora una strategia di sviluppo per affrontare e gestire in chiave positiva tali cambiamenti.

Incidenza dei lavoratori della conoscenza sull’occupazione totale 2017 Regioni del Nord Italia

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Trentino e Alto Adige


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La banca incontra l’impresa Presentato un percorso di formazione e informazione sui territori per micro e piccole imprese. Gli incontri sono a numero chiuso, la partecipazione è gratuita.

FAVORIRE

l’accesso al credito alle micro e piccole imprese del Trentino: questo l’obiettivo de “La banca incontra l’impresa”, percorso di formazione e informazione avviato sul territorio per fornire le conoscenze base in merito ai sistemi di valutazione e di concessione del credito da parte degli istituti bancari e al miglior modo per presentarsi alla banca per ottenere il finanziamento richiesto. Il progetto è stato promosso nell’ambito delle iniziative previste dal protocollo d’intesa sul

credito sottoscritto nell’ottobre scorso tra Confindustria Trento, Associazione Artigiani, ASAT, Confcommercio Trentino, Confesercenti del Trentino e Cooperazione Trentina, la Provincia autonoma di Trento, le banche, Trentino Sviluppo, Cassa del Trentino e Confidi. Il tema è stato presentato nei giorni scorsi in occasione di una conferenza stampa alla quale è intervenuto anche il vicepresidente di Confindustria Trento Alessandro Lunelli. Il percorso si articolerà lungo tutto il corso del 2019 con incontri territoriali in Bassa Valsugana, Alto Garda, Trento, Rovereto, Alta Valsugana, Val di Fassa, Giudicarie, Val di Sole, Val di Fiemme, Primiero e Vanoi, Val di Cembra, Val di Non, Rotaliana. Ogni sessione prevede due serate informative di due ore ciascuna con interventi di Banca d’Italia, Banche e Confidi e Cooperfidi. Gli incontri sono a numero chiuso: la partecipazione è gratuita e può essere prenotata fin d’ora cliccando sul banner “La Banca per l’Impresa”, sulla homepage del sito di Confindustria Trento.

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Schede di sicurezza: come leggerle correttamente A Bolzano a inizio marzo il convegno. Il giorno 28 di ogni mese Confindustria Trento propone uno sportello di incontri di consulenza individuale con esperti. di NICOLÒ ANDREINI, Internazionalizzazione, Confindustria Trento

IL 12 MARZO

si è tenuto il Convegno regionale intitolato “Schede di Sicurezza: come leggerle correttamente”, organizzato da Confindustria Trento in collaborazione con Assoimprenditori Alto-Adige, Ordine regionale dei Chimici del Trentino Alto-Adige e l’impresa Rotho-Blaas, presso la sede di quest’ultima. Obiettivo dell’incontro era fornire alle oltre venti aziende presenti un’occasione di approfondimento formativo in grado di rendere le schede di sicurezza più fruibili e semplici alla lettura, a vantaggio di chi in azienda seleziona, compra, vende e utilizza prodotti, miscele e sostanze. L’evento, inquadrato nell’attività formativa proposta dalla sezione Chimica, Vetro, Gomma e Plastica, è stato aperto dalla presidente di sezione Giulia Manica, la quale ha confermato quanto le schede di sicurezza siano uno strumento ormai indispensabile negli iter di approvvigionamento aziendale, sia a tutela dell’ambiente che dei lavoratori stessi. È stata l’occasione per condividere l’esperienza di Manica Spa, azienda capofila di una cordata di imprese leader europee nella registrazione Reach per il solfato di rame per usi agricoli e

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industriali, dotandosi di relative schede di sicurezza estese e tradotte nelle lingue di tutti i paesi in cui l’impresa esporta. “Se – ha concluso Giulia Manica - 25 anni fa l’azienda non si fosse orientata sui processi di registrazione e certificazione, ora si troverebbe a non poter più vendere il proprio prodotto o, quanto meno, a far fronte, in un’unica soluzione, ad un costo enorme per soddisfare la normativa”. Si ricorda, infatti, come tutte le aziende che direttamente o indirettamente utilizzano sostanze chimiche nella loro attività, siano obbligate a conformarsi a quanto previsto dal Regolamento Europeo Reach – Reg. (Ce) n. 1907/2006 concernente la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche – che, dopo un periodo transitorio di 12 anni, è pienamente applicato dal 1° giugno 2018. L’impresa ospite, l’altoatesina Rotho-Blaas, che sviluppa prodotti tecnologici per l’edilizia in legno e per la sicurezza dei lavoratori, ha portato la propria concreta esperienza nell’iter di gestione delle schede di sicurezza dei prodotti che commercializza. Si è dotata di un’apposita risorsa che, coadiuvata


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da un professionista esterno, ha il compito di rispondere alle richieste dei clienti ed al carteggio con i fornitori, relativamente al rispetto della normativa Reach, nei termini previsti da normativa (30 giorni). L’azienda ha così evitato possibili sanzioni e, soprattutto, si è resa ancor più competitiva sul mercato, in quanto in grado di fornire informazioni complesse e garanzie documentali di salubrità dei prodotti che commercializza e garantire quindi il benessere dei clienti, dei mercati e dell’ambiente in cui opera e dei propri lavoratori. Fabrizio Demattè, referente per il gruppo di lavoro Reach/Clp dell’Ordine Regionale dei Chimici e dei Fisici del Trentino Alto-Adige e professionista partner stabile di Confindustria Trento, ha curato l’intervento formativo, analizzando uno per uno, con esempi alla mano commentati con i presenti, le 16 sezioni che, secondo normativa, devono comporre le schede di sicurezza di ciascun prodotto. Insieme alla platea, ha applicato la cosiddetta “Regola delle 3 C”, verificando correttezza, coerenza e completezza, pena il rischio di incorrere in pesanti sanzioni e pessima immagine del prodotto. Le imprese interessate ad approfondimenti, potranno partecipare allo sportello di incontri di consulenza individuale che il giorno 28 di ogni mese Confindustria Trento propone in collaborazione con l’esperto Fabrizio Dematté, su “Reach/Clp: Uso sicuro delle sostanze chimiche. Adempimenti agli obblighi normativi europei, cogenti per ogni tipo di attività industriale e commerciale, tali da non incorrere in sanzioni e non subire la concorrenza già conforme, su articoli (manufatti), miscele e sostanze.

Hard Brexit: strategie per un’efficace gestione Lo scorso 12 marzo, Confindustria Trento ha organizzato a Palazzo Stella, con la collaborazione dell’Agenzia delle Dogane di Bolzano e Trento, l’incontro “Hard Brexit: strategie per un’efficace gestione”. All’appuntamento sono intervenuti Lorena Ceccaroni e Giuseppe Maugeri, funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Trento, e Gabriele Giancamilli, direttore dell’Area Dogane Accise Antifrode e Servizi Chimici. Gli argomenti affrontati: lo scenario che introduce a un’eventuale hard Brexit, il passaggio dai modelli Intra alla dichiarazione doganale e gli elementi che la determinano, il ruolo dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli e le opportunità del Codice Doganale dell’Unione, le facilitazioni per i soggetti Aeo.

Per informazioni Confindustria Trento Area Internazionalizzazione T 0461 360000 estero@confindustria.tn.it

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Cosa ci distingue dai competitors Lo sviluppo del marketing? Meglio se organizzato in modo scientifico. I risultati dell’esperienza di Fal Legnami in collaborazione con Assoservizi e Neurexplore.

A PARTIRE

dalla primavera scorsa Fal, centro taglio tetti e case in legno con sede a Lavis, ha deciso di sviluppare il proprio marketing e la propria area commerciale avvalendosi del supporto di Assoservizi, società di Confindustria Trento che si occupa di consulenza e formazione aziendale. Per dare sviluppo a questo importante progetto di rilancio aziendale, è stato affidato l’incarico al team di Neurexplore Srl, azienda che opera nel campo delle neuroscienze cognitive applicate al marketing e alla vendita e che collabora da molti anni con Assoservizi. Oggi, a un anno di distanza dall’avvio del progetto, i risultati di questo lavoro sono evidenti ed estremamente concreti. Il titolare di Neurexplore, Giuliano Trenti: “Abbiamo iniziato il nostro lavoro con una specifica analisi volta a capire come aumentare il successo commerciale dell’azienda, identificando quali fossero gli spunti di miglioramento in modo scientifico, senza andare per tentativi”. Questa analisi rappresenta il punto di partenza dell’intervento business to business di Neurexplore: “Ci capita spesso di avere come clienti aziende che riescono ad

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esprimere nel mercato solo una parte del loro potenziale e che, per questo, hanno meno occasioni di successo di quante meriterebbero. Spesso la chiave di volta nei risultati è legata all’identificazione su base scientifica degli aspetti su cui fare leva per convincere all’acquisto rispetto ai competitors. Quando si dispone invece di queste informazioni, l’efficacia che si riesce ad avere è molto più alta, perché si sa come approcciarsi ad un cliente ancora prima di avviare una trattativa, avendo così un margine di errore molto più basso”. L’investimento su questa tipologia di attività è stato supportato dai professionisti di Assoservizi, che si sono occupati di attivare tutte le procedure di valutazione legate all’abbattimento dell’investimento aziendale.

La parola all'azienda “L’analisi realizzata – spiega Luca Brugnara, titolare dell’azienda - è stata il punto di partenza di tutto il lavoro, non pensavamo che sarebbe stata così utile prima di farla. Dati alla mano, l’intervento ci ha permesso di identificare in modo molto preciso quali fossero i punti di forza che il mercato ci riconosce ma anche dove migliorare, cosa modificare e come procedere nello sviluppo aziendale.” La parte operativa seguita a questa analisi ha permesso di avviare un lavoro di tipo commerciale che ha dato frutti concreti. Inoltre ha permesso di identificare quali siano i clienti più interessati alla nostra proposta. Abbiamo fissato incontri con decine di clienti in target, ai quali abbiamo illustrato i punti di forza dell’azienda rispetto ai competitors, avviando trattative commerciali con nuovi interlocutori”.


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In Trentino è arrivata la neve Innevare nella qualità e quantità necessaria rispettando gli obiettivi temporali programmati: queste le priorità di TechnoAlpin, azienda sudtirolese che ha aperto una nuova sede operativa presso il Bic di Trentino Sviluppo.

È OPERATIVA

presso il Bic di Trentino Sviluppo la nuova sede di TechnoAlpin. L’azienda sudtirolese, leader nel settore dell’innevamento programmato, decide così di investire in Trentino. “Abbiamo scelto di aprire una nuova sede operativa presso il BIC di TrentinoSviluppo – afferma la direttrice della filiale di Trento Luisa Cunico – per poter sfruttare le elevate competenze tecniche presenti sul territorio provinciale. Stiamo creando un gruppo formato attualmente da 11 persone con specializzazioni che riguardano l’elettronica, l’automazione e lo sviluppo software. Il team ha lo scopo di creare una forte collaborazione con gli enti di ricerca locali quali l’Università di Trento e la Fondazione Bruno Kessler, nonché con le aziende presenti presso il polo meccatronica di Rovereto”. In Trentino, TechnoAlpin ha trovato eccellenza

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tecnologica e personale tecnico altamente specializzato. Nato a Bolzano all’inizio degli anni 90, con oltre 700 dipendenti il gruppo TechnoAlpin è oggi un colosso del settore. “Nella sola sede produttiva di Bolzano – prosegue Cunico – la divisione che si occupa dell’innevamento programmato conta circa 350 persone. Il nostro fatturato annuo ammonta a 230 milioni e la nostra quota di mercato neve si aggira a oltre il 50%. Con le nostre 12 filiali e 25 punti vendita siamo presenti in oltre 50 paesi e serviamo circa 2400 clienti in tutto il mondo. Possiamo dire che siamo presenti in ogni paese dove si praticano gli sport invernali”. L’80% del fatturato di TechnoAlpin è realizzato all’estero. Una delle recenti soddisfazioni, infatti, viene dall’estremo oriente. “Finora abbiamo vinto tutti


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gli appalti per la fornitura delle prossime Olimpiadi invernali di Pechino nel 2022”, spiega la direttrice. “Una commessa importantissima sia per volumi d’affari sia per l’immagine della nostra azienda”. Qualità della neve, quantità della neve e rispetto delle tempistiche sono le priorità di TechnoAlpin. “Il nostro obiettivo – prosegue Cunico – è riuscire a soddisfare tutte le richieste del cliente, cioè produrre neve nella qualità e quantità necessaria rispettando gli obiettivi temporali programmati. Le nostre macchine possono produrre neve di qualità diversa a seconda delle necessità. L’esigenza di una gara di coppa del mondo è diversa dalla preparazione di una pista per turisti. Per integrare il fabbisogno di neve anche a temperature miti offriamo la snowfactory, un sistema che, grazie al principio della refrigerazione, produce neve a temperature superiori allo zero. Viene utilizzata per eventi particolari o per integrare situazioni critiche”. Per questo le soluzioni tecnologiche di TechnoAlpin sono ad alto valore aggiunto e rappresentano il risultato di investimenti importanti in ricerca e sviluppo. “Oggi TechnoAlpin – precisa sul punto Cunico – investe ogni anno il 3,5% del fatturato, cioè circa 6 milioni, in ricerca e sviluppo. I fattori che ci spingono a dare tanta importanza alla ricerca sono l’aumento dell’efficienza energetica, l’innalzamento delle prestazioni alle temperature marginali e la massima efficienza nell’utilizzo dell’acqua”. Tra gli obbiettivi finali, inoltre, la volontà di ampliare l’offerta di prodotti e di interpretare nuove tendenze di mercato legate non soltanto all’utilizzo della neve in ambiente invernale. “In un mondo così globalizzato – conclude Luisa Cunico – la richiesta di poter provare le emozioni date dalla neve non è più limitata alle zone montuose. Oggi TechnoAlpin è in grado di fornire soluzioni indoor per piste artificiali al coperto: ne sono esempi gli skidome realizzati a Dubai, a Il Cairo e in Indonesia a Jakarta. Un altro prodotto innovativo che sta riscuotendo sempre più successo è la SnowRoom, una stanza della

neve inserita nelle aree wellness, ma non solo. La SnowRoom cattura la magica atmosfera di un paesaggio invernale appena innevato. La neve è morbida e secca, l’aria è fredda, l’ambientazione aiuta a immergersi in una realtà diversa”. Altri scenari, ancora più inediti, si aprono in questa direzione con un curioso punto di vista orientato alla Snow for fashion. “Stiamo lavorando con Woolrich, il brand americano di outdoor più antico del mondo, per riprodurre nei loro store delle speciali SnowRoom targate TechnoAlpin, in modo da simulare l’ambiente invernale di utilizzo dei capi di moda”. Nel segno di una differenziazione ancora più spinta, l’azienda sta infine investendo “nell’apertura di nuovi mercati grazie all’utilizzo di acqua nebulizzata: attraverso la consociata EmiControls offriamo oggi turbine per abbattimento polveri, odori e antincendio”. (adb)

Insieme per supportare le Pmi Ir Top Consulting e Mediocredito Trentino Alto Adige hanno siglato un accordo per per supportare le piccole medie imprese del Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna nell’accesso al capitale di rischio attraverso la quotazione su Aim Italia. “Alla luce delle condizioni vantaggiose di contesto - afferma Anna Lambiase, amministratore delegato di Ir Top Consulting - la quotazione su Aim si configura come lo strumento finanziario più efficace per raccogliere capitale in equity a sostegno di tutte le società che vogliono svilupparsi in Italia e all’estero e ampliare la propria quota di mercato“. “Questo accordo – sottolinea Diego Pelizzari, direttore generale di Mediocredito Trentino Alto Adige - va nell’ottica di rafforzare ulteriormente il legame con la clientela corporate”.

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Sessant'anni di Autostrada del Brennero Nata su impulso degli enti locali, che si candidano a controllarla anche domani, ha accompagnato l’Italia in Europa e lo farà sempre di più e in maniera "intelligente" anche in futuro.

PASSATO,

Luigi Olivieri

presente, futuro. Al Sessantesimo di Autostrada del Brennero Spa, celebrato il 20 febbraio scorso al PalaRotari di San Michele, il ruolo della concessionaria autostradale nata a Trento il 20 febbraio del 1959 è stato affrontato da tutti e tre i punti di vista, strettamente correlati tra loro. A unirli non è la sola naturale cornice cronologica, ma la costanza dell’approccio che ha caratterizzato la società al mutare dei tempi e delle tecnologie a disposizione. Autostrada del Brennero Spa è nata su impulso degli Enti locali, che ancora oggi la controllano e che si candidano a farlo anche domani. Ha rappresentato da subito un volano di sviluppo economico per i territori attraversati, lo è rimasto e potrebbe esserlo maggiormente in futuro in una logica di “Corridoio del Brennero”. Fin dalla sua nascita, la Società ha dimostrato attenzione per le comunità che si affacciano sul suo asse e per il loro patrimonio più importante, l’ambiente, un compito cui non ha abdicato nel presente e che la vede promotrice di molti progetti futuri, dalle energie rinnovabili alla ferrovia. Da ultimo, ma non per importanza, Autostrada del Brennero Spa è nata per accompagnare l’Italia in Europa, lo sta facendo tutt’ora e sarà un suo inevitabile compito anche in futuro.

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Per il suo “compleanno” la società di via Berlino ha voluto organizzare un convegno che andasse oltre il semplice momento celebrativo. Per farlo, ha invitato tre ospiti di eccezione: il giornalista e storico Paolo Mieli, il docente di Pianificazione dei Sistemi di Trasporto all’Università di Napoli Ennio Cascetta e l’architetto Carlo Ratti, docente presso il Massachusetts Institute of Technology di Boston. Il primo ha inquadrato storicamente il confronto tra enti locali e Governo per la realizzazione di un’autostrada della cui necessità apparivano convinti solo i primi. Il secondo ha evidenziato come la “Porta d’Italia” abbia ormai raggiunto la saturazione in termini di traffico su gomma e come s’imponga la realizzazione del Tunnel del Brennero. Il terzo ha mostrato in che modo l’automazione modificherà le nostre abitudini nel campo della mobilità. Tre interventi che hanno dialogato con quelli dei vertici aziendali. Il presidente, Luigi Olivieri, ha indicato nelle tenacia dei fondatori della Società l’esempio da seguire perché il suo controllo resti in mano alle comunità locali. L’amministratore delegato, Walter Pardatscher, ha illustrato gli obiettivi raggiunti da una Società al contempo efficiente e partner dei territori. Il direttore tecnico generale, Carlo Costa, ha illustrato le sperimentazioni già in corso perché A22 diventi una strada “intelligente” in grado di dialogare in tempo reale con i nuovi veicoli automatizzati. Insomma, un presente di grandi successi e di grandi progetti per il futuro che affonda le sue radici nel passato che lo ha reso possibile. Era ancora il 1952 quando la giunta della Regione Trentino Alto Adige/Südtirol decise che la Statale 12 non era più sufficiente. Ci vollero quasi dieci anni per convincere il governo che alla rete autostradale italiana occorreva un collegamento europeo. Il 20 febbraio 1959, quan-


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do fu costituita la società, non vi era ancora alcuna certezza sulla realizzazione dell’opera. Il regime di concessione fu definito solo nel 1961. Nel 1962 fu escluso che a realizzare l’opera fosse l’Iri, ossia lo Stato. L’onere della realizzazione e la futura gestione sarebbero spettate ad Autostrada del Brennero Spa, ossia agli enti locali che vanno da Bolzano a Modena. I lavori partirono nel 1964, già nel 1968 fu aperta la prima tratta da Bolzano a Trento. Con un ritmo che sarebbe impressionante anche oggi, i lavori proseguirono fino al 1974, quando l’opera fu completata collegando così l’Italia al resto d’Europa. Da allora, il gestore della A22 è sempre stato Autostrada del Brennero. 73 milioni di transiti nel 2018, 35 milioni di tonnellate di merci che passano ogni anno attraverso il valico del Brennero da e per il resto d’Europa. Basterebbero queste due cifre per comprendere l’importanza strategica dei 314 chilometri della A22 per l’economia nazionale ed europea. Autostrada del Brennero, però, è anche altro. Si tratta di una società controllata per l’84,7% dagli Enti pubblici locali, gli stessi che la costituirono nel 1959, esattamente sessant’anni fa. Questa particolarità la rende molto sensibile all’ambiente e alle esigenze dei territori che attraversa, come alla sicurezza degli utenti. Sulla tratta vengono spesi annualmente una media di 49 milioni di euro in manutenzioni. Il tasso di incidentalità è sceso, dal 1999 ad oggi, del 63,5%. Il Centro Assistenza Utenti, grazie a una fitta rete di telecamere, tiene visivamente monitorata tutta la tratta 24 ore su 24. Gli 84 ausiliari della viabilità garantiscono un tempo medio di intervento, in caso di necessità, di sette minuti dal momento della chiamata. I defibrillatori istallati in ogni area di servizio e le 365

persone formate per il loro utilizzo hanno reso la A22 la prima autostrada cardio-protetta d’Italia. Le 43 colonnine di rifornimento per auto elettriche consentono ai proprietari di questi veicoli di viaggiare tranquilli e di fare il pieno gratis. L’impianto pilota di produzione e distribuzione di idrogeno realizzato a Bolzano alimenta anche gli autobus del Comune. L’inquinamento acustico è stato abbattuto grazie all’asfalto non solo drenante, ma anche fonoassorbente, e alle barriere antirumore. Una di queste, a Isera, è stata attrezzata di pannelli fotovoltaici che coprono i consumi civili di 600 persone. Negli ultimi dieci anni, sono stati assegnati alle Province di Bolzano, Trento, Verona, Mantova, Reggio Emilia e Modena 111 milioni per la realizzazione di opere infrastrutturali. Un’altra grande particolarità di Autostrada del Brennero è quella di essere una concessionaria autostradale che investe nella ferrovia. Si tratta di una decisione strategica che risale alla prima metà degli anni Novanta e che portò, nel 1997, alla costituzione di Str Spa - una società di trasporto ferroviario – e, nel 1998, all’inizio degli accantonamenti per il finanziamento del Tunnel del Brennero e delle tratte d’accesso. Il fondo ha oggi superato i 700 milioni di euro. Mentre cerca di trasferire le merci su rotaia per ridurre il traffico su gomma, Autostrada del Brennero è anche impegnata nell’anticipare il futuro in materia di guida autonoma. È infatti partner della Commissione europea nel progetto C-Roads, il cui obiettivo è arrivare ad avere una strada “intelligente” in grado di dialogare con i futuri veicoli autonomi per abbattere il numero degli incidenti e aumentare la capacità dell’autostrada.

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Le tre P della crescita Leader nella fornitura di prodotti e servizi per il pulito professionale, Ress Multiservices ha acquisito il ramo d’azienda di Erregi, che opera in Alto Adige nello stesso settore.

RESS MULTISERVICES,

che nel 2019 compie quarant’anni, conta oggi una quarantina di dipendenti e sviluppa un giro d’affari di 7,5 milioni di fatturato all’anno. Ai vertici dell’impresa ci sono Gianni Ress, responsabile per innovazione e sviluppo strategico, e Giorgio Piffer, responsabile per la parte finanziaria. La divisione tecnica è coordinata da Lorenzo Finadri, mentre la gestione commerciale è diretta da Gianni Dallago. La società ha sede operativa a Lavis e sede legale a Bolzano. Leader nella fornitura di prodotti e servizi per il pulito professionale nel settore alberghiero, sanitario, scolastico e industriale, Ress Multiservices si presenta come partner dei clienti per la risoluzione di problematiche legate al mondo del pulito professionale formulando le migliori soluzioni e i prodotti più adatti alle specifiche esigenze. Il consiglio di amministrazione il 15 gennaio

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2019 ha deliberato un piano di investimenti triennale che prevede una crescita nello storico mercato di riferimento in Trentino Alto Adige e uno sviluppo in nuove aree di mercato sull’asse del Brennero. “Il nostro obiettivo – conferma Gianni Ress – è quello di diventare l’azienda più importante nel nostro mercato per qualità dei prodotti trattati, per il servizio e consulenza tecnica. Il mercato è radicalmente cambiato negli ultimi anni e sta cambiando molto velocemente. Solo aziende strutturate possono garantire il rispetto delle stringenti normative, velocità di intervento, una vasta gamma di prodotti, formazione per gli operatori e soprattutto consulenza tecnica”. È di poche settimane fa la notizia dell’acquisizione del ramo d’azienda di Erregi di Bolzano, che opera dal 1994 in Alto Adige nello stesso settore di Ress Multiservices. “Erregi è in ottima


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salute – continua Giorgio Piffer – ed è l’unica azienda del settore ad avere un punto vendita a Bolzano. È collocata nella zona industriale sud della città, a pochi metri dall’uscita del casello autostradale, quindi facilmente raggiungibile sia per i clienti della città che per i clienti di tutta la provincia. L’azienda è sempre stata a conduzione famigliare e si integra perfettamente con l’attuale struttura Ress in Alto Adige”. Si rivolgono a Ress Multiservices hotel, ristoranti, industrie, impianti sportivi, ospedali, scuole ed enti pubblici e imprese di pulizie. Ress Multiservices fonda le proprie basi su alcune prerogative, l’attenzione all’ambiente e lo sviluppo aziendale in termini di competenze e fatturato. “Alla base del nostro lavoro – precisa sul punto Gianni Ress – le tre P: profitto, persone, pianeta. Solo in questo modo un’azienda può crescere e prosperare. È questo il nostro motto ed è questa la filosofia con cui operiamo”. Il piano di crescita triennale fa perno su tre elementi. La recente acquisizione di Erregi, il potenziamento della nuova piattaforma logistica e l’implementazione dei servizi di assistenza post vendita al cliente. Ress Multiservices si appresta a chiudere il bilancio in linea con i budget previsti e con il piano di sviluppo approvato. A

questo proposito è stato fondamentale il lavoro svolto negli ultimi anni da parte del Consiglio di Amministrazione nell’efficientamento dell’azienda. “Il nostro obiettivo – spiega Gianni Ress – è stato quello, dopo anni di crescita continua, di consolidare i ricavi e di migliorare significativamente tutti gli indicatori aziendali in termini di efficienza e marginalità. Per far questo abbiamo riorganizzato l’azienda e deciso di investire in persone altamente qualificate a presidio delle principali aree aziendali”. Per quanto riguarda il magazzino Ress Multiservices, prima nel settore, ha da tempo implementato sistemi avanzati che consentono la tracciabilità di tutti gli articoli dalla produzione allo stoccaggio fino alla consegna al cliente finale. Sull’assistenza al cliente, fiore all’occhiello che ha fin qui contraddistinto Ress Multiservices, “siamo determinati a mantenere al nostro interno tutte le competenze necessarie per assistere il cliente in tempi rapidi e certi. Ogni giorno decine di veicoli marchiati Ress Multiservices percorrono per noi migliaia di chilometri garantendo consegne efficiente e puntuali”. (adb)

Da sx Francesca Bonvecchio, Finadri, Piffer, Dallago e Ress

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Champions trentini a Milano All’appuntamento “L’Italia genera futuro”, organizzato per il secondo compleanno de L’Economia del Corriere della Sera, La Sportiva si aggiudica il premio “L’impresa è comunicazione”.

RIFLETTORI

puntati a Milano sulle eccellenze del Made in Italy. Per il secondo compleanno de L’Economia del Corriere della Sera, in Piazza Affari, nella sede della Borsa Italiana, si è tenuto l’appuntamento “L’Italia genera futuro”. L’Economia e lo IULM hanno lanciato in questa occasione anche la prima edizione del premio “L’impresa è comunicazione”, volto a riconoscere le aziende che hanno saputo coniugare comunicazione efficace e crescita continua. Tra le trenta imprese finaliste, scelte tra le 500 champions del 2018, il premio è andato a La Sportiva, azienda trentina che produce calzatu-

Assiconsult e Eurorisk si alleano Le due società hanno siglato un accordo strategico per creare il Gruppo leader del brokeraggio assicurativo nell’Euregio. L’obiettivo del progetto è mettere a disposizione dei clienti peculiarità ed esperienze reciproche per poter offrire un servizio di alto profilo nel brokeraggio assicurativo e nella consulenza per i servizi di risk management. “In questo modo – spiegano i protagonisti dell’alleanza saranno realizzabili programmi assicurativi tecnicamente sempre più avanzati alle migliori condizioni economiche”. Il gruppo che nasce da questa alleanza è il più grande nel territorio della Regione Trentino Alto Adige e fra i primi 8 in Italia. Globalmente intermedia premi assicurativi per 110 milioni di euro e realizza un fatturato consolidato di 16 milioni di euro.

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re e abbigliamento tecnico dedicato agli sport di montagna, che si è classificata al primo posto anche per la miglior video corporate story su Facebook. L’impresa è stata individuata da una giuria presieduta dal direttore del Corriere Luciano Fontana e dal rettore della Iulm Gianni Canova, e composta da giornalisti del quotidiano e professori dell’ateneo milanese. A ritirare il premio Lorenzo Delladio, ceo e presidente di La Sportiva. L’incontro è stato l’occasione per celebrare i 600 campioni del Made in Italy: piccole grandi imprese fino a mezzo miliardo di fatturato che in questi anni di crisi sono cresciute e hanno continuato a correre. Tra questi figura un gruppo di imprese associate a Confindustria Trento: tra le cento aziende Champions, ovvero tra le imprese di eccellenza con un fatturato compreso tra i 120 e i 500 milioni, c’è Technoalpin, attiva nella produzione di impianti per l’innevamento artificiale; nella top 500, ovvero tra le migliori aziende con ricavi tra 20 e 120 milioni e una crescita a doppia cifra, ci sono le trentine associate: La Sportiva; Cariboni Group, che produce installazioni per l’illuminazione esterna; Acs Data Systems, attiva nel settore dei servizi di system integration, cloud hosting, It outsourcing. All’appuntamento sono intervenuti tra gli altri, insieme a Fontana e Canova, anche Raffaele Jerusalmi, ceo di Borsa Italia, Gianmario Verona, rettore dell’Università Bocconi, Luigi Gubitosi, amministratore delegato e direttore generale di Telecom Italia. Le conclusioni sono state affidate al presidente e amministratore delegato di Rcs Mediagroup, Urbano Cairo.



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welfare

welfare

Passato, presente e futuro del #WT Al “Welfare Day” di Confindustria Trento gli scenari e le prospettive di un approccio sempre più orientato al well-being generale, che guarda al benessere delle risorse umane a 360 gradi. a cura dell'Area Lavoro e Welfare, Confindustria Trento

SI È TENUTO

a palazzo Roccabruna a metà marzo l’evento dal titolo “Welfare Day”, organizzato da Confindustria Trento in collaborazione con Willis Towers Watson. L’evento, al quale hanno preso parte diversi stakeholders, è stato organizzato in occasione dei due anni dal lancio del progetto #WelfareTrentino, rete d’imprese che oggi raggruppa 15 aziende per un totale di dipendenti coinvolti che supera le 4.000 unità. Il tema centrale dell’evento è stato quindi il welfare aziendale e il benessere delle risorse umane in azienda, per comprendere in che direzione stanno andando le diverse iniziative in questo

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campo relativamente nuovo e in costante fermento. Sono stati analizzati gli scenari e le prospettive che si stanno aprendo verso un concetto sempre più ampio di well-being, che guarda al benessere delle risorse umane a 360 gradi, cercando di ricomprendere tutte le fasi della vita dei lavoratori stessi e dei loro familiari. I lavori sono stati aperti da Roberto Busato, direttore generale di Confindustria Trento, che ha sottolineato “la centralità dell’attenzione alle risorse umane per favorire la competitività e la crescita delle aziende, auspicando che il progetto possa continuare a creare importanti sinergie


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sia con gli attori del territorio e nazionali, oltre che ovviamente tra le aziende associate”. Andrea Marsonet, coordinatore della rete #WelfareTrentino, ha fatto il punto sul progetto #WelfareTrentino e sulla sua evoluzione, soffermandosi sui punti di forza e sul ruolo chiave dell’Associazione a supporto della rete. È intervenuto poi Cesare Lai, head of Health&Benefits presso Willis Towers Watson, che ha parlato degli scenari nazionali in materia di Flexible Benefit e piani di welfare, grazie alla visione ampia e comparativa di cui gode Willis in qualità di partner e osservatore di importanti realtà nazionali. La parola è passata dunque a due aziende testimonial di esperienze di successo nella rete #WelfareTrentino: Emanuele Marchi di Zobele Spa e Massimiliano Vece di Lizard srl, che hanno trasmesso la vision e i valori che portano le aziende ad avviare percorsi di questo tipo, oltre alle opportunità derivanti dall’operare in rete. Ha tirato le fila di quanto emerso dalle diverse

relazioni Luca Pesenti, professore dell’Università cattolica di Milano, che con il suo autorevole intervento ha voluto analizzare ed offrire spunti in merito alla relazione tra reti integrate e territorio per lo sviluppo del welfare aziendale.

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innovazione

innovazione

In visita al Tac Siemens Nell’ambito del programma di attività del Dih, Confindustria Trento ha accompagnato un gruppo di Giovani imprenditori alla scoperta del Technology Application Center di Piacenza. di DANIELE BERTI, Innovazione, Confindustria Trento

A INIZIO

marzo, il gruppo giovani imprenditori di Confindustria Trento è stato ospite del Centro Tac Siemens di Piacenza: un centro dimostrativo, dove approfondire i vantaggi correlati all’utilizzo di macchinari evoluti e presentare le soluzioni dedicate per le diverse tecnologie di lavorazione e di produzione. Il centro vuole essere inoltre un luogo dove sia possibile mostrare efficacemente agli utenti quali sono i vantaggi della sinergia tra software industriale e automazione lungo l’intero ciclo di vita del prodotto, dove testare soluzioni innovative per rendere competitive le imprese in termini di produttività, flessibilità, time to market e ottimizzazione delle risorse e dove mostrare la potenzialità del connubio tra mondo digitale e mondo reale. L’evento è iniziato con un ringraziamento da

Saint-Gobain tra le 100 imprese più innovative al mondo Presente a Lavis con lo stabilimento Saint-Gobain Pam, SaintGobain è tra le prime 100 aziende e istituzioni più innovative del mondo per l’ottava volta consecutiva: a dirlo è la classifica “Top Global Innovators 2018” stilata da Clarivate Analytics (già Thomson Reuters). La classifica si basa su quarto criteri principali: il numero totale di brevetti, la percentuale di brevetti rilasciati, il numero di brevetti depositati, la portata globale del portafoglio-brevetti e l’impatto relativo (misurato dal numero di citazioni). Saint-Gobain proprio quest’anno festeggia i 130 anni di presenza in Italia, dove conta 24 siti produttivi nei quali operano 2.200 addetti.

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parte di Stefania Segata per l’ospitalità e per l’opportunità di prendere coscienza di alcune tra le più sofisticate tecnologice ad ora esistenti in campo industriale. Successivamente si è tenuta una presentazione dell’evoluzione tecnologica in azienda: come cioè dall’elettrificazione e l’inserimento dell’informatica nella catena di montaggio si è arrivati ad un nuovo paradigma di produzione. L’interconnessione costante e le varie tecnologie abilitanti di industria 4.0 possono ottimizzare in termini di tempo, denaro e qualità i prodotti e i processi di un’azienda. Giuseppe Biffi di Siemens si è soffermato in particolare sulla potenzialità della simulazione virtuale e l’utilizzo del digital twin nell’ottimizzazione di un prodotto o di un processo: tema molto caro al gruppo Siemens ed applicabile a qualsiasi tipo di settore industriale. Dopo la pausa pranzo, durante la quale gli imprenditori hanno potuto confrontarsi sui temi trattati e scambiarsi opinioni, i lavori sono ripresi con le dimostrazioni pratiche: punto di forza del centro tecnologico applicativo, dotato di macchinari di ultima generazione in grado di dare conto dello stato dell’arte dell’innovazione tecnologica in campo industriale. I nostri imprenditori hanno potuto così immergersi nel futuro dell’industria, ricevendo importanti input su potenziali accorgimenti applicabili nelle loro aziende. L’evento fa parte del programma che Confindustria Trento, tramite il Digital Innovation Hub, porta avanti al fine di sensibilizzare l’imprenditoria trentina all’innovazione tecnologica, affinché le aziende locali possano rimanere competitive e ad alto livello anche in un panorama che cambia così velocemente.


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I Giovani Imprenditori e il viaggio dell’eroe Scoprire gli aspetti mitici della formazione relativa alla leadership: questo l’obiettivo dell’appuntamento organizzato dai Giovani Imprenditori di Confindustria Trento a Ferrari Incontri. di MATTEO BARBETTA, Gruppo Giovani Imprenditori, Confindustria Trento

IL 26 FEBBRAIO,

grazie alla collaborazione con Pensiero Visibile e Ferricom, si è tenuto a Trento, presso Ferrari Incontri, l’evento “Giovani eroi in azione”: un workshop sulla cultura e i valori d’impresa. I Giovani Imprenditori di Confindustria Trento hanno così potuto sperimentare il “viaggio dell’eroe”, per definire in maniera più consapevole l’identità dell’Associazione. L’appuntamento, condotto da Gaia Passamonti, è stato un occasione per favorire tra i partecipanti l’acquisizione di nuove consapevolezze circa il proprio percorso personale e professionale e mettere a fuoco prossime linee di sviluppo. Spesso infatti, sappiamo cosa vogliamo cambiare, e anche come farlo; per

qualche ragione tuttavia non operiamo poi quei cambiamenti essenziali che migliorerebbero la qualità della nostra vita. Una delle fonti di ispirazione nel pensare ad un copione di vita, è stato il lavoro dell’antropologo Joseph Campbell. Nel suo libro “l’eroe dai mille volti” (1949) Campbell ha esaminato storie e miti provenienti da tutto il mondo e ha elaborato un modello di sviluppo in dodici passi: gli stessi che durante la serata hanno percorso i nostri giovani, ai quali è stata data la possibilità di scoprire gli aspetti mitici della formazione relativa alla leadership. Un’esperienza interattiva estremamente interessante, che ha aiutato il gruppo a fare squadra e a focalizzare meglio i propri bisogni.

“Need for speed…

di

…Il futuro non attende”: anche i Giovani Imprenditori di Confindustria Trento hanno preso parte nei giorni scorsi al 32° Meeting Giovani Imprenditori del Nordest, promosso dai Comitati Regionali Giovani Imprenditori di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto, con il Gruppo dei Giovani Imprenditori del Veneto nel ruolo capofila.

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giovani

giovani


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education

education

Un’opportunità a misura di azienda Aderendo a Fondimpresa, ogni azienda ha la possibilità di utilizzare il proprio contributo obbligatorio destinato alla formazione nel modo più utile alla propria crescita. di MARIA CRISTINA POLETTO, Education, Confindustria Trento

SONO BEN 1748

le aziende che aderiscono in Trentino a Fondimpresa, con oltre 38 mila lavoratori. Ciascuna di esse è titolare di un proprio Conto Formazione dedicato, che è una delle linee di finanziamento messe a disposizione da Fondimpresa, alimentato dal 70% o dall’80% del contributo obbligatorio dello 0,30% versato all’Inps. Ogni azienda aderente può utilizzarlo per finanziare direttamente percorsi formativi personalizzati, scegliendo contenuti, durate, tempi e modalità organizzative. L’azienda non ha costi perché già versa all’Inps, per ogni dipendente, il citato contributo obbligatorio dello 0,30% destinato alla formazione. Aderendo a Fondimpresa, ogni azienda ha la possibilità di utilizzare queste risorse nel modo più utile alla propria crescita. Bastano tre semplici passaggi: Aderire a Fondimpresa: comunicando all’INPS la propria adesione al Fondo per far iniziare il trasferimento delle proprie quote dello 0,30%. È sufficiente compilare il modulo Uniemens, inserendo il codice Fima. Registrarsi all’Area riservata: ogni azienda iscritta ha un accesso personalizzato per controllare

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il proprio Conto e presentare i piani. L’azienda deve indicare un responsabile cui affidare login e password per accedere all’area riservata del sito Fondimpresa. Presentare un Piano formativo aziendale: lo può fare direttamente l’azienda, esclusivamente tramite il sistema Informatico. Per supportare le aziende nella presentazione dei piani è operativo, presso gli uffici di Fondimpresa Trento, uno Sportello che attraverso attività di front office, contatti telefonici e/o e-mail, fornisce informazioni relative alle iniziative promosse dal Fondo ed alle procedure d’accesso alle diverse linee di finanziamento, ma anche assistenza personalizzata. Un accurato affiancamento viene infatti assicurato alle aziende per la presentazione e gestione di Piani formativi finanziati sul proprio Conto Formazione con: - informazioni operative per la presentazione del piano, anche attraverso strumenti di simulazione; - chiarimenti tecnici /procedurali sui parametri degli Avvisi con contributo aggiuntivo al Conto formazione di competenza; - chiarimenti e informazioni sulle richieste di integrazione dei piani formativi di competenza; - indicazioni operative per la compilazione dei dati di monitoraggio prima e al termine dei percorsi (elenchi allievi, date e durate delle azioni etc) dei piani formativi; - chiarimenti di carattere generale sulle variazioni dei dati di monitoraggio del piano formativo (es. rimodulazioni, inserimento nuove unità produttive, etc.). Le aziende ricevono inoltre informazioni e indicazioni operative relativamente a: - il funzionamento di Fondimpresa, del Conto Formazione e gli elementi del Conto Aziendale; - l’adesione a Fondimpresa e le modalità di registrazione all’area riservata della piattaforma informatica di Fondimpresa - data di adesione dell’impresa aderente; - prima informazione sulla scadenza delle risorse accantonate dall’impresa aderente; - prima informazione su Variazioni Societarie, Portabilità e Mobilità tra i Fondi;


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- indicazioni sul processo di valutazione di un piano formativo (istruttoria e monitoraggio); - indicazioni sui canali di erogazione del finanziamento in base alle informazioni del fabbisogno formativo dell’impresa aderente; - chiarimenti sui requisiti minimi degli Avvisi con contributo aggiuntivo al Conto formazione di competenza, sui contenuti, sulle finalità e sui beneficiari dei piani formativi; - indicazioni operative per l’utilizzo dell’area riservata in sede di presentazione piano (accesso alla sezione “lista attività”, compilazione sezioni del formulario online dedicate alla “presentazione piano” etc.). Per essere sempre più vicini alle aziende e fa-

cilitare l’accesso ai servizi, oltre alla consueta programmazione di incontri su appuntamento, a partire dal mese di maggio, tutti i mercoledì pomeriggio saranno dedicati ad incontri prenotati autonomamente, attraverso un semplice click nella home page di Fondimpresa Trento (www. fondimpresa.tn.it).

Per informazioni

Sportello Fondimpresa T 0461 360076 sportello-trento@fondimpresa.tn.it www.fondimpresa.tn.it

Confindustria Trento sfida i piccoli inventori È il magnetismo il tema della terza edizione trentina di “Eureka! Funziona”: gara di costruzioni tecnologiche per piccoli inventori, promossa in tutta Italia da Federmeccanica con il patrocinio del Miur. Alla call inviata alle scuole primarie a inizio ottobre hanno risposto 9 Istituti Comprensivi con 21 classi e 350 studenti. Le classi coinvolte stanno lavorando per costruire un giocattolo “mobile” con i materiali contenuti nel kit consegnato - elastici, calamite, tondini, fili e rotelline – e altri oggetti di recupero. “Scopo del progetto - ha spiegato Luca Arighi, presidente della Sezione Metalmeccanica di Confindustria Trento, ai dirigenti e agli insegnati delle scuole e ai tutor aziendali riuniti a Palazzo Stella - è di offrire alle scuole primarie una valida e sperimentata occasione di orientamento che potrà contribuire ad appassionare gli allievi alla cultura tecnica e scientifica. Crediamo che questa sia un’esperienza ideale sia per i bambini, sia per le bambine, utile a sostenere l’apprendimento e l’insegnamento in un contesto in cui esperimento, immaginazione, emozioni, autostima, conoscenze e abilità hanno tutte la medesima importanza e assicurano la gioia nell’imparare”. Anche per questa edizione Confindustria Trento ha previsto il supporto, a docenti e bambini, per la spiegazione del tema scientifico oggetto del kit, delle aziende della sezione metalmeccanica attraverso i “Tutor aziendali”. Federmeccanica, presente all’incontro con Sabrina De Santis, direttore Education and Training, ha apprezzato questo modello di networking altrove non previsto, e ha ricordato che esso è stato eletto nel 2018 a buona pratica nazionale. La gara territoriale si terrà il 18 aprile, dalle 9.00 alle 12.30, presso la sede ITT Buonarroti – Pozzo di Trento: in occasione dell’appuntamento i giocattoli selezionati verranno esaminati e valutati da un’apposita giuria.

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internazionalizzazione

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Uno strumento per il mercato iraniano La presidente di Trentino Export Barbara Fedrizzi: "Le potenzialità per le nostre aziende nel Paese sono molte ma bisogna essere accorti. L’auspicio è che la Special Reduction Exemption venga rinnovata". di GIORGIO ZAGONEL, Trentino Export

NEL QUADRO

del Piano Operativo Internazionalizzazione PMI Trentine, Trentino Export in collaborazione Confindustria Trento, ha organizzato a metà febbraio, presso la sala Video di Palazzo Stella, l’incontro Iran Desk. L’incontro a cui hanno partecipato 16 imprese, si è focalizzato su tematiche di stretta attualità relative al mercato iraniano. Il 5 novembre 2018 l’America ha ripristinato le sanzioni sull‘Iran. Per un periodo di 6 mesi l’Italia, con altri 7 Stati, beneficerà di una speciale esenzione (Special Reduction Exemption) e potrà continuare ad approvvigionare petrolio dall’Iran. I proventi non potranno essere rimpatriati ma dovranno essere impiegati per pagare le esportazioni italiane, di prodotti consentiti. Il cambiamento obbligato nei piani di sviluppo economico e la profonda ridefinizione dello scenario competitivo aprono opportunità inedite ed interessanti, soprattutto per le piccole e medie imprese. Operare con l’Iran continua a essere lecito, secondo la

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normativa Europea, e le stesse sanzioni americane si limitano a pochi, seppur importanti, settori industriali. Molte delle difficoltà che una Pmi attiva nel paese si trova oggi ad affrontare sono legate ad una parziale comprensione delle dinamiche economiche intervenute in Iran, a partire dallo scorso maggio, e non alle sanzioni sul paese. Durante l’incontro il referente di Trentino Export a Teheran, Luca Miraglia ha sottolineato come: ”La Repubblica Islamica rientra tra le prime 20 economie mondiali (la seconda nel Medio Oriente), con caratteristiche che la proiettano verso un graduale processo di modernizzazione. La sua composizione demografica, l’alto livello di alfabetizzazione e di istruzione (un mercato di poco meno di 80 milioni di abitanti di cui più del 60% sotto i 30 anni), la posizione geografica strategica, l’abbondanza di risorse naturali (quarto produttore di petrolio al mondo e secondo per riserve di gas naturale) e la presenza di una sviluppata rete di infrastrutture, trasporti e telecomunicazioni, risultano fattori positivi e di grande interesse per le aziende italiane”. A margine dell’incontro poi, la presidente di Trentino Export Barbara Fedrizzi ha confermato l’impegno di nella continua ricerca di nuovi sbocchi per le esportazioni trentine evidenziando che “l’Iran è storicamente un mercato molto importante per il Made in Italy e le potenzialità per le nostre aziende sono ancora molte ma bisogna essere accorti. L’auspicio ora è che la Special Reduction Exemption venga rinnovata alla sua scadenza semestrale. Tramite il nostro desk di Teheran siamo in grado di aiutare le nostre imprese anche in questa fase delicata e problematica”. Trentino Export si propone, quindi, come punto di riferimento per le aziende trentine ancora interessate al mercato iraniano.


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