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5.5. I contratti di lavoro

collochi, più limitatamente, a presidio di possibili fughe dalla normativa lavoristica oppure assuma, in via più gene rale, la portata di norma regolatrice dell’assetto organizzativo dell’impresa.

5.5. I contratti di lavoro

5.5.1. Il contratto di lavoro. Cos’è? È un accordo sottoscritto dal lavoratore e dal datore di lavoro che determina le prestazioni che ogni parte si obbliga ad eseguire in favore dell’altra.

Deve essere in forma scritta e contenere gli elementi del rapporto di lavoro: –identità delle parti –luogo di lavoro –orario di lavoro –data inizio rapporto di lavoro –la durata (con precisazione se a tempo determinato o indeterminato) –la durata del periodo di prova –l’inquadramento, il livello e qualifica del lavoratore –importo iniziale della retribuzione e elementi costitutivi –durata delle ferie e modalità di fruizione –termini di preavviso in caso di recesso.

5.5.2. Obblighi Il lavoratore dipendente mette a disposizione il suo lavoro, manuale e intellettuale e si assume l’obbligo di rispondere alle direttive del datore di lavoro. Il datore di lavoro deve remunerare il lavoro ricevuto, versare gli oneri sociali e garantire al lavoratore i diritti previsti dalla Legge e dai contratti nazionali.

5.5.3. I Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro Sono contratti standard e specifici per varie categorie di lavoro. Nel contratto individuale possono apparire clausole diverse da quelle del Contratto Nazionale del lavoro corrispondente, ma solo se migliorative di quelle standard previste.

In Italia la contrattazione si svolge su diversi livelli, da quella interconfederale (cui partecipa lo Stato e le confederazioni dei lavoratori e dei datori), a quello di categoria, a quello locale e aziendale.

I contratti che hanno maggiore rilevanza pratica sono i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL), conclusi a livello di categoria.

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