F RAMES 20
FOTOGRAFI
BRESCIANI
UNDER
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ARNALDO
ABBA
ERMINANDO
ALIAJ
MARIO
BARNABI
NAIMA
BETTINSOLI
NICOLÒ
BRUNELLI
TOMMASO RITA
CUCCIA
DUCHI
DAV I D E
FOGAZZI
NICOLA
GARZETTI
MICHELE
GUSMERI
DANILO KARIM
LIGATO EL
ORIELLA SAMI
MAK TAFI
MINUTOL A
OLIVER
GLORIA
PA S OT T I
ANAS TASSIA GIULIO
NAKARI S E M E N OVA
TONINCELLI
C ARLOALBERTO ROBERTO S T E FA N I A
TRECCANI
ZAMBELLI ZORZI
F RAMES 20
FOTOGRAFI
BRESCIANI
UNDER
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A cura di Elena Di Raddo e Fabio Paris – Università Cattolica Progetto a cura dei corsi e laboratori di storia dell’arte contemporanea dello S.T.Ar.S. dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia Castello di Brescia, Museo del Risorgimento - Grande Miglio 22 luglio - 2 agosto 2015
www.corsivobooks.com
Mostra promossa, organizzata e curata dai docenti dello S.T.Ar.S. presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia.
CURATELA DELLA MOSTRA – Elena Di Raddo, docente di Storia dell’arte contemporanea, referente complessiva nello sviluppo del progetto; – Fabio Paris, docente del Laboratorio di organizzazione di eventi espositivi, responsabile per l’organizzazione, l’allestimento, la grafica, la comunicazione e il catalogo.
COMITATO SCIENTIFICO – Mariacristina Maccarinelli, docente del Laboratorio d’arte: evoluzione e tipologie delle nuove professioni, responsabile del coordinamento delle visite guidate; – Bianca Martinelli, assistente del corso di Istituzioni di storia dell’arte contemporanea, responsabile del coordinamento della schedatura delle opere; – Kevin McManus, docente di Istituzioni di storia dell’arte contemporanea, coordinamento laboratori; – Furio Reggente, docente del Laboratorio di comunicazione e ufficio stampa per gli eventi, collaborazione alla comunicazione e ai rapporti con la stampa.
Ufficio Stampa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore - Sede di Brescia Antonella Olivari Segreteria organizzativa Fondazione Brescia Musei Coordinamento Luigi Di Corato con Natania Arici, Francesca Guerini, Maria Repossi. Con il contributo degli allievi del Laboratorio di organizzazione di eventi espositivi
Visite guidate dagli allievi del Laboratorio d’arte: evoluzione e tipologie delle nuove professioni
Maria Biasutti (M.B.) Nicola Facchetti (N.F.) Silvia Prada (S.P.) Paola Tomasini (P.T.)
Davide Bassi Pietro Canali Damiano Mancini Francesco Mazzola Stefano Zuurbier
E con la collaborazione di Greta Romeri
Ringraziamenti Laura Castelletti Festival MusicalZOO Emanuele Galesi Bianca Martinelli Roberto Ricca Alessandra Troncana
Con il patrocinio
La mostra FRAMES, 20 fotografi bresciani under 35 è il primo atto della convenzione quadro firmata in questi giorni dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dalla Fondazione Brescia Musei, tesa a promuovere e incentivare la ricerca e la valorizzazione del patrimonio culturale e museale locale. Con questo accordo, i musei della città potranno diventare una palestra dove fare formazione, ideare e realizzare progetti di ricerca speciali, favorire una partecipazione attiva degli studenti e una conoscenza più consapevole del nostro patrimonio culturale. Una scelta che si colloca e rafforza l’indicazione strategica di “Brescia città universitaria”, ampiamente sostenuta a livello culturale, sociale e politico da città e provincia, che conferma la volontà di radicare ulteriormente l’Ateneo, in particolare nel 2015, anno che coincide con l’avvio delle celebrazioni per il cinquantesimo della fondazione della sede. L’esposizione fotografica FRAMES, 20 fotografi bresciani under 35, ideata dallo corso di laurea triennale in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo (S.T.Ar.S.), è il risultato della sinergia fra diversi laboratori didattici che hanno coinvolto docenti e studenti per realizzare un evento significativo, nell’ambito dei beni e delle attività culturali. Si consolida, in questo modo, una tradizione di cooperazione tra l’Università Cattolica e la società Brescia Musei, che in futuro coinvolgerà tutte le facoltà attive nella sede di Brescia. Questa nuova intesa darà anche nuova linfa all’apporto che l’Università Cattolica ha sempre inteso, tutt’ora intende e in futuro intenderà dare alla vita culturale della città, che da mezzo secolo la ospita: è solo da una vivacità continua di sviluppi e scambi culturali che può crescere positivamente una realtà così importante come quella universitaria. Giovanni Panzeri Direttore di Sede Università Cattolica del Sacro Cuore
Dopo la mostra EXPO 1904, Brescia tra modernità e tradizione inaugurata negli spazi del Piccolo Miglio, prosegue il programma espositivo in Castello con l’apertura di FRAMES, 20 fotografi bresciani under 35, organizzata da Università Cattolica del Sacro Cuore e Fondazione Brescia Musei. La mostra è particolarmente significativa perché ravviva la collaborazione oramai consolidata tra le due istituzioni, alla luce del nuovo ed importante accordo di collaborazione per attività culturali, didattiche e di ricerca comuni a servizio della comunità. Un accordo che ha il suo fulcro nella produzione culturale dei più giovani, che già nel progetto FRAMES, sono i veri protagonisti, a trecentosessanta gradi. Da un lato gli studenti universitari del Laboratorio di organizzazione degli eventi espositivi dello S.T.Ar.S. – sostenuti dai loro docenti e dal personale di Brescia Musei – hanno seguito tutti gli aspetti organizzativi e di comunicazione dell’evento, svolgendo un’importante esperienza formativa sul campo. Dall’altro i giovani fotografi bresciani under 35 selezionati, a cui è data l’occasione di fare un’importante esperienza espositiva in uno degli spazi simbolici più importanti della città. L’iniziativa va ad anticipare il futuro programma di valorizzazione dell’area del Castello, che si fonderà proprio sulla capacità di stimolare la creatività contemporanea e la produzione culturale, al fine di dare vita ad una cittadella della cultura che sappia mostrare il volto migliore di una città che ha sempre saputo affrontare ed annunciare con coraggio i nuovi orizzonti della ricerca in atto. Luigi Di Corato Direttore Fondazione Brescia Musei
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In questi scatti c’è Brescia, anche quando Brescia non c’è. Brescia è nella testardaggine con cui i giovani fotografi che compongono questa mostra hanno deciso di confrontarsi con realtà geografiche o culturali lontane (il Vietnam di Arnaldo Abba, i diavoli sulle montagne di Tommaso Cuccia; i non-luoghi del sabato sera di Rita Duchi, quelli diurni di Davide Fogazzi o di Sami Oliver Nakari, i combattimenti di kendo di Michele Gusmeri, il circo di Karim El Maktafi, i musicisti di Oriella Minutola, La Coney Island postmoderna di Giulio Tonincelli, gli interni in cui Stefania Zorzi incontra i suoi soggetti e se stessa). Brescia è nella cura con cui gli autori giocano con le tecnologie del visibile (i punti luce di Erminando Aliaj, gli istanti colti da Nicola Garzetti, la vecchia Kodak di Danilo Ligato e la Zenit analogica di Anastasia Semenova, i ‘collages’ di Gloria Pasotti, la webcam di Carlo Alberto Treccani, il trattamento in postproduzione dei ritratti di Roberto Zambelli). E finalmente qualche volta Brescia e il suo territorio ci sono anche fisicamente, ma come per caso, a fare da sfondo a nuovi inseguimenti di personaggi e di realtà (i “tipi” còlti da Mario Barnabi, Brescia in bianco e nero di Naima Bettisoli, la lavorazione del Bagòss di Nicolò Brunelli). Insomma: Brescia c’è in tutte queste fotografie come uno stile di confronto con la realtà. Confronto franco, perfino brusco, senza filtri, ma che non ha paura di spingersi in qualunque parte del globo, di misurarsi con qualunque tipo di realtà, di usare qualunque tipo di tecnica per ottenere un buon risultato – e che anzi sotto sotto continua a giocare con quelle realtà, con quei mezzi. Questa è la Brescia che ci piace e con cui ci piace lavorare come corso di Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo: una città che sperimenta, che esce da sé pur restando se stessa, che senza trionfalismi si pone come esempio internazionale di distretto culturale impegnato a coltivare e valorizzare le proprie eccellenze. Un laboratorio, una bottega, un posto non solo bello da guardare, ma in cui sia bello il guardare. Ruggero Eugeni Coordinatore del corso di laurea S.T.Ar.S. Facoltà di Lettere e Filosofia, Brescia Università Cattolica del Sacro Cuore
FRAMES Inquadrare il mondo
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Tra le grandi rivoluzioni che la fotografia ha portato all’uomo è stata quella di insegnarli il valore dell’attimo: guardare la realtà attraverso l’obiettivo fotografico significa fissare momenti, incasellare frammenti di tempo, angoli di spazio che talvolta sfuggono al vissuto frettoloso della quotidianità. Inoltre, lo sguardo della fotografia sulla realtà non è mai obiettivo. L’intenzionalità dell’autore trasferisce sempre sul soggetto fissato dall’obiettivo il proprio sguardo, le proprie emozioni, le proprie esperienze vissute. È a partire da queste semplici, ma rivoluzionarie considerazioni nel mondo dell’immagine, che la mostra prende avvio attraverso la presentazione di venti giovani fotografi, che sono nati o vivono a Brescia, e che hanno scelto il mezzo fotografico quale veicolo per guardare e interpretare il mondo circostante. Frames è l’“incorniciatura” fisica e mentale dell’istante, la sua interpretazione nella visione dei diversi mondi giovanili che i singoli fotografi ci propongono, attraverso visioni ora curiose e divertite, ora più meditative e assorte, a seconda della propria personalità. Attraverso lo sguardo attento di giovani professionisti, già riconosciuti nel mondo dell’immagine, che dedicano parte della loro attività a una ricerca più intima e artistica, la mostra offre un taglio attento sulla dimensione dell’oggi, non più pensabile nell’ambito ristretto della città di provincia, ma sempre dinamicamente aperta e globalizzata. Dai luoghi di incontro dei giovani della città, ai dettagli architettonici della nuova Brescia, che si integrano e allo stesso tempo
contrastano con i fasti antichi dell’eclettismo che caratterizza il suo tessuto urbanistico, ai volti multietnici che popolano le sue strade, fino agli sguardi oltre i confini nazionali, la mostra avvicina i visitatori al modo di osservare la realtà dei giovani. I temi che emergono all’interno del percorso sono essenzialmente quattro: il paesaggio, la moda, la società, l’astrazione dell’immagine. Da sempre al centro dell’indagine dell’arte e dell’immagine il paesaggio, innanzitutto, è riferito sia a reportage in zone remote del mondo, dove l’obiettivo interpreta in silenzi assoluti e luminosità atmosferiche le bellezze della natura incontaminata, come appare negli scatti di Arnaldo Abba, sia al territorio bresciano, come nelle fotografie di Nicolò Brunelli che trasforma le montagne in un mondo favoloso, narrativo e bucolico. Danilo Ligato invece sulle note di Erik Satie rende introspettiva la più anonima realtà dello skyliner cittadino visto dalla propria abitazione. Al paesaggio “interno” dell’ufficio o della propria abitazione è dedicato il progetto “webcamera” di Carloalberto Treccani che, nello spirito morandiano, registra frammenti fotografici colti dalla quotidianità apparentemente immobile e muta della vita degli oggetti. Le fotografie riescono a sorprendere lo sguardo disattento del quotidiano, rivelando inediti punti di vita, svelando realtà talvolta curiose o di grande fascino, come ci mostra Naima Bettinsoli nelle vie di Brescia, dal finestrino di un bus di linea o sotto un portico o Anastassia Semenova nelle sue fotografie analogiche scattate negli
angoli di Sebastopoli attraverso la vetrina un caffè o in un parcheggio. Con attenzione al sociale, nelle strade di Brescia vengono colti anche i volti di personaggi davvero originali e sorprendenti. Lo sguardo attento del fotografo riesce a carpire nella quotidianità più banale di una passeggiata mattutina volti e personaggi indimenticabili come la suora che fa l’autostop o l’uomo in cravatta colti di sorpresa da Mario Barnabi. Le fotografie di Roberto Zambelli colgono invece nei volti vissuti di uomini e donne di diverse etnie e provenienze le loro storie, mentre quelle di Stefania Zorzi legano sempre al proprio corpo quelle di amici e parenti avvicinando così la loro storia alla propria. In alcuni reportage dedicati al mondo circense (Karim El Maktafi), alle parate del carnevale di Coney Island (Giulio Tonincelli), ai concerti (Oriella Minutola) e persino al kendo, l’arte della spada giapponese (Michele Gusmeri), si colgono inoltre gli interessi per mondi paralleli, spirituali, fantasiosi o divertiti, spesso molto vicini alla realtà giovanile. Oppure realtà più misteriose, che risalgono alla tradizione millenaria dei popoli che abitavano le valli e le montagne dell’Italia, come appare nel reportage di sui “toifln”, i diavoli della festa di San Nicolò nelle valli di Bolzano, realizzato da Tommaso Cuccia. All’ambito della moda appartengono invece alcuni fotografi estremamente raffinati nell’esecuzione tecnica, che si soffermano sul corpo e sulla sua immagine come Erminando Aliaj e Nicola Garzetti nelle cui fotografie il
corpo diventa pura forma armonica nella luce del paesaggio. Più strettamente legate alla composizione sono infine le fotografie che astraggono dal paesaggio architettonico costruito o da oggetti colti nell’ambiente, giochi di linee e di colori, dimostrando grandi capacità di sintesi compositiva e formale. Si possono inserire in questo ambito le fotografie di Sami Oliver Nakari che, con il bianco e nero, utilizza oggetti talvolta sorprendenti come i gonfiabili a forma di animali, o banali come i carrelli del supermercato, come forme astratte, ma anche le composizioni artistiche di Gloria Pasotti, che creano narrazioni attraverso associazioni mentali di frammenti di forme tratte dal quotidiano. Tecnicamente impeccabili dal punto di vista formale sono le fotografie di Davide Fogazzi che trae dal paesaggio architettonico forme e colori con cui costruisce delle vere e proprie composizioni astratte di pura geometria, mentre sul versante dell’astrazione che potremmo definire informale si muove Rita Duchi che gioca con il colore e la linearità delle luci in un locale. Come ci insegna Jacques Aumont la cornice non è solo un “limite”, ma anche una “finestra” attraverso la quale il fotografo inquadra il suo istante o frammento di realtà, ma allo stesso tempo ci apre la nostra personale lettura verso il mondo. Elena Di Raddo Docente di Storia dell’Arte Contemporanea Facoltà di Lettere e Filosofia, Brescia Università Cattolica del Sacro Cuore
www.arnaldoabba.com
ARNALDO ABBA
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La ricerca di Arnaldo Abba si concentra sui lasciti fisici del mondo che viviamo, e su come esso stia cambiando velocemente. The New World è un reportage sul Vietnam e sulla vita umana, in cui sono indagate tematiche come l’industrializzazione – che appare non così veloce come nei paesi occidentali – e la natura, che mantiene un aspetto selvaggio e vero. Incuriosito dagli spazi svuotati della loro componente umana ma che mostrano le evidenti tracce lasciate de quest’ultima, l’autore mostra come in questo Paese case, industrie e oggetti frutto del passaggio dell’uomo riescano ancora ad integrarsi con la natura e ad avere una nuova bellezza, in cui naturale e artificiale si fondono creando un nuovo ordine in cui l’uno convive con l’altro. P.T.
Mui Ne, Vietnam centrale, 2015, stampa ai pigmenti su carta, 50x70 cm
Ho Chi Minh City, Vietnam del sud, 2015, stampa ai pigmenti su carta, 50x70 cm
Sa Pa, Vietnam del Nord, stampa ai pigmenti su carta, 50x70 cm
www.erminandoaliaj.com
ERMINANDO ALIAJ Light painting è il concetto chiave per potersi approcciare al progetto “Ethereal Portraits” di Erminando Aliaj. La tecnica si basa sulla creazione di punti luce sul soggetto, per porre l’attenzione su un dato dettaglio e oscurarne il resto. La moda è tra le passioni dell’autore: nella serie di scatti in mostra il soggetto è il ritratto, su cui Aliaj sperimenta nuove tecniche, ma con un occhio di riguardo per gli outfit, per creare un mix estremamente espressivo. N.F.
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Untitled, 2015, light painting, stampa ai pigmenti su carta, 110x147cm ciascuna
berther13@gmail.com
MARIO BARNABI Nelle fotografie scattate girovagando per Brescia, Mario Barnabi immortala momenti di varia umanità. Curioso del mondo, l’autore pone l’essere umano al centro del suo operare, rappresentandolo costantemente anche con soli dettagli. La galleria di personaggi – come la suora che fa l’autostop, o l’anziano signore alle prese con il cellulare – è l’espressione della nostra città e del nostro tempo, ma testimonia anche l’interesse dell’artista per la “persona” e per tutti i piccoli mondi e le storie che ciascuno di questi scatti nasconde e rivela. S.P.
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Senza Titolo, 2008, stampa fotografica su legno, 40x60 cm ciascuna
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naimabettinsoli3@gmail.com
NAIMA BETTINSOLI Naima Bettinsoli ha una grande passione per la fotografia nata dalla curiosità e dalla voglia di condividere qualcosa che la rende felice o che è parte di lei. Le immagini rappresentano la sua e la nostra città: alla ricerca di prospettive nuove e diverse, l’autrice le ha scattate cercando di far vedere che niente è quello che sembra. Il bianco e nero sottolinea come il contenuto spesso prevalga sulla forma, aiutando lo spettatore a concentrarsi sulla vera e propria realtà di ognuno di noi. Grazie alla giovane età e alla sua sensibilità, Bettinsoli trasmette un nuovo impulso per indagare la realtà, e mostrare il mondo nelle sue varie sfaccettature. P.T.
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Human Touch, 30-01-2015, stampa ai pigmenti su carta, 28x28 cm
Spirit in the Night, 26-10-2014, stampa ai pigmenti su carta, 28x28 cm People Live Here, 26-01-2015, stampa ai pigmenti su carta, 28x28 cm The Angel, 9-02-2015, stampa ai pigmenti su carta, 28x28 cm Changes,12-01-2015, stampa ai pigmenti su carta, 28x28 cm
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Always, ,20-06-2015, stampa ai pigmenti su carta, 28x28 cm If I Should Fall Behind, 22-05-2105, stampa ai pigmenti su carta, 28x28 cm Breaking the Rules, 12-12-2014, stampa ai pigmenti su carta, 28x28 cm Stairway to heaven, 20-06-2015, 22-05-2105, stampa ai pigmenti su carta, 28x28 cm
www.nicolobrunelli.com
NICOLÒ BRUNELLI I prati di Bagolino, il latte delle sue mucche, il pastore e il suo cane, le mani sapienti del casaro per creare un prodotto fresco e genuino come il Bagòss, ma anche l’erba di cui è intessuta la speciale carta utilizzata per la stampa, proveniente dal Maniva e realizzata interamente a mano. Tutti questi elementi si fondono nelle fotografie di Nicolò Brunelli per testimoniare il valore e l’orgoglio di una tradizione antica, ma ancora ben viva e presente sul territorio bresciano. S.P.
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Dall’erba al Bagòss una tradizione secolare, 2014, stampa ai pigmenti su carta fatta a mano. 30x45 cm ciascuna.
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www.tommasocuccia.com
TOMMASO CUCCIA La serie fotografica “Toifln”, “diavoli” in dialetto pusterese, è stata realizzata nell’autunno-inverno 2011-12 nelle valli più settentrionali della provincia di Bolzano. Cuccia ha seguito il gruppo dei “Bergtoifln”, i cosiddetti “diavoli delle montagne” della Valle Pusteria, nel susseguirsi di eventi tradizionali legati alla festività di San Nicolò. A colpire l’autore sono stati riferimenti alle dinamiche di protezione, identificazione, settarismo ed appartenenza, affrontate e sviluppate durante la collaborazione con il John D. Calandra Italian-American Institute di New York. Ne risultano una serie di fotografie dall’atmosfera inquietante e grottesca. P.T. 28
Toifln (parte prima), 2013, stampa ai pigmenti su carta, 14x21 cm ciascuna
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ritaduchi@yahoo.it
RITA DUCHI “Saturday Night Live” . Un sabato sera. Un locale. Buio. Lampi di luce abbagliante. Scie di neon in mezzo al fumo. Colori. Sono gli elementi fondamentali che caratterizzano le fotografie di Rita Duchi che, agitando la sua macchina fotografica, ferma quegli attimi. Un lavoro istintivo, nevrotico e pittorico che riesce a trasportare lo spettatore in un’atmosfera serale, in un locale forse comune a molti ma dove non siamo mai entrati, in cui le luci al neon intersecano le scie di fumo che aleggiano nella stanza, dove i colori delle bottiglie e dello scenario sembrano vibrare sulle note più basse della musica. Tutto è movimento, tutto è caos, dal quale però non riusciamo a distogliere lo sguardo. M.B. 32
Bullet Whit Butterfly Wings, 2014, stampa digitale su forex, 46x70 cm ciascuna
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davide.fogazzi@hotmail.com
DAV I D E FOGAZZI Edifici esteticamente poco piacevoli, oggetti comuni di poco valore diventano luoghi meravigliosi, cose attraenti caratterizzate da un connubio di forme geometriche e da un tripudio di colori che attirano lo sguardo dello spettatore e lo spingono ad andare oltre. È il senso del progetto fotografico di Davide Fogazzi: varcare la soglia di un’idea, di un concetto, oltrepassare i limiti ed ampliare la propria visione, il proprio mondo. Vedere oltre lo scatto, questa è la meta da raggiungere, perché fotografare, secondo l’autore, è raccontare e parlare anche di realtà che solitamente hanno poco da dire. M.B.
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Rifiuti industriali, 2014-15, stampa ai pigmenti su carta, 50x75 cm e 30x45 cm
nicola.garzetti@gmail.com
NICOLA GARZETTI Un fuoco di paglia è una passione che divampa inaspettatamente, brucia tutto e subito si estingue. Ma perché scoppi l’incendio, tutti gli elementi devono essere contemporaneamente al posto giusto. Anche in fotografia esistono dei momenti in cui soggetto, luce e location portano in una dimensione parallela e fanno consumare quella passione tra il primo e l’ultimo scatto, senza che le immagini trasudino un significato particolare, ma semplicemente rivelino una sincronicità fra gli elementi che le compongono, traducibili in una singola parola: bellezza. S.P.
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Fuoco di Paglia #1, 2013, stampa carta satinata, 50x70 cm
Fuoco di Paglia #2, 2013, stampa carta satinata, 70x50 cm
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Fuoco di Paglia #3, 2013, stampa carta satinata, 50x70 cm
www.michelegusmeri.it
MICHELE GUSMERI Secolare arte della spada giapponese, che porta con sé significati che vanno oltre il gesto fisico delle figure marziali, il kendo viene immortalato in modo esemplare in quanto le immagini riescono ad esprimere la perfetta unione armonica di spirito, spada e corpo esattamente come la filosofia di tale disciplina richiede. Attraverso un’esposizione fotografica dai tempi lunghi, Michele Gusmeri esprime il perfetto connubio tra movimento del corpo ed energia spirituale, al quale dona astrazione e a-temporalità grazie all’utilizzo del bianconero, riproducendo nelle nostre menti gli spiriti combattenti degli antichi che lottano tra le urla e i suoni secchi delle spade di bambù. M.B.
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Kiai1-2, 2015, stampa ai pigmenti su carta, 70x140 cm
Kiai3-4, 2015, stampa ai pigmenti su carta, 70x140 cm
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Kiai4-5, 2015, stampa ai pigmenti su carta, 70x140 cm
daniloligato@gmail.com
DANILO LIGATO Con la pianola di quando aveva sette anni ha suonato e registrato le Vexations di Erik Satie, il 17 maggio 2015 le ha diffuse dal tetto del suo palazzo con un dispositivo creato con le proprie mani. L’istantanea di quell’attimo Danilo Ligato l’ha scattata con una Kodak Brownie dei primi del Novecento, e contemporaneamente ha registrato lo scambio osmotico tra le Vexations e il tessuto sonoro urbano. “In modo da ottenere un vuoto” è un omaggio a Satie, testimonianza dell’atto performativo, indagine e trasfigurazione del paesaggio sonoro. N.F.
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In modo da ottenere un vuoto, 2015, dispositivo nella fase espositiva, legno, cartone lettore mp3 e speaker. 195x37x33 cm
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In modo da ottenere un vuoto, 2015, stampa su cotone da scansione di negativo 6x9 cm, 18x27 cm
www.karimelmaktafi.com
KARIM EL MAK TAFI
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Karim El Maktafi è un fotografo italiano di origini marocchine. La serie “Circus On The Back”, realizzata nell’estate 2013 a Barolo, racconta la vita nel backstage di un circo. L’occasione è un lavoro che l’autore stava svolgendo per il Festival Collisioni: in quel contesto l’attenzione di El Maktafi è catturata dal tendone di un circo, vi accede dal retro e rimane incantato da quel mondo parallelo dove ogni artista appariva indaffarato nella preparazione del proprio spettacolo. El Maktafi ha scattato questa serie di fotografie utilizzando una Contax g1 e delle pellicole scadute da parecchi anni che hanno reso effetti e colori quasi surreali. Il risultato sono fotografie che rimandano a un mondo magrittiano, bloccato nel tempo, dove il perpetuo divenire si ferma. P.T.
Circus On The Back, 2013, stampa fotografica, 20x30 cm ciascuna
Circus On The Back, 2013, analogico, 20 x 30 cm ciascuna
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www.kenobistudio.com
ORIELLA MINUTOL A Ognuno di noi, almeno una vita nella vita, sarà stato ad un concerto. Ci potrà essere piaciuto molto oppure no, ma sicuramente ricordiamo l’atmosfera densa di carica ed energia. È proprio questo che Oriella Minutola vuole far arrivare a noi tramite i suoi scatti che non sono semplici immagini, ma molto di più. Da queste scene traspaiono le luci della serata e la grinta che i musicisti impiegano in ogni singolo accordo. La luce è la protagonista di queste fotografie: essa aiuta non solo a trasmettere le emozioni, ma a dare vita a quelle che potrebbero essere semplici fermo-immagini. N.F.
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Verdena, 2015, stampa digitale su carta fotografica, 30x20 cm
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Pierpaolo Capovilla, 2015 - A Toys Orchestra, 2015 - Reverend Beat-Man, 2012 - Movimento Artistico Pesante, 2014. Stampe digitali su carta fotografica, 30x20 cm
Sick Of It All, 2006 - Zu, 2014 - Il Pan Del Diavolo, 2014 - Ministri, 2013. Stampe digitali su carta fotografica, 30x20 cm
samiolivernakari.wordpress.com
SAMI OLIVER NAKARI Un dettaglio comune della realtà che ci circonda diventa spunto per osservare un mondo nuovo, un particolare invisibile che prende forma sotto i nostri occhi. La strada, e ciò che la caratterizza, vengono ritratti in maniera spettacolare, in un attimo che focalizza la nostra attenzione su qualcosa di inusuale, solo apparentemente indegno d’attenzione. Con abile maestria e ricercatezza, Sami Oliver Nakari ci guida in diverse direzioni, che immortalano un attimo, un frammento di mondo, su cui difficilmente avremmo posato lo sguardo. M.B.
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Untitled, 2014/2015, stampa in digitale su carta fotografica opaca, 30x30 cm ciascuna
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www.gloriapasotti.it
GLORIA PA S OT T I Appunti visivi, che non vogliono rappresentare una realtà, ma suggerire storie e suscitare domande. Frutto di una suggestione occasionale o realizzati appositamente, gli scatti di Gloria Pasotti ci rivelano il desiderio interno all’artista di fermare grandi sensazioni attraverso le piccole cose. La ricerca della forma è spontanea, mentre le immagini sono associate secondo un’atmosfera, priva di logiche studiate. Fotografie non incorniciate, immagini non risolte, che vogliono mantenere una relazione aperta con lo spazio e col tempo. S.P.
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40 day dream, 2015, stampa in digitale su carta, 90x180 cm
40 day dream, 2015, stampa in digitale su carta, 90x240 cm
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nastiya95_2010@mail.ru
ANASTASSIA S E M E N OVA Un colore, uno scatto, un ricordo. Il sentimento dominante delle fotografie di Anastassia Semenova è la nostalgia. Con la sua Zenit del 1997, l’autrice ripropone la pratica dell’analogico: uno strumento che ben si adatta ad accompagnarci in un luogo e in un tempo lontani ma non dimenticati. La pellicola rende più vive le emozioni, e mostra, attraverso immagini di vita comune, la vera anima del popolo russo, cogliendo al contempo le sfumature necessarie a rendere tutta la poesia delle atmosfere rétro di una terra che l’artista vuole ricordare insieme a noi. S.P.
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Autunno, 2013, stampa ai pigmenti su carta, 20x30 cm Un pensiero al mare, 2013, stampa ai pigmenti su carta, 20x30 cm
Compleanno, 2012, stampa ai pigmenti su carta, 20x30 cm Vicino alla chiesa, 2013, stampa ai pigmenti su carta, 20x30 cm
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Al lavoro, 2013, stampa ai pigmenti su carta, 20x30 cm Villaggio nell’inverno russo, 2012, stampa ai pigmenti su carta, 20x30 cm
www.giuliotonincelli.com
GIULIO TONINCELLI Nella serie “God Save Coney” colore, musica e un pizzico di pazzia fanno da cornice alla “Mermaid parade”, il carnevale marittimo che prende vita nella pittoresca Coney Island. In queste foto, cariche di energia ed eccentricità, Giulio Tonincelli riesce a far trasparire tutto lo spirito della Grande Mela, rendendo palpabile l’entusiasmo di chi vi partecipa. L’ecletticità che i soggetti emanano in un posto come questo, è la parola chiave per poter tornare bambini. N.F.
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God save Coney! Cheesecake, 2012, stampa ai pigmenti su carta, 60x90 cm God save Coney! Cheeseburger, 2012, stampa ai pigmenti su carta, 60x90 cm
God save Coney! Dollar slice, 2012, stampa ai pigmenti su carta, 60x60 cm God save Coney! Jack&coke, 2012, stampa ai pigmenti su carta, 60x60 cm
God save Coney! BLT, 2012, stampa ai pigmenti su carta, 60x60 cm God save Coney! Smoothie, 2012, stampa ai pigmenti su carta, 60x60 cm
www.carloalbertotreccani.com
C ARLOALBERTO TRECCANI Luoghi solitamente vitali e caotici diventano spazi abbandonati ed immobili, su cui la web-camera posa l’obiettivo. Col progetto Web-Camera, Carloalberto Treccani ci spinge a guardare al di là del comune, di ciò che solitamente possiamo osservare, e ci porta ad invadere gli spazi privati di qualcuno, come salotti ed uffici, che risultano quasi soli e dimenticati da un padrone che tuttavia non li abbandona mai, rimanendo in perenne contatto con essi attraverso l’essere online al computer. Il lavoro è una sorta di ripresa in tempo reale su una realtà che spesso si tende a nascondere e a non esplorare. M.B.
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WEB-CAMERA #1, 2010, stampa a getto d’inchiostro montata su alluminio, 21x29 cm
WEB-CAMERA #1/#12, 2010, stampa a getto d’inchiostro montata su alluminio, 21x29 cm
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www.rzillustrated.com
ROBERTO ZAMBELLI La diversità, la curiosità e il ritratto dell’anima di ciascun soggetto, sono al centro del lavoro fotografico di Roberto Zambelli. RAW, termine inglese che racchiude molteplici riferimenti – dalla materia grezza, al dolore fisico o un’emozione forte - è il filo conduttore presente nella serie di scatti del fotografo. Questi aggettivi sono infatti racchiusi in ogni immagine del lavoro di Zambelli, in cui l’essere umano è l’elemento dominante, sia nel contesto di un paesaggio svuotato, che in un dettaglio trovato per strada. La ricerca è minimalista e volge verso il più intrinseco e naturale essere dell’uomo. I volti ci osservano, ci fissano, ci chiedono il perché; proprio come ce lo chiediamo noi. P.T. 80
RAW - Portrait 1, 2013, stampa digitale su carta, 70x50 cm
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RAW - Portrait 2, 2013, stampa digitale su carta, 70x50 cm
RAW - Portrait 3, 2013, stampa digitale su carta, 70x50 cm
stefania.zorzi1@virgilio.it
S TEFANIA ZORZI In queste copie d’autore, nella serie Progetto inscatolato, Stefania Zorzi lavora sul proprio corpo, ponendolo in contatto con ciò che gli sta attorno. Esso interagisce con l’energia della stanza e con le persone che vi stanno accanto, come se volesse creare una relazione con i soggetti con cui posa, per lo più estranei fino a quel momento. Comparire nelle proprie foto, creando quindi singolari copie d’autore, per l’autrice non significa rappresentare sé stessa, quanto consolidare un lavoro svolto su di sé e sul proprio corpo. N.F.
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Progetto inscatolato, composizione, 2015, stampa su carta fotografica applicata su forex, dimensioni variabili
I, 2015, stampa su carta fotografica applicata su forex, 30x20 cm A, 2014, stampa su carta fotografica applicata su forex, 30x20 cm
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S, 2014, stampa su carta fotografica applicata su forex, 25 x 30 cm