La Fondazione Costruiamo il Futuro organizza l’incontro
GIUSTIZIA E’ (S)FATTA Giovedì 2 luglio 2015 ore 21 presso la Sala della Banca di Credito Cooperativo di Carate Brianza - Via Silvio Pellico, 2
ANNO 6 - N.2 /2015 - PERIODICO DELLA FONDAZIONE COSTRUIAMO IL FUTURO - DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO
L’INTERVISTA
Editoriale
GIUSTIZIA È (S)FATTA Costruiamo il Futuro News - Supplemento a Mediastore Italia - Anno 17 - n.6 - Giugno 2015 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 - Conv. in L. 46/2004 - Art.1 Comma 1 - LO/MI Registrazione al Trib. di Milano n.536 del 12 agosto 1999 - Editore: Frimedia S.r.l. - Stampa: Bellavite - (Missaglia) - Redazione: Palazzo di Vetro, C.so della Resistenza, 23, 20821 Meda (MB) -Tel. 0362/600463-4 - Fax 0362/600616
DI MAURIZIO LUPI
“Giustizia è (s)fatta”. Ho voluto dare questo titolo provocatorio all’incontro che la Fondazione Costruiamo il futuro” ha organizzato per il prossimo 2 luglio a Carate Brianza. Il perché lo scoprirete dopo aver ascoltato gli interventi dei relatori di quella serata. Io mi sono deciso per quel titolo dopo aver letto i loro libri: “Io non avevo l’avvocato”, scritto da Mario Rossetti e dal giornalista Sergio Luciano, e “Io non posso tacere”, scritto dal magistrato Piero Tony. Mario Rossetti racconta una vicenda incredibile, ma purtroppo non unica nel nostro Paese: un’accusa infamante, un arresto, il carcere, il sequestro dei beni, le difficoltà economiche della famiglia, i lunghi arresti domiciliari, il processo, e dopo tre anni l’assoluzione piena perché estraneo ai fatti. Sergio Luciano, il giornalista che lo intervista, lo aiuta a raccontare anche la pena accessoria e assolutamente non dovuta che ha dovuto scontare in quegli anni: la gogna mediatica a cui è stato sottoposto, giudicato colpevole e additato al pubblico ludibrio sin dal giorno dell’arresto. Piero Tony è un grande magistrato. Un magistrato coraggioso. Un magistrato che, rappresentando l’accusa, ha avuto l’ardire di chiedere l’assoluzione di Pietro Pacciani, già condannato da un tribunale in primo grado e mostrificato per anni dalla stampa, che lo definì, appunto, “il mostro di Firenze”. Piero Tony si è dimesso con due anni di anticipo, dopo quarantacinque anni di magistratura, dopo essersi occupato, oltre che di Pacciani, di Brigate Rosse, di mafia del Brenta, di minori… ma, scrive “ho deciso che è arrivato il momento di dire basta. Il momento di smetterla di tacere… dopo tutto quello che ho visto, dopo tutto quello che ho sentito, ho preso una decisione: mollare, andare in pensione in anticipo”. L’ha fatto “per dire alcune cose semplici. Che la situazione è diventata surreale. Che in Italia il processo non è più un semplice processo, ma è spesso una grande gogna”. Piero Tony è un magistrato di sinistra, ama il suo lavoro, difende “i tanti magistrati bravi in giro per il Paese”, ma dice che “ne basta uno, di magistrato, che strumentalizzi le funzioni del proprio ruolo per mettere a rischio il sistema”. E pensa che ce ne sia stato più di uno. Insomma, una serata non con degli opinionisti, ma con tre protagonisti della gestione della giustizia in Italia, che vi propongo perché il diritto, la pena, il carcere, la libertà delle persone, il rispetto della loro presunzione di innocenza dicono del grado di civiltà di un Paese. Vi aspetto il 2 luglio alle 21 alla Sala della BCC di Carate Brianza (Via Silvio Pellico, 2)
“La dignità del lavoro? Economica e morale” Lo stilista e imprenditore Brunello Cucinelli racconta la sua filosofia di vita. Brunello Cucinelli è il re del cachemire. Uno di quegli italiani che suscitano ammirazione. Ha creato, e non ereditato, un’azienda del lusso apprezzata in tutto il mondo. Abbiamo avuto la fortuna di averlo ospite di un nostro incontro, lo scorso maggio a Lecco, gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscere meglio la sua interessante filosofia di vita. Grazie per aver partecipato al nostro incontro. In quell’occasione ha visto per la prima volta la città di Lecco. Che impressione le ha fatto? Sono rimasto molto colpito da Lecco, una città costruita con garbo, con attenzione, in cui non si è persa l’anima dei luoghi, ma si è cercato di mantenere intatto il “genius loci”. In particolare, mi ha impressionato il calore della gente che ho incontrato la sera in cui sono stato ospite della Fondazione Costruiamo il Futuro. Ho avuto la sensazione di aver incontrato persone “perbene”, piene di passione per quello che fanno. Quando ha capito che il cachemire sarebbe stato il suo successo? Quando iniziai la mia attività, scelsi di utilizzare questa fibra nobile in quanto avevo intuito che un pullover in cashmere si conserva come qualcosa di prezioso da tramandare di “generazione in generazione”. Devo dire che fin da subito, le cose andarono abbastanza bene. Andai alla mia prima fiera di settore in Germania nei primi anni 80 con 5 maglie in cashmere e tornai con ordini per più di 5000 capi. La preoccupazione maggiore era trovare artigiani in grado di realizzarli. Però per fortuna, tutto andò per il verso giusto. Parla spesso di “dignità del lavoro”. Cosa intende? Credo che nel lavoro, la parola dignità vada accostata ad altri due termini: “economica e morale”. Infatti non possiamo più pensare che si possano fare lavori manuali ad alto tasso di artigianalità (...)
Brunello Cucinelli
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INTERVISTA AL SOCIO
LE NOSTRE INIZIATIVE
“L’importante è sapersi reinventare”
Non Profit protagonista
Gli studenti si scoprono scrittori e compositori
Oreste Panzeri: da giovanissimo tecnico a direttore generale e socio di maggioranza della Vicsam Sistemi srl di Veduggio.
La “Iena” Luigi Pelazza e Maurizio Lupi consegnano i riconoscimenti del Premio Costruiamo il Futuro.
Grande entusiasmo tra i ragazzi che hanno partecipato al premio letterario Eugenio Corti.
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Alle pagine 4 e 5
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GIUSTIZIA E’ (S)FATTA Intervengono
MARIO ROSSETTI autore di “Io non avevo l’avvocato”, manager SERGIO LUCIANO giornalista e coautore di “Io non avevo l’avvocato” PIERO TONY autore di “Io non posso tacere”, procuratore della Repubblica a Prato MAURIZIO LUPI parlamentare Giovedì 2 luglio 2015 ore 21 • Sala della Banca di Credito Cooperativo di Carate Brianza - Via Silvio Pellico, 2 Fondazione Costruiamo il Futuro • Per informazioni: info@costruiamoilfuturo.it – 039/5969259
Costruiamo il Futuro Magazine - N.2/2015
2 segue dalla prima
“CAPIRE” È DURA
“La dignità del lavoro? Economica e morale”
(...) e pagare i nostri collaboratori con poche centinaia di euro. Credo che chi possieda un’altissima specializzazione manuale, debba avere di pari passo anche un riconoscimento economico maggiore. Ecco perché nella nostra impresa, paghiamo il 20% in più le persone che hanno queste particolari capacità. Accanto ad una dignità morale quindi, crediamo ci debba essere una dignità economica. Ha più volte elogiato Papà Francesco. Che rapporto ha con la Fede? Sono profondamente convinto che viviamo in un’epoca di profondo cambiamento morale, politico, sociale ed economico. Credo che Papa Francesco sia il principale motore di questo risveglio. Con le sue parole, di facile comprensione ma di altissimo valore spirituale e morale, riesce a parlare a tutta l’umanità, indipendentemente dalla religione. Vorrei riportare alcune sue frasi come: “Siate custodi del Creato”, “Chi sono io per giudicare”, “nessuna ingerenza nella spiritualità di ogni
essere umano”. Sono parole “nuove”, mai sentite sinora da alcun Pontefice, prima di lui. Personalmente, preferisco parlare di spiritualità, più che di fede. Passo molto tempo con me stesso a riflettere e qualche tempo fa, ho deciso che l’anima è immortale. Se le chiedessero di dare dei consigli al Governo per far uscire il nostro Paese dalla crisi, quali priorità indicherebbe? La mia opinione è che prima di tutto, come italiani, dobbiamo tornare a credere di più nello Stato e nelle istituzioni. Inoltre, sono italiano e vorrei vivere e pagare le tasse secondo le regole che lo Stato mi indica. Non mi piace mai dare consigli, in quanto credo che ognuno debba fare il suo lavoro. Ad ogni modo, credo che questo Paese debba puntare su: qualità, artigianalità e manualità. Non è un luogo comune, credo che sia una strada maestra che noi dobbiamo perseguire con determinazione. MARA BAIGUINI
L’INCONTRO A LECCO
Cucinelli, Poletti, Carlotti e Lupi: confronto sul lavoro La Fondazione ha allestito la mostra di Millet al polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano.
Da sinistra: Brunello Cucinelli e Giuliano Poletti
Da sinistra: Brunello Cucinelli, Giuliano Poletti, Maurizio Lupi e Mariella Carlotti
E’ stato il lavoro il protagonista dell’incontro svoltosi martedì 19 maggio, presso l’auditorium della Casa dell’Economia di Lecco. Alla serata, organizzata dalla Fondazione Costruiamo il Futuro, hanno partecipato autorevoli relatori che hanno dato il loro punto di vista sul tema. Il primo intervento è stato quello della professoressa Mariella Carlotti, curatrice della mostra “Un dramma avvolto di splendori. Uomini e donne al lavoro nella pittura di Francoise Millet”, che la Fondazione ha allestito all’interno del polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano. “Il disamore generale al lavoro – scriveva Charles Péguy – è la tara più profonda, la tara fondamentale del mondo moderno. Come insegnate mi confronto con i ragazzi e percepisco il ritorno ad una concezione schiavistica del lavoro, lo scopo è solo ‘portare a casa la pagnotta’, invece non deve essere così. Con il lavoro si scopre se stessi e si entra in rapporto con la realtà, riusciamo a vivere una vita sentendoci utili. C’è una fatica più grande del lavoro, è quella di non averlo”. Molto più ottimistica la visione dello stilista e imprenditore Brunello Cucinelli che, dopo essere stato testimone, da bamino, di alcune umiliazioni subite dal padre in fabbrica ha deciso di spendersi in prima persona per la dignità del lavoro:”L’essere umano ha bisogno di dignità più che di pane. Senza profitto l´azienda muore, ma il guadagno deve essere raggiunto con dignità. Un´impresa, insomma, non deve arrecare danni
all´ambiente e all´umanità. Stiamo vivendo una rinascita che non può essere né nitida né immediata ma c’è. I cambiamenti radicali non si percepiscono subito. La rinascita è partita con l’arrivo di questo stimatissimo Papa”. Maurizio Lupi, capogruppo di Area Popolare alla Camera dei deputati, ha voluto ricordare due imprenditori, scomparsi da poco, Peppino Fumagalli fondatore del gruppo Candy, e Michele Ferrero, patriarca dell’omonima azienda dolciaria: “Durante l’ultimo saluto a questi due grandi imprenditori italiani ho percepito da parte di tutti i presenti alle esequie, in particolar modo i dipendenti, quello che ha detto Brunello: sono state due persone che sono state capace di andare oltre, hanno capito e insegnato a tutti i loro collaboratori il vero significato del fare impresa e l’amore per il lavoro”. Di taglio più “economico politico” l’intervento del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti: “La diminuzione del tasso di precarietà e l’aumento del numero dei contratti a tempo indeterminato sono segnali che ci dicono che stiamo andando nella giusta direzione. Nel nostro Paese, per un lungo periodo, si è arrivati al paradosso in cui tutto veniva regolarizzato con dei contratti a termine, con meccanismi che non consentivano all’impresa di investire sul lavoratore e al lavoratore di investire su se stesso. Avere fatto in modo che questo non ci sia più, o si sia ridotto di molto, ci fa capire che è possibile immaginare un miglioramento delle condizioni generali”.
Raccontava lo Zio Spiro, famoso parente della famiglia di mia mamma, che: “Quando eravamo giovani, capivano tutto i ‘veci’. Adesso che ‘semo veci’ capiscono tutto i ‘zovani’”. E così, saremmo già apposto. Ma non è finita qui, perché anche molti anni fa, quando ero più giovane, capivano tutto e sempre solo gli altri. Tanto che mi sono fatto un’idea che ‘capire’ è dura. Si sa, a scuola capivano gli insegnanti (pardon, docenti). Alle prime armi sul lavoro, capivano i ‘capi’ e gli anziani. Passando a fare impresa, ecco il direttore dell’associazione che sa! Qui comincia il bello. Lui sa e tu non puoi sapere. Forse anche non capire. Ecco quindi il guaio: non puoi sapere, non puoi capire. Te lo dicono e spiegano in continuazione, tanto che ti convinci essere così. Quindi? Paga la tessera e taci. Quindi? Prendi il consulente, paga e taci. Ti ha dato le “dritte” che lui sa in qualche minuto, senza neppur vedere la tua realtà. Tanto è lui che sa, tu sai che non sai e sai che non puoi sapere e sai anche che non puoi capire. E dici di sì, paga e “tasi”. Passiamo ad altro. Sono uno che non sa e non può sapere. Sono uno che non capisce e non può capire. Perché, crapone, continui a guardare la televisione, dove ci sono fior di giornalisti, fior di politici, fior di amministratori, più o meno locali, fior di studiosi di economia, finanza, di modi di operare, di modi di vivere, di come spendere i tuoi soldi, di perché è giusto pagare le tasse, di perché le pizzerie son sempre piene, nonostante la crisi, di quelli che dammi i tuoi soldi che te li gestisco io e di quelli che il sesso, il divorzio, di quelli che, quando è buono, il “cotto” è più buono del “crudo”? Facciamo un po’ di conti. Gli italiani sono, siamo, 60 milioni circa. Quelli che, come direbbe Beppe Viola e Enzo Jannacci canterebbe, quelli che tu non puoi capire, sono 58 milioni e, suppergiù, due milioni quelli che io so e capisco e quant’altro detto prima. Avrete anche notato la definizione: ‘all’italiana’! Quando si vuol denigrare, rilevare un’ingiustizia, una scuola che cade, una strada che sprofonda, una qualsiasi trappolata che avviene ed è di segno negativo, basta qualificarla “all’italiana” e il gioco è fatto. E tutto passa in fanteria. Provate a vedere le scuole, gli ospedali, le strade dell’Impero romano, i teatri, le ville, le chiese, realizzate dagli italiani. Se la matematica non è un’opinione, le opere “all’italiana”, sono fatte dai due milioni dei saputi (nella storia anche), di quelli che possono aver fatto la 3° media e governare un ministero. Così è “all’italiana”! Manca un insignificante particolare: 58 milioni lavorano, generano reddito, si impegnano nel ‘sociale’ gratuito e … cosa fanno i due milioni di italiani all’italiana? Non ve lo dico, tanto l’avete già capito. MANCA : - Dove si collocano gli intrallazzatori all’italiana - Dove si trovano gli esperti in salti della quaglia, all’italiana - Dove sono i frodatori di fisco, all’italiana - Dove quelli che si dimenticano di pagare, pur avendo ritirata ed adoperata la merce, sempre rigorosamente all’italiana. - Quanto utile può essere fare una scuola di intrapresa. Scuola di intrapresa che prepara ad esser capaci di FARE . Cioè prepariamo alberi, non virgulti, capaci finalmente di scacciare dai posti giusti, graminacee infestanti che “puzzano”, come di recente ha detto Qualcuno che veste di Bianco. Ovvero, sicuramente anch’io avrei trovato un “manager” che avrebbe fatto diventare la Machiavelli, una multinazionale, come era mio sogno. Equazione finale : qui molti posti di lavoro, là qualcuno si sistema … per sé e, pensa ai poveri : vi ricordate Alfio Caifa ? Oddio, se si insiste ne esce un trattato. Pensate che nei 58 milioni ci sono i Valentino Rossi, i Beretta, i Caldirola, i Bombassei, i Muti, i Pavarotti, Boccelli, gli Enzo Ferrari, i Dante Alighieri, i Raffaello, i Michelangelo, i San Francesco, i Galileo, i Leonardo, i Niccolò Machiavelli, i Giuseppe Verdi, i, i, Silvio Berlusconi. Giuseppe Machiavelli
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Costruiamo il Futuro Magazine - N.2/2015 INTERVISTA AL SOCIO
“L’importante è sapersi reinventare” Oreste Panzeri: da giovanissimo tecnico a direttore generale e socio di maggioranza della Vicsam Sistemi srl di Veduggio. “Trovare la propria passione” è per Oreste Panzeri, direttore generale e socio di maggioranza della Vicsam Sistemi Srl di Veduggio, il segreto per riuscire nel proprio lavoro. Nuovo socio della Fondazione Costruiamo il Futuro, lo abbiamo incontrato e con grande semplicità ci ha raccontato come è riuscito a diventare il titolare dell’azienda per la quale ha iniziato a lavorare a 14 anni quando ancora portava “le braghe corte”, come “stagista”, arrivando a più che triplicarne il fatturato. Di cosa si occupa la Vicsam Sistemi srl? “Vicsam è nata 35 anni fa occupandosi di macchine per ufficio, allora si vendevano macchine da scrivere, calcolatrici. Nel 1995 abbiamo introdotto la parte informatica e dal 2006 ad oggi abbiamo lavorato soprattutto con delle acquisizioni. In VicSam è entrata a far parte Nika Informatica, e poi abbiamo acquisito, con il mio socio, una partecipazione in QLT e in Interjob. La prima si occupa di consulenza nel mondo informatico mentre la seconda di internet quindi siti ed e-commerce. In Vicsam c’è tutto quello che entra in un ufficio, informatica, sistemi, pc, server, notebook, software gestionali, mondo copy, fotocopiatrici stampanti, consulenza e accessoristica. Abbiamo anche un reparto che si occupa di negozi, quindi retail automation, registratori di cassa e tutto quello che serve per far funzionare un negozio. Inoltre lavoriamo con partnership di altre società che ci aiutano dove noi non arriviamo. Oggi il gruppo fattura 5 milioni di euro, da sola Vicsam ne fattura circa 3,5 e occupa 38 persone. I nostri clienti sono le piccole e grandi aziende, per le quali ci occupiamo della parte gestionale e software, i professionisti per la parte hardware e poi banche e negozi”. Da dove è nata la Vicsam? Tutto è iniziato nel 1980 con la Vicsam snc, che non è stata fondata da me, ma da tre soci. Io sono entrato in azienda che avevo ancora i pantaloncini corti, a 14 anni. La mattina andavo a scuola e nel pomeriggio venivo a lavorare, diciamo che facevo quello che adesso chiamano stage. Alla fine delle superiori sono rimasto qui e ho fatto partire la parte informatica dell’azienda con la VicSam Sistemi che poi, anni dopo, ha riacquisito la Vicsam snc e siamo tornati ad essere una struttura unica che gestisce sia informatica sia il mondo ufficio”. Da tecnico ha prima preso una piccola quota e poi, quando i soci sono andati in pensione ha acquisito l’intera azienda. Quali sono state in questi anni la sfide più interessanti? “Siamo in un mondo che cambia rapidamente, ci troviamo ogni volta a doverci reinventare. Ogni due/tre anni dobbiamo ‘cambiare’ il nostro lavoro. Sicuramente quello che più ci ha fatto crescere è stato, nel 2000, proporre il noleggio al posto della vendita. Oggi nel mondo copy noleggiamo il 98% di quello che esce da qui, nel mondo pc siamo al 60/70% e in parte anche sul software. Questo ci ha dato, soprattutto nel periodo di crisi, la possibilità di continuare a crescere, dal 2006 ad oggi siamo pas-
Oreste Panzeri
sati da 1,5 milioni di euro di fatturato a 5 milioni. Siamo cresciuti soprattutto nel momento di crisi, il fatto di acquisire prodotti, software e competenze non facendo investimenti immediati ma pagandoli mensilmente è stata una possibilità che abbiamo dato ai nostri clienti che è stata molto apprezzata. L’altra proposta vincente è stata quella di fornire all’azienda la possibilità di risolvere un problema non secondario: non ci limitiamo a dargli il pc, ma partiamo dal software, offriamo assistenza, l’hardware necessario, la fotocopiatrice e le stampe. Questo permette di rendere fisso il costo dell’ufficio, tutto è incluso. Poi, circa ogni 3 anni, a seconda del tipo di cliente, facciamo l’upgrade tecnologico. Siamo arrivati oggi ad avere 800 contratti attivi di noleggio, che ci permettono di avere la tranquillità, all’inizio di ogni anno, di investire e spingere un pochino di più su altri settori”. Tecnologicamente parlando, dal suo punto di vista privilegiato, qual è il prossimo passo a cui dobbiamo prepararci? “Sicuramente la digitalizzazione dell’azienda è qualcosa di im-
La sede della Vicsam Sistemi Srl di Veduggio
portante. Dovremmo arrivare a scambiare dati e documenti da un’azienda all’altra e con le istituzioni statali in modo digitale. Se il dato passa in modo digitale i controlli sono più veloci e sicuri, il lavoro di chi deve inserire dati diventa minore e più di controllo e ottimizzazione, quindi più velocità e precisione. Questo porta, come successo con l’avvento di internet, a correre sempre di più, dobbiamo dare risposte tempestive, essere bravi all’interno di tutte le aziende ad interpretare i dati che abbiamo a disposizione. Purtroppo in Italia non siamo molto veloci a fare investimenti nell’informatica. Il pc è sempre stato interpretato come un costo a servizio del calcolare la parte fiscale, in realtà serve a capire se la mia azienda sta andando bene, come posso sfruttarne meglio le capacità e dove sono i difetti. Va visto come qualcosa di gestionale più che di fiscale”. Le numerose aziende per le quali lavora, a che punto sono sotto questo punto di vista? “Se pensiamo alla conservazione documentale, ad oggi, una percentuale altissima è ancora legata al raccoglitore e al pezzo di carta. Sicuramente in questi ultimi anni si è lavorato molto per portare le aziende ad un uso maggiore dell’informatica nell’organizzazione ma non ancora abbastanza nel digitalizzare la parte documentale. Potrebbe invece essere un salto di qualità enorme. L’essere partiti con la fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione è stato un passo importante ma duro da digerire per qualche piccola società, molto meno traumatico lo è stato per le aziende grosse già abituate ad utilizzare servizi simili”. Che consiglio si sente di dare ad un ragazzo che si affaccia al mondo del lavoro? “Credo che l’alternanza scuola lavoro sia importante e dà molto. Non tanto in termini di ‘imparare la singola operazione’, ma per apprendere un metodo. Soprattutto nel mondo informatico tutto cambia molto rapidamente quindi imparare che un pc è fatto in un certo modo non serve a nulla, è importante sapere come approcciare il cambiamento. Dalla scuola dovrebbero uscire persone in grado di pensare piuttosto che preparate nel singolo argomento. Portarsi a casa un metodo di studio, un metodo di approccio al problema, può essere il salto che ti può dare solo un’alternanza scuola lavoro, già dalle superiori. In Vicsam spesso ci sono dei ragazzi che fanno stage. Abbiamo una ragazza che ha iniziato a lavorare da noi in seconda superiore per uno stage, è sempre stata con noi, ha da poco finito i 5 anni di università e da settembre sarà assunta. Il problema è che attualmente la scuola ci manda dei ragazzi per dei periodi talmente brevi che non sono significativi. Bisognerebbe pensare a una struttura stabile, basterebbero un paio di mesi durante l’anno, uno/due pomeriggi a settimana. Il mio consiglio comunque è quello di appassionarsi a un argomento, provare e fare esperienze”. MARA BAIGUINI
I PREMI CARITAS DI OGGIONO 5.000 euro in collaborazione con la Fondazione della Provincia di Lecco Motivazione: Per il sostegno concreto e umano, attraverso la distribuzione di alimenti, alle famiglie in difficoltà economica presso lo sportello di Molteno
PSICHE LOMBARDIA DI LECCO 5.000 euro in collaborazione con la Fondazione della Provincia di Lecco Motivazione: Per l’impegno e la dedizione con cui accompagnano i disabili psichici in attività volte all’inserimento lavorativo
ORATORIO DI MONTICELLO E TORREVILLA Premio di 1.500 euro Motivazione: Perché attraverso l’opera di numerosi volontari forniscono un servizio educativo, utile ed economico alle famiglie del territorio attraverso l’Oratorio estivo,
ASSOCIAZIONE PENSIONATI GALBIATESI Premio di 1.500 euro Motivazione: Perché operano a servizio di tutta la comunità, attraverso il trasporto sociale, l’aiuto allo studio, la manutenzione del verde.
FONDAZIONE DON LUIGI BOFFA DI NIBIONNO Premio di 1.000 euro Motivazione: Per il lavoro educativo e di sostegno che svolgono con le famiglie in difficoltà
SPORTELLO ANTISTALKING DI LECCO Premio di 1.000 euro
Costruiamo il Futuro Magazine - N.2/2015
XIII° EDIZIONE PREMIO COSTRUIAMO
Non Profit protagonista La “Iena” Luigi Pelazza e Maurizio Lupi consegnano i riconoscimenti. E’ stato il mondo del volontariato lecchese il protagonista della tredicesima edizione del Premio Costruiamo il Futuro svoltosi domenica 14 giugno, nell’auditorium del Comune di Merate. Luigi Pelazza, giornalista e inviato del noto programma Mediaset “Le iene” e l’onorevole Maurizio Lupi hanno consegnato i riconoscimenti alle associazioni vincitrici di questa edizione del Premio. “Oggi sono qui per consegnarvi dei riconoscimenti - ha detto Pelazza - ma sappiate che tutti i riconoscimenti che riceverete non saranno mai abbastanza per ringraziarvi di quello che fate. Mi rivolgo soprattutto ai tanti giovani che vedo in sala, ricordate che se date una mano a qualcuno potete
cambiare il mondo”. In questa edizione del Premio sono stati consegnati 18 mila euro a 14 associazioni oltre a due medaglie d’oro ai volontari, forniture di materiale sportivo, due defibrillatori e altri riconoscimenti. Prima di iniziare con le premiazioni Maurizio Lupi ha chiamato sul palco Eleonora Rivolta di Missaglia. Da anni lavora presso la piscina de “La Nostra Famiglia” di Bosisio Parini, e a lei la Fondazione Costruiamo il Futuro ha voluto consegnare un riconoscimento speciale per la forza e la determinazione con la quale ha lottato contro una grave malattia, vincendo la sua battaglia. Anche la “iena” Pelazza si è congratulato con lei. E’ poi iniziata la tradizionale premiazione.
SPORTELLO ANTISTALKING DI LECCO
CARITAS DI OGGIONO
Motivazione: Per la gratuità e l’impegno con cui combattono assieme alle vittime la violenza in particolare quella contro le donne
MARIA RESTA DELLA FONDAZIONE SACRA FAMIGLIA DI PERLEDO
LUIGI CONFALONIERI DELL’ASSOCIAZIONE AMAS AMICI DEGLI ALPINI DI MONTICELLO
medaglia d’oro
medaglia d’oro
Motivazione: Perché fin dalla fondazione ha lavorato per la Casa di Riposo Sacra Famiglia di Perledo, prima come dipendente e da 25 anni come volontaria
Motivazione: Per l’instancabile impegno e la dedizione che ogni giorno mette a servizio degli altri
VINCITORI CONCORSO FOTOGRAFICO “SCATTA LA SOLIDARIETA’” CASA AMICA DI MERATE
ELEONORA RIVOLTA
IL PUBBLICO IN SALA
I VOLONTARI
Premiati con una fornitura di materiale artistico per la realizzazione dei loro progetti
COOPERATIVA TETTO FRATERNO DI ERBA premio di 1.500 euro Motivazione: Per la fondamentale opera svolta sul territorio di Erba, attraverso l’accoglienza e l’accompagnamento all’interno della struttura di persone in difficoltà: tossicodipendenti, ex carcerati, padri separati
BOCCIOFILA LUCIANO MANARA DI BARZANÒ Premio di 1.500 euro
COOPERATIVA TETTO FRATERNO DI ERBA ORATORIO DI MONTICELLO E TORREVILLA
ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA BASKET IMBERSAGO Premiati con un DEFIBRILLATORE
UNIONE SPORTIVA BOSISIO Premiati con un DEFIBRILLATORE
Buono per una fornitura sportiva di 500 euro:
AS MONTEVECCHIA DINAMIC KARATE ASD DI LECCO ASD GRUPPO SPORTIVO GIOVANILE LECCO AC PAGNANO DI MERATE
PSICHE LOMBARDIA DI LECCO
UNIONE SPORTIVA BOSISIO
Costruiamo il Futuro Magazine - N.2/2015
Si ringrazia
O IL FUTURO - PROVINCIA LECCO
ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA BASKET IMBERSAGO
BOCCIOFILA LUCIANO MANARA DI BARZANO’
ASSOCIAZIONE CASA AMICA DI MERATE
LA SOLIDARIETÀ FONDAZIONE DON LUIGI BOFFA DI NIBIONNO
CAMBIA IL MONDO 13a EDIZIONE
5a EDIZIONE
PROVINCIA DI LECCO
COMUNE DI ERBA
In questa edizione assegneremo oltre 18.000 euro a 14 associazioni altri riconoscimenti come medaglie d’oro ai volontari, forniture di materiale sportivo e altri premi speciali
LE 4 FORNITURE
13 IN
ANNI
NELLE PROVINCE DI LECCO E DI MONZA E BRIANZA ABBIAMO DONATO
515mila euro A FAVORE DI
210 67
ASSOCIAZIONE PENSIONATI GALBIATESI
Associazioni
79
forniture sportive medaglie d’oro.
Costruiamo il Futuro Magazine - N.2/2015
6 PREMIO LETTERARIO EUGENIO CORTI – PRIMA EDIZIONE
Gli studenti si scoprono scrittori e compositori Grande entusiasmo tra i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado che hanno partecipato all’iniziativa.
I VINCITORI CORTOMETRAGGI • Primo premio da 2.500 euro per il cortometraggio dal titolo “E’ bello e sublime lottare per gli umili” agli studenti dell’Istituto Enriquez di Lissone • Secondo premio, un buono da 500 euro offerto da Peregolibri, con il cortometraggio “In viaggio con Eugenio Corti” gli studenti dell’Istituto Vigano’ di Merate MOSTRE
Nella foto sopra, da sinistra: Davide Rondoni e Giovanni Santambrogio. Nella foto a destra: Giuseppe Procopio e Vanda Corti
Sono stati consegnati sabato 11 aprile i riconoscimenti agli studenti vincitori della prima edizione del Premio letterario Eugenio Corti, iniziativa organizzata dalla Fondazione Costruiamo il Futuro. Lo scorso mese di novembre 700 studenti, provenienti dagli istituti secondari di secondo grado della provincia di Lecco e Monza e Brianza, hanno partecipato ad un seminario con lo scrittore Andrea Vitali, il poeta Alessandro Rivali, il professore Francois Livì e il giornalista Giovanni Santambrogio. I relatori hanno raccontato la loro esperienza nei rispettivi ambiti e dispensato consigli in vista della prova “pratica” alla quale sareb-
bero poi stati chiamati i ragazzi: la realizzazione degli elaborati da presentare al concorso. Gli studenti hanno inviato 103 racconti, 25 cortometraggi, 19 mostre, 17 elaborati musicale e 35 poesie, aventi come tema ‘Cerco una storia’. Per la giuria non è stato semplice scegliere tra i tanti lavori singoli o di gruppo pervenuti. I primi tre classificati di ogni categoria hanno ricevuto un premio in denaro per gli istituti di provenienza, per secondi e terzi forniture di materiale scolastico e ingressi ad Expo. Il Premio è stata un’occasione per gli studenti di avvicinarsi al mondo della narrativa e della letteratura attraverso la scrittura
e un omaggio allo scrittore di Besana Brianza, Eugenio Corti, scomparso lo scorso anno. I ragazzi, circa 500, prima di ricevere i riconoscimenti, hanno ascoltato la testimonianza del poeta Davide Rondoni. Il progetto è stato organizzato in collaborazione con Ares Edizioni e Associazione “Eugenio Corti” e con il Patrocinio di Università Cattolica del Sacro Cuore, Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, Associazione Culturale Internazionale “Eugenio Corti”, Fondazione Il Cavallo rosso, Regione Lombardia, Provincia di Monza e Brianza e Provincia di Lecco. MARA BAIGUINI
• Primo premio da 2.500 euro agli studenti che hanno realizzato la mostra “La Brianza nelle nostre mani” dell’Istituto Leone Dehon di Monza • Secondo premio buono da 500 euro offerto da Peregolibri , con la mostra dal titolo “Adolescenti di sempre nella Brianza di oggi” agli studenti dell’Istituto alberghiero don Carlo Gnocchi di Carate Brianza ELABORATI MUSICALI • Primo premio da 2.500 euro con il brano “What’s beyond these stars” gli studenti dell’Istituto Modigliani di Giussano • Secondo premio, buono da 500 euro offerto da Peregolibri, agli studenti che hanno composto il brano “Le città dei sogni infranti” del Collegio Sant’Antonio di Busnago ELABORATI INDIVIDUALI Racconto
Istituto Enriquez di Lissone e Istituto Viganò di Merate
Istituto Modigliani di Giussano e Collegio Sant’Antonio di Busnago
Istituto Dehon di Monza e Istituto Alberghiero Don Gnocchi di Carate Brianza
Sara Cerati, Fulvio Gigante e Matteo Corti
• Primo premio, buono da 150 euro offerto da Peregolibri, per il racconto dal titolo “La torre di Briosco” di Riccardo Pasina, del collegio Ballerini di Seregno • Secondo premio, 5 biglietti di ingresso ad Expo Milano 2015 offerti da Frigerio Viaggi, con il racconto “Grandi emozioni da piccole cose” Martina Brambilla, del liceo Manzoni di Lecco • Terzo premio, 5 biglietti di ingresso ad Expo Milano 2015 offerti da Frigerio Viaggi, con il racconto “Il desiderio di casa”: Camilla Frangi del liceo Candia di Seregno Poesia
Riccardo Pasina, Martina Brambilla e Camilla Frangi
Il pubblico presente in sala
• Primo premio, un buono da 150 euro offerto da Peregolibri con la poesia “Mani bianche” Sara Cerati dell’istituto Modigliani di Giussano • Secondo premio, 5 biglietti di ingresso ad Expo Milano 2015 offerti da Frigerio Viaggi,al componimento dal titolo “tunnel” scritto da: Fulvio Gigante dell’istituto Mose Bianchi di Monza • Terzo premio, 5 biglietti di ingresso ad Expo Milano 2015 Offerti da Frigerio Viaggi con la poesia “Venezia” Matteo Corti, del collegio Guastalla di Monza
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Costruiamo il Futuro Magazine - N.2/2015
NUOVE TECNOLOGIE
I SOCI IN VISITA ALLA SACRA SINDONE
SCENARI, RISCHI E OPPORTUNITÀ
PELLEGRINAGGIO A TORINO
Inutile negarlo: la tecnologia si è impadronita della nostra vita personale, sociale, civile. Ha cambiato le nostre abitudini, il nostro linguaggio, il nostro modo di comunicare, lavorare e di relazionarci. Fax, teleconferenza, tele medica, videotex, teletext sono sistemi di trasmissione e visualizzazione di dati già ampiamente usati. La tecnologia ci ha arricchito di strumenti e allo stesso tempo schiavizzato; ci ha gonfiato di informazioni, ma impoverito di vera cultura, ci ha aperto nuovi orizzonti, ma ci ha chiusi nell’omologazione e nell’appiattimento della nostra individualità. Chi si rende irreperibile quando è fuori casa e non risponde al cellulare mentre è al supermercato, sui mezzi pubblici, in macchina, per strada? Chi non sogna di poter lavorare comodamente dalla propria casa benedicendo l’era fotonica e te-
Maurizio Dal Mas lematica? Attraverso internet si possono trattare affari, acquistare beni con moneta elettronica, effettuare operazioni bancarie, trasmettere pratiche fiscali, consultare cataloghi, visitare virtualmente musei e gallerie d’arte, giocare con videogiochi, ordinare la spesa, scegliere abiti, dialogare con altri utenti trasmettendo e ricevendo informazioni su ogni questione. La tecnologia è prepotentemente entrata in ogni piega della vita sociale ed oggi la competenza e la dimestichezza nell’uso del software costituiscono un indubbio vantaggio nel campo del lavoro ed altresì offrono nuove opportunità d’impiego. Sono cambiati la vita, i costumi, è cambiato e si è evoluto in brevissimo tempo il mondo del lavoro ed il modo di lavorare, ma la domanda è: si sono evolute così tanto anche le persone nel medesimo lasso di tempo? I più giovani che appartengono all’era digitale, che con estreme facilità e velocità si sono appropriati di questo mondo. Un giovane, anche se “digitalizzato”, come dice qualcuno, si troverà comunque, o prima o poi, a fare i conti con l’esperienza diretta della vita e si accorgerà a sue spese che non tutte le risposte si possono trovare su Google. Di contro, le persone che per ragioni anagrafiche sono meno versatili nell’utilizzo delle tecno-
logie di massa (soprattutto quelle meno “intuitive”) hanno oggettivamente delle difficoltà, dei limiti, non sempre compensabili con l’esperienza e questo corre il rischio di trasformarli, nella società che si evolve, in “cittadini di serie B” esclusi da alcune forme di interazione e comunicazione, così come da alcune attività professionali. E’ scomparsa, per esempio, la figura del vecchio ragioniere dalle mezze maniche che, istruito nella bella scrittura, compilava a mano registri e fatture e usava la macchina da scrivere con la carta carbone. In una società, che si va rapidissimamente evolvendo con tecnologie sempre più raffinate, tutta protesa all’efficienza e verso nuove sfide, c’è ancora spazio per le persone anziane che per loro natura sono più rivolte al passato che al futuro, che non lavorano più, quindi non producono e si concedono il lusso della chiacchiera e il piacere della semplicità? Che cosa si esige da loro? L’attuale società permeata da cultura edonistica, individualista tende ad emarginare le persone anziane: non c’è posto per chi non è più produttivo; delle loro esperienze non sa che farsene in quanto essa è rivolta essenzialmente al futuro e trascura il tempo presente e ancor più il passato. Associare la tecnologia all’esperienza sul campo è possibile e auspicabile con uno sforzo comune: da parte degli anziani si tratta di accettare gli insegnamenti che anche un giovane può loro impartire, e da parte di quest’ultimi di abbandonare atteggiamenti arroganti e presuntuosi propri di chi crede di non avere nulla da imparare. Il vero futuro si giocherà nella riscoperta e valorizzazione di un significato etico del progresso scientifico e tecnologico che permetta all’Uomo di ritrovare in se stesso le ragioni ed il senso profondo della sua esistenza. Per provare a rispondere schematicamente alle domande poste nel titolo dell’articolo, potremmo dire che i rischi sono dati dal fatto che da entrambe le parti ci possa essere la presunzione di riconoscersi come “più importanti” l’uno dell’altro, le opportunità che si possono cogliere sono quelle legate al germe della “contaminazione”: le persone anziane possono imparare l’utilizzo di nuove forme di comunicazione mettendole a punto con la loro esperienza, mentre i più giovani potrebbero imparare a migliorare la loro capacità comunicativa diretta, gli scenari possono diventare fantastici se si sapranno sfruttare le differenze creando sinergie. Unire tecnologia ed esperienza sarebbe un quadro perfetto: un capolavoro! Il fatto, naturalmente, richiederebbe che ognuno si muovesse con umiltà, cercando di imparare gli uni dagli altri. Maurizio Dal Mas
In occasione della straordinaria ostensione della Santa Sindone alla Cattedrale del Duomo di Torino i soci della Fondazione Costruiamo il Futuro hanno colto l’occasione per trascorrere una giornata insieme e andare a visitare la reliquia. Il gruppo, composto da una sessantina di persone, è partito di buonora dalla Brianza, in pullman. Giunti a Torino hanno assistito ad una presentazione curata da S.E. monsignor. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, presso Palazzo Barolo. “Davanti alla Sindone – ha detto monsignor Nosiglia - Sentiamo scendere in noi una grande pace e serenità, perché sappiamo che il Signore ha sofferto e patito come noi: è il Dio vicino, buono e provvidente, amico e compagno di strada, che comprende la nostra sorte e se ne fa carico. Per questo apriamo il nostro animo a colui che dalla Sindone ci guarda e ci chiama a sé per riempire la nostra vita di gioia, quella vera ed intima che ti prende dentro il cuore. È la gioia delle donne che recatesi al sepolcro lo hanno trovato vuoto e hanno accolto il primo
annuncio della sua risurrezione. Sì la Sindone non è solo l’icona del venerdì santo ma anche del sabato della Risurrezione che apre orizzonti nuovi di fede e di vita per chiunque l’accoglie e la testimonia con la stessa intensità di Amore che essa ci rivela,l’Amore appunto più grande che è quello di dare vita a chi non ha vita, amicizia a chi è solo e scartato, perdono a chi ci ha offeso,conforto e coraggio a chi vive nella prova e nel dolore. Questa è la nostra certezza; questa è la nostra vittoria, perché l’Amore che viene da Dio non passa con noi, e mai avrà fine”. Dopo essersi recati al Duomo per vedere la Santa Sindone il gruppo si è spostato alla vicina struttura salesiana di Valdocco per il pranzo. La trasferta torinese si è conclusa con la Messa al Santuario della Consolata. Il gruppo ha fatto poi ritorno in Brianza. All’intera giornata a Torino ha partecipato anche Maurizio Lupi, capogruppo di Area Popolare alla Camera dei Deputati e fondatore di Costruiamo il Futuro.
Costruiamo il Futuro Magazine - N.2/2015
8 L’EVENTO
150 giovani alla Winter School Full immersion di politica a Sestriere. Tra ministri, deputati e senatori.
La tradizionale foto di gruppo conclusiva
Oltre 150 giovani under 35 provenienti da tutta Italia hanno partecipato, dal 20 al 22 febbraio a Sestriere, alla prima edizione della Winter School. Visto il successo dell’edizione estiva la Fondazione Costruiamo il Futuro ha deciso di riproporre questa occasione di formazione e convivenza attraverso workshop tematici tenuti da ministri, deputati e senatori sui temi di bilancio, sviluppo economico, famiglia, servizi alla persona, urbanistica e comunicazione. Lo scopo, formare una classe dirigente al servizio delle istituzioni e della società civile e mettere in rete le potenzialità dei giovani coinvolti attivamente nella vita pubblica del
Da sinistra: Maria Elena Boschi e Gaetano Quagliariello
Alcuni ragazzi che hanno partecipato alla Winter School
Paese. “E’ancora possibile avere fiducia?” è il titolo scelto per i lavori ai quali hanno partecipato quattro ministri, tre sottosegretari, 15 parlamentari. Il ministro Maria Elena Boschi è stato protagonista, con Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale NCD, del panel “Le riforme necessarie per rilanciare il Paese”, moderato dal giornalista del Corriere della Sera e Francesco Verderami. “Rilanciare la fiducia delle imprese a partire dal mercato del lavoro” è stato l’argomento della seconda sessione di lavoro che si è svolta sabato mattina. Gianluigi Galletti,Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territo-
rio e del Mare, Simona Vicari,Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico e Raffaello Vignali, hanno illustrato ai ragazzi quello che stanno facendo per sostenere e rilanciare il mondo del lavoro e in particolare le eccellenze italiane. Maurizio Lupi, tra i promotori della Winter School, dopo aver presentato e partecipato a numerosi panel ha introdotto l’intervento del Ministro dell’Interno e presidente del Nuovo Centrodestra Angelino Alfano, che ha chiuso i lavori. MARA BAIGUINI