ANTIEVOLUZIONISMO
Nel 2006
Prof. Daniele Formenti
CONTESTAZIONE DELL'EVOLUZIONISMO IN ITALIA RASSEGNA STAMPA del 2006 Rassegne stampa precedenti (2003/2004 - 2005) e successiva (2007) Documenti per capire il dibattito sulla teoria dell’evoluzione
NB: In questa rassegna stampa le date sono IN ORDINE CRONOLOGICO, con il 1’ gennaio all’inizio gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre Novembre Dicembre GENNAIO 2006 4/1/06-USA: •
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E’ finito ieri senza Per seguire da vicino il processo di Harrisburg (KvD) : particolari • Dover Area School District, che ha imposto di leggere questa premessa in classe prima dei capitoli del libro sulla cerimonie o teoria dell’evoluzione. rimpianti il primo e unico tentativo di • Sito del NCSE, molto completo: Kitzmiller et al. vs. parlare di ID in una Dover Area School District; ci sono anche file audio e trascrizioni. scuola USA. La • Sito dell’ACLU nuova • Sito del Panda’s Thumb commissione scolastica di Dover • Sito di Wikipedia con tutto il materiale del processo (Penn.) ha infatti molto ben organizzato (in inglese). approvato ieri all’unanimità la decisione di non iniziare la lezione sull’evoluzione biologica con un avvertimento imposto dagli ignoranti ammiratori dell’ID che costituivano la maggioranza della precedente commissione; proprio la loro folle iniziativa ha portato alla completa scomparsa degli antievoluzionisti nella nuova commissione…la notizia viene data dall’AP (“Pa. school board rescinds intelligent-design policy”: “On a voice vote, and with no discussion beforehand, the newly elected Dover Area School Board unanimously rescinded the policy. Two weeks earlier, a judge ruled the policy unconstitutional. “This is it,” new school board president Bernadette Reinking said yesterday, indicating the vote was final and the case was closed”. Da questo articolo si può andare ad un articolo che presenta la breve dichiarazione (Text of Dover schools' statement) che gli insegnanti dovevano leggere prima di iniziare a parlare di evoluzione. Curiosa anche la procedura, introdotta nel gennaio 2005, che prevedeva l’obiezione di coscienza da parte degli insegnanti e perfino da parte degli studenti: “District makes 'intelligent design' statement optional”: “The Dover Area School District agreed on Jan. 7 to exempt science teachers temporarily from having to read the statement, after seven of them signed a letter objecting to the policy on grounds that it would violate Pennsylvania's professional standards and practices code for teachers. Instead, administrators will read the statement on Jan. 13, when ninthgraders at Dover High School are expected to learn about evolution in their biology classes. Students can also be excused from hearing the statement being read if their parents object, According to a letter to parents that the district posted on its Web site. It was unclear whether the letter was also mailed to individual families. The Dover district is believed to be the only one in the nation to require teachers to mention intelligent design in the classroom”. Certamente l’ID sta avanzando nella cultura USA ma, come si legge chiaramente nell’ultima frase, è falso far credere che l’ID abbia però una qualche presenza ufficiale nella formazione scolastica negli USA. C’e’ chi lo dice in Italia, ma è solo una pia illusione. Da oggi l’ID è scomparso anche dal liceo di Dover ... ed è ben difficile che possa ritornarci… data la nuova (e molto omogenea) composizione della commissione didattica del distretto scolastico di Dover. • E’ in edicola Micromega 1/2006; contiene interessanti articoli sull’evoluzione: Steven Pinker e Steven Rose: Mente, cervello e libero arbitrio (presentazione di Daniele Fanelli); Stephen Jay Gould e Richard C. Lewontin: I pennacchi di San Marco e il paradigma di Pangloss (presentazione di Telmo Pievani); Alberto Piazza: La Babele delle origini; Steve Jones Scienza darwiniana e fantascienza biblica (presentazione di Daniele
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Fanelli). E “scienza o filosofia?” è la polemica alternativa del lungo dialogo fra Gianni Vattimo e Luigi Luca e Francesco Cavalli Sforza. Ancora un’intervista del card.Schönborn … questa volta sul sito web Beliefnet: “Catholics and Evolution: Interview with Cardinal Christoph Schönborn”; strano che continui a diffondere riflessioni su un argomento che evidentemente non conosce e sul quale non si è degnato di informarsi nemmeno dopo il suo intervento del 7/7/05 che “spiazzò” perfino i biologi cattolici USA, di solito evoluzionisti darwiniani…; basta riportare questa frase iniziale per far capire quanto sia inutile proseguire nella lettura e per immaginare la faccia dei biologi cattolici USA: “Evolution is a scientific theory. What I call evolutionism is an ideological view that says evolution can explain everything in the whole development of the cosmos, from the Big Bang to Beethoven’s Ninth Symphony. I consider that an ideology. It’s not good for science if it becomes ideological, because it leaves it own field and enters the area of philosophy, of world views, maybe of religion”. Chi ha letto gli interventi del precedente Papa (GPII) sa bene che, anche se le conclusioni erano di solito discutibili, i ragionamenti erano di ben altro livello e spessore, e i termini e i concetti erano usati in modo corretto. GPII sapeva che, se voleva essere letto, non avrebbe potuto dire “quello che io chiamo evoluzionismo …”. Da notare inoltre che Schönborn sembra ignorare che comunque GPII sottolineava sempre che non c’era un solo evoluzionismo e quindi preferiva parlare di “evoluzionismi”. Siamo tornati ad un unico “evoluzionismo” o sono parole non troppo meditate? Altri punti preoccupanti dell’intervista sono quelli in cui il cardinale approva l’attività dell’ente ben finanziato che diffonde l’ID (il Discovery (?) Inst., che alcuni biologi universitari cattolici USA contrastano da anni…!) o quello in cui attribuisce deprecabili meccanismi (che lui ritiene addirittura darwiniani!) all’economia occidentale; probabilmente cerca di dimenticare che le ipotesi e i meccanismi che interessavano Darwin riguardavano quasi esclusivamente le modalità di trasmissione dell’informazione genetica alle generazioni future (=sesso…). Negli USA si sta aprendo un altro problema riguardante la didattica dell’evoluzione nelle scuole superiori; stavolta non in quelle statali ma in quelle private, in cui è possibile anche fornire un insegnamento confessionale sull’evoluzione: anche qui c’e’ in corso un processo, che non ha precedenti noti, dato che l’Università non accetta iscrizioni di studenti provenienti da questa scuola in cui non si insegna l’evoluzione biologica; ne parla in un articolo dell’AP (“Court considers unusual clash between creed, curriculum”: In an unusual clash between creed and curriculum, students from an evangelical day school are suing the prestigious University of California system, charging that it's biased against conservative Christian viewpoints. The suit was prompted by UC's refusal to approve courses at Calvary Chapel Christian School in Murrieta, Calif., where textbooks, among other things, endorse the Bible's absolute authority and challenge the theory of evolution. U.S. District Judge S. James Otero in Los Angeles is expected to rule soon on the university's motion to kill the lawsuit. If the case proceeds, it will be unique. Neither UC nor the Association of Christian Schools International, Calvary's partner in the lawsuit, knows of any parallel. "This is potentially a very serious lawsuit," said University of Akron political scientist John C. Green, that has "important implications for the broader set of relations between religious groups and universities Nel sito cattolico conservatore USA Vivificat, apparentemente favorevole all’ID, tanto a rimanere piuttosto sconvolto dall’intervento di F.Facchini sull’Osservatore Romano del 17/1/06, si valuta (“Fideism as Evolutionism: Cardinal Schönborn on neo-Darwinism, Randomness in Nature, and Intelligent Design”) la risposta del card.Schönborn all’articolo del fisico Barr pubblicato su First Things riguardo al documento del 7/7. Anche a Roma parte un festival della Scienza, dal 16 al 22 gennaio. Ad aprire la kermesse scientifica, animata da dibattiti con scienziati ed esperti, ma anche da spettacoli, percorsi didattici e mostre interattive, sarà alle 10 di lunedì 16 gennaio il premio Nobel Rita Levi Montalcini insieme al sindaco capitolino Walter Veltroni e a Luigi Luca Cavalli Sforza. Il filo conduttore è la mente umana, come evidenziato dal nome: “SconfinataMente”. Qui il programma e un articolo illustrativo. Sembra molto limitato (al 22, con Piattelli Palmarini e M.Hauser) l’interesse per la mente delle specie a noi vicine, mentre la mattina del 21, .con Evan Thompson, Richard Baker
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Roshi, Pier Luigi Luisi e Telmo Pievani (moderatore) si parlerà delle modificazioni fisiologiche indotte dalla meditazione orientale. [da Pikaia] MILANO: Happy Hours dedicati all’evoluzione. Cominceranno giovedì prossimo 12 gennaio 2006 e si protrarranno ogni due settimane (sempre il giovedì) fino a Giugno 2006. Giovedì il prof.Ferraguti parlerà dei numeri di Fibonacci e le leggi naturali: dalle 18,30 potremo consumare un leggero pasto a soli 5 Euro e intanto chiacchierare, discutere, scambiare opinioni in modo informale, fino alle 22,30. Tutto si svolgerà periodicamente all’ ultimo piano dell’edificio del Museo di Storia Naturale di Milano, presso il Bar del Museo. Se ne parla sul Giornale del 10/1/05. [da Pikaia] ROMA- Conferenza Lincea di Luca Cavalli Sforza: Giovedì 12 gennaio 2006, alle ore 17.30, il Prof. Luigi Luca Cavalli-Sforza terrà, nell’ambito delle Conferenze Lincee, la “Conferenza Croce” sul tema: VEDUTE MODERNE SULL’EVOLUZIONE UMANA. Roma, Palazzo Corsini, Via della Lungara, 10. Un esauriente riassunto è pubblicato sul Sole24Ore di domenica 8 gennaio 2006 a pag. 36, dal titolo “Chi ha paura della vita?” Sull’Avvenire di oggi due interventi di lettori che dovrebbero essere qualificati su tematiche culturali e anche scientifiche (ma non molto su quelle evoluzionistiche): “Il «disegno intelligente» è da considerare seriamente” e “Creazionismo: sia corretto il confronto scientifico”; intervengono due docenti universitari, un biologo presidente di un corso di laurea specialistico ad agraria a Firenze e un docente di immunologia a medicina (Dip. di fisiologia a Trieste). Il primo critica P.Coyne (intervista su “Le Scienze” – o Micromega?) la presunta che non crede alla serietà e alla scientificità del “progetto intelligente”, proprio quello che il mese scorso un giudice USA, grazie anche all’appassionato e documentato intervento di uno scienziato cattolico (K.Miller, docente universitario di biologia ed autore di libri di testo di biologia e di una lunga battaglia contro l’ID) ha ritenuto fosse religione e non scienza, e quindi da non ammettere a scuola. Il collega è sconcertato dal fatto che P.Coyne non abbia alcun rispetto per l’ID. Forse non sa che P.Coyne vive per 6 mesi negli USA e quindi, non dovendosi basare solo su quanto racconta l’Avvenire, conosce più di lui (e di Schönborn) la reale situazione dell’ID negli USA e sa da quanto tempo e con che difficoltà anche interne i cattolici USA stavano contrastando l’ID. Sconcertanti alcune frasi: · “io vorrei sapere quale livello di dimostrabilità di laboratorio può avere l'idea di un evoluzione, prima della materia e poi degli organismi viventi, esclusivamente guidata dal caso”. Come biologo dovrebbe sapere che è zero. Spesso una frase simile si legge in testi scritti da inesperti che presentano (per criticarla senza bisogno di capirla) una caricatura della teoria dell’evoluzione, nessuno scienziato potrebbe mai aver sostenuto che l’evoluzione sia “esclusivamente guidata dal caso” (visti i risultati, se fosse vero sarebbe meglio passare il tempo al casinò…e magari azzardare anche qualche tiro alla roulette russa…). · “L'Intelligent Design è sicuramente una risposta ottimistica e cristiana al nichilismo arido e pseudoscientifico del materialismo ateo”. Se questo – composto da sole 5 parole ma tutte connotate negativamente! è un giudizio dell’evoluzionismo darwiniano da parte di un biologo del XXI secolo, bisogna ammettere che è per lo meno originale … · “nessuno, tra i suoi sostenitori [dell’ID], si sogna di mettere in discussione l'evoluzionismo”: se avesse letto la sentenza di Harrisburg saprebbe che il giudice ha scoperto con notevole stupore che hanno cambiato idea solo dopo una sentenza della Corte Suprema USA che bandiva il creazionismo dalle scuole USA; prima ERANO tutti creazionisti, tanto è vero che il giudice nella sentenza dimostra che se si confrontano edizioni successive dello stesso libro è evidente la sostituzione della parola creazionismo con la parola “progetto intelligente” nelle numerose frasi, che per il resto rimangono identiche. Questa non è irrisione (anche se comunque ci sarebbe da ridere), né dietrologia, dato che i libri sono stampati; sono fatti dimostrati dalle indagini di un giudice scrupoloso. Ecco per esempio cosa dice il consulente del giudice che ha esaminato le successive versioni del libro consigliato agli studenti, Barbara Forrest: “various forms of that term (creation, creator, creationist) are pervasive throughout all the early drafts and even in the 1987 draft of Pandas. Not only are “creation” and its cognates used pervasively, but they are used in the same documents where the term “intelligent design” is also used,
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indicating that “creation” was used” not as a placeholder for “intelligent design” (the term of choice in the published Pandas), but as a synonym for it, as, for example, in the “Introduction to Summary Chapter”. Indeed, in this document, “creation” is defined in terms of intelligent design: “Creation is the theory that certain phenomena must be explained by intelligent causes”. Materiale informativo e tutti i documenti sul processo di Harrisburg, comprese le trascrizioni delle testimonianze, si può trovare nel sito web dell’NCSE (National Center for Science Education). · “È comprensibile perciò che da parte di settori laicisti e intolleranti l'ID sia visto come il fumo negli occhi”. Chi come P.Coyne frequenta gli USA come cattolico sa che ci sono scienziati cattolici che da anni combattono l’ID. Basterebbe vedere la pagina web anti-ID di K.Miller…. autore proprio del libro di testo (ovviamente evoluzionista) di biologia adottato nei licei e testimone dell’accusa al processo di Harrisburg. · “Mi piacerebbe sapere, da questo illustre scienziato Gesuita, che pretende di liquidare l'ID come favoletta messa in piedi da settori battisti ed evangelici americani, … se davvero conosce il complesso delle teorie alla base dell'Intelligent Design”: ci sono numerosi testi che smontano le idee (per carità! non si possono chiamare certo ipotesi, né tanto meno teorie) alla base dell’ID. si può anche citare il bel parallelismo (nell’articolo “Disegno maligno”) di una persona questa sì intelligente, Noam Chomsky, fra le teorie alla base dell’ID e un banale “non capisco” Il secondo docente universitario interviene per criticare l’ultimo numero di Micromega, e in particolare un intervista di P.Coyne (sempre lui…) e la sua critica (ma anche molti cattolici USA sono rimasti sconcertati e spiazzati) contro le impreviste dichiarazioni di Schönborn anche contro GPII. Una frase commentabile è quella che accenna alla “scorretta strumentalizzazione delle parole di Giovanni Paolo II sulla compatibilità dell'evoluzionismo con la dottrina della Chiesa”. Se si legge nella sua interezza la dichiarazione di GPII del 1996 non si può che ammirare il coraggio del papa nel dover ammettere che lo status di “teoria” è reso necessario proprio a causa del fatto che la “convergenza, non ricercata né provocata, dei risultati dei lavori condotti indipendentemente gli uni dagli altri, costituisce di per sé un argomento significativo a favore di questa teoria”; questa ammissione, forse sofferta a causa dei problemi che secondo alcuni potrebbe creare alla dottrina della chiesa, dovrebbe commuovere qualsiasi scienziato (che riconosce in questa frase alcuni principi del metodo scientifico) e soprattutto qualsiasi biologo. E’ inoltre importante ricordare che il documento di GP2 aveva un titolo profetico (o ironico?): “La verità non può contraddire la verità” Da notare poi che di “scorretta strumentalizzazione delle parole di Giovanni Paolo II” dovrebbe essere accusato e condannato il Card.Schönborn, che, dimostrando di non aver capito il problema, ha cambiato in peggio il testo di GP2 prima di criticarlo ... e così ha criticato l’evoluzione (che la chiesa ammette) con l’evoluzionismo (che la chiea prima o poi dovrà ammettere non avendo trovato in 150 anni alternative da proporre. Certo … rispetto ai 350 anni di Galileo … 150 anni sono ancora pochi …. Sempre sull’Avvenire di oggi un curioso intervento “Ma il «caso» chi lo ha creato?” (come al solito critico contro l’evoluzionismo ovviamente ateo…). La frase iniziale è la seguente : “Un certo evoluzionismo ateo mostra tutto il suo contenuto dogmatico sia quando si scontra con il fondamentalismo dei creazionisti (che prendono la Bibbia come un libro di scienze) sia di fronte all'obiezione di un «disegno intelligente», che presiede all'evoluzione”. L’aggettivo “dogmatico” è probabilmente uscito autonomamente dalla tastiera, dato che nell’articolo si parla continuamente dei dubbi che attanagliano i poveri scienziati; altro che dogmi!. Una frase strana è la seguente: “L'evoluzione non è che una sequenza di casi (stranamente tutti tesi alla perfezione e mai al degrado)“. La forma è originale (forse sarebbe meglio sostituire “casi” con “eventi casuali”, ma è la solita frase, che troviamo in una forma standard perfino nella lettera scritta oggi da un biologo che mette in bocca agli evoluzionisti che tutto avviene solo per caso). L’articolo si conclude proprio con la stranissima domanda indicata nel titolo: “Come si vede, anche la scienza casual, con i suoi dogmi, è a rischio. Per salvarla c'è una sola strada: giacché il caso è una delle componenti dell'universo, perché non chiedersi chi l'ha creato? La risposta metterebbe tutti d'accordo.”. Sembra di
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capire che, secondo il giornalista, Dio avrebbe creato il caso. [Sarebbe l’uovo di Colombo! Perché non averci pensato prima?! Se si ammettesse che il caso fosse creato (… creato? Forse sarebbe meglio dire gestito?) da Dio non verrebbe più demonizzato e la teoria darwiniana dell’evoluzione potrebbe andare in giro a testa alta e nessuno più l’importunerebbe…E’ questa la risposta che il giornalista prevede e suggerisce?] MILANO: Iniziano oggi (Università di Milano, via Golgi 19 o Via Celoria 23) e si concluderanno il 12/1 alcune lezioni di Massimo Pigliucci, biologo evoluzionista di origini romane ma ormai stabilmente al Department of Ecology & Evolution. State University NY, Stony Brook; questi I titoli: Come si studia l'evoluzione dei caratteri complessi: introduzione alla genetica quantitativa; Selezione naturale: idee & sperimentazione; Geni o ambienti? Una risposta dalla biologia di popolazioni; Il concetto di spazio fenotipico in biologia evoluzionistica; Come un filosofo risolve il problema del concetto di specie. Un programma dettagliato, con ore ed aule, si trova su Pikaia. Un articolo sul Riformista (“Per il Time è solo un papa di transizione”) racconta cosa scrive Time su come vedono il nuovo Papa negli USA. Si racconta anche della discussione suscitata dal card.Schönborn con il suo articolo del 7/7/05 in favore dell’ID e si racconta della discussione con un fisico (Stephen.Barr) che lo aveva contestato con un articolo in ottobre su First Things (“The Design of Evolution”; traduzione italiana qui: “Il disegno dell'evoluzione”) a cui poi Schönborn ha recentemente risposto (gennaio 2006: “The Designs of Science”). Barr risponderà nel numero di febbraio della rivista. Interessante la possibilità di trovare tutto il materiale che riguarda il card. Schönborn … nel sito web del card.Schönborn. Un altro processo contro l’ID è stato messo in moto ieri sulla base della denuncia di un gruppo di genitori di un distretto scolastico californiano, appoggiati dal gruppo Americans United for Separation of Church and State. Il primo gennaio infatti un distretto scolastico ha attivato un corso chiamato "Philosophy of Design" at Frazier Mountain High School in the town of Lebec. Americans United for Separation of Church and State filed suit Jan. 11 in federal court on behalf of 11 parents in California's El Tejon Unified School District, saying the course is not simply teaching intelligent design but teaching it from a specifically religious viewpoint. A course description, which was given to district parents in December, said the class would "take a close look at evolution as a theory and will discuss the scientific, biological, and biblical aspects that suggest why Darwin's philosophy is not rock solid…. Physical and chemical evidence will be presented suggesting the earth is thousands of years old, not billions.". Da notare che questa volta si prova a far passare l’ID per filosofia (come biologia finora non riesce a passare...). Articoli: “California lawsuit opens new front in battle over 'intelligent design'”; “Calif. Sets Stage for First Intelligent Design Legal Battle”; “Americans United Sues California School District Over 'Intelligent Design' Class” E’decisamente impressionante leggere la pagina web in cui l’AUSCS elenca le possibili violazioni che i cittadini sono invitati a denunciare a loro in modo da iniziare una procedura di conciliazione o di denuncia di iniziative pubbliche che violano la separazione fra chiesa e stato:: “If you are aware of a government action that you believe violates the Constitution's requirement that church and state be kept separate, please e-mail us at madison@au.org or report the violation through our online form”. Le iniziative da denunciare infatti sono: o Government funding of religious schools or religious social service providers o Religious activity in the public schools o Religious displays on government property o Other violations - Some other constitutional violations include: “prayer breakfasts” endorsed by government officials and/or financed with government funds formal proclamations by government officials exhorting citizens to pray explicitly sectarian prayers at the openings of meetings of government bodies government funding of religious hospitals that refuse to provide certain kinds of reproductive health care services for religious reasons [in
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Italia si sono addirittura ospedali pubblici in cui è impossibile garantire alcuni servizi con il solo personale interno…] statutory exemptions that allow religious organizations to discriminate in employment based on criteria other than religion with respect to non-religious positions tax exemptions for religious organizations that are not also applicable to secular non-profit organizations [in Italia è recente la legge sull’esenzione dall’ICI] government refusals to give persons religious exemptions from government regulations in cases where the government provides non-religious exemptions from the same regulations. Da questa pagina web si possono consultare gli elenchi di processi e degli accordi che hanno portato a far rispettare il diritto costituzionale (negli USA…) di separazione fra lo stato e la religione (o meglio le religioni) . Di questo nuovo processo parla in un breve articolo anche l’Avvenire (“Usa, il disegno intelligente torna alla sbarra”), che quindi segue con interesse queste problematiche. Grande successo (tanto che ad un certo momento si sono dovuti bloccare gli accessi) per la prima serata degli Happy hours evoluzionistici al bar del Museo Civico di Storia Naturale di Milano. Ecco il programma delle prossime serate (2 giovedì al mese fino a giugno). Si consiglia di arrivare prima che la sala sia piena. Di evoluzione si parla anche sul Foglio. Male, come al solito. Si parla della trasmissione televisiva su Channel 4 in cui Dawkins parla delle sue idee sull’evoluzione e sulla religione: “Dawkins, il rotttweiler di Darwin, spiega in TV il virus della fede) Oggi alle ore 17.30, il Prof. Luigi Luca Cavalli-Sforza ha tenuto, nell’ambito delle Conferenze Lincee, la “Conferenza Croce” sul tema: VEDUTE MODERNE SULL’EVOLUZIONE UMANA. Riassunto “Negli ultimi due anni abbiamo assistito in Italia ad attacchi alle teorie dell’evoluzione (il cosiddetto darwinismo), da parte di pedagoghi che hanno richiesto e ottenuto di modificare in base a queste loro idee i programmi delle scuole primarie e secondarie. Si tratta di una chiara congiura su un fronte abbastanza vasto che fa parte di un movimento più generale contrario alla scienza, ed al suo insegnamento prima dei quindici anni di età. Questo programma è particolarmente pericoloso in un periodo in cui il mondo ha il massimo bisogno della scienza per porre rimedio ai danni creati da sviluppi tecnologici potenzialmente dannosi, e per utilizzare nel migliore dei modi i contributi che le conoscenze sul genoma da poco raggiunte possono dare alla medicina.” Gli autori della campagna contro l’evoluzione e la scienza mostrano una totale ignoranza o incomprensione della teoria moderna dell’evoluzione. La campagna si scaglia contro teorie superate da un secolo come il “darwinismo sociale”, un movimento filosofico e politico che giustificava in pratica qualunque egoismo, cui Darwin non ha dato origine, né ha mai aderito. Nessuno degli aderenti alla campagna è al corrente delle teorie moderne, che hanno raggiunto un notevole grado di sviluppo teorico, osservativo e sperimentale, e non rappresentano alcun pericolo sociale ed etico. Il cosiddetto “progetto intelligente“ è ancora altra cosa: esso è derivato dalla convinzione di qualche raro “scienziato” provveduto di scarse conoscenze, convinto che la scienza non può spiegare l’evoluzione, ed è stato adottato da alcuni capitalisti che vi hanno visto un mezzo per aiutare i loro interessi politici e finanziari, anche a costo di sabotare la scienza. Esso piace anche in qualche ambiente religioso, che in verità imita quegli inquisitori che decisero quasi quattrocento anni fa di costringere Galileo ad abiurare la teoria che la Terra gira intorno al sole, dichiarata pericolosa per la religione. Oggi siamo sicuri che non lo era.
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Si sta delineando il programma della Second World Conference on the Future of Science, organizzata dalla Fondazione di Umberto Veronesi:: It will be held in Venice in September 2006,and will focus on Evolution. In the pursuit of the objectives set by the First Venice Conference, we have chosen to explore a theme that is crucial for science itself and for society as a whole. Evolution is at the forefront of discussion in several spheres, ranging from astrophysics and genetics to theology and philosophy. Reflection about evolution is in fact reflection about ourselves, our future, and our place in the universe. The Conference will last three days and will gather together in Venice personalities of international renown from various disciplines: physicists, astrophysicists, biologists, anthropologists, geneticists, philosophers, psychologists, and theologians. However the
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Conference is addressed not only to researchers and experts in these fields, but also to politicians, economists, managers, journalists and all men and women of culture, who wish to explore the impact of scientific knowledge on our lives and take part in delineating a new role for science in tomorrow ’s society. The Conference programme will explore three main areas: The Universe from the Big Bang to the Present Day: Theories on the birth and expansion of the universe will be discussed and hypotheses on the future evolution of the solar system and the galaxies will be analysed and compared. Biological Evolution: The origin of life and its development and differentiation in time and space will also be examined, with particular focus on the appearance of humans on Earth and the stages of human evolution. Evolution of Ethical Thinking: This will begin with an analysis of brain activity in animals, of the origin of “magical ” thought in humans, to proceed to the birth and development of religious sensitivity. Based on a study of the concepts of good and evil in various cultures, different value systems will be discussed. Qui si possono sentire le relazioni della prima conferenza: http://www.thefutureofscience.org/veniceconference2005/index.asp Notizia veramente divertente Allo stesso modo dei creazionisti, che vorrebbero appiccicare su tutti i libri di biologia uno "stick" che avverte dei dubbi sull'evoluzione darwiniana e quindi sul suo non essere scienza (secondo loro), così un dipartimento di biologia USA ha messo uno "stick" (Department position on evolution and ID) sulla sua homepage, in cui avverte che all'intero della struttura si può incontrare un docente (uno solo) su cui tutti i colleghi hanno dei dubbi: si tratta del biochimico Prof.Behe, uno dei più famosi promotori dell'ID; il dipartimento suggerisce quindi, se possibile, di non contarlo nelle valutazioni della serietà scientifica del dipartimento di biologia a cui appartiene. (It is our collective position that intelligent design has no basis in science, has not been tested experimentally, and should not be regarded as scientific. )... [Siamo tutti d’accordo che l’intelligent design non ha basi scientifiche, non è stato verificato sperimentalmente e non deve quindi essere considerato scienza] La notizia potrebbe avere un interesse anche per l'Italia ....! Sappiamo da un articolo dell'Avvenire dell'8/1 che ci sono in Italia almeno 2 Dipartimenti e (soprattutto) corsi di laurea che richiederebbero un simile warning, anche se sui numeri e quindi sui rapporti (1:(n-1) ... o peggiori?) non abbiamo stime .... E’ probabile che Behe non sia molto contento che lo "stick" sia stato messo sulla sua porta e non su quella di Darwin.... anche se probabilmente sospetta che il suo nucleo di valutazione non sia troppo contento ... del suo Impact Factor scientifico. A Roma all’inaugurazione del Festival della Scienza Luca Luigi Cavalli Sforza apprezza il ruolo dei sindaci che, organizzando e finanziando in varie città i Festival della Scienza, compiono il lavoro di rilancio e sostegno della cultura scientifica che sembra interessare poco il governo. “Finora, ha aggiunto, ''in Italia si sono fatti investimenti nella scienza basati su favoritismi ingiustificati'' . Il fatto che si organizzano Festival della Scienza ''e' incoraggiante'', ha osservato il genetista riferendosi alle iniziative organizzate a Genova e Roma. ''Sono iniziative - ha rilevato - partite dai sindaci, che fanno quello che dovrebbero fare altri esponenti governativi per non fare piu' dell'Italia il fanalino di coda della scienza''. Cita come esempio il barbarico tentativo (riuscito) di eliminare l’evoluzione umana dai programmi scolastici prima dei licei. Nonostante si sia realizzata un’iniziativa imponente, si è infatti riusciti a recuperare solo Darwin … e solo nel programma di geologia di terza media. E’ auspicabile che gli insegnanti mantengano comunque l’argomento nel loro programma, aiutati in questo dagli autori dei libri di testo delle medie che, come Cavalli Sforza, si rifiutano di eliminare questo argomento dai loro libri: “Il genetista ha infine difeso la teoria dell'evoluzione naturale dagli attacchi che sta subendo negli Stati Uniti e che ha subito recentemente anche in Italia, dopo la proposta di escluderla dai programmi scolastici: ''chi dice che l'evoluzione non esiste e' ignorante o incapace di ragionamento''. Negli ultimi tre milioni di anni, ha concluso, l'evoluzione umana non e' stata solo biologica: ''quella che ha cambiato l'uomo e' stata l'evoluzione culturale''. Sono stati i
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nostri geni a permetterlo e proprio per questo ''sarebbe una barbarie cercare di sminuire l'importanza di Darwin''. Dello stesso avviso il Premio Nobel Rita Levi Montalcini (Accademica delle Scienze anche in Vaticano) secondo la quale "l'evoluzione non e' frutto di un disegno intelligente”. Non ci spaventa un articolo MOLTO pessimista sulle prossime tappe dell’evoluzione, anche umana? Se non ci spaventa … possiamo leggere l’articolo scritto da chi un tempo ha proposto l’ipotesi di Gaia, James Lovelock? La versione inglese (“The Earth is about to catch a morbid fever that may last as long as 100,000 years”) è comparsa sull’Independent, mentre la versione italiana è stata pubblicata nel sito di Peacelink.( “La nostra unica casa”). Decisamente è insolito e preoccupante leggere che Lovelock ha un idea oggi MOLTO meno gaia della terra: “Ci troviamo all'interno di un delirio climatico, casualmente mantenuto freddo dai fumi. Prima che questo secolo finisca miliardi di noi moriranno e i pochi che sopravvivranno vivranno nell'Artico dove il clima resterà tollerabile” Importantissimo articolo oggi (“Evoluzione e creazione”) di un sacerdote e antropologo universitario, F.Facchini sull’Osservatore Romano; il discorso è estremamente lungo e complesso, ed è piacevole trovare un ragionamento, pur critico sull’uso ideologico dell’evoluzionismo darwiniano, che, partendo dalla conoscenza dei fatti scoperti e dimostrati dalla scienza negli ultimi 150 anni, spiega il motivo che porta a condannare il ”Progetto Intelligente” come cattiva scienza ma anche come cattiva teologia; purtroppo l’ID sembra piacere anche a molti cattolici italiani, che però sono accomunati soprattutto dal fatto che non conoscono le scienze e la biologia come il prof.Facchini. Certo è il minimo che ci si può aspettare da uno scienziato, ma è strano come molti direttori di giornali accettino invece di pubblicare articoli critici scritti da chi riesce perfino a fare a meno della conoscenza dei fatti che critica. Nel presente articolo è decisamente apprezzabile, anche per la fonte, la critica a chi pretende di fare scienza con strumenti che vanno al di là della scienza, introducendo cause superiori per spiegare eventi che ora non conosciamo ma che in futuro potremmo conoscere (Galileo docet…). Centrale nel suo intervento, e quindi culturalmente rilevante nel dibattito attuale, il punto in cui il prof.Facchini dimostra i suoi seri dubbi sull’intelligenza del “progetto intelligente” (troppe mutazioni dannose, vie evolutive a fondo cieco, disastri naturali… per essere davvero intelligente). In particolare fa impressione il fatto che normalmente le opinioni del prof.Facchini compaiono sull’Avvenire; in questi giorni vediamo invece il quotidiano della CEI impegnato a pubblicare lettere di scienziati universitari (non competenti sull’evoluzione) contro alcune dichiarazioni di Padre Coyne contro l’ID. Il prof.Facchini è quindi passato a scrivere su un quotidiano ben più autorevole. Si può quindi ben ritenere che ci sia un contrasto, e che questo verrà presto risolto magari con una dichiarazione ancora più autorevole di questa contro il “disegno intelligente”. La situazione sembra comunque in movimento; qualche mese fa erano evidenti posizioni molto diverse all’interno della Chiesa Cattolica e sembrava che il Papa concordasse con il Card.Schönborn, favorevole all’ID ma apparentemente senza sapere bene perché. Ora l’intervento della persona più competente sul giornale più autorevole (per i cattolici) può forse aprire la strada ad una posizione più rispettosa delle diverse verità; questo sarà il secolo della biologia; nessuno può trarre vantaggio dal fatto che la Chiesa cattolica parta con il piede sbagliato, magari trascinata dagli interventi pubblicati su un giornale come “Il Foglio”, laico, ma che stranamente in favore dell’ID ha consumato molta carta e fatto percorrere molti chilometri ai suoi giornalisti per andare scovare (e a volte il giornalista stesso si lamentava che non fosse molto facile trovarne uno) qualcuno dei pochi scienziati favorevoli all’ID (quasi mai biologi esperti e qualificati; quasi mai venivano citati alcuni dei dati oggettivi che il prof.Facchini usa nell’articolo sull’Osservatore Romano). Partendo da queste premesse, il ragionamento continua però criticando gli scienziati darwiniani (che normalmente non escono dalle loro competenze e dal metodo scientifico) invece di proseguire, nel modo che sembrava più logico e conseguente, criticando i numerosi interventi di persone non competenti di biologia ed evoluzione che passano invece “dall’ideologia alla teoria” cercando di spiegare la realtà vivente a prescindere anche dai fatti noti (magari non a loro) sull’evoluzione dei viventi … sarebbe stato molto istruttiva a questo punto, e forse solo lui avrebbe il ruolo e le competenze per farla, una critica a
chi utilizza inutilmente “cause superiori” per spiegare fatti ben noti e spiegabili. Forse non è il caso di chiedere troppo … per quest’anno … possiamo accontentarci, apprezzando il fatto che le critiche non sono, come spesso avviene, l’unico e principale argomento di persone inesperte.. Il fatto che ci sia molta ignoranza e molta confusione alla base dell’eliminazione dell’evoluzione dai programmi scolastici deve confermarlo anche lui: “Molte volte si ha l'impressione che la confusione regni sovrana. Anche la vicenda dei nuovi programmi di scienze nelle scuole italiane, in cui in un primo tempo l'evoluzione è stata cassata e poi riammessa, è il segno di qualche disorientamento derivante da conoscenze non adeguate del problema.” Nella seconda parte dell’articolo, confermando quanto detto all’inizio sulla separazione di metodi e competenze, mons.Facchini e, sottolineando l’importanza di “una visione che va oltre l'orizzonte empirico” e conferma la sua opinione che “non siamo uomini per caso e neppure per necessità, e che la vicenda umana ha un senso e una direzione segnate da un disegno superiore”. La frase più clamorosa, destinata ad essere ripetutamente citata e che rischia pure di innervosire la gerarchia cattolica (forse non era previsto…) è la seguente: “Ma così non si fa scienza. Ci portiamo su un piano diverso da quello scientifico. Se il modello proposto da Darwin viene ritenuto non sufficiente, se ne cerchi un altro, ma non è corretto dal punto di vista metodologico portarsi fuori dal campo della scienza pretendendo di fare scienza”. Che in inglese diventa: “In doing so though, what we are engaged in can no longer be called science but is something that goes beyond it. Despite shortcomings in Darwin’s model, it is a methodological fallacy to look for another model outside the realm of science while pretending to do science” Interessante anche la seguente critica all’ID, non facile da trovare, in cui viene evidenziato che ci sono milioni di specie, animali e vegetali, che interagiscono con l’ambiente che è in continuo movimento, per cui ogni singolo cambiamento morfologico NON è affatto rilevante: ”in ogni caso non basterebbero mutazioni delle strutture biologiche, perché occorrono anche cambiamenti ambientali, con il ricorso a interventi esterni suppletivi o correttivi rispetto alle cause naturali viene introdotta negli eventi della natura una causa superiore per spiegare cose che ancora non conosciamo, ma che potremmo conoscere”. Farà discutere, anche per il possibile riferimento alla religione cattolica, la frase in cui mette in relazione l’ID con i numerosi disastri ambientali che hanno caratterizzato l’evoluzione anche biologica: “Se si esce dall'economia divina che agisce attraverso le cause seconde (quasi ritraendosi dalla sua opera di creatore), non si capisce perché certi eventi catastrofici della natura o linee o strutture evolutive senza significato o mutazioni genetiche dannose non siano state evitate in un progetto intelligente” Ma è nel finale che con un’accelerata improvvisa, abbandonando il linguaggio e il rigore scientifico, mons.Facchini fa trionfare la religione e la teologia, mentre la scienza mangia la polvere, non sapendo spiegare adeguatamente l’osservazione empirica con il suo ragionare un po’ storto: L'osservazione empirica coglie l'armonia dell'universo che si basa su leggi e proprietà della materia e rimanda necessariamente a una causa superiore, non con dimostrazioni scientifiche, ma in base a un retto ragionare. Negarlo sarebbe un'affermazione ideologica e non scientifica. La scienza in quanto tale, con i suoi metodi, non può dimostrare, ma neppure escludere che un disegno superiore si sia realizzato, quali che siano le cause, all'apparenza anche casuali o rientranti nella natura. Quando poi si passa all’uomo, la situazione cambia drasticamente, e il linguaggio si adegua: L'altro punto delicato è rappresentato dall'uomo che non può considerarsi un prodotto, necessario e naturale della evoluzione. L'elemento spirituale che lo caratterizza non può emergere dalle potenzialità della materia. E il salto ontologico, la discontinuità che il magistero ha sempre riaffermato per la comparsa dell'uomo. Essa suppone
una volontà positiva di Dio. La frase finale conferma definitivamente che non può esistere … un “progetto intelligente” in un mondo in cui già agisce un “disegno superiore”: Per concludere, in una visione che va oltre l'orizzonte empirico, possiamo dire che non siamo uomini per caso e neppure per necessità, e che la vicenda umana ha un senso e una direzione segnate da un disegno superiore. Chiaro? L’articolo si trova in copia anche nel sito dell’agenzia cattolica Zenit, nel sito del DISF e in quello dell’UNIGRE. • Articolo di V.Mathieu sul Giornale (“Darwin tra demagogia e dogmatismo”) sulla conferenza tenuta il 12/1 ai Lincei da Cavalli Sforza all’Accademia dei Lincei. Critica l’introduzione alla conferenza, in cui Cavalli condannava l’eliminazione dell’evoluzione dal programma delle scuole medie. mi fermo sulla polemica iniziale e conclusiva contro i detrattori del darwinismo, perché questa è d’attualità tra noi, e ancor più in America, a causa della levata di scudi dei sostenitori del «progetto intelligente», cioè del tradizionale creazionismo. Nella riforma scolastica promossa da Letizia Moratti è previsto che la teoria dell’evoluzione non si insegni nelle elementari, e ciò è stato interpretato come un attacco oscurantistico contro la scienza. Pare ora che il ministro Buttiglione voglia far cominciare quell’insegnamento nel terzo anno delle secondarie, ma la polemica non si placa. A indicarne il tono bastano alcune frasi di Cavalli Sforza: «Abbiamo assistito in Italia ad attacchi alle teorie dell’evoluzione da parte di pedagoghi (...). Si tratta di una chiara congiura di un movimento più generale contrario alla scienza e al suo insegnamento prima dei quindici anni di età». «Gli autori della campagna mostrano una totale ignoranza o incomprensione della teoria moderna dell’evoluzione (...). Nessuno degli aderenti è al corrente delle teorie moderne». «Il cosiddetto progetto intelligente è ancora altra cosa: è derivato dalla convinzione di qualche raro “scienziato” provveduto di scarse conoscenze (...) ed è stato adottato da alcuni capitalisti che vi hanno visto un mezzo per aiutare i loro interessi economici e finanziari, anche a costo di sabotare la scienza». Sulla formula (non sulle intenzioni) del «progetto intelligente» ho anch’io qualche riserva, ma nego che il non far svolgere fin dalle elementari l’insegnamento del darwinismo, della meccanica quantistica e della filosofia sia dovuto al proposito di sabotare la scienza. Alcuni prelati anglicani videro a torto in Darwin un pericolo per la religione, ma la loro razza è in via di estinzione. Del resto nel Settecento Atanasio Kricher, che pure era un gesuita, dichiarò inevitabile l’evoluzione anche secondo le Sacre Scritture, perché l’Arca di Noè non poteva contenere tutte le specie attuali; e non mi risulta che sia stato scomunicato. Per contro sono appunto i neodarwiniani a essere affetti da dogmatismo inquisitorio contro chi (ad esempio Giuseppe Sermonti) fa notare che evoluzione non equivale a neodarwinismo. Darwin era molto prudente e riconosceva i limiti della sua teoria, fallibile e rivedibile come qualsiasi altra. Da decenni, infatti, il neodarwinismo va soggetto a critiche e revisioni interne; ma i suoi fanatici ne fanno una religione, ne ignorano i limiti e non rispondono alle obiezioni. A parte la strana equivalenza fra creazionismo e ID (molti si potrebbero arrabbiare anche in Italia, anche se gli evoluzionisti sarebbero d’accordo…), è tristissimo il fatto che V.Mathieu, oltre a contrastare Cavalli Sforza su problemi che non conosce bene (come aveva già mostrato in un articolo dell’anno scorso), racconti cose non vere per giustificare meglio le sue critiche. Non è assolutamente vero che si parlasse di evoluzionismo nella scuola elementare; non è nemmeno vero che Buttiglione volesse far partire la teoria dell’evoluzione dalla terza media, dato che quasi non si parla nemmeno di evoluzione in quella classe. Per fortuna ha qualche riserva sul progetto intelligente, anche se sembra avere obiezioni intelligenti al darwinismo; nella seconda parte dell’articolo ci fa conoscere, invece delle idee di un esperto come Cavalli Sforza … le sue obiezioni. Come se non fossero già state pubblicate l’anno scorso; spiace che un uomo di cultura non accetti di imparare qualcosa nemmeno da uno dei massimi esperti
italiani dei problemi dell’evoluzione biologica. V.Mathieu, accademico dei Lincei, ha coordinato la seconda fase della riforma dei programmi per il liceo classico (da cui sono derivati a cascata anche gli altri programmi delle superiori). Qualcuno è intervenuto fra il maggio e il settembre del 2005, forse sulla base della relazione della commissione Darwin, a correggere (se non quelli delle elementari e delle medie) almeno i programmi di biologia del liceo classico e degli altri licei, per cui i programmi delle superiori finalmente hanno visto l’inserimento in extremis dell’evoluzione umana, che prima della riforma Moratti incredibilmente si studiava … già 5 anni prima. E’ scomparsa alle medie ma almeno ci si è accorti in extremis che non si poteva eliminarla anche alle superiori. Se fosse stato merito suo bisognerebbe fargli i complimenti… • Sul Messaggero articolo (dal titolo incomprensibile) sull’apertura del Festival della scienza a Roma: “Siate egoisti: salvatevi”. Si parla degli interventi della Levi Montalcini e di Cavalli Sforza alla cerimonia di apertura. 17/1/06-F: • Ampio dossier su Le Nouvel Observateur sul dibattito sull’evoluzionismo in Francia; la situazione è più tranquilla rispetto all’Italia (dove anche scienziati autorevoli vengono messi in situazioni imbarazzanti di fronte ad attacchi all’evoluzionismo che provengono un po’ da tutte le parti e con le più diverse motivazioni, e addirittura in una situazione in cui in ambito religioso si possono addirittura esprimere – apparentemente senza problemi - anche opinioni contrapposte) e quindi anche rispetto a quanto avviene negli USA, ma qualche provocazione è sorta anche in Francia. Del dossier (non disponibile on line) si parla su Pikaia e viene citato anche in un sito web francese (Science et pseudo-science) in cui sono recuperabili e leggibili alcuni commenti che permettono di avere comunque un’idea della situazione in Francia. Il 29 ottobre c’e’ stata una forte contestazione del mondo scientifico per la diffusione sulla rete ARTE di un documentario (“Homo Sapiens - Une nouvelle histoire de l'homme”) in cui una paleoantropologa del CNRS (autrice nel 2000 di un libro decisamente antidarwinano: “La légende maudite du vingtième siècle - pour en finir avec le néo-darwinisme”) presentava una ipotesi di evoluzione umana non ortodossa. La protesta degli scienziati aveva ottenuto che venisse trasmessa una puntata riparatrice. Il13/1/06 è comparsa un’intervista a questa paleoantropologa/archeologa (Anne Dambricourt): “Une nouvelle théorie scientifique de l’évolution de la lignée humaine ».. • Per mantenersi aggiornati sul creazionismo in Francia si può consultare questa pagina web. Del dossier si parla su Pikaia. 18/1/06-USA: E’ stato bloccato il corso di “Filosofia del progetto intelligente” che stava per iniziare in una scuola della California ma era stato denunciato da alcuni genitori (vedi sopra in data 12/1/06); dato che non si riusciva a farlo passare come biologia, ci hanno provato come filosofia, ma è andata male anche così : No More Class on Intelligent Design A rural school district near Fresno, Calif. has canceled an elective philosophy course on "intelligent design." A group of parents had sued the El Tejon school system last week, accusing it of violating the constitutional separation of church and state with "Philosophy of Design," a high school course that advanced the notion that life is so complex it must have been created by some kind of higher intelligence. In a settlement, the district agreed to halt the course at Frazier Mountain High next week and said it would never again offer a "course that promotes or endorses creationism, creation science or intelligent design." "This sends a strong signal to school districts across the country that they cannot promote creationism or intelligent design as an alternative to evolution, whether they do so in a science class or a humanities class," said Ayesha N. Khan, legal director for Americans United for Separation of Church and State, which represented the parents. 19/1/06-IT/USA: • Le prime reazioni all’articolo di F.Facchini sull’Osservatore Romano vengono dagli USA (cliccando qui escono decine di link ad articoli): · un articolo sul New York Times (“In 'Design' vs. Darwinism, Darwin Wins Point in Rome”); è un articolo da leggere in quanto si evidenzia l’enorme interesse in relazione proprio al dibattito sollevato grazie all’editoriale del 7/7/05 del card. Schönborn in favore dell’ID e del processo di Harrisburg. Nell’articolo vengono pubblicate le prime reazioni di molte persone coinvolte. Si raccoglie ad esempio l’opinione di K.Miller, che dice "that is my own view as well”; sembra quindi di capire che lui, come pure Ayala (“He is emphasizing that there is no need to see a contradiction between Catholic teachings and evolution") , siano abbastanza soddisfatti di come si sta chiarendo la ·
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situazione, dopo le confusioni degli ultimi interventi vaticani. Anche il terzo autore della lettera al papa sembra soddisfatto: “Lawrence M. Krauss, a professor of physics and astronomy at Case Western Reserve University, said Dr. Facchini's article was important because it made the case that people did not have to abandon religious faith in order to accept the theory of evolution.”. Gli unici decisamene sconcertati sembrano quelli del Discovery (?) Institute, che forse pensavano fosse stato sufficiente convincere il Card.Schönborn. Il giornalista scrive poi che avrebbe voluto chiarire alcune frasi che gli sembravano poco chiare, ma sembra non siano riusciti a mettersi in contato né con F.Facchini né con l’Osservatore Romano; sono quindi incerti anche sul ruolo da dare, soprattutto negli USA a questo articolo e si limitano a indicare che "the article was not presented as an official church position. But in the subtle and purposely ambiguous world of the Vatican, the comments seemed notable, given their strength on a delicate question much debated under the new pope, Benedict XVI."”: The official Vatican newspaper published an article this week labeling as "correct" the recent decision by a judge in Pennsylvania that intelligent design should not be taught as a scientific alternative to evolution. "If the model proposed by Darwin is not considered sufficient, one should search for another," Fiorenzo Facchini, a professor of evolutionary biology at the University of Bologna, wrote in the Jan. 1617 edition of the paper, L'Osservatore Romano. "But it is not correct from a methodological point of view to stray from the field of science while pretending to do science," he wrote, calling intelligent design unscientific. "It only creates confusion between the scientific plane and those that are philosophical or religious." The article was not presented as an official church position. But in the subtle and purposely ambiguous world of the Vatican, the comments seemed notable, given their strength on a delicate question much debated under the new pope, Benedict XVI. E’ evidente la condanna inequivocabile dell’ID come NON scienza. E’evidente anche l’approvazione della sentenza di Harrisburg. Questi sono i due più importanti punti dell’articolo, secondo i quotidiani americani, come si vede qui sotto: Nota sul Sun di Baltimora: Vatican article debunks 'design' : VATICAN CITY // The Vatican newspaper has published an article saying that "intelligent design" is not science and that teaching it alongside evolutionary theory in school classrooms only creates confusion. The article in Tuesday's editions of L'Osservatore Romano was the latest in a series of interventions by Vatican officials, including the pope, on an issue that has made headlines in the United States. The writer, Fiorenzo Facchini, a professor of evolutionary biology at the University of Bologna, in Italy, laid out the scientific rationale for Darwin's theory of evolution, saying that in the scientific world, biological evolution "represents the interpretative key of the history of life on Earth." La reazione del Discovery (?) Institute (“New York Times Reports on Differing Opinions on Intelligent Design ...”) è piuttosto lunga e complessa; non evidenzia troppo l’approvazione per i risultati del processo e contesta violentemente il giudizio che l’ID non sia scienza. Giostra con tutte le altre opinioni provenienti dal mondo cattolico sull’ID. Non rispetta molto l’autore dell’articolo e evidenzia i punti più delicati del documento, quelli in cui, allontanandosi dalla scienza, si rischia il contatto, contestandoli: - Not surprisingly, The New York Times did not the cover the Pope’s approving mention of intelligent design in one of his Wednesday speeches last November, yet it seems to take seriously as Vatican policy an op-ed by a little known writer published in the L'Osservatore Romano. - ''If the model proposed by Darwin is not considered sufficient, one should search for another,'' writes evolutionary biologist Fiorenzo Facchini” I’m not sure if Dr. Facchini understands that this is exactly what the Center for Science & Culture is doing in researching intelligent design and related science issues. We don’t think Darwin’s model is sufficient, and some of our scientists are advocating an alternative theory. They are not “pretending to do science,” they are doing science, and we certainly don’t think they are straying from the field of science.
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Molto spiritosa la battuta finale. Complimenti! The Times also reports that Dr. Facchini said “Catholic thought did not preclude a design fashioned through an evolutionary process.” I would hope that Dr. Facchini doesn’t think that Catholic though precludes a design fashioned through an intelligent agent. Vatican gives a nod to evolution (International Herald Tribune) intelligent design will confuse children (Telegraph.co.uk, United Kingdom) Rome Weighs in (Gently) on Intelligent Design (TIME) Vatican Paper Hits 'Intelligent Design' ABC News Vatican paper article says 'intelligent design' not science USA Today The Daily Dose: ID dismissed in Vatican newspaper Science & Theology News Vatican Paper Hits 'Intelligent Design' Washington Post Vatican slams fake science Calgary Sun Vatican newspaper article hits intelligent design Boston Globe Vatican Paper Hits 'Intelligent Design' San Francisco Chronicle Vatican Paper Hits 'Intelligent Design' CBS News Vatican newspaper backs ruling on intelligent design Los Angeles Daily News Intelligent design not science, says Vatican newspaper article (By John Thavis) Catholic News Service Vatican newspaper says intelligent design not science Catholic News Intelligent design no science, not to be taught, Vatican newspaper says (By John Thavis) Catholic on line Vatican paper raps ‘intelligent design’ MSNBC Vatican newspaper gives "thumbs down" to Intelligent Design Sito web cattolico conservatore USA Vivificat (perplessi, tanto è vero che nel commento si trova un Ouch!, che credo corrisponda, nei fumetti, a un colpo ricevuto in pancia) "Intelligent design" not science: Vatican paper Wired L´ Osservatore Romano, a favor de la teoría de Darwin Clarin (Buenos Aires) Commenti anche nel sito web del card.Schönborn e nel suo blog. Interessante la possibilità di comperare magliette nello stesso sito web USA in cui si comperano le magliette dello ... Spaghetti Monster www.biox.cn: sì, in Cina! milioni di cinesi leggono: Vatican gives nod to Darwin, not Design In Italia per ora pochi sembra leggano l’Osservatore Romano, e la notizia arriva indirettamente o passa quasi sotto silenzio: ne parlano il sito web della Città della Scienza di Napoli (“L'Osservatore Romano si schiera con Darwin contro l'Intelligent Design”); il sito della rivista Darwin (“Darwin tra Roma e New York”; dove non si accontentano della condanna degli attacchi alla scienza, dato che si continuerebbe comunque ad accettare risposte non verificabili dalle religioni) a cui si aggiungono due citazioni indirette, sul Corriere e Repubblica che stranamente fanno riferimento indiretto all’articolo sul New York Times, Cominciano ad arrivare, stranamente con un giorno di ritardo (!?) rispetto agli USA, le reazioni italiane all’importante articolo del prof. (e monsignore) F.Facchini sull’Osservatore Romano del 17/1. Primi sono arrivati il Foglio (critico, era prevedibile; sorge solo ora l’atroce dubbio di non aver avuto il sostegno del quotidiano pontificio quando si era attribuito il ruolo di defensor fidei … contrastando la diffusione delle idee evoluzioniste, giustamente oggi dominanti) e Il Riformista, che invece apprezza parecchio la posizione anti-ID di F.Facchini. Il Riformista, nell’articolo dal bel titolo “L'Osservatore Intelligente” dopo un’inizio in cui già si preannuncia la grossa novità “L'Osservatore romano martedì ha elogiato la sentenza del tribunale della Pennsylvania che ha proibito l'insegnamento nelle scuole della teoria detta del «disegno intelligente», che i militanti cristiani americani più conservatori avrebbero voluto contrapporre a Darwin, appellandosi a una sorta di pluralismo scientificoreligioso“ viene in particolare evidenziata la frase centrale di F.Facchini “«Il disegno intelligente non appartiene alla scienza e non c'è giustificazione per chiedere che sia insegnato nelle scuole come fosse una teoria scientifica» sullo stesso piano del darwinismo” di cui si sottolinea l’importanza: “ Perché abbiamo riportato queste - ci si perdoni il banale doppio senso - sacrosante parole? Perché ci sembra abbiano la loro importanza
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anche dal punto di vista politico”. Anche un giornalista del Foglio commenta (“Il disegno intelligente crea un po’ di confusione fra i cattolici”), questo articolo che aggiunge un’altra autorevole opinione abbastanza simile a quella esposta da Padre Coyne, che però era stata diffusa da organi di stampa meno “autorevoli” oltre che più “laici”, come l’Unità, Micromega o, recentemente, Le Scienze. Anche qui vediamo evidenziata la frase: “Il disegno intelligente non appartiene alla scienza”. Il giornalista non capisce (avrà letto, come ha fatto F.Facchini, la sentenza di Harrisburg, che spiega e dimostra proprio questo concetto?) e cerca di contestare F.Facchini (di cui sbaglia il nome e di cui ignora lo status di religioso) usando sue frasi precedenti tratte però da un contesto teologico/filosofico e non scientifico (come in questo caso). Strano che non si capisca la differenza. Gli scappa anche una curiosa frase quasi in prima persona “siamo sempre più confusi”. Speriamo non sia infettivo … La confusione sembrerebbe quindi soprattutto del giornalista, ed è giustificata; per mesi infatti ha spiegato perché certe strane idee degli evangelici americani (già inaccettabili per i cattolici americani!) dovessero invece essere accettate dai cattolici italiani e ha girato gli USA alla ricerca dei pochi (come ha dovuto confessare anche lui) scienziati antievoluzionisti. In realtà, come hanno mostrato i testi originali di molti interventi di cattolici anche autorevoli in questi mesi, un po’ di con fusione c’era; ora speriamo che, dando ascolto ai ragionamenti delle persone competenti, questa confusione scompaia, sia dalle teste di chi vive come angoscia personale la confusione di tutti i cattolici che dalle teste dei numerosi cattolici che in questi anni hanno diffuso, magari su organi di comunicazione di massa, opinioni contrarie a quelle esposte da un esperto di evoluzione sull’Osservatore Romano …. ; è l’occasione buona per cambiare idea senza perdere troppo la faccia; basta ammettere che si leggeranno quanto prima i numerosi testi di F.Facchini sull’evoluzione umana. Ora l’ignoranza non dovrebbe più essere ammessa e quindi tutti i cattolici sono invitati a verificare i veri motivi per cui preferiscono opinioni diverse. Speriamo che anche uno dei “vincitori” del processo di Harrisburg, lo scienziato evoluzionista cattolico Kenneth Miller veda nell’articolo di F.Facchini una prima risposta alla sua lettera inviata al papa, in cui chiedeva di non continuare a fare confusione. Curiosa anche la presenza, appena sotto, di un articolo di G.Sermonti, a cui però sembra sia stato chiesto di scrivere di qualcosa che riguardasse poco l’evoluzione … e graffiante rimane solo il titolo (“Non di sola evoluzione vive lo scientismo”) di un testo in cui però si tratta solo di cellule e di teoria cellulare. La notizia arriva anche alle associazioni che stanno combattendo l’ID negli USA; sono contenti nel sito nella NCSE (National Cener for Science Education): "Intelligent design" criticized in Vatican newspaper. E evidenziano uno dei punti centrali dell’articolo, la relazione fra scienza e filosofia: In his L'Osservatore Romano article, Facchini wrote, "If the model proposed by Darwin is not considered sufficient, one should search for another ... But it is not correct from a methodological point of view to stray from the field of science while pretending to do science ... It only creates confusion between the scientific plane and those that are philosophical or religious." Accepting evolution is not incompatible with believing in divine creation, he explained: "God's project of creation can be carried out through secondary causes in the natural course of events, without having to think of miraculous interventions that point in this or that direction." Commento, un po’ perplesso.., dell’articolo di F.Facchini (che sembra non sia ancora disponibile in inglese in versione integrale, sull’Osservatore Romano nel sito cattolico conservatore USA Vivificat: On Intelligent Design and Natural Selection: Teach all or Nothing. Forse non l’hanno letto, o negli USA circola una versione a cura del Disc.Institute, dato che iniziano cosi’ Intelligent design is the basis of our understanding of the origins of human and other physical existence with a basis and reliance on God as the author and prime mover. What seems as an opposing belief is now being espoused as the only teachable truth in the form of natural selection. In natural selection we find continuation of the most fit to survive and the continual evolution over time of those who succeed in living. Il documento del prof.Facchini è stato ripreso e diffuso dal sito web dei Salesiani del Triveneto, che mettono anche a disposizione uno spazio di discussione, per ora vuoto. Commenti anche in un sito cattolico conservatore
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(Kattoliko pensiero) che riporta il documento, pur incredibilmente intenzionalmente censurato della parte iniziale con i tutti i dati (che sempre mancano negli articoli critici) sull’evoluzione biologica; solo questi dati permettono di far capire le conclusioni anche a chi è ignorante, magari per colpa di alcuni docenti della scuola italiana; patetico e presuntuoso uno dei commenti: “Per quanto riguarda Facchini, finché rimane nel suo ambito è un bravo professore. Quando vuole fare il filosofo o il teologo ha gravi pecche”. Sembra di capire che sia orientata in questo senso la rassegna stampa sull’evoluzionismo del sito web Totus Tuus, Per ora (l’ultimo è dell’11 gennaio) l’articolo di F.Facchini non è stato inserito, mentre ci sono quelli di G.Sermonti. Non sembra ancora reagire un sito antidarwiniano personale in cui sono presentate le opinioni dei massimi esperti dell’ID accompagnate dalle certificazioni di ortodossia che sarebbero costituite da precedenti interventi di F.Facchini. Probabilmente il sito richiederà ora una scelta di campo e quindi una ristrutturazione… Articolo piuttosto arrogante in un sito web USA di “creazionisti biblici cattolici” (Christ or Chaos) apparentemente da tempo critico verso alcune posizioni del Vaticano…: “Apologists for Unintelligence (er, Stupidity)”; basta citare alcune frasi di commento a quello che definisce “a truly stupid article”: Yes, we believe in miracles. Why, then, is it so difficult for so many "sophisticated" Catholic intellectuals to believe that it was possible for God, Who suspends the laws of nature of which He is the Author when a miracle is performed, to have created the world exactly as is recorded in The Book of Genesis? Why is it so difficult for these intellectuals to believe that God, Who is pure Intelligence, to have willed into existence each of the species that exist in the world today exactly as we see them? Why is it the case that thes intellectuals doubt that God Himself willed into existence all of the laws of nature that He suspends when a miracle is performed in His Holy Name and by His power? Why is it the case that these intellectuals are so ready to subordinate Divinely Revealed truths to the precepts of a disproved thesis, namely, Darwinism and all of its variants? All of this is necessary to review once again because of a truly stupid article, written by an "evolutionary biologist," Fiorenzo Facchini, who "teaches" at the University of Bologna, that appeared in L'Osservatore Romano, the official newspaper of the Vatican, on the matter of "intelligent design" versus Darwinism. Facchini wrote that a Pennsylvania court decided correctly against the teaching of "intelligent design" alongside Darwinism in "public school" classrooms. Facchini said that the teaching of intelligent design "only creates confusion between the scientific and philosophical and religious planes." L’anno scorso si è tenuta presso l’istituto Stensen (gesuiti) di Firenze un serie di conferenze dal titolo “Evoluzionismo e antievoluzionismo”, organizzato in collaborazione con il CD in Scienze Biologiche di Firenze (il CD di scienze biologiche concorda su quanto detto al convegno?). Sono ora disponibili le registrazioni di tutte le conferenze a 3 euro. Nel web si trova anche la conferenza di Don Gianni Colzani: “Teologia cristiana ed evoluzionismo”, forse inserita nella stessa serie di conferenze. Alcune registrazioni e trascrizioni sono comunque disponibili anche gratuitamente. Articolo sul NYTimes di Judith Shulevitz (“When Cosmologies Collide”); si racconta del dibattito dopo la sentenza di Harrisburg. Si riportano le dichiarazioni di E.Scott e di M.Ruse. Daniel Dennett vuole commentare le dichiarazioni di Ruse e scrive al NYTimes, che però non pubblica la lettera. Verrà pubblicata invece da un sito web inglese; Dennett critica la tendenza di M.Ruse a mescolare religione e scienza su un tema che invece richiede chiarezza e separazione di competenze e soprattutto di metodi. Simpatico editoriale sullo Huston Chronicle (tratto da The Philadelphia Inquirer del 20/1) dal titolo “Vatican supports science”; la frase iniziale è “What if God spoke, and said: "What's this intelligent design stuff? That ain't science!" mentre quella finale è “Give them credit. It takes courage to put words in God's mouth.”. Ambedue si riferiscono all’accusa del Discovery Institute secondo cui … F.Facchini vuole mettere le parole in bocca al Vaticano. Si scopre che proprio la sera del 17/1, il giorno dell’articolo di F.Facchini, il card.Schönborn aveva partecipato ad un programma televisivo di filosofia in cui aveva discusso il problema dell’evoluzione ("Schönborn, Darwin: the controversy over the evolution-theory”). E’ possibile, dal sito web della ORF,
26/1/06-UK:
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vedere la registrazione del dibattito (95MB in tedesco…) e momenti del backstage (35MB). L’unico evoluzionista presente insieme al cardinale e a due filosofi era ,TJucker. Qui un articolo dell’agenzia vaticana Zenit (in tedesco pure quello… ma c’e una improbabile traduzione automatica in inglese) Sondaggio, presentato dalla BBC, sull’opinione degli inglesi riguardo all’origine della vita (Britons unconvinced on evolution); la situazione è diversa da quella USA, e il 22% sono favorevoli al creazionismo “biblico”, il 17% crede nella nuova idea di un Intelligent Design e ben il 48% crede nell’evoluzionismo darwiniano; saranno un po’ nazionalisti, ma la percentuale di evoluzionisti è maggiore a quella che abbiamo in Italia (da un sondaggio effettuato nel nordest nel novembre 2005 risulterebbero rispettivamente percentuali del 15%, 43% e 32%). Il 39% in GB e 58% in Italia sono fiduciosi, nonostante il 99,9% (circa) delle specie comparse sulla terra sia oggi estinta, che alla guida dell’evoluzione biologica (e quindi da 3,5 miliardi di anni - circa) ci sia qualcuno che sa … quel che sta facendo e che non si distrae mai. Incrociamo le dita e facciamo gli scongiuri …. Per fortuna, se al campione inglese viene però chiesto che cosa si debba insegnare a scuola, il 44% chiede che si insegni il creazionismo, il 41% l’ID e il 69% l’evoluzionismo. The findings prompted surprise from the scientific community. Lord Martin Rees, President of the Royal Society, said: "It is surprising that many should still be sceptical of Darwinian evolution. Darwin proposed his theory nearly 150 years ago, and it is now supported by an immense weight of evidence. "We are, however, fortunate compared to the US in that no major segment of UK religious or cultural life opposes the inclusion of evolution in the school science curriculum." Preoccupano sempre i risultati di sondaggi in cui si chiede di mettere in relazione l’evoluzione biologica con l’origine della vita (“what best described their view of the origin and development of life”). E’ infatti ovvio che sono due problemi ben diversi (Darwin non aveva proprio nulla da dimostrare sull’origine della vita e anche noi oggi non abbiamo molto di più di qualche buona idea e qualche esperimento che riguarda più la fisica e la chimica che la biologia) sarebbe molto interessante capire come faccia la gente … a far comunque contento l’intervistatore, rispondendo in un modo che sembri intelligente … a domande assurde. Interessante confrontare questo sondaggio con uno realizzato quasi due anni fa (16/2/04) negli USA dall’ABC (“Six in 10 Take Bible Stories Literally”) per capire quanto le diverse religioni presenti negli USA riescano a convincere in percentuale diversa i fedeli sul fatto che siano veri i fatti raccontatati nella Bibbia. Il valore medio del 60% variava poi sia in relazione ai diversi fatti (Creazione, Arca di Noè, passaggio del Mar Rosso) che in relazione alla religione (cattolica, protestante – evangelici o no -, atei). In particolare i cattolici USA oscillavano su valori intorno al 50% mentre i protestanti avevano complessivamente valori attorno al 75%; il dato però più interessante è che anche il 30% degli atei credeva alla lettera a quanto raccontato nella Bibbia.. E’ curioso e impressionante vedere quanta gente è convinta che nel passato siano avvenuti fatti che oggi risulterebbero a chiunque altamente improbabili; impressiona anche le diverse percentuali di opinione nelle diverse religioni, ma soprattutto la fede degli atei in questi fatti. Sarebbe interessante a questo punto verificare le percentuali di persone che credono in fatti sicuramente avvenuti (o in datazioni ormai certe) che vengono insegnati a scuola nelle ore di scienze; sarebbe interessante verificare per esempio se 10000 anni di storia dell’universo sembrino pochi o tanti all’italiano medio. Si potrebbe quindi capire il ruolo dell’insegnamento religioso nel diffondere e sedimentare (magari involontariamente!) nella testa della gente (atei compresi…) informazioni sbagliate che non hanno alcun ruolo nella formazione religiosa, tanto che non sono più sostenute dai documenti ufficiali della Chiesa (si veda ad esempio il documento del Card.Ratzinger del 2004 in cui si accettano i miliardi di anni di storia della vita sulla terra, dimostrati dalla scienza solo negli ultimi 70 anni; quanti sacerdoti lo conoscono? Quanti cattolici lo conoscono? Quanti lo sanno inserire e “datare” nell’evoluzione culturale umana?) ma con potenziali gravi conseguenze … magari anche sulla gestione razionale delle risorse alimentari ed energetiche da parte della popolazione.
27/1/06-IT:
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28/1/06-A:
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28/1/06-IT:
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29/1/06-IT:
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31/1/06-IT:
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Che uno creda o no nell’arca di Noè o nel passaggio del Mar Rosso non ha infatti alcuna importanza per la sopravvivenza dell’umanità; più gravi possono essere gli effetti dell’idea di una breve durata della storia della vita o dell’universo. Se davvero percentuali elevate di persone credono in una durata dell’universo di 10000 anni (come è dimostrato avvenga negli USA) non c’e’ più spazio (ma soprattutto tempo) per rendere accettabile una qualsiasi spiegazione scientifica dell’evoluzione della vita… Rimangono sempre in ambito “scientifico” (tranne nel caso del Foglio …) le citazioni dell’articolo di F.Facchini in Italia. Oggi compare una breve notizia (“Anche l'Osservatore romano contro il cosiddetto "progetto intelligente"), riferita come le altre all’articolo sul New York Times, firmata dall’agenzia Zadig, che probabilmente potrebbe fare di meglio… Oggi ad Asti convegno sulla figura di Teilhard de Chardin. Nel parla l’Avvenire (“Padre Teilhard ad Asti”): Il Centro culturale San Secondo ospita oggi dalle 14.30 «Evoluzionismo e fede cristiana», convegno a 50 anni dalla morte di padre Pierre Teilhard de Chardin. Dopo la presentazione di Francesco Scalfari, intervengono Silvana Procacci («Storia dei rapporti tra evoluzionismo e Chiesa»), Vittorio Croce («La Gaudium et Spes e Teilhard de Chardin»), Orlando Franceschelli («Dio e Darwin»), Fabio Mantovani («Teilhard de Chardin: il quadro generale dell'opera»), Michele Sarà («Evoluzione e cristianesimo») e Lodovico Galleni («Teilhard de Chardin: la sintesi tra scienza e fede»). L'appuntamento partecipa al ciclo di incontri dedicato allo scienziato astigiano Giuseppe Montalenti. Sempre oggi ma a Siena, una giornata di studio in occasione del Darwin Day: Evoluzione e preistoria dell'uomo, organizzato dal Dottorato in "Storia, archeologia e antropologia del mondo antico (Curriculum: Preistoria e archeologia)" presso il Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti – Sezione di Preistoria Università degli Studi di Siena; All’incontro interverranno: P. Omodeo (emerito Un. Siena), G. Giacobini (Un. Torino), F. Mallegni (Un. Pisa), O. Rickards (Un. Roma), C. Peretto (Un. Ferrara), F. Martini (Un. Firenze), P. G. Solinas (Un. Siena), A. Brusa (Un. Bari), M. Lanzinger (Museo Scienze Naturali Trento), T. Di Fraia (Un. Pisa), B. Danesi (Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali), C. Dal Maso (giornalista) Viene pubblicata oggi la 3’ conferenza del Card.Schönborn sull’evoluzione (tenuta in tedesco il 5/12/05): "He created each thing according to its kind" Darwin Day della Scuola 2006 - Nell'ambito del Protocollo d'intesa tra il MIUR - Dipartimento per lo Sviluppo dell'Istruzione e l'Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali (A.N.I.S.N.), stipulato il 22/04/2002, l'ANISN indice nel corrente anno scolastico 2005-2006 un bando di Concorso per insegnanti di Scienze, delle scuole di ogni ordine e grado sul tema dell'insegnamento dell'evoluzione biologica. Il termine di presentazione della domanda è il 3 maggio 2006. Allegati: Lettera di Presentazione - Bando Nell’inserto bolognese dell’Avvenire (Bologna7) intervista a F.Facchini (“L'antropologo Fiorenzo Facchini interviene su «L'Osservatore Romano». E il «New York Times» legge e rilancia“) riguardo all’articolo pubblicato il 17/1 sull’Osservatore Romano contro l’Intelligent Design, nuova versione USA del creazionismo, a cui da anni è stato proibito ‘ingresso nelle scuole. Già nel titolo si evidenzia l’enorme interesse ottenuto negli USA, mentre sarebbe stato meglio sottolineare l’aspetto più rilevante: in Italia l’articolo è stato ignorato. Certo l’ID non è un problema serio in Italia, ma lo potrebbe senza dubbio diventare, dato che su molti quotidiani (l’Avvenire, Il Foglio, il Giornale, ecc. ) viene incredibilmente pubblicizzato come una proposta seria o addirittura “scientifica”, mentre proprio l’articolo di Facchini, che cita la sentenza del giudice di Harrisburg, evidenzia come sia una scatola vuota, o meglio piena di vecchie idee. Facchini, da scienziato, mette seriamente in guardia contro il rischio di far credere che dietro e dentro l’ID ci sia il metodo scientifico, sostenendo e dimostrando che l‘ID non è scienza.. Nel sito web del Card.Schönborn si racconta di una conferenza tenuta oggi a Palm Beach, in Florida, da uno degli scienziati/sacerdoti che finora ha condannato con maggior nettezza l’antiscientificità dell’ID, P.Coyne: “Director of the Vatican Observatory criticizes Cardinal Schönborn's position”. Dalla pagina web si può andare a leggere il testo della conferenza di P.Coyne “Science Does Not Need God, or Does It? A Catholic Scientist Looks at Evolution”. Ci sono anche link ad alcuni articoli che commentano il chiaro
contrasto fra P.Coyne e il card.Schönborn, che gira attorno alla diversa valutazione del ruolo della scienza e sulla distinzione tra scienza e religione. In data di ieri si trovano alcuni articoli di commento in siti web religiosi, come Ignatius Insight (“Vatican Observatory Director Jesuit Father George V. Coyne equates ID to "crude creationism" ) o Catholic onLine (“Intelligent Design belittles God, Vatican director says”) o in siti web laici come Tucson.com (“Evolution, religion focus of upcoming talk”). Ecco alcuni pezzi della conferenza: To my estimation, the cardinal is in error on at least five fundamental issues, among others: (1) the scientific theory of evolution, as all scientific theories, is completely neutral with respect to religious thinking; (2) the message of John Paul II, which I have just referred to and which is dismissed by the cardinal as "rather vague and unimportant," is a fundamental church teaching which significantly advances the evolution debate; (3) neo-Darwinian evolution is not in the words of the cardinal: "an unguided, unplanned process of random variation and natural selection"; (4) the apparent directionality seen by science in the evolutionary process does not require a designer; (5) Intelligent Design is not science despite the cardinal’s statement that "neo-Darwinism and the multiverse hypothesis in cosmology [were] invented to avoid the overwhelming evidence for purpose and design found in modern science." Approvingly quoting John Henry Newman's comment that "[T]he theory of Darwin, true or not, is not necessarily atheistic; on the contrary, it may simply be suggesting a larger idea of divine providence and skill," Coyne also explored what he sees as the implications of modern science for religious belief, writing, "One gets the impression from certain religious believers that they fondly hope for the durability of certain gaps in our scientific knowledge of evolution, so that they can fill them with God. This is the exact opposite of what human intelligence is all about." P.Coyne è anche molto chiaro nel distruggere una convinzione molto diffusa nel mondo religioso e cattolico: Despite what is commonly thought, it was not Charles Darwin who caused problems for the theologians with the implications that might be drawn from the theory of evolution. About one hundred years before Darwin the College de Sorbonne in Paris (a kind of French Holy Office or Inquisition) condemned the great French naturalist, Georges Buffon, for having proposed, from both the cooling rate and the sequence of geological strata, that it took billion of years to form the crust of the earth. Darwin’s great contribution to the growing scientific evidence for evolution was not so much evolution as such but rather the adaptation of living organisms to the environment, only one of the two great pillars of evolutionary theory: internal mutations in an organism and natural selection. Ovviamente l’attacco di P.Coyne (un articolo sull’agomento nel sito del NCSE scrive che “Coyne described Schoenborn's op-ed as a "tragic" episode in the relationship of the Catholic Church to science”). Ovviamente la critica al cardinale non è piaciuta a tutti, anche perché richiede una riflessione e un cambiamento di impostazione culturale, e ci sono alcuni articoli di critica all’intervento di P.Coyne contro il card.Schönborn: “Catholic Scientism?” e “As a theologian, he's a great astronomer” · L’enorme interesse dell’articolo di F.Facchini in USA è dimostrabile dall’enorme numero di pagine web (circa 11000) che oggi citano tale articolo; le 20 pagine web in italiano indicano lo scarso interesse per l’argomento in Italia: solo circa 20 pagine web.xNel sito web del Card.Schönborn si racconta di una conferenza tenuta oggi a Palm Beach, in Florida, da uno degli scienziati/sacerdoti che finora ha condannato con maggior nettezza l’antiscientificità dell’ID, P.Coyne: “Director of the Vatican Observatory criticizes Cardinal Schönborn's position”. Dalla pagina web si può andare a leggere il testo della conferenza di P.Coyne “Science Does Not Need God, or Does It? A Catholic Scientist Looks at Evolution”. Ci sono anche link ad alcuni articoli che commentano il chiaro contrasto fra P.Coyne e il card.Schönborn, che gira attorno alla diversa valutazione del ruolo della
scienza e sulla distinzione tra scienza e religione. In data di ieri si trovano alcuni articoli di commento in siti web religiosi, come Ignatius Insight (“Vatican Observatory Director Jesuit Father George V. Coyne equates ID to "crude creationism" ) o Catholic ondine (“Intelligent Design belittles God, Vatican director says”) o in siti web laici come Tucson.com (“Evolution, religion focus of upcoming talk”). Ecco alcuni pezzi della conferenza: To my estimation, the cardinal is in error on at least five fundamental issues, among others: (1) the scientific theory of evolution, as all scientific theories, is completely neutral with respect to religious thinking; (2) the message of John Paul II, which I have just referred to and which is dismissed by the cardinal as "rather vague and unimportant," is a fundamental church teaching which significantly advances the evolution debate; (3) neo-Darwinian evolution is not in the words of the cardinal: "an unguided, unplanned process of random variation and natural selection"; (4) the apparent directionality seen by science in the evolutionary process does not require a designer; (5) Intelligent Design is not science despite the cardinal’s statement that "neo-Darwinism and the multiverse hypothesis in cosmology [were] invented to avoid the overwhelming evidence for purpose and design found in modern science." Approvingly quoting John Henry Newman's comment that "[T]he theory of Darwin, true or not, is not necessarily atheistic; on the contrary, it may simply be suggesting a larger idea of divine providence and skill," Coyne also explored what he sees as the implications of modern science for religious belief, writing, "One gets the impression from certain religious believers that they fondly hope for the durability of certain gaps in our scientific knowledge of evolution, so that they can fill them with God. This is the exact opposite of what human intelligence is all about." P.Coyne è anche molto chiaro nel distruggere una convinzione molto diffusa nel mondo religioso e cattolico: Despite what is commonly thought, it was not Charles Darwin who caused problems for the theologians with the implications that might be drawn from the theory of evolution. About one hundred years before Darwin the College de Sorbonne in Paris (a kind of French Holy Office or Inquisition) condemned the great French naturalist, Georges Buffon, for having proposed, from both the cooling rate and the sequence of geological strata, that it took billion of years to form the crust of the earth. Darwin’s great contribution to the growing scientific evidence for evolution was not so much evolution as such but rather the adaptation of living organisms to the environment, only one of the two great pillars of evolutionary theory: internal mutations in an organism and natural selection. Ovviamente l’attacco di P.Coyne (un articolo sull’agomento nel sito del NCSE scrive che “Coyne described Schoenborn's op-ed as a "tragic" episode in the relationship of the Catholic Church to science”). Ovviamente la critica al cardinale non è piaciuta a tutti, anche perché richiede una riflessione e un cambiamento di impostazione culturale, e ci sono alcuni articoli di critica all’intervento di P.Coyne contro il card.Schönborn: “Catholic Scientism?” e “As a theologian, he's a great astronomer” L’enorme interesse dell’articolo di F.Facchini in USA è dimostrabile dall’enorme numero di pagine web (circa 11000) che oggi citano tale articolo; le 20 pagine web in italiano indicano lo scarso interesse per l’argomento in Italia: solo circa 20 pagine web. FEBBRAIO 1/2/06-USA:
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Non è una novità di oggi ma è comunque una buona notizia dagli USA: esiste un Clergy Letter Project che è arrivato all’obbiettivo di raccogliere ben 10000 firme di religiosi cristiani (protestanti appartenenti a chiese diverse) che non accettano di dover scegliere fra scienza e religione sul problema dell’evoluzione. Leggiamo un pezzo di questo documento: “We the undersigned, Christian clergy from many different traditions, believe that the timeless truths of the Bible and the discoveries of modern science may comfortably coexist. We believe that the theory of evolution is
2/2/05-IT:
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a foundational scientific truth, one that has stood up to rigorous scrutiny and upon which much of human knowledge and achievement rests. To reject this truth or to treat it as ‘one theory among others’ is to deliberately embrace scientific ignorance and transmit such ignorance to our children.” Sono quindi favorevoli alla scienza e credono che le migliori spiegazioni dell’evoluzione biologica siano quelle degli evoluzionisti darwiniani. La notizia è certamente in contrasto con quanto ci raccontano alcuni quotidiani italiani sul successo dell’antidarwinismo negli USA. Vediamo se e quando questi quotidiani ne parleranno…. Per il 12/2 organizzeranno un Evolution sunday in occasione dell’anniversario della nascita di Darwin. Interessante il fatto che il sito web gestisce anche i testi di decine di prediche ed articoli scritti da questo gruppo di religiosi, testi che potranno essere utili per informare i fedeli durante questo Evolution Sunday. E’ arrivata la risposta del giornale cattolico l’Avvenire (“A Darwin le specie. Ma l’uomo?”) all’intervento di F.Facchini che dal pulpito del quotidiano cattolico del Vaticano, l’Osservatore Romano, il 17/1 condannava senza appello l’idea dell’”Intelligent Design”, molto cara ai protestanti USA (ma non a tutti) e che il quotidiano della CEI aveva spesso sponsorizzato, l’ultima volta pubblicando l’8/1/05, senza commento, due lettere di scienziati favorevoli all’ID come scienza (pur senza essersi adeguatamente informati). Il tema del dibattito è certamente di alto livello, in quanto riguarda il rapporto fra scienza e fede, sull’uso alternativo dei metodi della scienza o della religione per risolvere problemi spinosi ma estremamente importanti come la storia e l’origine della vita, delle specie animali e in ultimo anche dell’uomo. A chi viene affidata dall’Avvenire il commento all’articolo dell’Osservatore Romano? Ad un componente del comitato scientifico di una rivista di astrologia, il quale espone sue ipotesi che non sono ne’ scientifiche, né di fede sulla relazione della nostra specie con le specie di primati a noi vicine, le antropomorfe (che lui si ostina a chiamare da tempo in modo generico “scimmioni”, con il rischio di far innervosire i primatologi italiani …). Infatti contesta decisamente la frase di Facchini “Intorno a 6 milioni di anni fa viene vista la divergenza fra la direzione evolutiva che ha portato alle scimmie antropomorfe e la direzione che ha portato a un cespuglio di forme, gli Ominidi, fra cui intorno a due milioni di anni fa si individua la linea evolutiva umana”, che potrebbe essere confermata da tutti i paleontologi umani attuali. E’ probabilmente positivo il fatto che non abbia invece qui nemmeno accennato alla sua opinione favorevole all’ID modello USA, tanto che è stato uno degli due unici testimoni non USA che ha partecipato una recente audizione per decidere se introdurre l’ID nei programmi scolastici del Kansas (qui il sito web dei dinamici – per fortuna - “Kansas citizens for science”) ; inoltre ha appena pubblicato presso il Discovery Institute la traduzione inglese di un suo libro. Non è quindi chiaro se lui e il quotidiano continuino quindi a sostenere il progetto che la recente sentenza di Harrisburg ha dimostrato essere praticamente una truffa (il vecchio creazionismo riscaldato e mascherato, e quindi senza le pretese basi scientifiche che avrebbero dovuto fare la differenza); secondo alcuni l’“Intelligent Design isn't just bad science, it's bad religion”. Non dimentichiamo che molti scienziati cattolici USA autorevoli (come Kenneth Miller) da anni combattono l’ID. Sicuramente è invece molto positivo che sull’Avvenire si critichi finalmente un vizio degli antievoluzionisti (e di molti articoli comparsi anche sull’Avvenire, che ci aveva abituato ad interviste a fisici e a chimici, i quali sceglievano l’argomento a loro più facile anche se non riguardava l’evoluzione biologica): “È da tempo invalso l'uso di estendere il campo della teoria dell'evoluzione dalla comparsa, tre miliardi e mezzo di anni fa, delle prime forme elementari di vita, sino ad oggi. Anzi, qualcuno anticipa la teoria all'origine del cosmo, 10-15 miliardi di anni fa. In realtà la teoria di Darwin si limitò più modestamente a L'origine delle specie, cioè a un fenomeno di portata limitata,”. Gli evoluzionisti non possono che essere contenti del fatto che si cominci a ragionare, anche se con la nostra specie si continua a voler fare delle distinzioni che gli scienziati non fanno: “Fu proprio di fronte al problema dell'origine dell'uomo che la teoria variazione-selezione entrò in crisi”. Rimangono errate (sulla base di quanto si sa oggi) le informazioni sull’origine della nostra specie: “fossili di ominidi sono fatti risalire a due-tre milioni di anni fa. L'andatura bipede degli ominidi precede di milioni di anni quella sulle nocche dei Pongidi.”. I fossili di ominidi infatti oggi arrivano fino a 5/6 milioni di anni, ed è poco logico oltre che indimostrabile che le antropomorfe attuali derivino da antenati bipedi.
2/2/06-USA:
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3/2/06-IT:
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8/2/06-IT:
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Nell’articolo poi non si chiarisce che l’autore è decisamente critico contro i metodi della scienza occidentale, tanto è vero che fa parte di un comitato europeo per una nuova scienza. Articolo sul documento di F.Facchini su The Christian Century: “Vatican newspaper rejects ID as science”: “The Vatican has moved to clarify its position in the intelligent-design debate, publishing an article in its newspaper that dismisses ID on scientific grounds and embraces a recent court ruling in Pennsylvania keeping the theory out of classrooms. After months of mixed messages from Pope Benedict XVI and his aides, the Vatican directly addressed the issue in the January 17 edition of L'Osservatore Romano by reaffirming Catholic support for the science behind Charles Darwin's theory of evolution”. Strano il silenzio (o sarebbe meglio dire la censura?) in Italia sul documento di F.Facchini pubblicato dall’Osservatore Romano, il quotidiano del Vaticano: oggi se si cerca con Google nelle News italiane si trova 1 articolo che lo cita, nelle Google News USA sono invece 29 le citazioni, mentre se si cerca nel web mondiale si trovano (oggi) ben 13100 citazioni, alcune delle quali (solo 10) su pagine web scritte in Italiano: di queste 10 pagine web 4 sono in ambito religioso (agenzia Zenit, Univ.gregoriana, Salesiani del Nord Est, l’articolo è riportato anche nel sito delle DISF – Scienza e Fede), 5 in ambito di divulgazione scientifica e 1 in un forum. Dobbiamo comunque aggiungere l’articolo dell’Avvenire, non linkato dai motori di ricerca. Fa anche una certa impressione trovare che ben 559 pagine web (e 10 pagine nei forum) citano la frase "If the model proposed by Darwin is not considered sufficient" e 8 pagine citano insieme anche un’altra frase (“no credible scientific challenge to the idea that evolution explains”) E’ possibile che, dopo l’articolo critico sull’Avvenire di ieri, la censura possa finire la prossima settimana, quando si svolgeranno in molte città d’Italia iniziative legate allo svolgimento dei Darwin Days. E’ ben possibile però che anche i vari oratori dei Darwin Days non abbiano ancora sentito parlare di questo documento. Sul Giornale articolo informativo e positivo sul Darwin Day 2006 a Milano, fra il 9 e il 12 febbraio (“Spettacoli, lezioni, laboratori e giochi per riscoprire l’evoluzione di Darwin”). Qui il programma. Su Panorama del 9/2 comparirà un intervista a Niles Eldredge di Luca Sciortino; qui la versione integrale. Interessante la frase in cui si dice contento dell’articolo di F.Facchini sull’Osservatore Romano: “Il fatto che la nostra specie sia sorta e si sia evoluta né più e né meno come le altre forme di vita contraddice quanto la Bibbia racconta sulla creazione. In effetti, la maggior parte dei cristiani non hanno visto un conflitto perché si può sempre pensare che Dio, pur avendo creato il cielo, le terra e la vita, abbia le leggi naturali come strumento per l’evoluzione. Io ho letto recentemente un articolo sull’Osservatore Romano che aveva proprio questa posizione e me ne sono rallegrato.” Oggi sull’Avvenire è lo stesso F.Facchini (“Darwinisti, lasciate spazio all'anima”) che commenta l’articolo di F.Facchini sull’Osservatore Romano. Sotto – in un riquadro non firmato (“I discussi confini di una teoria affascinante“) - fanno inoltre capolino alcune fantasiose idee (come quella che siano state le scimmie antropomorfe ad aver avuto origine dall’uomo in tempi estremamente recenti, idea che Facchini può facilmente smentire, dato che nei suoi testi pubblicati dalla cattolica Jaka Book - ma anche dal cattolico Avvenire e a pochi centimetri di distanza - scrive proprio il contrario); la scienza forse avrà dalla sua parte il caso, ma non ha la stessa fantasia che è concessa a chi preferisce non utilizzare il metodo scientifico nemmeno quando è l‘unico utile, riportando idee altrui che non sono nemmeno ipotesi, dato che non hanno né dati che le suscitano né alcuna prova che le sostenga. “Curioso” il fatto che F.Facchini, ma soprattutto l’anonimo commentatore, mettano in dubbio alcune informazioni che si possono trovare nei testi di scienze e di biologia, la valutazione del “caso” per esempio: “L'enfasi sul caso non è una implicita ammissione della nostra ignoranza su un argomento in cui pretendiamo di sapere tutto?”: sembra quasi si stia parlando della provvidenza, o dell’ID … e invece sappiamo che il caso ha ruoli ben precisi (come ha dimostrato anche l’abate Mendel più di 100 anni fa…), anche se
ovviamente non controllabili, su molti aspetti della vita e della biologia; non si può far passare solo come ignoranza nostra i miliardi di eventi che hanno portato l’influenza aviaria a sbarcare in un particolare posto dell’Italia.. meno chiara rispetto al precedente articolo sembra anche la distinzione (c’è alternativa o sinergia?) fra il piano empirico e il piano filosofico: compare qui infatti, al posto della netta separazione invocata nel precedente articolo, il dubbio se “…mantenersi correttamente nell'ordine delle cause naturali” o credere che “… l'idea di un disegno generale, sulla quale concordo, può armonizzarsi con un insieme di fattori naturali, anche con modalità che ancora non conosciamo”, per cui risulta meno chiara la precedente distinzione fra “Progetto Intelligente” (che non andava bene) e “disegno superiore” (che invece era accettabile). Riguardo all’intervento critico della redazione c’e’ poi da notare che si ribalta la realtà, mettendo in guardia gli scienziati da un uso ideologico del Darwin Day (“rischiano di ideologizzare un confronto al quale, negli ultimi mesi, "Avvenire" ha dedicato ampio spazio”); strano che questa richiesta venga proprio da chi in una frase successiva contesta (su basi ideologiche) una frase scientificamente corretta di F.Facchini; strano che questa richiesta venga da un ambiente culturale e politico che ha certamente chiesto ed ottenuto che a scuola non si fornissero conoscenze scientifiche (non ideologiche!) che da 200 anni mettono in difficoltà assieme a migliaia di idee che il progresso delle conoscenze ha dimostrato false, i precedenti miti sull’evoluzione biologica umana; proprio il successo di queste iniziative ideologiche, appoggiate anche dal governo, rendono necessario che di evoluzione e di evoluzione umana si parli sempre di più almeno fuori dalla scuola, e non solo una volta all’anno nei Darwin Days. Siamo nel terzo millennio e non si possono mettere all’indice e bruciare solo alcune delle conoscenze e dei libri acquisiti negli ultimi 200 anni. Proprio questo commento allegato, in cui si sostiene senza prove il contrario di quanto risulta a tutti gli scienziati che si occupano di evoluzione (cominciando proprio dall’autore dello scritto soprastante, F.Facchini) dimostra quanto sia facile ripetere lo stesso errore fatto con Galileo, quanto sia difficile cercare di ragionare con chi cambia (o crea dal nulla) nuove carte in tavola, e purtroppo, come spesso avviene in questi casi, quanto diventi scomoda se non rischiosa la posizione delle poche persone con le conoscenze più adeguate per favorire questo dialogo. Se non fosse nemmeno stato informato a priori dell’intervento riparatore, e se potessi farlo, gli consiglierei di ripetere ancora una volta sull’Avvenire (o meglio sull’Osservatore Romano, dove ha evitato l’omaggio di una contestazione immediata e ingiustificata) quanto scrive nei suoi libri (e ha già detto in interviste e articoli sull’Avvenire probabilmente non letti da molti) riguardo alla relazione fra l’uomo e gli altri primati. Potrebbe facilmente spiegare all’autore dell’articolo impropriamente allegato come sia del tutto illogico e irrazionale che da una specie con un cervello di 1200 cc (queste erano le dimensioni del cervello negli ominidi di 500.000 anni fa) e con una cultura litica elaborata possano derivare specie con un cervello grande un terzo, 450 cc (come le attuali antropomorfe). Se non ci sono limiti alla fantasia, è difficile pensare che non ci siano limiti alla credulità della gente. Probabilmente non solo i diavoli hanno problemi nel coordinare pentole e coperchi e prima o poi ci si accorgerà degli errori. Nel caso di Galileo ci sono voluti 350 anni per arrivare ad un’ammissione dell’errore e per capire che Galileo non aveva certamente l’intenzione di “ideologizzare un confronto”, anzi ne avrebbe fatto a meno se solo si fosse ammesso che Copernico aveva visto giusto. [A proposito di Copernico può essere utile ricordare che nei nuovi programmi scolastici corretti non è stata accolta una segnalazione sconcertata e sarcastica della commissione Darwin, e la teoria Copernicana dal 2004 e solo per l’Italia è stata degradata a ipotesi! Qualcuno al ministero non si accontenta di 350 anni? O vuole un giudizio di appello nonostante l’ammissione di colpa della Chiesa e l’assoluzione di Galileo?] Non è meglio evitarlo? Perché insistere a ricordare, proprio in fianco all’articolo, che la posizione dell’Avvenire recentemente (lettere di scienziati dell’8/1 e articolo del 2/2) era chiaramente favorevole all’ID modello USA, che Facchini nel suo articolo sull’OR aveva dimostrato essere non solo cattiva scienza ma anche cattiva teologia? Perché contestare nella stessa pagina la frase “… un tempo di sei milioni di anni separa la linea che ha portato agli ominidi, da quella delle antropomorfe a partire da un antenato comune”, contrapponendo ipotesi fantasiose pubblicate
9/2/06-IT:
il 2/2 sull’Avvenire da un collega non esperto del problema: ma che sostiene “l'infondatezza empirica della vulgata che vuole che l'uomo discenda da scimmie. Al più, argomenta il genetista, sono le scimmie antropomorfe a venire dall'evoluzione degli antichi ominidi.”? Non si può chiedere a F.Facchini di regalare a tutti i giornalisti dell’Avvenire (e agli esperti che ci scrivono) un suo libro che, secondo il sito web della DISF (Documentazione interdisciplinare di Scienza e Fede) potrebbe essere decisamente utile in quanto è “una trattazione completa, seppure facilmente accessibile per lettori non esperti, del percorso evolutivo che ha portato all’uomo, a partire dalla separazione della linea degli Ominidi dalle altre scimmie antropomorfe. Il processo fu complesso e il raggiungimento dei caratteri fisio-morfologici tipici dell’uomo moderno (tra cui soprattutto la maggiore capacità del neurocranio) fu segnato da importanti adattamenti evolutivi; tra questi, particolare attenzione si deve dare al bipedismo, che permise di liberare le mani da una funzione prettamente locomotoria e di utilizzarle per scopi per cui maggiori capacità intellettive rappresentavano un vantaggio evolutivo.”. Sempre F.Facchini sull’Avvenire, in un’intervista del 29/4/04, parlando del fossile di Toumai, di 7 milioni di anni fa, scriveva “Potrebbe essere un antenato comune alle linee che hanno portato alle antropomorfe e all'uomo”. In realtà forse non serve regalare o comperare libri: ancora più chiaro è l’articolo di F.Facchini che si legge in rete sull’Avvenire del 16/12/04: “Molto vicini alla divergenza fra Antropomorfe africane e Ominidi potrebbero essere stati i reperti di Toumai e l'Orrorin del Kenya di circa 6 milioni di anni fa”. Visto che il redattore probabilmente non sa nulla del reperto di Toumai e dell’Orrorin, sarebbe interessante capire su quali basi ha deciso che le idee di Facchini (“… un tempo di sei milioni di anni separa la linea che ha portato agli ominidi, da quella delle antropomorfe a partire da un antenato comune”) sull’evoluzione da primati (già pubblicate anche sull’Avvenire) sono sbagliate e richiedevano un’immediata contestazione? Se si può far notare un aspetto involontariamente “umoristico”, nell’articolo si legge: “Negli Stati Uniti da vario tempo si ricorre al tribunale per stabilire che cosa deve essere insegnato nelle scuole”; visti i risultati di questa procedura (un’ottima sentenza, chiara, documentata e subito leggibile in internet) è sicuramente meglio di una commissione di Nobel che non si sa ancora bene che cosa abbia davvero deciso e il cui documento, a differenza della sentenza, è stato applicato solo in minima parte (soprattutto grazie al fatto incredibile che addirittura non è stato pubblicato; quasi un anno di lavoro … e i risultati sono segreti!!). Aspetti umoristici si possono notare anche in due punti del breve articoletto critico allegato: sarebbe meglio scrivere “deideologicizzare” nella frase contro i Darwin Days che “rischiano di ideologizzare un confronto al quale, negli ultimi mesi, "Avvenire" ha dedicato ampio spazio”. Pure umoristica, ma con una puntina di tragico, la frase in cui il giornalista, forte dell’articolo di G.Sermonti (che però purtroppo aveva confuso fra le antropomorfe e le altre scimmie), critica “l'infondatezza empirica della vulgata che vuole che l'uomo discenda da scimmie”. Sembra strano ma pochi (e forse anche all’Avvenire) conoscono la seguente frase tratta da un documento firmato anche dal Card.Ratzinger nel 2004: “Poiché è stato dimostrato che tutti gli organismi viventi della Terra sono geneticamente connessi tra loro, è praticamente certo che essi discendono tutti da questo primo organismo”. Possiamo immaginare che il giornalista del quotidiano cattolico, se e quando leggerà questo documento, potrebbe avere un certo turbamento nello scoprire che anche il papa crede alla vulgata. Si sono messi in tre, tutti religiosi e scienziati esperti, a cercare di “fermare definitivamente le simpatie cattoliche nei riguardi dell'ID” ?!) e subito gli contestano perfino idee (settecentesche ma confermate dallo stesso papa l’anno scorso) come l’origine dell’uomo da specie precedenti! Presto aggiungeranno anche la loro firma alla lettera al papa dei 3 scienziati cattolici evoluzionisti USA? O andranno a proseguire le loro ricerche in lontani paesi o lontani pianeti? Hanno bisogno di una mano? • Articolo sul Darwin Day su Tuttoscienze della Stampa: “Dio o Darwin? Il creazionismo non è più di moda”. • Sul Corriere articolo sul Darwin Day di Milano: “Darwin Day, la festa continua” • Galileo si rivolterà nella tomba: l’Avvenire insiste a non capire, dopo 350 anni,
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che c’è differenza fra il mondo materiale e quello delle idee, della filosofia e della religione; in un articolo (“Atei d'Italia in festa per «san Darwin» ”) vede lo zampino dell’UAAR dietro alle iniziative culturali (che, forse non immaginano, sono diffuse in tutto il mondo – vedere per credere!) in corrispondenza dell’anniversario della nascita di Darwin. Forse all‘Avvenire, oltre al documento del 2004 del Card.Ratzinger, ignorano il programma completo delle iniziative, per cui non si sono magari accorti che alle iniziative parteciperà quest’anno anche un sacerdote, intervenendo a Ferrara. O forse era meglio non farlo sapere…? Intervista (“Evoluzione, creazione e disegno intelligente: dov’è la verità?”), nel sito dell’Agenzia cattolica Zenit, a un teologo, il professore Armin Schwibach docente di Epistemologia, Metafisica, Filosofia della Natura, Filosofia moderna e contemporanea all’Ateneo Pontificio S. Anselmo e all’Ateneo Pontificio “Regina ApostoIorum”. Per cominciare bisogna notare che il giornalista, parlando della sentenza di Harrisburg, appare favorevole all’ID, anche se non si pronuncia sul fatto che sia o no scienza. L’intervistato non è sicuro neppure lui che sia scienza (probabilmente fa finta di non sapere che è stata creata e viene gestita soprattutto da un filosofo, e non sembra conoscere la sentenza di Harrisburg nè la “Wedge Strategy”); fa capire comunque che per lui anche la teoria dell’evoluzione non lo sia molto. Purtroppo sembra anche non essere certo che l’evoluzione sia una realtà, visto che introduce frasi critiche addirittura contro l’evoluzione, forse senza accorgersene, un po’ come fece Schönborn nel suo editoriale. Anche il finale un po’ pirotecnico dell’intervista è tutta una difesa, forse troppo “bellicosa” e acritica, alla posizione del card.Schönborn. L’inizio dell’intervista (con la risposta provocatoria e sbagliata alla richiesta di spiegare cos’è l’ID) dimostra subito una buona predisposizione a credere e far credere che, a differenza di quanto ha scritto Facchini sull’OR, l’ID sia scienza: “Da venti anni circa l’espressione “progetto intelligente” è diventata, all’interno della scienza, sinonimo di una “alternativa” al modello evolutivo della realtà biologica” [è importante ricordare qui che nella sentenza di Harrrisburg viene dimostrato chiaramente che i creazionisti USA sono passati all’ID solo perché una sentenza del 1987 della Corte Suprema USA aveva impedito al creazionismo l’accesso alle scuole in quanto legato ad una particolare religione; non è quindi nato come progetto scientifico ma come stratagemma per poter entrare nelle scuole; c’e poi il lungo discorso sulla “Wedge Strategy” che rende ancora più chiaro il tutto]; nonostante i vari peccati originali dell’ID (che sono bastati ad un giudice per una sentenza di condanna!), si dichiara comunque disponibile a verificare in futuro se l’ID rispetta i criteri della scientificità, per evitare di cadere “sotto la scure della ragione quanto l’evoluzionismo neodarwinista”. [Schwibach non chiarisce se l’evoluzionismo neodarwinista è già caduto o rischia solo; dev’essere bello e tranquillizzante essere esperti di una disciplina che non rischia questa scure; ancor più tranquillizzante essere professori in un’università a cui è stato concesso, nonostante fosse stato contrario l’obbligatorio parere della regione, di creare un’università parificata; è pure tranquillizzante far parte di un’università privata confessionale che rientra in un accordo di scambi e riconoscimenti reciproci dei titoli fra tutte le università del Lazio; tutto questo mentre le università pubbliche vedono avanzare la scure della verifica della produttività]. Ci sono comunque altre frasi un po’ preoccupanti: 1) ”L’alternativa non è evoluzionismo o creazionismo. L’alternativa vera è realizzare liberamente la capacità della ragione, in modo non pregiudiziale, guidati dal vivo adoperarsi per la verità, guidati dalla presenza di Dio, che vuole essere cercato e trovato in tutto”. Chiaro? … 2) Approfittando del momento e del lessico preelettorale ci sta bene questa citazione di un’enciclica per far scendere un po’ la scure sopra l’evoluzionismo darwiniano: “Di quest’ipotesi volentieri si servono i fautori del comunismo per farsi difensori e propagandisti del loro materialismo dialettico e togliere dalle menti ogni nozione di Dio". L’enciclica citata è l’Humani generis (1950) di “Pio XII, grande estimatore delle scienze e delle loro potenzialità”. 3) Appena prima si legge “Nell’enciclica Humani generis (1950), Pio XII ammonisce riguardo a un certo evoluzionismo: “Alcuni, senza prudenza né discernimento, ammettono e fanno valere per origine di tutte le cose il sistema evoluzionistico, pur non essendo esso indiscutibilmente provato nel
campo stesso delle scienze naturali, e con temerarietà sostengono l'ipotesi monistica e panteistica dell'universo soggetto a continua evoluzione”. [Ma non ha letto il documento del 2004 del Card.Ratzinger? E l’intervistatore non protesta? E i lettori?] Questa citazione di un testo del 1950 è decisamente superata, fuori posto e pure minacciosa, spero sia chiaro a chiunque. La citazione sembra messa li’ per ricordare a Ratzinger che non avrebbe dovuto scrivere nel 2004 che è “praticamente certo che essi (=gli individui oggi viventi di ogni specie animale e vegetale) discendono tutti da questo primo organismo”. Appare estremamente preoccupante che Schwibach inserisca (non può essere un errore!) una critica proprio all’evoluzione, e non alla teoria dell’evoluzione. Questo argomento viene ripreso più avanti, dove ancora viene messa in dubbio l’evoluzione stessa: “Non si contesta dunque a priori la possibilità di una dottrina della discendenza (comune)”; se si confronta con la frase di Ratzinger nel 2004, è evidente che Schwibach ha cercato di allontanarsi il massimo possibile …. (spero sia inutile ricordare che già alla fine del 1700 era ovvio a tutti gli esperti che fosse un fatto, anche se non era ancora dimostrabile nei dettagli; oggi lo sanno anche i bambini che i dinosauri non ci sono più…) 4) “Non esiste una teoria evoluzionista. Esistono vari modelli che esplicano reali, possibili o ipotetiche evoluzioni su diversi livelli”. Né F.Facchini né P.Coyne sarebbero d’accordo. 5) “L’evoluzione riguarda un limitato fenomeno osservabile nella natura”. Limitato?! E lo dice uno che vivrà sicuramente meno di …120 anni? Forse anche la sopravvivenza o meno di una singola specie è un problema limitato … nella scala del tempo biologico? 6) Una volta usavano il rogo, ora preferiscono minacciare l'ID (ma soprattutto il darwinismo) con la scure: "se vuole essere scienza, deve adempiere ai criteri di scientificità. C’è il rischio che tale “progetto intelligente” diventi esso stesso ideologia fondamentalista..Se dovesse essere così, cadrebbe sotto la scure della ragione quanto l’evoluzionismo neodarwinista". Si nota anche una certa presunzione di onnipotenza nel dare quasi già condannato e decapitato anche l’evoluzionismo darwinista. “La scure della ragione”?! Ma non è la scienza che la tiene in mano? 7) “Schönborn constata l’evidente “progetto” nella natura. Negarlo non è scienza, ma ideologia”. Non si deve pensare che gli scienziati siano scemi. Che ci fosse una relazione fra gli organismi viventi che faceva pensare ad un progetto lo si vedeva anche da prima, tanto è vero che tutte le religioni hanno inventato delle favole per giustificare le somiglianze. Grazie all’uso della ragione da parte di migliaia di uomini e donne negli ultimi 250 anni, i meccanismi principali dell’evoluzione degli esseri viventi sono stati dimostrati e possiamo quindi usare a beneficio dell’umanità le conoscenze che abbiamo delle relazioni fra le specie viventi. E’ quindi ben più ragionevole dire ora che negarlo non è scienza ma ideologia. 8) “La vita complessa non è un prodotto del caso” anche Darwin sarebbe d’accordo, e se non fosse stato d’accordo lui … avrebbe avuto invece ragione, lo stesso anno, Wallace e la teoria dell’evoluzione avrebbe solo un nome più difficile. I teologi dovrebbero imparare anche che, a differenza dei meccanismi spesso piuttosto “rigidi” che gestiscono le religioni, il meccanismo che gestisce l’evoluzione biologica è quasi simile al meccanismo che gestisce l’evoluzione della cultura: quando le scoperte sono mature (sulla base delle conoscenze accumulate precedentemente) prima o poi qualcuno le stacca.dall’albero della conoscenza 9) Verso la fine si passa anche alle minacce; sembra infatti molto minacciosa la citazione dell’enciclica Humani generis (1950): “Se tali ipotesi vanno direttamente o indirettamente contro la dottrina rivelata, non possono ammettersi in alcun modo”. Sarebbe stata però peggiore, anche se sembra descrivere meglio il tono della presente intervista, la citazione della meno “educata” enciclica Providentissimus Deus di Leone XIII “Tutto ciò che i fisici potranno dimostrare con documenti certi, dovremo provare che non è contrario alle nostre Lettere; qualunque cosa, poi, presentassero nei loro scritti contrario alle nostre Lettere, cioè alla fede cattolica, o noi dimostriamo con qualche argomento che esso è falso, oppure senza alcuna esitazione lo dichiariamo falsissimo”. Effettivamente la frase tratta dall’ Humani generis deve essere sembrata un po’ debole, dato che il teologo (ed epistemologo) aggiunge la seguente “traduzione”: “Ciò non significa che la Chiesa stabilisce ciò che può essere scientificamente valido. Significa una cosa molto più importante: la
Chiesa afferma una dimensione di verità, con la quale verità di altri ordini di conoscenza non possono entrare in conflitto. Se i conflitti nascono in quanto orchestrati da certe intenzioni non scientifiche, la Chiesa ha il dovere, derivante dalla verità della ragione e dall’essere della ragione, di opporsi. La Chiesa opera, quindi, una ragionevole e razionale ponderazione di ipotesi, della loro portata e delle loro aperte o taciute intenzioni”. Oltre al dubbio che sia in previsione un ritorno di Castel S.Angelo alle sue antiche funzioni carcerarie, la domanda più angosciante è “ma con chi ce l’ha? Chi ha (forse taciute) intenzioni non scientifiche e l’ha fatto arrabbiare a tal punto?” Dobbiamo sperare che quest’attacco sia diretto verso il giovane dottorando di Torino che ha scritto una lettera all’Avvenire e che è stato bacchettato dal direttore, che ha evidenziato proprio le sue cattive taciute intenzioni (“Sulla legittimità o meno dell’insegnamento scolastico della teoria evoluzionistica è stata innescata una questione gratuita e diseducativa”). Speriamo non verso chi ha contestato l’editoriale pieno di errori scientifici del Card.Schönborn. Sarebbe stato difficile (tranne che per i fedeli dell’ID che probabilmente gliel’hanno scritta) non essere sconcertati, più che contestatori. Si possono fare anche altre riflessioni, magari a partire dall’ultima frase che un tempo, quando il mondo era molto più grande, avrebbe potuto evocare colonne corazzate: "La complessità necessita di un principio d’ordine". Ora, in un mondo molto ma molto più piccolo la frase suggerisce invece timidamente all’umanità intera la necessità di concordare fra tutti i popoli e le culture (ma soprattutto le religioni, che quando sono in difficoltà non hanno vergogna a mostrare che hanno disponibilità al dialogo solo in teoria: “Se tali ipotesi vanno direttamente o indirettamente contro la dottrina rivelata, non possono ammettersi in alcun modo”) un “principio d’ordine” comune. L’intervista evidenzia quindi non solo un contrasto interno alla religione cattolica di fronte all’avanzare della scienza che in alcuni campi “materialistici” si è facilmente rivelata migliore della religione come strumento sia di conoscenza che (soprattutto) di azione (chi ne dubita - ed è coerente rifiutando le terapie - ha oggi meno probabilità di vivere a lungo …) un contrasto pesantissimo fra strutture portanti della cultura dei paesi economicamente avanzati, come la scienza (che è unica dovunque) e le religioni (che invece sono tantissime e concordano quasi solo sul fatto che le ipotesi che “ …vanno direttamente o indirettamente contro la dottrina rivelata, non possono ammettersi in alcun modo”). Se ci sono difficoltà a risolvere questi contrasti all’interno dei paesi sviluppati possiamo immaginare come si possano concordare soluzioni fra culture (ma soprattutto religioni) diverse. Che il problema sia soprattutto “fra religioni diverse” è evidenziato anche da alcuni passi di questa intervista, quando si punta il dito sul nucleo del contrasto fra la scienza e qualsiasi religione: “Dio diventa quindi espressione mitologica per ciò che ancora non si “sa”, che ancora non si è potuto esprimere nel modo della presunta razionalità scientifica”. Questa frase evidenzia un vecchio problema che avrebbe già dovuto essere risolto per non creare attriti e scontri; è certamente il punto critico del contrasto fra due diversi strumenti di conoscenza; diversi, dato che uno, e solo uno, si limita a spiegazioni materiali, ripetibili e dimostrabili, e questo è stato il motivo del suo successo; questo strumento non si pone il problema di valutare se siano meglio le preghiere o gli antibiotici; ognuno può scegliere; se un sacerdote si ammala nessuno oggi si meraviglia che prenda un antibiotico, fidandosi quindi della “presunta razionalità scientifica” e accetti “una visione del mondo riduttiva e riduzionista, materiale e materialista, trascinando nella relatività di un progetto culturale antagonista rispetto ad altri”; quel sacerdote prima di prendere l’antibiotico non si pone il problema che “una scienza positiva pensa di potersi esprimere in un ambito tradizionalmente riservato alla filosofia e alla religione. E lo fa mettendo in discussione un assunto teorico, cioè quello filosofico o teologico, che però si muove su un livello diverso di razionalità.”; perché quel sacerdote non ha il dubbio che la scienza (che ha prodotto l’antibiotico) dovrebbe solo “configurarsi come ipotesi interpretativa, individuando le cui regole si possa creare un sistema coerente, che aiuti a comprendere meglio. Purtroppo, invece, si impone come visione del mondo materialista” … e fornisce le formule per produrre antibiotici che allontanano i fedeli malati dall’uso terapeutico della preghiera e li rendono magari anche
diffidenti di fronte ai miracoli. Il punto importante non è però la facile dimostrazione (con frasi tratte dal finale pirotecnico pro- Schönborn) che questo teologo vive in un mondo beato e forse un po’ irreale (con tutti quei dubbi prima di prendere un antibiotico … gli verrebbe anche un bel mal di testa…), ma il pensiero di cosa può accadere se si confrontassero non un teologo e uno scienziato (il quale non è matto e sa bene che “se afferma di poter comprendere tutta la realtà, allora pecca di un illecito sconfinamento di competenza”, ma non ha problemi nel suo campo a superare anche le verifiche del teologo che, finché non gli servono, disprezza le cose materiali) ma due teologi di due religioni diverse; ambedue sanno che nessuno dei due ha l’esigenza di dimostrare alcunché con prove materiali, ma che ambedue utilizzeranno solo la loro “ragione capace di metafisica, [che] si pone la domanda di senso, [e] oltrepassa il limite dell’osservabile, del numericamente misurabile.”; il rischio, e la storia purtroppo lo dimostra, è che qualcosa di materiale possa alla fine comparire nelle mani loro o dei loro fedeli … oggi il mondo è così affollato che non dovremmo più permettercelo. La domanda finale è quindi “Vale di più questa intervista su Zenit o un articolo sull'Osservatore Romano?” Personalmente spero proprio la seconda che ho detto ... è allucinante e dogmatica la visione della scienza di questo epistemologo (che comunque non credo che nel privato sia “antimaterialista” fino alle estreme conseguenze), comunque il fatto che tutta questa agitazione contro l’evoluzionismo (ma ogni tanto, per errore o per ignoranza se la prendono anche con l’evoluzione, come si è visto, con la certezza – fuoco amico? - di contestare anche il papa!) lascia molto perplesso .... ·
11/2/06-IT:
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E qui una notizia tranquillizzante; la Lega, si sa, ama molto il papa e la religione cattolica ma è favorevole o no all’evoluzionismo? Sembra proprio di sì e magari sorgeranno problemi con FI che sembra invece del tutto schierata dietro a G.Sermonti (a cui il presidente del consiglio ha dato un premio anche per questa attività antidarwiniana: “per le sue ricerche di genetica e per le sue critiche al darwinismo è stato recentemente insignito del premio speciale della cultura della presidenza del consiglio, conferito da una commissione di esperti [ma quali!?]) contro l’evoluzionismo (come si legge in una pagina del settore culturale di FI: “la teoria dell'evoluzione non ci veniva presentata come una favola (una delle poche realtà che ancora ammette l'esistenza dei miracoli e dei prodigi), ma come un'indubitabile e freddo dogma scientifico cui prestar fede, un po' come si prestava fede alla maestra del catechismo. Così chi oggi si azzarda a mettere in discussione siffatto "dogma" si trova, non di rado, ad essere pubblicamente deriso o guardato con una certa aria di compatimento o di scherno, considerato alla stregua di un ingenuo, uno sprovveduto, un oscurantista.“). In un’intervista alla Padania di oggi del capogruppo alla Camera sui pericoli della penetrazione della cultura islamica nella nostra cultura infatti si legge: “… si diffonde l’iconoclastia e si nega l’evoluzionismo scientifico perché è contro Dio”. [Sembra che i leghisti abbiano motivazioni valide per difendere il darwinismo. Forse non è solo un successo del lavoro degli evoluzionisti lombardi e bergamaschi? ] In anni di gravi attacchi terroristici è ovvio che circolino per il mondo teorie che seducono qualcuno e che fanno paura a qualcun altro; se un articolo di un quotidiano ha quindi un sottotitolo “Domani la giornata mondiale dedicata all’inventore dell’XY, una teoria che seduce e fa paura..L’ossessione si fa fiction, da Wells a Kubrick” nessuno potrebbe immaginare che XY corrisponda all’evoluzione (NB: non “la teoria dell’evoluzione”!) e che il titolo di una pagina intera del Foglio di oggi è “Ciao Darwin”: A questo punto è chiaro che oggi tocca a GPII di rivoltarsi nella tomba, dato che lui si era dato molto da fare affinché i cattolici imparassero a distinguere fra evoluzione (come fatto) e la teoria dell’evoluzione (come spiegazione). Facile anche immaginarsi un papa Ratzinger furioso, dato che proprio l’anno scorso, prima della promozione, il Card.Ratzinger aveva firmato un documento uscito dal suo ufficio che certificava (dal paragrafo 63) che la chiesa cattolica accettava l’evoluzione biologica e ripudiava (se qualcuno avesse ancora qualche dubbio dopo 300 anni) la generazione spontanea. Anche per accettare le idee del card.Ratzinger ci vorranno 350 anni come con Galileo? Un minimo di furbizia serve anche quando si vuol fare andare il mondo all’indietro ... riportandolo alle idee di 200 anni fa.] Per quanto riguarda il contenuto dell’intera pagina dedicata dal Foglio a
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Darwin, oltre a questo articolo ce n’è uno di G.Sermonti, che ancora evita (dopo l’articolo dell’OR) di parlare di Intelligent Design e del giornalista di Harrisburg che racconta della prossima uscita di un libro di un filosofo tedesco sull’evoluzione; anche questo filosofo (Robert Spaemann) sembra purtroppo ignorare che nel documento del 2004 era chiaro che la chiesa accettava che tutti gli esseri viventi attuali derivassero da un antenato comune. E’ quindi inutile scrivere una riga (o addirittura un libro) per dire che “…prima di essere quello che siamo semplicemente non c’eravamo” o anche “le scimmie sono i precursori delle scimmie che si sono trasformati e così via: non arriviamo mai all’ente”; per non parlare della frase “Per l’evoluzionismo non vi è cessazione dell’essere di qualcosa, ma solo cambiamento”; chi ha anche una conoscenza minima dei fatti dell’evoluzione sa che il 99,9% delle specie si sono estinte; anche molte specie di ominidi si sono estinte. Se avesse scritto “origine” (non “creazione”, che ha un significato “filosofico” nonostante quello che la gente dimostra di aver capito …), la frase sarebbe stata invece corretta e anche più coerente con il documento del 2004. ·Intervista alla Moratti sull’Espresso: si tocca anche la questione dell’eliminazione dell’evoluzione dai programmi di scienze nelle medie per inserirla nei programmi di religione; e la Moratti si sbaglia (si sa un ministro non si può ricordare tutto …. Per fortuna la scrittura è stata inventata anche per quello…) ed è facilmente dimostrabile: lei ha saputo del problema ai primi di aprile del 2004; per lei non era un problema da risolvere ma una meditata decisione politica (e non culturale): nel suo intervento al senato il 16/4/04 ha infatti spiegato PERCHE’ SI DOVEVA ELIMINARE l’evoluzione dai programmi: “Infatti, i programmi precedenti, trattando dell'uomo e dell'ambiente, con riferimento alle popolazioni, fornivano, a titolo esemplificativo, esclusivamente indicazioni di lavoro circa l'origine e l'evoluzione biologica e culturale della specie umana. Tali generiche indicazioni hanno portato gli autori dei testi scolastici a trattare diffusamente i contenuti di questo tema, sistematizzando i vari principi sull'evoluzione della specie umana, ricomprendendo anche la teoria di Darwin”) e svela che su Darwin qualcuno ha cercato di approfittare del fatto che lei non può controllare tutto, togliendo l’evoluzione dal programma della nuova media (NON DARWIN, che non c’era ma di cui gli insegnanti poi comunque parlavano a scuola per colpa degli autori dei libri di testo, come il ministro aveva ingenuamente chiarito il 16/4). Appena saputo .. che nel sito web web di Repubblica si erano raccolte in pochi giorni quasi 50000 firme (un record, e non si vedeva ancora la fine) il ministro ha deciso di dare ascolto finalmente alla ragione; la storia è quindi un po’ diversa da come viene idealizzata nell’intervista: “Un bel fulmine a ciel sereno [4] per il mio ministero! Forse la gente non sa che un ministro non controlla tutto. Appena l'ho saputo [1] ho nominato una commissione presieduta da Rita Levi Montalcini che ha ristabilito [2] i programmi. Ma la cosa era troppo gustosa per i giornali che hanno continuato a far polemica [3]”. [1] La reazione del ministro non è scattata immediatamente, come dice, ma dopo quasi un mese (dal 4 al 28 aprile), dopo aver giustificato il suo operato (16/4) ma soprattutto dopo un appello di scienziati che raccoglie in breve tempo 47000 firme di italiani inorriditi. [2] Un'altra dimenticanza è che sia stata ripristinata la situazione precedente, dato che l'evoluzione biologica e culturale della specie umana (citata come esistente anche nella frase del ministro) era l’obiettivo principale ed è scomparsa, e nemmeno “La discussione delle teorie darwiniane, fondamento della moderna scienza biologica, è assicurata nella formazione di tutti i ragazzi dai 6 ai 18 anni, secondo criteri didattici graduali.” come chiaramente promesso nel comunicato del mistero del 28/4/04 (è proprio lei che stranamente ha insistito su questo punto: chi aveva protestato lo aveva fatto soprattutto in riferimento alla scuola media). [3] Una terza dimenticanza è il riferimento ai giornali che fanno polemica: nessuna polemica ma l’inutile tentativo di far capire al ministro (che ilo 28 aprile del 2004 aveva alla fine ascoltato le suppliche degli scienziati e degli italiani) cos’era successo e cosa c’era sotto una modifica che il ministro non poteva capire; perché non si può ancora sapere quale sia fra le due (pubblicate da chi non fa polemica ma cerca la verità) la vera versione finale del documento della commissione Montalcini, in modo da poter capire perché NON è stata ripristinata la situazione precedente e non si sono messe in atto
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le modifiche suggerite dalla commissione? [4] C’e’ un'altra dimenticanza? Forse sì: si potrebbe anche discutere se davvero l’abolizione dell’evoluzione fosse stato un “fulmine a ciel sereno per il mio ministero”. Magari il ministro non lo sapeva, ma al ministero è certo che qualcuno lo sapesse; probabilmente il responsabile dei programmi, che ha dimostrato di non essere favorevole a riconoscere che il cervello di molti scienziati di livello mondiale fosse stato attivato; o qualcuno del livello politico. E’ infatti possibile che (senza che il ministro lo sapesse…) dietro ci sia lo zampino di qualche sottosegretario, forse quello che si era già dato da fare per censurare i libri di storia (e per fortuna era stato “fulminato” da Buttiglione e Giovanardi, addirittura dopo aver quasi raggiunto il suo obiettivo, con le parole non equivoche “queste cose le facevano Stalin e Hitler”). Molti siti web da quel giorno raccontano di questa famosa “baggianata sesquipedale” (Follini) organizzata da un sottosegretario che il 16/10/02 ha tratto in inganno una commissione parlamentare raccontando (secondo Buttiglione) qualcosa che è agli atti parlamentari: “precisa infine che il parere del governo sulla risoluzione è comunque favorevole”). Articolo su Liberazione in occasione del Darwin Day: “Buon compleanno Darwin, noi ti festeggiamo”. Piccolo (solo perché, per fortuna, l’articolo è di poche righe) infortunio dell’Avvenire nel commentare brevemente (Caos scientifico) un’intervista a Niles Eldredge comparsa su Panorama; purtroppo il giornalista (forse confuso dalla domanda che fa riferimento al linguaggio limitato dei fedeli dell’ID in tutto il mondo) ha confuso l’evoluzione biologica (un meccanismo in cui non agisce solo il caso come sostengono, sbagliando grossolanamente, i sostenitori USA e italiani dell’ID, e come riportato dall’intervistatore per adeguarsi) con il caos. L’Avvenire continua quindi a ragionare come i sostenitori USA dell’ID, smentendo ancora una volta sia le dichiarazioni di GPII nel 1996 che il recente articolo di F.Facchini sull’OR; questo il testo della notizia comparsa oggi: Oggi è il Darwin Day e Panorama (del 9) titola «Evoluzione batte Bibbia». Il valore (o la stupidità) di questo titolo è misurabile con uno scambio di battute tra l'intervistatore del settimanale e Niles Eldredge, paleontologo e biologo: «Che dice del cosiddetto disegno intelligente, secondo cui un meccanismo cieco guidato dal caso non può spiegare la complessità della vita?». Risposta: «Il disegno intelligente non fa predizioni su ciò che dovremmo osservare in natura. Perciò non è scienza». Il caos, invece, è scienza. Una risposta a questo corsivo comparirà successivamente su Panorama (“Disegno Intelligente senza Avvenire”), scritta da L.Sciortino, che ha intervistato Eldredge, Molto preoccupante (anche se ci sarebbe la conferma di un contrasto interno ai cattolici italiani) il fatto che questo commento non informi i lettori dell’Avvenire che nell’intervista non solo c‘è anche un complimento di Eldredge alla posizione sull’evoluzione dei cattolici USA, contraria all’ID (”la maggior parte dei cristiani non hanno visto un conflitto perché si può sempre pensare che Dio, pur avendo creato il cielo, le terra e la vita, abbia le leggi naturali come strumento per l’evoluzione”) ma anche un complimento … all’articolo di F.Facchini comparso sul quotidiano del Vaticano: “Io ho letto recentemente un articolo sull’Osservatore Romano che aveva proprio questa posizione e me ne sono rallegrato”).. Spero sia chiaro che non si dovrebbe distorcere la scienza scrivendo che si pensa che “Il caos, invece, è scienza”. L’ha detto anche GPII nel 1996: “La verità non può contraddire la verità”. Questa frase vale anche per i cattolici … [Non potendo continuare a cambiare i giornalisti che si occupano di evoluzione, l’Avvenire potrebbe comunque scegliere meglio i consulenti … magari noleggiandoli dall’Osservatore Romano. Sarebbe però meglio evitare di far criticare gli articoli da gente meno esperta dell’esperto…] Interessante il fatto che l’ANSA ha ripreso (anche se non del tutto correttamente) una notizia riportata qui sotto nella RS in data 1/2: l’esistenza del Clergy Letter Project: NEW YORK, 12 FEB - Oltre 400 chiese cristiane celebrano oggi il 197esimo compleanno di Charles Darwin, il padre della teoria dell'evoluzione. In programma sermoni e iniziative per sottolineare che l'evoluzionismo non fa a pugni con la fede e che i cristiani non devono scegliere tra religione e scienza. L’ANSA non precisa (spero in buona fede) che sono tutti pastori protestanti,
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dato che i cattolici USA non hanno problemi con l’evoluzione, come ha riferito anche Eldredge, confermando che la posizione di F.Facchini trova d’accordo anche i cattolici USA. Almeno finora, prima dell’editoriale del Card.Schönborn… Riguardo al Darwin Day in Italia o Articolo un po’ esagerato (“arrivati a Milano da ogni università del mondo”) su Libero sul Darwin Day di Milano: “Darwin, ci ha insegnato il metodo che permette i progressi della scienza”. o Articolo di Corbellini sul Sole 24 Ore, con critiche ad un po’ di antievoluzonisti: “Darwin superstar, ma non è una fede”. Si cita il sondaggio già citato dalla Stampa, che indica al 31%, rispetto al 12% negli USA e al 48% in GB la percentuale di evoluzionisti. Particolarmente birichino il finale, quando cita e critica il documento di F.Facchini sull’Osservatore Romano: “Non ci si può aspettare che le religioni riconoscano che la loro esistenza dipende dal fatto … che la nostra specie ha sviluppato … una capacità sofisticata di autoingannarsi” Un articolo sul Denver Post ci proietta in un’atmosfera un po’ futuristica (almeno per l’Italia); magari è un’americanata, ma l’iniziativa di festeggiare il compleanno di Darwin con un Evolution Sunday è decisamente originale. Interessante il fatto che questo Evolution Sunday si è celebrato in ben 450 chiese cristiane protestanti USA, dove si è ringraziato Dio … per l’evoluzione biologica. Heads bowed, the congregation thanked God for science. They sang praises for "tall boiling test tubes" and "classrooms and labs." It was "Evolution Sunday," celebrated on Charles Darwin's birthday at Christian churches across the country that say evolution does not conflict with biblical creation stories. Almost 450 churches, including 11 in Colorado, held adult education and Sunday school classes on evolution, and ministers preached that followers of Christ do not have to choose between creationism and evolution. At the progressive Sixth Avenue United Church of Christ in Denver, a congregation seven pews deep followed a creation reading from Genesis with a contemporary hymn marveling at how God works through science. "Engines and steel. Jack hammers pounding. Classrooms and labs. Tall boiling test tubes. Sing unto God a new song," they sang. Later, Pastor Dan Geslin led them in prayer: "Whether you created in an instant or the evolution of the eons, we are grateful for the gift of life." Evolution Sunday, organized by University of Wisconsin-Oshkosh biology professor and dean Michael Zimmerman, is a collaborative push against those who say Christianity and modern science clash. La fede è davvero potente! C’e’ anche un articolo, ovviamente molto critico, nel sito dei sostenitori dell’ID: “Evolution Sunday” Can 10,000 clergymen be wrong? It’s happened before”. In un altro sito web integralista cristiano (Right Faith) c’è qualcuno ancora più furioso, tanto che accusa i 10000 sacerdoti apostati di essersi lasciati trascinare dalla… tolleranza (come può un cristiano accusare un altro cristiano di tolleranza? Forse è la prima volta che succede?): Beginning with the Bible, it is simply impossible to arrive at evolution. These 10,200 pastors arrogantly or ignorantly deviate from Christian tradition and orthodoxy by claiming their opinions trump the thousands of years of tradition and the plain reading of the Bible. The relativistic language, "forms of truth," confirms that this is an appeal to pastors duped by the cultural influence of tolerance. Articoli da tutto il mondo sull’Evolution Sunday. Se ne parla anche su Pharyngula. L’anno prossimo comunque cosa faranno? Un Evolution Monday o aspetteranno che sia di nuovo di domenica? [Da Pikaia]: lunghissima intervista a Niles Eldredge pubblicata sul The Virginia Quarterly Review. Il testo si intitola Confessions of a Darwinist e fa parte di un prossimo dossier che sarà pubblicato in Aprile: Why Darwin is Still Right (and Intelligent Design is Wrong). [Da Pikaia]: Su Logos, rivista dell’Università Cattolica di St.Thomas (Minnesota-USA) articolo su GPII e l’evoluzione: Józef M. Zycinski, “Evolution and Christian Thought in Dialog according to the Teaching of John Paul II”. Articolo sulla Tribuna di Treviso: Così la scuola nasconde Darwin; è un po’ di
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tempo che nessuno raccontava la triste conclusione della … Commissione Darwin, a cui hanno censurato la relazione finale e di cui hanno accolto, come viene qui spiegato, solo in minima parte i suggerimenti (è “curioso” ricordare che le organizzazioni degli insegnanti nel 2004 avevano detto che per quella non serviva disturbare i premi Nobel; vediamo ora che se non ci fossero stati premi Nobel sarebbe stato difficile impedire che i programmi … peggiorassero ulteriormente … come si vede. in Italia oggi è perfino difficile conoscere i motivi per cui protestare …. anche solo l’eliminazione dell’evoluzione e il successivo difficile ripristino parziale (oltre alle recenti anomale modalità di modifica dei programmi scolastici) son pieni di false dichiarazioni, “dimenticanze” e censure che pochi riescono scoprire e raccontare … a pochi altri): Darwin è tornato, ma è meglio se sta un po’ nascosto. Questa, in estrema sintesi, la condizione della teoria evoluzionista nella scuola italiana. La polemica è nata quasi due anni fa, quando si è scoperto che nei programmi delle scuole elementari e medie riformate non c’era più spazio per le teorie darwiniane. Dimenticanza? No, prudenza. Sono teorie che i bambini non possono capire bene - dissero gli esperti della Moratti - che possono indurre a semplificazioni, e così via. Di fronte alla levata di scudi della comunità scientifica la Moratti ha incaricato una commissione di saggi, guidata dai premi Nobel Rubbia e Levi Montalcini, di valutare le scelte fatte ed eventualmente correggerle. Tutto bene? Quasi. La commissione di saggi si è espressa, e anche con una certa durezza: «Trascurare l’insegnamento dell’evoluzione, in favore della quale esistono oggi molti fatti incontrovertibili e teorie molto chiare, probabilmente ignorati dagli estensori delle nuove norme ministeriali, sarebbe un errore intollerabile in una società che si ritiene civile». Poi alcune frasi sparite dalla relazione ufficiale, forse per censura, forse per evitare polemiche, fatto sta che le posizioni espresse lasciano poco spazio a dubbi. Di più, i saggi hanno invitato il ministero, la prossima volta, a consultare prima i tecnici e poi a prendere le decisioni, e non viceversa. Abbastanza razionale, si direbbe. Se si fa il confronto con i programmi precedenti alla riforma, si scopre un abisso. Lì si parlava, senza mezzi termini di insegnare: «Struttura, funzione ed evoluzione dei viventi» e «Origine ed evoluzione biologica e culturale della specie umana». Ora, invece, si parla di una confusa coevoluzione che è concetto scientificamente ambiguo. Un passo indietro, secondo gli scienziati e gli insegnanti di scienze. Ma fino adesso tutta la polemica è rimasta sulla carta. Ora si tratta di vedere che volto concretamente prenderà. Uscirà sul prossimo numero di Civiltà Cattolica, il quindicinale dei gesuiti, un articolo a firma del gesuita Emmanuel Carreira Perez sul rapporto tra scienza e fede in cui si prendono le distanze dalle tesi dei fondamentalisti americani sull’evoluzionismo. Come prova del notevole impegno della chiesa cattolica italiana sul tema scienza-fede l’Avvenire di oggi ci racconta di un convegno interno: “«Scienza e fede, la ricerca della verità»: al via oggi a Jesi un ciclo di incontri“; l’impegno della chiesa nel campo della scienza si è fatto sempe più rilevante (e l’aggiornamento degli insegnanti alle scoperte scientifiche degli ultimi secoli più necessario) con il passaggio, grazie all’ultima riforma dei programmi scolastici, di alcuni argomenti dei programmi di scienze nelle ore di religione; basti pensare che nei programmi di religione per i tre anni della scuola materna sono previsti solo tre temi; uno di questi è “Osservare il mondo che viene riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi dono di Dio Creatore“; appare evidente (oltre alla probabile difficoltà di inserire in queste giovani menti un concetto filosofico-teologico come cercano di illudere sia quello della creazione) l’esigenza di fornire anche competenze naturalistiche e scientifiche agli insegnanti di religione, le cui conoscenze scientifiche sono inspiegabilmente bloccate al 1700 per tematiche come quelle che riguardano le idee fondamentali della biologia, che da allora è abbastanza cambiata. Proprio l’esigenza di riconciliare gli insegnanti di religione con alcune scoperte scientifiche non ancora ben accettate farà riferimento, almeno mi auguro, l’intervento del presidente della Pontificia Accademia delle scienze Marcelo Sanchez Sorondo, che tratterà il tema «Scienza e fede: per una riconciliazione». Per parlare più seriamente …non si capisce poi perché il convegno dovrebbe servire “per riflettere sul legame fra due orizzonti spesso ritenuti inconciliabili”.
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Se i due orizzonti sono su due piani diversi (uno scientifico e l’altro filosoficoteologico) SONO inconciliabili; le persone meno serie lo sanno ma non lo dicono e ne approfittano invece per accettare solo i fatti che non possono negare e per lanciare, sulla base di assunti indimostrabili, inutili accuse di materialismo a quello che oggi è, pur con i suoi limiti, il migliore strumento di conoscenza ed azione. E questo è facilmente dimostrabile verificando che ogni decennio cambiano, con l’avanzamento delle conoscenze, i fatti che non possono negare. E’ triste adeguarsi … brontolando continuamente … per decenni o addirittura secoli … illudendosi che “Se c’è veramente incompatibilità tra un dato della fede e un dato della scienza, allora uno dei due deve inevitabilmente fare un passo indietro. E a mio avviso lo deve fare la scienza, non la fede”. E cosa dice sulla questione un teologo spesso discusso come Hans Kung? Ce lo racconta un articolo di Science & technology News: “Hans Küng, the Vatican and intelligent design”; "There's no use casting doubt on (scientific) results with some little problems, as the intelligent design people or the creationists do," Kueng told Reuters in a telephone interview from his office at Tuebingen University in Germany. "What’s there is there. A theologian should not cast doubt on a scientific consensus, but see how he can deal with it." Nel sito di Zadig è consultabile (e scaricabile) una interessantissima ricerca finanziata dal MIUR e realizzata da Zadigroma su “Le immagini e le pratiche della scienza nei libri di testo della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado”. Si analizzano alcuni testi anche per quanto riguarda la parte sull’evoluzione. Si evidenzia come non venga dato spazio a spiegazioni non sicnetifiche, ma come ci siano pure differenze fra i vari testi. Per la parte dell’evoluzione il testo migliore risulta quello scritto da un esperto dell’argomento… Nella stessa pagina si può consultare Sperimentare la scienza, una ricerca valutativa sull'offerta didattica del Life Learning Center di Bologna, un ponte tra l'università e la scuola, a cura di: Paola Rodari, Francesca Conti e Eva Benelli. Anche l’Avvenire cita brevemente (“Civiltà cattolica: Darwin e fede, nessuna antitesi“) l’articolo di Emmanuel M. Carreira Perez sull’evoluzionismo comparso su Civiltà Cattolica, la rivista dei gesuiti, in cui si direbbe che “Tra la concezione darwiniana dell'evoluzione e la tesi di un progetto finalizzato, di un Intelligent design, non c'è antitesi. Si tratta di punti di vista complementari, appartenenti ad ambiti diversi, la scienza e la filosofia-teologia”. Le due frasi non sono coerenti se non si precisa se per “Intelligent design” si intende una spiegazione dimostrabile in ambito scientifico (come dicono i protestanti USA e spesso anche l’Avvenire) o una spiegazione indimostrabile in ambito filosoficoteologico come dicono quelli che amano la scienza e il metodo scientifico. Le due frasi sono coerenti solo nel secondo caso. Rimane comunque da capire perché, se davvero non c’è antitesi, si rivolgano poi critiche “ad un ambito diverso”. Incoerenza? C’è un ambito dominante? Questa dominanza vale per tutte le culture e le religioni del mondo? Viene pubblicata nel sito web del card.Schönborn anche la quarta catechesi sull’evoluzione, tradotta in inglese: "He upholds the universe by His word and power". Qui un indice di tutti gli interventi di Schönborn, ma c’è anche una pagina sintetica sul dibattito, dove si confondono le idee, dato che per “evoluzione” si indicano sia i fatti che le ipotesi di spiegazione, non lasciando spazio alle teorie che dovrebbero spiegare l’evoluzione biologica: “Evolution: scientific theory that seeks to determine the stages and to discern the mechanism of the development of life”; nella pagina si dice che il cardinale concorda con l’”evoluzione” ma ritiene che la teoria dell’evoluzione sia ideologia. Si lamenta anche di equivoci che sorgono in campo biologico: “Mainstream biologists will often use the word "Evolution" when they really mean "Neo-Darwinism." So, when the Church accepts the possibility of Evolution, they claim that She is also accepting Neo-Darwinism. This confusion continues to be present in the debate that has followed”. Sembra che si dovebbe cercare di concordare prima sulle definizioni dei termini che si usano, anche per evitare inutile conflitti basati su equivoci. Stranamente in questa pagina non si chiarisce che il contrasto, ad esempio con P.Coyne, è soprattutto sull’approvazione dell’ID USA, che i cattolici USA da tempo contrastano. Sul New York Times oggi c’è una recensione (“The God genome”) dell’ultimo libero di Daniel Dennet: 'Breaking the Spell: Religion as a Natural Phenomenon”.
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Mentre ai piani alti del cattolicesimo italiano (L’Avvenire, Civiltà Cattolica, Osservatore Romano) si discute sui diversi tipi di Progetto Intelligente (scientifico? Filosofico? Teologico?), cosa succede nelle canoniche e nelle parrocchie? Ovviamente non ha rilevanza statistica e per fortuna neppure teologica, ma è curioso come il vecchio creazionismo biblico (sì, proprio!) si mescoli con le critiche ai gesuiti di Civiltà Cattolica (sì, perfino!) e alla “beatificazione” di G.Sermonti nel sito web di una parrocchia dell’Emilia (sì, saremmo addirittura in Emilia!); in questa pagina web di un sito chiaramente parrocchiale dove si vedono link ad articoli (citati, ripresi dal sito dei creazionisti biblici italiani o apparentemente scritti in proprio) contro l’evoluzionismo darwiniani; nella stessa pagina vengono riportati anche articoli contro la guerra in Iraq e contro le armi e contro gli OGM (a cui invece, ma forse non è troppo noto, la Chiesa è favorevole); curioso un recente articolo di approvazione al documento di Schönborn a favore dell’ID: “evoluzione darwinista, la chiesa dice di no!”; come se non bastasse, da questo articolo si rimanda ad un sito web che pubblicizza un libro (“Genesi Biblica”) di un sacerdote italiano ora defunto che propone la sua idea MOLTO originale (da dimenticare subito…) di “creazione mediata”, realizzata cioè con tecniche da OGM ma gestite da un entità superiore; in realtà l’idea non è proprio prodotta dalle sue conoscenze o riflessioni: si racconta nel sito che “tra il 1968 e il 1974 riceve dal Signore 8 rivelazioni sulle origini della Terra e dell'Uomo”. Probabilmente pochi finora avevano incontrato l’ipotesi evolutiva di Don Guido Bortoluzzi, che cercò di risolvere il problema dell’origine dell’uomo e delle diverse altre specie in tempi diversi, superando il testo della Genesi e il prospettato creazionismo biblico fissista con un fantasioso creazionismo biblico dinamico: “Non spiega come creò la vita ai suoi albori ma, mostrando come operò per creare il primo Uomo e la prima Donna, suggerisce di estendere questo principio anche alla creazione di tutte le altre specie più evolute. Quindi, anche il primo Uomo e la prima Donna non furono creati già adulti, come vorrebbero i creazionisti fondamentalisti, né in via di evoluzione come vorrebbero gli evoluzionisti, ma vennero creati nella loro prima cellula e già nella loro perfezione assoluta. E dove mai avrebbe potuto svilupparsi la vita in embrione se non nell'utero di una femmina di una specie già esistente? A questo scopo, come ‘mezzo' per la creazione dell'Uomo e della Donna, il Signore si servì di una femmina di una specie ora estinta. Perciò questo processo è stato chiamato ‘creazione mediata' perché, come dice il termine, Dio ha usato come ‘mezzo' o supporto ciò che era già stato creato. Regola questa usata, prima ancora, per la creazione di qualsiasi altra nuova specie“ E’ importante notare che sembra la prima ipotesi originale uscita (per sbaglio?) da un ambiente cattolico che cerca di spiegare (comunque senza bisogno di alcuna prova) come da un unico antenato comune siano derivate tutte le diverse specie attuali. Non credo che questo meccanismo di speciazione sia facilmente dimostrabile, ma almeno è un’ipotesi di spiegazione dei fatti (l’evoluzione biologica) accettati (ma senza una spiegazione alternativa a quella darwinista) anche dal Card.Ratzinger nel 2004. Dal sito parrocchiale si arriva anche facilmente (purtroppo) ad un sito di Profezie on line sul creazionismo, sul quale non ritengo il caso di dilungarmi … e oltre al quale penso non sia utile proseguire … non è il caso di fare pubblicità ad alcune strane idee di un francese di cui per fortuna in Italia nessuno parla… · Iniziativa a Roma per il Darwin Day organizzata dai DS: “Chi ha paura di Charles Darwin?”; Programma · Sull’Avvenire si pubblicizza un’iniziativa che la chiesa cattolica realizzerà a Roma il 4 aprile sul tema “Il mondo creato: visione biblica e teorie scientifiche”. Un po’ aggressivo il commento del coordinatore dell’incontro: “«Tra le aggressioni che la cultura contemporanea compie in maniera chiara o subdola nei confronti della cultura cristiana, figura anche la contrapposizione tra evoluzionismo e Sacra Scrittura - rileva monsignor Sergio Lanza, coordinatore degli incontri -. Vengono messi a confronto Bibbia e Darwin, di cui quest'anno si sta ricordando la nascita, polemizzando sui programmi scolastici che toccano questi argomenti»”. Sembra che sottintenda un appoggio, per fortuna frustrato, all’eliminazione dell’evoluzione dai programmi della scuola media. Notiziola interessante sul Giorno: il ministro che ha prima abolito l’evoluzione umana nella scuola media e poi (dando ascolto solo in minima parte ai premi
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Nobel della commissione) ripristinato solo quella delle altre specie, dovrà invece continuare a dare ascolto all’ex-parlamentare esperto nelle battaglie contro il darwinismo: verrà infatti affiancata nella campagna elettorale milanese proprio dal politico di AN più abile nel realizzare regressioni culturali seguendo le idee antievoluzioniste. Giusto quello di cui il paese ha bisogno … Dovrà aspettarsi altri fulmini a ciel sereno? O dietro a Cerullo si infilerà coscientemente nella tempesta? Perché non si fa consigliare da Veronesi, che in settembre organizzerà a Venezia un convegno internazionale sull’evoluzione? Saranno al sicuro i reperti fossili del museo di storia naturale che documentano inequivocabilmente l’evoluzione umana che il ministro ha permesso e confermato (contro il parere della commissione Darwin) che venisse eliminata dai programmi della scuola media? Nel caso diventasse sindaco di Milano potrà verificare comunque l’interesse dei bambini delle elementari che, sotto la guida degli esperti dell’ADM, visitano con interesse questa sezione del museo di storia naturale. Dovendo confrontarsi con petizioni in favore dell’evoluzione ben appoggiate e spesso qualificate (10000 pastori evangelici USA [??!!!], 12000 ricercatori nel settore della biologia, 720 ricercatori nel settore della biologia di nome Stefano/Steve/Stephan - come Gould) sarebbe meglio che anche la petizione in favore dell’Intelligent Design sostenuta dal Discovery Institute sia appoggiata da persone competenti su quanto garantiscono. Un articolo del New York Times (“Few Biologists but Many Evangelicals Sign Anti-Evolution Petition“) invece svela che dietro alla petizione firmata fino ad oggi in tre anni da circa 500 persone contro l’evoluzionismo darwiniano sono solo 120 le persone competenti in biologia: “even the petition's sponsor, the Discovery Institute in Seattle, says that only a quarter of the signers are biologists, whose field is most directly concerned with evolution. The other signers include 76 chemists, 75 engineers, 63 physicists and 24 professors of medicine.” Si sa quanto una parte di AN sia interessata alla scomparsa dell’evoluzionismo darwiniano dalla sezione italiana della cultura occidentale; oltre ad organizzare iniziative e a cercare di eliminare l’insegnamento dell’evoluzionismo dalla scuola italiana, tengono anche un occhio su quanto avviene fuori dai confini nazionali. Si sono quindi accorti, e compare un articolo sul Secolo d’Italia di oggi. “Creazionisti all'attacco nelle universita' inglesi” Sull’ultimo numero, di gennaio, della rivista “L’Ateo” ci sono numerosi e interessanti articoli sul darwinismo e sullo strano attacco a cui è costantemente sottoposto nonostante sia alla base di qualsiasi scoperta della biologia e della medicina da più di 100 anni; purtroppo è difficile anche reagire pacatamente a questi continui attacchi dato che è sicura non solo un’accusa di lesa religione (quale?) ma anche il tentativo di accaparrarsi senza alcun motivo la “ragione” e la “razionalità” che sono ovviamente alla base dell’enorme sviluppo della biologia e di tutte le scienze negli ultimi secoli e non alla base delle diverse religioni (non ce ne sarebbe infatti che una sola). Davvero non si capisce la difficoltà ad accettare una teoria su cui si basa tutta la biologia attuale. Difficile credere che si accettino solo gli aspetti utili se non economicamente vantaggiosi per la sanità… o siamo ancora nella situazione di emergenza prevista da Leone XIII alla fine dell’800 e descritta l’anno scorso da Mons.Fisichella? Sembra infatti possibile che la reazione (che non si può negare … basta leggere alcuni recenti nervosi interventi anche del direttore dell’Avvenire in risposta ad un giovane fisico che cercava di farlo ragionare…!) faccia riferimento al protocollo illustrato da mons.Fisichella: “Se c’è veramente incompatibilità tra un dato della fede e un dato della scienza, allora uno dei due deve inevitabilmente fare un passo indietro. E a mio avviso lo deve fare la scienza, non la fede”. Sembra chiaro che tutti i meravigliosi prodotti del processo evolutivo che la scienza ha scoperto sono veri e utili per uomini di tutte le religioni, mentre falsissimo deve essere (e questo per i cattolici solo) il processo evolutivo … e la razionalità dove la mettiamo? Comunque questi sono gli articoli che si possono leggere: Alcune osservazioni sul passato e il presente dell’evoluzionismo (Lucio Russo); Cattiva scienza, cattiva teologia (Michael McGough), I nemici del darwinismo e le ipotesi scientifiche (Paolo Turco), Darwin censurato. MicroMega e i misteri dei ministeri (Maria Turchetto), Darwinismi: La disputa tra Dawkins e Gould sui meccanismi dell’evoluzione (Andrea Cavazzini). Come si vede, articoli molto interessanti. Su Liberazione oggi G.Giorello cita in un’intervista (“Contro il fondamentalismo? L’esempio di Trotsky”) la polemica recente
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sull’evoluzionismo; Giorello infatti applaude al “bell’esempio di coraggio scientifico e morale” fornito da P.Coyne, un astrofisico e gesuita che ha difeso la teoria dell’evoluzione anche da attacchi provenienti da ambienti cattolici. L’ultima newsletter dell’Entomological Society of America riporta una dichiarazione di sostegno all’evoluzionismo darwiniano, approvata nel corso dell’ultimo congresso. Questa iniziativa, insieme ad altre, come un’indagine svolta presso i dipartimenti di biologia delle università USA (“Turn out the lights, the “Teach the controversy” party’s over“) è estremamente importante per far capire come sia completamente ingiustificata la richiesta, spinta dai creazionisti USA, di “Teach the controversy”; in realtà si sa che non esiste nessuna controversia e nessun dubbio che (come dicono i membri dell’ESA) …. No meaningful or significant controversy exists within the biological sciences—entomology included—about the centrality and legitimacy of evolutionary theory. Ongoing study and refinement of evolutionary theory are reflections of the manner in which all areas of science advance. In contrast, intelligent design is neither predictive nor falsifiable and therefore does not meet the standards of science. Accordingly, intelligent design has no utility in entomology and – for the same reason – has no legitimate place in science classrooms at any level of instruction. .… for the United States to remain intellectually and economically competitive in the 21st century, its science must be conducted according to time-tested and globally acceptable standards. Evolutionary theory meets those standards and provides the foundation on which the biological sciences can most productively continue to advance. We should expect no less in the quality of science education in this country. Ovviamente, almeno in questo campo… , quello che va bene per gli USA dovrebbe andar bene anche per l’Italia. Magari si potrebbe anche in Italia verificare se davvero le diverse società scientifiche firmerebbero un simile documento. Articolo su Repubblica di Francesco e Luca Cavalli Sforza che si inseriscono nel dibattito sull’eugenetica nel 900 (suscitato dalla pubblicazione del libero di F.Cassata “Molti, sani e forti”) : “I Cattolici, la ricerca e le malattie da curare”. In particolare gli autori intendono spiegare e difendere le procedure di profilassi da tempo applicate per evitare la nascita di individui talassemici in Itala Si parlerà ancora a lungo del processo di Harrisburg, che ha svelato la truffa dietro alla scientificità dell’Intelligent Design. Oggi per esempio compare una splendida intervista al giudice Jones, che ha gestito il processo; racconta come lui, conservatore, repubblicano ed anche religioso, non sapesse niente dell’ID prima del processo, per cui ha cercato di capire tutto e bene esclusivamente nell’aula delle udienze. Per questo motivo tutti gli aspetti e i punti di vista del problema erano passati sotto l’occhio vigile di un giudice e le dichiarazioni delle due parti venivano immediatamente verificate e contestate, se necessario, dalla parte avversa. Un altro punto molto importante sottolineato dal giudice nell’intervista è il fatto che, dati i costi di qualsiasi processo, aveva ritenuto importante che la sentenza fosse decisiva per dirimere la questione, non lasciando spazio ad ulteriori sperperi di danaro pubblico. Questo lo si era ben capito dalla stessa sentenza, quando il giudice, dopo aver dimostrato che l’ID era una truffa, condannava la commissione scolastica, che risultava consapevole dell’aspetto antiscientifico e ideologico dell’ID, anche per l’inutile spreco di denaro pubblico. Se possiamo sperare che la sentenza abbia messo una pietra bella pesante sopra l’ID (almeno come ipotesi scientifica) negli USA, dovremmo sperare che questa sentenza venga “applicata” anche negli altri paesi; dato che l’ID (come ipotesi scientifica) è una truffa e quindi qualsiasi iniziativa che ne favorisce la diffusione si risolve inevitabilmente in sprechi economici oltre che in danni culturali, le motivazioni della sentenza dovrebbero essere note e utilizzate per fermare prima del nascere qualsiasi altra iniziativa simile al di fuori degli USA. Tutto è cambiato, dopo la sentenza; qualcuno però ancora non lo sa….. e anche in Italia si continua a criticare Darwin. Stranamente però non viene più citato sempre l’ID modello USA. Probabilmente il giunco si piega in attesa che passi la tempesta … ed il tempo. Estremamente utile, per il giudice Jones ma anche per tutti quelli che sono interessati a capire perché l’ID è una truffa, la lettura della testimonianza al processo di una filosofa della scienza (Barbara Forrest). La Forrest ha esaminato tutte le basi culturali che negli ani hanno sorretto l’ID e ha
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dimostrato come sia semplicemente una mutazione (avvenuta agli inizi degli anni ’90) del vecchio “creazionismo scientifico”, i cui portabandiera erano Douane Gish and Henry Morris (morto proprio ieri, 25/2) , di cui non si sente più parlare da tempo. La deposizione della Forrest al processo si può leggere qui. Dopo il processo solo l’ignoranza e la malafede (ormai vanno solo insieme, su questo tema) possono giustificare la difesa dell’ID come un’ipotesi scientifica e non religiosa. Risulta infatti molto difficile difendere ancora l’ID dopo aver letto la testimonianza della Forrest… anche perché … la sua indagine è molto convincente …. Il giudice Jones nell’intervista parla ripetutamente degli aspetti economici, oltre che culturali, della discussione sull’ID e in particolare del processo di Harrisburg. Qualcuno li ha quantificati? Certamente! Il giudice! Oggi tutti dovrebbero sapere quanto il distretto scolastico di Dover e i cittadini di Dover dovranno pagare per le spese del processo (“Legal bill could halt imitators” e “Dover gets a million-dollar bill”). Le spese legali (gentilmente scontate del 50%, in considerazione del fatto che per fortuna nessuno del vecchio comitato è stato più rieletto nel nuovo - dopo che il processo ha dimostrato la loro ignoranza e la loro malafede …), sono di ben un milione di dollari. Sarebbe utile ricordarlo a chi continua (FORSE utilizzando contro la scienza e la cultura anche soldi che, come l’8 per mille, vengono delle tasse di - quasi - tutti i cittadini italiani …) a difendere l’ID come ipotesi scientifica (non avendo letto la sentenza del giudice Jones che lo smentisce). Richard Katskee, assistant legal director for Americans United for Separation of Church and State, worked on the Dover parents' case. "I don't know whether $1 million in legal fees is enough to deter a board determined to violate the Constitution," he said. He said Dover's bill should have been more than $2 million, but attorneys cut the district a break because residents were "willing to clean (their) own house" by voting the former school board out of office. Riguardo alla lettura della sentenza (che dovrebbe essere resa obbligatoria nelle scuole…), magari qualcuno considera eccessive le 139 pagine in inglese? Nel sito del Creation & Intelligent Design Watch ci sono ottime sintesi della sentenza: Why is it Unconstitutional to Teach Intelligent Design? O ci sono dimostrazioni della onnessione fra creazionismo e ID: Are there any important differences between intelligent design and creationism?. Forse sarebbe indispensabile e urgente fornire una traduzione per il pubblico italiano, anche per evitare inutili dibattiti (come spesso avvengono) fra persone con conoscenze di base incompatibili e posizioni inconciliabili. Notevole il dinamismo che mostra recentemente il principale sito creazionista (biblico) italiano; oltre alla strana presenza di un antidarwinista (ma ovviamente anche anticreazionista biblico) come G.Sermonti, la cui rivisitazione e interpretazione dei 2 diversi miti della Genesi che troviamo nella Bibbia, si gode di un recente sondaggio (pubblicato sulla rivista Quark di febbraio) secondo il quale in Italia consono tantissimi (come negli USA) i creazionisti biblici (27%) si aggiungono o i favorevoli all’ID, 24%, anche se la confusione è massima ni quanto la domanda non distingue fra all’ID su base scientifica (dei protestanti USA) o all’ID su base filosofica-teologica (dei cattolici italiani e USA). Per capire meglio cosa frulla nella testa dei creazionisti e quali fatti ammettono, ora possiamo consultare anche, in un altro sito, un Dizionario. Non dobbiamo stupirci della difficoltà a discutere con i creazionisti … se in un loro dizionario non è chiaro nemmeno se, come Ratzinger, credono all’origine comune di tutti gli esseri viventi o a una qualhe forma di creazione spontanea delle diverse specie. Si stupiscono che il 27% degli italiani si credano creazionisti biblici. In realtà non c’e’ da stupirsi troppo: la creazione era il primo argomento del programma di religione per i bambini di tre anni degli asili pubblici fino al 2004 (basta vedere il programma: “i segni e le esperienze della presenza di Dio nella creazione, nella natura e nelle sue stagioni, nella vita e nelle opere degli uomini”); nei nuovi programmi (dal 2004) si osserva non solo un notevole aumento, dato che un un terzo del programma dei tre anni di asilo riguarda “Osservare il mondo che viene riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi dono di Dio Creatore” ma che anche nel programma non di religione è previsto di “Soffermarsi sul senso della nascita e della morte, delle origini della vita e del cosmo, della malattia e del dolore, del ruolo dell’uomo nell’universo, dell’esistenza di Dio…”. Ci si stupisce sempre di trovare frequentemente in questo sito web frasi contro la discendenza comune di tutti gli esseri viventi E’ ormai una certezza scientifica dalla fine del 1700 e forse
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pochi pii cattolici sanno che anche il Card.Ratzinger nel 2004 aveva ammesso in un documento della Congregazione della Fede che era ormai un dato che la chiesa ormai non poteva non accettare. Probabilmente nessuno controlla l’ortodossia di questi siti web che si presentano come reali interpreti del magistero.. Articolo sull’Avvenire che tocca (in modo molto brusco) il problema del darwinismo; piuttosto macabro il titolo: “La vera scienza antidoto alla cultura della morte”; prima di leggere l’articolo chiunque penserebbe che la vera scienza sia quella, basata sul darwinismo, che ha permesso di migliorare a tal punto le nostre conoscenze biologiche da permettere una maggiore e migliore sopravvivenza per gli individui della nostra specie. E’ vero invece il contrario, e lo si capisce bene dalla seguente frase: “Il porporato ha messo in guardia anche contro una concezione darwinistica dell'esistenza che giustifica odio, eliminazione dei deboli, tanto come individui che collettività. Insomma un altro aspetto della "cultura della morte". Se qualche biologo si sente da oggi un po’ kapò, ne ha il motivo….come purè a validi motivi per valutare negativamente chi distrugge in questo modo il sistema di conoscenze di cui fa parte e che ha permesso gli incredibili miglioramenti (di conoscenze e parcelle) di cui ha beneficiato il mondo della sanità grazie al suo lavoro. Proprio in uno dei paesi che più ha più sofferto i danni anche materiali, oltre che culturali, dovuti all’antievoluzionismo e all’antidarwinismo (ricordiamo la tragica storia di Lysenko) … ci riprovano! In un articolo su Mosnews (“Russian Schoolgirl’s Parents Fight to Ban Darwin from Curriculum“) si informa che i genitori di una quindicenne russa richiedono che anche il creazionismo sia insegnato insieme all’evoluzionismo darwiniano: Parents of a 15-year-old Russian schoolgirl have filed a suit against the Education Ministry, demanding to ban Darwin’s theory of evolution from the school program. Darwin’s theory infringes the children’s right to believe in the creation of man, depriving them of the right to have different world outlooks, say the parents of Maria Shreiber from St. Petersburg. Spiritual Heritage, an organization that supports the suit, argues that Darwin’s theory is still a hypothesis that remains to be proved, claiming that there is no reason it should be taught at school as the only correct version of human genesis. The case is quite advantageous for the Russian Orthodox Church that has long argued that a subject called “Orthodox Culture Basics” should be introduced into the school curriculum. La notizia arriverà il 2/3/06 anche su un sito web islamico; sembra che la denuncia verrà infatti gestita in modo comunitario: “The Russian father and his daughter are being assisted in their lawsuit by three lawyers representing the Russian Orthodox, Muslim and Jewish communities, according to the newspaper” Articolo su Repubblica sul triste inizio della battaglia contro Darwin a scuola in Russia: “Basta con i libri dell’URSS, anche la Russia processa Darwin”; come già scritto (28/2), dopo solo 60 anni si stanno già dimenticando dei guai creati da Lysenko. L’Avvenire di oggi preannuncia (“Da Darwin a Bandung”) un dibattito sull’evoluzione che comparirà su "Vita e pensiero" in uscita martedì 7 marzo, con partecipanti ben selezionati anche se eterogenei (non tutti loro infatti “se basent sur des faits admis par l'ensemble de la communauté scientifique”): Facchini, Boncinelli, Galleni e G.Sermonti. Articolo sul Foglio (“Il fantasma di Darwin aleggia anche sul virus dei polli, ma non c’entra”) per tranquillizzare sul fatto che la teoria dell’evoluzione (e forse la stessa evoluzione biologica?) c’entrino con le mutazioni che coinvolgono il virus dell’influenza aviaria e il rischio di un passaggio all’uomo che tanto preoccupa gli umani in questi mesi. Queste cose le può sostenere solo il biologo italiano che tiene una rubrica di scienza alternativa sulla rivista Astra. Forse è meglio fidarsi dei biologi che scrivono invece su Science e su Nature. Almeno … così fan tutti. L’articolo ha in realtà l’obiettivo di contestare il Darwin Day di Roma, giusto centrato sul rischio che l’aviaria possa trovare un accordo con la biologia della nostra specie. Comunque è apprezzabile il fatto che, dopo la sentenza di Harrisburg e l’articolo di F.Facchini sull’Osservatore Romano, non si sente ancora una difesa dell’ID in alternativa al darwinismo… anzi alla fine dell’articolo compare una frase che sembra riconoscere un ruolo (anche se
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sembra solo negativo) alla selezione naturale, definita erroneamente “lotta per la vita”. • Un articolo di M.Piattelli Palmarini sul Corriere di oggi (“Uomini quadrupedi in un villaggio turco”) riprende e amplifica la strana ipotesi di mettere in relazione una malattia genetica che impedisce la deambulazione eretta in una famiglia turca. Peccato che la nostra specie non abbia visto il passaggio del quadrupedismo al bipedismo ma dalla brachiazione al bipedismo, tanto è vero che la forma delle falangi porta ad un’andatura sulle nocche negli scimpanzè. Sembra strano quindi qualsiasi ipotesi di attribuire a questa situazione patologica una semplice “retromarcia” lungo il percorso evolutivo che ha portato dalla brachiazione al bipedismo umano. Sicuramente decine di altre patologie umane potrebbero far pensare, come in questo caso, a far resuscitare la folle idea dell’anello mancante o a far pensare alla “natura divergente delle rispettive tesi evoluzionistiche”. Qui una versione in PDF della pubblicazione sulla patologia genetica. • Intervista ad un filosofo della Scienza, E.Agazzi, sull’Avvenire: “E l'uomo saltò la scimmia”. Il filosofo gioca sul creazionismo come concetto filosoficoteologico (e quindi non confrontabile con l’accezione scientifica e materialistica dell’evoluzionismo) che diventa però appena sotto anche concetto scientifico. Sembra che voglia far credere che ai tempi di Lamarck la biologia escludesse l’ereditarietà dei caratteri acquisiti (fondamento del lamarckismo..), mentre ai tempi nostri questa modalità di trasmissione dei caratteri genetici sarebbe invece dimostrata, condannando quindi i darwinisti ad essere “fermi al passato, cioè alla genetica di 50 anni fa”. Ai tempi di Lamarck, tuttavia, la biologia sembrava assolutamente escludere l'ereditabilità dei caratteri acquisiti. Oggi sappiamo che il vivente interagisce con il proprio ambiente, e le interazioni operano non soltanto sul suo "fenotipo", ossia sulla sua costituzione esterna e visibile, ma anche a livello genetico. L'ambiente può cioè indurre negli organismi modificazioni ereditarie. Si capisce dunque come siano possibili anche oggi, e di fatto esistano, varie teorie dell'evoluzione, e non solo quella neodarwiniana. A questo punto, c'è chi fa addirittura notare che semmai sono i darwinisti a restare fermi al passato, cioè alla genetica di 50 anni fa. Possiamo immaginare la gioia [postuma] di Lysenko, finora accusato di aver distrutto, giusto 50 anni fa, la genetica sovietica promuovendo il Lamarckismo a dottrina di stato e trascinando la genetica (e l’agricoltura) sovietica nel baratro. Interessante (allucinante…) anche la spiegazione (apparentemente filosofica e poco scientifica) dell’evoluzione: «Secondo molti, prima c'è una fase lamarckiana nella quale gli individui cercano di adattarsi all'ambiente e le variazioni vengono via via acquisite dai discendenti; poi entra in gioco anche la selezione naturale darwiniana e le due fasi si integrano. In seguito, dopo la comparsa dell'uomo, comincia l'evoluzione culturale. E' anch'essa di tipo lamarckiano e non richiede neanche la trasmissione biologica di padre in figlio: la cultura viene acquisita per apprendimento. Insomma il fenomeno dell'evoluzione è così complesso che non regge la pretesa di spiegarlo semplicemente con mutazioni casuali e selezione naturale». Non facilmente giudicabile l’ardito confronto che E.Agazzi fa fra il “caso” e il “progetto intelligente”: Tra l'ammettere il disegno e l'ammettere il puro caso non c'è, in fondo, grande differenza dal punto di vista strettamente scientifico, trattandosi in entrambi i casi di una lettura filosofica. Il ragionamento, sempre che sia riportato correttamente, si conclude con quella che sembra l’ipotesi che ci sia in giro per il mondo qualcuno che sostiene … l’origine casuale del disegno intelligente; difficile giustificare in altro modo l’angoscia di E.Agazzi per le “non poche difficoltà logiche ed empiriche che sorgono quando si sostiene l'origine casuale del ‘disegno’” Sembra logico che l’Avvenire, dopo il processo e la illuminante (sull’ID) sentenza di Harrisburg, e dopo l’articolo di F.Facchini sull’Osservatore Romano abbia una certa difficoltà a trovare, senza finire fra filosofi lamarckiani e magari un po’ lysenkoisti, chi abbia ancora il coraggio di difendere l‘Intelligent Design. Vedremo a chi toccherà prossimamente… A Torino e in Piemonte iniziano oggi le Settimane della Scienza. Fra le iniziative organizzate alcune riguardano l’evoluzione:
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14-15/3/06-IT:
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Lunedì 13/3 ore 21 (L'agorà - Centro Congressi Unione Industriale di Torino, Via Fanti 17 – Torino): Giuseppe Pellegrini con la partecipazione di Giacomo Giacobini e Aldo Fasolo; conduce Piero Bianucci: Gli italiani e il darvinismo. Tra evoluzionismo e disegno intelligente • Lunedì 13/3, ore 21 (L'agorà - Centro Congressi Unione Industriale di Torino, Via Fanti 17 – Torino) - A cura di Luca Giberti Il caso Scopes: processo alle scimmie Letture scelte da testo teatrale "Inherit the Wind" di Jerome Lawrence e Robert E. Lee ispirato dal processo a John T. Scopes e da cui è stato tratto "...e l'uomo creò Satana" di Stanley Kramer, con Spencer Tracy e Gene Kelly (1960). • Mercoledì 15/3 ore 15: Polo Universitario Asti Studi Superiori, Via Testa 89 – Asti: L'ossessione della Razza - Tavola rotonda di approfondimento e riflessione sui modi in cui il concetto di razza è stato affrontato e messo in discussione dall'antropologia e dalla genetica nel XX secolo. • Venerdì 31/3 ore 9.40/13.10: Darwin Day: la cultura dell'evoluzionismo; Vanda Bonardo, Legambiente e Marcello Cini, Università "La Sapienza" Roma. A Trento si svolge, all’Istituto Trentino di Cultura, il seminario “Che cos’è “la natura umana”? evoluzionismo versus creazionismo”. Partecipano Franceschelli, D’Agostino, Costa, Pievani, Betrti, Boniolo, Caprile, Zecca, Luzatto, Michelini. Qui i comunicati stampa sulla giornata del 14 e del 15. Ultimamente sembrava abbastanza poco produttivo cercare di capire il progetto che segue l’Avvenire nel pubblicare interventi spesso discordanti (anche rispetto a pezzi pubblicati nella stessa pagina!) sul problema dell’evoluzione biologica; probabilmente gli articoli rispecchiano l’“ampio spettro di opinioni” (non si capisce se e quando supportate da adeguate conoscenze biologiche di base) presente all’interno della chiesa cattolica, come si può verificare leggendo i numerosi e vari interventi recenti, rintracciabili talvolta in extenso (con CTRL-F) anche in questa pagina web (Schönborn, Facchini, Coyne, Ravasi, De Rosa, Tanzella Nitti, Fisichella, Ratzinger, Carriera Perez, R.PascuaI, Basti, Lanza, Poupard, Schwibach , ecc.); oggi c’è una lunga intervista ad un astronomo-teologo, Tanzella-Nitti (“I buchi neri del darwinismo”); è (relativamente) positivo che nella premessa l’intervistatore accetti l’idea (settecentesca! … per cui il rassegnato ‘ormai’ è decisamente sospetto) che “l'evoluzione come fatto, ormai non [è] contestabile“, ma già la domanda iniziale del giornalista è “strana”, dato che oggi esiste un’unica teoria dell’evoluzione…; chiede infatti a Tanzella Nitti “quali fra le teorie dell'evoluzione possono essere accettate da un teologo?”. Se vogliamo cercare di dimenticare la recente dichiarazione (tranchant e calata un po’ troppo dall’alto, proprio come una ghigliottina…) di mons.Fisichella (“Se c’è veramente incompatibilità tra un dato della fede e un dato della scienza, allora uno dei due deve inevitabilmente fare un passo indietro. E a mio avviso lo deve fare la scienza, non la fede”) … possiamo ricordare che si erano letti anche interventi di altri teologi (De Rosa o Ravasi, per non parlare di un altro astronomo, Coyne) che dicevano chiaramente che l’evoluzione e la teoria dell’evoluzione sono un problema dei biologi e non dei teologi. Il teologo spiega finalmente (dopo che il documento del Card.Ratzinger del 2004 lo aveva reso necessario ed urgente) con quale meccanismo (uguale o alternativo a quello darwiniano) dovrebbe essere avvenuta la discendenza comune da un unico essere vivente ancestrale; prima di dare una sua risposta mette però in guardia gli scienziati, avvertendoli preventivamente che non possono contestare … qualcosa che gli scienziati non si sognano affatto di contestare (anche perché i teologi non si erano sognati affatto di dimostrarlo … ): «L'essenziale è che la teoria non neghi che ogni essere umano è voluto personalmente dal suo Creatore, scelto e chiamato all'esistenza con il suo nome; cioè non neghi la risposta all'interrogativo più importante: "perché nell'universo ci sono io?"»). Molto interessante invece il punto successivo, cioè l’ammissione dell’importanza del ruolo del caso nella biologia e nell’evoluzione; interessantissimo anche l’esempio che propone e che fa riflettere su quanto sarebbe defatigante e impegnativa qualsiasi attività “intelligente”, e quindi alternativa al caso, che agisca sulla materia vivente. Il processo biologico casuale che Tanzella Nitti proporrebbe di sostituire con un processo biologico “intelligente” fa ben capire la drammatica differenza fra un meccanismo creativo controllato da qualcuno e un meccanismo (sempre creativo ma) casuale.
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Chi potrebbe negare, ad esempio, che anche ciò che ai nostri occhi appare come puro gioco d'azzardo segua lo scopo nascosto di chi possiede tutte le regole del gioco, cioè di un Creatore? Nel processo di fecondazione, ad esempio, è casualmente solo una delle tante cellule maschili a raggiungere l'unica cellula femminile. Ma questo non ci autorizza a concludere che la ragione ultima di una nuova vita umana sia il caso puro e semplice. L’alternativa (a cui probabilmente non crede nemmeno lui ma che fa balenare nell’esempio che - forse ingenuamente – propone) riguarda infatti il ruolo del caso nella fusione di un oocita con uno qualsiasi dei milioni di spermatozoi al momento di ogni fecondazione nelle specie con riproduzione sessuata. E’ un’alternativa sicuramente sconvolgente, se riguardasse il mondo reale (la biologia) e non la filosofia o la teologia. Se considerassimo che questo evento (che coinvolge in modo probabilmente limitato le migliaia di teologi) non riguarderebbe comunque solo i miliardi di esseri umani passati e presenti ma anche i miliardi di individui dei milioni di specie sessuate animali e vegetali che oggi vivono e che sono vissute sulla terra negli ultimi miliardi di anni … potremmo immaginare come una gestione di questo evento non appaltata ad un meccanismo automatico (il caso, cioè semplicemente una sequenza di numerosi eventi imprevedibili anche se probabili) getterebbe nel caos e nella disperazione qualsiasi persona o ente (superiore? Non certo se dovesse fare quel lavoro ….”da bestia”) o struttura incaricata della gestione (che si auspica controllata ed oculata) di tutti questi miliardi di fusioni di gameti che avvengono e sono avvenuti in ogni momento negli ultimi miliardi di anni…. Ovviamente basterebbe che il teologo sostenesse con maggiore decisione che “Dio agisce attraverso il caso” … e tutto si risolverebbe (a cominciare dalla fine della demonizzazione del caso… con grande gioia da parte dei biologi…). Si eviterebbe anche il rischio di pensare che i molti guai che capitano (dall’estinzione delle specie alle più banali martellate sulle dita…) possano dipendere dalla distrazione o dalla stanchezza di chi deve occuparsi per miliardi di anni anche di dirigere, lavorando in ambienti umidi e talvolta angusti e malsani e pure spesso affollati, il traffico degli spermatozoi… Preoccupa poi però la presentazione iniziale dell’ID come ipotesi con qualche base scientifica; aggiungendo infatti anche un pizzico di cattiveria, informa (credo sia il primo a sottolinearlo!) che i sostenitori dell’ID sono biologi (“I sostenitori sono biologi e dunque, almeno nell'intenzione di chi la promuove, questa lettura della vita parrebbe partire da premesse scientifiche.”). Forse è a questo punto che però gli sorge qualche dubbio, che lo porta forse a leggere l’articolo di F.Facchini sull’Osservatore Romano o la sentenza di Harrisburg, (dimostrano che l’ID non ha basi scientifiche!) o l’indagine svolta nei dipartimenti di biologia USA (dimostra che l’ID non ha alcun sostenitore fra i biologi universitari!); infatti da questo punto Tanzella Nitti ritiene necessario distinguere chiaramente fra scienza e filosofia, riconoscendo (“Almeno per il momento”!!) che “l'intelligent disegn non ha, al momento, alcun potere predittivo in biologia. A differenza del darwinismo o di altri meccanismi evolutivi, l'intelligent design non spiega scientificamente perché appaia una morfologia o una specie piuttosto che un'altra. Se poi con intelligent design si vuol dire che l'universo risponde al progetto intelligente di un Creatore, allora abbiamo a che fare con una conclusione filosofica che potrebbe essere insegnata in una lezione di filosofia, al pari del materialismo o dell'ateismo, ma non in una lezione di biologia.”. Molto interessante quindi la conclusione, fornita però solo a chi arriva a leggere fino in fondo l’articolo: la teoria darwiniana dell’evoluzione ha una capacità predittiva e quindi è scienza, mentre l’ID no, ed è quindi filosofia. Concorda quindi con la sentenza del giudice Jones e con l’articolo di F.Facchini. Quanti concorderanno con Tanzella Nitti che il darwinismo è scienza e l’ID è solo filosofia e quindi non può sostituirsi al darwinismo, né deve essere insegnato insieme o in alternativa? Probabilmente ci accorgeremo presto che non tutti, nemmeno all’Avvenire, leggono o leggeranno l’articolo di Tanzella Nitti fino in fondo…. Nella stessa pagina dell’Avvenire un articolo (a favore dell’ID fin dal titolo: “La teoria del «disegno intelligente» si oppone a caso e materialismo “) cita una serie di interventi sull’evoluzionismo pubblicati sulla rivista “Vita e Pensiero” dell’Università Cattolica. Non sembra che tutti gli autori concordino sul giudizio da dare all’ID o al darwinismo; sicuramente non concordano nemmeno su
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alcuni fatti importanti dell’evoluzione (come la relazione filogenetica fra l’uomo e le antropomorfe, sulla quale c’è uno scienziato, forse unico al mondo che ha un’opinione diversa dagli altri … certo ignorando che ci sono almeno altre 300 specie diverse di scimmie che dovrebbe comunque sistemare sistemare nella filogenesi). Che non tutti abbiano letto (e capito) l’articolo di Facchini o l’intervista a Tanzella Nitti è evidente da una frase dell’articolo “Il cosiddetto «Disegno intelligente» è una posizione che mette in discussione i fondamenti darwiniani, contestando la casualità dell'intero processo biotico”. Infatti, come evidenziato qui sopra, Tanzella Nitti nega la “scientificità” dell’ID (“Se poi con intelligent design si vuol dire che l'universo risponde al progetto intelligente di un Creatore, allora abbiamo a che fare con una conclusione filosofica che potrebbe essere insegnata in una lezione di filosofia, al pari del materialismo o dell'ateismo, ma non in una lezione di biologia.”); il teologo esclude quindi che l’ID, essendo una posizione filosofica, possa “mettere in discussione i fondamenti darwiniani” insegnati nell’ora di scienze. Dobbiamo credere ai giornalisti o ai teologi? Magari un giorno i giornalisti convinceranno i teologi che il darwinismo è filosofia…? A questo punto però è lecito chiedersi (per chiarire il giallo della censura sui programmi scolastici di scienze): se i teologi come Tanzella Nitti riconoscono davvero la base scientifica all’evoluzionismo darwiniano … sono davvero stati i giornalisti (… dell’Avvenire…?!?) a chiedere l’eliminazione dell’evoluzione umana dai programmi di scienze per inserirla nei programmi di religione? Il giallo continua … Se questa domanda è lecita … sarebbe pure logico e giustificabile che i biologi evoluzionisti siano piuttosto furiosi (oltre che preoccupati per come è facile far deragliare addirittura l’evoluzione culturale umana). Forse non Dio, ma certo i teologi erano distratti e qualche cattolico ha pensato di poter impunemente decidere per loro… Sul Messaggero Veneto intervista a Orlando Franceschelli prima di una conferenza: “Franceschelli: «Necessario confrontare Dio e Darwin».”. Si parla del difficile rapporto in Italia con la Chiesa cattolica sul problema dell’evoluzione, anche per la eccessiva varietà e incostanza delle posizioni espresse da diversi esponenti della chiesa cattolica. Esce come anticipazione sul Domenicale (?!) forse in versione ridotta (“Anticipazione da Vita e Pensiero, il bimestrale di cultura e dibattito dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano”) il dibattito sull’evoluzionismo (con Facchini, Boncinelli, Galleni e G.Sermonti) che dovrebbe essere stato pubblicato sul numero 1/2006 della rivista Vita e Pensiero. Una evidente collaborazione, probabilmente indicativa di una concordanza ideale, fra la rivista dell’Università Cattolica e quella dell’on.Dell’Utri. Nell’articolo “Scimmia o disegno intelligente?“ viene presentato il dibattito fra questi 4 esperti di biologia e di evoluzione. Sono evidenti le tre diverse principali posizioni ed è chiaro il contrasto soprattutto fra Boncinelli e G.Sermonti “sua proposta organicista, preferita a quella geocentrica, non ha mai prodotto niente se non, sia detto senza offesa, chiacchiere. Quanto poi al fatto «che l’enorme complessità della vita non può essere stata raggiunta per puro caso», mi piacerebbe sapere perché. Sarebbe interessante sapere in base a quali principi si fanno affermazioni del genere.”. L’interesse del Domericale per l’argomento è evidenziato sia dal fatto che non solo l’articolo è disponibile a tutti, ma è stata creata un’intera sezione “aperta” (carinamente intitolata “Darwin a-dieu”, di circa 30 pagine Times 12) in cui si aggiungono altri articoli (tutti contrari all’evoluzionismo!) precedentemente apparsi sul Domenicale, a partire dalle due intere pagine pubblicate il 4 ottobre 2003 in uno dei primi numeri (il 40’) del settimanale. Magari a qualcuno interessa sapere quale sia la posizione del candidato al parlamento sull’evoluzionismo? Probabilmente è la stessa diffusa dal Domenicale …d’altronde si racconta che gli interessi culturali dell’onorevole non sono prevalentemente in ambito scientifico. Intervista al Guardian dell’Arcivescovo di Canterbury; Rowan Williams; si è toccato anche il tasto dell’insegnamento dell’ID o del creazionismo: “Are you comfortable with teaching creationism?” “Ahh, not very. Not very. I think creationism is, in a sense, a kind of category mistake, as if the Bible were a theory like other theories. Whatever the biblical account of creation is, it's not a theory alongside theories. It's not as if the writer of Genesis or whatever sat down and said well, how am I going to explain all this.... I know ' In the beginning God
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created the heavens and the earth. And for most of the history of Christianity, and I think this is fair enough, most of the history of the Christianity there's been an awareness that a belief that everything depends on the creative act of God, is quite compatible with a degree of uncertainty or latitude about how precisely that unfolds in creative time.” “So it shouldn't be taught?” “I don't think it should, actually. No, no. And that's different from saying different from discussing, teaching about what creation means. For that matter, it's not even the same as saying that Darwinism is - is the only thing that ought to be taught. My worry is creationism can end up reducing the doctrine of creation rather than enhancing it.” La notizia è riportata anche dalla BBC. Qui si può consultare il curriculum di Scienze previsto in UK Recentemente (10/3/06) la BBC aveva pubblicato la seguente notizia: .” Creationism to be in GCSE papers”: “Creationist theories about how the world was made are to be debated in GCSE science lessons in mainstream secondary schools in England. The subject has been included in a new syllabus for biology produced by the OCR exam board, due out in September. Critics say the matter should only be discussed in R.E. because there is a danger of elevating religious theories to the status of scientific ones. The government insists creationism is not being taught as a subject. The exam board says students need to understand the background to theories. Its new "Gateway to Science" curriculum asks pupils to examine how organisms become fossilised. Teachers are asked to "explain that the fossil record has been interpreted differently over time (e.g. creationist interpretation)". Continua l’impegno dell’Avvenire nello stimolare il dibattito sull’evoluzionismo all’interno della chiesa cattolica italiana. Non si intravede però un progetto intelligente, Oggi infatti si intervista un filosofo e teologo dell’Università Lateranense, Philip Larrey: “Ma i darwinisti hanno paura di un creatore?”; dato che la domanda del titolo è posta male (non tiene affatto conto dell’imbarazzo dei darwinisti, che si trovano oggi di fronte a tanti creatori, nessuno dei quali certificato o distinguibile dagli altri, per cui rimane il serio dubbio su quale sia l’unico vero creatore, probabilmente quello che è ovviamente arrivato prima degli altri a creare il mondo…) non ci possono essere risposte interessanti, ma comunque si trovano molte frasi e idee strane che derivano dalla confusione fra strumenti di conoscenza del tutto diversi: “Il problema del male non si può certo ridurre ai meccanismi della biologia”. Si nota poi una conoscenza limitata dell’ID e della sua storia, tanto che si ripetono e si difendono perfino le frasi dei suoi esponenti che il giudice Jones ha dimostrato false nella sua sentenza: “bisogna ribadire che il disegno intelligente non ha niente a che vedere con il creazionismo. Gli esponenti principali della teoria lo hanno spiegato innumerevoli volte.” E c‘è anche chi ci crede e lo dice in giro approfittando della ”fede”! “i fautori di questa teoria non sono affatto interessati a progetti politici. Non desiderano che la teoria sia cooptata dai partiti, non intendono confondersi con la politica”, “ai sostenitori del disegno intelligente non interessa affatto che la loro teoria sia insegnata nelle scuole pubbliche” (sappiamo invece che è l’obiettivo principale!), “quella sentenza è stata una decisione più politica che scientifica” (?!), “Il disegno intelligente vuole spiegare come si forma ciò che il mondo biologico ci offre. Non è affatto antiscientifico supporre che una "causa naturale" possa includere l'esistenza di un disegno” (?!). Molto delicato il punto in cui il teologo Philip Larrey accenna in termini negativi alla possibile esistenza della discendenza comune da un unico organismo ancestrale: “Il disegno intelligente non esclude il concetto di common descent”, “L'idea del common descent non viene necessariamente respinta da chi afferma che l'evolversi degli organismi vitali più complessi presuppone un disegno“. Non si capisce proprio perché non sembri strano che l’idea del common descent non sia centrale per quelli dell’ID. Visto che è un concetto settecentesco accettato nel 2004 anche dal Card.Ratzinger, sarebbe necessaria una maggiore prudenza nell’appoggio all’ID, probabilmente il più acritico finora incontrato sull’Avvenire, e d’altronde è ragionevole: il teologo ha scritto un libro dal titolo “Solo un disegno intelligente può spiegare l’universo”. Ormai possiamo quasi aspettarci una pagina su o di Dembski … Non hanno lasciato traccia (come previsto) né l‘intervento di Tanzella Nitti né
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quello del prof..Facchini, ambedue impegnati a distinguere (soprattutto quando parlano di “Progetto Intelligente”) fra scienza e filosofia e a sostenere che l’ID non utilizza le procedure della scienza. E’ possibile che in ambito teologico ci sia discussione sul problema dell’adesione alla Wedge Strategy? La domanda è ragionevole. Sembra giustificata, in questo caso, da un paio di strani attacchi alla scienza alla fine dell’articolo. Piuttosto originale è infatti il modo utilizzato (non è però chiaro se dal giornalista o dal filosofo) per criticare la scienza cercando di farle fare un passo indietro (come suggerito recentemente su Micromega da Mons.Fisichella): la si accusa … di non saper spiegare … i problemi sollevati … dai teologi…!! Ecco i due curiosi esempi: “alla domanda "Perché l'universo è imperfetto, nonostante corrisponda a un disegno?", la scienza non può certo rispondere” e “Gli scienziati cattolici che ammettono l'evoluzione ribadiscono comunque che «non siamo uomini per caso». La scienza può fare di più per arrivare a provarlo?”. In quale posto del mondo reale l’onere della prova non compete a chi fa proposte non dimostrabili ma proprio a chi le critica in quanto indimostrabili?. [da Pikaia] Anche Edward Wilson, padre della sociobiologia, dice la sua sui rapporti tra evoluzione e religione. Intervistato da Steve Paulson del sito web Salon: Religious belief itself is an adaptation. L’ultimo numero di MicroMega in edicola riporta un dibattito a due voci tra Daniel Dennett e Richard Swinburne dal titolo “Dio di fronte al tribunale della scienza”. Dal sito web riporto: C’è una buona ragione per credere in Dio? La religione non dovrebbe forse essere studiata come semplice fenomeno naturale ? Daniel Dennett, filosofo della mente e studioso di neuroscienze e il teologo Richard Swinburne in un carteggio appassionante ed essenziale Anche il Corriere (“Londra, la Chiesa difende Darwin”) riporta la notizia dell’articolo sul Guardian riguardo all’opinione della religione anglicana sull’ID. Triste che come immagine rappresentativa dell’evoluzionismo darwiniano (anche perché purtroppo come al solito il pensiero cade inevitabilmente sull’evoluzione dell’unica specie che i interessa!) venga presentata la solita immagine con la fila di ometti sempre meno scimmieschi che rappresenta perfettamente l’ipotesi dell’ID. Il giorno in cui questa immagine irreale verrà sostituita perfino nei quotidiani con un’immagine dell’evoluzione umana a cespuglio (come quelle che ci sono nei libri scolastici) bisognerà intonare un … Te Deum di ringraziamento…. Una breve citazione dell’intervista, stranamente non commentata nonostante il comportamento della chiesa cattolica italiana sia diverso, anche sull’Avvenire: “Gli anglicani: «In classe niente creazionismo»”. Per cercare di salvarsi dall’ira del governo olandese infuriato per la sua gaffe (l’attribuzione della qualifica di nazista alla legge olandese sull’eutanasia) il ministro sembra cerchi di salvarsi travolgendo gli evoluzionisti; secondo un articolo di Repubblica di oggi (“Eutanasia, alla UE il caso Giovanardi”), a pag.14, avrebbe detto: “chiamiamola pure legge darwiniana e non nazista, ma la questione non cambia”. Come si vede, si continua a pagare, e duramente, il fatto che a scuola non si sia insegnato il darwinismo per decenni, e quindi anche i ministri dimostrano … di non sapere usare correttamente la terminologia scientifica. Stranissima e contro natura questa associazione fra darwinismo e nazismo, che infatti è rifiutata dai gruppi neofascisti italiani, che tanto fanno invece per eliminare Darwin dalla cultura occidentale. Non si può che sperare che il ministro da aprile abbia più tempo e possa approfondire l’argomento presso una vicina università della terza età. In alternativa potrebbe chiedere informazioni anche agli alleati dell’estrema destra, esperti di questi argomenti. Martedì 28/3 ci sarà un dibattito su "Creazione ed evoluzione: compatibilità o alternativa" a Fiorenzuola nel teatro Verdi riaperto dopo 43 anni; partecipano teologi (Tonini e Facchini) e filosofi (Orlandini e Franceschelli); come esperto degli aspetti materialistici dell’evoluzione biologica c’è (part time? conflitto di interessi?) mons.Facchini, autorevole esperto in quanto antropologo universitario..Penso sia impossibile, con gli attuali limitati livelli di conoscenza sul problema, un dibattito sull’evoluzione (sospetto che si parlerà anche di evoluzione umana… anche se non è specificato nel titolo….) senza sussidi audiovisivi, ma purtroppo sembra probabile che ne faranno a meno… Vista l’autorevolezza dei teologi e la prevista (e originale, per un dibattito pubblico) focalizzazione su compatibilità/alternativa, speriamo che prima di
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discutere su questo dilemma che finora ha fatto sorgere spesso inutili polemiche, venga finalmente spiegato dai teologi come, secondo la chiesa cattolica, avvengono la discendenza con modificazioni e la speciazione, che la chiesa cattolica ammette chiaramente dal 2004; solo DOPO questo chiarimento sul “meccanismo” (che in effetti non potrà che essere … compatibile o alternativo…) si potrà discutere proficuamente e seriamente di compatibilità/alternativa. Ieri e oggi a Pisa, alla Domus Galileiana, organizzato dal CISSC (Centro Interdisciplinare per lo Studio dei Sistemi Complessi), un workshop di due giorni sul tema “Tra natura e cultura: concetti, linguaggi, saperi”; Oggi in particolare era la “Giornata su Darwin: i concetti di evoluzione e sviluppo tra biologia e scienze sociali”. La trasmissione Il Baco del Millennio su Radio 1 questa settimana (dalle 10:37 alle 11:45) di occupa di scienza e di evoluzione (Il corpo perfetto e immortale. Conversazioni sulle scienze - Conduce Giorgio Zanchini); Oggi la puntata si intitola: Darwin ha ragione? E si potrà risentire qui; successivamente: Martedì 28/03/2006: Le frontiere della scienza; Mercoledì 29/03/2006: Scienza e filosofia: il libero arbitrio ed altro; Giovedì 30/03/2006: Scienza e religioni; Venerdì 31/03/2006: Scienza e politica. L’agenzia vaticana Zenit pubblica oggi un articolo “Darwin e la domanda sull'uomo. Un libro di Robert Spaemann”: Si pubblicizza l’uscita del libro “Natura e Ragione", che contiene saggi del teologo Speamann sul darwinismo. Esperto di ideologia, dalla recensione non sembra riesca ad allontanarsene: “Dietro gli sforzi per la diffusione dell'evoluzionismo, secondo Spaemann c’è una motivazione di carattere ideologico. “Per l'evoluzionismo non vi è cessazione dell'essere di qualcosa, ma soltanto cambiamento. Allora è chiaro che noi siamo scimmie trasformate e naturalmente questo crea delle difficoltà all'immagine che noi abbiamo di noi stessi. D'altra parte le scimmie sono i precursori delle scimmie che si sono trasformati e così via: non arriviamo mai all'ente. Quello che esiste è soltanto il processo del divenire”. Un articolo on line di Spaemann si trova nell’ultimo numero di Communio: “Rationality and Faith in God”; si spazia sulle idee di molti filosofi e teologi, ma pochi scienziati; interessante, vicino ad una citazione di Darwin, una frase che non demonizza il caso, ipotizzando perfino che possa avere magari pure un ruolo creativo: “it is not necessary to deny that the generator of novelty in this process is chance. Something that occurs by chance, when seen from the perspective of science, can be as much the divine intention as something recognizable by us as a process ordered to a goal. God works as much through chance as through the laws of nature”. quest’ottica, apparentemente poco rispettosa della ragione, è possibile che anche oggi sembri ideologica la battaglia condotta, a suo tempo, contro il papa da Galileo. Il documento del Card.Ratzinger del 2004 sembrava invece ben più rispettoso dei fatti dell’evoluzione (e della ragione che ha permesso di scoprirli) che venivano ammessi, anche se si aspetta ancora di sapere come vengano spiegati (ma non sono passati ancora nemmeno 150 anni…) . Strano articolo sul Giornale (“Crociati del laicismo”); difficile non attribuire ad una fase dell’evoluzione culturale databile a qualche centinaia di anni fa una frase come “c’e’ molto materialismo ed ateismo nel voler introdurre nella scuola al posto dell’ora di religione in nome della scienza le teorie di Darwin e le scoperte sul Big Bang (da cui è nato l’Universo)”. Nessun laico vuole sostituire la religione con la scienza; sappiamo, e Galileo e migliaia di altri scienziati prima e dopo di lui lo hanno ben dimostrato, che la religione oggi non può (ma nemmeno vorrebbe) dare come faceva secoli fa le risposte a tutto. Se un tempo tutto era compreso nelle lezioni di religione, da alcuni secoli a scuola si insegnano anche altre materie. Chiaro il ribaltamento della verità: sappiamo infatti che in Italia nel 2004 è avvenuto proprio esattamente il contrario: l’evoluzione umana è stata tolta dai programmi di scienze ed è stata inserita nei programmi di religione, incredibilmente riproponendo una situazione che era normale fino a qualche secolo fa. Nulla si è potuto fare per ripristinare la situazione precedente. Visto che migliaia di scienziati e di italiani non sono riusciti a farsi ascoltare e sono stati anche presi in giro, ora possiamo solo sperare che almeno … i leghisti abbiano maggiore successo; in un’intervista alla Padania (del 9/2/06) il capogruppo alla Camera, nell’illustrare i pericoli della penetrazione della cultura islamica ha infatti l’audacia di dire proprio
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che la cultura islamica “…nega l’evoluzionismo scientifico perché è contro Dio”. Se lo sentissero G.Sermonti (che scrive prefazioni ai libri antievoluzionisti dei musulmani) …. o Letta (che premia l’antievoluzionismo di G.Sermonti) tratterebbero il capogruppo leghista … come uno scienziato laicista ed evoluzionista! Un articolo su Libertà (“Cercatori della verità a confronto”) racconta come è andato il dibattito a Fiorenzuola fra un filosofo laico e i due monsignori (un cardinale e un “vicecardinale” .. ma antropologo universitario di mestiere) su "Creazione ed evoluzione: compatibilità o alternativa ". Articolo su “Il Corriere del Sud” (“Il card. Cristoph Schönborn dà la sveglia ai cattolici”) in cui si sintetizza la novità costituit dal Card.Schönborn che, dopo l’articolo sul New York Times il 7/7/05 (ricordiamo: in favore dell’ID dei protestanti USA!) “battere in breccia il tema evoluzionismo. E non lo fa come la stragrande maggioranza dei religiosi cattolici che cercano in tutte le maniere di battezzare Darwin e convincerci che le sue teorie siano compatibili con l’esistenza di Dio, ma sostenendo di rifiutare il darwinismo in nome della ragione, cioè della filosofia”. Credo che ci si possa fermare qui …? Ancora un’ultima citazione: “E qui sta la novità: si entra nel merito di una teoria che non sta in piedi razionalmente a meno di non cercare quel disegno, specialmente nelle strutture biologiche più complesse, che gli evoluzionisti hanno ignorato o mal interpretato appellandosi alla variazione genetica casuale e alla selezione naturale” Continua l’interesse dell’Avvenire a confrontare problemi, idee e soluzioni sull’evoluzione biologica e in particolare sulla teoria darwiniana che, pur ritenuta oggi la migliore anche da molti scienziati cattolici, ancora proprio non piace alla chiesa cattolica; pur avendo ben chiari i problemi e il fatto che da tempo il darwinismo riesce in buona parte a spiegarli, non riesce ad andare oltre alle critiche (a volte pure non fondate o fondate sull’ignoranza), proponendo soluzioni alternative. Accanto ad un’ampia intervista (“L'evoluzione secondo Mosé“) a Lodovico Galleni (che almeno è un biologo e quindi uno dei pochi esperti finora intervistati dal quotidiano a conoscere bene i fatti dell’evoluzione di cui parla), si piazza un articolo che cita le riflessioni del teologo Spaemann (“Spaemann: natura sì, ma senza «riduzioni»”), per niente benevolo verso l’evoluzione culturale umana, caratterizzata soprattutto negli ultimi secoli dalle scoperte della scienza: “La scienza moderna si è proposta di considerare ogni realtà naturale semplicemente come oggetto, per sottomettere ogni cosa al potere dell'uomo. Ma dopo aver tolto alla natura ogni somiglianza con l'umano, lo scientismo pretende di dire all'uomo che anche lui è solo una parte di quella stessa natura”; nel caso avesse bisogno di un medico (per contrastare quello che chi non gli vuol bene potrebbe considerare inserito in un progetto divino non benevolo nei suoi confronti) sarebbe utile che gli chiarisse se almeno in quel caso intende utilizzare le scoperte … che si sono rivelate valide purtroppo solo per l’uomo come oggetto. Strano poi attribuire alla scienza l’intenzione di “sottomettere ogni cosa al potere dell’uomo”; sembra infatti una frase tratta piuttosto dal libro della Genesi… Riguardo all’intervista di Galleni, si fa notare subito lo strano sottotitolo, che indicherebbe l’accettazione di uno degli elementi importanti della teoria dell’evoluzionismo darwiniano, la selezione naturale. In realtà chi ha scritto il sottotitolo probabilmente ha sbagliato, non sapendo che “selezione naturale” non è proprio sinonimo del termine “evoluzione”, citato da Galleni (nella frase che si è cercato, senza capirla, di riproporre nel sottotitolo): «La selezione naturale è un fatto, come l'Impero romano. Ma non implica la negazione di Dio, che troppo spesso abbiamo scomodato per spiegare i misteri della vita». La seconda parte del sottotitolo riporta correttamente il pensiero di Galleni su un punto su cui probabilmente nella chiesa cattolica ben pochi sono d’accordo con lui (e che quindi forse non era il caso di evidenziare nel sottotitolo…) : “Troppo spesso abbiamo pagato l'errore di scomodare Dio per spiegare certi passaggi e meccanismi che poi la scienza ha imparato a spiegare da sola descrivendone le leggi”. Visto quello che è successo, soprattutto da Galileo in poi, questa frase appare molto critica sul comportamento finora tenuto dalla chiesa cattolica, ma non solo. Anche Facchini si preoccupa di questo rischio. Lasciano perplessi alcune frasi di Galleni: “gli stessi meccanismi che, per esempio, creano la geometria perfetta di un fiocco di neve” che lascia intuire la possibilità che il DNA non abbia un ruolo così rilevante da permettere di distinguere fra materiale biologico e abiologico per le “modalità di funzionamento”; questo secondo Galleni potrebbe anche giustificare un
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atteggiamento più “rilassato” e discontinuo della selezione naturale, che “compare in certe fasi dell'evoluzione ma non è continuamente al lavoro per controllare ogni passaggio”.. Nel finale compaiono frasi non giustificate e anche false e caricaturali contro l’opinione di molti scienziati: “Il materialista dice che alla fine tutto è caso “, “il caso è la guida fondamentale dell'Universo“, “ha significato soltanto ciò che può essere oggetto di indagine scientifica”, “Dio non ha più significato e perciò non esiste” Critico verso alcune posizioni antiscientifiche della gerarchia, ma piuttosto rivolto al futuro, anche il finale di Galleni: “oggi è profondamente sbagliato chiedersi se e quanto Dio sia intervenuto nel montaggio della cellula, per mettere tutte le molecole al posto giusto. Deve importarci soprattutto il progetto di Dio sull'uomo, sul suo destino, sulla sua salvezza”. Come si vede, anche oggi, se li guardiamo complessivamente, i due contributi sul problema dell’evoluzione proposti dall’Avvenire sono in contrasto fra di loro. Il dubbio è: … ma se ne accorgono?! Visti i sottotitoli… probabilmente no… “Probabilmente no” lo si sospetta anche dall’occhiello che richiama in copertina l’intervista a Galleni: “il biologo Galleni: «una terza via tra Darwin e l'ID»: Dato che Galleni risponde poi ad una domanda, evidentemente orientata favorevolmente all’ID (“E non basta per affermare l'esistenza del «disegno intelligente»?”) con la seguente dichiarazione, che pone chiaramente la via dell’ID in un contesto diverso rispetto alla via del darwinismo: “il disegno intelligente non è una teoria scientifica: inserisce Dio per spiegare l'origine diretta di strutture biologiche complesse, come quelle della cellula”; non c’è quindi spazio per far passare una terza via, di cui Galleni proprio non parla…
[da Pikaia]: Nell’ambito della manifestazione Vedere la scienza. La scienza va al cinema si svolgeranno due iniziative a Milano e Torino. Torino - A cura di Associazione CentroScienza Onlus, Consorzio Conscientia, Slow Film. Dal 3 al 7 Aprile 2006 - Cinema Centrale, Via Carlo Alberto 27. Milano: Dal 3 al 9 APRILE 2006 - Spazio Oberdan, viale Vittorio Veneto 2 Per informazioni: Infoscuola: tel. 02 50314680, e-mail: vederelascienza@unimi.it [da Pikaia] Nuovo fascicolo della rivista L'Ateo dell'UAAR e Darwin. E’ disponibile il nuovo fascicolo della rivista di cultura laica della Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR): L’Ateo n. 2, 2006. Eccovi una selezione degli articoli riguardanti il tema evocato dalla copertina: Buon compleanno Darwin! Il pluralismo di Darwin di Giulio Barsanti Da un anniversario all’altro: i venti dell’antidarwinismo di Francesco D’Alpa Gould rilegge Darwin. Note su La Struttura della Teoria dell’Evoluzione di Andrea Cavazzini Riflessioni in tema di medicina darwiniana di Sergio Ghione Darwin e l’evoluzionismo nel 2005 (Bibliografia) di Paolo Coccia Il nostro Darwin Day 2006 a cura di Maria Turchetto e Baldo Conti Sull’Avvenire si conclude con la quinta puntata (“Dove va la Creazione”) la consultazione di esperti, soprattutto di teologia però, sul problema dell’evoluzione e dell’evoluzionismo (comunque affrontato anche dal punto di vista della scienza). Purtroppo l’inchiesta finisce prima di chiarire bene ai lettori la distinzione fra evoluzione e teoria dell’evoluzione, fra fatti e spiegazioni. Sui fatti sappiamo che la chiesa, come viene confermato anche in questo articolo, ormai accetta le idee di Erasmus Darwin (risalenti al 1794) sulla discendenza comune di tutti gli organismi viventi. L‘inizio dell’intervista potrebbe essere davvero molto stimolante in quanto l’intervistato, il teologo Colzani, porge al giornalista su un patto d’argento la possibilità di ricevere una domanda decisamente difficile, se non impossibile; cita infatti la seconda parte della poco nota frase del documento “Comunione e servizio” approvato dal card. Ratzinger nel 2004 (proprio quando in Italia l’evoluzione veniva eliminata dai programmi scolastici delle medie! Sarà stato casuale?): “I risultati convergenti di numerosi studi, nelle scienze fisiche e biologiche, inducono sempre più a ricorrere a una qualche teoria dell'evoluzione per spiegare lo sviluppo e la diversificazione della vita”. Non citando l’inizio della frase (“Poiché è stato dimostrato che tutti gli organismi viventi della Terra sono geneticamente connessi tra loro, è praticamente certo che essi discendono tutti da questo
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primo organismo”) il giornalista non è aiutato a ricordarsi la differenza fra evoluzione e teoria dell’evoluzione, fra fatti e teorie; la sua domanda quindi sbaglia il bersaglio grosso: non riguarda purtroppo il problema (evidente ma spinosissimo e non ancora risolto) di quale teoria dell’evoluzione sia accettabile secondo la chiesa cattolica, ma il banale problema del dibattito fra evoluzionismo e creazionismo (“se tutto è così chiaro, perché è scoppiata la disputa?”) che interessa soprattutto chi ha difficoltà ad accettare l’evoluzione biologica come un fatto e le inevitabili conseguenze; il giornalista non riesce a far capire se gli è chiara la differenza fra fatti e teorie su questo tema. Senza chiarire i concetti ai lettori poi si salta (anche qui senza seguire gli stimoli e gli spunti via via forniti dal teologo, che per esempio piazza chiaramente l’ID all’interno del creazionismo biblico USA, nonostante gli articoli più recenti dell’Avvenire cerchino di fare pubblicità all’ID negandone l’anima creazionista) dall’ID (su cui il teologo non risponde né chiarisce se sia scienza o teologia) al principio antropico, per finire a parlare del rapporto fra la scienza e la teologia e della presenza o meno di un non dimostrabile finalismo nell’evoluzione. A fianco dell’intervista, un altro articolo (“E il «disegno intelligente» sbarca anche in Russia”) informa sulla presenza anche in Russia di richieste di fedeli ortodossi di prevedere nelle scuole “l’insegnamento della creazione ad opera di Dio” e sulla reazione (una veemente lettera in difesa del darwinismo da parte di alcuni scienziati in una lettera al quotidiano Izvestija del 21 marzo). Anche oggi sull’Avvenire è evidente un forte contrasto fra articoli affiancati: il teologo dice: “La teologia non pone limiti all'elaborazione scientifica dell'evoluzione” e “Bisogna evitare che il teologo si improvvisi scienziato”; nell’articolo a fianco l’opinione degli scienziati evoluzionisti darwinisti (oggi il 99%) viene invece un po’ strapazzata: “i neo-darwinisti pretendono d’includere le proprie concezioni del mondo all’interno del quadro scientifico”; “i neodarwinisti sono accusati di «dogmatismo» perché difendono a denti stretti la loro concezione indebitamente calata sul piano scientifico (ove sarebbe corretto dire che le mutazioni sono apparentemente casuali!). Il loro arroccamento ideologico suscita le assurde pretese dei creazionisti e impoverisce il dibattito scientifico”; “dogma filosofico-metafisico delle mutazioni casuali”; certo un giornalista non è un teologo, forse però, se scrive sull’Avvenire…potrebbe tenere in considerazione i suggerimenti dei teologi della colonna a fianco…. In questo secondo articolo viene presentato anche un libro di Michele Sarà sull’”evoluzione costruttiva”, che sembra colpire favorevolmente il giornalista, che probabilmente aveva un’idea stranamente negativa dell’evoluzione biologica di cui noi siamo uno dei prodotti… C’è poi un terzo articolo (“Usa, i crociati anti-Darwin”) che parla dell’ultimo numero della rivista Communio (della Jaca Book), che contiene articoli sul tema evoluzione/creazione. La notizia non riguarda tanto l’evoluzione, ma evidenzia comunque qualche problema nel rapporto fra l’Avvenire e la biologia: l’articolo pubblicato oggi di Lodovico Galleni sui problemi della formazione scientifica in generale e sulla difficoltà a far lavorare in Italia i giovani con un forte interesse per la scienza viene titolato: “L'Italia senza numeri Matematici addio”. Nell’articolo (a differenza dell’articolo principale dedicato ai problemi della matematica e della chimica nelle pagine centrali dell’Avvenire) non si parla affatto di matematica e Galleni è un biologo evoluzionista, come ben sanno all’Avvenire dato che spesso viene consultato, ad esempio giusto la settimana scorsa (“L'evoluzione secondo Mosé“)…. Sull’ultimo numero (636 | 7/13 aprile 2006) di Internazionale la traduzione di un articolo su “Daniel Dennett. Il filosofo brillante”. Uno dei maggiori intellettuali d'America guida una crociata contro il creazionismo. Si definisce bright: ateo, agnostico e difensore di Darwin. E spiega che oggi la religione non ha più motivo di esistere I risultati elettorali fanno prevedere che non si parlerà più con tanta arroganza contro il darwinismo, che nessuno eliminerà più l’evoluzionismo dai programmi scolastici e che non premieranno più i donchisciotte che cercano di fermare i mulini a vento o il vento stesso. Come previsto erano quasi 20 giorni che nessuno scriveva sui giornali di evoluzione (e per fortuna nemmeno contro Darwin). Riprende oggi l’Avvenire con una pagina sulla biologia scritta da uno psichiatra, AndreoIi: “Biologia. Gli scienziati a caccia del mistero della vita”, Un articolo un po’ strano, in cui si parla più di filosofi che di biologi, in cui ci si lamenta quasi della perfida
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Albione, sostenendo che: “il mito di Darwin … è un po’ anche frutto del potere coloniale inglese del tempo, che finì per imporsi anche in campo culturale. Operazione, questa, che fa ingiustamente scomparire dalla scena del sapere tanti pensatori e studiosi che pure vi avevano contribuito”. Nessuno potrebbe immaginare che AndreoIi si dolga che come precursore sia stato dimenticato … Kant (che probabilmente riportava comunque le idee di qualche biologo quando ipotizzava che anche lo scimpanzé potesse trasformarsi in futuro in un uomo …!). AndreoIi si duole inoltre che Darwin sia considerato l’inventore dell’evoluzione, il che è vero, ma non perchè … l’evoluzione “era già presente, nella forma intuitiva di evoluzione cosmica, nel taoismo e nel buddhismo, come pure in molti presocratici, negli gnostici, e in particolare, con differente collocazione storica, in san Gregorio Magno e in sant’Agostino, nell’interpretazione allegorica dei sei giorni del Genesi.”. In realtà sappiamo bene che già l‘anno stesso della nascita di Darwin Lamarck (nemmeno citato nell’articolo!) aveva proposto una sua teoria per spiegare l’evoluzione, che quindi era già evidente e necessaria prima che Darwin nascesse, Molto preoccupante la confusione fra il fatto dell’evoluzione (che nel testo viene chiamato evoluzionismo) e la teoria che spiega l’evoluzione (o evoluzionismo, che il testo ignora); la confusione è clamorosamente evidente nella frase “l’evoluzionismo va dalle specie più semplici e indifferenziate a quelle più complesse e differenziate“. Impressiona il fatto che nei suoi scritti fu invece preciso nell’uso dei termini papa GP2, che quindi forse non sempre viene letto, compreso e citato nemmeno da chi scrive sul quotidiano dei vescovi italiani. Sembra che recentemente non ci sia un controllo su quel che si scrive sull’evoluzione … Curiosa la sua del tutto originale (richiede addirittura l’invenzione di un neologismo!) preoccupazione per le cosiddette “involuzioni”: “non mancano talora le degenerazioni, nel passaggio – ad esempio – da una specie indipendente a una parassita: in questi casi si dovrebbe semmai parlare di involuzione.”; possiamo immaginare quale sconcerto lo coglierebbe il giorno in cui lo informassero che almeno il 99% delle specie animali e vegetali è oggi estinta …. Grave però soprattutto diffondere la notizia che la selezione naturale non favorisce “i migliori, né i più forti o intelligenti o abili, ma coloro che hanno caratteri per imporsi sui deboli e eliminarli”; è solo dal 1976 che a scuola si parla di evoluzione e talvolta di evoluzionismo darwiniano, per cui sembra strano solo ai biologi che ci sia qualcuno che non abbia ancora capito che Darwin si riferiva invece semplicemente al successo riproduttivo. Strano inoltre che non capisca quanto sia inopportuno e poco costruttivo oggi (a soli 60 anni dalla fine del nazismo e del fascismo che intendevano appunto favorire i migliori - secondo loro - anche con mezzi non leciti) stimolare (e pure su un quotidiano cattolico) ostilità contro popolazioni che, magari solo a causa della minor penetrazione o qualità dei loro programmi TV, hanno un tasso riproduttivo maggiore del nostro. Saranno infatti le popolazioni con tasso riproduttivo più elevato a sostituirsi agli europei in molti paesi… e sarebbe meglio capirlo in fretta. Dopo queste critiche e rappresentazioni imprecise e datate della biologia fa una certa impressione leggere l’ultima frase: “dopo la pars costruens, ci siamo abituati ad affrontare quella destruens. Alla prossima, quindi”. Dobbiamo quindi attendere domenica prossima per leggere la parte distruttiva del ragionamento sulla biologia …. consolandoci comunque che non sia affatto prevista una “pars instruens” Una piccola consolazione: sull’Avvenire di ieri (22/4/06) nell’articolo “Torna «Ulisse» degli Angela: «Faremo un viaggio tra le Ande e il Medioevo»” si pubblicizza il fatto che in una prossima trasmissione di Ulisse AndreoIi avrebbe l’occasione di apprendere qualcosa di utile sul conto di Darwin: “Con sei puntate monotematiche, dedicate all'Isola di Pasqua, alla Cordigliera delle Ande, al Medioevo, a Charles Darwin, alla forza di gravità e al naufragio dell'Andrea Doria, torna oggi, in prima serata, su Raitre Ulisse: il piacere della scoperta, il programma di Piero e Alberto Angela che si occupa di grandi periodi storici, scienza, arte e archeologia.”. Sicuramente avrebbe occasione di acquisire informazioni utili per rivedere la sua opinione piuttosto originale sulla localizzazione cronologica del momento migliore per la biologia: “… per valutare a modo questa caduta, occorre prendere le mosse dal punto più alto toccato dalla ricerca in tale ambito, insomma dal suo apogeo, che si colloca anche qui nel Seicento, e poi nel Settecento”.
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[da Pikaia]_ Volentieri segnaliamo questo articolo (completo) apparso sul Notiziario d’Ateneo dell’Università degli Studi di Milano, Interventi (n. 2 Anno IV, Aprile 2006) dal titolo: In lode di Charles Darwin di Marco Ferraguti, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Milano e Telmo Pievani, Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa”, Università degli Studi di Milano-Bicocca. Un breve articolo che però presenta le motivazioni politiche, culturali e religiose che spingono anche persone intelligenti a contestare, di solito in modo disordinato e con ragionamenti scritti sulla sabbia, le idee di Darwin sull’evoluzione. Una battaglia di retroguardia, una difesa di vecchie idee che oggi sappiamo sbagliate. Purtroppo questi antivoluzionisti sono riusciti ad ottenere che dai programmi scolastici delle medie (criticati da quasi tutte le strutture di controllo ed approvati senza una verifica parlamentare) fosse abolita l’evoluzione umana. Per fortuna c’e’ scritto che i programmi sono sperimentali, per cui nessuno si dovrebbe arrabbiare se si inizia il processo di verifica (che finora era stato evitato) che potrebbe portare a modifiche anche importanti. Da leggere con il precedente di Ferraguti e Pievani, sul numero di maggio di PLOS biology è comparso un articolo: “Scientific Illiteracy and the Partisan Takeover of Biology”. Qui si parla, riferendosi alla situazione USA, di come vi sia sempre più una gestione politica dell’insegnamento della scienza e in particolare della biologia e in particolare dell’evoluzione. E’ una situazione che i biologi non sanno ben gestire, ma che dovranno imparare a farlo soprattutto in un momento in cui sta aumentando la pressione (anche ben finanziata) per abolire l’insegnamento della biologia e dell’evoluzione nelle scuole. L’articolo spiega come l’ambiente creazionista sia inoltre piuttosto irritato per il fatto che alcune leggi hanno portato, anche contro la volontà di Bush, ad introdurre l’insegnamento dell’evoluzione anche dove si riusciva a non fornirlo. Nell’articolo si ragiona poi sull’inutile miglioramento della “scientific literacy” negli USA negli ultimi anni. Ben diversa rispetto alla nostra la situazione USA, in cui 17000 distretti scolastici potrebbero decidere autonomamente i programmi scolastici, ma devono far riferimento agli standard nazionali per rispettare il “No child left behind” act. Sembra che abbia destato un certo scandalo in Spagna (soprattutto negli ambienti cattolici) la proposta di riconoscere alle scimmie antropomorfe diritti superiori a quelli che vengono concessi agli altri animali. Che questa idea venga per primi agli spagnoli, in Europa, ci può un po’ stupire, dato che siamo nella patria della corrida… La richiesta di una legge specifica è partita dal gruppo spagnolo che coordina il Proyecto Gran Simio, associato con il Great Ape Project (Progetto Grande Scimmia) coordinato a livello mondiale da Peter Singer (un bioetico di Princeton molto sensibile ai diritti di alcune specie animali) e da Paola Cavalieri che in proposito hanno scritto anni fa un libro di successo ("The Great Ape Project: Equality Beyond Humanity" St. Martin's Press, 1994); già la Nuova Zelanda ha legiferato in questa direzione, e forse il secondo paese sarà la Spagna. Sappiamo con quanta rapidità l’umanità si sia messa d’accordo per bloccare la produzione e il consumo dei CFC che foravano il buco dell’ozono e minacciavano la salute della nostra specie. Forse che la difficoltà a riconoscere l’evidente somiglianza con queste specie ci deve rendere timorosi di fronte ai processi economici che stanno portando alla scomparsa di queste specie a noi molto simili (già Linneo se n’era accorto qualche secolo fa!) attraverso la distruzione del loro habitat? Già il mondo della ricerca negli ultimi anni aveva capito il problema e cercava autonomamente di evitare quando possibile l’uso delle antropomorfe nella ricerca scientifica; la scoperta della loro inutilità nelle ricerche sull’AIDS evita che siano indispensabili per almeno una patologia. In questi anni molti primatologi hanno inoltre dimostrato la loro (delle antropomorfe!) intelligenza e la loro capacità di creare ed usare strumenti e di comunicare anche con l’uomo oltre che con i loro simili. Davvero non si può più negare che siano animali un po’ speciali, molto simili a noi ma soprattutto, e questo viene sicuramente trascurato dai critici, con la quasi certezza di scomparire entro pochi decenni (sono rimaste poche migliaia di esemplari rispetto a una situazione relativamente florida pochi anni fa). Bisogna intervenire rapidamente; non si può aspettare che tutti studino e capiscano la teoria dell’evoluzione, ma si dovrebbe comunque evitare che ditte spagnole, italiane, francesi, ecc. eliminino impunemente le ultime foreste in cui queste
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specie vivono. E’ necessario che spagnoli, italiani, francesi, ecc. se ne rendano conto! Ci sono idee migliori? In Italia è comparso un articolo su Repubblica (“La Spagna si mobilita per le scimmie "Diritti fondamentali anche per loro"”). In Spagna sono tantissimi i giornali che riportano la discussione, che vede all’attacco del PSOE, il partito che appoggia questa richiesta, soprattutto alcuni esponenti della chiesa cattolica. In questo contesto sembra quasi incredibile che si sia riusciti a trovare l’accordo per non peggiorare la situazione del buco dell’ozono .. Ci sono poi anche articoli sul Giornale (“La Spagna di Zapatero tutela i diritti «umani» delle scimmie”) e sul Corriere (“Spagna, «diritti umani alle scimmie»”). Il 27 compare anche un commento nel sito di formazione politica di Forza Italia (“Zapatero vuole estendere i diritti umani alle scimmie”): vi si leggono frasi come: “siamo di fronte a un tentativo di imporre come pensiero unico una questione ideologica”; ma anche frasi un po’ ideologiche come “la fede è poco toccata da chi prega ancor oggi San Darwin” [da Pikaia]: Mentre non si parla già più del Projecto Gran Simio in Spagna, a Bari il 3 maggio ci sarà un Darwin Day: Iniziativa che si terrà a Bari il prossimo 3 maggio, con il patrocinio di università e ufficio scolastico regionale. E' la terza edizione del Darwin Day barese. L'intento di questa iniziativa è la realizzazione di un legame tra università/enti di ricerca e scuola su tematiche inerenti la cultura scientifica (e in particolare la teoria dell'evoluzione), al di là della singola giornata celebrativa. Giornata di studio promossa dall’Associazione Nazionale degli Insegnanti di Scienze Naturali (ANISN) con il Patrocinio dell’Università di Bari e dell’USR per la Puglia E’ comparsa in rete il 2/5 la paginona dell’Avvenire del 30/4 con una serie di articoli sulla biologia. Il nucleo centrale è il secondo articolo di V.AndreoIi (“L'enigma della vita”), quello preannunciato come “par destruens” di un ragionamento sulla biologia iniziato il 23/4 (e comunque già ne parlava male…: “Biologia. Gli scienziati a caccia del mistero della vita”) . Già l’idea guida che oggi saremmo nella fase discendente della biologia è certamente originale. Ancora più discutibili sono altre affermazioni, di cui forse la più surreale è "le scimmie non sarebbero altro che prodotti derivati dall’umanità imbestialitasi"; si nota che tutto il ragionamento fa riferimento a testi di cui più recente è del 1953, proprio dell’anno in cui Watson e Crick, con la scoperta della struttura del DNA, diedero inizio alla fase di crescita esponenziale delle conoscenze della biologia. Gli stessi esponenti USA dell’Intelligent Design, pur critici contro alcuni aspetti della biologia, non si presentano in pubblico con conoscenze ed idee così datate.
[da BUR]. In viaggio con Darwin: Patrizio Roversi e l'università sulla rotta del Beagle Martedì 2 maggio, ore 15.30, nell'Aula Magna del complesso Vallisneri l'Università di Padova e PATRIZIO ROVERSI presentano il progetto scientifico "Sulla rotta di Darwin" che intende ripercorrere a bordo di Adriatica, uno sloop d'acciaio di 70 piedi, la famosa spedizione naturalistica intrapresa da Darwin sul brigantino Beagle. Il progetto prevede che il viaggio sia diviso in tappe, ciascuna delle quali caratterizzata dalla presenza a bordo di un diverso gruppo di docenti e studenti universitari per presentare, discutere e commentare le principali tematiche darwiniane alla luce delle attuali conoscenze scientifiche. • Venerdì 5 alle ore 12 a Torino alla fiera del libro un ex-storico della scienza (G.A.Ferrari) racconterà qualcosa su Charles Darwin in occasione della pubblicazione del volume “Fossili, fringuelli e fuegini” di Richard Keynes. Programma. E’ un periodo decisamente tranquillo e forse sarà il caso di chiudere questa rassegna stampa: da un po’ di giorni infatti non si trovano più bancari o filosofi (non della scienza!) o giornalisti o teologi o psichiatri a cui i direttori dei giornali lasciano spazio per insegnare fatti e concetti che ancora debbono studiare o per indurre in errore gli inesperti dicendo che negli USA ormai non credono più all’evoluzione (avviene con una certa insistenza da un paio di anni, come è stato dimostrato in questa pagina); sembra che sull’evoluzione si lascino finalmente parlare gli esperti (come dovrebbe essere naturale) e non solo politici amici.
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Continua la serie di articoli di AndreoIi sulla scienza nell’inserto domenicale dell’Avvenire: questa volta la critica riguarda la scienza in generale. In questo articolo (“La scienza magra”) viene ribadito più volte (e anche più chiaramente che negli articoli precedenti) che AndreoIi sta parlando della scienza dei primi del novecento, anche se non esclusivamente; infatti non riesce a trattenersi … ”poiché da lì comincia il grande declino che oggi, nel terzo millennio, appare in tutta la sua drammaticità, fino a fare del presente un tempo dominato dalla stupidità, da un’involuzione che sembra apocalittica non tanto per ordine di un dio stanco, ma di un uomo che si è perso”. Ecco perché ci sono frequenti riferimenti ma anche improvvisi e continui salti alla scienza attuale; come negli altri articoli si mescola il passato con il presente, inducendo facilmente in confusione il lettore che probabilmente sa che, a differenza di quanto avviene nelle religioni, esiste un continuo cambiamento delle conoscenze e dei paradigmi scientifici, e di questo occorre tenere conto, evitando questi salti. Preoccupa un po’ che venga affidata una serie di articoli sulla scienza a chi pensa che “A partire da quel primo decennio del Novecento si può individuare una serie continua di catastrofi e procedere a un elenco senza fine dei rischi di morte legati alla scienza, rischi che insidiano il singolo ma anche le masse. Con la tecnologia infatti, la scienza passa dal bacino ristretto degli scienziati a quello assai più ampio delle popolazioni, che magari non percepiscono la profondità e la specializzazione delle singole ricerche, ma ne avvertono il senso generale e il pericolo per la loro vita.”. Strana, e molto triste, la sua visione negativa perfino della biologia: “E qui non si possono non ricordare i problemi legati non solo alla biologia ma anche alla tecnologia sugli embrioni, e quindi agli strumenti per impedire che si origini la vita oppure per interromperla mentre si sviluppa”. Ma anche “da disciplina che produce certezze, la scienza diventa una via per conoscere i dubbi, fino alla teorizzazione che essa non può produrre altro che dubbi…. la scienza appare come una modalità faticosa per ricercare la verità, senza incontrarla poi mai, anzi sbagliando per il solo pensiero di riuscire a scoprirla. La scienza apporta, semmai, correzioni a errori, mentre però ne veicola altri” In questa analisi di una scienza al di fuori del tempo non poteva mancare anche un necrologio prima del tempo: “Il mistero però non è più un primitivismo che aspetta di essere superato dalla civiltà della ragione, come sognava Giambattista Vico, ma una dimensione sopravvissuta alla scienza, che nel frattempo è morta”. Con queste premesse, l’ultima frase non può che evocare la fine, magari giustificandosi per un articolo in cui tutto appare con colori un po’ troppo scuri: “Che le civiltà finiscano, del resto, non è un delirio di qualche profeta di sventura”. Decisamente in contrasto con le opinioni di AndreoIi quelle esposte in un articolo sul settimanale L’Opinione; nell’articolo “Una assurda e ridicola menzogna”; si inizia subito con una frase molto chiara riguardo al dibattito sulle radici cristiane dell’Europa: “Siamo seri. Come si fa a sostenere che le origini religiose dell’Europa sono cristiane? Il cristianesimo ha duemila anni, mentre il paganesimo ha le radici nella notte dei tempi”. Non si può che concludere quindi con “da qualche tempo è in atto una offensiva cattolica, mentre un’altra religione sta, anche con il terrorismo, minacciando il mondo. Come sarebbe bello se il mondo ritornasse ad un sano paganesimo. Naturalmente ad un paganesimo moderno, attuale, in cui la ragione, la medicina e la scienza possano giocare il ruolo delle nuove divinità con eroi nuovi come Darwin, Pasteur e Einstein”. E’ evidente nell’articolo il riconoscimento alla scienza come modalità di conoscenza ed azione che può unire un mondo che (i cattolici non se ne accorgono? O se ne accorgono e trattano la scienza come abbiamo letto ieri?); le religioni spesso dividono, e si ha una certa difficoltà ad ammetterlo prima di un certo numero di morti…. Su Identità Europea, un sito web di un’associazione cattolica molto conservatrice, un articolo (“Evoluzionismo di Cristo“) contro un gesuita, astronomo vaticano, per il modo in cui crede a quel che gli scienziati hanno dimostrato sull’evoluzione biologica. Ci vuole un po’ di fegato a leggere l’articolo (contro la scienza ma anche contro chi fa un uso personale eccessivo della ragione, Questo giornalista per fortuna è molto chiaro con i lettori… non ha timore a premettere che per lui “Purtroppo, lo scienziato oggi non ha bisogno di essere intelligente”. Il mondo [anche quello di internet] è bello perché è vario… Da non perdere! Darwin ospite di Ulisse: RAI 3 sabato 13 maggio h.21.15
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Continua sull’Avvenire la serie di interventi domenicali di V.AndreoIi; questa settimana si parla di “Uomo, animale sociale”; strano il rilievo dato all’istinto, all’interno del quale vengono fatte rientrare elementari esigenze di sopravvivenza e di riproduzione che hanno sicuramente banali basi biologiche (“Non siamo affatto diversi dalle altre specie per quanto riguarda, per dire, l'istinto a nutrirsi, il quale può diventare talmente imperativo che, per soddisfarlo, si è persino pronti a rubare con violenza il cibo ad altri.”). Rimangono imprecisioni su concetti semplici di biologia evoluzionistica (“… Charles Darwin ha parlato di legge del più forte, del più dotato che elimina il più debole: la lotta per la sopravvivenza per cui chi non ha nulla tende ad appropriarsi di cose che appartengono ad altri, abbondanti o scarse che siano”). Interessante la riflessione che fa sui bisogni nei paesi economicamente sviluppati (“Il bisogno cioè sembra concentrarsi sull'inutile, su un nulla rispetto a ciò che è indispensabile per sopravvivere, ma non per "vivere" in una società fondata sul successo e sull'affermazione narcisistica”); correttamente ne deriva come conseguenza un giudizio negativo: “Una dimensione che sa di follia se solo si pensa alle condizioni generali dell'umanità in cui non c'è cibo sufficiente per fare sopravvivere bambini e vecchi” e una previsione di un futuro di incomprensione fra popolazioni con diverse e contrastanti) esigenze primarie. Curiosa ed audace la riflessione finale, che sembra far riferimento ad avvenimenti italiani recenti: “ormai ci sono tiranni che pretendono di essere democratici semplicemente perché hanno il consenso da fette di società composte da piccoli imbroglioni e grandi sprovveduti, che nemmeno sanno cosa sia il rispetto per legge. Un mondo in cui tutto si misura sull'essere bello o meno, sull'essere simpatico o divertente.” Sempre oggi e sempre sull’Avvenire una intera pagina di F.Facchini sull’evoluzione umana, e in particolare sul Neandertal e la sua parentela con noi: “Nostro nonno si chiamava Neandertal?”; come articoli di contorno, uno sulla storia della scoperta (“Quelle strane ossa trovate per caso in una valle tedesca”) e uno sul rapporto fra Neandertal e cultura attuale (“Da uomo preistorico a tormentone rock”); c’e anche un articolo non firmato … con un po’ di fantascienza… (“E se esistesse ancora?”) UOMO NEANDERTAL, SEQUENZIATO PER PRIMA VOLTA IL SUO DNA NUCLEARE L'isolamento dei campioni di Dna e' stato realizzato da Svante Paabo, un paleontologo finlandese del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia che da due anni ha avviato uno specifico programma di ricerca, il Neanderthal Genome Project, avente come obiettivo il sequenziamento dell'intero genoma di un Neanderthal e la costituzione di una banca dati del Dna di questi ominidi. BBC:Neanderthal yields nuclear DNA. So far, Paabo and colleagues have managed to sequence around a million base-pairs, which comprises 0.03% of the Neanderthal's entire DNA "catalogue", or genome. Base-pairs are the simplest bonded chemical units which hold together the DNA double helix. Incredibili ottime notizie (anche se non tutte del tutto convincenti) sull'evoluzione umana e su primati sul numero di Nature uscito oggi e negli articoli on line usciti il 18/5: Per cominciare un lungo articolo free sul cromosoma umano 1: "The DNA sequence and biological annotation of human chromosome 1"; qui si trova un commento alla notizia del completamento del sequenziamento del genoma umano, già altre volte annunciato… ; il 27/4 era uscito sempre su Nature l'articolo "The DNA sequence, annotation and analysis of human chromosome 3"; di primati attuali e del loro linguaggio si parla in "Language evolution: Semantic combinations in primate calls", di Kate Arnold and Klaus Zuberbühler; l'articolo (qui materiale supplementare, fra cui le vocalizzazioni) viene commentato in "Shouting monkeys show surprising eloquence", dove si racconta come "Researchers working in Nigeria have found that putty-nosed monkeys (Cercopithecus nictitans) can use their two warning calls as 'building blocks' to create a third call with a different meaning. It's the first example of this outside humans, say the researchers. Different predators require different warnings because the treetops are generally the safest place to hide from a leopard, but staying under cover is more advisable when an eagle is around. These two calls seem to be the only sounds in the putty-nosed monkey's repertoire. Researchers had observed that the monkeys sometimes use these calls in an apparently non-meaningful way: to yell at a fellow monkey, for example, without communicating a specific message". Frasi “curiose” si leggono in un articolo di Repubblica che racconta di questa
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scoperta: “Il linguaggio, dunque, non sembra essere più soltanto una peculiarità degli esseri umani.” Certo c’è ancora tantissimo da scoprire, ma non certo che i primati e molti altri animali “hanno un linguaggio” Sconcertante invece l'articolo che cerca di gettare luce sull'evento di speciazione che ha dato origine agli ominidi bipedi; ne parlano Nick Patterson, Daniel J. Richter, Sante Gnerre, Eric S. Lander and David Reich nell' articolo "Genetic evidence for complex speciation of humans and chimpanzees" oggi consultabile free in rete fra le "Advance online publications". Gli autori si dedicano all'improba impresa di "Inferring ancient speciation from genetic data" utilizzando i dati più recenti del sequenziamento del DNA. L'articolo è commentato da un giornalista di Nature: "Chimpanzee and human ancestors may have interbred" dove vengono presentate ipotesi ben poco verificate e difficilmente verificabili su un possibile evento di speciazione durato ... un milione di anni, quello che ha dato origine agli ominidi bipedi 5/7 milioni di anni fa. Molto strana anche la frase "For some reason, human-like fossils far outnumber chimpanzee-like ones in the fossil record, making it difficult to see exactly who was sleeping with whom at the time"; a parte la curiosità un po' pruriginosa, prima di tutto è noto che sembra ben difficile che possano crearsi e sopravvivere fossili in ambiente forestale (dove sono rimasti a vivere gli scimpanzè) mentre gli antenati degli ominidi bipedi si avviavano ad adattarsi alla savana; inoltre i fossili di scimpanzè sono molto probabilmente inesistenti e rarissimi quelli di antichi ominidi bipedi per cui dire outnumber sembra davvero riduttivo... Articolo non molto chiaro - dal titolo sembra focalizzarsi su una critica alle unioni ... temporanee e ai PACS - anche su La Repubblica. ("Uomo e scimpanze in coppia per circa un milione di anni"). Comunque non è finita qui .. su Nature c'è anche un articolo di Rex Dalton sul sequenziamento del DNA nucleare (e qui sta la grossa novità...) del Neandertal: "Neanderthal DNA yields to genome foray" Non c'è che dire ... sembra evidente che l'applicazione di tutte le migliori e più recenti metodiche analitiche permetta di scoprire nuove affascinanti realtà nella biologia umana e nella biologia delle specie a noi più vicine, sia nello spazio che nel tempo. E queste notizie non possono che comparire sulle riviste scientifiche oggi più importanti. Sempre oggi è uscito anche un altro articolo di analisi e confronto delle sequenze del DNA nucleare di uomo e scimpanzé allo scopo di estrarre il massimo di informazione sul momento della divergenza (Innan H, Watanabe H. 2006. The effect of gene flow on the coalescent time in the humanchimpanzee ancestral population. Mol Biol Evol 23:1040-1047); un commento si trova nel blog di Hawke, che contiene pure un commento molto critico sull’articolo precedentemente citato sugli improbabili ibridi uomo scimpanzé. E’ in rete il video di un’intero dibattito su Darwin realizzato lo scorso 29 ottobre all’Università di Bologna: “Sulle tracce di Darwin”, con P.Roversi, G.Barbujani, S.Tinti, M.Passamonti, G.Pancaldi. Dal 23 maggio al 12 dicembre 2006, si terrà alle 16.30 nell’Aula Magna della Facoltà di Agraria di Perugia (San Pietro – Borgo XX Giugno, 74) un ciclo di incontri sul tema “Pagine di storia naturale. I ‘grandi naturalisti’ letti e raccontati da…”; Il primo, martedì 23 maggio, sarà dedicato a ”Charles Darwin geologo”; relatore Guido Chiesura, geologo, traduttore e divulgatore. Il calendario degli incontri prevede inoltre: 20 giugno Manlio Bonati (storico e bibliofilo): “Orazio Antinori ‘Viaggio nei Bogos’”; 19 settembre: Giulio Barsanti (storico della scienza Università degli Studi di Firenze) “Lamarck: ambiente, evoluzione, ambientalismo”; 24 ottobre: Benedetto Sala (paleontologo - Università degli Studi di Ferrara) “Georges Cuvier, paleontologo dei vertebrati, e la sua influenza nel mondo scientifico illuminista”; 21 novembre: Spartaco Gippoliti (primatologo - Giardino Zoologico di Pistoia e Istituto Italiano di Antropologia): “Gorge B. Schaller, Diane Fossey e alcune riflessioni sulla biologia della conservazione tra globalizzazione e sviluppo sostenibile”; 12 dicembre: Giovanni Pinna (paleontologo, già direttore del Museo di Storia Naturale di Milano): “L’antievoluzionismo reazionario di Antonio Stoppani, paleontologo”. A Parma, all’interno di una serie di conferenze “sulla paura”, si è tenuta oggi una conferenza di Guido Barbujani sulla “Paura dell’evoluzionismo”. Ne parla un articolo tratto dalla rivista online NonSoloCinema anno II n. 16. Interessante il ounto in cui Barbujani sottolinea che anche Darwin … aveva paura dell’evoluzionismo…: “Barbujani si chiede se anche lo stesso Darwin fosse, in qualche modo, spaventato dall’evoluzione e risponde
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affermativamente, sottolineando il lungo periodo di gestazione che attraversarono le scoperte dello studioso prima di divenire ‘bene comune’, a disposizione di addetti e non addetti ai lavori”. Sull’Avvenire un articolo di F.AgnoIi (“Siamo uomini o scimmie? In Spagna un'idea c'è”) sull’intenzione del governo spagnolo di fornire protezione alle antropomorfe. Un commento lo si trova in un blog. E’ stato pubblicato un volume “Laboratori Didattici-Ipotesi di percorso" sui laboratori didattici organizzati in parallelo al corso “Evoluzionismo e Antievoluzionismo” realizzato dall’Istituto Stensen di Firenze nell’autunno scorso. Arte, scienza, letteratura e musica saranno gli ingredienti della seconda edizione di “Oltre i giardini”, la rassegna di happy hour in programma negli ultimi due weekend di giugno e nei primi due di luglio ai Giardini ducali di Modena. Il secondo weekend (dal 23 al 25 giugno) sarà invece dedicato alla scienza con la partecipazione del geologo Mario Tozzi, del teologo don Giuseppe Tanzella Nitti, del fisico Carlo Bernardini e dell’antropologo francese Marc Augè. Patrizio Roversi e Piergiorgio Odifreddi condurranno un talk show sull’evoluzionismo. L’iniziativa è pubblicizzata anche qui e qui. Domande banali ma anche non banali in due articoli sull’Avvenire. Un articolo di F.Facchini (“Il tema delle origini dell'uomo continua a suscitare grande interesse”) analizza l’interesse che lui vede nella gente sulla storia evolutiva dell’uomo e la sua comparsa a partire da altre forme animali. Riguardo alle differenze fra l’uomo e gli animali Facchini sottolinea quanto fosse stato soggettivo il giudizio di Darwin sul dubbio che si trattasse di differenze qualitative o solo quantitative. Sconcerta un po’ quindi la sua scelta (soggettiva) di non saper/voler distinguere fra il cane e la scimmia per quanto riguarda gli aspetti conoscitivi e comportamentali: “L'orizzonte conoscitivo dell'animale, scimmia o cane che sia, resta limitato alla sfera che lo ha interessato, almeno a giudicare da quello che manifesta nel comportamento”. Sappiamo che ci sono centinaia di specie di “scimmia”, e che fra queste centinaia ci sono specie di scimmie simili ai cani e specie invece relativamente simili all’uomo; c’è stato ed è in azione quindi un processo evolutivo che ha un ruolo rilevante e che sarebbe necessario considerare far conoscere, se si vogliono fornire gli strumenti per ragionare (la fede è un’altra cosa) su differenze qualitative/quantitative; perché tiene per sé dati così interessanti e non li racconta anche agli altri? Molto interessante e forse originale invece il fatto che ci ricordi che viviamo in un “mondo non perfetto, che ha conosciuto e conosce sviluppo ed estinzioni di specie, eventi catastrofici” ma che voglia convincerci che questo comunque “corrisponde a un disegno di Dio Creatore che l'ha voluto”, rispondendo forse anche alla domanda che il papa ha recentemente fatto ad Auschwitz. L’articolo termina con un paio di domande un po’ imprecise, a cui non viene data risposta ma che comunque inducono a negare o sottovalutare il ruolo del caso nell’evoluzione; l’ultima domanda in particolare sembra proprio scelta male: infatti fa proprio riferimento ad una ben nota (ai biologi) serie di eventi ovviamente casuali che forniscono l’individualità biologica ad ogni essere umano: “Questa singolarità e unicità possono spiegarsi puramente con l'assemblaggio dei cromosomi di origine materna e paterna?”. Si cita proprio un evento in cui il ruolo del caso è ripetuto e ben dimostrato. Come ben sa … chi ha più di un figlio (sono infatti tutti diversi anche quando sono 10 o 20…), è riduttivo oggi parlare di “assemblaggio dei cromosomi paterni e materni”: nel processo di produzione di ogni gamete che contiene la metà del DNA di ognuno di noi avvengono infatti crossing-over, cioè rimescolamenti dei geni che provengono dai nonni (paterni o materni); è un meccanismo casuale ben noto ai genetisti e che permette di creare gameti unici, con DNA (= geni) in parte paterno e in parte materno; non solo: i genetisti sanno bene che questi rimescolamenti sono in gran parte inutili: sappiamo infatti che solo un gamete paterno e uno materno (tranne che nei casi dei gemelli) si uniscono per dar luogo ad un nuovo essere vivente. Dato che i gameti maschili sono quasi sempre milioni (e contengono ognuno combinazioni diverse del DNA dei nonni) il caso ha un ruolo assolutamente determinante. Le domande non sono quindi così retoriche come sembrerebbe; se fossero state più chiare … anche la risposta avrebbe potuto essere ben diversa. Curioso il confronto con un altro articolo a pag.35 (Forum) sullo stesso numero dell’Avvenire; purtroppo nella versione elettronica non si riesce a leggere l’articolo ma solo il titolo: “Il vuoto, il nulla; chi li ha creati?”. A parte
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GIUGNO 1/6/06-IT:
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l’interesse – direi minimo - per una risposta (quanto affidabile?) a questa domanda, sembra si affrontino problemi ben più semplici rispetto a quelli affrontati da F.Facchini; viene il dubbio che … si tratti di un articolo affidato ad un seminarista del I anno... O ci si riferisce alla visita del papa in questi giorni ad Auschwitz, un posto in cui i nazisti avevano cercato di realizzare con cura maniacale imponenti fenomeni di annullamento …? Gli argomenti trattati nell’articolo probabilmente sono stati trattati nella conferenza del 26/5 “Siamo uomini per caso? Evoluzione e creazione” all’istituto Veritatis Splendor di Bologna, e saranno ripresi nel dibattito «Origini dell'uomo tra evoluzione e creazione» a cui Facchini interverrà il 31/5, alle ore 21, presso l'Oratorio di San Filippo Neri a Bologna (via Manzoni, 5). Sembra sia partita da Viterbo la presentazione di un nuovo libro antievoluzionista, probabilmente anche creazionista ("Il mistero delle origini dell'universo e dell'uomo"). Ne parla un articolo del Tempo (“Cultura cattolica Nell’ultimo incontro si parla di evoluzionismo”) che cita le competenze dell’oratore e autore della prefazione al libro (ricercatore di Matematica, esperto di topologia algebrica, una branca della matematica con la quale si sono costruiti modelli geometrici dell'universo).
L.Galleni informa, con un messaggio in una lista di discussione sull’evoluzione biologica, che dai primi di maggio è attivo nel sito dell’università Gregoriana (Specializzazione in Scienza e Filosofia della Facoltà di Filosofia) un Forum sulla teoria dell’Evoluzione; per ora c’è un intervento suo e ce ne sono un paio di P.Coyne (“L’attuale atteggiamento della Chiesa sull’evoluzione neodarwiniana” e “Science Does Not Need God Or Does It?” – il titolo mi sembra strano, data l’ovvietà della risposta con le attuali definizioni di “scienza”; non sarebbe forse meglio sostituire Science con Humankind..?). Commenti critici a questo dibattito, pur appena iniziato, li troviamo in successivi messaggi sulla stessa lista, dove si può leggere:”Il punto dolente qui, e spero che nessuno la prenda male, è che molte di queste questioni sono state GIA' affrontate in campo e in laboratorio, con risultati talvolta anche molto buoni e (per quanto il meccanismo autorevisionante delle scienze lo permetta) al di sopra di ogni sospetto. E' divertente parlare di filosofia, ma non ripartiamo sempre da zero, ormai di code ai topi ne hanno tagliate abbastanza per vedere che continuano a nascere topi con la coda ”, oppure anche: “Francamente trovo imbarazzanti i suoi spunti di discussione … Io non capisco proprio di cosa volete discutere. Se la scienza è in accordo con le scritture? La risposta è no!….. la teoria dell'evoluzione darwiniana non è la maggiormente accreditata, è l'unica teoria disponibile … le teorie scientifiche sono quelle e quelle rimangono. Non possono essere contrattate …” Bisogna evidenziare un aspetto interessante del sito web appena citato della Specializzazione in Scienza e Filosofia: viene messa a disposizione di chiunque (per ora) un’ampia documentazione su come, ai livelli culturali più elevati della Chiesa cattolica, ci si prepari al dibattito con scienziati e filosofi sulla scienza e sull’evoluzione biologica. Sembra evidente che la preparazione di livello universitario sul tema dell’evoluzione sia limitata e non sempre aggiornata, almeno per l’ambito scientifico; sarebbe quindi utile, magari approfittando di un recente accordo, sviluppare una maggiore collaborazione con gli esperti delle vicine università romane o con religiosi esperti di altre università, se Roma non potesse fornire competenze che la Gregoriana ritiene adeguate. Lo sviluppo della scienza e in particolare della biologia è stato esplosivo negli ultimi 50 anni; questo crea problemi non solo agli scienziati (che hanno difficoltà a mantenersi aggiornati su temi vicini a quelli di cui si occupano), ma anche a chi cerca di verificare la compatibilità con la dottrina (ad es.cattolica) di ogni novità scientifica, come avveniva senza problemi … ai tempi di S.Agostino. Quello che sconcerta è l’incapacità di capire che se decine di problemi vengono risolti ogni giorno nei laboratori di tutto il mondo in cui si utilizza il paradigma evoluzionistico … vuol dire che è utile e necessario per
l’umanità e che quindi solo un intervento armato o un taglio dei finanziamenti alla ricerca, o un taglio ai programmi scolastici potrebbe impedirne o rallentarne l’utilizzo. Il livello di preparazione scientifica dei corsi risulta evidente spulciando i programmi disponibili; sembra che vengano evitati gli argomenti più spinosi: ad esempio è stranissimo che l’evoluzione umana - l’unica evoluzione che interessa in questo ambiente culturale ...- venga presentata senza evidenziare l’importanza della connessione con l’evoluzione delle caratteristiche morfologiche e comportamentali dei primati, nonostante si ricordi che proprio Teilhard de Chardin aveva un enorme interesse per questi temi); o spulciando le numerose dispense (lascia perplessi che nell’unica dispensa di evoluzione biologica a pag.19 si parli – senza citare la specie – del polimorfismo cromatico di una specie di farfalla dopo aver preannunciato … un esempio di selezione naturale nell’uomo…, per cui si rimane perplessi nel leggere l’improbabile notizia che “in alcune parti dell’Inghilterra rischiava di sparire il gene colore del corpo chiaro”!). Sembra poi un po’ strana l’insistenza sulla meccanica quantistica, che ha ben poche relazioni con l’evoluzione biologica (non è presente nei programmi di formazione dei biologi), ma che interessa al direttore scientifico della scuola, un filosofo che coltiva questo interesse di ricerca.. Abbastanza “interessanti” le dispense di J.Staune, fondatore e segretario dell’Università UIP di Parigi, plurilaureato, gestore di un ampio sito web su scienza e fede dove sono in evidenza anche testi di esponenti dell’ID USA contro biologi evoluzionisti universitari cattolici USA come Ken Miller (che mai è stato difeso nella sua intelligente battaglia contro i creazionisti e l’Intelligent Design!), ma che si dimostra fieramente contrario all’idea USA dell’ID, come conferma in questo articolo: “Darwinism Design and Purpose: A European Perspective”, in cui evidenzia come facciano un grave errore nel negare (non lo fa solo M.Behe) l’antenato comune, di cui nessuno dubitava seriamente da tempo, anche perché era già chiaro e noto ai tempi di Lamarck se non di Erasmus Darwin; anche perché ammettere l’antenato comune vuol dire semplicemente ammettere l’evoluzione, come dicono di fare a parole proprio quelli dell’ID. In 2 dispense del 2006 sull’evoluzione vengono presentati schemi dell’evoluzione umana un po’ datati (risalgono forse a 20/30 anni fa, quando si discutevano le ipotesi di Louis Leakey): nella dispensa 1 si mostrano già presenti addirittura 20 milioni di anni fa 4 linee evolutive indipendenti : 1)
Oreopithecus, 2) Australopithecus, 3) Homo erectus ed heidelbergensis, 4) Homo habilis e poi Homo sapiens; le antropomorfe si sarebbero separate addirittura 22 milioni di anni fa! Facile poi dire che le scimmie sono molto diverse…; sarebbe poi interessante sapere la reazione di G.Sermonti, che, forse ignora che ci sono circa 300 specie di primati, crede che “Queste forme sono, per quanto ne sappiamo, molto più recenti della forma umana” e cerca nei rettili l’origine del bipedismo umano Strane sono le conclusione della dispensa 1: “Based on many different works by biologists, paleontologists, embryologists and geneticians from different schools of thinking, non-Darwinian Biology will predictably be one of the predominant research areas in the XXIst century. That is if its development is not being blocked for several decades by a tacit union between fanatical darwinian materialists, or «crazy creationnists“); lascia perplessi questo enorme credito fornito agli antidarwinisti alla fine di un corso in cui non vengono forniti strumenti per far capire bene agli studenti cosa e quanto abbiano scoperto e dimostrato da 150 anni i darwinisti; ma viene detto chiaramente che questo punto non è rilevante; infatti si legge nella slide finale della dispensa 2 (Evolution and purpose): “Therefore it seems to me that the theories that are most compatible with Christian theology are those of scientists such as Michael Denton, Remy Chauvin, Rosine Chandebois, Anne Dambricourt. God willing (!) we can hope that their work will be
encouraged and strengthened by progress in our knowledge. Though we should not expect them to provide any sort of proof, nor that they should attain hegemonic status in the field of evolutionary biology. What is important is that they continue to exist and provide a credible alternative to philosophical naturalism based on neo-Darwinism”. Una frase così, chiara ammissione di impotenza (ma soprattutto di cecità) di fronte al successo e alle continue conferme dei progetti di ricerca fondati invece sull’evoluzionismo darwiniano, non è facile da trovare altrove, ed è quindi difficile da commentare educatamente; la prima domanda che sorge spontanea è “Non sarebbe meglio proteggere queste dispense con una password, come fa la R.ApostoIorum per le dispense del Master in Sc. Ambientali (che però sono in parte accessibili altrove…)?”. Infatti sarebbe come dire ai quattro eroi, novelli crociati: “Grazie di esistere e di avere il coraggio di sostenere e diffondere – magari con l’aiuto degli amici – un’ipotesi indimostrabile che però tutti i cattolici possono essere indotti/costretti a credere vera (non dicendo loro che l’ipotesi non spiega niente di utile ed è pure indimostrabile … e quindi che si richiede un atto di fede verso le idee di quei quattro umani)”. Rimane inoltre una stridente incoerenza fra le due conclusioni; … come possiamo accettare che la ragione si arrenda … e che si debba ricorrere alla fede. Nel sito, a disposizione degli studenti, si trovano raccolti anche testi di conferenze (del card.Poupard su Galilei e di Chatelier sul clero e le scienze nel XVIII secolo). Interessante e utile la pagina con i documenti: ci sono le encicliche che toccano il tema dell’evoluzione, fra cui perfino la mai sufficientemente citata … Providentissimus Deus di Leone XIII del 1893, con la sconcertante frase (siamo più o meno negli anni in cui molti scienziati, fra cui Darwin, si davano da fare, lavorando duramente per decenni per rivoluzionare il panorama delle conoscenze): “bisogna combattere coloro che, abusando della propria scienza di fisici, indagano in ogni modo i libri sacri, per rimproverare ai loro autori la loro imperizia in tali cose ….la cognizione perciò delle cose naturali sarà un valido sussidio per il dottore in sacra scrittura, per scoprire facilmente e confutare anche siffatti cavilli addotti contro i libri divini” a cui segue, sempre nella stessa enciclica, la citazione di una frase sbrigativa di S.Agostino: “Tutto ciò che i fisici potranno dimostrare con documenti certi, dovremo provare che non è contrario alle nostre Lettere; qualunque cosa, poi, presentassero nei loro scritti contrario alle nostre Lettere, cioè alla fede cattolica, o noi dimostriamo con qualche argomento che esso è falso, oppure senza alcuna esitazione lo dichiariamo falsissimo”. Ci sono poi alcuni documenti pontifici sull’evoluzione, fra cui la lettera di GP2 del 1996 (da notare e apprezzare il fatto che anche qui si ritenga inutile citare la dichiarazione del 1985, che solo Schönborn riteneva più rilevante…) e documenti vari, fra cui la recentissima (17/1/06) pagina di F.Facchini sull’Osservatore Romano contro l’Intelligent Design (modello USA), molto discussa negli USA ma stranamente quasi ignorata in Italia (anche se ha reso più silenziosi un paio di quotidiani particolarmente impegnati da mesi contro l’evoluzionismo darwiniano…). Per quanto riguarda il sito dell’università Gregoriana, è anche interessante vedere, in un periodo di crisi finanziaria e di ostilità contro le università pubbliche italiane, la disponibilità di accesso a decine di banche dati e di CD ROM on line. Per confronto possiamo vedere le situazioni (anche se pure fra loro ben diverse) di Pavia o di Roma La Sapienza. o di Roma 2 Per fortuna il recente accordo di collaborazione fra le università statali e pontificie laziali (cioè fra la CRUL e la CRUPR) permette almeno agli studenti e ai docenti di Roma 1+2+3 di accedere anche a queste banche dati… E’ però strano che nella lista delle banche dati per materie non esista proprio niente che riguardi la scienza. D’altronde probabilmente si sentono tranquilli: uno dei più famosi filosofi e pedagogisti italiani, E.Agazzi (che ha chiarito le sue opinioni sulla scienza in molte recenti occasioni pubbliche e con la presenza nel comitato “scientifico” di un sito web) il 7 aprile 2006 avrà forse risposto NO al workshop: “The Controversial Relationships Between Science and Philosophy” alla domanda presente nel titolo della sua comunicazione:
“Can Science Get Rid of Philosophy?”; nella stesso workshop c’era anche una conferenza di W.Shea, che insegna storia della scienza a Padova) dal titolo (che certo sorprenderà molti scienziati … che si scoprono improvvisamente scippati addirittura della razionalità) “The Rationality of Religion and the Irrationality of Science", che ricorda come sia estremamente variabile il posizionamento della ragione negli ambienti cattolici; qui abbiamo infatti un esempio del posizionamento ad una estremità, mentre in altri interventi la ragione viene posizionata chiaramente all’estremità opposta, come fanno ad esempio il gesuita De Rosa o R.PascuaI (dell’Univ. Regina ApostoIorum): “non ci può essere un vero contrasto o conflitto tra una verità di fede - o rivelata -, e una verità di ragione -cioè naturale“. Ci possiamo chiedere preoccupati se è questo il modo migliore per preparare teologi pronti a discutere di scienza, di evoluzione biologica e di evoluzione umana e soprattutto capaci di riconoscere che tutti i programmi di ricerca basati sull’evoluzionismo darwiniano forniscono continuamente scoperte interessanti e nuove ma soprattutto utili all’umanità. Il sito web solleva il dubbio che non possa bastare un 5% di conoscenze di biologia (ma forse è meno…) per 1) avere le conoscenze di base necessarie per capire l’evoluzionismo darwiniano (preoccupa il dubbio che la chiesa abbia contribuito alla sua eliminazione dalla scuola pubblica obbligatoria) e 2) pensare di essere sicuri, credibili e convincenti quando lo si contesta; si capirebbe anche che contestarlo senza ipotesi alternative purtroppo non è concesso dal metodo scientifico e non è utile per l’evoluzione culturale 6/6/06-IT:
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umana. Il 12/6 ci sarà a Milano la conferenza stampa di presentazione del convegno organizzato a Venezia dalla Fondazione Veronesi in settembre, la II World Conf. on the Future of Science: Evolution. [Per chi fosse interessato, nell’attesa dell’inizio, si possono vedere tutti i video della conferenza dell’anno scorso.] SI può vedere una prima bozza del programma; Non sembrano presenti esponenti della chiesa, che erano presenti l’anno scorso, con un tema diverso e più adatto. D’altronde alcuni di loro erano invece presenti al congresso “contro l’evoluzionismo” svoltosi recentemente a Roma, il 26/10/05, su "Evoluzionismo e religioni. Darwinismo e visione teistica", organizzato … dagli Hare Khrisna; sono intervenuti esperti del Vaticano e dell’AISO. Sul Foglio una critica cattivella al prof.Boncinelli (“Una vita di studi per dire che l’altruismo è una pulsione biochimica”) sul problema dell’evoluzione, nell’ambito di una polemica recensione al suo ultimo libro, “Le forme della vita”. Si tocca anche il problema dell’insegnamento dell’evoluzione nella scuola italiana: Boncinelli dice che è assente;il giornalista dice che è egemone. Dove stia la verità lo sa bene chi ha seguito la storia del contrasto, non ancora risolto, fra scienziati ed esperti del ministro Moratti che hanno modificato i programmi scolastici seguendo le indicazioni di alcuni gruppi culturali e religiosi, marginali ma creazionisti. Sul Diario di oggi viene ripreso (“gli ayatollah di Washington”) un libro abbastanza impressionante (“Kingdom coming”) che racconta del viaggio di una giornalista di Salon.com (Michelle Golldberg) nel mondo dell’integralismo cristiano protestante USA, dove si rifiuta la scuola pubblica (e si crea la potente organizzazione dei “Christian home Educators” che organizzano l’Home schooling che gestisce oggi milioni di studenti) e si propaganda, con abbondanti mezzi economici, il creazionismo e l’intelligent design.. Qui un breve estratto da Salon.com. Sarà il successo di questi movimenti a favorire la disponibilità di posti per i ricercatori stranieri negli USA…? Sembra molto migliorato rispetto al 27/5 (sono finalmente comparsi anche esperti di evoluzione biologica) il programma del secondo week-end dedicato alla Scienza, a Modena: dal 23 al 25 giugno Patrizio Roversi condurrà un talk show sull'evoluzionismo e leggerà pagine di Charles Darwin mettendo a confronto il matematico Piergiorgio Odifreddi, il filosofo Orlando Franceschelli, i genetisti Guido Barbujani e Francesco Cavalli Sforza, l'epistemologo Telmo Pievani e il teologo don Giuseppe Tanzella Nitti. Il geologo Mario Tozzi, conduttore del programma di RaiTre "Gaia" modererà un dibattito sullo smaltimento dei rifiuti e proporrà, in collaborazione con Hera, uno spettacolo
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sul riciclaggio e la materia energetica. Al disastro che è verificato vent'anni fa alla centrale nucleare di Chernobyl sono dedicati un dibattito sull'energia nucleare, la presentazione dei libri di Giancarlo Sturloni e Igor Kostin e una narrazione per ragazzi. Sempre dal 23 al 25 giugno saranno presentati i libri di Tullio Berlenghi, Roberto Rizzo, Orlando Franceschelli, Piergiorgio Odifreddi, Marc Augé e Stefano Bartezzaghi. In un articolo su Repubblica (“La vita e le sue forme”) Telmo Pievani presenta il prossimo convegno sull’Evoluzione organizzato dalla Fondazione Veronesi, che si terrà a Venezia in settembre, la II World Conference on the Future of Science: Evolution. C’e’ anche qualche info sul programma, che comunque si trova completo qui. Roma: venerdì 23 e sabato 24 giugno alle ore 21.30 , organizzato dalla Fondazione Bioparco , si terrà presso il teatro Globe di Villa Borghese a Roma lo spettacolo "Processo a Darwin". Interverranno come "testimoni della difesa": Roberto Argano (Università di Roma "La Sapienza"), Andrea Camperio Ciani (Università di Padova), Emmanuele Jannini (Università dell'Aquila), Giorgio Manzi (Università di Roma "La Sapienza") e Isabella Saggio (Università di Roma "La Sapienza"). L'ingresso è libero previa prenotazione. Per ulteriori informazioni e per prenotazioni telefonare allo 06 36082116 o
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consultare il sito http://www.bioparco.it/ Alcuni articoli raccontano della conferenza stampa di presentazione del prossimo convegno a Venezia sull’evoluzione (con annesso imprevisto intervento di soccorso sanitario del dott.Veronesi): Il Giornale (“Il futuro visto dalla scienza”), Metro (“Ricerca: Bazoli, non frenare scienza ma controllare rischi “) Sull’Avvenire di oggi (“O di qui o di là: sulla vita non si tratta”) sembra interessante una frase di D’Agostino, presidente del comitato nazionale di bioetica, che interviene nel dibattito seguito all’intervento di Mussi a Bruxelles per non bloccare la ricerca europea sulle staminali: “si impone una domanda: è lecito o no aprire alla ricerca sperimentale sulla vita umana, in un contesto bioetico in cui si cerca addirittura di frenare la ricerca sugli animali, in cui troviamo una Spagna che vuole riconoscere ai primati dei diritti fondamentali. Questo è il discorso di merito che bisogna fare. A me pare che la tutela della vita umana rispetto al suo possibile uso per la ricerca abbia una sua legittimità e pregnanza”. Sembra (stranamente) non sia chiaro che la sperimentazione sull’uomo, ovviamente controllata e a fin di bene, è una pratica quotidiana nelle strutture sanitarie, dato che ogni essere umano è diverso dagli altri, anche biologicamente. La frase sembra quasi un invito a non firmare le dichiarazioni che vengono proposte ai pazienti sui rischi che sono nascosti dietro a molte delle moderne (e utilissime) tecniche diagnostiche. Sembra addirittura un invito a spostarsi verso terapie alternative, quelle che, si sa, “…magari non servono a niente, ma male comunque non fanno” (se non al portafoglio…). L‘accenno al valore per la biosfera e per l‘umanità attribuito alle altre specie animali sembra lasciar intravedere un ruolo non autonomo ma di servizio (almeno per le specie utili all’uomo…; che ne sarà delle altre? Sarebbe interessante che il comitato di bioetica ne facesse l’elenco…). Addirittura si potrebbe intravedere dietro questa fra frase una non accettazione dell’unità e dell’origine comune di tutti gli esseri viventi, confermata un paio di anni fa (2004) proprio dal Card.Ratzinger. Visita (virtuale, ovviamente, ma molto istruttiva) ad alcune università pontificie. Non siamo fuori tema… alla fine, seguendo un percorso logico, si ritornerà a citare anche l’evoluzione e Darwin… E’ possibile oggi incontrare un invito a visitarle addirittura nelle pagine di Repubblica sulla scuola; un banner porta verso una pagina web pubblicitaria collettiva (webmarketing culturale…) che elenca “Le università del Lazio 2006/07” (ci sono ancora in rete le versioni di 3 anni precedenti, con meno università…). Difficile riconoscere fra le 14 elencate le 5 università statali, ma ancora più difficile è capire perché manchino l’Univ. "Campus Bio-Medico" e l’Università di Viterbo, che sulla base delle proprie conoscenze di geografia ognuno localizzerebbe nel Lazio al pari di Cassino; mancano anche le
nuove università telematiche, fra cui alcune romane e alcune stranamente … senza indirizzo internet ("Giustino FORTUNATO", E-Campus, Marconi, IUL, Pegaso, TELMA, UNINETTUNO, "LEONARDO da VINCI", Universitas Mercatorum, Unitel, UNISU; la mancanza di indirizzo web la si verifica nel sito del ministero cercando “telematiche come parola chiave) ma quello è un discorso diverso, anche se pochi le conoscono… dato che alcune di queste sono state approvate dal ministro (Moratti!) in aprile/maggio; ci sono invece 2 autorevoli università pontificie (Lateranense e Gregoriana), 3 private riconosciute e elencate nel sito web del ministero (S.M.Assunta, S.Pio V e la neonata Univ. Europea, un’università pontificia ma formalmente “civile” creata da un anno all’altro – addirittura contro il necessario parere della regione Lazio a quel tempo gestita da Storace – e inserita nello stesso edificio di una delle 22 università pontificie mondiali dei Legionari di Cristo, molto amati da Fazio e G.Letta); c’è poi 1 università privata estera riconosciuta (Link Campus di Malta, con rettore Vincenzo Scotti, che pochi ricordano come rettore universitario ma nemmeno come professore universitario), 1 privata … “spiritosa” (J.Cabot Univ., che promette addirittura di scontare 1 anno a chi si presenta con … la maturità italiana (“Gli studenti in possesso della maturità italiana (ottenuta dopo cinque anni di scuola media superiore) accedono al secondo anno di corso di studi universitari “) – è davvero difficile trovare chi valuti così tanto la maturità italiana … e forse il ministro Mussi ancora non lo sa) e un paio di Accademie artistiche. Sarà un dettaglio, ma l’Università Europea, in funzione da un anno, non risulta avere docenti, a differenza delle 2 università private simili, LUMSA e LUSPIO. E’ comunque in buona compagnia con le università telematiche, che però sono comparse come funghi solo negli ultimi mesi (autorizzazioni firmate dalla Moratti in aprile e maggio 2006!!). Fra le università laziali riconosciute, nella lista manca inoltre anche la LUISS, una privata riconosciuta da anni. Girando per le università pontificie è possibile scoprire che non sono solo 2, ma ce n’è una ventina; molto interessante consultare l’annuario con i titoli accademici dei 1500 professori (hanno un sistema diverso da quello pubblico: ordinari, straordinari, aggiunti, invitati e incaricati – i ricercatori sembra non esistano, forse prevale la funzione didattica) e leggere anche una lunga relazione del rettore della Gregoriana sul loro percorso verso una migliore inte[g]razione con le università italiane ed europee; la relazione illustra anche gli altri tentativi di rendere un po’ più trasparente la gestione e la selezione del personale dell’università, il cui avanzamento di carriera non è chiaro (non si trovano nei siti web “uffici concorsi” come nei siti delle altre università, per cui non si capisce chi vede e provvede alle carriere); probabilmente si tratta sempre di cooptazione, ma non si perde tempo in formalità e procedure (anche se non sempre democratiche) come nelle università pubbliche. Magari in questo ambiente che si definisce “universitario” si parla poco di concorsi a cattedre, di libertà di ricerca, di uguali opportunità o di quote rosa (ci sono comunque circa 150 professoresse sui 1500 professori, un 10%, in gran parte laiche dato che sappiamo come sia ancora non ben garantito il ruolo della donna nella gerarchia ecclesiastica); rispetto all’università italiana è invece molto positivo che siano in genere dotate di un corpo docente e studentesco sicuramente internazionale. Sembra anche più facile far carriera nelle università vaticane…: docenti che sono solo associati in un’università statale risultano già ordinari in quella pontificia … non è chiaro comunque come sia possibile un doppio ruolo; possiamo sperare che almeno i docenti universitari statali presenti in questo database siano in regola con i nulla osta. Interessantissima la possibilità di effettuare un’analisi quantitativa per area disciplinare del corpo docente delle università pontificie (Master esclusi, sembrerebbe) . E’ davvero impressionante notare come su 1500 docenti che forniscono 1800 corsi nelle 25 università pontificie ben pochi tengano corsi su argomenti che riguardano le scienze (si esclude ovviamente ‘scienze religiose’; solo 1 corso è nell’area di scienze naturali, o di medicina, una decina sono i corsi in filosofia della scienza o della natura. Null’altro. Non sembra proprio di essere nel terzo millennio, necessariamente caratterizzato da un ruolo rilevante della scienza. Che deve essere conosciuta prima di poter essere
criticata. O no? Viene quasi immediato a questo proposito ricordarsi che GPII in una lettera a P.Coyne nel 1988 aveva lanciato un appello (ma era soprattutto un allarme) sul problema del rapporto fra la scienza e la chiesa, che avrebbe voluto meno conflittuale e timoroso (per ignoranza) di quello allora esistente: “Non si dice che la teologia debba assimilare indiscriminatamente ogni nuova teoria filosofica o scientifica. Tuttavia, dal momento in cui questi risultati diventano patrimonio della cultura intellettuale del tempo, i teologi devono comprenderli e metterne alla prova il valore coll'esplicitare alcune virtualità della fede cristiana che non sono state ancora espresse.”. Per questo “si richiederebbe quella specie di intenso dialogo con la scienza contemporanea che, generalmente parlando, è mancato nei teologi impegnati nella ricerca e nell'insegnamento. Ciò comporterebbe che almeno alcuni teologi fossero sufficientemente competenti nelle scienze per poter fare un uso genuino e creativo delle risorse offerte loro dalle teorie meglio affermate.”. Molto chiaro. Sembra che la situazione non sia certo migliorata, ma non dovrebbe essere tutta colpa di P.Coyne se la chiesa tende a fare due passi in avanti invece di uno indietro di fronte alle novità certamente angoscianti, come GP2 stesso notava nel 1988: “… non potrebbe la cosmologia contemporanea avere qualcosa da offrire alle nostre riflessioni sulla creazione? Può una prospettiva evoluzionistica contribuire a far luce sulla teologia antropologica, sul significato della persona umana come «imago Dei» e anche sullo sviluppo della dottrina stessa?”. La lettera è davvero piena di riflessioni e domande simili a queste, e sembra addirittura trasparire l’angoscia per una preparazione inadeguata della gerarchia e delle università pontificie nei riguardi del progresso scientifico. GPII fa capire chiaramente di non avere gente capace di dirgli se la scienza può fornire nuove idee e strumenti di lavoro ai teologi. Sembra abbastanza chiaro, dato che GPII non parla solo di quello, che non si tratta di un problema di “dialogo” (o di quella frase fatta spesso inutilmente ripetuta come una giaculatoria: “dialogo fra scienza e fede”), ma che è richiesto qualcosa di più, per non illudersi di poter fermare i nuovi “Attila” brandendo, come di solito avviene, la cultura “scientifica” dei tempi di S.Agostino. Poter dimostrare, a vent’anni di distanza, la rilevante indifferenza di tutto l’apparato che gestisce la formazione culturale della gerarchia cattolica verso i problemi scientifici che ormai si accumulano da decenni (se non da secoli) non può che preoccupare, sia per l’evidente sottovalutazione dell’allarme di GPII nel 1988, ma anche per il fatto di vedere questa struttura spesso alla testa di battaglie in cui, in carenza di cultura scientifica, spesso si usano informazioni inadeguate e non tratte dal mondo “materiale”, spesso incomprensibilmente e inutilmente disprezzato. Il dubbio, un altro e preoccupante, che può sorgere a questo punto è che la stessa conoscenza di queste novità potrebbe essere davvero difficile da gestire … tanto è vero che, anche per questo, si cerca di appoggiare chi cerca di bloccare, quando e dove qualcuno lo permette, anche la stessa trasmissione delle conoscenze nel mondo “civile”. Se fosse vero (ammetto che se lo fosse non potremmo che dare un giudizio negativo sull’adeguatezza del livello culturale della gerarchia cattolica … ma, non c’è dubbio, … proprio questa preoccupazione traspariva dalle domande di GPII nel 1988…:” Può una prospettiva evoluzionistica contribuire a far luce sulla teologia antropologica?”), le indicazioni di GPII sarebbero state seguite, ma al contrario: ostacolando e cercando disperatamente di evitare che si creassero le condizioni per cui alcuni “risultati diventino patrimonio della cultura intellettuale del tempo”. Possibile?! Andreotti direbbe che a pensare male si fa peccato, ma di solito ci si azzecca … e qui ci sono indicazioni in quel senso … Possibile? Possibile che la chiesa si sia mossa al contrario rispetto alle preoccupazioni di GPII del 1988? Sarebbe importante discuterne, anche se è evidente che la preparazione culturale dei 1500 docenti delle università pontificie sembra giustificare l’impossibilità di capire gli argomenti in discussione nel previsto “dialogo fra scienza e fede”. Una conferma viene anche da uno dei rettori, mons.Fisichella, che su Micromega 6/2005 ha recentemente scritto: (“Se c’è veramente incompatibilità tra un dato della fede e un dato della scienza, allora
uno dei due deve inevitabilmente fare un passo indietro. E a mio avviso lo deve fare la scienza, non la fede”); sembra proprio di essere
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tornati ai tempi dell’enciclica Providentissimus Deus del 18/11/1893. Non c’è assolutamente possibilità di “dialogo” a queste condizioni, dato che, se non si “dialogasse” a vuoto, si chiederebbe subito, ad esempio, di togliere l’aggettivo casuale da tutti i testi di genetica in cui si parla di mutazioni (magari letali). Che ne penserà oggi il principale destinatario della pesante eredità contenuta nella lettera, P.Coyne? Penserà magari anche lui che si vuole evitare che “i teologi debbano comprenderli e metterne alla prova il valore”? (dei risultati scientifici) Sarebbe comunque piuttosto interessante arrivare al bicentenario di Darwin dopo un convegno, organizzato in ambiente laico, in occasione del ventennale della lettera a P.Coyne. Il 1’ giugno 2008 si potrebbe verificare, magari insieme a P.Coyne, se in 20 anni la chiesa ha accolto l’invito di GP2 a “superare ogni tendenza regressiva che porti verso forme di riduzionismo unilaterale, di paura e di autoisolamento”. Se in quella sede si verificasse che l’invito di GPII non è stato accolto, o che addirittura non si è voluti attrezzarsi per accoglierlo … i festeggiamenti del bicentenario darwiniano sarebbero senza rimorsi per un dialogo che evidentemente non interessa … ma non per colpa degli scienziati. E finora non era risultato così chiaro. • Il numero primaverile della rivista The Virginia Quarterly Review è dedicato in parte alla recente sentenza di Harrisburg contro l’ID. Alcuni articoli sono anche leggibili on line: Ted Genoways — Most Beautiful and Most Wonderful: Why Darwin Is Still Right, Niles Eldredge’s “Confessions of a Darwinist.”, Robert M. Sapolsky — The Olfactory Lives of Primates, Thomas Eisner — Scales: On the Wings of Butterflies and Moths, David Quammen on “Mr. Darwin’s Abominable Volume” , Michael Ruse explains the origins and flaws of Intelligent Design, Lawrence Weschler offers a A Final Thought on Intelligent Design—and a Modest Proposal. • Tenendo d’occhio l’Avvenire per i termini, come “caso”, che possono avere connessione con l’evoluzione, a volte si possono raccogliere informazioni anche sugli interessi e le attività sportive di Dio. Gli evoluzionisti hanno spesso citato, pur non avendolo ancora incontrato, un Dio che gioca a dadi, alludendo con questa metafora al ruolo del caso nell’evoluzione biologica. Oggi invece nell’articolo “Quando c'è una partita Dio in qualche modo c'entra” veniamo a sapere da una fonte autorevole come l’Avvenire che invece “… sul campo, a un certo punto, entra anche Lui. Dio, che sicuramente ama il calcio, si "diverte" a intrufolarsi anche lì”.; sembra che l’articolo voglia suggerire l’efficacia dei frequenti segni di croce dei giocatori durante le partite. … non è serio illudere chiunque che si possa confondere il caso con un intervento divino … certamente non in questo caso e in questi mesi … tanto più che l’intervento divino sembra mancare anche in questioni ben più serie… non sarebbe meglio insegnare che comunque Dio può agire solo attraverso gli uomini? E magari ricordare, come ha fatto recentemente C.Augias su Repubblica, la ragionevole frase del filosofo Hans Jonas: “Dopo la Shoah dobbiamo rinunciare o all’idea della benevolenza divina o a quella della sua onnipotenza” • [da Pikaia] E’ uscito oggi il nuovo numero on line di JCOM, Journal of Science Communication della SISSA di Trieste (numero 2, volume 5, giugno 2006) con un commentario a cura di Telmo Pievani su "evoluzione e creazione, le strategie di comunicazione nei due fronti", con interventi di Niles Eldredge (Two stories about evolution on The New York Times and a strange “editorial balance”), Massimo Pigliucci (Fundamentalism and science) e i redattori del nostro portale Pikaia, Carla Castellacci (The disease and the treatment: some remarks on the Darwin issue Italian school curricula), Astrid Pizzo (The communication strategies of neocreationism between the United States and Europe ) e Marco Ferrari (Not all Americans are creationists. Not all creationists are American). Potete leggere l’intero dossier presso il sito web della rivista • Sull’Avvenire di oggi R.Colombo risponde (“La tendenza a ridurre l'umano dell'uomo”) ad un articolo sul Corriere di U.Veronesi sul prossimo convegno di Venezia.sull’evoluzione. R.Colombo comincia chiedendosi se “Il genoma umano sta diventando l'equivalente moderno e secolare dell'anima spirituale?”.
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La domanda è decisamente strana per l’incomparabilità dei due elementi del confronto: il genoma lo si studia da qualche decennio, è qualcosa di reale e materiale, tanto è vero che ogni anno si scopre qualcosa di nuovo e utile per l’umanità; l’anima invece non viene studiata (non è facile con i modesti strumenti a nostra disposizione, utili solo per gli oggetti materiali), e quindi non ci sono grosse novità da qualche secolo); s forse un tempo sembrava altrettanto ragionevole una preoccupazione simile: “gli antibiotici sostituiranno le preghiere?”. I ragionamenti successivi partono dalla premessa che la scienza non possa interferire con la religione nemmeno sugli aspetti materiali, gli unici di cui si occupi la scienza, e su cui le religioni hanno poco da dire e solo molto da imparare e poi commentare. • Ritorna G.Sermonti oggi sul Foglio: “La scienza non si accontenta di curare, vuol creare un nuovo mondo”; è un articolo sulle cellule staminali; dopo aver spiegato la notevole differenza fra le embrionali e le adulte, si chiede perché non ci si accontenti di quelle adulte; alla fine se la prende perfino con “i ricercatori senza Dio” (allude a U.Veronesi, di cui in molti hanno un’opinione migliore…) • E’ stato presentato il programma del prossimo Meeting di CL a Rimini; non si sa ancora se continueranno a criticare, come hanno fatto in anni recenti con la consulenza di G.Sermonti, i libri di scienze in cui si insegna l’evoluzione, ma di evoluzione si parlerà; è previsto pero’ solo l’intervento del Card. Schönborn, i cui recenti interventi favorevoli anche all’ID USA (di cui probabilmente ignora alcuni aspetti) non trovano sempre sostegno in tutta chiesa cattolica. “Purtroppo” è però molto legato all’attuale Papa, per non parlare ... della sua amicizia anche con Prodi… qui si possono comperare le T-short adatte all’incontro… • [da Pikaia]: Carla Castellacci informa sulla interessatissima dichiarazione sull'insegnamento dell'evoluzione, sottoscritta dalle principali accademie delle scienze di tutto il mondo sostenute dall’IAP: STATEMENT “ON THE TEACHING OF EVOLUTION. IAP (the interacademy panel) is a global network of the world's science academies, launched in 1993. Its primary goal is to help member academies work together to advise citizens and public officials on the scientific aspects of critical global issues. IAP is particularly interested in assisting young and small academies achieve these goals and, through the communication links and networks created by IAP activities, all academies will be able to raise both their public profile among citizens and their influence among policy makers. Questa dichiarazione certo non chiude il dibattito fra creazionismo ed evoluzionismo; chiarisce bene però quali dovrebbero essere le basi per un confronto; innanzitutto si raccomanda il riconoscimento dei limiti e delle competenze delle diverse componenti della cultura umana (scienza, filosofia, religione, ecc.). Pur non citando l’evoluzione più che la teoria dell’evoluzione, le Accademie delle Scienze di decine di paesi riconoscono l’evoluzione come fatto e il metodo scientifico come unico possibile strumento di conoscenza dei meccanismi alla base del processo evolutivo. E’ uscito l’ultimo libro di Telmo Pievani: La teoria dell’evoluzione, ed. Il Mulino, 2006, pp.136 • [da Pikaia]: Il New York Times ritorna con un interessante ed ampio dossier sul tema dell’evoluzione, comprendente testi e qualche video. Per poter visionare la documentazione occorre registrarsi. Il dossier si intitola The Evolution Debate. Complete Coverage . • interessante articolo oggi sempre sul NYTimes (“Evolution's Lonely Battle in a Georgia Classroom”) in cui si racconta della dura vita di un’insegnante di scienze che insiste a insegnare l’evoluzione in una scuola media della Georgia, con gli standard nazionali come unica difesa di fronte all’insistenza di alcuni genitori e dirigenti scolastici “Perché la chiesa • Sarà forse dovuto al fatto che si può oggi verificare che il programma del romana, negli convegno di Venezia sull’evoluzione non lascia spazio … all’antievoluzionismo ultimi 50 anni, non e in particolare all’antidarwinismo, ma qualcosa torna a muoversi nel campo di ha preso chi è allergico al darwinismo. Oggi sul Foglio compare un incredibile articolo di posizione contro la teoria G.Sermonti, che probabilmente ha perso la pazienza. Con chi? con gli dell’evoluzione evoluzionisti darwiniani? No, questa volta con la chiesa cattolica! E quindi il darwiniana?” “oggi accade che, suo articolo contiene addirittura fin dal titolo un rimprovero al papa: “Caro Ratzinger, lei con Darwin e' troppo tenero” e per rispondere alla sua domanda mentre la Chiesa rivolge la sua iniziale “Perché la chiesa romana, negli ultimi 50 anni, non ha preso benevolenza alla posizione contro la teoria dell’evoluzione darwiniana?” cita perfino un evoluzione storica
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passo di un testo di Ratzinger in cui, secondo G.Sermonti, il papa si “avvicina alla visione darwiniana, che si focalizza sul quotidiano”. Originale anche la frase “oggi accade che, mentre la Chiesa rivolge la sua benevolenza alla evoluzione storica dei viventi, la biologia se ne sta allontanando delusa, preferendo dedicare il suo impegno alla manipolazione artificiale della vita e dello stesso uomo” Sembra che si stia preparando … una scomunica al papa..… (articolo in formato testo) Articolo dal titolo un po’ tendenzioso (“Evoluzione, si riapre il processo a Darwin”) sul Corriere sul recente libro dell’unico giornalista che ha seguito in diretta il processo di Harrisburg, quello in cui una approfondita e memorabile (speriamo anche per i sostenitori dell’ID) sentenza del giudice (per giunta profondamente religioso e politicamente conservatore) ha dimostrato in modo semplice anche gli inganni che utilizza, per chi ci casca, il movimento politico che utilizza ora l’ID contro l’evoluzionismo darwiniano. Nei suoi numerosi articoli in settembre/ottobre 2005 il giornalista non ha saputo descrivere oggettivamente il ruolo del tutto marginale dell’ID nel panorama culturale e scientifico degli USA, né ha raccontato ai suoi lettori i trucchi scoperti dal giudice nella sua sentenza. Memorabile l’articolo in cui quasi si lamentava di non riuscire a trovare scienziati disposti a parlare (a favore) dell’ID (“uno dei pochi pensatori laici favorevoli all’ID”) ; proprio in quei giorni 12000 scienziati firmavano contro l’ID e sarebbero stati invece ben contenti di farsi intervistare. Nell’articolo si citano alcune posizioni sconcertanti, dato che l’autore vede nel darwinismo “un nemico spietato dell’uomo”, che “non ha mai esaurito la sua carica di morte”. Nell’articolo, focalizzato sulla relazione fra darwinismo ed eugenetica, intervengono poi con commenti Franceschelli, Barsanti, Cassata e Facchini. Il processo sembra quindi fatto più al giornalista che a Darwin …
Alla ripresa del dibattito sull’evoluzionismo ritroviamo anche un contributo di Orlando Franceschelli con un articolo sul Riformista (“In difesa della laicità. E del dialogo”), nel quale accenna anche alla recente ipotesi di fonte cattolica di mettere in campo nuove strategie contro l’aborto, non certo il peggiore fra i mali del mondo attuale, e problema un tempo quasi ignorato dalla chiesa (quando poneva l’inizio della vita individuale al momento della nascita); sembra infatti che la chiesa si predisponga ad avanzare (nel caso dell’aborto, per ora..) anche a colpi di scomunica, l’arma più “letale” di cui la chiesa dispone (a differenza del fuoco, distrugge infatti anche entità immateriali, come ciò che si ritiene più prezioso e specifico della sola specie umana, l’anima). E’ bello verificare che ogni tanto qualcuno non si dimentica di come era stato cacciato dalla scuola media lo studio dell’evoluzione e in particolare dell’evoluzione umana, da molti citata erroneamente come la cacciata di Darwin e del darwinismo. Nel sito “A scuola di bugie” si ricorda oggi al ministro Fioroni anche questo problema da risolvere, in un intervento ben documentato; si citano Sgaramella, Pievani, Micromega, la Montalcini e un articolo di Sapere di febbraio (Darwin: una soluzione a perdere, di Lucia Orlando, citato anche dal blog “Il Volturino” il 3/7/06). Ricordare che il problema non è già stato risolto, contrariamente a quello che pensa chi ha creduto al ministro e a quasi tutti i giornalisti che lo hanno raccontato, è un presupposto necessario per la soluzione definitiva, e non parziale, del vulnus alla cultura occidentale. Sul blog citato ieri il dibattito su Darwin continua con un intervento (“EVOLUZIONE: PER ALCUNI E' SOLO TEORIA...”) anche questo ben documentato. Sta riprendendo la competizione fra DI e NCSE per il controllo deila formazione scientifica nel Kansas: “Discovery Institute Launches Public Education Campaign, Stand Up for Science, Stand Up for Kansas” Leggendo l’articolo non si capisce bene quale gruppo sia quello contro il metodo scientifico… non è facile capire chi sia la vittima … comunque il fatto importante è che ai primi di agosto ci saranno le elezioni per il comitato di 10 membri che deve approvare gli standard formativi anche riguardo alla biologia e all’evoluzione. [Da Pikaia]: La rivista Confronti di giugno, una pubblicazione mensile di “fede, politica e vita quotidiana” e centro culturale (che raccoglie l’eredità di Com-Nuovi Tempi) impegnato sui temi del dialogo tra le fedi e le culture, del pluralismo e dell’educazione alla pace, pubblica nel fascicolo di giugno 2006 il dossier dal titolo:
dei viventi, la biologia se ne sta allontanando delusa” (G.Sermonti)
Il darwinismo: “un nemico spietato dell’uomo”, che “non ha mai esaurito la sua carica di morte”
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I nemici di Darwin. Nella sezione Fede e scienza sono riportati i testi completi dei seguenti articoli: - Il pollice del panda e la destra religiosa di Paolo Naso - Quando gli antenati fanno paura di Luciana Stendardi, che cita la presente rassegna stampa ma sembra che si basi purtroppo però solo sulla vecchia versione iniziale, per cui le informazioni fornite non sono aggiornate e in particolare non risulta ancora evidente che gli scienziati, anche se premi Nobel, hanno potuto fare ben poco contro l’ambiente antiscientifico e antievoluzionistico dei misteriosi esperti del ministero ma anche di molte redazioni dei quotidiani, che tanto contribuiscono a creare opinione . . . - Un dibattito senza senso (intervista a) Paolo De Benedetti, esperto di giudaismo e AT. Curiosa la motivazione per cui ritiene “assolutamente sciocco dibattere il problema del creazionismo oggi: questo aveva un senso quando la critica letteraria, la critica stilistica e la lettura dei testi non erano così evolute come nel secolo XX”; il fatto che la teoria dell’evoluzione sia “più che un’ipotesi” potrebbe forse essere una motivazione forse più ragionevole… - Contro il furore antievoluzionista di Antonio Fantoni [Dal sito di LeScienze Web News]: L’eredità di Darwin nelle scienze di oggi e nel loro futuro è il filo conduttore del ciclo "Baxter Lectures 2006-09" organizzato dall’Università di Pisa con l’illuminata sponsorizzazione della Baxter Italia. Le "Baxter Lectures" si svolgeranno annualmente dal 2006 al 2009 (anno darwiniano) attraverso una serie di conferenze e attività culturali articolate secondo le linee di organizzazione della materia vivente, e cioè: nel 2006 il tema centrale attorno a cui ruoteranno le conferenze –previste per novembre- sarà l’individuo, nel 2007 le specie nei diversi organismi, nel 2008 l’ecosistema, e infine nel 2009 sarà al centro dei lavori il tema dell’uomo. L’intero ciclo delle "Baxter Lectures" è stato presentato giovedì 6 luglio alle ore 17 nell’Aula Magna Nuova della Sapienza. Una curiosa notizia dagli USA: Kent Hovind, the evangelist who styles himself "Dr. Dino" and runs the Creation Science Evangelism ministry as well as Dinosaur Adventure Land, a small creationist theme park in Pensacola, Florida, was arrested on July 13, 2006, on fifty-eight federal charges. Pochi europei probabilmente (per fortuna loro) conoscono questo predicatore evangelico, che ha avuto un momento di “notorietà” quando offrì 250.000 dollari (poi diventati un milione) a chi gli sapesse dimostrare non solo l’evoluzione ma anche l’origine della vita sulla terra. Purtroppo è nei guai perché non riesce a dimostrare di aver pagato le tasse e i contributi ai dipendenti e di non avere chiesto la licenza edilizia per il suo parco sulla creazione recente e quindi sulla convivenza fra uomo e dinosauri (che ora rischiano … l’estinzione…). Se ci si vuole divertire si può approfondire ulteriormente l’argomento: 1) scheda dettagliata su Wikipedia 2) se non basta si possono seguire i links che portano alle citazioni (non quelle del giudice… ma le sue frasi famose). Non basta? E allora ci sono gli audio e i video delle sue conferenze. Comunque sconsiglierei una visione non controllata nel tempo e non mediata delle idee e dell’eloquio di un Young Earth Creationist.molto convincente come lui…. Anche Gould e Dawkins si sono sempre rifiutati di incontrarlo … Ci sono poi il suo sito web e quello del suo parco tematico, e un sito contro di lui. Riguardo al premio da un milione di dollari, possiamo osservare che corrisponde proprio alla cifra che ha dovuto spendere il comitato scolastico di Dover, che aveva perso il processo ad Harrisburg perché non era riuscito a invece dimostrare che … l’Intelligent Design è scienza. In occasione del centocinquantenario della scoperta dell’uomo di Neandertal, si è svolto il congresso 150 YEARS OF NEANDERTHAL DISCOVERIES (Bonn, Germany) di cui sono disponibili gli ABSTRACT, messi a disposizione dagli organizzatori del convegno [non sono però definitivi, e contengono alcuni errori]. Altre iniziative sono in corso: 1) al Neanderthal Museum, presso Duesseldorf e vicino al sito della scoperta da maggio a settembre 2006 è aperta la mostra "Close Encounters. Neanderthals“ - 2) La mostra "Climate and man – living in eXtremes” [sito web] presenta prospettive sorprendenti: i visitatori potranno camminare attraverso gli ultimi 6 milioni di anni (Maggio, 30 2006 - Maggio, 30 2007)- 3) Neanderthal e i loro antenati, riuniti insieme da tutte le parti del mondo, racconteranno la storia dell origini dell’umanità nella mostra "Roots of humankind" (07.07.2006 - 19.11.2006) E’ uscito Micromega 6/2006. Contiene una rticolo di T.Pievani (“Naturalisti per
caso, sulle tracce di Darwin”) in cui si racconta anche del progetto che coinvolge la trasmissione di Patrizio Roversi “Velisti per caso” e la barca Adriatica, che ripercorrerà parte del viaggio di Darwin.
AGOSTO 1/8/06-IT:
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Inizia oggi sul Foglio una serie di articoli (o meglio “paginate”) scritti da S.PistoIini sul dibattito attuale sull’evoluzionismo; è cambiato il giornalista, e quello nuovo mostra interesse ad andare al nocciolo del problema. Oggi il giornalista, esperto degli Stati Uniti ma non di scienza (e correttamente lo ammette), parla de “Il sogno americano del disegno intelligente”. Si inquadra il progetto di inchiesta, si promette di “decifrare il potere e lo strapotere della scienza … rapportarsi con chi ostinatamente antepone alle teorie dimostrabili e alle domande ancora senza risposta, un senso di trascendenza recepito in modo irresistibile – questo sì senza aver mai la speranza di poterlo dimostrare“. Un primo approccio, dopo aver chiarito che il processo di Harrisburg si era svolto diversamente da come era stato raccontato a suo tempo sul Foglio, viene fatto consultandosi innanzitutto con Pievani e Franceschelli, che gli introducono il problema in modo corretto. E’ ripreso alla grande (anche se soprattutto su “fogli piccoli”) il dibattito in questo periodo in cui si avvicina il convegno di Venezia sull’evoluzione organizzato da Veronesi. Prima di Venezia si terrà però, secondo il vaticanista (S.Magister) dell’Espresso, un convegno, o meglio un corso, sull’evoluzione anche a Castelgandolfo: “Il professor Ratzinger torna a scuola. Un anno fa l’islam, quest’anno Darwin”, Nulla di “materiale”, almeno nelle intenzioni; si dovrebbe parlare soprattutto di teologia dell’evoluzione, anche se c‘è una novità: il tutto avverrà sotto gli occhi di uno scienziato esperto di evoluzione molecolare come Peter Schuster. “Il prossimo 2 settembre, a introdurre la discussione su creazione ed evoluzione interverranno il professor Peter Schuster, presidente dell’Österreichichen Akademie der Wissenschaften, l’accademia delle scienze austriaca, e il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna e teologo. Parteciperanno al seminario anche il gesuita Paul Erbrich, professore di filosofia della natura a Monaco, e Robert Spaemann, filosofo della politica, uno dei massimi studiosi tedeschi della modernità. In vista del prossimo seminario, i componenti del Ratzinger-Schülerkreis potranno inoltre leggere utilmente un articolo stampato sull’ultimo numero di “La Civiltà Cattolica”, la rivista dei gesuiti di Roma pubblicata con il controllo e l’autorizzazione previa della segreteria di stato vaticana. L’articolo, scritto dal gesuita Giuseppe De Rosa e intitolato “L’evoluzione dei viventi: il fatto e i meccanismi”, fa il punto sul dibattito in campo scientifico su darwinismo e neodarwinismo, concludendo che “mentre la maggior parte degli scienziati ritiene validi la selezione naturale e il mutazionismo casuale, altri, pur ammettendo il fatto dell’evoluzione, negano che i meccanismi sinora indicati siano sufficienti a spiegarlo”. Una frase molto importante nel riassunto accetterebbe l’esistenza del caso, che altri negano o attribuisconi a Dio (nemmeno Mendel, che pure era un monaco, aveva pensato a questa ipotesi per spiegare il ruolo del caso nei meccanismi ereditari): “le mutazioni sono casuali, e quindi è escluso ogni intervento esterno, come potrebbe essere un intervento da parte di Dio” Si può sperare in un miracolo? Che il biochimico Peter Schuster (direttore del Department of Molecular Evolutionary Biology di Jena fino al 1997) sappia cioè trovare le parole adatte per dire al papa che la maggior parte degli scienziati che si occupa di biologia e di evoluzione aspetta una parolina di incoraggiamento, o almeno una tregua in una ostilità astiosa e infondata che proprio non si giustifica dato che ci si trova in una situazione simile a quella che ha portato Galileo vicino al rogo; i biologi sanno di essere sulla strada giusta e non capiscono perchè non si traggano piuttosto le conseguenze della dichiarazione di Ratzinger del 2004 [che moltissimi cattolici troverebbero audace ma rimane comunque settecentesca - dato che sembra una frase scritta da Erasmus Darwin…] sulla discendenza comune. Non si può lasciare che la ridicola idea di Don Bortoluzzi (la creazione mediata) sia l'unica spiegazione che non sembra abbia finora avuto problemi dalla chiesa cattolica ... se si ammette la discendenza comune bisogna chiarire anche il “COME”, oltre al “PERCHE’”. Purtroppo, come già dimostrato in questa pagina, negli atenei pontifici non c’è interesse ad insegnare la scienza e in particolare i suoi meccanismi, tranne forse che nei Master.
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Gli studenti del corso di Castelgandolfo potrebbero cominciare fin d'ora a imparare alcuni “fatti e meccanismi” (che non avevano probabilmente mai incontrato nei loro studi universitari) leggendo il recente articolo del gesuita P.De Rosa, che aveva già scritto sulla stessa rivista altri articoli sull’argomento. Per alcuni aspetti erano piuttosto avanzati (tanto da far innervosire i creazionisti biblici italiani, e non solo loro!) ma non sempre erano rispettosi delle conoscenze scientifiche attuali proprio sui fatti e i meccanismi dell’evoluzione, su cui la Chiesa è sempre più evidente (e non lo chiede solo Dembski da Seattle) dovrà rapidamente esprimersi ... La terra potrebbe infatti girare attorno al sole per altri 350 anni senza crearci problemi anche se (come è già avvenuto per migliaia di anni) qualcuno si ostinasse a credere che avvenga il contrario. Oggi è diverso; non c'è tempo da perdere. Non possiamo aspettare forse nemmeno pochi anni per ripristinare una visione il più possibile corretta del rapporto fra l'uomo e la natura, dato che in questo caso la nostra azione può allontanare od avvicinare nel tempo addirittura la distruzione della natura (qualcuno già parla - senza nemmeno tanta angoscia, dato che non è la prima - di sesta estinzione) e quindi anche della nostra specie. Proprio per questo sarà indispensabile il 2 settembre la presenza di Peter Schuster a Castelgandolfo. Speriamo solo che venga ascoltato ... pur non essendo un premio Nobel come la Montalcini ... Oggi sul Foglio l’articolo si intitola “La stoffa della natura e un sarto intelligente”. Molto interessante in questo articolo il confronto a distanza fra F.Facchini (presentato come “antropologo” e “padre”), del quale viene analizzato ed apprezzato l’articolo sull’ Osservatore Romano, e G.Sermonti, presentato come un simpatico sovversivo della biologia e del metodo scientifico. Molto azzeccata, forse involontariamente, la domanda a F.Facchini, riferita ad una frase nel famoso articolo di gennaio sull’OR: “Non equivale a riazzerare il dibattito, riaffermando la priorità della teologia sulla scienza?”. In effetti questa gerarchia con la teologia che prevale prima sulla filosofia e poi sulla scienza è chiaramente indicata in molti documenti di GP2, tra cui anche in quello del 1996, ma si preferisce non evidenziarlo; e appunto Facchini riesce a non far notare che le cose starebbero proprio così. Come spesso non è chiaro l’uso dei termini evoluzione e teoria dell’evoluzione, anche nell’articolo di oggi non sempre si riesce a distinguere fra creazione e creazionismo; almeno possiamo sperare che siano tutti e due termini filosofici o teologici, e che davvero nessuno creda che siano un fatto come l’evoluzione…. ;-) comunque rimane evidente che non c’è concordanza di opinioni fra cattolici e fautori dell’ID, che F.Facchini definisce comunque “creazionisti americani, che scambiano il piano scientifico con quello religioso”; l’unica cosa chiara è che solo negli USA ritengono che la creazione sia un fatto reale. Si spera che ai lettori sia risultato chiaro che per la chiesa cattolica è un concetto solo filosofico e teologico. [Qualcuno l’aveva capita diversamente? Pensava che fosse un fatto in alternativa all’evoluzione? Si sbagliava] Il discorso sull’evoluzionismo inizia oggi anche sul Riformista, con un articolo di O.Franceschelli (“Mister Charles Darwin e noi. Contro i colpi di sole”). E’ interessante l’articolo in cui Barbara Forrest, la filosofa della scienza che ha analizzato i documenti del Discovery Institute come consulente del giudice Jones di Harrisburg racconta quello che ha fatto in un articolo comparso nel sito del Committee for the Scientific Investigation of Claims of the Paranormal, CSICOP (in Italia corrisponde al CICAP): The “Vise Strategy” Undone: Kitzmiller et al. v. Dover Area School District . ll giudice ha accettato, inserendole nella sentenza, tutte le deposizioni e le analisi scritte dalla Forrest (rapporto e allegati), che hanno permesso di smascherare scientificamente la strategia (truffaldina) del Discovery Institute. E’ molto interessante sentirlo raccontare dalla protagonista. Nel Kansas ci sono state le elezioni per il comitato che approva i programmi scolastici, anche di scienze; nel 2005 con una maggioranza di 6-4 avevano vinto gli antidarwinisti; ora invece prevalgono per 6-4 i darwinisti, per cui è probabile che si torni al più presto ai precedenti standard. I cittadini di Dover (ma non tutti) hanno capito che l’ID era una truffa. L’articolo del Foglio di oggi, il terzo, si intitola “Gli eretici chic del disegno intelligente”; contiene un’intervista al filosofo e politico B.Chapman, presidente del Discovery Institute. Interessante il fatto che nell’articolo si ripete (già lo si era detto nel primo articolo) che il processo di Harrisburg ha costituito un disastro giudiziario, politico e culturale per il D.I. (si spera non economico, anche se Bill Gates sembra possa mettere in dubbio I suoi finanziamenti forniti
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al DI, anche se per altre e diverse iniziative); il giudice ha dimostrato che l’ID era in buona parte una truffa: senza basi scientifiche ma soprattutto era esattamente il vecchio creazionismo già cacciato dalle scuole dalla sentenza della Cotrte Suprema del 1987, solo riscaldato e un po’, non troppo, mimetizzato. Chi ha letto la sentenza ha ben capito che c’era più metodo scientifico nella sentenza che nei soldi dei miliardari integralisti (come H.Ahmanson) che finanziano il DI. Più o meno lo ammette, Chapman (a cui il giornalista vuol chiedere se dietro c’e’ una strategia teistica) ma lo riconosce anche il giornalista del Foglio, fermato poi da un articolo di F.Facchini, che dall’Osservatore Romano gli faceva capire come stesse correndo dietro al … progetto intelligente sbagliato …; sembra però che anche Chapman non abbia capito dall’articolo di F.Facchini l’aria che tira in Vaticano, dato che continua a sperare: “Noi speriamo che la chiesa prenda in considerazione con serietà i nostri discorsi. Ciò che Benedetto XVI ha già detto ci appare costruttivo e credo che le cose stiano andando nella giusta direzione. Non sarà immediato, ma mi è difficile immaginare che la cristianità possa affermare che non esiste un disegno nella Natura. Dunque siamo in vista di un grande cambiamento”. Secondo Facchini un disegno c’è, ma non è proprio quello a cui pensa il cattolico Chapman, che andrebbe quindi per una sua strada autonoma; lo stesso pensano P.Coyne e i mecenati della Templeton Foundation. Qualche dubbio rimane per quanto riguarda Schönborn … Un punto interessante che sembra chiarire Chapman è che loro non vogliono che nelle scuole si parli di Intelligent Design ma che si mettano semplicemente in discussione i dubbi del darwinismo. Strano che proponga di sfondare una porta aperta. Siccome le riviste scientifiche pubblicano ogni anno migliaia di scoperte di scienziati che studiano l’evoluzione, significa che ci sono milioni di dubbi, non solo i loro pochi. Strano che il suo gruppo non riesca piuttosto a scoprire e a pubblicare nulla che si possa proporre nelle scuole come scoperta validata. • Su TCS-Daily un articolo (“Intelligent Debate”) racconta che negli USA sta riprendendo il dibattito sull’evoluzionismo: innanzitutto un biologo marino (R.Olson), forse anticipando un giornalista italiano, si è buttato a girare un film proprio sul dibattito fra ID e scienziati; il film si intitola Flock of Dodos; se qualcuno, incuriosito del link, lo ha ciccato, si sarà divertito ma anche preoccupato a vedere il divertente trailer …; come si legge anche in questa recensione (“Endangered Evolutionists”) , infatti, il film sembra (purtroppo) segnare un punto a favore dei propagandisti dell’ID: le loro idee sono quelle che molti americani sentono in chiesa fin da bambini, e sono poi facili da capire; e poi, ammettiamolo, sono più belli, più bravi e più ricchi…; come ben sappiamo in Italia, dispongono delle caratteristiche che favoriscono il successo … indipendentemente dalle idee; secondo Olson gli scienziati, pur avendo ragione … rischiano di fare la fine dei Dodo; in realtà il messaggio non è proprio corretto, in quanto sarebbe l’intera specie umana a rischiare di fare la fine dei Dodo, non i soli scienziati …]. Sul film anche un articolo sul NYTimes: “Eager to Tell the Stories of Science, a Biologist Evolves”, linkato alla pagina del NYTimes sull’evoluzione Nell’articolo si informa poi dell’uscita di un paio di libri scritti da scienziati contro l’ID: Two new books provide valuable defenses of evolution and dissections of ID. In Intelligent Thought: Science versus the Intelligent Design Movement, edited by John Brockman, a variety of scientists and scholars address diverse aspects of evolution and ID. In Why Darwin Matters: The Case Against Intelligent Design, Michael Shermer, publisher of Skeptic magazine and columnist for Scientific American, presents a wide-ranging argument. Probabilmente negli ultimi mesi qualcosa è cambiato anche fra gli scienziati USA, e in particolare fra i biologi, gli zoologi e gli evoluzionisti; forse una conseguenza del successo del processo di Harrisburg? sembra infatti che abbiano deciso di organizzarsi e coordinarsi, come si vede nella pagina web comparsa l’1 agosto nel sito web della Society of Systematic Zoologists: viene presentato il documento che delinea il progetto “Countering the Wedge” , un progetto pluriennale per contrastare il creazionismo e l’ID nelle scuole, gestito da tre società scientifiche (Society for the Study of Evolution, the Society of Systematic Biologists, and the American Society of Naturalists) che hanno riunito un comitato costituito da Massimo Pigliucci (si’, c’e’ anche un romano!), David Baum, and Mark McPeek. Allegati al documento ci sono la sentenza del giudice Jones di Harrisburg, e il "Wedge document" del 1989 del Discovery
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Institute in cui si delineava la “strategia del cuneo” (chiarisce bene tutto la definizione di Wedge Strategy che si trova nella Wikipedia) che dovrebbe, facendo leva sul creazionismo contro l’evoluzionismo, modificare profondamente la definizione di scienza che da qualche secolo, escludendo le spiegazioni che fanno ricorso al soprannaturale, caratterizza, con grande successo, la cosiddetta “cultura occidentale”. Sarebbe utile che anche in Europa e in Italia le società scientifiche si muovessero a difensa dell’attuale definizione di scienza, che non ricorre a spiegazioni soprannaturali? Sarebbe utile e forse inevitabile se anche in Europa e in Italia sorgessero organizzazioni (come il Discovery Insitute) che fanno propria la strategia di modificare la definizione di scienza attualmente utilizzata in Europa e in Italia, o se organizzazioni esistenti ritenessero utile muoversi nella stessa direzione. Nonostante uno sbarco in Europa, a Praga nel settembre del 2005, con un convegno dedicato all’Intelligent Design (“Darwin and Design”), il Discovery Institute non sembra avere ancora una sede operativa efficiente in Europa. In Europa invece si muove da tempo una ricchissima fondazione USA, la Fondazione Templeton, nata in ambiente cristiano riformato; come si vede nel sito web , nel 2005 e nel 2006 ha elargito un premio individuale di addirittura 1,5 milioni di $ ad un “leading advocate for the convergence of science and religion" per “progress toward research or discoveries about spiritual realities". Questa fondazione avrebbe obbiettivi vicini, ma non sembra è proporre una nuova definizione di scienza: “to pursue new insights at the boundary between theology and science through a rigorous, open-minded and empirically focused methodology, drawing together talented representatives from a wide spectrum of fields of expertise". Recentemente questa fondazione ha preso decisamente le distanze dal gruppo del Discovery Institute, ritenendolo, nonostante quello che sostiene il DI e che a questo punto ormai ripete solo chi ne capisce poco di scienza, un gruppo politico più che scientifico (nell’articolo “Creation myths” scritto nel 2006 da R.Hazen, un geofisico, nella rivista della fondazione “In Character” si legge, a proposito del processo di Harrisburg: “Scientists may have won the battle over teaching creationism in the science classroom, but we haven’t won the war. The latest creationist challenge to the science curriculum comes from the intellectually flaccid doctrine of “Intelligent Design”. ID is not a new idea. Decades before Darwin, the British philosopher William Paley argued that the exquisite adaptations of plants and animals could not have arisen by chance.”. Qualche dubbio comunque c’è, oltre allo stupore per l’enorme disponibilità finanziaria: si può infatti leggere un intervento critico su questa fondazione (THE TEMPLETON FOUNDATION: A SKEPTIC'S TAKE [4.05.06] by John Horgan), che comunque si inseriva in un ampio dibattito (sul sito di Edge il 25/4/06 alcuni interventi, fra cui quello di D.Dennett: “On "The Templeton Foundation: A Skeptic's Take" By John Horgan“; e Anjana Ahuja sul TimesOn Line del 17/4: “I'm so sorry, you fellows, but I always religiously avoid your sort”); la Templeton Foundation ha finanziato molte iniziative e centri di ricerca su scienza e religione soprattutto negli USA ma anche in Europa (l’European Society for the Study of Science And Theology ad esempio in Italia la fondazione (certamente cristiana ma probabilmente non cattolica) supporta il Master in Scienza e Fede della università pontificia dei Legionari di Cristo. Questi successivi quattro links evidenziano, su un tema che ci interessa, alcuni degli strumenti di lavoro e delle posizioni della fondazione (ad esempio il giudizio sull’ID!): Center for Theology and the Natural Sciences (CTNS), CTNS articles, Theistic Evolution: A Christian Alternative to Atheism, Creationism, and Intelligent Design , What is the problem with Intelligent Design? Ne sentiremo parlare ancora …. Come ci ricorda, proprio sull’ultimo numero della rivista della fondazione, una frase di R.Hazen appena citata (che sembra seria) …. “we scientists haven’t won the war” L’articolo sul Foglio si intitola “Il platonismo high tech della scuola di Seattle”; oggi viene intervistato Casey Luskin, un biologo del Discovery Institute che ha curato anche il volume con cui il DI contesta il giudice Jones: “Traipsing Into Evolution” Legal Experts Analyze the Impact of the Dover Intelligent Design Trial” (qui alcuni links con commenti al libro; occhio ai siti creazionisti!). Nonostante ormai dovrebbe aver capito che non c’è certo nessuna teoria, forse nemmeno un’ipotesi seria ma probabilmente solo una fede e un mazzo di
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dubbi dietro al Progetto Intelligente, che non ci siano migliaia di scienziati ma un piccolo gruppo che ha problemi di identità (ma non di finanziamento) l’articolo inizia presentando il contrasto fra quelle che vengono definite due teorie, una appoggiata da quasi tutti gli scienziati del mondo, e l’altra che ha a disposizione solo “una scalpitante ultima generazione degli attivisti” (quanti sono?). Incuriosisce l’introduzione di Luskin alla spiegazione dell’ID: “una teoria che sostiene che alcuni aspetti della vita e della natura possono essere meglio spiegati attraverso una causa intelligente”; interessante … e si ferma soddisfatto ma poi non dice altro…! Una persona intelligente può credere a una teoria … che si ferma alla premessa …? Strano e masochista anche il punto in cui Luskin lega l’ID alla libertà di culto, e pretende che poi venga accettato a scuola. Strano che si esprima così: Sia Chapman che il giudice avevano ben spiegato che si sapeva a priori che era il modo migliore per perdere il processo. La scuola pubblica USA, per non favorire nessuna delle decine di religioni, non accetta insegnamenti religiosi a scuola. Un altro punto in cui Luskin svicola clamorosamente è quando evidenzia che “L’ID dice che molta della complessità della vita è il risultato di processi intenzionali, non casuali e guidati da intelligenza. C’è quindi una distinzione profonda tra le due teorie”; correttamente evidenzia il punto di massimo contrasto fra la teoria dell’evoluzione e le sue ipotesi non dimostrate o non dimostrabili (scelga lui, ma siamo al punto in cui la scienza si distingue dal resto); e poi anche qui non conlude il discorso. Curioso notare anche con Luskin la ripetizione di un ritornello che è un ottimo espediente dialettico ma che ricorda molto le illusioni mentali su cui si basano le truffe telematiche: “non possiamo dire chi è il progettista perché non sta scritto da nessuna parte; noi vogliamo rimanere in ambito scientifico e quindi ci atteniamo a quanto si può dimostrare”; splendido! E chi ci crede che hanno dimostrato qualcosa? E in effetti anche al giornalista a questo punto sfugge il dubbio che siano fondamentalisti religiosi… Una frase ricorrente “le evidenze scientifiche ci mostrano un disegno intelligente” è estremamente interessante, in quanto esprime molto bene la situazione culturale nel mondo prima della pubblicazione della teoria dell’evoluzione di Darwin; chi ha letto Darwin (ma anche chi si fida di chi ha letto Darwin…) sa che Darwin ha impiegato 30 anni per dimostrare che non c’erano prove del progetto intelligente proposto da W.Paley, in cui lui stesso prima credeva. Riguardo a Luskin, in una recensione al libro “Traipsing Into Evolution” si citano un paio di testimonianze che nessun libro può difendere e che hanno contribuito pesantemente (giustamente) alla condanna: “two Discovery Fellows, Michael Behe and Scott Minnich testified as experts. Both were asked under oath if ID was science. Both had the choice to answer truthfully or to lie and prevaricate. To their credit, they answered truthfully. Minnich testified that ID was not science and Behe testified it was as scientific as astrology. Based on this evidence from ID's own proponents, the judge not surprisingly found that ID was not science”. L’articolo di Franceschelli sul Riformista ha per titolo “Il disegno intelligente? Fatto a pezzi dalla teodicea di Giobbe”; vi si ricorda di come anche Darwin all’inizio credesse nel “disegno intelligente” (ma la versione del reverendo protestante W.Paley, non l’ipotesi attuale basata su una scienza senza metodo scientifico). Continua la serie di articoli di O.Franceschelli sul Riformista; oggi il suo terzo contributo al dibattito si intitola “L'odissea evolutiva non esclude Dio, ma gli pone domande” Nel sito del Master in Scienza e Fede della Regina Apostolorum si annuncia che a Rimini il 22/8/06, al Meeting di CL, si terrà la presentazione del libro che contiene gli atti di un convegno tenutosi nel 2003 dal titolo “L´evoluzione: crocevia di scienza, filosofia e teologia”. Sapremo, dalla lettura di quel libro “Qual è lo statuto epistemologico dell’evoluzionismo. [Capiremo se] dobbiamo considerare l’evoluzione un fatto, un fenomeno della natura, o piuttosto un’ipotesi, una teoria, una legge”. [Non sarebbe meglio a queusto scopo, usare un buon dizionario o il DISF?] Possiamo intuire che l’estensore della presentazione non voglia far capire fin dall’inizio da che cosa distingue l’evoluzione dalla teoria dell’evoluzione), comunque sicuramente (non avendo le ruote) possiamo escludere che l’evoluzione … sia un tram …; SUVVIA, non ci dovrebbero essere dubbi, non è difficile! nel 2004 lo stesso attuale papa aveva accettato in un documento da
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lui firmato la discendenza comune (“common descent”, che non piace molto al Discovery Institute… che preferisce l’”uncommon descent”) di tutti gli attuali esseri viventi da un unico essere vivente ancestrale. Se non ci sono novità significa che l’evoluzione rimane anche quest’anno un fatto e che una specie può quindi scomparire o trasformarsi in un’altra specie. Speriamo in una frase un po’ retorica e non in parole in libertà ...: l’evoluzione due anni fa, nel 2004, era un fatto anche per il papa. Curiosa anche la conclusione della frase citata precedente: “In realtà è questo un argomento che la scienza e la cultura di oggi dibattono con la stessa energia con cui nei secoli XVI e XVII si confrontavano i due «massimi sistemi del mondo», quello tolemaico e quello copernicano”. Sembra una minaccia, dato che fra le energie in gioco allora si metteva anche il fuoco … e dato che solo 350 anni dopo la Chiesa ha ammesso l’errore, pur avendo tratto vantaggio dal fatto che si era liberato Dio dai lavori pesanti nell’universo, per cui ha potuto dedicarsi a tempo pieno all’evoluzione biologica …. • Francis S. Collins, ex direttore dell’Human Genome Project e ora direttore del National Human Genome Research Institute racconta il suo percorso di vita personale, da ateo a cattolico, nel libro appena uscito "The Language of God: A Scientist Presents Evidence for Belief" (Free Press, July 2006). Ne parla in questa intervista su SFGate “Science, with all of its appropriate demands to rigor, really only applies to investigating the natural world. If one decides that the natural world is the only interesting place to study, well, then science will do. But as you get a little bit more thoughtful about it, there are a lot of really important questions that science can't help you with. Science is powerless to come anywhere near answering those questions. And yet, for most of us, we probably would be well served to think about those things”. Forse, pur da cattolico, esprime con molta delicatezza un concetto molto forte (lasciamo Dio fuori dall’evoluzione biologica, che è un evento che la scienza dovrebbe poter analizzare liberamente con gli strumenti adatti di cui dispone…) simile a quello espresso, certo in un modo un po’ “brusco” da un ateo come D.Dennett (citato qui sopra il 20/8). • Sul Foglio il quinto articolo dell’indagine sull’ID (“Cercare l’evoluzione e trovare Dio in un batterio”). Oggi si intervista uno dei migliori cervelli del Discovery Institute, Stephen Meyer. Nessuna domanda cattiva (nonostante nel primo articolo si parlasse correttamente della sonora sconfitta al processo, che aveva messo in luce come nella Wedge Strategy ci fosse poca scienza e invece molta politica e soprattutto religione); invece … si registra pure qualche imprecisione (“batterio flagellum”; “Body plants”?!, disegnatore o designer?). Non sembra si ricordi che aveva promesso di “esplorare la sincerità, i bisogni e gli obiettivi delle persone coinvolte“ nel processo. A questo punto però una domanda tendenziosa dell’intervistatore, preceduta da una certificazione non richiesta, richiama ancora alla mente le premesse promesse nel primo articolo: “A spingermi non è una necessità di parteggiamento, quanto un desiderio di verifica della possibilità del confronto tra due percezioni contrapposte che pure, credo, trovano il modo di convivere in noi – salvo che ciascun individuo ha il suo modo per tacitarne una e accodarsi all’altra” e “un’inchiesta, che non punti a definire una verità o una prevalenza, ma piuttosto esplori la sincerità, i bisogni e gli obiettivi delle persone in essa coinvolte”. La certificazione/domanda è la seguente: “Tutto ciò che affermate sembra suffragato da prove. Perchè le vostre teorie ricevono accoglienze così brutali?”. Divertente come Meyer racconti quel che vuole sulle più importanti scoperte fatte dalla biologia nell’ultimo secolo. Che cosa c’entra l’ID? Spero che nessuno creda che quando dice “le cose che stiamo scoprendo sulla cellula” alluda davvero a scoperte del suo gruppo!! Comunque il dubbio al lettore non viene! Qui il biologo evoluzionista cattolico Kenneth Miller spiega come e perché si debba smettere di usare la storia del flagello per difendere l’ID. Un’altra frase di Meyer che fa scattare un campanello di allarme anche in un cattolico è “Personalmente sono scettico sul fatto che tutti gli organismi siano accomunati da una medesima origine, ma questo non ha a che vedere col mio sostegno alla teoria dell’ID“; come fa a dire che accetta l’evoluzione avendo dei dubbi sull’origine comune di tutti gli organismi viventi, che è accettata anche dalla Chiesa Cattolica (Ratzinger, 2004)? Più evoluzioni
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separate potrebbero essere un’alternativa, ma non certo uno scenario più semplice da spiegare! Un’altra idea senza senso poco dopo: “La teoria dell’ID dice l’opposto: la vita non dà la sensazione d’essere stata progettata, ma è stata progettata da una reale intelligenza e non da un processo casuale che imita i procedimenti di un disegno intelligente” questa non è la spiegazione di una teoria scientifica, ma di una fede religiosa, sembra evidentissimo. Della riunione conviviale da Ratzinger a Castelgandolfo ai primi di settembre parla anche un articolo nel sito http://www.korazym.org/ nella parte news della sezione “Lo sapevate che”. E’ un articolo leggero, ben disposto verso tutti (si intitola appunto “Darwin e Dio: la virtù che sta nel mezzo”), e si apprezza la presenza del Card.Schönborn (e non quella del biologo evoluzionista …); l’argomento viene affrontato con una “penna” guidata un po’ sportivamente (“La scimmia da una parte, con la teoria e le prove scientifiche; la volontà di Dio dall’altra, con la creazione” [!!!]; “I termini della questione sono noti. Nel corso dei secoli è stata individuata una evoluzione della vita sul pianeta che riconosce in Charles Darwin (1809-1882) il suo padre incontrastato” [!!!]) e, dopo citazioni di GP2, Forte e Schönborn … si schianta alla fine (o meglio … fa schiantare il povero Darwin!) contro … una citazione di A.Zichichi…: “quella di Darwin è una teoria affascinante ma non è scienza” . A questo punto non si capisce più niente, almeno noi: poco prima aveva citato addirittura la frase in cui GP2 invece aveva detto nel 1986 che la teoria di Darwin era non solo scienza ma anche “più che un’ipotesi” e più avanti anzi lo stesso GP2 aveva ben chiarito che era una una “teoria” scientifica che aveva trovato “molteplici e non cercate” conferme! • Siamo ormai al sesto articolo del Foglio sul dibattito [pro e] contro l’evoluzionismo, e nonostante si citino alcuni dubbi, e lo stesso intervistato confermi la correttezza e la inevitabilità della condanna delle posizioni del Discovery Institute al processo di Harrisburg, il giornalista procede…. L’articolo è intitolato “L’ora di religione di Darwin e la fonte dell’esistenza”; nel sottotitolo si notano termini (come “totalitarismo scientista”) che non fanno molto riferimento al testo e tanto meno alle promesse di imparzialità iniziali, ma che fanno sospettare la frequente presenza in redazione di .. qualche anziano scienziato col chiodo fisso dello scientismo. Oggi si intervista un esperto di libertà di educazione. Di fronte alla strana domanda dell’intervistatore sul fatto che quelli del Discovery Institute siano creazionisti mascherati (strana perché chi la legge trova nella sentenza Forse a questo punto la sua consulenza avrebbe anche potuto finire: se la questione è, come dice, religiosa, negli USA sappiamo che prevale l’autonomia della famiglia e la scuola statale non può intervenire; troppe sono infatti le religioni riconosciute negli USA (1300?), come ben sa l’intervistato, cha magari avrebbe potuto anche ricordare al giornalista che negli USA tutte le religioni hanno uguali e rilevanti diritti mentre la situazione italiana, con una sola religione riconosciuta, è ben diversa e secondo lui (direttore di un centro che si occupa proprio di questo) poteva limitare la libertà educativa, un bene che la scuola pubblica USA cerca di rispettare. Ed ora aspettiamo ancora per vedere se finalmente intervisterà qualcuno dei biologi che in questi decenni hanno reso grande e potente la scienza e quindi anche l’economia USA, che attira tanti dei nostri migliori cervelli che certamente credono (… come il papa) nell’evoluzione ma anche nella teoria dell’evoluzione’. A proposito: i lettori riusciranno a mantenere distinti nella loro testa i concetti di evoluzione e di teoria dell’evoluzione? Basta consultare anche solo la Wikipedia in italiano (meglio in inglese!) per leggere nella voce Evoluzione questa chiarissima frase: “i progressi della paleontologia e della biogeografia hanno conferito validità scientifica all'evoluzione delle specie. Il dibattito si è così spostato su un altro tema: ci si interroga sulle modalità e le dinamiche dell'evoluzione e quindi sulle teorie che la possono spiegare”. Oggi pochi al mondo (qui ce n’è uno! Ma ora sembra sia in prigione per evasione fiscale…) si sognerebbero di contestare l’evoluzione come FATTO; ci crede anche il papa …; una frase come “l’idea che insegnare soltanto l’evoluzione nelle scuole americane costituisca una risposta corretta ai desideri della cittadinanza è completamente sbagliata” trova oggi d’accordo solo Kent Hovind e i suoi amici YEC (Young Earth Creationists) negil USA. Per favore … L’AAAS (American Association for the Advancement of Science, editor della rivista Science) ha realizzato un’iniziativa estremamente interessante ed originale:
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In an unusual undertaking for a science society, the American Association for the Advancement of Science has produced a new book that discusses evolution and the rich diversity of Christian responses to the theory along with the quest for common ground on what has become a contentious issue in many school districts across the nation. The book, The Evolution Dialogues As the book's prologue notes, "there are deep misunderstandings about what biological evolution is, what science itself is, and what views people of faith, especially Christians, have applied to their interpretations of the science. With this volume, AAAS seeks to correct some of those misunderstandings." The book, written by Catherine Baker and edited by James B. Miller, tells why evolution is not a hypothetical idea but rather is the essential framework for modern biology. It discusses new observations that have led to revisions in the theory since the time of Charles Darwin, including new views on why the giraffe's neck is long. But it emphasizes the underlying principles of evolution that continue to stand the test of time: all species, living and extinct, are related to each other and the forms of life that populate the Earth have changed over time and continue to change. Ne parlano l’NCSE ed Eureka Alert Nel Blog evoluzionista Panda’s Thumb interessante intervento (“Wells vs tiny flies” ) sul problema della lista degli articoli peer-reviewed che sosterrebbero l’ipotesi dell’ID. Viene notato che l’elenco più recente clamorosamente non riporta più un articolo del 2005 sul flagello di uno dei maggiori esperti del DI, J.Wells. Secondo l’autore dell’intervento l’articolo, pubblicato sulla Rivista di Biologia, sarebbe stato tolto dall’elenco più recente in quanto presenta un’ipotesti testabile sull’ipotesi dell’ID. Che verrebbe smentita. • Settimo articolo sul Foglio, con ancora un’intervista ad uno di quelli dell’ID! Oggi tocca a uno scienziato, il biochimico M.Behe (“L’universo e il DNA sono una perfetta trappola per topi” [??]); gentilmente il giornalista ricorda che nel sito web del suo dipartimento di biologia i suoi colleghi fanno trovare ai visitatori una chiara condanna (“Department Position on Evolution and "Intelligent Design" ) per le ipotesi non dimostrate scientificamente da Behe. Ovviamente viene spiegato quali sono i citeri del metodo scientifico che Behe non rispetta: “It also demands the utmost respect for the scientific method, integrity in the conduct of research, and recognition that the validity of any scientific model comes only as a result of rational hypothesis testing, sound experimentation, and findings that can be replicated by others.”) e quindi si conclude: "For us, Dr. Behe's position is simply not science. It is not grounded in science and should not be treated as science," said Neal Simon, the biology department chairman. "We hesitated to make a public response because it seemed impossible, literally impossible, that anyone would see ID as a serious alternative to the theory of evolution. As we predicted, the overwhelming majority of scientists dismissed ID as nonscientific. What we failed to predict is that the creationists and their ID compatriots would take their case to America's children, local school boards and scientifically illiterate politicians". Già nella seconda frase dell'articolo torna un’errore che c'era già in uno precedente. Per far capire l’ID … si racconta agli italiani la “scoperta rivoluzionaria” del “batterio flagellum”; in realtà si tratta del “flagello batterico”, un organulo della cellula batterica; è uno degli argomenti che si incontra inevitabilmente in qualsiasi testo sull’ID (anche le voci su Wikipedia in inglese e in italiano spiegano chiaramente che Behe trova conveniente fare l’esempio del flagello - in italiano si chiama così, mentre in inglese si usa il termine latino - di E.coli) e che lo stesso giornalista definisce “una scoperta così rivoluzionaria da rischiare la persecuzione”. Sempre a proposito di questo equivoco, più avanti, una risposta di Behe (“Quasi tutto nella cellula è molto complicato”) sembra non in relazione alla domanda “Ho letto dei suoi studi sul batterio flagellum. E’ un caso unico da lei riscontrato?”. Curioso il fatto che se si cerca “flagellum” su Google in italiano si trovano quasi solo pagine connesse con l’ID. Aprire un libro italiano di biologia no, eh?! Qui il biologo evoluzionista cattolico Kenneth Miller spiega come si debba smettere di usare la storia del flagello per difendere l’ID. Interessante notare che, pur intervistando uno dei pochissimi scienziati dell’ID, non si parla di nuove scoperte scientifiche alternative ma solo di dubbi e perplessità sulle spiegazioni attuali. Come si capisce bene anche nel testo che riguarda l’altro articolo sul Foglio di oggi … questa NON è scienza. Purtroppo
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non è chiaro a chi rimane sedotto da questi discorsi che tutta la scienza è piena di dubbi; il dubbio è normale, è il motore della ricerca scientifica Non bisogna dimenticare che uno dei più pesanti giudizi negativi sull’ID è arrivato, prima che dal giudice Jones, dall’Amministrazione USA, e in particolare da John H. Marburger III, responsabile dell’Office of Science and Technology Policy della Casa Bianca, che si è espresso il 5/3/04 in difesa dell’evoluzione "Evolution is a cornerstone of modern biology," adding, "Much of the work supported by the National Institutes of Health depends heavily on the concepts of evolution. President Bush has supported the largest increases in the NIH budget in history.") e il 22/2/05 contro l’ID ("Intelligent Design is not a scientific theory." And that's not all -- as if to ram the point home, Marburger soon continued, "I don't regard Intelligent Design as a scientific topic") Sempre sul Foglio un articolo (“Benedetto seminario”) sul brain storming sull’evoluzione e la creazione organizzato dal papa per i suoi allievi ai primi di settembre (vedi la notizia qui sotto in data 2/8/06). L’articolo è scritto da un importante esponente radicale, Angiolo Bandinelli, che esprime un certo ottimismo sui risultati, auspicando che si rimanga ben lontani dalle posizioni dei protestanti USA; lo fa anche sulla base dell’ultimo articolo di De Rosa su La Civiltà Cattolica. Bandinelli fa notare una frase di De Rosa che difficilmente avremmo trovato finora nei sottotitoli o in evidenza su alcuni quotidiani: “la maggior parte degli scienziati ritiene valida la selezione naturale e il mutazionismo casuale”; non manca comunque la solita precisazione (di solito è questa invece la frase più evidenziata nei sottotitoli nei quotidiani “incerti”…): “gli altri scienziati ammettono il fatto dell’evoluzione ma negano che la spiegazione sia sufficiente” contrariamente a quanto dice, rischiosamente, Bandinelli (“mi pare che De Rosa rimanga dentro ad un dibattito a carattere scientifico”), questa seconda frase invece fa uscire dal metodo scientifico De Rosa e tutti quelli che si illudono sia sufficiente buttare lì una frase così per distruggere una teoria scientifica. Una teoria non è la verità, non è eterna e sopravvive fino a che non ci sono alternative, che devono essere dimostrate sperimentalmente più efficaci nello spiegare i fenomeni reali. Bandinelli però sbaglia nel ritenere che in Italia non si potrebbe chiedere ad un insegnante di fare una premessa critica prima di parlare di evoluzione: hanno infatti fatto di peggio, intervenendo ad un livello più elevato: nel 2004 si è cercato di evitare questo rischio … abolendo addirittura l’evoluzione dai programmi della scuola media …!). Credo sbagli però soprattutto nel giudicare il caso un concetto finalistico che la scienza non dovrebbe mai usare; è vero che un evento casuale, prodotto di un insieme magari infinito di fattori, è assolutamente imprevedibile e non spiegabile, ma non dimentichiamo che è proprio il caso (che è creativo pur facendo a meno di un progetto divino intelligente, quello si finalistico) che non è accettato (in questo caso) della Chiesa; certo, potrebbe procedere se ammettesse che il caso SIA Dio, ma a questo punto avrebbe davvero ragione Bandinelli a protestare con ancora maggior vigore ….. Sembra che per la prima volta qualcuno abbia proposto di istituire anche un Darwin Award collettivo (“Congregation Narrowly Misses "Large Ensemble Darwin Award"): è crollata una chiesa metodista costruita senza permessi nè controlli. Grazie a Dio … non c’era nessuno al momento del crollo… Articolo nel NCR (The pope's Schülerkreis takes on 'Creation and Evolution') con varie e interessanti informazioni sui partecipanti al brainstorming di Castegandolfo e con un’intervista al segretario del gruppo, Stephan Horn. Preoccupante una risposta di Fr. Stephan Horn, the informal chair of the Schülerkreis, “How are the speakers chosen? In the case of the theme "Creation and Evolution," we selected two principal speakers: Professor Peter Schuster and Cardinal Schönborn. But given the vastness and the complexity of the theme, it seemed useful to have two other experts with us as participants, a philosopher (Professor Spaemann) and a scientist (Fr. Erbrich)”. Nello stesso articolo si chiarisce che Erbich è “emeritus professor of natural philosophy from the University of Munich” e sembra che il giornalista del NCR pensa che “doubts about the scientific case for evolution may come from Erbrich, whose work is frequently cited by "intelligent design" advocates”. In effetti si racconta che Perhaps the most famous Achilles's heel in Darwin's theory was the lack of
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fossil records to demonstrate a smooth progression of intermediate forms between one species and the next. Darwin himself said future discoveries should plug the gap, but that has not happened. Experts, however, sometimes suggest that where the fossil record has failed, molecular biology has triumphed. At the molecular level, they argue, one finds precisely the relatively smooth transitions that evolution predicts. In an influential 1985 essay, however, Erbrich poked holes in that claim. Proteins with essentially the same structure and function, he said, are found even in very distantly related species. To explain this, evolutionary theorists would have to posit that essentially the same proteins developed two or more times, independently of one another, and both by chance. "The probability ... of the convergent evolution of two proteins with approximately the same structure and function is too low to be plausible, even when all possible circumstances are present which seem to heighten the likelihood of such a convergence," Erbrich wrote. From there, Erbrich drew a broader conclusion. "Why does the scientific theory of evolution hold on to the concept of chance to the degree it does?" he asked. "I suspect it is the fact that there is no alternative whatsoever which could explain the fact of universal evolution, at least in principle, and be formulated within the framework of natural science. If no alternative should be forthcoming, if chance remains overtaxed, then the conclusion seems inevitable that evolution and therefore living beings cannot be grasped by natural science to the same extent as non-living things -- not because organisms are so complex, but because the explaining mechanism is fundamentally inadequate." Ci sono poi valutazioni sull’unico filo-evoluzionista presente, P.Schuster: Following Schönborn's New York Times piece, Schuster wrote a critical response, for the journal Complexities. His blunt conclusion: "Darwinian evolution … is an empirical scientific fact, a fact in the same class with the Copernican solar system, Newtonian mechanics, Einstein's universe or the world of quantum mechanics, and is neither one hypothesis among others, nor an ideology. The interpretation of observations in biology, as we understand it today, does not need a plan, nor does it provide obvious hints for an active designer." In an Aug. 11 interview with NCR, Schuster said it was Schönborn who asked him to take part in the Castelgandolfo seminar. "I asked Schönborn, 'Why me?' " Schuster said by phone from Vienna. "The cardinal said he had discussed it with the pope, and the pope wanted a scientist who in no way can be suspected of being a creationist." At the same time, Schuster is not a Darwinian dogmatist, saying that the mechanism of natural selection is only one of several principles that determine the course of biological evolution, and macroscopic evolution is seen now as an exceedingly complex overlay of many influences. [Sarà casuale il fatto che P.Schuster cita come “scientific fact” le teorie di Copernico, Newton e Einstein? Se si va a vedere un documento ufficiale del governo Berlusconi (il programma scolastico di scienza della terza media, l’allegato F ) si può leggere che si insegneranno “le ipotesi della scienza contemporanea (Galilei, Newton, Einstein)”] Per quanto riguarda Spaemann e Schönborn, le loro posizioni sono molto critiche contro la teoria dell’evoluzione (Schönborn ha preso anche una cotta per l’ID, che rischia di rovinare l’ottimo lavoro del giudice Jones…); Spaemann ha gestito in Germania una campagna contro Peter Singer, autore di un libro che spinge per il riconoscimento alle scimmie antropomorfe di diritti superiori a quelli di altri animali; inoltre In 1988, Spaemann published a book called Evolutionismus und Christentum, in which he laid out what he sees as the contradictions between Christianity and "evolutionism" considered as a philosophical theory.. Christianity, Spaemann argues, rests on the philosophical assumption of stably existing entities with fixed natures -- most importantly, human nature created in the image of God. "Evolutionism," he says, instead posits that everything is in flux, so the only permanent reality is change, thereby undercutting the basis for belief in a universal human nature Dopo aver proposto alcune citazioni tratte dalla Wikipedia, mi sembra utile commentare alcune stranezze notate nella parte che riguarda l’evoluzione, l’evoluzionismo ma soprattutto l’antievoluzionismo. Rispetto alle enciclopedie a stampa sembra certo che, soprattutto nella versione italiana, ci sia dietro le
quinte un dibattito poco controllato che comunque lascia passare anche aspetti di nessuna importanza che vengono addirittura dal mondo del “creazionismo biblico”, che nessuno si sente oggi di poter seriamente difendere (nemmeno il Discovery Institute, che comunque un po’ ci prova oltre ad avere un passato chiaramente creazionista). Anche la voce che riguarda il Disegno Intelligente USA di origine protestante sembra esagerata (è più ampia della stessa voce nella Wikipedia USA …!), nonostante siano presenti anche molte critiche; è sospetto che si ignori il fatto che perfino l’Osservatore Romano il 17/1/06 abbia condannato le posizioni sostenute dal Discovery Institute. (Discussione sull’ID). C’e’ pure una voce, Creazionismo religioso, con citazioni esclusivamente di un giornalista che tempo fa lavorava al quotidiano della CEI. Dato che comunque si parla (incomprensibilmente) solo della religione cattolica ... tanto varrebbe citare qualche documento vaticano? Il tutto sembra avere origine in un contesto redazionale in cui, fatta salva l’autonomia prevista agli autori dalla procedura, le notizie non sempre vengono poi inquadrate e verificate, come evidente nelle pagine dedicate al dibattito sulla voce Antievoluzionismo: “Sono in procinto di cancellare tutta questa parte e riscriverla (in tre righe)“; “Non e` che se qualcuno si sveglia una mattina e dice qualcosa di non pertinente sull'evoluzione, lo si deve mettere per forza su questa voce, mi pare”; “il paragrafo sul Devoluzionismo, ma penso che sarebbe meglio metterlo in una voce a parte (o meglio nella spazzatura)”; “Prima di ripristinarla si deve citare un qualche articolo scientifico”, “la comunità scientifica è ottusa perchè non apre gli occhi sulle novità etc etc”); sembra chiaro che anche le più piccole notizie contro il darwinismo e la scienza “occidentale” vengono diffuse e addirittura amplificate ed indorate. Un esempio? Basta che al solo G.Sermonti venga il dubbio (addirittura in un testo letterario, che viene perfino citato!) che la scimmia (la scimmia??!! ce ne sono in realtà ben circa 300 specie diverse!) derivi da una degenerazione (?!) della linea evolutiva umana, che nella Wikipedia si fa comparire una nuova voce (poi per fortuna abolita!) che illustra … la “teoria” del Devoluzionismo (o Devoluzione!). Sinceramente sconcerta verificare che solo sulla Wikipedia italiana sembra si parli (rischiando pericolose interferenze con la defunta … devolution di Bossi….) della “teoria del Devoluzionismo”! … ha creato un certo scalpore in ambito scientifico: la teoria del Devoluzionismo. Nel suo libro "La luna nel bosco" (1985) sostiene esplicitamente la discendenza delle scimmie dalla linea di discendenza (filetica) umana. In altre parole, suggerisce che siano le scimmie a discendere dagli uomini, e non viceversa. Motiva tale ipotesi sostenendo che è difficile spiegare come e perché solo una parte delle scimmie si siano evolute in uomini, mentre è molto più semplice spiegare come e perché solo una parte degli uomini si siano devoluti in scimmie Per fortuna non cè solo chi rimane a bocca aperta: qualcuno contesta; sembra difficile trovare un più che evidente caso di NPOV … o semplicemente del fatto che la cultura permette anche … la “devoluzione”; la biologia certamente no. A proposito di dubbi di inesperti che vengono promossi a teorie, ricordiamoci che invece negli attuali programmi scolastici della terza media quelle di Galileo, Newton e Einstein vengono considerate ancora solo ipotesi (la commissione Montalcini aveva anche ironizzato su quella frase; dalla Gazzetta Ufficiale dovrebbe essere tolta al più presto, anche se rimane a ricordo (appunto ufficiale) di cos’è riuscito a fare una cultura non adeguata ai tempi e di una politica in cui c’era spazio anche per chi intendeva solo fare bottino; … Sembra una situazione simile a quella di qualche anno fa, quando uno o due creazionisti si infiltravano in decine di forum lasciando come “regalino” elenchi di link a centinaia di siti internet spazzatura … con l’obbiettivo di “teach the controversy” Per fortuna si possono verificare i motivi di questo modo di diffondere/creare cultura. Il mondo della Wikipedia ci informa infatti anche dei motivi per cui alcuni sentono l’impulso a depositare lungo la rete i propri interventi educativi … “io sono ignorante, e per questo mi sono molto stupito di trovare in certi articoli più ignoranza e superficialità di quanto io stesso sarei capace! Dunque, sostenuto non da mie proprie ali (come potrei?!), ma da ali di Cielo, ho cominciato una vera e propria "campagna" contro l'ignoranza, in nome della Verità. E, finora, in queste voci tanta ala ho steso: Antievoluzionismo,
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Giuseppe Sermonti, Inferno, Purgatorio ,Satana, ….. Non credetemi un pazzo: sono solo una nullità che si trova solamente nel tutto di Dio!” . Sembrerebbe l’inizio dichiarato, di ripicca in ripicca, di una spirale di degrado progressivo della qualità. E nel nome della verità…! Per fortuna un responsabile il 26/6/06 ha fatto togliere il termine “crociata” dalla scheda di presentazione del wikipediano… Nell’ampia parte dedicata (nella voce Antievoluzionismo a cui collabora anche il wikipediano appena citato) ai diversi movimenti antievoluzionisti si trovano spesso citazioni di testi in internet soprattutto di autori con scarse competenze di biologia o di evoluzione. Interessante comunque vedere quanti siti antievoluzionisti ci sono in Italia e scoprire che anche l’Intelligent Design ha una base italiana (Progetto Cosmo) con tante pagine informative (soprattutto di origine USA). Difficile credere però che l’ID possa avere in futuro molto successo in Italia (… se non si entra in una spirale di degrado culturale), dato che dovrebbe incontrare anche una forte ostilità da parte della chiesa cattolica. Che parte da altre premesse e sostiene altre ipotesi; è facile dimostrarlo: uno dei siti web del Discovery Institute (quello gestito dal matematico Dembski) si intitola Uncommon Descent; il concetto espresso (“non esiste un’origine comune di tutti gli esseri viventi”) è decisamente critico sia rispetto a quanto dimostra la scienza che rispetto a quanto esposto nel documento ufficiale “COMUNIONE E SERVIZIO “ firmato dall’allora Card.Ratzinger nel 2004; vi si può leggere infatti che “Poiché è stato dimostrato che tutti gli organismi viventi della Terra sono geneticamente connessi tra loro, è praticamente certo che essi discendono tutti da questo primo organismo”. Certo, la chiesa cattolica non concorda (per ora…) sui meccanismi evolutivi dimostrati e proposti dalla scienza (pur non avendo per ora - e non cercando - ipotesi alternative serie da proporre); è evidente invece che concorda sul fatto che ci sia stata un’evoluzione: un organismo molto semplice è stato, miliardi di anni fa, l’antenato comune di tutti gli esseri viventi; si può quindi parlare di “common descent” (discendenza comune) e di “common ancestor” (antenato comune). Su questo l’ID, come ben dimostra Dembski, non è d’accordo. Da che parte si metteranno i cattolici e gli italiani? C’è qualche dubbio? Se proprio si vuole l’opinione di gente seria anche se non del tutto d’accordo con la scienza moderna, qui c’e’ una critica analitica dell’ID fatta da una ricca fondazione USA, che finanzia anche i corsi su scienza e fede nelle università vaticane: What is the problem with Intelligent Design?; in breve, e non è una novità dopo la sentenza del processo di Harrisburg: l’ID non è ne buona scienza né buona teologia, per cui non serve proprio a nessuno. Ottavo articolo sul Foglio, con l’intervista al giudice Jones: “Il disegno intelligente cancellato dalla toga di W.” ; nonostante una presentazione un po' poco rispettosa del suo ruolo e del suo impegno (si critica anche il cognome!), l'intervista è interessante in quanto il giudice spiega il suo punto di vista su alcuni aspetti del processo e alcune delle convinzioni che si è fatto; quello che risulta subito evidente è che, a differenza di molti altri inesperti (e magari pure conservatori e religiosi) come lui che hanno affrontato il problema, si è impegnato a fondo e riesce a dimostrare competenza nell’uso dei termini scientifici. Le frasi più interessanti: “si ostinano a sostenere che l’Intelligent Design costituisca scienza, buona e accettabile. Penso non sia così, se ci si attiene alla definizione di scienza che si utilizza oggi” e “l’ID mi è parsa una teoria interessante, principalmente di ambito teologico“, “quando si viene in tribunale e si prova a sostenere che tutto ciò costituisca buona scienza, ma non esiste una reale documentazione a supporto di questa affermazione, è difficile vincere, e infatti loro non hanno vinto” (il giudice identifica correttamente il problema principale, che i favorevoli all’ID non vedono proprio; lo stesso intervistatore, pur dopo la sentenza, sembra accettare la loro autodefinizione; non sappiamo dopo l’intervista al giudice); “hanno voluto inserire degli argomenti di carattere religioso nel programma di studi. Così facendo, non solo hanno ignorato le indicazioni dei loro consulenti legali, ma hanno mancato di rispetto alla principale risorsa di un consiglio d’istituto, che è rappresentata dai docenti, come ho scritto nella sentenza“, “Gli stessi professori erano convinti che tutto ciò non costituisse un corretto percorso didattico… se si arriva a mancare di rispetto alle migliori risorse di cui si dispone – come i propri avvocati e i professori - il segnale è che le cose stanno andando nella direzione sbagliata”; (il giudice evidenzia anche il
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problema dello scarso rispetto delle competenze e il disprezzo delle professionalità da parte dei sostenitori dell’ID ma soprattutto dei loro “fedeli”). Interessante anche una frase detta da un medico che aveva seguito tutte le udienze del processo, credente ma anti-ID, che viene intervistato dopo il giudice: “A me non sembrano veri scienziati. Al processo di Dover, Michael Behe, parlando della sua teoria sull’impossibilità di evoluzione dei sistemi immunitari, s’è visto presentare dal giudice Jones dei libri che sostenevano la tesi contraria e lui ha dichiarato candidamente di non averli mai letti in quanto convinto che non fosse necessario. Il giudice Jones nella sentenza ha scritto che i sostenitori dell’ID richiedono all’evoluzionismo un irragionevole mole di prove, le stesse che certamente non offrono a supporto delle loro tesi. Io penso che quando è chiaro che la tua posizione è perdente, l’unico atteggiamento scientifico da tenere sia dire: mi sono sbagliato. Invece hanno agito in questo modo antiscientifico e direi anche anti-cristiano”. Se si va a leggere uno dei migliori e più semplici testi contro l’ID, quello di R.Dawkins e J.Coyne pubblicato dal Guardian il 1’ settembre 2005 (“One side can be wrong “ – versione ridotta in italiano) si possono trovare le giustificazioni alla sentenza e ai giudizi espressi dal giudice nell’intervista, . • L’articolo di S.Magister comparso oggi sull’Espresso (“Creazione od evoluzione? La Chiesa di Roma risponde così” è un articolo importante, forse il primo in Italia, a parte questa pagina web, che, in Italia, attribuisce un ruolo e un importanza all’articolo di F.Facchini sull’Osservatore Romano del 16/1; S.Magister non solo inquadra gli elementi più importanti sul tavolo di Castelgandolfo, ma fornisce la possibilità di consultare anche i testi originali: non solo allega i testi di Facchini (perfino in inglese, ed è forse la prima volta, tanto è vero che la discussione avvenuta negli USA si basava solo su una semplice sintesi fatta dal New York Times) e di Schönborn (di cui invece una prima traduzione in italiano era già presente in rete), ma fornisce anche i link agli altri testi principali; la lista è sufficiente, ma non è completa: non si spinge fino ai testi di interesse storico di Leone XIII (come l’enciclica Providentissimus Deus del 1893, che fa ben capire come fosse duro il contrasto fra la Chiesa e la scienza a fine ‘800, e chi dovesse comandare; non si minaccia più il rogo, ma si chiarisce che non ci aono vie di mezo o concessioni: “o dimostriamo con qualche argomento essere falso ciò che asseriscono o crediamolo falso senza alcuna esitazione"; tempi duri … per scienziati duri … non mancò a quel tempo, sempre di Leone XIII, anche un’enciclica (Officio Sanctissimo del 1887) diretta proprio contro … i naturalisti: “ … Coloro che si chiamano Razionalisti, così come i Naturalisti, non si peritano di chiamare questo pervertimento dei massimi principi col falso nome di progresso della scienza e progresso della società umana; al contrario, tutto ciò prepara la rovina e la distruzione dell’una e dell’altra.”); manca piuttosto la fondamentale lettera di GP2 a P.Coyne del 1988, di cui sarebbe utile festeggiare nel 2008 il ventennale … per verificare se qualcuno l’ha letta e ha cercato di agire in conseguenza delle indicazioni papali ... E’ anche la prima volta che F.Facchini viene presentato con tutti i certificati in regola, giustificando così la pubblicazione dell’articolo sull’OR. Quando era uscito, in Italia il documento era passato stranamente troppo sotto silenzio, mentre negli USA non c’era stata censura (o incomprensione) ed aveva suscitato un certo scalpore, facendo capire che la posizione della chiesa cattolica riguardo all’ID era diversa da quel che raccontavano al Discovery Insitute • Oggi sul Riformista articolo di O.Franceschelli (“Homo ancora poco sapiens “) su due ottimi e chiari libri recentemente pubblicati dal Mulino che trattano la teoria dell’evoluzione (T.Pievani: La teoria dell’evoluzione. Attualità di una rivoluzione scientifica) e l’evoluzione umana (Giorgio Manzi: Homo sapiens. Breve storia naturale della nostra specie). Interessante articolo anche sull’Avvenire (“Evoluzionismo, idea ‘pericolosa’?” “l'uomo è spaesato da quando la scienza ha spiazzato la prospettiva antropocentrica. Così come ci viene presentato, scrive il periodico, l'«universo non ci assomiglia, non è a nostra misura». Allora «come interpretare la nostra strana posizione nel cosmo?» Lo smarrimento è comprensibile e legittimo. «In fondo, per quanto ne sappiamo, gli esseri umani sono gli unici viventi che si pongano il problema di spiegare ciò che avviene nel mondo, che s'interroghino su se stessi». Sono gli esseri umani a scoprire le stesse leggi che guidano l'evoluzione biologica.”.
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Bella la frase, e bella anche una conclusione: “Non sarà facile «fare definitivamente la pace con Darwin». E pertanto il dibattito è destinato a durare ancora a lungo. La frase sembra riconoscere che la chiesa cattolica abbia capito di non avere ipotesi alternative serie per spiegare come è avvenuta l’evoluzione, su cui però ufficialmente fa credere di non aver più alcun dubbio, arrivando a riconoscere l’origine comune degli esseri viventi. Per questo motivo “Ci si deve interrogare «sulla compatibilità tra una descrizione dell'universo in termini di processi evolutivi ampiamente orientati dal caso e una fede che parla di un Creatore attivamente operante nelle dinamiche della creazione»”. Ma si legge anche “la confessione di una presenza divina entro il creato non rinnega in alcun modo il risultato della ricerca scientifica: la natura viene lasciata intatta nella sua laica apertura all'indagine razionale»” Come si vede sembra che ci sia qualche novità e soprattutto qualche salutare dubbio in più, forse conseguenza della scoperta che, avendo accettato in modo inequivocabile nel 2004 l’evoluzione biologica e l’antenato comune (proprio come credeva Erasmus Darwin nel 1794) ora è difficile, dopo ormai quasi 150 anni di continue conferme, contestare ancora, senza buone carte in mano, la spiegazione data inizialmente da Charles Darwin nel 1859 e poi finora sempre confermata (GP2, 1986: “La convergenza non ricercata né provocata, dei risultati dei lavori condotti indipendentemente gli uni dagli altri, costituisce di per sé un argomento significativo a favore di questa teoria”). Purtroppo sembra che si sia perso un po’ di tempo dopo la lettera a P.Coyne del 1988. Sicuramente potranno sorgere dei problemi … ma i fedeli capiranno; sarebbe peggio continuare a negare l’evidenza … non si vedono altre vie d’uscita … qualcuno comincia a dubitare del finalismo … dato che non si contesta più l’esigenza di sostituirlo con una intelligente, inedita e imprevista gestione collettiva del mondo e … non si possono aspettare 350 anni come con Galileo. Speriamo sia solo una notizia curiosa senza conseguenze: sul Telegraph di oggi è comparsa la notizia “Evangelicals urge museum to hide man's ancestors”; sembra che in Kenya ai Pentecostali non piaccia che si evidenzi, con tutte quelle ossa fossili esposte al museo di Nairobi, che il Kenya è ritenuto la culla dell’umanità, il paese in cui forse è avvenuta le comparsa dei primi ominidi bipedi; sembra che per fortuna non richiedano che le ossa vengano seppellite, ma almeno preferirebbero non fossero considerati i pezzi più importanti conservati nel Kenya National Museum.
13/8/06-IT:
13/8/06-USA:
"Our doctrine is not that we evolved from apes, and we have grave concerns that the museum wants to enhance the prominence of something presented as fact which is just one theory." Bishop Adoyo said all the country's churches would unite to force the museum to change its focus when it reopens after 18 months of renovations in June next year.”Robe da pazzi! • Del dibattito sull’evoluzionismo nella chiesa cattolica (seminario del 2/9, articolo di S.Magister sull’Espresso dell’11/8, articolo di De Rosa del 2/8/06 su Civiltà Cattolica, ecc.) si parla nel sito web della UAAR (“Creazione o evoluzione? Le posizioni cattoliche”). Ieri l’articolo di S.Magister è stato ricopiato nel sito web di Italialaica e nel sito web (in data 12/8) di un forum di fan del papa (PAPA RATZINGER FORUM) dove, oltre ad esser riportata la versione inglese dell’articolo di S.Magister, si presenta e si commenta la versione integrale di un articolo del National Catholic Reporter dell’11/8/06 (The pope's Schülerkreis takes on 'Creation and Evolution' ) che contiene alcuni commenti e alcune informazioni sui partecipanti al seminario. L’articolo viene presentato qui sotto in data 11/8 • Interessantissimo articolo sull’ultimo numero di Science. Ogni tanto è utile che qualcuno ci ricordi quali sono le conoscenze e le competenze di chi sta guidando il mondo verso un futuro che molti cominciano a ritenere incerto o quanto meno difficile da gestire senza accordi globali. Il risultato è però un po’ shockante. Un articolo su Science di Jon D. Miller, Eugenie C. Scott, Shinji Okamoto (Public Acceptance of Evolution 2004. L’articolo evidenzia (sono liberamene consultabili gli allegati con grafici e tabelle che riguardano gli USA e 9 paesi europei, fra cui l’Italia) come negli USA il 39% degli americani creda che l’uomo NON abbia avuto origine da una specie precedente; se si aggiunge il 23% di americani che crede anche che sia stato creato da Dio, si arriva al 62%; nello stesso tempo solo il 6% non crede che ci sia stata un’evoluzione biologica con anche estinzioni di specie. Che la scala dei tempi dell’evoluzione non sia corretta lo si capisce dal fatto che il 28% degli americani fa convivere l’uomo con i
13/8/06-AU:
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dinosauri. E l’Italia come si mette? Non è fra i paesi con l’80% di credenti nell’evoluzione (come la Danimarca o il Giappone), ma con il suo 66% non è nemmeno fra i paesi peggiori, come la cattolica Polonia (52%) o l’Olanda protestante (62%). L’articolo richiede ovviamente un’analisi più dettagliata e una lettura dei commenti (Globe&Mail, FoxNews ma copiato da Live Science, Pharyngula, ) . Il dato peggiore, comunque, è la dimostrazione (nonostante il 40% di americani creda che l’uomo derivi da specie precedenti) che non c’è affatto una tendenza al miglioramento, anzi: in 20 anni si è passati dal 7% al 21% di americani incerti sull’evoluzione dell’uomo, e questo cambiamento è andato anche a scapito della percentuale di chi era favorevole all’evoluzione, diminuita del 5%! Impressiona il grafico completo presentato da Pharyngula (o sul NYTimes), con la Turchia che impedisce agli USA di … essere all’ultimo posto! Interessante anche l’analisi della tabella sui fattori che influenzano l’opinione personale sull’evoluzione; c’e una notevole differenza fra l’Europa e gli Stati Uniti, dove il fattore religioso e l’ideologia hanno gli effetti più rilevanti, mentre non ne hanno il livello educativo e la fiducia nella tecnologia; in Europa invece l’ideologia non influisce, mentre ha un effetto positivo il livello culturale (la scuola europea… o una maggiore omogeneità culturale …?) e negativo, ma limitato, è l’effetto della religione. Qui un articolo (ultimo numero di Skeptic 12,3) sulla relazione fra Religious Belief & Societal Health Un po’ di pessimismo nella conclusione dell’articolo “The politicization of science in the name of religion and political partisanship is not new to the United States, but transformation of traditional geographically and economically based political parties into religiously oriented ideological coalitions marks the beginning of a new era for science policy. The broad public acceptance of the benefits of science and technology in the second half of the 20th century allowed science to develop a nonpartisan identification that largely protected it from overt partisanship. That era appears to have closed”; Una frase così fa certo spuntare un sorrisetto sulla faccia dei dirigenti del Discovery Institute, piuttosto abbattuti dalla sconfitta al processo di Harrisburg. Noi possiamo solo sperare che il processo abbia spuntato gli artigli ad una strategia che in effetti sembra abbia dato davvero qualche risultato. Il ministro della Scienza australiano ha ovviamente chiuso la porta in faccia alla richiesta di insegnamento dell’ID nelle scuole: “Christian theory not science”. Riguardo all’insegnamento dell’evoluzione nelle scuole, una notizia interessante, e magari utile come stimolo per riprendere in Italia il discorso della revisione dei programmi scolastici, che ha visto finora solo un misero recupero di Darwin, almeno come geologo, nella scuola media. In Grecia, racconta il quotidiano Kathimerini del 12/8/06 nell’articolo “Schools shun evolution; Academics decry state of teaching of Darwin’s theory and call for change”, sembra che nelle scuole non sempre ci si ricordi di insegnare l’evoluzione, che sembra presente nei programmi delle medie ma non in quelli delle superiori. “The teaching of the theory of evolution has not been
15/8/06-UK:
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banned in Greece but it is not included in senior high textbooks and although it is part of the course material for junior high school students, they are not tested on it at endof-year exams”); per questo motivo “Some 250 university academics have prepared a petition asking the government to improve the teaching of Darwin’s theory of evolution at Greek schools, which the professors say is disorganized and in some cases completely nonexistent”. Questo argomento può stimolare la ripresa della revisione dei programmi imposti dalla Moratti, che erano indicati come provvisori e da discutere, ma in realtà non si era riusciti nemmeno a fare una revisione decente nemmeno delle oscenità (ricordiamo che, nonostante la commissione l’avesse indicato come assurdità, il testo non è stato corretto e ancora si parla di “ipotesi” riguardo all’eliocentrismo – oggi superato pure lui - di Galileo!). Non si tratta quindi di correggere solo dettagli … l’intervista a Terreni nel 2004 (“per quanto riguarda la parte scientifica sarebbero pessimi anche se si parlasse di evoluzione. È l'insegnamento del metodo scientifico ad essere completamente scomparso: se non c'è la scienza, come potrebbe esserci la teoria di Darwin?") e le obiezioni dell’ANISN (gli insegnanti di scienze naturali) sarebbero da riprendere in mano; cinque anni passano in fretta…soprattutto se si vuole usare un metodo diverso, senza imposizioni e senza consultare la minoranza! L’indagine pubblicata su Science di Jon Miller e Eugenie Scott (la dinamica
16/8/06-IT:
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animatrice dell’NCSE) citata il 13/8 ci dice che in UK solo il 15% non crede nell’evoluzione (anche qui come negli USA il problema è soprattutto quella umana?), un’indagine svolta il mese scorso e citata dal Guardian di oggi (How did we get here?) presenta numeri diversi e più preoccupanti, anche perché in questo caso l’indagine riguarderebbe solo il mondo della scuola: fra creazionismo e ID si arriverebbe ben al 30%; un peggiorameno anche in UK? Solo fra quelli che studiano? Anche qui come negli USA il livello di scolarità è ininfluente? Andiamo bene!!. [Non trovo l’originale dell’indagine] Articolo un po’ cattivello di L.M.Krauss sul NYTimes di oggi: “How to Make Sure Children Are Scientifically Illiterate” sulla recente sconfitta dei creazionisti alle elezioni per i 10 membri del comitato che si occupa dei programmi scolastici. La maggioranza è passata da 4-6 a 6-4, con la prevalenza attuale degli evoluzionisti. Impressionante; vale davvero la pena di essere letto: è uscito oggi il 9’ articolo del Foglio [purtroppo in archivio mancano proprio le pagine del 16; protestate!] sul processo di Harrisburg; ha un titolo un po’ strano (“Duemila anni fa un uomo è morto sulla croce…”) in cui si riporta il grido di battaglia con cui il comitato scolastico di Dover aveva deciso nel 2004 di dare l’assalto alle mura del darwinismo, abbinando la fede ai rapporti di forza e non la ragione per introdurre il creazionismo a fianco dell’evoluzionismo, almeno nella contea di Dover; in realtà sembra in parte strano anche il sottotitolo “La genesi del processo al disegno intelligente nella ricostruzione di due giovani reporter dello York Daily Record. Finiti in tribunale”; finiti in tribunale?! in tribunale c’erano andati per seguire il processo; è normale per un giornalista che deve coprire un processo, altrimenti si perde qualcosa di importante! Anche un giornalista del Foglio era andato a coprire il processo, e intervistava creazionisti ed ID in giro per gli USA. Non ci aveva però raccontato molto delle opinioni dei testimoni dell’accusa (che non aveva intervistato con lo stesso rispetto, e anzi aveva criticato la laicità della Forrest, uno dei testimoni che più è stato utilizzato dal giudice); né aveva raccontato se i testimoni a favore riuscivano a essere convincenti anche rispondendo alle domande che ricevevano dagli esperti in aula, per cui il risultato del processo fu certamente una sorpresa; strano che oggi sappiamo, sempre dal Foglio, che quelli dell’ID che erano stati intervistati oggi invece raccontano che “da subito hanno capito che avrebbero perso e che la cosa avrebbe rappresentato un brutto colpo per loro, tanto più considerando che c’entravano poco con la faccenda”; sicuramente non avevo scelto loro di scontrarsi nella contea di Dover, ma che non c’entrassero non è certo vero, dato che era proprio il loro obiettivo, comunque con il giornalista del Foglio avevano tenuto la bocca chiusa… Nell’intervista ai giornalisti, testimoni diretti della storia fin dall’inizio, è evidente cosa sia avvenuto, come sia nata la storia, come dall’iniziale proposta del comitato di introdurre il creazionismo per motivi esclusivamente religiosi (come indicato dalla frase nel titolo) si sia passato ad un’ipotesi, quella dell’ID, che a Dover all’inizio nemmeno conoscevano: “avevo rintracciato diverse persone che avevano partecipato alle riunioni del giugno 2004 e tutte ricordavano che all’epoca si fosse parlato esplicitamente di creazionismo da reintrodurre nella scuola. Per me, dunque, era già chiaro che la pretesa di parlare di ID nel corso del processo fosse mendace. Dall’inizio si trattava di altro: ovvero del riaffiorare del più classico creazionismo”); Risulta evidente anche come il Discovery Institute sia stato trascinato quasi contro voglia nel progetto, gestito soprattutto da uno studio di avvocati che non conosceva i rischi dell’impresa. Decisamente illuminante è anche l’intervista finale al gruppo di cittadini di Dover che avevano avuto il coraggio di mettersi di traverso, portando a schiantarsi in tribunale il comitato scolastico di Dover che aveva cercato di reintrodurre il creazionismo a fianco dell’evoluzionismo; l’articolo permette quindi di capire come la determinazione di un pugno di cittadini della contea di Dover sia riuscita a far schiantare nelle campagne della Pennsylvania, quasi fosse un aereo, un progetto integralista religioso di reintroduzione del creazionismo, inizialmente in un solo liceo ma la prospettiva era di far atterrare l’ID anche nei licei dell’intera nazione. Vale davvero la pena leggere l’articolo, in quanto conferma quanto pubblicato nella sentenza di condanna del giudice Jones: conferma le bugie sotto giuramento dei membri del comitato scolastico (“Dev’essere difficile dichiararsi cristiano e poi mettersi dalla parte di chi mente“), conferma la pessima figura dei testimoni a loro favore mandati dal riluttante Discovery Institute che ha
17/8/06-IT:
dovuto ammettere di tendere (la famosa Wedge Strategy) verso una ben diversa e sbagliata definizione di scienza “Il risultato era che le testimonianze a favore della difesa finivano per favorire l’accusa … Basta ripensare alla testimonianza di M.Behe: durante il controinterrogatorio ha finito per mettersi al servizio dell’accusa, ammettendo che, se accetti l’ID, puoi accettare che anche l’astrologia sia una scienza”); l‘articolo conferma il fatto che il processo avesse dimostrato che dietro all’ID c’è sempre il vecchio creazionismo religioso e nulla di scientifico (come ha capito perfino un giudice) e che il DI fosse riluttante : “Quanto al Discovery, ha cercato di mantenere le distanze dal processo, perché da subito hanno capito che avrebbero perso e che la cosa avrebbe rappresentato un brutto colpo per loro, tanto più considerando che c’entravano poco con la faccenda”. L’articolo fa riflettere anche su come non sia obiettivo chi in Italia ci presenta in modo positivo il creazionismo USA: solo due anni fa si leggeva “Negli States le teorie dello scienziato inglese sulla selezione naturale vengono considerate superate. E anche nelle scuole italiane cominciano a essere messe in soffitta”, “Si deride come fondamentalista la posizione dei creazionisti protestanti americani”; qui una collezione di questi articoli negli ultimi anni) Si intravede inoltre un parallelismo con la mobilitazione che si è realizzata in Italia nel 2004, quando ci si è accorti che si stava tentando un colpo ancora più grosso, cioè di eliminare addirittura lo studio dell’evoluzione (che il papa e l’ID nella versione attuale accettano e solo il creazionismo biblico, USA o italiano, aborriscono…) per lasciare fino alle superiori solo il creazionismo “religioso” o “filosofico” che in Italia viene già insegnato fin dalla più tenera età ma che, pur contrastando anche lui lo studio dell’evoluzione e dell’evoluzionismo nelle ore di scienze (proprio come l’altro …), non sarebbe imparentato con il creazionismo “scientifico” che contrasta l’evoluzione e l’evoluzionismo. Un’altra riflessione importante che si può fare è su come in Italia alcuni quotidiani avevano raccontato a suo tempo i fatti del processo, che oggi viene presentato invece in un modo che giustifica la sentenza di condanna, Ma la riflessione più importante è la possibilità di verificare se, almeno da oggi, verranno presentate in modo corretto in Italia le questioni che riguardano l’ID, che il giudice ha ben spiegato (in inglese) nella sentenza (e nella condanna a pagare ben un milione di dollari di spese processuali); oggi il Foglio presenta invece la documentazione … in italiano, arricchita da interessanti dettagli su come era nato questo tentativo di dirottamento della cultura scientifica USA progettato dai fondamentalisti religiosi; cristiani, in questo caso. Punti importanti dell’articolo: quando si riflette sui costi dell’impresa, che non sono solo i costi del processo, un milione di dollari che dovrà pagare il distretto scolastico di Dover; quando si evidenzia che quando si parla di evoluzione occorre anche rispettare le tradizioni locali, in una zona con una rilevante presenza di indiani (“perché non dare spazio alle credenze degli indiani d’America sulle origini del mondo? Non mi risulta che il consiglio fosse interessato alla proposta, eppure qui è pieno di pronipoti di indiani”), non considerando solo l’opinione di una religione più recente (come evidenziato nel titolo), nata nel medio oriente 2000 anni fa. • Interessante anche l’ultimo articolo del Foglio (“Come lo studio della natura fa di un ateo un panteista“[problemi nella gestione delle date in archivio!? Chiedere in archivio il numero del16/8 per avere il 17/8]. Non la prima parte, con l’intervista a un matematico che riporta il discorso quasi esclusivamente sul big bang o al massimo sull’origine della vita perfino quando gli si chiede di parlare dell’evoluzione: “Soprattutto in questo caso, parlando delle origini dell’universo, su cui ancora non c’è una teoria definitiva“, “Ma ormai l’evoluzionismo ha fatto un salto di qualità. Siamo arrivati ad avere una teoria, seppure ancora non del tutto dettagliata, di come la vita sia emersa dalla materia inanimata“ Sono problemi interessantissimi (ai teologi e ai fisici sono quelli che interessano di più anche perché è difficile dire qualcosa che si può dimostrare sbagliato e il pubblico non ha basi teoriche per poter valutare, né esperienze da riordinare) ma che ha poco a che fare con l’evoluzione e con la biologia. Qualcosa di interessante dice riguardo al Dio-tappabuchi e ad alcuni aspetti pratici della dicotomia fede/ragione: bella infatti la frase contro un improbabile continuo intervento divino “Ma se immaginiamo un Dio sempre occupato a riordinare il DNA, torniamo a una credenza pre-scientifica e mitologica“ (sempre meglio immaginare un Dio che “riordina il DNA” che impegnato a
dirigere il traffico degli spermatozoi, ma è proprio la stessa cosa…); ricorda poi che bisogna evitare assolutamente l’idea di un Dio-tappabuchi (il copyright è di Bonhoeffer): (“Credo sia un atteggiamento pericoloso per gli stessi credenti, perché ogni volta che una nuova cosa viene spiegata, il loro Dio è costretto a sloggiare. E’ una concezione di Dio banalizzante, un’espressione della nostra ignoranza“); chiarissima (in una situazione che è incredibilmente confusa anche fra i teologi, pur essendo un punto centrale per qualsiasi religione e pur essendoci un’enciclica proprio su questo tema, la distinzione che il matematico fa, in modo assolutamente netto, fra fede e ragione: “La ragione è ragione e la fede è fede, modi antitetici di affrontare il mondo. L’insofferenza reciproca è inevitabile. E oggi le cose sono cambiate: la scienza è talmente di successo nella sua visione del mondo che, quando abbiamo bisogno di farci curare, andiamo dal medico, non in chiesa. Anche Giovanni Paolo II, se posso essere irriverente, diceva che se il Signore l’avesse chiamato lui sarebbe andato, ma poi, quando il Signore chiamava, lui andava al policlinico” e poi insiste ancora: “Oggi siamo tutti scientifici. Ma poi siamo ignoranti della scienza. Usiamo i vantaggi che ce ne derivano, ma continuiamo a pensare in maniera mitologica. Sei milioni di persone ogni anno vanno a Petralcina da Padre Pio. Quando c’è stata l’ostensione della Sindone a Torino, milioni di persone sono andate a vedere un’immagine scientificamente datata 1350. Permane questa strana dicotomia. Il cardinale Ballestrero s’è affrettato a dire che le ragioni del cuore non coincidono con quelle della ragione. Ma si continua a credere nei miracoli“. Ovviamente sono i pareri di un laico Molto interessante invece l’intervista a P.Coyne, che esprime giudizi molto netti sul rapporto fra religione, scienza e ID. Bello e chiaro il giudizio positivo sulla sentenza “Credo che la sentenza del giudice Jones sia un testo meraviglioso che non risparmia parole per fare chiarezza su quanto è accaduto. Ha rispettato la Costituzione americana e il principio di separazione della chiesa dallo stato. In più ha riconosciuto il ruolo delle scienze naturali nella cultura americana, ma ha rispettato anche la religione” Chiaro anche il giudizio davvero molto negativo sull’ID; dato che lui crede in un altro progetto, lascia certamente un po’ spiazzati i criticati “Hanno sbagliato cercando d’inserire nelle scienza naturale una cosa che le è aliena. La scienza è quella che fanno gli scienziati. E gli scienziati all’unanimità rifiutano il disegno intelligente e dicono che non è scienza. Potrebbe anche essere vero un processo intelligente e io come uomo di fede vedo che Dio ha un programma per l’universo. Ma non è quello che sostengono loro. Io ammetto un progetto intelligente, ma più intelligente di quanto pensano loro”; “Anziché cercare dentro le scienze una soluzione che finora non si trova, si prende la strada più facile: chiamare dal di fuori una soluzione, a cui si dà il nome di ID. Vogliono evitare la fatica affrontata dalla comunità scientifica nel trovare soluzione a un effetto naturale che deriva da cause naturali. Che altro non è, che fare scienza”; “La comunità scientifica è irritata dalle proposte dell’ID, perché tendono a minimizzare la ricerca scientifica e mettono in discussione una metodologia che non arriverà mai a rispondere a tutte le domande, ma che comunque cerca cause naturali per effetti naturali. Ci sentiamo minacciati da queste persone che minimizzano la nostra professione“. Forse i filosofi del DI si illudevano di diventare papi? Probabilmente non scienziati, dato che secondo P.Coyne proprio non fanno quello che fanno gli scienziati. Negativo anche il giudizio sulle dichiarazioni di Schönborn del 2005: “Schönborn si è preoccupato per le interpretazioni ateistiche dei risultati scientifici. Il suo nemico non è la scienza naturale, ma una certa interpretazione delle sue risultanze. Schönborn però non ha fatto l’attacco giusto, s’è trovato il nemico sbagliato. Ha detto che la teoria neodarwinista non è compatibile con la dottrina della Santa Romana Chiesa: questo non è giusto. Io credo che quella teoria sia perfettamente compatibile”. Un ultima frase di P.Coyne da citare è la seguente: “E credo sia una mistificazione parlare di strapotere della scienza”; è probabile che l’autore della frase “Procederò narrativamente (certo non scientificamente – non ne ho i titoli), cercando di decifrare il potere e lo strapotere della Scienza oggi, in quella ricerca di conoscenza che pretende successi sempre nuovi. Cercherò di capire le sue ragioni e le sue nevrosi nel rapportarsi con chi ostinatamente antepone alle teorie dimostrabili e alle domande ancora senza risposta, un
senso di trascendenza recepito in modo irresistibile – questo sì senza aver mai la speranza di poterlo dimostrare“ non si aspettasse che a contestare involontariamente questa sua “filosofia” apparentemente rispettosa della teologia sarebbe stato addirittura un gesuita da lui intervistato… non può quindi ora sfuggire alla penitenza … tre pater ave gloria … per non aver tenuto ben separate la fede e la ragione … e per avere seguito le indicazioni del Card.Schönborn, che ora sembra si stia pentendo.
17/8/06-IT:
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E a questo punto non sarebbe meglio invitare il 2 settembre a Castelgandolfo al seminario su “Creazione ed Evoluzione” anche P.Coyne (oltre al Card. Schönborn)?. Telefonategli! Anzi! Citofonategli e chiedetegli se c’è o se il cielo è nuvoloso! potrebbe essere infatti proprio su, in terrazza, nella Specola Vaticana di Castelgandolfo, dove lavora 2 mesi all’anno …. in questo modo si mette in cantiere un’utile enciclica sul darwinismo …J già 150 anni sono passati, non facciamo aspettare i cattolici altri 200 anni! (e siamo anche curiosi di saper cosa succede a P.Coyne…se lo fanno cardinale per renderlo più prudente nei suoi discorsi, in cui si esprime addirittura con “noi scienziati..”) Una domanda nell’intervista con S.Meyer (“Tutto ciò che affermate sembra suffragato da prove. Perché le vostre teorie ricevono accoglienze così brutali?”) risulta però non concordante con la premessa ad una domanda fatta nell’articolo di oggi al matematico: “io sono arrivato a Seattle dando per assodata la non scientificità del Discovery Institute. Laggiù però ho avuto l’impressione di dialogare con scienziati che si battono per una rivoluzionaria, improbabile teoria scientifica”. Comunque per fortuna un teologo-scienziato gli spiega poche righe più sotto che cos’è la scienza e cosa sono le teorie scientifiche … non c’è molto da stupirsi per l’ignoranza a questo proposito, negli USA ma anche in Italia. Su questo punto la scuola deve cambiare strada. Speriamo che riportino al più presto l’insegnamento del metodo scientifico alle elementari, dalle quali è stato eliminato nel 2004. Non dimentichiamoci (si può verificare anche a pag.7 del Foglio del 23/4/04) che negli obbiettivi delle elementari, al posto del metodo scientifico, si trova tuttora la seguente frase “Si può dire che [gli allievi] abbiano maturato non soltanto una «loro» fisica, chimica, geologia, storia, arte ecc. «ingenue», ma che abbiano elaborato anche una «loro» altrettanto «ingenua», ma non per questo meno unitaria, organica e significativa visione del mondo e della vita. La Scuola Primaria si propone, anzitutto, di apprezzare questo patrimonio conoscitivo, valoriale e comportamentale ereditato dal fanciullo, e di dedicare particolare attenzione alla sua considerazione, esplorazione e discussione comune”. Insomma: la tradizione familiare al posto del metodo scientifico anche per chimica e fisica! Nel 2000… in Italia. E’ ipocrita meravigliarsi che gli studenti non scelgono le facoltà scientifiche! Le iniziative pubblicitarie sono inutili se anche gli scienziati accettano che per più di un decennio (asilo, elementari e medie) si forniscano antidoti alla cultura scientifica. [Se può interessare, esiste in rete un’intervista fatta a P.Coyne proprio dal matematico intervistato. Anche qui P.Coyne parla di evoluzione, me soprattutto di “Fides et Ratio”; invece nell’intervista a T.Pievani comparsa su Micromega nel numero 7/2005 si era espresso ampiamente sull’ID e sulla brutta posizione del Card. Schönborn] P.S.: Le interviste a P.Coyne, uno dei pochi che può dire sia “noi scienziati” che “noi teologi”, chiariscono bene il fatto che falsi scienziati e falsi teologi come queli dell’ID riescono a influenzare le scelte politiche ben più dei veri esperti dei due ben diversi campi. Si impostano così campagne politiche in favore dell’ID presumendo di saper difendere la religione meglio della chiesa stessa, mentre P.Coyne ci spiega che questo è il modo migliore per metterla in difficoltà. Oggi il Foglio [problemi nella gestione delle date in archivio?! Chiedere il 16/8 per avere il 17] intende monopolizzare la discussione sull’evoluzione e la religione? C’è infatti un secondo articolo (“Darwin si salva”) di A.Bandinelli che corregge alcuni errori di suo articolo uscito sempre sul Foglio il 10/8 e citato qui sotto. Anche questo articolo cita e mette in risalto l’intervento di F.Facchini sull’Osservatore Romano; che viene analizzato e in parte ripreso, e si sottolinea, magari con un certo stupore come oltre Tevere non ci si sia lasciati affascinare dall’ID (alla fine però nell’articolo ci si dimentica che è importante anche quello che pensa un cardinale presso il Danubio….). L’aspetto più
18/8/06-USA:
19/8/06-VA:
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preoccupante è comunque il fatto che il sottotitolo racconta il contrario dell’articolo, come se fosse stato scritto prima !!! “Nel duello fra evoluzionismo e disegno intelligente la chiesa preferisce non schierarsi”; se si pensa che oggi proprio sul Foglio ci sono ben due articoli che dicono (e lo spiegano pure!) il contrario (P.Coyne in modo più vivace, chiaro e netto di Facchini…)! • Articolo sul National Catholic Reporter con un’intervista a Peter Schuster Nella prima risposta chiarisce di non essere credente, di essere forse agnostico ma di non avere problemi con un creatore (“I don't have trouble with God as creator of the world as a whole”); molto interessante sapre che ha preteso, e sembra abbia ottenuto, che il cardinale non si permetta di dire certe cose, almeno davanti a lui …: “Schönborn stayed away from his statement that biologists are promoting an ideology, and I'm glad, because in essence it's not true. Every biologist has the obligation to change his ideas when experiments contradict what he thought ...” [spiace che il cardinale non abbia capito la spiegazione, altrimenti avrebbe capito che dicendo una cosa not true fa una pessima impressione comunque, anche se il Prof.Schuster non c’è …]; delicatamente cita poi il punto, fondamentale però, su cui non concordano e la giustificazione è rilevante, dato che crollerebbe un punto cHe come il precedente è centrale delle tesi del cardinale: “The only area of disagreement concerns whether there are conclusive points in nature which require the hypothesis of an intelligent designer. As molecular biologists, we do not need the intervention of an intelligent designer to explain what we see.”; quindi ci sono in realtà DUE punti di grave disaccordo, ma uno di questi il prof.Schuster non lo vuole sentire! P.Schuster entra poi nel dettaglio su come ha spiegato al cardinale quello che gli sembrava non avesse ancora capito sull’evoluzione, [anche se non se ne sono visti gli effetti nelle conferenze]: “I think there’s a misunderstanding of the role of chance and randomness in evolution. The fact that mutations and uncorrelated with selection does not manifest itself in the product. In other words, it’s not an intellectual problem to have a random step in the process, because we don’t have randomness in the product. Selection is an evaluation which is deterministic. Mutation is not throwing dice, but it is simply uncorrelated with the selection process. This is one part where we still disagree. It’s hard for a biologist to accept that mutation is directed by design, because we simply don’t see evidence for that view.. One could have the intervention at every moment of a designer, but as such that it does not interfere with the mechanisms of evolutions. It would give exactly the same result.” Come si vede c’è un altro disaccordo su un punto anche qui assolutamente fondamentale; sembra che abbia cercato di spiegare che il caso non è rilevante nell’evoluzione, ma il cardinale insiste a ripetere il concetto sbagliato insieme agii altri che non hanno capito che “we don’t have randomness in the product”. Riguardo alla lettera al New York Times del luglio scorso e al fatto che potesse essere un intervento “teologico”: “He seemed to suggest that it’s stupidity not to recognize the action of an intelligent designer. This is a scientific statement, though it’s something to which I do not subscribe. I believe that 95 percent of biologists would say the same thing, that there’s no evidence for the intervention of an intelligent designer during the course of evolution.” Poi P.Schuster racconta come sia stato invitato a presentare anche al papa la presentazione in Powerpoint che il cardinale aveva già visto, spiegandogli che il papa non vuole al brain storming uno scienziato creazionista (mi sembra il minimo! altrimenti non ci sarebbe stato nessun evoluzionista!). Insiste poi ancora su una frase che il cardinale riterrebbe ideologica (ma davanti a lui non può dirlo ...) se non eretica nel caso la pronunciasse P.Coyne: “Biology by no means disproves the idea of a Creator, but the point is that we don't need a Creator to explain what we see … there's no evidence that can't be explained within this general framework”. L’impressione sua, racconta alla fine, è che le posizioni del papa siano diverse da quelle del cardinale. Vedremo … Il Papa sostituisce P.Gorge Coyne, l’astronomo direttore della Specola Vaticana. Lo comunica il sito della Radio Vaticana (“Il Papa nomina il gesuita
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argentino José Gabriel Funes nuovo direttore della Specola Vaticana”). Nulla si dice delle sue dichiarazioni chiaramente filodarwiniane e filoevoluzioniste (e di critica al card.Schönborn) pubblicate il 17/8, due giorni fa. Certo, P.Coyne ha 73 anni... Non si parla però purtroppo neanche della lettera a P.Coyne del 1988, scritta dal papa GP2. Questo è più strano. Si chiude l’argomento? Se qualcuno ha trovato stimolante ma non del tutto convincente l’articolo (citato qui sotto il 2/8/06) scritto da Barbara Forrest, la filosofa che, analizzando per il tribunale di Harrisburg i testi del Discovery Institute aveva certificato che erano creazionisti biblici riciclati all’Intelligent Design… può essere stimolato ad andare a leggere i documenti e i testi delle testimonianze della Forrest; in particolare dimostra, anche con grafici e confronti, come il creazionismo (dopo una sentenza del 1987!) sia diventato ID in pochi giorni semplicemente sostituendo dovunque la parola nel testo del libro [incredibile, vero?, ma è successo così!]. Certo è commovente leggere la dimostrazione di come negli USA le centinaia di gruppi religiosi cristiani, senza gerarchie e senza papi, debbano darsi da fare autonomamente per difendere quello in cui credono ... . [Strano poi che (mentre i cattolici USA hanno le idee un po’ più chiare) in Italia ci sia qualche cattolico che si lascia convincere da questa truffa. Comunque sarebbe meglio e urgente che vengano loro fornite indicazioni serie e chiare...]. Sempre riguardo al processo di Harrisburg, sono interessanti alcuni commenti (pubblicati all’inizio del 2006) di alcuni scienziati riguardo al risultato del processo. Tutti (Dawkins, Dennett, Kurtz, Jones, Ridley, Forrest, Haack) sono in generale soddisfatti e si possono leggere valutazioni non banali, fra cui spicca quella di D.Dennett che non è convinto che una valutazione del giudice possa esser stata ripresa dalla dichiarazione di uno scienziato; la frase sospetta è “the theory of evolution in no way conflicts with, nor does it deny, the existence of a divine creator”; Dennett dubita che qualche scienziato l’abbia potuto sostenere, e si chiede come si comporterebbe un giudice verso l’accusato per un omicidio che al processo si dimostra essere invece una morte per cause naturali; potrebbe accettare che “when a defense team in a murder trial shows that the victim died of natural causes, that this in no way conflicts with the state’s contention that the death in question had an author, the accused? What’s the difference?”. Dopo aver ricordato che ormai nessuno protesta se non si fa più da tempo – grazie all’evoluzione culturale - riferimento a Dio per spiegare eventi che riguardano l’astronomia e la geologia, che pure sono anche loro ben citate nella Genesi, Dennett conclude dicendo: “For people who need them, there are still plenty of job descriptions for God that are entirely outside the scope of evolutionary biology”. Riguardo alle citate attività istituzionali non più necessariamente attribuite (seriamente) a Dio, forse sarà un caso che siano spesso geologi, fisici e astronomi gli scienziati che collaborano per cercare di garantirci che Dio si occupa dell’evoluzione biologica? Avendo accennato al fatto che negli USA i cattolici tendono ad accettare l’evoluzione biologica e l’origine comune degli esseri viventi (e quindi anche dell’uomo dai primati), può essere utile anche sapere che, oltre ai 600 laureati USA che hanno firmato, in un sito web del DI, una dichiarazione in cui ci fanno sapere che hanno dei dubbi sul darwinismo, è in atto anche una raccolta di firme di religiosi protestanti che invece non solo credono nell’evoluzione ma ne parlano anche spesso e volentieri nei loro sermoni (a disposizione dei colleghi nel sito web The Clergy Letter Project). Quanti sono? Ben più di 600 … Il 18/8/06 erano 10,366. E fanno qualcosa per il Darwin Day? Certamente, anche se ha un altro nome! Nel 2006 ben 467 congregazioni hanno festeggiato l’Evolution Sunday 2006, mentre per l’Evolution Sunday 2007 già si sono prenotate 13 congregazioni. Forse non lo vogliano fare santo, ma certamente il panoama della chiesa evangelica USA non è affatto monotono! La notizia della sostituzione di P.Gorge Coyne viene data oggi dall’agenzia Zenit (“Nominato il nuovo Direttore dell’Osservatorio Astronomico Vaticano) e dall’Avvenire (“Funes nuovo direttore della Specola Vaticana”); nell’articolo, invece delle frasi davvero molto ardite in favore dell’evoluzione e dell’evoluzionismo di tre giorni fa (“Schönborn ha detto che la teoria neodarwinista non è compatibile con la dottrina della Santa Romana Chiesa: questo non è giusto. Io credo che quella teoria sia perfettamente compatibile”, “La scienza è quella che fanno gli scienziati. E gli scienziati all’unanimità rifiutano il disegno intelligente e dicono che non è scienza“) viene citata una frase del 2002 sulla vita extraterrestre in cui conclude “La scienza per un
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credente, comunque, non demolisce la fede ma la sprona”; purtroppo sembra che la frase non sia ribaltabile: non c’è dubbio che molto spesso invece la fede viene usata dai credenti per cercare di demolire la scienza, nonostante quanto auspicato da GP2 nel 1988 [GIA’: Sentiremo ancora parlare della lettera a P.Coyne del 1988? Ormai sono 18 anni, e anche la frase citata del 2002 non sembra una risposta. Ormai sono 18 anni … si festeggia il ventennale o no?] La notizia della sostituzione del settantatreenne P.Gorge Coyne raggiunge gli USA. La comunicano infatti l’agenzia USA Catholic News Service (“Pope appoints Argentine Jesuit to head Vatican Observatory”), la rete USA Beliefnet (“Pope Replaces Intelligent Design Critic at Observatory”), Lifesite (“Vatican Dumps Darwinist-Boosting Astronomer”); piuttosto contento il sito del Catholic World News (“Controversial Jesuit astronomer replaced at Vatican observatory”), come si capisce anche dai commenti dei lettori. La notizia viene davvero festeggiata nel sito del Discovery Institute (“Vatican Astronomer Replaced”): anche per la sua esperienza dell’eterogeneo mondo religioso americano e per il fato che aveva seguito tutte le vicissitudini del movimento che un tempo era creazionista, era uno dei pochi ecclesiastici cattolici a contrastarli difendendo con molto vigore l’evoluzione e la teoria dell’evoluzione come vera scienza, condannando senza dubbi le idee creazioniste, anche quelle “aggiornate” come l’ID, che lui come statunitense capiva molto meglio dei cardinali viennesi o comunque degli ecclesiastici europei. Sembrava quasi fosse il rappresentant edel Vaticano negli USA, almeno per questo problema, ed era visto come una seria spina nel fianco, che impediva di poter dire che il Vaticano sosteneva il “progetto intelligente” (ed era meglio che nessuno dicesse in giro che non fosse lo stesso modello … Proprio il 17/8 scorso (vedi sotto) sue dichiarazioni molto chiare in questo senso, forse troppo, sono state pubblicate sul Foglio. [Sembra che domani il card. Schönborn lo criticherà nella sua conferenza… che puntualità! Casuale?]. Altri suoi interventi forse poco in linea si trovano anche in un sito web cattolico inglese in cui all’interno di un discorso molto critìco (“Evolution as Heresy?”) si ripubblica pubblicano frasi tratte dalla sua conferenza (‘Science Does Not Need God. Or Does It? A Catholic Scientist Looks at Evolution’) tenuta il 30/1/06 a Palm Beach “Not only does Fr. Coyne propose a non-interventionist God, he also questions the absolute need for God. "Do we need God to explain this [the origin of life]? Very succinctly my answer is no. In fact, to need God would be a very denial of God. God is not the response to a need. And further on: "We should not need God; we should accept her/him when he comes to us." Nel sito web hanno aggiunto, preoccupati che sia colpa loro…, questa frase dopo il pensionamento di P.Coyne: “Important Note: Shortly after this article appeared in print, Fr. George Coyne was replaced as Director of the Vatican Observatory. Fortunately, there is no evidence at all that this article, which is highly critical of his stance on evolution, had anything to do with that action; such an occurrence was the furthest thing on my mind while writing it, and was not in the least intended.” Nel sito del Meeting di Rimini si puo’ leggere l’intervista ad un astrofisico, responsabile dell’organizzazione degli aspetti scientifici del Meeting di Rimini. Interessante la sua strana e nnon molto chiara reazione, comunque critica verso l’uso del termine “Disegno Intelligente”, che pure viene propagandato proprio a Rimini da una persona autorevole come il card.Schönborn: “preferisco evitare quest’espressione, perché ambigua. Essa è stata assunta da un particolare movimento di opinione statunitense che vorrebbe dimostrare su base empirica la necessità di qualcosa che sfugge all’indagine scientifica stessa. È ambigua perché mina il concetto che la ragione è amica del mistero, e rischia di produrre una riduzione di Dio a tappabuchi della ragione. In realtà, quando ‘spieghiamo’ un fenomeno con una legge, non allontaniamo il mistero, ma lo rendiamo più presente” Sul Riformista articolo di O.Franceschelli sulla conferenza del Card. Schönborn oggi a Rimini sull’evoluzione: “Anche Darwin al crocevia di Rimini?”. Si recensisce un libro (“L’evoluzione: crocevia di scienza filosofia e teologia” ) che raccoglie gli interventi di un convegno sull’evoluzione svoltosi un paio di anni fa presso l’università pontificia Regina Apostolorum. Sembra che solo un intervento, quello di Ayala, sia chiaramente contrario a separare in sezioni separate l’evoluzione dell’universo, non accettando né la separazione fra vivente e non vivente e nemmeno quella fra l’uomo e le altre specie animali.
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[Oltre ai numerosi interventi ambigui in riferimento al movimento USA che spinge per l’ID e per una revisione del concetto di scienza che possa prevedere anche il soprannaturale (certamente è questo un obiettivo che potrebbe permettere anche alla chiesa un ritorno a tempi migliori e a un ruolo più rilevante nella cultura – nonostante ricerche recenti abbiano dimostrato scientificamente che le preghiere portino scarso giovamento ai malati, sia che lo sappiano sia che non lo sappiano…)]. Sembra addirittura che qualcuno abbia riproposto in un’ottica positiva la condanna del 1962 di Teilhard De Chardin! Franceschelli fa riferimento anche all’intervento di oggi del Card. Schönborn a Rimini sull’evoluzione, chiedendosi come Darwin uscirà dall’incontro tra CL e il cardinale… Nel sito web giornalistico cattolico Zenit sono comparsi un paio di articoli sull’intervento e sulla conferenza stampa del Card. Schönborn ieri a Rimini sull’evoluzione: nel primo “Il Cardinale Schönborn auspica un dibattito più libero sulla teoria evoluzionista” ci sono alcune interessanti risposte del cardinale durante la conferenza stampa; per esempio quando si lamenta che “a distanza di 150 anni dalla teoria di Darwin mancano sempre gli anelli mancanti, non c’è evidenza negli strati geologici delle specie intermedie che dovrebbero esistere per la teoria di Darwin” è chiaro che 1) non sa quanti milioni di anelli mancanti sono stati nel frattempo trovati, 2) ripete le contestazioni dei “creazionisti biblici” (che contesta e che non sono nemmeno più di moda negli USA dal 1987), in quanto 3) questo oggi è un dubbio che manifesta chi non crede nell’evoluzione, non chi non crede nella teoria dell’evoluzione darwiniana. Interessante anche un’altra frase citata fra virgolette: “Alcuni sostengono che la Chiesa non deve intervenire in questo dibattito, ma io sono un credente, sono una persona di questa società civile, perché non posso intervenire in un dibattito pubblico? Perché questa paura di discutere apertamente ciò che nella teoria manca?”, in quanto è evidente che non è ancora stato né affrontato né risolto secondo le indicazioni presenti nella lettera a P.Coyne del 1988 il problema sollevato 18 anni fa; capirebbe che la chiesa ha infatti più problemi con quello che nella teoria dell’evoluzione c’è ed è ben dimostrato, piuttosto che in quello che nella teoria manca … come il caso Galileo dovrebbe insegnare. Nel secondo articolo “Il Cardinale Schönborn spiega l’incontro con Benedetto XVI sul tema ‘Creazione ed evoluzione’“. Un articolo anche nel sito Korazym.org: “Meeting: e Dio faceva il designer”, che comincia con l’immagine spiritosa di un Dio che non aveva previsto di impedire (… e il libero arbitrio …?!) che un giorno “ci ritroviamo ancora a parlare della creazione del mondo, di quei sei giorni, dell’evoluzione, del testo sacro e delle evidenze scientifiche, o presunte tali”; molto strano che il giornalista associ “presunte tali” alle “evidenze scientifiche” piuttosto che ai “sei giorni”, su cui oggi probabilmente pochi oltre a lui giurerebbero … comunque prova a raccontare la conferenza del cardinale, anche se qualche frase è un po’ sospetta: “il teologo difende il “disegno intelligente” della Creazione criticando la tesi della selezione casuale” (selezione casuale? E che cosa è?), “”il darwinismo divenne la storia alternativa alla creazione, che non necessitava più di un Creatore”; una teoria che viene in genere considerata a prova di errore, e che invece è tutt’altro che pacifica, presentando ancora molte questioni aperte. La Chiesa, dice il cardinale austriaco, non sostiene affatto la posizione opposta, quella creazionista” [il giornalista ha cercato di sintetizzare un lungo pensiero in una sola frase, ma nessun lettore può capire, fra le opposizioni e le alternative citate, se la Chiesa crede o no ad un creatore, ne’ se si può essere creazionisti anche senza credere a un creatore … Sembra chiaro che … certamente QUI ci sono ancora “MOLTE questioni aperte”]. Per chi non avesse capito, “la vera alternativa è “l’intreccio tra l’agire proprio delle creature e lo spirito creatore divino, che lo supporta e lo rende possibile”; e per chi avesse ancora le idee poco chiare, non resisterà al “colpo finale ad effetto: “Che evoluzione sarebbe se la resurrezione e la vita eterna non fossero il fine ultimo?”. [Già … che evoluzione sarebbe … e chi glielo va a raccontare alle formiche …] Nel resto dell’articolo si insiste col parlare di creazione e il giornalista ricorda che “intanto, di Darwin e company tornerà a parlare a breve anche il papa, che dedicherà l’incontro studio previsto dal 1 al 3 settembre a Castelgandolfo
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proprio al tema “Creazione ed evoluzione”; è un tema ben conosciuto dato che “fin dagli anni '70 il Papa studia i temi della creazione“. [E P.Coyne, che da ben più tempo studia l’evoluzione cosmica? Si preoccupa a trovarsi di colpo inserito fra i “Darwin e company”? Starà preparando la valigia per Marte? Probabilmente no; non dimentichiamo infatti che è un astronomo, e quindi è uno scienziato “protetto”; il sacrificio (calcolato) di Galileo ha permesso di depennare dalla settimana protetta della Genesi alcuni giorni, i primi 4, quelli che riguardano l’astronomia e la geologia. Galileo ormai si può considerare quindi il santo protettore, o almeno il parafulmine, degli astronomi, anche e soprattutto di quelli laici…; magari semplicemente gli consiglieranno di lasciar perdere la biologia e l’evoluzione, di girarsi dall’altra parte e di ritornare nella sua riserva protetta, “a riveder le stelle”. Lasci fare quindi piuttosto agli esperti … gli ingegneri edili … A proposito … non sarebbe una buona idea che qualche ingegnere progetti un bel laboratorio di biologia a fianco della Specola Vaticana di Castelgandolfo? Se GP2 dicono fosse un visitatore assiduo della Specola, papa Ratzinger, che “fin dagli anni '70 studia i temi della creazione“ potrebbe così, seguendo la strada aperta secoli fa dall’abate Spallanzani, sviluppare la sua creatività progettando e realizzando semplici esperimenti, se non di clonazione almeno di riproduzione artificiale … in fondo anche la dimostrazione dell’abate che la generazione spontanea non esiste potrebbe senza problemi trovar posto nella bibliografia del documento in cui il Card. Ratzinger dichiarava, nel 2004, che esiste un antenato comune di tutti gli esseri viventi e quindi esiste l’evoluzione biologica (e quindi non ci sono problemi se l’uomo ha avuto origine all’interno dei primati).] Nel sito del meeting di Rimini si racconta della conferenza del card.Schönborn: “Ragione ed evoluzione” Sul Daily Mail un articolo (“Pope sacks astronomer over evolution debite”) sul pensionamento di P.Coyne. Interessante leggere un paio di dichiarazioni di P.Coyne sull’ID e sulle competenze scientifiche del papa: “Speaking at a conference in Florida a year ago, Father Coyne said that "intelligent design isn't science, even if it pretends to be". Then in a November interview, the 73year-old priest said the Pope should withhold judgment on the issue, saying he "doesn't have the slightest idea of what intelligent design means in the U.S.". Articolo anche sul Catholic News Service in USA (“Austrian cardinal says Darwinism should be studied as science”); impressionante: già nel titolo si vede come I cattolici USA sono fortemente orientati in senso favorevole all’evoluzione … P.Coyne li ha ben educati … i titoli dei giornali italiani, invece … Sullo stesso numero del Catholic News Service un articolo sul nuovo direttore dell’ossevatorio: “Vatican Observatory's new director discusses faith, science, planets” in cui informa che non parlerà di cose che non conosce, come Darwin e l'evoluzione, ma distinguerà comunque fra scienza e fede. Sulla conferenza del Card. Schönborn a Rimini sull’evoluzione interviene oggi anche il Foglio: “Le scale di Darwin e Giacobbe secondo Schönborn”. Anche qui poche novità e poche informazioni positive; sembra che non ci sarà un biologo molecolare (P.Schuster) ma … un ingegnere edile (H.Mang) come unico scienziato a discutere di evoluzione con filosofi e teologi a Castelgandolfo; se fosse vero, si potrebbe pensare che il DI si affanni ben di più per dimostrare un maggiore rispetto per la cultura umana e le competenze; chi può credere che manchino esperti di biologia e di evoluzione umana di lingua tedesca? Uno spirito santo suggerirebbe di chiedere aiuto al Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology, dove ci sono anche esperti delle culture dei primati non umani, i migliori. Sono molto preparati, val davvero la pena di telefonare (+49 (341) 3550-0). Alcune frasi (non tutte virgolettate!) del cardinale, tratte dall’articolo: “ha parlato di un “disegno divino nella realtà” e del bisogno dell’uomo di raccontare storie“, (le storie e i contastorie non sempre sono utili; per le cose serie ci sono gli esperti, pochi farebbero a meno dei medici) “La storia della Genesi è la storia dell’origine della vita” (e tre secoli di scienza e di evoluzione culturale umana? Ma non era stata la chiesa a far nascere e crescere la scienza? Era uno scherzo? Ora la ripudia? E’ troppo tardi?) “Per Schönborn vi è una “paura di discutere ciò che manca nella teoria di Darwin”, a cominciare dagli anelli, appunto, mancanti. “, (questa è davvero clamorosa … sono gli stessi argomenti stupidi dei creazionisti prima e dell’ID oggi!. Il mestiere dello scienziato è anche quello di passare le giornate a
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cercare gli anelli mancanti … e ne hanno trovati un sacco … anzi di più) “l’aggressività con la quale si sono scatenati gli attacchi a un gruppo di scienziati americani che si dedica al tema ‘intelligent design’ non ha molto a che fare con la scienza” (La sentenza del giudice Jones ha dimostrato che sicuramente non sono scienziati e sono sono invece più probabilmente teologi. Ma anche poco affidabili, visto come correggono i testi sulla base di come vanno i processi. Si legga al più presto le testimonianze al processo di Harrisburg.) “L’interrogativo centrale a cui trovare risposta è in fondo il tema di tutto il dibattito intorno all’evoluzione: il mondo nel quale viviamo, la nostra vita in questo mondo ha un senso? Senza ragione non vi è orientamento, non vi è progetto, non vi è disegno” (son problemi che non riguardano l’evoluzione, che non si occupa di tutto) “L’evoluzione domina oggi testi scolastici, media, caricature, dibattito pubblico, pubblicità, mentre “al racconto biblico rimane nel migliore dei casi uno spazio limitato per dire qualcosa sul senso della vita umana” “, (forse scherza, se si riferisce solo alla Genesi, comunque sono le stesse parole usate dall’ID.) “Schönborn critica poi duramente chi, come padre George Coyne, “arriva perfino ad affermare che Dio stesso non poteva sapere con sicurezza che il risultato dell’evoluzione sarebbe stato l’uomo” (si doveva arrivare a preoccuparsi per P.Coyne? l’accusa è proprio una di quelle che si possono risolvere esclusivamente con il giudizio di Dio; il fatto che nel libro presentato oggi abbiano rivalutato la condanna a Teilhard de Chardin non è di buon auspicio; stranamente la notizia non si trova in altri quotidiani; visto che P.Coyne è stato pensionato nei giorni scorsi, forse hanno voluto evitare che si pensasse che i due fatti fossero uniti da qualche lettore con una “connessione intelligente”) “Non è forse vero che nella Genesi appaiono prima gli animali marini, poi quelli volanti e terrestri, infine l’uomo, con l’ordine che vediamo negli strati geologici? “, strana dichiarazione; tutti sanno che ci sono due versioni diverse e opposte della Genesi –in Genesi 2 prima arriva l’uomo e poi, siccome si sente un po’ solo (e forse anche affamato…), arrivano prima gli animali e poi (per scopi diversi) anche Eva - ; che comunque nessuno tranne i creazionisti biblici prende più la Genesi alla lettera … o no? “il ‘disegno intelligente’ di questa biotecnologia che prende essa stessa nelle proprie mani l’evoluzione”. (il cardinale scherza) In generale sembra preoccupante non capire come sia possibile (è evidente) che il cardinale non conosca non solo i risultati del processo di Harrisburg né soprattutto i documenti allegati (estremamente chiari nel dimostrare che quella dell’ID è falsa scienza) ma nemmeno le dettagliate critiche della Templeton Foundation [es.: Theistic Evolution: A Christian Alternative to Atheism, Creationism, and Intelligent Design (un titolo chiarissimo), What is the problem with Intelligent Design? (non con il darwinismo!)] e dei cattolici USA (da Ayala, a Ken Miller, a P.Coyne), che dimostrano chiaramente che si tratta anche di falsa teologia. Da notare che la Templeton Foundation finanzia iniziative delle università pontificie, per cui sono probabilmente “brave persone”. A questo punto ormai è (scientificamente?) dimostrato che l’ID non è scienza, e non rimane proprio nulla di buono, nemmeno la parte teologica; gente da evitare, insomma … e invece il cardinale insiste: ha difeso proprio l’ID USA nella sua lettera sul New York Times e, nonostante tutte le novità uscite in questo anno, ancora insiste a difenderli (“l’aggressività con la quale si sono scatenati gli attacchi a un gruppo di scienziati americani che si dedica al tema ‘intelligent design’ non ha molto a che fare con la scienza”); d’altronde ha confermato su Europa che “Riscriverei quell’articolo tale e quale”! Ma non si ferma qui: se la prende invece, senza citarlo, con un gesuita e scienziato serio come P.Coyne; solo il corriere di domani riporterà che abbia detto “uno scienziato che è anche un teologo” non può assumere una posizione favorevole al darwinismo. lettera a P.Coyne del 1988) che è rimasta senza risposta ed anzi sembra ormai andata dispersa (non è mai stata citata da nessuno in questi giorni). Preoccupa quindi che proprio lui sia il principale relatore al brain-storming (o faith-storming?) di Castelgandolfo. La conferenza del cardinale dimostra che (come sempre avviene da quando è finito il paleolitico) ci sarebbe proprio bisogno di un esperto Sul giornale del Meeting di Rimini: “L’evoluzione da Darwin a Cristo”.
Sull’Eco di Bergamo: "Non fate del darwinismo un dogma" Su Liberazione: “Meeting di Cl, per Rutelli fischi e applausi. Duro attacco al darwinismo ideologico" Sul Corriere un articolo che mette in evidenza che il cardinale ammette di avere un po’ esagerato nell’articolo sul New York Times: “Schönborn e il darwinismo: non mi pento delle mie critiche ma erano tagliate con l'accetta”; si citano frasi improbabili o poco chiare e che riecheggiano le idee dell’ID: “ci sono interpretazioni di teorie scientifiche in conflitto con la fede e con la ragione” [interpretazioni di teorie scientifiche?], “la ragione è più del metodo scientifico, e legge nel libro del mondo un fine”, “Ogni teoria scientifica deve esporsi alla critica; nelle scuole non va presentata come ‘provata’” [Stiamo scherzando? Che problemi ci sono adesso? Non sono forse le stesse scuole in cui dai tre anni e fino ai 13 si insegna la creazione senza dire che è un concetto filosofico, con il rischio che i bambini credano che sia vero, e non una favola?]. Intervista del cardinale alla Radio Vaticana, con la sua voce. C’è un po’ di confusione sul tema dell’evoluzione. Vorrebbe che si distinguesse fra “teoria scientifica dell’evoluzione” e “ideologia dell’evoluzionismo (che vuole spiegare tutto su basi materiali)”, “se tutto è casuale non c’è senso della vita”; ma non è nemmeno chiaro dalle sue parole se ammette il fatto stesso dell’evoluzione biologica (forse anche lei è troppo materiale?)! Anche a causa di una domanda del giornalista mescola l’evoluzione con altri problemi come l’origine della vita, la bomba atomica, l’etica, la bioetica, l’origine dell’universo, dell’uomo, ecc. per criticare la scienza in generale. Articolo anche sull’Avvenire (“Macchè determinismo, è Dio l’unico designer”) ma poche sono le frasi citate fra virgolette; una frase confusa, forse del giornalista , con la condanna della scienza: “l'alternativa creazione o evoluzione, se cioè esiste un fine nell'esistenza umana e se invece tutto è determinato dal caso” [“tutto è determinato dal caso “! la solita frase! Come si fa a pensare che il caso, da solo, porti a qualcosa di positivo?]; poco chiara anche la frase, forse ironica (ma comunque è una sintesi giornalistica) in cui ID e scienza si confondono: “All'idea di un Dio-designer, la teoria evoluzionistica contrappone l'idea di un disegno intelligente della biotecnologia che prende nelle proprie mani l'evoluzione.” Articolo anche su Repubblica (“Schönborn: c’è un Dio designer no al darwinismo ideologico”), in cui il cardinale sembra invece più disposto al dialogo e dice perfino cose diverse rispetto a quanto si legge in altri articoli! addirittura qui si capisce, come su Europa ma a differenza di quanto si legge sul Foglio, qual è il creazionismo che non va bene per la Chiesa, quello “secondo cui il mondo è stato creato in 6 giorni 6000 anni fa”, si dice anche che ”la prima pagina della Genesi non è un libro di scienze” e che è “giusto e utile studiare la teoria di Darwin”; sembrano quasi due diverse conferenze ... Articolo su Europa: “Evoluzionismo: la Chiesa non è in conflitto con la scienza”. Il fatto che il cardinale dica, riguardo al suo articolo dell’anno scorso “Riscriverei quell’articolo tale e quale” non può che smentire il titolo, dato che questa frase, dopo la sentenza di condanna dell’ID al processo di Harrisburg, significa solo che il cardinale non è andato subito a leggere perché hanno condannato un’iniziativa che LUI aveva appoggiato e difeso l’anno scorso, addirittura andando a pubblicare un articolo (che venne anche presentato al giornale da un’agenzia che cura la propaganda del Discovery Institute) sul New York Times. Che non abbia letto né la sentenza né i numerosi documenti allegati lo si capiva anche dalle conferenze recuperabili nel suo sito web. Non si capisce perché insista a occuparsi di un argomento sul quale, lo si può dire dato che GP2 aveva comunque dimostrato interesse e competenza nei suoi interventi pur contrari, non si preoccupa di nascondere carenze informative banali ma essenziali e che con quella frase conferma di non aver bisogno di colmare, proprio pochi giorni prima di presentarsi a Castelgandolfo … come pricipale fonte informativa per il papa. D’altronde conferma che ha obiettivi simili alla “Wedge Strategy” (la cui esistenza è stata confermata al processo) del Discovery Institute, dato che propone come loro “una visione della scienza aperta alla trascendenza”; se ha l’obiettivo di introdurre l’ideologia nella scienza dovrebbe quindi apprezzare un improbabile “darwinismo ideologico” di cui accusa gli scienziati. Non gli piace che ci sia concorrenza? Sul cardinale ma soprattutto sul prossimo brain-storming a Castelgandolfo riferisce anche una notizia di agenzia in inglese dell’ANSA; l’articolo è piuttosto
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brusco fin dall’inizio contro il cardinale: “Pope Benedict XVI is to brainstorm on evolution with a top theologian accused of championing controversial theories that rubbish Darwin. The theologian, Vienna Archbishop Christoph Schoenborn, announced the September 1-3 session at a Catholic rally this week where he reaffirmed his belief that the universe could not have come about in a random way”); nell’articolo si parla delle critiche di P.Coyne al cardinale (“People who want to see designers...should go to Milan or, if they're looking for engineers, to Dubai where they're building a whole new city,"), della risposta (“In a veiled reference to Coyne, Schoenberg also cast doubt on the propriety of a religious figure coming out in favour of Darwinism“) e del fatto che anche altri avevano criticato la sua difesa dell’ID (“Fiorenzo Facchini, a professor of evolutionary biology at the University of Bologna, said teaching it alongside evolutionary theory only creates confusion. Like Coyne, Facchini said ID should be confined to religion classes”). Un secondo articolo dell’agenzia Zenit sulla conferenza (“La Resurrezione di Cristo è il punto di arrivo dell’evoluzione”, afferma il Cardinale Schönborn”); una frase virgolettata è abbastanza illuminante per capire come distingua la teoria dell’evoluzione dal fatto dell’evoluzione: “Per secoli – ha spiegato il Cardinale Schönborn – la creazione è stata raccontata con la Genesi. Poi la storia scientifica del mondo soppiantò quella biblica, facendo di questa un racconto mitico. Ma solo con l’avvento del racconto darwiniano il darwinismo divenne la storia alternativa della creazione, che non necessitava più di un Creatore”. Speriamo che il papa non gli faccia troppe domande al faith-storming di settembre a Castelgandolfo, dato che si capisce (“racconto darwiniano”) non sa spiegarsi in che cosa Darwin faccia la differenza, perché la storia di Darwin sia stata più convincente, perché “solo con l’avvento del racconto darwiniano il darwinismo divenne la storia alternativa della creazione”. Per gli evoluzionisti la risposta è ovvia. Per gli antievoluzionisti invece rimane spesso un mistero, come per il cardinale. Sappiamo che nella chiesa hanno un po’ l’idea fissa che “la scienza spiega il come e non il perché” … quanti perché si perdono …. A cominciare da quelli scoperti da Darwin e dai milioni di ricercatori che dopo di lui hanno scoperto tanti altri anelli mancanti e quindi tanti nuovi come e tanti nuovi perché. Da un sito cattolico trovato per caso può giungere un suggerimento, l’unico valido, al cardinale; nella versione di un filosofo, Roger Scruton, si presenta così: “Se poi, per realizzare questo mistero, è stato necessario un processo evolutivo, in virtù del quale l’anima si è incarnata infine in una creatura arrivata solo per gradi fino a questo livello di eccellenza, sia pure così”. La traduzione sembra la possa fornire … Padre Livio di Radio Maria (ci vuole proprio, dopo aver citato l’emittente concorrente, la Radio Vaticana …): «È di fede che l’umanità derivi da una sola coppia. Ma questo vale soltanto per l’anima. Riguardo all’origine del corpo, la Chiesa può considerare le più svariate ipotesi. Al riguardo, la scienza è assolutamente libera nella ricerca». Si risolverebbero tanti problemi … a dare ascolto a Padre Livio … a Collins, ad Ayala, a P.Coyne, e a tanti altri … che capiscono i problemi. Possiamo solo sperare che prevalga il buon senso … e che il papa lasci a casa l’ingegnere edile … in realtà dalle parole del cardinale sembra evidente che non stiano seguendo in modo critico come agisce il Discovery Institute. La soluzione definitiva sarebbe comunque quella di Padre Livio: aprire finalmente alla scienza anche qualche altro giorno della settimana della “creazione”, non solo i primi 4 che ormai sono “modificabili” dalla scienza e … la Chiesa ha più tempo per occuparsi delle sue cose … Negli USA assistiamo in questi giorni ad un altro tentativo, particolarmente squallido, di mettere in cattiva luce Darwin e il darwinismo; questa volta non associandolo con Marx, come ha fatto recentemente anche il Card.Schönborn. E’ stato realizzato anche questa volta da gruppi religiosi fondamentalisti e creazionisti, che con l’aiuto del Discovery Institute hanno realizzato un filmato che verrà trasmesso nei prossimi giorni in molte TV USA. Sembra pero’ che, essendo infondata e tendenziosa l’ipotesi su cui si basa, l’operazione si stia rivolgendo contro di loro. Anche un iniziale coinvolgimento di Francis Collins, un cattolico ex direttore dell’Human Genome Project e ora direttore del National Human Genome Research Institute, si è concluso con il suo ritiro quando ha scoperto quale progetto sosteneva l’iniziativa. Visto l’argomento, hanno avuto anche una denuncia dall’ADL (Anti Difamation League) che persegue le iniziative
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antisemite. Che l’ipotesi di partenza sia sostanzialmente sbagliata è facilmente dimostrabile; tutti sappiamo che sui cinturoni delle SS c’era comunque inciso “Gott mit uns” e non “Darwin mit uns”. Il problema è quindi più dei cattolici che degli evoluzionisti … qui una critica. E qui un file audio di presentazione, da cui non sono ancora riusciti a togliere il pezzo del povero Francis Collins (dal 20’ minuto), che si è dissociato da questa squallida iniziativa. Sul sito web Catholic on line articolo sul nuovo direttore dell’Osservatorio Vaticano: “Science can help people ‘arrive at knowledge of God, Vatican Observatory's new director says:” Sul sito del NCR Online articolo (“Creation and Evolution”) con una intervista a D.Tassot, che rivela le connessioni (e le pressioni) dei creazionisti biblici sul Vaticano, anche in vista del convegno di Castelgandolfo); sembra scosso anche il giornalista, che forse aveva un’idea di un Vaticano impermeabile a persone come quella appena intervistata. Forse non sa che D.Tassot era già stato da Ratzinger nel novembre del 2002. Commentata e linkata in data 29/8/06 • La notizia della sostituzione di P.Gorge Coyne raggiunge un quotidiano italiano dopo 4 giorni. Il Corriere, riferisce infatti la notizia del pensionamento di P.Coyne (“Giallo in Vaticano, via l'astronomo del Papa”). Forse questo è l’unico articolo di quotidiano italiano che riferisce che il cardinale aveva detto, probabilmente come buonuscita per P.Coyne, che “uno scienziato che è anche un teologo” non può assumere una posizione favorevole al darwinismo. Se il DI aveva gioito (vedi le “colpe” di P.Coyne elencate nel loro articolo citato in data 21/8 e criticato in un blog per l’uso improprio di ragionamenti ideologici invece che scientifici …) è giusto che in altri ambienti ci siano altre reazioni e soprattutto dubbi … che ci sia dietro un progetto, anche dopo le dichiarazioni di P.Coyne pubblicate sul Foglio il 17/8. Sul Foglio articolo e intervista al card.Schönborn sull’evoluzione (“Evoluzione, eugenetica, linguaggio e islam. Parla un principe della chiesa”); non ci sono dubbi che non gli piaccia l’evoluzionismo, anche se non si capisce perché ne approfitti per trattare male anche l’evoluzione e di tirare in ballo anche l’evoluzionismo ideologico che, essendo ideologico, c’entra probabilmente poco con la scienza: “Non pongo un nesso casuale o necessario fra il concetto d’evoluzione e l’eugenetica, ma nell’ambiente del XIX secolo le teorie razziste ed eugenetiche sono state favorite dalla concezione evoluzionista e ci sono affermazioni di Darwin che vanno nel senso di queste teorie. E’ un pericolo sul quale si deve essere molto attenti. Un evoluzionismo ideologico può avere effetti di selezionismo e di eugenetica”. La confusione fra evoluzione e teoria dell’evoluzione è assolutamente imperdonabile. E da ciò deriva una probabile grave conseguenza: il dubbio, ancora più preoccupante, che le strane critiche che il cardinale (che oggi parla di critiche fatte con l’accetta) aveva fatto nel suo editoriale ai documenti di GP2 e del card.Ratzinger erano dovute al fatto che … forse gli scienziati li avevano capiti … ma lui no! Se fosse vero, in una tale situazione di incomprensione, si potrebbero magari sopportare da lui eventuali complimenti, ma le critiche rischiano di ritorcersi su chi le fa … Molte frasi, pur virgolettate, non sono molto chiare. Chiara, e inquietante, è però la frase in cui si associa Darwin al razzismo. Articolo dell’Osservatore Romano sull’intervento del card.Schönborn sull’evoluzione a Rimini: “Laicismo ed evoluzionismo pericoli sempre presenti”; poco da dire … la lettera a Coyne del 1988 non è arrivata a destinazione. SI prospettano tempi difficili, purtroppo; queste non sono le premesse (“pericoli sempre presenti”?!), non c’è interesse al dialogo. Non c’è nemmeno (“pericoli sempre presenti”?!) il rispetto reciproco di cui parlava GP2 nella lettera appena citata. No, non è arrivata. Qualcosa però non è chiaro: nel testo la parola “pericoli” proprio non c’è. Chi l’ha messa SOLO nel titolo …? Perché? Forse perchè in altri articoli è effettivamente presente mentre qui è stata tagliata all’ultimo minuto Articolo su El Pais: “El creacionismo gana terreno en el Vaticano frente al evoluzionismo”, si parla del pensionamento di P.Coyne, fra l’altro criticato (possiamo considerarla eufemisticamente una “buonuscita”? o riguarda anche GP2?) dal card.Schönborn a Rimini: “No comprendo cómo un científico con formación teológica puede defender el darwinismo". Per darwinismo intende magari anche solo l’evoluzione? Alla parola darwinismo intende attribuire un
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26/8/06-IT:
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significato scientifico (come dovrebbe essere ma allora non sono affari suoi) o filosofico? Non è infatti per niente chiaro se il giudizio, decisamente pesante, soprattutto dopo le critiche sbagliate che non hanno certo avuto il potere di annullare ancora il valore del documento di GP2 del 1996, riguardi gli aspetti teologici o quelli scientifici. Se riguarda gli aspetti scientifici, che ne facciamo del giudizio positivo di GP2, che sappiamo aveva comunque grosse difficoltà sugli aspetti filosofici e teologici? Non è nemmeno chiaro perché questa frase sembra compaia, negli articoli italiani, solo sul Corriere del 25/8. Autocensura? La frase finale cita invece un articolo uscito recentemente e che sembra (purtroppo) interessante:” El titular de la crónica publicada ayer por el diario vaticano, L'Osservatore Romano, era significativo: "Laicismo y evolucionismo, peligros siempre presentes". E’ uscito un nuovo libro di Jonathan Wells, (qui la sua pagina web nel sito della chiesa di Moon… sì, è un affiliato di questa setta!) teologo (della chiesa di Moon?!) e biologo del Discovery Institute: “The Politically Incorrect Guide to Darwinism and Intelligent Design.” (fra i darwinisti USA si usa l’acronimo PIG…). Nel sito Panda’s Thumb si sono divisi il lavoro per una guida commentata, che dovrebbero iniziare a pubblicare domani. Per ora la notizia più interessante è in questa frase, tratta da una recensione, dove si chiarisce che ancora manca quello che promettevano e che tutti attendono: “it is fat with specious criticisms of modern biology but nearly emaciated when it comes to “intelligent design”. Nowhere can one find any information on when a designing agent might have designed or how a designing agent manufactured its designs in matter and energy. In fact there is not a single, clear statement of what was and wasn’t designed”; ancora nulla di scientifico da gente che vuole essere considerata un lavoratore della scienza, quindi. Strano che sono anni che molti credono che ci sia qualcosa di serio, a cominciare dal card.Schönborn, che addirittura, senza degnarsi di informarsi sui fatti, si arrabbia se qualcuno li strapazza o li condanna in tribunale. Chi ha pazienza aspetterà ancora le prove che l’ID sia scienza, chi invece ha fretta rischia purtroppo di trovarsi imbrogliato, lui e l’ente, grande o piccolo che sia, per cui lavora … e che dovrebbe difendere anche dal rischio di cadere sia in trabocchetti che … e per qualcuno sarebbe peggio, nel ridicolo. Un altro commento al libro, anche questo cattivello: “One thing is for sure, Jonathan Wells is too modest. His recently published, The Politically Incorrect Guide to Darwinism and Intelligent Design, is not only politically incorrect but incorrect in most other ways as well: scientifically, logically, historically, legally, academically, and morally”. Nel sito web del Chronicle of Higher Education un visitatore informa il 22/8 che il 18/8 ha incontrato P.Coyne ad una conferenza negli USA, dove ha raccontato del prossimo pensionamento. Il giorno dopo un suo collega dell’Osservatoria Vaticano (Sandee Freeman) conferma nel sito che la sostituzione è normale ed era prevista. Lungo articolo di C.Cardia sul Foglio di oggi, a commento dell’ultima serie di articoli sul processo di Harrisburg: “Un disegno, due intelligenze”. Gran parte dell’intervento di C.Cardia fa riferimento al problema dell’orinine dell’universo e della vita, che negli articoli era stato citato solo da chi sapeva meglio quell’argomento e che non interessa molto al Discovery Istitute, tutto concentrato contro la teoria dell’evoluzione; anche questa confusione è l’indicazione che non si distingue l’evoluzione biologica dalla teoria dell’evoluzione darwiniana; se poi si confonde il tutto anche con l’origine dell’universo e della vita … bisogna ammirare i teorici dell’ID, che almeno sanno orientarsi bene, anche se poi non sanno cosa sia la scienza che vorrebbero imitare [una delle più grosse sfide all’ID che si presenta come scienza è la richiesta di var vedere una foto di un qualche laboratorio scientifico, ovunque nel mondo]. Per chi non sapesse che è sintomo di grave ignoranza scientifica il fatto che nei programmi scolastici attuali (scienze di terza media) si possa leggere “le ipotesi della scienza contemporanea (Galileo, Newton, Einstein)”, in questo articolo si certifica l’esistenza della “legge di gravitazione di Newton” e della “teoria della gravitazione universale di Einstein”, mentre per quanto riguarda l’eliocentrismo, ormai sappiamo che anche il sole ora sta alla periferia… Solo verso la fine Cardia torna, e lo fa notare, all’argomento previsto, che affronta in modo deciso: “Quando dal darwinismo si deduce che la vita è stata
il frutto di una causalità, tutta materialistica, e senza alcun impulso eterodiretto, si fa della filosofia non della scienza, e si può sbagliare“ poi si preoccupa dell’anima del Neandertal (?) e del fatto che “il neandertaliano era dotato di uno psichismo pari a quello dell’homo sapiens“ e alla fine ci si schianta “Tuttavia, il punto di discussione che non si riesce mai ad affrontare è un altro. Ed è che quando alcuni scienziati credono di aver trovato la prova che Dio non esiste, o quando altri all’opposto credono di trovare nella scienza la prova che Dio esiste, proprio qui commettono la più grave colpa che possa immaginarsi“; il problema non si riuscirà mai ad affrontare perché non è un problema affrontabile con la scienza; perché citare un problema non affrontabile… La notizia del pensionamento di P.Coyne (due giorni dopo l’intervista al Foglio, anche se sembra che la richiedesse da tempo per evidenti motivi sia di età che di salute) è stata inserita il 22/8 anche nel blog “Uncommon descent” di Dembski, del Discovery Institute (che però non segue più il blog di persona). Nei giorni successivi alla notizia si è aggiunto un lungo dibattito, che continua tuttora, in cui si evidenzia come P.Coyne poco fosse amato dal popolo del DI, che vedeva in lui un rappresentante anomalo di un Vaticano da cui, sopattutto con il nuovo papa, sperano in un appoggio, sulla strada chiaramente aperta dal card.Schönborn l’anno scorso e confermata a Rimini nonostante quello che chiunque può leggere negli atti del processo. Nel blog si ricordano alcune delle frasi di P.Coyne che più avevano scandalizzato i suoi avversari del DI, come ad esempio, citata dal Guardian del 20/2/06: “The God of religious faith is a God of love. He did not design me”; qualcuno nel blog però poi si esalta e si confonde: elenca i punti su cui anche il card.Ratzinger concorda con Coyne nel documento "Comunione e servizio" del 2004; sembra suggerisca di diffidare anche del papa: confonde infatti l’evoluzione (in cui chiaramente crede anche il papa) con la teoria dell’evoluzione, che nella chiesa cattolica USA difende senza tentennamenti quasi solo P.Coyne (insieme a tutti gli scienziati – come giustamente ha ricordato lo stesso P.Coyne sul Foglio…). Qualcun altro gli ricorda di non fare brutta figura anche al DI, dato che anche loro da qualche hanno deciso di diventare evoluzionisti, pur non sapendo bene cosa voglia dire. Anche il card. Schönborn sembra che faccia questa imperdonabile confusione (anche ieri, sul Foglio: “Non pongo un nesso casuale o necessario fra il concetto d’evoluzione e l’eugenetica …“; e pure l’altro ieri su Zenit: “con l’avvento del racconto darwiniano il darwinismo divenne la storia alternativa della creazione”)… per cui anche un cattolico dovrebbe preoccuparsi che sia lui il principale relatore al faith-storming di Castelgandolfo; purtroppo ora sappiamo dal processo come si lavora al DI (i quali confessano la verità - l’ID non è scienza - solo davanti al giudice e non davanti a tutti gli altri); e sappiamo quanto sia masochista? Chi può credere che discutono di evoluzione se non ci sono persone che la capiscono … forse sarebbe quindi meglio, se non chiamano quelli del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology, che invitassero almeno F.Facchini. Temo però che il suo invito (proprio dalle pagine dell’Osservatore Romano del 17/1/06!) a darsi da fare a proporre alternative migliori, che sembrava rivolto anche a Schönborn e alla Chiesa oltre che al DI, forse non sia piaciuto molto in Vaticano, dato che senza esplicitarlo presuppone un’accettazione dell’unica teoria attuale, quella di Darwin, ovviamente costantemente aggiornata ma non contestata.” Se il modello proposto da Darwin viene ritenuto non sufficiente, se ne cerchi un altro, ma non è corretto dal punto di vista metodologico portarsi fuori dal campo della scienza pretendendo di fare scienza”. [Da qualche giorno è disponibile (forse al Discovery Institute non lo sanno ancora …) la versione integrale in inglese dell’articolo di F.Facchini del 17/1 …] Sembra proprio che non si voglia imparare dagli errori clamorosi del modesto e ben più giovane e fragile Discovery Institute … possibile che non si accorgano che stiamo quasi tornando al clima che si respira leggendo la Providentissimus Deus di Leone XIII? O forse no? No. Leone XIII suggerisce, citando S.Agostino, di dichiarare assolutamente falso solo ciò che non si riesce a dimostare che è contrario alle scritture: “o dimostriamo con qualche argomento essere falso ciò che asseriscono o crediamolo falso senza alcuna esitazione”; NON ciò che non si studia e quindi non si capisce …; fra l’altro, se non si vuole dar ragione a P.Coyne, diamo ascolto almeno a Padre Livio di Radio Maria che chiarisce che l’evoluzione materiale non riguarda proprio le scritture, che fanno riferimento all’anima. E in
27/8/06-IT:
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conseguenza nemmeno le ipotesi che spiegano l’evoluzione biologica. Dato che si lasciano in pace gli astronomi, come conferma candidamente Funes proprio oggi all’Avvenire, si faccia lo stesso anche con gli evoluzionisti … Nel sito Korazym incontro e prime parole, che evocano recenti ipotetiche “divinità”, (“Se esiste, E.T. è nostro fratello“) del nuovo astronomo della specola vaticana, José Gabriel Funes, che forse mescola un po’ troppo cose dimostrabili e ipotesi che mai si potrà verificare: “Credo che la vita possa essersi sviluppata in altri sistemi solari. Pensiamo solo che l'universo è composto da miliardi di galassie e che ogni galassia conta miliardi di stelle. E', dunque, possibile che vi siano stelle simili al nostro sole e pianeti simili alla nostra terra''. Ma, aggiunge, che ''ad oggi non ci sono prove dell'esistenza di altre forme di vita''. Tuttavia se mai vi fossero extraterrestri ''per la teologia non sarebbe di certo un problema, anche loro sono creature di Dio'' Ieri José Gabriel Funes si è reso disponibile per un intervista (audio) alla Radio Vaticana (“ai nostri microfoni il gesuita padre Funes, nominato dal Papa direttore della Specola Vaticana”). La notizia ormai compare in centinaia di siti web. Si comincia a capire qualcosa anche riguardo alla sua opinione sull’evoluzione; il suo sito web (dove si trova anche l’email) e il suo curriculum all’università dell’Arizona indica che ha problemi ad usare i computer (o sono i computer ad avere problemi con lui?), ma che studia l’evoluzione … almeno delle galassie. Sul Riformista articolo di O.Franceschelli: “Picchia duro a Rimini il cardinale anti-Darwin” che riferisce sul tono dell’intervento del cardinale a Rimini e sulla critica a chi, come P.Coyne (sicuramente) e F.Facchini (forse) si permette di dargli semplici suggerimenti da esperto. Molto interessante l’articolo sull’Avvenire (“Dio, il cosmo e il big bang”) con un intervista in cui il nuovo direttore della Specola Vaticana chiarisce che, occupandosi di astronomia, non intende proprio esprimere idee su Darwin e l’evoluzione, confermando quanto pubblicato ieri sul Catholic News Services; oltre ad augurarci che anche lui, come aveva fatto P.Coyne, approfondisca il problema, anche perché trae origine (ovviamente attivando meccanismi evolutivi del tutto diversi) dall’evoluzione cosmica che invece interessa a P.Funes; possiamo sperare che ZIchichi ed altri che contraddicono gli esperti in evoluzione biologica abbiano sentito e traggano esempio … comunque certo si potrà esprimere sul rapporto fra metodo scientifico e metodi della religione. L’articolo farà la gioia di quelli dell’ID, che da tempo stavano aspettando, dopo la frase inserita nel discorso di insediamento, un altro segnale, in attesa che magari li raggiunga anche nell’accordo sull’uncommun ancestor, correggendo il suo documento prepapale del 2004. Veramente clamorosa in quanto onesta la sua dichiarazione su Darwin e l’evoluzione: “E’ una questione che non ho studiato in modo particolare. Qualunque cosa dicessi sarebbe senza fondamento. Per me è fuori tema” La frase citata nell’intervista: “La Chiesa non teme i conflitti con l’astronomia, ma apprezza e promuove la scienza di qualità” non è probabilmente da considerare un attacco a Schönborn (sarebbe un cattivo inizio … dopo le recenti critiche sul Foglio del 17/8 del precedente direttore…), ma così deve certamente essere letta se concordiamo con il giudice Jones che l’ID è certamente cattiva scienza e con la Templeton Foundation che l’ID è non solo cattiva scienza ma anche cattiva teologia. Sarebbe comunque il caso che P.Funes partecipasse alla riunione di Castelgandolfo (in questi giorni lui è li’, mentre P.Coyne è negli USA). La frase evoca anche il momento felice in cui anche la biologia (visti i risultati è certo una scienza di qualità) sarà sdoganata e … avrà magari un laboratorio tutto suo a Castelgandolfo, con esperti pronti a spiegare al papa che il funzionamento e la complessità dell’infinitamente piccolo sono spiegabili anche senza ricorrere a Dio, come può dire (ma senza paura solo da circa un secolo) il collega astronomo sul tetto di Castelgandolfo, che ormai può scrivere “Big Bang” senza che venga corretto dagli uffici in “creazione”. Articolo sull’Avvenire di F.Facchini: “L'antropologo Fiorenzo Facchini commenta l'intervento del cardinale Schönborn al Meeting di Rimini” in cui viene presentata la conferenza del card.Schönborn; evidenzia anche lui, come han fatto altri giornalisti, una fusione fra evoluzione ed evoluzionismo (“l'alternativa alla storia darwiniana non è il creazionismo”): come si sa la “storia” la si sapeva anche prima di Darwin, potremmo quasi dire (ma la battuta è per pochi…) che gliela raccontava già il nonno Erasmus, che gia’ la sapeva già dal 1894, ben prima che il piccolo Charles nascesse; Darwin ha fornito la
spiegazione, il come e quindi anche il perché c’è stata l’evoluzione biologica. La storia la si sapeva già. Nell’articolo si ripercorrono poi i principali punti della conferenza: si apprezza una ragione che avanza tranquillamente senza prove materiali, seguendo i metodi e quindi raggiungendo inevitabilmente (muovendosi in questo modo) i risultati della fede (“È la ragione che «riconosce il disegno, il fine e l'obiettivo insito nella natura»”, “l'affermazione di una mera casualità nel processo evolutivo e quindi della mancanza di senso si scontra con la ragione”). Il card.Schönborn chiarisce subito, seguendo comunque il pensiero di GP2, che emerge chiaramente anche nel documento del 1996, quali sono i limiti invalicabili (?) della scienza, che si vorrebbe sottoposta agli altri strumenti meno rigorosi e per niente universali di cui da millenni l’uomo dispone (la filosofia e la teologia), che non forniscono di solito un risultato ottimale e stabile e che per definizione non possono raccogliere facilmente il più ampio consenso fra le diverse culture e religioni: “La risposta alle domande di senso non viene tanto «dalla ricerca che opera in termini rigorosamente scientificometodologici, ma è affidata all'uomo in quanto essere interrogante, pensante, capace di stupirsi»”. [Sembra probabile che vi possano essere molte diverse risposte alle domande di senso, in relazione alle culture e alle religioni, per cui si può concordare che lo stupore sia la prima reazione, ma è possibile che la successiva non sia pacifica]. In questo articolo si aggiunge anche il liberalismo, che in questi giorni forse era stato poco evidenziato, ai frutti che si penserebbe di attribuire al darwinismo, ampliando di molto i possibili obiettivi degli adepti all’ID USA, che di solito si limitano agli aspetti scientifici ed evitano di entrare in tutti i campi in cui il cardinale vorrebbe portare anche loro: “tre campi in cui si può riconoscere l'influenza dell'ideologia darwiniana: l'economia, l'educazione e la bioetica”. Verso la fine si insiste a mescolare filosofia, teologia e scienza; se la natura è “materiale” e si può continuare a studiare con i metodi della scienza non si capiscono le frasi in cui il termine filosofico, così almeno garantiscono che sia anche se non lo precisano, “creazione” venga associato al termine “natura”, che filosofico davvero non è (soprattutto da quando con difficoltà è stato tolto a Dio tutto il lavoro, spesso sporco, connesso con la generazione spontanea, un primo passo importante verso l’eliminazione del suo lavoro connesso con l’intera evoluzione biologica): “La Chiesa, invece, «continua a credere che vi sia in natura un linguaggio del Creatore e pertanto un ordine eticamente vincolante della creazione”. Nonostante sia chiaro che al cardinale non piace proprio l’ipotesi darwiniana, nell’articolo non compaiono proposte alternative ma solo critiche e dubbi, un problema che negli USA hanno risolto davanti ai giudici, non rischiando di dover affrontare un processo a livello internazionale. Di fronte a tante critiche al darwinismo purtroppo ci si dimentica di ricordare al cardinale che “Se il modello proposto da Darwin viene ritenuto non sufficiente, se ne cerchi un altro, ma non è corretto dal punto di vista metodologico portarsi fuori dal campo della scienza pretendendo di fare scienza”. Forse l’invito era rivolto in gennaio solo ai critici al darwinismo che allignano fra gli adepti dell’ID? Comunque, secondo il resto del Carlino del 25/8, il 22 sera si erano poi visti a cena; l’occasione era certamente buona per farsi invitare come esperto a Castelgandolfo, anche se con premesse come “A questo punto il cardinale Schoenborn segnala tre campi in cui si può riconoscere l'influenza dell'ideologia darwiniana: l'economia, l'educazione e la bioetica” sarebbe meglio che un esperto di evoluzione rifiutasse l’invito: non ci sono possibilità di dialogo, tanto meno con esperti di evoluzione … ormai la condanna sembra stata emessa, e per molti capi di accusa; è certo un merito di Darwin (ma è davvero sconcertante se esaminato con la ragione) il fatto che, a differenza di Galileo, siano accuse tutte postume e soprattutto riferite a chi (non avviene certo solo oggi) si crea fantasmi per poi appoggiarsi o al contrario per condannarli. Fortunati agli astronomi, che possono dire come ha fatto P.Funes, immagino con faccia angelica, “conflitti? Si, ce ne sono stati in passato” …; spiace che il nuovo astronomo vaticano abbia già capito che non sia igienico dare una mano come la dava P.Coynes, forte della sua immunità … comunque mostra un certo coraggio nel dire (e magari suggerire…) candidamente frasi molto ragionevoli “E’ una questione che non ho studiato in modo particolare. Qualunque cosa dicessi sarebbe senza fondamento. Per me è fuori tema”. Forse è troppo modesto, ma dobbiamo comunque un po’ ringraziarlo:
28/8/06-US:
potrebbe, è il momento buono dato che i principali critici non criticano, ma non lancia nemmeno un sassolino contro il darwinismo, per cui tanta “ragionevolezza” stona un po’ a fianco di quello che sembra essere uno degli attacchi più globali ai fantasmi dell’evoluzione, di Darwin e del darwinismo, come notato anche dall’articolo di Franceschelli su Riformista: “Picchia duro a Rimini il cardinale anti-Darwin”. Ci si potrebbe accontentare però che P.Funes (e su questo invece non può far finta di non essere assolutamente competente) chiarisse se PER LUI “creazione” è un termine filosofico o scientifico (come si vuol far capire capire e come ognuno capisce se è associato sempre a natura) e ci dicesse PER LUI quanti miliardi di anni sia durata questa creazione: è un esperto di evoluzione, anche se cosmica, e non ha certo paura a dire per quanti miliardi di anni nulla di vitale sarebbe comparso nell’universo; un posto assolutamente vuoto e noioso in cui si sarebbe sentito impotente, anche chi poi sarebbe stato stranamente ritenuto onnipotente (in senso filosofico o scientifico? Virtuale o materiale?). Strano che si pensi che la gente creda che non sia cambiato nulla rispetto ad secolo fa, quando si pensava che l’universo avesse solo 4400 anni … un periodo di tempo che forse passa senza che ci si annoi troppo… Anche su Zenit: “Intervista al nuovo Direttore dell’Osservatorio Astronomico del Vaticano“; P.Funes ricorda anche qui, sperando che lo ascoltino, che “La Chiesa non ha paura della scienza buona”; a differenza dei “teologi puri” che di solito dicono che non ci sono problemi, la sua esperienza sui rapporti con la Chiesa come scienziato lo porta a dire invece: “Sono cosciente del fatto che vi sono stati contrasti e che ve ne saranno in futuro, ma non dobbiamo avere paura della conoscenza scientifica”. Qualcuno ha paura della scienza? Sembra suggerire che non sia colpa della scienza se ci sono problemi di dialogo … e che quindi alle condizioni attuali il dialogo non ha basi serie. • Una notizia un po’ preoccupante, diffusa dal Guardian [potrebbe essere “sponsorizzata”; il settimanale NCR però il 2/9 smentirà che questa sia un’interpretazione corretta]; i presupposti c’erano però un po’ tutti, e può non essere sbagliato pensare che ci sia una relazione anche con il cambio della guardia avvenuto in Vaticano: “Pope prepares to embrace theory of intelligent design” : “There have been growing signs the Pope is considering aligning his church more closely with the theory of "intelligent design" taught in some US states” …. “A prominent anti-evolutionist and Roman Catholic scientist, Dominique Tassot, told the US National Catholic Reporter that this week's meeting was "to give a broader extension to the debate. Even if [the Pope] knows where he wants to go, and I believe he does, it will take time”. Qualcuno magari cerca di orientare il papa e la Chiesa in una certa direzione? In una trappola, dopo i risultati del processo di Harrisburg? Chi è questo D.Tassot che si fa intervistare negli USA? Non sarà magari un creazionista biblico? Magari con agganci in Vaticano? Chi l’ha aiutato a diffondere le sue idee negli USA, come già è successo al cardinale, che si sa che è stato accompagnato a pubblicare sul New York Times dal gruppo del Discovery Institute? Sembra improbabile che un creazionista biblico possa essere accolto in Vaticano, dove negano che ci sia ancora qualcuno che crede reale la creazione raccontata dalla Bibbia, quella avvenuta in 6 giorni (sembra si chiami “esamerone”)! Lo stesso Card.Schönborn giusto l’altro giorno a Rimini l’ha decisamente e autorevolmente garantito: “Non accettiamo il creazionismo, cioè la pretesa di far credere che il mondo ha seimila anni e che l’universo venne creato in 6 giorni. La Bibbia è un racconto che va interpretato alla luce delle conoscenze scientifiche”. Un’altra notizia preoccupante, ma è solo una conferma, la si trova anche in un articolo recente in un sito francese (Association Francaise pour l’Informaton Scientifique): Grandes manœuvres au Vatican” “Mark Ryland, a vice president of the Discovery Institute, knew the cardinal through the International Theological Institute in Gaming, Austria, where he is chancellor and Mr. Ryland is on the board”]. L’articolo ipotizza poi uno scenario che vede un recente contrasto fra i numerosi consulenti scientifici nominati da papa GP2 che cercano di bloccare questo arretramento culturale di un paio di secoli, condannando non solo l’ID ma anche quanto disse nella sua lettera il Card.Schönborn, cominciando da Nicola Cabibbo (il 21/7/05 in un’intervista al NCR) che è appunto il presidente dell’Accademia delle Scienze Pontificia; sappiamo inoltre che ci sono stati
anche ecclesiastici che sono rimasti “perplessi” e l’hanno anche fatto sapere in giro, a cominciare da P.Coyne. Secondo l’articolo, una via per aggirare le difese dei filodarwinisti che avevano influenzato il papa precedente passerebbe attraverso il Consiglio Pontificio per la Cultura, che da qualche anno ha sviluppato il progetto STOQ e che ha organizzato nel novembre 2005 un convegno “L’infinito nelle scienze, la filosofia e la teologia”. Un’informazione MOLTO importante si nota però in basso nel sito web del progetto STOQ: “Questo Progetto è finanziato dalla John Templeton Foundation”. Conoscendo le iniziative e le opinioni appoggiate (anche a suon di dollari…) dalla fondazione, si dovrebbe comunque pensare che anche questa via sia però impraticabile per l’ID e il creazionismo. Infatti qui sotto, in data 4/8/06, si era evidenziato come questa fondazione abbia in realtà un obbiettivo finale abbastanza simile a quello dell’ID (far accettare come scienza anche le spiegazioni che fanno ricorso al soprannaturale; per esempio una loro recente ricerca ha riguardato l’effetto delle preghiere su malati ricoverati in ospedale coscienti o non coscienti di riceverle o di non riceverle; risultato? Effetto nullo delle preghiere); si distingue però dal Discovery Institute per un maggiore rigore scientifico ma soprattutto per l’enorme disponibilità finanziaria, da destinare proprio a questo ampliamento del concetto di scienza che troviamo come obiettivo anche nella Wedge Strategy del Discovery Institute. Sembra che la Templeton Foundation, dopo una collaborazione iniziale, da qualche anno non sopporti proprio quelli del Discovery Institute, che ora criticano anche pesantemente (ci sono link commentati in data 4/8/06); finanziano invece molti altri progetti nel mondo protestante e cattolico e in Vaticano hanno un grosso interesse nel progetto STOQ, all’interno del quale si trovano anche iniziative che forniscono comunque anche informazioni non proprio aggiornate; lo stesso esperto comunque, in un interessante articolo In Europe very few people believe in creationism anymore and Intelligent Design is unheard of. Consequently the debate is completely different.”, proprio come l’altro giorno ha detto il cardinale a Rimini. Se questo è il panorama generale nel mondo cattolico, in cui il problema scienza/fede sembra in buona parte gestito da un progetto finanziato dalla ricca e potente Templeton Foundation (decisamente anti-ID Il Vaticano poi, non dimentichiamolo, covava e forse ancora cova probabilmente supporters del creazionismo biblico, probabilmente in ambienti non ben controllati o ben difesi. Forse il cardinale non racconta tutta la verità o non sa tutta la verità? Una traccia di concessioni verso i creazionisti biblici la troviamo a Roma ancora recentemente, nonostante quanto ci racconta oggi il cardiale: 4 anni fa e l’anno scorso. Forse la Templeton Foundation non lo sa, ma proprio la ricomparsa di D.Tassot suggerisce di fare subito una visita in USA ai suoi amici creazionisti biblici cattolici, The Kolbe Center for the Study of Creation (Defending Genesis from a Traditional Catholic Perspective, proclamano nel sottotitolo); è un tuffo in un mondo che anche il cardinale forse non conosceva, ma dove lo amano alla follia (dall’anno scorso) e lo sostengono con preghiere ed opere; nel sito leggiamo, oltre a dichiarazioni di fede di proseliti per l’esamerone [=i sei giorni della genesi] (“As a geologist, I have come to believe that biology and earth science point to special creation, young age, and a worldwide flood“), risposte ad accuse di paganesimo che arrivano da un astronomo vaticano (P.Consolmagno) o critiche al direttore dell’Osservatorio Vaticano (sì, P.Coyne … mantengono aggiornato un voluminoso dossier su di lui …) che non dovrebbe andare all’AAAS a dire che l’ID è un’assurdità. Nel sito troviamo in evidenza (possiamo dirlo?) un tripudio per l’articolo del cardinale sul New York Times nel luglio dell’anno scorso … e gli elogi non si risparmiano: “a major event took place on the origins front last Friday, when the New York Times published a letter by Cardinal Schönborn --with the blessing in advance of Pope Benedict XVI [nessuno finora l’aveva scritto .. sicuramente erano seduti vicino a messa la domenica dipo, però ] --dismissing as unfounded any and all claims that the Catholic Faith is compatible with Darwinian evolution. This action may be the first positive step by the Vatican leadership on the origins front since the monitum against the writings of Teilhard de Chardin in the 1960's. But much work remains to be done. Before spelling out our priorities for the future in the light of Cardinal
Schönborn's recent letter, it is appropriate for us first to thank you for all of your prayers and support during the past five years. Five years ago it was almost impossible to get a hearing in any Catholic forum either to dissent from Darwinian evolution or to promote the traditional doctrine of creation. But conditions have changed. Only on Judgment Day will we know the extent to which Church leaders have been influenced - if not yet entirely persuaded - by the information you have helped us to provide. We do know that we have received many favorable replies from cardinals, bishops, and priests from all over the world in response to our distribution of the proceedings of the Rome Symposium and the new DVD version of Evolution:Fact or Belief. After nineteen hundred years, the constant teaching of all of the Popes, Councils, Fathers, and Doctors of the Church on creation and human history was set aside in favor of the untested hypotheses of Lyellian geology and Darwinian evolution. For more than a century those untested and unproven hypotheses have shaped the Church's unofficial teaching on creation. But now that Cardinal Schönborn has had the courage to announce that the Emperor of Darwinian Evolution has no clothes, our Church leaders may once again be willing to re-examine and re-affirm the wealth of authoritative Magisterial teaching on creation. Come si vede sono arrabbiati, dicono che si sono dati da fare (a partir dal 2001), che usano tecniche di infiltrazione e di condizionamento (“solo nel giorno del giudizio si saprà fino a che punto siamo riusciti a convincere le gerarchie…”) e sembrano pronti a salire a cavallo e ad alzare gli stendardi crociati dietro al card. Schönborn … contro la ragione; ma chi è che li ascolta? Nel loro testo si nota anche che citano di un convegno di creazionisti USA che si sarebbe realizzato a Roma. Quando? Dove? Li hanno lasciati entrare in Vaticano? Sarebbe un convegno creazionista romano precedente a quello del 26/10/05 su "Evoluzionismo e religioni. Darwinismo e visione teistica", organizzato a Roma ma dagli Hare Khrisna e a cui hanno partecipato esponenti di varie religioni, e anche un esperto di Scienza e Fede delle università Vaticane e del creazionismo biblico italiano? Per saperne di più bisogna cercare ancora nel sito della Kolbe Foundation, dove si può trovare una traduzione inglese di un articolo del quotidiano Il Tempo del 27/10/02. Una citazione di quell’articolo la si trova anche nel sito dell’UAAR. La versione italiana la si trovava anche (in data 26 OTTOBRE 2002) nel sito del giornale on line “Il Nuovo” di Crespi, poi fallito; questo è il testo pubblicato su “Il Nuovo”, depurato della parte finale che fa riferimento solo al gruppo francese di D.Tassot: No al darwinismo: scienziati cattolici difendono la Bibbia Un gruppo di studiosi provenienti da ogni parte del mondo si è riunito a Roma per difendere la Bibbia dalle accuse degli evoluzionisti. ROMA - La creazione del mondo e di Adamo ed Eva va presa alla lettera, abbandonando una volta per tutte le teorie evoluzionistiche. E' questa la dichiarazione di un gruppo di scienziati e teologi cattolici che difendono la tesi della Bibbia sull'origine della vita. In un convegno in corso a Roma, gli studiosi hanno esortato la Chiesa a contrastare con più decisione le teorie evoluzionistiche e a non essere succube delle mode scientifiche del momento. Genetisti, geologi, astrofisici, in tutto una ventina di persone provenienti dagli Stati Uniti e da vari paesi europei (Russia compresa), ma non dall'Italia, si sono incontrati per la prima volta a Roma, per iniziativa del centro americano ''Kolbe di studi sulla Creazione'', per creare le premesse teoriche, ciascuno all'interno della propria specializzazione, di un contrattacco cattolico all'evoluzionismo. Gli scienziati hanno partecipato giovedì alla messa privata del Papa e si vedranno oggi con il card. Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. In una pagina web della Kolbe Foundation si legge perfino questo: Over the past thirty years, increasing numbers of Catholics have been concerned to counter the atheistic evolutionary myths with sound doctrines and Biblical interpretation. This has culminated in the International Symposium on Creation held in Rome in October 2002, when members of the Kolbe Center for the Study of Creation were welcomed and blessed by Pope John Paul II and met Cardinal Ratzinger. The proceedings show the consensus of the Fathers and Doctors of the Church with the authoritative statements of the Councils, which strongly support special creation and the
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global flood within a young earth framework. Bishop Andreas Laun has concluded from his recent studies on the subject: "Theologians should take leave of the theory of evolution 'acceptable to Catholics' and in consequence write a new presentation of the teaching of creation - without being caught up in an antiquated theory and without philosophically untenable fantasies." Saranno stati in pochi (non c’erano italiani) ma non si può dire che il loro orgoglio non sia stato premiato: sono entrati in Vaticano e stati accolti dalle massime autorità passate e future, pur dopo aver ascoltato discorsi come quello del vescovo Andreas Laun (Evolution and Creationism - Theological Considerations) e spacciato per approvate dalla Chiesa idee tratte direttamente dalla Genesi (“What Does the Catholic Church Teach about Origins?“). Sarà una sorpresa anche per mons.Tanzella-Nitti (“Creazione ed evoluzione: chi ha rimescolato le carte?” , sett 2005) scoprire che non ci sono solo i creazionisti biblici legati ad “una interpretazione fondamentalista e letteralista della Scrittura, sostenuta da alcune correnti minoritarie di chiese riformate”, ma ci sono anche fra i cattolici e hanno pure una certa udienza nelle alte sfere … difficile quindi concordare con lui che “La fede cristiana, in modo particolare quella che si rifà ad una interpretazione della sacra Scrittura oggi conservata dalla tradizione cattolica, di suo non letteralista e sempre attenta al contributo della tradizione e della teologia, non ha mai avuto necessità di affermare la creazione immediata delle specie dei viventi”, Visto il numero di chi, anche fra i cattolici ha difficoltà ad allontanarsi da questa idea che certo non ha origine dall’istinto, ma deriva quello che si impara negli anni in cui si è culturalmente ricettivi ma indifesi. Sarebbe utile verificare se ritiene aumentata o ridotta la preoccupazione da lui espressa nel settembre scorso, 2 mesi dopo dopo la lettera del cardinale al New York Times: ” È probabilmente in corso un tentativo di esportare in Italia lo sterile dibattito fra creazionisti ed evoluzionisti che ha luogo da qualche anno in alcuni Stati degli USA.”. Alludeva? Probabilmente si. E’ consultabile in rete l’intervista di D.Tassot Nella lettera lo invitava caldamente a prendere l’iniziativa sul problema dell’evoluzione (come previsto nella Humani generis del 1950) dato che il dibattito stava diventando continuo, impegnativo ed asimmetrico; Tassot faceva notare al papa che gli intellettuali cattolici si trovavano sempre a rincorrere gli scienziati, per difendere la compatibilità di varie teorie con la fede; venivano quindi trascinati dagli altri, mentre secondo lui dovrebbe essere invece la chiesa a dirigere il dibattito, usando la sua visione del mondo basata sulla creazione e quindi evitando che la scienza diventi la principale se non unica fonte di verità. La risposta del papa sembra sia stata non molto diversa da “bravi, bravi, dialogate con gli scienziati”. Dopo questo spunto iniziale l’intervista diventa uno spettacolo pirotecnico, con il giornalista che cerca di farlo parlare delle cose che sa e purtroppo anche di quelle che non sa; Tassot esprime valutazioni sull’articolo del Card.Schönborn (“Schönborn didn’t say that Darwin is or is not compatible with the Christian faith, but that Darwinism is wrong“ [è improbabile che il cardinale si permetta di dirlo]) e si lamenta che a partire dai tempi di Galileo “little by little, authority has shifted from theologians to the scientists“ [strano che si lamenti: di questo: ha tratto giovamento anche la salute dei papi, oltre probabilmente alla sua… comunque con questi toni era intervenuto anche il Card.Ratzinger nel 2002]. Riguardo alla Accademia delle Scienze Pontificia, è stranamente preoccupato e ne farebbe se possibile a meno, dato che la considera un pericolo: “The problem is that it’s not a Catholic academy. Instead, it’s the place where the scientific worldview can enter inside the Catholic Church. Two-thirds of its members are not Catholic.”, anche se non chiede che venga sostituita con la sua associazione (il Centre d’Etude et de Prospectives sur la Science) …; riguardo alla dichiarazione di GP2 del 1996, vuol far credere che la famosa frase “più che un’ipotesi” non voglia dire niente, non diversamente da “più che una patata” [forse la sua lettura si è fermata a quella frase; alcuni altri per fortuna sono andati avanti a leggere e hanno visto che nella riga subito dopo si chiariva che si poteva tradurre come “teoria”, ma … un parola, da sola, non diventa altrettanto famosa di una frase, e in effetti si cita continuamente la frase e non la parola teoria … non si capisce tutta questa gente che frena e
distorce su una questione che è chiaramente scientifica e non teologica, per cui non si può frenare ma bisogna semplicemente sforzarsi di capire, proprio quello che invitava a fare GP2 nella lettera a P.Coyne del 1988]. Improbabile la definizione di macro-evoluzione che fornisce: “the appearance of an organ in the offspring which did not exist in the parent” [molto furbo/birichino comunque il giornalista, a chiedere una definizione ad un ingegnere metallurgico; dovrebbero imitarlo anche gli altri giornalisti che intervistano gli antievoluzionisti; comunque consiglierei loro di proporre una definizione più difficile … questa era quasi impossibile sbagliarla, anche per un antievoluzionista; il giornalista comunque poi gli ha gentilmente fornito la definizione, che ovviamente è diversa da quella di “miracolo”]. Meglio sorvolare su come l’ingegnere abbia spiegato al giornalista come “the usual geological chronology has been destroyed“ e quindi “the timescale we use to think about evolution has no scientific basis“ per cui (e qui si dimostra che esistono i creazionisti biblici ...) “it’s a question of days, not millions of years“ e che quindi grazie a un suo amico “As fossils are the rationale for evolution theory, Berthault’s experiments seriously question, if not refute, the theory“. Se è tutto così lampante, perché mai gli scienziati credono nell’evoluzione? “They live in this confusion, and in general they don’t think about it”. [La confusione a cui allude, se non fosse chiaro …, sarebbe fra macro e micro-evoluzione…! Per approfondire si può leggere un articolo di Tassot presentato al convegno creazionista di Roma del 2002: The influence of geology on the Deviations of Catholic Exegesis. ] E qui stiamo avviandoci finalmente alle conclusioni, dato che gli sembra logico suggerire di non perdere tempo a discutere “if evolution does not have a sound scientific basis, it’s not necessary to waste time arguing over whether it’s compatible with Christian theology“; sembra un’applicazione rigorosa del protocollo indicato nella Providentissimus Deus … che già però aveva fallito con Galileo …. Qui Tassot, stuzzicato dal giornalista, apre poi il discorso sugli amici creazionisti del papa, e rivela che l’amico Guy Berthault, sedimentologo antievoluzionista, e le sue scoperte, sono ben noti al papa: “Pope Benedict became familiar with the discoveries of Professor Berthault many years ago, from the time he was a cardinal. He met Berthault at a conference center and spent several days with him, quite by accident. Ratzinger came several times over a period of years, and got to know Berthault. I think that has had some influence on him. It was an opportunity for him to see that even on the scientific questions surrounding evolution, debate is possible”. Purtroppo si può dimostrare che è imbarazzato (come quelli dell’ID che però hanno cambiato idea nel 1987, dopo una sentenza della corte suprema USA) quando nega, e lo giustifica con un giro strano di parole (“we arrived at our position before we even knew about creationists“ [?? I creazionisti non sono una novità di questi anni!!!]), di essere o essere stato creazionista, dato che l’articolo del Tempo cita continuava con sua intervista in cui difendeva la lettera della Genesi: “E' meglio partire dalla premessa che l'autore della Bibbia è anche autore della Creazione e quindi il libro della Genesi non può contenere falsità''. [Eppure in questa intervista aveva appena chiarito che ci sono voluti “giorni” e non milioni di anni per l’evoluzione … più chiaro di così! Si è già dimenticato che ha già ammesso di essere creazionista?!] E invece per quanto riguarda l’ID, sembra che si siano adeguati alla novità e partecipino attivamente alla sua diffusione: “Certainly on the idea of design in nature, we agree. Several articles that we have published in our quarterly come from intelligent design sources”. L’unica remora sarebbe che “once again, the difference is that we are Catholics“. Non si capisce però cosa comporti. Che non si può più confessare di essere creazionisti…? Non c’è quindi a questo punto da meravigliarsi che ci siano stati contatti … anche con il Card.Schönborn: “Some months ago, Cardinal Schönborn published an essay in First Things on this subject that I found interesting, and I translated it into French. I sent it to him along with my letter to the pope. In reply, Schönborn said that the debate is going on, and he’s delighted with that. At the time, I was unsure of what Schönborn was thinking, because what he was saying at that time was unclear”. [E su questo forse ha ragione ...] Riguardo al prossimo convegno di Castelgandolfo: “What I hope the meeting at Castelgandolfo means is that this scientific debate
will interest philosophers and theologians more and more. For many theologians, the very fact that there’s a debate within science is something new”, anche se non pensa che uscirà presto qualche documento sull’evoluzione; suggerisce comunque qualche trucco pubblicitario in favore del creazionismo, che lui raccomanda al papa: “Most Catholic intellectuals today are convinced that evolution is obviously true because most scientists say so. To show that debate is possible on scientific grounds, and also on philosophical and theological grounds, is more than a question of a few months. In the meantime, what I see is that in his normal daily teaching, Benedict is providing some glimpse into the importance of creation and so on.” Non so se per tutti sia così facile scrivere e farsi rispondere dal papa e da cardinali (amici dell’ID e del creazionismo biblico ma che secondo il papa sarebbero invece esperti di evoluzione - ora sappiamo anche chi l’ha istruito sull’evoluzione!) ma mi sembra urgente che anche qualcun altro ci provi, magari prima del convegno di Castelgandolfo, che sembra abbia messo in moto creazionisti amici in vari paesi. Almeno allo scopo di sconsigliare vivamente di convocare a Castelgandolfo ingegneri, metallurgici od edili che siano. E soprattutto anche di evitare, almeno per il futuro, di rispondere alle loro lettere … Una versione ridotta dell’intervista è stata inserita in un articolo (“Creazione ed Evoluzione” Sono davvero sospette, anche in quanto ridondanti, alcune riflessioni conclusive del giornalista, presenti solo dopo questa intervista [sbaglio o non riesce a dissimulare parecchia perplessità o fors’anche sconcerto nel vedere strani tipi che accedono senza molta difficoltà ni presi del soglio pontificio?]: “In a system where so much depends on the man on top, who has the pope's ear is always important. Tassot derives some of his confidence about the pope's position from the fact that Benedict is on friendly terms with a leading anti-evolution European scientist, and a member of CEP, named Guy Berthault”, [quando mai un giornalista cattolico si preoccupa del troppo potere del papa? Sospetto che sia, come molti cattolici USA, un evoluzionista … e sembra voglia raccomandare di tener d’occhio questo Guy Berthault, che in effetti è ben conosciuto anche negli USA nei circoli dei creazionisti biblici cattolici come il Kole Centrum] “As Tassot tells the story, Berthault and Ratzinger met by chance. Berthault was a director of a nonprofit association that operates a conference center in the Alps, which then-Cardinal Joseph Ratzinger occasionally used for theological gatherings. They got to know one another, and Berthault told Ratzinger about his research”. [Non si capisce perchè ripeta, forse ancora incredulo, quello che avevamo già letto nell’articolo …; sospetta forse della casualità dell’incontro?] “I think that has had some influence," Tassot said. "It was an opportunity for Ratzinger to see that even on the scientific questions surrounding evolution, debate is possible." [Sembra goda a ripetere nel commento le fasi che ritiene più preoccupanti per un cattolico che vive lontano da Roma e vuole lasciare molte tracce di quello che sa] On Aug. 6, Berthault wrote to Schuster to bring his research to the attention of the Schülerkreis. (I have a copy of that letter). It will be interesting to see if it has any echo in the seminar ……[Non sembra che cominci a preocuparsi di quello che avverrà a Castelgandolfo? Vuole che anche i suoi lettori si preoccupino?] Nell’articolo si ricorda che la scorsa settimana era stato intervistato Peter Schuster the evidence for evolution as beyond dispute”; l’intervista a Peter Schuster si trova in data 18/6, dato che questa giornata sta raggiungendo dimensioni davvero … da giornata biblica ... ; comunque se si leggono affiancate l’intervista a D.Tassot e l’intervista a P.Schuster si capiscono i commenti molto critici e perplessi del giornalista e il fatto che abbia voluto anche capire se Tassot sapesse cosa fosse la macroevoluzione … Una domanda così non gli sarebbe mai venuto in mente di farla a Peter Schuster! Riguardo all’ipotesi di Tassot che gli incontri con Berthault “had some influence”, magari si può far notare, a chi non l’ha ancora notato, che al punto 69 del documento firmato da Ratzinger nel 2004 si riportano comunque frasi che sembrano tratte dai documenti dell’ID: Una compagine sempre più ampia di scienziati critici del neodarwinismo
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segnala invece le evidenze di un disegno (ad esempio, nelle strutture biologiche che mostrano una complessità specifica) che secondo loro non può essere spiegato in termini di un processo puramente contingente, e che è stato ignorato o mal interpretato dai neodarwinisti. Sul suo blog Massimo Pigliucci cerca di riflettere sul fatto che una recente indagine ha dimostrato che incredibilmente “Americans don't believe in evolution”; solo i turchi, dove però il creazionismo viene attivamente insegnato, sono più creduloni. [Da Pikaia]: Oggi a Radio3Scienza Fabio Pagan ha intervistato in diretta Federico Focher, l'autore del libro su Wallace pubblicato da Bollati Boringhieri: L’uomo che gettò nel panico Darwin. La vita e le scoperte di Alfred Russel Wallace. Ora è già disponibile l’audio dell’intervista. Su Repubblica articolo sul prossimo brain-storming a Castelgandolfo sulla teoria dell’evoluzione: “Gli ex allievi a lezione dal Papa: "Così riapriremo il caso Darwin". Sembra per fortuna confermata la presenza di P.Schuster (anche se è certamente in minoranza e con un forte handicap: avrebbe bisogno di almeno un mese per spiegare i concetti di base più importanti necessari per capire bene la teoria dell’evoluzione; purtroppo si sa che nei seminari e negli atenei pontifici si studia poca scienza e ancora meno biologia, che è più complicata) che dovrebbe fare una presentazione in Powerpoint che il card.Schönborn aveva già visto. Fortunato comunque il prof. Schuster: ha raccontato in un’intervista che in un recente incontro ha imposto al cardinale di non ripetere più in sua presenza un’accusa (che ritiene ed è del tutto errata) agli evoluzionisti e ai biologi (“… Schönborn stayed away from his statement that biologists are promoting an ideology, and I'm glad, because in essence it's not true.”; gli altri invece la leggono nei suoi articoli... L’indicazione (sul Foglio del 24/8) della presenza in sua vece di un ingegnere sembra quindi per fortuna un errore (forse c’e’ stato un equivoco sulla base dell’identificazione attraverso la carica: sembra infatti che P.Schuster sia il nuovo presidente dell’Accademia delle Scienze Austriaca). Sembra che negli USA l’interesse per il brain-storming dal papa sia decisamente maggiore che in Italia; c’è un articolo del Time (“The Pope and Darwin”); ieri un articolo uguale su ABC e sulla Reuters (“Pope to debate evolution with former students”). [Fa un certo effetto trovare nella pagina dell’articolo del Time alcuni link a siti web che pagano per essere visibili nelle pagine in cui si parla di evoluzione e di Darwin; trovare in questa pagina link a siti web che pubblicizzano l’ID fa un po’ sentire il fiato sul collo di qualcuno che dispone di tanti soldi per diffondere l’idea che il darwinismo è falsissimo …; ovviamente, soprattutto noi italiani, sappiamo che il sistema funziona … e quindi non dobbiamo meravigliarci che più della metà degli americani non credano nell’evoluzione] Articolo dell’agenzia Zenit: “Creazione ed evoluzione si integrano, non si escludono”, spiega un Decano di Filosofia” che riferisce quanto ha affermato padre Pascual, intervenendo il 22 agosto al Meeting di Rimini per la presentazione del volume “L’evoluzione crocevia di scienza, filosofia e teologia”, che raccoglie gli atti di un Congresso Internazionale sul tema svoltosi nel 2002. “Il dibattito sull’evoluzione è aperto. Bisogna distinguere i diversi piani: scientifico-filosofico-teologico senza né confonderli né separarli del tutto”. In merito al dibattito sull’intelligent design, padre Pascual ha affermato, confermando la posizione dell’Osservatore Romano, della Templeton Foundation, dei cattolici USA e di migliaia di predicatori evangelici che: “Non si tratta di una questione scientifica, ma piuttosto filosofica” ed ha sottolineato che “neanche la negazione del finalismo e il ricorso al puro caso e la necessità sono scientifici…” per questo “sembra sbagliato presentare l’intelligent design come una teoria scientifica alternativa alla teoria dell’evoluzione” (vale anche per l’Avvenire che il 3/9 avrà invece il coraggio di farlo e addirittura informerà il mondo che “la teoria ha prove evidenti che l’universo e gli esseri viventi sono stati creati da una causa o un agente intelligente” …). Meno chiari il concetti: “Mentre creazionismo ed evoluzionismo sono di per sé incompatibili, non lo sono creazione ed evoluzione, che anzi si trovano su due piani diversi, e sono compatibili”, e “bisogna distinguere: tra teoria (o teorie) dell’evoluzione, e darwinismo e poi, all’interno dello stesso darwinismo, tra elementi di carattere scientifico e quelli di tipo filosofico oppure ideologico. Non bisogna cioè confondere la scienza con lo scientismo”
Ogni tanto qualche intervento a difesa di Darwin lo si trova anche sul Foglio, anche se mai come quello eccezionale del 3/4/04; questo comunque è speciale, scritto da A.Bandinelli; riporto solo alcune frasi: "non capisco le ragioni di un accanimento contro Darwin, che alla fine sembra riesumare le teorie di Jean Baptiste Pierre Antoine de Monet de Lamarck, per il quale i mutamenti e l’evoluzione delle specie rispondono a un finalismo di origine divina" [strana riflessione fa notare il fatto, che passava in effetti troppo inosservato, che chi critica Darwin non sa chi sia Lamarck né altri precursori e non gli interessa nemmeno rivalutarlo o condannarlo; forse sarebbero ostili anche a lui?]; "se si vuole imputare a Charles Darwin il “darwinismo sociale” responsabile di tante derive illiberali, beh, penso che la condanna sia ingenerosa, perché con certa roba costui ebbe poco a che vedere. E poi, come non ricordare che l’“American way of life” si vanta di essere una rigorosa applicazione proprio di quella teoria? E’ strano che da una parte la si combatta mentre dall’altra si esalta il capitalismo sfrenato e selvaggio, darwiniano appunto, come vera matrice del primato della giovane e vitale America sulla vecchia e imbelle Europa" [ non si capisce se il darwinismo sociale abbia dato origine al liberalismo – come dice il card.Schönborn - o all'illiberalismo]; ed ora ecco la più bella e originale: " va ricordato uno scienziato che … inferse un colpo micidiale a una teoria dell’origine della vita non meno essenziale, per la chiesa, di quelle sul cosmo disarticolate da Galileo … . I teocon dovrebbero odiarlo, più di Darwin stesso". Chi era costui e cosa fece? "Il Redi, assieme allo Spallanzani, smantellò la millenaria credenza che la vita fosse un fenomeno spontaneo, riproducentesi per autonoma virtù o disposizione naturale, dunque divina, con un esperimento semplicissimo". [Questo sarebbe un intervento a difesa di Darwin … o un attacco alla cultura… (e alla chiesa)? E’ certo positivo trovare comunque una dimostrazione che la scuola di un tempo non era comunque molto migliore …] Questa confusione (che credevo impossibile) fra l’origine della vita universale (miliardi di anni fa) e l‘origine della vita individuale (anche di una formica) che nel mondo avviene ed è avvenute milioni di volte ogni minuto per miliardi di anni è altrettanto grave come la confusione fra l’evoluzione biologica, un fatto che si intuiva già più di duecento anni fa, e le teorie che la spiegano, delle quali l’unica sopravvissuta e poi continuamente aggiornata e verificata è quella proposta da Darwin poco meno di 150 anni fa. Di questo equivoco, bisogna purtroppo evidenziarlo, è impregnato il dibattito sollevato un anno fa dalla lettera del card.Schönborn, anzi il dibattito nasce inquinato proprio da un errore, certamente deliberato proprio su questo punto (chi può sbagliare la citazione del testo scritto da un papa – e aggiungere intenzionalmente addirittura una “notazione critica”? Un cardinale amico del nuovo papa? Possibile!), Strano infatti che nessuno abbia notato gli errori presenti nella lettera del cardinale al New York Times del 7/7/05. Sembra che nessuno finora li abbia notati, ma sono elencati in questo sito alla data del 7/7/2005. Il principale di questi errori era evidente se solo si confrontava la citazione iniziale del cardinale con il documento originale di GP2 del 1996. Chi non se n’è accorto era distratto o non sapeva distinguere fra i fatti (noti già dalla fine del 1700) e le spiegazioni corrette dei fatti (arrivate solo nel 1859, dopo alcuni tentativi falliti); l’unica scusa potrebbe essere che si fidava ciecamente del cardinale e non aveva quindi bisogno di verificare la sua onestà nel trascrivere o la sua capacità di distinguere fra evoluzione e teoria dell’evoluzione …; o altrimenti è possibile che si sia talmente abituati alla confusione che non si fa più molta attenzione al fatto che da decenni gli antidarwinisti sono in realtà più ostili all’evoluzione (e questo oggi non è proprio ammissibile) che ai meccanismi darwiniani (raro trovare qualche antidarwinista che capisca che la selezione naturale ha effetti positivi e crea la novità, mentre il caso da solo di solito combina solo guai; … di solito attribuiscono ai due meccanismi – che comunque non agiscono da soli - effetti opposti e quindi … credono di essere gli unici furbi …) Sembra comunque che alla lettera di GP2 significativamente intitolata “La verità non può contraddire la verità” si sia risposto dimostrando invece che … la verità si può comunque contraddire senza difficoltà … SETTEMBRE 1/9/06-IT:
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Oggi inizierà a Castelgandolfo il brain-storming con il papa
1/9/06-US:
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sull’evoluzionismo; si spera che non abbiano dubbi sull’evoluzione come fatto e che il Prof.P.Schuster controlli che tutti sappiano anche distinguere fra i fatti e le spiegazioni, fra il come e il perché (che ne deriva); ma pensino finalmente (per dirlo c’e’ tempo) come la Chiesa cattolica spiega (e se lo fa in modo diverso rispetto al darwinismo) come sia possibile materialmente che tutte le specie abbiano un antenato comune e come quindi anche l’uomo (almeno nel suo aspetto fisico) abbia avuto origine da un antenato all’interno dei primati. Se la filosofia e poi la teologia vogliono controllare la scienza, almeno questa deve essere conosciuta! Sul Riformista di oggi c’è un articolo in proposito di O.Franceschelli (“L'insostenibile futilità del disegno intelligente”); già nel titolo si capisce che auspica un giudizio negativo sull’ID, un’ipotesi non seria e non scientifica che ha trovato molti sostenitori ingenui ma anche molti critici fra gli esperti cattolici; l’articolo inizia con una citazione della reazione sgomenta del primo teologo anglicano che, suo malgrado, fu trascinato da Darwin nella discussione sulla teoria dell’evoluzione: “… se lei ha ragione, dovrò rinunciare a molte delle cose in cui ho creduto”. La chiesa cattolica, oltre a non informare con ragionevole frequenza e chiarezza i semplici fedeli (e i cardinali) che l’evoluzione biologica è un fatto, una frase così non l’ha ancora detta, ma dovrà pensare che prima o poi DOVRA’ dirla, come ha fatto per quanto riguarda i movimenti dei corpi celesti, un lavoro pesante che ormai non compete più ad alcun ente superiore; non c’è niente di nuovo, se non gli attori; le accuse di ostilità che vengono oggi rivolte a molti biologi evoluzionisti un tempo venivano rivolte agli astronomi, che ora vivono (… solo quelli attuali!) finalmente in pace. [sappiamo invece che nel 1894 ai cattolici l’enciclica Providentissimus Deus di Leone XIII proporrà, appoggiandosi sulle ultime proposte di S.Agostino, una reazione ben diversa per situazioni analoghe che creavano qualche problema alla teologia: “o noi dimostriamo con qualche argomento che esso è falso, oppure senza alcuna esitazione lo dichiariamo falsissimo”; … è tragico che, dopo 150 anni di continue conferme e aggiornamenti del darwinismo, purtroppo una reazione molto simile la che vediamo proporre oggi anche da esponenti della gerarchia; ci sarà qualche novità in futuro o si dovrà aspettare ancora altri 200 anni, come è successo con Galileo?] Lettera aperta al papa, pubblicata dal Guardian, scritta da Kenneth Miller (“A design for life”), uno dei testimoni chiave contro l’ID ad Harrisburg (anche perché è l’autore del libro di scienze utilizzato a Dover) ma soprattutto un biologo da vent’anni sulle “barricate” per difendere quella che credeva l’idea sostenuta dalla chiesa cattolica, “l’evoluzione teistica”, contro gli attacchi da parte dell’Intelligent Design. Completamente smentito nella sua battaglia ventennale dalla lettera del card,Schönborn al New York Times, con altri scienziati (fra cui Ayala, un biologo ex-domenicano) aveva subito (13/7/05) inviato al papa una lettera per chiedere se e quando fosse cambiato qualcosa e chi l’aveva deciso; chiedeva quindi se lui dovesse rimanere o meno in una posizione così imbarazzante, a difesa di un’ipotesi che non sembrava più da difendere. Visto che nessuno sembra abbia risposto alla sua lettera mentre si è continuato a fare l’occhiolino all’ID, ci riprova con un’altra lettera, questa volta pubblica. Avrà più fortuna? La lettera inizia sottolineando che è stato un anno davvero disastroso per l’ID e per i suoi amici: “Advocates of American-style "intelligent design" (ID) have had a tough year. “; ricorda poi che “Seattle's Discovery Institute, which orchestrated a prominent cardinal's pro-ID op-ed piece in the New York Times last year, is abuzz with speculation that the Catholic Church is about to take an ID-friendly position rejecting Darwinian evolution.”. Riguardo ai risultati del brainstorming, nonostante tutto e nonostante la presenza del card. Schönborn (che non ha mai smentito il suo intervento pro-ID) sembra ottimista: “There is indeed a design to life - and the name of that design is evolution. Look deeply enough, and I am sure that the Holy Father and his students will come to the same conclusion.” Il Discovery Institute è uscito con un nuovo libro, che nel titolo richiama il “blind watchmaker” di Dawkins: A Meaningful World, co-authored by Benjamin Wiker and Jonathan Witt. Sembra che, nonostante sia chiaro che I giudici non li amino, facciano affidamento sulle scarse conoscenze di scienze e di biologia nella popolazione, sull’appoggio dei media di tutto il mondo e sulla propaganda che farà chi non sopporta Darwin. Utile e ampio articolo di J.Allen sul National Catholic Reporter (“Benedict's
2/9/06-FR:
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thinking on creation and evolution”) in cui si sintetizza in 4 punti quel che il papa pensa sull’evoluzione. Si smentisce anche la notizia del Guardian (e poi ulteriorment diffusa), tratta proprio da una sua intervista a D.Tassot, secondo il quale il papa si preparerebbe ad approvare l’ID. Si conferma però che la citazione errata usata dal card.Schönborn viene purtroppo usata anche da questo giornalista: “With respect to Pope John Paul II's famous 1996 formula that evolution is "more than a hypothesis" therefore, it's meaningless to ask whether Benedict XVI agrees or disagrees”! Ci vorrà un’enciclica per ammettere l’errore e tornare alla versione originale! (1) Whatever the findings of the natural sciences, they will not contradict Christian faith, since ultimately the truth is one. (2) As a scientific matter, the evidence for "micro-evolution" seems beyond doubt; the case for "macro-evolution" is less persuasive (3) Evolution has become a kind of "first philosophy" for enlightened thinkers, ruling out the possibility that life has any ultimate meaning. Here Christianity must draw the line. (4) On the moral level, the widespread acceptance of evolution as a "first philosophy" is dangerous. In conclusione: “To put this in a formula, he doesn't want to repeat the Galileo case, but neither does he want to surrender to Auguste Comte - who predicted a "physics of man" that would render religion obsolete” Partire da una citazione errata (o forse non capìta…) non sembra un buon inizio per evitare errori che, si sa, già sono stati fatti … Sembra che in Francia ci sia più interesse che in Italia per il brainstorming che il papa sta facendo in questi giorni a Castelgandolfo con i suoi ex-allievi. Speriamo che ne approfitti e cerchi di capire perché l’allievo ha criticato,
dicendo anche che non era poi così importante (e con la modifica sarebbe stato vero …), una frase (“l’evoluzione è più che un’ipotesi”) del tutto diversa da quella scritta da GP2 nel 1996; che l’evoluzione sia una realtà gli scienziati lo sanno infatti da 200 anni, non dal 1996, Infatti GP2 scriveva invece “la teoria dell’evoluzione è più che un’ipotesi …. questa teoria si sia progressivamente imposta …” … e questo era invece, almeno per la Chiesa, una novità abbastanza importante (anche se in ritardo di 150 anni rispetto agli scienziati). Sarebbe stato meglio controllare, e soprattutto chiarire che GP2 in quel punto si poneva chiaramente il problema della compatibilità con la realtà e la ragione, mentre il cardinale riconcentra sulla compatibilità con la fede di quello che chiama ironicamente “dogma”; sono ovviamente due problemi ben diversi … come Galileo dovrebbe aver insegnato. P.Schuster gli ha successivamente chiarito, lo dice nell’intervista al NCR, che non è assolutamente possibile parlare di dogma, e gli ha spiegato perché: “Every biologist has the obligation to change his ideas when experiments contradict what he thought”. P.Coyne nella sua intervista del 22/7/05 al NCR smentisce il cardinale ricordando invece con quanta cura fosse stato preparato, anche con la collaborazione di scienziati, quel documento che oggi sembra si voglia far dimenticare (“Coyne said the pope's 1996 message was carefully considered."The academy had brought together the world's best researchers to study the origins and early development of life, along with some philosophers and theologians") Se ne occupano sia Le Monde (“De la théologie naturelle au "dessein intelligent") che Le Figaro (“Benoît XVI plonge dans le débat sur la création et l'évolution”) che Le Courier International (“Benoît XVI se rapproche des
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créationnistes américains“); recentemente (29/8/06) un titolo simile c’era anche sul Sidney Morning Herald (“Meeting could move Vatican closer to theory of intelligent design”) non sembra, soprattutto dagli ultimi titoli, che ci sia molto ottimismo, e sembra lo confermi anche Le Monde, che, descrivendo i neocreazionisti francesi (“Le jeu de masques du néocréationnisme français”), si dedica in particolare ad approfondire il ruolo di un dinamico e multiforme francese, rettore della sua università privata e presente come docente anche nelle università pontificie, che si pone un po’ al crocevia fra l’intelligent Design USA, che comunque critica, e il “disegno superiore” sostenuto invece dal Vaticano, dove è inserito all’interno del progetto STOQ sostenuto dalla Templeton Foundation. Sembra strano che non sia diffusa l’informazione sul grosso colpo che il processo di Harrisburg ha portato all’Intelligent Design modello USA. Sarà il caso di diffondere gli indirizzi web che custodiscono la preziosa documentazione del costoso (per chi ha perso, soprattutto!) processo? Talk Origins e Wikipedia sono due archivi ben forniti. La sentenza e le dettagliate analisi della Forrest, la filosofa che ha seguito e analizzato il lavoro negli anni del Discovery Institute; il suo lavoro è stato fondamentale (oltre alle interviste dei sostenitori dell’ID) per arrivare alla sentenza di condanna del giudice Jones. Fondamentale infatti è stata anche la deposizione del biologo M.Behe, del DI, quando ammette che l’ID non è scienza, o meglio che è scienza SOLO se si usa una definizione più ampia e che di solito è pericoloso usare, e ha chiarito inoltre che con “the definition that sweeps in intelligent design, astrology is also a scientific theory”, o quando riconosce che al DI non sanno decidersi sull’antenato comune di tutti gli esseri viventi, mentre sappiamo che anche la chiesa cattolica nel documento del 2004 riconosce che la scienza ne ha dimostrato l’esistenza.. Per quanto riguarda il Vaticano … per ora l’articolo di F.Facchini sull’Osservatore Romano del 17/1/06, pur poco pubblicizzzato in italia e apparentemente dimenticato, sembra rimanga ancora, per quel che vale, il documento più ufficiale, ma alcuni giornali, come si vede qui sopra, cominciano a sospettare che possa resistere ancora per poco. Su Europa un articolo (“Darwin, il Papa e un dibattito un po' piu' evoluto“) un po’ polemico contro Micromega e contro chi sembra voglia impedire al Papa ed ai cattolici di esprimersi; in realtà la preoccupazione è che chiunque si esprima abbia un minimo di conoscenze (e su questo si può facilmente dimostrare purtroppo una certa confusione; come ad esempio la confusione fra i fatti e le teorie, ben dimostrabile anche nei diversi interventi del card.Schönborn – esemplare la recente obiezione sugli anelli mancanti, che può essere usata solo dagli antievoluzionisti e quindi è assolutamente incompatibile perfino con il documento del Card. Ratzinger del 2004, che riconosce il fatto dell’evoluzione) e che non si confondano strumenti di conoscenza diversi, come la fede e la ragione (e anche su questo non c’è dubbio che si voglia ampliare la definizione di scienza inserendo, come un tempo era normale e inevitabile, spiegazioni soprannaturali). E’ inevitabile, in questa situazione, “lanciare anatemi” senza nemmeno rendersene conto e suscitare quindi polemiche che però, se ci si riflette, evidenziano gli aspetti positivi della scienza e dell’evoluzione culturale, che ormai trae vantaggio non solo dal contributo intellettuale di S.Agostino, ma anche da quello di migliaia di oneste intelligenze di qualsiasi regione, religione e cultura. E molte di queste oneste intelligenze hanno capito che, dopo essersi disincagliata del tutto dal secolare problema di Galileo (la cui soluzione ha messo a disposizione di cosmologi, astronomi e geologi ben 4 giorni della Genesi), la chiesa dovrà per forza trovare il modo di disincagliarsi anche da Darwin, lui sì inserito in un evidente progetto intelligente di evoluzione culturale umana che sembra strano qualcuno non voglia vedere (anche se avrebbe il piacere di poterlo attribuire – se davvero lo vuole e senza essere facilmente smentibile – a un “disegno superiore” …) ; da quel giorno anche lo studio dell’evoluzione sarà a disposizione della ragione. Sull’Avvenire articolo (“Darwin & Giacobbe“) sul brainstorming di Castelgandolfo su “Creazione e Evoluzione”; discutibile il sottotitolo: “Si discute la compatibilità delle teorie evoluzionistiche con la fede cristiana. Il cardinale Schönborn: «Purché non si veda il percorso della vita fino all’uomo come un processo guidato dal puro caso»”. Viene un po’ di stupore a
pensare all’articolo, un po’ diverso anche se sempre dello stesso giornalista, del 12/8. Forse gli articoli del Regno erano più stimolanti …? Nella prima frase [… non ricorda un po’ troppo l’impostazione del processo a Galileo…?] sarebbe stato meglio sostituire “i fatti” alle parole “la fede cristiana”, in quanto si rischia di far pensare che si intenda confrontare le mele (spiegazioni razionali di fatti materiali) con le pere (verità di fede che non richiedono né permettono alcuna veifica); il pericolo è evidente, ed è quello di illudersi che si possa fare a meno di una parte importante (150 anni, e non è poco…) dell’evoluzione culturale umana: e se non fosse compatibile … che si fa? E’ probabile che ci spaventerebbe di più rimanere senza automobili o televisori che senza la teoria dell’evoluzione; non è però un buon motivo per cercare di abolire … i prodotti dell’evoluzione culturale che non fanno scendere in piazza le masse. A questo proposito, se ci si pensa bene, sembra un controsenso che proprio chi non ha dubbi che l’evoluzione biologica e culturale, cioè “la vicenda umana”, “ha un senso e una direzione segnate da un disegno superiore“ (Osservatore Romano del 17/1/06) possa venire in mente di fare … verifiche di compatibilità. Non sarebbe più corretto … un ringraziamento? E’ un rischio questa confusione … anche Padre Livio di Radio Maria sembra lo dica (certo lui non è il vangelo, ma ci sono comunque anche scienziati cattolici, in abito talare e non, che lo confermano, a cominciare da P.Coyne). La seconda frase, forse troppo sintetica, ma purtroppo chiara (e ripetuta spesso, e non solo dal cardinale), è offensiva per la ragione, e non solo quella di chi lo dice: chi può credere e far credere che il “puro caso” da solo possa portare chiunque … vivo oltre la prima curva …? Ci sarà quindi qualcos’altro, come ben sa chi si interessa del problema e che interpreta questa frase come ideologica e pure di un’ideologia errata o almeno ignorante. L’articolo presenta alcune delle opinioni del cardinale fra cui quella, davvero imbarazzante, che fa riferimento alla scarsità di fossili di cui si lamentava Darwin 150 anni fa; imbarazzante, perché dovrebbe essere del tutto ovvio che questa obiezione NON è assolutamente utiilzzabile da parte di chi certamente ben conosce e accetta il punto 63 del documento del 2004 del Card.Ratzinger: è infatti una classica obiezione da “creazionista biblico” o da supporter dell’ID, che all’evoluzione e all’antenato comune proprio non crede; be’, sono infatt passati 150 anni e di anelli mancanti ne sono stati trovati una gran quantità, come certamente gli avrà spiegato a cena il prof.Facchini il 22/8; se qualche novello S.Tommaso poi pensa che si debbano trovare TUTTI … prima di riuscire a convincersi, sta certamente scherzando, anche perché è una “trappola”: lo sappiamo tutti che per ogni anello mancante trovato … poi ne mancano altri due, uno prima e uno dopo … : “Ironically, the response of anti-evolutionists to such discoveries is frequently to claim that things have only gotten worse for evolution. Where previously there had been just one gap, as a result of the transitional fossil, now there are two (one on either side of the newly-discovered specimen)” (Kennet Miller) Ci sono milioni di persone che hanno lavorato e lavorano con e sull’evoluzione, e non stanno certo solo a cercare anelli mancanti ma utilizzano le loro conoscenze di questo meraviglioso meccanismo per risolvere i problemi dell’umanità, avendo ben verificato che la teoria dell’evoluzione è perfettamente compatibile con i fatti materiali che deve spiegare. Questo anche Peter Schuster, agnostico ma consulente del papa, l’ha detto mollto chiaramente nella recente intervista al National Catholic Reporter: tutti devono rendersi conto che oggi siamo arrivati al punto che un consulente chiamato per un brainstorming a Castelgandolfo dal papa entra con queste certezze e quindi probabilmente racconterà queste sue certezze; probabilmente la presenza di P.Schuster porterà il consesso lontano dall’ID e dal creazionismo, ma soprattutto farà capire quanto sia grande la distanza fra la fede e la ragione (e quindi con quanta prudenza il papa debba muoversi, soprattutto evitando la continua confusione creata anche dall’uso ambiguo di termini scientifici, filosofici e teologici; se si confonde così spesso e facilmente un cardinale – e/o chi ne riferisce il pensiero - figuriamoci un semplice fedele…): “we do not need the intervention of an intelligent designer as the cause of evolution to explain what we see. We cannot draw conclusions that go
beyond the observations that we have … Biology by no means disproves the idea of a Creator. But the point is that we don’t need a Creator to explain what we see … there’s no evidence that can’t be explained within this general framework.”. Non molto diverse sono state le parole di P.Coyne, per cui queste sono oggi le premesse di ogni ragionamento (e P.Schuster quindi non teme di essere rinchiuso né a Castel S.Angelo né … nella Specola Vaticana). Probabilmente molti non sono aggiornati e sono rimasti a qualche secolo fa? L’articolo poi vorrebbe fare chiarezza fra i vari … progetti intelligenti; preoccupa che nelle parole del cardinale non ci sia però traccia che sia stato recepito (in una Sede autorevole e di solito estremamente prudente come il Vaticano, con le responsabilità, terrene e no, che deve gestire) l’ottimo lavoro distruttivo (sull’Intelligent Design modello USA) fatto dalla sentenza del giudice Jones; purtroppo sembra che nessuno quindi abbia ancora letto in quella Sede le testimonianze della Forrest, una filosofa della scienza che al processo di Harrisburg ha dimostrato chiaramente come l’ID USA sia una truffa (… basta dire che hanno corretto tutte le occorrenze di “creazionism” in “intelligent design” da un giorno all’altro nel loro testo? Incredibile? Attenzione: chi vede questi grafici e questi confronti che hanno convinto un giudice USA potrebbe cambiare idea sull’Intelligent Design modello USA e sui suoi adepti in Europa e in Italia); questi dati dimostrano che non sia né scienza con un minimo di serietà, e nemmeno filosofia. Che non sia teologia, il giudice non era competente a dirlo, e lasciava quindi aperta questa possibilità (che comunque precludeva l’accesso alla scuola pubblica USA). Che non sia teologia lo dimostra invece la Templeton Foundation, in alcuni articoli citati qui sotto. A questo punto come è possibile che si continuino a citare i testi del Discovery Institute [fondamentalisti evangelico] e nello stesso tempo si critichi, come è avvenuto a Rimini, P.Coyne, che invece è un gesuita [cattolico] che ben conosce l’ambiente culturale e religioso USA? Strano poi che nell’articolo si dica (ma forse la citazione è precedente alla sentenza e forse non riguarda nemmeno l’Italia) che l’Intelligent Design (quello USA del Discovery Institute?) “dovrebbe trovare posto nell'insegnamento della religione e della filosofia” … a meno che non si chiarisca quanti, quali e di chi sono i progetti intelligenti o i “disegni superiori” … Brutto il finale dell’articolo, che lascia il lettore con una domanda che sembra retorica ma è solo decisamente stupida, di un adepto dell’ID: “«Ma se pure quella di Darwin è, in fondo, un'inferenza logica, cioè una deduzione - si chiede Larrey - perché l'inferenza darwiniana viene considerata scientifica mentre quella del "disegno intelligente" no?». Perchè non aggiungere che la risposta sta tutta nella definizione di scienza? La definizione di scienza del Discovery Institute comprende anche l’astrologia (come hanno dichiarato al processo), quella di Darwin, degli scienziati e dei medici proprio no … forse l’Avvenire intende difendere gli astrologi? Una delle preoccupazioni, come dicono chiaramente da tempo molti cattolici (anche scienziati) USA e la Templeton Foundation, è che l’ID modello USA arrechi prima o poi un grave danno o almeno confusione nei fedeli delle diverse religioni cristiane e il rischio maggiore lo corre quella in cui c’è un’autorita centrale, Strano che nessuno sia solleticato dai titoli a leggere gli articoli della Templeton Foundation: Theistic Evolution: A Christian Alternative to Atheism, Creationism, and Intelligent Design (è abbastanza chiaro?), What is the problem with Intelligent Design? (non con il darwinismo!). NB: la Templeton FoundationFINORA finanzia importanti e magari costose iniziative delle università pontificie romane … già si fidano … ci si può fidare … ci si deve fidare … Nell’articolo invece si presentano in modo positivo o per lo meno non critico le solite cose dell’ID, e si legge anche qui che il flagellum è un organismo unicellulare invece che un organulo di alcune cellule batteriche. Anche in questo caso si copia male, forse anche dalle dispense di M.Behe fornite al giudice, dove il flagello (in italiano si chiama così) viene chiaramente mostrato in uno schema. Se proprio si volesse esere seri, qui il biologo evoluzionista cattolico Kenneth Miller spiega come sia meglio smettere di usare la storia del flagello per difendere l’ID.
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OK. Ecco una dimostrazione degli effetti che un pugno di creazionisti mascherati (Wells, Dembski, Behe, Chapman e gli altri) sono riusciti a fare anche in casa d’altri. Non c’è che dire, sono e sono stati abilissimi … e sembra abbiano molti amici in giro per il mondo: chi ha raccontato in Italia del processo e della condanna senza possibilità di appello del loro progetto? Chi lo racconta oggi? Per fortuna al brainstorming di Castelgandolfo c’è eccezionalmente anche un biologo molecolare. Che l’agnostico ed evoluzionista Peter Schuster (il quale, come racconta perplesso nell’intervista al NCR, ha subito l’assalto alla sua casella postale elettronica universitaria da parte dei creazionisti biblici cattolici e degli antidarwinisti …: “These people wrote letters in favor of Schönborn’s position, though I have the impression he was not pleased with these letters. I think he may be a little reluctant to enjoy their support ... There was an anti-intellectual element to these letters”) tenga un occhio sul gruppo … controlli le loro letture … (ma anche le loro email…). Un altro articolo breve dell’Avvenire (forse è l’unico quotidiano italiano a riprendere la notizia): si cita una trasmissione televisiva USA andata in onda nell’ultimo weekend, basata sul libro di uno storico USA che ha studiato l’influenza (postuma, ovviamente) di Darwin su Hitler ma soprattutto sugli scienziati nazisti, in attesa che qualcuno proponga una connessione magari con Al Quaeda (dopo la connessione con Marx e con il liberalismo mancherebbe solo quella …); per fortuna sulle loro fibbie le SS NON avevano la scritta “Darwin mit uns” … certamente Hitler ha tanti padri … e Darwin non era probabilmente il più rilevante. Se si pensa a come, anche per semplice ma in qualche caso colpevole o interessata ignoranza, Darwin viene citato e tirato in ballo spesso a sproposito anche oggi, e come la sua teoria dell’evoluzione fosse comunque chiaramente già nell’aria (tanto che l’avrebbe potuta scoprire qualcun altro, come in realtà è successo con Wallace) possiamo immaginare come queste connessioni siano in gran parte arbitrarie e scorrette. Qualcuno potrebbe dimostrare che Wallace abbia influenzato Hitler? Forse qualcuno potrebbe provarci …? Nessuno pero’ … J avrebbe dubbi se si spargesse la voce che “Hitler copiò” dagli esperimenti di un pio frate boemo (un paese che confinava pure con l’Austria …!): nell’orto del convento aveva creato infatti un regime di apartheid, tenendo separati i piselli gialli da quelli verdi e a volte, non soddisfatto, pure quelli rugosi da quelli lisci. Come se non bastasse, ... li incrociava fra di loro ripetutamente e in tutte le combinazioni possibili per dimostrare che la segregazione e la dominanza sono leggi naturali … leggi che per anni poterono essere approfondite, per motivi di lingua, soprattutto nei paesi di lingua tedesca. Saranno indizi di paternità o di affinità sufficienti…?! J Un terzo articolo sull’Avvenire di oggi (“Intelligenza «collettiva» Dagli insetti agli uomini ai robot”) evidenzia l’importanza dell’evoluzione biologica, e lo fa in relazione al ruolo della comunicazione e dell’intelligenza nella specie umana: “anche il successo evolutivo della specie umana è dovuto in buona parte alla comunicazione tra individui, che consente di affrontare compiti complessi mediante la collaborazione.”, “La strategia si ispira alla circostanza che i raffinati comportamenti collettivi degli insetti si manifestano in assenza di controllo centralizzato”, “Nella costruzione dei robot gli ingegneri cominciano a ispirarsi al comportamento degli insetti sociali”, “a proposito dell'umanità qualcuno ha cominciato a parlare di intelligenza collettiva”. No, forse in questo caso (formiche, robot) non si tratta di un’intelligenza che ci interessa molto … né gli esempi sono molto utili, in giorni in cui si discute di progetto intelligente … vediamo di studiare un po’ di più i primati e soprattutto le specie per le quali si parla ormai di “evoluzione culturale”? Su La Stampa un articolo (“Scuola Moratti, colpo di grazia”) elenca tutte le novità introdotte dalla Moratti che verranno abolite; non verranno invece abolite ma comunque riviste, le indicazioni nazionali che hanno portato allo stravolgimento delle buone basi che nella scuola elementare venivano fornite
2/9/06-US:
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3/9/06-VA:
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soprattutto nel campo scientifico. Sarà molto contento il presidente dell’ANISN che sembrava rassegnato sia alla perdita di Darwin che alla perdita del metodo scientifico, sostituito dalla trasmissione ereditaria dei saperi familiari (e dell’oratorio). Senza bisogno di clamorosi processi, e quindi non buttando via inutilmente soldi, sembra che la scuola italiana riesca a recuperare la sterzata impressa dal precedente governo. Anche su altri quotidiani si parla delle iniziative del ministro, ma mancano citazioni della clamorosa esclusione dell’evoluzione umana dai programmi delle medie, tuttora non ricomparsa nei programmi ma probabilmente rimasta nei testi e nelle lezioni scolastiche, anche per controbilanciare (solo in minima parte e troppo tardivamente) il creazionismo insegnato nelle ore di religione cattolica fin dall’asilo (è uno dei soli tre argomenti del programma di religione/filosofia dei tre anni di asilo …) Articolo sul New York Times: “Professor-Turned-Pope Leads a Seminar on Evolution”; si racconta del brainstorming a Castelgandolfo, si citano i documenti vaticani del 1996 (GP2), del 2004 (Ratzinger) e del 2005 (Schönborn); si citano inoltre D.Tassot e F.Facchini e si intervista un americano, P.Fessio, che esclude che possa uscire un’approvazione per l’ID. Articolo molto breve sul Washington Times (“Pope considers evolution at seminar”) , che intervista sempre P.Fessio: “he thought the pope would avoid any endorsement of intelligent design or Biblical literalism. He believes that the pope is more concerned with those who believe that accepting evolution is incompatible with belief in God”. L’articolo è stato criticato il 3/9 dal presidente del DI, Chapman. Dalla Reuters le prime indiscrezioni sui risultati del seminario di Castelgandolfo: “Pope and former students ponder evolution, not ‘ID’”; se è vero quello che racconta uno dei partecipanti (P.Fessio) che comunque … non fa altro che confermare quanto aveva detto entrando: non hanno parlato né di ID né di creazionismo (gli argomenti invece citati oggi dall’Avvenire!!), il papa non ha detto niente di nuovo e non hanno lasciato sul tavolo nessun documento scritto. Bene. Dopo quanto si è letto negli ultimi mesi è davvero meglio riflettere … soprattutto sullo sconcertante appoggio ai furbetti dell’ID che dicono di far scienza pur senza laboratori; si legge “dobbiamo verificare la compatibilità …”? La compatibilità?! Prima si verifichi la serietà! Magari con l’aiuto di Peter Shuster, che ormai è conosciuto … Comportamenti poco seri, come andar dietro a persone di dubbia competenza ed affidabilità (i cattolici, solo quelli USA pero’, hanno letto come sia facile entrare in contatto con il papa da parte di persone che cambiano idea nel tempo di un intervista … e che suggeriscono di chiudere l’Accademia delle Scienze Pontificia …!!). Serietà e onestà …! Non si accorgono che il Discovery Institute non aspetta altro che qualcuno chieda una verifica della compatibilità? Li attendono al varco! Nulla oggi è più compatibile della loro ipotesi dell'ID, che in effetti non sembra facile distinguere facilmente dal "disegno superiore"! Non hanno superato la verifica di serietà e onestà fatta dal giudice Jones … e sembra invece possano superare la verifica di compatibilità? Come si legge qui sotto, oggi quella dell'Avvenire sembra già superata a pieni voti … se non di più … dato che attribuiscono anche prove evidenti che non hanno mai vantato! Articolo sul Corriere della Sera: “La creazione e Darwin, teologi riuniti con il Papa”, in cui si racconta del seminario. Viene evidenziata (è l’unico quotidiano che lo fa?) la frase di Peter Schuster, l’unico scienziato presente “nel corso dell’evoluzione non è necessario l’intervento divino”, che aveva già “provocatoriamente” ripetuto in varie forme nell’intervista al NCR. Il segretario (Horn) riferisce che “in nessun modo il papa tende verso il creazionismo, piuttosto è convinto dell’accordo di creazione ed evoluzione” [e quale sarebbe?]; nulla di nuovo, soprattutto per chi conosce il documento del 2004, in cui si aggiorna al 1794 il pensiero della chiesa sull’evoluzione: viene riconosciuta come fatto semplicemente ammettendo che tutti gli organismi viventi hanno un antenato comune. Il passo successivo da fare è più complesso e doloroso: spiegarne il meccanismo; occorre quindi decidere se accettare le spiegazioni fornite dalla scienza e quindi, come è successo nel caso di Galilei, bisognerà affidare ad altre competenze un’altra parte delle scienze naturali. E’ ben chiaro a tutti che non ci sono le alternative un tempo possibili: non è più infatti il momento (e lo si capisce anche leggendo la frase di Peter
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Schuster che pubblica solo il Corriere e che è certamente risuonata anche nel palazzo papale di Castelgandolfo) di prendere tempo promulgando encicliche per cercare di fermare i naturalisti (come si poteva fare nel secolo scorso con l’Officio Sanctissimo del 1887). Sono passati ormai 200 anni almeno dalla scoperta dell’evoluzione e 150 anni dalla scoperta dei meccanismi che la rendono assolutamente plausibile (come conferma il consulente del papa presente a Castelgandolfo) … sarebbe utile che la decisione possa arrivare in pochi decenni, e magari passasse attraverso una revisione di tutto il rapporto fra chiesa e scienza, fra fede e ragione, come auspicato nella lettera a P.Coyne del 1988 che tutti sembrano aver dimenticato, forse per il ruolo rilevante e autonomo che la chiesa dovrebbe riconoscere alla scienza e ai suoi metodi, oggi i migliori strumenti per la conoscenza e la gestione del mondo da parte di 6 miliardi e rotti di individui di diverse culture e religioni. Una intera pagina dell’Avvenire sul seminario di Castelgandolfo, con una sconcertante novità nell’articoletto in fondo: “Secondo la teoria del «disegno intelligente» … esistono prove evidenti che l’universo e gli esseri viventi sono stati creati da una causa o un agente intelligente” Nella testata della pagina si legge: “Un processo pro o contro Darwin. Così è stato descritto il seminario di studio convocato dal Papa a Castel Gandolfo … Ma davvero la fede cristiana richiede un’alternativa così secca?” in effetti è strano un sottotitolo che, anche se non si capisce bene a chi si riferisce l’opinione (anche se è quello che al DI speravano si facesse a Castelgandolfo …), fa ripensare a Galileo quando non esistono le condizioni di allora …; solo gli antievoluzionisti possono pensare di inquadrare in questo modo il problema, e non dovrebbero essercene in giro, almeno così dovrebbe essere. Sembra piuttosto che il problema sia un altro, quello toccato dalla dichiarazione di Peter Schuster evidenziata dal Corriere. In realtà qualcuno che pone l’alternativa in modo così secco sembra ci sia; l’Avvenire di due giorni fa titolava infatti “Si discute la compatibilità delle teorie evoluzionistiche con la fede cristiana”; detta così non sembra un’alternativa secca? O ci sono più teorie evoluzionistiche diverse? E se decidessero che non sono compatibili? O che sono compatibili quei burloni dell’ID e il darwinismo, su cui sono d’acordo almeno il 95 degil sienziati, come dice Schuster, no? Che si fa? Un giudizio d’appello sarà poi concesso? Dove? TAR? Giudice Jones? Sacra Rota? La Congregazione per la dottrina della fede? Il problema non sembra semplice da risolvere … perché porre alternative secche come al tempo di Galileo? In un articolo (“Oltre la materia. La vita ha un codice segreto”), scritto da uno dei teologi presenti al brainstorming di Castelgandolfo, R.Spaemann pubblica già una sintesi della sua relazione; spiega anche che “Chi si apre alla dimensione di un Dio creatore non è affatto intimorito dalla possibilità di trovare razionalmente l’origine delle forme viventi, uomo compreso”; certo, la vita è estremamente complessa, ci sono migliaia di problemi, di domande a cui si è risposto e per per un numero ancor maggiore si stanno ancora cercando le risposte, le quali a loro volta probabilmente apriranno ulteriori domande. E’ un processo conoscitivo enorme, a cui la chiesa non partecipa attivamente, ma di cui ne gode i frutti e ne utilizza le conoscenze per rivedere costantemente il suo modo di pensare e di operare; così è avvenuto negli ultimi secoli. Dopo Galileo è difficile che si possa pensare di mettere sotto accusa qualcuno che ha contribuito invece attivamente a questa incredibile evoluzione culturale, successiva ad una evoluzione biologica che sembra aver fornito alla nostra specie strumenti conoscitivi migliori di quelli di cui le altre specie dispongono. Un‘altro articolo presenta il meeting in modo quasi bucolico (“Basta «guerre», insieme alla ricerca di una sintesi”), anche se poi si sottolinea una frase (“Una teoria che … [è] divenuta «una storia alternativa della Creazione»”) in cui il card.Schönborn continua a non apprezzare che un organo prodotto dall’evoluzione biologica e culturale della nostra specie possa essere usato anche per studiare e spiegare gli aspetti materiali del mondo in cui viviamo, che alla Chiesa sembra non interessino, dato che non li studia se nonh a livello teorico. Qualcosa certamente cambierà in futuro; l’unico settore di ricerca scientifica in cui si impegna attivamente oggi infatti è l’evoluzione cosmica, comunque connessa e necessaria premessa dell’evoluzione biologica. Visto che probabilmente questo interesse è una ricaduta del processo a Galileo … l’idea del processo forse non è così peregrina e
potrebbe dare una scossa. Darwin è morto? perché non processare … Veronesi … o Dawkins? Per quanto riguarda gli altri articoli della pagina (“Ratzinger: il problema è ideologico” [ma l’accusa non è più di ‘eccessivo materialismo’?] e “E la teoria del disegno conquista adepti”), rientrano nella propaganda addirittura contro l’evoluzione (non solo la teoria dell’evoluzione). Basta già il fatto che qualcuno osi, soprattutto dopo il processo di Harrisburg, scrivere “teoria del ‘disegno intelligente’” per qualificare l’articolo; probabilmente non si pensa al fatto che per Darwin ci sono voluti più di 140 anni perché gli si concedesse – ma molti non sono ancora d’accordo – la definizione di “più che un’ipotesi”… e non tutti ammettono che corrisponda ovviamente a “teoria” (come si legge anche poche parole dopo la frase “più che un’ipotesi”….. ) Oggi invece leggiamo “perplessi” (si può dire? È sufficiente?) “Secondo la teoria del «disegno intelligente», nata negli anni Novanta negli Stati Uniti, esistono prove evidenti che l’universo e gli esseri viventi sono stati creati da una causa o un agente intelligente” e “Affermano inoltre che la loro teoria ha pari dignità rispetto alle tesi puramente naturalistiche riguardo all’origine della vita e dell’universo”. “ESISTONO PROVE EVIDENTI”? WOW! Credo che nessuno dei fellows del Discovery Institute (che giusto nel 1987 hanno abbandonato in pochi giorni il creazionismo biblico – quello dei 6000 anni e dei 6 giorni + il riposo - e sono passati all’ID solo a causa di una sentenza della corte suprema …) abbia mai osato né potuto parlare di “prove evidenti”; per cui sembra che in questo caso, al contrario di quanto avviene per Darwin, l’entusiasmo trascini i nuovi “adepti” perfino MOLTO al di là di quanto potrebbero mai sperare di poter dire un giorno al Discovery Institute. Basta leggere la deposizione di Behe al processo di Harrisburg per capire che se avesse avuto un simile asso nella manica il processo sarebbe andato ben diversamente. Loro provano a dire semplicemente che certe cose non si riescono a spiegare con i meccanismi darwiniani: i darwinisti rispondono più o meno “‘embè’? sono anni che scopriamo cose nuove e ce ne sono ancora tantissime da studiare!”. Senza laboratori (forse pochi lo hanno notato, ma loro, come anche il Vaticano, non ne hanno affatto!) c’è poco da scoprire, si può solo criticare e le possibilità sono infinite. Per fare una citazione che possa essere accettabile per l’Avvenire, e per consigliare un minimo di coordinamento dentro e fuori le mura vaticane, si può ricordare che l’Osservatore Romano (articolo di F.Facchini del 17/1/06) avrebbe affrontato in modo BEN diverso il problema se le cose stessero davvero così …; ben diversa sarebbe stata anche la posizione espressa qualche giorno fa (31/8) da un accademico pontificio, direttore di un Master in Scienza e Fede; invece in queste dichiarazioni leggiamo che, NON essendoci “prove evidenti”, ambedue approvano la condanna di chi ha cercato di introdurre a scuola l’ID: il giudice Jones ha dimostrato chiaramente nella sentenza che non è scienza (e quindi NON ci sono prove evidenti). F.Facchini scriveva: “Se il modello proposto da Darwin viene ritenuto non sufficiente, se ne cerchi un altro, ma non è corretto dal punto di vista metodologico portarsi fuori dal campo della scienza pretendendo di fare scienza. La decisione del giudice della Pennsylvania appare dunque corretta. L'ID non appartiene alla scienza e non si giustifica la pretesa che sia insegnato come teoria scientifica accanto alla spiegazione darwiniana” P.Pascual conferma che “sembra sbagliato presentare l’intelligent design come una teoria scientifica alternativa alla teoria dell’evoluzione”; sarebbe meglio che all’Avvenire cerchino di capire in che direzione stanno andando e perchè P.Pascual e F.Facchini stiano apparentemente viaggiando contromano. A questo proposito, e per ritornare ai problemi seri e reali, non sarebbe più importante invece far sapere anche ai cattolici italiani cosa disse nell’intervista al NCR il consulente scientifico convocato del papa a Castelgandolfo? Sconcerta il fatto che invece … i cattolici USA lo sannno già (e sanno anche, dopo l’intervista a D.Tassot, come siano volubili i creazionisti, capaci di smentire di esserlo subito dopo averlo confermato): “I believe that 95 percent of biologists would say the same thing, that there’s no evidence for the intervention of an intelligent designer during the course of evolution…. the point is that we don’t need a Creator to
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explain what we see. One hundred years ago, it was the common belief of Christians that God directly created every new species that exists. Darwin showed how natural development can lead to new species. Today we understand this much better, and there’s no evidence that can’t be explained within this general framework”. E’ molto probabile invece che nel brainstorming ci si confrontasse con questi dati oggettivi; non si potrebbe e dovrebbe mantenere il dibattito ad un livello simile anche all’esterno dei palazzi pontifici? Si eviterebbero poi magari delle probabili sorprese e delusioni … Probabilmente qualcuno avrà notato come sia ben diversa la frase di P. Schuster (“we don’t need a Creator”) rispetto all’accusa che invece viene rivolta agli scienziati di “voler eliminare Dio dall’evoluzione” o anche solo di insegnare che si può dimostrare «una storia alternativa della Creazione»? C’e’ voluto il processo a Galileo, ma grazie a ciò da tempo l’astronomia e l’evoluzione cosmica “don’t need a Creator”. E ci potrebbe esere anche questo problema: se alla Templeton Foundation si rendessero conto che a Roma non si leggono le loro analisi e non si capiscono i loro allarmi? Nel sito di Wikipedia del Discovery Institute si racconta come e perché da tempo non collaborano più con loro. PS: per quanto riguarda le prove di cui parlano i profeti dell’ID, forse è il caso di far notare ai nuovi adepti un dettaglio non da poco: loro parlano solo di prove logiche evidenti … le stesse per cui, e M.Behe lo ha dovuto ammettere al processo, anche l’astrologia deve essere considerata scienza ... ecco perché ci vuole molta prudenza prima di accodarsi a loro … una ragionevole distanza di sicurezza è davvero obbligatoria e… allacciare le cinture … Apparentemente nessuna ulteriore notizia né commento, né sul brainstorming a Castelgandolfo, né su quello che hanno scritto sull’Avvenire (sulle “prove evidenti che l’universo e gli esseri viventi sono stati creati da una causa o un agente intelligente”). In realtà qualcosa compare in data 4/9 sul blog di S.Magister (“Il professor Ratzinger mette in pubblico i segreti dei suoi allievi” riportato anche qui) che racconta come si è svolto il brainstorming (il papa non era presente al momento delle relazionii che gli sono poi state sintetizzate) e annuncia che le relazioni verranno pubblicate, forse accompagnate anche da parti della discussione. Niente di nuovo nemmeno negli USA, né altrove; si ritrova in alcuni siti giornalistici l’ipotesi che possano essere pubblicati gli appunti delle discussioni, come si legge su Scientific American, ABC, Reuters e altre fonti meno importanti. Non avendo ancora letto in italiano (se non sul Corriere) nessuna delle frasi dette da Peter Schuster (l’unico vero scienziato ammesso a Castelgandolfo) nell’intervista al NCR, e avendo letto invece le pesanti critiche fatte a Rimini a P.Coyne (che aveva detto, da ecclesiastico, concetti simili) penso che sia improbabile che si pubblichino in italiano gli appunti di una discusione a cui ha partecipato anche Peter Schuster, esprimendo ovviamente le micidiali opinioni che solo i cattolici USA hanno finora potuto leggere. Sul National Catholic Report il giornalista J.Allen [che ultimamente ha realizzato intriganti interviste (a Peter Schuster, P.Coyne, D.Tassot, N.Cabibbo, P.Horn) che sarebbe utile tradurre per i cattolici italiani] continua a illustrare in un interessantissimo articolo (datato 8/9) l’evoluzione del pensiero del papa sull’evoluzione: “Benedict's evolving thought on evolution”. Molto interessanti alcune citazioni di vecchi testi del papa sull’evoluzione e sulla differenza fra microevoluzione e macroevoluzione. Sconcerta che non venga citato il fondamentale documento del 2004 (addirittura citato dal Card.Schönborn e quindi difficile da trascurare); ma soprattutto fa rabbia leggere che anche Allen ripete la traduzione sbagliata e assurda fatta dal Card.Schönborn del testo di GP2; anche lui non è andato a verificare il testo originale e quindi segue il cardinale nella trappola della impossibile critica all’evoluzione, il modo più ingenuo per dimostrare la propria incolpevole ignoranza. Leggendo invece i titoli di altri quotidiani cattolici nel mondo, salta all’occhio un problema, previsto e temuto da alcuni dei cattolici USA che finora han fatto da cavie: la probabile difficoltà per il Vaticano di distinguersi ora e in futuro (dato che sembra non approfitti della condanna per ripetere che sono truffatori) dal gruppetto di creazionisti mascherati del Discovery Institute, in
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prevalenza cristiani non cattolici ma evangelici integralisti. Il fatto che nei titoli dei giornali cattolici di oggi si legga spesso qualcosa di simile: “Pope's closed seminar said not to focus on intelligent design” (Catholic on line, Indian Catholic, Catholic News Service) non favorisce affatto la chiarezza; se nei cattolici USA la frase risulta chiara, nei paesi europei o in India si rischia che i cattolici pensino che non ci siano problemi con il “progetto intelligente USA”, e questo senza che magari abbiano mai sentito parlare di Dembski e soci ... Questa posizione poco chiara è espressa chiaramente anche da P.Fessio: su Catholic OnLine: "the whole American debate on intelligent design did not occur at all here."; nonostante che a Castelgandolfo l’argomento fosse ignorato, sembra che sull’Avvenire invece non si parli di altro…: si arriva al punto che appaiano (il 3/9) addirittura certificazioni di serietà e si citi che qualcuno avrebbe presentato (?) “prove evidenti di creazione di esseri viventi” (non è chiaro se avvenuta con il metodo di creazione mediata proposto dal padano Don Bortoluzzi o con le creazioni miracolose per ogni evento di speciazione proposte da un altro italiano spesso citato dagli antidarwinisti) dimostrano che si rischia di finire in una grande frittata o, forse più probabilmente, in una grande risata. In tale situazione è inevitabile che sia sempre più difficile la distinzione fra quello che è ormai un marchio depositato (l‘intelligent design) e il “progetto superiore” che F.Facchini sull’Osservatore Romano del 17/1/06 presenta alla fine dell’articolo come la posizione dei cattolici. L’intelligent design USA ha messo in soffitta dal 1987 (ma ogni tanto fa capolino, come quando si parla di anelli mancanti…) il creazionismo biblico originale per continuare la battaglia sia contro l’evoluzione che contro il darwinismo. Sicuramente la propaganda dell’ID crea problemi fra le persone con conoscenze di base della biologia insufficienti o disordinate, tanto da non saper distinguere ad esempio fra “l’evoluzione” e i suoi meccanismi (che costituiscono la “teoria dell’evoluzione”); quello che diventa invece sempre più evidente è la possibilità che l’ID crei seri problemi anche a chi non sa distinguere chiaramente fra “progetto intelligente”, “disegno superiore” e “creazione” (nonostante in Italia venga insegnata fin dai tre anni di età, non è un concetto semplice: è un concetto filosofico/teologico e quindi non equivale alla vecchia e più spettacolare “creatio ex-nihilo” che insegnavano all’asilo 50 anni fa…). Interessante articolo su un sito cattolico francese,che illustra “Des interventions à huis clos autour du pape Benoît XVI” in gran parte riprende l’articolo di S.Magister. Una valutazione sintetica è: “Après avoir longtemps combattu Darwin, l’Eglise catholique considère aujourd'hui, avec quelques réserves, que la théorie de l’évolution n’est pas incompatible avec son enseignement. Elle s’inquiète pourtant de l’influence du darwinisme social et des théories sur l’évolutionnisme économique en matière d’éthique sociale et médicale. La “sélection naturelle“ est inacceptable pour la doctrine sociale de l’Eglise.”. In realtà credo che sia il caso ben più inaccettabile, ma solo perche non viene affatto capito che svolge un ruolo limitato, anche se molto “creativo”. La prevedibile e pericolosa confusione fra “progetto superiore” e “intelligent design mod.USA” dilaga con velocità maggiore del previsto, e sembra difficile creare un cordone sanitario; e questo nonostante l’articolo di F.Facchini del 17/1/06 sull’Osservatore Romano, in cui si cercava di evidenziare la differenza fra questi due progetti (purtroppo la differenza non era così chiara come risultava invece dagli articoli, però in inglese, pubblicati dalla Templeton Foundation e che ho citato). Questa confusione rischia che l’ID USA crei più problemi alla chiesa cattolica che alla scienza. Si legge infatti oggi in un articolo sull’Avvenire, in cui si intervista finalmente Peter Schuster, una coppia di domande, la prima (“Qual è la sua posizione sulla teoria dell'«Intelligent Design»?”), per l’uso del termine in inglese si riferisce chiaramente all’ID USA (che, secondo precedenti recenti articoli sull’Avvenire dovrebbe essere scienza) e la seconda, che è messa immediatamente dopo, senza far notare la differenza, riguarda la possibilità
di “un intervento "speciale" di Dio in certe fasi dell'evoluzione” (e questo sembra riguardi la chiesa cattolica e quindi non la scienza). Le due risposte … non sono molto diverse ... Una certa confusione la si nota (nel sito web in cui viene presentato l’articolo) anche dal progressivo annacquamento (sarebbe meglio dire stravolgimento…) all’origine del titolo: qui sotto si vedono le tre frasi che sono ben diverse, probabilmente con tre autori diversi (l’ultima è fra virgolette e quindi è la frase detta dall’intervistato) che si trovano: 1) in “copertina web”, 2) nel titolo in testa all’articolo e 4) nel testo dell’intervista: Schuster: disegno intelligente, la scienza lo ammette; Disegno intelligente, la scienza non obietta, e “le scienze naturali non riscontrano un intervento di Dio nel corso dell'evoluzione”. Nella pagina in formato PDF c’e’ poi un’altro titolo, ancora diverso!, su questo problema: “è del tutto legittimo scorgere un Creatore dietro alle leggi naturali”, che riporta però la frase monca, dato che, nell’originale, nella prima parte si chiariva bene che “le scienze naturali non riscontrano un intervento di Dio nel corso dell’evoluzione” … per cui si capiva che era legittimo solo se qualcuno accetta di credere in eventi (materiali) non dimostrati... Se a qualcuno sembrasse che l’unica frase fra virgolette (la terza) si possa considerare uguale alle precedenti, a questo punto entriamo allora nella seconda confusione (dopo quella fra i diversi progetti o disegni), quella fra i metodi della scienza e i metodi della fede. Schuster dice chiaramente che la scienza non trova prove dell’intervento di Dio e non ne ha bisogno per spiegare gli aspetti materiali della vita e dell’evoluzione biologica. La seconda “traduzione” ha un significato diverso, nel senso che sembra che la scienza non possa obiettare se qualcuno dice che ci sia dietro a tutto un entità superiore (che potrebbe a questo punto però essere anche il Flying Spaghetti Monster …). Per quanto riguarda la prima frase … è il contrario di quanto dice Peter Schuster, no? Dire “la scienza ammette che la terra è rotonda” e dire “la scienza ammette il disegno intelligente” non indicherebbe una simile conferma sperimentale delle due dichiarazioni? In tanto evidente imbarazzo che trapela dall’articolo, comunque qualche speranza sembra emergere dall’intervista: sembra che dal brainstorming non sia uscita alcuna critica valida alla “teoria dell’evoluzione”. L’unica critica sembra che sia il fatto che non gli scienziati ma ALTRI la usino male in altri contesti, soprattutto nel sociale. Oltre all’asssenza di critiche, P.Schuster riferisce che il cardinale (che comunque in un’altra intervista a Rimini sembrava non lo ammettesse - “riscriverei l’articolo tale e quale”) abbia cambiato idea rispetto alla lettera al NYTimes; inoltre il cardinale ribadisce il rispetto per la scienza e il suo metodo, e su questo ha avuto l’impressione che anche gli altri concordassero. L’articolo, se lasciamo perdere i titoli, ad uso interno, evidenzia quindi l’assenza di proposte alternative alla “teoria dell’evoluzione” (nessuna citazione al riguardo … e questo è prevedibile ma comunque davvero importantissimo per quanto ne può e ne dovrebbe derivare …) il riconoscimento della validità delle scoperte che da 150 anni confermano la teoria dell’evoluzione, e del metodo scientifico (e quindi, per chi non lo avesse ancora capito, dell’esclusione di spiegazioni che fanno ricorso ad eventi soprannaturali per spiegare il mondo reale, e quindi della differenza sostanziale rispetto ai metodi della fede) (“Ho avuto l'impressione di un generale rispetto per il metodo scientifico e per gli attuali risultati della ricerca nel campo dell'evoluzione.”) l’unica critica riguarda l’uso scorretto (su cui ovviamente gli scienziati sono i primi ad obiettare!) della teoria dell’evoluzione nel campo delle scienze sociali (e questo avviene solo in un’unica specie, la nostra) e non nel settore del’evoluzione biologica. (“Le critiche sono andate semmai all'applicazione della teoria evoluzionista in campi che non le competono, come quello sociale. Giustamente, perché non si possono applicare i risultati di una scienza in ambiti che non hanno nulla a che fare con essa”). Se la racconta giusta, sembra evidente che P.Schuster è riuscito addirittura a far capire che non sono gli scienziati quelli che usano la teoria dell’evoluzione in modo ideologico! Complimenti! Finora si sparava nel mucchio … e si colpivano però soprattutto gli scienziati e in particolare, è ovvio, Darwin! Pochi scienziati, anche italiani, ne erano esclusi, e non è deto che fossero i migliori. Che non si parla più di teorie dell’evoluzione ma ci si riferisce all’unica oggi
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valida, l’unica che si occupa solo di spiegare l’evoluzione biologica. La dizione che piaceva a GP2 (spesso citata in ambienti cattolici) invece permetteva e favoriva confusioni con le diverse visioni ideologiche. Quindi da questa intervista emergerebbe una chiara impressione che ci possa mancare molto poco a una dichiarazione della chiesa cattolica che, con l’accettazione della teoria dell’evoluzione, concluderebbe in tempi rapidi la riflessione iniziata con le dichiarazioni che si leggono nel documento del 2004 firmato dal card.Ratzinger (e che i cattolici dovrebbero conoscere) in cui semplicemente si conferma che si crede nell’evoluzione biologica. Sembra quindi prevedibile, anche se nell’articolo non viene evidenziato, quel che si può leggere fra le righe dell’intervista, che alla scienza e ai suoi metodi di indagine verranno messi a disposizione (come già avvenuto per la cosmologia, l’astronomia e la geologia dei primi 4 giorni) anche gli ultimi due giorni della Genesi … Anche P.Schuster parla della probabile pubblicazione degli atti del seminario. Prima di questa intervista mi sembrava improbabile, proprio perché sarebbero state pubblicizzate le sue opinioni (basta vedere come hanno stravolto i titoli dell’Avvenire per capire che c’è qualche problema a capirle ... e/o a volerle far conoscere), mentre ora la ritengo possibile, ovviamente perché l’intervista fa intuire che si potrebbero accettare proprio le conseguenze che ho evidenziato … Se qualcuno volesse leggerla, l’intervista di J.Allen a P.Schuster nel sito del National Catholic Report è più netta nell’esporre il pensiero dello scienziato austriaco (che sicuramente con quelle idee avrà avuto un ruolo centrale nel brainstorming), ma è precedente al brainstorming. C’è poi, sempre sull’Avvenire un altro articolo “Darwin, soltanto un inizio” con il sottotitolo che sembra autoironico in un contesto in cui non si riesce sempre a capire la differenza fra il metodo scientifico e il metodo della teologia (che si pretenderebbe di usare anche per verificare la compatibilità delle scoperte scientifiche!); «Giusto criticare l'estensione della teoria evoluzionista ad altri campi, come quello sociale. Ogni disciplina ha il proprio ambito di applicazione»; le dichiarazioni del cardinal Kaspers sembrano poi in contrasto con quanto dice P.Schuster sui cambiamenti di opinione del card.Schönborn e sull’opinione sul darwinismo: “L' evoluzionismo è una teoria arbitraria. Per questo il cardinale Schönborn ha scritto quel famoso articolo sul New York Times precisando cosa vuol dire l'ideologia dell'evoluzione” [da Pikaia] Si apre il 6 settembre il primo Festival dei Saperi a Pavia (6-10 settembre 2006). Programma. Dal sito riporto: Tema centrale di questa prima edizione è L´uomo e il suo doppio. L´identità dell´uomo contemporaneo, tra tecnica e umanesimo. Vuole essere un tentativo di rappresentare come a cavallo del secondo e del terzo millennio l´identità umana si sia rivelata fragile al cospetto della scienza e della filosofia, in ogni loro aspetti e in ogni loro sfaccettatura. Particolarmente interessante l’installazione di un laboratorio in piazza che permette ai visitatori di entrare in contatto diretto con scienziati che lavorano sul DNA e che fanno vedere come si ottiene il DNA utilizzando materiale biologico : “Laboratorio: Cellule, genomi e cloni” In alcuni giornali USA (Scientific American /Reuters: “Pope's debate group to publish evolution talks”) compaiono dichiarazioni che speriamo non portino a scontri armati … fra i marines e le guardie svizzere ...; riguarda il fatto che P.Fessio (uno dei partecipanti al brainstorming di Castelgandolfo), per spiegare il motivo per cui l’ID è un problema solo degli USA e non dell’Europa (nonostante ci siano tanti promoters…), la spiega così: premettendo che “Catholic church use philosophical reasoning to conclude that God created the world, not arguments which intelligent design supporters claim can be proven scientifically” non ha dubbi che "there's a controversy in the United States because there is a lack of awareness of a thing called philosophy. Evangelicals and creationists generally lack it and Catholics have it. When you look at the world and see what appears to be order and design, the conclusion that there is a designer is not a scientific conclusion, it's a philosophical one.” Se questo è il modo di discutere i problemi (con il rischio che chi è privo o comunque un po’ deficiente in filosofia sia magari anche più nervosetto … e si offenda), è giusto che si arrivi al più presto ad utilizzare strumenti di comunicazione che si basino su patrimoni culturali comuni e universali …
7/9/06-IT:
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cominciando a dare il via libera alla teoria dell’evoluzione. Molto importante che in questo articolo venga confermato il fatto che la creazione e l’esistenza di un creatore sono deduzioni non scientifiche ma filosofiche; almeno in Italia in realtà tutti dovrebbero ben saperlo fin dall’asilo, dato che si comincia a parlare del concetto filosofico di creazione fin dai tre anni: Religione: vecchi programmi delle scuole materne: segni e le esperienze della presenza di Dio nella creazione, nella natura e nelle sue stagioni, nella vita e nelle opere degli uomini e nuovi programmi del 2004: Osservare il mondo che viene riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi dono di Dio Creatore. Sinceramente sembrano più programmi di scienze che di filosofia ... Val la pena di riflettere anche sulla frase “When you look at the world and see what appears to be order and design, the conclusion that there is a designer is not a scientific conclusion, it's a philosophical one”? E’ sicuramente una frase che il cardinal Bellarmino, della commissione che doveva occuparsi di Galileo, non avrebbe mai pronunciato a proposito del movimento “apparente” del sole attorno alla terra. Peccato che non tutti oggi abbiano le idee così chiare sulle caratteristiche e la differenza di applicabilità e di valore di un ragionamento scientfico e di uno filosofico. Interessante ed esemplare come in un articolo sul Foglio (“Monogenesi”) si dimostri (solo ‘logicamente’ però) che alcune scoperte scientifiche dimostrano che Dio esista (la generazione spontanea si è dimostrata falsa, sconfessando … i materialisti che la sostenevano [?!]), la Bibbia dice il vero (dato che la genetica ha dimostrato che … tutti gli uomini attuali deriverebbero proprio da sdue che si chiamavano Adamo ed Eva [?!!] – strano che non si precisi se avessero lo stesso numero di costole) … “Dopo aver illustrato l’importanza del concetto di creazione per lo sviluppo della scienza moderna, e la compatibilità tra Big Bang, relatività e creazione biblica, è utile ricordare un’altra grande scoperta scientifica, che ha segnato un enorme smacco per le concezioni materialistiche e panteiste del mondo. Intendo la demolizione, ad opera del galileiano Francesco Redi e del sacerdote reggiano Lazzaro Spallanzani, della teoria pagana della “generazione spontanea”. I fatti sono questi. Non ammettendo l’idea di un inizio e di un Dio creatore, gli antichi dovevano presupporre l’esistenza di una nascita spontanea delle forme di vita” “… Se infatti la vita si genera da sé, l’esistenza di un Dio trascendente e di una creazione perdono di senso ... Ebbene Redi e Spallanzani dimostrarono che nulla si autogenera, neppure un povero verme: un colpo enorme per quelle dottrine, materialistiche o magico-panteiste che fossero, che speravano di fare a meno del Creatore, e di un inizio del mondo!” “Oggi la scienza sembra dirci che la Bibbia aveva ragione e che gli uomini sono veramente, cristianamente, geneticamente, fratelli: sono in molti infatti a sostenere, in base al DNA, e cioè all’incredibile somiglianza genetica tra tutti gli uomini, l’ipotesi del monogenismo. Di più. Quasi a conferma della biblica Torre di Babele, moltissimi linguisti, e genetisti come Luca Cavalli Sforza, ritengono che si possa parlare anche di una lingua madre originaria, ulteriore conferma della nostra comune discendenza. Non siamo figli della Madre Terra, né di scimmie – evolute, se bianchi, perverse, se negri– bensì di Dio”. Ecco che viene quindi dall’Italia e non dagli USA un bell’esempio delle “prove evidenti” (di cui parlava l’Avvenire il 3/9, attribuendole erroneamente all’intelligent design USA) dell’esistenza di un creatore; è chiaro dal testo che non sono prove evidenti “scientifiche” (quelle che uno magari si aspetterebbe e che vorrebbe verificare prima di salire su un’auto o su un aereo e prima di entrare in sala operatoria) ma sono solo prove logiche (proprio come quelle dell’ID); anzi, in questo caso sono anche un po’ “acrobatiche” dato che si salta un punto e non si verifica affatto che i genetisti e Cavalli Sforza non citano gli stessi nomi anagrafici presenti nella Bibbia …; volendo essere positivi, si può invece concordare con l’autore che una coppia, o un piccolo gruppo di individui, abbiano con elevata probabilità una lingua comune …; volendo essere negativi, un ragujionamento logico onesto non ci nasconderebbe che Adamo ed Eva NON vivevano circa 150.000 anni fa e NON derivavano da forme bipedi precedenti.
7/9/06-US:
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8/9/06-IT:
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Per una critica più autorevole, proprio qui sotto si legge che un partecipante al brainstorming di Castelgandolfo si sente invece autorizzato a smentire il filosofo, in quanto dice “the conclusion that there is a designer is not a scientific conclusion, it's a philosophical one” e si permette pure di accusare gli americani sostenendo, pur essendo americano, che dalle loro parti “there is a lack of awareness of a thing called philosophy”. Come la mettiamo? Peccato che l’autore di questo articolo non fosse a Castelgandolfo … non solo Peter Schuster, ma anche P. Fessio avrebbero potuto dargli qualche buon suggerimento. Discussione su EvolutionBlog (“Is Evolution Practical?“) sulla recensione scritta da Jerry Coyne su Nature di un nuovo libro (The Evolving World: Evolution in Everyday Life, by David Mindell): la frase “if truth be told, evolution hasn't yielded many practical or commercial benefits”, che è piaciuta molto alla gente dell’ID ha portato a interventi che elencano I benefici dell’evoluzione; in realtà nello stesso commento J.Coyne citava, subito dopo, un paio di buoni esempi; chi si fermava alla frase prima si perdeva già una prima smentita … nella discussione interviene anche l’autore del libro. Articolo del 7/9 su Nature (“When science and theology meet”; “Catholic Church ready to reject intelligent design” il sottotitolo) che riporta un giudizio di Peter Schuster moderatamente ottimista sul futuro della posizione della chiesa, attualmente ferma a metà del guado con il suo “evoluzionismo teistico”; P.Schuster sosterrebbe che “La teoria evoluzionistica viene ora considerata scienza e non più solo un'ipotesi e su di essa nel mondo cattolico sembra esserci accordo generale”: “But discussions at the meeting suggest that the Church will probably affirm a form of theistic evolution, which posits the general principle that biological evolution is valid, although set in motion by God. At the same time, it seems likely to reject the fundamental intelligentdesign principle that God was a watchmaker, intervening in the details. "Intelligent design as an intervention of God during evolution will not be an outcome," predicts Schuster. "I got the impression that there was general agreement that evolutionary biology is a undeniable science and not a hypothesis." Articolo di Veronesi sull’Espresso (“Nostra madre scimmia”) per presentare il prossimo convegno di Venezia sull’evoluzione organizzato dalla sua Fondazione e che comincia il prossimo 20 settembre (tenersi liberi da giovedì a sabato…) . Qui il sito web. Nel sito si possono trovare il programma dettagliato e i video della precedente conferenza (che si occupava del ruolo e del potere della scienza). E’ importante sapere che non ci sarà bisogno di andare a Venezia per seguire il convegno, dato che sarà trasmesso in diretta su Internet dal sito di Alice. E’ noto che molti hanno installato l’ADSL per vedere le partite; qualcuno correrà a chiedere l’ADSL per seguire la conferenza di Venezia … ? Possiamo sperarlo … Per quanto riguarda l’articolo, tratta ovviamente dell’evoluzione e delle tre fasi principali (che coinvolgono la materia, la vita e la mente) che verranno seguiti nella loro evoluzione nei tre giorni di Venezia: probabilmente il giorno più interessante sarà venerdì, quando si parlerà dell’evoluzione della vita; a questo fa riferimento il titolo, un po’ provocatorio in quanto ricorda quanto è stata criticata una frase di Veronesi che ricordava che noi deriviamo da antenati sorti all’interno dell’evoluzione dei primati. Proprio non si capiscono le critiche, dato che per evoluzione si intende l’origine comune di tutti gli esseri viventi, che partecipano tutti ad una storia iniziata 3.5 miliardi di anni con i primi organismi viventi; questi FATTI erano citati e spiegati anche un documento del 2004 firmato dal papa, che ribadivaa concetti che forse prima non erano stati esposti in modo così chiaro (distinguedo molto bene fra la parte scientifica e la parte teologica o filosofica); forse pochi conoscono questo documento, altrimenti eviterebbero di contestare (come cattolici ma anche come laici) addirittura un documento uscito dall’ex-Santo Uffizio; vero, oggi non c’è nulla da temere, se non il ridicolo di trovarsi improvvisamente sorpassati dalla visione della scienza della chiesa attuale … e la preoccupazione di doverne spiegare il vero motivo (e le alternative sono: integralismo cosciente o ignoranza incosciente). In realtà basta vedere i programmi del catechismo e i programmi di religione nelle scuole per capire che il documento del 2004 è poco noto anche all’interno della chiesa. Veronesi cita, forse per far contento il card.Schönborn che su questo aveva
cercato di creare una ridicola polemica, un anello mancante recentemente trovato, risalente ad un periodo in cui dai pesci cominciavano a prodursi (per tentativi ed errori) forme capaci di uscire dall’acqua e colonizzare gli ambienti asciutti. Sconcertante trovare purtroppo ripetuto anche qui, nella dichiarazione di uno scienziato, la confusione del testo del card.Schönborn (2005), che aveva copiato male il testo di GP2: anche Veronesi cita in modo ERRATO (“L’evoluzione non è più un ipotesi”) la frase di GP2, del 1996 che trattava della “teoria dell’evoluzione” e non di “evoluzione”; Veronesi non fa nemmeno notare che subito dopo GP2 si riferiva a “questa teoria” (era così ben chiaro cose intendesse per “più che un’ipotesi”. Sarà difficile che il semplice cittadino capisca concetti che vengono continuamente confusi da chi polemizza e da chi pure dovrebbe fornire idee chiare. Sembra incredibile e demoralizzante, e non basta pensare che Veronesi non si occupi molto di evoluzione … è duro ma consolante dover ammettere che … invece GP2 NON aveva sbagliato! Veronesi cita poi un pezzo del documento del 2004, ma non il punto in cui si parla dell’antenato comune, sicuramente il più convincente per far accettare l’evoluzione come un fatto incontestabile. Prudentemente Veronesi accetta poi di ripetere quanto dicono i teologi sul fatto che alla scienza non interessa il “perché” dell’evoluzione della vita ma il “come”; non chiarisce come possono interagire dei “come” senza “perché” con dei “perché” senza “come”; questi perchè non dimostrabili, a loro volta, andranno a confrontarsi – non si sa … “come” - con altri “perché” “orfani” di culture diverse. [Non so se sia chiaro…]. Se il disegno intelligente viene criticato da Veronesi come spiegazione dell’evoluzione (purtroppo anche lui non ricorda che il processo di un anno fa aveva dimostrato che l’ID è una truffa) , qualcosa di intelligente lo si analizzerà nella terza giornata (il 23/9), in cui si tratterà delll’evoluzione della mente. Articolo sull’Espresso (“E papa Ratzinger disse: non abbiate paura di Darwin”) che riferisce sul brainstorming di Castelgandolfo. Si comincia riportando in modo errato la frase di uno dei partecipanti, l’americano P.Fessio: avrebbe detto che non si era parlato della “controversia fra le due scuole di pensiero dei darwiniani e dei creazionisti”; siccome era presente un darwiniano (Peter Schuster) e Fessio stesso, questa frase è sbagliata. MA: Fessio ha detto che non si era parlato né di ID nè di creazionismo, come si può verificare sulla Reuters (“We did not really speak much about intelligent design. In fact, that particular controversy did not arise“,“Creationism -- the view that God created the world in six days as described in the Bible -- was "almost off the radar screen of the people in this group”). Errori purtroppo anche quando si parla dei fatti avvenuti in Italia; quello che preoccupa non sono però gli errori, ma il fatto che si continui a minimizzare la gravità di quello che è avvenuto (gli integralisti USA mai immaginerebbero di poter ottenere quello che si è invece ottenuto in Italia grazie alla scarsità di anticorpi, e che si è riuscito a ribaltare solo perché alcuni scienziati hanno deciso che non si poteva ritornare al livello culturale di 200 anni fa, quando ancora non si sapeva dell’evoluzione biologica): la Moratti non ha mai tolto la teoria dell’evoluzione dalle elementari (dove non c’era mai stata) MA: ha eliminato l’evoluzione e in particolare l’evoluzione umana (che era espressamente citata) come fatto dalla terza media – un salto all’indietro di 200 anni nell’evoluzione culturale. Il mondo scientifico non è insorto dopo la presentazione dei risultati della commissione, che ha evidenziato gravi carenze nella formazione scientifica (e non solo per il problema dell’evoluzione), come si può ben verificare dalla relazione della commissione Montalcini (purtroppo ci sono tuttora due versioni, una probabilmente originale e una che si sospetta sia stato modificata fuori tempo massimo, come viene raccontatao qui: “L’affare Darwin/Moratti” ) MA: la frase citata fra virgolette, molto ragionevole e corretta, comunque, NON è di uno scienziato, ma è tratta dall’articolo di un bravo giornalista scientifico, in data 25/2/05. Come si sa, solo 7 mesi dopo si sono approvate definitivamente minime modifiche al programma di scienze della terza media, Darwin è tornato soprattutto come geologo, di teoria dell’evoluzione nei programmi ancora non si parla smentendo le promesse del ministro
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(documento del 28/4/04: "L'insegnamento delle teorie di Darwin verrà assicurato sin dalle elementari”); l’evoluzione umana che, quella si’, era stata eliminata è invece clamorosamente rimasta ancora fuori dalle aule delle medie. Negli USA non ci sono scuole (se non quelle private confessionali) che hanno introdotto il disegno intelligente; MA: pochi sanno che ci hanno provato per la PRIMA VOLTA a Dover (sono iniziative che devono essere approvate a livello distrettuale, NON a livello statale) ma la condanna al processo ha annullato la decisione; non si trattava poi di un insegnamento aggiuntivo ma semplicemente di un avviso letto in classe e del consiglio di andare a leggere un libro pieno di di falsità messo a disposizione in biblioteca; ci sono invece università che non accettano gli studenti di scuole private confessionali che non hanno un programma adeguato di biologia … Peccato che non sia noto come sono andate veramente le cose in Italia e come ci sia ancora molto da fare prima di ritornare ad una situazione adeguata all’evoluzione culturale attuale; quel che è peggio è che pochi si accorgono che, a differenza che negli USA dove gli integralisti religiosi cercano di affiancare il racconto biblico allo studio dell’evoluzionismo darwiniano, … da noi il racconto biblico non solo è da tempo ben “affiancato”, ma precede per almeno dieci anni lo studio dell’evoluzione e dell’evoluzionismo (che si fa solo alle superiori … quando lo si insegna…). Possibile che pochi abbiano capito che con la riforma Moratti il racconto biblico rimaneva l’unica spiegazione possibile fino a circa 15 anni? Ecco perché si legge con sgomento una frase polemica e non vera come “… ma il mondo scientifico è insorto lo stesso”, Articolo meno ottimistico di quello su Nature del 7/9 lo si legge l’8/9/06 su Science: “Vatican Policy: Not Evolving”. Insomma, di ottimista c’è solo P.Schuster, ma avrà presto una grossa delusione … […quando leggerà i discorsi del papa a Regensburg il 12-13/9; d’altronde l’assenza del papa alla sua conferenza a Castelgandolfo non faceva ben sperare; poteva aspettarselo: la sua intervista al NCR era un po’ provocatoria] Questa sera ore 20:50 – RAITRE Sveva Sagramola e l'etologo Giorgio Celli introducono la nona puntata di Timbuctu parlando di Darwin e dell'evoluzionismo e presentano la parola che caratterizza la serata: PROGRESSO. Il tema verrà sviluppato attraverso due chiavi di lettura: quella naturalistica che conduce proprio alla teoria dell'evoluzione e quella umana che riguarda le grandi conquiste scientifiche e tecnologiche. Articolo sul Riformista di O.Franceschelli (“Le lezioni di Boniolo sulla vera laicità “) Il tema del rapporto ma anche del mutevole confine fra uomo e animale (che pochi si accorgono di quanto le scoperte della primatologia degli ultimi decenni abbiano messo in discussione, sconsigliando soprattutto l’uso eccessivo e acritico dell’istinto che i filosofi continuano a usare impropriamente come confine fra l’uomo e “l’animale” – es. Galimberti la sera del 7/9 a Pavia al Festival dei Saperi…) sarà toccato al Festival della filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo (15-17 settembre). Per fortuna la discussione coinvolgerà anche Cavalli Sforza (L'uomo: animale genetico o culturale?) e Boncinelli (Ma che razza di animali siamo?) che saranno a Modena il 16 settembre alle 10 (Boncinelli, Collegio S.Carlo) e alle 15 (Cavalli, piazza Grande). Anche qui, come avvenuto probabilmente per la prima volta in questi giorni a Pavia al Festival dei Saperi, sarà allestito un laboratorio in piazza per estrarre il DNA … ai passanti. Un altro festival della scienza invece a Bergamo, BERGAMOSCIENZA apre il 28 settembre e chiude il 15 ottobre. Fra le iniziative interessanti che riguardano l’evoluzione: Domenica 1 OTT – ore 9:30 - Ex Chiesa S.Agostino via Fara - Città Alta - Chi siamo e da dove veniamo: la storia dell’umanità con Luigi Luca Cavalli Sforza - Enrico Bellone Domenica 1 OTT - ore 18:00 Seminario Vescovile via Arena - Città Alta I neuroni specchio C.Rizzolatti e R.Levi Montalcini Mercoledì 4 OTT ore 21: Civico Museo Archeologico piazza Cittadella, 9 Città Alta: I risultati antropologici della necropoli longobarda di Bolgare (BG) con Cristina Cattaneo e Alessandra Mazzucchi Sabato 7 OTT: ore 21 - Museo Civico Di Scienze Naturali E. Caffi
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Conversazione intorno all’evoluzione Mercoledì 11 OTT: ore 21 - L'ERA DELL'ANTROPOCENE Relatore: Paul Crutzen Giovedi 12 OTT: ore 21 - Sala Curò – Istituto Di Geologia GEOLOGIA… Eredita’ della natura Sabato 14 OTT: ore 11 - Museo Civico Archeologico: Evoluzione tra tecnicismo e cultura. (Carlo Peretto) Domenica 15 OTT: I limiti della conoscenza scientifica. Relatore: John Casti. Moderatore: Giovanni Caparra Essendosi aperti da pochi anni gli archivi vaticani per gli anni 1877/1902 uscirà questo mese un libro cche esamina le prime reazioni al darwinismo sulla base dei nuovi documenti: Negotiating Darwin: The Vatican Confronts Evolution, 1877--1902 (Medicine, Science, and Religion in Historical Context) by Mariano Artigas, Thomas F. Glick, and Rafael A. Martínez (Sep 22, 2006). Qualcosa su questi documenti era già stato pubblicato da un ecclesiastico creazionista statunitense nel 2001: Early vatican responses to evolutionist theology Molto interessante per alcuni [se non tutti i] cattolici italiani la discussione suscitata da una conferenza sull’evoluzione tenuta il 7/9/06 alla Kansas University da Kenneth Miller, un cattolico docente universitario di biologia molto attivo da anni contro l’ID (è stato anche testimone in favore dell’evoluzione al processo di Harrisburg); si sta svolgendo su due blog scientifici, Pharyngula (Conversations with Ken Miller”, “More on that Miller guy”, due articoli molto critici) e Panda’s Thumb (“Ken Miller's talks at KU” dove si raccontano i fatti, “Ken Miller at Kansas” e “Kenneth Miller through a magnifying glass” dove si raccolgono critiche). Nella conferenza, di cui è disponibile una registrazione audio, spiegava agli ascoltatori cosa intende lui, biologo evoluzionista cattolico da sempre contrario all’ID, per “evoluzionismo teista”, l’unico certificato dalla chiesa cattolica; forse lui sarebbe più comprensibile (conoscendo bene la differenza fra I fatti e le teorie, e non confonde fra l’evoluzione e la teoria che la spiega) di tanti che cercano di spiegare ai cattolici italiani come possono convivere il creazionismo filosofico/teologico insegnato fin dall’asilo e l’evoluzionismo scientifico; diciamo pure che è un’impresa impossibile, trattandosi di piani diversi e in competizione, come la chiesa cattolica italiana ben sa, sia per la storia di Galileo (i nuovi programmi scolastici certificano che c’è ancora qualche incomprensione ...) che per il fatto che direttamente o indirettamente ha ostacolato - e continua a farlo anche negli ultimi anni - perfino l’insegnamento nella scuola dell’evoluzione; basta sfogliare l’Avvenire degi ultimi anni per rendersi conto della confusione comunque quasi sempre ostile. Gli articoli citati presentano spesso lunghi commenti, di solito molto critici verso Kenneth Miller, che non tutti accettano senza problemi nel “campo” degli evoluzionisti. Fra le critiche: “He has been and will be a reliable opponent of bad science. Unfortunately, I think that in this case he is guilty of sowing some confusion with a muddled proposal for changing the terms of the debate”, “His strategy involves simply throwing a rather large subset of the evolutionary biology community to the wolves; not literally, of course, but let's redirect the political pressure they're using to silence evolution to silencing atheists“, “Instead, it's singling atheists out as the reprehensible Other, held to account for creationists' dislike of evolution.”, “He believes that evolution is insufficient to explain our existence, and has to postulate a mysterious intelligent entity that just happens to be the Christian god as an active agent in our history, and further, he believes he can make common cause with more overt creationists by highlighting his religious beliefs”. Kenneth Miller ha scritto un libro in cui espone le sue idee sulla religione e la scienza: “Finding Darwin's God”: un ampio commento critico nel sito web di Amiel Rossow: Yin and Yang of Kenneth Miller e da parte di A. S. Lodge Nel sito della rivista Darwin una pagina web (“Incontri ravvicinati del terzo tipo”) in cui si racconta del brainstorming di Castelgandolfo. Si cita un recente articolo del 7/9 su Nature (“When science and theology meet”; “Catholic Church ready to reject intelligent design” il sottotitolo, certo troppo ottimista …) che riporta un giudizio di Peter Schuster moderatamente ottimista sul futuro della posizione della chiesa, attualmente ferma a metà del guado con il
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suo “evoluzionismo teistico”; P.Schuster sosterrebbe che “La teoria evoluzionistica viene ora considerata scienza e non più solo un'ipotesi e su di essa nel mondo cattolico sembra esserci accordo generale” [P.Schuster … presto dovrà ricredersi] L’articolo su Darwin cita anche il presente sito web e una pagina di critica alle posizioni del card.Schönborn in un blog sull’evoluzione. Le notizie che giungono da Regensburg sui discorsi del papa non sono tranquillizzanti … nemmeno per l’abate Mendel, che ora viene quasi presentato come un “collaborazionista” ... (da Repubblica: “Durante la messa celebrata a Ratisbona il Papa attacca la scienza. Si impegna a rendere inutile Dio, ma senza di Lui i conti non tornano”, dal Corriere: “Papa: "Scienza mostra Dio come superfluo"); indicano purtroppo che Peter Schuster a Castelgandolfo non è stato abbastanza convincente e che ha invece scatenato una reazione di rigetto non solo verso di lui, un evoluzionista agnostico eccezionalmente ospite del papa a Castelgandolfo, ma addirittura verso tutta la scienza; la frase che ha ripetuto nella sua interessante intervista al National Catholic Report e che probabilmente ha sconvolto il papa indicava un concetto che sembra simile ma che è abbastanza diverso: “la scienza non ha bisogno di Dio per spiegare l’evoluzione”; già lo avevamo visto con Galileo, per cui non c’è proprio niente di nuovo. Sembra infatti che si approfitti del problema dell’evoluzione per attribuire a tutta la scienza, magari anche all’astronomia e alla geologia (discipline che da secoli grazie appunto a Galileo non davano più reazioni allergiche), l’intenzione di intralciare la religione: "Fin dall'illuminismo, almeno una parte della scienza s'impegna con solerzia a cercare una spiegazione del mondo, in cui Dio diventi superfluo e inutile anche per la nostra vita". Strano, c’è anche un ribaltamento di impostazione che sembra nuovo: di solito si sosteneva invece con veemenza una prospettiva opposta, cioè che la Chiesa si attribuisse il merito di aver fatto nascere e fatto crescere la scienza. Oggi siamo al ripudio? Ricorda quasi l’enciclica contro i Naturalisti di Leone XIII (l’Officio Sanctissimo del 1887, curiosamente anche questa indirizzata dal papa … ai bavaresi): “Coloro che si chiamano Razionalisti, così come i Naturalisti, non si peritano di chiamare questo pervertimento dei massimi principi col falso nome di progresso della scienza e progresso della società umana; al contrario, tutto ciò prepara la rovina e la distruzione dell’una e dell’altra”). Sembra che dopo P.Coyne il papa intenda mandare, se non in pensione almeno in soffitta, anche gli abati Spallanzani e Mendel, che tanto hanno contribuito a farci capire il mondo e la vita. Ci saranno problemi di traduzione dal tedesco…?! A che scopo si confondono i due piani, quello materiale e quello spirituale che anche Padre Livio di Radio Maria sembra sappia che devono stare ben separati? Quale motivo valido ci sarebbe oggi per accontentarsi delle “spiegazioni semplici”, non usando la ragione e l’intelligenza umana, prodotto (“voluto” o “non voluto” non è molto importante) dell’evoluzione biologica e culturale per vedere, studiare e risolvere i problemi? Le cose sono troppo difficili e complicate? Proprio in questi giorni si è scoperto che anche un organismo unicellulare come un semplice (almeno così si pensava…) ciliato ha 27.000 geni trascritti in proteine, circa come l’uomo. Le riflessioni del papa? “Benedetto XVI ha contrapposto la difficoltà delle teorie (anche quella evoluzionistica, dunque) alla semplicità del credere in Dio”. Sinceramente non è certo la scienza a creare angoscia nei cittadini in molte parti del mondo; i problemi seri e complessi sono ben altri, fra cui anche i conflitti fra diverse immagini delle divinità, come avviene in molte zone dell’Africa e dell’Asia, dove anche Dio è non superfluo ma pericoloso per la propria vita. L’uso di Dio come tappabuchi sembra comunque non sia terminato; certo fornisce una spiegazione semplice e facile da ricordare, che non si preoccupa troppo della “irriducibile complessità” che il darwinismo invece non riuscirebbe spiegare (l’ID lo dice … ma non è vero …). Purtroppo nella confezione occorre aggiungere anche una certa “durezza” intellettuale, necessaria per resistere all’impulso di attivare la ragione nel caso si ascoltino obiezioni che oltrepasserebbero con facilità questa barriera di semplicità ignorante. Per chi si accontenta di questa “semplicità” però non ci sono le lodi del papa, che sono riservate invece a chi, usando la ragione solo insieme al metodo scientifico, ha permesso di ampliare le conoscenze, la capacità di controllo sul mondo, il miglioramento delle condizioni di vita e del benessere; infatti
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“Questo tentativo di critica della ragione moderna dal suo interno, non include assolutamente l’opinione che ora si debba ritornare indietro, a prima dell’illuminismo, rigettando le convinzioni dell’età moderna: tutti siamo grati per le grandiose possibilità che esso ha aperto all’uomo e per i progressi nel campo umano che ci sono stati donati”. Non è molto chiaro se l’evoluzione culturale viene apprezzata o no. Non ricorda un po’ i tempi in cui era proibito insegnare a leggere e scrivere agli schiavi ...? ora invece si cerca di rallentare l’evoluzione culturale sconsigliando di insegnare almeno la scienza e il metodo scientifico, come abbiamo visto succede oggi anche in Italia,. Solo 2 anni fa (in "Comunione e servizio" ) il card.Ratzinger aveva illustrato ai cattolici (usando le ipotesi e i testi scientifici) quanto fosse complesso il processo (l’evoluzione biologica) che aveva portato dagli organismi unicellulari all’uomo attuale, ma non aveva spiegato come. Ora dovremmo invece accontentarci di spiegazioni semplici? Per l’omelia è disponibile il testo integrale, da cui risulta come sia stato minimo in quella sede l’interesse per il problema dell’evoluzione, mentre per il discorso tenuto all’università, in cui il tema scienza-fede-islam è stato più centrale, per ora ci sono solo ritagli di fonte giornalistica, e quindi un po’ a rischio di incomprensione (considerando anche il fatto che il papa non conosce gli aspetti scientifici del problema non essendo nemmeno stato presente alla lezione del Prof.Schuster a Castelgandolfo). Si può sperare che domani compaia qualche testo più completo se non integrale, che permetta di capire se davvero si accettano addirittura le proposte dell’ID (l’ampliamento del concetto di scienza per considerare validi anche gli interventi soprannaturali) mentre si accettano invece le premesse degli evoluzionisti darwiniani (l’evoluzione e l’antenato comune – che l’ID non accetta). E la lettera di GP2 a P.Coyne del 1988? A questo punto [sembra incredibile ma solo in questa pagina è stata ricordata, quando P.Coyne è andato in pensione un mese fa …] è morta e sepolta, ormai, nonostante rimanga oggetto di studio in qualche università pontificia. Era giusta la preoccupazione di GP2 di aver scoperto un punto critico: il rapporto con uno strumento di conoscenza e di azione che difficilmente può essere demonizzato senza perdere la credibilità e … la ragione (che, se fosse per lei …, preferirebbe collaborare con la scienza: la sa valorizzare e non la umilia; purtroppo tutti la vogliono e la tirano per la giacchetta …). Un articolo su Repubblica “Anche gli animali hanno un'anima Lo sostiene un italiano su due” preannuncia con un sondaggio l‘inizio del Festival della filosofia di Modena; ridimostra come basti la somiglianza del nome (… lo dice la parola stessa … anima-le) per trovare improbabili contatti fra il mondo reale e la metafisica. L’articolo, purtroppo ma prevedibilmente, orienta molto il discorso verso gli animali domestici, anche se sembra che nelle risposte al sondaggio ci sia una presenza non trascurabile anche dei primati come possibili destinatari di un’anima; un po‘ trascurato invece nell’articolo il discorso sui diritti degli animali, che pur sembra raccogliere un elevato interesse nel sondaggio; ricordo che qualche mese fa (26/4/06) ci fu una protesta o per lo meno una reazione ironica quando si seppe che in Spagna il governo si stava preparando a garantire per legge qualche maggior diritto alle specie di primati simili all’uomo (gorilla, orango e le due specie di scimpanzè) che permettesse una migliore sopravvivenza alle ultime migliaia di individui a serio rischio di estinzione entro pochi decenni. Forse non tutti sanno che le armi e i proiettili usati in Africa per la caccia a questi primati vengono prodotti in Europa … sarà poco, ma il parlamento europeo è intervenuto per bloccare l’esportazione di queste munizioni; sarebbe stato e sarebbe meglio se in parallelo alle iniziative del parlamento europeo rimanesse continuamente vivo nche fra gli europei l’interesse per queste iniziative, necessarie per garantire i diritti di queste specie in cui si possono riconoscere le prime tracce di evoluzione culturale e che sono a rischio di estinizione. Un articolo in inglese dell’ANSA (“Vatican: Pope Slams Evolution”) sembra vada oltre le intenzioni del papa e in effetti verrà apprezzato nel blog del Discovery Intitute, nonostante il rischio di non poter più dire che non si sa chi ci sia dietro all’ID; vi si legge infatti : “The homily appeared to throw the Catholic Church’s full weight behind the theory of intelligent design (ID) - a subject of massive controversy in the United States”.
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Ricompare sul Guardian (tradotta nel sito ProteoFareSapere) la notizia che i reperti fossili conservati al Museo Nazionale del Kenya dovrebbero essere tenuti nascosti e non esposti in unn museo, secondo un vescovo evangelico: “Anche in Africa l’evoluzione è sotto attacco “ • Umberto Veronesi presenta la Conferenza di Venezia sull’evoluzione biologica anche sull’inserto Tuttoscienze della Stampa: Straordinario Darwin: con lui rivoluzioniamo il futuro • Compaiono oggi maggiori informazioni e commenti al discorso del papa all’università di Regensburg, dove, dopo aver citato ancora il problema dell’Islam (in un modo che anche ai giornalisti sembra un bel po’ diverso - "Il Papa ha ragione, l'occidente difenda i suoi valori" - rispetto a domenica quando il papa diceva che, come il cattolicesimo, anche l’Islam aveva paura di un occidente senza Dio: "Islam spaventato dal nostro disprezzo di Dio") è ritornato a parlare di evoluzione ma soprattutto di origine della vita: o Il Corriere (“Il papa: la guerra santa dell’Islam è contro Dio”), o Il Giornale (“Non c’è uomo senza Dio: il mondo non si è creato da solo”), o Aprile (“L'anatema contro Darwin”), o l’Avvenire (“Chiamata ai semplici e ai colti”) riferiscono di un lungo discorso, 12 cartelle; il papa ha annunciato che fornirà il testo con note e citazioni. o Il Messaggero intervista Maurizio Mori, del comitato di Bioetica: La razionalità si mostra vincente sui risultati o Su Repubblica una reazione di scienziati (Hack e Odifreddi) alle accuse rivolte dal papa: Con noi scienziati il Papa sta sbagliando o Su La Stampa intervista a Margherita Hack: Hack: La scienza è senza fedi e salva l`uomo dal fanatismo o Sul Manifesto (“l'Islam violento interpretato da papa Ratzinger“) una valutazione dei giudizi sia sull’Islam che sull’evoluzionismo. Se ci si limita alla parte che riguarda l’evoluzione, preoccupa un po’ una certa confusione nell’uso dei termini e la retromarcia rispetto alle posizioni di GP2; fa comunque piacere notare quello che sembra un’autolimitazione, cioè la concentrazione delle critiche (quando si cita il problema dell’evoluzione) sul momento dell’origine della vita; sembra di capire che a Castelgandolfo, invece di convincerlo, Peter Schuster l’ha fatto arrabbiare semplicemente dicendogli la verità, cioè che non è affatto vero che la scienza sia contro Dio, come si continua a ripetere, ma che semplicemente “la scienza non ha bisogno di Dio per spiegare l’evoluzione”, mentre l’origine della vita per la scienza è un problema diverso; ha fatto quindi capire che, se il papa intende usare Dio come tappabuchi, ci sono aspetti che saranno sicuramente oscuri ancora per molti anni se non decenni …; intervistato dal Giornale un genetista dell’università Cattolica evidenzia chiaramente questa novità: “mi pare che il punto cruciale del discorso riguardi proprio l’origine delle cose, la causa prima. La chiesa ha accettato la teoria biologica dell’evoluzione che non è però in grado di spiegare l’origine prima dell’universo”. Purtroppo l’autolimitazione sull’evoluzione è controbilanciata da una tendenza a criticare globalmente tutta la scienza (= il metodo scientifico), ribaltando su di essa le critiche che prima si concentravano strumentalmente soprattutto sull’evoluzione e sull’evoluzionismo, pur con qualche mitigazione che però non è molto convincente e che sembra piuttosto umiliante per i cattolici che sembrano quasi invitati a non utilizzare la scienza per cercare di capire le cose complicate. Un po’ di confusione anche fra i commentatori, sia giornalisti che scienziati (non escludendo una sinergia o interazione…) la si trova concentrata nell’articolo sul Giornale Il giornalista scrive che “le parole del pontefice non rappresentano in realtà una condanna dell’evoluzione, ma di quelle teorie evoluzionistiche ….” [e chi potrebbe “condannare l’evoluzione”? Forse pochi capiscono che il documento del 2004 è una conferma dell’evoluzione come fatto] Boncinelli dice “Finalmente il papa si è pronunciato apertamente; non ho mai creduto che la Chiesa potesse ammettere l’evoluzione” [è la teoria dell’evoluzione che la chiesa non ammette esplicitamente, anche se ce l’ha sulla punta della lingua! Anche lui non conosce ancora il documento di Ratzinger del 2004] Anche un genetista della Cattolica equivoca e dice che “La chiesa ha
accettato la teoria biologica dell’evoluzione” [la teoria dell’evoluzione non sembra proprio, basta leggere l’Avvenire di domani…; certo GP2 si era espresso in questa direzione – preferiva comunque parlare di non meglio identificate “teorie dell’evoluzione” -, ma sembra che il successore e i suoi amici non concordino] Certo queste sono probabilmente colpe meno gravi rispetto a chi ha criticato e svalutato un documento papale dopo averlo modificato (con l’effetto non secondario di aver fatto dimenticare qual’era la versione originale …). Ma anche su Aprile forse si confonde ancora fra l’evoluzione e la teoria dell’evoluzione: “abbiamo molte conferme empiriche della teoria dell’evoluzione che vengono dalla parentela genetica esistente tra tutti gli animali e l’uomo. L’uomo e lo scimpanzè per esempio, condividono più del 95% del Dna.” [questi sono fatti che richiedono una teoria che li spieghi] Bella anche questa domanda: “Esiste secondo lei una compatibilità fra i due modelli di spiegazione, cioè l’evoluzionismo-darwinismo e il creazionismo?” [sembra chiaro che negli ultimi anni ci sono stati tanti tentativi autonomi di alternative alla teoria dell’evoluzione; ridurle a due favorisce l’idea alternativa, qualunque sia quella in quel momento presente nella testa dell’intervistatore o dell’intervistato o dei 25 lettori; nessuno di loro ha la minima intenzione e capacità di illustrare la sua ipotesi alternativa, ma sa solo che è meglio di quella di Darwin, che probabilmente non conosce o non ha capito. Le ipotesi alternative non hanno mai la massa di conferme sperimentali che invece supportano la teoria dell’evoluzione, ma hanno il supporto di milioni di persone con le idee poco chiare ma la certezza che da quel momento la sua ipotesi ha il grande merito di essere quella alternativa; le percentuali bnalerine di molti sondaggi confermano questo proliferare di ipotesi alternative che nessuno ha mai avuto il coraggio di contare]. • Finalmente compare il testo integrale del lungo intervento papale all’università di Regensburg. Sul sito dell’agenzia cattolica Zenit (“Fede, ragione e università”) ma anche sul Foglio, con un titolo (“Il nostro Dio è diverso da Allah”) che certamente farà arrabbiare qualcuno, e con una impaginazione un po’ speciale e tre colonne di caldo sostegno da parte del direttore, che apprezza la difesa dell’identità ebraica greca e cristiana di fronte ai Mori che (anche se alla spicciolata) tornano a circolare per l’Europa. Si può subito dire che sembra strano che con questa impostazione, che ricorda un po’ le crociate e la lotta alle eresie, ci si lamenti che l’Islam si possa diffondere usando, ancor oggi, la spada. Certo, ognuno usa le carte che ha in mano … se anche la briscola oggi è sempre … denari, chi ha solo spade cerca comunque di usarle al meglio …
Per quanto riguarda scienza ed evoluzione, la frase più preoccupante dell’intero discorso agli universitari è forse questa:
Sembra di capire che questo intervento potrebbe essere considerato una risposta alla lettera scritta 18 anni fa (1988) da Giovanni Paolo II a Padre Coyne sul rapporto fra teologia e scienza. Confrontandola con il testo della conferenza all’università di Regensburg si capisce perchè sia stata dimenticata e non se ne sia parlato nemmeno quando P.Coyne è andato in pensione il 19 agosto, un mese fa. Per invitare a leggerla, qui ci sono alcune frasi importanti e qui sotto solo quelle più rilevanti di quella lettera; inevitabile il dubbio che l’impostazione sia ben diversa e che sia svanito l’ottimismo del 1988; si fa largo invece la paura (“il metodo come tale esclude il problema Dio, facendolo apparire come problema ascientifico o pre-scientifico“) che GP2 temeva e si chiede (senza ammetterlo..) che la scienza rinunci ai metodi (post-illuministi) che ne hanno decretato l’utilità e quindi il successo, mettendo in difficoltà la teologia che pretende di dominarla e di avere l’ultima parola: …. inutili conflitti che hanno offuscato ambedue le nostre storie … dobbiamo superare ogni tendenza regressiva che porti verso forme di riduzionismo unilaterale, di paura e di autoisolamento La Chiesa non propone che la scienza diventi religione o la religione diventi scienza. … sia la religione, sia la scienza devono conservare la loro autonomia e la loro distinzione. La religione non si fonda sulla scienza né la scienza è un'estensione della religione. Ciascuna ha i suoi principi, il suo modo di procedere, le sue differenti interpretazioni e le proprie conclusioni… nessuna delle due dovrebbe pretendere di essere il necessario presupposto per l'altra Ciò comporterebbe che almeno alcuni teologi fossero sufficientemente competenti nelle scienze per poter fare un uso genuino e creativo delle risorse offerte loro dalle teorie meglio affermate. Il problema è urgente. Gli sviluppi odierni della scienza provocano la teologia molto più profondamente di quanto fece nel XIII secolo … perché non potremmo sperare che le scienze di oggi, unitamente a tutte le forme del sapere umano, possano corroborare e dar forma a quelle parti della teologia riguardanti i rapporti tra natura, umanità e Dio? I cristiani non potranno non assimilare le idee prevalenti riguardanti il mondo, idee che oggi vengono influenzate profondamente dalla scienza Solo un rapporto dinamico tra teologia e scienza può rivelare quei limiti che salvaguardano l'integrità delle due discipline in modo che la teologia non sconfini in una pseudoscienza e la scienza non diventi inconsciamente teologia.
“se superiamo la limitazione autodecretata della ragione a ciò che è verificabile nell’esperimento, e dischiudiamo ad essa nuovamente tutta la sua ampiezza, la teologia, non soltanto come disciplina storica e umano-scientifica, ma come … interrogativo sulla ragione della fede, deve avere il suo posto nell’università e nel vasto dialogo delle
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Ecco che arrivano al papa i primi complimenti (discreti) dal Discovery Institute dopo il discorso all’università di Regensburg: nel sito del blog di Dembsky (“Uncommon Descent”; il titolo evidenzia che non accettano l’evoluzione come fatto, a differenza della chiesa cattolica). Dal loro punto di vista le prospettive di sviluppo sono notevoli: come si legge qui, dopo aver creato un marchio depositato (“intelligent design”) stanno solo aspettando che tutte le religioni del mondo lo utilizzino: “The universe and life forms show evidence of intelligent design in principle. That is not something the Catholic Church can oppose. The entire Bible depends on that idea. Jews and Muslims agree with it, and so did key Greek philosophers, as indeed have most philosophers throughout history”. Sarebbe consigliabile nascondere il loro creazionismo: basterebbe correggere, nel nome della pagina web, in “common descent” anche l’”uncommon descent”, che si adatta soprattutto alla religione islamica; già nel 1987 hanno corretto “creationism” in “intelligent design”, per cui non dovrebbe essere un problema serio, se non di coerenza). o Sull'Avvenire interviene (“Fede e ragione, parole da teologo“) padre Lombardi, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, per cercare di chiarire ulteriormente il ragionamento del papa sulla Ragione: "il Papa ha «difeso con coraggio e chiarezza l'armonia tra la fede e la ragione, anzi, la necessità vicendevole della fede e della ragione, proprio per il bene dell'umanità di oggi. Un'idea di ragione ridotta semplicemente ai criteri delle scienze naturali o del positivismo - ha proseguito -, non può rispondere alle grandi necessità dell'uomo di oggi, ai grandi interrogativi che rimangono sempre fondamentali per l'umanità: il "da dove veniamo", "dove andiamo", come dominare la potenza della tecnica che sta crescendo nelle nostre mani. Ecco - ha aggiunto -, ci vuole un'idea di ragione ampia, in cui anche il contributo della fede, il dialogo tra la fede e la ragione, abbiano un posto essenziale». o Sul Riformista un articolo critico sulle dichiarazioni del papa a Regensburg (“Il dialogo impossibile”): o “manca la saggezza umana e pedagogica capace di predisporre a riconoscere le possibili ragioni degli altri”, o “ogni dialogo autentico richiede una condizione paritaria”. o “il confronto con la scienza e la ragionevolezza del dubbio costituiscono una grandezza della ragione che nessuna fede polemica o esibita, nessuna postura teocon o fondamentalista può eguagliare” [Che GP2 fosse sincero o meno, è interessante ricordare che tutti questi elementi trasparivano invece dalla lettera a P.Coyne del 1988; una bella differenza … un grosso peggioramento in 18 anni, facilmente dimostrabile e non contestabile]. • Su Libero un articolo sul convegno di Venezia sull'evoluzionismo: "A Venezia scienziati e filosofi a confronto sull'evoluzionismo" • Sul Foglio il primo articolo di oggi di F.AgnoIi (“Scimpanzé pelosi/2”), commentato in un blog: “Se c’è una cosa molesta, è l’ironia degli ignoranti sulle cose che non hanno capito … siamo tutti ignoranti riguardo a qualcosa, ma in genere non ne diamo pubblico spettacolo – oltretutto facendoci pagare per l’esibizione” • Sotto il titolo “Venezia, la pazza idea di screditare l’uomo”, l’Avvenire risponde con alcuni imprevedibili e sconcertanti articoli all’intervento di Veronesi sull’Espresso (“Nostra madre scimmia”), in cui presentava il prossimo convegno di Venezia sull’evoluzione organizzato dalla sua Fondazione. Proprio nel giorno in cui il papa aveva qualcosa da dire sull’Islam e sull’evoluzione/evoluzionismo (qualcuno dovrà aiutarlo a capire la differenza, avendo lui perso la lezione di P.Schuster il 2/9), l’articolo attacca con incredibile acrimonia la scienza e soprattutto il darwinismo; dalla furia iconoclasta, e questo è davvero incredibile, non si salva neppure un dato scientifico accettato da anni dalla religione cattolica, l’evoluzione biologica, che solo i creazionisti rifiutano; la cosa più sconcertante è che il dato criticato è stato confermato proprio dal Card.Ratzinger che, in un famoso documento di soli due anni fa (2004), ribadiva come l’ex-Santo Uffizio accettasse il concetto di antenato comune e quindi l’evoluzione e quindi il fatto che la nostra specie avesse avuto origine all’interno dei primati. L’incredibile articolo è di un docente di filosofia confessionale di un Istituto Tecnico privato, che scrive di solito sul Foglio; ha un sottotitolo [sarà dovuto o
a un nuovo giornalista che non legge i libri della Jaka Book?] che gronda ideologia e disprezzo ma soprattutto ignoranza verso la scienza: “Perché un medico come Umberto Veronesi si impegna a diffondere il darwinismo attraverso un grande convegno? Perché se gli esseri umani non sono altro che scimmie più evolute tutto diventa accettabile: ricerca sugli embrioni, eutanasia, aborto... “; l’ignoranza ovviamente è certificata dal fatto che non sa che la chiesa è favorevole all’uso dei primati nella ricerca, motivato proprio dal fatto che siamo appunto scimmie “più evolute”; non sa nemmeno che nel 1984 in un convegno in Vaticano – a cui sembra abbia partecipato anche G.Sermonti - si è svolta una discussione sui tempi dell’evoluzione umana a partire dagli antenati comuni con i primati (e la notizia era anche citata sul Foglio del 3/4/04 in un articolo di S.Gould, che era allora presente); come si vede sarebbe pericoloso, anche solo per le brutte figure che si faranno poi da grandi … mantenere l’abolizione dello studio dell’evoluzione umana nelle scuole. Il filosofo poi continua e comunque con toni ben diversi da quelli che si trovavano nella lettera di GP2 a P.Coyne: “C'è qualcosa di terribilmente ideologico nella continua lotta intrapresa da Umberto Veronesi per la consacrazione del darwinismo”; [consacrazione?!!] Per quanto riguarda il giudizio personale su un medico oncologo, non capisce come: “abbia accompagnato da tempo questo suo impegno, per così dire mortifero, con analogo sforzo di promozione della visione darwiniana della vita”; l’articolo continua con un’impostazione di rifiuto dell’evoluzione; che dire? [ecco un altro cattolico che non ha letto il documento di Ratzinger del 2004! Ma non solo, non conosce nemmeno il documento di GP2 del 1996, ma nemmeno la conferenza dell’altro giorno all’universita di Regensburg, dove il papa sorvola sull’evoluzione, si concentra sull’origine della vita e dice che la scienza non gli piace troppo ma comunque è contento di quanto è stato scoperto e non ha intenzione di farne a meno per tornare nel medioevo. Sinceramente non si capisce cosa vorrebbe salvare della scienza questo filosofo, né se abbia capito che il papa chiede di poter aggiungere alla scienza un po’ di metafisica qua e là, in modo da evitare che, con tutta la sua ragionevolezza …, la scienza si distingua troppo dalla teologia.] Altre frasi citabili (ma difficilmente commentabili in modo pacato): • Perché tanto amore per Darwin, in uno scienziato che non si occupa specificamente di studi biologici? [e dovremmo allora credere a chi invece non si occupa di studi biologici e odia Darwin …? Quasi tutti sanno, almeno lo sanno i loro clienti, che un medico lavora invece su materiale biologico … non su puri spiriti; anche su un blog che commenta questo articolo ci si chiede perplessi «Perché tanto odio per Darwin, in un professore di italiano e storia all’Istituto Tecnico Grafico parificato “Sacro Cuore” di Trento?»] • Il darwinismo, infatti, pur non potendo assolutamente negare un Dio Creatore, né empiricamente né filosoficamente, contribuisce in buona parte a "screditarlo". E scredita, nello stesso tempo, l'uomo: non più a immagine di Dio, ma delle grandi scimmie. [il darwinismo non può, né intende farlo, negare un dio creatore: è un’accusa insensata; ma perché non dice invece se c’è qualcuno che lo può dimostrare? E’ stranissimo che non si voglia capire che c’è stato un progresso della scienza anche solo perché le critiche e i dubbi sono normali e continui ma non hanno effetti distruttivi fino a che non producono ipotesi e poi teorie alternative più valide. E’ un aspetto che i critici dell’evoluzionismo nemmeno capiscono né vedono; non si accorgono quindi che già Darwin aveva distrutto, con proposte alternative proprio un precedente identico “disegno intelligente”, quello di Paley, in cui lui stesso aveva creduto] • In questo senso il darwinismo è a fondamento di tanti errori e orrori della modernità: del concetto di lotta per la vita (che diviene nazionalismo e superomismo), dell'eugenetica, del liberismo selvaggio, dell'animalismo… [ … anche l’animalismo …?!! Sì, forse in effetti è l’unica gemmazione corretta … che orrore!!] • Tutta la questione dei diritti umani, a ben vedere, decade, di fronte all'equiparazione tra uomini e animali. Infatti, se veramente fossimo solo scimmie evolute, non solo la sperimentazione sugli uomini (embrioni) diverrebbe lecita, allo stesso modo di quella sugli animali, ma, ad essere coerenti, si dovrebbe finire per giustificare anche il cannibalismo (un altro modo, semplicemente, di mangiare carne….).
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Ben prima di Darwin stesso, qualcun altro aveva parlato di discendenza degli uomini dalle scimmie. Chi, precisamente? In particolare, a sostenere questa aberrante teoria, erano stati alcuni libertini, vicini a posizioni scettiche, materialiste-atee o deiste. Costoro avevano ereditato la teoria pagana ed antiscientifica della generazione spontanea, per affermare che in realtà la vita si genera da sé, senza bisogno di nessun Creatore. [ecco un altro cattolico che non ha letto il documento di Ratzinger del 2004 nonostante sia citato anche da Schönborn (2005] • … libri-interviste scritti da Umberto Veronesi al principale scopo di sostenere, come sempre, aborto, eutanasia, liberalizzazione delle droghe, clonazione... • come si fa a divinizzare il caso, trasformandolo in forza intelligente, creatrice e ordinatrice … L'"intelligenza", il "Dna", e cioè un programma completo e meraviglioso, ordinato e finalizzato, i "compiti" da svolgere, con uno scopo... cosa c'entra tutto questo col caso, cioè col disordine, l'assenza di significato, di intelligenza, di compito? Commenti a questo articolo (l’autore ha pubblicato proprio in questi giorni un libro “Contro Darwin e i suoi sostenitori”) si trovano nel sito dell’UAAR, che lo ha ripreso e lo ha dato … in pasto ai visitatori. Nell’articolo “«Nostra madre scimmia». L'oncologo e il darwinismo fai da te ” si intervista invece G.Sermonti [no … i due non sono esperti del DISF … l’interdisciplinarietà proprio non si nota … nè dell’Accademia Pontificia delle Scienze], chiedendogli un giudizio su quanto detto da Veronesi. [Curioso che nel sito della rassegna stampa della Camera l‘operatore abbia indicato “Int. a VERONESI UMBERTO” -una citazione in più – anche se masochistica – per l’oncologo?!] “Interessanti” i seguente pezzi dell’intervista: o “Un virus ha alcune migliaia di nucleotidi, un batterio ne ha alcuni milioni, un organismo superiore ne ha alcuni miliardi.” o «Trovare una forma che ha qualche cosa del pesce e allo stesso tempo del tetrapode non significa nulla. Ne sono stati trovati tanti. [ma non c’era un problema di anelli mancanti…? Hanno trovato il colpevole? Non è meglio se ce ne sono troppi?] o “l'anello intermedio [il celacanto] era in realtà … una specie vivente. [se l’anello manca si lamentano … e se c’è … pure? Non sono mai contenti….!] o “… D'altra parte questo non dimostrerebbe l'evoluzione, semmai l'origine comune delle forme viventi”. [se c’è origine comune di diverse specie significa che c’è stata evoluzione con vari eventi di speciazione; è evidente. O no?] o [Domanda:]La studio del Dna non costringe ad ammettere Darwin? «Darwin con il Dna non c'entra niente … perché riteneva che le modificazioni fossero prodotte dall'ambiente, quindi era contrario a una spiegazione "interna" dell'evoluzione.” [interessante l’idea … un evoluzione in cui le modificazioni anatomiche sono dovute ad eventi esterni. Sberle, karate o una semplice sega?!] o «L'evoluzione come selezione a caso è una battuta comica. Pensare che un organismo come l'uomo, ma anche come una pulce, possa essere il risultato di una serie di eventi assolutamente casuali, e che sono stati selezionati perché vantaggiosi, è una convinzione insostenibile”. [selezione casuale è certo una battuta comica. Concordo perfettamente con … l’autore] In un altro articolo (“Benedetto XVI: l'evoluzione? Irragionevole pensare al caso”) si riferisce quanto detto dal papa sull’origine della vita durante l’omelia della messa a Regensburg: o Benedetto XVI ha invitato a porsi una domanda: «che cosa esiste all'origine?». Le possibilità di risposta, ha spiegato il Papa, sono solo due: o «è la Ragione creatrice, lo Spirito che opera tutto e suscita lo sviluppo o è l'Irrazionalità che, priva di ogni ragione, stranamente produce un cosmo ordinato in modo matematico e anche l' uomo e la sua ragione». Se così fosse, sarebbe allora «il risultato casuale dell'evoluzione e quindi in fondo anche una cosa irragionevole». [“se così fosse” o “così è”? Non è la stessa cosa, dato la rilevante conseguenza che ne trae. Certo, ricorda un po’ una frase che è tratta
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dalla saggezza popolare “Se mio nonno aveva le ruote era un tramvai” ma che non credo aspiri a diventare modello per un ragionamento, nemmeno teologico] o Si cita anche quanto scritto dal papa in un volume del 2004 (“Fede, Verità, Tolleranza”, Cantagalli): “«la teoria evoluzionistica si è andata cristallizzando come la strada per far sparire definitivamente la metafisica, per rendere superflua l'"ipotesi di Dio" (Laplace) e formulare una spiegazione del mondo rigorosamente "scientifica"» [questa frase chiarisce il fatto che la metafisica vorrebbe tornare ai tempi pre-Galileiani e spiegare anche i fatti materiali, gli unici che la scienza cerca di spiegare, e con ottimi risultati; e con prestigiosi riconoscimenti: non si capisce proprio perché nella stessa conferenza il papa abbia detto che “tutti siamo grati per le grandiose possibilità che essa ha aperto all’uomo e per i progressi nel campo umano che ci sono stati donati”; quello che comunque non viene mai detto è COME pensa SERIAMENTE di poter eliminare 150 anni di spiegazioni del mondo fornite dalla biologia? Bruciando i libri? I biologi? I medici? I pazienti che guariscono? Sarà duro da ammettere ma ormai siamo nel 2006 – e proprio lui potrebbe, o meglio dovrebbe, dire che è stata la volontà di Dio; è deprimente notare, andando a leggere con pazienza i testi originali, che c’è anche qualcosa di strano in questi ragionamenti …] Sul Messaggero un articolo (“Homo sapiens e mister Hyde”) sui temi discussi in questi giorni al Festival della filosofia di Modena, con un intervista a Remo Bodei, il supervisore scientifico. Si toccano, ovviamente dal punto di vista della filosofia, molti temi che coinvolgono anche gli aspetti biologici dell’evoluzione umana, che verrano trattati purtroppo quasi esclusivamente dal punto di vista della filosofia (ad esempio sarà un prete a parlare a Modena del rapporto fra l’uomo e i “Fratelli animali”). Si parla anche dei contrasti attuali, magari con qualche imprecisione. Bella la frase “L’uomo non ascolta sempre la ragione, bisogna che gli sia costretto”); una frase simile ma riferita alla fede potrebbe sintetizzare alcuni ragionamenti del papa a Regensburg e sarebbe interessante una discussione su questo contrasto al festival dell’anno prossimo. Purtroppo riconosce che “neppure la filosofia può cambiare gli individui e trasformarli con la bacchetta magica in razionali”. E il solco che divide la fede e la ragione si approfondisce ulteriormente … è evidente che la ragione e la fede per Bodei, come per GP2, sono decisamente alternative, mentre l’attuale papa non è per niente d’accordo e vuole un po’ di Ragione, anche per evitare che la fede diventi sempre meno attraente e utile nella vita …; d’altronde la recente (aprile 2006) conclusione di una serissima ricerca (2,4M di $ e 1,7M di preghiere - The Deity in the Data) sull’efficacia (risultata nulla o addirittura negativa) delle preghiere con funzione terapeutica in ambito sanitario deve essere suonata come un preoccupante campanello di allarme, nonostante la ricerca fosse finanziata da una ricchissima fondazione USA che sperava invece di dimostrare l’efficacia delle preghiere. L’Agenzia Zenit pubblica un’intervista (“Monsignor Crepaldi spiega il rapporto tra l’insegnamento del Magistero e la salvaguardia dell’ambiente“) al Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace sul tema della prima Giornata per la Salvaguardia dell’Ambiente, indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI). Interessanti le opinioni sulla natura e soprattutto il chiarimento sul fatt che la “Chiesa si occupa della “natura”, ma non la intende naturalisticamente. Essa considera sempre la natura in rapporto a Dio e all’uomo e non la tratta solo come un insieme di “cose”, ma anche di “significati”.” Sconcerta soprattutto la sicurezza con cui dichiara che “l’uomo ha una indiscussa superiorità sul creato e, in virtù del suo essere persona dotata di un’anima immortale, non può essere equiparato agli altri esseri viventi, né tanto meno va considerato come elemento di disturbo dell’equilibrio ecologico naturalistico.”. Visto che recententemente si è dovuto intervenire a livello planetario per chiudere il buco dell’ozono, la dichiarazione sembra tardiva o comunque non aggiornata. Si potrebbe anche ragionare a lungo sulla frase “la natura, così come non è tutto non è nemmeno niente e l’uomo non ha un diritto assoluto su di essa, ma un mandato di cura, conservazione e sviluppo in una logica di universale destinazione dei beni della terra che é, come noto, uno dei
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principi fondamentali della dottrina sociale della Chiesa.”; sappiamo infatti che i “beni della terra” non sono attualmente gestiti secondo “uno dei principi fondamentali della dottrina sociale della Chiesa.”, la “logica di universale destinazione”. Dato che i beni (anche quelli esistenti in altri paesi) sono oggi gestiti soprattutto da paesi che si definiscono cristiani, sarebbe interessante anche qualche giudizio e qualche commento sulla “sostenibilità” di questa situazione da parte del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Informazioni riservate (?) ma non provate (!) fanno dire a mons.Crepaldi che … tutto procede come previsto: “l’ingente sforzo individuale e collettivo dell’umanità per migliorare le proprie condizioni di vita “corrisponde al progetto di Dio”. In questo contesto i risultati della scienza e della tecnica sono in se stessi positivi, e i cristiani “sono convinti che le vittorie dell’umanità sono segno della grandezza di Dio e del suo ineffabile progetto”; subito dopo invece dice che finora non si è proceduto come sarebbe stato giusto ma che possiamo sperare che in futuro “la tecnologia che inquina può anche disinquinare, la produzione che accumula può distribuire equamente”. Non è chiaro come il concetto verrà spiegato ai popoli asiatici ed africani. Non si capisce poi perchè si parli di “Giornata per la Salvaguardia dell’Ambiente” mentre si tratta della “Giornata per la Salvaguardia del Creato” Articolo di O.Franceschelli sul Riformista ("La scienza al riparo degli strateghi teo-con"); si parla del convegno di Venezia sull'evoluzione e della conferma della strana convergenza fra la posizione della chiesa cattolica e le posizioni dell'ID USA, come risulta sia dai recenti interventi del card.Schönborn che dalle dichiarazioni del papa a Regensburg. [Ricordo che la concordanza non riguarda affatto le opinioni sull'evoluzione, tuttora distanti a causa dell'accettazione dell'antenato comune solo da parte della chiesa cattolica (anche se molti cattolici - e storici - non lo sanno), ma per l'obiettivo: ampliare la definizione di scienza – o di ragione - in modo da farci stare comodamente anche la teologia e qualsiasi ragionamento basato su prove che fanno ricorso al soprannaturale] Sul Foglio Cardia, Israel, Cesana e AgnoIi, cercano di spiegarci in 4 articoli perché il papa avrebbe ragione a portar via la Ragione alla scienza per cercare di far avere un po' più di Ragione alla fede, oggi in difficoltà proprio perchè anche il papa ha capito che avere dalla propria parte la Ragione rende molto più facile avere ragione: o "La radice araba della parola ragione è incarcerare" (Cesana), o "Il nemico dell’occidente è l’occidente stesso" (AgnoIi), o "L’occidente è nemico di se stesso quando imbriglia la ragione, imponendogli dei confini (il regno delle cose materiali), e spacciandoli per orizzonti. E’ incredibile come sia stato notato poco spesso questo paradosso: l’illuminismo non nasce come esaltazione della ragione, ma come limitazione della stessa al fenomenico, al tangibile, ai singoli e piccolissimi perché, in una parola, a ciò che all’uomo interessa meno" [se all’uomo “interessa meno”, perché il papa direbbe che “tutti siamo grati per le grandiose possibilità che esso ha aperto all’uomo e per i progressi nel campo umano che ci sono stati donati”? Interessano solo a lui?] o "Il divorzio dell’islam dalla scienza è palese" (lsraeI), o "Ma l’oggettivismo è andato troppo in là, con un peccato di hybris che ha incluso ogni forma di conoscenza nella scienza della natura e ha ridotto la ragione alla razionalità scientifica. In tal modo, l’occidente ha eroso le basi stesse della sua grandezza e ha aperto la via a un declino drammatico. Verranno le solite accuse al Papa di oscurantismo antiscientifico". [forse nessuno ha capito la frase del papa “tutti siamo grati per le grandiose possibilità che esso ha aperto all’uomo e per i progressi nel campo umano che ci sono stati donati”? dove starebbe l’erosione e il declino di cui parla IsraeI? Forse è un problema che riguarda la teologia più che la cultura umana?] o "La fede è una cosa semplice proprio perché razionale" (Cardia) o "Benedetto XVI riserva una di quelle battute che valgono più di tanti ragionamenti, quando chiede: cosa c’è che sia più irragionevole del caso, e dell’arbitrio, quelli che la scienza atea vuol mettere a base dell’uomo e dell’universo? Così facendo, si dimezza l’uomo, e se ne esclude una gran parte, quella interiore," o "L’intervento del Papa si conclude con un riconoscimento forte alla
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razionalità e all’illuminismo. Perché riconosce “senza riserve” tutto ciò che nello sviluppo moderno dello spirito è valido, e perché “tutti siamo grati per le grandiose possibilità che esso ha aperto all’uomo e per i progressi nel campo umano che ci sono stati donati”. … E aggiunge che occorre tornare ad un allargamento del nostro concetto di ragione e dell’uso che se ne fa." • Sul Giornale una pagina con un'ampia recensione del libro di Focher ("L’uomo che gettò nel panico Darwin. La vita e le scoperte di Alfred Russell Wallace") • Sul Domenicale del 16/9/06 (occorre iscrizione gratuita al sito) un articolo di due pagine contro l’evoluzionismo: “Il caso il caos e certi chierici del darwinismo”; di contorno un articolo in cui si parla dell’intervento del Card.Schönborn e si sostiene abbia sempre confermato la sua posizione iniziale. • Su Civiltà Cattolica un altro articolo di De Rosa sull’evoluzione; “Caso o finalismo nell’evoluzione dei viventi?”. Il tema è certamente spinoso… • Mentre non si è ancora conclusa la protesta nel mondo islamico per la brutta frase di un imperatore bizantino citata (ma poi criticata quasi subito) dal papa nel suo discorso all'università di Regensburg, non si è invece ancora aperta la discussione sulla sua ipotesi di modificare la definizione di scienza, davvero molto simile alla "Wedge strategy" che negli USA "viaggia" insieme all'ID; sembra anzi che nessuno protesti, e piuttosto si può trovare chi insiste a modificare la "posizione" della ragione nell'ambito dell’ampio spazio che separa e distingue la scienza dalla fede. • Sul Resto del Carlino di oggi troviamo infatti un intervento di mons.Maggiolini ("Non c'è dialogo senza ragione") che inizialmente riporta (senza però trascrivere il periodo successivo, che chiarirebbe meglio la posizione del papa) la frase di Manuele II Paleologo: "Maometto ha portato nella cultura del suo tempo e del suo ambiente «soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada le fede che egli predicava». Poi mons.Maggiolini ripete con parole sue, anche se un po' più "forti" ("depravazione della ragione" [!!!]) il concetto che dovrebbe invece fare arrabbiare soprattutto gli scienziati (ma non solo) per come rappresenta l'evoluzione culturale recente nella nostra specie: "Benedetto XVI compie una carrellata storica che registra anche la depravazione della ragione: dal positivismo biblico al metodo storico della conoscenza con l’esclusione di ogni metafisica, fino alla condizione attuale ripresentata come pericolo di un assolutismo relativistico"; [saremmo passati in 2000 anni dal positivismo biblico all’assolutismo relativistico?!; sarebbe proprio un bel guaio … J] come se non bastasse, continua più avanti sostenendo addirittura che "la cultura occidentale … rifiuta la ragione, il logos". [per fortuna non è andato lui a Regensburg … sarebbe certo peggio oggi avere contro … tutto il mondo occidentale …] Riguardo alla polemica con l'Islam, è davvero curioso notare come l’argomento che ha suscitato le proteste nel mondo musulmano fosse previsto solo come " punto di partenza" per l'attacco alla scienza e in particolare alle scienze naturali …: "Vorrei toccare in questa lezione solo un argomento … che, nel contesto del tema «fede e ragione», mi ha affascinato e che mi servirà come punto di partenza per le mie riflessioni su questo tema." • Romagna oggi racconta ("Studenti ravennati partecipano a 'Velisti per caso' ") come l'università di Bologna abbia bandito borse di studio per studenti che intendano partecipare "alla crociera di 'Velisti per caso' che dal prossimo dicembre fino al giugno del 2007 porterà Patrizio Roversi a solcare i mari del mondo sulle tracce del Beagle di Darwin, in particolare lung le coste sudamericane e alle isole Galapagos". "La selezione verrà effettuata entro il 29 ottobre, data in cui avverrà la presentazione ufficiale del Progetto Darwin in occasione del Festival della Scienza di Genova." • Curioso articolo sul prossimo Scientific American di ottobre, scritto da un collaboratore del sito USA degli "scettici": "Darwin on the Right; Why Christians and conservatives should accept evolution". Dopo aver citato un po' di recenti statistiche che mettono in relazione politica/ religione/ creazionismo, vengono elencati 6 buoni motivi per cui perfino i conservatori
"la cultura occidentale … rifiuta la ragione” Mons.Maggiol ini
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con una fede religiosa … dovrebbero preferire l'evoluzionismo invece del creazionismo. Davvero originale e interessante… e speriamo che funzioni con qualcuno del 50% creazionista degli americani … L'autore, Michael Shermer is publisher of Skeptic (www.skeptic.com). His new book is Why Darwin Matters. Il sito degli scettici appena citato ha una sottosezione specifica titolata “Creation & Intelligent Design Watch”, che contiene decine di articoli molto interessanti e che magari potrebbero essere di interesse pure per l’Italia, nonostante le differenze rispetto agli USA (da noi si insegna costantemente un qualche creazionismo nelle scuole statali, ma poi sembra che la gente ci creda molto meno… forse si potrebbe consigliare all’NCSE di lasciar perdere la loro battaglia? Suggeriamo che forse … sarebbe meglio ….); molto interessante l’articolo “How Do You Spot A Bad Scientific Argument?” che davvero richiederebbe una traduzione in italiano, in quanto spiega appunto come accorgersi che certe critiche alla teoria dell’evoluzione sono evidentemente false nonostante l’uso di termini scientifici che illudono gli ignoranti. L’articolo fa capire subito che il problema più serio è il fatto che gli antievoluzionisti e gli antidarwinisti sono inevitabilmente sempre i più convincenti in qualsiasi confronto pubblico, dato che loro non devono spiegare niente ma si limitano a spargere dubbi secondo uno schema ben collaudato; oltre a questo, hanno addirittura il vantaggio di poter scegliere fra i milioni di dubbi di milioni di ricercatori (se i dubbi fossero di meno, sarebbero di meno anche gli articoli sulle riviste scientifiche…) con la certezza che difficilmente uno (=1) scienziato presente al dibattito sappia la risposta (e nel caso fortuito in cui la sapesse … difficilmente riuscirebbe a convincere di ciò anche gli spettatori …; è facile capire come ogni confronto di questo tipo si risolva di solito in un passo indietro verso il medioevo, se non addirittura verso il paleolitico, quando ognuno era sempre solo davanti alle sfide della natura); sembra che oggi solo quello di antievoluzionista sia un lavoro facile che non richiede né grandi competenze né grandi gruppi di esperti (è questa la “semplicità” che ha esaltato il papa a Regensburg?): “If your goal is to understand precisely why creationist arguments are incorrect, you simply have to invest some time studying science in a serious way. For most people, however, such study is impractical. Time issues aside, most scientific disciplines are difficult to learn on one's own. The result is that many people grow frustrated trying to sort out the various claims and counter-claims made by the two sides”. L’articolo cerca almeno di fornire un vaccino per proteggersi, anche se ignoranti, dalle bugie e dai trucchi più evidenti e le principali raccomandazioni sono 4: Any argument based on the premise that professional scientists have overlooked an elementary flaw in their theory is almost certainly incorrect. Any assertion that anti-evolutionists cannot get a fair hearing because the scientific community conspires to suppress their views can be dismissed out of hand. Any argument based on the premise of major conceptual holes in evolutionary theory should be rejected. Any assertion to the effect that scholars from fields other than biology are better placed to see the flaws in evolution than are biologists themselves should be disregarded Avendo letto molti testi scritti da antievoluzionisti, posso confermare che anche in Italia questi avvertimenti sarebbero utili. Interessante anche la conclusione, che conferma la “Wedge strategy”, cioè che l’obbiettivo sia la scienza, non l’evoluzionismo…: Professional scientists are highly competent and work under a system that makes censorship virtually impossible. They are not going to be systematically guilty of crude errors in logic, and they are not going to base their research on a theory that has no answers to the fundamental questions that are put to it. And the details of given scientific topics are best understood and assessed by the people working in that area, and not by outsiders with axes to grind. Grant these assumptions, and virtually everything anti-evolutionists say provokes deep suspicion. And if you reject these assumptions? Well, then I suspect you have issues with science unrelated to the merits of evolutionary theory.
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La notizia non è recente ma è certamente interessante, anche per verificare se davvero, come dicono i responsabili del mondo cattolico, in Italia i “creazionisti biblici” (quelli che credono addirittura che uomini e dinosauri vivessero contemporaneamente e in tempi abbastanza recenti) si siano estinti senza lasciare rimpianti nel mondo politico o religioso. Come si vede non sono estinti e trovano politici che li sostengono e responsabili scolastici che li fanno entrare a parlare senza contraddittorio … E' una pagina web del 2002 dove si racconta come 3 creazionisti biblici del CSC siano stati invitati a parlare il 24 ottobre 2002 in un liceo scientifico milanese. L' incontro era stato promosso da AS ed è stato il primo (e speriamo l’unico) in Italia ad aver avuto luogo in una scuola pubblica e con un notevole coinvolgimento di giovani (900), confermando così come in quegli anni si cercasse di fare di Milano il centro dell'antievoluzionismo in Italia (addirittura quello ‘biblico’, che piace ad AS dato che si evita di doversi differenziare da antenati scimmieschi; al papa in realtà non dispiace, ma a loro sì, e lo sottolineano nelle loro folkloristiche contestazioni milanesi; una foto sattata durante una loro contestazione di pochi mesi fa, nel febbraio del 2006 che evidenzia appunto il loro impossibile rifiuto dell’evoluzione da antenati scimmieschi che perfino il papa oggi accetta). E così gli studenti del liceo scientifico hanno potuto sentire risuonare nelle loro aule frasi incredibili ed assurde come le seguenti, che difficilmente si sono finora sentite nelle scuole pubbliche USA … ma che probabilmente (e purtroppo) non sono per loro una novità (sono anni che in Italia nelle ore di religione si parla di creazione anche come fatto): " si è fatto rilevare che la teoria di Darwin è superata nel mondo accademico anche evoluzionista, e che non è eticamente corretto continuare a diffonderla attraverso i libri di testo e i media nella veste di una verità scientifica assodata." " perché non vagliare l'ipotesi di un Dio creatore? Non ci sono prove scientifiche che possano dimostrare la non esistenza di una divinità creatrice. Dunque, perché escludere a priori lo studio della teoria creazionista dai testi scientifici solitamente adottati a scuola?" " con uno spirito di autentico pluralismo culturale, è corretto sapere che credere in un Dio creatore non è affatto antiscientifico" Nel sito web del CSC si leggono sui dinosauri le seguenti frasi: "I dinosauri e gli uomini sono vissuti nello stesso periodo” " Uomini e dinosauri sarebbero perciò vissuti nello stesso periodo ma in luoghi diversi e con diverse possibilità di fuga dal fenomeno diluvio. Perciò non li troviamo insieme." Per venire a tempi e problemi più recenti, nello stesso sito del CSC si leggono i complimenti per la chiesa e il card.Schönborn (2005): "Con l’editoriale e la successiva intervista del cardinale Schönborn, la Chiesa cattolica per la prima volta sembra concedere il proprio patrocinio al movimento “Intelligent Design”, nato negli USA nei primi anni novanta. Per molti decenni, infatti, la Chiesa cattolica non ha fatto parte attiva del dibattito creazione/evoluzione, ma è rimasta nel ruolo dello spettatore. Ora il vento sembra cambiato e la Chiesa sembra pronta ad entrare nel dibattito". Sul Foglio continuano i commenti alla lezione universitaria del papa a Regensburg. Nell’articolo “Un papa illuminista” si esalta il fatto che, scippata forse la Ragione alla scienza (nel lungo discorso il papa si lamentava infatti che alla teologia oggi non sia rimasta più molta Ragione da usare … per cui non è chiaro dove l’abbia presa per diventare un illuminista) “Questa era la vera notizia: che abbiamo un Papa illuminista, che in Vaticano c’è un capo religioso che mette sotto severa critica le religioni, a partire dalla sua, in nome della ragione” e il papa diventerebbe così “l’ultimo vero illuminista rimasto in occidente e che l’occidente non vuole ascoltare“. Non a tutti, per fortuna, era risultato così chiaro il discorso del papa, tanto che si ammette che “a leggere i giornali non si capisce se il Papa difende l’illuminismo oppure è un oscuro anti-illuminista“; la risposta più razionale sembra proprio la seconda, visto che il discorso era soprattutto un attacco al metodo scientifico post-illuminista che secondo lui sta emarginando la teologia dopo aver allineato ai suoi criteri di scientificità anche altre scienze umane; se non fosse anti-illuminista non avrebbe bisogno di tranquillizzare il pubblico del XXI secolo dicendo che “tutti siamo grati per le grandiose
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possibilità che … ha aperto all’uomo e per i progressi nel campo umano che ci sono stati donati” Si comincia a parlare del convegno di Venezia sull’evoluzione, che inizia oggi: sul Gazzettino un articolo (“Evoluzione, un campo di battaglia”) che riferisce sugli sconcertanti articoli comparsi sull’Avvenire a firma di uno storico che non sopporta (ma soprattutto non capisce) Darwin, che forse conosce come teologo; ma questo è niente: ignora (e glielo lasciano scrivere sull’Avvenire) perfino i documenti della chiesa chiaramente in favore dell’evoluzione [ormai mi son stufato di citarlo e ricitarlo …. il documento di Ratzinger del 2004… J], come se per l’Avvenire anche le certezze divenissero incertezze e nulla rimanesse stabile nel tempo. [Da Pikaia] Evoluzionismo fra scienza e religione: gli Italiani e Darwin Observa – Science in Society è un’associazione culturale che si occupa dei rapporti tra scienza e società In collaborazione con Tuttoscienzetecnologia de La Stampa, Quark e Superquark hanno realizzato un sondaggio sul tema (datato gennaio 2006): Evoluzionismo fra scienza e religione: gli Italiani e Darwin. L’articolo di Federico Neresini su Observa commenta i risultati che potete leggere presso il sito web di Tuttoscienzetecnologia Annuario Scienza e Società 2006 Tutte le informazioni e i dati per comprendere meglio il rapporto tra scienza e società. Communicating science in the real context of society by Bernard Schiele, University of Quebec. The production of science knowledge is doubling every seven years. As it expands, science splinters into new and unimagined strands. No one can keep up Giovani donne e scienza. Percezioni e immagini della scienza tra ragazzi e ragazze di Valeria Arzenton e Massimiano Bucchi. Il tema della presenza delle donne negli studi e nelle carriere tecnico-scientifiche è ormai divenuto uno dei nodi centrali dell’agenda di istituzioni nazionali e internazionali…e altro ancora. Dedichiamo un po’ di righe a una notizia seria, a una scoperta scientifica, ad un dato materiale, un reperto che non mette in discussione ma conferma quello che già sappiamo aggiungendo ulteriori informazioni utili, per cui le nostra conoscenze diventano ogni anno sempre più robuste. Fra tanti vaneggiamenti è necessario qualche dato serio che permetta di dimostrare come le nostre conoscenze aumentano e migliorano da un secolo all’altro ma anche da un giorno all’altro; utile anche la coincidenza del convegno di Venezia con l’articolo su Nature: “Trovato in Etiopia lo scheletro di una bimba di 3 milioni di anni fa”; la bimba, essendo stata attribuita ad “Australopithecus afarensis” è diventata subito “la figlia di Lucy” … Sembra che la scoperta sia del 2000 ma che si sia attesa la pubblicazione su una rivista qualificata; questo è il modo di funzionare della scienza. Lo stato di conservazione sembra buono, l’età di 3 anni. Nature: A juvenile early hominin skeleton from Dikika, Ethiopia, 443, 296-301; Geological and palaeontological context of a Pliocene juvenile hominin at Dikika, Ethiopia, 443, 332-336 (21 September 2006); inoltre: MSNBC; Video: How ''Lucy's Baby'' Was Discovered; Nat.Geogr.News; NG Lucy; Scientific American e poi tutti gli altri articoli sui quotidiani Su Repubblica una discussione fra Veronesi e Galimberti sulle recenti (e diciamo pure molto confuse) posizioni della chiesa cattolica sull’evoluzione e l’evoluzionismo: “Se la scienza combatte con la Chiesa”); interessante il ragionamento di Veronesi su un punto su cui la chiesa di solito attacca: “Esce dall’orizzonte della scienza chiedersi un perché.. Perché deve esserci un perché? Le cose avvengono e non ci interessa sapere perché avvengono. Non c’è bisogno di chiedersi perché esisono lo spazio e il tempo.” Un altro punto critico toccato da Veronesi è quello delle mutazioni e della loro casualità (facilmente dimostrabile) e prevede che la chiesa non potrà che adeguarsi. Purtroppo sappiamo che ci può mettere anche qualche secolo. [Da Pikaia] Qualcuno si chiede cosa fanno dopo il convegno di Venezia i relatori? Qualcuno andrà alla PordenoneLegge, la "Festa del libro" che si tiene a Pordenone da oggi, giovedì 21 settembre a domenica 24, Ci saranno anche quest'anno vari momenti dedicati alla scienza, e alcuni legati in un modo o nell'altro all'evoluzione. sabato 23 sett ore 19.30 / Convento San Francesco Bentornato Mr. Darwin Spettacolo con Fabio Pagan e Giuseppe O.Longo e il sax di Gaspare Pasini,
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regia di Enrico Agapito dom 24 sett ore 10.30 / Convento San Francesco L'avventura di un ricercatore Incontro con Francesco Cavalli-Sforza e Luigi Luca CavalliSforza dom 24 sett ore 11.30 / Piazza San Marco Chi ha paura di Charles Darwin? Dialogo con Daniel Dennett e Giulio Giorello dom 24 sett ore 15.30 / Palazzo Montereale Mantica Approcci multidisciplinari all'evoluzione umana Lezione magistrale di Luigi Luca Cavalli-Sforza dom 24 sett ore 18.30 / Convento San Francesco The Domestication of the Wild Memes of Religion Lezione magistrale di Daniel Dennett Si parla del convegno di Venezia nel sito Greenreport.it: Senza (bio)diversità non c´è evoluzione, dove si cita un articolo di Galimberti oggi su Repubblica. Si nota nell’articolo una ricostruzione non precisa dell’intervento della Moratti, accusata di aver tentato di “togliere la storia dell’evoluzionismo dai programmi scolastici” Del convegno di Venezia (ricordo la diretta video con traduzione in italiano…!) si parla sul Giornale; c’è anche un articolo (“L’eterno dibattito tra scienza e fede“) in cui senza aver paura di mettere in crisi il direttore dell’Avvenire o anche il papa, dopo aver definito in modo riduttivo il creazionismo (“è un variegato movimento che ha come obiettivo la difesa della credibilità del racconto biblico della creazione, così come descritto nei primi capitoli della Genesi”) si scrive che “L'evoluzionismo, invece, sostiene che tutte le forme viventi derivano da una o poche specie ancestrali. Così l'uomo deriverebbe da primati ancestrali, progenitori anche delle scimmie”; sembra una citazione del documento del 2004 … in cui la chiesa ammette però solo l’evoluzione come fatto. L’articoletto precedente è inserito in un articolo di mezza pagina (“«Io, maestro punito perché ho parlato del creazionismo»”) abbastanza sconcertante, dato che siamo in Italia, dove la chiesa cattolica accetta l’evoluzione (anche se non la teoria dell’evoluzione); si parla di un un maestro spostato a insegnare inglese perché, non seguendo nemmeno il programma previsto anche dalla Moratti, insegnava in una classe elementare il creazionismo pensando di seguire le idee del papa e di un evoluzionista, anche se piuttosto originale, come Sermonti (non accetta di passare per creazionista,alcuni credoo che sia l’unico devoluzionista … e comunque è l’unico al mondo che – forse senza svelare il trucco della possibile rotazione ai nodi degli aberi filogenetici - sostiene che sono le scimmie a derivare dall’uomo ma non chiarisce se questo riguarda TUTTE le circa 300 specie o solo le poche – quante? - che conosce). Sembra evidente che ci sia in giro gente che pensa, sbagliando, che Sermonti e il papa non credano all’evoluzione e all’antenato comune, ma questo maestro è finito sul giornale; qualcuno dovrà raccontargli la “triste” realtà: non siamo negli USA e in Italia c’è la religione cattolica e ci sono sacerdoti che insegnano l’evoluzione e quindi insegnano anche che un pesce (non un delfino, come dice lui, mostrando qualche carenza anche in scienze …) può essere l’antenato di un cane. E nell’articolo c’è pure una foto del papa come sponsor! [ecco un altro cattolico che non ha letto il documento di Ratzinger del 2004]. Sembra di capire che la notizia sia stata in qualche modo preparata: questo maestro è infatti noto per aver messo i imbarazzo lo stesso quotidiano in un’altra occasione: nella edizione di Genova gli avevano pubblicato un articolo con critiche a Margherita Hack che avrebbe partecipato ad un dibattito pubblico; la Hack però quella sera non si era presentata … e il Giornale aveva dovuto pubblicare la rettifica); sospetto anche il fatto che l’impaginazione dell’articolo indichi una rilevanza che questo caso probabilmente non merita (mezza pagina, grande foto con il papa, errori tassonomici non controllati, attribuzioni errate della qualifica di creazionista perfino a chi crede nell’antenato comune, anche queste non controllate – e Sermonti si arrabbia! …); c’è addirittura un richiamo in prima pagina, Speriamo che non si voglia creare una vittima e che anche questa volta il Giornale sia costretto a scusarsi con sostenitori dell’evoluzione come il papa o Sermonti, e a correggersi per l’errore sul delfino. Comunque il maestro e il giornalista dovrebbe seguire corsi di aggiornamento in scienze … Anche sull’Unità si cita Darwin in prima pagina, ma possiamo stare tranquilli: è un articolo di P.Greco (“Da Bush al Papa il fantasma di Darwin”)
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22/9/06-IT:
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Sull’Avvenire si trova invece un articolo (“Darwin ideologia più che scienza”) che contiene un intervento di G.Sironi che reagisce sconcertato (“oltre a sostenere posizioni per lo meno opinabili, è scritto con tale astio da provocare polemiche”) ai banali errori di biologia contenuti in un articolo di AgnoIi di una settimana fa sull’Avvenire; Sironi in particolare è (giustamente) inorridito dal fatto che AgnoIi abbia negato che l’uomo sia derivato da preesistenti specie di primati. Subito sotto leggiamo una risposta in cui AgnoIi ripete le accuse a Veronesi ma soprattutto continua a dimostrare – senza alcun pudore - di ignorare conoscenze di base della biologia: insiste a dire che il caso non può costruire nulla di ordinato … (bella scoperta! Molto strano che pensi che gli evoluzionisti siano scemi come li rappresentano coloro che scrivono che credono che il caso da solo possa combinare qualcosa di buono?), che non ci son tracce degli anelli mancanti (questo lo dicevano 150 anni fa!), che non ci sono tracce fossili del passaggio dalle scimmie all’uomo (non ha letto ancora nulla di F.Facchini, chiaramente …, né conosce il documento di Ratzinger del 2004 che il card.Schönborn cercava di nascondere …), di non avere nessuna idea dei fatti incontestabili, dei tempi e dei modi dell’evoluzione (“Darwin credeva erroneamente che la selezione naturale potesse produrre uomini da scimmie” … “non è logicamente credibile che delle scimmie abbiano ad un certo punto imparato a pensare e a parlare da sole”); nessuno gli ha raccontato che ci sono stati dei mammiferi che hanno perfino imparato (col tempo, ovviamente!) a nuotare e a vivere nell’acqua! Triste … vedere anche nella risposta la conferma non solo delle critiche che Sironi gli ha fatto per le informazioni errate contenute nell’articolo precdente (“l’autore sembra condannare l’evoluzione dell’uomo da specie inferiori”) ma anche di quella che non gli ha fatto [ecco un altro cattolico che non ha letto il documento di Ratzinger del 2004!], cioè di smentire quanto scriveva il card.Ratzinger nel 2004 (che ammetteva l’origine di TUTTE le specie attuali da forme primitive molto più semplici). Sarebbe consigliabile un certo coordinamento, per evitare di disorientare i cattolici italiani, con i Papi che credono, chi più e chi meno, nella scienza mentre chi scrive sull’Avvenire preferisce invece ignorare i fatti e importare le idee diffuse dal gruppetto di fondamentalisti USA che nal 1990 hanno inventato l’ID. Da li’ infatti vengono le idee che si leggono oggi sull’Avvenire e che fanno inorridire anche gli esperti della Templeton Foundation (che ancora finanzia anche iniziative di università pontificie…). Certo che tutti gli articoli che F.Facchini nel 2002/2003 scriveva sull’Avvenire per spiegare l’evoluzione e l’evoluzione umana non hanno lasciato molte tracce. Chi li volesse rileggere, li trova ancora qui. Certo è un po’ “scorretto” (quasi una porcheria) che il titolo dato dall’Avvenire allo scambio di lettere (“Darwin ideologia più che scienza”) faccia capire come la posizione ideologica non sia quella di AgnoIi ma quella di Darwin (e di Sironi) … Triste invece è che sia un fisico a spiegare semplici concetti di biologia ad un filosofo, a cui viene dato troppo spazio su argomenti che non conosce, senza capire i danni che provoca. Sempre sull’Avvenire un articolo sull’inaugurazione del convegno di Venezia: “A Venezia la scienza scommette tutto sul tecno-ottimismo”. Si inizia con una domanda che (forse non vorrebbe esserlo) ma sembra proprio retorica: “Sarà la scienza a salvare il mondo?”. Non sono piaciute alcune parole di Veronesi sulla razionalità, talmente contrastanti con quelle del Papa a Regensburg da sembrare proprio una risposta indiretta: “La razionalità della ricerca - ha sottolineato Veronesi - è un linguaggio universale, capace di superare le differenze tra popoli e Paesi, il miglior strumento per il dialogo. È intrinseco alla scienza un principio di tolleranza, che è incompatibile con qualunque forma di assolutismo”. Sembra che il discorso del ministro Mussi abbia toccato anche il problema dell’eliminazione dell’evoluzione nei programmi scolastici italiani e dei rigurgiti creazionisti in Italia. Sull’Unità un articolo che riporta l’indagine del centro Observa presentata a Venezia: “Ma che fatica credere a Darwin”. Certo la situazione italiana (17%) è decisamente migliore di quella USA (con un 53% di creazionisti), ma rimane elevata la percentuale di chi crede, come mons.Sorondo, che si possano insegnare a scuola anche alternative non scientifiche, con un’evidente “confusione di piani”. C’e’ anche un articolo che illustra gli interventi della prima giornata del convegno di Venezia: “Galassie, pianeti, stelle: un Universo di domande”)
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Sull’Avvenire due articoli sul convegno di Venezia, non astiosi come l’articolo del 14/9 ma ambedue non ben disposti verso la scienza, fin dal titolo (“Ma anche l'evoluzionista può essere cieco”, “Darwin e fede, per gli italiani l'intesa c'è già”). Se i sottotitoli possono essere considerati rivelatori, già il sottotitolo del secondo articolo evidenzia idee confuse o l’intenzione di indurle. Sembra strano leggere “al centro il dibattito sul «disegno intelligente»” quando pochi giorni fa avevamo letto che a Castelgandolfo non si era parlato di “disegno intelligente” … è quanto meno improbabile che non se ne parli in Vaticano mentre se ne parlerebbe fra gli scienziati; è invece probabile che a Castelgandolfo ne abbiano parlato, ma non lo dicono… mentre a Venezia se ne hanno parlato … ne hanno parlato solo male … Nel primo articolo si comincia davvero male: “Chissà mai perché molti cattolici sono impacciati e quasi intimiditi di fronte al mito dell’evoluzione darwinista. Non si tratta infatti di negare l’evoluzione. L’evoluzione è la continuazione della creazione, lo sviluppo della vita avviata dal Creatore nel mondo vegetale e animale e sublimata con il conferimento di qualità e tratti specifici – anima e corpo – a una Persona, all’Homo sapiens, ormai diverso e distante dal primate, nonostante la condivisione di larga parte del genoma.”. La definizione di mito attribuita all’ipotesi darwiniana è davvero sconcertante e provocatoria. Si sa infatti che è piuttosto il racconto della Genesi che ormai si accetta di riconoscere come un mito anche in ambito religioso, come si legge tranquillamente in questo testo (Breve corso introduttivo S.Scrittura, utilizzato dall’Istituto di Scienze Religiose 'Unus Magister' - Crotone) nei corsi per gli insegnanti di religione nelle scuole; anche i lettori dell’Avvenire potrebbero sapere che il racconto della Genesi non ne verrebbe sminuito, in quanto: “Mito non è sinonimo di favola, ma è un modo arcaico, pre filosofíco di esprimere una verità profonda Interpreta in modo intuitivo la realtà. Si occupa dei profondi perché dell'uomo, di Dio e della sua azione nella storia, dell'origine dei mondo, dell'uomo della famiglia ecc. Tenta di rispondere a questi problemi mediante la narrazione che non è storica in senso stretto e non vuole esserlo, ma che è vera. Il mito pone il simbolo come strumento per una comprensione della realtà. Il mito è scritto per riflettere. E' una intuizione e un atto di fede”… Nella frase subito dopo si cita cosa non è accettabile. Ma nessuno ha capito cosa invece sia accettabile, dato che non viene né citato né spiegato un meccanismo alternativo! Ma se si dice che l’ipotesi darwinaiana è un mito … ovviamente non ce n’è bisogno. Questa frase vorrebbe essere una pietra tombale sull’evoluzionismo darwiniano, a cui si aggiungono poi anche le critiche, invece di spiegare quello che ognuno a questo punto si aspetta venga spiegato: come una specie si trasformi nell’altra. E le critiche quali sono? Strepitose o spiritose! La prima è che l’evoluzionismo darwiniano è ateo; non si capisce cosa serva Dio per spiegare il problema appena evidenziato senza spiegarlo: come una specie si trasformi in un’altra. E’ un meccanismo biologico, non diverso dai meccanismi biologici che gestiscono il funzionamento dei nostri organi. Non esitono manuali di cardiologia atei e manuali non atei, tanto è vero che nessuno si preoccupa di controllare se il manuale del suo cardiologo di fiducia ha l’imprimatur. La seconda critica è che mancano solide basi scientifiche. Dopo 150 anni di conferme è proprio la classica frase critica da “creazionista” senza solide basi scientifiche … come dimostra pubblicamente piu’ avanti quando scrive “la selezione naturale, cioè la legge del più forte”! Strano trovare ancora qualcuno che si dimentica che l’idea geniale di Darwin e di Wallace era arrivata dopo aver letto Malthus; in questo modo non si ha subito chiaro che la selezione naturale favorisce chi è più fertile! (NON chi è più forte!) … e poi si notano altri problemi, ma è molto interessante confrontare con l’intervista del Nat.Cath.Rep. a Peter Schuster (lo scienziato chiamato dal papa a Castelgandolfo) la frase: “Proprio questo filone ateo spiega il «rilancio» continuo di una «teoria», che altrimenti apparterrebbe all’archivio. La scienza obiettiva non segue la metafisica atea, in cui si rifugiano gli intolleranti della retroguardia darwiniana”. Peter Schuster al papa ha raccontato il contrario di quanto viene
raccontatato ai cattolici italiani, e certamente non ha altrettanto disprezzo verso l’evoluzione culturale umana. Molto bella, ma un po’ ingenua, anche la frase del giornalista “Sembra un riconoscimento del disegno intelligente!”, a conclusione della citazione di una frase di Darwin, meravigliato della biodiversità che vedeva intorno a sè e che si originerebbe da un meccanismo automatico semplice come quello della selezione naturale, che lui per primo vide e propose … il commento ricorda un po’ quello che tutti probabilmente dicevano secoli fa, ai tempi di Galileo: “Sembra che il sole giri intorno alla terra”. Nel secondo articolo (“Darwin e fede, per gli italiani l'intesa c'è già”) sembra che, pur di non accettare quanto dice la scienza, ci si aggrappi addirittura ai sondaggi di opinione, probabilmente influenzati da quanto appreso soprattutto nei primi anni di vita su un argomento complesso (l’evoluzione e l’evoluzione dell’uomo) che anche la chiesa cerca di non far insegnare a scuola al di fuori delle ore di religione e, se possibile, prima della maggiore età. Visto che l’argomento è strettamente connesso, come si è varie volte dimostrato, potremmo immaginare quali sarebbero stati 350 anni fa i risultati di un sondaggio di opinione sul sole che ruota attorno alla terra [dobbiamo ovviamente immaginare che fosse anonimo, altrimenti il 100% sarebbe stato garantito. Non sembra che si stia ragionando seriamente] E’ incomprensibile che si insista a difendere quello che non si riesce a presentare in modo diverso e a contrapporre al fallimentare e truffaldino “intelligent design” USA; ricordo che molti che hanno analizzato le origini, la storia e le basi teoriche, addirittura antievoluzioniste, dell’intelligent design USA (dalla Templeton Foundation a P.Coyne, a Kenneth Miller, fino ad arrivare all’articolo sull’Osservatore Romano di F.Facchini il 17/1/06 e a Peter Schuster quest’estate) abbiano lanciato un grido d’allarme molto preoccupato soprattutto per i rischi che comporta un allineamento della chiesa cattolica dietro a questo gruppo di furbetti (magari influenzati da qualche giornalista che dagli USA non la racconta giusta). Nonostante le informazioni siano abbondanti e disponibili, non vengono studiate: sentiamo e leggiamo che dalla chiesa arrivano dichiarazioni in favore del progetto intelligente, ma basterrebbe aprire gli occhi (… davanti ai documenti che hanno motivato la sentenza di Harrisburg che ha condannato l’ID come falsa scienza) per vedere che l’ID USA non crede all’antenato comune, mentre la chiesa cattolica, in un documento del 2004 (firmato dal card.Ratzinger) ritiene invece che un antenato comune di tutti gli esseri viventi, animali e vegetali, esista, come la biologia ha dimostrato. Conseguenza di ciò è che anche la nostra specie deriva necessariamente da una specie preesistente (ed oggi estinta) nell’ambito dei primati. Fa venire davvero i brividi leggere sull’Avvenire nel 2006 articoli scritti da chi, oltre ad ignorare anche semplici conoscenze di base di biologia, non conosce nemmeno questo documento ufficiale della chiesa cattolica e, approfittando dell’ignoranza certificata dai sondaggi, cerca di suscitare orrore di fronte all’idea di evoluzione da tempo accettatata dalla chiesa; diffonde anche la notizia che “a sostenere questa aberrante teoria, erano stati alcuni libertini, vicini a posizioni scettiche, materialiste-atee o deiste. Costoro avevano ereditato la teoria pagana ed antiscientifica della generazione spontanea, per affermare che in realtà la vita si genera da sé, senza bisogno di nessun Creatore”. [Che orrore … cosa ci racconterebbe se venisse a sapere cosa combinava con i piselli l’abate Mendel nel suo convento?! La sua clamorosa conferma del meccanismo di trasmissione ereditaria previsto da Darwin e basato – orrore… - su un evento casuale che produce però percentuali evidentemente molto intelligenti – 25%, 50%, 75% - avrebbe meritato almeno una scomunica per lui e … la condanna al pentolone per i piselli …] Altri brividi vengono se si pensa al titolo (“La verità non può contraddire la verità”) della lettera con cui papa GP2 nel 1996, dopo quasi 150 anni di continue conferme e miglioramenti, aveva accettato di definire come “teoria” quella che fino ad allora si definiva solo come ipotesi; Ricordo che questa lettera era stata criticata nel 2005 dal Card. Schönborn; dopo averla modificata – e nessuno l’ha ancora notato, anzi c’è chi ripete la versione modificata dal cardinale - per renderla davvero inutile se non stupida. Oggi sembra che si cerchi di contrastare con propaganda e non con ragionamenti non una verità (che nella scienza non esiste), ma una delle più grandi, importanti e utili scoperte fatte dall’intelligenza della nostra specie.
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23/9/06-IT:
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[Non si capisce perché non si voglia inserire anche questa scoperta in un “disegno superiore”; non posso garantire, ma forse … anche gli scienziati potrebbero essere d’accordo … se non altro capirebbero che si è imparato qualcosa dall’esperienza di Galileo]. Certamente il contesto è molto diverso rispetto ai tempi di Galileo; oggi ci sono anche i sondaggi che permettono di quantificare sia la conoscenza che l’ignoranza, anche quella voluta da chi ancora sottovaluta – basta leggere i programmi scolastici del 2004 – le teorie di Galieo, Newton e di Einstein); sembra però di rivivere, dopo 350 anni, l’errore fatto con Galileo di usare la metafisica per contrastare, con grande ipocrisia, proprio le scoperte della scienza che comunque si utilizzano. Gli articoli di oggi (e dei giorni scorsi) dell’Avvenire sembrano purtroppo dimostrarlo. Quello che proprio non si capisce invece è il motivo; si può solo escludere, soprattutto per l’ipocrisia e l’incoerenza, che dietro ci sia un progetto intelligente guidato dalla ragione. Mal si comprende quindi la richiesta alla Ragione, chiaramente espressa in questi giorni a Regensburg, di abbandonare il logico connubio con la Scienza per trasferirsi a sostenere la Fede e la Teologia, oggi un po’ in crisi di certezze e di strumenti di certificazione accettabili secondo i criteri attuali. Sempre sull’Avvenire e sempre nella stassa pagina, un terzo articolo (“L’astrofisico Bignami: «Ignoriamo quasi tutto»”); come si vede, già nel titolo si evidenzia con gioia una caratteristica interessante che normalmente distingue gli scienziati dai teologi (anche se non si ritiene utile chiarire se le poche cose che gli scienziati sanno sono dimostrabili e soprattutto utili; lo stesso controllo si potrebbe fare con tutto quello che sanno i teologi). Come già notato, questa è una buona idea che ha suggerito probabilmente Peter Schuster, l’evoluzionista esperto chiamato come consulente a Castelgandolfo: concentrarsi in futuro solo su argomenti per i quali per un po’ di anni la scienza riuscirà a dire ben poco, riducendo man mano le contestazioni sulla teoria dell’evoluzione che verrebbe poi lasciata agli scienziati, come si è già fato con l’astronomia dopo Galileo. Sarebbe invece urgente far sapere a tutti che almeno dal 2004 l’evoluzione (il concetto di discendenza con modificazioni da antenati comuni e quindi la derivazione di una specie dall’altra - con meccanismi che pero’ solo gli scienziati ammettono) dovrebbe essere un fatto incontestabile (perfino per l’Avvenire). Due lunghi articoli sull’Unità: “Ma alla fine non ci resta che Darwin” e un’intervista a Cavalli Sforza: “L’intelligent design? Un’invenzione politica” Un articolo di O.Franceschelli sul Riformista (“Neuroni specchio: la mente si evolve condividendo pensieri ed emozioni altrui”) ci ricorda una recente eccezionale scoperta italiana, quello dei neuroni specchio, che si attivano in egual modo sia quando facciamo qualcosa che quando ci mettiamo nei panni di qualcuno che sta facendo la stessa cosa. Di questi neuroni dovremmo ricordarci tutti i giorni, proprio perché, e Franceschelli citando Ramachandran lo sottolinea, “saranno per la psicologia quello che il DNA è stato per la biologia”, avvicinandoci “ai confini della mente”. L’Avvenire segue con interesse il convegno di Venezia sull’evoluzione, forse più di altri quotidiani, ma non riesce a nascondere vivaci reazioni allergiche (e non possiamo negare che la presenza di Daniel Dennett le favorisce, dato che un filosofo non può essere strapazzato … come si fa con gli scienziati …). Anche oggi due articoli dai due inviati: “Ma il Dna batte la cultura?” e “Darwin in pole position, ma qualcuno tira il freno”. Nel primo articolo si racconta quanto emerso dal convegno, a parte il fatto che sicuramente molti lettori saranno rimasti turbati dall’idea che sugli alberi riescano a vivere (senza caderci addosso) anche le marmotte (=traduzione errata di marmoset, che invece è una scimmietta sudamericana, la Callithrix [è probabile che l’errore sia della povera traduttrice simultanea… che certo non può conoscere il nome di tutte le 300 specie di primati; d’altronde forse nemmeno Sermonti sa che oltre agli scimmioni ci sono tante specie di piccole scimmiette e ancora non ci ha detto se anche loro sono derivate dalla nostra specie… ]). Nel secondo articolo si notano alcune interferenze: è strano approfittare del fatto che Duboule abbia “messo in guardia gli scienziati «dal trasformare [la teoria dell’evoluzione] in un dogma»” per illudere che questo significhi “negare in tal modo il carattere di ipotesi scientifica”. Chiarissimo il tentativo
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di annullare la dichiarazione di GP2 del 1996 (meno grave sarebbe la confusione fra ipotesi e teoria?). Oltre a quanto esposto dai relatori, nell’articolo si aggiungono commenti di religiosi: F.Facchini condivide il giudizio di Tattersall sulla separazione fra scienza e religione “senza confusione di piani” e di L.L.Cavalli Sforza molto critico sull’ID, dicendo che “non è il disegno intelligente che può spiegare quello che non riesce a fare la teoria evoluzionista”. Certo riprende il suo articolo sull’Osservatore Romano, ma cosa capiranno i lettori? F.Facchini certo si riferisce all’ID USA …, ma finora su questo quotidiano si parlava sempre bene dell’ID (senza specifiche ulteriori)! Meno chiara la frase “sbaglia chi esclude ogni componente spirituale o progetto creatore per comprendere la realtà. Così come chi estende alla vita morale le teorie di Darwin»” in cui si sospetta che il “progetto creatore” non sia solo spirituale, con un’evidente rischio di confusione di piani che si dice di non dover confondere. Poco chiara e ostile (riprende infatti, senza giustificarli, memi diffusi da ambienti antiscientifici e antievoluzionisti e che spesso vengono diffusi, certi dell’effetto) è soprattutto la dichiarazione di “Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia per le scienze, [che] puntualizza che la teoria di Darwin è «solo una delle possibili spiegazioni, non condivisa pienamente da tutti gli scienziati. E non ancora dimostrata da un modello matematico che spieghi come dalla non vita si passa alla vita»”. Non sembra di sentire P.Schuster (che ha detto al papa che praticamente tutti gli scienziati sono d’accordo sull’unica spiegazione la cui prima formulazione risale a Darwin!) ma sembra di sentire Zichichi, uno dei pochi che, approfittando del rilevante (ma non esclusivo!) ruolo del caso in biologia, risolve il problema alla base, addirittura non riconoscendo la biologia come scienza; i meccanismi casuali non possono infatti essere facilmente ingabbiati in formule matematiche … Comunque è davero spiritoso che sia proprio un sacerdote a pretendere certificazioni e formule matematiche … e poi faccia il misterioso su quali sono le altre “possibili spiegazioni”, che né F.Facchini nè Peter Schuster conoscono e che nessun giornalista dell’Avvenire gli chiede mai di illustrare. Anche lui approfitta di quanto ha detto al convegno il prof.Boncinelli sui misteri attuali dell’origine della vita e sull’inutilità della teoria di Darwin a questo livello dell’evoluzione dell’Universo (tutti sanno che la teoria darwiniana si occupa SOLO dell’evoluzione della vita - anche se qualcuno cerca inutilmente di usarla per spiegare le onde che si creano quando cade una goccia di latte!); se anche l’autore avesse le idee chiare, certamente i lettori non riescono a capire che la frase in questo contesto è inappropriata o almeno ambigua. Articolo su Europa (“Scienza evoluzionismo e Popper alla conferenza mondiale di Venezia”) Articolo sulla Stampa, con intervista a Poggio, presente al convegno di Venezia (“Capire come funziona il cervello è la sfida più grande del XXI secolo”) Sull’Espresso si può leggere oggi un lungo articolo sul convegno di Venezia: “Padre nostro Darwin”; Si intervista Francis Collins, il biologo molecolare cattolico, direttore del progetto genoma, e si preannuncia la prossima uscita del libro di Darwin “L’origine delle specie”, allegato al prossimo numero dell’Espresso. Sull’Opinione un articolo (“La scienza: unico pilastro per l’umanità”) in difesa di Darwin, in riferimento all’aggressivo discorso del papa all’università di Regensburg: “la chiesa cattolica vuol mettere a tacere la scienza, non solo, vuole addomesticarla indicando “la modernità e l’attualità della teologia come bussola per la scienza”; “Si chiede (contro la scienza), l’insegnamento teologico nelle scuole e negli atenei, perché “è tempo di togliere la teologia dal frigorifero dove è stata consegnata per far arrivare il suo messaggio agli uomini di oggi. Allora la scienza comprenderà i suoi limiti”. Anche oggi molti articoli da Venezia sull’Avvenire, di cui uno con una parte iniziale molto interessante e una parte finale invece abbastanza “standard”: “Il cervello dello scimpanzé simile al nostro? No, quello umano ha caratteristiche uniche”, in cui si presenta e si commenta la comunicazione di
Michael Gazzaniga sulle differenze fra i cervelli dell’uomo e dei primati. “Se anche l'evoluzionismo evolve” in cui si critica un articolo di P.Greco sull’Unità del 21/9 (“Da Bush al Papa il fantasma di Darwin”) e un articolo di Repubblica del 21/9 (“Se la scienza combatte con la Chiesa”), negando il buon senso ai due che discutevano (Veronesi e Galimberti) e di cui vengono citate alcune frasi, fra cui alcune del tutto ovvie per chi ha un minimo di conoscenze scientifiche. Non ne consegue così necessariamente l’angosciante (e deprimente) frase conclusiva: “Queste insanabili contraddizioni, però, conseguono alla trasformazione della "teoria" dell'evoluzione, in qualche modo plausibile, in una ideologia, che con tutta evidenza finisce per diventare, sorry, per evolversi in un ulteriore tipo di fondamentalismo integralista e laicista“. Perché angosciante? Perche questa visione distorta della scienza è offensiva verso i milioni di ricercatori che nell’ultimo secolo e mezzo hanno verificato ed usato la teoria dell’evoluzione per capire la biologia degli organismi viventi e per risolvere migliaia di problemi medici per la nostra specie; se proprio volessimo, potrebbe essere difficilmente confrontabile con la visione della scienza che emerge dalla lettera di GP2 a P.Coyne del 1988. La teoria dell’evoluzione è oggi uno strumento di lavoro, una base di partenza e un quadro di riferimento per tutte le scoperte biologiche di questi ultimi 150 anni, e quindi anche per la medicina, NON un’ideologia. Ogni nuova scoperta deve essere spiegabile e ragionevole e nessuno può usare una citazione di Aristotele o di S.Agostino per giustificare una propria scoperta. Comunque ci può consolare il fatto che la teoria dell’evoluzione ha ottenuto oggi anche la qualifica positiva di “plausibile”. Curioso anche il seguente ragionamento: “Improbabile anche una «fine», perché sarebbe una regressione, cioè l'esatto contrario dell'evoluzione” [per fortuna i dinosauri non erano molto intelligenti e non saranno rimasti delusi quando gli è arrivato in testa un meteorite, 65 milioni di anni fa!] P.S.: Mistero? L’articolo (solo questo) è scomparso del sito web dell’Avvenire, ma lo si intravede nell’immagine ridotta della pagina. “Le emozioni il nostro scudo” in cui si raccontano le comunicazioni di Damasio e di Hauser “Evoluzionismo, il muro degli scienziati esclude le grandi domande” [si trova anche qui] in cui si affronta e si discute il problema di chi ancora oggi non riesce a capire o ad accettare la teoria dell’evoluzione: “Perché l'evoluzionismo accende gli animi e crea blocchi contrapposti? Che cosa esso comporta perché spesso lo si difenda o lo si attacchi con tanta foga?” Le domande sembrerebbero del tutto ragionevoli ma inducono in errore; infatti si dovrebbe sempre far notare (soprattutto in un momento in cui si cerca di convincere che la fede è razionale e la scienza … irrazionale…) che la difesa della teoria dell’evoluzione è un comportamento razionale (in quanto basato su milioni di fatti che la giustificano) mentre l’attacco è un comportamento irrazionale (non ci sono motivi validi per contestare NEL SUO COMPLESSO una teoria che è verificata, controllata e confermata da quasi 150 anni!). Il giornalista, probabilmente abituato alla confusione di idee sull’evoluzionismo che caraterizza l’Avvenire, confessa di essere rimasto sconcertato dall’ambiente omogeneo (in favore dell’evoluzionismo) in cui si è trovato immerso a Venezia (certamente diverso dall’ambiente degli antievoluzionisti italiani) e scrive: “Fra gli oltre trenta relatori, tutti ricercatori di fama mondiale, nessuno ovviamente era avverso al paradigma dominante, nel folto pubblico prevalevano in larghissima misura i simpatizzanti; anche tra i giornalisti quasi assenti le voci di "dissenso". [Curioso pensare quanto poterbbero essere utili, per la scienza e l’evoluzione culturale, gli auspicati dissensi dei giornalisti. Ci si accontenterebbe di così poco?] Per gli scienziati è una situazione normale, e più o meno era quello che Peter Schuster aveva raccontato prima nella sua intervista al giornalista del NCR e poi al papa a Castelgandolfo, ma forse il giornalista non lo sapeva e magari non conosceva nemmeno il documento di Ratzinger del 2004 (l’evoluzione e quindi l’origine comune di tutti gli esseri viventi e i milioni di eventi di speciazione sono un fatto che deve essere spiegato da una teoria SERIA) né quello di Facchini del 2006 sull’Osservatore Romano (l’ID USA è il vecchio creazionismo biblico cammuffato, come ben dimostrato soprattutto dalle testimonianze e dai grafici di una filosofa esperta dell’ID, Barbara Forrest:
non è scienza e non è nemmeno religione, ed è ben diverso dal “disegno superiore” della chiesa cattolica), tanto che manifesta alcune (ingenue) perplessità notando che “durante i lavori, peraltro improntati al massimo rigore, non sono mancate ripetute frecciate a presunti oscurantismi che allignerebbero ancora in Italia e negli Stati Uniti (patria di molti dei partecipanti), alla "chiusura" di cui sarebbe responsabile la Chiesa e al cosiddetto Intelligent Design (il progetto intelligente), posizione parzialmente alternativa al darwinismo, sostenuta da molti credenti“. [Mi sembrava di ricordare che l’Osservatore Romano il 17/1/06 ne parlasse male….] Subito dopo, come fulminato sulla strada di Venezia (ma forse anche dalla lettura del documento del 2004?), pur premettendo che è “Impossibile riassumere la controversia scientifica“ prova a riassumere la visione attuale dal punto di vista della scienza con frasi “normali”, non astiose, che ultimamente non era facile trovare sul suo giornale; pur inciampando in qualche imprecisione (secondo la sintesi che fa del processo evolutivo, non ci dovrebbero oggi essere più virus e batteri… né inutili, né ostili ma nemmeno utili), si forniscono informazioni che temo rischino di “accendere gli animi e creare blocchi contrapposti”. Dove? Nella redazione! Basta confrontare questo articolo con gli altri della giornata o meglio con gli articoli del 14/9 e del 21/9 per capire che un accordo sembra impossibile, dato che questo giornalista torna da Venezia dopo aver scritto frasi che altri colleghi avrebbero magari citato oggi come prove … dell’assenza di buon senso. Non voglio elencare queste frasi tranne una, la frase “con conseguente maggior tasso riproduttivo“ in cui fa intuire di aver capito (ed è giustissimo) che per Darwin viene premiata la fertilità e non la violenza o “la legge del più forte” (come proprio l’Avvenire voleva far credere il 22/9 L); certo questa non è una bella notizia in un ambiente in cui invece la castità è considerata una virtù o addirittura un obbligo (con qualche problema a causa del DNA e quindi delle basi biologiche sottostanti, che Darwin e i biologi ben conoscono e studiano… ), ma è scienza … Avendo capito un concetto importante, il giornalista ha diritto a stupirsi che “la maggioranza della popolazione rifiuti il darwinismo”; una spiegazione possibile è che ci sia in giro qualcuno che disorienta la gente, fornendo informazioni apparentemente semplici ma profondamente sbagliate sull’evoluzione e sulla teoria che oggi la spiega (e un buon esempio è l’articolo del 22/9 sull’Avvenire, che presenta informazioni diverse rispetto al presente articolo, come pure l’articolo del 21/9, per non parlare di quello del 14/9 e di tanti altri … da anni L). Un discorso a parte meriterebbe un argomento evocato dalla frase seguente che, essendo una descrizione abbastanza corretta delle caratteristiche della scienza e dei suoi metodi, non era facile incontrare recentemente su questo quotidiano: "Se si rimane nell'ambito scientifico, queste acquisizioni sono da considerare provvisorie e rivedibili, nello spirito della ricerca che si sa sempre pronta a correzioni, consapevole che con i propri strumenti non copre ogni ambito della conoscenza" Si può notare che assomiglia molto alla motivazione ("Every biologist has the obligation to change his ideas when experiments contradict what he thought") con cui Peter Schuster spiegava perchè non permetteva al card.Schönborn di accusare la scienza di volersi/potersi trasformare in ideologia; questa frase smentisce quindi tutti i tentativi di applicare il marchio dell’ideoogia sui metodi della scienza. L'argomento evocato è proprio il fatto che il metodo scientifico ha decisamente un approccio diverso alla realtà; da notare che non avviene solo rispetto ad UNA religione, ma rispetto a tutte le numerose religioni presenti oggi nelle diverse zone del mondo, religioni che un tempo erano ben distanti ed isolate e non si pestavano i piedi con le loro diverse verità, mentre oggi (come ben sappiamo lo stesso avviene anche per le lingue) si incontrano ed intrecciano e purtroppo hanno il grosso difetto che NON sono "sempre pronte a correzioni, consapevoli che con i propri strumenti non coprono ogni ambito della conoscenza"; polemiche recenti indicano come questo sia un terreno … minato. ll discorso potrebbe ovviamente proseguire a lungo, proprio a partire da questo apprezzamento fatto alla scienza dal giornalista dell'Avvenire che (e anche questo è curioso e forse non casuale) proprio nella frase successiva
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evoca anche un altro merito (e limite) della scienza,: "Con tale scienza non vi è urto della religione o della fede, non estranee ad alcun aspetto dell'esistenza tuttavia senza la pretesa di indagare la realtà fisica" (si attribuisce però alla religione l'intenzione, che sappiamo quanto non sia vera - né ai tempi di Galileo, né tanto meno oggi - di non occuparsi della realtà fisica, che è invece il principale se non l'unico campo di azione di molte scienze) Se questa separazione fra "piani diversi" (spesso citati anche da F.Facchini) fosse rispettata, non vi sarebbero contrasti fra le religioni e la scienza, decisamente sconsigliabili in un mondo in cui la scienza nelle diverse zone del mondo deve già da decenni confrontarsi non solo con diverse fedi religiose, ma anche con diverse percentuali di fedeli delle diverse religioni, percentuali probabilmente originatesi … casualmente (non credo che qualcuno si azzarderebbe a proporre … un progetto intelligente..?) No, un articolo sull’intervento a Venezia di D.Dennett oggi non c’è. Sull’Unità un articolo sulla terza giornata del convegno di Venezia: “Prove ed errori. Così nacque la mente umana”; viene anche riprodotto, e non è facile trovarlo su un quotidiano, un albero evolutivo degli Ominidi negli ultimi 6 milioni di anni, che dovrebbe rappresentare fatti che sono accettabili anche dalla chiesa cattolica, che preferisce (ambiguamente e prudentemente?) non entrare in questi dettagli ma accetta l’antenato comune e quindi l’evoluzione come fatto. [Da Pikaia]: Conferenze in evoluzione a Yale: Presso il sito delle Dwight H. Terry lectures, che si tengono alla Yale university, è possibile vedere le conferenze del 2006. Molto dotte, e interessanti, hanno per argomento il rapporto spesso conflittuale tra scienza e religione. Le Conferenze sono organizzate dall'università per mettere e confronto filosofi, scienziati e religiosi. Gli ospiti dell'anno scorso sono stati Robert Wuthhnow, professore di sociologia e direttore del Center for the Study of Religion della Princeton University, Lawrence Krauss, fisico alla Case Western Reserve University, Alvin Plantinga, filosofo della University of Notre Dame, Ken Miller, professore di biologia della Brown University, Ronald Numbers, professore di storia della scienza alla University of Wisconsin-Madison e la giornalista Margaret Warner. Le conferenze sono state tutte filmate ed è possibile vederle una per una. Nel 2001, Francisco Ayala ha tenuto alcune conferenze. [Si può ricordare che Miller, Ayala e Krauss sono gli autori di una lettera al papa per chiedere, dopo la lettera del Card.Schönborn al NYTimes, se fosse cambiato qualcosa, dato che veniva apprezzato l’ID che loro da anni combattevano], Sul Foglio un filosofo stronca Veronesi (“S’aggira per le librerie il saggio del Dan Brown degli studi scientifici: Umberto Veronesi”) e il direttore invia alcuni suggerimenti al Papa (“Perché la chiesa non deve vergognarsi della parola creazione “) da per continuare la sua lotta contro la “vulgata scientista” che contesta che la creazione sia il “vero illuminismo”. Unico punto interessante in qust’ultimo articolo è una citazione da un ciclo di prediche del card.Ratzinger nel 1985 sulla creazione: “La fisica, la biologia, le scienze naturali in genere, ci hanno fornito un racconto della creazione nuovo, inaudito, con immagini grandiose e nuove…”; oltre ai meritati complimenti per il lavoro svolto da migliaia di scienziati negli ultimi secoli, si intravede come sia di uso comune il termine“il racconto della creazione” che il papa e i cattolici di solito preferiscono in alternativa al termine usato dagli scienziati: “evoluzione biologica” e che anche i cattolici prima o poi dovranno usare (dato che dal 2004 non ci devono essere dubbi nel mondo cattolico sull’evoluzione biologica come fatto, sull’origine comune degli esseri viventi e sull’evoluzione dell’anatomia umana – almeno quello non si può contestare dai primati). Per quanto riguarda l’articolo del filosofo, intende rinfacciare a Veronesi l’opinione espressa nel suo ultimo libro che la chiesa abbia ostacolato la scienza per secoli; è curioso notare come non si renda conto che non sia molto convincente quando cerca di dimostrare che i cattolici amano moltissimo gli scienziati, e in particolare quelli che sono anche ministri della chiesa. Come esempi possiamo ricordare Mendel (giocando con i piselli dell’orto del convento dimostrò il ruolo fondamentale del caso in biologia … ma non fu fatto santo … se non dagli evoluzionisti) o Copernico (un altro che non diventò santo nonostante per primo avesse scoperto che la Bibbia non era un libro di astronomia; non diventò nemmeno
martire probabilmente grazie alla sua prudenza e al suo attaccamento alla vita, molto maggiore rispetto a quello dello scapestrato Giordano Bruno). L’articolo si dimentica di spiegare perché Copernico avesse preferito tenere nel cassetto dal 1530 al 1543 il libro contro il geocentrismo, pubblicandolo solo al momento della morte. Di come la chiesa amasse Galileo (ben 90 anni dopo la morte di Copernico!!) ne sappiamo invece di più, dato che sopravvisse sia alla pubblicazione del suo libro che al processo e (grazie all’abiura) perfino alla condanna: il 22 giugno 1633 Galileo fu infatti riconosciuto colpevole di eresia per "aver tenuto e creduto dottrina falsa e contraria alle Sacre e divine Scritture, ch'il Sole [...] non si muova da oriente ad occidente, e che la Terra si muova e non sia centro del mondo"). Poi ci sarebbe anche Teilhard de Chardin … [in realtà, di fronte a questi dati, forse nessuno sarebbe convincente nel contestare Veronesi … 370 anni per ammettere l’errore fatto con Galileo sono tanti, anche di fronte ai tempi dell’evoluzione] Insomma, l’articolo scritto contro Veronesi non riesce a raggiungere l’obbiettivo. Come si vede dai link, questi articoli del Foglio sono apprezzati, copiati e diffusi da siti cattolici (I segni dei tempi, in questo caso). Interessante scoprire che nei dintorni si trovano anche articoli che informano su aspetti su cui la scienza è molto impegnata nella soluzione dei problemi. Sconcertante leggere per esempio (non stavamo parlando di Veronesi?) le informazioni che un monsignore fornisce sulla malattia (“Da dove ha origine la malattia?”). Molto interessante l’inizio, che fra l’altro evidenzia uno dei motivi (sconosciuto quasi a tutti ma accennato qualche anno fa dal teologo Tanzella Nitti, che si poneva lo sconcertante [eufemismo] problema: “La morte … esisteva anche prima della comparsa dell’uomo?“). C’è infatti un motivo serio dal punto di vista teologico, ma ridicolo e imbarazzante da altri punti di vista; e il monsignore ce lo svela: “La Fede cristiana afferma che Dio non ha creato la malattia. Essa è entrata nel mondo a causa del primo peccato, commesso dall’uomo Adamo e dalla donna Eva … Dio quindi non vuole la malattia; non ha creato il male e la morte. Ma, dal momento in cui queste, a causa del peccato, sono entrate nel mondo, il suo amore è tutto proteso a risanare l’uomo, a guarirlo dal peccato e da ogni male e a colmarlo di vita, di pace e di gioia”. Come viene qui chiarito (anche con citazioni dal catechismo) prima del peccato originale nessun uomo e nessun animale avrebbe potuto ammalarsi o morire (!?): né un parassita patogeno, né un virus letale [o forse questi sono comparsi dopo, come ulteriori punizioni?!] né un dinosauro … [no, non è facile accettare l’evoluzione biologica …]. Evidente che ciò renderebbe l’evoluzione biologica semplicemente addirittura incompatibile con la teologia cattolica… Risulta quindi chiaro che Darwin non ha proprio creato nessun nuovo problema. L’evoluzione biologica era già un fatto evidente prima che lui nascesse. Darwin, svelando la potenzialità creativa fornita dai meccanismi interni che lui cominciò ad illustrare, l’ha solo resa inattaccabile. In un altro articolo dello stesso sito si commenta (“I dati saranno certamente funzionali al progetto demoniaco di far passare la legge, ma comunque un fondo di verità c'è …”) un sondaggio del 26/9/06 che indica come ben il 45% di chi “va a messa almeno una volta al mese” sarebbe favorevole all’eutanasia. Il titolo (ma anche il testo) dell’articolo evidenziano come in Italia nemmeno i cattolici siano per niente convinti di quanto dicono e scrivono le autorità ecclesiastiche … Domani in edicola con l’Espresso o Repubblica si potrà acquistare (€8.90) anche il primo di una serie di volumi con i più importanti e fondamentali saggi del pensiero contemporaneo. Il primo di tali saggi riproporrà Darwin con l'opera L'ORIGINE DELLE SPECIE. Se ne parla oggi su Repubblica, che riporta parte della prefazione di L.Cavalli Sforza: “La Bibbia di Darwin” OTTOBRE 2006 6/10/06-IT: •
Dopo il convegno principale svoltosi in Germania (21-26/7/06) per i 150 anni del Neanderthal (vedi notizie in data 27/7/06), presto si terranno due convegni internazionali anche in Italia: • il primo, organizzato da G.Manzi, si svolgerà il 21/22 ottobre a Sabaudia (NOSTRO FRATELLO NEANDERTHAL - quando
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non eravamo soli ...) con la partecipazione di numerosi esperti dei Neandertaliani europei e italiani (Giacobini, Barbujani, Caramelli, Pesce Delfino, Vacca, Coppa, Boscato, Gambassini, D.Frayer, Segre, Macchiarelli, Tattersall). • il 23/24 novembre a Bologna, organizzato da F.Facchini e M.G.Belcastro: “NEANDERTHAL 1856-2006: 150 YEARS FROM THE DISCOVERIES: BIOLOGY AND CULTURE”. Il programma è per ora provvisorio. Parteciperanno esperti dei Neandertal come Condemi, Vandermeersch, Manzi, Caramelli, Giacobini, Freyer, D’Errico, Gambassini, Ullrich, Radovcic, Bermudez de Castro. Esce la traduzione in italiano (“Darwin, il disegno intelligente» e la scienza“) di un’intervista al premio nobel francese (Christian de Duve, di 88 anni): “Bush, Ratzinger & C contre Darwin” pubblicata il 20/9/06 Articolo sul Domenicale a commento del discorso del papa a Regensburg; pur negando che ci fosse una certa aggressività del papa verso i musulmani, la si evidenzia (e con un termine che per i musulmani è inequivocabile) nel titolo “Il Papa ha lanciato la crociata” … Nell’articolo poi, pur esaltando – usando anche le parole del papa - la ragione, ci si lamenta che “In Europa oggi prevalgono il relativismo e lo scientismo, ovvero l’assolutizzazione della ragione a regola del mondo (mentre dovrebbe esserne lo specchio) e il “totalitarismo debole” delle mille morali soggettive e intolleranti. Sicché il nostro stile di vita si riduce a un deplorevole minestrone di compromessi e d’ipocrisie” e si esalta il cristianesimo come “certezza di ragionamento e di rapporto causa-effetto; tangibile prossimità tra le leggi della fisica e quelle della metafisica. È anche dipendenza dell’etica dalla metafisica, vale a dire deduzione delle leggi relative all’agire a partire dalle leggi che governano l’essere”. In queste condizioni non sembra facile il dialogo con i “molti Stati islamici che sono teocrazie più o meno esplicite e intendono obbligarci con la forza a osservare ciò che loro intendono per “legge coranica”, né sembra chiaro come possano interagire due mondi così irrazionali e apparentemente non disposti “a un deplorevole minestrone di compromessi e d’ipocrisie”. [Quello che dovrebbe risultare un po’ incoerente, ma che l’articolo non nota, è che il mondo “occidentale” privilegia proprio questi stati teocratici. O forse è più importante che siano anche “petroliferi”?] Davvero curiosa una lettera (di un lettore) comparsa sull’Avvenire (“Dalla teoria di Darwin agli errori di Veronesi”); inizia con l’obiettivo dichiarato di voler contestare alcune dichiarazioni di Umberto Veronesi, anche se non è proprio chiara la logica insita nella frase “L'ex ministro della Sanità vede nell'evoluzionismo la base teoretica per sostenere la assoluta animalità e materialità degli uomini e quindi il libero impiego dei loro corpi e degli embrioni umani a scopo di ricerca”; sembra più logico pensare che l’effetto della materialità sia che, indipendentemente dagli effetti positivi o negativi sulla salute dell’anima, igiene e medicina avrebbero potuto raddoppiare la durata naturale della vita umana, come in effetti è successo …; poi invece il lettore, pur iniziando con la frase “L'uomo non deriva dalle scimmie … perché la scienza lo ha già dimostrato da tempo” si dilunga a spiegare abbastanza correttamente … come l’uomo derivi proprio dalle scimmie anche se “il distacco c'è stato almeno 10 milioni di anni fa”; possiamo immaginare lo stupore di chi sull’Avvenire ignora e contesta quanto scrisse il card.Ratzinger nel 2004 (e che il lettore, senza purtroppo nemmeno accorgersene, conferma). [Personalmente mi lascia perplesso non capire più, a questo, punto cosa l’”italiano medio” capisca quando si dice che la nostra specie “deriva dalle scimmie”, sembrandomi ovvio che per scimmie in questo caso si intendano comunque gli antenati delle scimmie attuali e non LE scimmie attuali]. [Da Pikaia]:Su Time Magazine si racconta delle somiglianze/differenze fra uomo e scimpanzé (“What Makes us Different?”) Sconcertante iniziativa dei creazionisti al Parlamento Europeo: una conferenza dal titolo "Teaching evolutionary theory in Europe. Is your child being indoctrinated in the classroom?". Se ne parla in un articolo nella rivista dell’NCSE USA. Si citano gli intervenuti, che sono alcuni dei pochi ricercatori creazionisti, tanto è vero che li hanno raccolti da tutto il mondo: un botanico polacco (M.Giertych), un ingegnere USA (Mastropaolo), un ingegnere idraulico francese (G.Berthault) e un ingegnere edile tedesco
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(Zimmer). Se ne parla nel sito web del cattolico Kolbe Center for the Study of Creation [Da Pikaia]: Esce in libreria il 17 ottobre l'attesissimo libro di Richard Dawkins, Il racconto dell'antenato. La grande storia dell'evoluzione (Mondadori, pp.648. Collana Saggi). Su Dawkins c’è un articolo di L.Sciortino su Panorama. Su Pikaia si trova invece una lunga recensione di Paola Nardi Sempre su Pikaia si trovano informazioni sull’ultimo libro di Dawkins, appena uscito (“The God Delusion”). Su Dawkins si trovano anche molti filmati (interviste) sia in Google Video che in YouTube. Divertente un filmato con una discussione con un famoso predicatore evangelico creazionista USA ... con una dentatura piuttosto aggressiva … non solo quando alla fine caccia Dawkins dalla sua contea, ma anche quando sorride ... [in novembre la carriera di questo famoso predicatore evangelico antievoluzionista finirà, travolta da accuse di un comportamento personale indegno di un predicatore] Sul Riformista un articolo di Franceschelli (“Disegno intelligente? Così si torna al finalismo”) sull’intervista a De Duve citata anche qui sotto in data 6/10/06. Si sottolinea il ritardo con cui seguono l’evoluzione culturale umana i fautori un tempo del finalismo ed ora del cosiddetto “progetto intelligente” (l’ID, sponsorizzato dal Discovery Institute). Comunque non è solo un problema di ritardo, in quanto tante, troppe, sono le carte false dei sostenitori dell’ID (fra i quali De Duve mette anche la gerarchia cattolica, che quindi avrebbe deciso di ignorare gli allarmi di di P.Coyne e addirittura di F.Facchini sull’Osservatore Romano), il cui unico risultato sarà di “danneggiare sia la scienza che la teologia”. [Da APINN] Probabilmente molti conoscono il programma Google Earth, che permette di vedere sul proprio monitor un'immagine tridimensionale (con la possibilità di scegliere anche la distanza, la rotazione e l'inclinazione del punto di vista) di qualsiasi località del mondo, favorendo la ricostruzione mentale di ambienti e luoghi anche molto diversi da quelli che conosciamo; probabilmente molti sanno cos'è un blog, cioè la narrazione continua delle esperienze che quotidianamente affronta il blogger, l'autore di questo diario quotidiano chiamato blog; non è sempre facile mettersi nei panni di qualcun altro, per cui la lettura di un blog non sempre permette di ricostruire l'ambiente, soprattutto se lontano ed esotico, in cui si inserisce l'esperienza quotidiana del blogger. Proprio un primatologo (Emily Wroblewski) che lavora a Gombe (in Tanzania, sulle sponde del lago Tanganika, dove vivono gli scimpanzé studiati per anni da Jane Goodall) sta provando l'integrazione di questi due strumenti di comunicazione, per cui possiamo ammirare un blog georefereziato (Gombe Chimpanzee Blog), in cui ogni evento è collocato nel punto in cui si è svolto. Pur escludendo che si giunga mai ad un blog georeferenziato da una patera in navigazione verso le Canarie, certamente questa interazione fra due dei nuovi strumenti che il web ci mette a disposizione saranno di grande aiuto nel far comprendere la situazione reale e quotidiana di paesi lontani in cui avvengono fatti che sono in stretta relazione con quanto avviene o viene deciso in Europa e negli Stati Uniti. [Da Pikaia]:Sono già disponibili i video degli interventi al convegno di Venezia sull’evoluzione (21/23 settembre 2006 [da Pikaia] Si è aperta a Napoli una mostra sull’evoluzione: Evoluzione: ripercorrendo l’odissea della vita, che resterà aperta fino al mese di ottobre del 2007. Per saperne di più e avere informazioni su orari e giorni di apertura della mostra, visitate il sito internet della Città della Scienza. Fra dieci giorni inizierà a Genova il Festival della Scienza: ecco alcune iniziative sul tema dell’evoluzione umana: 28 ottobre, alle 14:00 Aula Polivalente San Salvatore Piazza Sarzano La biologia molecolare e la teoria dell’evoluzione http://www.festivalscienza.it/it/programma/evento.php?id=107 Guido Barbujani, Luigi Luca Cavalli Sforza, Rodolfo Costa, Telmo Pievani, Olga Rickards, Giorgio Valle 29 ottobre, alle 15:00 Aula Polivalente San Salvatore Piazza Sarzano Buon compleanno, Neanderthal! Giacomo Giacobini, Giorgio Manzi, Cristopher Stringer; modera Claudio Tuniz http://www.festivalscienza.it/it/programma/evento.php?
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id=189 30 ottobre, alle 15:00 Histoire Cafè Garibaldi via Ai Quattro Canti di S.Francesco 40 Homo sapiens Caffé scientifico Giorgio Manzi http://www.festivalscienza.it/it/programma/evento.php?id=180 2 novembre, alle 18:00 Palazzo Ducale - Sala del Minor Consiglio P.zza Matteotti 9 Quando Ercole è un genio con la coda Uso di strumenti nel cebo, una scimmia sudamericana. Elsa Addessi, Daniela De Donno Mannini, Elisabetta Visalberghi http://www.festivalscienza.it/it/programma/evento.php?id=60 3 novembre, alle 20:30 Museo Archeologico del Finale Ligure - Finale Ligure Borgo (SV) Chiostri di S. Caterina, Borgo Finale Ligure Ritorno alle origini: l'Uomo di Neanderthal nel Finalese Giacomo Giacobini http://www.festivalscienza.it/it/programma/evento.php?id=384 Su Galileo una recensione di Carla Castellacci di un recente libro, curato da A.Minelli, che riporta gli interventi ad un convegno tenutosi a Padova sul darwinismo (Attualità di Darwin; Il Poligrafo, 2006, pp. 84, euro 15,00). Una buona notizia oggi dal Foglio: il filosofo che interviene talvolta contro Darwin come se fosse un suo contemporaneo stupido ed ignorante sembra che intenda chiudere con oggi questa tematica, come scrive nell’articolo intitolato, con poco garbo dato che sembra riferito a Darwin, “Il disegno idiota”. Non avremo più la possibilità di verificare come potrebbero interagire oggi due persone che ignorano quasi tutta la biologia degli ultimi 150 anni, uno solo dei quali per motivi anagrafici. Per esempio fa davvero “tenerezza” leggere nell’articolo di oggi (si parla dell’evoluzione dell’uomo) l’accusa a Darwin di non aver considerato nella sua analisi le prove paleontologiche “che in un’ottica scientifica dovrebbero avere il loro peso”; l’osservazione è certo corretta, ma …. permette di scoprire che … non tutti oggi sanno che a quei tempi NON c’erano prove paleontologiche dell’evoluzione umana; oggi invece ci sono, e numerose, per cui solo Darwin è pienamente giustificabile e solo Darwin manifesta la sua indubbia genialità: si dovrebbe ammirare chi ha capito l’evoluzione umana anche senza bisogno di prove paleontologiche, mentre oggi o non conoscono o non credono nemmeno alle numerosissime prove paleontologiche?! Lascia MOLTO perplessi anche la frase “Uno scienziato può limitarsi a dire che non trova argomenti in contrario alla sua tesi o è chiamato a dimostrare la tesi stessa?”; per almeno due motivi: 1) è molto difficile trovare uno scienziato che (anche nelle condizioni difficili della metà dell’800 – senza esperti di genetica e senza internet …) abbia raccolto per anni e rielaborato per anni più prove a favore della sua ipotesi; 2) come Popper ha evidenziato, di solito è proprio un fatto che smentisce un’ipotesi ad avere gli effetti più devastanti: ad esempio basterebbe verificare che ai tempi di Darwin non erano noti reperti fossili di ominidi (tranne quello di Neandertal, scoperto nel 1856, 150 anni fa e quindi appena prima della pubblicazione dell’”Origine delle specie”) per far evaporare in un attimo – mettendo in difficoltà chi la fa - la critica a Darwin di non avere usato le prove paleontologiche. O no? Sapere che in 150 anni si sono dimostrate false le critiche a Darwin – come ad esempio questa, comunque modestissima - più che le ipotesi di Darwin (fatta salva l’ignoranza ottocentesca) vorrà pur significare qualcosa … e potrebbe convincere quasi chiunque. • Certo sarebbe difficile convincere chi ha ancora l’idea ottocentesca che il primo segno della comparsa di una linea evolutiva che si dirige verso l’uomo sia dimostrabile dall’aumento delle dimensioni dell’encefalo. Che l’idea sia ottocentesca lo si dimostra facilmente se si va a rileggere la storia del falso di Pildown del 1911; che ci sia ancora oggi qualcuno che crede alle premesse sbagliate che hanno permesso il successo della truffa è infatti dimostrato dalla sconcertante frase: “Per Darwin a pensare tanto la testa cresce. Ma come, quando e perché la scimmia avrebbe iniziato a pensare? Non è spiegato”; cascano davvero le braccia a leggere questa frase (indicative non certo di una colpa individuale – comunque non perdonabile se ci si accinge ad attaccare Darwin approfittando della maggiore ignoranza altrui - ma di una carenza nella formazione scolastica), ma fa male soprattutto sapere che questo articolo è stato prima pubblicato e poi diffuso anche
''In questo momento l'evoluzionismo sta un po' cadendo d'interesse perché si sta affermando la biologia molecolare, l'ingegneria genetica, l'elaborazione della materia vivente ad opera dell'uomo in laboratorio” ha affermato Sermonti- “se con questi mezzi si riesce a costruire una nuova specie, una nuova forma, questa e' una dimostrazione della naturalità dei processi vitali migliore che non l'evoluzione, che e' un processo che dura miliardi e miliardi di anni, che non può essere riprodotto, di cui mancano molte testimonianze” la dialettica che contrappone le due principali interpretazioni, antitetiche, dell'evoluzione: quella materialista, che oggi appare prevalente, secondo cui l'evoluzione e' un processo che avviene e si esaurisce all'interno di una natura completamente autoreferenziale e, quindi, un processo cieco, non orientato, inconsapevole, di mutamenti piu' o meno lenti e graduali, comunque del tutto fortuiti; e l'interpretazione secondo cui, invece, l'evoluzione e' un processo che seppure dispiegandosi in un modo del tutto libero, che percio' puo' effettivamente sembrare casuale, impersonale e indifferente alla sofferenza e al dolore che causa nei viventi volge in realta' verso uno scopo la cui origine e' da ricercarsi all'esterno della natura e del cosmo che evolvono. Nell'ambito di questa seconda concezione, assumono preminente rilievo due aspetti:
attraverso la rassegna stampa della Camera, distribuendo ad un pubblico più vasto informazioni errate sulla sequenza delle modificazioni anatomiche che hanno portato all’uomo attuale. E certificandole.
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Irricevibile la critica (che deriva anche questa da ignoranza scolastica novecentesca) che non si spieghi perché “eventi così inevitabili non siano stati universali per tutti i quadrumani di un determinato luogo”; come si vede affiora la strana ma purtroppo diffusa idea – una delle classiche prove di carenze di origine scolastica in biologia evolutiva - che non ci dovrebbero essere più zanzare né batteri ne’ virus perché … l’evoluzione dovrebbe rendere … todos caballeros! No …! Si può verificare che anche su questo Darwin aveva già allora le idee chiare, più chiare di quelle che frullano per la testa di milioni di nostri contemporanei. ”Bella e impossibile” anche la riflessione finale, quando per dimostrare la differenza fra l’uomo e “la scimmia” … si elencano solo alcuni recentissimi prodotti dell’evoluzione culturale umana …!!! E’ certamente improbabile, ma perché escludere che anche gli scimpanzé - fra 150 anni - possano magari volare nei cieli o navigare o costruire satelliti? Che l’uomo lo avrebbe potuto potesse fare, non lo pensava forse nemmeno il furbo Darwin.::!!! Speriamo che il fantasma di Darwin la prossima volta incontri piuttosto qualcuno che possa informarlo sulle novità della biologia dell’ultimo secolo; potrebbe riconoscere come molte idee si siano sviluppate lungo la strada che lui aveva aperto con ostinazione, genialità e coraggio (ma non dimentichiamo la spintarella arrivatagli da Wallace, che ci permette oggi di non dover pronunciare parole impronunciabili come “antiwallacismo” o “antiwallaciano”)... Un convegno (“Il sacro e la sua ombra”) dal 19 al 21 ottobre ad Ancona (“Il ciclo di incontri gode del patrocinio dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale delle Marche, dell’assessorato alla Cultura della Provincia di Ancona, dell’Università Politecnica delle Marche”) in un contesto religioso (il Centro Studi Oriente Occidente) permette di mantenersi aggiornati e di non perdere il filo delle “originali” riflessioni di G.Sermonti sull’evoluzionismo: ''In questo momento l'evoluzionismo sta un po' cadendo d'interesse perché si sta affermando la biologia molecolare, l'ingegneria genetica, l'elaborazione della materia vivente ad opera dell'uomo in laboratorio” - ha affermato Sermonti- “se con questi mezzi si riesce a costruire una nuova specie, una nuova forma, questa e' una dimostrazione della naturalità dei processi vitali migliore che non l'evoluzione, che e' un processo che dura miliardi e miliardi di anni, che non può essere riprodotto, di cui mancano molte testimonianze”. Sembra di capire che possiamo star tranquilli: l’evoluzione oggi è stata superata dalla possibilità di elaborare materia vivente per costruire nuove specie in laboratorio; e pure rapidamente nel caso si abbia fretta. Forse sarebbe il caso di dire in coro … arridatece … Darwin…! Qualche articolo sull’iniziativa: “Con il patrocinio del Consiglio regionale un ciclo di conversazioni sul sacro e sulle sue distorsioni“, “Il genetista Sermonti a “Il Sacro e la sua Ombra”, “Ciò che la stampa non vi ha detto sull’intervento del vescovo Luigi Negri” (dal sito UAAR), RdC: “Mons.Negri e la laicità” foto e rassegna stampa. “All’incontro è intervenuto Marco Pacetti, Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, che ha voluto testimoniare con la sua presenza il rapporto di stima reciproca e di collaborazione con il Centro studi Oriente Occidente”. A fine novembre si terrà un altro convegno (Esiste una finalità nella natura?) per verificare la serietà e la scientificità dell’”Intelligent Design”. Come viene spiegato nella presentazione (che sembra volontariamente confondere l’intelligent Design” USA con il “Progetto superiore” di cui invece parlava Facchini sull’Osservatore Romano il 17/1/06!). Davvero impressionante vedere, in momenti di forti tagli all’università e alla ricerca scientifica e soprattutto in momenti in cui tutti chiedono una continua verifica della produttività, della serietà e della competitività internazionale dei docenti universitari italiani, come tutti gli enti
quello relativo al significato, al contenuto di tale finalita'; e, a un livello piu' empirico, l'aspetto legato all'esigenza di saggiare, dal punto di vista epistemologico scientifico, la validita' o meno di quella concezione - detta del “Disegno Intelligente” - secondo la quale certi fenomeni fisici e biologici si spiegano meglio come effetti di un progetto (“design”) pensato da una Mente cosciente e intelligente, piuttosto che come prodotti di cieca, impersonale e non guidata selezione naturale darwiniana.
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locali della zona di Ancona (regione, provincia e magari anche il comune) e la stessa Università delle Marche sostengano e finanzino questa iniziativa che si propone espressamente di trovare improbabili e soprattutto indimostrabili alternative (evidentemente “non materialistiche”) alla scienza e al metodo scientifico, le uniche strategie che si sono dimostrate capaci di ottenere risultati utili per aumentare conoscenze, produttività, competitività e serietà: “il Disegno Intelligente ha titolo per essere inquadrato nella categoria “scienza”, oppure rappresenta un “vicolo cieco”, la fine della scienza in quanto, rinviando la causa di alcuni fenomeni al di fuori della natura, renderebbe pigra la mente dell'investigatore scientifico? E se questo titolo il Disegno Intelligente non ce l'ha, quale potrebbe essere, allora, l'approccio più valido all'indagine scientifica, alternativo al naturalismo metodologico, ovvero a quell'attitudine di base (= filosofica) materialista che oggi sembra rappresentare il presupposto, l' “apriori” dell'attività' di ricerca svolta dalla maggior parte degli scienziati?” Davvero impressionante vedere come una regione ed una provincia forniscano i mezzi e il supporto logistico (pur non avendo certamente la competenza per verificare se viene rispettato l’equilibrio delle posizioni culturali o le competenze – non sembra per esempio che siano presenti biologi esperti dei processi evolutivi, mentre di evoluzione biologica parlerà, dopo G.Sermonti anche il geologo R.Fondi) per analizzare. “la dialettica che contrappone le due principali interpretazioni, antitetiche, dell'evoluzione: quella materialista, che oggi appare prevalente, secondo cui l'evoluzione e' un processo che avviene e si esaurisce all'interno di una natura completamente autoreferenziale e, quindi, un processo cieco, non orientato, inconsapevole, di mutamenti più o meno lenti e graduali, comunque del tutto fortuiti; e l'interpretazione secondo cui, invece, l'evoluzione e' un processo che seppure dispiegandosi in un modo del tutto libero, che perciò può effettivamente sembrare casuale, impersonale e indifferente alla sofferenza e al dolore che causa nei viventi - volge in realtà verso uno scopo la cui origine e' da ricercarsi all'esterno della natura e del cosmo che evolvono”. Sembra evidente l’interesse a discutere il ruolo degli enti locali (e della loro disponibilità finanziaria) nell’orientare, magari sostituendosi agli enti di ricerca e di formazione avanzata che dovrebbero essere (e dovrebbero veder difeso da tutti questo ruolo) la punta più avanzata della ricerca e della cultura in un paese. Queste informazioni dimostrano che questo ruolo lo stanno invece assumendo in alcuni casi gli assessori alla cultura, che però normalmente seguono priorità ben diverse e possono essere convinti anche a contrastare le priorità di ricerca e culturali che un paese ritiene più utili oggettivamente o nella competizione con gli altri. Difficilmente i temi e le impostazioni qui riportati (es.: contestare spiegazioni oggettive, dimostrate e confermate da 150 anni di esperimenti per cercare di dimostrare che esiste invece uno scopo la cui origine è esterna alla natura) verrebbero ritenuti finanziabili su fondi di ricerca statali sottoposti a rigidi controlli di qualità. Probabilmente potrebbero essere finanziati solo con l’8 per mille. E invece si trovano anche regioni e province disponibili a fornire carta moneta ma soprattutto anche carta bianca; e senza nessuna di quelle verifiche che tutti giustamente chiedono sulle università. E’ proprio una pacchia … In contemporanea con l’uscita in GB dell’ultimo libro di Dawkins (“The God delusion”, in cui sostiene l’ipotesi della scarsa utilità della religione nella spiegazione della realtà [soprattutto] materiale) esce in Italia il libro Dio e l'evoluzione (Rubbettino, pagine 206, euro 15,00) di Alister McGrath, uno dei teologi riformati più in vista nel mondo anglosassone, docente di storia della teologia all'università di Oxford - la stessa dove Dawkins ricopre la cattedra di “Public understanding of science” - e ormai considerato da più parti come, appunto, l'«anti-Dawkins»”. Se ne parla oggi in un articolo sull’Avvenire (“L'evoluzione non è «atea»”), dove vengono presentate le obiezioni di McGrath, che un tempo era ateo e biologo molecolare, alle idee di Dawkins. La constatazione e la conseguente domanda centrale del teologo è però sconcertante (almeno in relazione all’obbiettivo dichiarato): “«Dawkins ha senz'altro dimostrato che si può fornire una descrizione
“«Dawkins ha senz'altro dimostrato che si può fornire una descrizione puramente naturale di ciò che è conosciuto della storia e dello stato presente degli esseri viventi” “a matematica come tale è una creazione della nostra intelligenza: la corrispondenza tra le sue strutture e le strutture reali dell’universo – che è il presupposto di tutti i moderni sviluppi scientifici e
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puramente naturale di ciò che è conosciuto della storia e dello stato presente degli esseri viventi. Ma perché ciò dovrebbe portarci a concludere che Dio non esiste?». Come si vede risulta chiaramente (e lo si riconosce addirittura!: “Dawkins ha senz'altro dimostrato che si può fornire una descrizione puramente naturale di ciò che è conosciuto della storia e dello stato presente degli esseri viventi”), che la biologia spiega oggi fatti che un tempo solo la religione cercava di spiegare; a questo punto non si capisce perché non sia giusta l’idea di Dawkins di verificare la necessità e l’utilità di mantenere in vita spiegazioni ormai inadeguate; magari si trova il modo di fare meglio qualcosa … o di risparmiare qualcosa. In modo molto simile (ma senza chiedere la verifica…) poneva il problema un mese fa anche il prof. Peter Schuster, lo scienziato viennese agnostico chiamato dal papa come esperto dell’evoluzione a Castelgandolfo ai primi di settembre. In un’intervista quasi censurata in Italia (solo il Corriere ha accennato alla dichiarazione più sconcertante) ma pubblicata sul NCR, il giornale dei cattolici USA, ha spiegato che “we do not need the intervention of an intelligent designer as the cause of evolution to explain what we see”. Purtroppo si sa che il papa era assente alla conferenza di P.Schuster a Castelgandolfo, avendo preferito visitare un santuario mariano; speriamo che almeno abbia letto quella frase sull’Avvenire. No … finora sembra di no. Nel discorso di ieri a Verona il papa ha criticato ancora una volta la biologia e l’evoluzione; in questo caso per contestarne addirittura la scientificità, riproponendo lo strano ragionamento che oggi nel mondo propone forse solo Zichichi: dopo aver infatti esaltato il rapporto fra scienza e ragione (“… la ragione che ha dato vita alle scienze moderne e alle relative tecnologie“ il papa arriva a strumentalizzare una frase del povero Galileo per farci credere addirittura che senza matematica non c’è scienza né razionalità (“l’impiego sistematico degli strumenti della matematica per poter operare con la natura e mettere al nostro servizio le sue immense energie. La matematica come tale è una creazione della nostra intelligenza: la corrispondenza tra le sue strutture e le strutture reali dell’universo – che è il presupposto di tutti i moderni sviluppi scientifici e tecnologici, già espressamente formulato da Galileo Galilei con la celebre affermazione che il libro della natura è scritto in linguaggio matematico“); alla biologia e all’evoluzione sono invece destinate le critiche ma soprattutto l’assurda e irragionevole accusa di irrazionalità (“Così proprio la riflessione sullo sviluppo delle scienze ci riporta verso il Logos creatore. Viene capovolta la tendenza a dare il primato all’irrazionale, al caso e alla necessità, a ricondurre ad esso anche la nostra intelligenza e la nostra libertà“). Questa incredibile critica (per cui sostanzialmente i matematici sarebbero razionali e i biologi irrazionali – senza rendersi conto, che, se ci fosse una logica in questo strano ragionamento masochista, non sarebbe facile trovare spazio per i chierici se non MOLTO ma molto lontano dalla ragione) ovviamente sembra distruggere anche la frase del teologo “riformato” inglese McGrath che proprio oggi l’Avvenire schiera contro Dawkins (è la frase, incompatibile con quanto ha detto ieri il papa, in cui si sottolinea come oggi si possa [razionalmente!!] addirittura “fornire una descrizione puramente naturale di ciò che è conosciuto della storia e dello stato presente degli esseri viventi”). Sembra strano che non si veda che la pagliuzza nell’occhio di Dawkins è anche una “ragionevole” [lo concediamo?] reazione alle travi (e alle false accuse) che vengono costantemente lanciate addosso alle scienze che pur hanno permesso di “fornire una descrizione puramente naturale di ciò che è conosciuto della storia e dello stato presente degli esseri viventi” come ammette anche il teologo Alister McGrath, che l’Avvenire sembra tenere in grande considerazione nonostante i complimenti alla biologia e al darwinismo (anche se non certo a Dawkins…). Notevole la concordanza con gli obbiettivo della “Wedge strategy”; la frase “allargare gli spazi della nostra razionalità” la ritroviamo molto simile nei documenti dei teorici del Discovery Insitute, ma era l’obiettivo primario del discorso del papa all’università di Regensburg e dell’omelia durante la messa a Regensburg: Fin dall'illuminismo, almeno una parte della scienza s'impegna con solerzia a cercare una spiegazione del mondo, in cui Dio diventi superfluo. E così Egli dovrebbe diventare inutile anche per la nostra vita. Ma ogniqualvolta poteva sembrare che ci si fosse quasi riusciti – sempre di nuovo appariva evidente: i conti non tornano! I conti sull'uomo, senza Dio,non tornano, e i conti sul mondo, su tutto il vasto universo, senza di Lui non tornano. In fin dei conti,
tecnologici, già espressamente formulato da Galileo Galilei con la celebre affermazione che il libro della natura è scritto in linguaggio matematico“ “Così proprio la riflessione sullo sviluppo delle scienze ci riporta verso il Logos creatore. Viene capovolta la tendenza a dare il primato all’irrazionale, al caso e alla necessità, a ricondurre ad esso anche la nostra intelligenza e la nostra libertà“. “almeno una parte della
scienza s'impegna con solerzia a cercare una spiegazione del mondo, in cui Dio diventi superfluo” “l'Irrazionalità che, priva di ogni ragione, stranamente produce un cosmo ordinato in modo matematico e anche l'uomo, la sua ragione” (Benedetto XVI)
resta l'alternativa: che cosa esiste all'origine? La Ragione creatrice, lo Spirito che opera tutto e suscita lo sviluppo, o l'Irrazionalità che, priva di ogni ragione, stranamente produce un cosmo ordinato in modo matematico e anche l'uomo, la sua ragione. Questa, però, sarebbe allora soltanto un risultato casuale dell'evoluzione e quindi, in fondo, anche una cosa irragionevole. Noi cristiani diciamo: "Credo in Dio Padre, Creatore del cielo e della terra" – credo nello Spirito Creatore. Noi crediamo che all'origine c'è il Verbo eterno, la Ragione e non l'Irrazionalità.
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E il concetto viene continuamente ripetuto, anche oggi a Verona. Non siamo più alla polarità (per non parlare di contrasto) fra “Fides et ratio”. Il concetto è stato ripreso anche nel discorso di Ruini oggi a Verona. Sembra dunque che il faith storming di Castelgandolfo agli inizi di settembre non sia stato affatto utile a far capire al papa attuale quanto di razionale e di intelligente ci sia nelle conoscenze con cui la biologia da decenni contribuisce allo sviluppo della cultura occidentale attuale. Il papa precedente invece (pur muovendosi con molta prudenza) lo aveva capito, come dimostra il fatto sintomatico che – con un rilievo non necessario - nel documento del 1996 evidenziasse che “prove convergenti e non cercate” fossero da tempo a favore della teoria dell’evoluzione. Il papa attuale invece teme di “dare il primato all’irrazionale, al caso e alla necessità” … e delle prove (e quindi del lavoro degli scienziati) non sa invece che farsene. Purtroppo solo gli scienziati [non matematici] capiscono subito che si offende il loro lavoro - svolto con il massimo rispetto verso la ragione - e che non si vuole affatto né il dialogo né che si mettano in discussione queste novità. Non riescono infatti a capire quali novità, se non un nuovo papa, smentiscano le aperture precedenti e magari si approfitti di questo ritorno all’irrazionalità per lanciare accuse di irrazionalità … che contrastano con i meriti che solo 11 anni fa venivano riconosciuti alla razionalità dei biologi evoluzionisti … Sembra abbastanza evidente che questi interventi fanno presagire un prossimo intervento contro una struttura che era stata creata e sviluppata da GPII, ma che rischia di essere un po’ troppo autonoma (come da tempo ripetono negli ambienti creazionisti presenti anche nella chiesa cattolica): l’Accademia Pontificia delle Scienze. Alcuni quotidiani italiani in questi giorni hanno riferito il fatto che da poco presso l’Università di Cambridge sono on line tutti gli scritti di Charles Darwin: il Giornale, la Stampa,. Reuters, webnews, Sembra che siano a disposizione ben 50000 pagine e 40000 immagini FORLI' - Nell'ambito del Progetto Scienza e Fede, l'Associazione Culturale San Mercuriale organizza sabato 21 ottobre un incontro sul tema: Scienza e fede: frontiere. Con Belardinelli, Boffi, Boncinelli, Colombo e Facchini. Su Repubblica (versione cartacea) un articolo che riferisce della scoperta di ciottoli scheggiati che dimostrano la presenza umana sul Gargano fra 1.700.000 e 1.500.000 anni fa: Nessun reperto fossile umano, purtroppo. Non sembra ci siano comunque ancora pubblicazioni scientifiche, anche se uscirà un articolo sul prossimo fascicolo del National Geographic edizione Italiana: Si anticiperebbe almeno di 700.000 anni la dimostrazione della presenza di ominidi in Italia! Tracce di presenza umana intorno agli 800.000 anni si sono trovate presso Forlì e nel centro e sud dell’Italia. Da sottolineare il fatto che, se la datazione fosse confermata, sarebbe anche una delle tracce più antiche della presenza di ominidi in Europa. Sul Riformista un articolo di O.Franceschelli (“La profetica filosofia della storia di Karl è inattuale rispetto alla sobrietà di Charles” per fortuna inserito anche lui nella rassegna stampa della Camera dei Deputati…); come chiaramente non si capisce dal titolo, si spiega quali problemi ha creato a Darwin, ma soprattutto al darwinismo, il fatto che Marx abbia riportato nella sua scienza dello sviluppo della storia umana proprio quel teleologismo che Darwin era riuscito per primo e con difficoltà ad eliminare dalla storia biologica dell’uomo. Sul Foglio un lettore obietta sull’impostazione degli articoli pubblicati contro Darwin, “in primo luogo, il voler appiattire la portata dell’evoluzionismo alla discendenza scimmiesca dell’uomo”. Non sembra però una contestazione che viene da qualcuno con competenze biologiche, dato che non si contestano alcune carenze informative (oltre al notare che non è corretto “valutare la scienza darwiniana con i criteri della scienza attuale”). La frase finale conferma questa impressione: “Non potremmo
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semplicemente pensarlo [Darwin] come colui che ha mostrato che le specie animali evolvono (nel senso di mutano) nel corso del tempo?”. Come si sa Darwin ha spiegato piuttosto (con le limitate conoscenze del tempo) COME (e un po’ anche PERCHE’) “le specie animali evolvono”. Che le specie animali evolvessero, lo si sapeva anche ben prima che Darwin nascesse. Purtroppo ancor oggi ci sono milioni di persone che non lo sanno ancora …. e tanti altri milioni che si rifiutano anche solo di immaginarlo … oltre ai milioni a cui raccomandano di non provarci nemmeno ad immaginarlo.... Su Civiltà Cattolica un altro articolo di P.De Rosa sull’evoluzione: “Evoluzione dei viventi e fede cristiana - creazione ed evoluzione”. Fa abbastanza tenerezza un pensiero iniziale (“In altre parole, la teoria dell’evoluzione sembrava favorire l’ateismo e il materialismo”). In realà siamo di nuovo di fronte a una spiegazione naturalistica, come quella Copernicana. Nulla di nuovo, solo che oramai non si può bruciare nessuno e quindi si è dovuto reagire in modo diverso, per esempio con una bella enciclica contro i naturalisti. Sembra che De Rosa pensi sia risolutiva la frase “Ma la causalità divina e la sua azione di guida dell’ordine creato non sono attingibili dalla scienza. Lo scienziato perciò non può né affermarle né negarlo”. E’ ovvio infatti che esiste la terza possibilità, che non sia necessario affermarlo o negarlo dato che comunque non ce n’è bisogno. Lo ha detto chiaramente Peter Schuster: questa è la situazione attuale. Falsa, oggi sappiamo dell’esistenza di estinzioni di massa. è una frase successiva: “Può soltanto constatare che il processo evolutivo dei viventi, nonostante mutazioni genetiche non sempre favorevoli e, anzi, dannose, nonostante eventi disastrosi e distruttivi, va verso il «meglio», producendo esseri viventi sempre più complessi e diversificati”. Presuntuosa e non dimostrabile la frase “soltanto l’essere umano — materiale e spirituale — può dare senso all’immenso sforzo creativo dell’evoluzione dei viventi”; rischia di non far vedere all’uomo I rischi di estinzione anche della sua specie. Un’altra frase ricorda il salto ontologico, il punto di contrasto tuttora non risolto con Teilhard de Chardin [no, non ci sono contrasti solo con gli atei…]: “Ma, proprio perché essere spirituale, l’uomo non può essere un prodotto della materia in evoluzione: tra la materia e il pensiero cosciente, tra la materia e la volontà libera e moralmente responsabile c’è un fossato invalicabile da parte della spinta evolutiva che ha condotto alla formazione del philum, il quale si è poi diviso nella linea che ha portato alla formazione dei primati e in quella che ha portato alla formazione degli australopiteci e degli ominidi” (ma anche con G.Sermonti che a questa ricostruzione proprio non crede…; e magari anche con fedeli di decine di diverse religioni, che probabilmente accetterebbero ipotesi dimostrabili, ma che difficilmente potrebbero accettare irrazionalmente ipotesi che stanno forse in cielo ma in terra proprio no; strano che dopo secoli di contrasti con altre religioni su dettagli non sempre comprensibili – quanti cattolici hanno chiaro di chi sia l’immacolata concezione che pure si festeggia…? – ancora si creda che sia più facile mettersi d’accordo fra persone che credono a fatti indimostrabili e fra loro diversi…. Sarà un po’ soggettiva e autocelebrativa la frase finale (“l’uomo — in quanto essere pensante e intelligente, cosciente di sé e della realtà che lo circonda, libero e responsabile — dà senso al processo evolutivo, è capace di coglierne il significato, di comprenderlo, di ammirarlo e di dargli voce”), ma potrebbe piacere anche a chi non capisce perché non viene lasciato parlare… Anche se almeno oggi non ha toccato in modo particolare il tema dell’evoluzione, nel discorso tenuto all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università del Laterano (in un ambiente favorevole, dato che non ci sono facoltà scientifiche) il papa ci è comunque andato vicino: infatti è ritornato a criticare la scienza, fra l’altro utilizzando miti antichi basati su ipotesi (come quella sulla tragica fine di Icaro) poi rivelatesi sbagliate, come la cosmologia geocentrica. Oggi sappiamo infatti che, volando verso il sole, nei primi chilometri le temperature (e la portanza delle ali) si abbassano progressivamente, per cui i rischi maggiori lo correrebbe Icaro, non le sue ali, che quindi dovrebbero essere state recuperate ancora intatte e complete. Interessante invece il suo appello ai docenti universitari che lo stavano ascoltando: “Il docente universitario ha il compito non solo di indagare la verità e di suscitarne perenne stupore, ma anche di promuoverne la conoscenza in ogni sfaccettatura e di difenderla da
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interpretazioni riduttive e distorte”. Se verità e stupore sono termini che si addicono più alla fede (e si trovano quindi anche in quella islamica) che ad un ambiente di ricerca universitaria, si può concordare sulla seconda parte della frase. Nell’inserto domenicale di Repubblica, disponibile in rete (a pagina 9), due pagine di Stefano Malatesta su un libro di H.Bredekamp (intitolato “Il corallo di Darwin”, come l’articolo) in cui si evidenzia come Darwin preferisse il corallo all’albero come modello da suggerire per schematizzare e immaginare il processo evolutivo. C’è anche un articolo di Telmo Pievani: “L’albero della vita, metafora vincente”. Eccezionale intervista di P.George Coyne, ex-astronomo pontificio, al giornale dei gesuiti USA, America: “THE FERTILE UNIVERSE”. Ne esistono anche traduzioni in italiano, come questa (“La fertilità dell’universo”), su un giornalino della ACLI. Molte frasi decisamente originali: • Non vi è nulla nella scienza che si opponga a qualsiasi credenza religiosa di cui io abbia conoscenza. Nulla. E, infatti, io la metto sempre in questo modo: se – ed è un se maiuscolo – oltre ad essere uno scienziato, sono anche un credente, perché non dovrei usare la mia conoscenza scientifica per guardare alle mie convinzioni di fede? • [Dio] Ha creato un universo che ha dinamismo, creatività propria. Ha condiviso la sua creatività con l'universo che ha prodotto. • La vita è nata in un modo tanto necessario che all'inizio dell'espansione Dio può aver previsto che sarebbe nata? È una questione aperta, ma io propendo per il no, non poteva, perché non era certo che nascesse. Vi erano implicati alcuni processi casuali. Non è stato solo caso, ma vi sono stati eventi casuali nell'evoluzione della vita. • La vita è nata, invece, perché Dio ha fatto un universo nel quale sperava e pensava che la vita nascesse a sua immagine e somiglianza • … c'è qualcosa nella Chiesa che mi dà sui nervi. È questo sospetto, cominciando da Galileo e proseguendo con Darwin, che la scienza sia contaminata dall'ateismo. • Ho dovuto affrontare il cardinal Schönborn su questo. Ha detto che l'evoluzione neo-darwinista non è compatibile con la dottrina cattolica (The New York Times, 8/7/05). È sbagliato. È semplicemente sbagliato. • Un credente può dire immediatamente che l'ha fatto Dio. Ma uno scienziato non può andare al di fuori del fenomeno naturale che osserva. Articolo del Corriere (“Dio e Darwin non sono in contrapposizione”) che cita un recente libro di Hans Kung (“L’inizio di tutte le cose”) che cercherebbe di riabilitare Teilhard de Chardin per aiutare il papa a risolvere i contrasti con la scienza sul problema dell’evoluzione. Si cita però che proprio l’attuale papa avrebbe avuto una parte nella persecuzione di TdC o almeno nella sua mancata (per ora) riabilitazione; si ricorda anche come il papa abbia già da tempo espresso un giudizio negativo sulla teoria dell’evoluzione, di recente più volte confermato, come ad esempio all’università di Regensburg, dove si doleva della maggiore capacità esplicativa della scienza e del fatto che si volesse utilizzare questa capacità come riferimento anche in campi in cui difficilmente si poteva utilizzare il metodo scientifico . Sembra quindi improbabile che sia di qualche utilità un eventuale riutilizzo di un’ipotesi, come quella di TdC, che era stata condannata quasi come eresia proprio per ipotizzare che lo spirito potesse addirittura nascere da un processo evolutivo della materia. Sul Foglio anche oggi (“Secondo Darwin” – e la rassegna stampa della Camera lo riporta) evidenziano anche oggi i punti dell’opera di Darwin che permettono di sostenere che “… con tali considerazioni Darwin travalica l’ambito scientifico, il regno del misurabile, per sconfinare ancora una volta nella filosofia e nella psicologia, cioè là dove la scienza, con i suoi limitati strumenti, non riesce realmente a penetrare”. Curioso attribuire limitati strumenti alla scienza quando si occupa di filosofia e psicologia; non è chiaro quali sarebbero invece gli strumenti oggettivi e potenti che permettono di penetrare la filosofia e la psicologia. Per sottolineare come la
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biologia giudichi il comportamento degli animali e come non si possano comparare gli uomini con gli animali si cita una frase di Grassè tratta da un recente libro di Facchini. La frase citata del Grassè, un famoso zoologo francese (1895-1985) neo-lamarckiano, citava forse le antropomorfe o i primati? No; certamente; non conosceva nemmeno le novità recenti evidenziate dallo studio del loro comportamento: “Negli insetti più evoluti psichicamente – scrive Grassé – le condotte sono innate e programmate dalle molecole di DNA contenute nei cromosomi”. Era certo difficile trovare un modo migliore per sottolineare una dicotomia fra istinto e intelligenza…! Si critica poi Darwin per “la sua volontà di ricondurre anche il senso religioso, la domanda di significato e di aldilà presente in ogni uomo, ancora una volta, alla natura animalesca”. L’accusa principale è comunque “la eliminazione del concetto di anima, l’unico capace di fondare l’unicità, l’irripetibilità e l’uguaglianza, spirituale, degli individui (che invece, fisicamente, sono evidentemente diversi)” [da Pikaia] La SIBE (Società Italiana Di Biologia Evoluzionistica) ha curato la traduzione di un documento (Evoluzione, Scienza e Società) prodotto e firmato da molte società scientifiche USA che si occupano dello studio dell’evoluzione. Il documento si propone come un manifesto che evidenzia il ruolo centrale dell’evoluzione biologica all’interno della biologia moderna e quindi sostiene la necessità che l’evoluzione non possa avere che un ruolo corrispondente anche nella formazione scientifica. Anche oggi sul Foglio numerosi articoli contro l’evoluzione, forse per farsi perdonare un articolo di qualche giorno fa di L.Sofri in cui si citavano D.Dennett e Dawkins come atei senza nemmeno approfittarne per evidenziare che sono soprattutto evoluzionisti darwiniani (uno è zoologo e l’altro un filosofo). Lasciando perdere l’articolo di un umorista (che sembrerebbe addirittura ispirato da un famoso genetista di Firenze ma che anche la rassegna della Camera preferisce non riportare) sembrano citabili due articoli posizionati addirittura in prima pagina: “Morte di un’anima” dove si racconta dei tentativi che si fanno a La Jolla nel laboratorio del Neurosciences Institute di Edelman e di Jones per cercare di chiarire il funzionamento del cervello umano, uno dei grandi misteri che si cerca di svelare in questo secolo. Leggere però qui nell’articolo termini come “anima”, “persona”, “coscienza”, sembra un po’ precorrere i tempi e probabilmente anche sbagliare gli obiettivi reali delle indagini… L’altro articolo “Un problema filosofico, non scientifico” parte anch’esso da termini come “anima” e “coscienza” per attaccare il darwinismo e per difendere la presunta impossibilità di indagare con metodi scientifici alcuni aspetti della biologia.(“quale agglomerato chimico potrebbe elaborare un giudizio morale”?). Si citano, oltre a filosofi come Scruton (“il problema della coscienza è filosofico, non scientifico”), anche esperti dell’ID, come Behe, senza farlo notare. Molte poi sono le frasi senza senso od ottocentesche contro la scienza. Sul Riformista troviamo invece un articolo di O.Franceschelli (“Küng e l’eccessivo aut-aut del papa al naturalismo”) che commenta l’ultimo libro di H.Küng (“L’inizio di tutte le cose”) sul rapporto scienza/fede soprattutto in relazione allo spinosissimo problema della creazione, che si teme gli scienziati riescano un giorno o l’altro a sfilare con effetti rovinosi dalla base che sostiene un po’ tutte le religioni attuali, che proprio solo partendo da una spiegazione dell’origine dell’universo in genere riescono ad apparire utili e convincenti. Si cita anche il fatto che i numerosi interventi del papa negli anni 80 sono stati ripubblicati nel 2006 in un volume (“In principio Dio creò il cielo e la terra”); si evidenzia, come nota Franceschelli, che rispetto ad allora e nonostante le novità introdotte da GP2 nel 1996 (versione inglese), nulla è cambiato nelle più recenti esternazioni del papa, per il quale la scienza non avrebbe che confermato la teologia della creazione. Questo ovviamente vale solo per chi gli crede senza un minimo di prova e fra questi probabilmente c’è chi, come Rubbia, nel 2003, forse solo per far contenti i docenti di un’università vaticana, trovava una soddisfacente corrispondenza fra i primi attimi del big bang e i primi attimi della genesi (“L’uomo di scienza non può non associare queste osservazioni alla lettura delle Sacre Scritture e più precisamente ai primi versi della Genesi“) . Ci si trova così davanti ad un attacco alla scienza e al naturalismo, “una condanna integrale, o se si vuole neointegralista, che non esita a vedere
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nella moderna rinascita dell’idea di natura solo un’eresia”. Un invito che viene dal libro di H.Küng è quello di rivedere il giudizio su Teilhard De Chardin, condannato dal Santo Uffizio [e non ancora riabilitato] per aver cercato un sintesi fra la fede nella creazione e i dati oggettivi che la paleontologia gli forniva. Purtroppo sarà ben difficile che l’ex responsabile del S.Uffizio possa rivedere i precedenti giudizi (magari anche i suoi sul connazionale H.Küng...); tanto più che sembra evidente come ambienti molto vicini al papa si siano lasciati da tempo incredibilmente incantare dalle sirene della propaganda antidarwiniana ben curata dal Discovery Institute e dai supporter italiani; e a nulla è servito il tentativo isolato di un esperto italiano di evoluzione biologica (ma anche di creazione) per fare chiarezza su una truffa che – come più volte i truffatori hanno dichiarato - aspetta solo l’inevitabile approvazione papale del marchio “Progetto Intelligente”, che attualmente sembra di loro “proprietà”). Una domanda comunque rimane: la Templeton Foundation finanzierà ancora iniziative vaticane se appoggiassero l’Intelligent Design USA che la TF da tempo decisamente condanna (What is the problem with Intelligent Design?)? Afnews.info, una rivista on line del mondo dei fumetti, ci fornisce oggi in copertina un’intervista a Luca Novelli, un famoso disegnatore di fumetti scientifici per ragazzi (ma non solo…) che sta scrivendo alcuni libri ripercorrendo il viaggio di Darwin attorno al mondo in vista del bicentenario della nascita e del 150ario della pubblicazione dell’”Origine delle specie”. Un primo libro è già uscito e riguarda la prima parte del viaggio, fino alla Patagonia. La presentazione della prima edizione del libro In Viaggio con Darwin, Fabbri/rcs si terrà martedì 14 novembre 2006, alla Libreria Rizzoli in Galleria Vittorio Emanuele di Milano. Alle ore 18.00. Sicuramente oggi il papa non avrebbe voluto parlare dell’evoluzione; ma in realtà con i vescovi irlandesi ha fatto numerosi riferimenti alla biologia e alle forze biologiche, non sempre facilmente controllabili, che muovono gli organismi viventi e la loro evoluzione. L’esistenza di queste forze e di ormoni progettati a scopi riproduttivi non può che fare enormi danni in chi li sottovaluta o li nega, anche se certamente i danni peggiori ricadono sulle vittime di chi non riesce a controllare questi meccanismi naturali; da condannare anche chi non vigila sul comportamento di chi forse è stato illuso che i processi biologici utilizzati dal processo evolutivo (fra cui il sesso) non possono autonomamente essere considerate forze creative. Il miliardo di euro che la chiesa cattolica americana dovrà pagare per risarcire le sofferenze di migliaia di vittime dovrebbe essere sufficiente a convincere dell’esistenza di una potente dinamica creativa interna ai processi biologici. Anche nella specie umana. Ma anche nei sacerdoti, che invece di solito preferirebbero chiedere agli scienziati (c’era in un articolo giusto ieri sul Foglio) “quale agglomerato chimico potrebbe elaborare un giudizio morale”? Per ora almeno il papa sembra abbia capito che la risposta non è difficile, dato che, almeno per un comportamento che in certi casi si dovrebbe ritenere immorale, le molecole senza dubbio ci sono, e probabilmente le hanno anche i sacerdoti. Strano che non ci si renda conto che le dimostrabili carenze nella formazione scientifica del clero in generale (ci mancava solo che in Italia nel 2004 facessero eliminare dai programmi l’evoluzione umana che poi non si insegna nei seminari – non ancora ricomparsa- dalla scuola media…!) portino non solo a inaccettabili ignoranze ma anche a pericolose sottovalutazioni degli … agglomerati chimici. Il miliardo di euro citato dimostra come non sia facile per la filosofia e la teologia controllare la biologia ... Un articolo (30/10/06) con link a vari documenti sul sito cattolico Korazym.org ricorda come fossero diverse le procedure consigliate e seguite fino a pochi anni fa. Un articolo su Liberazione del 13/10/06 preannuncia invece l’uscita negli USA (forse arriverà anche in Italia) di un film/documentario sull’argomento: “Liberaci dal male”, che racconta la storia vera di Oliver O’Grady, che nel film partecipa da protagonista con la sua confessione urbi et orbi. Una buona notizia su Netwon: “Come diffondere nelle scuole la cultura scientifica e tecnologica”: si annuncia infatti la creazione di "Gruppo di lavoro interministeriale per lo sviluppo della cultura scientifica e
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tecnologica" che sarà presentato in una conferenza stampa a Roma il 2 novembre prossimo, con la collaborazione di quattro ministeri. Il Gruppo di lavoro è composto dall'ex ministro per l'Università e la Ricerca Luigi Berlinguer, dal fisico Carlo Bernardini, dalla storico della scienza Enrico Bellone, dal genetista Edoardo Boncinelli, dall'informatico Luigina Carlucci Ajello, dall'ingegnere informatico Mario Fierli, dal direttore del Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano Fiorenzo Galli, dal direttore del Museo di Storia della Scienza di Firenze Paolo Galluzzi, dall'informatico Andrea Granelli, dal giornalista scientifico Pietro Greco, dall'astrofisico Franco Pacini, dal sociologo Giancarlo Quaranta, dal chimico Enrico Rizzarelli, dal docente Carla Romagnino, dal matematico Carlo Sbordone, dal docente Rita Serafini, dal fisico Vittorio Silvestrini, dal vicepresidente di Confindustria Gianfelice Rocca, dal rappresentante del Murst Soccorsa Le Moli, dall'ispettore Gaetano Cannizzaro e da Francesca Burgos. Il decreto assegna al Gruppo di Lavoro una gamma abbastanza ampia e varia di compiti, che includono proposte sia di linee di azione e politiche generali, sia di progetti specifici. Per discutere delle attività del Gruppo di Lavoro conviene partire da alcune grandi aree tematiche identificando i problemi e i criteri-guida per affrontarli. Le aree sono quelle della formazione (formazione scolastica, formazione superiore, formazione degli adulti), della divulgazione, delle risorse disponibili (produttori di scienza e tecnologia, musei e science centers, mezzi di comunicazione di massa, mobilitazione di risorse private e non governative, collaborazione fra scuole, istituzioni scientifiche e culturali, imprese). • Interessante un articolo sul Corriere (“Il malessere dei ricercatori cattolici: c`è un muro che deve cadere”) in cui si presentano le opinioni di alcuni scienziati cattolici impegnati in politica ma su posizioni spesso allineate a quelle della chiesa cattolica. Mentre alcuni, fra cui F.Facchini preferiscono vedere fede e scienza a dialogare su due piani diversi e a occuparsi di problemi diversi, in questi scienziati sembra sia più sentita l’esigenza di una compenetrazione.più che un dialogo: “Non ci può essere progresso, in questo campo, senza sintesi”, “un nuovo dialogo in cui fede e ragione si incontrano davvero. La sfida dev`essere quella di un`intelligenza che cerca il senso delle cose, anche alla luce dei valori della fede”, “una grande sollecitazione all`uomo di scienza, perché lavori per far compenetrare i due mondi in maniera concreta” Le certezze sulla interfecondità o meno dei Neandertal e dei sapiens ricordano ormai quasi le incertezze della finanziaria 2007: ogni giorno c’è qualche novità (a cui magari si aggiunge qualche errore dei giornalisti, come quello che ha alzato da 3 a 30 i milioni di auto con superbollo!!) che fa traballare certezze che sembravano acquisite…. Un recente lavoro su reperti scheletrici trovati in Romania, pubblicato su PNAS da un esperto di Neandertal come Trinkaus, rilancia l’ipotesi di una possibile ibridazione, che sembrava da qualche anno esclusa (ma certo non definitivamente) dalla dimostrazione che il DNA mitocondriale indicava una separazione a livello di specie. In questo caso si ritorna invece a parlare di ibridazione utilizzando caratteri morfologici connessi con l’anatomia del cranio. L’articolo viene citato anche su Nature (“Did Neanderthals and modern humans get it together?”), su Yahoo news (“Modern Humans, Neanderthals May Have Interbred”) Negli Stati Uniti un sondaggio di opinione (“Nearly half of Americans uncertain God exists: poll”) ha cercato di capire meglio cosa davvero pensino di Dio gli americani. Sono sicuri che esista? Pensano sia maschio o femmina? Controlla tutto o osserva distrattamente? Sembra che solo l’1% pensi che Dio sia una femmina. Strano, ma sembra si siano dimenticati di chiedere se pensano sia africano o asiatico. Sarebbe stato utile saperlo, data l’eterogeneità del popolo USA… ma forse si sarebbe rischiato l‘ammutinamento… Diversi i dati del sondaggio di tre anni fa. Sull’Avvenire compare, successivamente alle reazioni ad un intervento critico fatto a Sanremo dal vescovo di Genova, un’intera pagina con alcuni articoli che esprimono perplessità sul Festival della Scienza di Genova. La critica principale sembra quella di aver considerato più importante, in un festival della scienza, la scienza rispetto alla fede. Questo non sembra comunque subito evidente nel titolo dell’articolo principale, dove non si cita
né la scienza né la fede (“Festival laicista, polemica a Genova ”, “Un'estrapolazione maldestra di una «lectio magistralis» per tacciare la curia di scarsa apertura nei confronti dell'iniziativa. Ma l'atteggiamento unidirezionale è di altri”); negli altri due si citano alcuni aspetti che non sono stati graditi: “La ricerca ha bandito la parola «mistero». Però non spiega tutto”; Martinoia: «Per noi conoscere significa stupore». Coviello:«Non si può ridurre l’uomo a qualche reazione chimica»” e “Sulla bioetica la kermesse è proprio a senso unico”; “350 appuntamenti, 58 laboratori, 400 animatori, tre premi Nobel... E il 7 novembre Giornata Unesco della «Scienza per la Pace»”. Sembra comunque che iniziative gestite in ambiente cattolico non riescano proprio a nascondere quell’ostilità alla scienza che in questi articoli sembra invece meglio mascherata … certo al festival di Genova non si sentirà qualcuno illudere la gente dicendo “In questo momento l'evoluzionismo sta un po' cadendo d'interesse perché si sta affermando la biologia molecolare, l'ingegneria genetica, l'elaborazione della materia vivente ad opera dell'uomo in laboratorio. Se con questi mezzi si riesce a costruire una nuova specie, una nuova forma, questa e' una dimostrazione della naturalità dei processi vitali migliore che non l'evoluzione” Probabilmente a Genova non si sente la mancanza di dichiarazioni “critiche” di questo tipo, che certo non si leggono sull’Avvenire di oggi, ma purtroppo si sono sentite (il 19 ottobre 2006), nella Sala del Rettorato dell’Università Politecnica delle Marche di Ancona, alla presenza del rettore Pacetti, durante un convegno organizzato a un’associazione cattolica e finanziato dagli enti locali della zona. Suona comunque male, sempre nella stessa pagina dell’Avvenire, un breve articoletto che ripropone dopo pochi giorni il monito papale verso gli scienziati, che tengano ben presente una storia improbabile della mitologia greca, quello di Icaro. In questo contesto sembra quasi un invito a non dimenticarsi che la terra gira intorno al sole! Oggi sappiamo infatti che la temperatura diminuisce progressivamente man mano ci si allontana dalla superficie terrestre, a causa della rarefazione dell’atmosfera. Chiunque abbia preso un aereo dovrebbe saperlo, con buona pace di chi si lascia ancora convincere anche dai miti greci. • Per capire maglio la paginona dell’Avvenire, occorre riprendere la storia dall’inizio. Ieri infatti uno dei componenti del neonato "Gruppo di lavoro interministeriale per lo sviluppo della cultura scientifica e tecnologica", l’autorevole biologo Boncinelli del S.Raffaele, forse ringalluzzito proprio dal cambiamento dell’impostazione governativa (ricordiamo il premio per la ricerca scientifica dato a G.Sermonti dal precedente governo …) , ha difeso con vigore e con allusioni anche ad interventi del papa, la scienza da critiche che arrivavano dal vescovo di Genova, probabilmente angosciato che anche con la biologia (dove sembrerebbe evidente che l’evoluzione con tutti i suoi accoppiamenti sia stata tutta progettata se non addirittura gestita in ogni momento da un essere intelligente ben conosciuto) vada a finire male come già era successo qualche secolo fa, quando sembrava non ci fossero dubbi sul fatto che il sole girasse davvero intorno alla terra. Così ad un articolo del 30/10 sul Corriere che racconta i fatti (“L’arcivescovo boccia il Festival – La scienza? Troppo laicista”) si affianca un articolo (“La scienza è democrazia. E' questo che non piace?”), Boncinelli aveva chiarito, riprendendo concetti molto chiari illustrati anche a Venezia, che non si potevano più sopportare inutili e assurde critiche alla scienza, nemmeno da parte della Chiesa: .. l'atteggiamento globale verso la scienza non migliora, se addirittura non peggiora. Non più tardi di ieri, infatti, il vescovo di Genova, ha criticato il Festival della Scienza perché «troppo a senso unico», e indirettamente la scienza «che non può essere del tutto libera, senza alcun vincolo». In un paese che destina le briciole del suo bilancio alla ricerca e ai suoi operatori, ci si potrebbe almeno aspettare un atteggiamento positivo e di apprezzamento nei riguardi della scienza, ché tanto non costa nulla. Ma non è così. L'attacco viene da più parti ed è frontale: la scienza viene criticata nei suoi presupposti, nei suoi risultati e nelle sue applicazioni, il tutto nella patria di Galileo!La scienza
produce conoscenza, applicazioni pratiche e cultura ed è portatrice di un particolare atteggiamento mentale. Per quanto riguarda la conoscenza, il progresso scientifico ci ha permesso di comprendere cose inimmaginabili, del cielo, della terra, degli esseri viventi e della mente. Ma secondo alcuni questa non è vera conoscenza: si tratta di verità parziali, temporanee e settoriali. Come se esistesse un'altra attività umana che ci dà verità globali, eterne e universali. La scienza ha portato, in concorso con la tecnica o indipendentemente da quella, uno stuolo di applicazioni pratiche in tutti i campi, che tutti, senza eccezione, utilizzano. Ma è vezzo comune parlarne solo male, evidenziandone i rischi e la potenza disumanizzante. Si dice che la scienza abbandonata a se stessa potrebbe portare guasti infiniti e addirittura autodistruggersi.. [L’ultima frase, probabilmente non chiara per tutti, è una risposta diretta al papa, che qualche giorno fa, citando il falso mito di Icaro, aveva messo in guardia la scienza affinché non ci portasse all’autodistruzione!] Ma non sarà certo la scienza quella che correrebbe più velocemente verso il disastro una volta abbandonata a se stessa, essendo opera di pochissimi individui, che sono per giunta scontrosi e individualisti per natura. In secondo luogo, se davvero si ravvisa questo pericolo, non lasciamola sola: studiamola, frequentiamola, esploriamola, tentiamola. E magari facciamola. [Micidiale anche quest’ultima frase di Boncinelli, che nessuno probabilmente ha capito, oltre al papa. Sembra infatti chiaro il richiamo alla famosa lettera di Giovanni Paolo II a P.Coyne del 1988, in cui il precedente papa invitava la chiesa ad occuparsi direttamente di scienza e in particolare della biologia e dell’evoluzione, per evitare errori come conn Galileo; non diversamente da quanto aveva fatto Leone XIII alla fine del 1800, quando aveva deciso che la chiesa dovesse occuparsi direttamente di astronomia e aveva creato la specola vaticana]. Di questa polemica ci sono tracce oggi sul Sole 24 Ore (“Chiesa, laicismo e critiche eccessive”), in cui si ritiene esagerata la reazione del vescovo che mostra una certa allergia per il Festival della Scienza; interviene anche Buttiglione sul Tempo a fianco del vescovo (“Non spacciate la scienza per scientismo”) e P.Greco sull’Unità a sostegno di Boncinelli (“L’arcivescovo: vade retro scienza” – si trova pure qui) ma anche citando alcune opinioni ragionevoli di Carlo Maria Martini. L’articolo più importante è però la risposta sull’Avvenire di F.D’Agostino (“Ok alla scienza Rispettiamone però i limiti”) che trascina la scienza al di fuori dalle sue competenze per poterla chiamare “scientismo” e strapazzarla impunemente.
NOVEMBRE 2006 1/11/06-IT: •
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Ancora interventi nel dibattito seguito all’intervento di Boncinelli sul Corriere del 30/10. Un altro intervento di Boncinelli oggi sul Corriere (“Forza della scienza e forze dell’ignoto”), dove risponde all’articolo di D’Agostino sull’Avvenire di ieri e all’intervento di un ricercatore cattolico che, sempre sull’Avvenire di ieri, si esaltava forse troppo per il mistero; c’è poi invece sull’Unità un preoccupato intervento pacificatore del presidente del Gruppo di Lavoro Interministeriale (apparentemente privo dei pedagogisti che prima abbondavano…) che verrà presentato domani, Luigi Berlinguer (“Basta scontri ideologici: con i cattolici un patto per la scienza”; “serve rispetto, una risorsa i ricercatori credenti”). Arriva proprio a puntino un articolo su Repubblica (“Vivere senza Dio”) che racconta dell’ultimo libro di R.Dawkins (“The God delusion”, L’illusione di Dio), uno dei pochi che uno scienziato abbia scritto contro la religione, proprio a partire dall’obiettivo di verificarne l’utilità nel mondo attuale ma anche l’adeguamento alle esigenze e agli interessi dell’umanità attuale, sempre all’interno di una situazione decisamente rischiosa in cui c’è una competizione che non fa presagire nulla di buono per il prossimo
2/11/06-IT:
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futuro, con un mondo sempre più stretto e la continua dimostrazione che alcune religioni si sono dimostrate finora capaci di creare situazioni che il mondo occidentale si dimostra assolutamente incapace a gestire, anche perché si trova in uno stadio di evoluzione culturale ben diverso e che non vuole spartire con gli altri; anzi, ne approfitta. L’unica speranza sembra sia quella di riuscire a fare in tempo a creare una situazione più omogenea nel mondo occidentale, in modo da “spuntare” molti dei punti di contrasto. Purtroppo non è facile da risolvere il problema del petrolio …. Di cui molte religioni quasi riescono a farne a meno. Sull’Avvenire una controreplica di D’Agostino (“D'accordo, snidiamo l'ignoto Ma ci sono misteri più misteriosi “) all’intervento di ieri di Boncinelli. Oltre a cercare ancora di trascinare la scienza al di fuori del suo campo per rispondere a critiche che riguardano invece l’uscita della religione dal suo campo, riesce anche ad accusare di ostilità alla religione anche la maggioranza degli scienziati, quelli che, a differenza di Dawkins o di Odifreddi, non utilizzano le loro conoscenze per criticare l’attacco alla scienza da parte della religione. Pretenderebbe infatti che chi non attaccasse o almeno non condannasse Dawkins od Odifreddi … sia contro la religione (“Dovrebbero essere gli stessi scienziati a esplicitare questo punto, ma il loro silenzio sembra, tranne qualche meritevole eccezione, assordante”). Sicuramente positivo comunque il fatto, credo sia una grande novità in interventi di questo tipo, che D’Agostino prenda atto di un fatto evidente per molti scienziati: che ci sono diverse religioni e quindi anche la critica di Dawkins non è specifica ma è rivolta verso “ogni religione!”. Positivo anche il fatto che attribuisca agli scienziati (e forse il papa non concorderebbe) “l’uso formale della ragione”. Molto poetico il finale, contro l’idolatria della scienza. Per fortuna la religione cattolica, negli ultimi secoli, è più tollerante di altre… ma l’uso dei termini ricorda un po’ altri tempi … o altre culture attuali … Strano comunque il fatto che si faccia davvero finta di ignorare come sia praticamente quotidiana, continua e massiccia (certo, ci siamo abituati e qualcuno più di altri) la critica alla scienza da parte del clero, anche cattolico. Come dimostrare che ci siamo abituati e non ci facciamo nemmeno caso (e nemmeno loro)? Basta pensare che In Italia ce lo sogniamo un gruppo combattivo come The Clergy Letter Project, che invece c’è negli Stati Uniti. Più di un migliaio di ministri della chiesa che hanno festeggiato l’Evolution Sunday 2006, mentre per l’Evolution Sunday 2007 si stanno già organizzando. Non solo credono nell’evoluzione ma ne parlano anche spesso e volentieri nei loro sermoni che mettono a disposizione dei colleghi; per il 2007 già “101 Congregations from 36 States are currently scheduled to participate in Evolution Sunday 2007”. [In Italia invece leggiamo lettere di scienziati che nemmeno si accorgono che la chiesa sta sbagliando clamorosamente (purtroppo non è una novità) anche sull’evoluzione biologica, che non vuole capire! Sembra difficile pensare che sia Odifreddi a dover convincere la chiesa dell’errore … è già utile che almeno lui lo veda…Una definizione molto usata negli USA e accettata dall’accademia delle Scienze USA è molto chiara e semplice e dice: “Science is a way of knowing about the natural world. It is limited to explaining the natural world through natural causes. Science can say nothing about the supernatural. Whether God exists or not is a question about which science is neutral”. Sarebbe utile capire se è concesso reagire in caso di invasione di campo da parte di esperti in supernatural e inesperti in natural. Chi ammette solo che si possa dar manforte agli scientisti – loro sì esperti di supernatural - difficilmente aiuta la scienza, ma certo non aiuta nemmeno la chiesa a muoversi in un ambiente che senza dubbio – lo dimostrava la lettera di GP2 del 1988 - non conosce …] Su Liberazione un’intervista (“Guido Barbujiani:"le razze esistono solo nel nostro cervello") ad un genetista sul problema del darwinismo e della impossibilità di classificare con certezza ogni uomo all’interno di una razza, un problema che Barbujani ha affrontato anche in un suo recente libro, “L’invenzione delle razze”, Bompiani. Occasione per l’incontro la presentazione al Festival della scienza di Genova del progetto di P.Roversi di organizzare, insieme ad alcune università italiane, un viaggio per mare sulle tracce di Darwin.
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3/11/06-IT:
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Sul Foglio un clamoroso autogoal di un editorialista, a Bandinelli che in un articolo (“Il sublime”) teme che “i creazionisti e quelli del disegno intelligente … riescano a utilizzare la pistola che imprudentemente gli ho messo tra le mani”. Come si capisce anche dall’ingenuo sottotitolo (“Corsivista laico offre un argomento umanistico ai fautori del disegno intelligente”) la pistola può essere utilizzata da “quelli del disegno intelligente“ solo contro se stessi o contro l’autore dell’articolo, dato che non capisce uno dei punti centrali della novità del disegno intelligente USA: il disegno intelligente NON usa argomenti umanistici ma scientifici, proprio per distinguersi dai creazionisti. Purtroppo non hanno ancora trovato argomenti scientifici (ma solo umanistici) contro l’evoluzionismo darwiniano e in favore della loro ipotesi. Oggi a Rovigo l’ultima iniziativa sul tema “Uno sguardo alle carte di Dio – Scienza e fede oggi” organizzata dalla diocesi di Adria Rovigo. Conferenza di Tanzella-Nitti, astronomo e teologo, sul tema “Creazione ed evoluzione” L’articolo di oggi sull’Avvenire (“Incoraggiamo la scienza non mitizziamo gli scienziati”) cade proprio a proposito di questa iniziativa di Rovigo e dell’altra che viene realizzata ad Ancona in questi mesi (dove stranamente si parla di evoluzione biologica e gli esperti “vengono messi da parte per sancire che esiste una frattura tra scienza e fede”). In realtà l’articolo si riferisce al Festival della Scienza di Genova, dove per fortuna gli esperti sono presenti.. C’è una parte dell’articolo apprezzabile: ed è dove, raccontando come la gente apprezzi gli scienziati, si parla di “benemerenze della scienza moderna”, “scienziati … dipinti come eroi del bene, mossi solo dal desiderio di conoscere la natura e le condizioni di vita per migliorarle, immuni da ambizioni, da progetti di affermazione personale e da desiderio di notorietà”; meno apprezzabile il tentativo di allontanare dal cristianesimo e di avvicinare al darwinismo le forme di razzismo e di eugenetica che hanno insanguinato il ventesimo secolo sotto la guida di un cattolico austriaco. Anche se interessante e utile è la rivalutazione dell’interesse per la scienza della chiesa medioevale; sembra però difficile accettare le accuse alla scienza come se fosse colpevole per il progressivo richiudersi della chiesa nell’ideologia e nel soprannaturale, abbandonando sempre più metodi e interessi scientifici (tranne l’astronomia che però negli ultimi secoli non è sufficiente e serve solo a farsi perdonare la tragica e umiliante condanna di Galileo, dovuta proprio all’impossibile convivenza dell’infallibilità con il metodo scientifico). E’ difficile dimenticare che c’è stata addirittura un’enciclica contro i naturalisti (Leone XIII, seconda metà dell’ottocento) e le disavventure di Teilhard de Chardin (a metà del novecento; non ancora considerate risolte per la chiesa): forniscono prove non contestabili di questo allontanamento ormai definitivo e senza rimpianti né volontà di riconciliazione: una conferma la si trova proprio nella preoccupata lettera di GP2 a P.Coyne del 1988, dove si propongono anche soluzioni finora però non applicate, ma anzi contrastate senza il supporto della conoscenza. In questo contesto una soluzione non può certo essere quella proposta dall’articolo di oggi, che nella parte conclusiva sembra richiamarsi all’intervento del papa all’università di Regensburg, quando chiedeva di allargare le rigide maglie del metodo scientifico per permettere anche agli esperti di soprannaturale di raccogliere il consenso popolare di cui sembra circondata la scienza; e questo nonostante le continue accuse di scientismo e di laicismo spesso rivolte contro chi ben sa che le preghiere non curavano e non curano tuttora, mentre le conoscenze biologiche utilizzate dalla medicina si (come dimostrato anche dalle interessanti ricerche dalle Templeton Foundation che hanno appunto dimostrato l’inefficienza del soprannaturale nel portare un po’ di salute e quindi di felicità in questo mondo, anche per chi si accontenta solo di questo). L’unica soluzione seria è che sia invece la chiesa cattolica a riprendere la strada abbandonata almeno un paio di secoli fa (senza rimpianti e senza lasciare nemmeno un buon ricordo), ritornando ad utilizzare, in un diverso contesto, i metodi che insegnava ed utilizzava nel medioevo.
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Non molto chiara né logica la proposta finale: dopo aver sostenuto che “la responsabilità di questa mitizzazione dello scienziato - che supporta la trasformazione della scienza in ideologia che spiega tutto e vuole condurci alla felicità in terra - è quasi totalmente opera della divulgazione scientifica“(?) si lancia un appello agli scienziati cattolici e non solo a “mobilitarsi per infrangere questa mitizzazione”. Forse allora il problema non è così serio e grave? Si risolverebbe semplicemente fornendo … una scorta a Piero Angela…? Non sembra un finale degno per chi aveva iniziato scrivendo “scienza e fede hanno camminato insieme, quasi mano nella mano“, “molti ecclesiastici sono stati scienziati di vaglia“, “la Chiesa ha contribuito con cospicui investimenti al progresso delle conoscenze dell'essere umano e della natura”. Sul Foglio un articolo (“The Dawkins delusion”, un ateo che non riesce a fare a meno di Dio“) che fa capire bene quello che ignorano e che pensano alcuni critici di Dawkins, ma poco di quello che pensa Dawkins, anche perché nessuno di loro ha un’idea chiara dell’evoluzione biologica e del fatto che la scienza oggi riesce a spiegarla mentre gli ignoranti non conoscendola nemmeno non hanno idea di quali domande abbia posto e quali soluzioni siano state date. Sconcerta il fatto che, nonostante il titolo, si veda chiaramente come sia piuttosto il giornalista a non riuscire a fare a meno di Dio anche per questioni che non lo riguardano. Ora si tratta della biologia, 350 anni fa dell’astronomia, ma poco è cambiato. Fra l’altro sembra che nemmeno lui conosca il documento di Ratzinger del 2004, dove si chiarisce che anche l’uomo è una specie animale. Sembra quasi gli faccia ribrezzo… Preoccupa la frase di Eagleton “la cristianità dà valore alla vita umana, per questo il martire è diverso dal suicida” che è utile ricordare potrebbe essere detta, sostituendo il soggetto, anche da fedeli di altre religioni e probabilmente meriterebbe altrettanto rispetto, pur prospettando lutti. Molto chiaro e preciso il suo giudizio sugli evoluzionisti: “sapientoni che si chiedono se i loro bambini non siano delle specie di animali”; probabilmente non ha mai guardato bene uno scimpanzé; sicuramente non ha letto che documento di Ratzinger nel 2004 riconosce che l’uomo deriva dai primati. Curiosa e probabilmente casuale la citazione nell’articolo di un video di Channel 4 (The root of all evil, visibile liberamente a questo link) in cui Dawkins si confronta con un predicatore creazionista protestante di successo (Ted Haggart) molto amico di Bush. Proprio in questi giorni (4/11) è stato dimesso da varie cariche per comportamenti gravemente scorretti nella vita privata. In un articolo su SFGate si legge “Pastor Ted was officially dismissed as head of the New Life megachurch Saturday, after the church's sinister-sounding "Overseer Board" -- not, mind you, a panel of angry pagan liberal atheists out for blood, but a group of Ted's supporters and peers who, we can assume, desperately wanted him to be innocent -- this board, without much hesitation but also without providing any juicy details, found him guilty of "sexually immoral conduct". Nel video citato nell’articolo del Foglio (c’è anche una seconda parte … nel caso fosse coinvolgente la prima…) “the interview with Haggard starts right around the 19th minute, and runs for about ten minutes. Be sure to enjoy the kicker at the end, when Ted suddenly decides to throw Dawkins and his film crew off his church property, because Dawkins dared to suggest that creationism is just a little, you know, idiotic”. E’un periodo nero per i predicatori creazionisti USA; grosse grane (col fisco in questo caso, che negli USA non scherza, dato che è stato arrestato ed è sotto processo proprio in questi giorni) anche per Ken Hovind, noto come Dr.Dino, fondatore del 'Creation Science Evangelism' e del ‘Dinosaur Adventure Land' (che non pagava le tasse …). I creazionisti nostrani dovranno rifornirsi da qualche altra parte … Strano comunque che proprio il Foglio, l’unico quotidiano italiano che ha inviato un giornalista a seguire il processo di Harrisburg, non si (e ci) ricordi costantemente come è andato a finire il processo ed anzi continui a sostenere che l’Intelligent Design ha una base scientifica, non facendo un buon sevizo ai suoi lettori, che penseranno invece che l’ID abbia vinto e quindi abbia basi scientifiche e non religiose; come minimo dovrebbe ricordare ai sostenitori italiani dell’ID USA che il processo ha dimostrato senza ombra di dubbio che l’Intelligent Design USA è senza dubbio il vecchio creazionismo mimetizzato.
Per questo sono stati condannati e non si deve nemmeno trascurare il fatto che il conto del processo è stato davvero salato: i sostenitori dell’ID devono ora pagare un milione di dollari per le spese processuali. Non è quindi chiaro, se escludiamo una cieca fede religiosa e/o una ben limitata formazione scientifica, il motivo di questo continua propaganda in favore di truffatori che da un momento all’altro hanno corretto “creationism” con “intelligent design” nei loro libri, come è stato chiaramente dimostrato al processo.
4/11/06-IT:
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Quasi due paginone (6 e 7; consultabili liberamente) del Foglio di oggi sono usate per una recensione (“Il biologo Darwin cercava Dio ma ha cambiato la scienza grazie a Bach”) di un recente libro sulla vita di Darwin (“The reluctant Mr.Darwin” di D.Quanmen). [Dato il contesto mi sarebbe sembrato più logico (e spiritoso) attribuire a Dio più che a Bach il merito, nel sottotitolo …]. Curiosa la ottolineatura “Fu sempre un grandissimo estimatore della vita familiare, come tutti i biologi“; magari si potrebbe semplicemente considerare che avendo scoperto l’importanza della fitness, cercasse di ottimizzare la sua (ebbe infatti nove figli…). Non so se tutti concorderebbero con la frase “L’evento che alla fine lo spinse a pubblicare l’Origine delle specie è la morte dell’amata figlia Annie, la preferita con cui leggeva la Bibbia“ dato che l’evento scatenante, avvenuto anch’esso in quei giorni, dovrebbe essere stato piuttosto la lettera di Wallace, come si evidenzia fin dal titolo del recente libro di Focher. Strano anche inserire addirittura come “fra le pagine più violente e disumane che conosciamo” alcune righe in cui lui, malaticcio per tutta la vita e padre di un figlio down, racconta come nella nostra specie si usi curare i malati e aiutare i poveri. Si legge oggi molto di peggio, perfino in italiano, sul trattamento che si vorrebbe riservare a chi fugge dalla morte e dalla miseria o a chi vorrebbe difendersi dall’HIV nell’unico modo realistico. Interessante, anche se si interrompe quando dovrebbe iniziare la parte più difficile da chiarire, la recensione sull’Avvenire (“Senza Dio anche l'etica è debole“) del libro di Eugenio Le Caldano “Un'etica senza Dio”. Si inizia dicendo che l’opinione “L'etica è possibile solo per coloro che credono in Dio” è “malamente attribuita ai credenti che negherebbero agli altri la possibilità stessa di una vita morale” … e si finisce cercando invece di dimostrare, con una citazione di Lenin, che chi non crede in Dio … non ha un’etica deboluccia…; come finale sembra decisamente un po’ monco, dato ci si interrompe proprio dopo una parte che considera il mondo e l’etica “etsi Hitler non daretur”; sarebbe utile invece considerare le conseguenze di un periodo storico gestito da un cattolico che effettivamente pochi avrebbero il coraggio di citare in un articolo sull’etica o magari per criticare l’etica dei non cattolici. Curioso l’uso del latinorum, usato anche qui per farsi capire meglio (dopo un iniziale complimento ai non credenti, almeno per la moralità), e … l’insipienza intellettuale nel finale della frase: “In realtà, tolta la schiera dei santi, non sono lontane le proporzioni di persone ad accettabile moralità sociale tra gli atei e tra i credenti: semmai l'errore dell'ateo è di insipienza intellettuale. Dicit insipiens in corde suo: non est Deus. L'insipiens ha oggi più di un idolo, tra cui emergenti sono l'evoluzionismo e il neodarwinismo intesi non come importanti teorie scientifiche, ma come spiegazione generale dell'universo”. Curiosa distinzione… e quella di Galileo era una teoria scientifica o una spiegazione dell’Universo? E si continua con un’altra curiosa valutazione: “Si leggono dichiarazioni incontrollate secondo cui l'evoluzionismo è la nuova verità che ha reso obsoleto Dio: piuttosto sembra aver reso obsoleto l'esercizio della ragione, tra cui la domanda sulle condizioni di possibilità dell'evoluzione”. La frase non è in realtà corretta, dato che la scienza non si occupa del soprannaturale; se però si fa riferimento, come è sperabile, alla sola spiegazione scientifica dell’evoluzione della vita (unica competenza dell’evoluzionismo), spiace che pochi sappiano che dichiarazioni “incontrollate” di questo tipo si sono lette anche su quotidiani cattolici: in un’intervista quasi censurata in Italia (solo il Corriere della Sera ne ha accennato) ma pubblicata sul NCR, il quotidiano dei cattolici USA, il biochimico Peter Schuster, un evoluzionista agnostico invitato come esperto al brain storming di Castelgandolfo con il papa ai primi di settembre, ha informato che i biologi “do not need the
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5/11/06-IT:
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intervention of an intelligent designer as the cause of evolution to explain what we see” (“possono spiegare l’evoluzione senza aver bisogno di ipotizzare la presenza di un progettista intelligente”). Sempre sull’Avvenire un articolo di un fisico (“I fisici di fronte al mistero di vita e morte“) degno allievo di Zichichi. Leggiamo infatti dichiarazioni molto poetiche sulla vita, di cui si negano gli aspetti banalmente materiali che invece interessano molto ai biologi e per fortuna anche ai medici, le cui conoscenze sembrano uhnn po’ sottovalutate: “Se la vita avesse una origine materiale, e cioè nascesse nelle viscere della materia stessa, essa non potrebbe non essere soggetta al degrado entropico come avviene per tutta la materia, ma essa stessa si estinguerebbe … la vita quindi non può avere una origine materiale, come molti esperimenti hanno mostrato, anche se sono giunti a produrre frammenti di molecole caratteristiche del Dna. Ma il Dna non è la molecola della vita, come arrogantemente e comunemente si dice, il Dna è solo il programma con cui la vita plasma una determinata materia. L'evoluzione darwiniana modifica i programmi, i Dna, adattandoli all'ambiente, per meglio perpetuare la vita, ma la vita è e resta un soffio immateriale che esce dal tempo scandito dalla irreversibilità degli eventi entropici.”. Sembra che anche il metodo scientifico non sia molto apprezzato… Interessante articolo di L.Cavalli Sforza su Repubblica a commento dell’intervento del papa di qualche giorno fa all’inaugurazione dell’anno accademico dell’università del Laterano: “Dove sbaglia il papa” (che si legge pure qui); il discorso più importante, articolato e chiaro era stato però quello all’università di Regensburg. Purtroppo ci si è fissati su un dettaglio non importante, quello che ha creato la polemica con i musulmani, ma il tema principale era la richiesta che non fosse solo la scienza a gestire … la Ragione, che di solito si preferisce non utilizzare per il “soprannaturale”, che per definizione caratterizza la religione. Quasi un’intera pagina dell’Avvenire dedicata alla seduta dell’Accademia delle Scienze Pontificia che si riunisce in questi giorni per discutere della interessantissima relazione fra scienza e prevedibilità («Predictability in science:accuracy and limitations»). Forse la sede non era la migliore per verificare le credenziali delle diverse scienze, ma è chiaro che se non si prevedesse un risultato almeno qualche volta corrispondente a quello desiderato, non solo il gioco d’azzardo (su cui letteralmente “conta” anche il nostro ministro delle finanze) o le diverse religioni, ma neppure la medicina o la scienza potrebbero avere successo. Erano invitati anche oratori esterni, come Veronesi, nonostante fosse recentemente citato in una lista (speriamo non ufficiale anche se non ci dovrebbero essere conseguenze, almeno fino a che si dialoga) di scienziati che “in passato non hanno dato prova di particolare attenzione alle ragioni della fede”, che non “si fanno interpreti di una visione realmente scientifica della scienza stessa” (un capolavoro !!!), e che addirittura “travisano la scienza confondendo opportunisticamente ricerca, teologia e metafisica per trarne una dimensione programmaticamente di conflitto”). Tutto questo se l’è meritato per la sua tendenza ad occuparsi anche di questioni che da un paio di secoli almeno la chiesa cerca, dialogando, di far intuire che preferirebbe non venissero messe in discussione da altri, come il racconto della creazione, che purtroppo sembra sia un punto fondamentale per la fede, proprio come un tempo lo era la teoria geocentrica, prima che (come informa mons.Sorondo nell’intervista di oggi) quel “genio di Galileo” diventasse “il più illustre membro della prima generazione della nostra Accademia”. [qualcuno sa che cos’è successo alla generazione precedente?] Sembra chiaro l’obiettivo dell’intervento di un filosofo (S.Jaki: “Scienza, esatta ma non troppo”) che in parte mette in dubbio quello che il Presidente dell’Accademia asserisce proprio nella colonna a fianco. Mons.Sorondo nell’intervista “Non c’è scontro fra chiesa e ricercatori purché si rispetti l’uomo” dice infatti “Oggi più che mai esistono le condizioni per una pacifica convivenza tra scienza e fede. La fede ha stimolato e continua a stimolare lo sviluppo della scienza. La Chiesa vuole e ritiene utilissimo il dialogo”. S.Jaki invece spiega che la scienza per essere una scienza credibile
scienziati che “in passato non hanno dato prova di particolare attenzione alle ragioni della fede”, che non “si fanno interpreti di una visione realmente scientifica della scienza stessa”, e che addirittura “travisano la scienza confondendo opportunisticamente ricerca, teologia e metafisica per trarne una dimensione programmaticamente di conflitto” “Oggi più che mai esistono le condizioni per una pacifica convivenza tra scienza e fede. La fede ha stimolato e continua a stimolare lo sviluppo della scienza. La Chiesa vuole e ritiene utilissimo il dialogo” “anche Charles Darwin paga pegno: non era riuscito a prevedere future forme di specie. La lacuna è un fatto interessante perché il carattere scientifico della teoria darwiniana poggia sul fatto (non pienamente riconosciuto dallo stesso Darwin) che esiste una differenza, quantitativamente misurabile, tra genitori e prole, e che l’impatto dell’ambiente deve essere diverso sui genitori e sulla prole” “oggi nessuno sa per certo se, nel 2050, più di qualche storico, si ricorderà della
deve saper “prevedere”, per cui ritiene (?!) che se non si riesce a prevedere le scoperte che si faranno nei prossimi giorni non si tratterebbe di vera scienza; è il solito ragionamento che piace ai matematici e ad alcuni fisici (“dove sono le formule?”), ed è il ragionamento che cerca di mettere fuori gioco soprattutto la biologia e in particolare l’evoluzionismo che ne costituisce la base, come viene espressamente indicato in una frase in parte chiara (quando si ha il notevole coraggio di presentare nel 2006 solo in negativo una delle maggiori scoperte della cultura umana, in questo modo negandola) e in parte imprecisa se non errata (“anche Charles Darwin paga pegno: non era riuscito a prevedere future forme di specie. La lacuna è un fatto interessante perché il carattere scientifico della teoria darwiniana poggia sul fatto (non pienamente riconosciuto dallo stesso Darwin) che esiste una differenza, quantitativamente misurabile, tra genitori e prole, e che l’impatto dell’ambiente deve essere diverso sui genitori e sulla prole”). (??) Allude forse alla genetica, che Darwin non conosceva? Allora dovrebbe parlare di cambiamento di frequenze geniche fra generazioni, non di singoli casi di genitori e figli. Tutto il ragionamento di S.Jaki sembra comunque un modo un po’ complicato per riconfermare quanto si diceva già qualche secolo fa, ancora prima che anche la chiesa cattolica contribuisse allo sviluppo della scienza: tutto sta già scritto nella Bibbia, è sufficiente credere, obbedire e non perdere tempo a fare scoperte che verranno smentite e superate; perché vivere nell’incertezza, o meglio nella certezza di fare un lavoro inutile? Perché cercare di scoprire adesso quello che poi i posteri scopriranno meglio e magari diverso? Quale sarebbe altrimenti il senso della curiosa frase “oggi nessuno sa per certo se, nel 2050, più di qualche storico, si ricorderà della teoria delle stringhe e delle discussioni sugli universi multipli e paralleli”. E questo sarebbe lo “stimolare lo sviluppo della scienza” di cui parla Mons.Sorondo!? Sembra che si stimoli invece la depressione della scienza, fra l’altro dimenticando quanto solo due giorni fa si leggeva proprio sull’Avvenire: “chiunque conosca la storia medievale e moderna sa che scienza e fede hanno camminato insieme, quasi mano nella mano - come dimostra tra l'altro il fatto che molti ecclesiastici sono stati scienziati di vaglia”. Riguardo a questa citazione e al dialogo citato da Mons.Sorondo (e per allargare un po’ la visuale) si dovrebbe ricordare che negli ultimi decenni anche ad un ecclesiastico scienziato di vaglia esperto di biologia e di evoluzione umana sono state verificate le credenziali, come succede alla scienza in questi giorni. Se il fantasioso Don Bortoluzzi non ha mai avuto problemi, lo stesso non può dirsi con Teilhard de Chardin, che non ha superato i controlli nemmeno per un’ipotesi ben più rispettosa del soprannaturale rispetto a quella di Darwin. La condanna del S.Ufficio del 1962 è stata infatti confermata anche nel 1981 (Osservatore Romano dell’11 luglio 1981), in occasione del centenario della nascita. Sarebbe utile sapere se, finché rimane logica e valida la condanna da parte della chiesa dell’idea di Teilhard che lo spirito possa nascere dalla materia, sia possibile un dialogo sul problema dell’evoluzione. Curioso il fatto che, nonostante la condanna lo insegua quindi anche dove non può più raggiungerlo, rischia di diventare comunque, per la sua idea della Noosfera ... il patrono (certo non “santo”) di internet … Un po’ masochista o forse solo ingenua (e quindi inevitabilmente spiritosa) la frase “Poi ci sono le altre attività, chiamate impropriamente scienze, per esempio la scienza politica. E, quanto a previsioni, non reggono il confronto con le scienze esatte”. Su questo si può concordare, ma forse nessuno gli ha detto che adesso ci sono perfino (anche loro impropriamente?) le “scienze religiose” (250.000 links su Google!)… qualcuno dell’Accademia avrà il coraggio di fargli notare che non è il caso di evidenziare il rischio di ossimori nell’uso del termine “scienza”? [Certo viene il dubbio che, nonostante pochi scienziati (e raramente) si occupino di cose soprannaturali di cui proprio non sono competenti, l’attacco invece è continuo e spesso “a salve”; non è difficile dimostrare che non ci si fermi davanti a niente – ora anche una verifica della ‘predictability’ delle diverse scienze in un contesto in cui la fede permette di escludere a priori certe verifiche! - pur di parlar male di Darwin,
teoria delle stringhe e delle discussioni sugli universi multipli e paralleli” “Poi ci sono le altre attività, chiamate impropriamente scienze, per esempio la scienza politica. E, quanto a previsioni, non reggono il confronto con le scienze esatte”
dell’evoluzione e della biologia invadendo campi che, nonostante la lettera di GP2 a P.Coyne, sono evidentemente ancora sconosciuti ai più … Mons Sorondo dice che “Esistono le condizioni per una pacifica convivenza tra scienza e fede. La Chiesa vuole e ritiene utilissimo il dialogo”. S.Jaki invce non sembra d’accordo, contento di poter dire che “anche Charles Darwin paga pegno“!… Che si fa? Non sarebbe meglio mettersi prima d’accordo, per evitare brutte figure? Prima però si rimetta sul tavolo la lettera a P.Coyne del 1988 e si valuti se davvero non sia il caso di studiare, di aumentare il numero di docenti di scienze naturali (ora c’è il solo V.Polizzi, contro 8 di scienze religiose e 77 di Teologia su 1500) nelle università vaticane; del problema dell’ignoranza e della conseguente paura; se ne era onestamente accorto anche GP2 nella lettera del 1988 ... non si può pensare che gli scienziati, almeno quelli sinceri, non se ne siano accorti. Anche Cavalli Sforza ieri cercava di dare suggerimenti non richiesti proprio per scongiurare questo chiaro scivolamento indietro proprio adesso che l’umanità ha bisogno che non si chiudano gli occhi di fronte ai problemi di gestione dell'ambiente con gli strumenti disponibili … magari gli scienziati amici sono timidi?] 6/11/06-VA 7/11/06-IT:
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L’agenzia Zenit presenta l’intervento del papa all’Accademia delle Scienze: “La scienza non può spiegare tutto, afferma Benedetto XVI”. Certo la scienza non può spiegare quello che nemmeno altre discipline possono dimostrare: non è chiara quindi la frase evidenziata nel sottotitolo (“E chiede un’apertura alla filosofia e alla teologia”). Forse il papa pensa che la scienza debba accettare e utilizzare spiegazioni teologiche quando non riesce a raggiungere spiegazioni scientifiche basandosi solo sull’osservazione dei fatti materiali? Davvero sembra che si stia ironizzando sulla scienza e sull’evoluzione culturale umana: che ne facciamo di Galileo? Questa volta lo bruciamo davvero? Buttiamo via almeno tre secoli di scienza (che un tempo si sosteneva con vigore che fosse nata solo grazie alla chiesa cattolica)? Per chi lo volesse leggere, qui il documento integrale e qui alcuni commenti, tutti decisamente positivi, di scienziati ammirati e entusiasti. C’è poi anche un articolo nel sito della Radio Vaticana. Con un titolo molto poco chiaro, non tratto da una frase del papa e quasi minaccioso, in cui si chiede che “il progresso scientifico rispetti la dignità umana e non pretenda di sostituirsi a Dio”. [Tremenda la minaccia e inevitabile la condanna: è sicuro che respirando non pretendo di sostituirmi a Dio?]. Per non “sostituirsi a Dio”, nemmeno per sbaglio, sarebbe necessario poter consultare alla bisogna un elenco certificato o almeno autorevole di attività esclusivamente divine, che credo non esista, per escludere il rischio di incorrere inavvertitamente in errori che un tempo potevano costare anche molto cari (anche dalle nostre parti). Fra le frasi più interessanti: • “La crescente "avanzata" della scienza, e specialmente la sua capacità di controllare la natura attraverso la tecnologia, talvolta è stata collegata a una corrispondente "ritirata" della filosofia, della religione e perfino della fede cristiana. In effetti, alcuni hanno visto nel progresso della scienza e della tecnologia moderna una delle principali cause della secolarizzazione e del materialismo: perché invocare il controllo di Dio su questi fenomeni quando la scienza si è dimostrata capace di fare lo stesso?” [Cosa vuol dire LO STESSO?! Anche i papi vanno oggi in ospedale quando non basta invocare il controllo di Dio. Ci deve essere un errore di stampa, dovendo ecludere a priori una papale ironia. E’ difficile contestare che un prodotto dell’evoluzione culturale umana, la scienza, si è dimostrata capace di fare spesso non LO STESSO ma MEGLIO; lo dimostrano - scientificamente - anche i risultati di una recente serissima e costosissima ricerca (2,4M di $ e ben 1,7M di preghiere - The Deity in the Data) sugli effetti nulli o addirittura non positivi delle preghiere nel caso di gravi problemi di salute]. Questa frase evidenzia la preoccupazione ben chiarita nel discorso all’università di Regensburg, in cui si chiede espressamente (a chi?)
“La crescente "avanzata" della scienza, e specialmente la sua capacità di controllare la natura attraverso la tecnologia, talvolta è stata collegata a una corrispondente "ritirata" della filosofia, della religione e perfino della fede cristiana. In effetti, alcuni hanno visto nel progresso della scienza e della tecnologia moderna una delle principali cause della secolarizzazione e del materialismo: perché invocare il controllo di Dio su questi fenomeni quando la scienza si è dimostrata capace di fare lo stesso?” potremmo dire che il lavoro di prevedere, controllare e governare la natura, che la scienza oggi rende più attuabile rispetto al passato, è di per se stesso parte del piano del Creatore
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la disattivazione almeno parziale del metodo scientifico per risolvere il problema del ridotto appeal attuale della teologia. Sembra improbabile che i problemi attuali del mondo lo permettano … se non per pochi minuti …. • "molti beni, che un tempo l'uomo si aspettava dalle forze superiori, oggi ormai se li procura con la sua iniziativa e con le sue forze" (Gaudium et spes, n. 33). [Si sa che i tempi sono cambiati, grazie all’evoluzione culturale e allo sviluppo della scienza; ci sarebbe molto da riflettere sul fatto che si è sempre detto che lo sviluppo della ricerca scientifica è sempre stato sostenuto anche dalla chiesa cattolica; ciò è in effetti dimostrato dal contributo di decine di ecclesistici che si sono occupati con successo di ricerca scientifica, a cominciare da Spallanzani (molto impegnato a “sostituirsi a Dio” sperimentando le prime tecniche di riproduzione artificiale e a smentire la generazione spontanea necessaria ai creazionisti, per continuare con Mendel, che ha dimostrato il meccanismo casuale alla base della riproduzione e della biologia, per finire con Teilhard de Chardin che osò proporre un passaggio automatico dalla materia allo spirito. Sembra difficile ora immaginare di poter gestire la scienza con i metodi utilizzati dall’ex Santo Ufficio … con Teilhard de Chardin, la cui condanna è tuttora valida ed è stata riconfermata nel 1962, ben dopo la sua morte avvenuta nel 1955.] • il cristianesimo non presuppone un conflitto inevitabile tra la fede soprannaturale e il progresso scientifico. [Qui si mantiene una distinzione fra fede e ragione? Il conflitto sembra comunque evidente nelle altre frasi qui citate, però] • potremmo dire che il lavoro di prevedere, controllare e governare la natura, che la scienza oggi rende più attuabile rispetto al passato, è di per se stesso parte del piano del Creatore. [Buona idea … se la si attuasse davvero, molti problemi non esisterebbero o sarebbero automaticamente risolti, dato che la scienza ha dimostrato di saper fare nel suo campo meglio della fede; rimane quindi l’incertezza sulla reale autonomia umana rispetto al piano del Creatore; quando si saprà qualcosa di più preciso?] • Mentre il cosmo fisico può avere un proprio sviluppo spazialetemporale, solo l'umanità, in senso stretto, ha una storia, la storia della sua libertà. La libertà, come la ragione, è una parte preziosa dell'immagine di Dio dentro di noi e non può essere ridotta a un'analisi deterministica. [Interessante la frase. Curiosa la dimenticanza dell’evoluzione biologica fra il cosmo fisico e l'umanità; come si legge nel documento del card.Ratzinger del 2004, anche la vita ha una storia e i meccanismi, in parte casuali come è evidente siano anche nella storia dell’umanità, sono quelli scoperti da Darwin. Basterebbe quindi, nella logica del documento del 2004 che inserisce l’uomo nell’ evoluzione biologica, aggiungere la storia della vita alla storia dell’umanità – invece che al cosmo fisico - per risolvere molte incomprensioni….] Piuttosto curioso trovare una copia del discorso del papa, che contiene anche la frase che ricorda le “continue minacce all’ambiente che coinvolgono interi popoli” in un sito internet in cui viene affiancata dalla pubblicità di un libro appena uscito sulle bugie degli ambientalisti.e in cui i due autori, giornalisti che lavorano in un’agenzia di stampa cattolica, negano l’esistenza di “continue minacce all’ambiente che coinvolgono interi popoli”, anche se certificate da organizzazioni internazionali. Articolo sul Foglio (Il mondo diviene ed evolve, ma piu' grazie a Dio che grazie a Darwin); già l’inizio, con l’immagine di Darwin che scruta dal Beagle le scimmie delle Galapagos, fa capire che l’autore non ha alcun interesse per Darwin e l’evoluzione (né per la verità). Articolo di F.Facchini sull’Avvenire (“La vera scienza non è mai astiosa”) in cui si criticano gli “scienziati che rivendicano la libertà della scienza”, e si evidenzia che “non si deve pensare che la scienza sia l'unica forma valida di conoscenza o possa rispondere alle domande di senso che l'uomo si pone”
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Sul Riformista di oggi un articolo di O.Franceschelli (E la Chiesa si allea con l’Islam contro il creazionismo) dove si indicano i sintomi di una possibile alleanza contro una visione scientifica e non finalistica che permette oggi di giustificare l’evoluzione degli esseri viventi.. • L’agenzia Zenit diffonde il testo del discorso (“Scienza ed etica: quale risposta alla domanda di senso e di limite?”) pronunciato giovedì 9 novembre dalla professoressa Maria Luisa Di Pietro, Presidente dell'Associazione “Scienza & Vita”, presso l'Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” di Roma, in occasione della lezione inaugurale del Master di Bioetica. La prima parte è un continuo attacco alla scienza, anche utilizzando argomenti terrorizzanti tratti da romanzi di fantascienza (!); poco dopo la metà se ne rende conto anche l’autrice, costretta ad un certo punto a cambiare il passo per cercare di arrivare ad una conclusione diversa dalla … condanna a morte per la scienza: “Se le conquiste scientifiche rappresentano anche un rischio, sarebbe, allora, meglio non conoscere? Certamente no: la conoscenza è sempre preferibile all’ignoranza e il progresso è una ricchezza per l’uomo, ma è urgente interrogarsi sulla strada che si vuole seguire e sulla qualità della verità che si vuole cercare.” •2 Sull’Avvenire edizione di Bologna una recensione all’ultimo libro di F.Facchini («L' avventura dell' uomo. caso o progetto?» ed. San Paolo, 2006). Poco chiara la frase in cui l’autrice cita “il Creazionismo e l' Evoluzionismo, due movimenti il primo cristiano e il secondo materialista ma altrettanto fondamentalisti che si mascherano dietro ad una presunta scientificità”. Curioso come tutte le conoscenze recentemente accumulate e che riguardano e confermano l’evoluzione, anche umana (dalle scimmie alle tracce fossili) “dall' esame acuto di Facchini, risultano di segno opposto: … sono tutti punti che dicono dell' esistenza di Dio”. Sinceramente appare invece molto strano che si cerchi di evitare che queste informazioni, che confermerebbero l’esistenza di Dio, non vengano fornite dalla scuola proprio negli anni in cui nell’ora di religione invece si propaganda un “fondamentalismo che si maschera dietro ad una presunta scientificità”, cioè il “creazionismo”. Meraviglia un po’ il fatto che compaiano anche sull’Avvenire, nella recensione, le critiche all’ID che avevamo letto in gennaio nell’articolo di Facchini sull’Osservatore Romano: “per l' applicazione errata di metodo, i movimenti fondamentalisti, e in particolare i sostenitori di un filone dei creazionisti: l' Intelligent Design (il Disegno Intelligente), rendano Dio una sorta di tappabuchi nella storia dell' uomo”. Finora i giornalisti dell’Avvenire non avevano mai definito così chiaramente l’ID come un “filone dei creazionisti”, anzi si era sostenuto il contrario rispetto ai risultati del processo di Harrisburg (costato ben un milione di dollari ai creazionisti protestanti USA). Qualcuno interverrà nei prossimi giorni per contestare questa ardita frase? Sarebbe logico che contribuisse alle spese del processo … dove si è dimostrato il contrario. • Un articolo sul Corriere di Novara informa che la fondazione Faraggiana di Novara organizza un corso dal titolo “Che fine ha fatto Charles Darwin?”, in risposta alla “nuova ondata di creazionismo appena rimodernato cui stiamo assistendo. Se sul piano scientifico ci sono pochi dubbi e la spiegazione evoluzionistica della vita è un dato acquisito, c’è qualcuno che si appella invece al creazionismo. Dunque, è quanto mai opportuno affrontare il tema dell’evoluzionismo in tutte le sue sfaccettature». I corsi rispetteranno il seguente calendario: • Martedì 14 - 21- 28 novembre: "La filosofia e la teoria dell'evoluzione". Relatore Prof. Carlo Sini, Ordinario di Filosofia Teoretica all'Università di Milano • Martedì 5 - 12- 19 dicembre: "L'evoluzione dell'evoluzionismo". Relatore Prof. Aldo Fasolo, Ordinario di Biologia dello sviluppo all'Università di Torino • Martedì 16 - 23 - 30 gennaio 2007: "La scimmia, l'uomo e gli altri animali". Relatori Prof. Giuseppe Ardito, Ordinario di Antropologia all'Università di Firenze, Prof. Giacomo Giacobini, Ordinario di Anatomia umana all'Università di Torino, Prof.ssa Luisa Battaglia, Ordinario di Filosofia morale all'Università di Genova. Tutti gli incontri si terranno alle ore 18 nella Saletta della Fondazione Faraggiana (sita al pianterreno del Museo di Scienze naturali
“Se le conquiste scientifiche rappresentano anche un rischio, sarebbe, allora, meglio non conoscere? Certamente no: la conoscenza è sempre preferibile all’ignoranza e il progresso è una ricchezza per l’uomo, ma è urgente interrogarsi sulla strada che si vuole seguire e sulla qualità della verità che si vuole cercare
“il Creazionismo e l' Evoluzionismo, due movimenti il primo cristiano e il secondo materialista ma altrettanto fondamentalisti che si mascherano dietro ad una presunta scientificità” “per l' applicazione errata di metodo, i movimenti fondamentalisti, e in particolare i sostenitori di un filone dei creazionisti: l' Intelligent Design (il Disegno Intelligente), rendano Dio una sorta di tappabuchi nella storia dell' uomo”
Il nichilismo che abbiamo di fronte è la malattia senile dell'illuminismo. Il frutto non voluto e avvelenato di una presunzione legata all'idea che le società occidentali, dopo la caduta delle tragiche ideologie totalitarie del '900, avrebbero potuto sostituire Dio con una scienza autosufficiente; all'interno di una realtà virtuale libera da ogni morale e perciò propizia ad essere governata esclusivamente dalle leggi del profitto e della produzione. ha luogo una radicale riduzione dell'uomo, considerato un semplice prodotto della natura, come tale non realmente libero e di per sé suscettibile di essere trattato come ogni
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Faraggiana, in via Bescapé 12) che sarà inaugurata il 14 novembre 2006 alle ore 17.30. Un articolo dell’Osservatore Romano (“Il neo-illuminismo è una sub cultura sconfitta”) sull’intervento del papa al convegno di Verona viene pubblicato sul sito dell’agenzia Zenit. Dal titolo NON sembrerebbe proprio un articolo del filone di moda fino a qualche tempo fa “dialogo fra scienza e fede”… Frasi interessanti: • Il nichilismo che abbiamo di fronte è la malattia senile dell'illuminismo. Il frutto non voluto e avvelenato di una presunzione legata all'idea che le società occidentali, dopo la caduta delle tragiche ideologie totalitarie del '900, avrebbero potuto sostituire Dio con una scienza autosufficiente; all'interno di una realtà virtuale libera da ogni morale e perciò propizia ad essere governata esclusivamente dalle leggi del profitto e della produzione. • ha luogo una radicale riduzione dell'uomo, considerato un semplice prodotto della natura, come tale non realmente libero e di per sé suscettibile di essere trattato come ogni altro animale". … L'ateismo non contiene risposte positive alle questioni decisive del nostro tempo. In una parola, è una sub cultura sconfitta. Nessuna occasione viene tralasciata dal papa per dialogare su fede e ragione; secondo un articolo dell’agenzia Zenit: “La fede è “amica della ragione”, sostiene il Pontefice“ Sul Corriere di oggi un articolo di G.Giorello (“Tra fede e progresso c`è una terza via La vera sfida: imparare a essere eretici”) in cui vengono presentati alcuni elementi interessanti, come il riferimento al “dibattito sul cosiddetto «relativismo»: stando alla maggioranza dei suoi detrattori, esso sarebbe il peggior nemico della verità” Sull’Avvenire risposta (“Il relativista in regola a cui piace scandalizzare”) all’articolo di ieri di G.Giorello sul Corriere, presentato addirittura come un “manifesto dei relativisti". Non è chiaro come un eventuale dialogo fra religioni e fra religioni e scienza possa partire da una condanna a priori del relativismo, cioè della possibile esistenza, lecita ed accettata, di opinioni diverse; tanto più quando queste opinioni diverse, come nel caso della scienza, possono e magari devono essere basate su prove “materiali” Sul numero 3 di Nuova Secondaria alcuni articoli di autori cattolici coordinati da E.Agazzi sulla teoria dell’evoluzione: E.Agazzi: “La polemica e le nuove frontiere del problema”, M-Zatti: “Evoluzione ma non darwinismo filosofico”, M-Sarà: “Un nuovo paradigma evolutivo: l’evoluzione costruttiva” e M.Zatti: “Evoluzione e disegno intelligente: il problema del dolore nel creato”. Su Nature oggi molto materiale disponibile sul DNA del Neandertal, in seguito alla pubblicazione di due articoli contenenti informazioni nuove (la sequenza di un milione di coppie di basi) che forniscono materiale di discussione sia per chi crede all’evoluzione che per chi purtroppo ancora non ha basi culturali sufficienti per credere all’evoluzione, e ni particolare all’evoluzione umana. La ricerca continua, vecchie “verità” vengono superate e nuove se ne aggiungono fino alle prossime “verità”. Qualcuno sbagliando lo chiama forse “relativismo”, ma è solo il modo di procedere della scienza, a cui speriamo tutti, prima o poi, si adegueranno… Oggi su Nature si riesce però anche a leggere una lettera in cui si ipotizza addirittura la convivenza fra uomini e dinosauri, un tema caro ai creazionisti USA, ma che ora sappiamo interessa anche addirittura almeno uno scienziato polacchi, che ha scritto una lettera in cui, senza offrire alternative ragionevoli e giustificate, si mettono in dubbio addirittura i fatti dell’evoluzione. “Creationism, evolution: nothing has been proved” è scritta da un botanico, membro anche del parlamento europeo, che critica l’evoluzione senza alcun interesse religioso. La storia era comparsa su Nature una prima volta un mese fa nel numero del 26/10/06: “Polish scientists fight creationism”, dove si racconta come il ministro dell’istruzione (appartenente al partito LPR guidato dal figlio dello scienziato autore della presente lettera, Maciej Giertych) avesse dichiarato che “the theory of evolution is a lie, It is an error we have legalized as a common truth”.
altro animale". … L'ateismo non contiene risposte positive alle questioni decisive del nostro tempo. In una parola, è una sub cultura sconfitta.
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17/11/06-IT:
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Qualcosa di diverso sta avvenendo in Russia (“Creationists attack secular education in Russia”), dove la presenza di 22000 organizzazioni religiose soprattutto ortodosse e la reazione al regime precedente (favorevole al darwinismo dopo il disastro causato ai tempi di Stalin dal tentativo di Lysenko di condannare politicamente il darwinismo sostituendolo con il lamarckismo, tendono a stimolare iniziative contro il darwinismo: . Articolo di E.Agazzi sull’Avvenire riguardo al neo-illuminismo che tanto disturba per il ruolo che si attribuisce ad una scienza che ultimamente si è dimostrata capace di risolvere moltissimi problemi: “Scienza, meno superbia”; si tratta di parte del discorso per il conferimento di una laurea HC ad Urbino (“Ripensare oggi la filosofia della scienza”). Sempre sull’Avvenire di oggi un altro articolo critico contro la scienza (un intervento di Mons.Caffarra tenuto il 15/11/06 nell’ambito di Un ciclo di lezioni rivolto ai docenti universitari a Bologna: “Fede e ragione parlano in greco”); l’articolo contiene una frase rivelatrice, che chiarisce un punto dolente (e li’ infatti la lingua batte). A partire dai due discorsi di Regensburg (all’università e l’omelia) ormai è un continuo attacco [sarebbe utile raccogliere la documentazione per capire chi è il lupo e chi l’agnello…] ai fondamenti del metodo scientifico, pur continuando a far credere che si vuole il dialogo (un termine che a volte si trova però solo nel titolo dell’articolo). Strumentali sembrano anche le false accuse alla scienza di voler attaccare la religione o di voler contestare modi di pensare che si basano su presupporti non dimostrabili e che quindi non possono interessare alla scienza. Quello a cui si assiste è invece appunto il contrario, ma sembra che anche gli scienziati abbiano una qualche difficoltà a difendersi semplicemente evocando la favola del lupo e dell’agnello. Questa favola infatti, pur non avendo avuto origine in ambito religioso, sembra ben conosciuta e spudoratamente applicata … e nonostante il fatto che l’agnello sia a valle e sia tutto impegnato nelle sue ricerche, lo si accusa e lo si minaccia ben sapendo che la ragione di fronte alla fede è un’arma spuntata e che può solo difendersi (tranne che dall’accusa principale … quella di materialismo).. La frase di Mons.Caffarra preoccupata e rivelatrice del mal di denti (incurabile) è la seguente: “anche la ragione come tale incontra la fede cristiana, a meno che essa, la ragione, non decreti … un’autolimitazione del suo esercizio al verificabile nel senso stretto del termine. Ovviamente, se non superiamo questa limitazione autodecretata della ragione, questa non avrà alcuna possibilità di incontrarsi colla fede”. E’ evidente come sia preoccupato, in relazione alle novità del discorso del papa a Regensburg, del fatto che tutti sanno che la fede, da qualche decennio se non da qualche secolo, viene considerata (anche se non da tutti) uno strumento di conoscenza che non solo preferisce non utilizzare né la verificabilità né la ragione, ma di cui anzi cerca di fare a meno. Tutti sanno anche che un tempo, prima di Galileo, la fede aveva strumenti di controllo molto convincenti su chi cercava di utilizzare un po’ troppo la ragione, che – anche per questi motivi - a quel tempo non riusciva ad allontanarsi molto dalla fede. Sembra abbastanza chiaro che, mentre il papa precedente si era scusato per l’errore che la chiesa aveva fatto con Galileo, il papa attuale forse non si pente nemmeno della condanna ancora valida contro un gesuita scienziato, Teilhard de Chardin, che credeva troppo nella ragione e cercava davvero di farla dialogare con la fede. Dopo Regensburg non troviamo e non troveremo più gli interventi di numerosi religiosi che ammettono che la ragione viene più apprezzata dalla scienza. Ora vediamo infatti che anche i laici devoti, come proprio oggi Agazzi, hanno capito che occorre riportare ai piedi della fede anche la ragione, magari approfittando del fatto che credono che “superior stat fides”. [Comunque, con una coerenza probabilmente guidata … dalla fede, in altre pagine del quotidiano si continuano a riconoscere i successi del metodo scientifico e della scienza, ad esempio nell’aver reso in pochi anni l’India e il Vietnam autosufficienti dal punto di vista alimentare, magari utilizzando gli OGM che non si ottengono certo nei seminari o
“anche la ragione come tale incontra la fede cristiana, a meno che essa, la ragione, non decreti … un’autolimitazione del suo esercizio al verificabile nel senso stretto del termine. Ovviamente, se non superiamo questa limitazione autodecretata della ragione, questa non avrà alcuna possibilità di incontrarsi colla fede” “disputa tra neo-darwinisti, per i quali in sostanza l'evoluzione naturale sarebbe la prova che Dio non esiste, e i sostenitori del «progetto intelligente», che ritengono dimostrabile l'intervento di Dio in alcune fasi dell'evoluzione”.
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nelle sagrestie] Qualche giorno fa il papa davanti agli Accademici Pontifici della Scienza apprezzava il fatto che “la scienza moderna, prevedendo i fenomeni naturali, ha contribuito alla protezione dell'ambiente, al progresso dei Paesi in via di sviluppo, alla lotta contro le epidemie e all'aumento della speranza di vita”; curioso e strano il fatto che, mentre il papa riconosceva che “non vi è conflitto tra la Provvidenza di Dio e l'impresa umana” e che “il lavoro di prevedere, controllare e governare la natura, che la scienza oggi rende più attuabile rispetto al passato, è di per se stesso parte del piano del Creatore” … nel titolo dell’articolo nel sito della Radio Vaticana si metta invece soprattutto in guardia contro una scienza che “pretende di sostituirsi a Dio”); l’accusa è gravissima e imprecisa, dato che non sono chiari i confini: se Dio controllasse tutto – come talvolta si legge - è assolutamente probabile che chiunque (anche chi “lotta contro le epidemie”) dovrebbe essere accusato di volersi “sostituire a Dio” …. Questa “accusa” di “sostituzione a Dio” era già tranquillamemente prevista già dalla Gaudium et Spes (una citazione dal papa forse non notata o non capita): “33 … oggi ottiene per sua stessa iniziativa vantaggi un tempo richiesti a poteri celesti”. Anche oggi sull’Avvenire una recensione (“Darwin sì Darwin no: scelta che non tocca ipotesi di un Creatore“) all’ultimo libro di F.Facchini (“L'avventura dell'uomo, caso o progetto?”) in cui si amplia l’intervento del 16/1/06 sull’Osservatore Romano. Balza all’occhio, nella recensione, come la ragione venga inserita in contesti in cui ci si aspetterebbe invece di trovare un richiamo alla fede; a cominciare dalla prima frase: “Dio è una conclusione ragionevole”. Questa recensione, rispetto alla precedente, non esplicita chiaramente il punto centrale della distinzione fra ID USA e “gli insegnamenti della fede cristiana”, ma mette in primo piano solo la “disputa tra neo-darwinisti, per i quali in sostanza l'evoluzione naturale sarebbe la prova che Dio non esiste, e i sostenitori del «progetto intelligente», che ritengono dimostrabile l'intervento di Dio in alcune fasi dell'evoluzione”. Si ritrova anche qui una frase del recensore che rappresenta in modo molto scorretto la posizione della scienza dicendo addirittura che “l'evoluzione naturale sarebbe la prova che Dio non esiste”. Come ha precisato in un’intervista alla NCR Peter Schuster, lo scienziato presente al brain storming di Castelgandolfo alla presenza del papa, la frase corretta è completamente diversa (per chi lo vuol capire) ed è “la scienza oggi non ha bisogno di ricorrere ad un progettista intelligente per spiegare l’evoluzione”; la situazione è quindi tristemente simile a quella già vissuta ai tempi di Galileo, quando la chiesa aveva difficoltà a capire che l’astronomia aveva sue leggi autonome rispetto a quanto si poteva leggere sulla Bibbia; la differenza è solo che ora al centro della questione c’è la biologia, e gli esseri viventi invece dei corpi celesti. Questa frase di P.Schuster però è abbastanza sconosciuta ai cattolici italiani: la troviamo solo nell’intervista che è stata fatta a Peter Schuster dal National Catholic Review, il quotidiano dei cattolici USA, da anni abituati a distinguere fra la truffa dell’ “intelligent design”, che hanno visto crescere negli anni sotto la spinta di potenti e ben finanziati gruppi politici vicini ai conservatori protestanti, e la posizione dei cattolici. L’unica citazione in italiano è in un sottotitolo di un articolo sul Corriere il 3/9/06, mentre l’Avvenire nei titoli dell’intervista pubblicata il 6/9/06 aveva capovolto completamente la frase (utilizzando il solito ragionamento che non utilizza per nulla la ragione): “E’ del tutto legittimo scorgere un creatore dietro alle leggi naturali”. A dimostrare il limitato uso della ragione ma anche della logica, nel testo dell’intervista invece si legge una frase ben diversa e davvero simile a quella che si trova nell’intervista alla NCR: “le scienze naturali non riscontrano un intervento di Dio nel corso dell’evoluzione”; comunque è chiaro che nessuno potrebbe dimostrare la non esistenza di Dio, tanto è vero che nel sottotitolo si può “correttamente” approfittarne per ribaltare la dichiarazione di Peter Schuster. In Italia invece vediamo che solo una delle due recensioni pubblicate sull’Avvenire sullo stesso libro evidenzia che le posizioni sono 3 e non solo 2. E’ la recensione scritta dalla persona che dimostra maggiori
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competenze scientifiche (e che ha la correttezza di non citare mai la ragione in riferimento a questioni di fede). Il problema serio rimane quindi quello della formazione scientifica fornita dalla scuola sul problema dell’evoluzione, che rimane ancora fortemente monca in seguito all’eliminazione (non ancora sanata) dell’insegnamento dell’evoluzione umana prima dei 18 anni. E’ comunque attiva un’iniziativa (PETIZIONE NAZIONALE: Per il rapido e definitivo superamento delle "Indicazioni Nazionali transitorie") per riportare l’insegnamento dell’evoluzione umana nella scuola media, e qui si trova la pagina web che cita anche una vecchia versione del confronto fra i vecchi e i nuovi programmi di scienze/biologia. Non ci si deve dimenticare che questa rassegna stampa è iniziata per riaccompagnare Darwin fra i banchi di scuola; per ora sembra sia ritornato, soprattutto come geologo, grazie a una mobilitazione di italiani scandalizzati per il salto all’indietro di duecento anni, a prima che si dimostrasse che l’evoluzione delle specie era un fatto e non certo solo un’opinione. Purtroppo ancor oggi Darwin non sembra ben associato ad argomenti come l’evoluzione biologica o soprattutto l’evoluzione umana, che non viene insegnata fino all’ultimo anno delle superiori (e quindi NON è prevista per tutti gli studenti) nonostante siano ormai 150 (#centocinquanta#) anni che l’evoluzione e l’evoluzione umana vengono insegnate nelle università, a dimostrazione che sono cose serie. Positivo il fatto che, dopo aver sentito alcuni impegni del ministro Fioroni a dare inizio alla verifica delle Indicazioni Nazionali, si sta sviluppando nella scuola un movimento per richiedere di ridiscutere le Indicazioni Nazionali (i nuovi programmi) imposti dal governo precedente, per la prima volta incredibilmente senza una discussione che coinvolgesse non solo gli ambienti culturali di destra. Un gruppo di insegnanti che fanno riferimento all’associazione ProteoFareSapere ha lanciato una petizione per ridiscutere le Indicazioni Nazionali, che dovevano essere provvisorie e modificabili, ma ben si è visto come anche per la questione dell’insegnamento dell’evoluzione, non si era riusciti ad ottenere programmi simili a quelli che ci sono in altri paesi civili. Nella pagina web della petizione (23000 firme finora raccolte) è presente anche la pagina web con il confronto fra i programmi prima e dopo la riforma Moratti (purtroppo non aggiornata con le modifiche introdotte nel settembre 2005 e purtroppo con vari link non funzionanti al sito originale del ministero, ora incompleto, che conteneva gli allegati con le Indicazioni Nazionali per i vari livelli di scuola). Occorre andare a cercarli in un sito secondario (RIFORMA DELLA SCUOLA DEL 2003) in cui hanno messo il materiale del ministro precedente: Scuola dell’infanzia - Scuola elementare (S.Primaria di II grado) – Scuola Media (Sc.secondaria di I grado) Anche l‘agenzia Zenit diffonde oggi la versione integrale della prima conferenza di Mons.Caffarra a Bologna, dallo strano titolo “Fede e ragione: una difficile ma necessaria convivenza”; [dato che si dimostra che è chiaramente una convivenza conflittuale, perché insistere…] Due articoli sull’evoluzione umana sull’Avvenire oggi: uno per annunciare il prossimo convegno sul Neandertal (23/23 novembre a Bologna) e l’altro per informare, con un’intervista a Facchini e Belcastro (“Neandertal è ancora tra noi“); interessanti le domande che indicano le curiosità del giornalista: “Erano uomini come noi? Avevano un'anima?”; alla seconda domanda, indicativa della capacità di non ammettere i limiti della scienza, ancora piuttosto legata per fortuna al “materialismo”, non verrà data risposta; se un tempo c’erano dubbi sull’attribuzione dell’anima alle donne o alle popolazioni primitive, oggi si preferisce essere prudenti e non dare indicazioni neppure riguardo al Neandertal, che pur non potrebbe contestare, non essendo più tra di noi. Bella e audace invece la domanda “Si ritiene che siano un ramo estinto dell'evoluzione?”; c’è infatti qualcuno che dubita che prima del peccato originale ci potesse essere la morte; qui si ipotizza addirittura la scomparsa di una specie di ominide, aprendo uno squarcio su una storia evolutiva che quindi non sarebbe quel percorso lineare verso l’uomo a cui purtroppo moltissimi credono.
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Non molto chiara invece la frase finale, che sembra da attribuire all’antropologa: “aldilà degli aspetti filogenetici e tassonomici … i Neandertaliani erano uomini nel senso più ampio del termine” che sembra ritenere labili i confini di specie, gli unici che la biologia cerca di riconoscere, a meno che ominidi e uomini possano essere considerati quasi sinonimi. Anche altre frasi “i Neandertaliani abbiano contribuito per nulla o poco al DNA dell'uomo attuale” e “alcuni tratti del DNA sarebbero comuni a quelli dell'uomo moderno” potrebbero risultare poco chiare ai lettori che già dovrebbero sapere del 95-98% di DNA in comune con lo scimpanzé. In effetti gli articoli comparsi negli ultimi giorni su Nature e Science parlano di 99,5% di somiglianza, quindi ben più di “alcuni tratti del DNA”. L’agenzia Zenit riporta oggi (“Cardinal Ruini: “L’interpretazione naturalistica dell’uomo è incompatibile con la nostra fede“) un intervento del Card.Ruini che, “Intervenendo a Roma, venerdì 17 novembre, alla Conferenza internazionale “Università e Dottrina sociale della Chiesa”, il Cardinale Camillo Ruini, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), ha spiegato che “la negazione della Trascendenza cancella la speranza” e per questo “l’interpretazione naturalistica dell’uomo è incompatibile con la nostra fede”. Ruini ha “invitato poi tutti “ad allargare gli spazi della nostra razionalità”, secondo quanto già detto dal Pontefice a Verona”. “Il Vicario di Roma ha criticato anche quella specie “di scientismo di ritorno” che “considera l’uomo come oggetto conoscibile e misurabile attraverso forme di indagine sperimentale” negando o dimenticando che “l’uomo è anzitutto e irriducibilmente soggetto” Ma ora ci anche laici che danno ragione a chi invece di “dialogare” critica la scienza sulla base di motivazioni religiose… Sul Velino si racconta (ISLAM, PERA: GRATI AL PAPA, ESORTA A UN DIALOGO SENZA AMBIGUITÀ) come M.Pera a New York in una conferenza su “Dio del Logos - Benedetto XVI e la crisi della cultura moderna” riesca a dire (evidenziando e certificando qualche secolo di contrasti fra la chiesa e la scienza …) che “all’epoca di Galileo l’astronomia moderna era considerata incompatibile con la religione. Poi venne Darwin e si disse lo stesso per la biologia. Oggi la storia si ripete. Con una differenza cruciale: mentre Galileo sosteneva esplicitamente che l’eliocentrismo non era avverso alla religione, e Darwin non disse mai che l’evoluzione era contraria alla religione, alcuni cosmologi e biologi moderni invece professano la tesi dell’incompatibilità”. Forse (non avendo la certezza che l’articolo dia una rappresentazione fedele del pensiero di Pera!) è un ragionamento del tutto monco (oltre all’errore di pensare addirittura che un fatto come “l’evoluzione sia contraria alla religione” – e all’indelicatezza di sottolineare l’assurdità del fatto che Darwin e Galileo dovessero difendersi da accuse assurde rivolte loro dalla chiesa) non viene evidenziato a sufficienza nell’articolo un elemento essenziale ... MANCANO (a meno che non sia tutto impacchettato nella frase un po’ criptica “si disse lo stesso per la biologia” [per i successivi 150 anni …!?] i 150 anni di contestazioni e di attacchi (anche della chiesa cattolica) verso l’evoluzione prima e poi verso la teoria di Darwin che la spiega. Sono questi 150 anni di critiche basate sull’ignoranza dei metodi di lavoro e delle continue scoperte della scienza o la paura della ragione (in cui ben si inserisce anche la condanna, tuttora valida, e raramente citata a questo proposito, di Teilhard de Chardin) che possono portare a conclusioni, giustificate se non ragionevoli, come quelle che traggono Dennett o Dawkins, giustamente preoccupati che nel 2009 si rischi di festeggiare soprattutto i 150 di contestazione di una teoria che dovremmo conoscere, accettare e utilizzare non solo per perdere tempo con chi non la conosce e la rifiuta, ma per progettare un futuro migliore per i nostri figli, che avverrà in un ambiente caratterizzato da un processo evolutivo che si svolgerà in una situazione di risorse alimentari ed energetiche non omogeneamente distribuite e sempre più limitate. Sembra poco corretto e strumentale approfittare, come fa Pera, delle opinioni di 2 scienziati (ormai spazientiti) per nascondere ed assolvere
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chi per anni ha sostenuto che “l’evoluzione (?) era contraria alla religione” (?!) e per condannare milioni di ricercatori che non si preoccupano di interferire con le religioni né di perdere tempo a difendere la biologia, l’evoluzione e l’evoluzionismo dalle continue critiche. Non è difficile raccogliere la documentazione di decenni di critiche all’evoluzionismo o magari anche alla scienza in generale, quasi sempre non giustificate. Anche solo nei 3 anni di vita di questa rassegna stampa se ne sono lette delle belle, sia in documenti ufficiali che in interventi di utili fedeli (ma anche di laici fedeli come M.Pera). Se rimaniamo in Italia, abbiamo un esempio clamoroso (nulla di simile è mai avvenuto in altri paesi industrializzati) e incontestabile (si è dovuto infatti far finta di rimettere le cose a posto, una volta scoperti), a dimostrazione che se “Darwin non disse mai che l’evoluzione era contraria alla religione”, per 150 anni si è cercato di ostacolare la diffusione del sapere scientifico (iniziando addirittura con un’enciclica contro … i naturalisti). Impossibile spiegare altrimenti l’eliminazione non del darwinismo ma addirittura dell’evoluzione (un fatto) e dell’evoluzione umana (anche questa un fatto, come da anni cerca senza troppo successo di far capire anche F.Facchini con i suoi numerosi libri) dai programmi scolastici nel 2004? Poche (solo 2) furono le voci autorevoli uscite dalla chiesa per ammettere che l’eliminazione dell’evoluzione dai programmi scolastici fosse stato un grave errore. Recentemente si è anche fatto ricorso ad una strana ironia contro la scienza: “perché invocare il controllo di Dio su questi fenomeni [naturali] quando la scienza si è dimostrata capace di fare lo stesso?” PS: dall’articolo sembrerebbe che nemmeno un amico (… del papa) come Pera conosca il documento di Ratzinger del 2004, dove si chiarisce (ai punti 63/69) come non sia l’evoluzione (ma la teoria dell’evoluzione) ad essere tuttora considerata (Galileo non docuit) “contraria alla religione” • Sul New York Times un articolo ("A Free-for-All on Science and Religion") su un convegno organizzato al Salk Institute for Biological Studies in La Jolla per discutere (nei giorni 5/7 novembre) di scienza e religione ("Beyond Belief: Science, Religion, Reason and Survival”). Ovviamente la presenza di R.Dawkins ha infiammato il dibattito, a cui comunque hanno partecipato anche molti altri scienziati, alcuni con posizioni diverse se non contrapposte come Ayala. C'erano molti altri partecipanti, fra cui alcuni noti: S.Weiberg, L.Krauss, P.Davies. Come capita spesso, non ci si deve mangiare le mani se non si è potuto partecipare o se non si è stati invitati: la discussione può comunque essere seguita nel sito web in cui sono a disposizioni le registrazioni video (che sono archiviate in 10 file MP4 di grosse dimensioni) La conferenza è stata organizzata da "The Science Network" che si pone come organizzazione alternativa alla Templeton Foundation, un'organizzazione USA con fondi apparentemente illimitati che organizza iniziative su Scienza e Fede dal punto di vista religioso; è positivo comunque che la TF mostri una forte ostilità verso l'ID USA; finanzia anche iniziative vaticane, anche se il Vaticano ultimamente non mostra affatto avere una simile ostilità verso l'ID USA, a parte l'intervento di F.Facchini sull'Osservatore Romano in gennaio e il suo ultimo libro. Il vicepresidente della TF era comunque presente a La Jolla. Altri commenti sul convegno si trovano sul New Scientist ("Can secular science ever oust religious belief - and should it even try?"). Durante le discussioni ci sono stati contrasti anche molto vivaci e le posizioni di Dawkins (autore del recente libro "The God delusion") sono state spesso contestate. Ayala per esempio ha invitato i colleghi ad essere "realistici" anche nel valutare il ruolo attuale delle fedi nel mondo: “There are six billion people in the world. If we think that we are going to persuade them to live a rational life based on scientific knowledge, we are not only dreaming — it is like believing in the fairy godmother.” • Sulla Stampa un articolo di Anna Ferraris ("Altruisti come le scimmie") commenta l'ultimo libro di Frans de Waal (“Primates and Philosophers”). • Articolo di O.Franceschelli sul Riformista: “Biologos, restyling del teoevoluzionismo”; si racconta della posizione contraria all’ID di Collins, ex
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direttore del Progetto Genoma e autore di un libro recente in cui presenta la sua visione dell’evoluzione, da biologo molecolare cattolico. Chiara la sua posizione contro il “God of the gaps” che piace molto al movimento che sostiene l’ID; comunque critiche ci sono anche per il naturalismo evoluzionista, che prima della conversione anche Collins probabilmente approvava. L'Avvenire pubblica un articolo con il secondo e penultimo intervento di Mons.Caffarra, tenuto il 22/11/06 su Fede e Ragione davanti ai docenti universitari bolognesi: "L'uomo, ragione desiderante". Fin dall'inizio dell'intervento si aggredisce il punto centrale, quello su cui si basa il metodo scientifico che tanti vantaggi (basta pensare alla riduzione della mortalità e all’allungamento della durata della vita nei paesi che utilizzano il metodo scientifico) ha portato all’umanità: "Perché l'uomo possa colla sua ragione muoversi verso la fede cristiana deve guarire la sua ragione da quell'uso positivistico in cui essa ha deciso di imprigionarsi". Per cercare di far capire ai docenti universitari la differenza fra due diversi tipi di ragione (?) fa un esempio per dimostrare che "Le questioni metafisiche, etiche e religiose esigono un uso della ragione profondamente diverso da quello esigito dalle questioni scientifiche". Si ritorna alla differenza (che sembra ritenuta piuttosto importante) fra il COME e il PERCHE' e si usa in modo molto rischioso un esempio che fa riferimento alla malattia e quindi anche alla morte. L'arcivescovo spiega come di fronte alla malattia lo scienziato avrebbe un approccio "spersonalizzato", tanto è vero che si chiede solo "quali sono state le cause che spiegano l'insorgere nel mio organismo di quel fenomeno morboso in ordine alla scelta della terapia" e non si chiede invece … "che senso ha nella vita la sofferenza" e ritiene che "La malattia è un problema da risolvere"; secondo l'arcivescovo per il cattolico invece "La malattia cessa di essere un problema da risolvere e diventa un mistero da decifrare" (?!). Sarebbe interessante vedere i risultati di un sondaggio in Italia su queste due definizioni di malattia! Il primo modo di intendere la ragione sarebbe da condannare e addirittura: "Chi continua a ritenere che merita il nome di ragione solamente quella espressa dal primo paradigma (la «razionalità neutra»), si preclude definitivamente l'ingresso nell'universo della fede". (si insiste anche in questa seconda conferenza sull'incompatibilità fra fede e ragione?!) Non ricordo dichiarazioni così nette di rifiuto della scienza, delle sue scoperte e dei vantaggi che ne derivano all’umanità. Anche recenti interventi del papa (all’accademia delle scienze pontificia) vanno (decisamente?) nell’altro senso. Sarebbe interessate sapere quanti sono stati gli scienziati bolognesi che hanno applaudito sentendo che in un nuovo modo (certamente non “neutro” ma forse anche un po’ “letale”) di usare la ragione "La malattia cessa di essere un problema da risolvere e diventa un mistero da decifrare". Purtroppo non si indica quali sono le competenze richieste per decifrare questo mistero. Detto così, la prima professionalità che viene in mente è quella dello sciamano, anche se sembra piuttosto difficile associargli qualsiasi tipo di “razionalità”. Sarebbe interessante conoscere le valutazioni delle strutture sanitarie gestite da religiosi, a cominciare dal San Raffaele, dove sembra che il metodo scientifico sia pesantemente utilizzato; non c'è comunque alcun dubbio (basta vedere i bilanci in rosso delle ASL) che invece per i cattolici italiani la malattia da qualche decennio sia soprattutto "un problema da risolvere" (dato che spesso lo si può fare, come ripete un agnostico come U.Veronesi), mentre ben pochi sono seriamente interessati a verificare soprattutto "che senso ha nella sua vita la sofferenza". Oggi a Bologna la terza e ultima conferenza di mons. Caffarra su fede e ragione e in particolare sulla ragionevolezza di chi ha fede Un articolo sul Giornale (“Piace alle scuole inglesi il disegno intelligente”) riporta la notizia data dal Guardian del 27/11/06: “Revealed: rise of creationism in UK schools”. Purtroppo bisogna notare che il titolo e anche il sottotitolo esaltano l’ID ben più di quanto faccia l’articolo originale: “Un’inchiesta rivela:in Inghilterra e nel Galles sempre più insegnanti spiegano la nascita della vita usando la teoria religiosa, benché bandita
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dalle linee del governo“. Mentre il Guardian sembra abbastanza prudente, se non confuso, nel presentare le notizie interessate che si leggono troppo facilmente nel sito web del gruppo “Truth in Science” che pubblicizza l’ID in UK (leggiamo “Dozens of schools are using creationist teaching materials condemned by the government as "not appropriate to support the science curriculum", the Guardian has learned” ma più sotto anche la ritrattazione “It is not clear exactly how many schools are using the Truth in Science material, or how it is being used”); nell’articolo sul Giornale non vengono inseriti dubbi ed anzi nel testo e nei titoli si leggono solo certezze e si fa credere perfino che l’insegnamento dell’ID sia “inserito nel programma scolastico liceale di alcuni istituti degli Stati Uniti” (mentre nell’articolo sul Guardian si parla correttamente dei (finora inutili) “concerted efforts to promote ID and insert it into high school science lessons in the US”. Infatti l’unico tentativo, realizzato per un breve periodo di tempo a Dover, di inserire non l’insegnamento ma solo il suggerimento di andare leggere un libro a disposizione nella biblioteca scolastica, ha portato ad un processo che si è concluso con la completa sconfitta dei sostenitori dell’ID: il processo ha svelato addirittura i trucchi e le bugie, e quindi per la loro evidente malafede sono stati condannati e dovranno anche rifondere un milione di dollari di spese processuali. Se il Guardian affianca la notizia con un articolo sull’iniziativa di Dawkins di istituire una fondazione per sostenere l’insegnamento delle scienze, e una spiegazione sull’ID (“The theories behind intelligent design“) nulla di simile avviene sul Giornale. Molto imprudente (ma lo fa anche il Guardian) riportare la frase di un esponente dell’organizzazione inglese che ha distribuito il materiale dell’ID USA nelle scuole: sostiene infatti che l’ID proponga “la prova empirica dell’esistenza di un creatore”. ll processo di Harrisburg sarebbe finito molto diversamente se davvero fosse stata presentata una qualche prova empirica. Le stesse diverse religioni avrebbero meno problemi, potendo essere più convincenti. Basterebbe poi aver letto gli atti del processo per non dare risalto senza commento anche ad un’altra frase (“il disegno intelligente non ha implicazioni religiose”). Non dimostrata, e non tratta dall’articolo del Guardian, e quindi ancor più sospetta anche la seguente frase della giornalista (che non indica la fonte): “Anche un buon numero di docenti universitari in Gran Bretagna sta introducendo la teoria creazionista e il disegno intelligente nei propri programmi” Curiosa la lettura del blog di un ricercatore inglese che cerca di coinvolgere il suo deputato contro l’iniziativa di questo gruppo inglese che ha inviato materiale propagandistico sull’ID di origine USA a tutte le scuole inglesi; il suo deputato gli chiede di dimostrare prima che il creazionismo è falso, e il ricercatore provvede subito a dimostrare al suo deputato i pericoli di credere nel creazionismo… Sull’Avvenire oggi quasi una pagina su un convegno (“Esiste una finalità nella natura?”) che inizia oggi ad Ancona (organizzato dal Centro Studi Oriente Occidente, finanziato dalla regione Marche, dal Ministero per i Beni Culturali, dalla provincia di Ancona e dalla Templeton Foundation – che negli USA invece critica anche i sostenitori dell’ID - e ed ospitato dall’Università delle Marche); sull’Avvenire i titoli degli interventi di due oratori indicano chiaramente che l’impostazione non ha molto a che fare con il metodo scientifico né con quello che pensa la maggior parte degli scienziati nel mondo (“Il mondo segue una freccia che indica Dio” e “L’uomo sa fare progetti; questo indica che esiste un fine” [?!]). In realtà, se si va poi a leggere per esempio il secondo articolo, si capisce come il titolo illustri un concetto ben diverso se non opposto rispetto al pensiero del fisiologo intervistato; la frase originale infatti sarebbe (se riportata correttamente fra virgolette) “… l’uomo si crea i propri fini ed è in grado di proiettarli nel futuro. L’uomo è l’unico essere vivente ad avere progetti”; è evidente come questa frase, più che certificare che “esiste un fine” dovrebbe essere utilizzata per sostenere che un fisiologo cattolico pensa che l’uomo sarebbe capace anche di creare una o più religioni, con un significato certo diverso rispetto a quello che ci aspetteremmo di leggere sull’Avvenire… Sconcertante (e lo sarebbe di più se fosse detta da un biologo invece che da un medico che probabilmente non ha studiato i
meccanismi evolutivi e il ruolo non onnipotente del caso) la frase “La forza del caso viene imbrigliata in un piano di costruzione per cui dallo zigote umano esce sempre soltanto un uomo e dallo zigote di un cavallo esce un cavallo“: non si capisce proprio come possa pensare di negare con questa frase assurda il ruolo del caso, anche se l’osservazione … certo tranquillizzerà molte partorienti. I biologi conoscono bene i limiti del caso; questa frase di un medico fa capire quale confusione ci sia in persone che ne sanno ancora meno di biologia. Poco chiara e forse addirittura preoccupante invece la frase finale dell’intervista: “In un universo governato da un Dio "orologiaio", non ci sarebbe posto per la libertà. Facciamo un esempio classico: Tizio vuole che Caio e Sempronio s’incontrino ma pensino che l’incontro sia fortuito. Tizio prega Caio di andare al mercato a comprargli delle arance. E subito dopo, separatamente, chiede la stessa cosa a Sempronio. I due, quando si vedono, crederanno che il loro incontro sia casuale. Certi eventi appaiono casuali a un certo livello, ma a un livello superiore risultano frutto di un’intenzione”; non è chiaro se il fisiologo intervistato sia favorevole o no al fatto che l’uomo abbia la possibilità e la libertà di spiegare l’evoluzione biologica senza ricorrere appunto a quel “Dio orologiaio” che qui sembra (ma solo all’inizio del ragionamento!) criticato in quanto non ci sarebbe posto per la libertà. Nella seconda parte del ragionamento sembra invece si voglia dimostrare che Dio potrebbe essere un orologiaio … ma invisibile …. In questo caso dovremmo però credere che anche un incontro frontale con un camion non sia casuale ma che “a un livello superiore risultano frutto di un’intenzione” (di qualcuno che ovviamente non può pretendere poi di essere molto popolare…). Tocca poi un punto centrale del problema una frase dell’articolo di presentazione del convegno (“Darwin ad Ancona”): “L'evoluzione esclude l'esistenza di un progetto intelligente nella formazione del mondo?”. Ovviamente gli organizzatori del convegno e tutti gli oratori (sembra infatti che non ci siano né Darwin né darwinisti, nonostante i fondi pubblici utilizzati) certo non possono né sostenere né dimostrare “la prova empirica dell’esistenza di un creatore”. Non è chiara quindi l’utilità di iniziative che semplicemente vanno nella direzione di contestare il metodo scientifico (più che i suoi prodotti spesso molto utili e utilizzati), l’evoluzione culturale umana e la libertà dell’uomo per sostenere l’esistenza, magari prima criticata, di un “Dio orologiaio”. Nel sito dell’Associazione Oriente-Occidente, così ben introdotta ed influente ad Ancona, si trovano foto e rassegna stampa dell’iniziativa. DICEMBRE 2006 1/12/06-IT: •
Riguarda l’evoluzione, anche se è vecchia di qualche mese, la pagina web della rassegna stampa di un sito cattolico conservatore pisano (Totus tuus network) che anticipava una pagina del libro “Contro il logorio del laicismo moderno. Manuale di sopravvivenza per cattolici”, pubblicato nel luglio del 2006 da una casa editrice cattolica; non è ben chiaro fino a che punto di “antilaicismo” arrivi l’umorismo che pervade il testo, ma è abbastanza sconcertante il fatto che l'autore immagini la storia di un bambino che torna a casa da scuola dicendo a papà che “la maestra ha detto che siamo tutti discesi dalla scimmia”; il papà, invece di spiegare che anche a scuola si può leggere uno dei libri per bambini scritto dal paleontologo Mons.Facchini sull’evoluzione umana, pensa invece che “Il laicismo, come il suo sulfureo ispiratore, non dorme mai. E si serve di tutto pur di stringere d’assedio il povero battezzato di normale cilindrata, ovverosia ortodosso quanto basta”. Risulta abbastanza improbabile l’immagine di un sacerdote e antropologo travestito da Belzebù, ma a questo punto si intuisce improvvisamente il motivo per cui nella chiesa cattolica, visto il livello culturale anche di fedeli a cui pubblicano libri, abbiano ritenuto fosse più facile attaccare ed eliminare (quando e dove possibile) lo studio dell’evoluzione piuttosto che spiegare ai propri fedeli che l’evoluzione è
“Il laicismo, come il suo sulfureo ispiratore, non dorme mai. E si serve di tutto pur di stringere d’assedio il povero battezzato di normale cilindrata, ovverosia ortodosso quanto basta”. i vari gruppi di viventi non mostrano affatto di essere collegati fra di loro da sicuri legami di “discendenza con modificazione” ovvero implicanti connessioni genetiche o ereditarie dirette con gruppi progenitori antecedenti (R.Fondi)
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un fatto confermato anche da un documento del 2004 in cui il card.Ratzinger riconosce (ai punti 63/69) che “Poiché è stato dimostrato che tutti gli organismi viventi della Terra sono geneticamente connessi tra loro, è praticamente certo che essi discendono tutti da questo primo organismo”. E invece in questo libro leggiamo il consiglio di spiegare “al pupo di non preoccuparsi, gli parli anche di Darwin, e gli dici che oggi molti scienziati non sono d’accordo con lui. Che resti pure ancorato ad Adamo ed Eva, come tu gli hai insegnato” (non si dica poi che in Italia non ci sono “creazionisti biblici”; ce ne sono almeno due …gli autori di questo libro!). [In un momento in cui si leggono spesso (per esempio nei siti web indicati nelle prossime righe) accuse di laicismo e di scientismo rivolte verso laici e scienziati, è indispensabile dimostrare che anche religiosi che si occupano di scienza verrebbero accusati di laicismo e di essere ispirati dal demonio]. Nel sito web pisano si trova poi anche un’indagine sui libri di scienze nelle scuole (ufficialmente datata 2005, ma i prezzi dei libri ancora in lire suscitano qualche dubbio ...); particolare interesse viene dedicato a come viene trattata l’evoluzione, cercando di evidenziare i libri “laicisti” e “scientisti”. Si riporta anche un documento presentato ufficialmente al Meeting di Rimini del 2000, in cui si cerca addirittura di far passare Sermonti per l’antievoluzionista che certo non è e che vivacemente nega sempre di essere (“Questa evoluzione c’è o non c’è? I libri di testo la danno come sicura, Sermonti non l’ha mai inghiottita”). Ma il documento forse più interessante presente in questo sito cattolico conservatore è certamente quello in cui uno dei pochi antievoluzionisti italiani, Fondi, esprime molto (troppo?) chiaramente le sue originali idee sull’evoluzione. Possiamo solo sperare che i metodi usati oggi dalla Chiesa non siano più quelli dei tempi di Galileo, dato che è chiaro come il documento “Un punto di vista alternativo a quello evoluzionistico“ dica esattamente il contrario rispetto alla frase contenuta nel documento del Card.Ratzinger nel 2004 . La storia della vita è caratterizzata dal succedersi di innumerevoli gruppi organici di differente grado di complessità, ciascuno dei quali è comparso improvvisamente, ha vissuto per un tratto di tempo più o meno lungo senza subire sostanziali cambiamenti e, alla fine, si è estinto altrettanto improvvisamente come era apparso. Il fenomeno precedentemente descritto non è equiparabile allo sviluppo di un albero, in quanto i vari gruppi di viventi non mostrano affatto di essere collegati fra di loro da sicuri legami di “discendenza con modificazione” ovvero implicanti connessioni genetiche o ereditarie dirette con gruppi progenitori antecedenti”. E così abbiamo trovato un altro cattolico che non solo non conosce il documento papale del 2004, ma anzi dice senza timore (e soprattutto senza alcuna prova oggettiva di tutti i miracoli che ipotizza!) proprio il contrario! Per non parlare della ricomparsa della generazione spontanea che ben 3 scienziati (fra cui l’abate Spallanzani) hanno dimostrato falsa. [A quando l’abiura? Per capire quale sia il ruolo attribuito oggi alla ragione, si può verificare che questo contestatore del documento di Ratzinger del 2004 è uno degli oratori al convegno (“Esiste una finalità nella natura?”) iniziato ieri ad Ancona (organizzato dal Centro Studi Oriente Occidente, finanziato dalla regione Marche, dal Ministero per i Beni Culturali, dalla provincia di Ancona e dalla Templeton Foundation – che negli USA invece critica anche i sostenitori dell’ID - ed ospitato dall’Università delle Marche) Quello che dobbiamo assolutamente sperare è che i miracoli che portano alla creazione di nuove specie non vengano poi utilizzati anche per la beatificazione di Sermonti! Quello che si può trovare (evidentemente poco razionale e molto ideologico) in un piccolo sito web cattolico pisano può essere facilmente ricollegato al discorso del papa all’Università di Regensburg. Nel lungo e complesso ragionamento contro l’eccessiva razionalità pretesa dalla scienza e dai suoi metodi di lavoro, il papa aveva accennato al presunto diverso ruolo della violenza e della razionalità (citando anche un giudizio medioevale “non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio”) come strumenti di proselitismo nella religione islamica e nella religione cattolica.
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Nei paesi islamici la reazione era stata decisamente vivace, tanto che aveva fatto dimenticare che l’attacco principale era contro l’uso ottimale della ragione fatto dal metodo scientifico, che ha permesso il progresso culturale avvenuto in molti campi negli ultimi secoli. Secondo il papa questo aveva portato a conseguenze dannose per l’immagine delle discipline in cui la ragione era comunque ben poco utilizzata o veniva magari umiliata, rendendo sempre più difficile convincere che la ragione potesse essere anche uno strumento di avvicinamento alla fede. Il papa a Regensburg aveva fatto notare con evidente preoccupazione come oggi molte discipline “a rischio” cerchino disperatamente di accreditarsi, utilizzando appena possibile il metodo scientifico; ben poco poteva fare a questo proposito la teologia, lasciata sola e senza metodo scientifico, se non chiedere che si potesse ogni tanto far chiudere un occhio al metodo scientifico … ed era ciò appunto quello che il papa chiedeva esplicitamente a Regensburg: (“Nel mondo occidentale domina largamente l’opinione che soltanto la ragione positivista e le forme di filosofia da essa derivanti siano universali. Ma le culture profondamente religiose del mondo vedono proprio in questa esclusione del divino dall’universalità della ragione un attacco alle loro convinzioni più intime. Una ragione che di fronte al divino è sorda e respinge la religione nell’ambito delle sottoculture è incapace di inserirsi nel dialogo delle culture”) in un discorso che a qualcuno è sembrato antiislamico … nonostante contenga un chiaro riconoscimento al fatto che “i musulmani con il loro forte senso di Dio potranno essere di aiuto alla ripresa spirituale dell’Occidente”.. Un accenno a questi problemi lo si trova in un articolo (“Continuare a credere nel dialogo”) di P.B.Sorge su Aggiornamenti Sociali del 4 novembre 2006… anche se nell’articolo sembra di capire che sia difficile un dialogo con relativisti, illuministi e fondamentalisti…) Il gran Muftì della Turchia, pur avendo apprezzato che il papa avesse poi riconosciuto anche ai musulmani l’uso della ragione come strumento di proselitismo, ricorda con durezza che “quando una religione perde le sue basi, allora comincia ad attaccare altre fedi … i leader religiosi non dovrebbero accrescere la tensione e le reazioni emotive … se i leader religiosi criticano altre fedi, mettendone in discussione i valori sacri, allora si otterrà solo alta tensione e le differenze tra i due sistemi diventeranno cosa certa … il legame fatto tra fede e irrazionalità è stato un altro errore", “Purtroppo” non esiste un Gran Muftì della scienza e senza un’autorità centrale non è sempre facile muovere le masse (che siano non violente ma comunque minacciose …) in difesa del metodo scientifico o dell’evoluzione; per questo motivo non è ancora successo che qualcuno (Luigi Luca I? Rita I? Umberto I?) in nome della scienza abbia già avuto il compito e l’autorità di spiegare al papa che proprio non è possibile rendere più irrazionale il metodo scientifico e quindi abbia invitato il papa a “risolvere i problemi dell’umanità impegnandosi di comune accordo senza dover necessariamente riconoscere o giudicare le altrui dottrine”. Mancano quindi strumenti per modificare la situazione: oggi possiamo dimostrare facilmente come immotivati giudizi negativi sulla scienza purtroppo abbondino in alcuni ambienti e siti web cattolici … che tra l’altro (anche a causa del modo con cui è stata trascurata l’interessante e sincera lettera del 1988 di GP2 a P.Coyne che evidenziava l’impreparazione della chiesa al confronto con la scienza) nonostante le parole del papa non sembrano molto interessati ad utilizzare anche la ragione come strumento di proselitismo. [Si può anche dire, senza tema di contestazione, che alcuni cattolici esaltano l’ignoranza. E’ facile infatti dimostrare come molti ignorino il documento del Card.Ratzinger del 2004 che autorevolmente ammette i fatti dell’evoluzione … Per il futuro sarà utile verificare se, senza prima mettere in atto le iniziative previste dalla lettera di quasi vent’anni fa, qualcuno avrà raccolto l’invito fatto a Regensburg di usare maggiormente la riconosciuta universalità della ragione] Oggi e domani a Pisa il convegno “Teilhard de Chardin pensatore universale: un bilancio del cinquantenario (1955-2005)” organizzato
da L.Galleni e citato anche nel database del sito del DISF. Il convegno è stato organizzato in collaborazione con il Metanexus Institute, un’istituzione di Philadelphia (USA) che sembra impegnata anche nella difesa dell’Intelligent Design USA. Sembra che gestisca progetti finanziati dalla Templeton Foundation. Qui si trovano informazioni sui suoi obiettivi all’interno del solito tema … che ormai comincia a diventare sospetto “dialogo fra scienza e fede”. Riguardo all’evoluzione ma soprattutto riguardo all’Intelligent Design e alla creazione il Metanxus Institute purtroppo NON SI ESPRIME CHIARAMENTE: pur di fronte ad una domanda precisa (Where does Metanexus stand on evolution/Intelligent Design/creationism? ) si gira ripetutamente intorno al problema usando purtroppo i concetti che troviamo regolarmente nei testi che sostengono l’Intelligent Design: • “Evolutionary biology is a well established science. Overwhelming evidence indicates that the Earth has a very long natural history in which more complex species evolved from less complex species (and sometimes also the reverse)”. [Non è curiosa l’idea che sottolineino il fatto che da specie più complesse possano derivare specie più semplici? Cosa sottintendono?] • Non poteva mancare la frase che legittima e introduce di solito le critiche peggiori al darwinismo: “There are legitimate debates within contemporary evolutionary biology about whether random genetic variations and natural selection alone are able to account for the florescence of life found on the planet”. Si sa che il movimento delle zolle continentali ha un ruolo importantissimo. Alludono a quello? O alludono al susseguirsi delle stagioni? Anche quello ha un ruolo fondamentale. • Sottolineano poi che “Many confuse the boundaries between science and scientism. It is important that the scientific community, educators, and the public better distinguish between science and the philosophical (or theological) interpretations of science”. Peccato che il giusto allarme venga da chi non ammette i limiti della teologia e della filosofia, che non hanno strumenti per valutare la geologia o la biologia. • Non si dimenticano nemmeno di ricordare che le sacre scritture possono sbagliare … ma solo nei dettagli: “Contemporary scientific insights may be intuited or inferred in limited ways from sacred scriptures, but it is a misreading of sacred scriptures to expect scientific details”. Leggendo [quasi] a caso fra le decine di documenti del sito la recensione (2004) di un libro (“Unintellligent design”) critico contro l’ID risulta chiaro come ci sia un giudizio positivo sull’ID: "Unintelligent Design is a full-frontal assault on the writings of a broad group of well-known writers whom Perakh feels are creationists. The book is primarily a point-by-point 'scientific' refutation of the assertions in those books. Well-known authors include Michael Behe, William Dembski and Gerald Schroeder, whose book, The Hidden Face of God, was recently reviewed here favorably”. Se il recensore nel 2004 non poteva sapere che il processo di Harrisburg del 2005 avrebbe dimostrato chiaramente che il gruppo del DI era stato creazionista fino al 198, le virgolette attorno a scientific sono sospette e il giudizio sul libro del gruppo del DI esplicito. A questo punto risulta però poco coerente la collaborazione (dipendenza?) con la Templeton Foundation, chiaramente ostile oggi al DI (che comunque un tempo finanziava) come si capisce da un articolo che dovrebbe essere più conosciuto in Italia (What is the problem with Intelligent Design?) pubblicato sulla loro rivista Counterbalance il 14/11/05. Per chi volesse approfondire le opinioni della Templeton Foundation, esiste poi una ricchissima Counterbalance Meta Library . In questa metalibrary si nota immediatamente, e sembra incredibile, lo scarsità di testi/video che riguardano i problemi meglio conosciuti sull’evoluzione; c’è molto sull’origine della vita (di cui non sappiamo niente di certo), qualcosa sull’evoluzione biologica (di cui sappiamo qualcosa) e niente sull’evoluzione dei primati, sui primati attuali e sull’evoluzione umana (tutti argomenti di cui oggi sappiamo
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molto). Purtroppo questo è normale negli ambienti che hanno timore dell’evoluzione e dei suoi meccanismi, e avviene anche in presenza di fornite metalibrerie come questa. Sconcerta soprattutto la carenza assoluta di interesse per i primati e per le antropomorfe in particolare. Sarebbe urgente che qualcuno scrivesse un libro dal titolo “Primatologia per i creazionisti” e un altro dal titolo “Paleoantropologia per creazionisti” … qualcosa fa in questo senso un famoso sito web USA E’ strano che non si capisca che NON ESISTE possibilità di dialogo sull’evoluzione se si mostra di voler ignorare … l’EVOLUZIONE. Tutti i testi di evoluzione, anche quelli di Mons.Facchini, iniziano infatti parlando di biologia e di cultura nei primati e in particolare nelle scimmie antropomorfe, quelle da cui 6/8 milioni di anni fa ha avuto origine la linea evolutiva che ha portato prima alle numerose specie di ominidi e poi all’uomo attuale. Se si accetta l’evoluzione bisogna poter discutere tranquillamente delle specie attuali più vicine a noi e di quando ci siamo separati dagli antenati comuni. Non dobbiamo dimenticare che un tempo, con il papa precedente, (1984) anche in Vaticano si discuteva dei primati; ora che sono i protestanti USA a finanziare e organizzare tutto anche in Europa, i primati sembrano scomparsi. E’ davvero un peccato, dato che da qualche anno ci sono interessantissime e nuovissime informazioni sulla loro diverse culture, sull’organizzazione sociale, sulla cura e l’educazione dei piccoli, sugli strumenti di comunicazione e sulla trasmissione di informazioni non genetiche (=culturali) fra una generazione e l’altra… Decisamente sconcertante un lancio di agenzia (Adnkronos: Ancona: all'universita' dibattito sulle finalita' della natura) riferito al convegno di Ancona appena finito. Purtroppo il testo completo sembra non facilmente recuperabile, ma la sintesi sembra sufficiente…: “Ancona, 1 dic. (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Al bando il neo darwinismo, perche' nella natura e' scritto un 'disegno intelligente', armonioso. L'argomento e' stato affrontato da Pedro Barrajon del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma, durante la seconda sessione del convegno ‘'Esiste una finalità nella Natura?’”. E questo sarebbe un esempio di dialogo?! C’è davvero qualcuno oggi che pensa davvero di poter distruggere (a parole...) 150 anni di scienza e di cultura umana? Sembra di essere nel 1600! Sull’Avvenire articolo di F.Facchini in chiusura del convegno sull’ Homo neanderthalensis da lui organizzato recentemente a Bologna: “Neanderthal, non fu un ramo secco”. Si raccontano alcune novità recenti sul Neanderthal, in particolare l’arretramento nel tempo del momento della nascita (a partire probabilmente dall’Homo heidelbergensis) e le nuove conoscenze sugli aspetti più interessanti delle sue manifestazioni culturali. Sempre sull’Avvenire oggi si commenta un recente libro («Talento e potere») di Antonio Beltran Marí, docente di Storia all'università di Barcellona, dedicato al rapporto non sempre felice e spensierato fra G.Galilei e la chiesa cattolica. Sul quotidiano Libertà di Piacenza si legge: “La religione incontra la scienza: oggi un convegno a Tortona” [purtroppo l’articolo non è più liberamente disponibile in rete], dalle ore 9 alle ore 13 nel Teatro Comunale, come ultimo appuntamento 2006 del Progetto "Tortona Religioni", promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona in sinergia con la Curia vescovile di Tortona, con la città di Tortona, con la Piccola opera Divina provvidenza di Don Orione, con la Provincia di Alessandria e con la Regione Piemonte”. Enti locali finanziano iniziative che “offrono al pubblico la testimonianza di scienziati che non vivono la loro attività come dissociata dalla loro religiosità, ma sanno unire rigore e creatività della ricerca di laboratorio con la capacità di vedere nelle leggi della natura il segno, come dice Einstein, «di una mente così superiore che tutta l'intelligenza messa dagli uomini nei loro pensieri non è al cospetto di essa che un riflesso assolutamente nullo»”. Si capisce quindi perché “I lavori saranno presieduti dal Vescovo mons. Martino Vanessa”.
“stupiti nel constatare il ritorno, in questi ultimi anni, di argomentazioni di stampo ottocentesco e positivistico, che si pensava ormai superate. Appare infatti radicalmente mutato l'atteggiamento della cultura laica, quando, come è in voga in questi anni, si tende a liquidare il rapporto tra religione e scienza, col dilatare la scienza a unica forma di ragione, in contrasto, e non più in dialogo, con una religione che si vorrebbe ridotta a non senso o
errore”.
Ma finora niente di grave, se non un orientamento culturale un po’ parziale e a senso unico, che non fa capire che l’iniziativa non è stata organizzata e finanziata solo dalla curia. Si rimane invece sconcertati nel leggere che l’autore dell’articolo (che è uno degli organizzatori dell’iniziativa) faccia sospettare che gli oratori concordino con lui nell’essere “stupiti nel constatare il ritorno, in questi ultimi anni, di argomentazioni di stampo ottocentesco e positivistico, che si pensava ormai superate. Appare infatti radicalmente mutato l'atteggiamento della cultura laica, quando, come è in voga in questi anni, si tende a liquidare il rapporto tra religione e scienza, col dilatare la scienza a unica forma di ragione, in contrasto, e non più in dialogo, con una religione che si vorrebbe ridotta a non senso o errore”. Purtroppo non sono disponibili gli interventi degli oratori e rimane la speranza che non tutti siano stati d’accordo con questo ragionamento di stampo settecentesco, che probabilmente nemmeno il papa, che come sappiamo ha confermato che l’evoluzione biologica ed umana sono un fatto, potrebbe accettare (sicuramente per la prima parte, ma probabilmente anche per la seconda il giorno in cui si trovasse malauguratamente su un’ambulanza invece che sulla papamobile). La religione viene “ridotta ad errore” quando, come nel caso di Galileo e ora di Darwin, pretende di imporre soluzioni a problemi che non può e non sa affrontare con gli strumenti di cui dispone (come si sa quasi non ci sono docenti di scienze nelle università vaticane): se gli astronomi vaticani sono inseriti nella ricerca astronomica è perché hanno studiato altrove la materia e stanno facendo ricerca in laboratori attrezzati; quando ci saranno anche i laboratori in cui lavorano evoluzionisti vaticani (come auspicato da GP2 nella lettera qui troppe volte citata) se ne potrà riparlare … ma per ora non si dovrebbe ignorare o sottovalutare così tanto il contributo che SOLO la scienza ha dato (ovviamente nel suo campo, limitato alla spiegazione del funzionamento delle diverse modalità di organizzazione della materia) dall’ottocento ad ora. Questo contributo di conoscenza è ovviamente utilizzabile da chiunque, anche dai teologi, che ne approfittano per aggiornare continuamente e gratuitamente la loro conoscenza di un mondo reale di cui talvolta è evidente che non capiscono i meccanismi … che criticano. Perché negarlo così chiaramente? Perché far credere che ci sia contrasto fra strumenti che davvero si occupano di piani di conoscenza e di azione del tutto diversi? Già la Bibbia era inutile nel 600, per capire la biologia e l’evoluzione; figuriamoci oggi! Tanto è vero che la chiesa cattolica, magari brontolando, ma accetta e utilizza le nuove conoscenze. Addirittura, e lo vediamo in questi giorni di contrasti sul caso Welby, paradossalmente addirittura obbliga all’utilizzo delle conoscenze scientifiche, anche andando contro la volontà del paziente garantita dalla stessa Costituzione Italiana, in evidente contrasto con la possibilità di scelta che, ricordiamo, è stata invece giustamente lasciata a GPII – anche lui come Welby senza speranza che l’uso di metodi non naturali (=artificiali…) fornisse significativi miglioramenti; e senza che nessuno si scandalizzasse! Il mondo e l’Italia sono pieni di ospedali gestiti da religiosi che non usano più conoscenze scientifiche “di stampo ottocentesco … ormai superate”! Quale malato oggi sarebbe contento se si accorgesse che un’ambulanza lo sta portando in parrocchia o in Vaticano? Solo quelli che volontariamente chiedono (ma non sempre vengono accontentati) di por fine a inutili terapie, come Welby o GPII (“Lasciatemi andare alla casa del Padre”) … PS: Significativa (oltre alla frase precedente, che non sembra proprio scritta nel 2006 e che sia successiva al documento del Card.Ratzinger del 2004 una frase dell’articolo scritto dall’organizzatore: “Emblematico di questo clima di dialogo era il dibattito sull'evoluzionismo, che, se vedeva la Chiesa riconoscere la validità della sintesi operata dal gesuita Teilhard de Chardin nel conciliare darwinismo e fede cristiana, vedeva pure la parte laica riconoscere la positività di tale impostazione ”. Gli oratori (o almeno mons.Facchini, forse l’oratore che conosce meglio l’argomento, anche per aver partecipato proprio ieri a un convegno su Teilhard a Pisa) lo avranno poi sicuramente preso da parte e informato che Teilhard era stato indagato dal Santo Ufficio ed era stato allontanato dall’Europa, con il divieto anche di parlare con chiunque dei temi che gli interessavano; e non solo: la condanna venne
ulteriormente confermata nel 1962, ben 7 anni dopo la sua morte, con un Monitum del Santo Ufficio diretto allora dal Card.Ottaviani. Nulla invece è mai
al padano Don Bortoluzzi, che “Tra il 1968 e il 1974 riceve dal Signore 8 rivelazioni sulle origini della Terra e dell'Uomo”, fra cui la spiritosissima e davvero fantasiosa ipotesi di creazione mediata (che prevedrebbe proprio una sorpresa al momento del parto, non diversa da quella ipotizzata e temuta da un fisiologo sull’Avvenire del 30/11/06…). Qui il programma della serie di convegni che si sono svolti a Tortona nel 2006, mentre il programma di quest’ultima iniziativa sembra che ora si trovi solo nel sito degli eventi della Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede (DISF). Sul Corriere un articolo (“Il ritorno degli atei”) che commenta alcuni libri appena usciti (di Viano, Onfray, Giorello, Lecaldano e Pievani) e ne preannuncia un paio di prossima uscita ancora più interessanti se non esplosivi (di Dennett e di Dawkins, per i quali il ragionamento contro le religioni inizia dalla scienza, dall’evoluzione e da Darwin). Tutti questi libri cercano di annullare l’uso di frasi stupide ma spesso ripetute (come “se Dio non esiste tutto è permesso”) molto pericolose in un mondo sempre più piccolo e in cui le diverse religioni non hanno nessuna intenzione di fondersi per arrivare ad un unico Dio e quindi ad un unico codice di condotta, mantenendo in vita differenze su sottili questioni non dimostrabili (con la certezza poi di litigare su quello che un Dio permette e l’altro no) … anche se non si smette di ripetere che si vuole un dialogo. “Purtroppo” molti (anche se non tutti) i ragionamenti scettici sull’utilità delle diverse religioni tendono a partire dal fatto che ormai gli eventi astronomici, metereologici, geologici ed ora soprattutto biologici (e in particolare l’evoluzione e i suoi meccanismi) da secoli rientrano sempre meno nelle competenze del parroco; ma purtroppo … non sempre rientrano in quelle degli scienziati ormai sempre più specializzati. Ecco perché quasi tutti gli scienziati oggi si trovano spesso nella situazione imbarazzante di essere accusati di scientismo o dover spiegare fenomeni naturali sconosciuti, per i quali personalmente magari non si era mai dubitato della spiegazione del parroco o del vescovo o del cardinale di Vienna. Ecco come nascono le imbarazzanti dichiarazioni di Zichichi su argomenti a lui sconosciuti e per i quali forse non ha motivo di dubitare di quanto gli hanno raccontato in parrocchia, o la dichiarazione recente (davvero originale) ai lettori dell’Avvenire di un medico fisiologo per il quale il “caso” non controllato da un’intelligenza “superiore” permetterebbe addirittura … la nascita di un cavallo da uno zigote umano. La scienza, e la biologia in particolare, si trovano oggi quindi a giocare un ruolo per il quale scienziati e biologi spesso sono ignoranti o indifferenti o comunque non interessati. La difficoltà in cui la scienza negli ultimi secoli ha messo la religione, lasciata libera di maneggiare solo informazioni non dimostrabili e che richiedono proprio tanta fede, oggi si ritorce contro la scienza e soprattutto su singoli scienziati che rischiano di passare per ignoranti, non essendo addestrati a spiegare ogni cosa senza doverla dimostrare e senza convincere in primo luogo se stessi (per evitare un’espressione imbarazzata…) Si incontrano quindi dichiarazioni che evidentemente sono il risultato, nonostante gli sforzi del papa sembra siano diretti in un’altra direzione…, dell’incontro della fede più con l’ignoranza che con la ragione… Questi “esperti” del dialogo sono talvolta ostili verso la scienza e la biologia, anche perché di solito ignorano come molte scoperte siano venute da scienziati come Darwin, l’abate Mendel, l’abate Spallanzani (qui a lato un’epigrafe su una stele all’ingresso del Dip.di Biologia Animale di Pavia), l’abate Stoppani, Galileo, per il quali la ragione e la fede “autonomamente collaboravano” in modo costruttivo; fra di successo
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loro, ma soprattutto rispettando il metodo scientifico. … e si ritorna, magari senza volerlo, ad alludere alle inutili raccomandazioni presenti nella lettera di GP2, spedita nel 1988 …. E ancora non arrivata … Decisamente interessante un articolo (“Un progetto divino nell’evoluzione”) del Quotidiano di Ascoli Piceno che racconta qualcosa del convegno antidarwinista tenutosi ad Ancona, alla presenza di uno scienziato italiano che non crede nemmeno al processo evolutivo che ormai anche il papa ha accettato e di un docente (esterno, in quanto del clero diocesano) dell’Università Lateranense. Molto interessante quello che viene riferito su quanto detto da questo docente pontificio (P.Larrey), che ha approfondito il tema del “disegno intelligente”. “Questa teoria – ha spiegato padre Larrey – sostiene che la capacità di rilevare la presenza di un agente intelligente cade dentro una prospettiva rigorosamente scientifica per spiegare certi fenomeni del mondo fisico, con il solo uso della ragione, cioè, in base a osservazioni ed esperimenti, insieme a ragionamenti logici. Il mondo cattolico offre varie opinioni sulla validità dell’inferenza del “disegno intelligente”, ma la dottrina ufficiale della Chiesa è che la natura si dà evidenza di essere stata creata da Dio, anche se non necessariamente secondo i canoni della teoria del disegno intelligente”. La citazione, se fedele, è molto interessante in quanto riproduce esattamente le risposte date da un esponente dell’Intelligent Design al giudice Jones al processo di Harrisburg. Solo che al processo, il testimone Behe, biologo antidarwinista, non riesce assolutamente a portare prove (“osservazioni ed esperimenti”) che convincano il giudice ed è costretto quindi a infilarsi nella trappola dei “ragionamenti logici”. Ne’ per gli scienziati, ma nemmeno per il giudice Jones questi “ragionamenti logici” sono scienza: Che diventino scienza sono però un obiettivo sia dei sostenitori dell’ID che del papa. Per ora sembra che ad Ancona il pubblico (in assenza di ipotesi alternative e di scienziati) si sia purtroppo fatto imbrogliare. Questo uso dei “ragionamenti logici”, che i teologi sono abituati a ritenere sufficienti anche per dimostrare delle verità assolute, lo incontreremo spesso e ripetutamente. Strano che si riesca a convincere tanta gente, che ormai dovrebbe aver imparato ad essere piuttosto scettica, nonostante l’ignoranza e la diffidenza che anche la chiesa, che pure un tempo sosteneva la ricerca scientifica anche in biologia, cerca di coltivare riguardo al metodo scientifico. Una prova di come si adeguano le idee di questo docente esterno la troviamo in questa sua lettera di pieno appoggio all’ID, di cui certifica addirittura l’asserita scientificità (“la nozione dell'Intelligent Design deve essere intesa tanto scientifica come quella di Darwin. Se fosse soltanto un'appendice al creazionismo, non ci sarebbe tanta polemica”) contestando i dubbi di Rocco Buttiglione! Essendo un documento del 22 novembre 2005, prima della sentenza di Harrisburg (che dimostrava come l’ID fosse proprio un’”appendice del creazionismo”) e dell’articolo di Facchini contro l’ID USA, è evidente come oggi sia meno sicuro ... e anche lui abbia bisogno come Behe di affidarsi alla scientificità dei “ragionamenti logici”. Purtroppo non è sempre facile contestare i “ragionamenti logici” … come si fa a dire a chiunque, magari a un monsignore, che i suoi ragionamenti sono ILLOGICI? Tanto è vero che ad Ancona sarà stato molto convincente …. [da Pikaia] Su il Manifesto è apparso il saggio di Telmo Pievani dal titolo: “Ognuno di noi una razza a sé”. Pievani commenta lo sconcertante articolo di Nature del 23/11/06, dal titolo “Global variation in copy number in the human genome”, firmato da 43 ricercatori appartenenti a 13 istituzioni scientifiche sparse fra Nordamerica, Europa e Giappone. L’articolo di Nature presenta la prima mappa globale del genoma umano basata sulla variazione nel numero di copie di sequenze è stata realizzata esaminando il corredo genetico di 270 individui provenienti da popolazioni europee, africane e asiatiche. Il dato più impressionante è che circa il 12% del genoma è costituito da regioni di DNA che
“disegno intelligente”. “Questa teoria – ha spiegato padre Larrey – sostiene che la capacità di rilevare la presenza di un agente intelligente cade dentro una prospettiva rigorosamente scientifica per spiegare certi fenomeni del mondo fisico, con il solo uso della ragione, cioè, in base a osservazioni ed esperimenti, insieme a ragionamenti logici. Il mondo cattolico offre varie opinioni sulla validità dell’inferenza del “disegno intelligente”, ma la dottrina ufficiale della Chiesa è che la natura si dà evidenza di essere stata creata da Dio, anche se non necessariamente secondo i canoni della teoria del disegno intelligente”. (“la nozione dell'Intelligent Design deve essere intesa tanto scientifica come quella di Darwin. Se fosse soltanto un'appendice al creazionismo, non ci sarebbe tanta polemica”)
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presentano variazioni nel numero di copie di sequenze. Su Repubblica di oggi si racconta (nell’inserto sul NYTimes “Gli scienziati: basta cortesie per la religione”) del convegno su Religione, Ragione e Scienza ("Beyond Belief: Science, Religion, Reason and Survival”) tenutosi a La Jolla con la partecipazione di scienziati che hanno opinioni diverse sull’argomento, da Krauss a Dawkins ma non mancava nemmeno un cattolico come Ayala. Si racconta delle discussioni, come si può leggere anche qui sotto in data 21/11. Se non si crede a chi riferisce di contrasti anche vivaci, sono disponibili i video e ognuno si può farsi la sua opinione. [da Pikaia] Su Micromega n. 10/06 apparirà il saggio di Telmo Pievani dal titolo: “Il papa e l’eretico: la strana alleanza dei teologi tedeschi”. Pievani analizza il discorso del papa a Regensburg, con il suo attacco ingiustificato contro l’evoluzione culturale umana in particolare per quel che riguarda l’uso eccessivo ma rigoroso (forse anche questo rigore sarebbe eccessivo…) che la scienza farebbe della ragione, e il recente libro di Küng. L’articolo poi commenta anche altri documenti comparsi nell’ultimo anno, come la lettera di Schönborn chiaramente in favore dell’ID e il documento di F.Facchini contro l’ID apparso sull’Osservatore Romano il 16/1/06 ma mai discusso seriamente in Italia (si può sospettare che forse non è stata molto apprezzata la condanna dell’ID da parte di un esperto di evoluzione umana?!). Il fatto non preoccupa molto gli scienziati, ma per questo motivo non si capisce ancora se la Chiesa Cattolica sia favorevole al “progetto intelligente” appoggiato dal cardinale o al “progetto superiore” proposto dal monsignore.. All’Università pontificia Regina Apostolorum conferenza del Master in Scienza e Fede di Mons. Fiorenzo Facchini (Università di Bologna) su L’ominizzazione: aspetti scientifici (trasmesso per videoconferenza dalla sede di Bologna … ecco un’università ben attrezzata!) A Roma presso l'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum nell'ambito del Master in Scienza e Fede, si terranno oggi ben due conferenze su "Evoluzione e Creazione". Alle 15,30: "L'evoluzionismo sperimentale tra darwinismo e finalismo". Parlerà Julio Moreno-Davila, professore dell'American Graduate School of Business. Alle 17,10: "Evolution for Believers" (L’evoluzione per i credenti). Parlerà P.Stanley L.Jaki, della Seton Hall University (New Jersey). Corrado Augias intervista Telmo Pievani a Le Storie sul suo libro "Creazione senza Dio": “C'è scimmia e scimmia”. VIDEO Probabilmente l’informazione finora diffusa dall’agenzia Zenit è piuttosto parziale, ma suscitano perplessità e curiosità alcuni riferimenti del card.Ruini alla teoria darwiniana dell’evoluzione, del tutto negativi anche se riferiti ad aspetti che certamente non ne indeboliscono l’importante ruolo nella cultura umana. Se fa immenso piacere che finalmente un cardinale, dopo i dubbi manifestati dal card.Schönborn, usi senza remore il termine “teoria”, non risulta chiaro quali novità lo spingano a criticare “la teoria dell’evoluzione delle specie dei viventi proposta da Darwin, perché “tenta di capovolgere l’affermazione che “in principio era il Lógos” ponendo all’origine di tutto “la materia-energia, il caso e la necessità”. Certamente ricordiamo bene che il papa precedente nel 1996 “ragionava” addirittura in questo modo (questa frase di solito non viene citata, e anche il card.Schönborn si è fermato prima ed ha addirittura modificato in modo maldestro e pure masochistico il testo originale di GP2…): “È degno di nota il fatto che questa teoria si sia progressivamente imposta all'attenzione dei ricercatori, a seguito di una serie di scoperte fatte nelle diverse discipline del sapere. La convergenza non ricercata né provocata, dei risultati dei lavori condotti indipendentemente gli uni dagli altri, costituisce di per sé un argomento significativo a favore di questa teoria” Oltre a chiedersi quanti cattolici capiscano il significato di questa affermazione, non sembra ragionevole pensare che una persona pia come Darwin intendesse “capovolgere l’affermazione che ‘in principio
era il Lógos’”. Altre erano le curiosità che lo hanno spinto a cercare (usando, lui sì, la ragione in abbondanza, e nessuno può dubitarne) di capire come avevano avuto origine le specie nel corso del processo evolutivo che il card.Ruini nemmeno ammette di conoscere e riconoscere (come aveva invece fatto il Card.Ratzinger nel 2004. A proposito del card Schönborn appena citato, può essere curioso notare come una frase cruciale del suo documento sul NYT in favore dell’ID (“Any system of thought that denies or seeks to explain away the overwhelming evidence for design in biology is ideology, not science”) avesse una smentita già più di un secolo prima nelle ricerche dell’abate Mendel sui meccanismi ereditari nei piselli, che dimostrano il ruolo del caso e l’assenza di un progetto … almeno nei piselli la cui genetica è simile a quella della nostra specie. [La conoscenza e il rispetto dell’uomo e soprattutto della sua lunga, faticosa e sofferta evoluzione culturale e l’uso della ragione certo non sono indispensabili … ma spesso aiutano e talvolta sono necessari, soprattutto se si accusa qualcuno di “capovolgere l’affermazione che ‘in principio era il Lógos’”]. L’articolo (“Il Cardinale Ruini al clero”) pubblicato dall’agenzia Zenit non permette di capire se il card.Ruini utilizzi anche argomenti razionali (che il Papa a Regensburg ha raccomandato di utilizzare maggiormente a supporto della fede per evitare che la scienza pretenda poi di monopolizzarla) per criticare una teoria che, non dimentichiamolo, ha trovato solo nelle fondamentali scoperte successive dell’abate Mendel la dimostrazione proprio del ruolo del tanto bistrattato CASO nei meccanismi riproduttivi che forse il cardinale, a differenza di Darwin, non ritiene sufficientemente interessanti, pur essendo il prodotto di un lungo processo biologico che ha interrotto ma che è iniziato centinaia di milioni di anni fa. Se Galileo ha avuto almeno diritto ad un regolare processo che ha permesso di capire dove fossero le ragioni, i torti ma soprattutto le ignoranze e le ideologie, qui sembra che per Darwin ma anche Mendel (per la dimostrazione del ruolo del caso) si voglia invece solo indicare la direzione che dovrebbe seguire chi ne capisse qualcosa di più e volesse intervenire per far sembrare ragionevole una critica che invece non lo è (almeno leggendo l’articolo) Molte altre potrebbero essere le osservazioni da fare (anche per decidere se ridere o se piangere di fronte ad ulteriore attacco ingiustificato e immotivato alla cultura umana e al metodo scientifico) e i documenti anche vaticani precedenti che potrebbero essere citati per indicare come proceda in modo disordinato e confuso il rapporto sempre travagliato con la scienza e con la biologia (di cui l’evoluzione e la teoria che la spiega sono il fondamento), ma una delle due ragioni identificate il 26/11/06 da mons.Caffarra (3’ conferenza su scienza e fede) suggerisce di verificare il testo originale, senza la mediazione giornalistica (che quando si parla di Darwin e di scienza è di solito sospetta). 15/12/06-IT:
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Una giornata strana oggi, per chi è tuttora costretto, dopo 150 Ruini: “La limitazione della ragione a ciò che è anni, a difendere la teoria dell’evoluzione biologica. Una bella sperimentabile e giornata se si valuta importante il fatto che finalmente si dimostra che le controllabile è infatti utile, esatta e necessaria critiche e le condanne che vengono dai massimi livelli della chiesa nell’ambito specifico delle cattolica si basano su un altro presupposto errato, su conoscenze scienze naturali e chiaramente non aggiornate della biologia. Un brutta giornata in quanto costituisce la chiave dei si scopre che il tanto proclamato dialogo purtroppo prescinde dalla loro incessanti sviluppi” conoscenza di dati che nessuno può oggi contestare. il processo evolutivo Prima si poteva sapere solo come si sviluppavano queste critiche che avrebbe “la tendenza a venivano eufemisticamente definite dialogo. Si sospettava che si dare il primato basassero su presupposti errati, ma di solito non venivano svelati. Oggi all’irrazionale possiamo invece sapere anche PERCHE’ queste critiche sono “la biologia non può errate. smentire l’esistenza di un Oggi sull’Avvenire infatti compare la versione integrale creatore, ma non ne (“L’Occidente? Ha bisogno della Verità”) del lungo intervento del abbiamo bisogno per Card.Ruini all’assemblea del clero romano e la situazione risulta un po’ spiegare quello che vediamo. … non c’è nulla più complessa e delicata. Se ieri si leggeva per esempio “Il Presidente di quel che vediamo che della CEI ha quindi criticato la teoria dell’evoluzione delle specie dei non possa trovare una viventi proposta da Darwin” oggi invece si capisce bene che era una spiegazione nella teoria sintesi giornalistica: il card.Ruini in realtà ha sintetizzato al clero romano darwiniana
il pensiero del papa come risulta dai libri da lui recentemente ripubblicati. Si parla quindi del pensiero del papa (come teologo, essendo soprattutto testi risalenti a quando era cardinale e quini senza il certificato di infallibilità) sulle diverse esigenze (fra scienza e fede) nella gestione della ragione e sulla necessita di riappropriarsene come ai bei tempi, prima dell’illuminismo e prima che la stessa chiesa stimolasse e facesse crescere (incautamente, visto che ora sembra un po’ pentita?) la ricerca scientifica. La novità è che il card.Ruini svela come in Vaticano, nonostante le migliaia di docenti delle loro università, sia stato capito male uno dei concetti fondamentali della teoria dell’evoluzione. Già si sapeva che non si era capito come fosse evidente (ma sotto controllo per evitare che facesse i soliti e prevedibili guai) il ruolo del caso in biologia (fra l’altro la sua modalità di azione era stata chiaramente dimostrata dagli esperimenti fatti più di un secolo fa dall’abate Mendel, “padre” della genetica in quanto scopritore delle leggi dell’ereditarietà); ora sappiamo anche che si usa una definizione di selezione naturale (la vittoria del più forte) che non sta né in cielo né tanto meno in terra (al massimo sta nella eccessiva, imprecisa e preoccupante voce sull’antievoluzionismo della versione italiana di Wikipedia, luogo in cui sono stranamente accampati più crociati che scienziati). Si sa da 150 anni che la selezione naturale prevede invece la vittoria degli individui più prolifici ... e possiamo immaginare come questa scoperta non possa far piacere al clero cattolico. E’ facilmente dimostrabile (basta consultare il database dei docenti) come la formazione scientifica di base fornita dalle università vaticane sia molto scarsa se non assente, nonostante la preoccupata lettera di GP2 a P.Coyne nel 1988; grave che lo sia fino a questo punto e che si pensi addirittura che sia stato utile seguire al contrario le indicazioni di GP2, cioè eliminando lo studio del metodo scientifico e dell’evoluzione anche dalla scuola pubblica. Risulta importante quindi una verifica costante delle fonti di conoscenza prima di ogni “dialogo”. Lo stesso intervento del card.Ruini evidenzia come il giudizio sull’evoluzione sia inquinato dal giudizio di Zichichi sul ruolo necessario della matematica nella scienza, senza capire che in un meccanismo evolutivo in cui il caso ha un ruolo importante come creatore di variabilità, la prevedibilità del futuro che deriverebbe dall’uso di formule matematiche è inapplicabile. Purtroppo si sa che il papa era assente l’1 settembre al momento della presentazione in Powerpoint (probabilmente è davvero questa, che ha proprio due citazioni del card.Schönborn nella prima slide!) fatta da Peter Schuster lo scienziato evoluzionista, da lui invitato al brain storming organizzato a Castelgandolfo ai primi di settembre; per cui non ha potuto acquisire una informazione migliore sui concetti fondamentali della teoria dell’evoluzione. Nella presentazione P.Schuster spiegava appunto sia le mutazioni casuali che la selezione naturale, oltre a raccontare come è avvenuta l’evoluzione dell’occhio (uno dei cavalli di battaglia.dei creazionisti sia pre – come il reverendo Paley - che postdarwiniani) Ora quindi abbiamo fra l’altro la possibilità di dimostrare perchè aveva ragione Cavalli Sforza nel suo articolo del 4/11/2006 “Dove sbaglia il papa” Come risulta chiaro da quanto si legge sull’Avvenire, nell’intervento del card.Ruini ha un ruolo centrale il recente complesso intervento del papa all’università di Regensburg. Per riappropriarsi almeno in parte della ragione sembra che si cerchi di ridefinire l’uso che ha fatto e fa della ragione, nonostante che il papa riconosca i meriti della scienza come ricorda anche Ruini spiegandone il motivo: “La limitazione della ragione a ciò che è sperimentabile e controllabile è infatti utile, esatta e necessaria nell’ambito specifico delle scienze naturali e costituisce la chiave dei loro incessanti sviluppi”.. Sembra non si ammetta però che il motivo del successo siano proprio questi limiti che l’evoluzione culturale umana (non certo gli scienziati, che anzi spesso fanno finta di non vedere questi limiti…) raccomanda alla ragione, soprattutto oggi, in un mondo in cui vivono a
dell’evoluzione”.
[Peter Schuster:] selezione naturale= la vittoria del più forte [card. Ruini]
stretto contato persone con formazioni ma soprattutto religioni e culture ben diverse. Preoccupa quindi che il papa sembri voler cambiare la rotta precedente, per dirigersi verso l’incerto obiettivo di «allargare gli spazi della razionalità» per far accettare da una nuova e diversa “ragione” anche le spiegazioni che utilizzano il soprannaturale; il discorso del cardinale (che cita testi del papa) tende però ad abbandonare la razionalità: non è infatti evidente a tutti perché “la ragione sarebbe mutilata” se la si usasse solo con “ciò che è sperimentabile e controllabile”, o che “la religione staccata dalla razionalità, facilmente degenera nella superstizione, nel fanatismo e nel fondamentalismo”, o che “la pretesa che l’unica realtà sia quella che è sperimentabile e calcolabile porta del resto fatalmente a ridurre il soggetto umano a un prodotto della natura, come tale non libero e suscettibile di essere trattato come ogni altro animale: si ha così un capovolgimento totale del punto di partenza della cultura moderna, che consisteva nella rivendicazione dell’uomo e della sua libertà”. Quando però ci si accorge che la critica alla scienza e in particolare alla biologia e all’evoluzione si basa su affermazioni poco corrette e attribuibili al card.Ratzinger, sembra sia più prudente trattenersi dal commento e limitarsi a presentare queste affermazioni: • il processo evolutivo avrebbe “la tendenza a dare il primato all’irrazionale, al caso e alla necessità, riconducendo ad esso anche la nostra intelligenza e la nostra libertà” [si accetta quindi che il processo evolutivo avrebbe comunque prodotto l’intelligenza pur molto limitata ma comunque sconcertante dello scimpanzé? Ci possiamo accontentare di questo primo passo … anche se rimane il dubbio che si sappia poco dello scimpanzé e della sua intelligenza] • questa riflessione “non si oppone alla teoria dell’evoluzione, finché questa rimane nell’ambito scientifico” [di solito la teoria dell’evoluzione non esce dall’ambito scientifico, spiega eventi materiali e dimostrabili, come ha fatto a suo tempo anche Galileo … e appunto per questo non si capisce su il motivo delle critiche] • ma la frase che lascia più perplessi dimostra una limitata conoscenza e quindi un poco utile ampliamento degli spazi di irrazionalità: “al modello evoluzionistico corrisponde un’etica che pone al centro la selezione naturale, e quindi la lotta per la sopravvivenza e la vittoria del più forte”: [Tutti coloro che hanno potuto studiare alle medie o dopo l’evoluzione biologica sanno bene che la selezione naturale agisce solo sul successo riproduttivo (=numero di figli) di un individuo… che non ha alcuna relazione necessaria con la sua forza o la sua intelligenza; non si capisce poi che problema di etica ci sia se i più adattati all’ambiente fanno più figli e gli altri no; sembra quasi che si voglia criticare senza aver capito il problema. Molto deprimente. Difficile dialogare]. Dato che si continua a dare ampia pubblicità ai discorsi del papa sull’evoluzione ma precedenti al convegno di Castelgandolfo, a questo punto sembra improbabile che vengano pubblicati i testi delle discussioni avvenute a Castelgandolfo, come promesso. Una riflessione finale potrebbe riguardare il titolo, probabilmente redazionale, in cui spiccano due sostantivi, Occidente e verità; sull’interesse per la verità, già si è commentato a sufficienza; sull’occidente: non è chiaro se comprende anche … il medio oriente, luogo di origine delle “religioni del libro” Si potrebbe anche fare una riflessione più generale, sul fatto che sia poco credibile che ci possa essere un dialogo se (come si vede chiaramente) non si accettano meccanismi e processi ben dimostrati e ripetutamente confermati della scienza e si attribuiscono addirittura etiche connotabili negativamente sulla base di ignoranza o di interpretazioni errate; e non solo: con queste premesse è probabilmente illusorio pensare di riuscire a convincere anche solo gli stessi cattolici su meccanismi e ipotesi (che hanno un ruolo senza dubbio importante nella cultura attuale) che comunque non sono supportati da una dimostrazione razionale.
15/12/06-IT:
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Ecco come potrebbe spiegarsi l’“allontanarsi dal cristianesimo” dell’Occidente, la preoccupazione principale del papa secondo il card. Ruini; l’Occidente, più che “vittima di uno strano «odio di sé»” è invece giustamente preoccupato di non riuscire a trovare al più presto un linguaggio comune, con una base oggettiva e razionale, per dialogare davvero con tutte le culture di un mondo sempre più piccolo. Non si possono aspettar secoli … non c’è più tempo. Come si vede abbastanza bene in molti dei documenti citati in questa rassegna stampa (che riguarda comunque solo il dibattito sull’evoluzione biologica) la religione cattolica sembra avere dei problemi di comunicazione anche all’interno della stessa cultura occidentale … anche perché è assolutamente evidente che ne rifiuta (a volte magari per alcuni secoli …) alcune importanti scoperte, difendendo purtroppo un improbabile Dio tappabuchi e non sopportando che oggi si possa dire, come è stato detto anche a Castelgandolfo da Peter Schuster: “la biologia non può smentire l’esistenza di un creatore, ma non ne abbiamo bisogno per spiegare quello che vediamo. … non c’è nulla di quel che vediamo che non possa trovare una spiegazione nella teoria darwiniana dell’evoluzione”. [Testo originale dell’intervista sulla National Catholic Review “Biology by no means disproves the idea of a Creator. But the point is that we don’t need a Creator to explain what we see. One hundred years ago, it was the common belief of Christians that God directly created every new species that exists. Darwin showed how natural development can lead to new species. Today we understand this much better, and there’s no evidence that can’t be explained within this general framework.”] Per quasi tutti è evidente che il rifiuto di accettare il darwinismo (dopo aver accettato ma non pubblicizzato affatto l’accettazione del “fatto” dell’evoluzione) non è molto diverso dal precedente rifiuto dell’eliocentrismo (che ora ben sappiamo quanto fosse errato e quanto sia stato dannoso). Solo che ora non si possono aspettare i 350 anni che sembrano necessari (i 150 già passati infatti non sono bastati…) per studiare e capire la mutazione casuale e la selezione naturale, di cui si da ancor oggi (e purtroppo viene diffusa anche fra il clero e i fedeli) una definizione sbagliata e negativa (e dopo 150 anni la buonafede non la si può né chiedere né concedere…). Queste osservazioni su un atteggiamento inutilmente irrazionale indurrebbero perfino a sospettare che non sia l’Occidente ad essere “vittima di uno strano «odio di sé»”… o ad aver “bisogno della verità”. E solo una “ciliegina” su questa giornata strana: purtroppo solo l’Avvenire sembra dia rilevanza alla notizia (“In Russia al via processo a Darwin”) dell’inizio di un processo che vede il ministero russo dell’Istruzione accusato da una studentessa che • “si sente offesa nelle sue convinzioni religiose dalle teorie del grande naturalista ottocentesco inglese”; • “ha chiamato a testimoni i più noti teologi di varie confessioni religiose e chiede al ministero di abolire lo studio obbligatorio del darwinismo: l'idea di discendere da una scimmia «insulta i miei sentimenti religiosi - si legge nella querela - e mi impone una percezione delle origini umane contraria al mio credo”. Non sarebbe costato molto aggiungere una frase per ricordare che i teologi non sono testimoni adeguati e che la chiesa cattolica oggi, a differenza della studentessa russa, sa distinguere fra la teoria darwiniana dell’evoluzione e la discendenza da antenati scimmieschi, che è un fatto indiscutibile: il documento del Card. Ratzinger del 2004 accetta infatti non solo la discendenza scimmiesca dell’uomo (chiede solo che si faccia almeno un misterioso “salto ontologico”) ma anche la discendenza da forme animali ben più stupide. Avendo dato una notizia poco interessante (anche se serve a ricordare che è certamente venuto da ambienti cattolici che non hanno timore di manifestare apertamente la loro ignoranza la manovra che ha portato all’eliminazione – per ora mantenuta – dell’evoluzione umana dai programmi scolastici delle medie), sarebbe stato utile almeno far capire che il quotidiano della CEI non appoggia chi ignora i documenti vaticani
firmati solo un paio di anni fa dall’attuale papa. . 19/12/06-USA:
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Un’ottima notizia dagli USA: si è “arresa”, molto probabilmente anche grazie alla sentenza di Harrisburg che evidenziava i rischi anche finanziari di certi comportamenti antiscientifici, la commissione scolastica della contea di Cobb (Georgia) che dal 2002 imponeva delle etichette di avvertimento sui libri di biologia che spiegavano l’evoluzione biologica. L’ACLU che ha condotto per anni una battaglia per l’eliminazione di questa etichetta che “sends a message to those who oppose evolution for religious reasons that they are favored members of the political community, while the sticker sends a message to those who believe in evolution that they are political outsiders”. Ora nel loro sito web si legge che “Georgia School
Board Drops Defense of Anti-Evolution Stickers”
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In the agreement, Cobb County school officials state that they will not order the placement of “any stickers, labels, stamps, inscriptions, or other warnings or disclaimers bearing language substantially similar to that used on the sticker that is the subject of this action.” School officials also agreed not to take other actions that would undermine the teaching of evolution in biology classes.
Dopo 15 giorni la buona notizia non era arrivata sui quotidiani italiani
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… Comincia a venire alla luce la nuova strategia del Discovery Institute negli USA. Ce ne parla Massimo Pigliucci nel suo blog: “The next step of Intelligent Design theory” raccontando di un articolo comparso il 15/12 sul New Scientist (“Intelligent design: The God Lab”). Dopo la clamorosa e pesante sconfitta al processo di Harrisburg, il Discovery Institute deve cercare di risolvere uno dei problemi più seri evidenziati nella sentenza: “[in addition to its religious undertones, ID has not] been the subject of testing and research [and it has not] generated peer-reviewed publications.”. Si erano fatti condannare da un giudice che aveva dovuto spiegare loro che non stavano seguendo il metodo scientifico. Era abbastanza probabile che questo fosse dovuto al fatto che tutto il lavoro era un lavoro fatto da gente (avvocati e filosofi) che proprio non capivano che non fosse molto utile dire semplicemente che la loro era scienza e quella degli altri invece era ideologia. Il giudice e il metodo scientifico pretendono dimostrazioni, verifiche sperimentali e pubblicazioni su riviste controllate dagli esperti. E così il Discovery Institute ha creato un laboratorio, chiamato Biologic, attorno al quale però preferiscono essere misteriosi, contrariamente a quanto avviene di solito in campo scientifico pubblico. E’ sufficiente sapere che il laboratorio scientifico che dovrebbe dimostrare che la teoria dell’evoluzione darwiniana è sbagliata è diretto da un sociologo creazionista? Così racconta infatti il New scientist, che ha avuto parecchie difficoltà a trovare qualcuno da intervistare. Certo sembra che anche in Italia chi contesta la teoria dell’evoluzione non si preoccupi affatto di mostrare ignoranza dei fatti e dei metodi per distruggere un’ipotesi che dopo 150 anni è ormai diventata una teoria scientifica robusta. E così troviamo giornalisti e cardinali che si illudono di poter convincere (razionalmente), mentre invece utilizzano soprattutto l’autorità che deriva dall’interazione fra il ruolo che ricoprono e l’ignoranza della maggior parte della gente sul metodo scientifico e sul ruolo delle “peer-reviewed publications” che il giudice Jones invece ha imparato a conoscere e apprezzare. Purtroppo sarebbe auspicabile (ma è altamente improbabile) che un qualche giudice sia stimolato a valutare se le improbabili definizioni di caso e di selezione naturale usate il 15/12 dal card.Ruini sono le stesse definizioni supportate da esperimenti controllati ed approvati dalla comunità scientifica … La prima linea di difesa (la diffidenza della gente rispetto all’ignoranza) infatti in Italia è debole, e lo sarà ancora di più in futuro a causa delle iniziative del precedente governo: dal 2004 l’insegnamento del metodo scientifico è infatti scomparso dai programmi delle scuole elementari insieme allo studio dell’evoluzione umana, e non sono ancora stati ripristinati.(vogliamo fare un confronto? In questi giorni sono bastati due giorni al ministro per ripristinare il presepe nelle scuole statali di Bolzano che si illudevano di avere dei buoni motivi per farne a meno!). Anche se gli effetti negativi sulle professioni scientifiche si vedranno comunque più avanti … sarà per questo motivo che l’ex presidente del
19/12/06-IT:
20/12/06-IT:
consiglio ha preferito già adesso, nel dubbio, sottoporsi a un banale intervento chirurgico addirittura negli USA? • Dopo 5 giorni nessuno ha ancora ripreso l’accenno critico al darwinismo e all’evoluzione fatto dal Card.Ruini il 14/12 nel discorso al clero romano rilanciato il 15 dall’Avvenire (“L’Occidente? Ha bisogno della Verità”). Forse anche altri hanno notato con preoccupazione la correlazione fra l‘intenzione di attribuire un diverso ruolo – più limitato - alla ragione (punto centrale del discorso) con l’uso di una definizione errata e negativa della selezione naturale? Già ci si era ormai abituati ad una ben più giustificabile definizione negativa del caso, che in biologia è utile quando ha una funzione positiva nel creare novità non sempre utili; comunque … non viene mai lasciato solo a fare i guai … che gli vengono ben più facilmente: la selezione naturale non è infatti un meccanismo casuale e ammette quindi solo i caratteri genetici che favoriscono l’adattamento all’ambiente. • Sull’Avvenire articolo di F.Facchini (che viene presentato solo come antropologo e non come religioso … “voluta omissione del suo ruolo?”). Il titolo redazionale (“Liberare Darwin dall'ideologia”) ricorda che proprio qualche giorno fa si è potuto verificare quanto l’appello sia necessario: perfino per un concetto scientifico fondamentale come “selezione naturale” il card.Ruini usa infatti una definizione errata e che quindi fa (magari senza accorgersene ma qualche esperto dovrebbe avvertirlo) una lettura ideologica delle scoperte scientifiche di Darwin, che nessuno dovrebbe applicare a contesti estranei alla biologia. L’articolo trae spunto da un recente articolo di T.Pievani, che su Micromega (“Il papa e l’eretico: la strana alleanza dei teologi tedeschi”) criticava proprio questa visione ideologica di una teoria scientifica dimostrata e accettata da tutto il mondo scientifico. Interessanti alcune osservazioni di F.Facchini, che sembrano in qualche modo un’integrazione e una conferma al suo articolo sull’Osservatore Romano del 16 gennaio in cui condannava l’Intelligent Design (aggiungendosi a tutti gli altri scienziati ma anche alla benemerita – nei confronti del Vaticano - Templeton Foundation): • “In realtà vi sono darwinisti convinti che sono anche persone di fede religiosa”. • “…il modello di Darwin è considerato insufficiente da non pochi scienziati (e anche chi scrive, pur condividendolo, ritiene che non sia l'ultima parola della scienza sull'evoluzione)”. [Insufficiente non è lo stesso che verità; la prima parte della frase si riferisce alle obiezioni dei neocreazionisti, la seconda è la normale opinione di chi fa ricerca e non ha dubbi di poter scoprire qualcosa di nuovo … anche lui. Comunque ben diverse, di assoluta condanna del darwinismo ( “Al bando il neo darwinismo, perche' nella natura e' scritto un 'disegno intelligente'”), sono state le frasi dette da un teologo di un’università pontificia - che certamente non acquisterebbe dal prof. F.Facchini un giudizio sull’ID - al convegno apparentemente antidarwinista svoltosi ad Ancona un mese fa e finanziato anche con fondi pubblici] Sembra comunque corretta poi la sua osservazione, che però “copre” più i teologi che non sembra conoscano meriti e limiti dei “metodi empirici della scienza”, rispetto agli scienziati (che invece li conoscono): ”sembrerebbe che non sia possibile scindere la teoria scientifica di Darwin sulla evoluzione dalla ideologia totalizzante che molti ne traggono escludendo valori e modi di vedere che vanno oltre i metodi empirici della scienza”. Non è per nulla chiaro se questa osservazione sia giustificata, né chi siano questi ‘molti’. Frasi simili si leggono spesso, ma sempre senza far capire se questi ‘molti’ esistono, se sono scienziati o se sono più probabilmente inesperti che comunque sono molto utili per giustificare l’intervento contro la scienza di esperti di ideologie che non amano la scienza e i suoi metodi. Certo almeno da quest’anno si possono fare anche i nomi di Dennet e di Dawkins, e Pera ne ha subito approfittato, il 21/11 a New York. Nell’articolo sembra di intravedere comunque un’insistenza sui meriti dei metodi empirici della scienza e sulla differenza rispetto ad una improbabile caricatura del darwinismo presentato (probabilmente ad uso dei fedeli che ci dovranno credere ciecamente, mancando qualsiasi
“visione che vuole spiegare ogni espressione della vita, spirituale, morale e sociale, in termini puramente naturalistici”
spiegazione della definizione) “come visione che vuole spiegare ogni espressione della vita, spirituale, morale e sociale, in termini puramente naturalistici”. Dovrebbe essere evidente perché è una caricatura. Perché si vuol far credere che i meccanismi dimostratisi utili per spiegare l’evoluzione biologica trovino applicazione anche in altri campi dell'evoluzione culturale umana, che con la biologia hanno poco a che vedere; forse per giustificare l’ingiustificabile invadenza della fede (fino a quando non arretra…) su argomenti scientifici che non conosce. Il problema è però ben diverso: oggi molti scienziati ammettono che “ogni espressione della vita” (intesa come vita “biologica”) può essere spiegata “in termini puramente naturalistici”! Perfino Peter Schuster, invitato a Castelgandolfo, lo aveva detto al papa e aveva spiegato che 150 anni dopo la grande scoperta di Darwin le conoscenze erano migliorate e più salde. • Si deve ridere per non piangere leggendo poi, sempre sull’Avvenire, un breve articoletto inserito proprio nell’articolo di F.Facchini. Possiamo anche immaginarci F.Facchini con le mani nei capelli per l’”accostamento indebito” e forse anche un po’ provocatorio al suo articolo in cui veniva presentato come scienziato. L’articoletto è intitolato “Il pianeta in movimento: 52 nuove specie”; poiché siamo in una pagina del quotidiano della CEI, che promuove l’insegnamento della creazione dai primi anni dell’asilo fino all’università, leggendo il titolo qualcuno si potrebbe chiedere: queste 52 specie sono state scoperte o sono state create quest’anno? Leggendo nel testo (per fortuna breve) “nuove specie che, nel corso del 2006, sono apparse nel Borneo” e “nuove creature” la risposta sembra evidente, anche se qualche dubbio viene nell’unica frase virgolettata, pronunciata da uno scienziato “Più ricerchiamo e più troviamo specie nuove per la scienza”. Speriamo che anche i giornalisti dell’Avvenire si liberino presto dell’ideologia … • Oggi solo S.Magister sull’Espresso (“R&R, Inc. Il vicario di Cristo spiegato dal suo vicario”) racconta (e ne riporta il testo integrale) della presentazione del pensiero di Benedetto 16’ fatta dal card.Ruini. Sembra non si accorga del grave errore sulla definizione di selezione naturale (già si sapeva che si sbagliava anche sul ruolo del caso, dimostrato dall’abate Mendel, morto prima che qualcuno si accorgesse dell’importanza fondamentale della sua scoperta delle serie basi scientifiche del ruolo del caso); non è ben chiaro se questo errore sia da attribuire al papa o al cardinale che lo spiega al clero che spiegherà poi ai fedeli quello che si è capito. 21/12/06IT: • Curioso ma ragionevole e polemico commento sul Tirreno (“Va bene Gesù Bambino, ma Charles Darwni?”) sul tentativo fallito di abolire le canzoni natalizie in un asilo di Bolzano, per rispetto verso i bambini di altre religioni. L’articolo racconta come, senza bisogno di costituire commissioni di esperti che a volte fanno passare tanto di quel tempo che poi si può anche affossare il loro lavoro senza che nessuno poi protesti, ci sia stato un intervento fulmineo del ministro, dopo un appello di FI al presidente Napolitano contro “l’espulsione del Natale e di Gesù Bambino dalle scuole pubbliche italiane”. Giustamente l’articolista si chiede fino a quando invece Darwin e l’evoluzione (nonostante la commissione Montalcini e anche il cambio di governo) verranno lasciati nella stalla dopo l’espulsione dalla scuola avvenuta ormai quasi tre anni fa. La domanda è spiritosa, ma c’è molto poco da ridere, anche perché l’eliminazione dell’evoluzione è stata solo la punta dell’iceberg: l’eliminazione del metodo scientifico, che ora, soprattutto dopo il discorso preoccupato ma rivelatore di Regensburg, possiamo dimostrare quanto sia “malvisto” dal Vaticano, che (insieme ai sostenitori dell’ID) vorrebbe eliminarlo non solo dalle scuole, proprio perché dimostra il successo che deriva da un uso corretto della ragione umana. 23/12/06-USA: • In questi giorni cade il primo anniversario della sentenza di condanna e di smascheramento dei trucchi e delle bugie su cui si basa l’ID, scritta ad Harrisburg dal giudice Jones. Qualcuno festeggia, altri invece, come il gruppo del Discovery Institute di cui è stata sconfessata la strategia che avevano messo in atto per sostituire con qualcosa di più credibile il creazionismo biblico affossato dalla sentenza della Corte Suprema nel 1987, sta cercando di adeguarsi – realizzando il primo laboratorio dove
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poter fare qualche esperimento … - alle critiche per non aver rispettato il metodo scientifico, presenti nella sentenza. Possiamo leggere un commento sull’anniversario sul The York Dispatch (“Behind the bench with the intelligent design judge, one year later“) ma anche nel sito del Discovery Institute, che ovviamente minimizza la sconfitta e continua a fare propaganda ben sapendo che pochi hanno letto e capito la sentenza e che gli ambienti conservatori non hanno comunque altri cavalli su cui puntare le grosse cifre di cui dispongono (“A year after Dover, the scientific debate over Darwin is as vigorous as ever”). Lo scienziato attualmente più impegnato nel dibattito sull’evoluzione è sicuramente Richard Dawkins, che ha venduto già 200.000 copie del suo ultimo libro (“The God delusion”), in cui contesta tutte le religioni che l'uomo possa immaginare, passate, presenti e future. Il Sunday Telegraph gli ha dedicato ieri un intervista (“Dawkins and the missionary position”) pubblicata anche da altri quotidiani, mentre il 18 dicembre uno scandalizzato ateo cristiano (!?) critica su Spiked la sua pregiudiziale polemica contro la religione (“The Dawkins delusion”). L’intervento più autorevole lo leggiamo però oggi sul Sunday Times (“A Christmas thunderbolt for the arch-enemy of religion”), in forma di lettera aperta - probabilmente falsa - inviata a Dawkins da un lettore; la lettera si conclude abbastanza minacciosamente (“For now I bid you farewell. But be assured: you have not heard the last of Me. Till then I remain yours affectionately, and faithfully”) e risulta scritta materialmente da John Cornwell anche se la firma in fondo all’articolo risulta essere … di Dio. Su creazione, evoluzione, ragione, fede, religione, scienza ed eutanasia interessante articolo che farà scalpore, con l’intervista a un neurofisiologo torinese, P.G.Strata sul Manifesto (“Eutanasia clandestina, una verità che fa scandalo”): “La scienza ha allungato la vita ma non si possono adottare questi progressi per torturare una persona”, “La mente umana è frutto dell’evoluzione del cervello”, “Il codice etico è scritto nei nostri geni”, “Nell’evoluzione si sono stabiliti dei codici di comportamento”, “L’etica si basa sulla razionalità”, “Quelli che chiedono di mettere in galera chi ha aiutato Welby sono dei fanatici” Per non dimenticarsi che ci sono ancora da riformare i programmi scolastici dopo la parentesi Moratti, un articolo di M.Tiriticco che illustra la situazione attuale: Verso le nuove Indicazioni nazionali Sul Foglio un’intera pagina (“IL DIO DELLA BIBBIA E DEL GENOMA - La terza via di Francis Collins è un disegno intelligente in cui la scienza non può far altro che avere fede“) sul recente libro di Francis Collins (“The language of God”). Non era facile trovare sul Foglio un articolo in cui uno scienziato evoluzionista venisse presentato in modo così positivo, nonostante il sottotitolo e una premessa in cui si parla di una “contrapposizione acre come quella che oggi mette di fronte gli scienziati naturalisti e il Disegno Intelligente” (dato che il riferimento è alla truffa dell’ID USA, non si capisce perchè F.Collins dovrebbe proporre un’improbabile terza via ...). Come viene chiarito nell’articolo, la posizione di F.Collins (un’evoluzionismo teistico non certo nuovo ed originale) è invece decisamente contraria all’ID USA, dato che ovviamente accetta le principali scoperte della scienza moderna: “1. L’universo è nato dal nulla 14 miliardi di anni fa. 2. A dispetto della robusta improbabilità, le proprietà dell’universo appaiono impostate esattamente per la vita. 3. Una volta che la vita s’è manifestata il processo dell’evoluzione e della selezione naturale hanno permesso lo sviluppo della diversità e della complessità biologica in un lungo lasso di tempo. 4. Una volta che l’evoluzione ha preso le mosse, non ha avuto luogo alcun intervento sovrannaturale. 5. Gli esseri umani sono parte di questo processo, condividendo un antenato comune con le grandi scimmie”. A questi punti [sul punto 2 ci sarebbe comunque da discutere e sarebbe anche meglio verificare quel che Collins scrive, dato che non è facile dalla terra essere certi delle "proprietà dell’universo"] poi Collins ne aggiunge un 6°, che però sa bene essere un atto di fede e non un dato scientifico (tanto è vero che inizia con “SE”): “6. Se Dio esiste, dev’essere fuori dal mondo naturale e perciò gli strumenti della scienza non sono adatti a ricercarlo. L’evidenza della sua esistenza
la critica di Collins all'ID "di cui si preoccupa personalmente di smontare alcuni capisaldi dottrinali a cominciare dall’“irriducibile complessità” e alla cui dottrina rimprovera il ridimensionamento della figura di Dio e la pericolosità di alcuni assunti che, se sconfitti in modo flagrante da tesi contrarie, porterebbero a fondo con loro la fede di tante persone che li hanno adottati per contrapporsi all’ateismo".
31/12/06-UK:
viene da altre fonti e la nostra convinzione finale è basata sulla fede, non su prove”. Chiara ed evidente la smentita sia della posizione dei sostenitori dell’ID (non si fidano degli scienziati e non accettano per ignoranza i primi punti, elencati e accettati da un evoluzionista teistico come Collins) che della posizione del papa (che cerca invece di convincere che non è la fede ma la ragione che ci porterebbe a credere ad un processo evolutivo eterodiretto che però nemmeno lui poi sa spiegarci usando la ragione). Sappiamo che il papa nel 2004 ha accettato i punti 1 e 5 ma sugli altri non ha certezze; anzi, sul 6° avrebbe delle modifiche da introdurre urgentemente, e ne ha appunto parlato nel preoccupato discorso all'università di Regensburg (preferirebbe che la convinzione avesse basi più serie, e … metterebbe ragione al posto di fede). E' importate sottolineare la critica di Collins all'ID, "di cui si preoccupa personalmente di smontare alcuni capisaldi dottrinali a cominciare dall’“irriducibile complessità” e alla cui dottrina rimprovera il ridimensionamento della figura di Dio e la pericolosità di alcuni assunti che, se sconfitti in modo flagrante da tesi contrarie, porterebbero a fondo con loro la fede di tante persone che li hanno adottati per contrapporsi all’ateismo". Sono le stesse critiche che vengono anche dalla Templeton Foundation ma incredibilmente vengono ignorate dai teocon italiani e perfino da alcuni ambienti all'intero della stessa chiesa cattolica. Collins evidenzia come non si tratti solo di una truffa ma sia anche una posizione pericolosa Quello che ci si può augurare è che da oggi almeno i giornalisti del Foglio si fidino di F.Collins e accettino soprattutto le indicazioni presenti nei punti 4 e 5, che purtroppo vediamo spesso contestate e negate anche in Italia (Collins certifica infatti che l’eliminazione dell’insegnamento dell’evoluzione nel 2004 in Italia è stato il frutto dell’ignoranza e dei condizionamenti ideologici o religiosi dei consulenti del ministro Moratti, talmente potenti da far modificare anche i risultati della commissione Montalcini). Interessante anche la citazione del libro di un ”umanista secolare” come O.E.Wilson (“The creation: an appeal to save life on earth”) che auspica una accordo fra scienziati e cristiani almeno per “salvare la vita sulla terra”, che sembra in pericolo; l’appello riecheggia l’appello recente del papa a “salvare il creato dal degrado” anche se sembra che alcuni esperti vaticani non siano molto d’accordo con le preoccupazioni del papa e di E.O.Wilson (qui alcune dispense del master in scienze ambientali di un’università pontificia e gli articoli del suo direttore nel sito di una fondazione religiosa che ritiene che “un’economia forte e vivace e la tenace difesa dei diritti di proprietà siano principi essenziali affinché si abbiano gli incentivi che favoriscono la sollecitudine per la pratica ecologica”). Per la BBC Richard Dawkins è “Person of the year 2006”. Motivazioni? Tante e … contrastanti:
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For being everywhere this year, with the publication of his global bestseller, The God Delusion. For proving that scientists can still change the way people think. For writing a book (The God Delusion) which enabled Terry Eagleton to write the most negative review ever published. For thinking clearly in a world that doesn't much value clear thinking anymore. For saying what he thinks. For defending the delusion that science and religious faith are incompatible. For creating the Richard Dawkins Foundation for Reason & Science. For writing the most overrated book of the year (in the judgment of Prospect magazine). For making people talk about the dangers of religious fundamentalism. For lobbying atheism and humanism into the headlines more than anyone else has done before. For being the face of science on television across the western world. For not having been given an honour by the Queen, while being a recipient of the Medal of the Presidency of the Italian Republic and many scientific and literary prizes. For marrying the actress who played Romana in Doctor Who. For raising questions that need to be answered by any intelligent religious believer wishing to develop a coherent worldview. For being a scientific fundamentalist and the worst advert for atheism currently doing a book tour.
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For raising a debate about the nature of "science" and how future generations of schoolchildren should be pretected from "pseudo-science". For being rude and getting away with it.