Periodico d’informazione della Piana del Tauro, nuova serie, n° 21, Maggio 2014 - Registrazione Tribunale di Palmi n° 85 del 16.04.1999
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Il 200° anniversario dell'Arma
All'interno, in omaggio, poster dell'arresto del brigante Musolino
Il Papa a Cassano grande attesa Renzi stravince adesso le riforme Nuovi Sindaci New entries e ritorni
Dimissioni Bellofiore: ecco la verità
Grande evento Congresso Eucaristico Diocesano
Piazza Italia, 15 89029 Taurianova (RC) tel. e fax 0966 643663
Corriere della Piana del 31 Maggio 2014
sommario
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Riceviamo e pubblichiamo
Campagna di sensibilizzazione per la Giornata mondiale della SLA One Global Team, One Goal A WORLD FREE OF ALS/MND! Egr. Direttore
L
a Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria. La SLA è caratterizzata dal fatto che sia il primo che il secondo motoneurone vanno incontro a degenerazione e muoiono. Ha una caratteristica che la rende particolarmente drammatica: pur bloccando progressivamente tutti i muscoli, non toglie la capacità di pensare e la volontà di rapportarsi agli altri. La mente resta vigile ma prigioniera in un corpo che diventa via via immobile. Come ogni anno, il prossimo 21 giugno i malati di Sla di tutto il mondo, le loro famiglie, le associazioni che sostengono la ricerca, celebreranno il “Global day”, giornata mondiale per i malati di sla. Quest’anno la campagna globale 2014 promossa dall’ALLIANCE, l’Alleanza Internazionale delle Associazioni SLA (als/mnd alliance) di tutto il mondo impegnate nella lotta alla sclerosi laterale amiotrofica avrà come slogan : One Global Team, One Goal A WORLD FREE OF ALS/MND! (una squadra globale, un unico obiettivo, un mondo senza SLA). L’idea è di invitare gli atleti e campioni di tutto il mondo a diventare testimonial della lotta alla Sla e condividere sui social network messaggi, foto, video, lanciare messaggi di speranza al fine di sostenere le persone affette da questa terribile patologia, durante la settimana che va dal 19 al 26 giugno. “Una sola squadra mondiale, un solo obiettivo: un mondo senza Sla”; è questo il messaggio chiave lanciato al quale la sezione Aisla di Reggio Calabria vorrebbe rispondere per dimostrare solidarietà a chi non può muoversi più, tutti insieme per un unico obiettivo, la sensibilizzazione per una rara ma devastante malattia che ha colpito anche grandi campioni del mondo sportivo. Per questo motivo, a nome dell’associazione che rappresento e di tutti i nostri malati Le chiedo di voler far opera di sensibilizzazione attraverso il Suo giornale per aiutarci in questa sensibilizzazione mondiale nella lotta alla SLA. Il Presidente della Sezione Reggina dell’AISLA e Consigliere Nazionale Francesca Genovese
Corriere della Piana Periodico di politica, attualità e costume della Piana del Tauro Direttore Responsabile: Luigi Mamone Vice Direttore: Filomena Scarpati Lettering: Francesco Di Masi
Hanno collaborato a questo numero: Don Alfonso Franco, Michele Mazzeo, Carmen Ieracitano, Umberto di Stilo, Antonino Violi, Minou Migali, Caterina Sorbara, Girolamo Agostino, Michelangelo D'Ambrosio, Salvatore Marra, Salvati, Angiolo Pellegrini, Don Elvio Nucera, Domenico De Angelis, Pasquale Puntillo, Antonietta Bonarrigo, Mina Raso, Maria Luzza, Eleonora Palmieri, Nicola Modafferi, Rocco Militano, Rosa Maria Pirrottina, Giovanni RIgoli, Francesco Falleti, Diego Demaio. Foto: Diego Demaio, Free's Tanaka Press, Girolamo Agostino, Giuseppe Daniele Giovanni Musolino Grafica e impaginazione:
Mariachiara Monea cell. 392 1128287 smartcreative@virgilio.it Copertina: Concept by Free's Tanaka Press Visual by Mariachiara Monea Stampa: litotipografia Franco Colarco Resp. Marketing: Luigi Cordova cell. 339 7871785 - 389 8072802 cordovaluigi@alice.it - locordova@libero.it Editore Circolo MCL “Don Pietro Franco” Via B. Croce, 1 89029 - Taurianova (RC) corrieredellapiana@libero.it La collaborazione al giornale è libera e gratuita. Gli articoli, anche se non pubblicati, non saranno restituiti. Chiuso per l’impaginazione il 20-06-2014 Visit us on
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Editoriale Solidarietà Nazionale Papa Francesco in Calabria Oppido Mamertina Il trionfo di Mimmo Giannetta Cittanova Cosentino Sindaco Feroleto e Plaesano Il ritorno di Francesco Papa S. Cristina d'Aspromonte Carmela Madafferi Sindaco
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L'antica Terranova rivive intorno al Cristo
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Seminario su Mattia Preti
Nella festa del 1° Maggio Gli antichi borghi di Mesogaia
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Stesso stile e stessi obiettivi Scido conferma Zampogna
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Lotta alla 'ndrangheta "Le Srade del Sogno"
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L'avv. Renato Bellofiore Intervista esclusiva
Si salvi chi può! l'NCD dopo Scopelliti
Cittanova: Energia Rinnovabile Il Premio «Samuele Furfari»
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Slow food
l'ITIS di Oppido Mamertina all'Expo Medity 2014
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Convegno di poesia Il "ritorno" di Ferrantino
Cittanova: «Colossal Colon Tour» La Memoria: prodigi e misteri
Bicentenario della fodazione dell'Arma Benemerita
Il poster dell'arresto di Musolino
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L'Arma dei Carabinieri al fianco dei civili in difficoltà
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Un evento voluto da Mons. Milito Congresso Eucaristico Diocesano
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L'IC Laureana-Galatro-Feroleto La "Junior Band"
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Laureana di Borrello Primavera in Musica
Le Ville Comunali di Cittanova e Palmi
Palmi: Festival del diritto e della letteratura
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L'IC Monteleone Pascoli Nella vecchia fattoria...
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L'Istituto Monteleone Pascoli di Taurianova: Precetto Pasquale
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Ciao "Lupo"... Nel ricordo di Ciccio Zerbi
Piana Calcio Stagione positiva e avvincente
Sfiorata la promozione per la Polisportiva laurenese
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La Decorata Cornice della Piana
Renzi senza più alibi dopo il trionfo PD di Luigi Mamone
Adesso riforme sostanziali! Gli italiani le vogliono per far ripartire il paese
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l risultato elettorale delle “Europee”, che ha premiato oltre le più rosee aspettative il PD e bacchettato sonoramente l’integralismo pentastellato e la proterva sicurezza di Angelino Alfano, che deve ringraziare non tanto l’elettorato ma soprattutto l’alleato Casini per quel po’ di voti targati UDC che per entrambi sono stati una ciambella di salvataggio: per continuare a galleggiare e – secondo alcuni – purtroppo- per continuare a far danni. Nei fatti fra i due l’unico che veramente potrebbe dire di aver vinto è solo Casini che ha mandato a Strasburgo il fido scudiero Cesa. Per i seguaci dell’NCD, se speravano di rosicchiare voti a Forza Italia o di sostituirsi a Forza Italia, la delusione è stata vieppiù cocente perché senza i voti del “parente povero” UDC non avrebbe superato la soglia del 4%, facendo la fine di Fratelli
le difficoltà non mancano. La prima si chiama Raffaele Fitto, forzaitalioto di rango, ex governatore azzurro della Puglia e nient’affatto levantino come troppo facilmente potrebbe pensarsi. La messe di voti che ha raccolto – secondo per un pugno di preferenze – dietro Simona Bonafè del PD – gli stanno consentendo di dire a chiare note che dentro FI servano le primarie e che il partito arruzzo la leadership del futuro dovrà trovarla non jure hereditatis con passaggio di consegne ad altro familiare di Berlusconi o a un potenziale delfino berlusconoide di gradimento e affidamento certificato secondo i crismi del più rigido protocollo di Villa San Martino ma attraverso la dialettica delle primarie. La proposta – in se sensata e giudiziosa – in ogni caso lungimirante perché Berlusconi è all’occaso – non è
«Riforme subito!»
d’Italia anzi – scusate - è più appropriato, di Scelta Civica. Questo perché la lista della Meloni partiva in partenza con difficoltà maggiori, non essendo al Governo e raggruppando ideologicamente, non moderati di centro ma militanti di destra di tardo retaggio missino o AN: gente che da sempre nel PDL non stava con piacere e ambiva a fruire di un proprio spazio fatto di purismo o di integralismo; che partiva da un quoziente molto basso - di fatto raddoppiandolo - e che aveva messo in preventivo la possibilità di non superare la soglia del 4%. I caporioni dell’NCD invece erano convinti che Alfano raccogliesse consensi a mani basse: in realtà l’NCD si avvia mestamente sul sentiero del fallimento e Alfano pare ineluttabilmente destinato a far compagnia a Gianfranco Fini nella bacheca dei trofei di caccia di Berlusconi la cui proposta, nonostante il calo, resta la più forte fra le formazioni di centro destra. Anche qui però
ciano solo e soltanto i medici e restino nei reparti vicino agli ammalti e siano tenuti lontano dagli uffici amministrativi che non competono loro per ciclo di studi e per esperienza professionale. Nessuno potrà ricoprire contemporaneamente doppi incarichi. “Una azienda, un Manager!” Il Manager pubblico dovrà gestire una sola azienda e non potrà cumulare incarichi e prebende e se il mandato sarà a scadenza, dovrà andare in aspettativa senza assegni dalle altre funzioni fino ad allora ricoperte. Imporre agli Enti pubblici di agire per compensazione utilizzando a pagamento dei crediti vantati le somme che dovrebbero – a loro volta – essere pagate agli imprenditori e abolendo al tagliola del famigerato DURC. Gli italiani questo vogliono. I parlamentari, a loro volta, dovranno scegliere un unico vitalizio e – se dopo la fine del mandato dovessero essere chiamati ad altre funzioni non elettive – gli stessi dovranno impegnarsi gratuitamente ovvero, se retribuiti, l’erogazione dello stipendio dovrà bloccare quella del vitalizio. Altre misure utili a evitare il voto di scambio potrebbero essere facilmente attuabili in proficua sinergia fra banche dati interforze e uffici elettorali. Altre ancora, per far salvo il diritto di scelta elettorale dei cittadini, dovrebbero prevedere le primarie d’area consentire di scegliere fra più candidati i nomi che poi dovranno essere effettivamente candidati per concorrere all’elezione al Parlamento limitando così il nepotismo di partito che fino ad oggi ha prodotto solo danni. Saprà Renzi essere in grado di garantire agli italiani questa trasparenza e questo riformismo che non può essere meramente dichiarativo? Abbiamo forti dubbi che possa riuscirci. Baroni e boiardi esponenti quasi sempre di occulte lobbies - potenti comunque - potrebbero coalizzarsi tutti contro il rottamatore e come ben recita un proverbio della gente del sud finirà che “Cento mosche abbattono un cavallo”. Resta allora solo la speranza anzi verrebbe da dire “resta solo Papa Francesco” e – nella Piana del Tauro – solo Mons. Francesco Milito, il Vescovo di Oppido Palmi. Entrambi pellegrini fra la gente per portare speranza. Papa Francesco il 21 giugno – il giorno in cui la Chiesa festeggia San Luigi Gonzaga, patrono della gioventù – sarà in Calabria, a Cassano, per dire ai giovani e a tutti i Calabresi “Non perdete la speranza e ripudiate ogni forma di violenza”. Altre certezze – laicamente – in questo mondo di lupi ne restano ben poche. Una per tutte l’Arma dei Carabinieri che questo mese festeggia il suo secondo secolo di esistenza e che oggi più che mai per tanta gente è tornata istituzione nella quale trovare persone pronte ad aiutare il prossimo. Matteo Renzi.
Editoriale
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apparsa gradita ai padri padroni del partito azzurro e Fitto sarà già stato probabilmente schedato nel novero degli inaffidabili e degli emarginandi se non proprio già dei traditori come Fini e Alfano. Sarà una bella sfida: perché sono in tanti a credere in Fitto che esprime concretezza e una visione aperta certamente spendibile in prospettiva futura anche perché, crediamo potrebbe essere un interlocutore assai valido per Renzi. Quest’ultimo e tutto il Gotha PD davanti al plateale consenso ricevuto sono rimasti sempre molto misurati. Nessun trionfalismo e profilo intenzionalmente basso. Adesso Renzi non ha più scusanti né alibi. L’elettorato lo ha legittimato. Adesso le riforme devono essere fatte. Ma gli italiani non vogliono riforme burla come i discutibili 80 euro in più in busta paga o l’abolizione del Senato. Gli italiani vogliono “chiarezze e certezze”. Renzi dovrà far chiarezza e costruire certezze. Il caso Mastrapasqua ha scoperchiato un bubbone tutto italiano: quello di soggetti destinatari di pluralità di nomine e prebende di carattere manageriale pagate milioni di euro. Sarà necessario in chiave di attuazione della predicata trasparenza che venga istituito un albo pubblico consultabile da chiunque tramite internet con l’elenco di tutti coloro che rivestano incarichi manageriali pubblici al fine di monitorare il malvezzo di conferire più incarichi alla medesima persona. Un manager per azienda. Con stipendi molto più bassi, obblighi di rendiconto rispetto di obiettivi industriali, di ottimo d’azienda e responsabilità contabile. Tale rigore poi - gli italiani lo dicono chiaramente - dovrà essere esteso ad altri campi. Parafrasando Pirandello potremmo dire ”A ciascuno il suo!” Il Magistrato dovrà fare solo il Magistrato e il professore universitario solo il docente. I medici delle ASP fac-
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La venuta di Papa Francesco in Calabria
di Don Alfonso Franco
Pasci le mie pecorelle Il gesto del Papa di incontrare la nostra gente
grande segno di predilezione per la nostra terra
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'imminente arrivo del Papa in Calabria, e precisamente nella Diocesi di Cassano, ha originato nella mente di molti di noi l'interrogativo, per nulla scontato: Perché? Personalmente ho cercato di rispondere al quesito, pensando a una scelta fondamentale operata da Gesù durante il suo ministero con riferimento diretto agli apostoli. Infatti, come ci si può chiedere perché Gesù abbia scelto Pietro come suo vicario in terra e non, per esempio, Giovanni, il discepolo prediletto e il più preparato culturalmente, così possiamo chiederci perché Papa Francesco per uno dei suoi primissimi viaggi pastorali in Italia abbia voluto visitare la nostra terra di Calabria? Nella vita non si fa nulla senza un motivo. Per noi cristiani, inoltre, come insegna Giambattista Vico, esiste una storia ideale eterna, guidata dalla Provvidenza Divina, che si intreccia e, nello stesso tempo, guida la storia e gli eventi della vita degli uomini. Comunque sia, questo viaggio del Papa è indiscutibilmente un evento straordinario e per nulla folkloristico, come vuole lo stile di vita di Francesco. La sua venuta tra noi, anche se contenuta temporalmente in poche ore, avrà con certezza un'incidenza profonda nell'animo dei Calabresi e dovrà significare un coinvolgente impulso all'elevazione umana, civile, morale, religiosa e cristiana della nostra gente, con forti appelli ai reggitori della cosa pubblica perché agiscano sempre ed esclusivamente per il bene comune, senza lasciarsi tentare da interessi egoistici, impantanandosi
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nei grumi della corruzione e/o della delinquenza organizzata, che hanno già deturpato abbastanza il volto della nostra bella Calabria. Da parte nostra, pur soltanto attraverso i mezzi di comunicazione sociale, dobbiamo esprimere la nostra riconoscenza per la presenza del Papa tra la nostra gente, facendo germogliare nel nostro animo un senso di accoglienza e di gratitudine non solo per la persona del Papa, ma anche, e soprattutto, per il messaggio di fede, amore, riscatto e salvezza che, quale Pastore e guida suprema della Chiesa, nonché più alta dignità morale del mondo, è venuto a proclamare in questo estremo lembo della nostra Italia. Il piccolo "Coco" innocente vittima della criminalità mafiosa a Cassano all' jonio .
«Vengo in Calabria per
chiedere scusa e invocare pace»
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Amministrative a Oppido Mamertina
Il trionfo di Mimmo Giannetta La lista di giovani guidata dall’Assessore Provinciale vince e surclassa l’uscente Barillaro di Michele Mazzeo
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elle elezioni amministrative di Oppido Mamertina, svoltesi lo scorso 25 Maggio, tutte le previsioni sono state smentite. Infatti, neanche il più ottimista tra i sostenitori della lista guidata dall’Assessore Provinciale alle Attività Produttive dott. Domenico Giannetta avrebbe mai pensato che si potesse avere un così netto successo. Ci si aspettava una lotta all’ultimo voto e invece è stato un trionfo per la lista “Impegno Civico – Giannetta Sindaco” che ha vinto con uno scarto di 978 voti. La compagine guidata dal 44enne medico chirurgo ha ottenuto 2187 consensi (pari al 64,39% dei voti validi) contro i 1209 (35,6%) accordati alla lista “Insieme per Oppido” capeggiata dal Sindaco uscente dott. Bruno Barillaro. Questo straordinario risultato segna un
tra i consiglieri di maggioranza eletti fanno parte per la prima volta del Consiglio Comunale e sono: Maria Elisabetta Scerra, Eleonora Bellantonio, Margherita Mazzeo, Vincenzo Frisina, Vincenzo Barca e Antonino Saladino. Solo due invece gli eletti che hanno già avuto precedenti esperienze consiliari: Domenicantonio Corrone, consigliere di minoranza durante l’ultima legislatura, e Rocco Martino, già Assessore nella consiliatura 2004-2009. Il nuovo Sindaco, sin dal giorno del suo insediamento, ha già operato fattivamente su alcuni punti presenti nel programma proposto in campagna elettorale. I principali interventi che la nuova Amministrazione si impone di fare sono: mettere in atto la “Raccolta differenziata spinta dei rifiuti”; garantire la continuità e la salubrità delle erogazioni delle acque; rendere operativa la Protezione Civile sul territorio oppidese; potenziare
Mimmo Giannetta con il suo Vice Vincenzo Barca.
le strutture scolastiche già esistenti; ripristinare la Pro Loco; riqualificare i centri urbani e tutte quelle strutture lasciate in abbandono; creare nuovi spazi per i bambini; creare dei servizi per migliorare la vita ai diversamente abili e agli anziani; creare opportunità di sviluppo economico attraverso la valorizzazione di ciò che il territorio offre. Questi elencati sono solo alcuni dei miglioramenti che questa nuova classe dirigente vuole apportare ad Oppido Mamertina, adesso si dovrà passare dalle parole ai fatti per dimostrare che questo storico risultato elettorale sia giustificato e che la fiducia degli oppidesi non sia stata mal riposta. In alto e in basso: Mimmo Giannetta con il suo staff.
passaggio epocale per quanto riguarda il comune preaspromontano; infatti, nessuna competizione elettorale, prima di quest’ultima, si era mai conclusa con uno scarto così ampio tra gli schieramenti presentatisi. Questo sta a significare quanto di buono il popolo oppidese si aspetta dalla nuova Amministrazione nella quale ha riposto tutta la sua fiducia e tutte le sue speranze. Tale riversamento di massa a favore della lista del dott. Giannetta servirà, come lui stesso ha sottolineato, a far sì che venga raddoppiato l’impegno per una politica alternativa, di cambiamento e al servizio del cittadino così come promesso in campagna elettorale. Questa tornata elettorale ha visto l’exploit di molti candidati alla carica di consiglieri che sono di fatti alla loro prima esperienza amministrativa; ben sei
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Cittanova, cambia la guida al Comune
Cosentino Sindaco
Uomini nuovi al comando per scrivere un nuovo capitolo di vita cittadina di Carmen Ieracitano
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’ una svolta epocale quella che ha visto Francesco Cosentino e la sua squadra di giovani consiglieri conquistare palazzo Cannatà a Cittanova. Non soltanto per la fine del settennato di centrodestra facente capo ad Alessandro Cannatà, ma anche e soprattutto perché la sua è veramente un’ascesa del “nuovo” in tutti i sensi, compreso lo spazzare via dalla sala consiliare diverse presenze ritenute ormai storiche. Ma il nuovo sindaco non ama calcare la mano tanto sulla necessità di “rottamare” la vecchia classe politica quanto su quella di rivedere la concezione stessa della Pubblica Amministrazione. Tutti si chiedono adesso che tipo di sindaco sarà lei, cosa dobbiamo aspettarci da questo radicale cambiamento. “C’è stata una scelta chiara da parte dei cittadini – dice – una volontà precisa di cambiamento, che ci ha sì conferito la vittoria, ma che ci investe soprattutto di una grandissima responsabilità nei confronti delle aspettative che i cittadini hanno nei nostri confronti. Quello del sindaco è uno dei mestieri più complicati che esistano e lo sapevo molto prima di entrare in questo ufficio. A questo comune serve impegno e dedizione completa, serve un sindaco a tempo pieno, quale io ho intenzione di essere. C’è tanto da lavorare, secondo il mio modo di concepire la pubblica amministrazione occorre agire con un’impostazione programmatica di prospettiva.” Quali sono in questo momento le priorità?
“Innanzitutto la pulizia del paese, a cui ci stiamo dedicando attivamente fin dai primi giorni. Perché aver eliminato i cassonetti dell’immondizia e avviato un sistema funzionale di raccolta differenziata è importante, ma non sufficiente da solo a garantire ordine e pulizia. Stiamo lavorando innanzitutto quindi per riqualificare l’area urbana da questo punto di vista. Poi c’è il programma dell’Estate Cittanovese che va garantito per tempo, cosa che verrà fatta tramite il coinvolgimento di tutte le associazioni locali, con le quali abbiamo un incontro proprio oggi. Per me personalmente è molto importante garantire i termini della partecipazione e di un coinvolgimento cittadino quanto più possibile diffuso.” E in futuro, ci sono speranze di riportare Cittanova ai fasti del passato o è ormai inevitabilmente un paese in declino? “Viviamo una situazione sociale drammatica, è innegabile. Altissimo tasso di disoccupazione e continuo flusso migratorio che porta i nostri giovani verso lidi più promettenti. Per risanare questa piaga ci vorrà certo un po’ di tempo, ma utilizzando tutte le risorse nell’interesse del bene comune si può giungere a un buon punto nella risalita. Certo, bisogna anche adeguare le strutture in nostro possesso alle nuove sfide, soprattutto per quanto riguarda l’Ente, che dispone di personale di qualità, ma che necessita di essere rimotivato.” Quando conosceremo i nuovi nomi in Giunta? Il 23 giugno, giorno per il quale è stato fissato il primo Consiglio Comunale. Il Sindaco di Cittanova, Francesco Cosentino.
Circolo “Don Pietro Franco”
Centro servizi E.N.Te.L
Ente Nazionale Tempo Libero
Ufficio Zonale Via B. Croce, 1 89029 - Taurianova (RC) info: 347.6954218
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di Umberto Di Stilo
A
Feroleto della Chiesa, questa volta la “Colomba” è volata alta nel cielo limpido del tiepido pomeriggio del 26 Maggio. Non ha incontrato ostacoli nella sua sicura, quasi spavalda, ascesa verso quei traguardi ambiziosi che dovranno essere raggiunti nell’arco di un quinquennio. Ha iniziato a volare, lasciando in speranzosa attesa quanti, con il loro contributo determinante, hanno voluto e favorito quella nuova parabola. Quella “colomba”, ha ritrovato il suo pilota naturale in Francesco (“Ciccio”) Papa che con esuberante convinzione e ferma determinazione giovanile, ha voluto provare ancora una volta l’ebbrezza del volo. Lui che nel corso della sua lunga attività amministrativa (40 anni ininterrotti al timone della locale amministrazione comunale) di voli anche in periodi di gravi turbolenze, ne aveva già fatti molti. Ma essere al servizio del cittadino, praticare l’attività politica amministrativa come servizio verso i concittadini che hanno bisogno di sentirsi protetti e sicuri, è per Ciccio Papa una missione. Ad 80 anni suonati, quando dopo una vita spesa al servizio della collettività sarebbe più opportuno godersi il meritato riposo fisico e mentale, perché ha deciso di tornare da protagonista nell’agone amministrativo? «Ho deciso di rimettermi in gioco; di proporre ancora una volta la mia candidatura a sindaco della comunità di Feroleto, perché mi piange il cuore vedere la disastrosa situazione in cui è stato ridotto il paese in questi ultimi dieci anni. Mi sono ricandidato col proposito di mandare definitivamente a casa i responsabili di questo fallimento amministrativo e di fare quanto è possibile per riportare Feroleto e Plaesano ad una situazione di serenità amministrativa e di maggiore ordine; insomma, per riportare il paese agli antichi splendori…». I cittadini-elettori non hanno avuto dubbi. A stragrande maggioranza hanno creduto nel programma di rinascita del paese presentato dal loro sindaco per antonomasia ed han-
no votato per il “vecchio”, laddove il termine non si riferisce solo ed esclusivamente a precise caratteristiche anagrafiche ma è necessario leggerlo anche nella sua accezione di “esperto”. Perché è innegabile che con l’età che avanza aumenta anche l’esperienza di vita e, nel caso specifico, l’esperienza di accorto amministratore del bene comune. Infatti, alla proposta elettorale formulata da un gruppo di giovani che, capitanati dall’Avv. Rocco Carbone, si erano presentati alle elezioni amministrative con una lista denominata “Progetto comune” hanno preferito il
Il ritorno in Municipio dell’ottuagenario Francesco Papa
Giovane dentro
Per riportare Feroleto e Plaesano all’antico splendore
Il Sindaco Francesco Papa.
progetto elettorale formulato dal vecchio leone della politica amministrativa locale: quel Francesco Papa (per gli amici semplicemente “Ciccio”) che dopo aver retto per 40 anni (1964 – 2004) le sorti amministrative locali ed essere stato leader del gruppo di opposizione nell’ultimo quinquennio, si è nuovamente candidato a Sindaco capitanando lo schieramento “Colomba”. E i cittadini hanno risposto al suo appello. Hanno consentito che la sua colomba spiccasse il volo, segno evidente che l’anziano amministratore gode ancora della stima e della fiducia della stragrande maggioranza dei cittadini. Sia di quelli di Feroleto che di quelli della popolosa frazione di Plaesano, centro nel quale è vissuto il candidato della coalizione avversaria. Il risultato elettorale non lascia adito a dubbi avendo fatto registrare una differenza di ben 156 consensi tra i due opposti schieramenti: 639 della lista capeggiata da Papa contro i 483 dello schieramento capeggiato da Carbone”. Mi pare che il comune di Feroleto sia sull’orlo del dissesto economico, come pensa di operare?
Il Palazzo Comunale a Feroleto.
«Si siamo in predissesto e ci siamo impegnati a lavorare per evitare il dissesto nella convinzione di riuscire a ripianare questa montagna di debiti che la vecchia amministrazione ci ha lasciato in eredità. La situazione è difficile, ma noi siamo convinti di riuscirci, avendo una squadra di giovani capaci, intelligenti e determinati». Con quali iniziative pensa di segnare il cambiamento? «Le prime iniziative, per’altro già intraprese, riguardano la pulizia radicale di tutto il centro abitato (Feroleto e Plaesano); l’eliminazione delle buche esistenti sulle strade comunali interne…; l’individuazione e l’immediata eliminazione delle perdite di acqua che si verificano nella rete idrica cittadina, purtroppo ormai ridotta ad un colabrodo; la cura e la pulizia di tutti gli spazi verdi cittadini e la immediata riattivazione dell’ambulanza, ferma ormai da 10 anni”. Poi aggiunge: “Segno del nuovo è anche poter respirare un’aria più pura mediante l’eliminazione delle montagne di spazzatura accumulata negli spazi del paese». Sindaco, ma come pensa di risanare il bilancio notoriamente in predissesto? E, quindi, come pensa di poter operare, se non c’è la necessaria disponibilità economica? «Dopo un incontro con il revisore dei conti, con il responsabile del servizio ragioneria e con gli altri capi servizio del comune, intendo verificare la reale situazione finanziaria del comune dopo di che, adotteremo i provvedimenti consequenziali, avendo già consapevolezza della situazione di predissesto economico dell’ente. E’ una situazione difficile, lo so… Ma le difficoltà fanno aguzzare l’ingegno e servono da stimolo per meglio operare. Sono fiducioso per natura. Penso di riuscire anche in quest’impresa che solo a pensarla, per dirla con Dante, fa tremar le vene e i polsi…». Dimostra molta sicurezza, Ciccio Papa. Fiducia assoluta anche nella “squadra” che gli starà a fianco in questa nuova e, per lui elettrizzante, avventura amministrativa. Nel delicato lavoro amministrativo, Papa ha deciso di farsi aiutare da tutti i consiglieri, perché “la nostra è una compagine unitaria ed in tutti c’è unità di intenti e voglia di lavorare, in modo democratico ed in assoluta collaborazione” – precisa. In giunta sarà affiancato da Giuseppe Grande (a cui ha assegnato anche la delega di vice sindaco) e Rocco Rosano.
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Carmela Madaffari rieletta sindaco di S. Cristina d’Aspromonte.
Esperienza e prestigio
Nel solco della continuità l’impegno del Sindaco che ritorna dopo prestigiose esperineze di Antonino Violi
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opo 15 anni Carmela Madaffari riconquista la carica di Sindaco di S. Cristina d’Aspromonte. L’ha seguita Alfonso Germanò per dieci anni, che poi ha lasciato il testimone a Domenica Gangemi. In questi anni di transizione la Madaffari non è stata a guardare, ma ha ricoperto delle cariche sempre più prestigiose come la direzione di diverse ASL calabresi e fin’anche la carica di Direttore Generale dei Servizi Sociali del Comune di Milano, col sindaco Moratti (dal 2006 al 2011). Nell’ultima tornata elettorale del 25 Maggio è riuscita a stravincere gli ereLa Madafferi il 26 Maggio appena proclamata Sindaco. di compatti delle passate legislature. Ma, evidentemente, la Giugno nella Sala Consiliare del Comune. I numeri prima compattezza creata da Germaindicati confermano l’esiguità dei votanti, segno tangibinò si è sgretolata negli ultimi le di una popolazione in progressiva diminuzione a causa anni a causa di un’amministrasoprattutto dell’emigrazione. Il nome dato alle loro liste zione a dir poco fallimentare da parte dei capolista è emblematico, entrambi desiderano su tutti i fronti. Prova ne è la una lotta comunitaria dei cristinesi per risollevare il paese mancata candidatura di tutti i dallo strappo sociale che si è creato in questi ultimi anni. vecchi amministratori compreIl lavoro che dovrà affrontare la Madaffari è veramente so il Sindaco Gangemi. arduo in quanto ritrova un Comune quasi in dissesto dopo L’ex assessore della passaessere stato additato come fin troppo virtuoso. ta amministrazione, Gregorio Il dissesto finanziario è in atto per i troppi errori che Ioculano, è stato il candidato hanno visto coinvolti i passati amministratori: ammanco a Sindaco della lista N. 1. La di danaro pubblico, richiami del Prefetto, discriminazioMadaffari, che in molti davano ne sociale, incapacità ad amministrare, ecc. Il Sindaco, per spacciata, è riuscita ad atadesso, si deve rimboccare le maniche e rendicontare alla torniarsi delle giuste persone, popolazione della situazione trovata al Comune e mettersvolgendo una campagna eletsi subito in opera, come ha d’altronde fatto dallo stesso torale esemplare. Lo spoglio giorno in cui fu eletta, per risolvere i problemi più gravi: del 26 Maggio l’ha proclamata dissesto finanziario, acqua, spazzatura, viabilità, degrado sindaco sbaragliando la lista ambientale, ecc. I preparativi sono già in corso e, infatti, N. 1 “Insieme per crescere”, di Carmela Madafferi. il 2 Giugno è stata organizzata la Festa della Repubblica, 105 voti: 362 voti sono andati con un corteo partito dal Palazzo S. Nicola alla volta delalla lista N. 2 “Insieme per S. Cristina” e 257 alla lista N. 1 (compresa la la Piazza dove sono state svolte le cerimonie di rito, come la deposizione della corona frazione Lubrichi che poi ha votato dopo d’alloro ai Caduti in Guerra, l’alzabandiera, il discorso del Sindaco alla presenza della aver annunciato al Prefetto l’astinenza di popolazione, dei Carabinieri locali al comando del maresciallo Cusenza e del Parroco. Non sono mancati i tradimassa al voto). La formazionali ed abbondanti banchetzione che amministrerà i ti di dolci e rustici preparati prossimi cinque anni, alla Il discorso del Sindaco il giorno della Festa della Repubblica. dalle cristinesi. Il tutto accomluce di questi risultati, è pagnato dalle note della banda così composta: Carmela musicale e poi dalle note della Madaffari (Sindaco), Saltarantella per una festa che si è vatore Papalia, Filippo prolungata fino a tardi. I brutti Nostro, Caterina Epifapresentimenti di un paese che nio, Rosanna Timpano, sta andando dritto verso l’eSebastiano Lentini, Antostinzione nei prossimi decennio Tedesco e Giuseppina ni, dopo un passato dignitoso Mammone consiglieri di e storicamente importante, maggioranza; Gregorio impone veramente una seria Ioculano, Antonio Napoli riflessione non soltanto da pare Debora Catananzi conte del Sindaco, ma anche delle siglieri di minoranza. La Istituzioni superiori che hanno proclamazione ufficiale del diversi mezzi per evitarla. sindaco avverrà sabato 7
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Continuare un cammino di crescita e di legalità
Scido conferma Zampogna
Continueremo a lavorare con lo stesso stile e gli stessi obiettivi, senza alcuna facile promessa di Minou Migali
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iuseppe Zampogna è stato riconfermato alla guida del Comune di Scido con una maggioranza netta, amplissima, che conferma il gradimento che la popolazione riconosce al dimanicissimo medico che ha portato in un paese dell’entroterra pre-aspromontano, idee nuove e ventate di entusiasmo unite a forti momenti di proposta culturale e di promozione del territorio (non ultima delle quali la ormai celebre sagra della Capra della Pappalona (una prelibata qualità di fagioli). Scido ha voluto così proseguire un percorso di crescita all’insegna della continuità e della serenità con alla guida un Sindaco che ha anche rappresentato per molto tempo le istanze dell’intero territorio quale Presidente della Associazione dei Comuni Città fra gli Ulivi, attualmente presieduta dal Sindaco di Melicuccà Emanuele Olivieri. Il 6 Giugno presso il Palazzo Ruffo, sede della biblioteca comunale, si è svolto il consiglio di insediamento della nuova Amministrazione Comunale. Presenti numerosissimi cittadini, il Maresciallo Chessari comandante della locale stazione Carabinieri, l'On. Imbalzano, gli Assessori Provinciali Giannetta e Arruzzolo, il Consiglieri Provinciali Giuseppe Longo, tutti i Sindaci dei Comuni limitrofi: Delianuova, Cosoleto, Santa Cristina, Sinopoli, Melicuccà, Seminara, Oppido, Serrata, Melicuccà, Terranova S.M., San Ferdinando. Dopo la convalida degli eletti, il giuramento del Sindaco, la nomina degli assessori Tarsitani (vicesindaco) e Palumbo, della Commissione elettorale e per la tenuta del registro elenco giudici popolari e degli ulteriori punti all'ordine del giorno, sono seguiti gli interventi delle numerose autorità presenti, quindi ha fatto seguito un aperitivo nello splendido scenario della villa comunale. Importante sottolineare la presenza che seppur piccolo il Comune, ha le sue quote rosa con quattro donne tra i consiglieri comunali (3 di maggioranza e 1 di minoranza), fra le quali la giovanissima Donatella Romeo diciottenne a Febbraio scorso. Le linee programmatiche – domandiamo al Sindaco – coincidono con il suo programma elettorale? “Ovviamente l’azione amministrativa sarà dunque all’insegna della continuità con il mandato precedente: continueremo a lavorare con lo stesso stile e gli stessi obiettivi, puntando a qualificare sempre di più alcune tipologie di servizi e a completare alcune opere pubbliche. La conti-
nuità è sinonimo di valorizzazione del lavoro svolto “Ciò nella consapevolezza che i tempi sono certamente più difficili, non solo per le famiglie ma anche per i Comuni” Nessuna facile promessa, dunque, ma solo l’impegno ad utilizzare bene le risorse che disponibili Ma quale saranno i cardini Il discorso del Sindaco il giorno della Festa della Repubblica. su cui si muovera’ l’ammininstrazione? Perno dell’azione Amministrazione – spiega Zampogna – sarà la promozione della cultura della legalità, orientando l’attività di governo al massimo rispetto delle leggi, alla trasparenza negli atti e nelle decisioni, attraverso la collaborazione con altri enti, istituzioni, associazioni e forze dell’ordine in difesa del bene comune. Si stratta – sottolinea – di scelte e strategie amministrative che chiariscano indelebilmente il modello di società e di relazioni sociali che vogliamo affermare nel nostro paese in ciò confortati dai risultati dei precedenti cinque anni di amministrazione che hanno dimostrato come il Comune di Scido abbia potuto vivere una stagione di miglioramenti, grazie ad un modo diverso e moderno di intendere la politica e la gestione dell'ente pubblico. Continuità, quindi, con il lavoro del precedente quinquennio e con le linee maestre che hanno caratterizzato l'impegno amministrativo di questi cinque anni di vita democratica e di cui l'amministrazione uscente sarà portatrice per la capacità di offrire il massimo apporto e le massime garanzie di buon governo e di indiscutibile raccordo con le altre amministrazioni pubbliche (provincia, regione, stato) con cui risulta necessario ormai relazionarsi per affrontare e risolvere i grandi e piccoli problemi dei Comuni, specialmente di quelli meridionali. Insieme, quindi, per progettare e programmare quegli interventi che sono impossibili da portare avanti per un solo Comune, sia in termini economici che di competenze? Zampogna non ha incertezza a confermare questo dato: “attraverso questo secondo mandato, sottolinea, si intende proseguire partendo ancora una volta proprio dal desiderio di dare continuità alla volontà di metterci al servizio di tutta la cittadinanza. L’efficienza della Pubblica Amministrazione continuerà a rappresentare un passaggio obbligato per la progettualità e per il perseguimento degli obiettivi della trasparenza, dell’imparzialità, del buon andamento ed in questo senso la mia amministrazione intende caratterizzarsi, non tanto per la quantità delle opere pubbliche, quanto per la qualità delle sue proposte sulle tematiche sociali, culturali ed ambientali emergenti. Questo perchè nutro la profonda convinzione che il consiglio comunale, rappresenti un luogo essenziale per la definizione delle scelte: mi auguro che in questa sede si possa realizzare un confronto utile, intenso e costruttivo. Mettiamo tutti insieme in campo le nostre professionalità e capacità e soprattutto, ripeto, la volontà di collaborare con tutte le amministrazioni limitrofe che intendono confrontarsi sui punti del nostro programma e cioè: scuole, viabilità e trasporti, politica ambientale politiche socio-sanitarie, personale comunale e servizi al cittadino, innovazione tecnologica urbanistica ed opere pubbliche, agricoltura sostenibile, occupazione, artigianato e commercio, turismo sostenibile, sviluppo socioculturale, tradizioni popolari e associazionismo, giovani, sport e tempo libero la caccia, statuto e regolamento. Tantissima carne al fuoco. Che impone l’impegno a lavorare per soluzioni innovative: dalla differenzata spinta alla istituzione di supporti informatici nuovi fino a idee di valorizzazione del territorio attraverso lo sport. In tutto ciò senza dimenticare Santa Giorgìa? La nostra frazione, continua a vivere una situazione davvero difficile sotto ogni punto di vista (viabilità, servizi, ecc.). Continueremo a valutare possibili azioni di intervento che mirino ad un progetto ben preciso, trasformare Santa Giorgia in un Paese Albergo, un recupero totale o parziale delle antiche strutture, per mezzo di finanziamenti provenienti da vari soggetti pubblici e privati, certo, un progetto che continua ad essere ambizioso e quasi un sogno, ma a noi piace anche sognare, molte volte i sogni si realizzano. E – domanda di prammatica - per quanto riguarda l’opposizione?...
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La lotta alla 'ndrangheta passa attraverso “LE STRADE DEL SOGNO”
Basta pane e 'ndrangheta! di Filomena Scarpati
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a serietà dell’impegno nella lotta alla ‘ndrangheta emerge notevolmente anche quando si agisce sulla formazione in età evolutiva di coscienze protese al rispetto della legalità. Il Parco dove si è tenuto lo scorso 13 Maggio il convegno indirizzato agli alunni degli Istituti Scolastici Comprensivi di Sant’Eufemia e “Perri Pitagora” di Lamezia Terme, intitolato a Peppino Impastato, consente, per la sua dedicazione, d’immedesimarsi maggiormente nell’argomento del convegno trattato da diverse personalità nell’Auditorium “Dodò e Cocò” di Lamezia Terme che ricordano due bambini, Domenico Gabriele e Nicola Campolongo, vittime innocenti della criminalità organizzata. I lavori del convegno sono stati introdotti da Antonio Scaramuzzino, Direttore del progetto “Habitat”, dell’impresa sociale “Talia”, termine non solo ripreso dal greco, ma in uso nel dialetto siciliano che ben si addice ad associazioni e cooperative che in sette, hanno deciso di condividere le stesse tematiche per dare respiro ad una società che ha bisogno di riscattare pienamente il vivere civile improntato sul rispetto delle norme e delle regole, lontano da compromessi di ogni genere. Il primo dei relatori a prendere la parola durante lo svolgimento del convegno dal titolo “Basta Pane e ‘ndrangheta” nell’ambito “Le strade del sogno”, è stato il Sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, che ha parlato di instaurare il concetto di grande amore verso il debole e sostegno, per impedire alla mafia di lucrare, mentre primo dovere di una persona che si propo-
ne come Sindaco di una cittadina, è non chiedere e accettare i voti della “’ndragheta”. Don Giacomo Panizza, Presidente della Comunità Progetto Sud, esordisce invece affermando di aver capito che la ‘ndrangheta in Calabria esiste davvero, non è scritto solo sui libri. “Me ne sono accorto – dice Don Panizza – quando hanno cominciato a chiedere il pizzo e al Da sinista: Don Giacomo Panizza, Gianni Speranza, il Gen. Angiolo mio “no” hanno ri- Pellegrini, Antonio Scaramuzzino, Don Tommaso Scicchitano. L’opposizione sia degna del suo ruolo, io ne avrò, e sposto con attentati tutti neScicchitano avremo pieno rispetto.di Locri e in sevizio nel alla mia persona. Mentre Don Tommaso originario cosentino ha introdotto il concetto di “Basta non se ne può più”. È stato piuttosto lungo il discorso del Generale dell’Arma dei Carabinieri Angiolo Pellegrini, per diversi anni Capo della DIA calabrese, che è riuscito a carpire l’attenzione anche dei più piccoli alunni che lo hanno seguito con particolare interesse nonostante il suo esprimersi sia stato da alta personalità dello Stato. Quasi da film il racconto del suo atteggiamento di non comunicare i suoi programmi di lavoro, non essere ripetitivo e cambiare continuamente autovetture durante il servizio, per scongiurare la possibilità di attentati. Sono stati tanti i quesiti rivolti dagli alunni a tutti i relatori presenti in sala, come dimostrazione del loro interesse, dimostrando l’efficacia dei progetti sulla legalità diretti ai giovani alunni anche in età scolare legata al primo ciclo di studi, anzi può configurarsi come periodo in cui è recepita meglio ogni concezione circa il rispetto delle regole, per radicare una vera coscienza protesa alla legalità. Durante il convegno sono stati ricordati gli attentati al Giudice Falcone e Borsellino in occasione del ventesimo anniversario, con i quali il Generale Pellegrini ha avuto continui rapporti di collaborazione oltre che di amicizia e le parole di Papa Francesco capaci di creare forti risonanze che tuonano come turbini sulle coscienze di chi pur sembrando lontano dai fenomeni ‘ndranghetisti, deve vergognarsi per essere stato a guardare, aver lucrato, accettato soldi della mafia e come se non bastasse ha raggirato la gente onesta con squallidi giri di parole di cui Papa Francesco fa ancora menzione, risultando così denunce di una realtà degradata sulla quale c’è parecchio da riflettere e su cui bisogna intervenire radicalmente per evitare che piaghe sociali di grossa dimensione si allarghino ancora a macchia d’olio. Il convegno si è concluso con la consegna di una litografia e di una gerbera gialla ai relatori partecipanti in ricordo della giornata.
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Renato Bellofiore di Caterina Sorbara
Ipse Dixit
in esclusiva per il Corriere della Piana, le ragioni delle dimissioni
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uali sono le motivazioni che hanno portato alle dimissioni irrevocabili? «sono stato eletto da uomo libero e mi sono dimesso per restare un uomo libero! Due consiglieri di maggioranza Domenico Cento e Domenico Savastano volevano imporre le loro singole decisioni a tutta la maggioranza, stravolgendo un bilancio già discusso anche con loro e con gli altri consiglieri della coalizione. L'ultimo giorno utile, durante gli ultimi minuti hanno, presentato un emendamento con 23 punti che stravolgeva tutto. Questo emendamento per di più ha avuto ben 7 pareri negativi su sette (tutti i responsabili di settore più i tre revisori dei conti). Tra le tante proposte non condivise una su tutte spiccava: l'esternalizzazione del servizio di raccolta differenziata che attualmente, invece, su nostro indirizzo viene svolto egregiamente dai dipendenti comunali facendo risparmiare all'Ente centinaia e centinaia di migliaia di euro. Pena il loro voto contrario in sede di bilancio, i predetti consiglieri, volevano quindi a tutti i costi tale esternalizzazione con un enorme aggravio di spesa pubblica a danno dei cittadini, appesantita da una aggiunta richiesta di assunzione, dall'esterno, di 30 nuovi operai, mentre il Comune con le nostre direttive svolge il servizio attualmente con 16 unità interne. Quindi un ingiustificato e vertiginoso aumento dei costi per i cittadini, mentre nella nostra proposta di bilancio avremmo abbattuto di circa il 25% i costi sulla tariffa ex Tarsu. Forse sono rimasti tutti sorpresi dalla mia decisione perché in politica si è abituati ad assistere ad accordi sottobanco ed inciuci vari pur di mantenere la poltrona, per me è più importante restare come dicevo un uomo libero, perché solo così si può andare avanti sulla strada del cambiamento nell'interesse esclusivo dei cittadini che è stata tracciata». Ci può tracciare un bilancio della sua amministrazione? «Nel tracciare un bilancio, nonostante quello che potrebbe far pensare l'epilogo, posso sicuramente dichiarare di essere molto soddisfatto. Per prima cosa si è rafforzato e compattato un gruppo di amici e di collaboratori validi che hanno contribuito a creare un nuovo modo di fare politica, dove
chi ha interessi "diversi" da quelli che sono gli interessi pubblici dei cittadini come da noi individuati nel programma elettorale, prima o poi va via, mentre chi condivide dal primo momento che si avvicina e partecipa, si trova immediatamente a casa sua. Dopo una prima fase durata circa 2 anni, dedicata quasi interamente a risanare un bilancio, che è bene ricordarlo alla mia elezione vedeva il comune sull'orlo del dissesto finanziari con oltre 20 milioni di debiti ereditati: eravamo in debito con Pianambiente per 1.800.000,00 €, Gioseta per 1.600.000,00 €, Sorical per circa 6.000.000,00 € ecc... ecc... siamo riusciti con determinazione ed avendo le idee ben chiare a centrare e mantenere tutti gli obiettivi individuati nel nostro programma elettorale. Gioia Tauro è profondamente cambiata in questi 4 anni. Dal punto di vista urbanistico c'è stata una grande trasformazione che è ancora in atto grazie ai fondi della comunità europea, i cosidetti Pisu. All'inizio da tutta l'opposizione criticati, ma oggi addirittura c'è chi cerca falsamente di attribuirsene i meriti. A tal proposito, lo voglio rimarcare, la convenzione per questi fondi europei è stata firmata da me con la Regione Calabria nell'Ottobre del 2011e di questo esiste l'atto di convenzione sottoscritto. Sfido chiunque a presentare un solo documento che provi il contrario.Oggi già grazie alle prime opere realizzate si riversano nella nostra città migliaia e migliaia di visitatori e quando le opere, ben otto, saranno tutte completate la situazione non potrà che migliorare.Ma come non ricordare anche gli interventi
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operati nel campo dell'edilizia scolastica che al nostro insediamento vedeva quasi tutti gli edifici in condizioni pietose ed edifici non a norma: sono stati quasi tutti ristrutturati e per ultimo la scuola del Tre Palmenti, chiusa per inagibilità nell'interesse dei bambini ha ottenuto grazie al nostro impegno un finanziamento di 150.000,00 € per la ristrutturazione. Ed ancora nel campo della cultura possiamo rivendicare l'apertura del museo di Metauros, avvenuta con i soli fondi comunali, di cui si parlava da decenni ma che nessuno era mai riuscito a realizzare. Per gli impianti sportivi abbiamo reperito i fondi ed appaltato la copertura della tribuna del polivalente, opera da decenni richiesta dai tifosi, ed abbiamo reperito altri fondi per mandare a gara la realizzazione del prato sintetico del Cesare Giordano (anche qui se ne parlava da decenni). Inoltre abbiamo previsto il completamento di una struttura abbandonata su un terreno confiscato che da palestra si sta trasformando (i lavori sono in corso) in un un centro polisportivo con una struttura destinata in grado di accogliere 1000 tifosi ed ospitare pure le partite di serie A del basket. Stanno proseguendo i lavori per la ristrutturazione del Palamangione, altra struttura storica della nostra città. Per non parlare poi dell'inizio lavori, fino al mio avvento fermi ed immobili, nell'appalto pubblico cd "contratti di quartiere II" per mezzo del quale nella centralissima Via Asmara sorgerà una nuova scuola elementare e un palazzo con 36 nuovi alloggi di edilizia popolare per i cittadini bisognosi, oppure il completamento e la consegna, da parte della mia Amministrazione, all'Arma dei Carabinieri della nuova caserma sulla provinciale agognata da decenni su di un bene confiscato alla 'ndrangheta. Tutte opere attese da decenni che nessuno aveva realizzato. Nel settore ambiente dopo un primo periodo di grande difficoltà, negli ultimi 2 mesi del 2013, con una decisa inversione di scelte amministrative, siamo riusciti, grazie anche alla competenza e bravura del vice sindaco Jacopo Rizzo, a superare lo stallo in cui si trovava il settore ambiente e
ad eliminare completamente i bidoni dell'immondizia dalla nostra città ed operare con il sistema del porta a porta che ci ha portato ad avere nel mese di Aprile 2014 la proiezione ufficiale del 58% di raccolta differenziata su tutto il territorio. Si stanno inoltre completando interventi per un milione e seicentomila euro per rendere più funzionale le nostre condotte fognarie, separando le acque bianche da quelle nere ed installando un sistema di telecontrollo delle pompe di sollevamento cittadine, il tutto per avere un mare sempre più pulito e fruibile: ricordo ancora che al mio insediamento il nostro mare non era balneabile mentre l'estate scorsa, sovvertendo ogni aspettativa, abbiamo avuto un mare stupendo e a Gioia Tauro si è ritornati a parlare di turismo estivo». Di che cosa è particolarmente orgoglioso? «Di essere rimasto fedele rispetto agli impegni presi in campagna elettorale e di aver potuto operare sempre da uomo libero nell'interesse esclusivo della grande città di Gioia Tauro e dei cittadini gioiesi. Per quanto riguarda l'attività amministrativa, sicuramente il successo ottenuto con la raccolta differenziata, che ci ha consentito di essere definiti "isola felice" nell'emergenza rifiuti calabrese e il vero e proprio miracolo che siamo riusciti ad operare con i fondi Pisu realizzando ed inaugurando per la prima volta opere pubbliche, risultando essere l'unico Comune calabrese che non ha perso ad oggi un solo euro dei finanziamenti comunitari». Che cosa non è riuscito a fare? «La Città del Porto era presente nel nostro programma elettorale e la riproporremo pure nel prossimo, ma non dipendeva solo dalla mia amministrazione perchè bisognava trovare il momento giusto insieme con
Rosarno e San Ferdinando e purtroppo per diversi motivi non ci sono state le condizioni politiche per poter procedere nell'immediatezza. Inoltre, sicuramente saremmo riusciti ad operare diversi interventi di riqualificazione urbana che avrebbero abbellito ulteriormente la nostra città, oltre a portare a compimento tutte le opere incominciate». Sente in questo momento la vicinanza dei Gioiesi? «Ho sentito la vicinanza della gente che è rimasta molto contenta della trasformazione in atto ed in alcuni casi è terrorizzata di un possibile ritorno al passato, perdendo tutti i progressi e i risultati raggiunti». E del Pd? «Nel Pd bisogna fare molta chiarezza e lavorare uniti per far capire un pò a tutti che anche qui deve cambiare la vecchia mentalità che tanti danni ha creato proprio a Gioia Tauro e lavorare nell'interesse dei cittadini. Fino ad ora, al di là della chiacchiere, i fatti ci dicono che abbiamo assistito solo al fallimento da parte di chi a Gioia Tauro, rivestendone la carica per volere di tutte le anime che compongono il Pd cittadino, si è schierato apertamente e pubblicamente con una sola parte minoritaria tradendo il ruolo "super partes" che gli era stato attribuito in fiducia all'ultimo congresso cittadino e ha portato al commissariamento del circolo mal conducendolo e che aveva la responsabilità (politica) di risollevarlo dal solito e vecchio modo di fare politica. Ma ormai bisogna guardare avanti e lasciarsi dietro ogni polemica». Si ricandiderà? «come dicevo nonostante l'epilogo sono sereno e soddisfatto continuerò a fare politica da uomo libero giorno dopo giorno, con riunioni settimanali per incontrare i cittadini e portando avanti e discutendo programmi e progetti con il mio partito, con i movimenti e liste civiche e soprattutto con i cittadini. Continuerò a farlo giorno dopo giorno per continuare a realizzare il nostro programma e proseguire sulla strada del cambiamento intrapreso a Gioia Tauro, perché indietro non si può e non si deve più tornare».
«Ho rispettato gli impegni
presi in campagna elettorale e ho operato da uomo libero»
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Davanti al pericolo di imminente naufragio
generale e la Piana del Tauro in particolare appare evidente che la condanna e le successive dimissioni da Governatore della Calabria di Giuseppe Scopelliti, padre fondatore del’NCD, abbiano scompaginato le file dei supporters del Governatore aderenti all’NCD non tanto perché folgorati dal carisma di Angelino Alfano ma semmai per Scopelliti. Per dirla in soldoni le adesioni calabresi e in particolare reggine al movimento di Alfano sono sembrate più un esempio di vicinanza a Scopelliti che non di condivisione della linea di Alfano. È stato come se un automobilista da sempre fedele a un determinato distributore di carburante mantenga intatta la sua preferenza anche dopo che l’impianto ha cambiato marchio e qualità di prodotto continuando a servirsi presso quel distributore La sua fedeltà non era dunque verso la marca ma verso il gestore! Allo stesso modo, esempio di fedeltà, anzi di “opportunistica vicinanza all’ex governatore della Calabria, è apparso il proliferare di circoli NCD. L’ex Governatore a suo tempo, pare, con logica da manuale Cencelli, avrebbe sollecitato l’apertura di molteplici circoli. Probabilmente per ragioni di calcoli di maggioranza e di voti spettanti in assemblee e congressi. Adesso, per le sue personali difficoltà e a seguito della non elezione al parlamento Europeo, assumeranno il valore di cartina tornasole per capire quanta sincerità o quanto opportunismo e ipocrisia vi fosse nella scelta di aderire all’NCD. Taurianova in questa ottica è un osservatorio privilegiato: la città aveva risposto alla sollecitazione filoalfaniana in maniera entusiasta. Dopo il primo circolo, fondato da Fausto Siclari, ex alter ego di Roy Biasi quando questi era Sindaco, ex CCD e poi seguace di tal De Gregorio leader sagace e tracagnotto degli “Italiani nel Mondo”, in un sol colpo ne furono costituiti e inaugurati altri 7 guidati da altrettanti simpatizzanti e fra le cui file figurano anche due protagonisti dell’ultima stagione politica cittadina: Giuseppe Rigoli e Francesco Sposato. La conseguenza immediata fu la immediata marcia indietro di Siclari che con un proprio comunicato annuncio il proprio “dietro front” in marcia. Gli altri – dopo qualche accenno di polemica sulla vicenda, qualche colpo di fioretto e qualche sciabolata sulla carta stampata e sull’emittenza locale con accuse di pretese dirigenziali e di coordinamento asseritamente rivolta all’ex delfino di Biasi, facevano calare la sordina e si andava alle elezioni con risultati probabilmente inferiori alle attese e in parte spiegabili con un impegno non pieno in una campagna elettorale che di fatto non ha mai assunto toni tali da accendere soverchie attenzioni in tante gente sempre più distratta o forse molto più attratta dalle vicende del Grande Fratello e di Maria de Filippi che non di quelle degli artefici della politica nostrana. Intanto, ed è un dato pacifica in seno all’NCD, è maturato lo strappo fra il defenestrato Scopelliti e la “Gentile Family”: i grandi elettori cosentini. Ciò, se è vero, nel capoluogo cosentino i consensi verso l’ex Governatore sono stati appena 400. Cifra risibile e infinitesimale in quanto il gruppo Gentile nuova migliaia di voti. A ciò si aggiunga l’adesione alla linea Gentile del Sen Giovanni Bilardi, uno dei fedelissimi reggini di Scopelliti, consigliere e assessore regionale prima e quindi senatore eletto con la “Lista Scopelliti”: un uomo di primo piano al fianco del Governatore, non un comprimario, per intenderci. Il sentore è che davanti all’imminente naufragio e affondamento sia scattato il “si salvi chi può” e che sulla barca di Scopelliti alla fine resterà lui da solo mentre i suoi ex fedelissimi, scudieri, alabardieri, araldi, vessilliferi e portaspade correranno di gran carriera a trovare altri padroni e altre sigle sotto le quali continuare a far danni. Cosa succederà in Provincia e nella Piana del Tauro? Non ci vuole molto a immaginarlo. Tutti fiutano il vento. E il vento oggi spira verso il PD e il centro sinistra. Alle ortiche allora Berlusconi, il pericolo del comunismo, l’anticomunismo e il centrodestra! Al diavolo Scopelliti, Alfano e il Neocid! Riscopriamo d’urgenza un’anima popolare, operaia e di sinistra! Così va la vita. E così è: Se vi pare! E pare infine, secondo la voce impersonale dei paesi, ”Io narrante” verghiano, mai come oggi adatto ai nuovi “vinti” della stagione Scopelliti, che già qualcuno di loro abbia fatto il salto della quaglia abbracciando – dopo anni di militanza a centro destra – la sigla dell’On. Tabacci.
Si salvi chi può!
Dopo Scopelliti quale sarà il futuro del NCD in Calabria? di Luigi Mamone
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uale sarà il futuro del Nuovo Centro Destra di Alfano, correntemente sintetizzato come NCD e da qualche spirito ilare come “Neocid”, a causa della evidente assonanza con il marchio di un noto insetticida spray: quello che le mosche le ammazzava stecchite? Nell’articolo a pag. 8 del n° 20 del CdP era già stata – prima del voto europeo – ventilata la possibilità che il NCD potesse fare “la stessa miserrima fine del FLI di Gianfranco Fini”. La previsione non era avventata o catastrofista. I risultati delle europee non sono state una debacle per Alfano & Co solo grazie ai voti – non sappiamo se pochi, certamente vitali – dell’UDC di Casini – che gongola tutto e vanta ancora una volta d’essere riuscito a smanazzarsela in barba ai catastrofisti di sempre. Quella di Casini, più che vincente pare una strategia saprofitica di sopravvivenza. Ma tant’è. L’UDC manda al parlamento europeo tre suoi uomini e tiene a galla l’NCD che continua ad annaspare e sembra a corto di fiato, di idee e di punti di riferimento. Venendo alle latitudini meridionali: a quell’insieme – mutuando un'espressione del defunto Giudice – scrittore Francesco Misiani – di “puntini neri sulla carta geografica“ che è la provincia di Reggio in
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Cittanova: Energia Rinnovabile
Istituito il premio «Samuele Furfari» di Girolamo Agostino
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i sono momenti nella vita in cui, per diversi motivi non possiamo decidere il nostro futuro e le nostre aspirazioni volano via senza meta; solo il tempo e le circostanze sono i maestri che costruiscono il percorso esistenziale delle persone e ne fissano la dimora. La storia ci ricorda come nel dopoguerra, nel Meridione d’Italia non è seguito un normale processo di ricostruzione e le condizioni economiche e sociali delle popolazioni, già vittime della miseria e dell’analfabetismo, si aggravarono ancor più anche in presenza del dilagante fenomeno mafioso-delinquenziale con conseguente incremento del flusso migratorio e così anche, i grandi cervelli sono andati via da questa terra; ma, nell’animo dei meridionali vi è impresso un nobile e fondamentale principio: “il sangue non abbandona mai il proprio sangue” e nel tempo ognuno pensa di poter tornare al proprio paese nella speranza di vederlo nuovo e cambiato. Samuele Furfari di origini cittanovesi che vive e lavora a Bruxelles è ritornato in visita in Calabria nella sua Cittanova non esitando a portare idee nuove ed esperienze maturate all’estero nel campo dell’insegnamento di Geopolitica dell’energia. L’Amministrazione Comunale grata di essere partecipe alla visita del Prof. Furfari a Cittanova per la seconda volta a distanza di un anno, in data 10 Maggio 2014 ha organizzato un incontro sul tema: «Le Politiche attuali sull’Energia in Europa e le scelte per il nostro futuro. Quali prospettive per la Calabria?». L’evento si è svolto in due sessioni: una di mattina ed una di pomeriggio. Nella Sala Congressi BCC, ad introdurre i lavori del convegno della mattinata è stata la Dott. ssa Domenica Sorrenti consigliere alle attività produttive del Comune di Cittanova. Domenica Sorrenti ha spiegato che l’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’ATS Polo Sud per la Legalità si è proposta di istituire il «Premio Samuele Furfari» con l’obiettivo di far germinare un seme che potrà e darà frutti nel futuro, ricordando che il Prof. Furfari ha un cuore calabrese. Luigi Molina, presidente dell’ATS Polo Sud per la Legalità che collabora con l’Associazione Antiracket di Cittanova, ha sostenuto l’importanza di creare fonti di energia pulita per contrastare i vecchi sistemi
di produzione che hanno scatenato guerre per la contesa del petrolio con conseguente distruzione di interi paesi ma ha anche evidenziato che le principali forze di energia pulita sono l’onestà, il lavoro e la legalità. Il Prof. Samuele Furfari, relazionando sulla politica europea, sull’importanza dell’unità e della pace ha sostenuto che anche se stiamo attraversando un periodo di criticità e di scoraggiamento, bisogna andare avanti pur sopportando le rigide discipline comunitarie per mantenere i parametri stabiliti; ha ricostruito le varie tappe percorse dai Paesi dell’Unione Europea nel campo energetico ed a partire dalla C.E.C.A. (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio) e la conferenza del 1955 a Messina dove si gettavano le basi per sfruttare l’energia nucleare con il contributo anche dell’Italia. Oggi l'Italia ha vietato il nucleare ma è anche importante lavorare per costruire un consumo ecosostenibile ed arrivare alla produzione del 20% di energia pulita entro il 2020 e per non incorrere nel rischio di esaurimen- Il Prof. Samuele Furfari. to delle scorte delle materie prime, evitando anche l’espandersi dell’inquinamento, risorse per investire sull’energia ecoè opportuno puntare soprattutto nell’energia rinno- sostenibile ed alternativa e per essere vabile come la biomassa dei derivati in agricoltura e competitivi sul mercato è necessario parte dei rifiuti solidi urbani. Il Prof. Francesco Mi- progettare oggi per produrre domani leto, Preside dell’Istituto Tecnico Industriale Statale tenendo conto delle materie prime didi Polistena, apprezzando le informazioni del Prof. sponibili sul territorio. L’Ing. VincenFurfari, in quanto l’energia è una cosa di cui non zo Deni (Presidente dell’Associazione si può fare a meno, ha ringraziato per aver acceso Ingegneri ed Architetti di Cittanova), la spina del pensiero della creatività e poiché i ra- nel suo intervento ha posto l’accento gazzi hanno il senso del futuro, è importante creare su di una realtà tangibile, sostenendo una generazione capace, con la loro preparazione, che non ha senso parlare di risparmio di spuntare gli artigli alle grandi multinazionali e energetico e di energia alternativa se con le speranze di qualità della vita del mondo dire non si affronta il problema di sensisi all’energia pulita ma non energia a tutti i costi. A bilizzazione e di cultura che manca conclusione dei lavori della mattinata è stato conse- come fondamento, per cui l’attuale gnato il premio “Samuele Furfari” consistente in un sistema professionale non è adeguaassegno di 500 euro e per aver preso parte con pro- to alla formazione progettuale e se la getti, proposte e nuove idee per l’energia del nostro Regione Calabria non vuole investire futuro, sono state premiate le rappresentanze degli sulla informazione di base e sull’UniIstituti: «Liceo Scientifico “M. Guerrisi” - Cittano- versità, senza seguire questi percorsi va»; «Istituto d’Istruzione Superiore “V. Gerace” non si va da nessuna parte; in merito - Cittanova»; «Liceo Scientifico Oppido Mamerti- alle prospettive di produzione di enerna»; «Istituto Tecnico Industriale “Conte Milano” gia pulita ha ricordato che la Cala- Polistena»; «Istituto Tecnico Commerciale e per bria detiene grandi potenzialità nelle Geometri “G. Careri” - Taurianova»; «Liceo Scien- prospettive di sfruttare la biomassa tifico “R. Piria” - Rosarno. Nel pomeriggio del- ed anche il settore idroelettrico ma la stessa giornata, nei locali del Polo Solidale per purtroppo dobbiamo essere spettatori la Legalità, il Prof. Samuele Furfari ha incontrato delle scempio delle grandi opere corappresentanti della Regione Calabria e della Pro- struite e non utilizzate. A concludere vincia di Reggio Calabria, Sindaci, forze politiche l’evento dell’intera giornata è stato il e sociali, imprenditori e cittadini e nel suo discorso sindaco di Cittanova Dott. Alessanha sottolineato la grande funzione che svolge l’Eu- dro Cannatà che ha voluto omaggiare ropa nell’integrare i piccoli Paesi verso l’alto per il Prof. Furfari offrendo una targa di cui, oggi senza Europa sarebbe impossibile vivere riconoscimento per il proficuo lavoro nel mondo; riprendendo il discorso sull’energia, ha svolto nell’interesse della comunità ricordato che nei fondi strutturali europei ci sono le cittanovese.
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Comitato di condotta Slow Food
Intensa attività di Michelangelo D'Ambrosio
Congresso di condotta
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a centralità del cibo per il piacere di fare rete ed il gusto di cambiare il mondo, attorno a questa questa forte ispirazione, il 30 Marzo a Taurianova nella suggestiva location di Radikena, si sono ritrovati i soci della Condotta Slow Food Reggio Calabria Area Grecanica per svolgere i lavori del Congresso di Condotta, per verificare il lavoro svolto nei quattro anni di attività precedenti, documentare il presente e proiettarsi nella sfida progettuale del prossimo quadriennio. I soci si sono confrontati su quanto di bello, di buono, di pulito e di giusto si è fatto e si potrà ancora fare per il nostro territorio dall'Aspromonte al Tirreno, sostenendo e alimentando quel processo di cambiamento che Slow Food ha innescato con il moderno ritorno alla terra. Al termine dei lavori del Congresso è stato eletto il nuovo Comitato direttivo del quale fanno parte: Cristina Ciccone, Maria Crucitti, Donatella Favasuli, Annunziato Nastasi, Francesco Surace, Francesco Saccà, Antonio Fazari, Michelangelo D'Ambrosio, il nuovo Comitato ha subito ribadito un principio guida dell'associazione reggina; la Condotta
Reggio Calabria Area Grecanica vuole essere una casa accogliente, uno spazio di confronto comodo per tutti coloro che in modo diverso vi vorranno entrare e viverci. Ogni socio, accomunato agli altri dalla stessa senTavolo della presidenza del Congresso. sibilità, sceglierà come meglio vivere il movimento e l’associazione, il comitato farà di tutto e si impegnerà per creare le occasioni di conoscenza, d'incontro, di confronto, di festa, momenti durante i quali arricchire il dialogo, farci conoscere per ciò che facciamo, per comunicare ciò che siamo, attività che vanno potenziate, estese, incentivate attraverso le nuove idee e il lavoro di tutta la compagine sociale della nostra Condotta. La proficua serata, come è nello stile della Condotta, si è conclusa con un momento conviviale tra soci e amici che hanno condiviso il piacere generato dal gusto di cibi buoni, puliti e giusti.
I laboratori della “Pasta Fatta in Casa”
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o scorso 4 aprile nella succursale di Messignadi della Scuola Media di Oppido Mamertina, è stato organizzato un laboratorio didattico con protagonista “La pasta fatta in casa” rivolto ai più piccoli e all’’importanza della Un momento dell'evento a Messignadi. loro educazione alimentare. Coinvolti i ragazzi, insegnanti, mamme e nonne. Un’occasione per imparare divertendosi insieme, per capire il valore del lavoro manuale e della possibilità di I partecipanti ai laboratori. realizzare con le proprie mani e pochi e semplici gesti dal sapore antico, uno degli alimenti più importanti della cultura gastronomica delle nostre tavole. I laboratori della “Pasta Fatta in Casa”: per diffondere la cultura della cucina casalinga tra le giovani generazioni, partendo dalla scelta di materie prime sane, tracciabili e controllabili, riservando nel contempo una grande attenzione alla necessità di non sprecare gli avanzi e gli scarti.
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Prodotti taurianovesi alla manifestazione di Roghudi.
Formaggi d’Aspromonte a Roghudi
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per non perdere il contatto con le tradizione lattiero casearie tipiche della tradizione pastorale calabrese. Il 1° maggio giornata alla scoperta delle tradizioni dei pastori della comunità roghudese. Con la posStampi usati dai produttori dei formaggi. sibilità di conoscere e condividere cibi, sapori, saperi, giochi e musica di questo angolo del territorio grecanico. Anche in questo caso grande successo e soprattutto la consapevolezza che nonostante la globalizzazione le tradizioni antichissime della dell’arte casearia reggina siano ancora miracolosamente vitali e meritino solo di essere meglio tutelate e promosse.
Festa della Ricotta a Staiti
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L'ultima fase della lavorazione delle ricotte.
Staiti il 4 magg i o , nella piazza di Santa Maria Della Vittoria “Festa della Ricotta”, con un massaro del paese che in tempo reale ha mostrato la lavorazione del latte di capra, per ottenere il formaggio e quindi la ricotta: procedimento descritto anche dal presidente Panorama del piccolo paese di Staiti. dell’Ass. Fenice con aneddotti e commenti tratti dalla tradizione “casàra” bruzia. Al termine degustazione della ricotta calda col siero. Nell’occasione KM zero per acquistare ricotte e formaggi prodotti dagli allevatori del paese e altri oggetti di manifattura femminile casalinga.
I dieci anni dell’Orto in Condotta!
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ellissimo traguardo infine per la famiglia Slow Food per l’educazione delle giovani generazioni al sapere legato alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell’ambiente. La ricorrenza è stata festeggiata a Messignadi, sede del progetto didattico, con la presenza di Marisa Gigliotti (Slow Food Calabria), Arianna Messineo (nutrizionista), Francesco Surace (resp. del progetto), Domenico Cersosimo (Univ. Della Calabria).Preseete anche il Vescovo di Oppido Mons Francesco Milìto. La Prof. Cartisano con i ragazzi dell'Orto in Condotta.
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Grande successo per l’ITIS di Oppido Mamertina all’Expo Medity 2014
Integrazione oltre la Sicurezza di Salvatore Marra
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ll' Expo Medity 2014 dell’Integrazione oltre la Sicurezza, che si è tenuta presso il Polo Fieristico di Pastorano Caserta dal 15 al 17 Maggio, ormai arrivata alla seconda edizione, si sta imponendo come una delle più grandi fiere del Sud Italia nei settori della sicurezza, automazione, elettronica, informatica e telecomunicazioni. L’edizione di quest’anno ha ospitato un concorso che ha coinvolto gli istituti scolastici di II° grado ad indirizzo tecnico, che si sono cimentati nel progettare e realizzare praticamente un’idea innovativa che è stata presentata durante la manifestazione. L’ITIS di Oppido Mamertina, con alcuni alunni delle classi IVA, IVB, IVC accompagnati dai professori Giuseppe Galea e Salvatore Marra del dipartimento di Telecomunicazioni, ha aderito al concorso presentando un sistema a microcontrollore, denominato “Sleep Control”, per la rilevazione e la prevenzione dei colpi di sonno alla guida. Il progetto realizzato ha ricevuto il premio “Medity Innovation 2014”, oltre a riscuotere un grande successo suscitando l’interesse e la curiosità dei numerosi visitatori intervenuti alla manifestazione. Infatti, è largamente dimostrato che una delle più diffuse cause degli incidenti stradali è la stanchezza, principale responsabile dei “colpi di sonno”, con conseguenze molto gravi nella stragrande maggioranza dei casi. Alcune case automobilistiche prestigiose hanno integrato, nelle loro dotazioni, sistemi molto efficienti in grado di rilevare il livello di stanchezza di un guidatore ed emettere segnali visivi e sonori allo scopo di indurlo a fermarsi per effettuare una pausa. Purtroppo, solo poche
berline di fascia medio-alta sono dotate di cevuto conferma la qualità gli investimenti questo tipo di dispositivi, molto costosi. intrapresi dall’istituto, guidato dalla Dott. Per questo motivo, si è deciso di svilup- ssa Francesca Maria Morabito, in termini pare un approccio “low-cost” in grado non di innovazione, presentando un’offerta disolo di rilevare e intervenire nel caso di un dattica che mira a far acquisire ai ragazzi colpo di sonno, ma anche di prevenirlo. Il competenze immediatamente spendibili sistema utilizza alcuni sensori per monito- nel mondo del lavoro e di cui la stragranrare la posizione della testa e una tecnica de maggioranza delle aziende del settore particolare per misurare la sensibilità (for- sono costantemente alla ricerca. Il prototiza) con cui un guidatore impugna il volan- po del sistema, perfettamente funzionante, te, inviando, istante per istante, tutti i dati può essere visionato e provato presso il ad un microcontrollore che li elabora e, in laboratorio di Telecomunicazioni dell’istibase ad un preciso algoritmo, decide di in- tuto di Oppido Mamertina a chiunque ne viare dei segnali visivi e/o sonori nel caso abbia interesse. in cui rileva una stanchezza eccessiva o il principio di un colpo di sonno. I dati vengono trasmessi, tramite un dispositivo Bluetooth collegato al microcontrollore, anche ad uno smartphone da cui, grazie ad una applicazione Android, vengono impartiti i comandi vocali. Una delle principali innovazioni del sistema realizzato è rappresentato dalla fase di “calibrazione intelligente” che permette di acquisire la personale condotta alla guida di un conducente, in genere diversa da quella di tutti gli altri e, solo nel caso in cui vengono rilevati dei dati in buona misura discostanti da essa, il sistema emette degli allarmi o degli avvertimenti. Il riconoscimento ri- I Partecipanti alla manifestazione.
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A Palmi il primo festival del Diritto e della Letteratura di Minou Migali
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i è tenuta a Palmi dal 9 al 10 maggio 2014 la prima edizione del Festival del Diritto e della Letteratura, organizzato dalla Banda degli Onesti ONLUS unitamente al Comune di Palmi – Assessorati alla Cultura ed alla Legalità ed alla locale sezione dell’AIGA – Associazione Italiana Giovani Avvocati. Nelle due giornate del Festival, ideato e voluto dagli organizzatori sulla dichiarata falsariga di già affermate esperienze come quella del Festival del diritto di Piacenza e del Festival della Filosofia di Modena, sono state affrontate tematiche giuridiche di ampio respiro generale partendo dalle opere di grandi autori della letteratura classica e contemporanea: e non solo. Non è stata però un’iniziativa riservata agli operatori del diritto. Al contrario, discutere di diritto attraverso la letteratura e le espressioni artistiche in generale ha significato proprio eliminare quelle connotazioni tecniche che lo rendono spesso difficilmente comprensibile ai più, restituendolo al suo ruolo di aspirazione e bisogno profondamente umano. Scoprire che alcuni dei più grandi processi dell’epoca moderna sono stati concretamente influenzati da echi e richiami letterari risalenti addirittura a Shakespeare, tanto per fare un esempio, ha colto pienamente lo spirito e gli obiettivi del Festival. Stimolante la tematica: “L’etica dell’illegalità: falso mito o tentazione reale?”, volendo in tal modo riferirsi a quelle suggestioni culturali che ogni tanto, più o meno inconsapevolmente, tendono soprattutto nelle rappresentazioni dei mass media a dare del fenomeno dell’illegalità una dimensione quasi romanzesca.
La manifestazione ha goduto dell’apporto scientifico del Centro Studi “Federico Stella” sulla Giustizia penale di Milano, vera istituzione di punta nel settore degli studi di Law and Literature, e della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, oltre che della collaborazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palmi. La mattina del 9 maggio (Casa della Cultura “L. Repaci”) l’iniziativa ha visto coinvolti gli studenti delle scuole superiori di Palmi e della Piana, con la relazione introduttiva del prof. Francesco D’Alessandro dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e l’intervento dell’avv. Armando Veneto, che si è occupato del delicato rapporto tra comunità, famiglia e giustizia nella letteratura calabrese. Nel pomeriggio dello stesso giorno il Tribunale di Palmi ha aperto le porte per celebrare un processo in contumacia a quello che è probabilmente il più famoso episodio di simulazione della storia del calcio: la celebre “mano de Diòs” di Diego Armando Maradona, risalente ai mondiali messicani del 1986. Simulazione processuale assolutamente realistica l’accusa a Maradona è stata sostenuta dal giornalista televisivo Flavio Tranquillo, voce ufficiale del basket in Italia e la difesa all’avv. Claudio Botti, già fondatore a Napoli del comitato “Te Diegum” in supporto alla figura del calciatore argentino: il tutto, con la decisione finale affidata al dott. Antonio Salvati, magistrato del Tribunale di Palmi. Alla Il Campione Diego Armando Maradona. fine, a parte la scontata prescrizione per decorso del tempo, è stata evidenziata la sostanziale colpevolezza del Pibe de Oro. Sabato mattina infine presso la Sala consiliare del Municipio di Palmi due relazioni solo apparentemente distanti tra loro per temi e tempi storici di riferimento, ma in realtà con sorprendenti punti in comune: la prima – con il prof. Daniele Cananzi dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria – che ha delineato i personaggi di Dostoevskij nel loro rapporto con l’idea di giustizia; la seconda, affidata al dott. Gaspare Spedale – P.M. presso il Tribunale di Palermoe in precedenza Giudice del collegio penale a Palmi – chiamato ad effettuare la medesima analisi sugli uomini e le donne cantati da Fabrizio De Andrè: cosa che peraltro è riuscita in maniera sorprendentemente coinvolgente mostrando nel misurato operatore del diritto un fine conoscitore della musica contemporanea e un acusto analista della poetica e dei messaggi sociali e politici sottensi nei testi di De Andrè. Il Festival è stato realizzato in collaborazione con la sezione di Palmi dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati e con il Comune di Palmi, Assessorato alla Cultura e Assessorato alla Legalità e ai Beni Confiscati. L’Avv. Antonio Papalia, Consigliere Comunale e Consigliere Nazionale AIGA, ha inteso esprimere la propria soddisfazione per “un evento senza precedenti in Calabria, che conferma la fertilità di un terreno culturale come quello palmese e che vede, ancora una volta, il mondo associativo protagonista. Il futuro di Palmi – ha detto Papalia – o sarà culturale o non sarà: il Festival segna un’ulteriore, fondamentale, tappa per la crescita della nostra comunità”.
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Nel bicentenario della fondazione dell'Arma Benemerita
L'orgoglio di essere italiani
L'Arma dei Carabinieri è parte integrante dello spirito del popolo italiano di Luigi Mamone
L'Arma e i suoi eroi ricordati in numerosi francobolli.
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l 2014 rappresenta una tappa importante nella storia dell’Arma. Due secoli di presenza al servizio dello Stato e della Nazione. Fin dal momento della sua costituzione, voluta dal Re di Sardegna, i Reali Carabinieri si distinsero per la loro individualità di corpo, la assoluta dedizione ai compiti d’Istituto e la Fedeltà al sovrano dapprima e, successivamente, alla Repubblica. Gli scenari sui quali i militari dell’Arma hanno prestato la loro opera sono stati nell’arco di due secoli i più diversi e impegnativi. In guerra e in pace la presenza dei Carabinieri ha rappresentato la linea scriminante fra altre formazioni – assolutamente militari – e l’Arma Benemerita che oltre ai compiti militari, nel tempo ha costituito il simbolo stesso della presenza dello Stato in ogni angolo della Nazione e – il simbolo della presenza dell’Italia – su scenari internazionali. Il carabiniere, è entrato così nell’identità culturale degli italiani, nella quotidianità, nei riferimenti letterari, nello stesso sentire del senso dello Stato da parte degli italiani. I Carabinieri hanno rappresentato nell’epopea coloniale, non solo una delle armi dell’esercito italiano presente su quegli scenari, ma il corpo più vicino alla gente: portatori di pace e di civiltà. Come avviene oggi per le nostre
missioni militari all’estero. In più i Carabinieri, con la loro strutturazione fondata sulla radicata presenza nel territorio attraverso la rete delle stazioni, continuano a rappresentare un elemento di continuità e un punto di riferimento per la gente. Dal Carabiniere di quartiere, recente figura di militare vicino alla gente, quasi una versione italiana del policeman inglese, ai reparti ad elevatissima specializzazione, l’Arma ha seguito nella sua evoluzione lo svilupparsi della società e il suo divenire adeguandosi ai tempi. Oggi in tempi di elevata tecnologia, il Carabinere sa essere anche tecnico informatico, esperto analista di dati e di elementi. Un tempo, con altre scansioni figlie di una realtà diversa, agreste e contadina, era comunque l’elemento d’ordi-
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ne della comunità. E se la comunità era in difficoltà erano i Carabinieri che si trasformavano in Angeli del soccorso. Dal terremoto di Reggio e Messina, passando per il Belice, l’Irpinia, le tante alluvioni, i disastri geologici, sempre fra i primi a intervenire furono i Carabinieri. Con sprezzo del pericolo e con alto senso del dovere. Sprezzo del pericolo e senso del dovere che in alcuni casi, da Salvo d’Acquisto, ai martiri di Fiesole, portò i Carabinieri ad immolarsi per salvare la vita di innocenti che altrimenti le logiche di un conflitto sanguinosissimo avrebbero ghermito. Senza ricordare le decine di militari martiri durante e fuori dal servizio sempre pronti a immolarsi per non venire meno al loro giuramento di fedeltà alla Repubblica e all’Arma: uno per tutti – che ci è rimasto impresso per il solo fatto che anni prima in occasione di un reportage televisivo lo ave-
«Nei secoli fedele»
vamo conosciuto e apprezzato, il Maresciallo Achille Mazza, ucciso con un colpo di fucile in pieno petto ad Amantea da uno squilibrato asserragliato su una terrazza e che – incurante del pericolo – stava cercando di rabbonire. Per questo, spesso, i sacrifici dei militari dell’Arma sono entrati nelle pagine di storia e in quelle della filatelia che – prima che internet stravolgesse le regole del gioco – attraverso i francobolli era un formidabile veicolo di diffusione della cultura e della memoria storica. Per questo, attingendo ancora una volta alla ricchissima miniera che è la collezione del Dott. Diego Demaio, a corredo di questo breve omaggio all’Arma, Istituzione alla quale per retaggio familiare chi scrive si sente particolarmente legato, proponiamo tre francobolli che ricordano tre momenti importanti della Storia dell’Arma e che con la riproposizione della copertina d’epoca che ricorda l’arresto del brigante Musolino – avvenuta nel lontano 1901 – rappresentano il sentito e sincero grazie che attraverso il CdP è giusto tributare all’Arma Bnemerita le cui divise, i cui colori e la cui storia anche in questo primo scorcio del terzo millennio rappresentano una delle residue certezze in una Italia sempre più in crisi.
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Omaggio del Corriere della Piana - Periodico d’informazione della Piana del Tauro, nuova serie, n° 21, Maggio 2014 - Registrazione Tribunale di Palmi n° 85 del 16.04.1999 Stampa d'epoca conservata nella emeroteca del Dott. Diego Demaio
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L'Arma dei Carabinieri da sempre al fianco dei civili in difficoltà
Soccorso alle popolazioni di Angiolo Pellegrini Generale dell'Arma dei Carabinieri
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Carabinieri, nel dopo guerra, sono stati sempre in prima linea nel soccorso alle popolazioni, vittime di catastrofi naturali. Vogliamo ricor-
dare: l’alluvione del Polesine; il disastro del Vajont; l’alluvione di Firenze; i terremoti del Friuli e dell’Irpinia; l’alluvione del Piemonte e dell’Emilia Romagna e tutte le catastrofi minori che hanno colpito l’Italia e che hanno sempre visto i Carabinieri tra i primi a soccorrere i cittadini e punto di riferimento nell’organizzazione degli aiuti. Per tale attività, numerosi sono stati i riconoscimenti, tra cui Tre Medaglie d’Oro, e Una d’Argento al Valor Civile e Due Medaglie d’Oro al Valore dell’Esercito.
Carabinieri in missione all’estero
ste", al Reggimento Savoia Cavalleria e al Reggimento Trasimeno. Sono morti anche alcuni appartenenti alla Brigata Sassari e 3 militari del 6º Reggimento Trasporti della Brigata Logistica di Proiezione, che stavano scortando un cooperatore internazionale.
I Carabinieri sono stati chiamati a partecipare a missioni operative all’estero, sia con compiti propriamente militari che di polizia. Hanno operato nei Balcani, nell’ambito delle missioni Nato, in Libano, in Somalia, in Bosnia, nel Kosovo, in Cambogia, nel Mozambico, in Afghanistan ed in Irak.
Specialità
Attentato del 12 Novembre 2003 a Nassiriya
Alle ore 10:40 ora locale, le 08:40 in Italia, del 12 Novembre 2003, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti la base MSU (Multinational Specialized Unit) italiana dei Carabinieri, provocando l'esplosione del deposito munizioni della base e la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili. Il Carabiniere di guardia all'ingresso della base "Maestrale", riuscì ad uccidere i due attentatori suicidi, tant'è che il camion non esplose all'interno della caserma ma sul cancello di entrata, evitando così una strage di più ampie proporzioni. I primi soccorsi furono prestati dai Carabinieri stessi, dalla nuova polizia irachena e dai civili del luogo. Nell'esplosione rimase coinvolta anche la troupe del regista Stefano Rolla che si trovava sul luogo per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a Nassiriya da parte dei soldati italiani, nonché i militari dell'esercito italiano di scorta alla troupe che si erano fermati lì per una sosta logistica. L'attentato provocò 28 morti, 19 italiani e 9 iracheni. I caduti delle Forze Armate Italiane appartenevano a vari reparti dell'Arma dei Carabinieri Territoriale, al 13 Reggimento Carabinieri di Gorizia ed al 7º Reggimento Carabinieri "Trentino-Alto Adige" di Laives, al Reggimento San Marco, alla Brigata Folgore, al 66º Reggimento fanteria aeromobile "Trie-
Nel continuo processo di adeguamento alle nuove esigenze, i Carabinieri hanno creato, negli anni, nuclei specializzati, per la repressione di diversi reati: Carabinieri per la tutela dell’ambiente (1962); NAS Carabinieri per la tutela della salute (1962); Servizio Aereo (1965); Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (1969), GIS Gruppo di intervento speciale (1977); Carabinieri Banca d’Italia (1982); Carabinieri antifalsificazione monetaria (1992); Carabinieri politiche agricole (1994); Carabinieri per la tutela del lavoro (1997).
Forza Armata Il 31 Marzo del 2000, i Carabinieri, da parte integrante dell’Esercito, con il rango di prima Arma, vengono elevati a Forza Armata, nell’ambito del Ministero della Difesa. Ciò permette anche ai Carabinieri di avere un Comandante Generale proveniente dai suoi ranghi, mentre in passato il comandante generale dell’Arma proveniva da Ufficiali Generali dell’Esercito.
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Importante evento voluto da Mons Milito
Il Congresso Eucaristico Diocesano «“Signore, tu lavi i piedi a me?” “Và, e anche tu fa lo stesso”» di Don Elvio Nucera
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’Anno della Carità, voluto dal Vescovo Francesco Milito, per la Chiesa di Oppido Mamertina-Palmi, raggiunge uno dei suoi momenti più significativi: la celebrazione del Congresso Eucaristico Diocesano; il primo nella storia della nostra Chiesa locale. L’idea covava già alla vigilia del Convegno per l’inizio dell’Anno Pastorale, luogo nel quale, il Vescovo ha pubblicamente annunciato la volontà di indire, all’apice dell’Anno della Carità, un Congresso Eucaristico, con il compito specifico di sollecitare una riflessione più accurata sul sacramento dell’Eucaristia. Da quel momento un lavoro intenso e fitte trame di rapporti hanno dato corpo, pian piano, all’attuale struttura della settimana congressuale. L’indizione ufficiale lo scorso giovedì Santo alla Messa del Crisma. Nello stesso contesto liturgico il Vescovo ha nominato il Comitato organizzatore del Congresso al fine di attuarne le finalità. A pochi giorni dall’inizio del Congresso Eucaristico, il cui titolo è «“Signore, tu lavi i piedi a me?” “Và, e anche tu fa lo stesso”, l’Eucaristia mistero della nostra fede, diaconia di comunione con i fratelli», scorrere il programma ci aiuta a delinearne i contenuti e il filo rosso che guiderà ogni incontro e ogni relazione congressuale. Intanto il titolo: i due versetti evangelici mettono insieme due scene che legano Eucaristia e Carità. Questo è anzitutto lo scopo del Congresso Eucaristico. Da una parte la lavanda dei piedi e dall’altra l’invito finale della parabola del buon samaritano ci consentono di capire l’Eucaristia da due profili necessari. La lavanda dei piedi è un modo diverso con cui l’evangelista Giovanni racconta il mistero eucaristico avvenuto nell’ultima cena. I vangeli sinottici riportano parole e rito di quella notte nella sua forma essenziale, Giovanni ci invita a considerare l’Eucaristia come principio di servizio: chi è il più grande si faccia il servo di tutti. Nella parabola del buon samaritano Gesù racconta con precisione l’atteggiamento che spiega cosa significhi avere amore per il prossimo in maniera concreta e ci invita a fare lo stesso nei confronti di ogni nostro prossimo. È per questa ragione che le relazioni congressuali partono da una riflessione biblica delle due icone evangeliche commentate esegeticamente da Suor Nunzia De Gori, Superiora Generale delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret. Dalla Bibbia alla celebrazio-
ne liturgica: Mons Giuseppe Busani, Parroco e Liturgista nonché Vicario episcopale per la Pastorale della Diocesi di Piacenza-Bobbio, ci aiuterà a comprendere come proprio la celebrazione della Messa costituisca un’implorazione costante del dono della Carità di Dio. Carità è, infatti, un modo diverso di declinare l’Eucari- . stia. Nella liturgia noi impariamo a crescere nella carità e quindi ad andare verso i poveri e a “toccarli” materialmente, secondo la felice espressione di Papa Francesco, al fine di vedere in loro il corpo stesso di Cristo. Questo rapporto tra Eucarestia e poveri sarà oggetto della relazione di P. Goffredo Boselli, liturgista della Comunità di Bose. Fratel Enzo Bianchi, conosciutissimo e apprezzato conferenziere, anche lui della Comunità di Bose, di cui ne è il Priore, tirerà le conclusioni, aiutandoci a comprendere come si passa dalla carità che la Chiesa celebra nell’Eucaristia e di cui sempre deve sentirsi animata, alla carità ecclesiale, cioè alla prassi eucaristica, alla carità concreta che sola diventa lo specchio autentico della Chiesa di Gesù. Questo percorso trova nelle celebrazioni liturgiche e nei momenti di adorazione eucaristica la cornice fondamentale. Tra le celebrazioni sono da segnalare la Messa di apertura del Congresso nella Cattedrale di Oppido Mamertina il 12 Giugno alle ore 18.30, presieduta da S. E. Rev.ma. l’Arcivescovo Piero Marini, storico Maestro delle Celebrazioni litur-
«Nell'anno della carità
un momento di riflessione e preghiera» giche di san Giovanni Paolo II e ora Presidente del Pontifico Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali, e la Concelebrazione Conclusiva, nella Piazza antistante la Chiesa Concattedrale di San Nicola a Palmi presieduta da Sua Ecc. Rev.ma Mons. Francesco Milito, alla quale seguirà la solenne processione eucaristica per le vie principali della Città, a conclusione di tutta la settimana congressuale. Tra gli appuntamenti più significativi: la veglia di preghiera per i movimenti e le associazioni in piazza Duomo a Gioia Tauro alle ore 21 di sabato 14, a cui seguirà l’adorazione notturna in Duomo e l’incontro con le famiglie dei detenuti al Centro Ambesi-Impiobati a Barritteri. Tanti altri e importanti gli appuntamenti del Congresso Eucaristico che ognuno potrà trovare dettagliatamente nel programma consegnato a tutta la Diocesi. L’augurio è che, da questo Congresso Eucaristico, la Chiesa che è in Oppido Mamertina-Palmi possa ritrovare il suo volto eucaristico e quindi un nuovo slancio missionario perché il cammino della Nuova Evangelizzazione conosca una nuova linfa vitale costruita a partire dalla lode dell’Eucaristia e dalla carità operativa. L’Eucaristia e la Carità aiuteranno tutti ad essere realmente figli di Dio e a far risuonare il suo nome ovunque: Deus Charitas est!
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Festeggiato a Terranova S.M. il “SS. Crocifisso”
L’antica Terranova rivive intorno al Cristo di Domenico De Angelis
cino costone argilloso, qualcuno ha notato per la prima volta una strana immagine. Diffusa subito la notizia, molti (tuttora) si sono affrettati a guardare il fenomeno che richiama il mistero. Infatti, nel costone appena nche quest’anno, a Ter- accennato, si possono intravedere ranova S.M., è stato so- ben quattro immagini. Tre volti ed lennemente festeggiato il una croce. Uno dei tre volti, è stato SS. Crocifisso. I festeg- presto associato al Cristo sofferente, giamenti, preceduti dalla novena, si sono uno (in particolare quello di profilo svolti, come da tradizione, il 2-3 Maggio. sulla destra della visuale) al profilo Ed anche quest’anno, è stato confermato di P. Pio. il potente richiamo del SS. Crocifisso, che La croce (in basso a sinistra), per ha spinto migliaia di devoti a partecipare e alcuni, è stato il terzo indizio che venerare la miracolosa Effigie lignea. costituisce la sicura prova. È anche Ma andiamo per ordine. Il primo Mag- vero che molti, pur notando chiaraIl Santuario del Crocifisso. gio, per ricordare lo straordinario evento mente le immagini formatisi nella del “ritrovamento”, i devoti hanno parteci- parete, non fanno alcuna associaziopato alla SS. Messa, concelebrata all’aper- ne, e per adesso, nulla si può dire su to e presieduta da Mons. Giuseppe Acqua- questo misterioso evento. Le autoriro (Vicario generale tà ecclesiastiche, In basso: scorci della località Molochiello. seguendo la via della prudenza, ancora, non si sono pronunciate. Evento naturale o altro? (ai posteri l’ardua sentenza). Con l’augurio che questo fatto spinga molti cuUn momento della festa. riosi, non solo a fermarsi sul ciglio della strada, ma ad andare oltre, magari visitando il luogo del “Ritrovo” (posto proprio sotto la strada principale) e il Santuario, nel quale è presente non solo l’Effigie originale, ma il tabernacolo contenente il SS. Sacramento. Comunque, sarebbe molto proficuo se ognuno riuscisse a vedere il volto del Cristo in ogni persona che incontra. Il 2 Maggio, è stato caratterizzato dalla “discesa del SS. Crocifisso” dalla pala maggiore dell’altare, per essere posizionato nella classica vara. Dove è possibile salire per toccare e baciare (ma non strofinare immagini o oggetti vari, in segno di rispetto verso tutti coloro che ancora vogliono godere della presenza dell’Effigie originale, intatta, e non lesa dall’imprudenza umana). La discesa, è stata come sempre preceduta dalla SS. Messa. Alla fine della quale, un momento particolare, è stato dedicato al ricordo del compianto Larosa Orlando (membro fedele del Comitato, eprematuramente richiamato alla casa del Padre). Per lui, i componenti del Comitato Feste, suoi compagni (P. Pasquale Carnovale, Giulio Artieri, Nazzareno Artieri, Rocco Chizzoniti, Francesco Corrone e Rocco Mazzacuva) hanno voluto testimoniare la loro vicinanza ponendo un cero sotto la vara del SS. Crocifisso. Acceso nell’occasione dalla piccola Desirèe Larosa (figlia di Simona Citroni e del compianto Orlando). La sentita partecipazione ha coinvolto tutti e non solo coloro che l’hanno conosciuto. La sera dello stesso giorno, dopo il tradizionale momento dell’“incanto dell’asta” (condotto dal Prof. Salvatore La Rosa) ci si è avviati, in processione, verso la Chiesa Matrice. Il 3 Maggio, dopo la SS. Messa mattutina, il SS. Crocifisso, è stato riportato al Santuario, sempre in processione, per le tradizionali vie del Paese. Visto il gemellaggio tra Terranova e diocesano), P. Rocco Spagnolo (Superiore la Città di Palmi, durante la processione, non è mancata una gradita dimostrazione di vicigenerale dei Missionari dell’Evangelizza- nanza di rappresentanti Palmesi. Infatti, è stata presente anche “l’animella” della festa per zione), P. Pasquale Carnovale (Parroco di la Varia di Palmi dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’Umanità. Il periodo festivo a Terranova S.M.) e il diacono permanen- Terranova S.M. si conclude l’8 Giugno, giorno della riposizione del SS. Crocifisso nella te, Paolo Tropeano. Proprio al “Ritrovo” pala maggiore dell’altare, ricordato come la “salita”. La cittadina terranovese, già definita (dove è stata posta una riproduzione lignea “la perla della piana” e città del SS. Crocifisso, è capace di attirare decine di migliaia di del SS. Crocifisso, in uno spazio apposi- pellegrini anche dai paesi limitrofi, grazie al potente richiamo del SS. Crocifisso. E di to), guardando dalla parte opposta, nel vi- questo, ne va orgogliosamente fiera.
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Seminario su Mattia Preti
Il Cavalier Calabrese di Pasquale Puntillo
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abato 10 Maggio alle ore 10, presso la sala vescovile della Diocesi di Oppido Mamertina, si è tenuto un seminario su Mattia Preti, il più grande artista calabrese di tutti i tempi e uno dei più grandi pittori italiani del Seicento, noto anche come il Cavalier Calabrese per essere stato insignito del prestigioso titolo a Roma da papa Urbano VIII e per essere stato anche nominato Cavaliere d’Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta. Il seminario, organizzato da Sykea, l’associazione Turistica Culturale di Taurianova presieduta da Maria Valarioti, ha avuto lo scopo di creare un momento di incontro su uno dei più grandi personaggi della Calabria conosciuto in tutto il mondo e poco noto a tanti calabresi. I lavori si sono aperti con i saluti istituzionali di Don Letterio Festa, Rettore della Cattedrale-Santuario “Maria SS. Annunziata” e di Maria Valarioti, Presidente dell’Associazione culturale “Sykea”. Il Direttore dell’Ufficio Regionale per i beni culturali ecclesiastici, Ing. Paolo Martino, ha tracciato una breve biografia del grande artista; lo storico Bruno Bevacqua ha tracciato invece il percorso artistico e culturale del cavaliere calabrese che si snoda tra l’Italia e Malta: Mattia Preti, detto il Cavalier Calabrese, è nato a Taverna (Catanzaro) il 14 Febbraio 1613. Affidato, per la sua educazione, alle cure del dotto sacerdote Marcello Anania, all’età di diciassette anni si trasferì a Roma dove il fratello Gregorio aveva una bottega d’arte e lì si perfezionò nell’arte pittorica. È nell'ambiente romano che Mattia Preti conobbe la produzione pittorica di Caravaggio e dei caravaggisti, che lo spinsero a prepararsi per comporre opere altrettanto sorprendenti. Il pittore soggiornò a Roma per trent'anni, spostandosi di tanto in tanto per intraprendere viaggi per l’Italia e all’estero; quasi sicuramente si recò nell'Italia settentrionale dove poté ammirare la pittura dei Carracci, di Lanfranco, del Guercino e del Veronese. Alla fase romana della sua attività appartengono gli affreschi in S. Giovanni Calibita e gli affreschi con Storie di S. Andrea nell'abside di S. Andrea della Valle; l'affresco in San Carlo ai Catinari a Roma eseguito nel 1652 e rappresentante "L'elemosina di San Carlo". Negli anni Cinquanta si trasferì a Napoli dove, durante la peste, realizzò affreschi votivi sulle porte della città. Ai tempi del soggiorno napoletano Preti si dedicò anche al soffitto della chiesa di San Pietro a Maiella affrescando
. La locandina della manifestazione.
“Storie della vita di San Pietro Celestino e Santa Caterina d’Alessandria” e “Figliuol prodigo”, che oggi si trovano al museo di Capodimonte e al Palazzo Reale di Napoli, il “San Sebastiano” nella chiesa di Santa Maria dei Sette Dolori e la “Madonna di Costantinopoli” nella chiesa di Sant’Agostino agli Scalzi. Quindi negli anni Sessanta, chiamato dal Gran Maestro dell’Ordine di Malta Raphael Cotoner, fu a Malta dove realizzò la maggior parte della sua produzione artistica (circa 400 opere tra affreschi e tele) e dove, su commissione dei Cavalieri Ospitalieri, decorò gran parte della Concattedrale di San Giovanni, nella capitale La Valletta, e varie altre chiese maltesi. Solo al termine della sua vita artistica, nel 1672, realizzò anche alcune opere nelle chiese di Taverna, la cittadina natale che aveva lasciato oltre quarant’anni prima. Il restauratore Giuseppe Mantella, uno tra i maggiori esperti di Mattia Preti, che da oltre quindici anni opera e lavora sulle opere del Cavaliere Calabrese, ha presentato attraverso la proiezione di alcune foto le varie fasi di restauro e delle indagini diagnostiche, effettuate dallo stesso relatore, su alcuni dei lavori maltesi del Preti riuscendo ad appassionare la vasta platea sulle tematiche del restauro e sulle modalità d’intervento. Infine il Vescovo della Diocesi di Oppido-Palmi, Francesco Milito, concludendo il seminario ha posto l’accento su come l’arte, se ben ispirata, non può non cantare la gloria di Dio e su come Mattia Preti espresse col pennello la sua “summa” dei misteri divini cosi come Tommaso d’Aquino l’aveva enunciata col linguaggio teologico. Il Vescovo ha sottolineato che nelle opere del grande pittore calabrese i colori e le forme sono un messaggio perenne di cristianesimo vivo e al tempo stesso un messaggio altamente umano, che spingono l’animo e la mente ad elevarsi dalle miserie terrene alle più alte vette della bellezza fondamento della Santità. Concludo questo mio articolo rivolgendo a me stesso una domanda: Oggi cosa dice a noi l’opera di Mattia Preti e di ogni grande artista? Rispondo con due citazioni una del grande Agostino e l’altra di San Giovanni Paolo II.. S. Agostino esalta l’opera d’arte con questa sublime espressione: “ Mio Dio e bellezza mia, io innalzo a te un inno di lode per le opere dell’arte… poiché tutte le cose belle che, attraverso l’anima, passano nelle mani dell’artista, provengono da quella bellezza che è superiore alle anime e a cui giorno e notte l’anima mia sospira”( Confessioni libro X,34,53). Nelle parole di Sant’Agostino si intravede il denominatore comune di tutta la tradizione cristiana: l’arte è in grado di custodire e trasmettere, almeno in parte, la bellezza che Dio rappresenta e che possiede in sé. Questa convinzione affonda le radici nel mistero dell’incarnazione e possiamo affermare che sta alla base di tutta la straordinaria avventura dell’arte cristiana. Infatti, Giovanni Paolo II diceva: “Un mondo senza arte rischia d’essere un mondo chiuso all’amore. E nei momenti più privilegiati dell’opera di un artista si intuisce che, se la natura è già un riflesso della bellezza divina, il volto dell’uomo è la più bella icona del Dio vivente. Mai il viso dell’uomo è altrettanto bello come quando lascia trasparire la presenza di colui dal quale riceve la vita”. E, parlando agli artisti aggiungeva: “ Persuaso che esiste uno stretto legame tra la fede, la carità e la speranza da una parte e la creazione artistica dall’altra, vorrei meditare [...] sui rapporti reciproci tra queste grandi ricchezze dello spirito umano. Vi invito alla riflessione su ciò di cui certamente avete già l’intuizione: da un lato, la realizzazione di un’opera d’arte è in sé un’esperienza che presenta analogie con l’approccio al mistero cristiano, ma allo stesso modo il cristiano, animato dalla fede, dall’amore e dalla speranza teologali trova nell’arte una dimensione nuova e un mezzo d’espressione straordinario per la sua esperienza spirituale. Perciò i credenti, dotati dalla natura di doni artistici che hanno saputo sviluppare, utilizzano volentieri i linguaggi dell’arte per evocare, attraverso la bellezza delle forme sensibili, il mistero di ciò che è ineffabile”.
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Nella festa del 1° Maggio
A spasso per gli antichi borghi Nuova iniziativa di Mesogaia
di Antonietta Bonarrigo
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a giornata del primo Maggio 2014 è stata vissuta dai soci e dagli amici dell’Associazione Culturale Mesogaia con lo svolgimento di un’interessante escursione “per gli antichi borghi” del suo territorio. Il programma ha inizio con il raduno di soci ed amici dell’Associazione davanti all’elegante Palazzo “Paolo Greco” di Scido, di proprietà del Comune, dove ad accogliere la comitiva è il Sindaco dott. Giuseppe Zampogna che, nel corso dei saluti, ringrazia tutti per la scelta di visitare il patrimonio culturale scidese. I convenevoli, espressi oltre che dal Sindaco anche dalla Presidente dell’Associazione dott.ssa Antonietta Bonarrigo, si svolgono nella sala che ospita il Museo della Pipa, dove è dato ammirare la raccolta, acquisita dall’Amministrazione Comunale, di oltre duecento pipe realizzate dall’artigiano locale mastro Rocco De Giglio il quale, con estrema perizia, è riuscito a creare dalle radici di erica manufatti sorprendenti, piccole opere d’arte rappresentanti personaggi storici, politici, figure fantastiche. Nel medesimo palazzo, abbellito di recente da affreschi raffiguranti scene di vita rurale del piccolo borgo ed eseguiti dall’artista scidese Gaetano Zampogna, è possibile altresì visitare la biblioteca appartenuta alla famiglia Greco di Delianuova e acquisita anch’essa dal Comune di Scido. Due gentili guide, Carmela Frisina e Domenica Arcidiacono di Scido, ci illustrano i libri ivi contenuti, sottolineando la preziosità di alcuni testi rari e pregevoli, ed anche i reperti archeologici, numismatici, le pergamene, i manoscritti, le cartoline e le lettere risalenti alla prima guerra mondiale, sempre facenti parte della collezione dei Greco. A fianco del suddetto palazzo, una struttura moderna ospita il Museo dell’Arte Contadina nel quale una ricca raccolta di oggetti ci richiama alla memoria ricordi e nostalgie della vita di un tempo. Dopo l’interessante visita, il gruppo degli escursionisti, con le proprie autovetture, si trasferisce a Sitizano dove, nelle scuderie del Palazzo dei Marchesi Taccone, è approntato il Museo delle Carrozze appartenute alla omonima famiglia nobiliare, che ne ha fatto dono al Comune di
Cosoleto. Il Museo non è ancora molto noto perché inaugurato da pochi anni, soltanto nel 2010, ma è davvero meritevole di visita: è uno dei pochi musei tematici presenti in Italia, il secondo del genere in Calabria, dopo quello di Catanzaro. Il presidente del Consiglio Comunale, Pepè Calvo, fa gli onori di casa e preannunzia l’ampliamento del I partecipanti alla manifestazione. locale con altro, sempre donazione della famiglia Taccone, al fine di meglio allocare le magnifiche e ben restaurate carrozze, italiane e francesi, risalenti al XIX e XX secolo, come ci descrive il socio cofondatore dell’Associazione, l’avv. Fortunato Schiava. L’itinerario di visita prosegue con la scoperta dei ruderi del Convento dei Cappuccini del ‘500, che si trovano in aperta campagna, raggiungibili attraverso una strada comunale, purtroppo privi di segnaletica in quanto ricadenti in proprietà privata. Un insolito cielo terso e luminoso ci accompagna, numerosi si susseguono gli scatti fotografici, quando una piccola piantagione di dolcissimi piselli ci offre un gradevole ed inatteso ristoro, con i ringraziamenti di tutti all’assente e inconsapevole proprietario. Festa del lavoro, si va allora a gustare un buon pranzo a base di prelibatezze della cucina mediterranea, in un piccolo ma ospitale ristorante di Delianuova. Ci aspetta un pomeriggio intenso, procediamo quindi, senza indugio, a visitare il laboratorio di pietra verde del poliedrico artista deliese Domenico Papalia che ci accoglie descrivendo l’attività che è all’origine delle sue sculture in pietra verde, delle pitture e dei lavori in legno. Sue opere, insieme a tante altre, possono essere ammirate anche nelle chiese di Delianuova, dove immantinente ci rechiamo: l’antica chiesa di S. Nicola e la maestosa chiesa Matrice dell’Assunta, dove ad accoglierci troviamo il parroco, mons. Bruno Cocolo. Il percorso di visita è reso oltremodo interessante dagli splendidi portali che abbelliscono i tanti palazzi antichi e moderni di Delianuova, ma anche dalle fontane, dalle scalinate: dappertutto un trionfo di pietra verde! L’amico e socio cofondatore dell’Associazione, dott. Raffaele Leuzzi, illustra le peculiarità storiche e artistiche dei capolavori che si presentano al nostro sguardo estasiato. Il centro culturale Librarsi ci attende e non vogliamo mancare all’appuntamento con i libri degli scrittori calabresi e con le immagini, riproposte per l’occasione in videoproiezione, del volume “Ruderi e ambiente” che la nostra Associazione ha di recente dato alle stampe per i tipi Nuove Edizioni Barbaro. Uno scambio di opinioni e considerazioni sullo svolgimento dell’escursione, completa il momento. Da ultimo, la golosità, soddisfatta con i dolci di una rinomata pasticceria locale, chiude una giornata che ha davvero entusiasmato tutti. Ci lasciamo con la forte convinzione che i nostri paesi posseggono un notevole patrimonio culturale, in parte sconosciuto o non adeguatamente valorizzato, che la nostra Associazione si propone di continuare gradatamente a riscoprire.
«Il Trionfo della
pietra verde fra portali e fontane»
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Precetto Pasquale 2014 all’Istituto Monteleone Pascoli di Taurianova
Momento di riflessione e di purificazione
di Mina Raso
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abato 12 Aprile 2014, in una splendida giornata di sole alla presenza di Mons Francesco Milito si è svolta la funzione religiosa per il Precetto Pasquale presso l’Istituto Monteleone Pascoli. Nel cortile della scuola, addobbato a festa per l’occasione, è stata celebrata la messa solenne per le festività pasquali, dedicata agli alunni, alle loro famiglie e a tutto il corpo docente, tutti presenti, insieme al dirigente scolastico Prof.ssa Maria Aurora Placanica e al Presidente del Consiglio d’Istituto Avv.to Iamundo e al Presidente dell’Associazione Nuova Aracne Prof.ssa Lucia Ferraro. Intensa è stata l’omelia che ha coinvolto grandi e piccini in una sentita e com-
«La musica
.
Coro Istituto Monteleone-Pascoli.
come preghiera»
Il Maestro Avati.
mossa partecipazione. Al termine della funzione, Mons. Milito ha voluto ringraziare tutti i presenti ed in particolare la delegazione della Croce Rossa Italiana, i Ministranti e Diaconi intervenuti, il Coro dell’Istituto (diretto dal M.° Avati) e i docenti che li hanno accompagnati con professionalità e bravura. All’entrata dell’Istituto un cartello con una scritta rossa, diceva: ”Benvenuto al nostro amato Vescovo” e di questo pensiero certamente Mons. Milito ha colto nella sua pienezza e nella purezza dell’animo dei bambini il messaggio che hanno voluto dedicargli.
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Alla scoperta di luoghi e tradizioni della nostra Calabria di Maria Luzza
Nella vecchia fattoria… L’IC Monteleone Pascoli alla fattoria urbana “Amata Luna Nuova” di Catona
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nche quest’anno i bambini della prime e seconde classi dell’Istituto Comprensivo “Monteleone-Pascoli” hanno effettuato la rituale uscita scolastica, come arricchimento dell’offerta formativa. Splendide giornate hanno fatto da cornice a questa mini gita presso la fattoria urbana “Amata Luna Nuova” di Catona. Esperienza che si è rivelata piacevole e rilassante non solo per la bellezza delle nostre coste, ma anche per la serenità e l’allegria dei nostri studenti, i quali si dilettavano (i più grandicelli) ad immortalare con i telefonini i paesaggi da sogno che si affacciavano alla nostra vista. A destinazione le animatrici ci hanno accompagnato all’interno della fattoria subito inebriati dei suoi odori e dei colori che madre natura ha elargito alla nostra terra. Un ambiente lussureggiante di piante di ogni specie: agrumi, limoni, viti, alberi da frutto, fiori multicolori, erbe aromatiche e abitata da una notevole varietà di animali. Gli alunni, dopo aver gustato le deliziose crepes offerti dal titolare della Fattoria, hanno visitato i rehanno illustrato le differenze, e funzionali di ogni animale nostri alunni è stata rivolta pavone indiano, alle caprette, ziana mucca in pensione che aver effettuato il primo percortenuti con simpatici giochi. Il stessi ragazzi, si è sviluppato legate all’educazione alimendall’esperta hanno preparato, dalla stessa fattoria, deliziosi tale attività, i ragazzi hanno rispondendo alle domande che
cinti degli animali e le esperte le caratteristiche morfologiche presente. L’ammirazione dei principalmente ad un maestoso alle oche e ad Angelina, un’anha fatto tanta tenerezza. Dopo so, i bambini sono stati intratsecondo percorso, scelto dagli attraverso attività laboratoriali tare: i bambini, intrattenuti con gli ingredienti prodotti biscotti della nonna. Durante creato la piramide alimentare via via venivano loro poste.
Il pranzo è stato genuino, abbondante e rispondente alle aspettative dei piccoli e dei grandi. Nel pomeriggio grande festa: visita alle scuderie e conoscenza dei cavalli presenti nei box. Uno, in particolare, ha colpito l’attenzione dei nostri ragazzi: Spirit. Forse perché richiamava alla loro mente il cavallo ribelle di una serie televisiva di cartoni animati. L’esperta, oltre ad illustrare la maestosità e l’importanza terapeutica di quegli esemplari, ha evidenziato la ricchezza straordinaria del linguaggio non verbale dei cavalli. Tutti avrebbero voluto cavalcarli, ma il tempo era trascorso troppo in fretta: era ora di ritornare a casa! Noi insegnanti guardavamo i nostri ragazzi: erano stanchi, ma, nei loro occhi traspariva la gioia di aver vissuto un’esperienza straordinaria.
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Primavera in Musica
A Laureana di Borrello, durante il Concorso per le scuole, l’inaugurazione dei Corsi Preaccademici del Conservatorio di Eleonora Palmieri
U
n mese di Maggio dal clima così vario è stato la metafora di un’eclettica settimana della musica. L’Orchestra “Paolo Ragone” ha avviato le prime note, davanti al pubblico che sempre la segue e a diverse autorità. Per imprevisti sopravvenuti, assente il Generale Lusi (ex comandante della Legione Carabinieri Calabria e ora Vicedirettore della DIA). Idealmente è stato presente; il Comune gli ha conferito le “Chiavi della Città” e lui ha inviato alla popolazione laureanese, come ringraziamento, la statuetta di un carabiniere che portava come un talismano ovunque andasse, con l’augurio che si possa mettere al più presto nel costruendo Auditorium. Lunedì 12 Maggio, storico avvenimento per Laureana: l’inaugurazione dei Corsi Preaccademici del Conservatorio di Vibo Valentia “Fausto Torrefranca”. Dopo il saluto del Presidente dell’Associazione
“Paolo Ragone” Franco Fruci, il Sindaco Paolo Alvaro ha esposto un’analisi filologica della parola Conservatorio, per sottolineare che esso “conserva l’innocenza dei bambini e della musica, metafora della vita”; nella musica c’è armonia, e tutto ciò che facciamo deve essere in armonia con gli altri. Il Direttore del Conservatorio, Francescantonio Pollice, ha sottolineato che quella stipulata è una Convenzione speciale, perché è tra l’Associazione Paolo Ragone, il Comune di Laureana di Borrello e il Conservatorio di Vibo. Per Il Maestro Managò, l'artista internazionale Vittorino Naso trasparenza, verrà formato un e il giovane Federico Tramontana. Comitato Paritario, composto da sei persone: tre insegnanti del Conservatorio di Vibo, il Sindaco Paolo Alvaro, Il Presidente Franco Fruci e il Maestro Managò. Pollice e Managò hanno deciso che le attività didattiche svolte dagli studenti nella “Paolo Ragone” serviranno da crediti formativi, e che i ragazzi particolarmente meritevoli potranno partecipare ad attività promosse dal Conservatorio di Vibo. Riprendendo il concetto del Sindaco Alvaro sull’importanza della “cultura come attività di svago”, Pollice ha ricordato che in alcune lingue, come l’inglese e il francese, il termine “suonare” si traduce come “giocare”: “to play” in inglese; “jouer” in francese. Quest’ultima, aggiungo, la lingua musicale per antonomasia. Il Presidente Onorario della “Paolo Ragone”, Rocco Domenico Ceravolo, ha ribadito la rilevanza del Conservatorio a Laureana, auspicando di raggiungere massime vette. Il Maestro Managò ha indicato l’obiettivo di far arrivare ragazzi anche da altri paesi, ringraziando Pollice, “una persona vera e un bravissimo artista”. Nei giorni successivi: vari concerti, il Concorso per le scuole, lezioni d’ascolto, la presentazione di una tesi di laurea sulla musica come mezzo di salvezza sociale. Inoltre, il concerto della Junior Band dell’Istituto Comprensivo Laureana-Galatro-Feroleto, diretta sia da Managò sia dall’Insegnante di Flauto Maria Agata Spanò. Impegnato perennemente in questo grande progetto orchestrale, quest’anno il Maestro Managò ha voluto imprimere al Concorso un tratto itinerante. I ragazzi dell’Orchestra si sono esibiti a Rossano per i detenuti della Casa Circondariale: la musica ha donato anche a loro l’aria di questa stagione. Un altro giorno, la Junior Band ha partecipato alla giornata diocesana dello studente, suonando nell’Auditorium diocesano “Sacra Famiglia” a Rizziconi, davanti ad un numeroso pubblico e a S.E. Mons. Francesco Milito. L’ultima sera, un concerto del duo dei Maestri Paolo ed Aurelio Pollice, che sulle note di Verdi, Liszt e Respighi, hanno lasciato alla platea sogni dalle primaverili tinte pastello, attraverso i di Maurice Ravel tasti in bianco e nero di un piano.
«Sento che la musica deve toccare Il Percussionista Federico Tramontana.
le emozioni prima, e l'intelletto poi»
IL PRIMO SOLISTA DELL’ORCHESTRA: IL PERCUSSIONISTA FEDERICO TRAMONTANA Simbolo per eccellenza di questa Primavera in Musica è stato il percussionista Federico Tramontana, il primo solista dell’Orchestra di Fiati “Paolo Ragone”, che ha messo in scena un excursus tra brani per tamburo, multipercussioni, marimba e vibrafono, spaziando dalla musica d’autore ad esplorazioni sonore della musica elettronica. A soli diciotto anni d’età, ha esaltato il pubblico suscitando applausi prolungatissimi e più di una standing ovation, come al cospetto di un artista stravissuto. Federico è il segno tangibile del grande lavoro e dell’entusiasmo costanti del Maestro Managò, la vittoria del suo cammino nel nostro paese. È l’emblema delle doti assolute del suo insegnante di percussioni, il Maestro di fama internazionale Vittorino Naso, ospite di più di un’edizione della manifestazione e presente quest’anno per ascoltare il suo allievo. La brillante e velocissima carriera (non si può che accennare solo qualcosa) di Vittorino Naso, che dopo aver toccato da poco una batteria è stato reclutato da Zeffirelli, Morricone, Piovani e tantissimi altri, partecipando alle musiche di films da Oscar, e in un giorno può suonare in due posti in cui c’è l’oceano di mezzo, trasmettendo emozioni fortissime senza il velo di superbia che potrebbe permettersi, è l’immagine di quello che sicuramente sarà il futuro di Federico. Perché anche a lui il talento vibra dentro, a lui “colpevole” del bruciore agli occhi della gente alla vista delle sue mani, che alla velocità della luce scomparivano quasi, mentre suonava per la prima volta da solo nell’atmosfera soffusa della Chiesa di Sant’Antonio.
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Realtà positiva di Calabria
la “JUNIOR BAND” dell’Istituto Comprensivo Laureana-Galatro-Feroleto di Francesco Di Masi
L
a partecipazione a due dei più importanti concorsi musicali del meridione d’Italia, il “Nettuno D’Oro” di Cetraro e l’altrettanto prestigioso “Premio San Francesco di Paola”, svoltosi proprio nella città del Santo Patrono della nostra regione, ha rappresentato letteralmente un trionfo per i giovanissimi della Junior Band dell'Istituto Comprensivo “Laureana-Galatro-Feroleto”. Tantissime le formazioni musicali che hanno partecipato provenienti da tutte le province calabresi, da Campania e Basi- Foto della "Junior Band". licata, dove la Junior Band dell'Istituto Comprensivo “Laureana Galatro Feroleto”, che rappresenta un autentico vivaio dell’Orchestra Giovanile di Laureana di Borrello, che si è aggiudicata in entrambe le competizioni il punteggio massimo di 100/100 che rappresenta il 1° Premio Assoluto. si svolge a LaureUn vero record ana di Borrello. Il per questo giovadirigente scolastinissimo gruppo, co dott.ssa Franformatosi meno cesca Policaro, ha di due anni fa, e sempre sostenuto avendo totalizzacon grande entuto il massimo del siasmo l'attività punteggio, sia a didattico-artistica Cetraro che a Padi questi giovani ola, l’orchestra dei musicisti che oltre ragazzi di Laurealle esibizioni in ana di Borrello è ambito scolastico, stata poi invitata hanno già parteciad esibirsi nei Conpato a prestigiose certi di Premiamanifestazioni. zione, soprattutto La formazione ornella serata finale chestrale, formata del Premio San da 45 elementi in Francesco i gioetà compresa tra i vanissimi orche7 e i 13 anni, tutstrali hanno avuto ti frequentanti la modo di esibirsi scuola primaria e in un gremitissimo secondaria di 1° Il Maestro Maurizio Managò. Teatro Rendano grado dell’istituto, a Cosenza, giusto è guidata instancaepilogo di una esaltante esperienza. Un bilmente dal M° Maurizio Managò, titolare della cattedra di clarinetto presso la stessa elogio particolare ai ragazzi e al lavoro del istituzione scolastica, nonché ideatore e creatore di questa giovanissima orchestra. Il maestro Managò, è stato pubblicamente maestro Managò è particolarmente soddisfatto per il livello raggiunto dai suoi giovaespresso dal maestro Gregorio Mazzarese, nissimi orchestrali: "È chiaro che sono molto felice per gli importanti premi che questi Presidente della Giuria a Paola e respon- ragazzi si sono aggiudicati, sono però altrettanto ripagato per come questi ragazzi sanno sabile delle attività orchestrali giovanili vivere questa loro esperienza e per l'immagine positiva che riusciamo a trasmettere in della storica e prestigiosa Accademia San- ogni esibizione".Ciliegina sulla torta, nella serata finale al Rendano, il maestro Managò, ta Cecilia di Roma, il quale ha ipotizzato ha ricevuto dal Rettore del Santuario l’ambito Premio San Francesco di Paola 2014, il una possibile collaborazione tra il suo ente riconoscimento che ogni anno viene assegnato ad un musicista o formazione orchestrale e l’attività musicale che da qualche anno partecipanti alla manifestazione e particolarmente apprezzati.
«Stagione da record
per la Junior Band»
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di Nicola Modafferi
Convegno di poesia all’Istituto Tecnico Agrario
Il “ritorno” di Ferrantino La poesia “del divenire delle cose e della vita”
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mportante incontro di poesia lo scorso 28 marzo nell’Aula Magna dell’Istituto Agrario di Palmi con il fine e delicato poeta calabrese: Paolano Ferrantino con al presentazione della sua l’ultima opera: “Germoglio di vento”. All’incontro, organizzato dalla Dirigente Scolastica prof.ssa Carmela Ciappina e dalle docenti di Lettere del suddetto Istituto, Prof.sse Capula, Modafferi e Mauro, hanno preso parte, oltre al poeta alcuni compagni di classe dell’autore. Lo stesso Ferrantino,” nella tempesta di emozioni”che il suo ritorno a scuola ha suscitato, ha sottolineato la qualità della formazione da lui ricevuta dai professori dell’I.T.A. e ha colto,durante il suo intervento, l’occasione per ribadire l’orgoglio di aver frequentato l’Istituto Agrario di Palmi, ed ha concluso invitando i ragazzi a coltivare l’amore per la poesia e per la nostra terra. La raccolta di liriche del poeta, è stata oggetto di studio da parte di critici, docenti universitari e studiosi di poesia quali Barberi Squarotti, Amoroso e Il poeta Paolano Ferrantino con gli organizzatori dell'incontro. Fioretti, solo per citare i nomi dei più noti ai lettori, i quali hanno riconosciuto all’opera del Ferrantino ec- stiene Namia – che fa sorgere e sbocciare dal silenzio una poesia cezionali capacità creative e rara sensibilità poetica. La Dirigen- pura e rasserenatrice. Agli interventi ha poi fatto seguito la lettute Scolastica dopo la presentazione del poeta, ha invitato il prof. ra di alcune poesie della raccolta. Un gruppo di giovani studenti Corrado Modafferi, critico letterario, a illustrare l’ultima raccolta dell’Istituto, si sono cimentati nella lettura di alcune significative di liriche di Ferrantino. Che ha definito poeta ricco di sentimenti poesie, guidati e coadiuvati dalle rispettive docenti di lettere; la finissimi e assai delicati, e che riesce a captare le cose belle e meno stessa Dirigente prof.ssa Ciappina ha interpretato alcune liriche e belle, gli elementi di vita attuali ed antichi, la fatica quotidiana del concludendo i lavori ha definito l’arte del Ferrantino, come poesia “del divenire delle cose e della vita” evidenziando che la manifestazione dovrà essere la prima di un percorso al quale far seguire altri eventi per incentivare l’interesse e l’amore verso la poesia soprattutto nelle nuove generazioni abituate ad un apprendimento di tipo acustico-iconico. Ciò perché nell’era della comunicazione veloce, la poesia dovrebbe tornare ad essere letta e diffusa perché riesce a trasmettere emozioni e consente di riflettere sulla vita e di penetrare in profondità nel pensiero degli altri. Poesia, dunque, per educare, “ per tirar fuori”ciò che abbiamo dentro e per permettere di esprimere il “ vissuto interiore”; ma anche poesia come diversa prospettiva e nuova possibilità per comprendere come studio e apprendimento scolastico possano trasformarsi in momenti importanti di crescita personale e in nuove capacità relazionali.
«Ferrantino: sento una
tempesta di emozioni» Alcuni dei partecipanti all'incontro.
Momenti dell'incontro poetico.
vivere sul ritmo della sua fantasia. Elementi questi, che, nella sua vasta produzione poetica, coniuga con costante e profondo amore per la natia terra vibonese. Segnatamente, per la sua città natale, Monsoreto, che porta nel cuore e gli offre materia d’ispirazione in un canto malinconico e, a volte, accorato. Poesia, quindi, che corre sul filo magico del ricordo senza essere un ritorno al passato ma, al contrario, un invito al recupero della sobria gestualità di un mondo pacato e silenzioso che proprio dal passato impara ad addomesticare il futuro. Di seguito, il prof. Giacinto Namia, ha elogiato la raccolta “Germoglio di vento”: “vento – amico” – so-
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di Rocco Militano
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Attraverso le architetture di giardini la storia delle famiglie Fehr ed Irrera
Le ville comunali di Cittanova e Palmi
Il giardino non è complemento alla casa ma parte essenziale di essa, raccolta, che comunque intesa come centro di amore e si collega alla esistenza riposo”. Così, nella sub titolaed all’impegno creativo e zione interna, l’autore Virgilio lavorativo dell’antenato, Irrera concettualizza ancor di Virgilio Irrera in parallelo più il lungo titolo della sua ha voluto descrivere anche straordinaria, per ampiezza gli eventi storici, culturali temporale e ricchezza di doe sociali che l’avo visse a cumentazione, ricerca storica partire dal 1853 in Svizzeattorno alla biografia del bira e nel Regno di Sardegna snonno Heinrich Fehr e della e poi, dal 1859 in Sicilia famiglia Irrera di Palmi, pube dal 1870 anche in Calablicata quale atto d’amore verbria e nel Regno d’Italia, so il padre Umberto e titolata: prima come straniero e poi “Da Zurigo alla Sicilia e Calaitaliano a tutti gli effetti. bria attraverso architetture di Apprendiamo così, oltre giardini in pieno Risorgimento alle note vicende storiche dal 1806 al 1980”. Le centinadell’epoca, che nei giaria di giardini creati ovunque dini privati dei nobili prodalla famiglia Fehr-Irrera di- La Villa Comunale di Palmi. prietari terrieri dell’800 si vengono così, nell’opera biosperimentano sia il collegrafica documentaria del genio artistico del bisnonno,“un luogo ideale che zionismo botanico, la riproduzione della natura montana ed il giardino roccioso, sia le consente all’uomo di esprimere, con mate- tecniche agrarie e di osservazione scientifica. Apprendiamo che sul finire del ‘700 incoria viva e con architettura, il suo senso del minciano a nascere le prime Ville pubbliche, il giardino collettivo, i parchi destinati al bello e il significato che egli attribuisce al passeggio ed alla contemplazione della natura oltre che a luoghi di incontro per attività sociali ricreative; ed infine che nel ‘900, a seguito del fenomeno dell’inurbamento, il suo rapporto con la Natura”. Con viva passione interiore, Virgilio Ir- giardino pubblico acquisisce anche il compito di alleviare le difficili condizioni della rera, né letterato né saggista, ma certo acu- vita urbana. In tali quadri storici l’Autore descrive Heinrich Fehr come un grande cultore to ricercatore certosino innamorato della della botanica, profondo conoscitore delle piante, dei loro processi fisiologici, delle loro propria famiglia, impiega quasi cinque caratteristiche ambientali oltre che farmacologiche, ma soprattutto lo descrive come geanni a completare la raccolta documenta- niale artista attento all’evoluzione dei tempi e dotato di grande creatività decorativa che ria che il padre Umberto, al tempo diret- dalla natia Svizzera trova in Italia e soprattutto in Sicilia a Messina e Catania, e poi in tore dell’Istituto Agrario di Palmi e notis- Calabria, a Catanzaro, Vibo, Pizzo, Cittanova e Palmi, l’ambiente naturale e la sensibilità simo florovivaista palmese, aveva iniziato popolare necessari per dare pieno sfogo alla sue grandi idee e capacità di ideare spazi arper scrivere, attraverso le grandi opere bo- moniosi dalla più genuina bellezza. Nacquero così per suo merito, su giardini privati dei taniche del nonno Enrico Fehr, realizzate nobili proprietari terrieri, opere di giardinaggio e decorazione, impianti di ville ed opere nell’Italia meridionale dopo l’unità, la idrauliche, e nacquero anche le realizzazioni di giardini pubblici di altrettanta incantevole biografia dell’antenato e dei suoi parenti bellezza che nelle oltre 700 pagine della ricerca l’Autore documenta riccamente con foto a partire dal suo collaboratore Domenico d’epoca e documenti ufficiali che comprovano l’opera del Fehr ed i tantissimi riconoIrrera che sposò, nel 1870, Luisa Fehr, una scimenti ottenuti per l’apprezzamento unanime dei risultati del suo ingegno. A Messina, delle figlie del capostipite. E nello scorrere nel 1874, realizza villa Mazzini; a Catania nel 1859 la villa comunale; a Monteleone di progressivamente tutta la documentazione Calabria (odierna Vibo Valentia) ed a Pizzo realizza e dirige le Ville pubbliche dall’aprile 1873. A Catanzaro crea, dal maggio 1877, quella villa, testimoniata dalle firme di 615 cittadini, che in occasioLa Villa Comunale di Cittanova. ne della visita della famiglia reale fu intitolata alla regina Margherita. A Cittanova, nel 1880, per volontà del Sindaco Carlo Ruggiero che gli affidò il progetto, ha realizzato l’orto botanico di straordinaria valore scientifico nella combinazione delle specie botaniche, divenuto poi salotto verde della Città ed oggi monumento nazionale di interesse naturalistico – storico riconosciuto dal MIBAC. A Palmi nel 1870, su ferma volontà del Sindaco Coscinà, realizzò, sopra il grande ripiano roccioso detto Pian delle Muraglie, con alberi di pregio elevato ed aiuole coordinate, villa Mazzini divenuta poi monumento nazionale per lo straordinario paesaggio antistante valorizzato dalla progettazione dei tre viali paralleli, il cui centrale oggi, a seguito della presentazione dell’opera, il Sindaco Giovanni Barone ha voluto intitolare alla famiglia Fehr-Irrera. Tutte opere immense, citate ad esempio della vastissima attività trentennale che, ad oltre 127 anni dalla morte, continuano ad essere – e certo lo saranno ancora nei secoli – vere opere d’arte di natura viva, tutte oggi raccolte e certificate al nome Fehr-Irrera dalla straordinaria opera scritta da Virgilio Irrera.
In un libro di Virgilio Irrera presentato a Palmi
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Cittanova: arriva il
«Colossal Colon Tour»
Giornata di prevenzione del cancro colo-rettale di Girolamo Agostino
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n data 16 maggio 2014 a Cittanova, in Piazza San Cosma, è apparso uno strano e grande oggetto gonfiabile difficile da immaginare cosa poteva essere se non altro che un gioco per ragazzini. Era in realtà un gigantesco colon gonfiabile in viaggio per l’Italia per parlare di colite, polipi, diverticoli, prevenzione e corretta alimentazione, progetto itinerante dell’Ospedale San Giuseppe di Milano per incuriosire,sensibilizzare ed informare il pubblico delle patologie dell’ultimo tratto intestinale. La curiosa iniziativa, svoltasi nell’intera giornata, ha suscitato grande interesse nella popolazione che in numerosi hanno partecipato alle illustrazioni ed alle spiegazioni fatte dall’equipe di medici specialisti che si sono alternati per tutto il giorno ricevendo i gruppi di persone che ordinatamente entravano nel “colossal colon” per poter osservare da vicino la simulazione della struttura di un parte dell’intestino umano, dove ricevevano informazioni e risposte alle loro domande; ma ad arricchire l’approfondimento degli argomenti, di grande utilità è stato anche
il materiale informativo illustrato, disponibile gratuitamente presso i gazebo allestiti per l’occasione, che trattava di importanti temi e patologie quali: alimentazione e stile di vita per stare bene e prevenire il cancro; i diverticoli del colon; le malattie infiammatorie intestinali; i polipi del colon; il tumore del colon retto. Tutto il lavoro della giornata è stato dedicato alla prevenzione e sullo stesso tema «Salute e prevenzione», all’interno della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, alle ore 19,00 si è tenuta una conferenza coordinata dalla Prof.ssa Irene Marvasi (Presidente dell’Associazione Scientifico Culturale ONLUS Santi Cosma e Damiano di Cittanova) che ha voluto mettere in evidenza l’importanza dell’informazione e della sensibilizzazione per poter raggiungere la meta della prevenzione. Ad illustrare il fine della manifestazione è stato un grande specialista medico originario di Taurianova, il Dott. Felice Cosentino Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia e di Endoscopia digestiva presso l’Ospedale San Giuseppe di Milano ricordando che l’idea originaria dell’iniziativa è stata di una ragazza statunitense che malata di cancro non ha ceduto alla rassegnazione ed ha voluto con un tour portare fra la gente l’informazione per la prevenzione e così il progetto è andato avanti, accolto ovunque con entusiasmo, in quanto offriva la possibilità di parlare concretamente di problemi inerenti la salute delle persone. A riguardo delle tanti diagnosi azzardati che spesso vengono emesse con leggerezza, il Dott. Cosentino ha voluto mettere in guardia dalle diete e dalle cure miracolose, sostenendo che è facile parlare di nervosismo ed etichettare il paziente di esaurimento, per questo, prima di tutto è corretto ed è importantissimo seguire ed ascoltare l’ammalato per accertare le cause della malattia e trovarne le soluzioni con la professionalità e le moderne tecnologie, onde evitare che semplici patologie si trasformino in danni molto seri come nei casi della celiachia o dell’intolleranza al lattosio presente anche in età avanzata. Subito dopo un breve discorso introduttivo, la conferenza ha preso l’aspetto di una lezione di medicina, con i numerosi cittadini partecipanti all’evento che assumevano l’aspetto di una grande scolaresca, mentre il Dott. Cosentino parlava largamente delle leggere e delle gravi malattie del colon con un’attenta spiegazione seguita ed illustrata dall’accurata descrizione delle nitide immagini dello schermo; oltre alla gradita nozione di medicina, il discorso ha toccato anche i diritti alla salute mettendo in luce che la base principale nel lavoro medico è il rispetto per il paziente per cui tutti gli ammalati hanno il diritto di essere informati correttamente sulle tecniche e modalità degli accertamenti e sulla terapia del dolore, ricordando che: negli accertamenti invasivi è prevista l’anestesia parziale; per ogni paziente ci sono gli strumenti adatti; gli strumenti vanno sterilizzati e per ogni paziente va rilasciato uno scontrino della tracciabilità della
La memoria: Prodigi e misteri una risorsa ancora da conoscere e studiare
di Rosa Maria Pirrottina Neuropsicologa
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ome accennato nel precedente articolo continueremo, anche in questo numero, ad approfondire il metodo aIAT (Autobiographical Implicit Association)(Sartori, et al., 2008); tecnica di “memory detection” che permette di rilevare la presenza di una specifica traccia mnestica nella mente del soggetto chiamato in giudizio. L’aIAT consiste in una valutazione strumentale del contenuto della memoria basata sulla registrazione dei tempi di reazione in risposta a frasi che descrivono
eventi autobiografici. Si tratta di un test computerizzato, costituito da 5 blocchi di prove; ogni blocco è costituito da un numero di frasi (da 20 a 60) che compaiono al centro dello schermo del computer e devono essere classificate, mediante l’utilizzo di due tasti della tastiera, il più rapidamente possibile dal soggetto esaminato dando risposte di tipo vero/ falso. Vediamo un esempio: Supponiamo che uno dei ricordi da “validare” sia relativo ad una porta che l’indagato/ imputato sostiene di aver lasciato aperta, mentre la tesi accusatoria è contraria (CHIUSA). Le frasi presentate apparterranno a due tipologie: - frasi Vere/False in modo assoluto: frasi Vere (es. “Sono seduto davanti ad un computer”) o False (es. “Sto scalando una montagna”); - frasi relative al ricordo autobiografico di interesse; versione della DIFESA “Ho lasciato aperto la porta” e versione dell’ACCUSA (“Ho chiuso la porta”). Se il ricordo vero è quello rappresentato dalle frasi DIFESA, il soggetto sarà più veloce quando la stessa mano viene usata per rispondere a frasi Vere e a frasi “DIFESA” rispetto a quando la stessa mano viene usata per classificare frasi Vere e frasi “ACCUSA”. E’ dall’analisi dei risultati ottenuti al test che si determina la condizione di conflitto cognitivo (effetto compatibilità) che si riflette in un allungamento dei tempi di reazione e in un aumento degli errori se stiamo dichiarando il falso, rispetto, alla maggior rapidità e accuratezza se stiamo dichiarando il vero. Questo nuovo metodo, dunque, può essere utilizzato per identificare l’alterazione volontaria di un’informazione specifica in ambito processuale e soddisfapienamente i rigidi criteri Daubert relativamente all’attendibilità e alla validità della prova scientifica nel
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sterilizzazione. In fine, il Dott. Cosentino ha suggerito a tutti un’adeguata alimentazione ed un corretto stile di vita quali principali armi di difesa della salute. Dal mio punto di vista l’iniziativa di portare fra la gente l’informazione mirata alla prevenzione è un ottimo progetto da apprezzare e da sostenere soprattutto nelle circostanze ambientali in cui il livello culturale delle persone è particolarmente penalizzato dalla scarsa partecipazione alla vita pubblica e dove i giovani vivono il totale disinteresse alla cura della persona praticando le abbuffate con frequente disordine alimentare che spesso si traduce nel riflesso dell’alcolismo.
Intervista al Professore di Carmen Ieracitano
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nche un problema serio, e talvolta imbarazzante, come quello delle patologie intestinali può essere sdrammatizzato, e portare così la necessaria informazione di prevenzione al maggior numero di persone possibili, anche tramite la curiosità. E’ in effetti ciò che è riuscito a fare il Dott. Felice Cosentino, gastroenterologo di origini calabresi e oggi direttore della Struttura Complessa di Gastroenterologia e di Endoscopia digestiva dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, con il suo Colossal Colon Tour che ha portato sulle piazze italiane, prima quelle lombarde, poi calabresi, il Colon gonfiabile, un autentico ed efficace strumento informativo che all’apparenza ricorda il tunnel di un parco giochi, e che proprio per questo suo informale modo di informare sta riscuotendo un notevole successo. Dott. Cosentino, come è nata l’idea del Colon gonfiabile e del tour? L’idea nasce in America in realtà, da una giovane donna che si è resa conto da se stessa quanto fosse importante l’informazione a riguardo, disconoscendo il fatto di avere una malattia ereditaria, che ha così deciso di realizzare il primo colon gon-
processo, identificando la memoria corretta con un elevato livello di precisione, 92%. Stessa conclusione non si può trattare per il più famoso strumento per l’identificazione della menzogna nella testimonianza: la cosiddetta macchina della verità(è bene ricordare che in Italia, l’uso del poligrafo non è consentito, perché considerato lesivo del principio della “libertà morale”, sancito dall’art. 188 cpp). Tecnicamente, si tratta di un poligrafo, che registra variabili fisiologiche come l’attività elettrodermica (EDA), la pressione arteriosa e la frequenza respiratoria, che dovrebbero variare nel momento stesso in cui l’individuo emette false dichiarazioni. La tecnica non risulta attendibile e spendibile in ambito giudiziale in quanto i testimoni veritieri venivano identificati correttamente solo in un range compreso tra il 53% edil 75% dei casi, dunque troppo basso per essere tenuto in considerazione. Attualmente, quindi, lo aIAT dimostra di essere lo strumento più “sicuro” in ambito forense per l’approfondimento della testimonianza e della memoria autobiografica.
Felice Cosentino fiabile e cominciare a girare per diffondere la cultura della prevenzione. L’informazione è anche sempre stato un mio pallino, e così ho deciso di riprendere lo stesso progetto anch’io, visto che sdrammatizzando un problema serio con uno strumento che risulta simpatico così la curiosità aumenta ed è più facile veicolare informazioni che possono essere anche salva-vita. Ho realizzato il primo tour nell’interland milanese e in Lombardia, dove ormai lavoro da vent’anni, poi ho deciso di venire anche in Calabria, dove sono le mie origini, e non escludendo ovviamente di poter presentare il progetto ovunque sia possibile in Italia. Che consigli può dare ai nostri lettori in merito alla prevenzione delle patologie intestinali? La prevenzione in realtà è molto semplice, basta attenersi ad uno stile di vita sano. Un’alimentazione equilibrata, libera dagli eccessi soprattutto in tema di zuccheri semplici e alcool, supportata da una masticazione lunga e attenta è senz’altro la base principale da seguire. Se si è costretti ad una vita sedentaria non bisognerebbe mai dimenticare di integrare il proprio tempo libero con una buona dose di sano movimento. Oggi poi purtroppo assistiamo ad aberrazioni anche pericolosamente pubblicizzate, come ad esempio le gare alcoliche che si vedono su internet, un fenomeno che irretisce e colpisce soprattutto i più giovani. Ecco, quello è il modo migliore e la via più breve per distruggere il nostro fegato e di conseguenza danneggiare tutto l’apparato digerente. Anche per questo penso che sia necessaria un tipo di informazione che fuoriesca dagli schemi per essere altrettanto efficace su queste categorie a rischio. La medicina ha fatto e fa quotidianamente progressi continui. Si parla di diverse sperimentazioni miracolose, anche e soprattutto nella cura del cancro al colon. Lei cosa ne pensa? Penso che, ad oggi, la prevenzione sia ancora l’arma più sicura e più efficace che abbiamo a nostra disposizione. La sperimentazione e la ricerca sono continuamente in atto, ogni tanto propongono delle soluzioni che fanno gridare al miracolo ma in realtà sono necessari anni per portare una soluzione sperimentale a divenire terapia di massa. E’ più importante, a fronte dei 20.000 morti annui per patologie intestinali riscontrate tardivamente, portare l’informazione, e la conoscenza dei diritti, alla gente che magari preferisce affidarsi all’autodiagnosi e ha paura di andare dal medico. Una paura da debellare, dovuta al fatto che ci sono troppi pazienti che non conoscono i propri diritti, mi riferisco in special modo alla sedazione durante gli esami colonscopici, e medici che non applicano le regole per frettolosità. Ecco, vorrei poter dire a tutti i potenziali pazienti che possono e devono pretendere che queste regole vengano applicate.
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Caro "lupo": le parole che non ti ho detto.
Ciccio Zerbi
nel ricordo di chi lo ha conosciuto di Giovanni Rigoli
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na tragedia immane ha colpito il calcio: Francesco Zerbi, per tutti “Lupo” è volato in cielo troppo giovane, lasciando moglie e tre figli. Scrivere un articolo in tali casi non è semplice, in quanto con i soliti sermoni si rischierebbe di banalizzare una tragedia. È per questo che tale articolo prova (seppur in breve spazio visti tempi ed esigenze editoriali con il periodico già pronto alla stampa) a dare testimonianza di chi è stato Ciccio Zerbi, il Lupo delle aree di rigore del calcio dilettantistico calabrese. Per farlo, per rendere omaggio ed onore alla sua memoria, ho intervistato alcuni di coloro che con Ciccio hanno condiviso emozioni, gioie, esperienze. Dirigenti, compagni di squadra, allenatori, amici. Testimonianze dirette, per far conoscere meglio chi è stato davvero, nella quotidianità non limitata al rettangolo di gioco, Francesco Zerbi, affettuosamente conosciuto come “u Lupu”. Brevi ma intense, ricche di emozioni e significato sono le testimonianze di Franco Viola e Annunziato Vizzari, che hanno stimato e conosciuto il lupo, apprezzandone le qualità umane e sportive. Franco Viola: Con Francesco Zerbi, il “lupo”, ho avuto un buon rapporto di amicizia e stima reciproca ed ho avuto modo di apprezzarne il talento calcistico ed i valori umani. L’emozione è tanta e tante sarebbero le parole da dire ma vorrei dirgli con grande affetto: “rompiscatole”, farai emozionare anche gli angeli con le tue gesta. Ti voglio bene! Nunzio Vizzari: Non basterebbero pagine ed ore per descrivere ciò che provo in questo momento vista la stima, l’amicizia e le diverse esperienze sportive (sia da compagni di squadra sia da avversari) che mi legavano al Lupo. Ciccio era un ragazzo molto maturo, di sani principi, che faceva della serietà e dei valori aspetti fondamentali. Valori che non si limitano allo sport, al calcio. “U Lupu” era si un grandissimo calciatore, ma anche un grande Uomo (con la U maiuscola) che dovrebbe essere da esempio per tutti noi. È poi il turno delle testimonianze di altri amici, dirigenti, allenatori, che hanno trovato in Ciccio un eccellente compagno di squadra, atleta, sportivo ma principalmente un amico, ed un grande uomo (così come traspare dalle loro parole) Enzo Brigandì: Una grande tristezza perdere prima di tutto un amico, un grande
uomo, e infine un grande calciatore. Nel 1994 quando venne a giocare nella Polisportiva Taurianovese, rimasi colpito da quel ragazzo che nonostante fosse stanco per via del lavoro, si impegnava e sudava tantissimo in allenamento, con grande umiltà e sempre con il sorriso sulle labbra. Ricordo un confronto avuto con lui durante una partita che non riuscivamo a sbloccare in nessun modo e per questo ero nervoso. Venne a confortarmi, e mi disse che avremmo dovuto continuare ad impegnarci, che prima o poi i nostri sforzi sarebbero stati ripagati dal risultato, che dovevamo impegnarci come se quella partita fosse una finale, una “guerra” (in senso metaforico). Dopo avermi incoraggiato, scherzando pronosticò (e indovinò) il risultato. Vorrei concludere dicendo che Ciccio dovrebbe essere d'esempio per tutti i giovani calciatori e con l'augurio che gli adorati figli possano vivere una vita felice possibilmente con i sani principi che aveva Ciccio, insieme a tutti noi crescere con la figura di un grande uomo che sicuramente ci accompagnerà con la sua presenza nel nostro percorso di vita. Ciao grande lupo. Francesco Giovinazzo (Presidente A.S.D. Pol.Taurianovese): Il mio calciatore preferito di sempre insieme a Ciccio Carbone, sicuramente tra i più forti in assoluto per quanto riguarda il calcio dilettantistico calabrese. Uno spettacolo vederlo giocare, uno sportivo che suda la maglia e grazie alla sua classe, da solo ti fa vincere le partite. Due anni fa abbiamo fatto follie per averlo con noi a Taurianova. È bastata una stretta di mano e un sorriso, nulla più. Per Ciccio la stretta di mano valeva tantissimo. Lui come sempre ci ha ripagato con i suoi innumerevoli gol facendoci vincere il campionato e portandoci in Eccellenza. Grazie Ciccio Lupo, ti porterò sempre nel mio cuore. Domenico Nava: Un nome come tanti, molto frequente. Ciccio, soprattutto qui nel Sud Italia. Ma poi, se segui il calcio dilettantistico calabrese, ed al Francesco (Ciccio) aggiungi il soprannome "Lupo", non è più un nome comune ma è nel panorama calciodilettantistico calabrese (e non solo), il suo biglietto da visita. Un ragazzo esemplare, umile, generoso, battagliero ed orgoglioso in campo, battagliero e straordinario fuori dal campo. Un esempio da seguire per tutti, per giovani e meno giovani. Mi ricordo l’anno scorso un episodio che non dimenticherò mai: in una gara in casa della Polisportiva Taurianovese (dove militava), ha subito un infortunio alla gamba procurandosi un taglio. Il mister si è visto costretto a sostituirlo in quanto non era in grado di continuare la gara, ma solo dopo un lunga tira e molla e dopo mille imprecazioni di Ciccio perché non voleva
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uscire. Trovandomi a bordo campo mi sono avvicinato per dirgli che bisognava medicare la ferita ma notavo che io continuavo a parlare nel tentativo di convincerlo di farsi medicare, e lui mi guardava ascoltando in silenzio. Ad un certo punto, mi ha bloccato il braccio e mi ha detto: «Domy, non l'hai capito! io voglio rientrare a giocare e se non vinco questa partita non vado da nessuna parte». Ciccio ti voglio ricordare così: umile, generoso, condottiero. Ti voglio ricordare come ti ho conosciuto Cicciu “u lupu" per le battaglie fatte nel rettangolo verde da avversari, per le battaglie fatte per la Taurianovese, per tutte le società in cui hai militato. Mi preme sottolineare che non è semplicemente mancato un grande calciatore, ma è mancato un grande uomo, sia dentro che fuori dal campo. Mi ritengo fortunato ad averti conosciuto. È difficile trovare le parole, ma una cosa vorrei potertela dire: ti porterò per sempre nel cuore. Adesso che hai fatto gol nella porta del Signore, esulta con Lui ed insieme proteggi e dai forza alla tua famiglia, a tua moglie ed i tuoi bambini che da oggi avranno una stella più luminosa delle altre che veglierà su di loro, brillando della luce immensa del tuo Amore. Riposa in pace Ciccio “lupo”. Ti voglio bene. Peppe Giovinazzo (mister A.S.D. Pol.Taurianovese): In questi giorni le parole e gli attestati di stima sono stati tanti e tanti ancora ne seguiranno. Io ho avuto il piacere di allenarti, ma ancor prima ti ho avuto come compagno di squadra e credo che il comune denominatore nelle due nostre avventure, sia stato sempre lo stesso: la tua umiltà e la voglia di prendere il borsone dopo una lunga giornata di lavoro, arrivare al campo sempre con il sorriso di un ragazzino che va a divertirsi; perché tu sei cresciuto in fretta e già da piccolo dimostravi una maturità molto più sviluppata rispetto ai tuoi coetanei. Sei stato un grande in tutto e chi ti vedeva arrivare sporco di calce e poi ti vedeva in campo, subito capiva quanto larghe fossero le tue spalle! Questo è l'emblema “du lupu”: cultura del lavoro, del sacrificio, disponibilità e sorriso. Ti avevo fatto una promessa e spero di poterla mantenere. Ti voglio bene! Un abbraccio come quello che ci davamo prima di entrare in campo! Francesco D’Agostino (dirigente A.S.D. Calcio Cittanovese): Appena ho visto Ciccio Zerbi ho notato
di Francesco Falleti
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n ragazzo semplice, legato alla famiglia e sempre con il sorriso sulle labbra. Era questo Francesco Zerbi. Come calciatore il “Lupo”, soprannome che lo accompagna da sempre, si è sempre distinto per lealtà, correttezza e per il suo magnifico fiuto sotto porta: a dimostrarlo sono stati gli oltre 300 gol messi a segno in carriera, 42 dei quali solo nell’ultima stagione con la Cittanovese. E quello con i giallorossi ha rappresentato solo l’ultimo dei nove campionati vinti. Un bomber di razza portato via troppo presto da un incidente stradale avvenuto la mattina del 29 Maggio. Una morte che ha gettato nello sconforto due intere comunità, quella di Polistena dove Francesco è nato e cresciuto e quella di Mammola in cui viveva da qualche anno dopo essersi sposato. Lascia
che era un uomo al di là del calciatore, uomo di valori sani e ferrei per il quale una stretta di mano vale più di ogni altra cosa. Nel corso del campionato si è dimostrato sempre più uomo di sport e campione di vita, molto affettuoso, esempio per i più giovani e grazie alla sua abnegazione, cultura del lavoro, del sudore, della fatica ed alla sua umiltà era amato sia nello spogliatoio sia dai piccoli ultras per i quali stravedeva. Una persona unica e rara al quale mi legava un rapporto di stima ed amicizia personale e familiare. Il suo ultimo gol, segnato in Coppa Calabria, lo ha dedicato alla mia nipotina. Colgo l’occasione (in anteprima dalle colonne di questo Max Romano con la T-Shirt dedicata al “Lupo” giornale) di dichiarare ed augurarmi che “il prossimo campionato nelle varie categorie dilettantistiche, sia all’insegna della correttezza e dei sani valori dello sport in memoria di Ciccio”. Max Romano: Il Lupo era un uomo straordinario, una persona meravigliosa con valori umani di tutto rispetto. Ciccio era tutto lavoro e calcio, allenava con molta serietà e massimo impegno, non solo era il bomber, ma il leader della squadra ed è riuscito con il suo carattere e i suoi atteggiamenti a farsi amare da tutti. Ciao "Lupo" rimarrai sempre nel mio cuore!
Ciao "Lupo" la giovane moglie e tre bambini piccoli che tutte le domeniche si recavano sui campi a vedere in azione il loro papà. Mancherà tanto anche alla madre, ai fratelli, ai compagni di squadra e ai tanti avversari, molti dei quali hanno deciso di omaggiarlo nel giorno dei suoi funerali. Esequie toccanti, specie quando la bara del “Lupo” ha fato il suo ingresso nel campo della sua città, Polistena, ad accoglierlo c’era una folla immensa e commossa, con i piccoli tifosi della Cittanovese ad intonare cori in suo onore e la moglie a far volare in aria una miriade di palloncini con i colori delle squadre in cui ha militato nella sua carriera. Polistena, Taurianovese, Rosarnese, Marina di Gioiosa, Roccella, Siderno, Brancaleone, Cittanovese. Sono queste le squadre che ha fatto gioire con i suoi gol e a cui ha portato il proprio sorriso. Quel sorriso che tutti hanno rimarcato fino al giorno del suo funerale, come dimostrato dalle tante magliette con la foto del suo volto. Un destino beffardo per il “Lupo”, strappato via ai suoi cari proprio come era accaduto al padre quasi alla sua stessa età. Proprio per questo si era rimboccato le maniche, cominciando prestissimo a lavorare come muratore senza però abbandonare la sua passione per il calcio. Una passione che lo ha fatto conoscere ed apprezzare in tutta la Calabria non solo per i tanti gol fatti ma anche per il comportamento tenuto in campo. Cosa sottolineata non solo dai calciatori ma perfino dagli arbitri sui social network. Un esempio da seguire e il cui nome rimarrà impresso nelle memorie di tutti gli sportivi calabresi. Anche perché, come annunciato dal sindaco di Polistena Tripodi, sarà intitolato proprio a Francesco Zerbi l’impianto sportivo in erbetta sintetica ubicato nel Parco Juvenilia della città pianigiana. Un riconoscimento giusto e meritato per un ragazzo che ha dato lustro al calcio polistenese. E che, probabilmente, con le sue giocate starà facendo divertire qualcuno ancora più in alto.
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PIANA CALCIO
Stagione positiva e avvincente
Resterà indelebilmente legata alle imprese di “Lupo” Zerbi di Gaetano Mamone
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n'altra stagione calcistica si è appena conclusa, le squadre della piana di Gioia Tauro anche in questa stagione si sono rese protagoniste nelle rispettive categorie. La Nuova Gioiese dopo la vittoria del campionato d’Eccellenza nella stagione precedente è approdata in serie D rivelandosi squadra ostica per le sue rivali con ben più esperienza in categoria riuscendo a classificarsi sesta in classifica finale. In Eccellenza, la Taurianovese al ritorno nella massima categoria regionale, dopo qualche difficoltà iniziale ha sorpreso tutti con una brillante cavalcata nel girone di ritorno che l’ha portata a ridosso della zona playoff sfiorata per un punto. Squadra giallorossa che in classifica è seguita da un'altra squadra pianigiana, la Palmese, arrivata a 47 punti. In Promozione erano presenti ben quattro squadre della Piana: Taureana, Polistena, Deliese e Rizziconi, quest’ultima arrivata seconda in campionato dietro la capolista Brancaleone. In Prima Categoria la Cittanovese si è dimostrata fin dalle prime giornate squadra ostica da battere in un girone di fuoco dove erano presenti tra l’altro anche Real Gioia Tauro, San Ferdinando, Nuova Rosarnese, Laureanese e Santa Cristina, e stravincendo il campionato con 24 vittorie tre pareggi e tre sconfitte. Il miracolo della Cittanovese è stato possibile grazie all’apporto del bomber Francesco Zerbi, recentemente scomparso, capocannoniere assoluto del torneo con 42 centri. Un momento dei festeggiamenti.
La Cittanovese dominatrice del Campionato 1ª Categoria Girone A
Foto: Giovanni Musolino
LE CLASSIFICHE SERIE D 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 16
SAVOIA 82 AKRAGAS 72 AGROPOLI 63 BATTIPAGLIESE (-1P.) 57 TORRECUSO 52 NUOVA GIOIESE 50 CAVESE (-4P.) 49 HINTERREGGIO (-1P.) 45 NOTO 45 POMIGLIANO 43
ORLANDINA 43 COMPRENSORIO MONTALTO (-1P.) 42 RENDE 42 DUE TORRI 34 CITTÀ DI MESSINA 34 VIBONESE 32 LICATA (-3P.) 20 RAGUSA (-4P.) 2 SIDERNO 1911 23
PROMOZIONE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
BRANCALEONE 67 RIZZICONI CALCIO 57 BAGNARESE 51 REGGIOMEDITERRANEA 1986 46 SORIANO 2010 41 FILOGASO 40 BIANCO CALCIO 40 MARINA DI GIOIOSA 39 DELIESE 37 VIRTUS VILLESE 37 BENESTARNATILESE (-3P.) 36 POLISTENA (-3P.) 35
TAUREANA 34 GIOIOSA JONICA 32 BOVALINESE 27 SIDERNO 1911 23
ECCELLENZA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
ROCCELLA 1935 73 CASTROVILLARI 52 GALLICO CATONA 52 GUARDAVALLE 52 SAMBIASE 1962 50 TAURIANOVESE 49 PALMESE 1912 47 SERSALE 44 ISOLA CAPO RIZZUTO 44 CALCIO ACRI 43 BOCALE CALCIO 1983 43 CORIGLIANO SCHIAVONEA 38 SAN LUCIDO 29 PAOLANA 1922 29 NAUSICAA CALCIO 16 AUDACE ROSSANESE (-1P.) 12
1ª CATEGORIA GIRONE D 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
CITTANOVESE 75 AURORA REGGIO 62 LAUREANESE 60 SAN GIUSEPPE CALCIO 56 CAULONIA 2006 (-1P.) 56 NUOVA ROSARNESE 48 SAN FERDINANDO 42 GREFFA MOSORROFA ANTONIMINA 37 BIANCHESE 1920 36 AFRICO 34 REAL GIOIA TAURO 34
PALIZZI 31 CAMPESE SAN ROBERTO 25 CONDOFURI 2009 22 SANTA CRISTINA 13
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Sfiorata la promozione per la polisportiva laureanese
di Eleonora Palmieri
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Campionato con l’adrenalina della vittoria
ietro ai numeri, i nomi di bravi giocatori: Diego Fioriti, Rocco Cannatà, Lorenzo Mazzotta, Cristian Furfaro, Ivan Barreca, Simone Cuppari, Davide Garcea, Peppe Ocello, Davide Lamari, Giorgio Soscara, Enzo Fida, Mattia Lamari, Angelo Arceri, Lele Papalia, Gianluca Gentile, i portieri Alberto Romeo e Raffaele Mandaglio; tutti integrati benissimo a giocatori esperti come il capitano Salvatore Pantano e l’attaccante Emmanuel Ferraro. Ma oltre a coloro che stanno dietro al pallone in campo, la forza del Laureana è l’intera “squadra”: il Presidente Andrea Prossomariti e il resto dello staff dirigenziale (Giovanni Cutuli, Andrea Prossomariti Jr, Angelo Lamari, Giuseppe Trimarchi, Ferdinando Ferraro, Carmelo Matarozzo, Rino Matarozzo, Vincenzo Dimasi), il Mister Peppe Perna. Si ferma allo stadio “Longhi Bovetto” di Croce Valanidi la corsa della Polisportiva Laureanese nei play-off di prima categoria per l’accesso al campionato di Promozione. I ragazzi di Mister Perna (e del suo Vice Domenico Digiglio) chiudono sul 2-1 alla fine di 93 minuti di intensa partita contro l’Aurora Reggio, dopo esser passati in vantaggio al 6’ della ripresa con Diego Fioriti! Una vittoria rincorsa e sfiorata, solo negli ultimi minuti svanita: al 40’ s.t. pareggio di Favasuli, e a tempo da poco scaduto, al 93’, ancora Favasuli sul calcio di rigore. Grande partita che ha impresso nella squadra e nei tifosi laureanesi il sogno fino alla fine. Conclusa con un vago senso d’amarezza, ma con la certezza che l’ottimo organico potrà far raggiungere migliori risultati. Per le prestazioni, il Mister e i ragazzi sono da “promuovere” a pieni voti! Chiudere un campionato con la terza posizione
in classifica e disputare i play-off è stato un ottimo traguardo per questa squadra che, sappiamo, volerà presto più in alto. Il lavoro costante, la programmazione minuziosa del Mister e dei dirigenti, l’impegno e la forza dei giocatori, sono stati dignitosamente ripagati, ma ci fanno credere che ci sia molto di più da ottenere. Il campionato è stato un crescendo di bei risultati, soddisfazioni sempre maggiori, fino ad arrivare al terzo posto. Con la stessa costanza e lo stesso entusiasmo in tutto lo staff, il futuro della Polisportiva Laureanese non può che essere roseo! Il Presidente Andrea Prossomariti, amante dei giovani e dello sport, crede con ardore in questo sogno Polisportiva Laureanese. calcistico, perché vuole contribuire a rendere vitale il nostro paese. Secondo lui, il Mister ha fatto un lavoro eccezionale, riuscendo a forgiare il carattere di una squadra a cui mancava solo maggiore autostima. La capacità del Mister è stata “saper toccare le corde giuste ad ogni singolo giocatore, creando un gruppo forte, in grado di esprimere un calcio di categoria superiore”. Un allenatore come un fine psicologo, che riesce a trarre la forza dentro l’animo di ogni giocatore, per farla esplodere correndo dietro un sogno che ha la forma del pallone. Alla fine della stagione calcistica, il Presidente ha voluto ringraziare tutto lo staff, in cui ognuno è stato indispensabile per la riuscita di un campionato di cui essere orgogliosi, il Vicepresidente Alberto Chindamo che è stato oberato di lavoro per programmare e riorganizzare tantissime cose perché la gestione fosse all’altezza del compito. Ha ringraziato il Direttore sportivo Pino Chindamo, che ha svolto il suo ruolo in modo ineccepibile, permettendo un vero salto di qualità nella seconda parte del Campionato; tutti i collaboratori che con passione e dediSquadra e dirigenza. Col cappellino il Presidente. zione hanno reso tutto ciò possibile. Ha ringraziato i sempre numerosi tifosi, che col loro costante affetto e attaccamento ai colori della nostra squadra sono stati spesso quello che viene definito il “tredicesimo uomo in campo”. Un gruppo di dirigenti accomunati da una forte passione per il calcio; una squadra che tale è per la complicità che il pallone ha creato; un gruppo di persone che credono nella bellezza dello sport, come disciplina, come integrazione e come sfogo alla libertà. Tutto questo ha fatto sì che la squadra del nostro piccolo paese risorgesse, per mirare a mete sempre più elevate e una volta raggiunte “stare sopravvento”.
«La bellezza dello sport,
come disciplina, integrazione e sfogo alla libertà»
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La Decorata Cornice della Piana di Diego Demaio
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CROCIFISSO DELLO ZILLASTRO LOCALITA’ PALAZZO – ZERVO’– CROCE DI TOPPA CARMELIA – GROTTA DI PIETRASALVA
ai 1057 m. dell’assai significativo Crocifisso dello Zillastro (eretto quaranta anni addietro), per noi pianigiani facilmente raggiungibile dallo Zomaro, da Trepitò e da Oppido Mamertina, si salirà verso Zervò. Dopo aver superato le due ferree croci dei caduti nella cruenta battaglia del 1943 (visibili alla sinistra dell’asfalto) si giungerà ad uno slargo, sulla destra della strada, contraddistinto da un dismesso parco giochi per bambini con fontanella e relativa staccionata, dove si parcheggerà la macchina. Intrapreso l’agevole ed assolato sterrato si andrà subito a destra per proseguire, sempre sulla pianeggiante pista principale, sino ad un successivo bivietto dove si piegherà ancora a destra. Entrati nel bosco si procederà dritto per incontrare poco dopo un’altra larga pista sulla quale si curverà nuovamente a destra. Proseguendo tra la rigogliosa vegetazione si accederà in breve negli evidenti e cospicui ruderi della fortificazione del costone Palazzo (1020 m.), strategicamente dominante sulla sottostante Piana di Gioia Tauro. I grossi muri a secco, probabilmente di epoca bruzia (V-IV secolo a.C.), si estendono nella faggeta su un’area di 300 mq. e per tale motivo si La Croce di Toppa. - Foto Diego Demaio suppone che l’antico toponimo volesse evidenziare la grandiosità della struttura, realizzata con pietre reperite e levigate nello stesso luogo. Usciti dall’interessante sito archeologico si tornerà sulla strada asfaltata per risalire in auto e proseguire, passando davanti alla rinomata Fontana dell’Abete, sino ai 1167 m. della segnalata Comunità Incontro di don Pierino Gelmini, insediatasi sullo Zervò il 1° Dicembre del 1996. L’ospitale ed attrezzato complesso, che rientra nel territorio di Santa Cristina d’Aspromonte pur essendo di proprietà del Comune di Scido, è sorto al posto del diruto Sanatorio Vittorio Emanuele III, inaugurato da Adalberto di Savoia il 28 Ottobre del 1929 e poi chiuso per insalubrità climatica nel 1933. Lasciato il Centro di Recupero per ex tossicodipendenti si tornerà sull’asfalto per curvare a destra ed arrivare, dopo qualche chilometro, alla larga curva sinistrorsa di I ruderi della Fortificazione Palazzo. - Foto Diego Demaio Croce di Toppa, contraddistinta da alcuni evidenti gradini ricavati sul lato sinistro della strada. Percorsa doverosamente la brevissima ascesa si giungerà davanti ad una piccola croce con alle spalle una consistente catasta di legna. La ferrea croce, di recente forgia, con la marmorea epigrafe “S. TOPPA SACRIFICATOSI PER IL PROSSIMO”, non ha sostituito la vecchia che si trova ancora seminascosta tra i rami. La sensibilità di non rimuovere la precedente, ormai corrosa ed arrugginita, è stata assai lodevole anche sotto l’aspetto storico-tradizionale. Si narra infatti che il Simbolo della Cristianità sia stato posto nel punto esatto dove anticamente era stato trovato il corpo di un monaco, poi comunemente chiamato Toppa, morto assiderato durante il ritorno
da una questua nella Piana. E’ probabile che il nome, dal quale poi è derivato il toponimo del cosiddetto “vallone di Toppa”, sia dovuto alla “toppa” (da “toppo” = tronco d’albero abbattuto) che il religioso trascinava quando è stato colto dalla fatale bufera di neve. La primitiva quanto rudimentale “slitta” veniva incavata, qualora non lo fosse già La Chiesetta di Zervò. - Foto Diego Demaio naturalmente, per essere caricata di mercanzie e prodotti da offrire e scambiare nell’elemosina. Da quel remoto giorno i pellegrini “chianoti”, in cammino verso Polsi, poco prima di affrontare l’impegnativa asperità del Passo di Cerasara, accatastavano della legna che veniva poi accesa, al ritorno dal Santuario, affinché lo spirito del romito si riscaldasse dal freddo dell’Aspromonte. Ripreso l’itinerario si arriverà ai vicini Piani di Junco (1230 m.) e quindi, tralasciando la deviazione a destra che scende verso Scido e quella a sinistra che sale sul Monte Fistocchio, al non distante Villaggio di Carmelia che verrà solamente lambito. Lasciando la strada principale che declina a Delianuova si svolterà a sinistra per passare davanti alla chiesetta di Maria SS. della Salute (1276 m.) e percorrere la discreta pista (una volta ottimamente asfaltata) detta di Cersabella (o Cerza Bella). Coperti pochi chilometri, durante i quali tra la lussureggiante vegetazione si attraverseranno scroscianti ruscelletti, si noterà sulla sinistra la singolare mole rocciosa di Pietra Salva (o Pietrasalva) emergente dalla fitta pineta. Procedendo ancora di poche centinaia di metri si lascerà lo sterrato principale per curvare a destra, alla seconda diramazione, e percorrere il breve sentiero che conduce all’accogliente Rifugio “Da Scarpazza” dei fratelli Papalia (eredi dello stimato Arcangelo) di Delianuova, attiguo ad un secolare e maestoso pino. Scesi dall’automobile si avrà modo di apprezzare la calabra ospitalità dei gentilissimi proprietari che ben volentieri consentiranno di visitare la preistorica e suggestiva piccola caverna, conosciuta come la Grotta di Francescantonio Leuzzi. L’insigne studioso deliese rinveniva infatti al suo interno, nel 1925, un’ascia di pietra verde serpentina d’Aspromonte risaLa Grotta Leuzzi a Pietrasalva. - Foto Diego Demaio lente secondo alcuni studiosi al paleolitico (secondo altri al neolitico). Nell’amena località, caratterizzata dalla presenza della pietra focaia e da pittoresche gugliette rocciose, si potrà ammirare anche un limpido laghetto denominato “acqua del fago”. Lasciata l’interessantissima meta finale dell’itinerario si ritornerà nella pista principale per curvare a destra e scendere sulla non distante statale 183. Da qui svoltando a destra, si declinerà verso il largo bivio Brandano per rientrare nella Piana.