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Inverno 2012/13

ALPE Alpe di Siusi Magazine

Castelrotto Kastelruth ·· Seis Siusiam allo Schlern Sciliar · Völs · Fiè allo am Schlern Sciliar ·· Alpe Seiser diAlm Siusi

Sport popolare Il progetto “Slittino sicuro”

Neve farinosa Sci alpinismo: Giro dell‘Antermoia

Tradizione Il mondo dei presepi

www.alpedisiusi.info


Editoriale & Sommario Foto: Helmuth Rier

Lavorare per il futuro.

Cari ospiti!

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L’Alto Adige deve una grossa parte del suo attuale successo all’impegno degli agricoltori. E il successo di oggi è il capitale del futuro. Raiffeisen si sente responsabile dell’ambiente in cui viviamo e intende sia preservare la tradizione che garantire il futuro. Le nostre filiali: Castelrotto

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agie invernali e natalizie, cultura e specia­ lità culinarie: dallo sci allo snowboard e allo slittino, dalle passeggiate con le cias­ pole allo sci di fondo e non per ultimo fare parapendio invernale nelle Dolomiti e pattinare al Laghetto di Fiè, lasciarsi semplicemente coccolare – nell’area vacanze Alpe di Siusi la fantasia non ha limiti. Tutto è possibile e dimenticherete ben presto la quotidianità … Nelle pagine seguenti troverete vari suggerimenti che vi porteranno a sognare un pò. Anche questa edizione propone temi interessanti e piacevoli per coloro che amano il relax e la buona tavola, per gli sportivi e per tutti coloro che deside­ rano conoscere gli usi e i costumi dell’area vacanze Alpe di Siusi. Per questa stagione è la slitta a farla da padrona; di giorno sulle bianche piste e di sera ac­ compagnati da un romantico chiar di luna. Slittare è un’emozione unica, da provare in tutta sicurezza. Trasformare il proprio passatempo preferito in un mestiere vero e proprio? Alzi la mano chi non l’ha mai sognato. Ed è quello che ha fatto Patrick Pigne­ ter, che in un’intervista ci narra della sua passione. Anche nel centro di Siusi l’attività sportiva non man­ cherà, dove grandi e piccini si incontreranno per pattinare sul ghiaccio. Invece chi ama le vette, può provare l’ebbrezza di un tour sugli sci. Un che di mediterraneo lo vivrete da Tonino Neroni all’Alpe di Siusi. In “Il Signore delle funivie” vi pre­

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Sci alpinismo: Giro dell’Antermoia Pagina 8

senteremo Matthias Rabanser, uno degli esercenti degli impianti di risalita dell’Alpe di Siusi che rac­ conterà la storia avventurosa della nascita degli im­ pianti all’Alpe. Venite poi con noi a scoprire il me­ stiere dell’orafo assieme a Walter Wallnöfer e a sua figlia Karin. E perché non pregustarsi un po’ di buona musica, sfogliando il programma del festival “Swing on Snow”? E la “slittata finale” è dedicata all’articolo “Un tesoro di scialli colorati”, che parla dei foulard multicolore che adornano il costume tradizionale delle donne di Castelrotto. Non per ultimo, ALPE magazine vorrebbe anche farvi da guida, nel corso della vostra vacanza in­ vernale. Oltre a fornirvi informazioni importanti riguardo ai servizi pubblici, vi dirà quali sono i risto­ ranti, le osterie e i punti di ritrovo migliori e le pos­ sibilità di shopping. Il magazine contiene inoltre un programma dettagliato delle numerose manifesta­ zioni e degli eventi clou culturali e mondani. Perché non prendervi parte e godersi dei momenti piacevoli in compagnia? Vi auguriamo un meraviglioso, indimenticabile sog­ giorno, fatto di momenti piacevoli e di riposo.

Eduard Tröbinger Scherlin per Alpe di Siusi Marketing e le Associazioni Turistiche di Castelrotto, Siusi allo Sciliar, Fiè allo Sciliar e Alpe di Siusi.

Freestyle-Contest Red Bull Jib-Ski Kings Pagina 10

Slittino sicuro: Suggerimenti dell’esperto Pagina 14

Intervista con il campione mondiale Patrick Pigneter Pagina 16

Il signore delle funivie: Matthias Rabanser Pagina 19

Swing on Snow 2013 Pagina 20

Mai senza uno scialle di lana o di seta Pagina 23

Pattinaggio a Siusi e al Laghetto di Fiè Pagina 24

L’oreficeria di Fiè Pagina 28

Presepi natalizi Pagina 32

Ristorante di pesce di altissimo livello Pagina 36

Fred e la fata Lindlei Pagina 38

Anteprima inverno ’12/13 Pagina 40

Anteprima estate ’13 Pagina 42

Visto & sentito Inverno | ALPE 3


Neve farinosa allo stato puro Sci alpinismo nel cuore delle Dolomiti

È

il boom dello sci d’alpinismo. Il motivo è chiaro: è bellissimo essere i primi a lasciare le tracce dei propri sci lontano dalle piste battute, lungo pendii cosparsi di neve farinosa, godersi la quiete della montagna durante la sa­ lita e assaporare la folle sensazione di libertà della discesa. E quando le Dolomiti, l’antica e sontuosa barriera corallina che circonda l’Alpe di Siusi, dichiarate Patrimonio Naturale dell’UNESCO, si vestono di bianco, gli appassionati dello sci d’alpi­ nis­mo non resistono a lungo fermi a valle.

Sicurezza alpina. Il meraviglioso mondo della montagna offre tante affascinanti mete per i tour, adatte ai principianti come agli sciatori esperti e al­ lenati. Un antico motto degli alpinisti dice che ba­ sta provare una volta e l’entusiasmo dura per sem­ pre, ma non bisogna farsi ingannare: questo sport

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nasconde anche tanti rischi e pericoli che vanno presi sul serio. Un’escursione con gli sci deve es­ sere pianificata con la massima cura: le condizioni d’innevamento, la situazione meteo e l’eventuale rischio di slavine sono aspetti di fondamentale importanza. Chi si avventura nello sci fuoripista, inoltre, dovrebbe armarsi di tenacia e disporre di buone condizioni fisiche, che gli permetteranno di mantenere i nervi saldi anche in caso di sorprese impreviste come la neve crostosa e in banchi. In linea di massima vale il seguente principio: l’espe­ rienza alpina e la conoscenza sono l’ABC della si­ curezza di un’escursione con gli sci; per questo si consiglia caldamente a chi affronta questa espe­ rienza senza conoscere i luoghi di assumere una guida sciistica o alpinistica piuttosto che mettere imprudentemente a rischio se stessi e, probabil­ mente, anche altre persone. »

Testo: Rosa Maria Erlacher Foto: Helmuth Rier

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Un’esperienza unica: sci alpinismo nel paesaggio inconfondibile delle Dolomiti

Il giro dell’Antermoia. Non è stata l’incoscienza, bensì il puro desiderio di compiere una grandiosa esperienza nel cuore della natura ad aver spinto i miei amici sportivi ad alzarsi presto lasciando il ca­ lore del letto in una bella e fredda mattina di pri­ mavera. Faceva ancora molto freddo quando, alla Malga Tirler, si sono caricati in spalla gli sci e si sono incamminati con lo sguardo puntato sulla cresta rocciosa e frastagliata dei Denti di Terrarossa. La loro meta era il cuore del gruppo del Catinaccio, un tour ad anello intorno alla sua cima più alta, il Ca­ tinaccio d’Antermoia, che esige innanzitutto con­ dizioni di bel tempo e in secondo luogo una buona neve a prova di slavine. La lunga e faticosa risalita è più che ricompensata dai panorami da sogno e dalle grandiose discese sulla neve farinosa. “Il giro dell’Antermoia”, mi racconta Helmuth, “è una meta da consigliare a pochi intimi.” È chiaro, sul Sasso Piatto transitano vere e proprie caro­ vane, ormai è diventata una montagna classica per le escursioni con gli sci: salita breve, lunga di­ scesa e dopo tre-quattro ore gli eroi della neve fre­ sca sono già al Rifugio Zallinger a prendere il sole.

Una meta da consigliare a pochi intimi. Il giro dell’Antermoia invece (prende il nome dal Lago dell’Antermoia, situato ai piedi dell’omonimo Ca­ tinaccio, che d’estate affascina grazie al suo spec­ chio d’acqua di un azzurro straordinario) non è ec­ cessivamente difficoltoso per gli sciatori dal punto

di vista tecnico, ma necessita di una notevole esperienza alpina e condizioni d’innevamento si­ cure; inoltre richiede proporzionalmente un mag­ giore impegno, bisogna affrontare salite più lun­ ghe prima di conquistare il “premio”, costituito da magnifiche discese sulla neve farinosa. Mettere e togliere quattro volte le pelli di foca richiede parec­ chio tempo: per questo, dice Helmuth, bisogna cal­ colare una durata totale compresa tra le 6 e le 8 ore. Tuttavia, secondo Helmuth, una volta all’anno ne vale la pena: il paesaggio è talmente spettacolare e l’esperienza di sciare nella natura incontaminata è così incredibilmente sconvolgente che lui è an­ cora infatuato dei giochi di colori delle ripide rocce dolomitiche che fanno davvero onore al nome te­ desco del Catinaccio, ossia Rosengarten (roseto). Secondo un’antica saga, infatti, questo massiccio montuoso era il regno di Re Laurino: da allora il suo roseto, trasformato in roccia, all’ora del crepuscolo s’infiamma nei più bei toni del rosso. Ho chiesto a Helmuth di mostrarmi le foto di que­ sto incantevole “viaggio invernale” e devo am­ metterlo: lo invidio! Quanto dev’essere bello vi­ vere questo magnifico mondo della montagna con tutti i sensi, bere un tè caldo al riparo dal vento in una nicchia di roccia, sudare in salita per poi sci­ volare in discesa … È solo un sogno ad occhi aperti oppure, una volta provato, l’entusiasmo durerà per sempre? «

Guide alpine Scuole di roccia e guide alpine nell’area vacanze Alpe di Siusi Scuola di Roccia Sciliar Siusi allo Sciliar Tel. +39 0471 706 285 Arcalpin Helmut Kritzinger Fiè allo Sciliar Tel. +39 338 200 3388 Guida Alpina Günther Vettori Fiè allo Sciliar Tel. +39 347 964 7812 Guida Alpina Thomas Zelger Fiè allo Sciliar Tel. +39 333 487 0547 Scuola di sci Alpe di Siusi Siusi allo Sciliar Tel. +39 0471 727 909 Scuola di sci Sciliar 3000 Siusi allo Sciliar Tel. +39 0471 704 279

Sci alpinismo: giro dell’Antermoia Dall’Alpe di Siusi alla regione del Catinaccio Dall’Albergo Rifugio Tirler (1747 m) sulla pista di slittino (sentiero escur­ sionistico n° 8) fino al Dialer (2145 m). Proseguire attraverso la valle in direzione Alpe di Tires (2440 m). Prima di vedere il rifugio, si imbocca una ripida salita sulla sinistra in una sella che porta al Passo Molignon (2598 m). Fino al passo ci sono circa 900 metri di dislivello. Lì si attraversa ancora un tratto con le pelli di foca prima di intraprendere la discesa nella Valle del Principe. A

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questo punto ci sono circa 400 metri di dislivello fino al Passo del Principe (2600 m). Attraversiamo il fianco me­ ridionale del Catinaccio d’Antermoia senza perdere quota e poi abbiamo ancora 100 metri circa di dislivello fino al Passo Antermoia (2770 m). A questo punto scendiamo alla ri­ cerca di una bella neve verso il Lago Antermoia (2495 m) e poco dopo ini­ ziamo a salire ripidamente a sinistra nella sella tra Croda del Lago e Sas di Dona. Qui le condizioni devono es­

sere buone, altrimenti si può deviare un po’ verso est attraverso il Pas de Dona Mantello. Sulla sella di Croda del Lago (2580 m) bisogna tenersi completamente a si­ nistra attaccati alla roccia, poi si trova una neve farinosa da sogno: all’inizio la discesa è davvero ripida, poi di­ venta piacevole lungo l’intero fianco nord che porta alla Val Duron. Si mettono le pelli di foca per un’ul­ tima volta e, giunti alla Malga Docol­ daura (2046 m), si procede in salita a

destra del Passo Duron fino alla Cre­ sta di Siusi (2247 m). Nell’ultima di­ scesa abbiamo una neve sorprenden­ temente bella e, dopo un breve tratto nel bosco, arriviamo sulla pista di fondo che ci riporta al Tirler. Dettagli del tour Durata: min. 5:30 ore Distanza: 17 km Dislivello: 1.260 m Altitudine max.: 2.760 m Stagione consigliata: gennaio-marzo (www.sentres.com)

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Red Bull Jib-Ski Kings Contest 2012 sulla pista Spitzbühl Per la seconda volta ha avuto luogo a marzo all’Alpe di Siusi il contest di freeski dedicato agli esperti del jibbing che si sono ritrovati sulla pista Spitzbühl in occasione del Red Bull Jib-Ski Kings-Contest. Per l’occasione gli or­ ganizzatori si sono inventati qualcosa di com­ pletamente nuovo: invece di spettacolari salti acrobatici sopra strutture straordinarie, hanno inserito nel programma salti creativi volti a superare ostacoli naturali. Per questo motivo l’evento non si è svolto nel famoso Alpe di Siusi Snowpark che vanta ostacoli artificiali, ma sulla “normalissima” pista Spitzbühl. Gli esperti del jibbing hanno così avuto l’occasione di effettuare fantastici salti superando ostacoli naturali, improvvise curve ripide e rail naturali. “Conta solo il tuo stile” questo era il motto della manifestazione e i partecipanti hanno dato spettacolo delle loro capacità: hand plant, fast plant, slide, spin, lip trick e tanti altri jibs. Oltre alla fama, si vinceva anche una cospi­ cua somma di denaro. Ma questa non è stata la molla che ha trasformato l’evento in un grande successo. L’ingrediente più importante è stato il divertimento degli atleti che con gioia si sono impegnati al massimo. Una curiosità: il titolo è andato al 19enne Lukas Schäfer di Brunico che si è piazzato davanti all’italiano Valentino Mori e al finlandese Markus Fohr.

Testo: Rosa Maria Erlacher Foto: Helmuth Rier

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Il progetto “Slittino sicuro”

Tutti con lo slittino Negli ultimi anni lo slittino è stato riscoperto e vive ora una vera e propria rinascita. In Alto Adige lo slittino in inverno è quasi d’obbligo! Rappresenta una valida e sicuramente più economica alternativa allo sci e snowboard e invoglia famiglie e ragazzi a muoversi all’aria aperta. Per divertirsi in sicurezza con lo slittino è comunque indispensabile apprendere la giusta tecnica di guida.

È

Testo: Elisabeth Augustin Foto: Helmuth Rier

molto divertente scivolare sulle piste in­ nevate e lasciare che il vento soffi sul viso. Non importa se si slitta lentamente oppure a ritmo sostenuto. Dallo slittino è possibile ammirare lo splendido paesaggio inver­ nale con occhi diversi, si gode di una visuale nuova e inoltre si riattivano i muscoli del corpo che si erano preparati per il letargo.

vertente discesa. Lo slittino richiede infatti la giusta tecnica di guida.

Gli altoatesini sono campioni olimpionici, mondiali e europei di slittino su pista artificiale e naturale, ma questo non significa che hanno la disciplina dello slittino nel sangue. Non è sufficiente sedersi su uno slittino e partire. Sicuramente si arriverà “in­ tatti” all’arrivo, ma i rischi che lo slittino cela sono molteplici. Soprattutto gli ospiti provenienti dalla pianura sottovalutano spesso il pericolo di una di­

Nel 2011 numerosi campioni dello slittino, esperti e amanti della disciplina hanno dato vita all’asso­ ciazione altoatesina “Slittino sicuro”. L’associazione “Sicher Rodeln – Slittino sicuro” è un progetto di ampio respiro che coinvolge lo slittinista (ospite o

locale), come pure vari livelli produttivi, nonché in­ frastrutture e servizi. Lo scopo è quello di evitare incidenti e garantire il massimo divertimento. Tra i compiti dell’associazione d’interesse collettivo ri­ cadono tantissime attività che spaziano dalla sen­ sibilizzazione, al rispetto delle norme di sicurezza sulle piste fino all’organizzazione di eventi mirati che coinvolgono esperti e campioni di specialità »

Sullo slittino in sicurezza Su rettilineo Sedersi in posizione cen­ trale, tenere le redini con entrambi le mani. La tra­ iettoria si corregge tirando le redini verso l’interno e facendo pressione con la gamba sull’esterno. Curvare Tirare le redini del pattino interno. Una gamba fa pres­ sione sul pattino esterno, la gamba interna rimane li­ bera. Spostare il peso verso l’interno. Frenare Si frena con entrambi le gambe e l’intera suola sulla neve. Sollevando le corna dello slittino si aumenta l’effetto frenante. www.slittinosicuro.com

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direttamente sulle piste. Un modo per evitare incidenti sulle piste e rega­ lare puro divertimento. Attraverso una campagna di sensibilizzazione e di in­ formazione, le regole per la sicurezza sullo slittino raggiungono un pubblico molto ampio. Cartelli informativi sulle piste da slittino e presso gli impianti di risalita, poster negli hotel, noleggi, ri­ fugi e associazioni turistiche come an­ che pieghevoli sono gli strumenti per diffondere al meglio la campagna di­ retta agli slittinisti. Gli esperti sostengono che la cosa più importante è il giusto equipaggia­ mento. Per proteggere la testa è indi­ spensabile indossare casco e maschera da sci. A questo s’aggiungono abbiglia­ mento caldo, pantaloni e giacca comodi e impermeabili, scarponi da neve con buona suola, guanti caldi e imperme­ abili. Lo slittino deve essere inoltre di buona qualità. Deve permettere una buona manovrabilità e scivolare bene sulla neve. Esercitarsi sul percorso di sicurezza rappresenta una sfida an­ che per gli appassionati di questa di­ sciplina: partire bene, frenare, guidare, scivolare – tutte mosse che richiedono una certa concentrazione e impegno fisico. ALPE ha incontrato i campioni dello slittino sulla pista per slittino al Bullaccia e ha osservato con grande in­ teresse gli esercizi che venivano effet­ tuati dagli escursionisti e sportivi. Men­ tre i bambini in poco tempo riuscivano a prendere confidenza con lo slittino, gli adulti faticavano non poco a coor­ dinare corpo e mente. Ma si sa, chi la dura la vince, e dopo un paio di discese e consigli da parte degli esperti quasi tutti i partecipanti sembravano decisa­ mente più sicuri sullo slittino.

L’area vacanze Alpe di Siusi offre ampi spazi e molte possibilità per di­ vertirsi con lo slittino. Il territorio è la meta prediletta di famiglie con bam­ bini, ma anche di slittinisti esperti. Chi ha voglia può arrivare in quota a piedi e

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dopo una sosta in un tradizionale rifu­ gio godersi una divertente discesa. Gli slittinisti più tranquilli e coloro che de­ siderano effettuare più di una discesa possono utilizzare seggiovie e funivie per arrivare in quota. Molto apprez­ zate dai ragazzi sono le discese in slit­ tino al chiaro di luna, ma la notte biso­ gna fare ancora più attenzione in modo da non compromettere il divertimento. Di giorno invece bisogna fare molta at­ tenzione a non scontrarsi con sciatori, boardisti e pedoni. L’Alpe di Siusi offre spazi adatti per qualsiasi tipo di sport invernale, tuttavia tutti sono tenuti ad attenersi alle regole di comportamento sulle piste in modo da non compromet­ tere la propria sicurezza e quella degli altri. Per motivi di sicurezza è proibito usare lo slittino sulle piste da sci. L’Alpe di Siusi vanta numerose piste per slit­ tino sicure e ottimamente preparate, tra queste ricordiamo la pista Spitzbühl (1,9 km), l’Icaro-Monte Piz (1,4 km), il Zallinger (4,7 km), la Bullaccia (2 km), la pista presso il Rifugio Molignon (3,5 km) nonché la pista nei pressi dell’Al­ bergo Panorama (1,4 km). Un’ulteriore pista per slittini si trova nei pressi della Malga Tuff (2 km) a Fiè allo Sciliar. L’u­ tilizzo delle piste per slittino nell’area vacanze Alpe di Siusi è gratuito. Chi non possiede uno slittino può noleg­ giarlo presso uno dei tanti noleggi sci oppure presso la fermata a monte degli impianti di risalita.

“Sicuri sulla neve con la strega Nix”. La sicurezza sulla neve sta a cuore an­ che agli esercenti degli impianti di risa­ lita. Per questo la simpatica strega Nix ha preparato un vademecum di consigli preziosi sulla condotta da tenere sulle piste. Grazie al vademecum “Sicurezza sulla neve con la strega Nix” sciatori, boardisti e fondisti possono imparare a destreggiarsi sulla neve in tutta si­ curezza. In compagnia della strega Nix la giornata sulla neve si trasforma in un’esperienza unica e indimenticabile! A noi l’Alpe! «

Regole per lo slittino Anche sulle piste da slittino valgono le regole internazionali FIS. 1. Rispetto per altri slittinisti Il comportamento responsabile ed oculato fa evitare incidenti. 2. Velocità controllata Adeguare velocità e guida alle proprie capacità e alle condizioni della pista (neve e meteo). Mantenere una distanza di sicurezza di almeno 8 metri. 3. Traiettoria e incroci Lo slittinista più veloce fa attenzione a non danneggiare quello più lento. Attenzione ai cartelli segnaletici soprattutto in prossimità di incroci con sentieri e piste da sci. 4. Sorpassi Solo con buona visibilità, debita distanza di sicurezza e a velocità moderata. 5. Sosta Solo con buona visibilità. In caso di caduta liberare al più presto la pista. 6. Salita e discesa È vietato scendere in slittino sulla pista da sci. Mai con la testa in avanti. Attenzione particolare durante discese notturne. Per la risalita seguire il sentiero segnalato, stando sull’orlo e all’interno della pista da slittino. 7. Rispettare la segnaletica Fare sempre attenzione alla segnaletica e alle indicazioni. 8. Caduta Tenere lo slittino, mettere in sicurezza ed aiutare l’infortunato. 9. Equipaggiamento Scarponi adatti, con un buon profilo (anche ramponi) sono indispensabili per garantire la sicurezza allo slittinista. 10. Obbligo di casco Per bambini fino a 14 anni il casco è obbligatorio per legge. Per gli adulti è fortemente consigliato.

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Campione del mondo Patrick Pigneter: Foto: Hermann Sobe

Quando l’hobby diventa mestiere

JÄGERSTUBE

ALPE: Come si diventa campione del mondo? Patrick Pigneter: Dietro un titolo mondiale si nasconde molto lavoro. Tanto allena­ mento e una preparazione mi­ rata. La gara, per così dire, ini­ zia già in estate. Dietro ogni campione si cela il lavoro di una squadra che comprende il pre­ paratore atletico, l’allenatore che ti accompagna in pista, il service man, gli sponsor ed i compagni di squadra con i quali si deve entrare in sintonia. Il giorno della gara si deve essere in gran forma e poi ci vuole an­ che un pizzico di fortuna. Chi le ha insegnato ad andare in slittino? È stato mio padre Raimund ad insegnarmi tutto sulla pista della Malga Tuff.

Cosa la diverte maggiormente quando va in slittino? Più di una cosa: innanzitutto il duello con gli altri partecipanti, poi la lotta contro il tempo e infine la sfida di riuscire a sfrec­ ciare sempre più velocemente lungo la stessa pista. Mi piace tantissimo la velocità e la sen­ sazione di sfrecciare lungo il “canale” a 2 cm da terra. Per il momento amo tutto dello slit­ tino. Sono inoltre uno dei pochi fortunati in grado di vivere di questo sport e sono molto fe­ lice di aver trasformato il mio hobby in mestiere. Dove si nascondono i pericoli? A livelli agonistici succede rela­ tivamente poco. Il pericolo è comunque sempre in agguato trattandosi di uno sport di velo­ cità. Molti più pericoli si na­

scondono nella disciplina ama­ toriale e di massa. Andare in slittino è più pericoloso che an­ dare con gli sci. Tutti pensano di sapere andare in slittino. Ma non appena ci si siede sullo slit­ tino e si prende velocità, le cose cambiano. Se poi non si è equi­ paggiati e non si conoscono le regole di comportamento sulle piste, la discesa diventa molto pericolosa.

Perché lo slittino su pista naturale non è una disciplina olimpica? Bella domanda! Purtroppo lo sport non è sempre solo sport, ma spesso anche politica. La nostra disciplina avrebbe tutti i requisiti per essere ammessa ai giochi olimpici, ma forse in pas­ sato non è stato fatto molto per raggiungere questo obiettivo. Uno dei motivi potrebbe essere anche il fatto che in occasione di gare internazionali non sem­ pre si è raggiunto il numero ri­ chiesto di 25 nazioni parteci­ panti. Penso comunque che adesso la questione giochi olimpici sia tornato di attualità. Il Comitato internazionale ci ha promesso di lavorare in questo senso. Speriamo che a breve lo slittino su pista naturale possa entrare nella rosa delle disci­ pline olimpiche. «

10 anni fa la famiglia Urthaler azzardò un investimento unico e raro. Un progetto in legno che, per le ingenti dimensioni, nessuno aveva ancora osato realizzare. Così, come pionieri di questo progetto, erano all’oscuro dell’aspetto che avrebbe avuto l’Albergo a distanza di 10 anni e soprattutto ignoravano che sarebbero stati fautori di una nuova generazione alberghiera. La qualità senza compromessi ha un prezzo, ma ricompensa ancor oggi. Ed è così che la famiglia Urthaler ha deciso di integrare l’offerta con il ristorante Jägerstube, il connubio ideale tra la tradizionale Stube ricca di legno e ricordi antichi che ospita, nel suo esclusivo ambiente, pietanze di elevata e moderna Cousine! Il vostro palato riconoscerà nella moderna cucina i sapori antichi e perduti esaltati dalla consapevole esperienza negli acquisti e genuinità dei prodotti, nonché dalle abilità di accostare sapori e consistenze con bilanciato equilibrio.

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Matthias nella sua “Stube”: un imprenditore innovativo con un cuore per le tradizioni

Il signore delle funivie Matthias Rabanser: imprenditore, contadino e musicante

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egli ultimi decenni la tecnologia della neve ha avuto uno sviluppo impo­ nente”, racconta Matthias Rabanser, imprenditore a capo dell’omonima società di fu­ nivie dell’Alpe di Siusi. Il che significa che chi vuole avere successo in questo settore, deve sempre fiu­ tare le nuove tendenze e continuare a investire, perché la concorrenza non dorme. E questo a sua volta significa lavorare tutto l’anno, perché quando inizia la stagione invernale, tutto deve andare li­ scio come l’olio, con impianti di risalita moderni e confortevoli, e piste preparate al meglio.

Un lavoro pionieristico. Matthias ha ora 43

Testo: Rosa Maria Erlacher Foto: Helmuth Rier

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anni, ciononostante conosce i processi operativi da quando era uno scolaretto che nel tempo li­ bero passava da un impianto all’altro con il gatto delle nevi, insieme al capomastro di suo padre per eseguire i controlli e la manutenzione. È stato in­ fatti suo padre a fondare l’impero delle funivie ne­ gli anni ’60. Questo grande impresario dell’Alpe di Siusi, dotato di un grande senso degli affari, fiuta subito il business e nel 1960 acquista la seggiovia Bullaccia, appena costruita, prende in gestione lo skilift Eurotel I, costruendo successivamente un altro skilift, l’Eurotel II, ed infine lo skilift “Hexe”,

sempre sul Bullaccia. Per poter compensare even­ tuali cali di lavoro per mancanza di neve sui ver­ santi soleggiati del Bullaccia, decide di espandersi in direzione dei versanti a nord. Costruisce quindi un breve skilift accanto all’Hotel Paradiso, e, per realizzare un collegamento verso Compaccio, lo skilift Bambi sul versante opposto. “Per la maggior parte si trattava di impianti ancora rudimentali con una guida del cavo bassa”, precisa Matthias, “piano piano però mio padre li sosti­ tuì tutti con impianti più moderni”. Sicuramente aveva puntato sulla carta giusta, perché allora era proprio il periodo in cui stava iniziando il boom degli sport invernali all’Alpe di Siusi, gli hotel e le pensioni spuntavano come funghi, le strade veni­ vano costruite una dopo l’altra, e Paul Rabanser incassava e investiva: nella continua modernizza­ zione degli impianti di risalita esistenti, ma anche in nuovi progetti, come lo skilift Laurin nel 1966 e alla fine degli anni ’80, quando acquistò i due ski­ lift della Punta d’Oro.

La strada verso il comprensorio sciistico familiare. Allora Matthias si era appena diplomato presso l’istituto commerciale. Cresciuto insieme »

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alle due sorelle al Maso Heißn nel centro di Siusi, aveva imparato a sbrigarsela in tutti gli aspetti del suo lavoro, come lo studio dei progetti in ufficio e la lettura dei bilanci, per cui era in grado di dare una mano al padre nella gestione dell’azienda. Il giovane imprenditore dovette tuttavia affrontare tempi turbolenti. L’attività sfrenata di costruzione induce infatti la Giunta provinciale ad emanare nel 1972 disposizioni a tutela dell’Alpe di Siusi, dispo­ nendo infine nel 1994 la chiusura al traffico privato della strada per Saltria. Questa nuova situazione, ed anche l’introduzione di un unico giornaliero vale­ vole per tutti gli impianti di risalita dell’Alpe di Siusi, pone nuove sfide per l’azienda, che ha dovuto su­ bito adoperarsi per collegare in altro modo gli im­ pianti di risalita e le piste. Erano finiti i tempi in cui ognuno poteva fare di testa propria: ora bisognava collaborare strettamente ed essere lungimiranti! Ed effettivamente nell’ultimo decennio l’Alpe di Siusi ha vissuto una vera e propria rivoluzione. Se prima gli sciatori dovevano passare faticosamente da un impianto all’altro, ora tutto è più facile. Gli impianti sono stati modernizzati, spostati, allun­ gati, le piste sono state ampliate, innevate e bat­ tute, sono stati realizzati sopra e sottopassaggi, comodi collegamenti, tapis roulant, parchi per bam­ bini e discese con rilevamento della velocità, uno snowpark, un moderno centro competenze con de­ positi sci, noleggio sci e uffici per le scuole di sci… In

breve: l’Alpe di Siusi risplende oggi nella sua veste di comprensorio sciistico per famiglie dal carattere sicuro, semplice e confortevole. “Gli sciatori stessi possono avvantaggiarsi della concorrenza tra i gestori degli impianti”, confessa Matthias, “perché ognuno fa di tutto per attirare gli utenti sulle piste”. Nella concorrenza con altri comprensori sciistici, i signori delle funivie, invece si arroccano difendendo il loro assolato compren­ sorio con campagne pubblicitarie unitarie e inizia­ tive comuni.

Avveduto e tradizionale. Matthias non è solo uno dei più grandi imprenditori nel settore degli impianti di risalita dell’Alpe di Siusi, la sua avve­ dutezza e competenza specifica lo hanno reso una persona degna di rispetto, le sue parole hanno un peso. In paese però si apprezza di lui anche il fatto di essere rimasto attaccato ai valori tradizionali, nonostante il successo economico: vive come un tempo nella bella e vecchia casa natale, nel maso si preoccupa che tutto sia a posto e a volte lo si vede nei prati col trattore, il fine settimana fa escursioni o va a sciare con la famiglia, sa ascoltare le persone ed è sempre disponibile quando suona la Banda musicale di Siusi. “La musica è la mia grande pas­ sione”, racconta Matthias, “dopo una ’fuga’ durata dieci anni sono veramente felice di poter nuova­ mente suonare nella Banda”. «

Swing on Snow 2013 In Alto Adige, all’Alpe di Siusi avrà luogo l’ottava edizione del festival musicale “Swing on Snow”, con brani di musica folk tradizionale e sperimentale.

L’

idea è nata nel 2005, quando un imprenditore dell’Alpe di Siusi volle organizzare un festi­ val di musica originale sulle piste da sci. Non la solita musica, ma musica popolare di classe. Un’idea innovativa che all’inizio sembrava quasi “stonare” sulle piste. A poco a poco l’iniziativa, la cui direzione arti­ stica fu affidata a Hartwig Mumelter, si affermò, tanto che oggi il festival si è trasformato in un evento spe­ ciale e unico nel suo genere. È sufficiente infatti dare uno sguardo all’elenco degli artisti che hanno parteci­ pato all’iniziativa: Aluna Quartet; Aniada a Noar; Bifunk; Blechhaufn; Blue Danube Brass Band; Bozen Brass; Crossfiedler; Der Berg; Doppelbock; Duo Agileo; Euphorie; Federspiel; Feel Good; Fei Scho; Gimpl; Global Kryner vs. The Rounder Girls; Gupfbuebä; Herbert Pixner Trio; Hiesix & Chri­ stine Lauterburg; Hohtraxlecker; Hornroh; Hotel Palin­ drone; Kapelle Purzelbaum; Kerberbrothers; La Fron­ tera; Landstreich; Langa; MagSiMal; Marianne Wade; Miranda Cortes; Miscele d’aria; Moe’s Garage; Netna­ kisum; Nice Price; Opas Diandl; Pamstiddn Kings; Polka Potente; Rhythme Gitane; Sax Four Fun; Saxophonie Tirol; Saxpack; Septeam; Seven Eleven; Slampampers; Spafudla; Spörk und Köhldorfer mit OU; Stelzhamma; Stimmhorn; The Other; Tire Bouchon; Titlà; Urfahra­ ner Aufgeiger; Veit Heinichen; Velvet Voices; Wimmer/ Ohrwalder; Ziganoff. Dal 20 al 27 gennaio 2013 l’Alpe di Siusi si trasforma in un grande palcoscenico, in occasione dell’oramai tra­ dizionale evento musicale “Swing on Snow”. Numerosi sono anche i concerti musicali organizzati nelle loca­ lità Castelrotto, Siusi e Fiè allo Sciliar, nonché tra le mura di Castel Prösels. La novità è data dal fatto che i concerti mattutini non si svolgono più sulle piste, ma nei tradizionali rifugi alpini. L’altra novità è la parte­ cipazione della “Swing on Snow Band”, un complesso fondato ad hoc per l’occasione. Il programma detta­ gliato dell’evento è disponibile presso gli alberghi, esercizi ricettivi, Uffici Informazione locali oppure su www.swingonsnow.com. “Swing on Snow 2013,” un evento straordinario e imperdibile! « Testo: André Bechtold Foto: Helmuth Rier

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Prezioso tesoro di famiglia: Scialli di raffinata mussolina di lana e di seta

Un tesoro di scialli colorati Gli scialli del costume tipico femminile di Castelrotto sono i protagonisti di tante storie e risvegliano ogni sorta di ricordi nelle loro proprietarie. I diversi colori e materiali degli scialli mostrano il gusto di chi li indossa e trasformano il costume in qualcosa di unico.

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li scialli devono essere appoggiati in modo ordinato sulle spalle delle donne, formando delle pieghe e cre­ ando un bel contrasto con la veste nera del costume tradizionale femminile di Castelrotto. I materiali e i colori sono svariati; bei ricami, ma anche vari motivi, per lo più floreali, decorano gli scialli. Il costume vero e proprio, costituito dalla gonna nera, dal corpetto nero e dalle maniche nere o bianche, re­ sta sempre uguale. Qui non si può cambiare nulla. Il discorso è ben diverso per gli scialli e per i nastri del grembiule, che sono coordinati tra loro. Di certo non sono la parte più importante del costume, ma sicu­

gusto per un determinato colore o la predilezione per un certo tessuto. Con i colori accesi era facile dare nell’occhio, mentre le più timide optavano per piccoli motivi o colori discreti, ognuna secondo il proprio gu­ sto. Il costume era per sempre, ma con gli scialli era possibile cambiare. Dato che il prezzo era abbastanza abbordabile, le donne di tanto in tanto potevano ac­ quistarne uno nuovo. Un bello scialle era anche una sorpresa gradita quando gli uomini volevano portare un regalo alla loro amata al ritorno da un mercato. Ma nel complesso i “Tücheln” sono un tesoro di famiglia: “Spesso gli scialli del costume tipico si tramandavano di generazione in generazione all’interno della fami­

ramente sono quella più personale. Certo, più di un esperto di costumi tipici potrebbe obiettare: in fin dei conti che cos’è uno scialle, per quanto ricamato in modo artistico e realizzato in seta pregiata, rispetto alla gonna finemente plissettata del costume tradi­ zionale di Castelrotto o ai suoi pizzi pregiati?

glia, ma il piacere più grande l’ho provato acquistando da sola il mio primo scialle di seta. Ho dovuto cucire personalmente le lunghe frange e non è stato così facile, era un lavoro di precisione. Abbiamo appreso queste abilità dalla nonna o dalla mamma”, racconta una signora di una certa età svelando il suo “tesoro”.

Differenziando gli scialli, in un’epoca in cui il co­ stume tipico era il capo d’abbigliamento più impor­ tante e spesso anche l’unico “ordinario”, le donne po­ tevano mostrare il loro lato individuale, esprimere il

Seta preziosa e lana raffinata. Quando le abi­ tanti di Castelrotto aprono i loro armadi e tirano fuori come per magia questi oggetti preziosi, i loro occhi brillano per la gioia offerta dai bei colori e motivi. La »

Testo: Barbara Pichler Rier Foto: Helmuth Rier

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Una grande varietà di colori e tessuti: Per ogni occasione c’è lo scialle giusto

seta preziosa e la raffinata mussolina di lana sono appoggiate sul tavolo e risvegliano i ricordi: di cerimonie lon­ tane, come ad esempio un matrimo­ nio, o degli innumerevoli giorni di festa in cui le donne, al mattino, sce­ glievano tra i vari scialli per farsi belle. Naturalmente c’è lo scialle giusto per le varie occasioni e i diversi costumi, come quello domenicale o quello per i giorni lavorativi. In occasione delle fe­ ste più speciali, ovviamente non può mancare un prezioso scialle di seta con lunghe e belle frange. La dome­ nica, per andare in chiesa, d’inverno le donne indossavano un fine scialle di mussolina di lana con motivi colorati su uno sfondo nero. Per tutti i giorni c’erano semplici scialli chiari di mus­ solina, senza frange, con motivi a fiori: soprattutto rose in diverse tonalità di rosso, ma anche violette. Fra tutti gli scialli colorati, quasi sempre se ne ri­ trova uno di cotone, bianco e sottile, decorato con pizzo raffinato: è quello indossato per la Prima Comunione; na­ turalmente non può mancare neppure uno scialle di seta nera per i funerali. Gli scialli vengono conservati in antichi bauli o cassepanche, ciascuno avvolto in fine carta di seta. Il costume tipico, per quanto possibile, veniva sempre trattato con cura ed anche oggi viene attribuito un grande valore a ciascuno dei suoi elementi. Una vera e propria arte. Drappeggiare ordinatamente lo scialle sulle spalle ri­ chiede una certa abilità, che quasi sem­ pre si tramanda di madre in figlia. Ap­ poggiare lo scialle e appuntarlo con gli spilli è una vera e propria arte: tutto deve essere perfetto, le pieghe devono cadere bene, nulla deve scivolare: dal mattino alla sera lo scialle deve restare ordinatamente appoggiato sulle spalle. Per garantire questa tenuta il fine tes­ suto viene fissato con piccoli spilli, na­ turalmente invisibili. Per ogni scialle esiste un nastro in tinta per il grem­ biule, in seta brillante e colorata o con ricami variopinti. «

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Uno, due, tre … partenza e via!

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o scorso inverno molti bambini hanno se­ guito questo invito e sono andati a diver­ tirsi sulla pista di ghiaccio artificiale alle­ stita nel centro di Siusi. “La pista di ghiaccio ha avuto molto successo”, conferma uno degli orga­ nizzatori. Di mattina era frequentata soprattutto dalle scolaresche e dai bambini dell’asilo. Un pas­ satempo divertente anche a temperature rigide. Tra i bambini c’erano alcuni che pur essendo velo­ cissimi sugli sci e slittino non avevano mai usato i pattini. Ma questo non è stato un problema! Tutti potevano noleggiare i pattini della giusta misura e con l’ausilio del divertente “pinguino” i piccoli sono riusciti ben presto a scivolare sul ghiaccio li­ beramente.

Fiè hanno mosso i primi passi sui pattini proprio sul lago ghiacciato e trascorso il loro tempo libero a volteggiare, fare piroette oppure giocare un’av­ vincente partita di hockey. Quando il piccolo lago nel bosco ai piedi dello Sciliar ghiaccia completa­ mente si trasforma in una pista di pattinaggio na­ turale accessibile a tutti e offre spazio a pattina­ tori alle prime armi e a quelli più esperti. La pista di pattinaggio sul Laghetto di Fiè è inoltre l’unica a venire curata regolarmente e ripulita dalla neve fresca. I pattini possono essere noleggiati presso l’antico albergo sulle sponde del lago. Chi decide di fare una pausa può rilassarsi sulla terrazza so­ leggiata e gustare una bevanda calda ammirando il meraviglioso panorama montano dello Sciliar e le vette innevate. «

Durante la stagione invernale 2012/13 la pista di pattinaggio con noleg­ gio pattini a Siusi in Piazza Oswald von Wolkenstein rimarrà aperta dal 5 dicembre all’11 gennaio. Per quanto riguarda la pista di pattinaggio al Laghetto di Fiè dipende dalle condi­ zioni meteorologiche. Per ulteriori informazioni: Tel. +39 0471 709 600

Testo: Rosa Maria Erlacher Foto: Helmuth Rier

Il pomeriggio e durante le vacanze la pista si è popolata di moltissimi bambini e tanti ospiti che hanno dato vita ad un divertente andirivieni. La pi­ sta di ghiaccio è diventata man mano l’attrazione del paese dove mamme, papà e bambini hanno sfidato temperature rigide bevendo tè caldo, vin brulé e gustando ottimi dolci. Anche verso sera la gente continuava a pattinare divertita. Ad una certa ora la pista veniva illuminata dando ad alcuni piccoli pattinatori l’impressione di essere protago­ nisti di un grande show e, incitati dall’applauso del pubblico, hanno perfino azzardato qualche salto acrobatico. La pista ha vissuto il suo momento magico durante i festeggiamenti dell’ultimo dell’anno quando è stata trasformata in un grande palcoscenico per il party di fine anno con musica e balli. Se la pista di ghiaccio di Siusi è stata una novità, pattinare sull’idilliaco Laghetto ghiacciato di Fiè è quasi una tradizione. Generazioni di bambini di

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Qui è veramente tutto oro ciò che brilla! Gli opali sono la loro passione, la creazione di gioielli unici la loro forza. Nell’oreficeria di Walter e Karin Wallnöfer l’oro fa da protagonista.

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Marianne, Walter e Karin Wallnöfer prestano particolare attenzione a prestigiosi monili unici

uando i suoi clienti tornano anche dopo anni con un suo gioiello al collo oppure alla mano, Walter Wallnöfer lo riconosce subito. Ogni creazione è unica e rimane impressa nella sua mente, a volte per la particolare forma, a volte per la bellezza della pietra preziosa incasto­ nata. Walter svolge con grande passione il suo lavoro

giunge uno spiccato senso per le proporzioni e occhio per i giusti abbinamenti, doti che il padre ha saputo tramandare alla figlia. Egli rimane comunque il più creativo dei due, sostengono entrambi all’unisono.

di orafo da più di 41 anni e teoricamente potrebbe già andare in pensione, ma non riesce a lasciare la sua oreficeria che gestisce in proprio dal 1980. Il mo­ tivo non è sicuramente la mancanza di nuove leve poiché le sue due figlie hanno entrambe concluso l’apprendistato di orafo e la figlia Karin lavora già da tempo in oreficeria con lui. Karin sapeva fin da pic­ cola che sarebbe diventata orafa. In effetti, ha sem­ pre ammirato il padre capace di creare monili di rara bellezza.

creazione di monili unici, aspetti che hanno regalato notorietà alla bottega anche fuori dell’area vacanze Alpe di Siusi. “Ogni pietra è unica sia nella forma, sia nel colore”, spiega Karin, togliendo dalla cassaforte un cassetto di opali. Il luccichio nei suoi occhi tradi­ sce la sua grande passione per queste pietre preziose che evidentemente condivide con il padre. Negli anni, padre e figlia hanno sviluppato uno stile unico e parti­ colare, dal quale non si scostano quasi mai e che viene molto apprezzato dai clienti. A Münster, Karin ha fre­ quentato un corso di formazione per incastonatrici di pietre preziose e ora padroneggia una tecnica unica che prevede anche l’impiego di uno speciale macchi­ nario. Sei anni fa, sempre a Münster, la giovane ha conseguito l’esame di maestro. Nonostante abbia »

L’opale – la pietra dell’amore e della speranza. Testo: Elisabeth Augustin Foto: Helmuth Rier

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Padre e figlia condividono abilità, pazienza e amore per ogni singolo dettaglio. Spesso la loro passione sfocia perfino nel perfezionismo. A questo si ag­

L’oreficeria “Völser Goldschmiede” è nota soprat­ tutto per la lavorazione particolare degli opali e la

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ricevuto molte proposte per rimanere all’estero, non ha mai veramente pensato di lasciare l’Alto Adige.

Nel 2003 Karin Wallnöfer suscitò entusiasmo in Alto Adige, anno in cui la giovane orafa partecipò alla 37° edizione del “WorldSkills Competition”, il campio­ nato mondiale dei mestieri a San Gallen in Svizzera. Un’esperienza unica per Karin. Poter gareggiare tra 673 partecipanti provenienti da 36 diversi paesi ha elettrizzato la giovane artista che nella sua categoria è riuscita a piazzarsi al 3° posto dopo i vincitori pro­ venienti da Corea e Tailandia. Naturalmente non po­ teva mancare il padre che ha assistito Karin prima e durante il campionato. La giovane e ambiziosa orafa ha partecipato, sempre accompagnata dal padre, e in rappresentanza dell’Associazione Provinciale dell’Ar­ tigianato, anche ai mondiali di Seoul (2001), Helsinki (2005) e Giappone (2007). La partecipazione di Karin ai campionati del 2003 è comunque rimasta per Wal­ ter una delle sfide più grandi, ma si ricorda con emo­ zione anche dei campionati di Helsinki dove l’Alto

Adige ha vinto l’oro. “Una buona preparazione è in­ dispensabile”, dice Walter. “L’orafo non deve lasciare niente al caso, anche se la creatività gioca un ruolo determinante.” Durante i campionati “WorldSkills” i partecipanti devono riprodurre in modo preciso e fe­ dele, nonché in un determinato lasso di tempo, un monile in precedenza selezionato. Nella vita reale dell’orafo, il tempo non è un fattore determinante. Nella bottega “Völser Goldschmiede” regna un pla­ cido silenzio. Il lavoro creativo richiede tranquillità e concentrazione. Mentre Marianne, moglie di Walter e mamma di Karin, ordina i preziosi in vetrina e si oc­ cupa della vendita, Walter e Karin formano, limano, saldano e fissano monili unici seduti ai rispettivi ta­ voli di lavoro. A volte ci sono anche degli scambi d’o­ pinione. Walter predilige l’oro giallo per la sua ottima malleabilità, duttilità e resistenza. Karin invece ama di più l’oro rosso in combinazione con l’oro bianco. “L’oro rosso si abbina meglio al colore della pelle, per­ ché non risalta tanto quanto l’oro giallo”, sostiene. “A

mio avviso è un po’ più fine.” L’oro bianco al contra­ rio é più astratto. Walter comunque non perde mai la calma, il gusto, si sa, è una cosa molto personale e alla fine decide comunque sempre il cliente. La moda influenza notevolmente il mestiere dell’orafo che spesso deve adattarsi al gusto dell’acquirente. “Negli anni ’70 si prediligeva l’oro bianco”, si ricorda Walter. “Poi venne il momento dell’oro rosso, ten­ denza che resistette fino agli anni ’90. Poi si afferma­ rono nuovamente i metalli bianchi.” Al momento si ri­ scontra nuovamente una tendenza per i metalli rossi. Tutti i tipi d’oro hanno pressoché lo stesso prezzo, es­ sendo il colore esclusivamente il risultato della per­ centuale di argento e rame contenuta nell’oro. In Ita­ lia, per tradizione e cultura, tutti i gioielli d’oro hanno titolo a 750 millesimi d’oro (18 carati), mentre in Ger­ mania per la produzione di gioielli viene utilizzato oro a 585 millesimi d’oro (14 carati) e 333 millesimi d’oro (8 carati), cioè con una percentuale maggiore di argento e rame. Il timbro sul gioiello dà solitamente informa­

zione sulla percentuale d’oro del gioiello. In Italia il timbro è obbligatorio e permette di arrivare fino al produttore del monile acquistato. Al momento il prezzo dell’oro è alquanto elevato. Questo succede sempre in periodi di crisi quando la fiducia nella valuta monetaria è bassa. In questi momenti investire in oro è più redditizio. Per i sem­ plici amanti dei gioielli d’oro l’acquisto diventa così più costoso. A questo punto bisogna far di neces­ sità virtù e ritornare alla semplicità. “Se un tempo si vendevano oggetti d’oro molto grandi, ora ven­ gono richiesti monili più piccoli”, spiega l’orafo di Fiè. “Comunque anche in tempo di crisi non si rinun­ cia mai a un gioiello in oro e ci sono ricorrenze che richiedono sempre un monile prezioso: un anello per l’amata, una collana per la madre, una catenina per il battesimo, ecc.” “Un gioiello dura nel tempo e que­ sto è importante anche per noi giovani”, sottolinea Karin. “Creazioni di qualità saranno sempre apprezzate anche in futuro.” « Lavorati con amore per il dettaglio: gli opali si adattano ottimamente alla produzione di gioielli molto particolari

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I personaggi raccontano la storia del Natale In molte famiglie altoatesine, nel periodo natalizio è tradizione costruire un presepe; in alcune case è presente addirittura tutto l’anno. I presepi sono molto diversi tra loro, ma tutti sono curati con amore e molti di essi vengono arricchiti ogni anno con nuovi elementi o personaggi.

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a sempre e fin da piccoli il presepe nata­ lizio esercita il suo fascino. Nelle regioni alpine, la costruzione del presepe ha una lunga tradizione. La nascita di Gesù è riferita già nei Vangeli e le relative immagini si trovano su sar­ cofagi, icone e mosaici. Le prime rappresentazioni, però, si limitavano a Gesù bambino nella mangia­ toia con il bue e l’asino. Nella letteratura che tratta della storia del presepe è sempre citata la rappre­ sentazione organizzata da San Francesco d’Assisi, che mise in scena la Santa Notte con persone vere per avvicinare il semplice popolo alla storia del Na­ tale. Rendere visibile questa festività e parlarne con le immagini è rimasta fino ad oggi una delle fun­ zioni più importanti del presepe. Le rappresenta­ zioni vivono soprattutto degli eventi narrati nella Bibbia, ma all’interno del presepe trovano spazio anche le tradizioni, le usanze e le storie dei diversi ambienti di vita in cui esso viene realizzato.

Testo: Barbara Pichler Rier Foto: Helmuth Rier

Nell’epoca della secolarizzazione e dell’illumini­ smo, alla fine del XVIII secolo, i presepi furono ban­ diti dalle chiese e dai monasteri. Le persone, però,

non permisero che le si privasse di un’usanza tanto amata e delle storie ed immagini ad essa collegate. Così portarono il presepe nelle loro case, dove lo prepararono con cura anno dopo anno, spesso am­ pliandolo con ulteriori personaggi e figure. Arti­ giani e contadini si esercitavano nell’arte dell’in­ taglio, che soprattutto in Val Gardena è diventata una valida fonte di reddito collaterale. Cionono­ stante, a causa del divieto, soprattutto nei mona­ steri e nelle chiese sono andati persi tanti presepi di grandi dimensioni dall’elevato valore artistico. È solo merito di curatori molto attivi e di contem­ poranei dal grande senso artistico, se alcuni be­ gli esemplari sono rimasti intatti; sono partico­ larmente ben visibili nei vari musei del presepe presenti nell’intera regione alpina, in Alto Adige soprattutto alla Galleria presso il Palazzo Vesco­ vile a Bressanone.

Costruire un presepe. Nel Tirolo le associazioni di presepi sono in essere già da metà del XIX se­ colo e sono presenti ancora oggi in alcuni paesi al­ toatesini. Presso l’area vacanze Alpe di Siusi, ogni»

Presepe di Ferdinand Plattner 1924, museo dei presepi al Palazzo Vescovile di Bressanone

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Nozze di Cana, presepe annuale dei fratelli Probst intorno al 1800, museo dei presepi al Palazzo Vescovile di Bressanone

Presepe in terracotta della famiglia dello scultore Martin Rainer, morto nel 2012

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Oltre 200 anni di storia con varie scene tratte dalla storia della salvezza in un maso di Castelrotto. Il presepe resta nella “Stube” per tutto l’anno e attira grandi e piccini.

Presepe in cassetta di Augustin Alois Probst a Fiè allo Sciliar (inizio del XIX sec.). La storia del Natale, la Passione e la storia della salvezza sono raccontate con un totale di 23 scene e 241 figure intagliate in legno di cembro.

anno le contadine organizzano corsi di costruzione del presepe. Per un mese, un gruppo composto da un massimo di 12-13 persone si incontra tre volte alla settimana e lavora alla realizzazione del pre­ sepe dal primo pomeriggio fino a tarda sera. “La costruzione del presepe è una passione, una volta che si inizia non si riesce più a smettere”, afferma Karl Premstaller, che da 20 anni cura i corsi dell’a­ rea vacanze Alpe di Siusi. Karl Premstaller procura il materiale e gli utensili necessari. I partecipanti, invece, portano le figure, del legno vecchio, alcune decorazioni o una bella radice antica. Un tempo la costruzione del presepe era quasi totalmente nelle mani delle donne, mentre oggi sempre più uomini dimostrano interesse per questa attività. Dato che le persone hanno poco tempo a disposi­ zione, molte coppie di coniugi si spartiscono il la­ voro sul presepe. Richard Schieder ha già frequen­ tato quattro corsi e ha realizzato un presepe per tutti i membri della famiglia. “Quando c’è un corso io partecipo. Per me non esiste un’occupazione più bella per il tempo libero. Mi occupo del nuovo pre­ sepe tutto l’anno: disegno schemi, raccolgo legna e vari materiali decorativi, per arrivare ben prepa­ rato all’autunno quando ha inizio il lavoro vero e proprio”, racconta entusiasta. Da sempre esistono varie forme e stili nel campo dei presepi. In passato, nell’area vacanze Alpe di Siusi si costruivano soprattutto presepi con am­ bientazioni alpine o creati con le radici degli alberi, mentre oggi va più di moda lo stile orientale, ag­ giunge Richard Schieder. Spesso si riproduce il pro­ prio maso, talvolta si rende omaggio alla vecchia casa in cui si è nati. In virtù degli studi intensivi sulla storia della salvezza, sempre più spesso si co­ struiscono presepi orientali. “Personalmente trovo che un presepe orientale sia più autentico e più vi­ cino alla vera storia del Natale”, afferma Richard Schieder. Nei corsi quasi sempre si realizzano pre­ sepi semplici: la rappresentazione della nascita di Gesù con Maria e Giuseppe, il bue e l’asino. Natu­ ralmente non possono mancare neppure i Re Magi, i pastori e gli angeli. La disposizione dei personaggi segue una legge ben precisa, che è prescritta dalla storia del presepe. In un fine settimana d’Avvento, i presepi preparati con tanto amore vengono esposti e benedetti nella chiesa di Castelrotto.

Il Museo dei Presepi. Da sempre il presepe affa­ scina il popolo: le persone si identificavano con il povero Gesù Bambino nella stalla, tutti riuscivano

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Scena del quotidiano contadino e della Nascita di Gesù: La fantasia non conosce limiti. Presepe di Richard Schieder

a capire le scene della storia della salvezza rap­ presentate dalle figure. Il presepe annuale dei Fra­ telli Probst, risalente al XVIII secolo e conservato al Palazzo Vescovile di Bressanone, ne è un valido esempio: la storia della salvezza è rappresentata in 50 scene con più di 5000 personaggi; una sorta di grande libro illustrato tridimensionale, comprensi­ bile anche alle persone che non sapevano leggere. Dalla mano di Augustin Alois Probst proviene an­ che il presepe in cassetta con oltre 200 figure in­ tagliate che si trova nella Cappella di San Michele, presso la chiesa parrocchiale di Fiè. «

Esposizione di presepi a Castelrotto In occasione del Mercatino di Natale, Castelrotto invita a un’esposizione di presepi nell’ex-edificio Raiffeisen. Appuntamenti 7 e 8 dicembre: ore 15-20 9 dicembre: ore 10-13 e 17-20 14 e 15 dicembre: ore 15-20 16 dicembre: ore 10-13 e 17-20

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“Mare e monti” Ospiti da Tonino Neroni all’Alpe di Siusi

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Testo: Elisabeth Augustin Foto: Helmuth Rier

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onino è un uomo di poche pa­ role. Le sue risposte a domande personali sono sempre molto sintetiche. Mentre lascia vagare lo sguardo sulle bizzarre forma­ zioni rocciose delle Dolomiti e le nuvole che si spostano velocemente nel rossore del tra­ monto, si estranea completamente e sem­ bra lontano mille miglia da noi. Solo l’aragosta che al momento di fare la foto minaccia di sal­ tare dalla padella nella neve sembra catturare l’attenzione del cuoco per riportarlo nuova­ mente tra di noi all’Alpe di Siusi. Per l’occasione Tonino ha preparato la tavola sulla terrazza pa­

noramica e per far risaltare al meglio il gustoso piatto di pesce, ha disposto reti, candele e per­ fino una romantica immagine della sua terra na­ tia. Il contrasto non potrebbe essere più netto: qui il mare, là i monti! Tonino Neroni è nato nel 1971 a San Benedetto del Tronto nelle Marche. Venne per la prima volta in Alto Adige nel Natale 1995, quando ac­ cettò un lavoro di secondo cuoco in un albergo all’Alpe di Siusi. Era in cerca di nuove espe­r­ ienze lavorative e San Benedetto del Tronto non offriva molto in inverno. Scelse l’Alpe di Si­ usi e venne subito accolto a braccia aperte. Ini­

ziò a lavorare presso l’Hotel Bellavista e si inna­ morò quasi subito della figlia del padrone, Heidi Tröbinger. Da febbraio 1996 sono una coppia felice che ha in comune un’innata modestia e un fortissimo senso per la famiglia, così da de­ cidere quasi subito di vivere tra le montagne. La coppia si è sposata nel settembre 2005 a Castel Prösels e Tonino si è stabilito con la mo­ glie all’Alpi di Compaccio. La loro felicità è stata coronata dai due figli Alex e Francesco. Il Ristorante Alpi è talmente “atipico” per que­ sta zona dolomitica, tanto quanto lo sono Tonino e Heidi come coppia. A dispetto dei tra­ dizionali soffitti in legno e il grandioso scena­ rio montano, il ristorante emana un’atmosfera che ricorda più una vacanza sull’Adriatico che tra le Dolomiti. Ovunque si respira l’influenza mediterranea e chi è alla ricerca dello stile tirolese lo cerca invano. Il Ristorante Alpi è in­ serito nel complesso dell’Eurotel, edificio co­ struito a Compaccio tra gli anni 1958 e 1962 e che ospita 168 appartamenti. La maggior parte degli appartamenti è stata venduta a famiglie

dell’Italia settentrionale, mentre dieci apparta­ menti sono stati presi in gestione da Tonino e Heidi. La coppia ha pertanto assunto il ruolo di “custodi” dell’edificio ed è diventata punto di ri­ ferimento importante per tutte le persone che in inverno e estate risiedono presso l’Eurotel.

Mare e monti: Leggerezza mediterranea si unisce alla tradizione sudtirolese

Così succede spesso che la sera gli inquilini si ritrovino nel ristorante come un’unica grande famiglia. Si percepisce subito che le persone si conoscono da molto tempo. Vengono al ri­ storante per cenare in un ambiente familiare, ma soprattutto per gustare l’ottima cucina di Tonino. Tra le specialità proposte spiccano le tagliatelle con gamberoni e seppie, polenta con scampi, insalata di polipo, sorbetto al limone. Gustosi piatti che attirano gli ospiti affamati dopo una giornata passata tra la natura. Il menu propone un gustoso mix di specialità italiane e tirolesi. Ai fornelli s’incontrano nord e sud. In stagione il venerdì è serata di pesce. Dal 2003 le serate vengono accompagnate al pia­no da Luciano Sardagna che in queste occasioni »

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Zuppa di pesce “Brodetto alla San Benedettese” Ingredienti Seppie nostrane, triglia, pesce ragno, razza, palombo, rana pescatrice, scorfano, pesce prete, scampi, canocchie Inoltre: pomodori verdi, peperoni, cipolla, olio d’oliva extra vergine, aceto di vino bianco

Preparazione Ovviamente prima si pulisce il pesce e lo si lava. Possibilmente non togliete teste e lische, lasciate tutto intero. Rosolate la cipolla tagliata a julienne, aggiungete le seppie a pezzi e stufate per 10 minuti. Aggiungete i pomodori verdi a spicchi ed i peperoni a filetti e lasciate cuocere per altri 10 minuti. Unite i pesci puliti, tranne scampi e cannocchie, che devono essere aggiunti solo negli ultimi 3-4 minuti. Bagnate con aceto di vino bianco allungato con acqua, un pizzico di sale e pepe e lasciate stufare per ulteriori 10 minuti. Il brodetto va cotto e servito in una casseruola larga e bassa.

Tonino Neroni con suo figlio Alex

sfoggia il suo repertorio di canzoni italiane e in­ ternazionali. Un’esperienza veramente unica. Luciano è ormai, come del resto tanti degli ospiti abituali, quasi un membro della famiglia. Descrive il chef de cuisine come una persona molto tranquilla e laboriosa, un cuoco molto bravo. “Si vede che Tonino è un uomo del sud”, dice un ospite italiano. “Nelle Marche si cucina in­ fatti il miglior pesce.” Anche i primi sono buo­ nissimi ed è un vero peccato non assaggiare i tagliolini fatti in casa con mozzarella di bufala e pomodorini. Un signore veneto descrive con grande entusiasmo il divino tiramisù, ma del re­ sto tutti i dolci preparati da Tonino sono lette­ ralmente divini. Tonino ha lo sguardo compiaciuto. Mentre pre­ para il prossimo piatto s’informa se gli ospiti sono soddisfatti e lo fa in un modo molto deli­ cato e per niente invadente. Quando gli viene fatto un complimento non si riesce a capire se è veramente contento oppure solo un po’ im­ barazzato. Tonino è la tranquillità in persona, come del resto sostiene anche sua moglie. La

34 ALPE | Inverno

coppia si occupa di tutto ciò che concerne il ristorante e nonostante tutto riesce a mantenere sempre una certa calma. Se gli si domanda cosa pensa della mentalità sudtirolese, Tonino con­ ferma che le persone del posto sono abbastanza chiu­se e riservate. Lui comunque è stato accolto molto bene. La coppia abita tutto l’anno all’Alpe di Siusi. “Durante la stagione non si avverte molto la calma che regna in queste zone, ma ap­ pena il ristorante chiude è spesso difficile vivere così appartati”, spiega Tonino anche se Siusi e Castelrotto distano solo 15 minuti di macchina. Quando gli impegni lo permettono Tonino e sua moglie ritornano a San Benedetto dove hanno costruito una casa. Per Tonino la famiglia è sa­ cra. In effetti è molto orgoglioso di Heidi e dei due figli. Alex, il più grande è perfettamente bilingue. Parla tedesco con la mamma e italiano con il papà. Francesco è ancora troppo piccolo. A volte Tonino sente nostalgia di casa sua. Gli mancano le abitudini della gente di mare, la vita leggera d’estate. “Quando gli prende la nostal­ gia Tonino telefona spesso ai suoi cari e amici”, dice Heidi. “E dopo è sempre un po’ più pensie­ roso del solito.” «

Inverno | ALPE 35


Fred trova nuov i amici Fred, il piccolo folletto, vive una vita solitaria. È di statura molto piccola e per questo viene deriso da tutti i folletti del bosco. Soffre molto a causa di ciò. Si sente inutile e per questo è spesso scontroso con gli altri. La fata Lindlei comprende la sofferenza di Fred e capisce sempre al volo quando Fred ha ur­ gentemente bisogno di lei. L’incontro con la fata Lindlei cambia radicalmente la vita del folletto Fred. Egli cambia il suo modo di vedere le cose, acquista forza interiore e coraggio. Fa l’esperienza più bella della sua vita: finalmente trova degli amici.

36 ALPE | Inverno

Entrate nel magico mondo dei folletti e delle fate. Vi faranno capire che spesso è solo necessario mo­ dificare la propria visuale e aprirsi alla cosa più bella della vita per essere felici: l’amicizia.

Questo è il messaggio contenuto nel libro per bam­ bini “Fred e la fata Lindlei”. La fiaba è stata scritta dall’autrice Gerlinde Goller di Siusi. Le meravi­ gliose immagini sono opera di Evi Gasser, illustra­ trice di Castelrotto.

Consiglio di lettura

“Fred e la fata Lindlei” Un libro per bambini, dai 3 anni in poi. “Fred e la fata Lindlei” è la storia di un grande amicizia, una storia da leggere da soli o da farsi leggere da un adulto. Una fiaba non solo per bambini, ma anche per ragazzi e adulti. Il libro è stato pubblicato dall’edi­ tore A. Weger ed è disponibile nelle librerie a € 12.90, attual­ mente in lingua tedesca.

Inverno | ALPE 37


Foto: Helmuth Rier

Anteprima Inverno ’12/13

> Dicembre 2012

> 9 dicembre 2012

> Inverno 2012/13

> 5 gennaio 2013

> 10 - 20 gennaio 2013

> 20 - 27 gennaio 2013

> 25 gennaio 2013

> 2 marzo 2013

Natale a Castelrotto

Highspeed Race

Antiche ricette dei banchetti nuziali

Maestoso e ben conservato, il ca­ stello troneggia nel borgo di Presule, presso Fiè allo Sciliar, richiamando visitatori anche nella stagione più fredda. Dopo un salto agli eleganti arsenali, ai saloni principeschi e alle ripidissime scale a chiocciola, la vi­ sita guidata si conclude nel salone dei cavalieri fra note musicali e spe­ cialità gastronomiche altoatesine. www.schloss-proesels.it

La tradizionale gara dei Fan Club è un appuntamento agonistico e mon­ dano al tempo stesso. A mescolarsi fra gli appassionati di sci che si misu­ rano all’Alpe di Siusi, anche Denise Karbon e Peter Fill. Informazioni alle pagine www.denisekarbon.it o www.peterfill.it

Dal 10 al 20 gennaio 2013, in alcuni ristoranti di Castelrotto sarà possi­ bile rivivere l’atmosfera e il gusto dei banchetti nuziali tradizionali, attra­ verso una carrellata di cibi prelibati proprio come si usava in occasione dei matrimoni contadini. Tra le varie specialità indichiamo: sella di camo­ scio marinato, pasta contadina con ragù di selvaggina, frattaglie di vi­ tello con canederli, nodino di cervo alle erbe, formaggio grigio con ci­ polla, pane dolce nuziale e “krapfen” al papavero.

Swing all’Alpe di Siusi! Sullo sfondo dorato delle sue distese di neve ba­ ciate dal sole, le note musicali di diverse band allieteranno per una settimana le imprese di sciatori e boardisti fondendosi con la dolcezza del paesaggio. Ritmi travolgenti e toccanti pervaderanno al mattino le piste dell’Alpe per poi spostarsi nei rifugi e ristoranti a pranzo. A partire dalle ore 21, nei locali di Castelrotto, Siusi e Fiè allo Sciliar saranno in pro­ gramma “concerti after-hour”. www.swingonsnow.com (vedi anche pagina 19)

Alto Adige Moonlight Classic Alpe di Siusi

Raiffeisen Ski King

Si inizia alla grande con l’Highspeed Race, emozionante gara ad alta ve­ locità sugli sci che vede come ospiti d’eccezione i campioni Denise Kar­ bon e Peter Fill. Quest’anno l’High­ speed Race si presenta in una nuova veste: non si tratterà più di una semplice gara di alta velocità, ma di un gioco di squadra. Ciascun team - composto da 4 persone, di cui al­ meno una donna – sfiderà i grandi campioni sulla pista Punta d’Oro. Ai vincitori andrà un trofeo veramente speciale. Iscrizioni al indirizzo highspeed@alpedisiusi.info

Fan & Fun con Denise Karbon e Peter Fill

Swing on Snow

Per la settima volta gli abitanti di Castelrotto rivelano i segreti delle loro antiche usanze natalizie. Le con­ tadine di Castelrotto allietano poi gli ospiti del Mercatino a suon di bi­ scotti di panpepato, dolci natalizi, panforte e krapfen. Il 14 e il 15 dicembre l’appuntamento è anche con i “Kastelruther Spatzen”, e le loro note musicali: l’ideale per favorire l’atmosfera di raccoglimento che precede il Natale. www.kastelruther-weihnacht.com

Fantasmi d’inverno a Castel Prösels

> 13 gennaio 2013

> 20 gennaio 2013

Il matrimonio contadino di Castelrotto

Torneo invernale di golf all’Alpe di Siusi

Lo spettacolo in costume più affasci­ nante dell’Alto Adige. Si tratta della ricostruzione storica di un matri­ monio contadino, così come si cele­ brava un tempo ai piedi dello Sciliar. Il matrimonio contadino ha inizio a S. Valentino, luogo dal quale il cor­ teo nuziale si incammina con la slitta trainata dai cavalli splendidamente addobbata – nella più precisa osser­ vanza dell’ordine da sempre seguito – e attraversa campi innevati per giungere fino a Castelrotto.

Giocare a golf sulla neve e rallegrarsi di un panorama mozzafiato: in data 20 gennaio, tutti gli appassionati di golf potranno provare per la quinta volta consecutiva l’ebbrezza di questo evento speciale. Si gioca su 9 buche che hanno una lunghezza tra i 61 e i 1150 m. Con gli sci, snow­ board o slitta si va di buca in buca. I fairways sono bianchi invece che verdi, i green white e le palline da golf si distinguono dalla bianca neve grazie ai loro colori scintillanti. www.golfkastelruth.it

Appuntamenti 7 - 9 dicembre 2012 14 - 16 dicembre 2012 21 - 23 dicembre 2012 28 - 30 dicembre 2012

> 22 dicembre 2012

Alpe di Siusi Snowpark Opening L’Alpe di Siusi Snowpark si presenta puntuale e preparato alla perfezione per la stagione attuale. Il diverti­ mento è garantito, corredato da buona musica, cibo e bevande. www.kinglaurinpark.it

38 ALPE | Inverno

Appuntamenti Giovedì, 27 dicembre 2012 Giovedì, 3 gennaio 2013 Lunedì, 11 febbraio 2013

> 5 gennaio 2013

kNight Ride Ski e snowboard contest nel centro del paese di Castelrotto con musica e aftershow party. www.kinglaurinpark.it

Che stupore, per la luna, quando farà capolino da dietro le Dolomiti… Al suo sorgere sarà infatti al via una maratona di fondo quanto mai inso­ lita nel suo genere. L’appuntamento per le centinaia di fondisti parteci­ panti è a Compaccio. Armati di sci e torcia, eccoli scivolare silenziosa­ mente nella notte, fra il candore del paesaggio invernale, lungo i 20 o 36 km del tracciato che li ricondurrà al punto di partenza. L’evento si pro­ spetta unico ed emozionante an­ che per i tanti spettatori della “Mo­ onlight Classic” dell’Alpe di Siusi. www.moonlightclassic.info > 2 febbraio 2013

Schlern Games Lo Schlern Games Contest si pre­ senta come Best-Trick Jibbing Snow­ board Contest ed è aperto a tutti i rider. Non mancheranno cibo e be­ vande per tutti e l’intrattenimento musicale. www.kinglaurinpark.it

“Raiffeisen Ski King”, ecco il nome del Freeski contest all’Alpe di Siusi. Un contest superspeciale. Freeski, style, BBQ, musica e naturalmente tanto divertimento. www.kinglaurinpark.it > 10 marzo 2013

La gara “Il Nastro Azzurro dell’Alpe di Siusi” Nel lontano 1953, la gloriosa gara contava oltre 250 partecipanti, assur­ gendo ad evento sportivo della pro­ vincia. Un’idea originale, la valuta­ zione di una combinazione alpina di discesa e slalom, non poteva che rac­ cogliere consensi (anche fra i meno avvezzi alle gare). Il più veloce della categoria si aggiudicherà il Trofeo Nastro Azzurro, il riconoscimento era destinato un tempo alle navi di lusso più veloci nel compiere la tra­ versata dell’Atlantico. www.dasblaueband.it

Inverno | ALPE 39


Foto: Helmurth Rier

Anteprima estate ’13

> 7 e 8 giugno 2013

> 14 - 16 giugno 2013

> 7 luglio 2013

> 9 - 29 luglio 2013

> Luglio/agosto 2013

> Estate 2013

> 1 - 31 ottobre 2013

> 11 - 13 ottobre 2013

Grande Open Air dei Kastelruther Spatzen

31 Cavalcata Oswald von Wolkenstein

Alpe di Siusi Running

Schlern International Music Festival

Summer Classics di Siusi allo Sciliar

Estate a Castel Prösels

36 Dispensa di Fiè allo Sciliar

Festa dei Kastelruther Spatzen

L’open air dei Kastelruther Spatzen giunge nel 2013 alla sua 17° edizione. Migliaia di fans attesi a Castelrotto per applaudire i beniamini, pronti ad esibirsi sullo sfondo di uno spetta­ colo musicale senza eguali.

Nessun altro evento riesce a fon­ dere così sapientemente storia, sport, tradizione, cultura e folclore come la celebre cavalcata intitolata ad Oswald von Wolkenstein. Il tra­ dizionale spettacolo equestre è ce­ lebrato ogni anno sullo sfondo di un paesaggio unico e di fronte ad un pubblico in visibilio. Il torneo storico ha inizio al Castel Forte a Ponte Gar­ dena: vessilli al vento, i cavalieri pas­ sano di torneo in torneo mettendo alla prova le loro doti di velocità, abi­ lità e governo del cavallo. Spirito di squadra, coraggio e amore per l’a­ nimale: questi i requisiti fondamen­ tali chiesti ad una squadra che voglia aggiudicarsi il prestigioso concorso. Al termine delle sfide, la solenne premiazione a Castel Prösels fra la pompa e lo sfarzo tipici del grande poeta e cantore lirico. La presenta­ zione delle squadre partecipanti e la grande festa si terranno nella località di Castelrotto. www.ovwritt.com

L’Alpe di Siusi Running è un’affasci­ nante, alquanto impegnativa gara di corsa. Il percorso che prevede partenza e arrivo a Compaccio si estende all’interno del Running Park Alpe di Siusi. Parallelamente al running viene organizzata una corsa per il pubblico dove bambini e adulti possono misurarsi senza obbligo di prestazione. Una piacevole corsa di otto chilometri che permette di correre ammirando lo stupendo paesaggio naturale e semplicemente divertirsi. www.alpedisiusi.info/running

Per settimane si spargeranno nell’a­ ria di Fiè e dintorni note e melodie classiche, da Anton Bruckner a Zem­ linsky. Giovani talenti dagli USA, dal Giappone e dalla Corea, tentano l’a­ scesa all’Olimpo della musica clas­ sica regalando ogni giorno indimen­ ticabili concerti in chiese e cappelle all’ombra dello Sciliar. www.schlernmusicfestival.eu

Agli appassionati di musica classica, Siusi propone anche quest’anno una serie di straordinari concerti. Artisti italiani con alle spalle esperienze in­ ternazionali si esibiranno sulle note di grandi compositori. Con il suo alto livello, la “Summer Classics” è da tempo parte integrante del pro­ gramma culturale estivo proposto, ai piedi dello Sciliar, ad un pubblico estasiato di residenti e villeggianti.

L’estate a Castel Prösels riserva anche per il 2013 serate superbe e matinés d’incanto. Il prezioso repertorio degli artisti, musicisti e cantanti, spazia dalle morbide sonorità della musica classica alla genuinità della musica popolare fino alle eleganti note del jazz. E per chi non assiste ai concerti, l’opportunità di esplorare le an­ tiche mura è comunque offerta dalle visite guidate, organizzate durante l’intera stagione calda. www.schloss-proesels.it

Uno spunto per i buongustai e gli amanti della cucina locale: la Dispensa di Fiè allo Sciliar. Dal 1978 i ristoratori della località invi­ tano a partecipare all’Ottobre ga­ stronomico, pronti a sorprendere ancora una volta con la rivisitazione di piatti tradizionali. Piatti creati con amore e serviti con altrettanta pas­ sione. Piatti originali eppure antichi. L’ottobre culinario di Fiè: un’occa­ sione da non lasciarsi sfuggire. www.voelserkuchlkastl.com

La tradizione ha un nome. 29 anni di “Festa dei Kastelruther Spatzen”: l’occasione per festeggiare è an­ cora più grande, fra migliaia di fans radunati sotto il grande tendone di Castelrotto. Un’emozione davvero senza eguali.

40 ALPE | Inverno

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> Estate 2013

Estate: Tutti in famiglia! In estate l’Alpe di Siusi si trasforma in un paradiso magico per i bambini: uno straordinario programma di esplo­razioni della natura e spedizioni sul campo accompagna bambini e adulti lungo un viaggio all’insegna della scoperta di un ambiente naturale unico, la regione dell’Alpe di Siusi. Assieme alla strega Martha, grandi e piccini vanno sulle tracce di streghe e stregoni. Si può scegliere tra una passeggiata notturna tra fate e folletti assieme alla strega Martha, cucinare un pasto da strega oppure ricercare magici simboli; il divertimento e il mistero sono garantiti. Coloro che invece preferiscono esplorare la vita di un maso lo possono fare con il programma “Un universo in fattoria”. Oltre a vedere da vicino mucche e cavalli le famiglie scopriranno anche come il grano viene trasformato in farina.

Inverno | ALPE 41


KOMMA Graphik · Foto: Helmuth Rier

Visto & sentito

i dott o r P chi fres tri

os dai n adini t con ogo l de lu

Sport invernale. L’area vacanze Alpe di Siusi è sponsor di Patrick Pigneter, Peter Fill, Denise Karbon (d.s.) e Urban Zimmer. Come l’anno scorso, l’area vacanza Alpe di Siusi sponsorizza anche nell’attuale stagione di Coppa del Mondo i due sciatori di Castelrotto Denise Karbon e Peter Fill. Inoltre, per la prima volta saranno sponsorizzati anche Patrick Pigneter, il più volte campione di slittino naturale e vincitore della Coppa del Mondo di Fiè allo Sciliar e Urban Zemmer, campione mondiale e detentore del record mondiale nel vertical kilometer skyrunning di Castelrotto.

Berliner Philharmoniker all’Alpe di Siusi

Alpe di Siusi: set cinematografico

No, non erano presenti tutti i 136 musicisti dell’orchestra sinfonica di fama mondiale. Sono stati sufficienti anche solo alcuni fiati della Berliner Philarmoniker e un ensemble di musica da camera, per trasformare il concerto nella Chiesa di S. Francesco in un evento straordinario. La chiesa, dallo stile architettonico molto semplice e sobrio, vanta un’acu­ stica a dir poco unica. Gli esperti sostengono che la chiesa all’Alpe è il luogo perfetto per eventi musicali di li­ vello mondiale. La chiesa è stata inaugu­ rata come sala di con­ certi classici già a giu­ gno in occasione dello “Stradivari Summit”, in autunno è stata la volta delle esclusive settimane musicali “Musikferienwochen”, con l’oboista Albrecht Mayr ed i clarinettisti della Berliner Philharmoniker, accompa­ gnati al piano da Markus Groh oppure dal Brahms Ensemble Berlin. Un evento speciale in un ambiente straordinario che, dato il successo otte­ nuto, sarà ripetuto anche il prossimo anno.

Durante uno dei suoi viaggi verso Roma, Carlo Magno, mi­ stico re dei Franchi, attraversò anche l’Alto Adige. Alcune scene del documentario storico “Karl der Große” – una copro­ duzione tedesco-austriaca – sono state girate nel mese di luglio all’Alpe di Siusi. È stato previsto il coinvolgimento di numerose comparse (manovalanza), nonché un esercito a cavallo con ca­ valieri che hanno indossato armature riprodotte fedelmente e originali del XIII secolo. In settembre l’Alpe di Siusi è stata inol­ tre palcoscenico della famosa serie tedesca per la TV “Commissario Brunetti”, tratta dai romanzi dell’autrice statunitense Donna Leon: l’episodio “Auf Treu und Glauben” racconta del Commissario Bru­ netti (alias Uwe Kokisch), che per evadere dalla calura di Venezia, viene a trascorrere una breve vacanza con la famiglia a Siusi allo Sciliar. Durante una gita all’Alpe di Siusi viene purtroppo richiamato a Vene­ zia per risolvere un caso d’omicidio.

Il Vostro nuovo supermercato Coop nel cuore di Castelrotto Vi offre un‘ ampia offerta di prodotti di prima qualità. Unico nel suo genere è l’assortimento di delizie culinarie di contadini del luogo, di produzione biologica e del commercio equo e solidale. Al banco vendita ci sono Heinz, il mastro macellaio della conosciutissima Macelleria Silbernagl che vi offrirà dello speck tipico del luogo e la signora Helga, cuore ed anima del Panificio-Pasticceria Burgauner lo correderà col pane adatto lo “Schüttelbrot”. VeniteCi a trovare. Alimentari - Macelleria - Panificio - Pasticceria - Ferramenta - Giardinaggio - Articoli per l’agricoltura

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colofone. ALPE: registrato pr. il trib. BZ, decreto n. 9/2002 R.St. Editore: Alpe di Siusi Marketing, Via del Paese, 15, 39050 Fiè allo Sciliar, Tel. 0471 709 600, Fax 0471 704 199, info@alpedisiusi.info; Direttore Responsabile: Alex Andreis; Redazione: Elisabeth Augustin, Rosa Maria Erlacher, Barbara Pichler-Rier, Michaela Baur, André Bechtold, Daniela Kremer; Pubblicità: Sabine Demetz, Christoph Trocker; Traduzioni: Studio Cizeta; Impaginazione: Komma Graphik; Stampa: Litopat.

42 ALPE | Inverno

macelleria silbernagl

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Famiglia Cooperativa di Castelrotto Via Panider, 24 · Tel. 0471 706 330 · www.konsummarkt.com Orari d’apertura: Da lunedì a sabato dalle 07.30 alle 12.30, dalle 15.00 alle 19.00 (chiuso sabato pomeriggio fuori stagione)


KOMMAGraphik | Foto: Helmuth Rier

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