Coopcultura (gennaio-aprile 2015)

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calendario cultura gennaio – aprile 2015

Supplemento di Cooperazione N. 2 del 6 gennaio 2015


Le p

Le luci della ribalta

C

oop cultura sale sul palcoscenico. Diversi (e in diverse forme) sono infatti gli eventi culturali teatrali di questa prima parte del 2015. Il pezzo forte è senza dubbio il documentario teatrale, «Prossima fermata Bellinzona», firmato dallo scrittore ticinese Flavio Stroppini, dedicato alla storia della ferrovia, al suo impatto e al futuro sui binari di AlpTransit. Una produzione propria del Sociale di Bellinzona su un soggetto di respiro cantonale e non solo, che si aggiunge alla tradizionale rassegna «Chi è di scena». Seguono poi: le rappresentazioni della compagnia Sugo d’inchiostro, che porterà nelle scuole medie e medie superiori di tutto il cantone il tema caldo del bullismo e delle dinamiche di branco; Maribur, la collaudata rassegna del teatro di figura nel Mendrisiotto; il TeatrOver60 ad Ascona, sensibile a espressioni artistiche vicine agli anziani; il Museo in erba a Bellinzona, con l’originale mostra «Le porte della fantasia» e tutta una serie di teatri e teatrini per bambini su e giù per le valli, che propongono altro rispetto alle attrazioni (fatali) di tanti schermi molto piatti. Altri ingredienti del cocktail inverno-primavera di Coop cultura sono: l’interessante mostra al museo d’arte di Mendrisio nell’ambito del progetto transfrontaliero «Via vai», intitolata «Crocevia Ticino» e incentrata sulla storia del movimento anarchico, dall’esperienza della Comune parigina e degli esiliati che giunsero in Ticino, al più noto capitolo del Monte Verità. Dal nostro menu citiamo ancora la novità di «La gioventù dibatte», un forte progetto di educazione civica, che coinvolge classi delle scuole medie e superiori del cantone che allenano la dialettica. Una scuola di democrazia, dalle «eliminatorie» ticinesi alla finale in quel di Berna, sui cui banchi abbiamo voluto esserci. A tutto questo si aggiungono le note del Festival di cultura e musica jazz di Chiasso, e quelle dell’Orchestra Arcadia ad Ascona, Lugano e Mendrisio. È tanto e non è tutto. Sfogliate l’inserto: un prezioso vademecum per scegliere eventi con il marchio.

Il gioco dello skyline: paesaggi pronti per essere esplorati.

ra oop cultu C i d e t n Preside

Foto: mad

Monica Piffaretti

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e porte

DELLA FANTASIA ♦♦Mostra interattiva dal 28 febbraio al 15 giugno al Museo in erba di Bellinzona. Al centro dell’esposizione, gli immaginari architettonici e il senso del bello.

DA RICORDARE Museo in erba Il Museo in erba ha sede a Bellinzona, in Piazza Giuseppe Buffi 8. La mostra «Le porte della fantasia» sarà fruibile dal 28 febbraio al 15 giugno, con i seguenti orari. Dal lunedì al venerdì: 8.30  – 11.30 e 13.30 – 16.30. Sabato, domenica e vacanze scolastiche: 14 – 17. Giorni festivi: chiuso. Biglietto d’ingresso: adulti e bambini dai 4 anni: fr. 5.–, soci del museo: fr. 3.–. ⊲ Info: 091 835 52 54, www.museoinerba.com

D

ieci porte chiuse, posizionate fra cielo e terra, nuvole e prati, tra le quali i bam­bini passeggiano. Dietro a ognu­na di esse si nascondono notizie, saperi, domande, città e architetture. S’intitola «Le porte della fantasia» ed è la mostra interattiva a moduli, ideata da Mao Fusina, visitabile dal 28 febbraio al 15 giugno presso il Museo in erba di Bellinzona. Aprire una porta significa prima di tutto decidere di aprirla, varcare una soglia, incontrare il nuovo. I vari ingressi diventano «punti d’informazione» su visioni paesaggistiche immaginarie e utopiche, ideate e disegnate. Si entra così in dialogo con i diversi linguaggi dell’infanzia, dove tutto può accadere perché non vi sono vincoli. L’accattivante percorso interattivo stimola la fantasia e la creatività dei più piccoli: si raccontano storie di architetti, ingegneri e artisti che hanno saputo usare i linguaggi dell’immaginazione, del «fingere che», dell’impossibile. L’idea di creare una mostra a favore dell’infanzia sul tema dell’architettura, nasce dalla considerazione che i bimbi sono ottimi osservatori di tutto ciò che li circonda e abili esploratori di ogni ambiente in cui si trovano. Alla base del progetto c’è appunto il concetto del «bambino esploratore», immerso in un’avventura fatta d’immagini e sperimentazioni, in continua ricerca del nuovo e dell’insolito per accrescere le conoscenze e per stimolare la propria creatività. La seconda sezione è invece il luogo dell’esperienza, dove si gioca alla creazione di paesaggi urbani con sfondi di nuvole in movimento, di architetture insolite, probabili ma anche impossibili. L’esposizione sugli immaginari architettonici non è fatta per essere abitata: le famiglie scopriranno dietro a ogni porta suggestivi modi di vivere insieme un’esperienza nuova per tutti. Si avranno così occhi diversi per abitare le proprie città, ammirando le immense capacità ideative dell’Uomo e immergendosi in una continua ricerca del bello. l

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Una scena di «Re Fu», produzione del Teatro Dimitri.

Musica, teatro e documentari ♦ Musica, teatro e documentaristica Al Teatro del gatto di Ascona proseguono gli appuntamenti della rassegna per anziani, TeatrOver60.

Rassegna gratuita per spettatori con tessera AVS. Info: 091 792 21 21, www.ilgatto.ch

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Le Ma

Foto: C. Urschel, D. Vass, mad

Giovedì 8 gennaio, ore 15: concerto del Duo Vent Negru composto da Mauro Garbani ed Esther Rietschin. Fonte ispiratrice di Vent Negru è il ricco patrimonio di canti e musiche popolari del Sud delle Alpi, giunto fino a noi per trasmissione orale o attraverso gli scritti dei primi raccoglitori. Il duo si esibisce con il desiderio di dare dignità e continuità allo stile tipico dei suonatori itineranti e dei cantastorie di un tempo. Giovedì 5 febbraio, ore 15: «Vecchia sarai tu!», spettacolo teatrale con la regia di Francesco Brandi. Un viaggio alla scoperta di come tre donne vivono l’inesorabile avanzare del tempo: chi si rifiuta di invecchiare per sentirsi ancora «giovane», chi subisce la tirannia dell’«invecchiare bene» e chi giovane lo è davvero, ma si sente già vecchia. Uno spettacolo comico per esorcizzare la paura d’invecchiare e ricordarsi che «vecchia»… lo sarai anche tu! Giovedì 5 marzo, ore 15: «Re Fu», produzione del Teatro Dimitri con Sarah Lerch e Raul Vargas Torres. Una donna vuole buttare nella spazzatura un sacco pieno di cose che non le servono più. Ma gli oggetti sembrano ribellarsi contro il loro destino. La pièce parla di oggetti quotidiani che nessuno vuole più. I due personaggi creano un mondo fantastico e pieno di sorprese, dove i rifiuti prendono una nuova forma e raccontano la propria storia. Giovedì 9 aprile, ore 15: «Fuoco e cenere: la crisi della Chiesa», documentario di Patrik Soergel e Guido Ferrari. Una ricerca sociologica pubblicata dal Fondo nazionale svizzero della ricerca scientifica conferma la crisi della religiosità in Svizzera. Per quali motivi? E come ravvivare la fiamma dell’amore che sta al centro del messaggio cristiano? Un viaggio alla ricerca di ciò che arde sotto la brace, un viaggio nel cuore dell’uomo.


L’Orchestra Arcadia è stata fondata nel 2001.

Un’orchestra

DOVE FARE ESPERIENZA

♦ Concerti Il 17, 24 e 25 gennaio, la formazione sinfonica Arcadia si esibisce ad Ascona, Lugano e Mendrisio.

S Le tre soliste e, sotto, il direttore Matthias B. Müller.

otto la direzione di Matthias B. Müller, quest’inverno l’Orchestra Arcadia di Lugano si presenta al pubblico con un programma costituito da una duplice proposta: il «Concerto Triplo in do maggiore, op. 56», di Ludwig van Beethoven (1770 – 1827) e la «Sinfonia n° 2 in fa minore, op. 36», di Max Bruch (1838–1920). I concerti avranno luogo sabato 17 gennaio, alle 20.30, nella chiesa del Collegio Papio di Ascona; sabato 24 gennaio, alle 20.30, presso l’Auditorio RSI di Lugano; domenica 25 gennaio, alle 17, al Centro Presenza Sud di Mendrisio. L’entrata ai concerti è libera. Protagonista del «Concerto Triplo in do maggiore, op. 56» sarà il Trio Bansai, formato da tre giovani soliste ticinesi: Teira Yamashita (violino), Alessandra Doninelli (violoncello) e Lara Gwen Müller (pianoforte). Il brano, uno dei rari del genere, richiede ai solisti una grande sensibilità musicale, per le molteplici interazioni che questa particolare formazione permette. Le tre ragazze hanno iniziato gli studi di musica presso il Conservatorio della Svizzera italiana e, ora, stanno perfezionando la

formazione in questa sede e fuori cantone. Numerosi sono i premi da loro ottenuti in concorsi nazionali e internazionali, individualmente, in duo e assieme, nella formazione Trio Bansai. Intensa è la loro attività cameristica e, in modo singolo, sono state accompagnate come soliste da orchestre, sia in Svizzera sia all’estero. La «Sinfonia n° 2 in fa minore, op. 36», è invece firmata da Max Bruch, compositore e direttore d’orchestra di Colonia, esponente del tardo romanticismo musicale tedesco e grande estimatore di Mendelssohn. L’Orchestra Arcadia, formazione sinfonica che conta una cinquantina di musicisti, fra amatori di buon livello, insegnanti e studenti di musica, propone al pubblico ticinese un repertorio interessante e variato e offre a numerosi giovani musicisti l’opportunità di farsi conoscere e di accumulare esperienza come solisti. Fin dalla sua fondazione, che risale al 2001, è condotta dal maestro Matthias B. Müller, musicista dell’OSI. ● Info: www.orchestra-arcadia.ch

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23 aprile 1924: a Bellinzona muoiono quindici persone.

Su il sipario ♦ Ecco alcune testimonianze sulla pièce «Prossima fermata Bellinzona».

Info: 091 825 48 18; www.teatrosociale.ch

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PROSSIMA

fermata

♦ Teatro Il Sociale di Bellinzona presenta la sua nuova e attesissima produzione, dedicata agli storici rapporti tra la città e la ferrovia.

L’ Foto: Nicola Demaldi, mad

Flavio Stroppini, nato a Gnosca, ha conseguito un master in tecniche della narrazione. Scrittore in prosa e in poesia, è autore e regista. «Raccontare la storia della ferrovia, in Ticino, è come guardarsi allo specchio e intravedere nei lineamenti le tracce del nostro passato» spiega. «Poche cose sono altrettanto poetiche di un treno. Per ogni convoglio che passa, però, in molti si mettono al lavoro. È come se qualcuno, in modo inconsapevole, fabbricasse quella storia». Ma cos’è, per Stroppini, una stazione? «Un condensatore di sogni. Le persone, ogni volta che parte un treno, lo guardano e s’immaginano un altro futuro. “E se prendessi quel treno?”, si chiedono». Monica De Benedictis è laureata in scienze della comunicazione e dello spettacolo. Si occupa di montaggio e post editing video. «Abbiamo intervistato parecchi ferrovieri, di ogni età» precisa. «Lo abbiamo fatto, filmandoli, sul palco del Teatro Sociale». Con quali sensazioni? «Mentre raccontavano, a volte noi chiudevamo gli occhi: lo spettacolo era là. Ciò che abbiamo capito è che la ferrovia è parte di Bellinzona. Figli, padri e nonni mescolano racconti e relazioni. Centinaia di famiglie che per generazioni lavorano per trasportare gente e merci. A un certo punto non è più un lavoro: diventa qualcos’altro, di più importante e complesso. È questo che vogliamo raccontare». Antonio Ballerio (Milano, 1941) è un attore teatrale e cinematografico. «Ritengo davvero meritevole l’intenzione, da parte del Sociale, di produrre spettacoli che parlino del territorio e che ne mettano in luce gli aspetti più significativi. Così, dopo avere prodotto “L’anno della valanga”, la direzione artistica ha continuato la sua politica di valorizzazione di alcuni professionisti di teatro presenti in Ticino». Ma dove stanno il fascino e la novità di «Prossima fermata Bellinzona»? «Soprattutto nella sua forma di “teatro popolare” che, grazie a nuovi metodi espressivi, coinvolge in maniera empatica e immediata il palco e la platea. Non solo recitazione, dunque, ma anche filmati, brani radiofonici, foto d’epoca e interventi musicali dal vivo».

eterna lotta «operai contro padroni», gli imbrogli, i disastri, i deragli: la storia di Bellinzona corre, anche, lungo i binari, la strada ferrata a cui i ferrovieri hanno dato anima e sangue. Ruota attorno a questi temi «Prossima fermata Bellinzona», la nuova produzione del Teatro Sociale in scena dal 14 al 18 gennaio. Nel «Magazzino della memoria ferroviaria» l’archivista e il suo aiutante smistano i ricordi legati alla stazione. Più di un secolo di storia è archiviato in diverse sezioni. Ognuna di esse è un territorio disseminato di storie: aneddoti, vapore, scioperi, disastri, elettricità. E anche qualche gioia, talvolta. C’è che queste storie interessano sempre a meno persone.


Un dramma della memoria ♦ Teatro Debuttato a Chicago nel 1944, il classico di Tennessee Williams sarà in cartellone al Teatro Sociale di Bellinzona, venerdì 27 e sabato 28 marzo, con la regia di Arturo Cirillo.

Attori e ferrovieri nella pièce del Teatro Sociale.

Una proposta della rassegna «Chi è di scena».

L’arrivo di Sharon, una giovane donna alla ricerca di una verità di famiglia, permetterà di girovagare nel tempo e spolverare fascicoli di storie vicine e lontane, quasi dimenticate, fra scritti, filmati, documenti sonori e fotografie. Per realizzare questo spettacolo di teatro-documentario gli autori, Flavio Stroppini e Monica De Benedictis, hanno frugato negli archivi e tra i ricordi dei bellinzonesi nel corso di due anni di meticoloso lavoro. Capendo che il futuro può essere costruito soltanto se abbiamo come fondamenta una solida memoria del passato. Dopo il successo de «L’anno della valanga», il Teatro Sociale Bellinzona torna dunque a produrre uno spettacolo che tocca da vicino il nostro territorio e chi vi abita. In vista dell’apertura della nuova galleria di base del San Gottardo, è infatti parso necessario riflettere sull’importanza sociale della ferrovia per Bellinzona e per tutto il Ticino. In scena ci sono alcuni bravissimi attori ticinesi che nelle stagioni passate il pubblico ha imparato a conoscere e ad apprezzare, come Antonio Ballerio, Tatiana Winteler, Igor Horvat e Anahì Traversi. Con loro, pure alcuni ferrovieri. ●

Venerdì 27 e sabato 28 marzo, alle 20.45, al Teatro Sociale di Bellinzona andrà in scena «Lo zoo di vetro» di Tennessee Williams, per la regia di Arturo Cirillo, con Milvia Marigliano, Monica Piseddu, Arturo Cirillo ed Edoardo Ribatto. «Lo zoo di vetro» è «un dramma di memoria», secondo la definizione dello stesso Williams. È un testo, cioè, dalla doppia natura: realistico nella descrizione dei rapporti tra i personaggi, ma onirico rispetto al tempo della vicenda e della sua rappresentazione. Potente messa in scena dell’atto del ricordare e del rapporto con il passato come luogo del rimpianto, dove il futuro diventa presente, il presente passato, e il passato un eterno rimpianto. Al centro della vicenda c’è il fallimento di una famiglia, una madre che vive ancorata al ricordo di una giovinezza dorata, un gruppo di ex-giovani ormai senza più età. Poiché il testo rappresenta «l’inganno dell’immaginario», non è casuale la grande importanza, data dall’autore, all’atto del proiettare. Il riflettore teatrale che il narratore / figlio punta sui personaggi, i molteplici film nei cinema dove si rifugia Tom per sfuggire alla realtà, e anche gli stessi animaletti di vetro che compongono lo zoo del titolo, sono l’emblema della fragilità e della finzione: essenze quasi prossime all’assenza, non a caso trasparenti. Troviamo poi l’alcolismo, la solitudine, la mancanza del padre, la giovinezza come un tempo perduto: tutti temi universali, che la maestria dell’autore rende condivisibili dal pubblico di oggi come del passato. Info: 091 825 48 18, www.teatrosociale.ch

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Un antipasto DOMENICALE

♦ Teatro Fra il 29 marzo e il 10 maggio, la rassegna del teatro di figura Maribur propone un evento nell’evento. Per bimbi fino a 5 anni.

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na tradizione da mantenere e un calendario da rendere sempre più attrattivo: è con questi obiettivi che è stata progettata la 22esima edizione di Maribur, la rassegna del teatro di figura dedicata al grande e compianto burattinaio Otello Sarzi. Sarzi che, lo ricordiamo, è stato tra i primi ad accostare i burattini alla musica, guadagnando elogi a livello mondiale. Se l’evento raggiungerà il suo momento clou nel weekend del 30 e 31 maggio (ne riferiremo in dettaglio sul prossimo calendario di Coop cultura), già dallo scorso anno c’è però un «antipasto» (da «tutto esaurito») che va annotato subito in agenda. È la mini-rassegna domenicale «Anch’io a teatro», che si terrà fra il 29 marzo e il 10 maggio. Dedicati alla fascia d’età compresa tra gli uno e i cinque anni, gli spettacoli si terranno con cadenza quindicinale a Stabio: il 29 marzo (ore 15.30 e 17.30), il 12 aprile (ore 15, 16.30 e 18), il 26 aprile (ore 15, 16.30 e 18) e il 10 maggio (ore 15.30 e 18). Il primo appuntamento sarà il 29 marzo, con lo spettacolo della compagnia Scarlattine Teatro intitolato «Sisale»: è la storia della tartarughina Tatò e della sua esperienza di crescita attra-

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verso i viaggi e gli incontri. Seguirà, il 12 aprile, «Carta Canta», con le Stradevarie: un uovo si rompe e il nascituro comincia il viaggio alla ricerca della mamma: nella terra, nell’acqua, nell’aria… In scena c’è un grandissimo foglio, che viene dipinto e che scorre sotto gli occhi meravigliati dei bambini. Il 26 aprile toccherà invece alla compagnia Asina sull’isola, che proporrà «Con gli occhi dei gabbiani»: gli occhi dei gabbiani registrano ogni cosa che vedono, proprio come fanno i piccoli, che incontrano, sentono, cercano, inventano e buttano tutto alla rinfusa nel loro sacco dell’esperienza, poi frullano ed elaborano la loro sempre unica e originale idea personale della vita. Si chiuderà, il 10 maggio, con «Storie e rime disegnate», della compagnia Luna e Gnac: un’attrice, un disegnatore e un musicista creano un piccolo evento spettacolare, ispirandosi ai libri illustrati per l’infanzia, dove le parole si alternano e si mischiano con disegni e musica dal vivo, contaminando i linguaggi. Il programma completo e definitivo è ancora in fase di elaborazione e sarà disponibile, al più presto, sul sito della manifestazione. ● Info: 091 641 69 60, www.maribur.ch

Il burattinaio danese Alex Barti sarà ospite dell’edizione 2015.

Le marionette realizzate a mano affascineranno grandi e piccini.


Spettacoli per i più piccoli ♦ Teatro A Bellinzona, fra gennaio e aprile, Minimusica proporrà tre imperdibili spettacoli e una festa conclusiva a sorpresa.

Foto: mad

La compagnia ticinese Due metterà in scena «Libero?».

Le luci della ribalta rimangono accese: proseguono infatti, al teatro dell’Oratorio parrocchiale di Bellinzona (dietro la Collegiata), gli appuntamenti della rassegna «Minimusica». Come sempre, le rappresentazioni si svolgono di mercoledì, alle 14 e alle 16. S’inizierà il 21 gennaio con «Volpino e la luna». La storia di un volpino imbalsamato che in una notte magica venne liberato dal museo di Cazzano. Con la Compagnia dell’Asina sull’isola di Montecchio. Età consigliata: dai quattro anni. L’11 febbraio sarà la volta di «Libero?», con la compagnia ticinese Due. I due protagonisti si lasciano rapire da un vecchio mobile abbandonato sul palco, che diventa il loro partner in un viaggio libero e fantastico. Da ante, cappelliere e cassetti si sprigiona un fuoco d’artificio di numeri sorprendenti, divertenti e irresistibili. Dai quattro anni. Si proseguirà, l’11 marzo, con «Va’ dove ti porta il piede», un contenitore di storie con messaggi chiari e semplici. Una stazione, un deposito bagagli, tante valigie e una turista che ne svelerà i contenuti dando vita a un’avventura fatta di ritmo, colori e musica tra strani personaggi che, senza parlare, amano, soffrono, ridono e fanno ridere. Con Laura Kibel (Teatro dei piedi di Roma). Dai cinque anni. Il 15 aprile alle 14, infine, al Castello di Montebello si terrà la festa conclusiva a sorpresa di Minimusica, con tanto di merenda. In caso di tempo avverso la manifestazione sarà rinviata al mercoledì successivo, 22 aprile, sempre alle 14. L’invito è esteso a tutti. Info: www.minimusica.ch

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14 – 18

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Progetto nazionale di educazione alla cittadinanza, che mira a formare il cittadino democratico,

La gioventù dibatte

⊲ Info: www.orchestra-arcadia.ch

Programma: «Concerto Triplo in do maggiore, op. 56» di Beethoven e «Sinfonia n° 2 in fa minore, op. 36» di Bruch. Direzione: Matthias B. Müller.

Ascona, chiesa del Collegio Papio, 20.30

Concerti Orchestra Arcadia

⊲ Info: 091 825 48 18, www.teatrosociale.ch

Nel «Magazzino della memoria ferroviaria» di Bellinzona si smistano i ricordi legati alla stazione. Più di un secolo di storia è archiviato in diverse sezioni.

Mercoledì 14 gennaio, 20.45 (prima assoluta) Giovedì 15 gennaio, 20.45 Venerdì 16 gennaio, 20.45 Sabato 17 gennaio, 20.45 Domenica 18 gennaio, 17.00

Bellinzona, Teatro Sociale

«Prossima fermata Bellinzona»

⊲ Info: 091 792 21 21, www.ilgatto.ch

Concerto del Duo Vent Negru. Il duo si esibisce con il desiderio di dare dignità e continuità allo stile tipico dei suonatori itineranti e dei cantastorie.

Ascona, Teatro del gatto, 15.00

TeatrOver60

GENNAIO

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⊲ Info: www.minimusica.ch

⊲ Info: 091 641 69 60, www.rassegna.maribur.com

Rassegna «Anch’io a teatro»: «Sisale», con la compagnia Scarlattine Teatro. La storia della tartarughina Tatò e della sua esperienza di crescita attraverso i viaggi e gli incontri.

«Libero?», con la compagnia ticinese Due. I protagonisti si lasciano rapire da un vecchio mobile abbandonato sul palco, che diventa il loro partner in un viaggio fantastico. Dai 4 anni.

Maribur, rassegna del teatro di figura

⊲ Info: 091 825 48 18, www.teatrosociale.ch

Il fallimento di una famiglia, una madre che vive ancorata al ricordo di una giovinezza dorata e un gruppo di ex-giovani ormai senza più età. Di Tennessee Williams, regia di Arturo Cirillo.

Bellinzona, Teatro Sociale, 20.45

«Lo zoo di vetro»

⊲ Info: www.mendrisio.ch/museo www.viavai-cultura.net

Da Bakunin al Monte Verità, da Courbet ai Dada: la mostra rievoca i fatti e i personaggi che hanno legato in maniera così rilevante il movimento anarchico alle terre ticinesi.

Mendrisio, Museo d’arte

«Anarchia tra storia e arte»

⊲ Info: www.minimusica.ch

«Va’ dove ti porta il piede». Una stazione, un deposito bagagli, tante valigie e una turista che ne svelerà i contenuti dando vita a un’avventura fatta di ritmo, colori e musica. Dai 5 anni.

Bellinzona, teatro dell’Oratorio parrocchiale, 14.00 e 16.00

Minimusica

Stabio, aula magna della scuola media, 15.30 e 17.30

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Dal 22.3 al 5.7

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Bellinzona, teatro dell’Oratorio parrocchiale, 14.00 e 16.00

Minimusica

⊲ Info: teatrino.blenio@gmail.com www.pallinarossa.com

«Maurizio e la pallina rossa», con Maurizio Scarpa, mimo, clown e artista sordo che al pubblico si presenta portando con sé una valigia piena di sorprese.

Olivone, Osteria Centrale, 17.00

Gruppo Teatrino

⊲ Info: www.sugodinchiostro.ch

Pièce della compagnia ticinese «Sugo d’inchiostro». Lo spettacolo-concerto vede in scena due adolescenti nella loro sala prove di musica, in un quartiere dove domina il bullismo.

Locarno, Teatro Paravento, sabato 7 febbraio, 20.30; domenica 8 febbraio, 19.00

La scelta

⊲ Info: www.chiassocultura.ch

Tra i prestigiosi ospiti: Randy Waston, Shayna Steele, Craig Taborn Quartet, Maria Joao, Kiku, Nolan Quinn, Bireli Quartet, The Apples.

Chiasso, Cinema Teatro

Festival di cultura e musica jazz

Calendario Coop cultura gennaio – aprile 2015


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21

21

⊲ Info: 091 867 13 79, 091 869 15 44

⊲ Info: 091 792 21 21, www.ilgatto.ch

Ambrì, aula magna del centro scolastico, 16.30

Coccinellarcobaleno

⊲ Info: 091 792 21 21, www.ilgatto.ch

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⊲ Info: 091 641 69 60, www.rassegna.maribur.com

Rassegna «Anch’io a teatro»: «Con gli occhi dei gabbiani», spettacolo della compagnia Asina sull’isola. Gli occhi dei gabbiani registrano ogni cosa che vedono, proprio come fanno i bambini.

Stabio, aula magna della scuola media, 15.00, 16.30 e 18.00

Maribur, rassegna del teatro di figura

⊲ Info: www.minimusica.ch

Festa conclusiva a sorpresa, con merenda. In caso di tempo avverso, la manifestazione sarà rinviata a mercoledì 22 aprile.

«Re Fu»: produzione del Teatro Dimitri con Sarah Lerch e Raul Vargas Torres. Una donna vuole buttare nella spazzatura un sacco pieno di cose che non le servono più…

Minimusica

⊲ Info: 091 641 69 60, www.rassegna.maribur.com

Rassegna «Anch’io a teatro»: «Carta Canta», con le Stradevarie: un uovo si rompe e il nascituro comincia il viaggio alla ricerca della mamma.

Stabio, aula magna della scuola media, 15.00, 16.30 e 18.00

Maribur, rassegna del teatro di figura

⊲ Info: 091 792 21 21, www.ilgatto.ch

«Fuoco e cenere: la crisi della Chiesa»: documentario. La religiosità è in crisi. Per quali motivi? E come ravvivare la fiamma dell’amore cristiano? Un viaggio alla ricerca di ciò che arde sotto la brace, un viaggio nel cuore dell’uomo.

Ascona, Teatro del gatto, 15.00

TeatrOver60

Bellinzona, Castello di Montebello, 14.00

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APRILE

⊲ Info: 091 641 69 60, www.rassegna.maribur.com

Ascona, Teatro del gatto, 15.00

TeatrOver60

⊲ Info: teatrino.blenio@gmail.com www.tiraccontounastoria.ch

«Fiabe dal mondo». Moira Dellatorre presenterà un piccolo-grande viaggio intorno al mondo, a cavallo di fiabe e leggende.

Olivone, Osteria Centrale, 17.00

Gruppo Teatrino

MARZO

⊲ Info: 091 835 52 54, www.museoinerba.com

«Le porte della fantasia»: mostra interattiva a moduli. Dieci porte chiuse, posizionate fra cielo e terra, nuvole e prati. Dietro a ognuna di esse si nascondono notizie, saperi, domande, città e architetture.

Bellinzona, Piazza Giuseppe Buffi

Museo in erba

Rassegna teatrale per bambini. «Souvenirs»: spettacolo-varietà di e con Aline Del Torre e Martin Hommel, proposto dalla Compagnia Pas de Deux. Uno spettacolo per divertirsi e meravigliarsi.

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Dal 28.2 al 15.6

⊲ Info: www.minimusica.ch

«Vecchia sarai tu!»: rappresentazione teatrale con la regia di Francesco Brandi. Un viaggio alla scoperta di come tre donne vivono l’inesorabile avanzare del tempo.

Ascona, Teatro del gatto, 15.00

TeatrOver60

FEBBRAIO

⊲ Info: www.orchestra-arcadia.ch

Programma: «Concerto Triplo in do maggiore, op. 56» di Beethoven e «Sinfonia n° 2 in fa minore, op. 36» di Bruch. Direzione: Matthias B. Müller.

24 gennaio, Lugano, Auditorio RSI di Lugano, 20.30 25 gennaio, Mendrisio, Centro Presenza Sud, 17.00

Concerti Orchestra Arcadia

⊲ Info: www.minimusica.ch

«Volpino e la luna». La storia di un volpino imbalsamato che in una notte magica venne liberato dal museo di Cazzano. Con la compagnia dell’Asina sull’isola. Dai quattro anni.

Bellinzona, teatro dell’Oratorio parrocchiale, 14.00 e 16.00

Minimusica

⊲ Info: 091 867 13 79, 091 869 15 44

Rassegna teatrale per bambini. «Una bellissima catastrofe» del Teatro Pan di Lugano. Una nuova giornata inizia e il libro delle storie è pronto.

Ambrì, aula magna del centro scolastico, 16.30

Coccinellarcobaleno

⊲ Info: www.lagioventudibatte.ch

Progetto nazionale di educazione alla cittadinanza, che mira a formare il cittadino democratico, responsabile e attivo.


Geni anarchici nel Dna ♦ Intervista alla memoria storica del Monte Verità di Ascona, collina che un secolo fa ospitò la colonia anarchica «ticinese».

Info: www.monteverita.org

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Hetty Rogantini-De Beauclair è nata nel 1928.

Foto: Massimo Pedrazzini, mad

Puoi leggere, approfondire, dedicarti alla ricerca storica. Ma una visita del Monte Verità di Ascona in compagnia di Hetty Rogantini-De Beauclair non ha prezzo. Perché più che una passeggiata in compagnia, è un’esperienza che lascia il segno. Una sorta di salto nel passato dove, come d’incanto, sui sentieri e nelle case pare quasi d’incontrare leggendari personaggi del tempo che fu. Ha ottantasei anni, Hetty. E l’epoca anarchica l’ha vissuta sulla propria pelle fin dalla nascita. «Mio padre, Wilhelm Alexander De Beauclair, giunse ad Ascona nel 1906, divenendo segretario di Henri Oedenkoven, l’uomo che con la femminista Ida Hofmann aveva fondato la comunità del Monte Verità», racconta. «L’obiettivo era quello di riformare la vita scegliendo una terza via tra il capitalismo e il comunismo. Con questo intento venne creata una cooperativa “vegetabiliana”, ovvero vegetariana. Sono perciò cresciuta anch’io come vegetariana, immersa in un ambiente di liberi pensatori e lontana dalla tradizione cattolica ticinese». Utopisti, teosofi, naturisti: il materiale per generare perplessità e biasimi, tra la popolazione conservatrice, non mancava. «Non per nulla, ancora oggi si parla dei “balabiótt”, e cioè dei nudisti, del Monte Verità. Si rivolgeva infatti una grande attenzione al benessere del corpo e dello spirito e gli ospiti portavano barbe e capelli lunghi e non curati, mentre le attività, come la coltivazione dell’orto, erano appunto svolte senza alcun vestito. Anche le case, del resto, erano semplici, essenziali e costruite in legno». È nata nel 1928, Hetty Rogantini-De Beauclair. Un anno dopo la costruzione dell’albergo Monte Verità. E oggi, forse più disincantata verso gli ideali degli albori, accompagna ancora i visitatori sulle tracce di questo spaccato di storia. «Sono numerose le personalità di fama internazionale che visitarono la colonia: da Carl Gustav Jung a Hermann Hesse, e da Károly Kerényi (tra i fondatori degli studi moderni sulla mitologia greca, ndr) allo scrittore tedesco Erich Maria Remarque», precisa Hetty con orgoglio. E di nuovo, all’improvviso, fermo su quel prato hai la sensazione che loro stiano per venire ad accoglierti. THOMAS CARTA


ANARCHIA

Il crocevia ticinese ♦ Mostra Dal 22 marzo al 5 luglio, il Museo d’arte di Mendrisio riscopre i volti, le idee e le utopie anarchiche. E la loro relazione con il Ticino.

Paul Signac, Au temps d’harmonie, 1895-6, litografia cm 37.6x50.2, E. W. K., Berna

C

uore del progetto «Anarchia Crocevia Ticino» è la mostra che si terrà al Museo d’arte di Mendrisio, dal 22 marzo al 5 luglio, intitolata «Anarchia tra storia e arte. Da Bakunin al Monte Verità, da Courbet ai Dada». In un percorso articolato per temi e personalità di riferimento, ci si può immergere in un’epoca in cui si assiste alla nascita e alla diffusione delle idee anarchiche. Ciò in un’Europa attraversata da radicali trasformazioni sociali. La mostra si apre con una rievocazione dei fatti e dei personaggi che hanno legato in maniera così rilevante il movimento anarchico alle terre ticinesi. I volti dei padri dell’anarchismo, le loro voci, gli scritti, i progetti, le amicizie accompagnano il visitatore nel vivo di

un racconto incentrato su cambiamenti, conflitti, rivolte, ideali politici e sociali, utopie. Il contesto storico è lo spunto per una vasta panoramica sull’arte di fine Ottocento, influenzata da idee libertarioanarchiche. Artisti che hanno toccato nelle loro opere problematiche sociali: lo sviluppo di una nuova realtà urbana a confronto con l’antica tradizione rurale, le misere condizioni di vita e di lavoro della classe operaia, l’emarginazione e il vagabondaggio. Opere di Morbelli, Pellizza, Russolo, Nomellini, Courbet, Pissarro, Meunier, Steinlen, Vallotton, Signac, Seurat, Luce, Ensor, Richter, Arp, Man Ray e di molti altri – provenienti da importanti istituti museali europei – fanno da sfondo ai temi che hanno reso turbolento il periodo

tra la fine del 19esimo e l’inizio del 20esimo secolo, lasciando traccia profonda anche nel mondo dell’arte. In contemporanea una sezione specifica della mostra, «Disegno e dinamite. Le riviste illustrate tra satira e denuncia», si tiene al Palazzo delle Paure di Lecco, dal 1° marzo al 31 maggio. Esplora lo straordinario campo della denuncia e della satira sociale. Da Manet a Vallotton, da Kupka a Pissarro, da Steinlen a Grosz, le opere presenti raccontano la storia del movimento anarchico attraverso le pagine delle riviste satiriche e militanti che fra Otto e Novecento hanno dato voce alle accuse degli artisti più impegnati della loro epoca. ● Info: www.mendrisio.ch/museo www.viavai-cultura.net

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Foto: Sara Daepp, CS

Si dibatte, argomentando, nel rispetto degli «avversari».

FORMAZIONE

La gioventù dibatte ♦ Progetto educativo dedicato ai «nuovi» cittadini di un domani che è già dietro l’angolo. Affinché la democrazia non rimanga un concetto astratto.

L

a gioventù dibatte» è un progetto nazionale di educazione alla cittadinanza, che mira a plasmare il cittadino democratico, responsabile e attivo. Il progetto ha due dimensioni: formativa e competitiva. La prima, portando il dibattito all’interno delle aule scolastiche, punta a insegnare ai giovani come affrontare la complessità dei temi sociali, politici, economici, etici e d’attualità; come costruire un’opinione argomentandola in modo documentato; e come esprimere le proprie idee con un linguaggio fluido, nel rispetto degli altri. Per realizzare questi obiettivi, «La gioventù dibatte» forma i docenti in specifici

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corsi e mette a disposizione manuali per l’insegnante e per gli allievi. La seconda dimensione si realizza in un concorso cantonale annuale, che permette ai giovani delle scuole ticinesi di confrontarsi su temi diversi. Ogni due anni si svolge pure una finale nazionale a Berna. Ci si affronta su temi, preparati in classe e a casa, formulati con una domanda chiusa, così da dover optare fra un «sì» e un «no», come avviene nelle votazioni. I giovani non possono scegliere la tesi da difendere. Devono preparare sia le argomentazioni a favore sia quelle contrarie, per imparare a decentrarsi, a capire e rispettare le idee degli altri. Due giovani difendono la tesi

«pro» e due la tesi «contro», senza poter ricorrere agli appunti. Il dibattito, della durata di 24 minuti, è suddiviso in tre fasi: l’apertura (due minuti ognuno), il dibattito libero (dodici minuti complessivi) e la chiusura (un minuto a testa). Non vi è un moderatore: la gestione è dei giovani stessi. E non si può interrompere chi parla: bisogna infatti attendere il proprio turno per prendere la parola. Quattro i criteri di valutazione: la conoscenza della materia, l’abilità nell’espressione linguistica, la capacità di ascolto e di dialogo e la forza persuasiva. ● Info: www.lagioventudibatte.ch chino.sonzogni@lagioventudibatte.ch


Un caso reale

Foto: Sara Daepp, CS

♦ Il tema Si dovrebbe abbassare a sedici anni l’età per la patente di guida dell’automobile in Svizzera?

Democrazia applicata: Zoe e Thierry alla «finalissima» di Berna nel 2013.

Come si affronta un dibattito? La risposta non è scontata. Per dimostrare l’importante preparazione che sta alla base della discussione, di seguito proponiamo un lavoro svolto da quattro allievi, che all’epoca frequentavano la quarta media a Lodrino: Anaïs, Thierry, Viola e Zoe. Il tema, ovvero l’eventuale abbassamento a sedici anni dell’età per ottenere la licenza di condurre, è peraltro stato affrontato da alcuni di loro alla finale nazionale di Berna, nel marzo del 2013.

PRO

CONTRO

Zoe: «I giovani a sedici anni chiedono maggiore indipendenza dalla famiglia, più autonomia dai genitori, anche nella mobilità sociale. La possibilità di ottenere la patente di guida a sedici anni è un passo in questa direzione».

Viola: «Vogliamo dare la patente anche ai sedicenni? Scherziamo? Inquinamento e traffico aumenterebbero a dismisura. Invece di abbassare l’età per la guida dell’auto si dovrebbero aumentare i mezzi pubblici, che sono più sicuri, e diminuirne i prezzi per renderli più attrattivi».

Thierry: «I mezzi di trasporto pubblici non hanno sempre orari comodi, soprattutto nei comuni periferici e quindi comportano delle perdite di tempo. Tempo che i giovani potrebbero impiegare meglio e in modo più utile studiando o praticando delle attività sportive e culturali».

Anaïs: «In uno studio effettuato a livello nazionale sono stati individuati i fattori principali degli incidenti automobilistici: inesperienza, disattenzione, immaturità e basso senso del pericolo. Tutti elementi che caratterizzano un sedicenne, che non ha ancora la responsabilità e la maturità sufficienti per prendersi sulle spalle il peso della sua vita e di quella degli altri».

Zoe: «Si parla spesso della necessità di responsabilizzare i giovani. Non lo si fa di certo tramite la costante dipendenza dai genitori. La patente di guida, che – va precisato – non è data a tutti i sedicenni automaticamente, ma richiede il superamento di un test d’idoneità, di un esame teorico e pratico, è un’ottima opportunità per responsabilizzare un giovane e verificarne l’effettiva maturità».

Viola: «Le più recenti statistiche indicano proprio nei neopatentati i responsabili del 30% degli incidenti e dare in mano le potenti vetture di oggi a ragazzini poco più che adolescenti, che potrebbero prendere la guida come un gioco, dilettandosi con l’alta velocità e sfidando i pericoli sulla strada, è un folle controsenso».

Thierry: «A chi teme nuove spese per le famiglie, un aumento delle automobili in circolazione e dell’inquinamento, replico che non è necessario comperare l’auto al giovane sedicenne, perché può benissimo utilizzare quella dei genitori. Si tratta semplicemente di pianificare meglio in famiglia gli spostamenti sull’arco della giornata».

Anaïs: «L’auto si deve acquistare quando si possiede un’indipendenza finanziaria dalla famiglia. Per mantenere un’auto occorrono almeno 800 franchi al mese per pagare targhe, imposte di circolazione, assicurazione, carburante, servizi di controllo, cambio pneumatici. Un ragazzo di sedici anni non dispone di questi mezzi, dipende finanziariamente dai genitori».

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TORNA IN SCENA LA COMPAGNIA TICINESE

Sugo d’inchiostro

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resentare spettacoli teatralmusicali nelle scuole, come pure a persone ed enti che hanno a che fare con l’infanzia. Dai gruppi di genitori ai centri giovanili, fino agli enti per la promozione della salute. È questa la missione della compagnia «Sugo d’inchiostro», formazione ticinese il cui ultimo lavoro è la pièce intitolata «La scelta». Con Marco Mottai e Francesco Mariotta, lo spettacolo-concerto vede in scena due adolescenti nella loro sala prove di musica, sullo sfondo di un quartiere palermitano soffocato dalle

logiche del branco, dal bullismo e dall’emulazione di modelli apparentemente irresistibili. Attraverso i loro incontri, la musica e il racconto di sé stessi ormai divenuti anziani scopriamo la vicenda: dolorosa, esaltante e irta di scelte difficili, quelle che ognuno è chiamato a fare ogni giorno per crescere, definirsi, affermarsi lungo la strada. Le musiche, composte dagli attori-­ musicisti, rispecchiano le fasi della vita dei protagonisti, dalla ribellione simil-grunge e hip-hop alla chanson nostalgica di chi guarda con affetto al

Ragazzi e teatro ♦♦Intervista all’attore e musicista Francesco Mariotta, che salirà sul palco con il collega Marco Mottai. Le ragioni del loro successo? Eccole.

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proprio passato, raccontando dell’adorazione di Antonio per il fratello bullo o della propensione per l’alcool dell’amico Simone. La pièce ha debuttato a Bellinzona nel 2014 nell’ambito del Festival di letteratura per ragazzi «Storie Controvento». Viene attualmente proposto nelle scuole medie, medie superiori e ai gruppi genitori. Sabato 7 febbraio alle 20.30 e domenica 8 febbraio alle 19, il pubblico avrà l’occasione di vederla al Teatro Paravento di Locarno. Un’occasione da… scegliere al volo! l ⊲ Info: www.sugodinchiostro.ch

Ragazzi e teatro, un rapporto non sempre automatico. Come facilitarlo?

In effetti, all’inizio una parte dei giovani appare scettica. Ma poi, per fortuna, si sblocca. Il vantaggio è dato dal fatto che siamo noi ad andare nelle scuole: trascinare i giovani a teatro sarebbe più complesso. Il «trucco» da te-

nere sempre presente sta nell’adattarsi al loro modo di comunicare. Se ci si riesce, la strada è spianata.

Cosa significa, in concreto?

Se i ragazzi percepiscono la proposta teatrale come un qualcosa di antico, di «lontano», il loro coinvolgimento si rivela un puro miraggio.

Foto: Massimo Pedrazzini

♦♦Spettacolo di musica e teatro, sabato 7 e domenica 8 febbraio, al Teatro Paravento di Locarno. Tema: le problematiche giovanili.


Foto: Massimo Pedrazzini

Musica e oggetti quotidiani per coinvolgere i giovani.

Noi proviamo perciò a farli riconoscere nei nostri personaggi, per esempio attraverso un linguaggio moderno e, talvolta, un po’ irriverente. I materiali di scena sono inoltre semplici e d’uso comune. Ma, al contempo, evocativi. Per provare emozioni non servono scelte auliche.

concerto. I brani e le melodie non costituiscono un accompagnamento superfluo. Al contrario, appaiono fondamentali per comprendere Io, come pure Marco Mottai, lo sviluppo della storia racsiamo polistrumentisti. Ab- contata. biamo perciò preparato delle canzoni ad hoc per que- A chi si rivolge la pièce sta esibizione che si situa a «La scelta»? metà strada fra il teatro e il Questa pièce è adatta a un

L’aspetto musicale, soprattutto per gli adolescenti, ha un ruolo chiave. Come vi siete mossi su questo fronte?

pubblico che va dal secondo ciclo delle scuole medie fino ai licei e alle scuole professionali e di commercio. Il nostro è un settore di nicchia, dove temi profondi (come il bullismo e la mafia) e aspetti ludici vanno a braccetto. Per chi sale sul palco, si tratta quindi di una sfida. THOMAS CARTA

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Il Teatro Pan di Lugano in «Una bellissima catastrofe».

Dietro il sipario

BELLISSIME CATASTROFI E MOLTI SOUVENIR ♦ Teatro Il 21 gennaio e l’11 marzo, ad Ambrì, due nuovi spettacoli della rassegna per bambini Coccinellarcobaleno.

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M

Info: 091 867 13 79, 091 869 15 44

Moira Dellatorre ammalierà i bimbi con le sue fiabe.

Dedicato al piccolo pubblico ♦ Teatro L’8 febbraio e il 1° marzo, il Gruppo Teatrino di Olivone presenta all’Osteria Centrale due spettacoli domenicali. Saranno due, quest’inverno, gli spettacoli proposti dal Gruppo Teatrino di Olivone, presso l’Osteria Centrale, ai bimbi con più di tre anni. Domenica 8 febbraio, alle 17, Maurizio Scarpa metterà in scena il suo «Maurizio e la pallina rossa». «Non sento, non importa, ci si può capire bene anche senza le parole»: mimo, clown e artista sordo, Maurizio assicura che lascerà tutti a bocca aperta. Al pubblico si presenta con un abbigliamento colorato, il suo naso è una pallina rossa, è truccato da clown e porta con sé una valigia piena di sorprese, per delle performance divertenti e strampalate. Nato a Taranto e residente a Genestrerio, Maurizio Scarpa ha girato mezzo mondo per partecipare a festival di teatro, trasmissioni televisive e rassegne con artisti di strada. Ho inoltre preso parte a tournée in ospedali, case di riposo e carceri minorili. Domenica 1° marzo, alle 17, Moira Dellatorre presenterà invece «Fiabe dal mondo»: un piccolo-grande viaggio intorno al mondo, a cavallo di fiabe e leggende. Canti, musiche, idiomi sconosciuti, realtà mista a magia, usanze e tradizioni, animali strani, pietanze deliziose… Questo e altro uscirà dal mappamondo gigante che farà da sfondo allo spettacolo. Dalla Cina al Perù il passo è breve, passando anche per la Polonia o l’India, e poi chissà dove ancora... Lo si scoprirà durante il cammino. Nel frattempo preparate le valigie, si parte! Classe 1979, Moira Dellatorre è nata e vive in Valle Maggia. Dopo avere frequentato diversi corsi legati al teatro, ha iniziato a mescolare gli stili appresi. In particolare, ama far vivere i personaggi di una storia, cambiare voce, abito, cantare e suonare. La scenografia è minima: pochi oggetti sfruttati il più possibile. La diverte inoltre il lavoro sull’oggetto, ossia il dare un’anima a tutto ciò che non ce l’ha. Foto: mad

ercoledì 21 gennaio, alle 16.30, presso l’aula magna del centro scolastico di Ambrì, riprende dopo le festività la rassegna teatrale per bambini «Coccinellarcobaleno». Per l’occasione, il Teatro Pan di Lugano presenterà lo spettacolo «Una bellissima catastrofe». Una nuova giornata sta per iniziare e il libro delle storie è pronto, come sempre. Le pagine si aprono come ante di un armadio e i personaggi prendono vita, uno dopo l’altro. Ma ecco che accade qualcosa di misterioso: il libro, all’improvviso, smette di funzionare e le storie si mescolano tra di loro. E così, il Lupo e la Principessa si trovano per caso nella stessa pagina: sarà un incontro davvero inaspettato. Lo stesso libro si trasforma e per magia diventa una torre del castello, un bosco incantato, una porta aperta sul mondo delle favole, su quel dietro della pagina che abbiamo paura di scoprire. «Una bellissima catastrofe» nasce dal desiderio di confrontarci con il tema del destino. Quest’ultimo è già scritto o possiamo dire la nostra? I personaggi delle storie sembrano incastrati tra le pagine, incapaci di prendere decisioni, obbligati a eseguire quel che dicono le parole, senza alcuna via di scampo. Si muovono nella storia come pedine di un grande gioco dell’oca e chi li governa pare avere in mano il loro destino... Ma se non fosse così? Se a un certo punto qualcuno decidesse di ribellarsi al «C’era una volta» e al «E vissero felici e contenti»? Con un po’ di coraggio è possibile scrivere un’altra storia, con nuove parole: ora la pagina bianca non fa più paura e si offre ai nostri occhi come un mare di carta pulita. E se all’inizio tutto questo può sembrare una catastrofe, in seguito la catastrofe risulterà… bellissima. Mercoledì 11 marzo, alle 16.30, sarà poi la volta di «Souvenirs», spettacolo-varietà di e con Aline Del Torre e Martin Hommel, proposto dalla Compagnia Pas de Deux. Mam’elle Lily invita a rivivere alcuni particolari momenti della sua vita, i suoi incontri e i suoi grandi amori. E, con l’aiuto del suo fedele e talentuoso Alphonse, porterà il pubblico in un mondo dove i ricordi hanno la forma di una pallina da giocoliere, di una melodia lontana, di un corda magica o di un salto mortale. Uno spettacolo per diversi e meravigliarsi. ●

Info: teatrino.blenio@gmail.com www.pallinarossa.com, www.tiraccontounastoria.ch

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Il chitarrista francese Biréli Lagrène ha origini zigane.

Si tornerà nella sede d’origine: il Cinema Teatro di Chiasso.

MUSICA E CULTURA

A braccetto IL PROGRAMMA MUSICALE Protagonisti di qualità Diversi i prestigiosi nomi selezionati, per l’edizione 2015, dal comitato organizzatore e dagli esperti della Rete Due RSI. Giovedì 5 febbraio R Randy Waston R Shayna Steele Venerdì 6 febbraio Craig Taborn Quartet Maria Joao Kiku

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Sabato 7 febbraio Nolan Quinn Biréli Lagrène Quartet The Apples

Foto: mad

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Info: www.chiassocultura.ch

♦ Musica Per il 18° anniversario della rassegna jazzistica, dal 5 al 7 febbraio Chiasso si trasformerà in un’insubrica Cinquantaduesima Strada.

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a ormai raggiunto la maggiore età, il Festival di cultura e musica jazz di Chiasso. In calendario dal 5 al 7 febbraio (con un’anteprima il 31 gennaio al Teatro Sociale di Como), l’edizione 2015 coinciderà infatti con i festeggiamenti per 18esimo anno d’attività. Accompagnato, nel tempo, da giganti del jazz come Archie Shep, Anthony Braxton, Gato Barbieri, Johsua Reedman, Stefano Bollani e tanti altri, il giovane festival di una piccola città di confine è dunque cresciuto in fretta. Per sottolineare l’anniversario, è previsto un rinnovamento sia della programmazione sia della forma. Ma, soprattutto, si tornerà nella sede d’origine e cioè al Cinema Teatro, che diverrà ba-

ricentro della musica afroamericana in un’ipotetica e insubrica Cinquantaduesima Strada. Contagiando pure le sue trasversali che, sebbene dedicate a Verdi e al Sommo Poeta, nei tre giorni del festival risuoneranno come in una sorta di «swing street», tra variazioni sincopate, riff e ritmiche arrembanti. Per questa nuova edizione è inoltre previsto uno speciale allestimento di tutto il teatro: dalla sala grande al foyer, fino al grande terrazzo esterno. In platea, una volta asportate le poltrone, sarà allestito un accogliente e dinamico spazio d’ascolto. Il foyer sarà riservato a sala bar-ristorante, mentre il terrazzo esterno, collegato con la balconata, sarà predisposto come un elegante lounge bar. ●

Impressum Editore: Coop Società Cooperativa, 4002 Basilea; Jörg Ledermann, Patrick Wehrli Redazione: Daniele Pini (caporedattore), Thomas Carta (curatore dell’inserto) Produzione: Saverio Verrascina Layout: Martin Lobsiger (respons.), Meret Küng Stampa e distribuzione: Centro Stampa Ticino SA, Muzzano Tiratura: 131.500 copie Il programma può essere soggetto a modifiche Coop cultura è raggiungibile presso: Coop, Regione Ostschweiz-Ticino, Via Industria, 6532 Castione, Tel. 091 822 35 35, www.coop.ch/coopcultura Coordinamento: Samantha Dresti, samantha.dresti@coop.ch Commissione Coop cultura: Monica Piffaretti (presidente), Ivo Dietsche, Marco Lucchini, Beatrice Lundmark, Orazio Martinetti, Timoteo Morresi, Rocco Notarangelo.


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