BASILICA DI SANT’ANDREA QUADERNO DI CANTIERE N.1
BASILICA DI SANT’ANDREA A VERCELLI INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA DELLA FACCIATA PRINCIPALE 2015-2016
Quaderno di Cantiere n. 1 a cura di Luca Emilio Brancati
© Consorzio San Luca - Torino Edizione digitale, ottobre 2016
Immagini Archivio Fotografico del Consorzio San Luca
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PREMESSA
Questa pubblicazione in formato elettronico, il primo dei quaderni di cantiere pubblicati dal Consorzio San Luca in tale modalità, è edita quando i ponteggi sono ancora montati e le attività di restauro volgono al termine. In accordo con il Comune di Vercelli, che dell’opera è il committente, si desidera fornire da subito alcuni elementi di valutazione del lavoro svolto, così da poter meglio comprendere l’esatta portata dell’intervento che si sta per concludere.
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Le figure del cantiere
Basilica di Sant’Andrea - Lotto A Interventi di messa in sicurezza della facciata principale Committente Comune di Vercelli R.U.P. e Direzione Lavori arch. Simona Zaghi (Comune di Vercelli) Progetto esecutivo arch. Simona Anglesio - arch. Rossana Campanile (Comune di Vercelli) - Approvazione D.D. n. 1497 del 09/06/2015 Alta Sorveglianza arch. Elena Frugoni - dott.ssa Sofia Villano (Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli) Autorizzazione n.17443 cl 34.16.09 11.31.35 del 02/09/2014 Coordinatore alla sicurezza in fase di esecuzione ing. Giancarlo Gonnet - arch. Diego Allegri (Studio Gonnet Torino) Direttore operativo per le opere di restauro rest. Maria Grazia Ferrari, Vercelli Esecutore delle opere Consorzio San Luca per la cultura, l’arte ed il restauro Via dei Mille 14, Torino Imprese Consorziate R.i.c.t. Tauro s.a.s. di Locandieri Marina & C., Torino Carla Tricerri, Torino Michelangelo Varetto, Chieri (To) Direttore Tecnico di cantiere arch. rest. Marina Locandieri Operatori di restauro Giovanni Cannaò, Fabio Di Dedda, Fargol Emami Bogdan Georgescu, Giuseppe Letizia, Emanuele Negro Finanziamento: Fondi propri, parte contributo Fondazione CRT Subappalti: Khamis Ponteggi s.r.l. - Orbassano (To) Idrotecnica Piemonte di Gianni Ghidone, Torino iii
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LA STORIA DI VERCELLI
La facciata della Basilica prima dell’avvio dei lavori
800 ANNI DI STORIA
« Il complesso architettonico piemontese che appare recepire nei modi più diretti e secondo un programma realizzativo definito e conchiuso il modello gotico (visto certamente quale risposta simbolicamente valida e coerente all’istanza del committente), è quello vercellese di Sant’Andrea, pensato nel 1217 e avviato due anni dopo. »
Giuseppe Carità, Architetture nel Piemonte del Duecento, in Gotico in Piemonte, a cura di Giovanni Romano, Torino 1992, p. 114 5
Link di approfondimento sulla storia del monumento
COMUNE DI VERCELLI WIKIPEDIA MEDIOEVO.ORG ARCHEOCARTA.ORG
INTERATTIVO 1.1 Intorno alla Basilica di Sant’Andrea
Clicca la figura e percorri le strade intorno alla Basilica
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LE ANTICHE MANUTENZIONI
Nella corso della sua lunga vita, questo monumento ha più volte avuto bisogno di cure e manutenzioni di cui si conservano numerose testimonianze. Negli ultimi duecento anni si ricordano gli importanti restauri progettati da Carlo Emanuele Arborio Mella negli anni Venti del XIX secolo, ai quali hanno fatto seguito gli interventi curati dal figlio Federico Arborio Mella nel 1907. L’architetto Paolo Verzone ha poi diretto un importante restauro tra gli anni 1936 e 1939; poi altri lavori di restauro e consolidamento sono cominciati a partire dalla metà degli anni Cinquanta, per arrivare al 1968 con quelli dell’allora soprintendente Umberto Chierici.
SECOLI DI STORIA, TANTI RESTAURI
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In tempi più recenti, l’ultimo intervento che ha riguardato la facciata della Basilica si è concluso nel 1999, un lavoro che ha compreso anche il restauro delle lunette scolpite riferite all’entourage di Antelami. Ma sui mattoni dei campanili di facciata abbiamo ritrovato, qui e là, le testimonianze di altri interventi ancora, con le date ed i nomi di chi vi ha orgogliosamente lavorato.
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CURARE IL SANT’ANDREA
IL PROGETTO D’INTERVENTO
L’intervento predisposto dai progettisti del Comune di Vercelli è inerente agli interventi di messa in sicurezza del prospetto principale, in quanto nel mese di luglio 2014 sono avvenuti una serie di distacchi di parti lapidee della facciata; nello specifico si fa riferimento sia alla caduta a terra di una parte di pinnacolo del campanile posto a sinistra della facciata principale che di frammenti lapidei dal prospetto.
Estratto dalla Relazione Tecnica Generale in allegato alle istruzioni di gara, maggio 2015 11
L’AVVIO DEI LAVORI
Dopo l’allestimento del ponteggio, sul fronte principale e sul retro vela di facciata, è iniziata una attenta fase di lavoro finalizzata alla comprensione puntuale dello stato di conservazione e delle ragioni del degrado. Le superfici sono state tutte battute e mappate per una preliminare verifica dello stato di adesione dei materiali in opera. Quindi si sono rimosse tutte le porzioni di malta sfarinante non recuperabile e tutta la vegetazione infestante dopo una preliminare stesura di biocida.
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Prospetto principale - analisi del degrado
LA FASE DI STUDIO
Tutte le osservazioni fatte nel corso dell’analisi preliminare sono state riversate in un’accurato rilievo dello stato di conservazione a cui è seguito il rilievo dell’intervento svolto.
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BASILICA DI SANT'ANDREA
piazza
chiostro
Comune di Vercelli
LOTTO A INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA DELLA FACCIATA PRINCIPALE
OGGETTO
CAMPANILE NORD Analisi degradi DATA
ELABORATO N.
GIUGNO 2016 SCALA
TAV.
1:100
PROSPETTO OVEST
PROSPETTO SUD
PROSPETTO EST
PROSPETTO NORD
Campanile nord - analisi del degrado
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Comune di Vercelli
BASILICA DI SANT'ANDREA LOTTO A INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA DELLA FACCIATA PRINCIPALE
OGGETTO
CAMPANILE SUD Degradi DATA
ELABORATO N.
GIUGNO 2016 SCALA
TAV.
1:100
PROSPETTO OVEST
PROSPETTO SUD
PROSPETTO EST
PROSPETTO NORD
Campanile sud - analisi del degrado
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GALLERIA 3.1 Immagini dei principali effetti del degrado (per cambiare cliccare sulle frecce a sinistra e a destra)
Vegetazione infestante 1 di 17
LE TIPOLOGIE DI DEGRADO
Sono state individuate circa una ventina di tipologie differenti di degrado lapideo, principalmente riferibili ad errato scorrimento delle acque di origine meteorica e alla non adeguata qualitĂ di alcuni materiali posati nel corso di vecchi interventi di manutenzione e di restauro.
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FILMATO 3.1
Breve filmato che illustra lo stato di profondo dissesto di alcuni dei laterizi che costituiscono i tettucci dei campanili
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IL IL CANTIERE
PROVE E CAMPIONATURE
Prima dell’avvio vero e proprio dei lavori, sono state predisposte delle prove di pulitura e di reintegrazione degli intonaci e dei paramenti in laterizio da sottoporre alla valutazione e scelta della direzione dei lavori e dei funzionari della soprintendenza.
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Prove di pulitura degli intonaci
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Campionature delle malte di calce per il reintegro delle lacune delle porzioni intonacate
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Campionature delle malte per la stuccatura dei laterizi
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I LAVORI
Moltissime sono le operazioni eseguite sul monumento che possiamo riassumere nelle seguenti fasi operative: • disinfestazione • demolizione porzioni incoerenti • pulitura (spolveratura e lavaggio cauto anche per impacco) • consolidamento minerale • consolidamento mediante iniezioni infrastrato • rimozione e riallettamento di parti pericolanti o crollate • microstuccatura, stuccatura, sigillatura e reintegrazioni materiche di intonaci, laterizi e porzioni lapidee • ricostruzioni a calco • trattamento inibitore della corrosione dei metalli • revisione cromatica di vecchie stuccature • trattamento protettivo e biocida • revisione e rifacimento delle lattonerie 23
Il restauro degli intonaci dei campanili, prima e dopo l’intervento. (interattivo: cliccare sull’immagine e poi scorrere la barra centrale a sinistra e a destra)
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Nel corso dei lavori si è ritrovato il passaggio di servizio per l’accesso al tettuccio del campanile sud. Per chiudere le lacune sono stati replicati a calco i laterizi
La palla di uno dei pinnacoli del campanile sud, crollata a terra, è stata ricostruita utilizzando i frammenti superstiti.
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I VETRI DEL ROSONE
Anche la vetrata legata a piombo dietro il grande rosone di facciata ha avuto bisogno di alcuni interventi urgenti. In piÚ punti la vetrata risultava spanciata ed i vetri non ben fissati dalle legature. Oltre alla generale pulitura, si è provveduto a rimesticare ed a consolidare l’armatura metallica fornendo nuovamente una buona consistenza ai pannelli vetrati. Dove assenti, si sono riproposte le porzioni di vetro tondo legato a piombo.
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LE LUNETTE
Dopo l’approfondito restauro del 1999, le lunette non sono piÚ state oggetto di alcuna manutenzione e i depositi grassi di polveri hanno offuscato le superfici lapidee dipinte con decori policromi. Una leggera pulitura permette di apprezzare nuovamente i modellati e le policromie delle sculture antelamiche, oltre a rallentarne l’inevitabile degrado.
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LA CONCLUSIONE DEI LAVORI
L’intervento di manutenzione e restauro è stato svolto in modo puramente conservativo. I materiali oggetto d’intervento - risanati, puliti, consolidati e protetti - tornano a raccontare la loro storia ai passanti.
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