Supplemento al Corriere della Piana N°43 anno 2016 - “Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - 70% Aut: ATSUD/CZ/518 val. dal 13/10/15”
Europei, sogno az zurro
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Piazza 1° Maggio - PALMI (RC)
Editoriale
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Amare riflessioni, sulla vita, la morte, il successo e la sconfitta
Ciao Chicco
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ita e morte, mai come in questo mese - lasso di tempo assai breve che separa l’arrivo in edicola di ogni numero del CdP e dello Sport magazine - ha inciso così duramente e così tragicamente, facendoci riflettere sul senso della vita e sulla vita immolata in nome dello sport. Non è di Cassius Clay - Muhammad Ali’, passato a miglior vita, che vogliamo parlare. Dopo il successo l’uomo aveva conosciuto la senescenza e la malattia. Aveva sofferto, ma il suo sogno di vittoria sportiva e poi di uomo coraggioso testimone di una battaglia civile - in quella America codina, che ancor oggi evoca razzismi e distinzioni di ceto Corriere della Piana e di classe e rigurgiti di un mai dissolto spiSport Magazine rito da Ku Klux Klan, gli avevano consentiSupplemento al to di tracciare un solCorriere della Piana N° 43 del 28 Giugno 2016 co luminoso sul quale difficilmente il tempo e la caligini dell’oblio Direttore Responsabile potranno incidere. La Luigi Mamone morte di un ragazzo, appena quattordicenne, Testi in una tragica solitaria Francesco Falleti sessione di allenamenFrancesco Lacquaniti to con la “sua” moto. Il Gianni Romano destriero d’acciaio dei Emanuele Di Matteo suoi giovani e ancora Mimmo Redi acerbi sogni che s’imGaetano Mamone punta e lo disarciona. Una caduta pesante, Foto tragica, irreversibile. I Saverio Albanese soccorsi. Una lunga lotPasquale Pitti ta nella quale a vegliare il suo sonno con papà, Free’s Tanaka Press mamma, i familiari e tantissimi amici s’era Grafica e impaginazione Umberto Sirò
di Luigi Mamone
unito - per una volta sinceramente partecipe - un popolo: quello del Web, che con loro ha vegliato, pregato, sperato, invocato, sofferto. Alla fine, nonostante la forte fibra del ragazzo, la morte è sopraggiunta. Un dolore straziante. che ha colpito tutti. Soprattutto chi come chi scrive - e che, oltre che cronista, è anche dirigente di quella FMI che coordina lo sport del motociclismo in Italia, lo aveva visto muovere i primi passi, fin dalla prima gara in una pista di terra rossa e sabbiosa, a Petrizzi, nel catanzarese quando aveva 8 anni, vedendolo poi crescere e maturare gara dopo gara. Davanti a un fatto come questo vanno in frantumi le certezze e ci domandiamo se sia giusto inseguire il sogno effimero di una vittoria su una polverosa pista di terra in un paese - quale che sia - di questa tragica Macondo che è la vita. Ma il fascino della velocità, l’ebbrezza della sfida, il mito del centauro e quello del cavaliere - che su noi per primi ebbero un peso importante nel diventare appassionati, praticanti e cronisti di motorismo, prenderanno il sopravvento. Altri ragazzi saliranno in moto. Protesi ad inseguire il sogno effimero della vittoria. Alcuni come Cairoli, lo raggiungeranno. Altri cadranno lungo la via. Lo sport è anche questo. Haimè. Ai genitori di Chicco Maida, i sensi dell’affetto sincero e della nostra partecipazione ad un dolore che è anche nostro.
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di Francesco Falleti
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Italia Facci sognare Coraggiosa, operaia e umile
uro 2016 verrà ricordato, probabilmente, come il torneo dei colori e delle sorprese. Cose, queste due, che spesso e volentieri sono andate di pari passo. Basti pensare al tormentone “Grigg’s on fire” cantato dai festanti e coloratissimi nordirlandesi, che sino ad ora gli Europei li avevano visti al massimo davanti agli schermi di un pub. Stesso dicasi per albanesi, gallesi e islandesi, con questi ultimi che hanno fatto crollare il numero di abitanti sulla propria isola nel corso della manifestazione: addirittura il 10% ha lasciato gli esplosivi geyser per la forse meno spettacolare ma comunque emozionante Senna. Molte delle squadre sopra citate hanno avuto modo di sognare in grande, probabilmente a causa di un tabellone
quantomeno discutibile e di una formula da più parti ritenute imbarazzante, ovvero quella voluta dall’ex presidente della Uefa Platini. Si è passati infatti dalle 16 squadre dell’ultimo Europeo (con 4 squadre per girone ed eliminazione diretta a partire dai quarti di finale) alle 24 squadre attuali divise in sei gironi dai quali sono venute fuori le 16 formazioni che si sono poi incontrate dagli ottavi in poi. Spazio per tutti dunque, e in più di un caso è stato lo spettacolo a pagarne le conseguenze, con gare tutt’altro che entusiasmanti. Ciliegina sulla torta il tabellone, con le big tutte da un lato e le outsider dall’altro grazie a degli accoppiamenti cervellotici. Se da un lato dunque vi è stato grande entusiasmo da parte delle new entry, dall’altro la formula non è andata molto a genio alle big. Chi
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di sicuro sarà felice di questo Europeo è il compianto Renato Cesarini, ripetutamente nominato nel corso della prima fase dove un terzo dei gol è stato siglato proprio nei suoi minuti preferiti, quelli finali. Ne sa qualcosa l’Italia che nelle prime tre gare ha segnato due volte (con Belgio e Svezia) e subito un gol (nella sconfitta con la Repubblica d’Irlanda) nel rush finale. Non è invece filato tutto liscio riguardo al discorso della sicurezza. Ci si è concentrati troppo sul pericolo terrorismo, sottovalutando invece i pericoli arrivati poi da alcune tifoserie esagitate. I temibili hooligans inglesi, a distanza di molto tempo, sono tornati, seminando panico e terrore specie nel corso della gara con i non meno esagitati tifosi russi. E con i mondiali del 2018 che verranno ospitati proprio dalla nazione cara a Putin c’è da riflettere. Non da meno sono stati alcuni tifosi croati che hanno dato sfogo alla loro imbecillità nel finale della gara contro la Repubblica Ceca. Se da un lato dunque abbiamo avuto tifoserie che hanno inteso l’Europeo come una festa (cosa che abbiamo citato sopra riferendoci ai nordirlandesi e non solo) dall’altro nel 2016 ancora si verificano
episodi di violenza in una competizioni che dovrebbe essere da esempio considerando che spesso i tifosi assistono alla gara mischiati e senza le consuete divisioni. Ci sono due anni in vista della prossima manifestazione: si riuscirà a fare quel salto di qualità che permetta a tutti di gustare uno spettacolo e non di vivere una guerriglia senza senso?
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I tifosi neroverdi a Marsala (foto di Saverio Albanese)
di Francesco Lacquaniti
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La favola infinita della Palmese nel campionato di Serie D 2015-16
ravamo nel settembre 2015 quando ripartì l’avventura della Palmese del presidente Carbone in SERIE D, riconquistata grazie alla trionfale cavalcata dei record, nel campionato di ECCELLENZA Calabria 2014-15, targata Rosario Salerno, che ritornò, così, in un campionato nazionale a distanza di ventisette anni e, dopo la soppressione della SERIE C2, in un campionato di quarto livello dopo quarant’anni. Per i colori neroverdi la fase iniziale del torneo fu entusiasmante infatti, l’ottava giornata (dopo il pareggio nell’esordio a Roccella, le vittorie con la Leonfortese 2-0, la Vigor Lamezia 6-2, il Rende 1-2 e il Marsala 1-0, con in mezzo solo le due sconfitte contro le corazzate Cavese e Siracusa), superando la Vibonese di Di Maria 1-0, grazie al settimo sigillo di Piemontese, con un colpo di testa, in mischia, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la Palmese, che aveva già assaporato la gioia della vetta per ben tre volte, si issò, come d’incanto, nuovamente in testa alla classifica, con 16 punti, a braccetto con la Cavese, sorprendentemente, sconfitta dal Due Torri.
Nelle seguenti partite (dove colse una sola vittoria con la Gelbison 1-2, cinque pareggi, contro il Gragnano, lo Scordia, il Noto, il Due Torri e la Sarnese, perdendo con la Frattese, l’Agropoli, il Reggio Calabria e l’Aversa Normanna), la Palmese ebbe un netto calo e, al termine del girone d’andata, con 24 punti, si posizionò a metà classifica a pari merito con il Gragnano. Dopo il Santo Natale iniziò il girone di ritorno e i risultati, complici anche gli infortuni dei gioielli Corsale e Piemontese e del neoacquisto Viscido, continuarono a essere tutt’altro che esaltanti pertanto (dopo aver battuto solo il Rende 1-0, pareggiato contro la Leonfortese, il Marsala e la cenerentola Scordia, dell’eterno Mascara, perdendo contro il Roccella, la Cavese, la Vigor Lamezia, il Siracusa, la Vibonese, la Frattese e il Gragnano), giunta la quattordicesima sconfitta, in quel di Agropoli contro i delfini di Santosuosso, che fece ulteriormente sprofondare la Palmese in zona play out, Salerno fu esonerato, venendo sostituito da Dal Torrione, quando mancavano sei giornate alla fine del campionato. Arrivò la Santa Pasqua e, dopo la pausa, che servì alla Pal-
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La coreografia della tifoseria neroverde all’ingresso in campo di Palmese e Vibonese (foto di Saverio Albanese)
mese per recuperare la migliore condizione psicofisica, sotto gli occhi vigli di Dal Torrione e del preparatore atletico Gullo, il campionato riprese domenica 3 aprile 2016. Per Palmi fu una giornata storica, infatti (dopo quasi un anno di chiusura per i necessari lavori di ammodernamento ad opera della EDILTECNICA COSTRUZIONI DI SCARPINO A. & C. S.A.S. di Lamezia Terme, con la Palmese costretta a giocare le partite casalinghe al San Giorgio risistemato, in tempi record, dalla ditta APPALTI & COSTRUZIONI DI SAFFIOTI V. di Palmi), il Leggendario campo sportivo Giuseppe Lopresti riaprì, finalmente, i battenti. Quel pomeriggio, però, davanti a oltre duemila spettatori, cinquecento dei quali reggini, in un’atmosfera magnifica, la sorte, come successe all’andata, non arrise, affatto alla compagine neroverde, infatti, quando mancavano poco più di sessanta secondi al termine dell’aspra contesa con il Reggio Calabria, arrivò, come un fulmine a ciel sereno, il gol, del giovanissimo De Marco, che ne avrebbe sancito l’incredibile sconfitta. Giunse, quindi, la trasferta di Noto, la “capitale del Barocco”, dove arrivò un buon punto con Saturno, bravo a riacciuffare il pareggio, dopo il vantaggio dei netini con un calcio di rigore di Mosciaro. La vera nota lieta si ebbe,
però, con il rientro di Piemontese dopo il lungo infortunio patito. Il 17 aprile la Palmese ritrovò il gusto della vittoria, al Giuseppe Lopresti, con la Gelbison, che venne superata 2-1. Si era giunti a poco più di dieci minuti dalla fine, sul punteggio di 1-1 per le reti di Saturno e Manzillo, ed ecco scoccare il momento decisivo quando l’arbitro Angelucci di Foligno fischiò un calcio di punizione a favore dei neroverdi ben oltre l’area di rigore. Il pallone, sistemato con perizia dallo specialista Corsale, ormai pienamente recuperato dall’infortunio, venne, dallo stesso, calciato con un sinistro perfetto a disegnarne una magnifica parabola che, nonostante il volo disperato dell’estremo guardiano rossoblù D’Agostino, finì la sua corsa in fondo al sacco nel tripudio generale. Il primo maggio, sette giorni dopo lo 0-0 nella piccola Gliaca di Piraino contro il solido Due Torri di Venuto, in lotta per i play off, arrivò al Giuseppe Lopresti l’Aversa Normanna, che coltivava ancora qualche, flebile, speranza di accedere ai play off, mentre la Palmese aveva l’assoluta necessità della vittoria per cercare di centrare una clamorosa salvezza diretta senza passare dal play out. La partita, che si giocò in una giornata piovosa, si presentò fin da subito coriacea con i granata che si impegnarono allo spasi-
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Il sorteggio del campo prima della partita Palmese Cavese (foto di Saverio Albanese)
mo tanto che, sul finire della prima frazione di gioco, si portarono, addirittura, in vantaggio con Esposito lesto a squarciare la poco attenta difesa neroverde per poi trafiggere Barillà in uscita. Riprese, intanto, il secondo tempo e, dopo appena due minuti, lo specialista Corsale calciò una punizione perfetta che si insaccò nell’angolino basso, tra palo e portiere, per l’1-1. Sembrava la svolta ma, quando già si pregustava l’insperata rimonta, solo sfiorata da Piemontese al termine di un’azione tambureggiante, ecco l’inatteso 1-2 degli ospiti con Nappo abile nello sfruttare una disattenzione di Barillà sorpreso leggermente fuori dai pali. Si giunse così a pochi minuti dalla fine quando, con gli ospiti ridotti in dieci per l’espulsione di Djallo, il Giuseppe Lopresti volle regalarci un finale da tregenda. La nebbia iniziò a scendere dal monte Sant’Elia, la pioggia, dapprima leggera, divenne all’improvviso incessante e calò quasi il buio tanto da dover essere costretti ad accendere i riflettori. I granata, forse frastornati, persero la bussola mentre i neroverdi, dal canto loro, ebbero un’impennata d’orgoglio che si concretizzò, a tre minuti dal novantesimo, quando l’arbitro Perenzoni di Rovereto decretò un calcio di punizione a favore della Palmese. Sul pallone si piazzò Corsale il cui tiro venne respinto con i pugni da Granata ma giunse a Fabio che lo spizzicò per Piemontese il quale, da due passi, lo
infilò nella rete, ormai sguarnita, per il meritato 2-2, interrompendo così, con il nono centro stagionale, un digiuno di quasi sei mesi. Mancavano ormai pochi minuti alla fine d’una partita d’altri tempi e non c’era più nulla da perdere per i neroverdi ma, nonostante i ripetuti e disperati assalti, in un clima reso ancor più incandescente tanto sugli spalti quanto sul terreno di gioco, che li portò a sfiorare il vantaggio ancora con Corsale, la cui ennesima punizione fece solo la barba al palo, alla sinistra di un immobile Granata, i normanni resistettero stoicamente e la partita finì così in parità spalancando, ufficialmente, lo spettro del play out per l’undici di Dal Torrione. Dopo l’ultima gara di campionato, persa a Sarno 2-1, che relegò la Palmese, con 36 punti, al sedicesimo posto in classifica, non rimase altro che disputare il play out, il 22 maggio, contro il Marsala, fuori casa e con l’obbligo, assoluto, della vittoria. Serviva, quindi, un’impresa… ma le favole, lo sappiamo, hanno sempre un lieto fine ed eccone… l’alato, vibrante epinicio… Esattamente quattordici giorni dopo la fine del campionato arrivò, finalmente, il giorno tanto atteso quando, allo stadio Municipale Antonino Lombardo Angotta di Marsala, davanti a una cornice di pubblico di circa tremila spettatori, andò in scena, l’ultimo atto della stagione, la sfida, senza appello, tra Marsala e Palmese, con i neroverdi che sce-
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I festeggiamenti dopo la storica impresa con il Marsala (foto di Saverio Albanese)
sero in campo nella seguente formazione: Barillà, Andiloro, Cassaro, Cordiano, Taverniti, Misale, Novello, Viscido, Piemontese, Corsale, Mangiarotti. La partita con i lilibetani (con i quali i neroverdi furono protagonisti, in passato, di tante sfide, tra cui una clamorosa vittoria, 1-0, sul campo neutro Cibali di Catania, al cospetto del grande arbitro Concetto Lo Bello di Siracusa), si presentò, fin da subito, più ardua del previsto quando, dopo circa dieci minuti, il capitano degli azzurri Riccobono, con un calcio di punizione, da posizione estremamente defilata, che sorprese Barillà, portò in vantaggio l’undici di Pergolizzi. Subita la rete dello svantaggio i neroverdi cercarono di arginare la foga iniziale degli avversari, rendendosi a loro volta insidiosi, finché, su una fortuita deviazione di Maltese su cross di Andiloro, riequilibrarono le sorti dell’incontro. Nella seconda frazione di gioco, nonostante una Palmese frizzante al cospetto di un Marsala ormai in netto calo fisico, il risultato rimase immutato e si dovette procedere alla disputa dei tempi supplementari. L’appendice finale segnò, però, il crollo dei lilibetani che, ormai stremati, vennero, definitivamente, affondati
dalle due zampate vincenti di Corsale su punizione e Mangiarotti in contropiede che mandarono in delirio i circa duecento impareggiabili tifosi neroverdi (presenti assieme ai gruppi organizzati Boys 78, Gruppo Totalitario Palmese 93 e Passione Neroverde con al loro fianco gli amici paolani), assiepati sulle gradinate e nello sconforto i sostenitori di casa che, delusi, cominciarono ad abbandonare lo stadio. Ormai era fatta e, al termine di centoventi lunghissimi ed estenuanti minuti, nonostante qualche discutibile decisione arbitrale, una Palmese a dir poco eroica (che nel corso del campionato, dopo aver toccato la vetta della classifica, perse via via terreno fino a sprofondare nelle “Forche Caudine” del play out), plasmata da Rosario Salerno e modellata, nel finale di stagione, da Mario Dal Torrione, centrava un’insperata ma, meritatissima salvezza, nella terra dell’antica città punica di Lilibeo, i cui festeggiamenti, iniziati al triplice fischio finale dell’arbitro Cudini di Fermo, ne videro il loro culmine nel cuore della notte, a Palmi, all’arrivo del pullman con la squadra, attesa da numerosi e festanti tifosi neroverdi, come in una favola da... mille e una notte…!
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di Gianni Romano
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Real Gioia, ricordando l’ultimo campionato
Per ripartire tra le grandi…
elebrando il ventesimo anno di vita tra le squadre dilettanti, lo staff del Real ed il suo Presidente, Enzo Ritrovato, preparano il campionato di prima categoria 2015/16. La campagna acquisti inizia a luglio, numerosi sono stati i colpi che il mister Ficarra, ha voluto tra i propri atleti, per disputare il torneo che quest’anno annovera tra i propri partecipanti, squadroni del calibro di Nuova Gioiese, Bianco, Pro Pellaro, San Giorgio. Questi teams hanno tra i loro tesserati validissimi giocatori che nel corso degli anni hanno vinto i campionati delle varie categorie, eccelIl Presidente Enzo Ritrovato
lenza, promozione, 1^ categoria. Il mister della squadra rosso-blu non poteva e non voleva competere con un organico di diverso livello. Allo stadio di contrada Lacchi, sponda Real, arrivano nomi grossi: Bello, Cantone, Max Romano, i fratelli Mammola, Stillitano, Patamia, Chimera, che insieme ad altri giocatori già in organico come il bomber Germanò, da 9 anni consecutivamente in doppia cifra, il portierone F. Stillitano, e via discorrendo, colmano il gap con il livello delle altre grandi. Dal 24 agosto sotto un sole cocente incomincia la lunga preparazione atletica precampionato che porta ad incominciare il lungo cammino Il Bomber Cesare Germanò
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proprio col botto il 20 settembre. Alla prima giornata di campionato, subito il derby cittadino, Real-Nuova Gioiese. Il Real comincia a rilento vincendo la prima partita solo alla quinta di campionato sul campo del San Gaetano Catanoso. Da lì in poi la squadra di Ritrovato mette a segno delle vittorie importanti e punti pesanti in campi come Pellaro, Hierax, Antonimina, che la portano a non mollare il gruppo di testa. Nel girone di ritorno sulla scia del pareggio contro la capolista Nuova Gioiese, il Real non si ferma più, complice una difesa di ferro, perde una sola partita su dodici, quella casalinga col San Giorgio, dopo essere passati avanti sul doppio vantaggio per poi soccombere 2-3 con un rigore più che dubbio al 93esimo minuto. Nella giornata di sabato l’ultima vittoria sul campo dell’U.S.D. Mammola che consolida il 5° posto a tre giornate dal termine. L’obiettivo play off prende sempre più forma e quel sogno di disputare gli spareggi per la promozione sembra divenire realtà. Lo è! I play off sono stati disputati. Nella gara contro il Pro Pellaro, disputata a Vocale (RC), i ragazzi di Gioia non si sono risparmiati, ma purtroppo, alla fine, hanno prevalso gli avversari. Da notare che la gara è terminata in parità (1-1) nei 90’. Solo ai supplementari i reggini si sono imposti per 3-1. La consapevolezza di essere stati ad un
passo dal grande salto è una conferma dalla quale ripartire tra qualche mese. Aver sfiorato l’impresa non basta, adesso per i gioiesi è ora di ripartire facendo tesoro del campionato appena disputato. Abbiamo chiesto al presidente Ritrovato un’impressione sull’andamento della squadra fino ad ora. Lo stesso afferma: «il segreto di questa squadra è il gruppo, quando tutti remano dalla stessa parte, facendo sacrifici, si ottengono le soddisfazioni. Abbiamo accolto i ragazzi nuovi facendoli sentire a casa propria mettendogli a disposizione il nostro tempo e la nostra voglia, questi, sull’esempio dei gioiesi stessi che sudano la maglia e danno l’anima hanno contribuito a farci arrivare a questo punto. È doveroso ringraziare non solo chi calca il campo ed il mister Ficarra, ma soprattutto chi con me dal giorno dopo in cui finisce la stagione, si siede a tavolino per programmare quella successiva, dal vice presidente Rugolo a tutti gli altri dirigenti: i due F.lli Abate, A. Germanò e la new entry Nicola Pulimeni, che da quest’anno fa parte della nostra famiglia. Infatti, proprio il clima “familiare” è il fulcro della nostra società! Uno dei pregi più grandi è quello di giocare ogni partita con 4/5 fuori quota, di questo si deve dare merito al mister. Il valore di questi giovani è testimoniato dalla vittoria del girone “juniores” vinto al primo anno di vita».
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di Francesco Di Masi
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TONNO CALLIPO Vibo Valentia, in massima serie
Wild-Card o ripescaggio ?
on poche polemiche e chiacchiere da bar, sono circolate sui social, dopo la sconfitta patita dai giallorossi nei playoff contro il Sora, che hanno messo in discussione la credibile lealtà del club della Tonno Callipo Vibo Valentia. Il Presidente, nella persona di Pippo Callipo, intende smentire, categoricamente, con i fatti e non a parole, questo venticello levatosi da più parti. Infatti, a dimostrazione dei fatti, il re del Tonno vuole la SUPERLEGA e si batterà con tutte le sue forze a far tornare la Volley Callipo, nella massima serie della pallavolo italiana. Il percorso non è facile anche perchè in Lega a Bologna, dove si è discusso ufficiosamente di tale richiesta, trova, al momento delle difficoltà e resistenze in quanto servirebbe una deroga al regolamen-
to, tenendo presente che è fatto divieto, la cessione di licenza tra Società. Le vele sono spiegate, un vento favorevole spira per il ripescaggio, la domanda, Pippo Callipo, la trasmette ufficialmente, i grandi Club, Trento, Modena, Civitanova Marche insieme all’amministratore delegato di lega volley Massimo Righi, soffiano, verso Bologna per far concedere la Wild-card al club giallorosso per il ripescaggio nella massima serie. La Volley Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia, facendo seguito a quanto scritto nel Regolamento Organico dei Campionati di Pallavolo di Serie A Maschile, ha presentato alla Lega Pallavolo Serie A apposita istanza di partecipazione al campionato di SUPERLEGA 2016-17. In particolar modo, fa presente che è stato rispettato il protocollo previsto dall’Art. 3, comma 3 (Caratteristiche della “Li-
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cenza”), in base al quale così recita: “E’ concessa alla LEGA la facoltà di attribuire una nuova licenza per ogni stagione sportiva. Tale “licenza” può essere attribuita: prioritariamente alla squadra seconda classificata del campionato di serie A/2 (perdente della finale play-off)”. Filippo Callipo Presidente Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia, in proposito, così si esprime: “Abbiamo presentato la domanda di ammissione al campionato di SUPERLEGA 2016-17. E’ stata una scelta dettata dal grande affetto che la Calabria e i calabresi hanno avuto nei miei confronti e nei confronti della nostra società. Un calore, una vicinanza, manifestata ogni giorno di più e che mi ha riempito di gioia in occasione della serie di Finale Play-Off, dove tantissimi tifosi e appassionati sono arrivati a Vibo Valentia da tutta la Calabria per sostenere la loro squadra e per condividere insieme il sogno del ritorno nella massima serie”. Grande soddisfazione quindi per questo risultato raggiunto, che sarà sicuramente ufficializzato, e favorevolmente accolto, in questo mese da parte degli organi competenti. Il Consiglio di Amministrazione, nell’ultima riunione di Lega Pallavolo Serie A, cosi si è espressa:” ai sensi dell’art. 3.3 del Regolamento dei Campionati di Pallavolo Serie A Maschile, ha preso atto dell’istanza di richiesta della Callipo sport srl per la concessione di una licenza per La Superlega Unipolsai ed ha così deliberato di attribuire la licenza
per la partecipazione al Campionato, dopo aver verificato l’esistenza di tutti i requisiti richiesti dai vigenti Regolamenti di Lega e FIPAV e di aver condiviso integralemente il progetto proposto dalla Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia”. Inoltre il Consiglio ha sottolineato per iscritto al Presidente Pippo Callipo il proprio gradimento affinchè la squadra disputi il maggior numero di partite possibili nell’impianto di capienza superiore ai 3.000 posti già esistenti in provincia. Il Presidente della Lega Pallavolo Serie A, Albino Massaccesi, ha così commentato la decisione:” siamo lieti di salutare oggi il ritorno ai massimi livelli della Serie A della Tonno Callipo Vibo Valentia, che aveva lasciato la nostra A1 nel 2014. Il Consiglio di Lega ha ritenuto giusto premiare il costante impegno del Presidente Callipo nella promozione del nostro sport, un imprenditore che, con lo stesso coraggio e passione con cui affronta la propria missione industriale, regala una grande squadra a tutta la sua regione. Siamo certi che il calore e il tifo visto a Vibo Valentia nei recenti Play Off sappia coronare anche questa nuova avventura”. “Ringrazio la Lega Pallavolo Serie A, ha Commentato Filippo Callipo, Presidente della Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia, e tutte le Società associate per aver accolto con favore la nostra istanza di partecipazione al Campionato di superlega. Ero quasi certo di questa decisione perchè sapevo che
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La Tonno Callipo si prepara a partecipare al campionato di SUPERLEGA 2016-2017 sotto la guida del nuovo allenatore “Waldo Kantor” avrebbe pesato anche la nostra storia, quella costruita in questi decenni di impegno e serietà costante; la nostra correttezza nei confronti delle istituzioni sportive, la puntualità nell’assolvere i nostri impegni nei confronti dei tecnici, atleti e staff in genere. Così come so che ha contribuito anche l’educazione e la lealtà sempre dimostrata dai nostri tifosi e dal nostro pubblico constatata più volte anche dai Dirigenti della Lega Pallavolo. Ritorniamo nel Massimo
Campionato con grande voglia di fare bene, con la passione che ci ha sempre contraddistinto, con la volontà di rappresentare una terra che, nonostante tutto e tutti, quotidianamente lotta e sogna un futuro migliore”. Altro nodo, non facile da districare, nel momento in cui la Callipo volley era al lavoro per la costruzione della nuova squadra che dovrà affrontare il prossimo campionato, è stato il divorzio ufficiale dell’allenatore Vincenzo Mastrangelo partito per altri lidi. Tanti
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i profili esaminati e parecchi i nomi associati quale nuovo allenatore della Tonno Callipo, prontamente posti all’attenzione del direttore sportivo Chico Prestinenzi, visto l’imminente segnale di ripescaggio in SUPERLEGA. Dopo attenta valutazione , la Volley Tonno Callipo Vibo Valentia può annunciare , ufficialmente, il nome del suo nuovo condottiero...!. Il nuovo allenatore della compagine giallorossa è WALDO KANTOR. Argentino, classe 1960, Kantor ha sposato il progetto della società del presidente Pippo Callipo e, dopo le due stagioni trascorse a Ravenna in Superlega, si appresta alla sua terza stagione consecutiva da head-coach in Italia. Il neo tecnico della Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia è, peraltro, una vecchia conoscenza della pallavolo italiana. Palleggiatore di grande talento, ha mostrato le sue qualità in regia soprattutto negli anni 80’ disputando 350 partite con la nazionale argentina, partecipando alle Olimpiadi di Los Angeles (1984) e Seoul (1988) e ai Mondiali in Argentina (1982), Francia (1986) e Brasile (1990). In Italia, Kantor ha giocato in A2 e A1 a Siena, Jesi, Catania, Modena e Schio. Nel suo curriculum di allenatore ci sono tante esperienze in patria a livello di club e nazionale prima di approdare due stagioni fa a Ravenna. Professore di Educazione Fisica, Kantor ha ricoperto anche importanti ruoli istituzionali essendo stato, dal 1999 al 2003, assessore allo Sport della città di Buenos Aires, capitale dell’Argentina. Queste le prime parole di Waldo Kantor (che attualmente si trova proprio nello stato sudamericano) da neo coach della Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia:”Lo stimolo e’ sempre quello di dare il massimo, di offrire tutta la mia serietà e professionalità e di fare arrivare la squadra il più in alto possibile. Dovremo rispettare gli obiettivi che la società si propone a tutti i livelli, siano riferiti essi a traguardi sportivi, oppure a un certo modo di impostare il lavoro, cercando sempre di coinvolgere la squadra ad allenarsi e giocare con spirito di sacrificio e con grande volontà di lavoro. So di arrivare in un posto dove la pallavolo e’ molto sentita, dove c’è una
Il nuovo allenatore della compagine giallorossa Waldo Kantor
bella storia e con un appoggio importante dei tifosi. La Tonno Callipo ha dato vita ad una realtà pallavolistica al Sud quando stava scomparendo quasi da tutte le parti almeno in A1. Ricordo con grande piacere e nostalgia il mio arrivo a Catania come giocatore, ho lasciato tanti amici ed il ricordo, anche li, di un certo orgoglio di essere una squadra del Sud che si batteva nel campionato di A1. Apprezzo molto la scelta del presidente Callipo di voler riportare la Superlega a Vibo e in Calabria. Tutti noi dovremmo fare in modo di onorare questa decisione. Vorrei dire alla tifoseria che sono molto felice di essere a Vibo e di arrivare in un Palasport dove la gente si fa sentire, dove la gente e’ cosi vicina alla sua squadra e che farà sì che i giocatori si sentano ancora più forti. La Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia farà parte di un contesto importante e dirà la sua con autorevolezza. Ne sono convinto”. Auguri di buon lavoro da parte degli sportivi calabresi al nuovo allenatore e al Presidente Callipo , ad majora, per questa nuova avventura.
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di Luigi Cordova
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Volley Taurianova
Il ritorno dopo una lunga vacatio
opo oltre 20 anni di attesa ritorna la serie D a Taurianova, infatti la School Volley Taurianova sapientemente guidata da Enrico Idone vince il campionato di prima divisione maschile ed accederà nella prossima stagione al campionato regionale di serie D. Ma raccontiamo questa fantastica stagione, già a luglio 2015 la società prendeva parte come società organizzatrice di un evento internazionale come gli europei di volley under 17 che si sono svolti a cinquefrondi, soddisfazione doppia vista la riuscita di questa manifestazione per la prima volta in Italia, e la gioia della vittoria della nazionale Italiana. Subito da agosto in netto anticipo e con carichi di lavoro molto pesanti mister Idone ha messo a dura prova i ragazzi taurianovesi, che grazie al loro impegno fin da subito hanno regalato grandi emozioni, al primo impegno ufficiale “Trofeo Sergio Sorrenti”, terminato con la vittoria della School Volley Taurianova con un netto 3\0 in finale, i ragazzi fanno ve-
dere da subito che il mix di giocatori esperti come Enrico Idone, Tommaso Polimeni, Antonio Galluccio, Michele Nardi e il capitano Michele Mileto miscelati con i più giovani è la ricetta giusta su cui lavorare. A novembre inizia il campionato, e con moltissimi esordienti in campo e in rosa si parte proprio con l’avversario più ostico e per giunta fuori casa, ma nonostante la tensione del primo impegno e del debutto assoluto riescono ad imporsi per 3\0 portando a casa l’intera posta in palio, da novembre 2015 a marzo 2016 i successi saranno una costante eccezionale per la School Volley Taurianova che perderà il primo match della stagione solo a marzo 2016 quando ormai il primo posto era matematico e i carichi di lavoro erano proiettati già ai play off. Nei play off la semifinale contro il temuto giojosa si vedono tutti gli enormi progressi da parte di tutto il gruppo, 2 partite impeccabili quelle di gara 1 e gara 2 portano al successo sempre per 3\0 e mandano in finale la squadra leader della regoular season.
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La finale sarà contro la Mymamy rc, vista la prima posizione ottenuta nella regoular season la School Volley Taurianova ha il vantaggio di giocare in casa la prima gara e l’eventuale gara di spareggio, partono subito bene nella serie i taurianovesi che si impongono senza grossi problemi per 3\1 in gara 1, ma a reggio calabria i reggini fanno probabilmente la loro miglior prestazione e pareggiano in conto portando il tutto a gara 3, gara 3 che viene disputata a Taurianova, e i taurianovesi accolgono numerosi a sostenere la propria squadra, i ragazzi non lasciano niente al caso, la partita è impeccabile, il risultato finale sarà la vittoria per 3\0 e la meritata promozione in serie D. Ma le vittorie non sono solo della prima squadra, dalle giovanili arrivano importanti risultati, che vanno a premiare i due tecnici Idone e Pezzano che riescono a togliersi grandi soddisfazioni già al secondo anno di attività, giusto per mensionare qualche numero ben 3 squadre hanno partecipato alle finali provinciali, e Ludovico Pezzano ‘02 in rosa con la prima divisione e l’under 17, e in prestito alla Tonno
Callipo per il campionato di under 14 dimostra di essere uno dei giovani più promettenti italiani, vincendo non solo la prima divisione a Taurianova ma vincendo il campionato provinciale e regionale under 14 con la società vibonese e partecipando alle nazionali insieme all’elite del volley italiano. Per la prossima stagione puntiamo a continuare quanto di buono si è fatto fino ad oggi, continuando il lavoro con i giovani che giorno dopo giorno ci regalano grandi soddisfazioni. In pochissimo tempo è nata una grande famiglia.... che punta a diventare sempre più numerosa!!!
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di Emanuele Di Matteo
Basket punto e capo Fermenti in tutto il reggino
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rchiviata la stagione appena trascorsa, nel mondo del Basket reggino si tirano le fila e si prepara l’anno nuovo. In tal senso sono già arrivate le prime conferme. Punto di riferimento sempre (e non poteva che essere così) la Viola Reggio Calabria, che con il General Manager Gaetano Condello, ad inizio giugno ha presentato il nuovo coach Antonio Paternoster, con l’obbiettivo dichiarato dal nuovo tecnico di riempire il Palacalafiore. Ancora conferme in casa Viola, con il giocatore Lupusor, che anche quest’anno è stato convocato in Nazionale (under 20) per il ritiro di metà giugno. Va da se che non può che essere considerata ottima, la scelta della Viola
di metterlo sotto contratto fino al 2018 e magari riuscirà un giorno a cancellare (positivamente) il ricordo di Manu Ginobili. Insomma come ogni inizio stagione le aspettative sono altissime, forse per un passato tinteggiato di gloria, forse perché in questa terra è tanta la passione per questo sport, forse perché la tradizione cestistica ha fatto in modo che mai si interrompesse la continuità del gioco,
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soprattutto quello giovanile, anche se in alcuni momenti storici le squadre minori sono dovute ripartire dalla formazione dei fondamentali con i più piccoli. Altra storia per la VIS Reggio Calabria, con la forte delusione per la mancata promozione in B. Tuttavia il lavoro fatto da questa squadra non è da buttare, anzi al contrario rappresenta il traguardo (pienamente raggiunto nonostante la mancata promozione – per ora) più importante, perché è stata fino ad oggi stabilizzata una realtà, che prima non esisteva, ma che oggi è un metro di confronto e di stimolo per tutto il mondo del Basket calabrese. Tutte le squadre calabresi e reggine in particolare, nell’anno avvenire dovranno lavorare soprattutto per far
appassionare la gente ed in generale il popolo della pallacanestro alle proprie squadre ed ancor di più a questo sport, perché solo così tutti daranno un contributo affinchè possa tornare l’acquolina in bocca agli sponsor che sostengono e finanziano i ragazzi che desiderano fare di questo sport la loro vita. Anche la Sezione Calabrese della Federazione Italiana Basket dovrà sforzarsi un po’ di più per far uscire di casa il Basket e cercare di renderlo non solo uno sport di tutti, ma che ha tutti da le notizie di se stesso , e soprattutto la possibilità di trovare in più luoghi iniziative che inseriscano i ragazzi nei circuiti nazionali. Ma sappiamo che anche questo non è compito facile.
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In alto da sinistra: Francesco Redi, Domenico Punturiero, Antonio Barbato, Adel Amr. Al centro: Benedetta Ferraro, Valeria Giardini, Ilaria Franco, Rocco Ruggieri, Carmelo Lamanna, Nicola Lamanna. In basso: Alice Puntillo, Anita Tigani, Brunella Lamanna, Aurora Figliucci.
di Mimmo Redi
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Atlantide Sport Center piccola realtà ma grande promessa
omenica 19 giugno si sono svolti presso il Polo Natatorio di Ostia i Campionati Nazionali ASI di nuoto che hanno portato in passerella quasi 1500 atleti/gara in rappresentanza di più regioni d’Italia. Sotto gli occhi increduli del folto pubblico abbiamo visto fronteggiarsi tanti atleti che hanno dimostrato anche grandi potenzialità conquistando le tantissime medaglie in programma. Molte sono sta-
te le società calabresi partecipanti all’evento tra cui l’Atlantide Sport Center di Maropati che grazie al duro lavoro e sacrificio ha riscosso dei buoni risultati anche a livello nazionale, classificandosi al modestissimo quindicesimo posto con 818 punti totali , dopo quelli ottenuti anche in ambito regionale riuscendo a competere anche con le società più prestigiose. Tra gli atleti più brillanti della società troviamo la piccola Alice Puntillo che nella sua categoria Esordienti C
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ha ottenuto due primi posti nei 50 rana e 100 stile conquistandosi così il titolo di campionessa nazionale ASI . Tra gli atleti più piccoli troviamo anche gli ottimi piazzamenti di Anita Tigani che ha conquistato la medaglia di bronzo arrivando terza nei 50 stile libero , Ferraro Benedetta medaglia d’argento nei 100 stile libero, Franco Ilaria anche lei medaglia d’argento però questa volta nei 50 rana, ed infine Valeria Giardini classificatasi al terzo posto nei 50 dorso . Nonostante non siano riusciti a salire sul podio ,in alcune gare a causa di pochi centesimi di ritardo, non hanno di certo sfigurato gli atleti più grandi tra cui troviamo Carme-
lo Lamanna , Domenico Punturiero ed il capitano Francesco Redi che comunque hanno conquistato ottimi piazzamenti tra il quarto e sesto posto nazionale in un parco atleti molto ampio, e che si sono portati dietro non solo la bella esperienza ma anche tanti obiettivi tra cui quello di riuscire a migliorare i propri tempi per essere più competitivi. Molto soddisfatto dei risultati ottenuti dalla squadra reggina si è dichiarato l’allenatore, Gheri Tigani che grazie alla sua dedizione e attenzione è riuscito a creare , far crescere ed alimentare questa squadra portandola nel giro di poco tempo a competere nazionalmente .
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Beach Cross & Regionale MX di Gaetano Mamone
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GIRO DI BOA
e ultime gare del cross calabrese - dopo lo stop per l’annullamento della gara sul crossdromo S. Anna di Laureana per un doveroso segno di omaggio alla memoria di Chicco Maida - hanno visto il circus spostarsi nell’alto cosentino con due gare nell’area della sibaritidide: a Pietrapaola, sulla sabbia, e a Corigliano nel crossdromo “Gli Archi”. Coordinate entrambe da Saverio Santoro del Santoro Racing e dirette da Vittorio Cordì hanno visto rispettivamente il coinvolgimento del Mc Roggiano Gravina e del Milizia Racing. La stagione sta registrando l’assenza dai cancelletti del blasonato e fortissimo Peppe Marafioti che secondo voci ricorrenti avrebbe interrotto il suo rapporto con il team Sposato, al quale negli ultimi due anni ha regalato fior di vittorie, e che ora, da una autoimpostasi aparthaid, starebbe guardandosi attorno in chiave 2017 continuando a effettuare regolari sessioni di allenamento sempre in sella ad una Honda, naturalmente da lui testata e personalmente messa a punto secondo il suo sensibilissimo tatto da fine collaudatore cresciuto alla scuola del perfezionismo del grande Nuccio Coco. Per il resto la stagione porta le firme di Lello Carbone e di un superlativo Giuseppe Caprìsto
ben affiancati da Salvatore Varà, Francesco Lanzillotta e dalla Laudonio’s band: quattro piloti con lo stesso cognome fra padre, figli e cugini: Alessandro senior, Francesco, Pio e Alessandro jr. A voler fare un parallelismo ricordano gli Andretti: famiglia da corsa della Formula Indy: Mario, Micheal, Geoff e Jack, non apparendo calzante il paragone con i Dalton della omonima serie a fumetti: Joe, Jack, Jim ed Everett che qualche caustico notista del paddock aveva ipotizzato. Le gare di Pietrapaola e Corigliano hanno segnato il giro di boa per entrambi i campionati. La quarta gara sulla sabbia, a Roccalumera, in Sicilia, si svolgerà il 3 Luglio. Il Campionato motocross, invece, vedrà a fine agosto il ritorno all’Oasi del Mediterraneo di Lamezia: pista che potrebbe essere inserita dal patron di Youth Stream, Luongo, promoter del Mondiale MX nella ristretta selezionatissima lista di quelle da valutare per una possibile gara del nuovo calendario Mondiale. Peccato che alla Regione Calabria questo sport non abbia mai goduto e non goda di grande attenzione. Sarebbe opportuno chiedere alla Fmi di inviare con puntualità all’Assessorato allo sport regionale e al suo supremo dirigente, Anastasi, la rivista Motitalia. Sperando che qualcuno la legga…
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