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!"#$ olf IN ATTESA DI REGISTRAZIONE PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA
MENSILE SUL MONDO DEL GOLF DELLA CAPITALE
Il circolo: Archi di Claudio Il Ristorante: Castelgandolfo
numero 2 - novembre - 2012
De Filippi: un romano sul tetto d’Italia
La gara: L’Arco d’Oro
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EDIT0RIALE
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on questo numero vogliamo celebrare il trionfo europeo alla Ryder Cup. Chi ha assistito alla memorabile rimonta dei giocatori europei non può dimenticare le emozioni vissute in quell’ultima giornata di match play che ha permesso alla nostra squadra di ribaltare un risultato che molti, soprattutto gli americani, davano ormai per acquisito. Il risultato di Medina deve insegnarci ancora una volta che nello sport in generale, e nel golf in particolare, bisogna lottare fino all’ultimo. Non bisogna pensare di aver vinto e soprattutto non bisogna considerarsi sconfitti fino alla fine. Ma di Ryder Cup, in realtà, qui ne vogliamo celebrare anche un’altra, fatta in casa. All’Oasi Club da più di quindici anni va in scena a fine estate un bell’incontro fra due squadre, una “americana” ed una “europea”, che si contendono un prestigioso trofeo. Quest’anno ha vinto il team “americano”. Ma a trionfare, come potrete leggere nel nostro servizio, è stato soprattutto il divertimento. Nelle nostre pagine ricorderemo anche il risultato dell’Open d’Italia. Vi faremo viaggiare, questa volta a Cortina, dove da quest’anno è tornato il golf, dopo anni di attesa e di ritardi dovuti in gran parte alla burocrazia. Poi i soliti appuntamenti con la tecnica, stavolta parleremo di posizione della palla, con la psicanalisi, e poi il benessere. Il nostro Andrea Cuomo è andato a visitare il ristorante del Country Club di Castelgandolfo mentre Daniela Cirrincione ci accompagna nei gironi di piacere “danteschi” della Anmo Tuina Spa, del Boscolo Aleph Hotel. Troverete poi i resoconti di alcune gare che si sono disputate in queste settimane in alcuni circoli della Capitale. Ma soprattutto troverete un’intervista al nuovo campione nazionale dilettanti. Giorgio De Filippi, un giovane romano che si è affermato in una competizione che negli anni ha visto susseguirsi nell’albo d’oro nomi famosi come Silvio Grappasonni, i fratelli Molinari, Matteo Manassero. Chissà che questa compagnia non porti bene al nostro giovane concittadino e lo porti a gareggiare nei principali circuiti golfistici internazionali. Staremo a vedere. Intanto un saluto a tutti voi e buon divertimento sui green!
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Romagolf MENSILE SUL MONDO DEL GOLF DELLA CAPITALE numero in attesa di registrazione
DIRETTORE RESPONSABILE SANDRO MARINI EDITORE: Memori Piazza Grazioli 18, 00186 Roma STAMPA: Del Gallo editori ZI Santo Chiodo 06049 Spoleto
Sommario EDITORIALE L’INTERVISTA
De Filippi, un romano sul tetto d’Italia
LADIES EUROPEAN TOUR
Diana Luna seconda nell’Open de France
FOTORACCONTO
L’Open d’Italia 2012 in cinque scatti
IL CIRCOLO
Archi di Claudio, una realtà in crescita
CULTURA
Hanno collaborato a questo numero
Il San Girolamo del Bernini vola negli Stati Uniti
L’EVENTO
Buon compleanno San Donato ALBERTO CARPINETTI DANIELA CIRRINCIONE PIERLUIGI COLONNA ROBERTO CORAMUSI ANDREA CUOMO
IN VIAGGIO CON LA SACCA A Cortina si torna a “swingare”
IL RISTORANTE
Country Club Castelgandolfo
GIULIO FRANCESCHI BENEDETTO LATTANZI
WELLNESS
ANNA MACI
Boscolo Aleph Hotel, tra Inferno e Paradiso
RUGGIERO PALOMBO
L’ANGOLO DELLA TECNICA
LUCILLA QUAGLIA STEFANIA TAMBURELLO
La posizione della palla
IL PARERE DELLO PSICOLOGO
CONTRIBUTI FOTOGRAFICI
Come vincere lo stress
ALBERTO CARPINETTI
GOLF IN ROSA
SERGIO FANTONI
Tendenze orientali
DARIO SARTINI
LE GARE La foto di copertina è di SERGIO FANTONI
Oasy Ryder Cup, dominio “americano” All’Arco di Costantino bis di Alice Campionato Aigg, brillano i giornalisti romani Il Range Rover Golf Challenge sbarca a Roma Al Trofeo Ferrini vincono Pastore, Pozzilli e Pica
L’INTERVISTA 1
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redazione.romagolf@gmail.com
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De Filippi, un romano sul tetto d’Italia
al calcio semiprofessionistico ai vertici del golf nazionale. Giorgio De Filippi, ventidue anni, romano, grande tifoso della Roma e grande appassionato di pallone, appena due anni fa, a causa di un infortunio, ha dovuto appendere gli scarpini al chiodo. Impossibilitato a tirar pedate al pallone di cuoio, si è dedicato a colpire palline bianche piccole e dure, quelle del golf. Forse per scaricare la sua rabbia o forse per vera passione.
ASSOCIAZIONI E CIRCOLI
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CONTROEDITORIALE
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di SANDRO MARINI foto di SERGIO FANTONI
Una passione nata a otto anni, durante una vacanza in Garfagnana, e che ora è diventata lo scopo della sua giovane esistenza. In due anni da giocatore discreto è diventato un piccolo fenomeno, si fa per dire visto il suo metro e ottanta abbondante di altezza. E di recente si è tolto una grande soddisfazione. Ha vinto il titolo italiano dilettanti e ha aggiunto il suo nome a quelli di Silvio Grappasonni, dei fratelli Molinari, di Matteo Manassero, di Andrea Pavan, tanto per citarne alcuni. Nome che resterà inciso nella base di uno splendido trofeo in argento che per un anno farà bella mostra di sé a casa De Filippi. Lo abbiamo incontrato in una splendida mattinata di fine settembre nel suo circolo, il Parco di Roma.
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UNA PASSIONE NATA A OTTO ANNI, DURANTE
UNA VACANZA IN GARFAGNANA, E CHE ORA È DIVENTATA
LO SCOPO DELLA SUA GIOVANE ESISTENZA
A Castelconturbia, un superbo par 72 in provincia di Novara, a inizio settembre hai vinto il Campionato Nazionale Dilettanti Medal, con dieci colpi di vantaggio sul secondo. Quali sensazioni hai provato l’ultimo giorno, nelle ultime buche?
Pensavo soltanto a finire, perché la gara era ormai conclusa. È finita verso le buche dieci, undici, perché avevo accumulato ormai tanto vantaggio ed ero molto
tranquillo. Le prime buche ho attaccato tantissimo, infatti ho iniziato con due birdie, perché mi sono detto “voglio mantenere il vantaggio anzi voglio aumentarlo”. Ero tranquillo, stavo bene. Non hai mai avuto paura di perdere?
No, no. Sono sempre stato tranquillo, ho fatto il mio gioco, non guardavo gli altri, pensavo soltanto ai miei colpi.
Ho giocato con grande tranquillità.
Questa vittoria ti ha aperto la strada per gli Open d’Italia. È stata la prima volta che hai giocato con dei professionisti?
Con i professionisti no, non è stata la prima volta. Avevo già disputato qualche gara dell’Alps Tour, anche questa estate. Ho passato varie volte il taglio. Sono arrivato anche diciannovesimo a una gara al Golf Club Montecchia. All’European Tour invece?
All’European non avevo mai giocato. È stata la prima volta. Ed è stata un’esperienza pazzesca. Giocare con professionisti di questo livello. Comunque gentilissimi, simpatici. Quando li vedi in televisione sembrano antipatici e sempre col muso. Invece ridono e scherzano. Chi ti ha colpito di più?
Ho visto Colsaerts, Keimar, Francesco e Edoardo
Molinari, Olazabal, ho visto tutti, anche perché è stata una gara con un field pazzesco, come tutte le gare del Tour d’altronde. Eri emozionato?
Sul primo colpo sì, poi sono partito. Di solito quando faccio le gare a livello amatoriale la pressione non la sento neanche sul primo colpo. Invece all’Open l’ho sentita. Ho dovuto fare un respiro profondo perché sentivo il cuore che batteva forte. Poi però dopo il primo sono entrato in gara e sono rimasto sempre tranquillo. Com’è andata alla fine?
Non ho passato il taglio. Ho chiuso meno due, ho giocato molto bene. Non ho sfruttato le occasioni che ho avuto, sapendo che nelle ultime buche avrei perso qualche colpo perché sono buche un po’ più difficili. È un peccato. Io ci ho provato, ma non ci sono riuscito…
Comunque sei arrivato primo fra i dilettanti…
IDENTIKIT
Sì, sono arrivato primo e ho vinto il premio come miglior dilettante.
GIORGIO DE FILIPPI nato a Roma il 23 marzo 1990 Segno zodiacale : ariete Stato civile: single Istruzione: Maturità scientifica Hobby: Calcio, Moto Golf: Ha iniziato a giocare a otto anni. Fra i suoi risultati principali la vittoria nel Campionato Nazionale under 18 a squadre con il Parco di Roma, un trofeo nazionale più il Campionato italiano dilettanti medal. Convocato per gli Europei di circolo a squadre che si svolgerà a fine Ottobre a Cipro, ed è stato convocato dalla Federgolf per disputare i Campionati Mondiali Dilettanti in Turchia, a inizio ottobre.
Fra i concorrenti c’era anche Matteo Manassero, che più o meno è un tuo coetaneo. Lo conoscevi, lo hai conosciuto lì?
Lo conosco da tempo, lo conosco molto bene. Che impressione ti fa sul campo, sia dal punto di vista umano che come giocatore?
Matteo è un esempio per tutti, è una persona fantastica. È sempre col sorriso, è sempre contento, gli piace molto giocare. Quando gioca ride e quella è una cosa fondamentale. Ha un carattere e una testa invidiabili. Mantiene sempre la calma, anche quando sbaglia i colpi e fa magari un doppio bogey, alla buca successiva riesce a fare sempre birdie. Una macchina da guerra. Cosa è il golf per te?
Tutto.
Sarà il tuo lavoro?
Speriamo.
Qual è il tuo colpo migliore?
Ultimamente il drive. È il colpo che sto giocando
meglio. Mi da tanta fiducia. Mettere il drive sempre in fairway o appena in rough ti aiuta molto. Nel gioco conta, anche se poi quello che conta di più
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è il putt. Però se hai un buon drive e riesci a stare sempre in posizione comoda per il secondo colpo al green aiuta molto. Che distanza fai?
280, 275. (posso testimoniare che è vero! Senza un minimo riscaldamento, dal tee della buca uno del Parco di Roma, un par 4 di 279 metri, ha letteralmente “sparato” un meraviglioso drive che è finito… in green!!! Provateci voi! Ndr) E invece il colpo che devi migliorare?
I colpi da 50-60 metri.
Chi è stato il tuo primo maestro e chi è oggi il tuo allenatore?
Il mio primo maestro, avevo otto anni ed è stato in un circolo in Garfagnana, è stata in realtà una donna, una maestra, Anna Ravinetto. Mi sono scordato di dirle che ero mancino tant’è che ho iniziato da destro. Sono mancino e gioco ancora da destro! Il mio allenatore oggi è Carlo Lattanzi, che insegna al Parco di Roma, il mio circolo. Che obiettivo ti sei posto?
Di passare professionista. Certo entrare direttamente nello European Tour è molto difficile, anche perché le qualifiche sono un po’ un terno al lotto. Non è che il migliore vince sempre. Proverò a fare la scalata dall’Alps al Challenge e poi da qui cercherò di salire all’European. Oppure se sono fortunato e riesco ad avere un invito sul Challenge, potrei magari approfittarne in quel modo.
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Già dalla prossima stagione?
LADIES EUROPEAN TOUR
No, non credo. Un altro anno da dilettante lo voglio fare. Ho ancora bisogno di tanta esperienza. Non voglio mettermi fretta, sono tranquillo. Più le cose si fanno con calma e più possono andare bene.
IL MAESTRO: CARLO LATTANZI
Tiger, è inevitabile. Tiger e McIlroy mi piacciono molto. Poi ne ho visti tanti. Ho visto Colsaerts che è un giocatore pazzesco, ha un ritmo fantastico. Sono rimasto un po’ deluso da Kaimer. Non mi piace come gioca. Questi colpi in fade non mi piacciono. Poi ho visto molti ragazzi del Tour che magari non sono nei primi posti ma che fisicamente lavorano tanto e soprattutto nella parte inferiore del corpo, nelle gambe. Sono molto solidi. È tutto lì il segreto. La palestra conta tanto, purtroppo.
Questo è stato un exploit abbastanza inaspettato. Adesso c’è da costruire tutto. C’è da partire da questo risultato ottimo e poi vedere che ne sarà della sua carriera. Quest’anno ha avuto dei buoni risultati, si è impegnato molto nell’allenamento e questo ha dato i suoi frutti. Adesso vedremo.
Carlo Lattanzi, allenatore di Giorgio De Filippi. Vittoria nel Campionato Nazionale Dilettanti e partecipazione all’Open. Cosa dire su questo ragazzo? Che possibilità ha per il suo futuro golfistico?
Chi è il tuo giocatore preferito?
In famiglia ci sono altri giocatori?
Sì. Mio padre gioca, mia sorella giocava ed è stata anche campionessa italiana. Adesso ha smesso perché studia , si è laureata da poco e ora si sta specializzando. È molto brava, avessi io la sua testa! (Giorgio non lo dice ma almeno un altro golfista in famiglia c’è, è lo zio ed è un nostro amico e collega: Giuseppe De Filippi, giornalista e conduttore del Tg5. Anche lui golfista appassionato e di ottimo livello. Ndr)
Qual è il carattere di Giorgio? È un ragazzo allegro, qualche volta con la testa dura ma che adesso si sta mettendo sotto e sta andando molto meglio.
Continuerà a seguirlo? Sì spero di sì. Se lui vorrà ancora, sicuramente.
Quindi è stato tuo padre a portarti su un campo da golf?
Sì è stato lui, ma per caso. Passavamo in auto in Garfagnana, abbiamo incontrato un campo da golf, siamo entrati e da lì è iniziato tutto. Descrivici la tua sacca.
Drive, Legno Tre, Rescue e Ferri Titleist, Putter Odissey e Sand Callaway. Palline Titleist Pro-V1. Ti aiuti con strumenti tecnologici?
No. Ho solo “Golf shot” sul mio iPhone che è un programma per calcolare le statistiche dove tu inserisci i tuoi risultati e lui fa la media di tutti i colpi. Hai degli sponsor?
No, non ancora. Abbiamo l’aiuto della Federazione, sconti sul materiale, sulle palline.. A proposito di Federazione, che rapporto hai con la Federgolf, ti aiuta?
Sì, noi abbiamo una Federazione fantastica. Siamo tanti a far parte della Federazione. Andiamo in giro a far gare e tutte le spese sono quasi totalmente a carico loro. Ci pagano hotel, ristoranti, viaggi in aereo, in treno. Devo riconoscere che fa tanto per noi, siamo fortunati.
Fortunati ma soprattutto bravi. Auguri, Giorgio.
Grazie.
Diana Luna seconda nell’Open de France
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iana Luna è terminata al secondo posto con 267 colpi (67 64 68 68, -13) nel Ladies Open de France (Ladies European Tour) disputato sul percorso del Chantaco GC (par 70), a Saint-Jean-deLuz in Francia. La romana ha iniziato il giro finale con tre colpi di vantaggio sulla scatenata australiana Stacey Keating, che con un gran 64 (-6) ha operato il sorpasso e ha colto il secondo titolo consecutivo e in carriera nel LET con lo score di 266 (62 71 69 64, -14). A metà classifica Veronica Zorzi - che ha vinto questa gara per due anni consecutivi (2005, 2006) - 26ª con 280 (71 71 70 68, par), e Stefania Croce, 35ª con 282 (74 68 66 74, +2), in bassa Margherita Rigon, 51ª con 287 (74 66 73 74, +7). Si è ben difesa la messicana Lorena Ochoa, 22ª con 279 (69 72 68 70, -1) che ha lasciato l’attività agonistica nel 2010 quando era numero uno al mondo e aveva vinto 27 tornei compresi due major, e che partecipa ad alcune gare a scopo benefico per sostenere la sua Fondazione che ormai l’impegna a tempo pieno. La Luna, come detto, è partita per il quarto turno al comando con tre colpi di margine sulla Keating, sulla Ciganda e sulla Caudal, ma dopo poche buche è stata soprassata dalla Keating che
ha infilato quattro birdie di fila e poi un quinto, il tutto nell’arco di sette buche. La romana, dopo quattro buche
in par, ha risposto adeguatamente a sua volta con quattro birdie consecutivi e a quel punto la lotta si è fatta
a due, poiché le altre avversarie non sono riuscite a mantenere il ritmo. Recuperata la leadership, la Luna ha però lasciato nuovamente spazio alla rivale con due bogey, e la Keating dopo un bogey è ripartita ad alta velocita con tre birdie. ma prima di chiudere ha rimesso in corsa la romana con un altro bogey. La Luna ha affrontato l’ultima buca alla pari sul “14” con la Keating già in club house, ma con il terzo bogey sulle seconde nove buche e si è dovuta accontentare per la terza volta in stagione del secondo posto, dopo quelli conseguiti nell’Australian Masters e nel Prague Masters. Resta comunque un’altra ottima prova in stagione della romana che è terminata entro le prime 11 classificate in nove dei 15 tornei disputati nel LET. Nel 64 della Keating otto birde e due bogey, nel 68 (-2) della Luna cinque birdie e tre bogey. Anche per la Zorzi 68 colpi con tre birdie e un bogey; ne ha assommati 74 la Croce con quattro birdie, cinque bogey e un triplo bogey e stesso parziale per la Rigon con due birdie, quattro bogey e un doppio bogey. Per la Ochoa il 70 del par con quattro birdie e altrettanti bogey. Alla vincitrice sono andati 37.500 euro su un montepremi di 250.000 euro e la Luna ha avuto 25.375 euro.
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L’OPEN D’ITALIA 2012 IN CINQUE SCATTI Atteso al rientro in gara dopo l’operazione al polso, EDOARDO MOLINARI non ha passato il taglio per un solo colpo a causa di questa uscita dal bunker alla 18 finita tanto lunga da fargli mancare il putt per il birdie, nonostante una attenta preparazione del colpo.
GONZALO FERNANDEZ CASTAÑO è il vincitore del 69° Bmw Italian Open che si è disputato per il quarto anno consecutivo sul percorso del Royal Park I Roveri vicino a Torino. Il madrileno arrabbiato, o forse tranquillo, per la inaspettata esclusione dalla imminente Ryder Cup ha chiuso con 24 sotto par in 264 colpi (68 65 67 64 ). I due colpi di margine sul sudafricano Garth Mulroy, che era leader prima dell’ultimo giro di un colpo, gli sono valsi anche 250.000 € (su 1.500.000 di montepremi totale), un orologio Rolex, la tessera di socio a vita del Royal Park e i complimenti dei greenkeeper del campo.
Il più quotato degli azzurri FRANCESCO MOLINARI non è andato oltre al 46° posto con 278 colpi (68 69 76 65, -10) soprattutto a causa di un pessimo terzo giro che lo aveva portato tra gli ultimi della classifica. Nell’ultima giornata grazie ad un -7 ha recuperato 24 posizioni. Il campione torinese ha giustificato il suo altalenante rendimento in gara con l’anomala quantità di pratica eseguita in vista della imminente Ryder Cup.
MATTEO MANASSERO è risultato il migliore degli italiani chiudendo al terzo posto con 268 colpi (69 69 65 65, -20) grazie a due spettacoli giri finali 7 sotto al par ciascuno.
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8 pagine a cura di Alberto Carpinetti
IL CIRCOLO
Il golf per tutti non è solo uno slogan di grande effetto, il Club Archi di Claudio è lì a dimostrarlo con la sua intensa attività
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di ROBERTO CORAMUSI
Archi di Claudio, una realtà in crescita
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l golf per tutti non è solo uno slogan di grande effetto, il Club Archi di Claudio è lì a dimostrarlo con la sua intensa attività. Campo a 9 buche (par 33) ben curato ed incastonato in una cornice mozzafiato a pochi metri dall’Acquedotto Claudio nel Parco Regionale dell’Appia Antica. Campo pratica con diverse postazioni, un team di maestri qualificati sempre
a disposizione ed un clima informale che privilegia l’approccio inclusivo al gioco del golf, sono questi i punti di forza di una realtà in continua crescita che vanta il miglior rapporto qualitàprezzo dell’intera Regione. E i numeri gli danno ragione: 493 soci effettivi e quasi 100 juniores compongono un bacino d’utenza limitato solo dalla disponibilità di gioco del campo stesso. «Il
nostro Club – afferma il presidente Maurizio Perna – è l’esempio di come sia possibile giocare a golf a prezzi popolari (la quota più alta è di 550 euro annui, vedi www.archidiclaudiogolf.it), lontano anni luce dall’immagine di uno sport esclusivo e per pochi privilegiati. Siamo molto attenti alle proposte da presentare ai neofiti e prestiamo particolare attenzione ai giovani
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IL NOSTRO CLUB
È L ESEMPIO DI COME
SIA POSSIBILE GIOCARE
A GOLF A PREZZI POPOLARI, LONTANO ANNI LUCE DALL’IMMAGINE DI UNO SPORT ESCLUSIVO E PER POCHI
PRIVILEGIATI
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CULTURA
Il “San Girolamo” di Bernini vola negli Stati Uniti
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di tutte le età organizzando per loro dei corsi ad hoc». È proprio questa apertura al ‘mondo esterno’ la caratteristica che più viene apprezzata dalle parti di via Gamiana. Non è un segreto infatti che pur non vantando una rinomata tradizione, il club dei giovani degli Archi di Claudio è costituito da un nutrito ed agguerrito gruppo, dai bambini piccoli (5-6 anni) fino ad arrivare ai ragazzi del team agonistico (sempre under 18) che rappresentano il circolo nei vari campionati regionali e nazionali. Senza rinunciare al rispetto dell’etichetta e delle regole centenarie del golf, grazie al suo spirito ‘friendly’ il Circolo Archi di Claudio vanta il merito di aver avvicinato a questa disciplina tantissime persone. Dal 1992 molta strada è stata fatta, ma l’obiettivo è sempre proiettato al futuro. «L’ambizione più grande sarebbe realizzare un campo a 18 buche – conclude Perna –. Attualmente stiamo vagliando la possibilità di ampliare il percorso di gioco e di sviluppare nuovi servizi, attivando magari uno spazio dedicato al pitch & putt».
Banca Monte dei Paschi di Siena ha concesso in prestito il capolavoro scultoreo, dal 2 ottobre 2012 al 14 aprile 2013, per una doppia prestigiosa esposizione al Metropolitan Museum of Art di New York e al Kimbell Art Museum di Fort Worth
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n’importante scultura, di proprietà di Banca Monte dei Paschi di Siena, realizzata da Gian Lorenzo Bernini vola negli Stati Uniti per un breve ciclo di esposizioni in due tra i più prestigiosi musei americani. Il Metropolitan Museum of Art di New York e il Kimbell Art Museum di Fort Worth, in collaborazione con lo Straus Center of Conservation and Technical Studies di Harvard, organizzano infatti una mostra monografica dedicata ai modelli in terracotta dello scultore italiano Gian Lorenzo Bernini, intitolata “Bernini Models in Clay”. In occasione dell’evento espositivo, suddiviso in due tappe - la prima a New York dal 2 ottobre 2012 al 6 gennaio 2013 e la seconda a Fort Worth dal 3 febbraio al 14 aprile 2013 Banca Monte dei Paschi di Siena concederà il prestito della terracotta rappresentante San Girolamo, attualmente conservata nelle sale del Palazzo Chigi Saracini, a Siena. L’opera costituisce un raro bozzetto preparatorio alla scultura marmorea commissionata dal Papa Alessandro VII (Fabio Chigi) a Gian Lorenzo Bernini per la Cappella del Voto del Duomo di Siena. Cronologicamente si colloca nella seconda metà del Seicento e, più precisamente, attorno al 1663. L’opera, in terracotta di impasto scuro con tracce di coloritura rossa, è stata restaurata nel 1989 nei laboratori dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze in occasione della sua presentazione alla mostra, curata da Carlo Sisi e Giancarlo Gentilini, “La Scultura. Bozzetti in terracotta, piccoli marmi e altre
sculture dal XIV al XX secolo”, organizzata dall’istituto di credito senese nelle sale di Palazzo Chigi Saracini. Grazie al restauro effettuato, che ha valorizzato l’aspetto drammatico e tormentato del soggetto e della lavorazione, è stata confermata la paternità dell’artista. Il prestito, che si colloca in un contesto di grande prestigio accanto ad opere provenienti da importanti collezioni private e dai più famosi musei internazionali, si inserisce in un’ottica di valorizzazione del patrimonio artistico che Banca Monte dei Paschi di Siena, da sempre sostenitrice di iniziative culturali, promuove per una fruizione quanto più ampia delle opere di sua proprietà.
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L’EVENTO
Buon Compleanno San Donato
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Il circolo nel cuore dell’Abruzzo ha festeggiato i 10 anni di vita con l’entusiasmante Pro Am del Decennale
esta in grande stile per i dieci anni del circolo San Donato Golf Resort & Spa, nel cuore dell’Abruzzo. Il 9 settembre scorso, sul percorso diciotto buche del San Donato Golf di Santi, in provincia dell’Aquila, si è svolta la Pro Am del Decennale, una particolare competizione caratterizzata dalla presenza in ogni team di un giocatore professionista. Al suono della sirena, più di 90 golfisti hanno dato inizio a una entusiasmante sfida, che ha dato l’opportunità ai giocatori amatoriali di vedere all’opera un folto gruppo di maestri provenienti da tutto il Centro Italia, tra cui Stefano Pietrobono (presidente dell’Associazione Professionisti di Golf nel Lazio), Marco Ber-
San Donato Golf Resort & Spa S.P. per Menzano snc - 67100 Santi (AQ) Tel. +39 0862.601212 - Fax. +39 0862.601400 www.sandonatoresort.it - Email: golf@sandonatoresort.it
nardini e Paolo De Salvatore, il “senatore” Pancrazio Venanzi, il professionista del Circolo Simone Severa. Sul campo ai piedi del Gran Sasso, disegnato da
Peter Mc Evoy, Graig Cooke, ha brillato la squadra dell’Arco di Costantino, capitanata dal maestro Pierluigi Colonna e con i dilettanti Michele Cola, Antonio Laz-
CLASSIFICA VINCITORI 1° netto dall’Arco di Costantino: Pierluigi Colonna (PRO), Michele Cola, Antonio Lazzaroni, Beatrice Giagnoli, Umberto Pignataro
1° lordo dall’Olgiata: Carlo Basciu (PRO), Andrea Pischiutta, Francesco Piermarini, Paolo Rubei, Francesca Battisti
2° netto da Belmonte: Alessio Olivo (PRO), Ombretta Perfetti, Federico Pontani, Mario Tinari, Stefano Panella.
3° netto dal Mare di Roma: Marco Luzzi (PRO), Lorenzo Zapponi, Federico Milito, Giacomo Panaro, Mauro Cuomo
Nearest to the pin maschile: Bruno Di Cola 4,61 mt.
Nearest to the pin femminile: Beatrice Giagnoli 5,80 mt.
zaroni, Beatrice Giagnoli, Umberto Pignataro che si sono aggiudicati il primo premio Netto. Al team dell’Olgiata composto da Carlo Basciu (PRO) Andrea Pischiutta, Francesco Piermarini, Paolo Rubei, Francesca Battisti il primo premio Lordo. Dopo la gara si è dato il via ai festeggiamenti: musica, taglio della torta e brindisi. Alla celebrazione del decennale hanno partecipato, oltre ai giocatori, numerosi amici e diverse autorità. Sono intervenuti, infatti, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e il presidente della Provincia Antonio Del Corvo che hanno omaggiato il San Donato Golf Resort & Spa con una targa ricordo. La cerimonia è stata presieduta dal Presidente del circolo Antonio Cicchetti.
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IN VIAGGIO CON LA SACCA
Il percorso ampezzano si prepara al raddoppio delle buche. Le seconde nove verranno inaugurate nel 2014
A Cortina si torna a “swingare” 16
di GIULIO FRANCESCHI foto di DARIO SARTINI
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naugurato poco più di due anni fa, dopo una battaglia burocratica durata oltre dieci anni, il Golf Club Cortina si prepara al raddoppio. Nel 2010 sono state infatti aperte solo le prime nove buche del percorso disegnato dall’architetto Peter Harradine. Un par 35 da 2.565 metri, con fairways che si sviluppano fra mille saliscendi e si riflettono nelle acque cristalline dei tanti piccoli laghi che insieme ai picchi dolomitici fanno da spettacolare scenografia al percorso.
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IL GOLF CLUB
ORTINA SI PREPARA
A DIVENTARE UNO DEI PUNTI DI RITROVO PREFERITI DAGLI HABITUÈ DELLA CITTADINA
AMPEZZANA
A inizio estate è arrivata finalmente l’autorizzazione per la realizzazione delle seconde nove buche, che verranno inaugurate nel 2014. E così, con diciotto buche che si snodano fra panorami mozzafiato e una club house costruita secondo le regole della tradizione architettonica locale rivisitate in chiave moderna e creativa dall’architetto Silvio Bernardi, il Golf Club Cortina si prepara a diventare uno dei punti di ritrovo preferiti dagli habituè della cittadina ampezzana e una tappa fondamentale per gli appassionati di golf di tutto il mondo. Notevole anche l’offerta gastronomica del ristorante Birdie che vede ai fornelli lo chef Marco Talamini che offre un sapiente mix di piatti regionali e nuove proposte culinarie, con grande attenzione ai prodotti di stagione. Tornando al golf, il circolo dispone di una Golf School guidata da Massimo Scarpa,
quarantenne veneziano, professionista dal ’93, team manager della squadra nazionale professionisti dal 2007. Insieme con Gianluca Pietrobono, romano, e Nicola Maestroni, di Bergamo, compone il team di maestri a disposizione di neofiti e giocatori esperti. La scuola è dotata di una postazione indoor con un simulatore che permette di praticare anche nel periodo invernale. La scuola dispone inoltre di tecnologia video per monitorare la tecnica del giocatore. Il lavoro svolto durante le lezioni viene riportato in una chiavetta usb e consegnata all’allievo per consentirgli di proseguire il suo lavoro in un altro circolo o con un altro maestro.
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IL RISTORANTE COUNTRY CLUB CASTELGANDOLFO
Dove la storia incontra l’alta cucina
Il ristorante è guidato da Roberto Tomei e la cucina è nelle mani dello chef Guido Boemio
di ANDREA CUOMO
Country Club Castelgandolfo
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via di Santo Spirito, 13 00040 Castelgandolfo (Roma), tel. ristorante 06 9311630, info@golfclubcastelgandolfo.it, countryclubcastelgandolfo.it
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n palazzo del Seicento che fu dimora di un cardinale, il cratere di un vulcano, il verde circostante trasformato in un percorso golfistico suggestivo. Sono gli ingredienti che fanno del Country Club Castelgandolfo uno dei più affascinanti circoli di golf dell’intero Lazio, naturalmente a giudizio di molti appassionati. In particolare è la club house a mozzare il fiato con la sua architettura raffinata. È qui che i golfisti possono trovare momenti di relax e socialità dopo aver portato a termine le loro diciotto buche. E anche rifocillarsi nel ristorante.
La gestione del locale è affidata alla Ginevra Eventi, che può utilizzare tre sale: la prima, quella di uso quotidiano da parte dei soci e dei suoi ospiti, ha oltre 100 coperti, che diventano oltre 300 nella bella stagione, quando si può utilizzare anche la terrazza. Le altre due sale, la piccola e bellissima Sala degli Affreschi (55 coperti) e la grande Sala Eventi, con travature in legno e un grande camino (130 coperti) sono riservate appunto a eventi su prenotazione da parte di soci ed esterni. Tutte le sale hanno accesso all’area esterna (la sala Eventi ha anche un ingresso indipendente che la rende particolarmente adatta per chi ama la privacy)
e godono di una bellissima vista sul percorso. A occuparsi quotidianamente del ristorante è da diversi anni Roberto Tomei, un predestinato: la sua famiglia è da decenni nel ramo ristorazione e lui è cresciuto a “pane e coperto”. Ma non c’è solo tradizione, anche studio e competenza: Tomei si è laureato in Economia aziendale con una tesi su Ristorazione e comparto recettivo alberghiero, titolo a cui ha aggiunto successivamente un master in Food and Beverage Administration. Tomei non è solo un manager: è una persona competente, sommelier per passione e per lavoro. A lui i clienti si rivolgono per
avere consigli su un etichetta particolare. E la cucina? È nelle mani dello chef Guido Boemio, che ha nel suo curriculum esperienze nei ristoranti di alberghi a cinque stelle come il Bauer di Venezia e il de Russie di Roma. Qui Boemio ha avuto grandi maestri. Oggi guida una brigata affiatata e professionale, che coniuga con intelligenza la tradizione della cucina romana e dei Castelli Romani con un pizzico di ricerca e innovazione, che i clienti del Country Club sembrano gradire. Naturalmente tutto
parte dal rispetto delle materie prime, che in una terra baciata dalla sorte come quella in cui sorge il circolo sono di altissimo livello. Ogni sapore nei piatti di Boemio è netto e riconoscibile e lo chef tende a utilizzare un numero di ingredienti limitato per ogni piatto in modo da esaltare i singoli elementi. Importante anche la presentazione dei piatti, sempre gradevole pur senza gli eccessi estetici di certa “haute cuisine” che del resto non avrebbe cittadinanza in un circolo che vuole essere la seconda casa dei soci.
Tra gli antipasti, ottimo il Tortino di riso al pecorino con salsa di coda alla vaccinara, piccola enciclopedia della romanità a tavola. Punto forte del ristorante sono però i primi, dove risalta il richiamo alla tradizione, alla regionalità, linkato con un tocco di trasgressione: ecco così i Paccheri al ragù di coniglio, olive nere e cipolla di Tropea, ecco i Tonnarelli cacio e pepe innervati dal tocco dolce della crema di pere, ecco ancora i Maccheroni alla chitarra aglio, olio e peperoncino con il baccalà. Tra i secondi, un
trionfo della terra è il Filetto di maiale con fave, cicoria e salsa al gorgonzola. La carta dei vini è ricca di etichette italiane e straniere, con un occhio di riguardo all’enologia laziale. Siamo o non siamo nel cuore dei Castelli Romani, la cantina della capitale? Il servizio accurato e professionale, ma senza rinunciare al tocco di calore che in una club house è gradito se non addirittura imprescindibile. Il ristorante è aperto a pranzo tutti i giorni e a cena solo alcuni giorni, secondo la stagione.
LA CANTINA: SANT’ANDREA
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a storia della Cantina Sant’Andrea parte in Tunisia. Qui Andrea Pandolfo alla fine dell’Ottocento iniziò a produrre vino di qualità in condizioni rese durissime dall’aridità e dalla fillossera. Nulla rispetto a quanto accadde nel 1964, quando il nipote omonimo si vide – come del resto tutti gli stranieri - confiscare i terreni da Habib Bourghiba, il presidente della Tunisia indipendente da pochi anni. La famiglia Pandolfo tornò in Italia e ripartì da un piccolo terreno acquistato nei pressi di Terracina, altra terra enologicamente quasi vergine. Oggi la Cantina Sant’Andrea, gestita da Gabriele Pandolfo, figlio di Andrea II, è un piccolo “caso di studio” nel panorama non sempre entusiasmante dell’enologia laziale, per la qualità dei prodotti e per i prezzi quasi miracolosi. La Cantina Sant’Andrea percorre due strade in altrettante vigne: nella prima, vicina alla cantina di Borgo Vodice, si pratica un’attenta sperimentazione su vitigni per lo più internazionali come i rossi Merlot e Cabernet Sauvignon, Petit Verdot e Syrah e il bianco Chardonnay; nella seconda storica tenuta nei pressi di Terracina si riscoprono invece vitigni tradizionali come il Moscato, il Trebbiano, la Malvasia, il Cesanese e il Sangiovese. Ricchissima pertanto la produzione, con due linee: i Classici e gli Acquerelli. A quest’ultima appartengono le etichette migliori, come il Moscato di Terracina Secco Oppidum con un naso aromatico e tropicale, il Circeo doc bianco Dune (blend di Malvasia Puntinata e Trebbiano) e il rosso Incontro al Circeo (Merlot all’85 per cento con un saldo di Cesanese). Cantine Sant’Andrea, via Renibbio 1720, località Borgo Vodice, Terracina, tel. 0773755028, www.cantinasantandrea.it
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WELLNESS
Boscolo Aleph hotel, tra Inferno e Paradiso La Anmo Tuina Spa, un angolo di paradiso aperto un anno fa all’interno dell’Aleph, albergo 5 stelle dal lusso provocatorio e dallo stile inedito
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di DANIELA CIRRINCIONE
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l Boscolo Aleph hotel l’universo si capovolge. In alto l’inferno: il rosso vivo caratterizza sia l’arredo che le pareti degli spazi comuni, arrivando a colorare perfino le portate del ristorante. In basso il paradiso: una rilassante spa offre lo stesso ozio con cui gli antichi romani indugiavano nella cura di sé. Inaugurata un anno fa al piano inferiore dell’hotel ricavato da un vecchio istituto di credito, la Anmo Tuina Spa è nascosta nell’ex caveau della banca e vi si accede da una porta blindata. Il blu domina lo spazio e l’acqua è protagonista di un ambiente elegante e accogliente,
che offre ai suoi ospiti un viaggio nel benessere fuori dal tempo. Gola, lussuria, superbia, invidia e pigrizia: a questi peccati si è ispirato l’architetto Adam D. Tihany quando ha progettato il Boscolo Aleph 5 stelle Luxury di Via di San Basilio a Roma, a 100 metri da Via Veneto, un gioiello architettonico dal lusso provocatorio e dallo stile inedito. Qui i golosi trovano il luogo principe: il ristorante si chiama Sin, peccato. Angelo è il nome del bar. Dioniso quello del Wine Bar. Le camere dell’hotel, dalle atmosfere liberty e decò, sono il luogo deputato alla lussuria e al lusso. La superbia è quella di chi sente
il privilegio di essere ospitato qui. L’invidia, il sentimento di chi ancora non vi ha soggiornato. E la Spa è il posto dedicato alla pigrizia. Qui gli ospiti possono rigenerarsi e rilassarsi con il percorso salus per aqua, che comprende tepidarium, sauna finlandese, bagno turco, vasca idromassaggio, percorso kneipp, zona relax con degustazione di tè e una piscina avvolta dalle calde atmosfere della cromoterapia. Oppure ci si può affidare alle mani esperte di professionisti per i massaggi. La filosofia dei centri benessere Anmo Tuina si fonda sul concetto del trattamento naturale di ispirazione orientale, che si integra con le
più moderne tecniche occidentali. I pacchetti prevedono una serie di trattamenti che vanno dal benessere classico ai trattamenti estetici e di natura dermatologica non invasiva, fino a trattamenti preventivi e terapeutici ispirati alla chiropratica e alla medicina tradizionale cinese. Infatti, il nome Anmo Tuina nasce dall’unione di quattro verbi cinesi che indicano specifiche tecniche di massaggio. Quindi, oltre ai tradizionali massaggi rilassanti, antistress e defaticanti, si effettuano diversi massaggi orientali, quali shiatsu, ayurvedico, thai e tuina, che agiscono sui nostri centri energetici rigenerando corpo e mente.
A completamento del metodo Anmo Tuina è stata realizzata un’alta gamma di prodotti cosmetici di base naturale, prodotta in Italia con formule studiate in collaborazione con i maggiori esperti erboristi orientali. Una linea biologica ricca delle acquee minerali del Trentino e di principi attivi vegetali, fitoestratti e olii essenziali, come l’arnica, la rosa gialla centifoglia ma anche estratti di cereali, quali riso, orzo, avena, soia, grano. Aperta tutti i giorni dalle
10 alle 21, la Spa del Boscolo Aleph in questo periodo offre una tariffa promozionale
ANMO TUINA SPA
Tel. 06.42290072 - Via di San Basilio, 15 00185 Roma sales@anmotuina.com www.anmotuina.com - www.boscolohotels.com
per coloro che vogliono provare il percorso salus per aqua. Su prenotazione, il centro si può inoltre trasformare in una spa ad uso esclusivo, per serate speciali, dedicate completamente all’ozio e al benessere.
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L’ANGOLO DELLA TECNICA
svilupperete così un’azione più verticale ed una discesa con il bastone maggiormente di fronte al corpo. Lentamente le mani tenderanno ad essere più passive attraverso l’impatto con relativi colpi più dritti. Quanto ap6 pena detto è assolutamente valido anche nei colpi con effetti volontari. Per cercare un draw infatti, posizionate la palla più centrale rispetto ai piedi; per un fade, invece, la palla è più avanzata verso sinistra. Un altro aspetto fondamentale è l’altezza del tee [foto 4-5]. Un tee alto richiede sicuramente un
di Pierluigi Colonna, maestro presso G.C. Arco di Costantino - p.colonna@me.com
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a posizione della palla è un aspetto fondamentale nel gioco del golf, infatti andrà ad influenzare numerose variabili sia sullo swing che sul volo della palla stessa.
La posizione della palla Fondamentale perché influenza numerose variabili dello swing e del volo della pallina stretti quando si gioca un sand iron. Tutti i buoni giocatori tendono a posizionare la palla in relazione con l’ascella sinistra con il drive, ma, diminuendo il bastone, la posizioneranno sempre più verso il centro dei piedi. Con un
sand iron [foto 2] infatti sarà leggermente a sinistra rispetto al centro. Variare la posizione della palla può essere anche un buon esercizio per correggere alcuni difetti di swing. Provate con il vostro maestro, in campo pratica, ad effettuare alcuni colpi nel seguente modo: chi ha problemi di slice potrebbe trovare beneficio posizionando la palla più a destra del centro dei piedi, praticando magari con un ferro 5 [foto 3]. Tale posizione della pal-
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Per la biomeccanica, il punto più basso dell’arco dello swing corrisponde, in una vista frontale del giocatore, all’ascella si-
nistra; la palla quindi dovrebbe essere posizionata sul tee o sul terreno di fronte ad essa. In base alla lunghezza del bastone
andremo poi ad allargare i piedi. Larghezza massima (quanto le spalle), in un drive [foto 1], per più stabilità; piedi ben più
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la tenderà a sviluppare lentamente un angolo d’attacco della testa del bastone sempre più piatto con una traiettoria sempre più dall’interno; quindi, con questo nuovo down swing, potrete iniziare
5 ad avere maggiore rilascio delle mani e una relativa diminuzione di slice. Viceversa, se avete problemi di hook, portate, sempre con ferro 5, la palla verso il piede sinistro;
angolo d’attacco più orizzontale della testa del bastone. Infatti con il drive, dove l’altezza del tee è massima, dovreste provare a colpire la palla in fase ascendente; con un ferro medio o corto, in-
vece, dove l’azione della testa è più verticale, l’altezza del tee è appena più alto del livello del terreno. Sempre nella ricerca di effetti volontari, in un draw possiamo alzare leggermente il tee rispetto allo standard; viceversa, in un fade, lo dobbiamo abbassare più del normale. Lungo il percorso, dove ovviamente non possiamo utilizzare il tee, in base al lie della palla dobbiamo fare delle scelte opportune: con un buon lie possiamo scegliere che colpo fare (fade o draw); se il lie è pessimo (palla infossata in rough o in un buco [foto 6]) siamo obbligati a fare o un colpo dritto o ancora meglio un fade. Se cercassimo un draw incorreremmo in grossi rischi di fare una flappa.La posizione della palla andrà ad influenzare tanto anche l’altezza del volo: con lo stesso bastone, una palla più centrale rispetto ai piedi tenderà ad una parabola più tesa e penetrante; una palla più a sinistra svilupperà un volo più alto e morbido. Provate, quindi, a migliorare il vostro swing e il volo della palla cambiando la posizione della palla rispetto ai piedi. Buona pratica a tutti.
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uesta è la domanda con cui ci siamo lasciati nel numero scorso. Per chi non l’avesse letto riepilogo brevemente il contenuto di quanto scritto. Dunque, quando parliamo di “stress” si fa quasi sempre riferimento a una situazione di disagio incontrollabile e difficile da gestire, viviamo un continuum emozionale che prende spesso un percorso discendente, a volte non si è in grado di attuare strategie salvifiche, non individuiamo rimedio alcuno per arrestare questa precipitosa caduta. Ma come i più ben sanno “lo stress è una reazione adattativa a pressioni esterne impreviste” e quindi è molto importante individuare il “come” reagire prontamente e affrontare il troppo stress. Leggendo le comunicazioni sul mio sito qualcuno mi ha scritto “per favore non usi parole difficili”...ok... ricevuto, cercherò di spiegarmi nel più semplice dei modi. Facciamo un esempio... se tornasse in vita mia nonna, nata nel 1885, sarebbe molto spaventata nel vedermi tirar fuori dalla borsa un piccolo oggetto che suona e con cui io interloquisco. Entrando con me in un negozio, mi scruterebbe con interesse perché prendo da sola cose dagli scaffali e all’uscita mi chiederebbe stupefatta “perché non hai pagato con i soldi? Non valgono più?”. Le spiegherei che si usa la
IL PARERE DELLO PSICOLOGO Riflessioni intriganti di una mente golfista di ANNA MACI psicologa e psicoterapeuta - www.annamaci.it
Come vincere lo stress
carta di credito che preleva direttamente i “miei soldi” dal mio conto in banca. “Così è più comodo” concludo io, ma lei scuotendo la testa borbotterebbe “queste modernità mi confondono”. Esaminando tale contesto si osserva una situazione di disorientamento, con una vera e propria mancanza di ancoraggi a vecchi modi appresi per la risoluzione di
nuovi problemi. Dalla confusione si forma terreno fertile per la nascita di situazioni apparentemente irrisolvibili. Che fare? Bisogna adeguarsi! Ecco un modo semplice per parlare di stress, come reazione adattativa. Se non possiedo le giuste strategie tutto ciò che è nuovo, sconosciuto sarà inevitabilmente ansiogeno. Che cos’è l’ansia, come si può vincerla?
L’ansia può essere individuata come uno stato di disagio anticipatorio e per una sana reazione bisogna imparare a riconoscerla e a gestirla. Va da sé che una serie reiterata di avvenimenti ansiogeni irrisolti può condurre quasi sicuramente ad una cronicizzazione dello stato ansioso con evidenti ripercussioni a livello psicosomatico, comportamentale e quindi
caratteriale. Vuoi cambiare i lati negativi del tuo carattere? Lavoraci! La psiche è l’anello mancante della comunicazione tra corpo e mente e bisogna saperne un po’ di più in merito… Cosa s’intende per “psicosomatica”? cosa c’entra la psicologia con la paura? Non spaventiamoci e ricordiamo che i primi studi del settore si debbono alla cultura tedesca e fu proprio Wundt a impostare un centro specifico nel 1885 presso l’Università di Lipsia. Ho la fortuna di avere questo libro in italiano edito a Torino nel 1900. Se lo si sfoglia appare chiaro che tutto si concentrava sulle differenti risposte a seconda delle diverse capacità soggettive. Quindi ogni risposta è mediata dal “sapere” del soggetto coinvolto. Se vado in Cina, e non conosco il cinese, non potrò comunicare in alcun modo a meno che non mi procuri una guida che parli italiano, o non parta con un gruppo organizzato. Ma se incontro un cinese che parla inglese o francese (conoscendo io tali lingue) potrò attivare autonomamente il canale della comunicazione usando la terza lingua… Il discorso sullo stress e il modo di gestirlo è quanto mai intrigante! Tutti coloro che si sono avvicinati a questo “mostro sconosciuto” sono riusciti a batterlo o quanto mai a “domarlo” il che non è poco!. Non ce ne rendiamo conto ma dietro
a un successo, anche una vittoria sportiva è molto importante il morale della squadra, il lavoro psicologico e psicosomatico del soggetto operante. Nel momento di maggior stress inavvertitamente sottraiamo ossigeno alla nostra circolazione ed entra immediatamente in funzione l’azione di allerta dell’asse ipotalamoipofisi-surrene… si produce automaticamente una scarica di adrenalina (ACTH) che accentua al massimo la nostra “risposta di attacco e fuga” utile nel momento del bisogno ma che se malgestita causa un’abituale incapacità di azzeramento emozionale. Vi avevo promesso una novità e sono ben lieta di comunicarvi che presso il circolo del Golf di Fioranello si aprirà un Centro di Eccellenza Antistress. Ci sarà la possibilità di far parte di un gruppo di lavoro sullo stress (G.L.S.), sono previste delle vere e proprie Clinics sulla sua gestione nel gioco del golf. Prossimamente “i piccoli” inizieranno un loro training personale con il supporto dei loro maestri. Forse non tutti diventeranno campioni o maestri di golf, ma sicuramente tutti impareranno ad affrontare e sconfiggere il “mostro dello stress”, ansia da prestazione o “fifa” che dir si voglia. E credo che questo risultato sia utile per affrontare il percorso a ostacoli che è la vita!
GOLF IN ROSA Cronache semiserie di una Lady sui green di STEFANIA TAMBURELLO giornalista Corriere della Sera
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Tendenze orientali
he il golf sia uno sport molto popolare in Giappone lo si vede subito, girando per Tokyo. Nel grandi magazzini sacche, ferri e palline offerti in mostra ai clienti occupano più spazio dell’esposizione di biciclette. E i negozi d’abbigliamento dedicati agli amanti delle 18 buche sono decisamente i più numerosi nel panorama del fashion sportivo. I nu-
meri, se paragonati a quelli italiani, sono da capogiro: i giocatori raggiungono i 9 milioni, secondi solo agli Stati Uniti; i campi sono all’incirca 2.350 ma è una cifra in continua crescita. I riservatissimi e costosissimi club a 18 buche che sono per lo più lontano dal centro e si raggiungono dopo due ore di viaggio, hanno una media di 1500 soci con 40 mila giri completati
in un anno. Le più appassionate sono le donne, che svettano sugli uomini nel confronto internazionale. Non per nulla ben 6 delle prime 10 giocatrici della classifica mondiale sono orientali, mentre né il paese del Sol Levante né la sorprendente Corea figurano nel ranking maschile. Colpa della scarsa competitività nella forza fisica, dicono gli esperti.
Visto che frequentare un circolo è cosa da veri ricchi, a Tokyo il golf si gioca soprattutto nei campi pratica, che possono essere costruiti anche su vari piani, come tanti balconi da cui si tirano palline verso un’area centrale. Parlando di golf al femminile farò però un’eccezione frivola e mi soffermerò sulle ultime novità della moda made in Japan. Per quest’anno c’è la conferma dei pantaloni fantasia, con il jacquard che prevale su tutto, e un fiorire di giubbini e giubbotti tecnici colorati con borse abbinate. Il capo più curioso, e più caro, che ho visto nei negozi della capitale nipponica è la mantellina corta in vera pelliccia – castorino o lapin – colorata con intarsi di tessuto per strategici taschini. Una vera sciccheria per le giornate più rigide!
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REDAZIONALE
Fai il test per il tuo swing I
l golf è lo sport (oppure “the game” come dicono gli angloamericani) più difficile dopo il salto con l’asta, secondo uno studio condotto da SBI (Sport Biomechanics Institute). Inoltre il suo gesto atletico è atipico, visto che si svolge con i piedi rigorosamente ancorati al suolo. Questa caratteristica offre però la possibilità di condurne uno studio accurato usando le più moderne tecnologie. Un bel vantaggio per praticanti e maestri. In questa rubrica cercheremo di fornire un quadro completo di quello che viene utilizzato oggi nelle accademie di golf più avanzate. Oggi parliamo dei test di postura ed efficienza, un cardine dell’analisi dello swing.
corsetti, uno dorsale e l’altro lombare, nei quali sono inseriti dei sensori wireless (accelerometri) che registrano il movimento. Un terzo accelerometro è inserito sul guanto sinistro. Tali sensori sono collegati ad un computer, registrano la posizione istantanea di ogni segmento del corpo prima e durante l’ esecuzione dello swing, e ne forniscono un sommario che indica quali siano i punti sui quali lavorare. Nella fig. 2 si vede la postura degli angoli di busto e bacino, sia in termini numerici rispetto al piano verticale, che in forma grafica. Sullo schermo del computer compare l’ immagine stilizzata di torace e bacino, che risulta interamente verde quando corretta.
Postura ed Address
Quando uno di questi 2 distretti corporei non è in posizione, il grafico relativo si colora in rosso.
Chi segue questo mensile ha letto nello scorso numero le utili raccomandazioni del maestro Colonna, che ricorda come una posizione corretta e ben allineata sia fondamentale per la riuscita del colpo. Nel nostro Golflab noi misuriamo con precisione l’assetto, ed abbiamo la possibilità di far esercitare l’allievo ad assumere la posizione corretta. L’allievo indossa due speciali
Il sistema permette la visione in streaming durante lo svolgimento dell’esercizio. L’allievo segue quindi in diretta la variazione dei dati numerici e del colore dell’ animazione sullo schermo del computer. Inoltre il computer emette una nota musicale continua quando la posizione è corretta. Questo consente all’allievo di curare la postura senza guardare lo schermo. L’esecuzione costante dell’esercizio consente di acquisire con naturalezza la postura, e di ricontrollarla in periodi successivi, magari quando ci fosse il sospetto di un cambiamento a seguito di un trauma, una cattiva compensazione a bastoni non adatti o una deriva del giocatore.
FIG. 1
FIGURA 1
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Lo studio della posizione di Address viene fatta nello stesso modo
In questo caso lo strumento misura gli angoli di inclinazione di busto e bacino sul piano orizzontale, indicando quanto busto e bacino siano paralleli rispetto all’obbiettivo. In uno studio da noi condotto su un gruppo rappresentativo di giocatori con HC medio-alto (sopra 18) utilizzando i dati ricavati con questa metodica, abbiamo notato che oltre l’80% mostra difetti di postura, ed oltre il 67% una linea di Address incorretta, quasi sempre dovuto all’ uso di bastoni di lunghezza inadatta.
Quello che anche un occhio allenato non riuscirebbe a scorgere è la differenza di 2 gradi di mancata rotazione delle spalle. Il successivo esercizio tende quindi a raggiungere una maggiore rotazione, ma senza arrivare ad una contemporanea over-rotation del bacino, come mostrato nella figura successiva.
Rotazione e posizioni nello swing La rotazione di spalle e bacino nelle varie fasi dello swing e una corretta angolazione nelle posizioni di riferimento (address-top-impatto) è di fondamentale importanza. Grazie a questa metodica riusciamo a misurare tali dati con estrema precisione, ma soprattutto a fornire all’allievo un sistema oggettivo con il quale confrontarsi ed allenarsi. Le due figure sottostanti mostrano come esempio il top del back-swing di un giocatore e la sua grafica sulla destra dell’immagine.
Con k-Vest si studia anche l’efficienza dello swing, un dato di grande importanza per massimizzare la distanza di volo della palla, come vedremo nel prossimo numero.
Stanislao Obino, l’autore di questo articolo, è un bioingegnere che ha realizzato a Roma GolfLab, il primo laboratorio attrezzato con tutte le apparecchiature di analisi più moderne per l’ analisi dello swing che si possono trovare nelle accademie di golf più famose intorno al mondo. Collabora con molti professionisti, che si servono del laboratorio per loro stessi o per i loro allievi. “Non sono un maestro, ma un analista” ci ha detto quando siamo andati a trovarlo nel suo GolfLab alla Magliana, «Le mie analisi dicono come pratichi il tuo swing, ma è poi il maestro che decide se e come cambiare qualcosa. Un po’ come un laboratorio di analisi mediche: ti dice qual è il tuo livello di colesterolo, ma spetta poi al medico decidere se e come curarlo». 29
LA GARA • OASI
LA GARA • ARCO DI COSTANTINO
Oasi Ryder Cup, dominio “americano”
Al Circolo sulla Flaminia la giovane Di Piero trionfa sia nel Memorial Teofili che nell’Arco d’Oro
All’Arco bis di Alice
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pochi chilometri da Roma, al Golf Oasi di Aprilia, c’è una tradizione che si tramanda da oltre tre lustri. Un appuntamento entrato ormai nel Dna del Circolo di via della Cogna, che ha sì cambiato nome (prima era Eucalyptus) ma non ha rinunciato a una piacevole e consolidata sfida ‘fatta in casa’: l’Oasi Ryder Cup. L’appuntamento è andato in scena dal 7 al 9 settembre, quando due squadre di 20 giocatori ciascuna hanno indossato le casacche di Europa e Stati Uniti d’America per dare vita ad un contest su più giornate, che si è aperto al venerdì con il match play esibizione dei due capitanimaestri del Club: Carlo di ROBERTO D’Anselmo e CORAMUSI Rolfe Passa-
Al Circolo di Aprilia una piacevole e consolidata sfida “fatta in casa”. Vincono gli Usa, ma soprattutto vince il divertimento
grilli. Il sabato e la domenica, invece, spazio ai Dilettanti entrando nel vivo delle partite dove si sono sfidati i 40 giocatori iscritti, divisi per guadagnarsi l’ambita coppa seguendo la formula del mitico trofeo, che ricorda la generosa figura di Samuel Ryder. Vestita di verde la squadra americana e di rosso quella europea, i due team si sono combattuti a viso aperto giocando prima in foursome e poi in match play. Stati Uniti d’America battono Europa 39,5 a 22 punti, questo il risultato del
campo. Fortunatamente a Medinah, dal 28 al 30 settembre nella vera Ryder Cup, è andata diversamente, ma ciò che più conta è che la competizione dell’Oasi trae ispirazione dalla sfida con maggior fascino dell’intero universo golfistico internazionale emulandone lo ‘spirit of the game’. La tre giorni apriliana, infatti, si è distinta per il divertimento e la passione per questo sport, che ha dimostrato come ci si possa intrattenere su un campo da golf con una formula di gara
che favorisce molto la socialità. Con il largo successo sul Vecchio Continente la squadra a stelle e strisce ha confermato il suo quindicinnale predominio, mentre i premi per le migliori coppie sono andati: per l’Europa a Leonardo Cataldo ed Alessandro Bertarelli (1° netto) ed Ennio Guerrini e Francesco Guerrieri (1° lordo), in campo statunitense a Francesca Renna e Sara D’Anselmo (netto) ed a Lorenzo Mauti e Francesco Giorgetti (lordo). Dopo le premiazioni, il sipario sull’edizione 2012 è calato con una cena a bordo piscina dove la presidente dell’Oasi, Marina Lanza, tra congratulazioni e commenti sulla gara, ha illustrato le diverse iniziative autunnali del Circolo, inserite in un calendario intenso e varie gato come non mai.
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oppio appuntamento di inizio autunno all’Arco di Costantino. Il 15 e 16 settembre si è svolta la 19esima edizione del Trofeo Giovanile Memorial Teofili. Un appuntamento di primo piano per i giovani di Roma e del Lazio. Alla gara maschile hanno partecipato una sessantina di giocatori suddivisi in tre categorie: Under 16, Under 14 e Under 12. Stessa suddivisione per fasce d’età per le ragazze, una ventina. Ottime le prestazioni dei vincitori delle classifiche generali. Alice Di Piero, dell’Olgiata, (hcp 2), ha vinto fra le ragazze con 148 colpi lordi (77-71). Fra i maschi il primo è stato Emanuele Ruggeri, dell’Arco di Costantino (hcp 5), che ha concluso i due giri con 151 colpi lordi (79-72).
Il secondo appuntamento, il 13 e 14 ottobre, è stato l’Arco d’Oro, giunto quest’anno alla 12esima edizione. Gara federale medal con limiti di handicap: 18,4 per gli uomini e 26,4 per le donne. Qui il maltempo ha fortemente condizionato la prima giornata che ha registrato score elevati, mentre la seconda giornata è stata accompagnata dal cielo sereno che ha consentito a numerosi giocatori di abbassare i propri punteggi e, soprattutto, ha permesso a molti di riappacificarsi con ferri e palline. Al termine ha vinto meritatamente Federico Ranelletti del Golf Club Fioranello, (hpc -0,1), con 148 colpi lordi (73-75). Prima fra le ladies la giovanissima Alice Di Piero (Olgiata – hcp 1,8) con 155 colpi lordi (79-76).
XIX TROFEO GIOVANILE “MEMORIAL TEOFILI” Classifica finale generale lordo medal maschile 1° Ruggeri Emanuele 2° Sebastiani Matteo 3° Buzzi Edoardo
Arco di Costantino Castelgandolfo Parco di Roma R.
151 (79-72) 152 (77-75) 153 (77-76)
Classifica finale generale lordo medal femminile 1° Di Piero Alice 2° Svendsen Amber Lee 3° Rossini Sharon
Olgiata Parco di Roma Olgiata
148 (77-71) 149 (78-71) 165 (81-84)
ARCO D’ORO Classifiche Maschile 1° lordo Federico Ranelletti Fioranello 148 (73-75) 2° lordo Giacomo Di Gennaro Parco di Roma 156 (73-83) 3° lordo Daniele Berri Arco di Costantino 161 (77-84) 1° netto 2° netto
Ercole Grande Mario Innamorati
Arco di Costantino Arco di Costantino
145 145
Femminile 1° lordo Alice Di Piero 2° lordo Carolina Caminoli
Olgiata Castelgandolfo
155 (79-76) 164 (81-83)
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LA GARA • DONNAFUGATA
Campionati Aigg brillano i giornalisti romani Al Donnafugata Golf Resort & Spa, Taruffi, Palomba, Acampora, Lerbini, Colognola, Coramusi e Palombo dominano il Parkland Course e il Links Course e fanno incetta di premi
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C’
è l’“impronta” di Roma sui campionati italiani 2012 dell’Associazione italiana giornalisti golfisti, disputati sulle 36 buche del Donnafugata Golf Resort & Spa, in provincia di Ragusa, uno dei più suggestivi campi da golf italiani. Su 15 premi assegnati 8 sono finiti nella Capitale, grazie a Prisca Taruffi, Marco Palomba (2), Francesco Acampora, Alessandro Lerbini, Massimo Colognola, Rober-
to Coramusi, Ruggero Palombo. Ma andiamo con ordine. Reporter da tutta Italia si sono dati appuntamento il 2 e il 3 ottobre per una due giorni indimenticabile sui due percorso del Donnafugata in Contrada Piombo. Sul Parkland Course, disegnato dal grande campione sudafricano Gary Player, il primo giorno, sferzato dal vento da sud ovest che aumentava le difficoltà del tracciato, è avvenuta la prima selezione sulle 18 buche che
si inoltrano tra macchie di carrubi e olivi dominanti il Mediterraneo. Due i metodi di conteggio: lordo per il campione assoluto, lordo e netto per le tre categorie. Sfida finale sul Links Course, 18 splendide buche uscite dalla matita di Franco Piras, che si susseguono lungo due valli e lambiscono due laghi. Vento, dislivelli e prospettive per competizioni estremamente combattute. Sulla terrazza della club house nel tardo pomeriggio di mercoledì la cerimonia
della premiazione ha siglato la vittoria di Barbara Zonchello (Il Mondo del Golf ) con 167 colpi totali nelle due giornate, campione italiano assoluto, seguita da Benito Russo (freelance) 171 colpi e Stefano Frigeri (Parma Tv) 173. Massimo De Luca (Rai) si è assicurato con 154 colpi il primo premio netto. Prisca Taruffi (18 Golf ) ha vinto il premio Lady con
175 colpi. Roberto Roversi (Il Gazzettino) è risultato il primo senior con 176 colpi. Il campione italiano di seconda categoria è Stefano Nava (La Tribuna di Treviso) con 184 colpi. Lo seguono in classifica Marco Palomba (Agapantos) con 185 e Francesco Acampora (Corriere dello Sport) con 189. Primo netto Alessandro Ler-
bini (Il Sole 24Ore) con 150 colpi. In terza categoria il campione è risultato Massimo Colognola (Aci Sport) con 32 punti davanti a Roberto Coramusi ( Figc) 23 e Maurizio Trezzi (Eurosport) 21. Primo netto per Ruggiero Palombo con 71 punti che si è assicurato anche il Trofeo Volvo per il miglior giornalista professionista. Quello
riservato ai pubblicisti è andato invece a Marco Palomba. Per tutti, oltre alle coppe in palio, anche i simpatici e utili gadget offerti da Diavolina, per il secondo anno consecutivo sponsor delle gare tricolori. Giusy Fruscione, ambasciatrice dell’azienda, ha distribuito omaggi a tutti i premiati e non solo.
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LA GARA • ACQUASANTA
Il Range Rover Golf Challenge sbarca a Roma
Da sinistra Arturo Frixa, D.G. Jaguar Land Rover Italia, Attilio Zorzan, Ceo di IGV e Zdenek Zeman, allenatore della Roma
Nel circolo della Capitale l’ultima tappa del circuito golfistico della casa automobilistica inglese, la cui finale si disputerà a gennaio 2013 all’Al Ambra Fort di Dubai 34
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rande successo di partecipazione, sabato 13 e domenica 14 ottobre, sul percorso del Circolo Golf Roma Acquasanta, per l’ultima tappa di uno dei circuiti più seguiti dai giocatori amateur di tutta Italia, il Range Rover Golf Challenge 2012 to Dubai, giunto quest’anno alla sua quarta edizione. Organizzato da Arturo Frixa, direttore generale di Jaguar Land Rover, con la collaborazione della Franco
Sfregola Golf Promotion, il circuito è partito lo scorso maggio dal Margara Golf Club, nei pressi di Alessandria, per un totale di 14 tappe nei migliori circoli della Penisola. Nonostante le pessime condizioni atmosferiche, nella prima giornata romana sono partiti ben 156 giocatori per contendersi gli ultimi tre inviti per la gara finale che si disputerà a fine gennaio 2013 presso il villaggio de I Grandi Viaggi Al Ambra Fort di Dubai.
Hanno prevalso su tutti, nelle rispettive categorie, aggiudicandosi anche gli esclusivi premi Chris Gioielli, Roy De Leonardis, Umberto Frascati e Roberto Belardi. I premi “nearest to the pin” delle buche personalizzate sono stati vinti: alla 5 Marchesato degli Aleramici, da Pierpaolo Paoluzzipremiato con una Magnum riserva di Brunello di Montalcino, alla buca 2 Conte of Florence, da Francesco Viti De Angelis; alla buca 11 Mavala, da Dome-
nica Mazza per le ladies e da Carlo Vailati per gli uomini, premiati con prodotti cosmetici per la cura delle mani; mentre l’orologio da parete, offerto da Corumper la buca in uno, alla 11, non è stato assegnato. I Driving contest sulla buca 18 offerti da Callaway sono stati vinti per le ladies da Domenica Mazza e per gli uomini da Olivo Vittorio Calselli. Nel Putting green contest si sono aggiudicati: il 1° premio Barclays, Jonatha Baldelli, 2° premio Nikon, Marcello Rebecchini, 3° premio Callaway, Lucrezia Raco. Il Super shot by Nikon è stato vinto da Enrico Lom bardi.
Classifica Circolo Golf Roma Acquasanta 13 – 14 ottobre 2012 18 buche stableford tre categorie 1° CATEGORIA ROY DE LEONARDIS MARCELLO GRABAU FRANCESCO VALLI 2° CATEGORIA UMBERTO FRASCATI ALVISE VERGERIO 3° CATEGORIA ROBERTO BELARDI MAURIZIO MELE Premi speciali ELISA CORDARO ROBERTO CAPPELLIN
Circolo
Premi
Punti
ROMA ROMA ROMA
1° Netto 1° Lordo 2°netto
40 38 38
ROMA ROMA
1°netto 2°netto
43 43
ROMA PARCO DE’ MEDICI
1°netto 2° netto
43 39
ROMA ROMA
1°Ladies 1°seniores
38 40
Nearest to the pin Nearest to the pin Nearest to the pin Nearest to the pin Driving contest Driving contest
Conte of Florence Brunello Il Galampio Mavala Man Mavala Ladies Callaway Man Callaway Ladies
42 cm 65 cm 138 cm 460 cm
1 puttingreen 2 puttingreen 3 puttingreen super shot
Barclays Nikon Sport Optics Callaway Nikon
4 4 4 2
Premi speciali di buca FRANCESCO VITI DE ANGELIS PIERPAOLO PAOLUZZI CARLO VAILATI DOMENICA MAZZA OLIVO VITTORIO CALSELLI DOMENICA MAZZA
Puttingreen contest JONATHA BALDELLI MARCELLO REBECCHINI LUCREZIA RACO ENRICO LOMBARDI
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LA GARA • MARCO SIMONE
Al Trofeo Ferrini vincono Pastore, Pozzilli e Pica
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opo la pausa estiva, la stagione agonista del Golf Marco Simone ha ripreso il volo con uno degli appuntamenti più importanti: quello con l’HDI Assicurazioni-Trofeo Ferrini, ha fatto scendere in di LUCILLA campo 120 QUAGLIA giocatori in un
solo giorno. Tra questi anche il figlio di Bud Spencer, Giuseppe Pedersoli, il presidente del Rugby Roma, Paolo Abbondanza, il presidente del club, Fabio Virgilii, e il generale Sergio Luccarini. Per i vincitori, in prima categoria vittoria di Gianni Pastore, che con 42 ha distanziato di due lunghezze Giampaolo D’Era-
smo. Terzo netto a Fabio Pastori con 39. Lordo a Marco Moriconi con 39. In seconda categoria, vittoria di Mauro Pozzilli con 41, ad un punto da Federica Ferrini. Terzo a Andrea Cherubini con 39. In terza categoria si è imposto invece Fabio Pica con 40, a tre punti da Anna Rita Palombi. Terzo netto a Lorella Conte con 36. Ladies a Michela Lemma con 37, che ha vinto anche il driving contest femminile, seniores a Fabrizio Avenati con 37 e juniores a Marco Modesti con 38. Nearest to the pin a Massimo Sette e driving contest maschile a Marco Basili. «Siamo molto felici della vittoria dell’Europa nella Ryder Cup e della rielezione di Franco Chimenti alla presidenza Fig – ha detto Virgilii in premiazione - E anche di annunciare delle migliorie del club come il rifacimento dei bunker e delle porte degli spogliatoi». Premiazione con premi ad estrazione e poi elegante dinner buffet fino a tardi.
Il Presidente Virgilii: sogno l’Open d’Italia di nuovo al Marco Simone
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a quest’anno Fabio Virgilii, amministratore delegato del Gruppo Biagiotti e presidente Finnat Fiduciaria, è il nuovo presidente del Golf Marco Simone. Per anni vice presidente del sodalizio sportivo, Virgilii ha già messo in cantiere alcune migliorie per il campo e la club house. In particolare ha parlato del rifacimento di un gruppo di bunker, che necessitano di nuova sabbia, e della sostituzione delle porte degli spogliatoi. Grande appassionato di golf, che pratica appena possibile, Virgilii scende spesso sul tracciato del Marco Simone per disputare diverse gare assieme al figlio Massimiliano, attore e doppiatore cinematografico. Virgilii, che punta molto sui giovani, intende agire non come competitor ma come alleato degli altri circoli per poter trovare insieme nuove strategie di crescita. “Sogno di tornare ai fasti del ’94, quando il Marco Simone ospitò l’Open d’Italia. Una manifestazione che Chimenti stesso vorrebbe rivedere presto proprio sul nostro percorso”. Del resto il campo - modellato dagli architetti Jim Fazio e David Mezzacane - e i 7000 metri quadrati di club house offrono un teatro ideale alla massima manifestazione di golf del Bel Paese.
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golf
Roma
ASSOCIAZIONI E CIRCOLI
AITGOLF: I VINCITORI DEL CIRCUITO NAZIONALE 2012
Al Parco di Roma il circuito 2012 – 2013 di AEROGOLF
Dopo una lunga stagione di golf, organizzata con perizia dall’AITGOLF, il 26 settembre si è svolta al Golf Nazionale l’attesissima Finale del Circuito Italiano Tennisti Golfisti 2012. Nonostante l’alta posta in gioco, un viaggio nella magnifica città di Dubai, il clima disteso, che si è ormai da anni creato in questa Associazione, ha permesso a tutti di giocare e di cimentarsi serenamente sullo splendido e rinnovato campo, riservato per l’occasione soltanto ai soci AITGOLF finalisti e amici. Oltre al viaggio a Dubai, dove a novembre si disputerà la Finale Internazionale del Circuito Italiano Tennisti Golfisti 2012, i vincitori Riccardo Finotti, Settimio Gualandri, Alba Rossi, Francesca Serafini, Mirella Tomasi, Virginio Conforti e Umberto Baldelli, si sono aggiudicati anche raffinati piatti in ceramica di Tiffani. A seguire la premiazione degli amici, con classifica a parte: Francesco D’Uva, Aldo Settimi, Sergio Michelangeli, Sara Zaniratti e Carlo Confidati. Info: www.aitgolf.it
Si è svolta lo scorso 23 settembre presso il Parco di Roma la prima gara della stagione 2012/2013 del tour di Aerogolf, sponsorizzata dalla Prestige Immobiliare di Roma, alla quale hanno preso parte oltre 120 giocatori. Prime partenze alle 7.40 e ultimo flight arrivato ben oltre le 18.00 per una giornata sportiva all’aria aperta. Da menzionare il supporto dato all’organizzazione della gara anche da parte del team del Parco di Roma. Durante la premiazione il presidente di Aerogolf, Roberto Servetti, ha ricordato il prossimo appuntamento dell’associazione: la gara al Parco de Medici del prossimo 11 novembre, sponsorizzata da “Voglia di cachemire” di Anna Lucchetti. Inoltre ha svelato alcune ‘chicche’ relative alle location che potrebbero ospitare i viaggi organizzati da Aerogolf, come Siracusa per il viaggio nazionale e Cipro per il viaggio internazionale. Servetti ha infine evidenziato la possibilità che lo Sri Lanka possa sponsorizzare alcune gare nel 2013 ed ospitare la finale per i primi mesi del 2014. Info: www.aerogolf.it
OASI: “CON FIDO IN 9 BUCHE PET PRO GOLF CLUB” AIGG: ALLA MEMORIA DI MARIO CAMICIA LA PALLINA D’ORO 2012 DEI GIORNALISTI GOLFISTI
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E’ nel segno di Mario Camicia l’ottava edizione della Pallina d’Oro. La voce del golf italiano che si è spenta alla fine dello scorso anno, ha infatti raccolto un plebiscito di consensi fra gli oltre 150 iscritti all’Associazione Italiana Giornalisti Golfisti che ogni anno attribuiscono il premio al personaggio che più si è distinto nel panorama del golf italiano per meriti agonistici, tecnici o manageriali. Il premio alla memoria di Mario Camica segue nell’albo d’oro quelli attribuiti ad Angelo Zella, Edoardo Molinari, Donato Di Ponziano, Costantino Rocca, Francesco Molinari, Matteo Manassero e Franco Chimenti, che hanno ottenuto il riconoscimento negli anni passati. Oltre alla Pallina d’Oro a Mario Camicia, i giornalisti golfisti italiani hanno voluto premiare con la Pallina d’Argento Giulia Sergas e Roberto Zappa. La prima per i grandi risultati conseguiti sia sul circuito femminile americano, sia su quello europeo, il secondo come coach della nazionale femminile azzurra. La cerimonia di consegna si è svolta nella tenda Rolex al Villaggio Ospitalità dell’Bmw Italian Open. I vincitori sono stati premiati dal presidente dell’AIGG Marco Dal Fior e dal vicepresidente Fulvio Golob.
Pallina d’Oro: da sinistra Barbara Zonchello, presidente Comitato organizzatore Open d’Italia; Marco Dal Fior, presidente Aigg; la moglie di Mario Camicia, Silvia, fra figli Francesca e Michele; Fulvio Golob, direttore del Mondo del Golf.
PILSNER URQUELL PRO TOUR A novembre il Golf Nazionale ospita il Campionato Nazionale Open - Pilsner Urquell Pro Tour. Dal 15 al 18 novembre al Golf Nazionale si svolgerà il Campionato Nazionale Open, ultima gara nel calendario del Pilsner Urquell Pro Tour, anticipato dalla tradizionale Pro AM mercoledì 14 novembre. L’evento, programmato inizialmente dall’8 all’11 novembre, è stato posticipato di una settimana con decisione del Comitato Organizzatore Tornei dei Professionisti, in accordo con la Federazione Italiana Golf e il circolo ospitante, a causa della concomitanza con lo Stage2 della Qualifying School dell’European Tour, che avrà luogo dal 7 al 10 novembre su quattro tracciati spagnoli e alla quale prenderanno parte numerosi giocatori italiani. Di qui il cambio di data per permettere a tutti di partecipare alla manifestazione più longeva del calendario italiano, giunta alla 73ª edizione, mantenendo in tal modo inalterata la qualità tecnica. Il torneo si svolgerà sulla distanza di 72 buche, con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 40 classificati, i pari merito al 40° posto e i dilettanti che rientreranno nel punteggio di qualifica. Il montepremi è di 50.000 euro dei quali 7.250 euro andranno al vincitore.
50 cani, 50 golfisti, 50 accompagnatori, 1.000 i curiosi. Questi i numeri dell’inedita gara svoltasi sabato 22 settembre all’Oasi Golf Club di Aprilia in coppia tra un golfista e il suo amico a quattro zampe: Con Fido in 9 buche-Pet Pro Golf Cup. L’originale gara ha avuto luogo subito dopo un incontro organizzato dal club con la Federazione Italiana Golf dal titolo “Sostenibilità e Naturalità nei percorsi di Golf”. All’incontro, presieduto dal presidente regionale Fig, Carlo Scatena, sono intervenuti il presidente del Bioparco di Roma Paolo Giuntarelli, esperti consulenti ambientalisti e agronomi della Federazione Golf. Dopo un lunch è partita la gara Con Fido in 9 buche, ideata dalla Promoteam di Orsola Marchi, società specializzata nell’ideazione e organizzazione di eventi golfistici e supportato da Pet Pro, azienda dedita ai servizi per i pets, che nei vasti spazi del club ha potuto predisporre l’area agility, l’area massaggi, l’area ristoro, tra la curiosità dei numerosi bambini. I cani, che si sono comportati sul campo come veri gentlemen inglesi, sono partiti shotgun, non solo per passeggiare, ma avendo avuto la loro parte concreta nella gara: ogni tre
buche li attendevano i trainer della Pet Pro con prove di education e agility, il cui punteggio si è aggiunto a quello del proprietario. Circa 30 coppie di vincitori si sono poi avvicendate al tavolo della premiazione, seguite da un folto pubblico di spettatori grazie anche alla presenza delle vincitrici del concorso Miss Motorissima 2012. Tra le coppie premiate applausi per il levriero Sissi di Mario Parcesepe, che ha vinto il 3 netto in coppia e il premio “Princess” per il cane più bello, Mentre il labrador Shaq di Mario Alessandrini, 2° coppia netta, è stato giudicato miglior cane golfista. Non è mancato il premio al cane “più sfaticato” (il bull terrier Akira), il “meno golfista”(bassotto Marzia), il “ più simile al padrone”(il meticcio Calotto) ed il “più diverso” (lo schnauzer Rufus). Miglior coppia “ladies” la meticcia Schizzo con Lucia Keber. A margine dell’evento il presidente Marina Lanza ha dichiarato: «L’Oasi è tra i pochi club che consentono al golfista di portare con sé il cane, quindi abbiamo accolto con piacere questa divertente gara in coppia Padrone/Fido, per la prima volta nel Lazio». Oasi Golf Club: www.oasigolf.it- e-mail: info@oasigolf.it
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Ryder Cup, una edizione indimenticabile
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o c’ero. Nel senso che me ne sono stato piazzato davanti al televisore per tre serate/notti di seguito, riuscendo a evitare il consueto diluvio calcistico del week-end. Unica eccezione, Juventus-Roma del sabato sera, ma è di RUGGIERO bastata meno di mezzora, 3-0 per la Juve, e secondo me a quel punto PALOMBO vicedirettore Gazzetta dello Sport anche Zeman, se solo gli fosse stato possibile, avrebbe da buon golfista cambiato canale. Medina Country Club di Chicago, Illinois, è qui la festa. La più pazzesca Ryder Cup che si possa ricordare, una sceneggiatura da film che a costruirla a tavolino la si sarebbe rispedita al mittente perché troppo… irrealistica. Invece è proprio andata come tutti, o quasi, ormai sanno. Alzi la mano chi alle fine dei due giorni dei doppi, 16 punti in palio e 10-6 per gli Stati Uniti contro l’Europa, avrebbe scommesso un solo centesimo di euro sulla vittoria dei “nostri”. Io no, anche se sabato notte avevo tenuto durissimo, fino alle due, perché si stava sul 10-4 e se c’era una sola possibilità di restare aggrappati al match era quella di vincere gli ultimi due fourballs. E’ avvenuto, è quello è stato il primo miracolo, il segnale che qualcosa stava cambiando: Garcia & Donald, e poi McIlroy & Poulter, tutti e due, anzi e quattro, uno up alla buca 18. Tiger Woods & Stricker e poi Dufner & Zac Johnson sconfitti all’ultimo putt ma per niente preoccupati. Cosa volete che siano quei due punti rimontati, devono aver pensato insieme alle decine di migliaia di americani urlanti, quando per riportare a casa la Ryder bastano solo quattro punti e mezzo dei dodici in palio nei singolari? Ribadisco e confesso. La pensavo come loro, e poiché ero già in parola per scrivere questo commentino sul tema, mi stavo preparando mentalmente a fare a pezzi Olazabal, il capitano dell’Europa. Il capitano sta alla Ryder come l’allenatore alla squadra di calcio, e io pensavo a questo signore spagnolo, a Pep Guardiola e a Luis Enrique, e mi dicevo perché, dannazione!, sulla panchina dell’Europa c’era finito un tipo che assomigliava tanto all’incompetente sperimentatore passato per Roma e niente al principale artefice (con Messi) del fenomeno Barcellona. Come si fa a continuare a schierare Westwood abbonato ai laghetti e incapace di infilare putt da un metro e tenere fermo un giro un tipo come Poulter, che ha il matchplay nel sangue? Interrogativi che hanno accompagnato le mie prime due notti di Ryder, mentre gli americani imbucavano da tutte le posizioni e la povera scassata Europa non ne indovinava una e doveva aggrapparsi, oltre a qualche solito noto, all’esordiente San Nicolas Colsaerts, il belga capace di fare -10 al primo giro e di portare alla vittoria il compagno-spettatore Westwood.Così, tra un mugugno e l’altro si è fatta domenica. Ed è successo l’inimmaginabile. In un crescendo di emozioni tali che ora è bello ritrovarsi al circolo e scoprire che sì, quella notte infinita sono in tanti a non essersela persa. Credo che le chiavi del ribaltone-miracolo siano state tre e contengano una morale: 1. L’aggressione verbale di cui sono state vittime le signore del team Europa nel pomeriggio di sabato. Se ne è parlato poco, ma qualche yankee un po’ troppo su di giri e assai maleducato le ha costrette, tra un insulto e l’altro, a riparare in club house. Credo che miglior ricetta per ricompattare il gruppo Europa, fin lì un po’ troppo distratto, non potesse esserci. In campo, domenica, è scesa una squadra dura. E incazzata. 2. Justin Rose al par 3 della buca 17 era sotto di uno con Mickelson e gli Usa erano avanti a quel punto 11 a 10. Mickelson ha mancato il birdie di pochi centimetri e Rose (pazzesco) lo ha imbucato da una buona dozzina di metri. Lì si sono sgretolate le certezze di Mickelson, che infatti è andato così fuori di testa da perdere la buca 18 e il match, della squadra Usa e del pubblico di casa. E’ subentrata la paura e, non so se lo avete notato, gli americani non hanno imbucato più un putt. 3. Se quello di Rose è il putt del match più ancora di quello decisivo di Kaymer (da un metro e mezzo) che ci ha dato il quattordicesimo e decisivo punto, l’uomo della Ryder Cup 2012 è senz’altro Ian Poulter. Quattro match, quattro punti, cinque birdie consecutivi finali in quel famoso match di doppio del sabato sera che ha tenuto l’Europa in vita. Uno così, entrato in squadra solo grazie a una wild card (bravo Olazabal, in questo caso), in Ryder, per quel che mi riguarda, va tenuto fin quando compirà cent’anni. La morale? Il putt nel golf è quella cosa che oggi ti uccide e domani ti manda in paradiso, ma alla base di tutto, sempre, ci sono i nervi saldi e, in una parola antica, il carattere. Quello, ti aiuta anche a scalare l’Everest. Chiudo con una nota su Molinari, rimasto ai margini ma capace di pareggiare con Woods (l’inguardabile Woods) per il mezzo punto d’una vittoria superflua, per tenersi la Ryder bastava il pareggio, ma pur sempre prestigiosa. Il suo secondo colpo alla buca 18, da un bunker posto a 150 metri dal green e nel bel mezzo del casino per l’avvenuta decisiva imbucata di Kaymer, valeva da solo il prezzo del biglietto. È andata forte anche Sky. Il team Grappasonni questa volta ha funzionato alla grande mixando perfettamente tecnica, qualità e cuore (mitico il “Kuchar sei un barbone” di Massimo Scarpa quando quello non ha concesso palla data a Westwood che pattava da 30 centimentri). Un solo, piccolo e grande rimpianto: pensate se insieme a noi, in queste notti indimenticabili, ci fosse stato anche Mario Camicia.
CONTRO EDIT0RIALE
GOLF LAB - PER QUELLI CHE IL GOLF… NON È UN GIOCO Corso di orientamento ed addestramento al Golf per principianti e giocatori di terza categoria Golf Lab è l’unico laboratorio di analisi del gesto atletico nella pratica del golf. Nessun’ altra struttura possiede le attrezzature presenti in Golf Lab. Grazie a questi strumenti il nostro laboratorio indoor è in grado di offrire ai propri Clienti un protocollo di addestramento efficace per ogni livello, con modalità riproducibili e risultati oggettivi. Golf Lab è la location ideale dove professionisti e non sono in grado di migliorare in breve tempo precisione e lunghezza di gioco. Corso di orientamento e addestramento al Golf per giocatori di terza categoria e principianti (limite inferiore di età 15 anni) Per la prima volta in Italia viene realizzato un programma indoor che utilizza le stesse attrezzature del coaching studio della Academy of Golf di Jack Nicklaus (www.nicklausacademylasvegas. com/Coaching-Studio.html). La sua struttura non è quella di una semplice serie di lezioni di tipo tradizionale, ma un programma articolato con l’ obbiettivo di far compiere all’ allievo un salto di qualità in tutte le fasi del gioco, attraverso la corretta esecuzione del gesto tecnico. Ciò è possibile solo con la guida di un coach di grande esperienza che utilizzi attrezzature di alta precisione senza le quali non si possono misurare le caratteristiche di uno swing in cui i segmenti corporei coinvolti (bacinospalle-braccia) devono muoversi in sequenza nello spazio di alcuni millesimi di secondo; oppure le componenti del movimento della testa del putter che resta in contatto con la palla solo per 40 milionesimi di secondo. Il corso è condotto da Stefano Bonardi, un grande professionista che, nonostante la giovane età (41 anni), ha già maturato carriera e successi di tutto rispetto, ed ha seguito corsi di insegnamento in Italia e negli Stati Uniti. Formatosi presso la Scuola Federale Nazionale di Golf dal 1994 al 2000, ha frequentato negli States la Jim Mclean Golf Schools al Doral di Miami. Stefano Bonardi è un maestro completo di esperienza agonistica: nel 2008 diventa giocatore dell'Alps Tour Golf Tournament, partecipando a molte gare, compresa quella per la qualificazione al recente BMW Open 2012 svoltosi poche settimane fa a I Roveri di Torino. PROGRAMMA 1° lezione: aula • presentazione corso ed allievi • proiezione e analisi video di players del tour e del maestro. • introduzione alla terminologia del golf: descrizione attrezzatura, volo della palla, campo. 2° lezione: swing workshop • posizioni principali: address e top back-swing studiate con k-Vest + camera posteriore.
• apertura dell’ ebook personale 3° lezione: putter workshop • movimento e tempo: analisi Tomi 4° lezione: swing workshop • prima esecuzione dello swing completo con video analisi 5° lezione: putter • gara (tutti) 6° lezione: swing workshop • analisi cinematica completa con kVest e target virtuale 7° lezione: chipping workshop • chipping con target virtuale e video analisi 8° lezione: putter workshop • analisi Tomi completa • confronto dei risultati con lezione 3 9° lezione: driver workshop • esecuzione dello swing con video analisi 10° lezione • Skills analysis: target virtuale con bastone a scelta e premiazione dei risultati migliori. INFORMAZIONI GENERALI Il corso inizierà il 30 ottobre ’12, ed avrà cadenza settimanale o bi settimanale in base al numero di partecipanti. Tutte le esercitazioni si terranno presso la sede di GOLF LAB Le sessioni di 90 minuti ciascuna si terranno in team di 4 giocatori in due orari: 17,00-18,30/19,00-20,30 Per problemi tecnici non possono essere accettati giocatori mancini Il costo del corso è di € 600, IVA compresa. Il corso è a numero chiuso, e la accettazione delle domande sarà effettuata esclusivamente in base all’ ordine di arrivo. Per la domanda di partecipazione compilare il modulo accanto ed inviarlo per fax allo 06 59638262, oppure via mail a info@italimprendi.com Golf Lab Italimprendi, V. Trequanda 25, Roma Telefono: 06 5964 0013 Fax: 06 59638262 info@italimprendi.com
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