Corriere Vicentino novembre 2013

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Io, nell’inferno del Vajont Giorgio Supergino Sterchele

Speciale Scuola

Intervista a don Giovanni Sandonà

Sopravvivere nel traffico delle nostre città

“Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza” - 0,42 E

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editoriale di Stefano Cotrozzi

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sommario Inchiesta Sopravvivere nel traffico delle nostre città

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L’INTERVISTA Don Giovanni Sandonà

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focus Missione Vajont

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focus La lezione di Licia

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sport Giorgio Supergino Sterchele

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Un futuro in coda

ttraversando Ponte della Libertà, quello che congiunge Venezia alla terra ferma, bisogna essere cauti. Prima di tutto per gli autovelox che stanno bastonando gli automobilisti troppo veloci e poi per i lavori per i tram che rendono difficile la guida. Venezia come molte altre città italiane ha scelto la via del tram perché è comoda, pulita e fa risparmiare. Una perfetta connessione con la rete ferroviaria per creare una metropolitana di superficie dove spostare il traffico sempre più pesante. Però la mancanza di servizi minimi e treni indecenti con orari assurdi ci portano tutti a dover scegliere la macchina per non perdere giornate intere con una regione perennemente intasata. Siamo figli di scelte sbagliate perché la metropolitana di superficie l’avevamo già: la Vaca Mora. Era così in anticipo che nessuno ha capito come sviluppare quella ferrovia leggera. “Portare tutto su pneumatici che non siamo nel paleolitico” è stato l’incipit e la Vaca Mora è rientrata nelle stazioni per fare spazio agli autobus. C’era un’ultima speranza, una legge proteggeva quel sedime dove correvano le rotaie. Il concetto era così buono che i Comuni quei pochi metri di terreno se li sono fregati. “C’è un capannone da allargare, una serie di case hanno bisogno di parcheggi” e le tracce della Vaca Mora sono completamente scomparse, inghiottite dall’asfalto. Siamo senza una progettualità alternativa al pneumatico, con una stazione a Vicenza priva di parcheggi, se non a pagamento, con treni locali che viaggiano a una media di 30 chilometri orari, completamente privi di collegamenti tra centri. Nessuno sta progettando più nulla perché con la nostra città diffusa ci siamo già mangiati tutti gli spazi. Una triste prospettiva e la sensazione che non ci sia più niente da fare, se non pensare di bucare il sottosuolo e passare da sotto perché è l’ultima nostra speranza. Ma se da noi è impossibile realizzare una tangenziale già promessa in cambio di una caserma per un esercito straniero, immaginiamoci un progetto di grandi dimensioni. Compriamoci una macchina comoda, perché veloce tanto non serve a nulla, e armiamoci di pazienza che la coda sarà nostra compagna di vita.

40.000 copie certificate

Mensile d’informazione Registrazione del Tribunale di Vicenza n° 965 del 12-012000 - Berica Editrice s.r.l.

Direttore Responsabile Stefano Cotrozzi. Vicedirettore Nicoletta Mai. Caporedattore sportivo Stefano Canola. Redazione: Guido Gasparin, Giuseppe Signorin, Francesco Meneghini, Lisa Masiero. Editorialisti Lino Zonin, Alberto Fabris, Elisabetta Badiello, Gianfranco Sinico, Luisa Nicoli. Art director Alessandra Peretti. Grafico Amos Montagna. Stampa: Centro Stampa

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arzignano Ricordando Bedeschi

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arzignano L’avventura di Sofi

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Montecchio Giovani imprenditori brendola Nasce la Consulta Giovani

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chiampo/ altavalle Verso una nuova Unione

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montebello Polizia locale: SOS stipendi

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montorso Concia, ambiente e sicurezza

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Editoriale - Grisignano di Zocco (VI) Redazione e Sede legale Piazza Campo Marzio, 12 36071 Arzignano (VI) tel. 0444 450693 fax 0444 478247 e-mail: info@corrierevicentino.it Per la pubblicità: Alberto Faccin 335 5319350 Alex Bertacche 349 5183614 Federico Hanard 335 5293582

LONIGO Vendemmia: un’ottima annata SAREGO 53 Marzotto, asso mondiale 54

SPECIALE Che scuola scelgo?

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PAUSA CAFFè

vipera con garbo

Giuseppe Signorin

Elisabetta Badiello

Beato Lou

Traffico in città: che incubo!

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omenica 27 ottobre è morto il mio cantante preferito, Lou Reed. Dopo non poche lacrime ho scritto al mio amico Andrea che è in Australia a fare l’artista. Mi ha risposto laconico: “gli mancava solo di crepare”, il suo modo di dire che gli dispiaceva tantissimo. Abbiamo visto insieme Lou in due o tre concerti, ma non è questo il punto. Il punto è che io il giorno dopo sono andato a fargli dire una Messa, a nome Lewis, e il giorno dei morti ho speso l’indulgenza di cui avevo diritto per lui. Quindi, contando tantissimo sul buon Dio e poco su di me, ci sta pure che il vecchio Lou sia a un passo dal Paradiso, ora. O magari dentro, si sa mai che San Disma, il “Buon Ladrone”, non l’abbia tirato per i piedi. Che il vecchio Lou possa essere già finito in Paradiso è dimostrato anche dal fatto che oltre al mio amico Andrea, mi sono

sentito pure con il mio amico Marco - c’era anche lui ai concerti di Lou -, e ho scoperto che le due bimbe del mio amico Marco, di quasi due e cinque anni, vanne matte per le canzoni di Lou. “Sweet Jane” su tutte. La più piccola la chiama “Cin Cen”, ma è pur sempre “Sweet Jane”. Inizio a non capirci niente. Lou in Paradiso e le bimbe di Marco che cantano le sue canzoni. La versione “local” del mio Lou Reed di questi giorni post mortem non coincide granché con la versione dark che spopola sui giornali. Per risolvere senza risolvere l’enigma mi ascolto “The Power of the Heart”, una delle ultime canzoni d’amore scritte da Lou, in cui chiede a una donna di sposarlo (è sposato con Laurie Anderson). Commovente. Sarà che fra un po’ mi sposo anch’io… Ma l’enigma Lou Reed rimane: poeta maledetto o beato?

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ittà sempre più caotiche, traffico congestionato, impossibilità di raggiungere i centri storici e, soprattutto, di trovare parcheggio... La mobilità è sempre più un’emergenza sociale. Parlo dalla mia esperienza di cittadina tra due mondi. Intendendo che per il cinquanta per cento del mio tempo vivo a Venezia e il rimanente a Vicenza. Una città, la prima, dove la mancanza di autovetture conferisce ad attività e spostamenti un sapore del tutto diverso. Scordate la puntualità! L’unico problema potrebbe essere il sovraffollamento dei mezzi o la nebbia, fenomeni che costringono a cambi di percorso imprevisti. Oppure l’acqua alta che influisce sulla mobilità a volte più del traffico turistico. Diversa la situazione a Vicenza dove, potendo scegliere, si può raggiungere il centro storico in bicicletta, un mezzo che a Venezia è assolutamente vietato! Dopo un periodo trascorso nella città lagunare, tornare nel trafficato centro palladiano è quasi un incubo. Ciò che più di tutto mi sorprende è l’aggressività che si sviluppa racchiusi nel mezzo automobilistico in prossimità di semafori - sempre più rari - ma anche delle rotatorie, dove spesso non vige il codice stradale ma la legge del più forte. E, soprattutto, non c’è pietà. Impossibile affrontare il convulso attraversamento per un ciclista, senza scommettere sulla sopravvivenza. Forse sarebbe proprio il caso di ripensare alla nostra mobilità. Il car e il bike sharing, un centro storico pedonale, metropolitane di superficie sono solo alcune delle soluzioni. Qualche “giornata ecologica” in più ci costringerebbe a riflettere sul fatto che senza auto… si può!

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gianfrancorner

Sport e dintorni

Il tempo passa. O no?

Attaccati alla maglia

Gianfranco Sinico

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ella mia lontana età adolescenziale gli approcci con le ragazze erano improntati alla più goffa sprovvedutezza ed i risultati erano alquanto deludenti. Le nostre pollastrelle coetanee, soprattutto quelle più sbarazzine, rifuggivano gli inviti al cinema o in generale i corteggiamenti di imbranati come era il sottoscritto. Sembravano aborrire gli introversi o i “secchioni”: a portarle a spasso sulla canna della bici o al cinema erano i giovanotti con qualche anno più di noi, più disinvolti e un po’ filibustieri. Vedendo le chiome oggetto dei nostri desideri finire fra le braccia di quei mascalzoncelli, sbocciava in noi lo spirito di emulazione con l’obiettivo di renderci altrettanto appetibili agli occhi delle fanciulle. Succedeva così che qualcuno marinasse per la prima volta la scuola, giusto per prendere punti nell’ambito femminile. Ovviamente lo veniva a sapere soprattutto l’ambito familiare, con devastanti contraccolpi disciplinari. Al bar, se c’era una compagna di classe, invece della solita gazzosa ordinavamo un amaro Cora, neanche fossimo vecchie navigate canaglie. Il modo classico per imitare quei maestri era girare con la sigaretta accesa penzolante dalle labbra, ovviamente in presenza dell’ambita preda femminile: abbiamo imparato a fumare per far colpo su di lei. Il fluire dei decenni ha placato tali ansie e anche quei capiscuola sono diventati padri, donatori di sangue, nonni, consiglieri comunali, pensionati. Portano al parco i loro nipotini. Il dottore li ha costretti a smettere di fumare e a controllarsi periodicamente la prostata e la glicemia. Le loro donne, ex birichine, frequentano assiduamente Monte Berico e Medjugorje. Qualcuno fa il nonnovigile. Ho rivisto recentemente uno di quegli antichi maestri del corteggiamento. Aveva un ciuffo di capelli a riporto color giallo pannocchia, lui che era sempre stato bruno prima di diventare grigio. Voleva farmi credere, con mezze parole, che c’era una tresca tra lui e la giovane badante rumena che lo portava in carrozzina. Inguaribile dongiovanni! Forse ha anche ripreso a fumare.

Stefano Canola

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milioni di euro per 6 stagioni: questo verserà la Adidas per diventare il nuovo sponsor tecnico della Juventus. Dal Milan, già in affari col colosso tedesco, fanno sapere che il loro contratto è perfino migliore. Un accordo del genere può avere diverse motivazioni. A) Mecenatismo: è fuori moda, Lorenzo il Magnifico è morto da secoli. B) Colpo d’immagine: avrebbe senso per una società semisconosciuta che s’affaccia al giro che conta, ma non è certo il caso della Adidas. C) Investimento sul mercato globale. Tutti gli appassionati di calcio nel mondo conoscono bianconeri e rossoneri, però è difficile pensare che subentrino a breve ai padroni del vapore europeo (Bayern, Barcelona, Chelsea, PSG…). D) Il ritorno economico verrà dal mercato italiano. Prima di comprare maglia, scarpe, divise o tute della squadra del cuore per il nostro ragazzo, tanto tifoso (di queste o di altre, cambiano le cifre ma non gli ordini di grandezza), ad un prezzo sconsiderato, assicuriamoci almeno che non siano altri ragazzi o bambini a produrle.

Babbo Natale in derapata Rimangono tesi i rapporti diplomatici tra Italia e Finlandia dopo che la pista scandinava di Tampere è entrata nei GP mondiali 2014 di speedway al posto del tracciato di Lonigo. La sera del 24 dicembre scatterà sulla Rocca Pisana e dintorni una no-fly-zone per veicoli a 4 renne motrici guidati da piloti barbuti in divisa biancorossa.

IN VIAGGIO CON DENIS Denis L.

Scene d’isteria collettiva per il treno che ha accumulato dieci minuti d’anticipo. Smarrimento generale, orrore diffuso, richiesto un TSO per una suora. In particolare, un bancario, fortemente stressato dall’anomala situazione, ha tentato di tirare il freno d’emergenza, atto sventato appena in tempo da un accattone in servizio su quella tratta. Visti i disagi causati dall’anticipo, le autorità ferroviarie hanno deciso di far accumulare presso la stazione di Grisignano di Zocco quei familiari dieci minuti di ritardo. Fatto che ridona la pace sociale.



interno 8 Alberto Fabris

Roma aspettami! Mi aggiro nervoso attorno al tavolo di cucina, la mazza da baseball brandita con la mano destra, assesto un paio di colpi di prova sul cuscino di una sedia, provo un brivido di piacere nell’immaginare lo schianto, il rumore delle ossa spezzate, le urla. Devo solo decidere, oggi ci sono tre candidati: candidata numero uno, niente di che, solo una randellata leggera: Tatiana Basilio, deputata alla quale lo Stato, attraverso le mie e le vostre tasche, versa un bel mucchietto di euro ogni mese. Bene questa signorina ha postato su Facebook la sua sensazionale scoperta: Le Sirene esistono, e solo un complotto - ovviamente del governo americano - tiene tutti noi all’oscuro. Le sirene, avete capito? Mezze donne e mezzo pesce, avete capito? Ecco due randellatine sulle dita così per un po’ non potrà scrivere delle sue sensazionali scoperte. Candidato numero due: Antonio Razzi, deputato, ci tiene a farci sapere che “Guadagno 12 mila euro al mese, ma di soldi non mi ritrovo niente. La gente deve sapere che io ho due collaboratori, gli do circa 1500 euro al mese ciascuno. In più ci sono tante spese di rappresentanza, di riunione. Di quei 9mila euro non so quanto mi resta, ma l’importante è che ci riesca a vivere”. Ecco, qui un colpo ben assestato su uno stinco potrebbe associarsi ad una rotula frantumata. Ma ecco l’ultimo, il candidato numero tre, l’ex ministro del governo Monti, Corrado Passera, che racconta le tragiche conseguente della sua discesa in campo, come uomo politico: “Cambia tutto con una scelta del genere peggiora la privacy, crolla il reddito, la qualità della vita va alla malora, diciamo...” Diciamo. Passera ha dichiarato nel 2011 un reddito complessivo, di 3.529.602 euro. Colpo secco alla bocca dello stomaco, e, mentre si piegherà in due per il dolore, colpo a due mani sulla schiena. Sono pronto, Roma aspettami!

Darwin? Un animale da discoteca Il kamasutra per i single

di Roberta Costantini

Se Darwin fosse vivo oggi, studierebbe la sopravvivenza della specie nella discoteca sotto casa. Perché proprio tra le quattro mura risuonanti di tunz tunz, si ritorna all’ancestrale tendenza dell’accoppiamento. Uomini e donne che iniziano la sacra preparazione dal pomeriggio, estirpando peli, impomatando capelli e scrostando le cozze da sotto le ascelle. Il tutto per “cuccare”(maschi) o per sentire la loro avvenenza confermata (femmine). Fasciati nei vestiti da festa, sfoggiano muscoli e tette che durante la settimana non hanno. Saranno anche quelli della festa? Percentuale di

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proseguimento della specie? 100%. Percentuale di sopravvivenza alla serata? 100%. Provate voi a farvi male ballando tra gard rail di tette e sederi. Corriere Vicentino |

10 | Opinioni

Piccolo Skerno Lino Zonin

Otto e mezzo? Meglio nove...

Avete mai visto “Otto e mezzo”, il talk show condotto su La7 dalla gommosa e plastificata Lilli Gruber? Sì? Beati voi, perché io non ci sono riuscito. Dopo aver cercato invano di beccarlo attorno alle 20,30, data annunciata per l’inizio, ed essermi sempre imbattuto nella pubblicità, mi ci sono messo d’impegno e ho sospeso per un po’ lo zapping. Allora: alle 20,27 Mitraglia Mentana chiude il tg, saluta e annuncia l’arrivo della Lilli. Intanto, pubblicità. Dopo cinque minuti – periodo breve se passato in compagnia di una ragazza seducente e consenziente, infinito se trascorso a vedere la réclame dello yogurt lassativo e dei prodotti per l’igiene intima – torna Mitraglia con una “notizia dell’ultima ora” (un vero scoop: sembra si stia discutendo sulla decadenza di Berlusconi, da cosa non so, ho capito solo le parole “decadenza” e “Berlusconi”) ma, prima della Lilli, pubblicità. Stavolta i minuti sono sei, ai quali segue uno spot per annunciare il programma della rete che andrà in onda in prima serata, e finalmente arriva la sigla. Annunciata da un crescendo di trombe e violini, ecco il volto ieratico e composito della Lilli: “Buonasera, benvenuti a Otto e mezzo (anche se sono quasi le nove, dico io). Questi sono i nostri ospiti di stasera. Ma prima – indovina un po’ – pubblicità!” E via un’altra over dose di yogurt lassativo e di igiene intima. Alla fine, quando riappare il viso angelico e angelicato della Lilli sono davvero quasi le nove e dall’altra parte sono iniziate le partite.


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sex in vicenza info@corrierevicentino.it Cari Elena e Paolo, mi sto vedendo con una ragazza bellissima di ventidue anni. Qual è la stranezza? Che io ne ho 50, cioè più del doppio. Abbiamo cominciato per scherzo, però il tempo è passato e l’intesa è cresciuta, tanto che dopo un anno ci continuiamo a vedere. Lei nel frattempo ha frequentato ragazzi della sua età, l’ho sempre lasciata libera di farlo perché era giusto così. Però è sempre tornata da me stringendo il legame. Non penso sia amore, ma sento che di questo passo lo sarà. La testa mi dice di smettere, il cuore non ce la fa. Cosa mi consigliate? Roberto di Vicenza Elen

Feisbuc girl Nome Maria Vittoria Bagarella Età 19 anni Vive a Levà di Montecchio Precalcino Lavoro studentessa universitaria, modella

Situazione sentimentale impegnata Aspirazioni diventare una famosa showgirl Film preferito il laureato Cibo preferito paella Di cosa non puoi fare a meno... delle caramelle

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Caro Roberto, mi piacerebbe tanto dirti che l’età non conta, che l’amore è cieco e blablabla, ma voglio essere più realista: smetti di vederla. Fallo per lei, perchè è giusto che viva con i coetanei la giovinezza spensierata. Ma fallo anche anche per te, perchè il fascino dell’età matura dura quel che dura e, quando meno te l’aspetti, comincerà a trattarti con quella fastidiosissima arroganza con cui i giovani si relazionano con i genitori, ferendo a morte la tua autostima. Mettila così: hai avuto una splendida e giovane ragazza per un anno. Goditi il ricordo prima che diventi un incubo. Buona fortuna, Elena.

P a ol o Caro Roberto, usa la testa e lascia perdere. O meglio, continua a vederla ma inizia ad anestetizzare il rapporto. Lei è troppo giovane e quando ti mollerà (perché lei ti mollerà), tu non vuoi diventare il patetico, misero piagnone che si lamenta di un amore andato male con una ventiduenne… Non è amore ovviamente, ma il fatto che tu lo possa pensare ti mette già a rischio. Quando dici che la lasci libera di frequentare altri ragazzi, dimostri il tuo interesse e debolezza verso di lei. Pericoloso e ridicolo. Ventotto anni di differenza sono troppi, a meno che tu non sia Briatore oppure un riccone che vive a Bel Air. Invece sei di Vicenza e qui non funziona così. Quindi carpe diem e nulla più. Un caro saluto, Paolo.

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L’ Oroscopo

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Badante aguzzina Schiaffi, strattonamenti, ghiaccio sugli occhi, piumino cattura polvere strofinato in faccia. Ecco come una badante italiana trentotenne di Romano d’Ezzelino trattava un’anziana settantaduenne malata di Alzheimer. La buttava di peso sul divano, a tavola l’afferrava per il collo, le piazzava le forchettate in bocca, la minacciava: «Guarda che prendo il coltello, guarda che ti ammazzo, te e le tue nipoti ». Tutto registrato dalle microcamere e dai microfoni installati dai Carabinieri di Bassano, intervenuti grazie alla denuncia della nipote. Dopo tre giorni è scattato l’arresto: quando un militare in borghese ha suonato alla porta, allora la 38enne ha pulito l’anziana dal sangue e aperto la porta. Per trovarsi davanti i carabinieri in divisa, che l’hanno arrestata.

Diffamazione on line

Giovane Romeo sequestrato Giulietta e Romeo rom: una ragazza è fuggita dalla roulotte dove viveva con la famiglia rom a Sarcedo per raggiungere il fidanzato in un campo nomadi a Milano. Questo ha fatto scattare l’ira dei genitori che hanno fatto un blitz per riportarla a casa: un gruppo di rom è partito da Sarcedo e ha raggiunto la coppia a

Milano. Nonostante fosse stata picchiata, la ragazza è riuscita a fuggire allertando le forze dell’ordine, invece il fidanzato è stato sequestrato e portato nel vicentino. I Carabinieri sono entrati nel campo di Sarcedo e hanno liberato il ragazzo, che era tenuto in ostaggio dalla madre e dal fratello della giovane - poi arrestati sotto la minaccia di un coltello.

Cenerentola picchiata Una piccola Cenerentola dei giorni nostri: una tredicenne congalese da agosto viveva segregata in casa, dalla madre e dal fratello maggiore, e costretta a fare le pulizie e a saltare la scuola, rinchiusa a chiave e minacciata di morte

se mai avesse osato tentare di fuggire. E picchiata e presa a bastonate, se si ribellava. Ha trovato il coraggio di chiedere aiuto inviando di nascosto una lettera ad una assistente sociale. È stata allontanata dalla famiglia, e ora è libera di andare a scuola.

un mese di notizie in Breve

a cura di Lisa Masiero

Doveva essere uno scherzo. Invece dieci minorenni, quasi tutti vicentini, ora saranno indagati perchè ritenuti responsabili di diffamazione e ingiurie via web. Sul profilo Facebook di una quindicenne vicentina erano infatti comparse sei foto in cui era “taggata”. Tre di queste ritraevano una ragazza seminuda durante un approccio sessuale: non si trattava di lei, erano solo immagini copiate dal web, però sotto c’erano diversi commenti che definivano la ragazza una poco di buono. A denunciare i dieci ragazzi è stato il padre della vittima, che proprio su Facebook ha scoperto tutto.

Suocero uccide il genero

A pranzo aveva discusso col genero, di origine yemenita, perché non voleva che sgozzasse un agnello davanti ai suoi nipoti nel giorno del rito islamico del Sacrificio. Il suocero, Salvatore Cipolletta, 53 anni originario del Napoletano, ma residente a Vi-

Corriere Vicentino |

14 | Notizie in breve

cenza, la sera stessa è tornato a casa del giovane e lo ha ammazzato con un unico colpo di pistola. Lui si chiamava Haidar Rohay Ahmaed Al-Tawil, aveva 28 anni, e si era sposato con rito islamico con la figlia del suocero. Avevano avuto due figli, uno di 2 anni e uno di 2 mesi. Il suocero, dopo il delitto, si è sbarazzato dell’arma buttandola in un fossato, è entrato in un bar vicino casa, si è seduto al bancone, e ha chiesto alla barista di chiamare i Carabinieri.


c o s e d e l l’ a lt r o m o n d o

Occhio al cinghiale

Attenti al capriolo

Un ventunenne di Longare stava passegiando in località San Rocco, ad Arcugnano. Si era seduto al bordo del sentiero che stava percorrendo quando, improvvisamente, è apparso un cinghiale da 80 chili in corsa che l’ha travolto in pieno. Dopo un volo di qualche metro, il ragazzo ha perso i sensi. Ripresosi, ha chiamato i genitori che hanno allertato il Suem ed è stato trasportato in ospedale. Se l’è cavata con qualche contusione e un bello spavento.

Provinciale Peschiera dei muzzi, ore 7.15. Il traffico dei pendolari è intenso quando sbuca un capriolo che attraversa la careggiata. Un’auto lo investe e mentre il povero anmale rimane inerme sull’asfalto, la vettura prosegue. La successiva invece rallenta, ma quella che segue è una carambola che coinvolge 5 vetture. Nessun ferito fortunatamente, a parte il capriolo.

Scheletro spacciatore

Travestito da scheletro, un trentenne di Bassano la notte di Halloween si è appostato fuori da alcuni locali della zona ovest di Vicenza per spacciare Mdma (ecstasy). Ma ha beccato i clienti sbagliati: ha infatti proposto una dose ad un Carabiniere fuori servizio, che era in compagnia di alcuni colleghi del comando provinciale di Vicenza. Dopo l’arresto, nelle tasche dei pantaloni, gli sono stati trovati 23 involucri con complessivi 12 grammi di ecstasy.

Arsenio Lupin in gonnella Nessuno sospetterebbe mai di una cliente elegante e ben vestita. E così una signora quarantacinquenne dai capelli rossi e con l’accento dell’Est Europa è uscita dalla boutique Gregory’s di Creazzo con un bottino di abiti firmati e due portafogli. Prima che riuscisse a fuggire però, una

C&C

cliente si è accorta che le mancava il portafoglio ed ha attirato l’attenzione delle altre donne presenti e della titolare. La ladra è riuscita comunque a fuggire. Pare che l’insospettabile signora abbia colpito anche a Trento e sul lago di Garda: la modalità d’azione è sempre la stessa.

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Sopravvivere nel traffico delle nostre città Prigionieri del traffico in attesa dell’indulto, esploratori di strategie di movimento “social”, ma anche pendolari, ecologisti, pigri di professione e gente col pollice in sù. Viaggiatori del terzo millennio: quattro chiacchiere lungo la strada (senza disturbare il conducente). di Mario Piotto, Lisa Masiero e Francesco Meneghini

V

car pooling, autostoppisti 2.0

Vivono un po’ sotto traccia, eppure sono tra noi. A Vicenza la pratica del car pooling, almeno in modo “consapevole”, è realtà, tanto che la nostra provincia è tra le prime sette in Italia quanto alla diffusione di questo fenomeno. Un mondo, quello dell’autostop “due punto zero”, come lo definisce chi lo pratica, in continuo movimento, tanto da non escluderne a breve una diffusione a macchia d’olio anche qui, come accaduto per esempio in Francia o Germania, dove questo modo di conciliare viaggio e risparmio è ormai di uso quotidiano. Niente a che vedere con le lunghe attese pollice in su, sotto il sole o la pioggia, con la speranza di non finire alla mercè di un maniaco – un dubbio legittimo anche da parte di chi sta al volante, of course – perchè qui è tutto a portata di clic. Si entra gratuitamente nella

Attenzione a non fare confusione: il Car Pooling (o auto di gruppo, secondo wikipedia) nulla ha a che vedere con il Car Sharing, cioè l’utilizzo di un’auto da prelevare e restituire in diversi punti della stessa città, di proprietà di terzi (una sorta di autonoleggio agevolato). Due fenomeni comunque in crescita entrambi, soprattutto negli ultimi anni. Qualche esempio di viaggio in condivisione? Digitando “Vicenza” come città di partenza potremmo andare, tra le altre, a Verona o Padova (3 euro), Milano (13 euro), Genova (18 euro), Bolzano (10 euro), e perfino Dresda (45 euro).

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community (uno dei siti di riferimento è carpooling.it), si digita la destinazione o il punto di partenza, e si ritrovano orari e info per contattare tutti gli automobilisti registrati e di passaggio per uno di quei punti, disposti a condividere il percorso in cambio di un contributo economico minimo. C’è chi offre passaggi su brevi percorsi quotidiani, chi va in vacanza e vuole abbattere le spese di trasporto, chi cerca compagnia per non stare ore solo al volante. “Io lo faccio più per l’interesse a fare due chiacchiere e a conoscere persone – racconta Zeno Guarienti, 35 anni, che vive a San Martino Buon Albergo in provincia di Verona, e a Vicenza è titolare del ristorante Zushi –. Percorro tutti i giorni per lavoro la stessa strada, Verona – Vicenza, e mi sono detto: perchè non provare? Non lo faccio per le spese: mi limito a chiedere un contributo economico di un euro. Il mio interesse è la curiosità e la voglia di compagnia, e poi se qualcuno vuole approfittare di farsi un viaggio del genere praticamente gratis...” Esperienze? “Poche. In un anno solo due contatti, un turista e una ragazza che andava dal fidanzato. Pensavo di più, ma forse è presto”. Ma come fidarsi comunque di compagni di viaggio sconosciuti? “L’affidabilità la dà il sito. Ogni profilo è registrato, recensito e con numero di telefono”. E allora guardiamoci intorno, quando ci lamentiamo di costi della benzina o inquinamento: mentre siamo nel traffico, e ci ostiniamo a muoverci in auto a 5 posti rigorosamente soli, poco più in là potrebbe esserci uno di loro. A ridersela in buona compagnia.

16 | Inchiesta


i pendolari della corriera Una scelta spesso obbligata, quella di utilizzare i mezzi pubblici: tra scuole superiori, università, stage e lavoretti vari, solo pochi eletti possono dire di non aver passato gran parte della loro adolescenza sulle corriere dell’Ftv. Mezzi che in qualche caso si trasformano in “carri bestiame”: i ragazzi sono accalcati, il clima passa dal freddo polare al caldo africano, qualcuno sviene... Per farci un’idea della situazione siamo andati a cercarli. Studenti, universitari, lavoratori: ecco cosa ci ha raccontato il popolo di Ftv.

Sara, 16 anni, da Chiampo al liceo Lioy a Vicenza. “Le Begi, 17 anni, da Arzignano all’alberghiero di Recoacorriere sono sempre pulite e abbastanza puntuali, però sono ro. “L’anno scorso ci sono stati talmente tanti iscritti alla nostra quasi sempre piene ed è molto difficile riuscire a salire. Spesso scuola che ci hanno dato anche una seconda corriera sulla tratta mi è capitato di perdere il bus perchè era Arzigano-Costo-Valdagno. La situazione è talmente pieno zeppo che l’autista saltava così decisamente migliorata, e quasi tutti I NUMERI DI FTV direttamente la fermata. Dovrebbero darci ora trovano posto a sedere. Prima invece la corriera doppia invece di quella singola”. eravamo stretti come sardine”.

15 milioni e 900 mila di viaggiatori trasportati nel 2012

Giacomo, 21 anni, da Valdagno all’Università di Vicenza. “Pago 300 euro all’anno, i soldi che prima spendevo al mese tra benzina e park auto. Ora ci metto mezz’ora in più, ma non trovo mai corriere strabordanti e riesco anche a studiare”.

87% sono studenti 13% sono lavoratori 14 milioni 072 mila sono abbonati 1 milione 828 mila viaggiatori occasionali

Mattia, 17 anni, da Castelgomberto all’Itis di Valdagno. “All’andata non abbiamo problemi, al ritorno invece siamo molto stretti, e per la maggior parte in piedi. Metà delle volte ci danno mezzi rumorosi e pieni di spifferi, è anche capitato che fossero guaste e non riuscissero a partire”.

238 autobus di linea in circolazione 21 mila 222 posti tra seduti (12.444) e in piedi (8.778)

in media portano

89 persone l’una

Danijela, 23 anni, da Castelgom-

berto ad Altavilla. “Lavoravo al bar di una palestra, e mi trovavo bene con i miei orari. Non trovavo casino in corriera nè alle 8 e 30, nè alle 20. Solo verso le 14 erano piene zeppe di studenti, ma ne passavano anche molte di più”.

Anna, 18

anni, da Valdagno al liceo artistico di Schio. “Faccio ValdagnoSchio, con il tunnel, da cinque anni. Le corriere sono sempre puntuali e non mi danno ‘punti morti’, nè prima nè dopo l’inizio delle lezioni. Avrò visto al massimo 5-6 persone in piedi finora”.

Fonte: , FTV; dati aggiornati al 31 dicembre 2012.

“Quando i carichi sulle corse sono superiori a quanto prescrive la normativa – ci spiega Paolo Ronzani, di Ftv – noi interveniamo. A vigilare sulla situazione negli autobus sono gli autisti, i controllori e gli utenti stessi: quando ci sono dei reclami, noi verifichiamo. Nelle ore di punta mettiamo in strada tutte le nostre risorse, ma con quelle a disposizione non possiamo far viaggiare tutti seduti. I posti in piedi sono previsti per legge, eppure molti ragazzi, invece di disporsi lungo il corridoio, restano accalcati davanti alle porte, creando confusione”.

“Direi che quest’anno la situazione sia migliore di quella dell’anno scorso – conferma Alberto Pelagatti, funzionario della Provincia -. Annualmente viene aggiornato il piano dei trasporti, in base ai movimenti e alle esigenze della scuole, perché quasi il 90% degli utenti di Ftv sono studenti. Per potenziare il servizio servono soldi, e tra gli aumenti del costo del gasolio e delle assicurazioni non è semplice. Dal 2011, inoltre, lo Stato considerato che dal 2011 ci sono stati tagli tra il 5 e 7il %”.


traffico, inquinamento e altri affanni... Non è un mistero che la crisi economica degli ultimi anni abbia fatto sentire i suoi (pesanti) effetti anche sul mercato dell’auto e della mobilità più in generale. Questo però sembra non aver influenzato in alcun modo le abitudini dei veneti, e dei vicentini, che continuano a considerare l’auto il mezzo preferito. L’Italia infatti possiede il parco veicolare più elevato tra i grandi paesi dell’Unione Europea, con 796 veicoli ogni mille abitanti (in provincia di Vicenza il dato è leggermente inferiore con 633 veicoli ogni mille abitanti nel 2011), in crescita costante seppur lenta, a scapito del trasporto pubblico urbano, che continua a perdere passeggeri (a Vicenza la media di viaggi per abitante effettuati con mezzi pubblici è soltanto 36 all’anno), e comunque resta inquinante (quasi tutti i comuni veneti hanno meno del 50% dei mezzi pubblici a basso inquinamento). Gli effetti di questo trend si ripercuotono inevitabilmente sull’inquinamento,

con i livelli di ozono che periodicamente (ma ancora troppo spesso) sforano i limiti di tolleranza previsti, in una media di 74 giorni all’anno (il doppio di quelli consentiti). È in miglioramento la situazione delle pm10, più conosciute come polveri sottili, ma la posizione della nostra provincia resta sempre più o meno a metà classifica, segno che la strada da fare è ancora molta. Complici di questa situazione anche molti comuni, che ancora tardano a dotarsi di tutti gli strumenti disponibili per ridurre il traffico urbano, come il Piano Urbano della Mobilità e il Piano Ciclabile: al 31 ottobre dello scorso anno meno del 40% dei comuni veneti aveva adottato tali piani. Un dato confortante? La disponibilità di piste ciclabili nei comuni veneti si colloca al di sopra della media nazionale, e il trend indica che gran parte dei comuni si sta adoperando per aumentare la viabilità ciclopedonale.

Arrivano le auto verdi

Nonostante l’Italia sia il paese con il parco macchine più grande in Europa, timidamente prendono piede anche a casa nostra i veicoli a basso impatto ambientale, cioè quelli che sfruttano metano, gpl o elettricità. Al primo gennaio 2013, il primato di vetture green spettava all’Emilia Romagna, con il 16% del parco macchine totale. Il Veneto in questo campo si classifica terzo, dietro alle Marche.

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Bloccati nel traffico

Siete stufi di restare imbottigliati tutte le mattine andando a lavoro? Forse non vi consolerà molto, ma c’è chi sta peggio di voi! Secondo una ricerca, la città italiana più congestionata è Milano: un milanese passa mediamente 59 ore all’anno bloccato nel traffico. Questo dato sorprendente colloca la città meneghina davanti ad altre avversarie temibili, come Bruxelles e Parigi. Per trovare un’altra italiana in classifica bisogna scendere al settimo posto, trovando Roma.


Tutti pazzi per la bici

Quando c’è da prendere in mano la bicicletta, molti italiani, per prima cosa, controllano il meteo. Non sembrano pensarla così gli olandesi, che nonostante il clima piuttosto piovoso in patria, sono i più grandi ciclisti d’Europa: in Olanda è presente più di una bicicletta per abitante, e mediamente un olandese percorre ben 1019 km all’anno! È anche facile comprenderne il motivo: solo ad Amsterdam ci sono 400 km di piste ciclabili!

Sottoterra

Uno dei rimedi più efficaci adottati nelle grandi città per ridurre il traffico è spostarsi… sottoterra. Nonostante la fama che godono grandi sistemi di trasporto metropolitano come quello di Londra, Parigi o New York, i veri draghi del trasporto sotterraneo sono gli asiatici. La metropolitana più lunga al mondo è quella di Seoul, lunga ben 526 km, seguita da Shanghai e Pechino. Manco a farlo apposta, la metro più corta è tutta italiana: quella di Catania ha una sola linea lunga quasi 4 chilometri.


Don Giovanni

Sandonà

Direttore della Caritas Diocesana Vicentina dal 1997 e delegato delle Caritas del Nord-Est dal 2009 al 2013., ha sempre cercato di coniugare il proprio ministero con esperienze vive di promozione umana.

di giuseppe signorin

Q

uali sono le emergenze attuali cui deve far fronte la Caritas di Vicenza? Sono diverse, ma molte di esse riconducibili ovviamente alle difficoltà economiche che in questi anni caratterizzano fasce sempre più ampie della popolazione. Sempre più famiglie fanno fatica a causa della perdita o della riduzione del lavoro. Tutti i nostri servizi diocesani e quelli delle Caritas parrocchiali su questo segnano da tempo un preoccupante aumento di richieste di aiuto. Spesso il problema esplode quando una momentanea difficoltà economica si interseca con altre fragilità: di salute, psicologiche, di relazioni in famiglia. È vero che il numero di italiani in difficoltà è in continuo aumento? Sì, lo verifichiamo quotidianamente nell’accesso ai nostri servizi, sia per quel che riguarda l’esclusione sociale, come le persone senza tetto, sia per quel che riguarda le richieste di aiuto nella difficoltà economica. Che effetti sta avendo questa crisi negli stili di vita delle persone? Sicuramente costringe a interrogarsi sugli stili di consumo. Un grosso lavoro i nostri volontari dei 12 sportelli S.t.r.a.d.e. – Servizio Territoriale Relazione di Accompagnamento nella Difficoltà Economica – lo fanno poi nell’aiutare le famiglie che chiedono aiuto ricostruendo insieme le priorità del bilancio familiare. Cosa può fare ciascuno di noi nella propria quotidianità per “migliorare” il mondo? Come Caritas proponiamo i Sostegni di Vicinanza: un’opportunità di prossimità nei confronti di famiglie e persone che si trovano in difficoltà economica temporanea a causa della perdita o precarietà o riduzione del lavoro e non riescono a far fronte agli impegni su beni di prima necessità come ad esempio affitto, bollette e spese scolastiche. Una famiglia o una persona o un’impresa può scegliere di impegnarsi per un

Corriere Vicentino |

20 | Intervista


Mi sorprende sempre la disponibilità delle persone che decidono di donare qualcosa di sé periodo continuativo di almeno 6 mesi destinando a CaritasAssociazione Diakonia onlus una quota mensile – ad esempio 50, 100 o 200 euro secondo la propria disponibilità e volontà. Gli aiuti alle persone sono gestiti dalla Caritas Vicentina attraverso il Servizio S.t.r.a.d.e. in rete con i Centri di Ascolto, le realtà caritative presenti nel quartiere, nella parrocchia o nella zona di riferimento. Si possono trovare informazioni sul nostro sito www.caritas.vicenza.it. Questo strumento, da dicembre 2009 a luglio 2013, ha visto attivarsi 22 famiglie nel vicariato di Lonigo, 13 in quello di Montecchio Maggiore, 17 in quello di Noventa, 18 nella Valchiampo. In tutta la diocesi sono state 403 le famiglie donatarie, per un totale di 554 mila euro. Le famiglie e persone aiutate complessivamente sono state finora 456, è un aiuto che spalmiamo nel tempo, con un progetto individuale per ogni famiglia aiutata. L’avvento di Papa Francesco sta cambiando la Chiesa e in particolare realtà come la Caritas? Papa Francesco ha fatto dei poveri il centro del suo ministero e ha una grande capacità comunicativa, che gli consente di riportare alla Chiesa, all’essenza del Vangelo, anche persone lontane da essa. In tale senso egli mette al centro della sua missione i poveri e tutto ciò che dà credibilità evangelica alla Chiesa. Essere a contatto ogni giorno con casi così delicati quanto la coinvolge a livello emotivo? Dove trova l’equilibrio? A volte mi faccio anch’io questa domanda. Però devo dire che il mio compito è primariamente quello di coordinamento della squadra di chi opera nella Caritas a livello diocesano e la gestione dei rapporti istituzionali, in questo senso il contatto con i poveri c’è ma non occupa la maggior parte della mia giornata lavorativa. Ci racconta una delusione, o un rimpianto, da un lato, e dall’altro una sorpresa positiva che riguarda la sua esperienza? Più che delusioni o rimpianti, mi piace soffermarmi sulla sorpresa che provo ogni qualvolta constato la grande disponibilità delle persone, gente normale o professionisti, che decidono di donare gratuitamente parte del loro tempo, quindi qualcosa di sé, a chi fa più fatica. È una cosa a cui non riesco ad abituarmi e che mi sorprendere sempre positivamente.

Corriere Vicentino |

21 | Intervista


focus

Missione Vajont È stato fra i primi soccorritori del disastro del Vajont. Sono passati 50 anni, ma Feliciano Antoniazzi ha conservato un ricordo indelebile di quei terribili momenti.

S

di Giuseppe Signorin

Sono sopravvissuto per miracolo. Il mio turno finiva alle 21. al lavoro, ma avvicinandoci a Longarone, a un certo punto, abAlle 22 e 40 è successa la tragedia. Ero partito militare nel marzo biamo trovato le rotaie che si alzavano verso il cielo. Una cosa del 1963. Dopo tre mesi passati vicino a Cuneo, nel CAR (Cenincredibile. Il tenente ci ha ordinato di lasciare perdere e di mettro addestramento reclute), sono stato trasferito a Belluno, nella terci a cercare i superstiti. Ci siamo resi conto in quel momento Caserma Fantuzzi della Brigata alpina “Cadore”. Facevo parte cos’era successo. Il mio primo pensiero è andato ai compagni della Compagnia Genio Pionieri. Avevo 21 anni. Ci addestrache ci avevano sostituito nel turno di guardia, uno di Cornedo vano per i soccorsi: dovevamo essere in grado di montare una e uno di Ascoli Piceno – nessuno dei due è più stato ritrovato. periferica o un ponte, in caso fosse servito. Poteva accadere a me. Io invece ero vivo In quei giorni di ottobre e cercavo qualche soche precedettero la trapravvissuto. Ne ho trogedia stavamo appunvati pochissimi, due, to montando un ponte, tre, persone che non come esercitazione. Eraso neanche che fine abvamo lungo il Piave, nei biano fatto. Per alcuni pressi di Longarone. Da lì giorni abbiamo cercato i si vedeva la diga. Avevo il vivi, poi ci siamo messi compito, con un altro coma recuperare i cadaveri, pagno, di sorvegliare la zona dispersi ovunque. Ce durante le pause. Avevamo n’erano addirittura immontato una tenda e stavapigliati sugli alberi. Uno mo lì, a turno, a fare la guarspettacolo raccapricciandia. Il 9 ottobre il nostro turno te. Per farci forza manterminava alle 21. Ci hanno davamo giù grappa e codato il cambio e siamo rientragnac. È stata una tragedia per tutti, ma ti in Caserma, a Belluno. Verso Dopo otto giorni dalla trale 23 – eravamo tutti in branda gedia, in uno scantinato ognuno ha vissuto una storia diversa – è suonato l’allarme. Abbiamo sotterrato, abbiamo trovato in quei giorni. Questa è la mia. subito pensato a un’esercitazione due bambini vivi. Non ho notturna, e invece, una volta scesi in mai saputo che fine avessero cortile, ci hanno mandati in magazzino e ci hanno consegnafatto, fino a qualche anno fa, quando sono andato con la mia to pale e picconi. Ci siamo chiesti il perché, non avevamo mai famiglia al cimitero di Fortogna e ho incontrato un uomo, Gino fatto alcuna esercitazione notturna con pale e picconi. Abbiamo Mazzorana, con cui ho parlato di quei giorni. Era lui uno dei domandato al tenente dove ci stavano portando. Ci ha risposto due bambini. L’unico sopravvissuto della sua famiglia. che era successo qualcosa alla diga di Longarone. Siamo saliti Verso il 20 ottobre mi hanno mandato a Fortogna a montare sui camion e siamo partiti verso le 23.30. La tragedia è avvenuta tende militari per contenere i morti che dovevano essere idenattorno alle 22.40. Arrivati a un chilometro da Fortogna (dove tificati. Nel frattempo avevo mandato una cartolina a casa per ora c’è il cimitero delle vittime), i camion si sono dovuti fermare comunicare ai miei famigliari che ero vivo, ma non è mai arria causa dei detriti: c’erano persone morte, piante, animali, ma vata. Solo dopo qualche settimana sono venuti a sapere che stanessuno poteva immaginare la portata del disastro. vo bene. A fine ottobre mi hanno trasferito vicino all’aeroporto La strada era costeggiata dalla ferrovia. Il tenente ci ha ordinato di Belluno, per aiutare una ditta impegnata nella costruzione di di salire e iniziare a sgomberare il passaggio, perché alle 5 del un hangar. Il 27 dicembre sono tornato nella Caserma Fantuzzi, mattino sarebbe dovuto passare il primo treno. Ci siamo messi fino al 2 giugno, giorno in cui finalmente sono tornato a casa.

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focus

La lezione di Licia Licia Mettifogo, presidente del gruppo Calpeda, si è spenta all’età di 81 anni. Quando quarant’anni fa assunse la guida dell’azienda, non erano molte le donne a ricoprire incarichi di così grande responsabilità. La sua è stata un’esperienza imprenditoriale esemplare che qui raccontiamo in alcuni significativi momenti.

È È È

di Nicoletta Mai

È il 1977. Nel cantiere di Montorso Vicentino sono i iniziati i lavori per la costruzione del nuovo stabilimento. A settembre di quell’anno Licia Mettifogo aveva avvisato i dipendendenti della novità con una lettera, dove li ringraziava per il lavoro svolto quasi continuo da maggio ad agosto per portare a termine un ordine extraproduzione. Dal 1973, anno della morte del fratello e fondatore dell’azienda Vinicio Mettifogo, era lei il punto di riferimento. Il dolore della perdita era stato grande ma non ci furono battute d’arresto. Lei seppe guardare avanti, alzare l’asticella ogni volta che un traguardo veniva raggiunto e far sentire ogni dipendente coinvolto in prima persona nella creazione di un prodotto di cui essere orgogliosi.

È il 1979. Licia Mettifogo è in Cina, accompagnata dal marito Piero Majolo, dal giovane figlio Francesco e dall’allora responsabile dell’officina Gianfranco Frighetto. La Repubblica Popolare Cinese si stava aprendo ai mercati stranieri e il gruppo Calpeda era volato fin lì per visitare un’azienda costruttrice di pompe e preparare uno studio su come riorganizzare e ammodernare la produzione in caso di collaborazione. È un episodio significativo, che ci racconta di un’imprenditrice proiettata verso il futuro, ma è soprattutto l’esito di quella visita ad essere interessante. Non se ne fece nulla e non fu mai più contemplata negli anni successivi l’ipotesi di costruire pompe all’estero. Oggi Calpeda esporta le sue elettropompe in tutto il mondo, ma il cuore produttivo è uno solo, rigorosamente made in Italy. È il 6 gennaio, Festa dell’Epifania. L’immagine non è recente ma raffigura una tradizione che in Calpeda continua da sempre. Licia Mettifogo sta consegnando i regali ai figli e nipoti dei dipendenti e riceve a sua volta un grande mazzo di rose, sua grande passione. Chi arriva in fabbrica viene accolto da un grande rosato, fatto di migliaia di piante coltivate con grande cura; un roseto che ci si aspetterebbe di trovare nel giardino di casa e non all’ingresso di un’azienda. Ma forse l’intento è proprio questo: far percepire da subito che in fabbrica bisogna sentirsi come in famiglia. Non solo profitto ma anche attenzione alle necessità delle persone, impegno di tutti ma anche gratificazione, sicurezza e qualità dell’ambiente di lavoro sempre al primo posto. È la lezione di una grande imprenditrice.

Corriere Vicentino |

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È

il portiere con più presenze nella storia del Vicenza Calcio, quarto nella graduatoria assoluta tra i giocatori che hanno vestito la maglia biancorossa. E detiene ancora il record di imbattibilità: oltre 900 minuti senza subire gol. Lui è Giorgio Sterchele, vicentino doc, nato a Schio l’8 gennaio del 1970, per tutti “Supergino”. L’allievo di Ernesto Galli, il numero uno del Vicenza di G.B. Fabbri, che già a 15 anni lo portava ad allenarsi con la prima squadra. E che gli ha fatto da papà e maestro, calcisticamente parlando. Oggi fa il preparatore dei portieri, ha già lavorato al Bellaria Igea Marina, e poi a Padova, con Dal Canto, che ora ha ritrovato a Venezia, compagno di quel Vicenza che faceva faville con Guidolin. Del resto sono legami che restano. Con il Venezia, in Lega Pro, qualche settimana fa si è anche preso il lusso di battere il “suo” Vicenza. Già, perché i colori biancorossi restano nel cuore. Anche se il divorzio, a fine carriera, non è stato indolore. E Supergino Sterchele, oggi come allora, non ha perso il vizio, o il merito, di dire sempre quello che pensa. “Voglio salutare con grande affetto i tifosi del Vicenza. La gente mi ha sempre voluto bene, da bambino e da ‘vecchio’. Il portiere quando sbaglia fa arrabbiare i tifosi. Ma alla fine quello che ti resta di una carriera è proprio l’affetto delle persone e del pubblico. E io a Vicenza l’ho sempre avuto. Sarei dovuto tornare tanti anni fa. Dalle Carbonare ci ha provato più volte, ma quand’ero alla Roma non sono riuscito a svincolarmi. Poi, una volta tornato nel 2000, le cose non sono andate benissimo. Ricordo l’anno di Fascetti, è stato molto difficile per motivi legati alla mia vita privata e il mister mi è stato vicino, ma è stato il periodo più triste per me a Vicenza. Poi fino al 2007 non ci sono più state grandi gioie. E io ho avuto l’infortunio al ginocchio e problemi con qualche allenatore. Ma sono sempre stato un uomo prima e un portiere poi che non si è mai tirato indietro, nel prendersi le proprie responsabilità e nel dire quello che pensava. Così a fine

Giorgio Supergino

Sterchele carriera con la società il rapporto si è rotto. E visto come sta andando, forse è stato meglio che le strade si siano divise. Non sarei rimasto a fare la ‘figurina’. Lì ho vissuto quasi metà della mia vita, è stato un divorzio pesante a livello personale ma questa è la vita e bisogna accettarla”. Ma Giorgio Sterchele di soddisfazioni ne ha raccolte tante sul campo. Dai primi calci al pallone nel SS. Trinità di Schio, fino ad approdare nelle giovanili del Vicenza a 12 anni. L’esordio in C a Pavia con Caramanno a 20 anni. “Ero il terzo portiere – racconta – Marchioro aveva la febbre e Nunziata era infortunato. Abbiamo perso 1 a 0 ma ho fatto una buona partita”. La maglia da titolare arriva l’anno dopo con Ulivieri, che insieme a Galli decide di puntare sul giovane Sterchele. “Ricordo la prima fantastica promozione dalla C1 alla B. Con il gruppo storico. È quella che mi è rimasta dentro. Avevo 22 anni, per me è stato il salto. Poi a 25 anni sono andato via, alla Roma. E forse è stato troppo presto. Tra l’altro senza il mio ‘maestro’ Galli, lontano da Vicenza, ho fatto fatica all’inizio. Lui mi coccolava, ero abituato ad avere le spalle coperte”. Ma la carriera procede. E dopo Roma, ci sono Cagliari, Bologna, e poi Terni e Perugia. “Come mentalità in Sardegna mi sono trovato molto bene. I sardi sono come noi. Roma però è il top. Io sono tifoso giallorosso, è davvero il massimo. Ma non posso dimenticare l’anno di Bologna, con Baggio: un campionato eccezionale”. E il Vicenza? “Mi fa male vedere la squadra in Lega Pro, con quasi 5mila persone allo stadio. Avrebbero dovuto ripartire da zero e riprogrammare, anche con i giovani. Per tentare una risalita fatta Corriere Vicentino |

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bene. Ma io sono solo un preparatore dei portieri. E ho già mille capelli bianchi. Sono comunque contento così, perché alla fine il campo è la mia vita. Tornare a Vicenza? Partirei a piedi da Schio per andare a Isola se qualcuno mi chiamasse. È sempre stato il mio sogno. Ma non ci sono le condizioni con questa società”.


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Paesi

Arzignano

Ricordando Bedeschi

di giuseppe signorin

N

el 1963 usciva “Centomila gavette di ghiaccio”, esordio letterario del medico, alpino e scrittore – come amava definirsi lui stesso – Giulio Bedeschi. Sedici i rifiuti prima che l’editore Mursia decidesse di puntare su un libro che l’anno seguente avrebbe vinto l’ambito Premio Bancarella e nel corso di questi 50 anni ha venduto quasi cinque milioni di copie. Un classico della letteratura di guerra, in cui viene narrata la ritirata di Russia affrontata dalla Divisione Alpini “Julia” durante la Seconda guerra mondiale. “Raccontare era diventata una missione – ci spiega la nipote e artista Manuela Bedeschi. Voleva mantenere vivo il ricordo delle persone che non erano tornate dalla

guerra. Nasce da queste esigenze anche la collana dei ‘C’ero anch’io’, una serie di racconti di reduci per scrivere i quali lo zio aveva messo a servizio della memoria di altri il suo talento di narratore. Non sono molti gli scrittori che dedicherebbero così tanto tempo a qualcuno che non sia loro stessi”. Che ricordo ha di suo zio? Era una persona di grande educazione, eleganza e riservatezza. Aveva un senso dell’umorismo molto delicato. Era parte integrante della nostra vita, anche perché aveva condiviso con mio

di bepi de marzi

“L

a notte di Natale calò sulla distesa bianca; era patetica e struggente come solo i soldati in trincea la sentono, lontani da ogni bene, dispersi nel silenzio, prossimi alle stelle”. Sulla riva del Don, in quel Natale del 1942, si sta delineando il tempo della grande tragedia. L’Italia ha dimenticato i suoi soldati mandati in Russia senza una ragione, e più di trecentomila ventenni, con i loro comandanti, si preparano alla ritirata dal fronte, a piedi, nella neve, nelle bufere, a quaranta gradi sottozero. Giulio Bedeschi aveva pronto il suo immenso racconto da dieci anni, ma gli editori, decine e decine, gli ponevano un rifiuto. Era un manoscritto di quasi ottocento pagine. Finalmente Mursia di Milano accettò la pubblicazione separandolo in due volumi. Era

la fine del 1962 e la prima parte venne diffusa con il titolo meditato e scelto dal medico scrittore con la bella e dolcissima moglie: “Centomila gavette di ghiaccio”. E fu un successo strepitoso, con dodici edizioni in pochi mesi. Carlo Geminiani mi propose due testi ispirati al libro. Amava gli endecasillabi piani, non facili da musicare se non con il senso ritmico e melodico della Ballata. Con I Crodaioli presentammo i due canti nella Rassegna Corale che si svolgeva nei giorni di Ognissanti al Teatro Sociale. Teneva quasi mille posti, l’armonioso teatro voluto da Antonio Pellizzari per i suoi Concerti. E Corriere Vicentino |

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padre il ritorno dalla Russia. È sempre stato molto presente, tanto che nell’ultimo periodo, prima di morire, si era trasferito da Milano a Verona, dove abitiamo noi. Lei ha realizzato anche il busto e l’installazione luminosa presente nella Biblioteca civica a lui dedicata. Mi avevano chiesto un contributo. La creatività è senz’altro un aspetto che mi lega allo zio. Altra cosa che mi lega a lui è il fatto che non aveva un senso pratico molto spiccato… Come reagisce a chi vuole polemizzare sul passato repubblichino di Bedeschi? Mi baso sulla conoscenza diretta, reale, della persona. Lo zio che ho conosciuto era di una tale sensibilità per cui non ho dubbi sulla sua qualità morale.

sulle tavole brune del grande palco che aveva ospitato le musiche di Bach, di Mozart, di Beethoven, anche di Palestrina e Vivaldi con il possente Coro della Scuola di Musica diretto dal maestro Trevisiol, cantammo per la prima volta “Joska la rossa” e “L’ultima notte degli alpini”. A presentare i canti venne proprio Giulio Bedeschi con il cappello alpino. E fu commozione, speranza, anche felicità. Qualche tempo dopo li proponemmo, insieme a “Signore delle cime” e a una decina di altri canti nuovi, a Milano, in un concerto nel prestigioso Circolo della Stampa. E ancora Giulio Bedeschi venne a presentare, leggendo alcuni passi del suo libro che termina coraggiosissimamente con le parole di un ferroviere italiano che al Brennero si rivolge ai pochi tornati dalla Russia: “Che alpini o non alpini! Ma vi vedete? Vi accorgete o no, Cristo, che fate schifo?”.


Sport

Ambiente

Inquinanti all’ex Shell

È

stata rilevata la presenza di metalli pesanti, idrocarburi e solventi tra le vie Duca d’Aosta e IV Martiri, dove c’era l’area di servizio Shell. Le condizioni

Fongaro campione del terreno emergono dalla determinazione con la quale il Comune approva il piano di caratterizzazione per l’area presentato dalla ditta URS Italia spa. Il problema è acuito dal fatto che la destinazione d’uso del sito è di tipo residenziale. Inoltre dal Piano regolatore risulta che nell’area potrebbe essere costruita addirittura una palazzina con diversi appartamenti. Serviranno comunque ulteriori campionamenti e analisi per potere poi stimare i tempi e i costi della bonifica.

D

opo aver ottenuto il titolo regionale, il giovane arzignanese Nicola Fongaro, classe 1993, ha conquistato a Padova il titolo di campione nazionale di tiro a volo riuscendo ad imporsi contro sfidanti provenienti da tutta Italia. L’inizio di stagione non era stato molto esaltante, ma la situazione è svoltata nell’ultimo periodo, fino ad ottenere il tanto ambito titolo. L’anno prossimo Fongaro gareggerà nella categoria senior contro avversari come lo zio Massimo Roncolato, campione nazionale di categoria.

Cronaca

Spaccio di oppio

S

fruttava il suo negozio di generi alimentari in via IV Martiri per vendere capsule di papavero da oppio, che smerciava ai connazionali. È stato arrestato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti Satish Kumar, 28enne di origine indiana, dopo che i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Valdagno l’avevano tenuto d’occhio per parecchio tempo.

Nuova sede

È

Viabilità

Cambiano i sensi di marcia a San Rocco

D

a metà novembre cambia la viabilità nel quartiere San Rocco. Via Fiume diventerà a senso unico a salire in direzione di via Main, fino all’incrocio con via Spalato. Via Trento sarà un senso unico a scendere dall’incrocio con via Spalato fino a piazza Beltrame. Le strade laterali – via Rovereto,

via Vittorio Veneto, via Redipuglia, via Isonzo e via Piave – diventeranno a loro volta dei sensi unici che permetteranno il cambio di direzione in qualsiasi momento. Si tratterà di una fase sperimentale: l’Amministrazione vuole infatti garantirsi la possibilità di correggere eventuali criticità, tenendo monitorate le modifiche. Corriere Vicentino |

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stata inaugurata la nuova sede dell’Atletica Arzignano presso lo Stadio Dal Molin. L’inaugurazione, che ha avuto luogo sabato 19 ottobre, è stata inoltre l’occasione per ricordare i 30 anni di questa storica società arzignanese. Presenti l’attuale presidente Christian Belloni, che ha presentato gli obiettivi e la struttura dell’Atletica Arzignano di oggi, e il precedente presidente Antonio Lora, che ha ricordato a tutti come è nata la società. Fra le autorità, il sindaco Giorgio Gentilin e gli assessori Marchezzolo e Bruttomesso.


Arzignano

La gioia di cantare

Q

uest’anno festeggia 70 anni di canto in chiesa. Maria Povoleri, classe 1938, è di Tezze. A sei anni si alzava alle sei del mattino per andare a cantare dalle suore, e a venti ha iniziato a insegnare musica e a seguire cori di adulti e bambini. Ogni sabato e domenica suona l’organo in chiesa e dirige il coro della parrocchia di Tezze. Una passione nata in famiglia, come ci racconta Maria: “Mio padre Antonio suonava la fisarmonica regolando a tutti gioia ed energia. Questo è l’insegnamento che ho cercato di trasmettere a tutti i bambini a cui ho insegnato. Io stessa amo la musica da quando sono nata, e a vent’anni ho iniziato a frequentare la Scuola Ceciliana di Vicenza: lavoravo di giorno

come assistente ed educatrice musicale, e studiavo di notte”. A Vicenza, dove la conoscono come “la Mariuccia”, ha insegnato per trent’anni alle scuole materne: Fogazzaro, Fiorasi e Dal Sasso. Mentre a Tezze ha creato un coro di bambini che seguiva fino alla

“Possiede una innata capacità di trasmettere ai bambini la gioia di cantare” scriveva di lei, nel 1981, Bepi de Marzi

Piccoli maestri liutai

C

ombattere la crisi a suon di corde. Con la disoccupazione giovanile ai massimi storici, bisogna ammettere che è davvero rincuorante vedere ragazzi giovani mettersi in gioco, crearsi un mestiere e avviare la propria attività. È quello che stanno facendo, brillantemente, Emanuele Faggion e Alberto Biasin, rispettivamente 27 e 23 anni, che a breve (probabilmente a

gennaio) apriranno ufficialmente il loro laboratorio di liuteria ad Arzignano. Raccontateci di cosa vi occupate esattamente. Realizziamo artigianalmente strumenti musicali a corda, dalle moderne chitarre elettriche ai classici come violini e violoncelli, con il nostro marchio Onirica Guitars. Ci occupiamo inoltre di tutti gli interventi di manutenzione e riparazione di questi strumenti. Come avete deciso di lanciarvi in un’attività così particolare? Già da qualche anno ci occupavamo di liuteria (Alberto ha frequentato un’importante scuola di liuteria a Parma NdR ), costruendo e riparando strumenti per amici e conoscenti. Quando abbiamo capito che la richiesta era in aumento, abbiamo deciso di fare il grande passo Corriere Vicentino |

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di lisa masiero

terza media, girando la provincia con le richiestissime Sacre Rappresentazioni su musiche e testi di Bepi De Marzi. In seguito ha assunto anche la direzione del coro polifonico della parrocchia di Tezze, formato da adulti. Come si insegna musica ai bambini? Cantare con il cuore e stare insieme, con energia, disciplina ed entusiasmo di vivere: ciò che mi insegnò mio padre, io l’ho trasmesso ai miei allievi. Ho dato tanto e ricevuto tantissimo da loro, e questa è la mia più grande soddisfazione. Dal 2010 Ma- ria canta con “Le Marì”, coro folcloristico tutto al femminile da lei diretto, con un repertorio di canti popolari e filastrocche vicentine e venete. Per informazioni sui programmi delle Marì rivolgersi alla parrocchia di Tezze.

di francesco meneghini

e aprire il nostro laboratorio, che sarà inaugurato ufficialmente a gennaio nel quartiere Mantovano. Il segreto per riuscire a farsi strada nel vostro settore? I musicisti sono clienti esigenti, quindi abbiamo deciso di puntare tutto sulla qualità dei nostri lavori. Se metti passione in ogni pezzo, i clienti sapranno riconoscerlo, e il passaparola, che tra musicisti è fondamentale, farà il resto.


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Giovani al lavoro 27

anni, una laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Venezia, qualche anno passato in giro per l’Europa e a partire da aprile l’esperienza con Scambieuropei a Bologna, finita di recente su Repubblica e Wired grazie alla piattaforma Shareurope. Parliamo di Lorenzo Albiero. Cos’è Scambieuropei? Un’associazione no profit che gestisce un portale diventato in fretta il punto di riferimento per tutti i giovani che vogliono fare un’esperienza all’estero. In pratica se un ragazzo vuole lavorare, o studiare, o fare volontariato all’estero, ci contatta e noi gli diamo tutte le indicazioni concrete di cui ha bisogno. Quanti siete? Siamo in sette, tutti sotto i 30 anni.

V

ive a Milano ma ha nostalgia dei colli vicentini e delle trattorie in cui si mangia ancora bene con 20 euro. Marco Ferrari ha 29 anni, è laureato in Economia aziendale con una specializzazione in Finanza e ha da poco fondato, assieme al socio Luca Maggiore, Provision, una società che ha come

di giuseppe signorin

Io mi occupo della fase di progettazione: propongo dei progetti perché vengano finanziati e poi eventualmente li gestisco. Ci parli di Shareurope? Si tratta di un social network pensato per connettere chi vuole andare all’estero e chi c’è già o c’è stato. L’iscrizione è gratuita e si può accedere anche da Facebook. È un’idea che sta avendo un grande successo. Addirittura ci ha scritto la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles per rettificare una recensione postata da una nostra utente che aveva lavorato lì. Per dire quanto siamo seguiti... Pensi di tornare ad Arzignano prima o poi? Non saprei. Arzignano è più tranquilla di Bologna, ma ci sono meno

stimoli culturali. E poi al giorno d’oggi bisogna saper essere flessibili, se si vuole lavorare. In fondo la flessibilità è anche il punto di forza del nostro progetto.

obiettivo finanziare e gestire modelli di business innovativi basati sul web e sull’e-commerce. “Alla fine ci siamo buttati, nonostante tutti ci apostrofassero come ‘folli’ a voler fare impresa in Italia. Provision è un incubatore di idee che entrano, si rafforzano, trovano linfa per crescere e si concretizzano in un business che auspicabilmente sia in grado di reggersi sulle proprie gambe e diventare profittevole in breve tempo. La ricerca è quindi focalizzata su modelli di business che richiedano investimenti contenuti e offrano un alto potenziale di crescita”. Da cos’è nata l’idea? Ho conosciuto tanti ragazzi con idee brillanti, entusiasmo e capacità sopra la media, ma il tutto era sistematicamente e docilmente annacquato in un tessuto economico e sociale che non li incentivava minimamente a provarci. Mi sono sempre detto che mi sarebbe piaciuto trovare il modo per offrire

un’opportunità per esprimere tutto questo potenziale. Provision mira a questo. La preparazione universitaria ti ha aiutato? Le università italiane formano manager, non imprenditori. Tutti, o quasi – me compreso – usciti dall’università mirano all’assunzione e per certi versi è comprensibile e soddisfa un certo bisogno di sicurezza. Ma allo stesso tempo tarpa le ali e non permette di sfruttare un bagaglio tecnico enorme (che ancora le università italiane offrono), il dinamismo e l’inventiva che anima un sacco di ragazzi”. Primi frutti del vostro lavoro? È da poco online la nostra prima idea, “ilikelogo” (www.ilikelogo.it), che propone un servizio di grafica di alta qualità a basso costo, attraverso un meccanismo che mette in concorrenza più grafici sullo stesso lavoro. Per ora l’inizio è stato entusiasmante e siamo fiduciosi!

Corriere Vicentino |

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L’avventura di Sofi di enrico corato

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in da piccola coltiva una passione incontenibile per l’arte: il canto, la danza e il teatro sono la sua vita. E se cerchiamo la prova che vivere ogni giorno per realizzare i propri sogni vale la pena, questa è Sofi. Il 21 ottobre, infatti, è uscito il suo primo album, “This is my life”, e una settimana dopo il suo video musicale era già su Youtube. Una stella nascente.

Sofi, parlaci un po’ di te e della tua musica. Diciamo che è una vita che sogno questo momento – racconta Sofia Bouchaala, 22 anni, di origini italoafricane – ed è una vera emozione. Come hai avuto questa opportunità?

Sono stata contattata da un amico, Giancarlo Prandelli della GNE Records di Brescia, una persona straordinaria che ho incontrato un anno fa a un evento artistico. Ci siamo sempre tenuti in contatto e mi ha proposto di iniziare questa avventura musicale. Ma è il frutto di un percorso cominciato in tenera età con l’accademia di danza, la scuola di canto e con l’esperienza del teatro amatoriale con la compagnia “Il mondo alla rovescia” di Arzignano. Ho fatto il primo provino otto anni fa, quasi per caso, e grazie a loro ho scoperto il meraviglioso mondo del musical.

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Sofi è stata eletta Miss Arzignano nel 2009 e Miss Santa Margherita Ligure nel 2010. Nella foto sopra, la copertina del singolo.


arzignano Un’immersione totale nelle tue passioni, insomma. Già. Per tutta l’adolescenza, appena finite le lezioni del liceo correvo in teatro a recitare, cantare e ballare. Dopo la maturità mi sono trasferita a Londra per perfezionare il mio inglese al British Study Centre, nel frattempo frequentavo una scuola di teatro e preparavo i provini per le più grandi accademie teatrali britanniche. Sono stata ammessa al Regent’s College, dove ho studiato per un anno. Qualche esperienza sul campo? Ho colto al volo l’opportunità di recitare in “Surprise”, film diretto da Peter Hewitt (regista di “Garfield”, ndr) e in “Anonymous”, prodotto da Mark Peters. E poi sei tornata in patria. Dopo un anno ho cercato una scuola italiana che potesse continuare il percorso iniziato all’estero: ho fatto il provino alla Link Academy di Roma,

diretta da Alessandro Preziosi, e mi hanno presa! Stai continuando a studiare adesso? Per seguire questo progetto ho congelato gli esami già dati e mi sono messa a lavorare. Per ora è uscito il primo album con i due singoli, “This is my life” e “Un soffio”, scaricabili da tutti gli on-line store, da iTunes a Play Store. In novembre sarò a New York per un tour di quattro serate e in dicembre uscirà il secondo album con otto pezzi. Ma il mio sogno sarebbe arrivare a San Remo, e ci stiamo già dando da fare! Tre aggettivi per definirti. Aspetta che chiedo al mio manager… (ride). In realtà è la mamma, che mi sostiene in tutte le mie scelte e mi aiuterà a lottare per realizzare i miei sogni. Tre aggettivi? Altruista, sognatrice ma con i piedi per terra, forse più idealista direi… e romantica, perché credo nell’amore vero.

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Book in progress di mario piotto

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ffrontare la crisi che corre sui banchi a colpi di libri condivisi. Questa l’idea in voga col nome di Book in Progress, che sta a indicare la rete di 800 docenti a livello nazionale, con capofila l’istituto Majorana di Brindisi, che hanno pensato di lavorare ai testi in auto produzione, così da sgravare le spese per le famiglie. Ognuno dei docenti collabora alla stesura di un testo a più mani, magari coinvolgendo direttamente gli stessi studenti: il sapere condiviso dalla rete poi può essere stampato direttamente dagli istituti. Tutto bellissimo ma non così originale, dato che al conciario Galilei di Arzignano la cosa è da tempo prassi radicata. Da

molti anni nella scuola vengono forniti agli studenti – al costo della sola stampa – testi scritti dai docenti e integrati con le ricerche degli allievi.

“Una cosa che si è resa necessaria – spiega Gianfranco Palma, professore di chimica – anche perché in commercio, per la specificità di alcune materie, spesso non si trovano pub-

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blicazioni adatte allo studio, se non in tedesco o inglese, o con linguaggi poco adatti all’apprendimento graduale”. Un’iniziativa che, di pari passo alle possibilità informatiche, si sta diffondendo anche oltre le mura del Galilei. “Pensi che nel sito è presente una sezione di lezioni di tecnologia della concia, realizzate dal professor Mauro Berto, uniche in Italia per la capacità di trattare i processi di produzione del cuoio: abbiamo registrato consultazioni dall’estero e citazioni in blog, forum e bibliografie di laurea”. “La scuola è particolarmente grata – aggiunge la preside Carla Vertuani - a chi negli anni ha contribuito ad accrescere le competenze dei nostri studenti attraverso la produzione di scritti, le analisi di laboratorio e la ricerca”.

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rancesca Rosa è una ragazza di 37 anni, mamma di due bambini, Giovanni di 11 anni e Giorgia di 9 (i Gio&Gio che cita spesso su Twitter), moglie e impiegata full time in uno studio commercialista. Ha molte passioni tra cui leggere, ascoltare musica, cucinare e andare al cinema. Una donna “normale”, apparentemente, ma coi suoi 2871 follower, secondo una recente statistica, si è piazzata nona nella Top Ten dei vicentini più seguiti su Twitter, in mezzo a Vip del calibro di Francesca Michielin, Renzo Rosso e Christian Maggio. “Sono rimasta molto sorpresa. A ogni modo esserci non mi fa alcuna differenza. Non so spiegare perché ho così tanti follower, penso che molti siano ‘fake’…

Quando è iniziata la tua avventura su Twitter? Nel marzo 2009, grazie a @scrip e il suo @iadunps, il primo following

storico, assieme a molti altri. Mi piace più Twitter di Facebook, non ci sono tutte quelle foto con frasine che molti postano per darsi autostima o per ricevere conferme dal mondo virtuale. Cos’è per te Twitter? Una fonte veloce e immediata di no-

main

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NN

tizie collegate ai miei interessi, sia personali che di lavoro, in particolare sul mondo del cinema e dei libri. È un ottimo strumento per confrontare opinioni e critiche, confronto che ovviamente dipende molto dal tipo di follower che si ha. Inoltre di Twitter mi affascina la velocità con cui si può diffondere una notizia facendo un semplice ‘retwitt’. Poi come tutti lo uso per mostrare quello che faccio e anche per sparare qualche cavolata che mi passa per la testa... Altri “social” che t’interessano? Negli ultimi anni ha preso piede Instagram, che uso spesso sia perché mi piace fotografare (sono una “Canoniana” convinta!) sia perché è un altro modo per condividere i propri interessi. Inoltre, grazie agli hashtag come già avviene su Twitter, puoi facilmente trovare contatti con interessi simili ai tuoi anche attraverso le foto.

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Amazzone arzignanese di giuseppe signorin

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lle semifinali nazionali del Progetto Giovani erano una dozzina i binomi (cavallo e cavaliere) veneti. Fra di loro la diciassettenne amazzone arzignanese Valeria Bevilacqua, con la sua Pira 39. Categoria Junior, specialità Salto Ostacoli. “Abbiamo gareggiato – ci racconta – l’ultimo week end di settembre. Due giornate intense a Busto Arsizio. Solo dieci posti per le finali alla Fiera Cavalli. Sono arrivata prima a pari merito con altri sette, con lo stesso punteggio. Ho iniziato appena due anni fa, non pensavo di poter raggiungere questi risultati. Buona parte del merito è del mio alle-

natore Tomas Boschetto”. Le difficoltà maggiori? L’ansia per la gara. Anche perché il percorso ci viene detto mezz’ora prima e abbiamo pochissimo per memorizzarlo. E poi il tempo: mi alleno tre volte a settimana e sto frequentando il quinto anno di liceo, al Pigafetta. Come mai sei approdata a questo sport? Ho sempre amato gli animali, soprattutto i cavalli. Un cavallo è diverso da un pallone: quando gareggio devo tenere conto anche delle sue emozioni e della sua personalità, non solo di me stessa. Che significa Pira 39? Non l’ho scelto io. Viene dalla Ger-

mania, non so perché si chiami così, ma dicono che porti sfortuna cambiare il nome… Che rapporto hai con lei? Ho iniziato con lei, ci conosciamo bene. È un cavallo molto paziente e in più di un’occasione mi ha aiutata in gara. Una volta ho sbagliato la traiettoria prima di un salto, ma Pira ha saltato bene lo stesso.

Real Mantovano

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l più giovane è classe ’83, il più vecchio ‘65, ma ancora qualche pallone in rete lo butta. Parliamo dei giocatori del Real Mantovano, la squadra di calcio a cinque più longeva del campionato CSAIN di A1. “Negli anni 90 – ci racconta il presidente Antonio Nati – giocavamo a San Rocco. Eravamo in tanti. Si sono formate delle squadre, fra cui la Publifest, che nei tornei estivi arrivava sempre prima, e la Witboy, sempre seconda. Io giocavo nella Witboy… Nel 1994 quelli della Publifest hanno fondato il Grifo, che nel 2000 ha fatto il salto di qualità. Noi siamo tornati a giocare i tornei paesani e nel 2006, è nato il Real Mantovano. Quanti siete? Quest’anno 14, ma ci sono state sta-

gioni in cui eravamo più di 20. I fedelissimi, oltre a me, sono Massimo Sartori, Gianluigi Cosaro e Giovanni Lovato.

Che risultati avete ottenuto? L’anno scorso ci siamo salvati per un pelo. Di solito però ci piazzavamo fra le prime cinque. Nel 2011 siamo arrivati addirittura terzi e ci siamo qualiCorriere Vicentino |

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ficati alle regionali ad Eraclea. Gli allenamenti? Più che allenamenti facciamo partitelle fra di noi… Abbiamo provato a correre, fare scatti, ecc., ma abbiamo perso subito l’abitudine… Qualche episodio particolare? Una volta, preso dall’agitazione, il mister Albiero (in realtà ci autogestiamo e ogni partita cambiamo mister…) si è messo a chiamare ripetutamente un giocatore perché si scaldasse ed entrasse, finché non si è accorto che era già in campo… C’è anche un video su Youtube, si chiama “Dai Gigi entra”. Progetti per il futuro? L’ultima partita abbiamo giocato contro dei ‘91. La carta d’identità si fa sentire. Servono forze giovani per fare progetti…



montecchio

Giovani imprenditori di vittorio d’orsi Sono giovanissimi ma hanno voglia di mettersi in gioco dando vita a un’azienda propria. Tre esempi di ragazzi che con coraggio e intraprendenza hanno scelto di provare sul campo le proprie capacità. Un modo per costruirsi un futuro professionale e contribuire allo sviluppo dell’economia del proprio paese.

Ho aperto un’azienda agricola

Marco Dalla Pozza ha 21 anni ed è un imprenditore agricolo. In un periodo in cui la disoccupazione giovanile è alle stelle e i giovani sono più che mai spaventati dal futuro questo ragazzo di Montecchio Maggiore ha deciso a gennaio di quest’anno di aprire l’Azienda Agricola Dalla Pozza Marco

sfruttando i quattro ettari di terreno che una volta erano di suo nonno. Un’iniziativa ancora più temeraria se consideriamo che Marco gioca a calcio come portiere titolare della prima squadra del San Pietro ed è all’ultimo anno di Scienze Agrarie a Padova, riuscendo ad essere in linea con gli esami. Perchè questa scelta? Fin da piccolo ho sempre avuto la passione per l’agricoltura. Poi ad agosto dell’anno scorso sono riuscito ad ottenere il contributo dell’Unione Europea per i giovani agricoltori di circa 30000 euro, con il quale ho potuto acquistare nuovi macchinari per avviare la mia attività. A questo ho aggiunto piccoli risparmi personali e dei miei genitori.

Ti occupi da solo della coltivazione dei campi? Quando non vado all’università sono qui a lavorare, poi vengono anche i miei parenti ad aiutarmi appena hanno un po’ di tempo. Sono riuscito ad ottenere ottimi risultati praticando la vendita diretta di ortaggi. Le persone mi dicono cosa vogliono e io vado a raccogliere gli ortaggi direttamente dal campo. Ho deciso di puntare solo sulla qualità dei prodotti perchè uso solo concimi e prodotti naturali per la coltivazione. Progetti per il futuro? Innanzitutto punto a laurearmi con una tesi proprio sulla mia azienda e il mio lavoro. Poi il mio obiettivo sarebbe quello di riuscire ad aprire una stalla e fare vendita diretta di carne.

Mi sono messo in proprio

A marzo di quest’anno Marco Cedri, ragazzo di 20 anni di Montecchio Maggiore, si è trovato di fronte ad un bivio: aprire una partita IVA e quindi diventare libero professionista oppu-

re cambiare lavoro. Ma dopo sei mesi di stage presso un’agenzia immobiliare ha deciso di mettersi in proprio grazie anche alle agevolazioni fiscali previste per i giovani. Perché hai deciso di diventare un libero professionista? Ero arrivato al punto in cui se volevo continuare a fare quel lavoro avrei dovuto per forza aprirmi una partita IVA e diventare agente immobiliare a tutti gli effetti. E siccome era un lavoro che mi piaceva non mi andava di perdere quest’occasione. Sono previste agevolazioni per i giovani?

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Certamente, se ho un guadagno sotto un determinato tetto massimo e se ho meno di 35 anni, lo Stato ti aiuta facendoti pagare meno tasse. E in un periodo come questo non è cosa da poco. Come procede l’attività? Diciamo che il periodo non è dei più semplici per il settore immobiliare, ma vedo questo lavoro soprattutto in un’ottica futura, perchè è necessaria molta esperienza che si acquista solo con il tempo. Io sono solo all’inizio, ma per ora non posso lamentarmi e il periodo di stage mi ha aiutato molto a capire le difficoltà che si incontrano.


la responsabilità di essere titolari

A.C. Color è arrivata alla terza generazione. L’azienda di pitturazione, fondata da suo nonno, ora è nelle mani di Alberto Ceola, ventunenne castellano studente di Lingue per il commercio internazionale a Verona, che ne è divenuto il titolare a febbraio

di quest’anno. Cosa si prova a gestire da solo un’azienda arrivata alla terza generazione? È una responsabilità importante. Prima il titolare era mio padre, poi abbiamo deciso di intestarla a me per sfruttare le agevolazioni che vengono date per i giovani, soprattutto dal punto di vista fiscale. Comunque io già dalla terza media aiutavo mio papà, così ho potuto farmi un’esperienza sul campo e imparare i lavori che non sono proprio semplici. Come fai a conciliare lo studio con questo impegno? È un lavoro che ti porta via parecchio tempo ed energie. Però bisogna cer-

care di organizzarsi i tempi in maniera ottimale. Io dal lunedì al venerdì vado all’università, poi ho accettato l’impegno di lavorare sabato e domenica perchè sono gli unici giorni liberi che mi rimangono. In estate ovviamente lavoro tutti i giorni. Ti piace come lavoro? Si, è un lavoro che ti dà molta soddisfazione e che paradossalmente trae beneficio dalla crisi. Infatti molte persone adesso non possono permettersi di comprare una casa e allora decidono di investire nella manutenzione e nell’abbellimento di quella che hanno. E per farlo chiamano aziende come la mia.

Studenti in cantiere di francesco gualtieri

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spiranti operatori del settore edile protagonisti della ristrutturazione dell’ex stazione ferroviaria del Duomo. Grazie ad una convenzione tra Comune di Montecchio Maggiore e Centro di Formazione Professionale delle Maestranze Edili della Provincia di Vicenza “Andrea Palladio”, un gruppo di allievi sarà impiegato in periodi di esercitazioni pratiche (in altre parole “stage”) finalizzate al recupero del vecchio edificio, testimonianza del passaggio della “vaca mora”, ossia il treno che un tempo collegava Vicenza a Recoaro Terme. La bozza di convenzione è in fase di adozione da parte della Giunta comunale e presto sarà oggetto di un accordo definitivo con il

Centro di Formazione. Il Comune si occuperà della direzione dei lavori e della fornitura di materiali ed attrezzature, mentre gli studenti dalla prossima primavera saranno impegnati in esercitazioni pratiche inserite

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nel primo stralcio dei lavori di recupero, ossia il restauro della copertura dell’edificio secondo il gusto dell’epoca. Nei prossimi anni l’Amministrazione comunale intende portare a termine la riqualificazione complessiva della struttura, che è una delle meglio conservate tra quelle che ancora sorgono lungo il vecchio sedime della linea ferroviaria. L’utilizzo dell’edificio sarà stabilito nei prossimi mesi, dopo un’attenta analisi delle esigenze del territorio. Nel frattempo la vecchia stazione del Duomo sarà una palestra e un campo di prova per gli studenti che aspirano a diventare operatori specializzati nel settore edile: un esempio concreto di alternanza scuola – lavoro, in cui per una volta è un ente pubblico a fare da azienda per gli stage formativi.


montecchio Regole

Progetti

Pista di atletica a nuovo

Il Comune dice stop alle parabole selvagge

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l Consiglio comunale ha approvato il primo regolamento che disciplina i criteri di installazione degli apparati di ricezione televisiva. Le parabole dovranno essere collocate esclusivamente sulla copertura dei palazzi, da cui non potranno sporgere, e sul retro degli edifici. Non sono ammesse installazioni su balconi, terrazzi, giardini ed anche cortili, poggioli, facciate, recinzioni ed alberi. Il regolamento indica, in linea con gli standard nazionali, anche le dimen-

sioni massime per le antenne: un diametro di 120 cm per impianto collettivo, 85 per quello singolo. Obbligatorio anche mimetizzare il passaggio dei cavi sulle facciate degli edifici, anche se non sono visibili dalla strada e dagli spazi pubblici confinanti, soprattutto se si snodano lungo grondaie e cornicioni. Sono chiamati a mettersi in regola tutti, anche chi ha già installato la propria parabola. C’è tempo fino ad aprile, successivamente scatteranno sanzioni che varieranno da 80 a 500 euro.

Storia

Cinema

Commemorazione di Gino Biasiolo

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o scorso sabato 19 ottobre, alla Chiesetta degli Alpini sul colle dei Castelli, si è svolta la commemorazione pubblica e religiosa di Gino Biasiolo. Il figlio Elvio e i suoi famigliari sono riusciti a riportare in patria la salma di Biasiolo, artigliere alpino di Montecchio Maggiore, morto di malattia a 29 anni il 5 maggio 1944 in un campo di prigionia nei pressi di Berlino. Inviato nel 1940 sul fronte greco – albanese, Gino Biasiolo dopo l’8 settembre era stato catturato e deportato in Germania, senza aver più la possi-

Romeo made in China

bilità di vedere il figlio che sarebbe nato di lì a poco. Fu sepolto in un cimitero accanto al campo di prigionia, ma è stato solo dopo la caduta del muro di Berlino che la famiglia Biasiolo ha potuto stabilire i primi contatti per individuare la salma. ll decreto legge del 2010 che facilita il rimpatrio delle salme dei caduti all’estero ha permesso di portare avanti le pratiche per rientro della salma.

Cultura

Al via il progetto “Adotta un vaso romano”

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lavori di costruzione della nuova bretella di Alte Ceccato hanno portato alla luce 40 tombe del I sec. d.C. con diversi reperti ridotti però in tanti frammenti. Di qui la proposta ai cittadini di “adottare” un vaso romano,

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stato approvato il progetto definitivo per rimettere a nuovo la pista di atletica leggera. Sono una cinquantina i ragazzi e bambini tesserati che fanno parte dell’associazione sportiva castellana che, diverse volte alla settimana, si allenano nella pista. La spesa per l’intervento di riqualificazione è di 600 mila euro e ora si tratta di reperire i fondi che potrebbero arrivare in parte dalla Regione e in parte dal Coni. Il Comune ha partecipato a un bando nazionale del Ministero che ha assegnato al Coni 23 milioni di euro per ristrutturare e costruire nuovi impianti.

di contribuire cioè al restauro con una piccola spesa. L’appuntamento è per sabato 23 novembre , ore 11.00, in Sala civica – Corte delle Filande a Montecchio Maggiore. Saranno presentati i risultati degli scavi e sarà possibile “adottare” il proprio vaso. Corriere Vicentino |

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a casa di produzione cinese Beijng Fusion Culture Communication Co. Ltd. ha scelto il castello di Romeo come set per il film “My Roman Holiday”. Il film uscirà in 700 cinema cinesi di 80 diverse grandi città il prossimo 14 febbraio, il giorno di San Valentino e degli innamorati. Per girare le scene più romantiche previste dal copione, la troupe ha trascorso una domenica al castello.


B REN D O L A

I giovani scendono in campo di simone bedin

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iscutere, legiferare, mandare in esecuzione e controllare. Questi sono quattro tra i più fondamentali e vitali criteri a cui si devono attenere con puntuale attenzione i Governi di ogni società e Paese. E questi sono i capisaldi su cui poggiano le basi di un nuovo ed intraprendente organo consultivo che sta prendendo vita a Brendola: la Consulta Giovani. Ce ne parla Nicolò Rodighiero, 19 anni, che da mesi ha in mente di mettere in piedi questa realtà. Nicolò, cos’è una consulta giovanile? “È una grande opportunità per noi giovani di partecipare alla vita politica del nostro paese, per far sentire la nostra opinione, per condividere le

ragazzi alla Politica e all’amministrazione dei beni comuni attraverso incontri e dibattiti”. Come funziona? “Tutti i giovani del paese possono parteciparvi e si elegge un direttivo formato da un Presidente, da alcuni membri della Consulta e da alcuni rappresentanti delle varie associazioni presenti sul nostro territorio”. In quanti siete? “Essendo appena partiti per ora siamo solamente un ristretto gruppo di ragazzi che si stanno attivando per rendere operativo questo progetto, in sinergia con il sindaco e l’assessore Barbara Tamiozzo con cui ci siamo incontrati già un paio di volte e che hanno accolto con molto favore la nostra idea. Presto definiremo in che modo la Consulta

È una grande opportunità per far sentire la nostra voce e proporre idee

dovrà lavorare e con che criteri sarà istituita; successivamente faremo una riunione pubblica aperta a tutti i giovani in cui presenteremo la nostra iniziativa”. Da cosa è nata questa esigenza? “Molti dei Comuni limitrofi, come ad esempio Montecchio Maggiore, Lonigo e Creazzo, hanno da tempo una loro Consulta. A mio parere è giunto il momento che anche a Brendola si crei un ente che porti i giovani direttamente all’interno della gestione e dell’amministrazione del proprio Comune”. Qualche preoccupazione? “Certamente siamo preoccupati che questo progetto venga sottovalutato e che non venga colta la straordinaria opportunità che esso rappresenta per noi. Questa è l’occasione giusta per mettersi in gioco e provare a migliorare le cose”.

scelte e le responsabilità che riguardano la realtà in cui viviamo e agiamo. In poche parole, è un ente che si propone di discutere tematiche che interessano i ragazzi, proporre idee al Consiglio comunale e avvicinare i

Il Comune aderisce al progetto “Cercando il lavoro”

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l Comune di Brendola ha aderito al progetto “Cercando il lavoro” che si propone di fornire alle persone in cerca di lavoro gli strumenti utili per una ricerca attiva e alle aziende in cerca di figure professionali la possibilità di conoscere, creare e trovare tali figure attraverso progetti e azioni dirette. I servizi erogati ai disoccupati sono interamente gratuiti e per partecipare alle attività previste dal progetto ogni disoccupato, inoccupato e neodiplomato-neolaureato deve iscriversi al Patto Sociale per il lavoro vicentino, compilando una scheda disponibile presso il Centro Socio Sanitario in via Sarpi n. 1, o presso lo “sportello” attivo ogni giovedì mattina dalle 10,30 alle 12,30 nella Sala consiliare del Municipio. Le attività formative proposte sono: corsi di formazione di gruppo e individuale sulla ricerca attiva di lavoro, attività di consulenza individuale, convegni, conferenze di informazione sulla mobilità internazionale e corsi di Nuova Impresa (start-up).

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c h i a m p o / al t a v all e

Verso una nuova unione di enrico corato

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l 18 ottobre scorso, il consiglio comunale di Chiampo ha deliberato all’unanimità in favore dell’uscita dalla Comunità montana. “Così com’è attualmente configurato, l’ente non dà prospettive di sviluppo – rivela il sindaco Matteo Macilotti –. Ai fini dello sviluppo del territorio montano, riteniamo mag-

no. Poiché però allora i cinque comuni della Valle dell’Agno non avevano preso alcuna posizione formale, la Giunta regionale aveva sospeso la decisione sulla questione, incertezza che rimane tutt’ora”. Oltre a Chiampo nei giorni scorsi anche Trissino, Valdagno e Cornedo hanno lasciato la Comunità; rimangono dentro i piccoli comuni, che sono bloccati lì e non sanno cosa succederà.

nessuna certezza

giormente utile dar vita a una Unione montana con i piccoli comuni dell’Alta Valle, come già proposto tutti insieme alla Regione in marzo di quest’an-

“Da tempo siamo completamente in balia dei continui cambiamenti normativi sia a livello statale che regionale – commenta Valeria Antecini, sindaco di Altissimo –. La creazione di una Unione montana coincidente con la Valchiampo, un ambito più ristretto e snello, senza costi eccessivi, rispecchierebbe meglio le esigenze del territorio. Ora i comuni più grandi sono usciti perché potevano farlo: speriamo Corriere Vicentino |

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La “Comunità Montana Agno-Chiampo” nasce nel 1972 con la partecipazione di dieci comuni: Brogliano, Cornedo, Recoaro, Trissino e Valdagno con Altissimo, Chiampo, Crespadoro, Nogarole e San Pietro Mussolino. Il Decreto legge n. 78/2010 ha imposto ai comuni ino a 5000 abitanti – o fino a 3000 se appartenenti a comunità montane – di esercitare in forma associata le funzioni amministrative fondamentali. La scorsa primavera i quattro comuni dell’Altavalle hanno chiesto, insieme a Chiampo, di costituire una autonoma Unione montana, avvalendosi della possibilità di ridefinire l’ambito territoriale prevista dalla stessa legge regionale. In assenza di un riscontro concreto, a metà di ottobre 2013 l’intera giunta della Comunità montana, per protesta, ha dato le dimissioni. Inoltre, poiché la stessa legge regionale riserva ai comuni sopra ai 5000 abitanti la facoltà di recedere, Trissino e poi Valdagno, Cornedo e Chiampo sono usciti dalla Comunità. La patata bollente rimane quindi nelle mani di Brogliano, Recoaro (il quale supera i 5000 abitanti e volendo potrebbe recedere a sua volta, ndr) e dei quattro piccoli comuni dell’Altavalle. Di fatto, l’ente è stato quasi completamente “svuotato” delle sue funzioni originarie ma costa circa 300 mila euro l’anno e il bilancio di quest’anno presenta un negativo di 23 mila euro. Una spesa, a detta dei sindaci, ingiustificata e insostenibile.


c h i a m p o / al t a v all e che questo non comprometta a livello finanziario noi piccoli comuni… ormai non ci restano neanche gli occhi per piangere”. “Anche noi sindaci abbiamo appena saputo queste ultime novità – ammette Mirella Piazza, sindaco di San Pietro Mussolino – e certamente ci dovremo incontrare a breve per confrontarci. Ma è evidente che se non possiamo sforare con le spese nemmeno per i nostri comuni, farci carico anche del personale e dei costi di gestione della Comunità sarebbe impensabile.” “L’unica cosa certa a questo punto è l’incertezza – conferma il primo cittadino di Crespadoro Giampietro Dalla Costa, già presidente della Comunità montana –. Direi che è davvero un brutto epilogo per un ente che in passato ha dimostrato la sua utilità, quando ancora arrivavano fondi e risorse dalla Regione e dallo Stato. Così non si può andare avanti. Probabilmente sarà nominato un commissario che ci dirà cosa fare”. “Quando nel 2008 una legge nazionale aveva disposto un forte ridimensionamento delle comunità montane – continua Antecini – eravamo già arrivati al commissariamento, ma la Regione ha impugnato la legge davanti alla Corte costituzionale, la quale ha ribadito che la competenza in materia

è regionale: così la Comunità è stata riportata in vita, anche se ormai svuotata di competenze e risorse. Oggi siamo di nuovo a quel punto, ma forse è un bene. Almeno il commissario darà una linea da seguire”.

Nogarole capofila

“La Regione Veneto per ora tace sul futuro della Comunità montana e non sappiamo se arriveremo mai a costituire la nuova Unione montana dei comuni dell’Alta Valle del Chiampo

che porterà all’integrazione dei servizi, assumendo il ruolo di “capofila”. Con i suoi 1150 abitanti Nogarole è il comune più piccolo della valle, ma forse proprio per questo è il più motivato a procedere con l’associazione dei servizi tra comuni perché deve affrontare difficoltà simili, ma con meno risorse. Secondo il testo della convenzione, l’esercizio associato delle prime tre funzioni (protezione civile, servizi sociali e polizia locale) è già operativo, mentre le altre (tra cui gestione finanziaria, pianificazione urbanistica, edilizia, servizi anagrafici, catasto ecc.) dovranno esserlo dal 1 gennaio 2014. “L’obiettivo è migliorare la qualità dei servizi erogati ai cittadini, e al tempo stesso contenere le spese” continua il sindaco. Se si arriverà alla creazione della nuova Unione montana dell’Alta Valle, come auspicato da tutte e cinque le amministrazioni, vi rientrerà anche Chiampo.“Collaborare tra comuni sarà un modo per migliorare la gestione delle risorse garantendo più servizi – conclude Macilotti – a mio avviso è importante dare alla gente un segnale in questo senso. Chiampo è il comune più grande ma ci metteremo in discussione, sempre nell’ottica della collaborazione”.

Se arriverà una nuova Unione entrerà anche Chiampo – spiega il primo cittadino di Nogarole, Mario Negro Marcegaglia – ma per ora sappiamo che la legge ci impone di esercitare in forma associata determinate funzioni amministrative, con scadenze precise, e noi quattro abbiamo deciso di farlo insieme, nella forma della convenzione. Per sbloccare una situazione di incertezza, che si protraeva da troppo tempo, abbiamo fatto noi la prima mossa”. Ed è stato infatti il Consiglio comunale di Nogarole, lo scorso 30 settembre, ad approvare per primo la convenzione

Una stagione culturale ricca di appuntamenti

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hiampo apre il sipario sulla nuova stagione culturale pensata per donare ai cittadini momenti di svago, di cultura, di incontro e di divertimento. “Crediamo molto nella cultura e nella sua potenzialità educativa ed aggregativa – spiega l’assessore alla cultura Viola Parise – ed abbiamo pensato a questi appuntamenti, quasi tutti completamente gratuiti, proprio per donare a tutti i cittadini, grandi e piccoli, occasioni di cultura, di divertimento e di incontro.” La prima sorpresa di quest’anno è sicuramente CHIAMPOltre: una serie di serate per conoscere i personaggi illustri di Chiampo. L’altra novità, ALLEGRA-MENTE, è invece dedicata ai più piccoli e alle loro famiglie. Oltre allo spettacolo “Il soldatino di piombo e la ballerina” ci saranno quattro laboratori ludico-culturali di introduzione al teatro e al suo linguaggio. Non mancheranno poi le commedie classiche in dialetto veneto, le serate musicali, le presentazioni di libri e le esposizioni artistiche. In tutto 27 incontri, dal 14 novembre al 26 aprile. a.g.

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al t a v all e

Sorpresa Tares di enrico corato

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n settembre nelle case di tutti gli italiani è arrivato, ben confezionato, il regalino contenuto nel cosiddetto “decreto salvaItalia”: è il Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, meglio noto come TARES, che ha sostituito la vecchia Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU) e la Tariffa di igiene ambientale (TIA). Come era prevedibile, il cambiamento non è certo stato al ribasso, anzi ha riservato diverse sorprese. Indignata per l’esorbitante cifra che dovrà pagare rispetto allo scorso anno, una nostra lettrice ci ha contattati e l’abbiamo incontrata per sentire la sua storia. “È un costo insostenibile. L’anno scorso ho pagato circa 800 euro e quello che mi trovo a dover versare oggi è 3200 euro, quattro volte di più” spiega Giuliana Faggiana, imprenditrice nel campo della ristorazione da una vita, che ora gestisce la locanda-pizzeria “Al Piron” di San Pietro Mussolino -. Lo stabile è vecchio e molto grande ma per la mia attività ne utilizzo una parte ridotta. Certo ci sono anche alcune camere che portano su la metratura, ma da basso ci sono garage immensi ancora al grezzo, addirittura senza pavimento, che non mi servono. Ho chiesto in Comune se fosse possibile togliere almeno quelli dal calcolo, ma mi hanno risposto di no”. La nuova tassa

è infatti basata su alcuni parametri, tra cui la superficie dell’immobile, il numero dei residenti, l’uso e la produzione media dei rifiuti. L’obiettivo è la copertura economica per intero del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti del Comune, ma vi rientrano pure manutenzione strade, polizia locale, illuminazione pubblica e aree verdi. “Inoltre – continua Giuliana – gli altri anni il pagamento si poteva dividere in quattro rate. Quest’anno è arrivata in settembre con prima scadenza in ottobre, e nonostante la cifra sia quattro volte più alta la posso dividere solo in tre rate”. “Purtroppo sono consapevole che per qualcuno è stata una mazzata – rivela il primo cittadino di San Pietro, Mirella Piazza – e al sindaco come ovvio non piace tartassare i propri cittadini. L’attività in questione rientra in una determinata categoria che si ritiene produrre più rifiuti di altre, quindi paga di più. Quello che abbiamo potuto fare come amministrazione l’abbiamo fatto, tenendo i coefficienti fissati dal Ministero al minimo per non infierire ulteriormente. Inoltre le rate previste erano quattro, come ogni anno, l’ultima delle quali era prevista per febbraio. Ma da Roma ci hanno proibito di andare all’anno successivo, quindi siamo stati costretti a convocare d’urgenza il Consiglio comunale per rettificare la precedente delibera”.

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Lavori al via

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rriva dall’ufficio tecnico del comune di San Pietro Mussolino la conferma che entro fine anno verranno eseguiti due interventi a seguito dei danni causati dal maltempo lungo il corso della strada che da contrà Lore, a fondovalle, porta a località Cappello. A seguito degli eventi alluvionali del 2010 c’era stato un cedimento del muro di contenimento di un terreno agricolo, a monte della strada, per un tratto di circa 100 metri. Lo spostamento iniziale era di 2-3 cm ma da allora il muro ha continuato a muoversi cedendo fino a 15-20 cm. Grazie a un contributo regionale di circa 90 mila euro, l’Amministrazione ha fatto predisporre un progetto di ripristino consistente della demolizione e ricostruzione del muro, e con l’occasione è stata chiesta al proprietario una fascia di terreno per poter allargare la strada. Lungo la stessa strada, ma più a valle, nel 2008 e nella primavera del 2013 si sono verificati due episodi di scivolamento di materiale che ha invaso il manto stradale. “Con un intervento di emergenza abbiamo provveduto a liberare la carreggiata – spiega il sindaco Mirella Piazza – ma ora con un contributo del consorzio BIM riusciremo a coprire la spesa di 25 mila euro per il particolare intervento che consentirà di stabilizzare il versante boschivo a monte della strada, unito alla manutenzione da parte del proprietario”. e.c.


chiampo A.I.D.O. Chiampo festeggia 30 anni

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ato il 16 settembre 1983, il gruppo di Chiampo dell’Associazione Italiana Donatori di Organi ha festeggiato quest’anno il trentesimo anno di età. Il 27 settembre si è svolto, infatti, un importante convegno informativo sul dono di organi e tessuti, aperto dal sindaco Macilotti, con le relazioni di vari esperti e con le preziose testimonianze di tre trapiantati d’organo, tra cui il signor Bertoldi (vedi Cor. Vic. di ottobre). Il 29 settembre c’è stata la sfilata dei labari dei vari gruppi Aido della provincia che, assieme alle autorità locali, da piazza Zanella hanno raggiunto la Chiesa Parrocchiale per assistere alla S. Messa celebrata da don Federico. “Aido Chiampo - ci spiega il presidente e fondatore Giovanni Portinari - ha raccolto finora 400 adesioni, ma continua la sua attività di raccolta e divulgazione di informazioni: le persone devono sapere che esiste la possibilità di donare gli organi propri e dei propri cari, salvando vite altrui. Sono decisioni difficili e molto delicate, ma in Italia c’è anche tanta malinformazione. Per questo motivo organizziamo numerosi convegni con medici esperti”. l.m.

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Polizia locale: sos stipendi di mario piotto

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utta colpa di un vizio di forma all’italiana, e così a Montebello resta in sospeso il futuro del servizio convenzionato di polizia locale. Il comune, con i suoi due agenti, è tra le 10 amministrazioni della Valchiampo consorziate nel comando Ovest Vicentino, ma suo malgrado, poco meno di un anno fa ha dovuto lanciare l’sos per le difficoltà a pagare le indennità di turno del lavoro serale, notturno e festivo dei suoi uomini. “La cosa grottesca è che i soldi li abbiamo ma non possiamo usarli: – chiarisce il sindaco Fabio Cisco – questo perchè dal 2011 le voci di spesa per gli stipendi

e gli straordinari dei dipendenti comunali sono uscite dalla convenzione per tornare direttamente nel bilancio dei comuni che ne fanno parte. Da lì lo stallo: noi per le spese di personale rendicontate nel consuntivo non possiamo sforare, per il patto di stabilità,

Il nostro interesse è rimanere all’interno della Convenzione

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Si parte con la pulizia del Rio Rodegotto

ra che finalmente, per la prima volta dopo anni, si è riusciti a portare in primo piano l’attenzione sul Rio Rodegotto, le Amministrazioni comunali non hanno alcuna intenzione di abbassare la guardia. Incontri e concertazioni tra enti hanno portato a importanti risultati sul fronte della sicurezza. Il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta ha già affidato l’incarico del progetto per la realizzazione di casse di espansione dove il Rodegotto possa riversare le acque in eccesso; intanto, in attesa di questo intervento che si potrà concretizzare soltanto nei prossimi mesi, il Consorzio provvederà subito ad un intervento straordinario di pulizia del Rio. n.m.

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la cifra di 950 mila euro l’anno, e le indennità la oltrepassano. L’assurdo è: la stessa somma potevamo destinarla a un ente intermedio per i pagamenti, ma non possiamo girarla direttamente noi ai dipendenti”. Come superare l’empasse? “Il nostro interesse è rimanere all’interno della convenzione e stiamo valutando diverse strade assieme agli altri comuni membri. Una di queste può essere la possibilità di girare parte del “tesoretto” che ci spetterebbe dalla divisione dei proventi delle multe a copertura della somma mancante. Abbiamo chiesto alla Corte dei Conti, che ha dato parere favorevole. Adesso dobbiamo accordarci per vedere a livello burocratico di fare le cose per bene, senza contare che di concerto potremmo vedere se esistono altre soluzioni”. Pagare gli stipendi con le multe: c’è il rischio di un aumento dei controlli? “Chiariamo: la somma mancante, ci tengo a precisarlo, deriva da sanzioni già raccolte. Per il futuro si troveranno altre strade. Posto che è dovere di ogni automobilista rispettare le regole, assicuro che non vi sarà alcuna adozione di un nuovo atteggiamento da parte dei vigili, ancor meno se vessatorio, poco ma sicuro”.

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Ambiente e sicurezza di nicoletta mai

U

n’azienda conciaria, che nell’immaginario collettivo è ancora sinonimo di grande impatto ambientale, si fa invece promotrice di iniziative ecologiche. È il caso dell conceria Laba di Montorso Vicentino dove sta per entrare in funzione in questi giorni un cogeneratore da 500kW. Quest’ultimo, aggiungendosi all’impianto fotovoltaici realizzato un paio di anni fa, renderà l’azienda autosufficiente dal punto di vista energetico. In estrema sintesi, il cogeneratore funziona a gas e produce energia elettrica, ma attraverso il circuito di

raffreddamento del motore permette anche il recupero dell’energia termica sotto forma di acqua calda che viene riutilizzata nel ciclo di lavorazione della pelle.

“È stata una scelta di natura economica ma soprattutto legata ad un percorso che stiamo sviluppando e che ci ha portato ad ottenere le tre

certificazioni per qualità, sicurezza e ambiente – spiega il titolare Gabriele Boschetti -. Oggi i clienti sono molto attenti nella scelta del fornitore, premiando per esempio chi utilizza prodotti sempre più rispettosi dell’ambiente”. Concia ed ecologia sempre più vicini, dunque? “Senza dubbio ogni azienda che crede nel futuro deve pensare a queste cose. Allo stesso modo è fondamentale la sicurezza dei lavoratori. Una ricerca epidemiologica realizzata per la Valle del Chiampo ha individuato nelle malattie cardiovascolari la prima causa di morte. Per questo ci siamo dotati in fabbrica di un defibrillatore e abbiamo fatto dei corsi per il suo corretto utilizzo”.

Il blog di Montorso tra passato e futuro

U

no strumento che faccia dialogare le persone, che si trasformi in una piazza virtuale. Con questo spirito è nato il blog del paese e con questo stesso spirito è stata pensata la serata di presentazione dello scorso 25 ottobre. Candido Lucato, memoria storica del paese e Michele Lorenzi, direttore generale della digital company Develon, si sono confrontati sul cambiamento dei tempi dipingendo un interessante affresco di come eravamo e di come stiamo diventando. n.m. (foto Mirella Pieropan)

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lonigo

Un’ottima annata di valeria zonin

O

gni anno, a Lonigo, la stagione della vendemmia si fa sentire: e non stiamo parlando solo dell’odore del mosto che aleggia per le vie della città. Già dalle ultime settimane di agosto, un esercito di carri ricolmi d’uva, trainati da lentissimi trattori, invade le strade della zona, per il sommo disappunto degli automobilisti, costretti a incolonnarsi dietro ai mezzi, con la speranza che svoltino alla prima occasione. Ma, se l’assalto dei trattori ci fa puntualmente imprecare quando siamo alla guida, è un prezzo che siamo ben felici di pagare, in cambio del prezioso nettare ricavato dall’uva che trasportano. Quest’anno possiamo essere soddisfatti, dato che la produzione è aumentata mediamente del 14%: lo conferma Collis Wine Group, la holding di Monteforte D’Alpone sotto il cui controllo si trova anche la cantina dei Colli Berici di Lonigo. I 3 mila viticoltori soci del Gruppo hanno portato complessivamente in cantina 1 milione e 220 mila quintali di uva. I VANTAGGI DEL CLIMA FRESCO Il merito va a un andamento climatico favorevole: la primavera piovosa e l’estate corta e non troppo calda hanno contribuito a migliorare i risultati della vendemmia, ritardando il germogliamento delle vigne. “I punti a favore di questa annata riguardano maggiormente, tra i bianchi, i vitigni di Garganega, Prosecco-Glera, Pinot grigio e Chardonnay – commenta Giancarlo Lechthaler, direttore generale del gruppo Collis – in quanto hanno beneficiato di un’estate mite, con buone escursioni termiche notturne anche nei periodi più caldi. Le piogge non hanno comportato aumenti di guasti alle uve. Solo la peronospora ha creato dei danni, tutto sommato però di scarsa influenza sul quantitativo complessivo di raccolto”.

Corriere Vicentino |

48 | Paesi


Il clima è stato favolevole

BIANCHI PIÙ FRESCHI, ROSSI PIÙ LEGGERI Meglio il bianco o il rosso? Quest’anno tra i due c’è una bella differenza: i bianchi saranno caratterizzati dalla loro freschezza e da maggiori profumi e aromi, tendenzialmente magri ma piacevoli. I rossi, invece, faranno maggiormente le spese del rallentamento nel ciclo vegetativo, risultando più leggeri a paragone degli anni passati. “Le piogge di fine settembre e le temperature più fredde rispetto alle medie stagionali hanno impedito che, soprattutto sui vigneti collinari sui 350-400 metri, si raggiungesse lo stadio zuccherino ottimale - conferma il direttore generale di Collis – Ci sarà forse da aspettarsi per i Cabernet, i Merlot e il Valpolicella dei vini con meno corpo ma con qualche profumo in più. Per quanto riguarda le uve messe a riposo per l’Amarone e i Ripassi, la cernita è stata più selettiva, per scegliere i grappoli più idonei a garantirne le caratteristiche qualitative”. Rimangono per il momento invariate, rispetto agli anni scorsi, le quantità di uve collocate in fruttaio, che ammontano a 15 mila quintali.

LA SITUAZIONE A LONIGO Mirko Trevisi, direttore di produzione degli stabilimenti di Lonigo, Barbarano e San Bonifacio conferma, i dati generali comunicati dai vertici di Collis. “Per quanto riguarda la Cantina dei Colli Berici di Lonigo – spiega – il prodotto complessivamente conferito dai soci ammonta a 430 mila quintali (il 18% in più dell’anno scorso), due terzi dei quali di uva bianca. Abbiamo recuperato il deficit del 2012 - quando la lunga siccità estiva penalizzò la produzione - senza registrare cali significativi nella gradazione zuccherina media. La vendemmia si è svolta con regolarità, favorita da un clima ottimale, privo di piogge e caldo al punto giusto. Dai rossi dei Colli Berici ci aspettiamo delle ottime rese qualitative, specie per il Cabernet. I bianchi si faranno invece notare soprattutto per i profumi”. Un’ottima annata per quantità e qualità, insomma, almeno a sentire i tecnici. Il giudizio finale e più importante sarà, come sempre, quello dei consumatori.

Si alza il sipario

C

on una conferenza stampa tenutasi nel foyer, la direzione del teatro Comunale ha presentato il cartellone di spettacoli per i prossimi mesi. Si inizia il 15 novembre con una serata di gala per la presentazione del libro “Lo spettacolo continua” che raccoglie gli articoli e le foto, scritti e scattati da Lino Zonin e dEnnio Sterchele sull’attività del teatro negli ultimi 10 anni.

La stagione in abbonamento prenderà avvio il 23 novembre con il recital di Antonio Cornacchione e Lucia Vasini “L’ho fatto per il mio paese”. Gli altri spettacoli in programma sono: “Verdi narrar cantando” con Marco Paolini e il violoncellista Mario Brunello; “Penso che un sogno così”, con Giuseppe Fiorello nei panni di Domenico Modugno; “Maratona di New York” di Edoardo Erba con Giorgio Lupano e Cristian Giammarini; “La locandiera” di Carlo Goldoni con Nancy Brilli e Maximilian Nisi; “Week End” di Annibale Ruccello, con Margherita Di Rauso e Forges Davanzati; “Stand Up Balasso”;“Sior Tita paron” di Gino Rocca con Anna De Franceschi e Davide Dolores.

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L ONIGO Cronaca

Ricordi

Addio a Nano Righetto

C’

era una moto da speedway davanti al Duomo, la mattina del 31 ottobre. Anche lei, come tanti altri, ha voluto salutare Ottaviano Righetto al suo ultimo giro di pista, dopo 53 anni vissuti “no fear”, senza paura. E allo stesso modo “Nano” ha affrontato il tumore al cervello, come quando cercava con coraggio, tecnica e fantasia di sorpassare un avversario sugli ovali della derapata. Ora il motore è spento, il dolore rimbomba nel cuore della madre, della moglie, del fratello e degli amici e l’eco della risata quasi sempre sarcastica che l’accompagnava si affievolisce. Lo speedway era per lui molto più di una passione: ha raccolto soddisfazioni da pilota negli Anni Ottanta, rimanendo per diverse stagioni nel giro della Nazionale e assaggiando l’esperienza professionistica. Poi l’ha

Ladri in azione vissuto dai box come direttore sportivo, maestro, preparatore atletico, dirigente. “Era entusiasta, ti travolgeva di proposte – ricorda Domenico Soldà, al suo fianco dal 1999 al 2005 al vertice del First Team Lonigo – anche se non era facile convivere col suo carattere battagliero”. Parecchi i piloti presenti al funerale, da quelli con cui aveva corso ai più giovani. Nano ci sapeva fare ad insegnare, gli piaceva trasmettere quello che aveva imparato in tanti anni di gare. “Magari nol diventa on campion, ma l’è bon a fare le curve in derapata.” Anche in piscina, dov’è stato istruttore per quasi un decennio, ha saputo farsi apprezzare. “Ai bambini in particolare piaceva molto per quel suo modo scherzoso, con la battuta pronta a rendere meno distanti i ruoli” – conferma l’ex collega Silvano Pozzan. s.c.

SERVIZI

D

ue episodi criminosi in via Cesare Battisti, a poche decine di metri l’uno dall’altro. La prima a ricevere la visita degli scassinatori è stata la tabaccheria “La Coccinella”, presa di mira da un paio di balordi che hanno tentato – senza riuscirci – di sfondare il vetro blindato. L’altro fatto si è verificato nel vecchio stabilimento della Brendolan Prosciutti, dove dei ladri di rame hanno lavorato per alcuni giorni in cerca del prezioso minerale conservato negli impianti elettrici, lasciando dietro di sè una scia di rovine. l.z.

La Perla

Studio Medico Dr Lovato Medico Chirugo - Allergologo Dirigente medico di 1 livello Allergologia e Immunologia clinica presso ULSS 16 Padova (Test allergologici per alimenti, inalanti ed imenotteri. Spirometria con test della reversibilità) •Dalla Chiara dr Gino Medico Chirurgo - Oculista (Dirigente Medico presso Unità Operativa di Oculistica S. Anna di Brescia) •Salvetti dr Michele Medico Chirurgo - Urologo – Andrologo (Dirigente Medico presso Reparto di Urologia O.C. di Arzignano VI) •Sgarbossa dr Alberto Medico Chirurgo - Ortopedico (Dirigente Medico presso U.O. di Ortopedia S. Anna di Brescia) •Lovato dr Antonello Medico Chirurgo - Agopunturista (Master di II livello in Fitoterapia Università di Siena. Iscritto al registro delle M.N.C. presso l’Ordine dei Medici di Vicenza in: Agopuntura, Fitoterapia, Omeopatia, Omotossicologia. Docente ufficiale F.I.S.A.) •Bettella dr Adriano Medico-Chirurgo (Ossigeno-Ozono, Sclerosanti, Mesoterapia, Fosfatidilcolina, Dermaroller, Filling acido ialuronico) •Marchi dr Pierluigi Medico Chirurgo - Dermatologo •Beghin dr.ssa Maria Medico Chirurgo - Plicometria elaborazione personalizzata terapia dietetica •Penzani dr.ssa Roberta Ortottista (Unità Operativa di Oculistica S. Anna di Brescia) •Tosatto dr.ssa Silvia Psicologa Psicoterapeuta •Granetto dr.ssa Vanna Logopedista Via N. Sauro 29 Lonigo (Vicenza) Tel 0444/832740 www.studiomedicolovato.com

Informazione sanitaria

•Borghesan dr Franco


L ONIGO Sport

Di corsa per le vie del centro

Chiesa

Solidarietà

La cappella restaurata

Da Chernobyl ad Alonte

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a pioggia non ha fermato gli atleti che hanno partecipato alla tradizionale gara podistica organizzata dal Gruppo Sportivo Leonicena. Divisi in varie categorie di età, ognuna con chilometraggio diverso, si sono dati battaglia lungo il percorso cittadino seguiti da

un pubblico numeroso e attento. Dai più piccoli che stanno ancora imparando, fino ai senior che hanno poco da invidiare ai professionisti, tutti i partecipanti hanno dato il massimo per la soddisfazione di tutti i partecipanti. l.z.

A L

a cappella che si trova all’interno della Cittadella degli Studi dell’ex Colonia del Giovane Agricoltore è stata ufficialmente inaugurata alla presenza del vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol che ha celebrato la prima messa assieme ai sacerdoti leoniceni. La chiesetta faceva parte delle pertinenze della vicina villa Mocenigo Soranzo ma era stata nel tempo abbandonata. Il suo recupero, dovuto all’impegno di don Alessandro Scopelliti, consegna un luogo di culto agli studenti della Cittadella. l.z.

nche quest’anno l’associazione “Aiutiamoli a vivere” di Alonte ha accolto per alcune settimane di cura, studio e vacanza un gruppo di bambini bielorussi provenienti dalla zona contaminata di Chernobyl. “Quest’anno – spiega il presidente Paolo Marangoni - ne sono arrivati 21, di età tra i 7 e i 9 anni. Come sempre il programma preparato per loro in collaborazione con la Pro Loco di Alonte è stato fitto di appuntamenti, tra cui una settimana di mare”. l.z.

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lonigo

A tutta velocità! di valeria zonin

I

l panorama musicale della zona è zeppo di gruppi che suonano generi di cui molti di noi non hanno, magari, mai sentito parlare. Per esempio, sapete cos’è lo “speed country”? Di certo lo sanno Jack La Motta & Your Bones, visto che si occupano proprio di questo tipo di musica. I componenti della band sono quattro affiatati leoniceni sui 24 anni: il batterista Guido “Jack Bidone” Zappon, il cantante/

chitarrista Simone “Don Boby” Zampieri, Alberto “Big Tony” Marcheluzzo, chitarrista, e il bassista Enrico “Uncle Tega” Salvagno. Allora, questo speed country, che cos’è? Come suggerisce il nome, è una versione accelerata, più energica e molto ballabile, del country classico. È proprio da questo genere che siamo parti-

ti: all’inizio facevamo cover di classici degli anni 50, come Johnny Cash, poi abbiamo iniziato a velocizzare i pezzi, per arrivare infine a comporli noi stessi, in stile “speed”. Da quanto tempo suonate insieme? Come Jack La Motta & Your Bones “esistiamo” da 5 anni, ma sono ormai 10 anni che facciamo musica insieme, da quando ne avevamo 14. La formazione originaria con Simone, Alberto e Guido resiste da allora, solo il bassista si è aggiunto più tardi. Dieci anni sono tanti, qual è il vostro segreto? Siamo prima di tutto amici, e suoniamo per divertirci e divertire il pubblico. Siamo dei dilettanti, non lo facciamo per lavoro e in tutto questo tempo la passione è sempre rimasta forte, se non ci fosse passione non avrebbe senso continuare a fare musica. Le vostre esibizioni più importanti? Abbiamo suonato in giro per l’Italia (in Toscana, Lombardia, Piemonte) e anche all’estero: in Svizzera e a Innsbruck. Però i concerti che hanno contato di più sono stati quello in apertura per i Subsonica e quello in chiusura per Francesco De Gregori, all’Home Festival di Treviso l’estate scorsa. Qual è stata la vostra ultima fatica? Quest’anno è uscito un album, s’intitola “Baby Give Me My Chick” e l’abbiamo realizzato con l’etichetta Go Down Records. Contiene tutti pezzi scritti da noi, compreso il singolo che dà il titolo al CD. Di questa canzone abbiamo anche girato un video, che si può trovare su YouTube, con il regista Andrea Bettega di Montebello. Progetti per il futuro? Entreremo in studio di registrazione a marzo per un altro album. Per quanto riguarda il prossimo futuro, saremo in concerto al Jack the Ripper di Roncà il 23 novembre, insieme ai Ciuffis, la band che aprirà per noi. Se siete curiosi di sentirci live, venite.

Corriere Vicentino |

52 | Paesi

New Generation fa il pieno

S

i è conclusa con un grande successo di partecipazione e di gradimento la terza edizione di New Generation Festival, kermesse di arte e spettacolo che ha tenuto banco in città per tutto il mese di ottobre. “Siamo molto soddisfatti per come sono andate le cose - afferma Matteo Vanzan, direttore artistico del

festival –. I numerosi eventi che abbiamo proposto hanno ottenuto un buon riscontro, non solo presso i giovani. Mostre, conferenze, recite teatrali, balletti, proiezioni di filmati e performance varie: questa la varietà degli spettacoli che quest’anno hanno avuto come argomento filo conduttore la ricerca della verità. l.z.

Una giornata di festa per i senza dimora

R

icordarsi di chi ha perso tutto, ma proprio tutto, anche la casa. Questo il senso della giornata di festa dedicata dalla Caritas di Lonigo ai senza dimora. Gli animatori delle numerosi associazioni caritatevoli presenti in città hanno movimentato piazza Garibaldi con una serie di eventi: letture, proiezioni di filmati, incontri con i poveri, raccolta di beni di conforto e, alla fine, un applaudito concerto di musica dal vivo. l.z.


al o n t e / Sa r e g o

Asso mondiale di stefano canola

I

l flat track non è la motoGP in quanto a notorietà, ma un secondo posto a livello mondiale merita qualche squillo di tromba. Vittorio Emanuele Marzotto ha nome altisonante e cognome pure, figlio dell’ex campione di speedway Giuseppe Marzotto ora costruttore dei motori GM, insieme al quale lavora ad Alonte, dove abita. 34 anni, il pilota originario di Sarego e tesserato col Moto Club Lonigo ci parla della sua passione e di un 2013 quasi perfetto. Perché ti ha affascinato questa disciplina? Nel 2011, dopo 3 anni di inattività per l’infortunio al ginocchio destro, ho visto in pista a Lonigo Marco Belli e l’amico Scalabrin e ho scoperto la disciplina giusta per tornare a gareggiare. Infatti il flat assomiglia al supermotard dove sono agonisticamente cresciuto, ma è privo o quasi di curve a destra che mi penalizzerebbero. Assomiglia pure allo

speedway per le derapate ma è meno estremo e più tattico. Sei figlio di un monumento della derapata italiana… Tutti immaginano consigli e sostegno: negli ultimi due anni mio padre non ha visto una gara. Non ho ancora capito cosa lo renda indifferente. Quando ero più giovane ha detto che non avevo il carattere per correre e che ero troppo “buono”, in realtà ho ripagato chi mi ha teso trappole in pista e, in quanto a carattere, un terzo posto nella World Cup 2012 e un secondo quest’anno dovrebbero bastare. Lavorare in GM è una fortuna: le conoscenze meccaniche mi permettono di occuparmi della preparazione delle moto in completa autonomia. Parliamo dei risultati 2013. È stato un anno fantastico che mi ha visto in testa al torneo mondiale per quasi tutta la stagione: solo il guasto nella gara conclusiva di Montegiorgio mi ha tolto il primo titolo iridato. Terzo in Finlandia, primo in Slovacchia, quarto

in Inghilterra, primo e secondo nella Rep. Ceca, secondo in Italia: sei prove impegnative, con due gare affrontate da solo e la moto spedita smontata a pezzi in uno scatolone. Idem per il Campionato Italiano: secondo anche lì (come nella World Cup dietro al marchigiano Fabrizio Vesprini ndr): due vittorie, tre secondi posti e un fatale ritiro ad Albenga, quando ero al comando della finale. Più la soddisfazione o il rammarico? Le belle parole e i complimenti degli avversari sono la soddisfazione più grande. Poi il pubblico è sempre dalla mia parte e questo mi riempie il cuore e mi ricarica dalle fatiche. Non ho rimorsi, ho dato il 200%.

Siamo i leoni del nordest di mario piotto

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anno cominciato a ruggire di recente, i Leoni del Nordest, pur se nati da passione e botte di vecchia data. La prima realtà rugbystica giovanile del basso vicentino viene dal cuore ovale di un gruppo di omaccioni che hanno rincorso la meta sporcandosi del fango di tutto il Veneto e oltre, e una volta divenuti papà si sono decisi a dare la stessa opportunità di crescita ai loro figli. Un’idea che ha preso corpo nel 2008, ma era poco più che un gioco, fino alla completa strutturazione nella società

Rugby Educativo Leoni Nordest dello scorso anno, con sede a Monticello di Fara, Sarego. “I nostri propositi sono racchiusi nel nostro nome: vogliamo prima di tutto educare - spiega Alessandro Rodighiero, storico membro dello staff e dell’organigramma societario -. Lavoriamo con iscritti dai 5 anni fino ai 18, a cui insegniamo il valore

della partecipazione, della preparazione nello sport e nella vita e del rispetto delle regole. Qui tutti possono trovare spazio”. Quale la vostra prossima meta come società? Oggi raggruppiamo un centinaio di iscritti, oltre a una cinquantina di persone tra volontari e allenatori dietro le quinte. La speranza è di crescere con i tesseramenti, così da avere più squadre e giocatori sufficienti per ogni squadra. In questo sport si vince insieme e in tanti. (Per informazioni l’indirizzo mail giusto è leonidelnordest@ libero.it)


IPS Istituto Professionale di Stato IeFP Istruzione e Formazione Professionale IPS 5 anni August 2011

Diploma di scuola secondaria di 2° grado EQFNEWSLETTER EQFNEWSLETTER Livello 4

August 2011

European Qualifications Framework European Qualifications Framework Editorial

Indirizzi: • Servizi Socio Sanitari • Abbigliamento e Moda • Manutenzione e Assistenza Tecnica - Elettrica/Elettronica - Meccanica 3

Pierre Mairesse, Director - Lifelong learning: horizontal policy issues and 2020 strategy, Directorate-General for Education, Training, Culture and Youth, European Commission

Editorial

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Pierre Mairesse, Director - Lifelong learning: horizontal policy Reflections on Referencing the French issues and 2020 strategy, Directorate-General for Education, NQF to the EQF Training, Culture and Youth, European Commission

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Referencingthe National Reflections on Referencing FrenchQualification 5Levels NQF to the EQF to the EQF

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Third Cedefop workshop Referencing National Qualification Levelson EQF pilot 7 projects: building synergies and common understanding to the EQF

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Beyond the Other Regional 9 Third Cedefop workshop on EQF EQF -pilot projects: andand Transnational Frameworks building synergies common understanding

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Beyond the EQFWhat’s - OtherNew Regional and Transnational Frameworks

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What’s New

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IeFP 3 anni

OPEN DAY

nella sede di

Via Scortegagna, 37 Dal secondo anno stage orientativi in azienda

Qualifica triennale EQFNEWSLETTER August 2011

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EQFNEWSLETTER Livello 2

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European Qualifications Framework European Qualifications Framework Editorial

• Elettrico • Riparazione dei veicoli a motore • Meccanico Pierre Mairesse, Director - Lifelong learning: horizontal policy issues and 2020 strategy, Directorate-General for Education, Training, Culture and Youth, European Commission

Editorial

3 Pierre Mairesse, Director - Lifelong learning: horizontal policy Reflections on Referencing the French issues and 2020 strategy, Directorate-General for Education, NQF to the EQF Training, Culture and Youth, European Commission

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Diploma di Tecnico al 4° anno EQFNEWSLETTER Referencingthe National Reflections on Referencing FrenchQualification 5Levels NQF to the EQF to the EQF

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Third Cedefop workshop Qualifications Referencing National Qualification Levelson EQF pilot 7 projects: building synergies and common understanding to the EQF Framework

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EQFNEWSLETTER Livello 3 European

European Beyond the Other Regional 9 Third Cedefop workshop on EQF EQF -pilot projects: Qualifications andand Transnational Frameworks building synergies common understanding Framework Editorial

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• Elettrico • Automazione industriale • Riparazione Veicoli a motore New Beyond the EQFWhat’s - Other 11for Education, issues andRegional 2020 strategy, Directorate-General and Transnational Frameworks Training, Culture and Youth, European Commission Editorial 3 Pierre Mairesse, - Lifelong learning: horizontal policy What’s New Director 13 Reflections on Referencing the French issues and 2020 strategy, Directorate-General for Education, NQF to the EQF Training, Culture and Youth, European Commission

Pierre Mairesse, Director - Lifelong learning: horizontal policy

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Referencingthe National Reflections on Referencing FrenchQualification 5Levels NQF to the EQF to the EQF

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Third Cedefop workshop Referencing National Qualification Levelson EQF pilot 7 projects: building synergies and common understanding to the EQF

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ITT Istituto Tecnico Tecnologico ITE Istituto Tecnico Economico The views expressed in this Newsletter do not necessarily reflect the opinion or position of the European Commission, Cedefop or the European Training Foundation. The Commission, Cedefop and the European Training Foundation cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained herein.

Beyond the Other Regional 9 Third Cedefop workshop on EQF EQF -pilot projects: andand Transnational Frameworks building synergies common understanding

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Beyond the EQFWhat’s - OtherNew Regional and Transnational Frameworks

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What’s New

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Amministrazione Finanza e Marketing

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August 2011

August 2011

EQFNEWSLETTER EQFNEWSLETTER Livello 4 European Qualifications Framework

European Qualifications Framework Editorial

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Editorial

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Articolazione Informatica Gestionale

Referencingthe National Reflections on Referencing FrenchQualification 5Levels NQF to the EQF to the EQF

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Third Cedefop workshop Referencing National Qualification Levelson EQF pilot 7 projects: building synergies and common understanding to the EQF

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Beyond the EQFWhat’s - OtherNew Regional and Transnational Frameworks

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European Qualifications Framework

European Qualifications Framework Editorial

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Editorial

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Articolazione Commercio Internazionale

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Beyond the EQFWhat’s - OtherNew Regional and Transnational Frameworks

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EQFNEWSLETTER EQFNEWSLETTER Livello 4 August 2011

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European Qualifications Framework European Qualifications Framework Editorial

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Via Bonioli, 9

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Elettronica ed Elettrotecnica articolazione Automazione EQFNEWSLETTER The views expressed in this Newsletter do not necessarily reflect the opinion or position of the European Commission, Cedefop or the European Training Foundation. The Commission, Cedefop and the European Training Foundation cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained herein.

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Referencingthe National Reflections on Referencing FrenchQualification 5Levels NQF to the EQF to the EQF

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Beyond the EQFWhat’s - OtherNew Regional and Transnational Frameworks

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EQFNEWSLETTER Livello 4 European Qualifications Framework

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Third Cedefop workshop Referencing National Qualification Levelson EQF pilot 7 projects: building synergies and common understanding to the EQF

What’s New

European Qualifications Framework Editorial

ITE 5 anni

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Istituto Tecnico Economico

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Editorial

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Meccanica, Meccatronica ed EQFNEWSLETTER Energia articolazione Energia

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Third Cedefop workshop Referencing National Qualification Levelson EQF pilot 7 projects: building synergies and common understanding to the EQF

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Referencingthe National Reflections on Referencing FrenchQualification 5Levels NQF to the EQF to the EQF

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EQFNEWSLETTER Livello 4

I S T I T U TO DI ISTRUZIONE SUPERIORE

European 13 11 Qualifications Framework European 13 Qualifications Framework Editorial

Pierre Mairesse, Director - Lifelong learning: horizontal policy issues and 2020 strategy, Directorate-General for Education, Training, Culture and Youth, European Commission

Editorial

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Pierre Mairesse, Director - Lifelong learning: horizontal policy Reflections on Referencing the French issues and 2020 strategy, Directorate-General for Education, NQF to the EQF Training, Culture and Youth, European Commission

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Referencingthe National Reflections on Referencing FrenchQualification 5Levels NQF to the EQF to the EQF

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LONIGO

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Third Cedefop workshop Referencing National Qualification Levelson EQF pilot 7 projects: building synergies and common understanding to the EQF

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Beyond the Other Regional 9 Third Cedefop workshop on EQF EQF -pilot projects: andand Transnational Frameworks building synergies common understanding

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Beyond the EQFWhat’s - OtherNew Regional and Transnational Frameworks

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What’s New

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IPS - IeFP Via Scortegagna, 37 - 36045 LONIGO (VI) ITT - ITE Via Bonioli, 9 - 36045 LONIGO (VI) Tel. 0444 831271 - Fax 0444 634119

www.iislonigo.it

The views expressed in this Newsletter do not necessarily reflect the opinion or position of the European Commission, Cedefop or the European Training Foundation. The Commission, Cedefop and the European Training Foundation cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained herein.

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OPEN DAY

What’s New

August 2011

Beyond the EQFWhat’s - OtherNew Regional and Transnational Frameworks

ISTRUZIONE TECNICA OPEN DAY nella sede di

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Editorial

NUOVA SEDE

Diploma di scuola secondaria di 2° grado

ITT 5 anni

Istituto Tecnico Tecnologico Diploma di scuola secondaria di 2° grado

sabato 23 novembre 2013 dalle 14.30 alle 17.30 domenica 24 novembre 2013 dalle 9.30 alle 12.00 domenica 1 dicembre 2013 dalle 9.30 alle 12.00 sabato 7 dicembre 2013 dalle 14.30 alle 17.30 sabato 14 dicembre 2013 dalle 14.30 alle 17.30 domenica 15 dicembre 2013 dalle 9.30 alle 12.00 sabato 18 gennaio 2014 dalle 14.30 alle 17.30


Che

s c u ol a

scelgo?

s p e c i a l e o r i en t a m en t o s c o l a s t i c o

is t it ut i IIS Lonigo

tecnici e professionali

una in Sistemi Informativi Gestionali,

comunità; uno in Moda, dedicato ai

con ore di laboratorio informatico; e

processi di lavorazione, fabbricazione,

“L’Istituto di Istruzione Superiore di

una in Relazioni Internazionali, con

assemblaggio e commercializzazione

Lonigo – spiega il professore Bellotto

il potenziamento della preparazione

di prodotti di abbigliamento e moda;

- offre diverse possibilità per inserire i

linguistica attraverso lo studio di tre

ed uno in Manutenzione e assistenza

giovani nel mondo del lavoro, rispon-

lingue straniere.

tecnica (Elettrico-Elettronica e Mec-

dendo alle loro esigenze e alle richieste

Il settore tecnologico si divide invece

canica) rivolto ai futuri manutentori

del tessuto economico locale”.

in due indirizzi: Meccanica, Meccatro-

ed assistenti tecnici di dispositi, mac-

L’istituto offre tre diversi percorsi for-

nica ed Energia, che prevede la specia-

chine ed impianti delle relative filiere

mativi: uno tecnico, uno professionale

lizzazione in un campo di grandissima

produttive.

e uno di formazione professionale.

attualità come quello dell’Energia; ed

FORMAZIONE PROFESSIONALE

ISTITUTO TECNICO

Elettrotecnica ed elettronica, che ri-

Infine, per quanto riguarda i percorsi

La sezione tecnica, ospitata nella nuo-

sponde all’esigenza del territorio, for-

Regionali di Istruzione e Formazione

va sede di via Bonioli, si articola in due

nendo in particolare una preparazione

Professionale (le FP), al termine dei 3

indirizzi, uno del settore economico

nel campo dell’automazione: proget-

anni si consegue la qualifica di Opera-

e uno del settore tecnologico. Il set-

tazione, realizzazione e gestione di si-

tore: elettrico, meccanico e riparatore

tore economico prevede un percorso

stemi di controllo.

di veicoli a motore; mentre, al termine

base in Amministrazione, Finanza

ISTITUTO PROFESSIONALE

dei 4 anni, quella di Tecnico. Questi

e Marketing, che mira a preparare lo

La sezione professionale si articola in

percorsi sono caratterizzato dal no-

studente nell’ambito della gestione

tre indirizzi. Uno per i Servizi socio

tevole numero di ore di laboratorio:

aziendale. Da questo percorso base si

sanitari, che prepara l’allievo a dare

10 ore settimanali per tutti gli anni di

può scegliere tra due specializzazioni:

risposta alle esigenze di persone e

corso.


Istituto Trentin

ce l’articolazione in Chimica e bio-

adeguata in materia di sicurezza nei

tecnologie sanitarie, che offre una

luoghi di lavoro”.

L’Istituto Tecnico Agrario Trentin di

preparazione approfondita nell’area

L’Istituto Trentin dispone di molti

Lonigo è la scelta più indicata per gli

chimico-biologica e delle professioni

laboratori, dotati di strumentazioni

studenti del vicentino e del veronese

medico-sanitarie.

all’avanguardia e tecnologie innovative. Annessa all’Istituto, poi, c’è

interessati al settore primario, alla tutela dell’ambiente e allo studio delle

“I nostri studenti ricevono una for-

un’azienda agraria didattica. Vigne-

scienze naturali. Due sono i percorsi

mazione spendibile sia nel mondo

ti, frutteti e una serra costituisco-

di studi dell’ordine tecnico-tecno-

del lavoro sia nell’ambito universi-

no un laboratorio naturale dove gli

tario – spiega la preside Gigliola Ta-

alunni verificano concretamente le

agroindustria” e “Chimica, mate-

diello – Ottimi sono risultati dei test

conoscenze apprese in classe. Non

riali e biotecnologie”.

d’ingresso alle università a numero

manca inoltre una ricca offerta ex-

chiuso. Uno studente di medicina è

tracurricolare, garantita da progetti

L’indirizzo agrario è articolato in tre

stato ammesso alla Scuola Galileiana

e corsi culturali e professionalizzanti:

specializzazioni: Produzioni e tra-

dell’Università di Padova. Per avvici-

Metodo di studio, ECDL, Garden de-

sformazioni, Gestione dell’ambien-

nare gli allievi alla realtà delle impre-

sign, Apicoltura, Periti grandine, Pre-

te e del territorio, Viticoltura ed

se, organizziamo attività di stage e

parazione ai test universitari, HACCP,

enologia.

percorsi di alternanza scuola-lavoro

Certificazione di qualità, solo per ci-

L’indirizzo chimico propone inve-

per le classi quarte e quinte, garan-

tarne alcuni. Per ogni altra informa-

tendo loro anche una formazione

zione: www.tecnicoagrariotrentin.it

ITIS Galilei

ni economico-finanziari e nei siste-

logia, fisica, tecnologia conciaria,

mi aziendali.

informatica e progettazione sono

Da sempre polo d’eccellenza per

“La proposta educativa e formativa

i punti di forza della scuola dove le

del nostro istituto – ci spiega la pre-

conoscenze teoriche si coniugano

rio l’Istituto Tecnico Galileo Galilei

side Carla Vertuani – ha sempre cer-

armoniosamente con l’esperienza

di Arzignano, con la nuova rifor-

cato di rispondere alle esigenze del

laboratoriale. “Sono molto numero-

ma, offre agli studenti due indirizzi

territorio. Il nostro obiettivo è quello

se – conclude la preside – anche le

fondamentali: l’indirizzo tecnico-

di formare un soggetto polivalente

attività integrative all’offerta for-

tecnologico e l’indirizzo tecnico-

che utilizza le capacità e le informa-

mativa, alcune delle quali organiz-

economico.

zioni apprese in un quadro ampio

zate dagli stessi ragazzi come il “pro-

Per quanto riguarda il settore tecno-

che gli permette di rispondere effi-

getto astronomia” ideato e svolto da

logico la scuola offre agli studenti la

cacemente alle innovazioni. Grazie

due studenti di 5^D Stefano Lora e

possibilità di scegliere tra Chimica e

all’insegnamento teorico delle disci-

Avveduto Andrea, i “potenziamenti

tecnologia del cuoio (ex conciario),

pline, all’utilizzo costante dei labo-

linguistici di tedesco e inglese”, la

Biologico Sanitario o Ambientale

ratori e al continuo confronto con le

presenza di un’insegnante madre-

(ex liceo biologico) e Costruzioni

realtà produttive il Galilei propone

lingua, oppure il “progetto Galilei

Ambiente e Territorio che prepara

ai ragazzi una formazione completa,

e sport” sono solo alcune delle at-

gli alunni alla professione di geome-

pronta a rispondere alla domanda di

tività extracurricolari indispensabili

tra.

tecnici qualificati.”

alla formazione della persona. No-

Per il settore economico, invece, la

Valore aggiunto dell’istituto sono i

vità introdotte dall’a.s. 2013-2014:

scuola propone l’indirizzo in Ammi-

numerosi laboratori che soddisfa-

la settimana corta e la possibilità di

nistrazione Finanza e Marketing,

no le esigenze di tutti gli indirizzi:

scegliere come 2ª lingua nel settore

un percorso di studi che rilascia

chimica generale, chimica analiti-

economico tra spagnolo, francese e

competenze nel campo dei fenome-

ca, chimica strumentale, microbio-

tedesco”.

logico: “Agraria, agroalimentare e

la formazione nel settore concia-


ISTITUTO TECNICO

“A. TRENTIN” - LONIGO (VI)

Genitori e studenti sono invitati a partecipare alle visite guidate, organizzate presso il nostro Istituto secondo il calendario sotto riportato, al fine di visionare strutture e laboratori e di approfondire l’Offerta formativa proposta

Sabato Domenica Sabato

16/11/2013 24/11/2013 07/12/2013

14.30-17.00 1 09.30-12.00 2 14.30-17.00 1

Sabato Domenica

14/12/2013 19/01/2014

14.30-17.00 1 09.30-12.00 2

1- inizio ultima presentazione ore 16,00 2- inizio ultima presentazione ore 11,00

Via S. Giovanni, 46 - Lonigo (VI) - Tel. 0444 830493 - www.tecnicoagrariotrentin.it


v o g l i o i l di p l o m a Si può scegliere un percorso diverso, per chi già lavora o vuole recuperare gli anni perduti. Nel panorama scolastico non mancano le opportunità e gli strumenti per rendere più facile il completamento del percorso di studi. Centro Studi Don Milani Il Centro Studi Don Milani di Trissino è una scuola relativamente recente. Esiste con questo nome dal 2013, ma può vantare più di un decennio di esperienza nel territorio veneto essendo erede diretta del celebre Don Minzioni. Il centro si trova in una zona accessibile, con un ampio parcheggio, e vicina a fermate dell’autobus ed altri comodi servizi. Il Don Milani organizza recuperi di anni scolastici per svariati corsi: Geometra, Ragioneria, Licei e Periti. A ciò si aggiungono corsi di lingue e di italiano per stranieri oltre che ripetizioni a tutti i livelli. “Il nostro obiettivo – ci spiega l’ingegner Salem, direttore del centro Don Milani - è quello di portare i ra-

di scelto nella maniera più serena e seria possibile accompagnandoli, anno dopo anno, fino alla maturità e seguendoli, se necessario, anche singolarmente lavorando sulle lacune di ognuno. La nostra forza sta proprio nel creare un ambiente familiare e produttivo, capace di sviluppare nei ragazzi voglia di apprendere. Il nostro intento è far nascere negli studenti la consapevolezza che la scuola non è un’imposizione ma una possibilità, un arricchimento personale e un mattone decisivo per il proprio futuro. I nostri insegnanti danno importanza tanto al conseguimento del diploma, quanto all’aspetto umano degli studenti, andando loro incontro quanto più possibile: cerchiamo infatti di rispettare i loro impegni lavorativi e di conciliarli con gli orari serali”.

gazzi a completare il percorso di stu-

Consigli per studiare bene: ricorda che... un ambiente luminoso aumenta le capacità di apprendimento; la musica inibisce la tua capacità di concentrarti; puoi bere un caffè e farti una pennichella: prima di fare effetto la caffeina ci metterà 15 minuti, il tempo necessario per farti un riposino; puoi concederti 5 minuti di relax ogni 25 minuti di studi; variare il luogo dove studi favorisce la memorizzazione: vai in biblioteca, da un amico o a scuola; mangiar sano mantiene la tua mente brillante: evita junk food.


CENTRO STUDI DON MILANI TRISSINO (VI)

RECUPERO ANNI SCOLASTICI CORSI PER LAVORATORI CORSI SERALI

Iscrizioni ai corsi di: Ragioneria Geometra Dirigente comunità Perito industriale

(Meccanica - elettronica - telecomunicazioni)

Liceo Scientifico Liceo delle Scienze Umane Istituto professionale per i Servizi Sociali (a indirizzo economico e sportivo)

Corsi di lingua:

Inglese, Francese, Spagnolo, Arabo e Italiano per stranieri

Corsi di:

Autocad 2D, Autocad 3D, Solid Works, Formazione Aziendale (PLC, CNC) La scuola è qualificata e specializzata in Corsi di Recupero per conseguire il Diploma di Stato La priorità per il Centro Studi Don Milani è una didattica valida e conforme alle esigenze dello studente

I giovani studenti possono recuperare gli anni perduti. Chi lavora e sente la mancanza di un titolo di studio che gli permetta un futuro migliore, con noi può farcela. Chi è in possesso della Formazione professionale può iscriversi direttamente ai corsi di 3° e 4° (idoneità alla classe V).

Il centro offre lezioni private a tutti i livelli Trissino (VI) - Viale dell’Industria, 74 (sopra supermercato G.B. Ramonda) Per informazioni Tel. 0445.963718 - don.milani.trissino@gmail.com Orari segreteria: Lunedì - Venerdì dalle 16.30 alle 19.30 | Sabato dalle 9.30 alle 12.30


Istituto San Marco

novità a scuola curiosità intellettuale, a mettersi in

L’istituto San Marco è una scuola

discussione e competizione, supe-

privata di preparazione e forma-

rando timidezza e ansia. A lezione

zione, specializzata nel recupero di

vengono distribuite dispense e ma-

anni scolastici di ogni ordine e gra-

teriale didattico scelto ed elaborato

do presente da vent’anni in centro

dal corpo docente per semplifica-

storico a Vicenza.

re lo studio e renderlo efficace; gli allievi svolgono lezioni in piccoli

“Il nostro centro – ci spiega la dot-

e omogenei gruppi di studio e di

toressa Testa, la direttrice –sviluppa

lavoro e sono seguiti da un docente

e concentra sull’aspetto formativo e

anche nelle verifiche fatte a scuo-

A settembre è stato approvato il nuo-

di crescita la sua attività didattica/

la. L’aspetto umano e l’onestà intel-

vo decreto legislativo sulla Scuola,

pedagogica: ai nostri allievi diamo

lettuale verso i nostri iscritti ci han-

chiamato “L’istruzione riparte”. Nu-

gli stimoli alla voglia di crescere, alla

no permesso di raggiungere grandi

merose le novità introdotte, soprattutto per gli studenti delle scuole superiori e gli insegnanti. Vediamone alcune. Libri di testo: il Dirigente scolastico dovrà assicurarsi che la soglia di spesa massima venga rispettata, riservandosi la facoltà di approvare o non approvare le delibere del collegio dei docenti. Inoltre che l’utilizzo del libro di testo non è più obbligatorio, e l’insegnate potrà scegliere di utilizzare altri materiali didattici (dispense, materiali informatici etc etc.). Potranno anche essere adottate le edizioni precedenti dei libri di testo. Torna la geografia, generale ed eco-

ed importanti traguardi. Abbiamo

ripetizioni e assistenza scolastica

anche una psicologa in sede, che

in ogni disciplina per scuola media

aiuta nell’orientamento scolastico”.

inferiore e superiore; aiuto nel conseguimento della licenza Media in-

L’Istituto offre una vasta gamma di

feriore; corsi di lingua straniera con

servizi didattici: recupero di anni

insegnanti madrelingua.

scolastici e conseguimento del diploma in tutti gli indirizzi di stu-

“Diamo

dio: liceo classico, scientifico e

all’insegnamento dell’inglese – con-

tecnologico, artistico, linguistico,

tinua la direttrice -, e da gennaio

delle scienze umane; ragioneria,

avremo due importanti novità: apri-

istituti tecnici e informatici; guida

remo una sede a Venezia, e daremo

e supporto nella stesura di mappe

la possibilità ai nostri studenti di

concettuali per esami di maturità;

prepararsi online”.

moltissima

importanza

nomica, sui banchi degli istituti tecnici e professionali, dove era stata eliminata dal ministro Gelmini. Tre milioni di euro finanzieranno progetti didattici in musei e luoghi di interesse culturale. Bandito il fumo dalle scuole: sarà vietato fumare anche nei cortili o nelle aree all’aperto degli istituti, mentre le sigarette elettroniche non potranno essere utilizzate neanche nei locali interni.


Contrà Pasini 14, Vicenza, Tel. 0444 547881 Per iscrizioni presso la sede di Venezia, contattaci al 348 7058288 Chi si iscrive entro dicembre potrà usufruire di uno sconto del

50%

e

e

studia

r

sulla retta

c

v n ien o

Al Centro Studi San Marco è possibile conseguire il Diploma per i seguenti indirizzi di studio: LICENZA MEDIA INFERIORE LICEO CLASSICO LICEO SCIENTIFICO LICEO SCIENTIFICO SEZIONE SCIENZE APPLICATE LICEO LINGUISTICO EUROPEO LICEO DELLE SCIENZE UMANE LICEO ARTISTICO Indirizzi tecnici: ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE ISTITUTO AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING ISTITUTO INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI PERITO TURISTICO GEOMETRI

ISCRIVITI DA NOI: SEI ANCORA IN TEMPO, NON PERDERE L’ANNO SCOLASTICO IN CORSO E RECUPERA GLI ANNI PERSI… studiando con piacere!! DA GENNAIO PREPARAZIONE ONLINE ORIENTAMENTO SCOLASTICO CON PSICOLOGO IN SEDE

CORSI DI FORMAZIONE E DI RECUPERO: DIURNI E SERALI PER IL CONSEGUIMENTO DEL DIPLOMA DI SCUOLA MEDIA INFERIORE E SUPERIORE

Per ulteriori informazioni: info@scuolaprivatasanmarco.it

www.scuolaprivatasanmarco.it


classico - linguistico - scientifico - scienze umane

SCUOLA APERTA per gli studenti e le famiglie che desiderano visitare la scuola

sabato 16 novembre 2013 -  .  . sabato 14 dicembre 2013 -  .  . sabato 18 gennaio 2014 -  .  . ISTITUTO TECNICO INFORMATICO nuovo corso di studio dall'a-s. 2014-2015 Liceo Ginnasio “Lodovico Pavoni” Via S. Fermo, 17 - 36045 Lonigo (VI) - Tel. 0444 830067 - Fax 0444 830710 - liceo@liceopavoni.it www.liceopavoni.it


Il

l i ceo

Liceo Pavoni Con i suoi 45 anni di storia, il Liceo “Pavoni” si caratterizza come scuola di formazione generale per eccellenza. E dal prossimo anno scolastico offrirà, accanto al percorso liceale, anche un indirizzo informatico. Situato nello storico complesso di Villa San Fermo, sul colle che domina Lonigo, il liceo Pavoni offre un percorso formativo che mira allo sviluppo intellettuale, fisico, morale e sociale dello studente, che ha la possibilità di scegliere tra quattro diversi indirizzi: classico, linguistico, scientifico e delle scienze umane. Le materie di indirizzo vengono affrontate in piccolo gruppo per facilitare l’apprendimento: latino e greco per il classico; inglese,

UNA SCUOLA APERTA SUL TUO FUTURO

tedesco e spagnolo per il liceo linguistico; matematica, fisica, disegno/arte, scienze per lo scientifico; pedagogia, psicologia e sociologia per il liceo delle scienze umane. Due ore settimanali aggiuntive vengono dedicate al recupero o allo sviluppo, a seconda delle necessità, il lunedì pomeriggio. Tutte le aule sono dotate di lavagna interattiva multimediale (LIM) con accesso ad internet, ma la scuola dispone anche di due laboratori multimediali. Proprio sulla base di tali dotazioni, che fanno dell’istituto una scuola all’avanguardia, dal prossimo anno prenderà avvio anche un Istituto Tecnico ad indirizzo informatico. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono oggi alla base di tutte le attività. E’ pertanto quanto mai attuale un percorso scolastico specifico che fornisca conoscenze e certifichi le competenze informatiche acquisite, per un inserimento lavorativo efficace al termine del quinquennio. “Qui si sono formate schiere di giovani del territorio – ci spiega il preside Gino Lunardi - che hanno poi affrontato con successo l’università e si sono affermati nel mondo del lavoro. Una qualità del successo scolastico che si può riscontrare anche osservando i dati recenti dei risultati della maturità: ben 4 alunni, su un totale di 40, hanno raggiunto il “cento” nello scorso anno scolastico, e un’alunna del linguistico ha avuto la lode”.

Istituto Tecnico Tecnologico Economico

“Galileo Galilei” Indirizzi di studio Polo Tecnico-Tecnologico • Chimica e Tecnologia del cuoio • Chimica e biotecnologie sanitarie o ambientali • Costruzioni Ambiente e Territorio

Polo Tecnico-Economico Amministrazione Finanza e Marketing

Vi aspettiamo nelle giornate di scuola aperta sabato 23 novembre 2013 ore 15.00-18.00 venerdì 13 dicembre 2013 ore 18.00-20.00 sabato 11 gennaio 2014 ore 15.00-18.00

Via Vicenza, 49A - Arzignano (VI) www.istitutoconciario.com TEL. 0444 672016



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