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Alberto Biasi Opere dalla Collezione Prestini Con intervista ad Alberto Biasi a cura di Francesco De Leonardis
25 ottobre - 9 novembre 2008 Osservatorio d’Opera, Brescia Via Crispi 37a
a Franco
Con la mostra di Alberto Biasi ospitata nei locali dello Studio di restauro “Osservatorio d’Opera”, dove negli anni Novanta era aperta la Galleria d’Arte P4, vogliamo ricordare per tutto quello che ci ha insegnato guidandoci sulla strada della conoscenza e dell’amore per l’arte, Franco Prestini. Nel corso della sua vita, Franco ha raccolto con grande passione una vasta collezione composta da un cospicuo gruppo di opere contemporanee. Vi figurano, tra gli altri, artisti quali Mario Sironi, Lucio Fontana, Emilio Vedova, Mario Schifano, Bruno Munari, Andy Warhol… Un nucleo particolare della collezione è rappresentato dalle opere di Albero Biasi, con cui Franco aveva stabilito un rapporto di amicizia che si è consolidato nel corso degli anni. Anche per condividere questa sua passione, nel 1998, volle presentare nella sua Galleria una mostra di acquerelli di Alberto Biasi, che si caratterizzano come un unicum nella produzione dell’artista. A distanza di dieci anni vogliamo riproporre alcuni di quegli acquerelli, insieme ad altre opere dagli anni Sessanta fino ad oggi, che costituiscono un piccolo ma significativo omaggio ad Alberto Biasi, maestro ed amico per Franco e per tutti noi. Milly, Germano, Simone
Intervista ad Alberto Biasi a cura di Francesco De Leonardis
«Avevo ventitre anni quando ho allestito la mia prima mostra. Prima di allora avevo fatto due o tre collettive, troppo poco per un curriculum. A quel tempo, fra l’altro, ero radicalmente contro il culto della personalità, contro il mito dell’artista e così sul mio primo depliant scrissi: alberto biasi nato a Padova nel 1937 vive ancora In seguito ho accumulato più di quattrocento collettive e circa sessanta personali. Ora, quando curo personalmente un mio catalogo, cerco di non elencarle tutte… e, quando posso, rinuncio anche all’anno di nascita». Così Alberto Biasi, parlando di sé, introduce i suoi pensieri sull’arte raccolti in “Io sono”, il volumetto pubblicato nel 2000 da Jaca Book. Biasi ha cominciato a lavorare nel 1959, è stato fondatore del Gruppo N ed è diventato uno dei protagonisti, non solo in Italia, della op-art, dell’arte cinetica e programmata. Sono di questo periodo le trame e i rilievi ottico-dinamici. «Nella mia opera – puntualizza – non vi è rappresentazione del movimento, come nel futurismo. Né vi è movimento reale, come nella cosiddetta arte cinetica. Se vi è movimento e cangiamento, questi sono frutto della mente del riguardante. Contrariamente a quanto pensavo il fenomeno è solo in parte spiegabile tramite la psicologia della gestalt. Il fruitore immagina infatti ciò che manca: il movimento, innanzi tutto. Ma poi, riempie e svuota l’opera di altre presenza, come se egli si trasformasse in esecutore di immagini e la mia opera diventasse semplice strumento». In seguito, dopo lo scioglimento del gruppo, ha continuato da “solista” le sue ricerche slegandosi, almeno in parte, dalle problematiche della psicologia della percezione e procedendo in direzione di un approfondimento dei temi della forma, delle spazialità cangianti, dei movimenti armonici. Sono nati così nuovi cicli di opere come i politipi, le torsioni, gli assemblaggi, le grandi installazioni di luci.
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Oggi, dopo che si sono prese le distanze dalla Pop Art e i movimenti artistici degli anni sessanta sono stati “riscoperti” e storicizzati, gli si riconosce, insieme al rango di maestro, il merito di aver scritto una pagina di rilievo nella storia dell’arte del Novecento. Biasi è un maestro senza la prosopopea del ruolo. «Negli anni sessanta, – confessa – all’inizio della mia attività artistica, si diceva che i pittori e scultori fossero giovani artisti fino ai quarant’anni e passa, maturassero fino ai sessanta e solo oltre diventassero maestri. E la dizione grandi maestri era riservata a quei rari artisti che superavano gli ottanta oppure ai defunti. Io rifiutavo quella catalogazione perché, così mi sembrava, sottintendeva forme di paternalismo. Ora invece l’affermazione mi sembra credibile e stimolante, ed ostentatamente mi metto le mani in tasca ogniqualvolta qualcuno mi chiama maestro. Purtroppo mi capita sempre più spesso». La memoria della sua vicenda artistica, lunga ormai dieci lustri, si può dire che giace dentro una serie di cartoni impilati in un angolo del suo studio padovano affacciato sul lento scorrere del Bacchiglione, a due passi della chiesa di San Benedetto. Dentro quelle scatole Alberto Biasi ha raccolto il suo archivio, un archivio prezioso per gli studiosi che vengono da ogni parte a consultarlo. Il motivo della mia visita sarebbe di trovare informazioni sulle esposizioni tenute nelle gallerie bresciane e, in particolare, sul suo rapporto con un collezionista scomparso di recente, Franco Prestini, che nel corso degli anni aveva acquistato un cospicuo numero di sue opere. «Il materiale è lì – dice indicando le casse – però io, in questo momento non riesco a trovare più nulla. Il fatto è che è stata da me Lucilla Meloni, una studiosa molto brava che ha pubblicato nel 2004 quel volume sul Gruppo T (Gli Ambienti del Gruppo T: Arte immersiva, arte interattiva). Adesso era interessata al Gruppo N, in vista di un libro che sarà pubblicato da Silvana Editoriale in italiano e tedesco, e abbiamo faticato quattro mesi analizzando tutti i documenti che io avevo raccolto. Ero frastornato da quel lavoro a ritroso e ogni tanto mi dicevo che prima o poi avrei commesso un lucillicidio, però alla fine siamo riusciti ad arrivare al dunque. Da allora ho rimosso tutto quello che riguarda il passato e mi succede di non ricordare più dove ho riposto i documenti». Pur senza l’aiuto dei documenti la memoria non fa difetto. Alberto Biasi, in più, è un affabulatore straordinario e ti incanta mentre divaga da un ricordo all’altro usando l’ironia come strumento per mettere alla berlina certi meccanismi distorti del sistema dell’arte. C’è del resto in lui una «voca4
zione scanzonata, dadaista, autoironica e persino un po’ volutamente guascona», come ha scritto Marco Meneguzzo, un critico che lo conosce bene. E, insieme, una simpatia istintiva e la dote, rara, di stabilire rapporti autentici. «Avevo fatto una personale a Brescia già nel 1972 alla Galleria Sincron, dove, in seguito, ho continuato ad esporre soprattutto in collettive. Franco Prestini, che aveva visto i miei lavori in quelle occasioni, venne a trovarmi qui a Padova nel mio studio. Non ricordo la data precisa, probabilmente era a metà degli anni Ottanta. La prima volta era insieme a Carlo Paini della Galleria Lo Spazio, che io conoscevo, anche se tra noi non c’era dimestichezza. Era interessato alle mie opere, ma all’inizio preferii tergiversare perché in quel periodo avevo un rapporto abbastanza difficile con i galleristi per alcuni episodi spiacevoli che mi erano capitati in passato a Torino. Franco si era presentato con un gallerista, ero un po’ titubante, invece dopo che imparammo a conoscerci, la cosa cambiò completamente già al secondo incontro; ci fu un reciproco rispetto e divenemmo amici. Era una persona un po’ particolare, di poche parole. Era abbastanza chiuso, però, una volta che si apriva, il contatto diventava immediato e intenso. Mi dimostrava comprensione e apprezzamento, grande interesse per il mio lavoro e questo per me era importante perché la maggior parte delle persone non capiva o non voleva capire quello che facevo. In lui vedevo invece attenzione ed entusiasmo per la mia opera». Franco Prestini aveva incominciato la sua avventura di collezionista dedicandosi dapprima alle opere di alta epoca. Ad interessarlo era, in particolare, la pittura del Seicento. Poi aveva deciso di occuparsi di arte contemporanea, anche grazie all’amicizia che era riuscito a stabilire con alcuni artisti. Alla fine degli anni novanta aveva aperto una sua galleria a Brescia, la P4, in fondo a via Crispi, più per il desiderio di condividere la sua passione che per intenti commerciali. Quali opere – chiedo ad Alberto Biasi – volle acquistare Franco Prestini per la sua collezione? «Dapprima ha preso tutto quello che restava nel mio studio del Gruppo N e che era appeso o nascosto nel mio vecchio studio di via Tommaseo. Era una ex-palestra con una sala immensa e tanti locali. Franco era entusiasta e volle che gli facessi vedere tutto quello che era accatastato sotto i nuovi lavori. Mi chiese, si discusse e si portò via quello che gli piaceva maggiormente, praticamente tutto. Poi tornò e staccò le opere dalle pareti, alla fine cominciò a chiedermi le opere recenti. 5
Era il periodo dei politipi che mi chiese dopo che avevo fatto la mostra antologica a Padova, al Museo agli Eremitani, nel 1988. In quell’occasione ne acquistò parecchi, ma era sempre interessato a quello che andavo facendo e voleva avere documentazione di tutto». Tra le opere acquistate c’era anche un nucleo di acquerelli, che Franco Prestini volle presentare nel 1998 a Brescia nella sua galleria. «Gli acquerelli li avevo definiti opere “festive”, opere che scandivano i momenti in cui mi lasciavo trasportare dal sogno oppure dalla memoria di avvenimenti e emozioni passate o presenti. Erano lavori che eseguivo durante il periodo estivo quando, fuori dallo studio, non avevo materiali con me e con la carta mi divertivo a fare degli acquerelli molto istintivi, se vuoi anche molto informali, molto segnici… Ricordo che mi era capitata l’occasione di fare una mostra a Padova all’Oratorio di San Rocco, era il 1997; Franco Prestini venne a vedere la mostra e volle assolutamente comperare gli acquerelli. Quando vedeva una cosa che gli piaceva, si entusiasmava. Prese gli acquerelli e volle poi organizzare la mostra nella sua galleria». Momenti festivi in cui appare più evidente e immediato il rapporto con la natura che, in realtà, c’è in tutto il suo lavoro. «L’arte di Biasi – ha notato Giovanni Granzotto – non ha potuto prescindere dal suo coinvolgimento emotivo con i fenomeni naturali. Tutto, anche per lui, nasce da lì, e in quel bacino naturale, in quello scrigno senza lucchetti e serrature, ma proposto ed offerto all’occhio ed al cuore di tutti, si possono trovare e riconoscere le mille informazioni e i mille spunti utili al progredire della scienza, ed indispensabili alla creazione artistica». «L’osservazione della natura è quello che, sotto sotto, c’è in tutto il mio lavoro, solo che passa attraverso tanti passaggi a livello mentale, è talmente distillata come in un alambicco, che, alla fine, chi guarda l’opera non riconosce più i passaggi. Comunque gli acquerelli sono rimasti un unicum perché ne nacque una situazione di conflitto con le cose che facevo e capitava che chi cercava gli acquerelli si trovava poi in difficoltà a comprendere quello che io facevo abitualmente. Anche le mie opere del periodo della op-art, le trame e i rilievi ottico-dinamici in cui sembra prevalere una progettualità speculativa, sono profondamente legate alla natura. Ricordo che, quando ero malato, da ragazzino rimanevo nella mia stanza e vedevo sulla parete degli strani effetti luminosi con apporti di tipo moiré, dovuti alla luce che passava attraverso le fessure delle persiane e andava poi 6
a interferire con una tenda che aveva una tessitura a maglia larga tanto che sulla parete venivano fuori delle particolari forme cinetiche simili a stormire di fronde, a movimenti di onde e altro. Anni dopo, ripensando a quelle immagini e agli effetti ottenuti con la sovrapposizione delle carte forate che si usavano nell’allevamento dei bachi da seta – da ragazzo avevo preso il diploma di “bigattino” – sono nate le trame e i rilievi ottico-dinamici». Sperimentazione, progettualità, un rapporto positivo con la tecnologia, ma anche stupore di fronte al rivelarsi della bellezza della natura. «Uno stupore – ha scritto Biasi in altra occasione – che mi ricorda momenti contemplativi che mi hanno affascinato e che così ho descritto: “Una goccia cadeva sulla quieta distesa di uno stagno? Oppure una minuscola bolla gassosa affiorava in superficie? Qualunque fosse la causa, i miei occhi si concentravano sull’increspatura liquida e sulla sua riflessione luminosa: la mia mente vedeva lo scaturire del cerchio, il suo espandersi e lo scomparire. Veramente, in treno oppure in automobile, stavo attraversando un pioppeto? I miei occhi erano attratti dall’intermittente trasparire della luce tra i fusti dei pioppi; la mia mente vedeva il formarsi di una verticale luminosa che galleggiava sullo sfondo, mi seguiva e diventava mutevole orizzonte”. Guardavo la natura oppure già vedevo le mie pitture cangianti?» Intervista del 15 settembre 2008
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Le ragioni di una mostra
Parlare di restauro in arte contemporanea potrebbe apparire contraddittorio, innanzi tutto perché per definizione la parte più attuale dei valori di un’opera d’arte contemporanea non dovrebbe necessitare di interventi o di cure contro l’invecchiamento ed il degrado fisico. Nella realtà non è così. Già dagli inizi del novecento ogni genere di materiale di uso comune o comunque di produzione industriale comincia ad entrare nella tipologia e nella produzione di opere di artisti di tutte le correnti sperimentali (papier collè, collage,assemblaggi polimaterici,acciaio, materie plastiche etc.) ed in particolare dagli anni sessanta in poi questi materiali, acquisiti dalla realtà circostante, e nati non necessariamente per “fare” arte, costituiscono l’essenza stessa dell’opera che di fatto viene reinventata esteticamente, in maniera spiazzante creativa e spesso antifunzionale. Le opere d’arte contemporanea, dunque, si logorano, si danneggiano ed in alcuni casi, si rompono come qualsiasi altro oggetto prodotto dalla nostra società. Pur essendo oggetti, queste opere d’arte sono di natura “speciale”, la cui funzione primaria è prevalentemente estetica ed emozionale, ma ad un livello più alto rappresentano un patrimonio non solo culturale che va preservato, valorizzato, difeso. Questi prodotti del talento umano nascono principalmente come pezzi unici, la cui originalità è di fatto legata ai materiali costitutivi ed il valore economico è determinato dal fatto di essere veramente originali in quanto unici. Prioritaria quindi la cura delle opere e conseguente la necessità di poterle mantenere nelle condizioni ottimali alla loro conservazione. Il nostro Studio si occupa della conservazione e del restauro di dipinti, disegni e stampe su materiale cartaceo. Così come avviene di norma in un laboratorio, le opere esposte sono state in alcuni casi da noi restaurate, in altri solo analizzate, ed altre infine saranno oggetto di restauro nei prossimi mesi. Le ragioni di una mostra sono molteplici. In questo caso una raccolta di opere d’arte che apparteneva a Franco Prestini, una persona a noi molto vicina. Non sono solo le opere d’arte che ammiriamo o di cui ci prendiamo cura che continuano a vivere resistendo al tempo... OSSERVATORIO D'OPERA Giorgio Orlandi e Andrea Lancini 8
Opere 1958 – 1992
Senza Titolo, 1991, 80x75 cm
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Visione dinamica, 1961/1976, 136x136 cm
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Visione dinamica, 1966, 40x40 cm
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Concentrazione - Dispersione Sguardo Variabile, 1988, 90x120cm
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Dinamica Visiva, 1962 / 1966, 114x114 cm
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Rilievo Ottico-Dinamico, 1962 / 1966, 114x114 cm
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Dritto tra le pieghe, 1984, 90x80 cm
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Scudo dinamico - Scudo di Achille, Anni ‘70, 87x62 cm
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Dinamica, 1966, 114x114 cm
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La O di Giotto, Anni ‘70, Ø 70 cm ciascuno
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Visione dinamica, 1969, 30x23 cm
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Variable round image, 1970, diametro 46 cm
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Autopercezione II, 1989, 35x45 cm
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Attraverso senza toccare, 1982, 60x77 cm
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Dinamica ’62, 1975, 50x50 cm
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Dinamica del ‘62, 1975, 50x50 cm
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Politipo, 1972, 60x60 cm
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Dittico,1966 / 1986 / 1987, 30x46 cm
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Dinamica Triangolare, 1965 - 1980, 90x77 cm
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Dinamica Triangolare, Anni ‘70, 48x42 cm
Ottico Dinamico 1961, opera eseguita negli anni ‘60, 114x114 cm
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Gocce, 1967, 71x48 cm
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Minimo, 1969, 20x20 cm
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Ottico dinamico,1961 - 1966, 114x114 cm
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Attrazione Cosmica, 1980, 45x28 cm
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Dinamica elittica, 1964, 42x34 cm
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Dinamica visiva rettangolare, 1965, 66x52 cm
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S.T.,1992, 30x30 cm
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Omaggio a Fontana,1991, 90x90 cm
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Senza Titolo, 1985, 60x60 cm
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Senza Titolo, 1985, 90x60 cm
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Senza Titolo, Acquerello, 1958, 43x30,5 cm
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All’interno di conchiglia, Acquerello, Senza data, 38x28 cm
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Bizzarro, Acquerello, 1990 41,5x29,5 cm
Trama, Gessetto colorato su cartoncino,1960, 48x29,5 cm
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Trama o interferenza di banale, Gessetto colorato su cartoncino,1959, 41x33 cm
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Biografia
Esposizioni personali
Alberto Biasi, padovano di nascita, inizia l'attività di pittore e scultore nel 1959, quando con l’opera “Stratificazioni” riceve il primo riconoscimento della sua attività artistica da Virgilio Guidi alla Biennale Giovanile di Cittadella. Nello stesso anno Biasi forma il Gruppo N e nel 1961 è fra i promotori del movimento europeo Nuove Tendenze, nel '62 fra i fondatori di Arte Programmata. In quel periodo lavora collettivamente e firma Gruppo N opere come le "trame", i "rilievi ottico-dinamici" ottenuti per sovrapposizioni di strutture lamellari, le "forme dinamiche"ottenute per torsioni, le “fotoriflessioni” in movimento reale, gli “ambienti” a percezione instabile. Dopo lo scioglimento del Gruppo N "si riscopre solista" e inizia a lavorare sulle forme e spazialità cangianti e sui movimenti armonici realizzando un numero consistente di opere dal titolo "politipo". Negli anni settanta abbina elementi lamellari in torsione e parti in movimento reale, mentre intorno agli ottanta e novanta arricchisce ulteriormente i “politipi” con inserimenti di forme e cromatismi di forte suggestione figurale. In questi ultimi, per contrasto tra la plasticità cangiante del minirilievo e la bidimensionalità della pittura, le nuove immagini vivono con e per chi le guarda e appaiono evocative di un continuo divenire. Nel 1988 una sua antologica al Museo Civico agli Eremitani di Padova ha raggiunto un'affluenza di 42.000 visitatori. Importante l’ultima evoluzione del suo lavoro: nel passaggio del 2000 Biasi elabora una sintesi delle ricerche precedenti e crea gli “assemblaggi”, soprattutto dittici e trittici prevalentemente monocromatici, d’impressionante effetto plastico e coloristico. Grande successo ha riscosso nel 2006 l’esposizione di trenta sue opere storiche nelle Sale dell’Hermitage di San Pietroburgo. Oltre a dodici esposizioni di Gruppo N, Biasi ha allestito più di novanta esposizioni personali, delle quali alcune recenti in sedi prestigiose quali il Palazzo Ducale di Urbino, la Casa del Mantegna a Mantova, il Wigner Institute di Erice, il Museo della Cattedrale di Barcellona, il Palazzo dei Priori a Perugia, il Museo Nazionale di Villa Pisani e ultima, in ordine di tempo, la Galleria Nazionale di Praga. Ha inoltre partecipato a oltre quattrocento collettive, fra cui la XXXII e la XLII Biennale di Venezia, la XI Biennale di San Paolo, la X, XI e XIV Quadriennale di Roma e le più note Biennali della grafica, ottenendo numerosi e importanti riconoscimenti. Sue opere si trovano al Modern Art Museum di New York, alla Galleria Nazionale di Roma e nei Musei di Belgrado, Bolzano, Bratislava, Buenos Aires, Ciudad Bolivar, Epinal, Gallarate, Guayaquil, Livorno, Lodz, Ljubljana, Middletown, Padova, Praga, San Francisco, Saint Louis, Tokio, Torino, Ulm, Venezia, Wroclaw, Zagabria ed in numerose collezioni italiane e straniere.
1961 Padova, Studio Enne. 1970 Pesaro, Galleria il Segnapassi. Padova, Galleria Adelphi. Padova, Galleria La Chiocciola. 1971 Verona, Galleria Ferrari. New York, Tizian Gallery. Zagabria, Galerija Suvremene Umjetnosti. Abano Terme, Galleria Images 70. 1972 Lodz, Muzeum Sztuki. Brescia, Galleria Sincron. Padova Galleria La Chiocciola. Milano, Galleria Vinciana. 1973 Lodi, Galleria Il Gelso. Mantova, Galleria ST. Venezia, Galleria Numero. Roma, Galleria Fiamma Vigo. Padova, Galleria La Chiocciola. Livorno, Galleria Peccolo. 1974 Genova, Galleria Arte Verso. Venezia, Galleria Il Cavallino. Kreuzlingen, Galleria Latzer. 1975 Parma, Galleria A. 1976 Mantova, Galleria Il Chiodo. Como, Galleria RS. Ferrara, Padiglione d'Arte Contemporanea, Antologica. 1977 Ascoli Piceno, Galleria Barradue - Arte Contemporanea, Poesie per gli occhi. 1978 Genova, Centro del Portello, Strutture cinetiche e progetti. 1979 Padova, Galleria La Chiocciola. Mestre Venezia, Galleria Verifica 8+1. Kansas City, Art Research Center. 1980 Venezia, Fondazione Bevilacqua-La Masa, Camminare senza seguire orme.
1981 Marostica, Castello di Marostica, Evo-MedioArt. Vicenza, Basilica Palladiana, Nel luogo del Palladio.
1996 Abano Terme, Galleria Civica al Montirone, Biasi & Biasi. Casale Monferrato, Galleria Rino Costa, Incontro con le opere di Alberto Biasi.
1982 Epinal, Museo Dipartimentale dei Vosgi, Convergences Cinétiques. Cesena, Gall. Comunale d’Arte, Palazzo del Ridotto.
1997 Padova, Oratorio di San Rocco, Alberto Biasi, I colori dell’anima. Padova, Arte Padova 97, E pur si muove. Bassano del Grappa, Chiesetta dell’Angelo, A. Biasi, Forme Inquiete. Lecco, Galleria Melesi.
1983 Belluno, Palazzo Crepadona, Linguaggio e comportamenti della ragione. Racconigi, Studio Racconigi, Biasi, politipi e disegni. 1984 Cesena, Palazzo del Ridotto, Arte Concreta. Brescia, Centro Culturale Sincron. Udine, Creart, Visualità provocata. Chiavari, Galleria Cristina Busi. Padova, Galleria Adelphi, I minimi. 1986 Padova, Galleria La Chiocciola, Alberto Biasi, il ciclo dei politipi. 1987 Rovigo, Accademia dei Concordi, Pinacoteca. Lecco, Galleria Ariete. 1988 Padova, Museo Civico agli Eremitani, Antologica. 1991 Milano, Arte Struktura, Alberto Biasi: opere dal 1970 al 1990. Chiavari, Galleria Cristina Busi, Opere su carta di Alberto Biasi. 1992 Padova, Gall. Contemporanea, I politipi di Alberto Biasi. Brescia, Galleria Lo Spazio. Lecco, Galleria Melesi, Biasi & Biasi. Marostica, Castello Inferiore, Insieme. 1994 S.Giovanni Lupatoto, Verona, Agorà, Incontro con le opere di A. Biasi. Vasto, XXVII Premio Vasto, Omaggio ad Alberto Biasi. 1995 Strà, Villa Pisani, nell’ambito di Memorie e Attese / 1895-1995 XLVI Biennale Internazionale di Venezia: Biasi e il Gruppo N.
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1998 Riva del Garda, Galleria Civica, Alberto Biasi, i colori dell’anima. Parma, Galleria del Teatro, Accordi di luce. Matera, San Biagio Galleria d’arte contemporanea. Brescia, P4 Arte, Alberto Biasi: acquarelli come fiori. 1999 Oderzo, Ca’ Lozzio Incontri. Padova, Galleria Vasquez, Alberto Biasi: acquerelli e altro. Vicenza, Valmore studio d’arte, Biasi dal ‘60 al 2000: Arte Cinetica e oltre. 2000 Pietrasanta, Cardelli & Fontana Arte Contemporanea, Cerca un altro titolo. Padova, Fioretto Arte Contemporanea, Alberto Biasi. Ricognizioni e oltre. Padova, Loggiato Pal. della Ragione, Soffio di colore. Udine, Galleria Palladio.
Biasi -Julio Le Parc, La nouvelle révolution française et italienne des artistes latins. 2004 Sacile Pordenone, Palazzo Regazzoni-FranginiBiglia, Alberto Biasi - Julio Le Parc. Arezzo, Museo Civico d’Arte Moderna e Contemporanea, Alberto Biasi - Julio Le Parc. Mestre Venezia, Fidesarte, Alberto Biasi, Urbino, Palazzo Ducale, Biasi Alberto Biasi. Milano, PoliArt, Studio d’Arte, Alberto Biasi. 2005 Verona, Galleria d’Arte Serego, Biasi & il gruppo Enne; Berlino, Ambasciata d’Italia, Istituto di Cultura, Biasi - Licata, Una generazione fra utopia e sogno. Parma, Arte Fiera, Galleria Fidesarte, Alberto Biasi, dal Gruppo N ai nuovi cronocinetismi virtuali. Bruxelles, Parlamento Europeo, Biasi-Licata, Una generazione fra utopia e sogno. Erice,Fondazione Ettore Majorana-Wigner Institute, San Francesco, Alberto BIASI - opere 1959-2005. Mantova, Casa del Mantegna, L’arte dell’instabilità. Brescia, Galleria PaciArte, Oltre l’instabilità. Padova, Arte Fiera, Alberto Biasi.
2002 Sarzana, Galleria Cardelli e Fontana, Palazzo Civico. Boldeniga, Cast. di Boldeniga, Alberto Biasi , luce viva.
2006 Caserta, Studio d’arte Gr sud, Alberto Biasi / fra percezione e immaginazione. Pordenone, Galleria d’arte Tarozzi, Alberto Biasi, Non solo minimi. San Pietroburgo. Museo Hermitage, Alberto Biasi: testimonianze del cinetismo e dell’arte programmata in Italia e in Russia. Padova, Galleria Rossovermiglio, Dal costruttivismo all’arte programmata? Milano, Poli Art Studio, Alberto Biasi. Palermo, Loggiato San Bartolomeo, Alberto Biasi, Cinetismo e arte programmata, La mostra dell’Ermitage di San Pietroburgo. Palazzolo sull’Oglio, Studio F 22 Modern Art Gallery, Alberto Biasi “immagini dagli occhi”. Ancona, Galleria Van Sent, Alberto Biasi.
2003 Bologna, Arte Fiera, Galleria Rino Costa. Roma, Musei di San Salvatore in Lauro, Alberto Biasi, La concezione dinamica. Percorsi recenti. Montecarlo, Maretti Arte Monaco, Alberto
2007 Barcelona, Museu Diocesà, Alberto Biasi, la imaginaciò: el moviment, l’espai. Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, Palazzo dei Priori, Alberto Biasi, l’immaginazione: il movimento, lo spazio.
2001 Bologna, Arte Fiera, Galleria Rino Costa. Casale Monferrato, Galleria Rino Costa, Alberto Biasi, Opere 1962-2000. Padova, Loggiato Palazzo della Ragione e Piazza delle Erbe, Trasposizione.
Strà – Venezia, Museo Nazionale di Villa Pisani, alberto biasi! settanta! Como, Galleria Milly Pozzi Arte Contemporanea, ALBERTO BIASI la concezione dinamica. 2008 Milano, Dep Art, BIASI , rilievi ottico-dinamici. Praga, Narodni Galerie, MOVEMENT AS A MESSAGE ALBERTO BIASI BETWEEN HISTORY AND TOPICALITY Legnago, Libreria Ferrarin, Alberto Biasi, la forma programmata. Padova, Fioretto Arte, Alberto Biasi scultore. Brescia, Osservatorio d’Opera, Alberto Biasi, opere dalla Collezione Prestini.
Esposizioni con Gruppo N 1960 Padova, Studio Enne, Nessuno é invitato a intervenire. 1961 Padova, Studio Enne, Mostra del pane. Ancona, Premio Marche, Invio di pitture nere. Padova, Biennale Triveneta, Grande pittura nera. Amsterdam, Stedeljik Museum, BewogenBeweging. 1963 Ulm, Studio F. 1964 Venezia, XXXII Biennale internazionale d’arte, sala gruppo Enne. 1965 Padova, Galleria La Chiocciola. Genova, Galleria La Polena, Enne ‘65. 1967 Lodz, Muzeum Sztuki, Grupa N . Wroclaw, Muzeum Slaskiego, Grupa N. 1979 Innsbruck, Galerie Anna Saule. 1996 Bolzano, Museion; Padova, Palazzo del Monte; Repubblica di S. Marino, Galleria d’arte moderna e contemporanea, Enne & Zero, motus etc.
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Esposizioni collettive 1959 Cittadella, IV Triveneta giovanile d’arte (1°premio per il B/N). 1960 Milano, Galleria Azimuth. Padova, Circolo del Pozzetto, La nuova concezione artistica. Ancona, Premio Marche. Roma, GalleriaTrastevere, Sculture tascabili, componibili, trasportabili, istantanee. 1961 Zagabria, Galerjia Suvremene Umjetnosti, Nove Tendencije 1. Lissone, XII Premio Lissone. 1962 Anversa, Hessenhuis g 58, Antipeinture. Milano, Olivetti, Arte programmata I. La mostra prosegue a Venezia, Roma, Trieste. 1963 Milano, Galleria Cadario; Torino, Galleria La Bussola, Oltre la Pittura, oltre la Scultura. Dusseldorf, Goppinger Galerie, Arte programmata I. San Marino, IV Biennale internazionale d’arte, Oltre l’informale (1°premio). Zagabria, Galerija Suvreme Umjetnosti, Nove Tendencije 2. Venezia, Fondazione Quesini Stampalia, Nuove Tendenze 2. 1964 Londra, Royal College of arts, Arte progammata. Parigi, Musée des arts décoratifs du Louvre, Nouvelle Tendence. New York, Loeb student center; State University Tellahassee; Arte progammata 2.Venezia, XXXII Biennale internazionale d’arte. Avezzano, Palazzo Torlonia, XV Premio Avezzano, Strutture di visione. Firenze, Galleria Proposte; Palermo, Galleria Il Chiodo; Genova, Galleria La Polena; Torino, Galleria Il Punto, Proposte strutturali plastiche e sonore. 1965 Berna, Kunsthhalle Bern, Licht und Bewegung. Verona, Galleria Ferrari, La critica e la giovane pittura italiana. Berna, Galerie Aktuel, Aktuell 65. Columbia, Museum of Modern Art; Ithaca,
White Museum of Art; Alientown Art Museum, Arte progammata 2. New York, Museum of Modern Art; St. Louis, City Art Museum; Seattle, Art Museum; Pasadena, Art Museum; Baltimora, Museum of Art, The responsive eye. Roma, Galleria l’Obelisco, Perpetuum mobile. Trieste, Palazzo Costanzi, Arte cinetica. Zagabria, Galerija Suvremene Umjetnosti, Nova tendencija 3. Torino, Politecnico, Forme Programmate. Cannes, Casino Municipal, L’art actuel en Italie. Torino, Galleria Il Punto. 1966 Roma, Galleria nazionale d’Arte Moderna, Aspetti dell’arte italiana. Dortmund, Moderne Kunst aus Italien. Napoli, Galleria Il Centro; Stoccolma, Istituto Italiano di Cultura, Tendenze confrontate. Berna, Kunsthalle, Weiss auf Weiss. Genova, Galleria La Polena, Panorama uno. Buenos Aires, Museo de Arte Moderna, Aspetti dell’arte italiana. Oslo, Kunsterne hus, Modern intaliensk Kunst. Bergens kunst forening. Johannesburg, Art centre; Cape Town, South African nationalgallery, Art of the space age kuus van die ruitme-cen. Eindhoven, Stedelik van abbemuseum, Kunst-licht-Kunst. Bordeaux, Sigma II. Mestre, IX premio di pittura (1° premio). 1967 Milano, Il Cenobio, La nuova tendenza. Lexington Kentucky, University of Kentucky Art Gallery, Graphies 67. Modena, Galleria della Cultura Moderna; Reggio Emilia, Sala Comunale, Nuova tendenza italiana. Modigliana, IX premio nazionale di pittura "Silvestro Lega". Roma, Galleria l’Obelisco, La luce. Tokyo, National Museum of Modern Art, Contemporary italian art. Foligno, Palazzo Trinci, Lo spazio dell’immagine. Montreal, Expo 67 - Padiglione italiano. Francavilla a mare, XXI premio Michetti (1° premio). San Marino, VI Biennale internazionale d’arte, Nuove tecniche d’immagine. Parigi, V Biennale internazionale dei giovani. Firenze; Bologna; Lecce; Livorno; Torino, Ipotesi
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linguistiche intersoggetive. Mestre, X premio di pittura Mestre. 1968 Vysociny, Oblastni galerie, Konkrètistu. Praga, Galérie Vàclava Spàly, Klub Konkretistu. (cervenec 1968). Jihlave, Domu kultury; Vystavni, Domu Kultury, Usti n.1. Grenoble, Maison de la Culture, Cinetisme, spectacle, environment. Warszawa, Zacheta, Wspolczesna sztuka wloska. Palermo, Centro di ricerche estetiche, Nuova presenza I. Brescia, Galleria Sincron, Confronto 68. Bochum; Berlin; Koln, Italienische kunst des XX jahrhunderst. Stoccolma, Malmo Museum e Liljevalchs, Nutida italiensk konst. Bratislava, Biennale internazionale dei giovani, Danuvius 68. Acireale, 2° premio internazionale. Roma, Galleria nazionale d’Arte Moderna, Cento opere d’arte italiana dal futurismo ad oggi. Alassio, Arte visiva internazionale. Roma, Gavina, Via Condotti, “2001”. Spoleto, XIII premio Spoleto. 1969 Macerata, Artestudio, Ideatori plastici. Zagabria, Galerija Suvremene Umjetnosti, Tendencije4. Oslo, Kunstnernes Hus; Arhus C. Danmark, Ars Studeo, Visuelt miljo. Ljubljana, Moderna Galerija, VIII esposizione internazionale della grafica. Johannesburg, New Goodman gallery, Plastic research.
Roma, Palazzo delle Esposizioni, La vitalità del negativo. Belgrado, Muzeja Suvremene Umjetnosti, Inostrana grafika iz zbirke. Milano, Barozzi-Ricci, La percezione pura. Milano, Galleria Vismara. Lodz, Muzeum Stzuki, Grafika, Rysunek, Collage. Verona, Galleria Ferrari, Continuità. 1971 Berlino, 3ª Fruhjahrsmesse. Verona, Studio La Città; Venezia, Galleria del Cavallino, Sguardo a nord-est. Bolzano, IV Biennale di Bolzano. Ljubljana, IX Esposition internationale de Gravure. Montréal, Musée des beaux-arts, Salon de la gravure. San Paulo, XI Biennale di San Paulo. Roma, Qui Arte Contemporanea, Omaggio a Balla. Lodz, Muzeum Stzuki, Swiatlo geometrii. S. Martino di Lupari, Rassegna Triveneta d’Arte Contemporanea. 1972 Cracovia, IV Biennale internazionale della grafica. Frenchen, Internationale Grafik-Biennale. Bradford, Bradford City Art Gallery and Museum, IIIª Biennale della grafica. Fredrikstads, Iª Biennale internazionale della Grafica. Toronto, Art Gallery of Ontario. Saint Vincent, Palazzo delle Terme, Arte e Società, Proposte di intervento attivo. Venezia, Galleria del Cavallino, Faites votre jeu. Faenza, Palazzo delle Esposizioni, IV Biennale di Arte Grafica Italiana Contemporanea.
1970 Cracovia, IIIª Biennale internazionale della grafica. Grenchen, Triennale internazionale di stampe grafiche a colori. Napoli, Premio Posillipo-Mauro Leone (1º premio). Francavilla a Mare, Premio nazionale Michetti. London, Hayward Gallery, Kinetics. Bradford, Bradford City Art Gallery and Museum, IIª Biennale della Grafica. Modena, Iª Biennale nazionale Arte e Critica.
1973 Roma, Xª Quadriennale d’arte nazionale, Situazione dell’arte figurativa e la ricerca estetica dal ‘60 al ‘70. Kansas City, Art Research Center. Gallarate, IX premio di pittura Città di Gallarate. Teheran, Istituto Italiano di Cultura. Roma, Galleria Il Segno; Napoli, Galleria Carolina Portici; Torino, Galleria Christian Stein, Processo fattivo. Ljubljana, Moderna Galerija, Xª biennale de gravure.
Basilea, IV Mostra internazionale d’arte. S. Martino di Lupari, Biennale Triveneta d’Arte Contemporanea. Dusseldorf, IKI 3 Internationaler Markt fur aktuelle Kunst 1973. San Francisco, Museum of Modern Art, World print competition 73, la mostra prosegue nelle città di: Washington, Corcoran Gallery; Fairbanks, University of Alaska; Tokyo, Takashimaya; San Mateo, San Mateo County Arts Counsil; Huntington Beach, Huntington Beach Cultural center; Caldwell, College of Idaho Art Center; Omaha, University of Nebraska; San Luis Obispo, Cuesta College; Carson City, Nevada State Museum. Bergamo, Galleria 2B, Omaggio a P. Scheggi. 1974 Livorno, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Proposte per un museo. Milano, XXVIII Biennale nazionale d’Arte Città di Milano. Ferrara, Galleria Civica d’Arte Moderna, Palazzo Diamanti, Omaggio all’Ariosto. 1975 Venezia, Galleria Bevilacqua-La Masa, Aspetti della ricerca artistica nel Veneto, anni 1960-70. Imperia, Pinacoteca Civica, Iª Biennale d’Arte. Acireale, Palazzo Comunale, IX Rassegna Internazionale d’Arte, Strutture visuali Esemplificazioni e ricerche. Oakland, World print competition. Parma, Galleria di Arti visive, Proposte ‘75. 1976 Gallarate, Civica Galleria d’Arte Moderna, X premio nazionale di pittura Città di Gallarate. 1977 Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna, 1960-1977 Arte in Italia. Dublino, Hugh Lane Municipal Gallery of Modern Art, Rosc ‘77. 1978 Bologna, Galleria d’Arte Moderna, L’altro occhio di Polifemo. 1979 Innsbruck, Galerie Anna Saule. S.Martino di Lupari, V Biennale d’Arte Contemporanea. 1980 Venezia, Galleria Bevilacqua-La Masa, Camminare senza seguire orme.
1984 Brescia, Centro Culturale Sincron, Aspetti dell’arte programmata 1963-1984. Brescia, Centro Culturale Sincron, Omaggio agli Etruschi. Washington, Hirshhorn Museum and Sculpture Garden. Milwaukee-Wisconsin, Milwaukee Art Museum.
Contemporanea, La Visione esatta. Roma, Palazzo Venezia, Artisti oggi tra Scienza e Tecnologia. Padova, Galleria d’Arte Fioretto. Brescia, Centro Culturale Sincron, Misure di qualità. 1986 Venezia, XLII Biennale di Venezia, Arte e Scienza: Colore. Roma, XI Quadriennale d’Arte. Milano, Galleria Vismara, Arte Contemporanea. 1987 Sumy-Kiev, Arte Contemporanea in Italia. 1990 San Martino di Lupari, IX Biennale d’Arte Contemporanea, Arte e Spazio. Brescia, Sincron, Europa ‘90. 1991 Bolzano, Museo d’Arte Moderna, Ultra Lux, metafore della luce. Milano, Arte Struktura, arte madi. Saint Paul de Vence, Gall. Alexandre de la Salle, arte madi. 1992 Parigi, La Villette, Frequences Lumineuses. Essen, Galleria Neher, Zero-Eine Europaische avantgarde. Spoleto, Studio Bocchi, Le memorie del bianco. Munchen, Galerie Heseler, Zero-Eine Europaische avantgarde. Koblenz,Mitterrhein Museum, Zero-Eine Europaische avantgarde. 1993 Brescia, Galleria Lo Spazio. Casale Monferrato, Galleria Rino Costa. Lecco, Galleria Melesi, Bianco e Nero. Bologna, Palazzo Re Enzo, Cybernauti. Bolzano, Museo d’Arte Moderna, Sound. Cabrerets, Chateau de St Cirq Lapopie, Madì. Teolo, Museo d’Arte Contemporanea Dino Formaggio. Milano, Showroom Baleri-Italia, Trent’anni dopo. L’avanguardia gestaltica degli anni sessanta. 1994 Paris, Pad. 1/L 107, Galleria Rino Costa, Decouvertes. Avellino, Galleria civica, Madì.
1985 Louisville, J.B. Speed Art Museum. Folgaria, International Art, I Nuovi Classici. Marostica, 3ª Biennale d’Arte
1995 Chiavari, Palazzo Rocca ed ex Chiesa di S.Francesco, La natura e la visione: arte nel Tigullio 1950-1985.
Udine, Centro Arti Plastiche, Opera aperta. Paris, Salon d’Automne 1980. Genova, Palazzo Reale-Teatro Falcone, Ricerche estetiche concrete. Tokyo, Cento anni d’arte italiana moderna 1880-1980. 1981 Belluno, Galleria Il Borgo. Padova, Galleria La Chiocciola. Bassano del Grappa, Galleria Il Fiore, Arte concreta. Tunisi, Musée d’art vivant. Vienna, Kunstlerhaus, Die Geometrie und ihre Zeichen. Paris, Grand Palais des Champs-Elysées, Grands et jeunes d’aujourd’hui. 1982 Ferrara, Padiglione d’Arte Contemporanea, Parco Massari, Proposta: opere su carta di artisti italiani. Brescia, Gruppo Sincron, Artexpo. Milano, Galleria Arte-Struktura. Londra, Hayward Gallery, Arte italiana 19601982. Aosta, Tour Fromage, Costruttività. Padova, Galleria La Chiocciola. 1983 Milano, Palazzo Reale, Arte programmata e cinetica 1953-63. Milano, Vismara Arte, Aniconicità 50-60. Cesena, Galleria Comunale d’Arte, Palazzo del Ridotto. Termoli, Galleria Civica, XXVIII premio Castello Svevo. San Marino, Palazzo dei Congressi e delle Esposizioni. Udine, Centro arti plastiche - Comune di Udine, Opera aperta.
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Dubrovnik, Museo, Mediteranski suszeti. Venezia, Palazzo Ducale, Venezia e la Biennale. I percorsi del gusto. Zagabria, Galerie Suvremene Umjetnosti, Construktivizam i Kineticka umjetnost. 1996 Paris, Gallerie Denis René, lumiere et mouvement, Espace Marais. Padova, Galleria Civica, Artisti a Padova negli anni cinquanta. Bergamo, Galleria Fumagalli, Arte Programmata. Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Opere cinevisuali. Bolzano, Museion; Padova, Palazzo del Monte; Repubblica di San Marino, Galleria d’Arte moderna e contemporanea, Enne e Zero, motus etc. 1997 Padova, Palazzo del Monte, Da Cavaglieri a Carrà. Ozzano Monferrato, Gall. Borromini, Il segno, i segni. Padova, Oratorio di S. Rocco, Interpretazioni dantesche. Hall, Kunsthalle Tirol, Salzlager Hall, “Light”. Francavilla al Mare, Gli archetipi immaginari nell’artecontemporanea. Klagenfurt, Karntner Landesgalerie, Raum zeichen licht. 1998 Revere, Palazzo Ducale, Nuova visualità internazionale. 1999 Torreglia, Centro Polivalente, La fantasia non ha limiti Bolzano, Museo d’Arte Moderna, Positionen, Museiondocumenta 1999. Krems-Stein, Kunsthalle, Zeit / Los, Zur Kunstgeschichte der Zeit. Orzinuovi (BS), Comune, Ad ognuno la sua, 19 giugno 1999. Padova,Palazzo della Regione, Dipinti dell’Ottocento e del Novecento dei Musei Civici di Padova, 1999/2000. Bolzano,Galleria Civica, Fiera di Bolzano, MIR, Arte Nello Spazio. Treviso, Palazzo dei Trecento, Nuove iniziazioni riti di passaggio. 2000 Roma,Sala del Bramante,Piazza del Popolo, Nuove iniziazioni riti di passaggio.
Galliate, Castello Visconteo Sforzesco, Arte Programmata 62. Melbourne University, Victorian college of Arts; Hobart, Tasmanian School of Arts, University of Tasmania; Perth, Western Australia, Curtin University, School of Art, School of Art Gallery; Brisbane, Queensland, Griffith University, Queensland College of the Arts, Art Gallery, Libertà tra arte e trasgressione. Langhirano (Parma), Castello di Torrechiara, Ad ognuno la sua. Bolzano, Museo Civico, Percorsi di luce. Lecco, Galleria Melesi, Rosso di sera. Pavia, Santa Maria Gualtieri, Mac 2000. Parma, Galleria Niccoli, Arte programmata e cinetica in Italia 1958-1968. Padova, Studio Marijke Valanzasca, Lumengioia.
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2001 Udine, Galleria d’arte Palladio, Kontemporanea. Treviso, Villa Letizia, Libertà tra arte e trasgressione. Lisbona, Palàcio Galveias, Nuove iniziazioni riti di passaggio. Udine, Galleria d’Arte Palladio, Attraverso il Rosso. Vicenza, Chiesa dei SS.Ambrogio e Bellino, Mail Art: “L’Utopia”. Firenze, Museo degli Argenti, Palazzo Pitti, L’Arte del Gioiello e il Gioiello d’artista dal ‘900 ad oggi. Roma, Museo Naz.le d’Arte Orientale, Accordi di luce: Oriente d’Occidente. Gent, Museum voor Schoene Kunsten, Shoes or no Shoes? Ulm, Museum, 1958/1968, Luce, movimento & programmazione. Kinetische Kunst aus italien 1958-1968. Lecco, Galleria Melesi, Plasticmania. Mannheim, Stadtische Kunsthalle Mannheim, Luce, movimento & programmazione, Kinetische Kunst aus Italien 1958-1968. Milano, arte struktura, Gli anni ‘60. Bergamo, Studio 2B International, L’arte programmata e le sue implicanze.
mazione, Kinetische kunst aus italien 1958-68. Cervia, Magazzini del Sale; Lecco, Galleria Melesi, Ricomincio da te. Klagenfurt, Alpen Adria Galerie, Luce, movimento & programmazione, Kinetische kunst aus italien 1958-1968. Roma, Musei di San Salvatore in Lauro, ... altre testimonianze del cinetismo in Francia e in Italia. 2003 Spoleto, Galleria Civica d’Arte Moderna, ... altre testimonianze del cinetismo in Francia e in Italia. Padova, Fioretto Arte, Le forme della luce, opere dagli anni ‘60 ad oggi. Mantova, Casa del Mantegna, Il mito della velocità. L’Arte del movimento, Omaggio a Tazio Nuvolari. Padova, Palazzo della Ragione, La Grande Svolta - Anni ‘60. Seregno (Milano), Galleria Arte Silva, nerobianco. Trissino (Vicenza),Ex Municipio, L’Occhio in gioco. Firenze, Archivio di Stato, Fiamma Vigo e “Numero”, Una vita per l’arte. Graz, Kunsthaus Graz Am Landesmuseum Joanneum, “Einbildung - das Wahrnehmen in der Kunst”-”Immagination - Perception in Art”. Padova, Fioretto Arte, Il rosso & il nero. 2004 Castello di Camino (Al), Mosaici di Riso, Pieve di Cento (Bo), MAGI’ 900, Luce, vero sole dell’arte. Siena, Palazzo delle Papesse, Zero. 1958-1968 tra Germania e Italia. Padova, Galleria Fioretto, Bernardini, Biasi, Boniolo. Genova, Complesso Monumentale di Sant’Ignazio, Archivio di Stato, Dipingendo l’Europa. Pesaro, Zucca Arte Design, Centro Duchamp 1969 - 1973.
2002 Udine, Galleria d’arte Palladio, Biancobiancobianco. Gelsenkirchen, Stadtisches Museum, Luce, movimento & programmazione, Kinetische kunst aus italien 1958-1968. Kiel, Stadtgalerie, Luce, movimento e program-
2005 Lecco, Galleria Melesi, Figure Piane. Strasbourg, Musée d’Art Moderne et Contemporain, Oeil-moteur. Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, XIV Quadriennale, Fuori tema, Italian Feeling. Francavilla Mare, 56 Premio Michetti,
Fondazione Michetti, “In & out”, opera e ambiente nella dimensione glocal. Rovereto, MART, Un secolo di Arte Italiana, Lo sguardo del collezionista, opere dalla Fondazione VAF. Cavalese, Centro arte contemporanea, A colpo d’occhio - optical art. Karlsruhe, ZKM, Lichtkunst. 2006 Sarzana, Cardelli & Fontana, L’immaginazione del movimento. Padova, Fioretto Arte, Il segno e la materia. Chieti, Museo d’Arte Costantino Barbella, I premi Michetti nelle collezioni del Museo Barbella. Chieti, Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo, Astrattismo Italiano, La fiamma di Cristallo da Giacomo Balla a Lucio Fontana e …1910-1970. Ingolstadt, Museum for Konkrete Kunst, Die Neuen Tendenzen. Karlsruhe, ZKM, Museum of Contemporary Art, Faster!, Bigger!, Better!. Waldenbuch, Museum Ritter, Bewegung in Quadrat. Das Quadrat in Malerei, Kinetischer Kunst un Animation. 2007 Frankfurt am Main, Schirn Kunsthalle Frankfurt, Op Art. Udine, Museo Torviscosa, Cinetica. Ivrea (TO), Officine H, Il cinetismo sub-cisalpino. Arte programmata ieri e oggi. Cervia, Antichi Magazzini del Sale, ON L’OPERA NUDA. Dentro e oltre le apparenze. Duren, Leopold-Hoesch-Museum, Die neuen tendenzen. 2008 Karlsruhe, ZKM, Media Museum, bit international. Chiari (BS), Villa Cazzotti, Galleria Colossi arte contemporanea, Chiari-menti- luce arte industria – Arte insegna 3. Karlsruhe, ZKM, ROM, Offene Malerei. Praga, Narodni Galerie, Movement as a message. Graz, Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum, Viaggio in Italia-italianische kunst 1960 bis 1990.
Alberto Biasi Opere dalla Collezione Prestini Publisher: Corsivo Books, Brescia 2014 http://www.corsivobooks.com/ Pubblicato con Licenza Creative Commons BY 3.0 http://creativecommons.org/licenses/by/3.0/
La mostra La mostra Albert Biasi si è svolta dall’25 ottobre al 9 novembre 2008 presso lo studio di restauro Osservatorio d’Opera, Brescia, via Crispi 37a t. 030 3772082 www.osservatoriodopera.com info@osservatoriodopera.com
Allestimento della mostra Osservatorio d’Opera Design e coordinamento editoriale Fabio Paris Editions Fotografie Sergio Castrezzati Fabio Cattabiani Ringraziamenti Alberto Biasi Michael Biasi
In copertina VISIONE DINAMICA 1961/1976 - 136x136 cm Retrocopertina Retro dell’opera con dedica RILIEVO OTTICO DINAMICO, FIRMATO ALBERTO BIASI DEL GRUPPO N 1962/1966 - 114x114 cm