selezione di Progetti & Reportage

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Cosimo Di Giacomo

selezione di Progetti & Reportage


«La ricerca dell’identità è il primo passo per riconoscere un ambiente, per studiarne i suoi caratteri, da esso infatti dipendono tutte le variabili definite dagli individui che dimostrano senso di appartenenza o che semplicemente l’attraversano». da IL CARATTERE DELL’IDENTITÀ, per ritrovare i temi dell’intorno, per SMA2014. Lavoro da anni alla realizzazione grafica di progetti legati all’architettura. Dalla modellazione 3d alle relative grafiche per il fotoinserimento. Ho gestito uno dei laboratori di fotografia analogica in camera oscura a Napoli, dove ho lavorato su numerosi progetti con il collettivo di fotografia Arkfotolab. Dal dicembre 2015 sono stato il responsabile della fotografia della testata Eroica Fenice, con la quale collaboro ancora oggi come autore e fotografo. Riesco a gestire i processi dall’analogico al digitale, con un’unica visione legata alla scelta del linguaggio: raccontare al fruitore delle mie immagini una storia.


Progetti

. La Storia delle Cose Improponibili - 3 . Ritratti di un Paesaggio Rurale - 8 . Bi+Nomi - 13 . Cairano -16

Reportage

. Dalisi, pensieri dai sogni . Pastiera napoletana, la regina della Pasqua dei fratelli Calemma - 21 . IX Rassegna internazionale incisione Cremona 2017 . Vicoli di carta, iniziativa di FoQus per riciclo aperto - 22 . Scampia Felix, un documentario sui colori di Scampia . Mojoca oltre lo spettacolo - 23 . Scarrafunera con Roberto Azzurro al Pausilypon . Reporting From The Front- Biennale di Architettura 2016 - 24 . Muri di Peppe Ferraro al PAN . Rosaria Matarese, antologica al PAN - 25 . Eulalia Valldosera, Plastic Mantra presso il Trisorio . Marisa Albanese con le storie del vento al Trisorio - 26 . San Gaudioso e La Paranza della SanitĂ . Biblioteca Statale Oratoriana dei Girolamini: apertura straordiria - 27 . Presentazione stagione teatrale del teatro Augusteo di Napoli . Nancy Brilli racconta la sua Caterina agli studenti - 28 . Pupo presenta Napoli prima e dopo: tra tradizione e innovazione . Teresa De Sio: una Musa al MANN - 29 . Conferenza stampa di Se mi lasci non vale, Salemme e Buccirosso . Conferenza stampa I Babysitter, Mandelli e Ruffini - 30 . Luigi De Magistris sindaco per Napoli . Presentazione Progetto Regeneration - 31 progetti

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reportage


La Storia delle Cose Improponibili Il progetto fotografico realizzato in 35 mm nei primi mesi del 2015 vuol raccontare con 25 fotografie alcuni degli aspetti identitari della cittadina campana di Sapri (SA). Uno dei segnali che possiamo individuare per definire un paesaggio come antropico è la presenza di oggetti fabbricati per corollario alle costruzioni che caratterizzano quella che si definisce “parte urbanizzata”. Ho sempre ritenuto che Sapri rientrasse in quel lungo elenco di comuni italiani che presentano una commistione tra paesaggio agricolo ed antropico, meglio definito come paesaggio rurale. Quale punto di unione tra le parti si è evidenziata una maniera del fare autocostruzione propria ed esclusiva del paesaggio rurale, ma che presenta oggetti, cose, rimaneggiate per meglio adattarsi alla necessità dell’individuo che abita Sapri. Una cosa è improponibile quando non è possibile o opportuno proporla, in questo sembra che risulti inopportuno averle ritrovate in un luogo propriamente cittadino, perlopiù antropizzato. Tali presupposti avallano la definizione nell’immagine che ho di Sapri come di un paesaggio rurale. Cosimo di Giacomo, fotografo per l’Arkfotolab La Storia delle Cose Improponibili è una ricerca sul campo, un’indagine di ascolto e osservazione di specifiche caratteristiche dei luoghi, una deriva tra le strade e i vicoli di Sapri. Raccoglie e racconta la bellezza spontanea di uno spazio disegnato dagli abitanti, visibile a tutti: quell’indefinita porzione spaziale che sta al limite tra l’intimità privata e lo spazio pubblico, quella che, chissà, definiamo comune. Un’intimità estesa che si rapporta non più solo col nucleo privato ma con una sfera collettiva contratta. Uno spazio che ci appartiene in fondo. “Ho sempre pensato che un essere umano garantisce la propria sopravvivenza

Le Bombole “Cercavamo riparo ed un poco l’abbiamo trovato. Dalla terra ci stacchiamo. L’acqua proprio non ci piace”. progetti

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reportage


attraverso la modificazione dell’ambiente in cui vive e opera, non solo ma ho sempre creduto che abitare un luogo vuol dire poterlo capire, amare, odiare, esplorare, ecc.” Ugo La Pietra Abitare non è una pratica riferibile solo allo spazio privato. Si abita anche lo spazio pubblico e se abitare ” è essere ovunque a casa propria”, così come l’uomo arreda, attrezza e organizza il suo spazio privato, altresì può farlo nello spazio pubblico. Quel magnifico margine tra privato e pubblico, oggetto dell’indagine, ci restituisce un’immagine della città che opera in tal senso abbattendo ogni barriera privato/pubblico. Un senso dei luoghi, patrimonio della collettività, e dell’abitare, che non è frutto della pianificazione. Una preziosa immagine di come gli abitanti hanno pensato e modificato gli spazi privati mostrandoli al pubblico, spontaneamente. In questo vasto campo troviamo l’espressione delle soggettività più eterogenee accomunate da una pratica di arrangiarsi, di divenire primitive, basilari, dettate da bisogni pratici e estetici, di essere cura di un patrimonio che ci appartiene, di un’immagine fedele della città, gratuitamente e generosamente donata. La storia delle cose improponibili è un racconto di questa meravigliosa città di frontiera da osservare e vivere camminando per le sue strade. In fondo è un gesto d’amore. Liviano Mariella, architetto per ReCollocal Di seguito una selezione delle immagini del progetto, interamente visionabile al link La Storia delle Cose Improponibili.

La Pergola “Avevo voglia di arrivare dalla terra al cielo. Ora sono così alta. È bella la vita di una vite”. progetti

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Il Davanzale “È la nostra finestra sul mondo, non ne conosciamo altre, ma sentendo le risate dei bambini capiamo che la nostra è una visione bella della vita”.

La Seduta “Si dice che per poter incontrare qualcuno bisogna fermarsi ed aspettare. lo aspetto, prima o poi arriverà”. progetti

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Il Dissuasore “Solitario al sole vivo le mie giornate. Racconto la mia esperienza con la vita che porto in testa”.

I Muretti di Sostegno “Contenere non per far dilavare. È importante resistere”. progetti

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L’Alcova “Riesco a far vivere la strada. Non sono un semplice giardino, sono il riparo dei buoni sentimenti”.

La Bomba “Sono inesplosa...qualcuno mi ha trovata... mi hanno trasformata... ora non tolgo la vita, ma ne sono complice”. progetti

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Ritratti di un Paesaggio Rurale […] la storia di un borgo, di un paesaggio, di un territorio fatto di pascoli, di ambiente, di ruralità. Un territorio definito dalla storia di Mefite, intesa come acqua sulfurea e come divinità pagana, tutrice di una popolazione pastorale e primitiva. Uno sguardo che va oltre l’immagine del paesaggio naturale, la narrazione di un volto legato ad un ambiente disegnato dall’uomo. È la descrizione di una realtà viva, produttiva, che si incontra in Irpinia tra le campagne e il centro storico di Rocca San Felice, nella Valle d’Ansanto. Fotografie come documento della bellezza della pastorizia, dei presidi, dei prodotti tipici, delle antiche attività rurali che continuano a vivere attraverso la ricerca giovanile […] Il progetto realizzato tra il 2013 ed il 2014 vuole raccontare la storia di un luogo e delle realtà che lo costituiscono. Rocca San Felice (AV) e il suo contesto, vengono rappresentati da 34 fotografie in Bianco e nero, in 35mm e medio formato.

Il catalogo della mostra, con i testi a cura di Angelo Iorlano, è visionabile al link Ritratti di un Paesaggio Rurale

‘A Vocca - Scattata con Yashica FX-3 Super 50mm f16 dev 1+50 13’ R09 one shot, scansione da Kodak TX400 progetti

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‘A Mefite - Scattata con Nikon F65 nikkor 35mm f16 dev 1+50 13’ R09 one shot, scansione da Kodak TX400

Al di là - Scattata con Nikon F65 nikkor 35mm f16 dev 1+50 13’ R09 one shot, scansione da Kodak TX400 progetti

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Fontana con girasoli - Scattata con Nikon F65 nikkor 35mm f8 dev 1+50 13’ R09 one shot, scansione da Kodak TX400

Palazzo Santoli - Scattata con Nikon F65 nikkor 35mm f8 dev 1+50 13’ R09 one shot, scansione da Kodak TX400 progetti

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Stalla vecchia - Scattata con Nikon F65 nikkor 35mm f5,6 dev 1+50 13’ R09 one shot, scansione da Kodak TX400

Stalla nova - S c a t t a t a c o n N i ko n F 6 5 n i k ko r 3 5 m m f 5 , 6 dev 1+50 13’ R09 one shot, scansione da Kodak TX400 progetti

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‘U Padre - Scattata con Yashica FX-3 Super 2000 50mm f2 dev 1+50 13’ R09 one shot, scansione da Kodak TX400

‘U Figlie - Scattata con Yashica FX-3 Super 2000 50mm f2 dev 1+50 13’ R09 one shot, scansione da Kodak TX400 progetti

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(bi+nomi) Binomi è un percorso di fotografie analogiche, realizzato in collaborazione con Michele Scala, che intende decostruire l’ottica mediatica bidimensionale dall’equazione “L’Aquila-Terremoto” costantemente risolta attraverso la produzione di immagini shock, che alimentano una visione da “ground zero” permanente. L’intenzione è quella di riconoscere gli aquilani come appartenenti ai luoghi che cercano di abitare, e di ricostruire un legame di soggettività fra spectator ed operator nella lettura. Non si tratta, quindi, di immagini post-sisma. La scelta di una tecnologia necessariamente ‘’lenta’’ come quella dello scatto analogico, e del lavoro di camera oscura è legata alla volontà di ricostruire un rapporto riflessivo con l’immagine, dallo scatto alla sua fruibilità. L’uso della pellicola è qui concepito come risposta alla mercificazione dell’immagine fotografica, allo sciacallaggio mediatico, alla retorica dell’anniversario e all’omertà del quotidiano. Lo scopo di questo lavoro è la testimonianza, di tipo narrativo, descrittivo, documentaristico e storico, che intende mostrare, e non dimostrare. Si sono volute evidenziare intersezioni semplici che legano luoghi e individui, in uno spazio in cui i collegamenti con l’esterno vengono spezzati o filtrati da uno stato di emergenza permanente. Di seguito una selezione delle immagini del progetto, interamente visionabile al link (bi+nomi)

C.A.S.E. di Bazzano progetti

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Piazza d’armi L’Aquila

M.A.P. Fossa progetti

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C.A.S.E. di Bazzano

M.A.P di Onna progetti

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Cairano Cairano è un piccolo paese dell’Alta Irpinia arroccato su una collina. Attraversarlo significa riuscire a cogliere ciò che rimane di una ridente comunità dopo il passaggio dell’onda sismica che colpì quei luoghi durante l’ormai celebre terremoto dell’80. Durante le ore passate in Alta Irpinia per raccogliere i “Ritratti di un Paesaggio Rurale”, ho dedicato qualche scatto a Cairano. Dieci immagini che la raccontano. La comunità sembra assente, si scorge qualche sguardo, ma sono solo nel silenzio di un luogo all’apparenza disabitato. Ciò che colpisce un osservatore è la commistione tra vecchio e nuovo, tra restaurato e ricostruito. Ciò che ho osservato è l’anima latina che Cairano mi ha mostrato.

Anima Latina progetti

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Progetti

. La Storia delle Cose Improponibili - 3 . Ritratti di un Paesaggio Rurale - 8 . Bi+Nomi - 13 . Cairano -16

Reportage

. Dalisi, pensieri dai sogni . Pastiera napoletana, la regina della Pasqua dei fratelli Calemma - 21 . IX Rassegna internazionale incisione Cremona 2017 . Vicoli di carta, iniziativa di FoQus per riciclo aperto - 22 . Scampia Felix, un documentario sui colori di Scampia . Mojoca oltre lo spettacolo - 23 . Scarrafunera con Roberto Azzurro al Pausilypon . Reporting From The Front- Biennale di Architettura 2016 - 24 . Muri di Peppe Ferraro al PAN . Rosaria Matarese, antologica al PAN - 25 . Eulalia Valldosera, Plastic Mantra presso il Trisorio . Marisa Albanese con le storie del vento al Trisorio - 26 . San Gaudioso e La Paranza della SanitĂ . Biblioteca Statale Oratoriana dei Girolamini: apertura straordiria - 27 . Presentazione stagione teatrale del teatro Augusteo di Napoli . Nancy Brilli racconta la sua Caterina agli studenti - 28 . Pupo presenta Napoli prima e dopo: tra tradizione e innovazione . Teresa De Sio: una Musa al MANN - 29 . Conferenza stampa di Se mi lasci non vale, Salemme e Buccirosso . Conferenza stampa I Babysitter, Mandelli e Ruffini - 30 . Luigi De Magistris sindaco per Napoli . Presentazione Progetto Regeneration - 31 progetti

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reportage


da: Dalisi, pensieri dai sogni. Intervista all’artista progetti

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da: Pastiera napoletana: la regina della Pasqua dei fratelli Calemma reportage


da: Incisione Senza Confini nella IX Rassegna Nazionle di Incisione – Cremona 2017 progetti

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da: Vicoli di Carta, un’iniziativa di FoQus per Riciclo Aperto reportage


da: ScampĂŹa Felix, un documentario sui colori di Scampia progetti

23

da: Mojoca oltre lo pettacolo reportage


da: Scarrafunera con Roberto Azzurro al Pausilypon progetti

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da: Reporting From The Front e l’architettura si rende tangibile - Biennale Architettura 2016 reportage


da: MURI di Peppe Ferraro al PAN progetti

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da: Rosaria Matarese antologica al PAN reportage


da: Eulalia Valldosera, Plastic Mantra presso Studio Trisorio progetti

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da: Marisa Albanese con Le storie del vento per Studio Trisorio reportage


da: San Gaudioso e La Paranza della SanitĂ progetti

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da: Biblioteca Statale Oratoriana dei Girolamini: apertura straordiria al pubblico reportage


da: Presentazione stagione teatrale del teatro Augusteo di Napoli progetti

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da: Nancy Brilli racconta la sua Caterina agli studenti reportage


da: Pupo presenta Napoli prima e dopo: tra tradizione e innovazione progetti

29

da: Teresa De Sio: una Musa al MANN reportage


da: Conferenza stampa del film Se mi lasci non vale: una commedia da ridere progetti

30

da: Conferenza stampa I Babysitter, Mandelli e Ruffini all’Hotel Vesuvio reportage


da: Luigi De Magistris sindaco per Napoli progetti

31

da: Presentazione Progetto Regeneration reportage


Progetti & Reportage

co.digiacomo@gmail.com +39 3271621928 Cosimo Di Giacomo rosso_sempre Forevered Photography Autore Eroica Fenice @rosso_sempre cosimodigiacomo


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