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5.3. Il lavoratore retribuito nelle ODV

prova contraria che attesti l’onerosità del rapporto o comunque la sussistenza della subordinazione.

Pur riconoscendo la rilevanza che comunque ha l’elemento del vincolo associati vo, finalizzato al raggiungimento degli scopi previsti dalla Legge 266/91, sotto il pro filo della qualificazione delle prestazioni di lavoro rese dagli aderenti, anche nel caso di sviamento dal modello tipico, è fuori discussione che potrà essere sempre provata la sussistenza di un rapporto di lavoro, nel qual caso troveranno integrale applicazio ne le tutele previste dall’ordinamento giuridico.

In questo senso si è espresso, ad esempio, il Tribunale di Bergamo che ha ricono sciuto il carattere subordinato della prestazione di lavoro prestata dal ricorrente a fa vore di una organizzazione di volontariato secondo concrete modalità di svolgimento tipiche della subordinazione, rilevando nel caso di specie l’inesistenza del rapporto associativo.

5.3. Il lavoratore retribuito nelle ODV

Il lavoro retribuito nelle associazioni di volontariato non presenta particolarità sotto il profilo del diritto del lavoro: l’associazione di volontariato è un datore di lavoro come un altro, non vi sono differenze di alcun genere rispetto alla normativa prevista per i lavoratori delle imprese “ordinarie”, se non per due aspetti, comunque, marginali.

In primo luogo, è previsto un particolare regime per le assunzioni obbligatorie dei disabili, attraverso un sensibile alleggerimento degli obblighi di assunzione (art. 3, terzo comma, della Legge 68/99) per «i partiti politici, le organizzazioni sindacali e le organizzazioni che, senza scopo di lucro, operano nel campo della solidarietà sociale, dell’assistenza e della riabilitazione», generalizzando inoltre il meccanismo della richiesta nominativa (art. 7, primo comma, lett. a).

In secondo luogo, l’articolo 10 sesto comma lett. e) del D.Lgs. 460/97 proibi sce la corresponsione ai lavoratori dipendenti delle ONLUS, pena la perdita di detta qualifica e dei benefici fiscali ad essa correlati, di salari e stipendi superiori del 20% rispetto agli standard contrattuali del settore.

Applicandosi per il resto la disciplina generale del diritto del lavoro, potranno esse re utilizzate dalle ODV tutte le classiche figure di prestatori d’opera (auto nomi, parasubordinati e subordinati) applicandosi, per ciascuna, la relativa disciplina, sia legislativa che contrattuale, integralmente.

A differenza che per le cooperative sociali nel caso in parola non è automatica l’individuazione del contratto collettivo di lavoro da applicare ai lavoratori subordinati. Tenuto conto che per la giurisprudenza maggioritaria il riferimento per la determinazione della retribuzione proporzionata e suf-

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