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La persona al centro

il punto

Roberto Busato

In queste settimane si è animato un acceso dibattito su quello che tecnicamente è definito “mismatching” tra domanda e offerta. Finalmente. Per il periodo che stiamo vivendo, questo sta diventando un problema di grande importanza: che le persone non trovino un lavoro e che le imprese non trovino le persone è un paradosso inaccettabile.

Sono stato interpellato più volte, e più volte ho espresso e ribadito la stessa considerazione: non un’opinione personale, né un’opinione di parte, ma un’evidenza che emerge dalle analisi economiche, e in particolare anche dall’indagine che abbiamo promosso tra le aziende associate nell’ambito del nostro progetto “Duemilatrentino – Futuro presente”, realizzata da The European House – Ambrosetti.

Stando all’elaborazione, le due Province di Trento e Bolzano sono tra i territori italiani dove si fatica di più a reperire lavoratori: a Trento, il 35,2% dei lavoratori in entrata è di difficile reperimento (in peggioramento rispetto al 25,1% rilevato nel 2019). La principale motivazione risiede nella mancanza di candidati (22,3%). In termini di titolo di studio richiesto, i titoli ITS sono di difficile reperimento nel 63% dei casi, seguiti da laureati universitari (43%), qualifiche professionali (35%) e titoli secondari (34%).

Evidenze incontestabili. Il tema non è però chi abbia un po’ più ragione. Il tema è che il danno è per tutti, per il sistema, per la persona che guida un’impresa, per la persona che lavora, o vorrebbe lavorare, per l’impresa. Su questo siamo tutti d’accordo. Smettiamola di parlare di forza lavoro, iniziamo a parlare di persone.

Ciò detto, cosa possiamo fare, di fronte a questo? Come Associazione, un’Associazione responsabile, che rappresenta imprese responsabili, stiamo cercando di fare la nostra parte. Mettendo la persona al centro: nelle iniziative dedicate ai giovani, nelle politiche a favore del welfare aziendale, nella nostra azione di rappresentanza.

Ne abbiamo parlato in occasione dell’ultimo incontro di “Una certa idea di futuro”, il nostro pensatoio, insieme a Padre Natale Brescianini. La pandemia ha insegnato molto, anche a chi era magari meno sensibile.

Ne parliamo, soprattutto, nel primo step del progetto Duemilatrentino, dedicato alla “Centralità dell’individuo e della qualità della vita”, e nell’ambito del quale anche grazie al confronto con la comunità e gli stakeholder cerchiamo di dare una risposta anche a questo problema.

Per un Trentino che sappia, anche nella dimensione del lavoro, valorizzare la persona.

Roberto Busato, Direttore Generale di Confindustria Trento

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