Animal Farm by Dario Molinari

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Un progetto di Johannes Dario Molinari Anno scolastico 2004/2006

Amministrazione Comunale di Lissone

Catalogo Riccardo Paracchini Johannes Dario Molinari

Daniela Ronchi Assessore alla Cultura, Identità e Tradizioni Locali

Liceo Artistico Preziosissimo Sangue Via Lecco 6, Monza Tel. 039 387422-57 www.liceoartisticomonza.net

Laura Checchi Museo d’Arte Contemporanea Rosella Parma Ufficio Cultura

Patrocinio e contributo

Liceo Artistico Preziosissimo Sangue Monza

Museo d’Arte Contemporanea Lissone

Provincia di Milano

Città di Lissone

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Animal Farm

Animal Farm, la fantasia al potere di Stefania Arosio 6. Animal Farm di Johannes Dario Molinari 8. Animali per caso 14. Zoo-loghia 42. Gli animali della fantasia 90. La fauna a scuola di grammatica 128.

Sommario xxxx | Xxx Pasta bestie 154.

ZaratĂ n e BoromĂ¨tz di Roberto Limonta 160. Bestiari - Animali fantastici 164. Bestiari - La classe che voleva volare 176. Bestiari - I Professori 182. Bestiari - Animali in cucina 186.

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Animal Farm, la fantasia al potere Animali d’Inghilterra, d’ogni clima e d’ogni terra, ascoltate il lieto coro: tornerà l’età dell’oro!

di Stefania Arosio

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osì comincia la canzone rivoluzionaria che si sente nella “Fattoria degli Animali”, l’opera più nota dello scrittore George Orwell.

Il libro, una critica ai regimi totalitari, non ha nulla a che vedere con la mostra, almeno per quanto riguarda la critica politica contro l’oppressione, la cattiveria e lo schiavismo dei popoli. I protagonisti, anche nel nostro caso animali, non si trasformano in un pericolo per la collettività. Essi piuttosto ci invitano a guardare la realtà che ci circonda con gli occhi della fantasia, i soli che, intuendo gli usi, i comportamenti e le abitudini degli uomini, possono guidarci alla comprensione del mondo. La fantasia, infatti, è maestra nel conoscere, pre-vede le possibili trasformazioni che avvengono nell’uomo quando entra in un ufficio o sale alla guida di un’automobile, prov-vede a risolvere situazioni intricate e intriganti, e a rendere più ricca una circostanza, si av-vede di pericoli ed escogita vie d’uscita… Davvero la Fantasia ha diritto di governare la Fattoria del mondo e noi lo sappiamo da quando abbiamo scelto la strada di migliorarlo nel segno dell’arte. Stefania Arosio

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Animal Farm

di Johannes Dario Molinari

’uomo, fin dalle sue origini, ha sentito la necessità di rappresentare il mondo animale che venerava e temeva o che lo stupiva per la sua bellezza. Agli artisti è toccato da sempre il compito di tradurre in segni grafici l’universo simbolico che gli animali via via rappresentavano: dall’anelito magico e religioso degli uomini preistorici al concetto di forza e potenza dei romani. Tutto questo con un rigore scientifico e un’attenzione naturalistica prodigiosa, basti pensare ai bisonti di Altamira e Lascaux, ai tori e i ai leoni dei Sumeri, fino ai cavalli di tanta scultura greca o alla Lupa Capitolina di epoca etrusca. Ma raramente l’animale viene rappresentato come semplice esercizio di mimesi, infatti il ricco e fantasioso repertorio animalistico dei Sumeri ha un carattere sacrale, i cavalli di Fidia sono animali nobili e generosi al pari degli atleti e degli eroi di cui condividono le sorti, la lupa, scelta come simbolo di Roma, rimanda ai miti della sua fondazione. Gli animali sono visti da sempre come inesauribili generatori di simboli e l’uomo impara presto ad attribuirgli un carattere morale connesso con qualcuna delle loro attitudini (la volpe astuta, la lepre veloce, il cane fedele, ecc), in modo da evocare situazioni morali da imitare o evitare. Gli animali diventano così un modo per rappresentare vizi e virtù degli uomini. I bestiari medioevali offrono a questo scopo un

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repertorio vastissimo… La scelta della copertina vuole essere un omaggio a una straordinaria allegoria questa volta rinascimentale: lo splendido ermellino dipinto da Leonardo Da Vinci tra le braccia di Cecilia Gallerani è un simbolo di “purezza e moderanza”, e per questo vuole alludere alle doti morali e alle virtù di una donna onesta, cortese e virtuosa. In anni recenti l’animale è tornato ad essere un tema attuale e scottante, forse in seguito alla nascita di nuovi problemi posti dalla manipolazione genetica. L’animale vive di riflesso la tragedia del uomo contemporaneo il cui corpo rischia di perdere il suo statuto e la sua riconoscibilità. Entrambi sono esposti alla mercé di una scienza onnipotente che fatica sempre più a cogliere il senso ultimo della sua ricerca, che non sia quello dello sbaragliante progresso fine a se stesso. Allora l’immedesimazione nelle cavie da laboratorio da parte dell’uomo sembra all’origine di tante delle nostre paure, dove possono convivere spaesanti trasformazioni, clonazioni, mutilazioni, malattie sconosciute, tra i tanti esempi espliciti del panorama contemporaneo ricordiamo le orride giostre di Bruce Nauman, realizzate con i calchi in alluminio o poliuterano di carcasse di animali ridotti a scarti di laboratorio; le mucche e i vitelli di Damien Hirst, chirurgicamente sezionati ed esibiti nella loro traumatica mutilazione in bagni

di formalina; lo scoiattolo suicida o il cavallo sospeso di Maurizio Cattelan; lo straniante autoritratto di Matthew Barney. Tuttavia, in un epoca dominata da questi presagi, il panorama sugli animali è anche altro. I successi planetari degli animali-eroi di Walt Disney, sono certamente più tranquillizzanti e in grado di regalare, almeno ai bambini di tutto il mondo, momenti di pace e serenità. È la conferma che il vecchio schema di raccontarsi attraverso l’allegoria animale non tramonta mai. In questa grande multinazionale della fantasia e della fiaba, da Topolino a Il Re Leone, da Paperino a Nemo, gli animali continuano ad essere rappresentati in nostra vece, a pensare e a dire quello che diciamo noi, possono guidare un’automobile, innamorarsi, commuoversi proprio come faremmo noi… In fondo anche la nostra scelta di tornare ancora una volta a riflettere su un soggetto tanto antico come l’animale è stata mossa proprio dal desiderio di stimolare i ragazzi a giocare e a misurarsi con questa fonte inesauribile di simboli, svelando magari anche qualcosa di sé. Veniamo dunque al catalogo: tutti gli elaborati presenti nel catalogo sono stati realizzati da alcune classi del Liceo Artistico “Preziosissimo Sangue”, con l’obiettivo di dedicare un intero percorso didattico a questo soggetto antichissimo. Le esperienze documentate nel nostro lavoro abbracciano

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differenti linguaggi ed esplorano diverse possibilità di comunicazione ed espressione visiva: la scultura, la pittura, la grafica, il fumetto, la sperimentazione digitale, la fotografia. Tutto questo raccolto in un corposo catalogo e una mostra presso la Galleria d’Arte Contemporanea di Lissone, che racconta di un’inedita fattoria degli animali e dei diversi linguaggi che possono rappresentarla. Queste differenti tematiche e tipologie di lavoro sono state raccolte e articolate in sezioni diverse, con l’intento di rendere agevole e stimolante il percorso del lettore, valorizzando, insieme, lo specifico di ogni esperienza. “Animali per caso”, nonostante il carattere ludico e surreale, affronta un problema che sta all’origine della rappresentazione artistica, ovvero la naturale tendenza dell’uomo a scoprire nelle forme accidentali della natura aspetti e sembianze a lui già familiari. Uno stimolo a proiettare su quelle forme approssimative le immagini ideali, sia quelle prodotte dalla fantasia, sia quelle desunte o ispirate dalla stessa natura. Così, per esempio, se il curioso disegno di una pietra, o di una scheggia d’osso, suggerirono ai primi artisti lo spunto per la figura di un corpo umano o animale, oggi, questo spunto, possono offrirlo materiali nuovi. Da tempo il nostro habitat è profondamente mutato, contaminato come sappiamo dall’artificio, dalla tecnica, dalla merce e dai conseguenti

consumi. E così, i nostri animali nascono ‘per caso’ in un contesto nuovo, dove la natura e la necessità creativa sono mutati. Il processo si tinge di un tocco ironico di stampo surrealista, fatto di spostamenti e condensazioni, frutto di associazioni libere: i materiali sono cannucce, imbuti, bicchieri di plastica, cartoni del latte ecc. Tuttavia di quel processo antico resta la capacità di guardare e vedere attraverso improvvise intuizioni formali. Gli animali di questa strana fattoria possono così offrire nuovi collegamenti di senso, suggerendo differenti relazioni tra le cose, fuori dalle convenzioni e dalle abitudini. L’obiettivo era doppio, da una parte quello di fornire spunti, indicazioni, suggerimenti, suggestioni per impossessarsi di un metodo che lasciasse aperta una porta all’imprevisto, all’ironia, alla fantasia; dall’altra, quello di sensibilizzare sempre più le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema, attraverso il riciclo dei materiali. Al docente di chimica e biologia abbiamo poi riservato il compito finale di dare un nome appropriato alle nostre creature: ringraziamo a questo proposito il prof. Alberto Bonora, per le sue ricerche e i suoi indispensabili suggerimenti. L’esperienza è proseguita ancora. Infatti, da una prima esposizione di questi animali, negli spazi espositivi della nostra scuola, è scaturito lo spunto per creare un laboratorio rivolto ai

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pesci disegnati da Francesco, 4 anni

bambini in età scolare e prescolare. I giovanissimi artisti sono stati invitati a riprodurre quei meccanismi di assemblaggio creativo che avevano potuto osservare nell’esposizione, per creare forme animali utilizzando un materiale di facile reperimento come la pasta nelle sue infinite varietà di forma. Un po’ di colla a presa rapida e qualche colore hanno fatto il resto… Anche nelle pagine dedicate al logo e al marchio grafico, non manca un elemento ironico, almeno nel titolo che abbiamo scelto: “Zoo-loghia”. Presentiamo animali diversi, piccoli e grandi, feroci e domestici, ciascuno con la sua capacità di comunicare una caratteristica della propria specie, adattata alle necessità del design e della grafica. Abbiamo

adottato un metodo che ci ha portato a relazionare ogni singolo animale a una caratteristica tipica della sua specie, studiando il modo stilisticamente e graficamente più adatto per tradurla in immagine. Tutte le esercitazioni avevano in comune la ricerca di una progressiva semplificazione lineare e cromatica, una ‘riduzione’ che mirasse a un mondo di forme nuove, a un linguaggio fatto di pesi, di pieni e di vuoti, dove togliere è spesso più difficile che aggiungere. Una tigre ha offerto la possibilità di creare un logo per una marca di abbigliamento che vuole proporsi giovane e aggressiva; le forme sinuose e allungate di una gru si sono rivelate adatte per rappresentare il gusto classico e raffinato di uno stabilimento termale; un avvoltoio, dalla posa forte e statuaria, ci ha permesso di evocare la forma di una montagna, inventando un marchio per un’immaginaria località turistica d’alta quota. Di semplicissima lettura anche la stilizzazione di un coniglio: dall’animale sono nati un marchio e un logotipo monocromatico su fondo bianco dai tratti forti e decisi, in grado di comunicare con efficacia il settore in cui opera l’azienda, quello dei corrieri dove la rapidità è una condizione indispensabile. Un’altra sezione è dedicata alle illustrazioni. In particolare si prendono in esame quei processi che precedono e accompagnano la creazione di disegni per l’infanzia, fumetti

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Animal Farm

di Johannes Dario Molinari

e animazioni di vario tipo. “Gli “animali della fantasia” sono soprattutto personaggi nati faticosamente da schizzi e disegni, che attendono solo di vivere una loro storia. Alcuni sono solo abbozzati, ma interessanti per cogliere intuizioni, ripensamenti, varianti possibili. Altri sono stati completati con differenti tecniche e prove cromatiche. Non mancano esempi più completi: è il caso dell’illustrazione di storie note come “La volpe e l’uva” di Esopo o l’ideazione di una pubblicità progresso dove un riccio vuole insegnare ai bambini più piccoli qualcosa sulla sicurezza stradale, e ancora l’animazione in stop-motion di un cammello che si trasforma in lumaca (i movimenti sono ripresi un fotogramma alla volta utilizzando un pupazzo in pongo, con un procedimento che riprende quello del famoso “Nightmare bifore Christmas” di Tim Bartom). La galleria dei personaggi comprende anche una serie di bizzarri animali-piloti, realizzati in pongo, dopo una fase di studio, e messi alla guida di improbabili mezzi di locomozione ricavati dal recupero di vecchie scarpe. Questo catalogo, insieme alla mostra, è stato realizzato anche grazie ad alcuni importanti contributi. Ricordiamo quello della professoressa Elena Castegna, che con la sua prima liceo ha svolto un percorso ricco di stimoli e suggestioni artistiche, ampiamente documentato nel suo testo che introduce il capitolo intitolato ‘La fauna a scuola di

grammatica’; quello di Giovanni Ardizzo, che con alcuni dei suoi studenti più promettenti ci propone un bestiario con organismi reali o immaginari. Qui il punto di partenza è lo studio delle strutture anatomiche, dove gli esiti possono essere imprevedibili, purché non si pongano limiti all’immaginazione. L’anatomia umana è condensata e assemblata con quella animale per costruire degli esseri ‘speciali’, creature che affondano le loro radici nella tradizione mitologica, ma possono proporsi come attualissimi postumani, dove il tema della deformazione può alludere ancora una volta al problema della manipolazione geneticha. Altre ‘deformazioni’ le propone una quinta guidata da Luca Scarabelli: la scommessa è quella di inventare una metamorfosi capace di dare un becco e un piumaggio a ciascun allievo per fargli spiccare… il primo volo. Tra le collaborazioni ricordiamo ancora, il bellissimo cavallo alato dipinto degli allievi di Roberto Giussani, gli approfondimenti filosofici di Roberto Limonta, le ricerche iconografiche sui bestiari medioevali curate dalla professoressa Stefania Arosio, il bellissimo testo di Rollo Longobardi, il nostro art director Riccardo Paracchini, gli sponsor, ma soprattutto la passione e il talento dei nostri allievi. Dario Molinari

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il prof J.D. Molinari visto da Cecilia ViganĂ˛

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• “Talvolta noi vediamo una nuvola prendere forma di un drago; talvolta un cirro la forma di leone o d’orso o di turrita cittadella o d’un aereo picco; di forcuta montagna, di azzurri promontori vestiti d’alberi, che fanno cenno con le chiome al mondo giù e ci illudono gli occhi con un gioco d’aria” William Shakespeare, Antonio e Cleopatra

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Animali per caso

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Aptenodytes forsteri

Animali per caso

Carola Nava

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Aptenodytes forsteri

â&#x20AC;˘ materiali Cartoncino ondulato, colori acrilici, palla di polistirolo

Animali per caso

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Ardea cinerea

Federica Guerrieri

â&#x20AC;˘ materiali contenitore detersivo, lame di coltelli di plastica bianca e trasparente, forchette e base in legno

Animali per caso

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Stefano Teruzzi

Arion rufus

â&#x20AC;˘ materiali zampironi, misurino per il caffĂ¨, auricolari

Animali per caso

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Bos primigenius taurus

â&#x20AC;˘ materiali giornali per imbottitura, cartoni del latte

Animali per caso

Alice Redaelli

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Simona Candeago

Camelopardalis

â&#x20AC;˘ materiali spina elettrica per vape, bicchiere di plastica, bottiglia di plastica, mollette per capelli, vaso di fiori, tubo di alluminio per canna fumaria per caldaia, tubo di ferro, bastoni di plastica per orticultura, spazzolino per meches, tappi di sughero, mezzo uovo di plastica

Animali per caso

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Diodon

Animali per caso

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Elisa Motta

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â&#x20AC;˘ materiali bottiglie acqua levissima, tappi di bottiglia, cannucce colorate

Animali per caso

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Elephas maximus

â&#x20AC;˘ materiali 2 portauova, tubo cartigienica, tubo flessibile di plastica, palloncino, astine degli occhiali, gomma, coppetta del gelato

Animali per caso

Chiara Padovani

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Alessandra Riva

Erinaceus algirus

â&#x20AC;˘ materiali bottoni, spilli bottoni, stoffa, spazzola per capelli

Animali per caso

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Erinaceus algirus

â&#x20AC;˘ materiali spugna da fiorista, cannucce, bottoni, imbuto, tappo di sughero, filo di ferro

Animali per caso

Marta Marconcini

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Stefano Teruzzi

Erinaceus algirus

â&#x20AC;˘ materiali imbuto, forchette di plastica, tappino della biro, spazzolone

Animali per caso

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Grus grus

â&#x20AC;˘ materiali bottiglia in plastica, shoppers, filo di ferro, cartone ondulato, bottoni, tubo in plastica

Animali per caso

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Marta Marconcini

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Animali per caso

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Ovis ammon aries

Animali per caso

Alice Redaelli

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â&#x20AC;˘ materiali gomma piuma per imbottitura, bicchieri schiacciati bianchi e rosa, due bottoni

Animali per caso

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Ovis ammon aries

â&#x20AC;˘ materiali panno cattura-polvere, mollette da bucato, ganci di appendiabiti, bottoni, copri spazzola per lucidatrice

Animali per caso

Chiara Ferrario

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Nicoletta Calegari

Pan troglodytes

â&#x20AC;˘ materiali scolapasta, colino, tappi di bottiglia, vasi da giardino, tubi di plastica, rastrelli

Animali per caso

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Pavo cristatus â&#x20AC;˘ materiali polistirolo, carta velina, palline di gomma, filo di ferro, cartoncino, bottoni, perline, ventaglio

Animali per caso

Brigida Negretti

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Susanna Tenca

Psittacula krameri

â&#x20AC;˘ materiali gruccia, forchette metalliche, filo di ferro, filo arancione da cucito, bottoni, cannucce, nastro adesivo

Animali per caso

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Rattus norvegicus

Animali per caso

Erica Chiesi

â&#x20AC;˘ materiali vaso, racchette da ping pong, pallina da tennis, colla a caldo, tappi, tubo flessibile, sacchetti di plastica, forchette di plastica, plastica da imballaggio, cartoncino, pallina di plastica, palline da ping pong, tubo, cannucce, piatti di plastica

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Animali per caso

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Rana esculenta complex â&#x20AC;˘ materiali palla di spugna, guanti di gomma, perline di legno, palline da ping-pong, bottoni, colla a caldo, nastro di stoffa

Animali per caso

Valentina Biraschi

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Francesca Carozzi

Struthio camelus

â&#x20AC;˘ materiali colino, tappi per bottiglia, tubo estensibile per cappa, sfera in polistirolo, guanti da forno, palette schiaccia mosche ricoperte con del filo di ferro di colore giallo

Animali per caso

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Symphysodon discus discus

Stefano Teruzzi

â&#x20AC;˘ materiali cucchiaini, vaschette per il gelato, tappo di bottiglia, bottoni, coltello

Animali per caso

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Marta Brivio

Testudo hermanni

â&#x20AC;˘ materiali pallone da calcio, spine elettriche, spremiagrumi, accendigas, fondi di bottiglie di plastica, palla di polistirolo, uova di polistirolo, adesivi colorati, carta velina colorata, tempere, filo di ferro, corda, stantuffo del sapone liquido

Animali per caso

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â&#x20AC;˘ Il percorso didattico mostra attraverso studi e schizzi la progressiva evoluzione di un pensiero/forma in un logo grafico. I progetti, qui presentati, nascono da un lento lavoro fatto di analisi e intuizioni improvvise, finalizzato alla creazione di un simbolo immediatamente percepibile e riconoscibile. Un marchio semplice, di facile lettura, in grado di richiamare la forma dellâ&#x20AC;&#x2122;animale, ampliandone i rimandi e le associazioni simboliche

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Zoo-loghia

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Avvoltoio

matita su carta

Zoologhia

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Fedele Francesca

tempera su carta

configurazione cromatica, tempera

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Fedele Francesca

Avvoltoio

retini colorati su carta

Zoologhia

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Cervo

tecnica mista

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Zoologhia

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Silvia Locati

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Marroccoli Silvia

Cigno

tecnica mista

Zoologhia

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Coala

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Margherita Corbetta

tecnica mista

Zoologhia

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Erica Conti

Coniglio

elaborazione digitale

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Zoologhia

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Elefante

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Giulio Pace

retini colorati su carta

Zoologhia

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Beatrice Merrino

Gallina

tecnica mista

retini colorati su carta

Zoologhia

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Gatto

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Pagina 52

Elisabetta Dei Cas

tecnica mista

Zoologhia

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Michelle Riboldi

Gatto

collage su carta

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Zoologhia

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Geco

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Francesca Confalonieri

acrilico su carta

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tecnica mista

Zoologhia

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cartoncini colorati

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Zoologhia

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Giraffa

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Federica Filippini

collage su carta

Zoologhia

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Marta Marconcini

Gru

configurazione cromatica e lineare con logo finale

ZzzZoologhia

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Gufo

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Brivio Ilaria

ttempera su carta

matite colorate su carta

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Zoologhia

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acrilico su carta

retini colorati su carta

Zoologhia

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Lupo

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Stefano Peruzzi

tecnica mista

tempera su carta

Zoologhia

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Alice Redaelli

Mucca

sintesi cromatica e lineare a tempera

tecnica mista su carta

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Zoologhia

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Orso

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Melissa Parrinello

tecnica mista cartacea e digitale

Zoologhia

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Susanna Tenca

Pappagallo

retini colorati su carta

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tempera su carta

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Zoologhia

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Pavone

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Brigida Negretti

tecnica mista

Zoologhia

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Riccardo Mascia

Picchio

tecnica mista

Zoologhia

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Pecora

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Elena Gatti

tempera su carta

Zoologhia

matite colorate su carta

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elaborazione digitale

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Zoologhia

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Pinguino

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Carola Nava

configurazione cromatica e lineare con tecnica a tempera

Zoologhia

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Carola Nava

Pinguino

logo a retini

Zoologhia

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Pipistrello

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Stella Flocco

tecnica mista

elaborazioni digitali

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Zoologhia

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Claudia Bagordo

Pulcinella

matite su carta

retini su carta

Zoologhia

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Rana

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Erika Paparella

tecnica mista

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Zoologhia

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Valentina Biraschi

Ranocchio

pantone su carta

Zoologhia

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Riccio

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Alessandra Riva

retini su carta

caran dâ&#x20AC;&#x2122;ache su carta

Zoologhia

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Federica Guerrieri

Rinoceronte

tecnica mista

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Zoologhia

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Scimmia

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Nicoletta Calegari

configurazione cromatica e lineare (tempera su carta)

Zoologhia

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Zoologhia

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Stambecco

Zoologhia

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Alessandra Picci

retini su carta

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Alice Gravano

Tacchino

configurazione cromatica (tempera su carta)

Pantoni e china su carta

Zoologhia

CATALOGO

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Tarantola

Pagina 80

Alessandro Vigoni

elaborazione digitale

Zoologhia

CATALOGO

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Pagina 81

Carlo Filippelli

Tartaruga

matite su carta

retini su carta

Zoologhia

CATALOGO

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Tartaruga

Pagina 82

Marta Brivio

configurazione n.1

Zoologhia

configurazione n.2

CATALOGO

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Pagina 83

configurazione n.4

configurazione n.3

logo

Zoologhia

Tigre

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Pagina 84

Monica Silva

Zoologhia

tempera su carta

22-11-2005

caran dâ&#x20AC;&#x2122;ache su carta

CATALOGO

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Pagina 85

configurazione cromatica

CATALOGO

Zoologhia

CATALOGO

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Topo

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Martina Decataldo

retino e china su carta

Zoologhia

CATALOGO

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Federica Aliprandi

Toporagno

tecnica mista

Zoologhia

CATALOGO

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Volpe

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Massimiliano Marzucco

matite su carta

Zoologhia

Pagina 88

modellazione plastica in aula

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elaborazione digitale

Zoologhia

CATALOGO

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• Personaggi per libri illustrati o fumetti, mascotte e pupazzi, storie ‘bestiali’ ancora da raccontare, in un capitolo dove la fantasia sposa l’abilità del disegno

Gli anim a

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m ali della fantasia

CATALOGO

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Pagina 92

Il canto dei cigni

tempera su carta

Gli animali della fantasia

Chiara Villa

ecoline su carta

acquarelli su carta

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acrilici su carta

tecnica mista

Gli animali della fantasia

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Pelo De Martora e compagna

Anastasia Malandrino

tecnica mista

Gli animali della fantasia

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Federica Aliprandi

Il toporagno

modellazione con plastilina colorata

CATALOGO

Gli animali della fantasia

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Pagina 96

Bulldog inglese

Elisa Motta

tempera su carta

Gli animali della fantasia

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china su carta

CATALOGO

Gli animali della fantasia

CATALOGO

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I cavalli di Mauro

Mauro Savino

studi preparatori

Gli animali della fantasia

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matite morbide su carta

Gli animali della fantasia

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Una gallina sul terrazzo

tecnica mista su fotografia

Gli animali della fantasia

Beatrice Merrino

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Gli animali della fantasia

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Un miraggio nel deserto

elaborazione digitale in stop motion

Gli animali della fantasia

Elena Colombo

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Gli animali della fantasia

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Tartarughe

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Carlo Filippelli

acrilico su carta

Gli animali della fantasia

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tecnica mista su carta

CATALOGO

Gli animali della fantasia

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Lo scoiattolo aviatore

Lia Ronchi

caran dâ&#x20AC;&#x2122;ache su carta

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Gli animali della fantasia

disegno su carta

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materiali vari

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Gli animali della fantasia

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Il cammello

Sara Dassi

studi su carta

modellazione con plastiline colorate

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Giulia Nava

La mucca

matite colorate su carta

CATALOGO

tecnica mista

Gli animali della fantasia

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Il procione

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Sara Giunco

pennarelli su carta

tempera su carta matite su carta

Gli animali della fantasia

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Sara Giunco

Uccellini

ecoline, matite e pastello bianco caran dâ&#x20AC;&#x2122;ache

Gli animali della fantasia

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La papera

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Rossella Bulla

modellazione plastica con pongo

matite colorate

Gli animali della fantasia

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Pagina 113

Marta Marconcini

rapido, pennarello su carta

acquarello su carta

La volpe e lâ&#x20AC;&#x2122;uva

acquarello su carta

Gli animali della fantasia

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Tigre

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acrilico su cartoncino Andrea Mazzucotelli

Gli animali della fantasia

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Gli animali della fantasia

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Il riccio prudente non fa lâ&#x20AC;&#x2122;incidente

Gli animali della fantasia

Alessandra Riva e Irene Corti

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disegno su carta e tecnica digitale

Gli animali della fantasia

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Pipistrello

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Giacomo Brivio

acrilico su cartoncino

Gli animali della fantasia

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acrilico su cartoncino

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Gli animali della fantasia

Giraffa

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Simona Candeago

pastelli su carta

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tempera su carta

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Gli animali della fantasia

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pantoni su carta

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Gli animali della fantasia

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Il maiale che voleva vivere nella savana

tempere su carta

Gli animali della fantasia

Alessia Margutti

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Gli animali della fantasia

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Animali in fuga

Gli animali della fantasia

Davide Stucchi

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Erika Paparella, Monica Silva, Melissa Parrinello

Animali in fuga

Gli animali della fantasia

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Animali in fuga

Gli animali della fantasia

Federica Aliprandi

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Silvia Locati

Animali in fuga

Gli animali della fantasia

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• due dati unpercorso Il breve testo didattico di prsentazione si è sviluppato del progetto a partire sulle ccuicn caratteristiche oiweqpodd kldms xxxxcxcxdyfh da una ricercaruihc dkjdnd dkdid q dell’animale, morfofunzionali kqd dkxxxxcxcxdyfh da tali ruihc ccuicn oiweqpodd conoscenze il percorso kldmsdidkjdnd Educazione dkdidVisiva q sikqd èdkxxxxcxcxdyfh poi snodato attraverso ruihc ccuicn l’approccio oiweqpodd alle kldms dkjdnd dkdid tecniche grafiche q ekqd pittoriche, dkxxxxcxcxdyfh l’uso degli ruihc ccuicn oiweqpodd elementi della grammatica kldms dkjdnd visiva,dkdid lo studio q e kqd dkxxxxcxcxdyfh ruihc l’interpretazione dellaccuicn ricercaoiweqpodd artistica dikldms un dkjdnd dkdid maestro del Novecento. q kqd dkStudi così condotti hanno portato gli allievi a realizzare elaborazioni creative e consapevoli della forma-animale considerata

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u ola di grammatica

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La fauna a scuola di grammatica

Elena Castegna

alla ricerca all’analisi attraverso l’uso delle tecniche grafico-pittoriche, dalla conoscenza all’uso espressivo degli elementi del linguaggio visivo, dall’esperienza del “maestro” all’elaborazione pittorica di una nuova e personale immagine e, ancora, dall’esperienza del “maestro” all’assemblaggio non casuale di oggetti e materiali casualmente recuperati. Il percorso didattico seguito dagli allievi del primo anno (sezione A e B anno scolastico 2003/2004) si è sviluppato a partire da una ricerca sulle caratteristiche morfofunzionali dell’animale. Tale primo studio condotto nell’ambito della disciplina di Scienze, ha fornito agli allievi conoscenze indispensabili per una elaborazione creativa e consapevole della forma-animale considerata. A partire da tali conoscenze, infatti, il percorso di Educazione Visiva si è snodato attraverso l’approccio alle tecniche grafiche e pittoriche -matite colorate, tempere, chine, acquerelli-, l’uso degli elementi della grammatica visiva -la linea e il colore-, lo studio e l’interpretazione della ricerca artistica di un maestro del Novecento : Joan Miro’. Gli allievi hanno scelto di raffigurare l’animale, mediante copia oggettiva, nella posizione più rappresentativa, così, ad esempio, il pangolino è mostrato arrampicato su un tronco con un primo piano al muso e alle forti unghie, la

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cinciallegra in volo con le ali spiegate, il rinoceronte mentre ci sta caricando, il delfino mentre esegue un’acrobatica amabile evoluzione e lo stambecco arrampicato in statuaria posizione... Lo studio analitico dell’immagine ha condotto poi allo studio della forma mediante la linea, dapprima di contorno, e poi ad ogni passaggio sempre più essenziale fino a perdere ogni pretesa descrittiva a favore di quella espressiva, così la forma della lince diventa semplicemente linea “insidia”, la forma del delfino diventa semplicemente e intensamente linea “agilità”, la forma della tartaruga diventa morbidamente linea “placidità”. A completare questa prima fase del percorso l’inserimento di macchie di colore, colori primari o nati da miscugli, caldi o freddi, luminosi o offuscati, accostati a creare accordi o contrasti, a liberare tensioni ed energie, a costruire, in rapporto dialettico con la linea, timide e allo stesso tempo ricche composizioni informali, dove non più la forma osservata, o l’esperienza fatta, ma l’emozione che l’una e l’altra hanno generato emerge quale protagonista della forma. L’immagine oggettiva dell’animale, punto di partenza del percorso didattico, ha ora lasciato il posto ad una nuova immagine, una nuova idea scaturita dalla lettura creativa di tutte le conoscenze acquisite. Miro’ ci fa strada in questa nuova realtà dove il pensiero poetico si fa forma pittorica e il

pensiero ludico si rende oggetto scultoreo. Sono “opere” di giovanissimi aspiranti artisti che tradiscono la poca dimestichezza con la tecnica e, a volte, con la teoria della configurazione, ma nulla hanno da rimproverarsi per l’originalità e la forza espressiva.

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Rinoceronte

Alice Sperandio

china su carta

La fauna a scuola di grammatica

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tecnica mista

La fauna a scuola di grammatica

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Ornitorinco

Alice Benazzi

caran dâ&#x20AC;&#x2122;ache su carta

La fauna a scuola di grammatica

acrilici su carta

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astine di ferro saldate con lo stagno, forchette di plastica, pantofola, compensato, bombolette spray

La fauna a scuola di grammatica

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Stambecco

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Elena Beretta

La fauna a scuola di grammatica

tecnica mista su carta

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tempera su carta

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Herbert Bonatesta

Seppia

matite su carta

tempera su carta

La fauna a scuola di grammatica

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Yak

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Camilla Conti

tempere e chine su carta

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La fauna a scuola di grammatica

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legno, carta , sughero, conchiglia, fil di ferro

La fauna a scuola di grammatica

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Delfino

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Liliana Di Bella

inchiostro su carta

tempera e matite su carta

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La fauna a scuola di grammatica

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Beatrice Rossi

Lama

tecnica mista

matite colorate su carta

tempera su carta

La fauna a scuola di grammatica

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Caravella

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Chiara Mazzoletti

matite colorate su carta

La fauna a scuola di grammatica

tempera su carta

acquarelli e tempera su carta

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tepere e acquarelli su carta

tecnica mista

inchiostro su carta

La fauna a scuola di grammatica

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Pangolino

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Michela Sala

tecnica mista

La fauna a scuola di grammatica

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matite colorate su carta

tempera su carta

inchiostro su carta

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La fauna a scuola di grammatica

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Lince

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Giulia Scaccabarozzi

matite su carta

La fauna a scuola di grammatica

tempera su carta

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china su carta

tempera su carta

La fauna a scuola di grammatica

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Scorpione

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Vera Scaccabarozzi

tempera su carta

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La fauna a scuola di grammatica

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acquarelli su carta

inchiostro su carta

La fauna a scuola di grammatica

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Ermellino

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Silvia Giacomazzi

tempera su carta

materiali vari

La fauna a scuola di grammatica

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Valentina Perego

tecnica mista

Cinciallegra

matite colorate su carta

chine e acquarelli su carta

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Tartaruga

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Valentina Mariani

matite su carta

La fauna a scuola di grammatica

acrilico su carta

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chine e acquarelli su carta

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tecnica mista

La fauna a scuola di grammatica

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• due dati un breve Un laboratorio testo per di prsentazione i bimbi in età delscolare progetto e finalizzato ruihc ccuicn allo stimolo oiweqpodd dellakldms xxxxcxcxdyfh prescolare dkjdnd dkdid creatività infantile, q kqd dove dkxxxxcxcxdyfh la pasta, con ruihc la sua ccuicn oiweqpodd varietà di forme, diventa kldms dkjdnd il mezzodkdid per realizzare q kqd dkxxxxcxcxdyfh curiose sculture ruihc animali ccuicn oiweqpodd kldms dkjdnd dkdid q kqd dkxxxxcxcxdyfh ruihc ccuicn oiweqpodd kldms dkjdnd dkdid q kqd dkxxxxcxcxdyfh ruihc ccuicn oiweqpodd kldms dkjdnd dkdid q kqd dk

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Pasta bestie

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Pasta bestie

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Pasta bestie

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Pasta bestie

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Zaratàn e Boramètz A ciascuno la sua chimera Baudelaire

di Roberto Limonta

giudicare dal ricorrere di allegorie e metafore tratte dal mondo animale, sembrerebbe che il pensiero occidentale, più che cimentarsi con la teorizzazione di diverse visioni del mondo, si sia divertito a mettere insieme un variopinto e curioso bestiario. Ci si trova un po’ di tutto: animali razionali o politici (Aristotele), animali ipotetici (Lotze), cani e topi (Diogene cinico), un ibrido di volpe e leone (Machiavelli), un asino (Buridano), lupi e Leviatani (Hobbes), animali metamorfici (l’uomo nell’enigma della Sfinge o il cammello che si muta in leone e poi in fanciullo nel Così parlò Zarathustra di Nietzsche), agnelli (Cristo), pesci (sempre Cristo), una nottola e delle vacche nere (Hegel), due cavalli (Platone), un tafano, un satiro, qualche pulce e una torpedine di mare (Socrate). Le qualità spiccano con maggiore evidenza sugli animali che non sull’uomo, dove formano un groviglio inestricabile ed inservibile, quasi che la bestialità, facendole decantare, le riporti alla loro nuda verità. L’animale, dunque, come sfondo da cui l’essenza prende risalto. Animale come unità semantica primaria: la certezza di una grammatica condivisa a fondamento degli slanci teoretici dell’uomo. Questo ci inquieta degli animali, che ci capiscono. Libro diciassettesimo dell’Odissea. Ulisse è finalmente approdato ad Itaca: per la prima volta dopo molti anni si accinge, stanco,

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invecchiato e sudicio, ad oltrepassare la soglia di casa. Nessuno lo riconosce, nessun occhio d’uomo sa andare oltre l’apparenza: l’ennesimo straccione venuto ad elemosinare qualcosa alla mensa della regina Penelope. Ma da un cumulo di letame e rifiuti si solleva la testa di un vecchio cane, il fedele Argo, e nonostante gli anni passati “appena s’accorge di Ulisse vicino, dimena la coda, abbassa le orecchie/ma non ha forza di accostarsi al padrone” e si accascia morto dopo averlo riconosciuto, mentre Ulisse lo piange in disparte. Lacrime amare accompagnano verso la morte, allora come sempre, gli animali che ci furono cari: al loro sguardo muto era affidato il segreto della nostra anima. Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundas intentiones. “Problema complesso, se una Chimera, penzolando nel vuoto, possa mangiare intenzioni seconde”. Il testo compare nella Biblioteca di San Vittore, ed è un’invenzione dello spirito goliardico di Rabelais (Gargantua e Pantagruel). La Chimera e il penzolare, le intenzioni seconde come cibo, lo spazio vuoto colmato dall’evanescenza chimerica: la sovrapposizione e conseguente confusione dei piani serve a testarne la consistenza e, come in questo caso, a mostrarne la vacuità. Nell’animale fantastico cerchiamo una conferma al valore delle nostre fantasie, una prova che le idee sulle quali ci

affanniamo sono qualcosa di vivo, che sanno di sangue e terra. Ci sono animali incastonati nella fantasia degli uomini con tale forza che nulla riesce a scuoterne la pur complessa morfologia: così Garuda, la cavalcatura alata di Visnù, uccello azzurro dotato di quattro braccia che reggono una clava, una conchiglia, un disco e un loto; ha il becco, artigli d’aquila, ali scarlatte e tronco e gambe d’uomo; oppure il leucocrota, animale rapidissimo con zampe di cervo, collo coda e petto di leone, testa di tasso, bocca fino alle orecchie e un osso continuo al posto dei denti; di lui Plinio il Vecchio riferisce che saprebbe imitare con dolcezza la voce umana e abiterebbe gli altopiani dell’Etiopia; come il catoblepa, dalla testa pesantissima sempre rivolta verso il basso, a salvezza del genere umano che altrimenti verrebbe sterminato dal suo sguardo mortale. Altre creature passano da una metamorfosi all’altra, quasi incapaci di assestarsi in una forma definitiva, soddisfacente: il basilisco fu dapprima un serpente con piccola macchia chiara a forma di corona, poi un gallo quadrupede dal giallo manto di piume (o di squame, secondo alcuni), infine, nella versione razionalistica del mito elaborata dagli enciclopedisti cristiani, un ibrido nato da un uovo di gallo covato da una serpe o da un rospo. La celebre sfinge trapassò con naturalezza dal mito egizio, dove è un leone con testa d’uomo o di montone, alla Grecia classica dove viene

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Zaratàn e Boramètz

di Roberto Limonta

rappresentata con testa e petto di donna, ali d’uccello, corpo e piedi di leone. Allo stesso modo le sirene, prima che donne dall’estremità inferiore di pesce, furono uccelli dalle piume rossiccie e volto di vergine; Apollonio Rodio precisa che la loro metà animale era di uccello marino, mentre Platone, nel decimo libro della Repubblica, ne fa addirittura le custodi del movimento delle sfere celesti. E’ evidente che ogni animale di questo bestiario ha la propria essenza nel pensiero immaginativo che ha saputo generarlo e mantenergli forma, valore, significato: senza, avremmo soltanto un ingombrante cumulo di stranezze impagliate. Ma c’è un caso nel quale questo rapporto di filiazione viene allo scoperto e diventa la forma stessa dell’animale fantastico: stiamo parlando dell’A Bao A qu. L’ A Bao A qu vive in stato letargico ai piedi di una scala, all’ultimo piano della Torre della Vittoria. Sensibile alla vita interiore degli uomini, esso prende vita cosciente solo quando qualcuno sale la scala: allora l’ A Bao A qu segue il visitatore aggrappandosi all’orlo dei gradini, e più sale e più la sua forma, i suoi colori acquistano forza e nitidezza, raggiungendo la perfezione quando chi sale è un essere spiritualmente evoluto; altrimenti l’evoluzione si ferma e la sua forma materiale rimane incompleta, mentre dall’animale si leva un lamento appena percettibile, simile al fruscio della seta. La vita dell’A Bao A qu è comunque molto breve, perché allo sparire del visitatore rotola di nuovo al primo gradino e

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riprende l’inconsistenza della sua forma originaria, in attesa di nuove visite: chi ne ha parlato sostiene che solo una volta esso sia giunto alla perfezione, irraggiando una luce azzurra cristallina. “Che cosa stanno a fare le scimmie immonde? I leoni feroci? I mostruosi centauri? I semiuomini? Le tigri maculate? […] Puoi vedere molti corpi con una sola testa e, viceversa, molte teste con un unico corpo. Si vede qui un quadrupede con la coda di un serpente, là un pesce con la testa di un quadrupede. Da una parte una bestia ha l’aspetto di un cavallo e trascina dietro di sé una mezza capra; da un’altra parte un animale cornuto ha il posteriore di un cavallo.” Così San Bernardo di Chiaravalle, in uno dei suoi sermoni, mostrava tutta la propria indignazione e la riprovazione estetica verso gli immaginifici bestiari in pietra che il nascente stile gotico andava allora edificando (Umberto Eco, osservando la minuziosità della descrizione, ebbe a chiosare, con ingenerosa malizia, che Bernardo doveva averli guardati bene e a lungo, quei mostri che tanto aborriva). Battaglie di retroguardia, verrebbe da dire pensando a ciò che è venuto dopo, e l’invettiva del mistico di Clairvaux sembra tanto fuori bersaglio quanto quei luddisti che, agli inizi dell’Ottocento, ebbero l’alzata d’ingegno di fermare il progresso distruggendo le macchine. Ma Bernardo aveva compreso la posta in gioco e il

nuovo senso della natura che quei capricci zoomorfi portavano con sé, quel vitalismo che l’Umanesimo colorirà con le tinte forti del mito pagano. A volte le torsioni decisive della storia del pensiero si svelano nelle corna ben tornite di un satiro, nel sorriso apparentemente ingenuo di un uccello dal volto di donna, nella rotondità e nelle squame lucenti di un uomo-pesce.

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• due dati un breve Quella chetesto proponiamo di prsentazione nei bestiari del progetto è una galleria ruihcLegate ccuicn alla oiweqpodd mitologia kldms o ai xxxxcxcxdyfh di strane creature. dkjdnd dkdid fantasmi dell’inconscio, q kqd dkxxxxcxcxdyfh ‘mostri o ibridi’ruihc che da ccuicnabitano secoli oiweqpodd l’immaginario kldms dkjdnd collettivo dkdid qattraverso kqd dkxxxxcxcxdyfh forme abnormi, bizzarre, ruihc ccuicn fantastiche. oiweqpodd kldms dkjdnd dkdid Possiamo definire q kqd mostruosa dkxxxxcxcxdyfh una raffigurazione ruihc ccuicn oiweqpodd quando suscita in chi kldms la osserva dkjdnd dkdid orrore qo kqd dkxxxxcxcxdyfh meraviglia, e le due ruihccose ccuicn spesso oiweqpodd non si escludono. kldms dkjdnd Le raffigurazioni dkdid q mostruose kqd dk si oppongono alla realtà naturale, combinano e fanno convivere diversi elementi in modo inusuale, associando quelli naturali a quelli fantastici: cavalli alati, un allievo che diventa un gallo, un uomo serpente, ragazzi trasformati in variopinti pennuti e, infine, i professori che affrontano, con le loro fatiche, una spaesante metamorfosi

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Animali fantastici

Bestiari

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Centauro

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Zita Gambacorti

matita e pastelli su carta

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Bestiari ~ Animali fantastici

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Bestiari ~ Animali fantastici

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Uomo~serpente

matite su carta

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Bestiari ~ Animali fantastici

Massimiliano Garghentino

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Bestiari ~ Animali fantastici

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Uomo~leone

Valentina Motta

pastelli colorati su carta

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Bestiari ~ Animali fantastici

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Bestiari ~ Animali fantastici

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Uomo~gallo

Andrea Recalcati

Un gallo allo specchio

pennarelli su carta

Bestiari ~ Animali fantastici

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Bestiari ~ Animali fantastici

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Pegaso

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gli allievi di Giussani

Olio su tavola cm 210 X 300

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Bestiari ~ Animali fantastici

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Bestiari ~ Animali fantastici

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• due dati un breve testo “...piglierà il primo di prsentazione volo il grande deluccello, progettosopra del magno ccuicn Cècero, oiweqpodd empiendokldms di sua fama xxxxcxcxdyfh dosso del suo ruihc dkjdndledkdid tutte scritture, q ekqd gloria dkxxxxcxcxdyfh etterna al nido ruihc dove ccuicn oiweqpodd kldms dkjdnd dkdid q naque.” kqd dkxxxxcxcxdyfh ruihc ccuicn oiweqpodd kldms dkjdnd dkdid Leonardo Da Vinci q kqd dkxxxxcxcxdyfh ruihc ccuicn oiweqpodd kldms dkjdnd dkdid q kqd dkxxxxcxcxdyfh ruihc ccuicn oiweqpodd kldms dkjdnd dkdid q kqd dk

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La classe che voleva volare

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