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Il trasporto può essere sostenibile
Autotrasporti Pedot ha fatto della sostenibilità la sua forza, perché “investire verso una società più sostenibile è un atto di responsabilità che deve coinvolgere tutti”. Per l’ambiente e per le persone.
"Occorre far capire che anche il trasporto è un valore e che, come tale, deve essere considerato e deve essere valorizzato”.
Stefano Pedot, socio e amministratore dell’omonima azienda di famiglia, protagonista da più di ottant’anni nel settore dei trasporti in Trentino, guarda con fiducia al futuro, ma è sinceramente preoccupato della situazione attuale del proprio comparto. “Le merci, di qualsiasi tipologia e settore, vengono realizzate e commercializzate, hanno un costo di produzione e un prezzo di vendita, necessitano di grandi investimenti per essere prodotte e richiedono alle aziende capacità di visione e strategie per il futuro. Tutte cose che conosciamo bene e che teniamo nella giusta considerazione. Ma non per il settore del trasporto. I trasporti… li diamo spesso per scontati. Sembra che per i trasporti questi ragionamenti non valgano. Vengono quasi percepiti come una scocciatura. Sia nella percezione comune della gente, sia da parte degli amministratori e della politica. Sentiamo dire che i mezzi pesanti e i camionisti sono un intralcio, intasano le strade, inquinano l’aria, sono rumorosi. Siamo i destinatari e l’oggetto di queste critiche. Ma si dimentica che i trasporti sono l’ultimo anello della catena, che sono necessari, nella loro quotidianità. Se non ci fossero, le merci non viaggerebbero. Si dimentica che il nostro è un compito indispensabile e, soprattutto, che può essere svolto puntando sulla qualità. Che significa, per esempio, guardare al miglioramento delle condizioni di lavoro del personale. Oppure investire tempo, risorse ed energie nel rispetto dell’ambiente, per adottare politiche green finalizzate a ridurre le emissioni di Co2”.
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Proprio su questo, Autotrasporti Pedot ha basato il proprio impegno e la propria credibilità. Non soltanto puntualità nelle consegne e garanzia di fiducia e professionalità con il cliente, ma anche rispetto dell’ambiente. “La nostra flotta – continua Stefano – è composta interamente da veicoli Euro 6. Così, già da diversi anni. Abbiamo i veicoli meno inquinanti e più efficienti sul mercato. Inoltre, da quest’anno disponiamo anche di mezzi ad alimentazione Lng”. Con Lng (acronimo di Liquefied Natural Gas) si fa riferimento al metano liquido, una realtà consolidata nel panorama dei carburanti alternativi al diesel, che consente di annullare le polveri sottili e di avere un decremento di emissioni considerevole rispetto ai carburanti tradizionali. “Ma diciamo anche – sottolinea Pedot – che nell’acquisto di questo combustibile scegliamo solo Bio-Lng, muovendoci quindi senza compromessi nel raggiungimento di obiettivi finalizzati alla tutela dell’ambiente per il miglioramento dell’aria che respiriamo”. In questa direzione va anche l’uso dell’intermodale. “Da oltre vent’anni acquistiamo solo semirimorchi intermodali – aggiunge Pedot – e ci siamo strutturati sul trasporto combinato delle merci strada/rotaia”. Sono scelte che costano e che non sempre pagano. “Investire verso una società più sostenibile è un atto di responsabilità che deve coinvolgere tutti: chi offre il trasporto, chi lo compra, chi governa scelte e dinamiche ai tavoli della politica”. A più di ottant’anni dalla nascita dell’azienda – il nonno di Stefano, Eugenio, avviò l’attività in valle di Cembra tra le due guerre, iscrivendosi alla Camera di Commercio nel 1939 – Autotrasporti Pedot è ancora tra i protagonisti del settore, con la capacità di contraddistinguersi per queste scelte.
Un’azienda, la Pedot, che ha superato la pandemia senza un’ora di cassa integrazione. “Abbiamo affrontato il Covid cercando di cogliere nella crisi delle opportunità. Certo, ci sono state delle contrazioni, ma il nostro organico è rimasto sempre operativo, dal primo all’ultimo collaboratore. In un momento così difficile, il nostro personale ha dato il meglio di sé. Mai come durante la pandemia ci siamo accorti di quanto sia indispensabile il settore dei trasporti, capace di garantire l’approvvigionamento delle merci in un momento di crisi. Il plauso, quindi, va ai nostri autisti, che hanno saputo lavorare con grande dedizione”. Un categoria, questa, tanto fondamentale quanto difficile da reperire. Oggi, in pochi sono disposti a viaggiare su un camion, dormire nelle cuccette, stare lontani da casa per diversi giorni ogni settimana. Quasi nessuno tra i trentini, in pochi tra gli italiani. “A livello nazionale – conclude sul punto Stefano Pedot – mancano decine di migliaia di autisti, è un problema strutturale che deve essere affrontato con scelte politiche forti e decise, aprendo l’ingresso ai cittadini di altri Stati. Se questo non avverrà, rischiamo che il sistema italiano produttivo e quello dell’interscambio merci entrino irreversibilmente in crisi”. (adb)