Stappiamo la creatività

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STAPPIAMO LA CREATIVITÀ di Daniele Di Renzi





SOMMARIO 1 I TAPPI DI PLASTICA

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1.1 LA STRUTTURA DEI TAPPI 1.2 LA LAVORAZIONE DEI TAPPI

2 LA RACCOLTA

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2.1 L’ IMPORTANZA DELLA RACCOLTA 2.2 I PROBLEMI DELLA RACCOLTA

3 LE ASSOCIAZIONI

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3.1 BOUCHONS D’AMOUR 3.2 CENTRO MONDIALITÀ SVILUPPO RECIPROCO 3.3 AMICO DELL’ AMBIENTE

4 STAPPIAMO LA CREATIVITA’ 4.1 TAPPO BAG 4.2 DENISE HUGHES 4.3 MARY ELLEN CROTEAU

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LEGGENDA O REALTÀ?

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accolta dei tappi di plastica. Ci troviamo di fronte ad una bufala, alla classica leggenda metropolitana o ad una vera e propria operazione di solidarietà? Un amico o un parente potrebbe avervi proposto di tenere da parte i tappi di plastica delle bottiglie, così da raccoglierli a scopo benefico, ad esempio per donare una sedia a rotelle o un apparecchio per la dialisi alle persone in difficoltà. A chi consegnare i tappi di plastica? Esistono associazioni che si occupano della loro raccolta? Secondo un articolo riportato dal Cicap, un tappo di plastica rende circa 0,02 centesimi di euro, 1 tonnellata di tappi rende circa 150 euro e corrisponde a più di 400 mila tappi di plastica. La raccolta dei tappi di plastica delle bottiglie può essere condotta dalle associazioni poiché i tappi non vengono considerati rifiuti urbani, a differenza delle bottiglie, che invece devono essere ritirate dagli appositi consorzi di raccolta. Le leggende metropolitane sarebbero nate quando in Italia la raccolta dei tappi di plastica a fini benefici non esisteva ancora. Cosa è successo? All’inizio degli anni Novanta, qualcuno aveva cominciato a spargere la voce della possibilità di raccogliere tappi per riuscire a donare

una sedia a rotelle ad un disabile o a una persona anziana. Nel 1995 fece molto scalpore la storia di un disabile che in provincia di Novara arrivò a quota 5 quintali di tappi, prima di scoprire che nessuno gliel’avrebbe “convertiti” in una carrozzina. Quando la notizia uscì sui giornali una signora organizzò una colletta e così per fortuna la vicenda ebbe un lieto fine”. Oggi, però, la raccolta tappi è realtà e vede mezzo Stivale impegnato a raccogliere - tra scuole, parrocchie, bar, Caritas - piccoli e, apparentemente insignificanti, tappi di bottiglie.

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1. I TAPPI DI PLASTICA

1.1 LA STRUTTURA DEI TAPPI Un tappo è un oggettino di plastica del diametro di circa 3 cm e dello spessore di circa 1 cm per l’acqua, 1,5 cm per le bevande gassate. I nuovi tappi per l’acqua pesano all’incirca 1,1 g, quelli vecchi erano intorno a 1,27 g, quelli delle bibite arrivano a 1,8 g. Esiste anche il tappo per il vino in plastica che pesa fino a 6 g ed è una struttura complessa per garantire la tenuta. NON CHIAMATELI, SEMPLICEMENTE, DI PLASTICA... Separare i tappi di plastica dalle bottiglie è importante per facilitare la raccolta differenziata. Dividerli è un gesto che fa bene all’ambiente. I due elementi non vengono riciclati nello stesso modo, poiché i materiali da cui sono composti sono diversi: i tappi sono fatti di polietilene o polipropilene (PE), materiali che si prestano facilmente ad essere rilavorati per fare cassette per la frutta, vasi per i fiori ecc... le bottiglie sono invece di polietilene tereftalato (Pet) e vengono utilizzate per produrre “tessuti non tessuti”, come il pile (ottenuto combinando plastica e lana) quindi il processo di riciclaggio è differente. Normalmente nelle operazioni di riciclaggio gli impianti non separano i tappi dalle rispettive bottiglie ma li fondono insieme. Così facendo si finisce per produrre un maggiore inquinamento. 9


1.2 LA LAVORAZIONE DEI TAPPI

In cosa consiste la lavorazione dei tappi? Il riciclo dei tappi di plastica è un’attività che sempre di più si sta diffondendo presso il territorio nazionale quale valida alternativa all’acquisto del materiale. L’Italia, povera di materie prime, ha scoperto di avere un vero e proprio giacimento sul proprio suolo. Tonnellate di plastica già presente che ha un ciclo di vita brevissimo quanto ad utilizzo da parte dei consumatori che può essere rapidamente raccolta e rilavorata per produrre altri oggetti. Quest’attività che fino a poco tempo fa era impensabile, è oggi divenuto un business importante. Tutto grazie alla diffusione del concetto di spazzatura differenziata e alla nascita di tecnologie all’avanguardia per la lavorazione di tappi, sedie, bottiglie e quant’altro sia marcato dalle sigle PP e PEHD che stanno per polipropilene e polietilene. La lavorazione del tappo avviene all’interno degli appositi stabilimenti prima con la rifusione della plastica da cui vengono cancellate molte impurità, poi con la sua trasformazione in prodotti finiti. Le numerose certificazioni cui le aziende si sottopongono e la collaborazione con enti specializzati in riciclaggio offre numerose garanzie per l’ambiente.

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In casa possono trovarsi dei veri giacimenti e sono molte le aziende interessate ad acquistarle. Plastic Nord e Imball Nord danno un corrispettivo in denaro ad ogni chilo di plastica correttamente raccolta. Chi l’avrebbe mai detto che la vita di un tappo può essere così ricca e movimentata?! Esce dalla fabbrica per sigillare una bottiglia. Arriva nella casa dei consumatori. Viene raccolto e selezionato accuratamente. Raggiunge l’azienda in cui sarà ri-lavorato e la sua metamorfosi lo vede trasformato in nuovo oggetto. Tutto questo con la produzione di mezzi finanziari destinati ai protagonisti della raccolta. In questo modo si produce guadagno, si evita la produzione di plastica nuova, si riducono le emissioni nocive e i consumi energetici.

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2. LA RACCOLTA

2.1 L’IMPORTANZA DELLA RACCOLTA Moltissime persone hanno compreso il significato che sta dietro alla raccolta dei tappi e hanno contribuito alla sua diffusione in molte regioni italiane. I promotori sono rappresentati da diverse realtà: privati cittadini, amministrazioni comunali e provinciali, aziende di raccolta dei rifiuti, associazioni, scuole, esercizi commerciali, ecc. È un’azione che ha un valore ecologico e di salvaguardia ambientale e stimola, in particolare i più piccoli, a porre sempre maggiore attenzione all’importanza del riciclaggio. È inoltre un gesto che ha un grande valore di solidarietà e permette di aiutare persone che hanno un estremo bisogno di quel bene primario che è l’acqua. Proprio per le sue alte caratteristiche di riciclaggio, la raccolta dei tappi di plastica è un modo per le associazioni di raccogliere dei fondi, per esempio alcune organizzazioni o associazioni come micro-comunità o associazioni sportive, ma anche scuole e comuni, hanno un punto di raccolta dove il cittadino può depositare i tappi; questi tappi vanno poi portati in un punto di raccolta e pesati, per ogni chilo di plastica viene rimborsata una cifra in denaro che servirà per l’acquisto di beni come carrozzine per disabili, attrezzature sportive, libri scolastici oppure per opere di beneficienza come orfanotrofi, progetti idrici e scolarizzazione in paesi in via di sviluppo. Non solo; la raccolta spesso è in grado di sostenere quelle ONLUS operanti sul territorio che hanno bisogno di più mezzi per continuare a fornire il loro servizio. Come? Il materiale plastico come il polietilene si può rintracciare facilmente in alcuni oggetti di uso comune. I tappi di plastica delle bottiglie ne sono l’esempio più tipico. 13


Il polietilene risulta essere particolarmente adatto per una facile raccolta differenziata e un altrettanto semplice rilavorazione all’interno di impianti tecnologicamente all’avanguardia. La raccolta tappi di bottiglie può davvero diventare un business? Be’ magari non ci farà arricchire, ma può essere un valido aiuto per tutti quei progetti di volontariato che hanno bisogno di microcredito per essere realizzati. Non stiamo naturalmente parlando di collezionarli, questi tappi, bensì di riciclarli. Qui in Italia si sta evolvendo molto in questi ultimi anni, ed è importante soprattutto per una presa di coscienza del fatto che sono piccoli oggetti, che non costa nulla mettere da parte invece di buttarli, e che è possibile riciclarli per creare altre cose oltre ad ottenere quelle cose che servono alle associazioni ma per le quali magari mancano i fondi! La raccolta dei tappi di plastica comincia a costare troppo se viene fatta al di fuori dei confini regionali. Ecco perchè ci sono centri di raccolta sparsi per tutto il territorio nazionale. 14


CHI LI RACCOGLIE? Tutti possono raccogliere i tappi di plastica: dai bambini agli anziani, dai gestori di bar e ristoranti alle mense aziendali o nelle famiglie. Un centro di raccolta molto importante è risultato essere quello delle scuole, dove la raccolta, trasformata in un gioco, diventa una sorta di sfida tra le classi e motivo di orgoglio per gli alunni. Senza dimenticare che, così facendo, nelle scuole i bambini imparano a non inquinare e a riciclare facendo solidarietà. Ma tutti devono essere responsabilizzati verso questa raccolta perché spesso chi getta il tappo insieme alla bottiglia semplicemente non conosce questa grande opportunità. Una volta separati, i tappi devono essere consegnati presso i punti di raccolta.

Una cattiva differenziazione dei rifiuti spesso fa finire in discarica prodotti ancora utili. A noi non costa nulla mettere da parte un tappo anziché buttarlo, l’ambiente ne giova perchè riciclandolo non si andrà ad usare nuovo petrolio, e la associazioni possono aiutare chi ne ha più bisogno! 15


2.2 I PROBLEMI DELLA RACCOLTA

Le associazioni che si occupano della raccolta dei tappi di plastica devono affrontare alcuni problemi spinosi. Trovare degli spazi sufficientemente grandi in cui accumularli: un Kg di tappi in plastica viene pagato 15 centesimi quindi 1 tonnellata, che rende circa 150 euro, corrisponde a più di 400.000 tappi. Un’altra difficoltà è quella di trovare dei camion con cui portare gratuitamente tutto questo materiale alle società di riciclaggio. Le due questioni sono tutt’altro che marginali perché rivelano che la raccolta dei tappi di plastica di per sé è un’operazione anti-economica, se si considerano i costi per promuovere l’iniziativa, quelli sostenuti dai volontari per il trasporto del materiale al punto di raccolta, quelli di deposito e infine quelli per portare i tappi presso le società di riciclaggio. Ecco perché, probabilmente, alcune associazioni decidono di porre fine alla raccolta perché quasi tutto quello che guadagnavano se ne andava per pagare il trasporto alimentando così la diffusione di leggende metropolitane e bufale al riguardo. Diventa invece un’attività molto importante se produce un risultato di carattere più generale e cioè quello di sensibilizzare una comunità rispetto a un problema come quello delle condizioni di vita nei Paesi sottosviluppati o delle carenze del servizio offerto dal sistema sanitario in Italia, creando una rete di volontari capaci di mobilitarsi su nuove iniziative. Senza l’aiuto di volontari e associazioni diventa difficile ed anche oneroso raccogliere grandi quantitativi di tappi e di denaro, ma è proprio grazie a questi volontari che li portano nei centri di raccolta che alcune scuole sono riuscite ad ottenere un defibrillatore, alcune micro-comunità sono riuscite ad acquistare delle carrozzine per disabili e alcuni comuni addirittura un’ambulanza! 16


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3. LE ASSOCIAZIONI

3.1 BOUCHONS D’AMOUR La più imponente raccolta di tappi di plastica al mondo viene realizzata da un’associazione francese, Bouchons d’Amour, Tappi d’Amore. Originariamente chiamata “Un tappo: un sorriso,” l’associazione è stata costituita il 19 febbraio 2001 su iniziativa del comico Jean-Marie Bigard, che è ancora lo sponsor. Il presidente era Dov Yadan e la sede era a Parigi. È un’organizzazione interamente basata sul volontariato: ha 97 punti di raccolta che coprono tutta la Francia, ognuno coordinato da un capo area, che oltre a gestire la raccolta deve trovare i locali idonei per depositare i tappi. E non si tratta di un compito da poco perché Bouchons d’Amour dichiara di aver raccolto sin qui oltre 485 milioni di tappi, pari a 1.167 tonnellate di plastica da riciclo. Un risultato importante anche da un punto di vista economico, che ha fruttato oltre 90.000 euro, utilizzati per la costruzione di un orfanotrofio in Madagascar e per altre iniziative di beneficenza in favore di associazioni di handicappati. I tappi di plastica vengono venduti 235 euro per tonnellata presso la società belga di riciclaggio CABKA (ERYPLAST). Il ricavato viene utilizzato per finanziare attrezzature per le persone con disabilità e occasionalmente per le azioni umanitarie in Francia e all’estero. Tutti i membri sono del tutto volontari. Non ci sono budget operativi. Il denaro ricavato dalla vendita dei tappi viene rimborsato integralmente. Per quanto riguarda i tappi, vengono trasformati in pallet di plastica per sostituire pallet di legno attualmente utilizzate. Questi pallet in plastica hanno una durata di 300 anni e sono infinitamente riciclabili. 19


3.2 CENTRO MONDIALITÀ SVILUPPO RECIPROCO

In Italia la raccolta dei tappi viene realizzata prevalentemente in Toscana ed è coordinata da organizzazioni religiose, la Caritas o le Confraternite di Misericordia. La rete più estesa è gestita dalla Caritas Diocesana di Livorno che da due anni raccoglie tappi in città e in molti comuni della provincia e li ricicla grazie a un accordo con la ditta Galletti Ecoservice, impegnata nella raccolta e trasporto di rifiuti speciali, nel riciclaggio e stoccaggio di materiali plastici. Dal 2003 il Centro Mondialità Sviluppo Reciproco ne ha assunto la gestione, l’iniziativa ha come obiettivo il sostegno ai progetti di approvvigionamento idrico nella Regione di Dodoma in Tanzania. I punti di raccolta sono sparsi in tutta la penisola e sono presenti in oltre la metà delle nostre regioni. Il grande successo dell’iniziativa sta nel fatto che tutti possono partecipare: ogni giorno abbiamo a che fare con la plastica e soprattutto con i tappi di bottiglie, flaconi, barattoli e raccoglierli non è certo un compito difficile o gravoso. Cosa occorre? La memoria: ricordarsi ogni volta che gettiamo un contenitore di togliere il tappo e conservarlo. 20


Ma non vi sembra che lo sforzo non valga la candela? In fondo, chiedendo a tutti questi volontari di donare 1 centesimo di euro anziché un tappo, si potrebbero raccogliere molti più soldi. “Certo - ha risposto - il vero effetto benefico di tale iniziativa non sta nel guadagno, quanto semmai nel coinvolgimento e la conseguente sensibilizzazione dei volontari su problematiche globali quali il riciclaggio, la disabilità, la povertà, ecc. La raccolta dei tappi è infatti un impegno costante che non si esaurisce nella mera elargizione economica di un momento, educa alla beneficenza ed al riciclaggio passando per un gesto semplice, che può fare anche un bambino, quale la raccolta di un tappo”.

”Col denaro raccolto nel 2001 abbiamo comprato una carrozzina da donare alla missione di Malawi, in Africa” ha spiegato Enrico Sassano, responsabile della Caritas Diocesana. Ogni progetto, coordinato dal Centro Mondialità Sviluppo Reciproco ha un costo di 7.500 euro. La raccolta viene realizzata soprattutto nelle parrocchie e nelle scuole, elementari e medie, dove sono stati istallati 200 tapponetti, ossia dei cassonetti nei quali si possono depositare i tappi da riciclare. Dal 2004 grazie alla raccolta dei tappi sono riusciti a portare l’acqua potabile a circa 55.000 persone in 32 villaggi della Tanzania, attraverso la costruzione di 34 pozzi e la realizzazione di 5 acquedotti forniti di serbatoi e di fontanelle per coprire le varie aree dei villaggi. Grazie alla raccolta di tutti i cittadini che in questi anni hanno sostenuto la campagna “Dall’acqua per l’acqua...facciamola bere anche in Tanzania” , sono riusciti a raccogliere circa 2.500.000 kg di tappi di plastica. 21


3.3 AMICO DELL’ AMBIENTE

Le aziende Plastic Nord e Imball Nord in collaborazione con Gruppo Icat hanno dato vita al progetto Amico dell’Ambiente che ha come scopo quello di sensibilizzare i cittadini e i bambini che aderiranno al significato di termini come riciclo, riuso, trasformazione e riutilizzo delle materie plastiche. Amico dell’Ambiente è un progetto per la raccolta dei tappi di plastica che pone le sue radici nel lontano 2007. E’ attivo in Veneto e in altre sette regioni, con l’obiettivo di estenderlo in tutta Italia per far conoscere le possibilità di riciclo dei tappi di plastica, che in questo caso vengono trasformati in cassette di plastica per l’ortofrutta. In questo tipo di raccolta sono state coinvolte più di 400 associazioni, con grande soddisfazione a livello sociale. Scuole, associazioni ed enti possono collaborare alla raccolta dei tappi di plastica rivolgendosi a www.amicodellambiente.it. Amico dell’ambiente ha portato in molte scuole del Veneto un concetto facile e un’attività altrettanto semplice. Raccolta differenziata significa un ambiente più pulito, una società più ricca e un benessere diffuso. Concetti difficili che per essere spiegati ai bambini delle elementari e delle materne si avvalgono di un sistema collaudato: la pratica.

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Amico dell’ambiente consolida nel bambino l’idea e la consapevolezza che differenziare è l’unico sistema per avere un domani un mondo più pulito in cui le risorse siano gestite in modo più consapevole. Educare al riciclo è infatti un’attività che punta molto alla salvaguardia dell’ambiente e cerca da sempre di fare leva sulle giovani generazioni.

Nel 2011, la raccolta tappi ha raggiunto 94 milioni di unità per un totale di 1.470 quintinali di plastica, tradotto in termini economici, il progetto ha prodotto una disponibilità finanziaria di circa 30.000 euro, destinate alle scuole e alle associazioni che hanno contribuito a raccogliere i tappi. Solo nei primi otto mesi del 2012, grazie a questa iniziativa sono stati raccolti 1090 quintali di tappi, una media di 450.000 tappi al giorno. L’iniziativa sta andando molto bene, tanto che solo nel 2014 sono stati recuperati 300 milioni di tappi. Una volta recuperati, i tappi sono portati in un centro di lavorazione, macinati e rilavorati. Il risultato è un prodotto finito “nuovo”, cassette di plastica riciclata destinate al trasporto di frutta e verdura. Le cassette prodotte sono perfettamente adatte come imballaggio per il settore ortofrutticolo. 23


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4. STAPPIAMO LA CREATIVITÀ

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4.1 TAPPO BAG

TappoBag recupera i tappi delle bottiglie e li trasforma in tante bellissime borse e accessori di moda. LE BORSE “TAPPOBAG” - coloratissime o a tinta unita, sono realizzate a mano a partire dai tappi e con l’aggiunta di altri materiali riciclati, dalla giovane eco-designer dell’associazione e dagli altri artigiani, non solo sono ecosostenibili e non sprecone ma sono anche pezzi unici o serie limitate. Ogni borsa i cui modelli variano dalle shopping bag fino alle custodie per tablet, richiede dalle 4 ore ai 4 giorni di lavoro a seconda che si tratti di una pochette o di un modello più grande e più particolare. I tappi recuperati ogni settimana dai diversi locali della provincia di Pisa, prima di essere utilizzati per la realizzazione delle borse vengono lavati, sterilizzati, forati in quattro punti e uniti col fil di ferro agli altri tappi. L’ultimo passo è la cucitura della borsa e dei tappi su di essa. Ogni borsa richiede dai 20 ai 230 tappi a seconda del modello e tutti gli altri materiali utilizzati sono riciclati. Obiettivo principale: creare prodotti di alta qualità senza però sfruttare l’ambiente e le risorse che esso offre. Anzi, per compensare l’impatto ambientale causato dalle spedizioni delle borse, l’associazione “Tappo Bag” sostiene i progetti di “Trees for the future” e pianta uno o più alberi per ogni borsa venduta. Il ricavato delle vendite viene invece reinvestito per le diverse iniziative organizzate dall’associazione. “Tappo Bag” offre inoltre la possibilità di far personalizzare la propria borsa con un disegno scelto dal cliente. E a gennaio scorso le bellissime e riciclone “Tappo bag” sono state selezionate per partecipare all’Ethical Fashion Show di Berlino e hanno avuto la possibilità di mettersi in mostra durante la settimana della moda. Un progetto tutto made in Italy non solo originale ma anche riciclone che noi della redazione di Non Sprecare apprezziamo molto e che sosteniamo. 27


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4.2 DENISE HUGHES

Nata il 19 Marzo 1971 a Charlotte, NC, Denise Hughes ha iniziato a progettare e disegnare in tenera età con risorse limitate. Ha studiato illustrazione medica alla East Tennessee State University per tre anni. Poi una breve esperienza in Europa gli ha aperto nuove opportunità e percorsi di carriera. Nel 1995 si è laureata con un Fine Arts Degree alla East Carolina University. Si è infine trasferita a Raleigh e ha iniziato un apprendistato con Susan Warlick di Artifects per 8 anni. Qui ha imparato le tecniche di arte decorativa e pittura murale. Nel 2001 ha aperto il suo studio.

“Ho creato murales in tutte le abitazioni e aziende nel triangolo, compreso il Marbles Kids Museum, chiese storiche, uffici pediatrici e numerose strutture Wake Med ospedaliere. Nel mio studio lavoro anche su tela facendo ritratti e paesaggi. Queste opere si basano principalmente su foto personali. Prendo ogni opportunità possibile per cogliere la bellezza di un luogo. Ogni giorno ho una storia diversa da raccontare.”

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DA SPAZZATURA TERRENA A TESORO MARITTIMO “La mia impresa più recente è la creazione di grandi murales colorati fatti da tappi di plastica di qualsiasi genere e altra plastica scartata. Ogni tela contiene centinaia di tappi, sovrapposti su più livelli per garantire la piena efficacia di colore e profondità. I murales colorati ritraggono animali di vita marina che, ironia della sorte, consumano la stessa plastica che li fa rivivere sulla tela. La risposta è stata travolgente non solo come forma sostenibile d’arte, ma nella sensibilizzazione alle comunità che ci circondano.”

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Tutto è iniziato quando un’amica di Denise, Lisa Bull, stava raccogliendo tappi di bottiglia per un progetto artistico per la scuola elementare Earth Day a Lacy. A Denise piaceva l’idea di riutilizzare tappi di bottiglia in arte e ha cominciato a ricercare delle idee su YouTube. Ciò che ha trovato l’ha profondamente cambiata. Si è imbattuta in un video inquietante che riguardava il problema dei rifiuti di Midway Island. Midway Island è un’isola disabitata a circa 2000 km da qualsiasi altra costa. Si trova tra il Nord America e l’Asia. Tantissimi uccelli stanno morendo a un ritmo allarmante perché mangiano tappi di bottiglia di plastica che raccolgono in una zona chiamata Great Pacific Garbage Patch. La maggior parte dei tappi brillano al sole nell’oceano, gli uccelli madre li prendono dall’acqua per alimentare i loro bambini pensando che siano piccoli pesci. Sul letto dell’isola si trovano migliaia di carcasse di uccelli, i loro stomaci sono pieni di pezzi di plastica. Questo atto atroce del consumismo è un triste stato di ciò che il nostro mondo è diventato.

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4.3 MARY ELLEN CROTEAU

“Riciclare è riscrivere, ribellarsi con umorismo allo status quo socialmente imposto e ad una cultura visuale dittatoriale che vede il soggetto come un ibrido da contaminare secondo le proprie logiche utilitaristiche.”

Questo è il pensiero alla base del lavoro “Bottle Caps”, dell’artista americana Mary Ellen Croteau. Tappi di bottiglie di plastica colorati, inseriti l’uno dentro l’altro, compongono l’unità minima, il pixel, delle opere ad alto contenuto sostenibile. Le opere d’arte di Croteau vengono create con oggetti ritrovati, più specificamente, con oggetti di plastica. Il progetto “Bottle Caps” nasce quasi per caso. L’artista, ispirandosi al lavoro di Constantin Brancusi, lavorava una serie di sculture verticali composte dai famosi tappi di bottiglia in successione cromatica, sfruttando la parte circolare ed esterna degli oggetti. Durante il processo creativo si è resa conto della facilità con la quale gli scarti si inghiottivano tra di loro, dando vita a sfumature di colore da sfruttare anche in senso orizzontale. Così è nato il progetto “Bottle Caps”. Quadri giganteschi, lunghi e larghi più di due metri, e ingegnosa risposta al concetto di cultura visuale. 35


QUANDO SI GUARDA DA VICINO È SPAZZATURA, QUANDO FATE UN PASSO INDIETRO È ARTE

Le opere di Mary Ellen Croteau ricordano alla società il suo impegno a non qualificarsi come oggetto passivo di un messaggio visivo, ma a rimanere vigile di fronte all’imposizione di tutto ciò che viene identificato come necessario per il raggiungimento di uno status quo. Usando ironia, sensibilità ambientale e profonda rimessa in discussione del concetto di scarto, è possibile ripensare il ruolo della persona e dell’arte visuale.

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Ha esposto le sue opere d’arte a livello internazionale tra cui le recenti mostre personali in Inghilterra e Chicago, oltre che in Colorado, New York, California, Texas, Chicago, Islanda, Corea, Italia, Germania, Scozia, Colombia e Philadelphia.

“La motivazione per fare questo lavoro è stata la mia schiacciante preoccupazione per la distruzione ambientale, e il mio desiderio di documentare e avvertire le persone sui problemi dei rifiuti, e soprattutto la plastica, che è fatta da olio e rimarrà per migliaia di anni inquinando la nostra terra “

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Differenziare è l’unico sistema per avere un domani un mondo più pulito in cui le risorse siano gestite in modo più consapevole


Raccolta differenziata significa un ambiente più pulito, una società più ricca e un benessere diffuso.


ELEMENTI DI GRAFICA EDITORIALE 2015/2016 “L’ OGGETTO E L’ AMBIENTE” grafica: Daniele Di Renzi danieledirenzi@hotmail.com stampa: Digital Print Store Via Pian Di Scò, 64 00139 Roma





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