Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16

Capitolo 3 Impostazione e campionamento 3.0 - RACCOMANDAZIONI GENERALI PER L’IMPOSTAZIONE DELLE LAVORAZIONI 3.1 - INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE E L’INDUSTRIALIZZAZIONE DEL PRODOTTO 3.1.1 Finishing dello stampato 3.1.2 Stampa a caldo 3.1.3 Rilievo (embossing/debossing) 3.1.4 Fustellatura 3.1.5 Scartinatura 3.1.6 Incollatura e lavorazioni manuali 3.2 - ELEMENTI PER LA RICHIESTA DEL PREVENTIVO 3.3 - PREPARAZIONE DELL’ORDINE DI LAVORO

3.5 - PROVE COLORE CONTRATTUALI 3.6 - METODI DI IDENTIFICAZIONE DEL FUSTELLATO 3.7 - METODI DI PRELIEVO STATISTICO 3.7.1 Criteri e metodi di campionamento 3.7.2 Campionature 3.7.3 Metodi di prelievo statistico 3.7.4 Modalità di utilizzo della norma 3.7.5 Controllo di accettazione e livello di ispezione 3.7.6 Procedura logica di utilizzo 3.7.7 La normativa tecnica 3.7.8 Il collaudo di accettazione 3.7.9 Il piano di campionamento 3.7.10 Tabella di frequenza controllo distruttivi 3.8 - LA NORMATIVA

3.4 - SPECIFICHE DI CONTROLLO DEI MATERIALI IN INGRESSO 3.4.1 Cartone teso 3.4.2 Cartone ondulato 3.4.3 Scatole rivestite 3.4.4 Materiali plastici: PVC, PET, PPL, APET

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.0 - RACCOMANDAZIONI GENERALI PER L’IMPOSTAZIONE DELLE LAVORAZIONI

In fase preliminare, è opportuno prestare attenzione ad alcune raccomandazioni rivolte ai progettisti/creativi e agli operatori degli Uffici Tecnici delle aziende grafiche. Esse suggeriscono cosa è utile chiarire al momento di impostare un lavoro di cartotecnica in modo da evitare incertezze ed errori in corso d’opera, considerato il tipo di prodotto che ci si appresta a realizzare. Passano in rassegna i possibili tipi di lavorazione e possono essere utilizzate come promemoria o come check list utile a verificare la completezza dei passaggi da effettuare. Le raccomandazioni in questione valgono per l’impiego di cartoni standard (pura cellulosa/GC1/GC2, ecc.), Per cartoni o supporti speciali è invece opportuno coinvolgere, in fase di progettazione e preventivazione, i progettisti e i tecnici in grado di effettuare gli eventuali test necessari.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.1 - INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE E L’INDUSTRIALIZZAZIONE DEL PRODOTTO

Ecco le principali lavorazioni che ricorrono nella realizzazione di prodotti cartotecnici: - finishing dello stampato - stampa a caldo - rilievo (embossing/debossing) - fustellatura - scartinatura - incollatura - lavorazioni manuali

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.1.1 - FINISHING DELLO STAMPATO

In questa fase vanno impiegati solo finishing idonei al prodotto e alla struttura da realizzare, e che non impattino negativamente sulle successive fasi di lavorazione. Alcuni finishing, per esempio, potrebbero rallentare la produzione, o interferire nel suo corretto svolgimento. Per questa ragione, in mancanza di certezze assolute, è necessario effettuare dei test, che potranno essere a carico del cliente se questi insiste nel richiedere un determinato tipo di finishing, o a carico della cartotecnica in quanto utile back-ground per più lavorazioni di clienti diversi. Infine, occorre assicurarsi che il trattamento prescelto garantisca una protezione fino alla fine del lavoro. Infatti, per fare un esempio, in alcuni casi la vernice a base acqua non garantisce un’adeguata protezione agli sfregamenti in piegaincolla, ed è quindi necessario ricorrere alla vernice UV.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.1.2 - STAMPA A CALDO

La stampa a caldo rappresenta una delle più grandi “incognite” della cartotecnica. Un paio di problemi ricorrenti? Nastri particolari non sono sempre compatibili con i diversi supporti e, anche quando i fornitori di nastro garantiscano una perfetta adesione su supporti diversi, prima di procedere è opportuno eseguire delle prove in macchina, soprattutto nel caso di grandi produzioni. Macchinari diversi danno risultati diversi perché la stampa a caldo richiede un determinato equilibrio fra pressione e temperatura che, notoriamente, cambiano da un’attrezzatura all’altra. Inoltre, se alla stampa a caldo verrà sovrastampata con trattamento UV, è necessario tenere nel debito conto anche la tensione superficiale del nastro (trattamento Dyne). Su determinati tipi di nastro alcuni fornitori garantiscono la sovrastampabilità con trattamento superficiale superiore a 38 Dyne (Kurz ad esempio sui film standard oro e argento). In mancanza di garanzie adeguate è necessario effettuare gli opportuni test che, in ogni caso, per assicurare la ripetibilità del lavoro, andranno eseguiti nelle medesime condizioni della produzione effettiva.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.1.3 - RILIEVO (EMBOSSING/DEBOSSING)

Il rilievo, o goffratura, richiede una cura particolare e una grande maestria. Alcune regole di base vanno, comunque, rispettate: • quando sia distante almeno mm 15 dalle cordonature e dai tagli, potrebbe essere conveniente effettuare il rilievo contemporaneamente alla fustellatura; • è necessario valutare attentamente se il materiale che si intende utilizzare sia idoneo a garantire il risultato qualitativo atteso dal cliente. Al riguardo, si consideri che non esiste al momento alcuna attrezzatura in grado di grado di dare dei valori alla pressione adeguata a questo tipo di lavorazione: le misurazioni sono empiriche e la qualità del lavoro dipende essenzialmente dalla capacità dell’operatore; • l’artwork grafico ha un grande impatto sul risultato finale e, dunque, si tenga presente che anche un rilievo eccellente può rivelarsi inadeguato se, nelle zone previste, l’artwork non presenta il contrasto necessario; • le goffrature o texture richiedono la pressione massima; inoltre, quanto più vasta è la superficie del rilievo, tanto maggiore è la pressione necessaria. Si tratta, dunque, di un fattore da valutare con attenzione particolare nel caso la superficie del rilievo da effettuare sia molto estesa.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.1.4 - FUSTELLATURA

Per impostare correttamente un foglio stampa dal punto di vista fustellatura nella progettazione cartotecnica vanno tenuti presneti alcune necessità: In senso verticale sono necessari 13-14 mm come pinza del foglio a seconda delle impostazioni generali aziendali e del tipo di attrezzatura, inoltre 20-25 mm come retropinza, per permettere il posizionamento della scala cromatica di controllo. In senso laterale sono necessari almeno 5 o 6 mm per parte oltre i crocini di taglio per permettere una agevolata separazione del refilo, ma l’ideale sono mm 10 per parte. Questi valori vanno aggiunti al taglio-taglio di fustella per determinare il formato carta necessario. Quando si progetta un manufatto di cartone teso, la fibra del fustellato rappresenta un fattore determinante mentre se si lavora un materiale plastico (PVC) va considerato il lato che “non sbianca”. Un foglio di plastica può essere fustellato a freddo se non supera i 300 micron di spessore; diversamente è necessario ricorrere alla fustellatura ad alta frequenza (o “piega morbida”), oppure al mezzo taglio o perforazione. Il fornitore di fustelle (fustellificio) deve utilizzare filetti adeguati al tipo di materiale che si intende fustellare.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.1.5 - SCARTINATURA

Spesso, in fase di progetto, non si prende in considerazione la scartinatura che, invece, riveste una certa importanza, anche in termini di centro di costo. Quando la piegaincolla operi a velocità contenute, la separazione dei pezzi o scartinatura può essere eseguita in fase di incollatura, durante il caricamento dei pezzi; diversamente va gestita manualmente fuori linea, con un’incidenza di costo significativa. Occorre quindi lavorare correttamente in fase di impostazione della fustella, in modo da minimizzare gli elementi da estrarre. In alcuni casi può anche essere utile realizzare dei raccordi di estrazione, oppure ridurre i pezzi di grandi dimensione impiegando filetti di taglio. Per eseguire la scartinatura esistono delle attrezzature manuali che agevolano il lavoro. Per le grandi tirature, si possono invece utilizzare sia l’estrattore sia il separatore (qualora la fustellatrice lo preveda), ottenendo così dei pezzi perfettamente puliti.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.1.6 - INCOLLATURA E LAVORAZIONI MANUALI

Per ottenere un’incollatura di qualità bisogna anzitutto valutare se i gruppi colla delle nostre attrezzature siano adeguati alla struttura del packaging che dobbiamo realizzare. Va, poi, definito se, con le attrezzature disponibili in azienda, la struttura da realizzare può essere incollata in un solo passaggio o se siano invece necessari più passaggi. Infine, occorre determinare se le alette di incollatura abbiano dimensione sufficiente e, in caso contrario, provvedere ad allargarle. Per evidente ragioni di ordine pratico ed economico, le eventuali operazioni manuali necessarie a ultimare il prodotto vanno ridotte al minimo. In particolare, le lavorazioni manuali da effettuare su piccoli pezzi sono particolarmente difficili, lente e onerose e, dunque, quando possibile vanno evitate avvalendosi con perizia di estrattori e separatori.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.2 - ELEMENTI PER LA RICHIESTA DEL PREVENTIVO

Sono 6 gli aspetti basilari da tener presente in fase di preventivo. • I preventivi riguardanti il solo costo della prestazione d’opera sono gratuiti e a carico dell’azienda offerente. • I progetti di esecuzione (campioni, prototipi ecc.), i disegni, le pagine di saggio, i bozzetti, le impaginazioni, le elaborazioni, le prove o altro, quando siano eseguiti su richiesta scritta del cliente, sono sempre a carico dello stesso. • I prezzi indicati nei preventivi impegnano l’azienda grafica per un certo periodo differente da azienda ad azienda (normalmente lo standard è di 60 giorni) e si intendono riferiti: – a prestazioni eseguite durante l’orario normale di lavoro. In caso di straordinari, il sovrapprezzo verrà determinato considerando le maggiorazioni stabilite dai contratti di lavoro; – a originali forniti in digitale, realizzati con programmi diffusi e in commercio da almeno 6 mesi, oppure a originali dattiloscritti leggibili, distinti e ordinati; – a originali (di moduli commerciali, di inserzioni pubblicitarie e di lavori diversi) che riportino le proporzioni reali di testo e di spazio. • Non si intendono comprese nel prezzo del preventivo le spese necessarie ad adeguare i file alle dimensioni corrette del fustellato (dima o template), perché posizionati in modo non corrispondente. • In particolare, si intendono “non conformi” i documenti digitali che non garantiscano una corrispondenza univoca tra il loro contenuto e il risultato che deriva dalla loro elaborazione. • Le varianti richieste dal committente comportano la revisione del preventivo.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.3 - PREPARAZIONE DELL’ORDINE DI LAVORO

Le ordinazioni, dirette e indirette, sono soggette all’approvazione dell’impresa produttrice. L’ordine deve sempre specificare: a) tipo di imballaggio richiesto; b) la quantità del prodotto da realizzare; c) le sue caratteristiche tecniche; d) le prestazioni complementari (disegni, campioni, bozzetti ecc.); e) le condizioni che perfezionano il contratto (prezzo, termini di consegna e di pagamento, trasporto ecc.); f) il luogo di consegna. La consegna da parte del committente degli originali necessari all’esecuzione del lavoro implica l’accettazione integrale - anche senza esplicito benestare - delle condizioni stabilite nel preventivo. Il contratto, dunque, diventa valido fatto salvo la verifica, da parte dell’azienda esecutrice - entro 5 giorni lavorativi - della corrispondenza fra fornitura stabilita e materiali ricevuti.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.3 - PREPARAZIONE DELL’ORDINE DI LAVORO

La fase successiva alla preparazione dell’ordine di lavoro è la sua conferma. Questa deve essere comunicata al committente per iscritto, entro cinque giorni dalla data dell’assunzione dell’ordine. Le eventuali modifiche devono essere regolarmente concordate e specificate tramite allegati alla conferma d’ordine o con nuova conferma d’ordine; a queste condizioni diventano contrattualmente vincolanti per entrambe le parti.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4 - SPECIFICHE DI CONTROLLO DEI MATERIALI IN INGRESSO

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.1 - CARTONE TESO

Modalità di impiego Per ottenere buoni risultati in fase di stampa e trasformazione del cartone, è molto importante attenersi alle corrette modalità di impiego prima, durante e dopo le lavorazioni. Anzitutto, il cartone è contrassegnato dal numero d’ordine e dal numero di pallet e bobina. È opportuno prenderne nota (oppure conservare le relative etichette fino al termine del lavoro), in modo da consentire in qualunque momento l’identificazione e reperibilità di ciascun lotto di materiale. L’imballaggio termoretraibile che protegge il cartone non deve essere aperto prima che il contenuto abbia raggiunto la temperatura dell’ambiente dove è stato depositato, o della sala stampa. L’umidità relativa relativa consigliata, in sala stampa e all’interno dello stabilimento, dovrebbe essere pari al 45/60%; si consideri che un cartone con un alto tasso di umidità non conforme può presentare problemi in fase di fustellatura. Peso del Pallets o della Bobina (kg)

Differenze di temperatura tra cartone e sala stampa (temper. Sala 20°C circa)

10°C

20°C

400

2 giorni

2 giorni

3 giorni

800

2 giorni

3 giorni

4 giorni

1200

2 giorni

4 giorni

5 giorni

30°C

• L’umidità atmosferica relativa consigliata in sala stampa e all’interno dello stabilimento dovrebbe eessere pari al 45/60%. • Un cartone con elevata umidità può divenire difficile da fustellare

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.1 - CARTONE TESO Test eseguiti durante il processo di produzione del cartone Servono a valutare le caratteristiche che influiscono sull’estetica e la resa del cartone; prove e misurazioni vengono eseguite previo condizionamento a un’umidità relativa del 50% e a una temperatura di 23 °C. Qui di seguito si menzionano i principali. Assorbimento d’inchiostro - Viene misurato in modo particolare come spiegato in seguito ed è espresso in percentuale. Sulla superficie del cartone viene steso uno speciale inchiostro da stampa; la quantità assorbita entro un definito periodo di tempo viene determinata in riflessione percentuale rispetto alla superficie non stampata. Per questo test viene utilizzato l’inchiostro numero 3809 Porometrique della Lorilleux. Assorbimento idrico mediante Test di Cobb - viene misurato in conformità alla norma ISO 535 e indicato in g/mq. Assorbimento idrico mediante Test di Wick - Riguarda l’assorbimento d’acqua lungo il bordo del cartone e si esprime in kg/mq. La superficie del cartone viene sigillata su entrambe le facce con nastro impermeabile; il campione viene pesato, immerso in acqua a 80 °C per 20 minuti e quindi pesato nuovamente.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.1 - CARTONE TESO

Brillantezza superficiale - Viene misurata in conformità alle norme TAPPI T480 ed espressa in percentuale. La superficie del cartone viene illuminata a un angolo di 75° e la riflessione registrata da una fotocellula. Si definisce “opaca” una superficie il cui valore di brillantezza sia inferiore al 40%; una brillantezza media varia dal 40% al 70%; un cartone super lucido arriva al 70%. Grado di umidità assoluto - Viene misurato in conformità alla norma ISO 287 e indicato in percentuale rispetto alla grammatura del cartone. La rilevazione viene effettuata costantemente con procedimento durante la fabbricazione e i risultati registrati direttamente su computer. Grammatura - È il peso per unità di superficie e viene misurata in g/mq, seguendo le specifiche della norma ISO 536. Gusto e odore - Vengono valutati da esperti qualificati, che procedono a classificazioni numeriche e registrano per iscritto le loro impressioni. I cartoni vengono sottoposti anche al test organolettico di Robinson DIN 10 955; il dato si basa su una valutazione comparativa eseguita da una commissione di esperti, i suoi risultati potrebbero risultare difformi da un laboratorio all’altro e talvolta anche all’interno di uno stesso laboratorio.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.1 - CARTONE TESO

Opacità - L’opacità del cartone viene determinata in conformità alla norma ISO 2471. La sua misura si basa sulla comparazione fra un campionario di cartone opaco e il fattore di riflessione inerente a un singolo foglio di cartone posto su sfondo nero. L’opacità viene espressa in unità percentuale; i valori di lettura prossimi a 100 indicano la completa assenza di trasparenza. pH di superficie - Il pH dello strato di copertura viene misurato con un estratto acquoso e indicato in unità pH, in scala da 0 a 14. Proprietà ottiche - Il termine “punto di bianco” viene spesso usato come concetto generico, per indicare alcune proprietà ottiche della superficie del cartone. Più propriamente si tratta, invece, di un valore specifico e misurabile. Altre proprietà ottiche sono il grado di bianco e il colore espresso in Lab. Resistenza alla sfaldatura - La resistenza alla sfaldatura fra gli stati intermedi del cartone si determina mediante test di Scott Bond. È espressa in J/mq. Resistenza alla spellatura - Si misura in conformità alla norma ISO 3783 ed è espressa in m/s. Il test relativo serve a valutare la resistenza della superficie alla spellatura e alla formazione di bolle, e si esegue mediante un’apparecchiatura IGT per la prova della stampabilità, utilizzando un olio di media viscosità.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.1 - CARTONE TESO

Resistenza alla trazione - Indica la forza necessaria per strappare una striscia di cartone in senso fibra (MD) e controfibra (CD). Viene misurata in conformità alla norma 1924 e si esprime in kN/m. Resistenza allo strappo - È la forza necessaria per strappare un intero foglio di cartone e, come la resistenza alla trazione, si determina nel senso della fibra (MD) e della controfibra (CD). Anche in questo caso la norma di riferimento è la 192; l’unità di misura sono i mN. Ruvidità superficiale - Si determina con uno strumento denominato Parker Print Surf, a 980 kPa, con l’ausilio di un substrato morbido e si esprime in micron/metro. I valori più bassi indicano la superficie più liscia. Spessore - Si definisce in micron per metro, conformemente alla norma ISO 534. Bagnabilità - È un fattore determinante per ottenere l’adesione di un inchiostro o di un adesivo sulla superficie del cartone. Per determinarla si misura la tensione superficiale di un liquido standard che inumidisce la superficie plastificata. I valori sono espressi in dynes/cm. Di norma, la tensione superficiale di un foglio plastificato è troppo debole per consentire una buona stampa o l’applicazione di un adesivo e, dunque, il materiale deve essere trattato in modo da aumentarne la bagnabilità.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.1 - CARTONE TESO

Microporosità - Sono porosità infinitesimali (non percettibili all’occhio umano) che possono formarsi nei film di plastica durante la plastificazione; se presenti in numero limitato sono irrilevanti. Si esprimono in numero/mq e si misurano trattando, per un determinato periodo di tempo, lo strato di rivestimento plastico con alcool colorato, per poi contare le macchie di colore che si formano sulla faccia posteriore del cartone. Resistenza alla spellatura - La resistenza alla spellatura, o adesione alla plastica, è una proprietà assoluta che definisce la relazione tra forze di adesione e forze di coesione sulla superficie del cartone. Viene anche espressa come resistenza allo strappo a un angolo di 125° e si indica in N/cm di larghezza (Newton per centimetro di larghezza).

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.1 - CARTONE TESO

Termini tecnici in uso nel settore

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.1 - CARTONE TESO

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.1 - CARTONE TESO

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.1 - CARTONE TESO

Specifica dei formati

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.1 - CARTONE TESO

Conversione spessore/grammatura

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.1 - CARTONE TESO

Conversione spessori in diverse unitĂ di misura

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.2 - CARTONE ONDULATO

Determinazione della resistenza alla compressione a colonna del cartone ondulato (ECT) • La resistenza alla compressione verticale del cartone ondulato è la massima forza di compressione che un campione (d’ora i avanti definito anche “provetta”) sopporta prima di essere schiacciato. Per effettuare questa misura il campione viene posizionato verticalmente su un fianco e la forza si imprime sul lato opposto, in condizioni determinate. L’ECT può cambiare in misura rilevante a seguito della trasformazione del cartone in scatola e viene ulteriormente compromessa durante il suo utilizzo. È pertanto importante che l’origine del campione sia identificata correttamente, come definito nel successivo capitolo intitolato “Rapporto di prova”. • Il metodo che definisce apparecchiatura e procedura per determinare l’ECT vale per tutti i tipi di cartone ondulato. I riferimenti normativi si trovano nell’ISO 187 relativa a carta, cartone e polpa, dove si precisano le condizioni ambientali standard di condizionamento e prova, nonché le procedure per il monitoraggio dell’ambiente e il condizionamento dei campioni. • La “meccanica” del test è semplice. Una provetta rettangolare di cartone ondulato viene posizionata tra i due piattelli di una pressa, con l’ondulazione perpendicolare ai piani, e sottoposta a una forza di compressione crescente, fino al cedimento. In questo modo si può facilmente registrare la massima forza sostenuta dalla provetta e calcolare la resistenza alla compressione verticale.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.2 - CARTONE ONDULATO

Informazioni di base • Pressa: deve essere impiegata una pressa motorizzata con piani orizzontali, appositamente concepita per misurare la forza di compressione. • Piani: devono possedere dimensioni sufficienti a contenere provette lunghe 100 mm, oltre a presentare scarti del parallelismo non superiori a 1:1000 e un gioco laterale non eccedente 0,05 mm. • Velocità di compressione: l’apparecchiatura opera con un piano fisso e un altro avente forza diretta positiva; la velocità a cui i due piani si avvicinano deve essere pari a 12 ± 2,5 mm/min. • Apparecchiatura di taglio: deve produrre provette rettangolari dai bordi paralleli, netti e diritti. Il taglio deve essere effettuato perpendicolarmente all’ondulazione e in una operazione, per esempio tramite sega alternativa ad alta velocità oppure impiegando lame affilate da un solo lato, con spessore di circa 0,5 mm, usate non più di 50 volte. • Blocchetti guida: si tratta di due blocchetti metallici, atti a sorreggere la provetta e a mantenerla perpendicolare ai piani. Devono essere rettangolari, a superficie liscia e piana, con dimensioni di 20 x 20 mm e almeno 100 mm di lunghezza.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.2 - CARTONE ONDULATO

Il procedimento • Provetta: dal cartone da esaminare vanno tagliate delle strisce da 100 ± 0,5 mm di larghezza, nel senso delle linee di colla. Da queste strisce, perpendicolarmente alle linee di colla, si ottengono delle provette di altezza nominale pari a 25 ± 0,5 mm. La differenza fra due dimensioni aventi lo stesso valore nominale non può superare 0,2 mm. In mancanza di accordi differenti, andranno testate 10 provette del cartone. Quando la prova si effettua su del cartone già trasformato, i campioni non devono presentare porzioni danneggiate né tracce di stampa o eventuali segni impressi dalla macchina di trasformazione (ondulature) fustellatrice o piegaincolla. • Condizionamento: come previsto dalla norma ISO 187, prima del taglio il cartone ondulato deve essere condizionato e va mantenuto condizionato per tutta la durata della prova (23 °C ± 1 °C, 50% ± 2% U.R.)

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.2 - CARTONE ONDULATO

Il procedimento per ogni singola prova Ciascuna provetta deve essere collocata al centro dell’area dell’apparecchiatura, con i lati minori perpendicolari ai piani della pressa, sorretta dai blocchetti di sostegno. La pressa viene quindi avviata e il carico incrementato fino al cedimento della provetta. Il valore ottenuto si arrotonda ai 10N. Il test calcola la resistenza alla compressione verticale R, espressa in kilo-newton per metro; F è il massimo carico in N; L è la lunghezza della provetta in mm (qui L=100mm); R = F/L kN/m. Il rapporto di prova Il rapporto di prova deve includere le seguenti informazioni: • data e luogo della prova; • riferimento al sopra citato metodo di prova (messo a punto dal FEFCO); • descrizione e identificazione del prodotto sottoposto a test; • risultati ottenuti, espressi in kN/m; • media aritmetica e deviazione standard di tutti i risultati delle prove ripetute; • eventuale dichiarazione che l’apparecchiatura di prova operi secondo il principio dell’inflessione della trave (si ricordi che i risultati ottenuti su questo tipo di apparecchiatura sono validi solo se compresi tra il 20 e l’80% dell’intervallo massimo di flessione, misurabile con la trave e il quadrante); • informazioni sulle eventuali deroghe dalle procedure standard del metodo di prova • tutte le informazioni utili ad aiutare la corretta interpretazione dei risultati • nome e firma dell’operatore. 29


Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.2 - CARTONE ONDULATO

Determinazione della resistenza alla compressione di imballaggi di cartone ondulato (BCT) • Questo metodo di prova specifica le procedure per determinare la resistenza alla compressione di imballaggi di cartone ondulato vuoti, con o senza interni, usando una macchina per prove di compressione. • Le norme di riferimento sono: la ISO 187 su carta, cartone e polpa, che definisce le condizioni ambientali standard per il condizionamento e la prova, e le procedure per il monitoraggio dell’ambiente e il condizionamento dei campioni; la ISO 2206, nel capitolo relativo agli imballi da trasporto completi e pieni, per l’identificazione dei componenti per la prova; la ISO 2233 nel capitolo relativo agli imballi da trasporto completi e pieni, per quanto riguarda il condizionamento in funzione dei test. • La prova consiste nel posizionare l’imballaggio tra i due piani di una pressa per sottoporlo a schiacciamento. La forza impressa e lo spostamento dei piani vengono registrati durante il test.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.2 - CARTONE ONDULATO Le apparecchiature • Per questo tipo di prova si impiega una pressa motorizzata del tipo a piani, in grado di imprimere una forza tramite il movimento uniforme di uno o di entrambi i piani, con una velocità relativa di 12,5 ± 2,5 mm/min. Possono essere impiegate anche presse con velocità relativa dei piani diversa dall’intervallo specificato, purché indicata nel rapporto di prova in quanto potrebbe influenzare l’esito. I piani della pressa devono essere: - orizzontali e montati saldamente; - piatti, con al massimo 1 mm di differenza dalla metà del piano, a esclusione dei bulloni di fissaggio (collocati arretrati); - dimensionati in modo da superare la superficie d’appoggio dell’imballaggio; - paralleli con tolleranza di 2:1000; - rigidi: in qualsiasi punto non devono deformarsi più di 2 mm quando sottoposti a una pressione equivalente al 75% del massimo della macchina, impressa su di un blocco di materiale di 100x100x100 mm, posizionato centralmente e con resistenza sufficiente. Il piano inferiore della pressa può riportare i segni utili a facilitare la centratura dell’imballaggio da analizzare. • Lo strumento per la registrazione delle forze deve presentare tolleranze di errore al massimo del 2 % e uno spostamento dei piani con errore massimo di 1 mm. • Prima di essere sottoposto a questa prova l’imballaggio deve essere adeguatamente preparato ovvero costruito con piegatura diretta e, se necessario, montato secondo le procedure concordate dalle parti. L’imballo in questione andrà compresso nella direzione concordata. 31


Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.2 - CARTONE ONDULATO

Il procedimento • Se non specificato diversamente, le scatole da testare devono essere condizionate secondo la norma ISO 187 (23°C±1°C e 50%±2% U.R.). Nel caso, invece, vengano osservate altre condizioni, la preferenza dovrebbe andare alle procedure citate nella ISO 2233. • Quando possibile, la prova deve essere svolta nelle stesse condizioni ambientali adottate nel condizionamento. In circostanze diverse, il test sarà condotto immediatamente dopo il condizionamento, e nel rapporto di prova dovrà essere indicato il tempo trascorso. • Il test consiste nel posizionare l’imballaggio nel mezzo del piano inferiore della pressa, nella posizione predefinita, per poi avviare la pressa e continuare a comprimere fino al completo schiacciamento dell’imballaggio. Va annotato il valore di massima resistenza dell’imballaggio in N sino alla terza cifra significativa. Se non altrimenti specificato, la flessione deve essere misurata sulla curva di forza/deflessione da un punto dato di pre-carico pari al 5% della massima resistenza dell’imballaggio, con un massimo di 200 N. 7.5 Salvo indicazioni diverse, bisogna testare almeno 10 campioni di imballaggio.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.2 - CARTONE ONDULATO Il rapporto di prova deve includere almeno le seguenti informazioni: • data e luogo della prova; • riferimento al sopra citato metodo di prova FEFCO; • numero dei campioni testati; • descrizione completa dell’imballaggio, incluse dimensioni, specifiche strutturali e dei materiali dell’imballaggio con relativi accessori; • temperatura, umidità relativa; • particolari della preparazione dell’imballaggio oggetto di accordi specifici, e posizione in cui l’imballaggio è stato testato seguendo il metodo di identificazione della ISO 2206; • conformità della pressa, inclusa la velocità relativa dei piani; • misurazione della massima resistenza alla compressione dell’imballaggio in N, sino alla terza cifra significativa; se richiesto, menzionare anche le flessioni collegate o registrazioni di forza/deflessione; • tutte le eventuali deroghe dalla procedura specificata nel metodo di prova adottato; • tutte le osservazioni che possano aiutare a interpretare correttamente i risultati; • nome e firma dell’operatore Appendice - Per imballaggi costituiti da più pezzi che contribuiscano a ottenere la resistenza complessiva (per esempio scatole telescopiche, imballaggi con interni ecc.), può essere utile determinare la resistenza dei singoli componenti secondo la presente procedura. Verrà quindi confrontata la resistenza dell’imballaggio con la somma delle resistenze dei suoi componenti.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.2 - CARTONE ONDULATO

Condizioni generali di vendita per il cartone ondulato in fogli e per gli imballaggi di cartone ondulato Contrattazione - I contratti di vendita si intendono sempre effettuati nel luogo di domicilio del fornitore, qualunque sia il luogo di perfezionamento dell’ordine. Gli ordini che l’acquirente conferisce - direttamente o a mezzo di agenti di vendita o altri intermediari - si intendono sempre soggetti ad approvazione da parte del fornitore, approvazione che viene data inviando la conferma d’ordine. Al ricevimento di tale conferma, il compratore è tenuto a verificare tutti i dati riportati sul contratto e a comunicare immediatamente eventuali discordanze rispetto al contenuto dell’ordine conferito. Si ricordi che le dimensioni degli imballaggi e dei fogli di cartone vengono indicate in millimetri. Lavori preliminari e campioni - Salvo patto contrario, il compratore è tenuto a concorrere alle spese per bozzetti, disegni, campioni, clichè e fustelle allestiti, e comunque utilizzati e/o forniti dal venditore. Questi materiali rimangono in ogni caso di proprietà esclusiva del venditore, e quindi l’acquirente non può pretenderne la consegna né utilizzarli senza autorizzazione espressa del fornitore. .

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.2 - CARTONE ONDULATO

Il cartone ondulato viene contrattato e venduto a mq o a formato. Le dimensioni da indicare nell’ordine sono altezza (senso parallelo all’ondulazione) e lunghezza (senso perpendicolare all’ondulazione). L’altezza può anche essere evidenziata tramite sottolineatura. L’acquirente è obbligato ad accettare fino a un massimo del 3% di seconda scelta per partita, senza che ciò dia luogo a variazioni di prezzo. Gli imballaggi di cartone ondulato sono contrattati con la denominazione di casse, imballaggi di modello speciale ed eventuali accessori. Lunghezza, larghezza e altezza sono sempre indicate nel contratto d’acquisto e si intendono normalmente riferite all’interno dell’imballaggio (misure utili interne). Qualora vengano richieste dimensioni esterne, questo dovrà essere ben specificato nell’ordine. Le dimensioni interne delle casse corrispondono, sia per la lunghezza sia per la larghezza, alla distanza tra due opposte pareti a cassa montata; l’altezza corrisponde invece alla distanza, a cassa chiusa, tra le pareti interne delle falde interne ribattute che costituiscono il fondo e il coperchio (in pratica ci riferiamo sempre alle misure interne). Il prezzo di vendita dei vari articoli può riferirsi a unità o multipli.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.2 - CARTONE ONDULATO Tolleranze ammesse Per definire le tolleranze ammesse sull’ECT del cartone e sui formati stabiliti si considera la fornitura nel suo insieme. In linea generale, sull’ECT sono consentite variazioni del 5% e sui formati del 2%. Più in particolare, per il cartone ondulato in fogli è tollerato un +/- 2mm di altezza ma +10 mm e -3 mm di lunghezza. Invece, per gli imballaggi di cartone ondulato la tolleranza è di +/- 2 mm per qualunque dimensione interna. Riguardo alla quantità, il compratore è tenuto ad accettare quanto fornito con le seguenti differenze massime, in più o in meno: Per casse o fogli con superficie < 0.7 mq/pz ±20% sino a 1000 casse o fogli ±10% tra 1001 e 4000 casse o fogli ±7% tra 4001 e 12000 casse o fogli ±3% oltre 12000 casse o fogli Per casse o fogli con superficie > 0.7 mq/pz ±20% sino a 500 casse o fogli ±10% tra 501 e 2000 casse o fogli ±7% tra 2001 e 4000 casse o fogli ±3% oltre 4000 casse o fogli Infine, il colore: eventuali differenze di tonalità della tinta e di presentazione delle carte impiegate non danno luogo a reclami, anche quando si riscontrino in partite relative al medesimo ordine. Un’analoga tolleranza è ammessa per la tonalità dei colori di stampa. 36


Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.2 - CARTONE ONDULATO

Il prezzo • I prezzi pattuiti sono al netto da qualsiasi onere, imposta e tassa, che restano a carico esclusivo dell’acquirente. • Ogni variazione, in più o in meno, dei costi - in particolare ogni variazione del costo della manodopera e delle materie prime e complementari, e ogni variazione dei tributi che incidano sul prezzo del prodotto - verificatesi per qualunque motivo durante l’esecuzione dell’ordine, danno diritto a una revisione proporzionale del prezzo. • Tale revisione rientra nelle facoltà del fornitore anche nel caso in cui, a richiesta del cliente, il prodotto debba essere consegnato prima o dopo il giorno convenuto e qualora, a tale scopo, la lavorazione richieda ore di lavoro straordinarie, notturne e festive.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.2 - CARTONE ONDULATO Consegne All’atto della formulazione dell’ordine vengono stabiliti i termini e le condizioni di consegna. • Se non altrimenti specificato, i prezzi quotati si intendono per merce resa ”franco stabilimento del fornitore”. A tutti gli effetti, la consegna avviene presso lo stabilimento del fornitore e la merce viaggia a rischio e pericolo del compratore, anche se venduta “franco destino”. Le consegne a terzi sono effettuate sotto l’intera responsabilità del compratore. • I termini di consegna decorrono dal giorno in cui il venditore riceve dal compratore il benestare definitivo alla stampa e, più in generale, all’esecuzione del prodotto. Tali termini sono sempre prorogati per un tempo almeno pari alla durata di un eventuale ritardo, nel caso in cui il ritardo sia dovuto a: - tardiva consegna al venditore di materie prime espressamente ordinate a terzi; - variazioni del prodotto concordate con il compratore e ritardi, rallentamenti, sospensioni o interruzioni delle lavorazioni ad esso imputabili; - scioperi, tumulti, incendi, inondazioni, terremoti, condizioni meteorologiche particolarmente avverse, divieto di circolazione di veicoli industriali o altri provvedimenti della pubblica autorità, interruzioni nell’erogazione di energia, guasti di macchine, mancanza di materie prime o altri casi fortuiti o di forza maggiore. • Qualora il compratore che usa mezzi di trasporto propri non provveda al ritiro della merce pronta entro 10 giorni dalla data in cui gli è stato dato avviso, il fornitore ha la facoltà di spedire tale merce per conto e a spese del compratore, con il mezzo disponibile ritenuto più conveniente. Se il fornitore non si avvale di tale facoltà, si provvede alla regolare fatturazione e il compratore è tenuto a riconoscere anche le spese di magazzinaggio. Le merci fatturate in giacenza nel magazzino del fornitore non sono garantite da eventuali deterioramenti dovuti a umidità o qualsiasi altra causa o incidente, né sono assicurate contro l’incendio. 38


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Spedizioni Se la vendita prevede una consegna franco destino, il fornitore ha la facoltà di scegliere la via e il mezzo per lui ritenuti più convenienti. Se il compratore richiede la spedizione per altra via, o tramite servizio accelerato, il supplemento di costo è sempre a suo carico. Eventuali aumenti delle tariffe dei trasporti intercorsi tra il conferimento dell’ordine e la spedizione, sono a carico del compratore. Verifica della merce e reclami Il compratore è tenuto, tassativamente entro otto giorni da quando riceve la merce, a verificarne la conformità con quanto ordinato e a denunciare gli eventuali difetti. Il campionamento dovrà essere eseguito secondo il metodo di prova Fefco numero 1. In caso di prove tecniche, queste devono essere effettuate in un laboratorio indicato dal Gifco. Tale indicazione avviene su proposta della Commissione Tecnica, con ratifica da parte del Consiglio Direttivo.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.2 - CARTONE ONDULATO Pagamento • Se i termini del pagamento non sono stabiliti nel contratto, essi si intendono “vista fattura”. • Il luogo del pagamento è a tutti gli effetti il domicilio del venditore, qualunque sia il mezzo di pagamento pattuito, e quindi anche in caso di pagamento a mezzo ricevuta bancaria, tratta, cambiale o titolo analogo. • L’emissione di un titolo per il pagamento, anche se prevista in contratto, deve sempre essere avvallata dalla casa venditrice. • Gli assegni, le tratte e gli altri titoli sono accettati “salvo buon fine”. • In caso di ritardato pagamento, il compratore è tenuto a corrispondere interessi di mora commisurati al tasso bancario corrente. • quando fra venditore e compratore siano stati conclusi più contratti e si verifichi una controversia riguardante merci oggetto di una o più specifiche forniture, il compratore non può sospendere il pagamento anche delle forniture non controverse.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.2 - CARTONE ONDULATO

Garanzie - Nel caso in cui delle leggi o regolamenti in vigore imponessero al venditore di fornire particolari garanzie sulle caratteristiche dei materiali e/o dell’imballaggio stesso durante il suo impiego, il compratore è comunque tenuto a farne specifica richiesta e a fornire tutte le indicazioni necessarie. Controversie - Il contratto è regolato dalla legge italiana. Per ogni controversia la giurisdizione spetta esclusivamente al giudice italiano e, precisamente, quello del luogo in cui il venditore è domiciliato. Altra autorità di riferimento è la Commissione di Vigilanza Gifco che il compratore si impegna ad arrivare, fornendo tutti gli elementi disponibili per la valutazione, nei casi in cui sia prevista l’apposizione dei marchi di garanzia. Confezionamento - Per ciò che concerne le scatole o casse di cartone ondulato, il produttore è libero di confezionare l’imballaggio fornito nel modo che ritiene più idoneo, secondo le dimensioni dei colli e in relazione al mezzo di trasporto. Qualora il compratore richiedesse un particolare tipo di confezione o di posizionamento su pallet, il relativo costo verrà addebitato a parte.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.3 - SCATOLE RIVESTITE

Cartone - Le specifiche di controllo del cartone per scatole rivestite si rifanno a quelle, già segnalate, relative al cartone teso. Planarità - Per quanto riguarda la carta, la sua caratteristica determinante è la planarità successiva alla fustellatura, che infatti rappresenta il fattore più critico durante l’ulteriore fase di rivestimento. Elettrostaticità - Importante è anche l’assenza di elettrostaticità, in quanto influisce positivamente sulla lavorazione. Fibra - Difficile e soggettivo da affrontare è, invece, il discorso relativo alla fibra di carta e cartone per scatole rivestite. • La rivestitrice presenta un senso di ingresso macchina; questo fa sì che nelle normali scatole costituite da fondo+coperchio la fibra del cartone segua il lato corto del fustellato che normalmente è anche il senso di ingresso. • Per le scatole a corpo unico denominate “clamshell box”, carta e cartone devono avere la fibra parallela alla piega centrale (vedi foto alla pagina successiva) ossia la fibra è nel senso di W1 o W2.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.3 - SCATOLE RIVESTITE

Condizioni ambientali - È un altro fattore che influisce in misura determinante sulla qualità delle scatole rivestite. Le condizioni ideali prevedono di effettuare questa operazione in un ambiente a umidità controllata e con valori igrometrici ottimali. Quando ciò non sia possibile, si mettono in campo tutti gli accorgimenti necessari; alcune aziende, per citare una pratica in uso, bagnano i fianchi della macchina per meglio svolgere questa operazione. Colla - Una rivestitrice lavora sia con colla animale sia con colla vinilica. Quest’ultima, tuttavia, nei fatti non viene utilizzata perché si secca, sporca gli ugelli e, più in generale, interferisce nel funzionamento ottimale della macchina. La colla vinilica, inoltre, presenta una densità peculiare, che crea più problemi di imbarco rispetto agli adesivi di origine animale. Per fare la colla si usa uno strumento chiamato pressofusore. Fino a qualche tempo fa si impiegavano adesivi in polvere, mettendo in campo alchimie nate dall’esperienza aziendale; oggi l’avvento delle colle in “pani” ha di molto semplificato questa operazione.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.4 - I MATERIALI PLASTICI: PBC, PET, PPL, APET

Come si può vedere le schede tecniche dei materiali plastici fornite dai produttori sono molto dettagliate.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.4 - I MATERIALI PLASTICI: PBC, PET, PPL, APET

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.4 - I MATERIALI PLASTICI: PBC, PET, PPL, APET

In ogni caso, considerata la criticità di queste materie prime, in fase di ingresso è necessario verificare con attenzione alcune loro caratteristiche. Qui di seguito si elencano i controlli da eseguire. Planarità - La planarità è ciò che più influenza la stabilità dimensionale: se il materiale è stabile (cioè, non si deforma) si riesce a stampare; diversamente si dovranno affrontare problematiche rilevanti. Ad oggi, tuttavia, non esistono strumenti di misura per un eventuale imbarco che, dunque, viene valutato “a occhio” dall’operatore. Per quanto riguarda il materiale in bobina, alcuni operatori non accettano imbarchi tra bordi e centro della bobina che superino i mm 0,5. Elettrostaticità - Altrettanto determinante è l’assenza di elettrostaticità che, nei materiali plastici, rappresenta il fattore più critico in assoluto. Tanto in fase di stampa quanto di fustellatura, le moderne macchine e attrezzature prevedono l’impiego di barre antistatiche che agevolano le lavorazioni. Senso di direzione che non sbianca (lato che non sbianca) - Qualora, se su alcuni materiali plastici, la fustellatura venisse eseguita a freddo e con certi tipi di cordonatori non adeguati, si possono ottenere risultati di cordonatura sgradevoli e di colorazione tendente al bianco. Il senso di direzione che non sbianca - che corrisponde alla fibra dei materiali cartacei - deve essere parallelo alle cordonature più importanti e visibili, se possibile eseguite a caldo e con appositi cordoni.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.4.4 - I MATERIALI PLASTICI: PBC, PET, PPL, APET

Trattamento corona - Stampa, stampa a caldo e incollatura sono influenzate in maniera determinante da questo elemento, il cui valore deve superare i 38 dyne. La verifica - opportuna per evitare grandi quantità di scarti a causa di un bonding insufficiente del substrato plastico - si effettua con semplicità utilizzando degli speciali pennarelli chiamati Dyn-test (test valido per PE e PP). Questo test, economico e rapido, si effettua tracciando con il pennarello una linea di inchiostro blu sulla superficie del materiale. Dopo 3 secondi la linea rimane stabile oppure si reticola (cioè si raggruppa, formando delle goccioline), mostrando così se il film presenta un'energia superficiale bassa o elevata. Su di una superficie trattata parzialmente, questo test può essere impiegato per verificare che le aree corrette siano state trattate a dovere. I pennarelli sono realizzati per misurare valori compresi fra 32 e 56 Dyne/cm (32-56 Nm/m) con intervalli di 2 Dyne. Per il test del PVC è necessario utilizzare un inchiostro dedicato, che viene fornito su richiesta, senza problemi, in fase di ordine. Il trattamento corona dura fino (e non oltre) 6 mesi, sempre che lo stoccaggio a magazzino sia eseguito in perfette condizioni di temperatura è umidità.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.5 - PROVE COLORE CONTRATTUALI

Per ottenere lavori conformi alle tolleranze della normativa internazionale ISO 12647, è necessario corredarli di prove colore contrattuali, definite come dalla norma stessa e specificate nel documento TAGA.DOC.05 e successive modifiche. • La prova deve necessariamente potersi misurare tramite la stampa di una scala di controllo, definita con chiarezza accanto al soggetto. Salvo diverso accordo, per le tipologie di carta previste dalla norma ISO 12647 è sufficiente che i valori siano riconducibili alle tolleranze indicate al punto 4.3 della norma stessa. Per le tipologie di carte escluse dalla ISO 12647 si segue, invece, il criterio indicato nella prossima slide. • Per i colori speciali ci si riferisce a campioni definiti e identificati presenti in commercio, oppure a campioni appositamente preparati dall’azienda grafica e approvati dal cliente. Nel caso in cui il colore da riprodurre sia identificato da valori colorimetrici (CIE- LAB) definiti in funzione del sistema di stampa e del tipo di supporto previsto, è opportuno concordare il dE (differenza cromatica tra il colore campione e quello da realizzare). In via approssimata, si possono prendere a riferimento i seguenti valori: <1 = non visibile 1 a < 3 = accettabile 3 a 5 = tollerato >5 = non accettabile

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.5 - PROVE COLORE CONTRATTUALI

• La norma ISO 12647 si applica quando si usano i seguenti cinque tipi di carta: patinata lucida senza pasta legno; patinata opaca senza pasta legno; patinata lucida per offset da bobina; naturale bianca uso mano; naturale giallastra. Un lavoro si considera conforme alla norma se - preparato con un adeguato impianto di prestampa e stampato su una delle carte anzidette - alla lettura delle scale di controllo risulti compreso nelle tolleranze indicate. Il lavoro in questione è considerato adeguato anche quando si discosti visivamente dal campione di riferimento fornito dal committente (a meno che detto campione non sia una prova colore contrattuale). • Per le tipologie di carte escluse dalla norma ISO 12647 si deve procedere all’esecuzione di una prova colore contrattuale. Questa andrà realizzata nelle condizioni di stampa necessarie a verificare la rispondenza tra il contenuto digitale dei documenti e le stampe fornite dal committente. • Per prevenire possibili contestazioni riguardo alla differenza fra lavoro realizzato e risultato atteso dal committente, qualora non si sia potuto procedere all’esecuzione della prova colore contrattuale è necessario apporre sulla forma di stampa - prima di iniziare il lavoro - una scala di controllo che permetta di verificare come sia stata effettuata la stampa stessa. In particolare, lo stampatore dovrà rispettare le densità o i valori colorimetrici con dE entro le tolleranze precisate nella slide precedente, nonchè i dot gain previsti dalla norma di riferimento; in questo modo si stampa in bilanciamento cromatico (in altre parole, sulla tacca grigia della scala di controllo non devono essere presenti dominanti cromatiche).

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.6 - METODI DI IDENTIFICAZIONE DEL FUSTELLATO

L’identificazione del pezzo fustellato non è oggetto di una vera e propria regolamentazione ma dipende, piuttosto, dalla richiesta del cliente e dalle “specifiche” del produttore. Gli elementi salienti per identificazione del fustellato sono elencati di seguito. Numerazione progressiva delle pose sul foglio - È senza dubbio il metodo più diffuso perché permette di valutare (soprattutto nel caso in cui i fustellati verranno formati con macchine automatiche e riempiti) le difettosità del singolo pezzo, a prescindere dalle cause da cui derivino. Marchio dell’azienda produttrice dell’imballo - È importante soprattutto nel settore alimentare, nel caso ci siano più produttori dello stesso imballo, per poterli rintracciare con facilità e associarli correttamente agli imballaggi realizzati. Talvolta, segnatamente nel food, il logo del produttore è ben visibile e lo stesso utilizzatore ne richiede la stampa su un’aletta a vista e non su una parte della fustella che andrà successivamente incollata. Codice binario - Si tratta di un vero e proprio codice a barre che viene talvolta fornito dai produttori di piega-incolla per evitare il frammischiamento e va apposto sull’aletta di incollatura; per questo motivo è un codice dalle dimensioni ridotte, che può essere letto in fase di incollatura da uno strumento apposito. Il codice binario si impiega soprattutto nel settore farmaceutico, dove il rischio di frammischiamento deve essere assolutamente evitato, e in tutti i casi dove si prevedono delle rese miste. 50


Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.6 - METODI DI IDENTIFICAZIONE DEL FUSTELLATO

Data e lotto di produzione - Anche questi dati vengono utilizzati soprattutto nel settore alimentare, dove più lotti possono seguire il medesimo percorso, per poter risalire alle eventuali anomalie. Numero di commessa di produzione - Non strettamente necessario, in genere viene adottato se richiesto dal cliente finale. Codifica progressiva trasparente a getto d’inchiostro - Si tratta di una numerazione progressiva per il settore cosmetico e profumiero, eseguita a foglio oppure a pezzo, a seconda delle attrezzature di cui dispone il fornitore. È richiesta dal cliente finale con finalità di controllo anticontraffazione. Questa operazione rallenta la velocità di produzione e il cliente deve essere consapevole che la sua adozione comporta, di conseguenza, un lieve incremento di costi.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7 - METODI DI PRELIEVO STATISTICO

IL CONTROLLO STATISTICO DI QUALITÀ (SQC) IL CONTROLLO DI QUALITÀ IN ACCETTAZIONE (CQA)

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7 - METODI DI PRELIEVO STATISTICO

Il controllo statistico della qualità (Statistic Quality Control o SQC) consiste nell’ispezione, basata su di un campione, di un lotto produttivo e nella decisione sulla sua sorte. Può comportare l’accettazione o il rifiuto del campione indagato, l’approfondimento del campionamento, la rettifica del lotto, la modifica dell’intensità del campionamento. • L’ SQC, dunque, non è un metodo per il controllo della qualità bensì una misura “repressiva” della non-qualità: il suo scopo è di saggiare i lotti per verificarne la conformità al livello di qualità predefinito. Consiste in una via di mezzo fra l’accettazione di una partita senza controlli di qualità e la verifica al 100% della produzione. • Di norma si effettua alla fine (PF) o all’inizio (MP) del ciclo produttivo, ma può anche essere svolto tra una fase e l’altra della produzione. • Una verifica a campione è auspicabile in varie circostanze: - in alternativa a un verifica distruttiva; - in alternativa a una procedura di ispezione dal costo troppo elevato; - quando la verifica al 100% non sia tecnicamente attuabile o incida eccessivamente sui tempi di produzione; - quando il margine di errore di un’ispezione sia elevato; - ogni volta sia opportuno ispezionare un lotto di merce, nonostante l’affidabilità del fornitore; - in caso di prodotti ad alto rischio.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.1 - CRITERI E METODI DI CAMPIONAMENTO

Tolleranze industriali e variabilità statistica di produzione Il fatto che, per ogni fase di lavorazione, vengano definite delle tolleranze espresse come “variazione della produzione” implica la necessità di effettuare i controlli relativi. • Prima di definire i metodi di prelievo e le regole per la campionatura, è bene approfondire quale sia il comportamento dei vari parametri durante la produzione del lotto e, dunque, cosa si intende per variabilità. Infatti, tutti i processi sono soggetti a una certa variabilità, al di là del loro grado di precisione: in ogni caso subiscono delle fluttuazioni che ne influenzano l’andamento in produzione e le caratteristiche dell’output. • Tali scostamenti possono essere trascurabili, oppure incidere direttamente sulla qualità del prodotto finale, a seconda che si mantengano o meno all’interno delle tolleranze prefissate riguardo ai parametri importanti o critici. • La variabilità di prodotto è rilevante tanto per l’acquirente quanto per il produttore: il primo perché deve valutare se la variabilità è accettabile rispetto ai fini che si prefigge, mentre il secondo perché è responsabile dell’entità dello scostamento. Qui di seguito si esaminano alcuni elementi statistici di base che possono essere utilmente impiegati in queste operazioni. Analisi dei dati - Si possono usare semplici tecniche statistiche per analizzare i campioni e trarre le debite conclusioni sull’intera tiratura. L’analisi deve basarsi, ad esempio, sulla capacità del processo di mantenere stabili le dimensioni del prodotto durante la produzione. La tendenza centrale o media del processo viene calcolata per prima: si tratta del valore medio di misura per tutti i campioni analizzati. 54


Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.1 - CRITERI E METODI DI CAMPIONAMENTO La media aritmetica si calcola sommando tutte le variazioni dei campioni e dividendo per il numero totale dei campioni. L’equazione di calcolo è:

La versione semplificata dell’equazione usa la lettera maiuscola greca (sigma) che significa sommatoria (in questo caso la somma delle singole C1). • L’intervallo (o range) di variazione o escursione è la differenza fra il dato più alto e il dato più basso. Ora che la tendenza centrale della tiratura è nota, occorre determinare la variazione avvenuta durante la tiratura. L’equazione di calcolo è: • A questo punto conosciamo la tendenza centrale, o media, della tiratura e il suo intervallo totale di variazione. Non conosciamo, però, di quanto siano variati i campioni rispetto alla media. Gli istogrammi di frequenza forniscono indicazioni grafiche sul numero delle misurazioni effettuate; essi mostrano lo scostamento di ogni campione rispetto alla media e rispetto ad ogni altro campione. 55


Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.1 - CRITERI E METODI DI CAMPIONAMENTO

Per costruire un istogramma di frequenza si registrano i dati sull’asse orizzontale (ascisse) di un diagramma e si appone un segno sull’asse verticale (ordinate), indicando ogni volta che un campione presenta quel valore. Di norma, si disegna una linea continua che collega la sommità delle varie colonne di dati (riferita ai grafici allegati), per indicare l’andamento complessivo del processo, facilitando la visualizzazione della distribuzione totale dei dati. • Quando l’istogramma di frequenza prende in esame molti dati provenienti dal campionamento di un processo (ad esempio quando si campiona un numero sempre crescente di astucci e si costruisce l’istogramma relativo alle variazioni di posizione della stampa rispetto alla fustellatura), si osserva che all’aumentare dei dati la forma dell’istogramma (cioè il suo profilo) tende a cambiare di poco. Infatti, i dati di un processo vengono inseriti in un istogramma caratteristico proprio di quel processo specifico; tanto più numerosi sono i dati campionati quanto più l’istogramma che costruiamo si avvicina a quello caratteristico. Questo “istogramma caratteristico” del processo si chiama “distribuzione” di quel processo.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.1 - CRITERI E METODI DI CAMPIONAMENTO La distribuzione di Gauss Tra le infinite distribuzioni possibili ne esiste una molto utilizzata dagli statistici, che ha caratteristiche assai particolari molto utili ai fini dei calcoli di cui ci stiamo occupando. Viene chiamata distribuzione normale o distribuzione di Gauss, e la sua forma è simile al profilo di una campana. Per accertare se il nostro processo si adatta a una distribuzione di Gauss, è sufficiente verificare se i dati campionati si dispongono su un istogramma simile a quelli costruiti nella figura 1 e 2. Prima importante caratteristica della distribuzione normale è che la media è situata nel punto più alto della curva. Le due figure qui riprodotte sono state costituite con 50 dati, sono entrambe a forma di campana, hanno lo stesso valore medio X, ma la curva della numero 1 ha una base più larga.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.1 - CRITERI E METODI DI CAMPIONAMENTO Quanto visualizzato nella diapositiva precedente, indica un processo di maggiore variabilità: più ampia è la base dell’istogramma, maggiore è la fluttuazione del processo in esame. Una curva più ripida, invece, con una base più stretta, indica un processo nel quale i dati si discostano meno dal valore medio e che quindi presenta una minor variabilità. I due istogrammi in questione potrebbero rappresentare i risultati di due turni diversi della stessa macchina. • Un istogramma di frequenza fornisce una valutazione globale del processo ma non dà indicazioni di tempo. Dato che può essere utile sapere quando certi fatti sono avvenuti per poterne individuare con esattezza le cause (tipicamente, quando segnalano un andamento anomalo), sarà dunque necessario impiegare un’altra tecnica. • Resta, infine, da definire una grandezza matematica in grado di indicare quanto i dati siano sparpagliati attorno alla media, ossia quanto la curva a campana sia larga o stretta. La deviazione standard, o scarto quadratico medio (indicata con la lettera greca - sigma), di un processo indica proprio di quanto esso è variato attorno alla tendenza centrale.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.1 - CRITERI E METODI DI CAMPIONAMENTO

La deviazione standard indica, dunque, quanto il processo varia attorno alla sua tendenza centrale (media). Le variazioni di processo possono essere trovate anche senza calcolare la deviazione standard, disegnando le linee tratteggiate sul diagramma di controllo nei punti rappresentanti i valori più alti e i più bassi usati per calcolare il range di processo. Il rischio di questo sistema, però, è che due o tre punti estremi, non indicativi del processo normale, suggeriscano che il processo varia troppo quando, in pratica, solo pochi punti sono così lontani. • Inoltre, una caratteristica importantissima della distribuzione gaussiana (che la rende tanto usata dagli statistici) è che, una volta note la media e la deviazione standard di un processo:

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.1 - CRITERI E METODI DI CAMPIONAMENTO

Un esempio Stiamo incollando un astuccio con fondo automatico, le tolleranze di incollatura pattuite sono ± 0,5 mm e la media ci risulta con una imprecisione di 0,2 mm sul lembo di incollatura su entrambi i lati, mentre la deviazione standard calcolata è 0,15 mm. Ora supponendo che la distribuzione rilevata dalla campionatura sia simile alla distribuzione normale (gaussiana), potremmo concludere con ragionevole precisione che: - Il 68% dei campioni valutati (e presumibilmente dell’intera produzione, se la raccolta è avvenuta con criteri corretti e rappresentativi di tutta la popolazione) si trova perfettamente in specifica (± 0,35: vista la tolleranza pattuita di ± 0,5 mm rispetto all’asse corretto e perpendicolare) - il 94% dei campioni valutati con variazioni risulta ancora in specifica (esattamente ±0,5); -solo il 6% dei campioni valutati può potenzialmente oltrepassare le specifiche, ma gran parte di loro con un’escursione che non supererà il range. Ecco allora che la deviazione standard non solo permette di determinare la variabilità di un processo, ma anche di stabilire quante copie di un prodotto ottenuto si trovano entro determinate tolleranze.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.1 - CRITERI E METODI DI CAMPIONAMENTO

Il calcolo precedente permette al produttore di dimostrare l’esiguo quantitativo di pezzi non conformi, tutelandolo dalle eventuali contestazioni di committenti che scoprano alcuni prodotti difettosi. Infatti, come si è visto, qualsiasi processo tecnico di produzione è soggetto a fluttuazioni; per questo va concordata la percentuale ammessa di prodotti fuori tolleranza. • Le tolleranze industriali dovrebbero, dunque, rappresentare la qualità e stabilità di un processo e, al tempo stesso, tener conto delle reali condizioni di mercato (caratteristiche e attributi medi dei prodotti effettivamente forniti), definendo valori medi al di sopra dei vari fattori accidentali e, al tempo stesso, di provata fattibilità. • Il presupposto è dato dal fatto che i valori delle misurazioni devono soddisfare una “normale divisione secondo Gauss” come illustrato in figura 1 e 2. La deviazione standard “s” è una grandezza che determina la misura della dispersione dei valori attorno al valore medio. • Il settore (c - s; c + s) dell’istogramma contiene circa il 68% della superficie complessiva, mentre il settore (c - 2s; c + 2s) rappresenta circa il 94% del campione totale, come abbiamo visto. In altri termini, se le condizioni di Gaussianità della distribuzione sono soddisfatte e se il campione è rappresentativo dell’intera produzione, allora nell’intervallo: è presente il 94% circa della produzione totale. Conclusione: è ragionevole stabilire come valore della tolleranza industriale il valore ± 2s, in quanto rappresenta la garanzia di precisione raggiungibile da un sistema o da un processo per produzioni comuni riferite al settore della stampa, della legatoria e della cartotecnica. Ciò significa concordare con la committenza che il 94% del prodotto sarà entro tolleranza, con uno scarto ritenuto accettabile (quindi fuori dalle tolleranze indicate) del 5/6%. 61


Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.2 - CAMPIONATURE I campioni di produzione sono di diversi tipi, in base alla funzione che rivestono e in relazione allo scopo da raggiungere. Esistono almeno 4 tipi di campionature, da distinguere tra loro perché indirizzate a soggetti precisi e dal ruolo definito. Cliente - Sono i campioni più importanti e, solitamente, determinano l’accettazione o meno di una fornitura. Devono essere scelti con cura, controllati scrupolosamente e da personale qualificato, possibilmente prelevandoli da un unico punto del lotto produttivo. In linea generale, possiamo dire che la campionatura esiste se richiesta dal cliente. Commerciale/marketing - Si effettuano quando una cartotecnica vuole presentare i propri prodotti in forme diverse, o mostrarli ad altri clienti, o fornirli agli agenti di vendita affinché li conoscano e promuovano meglio. Si tratta di campioni selezionati per formare un campionario rappresentativo e interessante della produzione aziendale. Archivio - È composto da pochi, o da un unico pezzo, conservare a testimonianza della commessa evasa. In questo caso, il campione proviene dalla media di produzione una volta assestata; dovrebbe sempre essere previsto, e conservato almeno per un periodo significativo. Controllo qualità - Assolve a uno scopo specifico, che è di ispezionare la produzione nella maniera il più efficace possibile, e trarre un’indicazione precisa sul suo andamento. In questo caso, dunque, la campionatura si effettua lungo l’intero processo produttivo, in modo che sia rappresentativa dell’intero lotto prodotto o fornito (detto “popolazione”). Concentriamoci dunque su quest’ultimo aspetto, per analizzare come sia possibile comporre un campione di tale affidabilità. La domanda a cui cercheremo di rispondere sarà: quanto numeroso deve essere il campionamento per rappresentare l’intera produzione? 62


Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.3 - METODI DI PRELIEVO STATISTICO

Il sistema statistico di campionatura per controlli Military Standard Sampling Procedure and Tables for Inspection by Attributes (MIL-STD-105D o UNI/ISO2859-1) descrive con precisione le procedure di ispezione e l’entità della campionatura per ogni livello accettabile di qualità. Per un lotto di numerosità N, un piano di campionamento semplice è definito da: - n (numerosità del campione), - c (numero di accettazione). Se nel campione il numero di elementi non conformi d è minore o uguale a c, allora il lotto è accettato. AQL (Acceptable Quality Level) o LQA (Livello di Qualità Accettabile) - È il livello di qualità (% non conforme o non conformità per 100 unità) che si ritiene soddisfacente accettare. L’LQA è un valore stabilito di % non conforme (o non conformità per 100 unità) che presenta un’elevata probabilità di essere accettato.

segue alla slide successiva 63


Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.3 - METODI DI PRELIEVO STATISTICO

LTPD (Lot Tollerance Percetage Defective) o percentuale tollerata di elementi difettosi, anche definito RQL (Rejectable Quality Level) o livello di qualità di rifiuto; LQL (Limiting Quality Level) o livello di qualità limite; LQT (Limite di Qualità Tollerabile); QL (Qualità Limite) - Definisce un sistema, inizialmente adottato in ambito militare dall’esercito americano, usato per analizzare campioni di prodotti al fine di accettare o respingere le forniture. È applicabile per l’ispezione di articoli finiti, componenti e materie prime, nonché per materiali in fase di trattamento e produzione, per forniture in magazzino, operazioni di manutenzione, registrazione dati e procedure amministrative. Un’intera partita o un gruppo di elementi da cui viene prelevato il campione è denominato “lotto” e il singolo prodotto o componente esaminato è denominato “unità di prodotto”. Molte aziende hanno adottato questo sistema creando i presupposti per standardizzare le procedure d’ispezione nell’industria grafica; ad oggi esso è stato accettato dall’ISO (International Standardization Organization) ed è generalmente adottato come standard di campionatura negli Stati Uniti e in molti altri Paesi.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.4 - MODALITÁ DI UTILIZZO DELLA NORMA

La norma è basata sulla percentuale di unità di prodotto non conforme o sul numero di non conformità per 100 unità prodotte. Lo schema di campionamento prevede una serie di regole di commutazione per poter passare da un piano di ispezione all’altro:

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.5 - CONTROLLO DI ACCETTAZIONE E LIVELLO DI ISPEZIONE Livello di collaudo ispezione - La normativa indica 3 livelli (I, II e III) di ispezione. Determinando come discriminante il livello del piano, di norma si adotta il livello II, mentre si ricorre al livello I se è necessaria una minore discriminazione (riduco la numerosità e dunque aumento i rischi) e al livello III se è richiesta una discriminazione maggiore (aumento la numerosità, riduco i rischi). Il livello di collaudo ispezione influenza dunque la numerosità del campione, ma non i criteri di accettazione. Esistono poi 4 livelli speciali a cui riferirsi quando siano necessarie numerosità del campione particolarmente piccole e si possono tollerare rischi di campionamento elevati.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.6 - PROCEDURA LOGICA DI UTILIZZO

• Scelta dell’LQA (determina il rischio del produttore). • Scelta del livello di ispezione (determina il livello di protezione/rischio dell’acquirente). • Definizione della dimensione del lotto. • Individuazione della lettera di codice appropriata per determinare la dimensione del campione. • Scelta del tipo di campionamento appropriato (semplice, doppio, multiplo). • Impiego della tabella più appropriata per individuare il piano da impiegare. • Determinazione dei corrispondenti piani ridotti o rinforzati da utilizzare in caso di commutazione. 67


Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.7 - LA NORMATIVA TECNICA

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.8 - IL COLLAUDO DI ACCETTAZIONE

Per usare il MIL-STD-105D o la UNI/ISO2859-1 è necessario stabilire il livello di qualità accettata e il livello generale d’ispezione da adottare. Fatto questo, tramite le precedenti tabelle il sistema stabilisce l’entità di campionatura e il numero di unità difettose accettabili per non dover respingere la fornitura o rifare la produzione. Una volta adottato il sistema MIL-STD-105D come procedura ufficiale per accettare o respingere i prodotti in entrata, o per il controllo qualità in produzione, esso non è difficile da implementare. Le tabelle relative vengono affisse alle pareti del luogo dove responsabile del controllo le utilizza per scegliere la dimensione delle campionature di prova. In conclusione, si tratta di un efficiente sistema di analisi che minimizza l’entità dei campioni necessari, basandosi su dati storici di quel dato processo, di quel prodotto e di quel fornitore, e che assicura uno specifico livello di qualità entro le tolleranze stabilite dal cliente, senza richiedere massicce ispezioni al 100%. È raccomandabile adottare la relativa procedura per assicurare che i prodotti finiti soddisfino le specifiche richieste, soprattutto se verranno adottate anche dal cliente. 69


Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.9 - IL PIANO DI CAMPIONAMENTO

La pianificazione delle campionature è anche legata al tipo di qualità richiesta dal cliente e dal prodotto stesso: il piano di campionamento sarà tanto più intenso quanto più elevata è la qualità richiesta. Questo passaggio viene normalmente svolto nell’ultima fase di lavorazione e tiene conto di alcuni parametri che dipendono anche dalle lavorazioni precedenti. Per un livello di “bassa e media qualità” si può utilizzare un piano di campionamento ridotto, con campionature secondo il livello di ispezione I (ridotto).

È di importanza fondamentale che il prelievo e il controllo dei campioni avvengano o durante la produzione (a intervalli regolari e non riferiti a prodotti in sequenza), oppure sul prodotto finito (o fornito), in forma casuale ma rappresentativa di tutto il lotto, e dunque esteso e non limitato a una parte circoscritta. 70


Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.9 - IL PIANO DI CAMPIONAMENTO

In conclusione, se la campionatura viene eseguita correttamente (come da tabella precedente), individua una piccola parte della produzione rappresentativa dell’intero. La sua analisi permette di calcolare con metodi matematici la media e la deviazione standard dei parametri che si decide di analizzare sul campione. Dunque, a questo punto è possibile affermare che il 94% circa dell’intera produzione è compresa tra i valori:

Garantire una produzione affidabile e conforme alla tolleranza concordata con il cliente significherà garantire che questo intervallo comprenda i valori di variabilità conformi agli astucci pattuiti.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.9 - IL PIANO DI CAMPIONAMENTO Normalmente l’incollatura costituisce l’ultima fase del processo cartotecnico. Ecco, qui sotto, alcuni dei controlli da eseguire affinché il prodotto risponda a esigenze qualitative nella norma. Le specifiche cambiano a seconda che il materiale utilizzato sia cartone teso o ondulato e, in funzione del segmento di mercato del prodotto finale, il controllo potrebbe essere di “media/alta/altissima” qualità se si tratta di cartone teso e “bassa/media” qualità se si tratta di ondulato. L’altissima qualità che normalmente è sinonimo di settore cosmetico, prevede controlli più rigorosi e tolleranze inferiori. Cartone teso, controlli di media qualità (MQ) • La colla deve essere penetrata e quindi generare uno strappo al momento dell’apertura; • la chiusura deve essere parallela (max discostamento mm 1); • per fondo a scatto, 4 angoli e 6 angoli, i 45° devono essere paralleli alle cordonature (max discostamento mm 2 se non pregiudica la formazione del fondo); • non devono essere presenti screpolature o rotture sulle cordonature (max accettabile mm 3) compatibilmente con l’eventuale colore scuro di fondo della stampa (che evidenzia il difetto); • per fondo a scatto, 4 angoli e 6 angoli, non devono essere presenti screpolature sugli spigoli del fondo (max accettabile mm 3); compatibilmente con il fondo scuro, come sopra; • non devono essere presenti controstampe di nessun tipo; • non devono essere presenti false pieghe visibili esternamente (nel caso in cui sia visibile esternamente far rimuovere il problema ma non tenere separato il lotto); • non devono essere presenti graffi o segni che intaccano vernice o plastica (nel caso in cui ci siano far risolvere il problema ma non tenere separato il lotto); • non devono essere presenti graffi o segni che intaccano la stampa; • nel caso in cui siano presenti segni di pressione cercare di risolvere il problema ma non tenere separati dal lotto. Tutti i pezzi i cui difetti non rientrino nei parametri sopradescritti devono essere tenuti 72 separati e segnalati.


Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.9 - IL PIANO DI CAMPIONAMENTO

Cartone teso, controlli di alta qualità (AQ) • La colla deve essere penetrata e quindi generare uno strappo al momento dell’apertura; • la chiusura deve essere parallela (max discostamento mm 1); • per fondo a scatto, 4 angoli e 6 angoli, i 45° devono essere paralleli alle cordonature (max discostamento mm 1); • non devono essere presenti screpolature o rotture sulle cordonature (max accettabile mm 1) compatibilmente con l’eventuale colore scuro di fondo della stampa (che evidenzia il difetto); • per fondo a scatto, 4 angoli e 6 angoli, non devono essere presenti screpolature sugli spigoli del fondo (max accettabile mm 3) compatibilmente con l’eventuale fondo scuro (come sopra); • non devono essere presenti controstampe di nessun tipo; • non devono essere presenti false pieghe visibili esternamente (nel caso in cui sia visibile esternamente far rimuovere il problema ma non tenere separato il lotto); • non devono essere presenti graffi o segni (nel caso in cui siano visibili solo in controluce far risolvere il problema ma non tenere separato il lotto); • i segni di pressione devono essere ridotti al minimo (nel caso siano presenti far risolvere il problema ma non tenere separati dal lotto. Tutti i pezzi i cui difetti non rientrino nei parametri sopradescritti devono essere tenuti separati e segnalati.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.9 - IL PIANO DI CAMPIONAMENTO

Cartone teso, controlli di altissima qualità (AAQ) • La colla deve essere penetrata e quindi generare uno strappo al momento dell’apertura; • la chiusura deve essere perfettamente parallela (max discostamento mm 1); • per fondo a scatto, 4 angoli e 6 angoli, i 45° devono essere paralleli alle cordonature (max discostamento mm 1); • non devono essere presenti screpolature o rotture sulle cordonature; per il fondo a scatto controllare anche il fondo; • non devono essere presenti graffi, segni o controstampe di nessun tipo; • non devono essere presenti false pieghe visibili sia esternamente che internamente ; • i segni di pressione devono essere ridotti al minimo; • tenere separati i numeri di posa e segnalarne il numero all’interno delle scatole. Tutti i pezzi i cui difetti non rientrino nei parametri sopradescritti devono essere tenuti separati e segnalati.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.9 - IL PIANO DI CAMPIONAMENTO

Anche il piano di campionamento va intensificato a seconda della qualità richiesta. Di seguito riportiamo il piano di campionamento suggerito per gli astucci di “Alta e Altissima qualità”.

Cartone ondulato, controlli di bassa qualità (BQ) • La colla deve essere penetrata e quindi generare uno strappo al momento dell’apertura; • l’importante è la funzionalità della scatola una volta formata; • le screpolature sono tollerate fino a mm 10, compatibilmente con l’eventuale colore scuro di fondo della stampa (che evidenzia il difetto); • Le false pieghe sono tollerate, nel caso in cui non si riesca ad eliminarle, purchè non pregiudichino la messa in forma della scatola. Tutti i pezzi i cui difetti non rientrino nei parametri sopradescritti devono essere tenuti separati e segnalati.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.9 - IL PIANO DI CAMPIONAMENTO

Cartone ondulato, controlli di media qualità (MQM) • La colla deve essere penetrata e quindi generare uno strappo al momento dell’apertura; • la chiusura deve essere parallela (max discostamento mm 3); • per fondo a scatto, 4 angoli e 6 angoli, i 45° devono essere paralleli alle cordonature (max discostamento mm 2 se non pregiudica la formazione del fondo); • non devono essere presenti screpolature o rotture sulle cordonature (max accettabile mm 3); compatibilmente con l’eventuale colore scuro di fondo della stampa (che evidenzia il difetto); • per fondo a scatto, 4 angoli e 6 angoli, non devono essere presenti screpolature sugli spigoli del fondo (max accettabile mm 3) compatibilmente con l’eventuale fondo scuro (come sopra); • non devono essere presenti controstampe di nessun tipo; • non devono essere presenti false pieghe visibili esternamente (nel caso in cui sia visibile esternamente far rimuovere il problema ma non tenere separato il lotto); • non devono essere presenti graffi o segni che intaccano vernice o plastica (nel caso in cui ci siano far risolvere il problema ma non tenere separato il lotto); • non devono essere presenti graffi o segni che intaccano la stampa; • nel caso in cui siano presenti segni di pressione cercare di risolvere il problema ma non tenere separati dal lotto. Tutti i pezzi i cui difetti non rientrino nei parametri sopradescritti devono essere tenuti separati e segnalati. 76


Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.7.10 - TABELLA DI FREQUENZA CONTROLLI DISTRUTTIVI

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.8 - LA NORMATIVA

Modifiche o revisione prezzi • Le parti sogliono addivenire ad una equa revisione del prezzo nel caso di variazioni del costo della manodopera e della materia prima, nel corso dell’esecuzione del lavoro. • È prevista una revisione del preventivo nel caso in cui la committenza fornisca materie prime difformi che determinano un rallentamento documentato di produzione. Termini di consegna I termini di consegna sono prorogabili per un periodo almeno pari a quello della durata di una sopravvenuta forza maggiore (interruzione generalizzata di forza motrice, astensioni generalizzate dal lavoro, cataclismi, sommosse, ecc.) e degli eventuali ritardi, da parte di terzi, nella consegna delle materie prime necessarie alla fabbricazione del prodotto. • I ritardi nell’invio degli originali, nella restituzione delle bozze o nell’invio dei fogli stampati e dei materiali alla legatoria implicano una revisione dei termini di consegna.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.8 - LA NORMATIVA

Magazzinaggio • Se il committente, intermedio o finale, non provvede al ritiro o al ricevimento della merce entro il termine indicato nell’avviso di approntamento della stessa, i rischi e l’onere della conservazione della merce, oltre ad eventuali spese straordinarie di locazione, magazzinaggio o trasporto, sono a suo carico. • Qualora l’azienda grafica non si avvalga di tale facoltà, ha diritto di emettere fattura e di chiedere un compenso per il magazzinaggio. • Nel caso di magazzinaggio di materie prime da trasformare a cura del fornitore, i materiali restano giacenti, a rotazione, non più di 3 mesi. Trascorso tale termine, l’azienda esecutrice ha il diritto di emettere fattura per le merci immagazzinate, in ragione del 3% (mensile) del valore della merce custodita. • Lo stesso compenso è previsto per la custodia di materie prime e/o merci che vengano poi inviate ad altra azienda esecutrice. • Tutti i prodotti confezionati con collanti devono essere conservati in condizioni ambientali adeguate, soprattutto per quanto riguarda temperature minime, massime e umidità relativa. Il danno derivante da tale omessa regola pratica da buon padre di famiglia non potrà essere imputato all’esecutore. • L’esecutore dovrà fornire, su richiesta del committente, i dati tecnici relativi alla corretta conservazione dei prodotti consegnati. In particolare, per i prodotti cartotecnici adibiti all’allestimento in automatico dovranno essere messi in atto, oltre alle suddette condizioni ambientali, anche gli accorgimenti utili a evitare deformazioni successive del prodotto. 79


Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.8 - LA NORMATIVA

Proprietà artistica Salvo diversa pattuizione, il diritto di riproduzione di modelli di progettazione grafica, disegni, bozzetti, fotografie, confezioni e quant’altro, restano di proprietà esclusiva dell’azienda grafica che li realizza. Tale diritto comprende anche l’utilizzo parziale di detti materiali e le idee sorte dai lavori in cui vengono impiegati. • Quando richiesta espressamente, la consegna al committente di un progetto grafico, disegno, bozzetto, fotografia, confezione ecc., compresi i relativi impianti, non comporta anche la cessione del diritto di usufruirne in proprio, né di trasmetterlo ad altri per le riproduzioni a stampa. • Anche quando il cliente abbia acquistato il diritto di riproduzione, la proprietà industriale (soprattutto dei brevetti), resta in ogni caso del venditore. • Se l’azienda grafica sfrutta a proprio beneficio un bozzetto ha realizzato in esclusiva per un determinato committente, l’esclusiva viene meno se detto committente non commissiona stampe del soggetto in questione per 2 anni dall’ultima consegna.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.8 - LA NORMATIVA

Proprietà degli impianti e delle attrezzature • Per impianto di stampa si intende tutta la lavorazione necessaria alla preparazione di quanto serve per effettuare il processo di stampa, compresi file elaborati, pellicole, lastre ed eventuali fustelle, clichè o punzoni per rilievo e stampa a caldo. • Qualora tra le parti non sia stabilito il passaggio di proprietà di detti impianti col relativo corrispettivo economico (da indicarsi tassativamente in fattura), essi restano proprietà dell’azienda grafica. • L’esecutore è tenuto all’archiviazione dei dati elettronici sino alla consegna del prodotto commissionatogli, salvo diversamente concordato tra le parti. La restituzione degli impianti, nel senso dei dati digitali, deve essere intesa come restituzione dei dati digitali originali escluso ogni successivo intervento della azienda grafica. • Nel caso in cui il committente richieda una copia dei dati digitali elaborati e resi compatibili per la stampa, essa andrà fatturata a parte. • Lo stampatore è tenuto unicamente a fornire i suddetti elaborati su un supporto digitale compatibile con i propri sistemi di prestampa.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.8 - LA NORMATIVA

Archiviazione degli impianti • Qualora, per accordi intercorsi con il committente, gli impianti elettronici debbano essere conservati per un certo periodo di tempo, l’azienda grafica non risponde degli eventuali danneggiamenti per manipolazioni, spostamenti o perdite di dati digitali causate da forza maggiore. È comunque dovuto un compenso per il servizio, proporzionato alla sua durata. • L’azienda grafica non risponde in alcun modo dell’eventuale inutilizzabilità degli impianti elettronici insorta per sopravvenuta obsolescenza del software e/o dell’hardware che sono stati originariamente utilizzati per l’archiviazione ed elaborazione grafica. • La spesa di revisione, correzione e ripristino degli impianti digitali per eventuali ristampe è a carico del committente. • Sono a carico del committente anche le spese di ripristino per usura delle fustelle.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.8 - LA NORMATIVA

Imballaggio e spedizione • Se non comprese nel preventivo, le spese di imballaggio si intendono a carico del committente. • La spesa di trasporto è a carico del committente e la merce viaggia a suo rischio e pericolo. • Se la merce è venduta con la clausola “trasporto a carico del venditore”, questi ha la facoltà di scegliere il mezzo e la via di trasporto che ritiene più convenienti. Qualora il committente richieda la spedizione per altra via o tramite un servizio accelerato, il maggior costo del trasporto è a suo carico. • L’eventuale assicurazione per la merce viaggiante è a discrezione del committente e a sue spese.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.8 - LA NORMATIVA

Reclami • Per quanto concerne le tolleranze qualitative e quantitative del prodotto finito, si vedano le specifiche della norma 12647-2, nonché i criteri e metodi di campionamento descritti nell’allegato A del TAGA.DOC.10 e successivi aggiornamenti, oltre agli USI e CONSUETUDINI delle Camere di Commercio Provinciali. • I reclami del committente devono essere porti per iscritto. • Il termine per la denuncia dei vizi è di 8 (otto) giorni dal ricevimento della merce. • Le merci riscontrate difettose devono essere mantenute a disposizione del produttore per 15 giorni dalla data dell’elevata contestazione; per questo periodo non possono essere messe in circolazione o in commercio.

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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 3.8 - LA NORMATIVA

Assicurazione Le opere e i materiali consegnati dal committente all’impresa esecutrice del lavoro vanno assicurati contro gli incendi, furti, ecc., a cura e onere del committente stesso. In difetto di assicurazione, lo stampatore o colui che realizza la produzione non risponde che nei limiti della normale “diligenza del buon padre di famiglia”. Osservanza delle disposizioni di legge e regolamenti La mancata osservanza o la violazione da parte del committente delle leggi sulla stampa, i diritti d’autore o la Pubblica Sicurezza, nonché il rifiuto a modificare od omettere la pubblicazione di quanto - a motivato giudizio dell’impresa produttrice - possa contravvenire le leggi in questione, dà diritto al produttore di risolvere immediatamente il contratto, e di rivalersi sul committente per tutti i danni che ne derivano.

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