Professione Gestore Speciale Viaggio

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anno XXVII SPECIALE VIAGGIO

professionegestore

speciale viaggio 2009

vienna

periodico eni refining&marketing -sped. abb. post. 70% - Roma

refining&marketing


il programma 4

l’agenda Tutte le cose fatte nei cinque giorni

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il successo viaggia a suon di musica La filosofia vincente della squadra eni

primo giorno 10

una serata al konzerthaus Un concerto in esclusiva per gli ospiti eni

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I commenti “Ci siamo subito immersi nel clima di Vienna”

secondo giorno 16

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in giro per la città Dal centro ai parchi, dai musei ai ristoranti i commenti Abbiamo scoperto una città viva e accogliente

terzo giorno 32 la visita ai nostri punti vendita Curiosando nei piazzali Agip austriaci “bella fonte” 36 la di maria teresa e sissi Il castello di Schönbrunn 42 IL BACIO PIù FAMOSO DEL MONDO I capolavori d’arte della galleria del Belvedere

quarto giorno 48 insieme, per essere più forti Il meeting dei gestori con gli interventi di Caridi, Fanelli, Costa, Russo, Simonetti e Quartullo

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nel backstage del gran ballo Le prove affrontate per fare bella figura alla serata di gala

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nozze d’oro per agip austria Cambio della guardia e grande festa per i cinquant’anni di eni in Austria

80 i gestori raccontano Neofiti e veterani dei viaggi premio spiegano la loro passione per il cane a sei zampe QUINTO giorno 82

auf wiedersehen Il ritorno tra bei ricordi, nuovi propositi e la curiosità per la meta del prossimo viaggio

serata di gala nei 62 saloni imperiali La gran soiree all’Hofburg, la residenza asburgica

professionegestore N.Speciale

Direttore responsabile Gianni Di Giovanni

Coordinamento editoriale Clara Sanna

Direttore editoriale Angelo Fanelli

Redazione Milena Conte, Francesca De Giglio, Simona Manna, Alessandra Mina, Serena Sabino, Luigi Valgimigli

refining&marketing Anno XXVII

Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 167/2009 del 04/05/2009

Chiuso in redazione il 30/7/2009

Comitato editoriale Mauro Bianchi, Massimo Caprara, Gioacchino Costa, Leonardo Del Vecchio, Stefano Quartullo, Patrizia Zucchi

Le fotografie sono di Alfredo Cacciani

Redazione e produzione Agi Agenzia Italia Via C. Colombo, 98 - 00147 Roma Tel. +39 06 51996 254 - 385 editorialstaff@agi.it

Progetto grafico e impaginazione Dario Galvagno Stampa Stabilimento Tipolitografico Ugo Quintily Spa - Roma


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20 o n g u i g

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! e t r a Si p

Il grande giorno è giovedĂŹ 11 giugno. Da tutta Italia i gestori che hanno vinto il viaggio premio, grazie ai risultati realizzati durante l’anno, si sono trovati a Milano, Verona e Roma da dove sono partiti in aereo alla volta della capitale austriaca

Vienna

3 Milano

Verona

Roma

Destinazione

Vienna


l’agenda

Arrivo degli ospiti all’aeroporto di Vienna da Milano, Verona e Roma. Trasferimento in hotel, relax e cena dei due gruppi nei rinomati ristoranti dei rispettivi alberghi (Hilton e Intercontinental).

giovedì

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Per gli ospiti dell’Hilton mattinata libera per un gito turistico della città, poi pranzo nel celebre ristorante Rathauskeller, nei locali del municipio di Vienna.

venerdì

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sabato

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domenica

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lunedì

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Per gli ospiti dell’Intercontinental, invece, mattinata dedicata alla visita dei punti vendita Agip austriaci. Pranzo in albergo.

Mattinata libera per gli ospiti dell’Intercontinental che hanno potuto fare shopping, visitare musei e biblioteche e incontare vecchi amici.

Mattinata intensa per gli ospiti dell’Hilton che hanno visitato i punti vendita Agip di Vienna e conosciuto i loro colleghi austriaci.

Mattinata dedicata alla visita del celebre Belvedere, antico palazzo reale oggi sede del prestigioso museo d’arte che conserva, tra gli altri capolavori, il celebre bacio di Gustav Klimt.

Colazione e rientro dopo cinque giorni entusiasmanti, rilassanti, ricchi di opportunità per fare nuove conoscenze, migliorare la propria professionalità e ritornare al lavoro quotidiano con più grinta, gli ospiti dell’Hilton e dell’Intercontinental si preparano a rientrare in Italia....


Appuntamento speciale, solo per gli ospiti eni, al Konzerthaus, sede dell’Orchestra Sinfonica di Vienna che vi tiene ogni anno numerosi concerti e manifestazioni tra cui le celebri “Settimane della Musica”.

no ra, si so , ogni se er il p Intanto i n io z esercita le e cui lt o in sv a Rosa, allo dell a z Gran B n a di d ssionati il gli appa oronare c to tu po sala più hanno a ll e n i ballare sogno d ndo del mo sa famo

Pomeriggio libero per gli ospiti dell’Intercontinental che hanno potuto fare shopping, visitare musei e biblioteche. Visita al Castello di Schönbrunn per l’altro gruppo.

Il pomeriggio viene dedicato a visitare il celeberrimo castello di Schönbrunn, rivivendo i piaceri della corte in piena epoca illuminista.

Il secondo giorno di permanenza si chiude con una cena in diversi celebri ristoranti di Vienna.

Affamati per la visita pomeridiana, gli ospiti si sono dedicati al Dine Tour presso i migliori ristoranti della capitale austriaca.

L’ultima sera si conclude con la serata di gala all’Hofburg, antica residenza asburgica... Pomeriggio interamente dedicato al Meeting dei Gestori per fare il punto sui risultati raggiunti e condividere le strategie per ottenere nuovi successi futuri ...non prima di ricevere come gradito regalo una squisita, originale Sacher Torte.

ci, i logisti v i t o m r NB - Pe pi (Hilton e up r g i due l) tinenta o la n o c r e t lt In esso svo n p s o n n i ha attività a a m i s e med si dell ti diver nate n e m o r m o in gio a t a n r o gi ti differen

e con il fastoso, tradizionale Ballo della Rosa con la cerimonia di premiazione della giovane e bella coppia vincitrice della gara di ballo.

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Il successo viaggia a suon di musica

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Vienna, la meta del ventottesimo viaggio dedicato ai 450 gestori che nell’anno si sono impegnati e si sono distinti nelle vendite, secondo gli obiettivi proposti da eni. Un programma intenso alla scoperta della città e delle sue tradizioni

L’

appuntamento nella capitale della musica era stato fissato un anno fa sulla Costa Romantica, al termine della serata di gala. Il 28° viaggio ha mantenuto la promessa. Gli oltre mille ospiti eni arrivano a gruppi, subito sistemati nelle stanze degli alberghi Hilton e Intercontinental, nel cuore di Vienna di fronte allo Stadtpark, il parco municipale che delinea per un lungo tratto la città vecchia. L’accoglienza impeccabile preannuncia un’eccellente ospitalità a cinque stelle. Inizia la più che meritata vacanza dei 450 gestori che hanno raggiunto il traguardo

del viaggio. Questi gestori sono stati protagonisti dell’incremento delle vendite di carburanti e di lubrificanti, del rilancio di BluDieselTECH, dell’efficace gestione di You&Agip e, soprattutto, della tenuta impeccabile dell’impianto. Ci sono molti visi nuovi rispetto ai viaggi degli scorsi anni: merito anche del nuovo sistema di classificazione, più attento alle diverse realtà dei punti vendita. Agli ingressi degli alberghi, la scritta “Il successo viaggia a suon di musica” rimarca il tema del viaggio. Seguendo la metafora della musica e dell’orchestra, i 3867

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il successo viaggia a suon di musica

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impianti iscritti alla campagna di incentivazione sono stati suddivisi in cinque gruppi, rappresentati da cinque strumenti: violini (impianti con un erogato annuo da 1000 a 1749 chilolitri di carburanti); sassofoni (da 1750 a 2499 chilolitri); chitarre (da 2500 a 3499 chilolitri); arpe (oltre 3500 chilolitri); pianoforti (tutti i punti vendita della Rete Autostradale). Per un anno, i Gestori si sono impegnati in un concerto virtuale, ognuno dirigendo i propri collaboratori in perfetta sintonia con gli obiettivi proposti da eni. Oltre ai 450 che hanno raggiunto il traguardo del viaggio premio,

altri 1022 gestori hanno vinto un premio a catalogo. Un segno, anche questo, dell’impegno che ha coinvolto tutta la nostra Rete, in un mercato difficile e sempre più competitivo. Nella metafora musicale, i gestori e i responsabili della Rete ai vari livelli sono paragonati al direttore d’orchestra. Gli orchestrali sono le migliaia di collaboratori. L’orchestra, con il coordinamento di molti strumenti diversi, simboleggia anche la gestione di quella complessità che coinvolge il mercato in cui operiamo. Il riferimento di tutti gli orchestrali è lo spartito. Nell’orche-

stra eni, lo spartito è la vision aziendale, la cultura, l’organizzazione, gli obiettivi. Non è calato dall’alto, scaturito dal genio di un artista, ma è il risultato di una storia prestigiosa, consolidata e rinnovata dall’impegno costante portato avanti insieme da gestori e azienda. Quando parliamo di orchestra, immaginiamo un gruppo idealizzato, armonioso, senza contrasti. Nella realtà, il rapporto che molti orchestrali hanno con i loro direttori, e pure fra loro stessi, è spesso fragile e problematico. Come in ogni collettività, compresi i nostri


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punti vendita, anche nell’orchestra avvengono discussioni e contrasti. Ma alla fine arriva il miracolo. Il miracolo è il pubblico, di fronte al quale l’orchestra si trasforma, dimentica problemi e contrasti e si abbandona all’armonia delle note. Il nostro pubblico è il cliente. Negli ultimi difficili anni, la centralità del cliente ha stimolato il perfezionamento delle strategie di marketing, la messa in campo di iniziative di successo, il miglioramento dell’immagine dei nostri impianti, il dialogo e la collaborazione tra azienda e gestori.

Per gli ospiti è pronto un programma intenso, alla scoperta della città, delle sue tradizioni e del suo prezioso patrimonio architettonico, artistico e musicale. Il programma è stato studiato e messo a punto attraverso un lavoro d’équipe che ha coinvolto le strutture della refining&marketing, le agenzie Target 90 e Jakala Events e i colleghi di Agip Austria


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Una serata

al Konzerthaus 10


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rriviamo a Vienna nel primo pomeriggio, eccitati al pensiero dei quattro giorni che ci attendono. Il tempo di rilassarci un po’ e disfare le valige che è già arrivato il momento di uscire per un evento emozionante: un concerto tutto per noi nel suggestivo ambiente Jugendstil della Wiener Konzerthaus, sede dell’orchestra sinfonica di Vienna. Il nostro viaggio inizia in questo tempio della musica, ma il clima è informale e amichevole. Presenta la serata Jocelyn Hattab (nella foto a sinistra) che è ormai un amico dei nostri viaggi: durante la crociera dell’anno scorso, ha guidato

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una serata AL wiener konzerthaus lo spettacolo delle “Stelle Agip” nel quale si sono esibiti diversi gestori. “Sono certo che questa serata vi piacerà: musica facile, pezzi che conoscete... insomma uno spettacolo coi fiocchi”, annuncia. “Tutti voi che avete conquistato questo bellissimo viaggio siete, in qualche modo, simili a questo signore con la bacchetta. Il Punto Vendita è il vostro palcoscenico e tutto quello che avviene lì lo dirigete voi”. Poi Jocelyn chiama sul palco il “direttore della grande orchestra della Rete”, Gioacchino Costa (nella foto al centro). Il responsabile Retail apre ufficialmente le danze di questo 28° viaggio-premio. Subito

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dopo, Jocelyn gli consegna la bacchetta del direttore d’orchestra “simbolo di questa serata e di questo viaggio” e lo invita a dirigere la Quinta Sinfonia di Beethoven. Costa accetta, prende la bacchetta e dà il via: fa un po’ di confusione ma, pian piano, l’orchestra ritrova l’armonia e alla fine spuntano le note di “Nel blu dipinto di blu”. Il pubblico approva e applaude a lungo l’inaspettata esibizione. La bacchetta torna al legittimo proprietario, e nella splendida sala, inaugurata dall’imperatore


1° Francesco Giuseppe nel 1913, si diffondono le arie più famose di Wolfgang Amadeus Mozart e di Johann Strauss padre e figlio. Musica da ascoltare, musica da sentire dentro, musica da vedere. Ancora una volta, in questo teatro, il “Re” è Johann Strauss figlio. Sul palco davanti all’orchestra, ballerini leggeri e volteggianti danno corpo alle note dei “Suoni di primavera” e del “Danubio Blu”. Come nel concerto di Capodanno, arriva l’immancabile marcia di Radetzky di Johann Strass padre, con il consueto accompagnamento del pubblico che partecipa all’ese-

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cuzione battendo il tempo con le mani. Alla fine, un lunghissimo applauso libera l’emozione di una serata straordinaria. La prima giornata del viaggio si è conclusa. Sarebbe ora di andare a letto, anche perché la gran parte degli ospiti si è alzata prestissimo questa mattina per arrivare in tempo agli aeroporti. Ma i gestori sono abituati a alzarsi presto. E poi, quando si è in compagnia di amici, vien voglia di far tardi. Ne approfittiamo per fare quattro chiacchiere – fuori dalla Konzerthaus, nel pullman e nella hall dell’albergo – con alcuni gestori al loro primo viaggio Agip.

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Domenico Abattista è un gestore di Milano. Ha preso sul serio la metafora del direttore d’orchestra. Alla fine del concerto è salito sul palco e ha chiesto di dirigere un brano. Jocelyn e gli orchestrali – con molto spirito – hanno accettato e Abattista si è esibito mimando con un intelligente umorismo la parte del direttore d’orchestra. “È stato un gioco, uno scherzo”, riferisce. “Sono stati cinque minuti di divertimento. Mi sono permesso questo show perché ho visto che c’era un clima amichevole, con grande partecipazione degli spettatori. Il concerto è stato magnifico”.


i commenti

“Ci siamo subito immersi nel clima di Vienna” “P

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er me questo non è il primo viaggio, è piuttosto il regalo per l’ultimo anno di gestione. Mi ha fatto molto piacere averlo vinto perché il 28 febbraio scorso ho lasciato l’impianto”, interviene Paolo Vonci di Firenze. Ha fatto il gestore per oltre 40 anni, prima con Shell, poi con IP. Dal ‘96 è passato all’Agip. “Negli ultimi anni sono cambiate molte cose. L’impianto è passato sotto AgipRete: sono cambiati il contratto e il ruolo del gestore, che è diventato associato in compartecipazione. Questa formula offre il vantaggio di non pagare il carburante quando viene scaricato, ma concede meno autonomia al gestore. In questi ultimi anni, sono subentrate nuove logiche industriali e commerciali: per me è difficile accettare certi cambiamenti. I miei figli invece non hanno problemi: sono giovani, hanno una mentalità più elastica, più aperta a nuove forme contrattuali. Si danno molto da fare, le vendite del loro impianto sono un aumento. Spero che il prossimo anno possano raggiungere il traguardo del viaggio”.

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’anno scorso abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi ma non avevamo il BluDiesel Tech perché il fornitore ci ha installato la cisterna con un forte ritardo. Quindi niente viaggio”. Così Almo Scopini di Loreto ha dovuto rimandare di un anno il suo primo viaggio Agip, ma ora è soddisfatto perché è a Vienna con la moglie Daniela. “Un’ottima accoglienza e un concerto splendido. Si preannuncia una splendida vacanza”. Scopini fa il gestore dal 1980. L’impianto, di sua proprietà, è convenzionato dal 2007 con Agip. “Il Cane a Sei zampe è un marchio attrattivo che ci ha consentito buoni risultati”. Finalmente, nel luglio 2008 è stata montata la cisterna del BluDiesel Tech. “Subito ci siamo dati da fare per far conoscere ai nostri clienti i vantaggi di questo prodotto tecnologico. Ci siamo riusciti e anche per questo abbiamo vinto il viaggio”.

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uesta vacanza ci aiuta a distaccarci un po’ dai problemi del lavoro:”, commenta Domenico Chierchi, un gestore di Roma convenzionato con l’Agip. L’impianto, sulla braccianense, è nuovo, con l’ultima immagine, ben illuminato e visibile da lontano. La convenzione con eni è stata avviata nell’aprile del 2007. “ Il Cane a sei zampe è il marchio più conosciuto in Italia”, afferma Chierchi. “Da noi si fermano molti clienti. Siamo partiti bene, superando le nostre migliori previsioni. Speriamo di continuare così”. L’impianto, con fai da te e servito, è aperto 24 su 24. C’è un ampio parcheggio per autocarri, un bar – tabacchi . “Disponiamo di un’area molto vasta, circa 15.000 metri quadrati. Abbiamo pensato di sfruttare lo spazio, ospitando un supermercato: l’iniziativa si è rivelata vantaggiosa sia per noi che per il supermercato”.

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uesta giornata è stata una bellissima sorpresa”, commenta Salvo Giuffrida, uno dei tanti gestori che partecipa al viaggio Agip per la prima volta. E’ giovane ed è accompagnato dalla fidanzata Agata che – confessa – pensando al viaggio aziendale, immaginava un clima molto formale. “Invece ci siamo subito trovati in un ambiente gioioso, tra amici e con tanta voglia di divertirci”. Giuffrida da tre anni gestisce un impianto Agip a Catania, in società con la madre. “Prima, quest’impianto lo gestiva mio zio che è stato gestore Agip per 40 anni. Sono soddisfatto perché, da quando ho iniziato la gestione, le vendite sono sempre migliorate. L’anno scorso abbiamo dovuto fare i conti con la crisi, ma siamo riusciti a raggiungere buoni risultati”. I dati del primo semestre 2009 confermano l’andamento positivo delle vendite. “Speriamo di vincere altri viaggi. Mi piacerebbe mandarci mio zio”.


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on eravamo mai stati a Vienna”, intervengono Antonio d’Alessandro e la moglie Patrizia che gestiscono un impianto Agip a Pescara. Anche per loro questa è la prima esperienza del viaggio premio. “Da tre anni siamo passati dall’ IP all’Agip. Siamo soddisfatti perché nel 2008 siamo riusciti a raggiungere tutti gli obiettivi”. Nei mesi scorsi, D’Alessandro e la moglie hanno vissuto da vicino la tragedia del terremoto dell’Aquila. “Il nostro distributore è proprio davanti al palazzo della Regione, dove sono stati spostati diversi uffici dall’Aquila. Qui era un via vai di funzionari, responsabili di associazioni, cittadini…Qualcuno si fermava da noi e ci raccontava i momenti che aveva vissuto e quello che stava vivendo….”.

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l concerto di benvenuto è stato molto bello. Ci ha subito immesso nel clima viennese”, commenta Nadia Farinello. “Io e mio marito siamo soci, da due anni gestiamo insieme il punto vendita a Vicenza centro. Prima mio marito era dipendente, poi abbiamo preso la gestione e le vendite sono aumentate, grazie soprattutto al gpl”. E suo marito? “È rimasto sull’impianto”.

Chiacchierando, il tempo trascorre piacevole e veloce. L’orologio segna l’una passata. È ora di ritiraci nelle accoglienti stanze dei nostri alberghi.

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In giro per la città 16

Titolo sulla visita a Vienna dei gestori

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primi ospiti cominciano a salire sui pullman in attesa davanti all’albergo. I fumatori si godono fino in fondo la prima sigaretta della giornata poi, per ultimi, prendono anch’essi posto. Si parte per la visita di Vienna: un’impresa impossibile da realizzare in poche ore, ma la guida ci assicura che riusciremo a vedere le cose più significative non solo della Vienna imperiale ma anche della Vienna moderna e del modo di vivere dei cittadini di questa città considerata fra le più vivibili al mondo.


Il Ring Iniziamo l’escursione dalla Ringstrasse, la vasta arteria che circonda il centro di Vienna. È un anello a scorrimento veloce con viali alberati a tre carreggiate. La strada e tutti gli edifici furono costruiti a partire dal 1857, quando fu demolito il massiccio complesso di mura che circondava Vienna. Secondo i gusti dell’epoca, la strada venne affiancata da grandi costruzioni monumentali di stili diversi. Da oltre 150 anni, palazzi pubblici e privati in stile neogotico, rinascimentale, barocco, neo-

classico fanno di questa strada una delle più eleganti del mondo. A tratti l’autista rallenta e la guida ci indica gli edifici più importanti. Ecco la Votivkirche, la chiesa in stile neogotico dedicata al Divino Redentore, costruita come ringraziamento per un attentato fallito all’imperatore Francesco Giuseppe I. Poi il monumentale edificio dallo stile rinascimentale italiano che dal 1884 costituisce la struttura principale dell’università di Vienna, fondata nel 1365, che oggi ospita 60 mila studenti. Più avanti, un palazzo neogotico con un alto campa-

nile centrale ci fa pensare ad una chiesa, invece è il municipio (Rathaus) inaugurato nel 1883; la torre centrale è sovrastata dall’alta statua del Rathausmann, l’Uomo del Municipio che funge da portabandiera. Poco lontano, il Parlamento, un edificio in stile greco-classico dove, nell’ottobre del 1918, fu proclamata la prima Repubblica austriaca. Poi passiamo accanto all’Hotel Imperial, un pezzo di storia vivente: gli arredi delle stanze ricalcano quelli del castello di Schönbrunn, ci sono anche molti mobili

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in giro per la cittĂ

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in giro per la città originali dell’epoca imperiale. Poco distante, la guida ci segnala un altro edificio celebre: il Musikverein dove, dal 1939, si tiene a il tradizionale concerto di Capodanno eseguito dalla Filarmonica di Vienna. Ogni tanto appare una statua: Goethe, Shelley, Mozart ci ricordano che siamo nella città della poesia e della musica.

Biciclette E ANTICHE CARROZZE Il viale è largo una cinquantina di metri: al centro scorrono le rotaie del tram, ai lati le piste ciclabili percor-

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se da numerosi ciclisti. Sulle carrozzine agganciate alla bicicletta, papà e mamme trasportano i loro bebè. La bicicletta è il mezzo più usato a Vienna. Le piste ciclabili, sicure e veloci, percorrono tutta la città in lungo e in largo. Nei giorni festivi intere famiglie raggiungono in bicicletta le rive del Danubio e le verdi colline della foresta viennese. In questo modo Vienna risolve in gran parte il problema del traffico automobilistico che anche qui, come in ogni città del mondo, è sempre più com-

plesso per i numerosi sensi unici e la difficoltà a trovare parcheggio. Ci dirigiamo verso il Danubio e subito appare la città moderna: negozi, supermercati, scuole, edifici di alcune facoltà universitarie, uffici, hotel, la multisala Cineplex, ...Passiamo accanto alla grande ruota panoramica del Prater, poi attraversiamo il ponte sul Danubio. Non è blu: le sue acque ci appaiono bionde, un po’ più scure del Tevere. Sulla nostra sinistra si intravvedono le ultime colline delle Alpi.


Il Nuovo Danubio Dopo il ponte, compaiono diversi grattacieli: è l’Onu City, la terza sede Onu del mondo. Qui sono insediati rappresentanti di 120 paesi e si parlano tutte le lingue del Pianeta. Proseguiamo e, poco dopo, ci attende una sorpresa: un lago artificiale, diviso in due da una lunga striscia di terra. È il Nuovo Danubio creato con le opere di incanalamento del fiume. “È la nostra piscina naturale”, commenta la guida, indicando le spiagge con sdra-

io e ombrelloni. Sulle acque limpide e azzurre scivolano barche, pedalò, windsurf. Sull’isola, accanto alla piste ciclabili, ci sono percorsi per gli appassionati di jogging. Davanti a noi, con i suoi 252 metri di altezza, campeggia la Donauturm, la più alta costruzione di Vienna. A 165 metri c’è una straordinaria piattaforma panoramica che effettua una rotazione di 360 gradi. Qui due ristoranti offrono ottimi pasti con vista roteante su Vienna e dintorni.

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Torniamo indietro, riattraversiamo il ponte e imbocchiamo un lunghissimo viale diritto. Sullo sfondo appare il campanile della cattedrale di Santo Stefano. Il pullman devia dal Ring e prosegue l’itinerario turistico. Appare una curiosa cupola decorata da foglie di alloro in bronzo dorato È il palazzo della Secessione, edificio simbolo della secessione Viennese, un movimento artistico sviluppatosi a Vienna tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.

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in giro per la città La “casa matta” Ci dirigiamo verso la Hundertwasserhaus, un originale complesso architettonico di appartamenti realizzato dall’architetto Hundertwasser che, con questa realizzazione, ha voluto esprimere il legame tra l’uomo e la natura. Ultimata nel 1985, la costruzione - conosciuta dai viennesi e dai turisti come la “casa matta” - attira ogni giorno fiumi di visitatori, incuriositi dalle vivaci tinte colorate delle pareti, dagli alberi che spuntano dai terrazzi e dai balconi, e da molte altre imprevedibili soluzioni. Ognuno dei 52 appartamen-

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ti è diverso e ha accesso a una piccola area verde. Non è una casa museo: all’interno ci sono abitazioni private che, naturalmente, non possiamo visitare, ma diversi gestori assicurano che ci vivrebbero volentieri in questa geniale casa “matta”. Il tempo di scattare foto, acquistare qualche souvenir nel negozio del pianterreno, poi raggiungiamo il pullman, ed eccoci ancora sul Ring. Davanti all’edificio dell’Opera di Stato, uno fra i più importanti teatri d’opera del mondo, il pullman si ferma. Scendiamo: da qui parte la zona pedonale che arriva fino alla piazza di Santo Stefano.


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in giro per la città

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Stephansplatz e dintorni La Cattedrale di Santo Stefano, con i due stili romanico e gotico, rivela che la sua costruzione è avvenuta in tappe successive. Il campanile, alto 137 metri, è il simbolo e il centro di Vienna. Insieme al campanile di Friburgo, è considerato l’esemplare più bello del gotico tedesco. Peccato che le pareti di questa splendida chiesa siano ricoperte da impalcature per i lavori di ripulitura. Davanti al Duomo, la Stephansplatz è animata come sempre. C’è un clima elegante, i bar sono affollati, i tavolini all’aperto sono quasi tutti occupati. Come a piazza Navona e

a Montmartre, ci sono mimi, ragazzi che suonano, clown che mostrano ai bimbi palloncini costringendo i genitori a comprarli. Tutto il mondo è paese: la globalizzazione ha portato nella Stephansplatz anche la riconoscibile “M” di McDonald’s. Sullo sfondo della cattedrale, alcuni turisti salgono sulle carrozze d’epoca per un breve viaggio a ritroso nel tempo, e riprendono le immagini di qualche secolo fa con le sofisticate macchine fotografiche e telecamere digitali del terzo millennio. Nelle strade che convergono verso la piazza ci sono molti

negozi italiani. A noi, costretti a immergersi ogni giorno nei neologismi inglesi, fa piacere trovare parole italiane che connotano eleganza, buon gusto, buona cucina: gelateria, espresso, ristorante-pizzeria, pizza margherita, pizza napoletana, intimissimo, pulloveria, cravatte. L’internazionalità dell’Italia è rappresentata anche dai marchi di famosi stilisti: Gucci, Ferragamo, Bulgari.... “Noi viennesi - spiega la guida – abbiamo sempre apprezzato il gusto, l’arte e la creatività italiana. Per molti anni, artisti e architetti austriaci sono venuti in Italia a studiare o a fare esperienze”.


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Le rose del Volksgarten Quante cose siamo riusciti a vedere in poche ore. C’è ancora tempo per una breve visita alla reggia di Hofburg, dove torneremo per la serata di gala. Nel cortile ci accoglie una banda musicale con antichi costumi. Visitiamo alcune stanze seguendo le orme dell’ultima imperatrice Sissi, poi usciamo e ci riposiamo sulle panchine dello splendido Volksgarten, uno dei grandi giardini della città, avvolti da un forte profumo di fiori. Il giardino è un immenso roseto puntellato da rose di ogni genere e colore: bianche, gialle, rosa, rosse. È tradizionalmente aperto a tutti. La guida spiega che i viennesi vengono qui, in questi spazi verdi, per trovare un po’ di tranquillità, per rilassarsi, per leggere. ”Quanto li invidio”, commenta una gestrice.


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in giro per la città Milanese o Wiener Schnitzel? Pranziamo al Wiener Rathauskeller, nell’edificio neogotico del Rathaus. é un ristorante caratteristico che offre piatti tipici austriaci. Ci servono la Wiener Schnitzel che, insieme alla Sacher, è il piatto più caratteristico di Vienna. I colleghi di Milano la trovano identica alla cotoletta alla milanese. Consultiamo un libro di ricette viennesi che una signora ha appena acquistato e scopriamo che la Wiener Schnitzel è stata al centro di una disputa fra i cuochi viennesi e milanesi. I viennesi sostengono che la cotoletta meneghina sarebbe una versione della Wiener Schnitzel che

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i milanesi hanno copiato durante l’occupazione austriaca osservando i cuochi dei reggimenti occupanti. I milanesi, invece, sostengono di essere stati loro a inventare questa pietanza che il feldmaresciallo Radetzky avrebbe portato in Austria quando ritornò dalla sua lunga residenza nel Lombardo-Veneto. Che la marcia di Radetzky sia un omaggio al feldmaresciallo per aver importato a Vienna la milanese? Ci avviamo verso gli alberghi dove, fra qualche ora, ci aspettano i pullman per la visita agli impianti Agip. E, intanto, commentiamo la mattinata.

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Secondo gli austriaci la “cotoletta alla milanese” deriva dalla “Wiener schnitzel” e venne importata dal Maresciallo Radetzky in Italia durante l’occupazione della Lombardia

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I COMMENTI

“Abbiamo scoperto una città viva e accogliente”

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bbiamo scoperto una città straordinaria, ordinata, pulita e accogliente” è il giudizio di due giovani, Mattia Toma e la fidanzata Camilla. Toma gestisce un impianto a Pontremoli (massa Carrara). Ha già partecipato, qualche anno fa, ad un viaggio premio in Sardegna. “Da solo, perché non ero ancora fidanzato”.

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iorgio Ruta e la moglie Maria Teresa immaginavano Vienna come una specie di città museo, arroccata sui fasti del passato. “Invece abbiamo trovato una città viva, piacevole e ospitale. Il traffico è ordinato, non abbiamo mai sentito un colpo di clacson. I ciclisti sono più impazienti: se incontrano un pedone sulla pista ciclabile, si irritano e scampanellano ripetutamente”. Ruta, con il padre e il fratello, gestisce un impianto a Ragusa come associato a Agip Rete. Un bell’impianto con AgipCafé, tabacchi, superenalotto e lavaggio. “Abbiamo molti clienti fissi: noi li trattiamo bene e loro continuano a venire da noi” .


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arlo Mantero gestisce un punto vendita a Genova. “Il mio è un piccolo impianto, ma le vendite sono andate bene. Dall’Agenzia mi ha telefonato Andrea, il nipote dell’agente Braggio, dicendomi: ‘Sei contento? Hai vinto il viaggio’. Ero inserito nel gruppo dei Sassofoni e sono arrivato 17° su 180 classificati. Per me è stata una bella sorpresa, mi sono subito organizzato per il viaggio” . Appena arrivato a Vienna, Mantero ha fatto una passeggiata verso il centro. “Confesso che sono rimasto un po’ deluso: pioveva, i negozi erano chiusi per la festività del Corpus Domini e c’era poca gente per le strade. Oggi è diverso: c’è il sole e la città è più animata, la visita di oggi è stata molto interessante, grazie anche alle spiegazioni della guida”.

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ssere accolti con un concerto di benvenuto realizzato da un’orchestra viennese è stata un’esperienza bellissima”, riferiscono Ilario Cirillo e la moglie Cosimina. “Stamattina abbiamo scoperto una città ricca di edifici storici, ordinata e accogliente e alcune cose che non immaginavamo, come la Casa Pazza – stranissima con tutti quei colori – e il giardino delle rose”. Cirillo e la moglie gestiscono da 19 anni un impianto a Caulonia , in provincia di Reggio Calabria. “Fortunatamente siamo riusciti a mantenere le vendite”. Il segreto – assicura Cirillo - sta nella gestione familiare che, specialmente per i piccoli impianti, è la gestione più efficiente, la più attenta al cliente.

“È

la prima volta che partecipo a un viaggio Agip”, interviene Eleonora Guarnieri di Monopoli. “Il nostro impianto ha già vinto altri premi ma al viaggio sono sempre venuti i miei genitori. Ero già stata a Vienna, ci sono ritornata volentieri e ci sarei rimasta anche qualche giorno in più. Il concerto di benvenuto è stata una bella esperienza, caratterizzata da momenti simpatici, informali. La metafora del direttore d’orchestra è molto appropriata: regalare la bacchetta ai gestori è stata una bella idea”.


La visita ai nostri punti vendita 32


“V

ogliamo vedere quello che i nostri colleghi austriaci sono riusciti a fare in questo Paese”. C’è molta curiosità per la visita agli impianti Agip. La Rete di distribuzione austriaca è una delle più moderne ed efficienti d’Europa. In Austria, il Cane a sei zampe ha una presenza importante: 153 impianti sulla Rete Ordinaria e 10 sulla Rete Autostradale, con un erogato medio di oltre 2,7 milioni di litri e una quota di mercato del 7,2 per cento. Arriviamo sul primo punto vendita. È un piccolo impianto al primo

impatto un po’ deludente. Ma l’occhio esperto dei gestori nota subito l’ordine e la pulizia, nonostante nel piazzale non ci sia alcun addetto. Il personale è tutto dedicato al non oil: bar, shop, lavaggio. Il rifornimento avviene esclusivamente con Fai da Te e pagamento post pay: gli automobilisti che si recano alla cassa passano davanti allo shop e al bar CiaoAgip.

Il ruolo del non oil Molti gestori osservano gli scaffali: lo spazio è limitato ma l’esposizione dei

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prodotti denota una buona conoscenza delle tecniche di merchandising. La funzionaria dell’Agip Austria che ci accompagna spiega che in Austria gli automobilisti hanno l’abitudine di servirsi della stazione di servizio anche per acquisti di generi alimentari. Il secondo impianto è molto simile al primo. Il gestore, Martin Vass ci spiega che questo punto vendita è stato avviato nel 1967, poi è stato completamente rinnovato. “Al CiaoAgip vendiamo un milione di caffè all’anno”, riferisce Vass. E sottolinea che, nella Rete austriaca, il non oil

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LA VISITA aI nostri punti vendita

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è molto importante: “Nel mio impianto, i carburanti costituiscono la principale fonte di entrate, ma rappresentano meno di un terzo dei guadagni, che derivano in gran parte dallo shop, dal CiaoAgip e dal lavaggio. Facciamo circa 20 mila lavaggi all’anno”. Tutti vogliono assaggiare l’espresso del CiaoAgip. Il barista comincia a riempire la tazzine, ma ci vuole pazienza perché siamo più di 100 persone. “Poverino, non ce la fa”, commenta Andreina Stropeni (nella foto sopra). Nell’impianto di Vimercate, gestito dal marito, si dedica al bar.

Chiede al barista se può dargli una mano. Lui acconsente con piacere: il ritmo raddoppia e in poco tempo i clienti sono serviti. Andreina è una signora dinamica e giovanile: “Volevo iscrivermi alla gara di valzer - dice - Mi piace ballare ma ho 72 anni e mi manca il fiato”.

Ordine e pulizia: da noi è più difficile

Sandro Rigoni, gestore di Ostiglia (Mantova) ammira soprattutto la pulizia, merito anche della buona educazione dei clienti. “Educazione che da noi spesso manca

- spiega. Di notte nel mio impianto funziona l’Iperself. Al mattino troviamo di tutto sul piazzale: cicche, cartacce, a volte anche lattine e avanzi di cibo. Eppure ci sono diversi bidoni per raccogliere i rifiuti”. “È impossibile, per noi, mantenere l’impianto pulito e in ordine come qui”, conferma Gianbattista Masaia. Dal 1967 gestisce il punto vendita Agip di Verona Interporto, che recentemente è stato rinnovato. I clienti sono soprattutto camionisti, molti provengono dall’Est europeo. “Qui non c’è una cicca per terra. Da noi, invece, è normale buttare per terra mozziconi, pez-


zi di carta e anche peggio. Ci teniamo alla pulizia del piazzale e dei bagni ma, senza l’educazione degli utilizzatori, è impossibile mantenerli puliti”. “Il nostro è un impianto tutto Fai da Te, ma noi assistiamo i clienti, li aiutiamo a fare rifornimento, puliamo il parabrezza”, interviene Nicola Pecoraro, gestore di Baronissi (Salerno). “Da noi c’è una cultura diversa: è difficile immaginare un Fai da Te così rigido come qui”. L’anno scorso, il suo punto vendita ha aderito all’iniziativa Campania Pulita. “In alcuni giorni della settimana, praticavamo uno sconto di 10 centesimi/litro su tutti i carburanti - dice. Questa promozione era una campagna di sensibilizzazione legata al delicato tema dei rifiuti e del riciclo”. Pecoraro assicura che la sensibilità ambientale è un valore apprezzato dalla gran parte dei clienti. “Molti ci portano gli oli usati da riciclare, non solo oli motore, ma anche oli da cucina”. “Tutto sommato, i due impianti che abbiamo visto sono abbastanza simili ai nostri”, asserisce Mario Canu, che gestisce un impianto tutto Fai da Te a Torino, “ma qui c’è una maggiore attenzione al non oil, e pensare che nel piazzale non c’è nessuno. Noi invece dobbiamo intervenire spesso per pulire e riordinare il piazzale. Ci teniamo alla pulizia, anche perché - spiega - il nostro è un impianto completamente ristrutturato con la nuova immagine: è ben illuminato e si vede da lontano, la colonnina con i prezzi è molto evidente. I clienti apprezzano queste innovazioni”. “Siamo venuti in auto per poter vedere qualche impianto stradale e autostradale”, interviene Maurizio Ferretti che, insieme al padre, gestore storico Agip, gestisce l’impianto autostradale di Pioppa Ovest, presso Bologna. “Sono begli impianti, tenuti bene. Anche l’autostrada è molto ben curata: i prati circostanti sembrano cam-

pi da golf”. Pioppa Ovest è un grande impianto, dove, oltre a Ferretti padre e figlio, lavorano 16-17 collaboratori. “Molti camionisti si fermano sempre da noi e ci conoscono. Una volta facevamo credito ad alcuni autotrasportatori, ma questo ci creava molti problemi amministrativi e ritardi nei pagamenti. Ora, per fortuna, abbiamo la carta Multicard Routex. Questa carta comporta per noi un costo non indifferente, ma ci garantisce un servizio sicuro”. Anche Gloria Redrezza apprezza la pulizia e l’ordine dei punti vendita viennesi. Lavora nell’impianto gestito dal padre a

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Piove di Sacco, in provincia di Padova. È giovane, simpatica: “Ci siamo incontrati durante il viaggio in Norvegia - ricorda ma allora avevo i capelli biondi. Ora mi sono ripresa i miei capelli neri, naturali”. È la prima volta che visita Vienna. “Siamo tre fratelli, lavoriamo sull’impianto con nostro padre. Vinciamo sempre il viaggio, al quale partecipiamo a rotazione. Quest’anno sono venuta io con il mio fidanzato. Un’esperienza bellissima”. Qual è il segreto del vostro successo? Per lei risponde il fidanzato: “guardi che sorriso!”.

Mezzo secolo fa nasceva Agip Austria

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gip Austria fu costituita nel 1959 con sede a Vienna. I rifornimenti provenivano per il 45% via terra e via cisterne ferroviarie dalla Raffineria Agip di Marghera, per il 25% su capacità di lavorazione delle raffinerie locali e per il 30% da acquisti di prodotti delle raffinerie locali. Questa disponibilità a collaborare da parte austriaca dipendeva dal fatto che AgipAustria avrebbe potuto approvvigionarsi per il totale del suo fabbisogno dall’Italia. Nel 1964 fu realizzato dalla concorrenza internazionale l’oleodotto TAL, da Trieste verso il Nord Europa, e mutato lo scenario dei rapporti con eni con l’avvento della presidenza Cefis, anche Agip utilizzò l’oleodotto che veniva dall’Adriatico perché fu consentito di entrare nel capitale sociale del TAL. Nello stesso anno le Società internazionali cominciarono ad utilizzare il nostro sistema da Genova per la Baviera.Stazioni di servizio e di rifornimento: alla morte dell’ingegner Mattei erano in funzione 45 stazioni di servizio che nei due anni successivi arrivarono a 100. A regime furono 160 con una quota media del 3,8%.

(dal libro di Giuseppe Accorinti: Quando Mattei era l’impresa energetica, io c’ero)

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La “bella fonte” di Maria Teresa e Sissi


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Escursione al castello di Schönbrunn Sul pullman, la guida ci introduce alla storia di Schönbrunn. Il nome deriva dalla sorgente che, secondo la leggenda, fu scoperta nel 1619 dall’imperatore Mattia durante una battuta di caccia. L’appellativo “bella fonte” (schöner brunnen) fu poi esteso all’intera area di Schönbrunn. Nel 1736 l’imperatore Carlo VI regalò, come dono di nozze, il castello di caccia di Schönbrunn alla figlia Maria Teresa, futura imperatrice d’Austria. Sotto Maria Teresa, il castello fu trasformato ed ampliato fino

a divenire la residenza estiva ufficiale degli Asburgo. Fu Maria Teresa a volere l’attuale aspetto rococò del complesso, realizzato dall’architetto di corte Nikolaus Pacassi. A lei si deve anche il caratteristico colore (il cosiddetto “giallo Schönbrunn”) delle facciate. Dichiarato monumento nazionale, nel 1996 l’intero complesso è entrato a far parte dei siti patrimonio culturale dell’umanità dell’Unesco. Ed eccoci al castello. Qui - assicura la guida - le stanze e gli arredi sono tutti originali. Attraversiamo l’imponente portone e saliamo sullo Scalone Azzurro, con lo sguardo verso il soffitto,

dove un affresco esalta le virtù del principe e futuro imperatore, Francesco Giuseppe. Qui inizia la nostra visita agli appartamenti imperiali (1441 stanze ma noi ne visiteremo soltanto una ventina), seguendo le tracce degli Asburgo dal 1740 fino al 1918, quando l’Austria divenne Repubblica. Queste stanze sono state teatro di importanti avvenimenti della storia moderna: dalla presenza di Napoleone Bonaparte che, dopo aver conquistato l’Austria, installò qui il proprio quartier generale, alle sedute del Congresso di Vienna (1814-15), fino ai colloqui Kennedy-Krusciov del 1961.


la “bella fonte” di maria teresa e sissi Francesco Giuseppe... Viaggiamo a ritroso nel tempo, per scoprire luoghi e abitudini dell’imperatore Francesco Giuseppe. Dopo la stanza delle guardie del corpo, ci troviamo nella sala di attesa, di fronte ad un inatteso biliardo, che costituiva un piacevole passatempo per ministri, generali e ufficiali che aspettavano di essere ricevuti dall’Imperatore nell’adiacente stanza delle udienze, ricoperta da preziosi pannelli murali in legno di noce. Ed ecco lo studio, con la scrivania alla quale Francesco Giuseppe sedeva per molte ore al giorno, a partire dalle cinque

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del mattino. Lo studio è spartano come tutte le stanze dell’Imperatore. Francesco Giuseppe salì al trono imperiale ad appena diciotto anni e non subì mai il fascino delle decorazioni sontuose e della vita mondana. Si sentiva un soldato e amava la severa vita militare. Il letto di ferro della sua stanza personale testimonia il suo stile di vita. Su questo letto Francesco Giuseppe si spense all’età di 86 anni nel 1916, al termine di un regno durato ben sessantotto anni.

l’imperatrice elisabetta Lasciamo lo stile sobrio di Francesco Giuseppe ed entriamo negli ambienti femminili, adorni di ritratti e broccati, dell’imperatrice Elisabetta, più nota come Sissi. Per primo incontriamo lo studio dove Sissi scriveva la sua fitta corrispondenza, compilava i suoi diari e componeva poesie. Poi la sala dedicata alle cure estetiche dove, ogni giorno, l’imperatrice destinava molte ore alla pettinatura della sua magnifica chioma, lunga fino al pavimento. Sissi era ritenuta una delle donne più belle della sua epoca e ne era perfettamente consapevole. Proseguiamo la visita nella stanza matrimoniale, arredata in occasione delle nozze del sedicenne Francesco Giuseppe con la cugina Elisabetta. Qui l’austerità del letto di ferro cede il posto agli arredi in palissandro, alle coperte di seta blu e alle preziose tele sopra il larghissimo letto a tre piazze. Francesco Giuseppe adorava sua moglie. Sulla fedeltà dell’Imperatrice vi furono, invece, pettegolezzi, forse dovuti alle scelte trasgressive di Sissi che rifiutò le rigide regole della corte e condusse una vita indipendente, affrontando spesso lunghi viaggi. Nel 1898 Sissi, imperatrice molto amata dai suoi sudditi, fu assassinata a Ginevra da un anarchico italiano: aveva solo 61 anni. Ci soffermiamo nel Salotto di Elisabetta, caratterizzato dalle pannellature biancodorate e dai sontuosi mobili in stile neorococò. “Sembra di essere in un film di Sissi”, commenta Federica. Ha 15 anni e ha terminato il primo liceo. Accompagna il papà Nicola Pecoraro, gestore di Baronissi (Salerno). “Per fortuna, nella mia scuola c’era un seggio elettorale, così abbiamo terminato qualche giorno prima e io ho potuto partecipare al viaggio. Vienna mi piace. Sono rimasta affascinata da Schönbrunn”. Alle

pareti, i molti ritratti degli Asburgo, richiamano momenti grandiosi e tragici della storia degli ultimi 2-3 secoli d’Europa. Tra questi, il ritratto della figlia minore di Maria Teresa, Maria Antonietta, in costume di caccia. Non aveva ancora compiuto 15 anni quando fu data in sposa al futuro re di Francia, Luigi XVI, insieme al quale fu giustiziata sulla ghigliottina durante la Rivoluzione francese. L’ultima tappa nel mondo di Francesco Giuseppe e Sissi è la sala da pranzo. La tavola è decorata a festa, proprio come allora. Ma non sempre questa tavola veniva onorata, perché l’Imperatore aveva l’abitudine di farsi portare il pranzo nello studio e l’Imperatrice si sottoponeva a lunghi digiuni per mantenere la linea. Ai pranzi ufficiali venivano servite pietanze francesi. Dovevano essere ottime ma la guida racconta che, il più delle volte, gli ospiti ne gustavano soltanto una parte perché l’Imperatore, che veniva servito per primo, era velocissimo a mangiare e, quando lui aveva terminato, tutti dovevano alzarsi dal tavolo.

e ...la suocera d’europa Il nostro percorso segue ora le orme di Maria Teresa d’Austria, a partire dalla stanza dei bambini, adorna dei ritratti delle undici figlie femmine dell’Imperatrice. Quasi tutte furono assegnate in sposa giovanissime, per ragioni politiche. Maria Teresa, infatti, proseguì la tradizionale politica matrimoniale degli Asburgo, combinando nozze in tutto il continente, tanto da essere soprannominata la “suocera d’Europa”. Raggiungiamo il Salone degli Specchi, dedicato alle feste di famiglia e ai concerti in cerchia ristretta. Qui, al cospetto dell’Imperatrice, nel 1762 si svolse il primo concerto di Mozart, che all’epoca aveva appena sei anni. Proseguiamo verso le tre “camere Rosa” dal nome del pittore Joseph Rosa autore dei paesaggi qui esposti. Nella prima stanza ci soffermiamo davanti al suggestivo ritratto di Maria Teresa eseguito dal pittore di corte Martin Van Meytens. Maria Teresa era una donna straordinariamente energica. Salì al trono, fino ad allora riservato ai maschi, grazie alla Prammatica Sanzione, con la quale il padre, l’imperatore Carlo VI, stabiliva che, alla sua morte, in mancanza di un erede maschio potesse salire sul trono la figlia. Maria Teresa dovette difendere l’eredità


asburgica contro mezza Europa. Agì con determinazione e saggezza, da Imperatrice illuminata, perseguendo il duplice obiettivo del rafforzamento dello stato asburgico e del bene dei sudditi. Il percorso nel labirinto di stanze fa accusare una certa stanchezza. Per fortuna, la Grande Galleria rinnova la nostra attenzione: lunga oltre 40 metri e larga quasi 10, è un’opera d’arte dell’epoca rococò, adorna di specchi di cristallo, decorazioni, stucchi e affreschi sul soffitto. Ancora oggi, in questa sala si svolgono concerti e iniziative culturali.

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la “bella fonte” di maria teresa e sissi Il parco Usciamo nell’immenso parco. Davanti a noi appare una prospettiva di giardini alla francese, su cui campeggia la figura della fontana del Nettuno. Incontriamo diverse famiglie con bambini dirette al Tiergarten, lo zoo più antico d’Europa, creato nel 1752 da Francesco di Lorena, marito di Maria Teresa. Nel parco di Schönbrunn ci sono molte cose da vedere, come la Gloriette, un’elegante galleria ad archi eretta nel 1775, la Schöner Brunnen, la sorgente della “Bella Fonte”, il Giardino tirolese, il Giardino botanico... Facciamo un giro veloce per

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poi tornare ai pullman che ci stanno aspettando fuori. Qualcuno decide di visitare il parco su una carrozza d’epoca e tornare con la metro U4 che ferma allo Stadtpark, vicino ai nostri alberghi. Altri si riposano su una panchina e tirano fuori l’immancabile telefonino. “Siamo al Castello di Schönbrunn. È bellissimo. Tutto bene sull’impianto? È venuta la ditta a riparare la pompa?”. Niente da fare, non si può proprio sottrarsi al pensiero del lavoro. “Siamo partiti dicendo: dimentichiamo l’impianto. Ma c’è sempre qualche problema...”


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la galleria del belvedere Il pomeriggio si riparte: attraversiamo lo splendido giardino alla francese che unisce il Belvedere Inferiore con quello Superiore, passando accanto a vasche, statue, piccole cascate, scalinate e pergolati. Siamo diretti alla Galleria, dove sono conservati capolavori dell’arte austriaca dal periodo classico fino ai nostri giorni. Il Belvedere è una delle residenze principesche più belle d’Europa. È composto da due stupendi palazzi, il

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Belvedere superiore e il Belvedere Inferiore, costruiti lungo una collina degradante. Fu fatto edificare, tra il 1720 e il 1723 come residenza estiva dal principe Eugenio di Savoia che, oltre ad essere un grande generale e un accorto consigliere degli Asburgo, fu anche un amante e protettore delle arti e della cultura. Man mano che saliamo, il panorama di Vienna, con l’inconfondibile guglia di Santo Stefano, si fa più scenografico. Il nome italiano di “Belvedere” appare più che mai appropriato.

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il bacio più famoso del mondo Tra i capolavori dell’arte austriaca Entriamo nell’edificio del Belvedere Superiore, e subito ci troviamo nella Marmosaal, una magnifica sala barocca interamente rivestita in marmo rosa con un grande affresco sul soffitto. Dalle finestre si scorgono i giardini degradanti e, sullo sfondo, il panorama della Vienna storica. Iniziamo la visita dalla sezione che ospita la maggior collezione austriaca di opere risalenti all’epoca del Biedermeier viennese, termine usato per indicare vari aspetti di quell’atteggiamento politico, culturale

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ed artistico che caratterizzò la borghesia austriaca nel periodo che intercorre tra il Congresso di Vienna del 1815 e la Rivoluzione del 1848. Dopo la Rivoluzione francese e Napoleone, l’Europa era cambiata anche per architetti, scultori, pittori, i quali non ricevevano più gli incarichi soltanto dalla famiglia imperiale, dalla nobiltà e dalla chiesa, ma anche dalle famiglie borghesi che avevano conquistato un ruolo sempre più centrale. La pittura Biedermeier coglie la nuova realtà, tende al realismo, ritrae scene di vita

quotidiana di famiglie borghesi. Le nature morte, come i fiori di Waldmüller, sono dipinte fedelmente, in modo quasi scientifico. Passiamo davanti ai capolavori dell’Impressionismo francese tra cui spiccano opere di Monet e Renoir, poi attraversiamo la sezione dello “storicismo”, tra le enormi tele Hans Makart che ritraggono scene mitologiche e, finalmente, raggiungiamo la sezione “Arte viennese del 1900” che rappresenta la parte più famosa della Galleria. Non è facile per noi seguire la guida che


ci illustra i vari movimenti a cui aderirono artisti dell’Art Noveau: il Simbolismo, lo Jugendstil, il Secessionismo viennese, movimenti che testimoniano lo sforzo di alcune avanguardie volto a ricercare nuove forme per rappresentare una realtà in rapido movimento. Ci colpiscono soprattutto le forme e i colori che rendono omaggio all’estetica e creano un’atmosfera di straordinaria attrazione. La guida spiega che la ricerca di forme nuove e la valorizzazione del colore, caratteristica dei pitto-

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ri Liberty, nasceva anche dall’esigenza di contraddistinguere la pittura nei confronti della fotografia che si stava sviluppando e che, in quei tempi, era ancora in bianco e nero. Il nuovo stile ottenne un grande successo: soprattutto i pittori secessionisti furono particolarmente ammirati e super pagati dalla borghesia austriaca.

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il bacio pi첫 famoso del mondo

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Gustav Klimt Ci soffermiamo su opere di artisti famosi come Schiele e Kokoskha, ma siamo irresistibilmente attratti dal “Bacio” di Gustav Klimt, un dipinto ad olio su tela di un metro e ottanta per un metro e ottanta realizzato nel 1908. Rappresenta, per il Belvedere, quello che la Gioconda rappresenta per il Louvre. “Ma la Gioconda è un quadro piccolo. Bisogna avvicinarsi per poterlo ammirare”, commenta una signora che due anni fa ha visitato

il Louvre con il viaggio Agip. “Invece questo quadro si nota da lontano, appena entrati nel salone”. Nel “Bacio”, in pieno accordo con i canoni dello stile Liberty, spiccano le decorazioni, i colori del prato fiorito e delle vesti, e, sullo sfondo, i mosaici color oro. Ma il nostro sguardo è catturato soprattutto dalla forza ipnotica dei visi dei due amanti. La galleria, solo per noi, ha anticipato di un’ora l’apertura. Prima che arrivi la folla dei visitatori, approfittiamo del pri-

vilegio per ripassare più volte davanti a questo straordinario dipinto che, fin dal suo primo apparire entusiasmò il pubblico viennese. Scopriamo così molti particolari simbolici come i quadrati e i rettangoli sugli abiti dell’uomo, che rappresentano la razionalità, alla quale si contrappone la passionalità della donna raffigurata dai cerchi colorati sull’abito di lei. “Non sono un esperto di arte - commenta un gestore - ma questo è un quadro che appenderei

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volentieri in salotto”. Anche noi. Poco distante dal Bacio è esposta la “Giuditta”. Le figure femminili sono un tema importante della pittura di Klimt. Al contrario della donna del Bacio che si abbandona all’uomo, la Giuditta incarna il potere seduttivo femminile, in grado di vincere anche la forza bruta di Oloferne. Usciamo dalla galleria: la straordinaria forza comunicativa dell’artista mantiene a lungo impressa nella nostra mente l’immagine dei suoi capolavori.

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Insieme, per essere pi첫 forti

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Eni plaude ai risultati ottenuti lo scorso anno dalla Rete e invita, in vista di un futuro sempre più incerto, a rafforzare un’unione sempre più solida che porti a risultati di eccellenza. Questo il messaggio sostanziale lanciato dai vertici della

refining&marketing nei loro interventi al meeting in programma nel corso del viaggio. L’incontro tra azienda e gestori si apre con il filmato dell’ultima serata della Crociera 2008 in cui, sulle note di “Danubio blu”, si annuncia il viaggio 2009 a Vienna.

La platea è affollata e attende con interesse di ascoltare bilanci, strategie e consigli dei responsabili della Rete. A fare da sfondo la scritta “Il successo arriva a suon di musica”, che sottolinea l’importanza di operare in sintonia, come un’orchestra, per Gli Interventi

raggiungere obiettivi di eccellenza. È chiaro il messaggio anche di un altro slogan, “Insieme…più vicini”: parole che richiamano quell’impegno congiunto azienda-gestori che continua a rappresentare il punto di forza per affrontare le future sfide. Angelo Caridi

Angelo Fanelli

49 Gioacchino Costa

Roberto Russo

Felice Simonetti

Stefano Quartullo


insieme per essere più forti

uniti si vince la sfida del futuro

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Angelo Caridi direttore generale

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a partnership eni-gestori continua a realizzare risultati di successo e questo, per il direttore generale, Angelo Caridi, è motivo di grande soddisfazione. “La nostra è una partnership efficiente che unisce l’abilità dei gestori nel risolvere i problemi quotidiani con la grande capacità di strategia e

presidio sul mercato che eni ha dimostrato in questi anni”. La Rete ha ottenuto buoni risultati e, giustamente, c’è un clima di forte entusiasmo. Ma Caridi invita a guardare più in là: “È opportuno fare qualche piccola considerazione con voi, che siete i nostri partner commerciali, su come collocare la contrattualità in una prospettiva più ampia, con uno sguardo a lungo termine”. Lo scenario dei prossimi anni

è contrassegnato da segnali incerti. “Se guardiamo al futuro, i nostri pensieri cominciano a essere un po’ meno rosei. Ricordo questo non per smorzare il clima di festa che giustamente ci deve essere, ma per approfondire e accentuare la nostra concentrazione sul futuro”. La crisi che stiamo vivendo non è solo congiunturale, ma promette di essere strutturale, spiega Caridi: “Il calo dei consumi energetici sarà riassorbito soltanto in par-

te. Tutti gli analisti concordano nell’immaginare una crescita dell’efficienza con conseguente diminuzione dei consumi. eni stesso, da un paio di anni sotto lo stimolo del nostro amministratore delegato, raccomanda a tutti estrema parsimonia nell’uso di un fattore così prezioso come l’energia”. Si moltiplicano i programmi di efficienza, si sviluppano motori che consumano meno, si guarda con crescente interesse


ai biocarburanti e ai combustibili gassosi quali GPL e metano. “Stiamo vivendo un fenomeno che ci ha colpito all’improvviso. Nessuno aveva previsto che gli Stati Uniti si sarebbero avviati rapidamente a non importare più benzina, lasciandoci con grandi eccedenze di produzione. Pensavamo che questo sarebbe avvenuto entro 10-15 anni, invece i tempi sono diventati molto più rapidi”. Dovremo quindi immaginare

un mondo con consumi ridotti e con utilizzo crescente di carburanti alternativi. “Abbiamo già tracciato un abbozzo di strategia con il programma di incremento del non oil, ma la parola d’ordine non può che continuare a essere la ricerca di efficienza. Anche perché, in questo particolare momento del downstream, la raffinazione sta incontrando uno dei suoi periodi più neri, con margini sempre più ristretti”. Il mercato sta cambiando rapidamente con dei pericoli reali. È indispensabile reagire innovando in maniera marcata la nostra ricerca di efficienza. “Stiamo cercando, ormai da quasi due anni, di inglobare rapporti economici e gestionali nella nostra partnership con i gestori, ma incontriamo grandi difficoltà perché non riusciamo a far passare il concetto semplicissimo che le torte, prima di essere tagliate, vanno impastate e cotte. Se non ci sono margini, è difficile poter distribuire e remunerare correttamente i maggiori sforzi che sono richiesti da questa situazione. Siamo in un momento in cui occorre ancora più coraggio e capacità di progettazione per abbandonare logiche che hanno funzionato benissimo in altri contesti ma che oggi si stanno rivelando inadeguate rispetto alla violenza del mutamento e all’ampiezza delle modifiche del nostro mercato”. La refining&marketing sta facendo un grande sforzo in termini di supporto organizzativo, con l’obiettivo di affrontare la crisi a breve e generare quelle risorse addizionali necessarie a compensare le legittime aspettative dei gestori e di un grande operatore nel downstream come eni. “Il nostro è un business maturo, estremamente efficiente, in cui la concorrenza è accentuata e le possibilità di miglioramento sono molto contenute. Questo ci fa apprezzare ancor di più lo sforzo e l’impegno quoti-

In questo momento occorre ancora più coraggio e capacità di progettazione per abbandonare logiche, che hanno funzionato benissimo in altri contesti, ma che oggi si stanno rivelando inadeguate rispetto alla violenza del mutamento e all’ampiezza delle modifiche del nostro mercato

diano che ci ha permesso di raggiungere buoni risultati. Ma ci stimola anche a fare quei passi avanti che le sfide dei prossimi anni ci richiedono”. Il direttore generale non si sofferma oltre su questo tema-sfida del futuro. “Voglio però ricordare che, a fianco a questo nostro impegno organizzativo ed economico, deve esserci sempre la difesa del nostro bene primario: la reputazione. Reputazione vuol dire che ci deve essere armo-

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nia tra i valori che professiamo e quelli che pratichiamo e che questa armonia deve essere riconosciuta anche dai nostri interlocutori. I nostri valori sono dichiarati in tutti i documenti. Coinvolgono il lavoro, il campo ambientale, la sicurezza, i rapporti con i clienti, la trasparenza amministrativa. Pur nelle difficoltà del momento, dobbiamo essere consapevoli che i comportamenti coerenti con questi valori sono quelli che garantiranno successo e soddisfazioni economiche anche in futuro”. Dopo le molte analisi “in larghezza” dell’attività della Rete, Angelo Caridi propone una riflessione “in profondità” espandendola nel futuro e cercando di immaginare quali potranno essere la nostra attività e il nostro mercato fra cinque, dieci anni. E cita la metafora dei tre scalpellini che lavoravano a decorare una cattedrale. Alla richiesta di cosa stessero facendo, il primo scalpellino risponde “sto spaccando pietre”, il secondo “sto mantenendo la mia famiglia”, il terzo dice “sto costruendo una grande cattedrale”. “Credo che, nella coerenza dell’impegno quotidiano – ha spiegato Caridi – sia importante che teniate sempre presenti questi tre elementi: essere orgogliosi di quello che fate per voi, per le vostre famiglie e della vostra partecipazione, con un partner come eni, a un piano più ampio, volto a garantire un servizio essenziale per il Paese”. A concludere, sullo schermo, un messaggio dell’attore Massimo Ghini che, nei panni di Mattei nella fiction dedicata al fondatore di eni, si rivolge ai gestori: “L’eccellenza della qualità del servizio è un punto di forza. Quindi io vi saluto, vi auguro buon lavoro, ma state attenti e sappiate che io verrò a fare benzina da voi, magari proprio nei panni di Enrico Mattei. Sono sicuro che mi troverò sempre a casa mia”.

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insieme per essere più forti Angelo Fanelli direttore commerciale

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orrei leggere tutti i vostri nomi. Non c’è tempo, però noi li abbiamo nel cuore. Voi siete quelli che ci danno quotidianamente una spinta a far meglio”. E i gestori sottolineano le parole del direttore commerciale Angelo Fanelli con un caloroso applauso. “Abbiamo parlato di quote, di numeri, di marketing, di un’attività frenetica gestita in modo eccellente. Non voglio dilungarmi su questo, anche perché ci aspetta una splendida serata all’Hofburg. Voglio piuttosto parlare di un binomio storico che, secondo me, ha qualcosa di straordinario, di vincente. Un binomio consolidato nel tempo da uomini e donne, molti dei quali sono qui presenti: il binomio eni-gestori Agip”. Un binomio che è nato ancor prima di Mattei: “Io, negli anni ‘90, ho avuto il piacere di conoscere uno splendido gestore che, già nel 1927, distribuiva taniche di benzina e di gasolio in un impianto Agip di Bologna”. Nel dopoguerra è arrivato Mattei che ha dato un’impronta straordinaria a questo rapporto azienda-gestori, ha capito che era una partnership vincente, ha rafforzato i rapporti di gestione con nuove metodologie di confronto, una nuova visione della stazione di servizio e dell’approccio verso i clienti. “Oggi, grazie a questo binomio storico-vincente, siamo diventati leader di mercato”. Come siamo arrivati a costruire, rigenerare e rinnovare continuamente un binomio così forte? “È un rapporto che non si può inventare dall’oggi al domani. Lo abbiamo costruito giorno dopo giorno, basandoci sulla fiducia reciproca, con confronti continui, e spesso anche con scontri. E noi oggi ci stiamo mi-

Eni-gestori, un binomio storico


surando sul binomio vincente”. Vincente perché? “Perché i numeri confermano in positivo i risultati del nostro lavoro. Sono numeri che ci soddisfano, che ci danno ragione. Numeri in controtendenza, in un mondo così difficile come quello di oggi, caratterizzato da una crisi mondiale che, in Italia e negli altri paesi, sta provocando una forte contrazione dei consumi e delle vendite. Tendono a diminuire i consumi in tutti i settori: dall’alimentare, all’abbigliamento, all’auto. L’unica cosa che, nei primi cinque mesi di quest’anno, è cresciuta sono le vostre vendite”. Fanelli cerca, tra il pubblico, un gestore, il signor Palma: “Facciamogli gli auguri e i complimenti perché lui questo binomio lo vive da cinquant’anni”. Dopo un lungo applauso, Fanelli continua: “Ieri sera, abbiamo cenato allo stesso tavolo. Palma mi ha chiesto: ma come facciamo a essere così vincenti, così forti? Io ho risposto: ne parleremo domani sera, al meeting”. E così ha fatto il direttore commerciale: “Sono sempre più convinto che le radici del nostro successo si trovino in quel binomio vincente azienda-gestori che ci stimola a essere più bravi e a vendere più degli altri. Questo binomio ha permeato quella miriade di iniziative che è stata messa in campo e che ci consente oggi di essere soddisfatti dell’andamento delle vendite, della situazione economica e della buona immagine delle vostre aziende e della nostra azienda”. Fanelli esterna anche una sua riflessione personale: “Ho iniziato il mio lavoro alla rete Agip ventitre anni fa, sul territorio, a stretto contatto con gli impianti e con i gestori: ho imparato molte cose e ho vissuto in modo forte quel binomio che ha continuato a crescere nel tempo, attraverso il dialogo e il confronto. Nonostante difficol-

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Non abbiate paura delle novità e dei cambiamenti, non abbiate paura di un’azienda che ci ha portato a questi risultati. Probabilmente nei prossimi giorni, nei prossimi mesi, avremo dei confronti sempre più attenti a ricercare soluzioni adeguate ai nuovi scenari. Siamo consapevoli che ci aspettano molte sfide, ma le affrontiamo con fiducia perché, insieme, ne abbiamo già vinte tante tà, problemi, punti di vista diversi, siamo riusciti a costruire una sintonia che ci ha portato al successo e che dobbiamo continuare a ricercare con tenacia insieme. Noi, da parte nostra, non ci tireremo indietro”. Poi il direttore commerciale riprende le considerazioni del direttore generale: “Ora dobbiamo saper guardare al futuro. Questa è la capacità che caratterizza una società leader, come noi siamo in Italia e nel mondo”. Vedere il futuro significa saper anticipare gli eventi, immaginare soluzioni a problemi che si intravvedono all’orizzonte. “Ed ecco che torna il binomio vincente: una grande azienda internazionale che interagisce con quelle migliaia di partner eccellenti che sono i gestori”. Un binomio rassicurante che ci fa guardare con fiducia alle sfide dei prossimi anni. “Non abbiate paura delle novità e dei cambiamenti, non abbiate paura di un’azienda che ci ha portato a questi risultati. Probabilmente nei prossimi giorni, nei prossimi mesi, avremo dei confronti sempre più attenti, a ricercare soluzioni adeguate ai nuovi scenari. Siamo consapevoli che ci aspettano molte sfide, ma le affrontiamo con fiducia perché, insieme, ne abbiamo già vinte tante”. “E allora – conclude – un augurio di cuore e un ringraziamento anticipato per un’avventura che, spero, vivremo ‘insieme, più vicini’ per molti anni ancora”.

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insieme per essere più forti

Gioacchino Costa retail senior vice president

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uest’anno al viaggio sono rappresentati 230 impianti che non c’erano alla crociera dell’anno scorso. Gioacchino Costa, apre il meeting sollecitando un applauso a questi nuovi gestori. E l’applauso arriva, caloroso. Come è consuetudine, la prima slide è dedicata alla squadra che ha raggiunto i traguardi-premio del 2008: 3.867 gestori iscritti alla campagna. Di questi, 450 gestori hanno vinto il viaggio e 1.022 il premio a catalogo. Complessivamente i gestori premiati rappresentano il 38 per cento degli impianti. C’è un altro dato significativo: rispetto al 2007, questo gruppo ha aumentato del 9 per cento le vendite di carburanti e del 35 per cento quelle dei lubrificanti. “A quanto salirebbe la nostra quota di mercato nella Rete italiana se tutti i nostri gestori fossero bravi come voi?” Il direttore Retail prova a fare i conti: “Al 47 per cento. Circa sedici punti in più rispetto alla quota che abbiamo oggi sul nazionale. Sarebbe un risultato straordinario”. Naturalmente questo è soltanto un esercizio statistico perché aumentare la presenza in un mercato come quello della distribuzione carburanti richiede un enorme impegno di tutte le persone, le strutture e l’organizzazione della Rete. Un impegno che la Rete ha messo in campo negli ultimi anni con crescente determinazione e che ha consentito di chiudere il 2008 con risultati soddisfacenti. Ad ogni modo, continua l’andamento positivo della nostra Rete. Ecco i numeri più indicativi: rispetto al 2007: le vendite oil sono aumentate di 193 mila tonnellate; la quota di mercato è aumentata di 1,4 punti percentuali, raggiungendo il 30,6 per cento. Buoni risultati anche nel non oil dove sono stati sviluppati nuovi formati. “Nei primi 5 mesi di quest’an-

Cinque punti per risultati eccellenti


Le vendite oil sono aumentate di 193 mila tonnellate; la quota di mercato è aumentata di 1,4 punti percentuali, raggiungendo il 30,6 per cento no, rispetto allo stesso periodo 2008, le vendite sono aumentate del 2,8 per cento e la nostra quota di mercato è cresciuta di 1,9 punti percentuali”, spiega Costa. Quali sono stati i fattori che hanno consentito alla Rete eni di raggiungere questi risultati? Il direttore Retail indica cinque cardini che caratterizzano sia la strategia di oggi che quella di domani: la centralità del Gestore, l’innovazione, la qualità del servizio. Un altro punto cardine su cui Costa si sofferma è la flessibilità, intesa come superamento della cultura dello status quo, per armonizzarsi rapidamente con quello che succede fuori. “Non possiamo illuderci di continuare a fare le cose come le abbiamo sempre fatte perché nel mercato avvengono cambiamenti rapidissimi che richiedono risposte innovative. Da parte nostra, cercheremo di introdurre forti stimoli gestionali per aumentare ancora di più questa flessibilità”. L’ultimo cardine del successo è la tenacia nel perseguimento dei risultati. “Ma questo è un punto che già contraddistingue tutti voi”. Parte un rapido excursus su quello che è successo in questi ultimi due-tre anni. “Voi ricorderete che nel 2006 è nato il progetto “Eccellenza Rete”. In quel periodo il nostro business non andava molto bene: perdevamo quota di mercato, diversi nostri automobilisti si spostavano su altre stazioni. Inoltre, dal confronto con la Rete europea, emergevano molti gap che dovevamo recuperare”.

Guardando alle migliori esperienze europee, la refining&marketing ha avviato un grande processo di cambiamento che ha coinvolto la Rete, il Marketing e altre strutture. “Il primo sforzo è stato orientato a rivitalizzare le vendite, perché solo in questo modo avremmo potuto disporre di quelle leve finanziarie ed economiche che ci avrebbero permesso poi di attivare altre aree. Abbiamo avviato molte iniziative in questa direzione e, oggi, scorrendo le slides dei vari programmi, mi accorgo che di cose ne abbiamo messe in pista tante”. Si va dal programma di fidelizzazione della clientela You&Agip al programma di attrazione di nuovi consumatori “Le Coccole”; dall’Iperself per tutti quei clienti che guardano esclusivamente al prezzo, al micropricing locale per la difesa territoriale contro le pompe bianche; dal TrainingVAN per formare sul piazzale direttamente gli addetti, programma che sta per ripartire, al nuovo Contact Center con caratteristiche operative volte a massimizzare le relazioni con i nostri clienti. Infine, grazie ad un grande sforzo della ricerca eni, è nato BluDieselTECH. La nuova formula del gasolio premium è stata accompagnata da una nuova comunicazione. “Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti spiega Costa - nel gennaio 2007 la nostra quota di mercato era del 28,2 per cento, abbiamo avuto due anni di crescita consecutiva e, nel marzo 2009, abbiamo raggiunto la quota del 31,8 per cento. Vi assicuro che io non ho mai ottenuto risultati simili in nessun altro posto dove ho lavorato prima”. “Sappiamo bene - aggiunge - che la manutenzione è il punto cruciale di ogni impianto. Abbiamo messo in moto alcuni provvedimenti che consentiranno, nel breve, di migliorare gli interventi di manutenzione e i sistemi informatici. Ma siamo intenzionati a risolvere questo problema in via definitiva e stiamo lavorando a un nuovo modello operativo, che ci impegnerà nei prossi-

mi 12/18 mesi”. Il dialogo avviato nei workshop durante la crociera dello scorso anno comincia a dare i suoi frutti. “Ci tengo a dirvi che questo bellissimo contatto diretto non lo abbiamo lasciato sulla Costa Romantica: ci siamo messi in moto, abbiamo studiato i vostri suggerimenti che ci sono stati molto utili soprattutto per quanto riguarda l’individuazione di opportunità e la soluzione di criticità”. E presenta due slides che riportano i suggerimenti dei gestori sui vari temi proposti e le soluzioni messe in campo dall’azienda in seguito a questi suggerimenti. Costa affronta anche il tema del nuovo marchio eni: “La gran parte di voi già sa che ci sarà un passaggio di nome da Agip a eni. Ne ha parlato il nostro amministratore delegato e lo state vedendo sui nuovi manifesti. Il nuovo marchio non va ad alterare la nostra immagine perché, più che il nome, il nostro simbolo è, e rimane, il cane a sei zampe”. Allora perché questo cambiamento? “Anzitutto per una considerazione prati-

Buoni risultati anche nel non oil dove sono stati sviluppati nuovi formati Nei primi 5 mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo 2008, le vendite sono aumentate del 2,8 per cento e la nostra quota di mercato è cresciuta di 1,9 punti percentuali

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ca”, spiega Costa. “Nel mondo ci sono 30 milioni di marche. Un labirinto nel quale è facile perdersi. Ogni giorno, lungo la strada, nelle vetrine, nei supermercati, nei giornali, alla radio e alla televisione, al cinema, su internet, una persona incrocia in maniera inconscia circa cinquemila marchi”. Farsi notare in questo labirinto di etichette diventa sempre più difficile. Come altre aziende, eni ha avviato un processo di razionalizzazione dell’immagine, orientandosi verso un unico marchio per tutte le sue attività. “Questa scelta consente a eni di essere più efficiente nella crescita sui mercati, di ottimizzare gli investimenti pubblicitari e di sfruttare al meglio le energie promozionali del mercato. E, infine, consolida l’identità e completa il percorso di razionalizzazione societaria”. Perché è stato scelto il nome eni? Perché è il più adatto a rappresentare l’energia a 360 gradi, perché eni è una compagnia internazionale allineata alle major dell’energia, perché è un’azienda leader nella tecnologia di avanguardia, perché è sinonimo di forza e competitività globale. E poi è quotata in borsa. “Una ricerca da noi commissionata ci ha confermato la validità di questa scelta”, aggiunge Costa. E sottolinea anche un’altra fortunata coincidenza: “La radice EN rappresenta l’iniziale della parola energia in quasi tutte le lingue del mondo”. Un video illustra i momenti della costruzione del nuovo marchio. “È stato un lavoro molto approfondito. A me questo video ha dato la certezza che il passaggio da Agip a eni avrà effetti molto positivi”. Ancora una volta è una scena della fiction televisiva Mattei, L’uomo che guardava al futuro, a chiudere l’intervento: “Un cane a sei zampe? “, chiede una signora. “Sì –risponde Mattei, interpretato da Ghini - quattro rappresentano le ruote dell’automobile alla quale si aggiungono le due gambe dell’automobilista, il tutto per dare un senso di velocità”.

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insieme per essere più forti

Più alta l’asticella degli obiettivi 2009 Roberto Russo vice president commerciale rete ordinaria

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nche il bilancio di Roberto Russo, responsabile commerciale Rete ordinaria, è da subito positivo: “Fortunatamente, anche quest’anno, le cose continuano ad andare bene”. A fine maggio, spiega, “abbiamo raggiunto una quota di mercato del 31,8 per cento, due punti in più rispetto all’anno precedente. I punti vendita della Rete italiana sono cresciuti di 42 unità, gestiti prevalentemente da convenzionati, che sono particolarmente attratti dalle iniziative messe in campo. Ora i nostri impianti in Italia sono 4.451”. Visto il buon andamento dell’anno scorso e dei primi mesi di quest’anno, l’azienda ha alzato l’asticella fissando per la Rete obiettivi molto sfidanti: quota di mercato del 32 per cento, aumento dei volumi del venduto, incremento dei margini. “Per raggiunge-

re questi obiettivi - spiega Roberto Russo - dedichiamo la massima attenzione al territorio e al mercato di riferimento, alla gestione e alle potenzialità del punto vendita”. L’impegno è rivolto anche a ridurre le differenze di quote tra gasoli, benzine e GPL, ad assicurare lo sviluppo di una rete convenzionata sinergica con la rete di proprietà; a realizzare una maggiore automazione e semplificazione dei processi. Nel periodo gennaio-aprile 2009 le vendite con Multicard sono diminuite rispetto allo stesso periodo del 2008. “Stiamo studiando alcune iniziative, tenendo conto anche dei vostri suggerimenti tesi a motivare gli autisti”, assicura Russo. L’Iperself è una delle iniziative che ha conseguito maggior successo. I punti vendita aderenti a questa iniziativa hanno registrato un aumento medio delle vendite pari al 6,8 per cento, mentre gli impianti che non hanno Iperself hanno rilevato una diminuzione dell’erogato. Ciò ha stimolato l’interesse dei gestori verso questa modalità di rifornimento, che oggi è di-

sponibile nel 65 per cento dei nostri impianti, e contribuisce all’uno e mezzo per cento del nostro incremento di quota di mercato. È in corso un test su un campione di punti vendita per l’avvio di Iperself in somministrazione. “Sostanzialmente – spiega Russo – si tratta di sviluppare un sistema di automazione che semplificherà la vita a voi, alle aree commerciali e alla sede”. I prezzi elevati hanno fatto sentire i loro effetti anche sui carburanti premium, le cui vendite sono inversamente proporzionali all’andamento dei prezzi. Rispetto al 2007, nel 2008 le vendite di BluDieselTECH e BluSuper sono diminuite significativamente. Nei primi mesi di quest’anno abbiamo riscontrato un’inversione di tendenza. You&Agip è un programma molto costoso, ma ha prodotto ottimi risultati. È un’iniziativa apprezzata dai clienti, ha un’intensità promozionale del 45 per cento e ha dato un grosso contributo all’incremento delle vendite oil. “Per sfruttare al meglio la leva You&Agip, abbiamo lanciato uno strumento


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Per raggiungere i nostri obiettivi dedichiamo la massima attenzione al territorio e al mercato di riferimento, alla gestione e alle potenzialità del punto vendita

informatico – chiamato cruscotto “numbers” - che consente ai gestori, alle aree e agli agenti di verificare il corretto utilizzo della gestione dei punti. Funziona come una sorta di semaforo: quando è sul verde, è tutto regolare, quando segna rosso, c’è qualcosa che non va”. Infine, un cenno al Mistery Motorist. “Già lo conoscete”, commenta Russo. “Tutti quanti, in qualche modo siete stati visitati varie volte. È uno strumento che l’azienda ha iniziato a usare per monitorare l’applicazione degli standard d’eccellenza. Vogliamo continuare a usarlo per stimolare il miglioramento continuo e valorizzare di più le persone migliori”.

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insieme per essere più forti Felice Simonetti trade marketing non oil vice president

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precedere le parole di Felice Simonetti, responsabile non oil, è ancora una scena tratta dal filmato su Mattei: il fondatore dell’eni illustra ad alcuni collaboratori la sua visione innovativa degli impianti di distribuzione carburanti, in cui sono presenti prodotti per le auto ma anche servizi riservati ai clienti come toilette, bar, ristorante, motel. “Sono rimasto colpito da questa scena”, commenta Simonetti. “Dà veramente l’idea di un uomo che sapeva guardare al futuro. Le sue intuizioni del 1955 sono attualissime ancor oggi. Ma quello che mi ha impressionato di più è l’entusiasmo, la voglia di partire con questa sfida del non oil e riuscire a portarla avanti”. Una situazione, quella del settore non oil, che nella Rete eni italiana si traduce in questi numeri: “Sono 3.038 attività su oltre duemila impianti - spiega Simonetti - più nel dettaglio, circa un migliaio di bar suddivisi in AgipCafé e bar con altri formati, 807 lavaggi, 370 negozi, 11 nuovi shop sul modello europeo, 3 convenience store, 570 piazzole e 261 autofficine”. “Nella nostra rete il non oil rappresenta già oggi un’at-

La nuova organizzazione Non Oil


tività importante che produce utili per l’azienda e per il gestore, ed è un settore che offre ancora molte opportunità. Ma dobbiamo rinnovarne l’impostazione. Il nostro mestiere è sempre stato prevalentemente l’attività oil, quella che ci è più congegnale e che sappiamo fare meglio. Per arricchire la nostra cultura di questo settore, abbiamo avviato un’organizzazione più focalizzata sul non oil, che si propone di mettere insieme sia le idee sui nuovi formati, sia la loro applicazione pratica, in modo che non ci siano disarmonie fra chi pensa una cosa e chi poi la realizza sul territorio”. Le figure più importanti della nuova organizzazione sono il field manager non oil e l’agente.“In particolare – spiega Simonetti - il field manager è la nuova figura, già presente in alcune realtà, che opera nei confronti dei gestori con funzioni di ascolto, consulenza, indirizzo”. Anche nel non oil, l’obiettivo eni è ambizioso: diventare primi nel mercato petrolifero italiano nei canali: bar, shop, wash, convenience store. “Perché siamo fiduciosi che abbia senso intraprendere questa strada? Perché i dati del fatturato non oil all’estero fanno pensare che ci siano ancora molte opportunità da sfruttare in questo settore. È vero che i contesti di riferimento sono diversi, ma siamo convinti che

Nella nostra rete il non oil rappresenta oggi un’attività importante che produce utili per l’azienda e per il gestore, ed è un settore che offre ancora molte opportunità. Ma dobbiamo rinnovarne l’impostazione dalle migliori esperienze europee possiamo mutuare molti di quegli elementi di successo che hanno permesso ai punti vendita di molti paesi europei di far crescere i consumi e il fatturato”. L’obiettivo, insomma, è portare nel non oil la cultura e l’organizzazione della grande distribuzione, proprio come avviene nei migliori punti vendita europei. Quanto alla nuova offerta ‘In giro tra i sapori’ lanciata l’anno scorso in 99 punti vendita, i risultati sono stati ottimi. “La ricerca Eurisko, condotta con interviste personali sul

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punto vendita nel luglio 2008, ha evidenziato il gradimento dell’offerta e della comunicazione a supporto”, tanto che l’offerta “è stata rilanciata e allargata ad altri 100 punti vendita. Abbiamo così costituito una prima rete di riferimento, che ci consente di fare dei test significativi su questi formati e aggiornarli in funzione del gradimento dei clienti”. La strategia ha riguardato anche il nuovo formato shop. “Abbiamo svolto un lavoro molto attento insieme con i nostri colleghi dell’estero per elaborare un nuovo formato che ottimizzasse lo spazio, in modo da assicurare la miglior esposizione dei prodotti e attirare l’attenzione del consumatore. Abbiamo creato una nuova immagine e nuovi arredi e abbiamo individuato un elenco di prodotti ideali. È già stata avviata la realizzazione dei primi shop sperimentali con l’obiettivo di aprirne quaranta entro la fine di quest’anno. Per ora abbiamo aperto i primi tre punti vendita sperimentali a Roma e l’idea è quella di completare la sperimentazione con l’apertura di altri tre convenience store urbani, sempre a Roma”. Il non oil è un tema a cui guardano con crescente interesse tutte le società petrolifere. “Sono convinto - conclude Simonetti - che questo settore offra molte opportunità. Se all’estero funziona, deve funzionare anche da noi”.

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insieme per essere più forti

Le nostre leve di marketing

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Stefano Quartullo marketing vice president

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olteplicità di servizi, cataloghi vari e durata delle attività: questi gli ingredienti che hanno contribuito a una crescita ininterrotta della quota di mercato eni nel periodo gennaio 2008-maggio 2009. A spiegarlo è Stefano Quartullo, responsabile Marketing,

che elenca, tra le offerte della Rete, esempi come You&Agip, Coccole, Iperself e le varie promozioni sul BluDiesel. “Il successo di You&Agip è dovuto alla durata triennale, a un catalogo vario, con marchi e partner prestigiosi, costantemente aggiornato” spiega Quartullo, che aggiunge: “Un altro fattore chiave è la nominatività delle carte che ci consente di sviluppare un rapporto personalizzato con il

cliente. Oggi abbiamo un asset aziendale importantissimo: 3.100.000 nominativi dei quali conosciamo comportamenti di consumo, stili di vita eccetera, e quindi possiamo comunicare con loro in maniera mirata e a costo contenuto perché utilizziamo soprattutto e-mail e SMS”. Oltre tre milioni di carte nominative - il 55 per cento di tutte le carte Agip - sono un bel risultato ma, precisa il re-

sponsabile Marketing, “c’è ancora un grosso lavoro da fare per cercare di convertire quel 45 per cento di carte ancora anonime in carte nominative. Questo lavoro sarà sempre più facilitato e velocizzato dalle stampanti abilitate a rilasciare le carte attive direttamente sui punti vendita. “Ne abbiamo già consegnate un migliaio e, negli impianti dotati di queste stampanti, abbiamo rilevato un forte in-


cremento delle carte nominative”. Il recupero di quota va di pari passo con la percezione positiva che gli automobilisti hanno nei confronti di Agip. “Dalle nostre analisi trimestrali, che rilevano il livello di qualità percepita dai clienti nostri e dei nostri concorrenti, emerge che la maggioranza degli automobilisti colloca Agip al primo posto per quanto riguarda la leadership di mercato, la capillarità

della presenza sul territorio, la vicinanza al cliente, l’offerta di prodotti affidabili. La soddisfazione dei nostri clienti è evidenziata anche dalla crescente propensione al ‘passaparola’ e questa, per eni e per i punti vendita, è la miglior pubblicità”. Dal febbraio 2008, in seguito alla fortissima crescita dei prezzi, il peso del BluDieselTECH è sceso considerevolmente. “Per contrastare questa tendenza, abbiamo messo in campo dei nuovi claim di comunicazione che fanno leva sui minori consumi e sui minori costi di manutenzione. Da ottobre 2008 a marzo 2009 è stato attivato il raddoppio dei punti per i carburanti Blu, come suggerito nei workshop dell’anno scorso: “L’iniziativa ha comportato un costo alto, ma ha prodotto un incremento delle vendite” specifica Quartullo. Infine, in un’ottica di internazionalizzazione, eni ha avviato la distribuzione di DieselTECH anche sulla Rete europea dove il Cane a Sei Zampe è presente in nove paesi. “Abbiamo iniziato a luglio 2008 in Germania, poi in Romania a gennaio 2009, e nella Repubblica Ceca nel maggio scorso. In tutti questi paesi, il nostro gasolio premium è stato accolto con interesse. A giorni inizieremo la commercializzazione in Slovacchia, poi Ungheria e Francia e via via in tutti gli altri paesi europei”. Eni, inoltre, ha lanciato sul mercato un lubrificante ad hoc per motori alimentati a benzina e GPL o benzina/metano. “I test pubblicati sulla rivista specializzata ‘Autotecnica’ confermano che questo lubrificante contribuisce a migliorare le prestazioni e a ridurre i consumi”. Sono tante le attività della Rete realizzate all’insegna di una forte strategia promoziona-

le. “Abbiamo sviluppato una miriade di iniziative”, riferisce il responsabile Marketing. “A cominciare dagli aggiornamenti continui nel catalogo You&Agip, con nuovi prodotti e nuovi partner. Abbiamo utilizzato i punti per promuovere le vendite di BluDieselTECH, di GPL e di metano e, nella zona franca del Friuli-Venezia Giulia, per far fronte al differenziale prezzo con la Slovenia”. Alla Qualità del servizio la refining&marketing dedica un forte impegno. “Sono stati consegnati i manuali degli standard di servizio, è stato avviato un intenso programma di formazione sul piazzale per gli addetti. L’evoluzione dei punti vendita è costantemente seguita attraverso rilevazioni trimestrali con inter-

servizi, cataloghi e durata delle attività. Questi tutti gli ingredienti che hanno fatto registrare un aumento della quota di mercato viste ai clienti eni e a quelli di altri marchi”. Altre analisi trimestrali degli standard di qualità sono realizzate attraverso il mistery motorist. “Queste analisi - assicura Quartullo - hanno rilevato una crescita costante della qualità del servizio. Abbiamo raggruppato i nostri impianti in quattro classi: inadeguati, migliorabili, adeguati, eccellenti: in meno di due anni, gli impianti inadeguati si sono ridotti del

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63%, i migliorabili del 46%, tutto a vantaggio degli eccellenti che sono aumentati del 125%. Un risultato veramente eccezionale”. Quanto al nuovo Contact Center, avviato nell’ottobre scorso, “questo ha migliorato notevolmente lo standard di servizi. Abbiamo registrato un aumento delle chiamate risolte al primo tentativo, una riduzione dei tempi di attesa e un miglioramento del rapporto di chiamate evase sul totale di chiamate ricevute”. Riguardo alle principali azioni avviate nei primi mesi di quest’anno, l’elenco è molto variegato: “Si va dalla promozione Iperself a -10 centesimi, collegata alla fiction televisiva su Enrico Mattei, alle Coccole, alla tradizionale azione di cortesia di Pasqua che ha visto quest’anno l’adesione di mille punti vendita in più rispetto all’anno scorso (400 di questi sulle reti estere)”. Quest’anno le “Coccole del buongustaio”, allargate anche alle reti Agip della Svizzera, Romania, Slovenia, hanno introdotto una novità molto apprezzata: la possibilità di utilizzare i punti You&Agip per pagare il contributo richiesto. “Ora si stanno studiando iniziative per i prodotti premium, con interventi ad hoc sugli impianti autostradali”. Anche quest’estate i punti vendita regaleranno ai clienti il numero speciale di Topolino dedicato ai temi dell’ambiente e della sicurezza. Topolino sarà distribuito anche nei nostri impianti in Romania, Francia, Germania, Austria, in lingua locale. Dal maggio scorso il programma autotrasportatori è integrato in You&Agip. “Dato il successo riscosso da You&Agip, prevediamo che questa integrazione ci consentirà di fidelizzare un segmento di clienti molto importante in termini di volumi di carburante”.

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a festa regale inizia sul grandioso scalone attraverso il quale anche l’Imperatore saliva alle proprie camere. Ad accoglierci in cima all’immensa scalinata, il busto di Francesco Giuseppe che spinge gli ospiti a fermarsi per una suggestiva foto ricordo. Poco dopo, gustiamo l’aperitivo nel grande Salone delle Feste della Hofburg, la reggia di Vienna che per molti secoli è stata la residenza imperiale e il centro nevralgico del potere asburgico. Torniamo indietro di oltre un secolo e siamo nel cuore dell’Impero: questa sera gestrici e gestori sono principesse e re che recitano il duplice ruolo di

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ospiti e di artisti. Dopo l’aperitivo, le hostess ci aiutano a trovare il nostro tavolo, guidandoci tra le molte sale che si susseguono al lato del grande salone. Arrivano subito gli antipasti, accompagnati da vini eccellenti. Questo versante della reggia conserva tutto l’antico fascino imperiale ma è anche dotato delle tecnologie più avanzate - dall’aria condizionata ai grandi schermi al plasma che rendono piacevole e funzionale l’ospitalità a gruppi, anche numerosi come il nostro, in occasione di eventi e manifestazioni di vario genere. I ballerini sono un po’ emozionati: assag-

giano appena le pietanze e sono già pronti per il ballo quando noi non abbiamo ancora finito di gustare l’ottimo aspic di manzo con mousse alla mela e rafano. Jocelyn li incoraggia: “Non preoccupatevi, siete bravissimi...” Intanto il salone delle feste è stato liberato da sedie e tavolini: tutto lo spazio è ora riservato alle venti coppie selezionate durante le prove del Kursalon. Arrivano le note di Strauss e, accanto ai tavoli, sui grandi schermi video a circuito chiuso, appare il grandioso Salone delle Feste. Le coppie fanno il loro ingresso in corteo. Un inchino, poi i ballerini si fondono con la


musica e volteggiano eleganti e leggeri al ritmo melodico, armonioso e vivace di un ballo che, dopo due secoli dalla sua prima apparizione, sembra non conoscere tramonto. Bravi, bravissimi! Ci fanno fare una splendida figura anche con i colleghi austriaci che si sono uniti a noi in questa serata per festeggiare i cinquant’anni di AgipAustria. Loro, il valzer, ce

l’hanno nel sangue: lo imparano da piccoli e questo ballo accompagna gli eventi più importanti della loro vita. Ora dobbiamo votare. Sono tutti bravi, come si fa a scegliere la coppia? Ci consultiamo con gli altri commensali del tavolo e raggiungiamo un accordo sul numero da segnare sulla scheda. Con un po’ di rimpianti, perché anche altri avrebbero meritato di essere

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segnalati. Poco dopo, tra gli applausi, Jocelyn annuncia che la gara è stata vinta da una giovane coppia di Andria: Nicola Zagaria e la moglie Antonella. Il Direttore Generale, Caridi, consegna loro la coppa. “La esporrete nel Punto Vendita?” “Forse, ma solo per qualche giorno. Siamo molto gelosi di questa coppa”. Adesso c’è la quadriglia a cui sono invitati a partecipare tutti gli ospiti. Poi l’orchestra ripropone brani di Strauss, molte coppie entrano in pista. “Approfittiamone, quando mai ci ricapiterà di ballare in un ambiente come questo?”

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il gran ballo della rosa Un flash con Giorgio De Bortoli

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ono stati tutti molto bravi, Giorgio De Bortoli (nella foto sotto), il coreografo che ha seguito le prove di ballo, è soddisfatto. “Abbiamo cercato di costruire una coreografica semplice, essenziale ma molto toccante. L’ingresso è stato perfetto, regale. Merito anche di Jocelyn che, come sempre, è stato rassicurante e professionale”. I gestori che si sono iscritti alla gara si sono impegnati seriamente. “Mi hanno fatto ripensare a un consiglio di mia madre: le cose serie falle giocando, ma quando giochi, fallo seriamente”. Il coreografo è rimasto colpito da alcune persone di una certa età che hanno accettato di mettersi in discussione. “Mi chiedevano; ‘mi insegni il passo? Io il valzer non l’ho mai ballato’. Poi sono arrivati in finale. Questa è stata per me una grande soddisfazione. Ma la soddisfazione più grande è stato il calore umano: alcune coppie mi hanno ringraziato, dicendomi che l’esperienza del ballo ha migliorato il loro rapporto coniugale”. La scelta del valzer è valida anche dal punto di vista aziendale. “È stato un pretesto per socializzare”, precisa De Bortoli. E cita una frase di Enrico Mattei: “eni è una famiglia dove tutti si devono conoscere”. “Cosa, più del ballo, aiuta a raggiungere questo obiettivo?”


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75 Un’ incantevole coppia vincente

Nicola Zagaria e la moglie Antonella, di Andria, hanno vinto la gara di Valzer. “Siete stati proprio bravi”. “Sì, ma non pensavamo di arrivare primi perché c’erano altre coppie veramente molto abili. Ci siamo meravigliati perché alcuni ci hanno detto di non aver mai ballato il valzer, solo alcune lezioni prima di partire”. Nicola Zagaria gestisce, insieme al padre, un impianto convenzionato, ad Andria. È figlio di un gestore che è all’Agip dal 1972. “Ho cominciato a lavorare con lui sull’impianto a 19 anni. Questo è il mio terzo viaggio premio”. Nicola e Antonella hanno una grande passione per il ballo: “Il valzer oggi è poco diffuso tra i giovani che preferiscono i decibel delle discoteche. A noi, invece, piace molto perché si balla in coppia ed è un ballo socializzante. Dieci anni fa abbiamo frequentato una scuola di valzer. Appena abbiamo saputo della gara, ci siamo subito iscritti e abbiamo partecipato a una lezione di ripasso. La scenografia è stata eccezionale. Siamo proprio soddisfatti: non è da tutti vincere una gara di valzer a Vienna”.


serata di gala nei saloni imperiali

Nel backstage del gran ballo

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“C

’è una signora che cerca un partner. Forza, serve un ballerino”. Siamo al Kursalon, una delle più suggestive sale da concerto nel cuore di Vienna. È stato realizzato tra il 1865 e il 1867 seguendo lo stile rinascimentale italiano e recentemente rinnovato. Qui, sotto la direzione di Jocelyn, si svolgono le prove e le selezioni per la gara di valzer che si terrà l’ultimo giorno nei saloni imperiali della Hofburg. Prima del viaggio, nell’ambito della campagna di incentivazione dei gestori, l’agenzia Target 90 ha organizzato alcune lezioni di ballo, tenute in varie regioni d’Italia con la partecipazione del direttore artistico Jocelyn e dei suoi collaboratori. All’arrivo a Vienna diverse decine di coppie hanno confermato la loro iscrizione alla gara. Finalmente la signora ha trovato il partner, la coppia entra in pista, dal palco, l’orchestra diffonde le note di Strauss. Le prove iniziano con la promenade. Il coreografo, Giorgio de Bortoli, guida le entrate e gli inchini: “Bravi, via... così. Mi raccomando, un atteggiamento regale, asburgico”.

“Che belli che siete”, incoraggia Jocelyn. “Forza, sorridete, fatevi possedere dal valzer. Siete a Vienna”. I ballerini si scatenano e il pubblico applaude.

Il nostro Strauss: Raul Casadei “Il valzer lo abbiamo imparato in Romagna, con l’orchestra di Raul Casadei. Ora proviamo a ballarlo a Vienna sulle note di Strauss”. Un gruppo di gestoriballerini dell’Emilia Romagna racconta la decisione di partecipare alla gara di valzer. Adriana Fontanelli gestisce, insieme ad altri soci, un impianto convenzionato nella zona industriale di Imola (Bologna). Questo è il suo primo viaggio Agip, il primo viaggio all’estero e il primo viaggio in aereo. “Per me è stata una doppia sorpresa: subito dopo la notizia di aver vinto il viaggio a Vienna, ho saputo che c’era anche la gara di valzer. A me piace ballare, e quindi ho pensato subito di iscrivermi, ma non avevo il partner. Così mi sono informata e sono andata a Vergato dove si svolgevano le lezioni di valzer organizzate da eni. Lì ho incontrato Stefano, ci siamo trova-

ti bene e abbiamo deciso di ballare in coppia”. “Io e Adriana siamo appassionati di ballo”, aggiunge Stefano Mezzini. “Adriana è bravissima a ballare il boogie-woogie, io invece preferisco i balli latino-americani. Abbiamo partecipato alle due lezioni di ballo che eni ha organizzato a Vergato e abbiamo visto che ce la cavavamo bene anche nel valzer”. Mezzini era già stato a Vienna qualche anno fa. “Ma ci sono tornato volentieri. È una città stupenda, un altro modo di vivere, un ritmo meno frenetico del nostro”. Cosa ne pensa degli impianti che abbiamo visitato? “Sono tenuti molto bene, danno spazio al non oil. Ma anche noi in Italia ci diamo da fare, forse con un po’ più di fantasia”. Proprio quella fantasia che ha stimolato Mezzini ad avviare un negozio di biciclette nell’ampio spazio del piazzale. “Anche da noi, come a Vienna, la bicicletta è un mezzo di trasporto molto usato”. L’attività del negozio non ha fatto trascurare le pompe: “Siamo riusciti a raggiungere buoni risultati grazie anche alla campagna You&Agip e, soprattutto, all’Iperself che ci è stato mol-


to utile per contrastare i prezzi bassi di alcuni concorrenti” Mirko Giovannelli e la moglie Claudia sono arrivati da Rimini in motocicletta. “Viaggio ottimo. Solo nelle vicinanze di Vienna siamo stati accolti da uno scroscio di pioggia. Ci siamo preparati per tempo alla gara di ballo, partecipando a due lezioni di valzer predisposte da eni. Lì abbiamo conosciuto altri colleghi che ora partecipano con noi alle prove”. Giovannelli gestisce un impianto a Rimini. È soddisfatto perché l’anno scorso è riuscito a superare tutti i traguardi. “Ma da un anno è stato aperto, poco lontano, un supermercato con un impianto distribuzione carburanti che vende la benzina a 5-6 centesimi meno di noi. Questo ci dà fastidio, tuttavia riusciamo a mantenere i clienti”. Rosanna Montanari è la moglie di Gianbattista Zanzi, che gestisce un impianto convenzionato a Lugo di Romagna. “Mi piace molto il valzer, quando ho saputo della gara volevo iscrivermi, ma mio marito non balla. Così mi ero rassegnata a non partecipare, però mi dispiaceva. Per fortuna ho incontrato l’agente di Genova e Alessandria, Rino Braggio, che conoscevo. Quando gli ho detto che avrei voluto iscrivermi ma non avevo il partner, si è dato da fare e mi ha presentato Salvatore Barone, gestore di Acqui Terme, un bravissimo ballerino. Alle prove di questa sera, Salvatore e io, siamo stati selezionati tra quelli che parteciperanno al Gran Ballo della Rosa. Sono molto contenta”. Come emerge dalla chiacchierata con gli amici dell’Emilia-Romagna, i gestori hanno preso sul serio la gara di valzer, alla quale si sono iscritte circa 80 coppie di tutte le regioni d’Italia. Cogliamo al volo alcuni nomi: Loredana e Bruno di Pordenone, Rosa e Raffaele di Molfetta (Bari), Teresa e Domenico di Macerata Campania (Caserta). E, infine, la doppia coppia dei fratelli Giorgio e Salvatore Ruta, gestori di due impianti Agip a Ragusa: entrambi hanno raggiunto gli obiettivi del viaggio, sono venuti a Vienna con le loro mogli mogli Maria Teresa e Albina e si sono iscritti alla gara di valzer. “Prima di sposarci - racconta Albina - andavamo spesso a ballare. Poi abbiamo avuto due figli che ci hanno lasciato poco tempo libero. Questa per noi è una bellissima esperienza, ci ha fatto ringiovanire ”.

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serata di gala nei saloni imperiali

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n occasione del Gran Ballo della Rosa, il country manager Alessio Lilli, porta il suo saluto ai gestori italiani e alla rappresentanza di gestori e funzionari dell’Agip Austria. Con l’occasione presenta Mario Silla, che gli succede alla guida dell’Agip Austria.

Nozze d’oro per Agip

Signore, Signori, Amici dell’Agip,

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é un grande piacere per me darvi il benvenuto a questa festa, nella meravigliosa cornice dell’Hofburg. Il Gran Ballo della Rosa è per i Gestori italiani il momento culminante di un viaggio nel mondo della musica, nella tradizione austriaca, nel cuore di Vienna. Mi auguro che questa esperienza sia stata ricca di nuovi stimoli e rimanga nella vostra memoria e, perché no, nei vostri cuori per lungo tempo. Questa sera è importante anche per AgipAustria: con questo evento vogliamo festeggiare con la nostra squadra, i nostri clienti, i nostri partner commerciali e i nostri amici, i 50 anni di questa splendida realtà di eni. Raccontare 50 anni di storia in pochi minuti non sarebbe soltanto riduttivo, ma sarebbe ingiusto nei confronti delle donne e degli uomini che hanno contribuito con la loro energia, la loro passione e il loro impegno alla realizzazione di un’avventura e al consolidarsi di una delle più importanti società petrolifere in Austria e una delle più grandi presenze all’estero di eni refining&marketing. Vorrei però illustrare, come in un film accelerato, l’evoluzione che ci ha portato fin a qui oggi. Cinquant’anni e cinque giorni fa, AgipAustria veniva costitui-

ta a Innsbruck. Grazie alla ritrovata totale autonomia, il Paese si apriva in modo più marcato ai flussi commerciali tra Sud e Nord Europa e già allora la direttrice principale di traffico tra Italia e Germania passava per il Brennero e il Tirolo. Dopo una prima fase di espansione nell’ovest del Paese, con la realizzazione di stazioni di servizio e depositi, la direzione della società colse la necessità di trasferire il centro motore di AgipAustria nella capitale, per poter affrontare uno sviluppo

organico in tutto il Paese. Sono seguiti gli anni dello sviluppo, che hanno visto la società attiva in tutti i settori del downstream petrolifero: dalla Rete alla raffinazione, dalla logistica ai lubrificanti, per non parlare della distribuzione di GPL. All’inizio degli anni Ottanta, la partnership tra Agip e Ferrari ha sviluppato in Austria una fortissima simpatia nei confronti del nostro marchio che ancora oggi dà i suoi frutti. A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta e negli anni

Novanta, il settore petrolifero austriaco ha avviato un processo di razionalizzazione al quale non è sfuggita AgipAustria che ha significativamente ridimensionato le sue strutture logistiche e di vendita. Questa cura dimagrante è stata la principale base per il rilancio della società che si è massimamente realizzato negli ultimi 5 anni, con un incremento importante nella redditività del capitale investito, nella quota di mercato e nella reputazione che riceviamo da parte del mercato.


Austria

Il destino ha voluto che oggi sia anche l’ultimo giorno della mia guida di AgipAustria. Ringrazio eni per avermi dato la possibilità e l’onore di dirigere questa bellissima realtà e di conoscere donne e uomini speciali con i quali è stato entusiasmante lavorare. So di lasciare in ottime mani, quelle dell’amico Mario Silla, una squadra preparata e motivata e una società rispettata nel mercato austriaco. Auguro a tutti voi un felice futuro, colmo di successi, e a tutti noi una indimenticabile serata.

4° Sehr geehrte Damen! Sehr geehrte Herren! Liebe Agip – Freunde! Es ist für mich eine große Freude, Sie in so einem herrlichen Rahmen wie die Wiener Hofburg begrüßen zu dürfen. Der Rosenball ist für die italienischen ServiceStationsPartner der Höhepunkt ihrer Reise in die Welt der Musik, der österreichischen Tradition ... einer Reise, die sie tief ins Herz Wiens führt. Ich hoffe, daß diese Reise in die österreichische Welt Ihnen lang in Erinnerung bleiben wird und vor allem in Ihrem Herzen verankert bleibt! Dieser Abend hat auch für AgipAustria eine besondere Bedeutung. Zusammen mit unseren Mitarbeitern, mit unseren Kunden, mit unseren ServiceStationsPartnern und mit unseren Freunden wollen wir heute den 50 (fünfzigsten) Geburtstag von AgipAustria feiern. 50 Jahre Geschichte kann man einfach nicht in ein paar Minuten erzählen. Es wäre nicht nur mindernd, es wäre auch ungerecht den Frauen und Männern gegenüber, die mit ihrem Engagement, mit ihrer Energie, mit ihrer Leidenschaft die Verwirklichung eines Traumes ermöglicht haben und zur Konsolidierung einer der bedeutendsten Mineralöl-Gesellschaften in Österreich und einer der größten Auslandsgesellschaften von eni refining&marketing beigetragen haben. Ich möchte Ihnen im Schnelldurchlauf einfach die wichtigsten Entwicklungsschritte, die uns bis zum heutigen Tag begleitet haben, erläutern. Vor genau fünfzig Jahren und fünf Tage wurde AgipAustria in Innsbruck ins Leben gerufen. Dank der wiedergewonnenen Unabhängigkeit, konnte sich Österreich dem Handel zwischen Nord- und Süd-Europa öffnen. Schon damals gingen alle wichtigsten Handelsrouten zwischen Italien und Deutschland über den Brenner und durch Tirol. Nach einer ersten Expansionsphase im Westen Österreichs, die zum Bau von ServiceStationen und Depots geführt hat, hat sich die damalige Direktion von AgipAustria aus wirtschaftlichen Gründen entschieden, den Firmensitz nach

Wien zu verlegen und somit auch im Osten Österreichs zu expandieren. Es folgten viele Jahre des Wachstums. Während dieser Zeit war AgipAustria in allen Sparten des Downstreams erfolgreich tätig, vom ServiceStationsNetz zur Raffination von Erdölprodukten, von der Logistik bis hin zum Schmiermittel- und Flüssiggas-Verkauf. Anfang der Achtziger hat die Partnerschaft zwischen Agip und Ferrari vor allem in Österreich „dem Sechsbeinigen Hund von Agip“ die größten Sympathien entgegengebracht, worüber man heute noch redet! Ab der zweiten Hälfte der Achtziger und während den Neunziger-Jahren hat der österreichische Mineralölmarkt einen starken Rationalisierungsprozess durchgemacht, dem auch AgipAustria sich nicht entziehen konnte. AgipAustria musste ihre Logistik- und VerkaufsStruktur stark verkleinern. Diese radikale „Abmagerungskur“ bewirkte dann ein Wiederaufsteigen von AgipAustria, welche in den letzten fünf Jahren ihren Höhepunkt erreichte. Dies hat zu einem wichtigen Zuwachs der Ertragsfähigkeit des angelegten Vermögens geführt und gleichzeitig konnte auch der Marktanteil gesteigert werden, was uns schlussendlich hohes Ansehen am Markt einbrachte. Hete ist aber auch mein letzter Tag an der Führung dieser wunderbaren Gesellschaft namens AgipAustria. Das Schicksal hat es so eingefädelt...... Ich bedanke mich bei eni, die mir ermöglicht hat, diese wunderbare Gesellschaft leiten zu dürfen. Vor allem möchte ich mich dafür bedanken, daß ich außergewöhnliche Frauen und Männer kennenlernen durfte. Es war eine Ehre mit ihnen zusammenzuarbeiten Ich überlasse AgipAustria in den Händen eines erfahrenen und fähigen Mannes, meines Freundes Mario Silla. Ich überlasse ihm ein ausgezeichnetes und motiviertes Team und eine in Österreich hoch angesehene Gesellschaft. Ich wünsche Ihnen allen Glück in der Zukunft, viel Erfolg und……einen unvergesslichen Abend miteinander! (Traduzione a cura di Stefania Digiorgio).

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i gestori raccontano...

la passione raddoppia

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icola Paolinelli è nato a Viareggio alla fine del 1977 ed ha intrapreso l’attività di gestore a 22 anni, nel 1999. “Ho iniziato con un impianto Agip a Viareggio. Quando l’ho preso vendeva 450 mila litri di carburate all’anno, in poco tempo l’ho portato a 1.200.000 litri. Ma non è bastato perché l’impianto è stato chiuso per la ristrutturazione della rete. Così sono rimasto senza lavoro e sono passato alla concorrenza, gestendo una stazione di servizio Tamoil a Lucca che erogava 1.200.000 litri annui, l’ho fatta arrivare a 1.800.000. Volevo tornare all’Agip e ho preso contatti con l’area di Livorno. Mi hanno assegnato un impianto a Cascina: erogava 1.800.000 litri e, in poco tempo, è arrivato a due milioni e mezzo. Poi mi hanno offerto un altro impianto a Pisa-Cisanello, che è quello che gestisco attualmente. Sono partito con un erogato di 1.800.000 litri e l’ho portato a 4 milioni, superando il traguardo prefissato” . Come riesce ad aumentare le vendite? “Prima di tutto con l’attaccamento e la passione per il lavoro. Ho una bella squadra di collaboratori, tra cui anche mio cognato. Il punto centrale per noi è fare in modo che il cliente esca dall’impianto soddisfatto di quello che ha speso e del servizio che ha ricevuto”. In questi giorni gli è stato proposto, sempre nell’area di Pisa, la gestione di un punto vendita che non è mai riuscito a funzionare. “Quando mi propongono un impianto, io vado lì e faccio le mie valutazioni. L’impianto che mi hanno offerto adesso eroga un milione di litri annui, io penso di riuscire a rilancialo e raggiungere 1.800.000 litri”. Ma come fa a fare queste valutazioni? “Metto a frutto esperienza e istinto. Fin’ora ci ho sempre preso, spero di non fallire proprio adesso”.

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Le quattro sorelle

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ianfranca Cidda gestisce l’impianto di Porto Torres insieme alle sorelle Ines, Ornella e Rosy. “Siamo quattro sorelle e tutte lavoriamo sull’impianto. Abbiamo anche l’AgipCafé”. Fin dalla fine degli anni ’50, il punto vendita è stato gestito dal padre. “Dall’85 lo abbiamo preso in gestione io e mia sorella Ines. Abbiamo creato una società che comprende anche le altre due sorelle”. Il 2008 non è stato facile. “Ma siamo riuscite a raggiungere tutti i traguardi. Sono molto contenta perché finalmente sono venuta a Vienna, una città che desideravo vedere da tempo. Ho portato con me anche mio figlio Fabio che ha 18 anni”. Come gestiscono l’impianto quattro sorelle? “Più o meno come gli uomini, ma, forse, riusciamo meglio a creare un ambiente accogliente. Curiamo molto le piante, i fiori, la pulizia. Penso che i clienti siano soddisfatti perché ritornano”.

G&F, La prima candelina

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ono giovani Grazia Arduino e Fabio D’Alessandro. Insieme gestiscono un punto vendita nel comune di Casale Monferrato in provincia di Alessandria, un piccolo impianto, solo multiprodotti, che eroga anche BluSuper, BluDiesel Tech e gpl. “Abbiamo iniziato il 12 giugno 2008, proprio oggi festeggiamo un anno di gestione. Partire subito con un viaggio premio è stata una bella soddisfazione.” Come mai avete deciso di fare i gestori Agip? “Grazia lavorava in un AgipCafé, ha saputo che c’era un impianto che cercava il gestore. Così ci siamo informati e abbiamo inoltrato la richiesta. Dopo un colloquio con l’agente Braggio, abbiamo svolto un corso per gestori. La nostra domanda è stata accolta: abbiamo fondato la società G&F – iniziali di Grazia e Fabio - e abbiamo cominciato a lavorare”. Fino ad allora, Grazia e Arduino non avevano nessuna esperienza in questo campo e nemmeno qualche parente gestore. “Gli amici, e anche alcuni gestori, erano convinti che, entro pochi mesi, avremmo desistito dall’impresa. Noi ci siamo impegnati e siamo riusciti raggiungere gli obiettivi già dal primo anno, grazie anche all’Agenzia che ci ha fornito un grosso aiuto. Questo nostro primo viaggio Agip è stata una vacanza splendida, abbiano conosciuto molti amici. Speriamo di vincere anche il prossimo anno”.


Vent’anni dopo, il Danubio è ancora Blu

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l Danubio è sempre blu per gli innamorati, dicono i viennesi. Salvatore Vinci vent’anni fa e venuto a Vienna con un viaggio Agip e ha incontrato Sabine, studentessa salisburghese che studiava a Vienna e collaborava con l’agenzia che ha organizzato il viaggio. Per loro le acque del Danubio sono subito diventate blu. “Era destino”, racconta Sabine. “Stavo per recarmi a Parigi, per la tesi di laurea, quando mi ha chiamato l’agenzia Incentive per offrirmi di collaborare nell’organizzazione del viaggio Agip. Così ho conosciuto Salvatore e, durante i suoi tre giorni di permanenza, ci siamo incontrati spesso. Questi tre giorni hanno scombussolato la mia vita”. Salvatore Vinci gestisce diversi impianti in Lombardia. “Vent’anni fa

gestivo un impianto a Pizzo Est, sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Nell’89 ho vinto il viaggio a Vienna. Avevo 22 anni. Ho conosciuto Sabine e ci siamo innamorati subito. Quando è finito il viaggio, eravamo fidanzati: sembra una favola viennese”. Sabine ha cambiato i suoi programmi, da Parigi ha spostato la ricerca per la tesi a Roma dove Salvatore svolgeva il servizio militare. “Era un pretesto per rivederlo”. Poi Sabine si è laureata a Vienna e nel 1991 si è sposata con Salvatore. “Per sette anni abbiamo vissuto a San Gregogio di Ippona, un paesino della Calabria, però lei sentiva il bisogno di vivere in una grande città.

Così ci siamo spostati a Milano dove Sabine ha avviato un’agenzia per l’organizzazione di eventi”.Per Vinci lo spostarsi dalla Calabria a Milano è stata un’esperienza impegnativa ma anche molto interessante. “Ho cercato di valorizzare il più possibile lo scambio di esperienze e l’incontro con problematiche diverse”, A Milano, Sabine si è subito trovata a suo agio. “È una città dinamica che offre molte opportunità. La preferisco a Vienna che, invece, è una città più statica. Anche i nostri figli, Virginia di 17 anni e Oliver di otto, si trovano bene”. Siete contenti di essere tornati a Vienna con un viaggio simile a quello che vi ha fatto incontrare venti anni fa?. “Sì, questa sera ceneremo a lume di candela per festeggiare l’evento”.

Mezzo secolo con il Cane a sei Zampe

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l Direttore Commerciale Angelo Fanelli gli ha fatto i complimenti “perché lui il binomio gestore-azienda lo vive da cinquant’anni”. Fabio Palma (nella foto sopra, ultimo a destra) precisa che, in realtà, è suo padre che ha iniziato, nel 1959, a gestire l’impianto di

Trevignano Romano in convenzione con il marchio Agip. “Allora io avevo tre anni ma, in un certo senso, l’ingegner Fanelli ha ragione perché io il ‘Cane a Sei zampe’ l’ho conosciuto fin da piccolo. L’impianto era proprio accanto a casa nostra e io andavo spesso a trovare mio padre.

Ricordo che mi portavo i soldatini per giocare sull’impianto. Poi, quando frequentavo le scuole superiori, durante le vacanze ho cominciato a servire anch’io i clienti. Ad un certo punto ho interrotto gli studi universitari e mi sono dedicato completamente all’impianto”. A Vienna, proprio la sera prima del meeting, Palma ha cenato allo stesso tavolo del Direttore Commerciale e gli ha riferito una sua riflessione: “Da diversi mesi - leggendo i giornali, la stampa specializzata e anche alcuni siti internet - sento continuamente parlare di crisi del settore distribuzione carburanti. Eppure, da gennaio, le vendite del mio impianto seguono un trend positivo. Con un po’ di presunzione ho pensato: si vede che sono proprio bravo. Ma anche altri colleghi mi hanno riferito che le loro vendite stanno andando abbastanza bene. Allora mi sono chiesto: siamo noi gestori che siamo bravi o è Agip?” Il giorno dopo, in occasione del meeting, Fanelli ha risposto alla domanda di Palma: “il segreto del successo sta nel binomio gestore-azienda, un binomio vincente”. Fabio Palma è d’accordo - “Se la convenzione del nostro impianto con il marchio Agip va avanti da cinquant’anni, significa che il binomio gestore-azienda continua a dare buoni frutti”.

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Vienna

Milano

Verona

Roma

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auf Wiedersehen U

ltima colazione a Vienna. I nostri bagagli sono già nella sala accanto alla hall. Controlliamo, nel tabellone del punto accoglienza eni, gli orari di partenza dei pullman diretti all’aeroporto. Le vacanze non dovrebbero finire mai, invece finiscono sempre prima del tempo. Specialmente quando si svolgono fra amici, in un ambiente splendido come Vienna. La giornata di ieri si è conclusa con le note di Strauss nei fasti imperiali della Hofburg, ma prima c’è stato il tradizionale incontro con i gestori, un avvenimento molto importante che ha focalizzato il passato e il futuro prossimo della nostra rete e dei nostri punti vendita. Non sono due momenti contrastanti, anzi sono molto integrati tra di loro perché entrambi gli eventi hanno festeggiato un successo che si spera continui anche per i prossimi anni, ed entrambi hanno contribuito ad aggregare di più la grande “orchestra” dei gestori e della Rete. Il soggiorno di Vienna offre molti spunti per riempire le due cartelle finali con il richiamo dei luoghi e degli eventi straordinari che abbiamo visitato e vissuto, ma ci sembra più utile concludere il racconto con alcune brevi testimonianze di gestori che abbiamo

registrato all’ultimo momento poco prima delle partenze dei pullman diretti all’aeroporto. Il primo volo Vienna-Milano parte al mattino presto. Il fotoreporter sta scattando le ultime immagini agli ospiti che stanno sistemandosi sull’autobus. C’è tempo per un rapidissimo flash. I giudizi sono positivi, ma spostano il baricentro dall’azienda al gestore. “Siamo soddisfatti dei risultati, perché dietro i numeri c’è il nostro impegno. Se le vendite continuano a crescere è anche perché sappiamo come trattare i clienti”, commenta un gestore. “Condivido lo slogan ‘Insieme più vicini’ – aggiunge un altro – ma questo significa che anche i responsabili della sede si devono rendere maggiormente conto di quello che avviene sull’impianto”. Nel ristorante alcuni ospiti del centro-sud stanno terminando la colazione. Ci aggreghiamo e parliamo del meeting di ieri. “Io apprezzo l’impegno dell’azienda: la campagna You&Agip, le promozioni e le varie iniziative sono un aiuto valido” inizia Antonietta Russo che gestisce un impianto a Sassano, in provincia di Salerno. Come i colleghi di Milano, anche Antonietta Russo ritiene necessaria una maggior attenzio-

ne aziendale a quei tanti piccoli e grandi problemi quotidiani dell’impianto che, se non si risolvono subito, causano disagi e a volte mancate vendite. “Quando il self non funziona, perdiamo molte vendite, specialmente durante i week end. Mi ha fatto piacere che il dottor Costa abbia collocato la maggior efficienza della manutenzione tra gli impegni prioritari”. “Condivido il messaggio del direttore generale: davanti a noi si aprono molte opportunità ma anche molte sfide. La Convention è stata positiva, i vari responsabili ci hanno dato un po’ di sicurezza in più”, è il commento di Umile Dormiosi che è a Vienna con la moglie Germania. Ha cominciato 40 anni fa con un piccolo chiosco Agip e ora gestisce una bella stazione di servizio, con officina e lavaggio, a Bisignano (Cosenza). “Spero che l’impegno di assicurare una maggior efficienza alla manutenzione sia rispettato, perché questo è un aspetto chiave del buon funzionamento dell’impianto. Io da molto tempo aspetto che vengano installate le telecamere per la videosorveglianza, ma ci sono sempre dei problemi”. Salvatore Chiarenza di Paternò considera molto utile la decisione di allargare You&Agip ai camionisti. “Noi abbiamo molti autotrasportatori che sono nostri clienti fissi. Purtroppo in questi ultimi due anni, a causa della crisi, abbiamo riscontrato difficoltà nei pagamenti e così siamo stati costretti a non concedere più crediti. Questo ci ha fatto perdere qualche cliente, ma per fortuna molti camionisti hanno la carta Routex”. Tra i programmi presentati al meeting, Luigi Dragone di Massafra, in provincia di Taranto, rimarca soprattutto l’impegno sul non oil. “Io dedico molta cura all’AgipCafé, abbiamo molti clienti. L’agente manda da me i gestori che si apprestano ad aprire un nuovo AgipCafé. Io cerco di trasferire loro un po’ della mia esperienza”. Questo è il suo primo viaggio Agip. “È stata una sorpresa. Nel lavoro ci ho messo, come sempre, tutto l’impegno, all’obiettivo non ci pensavo. Quando ho saputo del viaggio, l’ho considerato la ciliegina sulla torta”. Per Dragone – nipote e figlio di gestori Agip - stazione di servizio significa soprattutto servizio. “Il cliente cerca prodotti eccellenti, ma vuole anche essere trattato con attenzione, cortesia, rispetto”. Il cambio del nome da Agip a eni non sembra preoccupare nessuno. “I clienti guardano al logo del Cane a sei Zampe, non al nome”.


Quale sarà la meta del 29° viaggio? Alla fine del meeting sono state ipotizzare tre opzioni: Berlino, New York o una crociera tra le capitali del nord Europa Tutti luoghi stupendi, non c’è che l’imbarazzo della scelta Berlino?

New york?

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il nord europa?

Dunque, arrivederci Agip, anzi...

arrivederci eni



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