Die-chance-2013-02-it

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Foto: Othmar Seehauser

Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, CNS BOLZANO Periodico quadrimestrale, Iscrizione al Tribunale di Bolzano N°3/2003

La Chance Periodico dell’Assistenza Tumori Alto Adige

Titolo titolo e titolo, poi titolo Infine titolo titolo estate titolo Potpourri di mezza

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LUGLIO 2013 | N° 2


INdice INdice Pag. 3 Pensare – compatire – formare L’assemblea provinciale dell’Assistenza Tumori a Terlano il 13 aprile 2013

7 Vitus ringrazia – Il Dr. Helmuth Amor ha ricevuto per primo l’onorificenza

8 Anch’io ho corso –10. Corsa di Beneficenza Val Pusteria – 8 giugno a Dobbiaco

14 Correre fa bene – Il gruppo di terapia di movimento di Merano

15 Commento

16 Quando i numeri parlano – Convegno nazionale dell’AIRTUM a Bolzano

18 La Rete nord-sud – 1° Convegno Transalpino di Chirurgia ricostruttiva

20 Riding to Sochi – Più di 3.100 km in bici dall’Alto Adige fino alla Russia

24 Aiutare secondo l’intuizione – La ditta Finstral sostiene l’Assistenza Tumori

25 Meglio in rete ­– Le giornate di “Fare rete” con varie organizzazioni

26 Stoma – e allora? – Associazione Stomatizzati Alto Adige

28 Se la musica è un regalo – Concerti dei donatori di musica in oncologia

30 “Wear net sierig XXL” – “Non t’arrabbiare” benefico

33 Aiutare giocando – Posti esauriti per il “Watten” a premi di San Genesio

34 Competenze e fiducia – Corso FSE per l’inserimento nella vita professionale

36 A fianco dei malati e dei loro cari nelle Marche – Lo IOM Ascoli Piceno

40 Bellissime le Marche – Una regione del Centro d'Italia tra mare e colline

42 Care lettrici, cari lettori… | In memoria di Inge Tutzer

43 Cosa succede nei circondari

52 Gita sociale annua provinciale il 07.09.2013

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Sfilata di moda e informazioni - Essere donna e femminilità dopo l’operazione al seno 53 Ultima notizia - La Giunta Provinciale delibera chi può operare cosa e dove 53

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54 Cucina estiva ultraleggera - La freschezza nel piatto!

Parliamone Care lettrici, cari lettori, l’estate è finalmente arrivata, anche se con molto ritardo. E quando terrete in mano questa edizione de “La Chance”, speriamo che vi possiate lamentare del troppo caldo e non della pioggia continua e dei piedi freddi. Le bizze del tempo però non hanno potuto frenare l’Assistenza Tumori. Tutta la primavera è passata nel segno di un’attività vivace. L’assemblea provinciale a Terlano con il conferimento del premio Vitus al nostro socio fondatore e compagno di un lungo tratto di strada, Dr. Helmuth Amor; un “Non-ti arrabbiare” in formato XXL con politici, atleti, medici e studenti a fare da pedine; la corsa di beneficenza in Pusteria che ogni anno attira sempre più persone e così via. A contraddistinguere l’attività dell’Assistenza Tumori, non sono però solo gli eventi importanti,

ma anche e soprattutto la miriade di piccole attività quotidiane che non si guadagnano un titolo sui giornali. E questo non va mai dimenticato. In questa edizione non trattiamo per esteso uno specifico tema, ma abbiamo messo insieme un variopinto pot-pourri di informazioni di grande interesse. Due relazioni su congressi medici, il concerto dei “Donatori di Musica” nel reparto di Oncologia a Bolzano, la presentazione dell’attività dell’Associazione Stomatizzati, un’organizzazione che tiene corsi di reinserimento non solo per malati di cancro, l’atleta Aaron March che ha percorso 3.110 km in bici per beneficenza. Si, e abbiamo dato uno sguardo anche fuori dai confini provinciali. L’Assistenza Tumori in Alto Adige è un punto di riferimento imprescindibile quando si tratta di assistenza ai malati oncolo-

Renate Daporta Jöchler Presidente gici. Ma fuori dall’Alto Adige, com’è la situazione? Abbiamo allacciato contatti con la IOM, una sorta di Assistenza Tumori con sede ad Ascoli Piceno. In questa edizione vi presentiamo quindi l’Istituto Oncologico Marchigiano e il suo lavoro, e in più apriremo una finestra sulla stupenda regione delle Marche, situata tra Appennino e la costa adriatica e che sicuramente vale la pena di visitare. Chissà, forse una prossima gita dell’Assistenza Tumori? A tutti Voi auguro una bellissima estate, all’insegna del motto: “a lungo sospirato e tanto più goduto”! La Vostra Renate Daporta Jöchler

IMPRESSUM: LA CHANCE: Periodico gratuito per i soci dell'Assistenza Tumori Alto Adige. Editore: Assistenza Tumori Alto Adige, Via Tre Santi 1, 39100 Bolzano, Tel: 0471 28 33 48, Fax: 0471 28 82 82 ,e-mail: info@krebshilfe.it Iscritta nel reg. prov. delle oragnizzazioni di volontariato Decr. n. 199/1.1-28.10.1997 Iscrizione al Tribunale di Bolzano N°3/2003 Direttrice: Dr. Nicole Dominique Steiner Segreteria: Assistenza Tumori Alto Adige Layout: Studio Mediamacs, Bolzano Stampa: Tipografia Athesia Druck Srl, Bolzano Prossima edizione: dicembre 2013


L’assemblea provinciale dell’Assistenza Tumori

Tema

Pensare – compatire – formare Foto: Othmar Seehauser

L’assemblea provinciale dell’Assistenza Tumori a Terlano il 13 aprile 2013

“Have a nice day” – il quartetto KLES non poteva scegliere una canzone migliore per l’apertura dell’assemblea provinciale dell’Assistenza Tumori Alto Adige il 13 aprile a Terlano. Infatti è stata una bella giornata, o meglio un bel pomeriggio: molte informazioni, l’esperienza della comunità e l’orgoglio giustificato per il lavoro fatto.

P

er la prima volta l’Assistenza Tumori si è spostata da Bolzano per l’Assemblea Provinciale optando per la Casa delle Associazioni di Terlano. Per molti soci - in tutto sono stati 334 venuti da tutta la provincia – è stata quindi una piccola gita. La presidente provinciale Renate Daporta Jöchler ha spiegato in apertura il significato del motto della manifestazione: “pensarecompatire-formare”. “Riafferma con parole diverse quello di cui ci occupiamo. Giorno per giorno”, ha detto la presidente.

Pensare: di quale aiuto ha bisogno un paziente? E chi lo può valutare meglio di una persona colpita a sua volta dalla malattia? Compatire: dimostrare cuore e comprensione per le persone la cui situazione dall’esterno è difficile da comprendere. Far sentire a tutti il grande cuore dell’Assistenza Tumori. Formare: guardare il futuro, influenzare le decisioni importanti, alimentare un circuito virtuoso tra politica, cittadini, medici e rappresentanti dei vari gruppi di interesse.

“Per poter svolgere al meglio il nostro compito - così Renate Daporta - abbiamo bisogno di un appoggio quanto più vasto possibile, e questo obiettivo è irraggiungibile se ci nascondiamo. Molti non sono ancora consapevoli di quante richieste abbia l'Assistenza Tumori e quanto riesca a fare. Informare meglio era una delle intenzioni dell’anno scorso. A tutti quelli che sostengono l’Assistenza Tumori e a tutti i collaboratori impiegati e volontari, Daporta ha espresso grande gratitudine per il loro costante impegno. Segue

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L’assemblea provinciale dell’Assistenza Tumori

Foto: Othmar Seehauser

Tema

Una bella sala piena

Con un minuto di silenzio l’assemblea ha poi ricordato Margit Drabek Thies, per molti anni presidente del circondario MeranoBurggraviato, deceduta il 28 maggio dello scorso anno. Il parlamentare europeo della SVP, Herbert Dorfmann ha vestito per l’occasione i panni di presidente guidando con leggerezza i lavori dell’assemblea, mentre la moderazione è stata affidata a Brigitte Krapf. Ospiti d’onore sono stati l’assessore provinciale Richard Theiner, il presidente dell’Associazione dei Comuni Arno Kompatscher, la vice-presidente del Consiglio regionale Mar-

tha Stocker, la presidente delle donne SVP Angelika Margesin, la consigliera provinciale SVP Veronika Stirner Brantsch, la ricercatrice e microbiologa Petra Obexer. E poi ancora il presidente della Federazione Associazioni Sociali Stefan Hofer, il presidente dell’Associazione mutilati della voce Rino Luppi, Carmen Natoli dell’Associazione Stomatizzati Alto Adige, e infine Hedwig Wiedenhofer e Brunhilde Putzer di Medicus Comicus. Ma ospiti d’onore erano naturalmente anche i tanti soci che si sono presi il tempo di venire a Terlano per dimostrare con la loro presenza l’interesse per il lavoro di

L'assessore Richard Theiner

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un’associazione che ha come scopo quello di aiutare coloro che, a diverso titolo, debbono confrontarsi con una malattia difficile come il cancro. Herbert Dorfmann ha sottolineato nel suo discorso introduttivo la grande importanza dell’Assistanza Tumori. “La mano pubblica non può occuparsi di tutto, ci vuole di più, ci vuole una rete che metta insieme le persone, ci vuole concretezza negli aiuti e ci vuole calore umano”. Come parlamentare Dorfmann ha fatto poi una breve disamina delle più recenti

Herbert Dorfmann


L’assemblea provinciale dell’Assistenza Tumori

Tema

Dr. Helmuth Amor, primo vincitore dell'onorificenza Vitus in mezzo ai presidenti dei circondari

iniziative del Parlamento europeo in tema di sanità. Scopo della politica europea è promuovere un mercato sanitario unitario in tutta l’Europa che permetta a tutti i cittadini UE l’accesso alle stesse strutture e garantisca ad ognuno la migliore cura possibile. “Lavoriamo all’istituzione di centri altamente specializzati in Europa, e questi centri ci saranno anche qui da noi.” L’assessore Richard Theiner ha affrontato invece il tema della riforma della chirurgia oncologica in Alto Adige. “Tutti mi hanno avvisato che si trattava di una patata bollente e che forse non era il caso di affrontarla

Angelika Margesin

nell’anno delle elezioni. Ma davanti a temi scottanti come la malattia le valutazioni di opportunità politica non contano. Se io stesso, nella mia famiglia, non avessi fatto la dolorosa esperienza di che cosa significhi un tumore, forse non avrei affrontato un tema così difficile. Ma le cose sono andate diversamente e tutto quello che ho fatto dopo nella mia azione politica l’ho fatto con la massima convinzione e contro la strenua resistenza dei rappresentati di interessi di parte!” L’assistenza di base ha detto ancora Theiner - è importante ma “qui si tratta di vita o morte, il campanilismo è inutile, in

questo caso anch’io sono prima assessore provinciale e poi venostano.” L’assessore Theiner si è poi congratulato per il motto dell’assemblea. “Abbiamo bisogno di donne e uomini che dicano: l’ho vissuto, so che cosa si prova e posso aiutare gli altri.” Arno Kompatscher da parte sua ha espresso all’Assistenza Tumori un grande complimento per il lavoro che fa, così vicino alle persone e ai loro bisogni e che porta solidarietà e aiuto vero a tanti malati. La rappresentante delle donne SVP Angelika Margesin si è invece ral- Segue

Arno Kompatscher

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Tema

L’assemblea provinciale dell’Assistenza Tumori

Il quartetto KLES

legrata che l’azione “vendita primule” di quest’anno abbia registrato un aumento del 13%. Con la vendita di questi fiori le donne SVP hanno potuto incassare in tutto 50.820 euro a favore dell’Assistenza Tumori. “Da 13 anni, in occasione della giornata della donna, sosteniamo questa azione e ci sentiamo profondamente legate all’Assistenza Tumori”, così Margesin. Le donne SVP hanno allestito le loro bancarelle in 153 località della provincia e venduto più di 31.000 primule. Il ricavato è stato destinato alla ricerca sul cancro. Nell’ambito dell’Assemblea provinciale è stato poi assegnato per la prima volta il Premio Vitus per meriti particolari nel campo dell’assistenza oncologica. La scultura di bronzo è opera dell’artista Josef Rainer della Valle Isarco. La scelta del primo vincitore non è stata affatto difficile: il premio è andato infatti al dottor Helmuth Amor, socio fondatore e per molti anni mentore dell’Assistenza Tumori (vedi l’articolo a parte). Con una citazione di Bertold Brecht “…e alcuni stanno nell’ombra, altri nella luce…” è iniziata la relazione sulle va-

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rie attività dell’Assistenza Tumori e l’analisi del bilancio economico. Nell’anno 2012 l’Assistenza Tumori ha investito molto nella comunicazione. È stata pubblicata la nuova agenda dove tutti gli appuntamenti e le informazioni sono elencati in modo chiaro e dettagliato. La pagina web è stata rinnovata ed è stata aperta una pagina Facebook. L’Assistenza Tumori è stata poi protagonista e promotrice di una serie di iniziative che hanno attirato l’attenzione sul suo lavoro e sui temi che le stanno a cuore come prevenzione e screening. Per esempio con l’azione del modello di seno gigante accessibile a piedi nei centri di senologia a Merano e Bressanone (di cui abbiamo già riferito nella scorsa edizione) o con le visite nelle scuole. Anche numerosi opuscoli e la rivista “La Chance” sono strumenti fondamentali per informare e promuovere una vera cultura della prevenzione. Soldi investiti bene perché bisogna agire alla luce del sole per ottenere poi appoggio. L’Assistenza Tumori ha intensificato la collaborazione con l’Azienda Sanitaria e la Provincia Autonoma così come i contatti con altre associazioni. per esempio con la Federazione delle associazioni sociali, con associazioni partner come LILT, mamazone, l’Associazione Stomatizzati e l’Associazione

dei mutilati della voce, con la piattaforma di donazioni “Alto Adige aiuta”, con la fondazione Vital, ma anche con sponsor come Fondazione Cassa di Risparmio o l’Associazione Raiffeisen. Al 31 dicembre 2012, l’Assistenza Tumori poteva contare su 8.706 soci, di cui 3.122 effettivi e 5.594 soci sostenitori. Nel corso dell’ultimo anno l’Assistenza Tumori ha potuto annoverare 86 nuovi soci sostenitori. 2.641 soci hanno chiesto i servizi dell’Assistenza Tumori, 160 in più del 2011. Complessivamente sono 988 i soci che hanno ottenuto sostegno economico, per un valore di € 375.398,58. Sono state aiutate 43 famiglie che a causa della malattia si sono trovate in difficoltà economiche. Venti le famiglie che hanno ottenuto dei mezzi dal fondo aiuto bambini. L’Assistenza Tumori è fiera di essere riuscita nel 2012 a autofinanziarsi per il 3% in più rispetto al 2011. Per l’esattezza: il 56% delle somme spese provenivano da mezzi propri, quote associative, manifestazioni e offerte, 44% erano soldi pubblici. Per chiudere una piccola curiosità: alla fine dell’assemblea, sotto il punto Varie ed Eventuali, un socio ha posto una domanda che ancora attende una risposta: perché la quota associativa annuale di € 10 non è mai stata aumentata?


L’assemblea provinciale dell’Assistenza Tumori

Tema

Vitus ringrazia Il Dr. Helmuth Amor ha ricevuto per primo l’onorificenza La presidente Renate Daporta Jöchler con un piccolo inganno si era assicurata che il Dr. Helmuth Amor fosse veramente presente all’assemblea, convincendolo a prendere parte a una fantomatica tavola rotonda. Quando è arrivato il momento di salire sul podio, il medico aveva effettivamente in mano qualche foglio di carta con appunti.

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on avrebbe potuto essere più sorpreso, l’ex-primario di oncologia. Non aveva sospettato niente ed è rimasto molto colpito quando Renate Daporta Jöchler con in braccio la scultura di bronzo gli ha comunicato che era stato chiamato sul podio per ricevere un’onorificenza e non per moderare una discussione. La piccola scultura rappresenta un soccorritore e un ferito che si inchinano affettuosamente uno verso l’altro. Da 31 anni, così Daporta nella sua laudatio, il Dr. Amor, fino al 2007 primario di Oncologia, si è impegnato in modo concreto per gli interessi dei malati di cancro. I primi anni, insieme alla prima presidente Maria Angela Berlanda Poles si è dato da fare per procurare in Germania dei medicinali che non erano reperibili sul mercato italiano. Ha contribuito in modo essenziale al miglioramento della situazione dei malati oncologici in Alto Adige, ha stretto contatti, ha tenuto conferenze, si è adoperato per l’introduzione del linfodrenaggio (1989) e ha collaborato alla fondazione del centro riabilitativo Salus Center, si è impegnato infine per il miglioramento della situazione dei malati. Il dottor Amor è un signore della vecchia scuola, ma in un momento come questo anche lui non conosce riservatezza. Commozione e gioia si leggono nel suo volto. Chance: Quale tema aveva preparato per questa discussione?

Dr. Amor: La terapia del cancro negli anni 50. Chance: Che cosa ne dice di Vitus? Dr. Amor: In questo momento non molto. Sono senza parole, sorpreso, commosso. Certo, ho partecipato sin dall’inizio, ma veramente non ho fatto niente di straordinario… Ho fatto solamente quello che ritenevo il mio compito come medico. Chance: Quando è diventato primario di oncologia? Dr. Amor: Era nel 1980. Allora la terapia del cancro in Alto Adige non era facile. Non avevamo né locali né mezzi. Non c’erano

medicinali. Ho girato tanto per informare e per sollecitare la prevenzione. Subito ho capito che dovevamo dare alle persone non solo assistenza medica, ma anche umana ed economica. Grazie all’appoggio dell’allora Assessora per la Sanità, Waltraud Gebert Deeg, abbiamo potuto iniziare con queste cose. Chance: Sa già dove collocherà Vitus a casa sua? Dr. Amor: Naturalmente sulla mia scrivania. Chance: Cosa fa un primario in pensione? Dr. Amor: Dopo il mio pensionamento, ho lavorato ancora per 5 anni come direttore scientifico alla Claudiana, dal 1978 ho una cattedra all’università di Innsbruck. Dopo la fine della mia attività non volevo aprire uno studio privato. Adesso ho quattro nipoti e ho il tempo per le cose che prima dovevano rimanere indietro.

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Attuale ATtuale

10. Corsa di Beneficenza Val Pusteria – 8 giugno a Dobbiaco

Anch’io ho corso

Foto della corsa di beneficenza: Olimpia Manzardo e Walli Rienzer

10. Corsa di beneficenza Val Pusteria – 8 giugno a Dobbiaco

Sono quindici chilometri da Carbonin fino al centro di Dobbiaco. Per la decima volta l’Assistenza Tumori Pusteria ha organizzato una corsa di beneficenza lungo questo percorso. Una manifestazione aperta a tutti, in cui si poteva scegliere se correre o semplicemente camminare. Ho partecipato anch’io. Una bellissima esperienza. Assolutamente da ripetere.

U

n’ora e diciotto minuti il mio tempo, il primo, Lukas Walder, è arrivato dopo soli 60 minuti. Però sono contenta, ho raggiunto il mio obiettivo, arrivare fino in fondo correndo e non arrivare ultima. Fino a due anni fa 15 km non erano un problema per me, correvo infatti regolarmente, tre volte la settimana. Al momento però sono fuori allenamento. Vado di rado a fare footing, mi limito ad andare tutti i giorni in bicicletta avanti e indietro per Bolzano, questo sì. Ogni tanto vado ad

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arrampicare e il weekend, se ho tempo e il meteo lo permette, vado in montagna con figli e cane. Che ce la facessi a fare i 15 km della corsa, non era quindi affatto scontato. La partenza a Carbonin è stata simultanea per tutti. Chi correva indossava una maglietta blu-scuro, chi camminava una turchese. Sul retro tre simpatiche zampette, davanti i due sponsor, “Stahlbau Pellegrini” e “Techno Fenster”, più il distintivo della corsa. Tre giovani sono partiti con i pantaloni in cuoio, i

tipici “Lederhosen” del costume tradizionale sudtirolese. Un gruppetto vicino a me parlava invece dell’ultima maratona di New York alla quale avevano partecipato. Gente tosta insomma. Devo ammettere che alla fine ero abbastanza fiera della mia prestazione, visto che sono arrivati dopo di me… Il percorso è ideale: non asfaltato, in piano, sempre lungo il fiume e piuttosto ombreggiato. E proprio l’ombra era il desiderio di tutti, anche perchè prima di raggiungere


10. Corsa di Beneficenza Val Pusteria – 8 giugno a Dobbiaco

Attuale ATTUALE

Condizioni ideali per correre

l’acqua al primo punto di ristoro bisognava percorrere 6 km, che non sono per niente pochi quando il caldo si fa sentire. Il gruppo compatto della partenza si è sgranato quasi immediatamente. Qualcuno l’ho lasciato dietro a me, ma tanti mi

hanno sorpassato. Poi di colpo più nessuno. Io da sola. Proprio da sola no, mio figlio Vincent mi ha accompagnato in bici. “Forza Mamma!”.

che ho ingaggiato come fotoreporter della corsa. Il loro no mi sembra più incoraggiante che sincero… Il guaio è che non riesco a vedere proprio nessuno, né davanti né dietro.

“Sono l’ultima?” chiedo quando vedo passarmi vicino le mie figlie Olimpia e Vivian,

È la prima volta che faccio questo percorso, anche perché, abitando a Segue

I bambini pronti per la partenza

Hopp, hopp, hopp

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Attuale ATtuale

10. Corsa di Beneficenza Val Pusteria – 8 giugno a Dobbiaco

Non ci sono impedimenti per un vero corridore

Bolzano, non vengo spesso a Dobbiaco. Insomma, ho difficoltà a capire quanta strada ho già fatto e quanta ancora ne devo fare. Se correndo avessi saputo a che punto ero avrei forse osato di più, ma nell’incertezza ho preferito tenere sempre lo stesso ritmo per essere sicura di arrivare fino in fondo. Penso tra me e me che per la prossima edizione proporrò agli organizzatori di mettere ogni due chilometri un piccolo segnale intermedio che aiuti i partecipanti non-pusteresi a capire quanto manca al traguardo. Improvvisamente alle mie spalle arriva una ragazza. Per due volte tenta a prendermi ma resisto, la terza volta però ce la fa.

Sarei tentata di mettermi alle sue calcagna, ma preferisco non rischiare.

piombo nelle gambe e cento chilometri nei piedi.

Normalmente non corro mai con l’ipod. Per la gara i miei figli però mi avevano preparato una playlist speciale. Musica del genere “pum pum pum”. Un modo eccellente per tenere il passo, devo ammetterlo…

Poi vedo alla mia destra la punta del campanile di Dobbiaco e proprio in quel momento parte nel mio ipod la mitica “The final countdown” degli Europe. Non possono mancare più di due chilometri, al massimo due e mezzo. Adesso non ho più nessun dubbio. Ce la faccio. Sìììì. Anche se questi ultimi chilometri, un po’ per via dell’asfalto e un po’ per la salita, sembrano i più lunghi di tutta la corsa.

Di colpo scorgo alla fine della valle un’altra montagna. Sarà quella sopra Dobbiaco? Allora il traguardo non può più essere così lontano. Il fondo stradale passa improvvisamente da sentiero battuto ad asfalto. Quando inizia la salita sento

La piccola Ilvi è la prima in assoluto dei podisti ad arrivare

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Tenuta da corsa di stampo pusterese

Dopo una curva sulla salita che, dopo il sottopasso della statale, porta verso il cen-

Dai, che ce la facciamo


10. Corsa di Beneficenza Val Pusteria – 8 giugno a Dobbiaco

Quasi alla meta

tro di Dobbiaco, vedo uno dei tre ragazzi con i “Lederhosen”. Anzi, lo sto per raggiungere. Fa fatica, si vede. Infatti, smette un attimo di correre, cammina. Poi riprova a riprendere la corsa, ma non ce la fa. È sempre così. Guai se ti fermi, non recuperi più! Lo sorpasso a metà salita. Uno sguardo veloce. Sì, minimo vent’anni meno di me. E io continuo a correre. L’asfalto martella sotto i miei piedi, ma anche sull’ultima salita sono in grado di mantenere il mio ritmo. E adesso, dove diavolo devo andare? A destra o su per la montagna? A destra, bene. A centocin-

quanta metri di distanza riconosco la piazza centrale, vedo gente. Un uomo con un gilet arancione mi fa dei segnali. Non è ancora l’arrivo, devo girare a destra. Ecco gli ultimi 50 metri, aumento un pochino la velocità… Sììì. Sono arrivata! Sento la voce dello speaker, Bernhard Molling, che pronuncia il mio nome. Che bella sensazione. Mi fermo. Acqua prego. Sono tutta un sorriso.

Un regalo per tutto il paese Lo scorso 8 giugno per la decima volta il circondario Pusteria ha organizzato la corsa di beneficenza Pusterese di 15 km. I primi

Soddisfatta del bel risultato di mesi di lavoro: Ida Schacher

Attuale ATTUALE

I miei ultimi 50 metri!

anni erano addirittura 18, poi la partenza è stata spostata al parcheggio di Carbonin. Allineati alla partenza, alle ore 15, c’erano 101 corridori e 41 podisti. Alla versione mini della corsa di beneficenza hanno partecipato 47 bambini che hanno dovuto percorrere un chilometro e mezzo. Ad accompagnare i bambini sul loro percorso sono stati la presidente provinciale, Renate Daporta Jöchler e suo marito Karl. A tagliare per primo il traguardo sui 15 km è stato Lukas Walder di Dobbiaco con 60 minuti, seguito da Norbert Innerkofler e dal sindaco di Villabassa, Kurt Ploner. Segue

I miei figli Vivian, Olimpia e Vincent con me e la presidente provinciale Renate Daporta Jöchler

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Attuale ATtuale

10. Corsa di Beneficenza Val Pusteria – 8 giugno a Dobbiaco

Bernhard Molling

Tra le donne, le più veloci sono state due sorelle: Julia e Karin Burgmann sempre di Villabassa. I vincitori della categoria podisti sono stati due, e precisamente Maria Kugler con Ilvi nella carrozzina. Dopo di loro Karin Stauder e Marlies Mairhofer.

iniziato ancora sul palcoscenico a mordicchiare la dolce medaglia. Alla premiazione dei piccoli è seguita un’esibizione del coro dei bambini di Dobbiaco, poi tutti i bambini insieme hanno avuto il compito di lanciare in volo duecento palloncini.

Ai partecipanti della corsa dei bambini è andata una medaglia molto particolare: uno “Spitzbub”, ricoperto di cioccolato. Infatti la maggior parte dei piccoli atleti ha

Il partecipante più anziano della corsa (nella categoria podisti) è stato Alois Amhof di Monguelfo, 76 anni portati meravigliosamente.

Alois Amhof di Monguelfo è stato il più anziano dei podisti

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Arrivate e felici

In piazza a Dobbiaco ad attendere i partecipanti, c’era un tendone con delle vere prelibatezze, 80 kg di salsicce e hamburger donati dall’associazione di cacciatori “Luchs” (lince) e più di ottocento “Tirtlen”, tipico fritto della Val Pusteria, messi a disposizione da tante donne pusteresi. A fine serata risultavano poi bevuti più di 500 litri di birra! Ad allietare l’atmosfera dal pomeriggio in poi è stato il gruppo musicale dei DeLuXe.

Ottima musica del gruppo DeLuX


10. Corsa di Beneficenza Val Pusteria – 8 giugno a Dobbiaco

Attuale ATTUALE

Subito dopo l'arrivo vengo accolta da Martha Feichter, Ida Schacher e Renate Daporta

Alla premiazione, di sera alle 20, la presidente della sezione Alta Pusteria, Ida Schacher, aveva preparato una poesia che ripercorreva gli ultimi dieci anni di

corsa di beneficenza per poi finire il suo intervento con un ringraziamento a tutti i partecipanti e agli sponsor che hanno reso possibile l’organizzazione dell’evento, in particolare la “Stahlbau Pellegrini” di Dobbiaco e la “Techno Fenster” di Villabassa che hanno messo a disposizione le magliette per i partecipanti. Un ringraziamento particolare anche ai componenti del gruppo DeLuXe che ha rinunciato all’ingaggio a favore dell’Assistenza Tumo-

ri. Il sindaco di Dobbiaco, Guido Bocher che sin dal pomeriggio aveva partecipato alla manifestazione, si è congratulato con l’Assistenza Tumori per il successo di questa bellissima manifestazione. “Un regalo per tutto il paese.” La prossima corsa di beneficenza in Pusteria partirà il 7 giugno 2014, sempre alle ore 15 a Carbonin. Pare che qualcuno si sia già iscritto, mentre qualcun altro ha già ripreso ad allenarsi…

We are the champions

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Attuale ATtuale

Il gruppo di terapia di movimento di Merano corre

Correre fa bene Il gruppo di terapia di movimento di Merano alla corsa di mamazone

Né il freddo né il brutto tempo hanno potuto fermarle: Le donne della terapia di movimento prima della partenza per i 8,5 km.

Esattamente una settimana prima della Corsa di Beneficenza organizzata dall’Assistenza Tumori in Val Pusteria, un gruppo di soci ha partecipato ad una’altra corsa, sempre in Val Pusteria, attorno al lago di Dobbiaco, evento organizzato delle associazioni DEBRA e mamazone.

I

350 partecipanti non si sono fatti condizionare dal brutto tempo e dalle temperature poco primaverili e hanno corso gli 8,5 km attorno al lago come segnale di solidarità con le donne malate di tumore al seno e con chi soffre di epidermolisi bollosa, rara malattia autoimmune della pelle. Valentina Vecellio ha spinto le partecipanti al suo corso di terapia di movimento, riconoscibili alla maglietta gialla, a partecipare alla corsa camminando. Riportiamo qui di seguito il racconto entusiasta di Valentina Vecellio, ex maratoneta che dopo la sua malattia si è specializzata come terapeuta del movimento

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proprio per poter aiutare altre persone a provare l’effetto benefico e curativo dell’attività fisica. “Per le mie ragazze e per me, e naturalmente anche per i maschi che ci hanno accompagnato, il giro del lago di Dobbiaco è stata una bellissima esperienza. È stato un mio sogno da ex maratoneta e ex-collega di Gianni Poli, già vincitore della maratona di New York. Ma dopo la malattia anche questo sogno è rimasto a lungo nel cassetto, come anche il sogno della terapia del movimento. Tutto a suo tempo. La terapia del movimento è già una realtà da diversi anni, e quest’ultimo sogno si è finalmente realizzato il 1 giugno.

Sono felice di aver conosciuto Gianni, l’organizzatore della maratona delle Dolomiti. Una persona splendida. Una persona che condivide con me la convinzione che lo sport abbia una funzione benefica e curativa anche a livello psicologico. I sorrisi soddisfatti delle mie ragazze che, girando il lago hanno saputo riconquistarsi un’altra piccola parte del loro corpo, ne sono testimonianza. La terapia del movimento ha raggiunto un ulteriore traguardo e con essa tutti coloro che vogliono combattere il cancro con la gioia di vivere e unendo le loro forze. Ogni anno un nuovo obiettivo è il motto del progetto della terapia del movimento all’ospedale di Merano, Segue


Commento

Care lettrici, cari lettori,

P

Dr. Nicole Dominique Stei

ner

rogrammare la Chance per l’estate 2013 non è stato un compito facile dopo le ultime due edizioni caratterizzate da temi molto forti, talvolta addirittura scottanti. In questa Chance non troverete infatti un tema forte e neppure un filo rosso che non sia quello, ovviamente, dell’Assistenza Tumori. Quello che avete in mano è invece un potpourri colorato e molto vario di tutte le belle cose che sa fare la nostra associazione. Il gruppo IOM di Ascoli Piceno: un incontro casuale durante una breve vacanza passata con i miei figli nelle Marche. La proprietaria dell’agriturismo dove abbiamo dormito, Roberta Lazzarini, non è soltanto una cuoca fantastica, ma anche una collega, una giornalista che di tanto in tanto scrive appunto per lo IOM. Se non è destino questo! E chi viene a cena due sere dopo? Ludovica Teodori, la presidente dello IOM Ascoli Piceno della quale Roberta mi aveva tanto parlato. Roberta ci presenta, chiacchieriamo, ci raccontiamo quello che facciamo ed ecco che nasce un’idea: potremmo dare inizio ad una specie di gemellaggio. Anche se lo IOM rispetto all’Assistenza Tu-

mori è una piccola realtà associativa, porta comunque avanti tantissime attività a favore dei malati di tumore. Assieme allo IOM Ascoli Piceno – e scusate se ve lo dico solo adesso, IOM sta per Istituto Oncologico delle Marche, vi presento anche le Marche. Valgono un fine settimana lungo! Quest’anno finalmente anch’io ho corso con loro. Da quando mi occupo de “La Chance” ho scritto della corsa di beneficenza della Val Pusteria, ma avevo sempre qualche impegno che alla fine mi impediva di partecipare. Quest’anno invece niente scuse e così sono partita anch’io assieme agli altri cento. E devo ammettere che sono molto fiera di essere riuscita percorrere i 15 km tra Carbonin e Dobbiaco e sempre correndo. Un obbligo morale soprattutto nei confronti del mio padrino, il comandante dei Vigili del Fuoco di Dobbiaco, Peter Paul Lanz. Nell’ultima edizione de “La Chance” vi abbiamo raccontato la riforma della chirurgia tumorale, in questa racconteremo invece di due importanti convegni che si sono svolti a Bolzano e a Bressanone, organiz-

Direttrice

zati dal primario di Patologia dell’ospedale di Bolzano nonchè direttore del Registro Tumori Alto Adige, Dr. Guido Mazzoleni, e dal direttore medico del reparto di Chirurgia plastica e ricostruttiva a Bressanone, Dr. Alexander Gardetto. Tantissimo lavoro e un’ottima occasione per dimostrare che in provincia di Bolzano abbiamo ottimi medici ed ottimi servizi. In più un’imperdibile occasione per fare rete e mettersi in contatto. Nell’interesse dei pazienti. L’assemblea generale dell’Assistenza Tumori per la prima volta non si è svolta a Bolzano. Ad aprile i soci si sono radunati a Terlano. L’anno prossimo toccherà invece a Bressanone. Ogni anno un luogo diverso. Come la gita annuale dei soci. Auguro a voi tutti buona lettura e una bellissima estate, che vi lasci tanto tempo per raccogliere le forze, per riposare e per fare il pieno di energia. Nicole Dominique Steiner

Quand'è che si parte?

e il nostro prossimo obiettivo è già stato individuato. Quest’anno attorno al lago di Dobbiaco abbiamo percorso 8,5 km. L’anno prossimo parteciperemo alla Corsa di Beneficenza della Val Pusteria organizzata dall’Assistenza Tumori e cammineremo per 15 km.

Soddisfatte e con medaglia!

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Attuale ATtuale

Convegno nazionale dell’AIRTUM a Bolzano

Quando i numeri parlano Convegno nazionale dell’AIRTUM a Bolzano dal 20 al 22 marzo 2013 I registri tumori sono uno strumento importantissimo non solo per motivi statistici ma anche per la ricerca e per la programmazione. A marzo si è svolto a Bolzano il convegno nazionale dell’AIRTUM, l’associazione nazionale che riunisce tutti i Registri Tumori Italiani.

I

più importanti focus del convegno sono stati quattro: un simposio satellite sui pazienti guariti. La registrazione del cancro nei paesi in via di sviluppo. Il ruolo dei Registri Tumori nelle emergenze ambientali e infine, al terzo giorno, la presentazione di un progetto del Tumorregister Tirol, “l’Atlante del cancro nelle regioni alpine”. Il convegno che ha radunato più di 200 persone si è svolto all’EURAC ed è stato organizzato dal Registro tumori Alto Adige, che è parte integrante del reparto di Anatomia e Istologia Patologica dell’Ospedale di Bolzano. Abbiamo parlato con il primario, dottor Guido Mazzoleni, che è anche responsabile del registro. Chance: Qual è esattamente il compito del registro tumori?

Dr. Mazzoleni: Sono delle Unità Operative nelle quale si raccolgono i dati di incidenza, prevalenza e mortalità tumorale. In Italia ce ne sono ca. 80, più del 40 % della popolazione in Italia è già coperta, nel 2013 si vuole arrivare al 50 %. Di solito questi registri fanno parte delle Aziende Sanitarie, talvolta sono alle dirette dipendenze degli Assessorati. A livello nazionale, i primi due registri “pioneristici”, fondati negli anni ’80, sono stati a Varese e a Ragusa. Il registro di Bolzano è stato istituito dal mio predecessore, Dr. Egarter Vigl nel 1995. Dal 2001 fa parte dell’AIRTUM. Chance: Lei personalmente da quand’è che se ne occupa? Dr. Mazzoleni: Da quattro anni, da quando sono primario. Chance: Come sono organizzati i registri? Dr. Mazzoleni: Ne esistono diversi tipi. Ci sono i registri generali come il nostro, che tiene la situazione puntuale di tutte le patologie tumorali nella nostra provincia. Ci sono però anche registri comunali, registri nazionali con focus speciali per esempio sui tumori infantili, su tumori rari, su cure particolari o su tumori che dipendono da una particolare situazione ambientale, come per esempio l’asbesto. Chance: I numeri che voi state elaborando a che cosa servono esattamente? Dr. Mazzoleni: Gli scopi sono tantissimi. Noi teniamo conto dell’incidenza, cioè di quanti tumori vengono registrati ogni anno e in quale organo. C’è la prevalenza che ci indica quante persone vivono con un tumore. La mortalità che dice quante persone e dopo quanto tempo muoiono con un tumore o per un tumore. La mortalità può, ma non deve necessariamente

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essere, anche indice di cattiva gestione. C’è la valutazione ambientale e dei fattori di rischio. C’è il dato della verifica delle azioni terapeutiche, uno dei dati più importanti che raccogliamo. C’è il dato sulla situazione di una determinata patologia, dati che ci permettono di valutare l’efficacia degli screening… Chance: …che in Alto Adige vengono direttamente organizzati dal Registro Tumori. Dr. Mazzoleni: Sì, in effetti abbiamo la fortuna di avere il controllo diretto degli screening cervico -vaginale, mammella e colon-retto tramite rispettivamente Pap test, mammografia e sangue occulto del colon. Chance: La valutazione degli screening è stato anche un degli argomenti più importanti del convegno Dr. Mazzoleni: Infatti, soprattutto l’ultimo giorno, ne abbiamo discusso nell’ambito del progetto di Innsbruck, “Cancer in the Alps”. Un progetto del resto molto interessante, perché si tratta di regioni geograficamente molto simili, ma molto diverse tra loro per cultura, per lo sviluppo e per il tipo di sistema sanitario. Se solo pensiamo che ne fanno parte la Slovenia ma anche il cantone svizzero dell’Appenzell, noi, il Tirolo ecc. Quando uno screening non porta ad una riduzione della mortalità non ha nessun senso. Come non ha nessun senso quando uno screening, come per esempio nel caso della prostata, comporta solo una maggiore insicurezza senza abbassare l’incidenza. Chance: Immagino che tutti i registri siano collegati in rete?


Convegno nazionale dell’AIRTUM a Bolzano

Attuale ATTUALE

I collaboratori del registro tumori Alto Adige con il Dr. Guido Mazzoleni (al centro)

Dr. Mazzoleni: Certamente. In Italia tutti i dati confluiscono in un unico centro che si trova a Firenze. Dopo un controllo questi dati vengono mandati a Lione in Francia nel registro mondiale. Sono pubblicazioni importanti, statistiche reali certificate che permettono una previsione realistica e la programmazione di politiche sanitarie orientata ai veri bisogni. I registri hanno un controllo sui dati che non hanno i ministeri. I dati raccolti e trasmessi da noi sono il reale specchio della situazione. Noi siamo in grado di dare delle proiezioni molto attendibili all’assessorato in base ai dati degli ultimi dieci anni. I dati da noi raccolti, per esempio, sono stati molto utili per le decisioni nell’ambito della chirurgia tumorale. Chance: Gli ultimi dati ufficiali pubblicati sono del 2005… Dr. Mazzoleni: Poco fa abbiamo mandato i dati ufficiali del 2006/2007 a Firenze. C’è comunque un ritardo fisiologico di tre anni, rispetto al quale però siamo

ancora in leggero ritardo. Contiamo di fare un anno ogni sei mesi. Il nostro problema è, come dappertutto, la carenza di personale. Chance: Torniamo al convegno. Quali sono stati i punti clou secondo lei? Dr. Mazzoleni: Il primo giorno al convegno satellite abbiamo parlato per la prima volta delle persone prevalenti, cioè persone guarite, morte senza tumore. Un dato importante perché dimostra che il tumore maligno non è necessariamente mortale. Abbiamo trattato poi della registrazione del carcinoma in paesi in via di sviluppo con un intervento estremamente interessante di un epidemiologo congolese. L’AIRTUM ha seguito progetti a Gaza, Egitto, Tunisia. Progetti che purtroppo in parte sono stati bloccati dalla situazione politica. Sono stati presentati progetti che L’AIRTUM porta avanti come per esempio il primo rapporto sui tumori infantili in Italia o uno studio sui secondi tumori, da considerarsi indipendenti rispetto ai primi. Abbiamo

parlato dell’emergenza ambientale, nel senso di come i registri possono tener conto di determinate situazioni ambientali come per esempio a Taranto (fabbrica Ilva, n. d. r.), di fattori genetici ecc. Chance: Di grande interesse deve essere stata anche la sessione dei posters Dr. Mazzoleni: La sessione delle comunicazioni libere con posters e piccoli brevi interventi. Sì, quest’anno ne avevamo 32 e sono emersi degli studi ben fatti, con spunti interessanti per esempio su come gestire dei dati mancanti e comunque essere in grado di fornire dati attendibili sulla mortalità. Chance: Tre giorni molto intensi quindi… Dr. Mazzoleni: Intensi, ma molto stimolanti e sicuramente la dimostrazione che il nostro lavoro serve ed è di grandissima utilità e che il futuro sta nel collegarsi in rete per poter raccogliere dati sempre più significativi e sempre più attendibili.

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1° Convegno Transalpino di Chirurgia Plastica, estetica e ricostruttiva

La Rete nord - sud 1° Convegno Transalpino di Chirurgia Plastica, estetica e ricostruttiva a Bressanone Due giorni, 58 relazioni con discussione, relatori di qualità provenienti da quattro Stati e un pubblico composto da pochi chirurghi plastici ma da tanti medici giovani molto motivati dal desiderio di conoscere meglio questa materia.

E

cco il bilancio del 1° Convegno trans alpino di Chirurgia plastica organizzata all’inizio di maggio a Bressanone dal dottor Alexander Gardetto, direttore medico del reparto di chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva dell’ospedale di Bressanone. Il settore dell’estetica e solo una piccola parte di questo ambito relativamente giovane che si occupa di chirurgia delle mani, micro-chirurgia, ricostruzioni di seni, ricostruzioni dopo incidenti, ustioni o interventi chirurgici – e altri mille e una applicazioni. Il primo convegno transalpino in questa materia è stato un’occasione per scambiarsi informazioni, per discutere di casi complessi, per parlare delle novità sul mercato, per presentare e confrontare i diversi metodi di intervento e di trattamento. Uno scambio quindi a livello altis-

simo e un’occasione preziosa per creare una rete ancora più stretta e, appunto, transalpina. Il pubblico non solo ha ascoltato con grande interesse le diverse relazioni, ma ha partecipato anche molto attivamente alle discussioni che sono seguite. Tanti medici giovani delle diverse università dell’arco alpino accanto a luminari affermati. Il Dottor Alexander Gardetto: “L’esito più importante di questo primo convegno transalpino è stato per me la presa di contatto tra scuole di diversa formazione e orientamento, per così dire. Avere Padova, Zurigo, Innsbruck e Monaco radunate tutte attorno ad un tavolo è stato un grande risultato.” Tra i referenti tanti nomi di primissimo piano tra gli addetti ai lavori. Nomi come il

Il Dr. Gardetto è direttore dell'unico reparto di chirurgia plastica e riscotruttiva in provincia

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Dr. Alexander Gardetto

prof. Milomir Ninkovic, primario al Klinikum Bogenhausen München, il prof. Thomas Schöller, primario al Marienhospital di Stoccarda, il dottor Thomas Hintringer, primario a Linz e presidente della “Österreichische Gesellschaft für Plastische, Ästhetische und Rekonstruktive Chirurgie”, il dottor Joachim Graf von Finckenstein, presidente della “Deutsche Gesellschaft für Ästhetische Chirurgie”, il prof. Stefano Pompei, primario all’ospedale Sandro Pertini a Roma. L’organizzazione di queste 48 ore all’insegna della chirurgia plastica è stata impegnativa: raccogliere indirizzi, scrivere ai referenti, raccogliere gli abstracts e decidere i temi delle relazioni. Anche la ricerca di sponsor è stata parte integrante dei preparativi: sponsor dell’industria farmaceutica e sponsor locali. Un ringraziamento particolare da parte del dottor Gardetto va alla Fondazione Cassa di Risparmio e al Comune di Bressanone. Gli organizzatori hanno rinunciato inoltre ad una tassa di iscrizione per permetter soprattutto ai giovani medici di partecipare ai lavori. “Posso dire che è stata un’esperienza molto valida, soprattutto perché non abbiamo solo discusso molto intensamente a livello teorico ma abbiamo parlato molto anche di casi concreti, tentando di trovare degli esempi validi per il lavoro di tutti.”, sottolinea ancora Gardetto. “Si sono create in modo del tutto spontaneo tante discussioni del tipo: da noi facciamo così, voi invece… per l’anno prossimo stiamo già pensando al secondo convegno transalpino”.


1° Convegno Transalpino di Chirurgia Plastica, estetica e ricostruttiva

Anche il Dottor Gardetto, a capo di quello che fino ad oggi è l’unico reparto di chirurgia plastica dell’Alto Adige, ha approfittato del convegno per il suo lavoro quotidiano. “Per me e il mio team questo appuntamento è stato un modo di fare il punto della situazione e sono felice di aver potuto constatare che nel nostro piccolo siamo sulla strada giusta. Che i materiali che noi utilizziamo trovano il consenso dei colleghi, che i nostri metodi corrispondono agli standard più elevati.”

Attuale ATTUALE

Correzione del naso dopo un incidente di hockey

Un piccolo “effetto collaterale” del convegno è stato un momento di particolare soddisfazione per Alexander Gardetto: il fatto di aver potuto ristabilire un dialogo tra nord e sud. “Una volta c’erano contatti molto stretti, per esempio tra Innsbruck e Padova, poi man mano si sono via via affievoliti. Dai primi feedback del convegno risulta invece che questi contatti sono ripresi alla grande.”

Ricostruzione nasale dopo l'asportazione di un tumore

Dr. Stefano Pompei

Nella chirurgia plastica è molto importante accanto alla tecnica di intervento la scelta dei materiali. Alexander Gardetto è riuscito convincere una grande azienda americana a presentare per la prima volta in assoluto un prodotto all’avanguardia: un nuovo tipo

di protesi mammaria fatta di un materiale biologico. Uno degli highlight del convegno. Alexander Gardetto: “Significa l’inizio di una nuova era per la ricostruzione dei seni con protesi. Il futuro è nell’impiego di materiali biologici.”

Dr. Joachim Graf von Finckenstein

Plastica laterale con protesi e tessuto muscolare dorsale (seno destro)

Ph. Agostini e Ch. Rainer

Ricostruzione del seno senza protesi con solo tessuto proprio (basso addome, seno sinistro)

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più di 3.100 km in bici dall’Alto Adige fino alla Russia

Riding to Sochi 28 aprile – 13 maggio: più di 3.100 km in bici dall’Alto Adige fino alla Russia

Tremilacentodieci chilometri in diciassette giorni. Con la bici. Dalla Val Pusteria fino a Sochi in Russia, località che ospiterà i prossimi Giochi olimpici invernali. Non sarà facile però imitare i professionisti di snowboard Aaron March, Roland Fischnaller, l’allenatore nazionale Erich Pramsohler e il loro collega austriaco Sigi Grabner.

E

tutto, per di più, al servizio di una buona causa: la ditta Finstral ha pagato infatti all’Assistenza Tumori Alto Adige 1,50 euro per ogni chilometro percorso. Erano due anni che quest’idea frullava in mente a Aaron e Roland. Soprattutto in primavera la bicicletta è un ottimo allenamento per gli snowboardisti. Perché allora non percorrere una distanza più lunga in un colpo solo? Si sono detti. Tra il dire e il fare però, come dice il proverbio, c’è di mezzo il mare e per dare concretezza e contenuti all’intuizione iniziale

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ci sono voluti due anni. Organizzazione logistica, ricerca degli sponsor, definizione del percorso, un pullman con fotografi e cameraman, tutte cose che per essere organizzate richiedono tempo. Aaron ha perso una compagna di snowboard a causa di un tumore e per questo si è convinto che questa malattia con tutti i problemi connessi, riguardi in qualche modo tutti, anche i giovani. Da ciò la decisione di cercare un altro sponsor e di collegare il giro in bici a una buona causa. Attraverso Florian Oberrauch, un suo ami-

co, è venuto in contatto con il padre Luis, chef della Finstral, e la faccenda ha preso immediatamente un’ottima piega. Per ogni chilometro percorso la Finstral ha donato 1,50 euro all’Assistenza Tumori Alto Adige. Un euro e mezzo per 3.110 km. equivale a 4.665 euro. Una somma considerevole per un’impresa altrettanto considerevole.

200 chilometri al giorno Tutte le sere Aaron ha messo sulla sua pagina web le tappe del viaggio che dall’Alto Adige ha portato lui e i suoi compagni


più di 3.100 km in bici dall’Alto Adige fino alla Russia

d’avventura fino alla Russia, passando attraverso Austria, Slovenia, Croazia, Romania, Moldavia e Ucraina. La partenza è stata il 28 aprile. I quattro ciclisti – nel frattempo si erano uniti infatti ai due sudtirolesi anche l’allenatore della nazionale Erich Pramsohler e il professionista di snowboard austriaco Sigi Grabner – sono arrivati a destinazione il 13 maggio. Ogni giorno sono stati percorsi in media 200 chilometri. Il tempo poi ha fatto la sua parte. Solo l’Alto Adige ha salutato il gruppo dei partenti con la pioggia. Mentre qui si registrava il maggio più freddo degli ultimi 50 anni, all’est faceva un caldo decisamente fuori dal comune. Un piccolo problema per tutto il viaggio è stato il vento contrario che ha trasformato anche i tratti di pianura in una faticaccia. Daniel Kofler e Mario Waldhuber di Lienz hanno accompagnato i quattro ciclisti con un pullmino, girando filmati e facendo foto, senza

dimenticare mai, nella pausa pranzo, di occuparsi del benessere fisico degli sportivi. Durante la prima settimana ai quattro ciclisti dava fastidio soprattutto una cosa: il sedere. Percorrere tutti i giorni 200 km con la bici, stare in sella dalle 9 della mattina alle 20 della sera, crea difficoltà anche al sedere sportivo più muscoloso e allenato. Aaron e i suoi compagni sentivano nei primi giorni anche le ginocchia e i muscoli delle gambe a causa della insolita fatica, ma questi fastidi sono poi rapidamente scomparsi. “In ogni caso abbiamo acquisito un eccellente allenamento di base del quale approfitteremo per tutto l’anno”, si rallegra Aaron. Un tale giro diventerà la routine per l’allenamento primaverile? “Sicuramente no”, ride Aaron. “Un’esperienza formidabile che non dimenticherò mai. Ci siamo divertiti tanto, abbiamo visto dei paesaggi

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Aaron March prima della par

tenza

bellissimi, conosciuto gente incredibilmente simpatica in tutti i paesi che abbiamo attraversato. Ma è stato enormemente dispendioso. La prossima volta andremo in Romania o Croazia, magari con la moto.”

Forte vento a contrario Nonostante la grande motivazione di tutti e quattro i ciclisti, dopo 2.000 chilometri di pedalate è arrivata una piccola crisi. Colpa della strada piatta e monotona, del forte vento contrario e del fatto che davanti ad aspettarli c’erano ancora più di 1.000 chilometri. “Quando siamo arrivati sul Mar Nero”, ricorda Aaron, “c’è stato un momento un po’ così. In quel momento, lo ammet- Segue

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più di 3.100 km in bici dall’Alto Adige fino alla Russia

Dopo 17 giorni felicemente arrivati a Sochi

to, non è stato facile trovare la motivazione psicologica per continuare.” Il morale del gruppo è stato comunque sempre buono. Durante il giorno i quattro hanno pedalato in fila indiana alternandosi al comando del plotoncino, e anche la sera, durante la cena, il clima è sempre stato allegro e rilassato. I giorni sono trascorsi così uno dopo l’altro, con questo ritmo. Già dopo pochi giorni l’avventura era diventata comunque quotidianità. Sveglia alle sette in albergo e colazione. Partenza alle nove. Verso le 13.30 – 14 pausa pranzo con abbondante pasta, e poi avanti ancora fino

alle 20 circa. Dopo una ricca cena i quattro stavano ancora insieme e intorno a mezzanotte andavano finalmente a dormire. A mezzogiorno cucinavano direttamente Daniel e Mario perché un pranzo al ristorante sarebbe costato troppo in termini di tempo. Al pulmino veniva affidato invece tutto l’indispensabile: bibite, speck, pane, vestiti, pezzi di ricambio e attrezzi per le bici…

A due giorni di distanza tutto finito? Due giorni prima di arrivare alla meta, l’impresa ha rischiato di fallire. Il pulmino

Sotto l'insegna della penisola della Crimea

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infatti è stato fermato al confine russo perché i documenti non erano stati tradotti ne in russo ne in inglese. Una coppia di albergatori, due kazachi oriundi tedeschi, Olga e Renat Wagner, a quel punto sono riusciti davvero in un’impresa impossibile. Durante il fine settimana non solo hanno organizzato un interprete traduttore, ma hanno messo in pista anche un notaio per l’autenticazione. E così si è potuto andare avanti, lungo il Mar Nero, verso Sochi. In Russia, si ricorda Aaron, il traffico aumentava sempre di più, le strade diventavano sempre più strette e l’aria più polverosa e sporca. “Dopo

Pausa pranzo


più di 3.100 km in bici dall’Alto Adige fino alla Russia

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Un attimo di relax

aver attraversato dei paesaggio quasi intatti, questo spettacolo è stato uno shock culturale.”E poi nella città di Sochi ci sono cantieri su cantieri, preparativi per i giochi invernali 2014. Non manca ormai molto a questa data, e i lavori fervono. Aaron, Roland e Sigi ci saranno di nuovo, a Sochi. Riding on the snowboard. E il 14 maggio Aaron ha festeggiato il suo 27mo compleanno.

Aaron March Nato il 14 maggio 1986 a Bressanone. Dal 1997 nel quadro nazionale di snowboard. Debutta in coppa del mondo nel 2004. All’età di 23 anni March guadagnava nella 37ma gara la prima vittoria. 2010: partecipazione ai giochi olimpici invernali di Vancouver. Nell’inverno 2010/11 terzo nello slalom parallelo di Coppa del Mondo a Landgraaf. Anche nel 2014 farà parte

"Mi gonfi le gomme per piacere..."

del team olimpico italiano di snowboard. Aaron March e Roland Fischnaller sono colleghi dello stesso gruppo nel “Centro Sportivo Olimpico Courmayeur” dell’esercito italiano. Il brissinese ha finito i campionati italiani 2013 in aprile con due primi posti. Aaron March studia Economia e Commercio a Innsbruck.

Sempre di buon umore

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In bici più di 3.100 Km a favore dell'assistenza Tumori

Aiutare secondo l’intuizione La ditta Finstral ha sponsorizzato 1,5 Euro per ogni chilometro percorso

Dona senza fare grande pubblicità. La ditta Finstral da sempre fa donazioni per beneficenza e ad associazioni attive nel sociale ed è in prima linea nei casi di catastrofe. A Natale tutti i collaboratori fanno colletta per una buona causa. Abbiamo intervistato l’amministratore delegato Luis Oberrauch.

Chance: Avete sostenuto l’azione “Riding to Sochi” di Aaron March con un euro e mezzo per ogni chilometro percorso. Alla fine 3.110 km in tutto. Come siete venuti a conoscenza di questa impresa? Luis Oberrauch: Per caso. Aaron era un amico di scuola di mio figlio, spesso viene a casa nostra a trovarci e un giorno mi ha chiesto se volevo appoggiarlo nella sua impresa. Quanto poi a mettere que-

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sta somma a disposizione dell’Assistenza Tumori, questa è stata una decisione tutta sua. Chance: La ditta Finstral e la solidarietà, una storia che si ripete… Luis Oberrauch: Sempre. Ma non abbiamo delle linee guida, una vera “politica delle elargizioni”. Decidiamo secondo l’intuito e a seconda delle circostanze che

cosa sostenere e come. Scegliamo quello che ci convince o le situazioni in cui ci sentiamo particolarmente coinvolti. Ma non ne parliamo volentieri, solo se la donazione è legato a qualche tipo di evento. Il Gruppo Finstral conta 1.450 collaboratori in tutto il mondo. La sede dell’impresa familiare che costruisce finestre su misura, porte e annessi di vetro, si trova sul Renon.


le giornate di “Fare rete” A Novacella

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Meglio in rete Le giornate di “Fare rete” con varie organizzazioni dell’ambito psico-sociale

Pensare e agire in modo sistematico - muoversi insieme. Era questo il motto delle giornate che si sono svolte in aprile nell’abbazia di Novacella. Una piattaforma per lo scambio di informazioni, per incontrare altri operatori e per chiarire il tipo di offerta delle diverse associazioni.

O

ltre alla presentazione di organizzazioni importanti in Alto Adige e di vari stand informativi, durante le giornate di “fare rete” si è tenuto un seminario sul tema “Embodiment – consigliare con cuore, mano e intelletto” ed è stato presentato in modo più preciso il profilo professionale del “consulente sistemico per la vita”. Consulenza sistemica per la vita è una consulenza professionale psicosociale per singoli o gruppi con lo scopo di stimolare,

guidare e accompagnare processi di cambiamento o di risoluzione di problemi personali. Alla tavola rotonda del 19 aprile sul tema “Possibilità e limiti della consulenza sistemica” hanno partecipato il primario di psichiatria di Bolzano Dr. Andreas Conca, il Dr. Stefan Eikemann del consultorio familiare di Bolzano, Renate Daporta Jöchler dell’Assistenza Tumori Alto

Adige, il direttore del ufficio per i distretti sanitari Dr. Alfred König, la consulente sistemica Dr. Ursula Steinkasserer e Andreas Zimmermann, psicologo e psicoterapeuta. La manifestazione è stata moderata da Alfred E. Mair.

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Associazione Stomatizzati Alto Adige

Stoma – e allora?

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armen che abita a Brunico è l’esempio perfetto di come dopo un’operazione di stoma la vita non sia affatto finita. Quando va a visitare i pazienti poco prima o subito dopo l’operazione, il solo vederla può aiutare a ritrovare ottimismo e speranza. “La gente associa stoma con cattivo odore, malattia e sofferenza. Niente di tutto questo è vero”, sottolinea Carmen e chi la vede deve crederle. Lei è stomatizzata da ormai 15 anni, portatrice di iliostoma, uscita artificiale dell’intestino tenue. E lei vive come se niente fosse, lavora come segretaria, percorre tutta la provincia per visitare i pazienti. “Cinque anni fa”, racconta Carmen, “ho conosciuto mio marito, da un anno siamo sposati.” E con questo vuole dire che tutta la sua vita è normale, anche la vita di coppia. Chi porta uno stoma non deve rinunciare alla sua sessualità. Ci sono stomatizzati di tutte le età. Non sempre la stomatizzazione è definitiva. In

molti casi l’intestino può essere riattivato dopo un periodo di pausa. Ma non tutti gli stomatizzati lo desiderano. Carmen per esempio preferisce che tutto rimanga com’è. “Mi sono abituata e non ho voglia di rischiare qualcosa che riesco a gestire bene per un’operazione il cui esito non è certo.” Lo stoma ormai fa parte della sua vita, è diventato routine. E proprio questo spiega Carmen a tutti i pazienti che va a trovare. L’importanza della routine. Quando va a trovare i pazienti, Carmen parla apertamente di tutto, risponde a tutte le domande. Fa anche vedere il suo stoma. Fa di tutto insomma per far capire all’altro che la stomatizzazione non è una catastrofe, ma una cosa con la quale convivere. Per Carmen non avere tabù è importante e vorrebbe trasmettere agli altri questo atteggiamento di fondo. “Per gli stomatizzati è fondamentale non avere tabù, almeno in famiglia. Poter parlare di tutto, non nascondere niente.” Negli ospedali, Carmen

Foto: Othmar Seehause

Non sembra né vecchia, né malata, né sofferente. Anzi. Carmen Natoli, 47 anni portati benissimo. Cappelli rossi, jeans attillati, giacchettino sportivo, magra, aspetto giovanile. Una donna attraente e vitale. Nel pieno della vita. Da un anno e mezzo è presidente dell’Associazione Stomatizzati Alto Adige.

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Associazione Stomatizzati Alto Adige

è a stretto contatto con gli stoma- terapeuti che lavorano nell’ambulanza stoma. A Bolzano viene una volta la settimana, negli altri ospedali solo quando la chiamano. “Più informati sono i pazienti prima dell’intervento, meglio sopportano lo stoma e prima riescono ad accettarlo,” spiega la presidente dell’Associazione Stomatizzati. Dopo l’operazione bisogna avere la pazienza di aspettare i primi mesi per abituarsi alla nuova condizione, allo stoma di intestino tenue, del colon o della vescica. Non tutti sono disposti a fare outing. Alcuni non lo fanno mai. Per Carmen Natoli è importantissima l’indipendenza dagli altri. Già all’ospedale chiede ai pazienti di iniziare ad occuparsi da soli del proprio stoma, appena stanno meglio. Quindi bisogna subito imparare a cambiare i sacchetti. “Ed è importante che lo si faccia in bagno e non nel letto”, dice Carmen. Ecco, forse questa è l’unica restrizione della sua vita. Ha bisogno di sapere che c’è un bagno nelle vicinanze per sentirsi tranquilla. A parte questo dettaglio, non ci sono altri limiti. Lo stoma già da molto è parte di lei. “Altri devono portare degli occhiali, io ho un sacchetto davanti alla pancia che nessuno vede. E allora?” I jeans stretti ne sono la prova. Quando va al mare o in piscina si mette il bikini, Carmen. Lo stoma viene coperto da un cerotto. Prima dell’operazione sono lo stomateraputa assieme al paziente a decidere

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Associazione Stomatizzati Alto Adige

dove esattamente andrà posizionato lo stoma. Lo stoma dell’intestino tenue viene posizionato sul lato destro della pancia, lo stoma del colon sulla sinistra. L’urostoma invece non ha una collocazione fisiologica. Il sacchetto stoma viene attaccato ad una specie di piastra che è incollata sulla pelle dell’addome oppure viene direttamente attaccato allo stoma. I sacchetti sono di un materiale particolare ultraresistente e chiudono ermeticamente. Lo stoma, cioè la parte dell’intestino, del colon o dell’uretra che fuoriesce dall’addome è costituito di tessuto privo di nervi e quindi insensibile e viene fissato internamente al tessuto addominale attraverso cuciture. Gli stomatizzati sono di ambedue i sessi e di tutte le età. La stomatizzazione non è sempre l’esito di una malattia tumorale. Ci sono diverse cause: infiammazioni croniche nell’ambito di malattie autoimmuni come per esempio il morbo di Crohn, la tendenza a sviluppare polipi intestinale, complicazioni dopo interventi complessi o anche malformazioni congenite nei neonati. Le portatrici di stoma non devono comunque rinunciare alla maternità. L’unica restrizione anche professionale è il fatto che gli stomatizzati non possono sollevare pesi al di sopra di dieci kg per evitare la formazione di ernie.

L’Associazione Stomatizzati Alto Adige è nata vent’anni fa e conta attualmente 150 iscritti. Solo l’anno scorso si sono iscritti settanta nuovi soci. Per Carmen Natoli, presidente appunto da un anno e mezzo è molto importante il contatto diretto con i soci. “L’Associazione è al servizio di ognuno di loro”, sottolinea Carmen. La sede provinciale di Via Marconi 9/2 a Bolzano è aperta ogni martedì dalle 9 alle 11. Carmen è sempre raggiungibile al cellulare. Negli ospedali di Bolzano, Bressanone, Brunico, Merano e San Candido si trovano dei Pronto Soccorso Stoma. Il consiglio dell’Associciazione Stomatizzati, Carmen Natoli compresa, conta sette membri. Due volte all’anno i portatori di stoma si incontrano negli ospedali di Bolzano, di Bressanone, di Merano e di San Candido. A Brunico c’è un gruppo più attivo che si incontra regolarmente, una volta al mese. Due volte all’anno vengono organizzate inoltre delle gite per i soci, mentre a dicembre gli iscritti si incontrano per una cena di Natale. L’Associazione Stomatizzati Alto Adige fa parte dell’Associazione Italiana Stomatizzati, FAIS e partecipa ogni anno ad ottobre all’incontro internazionale stomatizzati a Monte Silvano, presso Roma. L’Associazione Stomatizzati offre ai suoi soci servizi simili all’Assistenza Tumori: in-

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formazione e consulenza di tipo medico, psicologico, giuridico e sociale. Aiuti per l‘avvio delle pratiche per la pensione per invalidità o consigli sui prodotti per lo stoma, moda da bagno o intimo specifici. Carmen Natoli ha portato una ventata di aria fresca nell‘associazione, tanto impegno e tante idee. In questo momento è tutta presa da un progetto per facilitare i viaggi in aereo degli stomatizzati. Il sacchetto stoma è pieno di liquido, lo stomatizzato deve in più sempre potare con sé il liquido per la pulizia dello stoma. Non sempre il personale aeroportuale è informato. Carmen sta tentando di introdurre una specie di certificato ufficiale che prova lo stato di stomatizzato che eviti lunghe discussioni ai soci che intraprendono un viaggio in aereo. E questo è solo l’inizio, di cose da fare ce ne sono tante…

Info Associazione Stomatizzati Alto Adige Via Marconi 9/2 a Bolzano Tel. 0471 981423 Mail info@stoma-bz.it www.stoma-bz.it Cellulare Carmen Natoli: 347 2461738

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Attuale ATtuale

Donatori donatori di musica

Se la musica è un regalo

Foto: Othmar Seehauser

Ogni due settimane un concerto dei donatori di musica in oncologia

Un pianoforte a coda nell’atrio di un reparto oncologico. File di sedie come in un auditorium. Pubblico di estimatori, di solito tra le 25 e le 40 persone, a seconda della grandezza del reparto. Due volte al mese i reparti oncologici di sette ospedali in Italia si trasformano in una sala concerti. Anche quello di Bolzano

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aleotta è stato una chiacchierata tra i primari dei reparti di oncologia di Bolzano, Dr. Claudio Graiff, e di Carrara, dottor Maurizio Cantore. Siamo nel 2008. Un paziente di Cantore, il musicologo e produttore Gian Andrea Lodovici chiede di poter organizzare un piccolo concerto nel reparto, perché la musica dal vivo è la cosa che più gli manca. E così si organizza il concerto che non solo fa bene a lui, ma che ha effetti benefici anche sugli altri pazienti. Ancora non lo sapevano, ma era nata l’iniziativa “Donatori di Musica”. Dal 2009 nei reparti oncologici di Bolzano, Brescia, Carrara, Saronno, Sondrio, del San Camillo a Roma e a Vicenza, due volta al mese i pazienti, i loro familiari e amici, sono invitati ad un concerto. L’iniziativa ha trovato seguito anche negli USA. Al pianoforte si esibiscono musicisti di rango, concertisti di fama. Non in frac ma vestiti normalmente, come nella loro vita di

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tutti i giorni. Per questo concerto particolare preparano uno specifico programma, di solito della durata di un’ora e mezza, con pezzi leggeri che possano piacere anche a chi non è abituato all’ascolto della musica classica. Prima e durante il concerto i pianisti spiegano i brani, raccontano aneddoti. Dopo il concerto i pazienti hanno poi la possibilità di conoscere i pianisti di persona. Luca Schieppati, pianista di origine novarese è venuto il 13 giugno a Bolzano per un concerto in oncologia. Il suo programma è stato dettato dal bicentenario di due grandi compositori, Richard Wagner e Giuseppe Verdi. Non ha però suonato solo brani del loro repertorio, ma ha scelto anche dei pezzi trascritti da Liszt, uno dei più famosi pianisti di tutti i tempi nonché genero di Wagner. Fra i brani musicali che facevano riferimento a Verdi, c’era anche la sua opera omnia per pianoforte, che consiste in due sole partiture. Il pianoforte di Schieppati

ha riempito così di sonorità affascinanti e di emozioni in musica l’improvvisata sala concerti. Dai commenti del pubblico era facile evincere che molti erano degli habitué di questi appuntamenti, pazienti che non si perdono neanche un concerto. Se da una parte infatti è una meravigliosa occasione per scacciare preoccupazioni e pensieri legati alla malattia lasciandosi trasportare dal fascino della musica, dall’altra è anche un’opportunità di socializzazione, un modo per stare insieme e scambiare due parole. Il primario dottor Claudio Graiff ha sottolineato nella sua introduzione che la musica ha la forza di farci evadere dai sentimenti negativi legati alla malattia. “La magia della musica vince il quotidiano portandoci in un’altra dimensione. Grazie alla musica l’anima si libera e conquista la speranza e questo si ripercuote poi


Donatori di musica donatori

Attuale ATTUALE

Il pianista Luca Schieppati durante il suo concerto nel reparto di oncologia di Bolzano

sull’organismo in modo positivo e aiuta la guarigione. Compito del medico e del personale sanitario non è infatti solo quello di curare il corpo del paziente, ha ribadito il primario, ma anche di prendersi cura della sua salute psicologica. I “Donatori di musica” hanno un pool di circa 120 musicisti professionali, ognuno dei quali è pronto a dare concerti senza cachet in cambio delle sole spese di viaggio e di pernottamento. I concerti sono organizzati a distanza di due settimane l’uno dall’altro in modo che i pazienti possano seguire una vera e propria “stagione”. I concerti sono gratuiti per i pazienti del reparto, le loro famiglie e i loro amici, per i medici e tutto il personale del reparto. In quest’ ottica i concerti sono anche uno strumento importante per superare gli steccati del proprio ruolo: qui il paziente e lì i medici e il personale infermieristico. La musica infatti mette tutti sullo stesso piano. Compreso l’esecutore, come lo stesso Schieppati spiega: “Qui la musica torna alle sue origini, al suo compito primario, quello di partecipazione e di emotività. Anche il repertorio classico dei concerti in questo ambito acquisisce un valore particolare. E come se si suonasse i brani per la prima volta, togliendone tutta la stereotipicità, in modo del tutto cosciente con forza e sensibilità.”

I “Donatori di Musica” hanno patrocinato un premio particolare al concorso Busoni dedicato alla memoria di Gian Andrea Ludovici. E se con una mano si dà, con l’altra si riceve. L’anno scorso infatti ai Donatori di Musica è stato conferito il premio Abbiati per la promozione di musica classica ad altissimo livello, mentre quest’anno hanno ricevuto il premio internazionale Alexander Langer (vedi Chance n° 1/ 2013, n. d. red.). L’influenza della musica sul processo di guarigione dalla malattia tumorale e da malattie in genere è stato oggetto di diversi studi scientifici. È evidente che la musica influenza in modo positivo la qualità del sonno, riesce a ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia quali nausea e vomito, innalza la soglia del dolore e ha un effetto positivo sullo stato psichico ed emotivo del malato. Gian Andrea Ludovici è morto nel 2008 all’età di soli 47 anni. Ha lasciato un compito ai “Donatori di Musica”: fare di tutto perché la Grande Musica divenga sempre più strumento di importante aiuto alle cure mediche in ogni reparto di oncologia.” I “Donatori di Musica” di Bolzano sono supportati da Furcht Pianoforti Milano, dalla Lega per la lotta contro i tumori, LILT, da Saccuman Pianoforti Bolzano e dall’Hotel Figl, Bolzano, famiglia Mayr.

Luca Schieppati Concertista, didatta e organizzatore di eventi musicali. Insegnate al Conservatorio Guido Cantelli a Novara. Nel suo vastissimo repertorio solistico e da camera, una particolare attenzione è riservata agli autori e ai brani di rara esecuzione, anche su strumenti antichi. Il suo programma scelto per il 13 giugno aveva per titolo: “WaVe – L’onda del bicentenario - Omaggio a Richard Wagner (1813 – 1883) e a Giuseppe Verdi (1813 – 1901)” e comprendeva: Wagner, Sonata per l’album i Mathilde Wesendonk; Verdi, Romanza e valzer per pianoforte; Rossini/ Liszt Li Marinari, Duetto dalle “Soirées musicales”; Wagner/ Liszt, Canto delle filatrici da L’Olandese volante; Wagner / Liszt, Isoldens Liebstod; e Verdi/ Liszt, Don Carlo, Coro di festa e Marcia funebre. Aida, Danza Sacra e Duetto fiunale. Parafrasi dal Rigoletto.

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“Non t’arrabbiare” benefico

“Wear net sierig XXL”

Foto: Othmar Seehauser

“Vinzentinum” Bressanone 11 maggio – “Non t’arrabbiare” benefico

I nomi sono differenti, ma lo scopo è sempre lo stesso. Non t’arrabbiare, Mensch ärgere Dich nicht, T´en fais pas, Mens erger je niet, frustration, ludo o appunto in dialetto sudtirolese Wear net sierig XXL. Bisogna arrivare per primi al traguardo con le proprie quattro pedine costringendo gli altri giocatori a tornare alla partenza.

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abato 11 maggio è stata giocata però una partita decisamente particolare. In grande. Il tutto nella palestra del Vizentinum a Bressanone. Quattro i team di cinque persone ciascuno, le pedine persone viventi vestiti nei colori classici di questo gioco di società: verde, rosso, blu e giallo. Politica, sport, sanità e giovani. L’Assistenza Tumori Alto Adige della Val d’Isarco ha avuto l’idea di questa partita di dimensioni extra per scopi benefici. Tra le pedine in campo il consigliere provinciale dei verdi Hans Heiss. Il colore della sua squadra non poteva essere che il verde, anche se le altre pedine appartenevano ad altri partiti. C’erano infatti la deputata SVP Renate Gebhard, il presidente del Consorzio dei Comuni Arno Kompatscher, sempre

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della Volkspartei, e Pius Leitner, consigliere provinciale dei ”Freiheitlichen”. Ogni pedina aveva una specie di grembiule e un cappellino del colore della propria squadra. Un‘intervista non troppo seria. Chance: “Wear net sierig”, non t’arrabbiare, è un motto corrente della sua vita politica? Consigliere Hans Heiss: Tutto sommato, la politica assomiglia davvero un po‘ a questo gioco di società, con l’unica differenza che qui a Bressanone abbiamo giocato su un campo chiaro e ben delimitato, seguendo delle regole semplici, uguali per tutti e condivise. Una disputa seria ma leale fino all’ultimo dado. E a conti fatti si può dire che è stata l’occupazione perfetta per un sabato pomeriggio piovoso.

Chance: La partenza è stata dura, e l’attesa del sei? Hans Heiss: Diciamo che la nostra partenza è stata un po’ lenta. Come del resto spesso in questo gioco e anche altrove. Ogni inizio è duro. Senza sei il morale finisce velocemente sotto i tacchi. Chance: A chi il compito di tirare il dado? Hans Heiss: Pius Leitner era il signore del dado. Chande: Com’era il morale sul campo di battaglia? Hans Heiss: Ci siamo impegnati al massino. Una disputa durissima. C’è chi sorpassa e chi deve tornare alla partenza e tutti cer-


“Non t’arrabbiare” benefico

cano di buttare fuori gli altri. Come nel vero gioco di società anche il nostro gioco è stato teatro di disperazione, vera e finta, di demoralizzazione totale, con stati d’animo che cambiavano da un momento all’altro, compresa l’euforia totale come le grida di vittoria testimoniano. Chance: Come nella politica reale, insomma. E come ci si sente nel ruolo di pedina?

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tuna ci ha baciato, siamo passati davanti a tutti i nostri avversari e poi, hop, tutti e quattro siamo arrivati al traguardo prima degli altri. Chance: Un sabato piovoso memorabile? Hans Heiss: Assolutamente sì, e non solo per noi. Soprattutto dopo la prima parte del gioco la tribuna ha continuato a

riempirsi di gente che, credo, si sia divertita molto. E credo che alla fine abbiano dato molto volentieri qualcosa per la buona Segue causa dell’Assistenza Tumori.

Hans Heiss: Con almeno 40 anni in meno… Chance: E le regole sono sempre state rispettate? Hans Heiss: Certo, garante erano la presidente Renate Daporta Jöchler, il capitano del gioco e la clown Malona, Theresia Pranter, che ci teneva di buon umore, continuando a prendersi gioco di noi. Chance: E alla fine la sorpresa. Come nella politica, di colpo cambia tutto… Hans Heiss: Esattamente. Noi, cioè la squadra dei politici, siamo stati dall’inizio in poi sempre gli ultimi. Poi di colpo la for-

Vincitori sono i verdi

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“Non t’arrabbiare” benefico

Team Politica

Hans Heiss, Renate Gebhard, Arno Kompatscher, Renate Prader e Pius Leitner.

Team Giovani

Andrea Aichner, Renate Brunner, Margit Brunner, Lisa Bernardi e Sandra Jöchler

Team Sanità

Dr. Alexander Gardetto, Dr. Luis Habicher, Anni Pürgstaller, Maria Pliger e Edith Huber

Lucia Recchia, Denise Karbon, Bettina Walter, Tania Burchia e Benno Zingerle

Team Sport

Non t’arrabbiare Uno dei più popolari giochi di società per due a sei persone. Il gioco venne creato a Monaco da Josef Friedrich Schmidt nell'inverno tra il 1907 ed il1908, prendendo spunto dall'indiano Pachisi e dall'inglese Ludo. Il gioco, in produzione dal1914, ha venduto oltre 70 milioni di esemplari e attualmente vende circa 100.000 pezzi all'anno. In Germania è considerato il gioco più popolare in assoluto. Le regole dal 1914 non sono

cambiate, ma esistono delle varianti sotto altri nomi. All'inizio il gioco ebbe poco successo, ma durante la prima guerra mondiale, Schmidt ne inviò 3000 pezzi agli ospedali militari, per far passare il tempo ai soldati feriti. Questo favorì attraverso il passaparola il diffondersi del gioco, che nel 1920 raggiunse il milione di esemplari venduti a 35 Pfennig. La tavola del gioco non è mai stata variata. Su un lato la pianta del gioco a quattro, sul retro a sei, e anche le pedine hanno mantenuto la tradizionale forma e i colori, verde, blu, rosso, giallo, viola e nero. Altri nomi del gioco: Mensch ärger Dich nicht (D), Mens erger je niet (NL), Eile mit Weile (CH), T´en fais pas (F), frustration (USA) Andere Namen: Non t´arrabbiare (I), Mens erger je niet (NL), Eile mit Weile (CH), T´en fais pas (F), Frustration (USA)

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Alea iacta est - il dado è

tratto


“Watten” a premi di San Genesio il 6 aprile

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Aiutare giocando

Foto: Othmar Seehauser

Posti esauriti per il “Watten” a premi di San Genesio il 6 aprile

Ogni volta è un successo e da molto tempo è parte integrante del programma annuale del circondario di Bolzano dell’Assistenza Tumori.

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tiamo parlando del “Watten” a premi organizzato da Ludwig Robatscher. Sempre alla ricerca di nuovi sponsor e di nuove location, Ludwig Robatscher ha trovato entrambe in aprile a San Genesio e nel sindaco Paul Romen. La manifestazione non solo è stata organizzata in modo impeccabile, ma è stata coronata anche da grande successo. La

sala multifunzionale a San Genesio era occupata fino all’ultimo posto. I giocatori con la loro partecipazione hanno contribuito al lavoro dell’Assistenza Tumori e nello stesso tempo hanno potuto portarsi a casa dei bei premi, omaggio dei numerosi sponsor. Musica, gioco e divertimento, insomma un 6 aprile perfettamente riuscito.

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Corso FSE a tempo pieno per l’inserimento nella vita professionale

Competenze e fiducia Corso FSE a tempo pieno per l’inserimento nella vita professionale Divorzio, burn-out, depressione, licenziamento, malattia, lutto – sono tante le cause che possono far “deragliare” una persona, porre fine a un lavoro regolare dall’oggi al domani e mettere all’improvviso in discussione tutte le certezze grandi e piccole della propria vita. Soprattutto le proprie capacità.

L’

insicurezza che ne consegue è il fattore più limitante quando poi si tenta di tornare in carreggiata. Improvvisamente ci si trova fuori. E adesso che fare? In queste situazioni viene in aiuto la Martin Wieland Srl. Grazie ai mezzi dal Fondo Sociale Europeo e con l’appoggio della Sezione per gli Affari Europei e dell’Ufficio per l’assistenza sociale, questa impresa organizza corsi che aiutano le persone disorientate a ritrovare la strada. Si tratta di corsi a tempo pieno della durata di un anno che hanno come obiettivo quello di favorire il reinserimento nella vita professionale nel campo dell’amministrazione e del commercio. Oltre a creare le competenze necessarie, è inoltre di fondamentale importanza trasmettere una rinnovata fiducia nelle proprie capacità. I partecipanti a questo corso gratuito vengono addestrati specialmente per le professioni nel campo dell’amministrazione, del commercio e della vendita. Il punto di forza sta nell’apprendimento dell’uso del

computer, del software per l’ufficio così come del calcolo commerciale, delle tecniche di vendita, delle lingue, della padronanza del metodo di scrittura e di tutta una serie di abilità specifiche senza le quali non sarebbe possibile mettere in pratica quello che si è appreso. La Martin Wieland Srl rilascia l’ECDL (patente europea per il computer) e l’OCG Typing Certificate. Non si tratta di un approdo banale. Conoscere e accettare se stessi, essere empatici, sviluppare senso critico e creatività, curare la capacità di comunicare e di costruire rapporti interpersonali duraturi, prendere decisioni ponderate, risolvere con successo dei problemi, superare negatività e stress – tutte queste sono cose che in un ambiente stabile sone ritenute naturali. Quando subentra invece una crisi personale, qualunque sia la causa scatenante, queste certezze crollano come un castello di carte. Chi organizza questi corsi è competente non solo dal punto di vista professionale,

Margarethe Profunser (a dx) con una partecipante del corso

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ma soprattutto dal punto di vista umano. Ogni membro del team ha vissuto sulla propria pelle una di quelle esperienze che in un batter d’occhio trasformano un’esistenza stabile in un cumulo di macerie. Malattia, separazione, riorientamento. E proprio per questo chi opera in quel contesto può dare aiuto in modo credibile e capire dove e come orientare i propri sforzi. Scopo del corso è infatti tanto l’inserimento nella vita professionale quanto la stabilizzazione della personalità. Il gruppo è composto da Martin Wielander, coach e esperto di computer, da sua moglie Margarethe Profunser, la coordinatrice dei corsi, da Elisabeth Wieland, esperta di amministrazione e tutor e da Martin Egger, consulente e esperto di computer. Ogni anno si accettano 12 partecipanti che vengono scelti attraverso una serie di colloqui preliminari. “Viene accolto chi ha più bisogno”, sottolinea Margarethe Profunser. Anche lei fa parte del team di esperti che valuta i candidati. L’anno scor-

L'esperto computer Martin Egger


Corso FSE a tempo pieno per l’inserimento nella vita professionale

so gli aspiranti sono stati settanta. In parte sono arrivati volontariamene, mentre altri vengono inviati dal servizio lavoro del Ufficio d’assistenza sociale. Fa parte del corso un tirocinio di 150 ore. I partecipanti provengono da tutte le classi e sono di tutte le età.

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ore giornaliere – si adegua ai bisogni dei partecipanti. Così per esempio il corso del 2012 cominciava alle 8.12, quattro anni fa invece alle 8.50.

A margine del corso viene offerto, a richiesta, un coaching di vita e/o una consulenza psicologica. La partecipazione ai corsi è volontaria. Chi viene accettato ha l’obbligo di frequenza. Positive le probabilità di un inserimento effettivo nella vita lavorativa. “I nostri corsisti oggi sono bibliotecari, segretari o commessi”. Hanno tutti una cosa in comune: sono approdati con soddisfazione in una nuova fase della loro vita professionale, si sentono bene e nuovamente in possesso delle loro forze e delle loro capacità. I corsi si svolgono in tedesco, particolare importanza viene dato alla preparazione per l’esame di biliguismo. Le lezioni si tengono a Bressanone, nel convento delle Suore terziarie. I partecipanti arrivano da tutto l’Alto Adige. L’orario - i corsi sono a tempo pieno con una pausa pranzo di due ore, cinque giorni la settimana per sei

Il direttore del progetto Martin Wieland (a sx) con Michael Mayr dell'ufficio per l'assistenza sociale

Fino a settembre si accettano ancora iscrizioni per il prossimo anno. Informazioni e iscrizioni: margarethe@martinwieland.it oppure www.martinwieland.it

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Gli altri

A fianco dei malati e dei loro cari Lo IOM Ascoli Piceno – Chi sta accanto ai malati nelle Marche

La presidente Ludovica Teodori (centro) con delle volontarie IOM nel Dayhospital dell'oncologia di Ascoli Piceno

L’Istituto Oncologico delle Marche è stato fondato nel 1986, dal 1997 esiste una sezione ad Ascoli Piceno. Una delle fondatrici è Ludovica Teodori. Da allora sempre confermata nella carica di presidente. Lei e un’amica non erano malate ma stavano accanto a chi combatteva. Ludovica accanto a suo padre, la sua amica accanto al marito.

L

a provincia di Ascoli Piceno si estende su un territorio di 1.228,23 km², conta 214.068 abitanti e 33 comuni. La provincia sta tra il mare Adriatico e i monti Sibillini. A sud confina con gli Abruzzi, a sud-ovest con il Lazio e a ovest con l’Umbria. Dista ca. 200 km da Roma e 500 da Bolzano. Messa a confronto conl’Assistenza Tumori, lo IOM è una realtà piccola, con un bilancio annuale di poco superiore ai 100.000 euro, 45 volontari e 230 soci. Più piccoli sì,

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Il cancro ovviamente non è soltanto un problema in Alto Adige. Ovunque ci sono persone che devono fare i conti con questa malattia. Come si reagisce altrove? Che servizi ci sono? Chi c’è accanto ai malati? Un incontro casuale con la presidente e cofondatrice dello IOM, Istituto Oncologico Marchigiano, sezione di Ascoli Piceno, Ludovica Teodori, mi ha fatto venire l’idea di guardare oltre. Per capire cosa si fa fuori dai confini dell’Alto Adige. Lo IOM è una specie di Assistenza Tumori in miniatura e questo servizio è il primo di una piccola serie che ho chiamato “Gli altri”. Gli altri in senso positivo. Cosa possiamo imparare gli uni dagli altri? Possiamo incontrarci? Come si vive la malattia altrove?

ma altrettanto impegnati. Tanta passione e energia per portare avanti il lavoro, lo stesso traguardo: far star meglio e star a fianco di chi si ammala di tumore, garantire alle persone dignità e la massima qualità di vita possibile nella loro situazione. Ludovica Teodori è una donna di 72 anni che sprigiona energia, forza e entusiasmo. Dal 2000 sa anche per esperienza cosa vuol dire avere il cancro. “Forse ha dovuto essere così, cioè che anch’io mi ammalassi”, dice oggi.

nd

I compiti dei volontari sono simili a quelli dei volontari in Alto Adige. Visite a domicilio e in ospedale, aiuti nell’igiene personale, accompagnare i malati a visite e terapie, esserci per parlare per ascoltare. Ogni giorno un gruppo di volontari presta servizio in Oncologia nell’ospedale di Ascoli Piceno. Preparano la prima colazione per i malati che devono fare i cicli di chemioterapia. Anche la sede dello IOM è in Oncologia, ogni giorno ci sono due persone che fanno servizio d’ufficio. Due volte


Gli altri

Attuale ATTUALE

Il giorno di San Valentino al Dayhospital

la settimana è presente una psicologa per i pazienti del day hospital e una volta al mese i volontari, il consiglio e la psicologa s’incontrano per discutere dei casi, per fare supervisione, per scambiarsi esperienze.

come concorrenza.” Oggi lo IOM è parte integrante di tutti i servizi a favore dei malati. Una colonna importante nella lotta contro il cancro. Proprio come l’Assistenza Tumori.

“L’inizio non è stato facile”, ricorda Ludovica. “I medici non ci prendevano sul serio, la Lega contro il tumore, LILT, ci vedeva

Da subito i volontari dello IOM hanno cercato contatti con altri gruppi, per esempio a Roma, a Genova e a Messina.

La manifestazione "Il gomitolo rosa"

La possibilità di scambiarsi esperienze viene interpretata subito come possibilità di migliorare la propria offerta, sempre nell’interesse dei soci. “Tante teste pensano meglio che una sola”, dice Ludovica Teodori, che sarebbe felice di entrare in contatto con l’Assistenza Tumori Alto Adige. La distribuzione dei sessi è la stessa tanto nelle Marche quanto in Alto Adige, come è evidente anche dalla composizione del consiglio. Tutte donne. Più del 90% dei soci dello IOM infatti sono donne. L’attività dell’associazione inizialmente era stata focalizzata sulle donne con tumore al seno. Soprattutto il progetto “Pentesilea”, nell’ambito del quale lo IOM ha organizzato e organizza da sempre una miriade di attività: incontri settimanali, tera- Segue

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Gli altri

Un convegno su come alimentarsi in modo sano. In alto: Ludovica Teodori con la Dr.essa Anna Villarini

pia di danza e terapia di teatro, massaggi, visite da parrucchieri ed estetiste, consigli su come gestire il rapporto di coppia e la famiglia ecc. Encomiabili iniziative che mirano a migliorare lo stato psico-fisico delle donne malate, iniziative per aiutare loro a fare ritorno alla quotidianitá e al mondo del lavoro. Negli anni poi questi servizi sono stati estesi a tutti i malati oncologici e oggi lo IOM si occupa di tumori a 360 gradi.

con la malattia, ma eroga anche servizi di carattere più pratico come assistenza nelle pratiche burocratiche per le pensioni di invalidità, consulenze mediche e giuridiche, aiuto nei lavori domestici e poi presidi sanitari, protesi e parrucche, assistenza a do-

Nell’ambito di “Pentesilea” un gruppo di auto-aiuto, con la supervisione di una psicologa e di una ginecologa, si è cimentato nella scrittura di un pezzo teatrale: ”…tutto per non aver mangiato i cavoletti di Bruxelles… storie di donne fra tumori e timori”.

Il consiglio dello IOM di Ascoli Piceno conta 16 membri che vengono eletti con cadenza biennale. La presidente, nonchè fondatrice, è Ludovica Teodori, vice-presidente è il medico Rosalba Moretti. Quattro membri del consiglio sono soci dal 1996. I soci sono 230. I soci sostenitori pagano 100 € all’anno, i soci malati 50 € i soci partecipanti 15 € l’anno.

Sempre nell’ambito di “Pentesilea” lo IOM ha pubblicato diversi libri, elaborazioni letterarie dell’esperienza del tumore. Hanno partecipato persone malate, giornalisti e scrittori. Come l’Assistenza Tumori lo IOM non solo garantisce sostegno ai malati e ai loro congiunti per imparare a convivere meglio

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micilio, cure palliative ecc. Lo IOM collabora a stretto contatto con il servizio sanitario locale e ottiene sussidi sia dall’amministrazione pubblica sia da sponsor privati, come per esempio la Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno. Segue

IOM in numeri

Nel 2010 e 2011 sono state effettuate rispettivamente 3.111 e 3.034 ore di assistenza domiciliare. Nel 2010 sono stati curati a domicilio 106 malati, nel 2011 questo numero è sceso a 96. Il servizio domiciliare comprende assistenza medica, fisioterapica, psicologica, infermieristica e

assistenza da parte dei volontari. Il tutto grazie ad una apposita convenzione tra IOM e servizio sanitario. Nell 2011le spese per l’assistenza domiciliare ammontavano a 58.400 €. Sempre nel 2011 sono morte 47 persone assistite, di cui il 62% a casa accanto ai familiari. In tutta la regione Marche nel 2010 sono stati registrati 7.000 nuovi casi di tumore, con un’incidenza del 5,1 per mille abitanti. I decessi per cancro sono stati oltre 3.000, intorno al 2,3 per mille della popolazione. Si ritiene che nella provincia di Ascoli Piceno che conta 214.068 abitanti, i nuovi casi siano superiori a mille ogni anno - in Alto Adige sono 1.400 all'anno.


Gli altri

L'entrata dell'ufficio dello IOM all'ospedale Mazzoni

Accanto agli aiuti concreti ai malati lo IOM si impegna molto anche nelle attività di informazione e di sensibilizzazione riguardo a tutto ciò che concerne la prevenzione, gli screening, la promozione di uno stile di vita sano che possa prevenire il cancro.

Genogramma di una donna, programma PENTESILEA

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Terapia di pittura

I volontari visitano regolarmente le scuole per parlare anche ai giovani dell’importanza di responsabilizzarsi rispetto alla propria salute e per informarli sullo stretto rapporto che esiste tra stili di vita e insorgenza della malattia.

IOM Ascoli Piceno

IOM Ascoli Picenoc/o ex D.H. Oncologia Palazzina B Ospedale Mazzoni c.p. 59 Monticelli - 63100 Ascoli Piceno Iom.ap@sanita.marche.it www.iomascoli.it

Ludovica Teodori presentas la manifestazione "Il gomitolo rosa"

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Gli altri nella regione MArche

Bellissime le Marche Una regione del Centro d'Italia tra mare e colline Le Marche sono una regione bellissima ingiustamente all'ombra delle vicine Toscana e Umbria. In quanto a mare pulito, spiaggie bianche, natura incontaminata, citta storiche piene di tesori archittetonici e prelibatezze culinarie non hanno proprio niente da nascondere. Anzi.

L

e Marche sono una regione dell'Italia centrale di 1 541 692 abitanti con capoluogo Ancona. Confinano con l'EmiliaRomagna (provincia di Rimini), la Repubblica di San Marino, la Toscana (provincia di Arezzo), l'Umbria (provincia di Perugia), il Lazio (provincia di Rieti), l'Abruzzo (provincia di Teramo) e il Mar Adriatico. Le Marche sono una delle regioni più collinari d'Italia: le colline comprendono il 69% del territorio (6.462,90 km²). Il 31% (2.902,96 km²) è invece montuoso. Le pianure, non rilevabili percentualmente, sono limitate ad una stretta fascia costiera e alla parte delle valli più vicine alla foce dei fiumi. Oltre 80.000 ettari del territorio della Regione Marche sono tutelati da Aree Protette, pari a circa l’ 8% dell’intero territorio regionale. Un sistema di aree protette di notevole interesse e pregio naturalistico composto da 2 Parchi Nazionali, 4 Parchi Regionali, tra cui il Parco Naturale Regionale del Sasso Simone e Simoncello e 2 Riserve Naturali.

La costa marchigiana costituisce uno degli aspetti più caratteristici della Regione. Essa si sviluppa per 180 km dal promontorio di Gabicce Mare alla foce del Tronto, premiata con numerose bandiere blu europee che sanciscono l’ottima qualità delle acque di balneazione e la cura prestata per la protezione dell’ambiente marino. Il litorale, costituito da un alternarsi di bellissime spiagge di ghiaia, di scoglio e di sabbia, risponde così a tutte le esigenze dei visitatori e conferma in tal modo un’antica tradizione di ospitalità. Nella costa settentrionale si alternano spiagge lunghe e sottili qua e là interrotte da un promontorio, da piccole calette o dalla foce di un torrente. I

famosi centri balneari di Gabicce Mare, Fano, Pesaro caratterizzati da ampie spiagge sabbiose offrono una tranquilla vita balneare anche agli inesperti e ai piccoli bagnanti. Da Ancona, capoluogo della Regione, si scorge il Monte Conero, promontorio di straordinaria bellezza che si affaccia sull’azzurro del mare Adriatico. Da qui inizia il tratto più bello del litorale marchigiano: la “riviera del conero”, ricca di baie bianche a volte raggiungibili solo in barca o attraverso sentieri ritagliati nel verde della macchia mediterranea Non si può inoltre dimenticare la “verde riviera picena”, che si estende tra Porto Sant’Elpidio, Lido di Fermo, Porto San Giorgio e Pedaso, e l’esotica “riviera delle palme” tra Cupramarittima, Grottammare e San Benedetto del Tronto, con le sue 7000 palme che crescono anche sulla spiaggia finissima e bianca che degrada nel mare caratterizzato da bassi fondali.

Foto: Maurizio Rillo

Una catena montuosa che si erge nel cuore dell’Italia. Un territorio dove la magia,

la natura, la storia e la cultura locale hanno contribuito a definire una realtà unica ed irripetibile. È qui, nel regno della mitica Sibilla, che nel 1993 è nato il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Lupo, aquila reale, falco pellegrino e numerose specie endemiche sono i segni più evidenti di una diversità e di una ricchezza biologica che, unitamente al fascino delle abbazie e dei centri storici medievali, hanno contribuito a determinare un mondo antico e suggestivo.

Un tipico panorama delle Marche nei pressi di Campofilone /AP (tutte le foto Maurizio Rillo)

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Gli altri nella regione marche MArche

La campagna attorno ad Ascoli Piceno

Ascoli Piceno è solo una delle tante città d’arte di questa bella regione. È situata a 154 m d’alt. su una collina alla confluenza del Castellano nel Tronto, i quali la recingono da tre lati. Il vecchio nucleo cittadino, con le sue vie pittoresche (rue), è raccolto intorno alla monumentale piazza del Popolo, cinta da palazzi rinascimentali a portici e dominata dal palazzo del Popolo (XIII sec.). Altri pregevoli monumenti sono la chiesa gotica di San Francesco con l’annessa loggia dei Mercanti (XVI

sec.), quella romanica dei Santi Vincenzo e Anastasio, la quattrocentesca cattedrale, più volte rimaneggiata, con battistero del XII sec., il cinquecentesco palazzo Malaspina e il romano ponte di Solestà, sul Tronto. La Fortezza Pia, eretta da papa Pio IV nel 1564, domina la città dal colle dell’Annunziata. La tipica specialità culinaria di Ascoli Piceno è il fritto. Olive, appunto chiamate ascolane, zucchine, carciofi e scottadito,

Attuale ATTUALE

Il centro di Ascoli Piceno

costolette d’agnello fritte. Ovunque ci si ferma in città per prendere un aperitivo, assieme alla bevanda viene servito un assaggio di fritto. Le Marche distano circa 500 km da Bolzano. Ci sono numerosi piccoli agriturismo che offrono pernottamenti e spesso anche cucina. Accanto al fritto le specialità sono gli spaghetti alla chitarra con ragù e poi come dev’essere in una zona costiera - il pesce fresco.

Tipp: Uno di questi agriturismi è il Countryhouse Chiaraluce di Roberta Lazzarini, cuoca e giornalista e di Elio Anastasi, sommelier. Sei piccole stanze a Massignano, solo 4 km dal mare in mezzo alle tipiche colline marchigiane che regalano anche qualche panorama sul mare. Per il progetto Pentesilea dello IOM, Roberta ha scritto il romanzo, “Il colore delle lacrime”.

Fiorenzuola di Focara (Pesaro)

Contrada Fonte Trufo 63010 Massignano Ascoli Piceno, +39 0735 72376 www.countryhouseonline.it info@countryhouseonline.it

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Le vostre lettere le

Care lettrici, cari lettori… Dr. Nicole Dominique Stei

ner

Direttrice

A

d essere sincera, questa volta quasi mi sento in imbarazzo a pubblicare le lettere dei lettori, da quanto sono belle e gratificanti. Le prendo come preziosa conferma e anche come riconoscimento che con la rivista siamo sulla strada giusta.

Per quanto mi riguarda sono un incitamento a continuare a dare del mio meglio per rendere la rivista sempre più ricca di informazioni, interessante e concreta senza mai tralasciare l’aspetto umano.

nd

Gentile direttrice,

Buon giorno,

gentile team de “La Chance”, Mi congratulo con voi per la presentazione formidabile della riforma della chirurgia tumorale nella vostra edizione di aprile. Anche se l’Assistenza Tumori ha preso posizione a favore di questa riforma, avete deciso di dare parola in egual modo ai sostenitori e agli oppositori. Questa obbiettività è esemplare e potrebbe servire da modello a tutte le pubblicazioni delle associazioni e circoli in Alto Adige. Anche l’edizione antecedente ho letto con grande interesse. Proprio nell’edizione natalizia avete avuto il corraggio di affrontare un tema difficile e tabu come ospizio e palliative care e questo con una tale sincerità e una sensibilità che ho potuto incontrare solo pochissime volte prima. Chapeau!

Sono veramente entusiasta dell’orientamento nuovo della rivista dell’Assistenza Tumori, dei contenuti, della presentazione, delle tante interviste con esperti e con persone malate. I ritratti sensibili delle persone malate e dei loro congiunti fanno coraggio, senza mai cadere nel cliché. Insieme a questo comunque tanta informazione, la cronaca delle attività dei circondari, gli indirizzi utili. La decisione di dividere la rivista in una edizione tedesca e una italiana nell’interesse dell’ambiente e per contenere i mezzi è solo da condividere. Insomma, di nuovo chapeau per la vostra professionalità! Bressanone, 10 maggio 2013 Margit Piok piok@gmx.de

In memoria di Inge Tutzer

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a vissuto la malattia come una porta aperta su nuove esperienze. Inge Tutzer le ha accolte indistintamente, sia quelle positive sia quelle negative. Ha accettato il destino. Di professione psicologa ha conosciuto e ha dovuto accettare i limiti della sua stes-

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Scrivete a info@krebshilfe.it o a steiner@nicdo.name oppure via lettera a Assistenza Tumori Alto Adige, Via Tresanti 1, 39100 Bolzano.

sa professione nei confronti del tumore. La malattia le ha aperto un nuovo mezzo di espressione: la fotografia. Ha fermato i più piccoli dettagli delle cose che l’hanno circondata. Scatti pieni di una misteriosa bellezza che spesso neanche al secondo o terzo sguardo rivelano fino in fondo la loro identità. Inge Tutzer è morta a maggio.

ho visto i giornali, sia in tedesco che italiano, di informazioni dell’Assistenza Tumori “Die Chance – La Chance ”. Le 2 pagine dedicate a noi sono bellissime. La ringrazio tanto per la sensibilità e la chiarezza dei Suoi articoli. Spero poi di rivederLa all’inaugurazione in autunno, Le manderò l’invito. Cordiali saluti Liane Giaretta Unione Altoatesina Mutilati della Voce

Gentilissima direttrice, La ringrazio per l’articolo su “La Chance”. È molto rappresentativo ed esaustivo. Di nuovo grazie Rino Luppi, Presidente Unione Altoatesina Mutilati della Voce


COSA SUCCEDE NEI Circondari valle Isarco

Gita primaverile La macchina fotografica ha fissato qualche bel ricordo della gita i primaverile a Castelvecchio nei press di Caldaro.

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COSA SUCCEDE NEI Circondari Val Pusteria SEzione alta PUSTERia I maestri di sci di Santa Ma ddalena Casies   I maestri di sci di Santa Mad dalena di Casies hanno fatt o una donazione a favore dell’Ass istenza Tumori in memoriam di Peter Taschler. Grazie mille!

I forestali della stazione di Dobbiaco Ogni anno la stazione forestale di Monguelfo fa una donazione cospicua a favore dell’Assistenza Tumori con l’occasione della distribuzione di alberi di Natale.

Forestali di Monguelfo   con Ida Schacher

Vernissage  Inauguraz ione: pitture da ll’anima è il mot organizzata dal to della mostra gruppo di pittu ra tera Pusteria nel café Englös a Dobbiac pica della sezione Alta o. Il sindaco Gu il suo vice Bern ido Bocher, hard Mair e i ta nti amici del gr venuti all’inaugu uppo che sono razione della m ostra sono stati dalla qualità e da impressionati lla bellezza delle opere. Il pittore Toni Walder e su e maestro a moglie Helen e erano conten che hanno susc ti del successo itato le opere de i pa rte cipanti al corso Nella foto: . i partecipanti de l corso, vicesinda Toni Walder e la co Bernhard Mair presidente della , sezione, Ida Scha Hans Jud. cher con La presidente della sezione sa luta tutti i presen e descrive le attiv ti ità del gruppo di pittura terapica .

Cinguettio di uccelli di Frieda Moser Papaveri

di Pina Monti Orioli

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COSA SUCCEDE NEI Circondari

f Gallmetzer:  Conferenza con il Dr. Jose ia di Dobbiaco, Ida Schacher ltima sedia della scuola med Nell’aula piena fino all’u e informative sul tema re chia per le sue parole ha ringraziato il Dr. Gallmetzer “Cosa ci comunica la vescica”.

Ricordare! La festa delle malghe a Prato alla Drava il 25 agosto

Corsa in memoriam di Egon Kahn Il momento della premiazione con il sindaco Guido Bocher Anche quest’anno per la terza volta è stata organizzata la corsa in memoriam di Egon Kahn, giovane promessa dello sci, morto di tumore. Lo sciclub Dobbiaco e l’Assistenza Tumori Alta Pusteria ringraziano tutti i genitori e i volontari per il sostegno e in particolare l’allenatore Armando Tavola e Werner Oberhofer

Allenatore Armando Tavola con Iris Kahn

no gareggiato

han Anche i più piccoli con grinta.

Conferenza:

“Si può guarire dal tumore al colon?” con il primario Dr. Bernhard Spechtenhauser il 3 ottobre nella scuola media di Dobbiaco

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COSA SUCCEDE NEI Circondari Val pusteria SEzione bassa PUSTERia Seminario “Training della salute”  Quest’anno il seminario “Tra ining della salute” è stato organizzato a Monta l Interessante la relazione La psicologa  del Dr. Siegfried Weger su Christine Centurioni e come “Frenare il cancro” Anna Webhofer hanno presentato il metodo Kneipp

Pellegrinaggio Il pellegrinaggio 2013 alla chiesa Maria Schnee a Obermauern nella Virgental/ Tirolo

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Pranzo all’osteria   Islitzer all’ombra del Großvenediger

Scuole professionali Brunico Una giornata delle porte aperte all’insegna della solidarietà: un assegno per l’Assistenza Tumori.


COSA SUCCEDE NEI Circondari Oltradige - Bassa Atesina La festa delle Moto di Sigi a Pianizza di La benedizione delle moto in piazza n” era un Sopra/Caldaro da “Siegi’s Essen und Trinke ore e ideat en, rgass Ande tian Chris sso. succe grande to dona ha team suo il con , organizzatore dell’evento a Tumori. tutto il ricavato di € 6.000,00 all’Assistenz Mille grazie!

Matrimonio all'in segn

a della solidarietà   Gli sposi Martina To desca e Walter Gruber al posto de i regali per il loro matrimonio hann o chiesto una donazione a favore dell'Assistenza Tumori. Hanno rac colto 2.000 €.

Ballo di beneficenza a Laives

Tutto compreso nel biglietto d'entrata: il buffet – le danze – gente simpatica – ottima musica – stare in compagnia – trovare nuovi amici! Cos'altro si può desiderare!?!

Agenda Ricordat manifestazio evi che tutte le ni del circ inserite nell’A ondario sono GENDA. Per poter par tecipare bis ogna prenotarsi p circondario resso l’ufficio del al tel. 0471 820 a partire da un mese pri 466 ma dell’evento.

“Una Rosa per la Vita” La domenica di Pasqua sono state cedute 15.020 rose in cambio di un’offerta. La disponibilità della gente è aumentata nonostante la crisi. Per questo ci teniamo a ringraziare la popolazione ancora di più per la loro generosità.

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COSA SUCCEDE NEI Circondari Merano - Burgraviato

Foto: PfeiferB. StL.

beneficenza a San Leonardo in Passiria   Ballo di beneficenza. Ballare fa bene. Ancora di più se lo si fa per o organizzato un ballo hann isen Halbe Ad aprile Helmuth e Brigitte ri nella Casa delle Tumo nza ssiste dell’A e favor a a ficenz bene di gruppi musicali si Sette ia. Passir in rdo Leona Associazioni a San i cuochi, la fotografa rieri, came i sono esibiti gratuitamente e anche serata hanno chiesto della ne gestio alla ibuito contr ha a e chi ancor Leonardo in Passiria non niente per il loro lavoro. Il comune di San la sala. Tra un ballo e per affitto all' ciato rinun ha e meno di era ola con dei premi molto tomb una anche izzata l’altro è stata organ ad un pubblico grazie anche belli. Una bellissima serata quindi, è stato messo a €, 4.500 , serata della to ricava Il roso. molto nume dario Merano circon del ri Tumo a istenz disposizione per intero all’Ass ibuito a rendere così contr o hann che tutti a e Grazi . aviato – Burgr particolare questa serata.

perativa Ginnastica posto tra in acqua e in pales la Testa in alto. Che ginnastica non fa che solo bene ma è an palestra stica in acqua e in no le tra os dim te en ert ti dei corsi di ginna div an cip rte pa i de e contente tante facce allegre tina Vecellio. organizzati da Valen

Gita primaverile sot to acqua a Trento e Marostica Altro che bel me se. L’ultimo mese di ma ggio è stato il più freddo e il più piovoso da decen ni. Così anche il 16 magg io quando un grupp o di Merano è partito pe r visitare Trento e Marostica. Il tempo è stato inclemente tut to il giorno, ma i soci si sono divertiti lo stesso , anche grazie all’ottim o pranzo e alla bella compagnia.

Al posto dei regali   una donazione Un grazie particolare a Wolfgang Hellrigl che per il suo compleanno ha chiesto a familiari e amici di devolvere la somma prevista per il suo regalo in beneficenza a favore dell’Assistenza Tumori Merano Burgraviato. In tutto 570 €.

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COSA SUCCEDE NEI Circondari Val Venosta Pellegrinaggio e gita sociale del circo

ndario a "Marienberg" Arrivati al convento di Marienberg, Padr e Benedikt ha salutato i soci. Annemarie Schwarz, membro del consiglio, ha guidato i partecipanti nel museo del convento . Di grande interesse è stato il film sulla vita quotidiana dei monaci benedettini di Marienberg scandita dall’ora et labo ra e sulla storia dei famosi affreschi raffiguranti angeli nella cript a del convento. L’abate Marcus ha celebrato la SS Mess a. L’accompagnamento musicale con Trudi Theiner e il suo coro , la preghiera che riprendeva tante delle preoccupazion i dei soci e la preghiera per i soci defunti hanno suscitato tanta commozione nei partecipanti. Come regalo particolar e, l’abate Marcus ha benedetto personalmente ogni singo lo socio, trovando delle parole di conforto per ciascuno. Dopo la SS Messa, un gruppo è anda to a piedi a Burgusio, gli altri hanno proseguito con il pullman. I gestori del ristorante “St. Nikolaus” hanno accolto il gruppo dell’Assistenza Tumori con grande calore. La deliziosa mere nda e la possibilità di scambiarsi qualche parola sono stati la degna fine di questa meravigliosa giornata.

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COSA SUCCEDE NEI Circondari Bolzano - Salto - Sciliar

Watten a premi a San Genesio il 6 aprile 33) a (vedi anche pagin i Un successo come sempre, il watten a prem 'anno con quest r, tsche Roba ig Ludw da izzato organ Romen. il sostegno del sindaco di San Genesio, Paul Nella foto la consegna dell'assegno

Conferenza sulla chirur gia con il Dr. Mayr  La conferenza a Fiè allo Sciliar tenuta ad aprile dal chirurgo Dr. Christoph Mayr ha sus citato grande interesse. Il pubblico è tornato a casa soddisfatto e con tante informazion i utili in più.

Pizzata con i volontari Per ringraziare tutti i volontari che hanno aiutato nelle giornate di "Una Rosa per la vita" è stata organizzata un'allegra pizzata

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spedale Giornata informativa all’o no presenziato lo nostri volontari che han Continua l'impegno dei o ggi ma a dale di Bolzano stand informativo all'ospe


COSA SUCCEDE NEI Circondari

Gita culturale a Innsbruck

Una rarità in questa primavera fredda e piovosa: una bella giornata con temperature estive ha accompagnato la gita a Innsbruck per conoscere due straordinari monumenti: il Castello di Ambras e il dipinto gigante circolare, il Riesenrundgemälde

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COSA SUCCEDE NEI Circondari

Gita sociale annua provinciale il 07.09.2013 Vi aspettiamo co n gioia per passare una stupenda giorna ta in compagnia.

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ari soci, quest’anno la gita sociale ci porterà in Val Venosta sabato 07 settembre 2013 per passare alcune ore in allegra compagnia.

Prenotazioni: Entro il 23 agosto 2013 presso le rispettive sedi dei circondari.

Diritto di precedenza è riservato ai soci ordinari. Eventuali accompagnatori devono essere soci dell’Associazione e potranno partecipare solo in caso di posti disponibili.

Quota di partecipazione

soci ordinari è di eventuale accompagnatore

€ 10,00 € 20,00

Il pagamento

deve essere effettuato presso gli uffici dei circondari o tramite versamento bancario entro 30.08.2013.

Orario e luogo di partenza

dei rispettivi autobus vi sarà comunicato dopo la Vostra prenotazione tramite circolare.

Programma Ore

9:30 ca.

Arrivo

Ore

10:00

Santa messa nella Chiesa Parrocchiale San Giovanni

Ore

12:30 ca.

pranzo nella palestra di Lasa

Ore

14:30 ca.

un piacevole pomeriggio in compagnia con visita guidata sul marmo, vista del maso “Kandlwaalhof” (produzione di aceto e senape) o di una distilleria di grappa

Ore

17:00 ca.

rientro in pullman

Prenotazioni: Bolzano Tel. 0471 28 37 19

Dobbiaco Tel. 0474 97 28 00

bozen-salten-schlern@krebshilfe.it

oberpustertal@krebshi lfe.it

Egna Tel. 0471 82 04 66

Merano Tel. 0473 44 57 57

ueberetsch-unterland@krebshilfe.it

meran-burggrafenamt@krebshilfe.it

Bressanone Tel. 0472 83 24 48

Silandro Tel. 0473 62 17 21

eisacktal@krebshilfe.it

vinschgau@krebshilfe.it

Brunico Tel. 0474 55 13 27 unterpustertal@krebshilfe.it

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Il paese era attraversato da un acquedotto in pietra sopraelevato (il nome in tedesco è Kandlwaal), lungo ben 600 metri e con altezze comprese tra i 15 e i 32 metri. Purtroppo nel 1907 l'acquedotto venne distrutto da un incendio. Oggi ne restano alcune parti ancora ben visibili, che tagliano il paese, superando l'Adige. Il maso “Kandlwaalhof” della famiglia Luggin si trova a Lasa, in mezzo alla Val Venosta, nel paese famoso in tutto il mondo per il suo marmo. Sui pendii soleggiati a 900 m di altezza sul mare, in un clima ben equilibrato maturano frutti ed erbe di altissima qualità e dal gusto squisito.


COSA SUCCEDE NEI Circondari

Sfilata di moda e informazioni Essere donna e femminilità dopo l’operazione al seno

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razie alla chirurgia plastica e ricostruttiva un’operazione al seno oggi non è più così traumatica per una donna come magari poteva essere vent’anni fa. Ugualmente per la donna operata rimane sempre una certa sensibilità riguardo alla sua femminilità. Diverse aziende, produttori di intimo e di moda mare si sono specializzate nel settore per fare sì che una donna operata al seno si possa sentire sicura e attraente nello stesso tempo. Una di queste aziende è Anita Unique Body Wear, in Alto Adige distribuita tra altro da Ladurner sanità. Ci sono inoltre Sanitäria Orthopedia di Max von Zieglauer e Tachezy sanità. Il 16 novembre prossimo a partire dalle ore 15.30 viene organizzata all’Hotel Sheraton Four Points di Bolzano una sfilata di moda intima e moda da bagno proprio per le donne operate al seno. Il tutto condito con tanta informazione, un cocktail di benvenuto e un’estrazione a premi. Per confermare la partecipazione telefonare allo 031/304842, o inviare una mail a anita.it@anita.net.

Ultima notizia La Giunta Provinciale delibera chi può operare cosa e dove 44 chirurghi in quattro ospedali

A

metà giugno la Giunta Provinciale ha deliberato la nomina dei chirurghi dedicati per patologia nell’ambito della riforma della chirurgia tumorale. Sono in tutto 44 chirurghi negli ospedali di Bolzano (carcinoma del colon, carcinoma del retto, carcinoma del pancreas, carcinoma dello stomaco, neoplasie epatiche primarie e secondarie, carcinoma

della mammella,carcinoma dell’apparato genitale femminile, chirurgia tiroidea, carcinoma renale, carcinoma vescica, prostatectomia radicale, carcinoma distretto capo - collo), Bressanone (carcinoma del colon, carcinoma del retto, chirurgia tiroidea, prostatectomia radicale, carcinoma renale, carcinoma vescica, carcinoma della mammella),

Brunico (carcinoma del colon, carcinoma del dello stomaco, chirurgia tiroidea, carcinoma della mammella) e Merano (carcinoma del colon, carcinoma del retto, carcinoma dello stomaco, neoplasie epatiche primarie e secondarie, chirurgia tiroidea, carcinoma dell’esofago, carcinoma dell’apparato genitale femminile, carcinoma della mammella, carcinoma renale, carcinoma della vescica).

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Buono buono e sano

Cucina estiva ultraleggera La freschezza nel piatto!

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uando fa caldo, molto caldo, solo l’idea di mettersi davanti ai fornelli ci fa passare la fame. Vi proponiamo quindi dei piatti semplici ed “estivi” che sono pronti in un attimo, belli e appetitosi

da vedere e soprattutto incredibilmente freschi! Perfetti se avete ospiti e non volete perdere troppo tempo. Gli ingredienti sono molto simili, ma vedrete, il risultato è diverso!

Tabouleh (Algeria e Francia meridionale) Questo è un piatto di origine algerina che è diventato parte della cucina francese del sud. La base è couscous.

Ingredienti per ca. quattro persone: 250 gr Couscous

Una manciata di menta piperita fresca

1 cetriolo

2 – 3 limoni (solo il succo)

1 peperone

Olio d’oliva extra vergine

1 – 2 pomodori grossi

1 lattina di pelati

Sale e pepe

Olive nere o verdi snocciolate a volontà

Peperoncino a volontà

Preparazione • Tagliare i pomodori, il peperone e il cetriolo a dadi, mescolare il tutto assieme al couscous e lasciare da parte (meglio se in frigo) per quattro ore circa.

• Prima di servire ancora mescolare e eventualmente aggiungere sale e pepe. • Ottimo con carne alla griglia o come antipasto

Buon appetit o!

Gazpacho (Andalusia) La zuppa fredda di pomodoro è una delle ricette tipiche della Spagna, di origine andalusa. Va servita quasi ghiacciata.

Ingredienti per ca. quattro persone: 600 gr ca.di pomodori maturi sbucciati

1 cetriolo sbucciato e senza semi

1 peperone 1 – 2 spicchi d‘aglio

1 piccola cipolla

Tabasco o peperoncino grattugiato a volontà Sale Olio d’oliva extra vergine 50 gr ca.pane vecchio secco

Preparazione: • Mettere tutti gli ingredienti tranne il pane secco nel robot da cucina; • tenere da parte un terzo del cetriolo e del peperone e tagliare a dadini piccoli. • Dopo il primo giro nel robot aggiungere il pane e mescolare ancora.

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• La zuppa dovrebbe risultare di consistenza densa. • Lasciar riposare almeno due ore in frigo. • Servire con i dadini di cetriolo e peperone e con crostini di pane arrostiti in padella.

• Adatto come antipasto o piatto unico

Buon appetit o!


Tumori Alto Adige Assistenza tumori Assitenza Tumori Alto Adige | Sede centrale

Val Venosta

Via Tre Santi, 1 | 39100 Bolzano Tel. +39 0471 28 33 48 | Fax +39 0471 28 82 82 info@krebshilfe.it

Via Ospedale 13 | 39028 Silandro Tel. +39 0471 62 17 21 | Fax +39 0471 62 17 21 vinschgau@krebshilfe.it

Lu Orario Ricevimento

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0800 - 1300 0800 - 1300 0800 - 1300 0800 - 1300 0800 - 1400 1400 - 1700 1400 - 1700 1400 - 1700 1400 - 1700 0900 - 1200 0900 - 1200 0900 - 1200 0900 - 1200 0900 - 1200

Bolzano Salto-Sciliar Via Tre Santi, 1 | 39100 Bolzano Tel. +39 0471 28 37 19 | Fax +39 0471 28 82 82 bolzano-salten-schlern@krebshilfe.it Lu Orario Ricevimento

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0800 - 1300 0800 - 1400 1400 - 1600 0900 - 1200 0900 - 1200 1430 - 1530 -

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Largo Cesare Battisti, 6 | 39044 Egna Tel. +39 0471 82 04 66 | Fax +39 0471 82 04 66 ueberetsch-unterland@krebshilfe.it Orario

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Ambulatorio Via principale 134 | 39028 Silandro Tel. +39 0473 73 66 40

Sezione Bassa Pusteria Via Bruder Willram, 11 | 39031 Brunico Tel. +39 0474 55 13 27 | Fax +39 0474 55 13 27 unterpustertal@krebshilfe.it Lu Orario Ricevimento

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0830 - 1200 0830 - 1200 0830 - 1200 00 00 17 - 19 0830 - 1200 0830 - 1200 0830 - 1200

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Ambulatorio Bruneck Via Ospedale, 7 | 39031 Brunico Tel. +39 0474 55 03 20 Ambulatorio Campo Tures Via Hugo von Taufers, 19 | 39032 Campo Tures Tel. +39 0474 58 61 77 Ambulatorio Pedraces Pedraces, 57 | 39036 frazione di Badia Tel. +39 0474 55 03 20

Oltradige - bassa atesina

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0800 - 1200 0800 - 1200 1400 - 1800 0800 - 1200 0800 - 1200 0800 - 1100 1400 - 1800 0800 - 1100

VAl pusteria

Ambulatorio I & II Via Tre Santi, 1 | 39100 Bolzano Tel. +39 0471 28 37 19

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0800 - 1300 0800 - 1300 0800 - 1300 0800 - 1300 0800 - 1400 1400 - 1700 1400 - 1700 -

Ambulatorio Laives Centro Anziani, Passaggio zona scolastica, 4 | 39055 Leifers Tel. +39 0471 82 04 66 Ambulatorio Egna Largo Cesare Battisti, 6 | 39044 Egna Tel. +39 0471 82 04 66 Ambulatorio Caldaro Distretto sanitario Caldaro 2째 piano, Piazza Rottenburg, 1 | 39052 Caldaro Tel. +39 0471 82 04 66

Sezione Alta Pusteria Via Gustav Mahler, 3 | 39034 Dobbiaco Tel. +39 0474 97 28 00 | Fax +39 0474 97 28 00 oberpustertal@krebshilfe.it Lu Orario Ricevimento

Ma

Me

Gio

Ve

0830 - 1130 0830 - 1130 0830 - 1130 0830 - 1130

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1600 - 1800 1600 - 1800

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Ambulatorio Via Gustav Mahler, 3 | 39034 Dobbiaco Tel. +39 0474 97 28 00 ValLE Isarco - Alta Valle Isarco - Val Gardena

Merano - Burgraviato Via Roma, 5 | 39042 Bressanone Tel. +39 0472 81 24 30 | Fax +39 0472 81 24 39 eisacktal@krebshilfe.it

Via delle Corse, 27 | 39012 Merano Tel. +39 0473 44 57 57 | Fax +39 0473 44 57 57 meran-burggrafenamt@krebshilfe.it Lu Orario Ricevimento

Ma

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0830 - 1230 0830 - 1230 0830 - 1230 1430 - 1630 0900 - 1230 0900 - 1230 0900 - 1230 1430 - 1630 -

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0830 - 1230 1430 - 1630 0900 - 1230 1430 - 1630

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Ambulatorio Merano Via Roma, 3 | 39012 Merano Tel. +39 0473 49 67 15 Ambulatorio Lana Distretto Socio Sanitario Lana, Via Andreas Hofer, 2 | 39011 Lana Tel. +39 0473 55 83 72

Lu Orario Ricevimento

Ma

Me

Gio

Ve

1400 - 1800 0745 - 1215 0745 - 1215 0745 - 1215 0745 - 1215 1400 - 1800 0800 - 1200 0800 - 1200 0800 - 1200 0800 - 1200

Ambulatorio Bressanone Via Roma, 5 | 39042 Bressanone Tel. +39 0472 81 24 30 Ambulatorio Vipiteno Ospedale 5째 piano, Via Santa Margherita 24 24 | 39049 Vipiteno Tel. +39 0472 77 43 46 Ambulatorio Chiusa Distretto sanitario Chiusa, Seebegg, 17 | 39043 Chiusa Tel. +39 0472 81 31 35

Luglio 2013 | N째 2

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