[Prof.Daniele Formenti] NB: Articoli disposti in ordine cronologico inverso: in alto i più recenti
Darwin Day 2010 – Gli appuntamenti previsti in Italia
L’ANTI-EVOLUZIONISMO IN ITALIA. (Wallace e C.Darwin fanno ancora paura? Anche la nuova sintesi? O semplicemente c’è chi paga per far sopravvivere ignoranze e confusioni?)
RASSEGNA STAMPA dall’1/1/2010 [I testi originali sono linkati, se disponibili, per una verifica del testo originale e dei commenti]
Rassegne stampa degli ultimi 8 anni: (2003/04 - 2005 - 2006 - 2007 - 2008 – 2009 1’ semestre – 2009 2’ semestre) -
Documenti per capire il dibattito sull’evoluzione Come orientarsi fra i diversi creazionismi, NUOVI E VECCHI (riciclati, restaurati o ristrutturati) – mappa Come il TG2 il 29/11/07 ha disinformato sulla teoria dell’evoluzione (con l’imbarazzante – per lui - “intervento” del Card.Martino, che confonde fede e ragione, ma soprattutto sostiene esattamente il contrario rispetto a mons. Ravasi o a don G.TanzeIIa Nitti). Come capire che l’Intelligent Design USA è in realtà rinato nel 1987 da una truffa, svelata e dimostrata nel 2005 (a chi ha fretta basta solo questa pagina, che conferma come e quando i creazionisti USA si siano trasformati in sostenitori dell'ID … da un mese all’altro)
Molto autorevole, per un religioso o un credente diffidente, è anche l’“ISSR Statement on the Concept of 'Intelligent Design'” (del febbraio 2008). Consigli di lettura sulla teoria dell’evoluzione Queste pagine web forniscono un utile strumento per monitorare le
critiche degli antievoluzionisti di diverso tipo all’attuale teoria dell’evoluzione; curiosamente molti ignorano quanto sia oggi molto diversa e complessa rispetto a quella proposta da Darwin 150 anni fa. 150 anni di verifiche da parte di critici esperti e pignoli l’hanno continuamente modificata, tanto è vero che oggi di solito di anello “mancante” (cdesign proponentsists”) “darwinismo” parlano solo … gli antievoluzionisti scoperto dalla filosofa B.Forrest leggendo le bozze di Per questo le pagine richiedono impegno, curiosità, tempo (per un libro creazionista; si dimostra la “miracolosa” verificare se è vero che i testi originali citati dimostrano chi fa “il lupo” trasformazione dei creazionisti biblici USA in e chi “l’agnello”) ma anche un po’ di competenza per una sostenitori dell’Intelligent Design … [bello anche il video! E, per i frettolosi, basta un semplice grafico] comprensione dei termini. 2007: Ottimo video (in inglese) sul processo di Harrisburg/Dover, dove l’Intelligent Design USA ha svelato ufficialmente il suo lato oscuro e truffaldino. Per averne la prova, basta analizzare il famoso
Accademia dei Lincei Documento sulla teoria dell’evoluzione (feb 08) Documento del’ ISSR su Intelligent Design (feb 08) Successive modifiche al logo del DI Corso introduttivo sull’evoluzione (Bicocca) Libri di Darwin gratis on line in italiano. “L’uomo e le scimie” di F.De Filippi (Torino, 1864) Decine di video (sull’evoluzione e sul relativo dibattito; in inglese, ma qualcosa anche in italiano o con sottotitoli italiani), Evolver Zone Darwin Online Project
_______________________________ Mostra “Darwin 1809 2009” a Bari, spot video, articolo e poster. T.Pievani illustra il percorso della mostra.
NSF web site about Darwin and Evolution
Per la competenza … non ci sono soluzioni semplici: occorre studiare la biologia attuale, molto frammentata e quindi spesso complessa anche per gli esperti; qui c’è una pagina web con link per verificare e aggiornare le proprie conoscenze sull’evoluzione biologica, sui primati e sull’evoluzione umana; qui alcuni consigli di lettura e c’è anche un sito web in italiano (Pikaia) non solo per mantenersi aggiornati, ma soprattutto per capire come anche l’attuale teoria dell’evoluzione sia continuamente contestata e criticata … ma giustamente le critiche serie vengono ovviamente … solo dagli esperti, quelli che sanno quel che criticano e perché lo fanno. Per studiare e capire la biologia c’è perfino un ipertesto gratuito on line: La Biologia di Omodeo. Da poco in rete si trova anche un database di slide in Powerpoint, di solito di buon livello. C’è poi il corso di Pikaia sull’evoluzione biologica, in italiano nel sito dell’Università Bicocca. I creazionisti non ci crederanno, ma dovrebbero apprezzarlo parecchio: NON ci sono contestazioni scientifiche alle numerose ipotesi di creazione offerte dalle varie religioni (circa 600 solo in Italia). Sono troppe, diverse e indimostrabili, spesso un po’ ridicole ma soprattutto incoerenti e incomparabili … ma si può scegliere…quale si preferisce. Da non dimenticare, una citazione di C.Darwin; utile a lui, e a tutti (e quindi anche agli antievoluzionisti): “Non torna inutile mai di farsi una giusta idea della propria ignoranza” [Da L'espressione dei sentimenti nell'uomo e negli animali] News da Francia, UK+US, Germania, Spagna, Vaticano, Vat (en), Vat (it)
Gennaio Febbraio
Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre
ottobre Novembre Dicembre 2009 2009 2009
SETTEMBRE 2010 2/9/10-IT
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[da Pikaia] Inizia oggi a Milano all’Università Bicocca e al Museo di Storia Naturale (sabato) il 4’ convegno della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE), come molte iniziative aperte al pubblico, chwe si concluderà sabato 4. Qui il programma e la locandina. Il convegno si concluderà sabato al Museo di Storia Naturale alle 20.30 con la proiezione di un film sulla vita di Darwin (Creation) che non è stato distribuito in Italia.
Si parlerà di evoluzione biologica, di didattica della biologia e dell’evoluzione, di evoluzione umana, ma anche di biodiversità. Se ne parla sul Giornale.
1/9/10-IT
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Dal 22 al 25 settembre si terrà a Verona, ospitata dal Parco Natura Viva, la conferenza annuale dell’European Association of Zoos and Aquaria (EAZA), che rappresenta 300 strutture in 35 paesi. La conferenza, cui parteciperanno più di 550 delegati, cade proprio nell’anno della biodiversità, e si discuterà il ruolo di queste strutture nella gestione di animali in cattività appunto dal punto di vista di fornire contributi significativi per aumentare la biodiversità, sia per quanto riguarda gli esemplari in cattività che per la conservazione in situ degli animali, soprattutto quelli più a rischio. Anche per questo gli obiettivi di sostegno alla formazione, alla ricerca e alla didattica vedranno prossimamente un interesse concentrato soprattutto sulle scimmie antropomorfe, a cui verrà appunto dedicata la prossima campagna, coordinata da Bryan Carroll, del Bristol Zoo. Giunge al termine in questi mesi invece la campagna dedicata ai carnivori. L’obiettivo della campagna permetterà di sviluppare meglio anche tutte quelle iniziative per gettare maggiore informazione sulle relazioni rilevanti fra le minacce alla sopravvivenza delle antropomorfe e le abitudini anche alimentari delle popolazioni occidentali, che hanno una certa difficoltà a prendere coscienza dell’esistenza di rapporti più stretti di quanto vorrebbero ammettere. Nella pagina web ancora in fasce della EAZA APE CAMPAIGN, già sono presenti informazioni (“Important breakthrough on food labelling and palm oil”) sul rapporto fra la produzione di olio di palma e l’estinzione degli oranghi nel Borneo. Leggi europee che prevedono un’etichettatura che indica dove troviamo l’olio di palma non può che essere urgente e necessaria. Sarà difficile, ma politici e cittadini dovranno darsi da fare per riservare un po’ di spazio anche a queste preoccupazioni … i membri dell’EAZA già si stanno movendo per attivare i componenti del Parlamento Europeo.
Agosto 2010 31/8/10-USA
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Su The Huffington Post Steven Newton NCSE (“Darwin Was Not Wrong--New Study Being Distorted”) spiega quale pasticcio abbiano fatto alcuni giornalisti che nel citare un articolo di biologia evoluzionistica hanno cercando di mettere un po’ di peperoncino approfittando di un tema su cui si entra facilmente in ebollizione. Anche semplicemente usando alcune parole magiche è infatti possibile rendere più appetibili notizie e quotidiani ostacolando nel contempo la diffusione della conoscenza scientifica nel mondo: “When scientific topics are reported, they are consistently misunderstood and spiced-up with such sensationalism that the original significance is contorted beyond all recognition. Such misreporting has happened again--this time involving Charles Darwin and evolution”. S.Newton dimostra nell’articolo come molti giornalisti nel mondo abbiano distorto la notizia all’insaputa degli autori e in contrasto sia con le loro intenzioni che con i dati scientifici presentati, creando confusione nei lettori incompetenti e sconcerto o rabbia nei ricercatori competenti..
Uno degli autori dell’articolo strumentalizzato (“Links between global taxonomic diversity, ecological diversity and the expansion of vertebrates on land”) aveva da poco riattivato il suo blog; era rimasta infatti colpita di come il suo articolo fosse stato stravolto e strumentalizzato a fini antiscientifici. In particolare era rimasta inorridita che proprio l’Huffington Post avesse messo in maiuscolo il termine “WRONG” associandolo alla parola “Darwin”. [E nell’articolo nemmeno si parlava di Darwin!] Si sa che è un’associazione di parole assolutamente “vincente”, ma si dovrebbe anche sapere che è un gioco sporco in quanto è assolutamente falsa; anche se ci sono molti che pagano chi la usa, per i danni che produce alle quotazioni della ragione. La notizia è stata data in modo errato anche in Italia, ma soprattutto in blog antievoluzionisti. C’è chi paga bene, e succede soprattutto negli USA, e chi invece paga quello che può senza rovinarsi, come il vicepresidente del CNR che ha fornito solo il catering per un assurdo convegno con questo obiettivo. C’è chi invece chi, come il CNR, spera che 9800 euro spesi per pubblicare un libro in cui si dice che Darwin ha sbagliato (“Evoluzionismo: il tramonto di una ipotesi”) non siano sufficienti per rovinarsi la reputazione scientifica, e quindi non siano nemmeno da restituire. Sembra evidente che al metodo scientifico, alla ragione e alla reputazione scientifica ci tenesse di più l’ex-presidente dell’Accademia Pontificia delle Scienze, N.Cabibbo! (Eco di Bergamo del 2/2/09) •
Nel blog di L.Moran, Sandwalk, si conclude (“The Mutationism Myth, part 6. Back to the Future”) una serie di sette post di Arlin Stoltzfus che costituisce un’interessante introduzione alla teoria dell’evoluzione e al concetto di mutazionismo. L’articolo cita un volume importante di qualche mese fa, “Evolution—the Extended Synthesis”, che contiene i contributi usciti dal convegno sul futuro della teoria dell’evoluzione, sessant’anni dopo la Sintesi Moderna proposta da J.Huxley. Il convegno, organizzato da M. Pigliucci, si era tenuto nel luglio del 2008 ad Altenberg presso Vien, al Konrad Lorenz Institute.
30/8/10-UK
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R.Dawkins ce la mette tutta per dimostrare che non è uno scienziato che ama stare in poltrona (pur essendo ora in pensione) e che stando in poltrona non si può capire molto della biologia; questa volta compare nel sito web di C.Zimmer (Dawkins gets inside the giraffe’s neck) in un video (tratto da una serie di video di autopsie fatte a grandi animali, prodotta dalla BBC) in cui lo si vede intento a dimostrare i processi complessi e meravigliosi che confermano la possibilità di ricostruire la storia dei meccanismi anche apparentemente un po’ confusi e complessi che hanno agito nel corso dell’evoluzione biologica. Quello che è facile dimostrare invece è la presenza costante di fatti non spiegabili senza ricorrere a processi che hanno richiesto necessariamente milioni di anni. Solo ricorrendo a questo fattore tutto diventa facile e comprensibile Nel video cerca di mostrare l’imprevedibile percorso del nervo laringeo, che collega appunto la laringe, appena sotto la bocca. Solo che in questo video l’autopsia è di una giraffa, una specie in cui nel corso dell’evoluzione si è avuto un continuo allungamento del collo; viene quindi verificato direttamente come il nervo laringeo scenda
lungo il collo, giri, e risalga poi, tornando indietro fino alla laringe. E’ un classico caso in cui in una specie attuale troviamo evidenti e ben conservate le tracce (in questo caso i fossili quasi non servono nemmeno!) di un lontano passato, con una connessione con specie oggi estinte aventi anatomie ben diverse (in questo caso un collo non così lungo).
29/8/10-it
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Un intrigante video , in cui si accenna anche di una fantascientifica proposta che vorrebbe spiegare la creazione della specie umana e la creazione di qualsiasi nuova specie animale, in realtà dimostra con esempi reali e tragici l’esistenza di seri e evidenti problemi reali di compatibilità fra scienza e fede sulle questioni che riguardano l’evoluzione biologica (“Ma Don Franco! quello che ci dicevi di Adamo ed Eva non era vero! Il maestro ci ha detto che noi scendiamo dalle scimmie!”). In realtà un’analisi del video (necessaria per chi voglia interpretare il video e capirne il contesto ma anche per evidenziare le prove che conferma) mostra che le incompatibilità siano quindi da cercare soprattutto nel mondo religioso e siano dovute anche ad aggiornamenti previsti ma non effettuati per tempo, intenzionalmente o per negligenza.
28/8/10-IT
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Nel sito della UAAR è stata inserita la versione italiana di un video belga: “La minaccia creazionista”
27/8/10-IT
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Sull’Avvenire un articolo (“Anthony Flew, l'ateo pentito”) su un filosofo oggi credente ma un tempo ateo, molto apprezzato dagli antievoluzionisti. Flew propone all’approvazione dei lettori una frase di Darwin senza chiarire che è sono idee del periodo giovanile, quando Darwin era ancora un ammiratore delle idee del reverendo Paley, sulle meraviglie del creato che hanno stimolato la sua enorme curiosità, che lo ha portato successivamente a utilizzare la sua ragione in modo sopraffino. Flew non ha probabilmente avuto una simile esperienza.
25/8/10-USA
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Il sito dell’NCSE offre una preview (PDF) gratuita del libro di Iain McCalman (“Darwin's Armada: Four Voyages and the Battle for the Theory of Evolution”, W. W. Norton, 2009). In questo capitolo omaggio si raccontano dei viaggi di Alfred Russel Wallace.
26/8/10-IT
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Sembra che solo La Stampa abbia in parte abboccato alle publicazioni antievoluzioniste che avevano presentato male [non sono cattivi … non capiscono…] l’articolo qui citato il 23/8. In una articolo (“CIAO DARWIN: L'EVOLUZIONE NON DIPENDE PIU' DALLA COMPETIZIONE”) si accusano addirittura di eresia dei ricercatori che forse a criticare Darwin non ci avevano nemmeno pensato (tanto che non lo citano): nella seconda parte l’articolo comincia a contraddirsi citando specie che non hanno problemi di spazio ma che non riescono a espandersi! Vuol forse confermare Darwin senza farsi notare? Quasi ci riesce, riproponendone il ragionamento a partire da Malthus. Rimane il dubbio, che si probabilmente verrà risolto nel prossimo articolo, sul rapporto (competitivo o collaborativo?) fra selezione naturale e …. competizione.
24/8/10-UK
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Questo è l’anno della biodiversità, ed è uno stimolo a preoccuparsi per la sorte di molte specie animali a rischio di estinzione. Fra i grandi animali pochi hanno la fortuna di essere inseriti, come capita a noi, in quasi sette miliardi di esemplari simili attualmente viventi. Pochi in verità hanno poi un’idea del dato quantitativo che
conferma il successo della nostra specie soprattutto negli ultimi decenni. Chi (e so per certo che son quasi tutti) non ha un’idea di quanti miliardi di esseri umani vivessero sulla terra 60 anni fa (nel 1950, quando molti di noi erano già qui presenti) non riesce proprio a capire quanto siano gravi i rischi per le specie che hanno avuto meno successo, perché non si rende conto di quanto spazio vitale sia stato tolto alle altre specie, né quante nicchie ecologiche e relative risorse siano state loro sottratte negli ultimi decenni. Fra le specie più a rischio di estinzione negli ultimi decenni è tragico far notare come ci siano proprio le specie a noi più vicine filogeneticamente, i primati ma soprattutto le antropomorfe (le due sottospecie di orango, le sottospecie di gorilla e le due specie di scimpanzé) che hanno avuto origine da antenati che hanno in comune con noi. Per il fatto di presentare caratteristiche genetiche, anatomiche, fisiologiche e psicologiche simili a quelle che hanno permesso la formazione di tutte quelle specie intermedie che ci hanno preceduto e hanno popolato l’Africa e il mondo negli ultimi sei milioni di anni, queste specie meriterebbero senza dubbio un maggiore rispetto e una maggiore protezione. Negli ultimi decenni si è capito non solo l’importanza di una maggiore conoscenza di queste specie straordinarie (quasi quanto noi!), ma anche l’assoluta necessita che le popolazioni che vivono nei paesi tropicali imparino a conoscere meglio queste specie e imparino a trarre dei vantaggi economici, per sentirsi responsabili della loro protezione, altrimenti impossibile in aree vaste e incontrollabili. Negli ultimi anni si è anche dimostrato che lo sviluppo del turismo attirato dalla presenza delle grandi antropomorfe è stato la soluzione migliore per proteggere queste specie, anche perché migliorava nel frattempo anche le condizioni di vita delle popolazioni locali, che erano coinvolte in attività economiche più vantaggiose della caccia alle antropomorfe. Occorre però indicare con competenza e rigore i criteri necessari affinché lo sviluppo del turismo tale che davvero favorisse la conservazione di questi primati, azzerando i rischi per loro oltre che per i turisti (abbiamo, infatti, anche molte malattie facilmente scambiabili con questi primati….). Per questo motivo le primatologhe Elizabeth J. Macfie and Elizabeth A. Williamson, affiancate anche da molti colleghi esperti (da notare la presenza di una primatologa italiana che si occupa da anni di sviluppare l’uso turistico anche dei gorilla di pianura, Chloe Cipolletta) hanno appena pubblicato la quinta edizione delle “Best Practice Guidelines for Great Ape Tourism”, pubblicate come “Occasional
Papers of the IUCN Species Survival Commission”. 23/8/10-UK
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Nel fascicolo di Biology Letters uscito oggi è presente un interessante articolo (“Links between global taxonomic diversity, ecological diversity and the expansion of vertebrates on land”) che mette in relazione la biodiversità e la variabilità tassonomica dei tetrapodi con le condizioni ambientali e la disponibilità di territorio adeguata per una semplice colonizzazione di un nuovo territorio o addirittura per una radiazione adattativa, come avvenne ad esempio per i mammiferi dopo la scomparsa dei dinosauri o in seguito alle precedenti estinzioni di massa. Difficile ipotizzare che Wallace si fosse dimenticato di considerare il ruolo della biogeografia … o che Darwin sia stato nelle Galapagos e non abbia notato i famosi “fringuelli di Darwin”, come pure non deve essere facile per M.Benton spiegare ad un T.rex che ”la
competizione non ha svolto un ruolo importante nell’evoluzione in generale”, e che per farsi spazio basterebbe chiedere gentilmente ... anche chi potrebbe farlo sembra non si sia accontentato delle ragguardevoli dimensioni. Certo non c’è dubbio che il meccanismo evidenziato sia stato importante nei momenti successivi alle estinzioni di massa, ma non tutte le specie (la durata media di una specie è di circa 5 milioni di anni) ha potuto scommettere su quegli eventi: ce ne sono stati solo 5 in 560 milioni di anni! C’è poi la situazione ben diversa delle specie che non hanno proprio problemi di spazio … se pensiamo che per ogni cellula che ci portiamo dietro ogni giorno se ne aggiungono altre 10 di organismi unicellulari che trasportiamo involontariamente al nostro interno! L’articolo era già noto in quanto era già stato pubblicato on line il 27/1/10. Uno degli autori dell’articolo ha da poco riattivato il suo blog.
21/8/10-IT
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La vita diventa sempre più complicata, c’è sempre da imparare qualcosa di nuovo! Ora dovremmo imparare anche a festeggiare (si fa per dire …) con i nostri figli L’ Earth Overshoot Day, che è stato il 21 agosto ma che è passato quasi inosservato (e purtroppo soprattutto dai giovani). E’ una proposta del Global Footprint Network, e si tratterebbe del giorno in cui finirebbero le risorse disponibili per il presente anno se per assurdo tutti i terrestri avessero uguali diritti e uguali doveri. I conti e le risorse del mondo non sembrano comportarsi in modo molto diverso da quel che avviene a chi non riesce ad arrivare a gestire i propri beni in modo da arrivare a gestire anche alla quarta settimana del mese, solo che in questo caso si possono utilizzare le risorse mondiali a disposizione delle prossime generazioni, non essendo previsto che la nostra sia l’ultima, anche se a molti nel mondo occidentale forse la sembrerebbe. Forse molti non si guardano attorno, ma sono pochi quelli che si guardano indietro e si accorgono che solo l’anno scorso l’Earth Overshoot Day è stato “festeggiato” il 24 settembre. Se nel 1986 quel giorno era il 31 dicembre, nel 1995 la bancarotta ecologica è arrivata il 21 novembre, nel 2005 la data è caduta il 2 ottobre. E l’anno scorso? Era il 25 settembre, Sembra quindi oggi ottimista la previsione dell’anno scorso che nel 2030 l’Earth Overshoot Day potremo (?) “festeggiarla” il 1’ luglio,
21/8/10-IT
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Non è che si parli molto in giro di “MiniDarwin”, un’iniziativa che è nata grazie a un’idea della giornalista Paola Catalano nel 2006, in vista del bicentenario di Darwin e che continua tuttora con la terza iniziativa, “MiniDarwin in Amazzonia”. Ad imitazione del giovane Darwin, che si era buttato a soli 23 anni in un’impresa che l’aveva costretto ad aprire gli occhi su un mondo che non conosceva mettendolo in condizione di porsi tutte insieme molte ottime domande, un gruppo di giovani di vari paesi è stato portato dal 26 luglio al 13 agosto in ambienti in cui hanno potuto confrontarsi con la biodiversità che nella vita normale difficilmente riescono a conoscere e ad apprezzare. Ne parla un articolo di oggi del quotidiano l’Unione Sarda, citato dal blog Linguaggio Macchina. Per una migliore comprensione dell’iniziativa, che (con il contributo
della Merck Serono) ha portato ragazzi europei e sudamericani di 7/13 anni sulle tracce di Darwin da Fernando di Noronha a Manaus, nel cuore dell’Amazzonia, si può consultare il loro sito web (Minidarwin Travel Blog), che raccoglie le scoperte fatte quotidianamente. Questi giovani sono stati buttati con guide adeguate in un contesto nuovo, reale e capace di stimolare la loro curiosità, come dovrebbe essere normale per i temi scientifici. Spiace aver verificato il 18/8 che ci sono docenti di scienze delle medie per cui le scienze non sono un pretesto per stimolare la curiosità e l’entusiasmo di giovani destinati a continuare con strumenti e idee sempre migliori e originali il lavoro di conoscenza e di studio del mondo in cui vivranno dopo di noi..
20/8/10-USA
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In un blog di Nature compaiono oggi alcune nuove informazioni sul caso di “scientific misconduct” che coinvolge lo psicologo Marc Hauser per le sue ricerche sul comportamento e le capacità cognitive dei primati sudamericani che studiava (Saguinus oedipus in particolare, ma anche Macaca rhesus). Mentre il Chronicle of Higher Education e il blog Neuron Culture riportano oggi alcune nuove informazioni e prove degli errori denunciati all’università dai suoi collaboratori e studenti, il NY Times ha pubblicato il documento dell’Università
(“FAS Dean Smith
Confirms Scientific Misconduct by Marc Hauser”) e ha raccolto alcune conferme dello stesso Marc Hauser (“I made some significant mistakes”) .
18/8/10-IT
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In un video su Google si trova un’istruttiva dimostrazione di come provveda alla formazione scientifica di ragazzi delle medie un insegnante che si sente libero di somministrare fatti e concetti certamente non previsti dai programmi didattici (e nel video lo ammette, spiegando addirittura che prima fa credere -erroneamente! agli sfortunati allievi che l’evoluzione sia “solo una teoria” [intesa qui come “ipotesi” o semplice idea], e poi fornisce loro le sue idee creazioniste motivandole solo con il fatto che sono il suo “punto di vista da credente”). Come si vede la reazione degli scienziati all’eliminazione di Darwin dei programmi delle medie è stata inutile, almeno in certi contesti, dove togliere un argomento dal programma ha lo scopo di permettere che non venga insegnato. Qualcuno non voleva questo argomento nel programma di esami di terza media per evitare che si possa verificare che qualche insegnante racconti il contrario (e magari se ne vanti pubblicamente) ai suoi sfortunati allievi. Questo video fa anche sospettare che, se si vuole accusare i docenti della qualità degli studenti universitari, sarebbe opportuna anche una verifica su tutto il percorso formativo; ben difficilmente si riuscirebbero a recuperare ignoranze e disinformazioni come quelle che si vedono in questo video! Il video che espone infondate critiche anche all’evoluzione come fatto e propone in alternativa una visione creazionista su basi fortemente religiose, confondendo quindi due piani e due strumenti di conoscenza ben diversi e specifici. Apparentemente la conferenza ingenuamente pubblicata su Google è rivolta ad un pubblico di fedeli evangelici, ma l’oratore, professore di matematica e scienze in una scuola dalle parti di Corsico, chiarisce alla fine che (è “proprio quello che avete visto voi!“) si tratta di materiale “didattico” preparato per mostrarlo alla sua classe di terza media, apparentemente in una scuola privata confessionale (“fai tu gli evangelici quest’anno?”, gli ha chiesto la collega suor Mara, come
racconta nel video). L’aspetto più deprimente di questo video è però la conclusione che ne trae quello che sembra l’organizzatore della conferenza; è sconcertante come tenti, in poche frasi, di sintetizzare il messaggio che gli sembra di aver capito: “… l’evoluzione fa parte di un progetto antireligioso … tutto sarebbe frutto del caso … atteggiamenti anche lascivi sono permessi … c’è il gene dell’omicidio … c’è il gene della pedofilia ... senza disegno divino .. tutto è permesso … si torna all’animale … se pecchiamo non è colpa nostra … agiamo per istinto”). Un delirio… Il video è consigliabile (almeno il finale); è utile per capire perché sia difficile che un ambiente formativo di questo tipo possa stimolare la curiosità necessaria per intraprendere una carriera scientifica; purtroppo aiuta anche a capire perché ci siano in giro alcuni che non sopportano nemmeno che qualcun altro la intraprenda, anche se probabilmente godono i frutti del loro lavoro di ricerca e non rinuncerebbero volentieri al raddoppio della durata della loro vita ….. Fra il pubblico c’è pure un contestatore della posizione evoluzionista cattolica … “la maggior parte dei cattolici crede che la creazione sia una storiella”. Manca invece qualcuno che sappia che negli USA adesso ci sono, oltre ai ben noti creazionisti protestanti battisti della Bible Belt, anche ben 10000 pastori ragionevoli, aderenti al Clergy Letter Project!!! Nella conferenza successiva si prevede di parlare degli anelli mancanti … ma anche la conferenza risulta mancante.
17/08/10-VA
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Articolo della Radio Vaticana sulla morte, avvenuta ieri, di N.Cabibbo, presidente dell’Accademia Pontificia delle scienze (“Una vita per la scienza in dialogo con la fede: si è spento a Roma il fisico Nicola Cabibbo, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze”). Nell’intervista il filosofo della scienza della Lateranense, monsignor Basti, spiega i contributi di Cabibbo alla denuncia degli errori e alla chiarificazione delle confusioni, ed ha spiegato come dipendiamo “verticalmente da una casualità divina , che tiene insieme l’universo e le sue leggi” e “orizzontalmente dalla successione delle cause seconde” . Ne conseguirebbe che “essendo su due piani distinti e complementari, evoluzione e creazione non si contraddicono”. Possiamo consolarci con l’avvertimento finale, forse rivolto anche al vicepresidente del CNR: “la fede che offendesse l’intelligenza sarebbe una fede che non dà gloria a Dio”. Direi proprio che la lettera di GP2 del 1988 non sembra sia stata gradita. Lo stesso P.Coyne non sembra ami citarla.
17/8/10-NO
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Non c’è più niente da vedere in diretta nel sito in cui stavano scavando soto le telecamere per portare alla luce un fossile di plesiosauro. I ricercatori oggi hanno chiuso lo scavo e impacchettato le ossa scoperte e le telecamere collegate a a internet. D’altronde è il clima a non essere più favorevole alle nuove tecniche di comunicazione della scienza sperimentate dal museo di storia naturale di Oslo… Lo scavo si svolgeva infatti … alle isole Svalbard …
17/8/10-USA
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[da NCSE] Sono disponibili on line quasi tutti i video delle conferenze tenutesi al convegno Darwin/Chicago 2009. Aggiungerò anche questo link all’archivio di video sull’evoluzione. Buona visione
17/8/10-IT
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Dal 9 al 26 settembre, a Pavia una mostra (La scienza in chiaroscuro. Lombroso e Mantegazza a Pavia tra Darwin e Freud ) ripercorrerà la vita e le dispute dei due scienziati, Lombroso e Mantegazza, che proprio nella Facoltà di Medicina di Pavia iniziarono la loro carriera accademica che si concluse poi a Torino o a Firenze. Organizzata dal Museo per la Storia dell’università di Pavia, la mostra si inserisce nel programma del Festival dei saperi 2010 del Comune di Pavia, dedicato al tema “Le libertà dell’uomo: limiti e possibilità”. Resterà aperta dal 9 al 26 settembre 2010 in santa Maria Gualtieri (piazza della Vittoria) a Pavia.
16/8/10-IT
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Giunge anche in Italia, attraverso un articolo di Repubblica del 13/8 ("Ricerche truccate e Harvard sospende l'uomo delle scimmie") e oggi con un post nel blog Leucophea di Marco Ferrari, la preoccupante notizia che si è conclusa un'indagine di "scientific misconduct" durata ben 3 anni, svolta su tre articoli di Marc Hauser, uno psicologo molto famoso per le sue ricerche sul comportamento di una specie di primati del sudamerica, il cotton-top tamarin (Saguinus oedipus). L'indagine si è conclusa in maniera un po' riservata (l'università di Harvard non ha ancora pubblicato i risultati della lunga indagine e non si sa nemmeno se lo farà), ma certamente male per Marc Hauser, che ha ammesso errori e comportamenti scorretti; si ritroverà quindi sospeso dal lavoro per un anno ed è stato costretto a far ritirare un famoso articolo (Rule learning by cotton-top tamarins) pubblicato nel 2002 sulla rivista Cognition. Per altri due articoli non è ancora nota la sentenza della commissione di indagine. Le prime notizie erano comparse il 10/8 sul quotidiano di Boston (Author on leave after Harvard inquiry) ma poi la notizia si è rapidamente diffusa, anche per la notorietà di Mark Hauser, apprezzato conferenziere (molto interessanti i video di questo convegno: Darwin/Chicago 2009) ma anche autore di libri sull'evoluzione e l'origine della mente, come Moral minds e Wild Minds, dove comunque presenta soprattutto ricerche di colleghi che non destano sospetti. Se ne parla anche su New Scientist ("Observations: Scientific misconduct estimated to drain millions each year") e nel blog di Jerry Coyne. Non mancano interventi piuttosto perplessi e preoccupati di alcuni che hanno lavorato per anni con lui, come l'antropologo Greg Laden ("What I know about Marc Hauser, the recently 'investigated' Harvard primatologist : Greg Laden's Blog"). Un articolo sull'argomento è comparso poi anche su Nature ("Harvard probe kept under wraps : Nature News") Curioso il fatto che proprio in questi giorni il settimanale Time sia uscito con un grosso articolo sulla mente degli animali, dai corvi ai primati ("Inside the minds of animals"). La notizia di due giorni fa dimostra come in Italia ci si preoccupi meno di controllare il funzionamento delle strutture di ricerca finanziate con soldi pubblici (anche se in minore quantità).
15/8/10-IT
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Il 20 agosto si terrà a Ravenna nei pressi di S.Vitale uno spettacolo musicale (L’ evoluzione sgond a me. A 150 anni e qualcosa dalla pubblicazione dell’Origine della specie di Charles Darwin, do ciàcar di un creazionista romagnolo tra parole e musica). Nella scheda illustrativa si spiega che “Lo spettacolo è nato come celebrazione romagnola degli anniversari darwiniani del 2009: 200° della nascita del grande scienziato e 150° della pubblicazione della sua opera fondamentale, L’origine della specie. E proprio quest’opera ispira i
dubbi e le perplessità di un “creazionista romagnolo” non solo sulla teoria dell’evoluzione intesa come continuo miglioramento della specie ma più in generale proprio sui risultati della creazione e sul senso dell’esistenza umana. Alcuni brani tratti dalle opere del grande poeta Raffaello Bladini danno man forte alla confutazione”. [All’orchestra di Ravenna servirebbe anche un consulente scientifico…]
14/8/10-IT
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E’ davvero un minestrone di idee e metodi fra loro incomparabili e probabilmente anche incompatibili quello che di potrà gustare a Roma il 16 ottobre in una iniziativa, addirittura la quarta in due anni organizzata proprio sotto le finestre del Vaticano;nonostante l’insistenza, pochi ammetterebbero che sia in atto il tentativo di contestare la posizione evoluzionista della chiesa cattolica, finalizzato a “ricondurre verso il porto sicuro dell’ortodossia la navicella di Pietro in balia delle onde e dei colpi che le provengono dall’interno più ancora che dal suo esterno” [(editoriale del direttore in “Radici Cristiane” N.45)!?]. Già 3 convegni erano stati organizzati dai creazionisti biblici cattolici del Centro Kolbe (“Kolbe Center for the study of creation”): all’Università statale La Sapienza il 3/11/08, al CNR il 23/2/09, e all’Università privata S.Pio V il 9/11/09. Sono iniziative che vogliono sottolineare come alcuni cattolici abbiano ritenuto inopportuni i due convegni evoluzionisti organizzati dal Vaticano, uno (“Scientific insights into the evolution of the universe and of life”) sull’evoluzione in generale (organizzato nel 2008 dal prof.Cabibbo recentemente scomparso) e il secondo (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”) ai primi di marzo del 2009. Quest’ultimo, dedicato soprattutto a Darwin e all’evoluzione biologica, è stato organizzato da mons.Ravasi che, almeno per la parte scientifica, si è avvalso della collaborazione di scienziati qualificati, per cui nessuno ha parlato di creazionismo o di intelligent design. Chi lo ha fatto (un creazionista turco che non era previsto in programma) è stato allontanato. Scopo di queste iniziative dei creazionisti è quello di contestare dall’interno l’attuale posizione della Chiesa Cattolica, che, pur non avendo ancora riabilitato Teilhard de Chardin, oggi accetta ufficialmente l’evoluzione biologica e quindi anche l’origine della nostra specie attraverso un percorso complesso e apparentemente imprevedibile svoltosi all’interno dell’albero evolutivo degli animali e in particolare dei primati (in questo caso intesi come scimmie). Lo si legge chiaramente in 2 interventi pubblicati da uno degli organizzatori, il vicepresidente del CNR, nell’aprile 2008 in una sua rivista e il 29/12/09 sul Foglio (“Il teo-evoluzionismo è una malattia dello spirito da cui guardarsi”), Questa posizione, almeno in parte rispettosa della scienza e quindi favorevole almeno all’evoluzione biologica e ad una storia dell’universo durata quasi 15 miliardi di anni, è stata confermata anche dal Card.Ratzinger, in un recente documento ufficiale del 2004 che sembra però ben pochi conoscano e accettano. Sembra strano che il ministro dell’Università e della Ricerca, oggi molto preoccupata della qualità della ricerca scientifica, non abbia mai detto nulla sulle tre iniziative creazioniste critiche verso il Vaticano, che si
sono realizzate addirittura a Roma; si sono infatti svolte tutte in strutture che lei intenderebbe controllare sempre meglio dal punto di vista della qualità della ricerca e del rispetto del metodo scientifico, che è stato contestato solo sulla base di antichi miti che non sopporterebbero una verifica sperimentale. In realtà è improbabile che il ministro possa fare qualcosa, dato che l’organizzatore dello sconcertante convegno creazionista tenutosi il 23/2/09 addirittura al CNR era proprio … il suo vicepresidente. Proprio lui aveva coraggiosamente confermato l’intenzione di organizzare “un workshop internazionale a cui parteciperanno solo studiosi di netta impostazione antievoluzionistica” anche alla giornalista che scrisse poi l’articolo sul Foglio del 31/1/09. C’è da rimanere stupiti: è proprio l’opposto degli obiettivi che si erano posti gli organizzatori dei convegni vaticani sull’evoluzione! Conviene forse rassegnarsi a chiedere la ricostruzione dello stato pontificio?…. Sarebbe forse il caso che anche in Italia si verificasse il livello di applicazione e di rispetto del metodo scientifico? Quale ministro dell’Università approverebbe, se lo avesse saputo, che nella sala Marconi del CNR il 23/2/09 si raccontasse di uomini che 40.000 anni fa catturavano i dinosauri con una corda legata fra due alberi? Nessuno, nemmeno l’inviato del Pontificio Consiglio della Cultura, don Tomasz Trafny o il vicepresidente del CNR, presenti al tavolo del convegno, si è messo a ridere? O non dobbiamo credere al resoconto e alle interviste ai relatori pubblicati sul numero 45 della rivista “Radici Cristiane”? Dovremmo dubitare della serietà di una rivista diretta dal vicepresidente del CNR? Se il ministro intendesse difendere il livello culturale della scienza italiana, può ancora valutare se sia ragionevole e corretto che un rappresentante più che autorevole della nostra più qualificata struttura di ricerca sia l’unico docente universitario presente al dibattito del 16 ottobre, dove probabilmente contesterà fatti scientifici accettati da tutta la cultura occidentale e mondiale attuale (e che anche i vertici della Chiesa cattolica oggi non mettono più in discussione). [Comunque puo’ essere importante far notare che Il Giornale sa già da tempo che, a causa della sua ostilità verso l’ingresso della Turchia in Europa, il prof.R.De Mattei, docente presso l’università romana dei Legionari di Cristo, non è più consulente culturale dell’on.Fini come ai tempi in cui era ministro degli esteri].
13/8/10-USA
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[da NCSE] Lauri Lebo,la giornalista che ha scritto un interessante libro sul processo di Harrisburg/Dover che ha segnato una delle più pesanti sconfitte (anche economiche ..) per i neocreazionisti dell’Intelligent Design, ha scritto un articolo per iniziare a ricordare che ormai sono passati quasi 5 anni.
12/8/10-USA
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Una grande scoperta si merita giustamente la copertina di Nature. Si tratta di due segnetti che sembrano la prova (ma la certezza non c’è) di due taglietti fatti su un osso con una pietra con un bordo tagliente tagliente. Sono i nostri antenati ad aver lasciato queste tracce della loro presenza, della loro esistenza ma soprattutto della loro capacità di utilizzare dei ciottoli con bordi taglienti per staccarsi una bella fetta di carne da un cosciotto. Nessun altra specie oggi è capace di fare ciò. Il problema è soprattutto la data. L’osso con questi due taglietti è datato ben 3.4 milioni di anni fa, ben 800.000 anni prima di quanto si pensasse finora. Il tutto, con una certa prudenza e con tutti i dubbi necessari, è
raccontato al mondo nell’articolo “Evidence for stone-tool-assisted consumption of animal tissues before 3.39 million years ago at Dikika, Ethiopia” di Shannon P. McPherron, Zeresenay Alemseged, Curtis W. Marean, Jonathan G. Wynn, Denné Reed, Denis Geraads, René Bobe & Hamdallah A. Béarat. Qui sullo stesso numero di Nature c’è un commento di D.Braun: “Australopithecine butchers”. Se ne parla poi anche in Science Daily, e nel blog di Greg Laden. Qui c’è la dichiarazione del Max Plank di Lipsia, chde dirigeva la ricerca. Per quanto riguarda l’opinione dell’ICR, ci basti sapere che come al solito non sono particolarmente sorpresi: e invitano a cercare ancora e meglio: “Because mankind has been living alongside all animals since the creation week was completed, the discovery of fully human artifacts-like footprints and tool marks--from these post-Flood deposits fits perfectly well with creation thinking”. Più scettici sono invece alcuni scienziati su anthropology.net “A Curious Look At The 3.39 Million Year Old “Stone Tool Markings” From Dikika, Ethiopia”, dove presentano una ragionevole ipotesi alternativa per spiegare i segni mostrati nell’articolo su Nature, basata su un lavoro di Njau e Blumenshine.
11/08/10-USA
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Nel sito del Discovery Instute si può vedere un video in cui S.Meyer spiega da dove venga l’informazione digitale [?!] contenuta nel DNA (“What is the origin of the digital information found in DNA? ”). Nel caso lo si ascolti, consiglio di farsi subito spiegare da PZMyers “The vacuity of Stephen Meyer”.. Sempre oggi e a sempre sullo stesso sito, si può leggere un post di C.Luskin, un biologo del DI. Si tratta di un’importante novità in quanto sembra far presagire un’importante cambiamento nella strategia processuale futura. In realtà sono strategie che in Italia sono note da tempo ma oggi sono un po’ spuntate, anche se saltano fuori solo in casi di emergenza, dato che non è troppo coerente riprendere accuse di 400 anni fa dopo aver ammesso le colpe e dopo essersi finalmente da poco scusati. Nonostante ciò sappiamo che ci sono comunque anche oggi grandi e autorevoli scienziati che temono ancora di essere vittime di queste accuse, per cui sono costretti a difendersi dichiarandosi difensori della libertà di espressione anche quando non è assolutamente il caso. Il post di Luskin riporta un suo articolo (“Zeal for Darwin's House Consumes Them: How Supporters of Evolution Encourage Violations of the Establishment Clause”) da poco pubblicato sulla “New Law Review” in cui si illustrano le motivazioni che rendono utile e necessaria questa strategia, dopo le recenti sconfitte, come quella disastrosa del processo di Harrisburg/Dover. Leggendo l’articolo si capisce che l’artifizio è una modificazione del metodo utilizzato a suo tempo dalla chiesa con Galileo, semplicemente adattato con le modifiche necessarie per poter annullare i confini fra stato e chiesa che la “Establishment clause” pone a difesa dell’insegnamento scolastico. Si tratta infatti di ribaltare l’accusa, facendo credere che certe scoperte e teorie scientifiche, anche se utili, vanno contro la separazione fra stato e chiesa, negando valore a verità di fede. Come ben sappiamo, questa stata proprio l’accusa che ha portato alla condanna di Galileo, che ha evitato la condanna capitale grazie all’abiura
Egli USA
e che ha allontanato le pene accessorie rifilandole alla figlia suora. Proporre questa strategia oggi in Italia non sembrerebbe proprio un’idea intelligente. In realtà utilizza comunque spudoratamente (o ingenuamente o arrogantemente) questa strategia proprio quando si affrontano temi legati all’evoluzione o alla teoria dell’evoluzione, temi su cui nemmeno la chiesa cattolica sembra intenzionata a chiarirsi le idee né ad accettare fino in fondo le conoscenze scientifiche ottenute grazie al metodo scientifico e quindi al modo migliore per utilizzare ragione. Sono tornate quindi (come se i convegni su Galileo che hanno anticipato non fossero mai esistiti) le accuse di provocazione antireligiosa che un tempo si facevano a Galileo (e ne sanno qualcosa Teilhard de Chardin, Odifreddi o Pievani, che pure ha dimostrato strane manipolazioni a posteriori su un documento scritto per il ministro da una commissione di premi Nobel in favore dell’evoluzionismo) o addirittura la possibilità di difendere le posizioni antiscientifiche e antioccidentali del vicepresidente cercando di far credere che al CNR il vicepresidente può dire quel che vuole (“La libertà di espressione è un bene garantito dall’articolo 21 della nostra Costituzione”) se corrisponde a quello che credono e insegnano i Legionari di Cristo ai loro docenti universitari. Ben più coraggioso o semplicemente razionale fu in quei giorni il presidente dell’Accademia Pontificia delle Scienze, N.Cabibbo, scomparso il 16/8 che nell’articolo del 5/1/09 (“Perché la Chiesa sbagliò”) disse: “Il possibile imbarazzo teologico di oggi verso alcune idee della scienza sembrerà domani del tutto irrilevante: le teorie scientifiche di oggi saranno forse rafforzate, e poi sopravanzate da teorie più complete e dettagliate. È quello che è successo alle teorie di Copernico, inglobate e completate da quelle di Newton e poi di Einstein. È così che la scienza procede, ed è bene abituarsi”. (La citazione è stata ripresa in questi giorni anche da A.Massarenti sul Sole 24 ore del 17/8: “Prima scienziato poi uomo di fede”) E’ curioso stupirsi di uno scienziato che chiaramente riversa le sue conoscenze scientifiche verso chi si accorge che ne ha più bisogno. Probabilmente nemmeno N.Cabibbo sarebbe stato rispettoso della libertà di dire addirittura che “l’evoluzionismo era nato come un movimento di rifiuto della Creazione“ o che “« … nel campo antievoluzionista, e più precisamente in campo cattolico, non manca chi .. accetta sul piano scientifico la teoria dell’evoluzione. …. Tali posizioni, ieri ed oggi, nascono da un complesso di inferiorità nei confronti della cultura laica, caratteristico di chi non si sente sicuro delle proprie idee cattoliche». Vedremo chi lo sostituirà all’accademia delle Scienze … possiamo solo sperare che, nonostante sembri già in ottima posizione, non sia il VP del CNR … se il card.Bellarmino avesse ragionato in questo modo probabilmente le scuse non sarebbero arrivate solo dopo 400 anni, né Feyerabend avrebbe potuto pensare che “La chiesa dell'epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo” … [PS: Purtroppo forse questa strategia è ancora utile per qualcuno, anche se Galilei si stupirebbe parecchio per le scuse poco sincere e poco credibili. Luskin comunque è solo arrivato in ritardo a riscoprire questa vecchia strategia … O forse la situazione politica e culturale italiana è peggiore di quanto si pensasse]
10/8/10-IT
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Una buona notizia da Padova: “Ed ecco a voi il Ponte Darwin! E le passerelle sul Bacchiglione come le chiamiamo?”. Quando si è trattato di dare il nome ad un ponte, a Padova si sono ricordati di Darwin e del suo ruolo nel fornire le chiavi per cominciare ad aprire le porte che permettono di capire e spiegare l’origine delle specie viventi e anche
dell’uomo. Peccato che abbiano scelto come elemento decorativo una rappresentazione lineare dell’evoluzione umana, certo ottimale per essere rappresentata lungo un ponte, ma poco adatta per far capire ai padovani la struttura a cespuglio, o a corallo, degli alberi evolutivi reali che conosciamo. Se la sono cavata con 1500 euro. •
9/8/10-USA
[da NCSE] Sembra che negli USA le società scientifiche debbano continuamente firmare appelli e dichiarazioni in favore dell’evoluzione e della teoria che la spiega, per ricordare a tutti che non siamo più nel ‘700. Questa settimana è toccato a: American Society of Plant Taxonomists, American Statistical Association, e Union for Reform Judaism. Il più interessante è però il documento dell’Affiliation of Christian Geologists, che certifica la grande età della terra e dell’universo, smentendo i creazionisti “della terra giovane”
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8/8/10-USA
Un blogger paleontologo, B.Switek, analizza la insolita e sconcertante gestione della presentazione alla scienza e al pubblico (il 19/5/09) di un fossile di primate di 40 milioni di anni fa (il Darwinius masillae); lo fa con un articolo su Evolution: Education and Outreach: Human Evolution and the Media. Ancestor or Adapiform? Darwinius and the Search for Our Early Primate Ancestors. L’articolo è liberamente consultabile.
6/8/10-USA
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Il sito dell’NCSE offre una free preview (PDF) del libro di Richard Milner Darwin's Universe: Evolution from A to Z
4/8/10-AU
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[dal NCSE] I sondaggi sull’evoluzione arrivano anche dagli antipodi, ma sono abbastanza buoni: solo 1 australiano su 10 non crede nell’evoluzione biologica, anche se 3 su 10 sono disposti a credere alla convivenza dell’uomo con i dinosauri. Sconcertante il numero di australiani che crede che il sole impieghi un giorno per girare intorno alla terra la terra impieghi un giorno per girare intorno al sole (circa il 28%).
3/8/10-USA
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[da NCSE] Chi fosse stufo delle sciocche recenti critiche all’evoluzione anche da parte di persone che possono semplicemente informarsi, potrebbe essere invece interessato a un libro che presenta le prime e più antiche critiche alle indimostrabili ipotesi creazioniste (“Creationism and Its Critics in Antiquity” di D.Sedley). Il libro, di cui si possono assaggiare qui alcune pagine, presenta le riflessioni di alcune persone davvero ignoranti dal punto di vista scientifico ma sicuramente tanto intelligenti da avere già qualche dubbio (Anassagora, Empedocle, Socrate, Platone, Democrito e Aristotele).
1/8/10-IT
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Nel blog Gravità Zero il giornalista scientifico C.Pasqua riprende (“LA SCIENZA NEL BEL PAESE? SIAMO NEL MEDIOEVO? ) un articolo di T.Pievani (UFO, cerchi nel grano e altri incubi) su Le Scienze di agosto riguardo al livello delle trasmissioni di divulgazione scientifica della RAI, con particolare riferimento a Voyager e alla scelta dei temi che utilizza per attirare, e con successo!, il pubblico. Molto interessante in quel blog, anche per i premi in palio … l’iniziativa “Trova la bufala e vinci”.
LUGLIO 2010 30/7/10-IT
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[da Pikaia] "Come comunicare la scienza e organizzare eventi divulgativi scientici e culturali", questo il tema del congresso "Comunicare la scienza", che si terrà tra il 6 e l'8 ottobre presso il Centro Universitario EuroMediterraneo di Ronzano,
Bologna. Programma (14kB)
30/7/10-USA
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[da Pikaia] [da NCSE] Anche l’American Academy of Religion (AAR), una società accademica internazionale per lo studio delle religioni nel mondo che quest’anno compie il secolo d’attività, si è schierata a favore dell’insegnamento dell’evoluzione nelle scuole. L’NCSE riporta così la posizione ufficiale dell’AAR: “Scienza della creazione o l’ intelligent design possono essere insegnati nelle scuole?”. La risposta?. “Yes, but not in science classes. Creation science and intelligent design represent worldviews that fall outside of the realm of science that is defined as (and limited to) a method of inquiry based on gathering observable and measurable evidence subject to specific principles of reasoning.”
27/7/10Arabia Saudita
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[da Pikaia] Rinvenuto un fossile di primate risalente a 29-30 milioni di anni fa, poco prima della divergenza tra le scimmie del Vecchio Mondo e ominoidei, il gruppo che comprende le antropomorfe e l'uomo.
26/7/10-USA
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[dal NCSE] In Louisiana i creazionisti riescono ad ottenere qualche successo nel tentativo di introdurre il creazionismo nelle scuole. Sempre oggi un intervento in proposito della filosofa Barbara Forrest (“Attack on science”) che segue da tempo il problema con grande abilità e grande successo.
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Nel sito della Reason,tv hanno pubblicato un’intervista a Francisco Ayala, biologo molecolare USA ai massimi livelli, difensore in ogni occasione possibile (ha frequentato spesso anche i tribunali fornendo consulenze contro i creazionisti USA) dell’evoluzione e della teoria dell’evoluzione a fianco dell’NCSE. Oltre a ciò è spesso utilizzato anche in Europa e in Italia quando serve un ex-domenicano spagnolo per i convegni in cui è necessario difendere la biologia evoluzionistica. Questa sua doppia valenza e competenza gli ha fatto vincere recentemente (il 5/5/10 a Buckingham Palace) il Premio Templeton, dedicato ai ricercatori che coltivano l’area di confine fra religione e scienza. La frase che rapprenderebbe Ayala (“scienza e religione non sono in contraddizione, non è necessario che lo siano”) è davvero interessante in quanto tutti la ripetono apprezzandola, da Gould al Papa; purtroppo senza chiarire quali siano le invasioni di campo e le interferenze permesse. La frase è quindi evidentemente generica ma soprattutto ingannatrice se non si chiarisce, come ad esempio ha fatto mons.Fisichella in una famosa intervista, chi deve fare un passo indietro,
25/7/10-IT
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[da Pikaia] Consigli di lettura per estate/autunno 2010, selezionati dalla redazione di Pikaia che vi augura Buone Vacanze……
16/7/10-UK
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[da NCSE] Un altro sondaggio sull’opinione della gente sull’evoluzione, fatto in USA, Canada e UK da Angus Reid Public Opinion. Ovviamente, come sempre, la situazione peggiore la troviamo negli USA.
15/7/10-SA
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[da Pikaia] Senza clamore su Nature viene pubblicato un articolo su un ennesimo “anello mancante” nell’evoluzione dei primati (“New Oligocene primate from Saudi Arabia and the divergence of apes and Old World monkeys”
9/7/10-IT
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[da Pikaia] Il dipartimento di scienze della Terra di Perugia organizza nel periodo 14/18 febbraio 2011 la 1’ scuola di Paleoantropologia. E’ possibile anche partecipare ad un fieldwork di due settimane in agosto presso il sito paleoantropologico di Olduvai in Tanzania. Docenti: FIDELIS TALIWAWAMASAO (University of Dar Es Salaam & Natural History Museum of Arusha, Tanzania), GIORGIO MANZI (Università di Roma “La Sapienza”), JACOPO MOGGI CECCHI (Università di Firenze), SPARTACO GIPPOLITI (Giardino Zoologico di Pistoia), OLGA RICKARDS (Università di Roma “Tor Vergata”), LORENZO ROOK (Università di Firenze)
8/7/10-IT
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Dal sito di Micromega è raggiungibile il video di una recente conferenza di T.Pievani promossa da Iniziativa Laica e Arci di Reggio Emilia e da Libera Cittadinanza e UDU - Unione Degli Universitari di Parma: “Darwin, al lupo al lupo! La scienza evolve, l’integralismo religioso un po’ meno"
7/7/10-SE
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Interessante scoperta durante una mia visita oggi al Museo della Biologia nella capitale svedese (Biologiska Museet). Esiste realmente, imbalsamato, un ibrido che farebbe tanto piacere ai creazionisti, adeguandosi gli assurdi meccanismi evolutivi che si sa essere gli unici che ammetterebbero. Si tratta di un esemplare appartenente ad una specie che lo svedese Linneo avrebbe probabilmente classificato come un fagiglio o un conigiano. Non c’è dubbio che si tratti di uno scherzo creato da un imbalsamatore locale, ma è evidente che, accompagnato dai necessari avvertimenti, ha trovato addirittura ospitalità in un diorama in un museo scientifico dedicato alla biodiversità. Si sa che i creazionisti hanno sempre seri problemi a immaginare come funzioni in realtà il meccanismo che ha portato da un unico organismo iniziale molto semplice all’enorme complessità della vita, con miliardi di organismi appartenenti a milioni di specie diverse vissuti in un periodo di miliardi di anni. Decisamente istruttivo e sconcertante fu il momento in cui, durante un dibattito fra evoluzionisti e antievoluzionisti uno di questi ultimi tirò fuori come asso nella manica l’immagine di un essere vivente (il crocoduck, come lo chiamò lui, Kirk Cameron, o l’anadrillo come l’ha recentemente definito S.Coyaud). Secondo il fantasioso Cameron, per lui solo la reale esistenza del crocoduck sarebbe convincente. La registrazione del dibattito permette di verificare lo sconcerto dell’evoluzionista della Rational Response Squad partecipante al dibattito: il labiale al 4:26 permette di verificare come gli sia scappata una spontanea espressione di sconcerto (“Oh my God!”), certo poco adatta per un ateo, come lui si era presentato. Questo video permette di capire che, a differenza dell’ibrido del museo di Stoccolma, non è uno scherzo il capolavoro di K.Cameron e Ray Comfort, il famoso e sconcertante video sulla banana.
2/7/10-IT
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Sul Corriere mons.Ravasi risponde a Veronesi sul problema della compatibilità fra scienza e fede. Pur insistendo che “Fede e ragione sono compatibili”, non mancano dubbi e critiche alla scienza che ovviamente smentiscono la tesi che vorrebbe dimostrare. Stiamo ancora aspettando di sapere, e il 2009 è rmai passato, se per Teilhard de Chardin la condanna rimane tuttora valida, decenni dopo la sua morte. Ovviamente il problema che non si riesce a risolvere è l’accettazione della teoria dell’evoluzione, una semplice (forse troppo) e geniale (certo troppo) spiegazione di come sia avvenuta l’evoluzione biologica che in miliardi di anni ha creato, ovviamente senza un improbabile progetto, l’enorme biodiversità in cui siamo immersi e che dovremmo proteggere per garantire la sopravvivenza alle prossime generazioni. E’una spiegazione molto elegante che ha soprattutto il grande vantaggio di non costringere nessuna divinità a maneggiare gameti (in gran parte destinati a non dar luogo a esseri viventi), lavorando per miliardi di anni in organi riproduttivi spesso malsani, umidi ed oscuri.
1/7/10-IT
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In alcuni punti la logica sembra in difficoltà in un articolo dell’Avvenire che presenta una ricerca recente e piuttosto interessante di Elaine Howard Ecklund sul rapporto fra gli scienziati e la religione (“Se Dio si nasconde in laboratorio”). Purtroppo sembra che l’autore dell’articolo non sappia e non voglia apprezzare alcuni dati sul rapporto fra un campione di scienziati USA e … la scienza, dati che difficilmente l’Avvenire ama sottolineare. Nonostante l’impostazione dell’articolo e l’evidente interesse a criticare la scienza, non si ragiona a sufficienza su alcune
frasi che sottolineano e dimostrano il pericolo di atteggiamenti preconcetti che tenderebbero a subordinare la scienza a criteri non scientifici. Innanzitutto qualche dato un po’ curioso sul campione, apparentemente poco casuale: “se nella popolazione americana gli evangelici sfiorano quota 30%, tra i ricercatori essi rappresentano solo il 2% del totale, mentre è la religione ebraica quella più diffusa tra gli intervistati” [!?]. Dopo aver sottolineato che negli scienziati USA non si rileva ostilità verso la religione, spiccano un paio di loro valutazioni su due temi che solitamente vengono utilizzati come indicatori di ostilità verso la religione: per cui nell’articolo ci si stupisce della diffidenza verso l’intelligent design “Per spiegare la nascita dell’universo” [?!] e del fatto che “Ben il 94% considera invece la teoria dell’evoluzione secondo Charles Darwin come la modalità più razionale di spiegare i mutamenti sul nostro pianeta”. Dopo questa informazione tratta da una fonte che viene presentata come autorevole possiamo sperare di non trovare qualcuno che scrive il contrario, almeno sull’Avvenire…
GIUGNO 2010 29/6/10-USA
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[da NCSE] Sarebbe interessante capire il motivo per cui non sia mai arrivato in Italia il film “Creation”, che presenta alcuni aspetti della vita, anche familiare, e del pensiero di Charles Darwin. Ormai siamo comunque al momento in cui, proprio da oggi, il film è scaricabile e disponibile anche in DVD. [da NCSE] E’ uscito l’ultimo fascicolo (Vol.3 Fasc.2) di Evolution: Education and Outreach, dedicato ai 65 anni di Eugene Scott, presidente del NCSE. contiene come al solito articoli interessanti sul dibattito in corso sull’evoluzione. Chi non avesse ancora capito il problema, può finalmente scoprire perché “The Theory of Evolution is Not an Explanation for the Origin of Life” o scoprire un processo evolutivo in cui credono e sperano anche i creazionisti (“The Evolution of Creationist Movements”, free access), o capire le non novità dell’ID (“The Intelligent Design Movement's Recycling of Creationist Strategies”).
28/6/10-USA
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[Da Pikaia] Rinvenuto un fossile di Australopithecus afarensis di 400.000 anni più antico di Lucy. Si tratta di un maschio di grosse dimensioni che dimostra come questo ominide fosse perfettamente in grado di spostarsi con andatura bipede. Se ne parla su PNAS (Selassie Y, et al. An Early Australopithecus afarensis Postcranium from Woranso-Mille, Ethiopia. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2010) .
23/6/10-IT
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Sull’Avvenire un articolo (“EVOLUZIONISMO, IL "DOGMA" CHE ESCLUDE DIO”) difende e sostiene il recente volume dedicato ai presunti errori di Darwin. Curioso notare come venga evidenziato nel titolo un aspetto che non era certo sottolineato dagli autori del libro; avevano infatti ribadito il loro ateismo e quindi non potevano certo utilizzare argomenti religiosi, e avere le stesse preoccupazioni, nella loro critica a Darwin. Forse chi ha suggerito i titoli non lo sapeva … Comunque nell’articolo si chiarisce che si condanna … l’“indignazione verso chi osa mettere in dubbio un pilastro della moderna concezione scientifica del mondo” senza verificare chi ha ragione: “qui però non ci interessa tanto discutere se l’impianto critico di PiatteIIi Palmarini e Fodor riesce a scardinare la teoria evoluzionistica di Darwin”; addirittura si deve ammettere che “A onor del vero, non si può negare che qualche 'svista' sia realmente presente nel testo”. Certamente curioso, se non sconcertante, notare lo sbigottimento per il fatto che: “tra i contestatori più numerosi di questo saggio si contano proprio i genetisti, i quali hanno cercato con acribia tutti i possibili errori scientifici
commessi dai due autori”. [Forse si pensava che i più critici fossero i calzolai…?] La frase è sconcertante, in quanto si cerca di indurre a credere che il mestiere dei genetisti NON debba essere proprio quello di occuparsi in modo serio e con competenza di genetica. Sembra proprio immeritata la critica proprio a chi, come i genetisti, da 150 anni ha lavorato per migliorare profondamente il darwinismo … proprio cercando e correggendo tutti i possibili errori.
22/6/10-USA
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[da NCSE] Sconfitta legale dell’ICR (Institute for Creation Research) che si era ribellata alla decisione del Texas Higher Education Coordination Board di impedire ad una loro scuola di attivare un master in … Science Education. E’ curioso che inaspettatamente non riescano più a svolgere attività “formative” che invece erano riusciti a svolgere in California, dove prima avevano la loro sede.
22/6/10-CH
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[Da Environment New Service] “The nations of East and Central Africa and some of the world's largest conservation organizations have developed a 10-year conservation action plan to save thousands of endangered eastern chimpanzees. The main threats to these animals, which share 98 percent of human genes, include hunting for bushmeat, capture of infants for the pet trade, disease and habitat loss. The International Union for the Conservation of Nature, IUCN, and the Wildlife Conservation Society Monday released the action plan. It shows that the conservation of 16 areas could conserve 96 percent of the known populations of eastern chimpanzees, estimated to be around 50,000 animals.
21/6/10-IT
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Davvero sconcertante scoprire che la notizia qui sotto sulla strage della fauna protetta in Africa probabilmente a qualcuno non interessa. Anzi, rimarrebbe sconvolto nel sapere che ci si preoccupa del benessere o della sopravvivenza di animali selvatici, temendo che si voglia paragonarli con l’uomo. Se ne parla in un articolo su Cultura Cattolica (“Gli ultradarwinisti della pubblicità”) ripreso poi nel sito web del Sussidiario (“Lo sapevate? Uomini e animali pari sono, parola di (certa) Ue”), e da decine di altri siti web. Per capire meglio la situazione è però importante andare a leggere le dichiarazioni (suggerite dallo sviluppo delle conoscenze scientifiche garantite dalla competenza di esperti delle diverse materie) contenute nella bozza del 26/5/10 della “DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici” [versione inglese]. La lettura del documento permette di capire il miglioramento delle conoscenze scientifiche sul benessere animale, e in particolare sui primati, e ancora di più sulle scimmie antropomorfe, che hanno mostrato aspetti comportamentali che confermano la loro posizione evolutivamente molto vicina alla nostra specie. Critico verso questo documento sembra sia infatti il COMECE, la conferenza dei vescovi della comunità europea. In realtà il documento non sembra cosi’ critico verso la difesa della sopravvivenza e del benessere animale, quanto teme che da ciò derivi lo sviluppo di tecniche di sperimentazione alternative che possano basarsi anche su cellule umane, che potrebbero essere anche cellule di origine embrionale. Ci sono comunque anche altre frasi sconcertanti nell’articolo: spassosa quella che cita un’assurda critica ad una mostra sull’evoluzione: “allestita al Museo di Scienze Naturali di Trento, dal titolo “La scimmia è nuda”, e dall’intento dichiaratamente evoluzionista”. Certo non sa che la critica di un integralista cattolico trentino è stata stroncata da un teologo di Trento che insegna in Germania, Penosa anche la frase “È seguito il consueto refrain della scimmia che condivide con l’uomo il 98 per cento del patrimonio genetico, senza che però venisse data alcuna giustificazione plausibile di come possano stare in quella piccola differenza del due per cento di Dna, e solo in essa, tutte le caratteristiche tipicamente
umane, quali linguaggio, pensiero, autocoscienza, libertà, conoscenza, creatività”. •
Del problema si parla anche in “Cronache Romane” di R.De Mattei (“UE: critiche a un progetto che protegge gli animali ma non gli embrioni”) dove si chiarisce anche che la direttiva non è esplicita, anche se comunque sembra spingere verso un minor uso di animali, e in particolare di animali selvatici, nella sperimentazione dei farmaci per l’uomo, una tendenza ormai in corso da anni e che sembra davvero infastidire chi da sempre rifiuta di accettare, senza validi motivi, che un processo evolutivo colleghi inesorabilmente l’uomo alle altre specie animali e vegetali, dimostrando che non sono e non possono essere al servizio dell’uomo, non avendo proprio avuto origine a questo scopo, Il giorno in cui si accetterà che tutte le specie viventi abbiano avuto UN’ORIGINE INDIPENDENTE DA QUELLA UMANA si riuscirà a capire l’evoluzione biologica. La frase del documento dei vescovi citata in questo articolo (“Esiste il pericolo di cancellare la differenza tra l’animale e l’uomo”) è davvero illuminante, in quanto spiega l’impossibilità di accettare l’evoluzione e il fatto che ci sianio differenze fra ognuna delle diverse specie. Interessante riflettere anche sulla frase «per difendere gli animali, il testo attuale stabilisce che, quando possibile, sarà necessario usare un metodo o una strategia di sperimentazione scientificamente soddisfacente che non implichi l’utilizzo di animali vivi”. Un altro aspetto evidente è l’insistenza a non voler nemmeno citare il fatto che ci siano differenze notevoli fra le diverse specie animali e ci siano evidenti differenze dovue proprio a ciò che si cerca di negare e quindi far scomparire. Un aspetto del problema che pochi conoscono è che si cerca di ribaltare la nondecisione presa a Sibiu nel settembre 2007. In un incontro fra tutte le diverse religioni cristiane europee i protestanti erano riusciti ad accorgersi dell’inserimento abusivo di una frase sulla difesa della vita dal concepimento alla morte naturale. Non essendo affatto d’accordo, a posteriori ottennero l’eliminazione di questa frase inserita di soppiatto, dimostrando che fra diverse religioni sono negoziabili anche questioni di solito non negoziabili.
21/6/10-F
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Anche coccodrilli e potamoceri nella dieta degli europei attuali? [da ecoblog.it] A qualcuno il pessimismo ma anche solo la preoccupazione di F.Fenner potrebbe sembrare eccessiva, ma sappiamo bene come verificare quale sia il rispetto per la natura dell’uomo attuale … Effettivamente c’è molta confusione su alcune questioni ambientali ma anche troppa ignoranza su alcuni dati necessari per capire meglio la realtà, se si ha il coraggio di affrontarla. Proprio oggi si parla in alcuni giornali di un articolo con i primi dati, anche se campionari e certamente imprecisi, di un fenomeno noto ma misterioso: l’importazione in Europa e nel mondo occidentale, clandestina ma ben organizzata, di carne proveniente da fauna, anche protetta, delle foreste tropicali, e in particolar modo di quelle africane. La notizia era presente nelle notizie ANSA di ieri ma stranamente oggi la riprende solo il Manifesto (“Una scimmia in tavola”) e il sito di ecoblog (“All'aeroporto Charles De Gaulle di Parigi, ogni anno, transitano circa 270 tonnellate di carne di animali selvatici”), che rimanda all’articolo orignale, pubblicato recentemente su Conservation Letters da ricercatori inglesi e francesi (“The scale of illegal meat importation from Africa to Europe via Paris”). In 17 giorni sono state perquisiti134 passeggeri arrivati a Paris Charles de Grulle dall’Africa subsahariana in 29 voli. Il traffico in quell’aeroporto è di 72 voli alla settimana con 17000 passeggeri.
Cos’hanno trovato nei bagagli di questi 134 viaggiatori arrivati dall’Africa? L’incredibile quantità di 446 kg di pesce, 131 kg di carne di animali domestici e ben 188 kg di carne di animali selvatici (bushmeat) in parte animali protetti inseriti nella lista CITES, in quanto a rischio di estinzione. Altri dati (tutti sconcertanti!) possono essere recuperati nell’articolo, come la stima di 62 tonnellate di carne alla settimana solo sulle linee dell’Air France esaminate, per un totale di 3278 tonnellate all’anno di cui 273 di bushmeat (e il 39% delbushmeat era costituito di animali nell’elenco della CITES). E tutto ciò solo nell’aeroporto di Parigi De Gaulle!!! Quanti erano i viaggiatori che nascondevano carne? Solo il 7% nascondeva bushmeat (però in gran quantità: mediamente 20 kg a testa!) mentre il 25% trasportava pesce e il 37% carne di animali domestici. La carne è normalmente trattata per sopportare il trasporto (qui una foto di scimmie affumicate arrivate a Parigi! E qui altre). Ci sono poi i dati, anche verificati sul campo parlando in confidenza con i commercianti, sugli aspetti commerciali ed economici dello sconcertante business, che vive sul fatto che il bushmeat a Parigi si vende a ben 30 euro al kg, 20 volte più che in Africa (5 euro) e a ben più del filetto. Come sanno bene i naturalisti, il commercio di carni di animali protetti è un crimine in quanto accelera la distruzione dell’ambiente e l’alterazione dei suoi equilibri. Come sanno bene i primatologi, il consumo di carne di animali selvatici, soprattutto se imparentati con l’uomo, può avere rilevanti ripercussioni, essendo la via privilegiata per diffondere anche microrganismi patogeni sconosciuti e letali, come sappiamo esistere da tempo nei paesi dell’Africa tropicale. Per chi ignorasse questi, che non sono certo dettagli (basta citare il terribile virus Ebola), nel sito dell’Associazione Primatologica Italiana sono accessibili aggiornamenti sul bushmeat e sulle zoonosi che ne possono derivare. Forse non è il caso anche di sottolineare un aspetto gravissimo: sarebbe masochista per I doganieri fare ispezioni approfondite dei bagagli; tranne che nel caso di animali protetti, non si va infatti oltre il sequesto e l’incenerimanto del materiale, che comunque deve essere prima identificato e classificato (molti altri soldi e altro tempo).
20/6/10-IT
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Anche in Italia si cita l’articolo dell’”Australian” del 16/6 con l’intervista (“Frank Fenner sees no hope for humans”) al pessimista/preoccupato scienziato australiano che contribuì a sconfiggere il vaiolo. Sono comunque in pochi: ne parla il Corriere («Esseri umani estinti entro cento anni»), Il Sussidiario (“La razza umana tra cent'anni sarà estinta”), Altre opinioni pessimiste vengono da Nicholas Boyle, citato in un ancora più preoccupante articolo del 19/6 sul Daily Mail (“Human race 'will be extinct within 100 years', claims leading scientist”), dove compare anche una mappa del mondo che evidenzia i dati demografici; secondo lui si innescheranno quanto prima eventi che porteranno addirittura ad iniziare una riduzione della popolazione umana. Sempre nello stesso articolo si riporta un’opinione di S.Boyden, solo apparentemente ottimista: spera infatti che “si arrivi a prendere consapevolezza della situazione e che, di conseguenza, si mettano in atto i cambiamenti necessari a raggiungere un vero sviluppo ecosostenibile”. Purtroppo molti segnali indicano oggi la presenza di tendenze opposte, con dilettanti ben finanziati che invitano a chiudere gli occhi e a ideologizzare anche problemi molto seri; vediamo che questo avviene ad esempio per i cambiamenti climatici e l’evoluzione biologica, dove gli scienziati vengono distratti dal loro lavoro (di ricerca e di studio di meccanismi estremente complessi che gestiscono la realtà fisica e biologica in cui siamo inseriti) per ripetere continuamente quello che sembra non venga più seriamente insegnato a scuola. Anche le ultime notizie riportate qui sotto e riferite anche ai giorni scorsi, non
casualmente, fanno riferimento proprio a iniziative che impediscono di “prendere consapevolezza della situazione”, ostacolando la realizzazione dei “cambiamenti necessari a raggiungere un vero sviluppo ecosostenibile”. Fenner cita, e non a caso, un evento storico che dovrebbe preoccupare: l’incapacità degli abitanti dell’isola di Pasqua di “prendere consapevolezza della situazione” che li stava portando all’estinzione; la loro civiltà – che girava intono alla produzione di enormi monoliti, i Moai - è scomparsa infatti insieme agli ultimi alberi della loro isola, abbattuti per mantenere in vita una tradizione che aveva probabilmente solo un significato ideologico ma che si ripercuoteva sull’ambiente con effetti distruttivi.
19/6/10-I
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Sul sito dell’Agenzia Corrispondenza Romana un articolo (“UE: critiche a un progetto che protegge gli animali ma non gli embrioni”) diffonde la protesta dei vescovi europei riuniti nel COMECE contro una bozza di direttiva della CE (pubblicata il 25/5) che intende proteggere gli animali vivi utilizzati a scopi scientifici. Pur apprezzando l’intento lodevole, i vescovi sono preoccupati dell’articolo 4 che intende limitare l’uso degli animali nella sperimentazione e nella ricerca scientifica,
19/6/10-UK
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Sul Telegraph un articolo (“Richard Dawkins among academics calling for compulsory evolution teaching at primary school”) riferisce della richiesta di un gruppo di scienziati, fra cui 3 premi Nobel, che chiedono di rendere obbligatorio l’insegnamento dell’evoluzione a partire dalla scuola elementare. Questa iniziativa è una risposta alla bocciatura di due iniziative parlamentari che lo proponevano, una laburista e e una della coalizione liberaldemocatica. “The 26 signatories to the letter sent to Michael Gove, the Education Secretary, say they are “deeply concerned that evolution and science form a core part of any revised primary curriculum”. They wrote: “Evolution is the most important idea underlying biological science. It is a key concept that children should be introduced to at an early stage”
18/6/10-IT
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Nel blog di A.Pombino si può leggere oggi una recensione all’ultimo libro di R.Dawkins: Letto e consigliato: "Il più grande soettacolo della Terra" di Richard Dawkins: “un libro dedicato alla dimostrazione delle prove dell'evoluzione per selezione naturale, un concetto che continua ad essere solidissimo, anzi ogni giorno incassa nuove conferme (se ce ne fosse bisogno) ma che, come l'Olocausto, viene tuttora messo in dubbio da una serie di personaggi che con la Scienza non hanno nulla a che vedere”
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Possibile che il Corriere debba far tradurre un articolo (“LO SCIVOLONE DI CARLO SE I MALI MODERNI VENGONO DA GALILEO “) del noto giornalista Hitchens dal New York Times per difendere G.Galilei da un’assurda accusa? Spiace che non abbiano trovato un esperto italiano disposto a difendere Galilei e il metodo scientifico che proprio lui ha contribuito a introdurre nella cultura umana, anche se certamente, da scienziato, dimostrò poca prudenza nel contrastare i poteri e la cultura dominante ai suoi tempi.
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L’incredibile attacco a Galilei (e al metodo scientifico) è arrivato nientemeno che dal futuro capo della religione anglicana ed è avvenuto nel contesto di un incontro con rappresentanti della religione islamica (voleva forse farsi perdonare per i problemi che il suo conterraneo C.Darwin crea tuttora ai religiosi islamici?). La sua posizione del principe Carlo sembra davvero nuova e incoerente rispetto alla recente (settembre 2008) scelta degli anglicani di scusarsi ufficialmente per non aver inizialmente compreso le idee di Darwin ma anche per aver indotto in errore milioni di fiduciosi fedeli. Sul quotidiano on line Terra si cita e si commenta (I MERCANTI DELLA DISINFORMAZIONE) un preoccupatissimo articolo pubblicato da Nature il 10/6/10
(“Defeating the merchants of doubt”) sulla fiorente industria della disinformazione scientifica nel caso di alcuni temi di cruciale interesse per la progettazione del futuro. Nature era interessato soprattutto ai temi dell’ambiente e in particolare del cambiamento climatico in corso. Chi si occupa di evoluzione biologica vede benissimo come ci siano anche in questo campo iniziative propagandistiche abili e ben finanziate che utilizzano e diffondono testi di pseudoscienziati di cui certo non si svela che lavorano principalmente se non esclusivanente su libri (spesso solo sfogliati) e computer (che invece sanno usare bene). Come viene sottolineato nella conclusione dell’articolo, l’aspetto preoccupante è l’intralcio al lavoro dei ricercatori, che “devono anche difendersi dalla disinformazione, imparando strategie, metodi e tecniche di manipolazione delle informazioni, per difendere la serietà della scienza, la dignità del proprio lavoro di ricerca, e non ultima la propria reputazione professionale. I mercanti della disinformazione sono potenti, cinici, duri, spietati!”. L’intralcio è tanto più grave quanto più gli organi di informazione sostengono, intenzionalmente, per ignoranza o per interesse, queste campagne di disinformazione. Oggi sappiamo bene quanto le industrie del tabacco contrastassero le iniziative antifumo e quali patrimoni finanziari sostengano tuttora le iniziative dei creazionisti biblici USA (“Creationist finances revisited”). In futuro scopriremo anche quanto si investe per impedire di porre freno alla deforestazione nelle zone tropicali e alle altre iniziative che mettono a rischio i delicati equilibri su cui si basa il successo, almeno finora, della nostra specie.
18/6/10-CA
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[da Leucophea] Su un quotidiano canadese, Ottawa Citizen, un’interessante e istruttiva serie di interviste per verificare la posizione di diverse importanti religioni attuali sulla teoria dell’evoluzione (“Is evolution compatible with a belief in God?”). Curioso notare come ci siano diverse opinioni su un problema “relativamente” nuovo che questi religiosi si sono improvvisamente trovati sulla loro strada. Molto strano riflettere sul fatto che probabilmente l’incontro improvviso con le migliaia di diverse religioni dovrebbe essere stato più sconcertante, viste le notevoli differenze fra esperienze di vita che dovrebbero garantire un simile risultato, o almeno una simile risposta alle esigenze dell’uomo.
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Giusto un mese fa, l’11/5/10, sul blog Beliefnet si commentava invece il recente libro di Elaine Howard Ecklund, sociologa alla Rice University: Science vs Religion: What Scientists Really Think. A questo proposito proprio ieri L.Moran nel suo blog (sandwalk) invitava a dimettersi (“AAAS Supports Accommodationism, Illogically”) il presidente dell’AAAS (l’American Association for the advancemente of Science, l’editore della rivista Science) per un suo articolo “accomodazionista” sulla religione nel the Huffington Post (“Science, Religion and Civil Dialogue”).
18/6/10-USA
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Mentre in Italia una piccola casa editrice mette on line un libro antievoluzionista scritto da un filosofo amante dell’occulto e di tutto ciò che non si basa sul metodo scientifico, Carl Zimmer nel suo blog The Loom mostra con giusto orgoglio le ultime valutazioni positive ricevute dal suo libro divulgativo e molto stimolante sull’evoluzione biologica (“The tangled bank”). Visti i giudizi, è auspicabile che qualcuno stia già pensando ad un’edizione italiana. Per i meno impressionabili Zimmer ha anche scritto un libro sugli organismi viventi invisibili – e non sempre benevoli - che sono intorno, sopra ma soprattutto dentro di noi (“The microcosm”).
17/6/10-JAP
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Una notizia preoccupante (soprattutto se l’articolo venisse letto da chi si occupa di arricchimento ambientale negli zoo): “Monkeys like watching television”. Sembra quindi che anche nei primati non umani in cattività sarebbe possibile organizzare attività alternative forse più interessanti rispetto all’osservazione degli umani che visitano gli zoo … L’articolo originale, di ricercatori del Primate Research Institute, Kyoto University, Japan (“Measurement of neuronal activity in a macaque monkey in response to animate images using near-infrared spectroscopy (NIRS)”), è stato pubblicato su Frontiers in Behavioural Neurosciences.
16/6/10-AU
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Sul quotidiano The Australian (“Frank Fenner sees no hope for humans”) un famoso microbiologo 95enne, F.Fenner si dichiara convinto della prossima scomparsa della nostra specie (oltre ovviamente a tante altre). Il suo pessimismo sembra abbia origine dal continuo aumento delle dimensioni della nostra specie ma soprattutto per gli elevati consumi, soprattutto energetici, che stanno alterando il clima e l’ambiente. Non solo immagina che la nostra specie possa scomparire entro 100 anni, ma pensa che non si possa fare più nulla per impedirlo. Nell’intervista accenna anche alla situazione caotica che si creerà nei prossimi decenni, con una popolazione umana che si avvicinerà ai 9 miliardi (oggi siamo 6,9 miliardi), premendo sempre più sulle risorse alimentari ed energetiche. Non ci sono dubbi che in pochi decenni la situazione si è profondamente modificata, anche se si è già pesantemente intervenuti per frenare la crescita demografica. Pochi oggi sanno quanti eravamo sulla terra nel 1950. Pochi sanno quanti abitanti della terra erano previsti per il 2010 (oggi) nel 1972, quando ci si cominciò a interrogarsi sui possibili “limiti dello sviluppo” (o meglio della crescita). Se oggi siamo “solo” poco meno del triplo rispetto alla popolazione esistente nel 1950, qualcuno puo’ dire che le previsioni erano sbagliate, mentre sappiamo quali siano stati i costi di una transizione demografica ottenuta in molti paesi anche con incredibili violenze, in pochi decenni, mentre in Europa la transizione era stata ottenuta in più di un secolo e mezzo.
16/6/10-USA
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[da G.Laden] Nel blog dell’antropologo Greg Laden si trova il link a una conferenza
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di Eugenie Scott, direttrice del NCSE: “Why Darwin matters”. Festa grande probabilmente oggi al Discovery Institute, la struttura neocreazionista che gestisce l’Intelligent Design dal 1989, quando l’hanno dovuto riscoprire per rilanciare il creazionismo in una confezione più accettabile. Il punto esclamativo nel titolo del post (“ID proponents Seaman and Sanford PeerReviewed Article Published!”) evidenzia come non capiti loro tanto spesso di poter pubblicare un articolo su una rivista scientifica seria, anche se non si riesce a capire come un articolo su un software che rappresenta graficamente le informazioni genetiche possa in qualche modo proporsi come alternativa all’attuale teoria dell’evoluzione, estremamente complessa e robusta anche grazie a 150 anni di continue critiche e relative verifiche sperimentali. Come questo (“Skittle: A 2-Dimensional Genome Visualization Tool”), anche un loro precedente articolo peer-reviewed aveva ben poco di biologico e molto di informatico. Come si capisce dal commento sul blog dal nome chiaramente creazionista (“Uncommon descent”), sembra si meraviglino di scoprire che l’evoluzione non sia un processo gestito dal caso; il software infatti evidenzierebbe “intriguing genomic patterns not otherwise obvious, including structured variations inside tandem repeats” che “led the authors to theorize that imperfect tandem repeats could act as information carriers, and may form tertiary structures within the interphase nucleus”.
Stupisce trovare ancor oggi qualcuno che, oltre a credere che ci possa essere qualcosa di “obvious” nella biologia, si esalti per il fatto che “we can see that the mutations would likely have been non-random. Thus Skittle is a new a tool that can be used to strengthen ID arguments”. Sarebbe facile insinuare il dubbio che ci sia un meccanismo non casuale (che potremmo chiamare selezione naturale) che favorisce e lascia sopravvivere solo le mutazioni casuali che si rivelano utili … un’ipotesi che ha 150 anni. Questa ipotesi prevede che la casualità delle mutazioni non possa proprio essere contestata con una verifica a posteriori, mentre non mancano esperimenti che dimostrano la casualità delle mutazioni. Non si dovrebbe illudere qualcuno che sia sufficiente “look at the visualizations and suspect a mind was behind the non-random patterns, that a strategic plan had to be in place to assemble these patterns”. E soprattutto non lo si dovrebbe fare citando in modo scorretto un articolo peer-reviewed ….
15/6/10-USA
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Nel blog del biochimico L.Moran (Sandwalk) si racconta (“False History and the Number of Genes”) la curiosa storia delle oscillazioni della stima del numero di geni presenti nel genoma umano. Si prende spunto dal lavoro di Mihaela Pertea e Steven L Salzberg recentemente pubblicato su Genome Biology (“Between a chicken and a grape: estimating the number of human genes”). Sconcerta un po’ verificare come le stime fossero abbastanza corrette negli anni ’60 (King 1969: <40.000), ’70 (Ohno, 19732: 30.000) e ’80 (Alberts 1983: 30.000). E’ dai primi anni ’90 (la stima compare nel primo report dell’Human Genome Project, nel 2001) che iniziano a circolare, e vengono poi riprese, stime che portano a100000 il numero dei geni umani. Interessante vedere, nel grafico presente nell’articolo (e riportato nel blog) come negli ultimi 20 anni si sia poi progressivamente scesi per assestarsi oggi su 22.000 geni, un numero non molto diverso da quello iniziale. Nel lavoro su Genome Biology c’è anche un curioso e forse sconcertante grafico che vedrebbe in posizione dominante (per chi crede che il numero dei geni possa fornire un indicazione sulla posizione gerarchica di una specie…) l’uva, con ben 33.000 geni.
14/6/10-USA
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Nel sito nel NCSE (“Free evolution book downloads!”) sono linkati tutti i capitoli di libri sull’evoluzione che sono stati messi gratuitamente a disposizione dei visitatori come “assaggio”. Nello stesso sito ci si può abbonare alla “Evolution Education Update”, una newsletter digitale che permette di mantenersi aggiornati sulle novità dell’evoluzionismo (e dell’antievoluzionismo…) USA. L’ultimo capito gratuito inserito è tratto da un libro di Massimo Pigliucci (“A preview of Nonsense on Stilts”), un “cervello” di “evoluzionista” ormai stabilmente e ottimamente posizionato, anche grazie alla preparazione acquisita anche in filosofia della scienza, nella cultura evoluzionista USA (qui il suo blog Rationally Speaking).
11/6/10-IT
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Sul sito della rivista Le Scienze un link ad un sondaggio internazionale gestito dalla rivista Nature e rivolto soprattutto ai lettori delle doverse versioni locali di Scientific American; la domanda a cui rispondere è: “Vi fidate della scienza?”. Certo il target del sondaggio non è un campione casuale …
10/11/10-RU
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[da NCSE] Qualche novità creazionista giunge anche dalla Russia (“Creationism in Russia?”. In questo caso di tratta di creazionismo biblico ortodosso; sembra che anche in Russia si faccia oggi la solita confusione fra creazione ed evoluzione, e a farne le spese è, ovviamente anche qui, la geniale teoria dell’evoluzione e il solito
Darwin. E’ davvero tragico che questo avvenga proprio in un paese che, ai tempi di Stalin e di Lysenko, ha già pagato molto caro anche l’antievoluzionismo su base ideologica (e in questo caso si trattava soprattutto di antidarwinismo). “A senior official of the Russian Orthodox Church called for the end to the "monopoly of Darwinism" in Russian schools during a recent talk in Moscow, according to Reuters (June 9, 2010). "Darwin's theory remains a theory," Hilarion Alfeyev, the Metropolitan of Volokolamsk and a permanent member of the Holy Synod of the Patriarchate of Moscow, was quoted as saying. "This means it should be taught to children as one of several theories, but children should know of other theories too.". La situazione dell’evoluzionismo in Russia non è comunque soddisfacente, come mostrano vari sondaggi (2003, 2005, 2009): nel 2009 “solo il 10% riteneva che "solo le teorie evoluzioniste avrebbero dovuto essere insegnate a scuola nelle lezioni di scienze". Se ne parla anche su The Moskow Times (“Church Wants End to Darwin School 'Monopoly'”), ma “stranamente” la notizia viene ripresa ed evidenziata anche dall’Osservatore Romano; almeno così riferisce un articolo dell’agenzia APCOM (“Patriarcato ortodosso: Stop monopolio darwinismo in scuole. Dialogo con laici moderati e cattolici contro avversari comuni"), che riferisce perfino che “Il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ricevuto di recente in Vaticano dal Papa, ha auspicato il dialogo con i laici moderati e la cooperazione con i cattolici contro "avversari comuni". C’è davvero da augurarsi che qualcuno in Vaticano abbia avuto il coraggio di deludere l’interlocutore chiarendo che l’opinione sugli "avversari comuni" non può essere certo condivisa: proprio il Vaticano ha organizzato solo un anno fa un convegno sull’evoluzione (“Evolution: facts and theories”), organizzato insieme a scienziati atei laici “moderati”, e a cui i creazionisti non erano stati intenzionalmente invitati (“Creationists, Intelligent Design Advocates Blast Vatican for Not Inviting Them to Evolution Conference”). Si sarebbe poi dovuto precisare agli sconcertati cristiani ortodossi che allo stesso convegno i creazionisti non moderati erano anche stati zittiti e allontanati. A meno che non si sia cambiato idea negli ultimi 12 mesi, come d’altronde si potrebbe sospettare seguendo le iniziative del sito web SRM, costretto pure a scusarsi per aver ripubblicato l’articolo molti un filosofo o critico verso due esperti di evoluzione come F.Facchini e F.Ayala. Sarebbe comunque interessante verificare se l’Osservatore Romano avesse ripreso e diffuso con uguale risalto anche le opinioni dello stesso Hilarion Alfeyev sulla fine del celibato dei preti cattolici (3/6/10: “Catholic Church will abolish celibacy, Metropolitan Hilarion believes”). Interessante verificare l’eterogenità e la confusione nelle repliche stimolate da un commento critico all’articolo “Monopoly of Darwinism Must End”, pubblicato nel sito web USA National Catholic Register.
7/6/10-VA
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Articolo di F.Facchini sull’Osservatore Romano (“Dal DNA un flash sul passato”). Traendo spunto dalle nuove scoperte su DNA neandertaliano, una lezione per spiegare la variabilità delle popolazioni umane che ci hanno preceduto. Qualche critica a chi preferisce credere che diverse specie di ominidi potessero convivere nello stesso periodo geologico.
6/6/10-ITA
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Un curioso articolo di A.Panebianco sul Corriere (“QUANDO GLI SCIENZIATI NON AMMETTONO ERRORI”). Sembra quasi che la valutazione contenuta nella
citazione conclusiva (“«Non so, è un fenomeno complesso, devo studiarlo ». Pensai: forse è proprio lui lo scienziato degno di maggior fiducia”) non sia stata utilizzata come guida per l’articolo; non avrebbe scritto, senza citare “evidenze sperimentali”, “è probabile che il nostro scienziato lotti duramente, anche contro le evidenze sperimentali che si vanno accumulando, per difenderla” dopo aver correttamente riconosciuto che “Il carattere antidogmatico è la vera virtù della scienza, il vero motore che sta dietro all’ampliamento della conoscenza umana che l’attività scientifica determina”. Se questa è la caratteristica principale della scienza sconcerta che non si manifesti proprio negli scienziati … Sappiamo infatti bene (gli evoluzionisti soprattutto) quanto sia ben più serio il problema del tempo che perdono gli scienziati per far accettare ad agguerriti e ben finanziati contestatori teorie confermate da tempo da “evidenze sperimentali” … Un commento a questo articolo si trova anche nel blog Leucophea (“Dal mondo del pressappoco…”).
3/6/10-ITA
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Arriva anche sul Manifesto una recensione (“Darwin sotto tiro”), piuttosto complessa e purtroppo ingarbugliata, sul recente libro di MPP sulle bugie di Darwin. Nel finale si prospetta anche una valutazione positiva basata anche su premesse discutibili: “A parte alcune imprecisioni, la proposta epistemologica di Fodor e Palmarini, se ha una pecca, è di essere non troppo ma troppo poco radicale. Il libro, infatti, non si limita a definire la selezione naturale un concetto vago ma facendo questo lo accosta in modo piuttosto sprezzante a un altro concetto, quello di «storia naturale» (le ricostruzioni a posteriori su cui si basano, ad esempio, i più importanti musei naturalistici del mondo), che proprio perché storico sarebbe non scientifico e poco interessante”. Difficile non far notare che la biologia “funziona” in modo ben diverso rispetto alla fisica, dato che ogni livello della realtà ha sue leggi; fra l’altro sembra difficile negare l’esistenza di una “storia evolutiva” (salvo che si accetti tuttora come valido il racconto biblico ) Un commento sconcertato il 4/6 nel blog Leucophea. Splendido e MOLTO illuminante anche il commento del biologo evoluzionista M.Mandrioli il 7/6 su Pikaia (“Svicolando..anzi svincolando!”). L’illuminazione riguarda la lezione sulla competenza di alcuni a cui viene concesso spazio per diffondere “conoscenza” riguardo alla biologia evoluzionistica: ancora oggi troviamo conferme a quanto disse Monod quasi quarant’anni fa “Un aspetto curioso della teoria dell’evoluzione è che tutti pensano di conoscerla. Mentre di fatto, pochissimi la conoscono realmente, così come pochissimi l ’hanno capita quando Darwin la descrisse, e ancora meno persone conoscono quanto noi siamo oggi capaci di comprenderla”. Il problema dell’abuso di professione … certo non riguarda solo i medici. Dopo aver sentito (a “Porta a porta” dell’8/6) come arrivino intellettualmente poco attrezzati gli studenti italiani all’esame di maturità (ormai venivano ammessi anche con 2/3 insufficienze), possiamo supporre che alcune delle carenze citate riguardino la biologia e le scienze … e che poi non vengano successivamente recuperate se non dai pochi che seguono corsi specifici all’università. Ma il problema più serio è che la conoscenza di questa situazione non impedisca che vengano attribuite all’università colpe che non ha, né che chi sa scrivere bene faccia conoscere al mondo anche i lati oscuri della sua preparazione scientifica.
2/6/10-ITA
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Anche la Gazzetta di Parma si occupa in un articolo ("Darwin? Non tutto oro") del
libro su Darwin ma soprattutto di MPP, che viene anche intervistato; l’incipit non invita alla lettura dell’articolo (“Secondo la teoria darwiniana, l’evoluzione delle specie è spinta avanti da tre forze: la selezione naturale, la deriva genetica, ossia il fatto che le popolazioni sono piccole, e la migrazione, ossia il fatto che le popolazioni si mescolano”, “sostiene che l’evoluzione va avanti non per selezione naturale ma perché ci sono dei limiti fisici, intrinseci, tra le componenti degli organi, cioè quelle che si chiamano condizioni al contorno “, “non negano l’esistenza dell’evoluzione e neppure negano che vi sia similarità generica tra le specie”).
1/6/10-ITA
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Partecipazione di Massimo PiatteIIi PaImarini alla trasmissione “Parla con me” (dal minuto 12:30), sul divano rosso di Serena Dandini. Oltre ad alcuni chiarimenti sulla bravura e la rilevanza di Darwin, di nuovo c’è una breve definizione che sembra alludere (ma non è certo) a ciò che Gould chiamavaa exaptation; “non è scientifico pensare che qualcosa viene stabilizzato ora perché sarà utile in futuro; questo non è possibile; questa è l’idea del disegno intelligente”. Numerose sono state altre definizione che avranno suscitato perplessità fra gli evoluzionisti ma – soprattutto – fra gli antievoluzionisti: “Certi geni sono rimasti gli stessi per centinaia di milioni di anni”, “Gli stessi geni regolati in modo diverso danno origine al topo, alla giraffa, alla ranocchia” , …
1/6/10-USA
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[da NCSE] Ancora un sondaggio USA, questa volta con una domanda sull’origine dell’universo e in particolare sul momento in cui è avvenuta. Il 62% delle risposte accetta i 13,7 miliardi come il momento migliore, mentre il 25% pensa sia recente. Nella domanda comunque c’è un riferimento alla certificazione della data da parte degli astronomi, e questo può avere influenzato la risposta… Interessante la variabilità all’interno del campione, con i bianchi e i repubblicani con valori relativamente bassi.
MAGGIO 2010 31/5/10-USA
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[da Panda’s Thumb] Interessantissime alcune informazioni sulla potenza economica dei creazionisti USA, che viene illustrata nel blog di un YEC (young earth creationist), T.Wood, che aggiorna (“Creationist finances revisited”) un’indagine presentata nel 2007 in un altro blog (J.Lippard: “Creationist finances: some conclusions”). Interessante notare come gran parte del mercato sia in mano ai creazionisti biblici e in particolare ad “Answer in Genesis” (AIG di Ken Ham) che gestisce il 60% del mercato ed è in continua crescita rispetto al 1998, quando era invece l’Institute of Creation Research che gestiva il 45% del mercato creazionista (oggi pur con 8,7 milioni di dollari si deve accontentare del 26% del mercato). Stupisce invece la posizione stabile ed relativamente limitata ($ 3,5M) dei neocreazionisti del Discovery Institute che hanno riscoperto il vecchio Intelligent Design; contrasta notevolmente con la crescita dei creazionisti biblici, che nel 2008 facevano girare 35 milioni di dollari, tre volte tanto rispetto al 1998. Sempre molto modeste, anche se in crescita, sono invece le risorse a disposizione del National Center of Science Education, che per contrastare la decina di organizzazioni creazioniste deve accontentarsi di $ 1,2M.
30/5/10-USA
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Poco dopo la pubblicazione di un sito web (“12 Events That Will Change Everything”) su Scientific American che elenca anche i rischi delle pandemie (Deadly pandemic) fra i 12 problemi che rischiano di sconvolgere il mondo nei prossimi anni, è giunta una buona notizia (“Experimental vaccine protects monkeys
from three strains of Ebola”): che presto non sarà più necessario (anche se insufficiente) credere nei miracoli per sopravvivere all’attacco di un virus tuttora letale al 90%, quello di Ebola, che colpisce anche le antropomorfe africane. •
[da NCSE] Sul Washington Post c’è la recensione di un recente libro (“SCIENCE VS. RELIGION” - What Scientists Really Think - di Elaine Howard Ecklund) che presenta i risultati di un sondaggio reale realizzato su 1700 ricercatori USA su questo tema per nulla semplice.
29/5/10-RU
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In un sito web russo è comparsa la traduzione in inglese di un testo che fornisce informazioni sul contrasto in Russia fra evoluzione/creazione “The Divine Creation and Biological Evolution: The Experience of the Teaching of Evolution in Russian Secondary School”.
29/5/10-USA
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L’Harvard Museum of Natural History.ha messo in rete un’insolito dibattito fra due grandi vecchi della biologia, James D. Watson (uno degli scopritori della struttura molecolare del DNA) and Edward O. Wilson (un pioniere dello studio e quindi della conoscenza e dell’esigenza di difesa della biodiversità), avvenuto il 9/9/09 sul tema “Looking Back, Looking Forward”
28/5/10-UK
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Sul Guardian è comparso un articolo (“Religion has nothing to do with science – and vice versa“) con cui F.Ayala, recente vincitore del ricchissimo premio Templeton, amplia la critica da lui fatta anche nel discorso fatto al momento di ricevere il premio, all’atteggiamento di R.Dawkins, che ha preferito una strategia difensiva molto critica, critica verso tutte le religioni. La posizione che F.Ayala delinea nell’articolo, riprendendo la posizione di S.J.Gould sui due magisteri non contrapposti (NOMA) sembra non considerare che lo stesso Ayala ha pubblicamente contestato con una lettera al Papa la posizione antiscientifica assunta recentemente (nel 2005) dal card.Schonborn, che aveva appoggiato il neocreazionismo dell’Intelligent Design. Nonostante non abbia mai ottenuto alcuna risposta rassicurante, e nonostante non ci siano state novità nella posizione dela chiesa cattolica sulla teoria dell’evoluzione anche dopo un convegno a cui lui stesso ha partecipato con un ruolo rilevante, sembra che Ayala riesca a vedere più facilmente le pagliuzze che non le travi. Impressionante la reazione dei lettori del Guardian a qusto articolo, con un migliaio di interventi dei lettori. D’altronde si sa che il tema è certamente continuamente ravvivato proprio dal fatto che non venga rispettata l’autonomia soprattutto della scienza. Se ne parla anche su Pikaia.
28/5/10-USA
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Su Repubblica si può leggere oggi un articolo deprimente se non agghiacciante (“L'esercito dei falsi medici che curano gli ammalati veri”) … che solo i biologi evoluzionisti possono trovare consolante. Si racconta che in Italia vengono processate circa 1000 persone all’anno per esercizio abusivo della professione medica e si stima che riescano a guadagnarsi da vivere circa 15.000 medici abusivi e circa 15.000 dentisti abusivi. Quel che è sconcertante è la misera pena (500 euro) che aspetta chi viene condannato per abuso di professione. Solo i biologi evoluzionisti possono consolarsi: le persone inesperte che svolgono un abusivamente la loro professione, diffondendo idee spesso incoerenti e non supportate dai fatti, si contano sulle dita di una mano, e sono quasi sempre le
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stesse; … non è poi detto che riescano anche a guadagnarsi da vivere. [da Pikaia] Una nuova scoperta di un primate eocenico in scavi realizzati nella depressione di El Fayum, presso il Cairo, in Egitto; si tratta del Nosmips aenigmaticus, di cui sono arrivati a noi solo i denti, come si legge nell’articolo (“A fossil primate of uncertain affinities from the earliest late Eocene of Egypt”) sull’ultimo numero di PNAS.
27/5/10-USA
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Un articolo (“New survey results on evolution”) nel sito web del National Center for Science Education (NCSE) presenta un recente sondaggio, realizzato negli USA su scala nazionale, che contiene le risposte ad alcune domande sull’evoluzione biologiche e sulle sue conseguenze. Un precedente sondaggio era stato condotto nel 2005. Le domande sono un po’ diverse rispetto a quelle presenti nel noto sondaggio Gallup, ripetuto identico (ma un po’ impreciso) da anni. Alcune delle risposte sembra riescano a far capire come sia possibile che la cultura e la scienza cinese stiano ormai raggiungendo - e presto supereranno - in molti campi quella statunitense o europea: Asked "which of these statements comes closest to your views on the origin of biological life," 43% of respondents selected "God directly created biological life in its present form at one point in time," 24% selected "biological life developed over time from simple substances, but God guided this process," and 18% selected "biological life developed over time from simple substances but God did not guide this process".
26/5/10-IT
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Nel blog Cronache Laiche compare un’intervista a G.Barbujani su “Identità e razzismo”. La prima domanda è presentata come una constatazione ma sembrerebbe essere invece proprio una domanda: “Partiamo da una constatazione: le razze umane esistono?”.
26/5/10-UK
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Un articolo su Nature (“Life after the synthetic cell”) presenta alcune riflessioni una settimana dopo l’articolo sul successo ottenuto dal gruppo di C.Ventre: la sintesi di un DNA batterico inserito inserito poi con successo in un involucro batterico privo di DNA.
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Un ministro dell’Ulster spinge per iniziative creazioniste e antievoluzioniste, fra cui l’istituzione di una sezione creazionista nell’Ulster Museum di Belfast. Se ne parla in un articolo sul Guardian (“Northern Ireland minister calls on Ulster Museum to promote creationism”) dove si riporta anche la reazione di R.Dawkins che ricorda che l’evidenza scientifica non può essere votata a maggioranza e chiede che vengano allora presentate anche le vecchie ipotesi alternative sulla terra piatta o sulla nascita dei bambini…
25/5/10-IT
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[da Pikaia] Se qualcuno ritenesse utile rivitalizzare la discussione sui meccanismi evolutivi, un articolo di G.Bernardi su PNAS (“The neoselectionist theory of genome evolution”) potrebbe essere una risposta stimolante, con la “definizione di una nuova visione della teoria dell’evoluzione che ha come unità di selezione il genoma”.
24/5/12-USA
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Il numero di giugno di Scientific American contiene un articolo dal titolo certamente preoccupante per ogni persona previdente: “12 Events That Will Change Everything”. Nel sito web si aggiunge una bella e intrigante versione multimediale che illustra questi 12 eventi, tre dei quali riguardano la biologia e richiederebbero quindi urgentemente una diffusione di massa delle conoscenze di base necessarie per la comprensione e la gestione di questi eventi. La rivista contiene anche un articolo su un tema cruciale connesso con l’evoluzione umana: “Did Neandertals Think Like Us?”.
23/5/10-PL
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[da Repubblica] La chiesa polacca ha riabilitato Copernico, con secoli di ritardo. Era già sepolto in una cattedrale, come Darwin, ma la sua presenza non è stata notata fino a quando, grazie alle tecniche della biologia molecolare, il suo scheletro ha potuto essere identificato, permettendo quindi una sepoltura separata e adeguata al suo contributo alla cultura umana. Per fortuna, di Darwin si è dovuta occupare invece la chiesa anglicana, che, pur non
avendo capito tutto subito, aveva avuto per lo meno un grande intuito, e uno spazio a Darwin l’aveva trovato immediatamente e proprio nella sua cattedrale principale. Per le dovute scuse, però, Darwin ha dovuto attendere fino al settembre 2008, quando la chiesa anglicana ha riconosciuto la sua genialità e la sua incapacità di riconoscerla a suo tempo. L’aspetto più rilevante delle scuse è stato comunque il fatto di aver aggiunto l’ammissione di aver trascinato nell’errore in questi 150 anni anche milioni di fedeli. Nessuna scusa venne in quei giorni da mons.Ravasi, che ad una domanda specifica lo ritenne non necessario; in realtà lo sarebbe stato, ma non era forse possibile data la posizione tuttora ambigua e prevalentemente critica, per i numerosi motivi enunciati nella lettera di GP2 del 1988. Sulla posizione della chiesa anglicana può essere interessante guardare l’intervista realizzata da R.Dawkins con l’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams o con il vescovo di Oxford. Per quanto riguarda la chiesa cattolica la valutazione autorevole più recente (2007) e più nota (è stata trasmessa addirittura dal TG2 serale) è stata quella del card.Martino, che non solo non si scusa con Darwin, ma nemmeno si scusa con il card.Ratzinger che nel 2004 aveva approvato un documento che confermava l’origine comune di tutti gli esseri viventi e quindi l’origine dell’uomo da un antico primate. Sconcertava un po’ il suo atteggiamento ironico e sarcastico su un argomento che chiaramente non conosceva. •
Sull’Avvenire un lungo articolo essenzialmente informativo (“Origini: il lungo cammino per diventare «homo»”) di F.Facchini per illustrare e inquadrare le più recenti conoscenze sull’evoluzione umana, con uno schema del complesso cespuglio che i paleoantropologi hanno ricostruito, essendo riusciti negli ultimi anni a rintracciare i resti fossili di ominidi bipedi vissuti fino a 6/7 milioni da anni fa. Il percorso non lineare, e ben difficilmente riducibile ad una marcia prevedibile e trionfale verso il sapiens, provocherà certo qualche serio mal di pancia ai numerosi antievoluzionisti che tuttora sperano di indurre il Vaticano a rinnegare magari anche quanto certificato dal card.Ratzinger nel 2004, quando confermò l’esistenza dell’evoluzione biologica, cioè dell’origine comune di tutte le specie e di tutti gli esseri viventi. Anche in questo articolo si confermano i risultati della ricerca scientifica (“la linea evolutiva umana si è differenziata da quella dello scimpanzè a partire da antenati comuni che vissero in territorio africano”) evitando però di far notare che la scomparsa nel tempo di tante varietà (specie o sottospecie) di ominidi bipedi non può che sollevare domande a cui forse anche i teologi vorrebbero poter rispondere, ma non lo possono fare, non avendo informazioni diverse da quelle dei paleoantropologi. La problematica della variabilità viene comunque “alleggerita” sottolineando quanto sia difficile sostenere, soprattutto oggi dopo i dubbi sul fatto che il Neandertal sia una specie diversa dal sapiens, l’esistenza (magari pure contemporanea) di diverse specie di omindi
22/5/10-IT
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[da Pikaia] Sono ancora aperte le iscrizioni alla "Scuola Estiva di Alta Formazione in Filosofia ed Etologia Umana. Culture Animali e dimensioni ecologiche" che si terrà dal 7 al 9 giugno all'Università di Cassino. I seminari saranno tenuti da numerosi professori provenienti da atenei italiani e internazionali.
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Su nuovo cromosoma batterico costruito da C.Venter c’è oggi anche il commento di F.AgnoIi sul suo sito web, dove però si riporta soprattutto l’articolo comparso su’Avvenire (“Hanno fatto un abile «puzzle» e lo chiamano nuova vita”), utile per chi fosse interessato a verificare che per una volta non la si considera una sfida al di fuori dalla portata umana. Per giustificare un tale giudizio occorre però individuare qualcosa di positivo …; stupisce (ma forse non troppo se si considerano le competenze) il fatto che si scelga un’ovvietà: che non sono stati inventati nuovi
amminoacidi ma sono stati usati sempre gli stessi (“Per produrre il genoma in laboratorio non sono stati utilizzati nuovi aminoacidi. I "mattoni" con cui è stato costruito questo DNA sono quelli di sempre”). Il motivo è semplice: … per il rispetto che i biologi hanno per il lavoro della selezione naturale, che ha impiegato miliardi di anni per creare e selezionare i migliori amminoacidi disponibili sul mercato! Comunque per fortuna i pasticcioni boriosi citati usano bene il loro cervello, non “bruciano la loro intelligenza, donatagli da Dio”: sanno infatti bene che gli amminoacidi sono indispensabili per costruire il DNA, ma non si possono certo usare come mattoni! Si può sperare che per molti scettici preoccupati sia tranquillizzante accontentarsi di capire e sapere che i ricercatori “utilizzano i pezzi già messi a disposizione dalla natura, per realizzare un disegno pressoché identico a quello già tracciato naturalmente”, “non è una creazione dal nulla, piuttosto sono state sapientemente assemblate sequenze di Dna già esistenti in natura”. …. Se chi trova semplice credere addirittura nella “creazione dal nulla “ si accontenta del “pressochè” … siamo tutti molto contenti. D’altronde anche il card.Bagnasco e il card.Fisichella hanno apprezzato “l’intelligenza dell’uomo” (La Repubblica: “DNA artificiale, la chiesa è cauta”) . Rimane comunque il dubbio che l’apprezzamento solitamente rivolto agli OGM abbia influenzato queste prime opinioni sul cromosoma batterico artificiale.
21/5/10-USA
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[da Pikaia] Il 21 maggio 2010, Craig Venter e il suo consistente gruppo di collaboratori del Craig Venter Institute hanno per la prima volta nella storia creato una cellula batterica controllata da un genoma sintetico (Creation of a Bacterial Cell Controlled by a Chemically Synthesized Genome). La scoperta è pubblicata su Science. Qui il video della conferenza stampa in cui C.Venter presenta la sua scoperta, qui un commento di Elisabeth Pennisi su Science e uno di Carl Zimmer (“Synthetic Genome+Natural Cell=New Life?”). Qui anche un commento da parte dell’Avvenire (“Dal laboratorio la prima cellula che si riproduce”)
21/5/10-IT
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Oggi a Bergamo, in occasione del FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA CULTURA: Ore 18, Centro la Porta, viale Papa Giovanni XXIII 30, Guido Barbujani discute di «Razze e razzismi», introduce Telmo Pievani.
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Dal 13 maggio a Parma si tiene una serie di dibattiti sul tema “ELOGIO DELLA LAICITA' E DEL PENSIERO CRITICO”; giovedì 27 maggio, ore 21: “Darwin, al lupo al lupo! La scienza evolve, l’integralismo religioso un po' meno”, con Telmo Pievani. Per informazioni: info@liberacittadinanza.it. Per partecipare è necessario comunicare la propria presenza tramite mail oppure telefonando al numero: 0522/39.21.37. Il 10 giugno sarà poi presente G.Odifreddi.
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Sul Foglio un impegnativo articolo (“Darwin (e l’Intelligent Design) alla prova drella quinta via di S.Tommaso”) sul motivo per cui i cattolici non seguirebbero il Foglio nel suo incensamento al libro sugli errori di Darwin. Sembra che sia utile e necessario citare anche San Tommaso.e ricordare che “ammettere che nel mondo ci siano eventi casuali non significa negare che li mondo sia stato creato da Dio”
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Sempre oggi sul Foglio anche una citazione (“UN ENDORSEMENT ECCELLENTE AL LIBRO CHE CRITICA LA SELEZIONE NATURALE “) della lunga e positiva recensione di R.Lewontin al libro di MPP critico verso Darwin, comparsa sulla New York Review of Books in data 27/5 (“Not so natural selection”).
21/5/10-E
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[da Pikaia] Un’altra scoperta di primate fossile nel sito paleontologico catalano di Pierola; un articolo sull’American Journal of Physical Antropology (“A new species of Pliopithecus Gervais, 1849 (Primates: Pliopithecidae) from the Middle
Miocene (MN8) of Abocador de Can Mata (els Hostalets de Pierola, Catalonia, Spain)”) presenta al mondo l’ultima scoperta, il Pliopithecus catmanensis, vissuto in Europa circa 11.6 milioni di anni fa.
20/5/10-IT
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[da Pikaia] E' in edicola l'ultimo fascicolo della rivista Darwin (num. 37 - anno 6). Su questo numero: evoluzione umana, selezione sessuale e l'ennesima critica, di Michele Luzzatto, al libro di PiatteIIi-PaImarini.
19/5/10-IT
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Sempre molto attivo, L.L.Cavalli Sforza ieri era presente ad un seminario a Pavia, dove ha dato la parola a D.Reich che ci raccontava del DNA nucleare dei neandertaliani, mentre il 27/5 a Torino aprirà il convegno “La teoria dell'evoluzione: modelli e sviluppi”. Il 28/5 alle 14 a Roma introdurrà invece il convegno “African Pygmies, origins, biology and culture” con il suo contributo “Some social customs of Centrafrican Pygmies of interest from a genetic point of view” (Aula Sergi, Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo, sede di Antropologia). Qui sotto, in data 16/5, è citato l’ultimo libro di Luca Luigi Cavalli Sforza, … probabilmente scritto fra un convegno e l’altro.
18/5/10-IT
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Seminario a Pavia di un ospite di L.L.Cavalli Sforza, il genetista David Reich di Harvard, su un tema certo molto attuale: “A population genetic analysis of the Neandertal genome and comparison to human genomes”. Reich, che ha collaborato al recentissimo lavoro sul DNA dei Neandertal, ha tenuto a precisare che in questo articolo su Science sono stati ben attenti a non sollevare il problema della tassonomia, su cui non volevano proprio esprimersi. Sembra comunque accertato che non dovremo più parlare più solo di blood flow: ormai sembra che il gene flow sia stato l’evento più probabile fra queste due entità tassonomiche non
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ben definite. Per lo meno dopo l’uscita del sapiens dall’Africa. Non è una novità, ma quando si tratta di Darwin il mondo cattolico non smette di stupire, dato che ognuno va per conto suo; un’ultima dimostrazione arriva dal quotidiano online Il Sussidiario, espressione di un’area cattolica che dovrebbe essere rispettosa della scienza. Oggi, dopo che molti quotidiani e settimanali avevano ospitato una serie di critiche e di osservazioni fatte da esperti di evoluzione sul recente libro contro Darwin, questo quotidiano usa, per presentare un’intervista a M.PiatteIIi-PaImarini, un titolo davvero un po’ esagerato “La teoria di Darwin? È morta e sepolta”. E che sia esagerato, curiosamene lo dimostra addirittura un precedente articolo dello stesso Il Sussidiario, pubblicato il 20/4/05 con il titolo “Anche i laici attaccano Darwin: ma il fuoco amico sbaglia bersaglio …”. L’autore dell’articolo, che in questo caso era un biologo, iniziava l’articolo chiarendo ai lettori del Sussidiario che il libro aveva lo scopo di “minare alle fondamenta la teoria dell’evoluzione darwiniana. Ma non ci riesce”. Infatti il libro non proponeva teorie alternative migliori, per cui il biologo A.Barzaghi si premurava di tranquillizzare i lettori, avvertendoli di non preoccuparsi di un possibile vuoto culturale, perché dimostrava che il libro “non riusciva” ad essere convincente; mette quindi in guardia dal pericolo di seppellire una teoria senza prima averne una migliore, anche perché ricorda che le ricerche recenti “non hanno eliminato dallo scenario evolutivo il concetto di selezione naturale”. Secondo lui il libro contro l’attuale teoria dell’evoluzione propende per “una netta marginalizzazione dell’azione della selezione naturale”, che lii ritiene non realistica e non giustificata. Il 13/5 era comparso un terzo articolo, sul Sussidiario e sempre sullo stesso libro
(“Ha ragione Darwin o la fede? La scienza non ha l’ultima parola...”), che addirittura approfittava del libro per criticare le “rocciose posizioni ideologiche” degli evoluzionisti. Sembra evidente che le opinioni del biologo del Sussidiario sono opposte rispetto a quelle dei due inesperti che hanno accesso in scrittura alla stessa rivista. Che tristezza … poter dimostare come l’ideologia e non la ragione sia alla base di molte critiche che arrivano alla teoria dell’evoluzione da parte di chi nemmeno la conosce …
17/5/10-IT
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16/5/10-IT
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Le questioni relative all'evoluzione della specie umana e del suo destino evolutivo rappresentano certamente uno dei temi più interessanti per la comunità scientifica e per il pubblico in generale. Se ne parlerà mercoledì 19 maggio alle ore 11.00 presso la Sala della Miniatura in Palazzo Vecchio (Firenze) con il prof. Jeffrey Schwartz, uno dei maggiori esperti a livello internazionale in questo settore ed un profondo conoscitore di tutti i più importanti resti fossili di antenati della linea evolutiva umana. Schwartz è Professore di Antropologia, Storia e Filosofia della Scienza all'Università di Pittsburgh e attualmente presidente della World Academy of Art and Science, la famosa accademia scientifica internazionale non governativa nata negli anni 50 per iniziativa di figure quali Albert Einstein, Robert Oppenheimer, Joseph Rotblat, Bertand Russel. Nel corso della conferenza il prof. Schwartz affronterà temi quali: quante e quali erano le specie fossili antenate della nostra? Quali fra queste sono state nostri diretti antenati? E, la più significativa, perché esiste una sola specie umana vivente oggi sul Pianeta terra e quale sarà il suo futuro? [da Pikaia] Domenica 23 maggio si terrà un incontro con O. Rickards e E. Baccarini presso il "Lanificio 159" a Roma: "L'origine dell'uomo. Ecco perchè NON discendiamo dallo scimpanzè" [da Pikaia] L'ultimo libro di Luca Luigi Cavalli Sforza riprende lo stesso titolo di Monod, “Il caso e la necessità”. La scelta di Cavalli Sforza è spiegata immediatamente all'inizio del libro ed è legata al fatto di voler dare al caso una valenza ed una importanza ancora maggiore rispetto a quella che Monod gli attribuiva nel 1970. La versione de "Il caso e la necessità" di Cavalli Sforza è un efficace excursus sull'evoluzione umana e sui diversi contributi (biologici e culturali) di cui dobbiamo tenere conto per capirne pienamente le basi.
15/5/10-IT
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[da Pikaia] Non ci siamo ancora abituati all'idea che Homo sapiens e Homo neanderthalensis possano aver avuto episodi di incrocio, le cui tracce sono ancora riscontrabili nel genoma dei sapiens non africani (tra l'1 e il 4%, Pikaia ne ha parlato come si legge qui sotto in data 7/5/10), che giunge un nuovo studio, tutto italiano, sull'argomento. Si tratta del lavoro di D.Caramelli dell'Università di Firenze che riguarda il gene della microcefalina (MCPH1), la cui espressione avrebbe contribuito in maniera determinante allo sviluppo del cervello umano (“The Microcephalin Ancestral Allele in a Neanderthal”).
14/5/10-IT
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[da Pikaia] Nell'ambito della rassegna "Incontri di civiltà", Randal Keynes sarà ospite del Museo di Storia Naturale di Venezia mercoledì 19 maggio alle ore 18: "Il mio antenato Charles Darwin".
12/5/10-UK
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Davvero geniale l’articolo pubblicato su Nature da Douglas L. Theobald della Brandeis Uni, un importante collaboratore del sito evoluzionista TalkOrigins per cui ha scritto alcune delle pagine migliori e più convincenti (anche se non per tutti): “29+ Evidences for Macroevolution: The Scientific Case for Common Descent ”. L’articolo su Nature (“A formal test of the theory of universal common ancestry”) è stato probabilmente stimolato dal continuo uso di probabilità fasulle di eventi biologici, spesso usate da inesperti di biologia per cercare di convincere altri inesperti di biologia. L’articolo si è meritato un commento (“Origins of life: Common ancestry put to the test”) sullo stesso numero di Nature e citazioni su alcuni blog.di
evoluzionisti (N.Maztke su Panda’s Thumb, Pharyngula). La probabilità calcolata da D.Theobald non è quella, improbabile, dell’improbabile comparsa casuale dal nulla di un qualsiasi organismo vivente, ma quella, improbabilissima, dell’origine di tutti gli esseri viventi NON da un’unico organismo vivente iniziale! La probabilità di 1/102680 non c’è dubbio sia minore di tutte le “improbabilità” sventolate dagli antievoluzionisti… che comunque già oggi hanno già notato che l’articolo li riguarda (“Testing universal common ancestry?”). Qui altre centinaia di pagine web che citano l’articolo. Come osserva giustamente PZ.Myers, ora finalmente anche gli evoluzionisti hanno, oltre alla ragione, un’improbabilità utilizzabile come efficiente arma di difesa da altre improbabilità, ma fasulle.
12/5/10-EG
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E.Seiffert, paleoprimatologo della Stony Brook University (il gruppo creato da Elwyn L. Simons) aggiunge un altro termine oltre a quello ormai abusato di “anello mancante”. In suo articolo di oggi su PNAS (“A fossil primate of uncertain affinities from the earliest late Eocene of Egypt”) presenta un fossile di primate di 37 milioni di anni fa, trovato nella depressione di El Fayum in Egitto; Seiffert ipotizza l’esistenza di “undocumented links”, anelli non documentati [o forse sarebbe meglio definire come “non sospettati”]. La nuova specie è infatta stata insolitamente denominata Nosmips aenigmaticus (forse con la segreta speranza di poter essere presto invitato a raccontare questo nuovo mistero a Voyager…?).
10/5/10-IT
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[da VareseNews] "Caffèscienza" al liceo Arturo Tosi di Busto Arsizio, e con un ruolo importante per gli studenti, che interpreteranno grandi scienziati: si tratta di due incontri su “La diversità tra gli esseri viventi” (17-24 maggio) aperti al pubblico e un laboratorio per le medie inferiori. La prima serata, il 17 maggio alle 20.30, verte sul tema della diversità biologica ed è introdotta da un esempio di evoluzione animale per selezione naturale. Segue un dialogo tra alcuni ragazzi che, vestendo i panni degli scienziati, ridanno vita nientemeno che a luminari della scienza, quali Darwin e Lamarck. La seconda serata, il 24 maggio alle 20.30, punta l’attenzione sull’evoluzione dell’uomo tra passato e futuro e viene introdotta da una lettura teatralizzata, a cui segue la simulazione di un dibattito tra i due scienziati, Lamarck e Darwin.
10/5/10-USA
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[da Pikaia] Ci mancava solo che arrivasse anche la critica di D.Futuyma al libro di Fodor e PiatteIIi PaImarini- E’ arrivata anch’essa, e per di più è ospitata dalla rivista Science ("Two Critics Without a Clue"). Anche lui trova insufficiente la conoscenza della biologia da parte dei due autori: "Because they are prominent in their own fields, some readers may suppose that they are authorities on evolution who have written a profound and important book. They aren ’t, and it isn’t."
8/5/10-IT
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[da Pikaia] Peter e Rosemary Grant saranno a Venezia lunedì 10 maggio e a Roma giovedì 13 maggio 2010, per una Balzan Distinguished Lecture su «L’evoluzione dei fringuelli di Darwin»
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Sull’Avvenire un articolo di F.Facchini (“La rivincita dell’uomo di Neandertal”) presenta la recente scoperta delle informazioni genetiche contenute nbel DNA nucleare dei Neandertal, che oggi permette di dimostrare che siano avvenuti scambi di materiale genetico di cui rimangono tracce negli Homo sapiens non di origine africana: sembra che si possa oggi sostenere che, dopo l’uscita dall’Africa, i sapiens abbiano fatto conoscenze anche approfondite con i Neandertal che popolavano il mdio oriente e l’Europa.
7/5/10-DE
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Una giornata particolare. Un articolo molto importante su Science: A Draft Sequence of the Neandertal Genome (free), a cui se ne aggiunge un secondo (“Targeted Investigation of the Neandertal Genome by Array-Based Sequence
Capture”). C’è allegato anche un video con un’intervista al responsabile del progetto, Svante Pääbo, direttore del Department of Evolutionary Genetics, MaxPlanck Institute for Evolutionary Anthropology di Leipzig (D). Impressionanti sono anche le dimensioni (170 pagine) dell’allegato all’articolo principale (supporting on line material), che permette di inquadrare e capire le dimensioni e l’importanza del progetto realizzato, difficile da comprimere nel solo articolo. Le grandi novità richiedono quindi anche una pagina speciale
(“Special
Feature: The Neandertal Genome”) per far capire l’importanza delle novità sul DNA del genoma del Neandertal (4 miliardi di nucleotidi del DNA di 3 individui, il 60% del genoma, confrontato poi con il genoma di 5 Homo sapiens attuali. Chi capisce poco di scienza, di biologia e di evoluzione sarà certamente sconcertato per il fatto che Pääbo smentisca il “dogma” che aveva proposto sulla base dei suoi risultati ottenuti dopo il sequenziamento del DNA mitocondriale ottenuto sempre da reperti di Neandertal; sulla base di quella ricerca ("Ecco il genoma mitocondriale dell'uomo di Neanderthal") aveva infatti concluso che Homo neanderthalensis fosse una specie diversa da Homo sapiens "Nessuna traccia di Neanderthal"). Ora invece dimostra che sia stato possibile anche un limitato scambio di materiale genetico. Gli esperti sanno bene che il DNA mitocondriale è di dimensioni estremamente limitate, per cui non stupisce troppo che oggi i risultati siano un po’ diversi, indicando le tracce, nel DNA nucleare, di un probabile passaggio di materiale genetico da H.sapiens a H.neandertalensis. Per commenti e riflessioni si possono leggere le pagine di J.Hawks, Dienekes, C.Zimmer. In italiano ci sono Biondi/Rickards, Pikaia e Le Scienze.
4/5/10WORLD
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Come se la conservazione dei primati dei primati nel mondo non fosse già in una situazione drammatica, un recente articolo Su Mammal Review
(“Primates
in traditional folk medicine: a world overview”) cerca di fare il punto e di quantificare gli effetti di un’attività umana che si aggiunge alle altre minacce per ben 101 specie di primati: il loro uso per la medicina tradizionale.
3/5/10-USA
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Nel sito dell’NCSE si offre a free preview (PDF) of Daniel Loxton's Evolution: How We and All Living Things Came to Be (Kids Can Press, 2010), aimed at kids 8 to 13
3/5/10-IT
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Il sito Orizzontescuola informa che procede il “Riordino [degli] Istituti Tecnici. Pubblicate le schede di lavoro per le discipline del primo biennio”. Vengono fornite le schede di lavoro predisposte dal Gruppo Tecnico nazionale costituito presso il Dipartimento per l’Istruzione del MIUR e già presentate a una rappresentanza di dirigenti e docenti degli istituti tecnici nel corso del seminario svoltosi a Roma il 26 e 27 aprile 2010 presso l’istituto tecnico industriale “G. Galilei”. Pur apprezzando i riferimenti al coordinamento europeo per la formazione tecnica, stupisce, e parecchio, l’inserimento di aspetti non scientifici all’interno del programma di biologia. Come si sa, ngli USA attualmente non sarebbe possibile. Fra l’altro sembra potrebbe essere un buon motivo per fare entrare nella scuola esperti di fissismo e creazionismo, agomenti che da secoli non vengono più insegnati nelle facoltà di scienze (Sembrerebbe un argomento di teologia o di storia della scienza, non certo di biologia o di geologia) Nelle linee guida (art. 8 comma 3 d.P.R. 15/03/2010) pubblicate come schede di lavoro per le discipline del primo biennio stupisce un po’ che fra gli argomenti scientifici compaiano temi che scientifici non sono ma che riprendono idee prescientifiche e ascientifiche che però alcuni ambienti culturali non smettono tuttora di sostenere e difendere. Nelle indicazioni del biennio per geologia e biologia, nella riga che riguarda la teoria dell’evoluzione, essa viene affiancata e comparata con le ipotesi e i miti che l’hanno preceduta invece che con le precedenti ipotesi errate, come quella di
Lamarck: “Vita e opere di Darwin: teoria evolutiva, fissismo e creazionismo”. Soprattutto è falso far credere che anche prima di Darwin fissismo e creazionismo non fossero già in crisi e non ci fossero già ipotesi evoluzionistiche; basta ricordare che il dubbio l’aveva addrittura lo stesso nonno di Darwin nel 1794. Questo è quello che vogliono far credere anche oggi gli antievoluzionisti, ma non è onesto che la scuola collabori a questa disinformazione. Per fortuna nel paragrafo successivo, quello dedicato alle abilità da conseguire, gli aspetti prescientifici sembrano scomparire, anche se si evidenzia come problema solo quello che riguarda l’evoluzione della specie umana (“Descrivere la storia evolutiva degli esseri umani mettendo in rilievo la complessità dell’albero filogenetico degli ominidi.”). “Descrivere” sembra inoltre un po’ riduttivo; consiglierei di sostituirlo con il termine “Spiegare”. Apprezzabile è comunque la continua insistenza sulla sperimentalità dei corsi scientifici e tecnici (“È di fondamentale importanza che queste discipline vengano sviluppate, in particolar modo in un primo biennio, con un forte supporto di esperienze di laboratorio”), indispensabile per fornire un atteggiamento critico verso eventuali visioni creazioniste e fissiste (non sperimentabili…) che gli studenti purtroppo hanno incontrato e incontreranno nonostante siamo nel 21’ secolo. Bisognerà verificare che i laboratori esistano e che ne sia finanziato il funzionamento. Comunque ci si può preparare: “Tra qualche giorno sarà possibile proporre emendamenti ai contenuti delle sezioni seconda e terza e avanzare proposte di modifica/completamento alla sezione quarta. Le proposte pervenute saranno considerate attentamente dal Gruppo Tecnico nazionale, ai fini della redazione finale delle linee guida, programmata per la fine del mese di maggio”. Qui c’è l’indirizzo e la composizione.del GTN Il sito che riguarda la riforma dei licei è invece questo: “Costruire i nuovi licei”. Anche qui ci sono le nuove indicazioni nazionali da poco approvate, divise per materia (qui le indicazioni per le scienze naturali per i vari licei); anche qui gli insegnanti interessati hanno già potuto discutere e commentare le proposte ministeriali per circa un mese (fino al 22/4/10) facendo conoscere le opinioni alla cabina di regia, con una procedura meno misteriosa di quella seguita ai tempi della Moratti. Da notare che le indicazioni per le scienze naturali dei licei sono abbastanza generiche e non elencano gli argomenti, come viene invece fatto per gli istituti tecnici. C’è poi anche il sito “Costruire i nuovi professionali”, e il Gruppo Tecnico di lavoro sembra simile a quello degli istituti tecnici. Molti riferimenti utili si trovano anche nella pagina web della GILDA di Venezia su “La riforma della scuola superiore”
2/5/10-IT
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[da Pikaia] Nell'ambito dell'iniziativa del Comune di Milano, Milano Scienza Milano Mondo, il Teatro Cargo di Genova porta in scena, giovedì 6 maggio alle ore 21.00 al Museo di Storia Naturale di “Darwin e FitzRoy, viaggiatori per caso” (Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti). La conferenza spettacolo porta sul palcoscenico del Museo Patrizio Roversi di "Turisti per caso", accanto a Roberto Serpi, attore del Teatro Stabile di Genova, presentano con pieno rigore scientifico la storia del viaggio e delle rivoluzionarie scoperte del naturalista inglese Charles Darwin, autore della teoria dell'evoluzione delle specie. Accanto a lui il capitano di vascello Robert FitzRoy, considerato l'inventore della moderna meteorologia.
1/5/10-IT
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Nei giorni 27-29 maggio 2010 l'Accademia delle Scienze di Torino, l' Accademia Nazionale dei Lincei e la Berlin-Brandenburgische Akademie der Wissenschaften organizzano il convegno "La teoria dell'evoluzione: modelli e sviluppi" Il convegno si terrà nell'Aula magna dal Dipartimento di biologia animale e umana dell'Università di Torino (Via Accademia Albertina, 13). Fra i partecipanti: M.Ruse, L.L.Cavalli Sforza, P.Corsi, A.Piazza, J.Kocka, G.Vallortigara.
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Il Foglio sembra insistere nel cercare di coinvolgere la Chiesa nell’approvazione di un libro scritto da due atei contro il nedarwinismo, e organizza un’interessante tavola rotonda sul libro (“LE SUORE DARWINIANE. Gran libro di Fodor e Piattelli Palmarini: Darwin ha sbagliato. Laici tolgono loro il saluto, la chiesa nicchia. G. Ferrara”). . Vengono invitati, con l’autore italiano, non solo l’antropologo universitario mons.F.Facchini, ma anche – e non viene precisato - uno degli organizzatori laici del convegno vaticano di marzo, S.Forestiero; a loro si affianca anche un filosofo e matematico filodarwiniano, G.Giorello. Nella discussione emergono, soprattutto da parte di G.Giorello e S.Forestiero molte delle perplessità che erano uscite dall’ambiente scientifico mondiale ma anche italiano, e che avevano scandalizzato G.Ferrara. Interessanti alcune riflessioni di G.Giorello e di Forestiero, come pure alcune ammissioni di MPP, mentre F.Facchini rimane prudente anche perché non apprezza certo una critica del darwinismo che non si preoccupi di reintrodurre una figura divina né di distinguere macroevoluzione da microevoluzione. Da notare come Ferrara non la smetta di riferirsi ad aspetti della psicologia
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comportamentale, certamente marginali quando si parla di teoria dell’evoluzione, ma forse utili nella sua ottica. La battuta finale di MPP si illuminerebbe di una luce diversa se venisse ricordato che esiste in realtà il Clergy Letter Project, che coinvolge circa 10.000 pastori protestanti USA. Ferrara NON potrebbe trovare argomenti per un suo prossimo sermone da rivolgere al popolo cattolico. La UAAR di Ancona organizza in Piazza XXIV Maggio, davanti al Municipio di Ancona una raccolta di firme per chiedere al sindaco di intitolare uan via a Darwin.
APRILE 2010 29/4/10-IT
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Davvero sconcertante l’articolo sul Foglio (“Giornali e scimmie”) in cui si presenta un mondo in cui l’”intolleranza della cultura evoluzionista” [sic] avrebbe “occupato i posti di comando nei dipartimenti universitari e delle riviste scientifiche” [?!]. Il riferimento alle riviste scientifiche è infatti una condanna per tutta la ricerca scientifica mondiale sull’evoluzione biologica; non riguarda quindi solo il nostro paese, che non sarebbe l’unico in cui si rifiuterebbero critiche (fra l’altro non sempre motivate né tutte informate) alla teoria dell’evoluzione. Come si sa l’accusa è ridicola e infondata, dato che le verifiche, e quindi le critiche, alla teoria dell’evoluzione sono costanti e continue … tanto è vero che forniscono argomenti al libro. Vista la citazione di un unico scienziato, sembra di capire che l’italica Rivista di Biologia sia considerata dal Foglio l’unica rivista scientifica seria… [sic] Stupisce comunque soprattutto il fatto che il direttore del Foglio sottolinei l’assenza della chiesa cattolica da quella che probabilmente ritiene da tempo debba essere una sua battaglia, forse ignorando il documento del 2004 firmato dal card.Ratzinger che tranquillamente accettava i fatti dimostrati dalla ricerca scientifica svolta “nei dipartimenti universitari” e pubblicata nelle migliori “riviste scientifiche”. Nell’articolo ci si stupisce che sia infatti piuttosto tiepida di fronte a un “iperevoluzionismo darwiniano ha preso possesso della terra con una teoria della selezione naturale considerata fallace da una parte autorevole del mondo scientifico e nonostante sia una teoria non provata né confermata”. Difficile incontrare opinioni simili altrove… ma questo articolo permette di intuire i
problemi dei ricercatori e della ricerca sull’evoluzione in Italia; è incredibile che,mentre il ministero giustamente pretende rigore, serietà e peer-review, abbiamo creazionisti biblici ai massimi livelli decisionali e giornali che alla serietà sembrano ben poco interessati
27/4/10-USA
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Un post di C.Zimmer (“A Day Among the Genomes”) racconta di un’incontro eccezionale a cui ha partecipato oggi; il primo e probabilmente unico nelle sue dimensioni: è stato invitato a moderare la discussione in un convegno a cui erano presenti una dozzina di persone, quasi le uniche che ad oggi conoscono la sequenza completa del loro DNA. Si tratta della GET conference, che oggi ha riunito le persone che per prime hanno aderito al Personal Genome Project diretto da Gorge Church. Fra questi primi partecipanti al progetto di sequenziamento del proprio DNA ci sono molti genetisti e anche persone con malattie genetiche, per indicare l’interesse per la diagnosi precoce di patologie genetiche. Il progetto, che utilizza la disponibilità di ditte che dispongono di attrezzature che ormai permettono il sequenziamento com meleto in pochi giorni, intende arrivare a coinvolgere 100.000 volontari; finora le adesioni sono già 17.000. La presenza di James Watson fra i volontari non può che evidenziare l’impressionante velocità ormai raggiunta dall’evoluzione culturale: si è passati dalla “semplice” scoperta del DNA (che lui fece con Crick nel 1953) alla possibilità di leggere in pochi giorni la sequenza dei miliardi di nucleotidi che costituiscono il DNA di un individuo. Forse anche per capire come utilizzare queste informazioni per risolvere, anche se lo si potrà fare solo su poche persone, i problemi creati da un processo evolutivo che evidentemente non è stato troppo intelligente.
27/4/10-UK
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Un paio di video diffusi recentemente da Discovery News permettono di fare interessanti e forse sconcertanti riflessioni dopo aver visto come gli scimpanzè gestiscono la morte di parenti stretti. Sono evidenti i tentativi di mantenere in vita anche per un paio di mesi le relazioni affettive nonostante il processo di mummificazione (dall’articolo “Chimpanzee mothers at Bossou, Guinea carry the mummified remains of their dead infants”). Se si vuol cercare e trovare “qualcosa di più”, dopo aver visto queste scene non c’è dubbio che lo si trovi probabilmente anche in altre specie animali, e certamente negli scimpanzé.
26/4/10-USA
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Su The Huffington Post si può leggere un interessante contributo (“Reconciling the Doctrine of Original Sin with Evolutionary Biology”) di Michael Ruse (un filosofo della biologia da tempo molto coinvolto nel dibattito evoluzionismo/creazionismo) su un punto che qualcuno ritiene centrale nel confronto fra scienza e fede. In un suo recente articolo del 10 aprile aveva ammesso di essersi precedentemente sbagliato (“Why Richard Dawkins Was Right and I Was Wrong”).
26/4/10-IT
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Sull’Avanti compare un commento alla discussione in corso sul libro sulle “bugie di Darwin” (“Ma Charles Darwin si era sbagliato?”). Purtroppo sembra si voglia dare scarsa importanza a “dettagli tecnici” senza dimostrare che vengono compresi, anche se si ha per lo meno ben chiaro che “tutte le teorie scientifiche vengono continuamente aggiornate senza ortodossie dogmatiche”, per cui l’articolo esprime un dubbio sul motivo dell’insistenza nel libro sulle “bugie di Darwin”
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[da Pikaia] Mentre si delira su fantomatici colpi fatali alla teoria dell’evoluzione, ecco che Dawkins ci offre "Il più grande spettacolo della Terra", in cui il fatto dell’evoluzione emerge in tutta la sua palese ovvietà. Obiettivo di Dawkins, lasciando da parte in questo libro le sue solite polemiche, è di cambiare la percezione pubblica dell’evoluzione: da teoria a fatto, facendo leva sulla
curiosità che nessuno nega sia particolarmente sviluppata nella nostra specie.
25/4/10-IT
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Interessante notare, in un’unica pagina nel sito web della rassegna stampa di Euresis, l’eterogeneità di articoli con recensioni del recente libro sulle “bugie di Darwin” raccolti in questi giorni, con le opinioni espresse da persone più o meno competenti, da biologi (di solito favorevoli) fino ad arrivare a storici e giornalisti, più spesso favorevoli. Difficile fare una sintesi, e preoccupa la varietà dele
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posizioni che giungono dall’area culturale cattolica. Non è comunque una novità, cone si è evidenziato anche il 23/4/10. Anche nel sito web SRM oggi si trova una presentazione della discussione sul libro di F&PP sulle “bugie di Darwin”. Il titolo dell’articolo (“Il dibattito sugli errori dei neodarwinisti”) in realtà “interpreta”, modificando notevolmente il bersaglio, il titolo del libro recentemente tradotto in italiano, dove Darwin, forse a fare da richiamo, è chiaramente evidente nel titolo. Nell’articolo ci sono, contrapposti, due contributi: la lettera con cui MPP chiarisce sul Foglio la sua dissociazione rispetto all’idea dell’esistenza di un progetto, magari anche “intelligente”, che il Foglio gli aveva impropriamente attribuito, trascinato dall’entusiasmo verso chi sembrava proposrsi come un critico dell’evoluzionismo, e la recensione alla discussione (non al libro!) di F.Facchini; da notare che la recensione era stata pubblicata sull’Avvenire con un titolo inappropriato.
24/4/10-USA
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[da Leucophea] Uno dei più attivi e famosi blogger, Jerry Coyne, autore di un ottimo libro sull’evoluzione “Why evolution is true”, ha finalmente prodotto la sua recensione del libro di F&PP (“The Improbability Pump”) su The Nation. Merita una visita. E’ un’ulteriore critica, ampia e approfondita, da parte di un esparto di biologia evoluzionistica. Dimostra quanto sia difficile negare l’evidenza quando una teoria è anche un fatto. Fa notare come questa sia anche la chiave di lettura dell’ultimo libro di Dawkins (“Il più grande spettacolo della terra. Perché Darwin aveva ragione”), da poco tradotto anche in italiano. E’ questa invece certamente una lettura consigliabile, anche per il diverso approccio, più pacifico e dialogante rispetto ai più famosi libri precedenti di Dawkins, scritto proprio per chi ha qualche prevenzione, magari infantile o di origine ideologica o religiosa,
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verso la teoria dell’evoluzione. [Da Pikaia] E' in uscita l'ultimo numero di Micromega, con un saggio di Telmo Pievani sulla fuorviante idea di ‘anello mancante’ (un’ossessione per chi scrive – ma soprattutto per chi legge - occhielli e titoli dei giornali): "L'uomo che nacque più volte".
23/4/
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“In natura non esiste il cambio di specie”, “in natura si osserva la conservazione della specie”; anche P.Livio Fanzaga ritiene di avere i titoli per intervenire a R.Maria con un commento sul recente libro contro la selezione naturale e contro Darwin. Almeno così sembra che l’abbia capito lui, che in realtà ha capito male anche il documento vaticano del 2004 firmato dal card.Ratzinger, dove si conferma che tutte le specie attuali hanno avuto origine da un’unica specie iniziale di qualche miliardo di anni fa.
22/4/10-IT
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Articolo di F.Facchini sull’Avvenire, a commento (e parziale sostegno) del recente libro sulle “bugie di Darwin”, e con critiche imprecise alla teoria dell’evoluzione, uscito ieri in traduzione italiana. Il titolo imposto (“Le «falle fatali» dell'evoluzione”) lascia decisamente perplessi, dato che la valutazione negativa dell’evoluzione sia chiaramente evidente,
nonostante PiatteIIi PaImarini sia decisamente favorevole all’evoluzione (gli autori hanno chiarito ripetutamente che l’evoluzione sia per loro un fatto indiscutibile). Nell’articolo si incontrano frasi e discorsi non sempre così chiari e precisi (ad esempio nei ripetuti riferimenti alla creazione, che dovrebbe essere un concetto filosofico) come quelli fatti ad esempio da F.Collins nel video citato ieri. Si allude anche a dubbi, come quello sulla distinzione fra micro e macroevoluzione, che probabilmente non hanno un chiaro significato per tutti i lettori. Nell’ultimo paragrafo si evidenzia comunque l’assenza di una critica a Darwin sulla mancanza di una” causa adeguata che non può essere nella natura, una prospettiva che Fodor e Piattelli Palmarini non considerano, anzi escludono”. F.facchini sostiene che sarebbe invece necessario l’inserimento di una causa adeguata “di cui non si può fare a meno se si allarga la riflessione a un piano di ordine filosofico”. Alle imprecisioni sottolineate in alcune critiche biologiche si aggiunge una critica ad aspetti più connessi con la preparazione filosofica degli autori, Lascia un po’ perplesso poi che gli autori di un libro sulle “bugie di Darwin” vengano definiti “di formazione darwiniana” … forse è per mantenere comunque una distinzione rispetto ai “pasdaran evoluzionisti”? Che comunque ci sia qualche serio problema della chiesa cattolica anche con Darwin e la teoria dell’evoluzione deve riconoscerlo perfino un teologo come Hans Küng, che nel suo elenco di critiche pubblicato il 15/4/10 non si è dimenticato nemmeno della preoccupante ambiguità e indecisione sul problema del rapporto con la scienza e in particolare con la biologia e conn un elemento di base come la valutazione della teoria dell’evoluzione (“Non si è colta l'opportunità di riconciliarsi con la scienza moderna, riconoscendo senza ambiguità la teoria dell'evoluzione e aderendo, seppure con le debite differenziazioni, alle nuove prospettive della ricerca”). Hans Küng nion ha voluto infierire ricordando che si è persa l’occasione del bicentenario della nascita di Darwin; solo la chiesa anglicana ha tratto l’ioccasione per una pubblica richiesta di scuse per non aver capito niente a suo tempo ma anche per aver trascinato in errore milioni che aveva trascinato nell’errore per più di un secolo.
21/4/10-USA
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Puo’ interessare a qualcuno la registrazione della conferenza in cui Francis Collins racconta con molta chiarezza come riesca a conciliare la credenza razionale nell’evoluzione come fatto e (ovviamente) nei meccanismi che la gestiscono (che ben conosce), con la sua conversione religiosa. Francis Collins è uno dei biologi di maggiore successo e di maggior potere oggi negli USA; è stato direttore del Progetto Genoma che ha portato in pochi anni a decifrare l’informazione genetica contenuta nel DNA umano e attualmente dirige l’NIH (National Institute of Health). La parte più interessante inizia dal minuto 50 del video inserito in un post del blog di L.Moran (Sandwalk): Francis Collins on Compatibility.. Interessante sentire direttamente da lui che come scienziato è abituato a pretendere la dimostrazione e l’evidenza dei fatti in cui crede e su cui basa la sua azione per il bene dell’umanità; poi elenca però una serie di eventi in cui crede, certamente indimostrabili e che comunque per molti suoi colleghi sono probabilmente anche improbabili. Ricorda questi dubbi e cerca di far capire che per lui non nonn ce ne sono, nonostante siano ben meno problematici di quelli presenti nel libro uscito in questi giorni con l’obiettivo di screditare la teoria dell’evoluzione.
Purtroppo è più facile invece screditare l’evoluzione come fatto, data la facilità con cui i lettori confondono i fatti dell’evoluzione con la teoria che la spiega. Di solito è sufficiente mettere un titolo in cui si critica l’evoluzione (considerata come fatto) ad un articolo in cui si ripete che non si vuole aftatto criticare l’evoluzione ma solo i meccanismi evolutivi. La confusione è certa, ma la colpa può così ricadere solo su chi è responsabile dei titoli. Nel post su F.Collins, L.Moran commenta, elencando tutta una serie di sue (e non solo sua) perplessità su fatti “naturali” non dimostrabili, in cui F.Collins però crede.
21/4/10-IT
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Oggi sul Riformista esce anche il commento di Giorgio Manzi (“Ripensare Darwin è impossibile senza conoscerlo”) al libro molto critico, ma purtroppo anche confuso (“un filosofo e uno psicologo abusano della selezione naturale”), verso le attuali migliori spiegazioni dell’evoluzione biologica. Anche lui, come Barzaghi, sospetta che sia stato buttato il bambino, e che bambino!, insieme all’acqua sporca. Lo preoccupa il sospetto di un’operazione editoriale ben calcolata, ma soprattutto il dubbio tremendo che l’ambiente umanistico possa aver approfittato del suo potere editoriale, o meglio “opinionistico”. Positivo comunque il fatto che, a dfferenza della volta precedente, per l’ultima parola e l’ultimo commento, nel caso della discussione sorta sul Sole24Ore, si sia trovato spazio per le corrette opinioni critiche degli esperti della disciplina, tanto è vero che G. Barbujani si è visto affiancato e sostenuto da colleghi autorevoli a cui è stato lasciato spazio per le repliche e per confermare e dimostrare le critiche. Lo stesso non era successo un paio di anni fa a G.Bertorelle.
20/4/10-IT
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Sul Corriere un articolo di T.Pievani (“Le origini? Un intricato cespuglio dove l’uomo (forse) è un eccezione”) sulle ultime novità uscite rovistando nel cespuglio di specie in cui si nasconde il mistero della comparsa delle diverse fasi evolutive che hanno via via selezionato le novità che si sono accumulate nelle lunghissime fasi precedenti alla comparsa della nostra specie, circa 200.000 anni fa. Le conoscenze attuali dimostrano come sia ben difficile intuire, nella varietà di forme di generi e specie diverse che convivevano circa 2 milioni di anni fa, quali possano essere quelle che sopravviveranno. Non dimentichiamo infatti che già allora esistevano, nelle stesse zone e da
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centinaia di migliaia di anni, forme che i paleoantropologi GIA’ attribuivano al genere Homo. Erano quindi ancora forme diverse, e non è ancora chiaro se fossero in continua competizione fra di loro, o ben conviventi in quanto adattate a nicchie ecologiche e ambienti diversi. Anche il Sole24Ore ha deciso di diffondere oggi sia la prima critica di G.Barbujani (4/4/10) che lo scambio di lettere dell’11/4 fra G.Barbujani e M.PiatteIIi-PaImarini sul suo ultimo libro inutilmente polemico verso la biologia e i biologi dell’ultimo secolo. Qualcosa infatti era trapelato sia attraverso il blog di L.Sofri che altrove. E’ molto utile che queste obiezioni possano raggiungere anche coloro che da posizioni antievoluzioniste avevano mostrato di aver apprezzato le idee che si intuivano nelle diverse presentazioni del libro senza aver capito che era sostanzialmente un libro evoluzionista con almeno un equivoco su un punto importante. Sempre sul Sole24Ore compare oggi anche una precisazione di A.Massarenti sulle definizioni di “teoria”, su cui si basano spesso le valutazioni errate e le inutili confusioni di quasi tutti gli anti evoluzionisti.
Non manca poi sullo stesso quotidiano (forse per addolcire il fatto che l’ultima parola sia stata lasciata a G.Barbuani…) una paterna parabola di A.Minelli (“Darwin nel labirinto di evo-devo“), che illustra il motivo per cui di solito .. “per avere un'idea d'insieme di un elettrodomestico ho bisogno di qualcuno che abbia, insieme, le competenze dell'idraulico, dell'elettricista, e anche del meccanico”. In questo modo si ricorda che non è offensivo che quando si vuole spiegare la biologia … la presenza di almeno un biologo sarebbe necessaria, mentre altre potrebbero essere addirittura superflue; forse anche lui si sarà stupito dell’osservazione, fatta recentemente da M.Ferrari in Leucophea, sulle competenze di chi ammirava, per interessi e con motivi spesso diversi, il nuovo libro contro Darwin e tutti i neodarwinisti. Minelli da biologo ricorda poi a tutti quelli che pensavano di potersi sbarazzare facilmente in questi giorni della selezione naturale, che essa non costituisce uno nei numerosi processi “creativi” nell’evoluzione, ma un meccanismo inevitabile di controllo a posteriori, non sostituibile con i numerosi diversi altri meccanismi scoperti successivamente, in quanto meccanismo non casuale (“Evo-devo NON è un'alternativa alla teoria dell'evoluzione per selezione naturale”)-. •
Nonostante il titolo impreciso di qualche unità di misura (“Anche i laici attaccano Darwin: ma il fuoco amico sbaglia bersaglio …”), anche il Sussidiario pubblica oggi, grazie a un biologo, una critica al libro che uscirà domani con l’obiettivo di screditare Darwin e uno dei meccanismi alla base della teoria dell’evoluzione biologica. Un libro con un titolo così (“Gli errori di Darwin”) non sembra infatti proporsi obiettivi intermedi, tanto è vero che fra gli esperi di evoluzione non sono molti quelli che lo difendono, forse anche a causa di “strafalcioni” che qualche esperto ha trovato, con grande dispiacere. Preoccupa certo anche gli autori il fatto che ci siano molti sostenitori fra creazionisti e sostenitori dell’ID, forse a dimostrazione della difficoltà che hanno ad affrontare anche gli aspetti più semplici del problema. Sarebbe stato poi meglio che il titolo cercasse di non generalizzare ma indicasse con precisione i “due laici” autori del libro e magari si abbondasse pure, ma solo sui creazionisti che li sostengono. Visti gli strafalcioni si potrebbe anche discutere se il laicismo giustificasse davvero il “fuoco amico”. Molto apprezzabile comunque (pochi l’hanno ricordato in questi giorni!) la citazione del lavoro di M.Pigliucci di verifica della situazione e del convegno di Altenberg (premessa + risultati), di cui starebbero uscendo gli atti.
18/4/10-IT
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Su Pikaia oggi è comparsa una lunga recensione (“L'almanacco delle critiche all'evoluzione”) del genetista M.Mandrioli alla versione inglese del libro di M.PiatteIIi PaImarini e J.Fodor “Gli errori di Darwin”. Il libro sta per uscire in Italia, preceduto da una curiosa campagna di stampa favorevole gestita un po’ spudoratamente da creazionisti (addirittura biblici), e sostenitori dell’ID, sicuramente su posizioni ben diverse da quelle degli autori, che – da evoluzionisti rispettosi du Darwin - hanno anche cercato di smarcarsi, pur ringraziando dell’aiuto. Come era già risultato chiaro nelle recensioni scritte da altri esperti di evoluzione, anche M.Mandrioli è costretto a far notare che nel libro si sia puntato troppo, e non sempre si capisce bene il motivo, su aspetti meno importanti e a volte pure secondari (se non addirittura superati) di un dibattito durato ben 150 anni e quindi inevitabilmente piuttosto vario ed eterogeneo, soprattutto grazie alle continue e incredibili scoperte scientifiche avvebute nel frattempo
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L’Avvenire, che già il 13/4 sembrava titubante di fronte alla possibilità di criticare quelli che comunque definiva “pasdaran evoluzionisti”, oggi molto coraggiosamente dedica quasi un’intera pagina, la 17, a uno di questi “pasdaran”, un ex-domenicano oggi biologo evoluzionista, uno dei più attivi e vivaci al mondo, decisamente evoluzionista, nemico giurato dei creazionisti e dei neocreazionisti (i sostenitori dell’ID) che hanno un certo successo negli USA. Si tratta di F.Ayala, uno dei partecipanti al convegno su Darwin e l’evoluzionismo organizzato dal Vaticano nel marzo del 2009, un convegno a cui non eano stati ammessi quei creazionisti e sostenitori dell’Intelligent Design che però trovano spesso il sostegno di molti cattolici e, anche recentemente, trovano spazio nel quotidiano cattolico gestito dalla CEI. Oggi la musica è molto diversa. Si festeggia infatti il premio di 1,5 milioni di dollari che la Fondazione Templeton (che generosamente ha finanziato i convegni vaticani sull’evoluzione…) consegnerà a Londra il 5 maggio a F.Ayala, uno dei più famosi biologi universitari neodarwinisti. L’Avvenire così oggi molto coraggiosamente pubblica una sintesi dell’intervento letto da F.Ayala il 25/3/10, quando gli era stata comunicato ufficialmente l’ottenimento di questo ricchissimo premio Qui il video della giornata e il testo degli interventi e del discorso integrale di F.Ayala (il tutto si può leggere anche in spagnolo). In questo intervento erano state fatte dichiarazioni che non è facile leggere normalmente sull’Avvenire e che non è nemmeno facile sentire in ambito cattolico (giusto il 13/4 l’Avvenire pubblicizzava un libro che raccontava il contrario di quello che Ayala era anche venuto fino a Roma a raccontare, giusto un anno fa …). Lo stesso Ayala ben conosce questa confusione e questa instabilità di pensiero sull’evoluzionismo, tanto è vero che in questa occasione ha iniziato il suo attacco al creazionismo e all’ID con una premessa “I will make a point that again I have made in various contexts which most people find very shocking … science is more compatible with monotheistic religions than so-called creationism or Intelligent Design”. Faceva poi alcuni esempi che mostravano come non contestasse il ruolo della selezione naturale, ed anzi cercasse di evitare l’accusa a Dio dei circa 20 milioni di aborti che avvengono naturalmente ogni anno nel mondo a causa di meccanismi attribuibili alla selezione naturale. Nella versione italiana il discorso è appena un po’ meno brutale e insistente, ma risulterà comunque in contrasto con quanto propone chi sostiene idee prescientifiche e irrazionali: “Ma vorrei dichiarare qualcosa che potrebbe essere una sorpresa per la maggior parte della gente. La conoscenza scientifica, e la teoria dell’evoluzione in particolare, è coerente con la fede religiosa in Dio; a non esserlo sono invece i postulati del creazionismo e del cosiddetto Intelligent Design, non almeno per le persone di fede che credono in un Dio personale onnisciente, onnipotente e benevolente come i cristiani, i musulmani e gli ebrei. Il mondo naturale abbonda di catastrofi, disastri, imperfezioni, disfunzioni, sofferenza crudeltà. Maremoti e terremoti portano distruzione e morte a centinaia di migliaia di persone, inondazioni e siccità riducono in rovina gli agricoltori. La mandibola umana è mal disegnata, i leoni divorano le loro prede, il parassita della malaria uccide milioni di esseri umani ogni anno e colpisce gravemente cinquecento milioni di persone, il venti per cento di tutte le gravidanze umane termina in un aborto spontaneo dovuto all’insufficiente 'progetto' del nostro sistema riproduttivo. Le persone di fede non dovrebbero attribuire tutta questa miseria, crudeltà e distruzione al disegno specifico del Creatore. Io vi vedo piuttosto una conseguenza della goffaggine della natura e
del processo evolutivo”. Solo cinque giorni fa sempre sull’Avvenire si leggeva che “dell’ evoluzionismo non esiste alcuna prova scientifica”!!! e che le idee degli evoluzionisti “hanno spesso connotati estremamente laici, spesso antireligiosi” (!?) Il fatto che il suo ultimo libro si intitoli “Il dono di Darwin alla scienza e alla religione” mostra chiaramente quanto sia sempre stato favorevole alla teoria dell’evoluzione, e lo dice chiaramente in una brochure e in un libro (“Science, Evolution and Creationism”) che possono essere consultati gratuitamente anche dalla pagina della Fondazione Templeton dedicata ad Ayala. Potrebbe essere considerato uno dei “pasdaran del darwinismo” citati dall’Avvenire, visto il suo impegno in dibattiti pubblici ma anche anche nei tribunali contro i creazionisti e visto la sua lettera di protesta immediatamente inviata al Papa il 12/7/05 dopo lo sconcertante editoriale del card.Schönborn sul New York Times (7/7/05: “Finding Design in Nature”). A quando la traduzione in italiano di queste pagine contro il creazionismo e l’ID, … curata magari dal CNR? Leggendo l’articolo di oggi viene il dubbio possa arrivare prima l’Avvenire… con certi articoli sembra davvero voglia mettere in difficoltà anche il Corriere, dove sotto un titolo “Perché Darwin sbaglia” si legge addirittura che “È il conformismo evoluzionista a frenare la ricerca”. Negli USA invece l’atribuzione ad Aala del Premio Templeton ha dato parecchio fastidio ai neocreazionisti del Discovery Institute (“The View From Planet Ayala”) e ai creazionisti biblici di Answer in Genesis (“Sadly, even with his theological training, it seems Ayala is apparently not familiar with the Bible’s teaching about creation and the Fall”). D’altronde anche in Italia c’era qualcuno da tempo in allarme: un giudizio preoccupato sulle idee di F.Ayala e F.Facchini era arrivato anche da un autorevole creazionista biblico italiano, docente in una università privata vaticana, in un articolo del 29/12/09.
16/04/10-IT
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Oggi a Villa Caldogna (Vicenza) M.PiatteIIi PaImarini, attualmente professore a contratto a Venezia, dialogherà con un designer su Scienza e Design alla Rassegna "A Regola d’Arte. Il piacere di saper fare tra scienza, tecnologia e cultura" Difficile che passi un giorno senza qualche allucinante riflessione nonostante G.Barbujani abbia fatto anche notare il clamoroso equivoco (la confusione fra geni e genoma) che MPP ha inserito nel suo ultimo libro critico verso il neodarwinismo (negli articoli degli ultimi giorni qualcuno dei commentatori non sembra aver capito se avesse sbagliato di più Darwin o il neodarwinismo…!). Oggi sul Foglio di trova un altro articolo (“TRE PROFESSORI CI SPIEGANO QUANTO PESANO TUTTI "GLI ERRORI DI DARWIN") che procede come se nulla fosse stato documentato sul Sole 24 Ore dell’11/4, e come se i docenti intervistati confermassero tutti gli errori di Darwin. Le interviste non sembra proprio che confermino errori di Darwin o dei neodarwinisti.., e comunque citano anche meriti.
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Sul Corriere invece troviamo un articolo di L.Luca Cavalli Sforza (“LA SELEZIONE NATURALE E' LA FORZA DELL'EVOLUZIONE BIOLOGICA E CULTURALE”) che non sembra molto distruttivo. Anche lui comunque tende a cambiare discorso, passando a ragionare dell’uomo e dell’evoluzione culturale che, nessuno lo contesta, caratterizza proprio la nostra specie nelle ultime migliaia di anni
15/04/10-IT
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Nonostante ci sia una certa agitazione su alcuni quotidiani integralisti e cattolici per il nuovo libro di MPP, è stato difficile finora poter incontrare “capolavori” come i due articoli usciti oggi sul Foglio e incredibilmente ripresi dalla rassegna stampa della Camera. Già i titoli sono sconcertanti (“I NEODARWINISTI SONO LA PROVA SCIENTIFICA DELL'ESISTENZA DI DIO” e “ROVESCIAMENTI CHE COSA SUCCEDEREBBE SE LA SCIENZA SCOPRISSE CHE L'UOMO E' DESTINATO A EVOLVERSI IN SCIMMIA?”), ma il contenuto non manca di stupire, evidenziando problemi di rispetto della stessa ragione.
14/4/10-IT
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Anche il Sussidiario dice la sua sul prossimo libro di PiatteIIi PaIlarmarini. L’articolo è scritto da un biologo e non sembra che sia piaciuto. Anche qui sono stati notati errori che nion sono proprio di Darwin, anche se si manifesta un’inutile insofferenza per la triade criticata per l’atteggiamento eccessivamente laico, non accettabile ceconodo glli autori del libro
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Sull’Osservatore Romano un articolo di F.Facchini (“La leggenda dell'anello mancante”) sul nuovo reperto trovato a Sterkfontein e chiamato Australopithecus sediba. Condivisibile il fastidio per l’abuso del termine “anello mancante”, anche se nel contesto dell’articolo il motivo del fastidio non sembra giustificato, dato che è evidente che i lettori dell’Osservatore Romano cercano proprio un “punto di discontinuità”, un “salto ontologico” che potrebbe ben essere indicato in un anello da inserire nel momento (quale? Dove?) del “concorso del Dio creatore”. Nell’articolo sembra evidente che non sia questo il momento dell’anello mancante, dato che si sostiene che 2 milioni di anni sarebbe troppo presto per un salto ontologico che non si sa bene dove si voglia mettere (e cosa gli faccia credere che sarebbe troppo presto anche per un essere onnipotente che da miliardi di anni aspetta solo di fornire il suo contributo creativo). Non si capisce perché Dio dovrebbe attendere ancora qualche frazione infinitesimale dei 14 milioni di anni giù passati… né perché “la discussione [sul salto ontologico e il suo momento preciso] rimanga aperta e riguardi soprattutto la scienza” (che non ha certo strumenti di misura adeguati e affidabili; anche quelli usati per la sindone non sembrano affidabili; figuriamoci se qualcuno potrebbe mai crederle in questo caso!). Tanto più che nell’articolo sembra si metta in dubbio che l’uomo derivi da specie che hanno avuto origine da altre specie inserite nella filogenesi dei primati (“non siamo scimmie e non siamo figli di scimmie”). E non lo dicono solo Linneo, Darwin e tutti i biologi evoluzionisti, ma lo ha detto anche lo stesso Card.Ratzinger nel 2004, accettando le scoperte della scienza
13/04/10-IT
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L’Avvenire pubblicizza oggi (“L’evoluzionismo, un ipotesi che va meglio indagata”) un libro antievoluzionista di un …. dermatologo. Quale ipotesi sarebbe da approfondire? Non sembra chiaro: “Le scoperte della genetica clinica e molecolare, le leggi della termodinamica e i dati comparati con quelli di altre specie relativi all’energia residua dell’isotopo radioattivo del carbonio sono certezze scientifiche incompatibili con l’empirica credenza evoluzionistica”. Qualche dubbio infatti può sorgere quando si va a controllare la “dinamica genetica antievoluzionistica” … , “siccome dell’evoluzionismo non esiste alcuna prova scientifica” e che gli evoluzionisti “hanno spesso connotati estremamente laici, spesso antireligiosi”. Sembra probabile che i due convegni vaticani sull’evoluzionismo realizzati nel 2009, nonostante la partecipazione di importanti evoluzionisti come Futuyma ed
Ayala, non abbiano conseguito l’obiettivo previsto di suggerire come valutare nei prossimi anni “l’empirica credenza evoluzionistica”. Ci si può chiedere per che motivo sull’Avvenire si lasci oggi spazio agli antievoluzionisti che ieri non erano stati accettati nei convegni vaticani finanziati dalla Templeton Foundation. Il dubbio, sollevato dal Discovery Institute, che il merito sia dei finanziatori non sembra a questo punto infondato … •
Davvero “coraggioso” l’intervento ulteriore sul Foglio (“LETTERA SULLA SCIMMIA”) o a continuazione degli articoli sul volume di Fodor e PiatteIIi Palmarini, presto in libreria. In un intervento personale in prima pagina, oltre al ringraziamento per il contributo fornito, raccomanda al direttore di non eccedere comunque nello zelo e di non attribuirgli anche lui quello che già altri (zelanti ma certo con propri obiettivi) avevano insistito ad attribuirgli: non solo l’apprezzamento per il creazionismo biblico ma anche il tradizionale e poco ragionevole apprezzamento del Foglio per l’Intelligent Design: molti commenti favorevoli ne avevano approfitttato per attribuirgli improbabili opinioni antievoluzioniste. Per essere ancora più chiaro con i suoi estimatori sulla sua piena approvazione per l’evoluzione biologica, sottolinea un fatto che forse nessuno aveva osato finora evidenziare; forse non lo aveva fatto neppure uno della “triade”, R.Dawkins nel suo splendido “Racconto dell’antenato”. Superando il cauto Darwin (che già aveva avuto timore a proporre una somiglianza e una parentela con lo scimpanzè), porta alle estreme conseguenze l’idea di Dawkins, non accontentandosi del solo confronto con lo scimpanzé. Già nei giorni scorsi aveva proposto che l’evoluzione garantisse anche la parentela stretta dell’uomo con il moscerino della frutta; oggi aggiunge sul piatto non solo altri animali (grandi e piccoli, fra cui il riccio di mare) ma addirittura nuvole e sassi (“abbiamo in comune con i sassi e le nuvole gli atomi tratti dai 92 elementi chimici”). Se è un modo per evitare che G.Barbujani insista a voler discutere non di linguistica ma di genetica, geni, genomi e selezione naturale, la manovra di sganciamento è certamente abile e risolutiva ma sarebbe stata originale e spericolata anche per Dawkins. Nessuno potrà certo contestare che in qualche punto dell’evoluzione della materia ci sia una soluzione di continuità fra l’uomo e la natura. Moltissimi dei suoi ammiratori però non apprezzeranno affatto dove vorrebbe posizionarla.
12/4/10-IT
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Sul Foglio un lungo articolo (“Ma Darwin è ancora di sinistra?”) integra la discussione sul volume in pubblicazione su Darwin e sugli articoli recenti della parte più legata alla politica, forse finora un po’ trascurata; si può in questo modo ricordare i rapporti, davvero limitati, di Darwin con Marx (che verso la sua opera ebbe ammirazione ma anche una posizione critica) e la relazione con l’eugenismo del cugino Galton e suo darwinismo sociale di Spencer, continuando quindi nell’evocazione dell’applicazione della selezione naturale in tutti i campi in cui qualcuno aveva provato a declinarla indipendentemente da Darwin e soprattutto dalla biologia; un’eccezione viene fatto per la tragedia del Lysenkoismo, non citata accanto allo stalinismo nonostante il chiaro tentativo di un uso politico e ideologico della selezione naturale. Altri nomi, soprattutto italiani, si vanno ad aggiungere alla “triade” internazionale già demonizzata a proposito del libro, e non manca un ulteriore riferimento a Micromega..
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Sul Sussidiario un’intervista a F.Facchini (“Facchini: si fa presto a dire “anello mancante”)
12/4/10-USA
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Un teologo protestante (Bruce Waltke) è stato allontanato dal suo seminario (Reformed Theological Seminary) per aver preso una posizione chiara sul tema dell’evoluzione biologica. Ha rilasciato un’intervista in cui presentava alcuni suoi dubbi su temi legati alla realtà di fatti raccontati nella genesi, messo di fronte al fatti che la scienza ormai da tempo conferma sull’evoluzione umana. Se ne parla nel sito web del NCSE (“Evangelical scholar expelled over evolution”). Le sue opinioni erano state diffuse attraverso un video (poi ritirato) dal titolo "Why Must the Church Come to Accept Evolution?" e diffuse nel sito web della fondazione Biologos, fondata da Francis Collins, attuale presidente dell’NIH. Nel blog della fondazione Biologos sono esplicitate alcune precisazioni che correggerebbero quanto detto nel video, e ci sono numerosi commenti.
11/4/10-IT
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Dal blog di L.Sofri si viene a sapere (“Strafalci e strafalcioni”) che oggi sul Sole 24 Ore c’è la risposta di PiatteIIi PaImarini a G.Barbujani per lo “strafalcione” sul clamoroso e improbabile dato del “45% dei nostri geni che deriva per trasferimento orizzontale da altre specie” e la sconcertante replica del genetista, che può approfittarne per invitare a studiare meglio la biologia invece di invitare un genetista a farlo (offrendosi di fornire le fotocopie che sperava invece ignorasse.. Niente di nuovo. G.Barbujani ringrazia delle fotocopie che vorrebbero inviargli, ma chiarisce che il problema gli era era ovviamente noto, e che era ben diverso da come pensava MPP; rinnova quindi tristemente l’invito a studiare ma soprattutto a capire il diverso significato del 44% di trasposoni nel genoma umano Nel blog Wittgenstein una biologa spiega il clamoroso errore, a chi cerca ancora di giustificare MPP: la confusione fra geni e genoma, che lo aveva trascinato a sostenere che “il 45% dei nostri geni ci deriva da altre specie per trasferimento orizzontale”. Se fosse stato vero, la biologia sarebbe davvero ben diversa, ma forse qualcun altro si sarebbe accorto ben prima che Darwin – ma sopratttutto Mendel! - fossero davvero ormai insufficienti … E’ un esempio di qualcosa che purtroppo avviene spesso: non si rispettano le competenze. Già lo aveva fatto notare G.Barbujani nel suo precedente articolo («Caro Piattelli, torna a studiare»): come è possibile che nessuno si fidi di un dentista che si confessasse psicologo mentre quando si tratta di Darwin e di evoluzionismo MAI si verificano le competenze? Basta andare a verificare (sul blog Leucophea) quanti giornalisti o storici si sono accodati senza riflettere alle critiche a Darwin anche questa volta. Molto meglio sarebbe, se proprio si è costretti a scrivere senza conoscere l’argomento, indicare le premesse culturali già all’inizio degli articoli, come si è apprezzato solo nell’articolo sul Giornale del 9/4; prima di passare per il varco tenuto aperto da PP, il giornalista ha preferito chiarire ai lettori che ci avrebbe provato, ma che non disponeva degli strumenti culturali necessari per avere autonomamente successo nell’impresa. Molti dei lettori lo hanno capito …
10/4/10-IT
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Non sembra proprio quello di cui abbiamo bisogno ihn qesti momenti, ma se non è possibile risolvere le esigenze primarie … accontentiamoci di cercare la perfezione. Il 15 e 16 aprile si terrà a Orvieto al liceo Maiorana un corso di formazione sull’evoluzione biologica. No, è stato organizzato in tutta fretta per evitare imbarazzanti figure a giornalisti onesti che vogliano certificare preventivamente le loro competenze per mettere in guardia i lettori da opinioni che procedono separate da fatti che ammettono di non conoscere (ma di saper comunque criticare). E invece sembra che si cerchi la perfezione, nonostante non molti la richiedano a questo mondo. Ci informano che ricercatori universitari di biologia evoluzionistica andranno ad
aggiornare professori di scuola superiore che GIA’ OGGI insegnano scienze naturali ed evoluzione biologica, forse non hanno capito che hanno già una preparazione che qualcuno in Italia potrebbe ritenere eccessiva, anche se probabilmente non è più aggiornatissima… Per fortuna comunque l’incontro del 16 sarà aperto anche a docenti di filosofia, a cui verrà dimostrato perché è imbarazzante accusare di dogmatismo proprio gli evoluzionisti. Infatti il metodo sperimentale usato nelle scienze non lo permetterebbe, come dimostra anche il titolo scelto per l’incontro del 16/4 con M,Ferraguti; si tratta tra l’altro di una delle tante frasi ragionevoli e sincere lasciateci da C.Darwin: "Non so ricordare nessuna ipotesi che io abbia formulato che non abbia poi dovuto abbandonare o modificare radicalmente". Probabilmente chi accusa di dogmatismo gli evoluzionisti non conosce nemmeno quel che disse già Darwin sul suo scarso “dogmatismo” … 9/4/10-S.A.
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Finalmente svelato il mistero del nuovo ominino fossile trovato in Sudafrica. Sarebbe stato chiamato Australopithecus sediba. Le descrizioni si trovano in due articoli ("Australopithecus sediba: a New Species of Homo-like Australopith from South Africa", di Berger et al. e "Geological Setting and Age of Australopithecus sediba from Southern Africa", di Dirks et al.) pubblicati su Science. Assolutamente consigliabile anche la consultazione del cosiddetto Supporting Online Material, che contiene la descrizione e l’analisi cladistica dei reperti. Commenti e discussioni nel blog di J.Hawks (“What, if anything, is Australopithecus sediba?”). La ricostruzione dell’evoluzione, anche umana, continua quindi inarrestabile e con un improvviso aumento del tempo geologico esplorato negli ultimi 10/15 anni; nonostante ciò sembra che gli antievoluzionisti rimanevano sempre ad aspettare seduti le ultime novità, rimanendo sempre inevitabilmente scettici; non stupiamoci, non sono sempre gli stessi, cambiano ogni decennio, ormai da 10000 anni …; basta che qualcuno gli dia ragione ogni tanto, anche se è sempre più difficile. Triste per loro ammettere che nella scoperta dei fossili il ruolo dell’intelligenza non è decisivo. Perché? Cosa serve soprattutto? Perfino nel ritrovamento dei fossili, il CASO gioca un ruolo importante … finora nessuno ha davvero mai avuto la originale e non necessaria idea di proporre (e tanto meno di dimostrare) che il fattore che favorisce la scoperta di fossili (di insetti, di mammuth o di ominini) sia qualcosa di diverso dal caso.
9/4/10-IT
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Sembra che al Foglio mancasse ancora una conclusione “tombale” alla serie di articoli per pubblicizzare un libro un po’ critico sulla biologia del XIX/XX/XXI secolo, che per fortuna non rinuncia tanto facilmente e in pochi giorni a strumenti di lavoro efficaci se prima non li si sostituisce con altri che si dimostrino migliori. Oggi, dopo un anno di rievocazioni e una settimana di critiche a raffica, anche il Foglio si chiede, guardandosi intorno senza nostalgia, “Cosa resta di Darwin”. Sembra di capire che si ritenga la missione ormai compiuta e l’obiettivo (la “decostruzione del paradigma evoluzionista ancora egemone” fino a una settimana fa) raggiunto anche senza aver ancora pubblicato il libro anche in un paese culturalmente importante come l’Italia, un paese con “darwinisti” finora appostati un po’ dappertutto e addirittura nelle chiese. Il vicepresidente del CNR non ha supporters altrettanto devoti e ottimisti e poi deve anche fare tutto limitandosi ad usare gli strumenti informativi a disposizione. Nessuno si occupa di rassicurare il mondo che lui non sia un “autodidatta del disegno intelligente” (e infatti preferisce il creazionismo biblico originale) nè che sia un “paleontologo underground” (forse quelli overground sono meno efficienti o
produttivi…?). Veniamo a sapere che comunque per ora la selezione naturale non scomparirà del tutto ma rimarrà comunque “un’ipotesi marginale accanto a fattori più affidabili e meno unilineari come la disposizione o deriva del corredo genetico” [e dici poco?]. Si prospetterebbero poi brutte notizie per “triadi” e “maestri cantori”, che però oggi si sposterebbero dal San Raffaele, non più in posizione centrale come ieri, a Micromega, forse meno resistente alla demonizzazione, per ovvi motivi, rispetto a Don Verzè se si barricasse al San Raffaele. Sembra, ma non se ne spiega il motivo, che questa bomba appena scoppiata sia silenziosa ma forse essendo intelligente potrebbe salvare il disegno omonimo, criticato ripetutamente e recentemente pure dall’Osservatore Romano e dai convegni vaticani, ormai in preda al “darwinismo ecclesiastico”. Difficile comunque pensare che non si approfitti della confusione o di un già notato “effetto uguale e contrario” per trovare un po’ di spazio per il creazionismo ecclesiastico, certo non dimostrabile ma anche a prova di contestazione, ben più dell’ID di cui conosciamo oggi quasi tutti i trucchi usati. … •
Davvero inquietante l’articolo di oggi sul Giornale (“Gli evoluzionisti credono di essere Dio”). Sconcerta che il giornalista, dopo aver premesso e promesso “Non dirò una parola sull’evoluzionismo” e dopo averne spiegato il MOLTO ragionevole motivo (“non ho la minima autorità e competenza né per gloriarlo né per confutarlo, e nemmeno per spiegarlo. E dunque mi asterrò rigorosamente dal violento diverbio tra gli scienziati che sta riducendo la cultura a una disputa tra macachi, bertucce e babbuini.”). Poi, fronte alle righe bianche … l’evoluzionismo viene invece confutato senza essere né gloriato (nessuno se lo sarebbe aspettato!) né ovviamente spiegato … per tutto il resto dell’articolo! Si accostano all’evoluzionismo fatti improbabili … fino ad arrivare ai cicli delle stagioni e al giorno e alla notte, fornendo strumenti culturali del tutto inutilizzabili in quel contesto, lasciando i lettori con strumenti NON adatti … per capire lo scenario che presentava. Qualche (forse troppi?) lettori non tardano ad accorgersene e nei commenti chiedono anche vivacemente se la premessa poi subito smentita sia una presa in giro. Alcuni subito allora si danno da fare per fornire ai colleghi lettori qualche minimo strumento culturale per valutare l’articolo. Altri preferiscono criticare le assurdità dimostrabili [e io ne posso aggiungere una piuttosto rilevante e non evidente: come si legge nella sua rivista negli articoli sul convegno creazionista al CNR, il vicepresidente del CNR non ha nulla seriamente da contestare a Darwin se non il fatto che per lui è proprio l’evoluzione biologica che non c’è, e quindi gli uomini andavano a caccia dei dinosauri (leggere per credere … no, non che è vero!). Peccato che che già lo sospettasse invece il furbo nonno di Darwin, Erasmus Darwin nel 1794 (“Zoonomia”: “sarebbe osare troppo immaginare che tutti gli animali a sangue caldo siano cresciuti da un singolo filamento vivente”). E mentre Erasmus immaginava l’inimmaginabile c’è chi oggi ritiene ancora che la verità sia impensabile. In effetti qualche decennio fa ricordo un elevato interesse per la scienza nei lettori (e nei giornalisti del Giornale). Forse sta ricominciando almeno nei lettori, che hanno una opinione della cultura scientifica diversa e più adeguata all’attuale secolo? Nei commenti ci sono infatti molti interventi di lettori che cercano di fornire soccorso, sostituendosi volonterosamente … all’inutile articolo. [La rubrica dei lettori merita davvero una visita. Magari si può ancora dare una mano … meglio
non credersi un dio in terra accusando gli altri di esserlo] 8/4/10-IT
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Oggi su Repubblica una letterina di V.Sgaramella, un genetista che qualche collega biologo perfino non vorrebbe inserire fra gli evoluzionisti, sulla pigrizia di Darwin, forse con intento di distrazione e pacificazione. Comunque, purtroppo, A.Sclater fornisce informazioni diverse da quelle di V.Sgaramella in “The extent of Charles Darwin’s knowledge of Mendel” (J. Biosci. 31(2), June 2006, 191–193). Anche il lavoro di storico della scienza richiede competenza …
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Oggi sul Corriere una risposta da parte di PiatteIIi PaImarini (“Perché Darwin sbaglia Ecco la mia verità”) al “maestro” Cavalli Sforza e una sintesi della discussione finora avvenuta, più sugli articoli e le recensioni USA, vista la scelta dei tempi. Un po’ stupisce che in un articolo critico verso “il conformismo evoluzionista che frena la ricerca” si accetti il commento favorevole di un sostenitore del creazionismo biblico e quindi della convivenza fra uomini e dinosauri, in contrasto con il pur troppo prudente e non dimostrabile evoluzionismo teista. Vengono quindi contestate le posizioni vaticane sostenute da mons.Ravasi e N.Cabibbo che nel 2008/09 hanno gestito due convegni evoluzionisti che hanno suscitato la reazione dei creazionisti. Comunque i creazionisti biblici non dovrebbero trovar alcun sostegno né in questo libro né da questi autori, che ritengono “Darwin uno dei massimi scienziati di ogni tempo, pochi gli stanno a petto per inventiva teorica, scrupolo sperimentale e onestà intellettuale”. Forse hanno solo qualche problema con gli allievi, anche se … biologi evoluzionisti autorevoli come Pigliucci o Barbujani. Per chi vuole capire le competenze in rapporto allo schieramento favorevoli/contrari delineato nell’articolo, può visitare il blog Leucophea, per raccogliere qualche goccia di sapere dalla noosfera e riflettere sulle conseguenze. NB: Verifichi poi, ovviamente, se le informazioni lo hanno indotto a modificare la sua opinione. Sul blog di Luca Sofri il 9/4 (“Pari e dispari”) viene fatto notare un veniale errore matematico, sfuggito a qualcuno nell’articolo del Corriere di oggi. Il doppio di un numero non può essere dispari, come si sostiene. La dizione corretta sarebbe stata “quasi doppio”, come si intuisce dalla frase successiva.
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Oggi il Foglio chiarisce davvero meglio (“Chiese e sette del neodarwinismo”) quali ritiene siano i confini della biologia evoluzionista (e in questo viene il dubbio che ne dia una definizione ampia come quella che ne dà il volume sugli errori di Darwin che sta per essere pubblicato in italiano). In effetti nella lista di proscrizione che viene pubblicata ci sono molte informazioni che lasciano piuttosto perplessi e sconcertati, ma anche alcune tracce che dovrebbero capire che ci sia una enorme confusione sui confini fra medicina e biologia. Il san Raffaele, qui presentato come centrale del darwinismo, un po’ dimostra e chiarisce la confusione; è evidente che una struttura in cui si svolge ricerca scientifica e attività sanitaria faccia sospettare che si pratichino in quella sede discipline e scienze come la medicina, biologia e la biologia evoluzionistica … come sicuramente certamente già da qualche secolo avviene senza svenimenti anche in tutte le altre facoltà mediche italiane e mondiali, di qualsiasi orientamento culturale e religioso. A questo punto non si puo’ che bussare sull’elmetto e suggerire di andare a leggere una pagina interessantissima che si puo’ leggere nel sito web dell’università USA di Notre Dame (Indiana). E’ l’università cattolica che ha organizzato con mons.Ravasi e le università Vaticane (e si’ anche il programma STOQ finanziato dalla fondazione Templeton
che si sa bene che non sopporta e non finanzia sciocchi, creazionisti e profeti dell’ID) uno dei due convegni su Darwin in Vaticano, quello di marzo 2009 (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”) a cui erano presenti solo (preferibilmente) ricercatori seri e competenti, per cui non erano stati accettati creazionisti e ID (“Creationists, Intelligent Design Advocates Blast Vatican for Not Inviting Them to Evolution Conference”). . Nel sito di questa università cattolica USA sono sicuramente 2 i fatti che contrastano rispetto all’articolo del il Foglio….; controllarli farà capire anche cosa c’è in comune con l’Università San Raffaele di Milano …. - 1) nella rivista del college si puo’ leggere un articolo per invitare a festeggiare il Darwin Day,il compleanno di Darwin (si legga invece cosa scrive il Foglio sul Darwin Day…) - 2) nella rivista del college un docente del dipartimento di biologia dell’università di Notre Dame ha reagito immediatamente (agosto 05) all’imprevedibile articolo sul New York Times (7/7/05: “Finding Design in Nature”) in favore dell’Intelligent Design scritto dal Card.Schönborn, molto vicino al Papa. Questo docente ha criticato (“Darwinism and Catholicism should be compatible”) il card. Schönborn spiegando un concetto semplice ma fondamentale: “If Cardinal Schönborn’s perspective became doctrine, no Catholic university could maintain a reputable biology or science program, because the vast majority of scientists acknowledge that overwhelming evidence supports NeoDarwinian evolution—Notre Dame could no longer stand with Harvard, Stanford and other world-class institutions of learning”). Chi sa che obbietivi si pone nella ricerca medica il san Raffaele, non dubita che vi ritroverebbe la stessa preoccupazione. Al Foglio sono probabilmente abituati che le università pontificie invece non si accorgono nemmeno del livello di iniziative pubblicitarie di primitive idee settecentesche ostili alla scienza, alla biologia e perfino al superato (in meglio…) darwinismo … e ci mandano i loro rettori, mentre i TG ci mandano i direttori. Per competere nella medicina e nella biologia … sarebbe meglio che l’Italia si tenga ben stretti e valorizzi quei pochi medici e biologi che sono i pochi veri evoluzionisti che ci sono davvero nella lista … anche per non far scappare anche i giovani che li seguono e li ammirano. Piuttosto curioso notare che per agli amici elencati vengano affiancati anche colleghi famosi di altre facoltà della stessa univeristà prestigiosa (Gould per esempio, anche se ricercatori con competenze diverse e afferenti a strutture culturali diverse…; i colleghi degli agli altri ricercatori citati vengono invece lasciati nell’ombra, forse per non fare troppo “sole” a persone che si vuole “adornare” con epiteti dalla valenza negativa (fustigatore, chiesa darwiniana, custodi, bersaglio inquisitorio, ideologia neodarwinista, accusano di ceazionismo, il solo caso!, uomo uscito alla roulette!, dogmatica darwinista, militante ateista, icona libertina, empirista e ateista, scientista, laica, riduzionista, uomini come insetti, ala di pollo come braccio umano (brr… !), militante, Natale secolarista). Certo che avrebbe fatto davvero effetto presentare in quella corrida Pievani affiancato dai suoi colleghi USA Nils Eldredge e Ian Tattersall. O forse due sono troppi? .. Comunque anche gli altri avrebbero diritto a essere presentati in compagnia di qualche collega della sua università, no? Curioso anche l’elenco degli ottantenni rappresentanti del “darwinismo ecclesiastico”, una definizione che ricorda un po’ troppo il neologismo creato dal vicepresidente del CNR … nella cui lista queste persone sono da tempo inserite. Saranno ora inserite anche in quella del Foglio? Verranno aggiunti anche gli
evoluzionisti laici più giovani che stanno tenendo corsi sull’evoluzione per le università pontificie o il Foglio si opporrà per il rischio di nuovi Darwin Day Cattolici in Italia Se tanti nuovi epiteti e definizione vengono aggiunti a piacere ai membri della lista, sconcerta che le definizioni di ateo orgogliosamente sbandierate dagli autori (o era un invito alla non belligeranza?) sono invece state eliminate fosse davvero un epiteto orgogliosamente portato. Valli a capire i giornalisti… vogliono sempre una notizia contenente una novità nuova … Se questo è l’ultimo articolo della serie, qui c’è l’indice completo. NB; non bisogna dimenticare pero’ che, se si perde questo link, gli articoli si ritrovano solo se ci si ricorda che i tag sono scienze e cultura. Lo so, è meglio segnarselo da qualche parte. 7/4/10-IT
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Oggi Il Foglio continua a martellare i biologi evoluzionisti e invia … truppe dalla riserva. Compare così un articolo (“Il darwinismo è un credo che non tollera obiettori di coscienza o eretici”) di G.Sermonti, che prima sintetizza in modo impreciso il libro che non è stato ancora pubblicato e poi non ha ancora letto. Non c’è da stupirsi che la sintesi sia imprecisa perché, da genetista, avrà pensato che il libro rimanesse nell’ambito scientifico e in particolare biologico. Sappiamo invece che in altre anticipazioni e interviste gli autori del libro stavano indicavando un obiettivo ben più ambizioso, sottolineando ripetutamente e chiaramente in quante altre discipline, come la filosofia, la psicologia, la linguistica (utile ma non rilevante sapere che questo non fosse il settore prevalente di Cavalli Sforza) ma perfino l’economia si dimostrasse l’importanza di leggi interne dello sviluppo e dell’autoorganizzazione. Si ipotizzava quindi che la biologia avesse inoculato questa teoria dell’evoluzione anche nelle altre discipline, con effetti perniciosi. Ci sono poi errori e imprecisioni, come il fatto che sarebbe difficile obiettare ad un darwinismo che ormai oggi è ben poco riconoscibile (altro che dogma o chiesa…!), senza per questo disconoscere i meriti delle scoperte iniziali, spesso genialmente intuite più che viste e riconosciute. Difficile invece nascondere la gran quantità di conferme e dimostrazioni di cui dispone OGGI la biologia e soprattutto la genetica, che senza dubbio ha ottenuto risultati eccezionali solo dal 1953, tutti via via incorporati nella biologia e nelal forma sempre più completa di evoluzionismo. Oggi abbiamo in mane uno strumento di conoscenza estremamente potete ed efficace in campi diversi della biologia ma con grande ricaduta in altre discipline anche mediche, grazie alla scoperta di tecniche eccezionali, che forniscono risultati diagnostici e terapeutico che molti non riescono più nemmeno a seguire e capire … soprattutto se negano dei fatti assolutamente noti e dimostrati. Sicuramente ne apprezzano gli effetti terapeutici di cui godono inn termini di durata e qualità della vita. Quale genetista riesce a seguire i sempre nuove sequenziamenti, anno dopo anno, di genomi interi? Chi puo’ pensare che si sia imboccata una strada sbagliata? Chi può crederci ancora solo qualche mese dopo? Uno dei fatti nuovi che G.Sermonti ora fa finta di non vedere è che gli evoluzionisti (ormai di veri “darwinisti” come piacciono a lui e ad altri forse non ce ne sono più …) possono accusare (senza difficoltà di dimostrarlo) i diversi tipi di antievoluzionisti di creazionismo, di fissismo e pure di complottiamo; le prove sono tante e sono pure risolutive (un tribunale USA non condanna a un milione di dollari solo di spese processuali se le prove non sono robuste). Per il complottismo basta dimostrare come nel 1987 improvvisamente, dopo la sentenza della corte suprema (Edwards v. Aguillard) contro la presenza del creazionismo nella scuola e nei libri di scuola, “Of Panda and People”, il libro dei creazionisti USA, sia improvvisamente diventato, in pochi mesi, proprio da
un’edizione all‘altra, un libro che esaltava invece … l’Intelligent Design, che immediatamente prima non esisteva. Da quella edizione non vi si trattava più il creazionismo. Questo ha provato che l’ID rappresenta oggi con la semplice sostituzione di di una parola in tutto il teso, gli ex-creazionisti. E’ una cosa seria? Questa modificazione (fatta certamente con un Word Processor!) è stata dimostrata nel processo di Dover/Harrisburg che,,anche per questa dimostrazione, è costato ben un milione di dollari alla commissione scolastica che aveva imprudentemente cercato di far leggere un libro ex-creazionista agli studenti di una scuola superiore. Non si capisce poi come anche Sermonti, un genetista e quindi un evoluzionista potrebbe non ritenere creazionisti e complottasti quei gruppi, coordinati anche dal vicepresidente del CNR, che l’anno scorso hanno organizzato ben 3 convegni creazionisti a Roma per contestare i 2 convegni evoluzionisti vaticani. Tanto più che è impossibile negare che la traduzione (e il contenuto del sito) del centro cattolico USA che li ha organizzati tutti e tre (“Kolbe Center for the study of creation”) possa trarlo in inganno nonostante che in un tribunale USA avesse creato qualche problema con la traduzione inglese della sua testimonianza favorevole agli ex creazionisti nei "science hearings" tenutisi nel Maggio 2005 al Kansas Board of Education to justify its revision, at the expense of evolution, of proposed new science standards, quando si discutevano i futuri programmi scolastici a spese dell’evoluzionismo.. 7/4/10-USA
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Un paio di nuovi video nel canale YouTube del National Center for Science Education diretto da Eugene Scott; il primo è un’intervista realizzata al Cold Spring Harbor Laboratory insieme al filosofo D.Dennet sull’Intelligent Design e la sua recente sconfitta al processo di dover/Harrisburg. Il secondo presenta un’intervista sull’insegnamento dell’evoluzione nelle scuole pubbliche USA a E.Scott, realizzata all’università cattolica di Notre Dame, un’università con una facoltà di biologia dotata, come dovrebbe essere, di laboratori biologici dove si svolgono ricerche sull’evoluzione biologica, un’università che (forse per carenza o indisponibilità di simili strutture in Italia?) ha organizzato insieme a mons.Ravasi e a ricercatori laici italiani il convegno sull’evoluzione biologica realizzato dal Vaticano nel marzo 2009 (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”).
6/4/10-IT
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Oggi si legge nel blog Wittgenstein un commento un po’ stupito di L.Sofri (“L’evoluzione mi fa specie”, in cui prende un po’ posizione in base al vecchio, ma qualche volta utile, criterio di competenza) sulla reazione di PiatteIIi PaImarini alla critica di Guido Barbujani sul Sole24ore di domenica 4/4. Oggi su Repubblica anche uno dei massimi esperti di evoluzione biologica prova pacatamente a far ragionare PiatteIIi Palmarini cercando di convincerlo a non confondere le diverse discipline e le diverse competenze. Possiamo così leggere il tranquillo articolo di Luca Luigi Cavalli Sforza (“COLLEGHI SCIENZIATI NON SPARATE SU DARWIN”), sperando che almeno verso di lui si possa notare un rispetto che non è stato rivolto neppure ai numerosi biologi evoluzionisti che hanno cercato di far notare tutti i capitoli di biologia evoluzionista che sarebbero stati utili per realizzare un libro meno polemico e più utile all’evoluzione culturale della nostra specie. Vedremo se almeno Cavalli Sforza verrà citato per nome …. Anche solo per aver fatto notare un punto molto importante: alcuni nomi della triade che viene citata non sono nemmeno biologi e quindi possono avere interessi e obiettivi divergenti rispetto a chi davvero si occupa solo di problemi biologici. Fa molto riflettere anche il suo riferimento all’elevato numero di aborti spontanei in gravidanza, un chiaro riferimento a un meccanismo selettivo, reale anche se non facilmente quantificabile, ma che molti nemmeno considerano.
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Ancora un articolo sul Foglio, con un’intervista a PiatteIIi PaImarini sul suo ultimo
libro contro “la “sacra triade” del neodarwinismo, Dawkins-Dennett-Pinker, star dei media e custodi dell’ortodossia evoluzionista” (?!); aggiunge poi anche “i neodarwinisti” che sarebbero “fuori dal dominio della scienza e usano l’evoluzione per attaccare la religione”. Forse non sa che la situazione italiana è diversa e più complessa, e ben 3 convegni sono stati realizzati a Roma dai creazionisti biblici cattolici USA del Centro Kolbe per attaccare la posizione della chiesa cattolica. Forse non sa che in un anno sono stati organizzati 2 convegni in Vaticano sull’evoluzione e Darwin. Forse non sa del creazionista invadente che è stato allontanato dal convegno su Darwin in Vaticano. Forse la realtà è un po’ diversa se vista dall’Italia … ? Noi sappiamo che uno dei convegni contro l’evoluzionismo vaticano è stato organizzato addirittura dal CNR, che ha ospitato addirittura i creazionisti biblici cattolici USA, su cui certamente non concorderà. Dovrebbe piuttosto invitare alla prudenza il vicepresidente del CNR che strumentalmente si dimostra un suo grande ammiratore nonostante ai convegni vaticani fossero stati gli evoluzionisti, non gli antievoluzionisti!. Forse PP non conosce questi articoli su Radici Cristiane che raccontano il convegno creazionista…; forse non dovrebbe tenere d’occhio solo gli articoli critici, come quello del Sole 24 ore di domenica, che oggi cita senza nominarne l’autore. Comunque (se non ci sono problemi di interpretazione del suo pensiero) non sembra proprio che riesca ad essere convincente, né coerente, quando propone ipotesi alternative valide per la biologia con esempi tratti dall’evoluzione culturale (!) o critica l’uso di meccanismi biologici fuori dal loro contesto: “Ci sono strutture interne agli esseri viventi. Più importanti sono i vincoli interni, meno lavoro c’è da fare dall’ambiente per selezionarli. Due economisti … hanno scoperto che ci sono vincoli interni anche nei prodotti industriali … Chomski nel linguaggio ha scoperto che ci sono lingue che anno adottato le stesse scelte sintattiche anche se sono in continenti diversi”. •
Sul Corriere un articolo (“QUELLA POCO SCIENTIFICA MANIA DI SCOPRIRE "ANELLI MANCANTI") sulla pessima abitudine di suggerire un’immagine assolutamente errata e fuorviante dell’evoluzione biologica, tratta da ideologie che diffondevano l’idea errata che l’evoluzione fosse un percorso lineare che avrebbe condotto le specie animali magari verso un obiettivo finale. L’idea dell’anello mancante si adatta infatti alla rappresentazione mentale di una struttura lineare (una catena) che contrasta con l’immagine che ci propone la scienza attuale, alludendo invece all’idea della “grande catena dell’essere”. L’idea dell’evoluzione resterà sempre legata all’immagine errata di un processo lineare finchè si riproporrà quest’immagine riferita alla cultura limitata di qualche secolo fa. Come sappiamo Darwin fu il primo a proporre come immagine più adatta quella di un corallo, mentre oggi preferiamo rappresentare l’evoluzione biologica con l’immagine di un cespuglio. Né l’uno né l’altro fanno uso di anelli, per cui non possono “mancare”.
5/4/10-IT
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Ritorna nei teatri italiani, dopo essere stato rappresentato a Milano, Mosca e Lisbona, lo spettacolo teatrale “Darwin... tra le nuvole”, allestito dal Piccolo Teatro di Milano. Il programma è il seguente:: 11-13 aprile: Piacenza 14-15 aprile: Casalecchio (Bo) 18-19 aprile: Como 20-23 aprile: Modena Qui un video tratto dallo spettacolo
4/4/10-IT
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Sul Sole24Ore un articolo di Guido Barbujani («Caro Piattelli, torna a studiare») molto critico sulla campagna contro la teoria dell’evoluzione sostenuta in questo periodo attorno al libro di Fodor e PiatteIIi PaImarini. Nell’articolo ci sono numerose indicazioni agli autori per approfondire tematiche che gli sembrano poco note. L’articolo di Barbujani è citato nel blog Wittgestein di L.Sofri.
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L’ultima volta è successo nel maggio del 2009: era stato annunciato anche in quel caso un improbabile anello mancante “fra la scimmia (?) e l’uomo”, trovato in Germania. Quando è stato poi annunciato che questo anello sarebbe stato il Darwinius masillae di ben 46 milioni di anni fa si è capito che c’era troppo fumo (mediatico) e poco arrosto, anche perché è stato ben presto dimostrato che era certamente un primate ma che non era assolutamente sulla linea evolutiva verso le antropomorfe e l’uomo, ma si trattava di una tappa verso le attuali proscimmie. Il lancio di agenzia di questa sera, con l’annuncio della scoperta di un nuovo anello mancante, non fa quindi più lo stesso effetto, nonostante sembri un po’ più coerente per la data preannunciata (fra i 4 e i 2,5 milioni di anni), per la posizione tassonomica (fra Australopithecus e Homo habilis) e pure per la posizione geografica (il Sudafrica, a Sterkfontain). Una notizia interessante è anche che sembra che si tratti di un bambino di cui cui è arivato fino a noi uno scheletro abbastanza completo, una novità quindi per quanto riguarda i reperti fossili sudafricani di questo periodo. Staremo a vedere, certi comunque che ci sarà sempre almeno uno che ripete da anni che “i fossili di forme intermedie che Darwin aveva previsto non sono ancora stati scoperti”; e costui troverà purtroppo migliaia di antievoluzionisti “a prescindere”, che troveranno più coerente con la propria visione del mondo credergli, rinunciando all’uso ottimale della ragione.
3/4/10-IT
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Il Giornale invece sembra confermare un certo interesse a … remare contro. Chi ha avuto la possibilità di leggere l’editoriale di R.De Mattei dell’aprile 2008 su Radici Cristiane sarà rimasto certo stupito di aver letto non solo la preoccupazione che “malgrado molti evoluzionisti ammettano il fallimento del darwinismo, non mancano i cattolici che accettano come scientifica la teoria dell’evoluzione” ma anche la speranza dell’apparizione “di figure fulgide come sant’Atanasio che illuminino la notte e riconducano verso il porto sicuro dell’ortodossia la navicella di Pietro in balia delle onde e dei colpi che le provengono dall’interno più ancora che dal suo esterno”. E così oggi, il giorno dopo un articolo dell’Avvenire favorevole all’evoluzionismo teista, il Giornale ospita proprio il direttore di Radici Cristiane (che è pure vicedirettore del CNR) per sostenere che “Darwin non aveva ragione. Lo dicono anche gli atei”. E’ curioso notare come, dopo aver utilizzato l’opinione di due atei per criticare la posizione degli evoluzionisti, li usi anche contro l’evoluzionismo teista che caratterizza oggi la posizione della chiesa cattolica (e che lui, favorevole al creazonismo biblico, contesta e chiama “teo-evoluzionismo”): “La posizione di Fodor e PiatteIIi PaImarini capovolge quella dei cosiddetti «teo-evoluzionisti». Questi ultimi rifiutano la concezione filosofica di Darwin, ma ne salvano la teoria scientifica, cercando di conciliarla con il «creazionismo»”. Solo nell’ultima frase lascia intuire che in realtà sarebbe meglio che non utilizzasse nemmeno una riga del libro di Fodor e PiatteIIi PaImarini: essi infatti dicono chiaramente che apprezzano Darwin e che non hanno dubbi sull’evoluzione come fatto (dicono che deriviamo nientemeno che ai moscerini a
cui saremmo geneticamente molto simili – anche se Steve Jones non è proprio d’accordo), mentre De Mattei contesta tutto, confermando di non credere nemmeno nell’evoluzione: “la macroevoluzione non funziona semplicemente perché è una teoria, filosofica e scientifica, falsa e infondata”! Non solo nega l’evoluzione ma non sembra interessato a distinguere fra evoluzionismo, creazionismo e Intelligent Design, concentrata nella frase “Fodor e PiatteIIi PaImarini non vogliono avere niente a che fare con il «disegno intelligente», ma il loro libro va letto accanto a quello di Michael J. Behe” (!) [se davvero avessero voluto consigliare la lettura di uno dei pochi libri sull ’ID è probabile che lo avrebbero fatto loro, o no?]. Comunque, essendo stato l’organizzatore di un convegno di creazionisti biblici, non puo’ esimersi dal raccomandare nell’articolo anche la lettura del volume degli atti del suo convegno creazionista, dove si sosteneva … la convivenza fra dinosauri e umani che oggi si vede solo nei musei di creazionisti biblici USA come quello di Ken Ham! Possiamo immaginare la confusione di cronologie (6000, 100000 …, 4,5 miliardi …, 15 miliardi di anni…) nella testa di chi seguisse tutti i suoi consigli di lettura! Sembra che poi non conosca 0 non apprezzi poi un recente articolo che consiglia di non scommettere più sull’ID; è significativamente intitolato ”The End of Intelligent Design?”. Qualcuno infatti si sta accorgendo che è quasi un secolo ormai che si sostiene senza molto successo che la teoria dell’evoluzione ha le ore contate (quotations on The Imminent Demise of Evolution.)… e si ricorda che i proponenti dell’ID avevano anche posto delle scadenze; alcune che ormai sono state superate e altre che si stanno avvicinando alla scadenza (“Failed Prophecies: An ID Anniversary”) … Per avere un’idea di cosa si intenda per creazionismo biblico, ovviamente incompatibile con l’evoluzionismo naturalista “ateo” del libro citato, qui ci sono alcuni articoli sul convegno creazionista organizzato in concorrenza al convegno evoluzionista in vaticano (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”). Per chi non si fidasse di questi due atei (come caldamente suggerisce l’articolo sul Giornale) consiglio una visita al sito web del Clergy Letter Project, attorno a cui si radunano e collaborano più di 13000 pastori protestanti e rabbini che ammirano Darwin e lo difendono anche nei loro sermoni festivi. Non dovremmo dimenticare nemmeno l’iniziativa della chiesa anglicana di chiedere scusa a Darwin (anche se è stata un’iniziativa tardiva) non solo per non averlo capito ma soprattutto per aver indotto in errore milioni di loro fedeli per 150 anni. •
Sempre sul Giornale oggi si può leggere un curioso articolo (“La lucertola italiana che brucia le tappe e si evolve a modo suo”) su una lucertola che avrebbe “deciso” di contestare i tradizionali meccanismi evolutivi darwiniani (“La lucertola italiana non rispetta i tempi dell’evoluzione darwiniana”, “ha subìto metamorfosi che dovrebbero richiedere milioni di anni”). Come si vede non sembra difficile indurre a confusione su Darwin e l’evoluzione … anche se in realtà la storia è ben diversa se ci si fa accompagnare dagli esperti. Già dall’articolo si intuisce che è stato inizialmente programmato un esperimento per valutare il ruolo del drift genetico nel manifestare in omozigosi alleli recessivi (nell’articolo chiamati ingenuamente geni “dormienti”). Si è infatti partiti da un numero limitato (5) di coppie iniziali di lucertole della
specie Podarcis sicula, introdotte nell’isola nel 1971, come si legge nell’articolo originale del 2008 su PNAS (“Rapid large-scale evolutionary divergence in morphology and performance associated with exploitation of a different dietary resource”). La notizia era stata commentata a suo tempo nel blog di un esperto evoluzionista; interessante il suo commento e le sue riflessioni, che non troviamo in un quotidiano che usa come guide creazionisti inesperti. Pur evidenziando che si tratta pur sempre di Still just a lizard, P.Z.Myers di Pharyngula ci fa notare la notizia sconcertante che “These lizards have evolved cecal valves. The cecal valves are an evolutionary novelty, a brand new feature not present in the ancestral population and newly evolved in these lizards. That's important. This is more than a simple quantitative change, but is actually an observed qualitative change in a population, the appearance of a new morphological structure. Evolution created something new, and it did it quickly (about 30 generations), and the appearance was documented. It's still just a lizard, but we expected nothing else — and it's now a lizard with novel adaptations for herbivory”. Questo post è corredato da centinaia di commenti, utili per capire quanto siano approfondite (e complicate) le discussioni degli evoluzionisti… [non illudiamoci comunque che un creazionista non riesca a spiegare a modo suo anche questo chiaro esempio di evoluzione … ecco come si fa; non stupiamoci di •
quanto sia difficile ragionare con un creazionista …] Sul Foglio invece si dimostra come sia problematico il dialogo con i cattolici a cui oggi il Giornale ha permesso di dimostrare che l’esistenza di gruppi creazionisti biblici renderà difficile il rapporto fra la chiesa cattolica e la teoria dell’evoluzione. In un articolo (“FACCHINI, PRETE - SCIENZIATO CHE NON AMA DOGMI DARWINISTI O CREAZIONISTI“) si presentano oggi le impressioni di F.Facchini sulle notizie che arrivano dalla stampa nazionale e internazionale sul libro di Fodor e PiatteIIi PaImarini, di prossima pubblicazione anche in Italia. Qui non si vede certo la confusione o almeno l’ambiguità sui tempi dell’evoluzione evidenti nell‘articolo del Giornale, ma si insiste comunque sulla necessità di sottolineare una differenza che oggi molti evoluzionisti tendono a ritenere non dimostrabile né utile o rilevante, quella fra meccanismi micro e macroevolutivi. Il mantenimento delle ipotesi anche neodarwiniane nell’ambito della microevoluzione renderebbe più facile mantenere una distinzione fra evoluzionismo e darwinismo, fra biologia e filosofia, magari per poter sostenere che una teoria dell’evoluzione, “una certa visione della realtà che escluda la creazione allora è filosofia”. Nella conclusione dell’articolo, anche utilizzando come stimolo un riferimento a Teilhard de Chardin, c’è spazio anche per una risposta alle accuse di “darwinismo ecclesiasico” (forse si riferisce all’”’evoluzionismo teista”?) che sembra abbiano portato alla recente discesa in campo proprio di R.De Mattei per cercare di correggere quella che in un articolo del 29/12/09 riteneva una pericolosa deriva guidata da F.Facchini e F.Ayala. E’ comunque poco chiaro se l’accenno al fatto che F.Facchini “in campo cattolico non constata un eccessivo ottimismo sul tema dell’evoluzione” sia utile per suggerire il rinvio (di qualche decennio?) del necessario chiarimento su evoluzione/evoluzionismo che non è pervenuto nell’occasione del 2009, tanto è vero che c’è anche chi tuttora “si attarda su posizioni antievoluzioniste rivendicando la creazione in senso biblico-letterale” nonostante lui ritenga che “tra evoluzione e creazione non possono esservi contrasti”, nè quali siano le
“necessarie aperture che ogni credente dovrebbe avere”, pur senza aver avuto chiare indicazioni su un tema che vede una certa confusione e un certo contrasto di opinioni, confermato dalla realizzazione in un anno a Roma di 2 convegni vaticani evoluzionisti e 3 convegni antievoluzionisti alternativi, in economia e quasi in clandestinità. Quello che dovrebbe preoccupare i responsabili, soprattutto in questo momento di assenza di indicazioni precise, è però la preoccupazione che F.Facchini manifesta, certo da persona competente, che “l’attardarsi su posizioni antievoluzioniste - rivendicando la creazione in senso biblico letterale - è insostenibile sul piano scientifico ed è un cattivo servizio alla religione”. 2/4/10-IT
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Intervento (“Anche Avvenire di tanto in tanto ragiona”) un po’ stupito di G.Regalzi sul blog Bioetica, solo per il fatto che una volta tanto l’Avvenire non sembra cascare nella trappola preparata da due “atei” che invitano a fare a meno di Darwin pur confermando che l‘evoluzione è un fatto e che anzi l’uomo è molto simile non solo alle scimmie ma perfino ai moscerini della frutta. Purtroppo non si degnano nemmeno di spiegare il motivo di questa apparentemente incredibile somiglianza genetica che non dimostrano, come deve fare chiunque confermasse i fatti ma contestasse le spiegazioni che finora sembrano ragionevoli a tutti gli esperti. Certamente non sa che il giornalista autore dell’articolo conosce da un po’ di anni l’ambiente degli evoluzionisti italiani; conosce inoltre già anche l’ambiente un po’ folkloristico degli antidarwinisti italiani, avendo partecipato personalmente, anche come autore di una comunicazione scientifica, ad una iniziativa scientifica organizzata nell’ambiente dell’evoluzionismo biologico italiano in un momento in cui erano aperti alcuni canali di comunicazione (2003: “Fede e darwinismo, la nuova sfida degli evoluzionisti”, 2005: “13’ incontro di studi del gruppo italiano di biologia eoluzionistica”). Forse aveva semplicemente imparato ad essere diffidente dell’antievoluzionismo degli atei (“non andrebbe presa troppo sul serio la settimana antievoluzionistica promossa da Alleanza studentesca e di un esponente di An pronti a dare battaglia a favore dell'insegnamento del creazionismo nelle scuole”), oppure aveva potuto verificare che in quei convegni anche i cattolici concordavano “sulla necessità di difendere il paradigma evoluzionista” e sul fatto che “il creazionismo non è una teoria scientifica, l'evoluzione biologica è un fatto storico, anche se c'è discussione sui meccanismi evolutivi”.
1/4/10-IT
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Sembra che l’Avvenire gestisca con molta prudenza la notizia (“Gli atei che bocciano Darwin“) che ha colpito (positivamente…) molti quotidiani della destra italiana, quella di due filosofi che sottolineano il fatto di essere atei come se fosse un titolo di merito per il loro obiettivo di smentire le basi della teoria dell’evoluzione senza essere capaci di trovare spiegazioni alternativa ad un fatto (l’evoluzione biologica) che non penzano nemmeno lontanamente di poter smentire, tanto è vero che lo confermano ed anzi, più coraggiosamente di Darwin, non hanno paura a sostenere che l’uomo è geneticamente simile non solo alle scimmie (un confronto che ha creato grossi problemi a Darwin) ma anche ai moscerini (un confronto che non sembra stia dando problemi a Fodor e PiatteIIi PaImarini nonostante non provino nemmeno a spiegarlo). Rriguardo alla citata reazione positiva, si può citare i ben tre articoli del Foglio (25/3/10: “Ciao Darwin. Perché la selezione naturale non spiega nemmeno l’evoluzione”; 1/4/10: “Ciao Neodarwin. La “chiesa neodarwinista” e la sua assurda pretesa di sostituirsi alla religione sconfessate dal grande genetista
Lewontin” con alcune opinioni di Lewontin; 2/4/10: “Perché Darwin non ha le ali” con opinioni di Fodor.
MARZO 2010 31/3/10-IT
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Sono ormai tanti, in Italia e nel mondo, gli articoli sul libro di Fodor e PiatteIIi Palmarini, che in aprile verrà pubblicato anche in Italia. Curioso, ma non stupisce gli esperti di evoluzione, il fatto che di solito quelli lusinghieri vengano da autori non competenti di biologia evoluzionistica, molti dei quali non sembrano molto interessati ad evidenziare che anche gli autori del libro non sono esperti di biologia evoluzionistica ma di scienze cognitive o di filosofia; il contrario avviene per quelli critici. Interessante anche notare che solo uno dei tre autori presi di mira nel libro sia un biologo evoluzionista, mentre gli altri sono un filosofo e uno psicologo. Certo hanno cercato di applicare le idee della biologia in altri campi della conoscenza, ma senza chiedere il permesso a nessuno, nemmeno a Darwin… Fra i pochi articoli italiani non citati c’è quello di T.Pievani sul Corriere del 23/3/10 (“Darwin la terza via dell’evoluzione”). Molto più numerosi sono gli articoli in inglese, dato che il libro è già stato pubblicato in quella lingua: 22/2/10: Boston Review; Misunderstanding Darwin, by N.Block e P.Kitcher 17/3/10: Boston Review; risposta degli autori e commento 23/2/10: Pharyngula: Fodor and PiatteIIi-PaImarini get everything wrong, PZ.Myers 7/3/10: Chronicle Higher Education, Cultural Evolution, By Michael Ruse 19/3/10: The Guardian: Why everything you've been told about evolution is wrong, by O.Burkeman 26/3/10: The spiked Review of Books: The party poopers at Darwin’s 200th birthday by John Gillott 26/3/10: The spiked Review of Books: It is now blasphemy to criticise Darwin by PiatteIIi PaImarini, che non sembra capire che lo sviluppo del sapere scientifico ha bisogno soprattutto di critiche costruttive e di spiegazioni alternative e migliori
30/3/10-IT
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Oggi il Foglio accorre in appoggio all’articolo di Repubblica contro la teoria dell’evoluzione darwiniana: BELLE CANNONATE LAICHE CONTRO DARWIN. Strano che non aspettino almeno qualche giorno che qualcuno proponga una teoria o almeno un’ipotesi alternativa a quella che nobn è completamente superata per tutti quelli che con l’evoluzione lavorano davvero. La mancanza di un’alternativa li metterebbe davvero in difficoltà, a differenza di chi non ritiene di fornire nemmeno un po’ di conforto o speranza di chi si è sentito assimilato senza nessuna giustificazione ad un moscerino della frutta. E pensare che c’era chi si innervosiva anche solo a sentirsi paragonare ad un’intelligente scimmia … comunque forse l’articolista non ha capito bene, dato che non vengono messi affatto in dubbio i fatti, ma solo le spiegazioni … Come è chiarito anche nell’articolo su Repubblica, la somiglianza non si limiterebbe più solo allo scimpanzé (o al gorilla, se si preferisce o magari anche al gibbone) ma si estende fino al moscerino, per cui possiamo immaginare che ci sia un bel po’ di ressa per chiedere spiegazioni o per contestare queste novità … ben più agghiaccianti rispetto a quelle che si attribuiscono a Darwin. Non ho dubbi che allora forse qualcuno potrebbe ora preferire Darwin come male minore; almeno un po’ di dottrina da giovane l’aveva seguita e certo aveva fatto anche un po’ il chierichetto.
30/3/10-USA
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Nel sito del NCSE (National science for science Education) hanno aggiunto da poco una sezione che dovrebbe rendere sempre disponibili, oltre a metterli un
po’ in ordine, i sondaggi di opinione su creazione, evoluzione e l’evoluzionismo. Non si può infatti negare che ci sia un po’ di confusione: si tende infatti a mantenere costanti le domande in sondaggi che si ripetono negli anni, in modo da permettere una valutazione dei cambiamenti (limitati) nel tempo. In realtà c’è il problema che alcune domande sono ambigue, come si è potuto dimostrare modificando le domande in altri sondaggi, pur sapendo di perdere la possibilità di analisi comparative. E’ importante quindi di far conoscere anche altri sondaggi meno noti, realizzati sulla base dei diversi obiettivi ma anche dei diversi campioni (sia sulla base dei diversi paesi del mondo che sulla base delle caratteristiche e delle competenze del campione scrutinato). Si scopre così quanto sia evidente e drammatico (ma perché stupirsi? d’altronde nessuno saprebbe progettare un ponte, anche se piccolo, sul fosso dietro casa) l’effetto delle conoscenze di cui ognuno dispone e che usa quotidianamente: "Nearly all scientists (97%) say humans and other living things have evolved over time, while only 61% of the public agrees, according to a new report (PDF, p. 37) from the Pew Research Center for the People & the Press”. Questa sezione mette comunque anche in evidenza quanto alcune religioni si sentano minacciate dalla diffusione delle conoscenze, creando, magari senza che si possa farlo notare in modo pacato e ragionevole, seri problemi nell’evoluzione culturale, impedendo la diffusione di conoscenze scientifiche sempre più inidispensabili per la sopravvivenza della nostra specie. 29/3/10-IT
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Su Repubblica un’intervista a PiatteIIi-Palmarini sul suo ultimo libro (“Gli errori di Darwin”, che verrà presto pubblicato anche in talia) in cui, con il filosofo J.Fodor, dimostra come, contrariamente a quanto sperano tutti i biologi evoluzionisti, l’idea della selezione naturale non sia sufficiente per spiegare i meccanismi di speciazione che hanno creato tutta la biodiversità che ci circonda (“CONTRO DARWIN E I SUOI APOSTOLI”). Per fortuna sembra che almeno per le sottospecie la selezione naturale sia utile… Sembra che il libro sia una reazione non tanto ai biologi evoluzionisti (tranne quelli che hanno criticato l’autore), ma all’invasione delle scienze umane da parte di chi, come Dennett, Dawkins e Pinker (“i tre corifei del darwinismo”), si illuderebbe di applicare il paradigma darwiniano anche fuori dal contesto biologico. Curioso l’uso del termine “apostoli”, poco coerente con le sue dichiarazioni di ateismo, ma probabilmente utile per invitare a leggere l’articolo. Da notare comunque un aspetto da apprezzare tantissimo: la somiglianza dell’uomo con i primati, che fa inorridire gli antievoluzionisti, sembra comunque insufficiente secondo gli autori del libro, dato che propongono una somiglianza strettissima con topi e moscerini … sarà impossibile che si trovino accordi se non con … i biologi evoluzionisti … il cui lavoro viene certamente molto apprezzato e sostenuto (“i geni sono sostanzialmente quasi sempre gli stessi da centinaia di milioni di anni. Altro che babbuini! Dividiamo tutto con i moscerini e i topi”). Certo che con questa semplice frase fanno sentire ben più di altri la carenza di una teoria che spieghi … la speciazione … e in particolare la differenza fra l’uomo e un moscerino … Certamente Darwin avrebbe avuto l’impressione di fare una strage se avesse lasciato i suoi colleghi senza una qualche spiegazione della differenza fra lui e un moscerino … o più probabilmente avrebbe temuto che qualcuno volesse far pagare ai figli le sue colpe … Interessante e indispensabile quindi la precisazione, che lascia comunque un bel
po’ di possibile lavoro futuro per i biologi evoluzionisti che non intendano far girare con lo stesso motore anche le scienze umane: “la selezione naturale esiste, ma non è il motore dell’ evoluzione”; d’altronde si concede che almeno la selezione naturale permetta almeno di creare le sottospecie, per cui rimane solo un piccolo passo da fare, magari con l’aiutino della deriva dei continenti se non di altri meccanismi di isolamento riproduttivo che certamente un qualche effetto devono averlo avuto. Poco utile e quindi forse sospetta sembra poi la citazione dell’ignoranza ben nota di Darwin (“ci sono tante cose che la sua teoria non arrivava a spiegare”), dato che nessuno la contesta; è comunque perdonabile: l’ignoranza allora era tanta, ed erano tempi in cui non c’erano ancora i corifei del darwinismo ... La biologia nel frattempo non è rimasta con le mani sui soli libri, e ha scoperto tutti quei meccanismi che Darwin ignorava, come le mutazioni e “i molteplici meccanismi” che nel libro si citano e che potrebbero benissimo rientrare nella selezione naturale; nessuno, ha mai sostenuto fosse un unico meccanismo. Già lo stesso Darwin non dubitava che fattori biologici e geologici cogestissero la selezione naturale. 27/3/10-USA
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Oggi arriva anche la reazione dei creazionisti biblici USA al conferimento a F.Ayala del premio Templeton; in particolare è la valutazione del sito creazionista biblico Answers in Genesis, e sono davvero sconcertati che un evoluzionista per niente rispettoso dei primi paragrafi delle sacre scritture possa ricevere un premio che finora (tranne che nel 1999) era stato dato soprattutto a chi difendeva il soprannaturale che rischiava di essere travolto dalla scienza e dal metodo scientifico (“Evolution Professor Receives Spirituality Award”): “Sadly, even with his theological training, it seems Ayala is apparently not familiar with the Bible’s teaching about creation and the Fall”. E non è un complimento per un exdomenicano.
26/3/10-IT
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I consigli di Pikaia per chi vuole acquistare un libro sull'evoluzione e dintorni.
26/3/10-USA
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Questa notizia richiede una casella tutta sua. Finalmente possiamo verificare di che cosa si occupa durante l’anno il Discovery Institute, il centro di irraggiamento di quella che chiamano l’Intelligent Design. Loro sostengono (e riescono pure a farlo credere a chi si fida o ci capisce poco) che sia un progetto di ricerca o addirittura una teoria che spiegherebbe meglio qualcosa che la scienza non riuscirebbe a spiegare in maniera convincente, l’evoluzione della vita sulla terra. Come tutti sanno la scienza, e il metodo scientifico che ne favorisce il successo, raggiunge qualche risultato grazie all’impegno anche economico della ricerca scientifica, senza il quale non si riuscirebbero ad ottenere i grandi risultati e le grandi scoperte. Ebbene, oggi possiamo verificare come utilizza i suoi fondi il Discovery Institute, e verificare se anche loro sono abituati a fare ricerca, o almeno hanno cominciato a farla dopo che il giudice Jones al processo di Dover/Harrisburg ha fatto loro notare che dicevano di fare scienza ma non avevano nemmeno un laboratorio, per cui che almeno cominciassero a crearne qualcuno. Oggi è disponibile, come informa un blog USA (anche se non è detto che sia facilmente interpretabile) la loro dichiarazione delle tasse per il 2007. Da quel poco che risulta chiaro, il bilancio è di poco più di 4 milioni di dollari, di cui 1 milione per trasporti, 1 milione per il personale; la voce più rilevante sono i quasi 2 milioni che sono stati utilizzati per “Production of public service reports, legislative testimony, articles, public conferences and debates, plus media coverage and the Institutes own publications in the field of Science and Culture”. Se qualcuno covava qualche illusione, il documento conferma che non hanno spese connesse con la ricerca scientifica ma solo con la propaganda del neocreazionismo dell’Intelligent Design.
Sospetto risulterebbe anche il pagamento di un contributo all’editor di una rivista scientifica che ha permesso di pubblicare il primo articolo dotato di peer-review. Per coloro a cui piacciono le analisi comparative, qui c’è la denuncia delle tasse del 2006. 26/3/10-USA
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Sulla rivista New Scientist del 19/3 possiamo ammirare alcune foto di scimmie antropomorfe (oranghi) in un ambiente per loro insolito, l’acqua, che fornisce anche nuove e insolite fonti alimentari (“Orang-utans can swim – we've got
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pictures to prove it”); è evidente come ambienti nuovi stimolino comportamenti adattativi insoliti. Visto il nuovo orientamento della Templeton Foundation, può essere consigliabile andare a verificare quali sono le priorità dei finanziamenti per i progetti di ricerca del 2010, che possono essere richiesti dall’1/2 al 14/4 e dall’1/8 al 15/10. Come prevedibile, il Discovery Institute, il centro di produzione e diffusione dell’Intelligent Design, è rimasto davvero colpito dall’attribuzione del premio Templeton ad uno scienziato che si era sempre dimostrato dei loro peggiori nemici già fin dall’inizio, dal 1989. In un primo articolo ieri (“’Smooth Words’ from Francisco Ayala”) si evidenziava come in realtà loro considerassero questo in realtà soprattutto un premio alla riconciliazione fra la fede e il darwinismo (“In Ayala’s case, for “science” read “Darwinism”) e si citava una sua frase di Ayala pubblicata nel libro “Darwin's gift to science and religion”: “It was Darwin’s greatest accomplishment to show that the complex organization and functionality of living beings can be explained as the result of a natural process — natural selection — without any need to resort to a Creator or other external agent” e in un articolo del 2007 su PNAS “Darwin's greatest discovery: Design without designer”. Queste frasi sembrano molto simili a quelle che a volte si leggono in contesti antievoluzionisti: la frase che abbiamo appena letto, il 23/3/10, su il Sussidiario (“Ecco perché certe teorie non possono spiegare le ragioni dell'esistenza”) ne sembra una parafrasi, e nessuno penserebbe possa vincere il premio Templeton, né un laico premio nobel per la pace nel mondo … Come risulta chiaro da questa frase, Ayala ha sempre raccomandato di evitare che la religione invadesse campi non suoi, e in questo sembra essere d’accordo anche mons.Ravasi che nel 2005 avrebbe lasciato volentieri la paleontologia umana ai paleoantropologi, sconsigliando interventi dei teologi anche in quel campo a loro ignoto (“E l’uomo in cerca di Dio incontrò le scimmie”). Nell’articolo di oggi (“The View From Planet Ayala”) si ricordano invece recenti comportamenti scorretti di Ayala nelle sue critiche a un recente libro, che non avrebbe nemmeno letto, di un sostenitore dell’ID. “What planet does this man live
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on?” si chiedono. Sulla questione del premio ad Ayala interviene oggi anche lo stesso Dembski, con un post dal titolo inequivocabile: “The Templeton Prize for Regress in Religion”: “In the last decade the Prize has been continually given to people … who promise to keep contemporary science inviolate and make sure that religion keeps its hands off. According to him, science and religion reside in air-tight compartments. So much for a fruitful dialogue between science and religion”. Nei commenti si trova anche un link ai video di un dibattito fra Ayala e un sostenitore dell’ID (“Is Intelligent Design Viable?”), dibattito da cui non sembra che Ayala sia uscito bene.
25/3/10-IT
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Il ricchissimo premio Templeton 2010 è stato dato a Francisco Ayala, un
evoluzionista e biologo molecolare (oltre che ex-domenicano …) che il 3/3/2010 aveva partecipato al convegno sul bicentenario di Darwin organizzato in Vaticano da Mons.Ravasi (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”), convocando solo chi non metteva in discussione l’evoluzione biologica; proprio secondo le raccomandazioni della Templeton Foundation, come sospettavano i profeti dell’intelligent Design (5/3/09: “Templeton's Darwin Conference in Rome”) prima che arrivassero le smentite dalla TF e di mons.Leclerc (“Creationists, Intelligent Design Advocates Blast Vatican for Not Inviting Them to Evolution Conference”). Sicuramente è un brutto colpo anche per chi in Italia e altrove sperava di riportare la chiesa cattolica verso il creazionismo biblico, approfittando di alcune situazioni favorevoli e organizzando magari anche al CNR a Roma convegni creazionisti alternativi a quelli vaticani, allo scopo di “ricondurre verso il porto sicuro dell’ortodossia la navicella di Pietro in balia delle onde e dei colpi che le provengono dall’interno più ancora che dal suo esterno” (aprile 2009). Fatto ancora più interessante e intrigante, il vincitore del Premio Templeton 2010 è un genetista esperto di cellule staminali embrionali e ha contestato il blocco al loro uso nella ricerca, imposto dal precedente governo Bush. Era infatti nell’advisory board di Campaign to Defend the Constitution, un’organizzazione che dal 2005 al 2007 faceva lobbying al Congresso per contrastare il blocco del finanziamento della ricerca sulle staminali embrionali. Per quanto riguarda la sua posizione sul darwinismo, non è difficile verificarlo: lo si puo’ vedere di persona festeggiare (lui lo fa in spagnolo) il compleanno di Darwin in questo video su You Tube; qualcuno rimarrà forse ancora più stupito nel notare nel video anche la presenza di padre George Coyne, astronomo vaticano per 25 anni fino a qualche anno fa e uno dei pochi religiosi cattolici di ogni epoca a non avere dubbi sull’importanza del ruolo di Darwin nella cultura umana, pur essendo un astronomo; inoltre ci tiene sempre molto a farlo sapere …, magari evitando anche di concludere i discorsi con vaghe e ovvie frasi critiche sui limiti del darwinismo … o su Darwin che non spiega tutto …) F.Ayala ha contrastato da sempre e vivacemente i creazionisti biblici protestanti USA e da 20 anni anche i neocreazionisti sostenitori dell’ID coordinati dal Discovery Institute di Seattle, contro i quali ha sempre testimoniato nei diversi processi in cui si offriva come consulente per gli evoluzionisti; collaborava infatti fin dall’inizio con l’NCSE, e aveva contribuito al libro Science Evolution and Creationism, disponibile free on line. Era stato pure presidente dell’AAAS, un incarico certamente prestigioso. La presidente dell’NCSE propone nel loro sito web una sintesi del suo ruolo sempre attivo in difesa della biologia e dell’evoluzione la: "Ayala's contributions to NCSE and its goal of defending the teaching of evolution in the public schools are comparable to his contributions to biology in general: immense". Da ricordare, fra le sue iniziative più audaci, anche la lettera di protesta immediatamente inviata al Papa il 12/7/05, quando il card.Schönborn aveva preso un’incredibile sbandata per i neocreazionisti dell’Intelligent Design (7/7/05: “Finding Design in Nature”) contestanto anche le iniziative di GPII. Non sembra che poi da Roma qualcuno gli abbia risposto, né che ci siano state precisazioni da parte del cardinale, nemmeno sulla sua alterazione della frase di GPII, citata come se non avesse capito la differenza fra evoluzione e teoria che lòa scpiega. Per capire meglio il contrasto e la confusione attuale, con una situazione ancora poco chiara in cui si inserisce questo premio ad un biologo evoluzionista, è sufficiente leggere la risposta di F.Facchini, a fine gennaio sul sito SRM, (“Mons. Facchini risponde all'articolo del prof. De Mattei su Il Foglio del 29.12.09”)
all’articolo di De Mattei scritto proprio contro di lui e contro F.Ayala (“Il teoevoluzionismo è una malattia dello spirito da cui guardarsi”) e incredibilmente ripreso pochi giorni dopo senza commenti dal sito vaticano SRM, una struttura e un sito internet finanziati dalla Fondazione Templeton e dal progetto STOQ, diretto da mons.Ravasi. Sul fatto che quest’anno il vincitore sarebbe stato un membro dell’Accademia delle Scienza USA c’era qualche strano e angosciato dubbio, e anche PZ Myers e R.Dawkins, oltre a De Mattei (che gli aveva da poco diagnosticato una grave malattia dello spirito) non saranno stati proprio contenti. Che Ayala consideri un grave errore l’ID lo dice da decenni, da quando è stato inventato nel 1989 dopo la condanna della corte suprema che ha allontanato il creazionismo dalle scuole USA, e l’ha confermato nel suo ultimo libro “IL DONO DI DARWIN ALLA SCIENZA E ALLA RELIGIONE”Questo premio non fa contento probabilmente nemmeno mons.Ravasi, che ha appena fatto finanziare dalla Templeton Foundation un paio di convegni vaticani sull’evoluzione; è riuscito a non invitare creazionisti o neocreazionisti, ma nonostante ciò non è riuscito ad arrivare a definire chiaramente la posizione della Chiesa cattolica nei riguardi della teoria attuale dell’evoluzione, che fosse o meno in linea con il premio Templeton ad Ayala o con la sua intervista fatta al Giorno nel 2005 (“E l’uomo in cerca di Dio incontrò le scimmie”), quando coraggiosamente disse “è ovvio che l’evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati della scienza. Le critiche alla teoria evoluzionistica non spettano assolutamente ai teologi. E‘ un settore che non li riguarda”. La Templeton Foundation ha indirettamente fatto notare a mons.Ravasi come sia arrivato tardi all’appuntamento lasciando passare inutilmente il 2009 … E adesso non si sa bene cosa dire … non avendo preso ancora alcuna decisione sull’accettabilità dell’attuale teoria dell’evoluzione, ben diversa rispetto a quella darwiniana, ma ritenuta (tranne forse che da P.Coyne e da F.Ayala) non compatibile con la dottrina cattolica. E si continuerà così per decenni a sperare
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che si possa continuare a distinguere l’evoluzione come fatto dalla contestata teoria che la spiega; e questo senza nemmeno preoccuparsi di proporre ipotesi alternative credibili. Qui il video della cerimonia di premiazione (stranamente la sede delle National Academies of sciences) e qui il testo degli interventi. Leggendo l’intervento di B.Alberts si scopre che anche il prossimo libro di Ayala farà certo arrabbiare gli antievoluzionisti, dato che si intitola “Am I a monkey?”. Chiaramente una domanda che Ayala non può che valutare come scientifica, mentre gli altri la
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ritengono filosofica… Proprio oggi, certo non casualmente, il Washington Post pubblica un articolo di Ayala: Science and religion: Conflict or dialogue?. Curioso notare nella pagina un link a un articolo di un precedente, e ben diverso, vincitore dello stesso premio, il rev.Billy Graham. Un articolo interessante e anche un po’ perplesso sull’attribuzione del premio a F.Ayala lo troviamo su the Scientist (“Templeton prize is bad news for religion, not science”); M.Brooks cerca di capire quale sia stato il reale obiettivo della TF, essendo stato premiato uno scienziato che nega che la scienza contraddica la religione, ma solo perché crede che "If they are properly understood they cannot be in contradiction because science and religion concern different matters". Purtroppo secondo M.Brooks non è probabile che altri abbiano la stessa convinzione… se sono religiosi.
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In un articolo sul Guardian (“Francisco Ayala wins Templeton 2010”) oltre a ricordare che l’enorme premio andrà in beneficenza, si propone un parallelo fra la
posizione di Ayala e quella di S.J.Gould (“Non Overlapping MAgisteria” fra religione e scienza). Il giornalista ricorda anche una valutazione su Darwin che ha raccolto in una recente intervista con Ayala ("Darwin was right in all the respects that are most important to natural selection"). 25/3/10-IT
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[da LeScienze] Un articolo su Nature comunica la scoperta di un nuovo interessante reperto fossile del genere Homo, trovato in una grotta a Denisova nella Siberia meridionale, nella zona degli Altai e datato circa 48/30.000 anni fa. L’analisi del DNA mitocondriale ha identificato una specie diversa sia dal Neandertal che dal sapiens. Qui l’articolo nel blog di C.Zimmer: The X-Woman’s Fingerbone e qui un commento nel blog Leucophea, che evidenzia un aspetto piuttosto sconcertante: questa nuova specie del genere Homo si sarebbe separata circa un milione di anni fa dalla linea evolutiva da cui avrebbero poi avuto origine sia l’H.heidelbergensis che l’H.neanderthalensis. Su Spiegel uno slideshow della grotta e delle ricerche. Qualche riflessione su questo nuovo nostro antenato lo troviamo anche nel blog di John Hawks.
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Anche sul Foglio una recensione (“Ciao Darwin. Perché la selezione naturale non spiega nemmeno l’evoluzione”) del libro di Fodor e PiatteIIi PaImarini (“Gli errori di Darwin”). Si annunciano “molte recensioni lusinghiere”, ma si cita solo quella molto critica di M.Pigliucci su Nature (“A misguided attack on evolution”) ... Fra l’altro Pigliucci non può proprio essere considerato un biologo evoluzionista che si pone problemi a mettere in discussione l’attuale teoria dell’evoluzione, visto che proprio lui avrebbe organizzato una riunione ad Altenberg (“la Woodstock dell’evoluzione”) nei pressi di Vienna nel 2008
24/3/10-USA
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Un’intervista per chi non teme angosce né relative insonnie… Nel sito web MicrobeWorld si può ascoltare l’intervista realizzata da uno dei migliori giornalisti scientifici USA, Carl Zimmer, su un tema che gli sta particolarmente a cuore (o che ha scoperto essere particolarmente intrigante…): i virus – e altri parassiti – sono le forme viventi di maggior successo sul nostro pianeta. L’intervista in podcast è a Curtis Suttle, che studia la biodiversità dei virus in tutto il pianeta. Qui il laboratorio, le pubblicazioni e l’intervista a questo ricercatore. Se qualcuno trovasse l’argomento interessante, può stare tranquillo che per i virologi non sembra che manchi (né mancherà) il lavoro, come invece sembra molto probabile avvenga in tempi brevi per i primatologi, anche grazie all’olio di palma ....
23/3/10-IT
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Sul Corriere una recensione (“DARWIN, LA TERZA VIA DELL'EVOLUZIONE”) di T.Pievani all’ultimo libro di Fodor e PiatteIIi PaImarini (“Gli errori di Darwin”), piuttosto critico contro il darwinismo ma anche contro il neodarwinismo (e la recensione su Nature del 17/3 non era certo favorevole al libro: “A misguided attack on evolution”).
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Curioso (per usare un eufemismo…) articolo oggi sull’Avanti, decisamente ancora più critico del libro appena citato contro la teoria dell’evoluzione, la cui negazione viene qui utilizzata addirittura per criticare l’università italiana (“COME RITORNARE ALLA VERA ESSENZA DELL'UNIVERSITA'”); certo si ignora [?!] che l’anniversario della nascita di Darwin non sia stato festeggiato solo in Italia (“Perchè nel 2009 si è celebrato il 150’ anniversario delle cosiddette teorie evoluzionistiche di Darwin? Sono passati 150 anni e nessuno straccio di prova c’era allora e nessuno straccio di prova c’è oggi. La cosa strana è
che le università hanno ricordato l’evento non come scoperte scientifiche ma celebrandolo come un dogma” [?!]). Curiosa e sconcertante la frase successiva, in cui si citano autorità religiose e politiche che dovrebbero indirizzare la cultura di un popolo, in alternativa alla “dittatura impalpabile della tecnocrazia”, “una forma di assolutismo che afferma che la società deve essere guidata da un’elite che non parla a nome di un partito o di una classe sociale o di un mandato elettorale, ma che pretende di dirigere i processi sociali in nome di un sapere tecnico, svincolato da qualsiasi limite e non ancorato alla Verità”. Sembra proprio che il nome di Lysenko venga quasi evocato da questo testo e in questo contesto, nonostante la citazione dell’ultima enciclica papale. 23/3/10-World
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Come sappiamo, il 2010 è l’anno della biodiversità … e per questo motivo bisogna ricordarsene e ogni tanto dare un’occhiata giù dal dal balcone del nostro mondo occidentale per cercare di verificare e capire i processi in corso nelle aree del mondo in cui c’è (c’era) un po’ più di biodiversità (=diversità biologica) rispetto a quella che si puo’ trovare ad esempio a Milano o a New York. Certo buona parte del lavoro deve essere fatto da chi, come i naturalisti e i biologi, la biodiversità la studiano e la conoscono (e quindi sono esperti del problema – lo so … è un termine che agli ignoranti non piace e si illudono sia pretenzioso - e non si sognerebbero mai di cercare di far credere che “certe teorie non possono spiegare le ragioni dell'esistenza” della biodiversità, una frase, riferita ovviamente alla teoria dell’evoluzione, che non sembra considearare quali rischi stia correndo la biodiversità ). Il resto del lavoro deve invece essere fatto anche da chi trae vantaggio dalla distruzione della biodiversità, dato che questa distruzione avrà effetti sulle generazioni future. Strano che molti cerchino di negare (almeno quando si parla di cambiamenti climatici…) questa distruzione che è oggi davvero innegabile e dilagante. Oggi, a partire dalle immagini satellitari a disposizione su ogni PC in internet e arrivando ai documentari che sono sempre più numerosi e dettagliati, nessuno può più credere di poter ignorare la realtà, come si poteva fare 70 anni fa per problemi altrettanto drammatici. Da qualche tempo ha cominciato a circolare (oggi è disponibile gratuitamente) un video che racconta la storia della deforestazione in Indonesia, dovuta alla diffusione delle coltivazioni di olio da palma, che trae vantaggio dal costo limitato della distruzione delle aree coperte dalle foreste tropicali. La storia delle ultimi fasi della deforestazione in Indonesia è vista attraverso gli occhi di un orango morente, a cui è stato sottratto in pochissimo tempo l’ambiente vitale. Il documentario non può che smentire una delle favole più tremende che si cerca
oranghi senza alberi in Kalimantan (Borneo)
di raccontare ai popoli occidentali poco abituati ad un’analisi razionale della realtà: “l’uomo non può essere il cancro del pianeta”. La visione del documentario “Green” (il nome dell’orango) magari non convincerà tutti sulla possibilità che sia l’uomo il responsabile del riscaldamento globale (è questo il punto su cui si attira strumentalmente l’attenzione), ma è certamente convincente sul fatto che sia l’uomo a eliminare le foreste tropicali, l’ambiente da cui ha avuto origine e la principale area della biodiversità. Se non bastasse si può anche andare a dare un’occhiata alle piantagioni di palma da olio con Google Map. Oltre alla visione del video “Green” del regista Moez, i siti web delle associazioni ambientaliste forniscono la documentazione per dimostrare la strada su cui ci siamo incamminati e le conseguenze possibili. Non nascondono ovviamente i ben noti motivi per cui si è intrapresa questa strada di distruzione di un ambiente che
si è creato in milioni di anni e che viene distrutto da chi non sa e non vuol sapere che certe teorie possono spiegare le ragioni dell'esistenza della biodiversità; e non vuole nemmeno che si sappia in quanto … l’olio di palma costa molto meno degli altri oli alimentari utilizzati finora dalla nostra economia; addirittura non si nasconde nemmeno la possibilità di utilizzare addirittura prodotti alimentari di origine vegetale per far marciare le nostre automobili … nonostante anche gli stessi umani abbiano ancora qualche problema a “marciare”. Il film e' disponibile gratuitamente sul sito http://greenfilm.free.fr e ha ricevuto I seguenti premi: Durango film festival 2009, USA - Best short documentary, Festival Albert 2009, Francia - Grand prix Meilleur scenario, International Wildlife Film Festival 2009, USA - Best sound design, best editing, best conservation and environmental issue, Festival International du Film Nature et Environnement 2009, Francia - Hérisson de Bronze. Fra la documentazione associata a questo film nel sito web Salva le foreste troviamo: - Nestlé, gli oranghi e le foreste (ci sono state iniziative di Greenpeace anche in Italia) - Ghana: cibo, foreste o biodiesel? - REDD: quell'accordo puzza di bruciato - La Cargill sguscia via dall'olio di palma di Papua Nuova Guinea - Cargill’s palm oil operation in Papua New Guinea - The oil for ape scandal - Taglio legno illegale in Camerun - Fibre tropicali nei libri per bambini stampati in Cina - Caught Red Handed (Olio di palma, deforestazione e fine degli oranghi) - Data base dei documenti Come si capisce da questi titoli, ci sono MOLTI aspetti della nostra economia che saremmo pronti a negare … ma solo perché li ignoriamo; sappiamo che la nostra cultura e la nostra TV preferisce stimolare il nostro STUPORE e non la nostra CURIOSITA’ di capire come funziona il mondo, alla base della scoperta scientifica. E sono pochi che hanno la curiosità di cercare di capire cosa c’è dietro ai temi affrontati nelle diverse pagine web ad esempio del sito Salva le foreste. E pensare che sono tutte problematiche che coinvolgono la sopravvivenza delle prossime generazioni anche della nostra specie… •
Ogni europeo dovrebbe controllare anche l’uso della certificazione FSC (Forest Stewarship Council) da parte dei commercianti in legname, per essere davvero certo che l’uomo non sia e non diventi il cancro del pianeta. Chi sa cosa sia l’FSC? Qui la sede dell’FSC-Italia.
23/3/10/USA
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Che i cattolici USA fossero in maggioranza favorevoli all’evoluzione e forse un po’ anche a Darwin e alla sua teoria dell’evoluzione era noto (anche se non a tutti) in Vaticano (qui un sondaggio che mostra come solo il 26% dei cattolici USA sia creazionista biblico rispetto al 45% dei protestanti USA!). Quando mons.Ravasi nel marzo 2010 volle organizzare un convegno in Vaticano sull’evoluzione biologica e su Darwin (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”), trovò naturale chiedere una mano all’Università Cattolica di Notre Dame, una struttura didattica con anche laboratori di biologia molecolare, dove non trovano disdicevole festeggiare il Darwin Day o criticare (“Darwinism and Catholicism should be compatible”) l’appoggio che il card. Schönborn diede nel 2005 (“Finding Design in Nature”) all’Intelligent Design (“If Cardinal Schönborn’s perspective became doctrine, no Catholic university could maintain a reputable biology or science program, because the vast majority of scientists acknowledge that overwhelming evidence supports NeoDarwinian evolution—Notre Dame could no longer stand with Harvard,
Stanford and other world-class institutions of learning”), giustamente. Nelle università pontificie invece non si vergognano di prestarsi per iniziative pubblicitarie di primitive idee settecentesche criticate perfino sull’Osservatore Romano Sembra strano, ma evidente che da qualche tempo si sta facendo più baldanzosa nei dintorni del Vaticano la corrente creazionista biblica, che cerca di ostacolare la corrente finora maggioritaria dell’evoluzionismo teista, appoggiatabanche da mons.Ravasi. Si sono quindi organizzati nell’ultimo anno, anche grazie ad università private e pontificie e addirittura al CNR, ben 3 convegni che hanno visto attivi sempre i pochi creazionisti biblici cattolici che gestiscono il “Kolbe Center for the study of creation”, che dal 2002 non avevano più udienza in Vaticano. Sembra che a queste iniziative creazioniste si stiano aggiungendo recentemente anche articoli di fisici, chimici e informatici cattolici con base in USA che cercano di sostituire interventi di cattolici o cristiani USA (come F.Ayala, K.Miller e F.Collins, tutti con un’ottima preparazione biologica) che finora fornivano anche per la stampa cattolica italiana testi a difesa della biologia, della scienza e perfino degli aspetti innegabili della teoria dell’evoluzione. E così troviamo persone non competenti che vengono incaricate di sostituire come possono non solo questi ben noti esperti USA (molti di loro sono da decenni impegnati a contrastare la diffusione dei neocreazionisti dell’Intelligent Design), ma anche gli esperti italiani apparentemente prudenti o taciturni. Leggiamo quindi sul numero di oggi del Sussidiario idee che lasciano davvero perplessi. Se ci possiamo consolare che non siano le idee dei creazionisti biblici diffuse dal vicepresidente del CNR (dicono infatti, anche se solo come vaga premessa, “sappiamo bene che l’evoluzione è un fatto e riconosciamo l’importanza della teoria evoluzionistica di Darwin (di cui ammiriamo l’indubbia grandezza”), davvero non è chiaro come possano criticare idee alla base della biologia attuale (“Quello che ci preoccupa, come detto sopra, è l’uso che si fa dell’evoluzione per escludere il mistero dalla realtà, e dunque eliminare alla radice lo stupore che è l’anima della ricerca”). Come scienziati sanno certamente che le spiegazioni razionali, le soluzioni dei problemi e il miglioramento della vita umana sono i prodotti della ricerca che vengono richiesti loro (forse con gli astrofisica le esigenze e le verifiche sonoforse minori …?). Se fossero biologi saprebbero bene che da tempo (molto) nessuno pensa che “L’idea darwiniana dell’evoluzione che si basa solo su mutazione e selezione naturale è messa in crisi da sempre nuove scoperte del ruolo dell’epigenetica”; mutazione e selezione sono da tempo solo alcuni dei tanti meccanismi evolutivi che sono stati dimostrati (e non solo messi in crisi…!), a cui se ne sono aggiunti via via altri già da molti decenni. Non è proprio sufficiente oggi sperare di convincere qualcuno solo scrivendo “Ecco perché certe teorie non possono spiegare le ragioni dell'esistenza”. Come scrisse F.Facchini nell’articolo sull’Oss.Romano del 17/1/06 (in cui condannava l’ID che invece il card.Schönborn era talmente intenzionato ad appoggiare da stravolgere una frase centrale di un discorso di GPII): “Così non si fa scienza, ci portiamo su un piano diverso da quello scientifico; se il modello proposto da Darwin non viene ritenuto sufficiente, se ne cerchi un altro, ma non è corretto dal punto di vista metodologico portarsi fuori dalla scienza pretendendo di fare scienza”. Purtroppo se non fosse più necessario criticare facendo proposte alternative migliori, i biologi possono essere criticati da chiunque sappia dire “io non sono
d’accordo, io non sono convinto, certe teorie non spiegano”. Viene davvero da chiedersi perché un esperto della NIRCAM, una modernissima telecamera usata per studiare il vicino infrarosso delle lontane stelle e galassie accetti di presentare in modo incompleto le vecchie idee di Darwin; sono ormai di 150 anni fa, da tempo cambiate, corrette e integrate, come qualsiasi scienziato potrebbe facilmente sospettare. D’altronde è comprensibile: posso capire che un biologo avrebbe qualche imbarazzo a scrivere una frase sconcertante, ben poco rispettosa della logica e della consecuzio temporum, attribuendo a Dawkins anche la colpa “del cosidetto Intelligent Design, dei creazionisti, di certa medicina olistico/alternativa, del proliferare di sette” . Non è certo la prima volta che davanti a Dawkins si perde la testa, ma questa volta davvero si esagera: l’ID c’era già anche ai tempi di Darwin (i biologi, e forse solo solo loro conoscono quello descritto dal reverendo William Paley nel suo “Natural Theology” del 1802, che inizialmente aveva convinto anche Darwin); anche i fisici invece dovrebbero sapere che invece i creazionisti, direi, c’erano anche un bel po’ prima, qualche migliaio di anni almeno, i cristiani dicono fin dai tempi di Adamo ed Eva… D’altronde anche a Darwin si è cercato di attribuire responsabilità anche per le guerre e lo schiavismo, esistiti da sempre. Forse un biologo sarebbe più prudente …; forse cercano di non scrivere sciocchezze di biologia, per cui prudentemente si evita di chiederglielo … Da notare che questo è il secondo articolo che sembra preannunciare la missione di un gruppo di fisici, chimici e informatici a cui qualcuno ha chiesto di portare un po’ di ordine anche nella stessa definizione (quella dei giornalisti!) di evoluzione, su cui ci sarebbe un po’ di confusione. E lo confermano. 23/3/10-CH
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Questa sera a TeleTicino si parlerà di evoluzione biologica. Sembra che non si sia riusciti a rimanere indifferenti di fronte alle due iniziative creazioniste che sono state recentemente paracadutate in questa zona italofona ma fuori dai confini italiani: il dibattito avvenuto a Chiasso fra Odifreddi e De Mattei, un creazionista biblico di successo, e la conferenza organizzata a Lugano dai creazionisti turchi che hanno invaso di libri creazionisti molte scuole d’Europa. Questa sera un fisico, un chimico e due teologi (uno cattolico e uno protestante) aiuteranno il pubblico a capire … la biologia (?!). Si puo’ almeno sperare che il teologo protestante ticinese abbia sentito parlare (e ne racconti) del gruppo di 10000 religiosi protestanti USA che festeggiano il Darwin Day (Clergy Letter Project). Non diffondere questa informazione fornirebbe certo una visione molto parziale dei protestanti USA. E’ abbastanza improbabile invece che il sacerdote cattolico sappia come in maggioranza i cattolici USA siano favorevoli all’evoluzione. [qui un articolo (“Evolution / ID / creationism conflicts in U.S. public schools”) che illustra la relazione fra evoluzione/creazione e le diverse religioni cristiane USA]. QUI si può vedere la diretta della trasmissione su TeleTicino alle 20:45
23/3/10-USA
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[da Le Scienze] Su PloS ONE un articolo (“Laetoli Footprints Preserve Earliest Direct Evidence of Human-Like Bipedal Biomechanics”) rianalizza la biomeccanica delle famose impronte di Laetoli (trovate da Mary Leakey nel 1974 e appartenute ad alcuni A.Afarensis che 3,6 milioni di anni fa passeggiavano fra ceneri vulcaniche appena deposte).
22/3/10-USA
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La locomozione bipede è certamente una delle caratteristiche peculiari della nostra specie, ma anche della ventina di specie diverse che hanno preceduto Homo sapiens. Per questo motivo le prime tracce della comparsa della locomozione bipede vengono analizzate con tecniche sempre più sofisticate. Sce
così su PLOS un’ulteriore indagine sulle impronte di Laetoli, lasciate 3,6 milioni di anni fa da alcuni A.afarensis che camminavano bipedi su ceneri vulcaniche che poi si sono solidificate: “Laetoli Footprints Preserve Earliest Direct Evidence of Human-Like Bipedal Biomechanics” 22/3/10-IT
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[da Le Scienze] questa me l’ero persa: un parlamentare della Lega che critica, facendo circolare cifre sbagliate sull’affluenza di pubblico, la mostra sull’evoluzione umana “La Scimmia Nuda” realizzata a Trento, Udine e aperta poi a Torino. Niente di nuovo. Anche a Trento aveva avuto, primo caso in Italia, una contestazione su base religiosa. Per fortuna era “autorevolmente” intervenuto a difendere l’uso corretto della ragione un teologo trentino che insegna in Germania. Anche questo è stato il primo caso in Italia…
18/3/10-USA
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Una casa editrice scientifica USA (The National Academies Press) regala sempre alcuni volumi in PDF. Questa settimana ci sono ben 13 titoli scaricabili gratuitamente in PDF. Il più interessante è certo il volume dal titololo “Understanding climate’s influence on human evolution”. Come si sa, nessuno oggi può dubitare che l’evoluzione dell’uomo sia iniziata a partire da antenati che abbiamo in comune con le attuali antropomorfe; né può negare che questa evoluzione sia avvenuta in un periodo di imponenti cambiamenti climatici che hanno certamente stimolato l’accelerazione dell’evoluzione biologica e culturale delle circa 20 specie di diversi ominidi bipedi che ci hanno preceduto negli ultimi 6 milioni di anni. Il libro aiuta quindi a capire anche il ruolo di importanti fattori abiologici, di solito del tutto ignorati o almeno sottovalutati da chi ignora la complessità dell’evoluzione umana; spesso ci si ferma ai fattori biologici, ignorando altri fondamentali fattori che hanno influenzato l’evoluzione umana: “This presents an opportunity for exciting and fundamental scientific research to improve our understanding of how climate may have helped to shape our species, and thereby to shed light on the evolutionary forces that made us distinctively human”. Ci sono comunque molti altri titoli che trattano argomenti poco noti e che a qualcuno magari farebbe piacere approfondire, dalla veloficità di diffusione delle epidemie, all’invecchiamento, all’evoluzione dei prezzi dei prodotti alimentari dal 2008.
17/3/10-Flores
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[da Panda’s thumb] In un quotidiano californiano c’è un bel reportage fotografico sul sito degli scavi archeologici della grotta di Liang Bua nell’isola di Flores. E’ il sito archeologico che ha fornito gli sconcertanti reperti dell’Homo floresiensis.
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Proprio oggi un articolo su Nature (“Hobbit origins pushed back” … no, non ci sono nuovi reperti scheletrici…) retrodaterebbe di quasi 900.000 anni la presenza dell’H.floresiensis sull’isola. Molti articoli su diversi aspetti dell’Homo floresiensis si possono leggere nel numero di novembre del J.of Human Evolution, fra cui il primo tentativo di analisi cladistica (“Homo floresiensis: a cladistic analysis”). Alcuni di questi dati vengono citati in un post su Panda’s Thumb (“New findings about the Hobbit”): “The first of our two equally parsimonious trees suggests that H. floresiensis branched after H. rudolfensis (represented by KNM-ER 1470) but prior to the divergence of H. habilis (represented by KNM-ER 1813 and OH 24). Alternatively, our results are equally supportive of H. floresiensis branching after the emergence of H. habilis. Our results sustain H. floresiensis as a new species (Brown et al., 2004; Morwood et al., 2005) and favor the hypothesis that H. floresiensis descended from an early species of Homo (Falk et al., 2005; Argue et al., 2006; Larson et al., 2007; Tocheri et al., 2007). We find no evidence of close phylogenetic relations to
H. sapiens, and reject the idea that the Liang Bua remains represent a pathological modern human” 16/3/10-VA
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Di creazione, ma soprattutto di evoluzione si parla invece sull’Osservatore Romano, in un articolo (“Dio non può essere solo una spiegazione”) di P.Gorge Coyne (il gesuita presidente della Vatican Observatory Foundation); si tratta del suo intervento ad un convegno della CEI nel dicembre scorso, e pubblicato nel volume “Dio oggi”. Sembra evidente che P.Coyne non intenda proprio nascondere i problemi drammatici che la nuova cosmologia, che lui ben conosce, pone a chi ancora “ragiona” in modo irrazionale ignorando i fatti (“L'evoluzione è una caratteristica intrinseca all'universo dalla quale non si può prescindere quando si voglia dare una spiegazione sia del suo insieme, sia delle sue parti. Tenendo conto dell'età dell'universo, la comparsa della vita è un fatto relativamente recente”, “Il fatto è che ci vollero dodici miliardi di anni prima che, con l'evoluzione dell'universo in espansione, si realizzassero le condizioni necessarie affinché la vita potesse iniziare a esistere”, “la vita non ha altro significato che quello di essere lo stadio finale del lungo processo di evoluzione dell'universo; oppure, è il culmine dello svolgersi estremamente lungo e delicato di un programma rappresentato dalle leggi fisiche insite nell'universo”, “Oggi si ritiene che la vita sia comparsa, nelle sue prime forme microscopiche, poco più di tre miliardi di anni fa; cioè circa tredici miliardi di anni dopo il Big Bang”). Non manca nemmeno la domanda angosciante a cui non può rispondere chi immagina un progetto e magari un qualche progettista onnipotente: “Perché essa ha impiegato tanto tempo ad apparire?”. Come pure non manca un dubbio terribile sul reale ruolo centrale della nostra specie: “la vita, a livello dell'intelligenza e dell'autocoscienza rappresenta un fattore importante per l'evoluzione futura dell'universo?”. P.Coyne propone perfino una domanda che non dovrebbe nemmeno porsi: “può la vita essere spiegata senza far ricorso alla intenzionalità?”. L’articolo non può che evidenziare il contrasto ideologico in cui si è inserito il vicepresidente del CNR, che curiosamente sembra non preoccuparsi troppo, come il gesuita astronomo P.Coyne, del “campo di competenza proprio dello scienziato” ma si preoccupa di “ricondurre verso il porto sicuro dell’ortodossia la navicella di Pietro in balia delle onde e dei colpi che le provengono dall’interno più ancora che dal suo esterno” (aprile 2009).
16/3/10-IT
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Di evoluzionismo e creazionismo si parla questa sera, a Milano in una iniziativa organizzata dai Legionari di Cristo. Con Mons. Fiorenzo Facchini, professore emerito di Antropologia e Paleontologia umana all’Università di Bologna e P. Rafael Pascual, LC, Decano della Facoltà di Filosofia e Direttore del Master di Scienza e Fede dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Martedì 16 marzo alle ore 20.30, presso l'Ambrosianeum, Via delle Ore, 3 Milano
15/3/10-USA
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Il filosofo D.Dennett e la psicoterapista Linda LaScola pubblicano un lavoro su “Preachers who are not Believers”
15/3/10-IT
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A cura dell’UAAR di Varese è stata messa in rete in diversi spezzoni (in date fra 24 e 15 marzo 2010) la registrazione video della conferenza di Marco
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Ferraguti per il Darwin Day dell’8 febbraio: “Malintesi Darwiniani” [da Gravità Zero] Dal 22 al 28 marzo 2010 allo Spazio Oberdan a Milano si terrà la manifestazione internazionale di film e documentari scientifici "Vedere la Scienza Festival 2010",. Dall’Anno di Darwin all’Anno della Biodiversità,
ambiente ed energia, scienze della salute, le attuali frontiere della ricerca, grandi nomi della storia della scienza, l’esplorazione dello spazio vicino e lontano sono i temi di questa XIV edizione. Il Festival (sessioni del mattino e del pomeriggio) vede in competizione una selezione di 50 film che provengono da oltre 20 paesi del mondo. Alcuni di questi riguardano anche il tema dell’evoluzione. Il programma completo della manifestazione, con orari delle proiezioni e schede informative sui film è disponibile all'indirizzo www.brera.unimi.it/festival. 13/3/10-IT
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Nel sito web “Darwin geologo”, gestito da Guido Chiesura, da qualche giorno oltre all’e-book "Isole di Darwin" e all'Antologia delle opere geologiche di Charles Darwin è possibile leggere un nuovo contributo che si è inserito in una serie di articoli che illustrano alcuni aspetti delle osservazioni geologiche svolte da C.Darwin durante iI suo viaggio di 5 anni attorno al mondo. Il nuovo articolo cerca di farci rivivere uno dei momenti sicuramente più memorabili oltre che impegnativi, quando il ventiduenne Charles si trovò per la prima volta solo di fronte a strutture geologiche da interpretare, durante la prima tappa (16/1/32- 8/2/32) del suo viaggio intorno al mondo “Illustrazione tematica della geologia di Darwin a Santiago di Capoverde”. L’articolo trae spunto da una spedizione geologica realizzata nel 2009 sulle tracce di Darwin nell’isola di Santiago; sono state ritrovate e documentate fotograficamente, proprio come fosse lo stesso Darwin ad essere dietro alla macchina fotografica, le strutture geologiche descritte nel Capitolo I del secondo volume della trilogia che forma il corpus dell’opera geologica di Darwin, cioè Geological Observations on the Volcanic Islands (1844). Ulteriori notizie sulla geologia dell’isola e sull’attività di Darwin si trovano nei capitoli del libro Isole di Darwin parzialmente leggibile on line nello stesso sito web, nonché nell’antologia Charles Darwin, Opere geologiche, curata da G.Chiesura per conto della casa editrice Hevelius (2004)
12/3/10-IT
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Da domani in edicola con l’Espresso o Repubblica verrà progressivamente distribuita una collana di 20 DVD (“Beautiful minds”) che raccoglie i ritratti dei protagonisti della storia della matematica, della fisica, della chimica, della biologia e dell'astronomia. Nel caso delle scoperte più recenti molti di questi ritratti saranno presentati dagli stessi protagonisti. Come non tutti si immaginerebbero, sarà lo stesso scopritore a curare un paio di DVD che presentano una delle scoperte più importanti, quella della struttura molecolare del DNA, che dal 1953 ha cambiato completamente l’approccio alla biologia chiarendo ai biologi tutto quello che risultava ancora misterioso fino alla metà del 1900: la struttura del DNA, che permetteva finalmente di capire quello che ancora troppi non capiscono: lem proprietà, fino ad allora insospettate, di questa molecola. Questo semplice osservazione fa capire perchè non sia difficile trovare ancora in giro chi non ha mai studiato nè capito queste … novità… di quasi 60 anni fa. Un altro concetto che probabilmente risulterà evidente da questi DVD, è che le scoperte scientifiche ormai sono il risultato di un lavoro collettivo che coinvolge (come dice bene Odifreddi nella presentazione) tutti gli esseri umani, accomunati da una cultura nuova e universale che unisce e indirizza ricercatori di qualsiasi parte del mondo, accomunati da una grande curiosità e dal desiderio di mettere in discussione e perfezionare le scoperte precedenti che va al di là delle differenze religiose e culturali che di solito non favoriscono lo sviluppo e la diffusione delle culture e delle intelligenze umane. Fra i DVD consigliabili per capire meglio la biologia e l’evoluzione ricordo: - E.Boncinelli Charles Darwin L'uomo: evoluzione di un progetto? 6 aprile - J.Watson Watson e Crick il DNA e il segreto della vita. 25 giugno - J.Watson ll genoma umano La sequenza della vita 09 luglio
11/3/10-USA
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Lo Smithsonian Institute ha creato un nuovo e accattivante sito web sull’evoluzione umana: “Human Origins”, che approfondisce, con immagini e
testi, ma anche con video, diverse tematiche: - Human evolution evidence - Human evolution research+ - Human characteristics - Exibit - Education - Resources Interessanti alcuni approfondimenti su novità sconcertanti, come quella dell’uomo di Flores, o il tentativo di far capire cosa ci raccontano i fossili, ora che sappiamo ricavar da loro una sempre maggiore quantità di informazioni.. 10/3/10-IT
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[da Pikaia] Da non credere! Anche nel il 2010 il comune di Brescia intende farsi notare per il tentativo di ostacolare lo sviluppo della cultura scientifica fra i suoi cittadini? Anche in questo caso non si intende patrocinare un’iniziativa culturale organizzata dal circolo UAAR e connessa con il Darwin Day. Stavolta però non si tratta, come avvenne nel 2009, di impedire un dibattito che coinvolge la questione evoluzionismo/creazionismo, che si sa essere un argomento che mette in difficoltà i creazionisti. Quest’anno il comune si rifiuta di considerare utile che i cittadini possano apprendere da un genetista, il prof.Guido Barbujani di Ferrara, quali sono le basi biologiche della variabilità evidentemente esistente fra ed entro le diverse popolazioni umane, in modo da sapere gestire in modo corretto una questione che, soprattutto in una città multietnica come Brescia, non può prescindere dalle reali basi biologiche della variabilità umana. Come si sa, l’anno scorso il comune si era rifiutato di consigliare ai propri cittadini di sentire le opinioni di un filosofo della scienza esperto di teoria dell’evoluzione, preferendo raccomandare ai suoi cittadini una serie di assurde conferenze di un ingegnere creazionista che cercava inutilmente di contestare conoscenze scientifiche sull’evoluzione ormai talmente confermate che nemmeno la chiesa cattolica oggi ufficialmente contesta; è stato sconcertante verificare che gli amministratori di Brescia ignorano che i creazionisti non abbiano ormai più udienza in Vaticano (non sono infatti stati ammessi ai 2 convegni vaticani sulla teoria dell’evoluzione, mentre a Brescia trovano amministratori che li ospitano gratuitamente addirittura nella sala del Museo di Storia Naturale, come se fossimo ancora nel 1800). Come si può, verificare, proprio in questi giorni le loro conferenze si tengono in un comune che, quanto a iniziative antiscientifiche, non intende davvero competere con Brescia, non mettendo a disposizione alcuna sala. Quest’anno per il Darwin Day è stata concessa la sala del museo per la conferenza del 6/2/10 di G.Barbujani … ma non gratuitamente! Lo si capisce dalla lettera del coordinatore UAAR al sindaco di Brescia, pubblicata oggi nel sito web di Pikaia. E questo nonostante fosse un’iniziativa gestita da un esperto del problema; che Barbujani sia un esperto lo si puo’ facilmente verificare anche solo consultando uno strumento di valutazione delle competenze che è a disposizione di tutti, come Google Scholar, apparentemente ignoto ai poveri creazionisti, che non sanno nemmeno come distinguere gli esperti [C’è comunque reciprocità … anche Google Scholar ignora i creazionisti … talmente spudorati da continuare ancora a far credere che la vita sulla terra abbia solo poche migliaia di anni!] La risposta del sindaco non potrà che sottolineare come sul problema dell’origine delle razze la sua opinione preferita corrisponda da tempo con quella avventista, dato che lo scorso anno il comune di Brescia aveva appunto scelto (?) di sponsorizzare la conferenza di un ingegnere avventista, S.BertoIini: “La provenienza delle razze”, che ognuno può valutare [qui l’audio e il Powerpoint della conferenza, che sarebbe impossibile contestare punto per punto, tanto è piena di indimostrabili riferimenti biblici che valgono solo per chi ci crede e non si pone domande.
L’articolo viene ripreso anche su Micromega. 9/3/10-USA
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Fa sempre piacere verificare come Europa e in Italia siamo abbastanza lontani (forse solo Brescia fa eccezione…) da certe follie che si ritrovano dove (negli USA) il creazionismo biblico protestante si manifesta con situazioni al limite dell’assurdità. In un articolo sul Telegraph (“At evolution exhibit, US creationists are unswayed”) si racconta delle riflessioni studenti di Biologia di un’università cristiana protestante evangelica (la Liberty University di Lynchburg, Virginia) in visita ad un museo di storia naturale ("210 million years, that's arbitrary. They put that time to make up for what they don't know", "There is no scientific, biological genetic way that this, this rat, could become you"). Non c’è da stupirsi che I più perplessi siano gli inglesi, i compatrioti di gente che era già furba 150 anni fa, come … Darwin e Wallace.
7/3/10-VA
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L’11/3 all’Università Pontificia della Santa Croce si terrà un seminario serio su una questione che probabilmente seria non è: “L'Intelligent Design e l'argomento teleologico”. Speriamo che lo sappiano già o che qualcuno glielo racconti - basterebbe chiedere cosa ne pensa a P.G.Coyne o basta studiarsi i documenti del processo di Dover, che sono linkati qui. Chi conosce i segreti dell’origine poco seria dell’Intelligent Design USA sa bene che esiste un anello mancante che dimostra la connessione diretta con i creazionisti biblici: “cdesign proponentsists”
6/3/10-IT
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[Da Pikaia] Una buona notizia da Milano: il museo di Storia Naturale è stato messo in condizione di riprendere gli Happy Hour evoluzionistici. E lo farà dall’11 marzo: Programma.Prenotazione obbligatoria entro il giorno precedente al numero: 02 - 884.63.337.
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Un articolo sul Corriere (“IERI DARWIN, OGGI IL CLIMA QUANDO LA POLITICA USA LA SCIENZA”) fa notare come un altro argomento scientifico da qualche tempo venga afrontato in modo ideologico. E questo soprattutto negli USA. Oggi anche nel dibattito sul clima cominciano infatti ad apparire interventi basati su motivazioni ideologiche, che cercano di impedire un approccio razionale al problema. E’ una situazione non nuova negli USA, ma anche in Italia è sufficiente la presenza attiva in internet di poche persone per introdurre nel dibattito sull’evoluzione o sul clima aspetti assolutamente non rilevanti. Oltre a medici e sociologi che ci intrattengono su Darwin troviamo sempre più spesso che articoli sul clima (non sulla meteorologia!) siano scritti da giornalisti o da persone senza particolari competenze specifiche. Spesso vengono sottolineati aspetti abbastanza ovvi e banali, come il fatto che la CO2 non sia un inquinante, né un gas letale, ma sia utile per la crescita dei vegetali (come se anche l’ossigeno non possa essere pericoloso…).
4/3/10-India
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[da Pikaia] La rivista PLoS Biology pubblica il resoconto dello straordinario ritrovamento di un fossile risalente a 67 milioni di anni fa: si tratta di un serpente lungo tre metri e mezzo avvinghiato a quello che doveva essere un uovo di sauropode, il gruppo di dinosauri erbivori più grossi mai apparsi sulla terra
4/3/10-IL
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[da Pikaia] Da Isreaele giunge la notizia che anche in quel paese ci sono alti responsabili scientifici governativi che non credono all’evoluzione nonostante i 150 anni di continue conferne. Si tratterebbe addirittura del capo scienziato del ministero dell’educazione. Non c’è troppo da stupirsi, ma si tratta di un ingegnere…
3/3/10-VA
Sull'Osservatore Romano oggi un articolo di F.Facchini in cui apparentemente si cerca di spiegare come il caso non sia un evento casuale,
ma sia gestito da una qualche intelligenza. Il concetto è evidenziato però soprattutto nel titolo dell’articolo (“Una casualità troppo intelligente per essere casuale”). Già la prima frase dell’articolo di F.Facchini sembra infatti mettere seriamente in dubbio l’intelligenza di questo “processo casuale”: “Il lungo periodo dei 400.000 anni seguito al Big Bang ha visto interazioni di quark, radiazioni e particelle che hanno portato alle prime aggregazioni in forma di protoni, neutroni, quindi di atomi e molecole”. Di fronte all’idea tradizionale di una creazione in 6+1 giorni, che per migliaia di anni era sembrata del tutto “ragionevole” per un essere onnipotente oltre che intelligente (come sembra di capire inizialmente anche dal titolo di questo articolo), ci troviamo invece a confrontarci con periodi di tempo enormi (non certo biblici….) in cui incredibilmente non avviene quasi nulla oltre a interazioni di particelle probabilmente poco intelligenti ma che con interazioni casuali ripetute darebbero vita a strutture atomiche sempre più complesse. Proseguendo nella lettura dell’articolo, si capisce quindi che è soprattutto il titolo ad essere casuale… a tal punto che un po’ sconcerta leggere sull’Oss.Romano la frase “l'affermazione che la vita si sia originata per intervento diretto di Dio esorbita dall'ambito scientifico e non può essere contestata né dimostrata con i metodi della scienza”. In effetti non si parla poi solo di mutazioni, ma anche dei meccanismi NON casuali che costituiscono la selezione naturale, il meccanismo evolutivo scoperto da Darwin e da Wallace 150 anni fa. Verso la fine nell’articolo vengono inserite alcune frasi che ripropongono interpretazioni che non sembrano appoggiarsi sulla scienza, anche se forse dovrebbero (“una visione evolutiva aperta al trascendente”, “una creazione che è causa di quello che esiste”, “Dio realizza le condizioni iniziali, ma è sempre presente, come causa prima, e opera per mezzo delle cause seconde, i fattori della natura”, “una creazione è sviluppata nel tempo attraverso l'evoluzione della materia e dei viventi”); anche documenti vaticani poco noti ai fedeli (come quello del 2004) confermano che le specie esistenti sono frutto di processi evolutivi che hanno visto la trasformazione da specie precedenti (secondo meccanismi che da 150 anni si ha difficoltà ad ammettere e descrivere, purtroppo … per cui non sappiamo ancora se sono gli stessi che derivano da quelli che oggi gli anglicani attribuiscono a Darwin, scusandosi per non averli capiti allora). Apprezzabile il fatto che allo “stupore” di fronte alla natura, che già caratterizzava da milioni di anni l’uomo primitivo, F.Facchini si preoccupi di aggiungere che “non è meno affascinante cercare di conoscere e ricostruire come si siano formate le strutture che ammiriamo”. Non ci dice però se qualcuno ci sia già riuscito o no … lasciandoci quindi sempre e solo nello stupore. 3/3/10-UK
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Una notizia certamente molto interessante e inattesa è stata pubblicata oggi su Nature (“Heteroplasmic mitochondrial DNA mutations in normal and tumour cells”); l’articolo dimostra l’esistenza di una variabilità del DNA mitocondriale in cellule e tessuti diversi nello stesso individuo. Oltre a questa eteroplasmia trovata in tessuti normali, l’articolo indica che nei tessuti tumorali la varietà è ancora maggiore. Ovviamente questo articolo invita a verificare le implicazioni per l’uso del DNA mitocondriale nelle analisi forensi e nelle analisi filogenetiche. Commenti sul Genome Web Daily News, su The Scientist, su Wired e su Daily Tech (“John Hopkins Research: Over a Decade of DNA Evidence May be
Faulty”) 3/3/10-IT
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[da Pikaia] In occasione dell’iniziativa "L’avventura della scienza", il corso di Laurea in Scienze Naturali dell'Università di Milano organizza una mostra sulla Biodiversità che sarà aperta dal 22 al 28 marzo all'Orto Botanico di Brera
FEBBRAIO 2010 27/2/10-IT
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Sul Foglio un articolo ( L'ATEISTA DAWKINS, DA RISORSA DEL MONDO RAZIONALE A "DEFICIENTE ASSOLUTO") contro il fatto che nel sito di R.Dawkins, a causa di molti commentatori un po’ esuberanti, siano stati introdotti meccanismi di controllo di chi vuole inserrire commenti. Non stupisce che in un articolo sul Manifesto abbiano fatto notare (“Ultra-NeoAnti-Darwinismo”) che nel sito del Foglio non sia affatto facile inserire commenti, anche non critici…
26/2/10-USA
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25/2/10-IT
[da Pikaia] Sempre interessante verificare cosa passa di solito per la testa ai creazionisti biblici. In un sito web USA si sono divertiti a fare una radiografia, realizzando 30 video semiseri: "Why people laugh at creationism?" L’incontro con Orlando Franceschelli, filosofo della scienza, saggista, docente dell’università “La Sapienza”, che giovedì 25 febbraio ha presentato il suo libro Darwin e l’ anima nella sede UAAR di Roma è ora visionabile sulla pagina del sito dedicata agli Incontri del giovedì.
Un titolo davvero sconcertante si trova oggi addirittura su Repubblica (“ECCO L'EVOLUZIONE SBAGLIATA DELL'UOMO”, forse nel disperato tentativo di stupire il lettore. Una ricerca che purtroppo ha portato ad un risultato senza dubbio paradossale: l’evoluzione umana sarebbe addirittura … sbagliata … un’idea davvero originale !!!…. Per assurdo sarebbe sbagliata proprio l’evoluzione della specie che secondo alcuni sarebbe addirittura l’obiettivo unico e finale dell’universo?!! A pensarci bene, perfino chi non crede all’evoluzione si trattiene comunque dall’introdurre questo angosciante sospetto, che, tende a mettere in dubbio il probabile finalismo alternativo. L’articolo per fortuna non cerca di dimostrare come la nostra specie, lungi dall’essere la meraviglia del “creato”, sia il prodotto finale e necessario di un percorso decisamente molto tortuoso, ma soprattutto inutilmente lungo e durato qualche miliardo di anni certo piuttosto monotoni e noiosi
Anche il Corriere dedica un articolo (“OBESITA' E DIABETE? L'ALTRA FACCIA DELLA LEGGE DI DARWIN”) alle notizie sulle ricerche di Stephen Stearns su quelli che potrebbero sembrare i difetti nell’evoluzione umana (in realtà si dovrebbe parlare di evoluzione a mosaico, che avviene anche grazie a interazioni multiple, magari conteporanee, con fattori ambientali diversi). Anche qui il titolo sconcerta, con il riferimento ad un’improbabile “legge di Darwin” che potrebbe gettare nello sconforto i poveri creazionisti, sempre più in difficoltà dopo essere stati abbandonati nel 2010 dalla Chiesa. Sembra poi improbabile che riesca il recente tentativo in extremis di integralisti cattolici pur autorevoli come De Mattei e Federspil di contestare addirittura documenti ufficiali autorevolmente certificati dal card.Ratzinger per chiedere lumi (?!) addirittura agli ultimi creazionisti biblici cattolici e protestanti, cercando di trascinare i nostalgici della curia vaticana lontano dai comunque non convincenti dubbi dei colti e più razionali mons.Ravasi e Nicola Cabibbo.
21/2/10-IT
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[da Pikaia] Non è chiaro se verrà trasmesso anche in Italia il film Creation. Un articolo su Pikaia cerca di fare informare sulla situazione, non ancora affatto risolta.
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All’Avvenire non hanno apprezzato (“Ma Darwin non era ateo come Dawkins“) l’intervista di Odifreddi a R.Darwkins sul suo ultimo libro, pubblicata il 19/2 da Repubblica
20/2/10-IT
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Interessante il Dawin Day che si terrà a Parma Giovedì 25 e venerdì 26 febbraio, con un grande spazio dato ai primatologi (Camperio Ciani, Palagi) oltre ad esperti di altri aspetti dell’evoluzione (Pievani, Bandi, Maffei, Turillazzi, Carere)
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Sulla Stampa un articolo (“Dio esiste, parola di biologo") su un libro appena uscito e che sembra proporre verità di fede garantite da un “coraggioso” biologo (!?)
19/2/10-IT
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Su Repubblica un’intervista di Odifreddi a R.Dawkins sul suo ultimo libro (“RICHARD DAWKINS "DARWIN, ANTIDOTO ALL'IGNORANZA")
18/2/10-USA
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Ecco che è finalmente arrivato il documento più atteso per l’Anno della Biodiversità: il documento dell’IUCN che presenta la fotografia della situazione dei primati a rischio di estinzione (”Primati a rischio estinzione. Ecco le 25 specie in pericolo”). E’ un documento che non aspettavanono solo i primatologi, né solo gli zoologi; riguarda infatti la situazione di rischio delle specie a noi più vicino e ogni anno ci sono nuove preoccupazioni. E’ un documento che dovrebbe essere analizzato con ansia da tutti coloro che sanno che la nostra specie è inserita in un percorso evolutivo in cui nessuna specie animale potrebbe mai sopravvivere da sola. "Il motivo che ci ha spinto a stilare una classifica dei 25 primati maggiormente a rischio d'estinzione è quello di attirare l'attenzione della gente al problema e di far si che i governi si sentano stimolati a fare qualcosa per tentare di far sopravvivere queste specie così importanti per la biodiversità del nostro pianeta", ha spiegato Russell Mittermeier, responsabile del Primate Specialist Group dell'Iucn. Qui la pagina dell’IUCN (“World's most endangered primates revealed”) che presenta il documento originale: “Primates in Peril: The World’ s 25 Most Endangered Primates, 2008– 2010” . La preoccupazione aumenta quando si scopre che “ Almost half (48 percent) of the world’s 634 primate species are classified as threatened with extinction on the IUCN Red List of Threatened Species™. La preoccupazione aumenta ULTERIORMENTE quando poi si scopre che “The main threats are habitat destruction, particularly from the burning and clearing of tropical forests (which results in the release of around 16 percent of the global greenhouse gases causing climate change), the hunting of primates for food, and the illegal wildlife trade”.
15/2/10-it
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Un articolo un po’ cattivello e parziale sull’Unità cerca di ridurre al nostro paese la capacità umana di sfondare i i famosi “limiti dello sviluppo” che rischierebbe di creare serissimi problemi alle prossime generazioni. E’ invece la caricatura di un discorso correttamente su b asi naturalistiche lo scenario che descrive, di “una natura non cui prevarrebbero gli individui più intelligenti, i migliori”, anche la sua ipotesi che solo in Italia prevalgano “quelli meno dotati” non è solo una esemplificazione provocatoria, confermata dal voler posizionare proprio nell’ambiente accademico un centro di questo “darwinismo invertito”.
La conclusione non può che confermare il sospetto di una confusione assoluta della ragione (“I Baroni, sempre ammesso che fossero dei luminari, stanno andando in pensione e restano i loro protetti. Forse è arrivato il momento di rivalutare il creazionismo”) [!!!!!????] Anche se l’articolo fa pensare piuttosto alla evidente capacità creativa dell’entità, mai qui citata, che crea le situazioni che condizionano la distribuzione dei finanziamenti statali alla “ricerca” e che sa scegliere i regali capaci di creare l’atmosfera migliore per condizionare la selezione del personale politico. Forse bisognerà trovare un nome anche a questa entità superiore che si muove secondo linee e progetti di selezione del personale che risultano chiari solo alla magistratura e solo grazie alle intercettazioni telefoniche? 12/2/10-USA
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Non dimentichiamo il successo negli USA dell’Evolution weekend, il giorno festivo in cui anche in alcune chiese protestanti e in alcuni templi ebraici si festeggia il compleanno di Darwin. Non vediamo comunque proprio nessuno rischiare le ire dai conservatori cattolici, che riescono anche a mantenere in silenzio biologi cattolici che
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Scrivendo sull’Huffington Post (“Five Reasons Why Evolution Is Important”) oggi Steven Newton dell’NCSE ha offerto, in onore di Charles Darwin, una lista di cinque motivi per cui l’evoluzione è importante per la pratica medica: migliorando la nostra comprensione dell’H1N1 e delle malattie emergenti, dell’HIV, dei vaccini, della resistenza agli antibiotici, e dello sviluppo di nuovi farmaci.
11/2/710_UK
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Nel volume 463 dell’11 febbraio 2010 della rivista Nature un folto gruppo di ricerca, coordinato da studiosi del Museo di Storia Naturale della Danimarca e dell’University of Copenhagen, ha pubblicato la prima sequenza (completa al 79%) del genoma di un Homo sapiens antico, un “Paleo Eschimese” di 4000 anni appartenente alla cultura Saqqaq.
10/2/10-IT
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[da Pikaia] Anche a Milano (dopo l’iniziativa del CAI [?!] con Luca Novelli del 26/1) si festeggerà il Darwin Day il 12 febbraio, con una iniziativa organizzata dal Centro Filippo Buonarroti alla Libreria Feltrinelli alle 18, con Francesco Cavalli Sforza, docente di Antropologia al San Raffaele: “150 anni dopo Darwin: cosa abbiamo imparato?”
9/2/10-USA
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Sulla rivista First Things un articolo di Stephen Barr (“The End of Intelligent Design?”) sulla fine dell’intelligent design, che non ha saputo finora dimostrare la sua utilità: “It is time to take stock: What has the intelligent design movement achieved? As science, nothing. The goal of science is to increase our understanding of the natural world, and there is not a single phenomenon that we understand better today or are likely to understand better in the future through the efforts of ID theorists. If we are to look for ID achievements, then, it must be in the realm of natural theology. And there, I think, the movement must be judged not only a failure, but a debacle”.
9/2/10-IT
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Interessante Darwin Day a S.Daniele Po il 12 febbraio ...con Giorgio Manzi, David Caramelli, Claudio Tuniz, Mauro Cremaschi, Giacomo Anfossi e... Pàus, Neanderthal padano. Speriamo che tutti abbiano tempo per dire qualcosa (Paus a parte…)
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Lo stesso giorno festa anche a Salerno con O.Franceschelli, e all’ Università La Sapienza a Roma: Venerdì 12 febbraio si terrà la seconda delle tre giornate di studio sul tema, iniziate il 24 novembre scorso; tra i partecipanti
8/2/10-USA
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Vittorio Gallese docente dell’Università di Parma, Pietro Greco, della fondazione IDIS -Città della Scienza di Napoli. Altre iniziative si svilupperanno in molte altre località italiane, da Trapani (il Caffè Sotto il Mare venerdì sera ospiterà il Darwin Day, un incontro-dibattito con il Prof. Luca Sineo dell'Università di Palermo che parlerà di Darwin e
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dell'evoluzione dell'uomo alle ore 18,30) fino all’estremo nord, a Morbegno Le librerie Giunti ritengono invece che il 13 febbraio sia un giorno migliore per festeggiare Darwin, forse perchè è sabato. Alle 16.30 in tutte le loro sedi.
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[da Leucophea] Uno degli errori che spesso si fa quando si illustra la storia evolutiva dell’uomo, è di utilizzare immagini di ricostruzioni filogenetiche parziali, che iniziano in un momento posto di solito a circa 7/8 milioni di anni dal presente, oltre al quale si potrebbe scrivere “hic sunt primates”. Questa apparente sconnessione della filogenesi umana degli ultimi 7/8 milioni di anni lascia spazio a troppe fantasie su quel che potrebbe esserci (o non esserci) fra questo rametto di storia della vita e le radici che, come sappiamo bene, sono costituite da un unico antenato comune di tutti gli esseri viventi, un concetto ormai negato solo dai creazionisti; gli unici che hanno paura anche solo di pensare ai meccanismi che potrebbero stare dietro a questo processo che ha funzionato e funziona grazie all’interazione fra milioni di organismi diversi, sviluppatasi per milioni di anni. L’articolo di M.Ferrari, pubblicato anche da Pikaia, presenta l’immagine di una recente filogenesi dei primati antropomorfi che copre gli ultimi 20 milioni di anni, tratta da un articolo su Science di Terry Harrison.
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[da Deep Thoughts and Silliness] Sul blog di O’Hara si può leggere un interessante commento sul recente libro di F&PP sulle bugie di Darwin (“Jerry Fodor Fails Evolution 101. Again”). Se ne parlerà anche su Pikaia il 16/4.
7/2/10-IT
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Un articolo sulla Stampa (“Il mio trisnonno Darwin era un africano”) riporta la notizia dei risultati dell’analisi del DNA di un attuale discendente di Darwin. Nel titolo si sottolineano le origini africane sue, del suo trisnonno, ma anche di tutti gli attuali esseri umani (ma non lo si fa notare… “anche lui” è un’indicazione insufficiente). Interessante la frase “primo fra tutti osò immaginare che gli esseri umani si fossero evoluti, come tutti gli animali, da unn manipolo di antenati comuni”. In realtà l’idea circolava già negli ambienti scientifici un bel po’ di tempo prima, tanto è vero che ne scrisse anche il nonno Erasmus già nel 1794. Giusto ricordare, come fa Chris Darwin, che “è impossibile denigrare uno perché è nero o non lo è”. Interessante sapere che oggi già 265000 individui hanno fornito materiale biologico per le ricerche del Genographic Project.
6/2/10-USA
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[da Leucophea] M.Ferrari nel suo blog (“Andiamo sul pesante”) presenta un libro recentemente uscito piuttosto critico su Darwin e il darwinismo (“What
4/2/10-USA
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Darwin got wrong” di J.Fodor e M.PiatteII i-Palmarini, Dove Darwin ha sbagliato) e linka alcuni dei primi commenti critici da parte di alcuni evoluzionisti.
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A qualcuno potrebbe sembrare paradossale che l’autore dell’”Origine delle Specie” non avesse le idee chiare su quale fosse anche solo l’origine della sua famiglia. Ora le nuove ricerche, sviluppatesi dalle scoperte successive alla sua geniale intuizione, possono permetterci di risolvere anche questa (non è certo l’unica ….) “ignoranza” di Charles Darwin. Il Progetto Genographic ha infatti ricostruito, a partire dal DNA messo a disposizione da un suo discendente, il percorso seguito dagli antenati di
Darwin a partire dalla comparsa e dalla diffusione dall’Africa dell’H.sapiens, che sostituì il Neandertal in Europa. Proprio questa interpretazione “giornalistica” (che della scomparsa di una specie siano responsabili gli antenati SOLO di C.Darwin) potrebbe indurre qualcuno a pensare addirittura all’incongruenza di un titolo simile per un libro scritto dal discendente dei responsabili della scomparsa di una specie … Come sappiamo è invece una responsabilità collettiva di tutti noi discendenti dell’uomo di Cro-Magnon, il gruppo di H.sapiens che colonizzò il continente europeo. 3/2/10-UK
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E’ molto utile disporre di una mappa dei siti migliori su cui spostare il monitor e posare gli occhi: il Times pubblica (“Eureka's Top 30 Science Blogs”) l’elenco dei 30 migliori blog scientifici in rete, una lista stilata dalla rivista Eureka (allegata al Times). Ce ne sono anche di biologia.
3/2/10-IT
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Qualcuno si è accorto che non ci sono più i Darwin Days al museo di Storia Naturale di Milano, come era noto a qualcuno già a fine dicembre. Nel sito di Greereport.it si presenta (“Ridateci il Darwin Day a Milano!”) un appello pubblicato nel sito web Scienzainrete, organo di informazione del prestigioso Gruppo 2003. Solo 37 per ora le firme, che si spera possano aumentare. Giovedì 4 febbraio, alle ore 21,15, nei locali della Biblioteca comunale di Montevarchi, presentazione del libro “Colpa di Darwin? Razzismo, eugenetica, guerra e altri mali” (Torino, Utet, 2009) scritto da Antonello La Vergata.
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Curioso (e in parte sconcertante) articolo (“Se Adamo ed Eva fanno ancora riflettere”) oggi sul sito finiano Fare Futuro. Sembra di cerchi di smentire criticare (o almeno nascondere) un precedente articolo (“Involuzione dell’anti evoluzione”) davvero MOLTO critico contro De Mattei per le sue posizioni creazioniste e per la sua posizione molto critica verso le posizionei di mons.Ravasi, responsabile per la cultura. Qualche contrasto sembra susciti quindi anche nell’arena politica, oltre che nella Chiesa … L’autore dell’articolo relaziona su una conferenza svoltasi il 30 novembre scorso alla presenza del giornalista A.Torno (lo stesso che lo intervistava a Chiasso insieme ad Odifreddi; la prossima volta si troveranno a Capodistria?) non si ricordi nemmeno bene … CHI debba difendere (se un certo De Paoli o De Mattei … forse si confonde con l’ing.Bertolini? o con Paolini che il 12 e il 14/1/10 ha presentato due conferenze, sempre a Monaco e sempre di De Mattei, contro la Turchia in Europa?). Sconcerta anche la frase in cui lo difende (pur essendosi prima sorpreso che De Mattei ritenesse che Adamo ed Eva fossero personaggi storici: “Può stupire, certo, sentirlo dire convintamente che Adamo ed Eva sono figure storiche; stupisce eccome”.): “In quanto scienziato, ricerca prove e, precisa, che… la scienza è, nella sua visione delle cose, ragione applicata alle cose materiali”.
Curioso anche che l’autore dell’articolo ripeta che quella dell’evoluzione sarebbe “una teoria cui, per un secolo e mezzo, si è applicato il principio di autorità”.
Non si capisce poi a chi alluda quando riporta che lo definiscano uno “spietato creazionista”. Non so chi abbia mai pensato che ai creazionisti manchi la pietà; magari la competenza o le conoscenze, quello sì.
Quello che comunque sconcerta è che proprio in questi giorni il ministro Gelmini stia lanciando una procedura di valutazione che tende a penalizzare i ricercatori che più si allontanano dalle vette dell’eccellenza;
contemporaneamente abbiamo invece il CNR che difende ufficialmente la libertà di espressione e il VP del CNR che viene omaggiato dai nostri consoli quando si presenta all’estero a vendere i suoi libri creazionisti [NB: l’immagine di questi libri creazionisti finanziati dal CNR può ledere la sensibilità di qualcuno, troppo razionale], a tenere conferenze creazioniste dove stupisce un pubblico d’elite certificando (autorevolmente, essendo docente di storia del cristianesimo) che Adamo ed Eva erano personaggi storici realmente esistiti (“Credo alla Bibbia e non a
Darwin”). Ovviamente lo fa con il logo del CNR, visto che un VP se lo porta sempre cucito addosso, anche se sui libri sembra non ci sia, nonostante il contributo finanziario [ma si può?]. Sarebbe meglio che il ministero e il CNR stabilissero urgentemente criteri di valutazione dell’eccellenza che siano almeno concordanti, ma soprattutto che non danneggino la libertà di espressione anche delle altre migliaia di docenti universitari, attualmente “minacciati” da questi criteri di valutazione che sembra abbiano tanto successo all’estero … anche se c’è qualcuno che ritiene non siano adatti per il nostro paese … Nel sito web della conferenza del 30 novembre c’è un’”interessante” videointervista al giornalista che accompagna sempre De Mattei nei suoi ultimi dibattiti creazionisti oltre confine. Numerose sue dichiarazioni lasciano perplessi: “che la spiritualità dell’uomo sia nei quanti è una teoria scientifica, anche quella non ha fondamento scientifico”, “è facile vedere della spiritualità in una teoria nuova”, “in futuro scopriremo della spiritualità nell’atomo, quando lo conosceremo più a fondo”, “che l’uomo derivi da Dio è una nostra speranza”.
2/2/10-USA
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Visto che siamo nei giorni più adatti, si può ricordare che esiste anche una “International Darwin Day Foundation”, che fa riferimento all’American Humanist Association (AHA), con un suo sito web. In questi giorni sta cercando di convincere il presidente Obama (con l’antievoluzionista Bush sarebbe stati molto difficile…) a dichiarare il 12 febbraio sia il “Darwin Day”. Una festa globale, dedicata alla cultura, dove si festeggi una delle più grandi idee che hanno cambiato il mondo, un’idea basata su fatti e dimostrazioni razionali, una festa che non è limitata, come tutte le altre, da confini religiosi, ideologici o politici. Questi sono i membri dell’advisory board e, come avviene normalmente quando si tratta di problemi biologici e scientifici, sono esperti di biologia e di filosofia della scienza. Fra i dirigenti della fondazione c’è pure un italiano espatriato, M.Pigliucci, biologo e filosofo della scienza, uno dei primi ad organizzare Darwin Days negli USA. Qui c’è la storia di questa iniziativa e qui un tentativo di creare una banca dati mondiale dei Darwin Days (in Italia risultano oggi solo gli eventi di Varese, Correggio, Rimini e Udine). Non manca nemmeno un corso on line sull’evoluzione, che coinvolge M.Pigliucci
GENNAIO 2010 30/1/10-IT
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Qui nel suo blog si puo leggere la reazione di uno spettatore all’imprevista (per lui) conferenza su “Darwin e la genesi” tenuta ieri sera a Castellanza … con il patrocinio del comune; per fortuna la serata non è stata per lui inutile, dato che ha potuto conoscere gli organizzatori della prossima serata ben più raccomandabile, che si terrà a Varese, poco lontano, su Darwin. Un’altra
protesta comparirà il 2/2 nel sito web CastellanzainRete. Comunque l’aspetto curioso è che è stato invitato a parlare di Darwin proprio un creazionista cattolico che era già stato inaspettatamente strapazzato per le sue posizioni poco •
razionali …da un teologo che insegna in università in Germania. La serata su Darwin di Varese infatti fa parte delle iniziative che sono state organizzate in numerose città d’Italia, con oratori certamente ben più autorevoli ed esperti, per i Darwin Day UAAR 2010. Un elenco simie si trova nel sito web di PIKAIA, il portale italiano dell’evoluzione, dove manca ancora però il programma per l’interessante 2 giorni a Parma, quando si parlerà molto di un tema che non dovrebbe mai mancare quando si parla di evoluzione: i primati, l’ordine dei mammiferi in cui siamo inseriti insieme a tante specie di bestie davvero interessanti, con cure parentali intensive e popolazione e culture che ogni anno rischiano di scomparire.
29/1/10-IT
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Le 22 domande di A.Piombino al VP del CNR compaiono o vengono citate oggi anche in altri siti web. L’aspetto più impressionante delle 22 domande è che non solo Aldo Piombino si aggiunge ad alcuni ricercatori che già in febbraio avevano fatto riflettere il prof.Maiani sulla convenienza di togliere subito dal programma ufficiale del CNR la notizia del convegno (ufficialmente presentato dal VP del CNR ai giornalisti il 30/1/09); si sostituisce infatti anche agli organi della Chiesa che finora, pur sollecitati da G.Gennari, N.Cabibbo e ieri anche da F.Facchini, non hanno criticato una contestazione pubblica e autorevole della posizione ufficiale della Chiesa, che da tempo è favorevole almeno all’evoluzione biologica, come confermato da vari documenti pontifici, fra cui l’ultimo (2004) è firmato dal card.Ratzinger, che - per primo - non sembra oggi più tanto intenzionato a difenderlo. Già interventi autorevoli e pubblici come quello di due anni fa del card.Martino (affiancato nell’occasione non solo da G.Sermonti ma anche da autorevoli rettori di università pontificie) contestando il documento vaticano firmato dal card.Ratzinger nel 2004 avevano fatto capire pubblicamente come nel 2007 proprio non c’erano né idee chiare, né l’accettazione razionale di fatti oggettivi o di teorie gia ampiamente dimostrate e perfino accettate da GP2 fin dal 1996. Il fatto poi che addirittura un articolo di De Mattei contro l’evoluzionismo teista, che costituisce la posizione ufficiale della Chiesa, sia stato pubblicato anche nel sito vaticano SRM conferma il sospetto che si stia cedendo non solo sulla teoria dell’evoluzione ma anche sull’evoluzione stessa … nonostante i ben 2 convegni vaticani sull’evoluzione. L’unica voce che si è sentita (nel deserto) è quella del giornalista G.Gennari sull’Avvenire del 4/12, che nessuno più ha citato: “Per lui il «creazionismo» che si pretende teoria scientifica, ben diverso dalla fede nella creazione divina, sarebbe verità assoluta di fede e di ragione. Ma così smentisce non solo fior di teologi cattolici, ma anche i Papi da Pio XII a Benedetto XVI, tutti apertamente in errore”. Nessun altro, nemmeno il sito vaticano SRM, ha finora citato e difeso il presidente dell’Accademia Pontificia delle Scienze (N.Cabibbo si era immediatamente espresso il 3/12 sul Corriere e su Repubblica). L’esplosivo articolo di F.Facchini in risposta all’attacco di De Mattei alla posizione della chiesa non lascia più molto tempo per una risposta ufficiale da parte del Pontificio Comitato per la Cultura, diretto da mons.Ravasi. La presenza di un suo rappresentante ufficiale (qui negli articoli su convegno creazionista lo vediamo – pag.24 - mentre ascolta gli interventi contro la stessa evoluzione biologica) al convegno di creazionisti biblici tenutosi al CNR il 23/2/09 dovrebbe avergli fornito elementi per una fortissima critica a questo convegno. Questa critica, sempre che esista, non sembra sia stata
pubblicizzata, nonostante De Mattei avesse intenzionalmente riunito al CNR proprio i consulenti del Kolbe Center USA non accettati nei convegni vaticani, e quindi fosse in aperta polemica rispetto al convegno organizzato da mons.Ravasi il 3/7 marzo a Roma alla Gregoriana. L’articolo di F.Facchini del 28/1/10 sarà un’altra occasione persa come la lettera mai arrivata di GP2 del 1988, sulla necessità di risolvere urgentemente la paura e l’ignoranza verso la scienza, la dichiarazione sulla teoria dell’evoluzione del 1996 (audacemente modificata, per poterla contestare meglio, dal card.Schönborn nel 2005) e l’anniversario darwiniano del 2009? Sembra molto probabile, dato che i pessimisti articoli di T.Pievani su Micromega sul rapporto fra chiesa ed evoluzionismo hanno finora trovato conferma, nonostante i tentativi di protestare. Non è difficile leggere nei fatti descritti nell’articolo di F.Facchini proprio una conferma ai gravi e irrisolvibili problemi che T.Pievani (con o senza O.Franceschelli) aveva solo più libertà di ammettere. 29/1/10-USA
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[da NCSE] La qualità davvero elevata del lavoro di divulgazione scientifica fatto da C.Zimmer in particolare nel campo della biologia (è capace di "finds fresh and original ways to introduce readers to complex basic science") gli ha fatto meritare l’“AAAS Kavli Science Journalism Award for 2009” nel campo dei grandi quotidiani.
28/1/10-IT
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Convergenza o parallelismo? F.Facchini risponde sul sito SRM (“Mons. Facchini risponde all'articolo del prof. De Mattei su Il Foglio del 29.12.09”) all’articolo di De Mattei contro di lui e di F.Ayala (“Il teo-evoluzionismo è una malattia dello spirito da cui guardarsi”, pubblicato dal Foglio il 29/12/09 e incredibilmente ripreso pochi giorni dopo senza commenti dal sito vaticano SRM, una struttura e un sito internet finanziati dal progetto STOQ diretto da mons.Ravasi). Sembra probabile che questo articolo , pur inviato, non sia stato pubblicata dal Foglio. L’articolo, conferma e illustra il contrasto non solo culturale (scientifico ma anche religioso, come F.Facchini sottolinea: “non mi sembra giusto che certe asserzioni, che non hanno nulla di scientifico e ben poco sul piano religioso, passino inosservate”) fra le chiare (ma un po’ superate e antiscientifiche) posizioni settecentesche (“Siamo dunque fermi a Linneo, due secoli fa”), molto diffuse fra chi da allora non si aggiorna (“non sognando a occhi aperti, ma sulla base della documentazione esistente che, evidentemente, il Prof. De Mattei non conosce”), e la posizione ufficiale, l’evoluzionismo teista. “Putroppo”, ma inevitabilmente, questa è una posizione ideologica e poco chiara e questo articolo è rilevante in quanto dimostra come sia ban poco convincente anche all’interno della Chiesa. Da una parte si verifica che anche cattolici che hanno fatto carriera e occupano posizioni scientificamente rilevanti nonostante idee settecentesche, e dall’altro si puo’ qui oggi dimostrare che nessuna novità convincente è in realtà uscita nel 2009, nonostante i due convegni sull’evoluzionismo organizzati dalla Chiesa per il bicentenario di Darwin. E’ stato rinviato e lasciato aperto un gravissimo problema, quello del ruolo e del funzionamento del mondo naturale, proprio in un secolo in cui si dovranno prendere rilevanti decisioni collettive, su basi scientifiche e non ideologiche. Si potrebbe ricordare che nel primo convegno (“Scientific insights into the evolution of the universe and of life”) era stata lanciata proprio da N.Cabibbo la sfida a dimostrare in quella sede che l’antievoluzionismo avesse basi
scientifiche (“un contributo scientifico che possa confermare o, al contrario, confutare le teorie sull’evoluzione”). Nonostante in quell’occasione non ci sia stata nessuna dimostrazione convincente (forse anche perché i creazionisti non erano stati fatti entrare … o venivano accompagnati alla porta se troppo insistenti) il loro ruolo nella Chiesa sembra tuttora elevato, come dimostra la pubblicazione dell’incredibile articolo di De Mattei contro F.Facchini o la presenza inaspettata di articoli di creazionisti biblici nel sito web SRM. Anche l’introvabile (nessuno lo ha ripreso) articolo pubblicato un mese fa (il 30/12) dall’Avvenire (“Caos: anche la scienza ha il suo tappabuchi”) conferma la confusione, che deriva dalla difficoltà a capire e accettare il metodo scientifico e il ruolo della scienza nello sviluppo della cultura e delle conoscenze. Questa lettera di F.Facchini rende inevitabile un chiarimento che permetta di giustificare la compresenza e il “co-successo” di posizioni così incompatibili su un punto che viene spesso presentato come importante e critico, il rapporto con la scienza (nonostante GP nel 1988 sapesse bene che non ce ne fossero le condizioni a causa dell’ignoranza e della paura della scienza). Quello che F.Facchini soprattutto conferma (anche se lo avevano già fatto prima De Mattei e poi il responsabile del sito che si dovrebbe occupare del rapporto fra la religione cattolica e la scienza) è che nella chiesa incredibilmente convivono idee di secoli diversi (oltre al non rispetto delle conoscenze e delle competenze, come F.Facchini avrà certamente notato sulla sua pelle, come avvenne anche al collega paleoantropologo Teilhard de Chardin). Una situazione inevitabilmente incompatibile con la ragione. La frase “Siamo dunque fermi a Linneo, due secoli fa” dimostra bene anche il fatto evidente che ci si rifaccia al secolo di G.Galilei (?!) quando si voglia dimostare quanto la chiesa ami [amasse] la scienza … Come è evidente, questo articolo di F.Facchini conferma (autorevolmente, vista la fonte) che da ambienti molto vicini alla chiesa e attribuendone la responsabilità all’insegnamento religioso e alla sopravvivenza della religione stessa (non è certo fuori luogo citare il luogo di Lepanto in questo caso) arrivano attacchi ideologici che hanno come obiettivo la distruzione del metodo scientifico che è alla base della scienza. Come sottolinea F.Facchini, sono critiche ideologiche alla scienza. F.Facchini è stato costretto a difendersi da un attacco anche personale. Se gli anglicani hanno chiesto scusa per non aver capito Darwin e se ritengono che “Good religion needs good science”), mons. Ravasi non può sostenere, di fronte a contrasti così vivaci all’interno della Chiesaa cattolica fra evoluzionisti e antievoluzionisti, che la Chiesa cattolica non debba chiedere scusa. Questa sua iniziativa, probabilmente sofferta, può e deve essere un invito (a scienziati ma anche a religiosi) a contestare sempre le “asserzioni, che non hanno nulla di scientifico e ben poco sul piano religioso” e a tornare ad accorgersi di quando qualcuno, essendo rimasto “fermo a Linneo, due secoli fa, evidentemente non conosce la documentazione esistente”. Non è difficile, e F.Facchini ci ricorda che qualche volta è indispensabile e necessario, dare dell’ignorante a qualcuno. NB: Precedendo di qualche mese F.Facchini, il 3/9/09 un ministro della Flying Spaghetti Monster's Italian Church aveva profeticamente intitolato “L’ignoranza non è un crimine” il suo sermone proprio sul convegno del prof.De Mattei. Convergenza o parallelismo?
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A Roma oggi c’è stata la presentazione del libro "La politica secondo Darwin. L'origine evolutiva della libertà" di Paul H. Rubin. E’ disponibile su Radio Radicale l’audio dell’incontro, a cui hanno partecipato G.Corbellini, M, Marraffa e L.Pellicani. Si parla di una triste situazione della cultura in Italia, con una elevata diffusione, secondo Corbellini, del vaccino antinaturalista (che viene fatto risalire a Croce e Gentile, certo preferendo ignorare le encicliche ottocentesche contro massoni e naturalisti ...). Le sue critiche a chi, anche prima di lui, ha fatto notare quelle che lui definisce “cumulo di sciocchezze” dette al convegno organizzato dal VP del CNR, non si capisce davvero se dipendano da un vaccino o siano piuttosto dovute ad una reazione allergica … a qualcuno. Se qualcuno volesse capire meglio il contesto in cui una struttura che si occupa di politica e di economia come l’Istituto Leoni si interessi perfino di Darwin, può trovare qualche interessante spunto di riflessioni in uno stimolante post (“I think tank, ossia quando Dio e Darwin benedicono l'Impero”) nel blog Kelebek. Insomma, non sono solo i creazionisti ad avere strani conflitti di interesse che coinvolgono e distraggono i biologi evoluzionisti dal loro lavoro…
27/1/10-IT
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Molti ricercatori si erano stupiti che il prof.De Mattei non avesse approfittato del suo ruolo di dirigente del CNR per non trovarsi in difficoltà in una competizione religiosa; per presentarsi come creazionista biblico si è visto costretto a non utilizzare affatto le rilevanti competenze scientifiche presenti proprio all’interno dell’ente che dirige, un comportamento davvero originale: un dirigente che non utilizza le risorse culturali di cui dispone ma anzi le contesta in quanto in contrasto con il suo obbiettivo: contestare la posizione ufficiale attuale della chiesa sull’evoluzione biologica. A loro si è aggiunto Aldo Piombino, un geologo che già da giugno (“Ormai siamo alla frutta: un creazionista al vertice del CNR.”) fu fra i primi a manifestare nel suo blog (“Scienzeedintorni”) di non digerire che il VP del CNR avesse accolto nella sede dell’ente alcuni creazionisti biblici per certificare le loro idee in contrasto anche con l’evoluzionismo cattolico. Non erano infatti creazionisti biblici qualsiasi, ma personaggi che non erano stati ammessi ai convegni evoluzionisti vaticani a causa del loro rifiuto ad accettare fatti che ormai da più di un secolo non possono più essere negati. A.Piombino nel suo blog propone quindi ad un creazionista biblico
(“22
questioni per il professor De Mattei”) di rispondere a ben 22 domande difficilissime sulla biologia e la geologia, le cui risposte però si trovano certo
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nella bibbia dei creazionisti (“Credo alla Bibbia e non a Darwin”). Potrebbe chiederlo a qualcuno che lavora nei laboratori di biologia e geologia del CNR! Certamente saprebbero rispondere, ma forse è troppo tardi per chi prima non si fidava di loro e non ne usava le competenze per non coinvolgere impropriamente il CNR in iniziative interne alla Chiesa cattolica. La verifica delle competenze però dovrebbe essere estesa a tutti coloro che si mettono ad insegnare ciò che dimostrano di non conoscere (ma non se ne accorgono e non riescono nemmeno a nasconderlo…). E’ davvero imbarazzante leggere su un blog una lezione sull’equilibrio di HardyWeinberg tenuta un fisico ottico creazionista biblico che non sa quali siano le (numerose e probabili!) condizioni che portano allo squilibrio e quindi all’evoluzione. Oggi basta consultare Wikipedia per ribaltare un ragionamento che avrebbe dovuto invece dimostrare che … l’evoluzione non esiste. La pagina si fa notare in Google anche perché viene data importanza (e pure questo dovrebbe essere imbarazzante per un creazionista!), anche a misteriose
“leggi del caso”, che in Wikipedia non si trovano nemmeno. Insomma, basterebbe qualche decina di correzioni, soprattutto per il rispetto dovuto alla logica, e l’articolo meriterebbe, come l’autore ironicamente sospetta, forse anche un premio (non certo il nobel … e non certo in fisica né in biologia). E’ riuscito infatti a dimostrare che non è facile scrivere un articolo contro l’evoluzione senza tacere (le improbabile condizioni da rispettare per mantenere l’equilibrio di H/W) o minimizzare (il ruolo del caso) fatti noti e dimostrati a sostegno proprio della teoria dell’evoluzione. Ho scoperto che oltre a lui (e prima di lui!) anche fisici non creazionisti non sanno che processo complesso sia in realtà l’evoluzione biologica, e quindi non capiscono l’utilità di questa formula (proposta indipendentemente nel 1908 da Hardy e Weinberg, un matematico e un medico). Posso suggerire loro di documentarsi, magari a partire da una pagina web didattica di un collega zoologo, che dice chiaramente che “Il venir meno di una o più di queste condizioni determina un cambiamento delle frequenze alleliche, cioè un´evoluzione”. E questa è la condizione più probabile nel mondo reale, come sanno bene i biologi. Un articolo su Science del 1943 racconta la storia della scoperta: “The Hardy-Weinberg Law”. Spero che non sia un shock per un fisico scoprire che “evoluzione=cambiamento delle frequenze alleliche”, ma i biologi lo sanno benissimo e da tempo, come qui racconta F.Collins, oggi direttore dell’NIH USA … di cui anche un fisico può tranquillamente fidarsi …. e prendersi un buon libro di genetica (meglio non uno di quelli del liceo su cui forse aveva studiato qualche decennio fa…). Chi volesse imparare giocando (perché no? Si rilasserebbe anche…) qui può sperimentare come giocare con lo squilibrio, azzerando alcune varianti genetiche pur senza uccidere nessuno: Evolutionary Genetics: H-W Equilibrium. Qui un altro tutorial, anche se meno divertente. Comunque … chi avesse studiato al liceo Malignani di Udine, non rischierebbe di vincere un premio che si sta cercando invece di attribuire ad altri forse meno meritevoli. Scoprirebbe soprattutto che non esiste alcuna possibilità di predire il futuro dell’evoluzione biologica, essendo troppe le variabili in gioco, di diverso tipo, e molte non certo biologiche. D’altronde nessuno si sognerebbe di chiedere o proporre formule magiche per PREVEDERE processi storici come sono la storia dell’universo, della vita o dell’uomo. 27/1/10-UK
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La curiosità dei ricercatori non finisce di stupire chi non a paura del continuo e costante ampliamento delle conoscenze sui misteri della biologia, sia per il presente che per il passato. Un articolo di C.Zimmer sul New York Times (“Study Offers an Insight Into Dinosaur Colors”) dimostra come si stia cercando di rispondere alla domanda, certo non per tutti angosciante …, “di che colore erano i dinosauri?”. L’articolo di Nature citato (“Fossilized melanosomes and the colour of Cretaceous dinosaurs and birds”) presenta un’indagine fatta su un dinosauro teropode pennuto di 125 milioni di anni fa, il Sinosauropteryx.
26/1/10-USA
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[da The Loom di C.Zimmer:
“Justice, Empathy, and Chimpanzees: A Talk
With Frans de Waal”] E’ disponibile dal canale YouTube della JTF l’intervista organizzata dalla Templeton Foundation di Carl Zimmer a Frans de Waal sul suo ultimo libro (“The Age of Empathy: Nature’s Lessons for a Kinder Society”). •
[da NCSE] Ancora un regalo dal NCSE … il capitolo 11 della nuova edizione del libro di Douglas J. Futuyma (“Evolution” ), quello in cui si parla dell’argomento centrale e spesso diffamato dell’attuale teoria dell’evoluzione: la teoria della selezione naturale e la sua relazione con i meccanismi di adattamento.
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Non è difficile verificare, sempre che i problemi non siano anche con l’inglese, quanto tempo sia passato rispetto alla biologia del 1859 e quanto lavoro di ricerca sia stato fatto da allora. Nel sito di FORA.TV si possono vedere i video di due seminari: -
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Todd Disotell: A New Tale of the Primate Split (1h:20’) e
Katherine Pollard: What Makes Us Human? (52’) Su PNAS di oggi un articolo free: Sex, mixability, and modularity di Adi Livnat, Christos Papadimitriou, Nicholas Pippenger, and Marcus W. Feldman, mentre non è free un articolo sul rapporto fra le antropomorfe africane e la malaria: “African great apes are natural hosts of multiple related malaria species, including Plasmodium falciparum”
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Il fascicolo di PNAS in arrivo (107, supp.1) è tutto dedicato agli “Arthur M. Sackler Colloquia of the National Academy of Sciences” che quest’anno avevano come tema il rapporto fra biologia evoluzionistica e medicina, un punto certamente degno di interesse, visto il numero di medici anche universitari che in Italia partecipano a conferenze antievoluzioniste presentandosi come esperti. Interessante quindi soprattutto l’articolo
“Making evolutionary biology a
basic science for medicine”. Il programma e alcune registrazioni audio delle conferenze sono recuperabili sul sito web della NAS: www.nasonline.org/Sackler_Evolution_Health_Medicine. 26/1/10-IT
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Alcuni convegni che toccano temi evolutivi saranno organizzati prossimamente in ambienti religiosi, come risulta dal calendario pubblicato nel sito del DISF. - 28/30 gennaio a Roma il convegno “Scegliere razionalmente”, con un approccio che parte dalle strategie comportamentali nei primati (con A.Vitale) per arrivare poi all’uomo. - 5 febbraio a Bologna conferenza pubblica organizzata dall'Istituto Veritatis Splendor di Bologna, nell'ambito di un seminario di studio a porte chiuse che si svolgerà dal 5 al 6 febbraio 2010: “Le vie dell’evoluzione e la domanda su Dio”, con F.Facchini che coordina Simon Conway Morris (University of Cambridge) e Jean Michel Maldamé (Institut Catholique de Toulouse). Sembra che la conferenza sia considerata importante: “vuole essere un momento di pubblico dibattito e di condivisione con studiosi, giornalisti e comunicatori interessati ai temi dell'evoluzione e del rapporto tra teorie evolutive e la fede in Dio. L'evento è patrocinato dall'Università degli Studi di Bologna, dal Pontificio Consiglio della Cultura e dal Master in Scienza e Fede dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum”. - 22 - 23 febbraio 2010 – Roma, Pontificia Università della Santa Croce, Roma, Convegno “Natura, cultura, libertà” -11 marzo a Roma alla S.Croce, seminario interno “L’Intelligent Design e l’Argomento Teleologico” - 20 maggio a Roma alla S.Croce, seminario interno “Creation in
Contemporary Philosophical Approaches” Altre iniziative recenti sono state un incontro a Verona il 20/1 tra M.Hack e il vescovo Zenti su Scienza e Fede e un incontro a Bologna (“Fra creazione ed evoluzione”) con F.Facchini e G.Pancaldi il 21/1 •
- A Roma, organizzato dall’Accademia dei Lincei, il 25/26 febbraio si terrà un convegno sul tema “Forza di gravità ed evoluzione biologica”. Oltre al caso c’è anche un altro “agente” poco intelligente che influenza l’evoluzione: la forza di gravità!
25/1/10-IT
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Si sta avvicinando il compleanno di Darwin (il 12 febbraio 2010 compirebbe 201 anni) e a Milano qualcuno comincia già i festeggiamenti. Se quest’anno il Museo di Storia Naturale si trova (come è noto) nell’impossibilità di organizzare non solo gli Happy Hours evoluzionistici settimanali, ma addirittura una qualsiai iniziativa in occasione dell’incombente Darwin Day, altri per fortuna si stanno muovendo. Il 26/1/10 alle 21, nella sede del CAI (Club Alpino Italiano) in V.S.Pellico 6 Luca Novelli, giornalista e disegnatore, autore di alcuni recenti libri sul suo viaggio sulla rotta del Beagle, presenterà “Dalle Galapagos all'Australia (I vulcani e gli
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atolli visitati da Charles Darwin)”. Continua la pubblicità positiva al convegno creazionista organizzato al CNR, Oltre al Foglio anche altrove (nel sito ItalyNews) si legge che che sarebbe stato “un convegno critico delle teorie evoluzioniste promosso dal vicepresidente del CNR con la partecipazione di scienziati di varie nazionalità”, per cui non è disdicevole che il direttore dei servizi radiofonici della RAI, dopo un pellegrinaggio con Odifreddi …, presenti un libro ottcentesco di N.Tommaseo recentemente pubblicato (“L’Uomo e la scimmia”) per contestare la conferenza di uno scienziato sull’evoluzione. Chi seguirà il consiglio potrà scoprire se davvero questo libro brilli ancora, a differenza di molti testi di Darwin, per la “modernità delle argomentazioni proposte, le quali rimangono ancora oggi pienamente attuali”. Sinceramente stupisce che un convegno creazionista, critico contro l’evoluzione stessa, possa continuare a essere fatto passare come “un convegno critico delle teorie evoluzioniste”. Che lo sia non c’è dubbio, come sarebbe critico contro l’eliocentrismo anche un convegno organizzato da terrapiattisti, a cui non interessa proprio sapere la novità che anche l’eliocentrismo è ormai superato … Anche in questo caso nessuno si deve offendere se si fa correttamente riferimento all’ignoranza. E’ impossibile confondere il creazionismo biblico, dominante fino a 200 anni fa, con la critica all’evoluzionismo!
24/1/10-USA
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Sono disponibili in rete un paio di vivaci
conferenze di Sean Carroll
sull’evoluzionismo, una recente (21/1/10: “The making of the fittest” : 1) e una di qualche mese fa (30/10/09: “New Frontiers in Evolutionary Biology: Evo Devo and the DNA Record of Evolution” – 1). Il link è solo al primo spezzone dei video di ambedue le conferenze, archiviati su You Tube. Le altre parti devono essere cercate nelle vicinanze. Alla fine della conferenza di ottobre è gustoso ma ragionevole il riferimento ai professionisti (altrettanto inesperti di biologia evoluzionistica) con cui dovrebbero confrontarsi i creazionisti biblici.
23/1/10-IT
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Finalmente un’organizzazione nazionale comincia a prendere sul serio l’iniziativa del primo convegno creazionista biblico organizzato nella sede di un ente di ricerca, mettendo in imbarazzo sia il presidente che tutti i ricercatori, in particolare quelli che svolgono ricerche incompatibili con quanto sostenuto in quel “convegno” organizzato in realtà con l’obiettivo di usare il suo ruolo per mettere in difficoltà (“Oggi come ieri, la Chiesa ha bisogno di figure fulgide come sant’Atanasio che illuminino la notte e riconducano verso il porto sicuro dell’ortodossia la navicella di Pietro in balia delle onde e dei colpi che le provengono dall’interno più ancora che dal suo esterno”) nella chiesa cattolica sia i nuovi ariani (“Oggi semi-ariani sono, ad esempio, i cattolici filo-evoluzionisti, che cercano di conciliare il Cristianesimo con la teoria dell’evoluzione”) come mons.Ravasi, che tutti quelli che da qualche secolo, da Galilei in poi, non sono molto convinti della lettura letterale della Genesi …. Non è però un’organizzazione scientifica ad essere preoccupata, ma la UAAR, che ha a cuore comunque la razionalità e che, forse più del CNR e delle società scientifiche, è allarmata che si approfitti di un contrasto interno alla chiesa per rivolgere attacchi assurdi al metodo scientifico. Un articolo (“Darwin Day UAAR 2010 e creazionismo al CNR”) nel sito web della UAAR annuncia che “I Darwin Day UAAR del 2010 daranno ampio spazio al “caso de Mattei” ovvero all’improvvida organizzazione nella sede romana del CNR, il 23 febbraio 2009, di un convegno ‘creazionista’ ed antievoluzionista”. L’articolo riprende alcune frasi celebri del VP del CNR. Se ne sono comunque dimenticati una delle più sconcertanti, tratta dall’intervista recente a Repubblica del 23/12/98: “la teoria evoluzionistica è una vera e propria posizione filosofica, basata cioè su convinzioni generali di fondo e non su evidenze sperimentali”. Speriamo che sia stato male interpretato, altrimenti i biologi evoluzionistici si accorgerebbero improvvisamente di essere del tutto fuori posto … Quanto alla UAAR, sarebbe meglio che evitasse di organizzare … assemblee affollate ma soprattutto eterogenee e squilibrate, come a Milano l’anno scorso. Sapere cosa pensino i creazionisti biblici non è difficile, soprattutto se si è frequentato il catechismo, per cui la par condicio richiederebbe che gli evoluzionisti … siano in maggioranza per aver tempo di raccontare tutto ciò che si è scoperto negli ultimi 150 anni a persone che a scuola magari non han mai sentito parlare di evoluzione biologica o di evoluzione umana in termini corretti e soprattutto per spiegare, e non contestare, fatti che sono dimostrati.
22/1/10-IT
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L’iniziativa citata ieri, a cui si aggiungono alcune altre iniziative probabilmente antievoluzioniste che utilizzano il nome di Darwin previste in questi giorni (a Figline, Bordighera, Caserta) stanno comunque sollevando qualche dubbio. C’è anche un sito web cattolico che oggi si esprime in un modo che certo sembra escludere qualsiasi effetto dei convegni vaticani sulla valutazione di Darwin: “Spesso Darwin è stato visto come un dissacratore, ma qualcuno invece lo ha salutato come un profeta del nuovo Israele”. Soprattutto se incrociamo queste iniziative e riflessioni con la recente pubblicazione a stampa degli atti del convegno creazionista realizzato il 23/2/09 al CNR dal suo vicepresidente e le affianchiamo alla sbandata creazionista biblica (=l’evoluzione biologica non esiste, contraddicendo quanto si legge in un documento vaticano del 2004, che dovrebbe essere ben nto) che ha evidentemente travolto anche un sito cattolico apparentemente autorevole come
quello di SRM (Scienza, Religione, Media). Il dubbio che comincia a sorgere in queste settimane è: il principale convegno sull’evoluzione organizzato dalla Chiesa cattolica nel 2009 è 1 - quello realizzato al CNR il 23/2/09 senza esperti di evoluzione ma con un delegato di mons.Ravasi al tavolo della presidenza o 2 - quello con anche scienziati esperti di evoluzione, presieduto e organizzato da mons.Ravasi alla Gregoriana qualche giorno dopo (3/7 marzo)? Oggi anche una struttura come SRM appoggia chiaramente le opinioni antiscientifiche e irrazionali che si possono leggere negli articoli ripresi acriticamente dal Foglio del 29/12 (nonostante tardive “Precisazioni” non sostenute da adeguate prove di rispetto anche delle idee del presidente dall’Accademia delle Scienze Pontificia o di un giornalista dell’Avvenire). A ciò si aggiunge che gli unici atti finora pubblicati siano quelli del convegno creazionista e antiscientifico del 23/2/09, confermando che il dubbio sia moooolto ragionevole. 21/1/10-IT
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Dopo la recente dichiarazione del VP del CNR che crede e cerca di far credere che Adamo ed Eva siano personaggi storici realmente esistiti (“Credo alla Bibbia e non a Darwin”) , qualcuno può essere stimolato ad andare a cercare spiegazioni ad una conferenza prevista per il 29/1 a Castellanza, che si propone di indicare quale sia la risposta corretta ad un improbabile ed assurdo dubbio: “Darwin va d'accordo con la Genesi?” . Assolutamente da sconsigliare, visto che anche in questo caso il relatore preferisce da tempo non allontanarsi troppo delle poche righe della Genesi, per lui più che sufficienti per convincersi che l’uomo non sia un primate … nonostante che i primati gli (e ci!) somiglino davvero tanto. Qui nel suo blog la reazione di uno spettatore all’imprevista (per lui) conferenza; per fortuna la serata non è stata inutile, dato che ha potuto conoscere gli organizzatori della prossima serata su Darwin, ben più raccomandabile.
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Più divertente, in alternativa, ammirare le foto (“Paul Bettany’s Journey to the Dawn of Creation”) del pacchiano museo della Creazione del Kentucky, scattate da Charles Darwin (o meglio da Paul Bettany, l’attore che lo interpreta nel film Creation, prossimamente nei cinema anche in Italia) pubblicate da Vanity Fair, che ha accompagnato l’attore nella visita al museo sui miti della Genesi (“Roll Over, Charles Darwin!”). Se ne parla anche nel sito del NCSE
20/1/10-CH
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Nel blog di P.Attivissimo si racconta che per le strade di Lugano sono improvvisamente comparsi poster pubblicitari della traduzione italiana di un libro di un famoso creazionista biblico turco. Il poster, con un errore di italiano … fa pubblicità al sito internet che permette di leggere gratuitamente un libro contro la teoria dell’evoluzione (ma in realtà è soprattutto contro l’evoluzione come fatto) di un creazionista turco. La prefazione del libro, e non è una novità, né ci si stupisce troppo, è di G.Sermonti, di un’altra religione, ma antidarwinista da qualche decennio, pur non disdegnando di accompagnarsi incoerentemente (è/era un genetista!) anche ai creazionisti. A riprova del ruolo importante del caso anche nell’evoluzione culturale, l’incontro fortuito con H.Yahia ha stimolato la nascita pressoché istantanea di un nuovissimo blog sul creazionismo, un settore “culturale” che sembra purtroppo in sviluppo anche in Italia, pur essendo per ora in mano a dilettanti, che non distinguono una teoria scientifica da una pensata, né hanno idea di quanto durino 40.000 anni, nè di che cosa possa avvenire in un periodo come questo
(“la vita sulla terra ha migliaia di anni” dicono), che per biologi e geologi non è particolarmente lungo. Certo per un blog su questo tema il momento è favorevole, soprattutto se i commenti sono liberi, come ha potuto recentemente verificare M.Cattaneo sul sito de Le Scienze, che si è trovato il blog invaso e gestito da troll. Si potrebbe anche fare coraggio ai molti scienziati che sono rimasti per lo meno perplessi (ma soprattutto bloccati…) di fronte alla scoperta di avere come VP del CNR un creazionista biblico; fra l’altro impegnato soprattutto, e questo è davvero spiazzante anche per unn cattolico, nel contrastare le posizioni del responsabile vaticano della cultura, mons.Ravasi (non particolarmente avanzate e precisate, ma per lo meno non settecentesche e un tempo – nel 2005 – perfino rispettose dell’autonomia di chi si occupa di evoluzione biologica). Molti scienziati sono poi perplessi e preoccupati anche nel vedere come molti quotidiani e ambienti religiosi tendano a perdere la bussola, pubblicandole senza nemmeno preoccuparsi di una qualsiasi preventiva verifica del tasso di razionalità, di fronte a incredibili sciocchezze sull’evoluzione dette da incompetenti, purchè dette bene e con molta convinzione. Migliorare l’informazione e la controinformazione su questo tema sarà certamente utile e necessario, e c’è bisogno anche di esperti manipolatori di bufale. Così oggi si può verificare che non tutti rispondono in modo simile a stimoli culturali simili; l’incontro con De Mattei (anche lui una persona raffinata, anche se non abituato agli occhiali neri su abito bianco) ha invece portato il sito web SRM (“Precisazioni”) a tradire i vecchi amici esperti di evoluzione e perfino i finanziatori USA che non sopportano e quindi
non finanziano chi nega fatti
evidenti come l’evoluzione. E così da qualche tempo vanno dietro a pifferai che suonano musiche settecentesche, addirittura ignorando, non pubblicandoli, i richiami alla ragione che vengono non solo dal quotidiano della CEI (il 4/12) ma addirittura dal presidente dell’Accademia Pontificia delle Scienze (il 3/12 sul Corriere e su Repubblica). Sarà un caso, ma lo smantellamento dell’Accademia Pontificia delle Scienze è sempre presente nelle preghiere (ma anche nei pensieri e soprattutto nelle opere) dei creazionisti del Kolbe Center for the study of Creation, le cui previste iniziative antivaticane sono state ospitate l’anno scorso a Roma dall’Università La Sapienza, dall’Università San Pio V e anche dal VP del CNR, con grande calore e con i preziosi finanziamenti per l’agognata pubblicazione di ricerche non confermate che smentiscono quelle serie … realizzate al CNR e nel mondo! Quanto alla nascita di un blog informativo, si può sperare che sia utile, dato che ci si muove in un ambiente, il web, che – almeno in Italia - è il principale se non l’unico medium in cui i creazionisti agiscono, anche per motivi economici (finanziamento del CNR a parte, che si spera sia un caso eccezionale). Un’azione di controinformazione, soprattutto se in mano ad esperti e se non impegna nè distrae chi fa ricerca e didattica sull’evoluzione, può rivelarsi utile a dimostrare che, anche e soprattutto nel web, non ci si può illudere di poter diffondere impunemente sciocchezze incompatibili con il metodo scientifico, magari pretendendo assurdamente di confrontarsi, senza avere proposte alternative non ridicole, con esperti qualificati. Comunque manca in Italia un sito che utilizzi il ricco materiale in inglese disponibile in siti web USA come Talk-origins; purtroppo manca soprattutto lo stimolo a creare e finanziare strutture, come l’NCSE (National Center of Science Education), legate alle società scientifiche, che si dedichino alla diffusione dell’uso costante del metodo scientifico. Già la situazione della versione italiana di Wikipedia nella sezione
sull’evoluzionismo era penosa, sottoposta al controllo di creazionisti esperti di santi e/o amici di G.Sermonti sostenitori della sua pensata sul devoluzionismo, e avrebbe richiesto un intervento più drastico di quello che comunque poi è avvenuto, anche se in ritardo e non ancora completato. In Italia c’è poi la difficolta a dimostrare come molti attacchi non motivati alla scienza e al metodo scientifico sui temi evolutivi vengano da ambienti religiosi, magari nemmeno rispettosi di indicazioni che non sempre sono note e comunque mai vengono diffuse per via gerarchica in modo capillare. Nascono così iniziative interne alla Chiesa, come quella del VP del CNR, che trovano facilmente appoggi nei media e perfino in ambienti vaticani che dovrebbero invece diffondere indicazioni che però nemmeno loro hanno mai ricevuto … nonostante l’anno darwiniano appena concluso. 18/1/10-IT
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Su “Terni in rete” si può leggere un articolo sulla conferenza di T.Pievani del 15/1 (“Telmo Pievani a Terni, un successo da ricordare”).
17/1/10-USA
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A fine dicembre negli USA hanno trasmesso il video della PBS “What Darwin never knew”. In Italia il sito PBS è bloccato, ma il video è visibile QUI o QUI, dopo aver installato un programma di visualizzazione. Moltissimi altri video (qualcuno anche in italiano, ma pochi) sull’evoluzione biologica, e sul dibattito attuale, si possono trovare da questa pagina web.
16/1/10-IT
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Nel sito dell’UAAR viene tradotta in italiano la lettera che J.Coyne ha scritto al presidente del CNR
(“Caso De Mattei: Jerry Coyne scrive al CNR”).
Ampio dibattito, come al solito, con invito a pubblicizzarla e a unirsi all’invio di lettere. 14/1/09-IT
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Un applauso è doveroso.
A quasi due mesi dall’articolo di T.Pievani del
27/11 (“Dove sono finiti quei milioni di anni? La mirabolante storia del convegno antievoluzionista al Cnr”) e dagli immediati interventi in suo sostegno di cattolici come il fisico N.Cabibbo (3/12 sul Corriere, su Repubblica e a Radio3 Scienza), l’antropologo mons.F.Facchini (2/12 sull’Avvenire) e il corsivista G.Gennari (4/12 sull’Avvenire), è arrivato oggi anche un documento di ricercatori dall’interno del CNR, probabilmente sollecitato da alcune precisazioni natalizie del presidente del CNR, che infatti vengono riprese e ripetute. Questo comunicato dei ricercatori del CNR riguarda il convegno creazionista, antiscientifico e antivaticano, organizzato dal VP del CNR al CNR il 23/2/09, coinvolgendo quindi una struttura che svolge seriamente attività di ricerca ai massimi livelli e non ama essere coinvolta in beghe religiose come questa proprio su argomenti come i metodi di datazione che (non avrebbero potuto precisarlo nel loro intervento?!) non presentano lati oscuri e di cui il CNR ha ottime competenze, ben superiori a quelle dei partecipanti al convegno (e anche questo non viene precisato!). [Se qualcuno fosse scettico sulle “beghe”, può ricredersi leggendo l’articolo di De Mattei del 29/12, incredibilmente ripubblicato nel sito SRM il 9/1 (Il teoevoluzionismo è una malattia dello spirito da cui guardarsi, dice il prof. De Mattei”)]. Il documento dei ricercatori del CNR si può leggere qui
(“La mirabolante
storia del convegno antievoluzionista al Cnr”) o nel sito di Evoluzionando (di cui M.Pasqua riferisce un indirizzo errato). Spero che qualcuno informi anche il sito SRM in modo che anche loro pubblichino al più presto un documento che chiarisce il livello scientifico di quel convegno non solo rispetto al CNR e alla scienza italiana, ma anche al livello culturale degli scienziati che hanno partecipato ai convegni vaticani sull’evoluzione, forse non perfetti, ma dove certamente non si azzardavano a
contestare la scienza e l’evoluzione. Come è stato fatto invece, e lo si può verificare negli articoli su Radici Cristiane, una rivista religiosa diretta dal VP del CNR, al convegno organizzato dal VP del CNR. E’ apprezzabile che si siano schierati contro un’iniziativa che potrebbe “accreditare l'idea che sotto l'egida del CNR si attacchino sconsideratamente le teorie scientifiche più consolidate, in difesa di paradigmi obsoleti e decisamente improponibili… traendo conclusioni gravi e gratuite circa la validità di quella che da più di un secolo è la teoria portante di tutta la biologia moderna, una teoria che riceve continue conferme dalle scoperte e dai risultati che emergono da tutti i settori della ricerca biologica”. Sarebbe invece importante che nel documento fosse indicato più chiaramente come il VP del CNR potrebbe “manifestare il proprio pensiero in materia, purchè sia chiaro che egli lo esprime a titolo personale e non in quanto rappresentante dell'Ente” e come realmente, con il ruolo che ricopre, potrebbe “rinunciare ad ogni forma di sostegno morale e finanziario da parte del CNR”. Certo non può farsi leggi ad personam, ma la situazione di conflitto di interessi (nel caso qualcuno pensasse che oggi in Italia sia ancora un problema) non sembra proprio che si volesse evitarla. Il suo ruolo nel CNR e quindi il sostegno morale è chiaramente evidenziato nei siti cattolici che sostengono, anche citando il suo convegno. posizioni antivaticane sull’evoluzione biologica. Non sembra nemmeno facile chiedere di oscurare la parola “CNR”, anche se sarebbe doveroso ricordare che i ricercatori del CNR hanno probabilmente le competenze per verificare l’effettuazione di questa bonifica che propongono. E dopo l’applauso …. un paio di critiche: • forse anche questi ricercatori non hanno notato nel materiale disponibile su Radici Cristiane che la parte scientifica del convegno non era per smontare e proporre alternative a “una teoria che riceve continue conferme dalle scoperte e dai risultati che emergono da tutti i settori della ricerca biologica”, ma era soprattutto per smontare e proporre alternative a ricerche sulla datazione stessa della storia della vita sulla terra, ricerche che vengono svolte quotidianamente in molte delle strutture scientifiche alle dipendenze del prof.De Mattei, per cui le critiche “a titolo personale“ erano rivolte anche a ricerche e ricercatori del CNR •
se questo è vero, non è chiaro l’appoggio alla libertà di pensiero, dato che si rivolge contro i risultati delle ricerche dell’ente che De Mattei dirige… Certo, se ci si abitua ad accettare che si critichino “a titolo personale e non in quanto rappresentante dell'Ente” le sentenze della magistratura, è giusto non scandalizzarsi nemmeno se il VP del CNR contesta i risultati delle ricerche sulla datazione fatte dal CNR. Purchè le faccia senza chiedere consulenza ai suoi esperti, e quindi evidentemente … “a titolo personale e
non in quanto rappresentante dell'Ente”? [Se fosse vero quanto illustrato il 23/2/09 nel convegno creazionista al CNR, e se ci fosse un po’ di coerenza e serietà, qualche ricercatore del CNR dovrebbe essere invitato a fornire urgenti spiegazioni sulle sue ricerche riguardanti periodi geologici inesistenti (almeno secondo quanto si legge nel libro pubblicato dal vicepresidente … con il contributo finanziario del CNR, anche se senza il logo del CNR). Potrebbe anche essere chiamato a giustificare l’assenza di pubblicazioni sui dinosauri che sarebbero stati presenti fino a 20000 anni fa … secondo gli “esperti” convocati il 23/2/09]. 14/1/10-USA
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[da Pikaia] Su questo punto non sbaglia quindi Jerry Coyne, un noto biologo
evoluzionista USA, che ha inviato una lettera al presidente del CNR (“Una lettera di Jerry Coyne a Maiani sull'affare ‘creazionismo al CNR’"), in parte scandalizzato per l’iniziativa del convegno creazionista, ma soprattutto stupito per il fatto che si parli di libertà di espressione quando un VP del CNR si esprime contro i risultati delle ricerche scientifiche svolte nel mondo ma anche nello stesso CNR. Coyne ne parla in un post (“Italian science organization funds creationist book”) del suo blog “Why evolution is true”: “Sure, intellectual research is open to zealots and crackpots, but did the CNR have to fund it? And would their refusal to do so be exercising “censorship”? I wouldn’t have thought this possible in Italy, or anywhere in western Europe. Do you really think it’s at all useful for a respected body of scientists to promote and support blatant lies like those promulgated in this book? And do you really think that the CNR’s refusal to publish these lies would be considered censorship? I call such a refusal “good science”. Would it be “censorship” for your organization to refuse to publish a book proving that the earth is flat? For that is what creationism is equivalent to. As an evolutionary biologist who has long fought against creationism, I urge you to condemn this ludicrous volume rather than supporting it. It’s an embarrassment to Italian science — indeed, to all of science”. Speriamo che nessuno abbia ancora il coraggio di sostenere che anche questa protesta di Coyne rischia di “accreditare gli antievoluzionisti come interlocutori scientifici”…. 14/1/10-world
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L'11 gennaio si è aperto ufficialmente a Berlino l'Anno Internazionale della Biodiversità promosso dalle Nazioni Unite.
12/1/10-E
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La rivista Publico pubblica un articolo sull’onda anomala di “Creacionistas en la ciencia italiana”. Sono piuttosto sconcertati che “Este organismo público está a punto de publicar un libro que vapulea a Charles Darwin y toda la investigación científica posterior, basada en la evolución de las especies, y regresa a las teorías creacionistas del universo”. Si fa notare l’afferenza di De Mattei a “la Universidad Europea de Roma, fundada por los Legionarios de Cristo”. L’articolo fa correttamente notare un fatto che pochi commentatori italiani hanno il coraggio di evidenziare, che la tesi principale delle ricerche e delle proposte presentate nel volume fa sì che, a parte le opinioni, “El texto defiende que la Tierra no es tan antigua como establece la comunidad científica”. Questo era lo scopo principale della parte scientifica e propositiva del convegno. Non c’erano critiche particolari a Darwin, solo che … non c’era abbastanza tempo, per cui il problema si risolve solo accettando Adamo ed Eva e i loro discendenti … Nell’articolo sconcerta l’apprezzabilissima presenza del principale critico (e sostegno a T.Pievani) Nicola Cabibbo, presidente dell’Accademia delle Scienza Pontificia, che perfino i siti cattolici dedicati alla scienza hanno finora censurato: “la tesis antievolucionistas no tienen ninguna predicación entre los biólogos y no corresponden a las orientaciones de la Iglesia Católica”.
12/1/10-IT
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Su Bolognanotizie il resoconto (“L’EVOLUZIONE SPIEGATA AI BOLOGNESI”) della prima delle conferenze di E.Boncinelli su Darwin. Sembra che la sala fosse
gremita, anche se l’età media era purtroppo alta. Spero sia un errore di trasmissione la frase di Boncinelli secondo cui l’evoluzione sarebbe passata per
“un antenato che ha dato da una
parte la scimmia e da un’altra l’uomo. Discendiamo da un anello mancante che ancora non conosciamo”. Oggi ci sono centinaia di specie di scimmie (o meglio primati), e l’uomo è una di queste; inoltre son decine le specie di Ominidi bipedi che ci separano da una specie che qualsiasi giornalista chiamerebbe “scimmia”. Anche il termine “anello mancante” è scorretto e masochistico usarlo: per ogni anello mancante trovato ne mancano poi altri due, per cui il problema si complica ulteriormente ed esponenzialmente … 12/1/10-VA
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Ulteriori e più ampie, anche se ancora … imprecise, le imbarazzate Precisazioni sul sito SRM dove si scusano per non aver capito di aver preso una bella sbandata andando dietro al prof. De Mattei, oggi criticato non solo da Telmo Pievani, che non ha nemmeno toccato temi che altri dopo di lui si sono invece permessi di far notare, come le critiche a teologi e papi. Nelle precisazioni si sostiene di continuare ad apprezzare il prof.Facchini, di cui quindi (finalmente) ripubblicano l’articolo sull’Avvenire del 30/12, rimasto sepolto fra il 5/1 e il 7/1 sotto le critiche del prof.De Mattei e degli amici creazionisti biblici del sito Origini. Il titolo del post di oggi avrebbe quindi potuto essere “Ciao Facchini, scusa l’equivoco”, invece che Ciao Darwin, scusa l'equivoco (che è il titolo originale dell’articolo di F.Facchini…) Le Precisazioni sarebbero ben più precise se ci fosse anche la ripubblicazione delle interviste a N.Cabibbo e dell’articolo di G.Gennari, che – e non è un dettaglio - concordano con Telmo Pievani; così si confermerebbe che il sito SRM davvero “prevede la segnalazione obiettiva, e talvolta anche acritica, degli articoli e interventi più disparati”. N.Cabibbo, soprattutto, sarà pure disparato ma è soprattutto qualificato per esprimersi su quel tema ben più di altri di cui vengono riportate sciocchezze. Se si volesse esagerare, si potrebbe anche pubblicare l‘articolo di M.Cappelli della Fondazione finiana Fare Futuro
(“Involuzione dell’anti evoluzione”);
pur non essendo un monsignore né presiedendo l’accademia delle scienza pontificia, sembra che abbia le idee ben più chiare - e perfino sulle posizioni della Chiesa cattolica - di molti degli autori degli articoli del Foglio del 29/12. Il dubbio che fossero “diventati creazionisti a oltranza” d’altronde c’è da tempo ed è “più che un’ipotesi”. Quando si trova un articolo (del 26/11/08) che inizia con l’inutile premessa originale “Alcuni lettori ci chiedono come conciliamo la cronologia biblica con la scoperta che la prima donna, dalla quale tutti discendiamo, sarebbe vissuta 150 000 anni fa”, qualche sospetto viene. Nessun lettore poi si rende conto che si pubblicano articoli dei creazionisti biblici italiani, che a mons.Ravasi e a mons.Facchini, antropologo e quindi evoluzionista, giustamente non piacciono. E non solo: come ha confermato N.Cabibbo, ai convegni vaticani non vengono fatti entrare, anche perchè – e certo non è un dettaglio - negano quanto il card.Ratzinger aveva accettato nel 2004, come ben racconta G.Gennari sull’Avvenire del 4/12. Forse non tutti sono altrettanto attenti a chi firma certi documenti vaticani? O non sono esaminati? Se proprio si vuole essere imparziali, si potrebbe ripubblicare (dopo N.Cabibbo e G.Gennari) anche uno strano articolo dell’Avvenire sempre del 30/12, in cui,
forse senza volerlo, un antievoluzionista mette davvero in dubbio l’utilità di fare convegni vaticani su quella che lui, bontà sua, ritiene
“una teoria che
non sembra poi del tutto normale: per dare spiegazioni, ricorre al caso”! (“Caos: anche la scienza ha il suo tappabuchi”). [Non oso immaginare cosa penserebbe del tasso di normalità di una teoria basata invece sui miracoli … almeno sappiamo bene, per esperienza, che il sesso di ognuno è certamente dovuto al caso, come ha dimostrato l ’abate Mendel … o no?]. 11/1/10-VA
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Nel sito SRM, forse per colpa di qualcuno che ha notato la pubblicazione di articoli critici contro le posizioni varicane almeno dell’ultimo decennio, hanno aggiunto oggi una frase “Segnaliamo gli articoli, pubblicati sul sito SRM, pur specificando che le nostre posizioni non si identificano affatto con le tesi degli autori”. L’aggiunta è inutile fino a quando non pubblicano, sul convegno creazionista antivaticano tenutosi al CNR il 23/2/09, anche posizioni che si identifichino almeno un po’ con quelle della Chiesa cattolica. Infatti si sono riportate le sciocchezze dei creazionisti biblici che non erano stati ammessi ai due convegni evoluzionisti vaticani, ma non si riportano nemmeno oggi le critiche di chi, come il prof.N.Cabibbo e mons.Ravasi, avevano impedito che si sentissero in un convegno vaticano le sciocchezze (anche contro la posizione del papa sull’evoluzione) che invece si possono leggere nel sito SRM, che evidentemente non riesce a mantenere le promesse fatte ai lettori di “illustrare le varie posizioni, e in alcuni casi interpretazioni, su questo caso”. Stupisce che tuttora manchino le opinioni di N.Cabibbo (presidente dell’Accademia delle Scienze Pontificia) sul Corriere e su Repubblica del 3/12, e perfino l’intervento di G.Gennari sull’Avvenire del 4/12. A difesa delle posizioni anticreazioniste della Chiesa cattolica ci starebbe molto bene anche l‘articolo di M.Cappelli della Fondazione finiana Fare Futuro (“Involuzione dell’anti evoluzione”).
11/1/10-IT
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Davvero originali le conclusioni di un post (“Falsificabilità”) sul VP del CNR nel blog di G.Comoretto, un astronomo cattolico. Dopo aver esaminato l’impressionante articolo del creazionista biblico De Mattei pubblicato sul Foglio del 29/12/09 (“EVOLUZIONISMO: il teo-darwinismo è una malattia dello spirito”) scrive infatti: “Bene (o male, per me): questo [articolo] dimostra che le cose in cui crede sono solo un colossale abbaglio. Esattamente come se dimostrasse che la cosmogonia geocentrica fosse indispensabile per la fede. Significherebbe che è riuscito dove schiere di atei militanti han fallito: falsificare la religione cattolica. Ogni suo articolo, ogni sua argomentazione o è falsa o è un chiodo sulla bara della religione in cui credo. In entrambi i casi, lui è indegno della carica che ricopre.”. PS: Come reagirebbe se qualcuno gli raccontasse che l’articolo contro l’evoluzione, ma anche contro F.Facchini e mons.Ravasi che lo apprezza e lo appoggia, è stato ritenuto degno di pubblicazione nel sito SRM (un sito finanziato dal progetto STOQ diretto da mons.Ravasi) che dovrebbe occupars del rapporto fra Scienza e Fede? Si convincerebbe a riflettere ancora un po’ su questa incompatibilità fra religione ed evoluzionismo, che non vede solo De Mattei? Perché non chiede (nemmeno un articolo di Cabibbo o di Gennari ha trovato finora la strada del sito SRM!!) che pubblichino almeno il suo articolo in cui scrive che “non capisce assolutamente nulla di cosa sia la scienza”
9/1/10-VA
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E’ successo. L’hanno pubblicato per ultimo, ma l’hanno pubblicato. Nel sito SRM (con il logo del programma STOQ, dell’Università Pontificia Regina
Apostolorum e del Master in Scienza e Fede della stessa università) non si sono fermati e hanno ripubblicato, copiando dal Foglio del 29/12/09 anche l’articolo di De Mattei contro F.Ayala e F.Facchini (che è apprezzato e citato da mons.Ravasi e che di solito collabora con il sito SRM): Il teoevoluzionismo è una malattia dello spirito da cui guardarsi, dice il prof. De Mattei.. Il sito SRM ha scelto (non ripubblicando anche autorevoli articoli critici verso De Mattei) di schierarsi con i creazionisti biblici contro l’evoluzionismo teista sostenuto finora (certo con poca convinzione…) dalla chiesa cattolica. L’evoluzionismo teista ovviamente accetta l’evoluzione biologica come un fatto. Che oggi è assolutamente innegabile. Gli evoluzionisti cattolici che dicono? Mons.Ravasi, presidente del progetto STOQ, che cosa dice di questa novità sconcertante e dell’accusa (“I teo-darwinisti", accreditati come "esperti" da gran parte del mondo cattolico condividono la teoria dell'evoluzione, e cercano anzi di offrirle una ciambella di salvataggio”) che gli rivolge il prof. De Mattei, docente nell’università dei Legionari di Cristo? Mons.Ravasi aveva cercato di tenere lontano dalle mura vaticane i creazionisti biblici … e se li trova ora in casa e in particolare nelle università di cui è responsabile …; proprio lui che per rendere più credibile il suo convegno evoluzionista era andato fino negli USA per cercare collaborazione con la Notre Dame University, un’università cattolica fornita perfino di biologi evoluzionisti …. Ora si trova spiazzato, e dovrà confrontarsi con uno storico creazionista da poco trasferito dall’università Cassino – forse con un obbiettivo preciso - in un’università privata (l’università Europea) gemmata da un’università pontificia (la Regina Apostolorum)! Da notare che con la frase ripresa nel sottotitolo dell’articolo (“La stabilità della specie, negata dall'evoluzionismo, è infatti un'evidenza sperimentabile ad occhio nudo ogni giorno, come il fatto che la terra gira.”) De Mattei condannerebbe all’errore, come doveva ammettere sull’Avvenire del 4/12 perfino G.Gennari (che non è uno specialista di scienza/fede), anche il documento vaticano del 2004 firmato dal Card.Ratzinger, che al par.63 accettava che “Poiché è stato dimostrato che tutti gli organismi viventi della Terra sono geneticamente connessi tra loro, è praticamente certo che essi discendono tutti da questo primo organismo”. Chi ritenesse che il sito SRM sia malfunzionante (o negasse verità scientifiche confermate da decenni) anche dopo “il 5/6 gennaio”, può rivolgersi qui. 8/1/10-USA
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[da Pikaia] I video di due conferenze sul bicentenario di Darwin sono ora disponibili on line: - J.Weiner: “Variation” (tenuta il 7/10/09 alla Columbia University) - E.Mendelsohn: “World before Darwin” (tenuta il 16/09/09 all’Harvard Science Center)
8/1/10-VA
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Secondo i gestori del sito web SRM (Science, Religion & Media, che diffonde informazioni sul rapporto fra scienza e fede) sarebbero stati risolti alcuni problemi tecnici che si erano manifestati nel sito web (“Problemi tecnici Sito web SRM risolti”). In realtà sospetto che sia stato risolto invece qualche contrasto “culturale” … o qualche problema di coscienza … Non dev’essere facile contestare dall’interno il responsabile della cultura … [magari senza nemmeno renderene conto …]. I problemi sono iniziati il 24/12/09, quando nel sito web SRM si era accennato in modo per nulla imparziale (“Se il "conflitto" tra evoluzione e fede prende "svolte" impreviste””) al dibattito in corso dai primi di dicembre sul convegno creazionista organizzato in febbraio dal VP del CNR allo scopo di contrastare, come lui si era impegnato a fare, le posizioni emerse nei convegni evoluzionisti organizzati in Vaticano da evoluzionisti teisti come mons.Ravasi e N.Cabibbo, presidente dell’Accademia delle Scienze Pontificia, classificati come semi-ariani. La non imparzialità era evidente e facilmente verificabile, nonostante le premesse di “illustrare le varie posizioni”, per il fatto che vengono riportati solo articoli tratti “da Libero, Il Giornale …”, quotidiani favorevoli ai creazionisti biblici, ma soprattutto perché hanno evitato accuratamente di citare gli interventi di
N.Cabibbo
(sul Corriere e su Repubblica del 3/12) e perfino un intervento
di G.Gennari sull’Avvenire del 4/12, tutti chiaramente molto critici verso la posizione dei creazionisti biblici e di De Mattei! In questi giorni, risolti i “problemi tecnici”, si è ripreso a pubblicare nel sito web articoli favorevoli alla posizione creazionista, tutti pubblicati il 29/12/09 sul Foglio (“Evoluzionismo un corno” il 5/1, “Altro che Galileo. La nuova frontiera dentro la chiesa è la vertenza su Darwin” e “Ci convertiremo al darwinismo quando ce ne daranno prova scientifica, almeno una” il 7/1). Ad oggi dei 4 articoli pubblicati dal Foglio il 29/12 ne manca da ripubblicare e fare proprio solo uno, quello del prof. … De Mattei contro … gli evoluzionisti teisti. Il pudore forse lo impedisce? O la paura di mons.Ravasi? Comunque qualcuno si potrebbe anche meravigliare che in questo sito web certamente vicino al Vaticano, si pubblichino articoli di persone che contestano perfino documenti papali come quello di GP2 del 1996, ma soprattutto quello del card.Ratzinger del 2004, che azzerano di significato il convegno creazionista del 23/2/09, meglio di quel che potrebbe fare qualsiasi evoluzionista, ateo o credente che fosse [Certo che se ne vedono delle belle … quando la gente si muove in terreni sconosciuti e si fida dei primi che incontra. Affittare qualche guida esperta, come F.Facchini …? NO? Perché? E’ vero!!! Al prof.De Mattei non piacciono proprio gli evoluzionisti teisti come F.Facchin e F.Ayala, come si potrà presto leggere anche su SRM … se e quando avranno il coraggio di pubblicare anche … il quarto articolo ripreso dal Foglio del 29/12, che certamente hanno già letto:
“Il teo - evoluzionismo e' una malattia
dello spirito da cui guardarsi, dice il prof. De Mattei” . Bisognerebbe poi verificare se il progetto SRM, che pubblica articoli – e non è la prima volta - decisamente creazionisti come questo del 7/1/09, riceva finanziamenti anche dalla Templeton Foundation, che non sopporta e quindi non finanzia chi nega fatti evidenti come l’evoluzione. Nel sito della SRM compare comunque il logo del progetto STOQ, diretto dall’evoluzionista teista mons.Ravasi, che certamente riceve finanziamenti dalla Templeton (“This Project is supported by a Grant from John Templeton Foundation”)]. 7/1/10-IT
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[da UNIBO] Dall’11 al 14 gennaio 2010 Edoardo Boncinelli, autore di "Perché non possiamo non dirci darwinisti", è ospite della Scuola Superiore di Studi Umanistici di Bologna e terrà quattro lezioni magistrali sull’evoluzione, sempre alle 18 nell’Aula Absidale di Santa Lucia (via de’ Chiari, 25/a).
7/1/10-USA
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[da Panda’s Thumb: Galilean Moons at 400] In un periodo in cui i nostri responsabili della ricerca scientifica fanno riflettere sui rigorosi criteri previsti dall’attuale ministro per la selezione dei docenti universitari, dagli USA ci viene l’invito a celebrare una data di 400 anni fa, quando – prorprio in Italia - la scienza stava nascendo. A quei tempi il ruolo del papato era certo più rilevante e pervasivo rispetto ad oggi… 400 anni fa era difficile trovare in giro scienziati mentre oggi sarebbe invece difficile trovare qualcuno che credesse che “Tra l’Italia e il Papato c’è, per così dire, una simbiosi”, “L’identità italiana non è solo genericamente cattolica, ma si definisce in funzione del Papato”. “La vocazione dell’Italia non è solo ospitare il Papato, ma servirlo”, “L’Italia è se stessa quando serve la Chiesa, l’Italia rinnega la propria vocazione, tradisce la propria identità, quando rifiuta la Chiesa”.
400 anni fa c’era però anche G.Galilei, che proprio il 7 gennaio 1610 puntò il suo nuovo cannocchiale verso Giove per vedere e descrivere quello che vide in pagine (“Sidereus Nuncius”) che ancora ci riportano la sua curiosità e il suo entusiasmo per una scoperta che secondo lui confermava l’idea copernicana: “Abbiamo dunque un valido ed eccellente argomento per togliere ogni dubbio a coloro che, accettando tranquillamente nel sistema di Copernico la rivoluzione dei pianeti intorno al Sole, sono tanto turbati dal moto della sola Luna intorno alla Terra, mentre entrambi compiono ogni anno la loro rivoluzione attorno al Sole, da ritenere si debba rigettare come impossibile questa struttura dell'universo”. 6/1/10-IT
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C.Augias su Repubblica sceglie anche oggi una lettera che gli permetta di inquadrare e capire meglio il caso De Mattei
(“Quelle teorie
antiscientifiche al vertice del CNR”). La lettera viene G.Martinotti, da un docente universitario che ha contribuito a creare l‘attuale università italiana, con i suoi limiti e i suoi difetti. Probabilmente non intende sentirsi responsabile proprio di tutti i difetti dell’università italiana … , per cui è andato a cercare un’intervista a De Mattei del 5/9/2006 per un’agenzia cattolica (Zenit: “La Chiesa e l’identità cristiana uniscono e non sono nemiche dello Stato nazionale”), quando sosteneva che saremmo tuttora inseriti in una guerra civile che sarebbe iniziata quando, nel 1870, a Porta Pia, sarebbero state recise le radici cristiane del nostro paese. Augias risponde ricordando invece la polemica sollevata dalle sue dichiarazioni a sostegno del creazionismo biblico, una posizione irrazionale che a portato all’esclusione dai convegni vaticani sul’evoluzionismo dei “profughi culturali” da lui ospitati al CNR (ma avevano a Roma molti altri amici ostili al Vaticano e in particolare a mons.Ravasi e a N.Cabibbo: prima li ospitarono alla Sapienza e poi alla S.Pio V). C.Augias è uno dei pochi che cita questo aspetto che non è certo un dettaglio, anche perchè equivale ad una critica all’evoluzione, oggi davvero improponibile. Conclude poi che, con le premesse ricordate da G.Martinetti, le conseguenze risultano anche più chiare. 4/1/10-IT
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Sul blog Cronache Laiche, forse ignorando un po’ il contesto in cui si inserisce, si rimane stupiti e si apprezza ( “L’anno di Darwin si chiude con un (piccolo) botto“) l’articolo di F.Facchini comparso sull’Avvenire il 31/12 a chiusura dell’anno darwiano (“Ciao Darwin, scusa l’equivoco”). Si cita comunque la sconvolgente iniziativa del convegno creazionista al CNR, (pur ignorando gli interventi di N.Cabibbo, quello di G.Gennari e le critiche di De Mattei a F.Facchini su un argomento di cui lui era del tutto incompetente), e si intuisce comunque che F.Facchini sta, con la Chiesa da un’altra parte rispetto ai dilettanti, profughi dai convegni vaticani, a cui il CNR ha offerto un tetto e il vicepresidente qualche pranzo. Anche quest’articolo conferma che all’esterno della Chiesa ci sono persone interessate a capire meglio se si ritiene possibile e si prevede una via d’uscita da una situazione estremamente confusa su molte questioni, alcune anche citate, che coinvolgono temi centrali sul ruolo della scienza nella cultura occidentale. Piuttosto originale l’osservazione “se qualcuno per 1859 anni propaganda l’esistenza di un dio portando come prova la creazione umana è quanto meno comprensibile che una qualsivoglia teoria alternativa sulla comparsa umana nel pianeta venga presa come base filosofica opposta …”, che spiegherebbe buona parte delle difficoltà ad esprimersi in modo chiaro e ad accettare che il titolo di un famoso intervento di GP2 sull’evoluzione (1996) fosse l’ottimistica frase “La verità non può contraddire la verità”. Una premessa adatta, quando si vorrà commentare quella frase …
3/1/10-USA
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2/1/10-IT
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Sul Corriere un articolo (“FINISCE IN TRIBUNALE IL FILM ANTI- DARWIN. POLEMICHE IN CALIFORNIA”) riprende la notizia di un processo nato negli USA per la rottura di un cointratto per la proiezione di un film finanziato dai neocreazionisti del Discovery Institute (“Darwin’s dilemma”) in una sala attrezzata del California Science Center. Altre notizie nel sito del NCSE (“Lawsuit against science center over creationist film”). Da notare come il nome di Darwin venga sempre utilizzato come richiamo, sia a proposito che a sproposito .... Sul Fatto, in una risposta ad una domanda di un lettore (“DARWIN E DI PIETRO - LETTERA”), il direttore F.Colombo informa del suo sconcerto di fronte alle iniziative antievoluzionistiche, e in particolare creazioniste del tipo biblico, del VP del CNR. In realtà ci sarebbe da preoccuparsi del sostegno che ha avuto, nonostante l’iniziativa fosse ostile alle attuali posizioni vaticane. Purtroppo si sono avute poche reazioni, alcune delle quali perfino ulteriormente contrastate, come è avvenuto anche oggi, con critiche all’articolo di Odifreddi su Repubblica (sul quotidiano Roma è stato pubblicato “Quel duello a distanza OdifreddiCarlucci”). Per quanto riguarda la Chiesa solo G.Gennari sull’Avvenire ha integrato e sostenuto l’intervento di N.Cabibbo in difesa degli organizzatori dei convegni vaticani sulla teoria dell’evoluzione. Visto che le notizie sullo sconcertante tentativo di rilancio del creazionismo settecentesco in Italia ormai sono arrivate anche negli USA (qualcuno ha notato
che sarebbe il primo caso, nella nostra galassia, con uno uno sponsor così autorevole), la New York University (!) e il Center for The Study of Human Origins (!!) hanno deciso che fosse necessario iniziare il 2010 sponsorizzando un’iniziativa che, partendo dal vertice settentrionale del paese, intendesse lanciare un messaggio che possa riconquistare l’Italia alla buona scienza e alla ragione. Il 3 gennaio quindi a Bormio, lasciati gli sci, ci si potrà riscaldare il corpo e la mente alla conferenza “200 anni Darwin: evoluzione biologica e il posto dell’uomo nella natura”, tenuta dal primatologo valtellinese Luca Pozzi, temporaneamente (università e CNR permettendo) ricercatore negli USA. Ancora un mese e mezzo e si dovrà scrivere: 2010: 201 anni di Darwin, sempre senza nessuna intenzione di considerare Darwin un profeta; era certamente uno scienziato che sapeva usare la ragione, ma non era il solo: l’idea del meccanismo dell’evoluzione era ormai matura (sulla base delle conoscenze scientifiche del tempo) e infatti sappiamo che nel 1859 già ad altri era venuta la stessa idea. [E’ importabte sottolineare che questo è un altro dei tanti fatti che i creazionisti di vario tipo proprio non si verognano di non riuscire ad ammettere, negandosi in questo modo … una botta di razionalità, ma anche una frustrazione]. 1/1/10-IT
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Conviene sempre iniziare l’anno nuovo diffondendo una buona idea, anche se trovata in rete, purchè abbia qualcosa a che fare con l’evoluzione. La trovo in questo blog e mi sembra utile suggerirla soprattutto a quei pochi che in Italia non credono nemmeno all’evoluzione. I primatologi, ma non solo loro, sanno benissimo che uno dei principali meccanismi che hanno agito sull’evoluzione degli esseri viventi è di solito del tutto ignorato dai creazionisti; nemmeno lo immaginano, fissati come sono su qualcosa che spesso non riescono a capire, la biologia, un complesso di miliardi di miliardi di interazioni e reazioni biochimiche che avvengono ogni secondo, una bazzecola, secondo molti di loro, facilmente gestibile da un’entità superiore non meglio definita e caratterizzata. Quest’altro fattore evolutivo che ignorano o almeno sottovalutano, anche se lo capirebbero imediatamente, è la deriva dei continenti, un fenomeno incontestabile come l’evoluzione ma per il quale finora nessuno ha mai seriamente proposto di attribuirne la reponsabilità ad un essere superiore. Nessuno quindi si preoccupa di sapere chi sia il responsabile del continuo avvicinamento, per esempio, dell’Africa all’Europa, o dell’allontanamento dell’Africa dall’America. La Bibbia infatti non ne parla … ed è una fortuna … almeno i geologi infatti possono dedicarsi al loro lavoro senza essere disturbati da creazionisti o da storici della scienza nobn dovendo difendere quotidianamente le loro scoperte dalle idee balzane di qualcuno non competente … L’idea di una petizione contro la deriva dei continenti potrebbe trovare quindi un largo sostegno … ma soprattutto (e anche Napolitano sarebbe tranquillizzato…) nessuno sentirebbe minacciata la propria visione settecentesca (o infantile) della realtà … Comunque buon lavoro anche quest’anno agli evoluzionisti. E il lavoro sarà tanto! Essendo infatti il 2010 l’anno della biodiversità sarà duro difenderla; le minacce sono tante, dall’artico che si scioglie alla deforestazione tropicale. Sono processi, soprattutto la deforestazione causata senza dubbio dall’uomo, che minacciano specie che, secondo il VP del CNR, qui in veste di docente di religione, forse non servono a niente e poi se anche servissero non avrebbero nemmeno diritto ad “alcuni diritti umani, a cominciare da quello alla vita”. Sarebbe una idea buona e utile quella di organizzare un bel convegno al CNR, ovviamente solo per sentire le proposte operative dei numerosi naturalisti che lavorano per il CNR.