10/09 OTTOBRE 6,50€
THE VOICE OF ITALIAN PACKAGING
NUMERO 10/09 OTTOBRE 2009
Acceleration
CONDIVIDERE è VINCERE Stefano Lavorini
inalmente una buona notizia. Finalmente un bell’esempio, in campo fieristico, di collaborazione, di integrazione di competenze, di condivisione di interessi, costruito con intelligenza, a dimostrazione che anche da noi, se si vuole, si può e si riesce fare gioco di squadra. A dispetto della “guerra” che imperversa tra i tanti enti fieristici italici, il 2 ottobre è stato dato l’annuncio dell’intesa siglata fra BolognaFiere e Ipack-Ima Spa per la costituzione di una nuova società in compartecipazione che acquisisce il marchio e che gestirà la manifestazione Pharmintech, fiera di riferimento nel settore del packaging per l’industria farmaceutica, parafarmaceutica e nutrizionale, la cui terza edizione si terrà a Bologna dal 12 al 14 maggio 2010. In occasione della conferenza stampa congiunta - alla quale hanno preso parte anche l’assessore alle attività produttive della regione Emilia-Romagna, Duccio Campagnoli, e il presidente di Unindustria Bologna, Maurizio Marchesini - l’amministratore delegato di BolognaFiere, Federico Minoli ha affermato che l’accordo, in linea con le strategie di crescita definite in occasione del recente aumento di capitale della società, sottolinea il legame tra fiera e territorio: «Questa acquisizione dà garanzie del radicamento a Bologna di una manifestazione specialistica verticale quale è Pharmintech, rafforzando il nostro posizionamento come organizzatore fieristico specializzato nel settore del benessere, della salute e della sanità (Cosmoprof, Cosmopack, Cosmofarma, Exposanità e Sana, ndr)». In piena sintonia, l’assessore Campagnoli ha messo in evidenza che «per fortuna e per merito» si è realizzata una collaborazione che permetterà di sviluppare un evento in grado di dare il giusto valore a un comparto di eccellenza della regione, quello delle macchine automatiche… superando tra l’altro una logica miope che troppo spesso vede contrapposti organizzatori, intermediatori e industria. Positivo anche il giudizio espresso da Unindustria (fusione di Api Bologna e Confindustria Bologna) per bocca di Marchesini: «L’ac-
F
Sharing is winning At last a good piece of news. At last a good example, in the trade fair field, of intelligently devised cooperation, of the integration of skills, the sharing of interests, to demonstrate that if we put our minds to it we too in Italy can play as a team. Despite the “wars” raging between the many Italian fair bodies, the 2nd of October saw the signing of an agreement between BolognaFiere and Ipack-Ima SpA for the constitution of a new joint-venture company that takes on the brand and is to manage the show Pharmintech, main fair in the sector of packaging for the pharmaceutical, parapharmaceutical and nutritional industry, the third edition of which will be held at Bologna 12th to 14th May 2010. In occasion of the joint press conference - where the councillor for productive activities for Regione Emilia-Romagna Duccio Campagnoli, and the president of Unindustria Bologna, Maurizio Marchesini took
quisizione rappresenta un segnale molto forte per le realtà del territorio, alle quali Pharmintech si rivolge in qualità di manifestazione di riferimento… Questa fiera è un sogno da realizzare, è una fiera da far crescere fino a farla diventare una grande fiera congresso verticale per il mondo farmaceutico». Infine, sono apparsi giustamente soddisfatti i rappresentanti di IpackIma. Il presidente Luigi Gregotti ha “ringraziato” per lo spirito costruttivo e di sincera collaborazione che ha contrassegnato il progetto, mentre l’amministratore delegato Guido Corbella ha spiegato che «l’accordo nasce dalla presa d’atto reciproca del radicamento di Ipack-Ima come fiera trasversale del packaging a Milano, e quindi della “inopportunità” di duplicare una manifestazione simile a Bologna, nonché dalla condivisione di una strategia avviata da tempo per polarizzare le iniziative di nicchia nel capoluogo dell’Emilia Romagna, in virtù delle dimensioni della città, caratteristiche del quartiere fieristico e valore del distretto. L’intesa raggiunta - ha concluso - è un esempio di come sia possibile mettere ordine nel sistema fieristico senza creare competizioni, valorizzando i punti di forza per sviluppare progetti che siano di reale interesse per l’industria». La nuova società, partecipata al 51% da BolognaFiere e al 49% da Ipack-Ima Spa, e alla cui gestione contribuirà, secondo quanto anticipato - anche Unindustria (il passaggio relativo alla partecipazione societaria è ancora al vaglio degli organi associativi, ha precisato Marchesini), sarà proprietaria del marchio e della manifestazione nonché titolare della gestione di Pharmintech. La segreteria organizzativa continuerà a essere affidata ad IpackIma Spa. Chiudiamo con quanto dichiarato da Sergio Dompé, Presidente Farmindustria: «Le sinergie tra imprese del farmaco e fornitori dell’indotto generano una spinta all’innovazione e […] l’accordo siglato può rafforzare un settore made in Italy su cui investire per il rilancio industriale del Paese».
part - Managing director of BolognaFiere, Federico Minoli stated that the agreement, in line with the growth strategies defined in occasion of the recent increase in company capital, underlines the link between the fair and the territory: «This buy-up guarantees that a specialist, vertical fair the likes of Pharmintech will stay rooted in Bologna, reinforcing our position as specialised fair organizer in the wellness, personal and public health sector (Cosmoprof, Cosmopack, Cosmofarma, Exposanità and Sana, Ed.)». In full agreement, councillor Campagnoli highlighted that «by good fortune and by merit» a cooperation has been achieved that will enable the development of an event capable of attributing the right value to a segment of excellence of the region, that of automatic machines… among other things overcoming a shortsighted logic that often sees organizers, mediators and the industry pitted against each other. A positive judgement was also expressed by Unindustria (the
merging of Api Bologna and Confindustria Bologna) expressed by Marchesini: «The buy-up features as a very strong signal for territorial concerns, which Pharmintech turns to as the main sector show… this fair is a dream in the making, it is a fair that should be allowed to grow up to the point of becoming a big vertical fair-congress for the pharmaceutical sector». Lastly, the representatives of IpackIma appeared justifiably satisfied. President Luigi Gregotti gave his thanks for the constructive spirit and sincere cooperation that marked the project, while managing director Guido Corbella explained that «The agreement is born out of the reciprocal realisation that Ipack-Ima’s is rooted in Milan as a transversal packaging fair, and hence the “inappropriateness” of duplicating a similar show in Bologna, as well as the sharing of a strategy started up some time back to polarize niche undertakings in Bologna, this thanks to the size of the city, its featuring a trade fair quarter and the value of the district. The agreement reached - he
concluded - is an example of how you can order the fair system without creating competition, promoting the strongpoints in developing projects that are of real interest for the industry». The new company, BolognaFiere holding a 51% share and Ipack-Ima SpA 49%, it having been announced that Unindustria will also be contributing to the management (the part regarding company shareholding has still to be examined by the association organs, Marchesini pointed out), will be brand as well as show owner as well presiding over the management of Pharmintech. Ipack-Ima SpA will continue to run the organizational secretariat. We close with what was declared by Sergio Dompé, President of Pharmindustria: «The synergies between pharmaceuticals companies and supplier industries generate a thrust to innovation and […] the agreement signed should reinforce an important sector of Italian industry, to be invested in to thus contributing to the country’s industrial relaunch».
Behind the Cover Stefano Mosna nasce il 14 novembre 1959 a Milano, dove vive e lavora. Dopo il diploma al liceo scientifico e la Facoltà di agraria, diventa fotografo professionista nel 1989, specializzandosi in still-life e nella riproduzione di cibi. Nel 2006, con altri tre soci, fonda l’agenzia di comunicazione Cyrano, di cui ancora fa parte. Il suo primo oggetto in cartone è del 1989 (Scatola per immagini) realizzato e fotografato in occasione della mostra sul pacchetto organizzata dalla galleria L’Affiche. Ha curato la realizzazione di oggetti e foto per GIFCO (Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato) e per Novamont (MaterBI).
Orologio 4
La parola all’autore Faccio immagini perché è il modo di comunicare che più mi si addice. I cartoni li faccio, invece, perché sono affascinato dalla manualità. Unire questi due aspetti, che ritengo mi caratterizzino, è stata la cosa più naturale che potessi fare. Costruisco gli oggetti usando carta e vari tipi di cartone, incollandoli con vinavil e colla a caldo. Non sono mai copie di oggetti reali che ho sotto gli occhi, ma la rappresentazione del ricordo di qualcosa che ho visto.
Stefano Mosna was born on November 14th, 1959, in Milan, where he lives and works. After graduating from a liceo scientifico and the Faculty of Agriculture, he became a professional photographer in 1989, specializing in still lifes and food photography. In 2006, with three other partners, he founded the Cyrano communication agency, of which he is still a partner. His first subject in cardboard is from 1989 (“Box for images”) created and photographed on the occasion of an exhibition of the package held by the gallery L’Affiche. He has authored the creation of objects and photography for GIFCO (Italian corrugated cardboard makers group) and for Novamont (MaterBI). In the artists own words I make images because it is the means of communication that best suits me. The boxes, on the other hand, I make because I love working with my hands. Combining these two aspects which I believe define me was the most natural thing that I could have done. I construct objects using paper and various types of cardboard, glued with vinyl acetate and hot glue. They are never copies of real objects that I have on hand, but representations of the memory of something that I have seen.
Vento
Icona
Cantami o diva
Viaggio 1
Viaggio 2
Nevicata al femminile
Neil
LE PAROLE DEL PACKAGING GLOSSARIO RAGIONATO PER IL SISTEMA-IMBALLAGGIO
Il glossario intende far convergere e restituire, in una forma immediata e di facile fruizione, il complesso sistema di conoscenze inerente il packaging: dalle culture del progetto alle tecnologie, dalle tecniche di stampa, ai processi di confezionamento, dalle forme della distribuzione ai contenuti ambientali. Il volume rappresenta un modello di sistematizzazione della conoscenza e si pone come strumento di consultazione nel quale è possibile richiamare attraverso 1.600 lemmi i saperi sui quali, nel tempo, si è costruita la competenza del packaging designer. Gli autori Valeria Bucchetti - Ricercatore di Disegno industriale al Politecnico di Milano, dove insegna Design della comunicazione presso il corso di Laurea in design della comunicazione. È autore di: La messa in scena del prodotto (Milano, 1999), Design della comunicazione ed esperienze di acquisto (Milano, 2004), Packaging Design (Milano, 2005), Culture visive (2007). Erik Ciravegna - Dottore di ricerca in Disegno Industriale e Comunicazione Multimediale, svolge attività didattica e di ricerca presso il Politecnico di Milano su temi di design della comunicazione. Si occupa di packaging design, con un’attenzione alle qualità comunicative degli imballaggi. Come visual designer ha sviluppato strumenti comunicativi per l’identità di marca e di prodotto.
Con il patrocinio di Istituto Italiano Imballaggio Con la partecipazione di Ipack-Ima SpA Edizioni Dativo Srl via B. Crespi 30/2, 20159 Milano tel. 02 69007733 - fax 02 69007664 info@dativo.it - http://www.packmedia.net Finito di stampare nel mese di marzo 2009
Euro 22,00
October 2009 Contents
2
BEHIND THE COVER (STEFANO MOSNA)
8
MEMORANDUM
14
AGENDA
22
PACK AND THE CITY
50
AEROSOL À LA CARTE - I vantaggi e le potenzialità del confezionamento in aerosol nel comparto alimentare al prossimo Aerosol Forum di Parigi. Aerosol à la carte - Advantages and potentials of aerosol food packaging at next Aerosol Forum in Paris.
51
NEWS
Marketing & Design
Facts & Figures
25
GOOD VIBRATIONS - Il mascara vibrante della Estée Lauder. Good vibrations - The vibrating mascara by Estée Lauder.
54
GLI IMBALLAGGI CELLULOSICI - Dati 2008 e prime anticipazioni 2009. Cellulosic packaging - 2008 data and early expectations for the end of 2009.
28
PIU’ LUSSO PER TUTTI - I produttori di beni esclusivi colgono i primi segnali di ripresa, all’insegna del cheap and chic e del dinamismo delle economie emergenti. More luxury for all - Manufacturers of exclusive goods welcome the first signs of recovery under the auspices of cheap and chic and the dynamism of the emerging economies.
61
NEWS
33
CON LE IDEE E CON… I DENTI - Come cambia il mercato dei tubetti secondo Fabio Gussoni (Gruppo Scandolara) in veste di presidente Etma. With ideas and….by the teeth - How to change the tube market according to Fabio Gussoni (Scandolara Group) in the role of president of Etma.
36
L’INNOVAZIONE IN TUBETTO - I vincitori del Tube of the Year 2009. Innovation in a tube - The winners of Tube of the Year 2009.
41
AGGIORNAMENTI SUL COMPARTO - Il Rapporto dell’Osservatorio Pharmintech sull’indotto farmaceutico in Italia. Sector updates - The Report of the Pharmintech Observatory on the pharmaceutical supplier industry in Italy.
44
L’INDUSTRIA ALIMENTARE IN ITALIA - Consumi e produzione a rilento, bene l’export nel 2008: struttura, tendenze e tipologie di confezionamento del food. The food industry in Italy - Consumption and production slowing down, exports okay in 2008: structure, trends and packaging types of the food sector.
TechnoMemo
Industry & Management 65
DIVENTARE GRANDI - Dopo l’acquisizione di Cazelles (scatole rivestite per l’alto di gamma), Cartografica Pusterla si riorganizza come gruppo, sotto il marchio Pusterla 1880. Strategia e obiettivi di un’azienda che sta gestendo un passaggio importante: di dimensioni, organizzazione e capacità di servizio. Growing big - After the latest, recently concluded buy-up of Cazelles (coated boxes for top end products), Cartografica Pusterla is reorganizing as a group, under the brand Pusterla 1880. Strategy and objectives of a concern that is tackling an important phase: involving size, organization and service capacity.
67
NEWS
Environment & Legislation 71
NEWS
72
LA RACCOLTA IN ITALIA - I risultati 2008 delle attività di raccolta e riciclo resi noti dai Consorzi di filiera, materiale per materiale. Collection in Italy - The 2008 results of collection and recycling activities released by the industry consortiums, material by material.
FOCUS ON palletizers and robots
Materials & Machinery
End of line & Handling
Automation & Controls
■ ■ ■ FOOD & BEVERAGE
106
NEWS
127
83
NEWS FOOD
112
87
LAMINATI PER VASCHETTE A REGOLA D’ARTE - Un excursus sulle fasi di lavorazione dell’alluminio presso Laminazione Sottile. State-of-the-art laminates for trays - An excursus on the processing phases of aluminium at Laminazione Sottile.
PALETTIZZAZIONE E ROBOT - Materiali e tecnologie per la formazione, l’avvolgimento e la messa in sicurezza dei carichi palettizzati. Palletization and Robots - Materials and technologies for the forming, wrapping and stabilising of palletised loads.
CONTROLLO DEL MOTO - Da Panasonic le soluzioni più recenti di controllo motion “Drive Based” e “PLC Based”. Motion control - Panasonic’s latest “Drive Based” and “PLC Based” motion control solutions.
128
NEWS
100
117
NEWS BEVERAGE ■ ■ ■ COSMOPHARMA
102
NEWS ■ ■ ■ MULTIMARKET
103
DARE FORMA ALLA LOGISTICA INTELLIGENTE - Nimax divisione Plantmatic ha sviluppato i software Runner per la gestione del traffico, e Logisystem per la supervisione. Forming intelligent logistics - Nimax Plantmatic has developed the softwares Runner for traffic management and Logisystem for supervision.
Components & Other equipments 132
GUADAGNI NASCOSTI - Profilati e strutture modulari di alluminio, progettate per ridurre i “costi nascosti” e facilitare il montaggio, la manutenzione e gli eventuali futuri interventi di ampliamento. Proposte da C.T.A. Hidden gains - Modular aluminium sections and structures, designed to reduce “hidden costs” and facilitate assembly, maintenance and any future extension operations. Proposed by C.T.A.
133
NEWS
137
CONTENTS
138
ADVERTISERS
NEWS
Labeling & Coding 119
120
ETICHETTATURA ROLL-FED: SI CAMBIA - P.E. Labellers SpA trasforma l’etichettatrice “hot-melt” in “adesiva”. Roll-fed labeling: all change - P.E. Labellers SpA converts a labeler from hotmelt to pressure sensitive adhesive application. NEWS
Colophon Direttore responsabile
Stefano Lavorini
Condirettore
Luciana Guidotti
Servizi redazionali Segreteria Ufficio tecnico Hanno collaborato Traduzioni Coordinamento artisti Progetto grafico e impaginazione
Daniela Binario, Elena Piccinelli Leila Cobianchi, Filomena D’Addona Massimo Conti (conti@dativo.it) Margherita Fusarini, Plinio Iascone Dominic Ronayne Gianni Valentino Studio Grafico Page - Novate Milanese (MI) Vincenzo De Rosa, R. Rossi, T. Bailini
Fotolito Stampa
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Numero
10/2009 Ottobre anno 16 Pubblicazione iscritta al n. 555 del Registro di Cancelleria del Tribunale di Milano in data 22/10/94 Iscrizione nel Registro degli Operatori della Comunicazione n. 4028 Una copia: â‚Ź 6,50 - Arretrati: â‚Ź 13.00
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Redazione, Direzione, Amministrazione, Diffusione Product Manager Sales team (Italia)
Sales Representatives
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Edizioni Dativo S.r.l. Via B. Crespi, 30/2 - 20159 Milano Tel. 02/69007733 - Fax 02/69007664 italiaimballaggio@dativo.it http://www.packmedia.net Bruno G. Nazzani 02 69007733 - b.nazzani@dativo.it Massimo Chiereghin 02 69007733 - m.chiereghin@dativo.it Armando Lavorini 335 6266064 Giuseppe Bonetti 347 2390201 Mario Rigamonti 349 4084157 sales@dativo.it Germany - P.Keppler Verlag GmbH & Co KG (VerpackungsRundschau) Industriestrasse 2 - 63150 Heusenstamm Tel.+49 6104 606322 - Fax +49/6104/606323 USA and Canada - Summit Publishing Company (Packaging World) Joe Angel One IBM Plaza/Suite 2401 330 N. Wabash Avenue, Chicago, IL 60611 Tel. +1 312/222-1010 - Fax +1 312/222-1310 Benelux and Scandinavian Countries Annette Denys Communications, 23-C-10 Avenue de la LibertĂŠ F-59290 Wasquehal (Lille), F Tel +33 (0)320 981 710 Fax +33 (0)320 981 709 Mobile +33 (0)611 737 524 adenys@nordnet.fr
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INFORMATIVA EX D.LGS.196/03 - Edizioni Dativo Srl, titolare del trattamento, tratta i dati personali liberamente conferiti per fornire i servizi indicati. Per i diritti di cui all’art.7 del D.Lgs.196/03 e per l’elenco di tutti i responsabili del trattamento rivolgersi al responsabile del trattamento, che è il direttore responsabile. I dati potranno essere trattati da incaricati preposti agli abbonamenti, al marketing, all’amministrazione e potranno essere comunicati alle società del gruppo per le medesime finalità della raccolta e a società esterne per la spedizione della rivista e per l’invio di materiale promozionale. Il responsabile delle trattamento dei dati raccolti in banche dati a uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la segreteria di direzione, via Benigno Crespi 30/2 20159 Milano, tel. 02 69007733, fax 02 69007664, ci si può rivolgere per i diritti previsti dal D.Lgs. 196/03.
11-12/08 NOVEMBRE DICEMBRE 6,50€
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9/08 SETTEMBRE 6,50€
THE VOICE OF ITALIAN PACKAGING
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the voice of italian packaging
ItaliaImballaggio is an independent magazine, published by Edizioni Dativo Srl, Milan, whose aim is to give voice to the Italian packaging industry in as capable and professional way as possible, while rejecting a conformism that all too often confuses information with advertising. The magazine is divided up into five basic sections - covering marketing and design, statistics and sector trends, management, environment and legislation and lastly, technological and product innovation - all of which including indepth features and news in brief. ItaliaImballaggio has another feature that has allowed it to stand out right from the outset: its graphics, painstaking in the way information is presented and in the visual impact, making the magazine more pleasurable to read and easier to consult. The cover, designed by well-known as well as up-and-coming packaging designers, communications experts, and - starting from 1999 - by worldwide well known artists ably represents the philosophy and the identity of the magazine.
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Memorandum Piccola rubrica di eventi che hanno lasciato il segno. Da leggere.
Ingo Büren, direttore di Scienze e tecnologia presso IPI, consegna il diploma a Markus Hochuli.
MASTER IN PACKAGING TECHNOLOGY Il primo studente ad aver frequentato un corso professionale di due anni presso IPI International Packaging Institute ha ricevuto il Master in “Engineering in Packaging Technology”. Si tratta di Markus Hochuli che, nel 2007, dopo un’esperienza lavorativa di dieci anni, ha scelto di frequentare un master IPI per acquisire una buona formazione in Packaging e Management. «Gli studi - commenta lo studente 35enne - sono stati estremamente validi e mi hanno offerto la possibilità di approfondire problematiche tecniche e gestionali. I temi trattati infatti spaziavano dalla scienze dei materiali al coating e converting, dall’engineering alla stampa, fino all’interazione tra imballaggio e contenuto. Queste conoscenze, insieme alle maggiori abilità gestionali, etiche e culturali, nonché alle esperienze maturate in campo finanziario, strategico, legislativo e di marketing, mi consentono ora di affrontare la soluzione dei problemi con un approccio olistico». Per ulteriori informazioni: www.ipi.eu.
IL DESIGN DELLA SALUTE Articolato su tre livelli (vision, prodotto, servizio), il 16 luglio scorso, presso l’Accademia delle Belle Arti di Bologna, si è svolto il convegno “Il design della salute. Biomedicale, care, wellness”, promosso e organizzato dal Design Center Bologna. L’incontro ha offerto la fotografia di un settore in grande evoluzione (dal biomedicale al wellness, passando per il care) evidenziando il contributo che il design può dare, con la sua focalizzazione sulle nuove esigenze dell’utente. A partire dal packaging fino ad arrivare alla progettazione delle farmacie, più attrattive e diversificate a seconda del contesto in cui si trovano ad operare.
FIDUCIA AL DRINKTEC Al gran completo i decision-maker di tutto il mondo; presenti circa 60.000 operatori specializzati da 170 Paesi; 55% la quota di visitatori stranieri (33.000, in incremento le presenze da Cina, India, Stati Uniti, Sudafrica, Messico ed Emirati Arabi Uniti, oltre che America Latina e Africa). Quindi, dopo le molte cautele, gli espositori testimoniano che “il settore sta riprendendo vita” e che “la voglia di investire è tornata, purché l’investimento garantisca un ritorno”. Drinktec 2009 (14-19 settembre, Monaco di Baviera) si è concluso all’insegna dell’ottimismo, confermando la propria fama (meritata) di salone mondiale delle bevande e del liquid food. Qualità - Leit motiv dell’intera manifestazione è stato “qualità al posto di quantità”, in altre parole sono state proposte in fiera soluzioni concepite in un’ottica di sostenibilità ambientale e riduzione dei costi. Per Messe München GmbH, organizzatore di drinktec 2009, ha parlato il direttore generale, Norbert Bargmann, manifestando soddisfazione per il lavoro svolto. «Anche se prima della manifestazione ci siamo scontrati con le problematiche sollevate dalla crisi economica globale, siamo però riusciti a portare a Monaco di Baviera il meglio dell’industria delle bevande e degli alimenti liquidi. Il numero importante di visitatori stranieri e la loro provenienza conferma ancora una volta l’eccellente reputazione di cui drinktec gode in tutto il mondo, come piazza di business». E spiega che «il calo sul “fronte tedesco” è da imputarsi in primo luogo al taglio dei budget da parte delle aziende nazionali che comunque, anche se con meno rappresentanti, hanno partecipato all’evento». Insomma, a bilancio, la manifestazione può mettere anche la rinnovata fiducia degli operatori, il cui ottimismo si riflette nei risultati di un sondaggio, secondo cui il 64% degli espositori e il 56% dei visitatori prevedono che la situazione economica andrà migliorando. Inoltre, quasi tutti i visitatori (96%) hanno assegnato a drinktec 2009 un giudizio da “ottimo” a “buono”. Il 95% dei visitatori ha assegnato voti eccellenti alla completezza e ampiezza dell’offerta, mentre la leadership di drinktec nel settore è stata riconosciuta dal 91% degli operatori, che hanno tra l’altro affollato forum e convegni.
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MASTER IN PACKAGING TECHNOLOGY - The first study participant of the “Master of Engineering in Packaging Technology” has received the Master degree and thus successfully completed the two year professional master’s program at IPI International Packaging Institute. After 10 years of professional experience Markus Hochuli chose in early 2007 the master’s program at IPI International Packaging Institute to educate himself in Packaging and Management. «It was extremely worthwhile» - says the 35 year old. «The study delivered a broad range of expertise like material science, coating and converting, engineering, printing and interaction between fillgoods and packaging. This expert knowledge together with the soft skills in leadership, ethic and culture as well as the managerial expertise in investment & finance, marketing, strategy and law enable me to now utilize a comprehensive approach in problem solving». For more information see www.ipi.eu.
HEALTH DESIGN - Set out on three levels (vision, product, service), last July 16th at the Fine Arts Academy, Bologna, the convention “Health design. Biomedicale, care, wellness”, took place. Promoted and organized by the Design Center Bologna, the encounter photographed a sector that is evolving greatly (from biomedical to wellness, going by way of care) showing the contribution that design can make, with its focussing on new user demands, ranging from packaging up to the design of pharmacies, rendering the subject more attractive and varied according to the work context. FAITH SHOWN AT DRINKTEC - All the big world decision-makers were there, along with around 60,000 specialised operators from 170 countries; 55% of visitors from abroad (33,000 the presences from China, India, the US, South Africa, Mexico and the United Arab Emirates, as well as Latin America and Africa). Hence, after a lot of caution, the exhibitors bear witness to the fact that “the sector is coming back to life” and that “the will to invest is back, provided the investments guarantee a return”: Drinktec 2009 (14th-19th September, Munich) ended in a spirit of optimism, confirming its own merited renown as world beverage and liquid food show. Leitmotiv of the entire show was “quality in place of quantity”, in other words solutions conceived in terms of environmental sustainability and cost cutting were proposed at the fair. General Director Norbert Bargmann of Messe München, the drinktec 2009 organizer, spoke for the organizing body, showing satisfaction for the work carried out. «Even if before the show we came up against the problems raised by the global economic crisis, we managed to bring the best of the beverage and liquid food industry to Munich. The sizeable number of foreign visitors and their countries of origin again confirmed the excellent reputation that drinktec enjoys all around the world as a business market place”. And he explains that the “drop on the “German front” is in the first place to be put down to the cut in the budgets of the national companies that at any rate took part at the event, even if with less representatives». That is to say, to draw a balance, the show can also include the renewed faith of the operators, whose optimism is reflected in the results of a survey, according to which 64% of exhibitors and 56% of visitors predict that the economic situation will continue to improve. As well as that, nearly all the visitors (96%) judged drinktec 2009 to be “excellent” or “good”. Some 95% of the visitors gave a top score as to the completeness and breadth of the offer, while drinktec’s leadership in the sector was recognised by 91% of operators, who among other things crowded forums and conventions.
11° edizione
11th edition
Annuario dell’industria produttrice di materiali e macchine per l’imballaggio, realizzata dalla rivista ItaliaImballaggio. Testo in italiano e in inglese Directory of the industry concerned with the production of packaging materials and machinery, carried out by ItaliaImballaggio magazine. Italian and English text
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Memorandum
CHIUDERE IN BELLEZZA Beyond Beauty Paris 2009 (13 -16 settembre) lascia il periferico quartiere espositivo di Villepinte e approda in città, registrando un lusinghiero +4% di affluenza rispetto all’anno precedente: oltre 19.000 gli operatori registrati, di cui 28% internazionali. I visitatori hanno, dunque, premiato la location centrale di Porte de Versailles e, ciò che più conta, manifestato dinamismo e progetti di investimento. Soddisfatti gli organizzatori di Itec France e, soprattutto, gli espositori che ItaliaImballaggio ha incontrato in fiera (di cui parleremo in un prossimo servizio di resoconto). L’evento, è costituito da tre saloni concomitanti e complementari che hanno riunito 505 espositori, rispettivamente dedicati a cosmetici e profumi (Cosmeeting); spa e dintorni; produttori di packaging, materie prime e servizi in conto terzi (Creative, con ben 230 espositori). Prossimi appuntamenti Itec: Natural Beauty Summit Europe il 23 e 24 novembre 2009 all’Hôtel Pullman di Parigi; Beyond Beauty Paris 2010 dal 12 al 15 settembre 2010 (Creative dal 13 al 15).
Final flourish - Beyond Beauty Paris 2009 (September 13th - 16th) leaves the peripheral expo quarter of Villepinte and comes to town, registering a flattering +4% in attendance compared to the previous year: over 19,000 operators registered, 28% of whom international. The visitors hence rewarded the central location of Porte de Versailles and, what counts the most, shown dynamism and investment projects. Satisfied the organizers of Itec France and, aboveall, the exhibitors that ItaliaImballaggio met in the fair (that will feature in a coming article-review). The event, constituted by three concurrent complementary shows drawing 505 exhibitors, respectively dedicated to cosmetics and perfumery (Cosmeeting); health spas and thereabouts; packaging, raw materials and services on contract (Creative, with as many as 230 exhibitors). Coming Itec engagements: Natural Beauty Summit Europe 23rd and 24th November 2009 at the Hotel Pullman, Paris; Beyond Beauty Paris 2010 from 12th to 15th September 2010 (Creative from the 13th to 15th).
POLO PLASTICO IN PIEMONTE Proplast gestirà il Polo regionale di Innovazione per i Nuovi Materiali, inaugurato il 16 settembre scorso e diventato riferimento unico a livello regionale per un dominio tecnologico (fra i 12 individuati dalla Regione Piemonte sulla base delle specifiche vocazioni di ciascun territorio). Nel dettaglio, per l’alessandrino, è stato individuato quello relativo ai materiali innovativi: il Polo svilupperà, principalmente, attività relative all’ingegneria dei materiali polimerici e compositi, dei prodotti con uso di materiali innovativi e dei relativi processi di trasformazione. All’inaugurazione, presso la Sala Conferenze del Parco Scientifico e Tecnologico di Tortona a Rivalta Scrivia (AL), il Presidente di Proplast Pier Giacomo Guala ha espresso grande soddisfazione per il riconoscimento attribuito al polo integrato di R&D e formazione nato in seno al consorzio Proplast, come valido strumento di politica industriale per promuovere ricerca e competitività, alla luce delle sinergie tra enti pubblici, università e aziende private.
PLASTIC POLE IN PIEDMONT Proplast will run the regional Pole for Innovation of New Materials, inaugurated September 16th last and that has become an essential reference at regional level in terms of the technological dominion (among the 12 chosen by Regione Piemonte on the basis of the specific vocations or each area). in detail, for the province of Alessandria, the theme of innovatory materials has been chosen: the Pole will mainly develop activities covering the engineering of polymeric and composite materials, of products with the use of innovatory materials and the relative converting processes. At the inauguration, at the Conference Hall of the Scientific and Technological park of Tortona and Rivalta Scrivia (AL), the President of Proplast Pier Giacomo Guala expressed great satisfaction for the acknowledgement attributed to the integrated R&D and training centre set up by the Proplast consortium as a valid industrial and political tool to promote research and competitivity, to further synergies between public bodies, universities and private concerns.
OSCAR ALLA TECNOLOGIA A Macfrut 2009 (Cesena, 7-9 ottobre) ha preso il via una nuova iniziativa per valorizzare l’innovazione nel settore ortofrutticolo. Il “Macfrut - Premio Innovazione tecnologica”, assegnato alle categorie “Macchine e tecnologie per la selezione e il confezionamento” e “Packaging e materiali d’imballaggio”, coinvolge tutti gli espositori (sia le aziende che espongono direttamente sia tramite rappresentanti). Maggiori informazioni su www.macfrut.com.
Technology Oscar - Macfrut 2009 (Cesena 7-9th October) a new undertaking is underway to valorize innovation in the fruit&vegetable sector. The “Macfrut - Technological Innovation Award”, assigned to the “Machines and technologies for selecting and packaging” and “Packaging and packaging materials”, involves all exhibitors (both companies that exhibit directly as well as via representatives). More info a www.macfrut.com.
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Memorandum
QUALITÀ, IMMAGINE & BUSINESS Cosmoprof North America 2009 si è svolto dal 19 al 21 luglio a Las Vegas e ha “tenuto” bene, nonostante la complessa situazione economica: 625 espositori, oltre 22.500 presenze di alto profilo tra importatori, distributori, produttori e global beauty leader. Novità di quest’anno, il PBA Beauty Week, esclusivo “beauty event” per il networking, e l’“educational” che ha offerto opportunità di approfondimento professionale a tutti i settori dell’industria della bellezza. Tutte esclusive Cosmoprof, l’International Buyer Program ha continuato a collegare buyers e venditori, mentre il Discover Beauty ha accompagnato i nuovi brand emergenti nell’individuare il mercato ad hoc e i trend più recenti. Assegnato anche il primo Discovery Beauty Award: 20 brand in concorso sono stati giudicati per packaging, brand concept e possibilità di affermazione e la palma è stata assegnata a TouchBack by ColorMark. L’edizione 2010 si svolgerà dal 18 al 20 luglio presso il Mandalay Bay Convention Center di Las Vegas.
100 PROFESSIONI IN UN LIBRO Aliberti Editore ha pubblicato “JOB 100 - Le professioni più richieste dal mercato del lavoro” (320 pagine; 14,90 euro). L’autrice, Rosamaria Sarno (giornalista specializzata in tematiche di lavoro) compie un’attenta disamina delle cento professioni più richieste dal mercato del lavoro, raggruppate sia per settori merceologici (industria, commercio, servizi, finanza), sia per funzioni (marketing, vendite, personale, produzione, comunicazione). Per ciascuna posizione l’autrice traccia, inoltre, un profilo corredato di ogni tipo di informazioni utili (dall’iter scolastico e formativo per poter più facilmente accedere a ogni singola collocazione, agli sbocchi sul mercato) e riportando numerosi riferimenti sulle molteplici associazioni cui rivolgersi e siti da consultare, e preziose indicazioni per potersi orientare nel mare magnum del recruiting.
QUALITY, IMAGE & BUSINESS - Cosmoprof North America 2009 was held July 19th-21st in Las Vegas and “resisted” well, in spite of the difficult economic climate: 625 exhibitors, more than 22,500 high profile visitors, including importers, distributors, producers and global beauty leaders. A new addition this year was the PBA Beauty Week, an exclusive beauty event for networking and education that provided opportunities for professional improvement in all sectors of the beauty industry. All exclusively at Cosmoprof, the International Buyer program continued to connect buyers and sellers, while Discover Beauty accompanied new emerging brands in identifying the ad hoc market and the latest trends. Also, the conferral of the first Discovery Beauty Award: 20 competing brands were evaluated according to packaging, brand concept and marketing viability, and the palm was presented to TouchBack by ColorMark. The 2010 edition will be held July 18th-20th at the Mandalay Bay Convention Center in Las Vegas. 100 PROFESSIONS IN A BOOK Aliberti Editore has published “JOB 100 - The professions most demanded by the job market” (320 pages, 14,90 euro). The authoress, Rosamaria Sarno (journalist specialised on the theme of work) carries out a painstaking examination of the hundred professions most demanded by the job market, grouped into product sectors (industry, commerce, services, finance), as well as per function (marketing, sales, personnel, production, communication). For each position what is more the authoress also traces out a profile accompanied by all types of useful information (from the educational and training paths that enable easy access each single position, to market outlets) and with numerous references to the many associations people can turn to and websites to visit, to be able to get ones bearings in the high sea of job recruitment.
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Agenda Rubrica degli eventi futuri: fiere, conferenze, convegni in Italia e nel mondo. Da ricordare.
EVENTS & SHOWS Anuga Food & beverage 10-14/10/2009, Cologne (D) www.anuga.com Radtech Europe Conference 14-15/10/2009, Nice (F) www.european-coatings.com Assemblea d’autunno Giflex 15-16/10/2009, Roma (I) www.giflex.it Save Automation & sensors 20-22/10/2009, Verona (I) www.exposave.com Luxe Pack Luxury packaging 21-23/10/2009, M.Carlo (MC) www.luxepack.com Istanbul Packaging Packaging industry 22-25/10/2009, Istanbul (TR) www.tuyap.com.tr CibusTec Food processing & packaging 27-30/10/2009, Parma (I) www.fiereparma.it
Cosmoprof Asia Cosmetics & perfumery 11-13/11/2009, Hong Kong (PRC) www.cosmoprof-asia.com Mecforpack Materials, engineering & components 12-13/11/2009, Bologna (I) www.mecforpack.it Simei Enological & bottling 24-28/11/2009, Milano Rho (I) www.simei.it
LogiMat Materials handling & information flow 2-4/3/2010, Stuttgart (D) www.logimat-messe.de Aerosol Forum 9-10/3/2010, Paris (F) www.aerosol-forum.com Intervitis Interfructa Wine, fruit & fruit juice 24-28/3/2010, Stuttgart (D) www.intervitis-interfructa.de
Labelexpo Asia Labeling 1-4/12/2009, Shanghai (PRC) www.labelexpo-asia.com
Mecspe Mechanics & subsupply 25-27/3/2010, Parma (I) www.senaf.it
PCD Perfumes & cosmetics packaging 26-27/1/2010, Paris (F) www.pcd-congress.com
Cosmopack Cosmetic packaging 15-18/4/2010, Bologne (I) www.cosmoprof.com
ProSweets Cologne Confectionery 31/1-3/2/2010, Koeln (D) www.koelnmesse.de
Cosmoprof Cosmetics & perfumery 16-19/4/2010, Bologne (I) www.cosmoprof.com
The future of pigments 3-5/11/2009, Hamburg (D) www.pigmentmarkets.com
Pharmapack Pharma packaging 1-2/2/2010, Parigi (F) www.pharmapack.fr
DecTec beverage 9-10/11/2009, Amsterdam (NL) www.awa-bv.com
Fruit Logistica Market garden produce 3-5/2/2010, Berlin (D)
Siab Baking and confectionery 22-26/5/2010,Verona (I) www.siabweb.com Total Processing & packaging 25-27/5/2010, Birmingham (UK) www.totalexhibition.com Movint Logistics and handling 27-29/5/2010, Bologna (I) www.movintexpologistica.it
Emballage Packaging materials & machinery 22-25/11/2010, Parigi (F) www.emballageweb.com Medprint Printing, converting 14-17/4/2011, Roma (I) www.medprint.it interpack Processes & packaging 12-18/5/2011, Düsseldorf (D) www.interpack.com
Iftech Pakistan Food technology 31/5-3/6/2010, Karachi (PK) www.foodtechpakistan.com/
Nutripack Food packaging 26-27/9/2011, Paris (F) www.nutripack-congress.com
Medpack+Tiam Processing & Packaging 24-26/9/2010, Napoli (I) www.medpack.it
Ipack-Ima Packaging machinery & equipment 28/2-3/3/2012, Milano Rho (I) www.ipackima.it
SPS/IPI Drives Italia Industrial automation 19-21/10/2009, Parma (I) www.messefrankfurtitalia.it
Grafitalia Graphic arts 7-11/5/2013, Milano Rho (I) www.centrexpo.it
Xylexpo Wood industry 4-8/5/2010, Milano Rho (I) www.xylexpo.com
K 2010 Plastic and rubber 27/10-3/11/2010, Düsseldorf (D) www.messe-duesseldorf.de
Pharmintech Pharmaceutical & parapharmaceutical 12-14/5/2010, Bologna (I) www.ipackima.it
Pack Expo International Packaging technologies 31/10-3/11/2010, Chicago (USA) www.packexpo.com
Converflex Converting 7-11/5/2013, Milano Rho (I) www.centrexpo.it
Agenda Seminario internazionale, 13 novembre 2009
Innovation in packaging design. Keywords and tools Il 13 novembre alle ore 14 è in programma al Politecnico di Milano il seminario internazionale “Innovation in Packaging Design. Keywords and Tools”, organizzato da d.com - Unità di Ricerca e Didattica di Design della Comunicazione, Dipartimento Indaco (progetto scientifico Valeria Bucchetti, coordinamento Erik Ciravegna) con il contributo di Comieco - Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica. Il seminario si propone come momento di riflessione attorno al tema dell’innovazione nel packaging design. A partire da un confronto tra attività di ricerca e formazione in
ambito internazionale, si intende indagare lo stato dell’arte e tracciare nuovi percorsi di innovazione nell’area del design della comunicazione. Il seminario è gratuito ed è rivolto a tutti i soggetti che si occupano di packaging e che contribuiscono con diversi ruoli all’incremento di innovazione del settore: studenti, ricercatori, progettisti, aziende, riviste di settore, istituzioni. Durante il seminario sarà presentato Packaging Design Archive (www.packagingdesignarchive.org), strumento per il monitoraggio dell’innovazione nel packaging design, a supporto di ricerca, didat-
tica, mondo delle imprese e del progetto, sviluppato con il contributo di Comieco. Il convegno si svolge presso il Politecnico di Milano, Campus Bovisa, Edificio PK Aula Castiglioni, Via Durando 10, Milano. Per maggiori informazioni: packagingdesign.indaco@polimi.it
Beckhoff Technology Day
Roadshow Flexlink Forte del successo ottenuto nelle precedenti edizioni, FlexLink ha deciso di riproporre il suo Roadshow, quest’anno dedicato al FMCG. L’iniziativa avrà inizio il giorno lunedì 19 ottobre, per terminare il 30 dello stesso mese, dopo aver toccato i principali siti produttivi italiani. Per l’azienda si tratta di una modalità di comunicazione diretta, efficace ed efficiente: a ogni incontro in programma, un team specializzato sarà infatti a disposizione per raccogliere e analizzare le esigenze dei clienti, suggerendo come ottimizzare i processi produttivi. Sarà inoltre possibile testare i Demo FlexLink presenti sul van con i propri prodotti.
International seminar, 13th November 2009 Innovation in packaging design. Keywords and tools November 13th 2 pm the scheduling of the international seminar “Innovation in Packaging Design, Keywords and Tools”, organized by d.com - Unit of Research and Didactics of Communication Design, Indaco Department (scientific program Valeria Buchetti, coordination Erik Ciravegna) with the contribution of Comieco - Cellulose based Packaging National Recycling and Recovery Consortium. The seminar is offered as a moment of reflection around the subject of innovation of packaging design. Starting from a comparison between R&D activity in Italy, it intends looking at the state of the art and tracing new paths for innovation in the area of design and communication. The seminar is free and aimed at all
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Con il patrocinio di Ucima si svolgerà il 5 novembre 2009 al Savoia Hotel Regency di Bologna il Beckhoff Technology Day, giornata di formazione tecnica. L’evento costituisce un’ottima opportunità per conoscere e/o approfondire le novità tecnologiche della New Automation di Beckhoff direttamente dagli esperti della casa madre e della filiale italiana. Beckhoff realizza soluzioni di automazione aperte con controllo PC per ogni settore: dal packaging alla lavorazione del legno e della gomma, dall’automotive alla robotica, fino alla building automation. L’headline dell’incontro - “Avviciniamo il futuro” ben riassume la filosofia del produttore, che invita a conoscere e utilizzare le ultime tecnologie disponibili per soddisfare al meglio le richieste di mercato: impianti e macchine versatili, a elevata produttività nonché facili da usare, per finire con l’altissima qualità del prodotto finito. Informazioni e iscrizioni su “http://www.beckhoff.it”, oppure contattare direttamente la sede di Nova Milanese (tel. 0362-365164, Stefania Pero).
subjects that deal with packaging and that contribute with different roles to the increase of innovation in the sector: students, researchers in, designers, companies, trade magazines, institutions. The seminar will witness the presentation of Packaging Design Archive (www.packagingdesignarchive.org), tool for monitoring information in packaging design, in support of research, didactics, the business and design world, developed with the contribution of Comieco. The seminar will take place at Politecnico di Milano, Campus Bovisa, Edificio PK - Aula Castiglioni, Via Durando 10, Milano. For further information: packagingdesign.indaco@polimi.it FlexLink Roadshow Fortified by the success achieved in previous editions FlexLink has decided to rerun its Roadshow, this
year dedicated to FMCG. The event will be held from Monday the 19th to Friday the 30th of October and take in all major Italian manufacturing sites. For the company this is a direct, effective and efficient means of communication. At each scheduled stop a specialised team will be on hand in order to sound out and analyse customer’s needs, providing suggestions on how to optimise manufacturing processes. There will also be the opportunity to test the Demo FlexLink on the van with one’s own products.
Beckhoff Technology Day Under the auspices of Ucima, the Beckhoff Technology Day, a day of technical training, will take place on the 5th of November 2009 at Savoia Hotel Regency in Bologna. The event will provide an excellent opportunity for discovering and/or exploring the
technological innovations of Beckhoff’s New Automation assisted by experts from the head office and Italian branch. Beckhoff produces PC controlled open automation solutions for every sector: from packaging to wood and rubber processing, from automotives to robotics and building automation. The title of the event - “Let’s bring the future closer” - beautifully sums up the manufacturer’s philosophy, which invites us to examine and use the latest technologies available in order to best satisfy market demands: versatile systems and machinery which are highly productive as well as easy to use, ending with the elevated quality of the finished product. Information and registration on www.beckhoff.it, or contact the office in Nova Milanese (Tel. 0362-365164, Stefania Pero).
1 copy 11 euro Subscription for 3 years 50 euro (abroad)
Impackt is an instrument for navigating, for locating a critical position - or also for losing ones position - in the great sea of packaging, taken as being a cultural form in the widest possible sense, the means by which we relate to merchandise, consumption, the world. Impackt sets out to be a vehicle of knowledge and lateral reflection which crosses and re-crosses the boundaries of many different sources of knowledge (theoretical, literary, artistic, technical, anthropological, etc). Impackt, a magazine-guide with strong impact in terms of graphics and content, will arouse the interest of a discerning public, aware of new trends and ready to be disoriented as a critical act
Tourist guide to the physical and psychological landscape of packaging
Edizioni Dativo Srl Via Benigno Crespi 30/2, 20159 Milano Tel. +39 02 69007733 - Fax +39 02 69007664 www.packmedia.net - impackt@dativo.it
Agenda PCD, Parigi, 26-27 gennaio 2010
Aggiornamenti sul packaging della bellezza lative alla sostenibilità dei processi. Per gli ultimi aggiornamenti su tecnologie, leggi, prodotti e sistemi, oltre che per raccogliere suggestioni sui trend del mercato, sono previsti interventi fornitori di materiali, imballaggi, ausili, etichette, chiusure, specialisti in trattamenti, esperti in anticontraffazione e servizi, che animano un momento di incontro a dimensione d’uomo e ricco di stimoli.
Il mercato dà segni di ripresa e la sesta edizione della fiera-convegno PCD (Parfums, Cosmétiques & Design) si appresta ad accogliere visitatori provenienti da una trentina di Paesi. In calendario il 26 e 27 gennaio prossimo alla Cité des Sciences et de l’Industrie parigina, l’evento organizzato da Oriex metterà in scena le ultime proposte al servizio della bellezza - con la consueta formula dell’esposizione in piccoli spazi standardizzati, abbinata alla due-giorni di convegni di approfondimento, elemento distintivo e plus principale della manifestazione. Ad oggi (metà settembre, Ndr) hanno prenotato lo stand una settantina di imprese - grandi multinazionali accanto a medie imprese che fanno tendenza (Lameplast e Bormioli Rocco, per citare due noti italiani) - e ai “piccoli” più dinamici. Quest’anno il filo rosso, o meglio verde, che lega fra loro i temi trattati dai relatori riguarda ancora lo sviluppo eco-compatibile, per riprendere e approfondire gli argomenti già trattati durante il PCD 2009. Le imprese del settore, infatti, manifestano un interesse concreto e persistente per le problematiche re-
PCD, Paris, January 26th-27th, 2010 Updates on beauty packaging The market is showing signs of recovery, and the sixth edition of the fair/congress PCD (Parfums, Cosmétiques & Design) is preparing to welcome visitors from more than thirty countries. Scheduled for the 26th and 27th of next January at the Cité des Sciences et de l’Industrie in Paris, the event organized by Oriex will present the latest proposals in beauty - with the usual formula of exhibition in small, standardized spaces, combined with two days of informational conferences, the defining element and primary bonus of the event. As of today (mid-September, editor’s note), seventy or so concerns have reserved a stand large multinationals alongside trend-setting medium-sizexd concerns (Lameplast and Bormioli Rocco, to cite two known Italian names) - and the most dynamic of the “small” ones. This year the common thread (a green thread to be precise) of the themes addressed by the speakers is once again that of eco-compatible development, to revisit and look with greater depth at the topics already addressed during PCD 2009. The concerns of the sector, in fact, show a concrete and persistent interest in issues related to the sustainability of processes. For the latest updates on technologies, law, products
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Le conferenze - Il convegno del 26 gennaio è presieduto da Alain Béthune e Charles Duclaux di L’Oréal e prevede interventi di PWC, Alcan Packaging, Eco emballages, EskoArtwork, Braskem, Polo europeo della plasturgia, Neopac, Pierre Fabre, Veritas, Unilever, che parleranno di etichettatura, progettazione, bio e agro materiali, riciclabilità, colorazione, certificazione ecc. La sessione pomeridiana, presieduta da Michel Dupuis di Chanel e chiusa dall’intervento di Osnat Lustig di Coty Europe Beauty, si dedicherà soprattutto alle innovazioni in materia di packaging e dispensing per i profumi, con la partecipazione di Bormioli Rocco & Figlio, Heinz Flaconnage, SGD, MWV Calmar, VPI, Ileos-Socoplan, Amcor-Flexibles, Korsnas, API Laminates, Stora Enso. La mattina di mercoledì 27 vede Hervé Bouix (The Estée Lauder Companies Inc., USA) in veste di coordinatore degli esperti di maquillage, che illustreranno le tecnologie per una produzione, decorazione e finissaggio rispettose dell’ambiente: Cinq.pats, Core Competence Inc., Alcan, Rexam, CD Cartondruck, MWV Calmar, CER, Graphocolor, Texen, Taiki. Dopo pranzo, la consegna dei PCD Awards. Gli aspiranti concorrenti possono presentare domanda (gratuita) di partecipazione al concorso entro il 13 novembre 2009 (info: www.pcd-congress.com).
and systems, as well as to collect suggestions on market trends, there will be talks by suppliers of materials, packaging, accessories, labels, closures, specialists in treatments, experts on anti-counterfeiture and services, to make for an intimate and stimulating encounter. The conferences - The January 26th conference is presided by Alain Béthune and Charles Duclaux of L’Oréal and will include presentations by PWC, Alcan Packaging, Eco emballages, EskoArtwork, Braskem, the European plasturgy center, Neopac, Pierre Fabre, Veritas and Unilever, which will address labeling, design, organic and agro materials, recyclability, coloring, certification etc. The afternoon session, presided by Michel Dupuis of Chanel and to be closed with a talk by Osnat Lustig of Coty Europe Beauty, will be dedicated primarily to innovations in packaging and dispensing perfumes, with the participation of Bormioli Rocco & Figlio, Heinz Flaconnage, SGD, MWV Calmar, VPI, Ileos-Socoplan, Amcor-Flexibles, Korsnas, API Laminates and Stora Enso. The morning of Wednesday the 27th will see Hervé Bouix (The Estée Lauder Companies Inc., USA) coordinating makeup experts who will illustrate the technologies for production, decoration and finish that respect
Fruit Logistica, Berlino, 3-5 febbraio 2010
Premio nel settore ortofrutticolo Il 27 novembre scade il termine per aderire alle selezioni del concorso Fruit Logistica Innovation Award (FLIA) che, quest’anno, per la prima volta è aperto oltre che agli espositori di Fruit Logistica 2010 anche a quelli di Freshconex (salone internazionale per il settore ortofrutticolo di IV e V gamma), che si svolge in contemporanea a Berlino. Il premio sarà conferito alle migliori proposte (introdotte nel periodo tra novembre 2008 e ottobre 2009) sia del settore ortofrutticolo sia dell’industria dei servizi, e premierà i nuovi prodotti o servizi che hanno dato al settore un impulso realmente innovativo. Condizioni di partecipazione su: www.fruitlogistica.com, alla voce Exhibitor Service/FLIA Registration. Fruit Logistica, salone del marketing ortofrutticolo, è organizzato da Messe Berlin GmbH - contatto in Italia: Promoevents.
the environment: Cinq.pats, Core Competence Inc., Alcan, Rexam, CD Cartondruck, MWV Calmar, CER, Graphocolor, Texen and Taiki. After lunch, the PCD Awards will be given out. Anyone who wishes to compete can file a (free) application for participation in the contest by November 13th, 2009 (info: www.pcd-congress.com). Fruit Logistics, Berlin, 3rd-5th February 2010 Fruit&vegetable award November 27th is the deadline for entering the Fruit Logistica Innovation Award (FLIA) selection that, this year for the first time is not only open to Fruit Logistica exhibitors but also to exhibitors at Freshconex (the international show for fresh selected, cut, dried as well as packed vegetables), to be held at the same time in Berlin. The award will go to the best proposals (introduced in the period from November 2008 to October 2009) in both the fruit&vegetable as well as the service industry sector, and will target products and services that have given the sector a real innovative boost. For entry conditions: www.fruitlogistica.com, under listing Exhibitor Service/FLIA Registration. Fruit Logistica, the fruit&vegetable marketing show, is organized by Messe Berlin GmbH contact in Italy: Promoevents.
Agenda Pharmapack, Parigi, 1-2 febbraio 2010
Pharmapack e BIOMEDevice insieme Alla prossima edizione di Pharmapack, che si svolgerà presso La Grande Halle de la Villette, a Parigi, parteciperanno circa 200 espositori. La fiera è una vetrina internazionale in grado di proporre le ultime realizzazioni di designer, produttori e fornitori di materiali, dispositivi medici, packaging, attrezzature di produzione, servizi e tecnologie. Il successo di Pharmapack (organizzata da Canon Communications France) si basa su un concetto distintivo: la combinazione della fiera con conferenze di alto livello dedicate a temi fondamentali (trend di mercato, sfide e innovazioni che coinvolgono l’industria farmaceutica e quella dell’imballaggio medicale). Sono in programma presentazioni sulla sostenibilità del packaging e l’anticontraffazione dei farmaci. Ma si tratteranno anche argomenti cruciali come tracciabilità e rintracciabilità delle medicine tramite le confezioni. Non mancheranno poi note sugli ultimi sviluppi nel campo dei sistemi di erogazione di forme liquide, iniettabili e per inalazione (nasale e polmonare). La cerimonia dei Pharmapack Awards svelerà inoltre le soluzioni di confezionamento più innovative dei prodotti lanciati sul mercato francese tra il 7 novembre 2008 e il 15 novembre 2009. • Ricordiamo infìne che, per la prima volta, Pharmapack si svolgerà in contemporanea a BIOMEDevice, primo evento europeo focalizzato sullo sviluppo dei “combination products” (ovvero prodotti costituiti da una qualsiasi combinazione di farmaci e dispositivi; prodotti biologici e dispositivi o farmaci e prodotti biologici...). Nell’evento saranno coinvolti esperti, che illustreranno i trend tecnologici e il futuro dei combination products.
Pharmapack, Paris 1st-2nd February 2010 Pharmapack and BIOMEDevice together The next edition of Pharmapack will take place in La Grande Halle de la Villette, Paris, with over 200 exhibitors taking part. As an international platform Pharmapack (organized by (Canon Communications France) offers a unique opportunity to discover the latest developments from designers, manufacturers and suppliers of materials, medical devices, packaging, services and technologies, production equipment. A success based on its distinctive concept that combines the exhibition hall with high level conferences focused on key topics, notably market trends, challenges and innovations facing the pharmaceutical and medical packaging industry. Presentations on packaging sustainability and the fight against drug counterfeiting are scheduled along with crucial subjects such as track&trace of medicine via its packaging. The latest developments in packaging delivery systems for liquid forms, injectables, inhalated forms (nasal and pulmonary) will also be covered. The Pharmapack Awards ceremony will also unveil the most innovative packaging for products placed on the French market between the 7th November 2008 and 15th November 2009. A reminder lastly that for the first time Pharmapack has been collocated with BIOMEDevice, the first European event focused on the development of combination products (Ed: products comprising any combination of pharmaceuticals and devices; biological products and devices or pharmaceuticals and biological products….). The event will see the involvement of experts who will illustrate the technological trends and the future of “combination products”.
LogiMAT, 2-4 marzo 2010, Stoccarda
Un viaggio nel mondo dell’intralogistica LogiMAT, il salone internazionale per la distribuzione e per il flusso di materiali e di informazioni all’interno delle aziende, offre ogni anno una visione globale completa sui temi salienti dell’intralogistica, dall’approvvigionamento attraverso la produzione fino alla consegna. Il prossimo appuntamento per gli operatori specializzati sarà quindi dal 2 al 4 marzo 2010 presso il nuovo centro fieristico di Stoccarda (D). Fedele al motto “esigenza di qualità”, LogiMAT si prospetta come la piattaforma europea di business più qualificata del settore: un momento importante per lo scambio di conoscenze tecniche e di esperienze, per fare “networking” ad alto livello superando i confini nazionali. L’edizione 2009, con 715 espositori provenienti da 17 paesi su un’area espositiva di 52.000 m2, è stata visitata da 16.000 dirigenti e decision maker dell’industria, del commercio e dei servizi. Insieme all’Auto ID e RFID, le categorie merceologiche rappresentate sono le tecnologie per movimentazione e stoccaggio, allestimenti e attrezzature industriali e di magazzino, la robotica, gli imballaggi da trasporto, carrelli elevatori e trasportatori, sistemi di carico e scarico, tecnologie per il commissionamento - picking, software, outsourcing, logistic facilities e i servizi di consulenza. Dal punto di vista dei contenuti, la fiera intende illustrare le possibilità di combinare i diversi processi di logistica industriale, mettendone in luce anche i potenziali di risparmio economico: fattore di grande importanza, questo, alla luce del momento di grave tensione economica vissuta in Europa e nel mondo, dove i responsabili delle aziende sono chiamati a razionalizzare tutte le attività e, in particolare, a concentrarsi sul miglioramento di processi logistici. All’interno dell’area espositiva, oppure nell’ambito dei Forum tecnici specializzati dedicati a diverse tematiche, il pubblico troverà riposte adeguate alle numerose domande. Ulteriori informazioni su LogiMAT (organizzata da Euroexpo Messe- und Kongress GmbH, Monaco, D) insieme alla documentazione necessaria per iscriversi come espositori, sono disponibili sul sito www.logimat-messe.de.
LogiMAT, 2nd-4th March 2010, Stuttgart A journey into the world of intralogistics LogiMAT, the international fair for in-company distribution and flow of materials and information offers a complete global vision of the major themes of intralogistics, from supply to production and delivery. The next event for specialised operators will be held at the new exhibition centre in Stuttgart, Germany from the 2nd to the 4th of March 2010. Sticking to their motto, which is “need for quality”, LogiMAT aspires to be the most qualified European business platform in the sector: an important event for swapping technical know-how and experience and for high level networking, crossing borders. The 2009 edition, numbering 715 exhibitors from 17 countries and spreading over an area measuring 52,000 m2, was visited by 16,000 managers and decision makers from the spheres of industry, trade and the service sector. Along with Auto ID and RFID, product categories on display include logistics and warehouse technologies, industrial and warehouse fittings and equipment, robotics, transport packaging, fork lift trucks, loading and unloading systems, procurement technologies - picking, software, outsourcing, logistic facilities and consultancy services. From the point of view of contents the fair intends to illustrate the possibility of combining various industrial logistics processes, highlighting the cost saving potential. This is an extremely important factor in light of the serious economic downturn that is affecting Europe and the rest of the world, where company heads are obliged to rationalise every activity and, in particular, to concentrate on improving logistic processes. Within the exhibition areas or within the sphere of specialised technical forums dedicated to various themes, visitors will find effective answers to a number of questions. Further information regarding LogiMAT (organised by Euroexpo Messe und Kongress GmbH, Monaco, D), as well as application forms for exhibitors, is available on the website www.logimat-messe.de.
Pack and the City Objects speak to us An eraser used on a dirty wall cleans both itself and the wall. Only the most precipitous would think that this is a consideration limited purely to erasers or drawing instruments. Our self- ironic mindset leads us further, because at times smaller (or less pertinent) objects lead us without knowing it to make considerations of a higher nature. This is not so uncommon, it happens to most of us; despite its happening a lot, we are struck by it all the same, the way we are amazed everytime we encounter a déjà vu: because we are enthralled by the marvels of the human being. Thus the moment we think we have grasped a higher meaning in the day-to-day, to have stumbled upon a devastating and useful intuition, we try and pin it down, the way the entomologists do with butterflies to be able to measure and describe them, to see if its was chrysiridia riphearia or just any old moth, like the ones that bash their heads against the lights of a summer evening. Truth to say though they are often moths and not butterflies, but we continue at any rate to dissect the ideas that seem good to us and turn to the smallest (or least pertinent) of objects, knowing with certainty that they will not fail to reply to us. The eraser cleaning itself and the wall is what our writing desk told us today. The other day an Erlenmayer flask explained to us that you can’t tell hot glass from cold glass, and a roller taught us some fundamental notions as to the equilibrium of featherless bipeds. Objects speak to us, let’s make sure we reply to them in the politest of fashions. Italian creativity - Having grown up in the myth of Italy as a world power (seventh or eighth my mind has it) we are a bit pained to see how globalisation, the recession, raw materials, ineffective pentapartite Italian coalition governments, scandals, the Fantastic 6, the markets and petroleum, have in fact eroded our industrial power day after day and what is represented by the same: work, opportunities, prestige, affluence. We are even more pained when we read about those that console themselves by saying that indeed creativity and style will remain in Italy. The loss of industrial capacity will soon lead to the complete failing (even business to consumer goods) of the by now inexistent essential requirement of Italian style, design and taste. Those that make boxes and cartons, bags and trays, tops and bottles know it well: Italy has given a lot to world design in terms of materials and solutions, because Italy was a hive of productivity, not because people had things done by others elsewhere. After “diet” and “light” the watchword of these years of economic downturn is “zero”. The phases of the semantic shift are clear: from dietetic that speaks the language of sugars (Diet) to the descriptive that says yes it contains the same but just a little (Light) to the word that speaks of the absence of the same (Zero). But is the teabag packaging or is it a cooking utensil?
GLI OGGETTI CI PARLANO La gomma per cancellare usata su un muro sporco pulisce se stessa e il muro. Solo i più avventati possono pensare che questa sia una considerazione limitata esclusivamente alle gomme per cancellare o agli strumenti da disegno. La nostra autoironica conformazione mentale ci conduce oltre, perché a volte gli oggetti più piccoli (o meno pertinenti) ci portano, senza saperlo, a fare considerazioni di ordine superiore. Non è così raro, succede ai più; è comune, sì, ma ci piace stupircene, come ci stupiamo ogni volta dei déjà vu: perché siamo entusiasti delle meraviglie dell’essere umano. Così, quando pensiamo di aver colto un significato superiore nel quotidiano, di aver trovato un’intuizione fulminante e utile, cerchiamo di fermarla con gli spilli, un po’ come fanno gli entomologi con le farfalle per poterle misurare e descrivere, per vedere se era davvero una chrysiridia riphearia o se era un lepidottero qualsiasi, di quelli che sbattono la testa contro le luci la sera d’estate. Vero è che spesso sono falene e non farfalle, ma continuiamo comunque a dissecare le idee che ci sembrano buone e a chiedere le soluzioni ai nostri problemi agli oggetti più piccoli (o meno pertinenti), sapendo con certezza che non ci lasceranno senza risposta. La gomma per cancellare pulisce se stessa e il muro è quello che ci ha detto oggi la nostra scrivania. L’altro giorno una beuta ci ha spiegato che non c’è modo di distinguere il vetro caldo dal vetro freddo e una rulliera ci ha insegnato alcu-
Junio Caselli e Nicola Romagnani di Archita, studio di consulenza su packaging e tecnologie industriali, si occupano di tecnologie alimentari, studio dei materiali e problem solving, oltre che di imballaggi. Hanno entrambi trent'anni e la loro sede è a Bientina (PI). Altri loro interventi su: widethinkingpeople.blogspot.com.
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ne nozioni fondamentali sull’equilibrio dei bipedi implumi. Gli oggetti ci parlano, guardiamo di rispondere loro con educazione. Creatività italiana - Cresciuti nel mito dell’Italia come potenza mondiale (a memoria: la settima o l’ottava) ci rimaniamo un po’ male a vedere come la globalizzazione, la crisi, le materie prime, i governi del pentapartito, gli scandali, i Fantastici 6, i mercati e il petrolio, abbiano di fatto eroso la forza industriale giorno dopo giorno e con questa quello che rappresenta: lavoro, occasioni, prestigio, benessere.Ci rimaniamo peggio quando leggiamo di chi si consola a dire che la creatività e lo stile, quelli sì, rimangono in Italia. Con la perdita della capacità industriale verrà presto meno del tutto (anche dai beni business to consumer) anche il presupposto, ormai quasi inesistente, dello stile, del design e del gusto italiano. Lo sa bene chi fa scatole e cartoni, sacchetti e vaschette, tappi e bottiglie: l’Italia ha dato molto al design mondiale in termini di materiali e soluzioni, perché in Italia si facevano molte cose, non perché si facevano fare. Dopo diet e light, la parola chiave di questi anni di sboom economico è “zero”. Se ne vede benissimo il passaggio semantico: dal dietetico che parla la lingua degli zuccheri (Diet) al descrittivo che informa che sì, c’è, ma ce n’è poco (Light) alla parola che parla dell’assenza (Zero). Ma la bustina del the, è packaging o utensile da cucina?
Junio Caselli and Nicola Romagnani of Archita, are consultants in industrial packaging and technologies, dealing with food technology, the study of materials and problem solving, as well as packaging. They are both thirty years of age and their office is in Bientina (PI). You can find more of their articles on widethinkingpeople.blogspot.com.
LE PAROLE DEL PACKAGING GLOSSARIO RAGIONATO PER IL SISTEMA-IMBALLAGGIO
Il glossario intende far convergere e restituire, in una forma immediata e di facile fruizione, il complesso sistema di conoscenze inerente il packaging: dalle culture del progetto alle tecnologie, dalle tecniche di stampa, ai processi di confezionamento, dalle forme della distribuzione ai contenuti ambientali. Il volume rappresenta un modello di sistematizzazione della conoscenza e si pone come strumento di consultazione nel quale è possibile richiamare attraverso 1.600 lemmi i saperi sui quali, nel tempo, si è costruita la competenza del packaging designer. Gli autori Valeria Bucchetti - Ricercatore di Disegno industriale al Politecnico di Milano, dove insegna Design della comunicazione presso il corso di Laurea in design della comunicazione. È autore di: La messa in scena del prodotto (Milano, 1999), Design della comunicazione ed esperienze di acquisto (Milano, 2004), Packaging Design (Milano, 2005), Culture visive (2007). Erik Ciravegna - Dottore di ricerca in Disegno Industriale e Comunicazione Multimediale, svolge attività didattica e di ricerca presso il Politecnico di Milano su temi di design della comunicazione. Si occupa di packaging design, con un’attenzione alle qualità comunicative degli imballaggi. Come visual designer ha sviluppato strumenti comunicativi per l’identità di marca e di prodotto.
Con il patrocinio di Istituto Italiano Imballaggio Con la partecipazione di Ipack-Ima SpA Edizioni Dativo Srl via B. Crespi 30/2, 20159 Milano tel. 02 69007733 - fax 02 69007664 info@dativo.it - http://www.packmedia.net Finito di stampare nel mese di marzo 2009
Euro 22,00
1 copy 11 euro Subscription for 3 years 50 euro (abroad)
Impackt is an instrument for navigating, for locating a critical position - or also for losing ones position - in the great sea of packaging, taken as being a cultural form in the widest possible sense, the means by which we relate to merchandise, consumption, the world. Impackt sets out to be a vehicle of knowledge and lateral reflection which crosses and re-crosses the boundaries of many different sources of knowledge (theoretical, literary, artistic, technical, anthropological, etc). Impackt, a magazine-guide with strong impact in terms of graphics and content, will arouse the interest of a discerning public, aware of new trends and ready to be disoriented as a critical act
Tourist guide to the physical and psychological landscape of packaging
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Marketing & Design
È apparso sul mercato mondiale della cosmesi un mascara “vibrante”. Si tratta di Turbolash: formula all’avanguardia ed esclusivo (e brevettato) effetto micropulsante, nato dalla ricerca Estée Lauder. La micropulsazione produce un makeup pulito, rapido e preciso, capace di raggiungere anche le ciglia più minuscole, saturandole di colore, spessore e curvatura. George Kress, direttore mondiale Dipartimento Innovazioni Packaging per tutto il Gruppo Estée Lauder e Paul Marotta, Group Leader Ricerca e Sviluppo Makeup per il marchio Estée Lauder ci raccontano cosa sta dietro la realizzazione di un prodotto così unico e innovativo.
Good Vibrations A cosa vi siete ispirati per creare un mascara "vibrante"? George - Per trarre ispirazioni e idee osservo con attenzione altri settori produttivi, come il mondo della microelettronica, un mondo in piena evoluzione, dove spicca una componente importante, ovvero l’energia. Ecco perché abbiamo deciso, a nostra volta, di percorrere questa strada, usando proprio l'energia per migliorare le prestazioni dei prodotti e ottenere vantaggi aggiuntivi. È accaduto, per esempio con un prodotto per il trattamento della pelle, il Perfectionist Pads antirughe, dimostrando che la pelle risponde positivamente alle sollecitazioni energetiche. E poi… un giorno, in un negozio, ho visto un nuovo rasoio che funzionava vibrando e qualcosa è scattato nella mia testa. Ho cominciato a immaginare come la vibrazione elet-
tronica, applicata al mascara, avrebbe potuto influenzarne l’utilizzo. Paul - Allo stesso tempo io stavo lavorando allo sviluppo dei mascara in un altro settore di Estée Lauder e cercavo applicazioni veramente innovative per le formulazioni speciali che avevamo messo a punto. Quando sentii George e venni a conoscenza dei suoi tentativi per realizzare un mascara “vibrante”, abbiamo unito le forze e ho iniziato a preparare una formulazione che avrebbe dovuto lavorare in sinergia e sincronia con la "macchina" di George. Quali sono stati i tempi per lo sviluppo di Turbolash? Paul - 4 anni, oppure, se preferisce, due figli… quelli che mia moglie e io abbiamo avuto nel frattempo.
Good Vibrations It is the first time we have seen a “vibrating” mascara in the global cosmetics market. Its name is TurboLash and it is an avant-garde and exclusive (and patented) micropulsating effect formula, the fruit of Estée Lauder research. The micropulse produces a clean, rapid and accurate make-up, able to reach even the tiniest lashes, saturating them with color, thickness and curl. George Kress, global director of the Department of Packaging Innovation for the entire Estée Lauder Group and Paul Marotta, Group Leader of Makeup Research and Development for the Estée Lauder brand, tell us what lies behind the making of such a unique and innovative product. What inspired you to create a “vibrating” mascara? George - In order to draw inspiration and ideas I carefully observe other manufacturing sectors, such as the world of micro-electronics, a world which is developing apace and of which energy is an important and eyecatching part. That is why we decided to go down this road using energy in
order to improve product performance and give added value. Energy was used, for example, with a skin-food product - Perfectionist Pads antiwrinkle cream - proving that skin responds positively to energy stimuli. And then.. one day in a store I saw a new vibrating razor and something just clicked. I started to imagine how electronic vibration, applied to
George - Dal canto mio ho incominciato ad accumulare parecchi prodotti in commercio muniti di vibratore e ho dato inizio alle sperimentazioni, costruendo vari prototipi. Dopo un certo periodo, Paul ha cominciato a fare le sue prove in laboratorio, usando formule differenti e differenti spazzolini da applicare ai miei prototipi che, vi assicuro, in quella fase avevano un design veramente primitivo. Paul - Avevamo scoperto che il meccanismo separava in modo meraviglioso le ciglia, ma dovevamo anche trovare il modo di impartire il pieno volume, che le donne richiedono, necessariamente, a un mascara. Trovare la giusta combinazione di dispositivo, formulazione e scovolo ha richiesto molto tempo e molti tentativi. Al tempo stesso dovevamo concentrarci sulle modalità di uso vere e
mascara, could make a difference to how it worked. Paul - At that same time I was working on mascara development in a different Estée Lauder sector and looking for truly innovative applications for the special formulations we had developed. When I spoke to George and found about his attempts to produce a “vibrating” mascara, we joined forces and I began to prepare a formulation which would work in synergy and synchrony with George’s “machine”. How long did it take to develop Turbolash Mascara? Paul - 4 years or, if you prefer, two children …the ones my wife and I had in the meantime. George - On my part I began to collect lots of vibrating products that were already in the stores and started
experimenting and building various prototypes. A little later Paul began to carry out laboratory tests using different formulas and different brushes to apply to my prototypes whose design, I can assure you, was extremely primitive at that stage. Paul - We had discovered that the mechanism separated the lashes wonderfully, but we also had to find a way to give them maximum volume, which is what women necessarily want from a mascara. Finding the right combination of device, formulation and wand required a great deal of time and many trial runs. At the same time we had to concentrate on the actual method of use. I mean we had to find the correct amplitude of the vibrations combined with the ideal frequency of the oscillations as well as the most suitable battery motor so that the vibrations would work in “isolation”
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Marketing & Design George - È stato un processo lungo, che ha coinvolto un team di sviluppo composto da 45 persone, tra fisici, ricercatori e specialisti; in realtà sono stati più di 100 gli esperti a collaborare alla reale messa in opera e produzione di Turbolash Mascara. Che cosa lo rende differente da tutti gli altri? George - Oltre, ovviamente, al particolare meccanismo, la differenza sta proprio nei risultati che si ottengono in un'unica fase: l'apertura del mascara e il suo appoggio sulle ciglia. Paul - Il bilanciamento di vibrazione, formulazione e spazzolino garantisce volume, lunghezza, curvatura e definizione con un unico gesto. Sono tuttavia possibili ritocchi e applicazioni extra, perché la continua azione di separazione delle ciglia rende facili e belle le stesure successive.
proprie; dovevamo cioè trovare la giusta ampiezza delle vibrazioni combinata alla frequenza ideale delle oscillazioni; e ancora, trovare il motore della batteria più adatto, affinché le vibrazioni agissero a fondo ma "isolate", non dipendenti quindi dalla mano della consumatrice. Un fatto era certo: il mascara doveva essere semplice da usare e noi ci dibattevamo tra requisiti estetici, meccanici, di comfort, di efficienza e di prestazione.
independently of the consumer’s hand. One thing was certain. The mascara had to be easy to use and we grappled with questions of aesthetics, mechanics, comfort, efficiency and performance. George - It was a long drawn-out process, which involved a development team made up of 45 people, including physicists, researchers and specialists. In truth more than 100 experts contributed to the actual development and production of Turbolash Mascara. What makes this mascara different from all the rest? George - As well as, obviously, its unique mechanism, the difference lies in the results you can achieve in just one step: opening the mascara and applying it to the lashes.
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Ma come funziona veramente? George - Il meccanismo è attivato da una batteria con una microcellula a bottone che si accende non appena la consumatrice svita lo scovolo. Le micro pulsazioni dello spazzolino - LashSonic Brush, brevettato - oscillano a 125 giri/secondo e fanno muovere rapidamente lo scovolo tra le ciglia, impedendo che si appiccichino e rilasciando volume in alta definizione. Al tempo stesso, meccanismo e formulazione rintracciano anche le ciglia più minuscole e quasi invisibili, le ricoprono di prodotto e colore, le allungano e danno volume. Per cessare l'applicazione, la consumatrice deve semplice-
Paul - The balance of vibration, formulation and brush guarantee volume, length, curl and definition in a single move. Extra touches and applications are, however, possible as the continuous action of separating the lashes makes subsequent applications easy and beautiful. But how does it really work? George - The mechanism is activated by a battery with a button microcell which switches on when the consumer unscrews the wand. The micropulses of the brush LashSonicbrush, patented - oscillate at 125 revolutions/second and make the wand move rapidly between the lashes, preventing them from clumping and adding high definition volume. Simultaneously the mechanism and formulation find even
mente riporre lo scovolo nel tubetto e riavvitare il cappuccio. C'è qualche elemento di unicità anche nella formula? Paul - È stata elaborata su misura per le micro pulsazioni. Si tratta di una combinazione di acqua gelificata, olio di oliva e cere di paraffina, che assicurano la stesura semplice, omogenea e stratificabile; per dare volume, poi, ci siamo avvalsi di mica e microsfere. L'insieme è mantenuto stabile e coerente da un sistema superleggero di agenti di sospensione, che include argille e gomme di cellulosa. Quali le sfide più appassionanti che avete dovuto raccogliere per creare Turbolash? George - Separazione e definizione sono stati benefici immediati, ma la vera sfida è stato far sì che il volume fosse raggiunto e mantenuto con un meccanismo così innovativo, e che lo fosse senza provocare i prevedibili effetti di ciglia appiccicate. Questo è stato reso possibile dall’impiego dei nuovi materiali. Paul - La ricerca dello spazzolino “giusto” è stata molto impegnativa. Infatti, può capitare che quando funziona bene la separazione, sia il volume a non essere soddisfacente. Ecco perché il design dello spazzolino è cruciale: deve trattenere molto prodotto ma rilasciarlo in modo estremamente regolare e uniforme, per una migliore sedimentazione. Alla fine abbiamo dovuto sviluppare e provare circa 200 spazzolini prima di trovare quello giusto. ■
tiny and barely visible lashes, coating them with product and color, lengthening and thickening them. To stop the application the consumer simply has to place the wand back in the tube and screw the lid back on. Is there also an unique element to the formula? Paul - The formula was elaborated especially for micropulses. It is a mixture of jellied water, olive oil and paraffin wax, which guarantees a simple, even and layered coating. We used micas and microspheres for the volume. The whole is kept stable and coherent by a super-light system of suspension agents including clay and cellulose gum. What were the most exciting challenges you had to face in order
to create TurboLash? George - Separation and definition were the immediate benefits but the real challenge was to make sure that volume was achieved and maintained with such an innovative mechanism and that it was done without clumping. This was rendered possible by using new materials. Paul - The search for the “right” brush was very time-consuming. Indeed, it may be that when separation works well the volume isn’t so satisfactory. That is why the design of the brush is crucial. It has to hold a lot of product but release it in an extremely regular and uniform way in order to achieve better sedimentation. In the end we had to develop and try out about 200 brushes before we ■ found the right one.
11° edizione
11th edition
Annuario dell’industria produttrice di materiali e macchine per l’imballaggio, realizzata dalla rivista ItaliaImballaggio. Testo in italiano e in inglese Directory of the industry concerned with the production of packaging materials and machinery, carried out by ItaliaImballaggio magazine. Italian and English text
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Marketing & Design
TENDENZE A fronte della caduta verticale di consumi e di fatturati registrata nel primo semestre dell’anno, in autunno i produttori di beni esclusivi colgono i primi segnali di ripresa. Che, in realtà, si prospetta sempre più “democratica”, all’insegna del cheap and chic e del dinamismo delle economie emergenti.
PIU’ LUSSO PER TUTTI l Luxury è costituito da abbigliamento, accessori, scarpe, gioielleria e oreficeria, cosmetica oltre che dal top in fatto di oggetti per la casa e art de la table. A livello mondiale vi operano 250 marche che, nel 2007, fatturavano circa 170 miliardi di euro, con tendenza allo sviluppo ulteriore. Si tratta, dunque, di un insieme eterogeneo, animato da dinamiche le più diverse. Altagamma* osa una sintesi e, nonostante il periodo nero abbia interessato solo una prima metà dell’anno, per il 2009 si prefigura una flessione media del 21% dell’EBIDTA. Secondo l’associazione ne
I * Altagamma rappresenta l’industria italiana dei beni di lusso. Fra l’altro, pubblica ogni anno un Osservatorio - condotto da Bain & Company - che fa il punto sui risultati e le tendenze dei mercati di riferimento.
è rimasto colpito, in particolare, il settore del Decoro Tavola (-15,4%) mentre Profumi e Cosmetici (-4,8%) e Borse e Scarpe (-6,2%) contengono le predite a più miti percentuali. Interessanti anche i fenomeni “qualitativi”, che hanno condizionato il diverso andamento di questi comparti. I media vi danno risalto e trovano riscontro nei fatti: in fase di crisi i consumatori cercano gratificazioni ma, per ovvi motivi, si orientano sui prodotti a prezzi inferiori, a partire dalle seconde linee dei brand. Nell’abbigliamento, ma anche negli altri ambiti della vita, si diffonde così il cheap
TRENDS After the plummeting of consumption and turnover recorded in the first semester of this year, in autumn manufacturers of exclusive goods welcome the first signs of recovery. A recovery which, in reality, is looking increasingly “democratic” under the auspices of cheap and chic and the dynamism of the emerging economies.
More luxury for all Luxury is made up of apparel, accessories, shoes, gold, jewelry and cosmetics, in addition to the high end of objects for the home and art de la table. Worldwide, 250 brands operate in the sector with, in 2007, circa 170 billion euro in turnover, with a trend towards further growth. The sector is thus a heterogeneous one, animated by very different
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dynamics. Altagamma* ventures a summary and, although the black period lasted only into the first half of the year, for 2009 an average EBIDTA shrinkage of 21% is expected. According to the association, the most
& chic, ovvero la tendenza a mescolare sapientemente pezzi low con capi o accessori firmati. Non a caso, commentano gli osservatori, il settore che ha subito le perdite meno rilevanti è quello della cosmesi, dove è
badly affected sector is Table Décor (15.4%), while Perfumes and Cosmetics (-4.8%) and Purses and Shoes (-6.2%) are subject to milder percentages. Also of interest are the “qualitative” phenomena that have conditioned the different road that these sectors have taken. The media has emphasized this and is backed up by reality: during a crisis, consumers seek out pleasures but, for obvious reasons, focus on products with lower prices, starting with the brands’ second tier lines. In
*Altagamma represents the Italian luxury goods industry. Moreover, it publishes a survey every year - conducted by Bain & Company - which focuses on the performance and trends of the target markets.
apparel, but also in other areas of life, popularity increases for cheap & chic, that is to say the trend of wisely mixing low prices with designer clothing or accessories. It’s not by chance, observers comment, that the sector which has experienced the least trouble is that of cosmetics, where it is easy to find products of important brands at accessible prices, which can be purchased without feelings of guilt (a piece of jewelry, from this standpoint, poses far more difficulty). What’s more, in the luxury product, the quality component is always more essential, as with the design: sustained by their ability to make
Marketing & Design
facile trovare il prodotti di gran marca a prezzi accessibili, da comprare senza sensi di colpa (un gioiello, da questo punto di vista, è senz’altro più impegnativo). Di più, nel prodotto di lusso, la componente qualità è sempre più essenziale, così come il design: sostenuti dalla capacità di fare moda a prezzi davvero democratici, crescono i fatturati di catene brillanti come Zara, H&M, Esprit e Oviesse (che ha “imbarcato” Elio Fiorucci come stilista), frequentate non solo da ragazzi ma anche e sempre di più da acquirenti di età matura, ormai decisamente orientati ai consumi fast, cheap and chic che “producono” gli accostamenti misti (borsa firmata e jeans low cost) a cui ci siamo abituati. Lo dice anche Franca Sozzani, direttrice di Vogue Italia, regina del fashion system
fashion at truly democratic prices, dynamic chains such as Zara, H&M, Esprit and Oviesse (which hired Elio Fiorucci to be its stylist) manage to increase their turnover, attracting not only young people but also, increasingly, older patrons, now decidedly oriented towards fast, cheap and chic consumption, which “produces” the mixed outfit (designer purse and low cost jeans) that we have all gotten so used to. This is also supported by Franca Sozzani, director of Vogue Italia, queen and thinking head of the international fashion system, who in an interview published on September 9th in an Italian magazine, a few
internazionale e testa pensante, che in un’intervista pubblicata il 9 settembre su un quotidiano nazionale, a poche ore dalla “sua” Vogue Fashion’s Night Out, qualche buon consiglio lo ha regalato. A partire da un dato di fatto preliminare considera l’opinionista - ossia che la voglia di consumi va alimentata e che, nell’epoca del “tutto accessibile a tutti”, i produttori (gli stilisti, i guru e i VIP dei vari mondi) non possono più starsene chiusi fra le loro quattro mura dorate. Ne consegue, in primo luogo, che è imperativo capire i molti trend e le diverse culture che animano i mercati, e fare prodotti capaci di rispondere a molte esigenze. Vale anche per il lusso.
ALBA A ORIENTE Sia le proiezioni degli economisti sia le esperienze che tutti possiamo fare frequentando fiere, visitando Paesi e fruendo cultura è che - è proprio vero - la crescita, il nuovo e l’entusiasmo si trovano a Oriente. A far lievitare il giro d’affari dell’alto di gamma saranno, dunque, soprattutto i popoli dell’area AsiaPacifico che, secondo le stime di Bain&Company da qui al 2010 intensificheranno i loro ac-
hours before “her” Vogue Fashion’s Night Out, provided some good advice. Starting from a basic factual premise - the journalist considers that is that the desire for consumption should be fed and that, in the era of “everything accessible to all”, producers (the stylists, gurus and VIPs of the various sectors) can no longer remain closed up behind their four golden walls. What follows, first of all, is that it is imperative to understand the many trends and different cultures that animate the markets, and make products capable of responding to many demands. This also goes for luxury.
IMPRESSIONI DI SETTEMBRE All’inizio del 2008, citando le stime relative al bilancio 2007 elaborate da Bain&Company (in Italia a Milano), il quotidiano La Repubblica esordiva: «Il lusso non conosce crisi”. Un anno dopo (il 30 marzo 2009) durante il convegno della fondazione Altagamma, il presidente Leonardo Ferragamo dichiarava: «Questa è senza dubbio la crisi più violenta e profonda che le generazioni abbiano mai visto […]» e, a sua volta, Bini Smaghi (Banca Centrale Europea) esprimeva la preoccupazione che il ridimensionamento di alcuni settori dell’economia possa perdurare anche oltre la ripresa economica. La cronaca degli ultimi mesi sembrerebbe confermare questa previsione. Un esempio per tutti viene dal tessile italiano (comparto leader a livello internazionale, soprattutto nei segmenti dell’alto di gamma), che nel primo semestre dell’anno in corso mostrava una flessione di oltre il 30%, con previsioni di cadute ulteriori fra il 20 e il 50%. «Un rallentamento di portata tale - denunciava l’8 settembre Pier Luigi Loro Piana, al varo di Milano Unica** - che in capo a pochi mesi, nonostante il grande impegno delle aziende e delle associazioni, potrebbe mettere a repentaglio la sopravvivenza di molte imprese». Fortunatamente la realtà è più varia e, come ha dimostrato proprio l’affluenza a Milano Unica, può riservare buone sorprese anche a breve termine: la quattro-giorni del tessile è stata visitata dai rappresentanti di 12.500 imprese, con una leggera crescita degli stranieri (+2,5%) fra cui spiccava, a fronte del calo di giapponesi, il maggior numero di buyer provenienti da Cina e Hong Kong. Gli organizzatori, inoltre, hanno comunicato anche un maggiore afflusso da Usa (+10%), Germania (+15%), Gran Bretagna (+8%), Russia (+18%), Brasile (+20%), Canada (+11%) e Corea (+29%) il che, per un comparto che vive di export, è a dir poco incoraggiante… Sensazioni positive vengono anche dalla fiera parigina delle bellezza Beyond Beauty Paris (13-16 settembre 2009), che abbiamo visitato come ogni anno e che, fra l’altro, ospita una vasta area dedicata al packaging (230 gli espositori 2009). I dati di redemption sono ancora in fase di elaborazione al momento in cui scriviamo, ma le impressioni raccolte live presso gli stand sono state positive. Con la prudenza che suggerisce il buon senso, anche gli operatori della cosmesi e profumeria e, a cascata, i loro fornitori, hanno infatti registrato un vivace e concreto interesse da parte dei buyer in visita, sia delle grandi marche e insegne distributive sia delle imprese di piccola e media taglia. ** Milano Unica è un’autorevole fiera B2B del settore tessile. Si svolge ogni anno a febbraio e a settembre a Milano, e fa da vetrina alle nuove collezioni per l’autunno-inverno.
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Marketing & Design SEPTEMBER IMPRESSIONS At the beginning of 2008, citing estimates relating to the 2007 balance calculated by Bain&Company (in Italy in Milan), the newspaper “La Repubblica” began “Luxury fears no crises”. One year later (March 30th, 2009) during the conference of the Altagamma foundation, its president Leonardo Ferragamo declared: «This is without a doubt the most violent and extensive crisis that our generations have ever seen […]» and, in his turn, Bini Smaghi (Central European Bank) expressed worry that the shrinkage of certain sectors of the economy could continue even after economic recovery. The events of recent months seem to confirm this prediction. An example that anyone can appreciate comes from the Italian textile sector (an international leader, especially in the high range areas), which in the first semester of the current year showed a retraction of more than 30%, with predictions of further shrinkage of 20-50%. «A slowdown of such wide scope - reported Pier Luigi Loro Piana on September 8th at Milano Unica** - that within a few months, in spite of the great efforts of concerns and associations, it could jeopardize the survival of many concerns». Fortunately the reality is more varied and, as was demonstrated by the success of Milano Unica itself, can reserve pleasant surprises even in the short run: the four-day textile event was visited by representatives of 12,500 concerns, with a slight increase in foreigners (+2.5%), among whom the drop in Japanese visitors was compensated by a greater number of buyers from China and Hong Kong. The organizers, moreover, also reported increased attendance among Americans Armadillo-Lizard by Fedrigoni: il lusso come sostanza. “Effetti speciali” e cura del dettaglio sono ingredienti imprescindibili di un packaging distinto e distintivo. Armadillo-Lizard by Fedrigoni: luxury as a substance. “Special effects” and attention to detail are indispensable ingredients in a distinguished and distinctive packaging solution.
(+10%), Germans (+15%), British (+8%), Russians (+18%), Brazilians (+20%), Canadians (+11%) and Koreans (+29%), which, for a sector that relies heavily on exports, is encouraging to say the least… Positive sentiments also come from the Beyond Beauty Paris fair (September 13th-16th, 2009), which we visited like every other year and which also hosts a vast area dedicated to packaging (230 exhibitors in 2009). The redemption figures are still be calculated at the moment, but the impressions made live at the stands were very good. With the caution that is fostered by common sense, operators of cosmetics and perfumes and, consequently, their suppliers, also indeed reported a lively and concrete interest from visiting buyers, both of major brands and distributor trademarks and of small and medium sized concerns. ** Milano Unica is an authoritative B2B fair of the textile sector. It is held every year in February and in September in Milan and serves as a showcase to the new collections for autumn/winter.
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APERTURE - I templi della bellezza aprono le porte al consumatore, con un’operazione che al tempo stesso ripropone l’immagine “alta” delle griffe e le rende accessibili al variegato pubblico degli appassionati. Con questi obiettivi si è svolta, dal 16 al 20 settembre scorso a Parigi, la prima edizione di “Rives de la Beauté”: percorso a tappe nella capitale mondiale della cosmesi-profumeria e dello stile, concepito e organizzato dallo studio Intuid di Wouter Wiels. Main sponsor Korsnäs (cartoncino), con Vogue e Séphora fra i partner più noti e una lista di partecipanti che spazia da Issey Miyake a Thierry Mugler, da Kenzo Parfums a Clarins, Institut Français de la Mode, Musée de Cluny… Fonte d’ispirazione, il “Fuori Salone” che si svolge a Milano in concomitanza con il Salone del Mobile e la “notte bianca della moda” organizzata per la prima volta lo scorso settembre da Vogue Italia nella capitale lombarda (www.rivesdelabeaute.com). Openings - The temples of beauty open their gates to consumers, with an operation that at the same time presents a new image of designer goods and makes them accessible to the heterogeneous public of enthusiasts. With these objectives, from the 16th to the 20th of September in Paris, the first edition of “Rives de la Beauté” was held: a tour of the world capital of cosmetics/perfumes and fashion, conceived and organized by Wouter Wiels’ Intuid studio. The main sponsor is Korsnäs (paperboard), with Vogue and Séphora among the most renowned partners, and a list of participants that ranges from Issey Miyake to Thierry Mugler, from Kenzo Parfums to Clarins, Institut Français de la Mode, Musée de Cluny… The event is inspired by the “Outside the Salone” held in Milan alongside the Salone del Mobile and the “white night of fasion” organized for the first time last September by Vogue Italia in Lombardy’s capitol (www.rivesdelabeaute.com).
quisti del 15%. La geografia dello shopping, peraltro, è in continuo movimento - avverte Claudia d’Arpizio, partner del network di consulenza che, in Italia, conduce l’Osservatorio di Altagamma - non solo perché accanto a Cina, Medio Oriente e India, oggi l’Europa sta riprendendo quota (trainata dall’Est e dalla Russia), ma anche perché i ricchi viaggiano e adorano fare shopping nelle grandi capitali del mondo, generando volumi d’affari non indifferenti. Infine, i mercati del Sudamerica, Brasile in testa,
stanno andando a gonfie vele. Anche da queste evidenze emerge un dato imprescindibile per chi intenda sviluppare business nel lusso, anche come fornitore o terzista: i singoli mercati sono connotati da culture differenti, creando una geografia del lusso variegata e prospettando opportunità diverse che vanno colte (non necessariamente tutte né tutte insieme). Bisogna dunque saper segmentare l’offerta. Sia sul piano del prodotto sia su quello della comunicazione. ■
THE SUN RISES IN THE EAST Both the projections by economists and the experiences we can all enjoy by attending fairs, visiting countries and educating ourselves inform us that - it’s true - growth, what’s new and enthusiasm are found to our East. It will be, then, the populations of the Asian Pacific, according to estimates by Bain&Company, that will stimulate high end business, with an increase in purchases from now to 2010 by 15%. On the other hand, - warns Claudia d’Arpizio, a partner of the consulting network which in Italy conducts the Altagamma sector survey - the geography of shopping is changing, not only because next to China, the Middle East and India, Europe today is regaining shares (driven by
Eastern Europe and Russia), but also because the rich travel, and love to shop in the great capitals of the world, generating no small amount of volumes. Finally, the markets of South America, led by Brazil, are proceeding full sail. Also emerging from this evidence is an unavoidable fact for anyone who wants to develop luxury business, even as a supplier or contractor: the individual markets are characterized by different cultures, creating a luxury geography that is varied and providing different opportunities that should be taken advantage of (not necessarily all of them or all at once). One therefore needs to divide selection, both in terms of products and in terms of ■ communication.
11-12/08 NOVEMBRE DICEMBRE 6,50€
10/08 OTTOBRE 6,50€
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THE VOICE OF ITALIAN PACKAGING
THE VOICE OF ITALIAN PACKAGING
THE VOICE OF ITALIAN PACKAGING
the voice of italian packaging
ItaliaImballaggio is an independent magazine, published by Edizioni Dativo Srl, Milan, whose aim is to give voice to the Italian packaging industry in as capable and professional way as possible, while rejecting a conformism that all too often confuses information with advertising. The magazine is divided up into five basic sections - covering marketing and design, statistics and sector trends, management, environment and legislation and lastly, technological and product innovation - all of which including indepth features and news in brief. ItaliaImballaggio has another feature that has allowed it to stand out right from the outset: its graphics, painstaking in the way information is presented and in the visual impact, making the magazine more pleasurable to read and easier to consult. The cover, designed by well-known as well as up-and-coming packaging designers, communications experts, and - starting from 1999 - by worldwide well known artists ably represents the philosophy and the identity of the magazine.
Edizioni Dativo Srl Via Benigno Crespi 30/2, 20159 Milano Tel. +39 02 69007733 - Fax +39 02 69007664 www.packmedia.net - italiaimballaggio@dativo.it
11° edizione
11th edition
Annuario dell’industria produttrice di materiali e macchine per l’imballaggio, realizzata dalla rivista ItaliaImballaggio. Testo in italiano e in inglese Directory of the industry concerned with the production of packaging materials and machinery, carried out by ItaliaImballaggio magazine. Italian and English text
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Scenari
CON LE IDEE E CON… I DENTI M eno soldi nel bilancio delle famiglie = più consumi di dentifricio (sperando di risparmiare sul dentista). La boutade allude all’andamento della domanda di commodities che sostiene, anche in tempi di crisi, l’industria europea dei tubetti; l’analista è Fabio A. Gussoni, titolare del più importante tubettificio italiano (Scandolara) e attuale presidente dell’associazione europea del settore (ETMA). Ha accettato, l’imprenditore, di “ragionare ad alta voce” sui fenomeni che stanno cambiando il volto del settore dopo il gran botto della crisi finanziaria iniziata lo scorso anno. Per dire che, sì, forse il peggio è passato, ma certamente non gli ostacoli e le incertezze che rendono
TUBETTI I consumi di dentifricio e il genio italico, la caduta dei prezzi delle materie prime e il freno al Made in China, ovvero: come cambia il mercato dei tubetti secondo Fabio Gussoni (Gruppo Scandolara) che, in veste di presidente ETMA, elogia l’efficacia dell’associazione europea e individua le nuove regole del gioco economico “post crisi”. E.P. ardua la vita delle aziende, suggerendo di non dare nulla per scontato. Proviamo a riassumere il suo pensiero, partendo dalle riflessioni sui fenomeni più evidenti (la concorrenza con i produttori asiatici, la caduta della domanda…) per passare ai capitoli relativi a costi (delle materie prime), finanziamenti (!), investimenti (…) e prospettive.
PRIMA LA BUONA NOTIZIA La buona notizia - Gussoni gioca in po-
Scenarios
With ideas and... by the teeth TUBES Toothpaste and Italian ingenuity, the drop in raw materials prices and the brakes on Made in China, or that is: how to change the tube market according to Fabio Gussoni (Scandolara Group) who in the role of president of ETMA, praises the efficacy of the European association and identifies the new rules governing the “post crisis” economic game. E.P. Less money in the family balance = greater consumption of toothpaste (hoping to save on dental fees). The quip alludes to the run of the demand for commodities that even in times of crisis sustain the European tube industry; the analyst is Fabio A. Gussoni, Managing Director of the most important Italian tube manufacturing concern (Scandolara) and current president of the European sector association (ETMA). The entrepreneur agreed to speak his
mind on the phenomena that are changing the face of the sector after the recession that hit last year. Saying, yes, perhaps the worst is behind us, but certainly not the obstacles and the uncertainties that make the life of companies arduous, suggesting that nothing should be taken for granted. We here attempt to summarize his thoughts, starting from the reflections on the most evident phenomena (competition with Asian producers, the drop in demand…) to go on to cover
sitivo - è che, complice l’entrata in vigore del Reach, le importazioni di tubetti dalla Cina sono diminuite, a tutto vantaggio dei “nostri”. Il regolamento europeo sui criteri e le metodologie di registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche impone, infatti, anche all’industria dell’imballaggio, di redigere dossier completi e rigorosi sui materiali impiegati nei processi produttivi. Si tratta di una documentazione ponderosa (e onerosa) che
costs (of raw materials), financing (!), investments (…) and prospects.
FIRST THE GOOD NEWS The good news - Gussoni strikes out positively - is that, what with the Reach agreement coming into effect, tube imports from China are down, all to the advantage of “our own”. European rulings on registration methods and criteria, evaluation and authorisation of chemical substances also compel the packaging industry to draw up complete and rigorous dossiers on the materials used in production processes. This entails a ponderous and burdensome task of documentation that involves all suppliers, direct and indirect, called upon to certify the non toxic nature and conformity to food and pharmaceutical rulings governing raw materials and products. In the case of
raw materials from other continents, the drawing up of the dossier is not the task of the foreign producer but of the European importer - be this trader or user. «In many cases - the entrepreneur states - the new rulings have wrong-footed oriental competitors, who often use uncertified and hence cheaper raw materials. Second or third grade polyolefins are a typical example, “untitled”: perhaps of good quality, but not guaranteed. And even if China now has producers up to western standards, most of our competitors operate following other criteria and the Reach agreement has effectively put a brake on their export activities. Along with other two, different but important phenomena: the re-evaluation of the Yuan against the dollar, that is already making purchasing packaging in China a little less economically advantageous, and
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Marketing & Design
coinvolge tutti i fornitori, diretti e indiretti, chiamati a certificare la non tossicità e la conformità ai regolamenti alimentari e farmaceutici di materie prime e manufatti. In caso di materie prime provenienti da altri continenti, la realizzazione del dossier non è a cura del produttore straniero ma dell’importatore europeo commerciante o utilizzatore che sia. «In molti casi - constata l’imprenditore le nuove regole hanno spiazzato i concorrenti orientali che, spesso, utilizzano materie prime non certificate e quindi meno costose. Tipico l’esempio delle poliolefine di secondo o terzo grado, “non titolate”: magari di buona qualità, ma non garantite. E anche se ormai in Cina c’è chi produce secondo standard occidentali, la gran parte dei nostri concorrenti opera seguendo altri criteri e il Reach, di fatto, ne ha frenato le attività di export. Insieme ad altri due fenomeni, diversi ma importanti: la rivalutazione dello Yuan rispetto al dollaro, che rende già un po’ meno conveniente acquistare packaging in Cina, e l’alto costo delle linee per la produzione di tubetti che, ammortizzate a prezzi cinesi, possono dilatare i tempi di pay back fino a 15 anni: una follia».
COSA “TIENE” E COSA NO Guardando, dunque, al mercato domestico europeo, l’offerta di tubetti - per effetto di una contrazione dell’import - si riduce. Ma, purtroppo, anche la domanda, seppure in misura diversa a seconda del mercato di sbocco considerato: «Da un
the high cost of tube production lines that, with amortization at Chinese prices, might stretch the payback period to as much as 15 years: sheer madness».
WHAT’S HOLDING AND WHAT’S NOT Taking a look at the European domestic market, the tube offer is down due to a contraction of imports. But unfortunately so too is demand, even if in different measures according to the outlet market considered: «On the one hand - Gussoni tells us - the food market is holding, so too pharmaceuticals, even though it is going through a massive restructuring process that sees the big groups redrawing the supply chain, pursuing efficiency and economy. On the other hand though, the cosmetics mass prestige section has dropped a full 12
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lato - dice Gussoni - l’alimentare “tiene”, e anche il farmaceutico, sebbene interessato da un massiccio processo di ristrutturazione che vede i grandi gruppi ridisegnare la supply chain perseguendo efficienza ed economicità. D’altro canto, però, il cosmetico accusa un’evidente battuta d’arresto nel mass prestige, che cala fra il 12 e il 14%, e nell’alto di gamma, dove le perdite raggiungono anche il 25%. Regge invece il mass market, soprattutto grazie ai prodotti di consumo quotidiano (dentifricio, crema per le mani ecc.) e i suoi canali assorbono, in parte, anche alcuni segmenti prestige, coraggiosamente proposti a prezzi rivisitati». E domani? Le crisi passano e i mercati restano, anche se «non saranno più quelli di una volta». Sulla loro evoluzione, considera il nostro interlocutore, influirà il profilo del nuovo consumatore, molto più attento al rapporto qualità-prezzo, capace di scoprire quando la crema del supermercato è efficace quanto quella della profumeria, sebbene a un prezzo inferiore. Cambiano di conseguenza le regole del mercato, anzitutto in termini di priorità: la sicurezza ed economicità balzano in primo piano, mentre le caratteristiche conferite al packaging per catturare l’attenzione del consumatore passano al secondo posto. Ma qui, considera Gussoni, si verifica un cortocircuito: «Per mantenersi aggiornata (e, soprattutto oggi, per progettare il proprio futuro) un’impresa di packaging dovrebbe investire in innovazione in una
to 14%, along with the top end, where losses are as much as 25%. In turn the mass market is holding, aboveall thanks to products of daily consumables (toothpaste, handcream etc.) and its channels are also partially absorbing some other prestige segments, bravely offering at revamped prices». And tomorrow? Recessions come and go and markets stay even though “they will never be what they were”. Their evolution will also be affected by the profile of the new consumer, who will focus a lot more attention on the quality-price ratio, finding out that the supermarket cream is as effective as that sold at the perfumery, while costing less. Hence consequently the market rules change, aboveall in terms of priority: safety and affordability jump to the fore, while characteristics conferred to the
misura, si conviene, fra il 3 e il 5% del fatturato. L’attuale penuria di mezzi finanziari, però, porta a tagliare proprio queste voci di spesa, condannando le imprese a competere sui prezzi, con le note conseguenze sui margini e la solidità stessa dell’azienda. Ma anche per fare prodotti più economici occorre investire in R&S… Ed eccoci di nuovo daccapo».
I PRO E I CONTRO DELLA CRISI Questo capitolo introduce quello, doloroso ma imprescindibile, della finanza d’impresa. Dove le difficoltà di oggi, insegna Gussoni, possono anche rappresentare un’opportunità per sanare antiche debolezze o, addirittura, portare vantaggi. «L’esplosione della “bolla finanziaria” che ha generato l’attuale crisi economica - esemplifica al riguardo l’imprenditore - ha bloccato le speculazioni sugli stock di materia prima, che hanno gonfiato i listini negli ultimi due o tre anni. Grazie a ciò, i tubettifici godono ora di economie tanto impreviste quanto consistenti, che sostengono la marginalità. E non poco: l’anno scorso l’alluminio primario “high” veniva quotato fino a 2.600 dollari la tonnellata per poi scendere fino a 1410 anche se oggi pare già iniziata la ripresa verso i 1800 ; a sua volta, il PE a bassa densità costava 1,48 euro al chilo per poi scendere a 92 centesimi. Se pensiamo che, salvo eccezioni, il costo di un tubetto è notevolmente influenzato dalla materia prima…». Resta, però, da affrontare il grave problema dell’accesso al credito, reso dav-
packaging to catch the consumer’s attention take second place. But here, according to Gussoni, a short circuit occurs: «To stay updated (and aboveall now, for planning ones own future) a packaging company has to invest, it is agreed, some 3 to 5% of its turnover in innovation. However the current dearth of funds leads straight to cuts in investment, condemning companies to compete in terms of price, with the known consequences on margins and the selfsame company solidity. But you even have to invest in R&D to have more economical products… And we are back to square one».
THE GOOD AND BAD POINTS OF THE RECESSION
This paragraph introduces the painful but unavoidable subject of corporate
financing. Where today’s difficulties, Gussoni states, can also offer opportunities to rectify old weaknesses or may even constitute advantages. «The bursting of the “financial bubble” that generated the current economic crisis - Gussoni exemplifies on this count - has stopped raw material stock speculations in their tracks, that have swollen price lists over the last two or three years. Thanks to this, tube manufacturers can enjoy sizeable, unhoped for savings that boost profit margins. And these are indeed considerable: last year prime “high” aluminium was quoted up to 2,600 dollars a ton, to then drop down to 1,410, even though it now appears to be returning to 1800: in turn, low density PE cost 1,48 euro a kilo to now drop down to 92 cents. If we
Marketing & Design Un’associazione di imprenditori vero arduo dalla “prudenza” con cui gli istituti finanziari vagliano i progetti, soprattutto di investimento in beni strumentali. A questo si aggiungono l’aumento degli “scoperti”, l’insolvibilità dei clienti - in una parola la fatica delle imprese a pagare i beni e i servizi acquisiti - e la necessità di fronteggiare la storica sottocapitalizzazione delle nostre aziende «a cui si sta reagendo con una quantità di operazioni frettolose, spesso condotte con strumenti di private equity e finanziamenti vari, non sempre privi di rischio per l’imprenditore». E qui Gussoni azzarda un commento che è un consiglio: «Di questi tempi dobbiamo saper mettere in campo una grandissima dose di creatività e il più assoluto sangue freddo; dunque, nulla va lasciato all’improvvisazione».
Non federazione di associazioni nazionali, ma realtà direttamente formata dalle imprese europee più dinamiche, che hanno unito le forze per portare avanti le azioni comuni a sostegno del settore. Con questo profilo e una segreteria molto capace coordinata da Gregor Spengler - vera e propria anima dell’istituto - ETMA (European Tube Manufacturers Association) ha portato avanti attività di varia natura dalla raccolta e analisi dei dati di mercato all’elaborazione di statistiche, dalla gestione dei rapporti inter-categoria alle attività di lobbying nelle sedi istituzionali di Bruxelles. A queste ultime, in particolare, si deve il fatto che, in ambito europeo, i tubettifici siano il gruppo di produttori di packaging che ha messo a punto e varato il maggior numero di norme tecniche (circa una quindicina). ETMA, che lo scorso aprile ha compiuto cinquant’anni, è stata fondata a Francoforte nel 1959 per iniziativa di un gruppo di industriali tedeschi, inglesi e francesi a cui, nel ’64, si sono uniti italiani e svizzeri. Oggi la sua sede è a Düsseldorf, conta 52 membri di 19 Paesi e il suo raggio d’influenza si è spostato verso Est, nell’area dell’ex blocco sovietico e della Turchia. Negli ultimi anni si è anche coltivata un’attività di scambi e di inviti con colleghi provenienti da Canada, Stati Uniti, India. È costituita da produttori di tubetti di materiali diversi - alluminio, laminato, plastica. Il presidente in carica è il l’italiano Fabio A. Gussoni (gruppo Scandolara).
CONCLUDERE E RIPARTIRE In conclusione, ci si prospetta un compito difficile: coniugare mantenimento delle quote di mercato e della redditività da una parte e, revisione dell’offerta su prodotti di qualità e prezzi concorrenziali dall’altra. Il bello del gioco? Riuscire a chiudere il 2009 con un risultato positivo nonostante tutti gli indicatori economici aggregati siano negativi. Ed il brutto? Non poter prevedere gli investimenti di lungo periodo che possano assicurare un sereno futuro; in aggiunta un sistema di politica industriale del nostro Paese ancora non sufficientemente emancipato di fronte a zavorre di tipo normativo, fiscale e sindacale. ■
A sinistra: Gregor Spengler, segretario Etma. A destra: Fabio A. Gussoni, presidente Etma
An association of entrepreneurs consider that, with exceptions, raw materials considerably influence tube costs…». However we still have to face the serious problem of access to credit, made truly arduous by the “prudence” with which financial companies sift through the projects, aboveall of investments in instrumental goods. To this one has to add the “overdrafts”, customer insolvency - in a word the trouble companies have I paying for the goods and services purchased and the need to face the longstanding undercapitalisation of our companies “to which one is reacting to with a host of rushed measures, often carried out with tools of private equity and various fundings, not entirely without risk for the entrepreneur”. And here Gussoni ventures a comment which stands as a piece of advice: «In times like these we
have to be capable of fielding a huge dose of creativity and total sangfroid; hence nothing should be left to improvisation».
CONCLUDE AND START UP AGAIN To wind up, a difficult task lies before us: to combine retaining ones market share and profitability on the one hand while reviewing ones offer of quality products and applying competitive prices on the other. The fun side of the game? To manage to close 2009 with a positive result despite the fact that all aggregate economic indicators are negative. And the down side? Not being able to fuel those longterm investments that ensure a serene future; in addition to that an Italian industrial policy system still not sufficiently emancipated from regulatory, fiscal and union ballast. ■
Not a federation of national associations, but a concern directly made up of the most dynamic European companies, that have joined forces to carry out the combined actions in support of the sector. With this profile and a secretariat directed by Grego Spengler - true and proper soul of the institute - ETMA (European Tube Manufacturers Association) has performed activities of various nature - from the collection and analysis of market data to the drawing up of statistics, to managing inter-category relations to the activity of lobbying in the institutional seats in Brussels. To the latter in particular one owes the fact that the tube manufacturers are the group of packaging producers that have drawn up and passed the greatest number of technical regulations (around fifteen). ETMA, that last April celebrated its fiftieth anniversary, was founded in Frankfurt in 1959 by a group of German, British and French industrialists, joined in ’64 by Italians and Swiss. Today its headquarters are in Düsseldorf, it has 52 members from 19 countries and its sphere of influence has shifted eastwards, to the area of the former soviet block and Turkey. In recent years it has also cultivated an activity of exchange and invitations with colleagures from; Canada, USA, India. It comprises producers of different materials - aluminium, laminate, plastic. Fabio A. Gussoni (Scandolara ) is the the current president.
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Awards
L’INNOVAZIONE IN UN TUBETTO Innovation in a tube TMA (European tube manufacturers association) ha celebrato i primi 50 anni di attività, 28 dei quali impegnati, tra l’altro, anche nell’organizzazione del concorso Tube of the Year, svoltosi per la prima volta nel 1981. Da allora, ogni anno, gli esperti Etma selezionano il miglior tubetto in termini di innovazione nelle quattro categorie alluminio, laminato, plastica e prototipi. Di seguito riportiamo alcune note tecniche sui vincitori dell’edizione 2009 del
E
concorso che, come commenta Gregor Spengler, segretario generale Etma «Si è ormai affermato come barometro attendibile per misurare l’innovazione, la flessibilità e la creatività di questo comparto industriale europeo». ETMA (the European tube manufacturers association) is celebrating its first fifty years of activity, for 28 of which it has also been organising its “Tube of the Year” competition, which was held for the first
time in 1981. From then on, seven experts from Etma’s circle of members have selected the best and the most innovative tube in each of four categories: aluminium, laminate, plastic and prototypes. Below we publish some technical notes on the winners of 2009 competition that, as Etma general secretary Gregor Spengler commented, «has now established itself as a reliable barometer for measuring the innovation, flexibility and creativity of the European tube industry».
LAMINATE / LAMINATE Nella categoria dei laminati ha vinto il tubetto Bye-Bye-Spot, della serie Visage Young di Nivea, realizzato da Alcan Packaging Beauty (F). Gli eccellenti risultati di stampa sono stati ottenuti grazie alla combinazione di due tecnologie: la stampa Pixel LaminatTM assicura la perfetta riproduzione anche dei minimi dettagli e delle varie sfumature e gradazioni di colore. Allo stesso tempo la stampa a caldo crea un piacevole effetto specchio. Il connubio di queste decorazioni ha reso possibile realizzare design fotorealistici opachi o lucidi con effetti metallizzati, risultati solitamente ottenibili solo tramite tecniche di etichettatura.
ALUMINIUM / ALUMINIUM Il più votato è stato Essensity Soft Permanent Colour Cream di Schwarzkopf Professional, prodotto da Tubex Wasungen (D). Il tubo è ricoperto da una vernice bianca opaca, che gli conferisce un particolare effetto tattile, ed è stampato con un design essenziale tramite tecnologia computer-to-plate. La combinazione della vernice “high-grade” bianca opaca, degli accattivanti elementi grafici in verde e del colore scelto per la chiusura (abbinato al motivo grafico) assicurano al tubetto un’aria alquanto stravagante. The most votes went to Essensity Soft Permanent Color Cream from Schwarzkopf Professional, produced by Tubex Wasungen (Germany). The tube is covered with a matt white lacquer with a special haptic effect and printed in a deliberately puristic design using a computer-to-plate process. The combination of a highgrade matt white lacquer, the eye-catching green graphic elements and the color of the closure specially chosen to match the motif convey to the tube an air of extravagance.
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The winner was Alcan Packaging Beauty (France) with its “ByeBye-Spot” tube for the “Visage Young” series from Nivea. Two technologies were combined to achieve the excellent print result: the use of Pixel LaminatTM printing ensures exact reproduction of the smallest details and finely coordinated color nuances and color gradations. At the same time, hot stamping creates an attractive mirror effect. This decorative combination makes it possible to achieve photo-realistic matt or gloss designs with metallic effects, something that one otherwise only knows from labeling technology.
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PLASTICA / PLASTIC
Soffianti Riscaldatori Soffianti d’aria calda
Il tubetto Olay Definity di Procter & Gamble, realizzato dalla tedesca Tubex Rangendingen (D), si distingue per gli intricati elementi olografici squadrati che, grazie al riflesso della luce, creano un brillante gioco di colori. Il design degli elementi in rilievo, insieme all’accattivante color madreperla dello strato esterno del tubo e della colorazione del corrispondente strato interno, enfatizzano l’ottima impressione complessiva del tubo. The Olay Definity tube from Procter & Gamble, which was made by Tubex Rangen-dingen (D), won the Plastic Tubes prize. Its outstanding features are the intricate square holographic elements that create a brilliant play of colors thanks to the reflection of light. Together with the embossed design elements, the attractive mother-of-pearl coloration of the outer tube layer and a correspondingly colored inner layer emphasise the excellent overall impression of the tube.
Termoretrarre, Saldare, Asciugare, Riscaldare, Sterilizzare, Attivare Apparecchi manuali o integrabili in linee automatiche
PROTOTYPES / PROTOTYPES
Tubex Rangendingen (D) was also successful in the Prototypes category with its Less is more tube. The patented shoulderless coextruded plastic tube is fitted with a permanently attached two-part bicolor flip-top closure. Coupled with the elimination of the shoulder, this weight-reducing closure system, specially developed for the new manufacturing technology, enables a weight-saving of up to 40 per cent.
Studio Bona II 2006
Nella sezione prototipi è stato eletto il tubo Less is more, brevettato ancora dalla tedesca Tubex Rangendingen (D). Il tubetto senza spalla di plastica coestrusa è dotato di un tappo flip-top bicolore, che rimane permanentemente attaccato al corpo. Oltre ad aver eliminato la spalla, questa chiusura “due pezzi”, sviluppata appositamente per la nuova tecnologia di produzione, consente di ridurre il peso fino al 40%.
MOHWINCKEL SPA VIA S. CRISTOFORO, 78 20090 TREZZANO S/N (MI) TEL. +39 0248401749 FAX +93 024453847 comm@mohwinckel.it www.mohwinckel.it
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Marketing & Design opo aver quantificato il peso economico delle imprese attive nell’indotto farmaceutico, il secondo Rapporto dell’Osservatorio Pharmintech (presentato lo scorso giugno a Rimini, in occasione del Simposio AFI - Associazione Farmaceutici Industria) approfondisce e aggiorna i dati dello studio redatto in precedenza, e li amplia con informazioni sulla disaggregazione regionale e un approfondimento sul contoterzismo.
D
Premessa e oggetto dello studio - Per valutare in modo adeguato l’importanza economica che l’industria farmaceutica riveste nel contesto italiano, occorre considerare anche quei settori che, formalmente, non vengono classificati dentro il settore farmaceutico, ma che con esso hanno strettissimi rapporti economici e tecnologici: si tratta di quelle imprese che producono semilavorati, macchinari, componenti e servizi industriali per le imprese farmaceutiche, e che possono essere considerate la struttura portante della componente a monte della filiera farmaceutica. Proprio questo insieme di settori costituisce l’oggetto di studio dell’Osservatorio Pharmintech. L’indotto italiano nel suo complesso Nell’ultimo anno, l’industria dell’indotto farmaceutico italiano è cresciuta per produzione, valore aggiunto e salari, con incrementi compresi fra il 2 e il 2,5%, limitando i danni derivanti dalla crisi con un calo marginale di occupazione (-0,54%) e investimenti (-0,65%). Si tratta di dati significativi, che eviden-
Indotto farmaceutico
AGGIORNAMENTI SUL COMPARTO NUMERI E TENDENZE Il Secondo Rapporto dell’Osservatorio Pharmintech* ha messo in luce i dati congiunturali dell’indotto farmaceutico in Italia, cresciuto del 2% nel 2008. A cura di Daniela Binario ziano come il settore reagisca bene alle oscillazioni determinate dai mercati internazionali, ed è pronto anche a rispondere alle tendenze della domanda che proviene dall’industria farmaceutica, mettendo in campo nuove forme di organizzazione della produzione, come il contoterzismo. Queste sono alcune fra le indicazioni più interessanti contenute nel Secondo Rapporto dell’Osservatorio Pharmintech che, quest’anno, ha introdotto novità significative: è stato infatti ampliato il raggio d’azione delle indagini, sono state fornite le prime indicazioni congiunturali del com-
* Il progetto di ricerca L’Osservatorio Pharmintech (emanazione dell’omonima manifestazione fieristica) è un progetto di ricerca promosso da Ipack-Ima SpA e sponsorizzato da Grafica Zannini SpA e Laetus. Nasce con il sostegno dei più autorevoli organismi associativi della filiera farmaceutica, a partire da Farmindustria, e si propone un triplice obiettivo: studiare e fornire periodicamente report statistici sul peso economico e industriale dei settori a monte del comparto farmaceutico; monitorare l’evoluzione qualitativa dei legami tra le imprese farmaceutiche e le imprese dell’indotto; definire le strategie di crescita e la struttura organizzativa di tali imprese. • Il progetto, coordinato da Gianpaolo Vitali, ricercatore del CNR e segretario GEI (Gruppo Economisti di Impresa), è stato presentato nell’aprile 2008, in occasione delle Giornate Farmaceutiche Pisane; il Primo Rapporto è stato presentato ufficialmente a giugno dello stesso anno, approfondendo in maniera originale ed esaustiva le caratteristiche dell’indotto farmaceutico.
Pharmaceutical suppliers
Sector updates FIGURES AND TRENDS The Second Report of the Pharmintech Observatory* brought to light data on the current economic condition of the pharmaceutical supplier industry in Italy, which grew by 2% in 2008. By Daniela Binario After quantifying the economic impact of the concerns active in pharmaceutical supplying, the Second Report of the Pharmintech Observatory (presented last June in Rimini, on the occasion of the Industry Pharmaceuticals Association - AFI - symposium) expands and updates the findings of the previous study, and gives a regional breakdown while offering an in-depth look at outsourcing.
parto, è stata analizzata nel dettaglio la presenza delle aziende dell’indotto farmaceutico nelle diverse regioni italiane e, infine, è stata aperta una finestra d’indagine significativa sul contoterzismo. L’industria italiana sotto la lente dell’Osservatorio - che come accennato, è costituita dalle imprese che lavorano a monte della produzione dei farmaci, e realizzano tecnologie, materiali, servizi e sistemi per il processo e il confezionamento dei prodotti farmaceutici e parafarmaceutici - sviluppa occupazione per 60.715 addetti (poco meno del-
Premise and object of study - In order to adequately evaluate how economically important the pharmaceutical industry is in the Italian context, those sectors that are not
formally classified within the pharmaceutical sector but have close economic and technological ties with it should also be considered: those concerns that produce the semiprocessed products, machinery, components and industrial services for the pharmaceutical concerns, and that can be considered the bearing structure of the up the line component of the pharmaceutical industry. This collection of sectors constitutes the object of study of the Osservatorio Pharmintech.
The Italian supplier industry as a whole - In the last year, the Italian pharmaceutical supplier industry saw growth in production, added value and salaries, with increases of between 2 and 2.5%, limiting the damage caused by the crisis with a marginal drop in employment (-0.54%) and investments (-0.65%). This information is significant, demonstrating how well the sector reacts to fluctuations determined by international markets, and it is also ready to respond to the demand
* Research project The Pharmintech Observatory (an outgrowth of the fair event of the same name) is a research project promoted by Ipack-Ima SpA and sponsored by Grafica Zannini SpA and Laetus. It was founded with the support of authoritative association entities of the pharmaceutical industry, starting with Farmindustria, and has a triple objective: to develop and periodically supply statistical reports on the economic and industrial impact of the sectors up the line from the pharmaceutical sector; to monitor the qualitative evolution of the ties between pharmaceutical concerns and supplier concerns; to define the growth strategies and organizational structure of those concerns. • The project, coordinated by Gianpaolo Vitali, CNR researcher and secretary of GEI (Group of Business Economists), was presented in April 2008, on the occasion of the Pisa Pharmaceutical Days; the First Report was officially presented in June of the same year, taking an original and extensive in-depth look at the characteristics of the pharmaceutical supplier industry.
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Marketing & Design Tre giorni dedicati al farma Pharmintech (organizzata da Ipack-Ima SpA) si propone ogni tre anni come una delle più qualificate vetrine europee di tecnologie, materiali, servizi per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, parafarmaceutici e nutrizionali. In calendario a BolognaFiere dal 12 al 14 maggio 2010, ha alle spalle il successo dell’edizione 2007: 263 espositori, oltre 4.000 visitatori, il 23% provenienti dall’estero. Alla guida della manifestazione è stato nuovamente chiamato Sergio Dompè, presidente di Farmindustria, figura di grande prestigio, sia come imprenditore sia per il ruolo istituzionale che ricopre al vertice dell’associazione confindustriale delle imprese del farmaco. Guida ragionata alla filiera - L’Italia è il secondo produttore e secondo paese esportatore nel mondo di packaging farmaceutico. Pharmintech intende essere lo specchio di questo modello industriale, riconosciuto universalmente per la forte integrazione fra efficienza della produzione e del confezionamento. Non a caso nel settore farmaceutico, i siti di produzione italianiche fanno capo a gruppi multinazionali risultano spesso essere esempi di eccellenza produttiva. In previsione dell’edizione Pharmintech 2010, gli organizzatori lavoreranno a consolidare le aree tecnologiche portanti, valorizzandone la presenza. Al tempo stesso, intendono intercettare quella “galassia” di innovazione e competitività formata da piccole e medie realtà: fornitori di prodotti intermedi per il farmaceutico, contoterzisti, aziende che offrono servizi di ricerca clinica (CRO). ?
Three days dedicated to pharma Pharmintech (organized by Ipack-Ima SpA) is proposed every three years as one of the most qualified European showcases of technologies, materials and services for the processing and packaging of pharmaceutical, parapharmaceutical and nutritional products. Scheduled for May 12th-14th, 2010 at BolognaFiere, its reputation is marked by the success of the 2007 edition: 263 exhibitors, more than 4,000 visitors, 23% from abroad. Once again the task of directing the event has been given to Sergio Dompè, president of Farmindustria, a figure of great prestige both as a businessman and for his institutional role, heading the Confindustria association of pharmaceutical concerns. A well-pondered guide to the industry - Italy is the world’s second largest producer and second largest exporter of pharmaceutical packaging. Pharmintech intends to be the mirror of this industrial model, universally recognized for its strong integration of efficiency in production and that in packaging. It’s not by chance that in the pharmaceutical industry, the Italian production sites answer to multinational groups and often prove to be examples of production excellence. Ahead of Pharmintech 2010, the organizers will work to consolidate the essential technological areas, taking full advantage of their presence. At the same time, they intend to intercept that “galaxy” of innovation and competitiveness formed by small and medium concerns: suppliers of intermediary products for the pharmaceutical industry, outsourcers, concerns that offer clinical research services (CROs). ?
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Tabella 1 - Occupazione, produzione, valore aggiunto, salari e investimenti generati nell’indotto a monte del settore farmaceutico (addetti e mln euro, dati 2008). Table 1 - Employment, production, added value, salaries and investments generated by upstream suppliers of the pharmaceutical sector (employees and million euro, 2008 data). Valore Occupazione Produzione aggiunto Salari Investimenti Employment Production Added Salaries Investments value Totale indotto 60.715 11.437 3.589 1.316 457 Total supplier industry Chimica 7.251 2.771 498 244 115 Chemical Meccanica e macchine 9.151 2.257 529 238 42 Mechanical and machines Carta 1.588 394 88 40 14 Paper Apparec. elettriche Electrical and ed elettroniche 2.690 453 125 65 11 electronic equipment Vetro 2.827 484 135 63 26 Glass Editoria e stampa 2.158 314 112 46 12 Publishing and printing Plastica 1.761 361 86 40 13 Plastic Costruzioni 1.736 177 76 23 8 Construction Energia e ind. estrattiva 1.158 645 221 39 48 Energy and extraction industry Altri settori manifatturieri 3.642 652 164 60 22 Other manufacturing sectors Servizi alle imprese 15.395 1.101 587 197 36 Services for concerns Ricerca, sviluppo Research, development e istruzione 2.171 126 73 39 11 and instruction Altri settori 9.186 1.702 895 224 100 Other sectors Fonte/ Source: Rapporto dell’Osservatorio Pharmintech 2009
la metà dell’intera filiera farmaceutica), produzione per 11,4 miliardi di euro (il 33% del totale), valore aggiunto per 3,5 miliardi di euro (il 35% del totale). La tabella 1 sintetizza i risultati raggiunti nella stima dell’impatto economico che il settore farmaceutico genera nel resto dell’economia. Fotografia delle regioni - L’Osservatorio Pharmintech ha analizzato l’impatto economico a livello regionale dell’indotto farmaceutico. Con 16.176 addetti la Lombardia è di gran lunga la regione che
ospita il maggior numero di realtà produttive, con un peso del 27% a livello nazionale. Seguono Veneto, Emilia Romagna e Piemonte, con quote vicine al 10%. Lazio (8,7%) e Toscana (6,4%) sono le regioni più rappresentate del Centro, mentre a Sud prima è la Campania, con 2.835 addetti, pari al 4,7% del totale nazionale. Contoterzismo - Altro tema rilevante sul quale l’Osservatorio pone l’accento è la crescita del fenomeno del contoterzismo, evoluto in fretta negli ultimi anni e in ten-
trends of the pharmaceutical industry with new forms of production organization, such as outsourcing. These are some of the more interesting findings contained in the Second Pharmintech Observatory Report, which, this year, introduced a few significant additions: in fact, the field of study has been expanded, the first short-term indications of the sector have been provided, the presence of pharmaceutical supplier concerns in the different Italian regions has been analyzed in detail, and finally, an important window of study on outsourcing has been opened. The Italian industry under the lens of the Observatory - which as mentioned is made up of concerns that operate upstream from the production of pharmaceuticals, and
create technologies, materials, services and systems for processing and packaging pharmaceutical and parapharmaceutical products accounts for 60,715 jobs (a little less than half of the entire pharmaceutical industry), 11.4 billion euro production (33% of the total) and added value of 3.5 billion euro (35% of total). Table 1 summarizes the results obtained in evaluating the economic impact which the pharmaceutical sector has on the rest of the economy. Snapshot of the regions - The Pharmintech Observatory analyzed the economic impact of the pharmaceutical suppliers at the regional level. With 16,176 employees, Lombardy is by far the region that houses the highest
Intubettatrice lineare a sbalzo Tabella 2 - Peso % del campione contoterzista sul totale dell’indotto farmaceutico (dati 2008). Table 2 - % impact of outsourcer sample on total of pharmaceutical supplier industry (2008 data). Occupazione Produzione Employment Production • Totale indotto Total pharm. farmaceutico 60.715 11.437 suppliers • Imprese campione Outsource smpl. contoterzismo 2900 550 concerns • Peso % 4,8 4,8 % impact Fonte/Source: Rapporto dell’Osservatorio Pharmintech 2009.
Formula M.T.L.
Modelli disponibili M.T.L. 100 M.T.L. 100/2
Outsourcing - Another important topic on which the Observatory focuses is the growth of the phenomenon of outsourcing, which has developed quickly in recent years and with definite growth worldwide. It is estimated, in fact, that today it has a worldwide value of 26 billion dollars and in just three years, by the end of 2011, demand will reach 40 billion dollars.
Industrial specialization, production flexibility and new technologies are the factors that push the pharmaceutical industry to resort more and more to production in outsourcing. The Pharmintech Observatory Report estimates the number of employees of exclusively outsourcing concerns to be circa 2,900, for an annual business volume of circa 550 million euro. The impact of the sample of outsourcing concerns on pharmaceutical suppliers as a whole is small but significant: 4.8% employment and production of suppliers is generated by outsourcing concerns (table 2). However, if the comparison is limited to industrial and research suppliers, the sample of outsourcing concerns in Italy accounts for 8% of jobs and 6.4% of production value. ■
M.T.L. 200/2 M.T.L. 300/2
M.T.L. 400 M.T.L. 500
JUMBO
NOVITÁ
denza decisamente positiva in tutto il mondo. Si stima, infatti, che oggi a livello mondiale valga 26 miliardi di dollari e in soli tre anni, a tutto il 2011, la domanda arriverà a 40 miliardi di dollari. Specializzazione industriale, flessibilità produttiva e nuove tecnologie sono i fattori che inducono l’industria farmaceutica a ricorrere in misura crescente alla produzione in outsourcing. Il Rapporto dell’Osservatorio Pharmintech stima in circa 2.900 il numero di addetti delle imprese esclusivamente contoterziste, per un volume d’affari annuo corrispondente a circa 550 milioni di euro. Il peso del campione di imprese contoterziste sul totale dell’indotto farmaceutico è piccolo ma significativo: il 4,8% dell’occupazione e della produzione dell’indotto è generato dalle imprese contoterziste (tabella 2). Se il confronto, però, viene ristretto al solo indotto industriale e di ricerca, il campione d’imprese contoterziste incide in Italia per un 8% degli occupati e per il 6,4% del valore della produzione. ■
number of producers, with an impact of 27% nationally. It is followed by Veneto, Emilia Romagna and Piedmont, with shares of around 10%. Lazio (8.7%) and Tuscany (6.4%) hold the largest shares in central Italy, while in the South the first is Campania, with 2,835 employees, equal to 4.7% of the national total.
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Marketing & Design
Studio di settore
L’industria alimentare in Italia DATI E FATTI Consumi e produzione a rilento, bene l’export nel 2008: struttura, tendenze e tipologie di confezionamento del comparto food. Plinio Iascone
due comparti alimenti e bevande rappresentano, in termini di fatturato, rispettivamente il 95% e 15% della grande area di mercato “alimentare”. La presente relazione prende in considerazione soltanto il comparto food. In questo ambito, il settore lattiero caseario presenta lo share maggiore (13,7%); seguono il settore dolciario (9,5%), la trasformazione delle carni (7,3%), la pasta (4%), l’olio alimentare (3%), le conserve vegetali (3,5%). Il restante 59% si riferisce a una vasta gamma di alimenti. È importante evidenziare che, da alcuni anni, è in atto una tendenza che vede i prodotti cosi detti “evoluti” in crescita progressiva (sughi, piatti pronti, surgelati,
I
caffè in cialde, piatti pronti refrigerati, ecc) tanto che, nel 2007, hanno raggiunto una quota del 14% circa. Nel corso del 2008, a causa della crisi congiunturale, il trend è rallentato, ma le potenzialità di sviluppo restano significative. La componente estera della domanda dell’industria alimentare nazionale gioca un ruolo significativo: le esportazioni rappresentano il 16,7% circa della produzione, e le importazioni il 7% circa della domanda interna; il saldo della bilancia commerciale è attivo. L’industria alimentare italiana, purtroppo, sta vivendo un 2009 difficile. Anche le proiezioni evolutive formulate da Prometeia ipotizzano una contrazione dell’attività produttiva, a prezzi co-
Sector study
The food industry in Italy DATA AND FACTS Consumption and production slowing down, exports okay in 2008: structure, trends and packaging types of the food sector. Plinio Iascone
The two food and beverage sectors represent, in terms of turnover, 95% and 15%, respectively, of the large “food products” market area. This report takes into consideration only the food sector. In this field, the milk and dairy sector holds the largest share (13.7%), followed by the sectors of confectionary (9.5%), meat processing (7.3%), pasta (4%), food oil (3%) and vegetable preserves (3.5%). The remaining 59% refers to a vast range of food products.
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It is important to point out that, since a few years ago, there has been a trend that sees so-called “advanced” products - sauces, ready meals, frozen foods, coffee pads, refrigerated ready meals etc. - in progressive growth, such that in 2007, they reached a share of circa 14%. During 2008, due to the economic crisis, the trend has slowed down, but its growth potential remains significant. The foreign component of the Italian food industry’s demand plays an
stanti, pari al 3,2%, sia per le bevande che per il food. Una ripresa dell’1-1,5% è prevista per il 2010. Un settore non compreso nell’area dell’industria alimentare in senso stretto è quello dei prodotti ortofrutticoli consumati freschi che, a livello dei soli consumi delle famiglie, vale circa circa 4,3 milioni di euro, a cui si devono aggiungere i con-
important role: exports represent circa 16.7% of production, and imports circa 7% of domestic demand; the trade balance is positive. Unfortunately, the Italian food industry has a difficult 2009 ahead. The growth projections formulated by Prometeia also hypothesize a contraction of production output, at constant prices, equal to 3.2%, for both beverages and food. A 1-1.5% recovery is expected for 2010. One sector not strictly belonging to the food industry is that of fruit and vegetables consumed fresh, which, as far as concerns consumption by families, is worth circa 4.3 million euro, to which horeca consumption must be added. From the standpoint of packaging used, this sector is of particular importance. That’s why, in this report, it has been included in the
final calculations estimating the different types of packaging used.
QUANTITY AND QUALITY OF PACKAGING
Considering the diversity of product types to be treated, food product packaging (referring solely to food, condiments included) also has, in addition to significant volumes, an enormous variety of packaging solutions. The food area is a good example, moreover, of the reliance on packaging as a marketing tool. In 2008, the handling of the total production of the twenty-five sectors monitored by the Istituto Italiano Imballaggio in the food area (including fresh fruit and vegetables) employed 3,513,000 t of packaging. This includes both one-time use and
Marketing & Design sumi dell’“horeca”. Dal punto di vista dell’impiego di imballaggi, il settore riveste un’importanza particolare ed ecco perché, in questa relazione, è stato incluso nel calcolo finalizzato alla valutazione delle diverse tipologie di imballaggi impiegati.
QUANTITÀ E QUALITÀ DEGLI IMBALLAGGI
Data la diversità delle merceologie da trattare, il confezionamento dei prodotti alimentari (con riferimento solo al food,
condimenti compresi) presenta, oltre a quantitativi molto significativi, anche un’enorme varietà di soluzioni di imballaggio. L’area alimentare testimonia, inoltre, il ricorso all’imballaggio come strumento di marketing. Nel 2008 la movimentazione della produzione totale dei venticinque settori mo-
recyclable packaging, not to mention primary, secondary and transport packaging. During the last four years, the average annual growth trend of the use of packaging in the sectors monitored was 1.5%, while the food sector grew by 0.5% on average per year. As is shown, the growth rate of packaging consumption is greater than the growth of the food sector and the difference can be attributed to various factors: - an increase in pre-packaged products such as cheeses and cold cuts; - an increase in portioned and packaged fresh fruit and vegetable products (4th and 5th range vegetables); - an increase in single-dose products, connected to the increase of “singles”.
nitorati dall’Istituto Italiano Imballaggio nell’area food (compreso l’area dei prodotti ortofrutticoli freschi) ha comportato un impiego di 3.513.000 t di imballaggi. Nel computo sono compresi sia gli imballaggi a perdere che quelli a rendere, nonché i primari, i secondari e quelli da trasporto. Nell’ultimo quadriennio, il trend di sviluppo dell’utilizzo di imballaggi nei settori monitorati, è stato dell’1,5% medio annuo a fronte di una crescita del settore alimentare food dello 0,5% medio annuo. Come si nota il tasso di sviluppo del consumo di imballaggi è superiore alla crescita dell’area alimentare e la differenza è imputabile a svariati fattori: - aumento dei prodotti preconfezionati quali ad esempio formaggi e salumi; - aumento dei prodotti ortofrutticoli freschi porzionati e confezionati (verdure “IVa e Va gamma”); - aumento dei monodose, connesso all’aumento delle persone “single”. Da notare che la riduzione della capacità comporta in genere, un maggior peso medio di imballaggio: sostituendo una qualsivoglia confezione da 550 g di capacità con due da 250 g, il peso globale di imballo è superiore; - buona evoluzione produttiva di alcuni settori (piatti pronti, surgelati ecc.). Gli imballaggi, in sintesi, trovano i maggiori sbocchi nei seguenti comparti: prodotti ortofrutticoli freschi (32,5%), derivati pomodoro (12,5%), farina, pasta e pane
It is worth noting that a decrease in capacity generally entails an increase in the packaging’s average weight: whenever a 550 g pack is replaced by two 250 g packs, the total packaging weight is greater; - good production performance of certain sectors (ready meals, frozen foods etc.). Packaging, in brief, finds its greatest outlets in the following sectors: Fresh fruit and vegetables (32.5%), tomato products (12.5%), flour, pasta and bread (9.5%), confectionary and baked goods (7%), fresh meats and cold cuts (5%), milk and milk products (7.5%), food oil (6%), other sectors (20%). Dynamic packaging - Careful analysis of the evolution of the packaging mix in the different sectors
I dati di Federalimentare Un 2008 difficile per l’industria alimentare italiana che, comunque, ha messo in campo buona capacità di tenuta in un momento tanto complesso per l’economia globale. Lo dimostrano i dati presentati a Parma in occasione dell’assemblea annuale di Federalimentare (giugno 2009): rallentano consumi e produzione, cresce l’export. Il comparto ha chiuso il 2008 con un bilancio di produzione del +5,3% in relazione al fatturato, ma ha subìto una contrazione dell’1% a parità di giornate lavorative. Come ha affermato Gian Giacomo Auricchio, presidente di Federalimentare, in occasione dell’assemblea «le vendite alimentari, a prezzi correnti si sono fermate su un +0,7%. È una variazione che incorpora la dinamica dei prezzi e delle quantità. I prezzi al consumo dell’alimentare lavorato, paragonando la media 2008 e quella 2007, hanno raggiunto un picco del +5,8% nel corso del 2008, per poi ribaltarsi in un -4,5% nel confronto semestrale settembre 2008/marzo 2009. Il modesto incremento del fatturato delle vendite non ha coperto l’inflazione, per cui i volumi in molti casi hanno sofferto. Infatti i dati Istat sui consumi alimentari 2008 delle famiglie mostrano, a valori depurati dall’inflazione, un calo del -2,4% sull’anno precedente. Anche il valore aggiunto del settore ha sofferto nel 2008 calando di circa due punti rispetto al 2007. L’industria alimentare, comunque anche in un anno complesso come il 2008, si conferma come il secondo settore produttivo manifatturiero del Paese, con un fatturato pari a 119 miliardi di euro dei quali l’export, a quota 19,5 miliardi di euro, rappresenta il 16,7%, con una crescita in valore di quasi il 10% sul 2007». La crisi, dunque, ha investito anche il settore alimentare, seppure con dinamiche meno pesanti rispetto ad altri comparti. Lo confermano peraltro i dati di produzione nel primo trimestre del 2009: secondo l’associazione confindustriale, infatti, a fronte di un crollo del settore industriale nel suo complesso (-21%), l’industria alimentare ha segnato una flessione molto più contenuta del -4%.
Figures from Federalimentare A difficult 2008 for the Italian food industry, which, however, highlights its ability to persevere in such a complex time for the national economy. This is demonstrated by the economic findings presented in Parma on the occasion of Federalimentare’s annual assembly held last June: consumption and production slow down, but exports grow. The sector closed 2008 with a production balance of +5.3% in relation to turnover, but experienced a 1% contraction per workday. As Gian Giacomo Auricchio, president of Federalimentare, stated on the occasion of the annual assembly «Food sales, at current prices have stopped at +0.7%. This is a variation that incorporates the dynamics of prices and quantities. Consumption prices
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Marketing & Design
of processed food products, comparing the 2008 average to that of 2007, reached a peak of +5.8% during the course of 2008, to then reverse and reach -4.5% in the September 2008/March 2009 semester comparison. The modest increase in sales revenue did not cover inflation, in many cases causing volumes to suffer. In fact, Istat data on 2008 food consumption by families show, in values adjusted for inflation, a -2.4% drop compared to the previous year. The sector’s added value also suffered in 2008, dropping circa two points with respect to 2007. The food industry, even in a difficult year such as 2008, places as Italy’s second most productive manufacturing sector, with turnover equal to 119 billion euro, of which exports represent 16.7% with 19.5 billion euro, with a growth in value of nearly 10% over 2007». The crisis, then, also affected the food sector, although with less severe dynamics compared to other sectors. This is confirmed, moreover, by production figures in the first trimester of 2009: according to the business association, indeed, facing a collapse of the industrial sector as a whole (-21%), the food industry saw a much more contained shrinkage of -4%.
monitored shows how highly dynamic primary packaging is. The frequent changes are due to different requirements, first of all the reliance on packaging as a marketing tool, the constant emission onto the market of new products and the consequential necessity for greater differentiation, consumer demand for products and packaging with a high service content. The priority remains, however, for packaging destined to contain a food product, guaranteeing its safety in microbiological terms, as well as its pleasant appearance and handling. As for secondary packaging (clusters, cartons etc.), they are closely related to primary packaging, since they constitute the sales unit and serve an important communication function; tertiary packaging (transport packaging, that is pallets, corrugated
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(9,5%), prodotti da forno e dolci (7%), carni fresche e salumi (5%), latte e derivati del latte (7,5%), olio alimentare (6%), altri settori (20%). Packaging dinamico - Un’attenta analisi dell’evoluzione del packaging-mix nei diversi settori monitorati, evidenzia l’elevato dinamismo degli imballaggi primari. I frequenti cambiamenti derivano da diversi fattori, in primis il ricorso al packaging come strumento di marketing; e ancora, la costante immissione sul mercato di nuovi prodotti e la conseguente necessità di maggiore differenziazione, nonché le richieste da parte dei consumatori di prodotti e imballaggi con elevato contenuto di servizio. Resta comunque prioritario, per un imballaggio destinato a contenere un alimento, garantirne la sicurezza sotto il profilo microbiologico nonché la gradevolezza dal punto di vista sensoriale.
cardboard, wood or plastic crates) serve essential logistical functions.
Per quanto riguarda gli imballaggi secondari (cluster, astucci ecc.), essi sono strettamente correlati ai primari, poiché costituiscono l’unità di vendita e assolvono a un’importante funzione di comunicazione; i terziari (imballaggi da trasporto, ovvero pallet, cassette di cartone ondulato, di legno e di plastica) soddisfano funzioni logistiche essenziali.
MATERIALI E SETTORI DI IMPIEGO DEGLI IMBALLAGGI
Può essere interessante, a questo punto, tracciare un breve profilo delle diverse tipologie di imballaggi adottate nel settore alimentare. Imballaggi cellulosici - Nel settore alimentare (food) detengono una quota del 38,3% sul totale in peso degli imballaggi impiegati. Il cartone ondulato, in qualità di imbal-
Sacks, bags and wrapping paper are the other types of cellulosic packaging employed in the food sector.
MATERIALS AND SECTORS EMPLOYING PACKAGING
It can be interesting, at this point, to trace a brief profile of the different packaging industries present in the food sector. Cellulosic packaging - In the food sector this type holds a 38.3% share of the total volume of packaging employed. Corrugated cardboard, as transport packaging, is the main type (circa 15%), while folded cartons represent 4.5%. Destined for a wide range of product types, cellulosics register a considerable presence in baked goods, pasta, frozen foods and, as clusters, in the beverage sector.
Plastic packaging - The use of this packaging material is widespread in the food industry (29.5% share in weight), available in a wide range of types: transport film, wrapping film, containers, accessories, tubs, sacks and bags, flexible tubes, bottles, buckets, drums etc. In terms of number of packagings, the share of plastic packaging would no doubt be higher, considering that the average weight is inferior when containing the same product (due to the material’s intrinsic characteristics) and with respect to many other packaging types. In the plastic packaging family we find flexible polylaminates, which, due to
their peculiar properties, play an important role in the food sector: baked goods, food pastes, frozen foods and coffee are their key destination sectors in terms of quantity. In general, the use of plastic packaging has very interesting growth rates in this market area. Growth depends on their versatility and quick response to new packaging requirements: the greater reliance on portioned fresh foods, the rise of ready meals in both the refrigerated and frozen lines, the birth of fourth and fifth range fruit and vegetable products. Steel packaging - On the market for 200 years, this packaging type continues to offer valid applications, thanks to its functionality. Of the total amount of packaging used in the food
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Impackt is an instrument for navigating, for locating a critical position - or also for losing ones position - in the great sea of packaging, taken as being a cultural form in the widest possible sense, the means by which we relate to merchandise, consumption, the world. Impackt sets out to be a vehicle of knowledge and lateral reflection which crosses and re-crosses the boundaries of many different sources of knowledge (theoretical, literary, artistic, technical, anthropological, etc). Impackt, a magazine-guide with strong impact in terms of graphics and content, will arouse the interest of a discerning public, aware of new trends and ready to be disoriented as a critical act
Tourist guide to the physical and psychological landscape of packaging
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Marketing & Design
Tabella 1 - Industria alimentare italiana: dati 2007-2008. Table 1 - Italian food industry: 2007-2008 data 2007 2008 Fatturato (miliardi Euro) 113 119 Turnover (billions euro) Produzione ° -0,80% -1% Production° Numero imprese* 6.450 6.400 Number of concerns* Numero addetti* 390.000 386.000 Number of employees* Esportazioni (miliardi euro) 17,84 19,6 Exports (billions euro) 7,10% 9,90% Importazioni (miliardi euro) 14,93 16 Imports (billions euro) 8% 7,20% Consumo (miliardi euro) 203 210 Consumption (billions euro) 3% 3,50% (°) La produzione è stata calcolata da Federalimentare a parità di giornate lavorative/Production was calculated per workday by Federalimentare (*) Aziende con oltre 9 addetti/Concerns with more than 9 employees Fonte/Source: Federalimentare Tabella 2 - Produzione dell’area alimentare relativa alle 25 aree settoriali (food e condimenti) monitorate dall’Istituto Italiano Imballaggio. I dati si riferiscono alla quantità. Table 2 - Production in food area related to the 25 sector areas (food and condiments) monitored by the Istituto Italiano Imballaggio. The data refer to quantity. 2001 2004 2007 2008 t/000 49.863 51.446 53.000 52.640* (*) di cui 23.880 t/000 ortofrutta fresca, in parte avviata a trasformazione e in parte consumata fresca. (*) of which 23,880 t/000 of fresh fruit and vegetables, partly destined for processing and partly consumed fresh. Fonte: Banca dati I.I.I., rappresentativa del 75% circa dell’intera area agro alimentare. Source: I.I.I. database, representing circa 75% of the entire food industry area.
area, the share held by steel packaging is circa 7%, of which 5% is made up of tin plate containers with capacity up to 50 l/kg and closures, while 2% concerns non-coated steel drums with 200 liter capacity. Of the main “food users” of tin plate containers, the first place goes to the tomato product sector (60%), followed by the sectors of legume and fruit preserves (9%) and fish preserves (6%). The variety of foods packaged in tin plate cans, in addition to the already mentioned key sectors, is however highly varied, and the remaining 25% is indeed destined for products for animals, canned meat, coffee, food oil, sauces, bases for first and second course meals destined for restaurants, ice cream, olives, cubed cheese, oil and vinegar preserves,
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Tabella 3 - Produzioni alimentari: settori monitorati dall’Istituto Italiano Imballaggio (valori in t/000). Table 3 - Food production: sectors monitored by the Istituto Italiano Imballaggio (values in t/000). Latte 3000 Milk Yogurt 297 Yogurt Burro 130 Butter Formaggi 1011 Cheese Zucchero 695 Sugar Caffè 367 Coffee Farina 5858 Flour Pane 2900 Bread Pasta 3523 Pasta Riso 875 Rice Legumi in scatola 401 Canned beans Derivati pomodoro 2341 Tomato products Frutta sciroppata 121 Fruit in syrup Uova 809 Eggs Carne in scatola 27 Canned meat Carni fresche 1278 Fresh meats Tonno 82 Tuna fish Sardine 9 Sardines Ittici freschi 655 Fresh fish Surgelati 804 Frozen foods Pizze asporto 225 Take-away pizza Prodotti da forno 1656 Baked goods Pet food 520 Pet food Salumi 1176 Cold cuts Subtotale 28.760 Subtotal Ortofrutta fresca 23.880 Fresh fruit and vegetables Totale 52.640 Total
laggio da trasporto, è la tipologia principale (15% circa), mentre gli astucci pieghevoli rappresentano il 4,5%. Destinati a un ampio numero di merceologie, registrano un impiego ragguardevole nei prodotti da forno, nella pasta, nei
mixed vegetables, spices etc… An area that stands alone is that of tin plate twist-off capules, used with glass jars. As for 200 l capacity steel drums, they are used essentially for containing semi-processed foods derived from tomato, and food oil destined for the industry. In recent years, steel packaging has experienced countless innovations, in particular the progressive reduction of average weight with the same mechanical performance (a process which has also affected steel drums) and the wide distribution of easy open, which has affected virtually all containers with capacity up to 1 kg. Glass packaging - Just like that of steel, glass packaging is also a “historic” presence in the world of
surgelati e, in qualità di cluster, nel settore bevande. Sacchi, sacchetti e incarti sono le altre tipologie di imballaggi cellulosici impiegati nel comparto food. Imballaggi di plastica - Si tratta di imballaggi ampiamente diffusi in ambito alimentare (quota del 29,5% in peso), disponibili in una vasta gamma di tipologie: film da trasporto, film da incarto, contenitori, accessori, vaschette, sacchi e sacchetti, tubetti flessibili, bottiglie, secchielli, fusti, ecc. Se si dovesse ragionare in termini di numero di confezioni, la quota degli imballaggi plastici sarebbe senz’altro superiore, in considerazione del peso medio inferiore a parità di prodotto contenuto (per le caratteristiche intrinseche al materiale) e rispetto a molte altre tipologie di imballaggio. Nell’ambito della famiglia degli imballaggi plastici troviamo i poliaccoppiati flessibili che, per le loro peculiarità, rivestono un’importanza rilevante in ambito alimentare: prodotti da forno, paste alimentari, surgelati, salumi e caffè sono i settori di destinazione di punta in termini quantitativi. In generale, l’utilizzo degli imballaggi plastici presenta tassi di sviluppo molto interessanti in questa area di mercato. La crescita dipende dalla loro versatilità e rapidità di risposta alle nuove esigenze di confezionamento: il maggior ricorso al porzionato fresco, la crescita dei piatti pronti sia nella linea del refrigerato che in quella dei surgelati, la nascita dei prodotti ortofrutticoli di IVa e Va gamma.
preserves of various types: the types employed in the food sector are jars and bottles used for tomato preserves, but also for oil and vinegar. The presence of glass packaging in the food area reaches 8.9% of total volume of packaging employed for the various products. In recent years, glass container manufacturers have managed to revitalize their sector by improving selection, both through a lightening of the container and by expanding the possibilities of customizing jars and bottles. Aluminium packaging - The market share of aluminium packaging in the food area reaches circa 0.6%. Given the particular lightness of this material, its prevalence in the market would doubtless be greater if it was counted
by number of units rather than weight. The range of aluminium packaging in the food sector includes cans for food (38%), closures (13%), tubs and other things made from thin sheet (49%). The main sectors of use are: fish preserves, canned meat, pet food, ready meals, gastronomy, other minor sectors. Its lightness, along with its robustness, makes it a highly valid product. Wood packaging - Wood packaging, referring to crates for fruit and vegetables and pallets, accounts for circa 15.7% of the food area, of which 30% refers to crates for fruit and vegetables and 70% ■ concerns pallets. Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio
Marketing & Design Gli imballaggi di acciaio - Sul mercato da ormai 200 anni, continuano a offrire prestazioni molto valide, grazie alla funzionalità. Sul totale degli imballaggi utilizzati nell’area alimentare, la quota detenuta dagli imballaggi di acciaio è del 7% circa, di cui il 5% è costituito da contenitori di banda stagnata con capacità sino a 50 l/kg e chiusure, mentre il 2% interessa fusti di acciaio non rivestito con 200 litri di capacità. Tra i principali “utilizzatori food” dei contenitori di banda stagnata, il primo posto spetta al settore dei derivati del pomodoro (60%), seguito dai settori delle conserve di legumi e frutta (9%) e quello delle conserve ittiche (6%). La varietà dei cibi confezionati in scatole di banda stagnata, oltre ai citati settori di punta, è però molto ampia e il restante 25%, infatti, è destinato a prodotti per animali, carne in scatola, caffè, olio alimentare, sughi, basi per preparazione di primi e secondi piatti destinati alla ristorazione, gelato, olive, formaggio a dadini, sottolio e sottaceto, verdure varie, spezie ecc… Un’area a se stante è costituita dalle capsule twist off di banda stagnata, abbinate ai vasi di vetro.
Per quanto riguarda i fusti di acciaio da 200 l di capacità, vengono essenzialmente usati per contenere i semilavorati dei derivati del pomodoro e l’olio alimentare destinato all’industria. Negli ultimi anni gli imballaggi di acciaio sono stati oggetto di innumerevoli innovazioni, in particolare la riduzione progressiva del peso medio a parità di prestazioni meccaniche (processo che ha anche coinvolto i fusti) e l’ampia diffusione dell’apertura easy open, che ha interessato la quasi totalità dei contenitori di capacità sino a 1 kg. Imballaggi di vetro - Al pari di quello di acciaio, anche l’imballaggio di vetro è una presenza “storica” nel mondo delle conserve di vario genere: sono i vasi e le bottiglie utilizzate per le conserve di pomodoro, ma anche per l’olio e l’aceto, le tipologie impiegate nel settore del food. La presenza degli imballaggi di vetro nell’area alimentare tocca l’8,9% sul totale in peso degli imballaggi utilizzati per il confezionamento dei diversi prodotti. Negli ultimi anni i produttori di contenitori di vetro sono riusciti a rivitalizzare il settore migliorando l’offerta, sia attraverso un alleggerimento del contenitore sia am-
pliando le possibilità di personalizzare vasi e bottiglie. Imballaggi di alluminio - La quota di mercato degli imballaggi di alluminio nell’area alimentare raggiunge lo 0,6% circa. Data la particolare leggerezza di questo materiale, la sua incidenza sul mercato sarebbe senz’altro superiore se si prendesse a riferimento il numero di unità anziché il peso. La gamma degli imballaggi di alluminio nel settore alimentare comprende scatolette per food (38%), chiusure (13%), vaschette e altro ricavato da foglio sottile (49%). Di seguito i principali settori di impiego: conserve ittiche, carne in scatola, pet food, area dei piatti pronti, gastronomia, altri settori minori La leggerezza, unitamente alla robustezza, ne fanno un prodotto molto valido. Imballaggi di legno - Gli imballaggi di legno, con riferimento a cassette per ortofrutta e pallet, si posizionano al 15,7% circa nell’area alimentare, di cui il 30% si riferisce alle cassette per ortofrutta e il 70% interessa i pallet. ■ Plinio Iascone Istituto Italiano Imballaggio
Marketing & Design
I vantaggi e le potenzialità del confezionamento in aerosol nell’alimentare. Conferenze, presentazioni e degustazioni in programma a Parigi.
Aerosol à la carte Iniziative golose al prossimo Aerosol Forum (Parigi, 9 e 10 marzo 2010). Oriex, che progetta e organizza la fiera/convegno dedicata, ha raccolto gli stimoli provenienti dal mercato e si appresta a promuovere il filone degli aerosol per alimenti. Oltre al consueto ciclo di conferenze tenute da aziende e da centri di ricerca, sulle ultime novità di ordine tecnologico, legislativo, di mercato ecc. nei principali settori di sbocco dell’aerosol - farmaceutico e medicale in primis - la quarta edizione della manifestazione propone dunque una pausa stimolante al Paris Aerosol Restaurant. R&S gastronomica - Con la complicità di un vero chef - Pierre-Dominique Cécillon e la sua Accademia dei cinque sensi - i visitatori potranno così scoprire che il “sifone” viene già usato da tempo in cucina in quanto permette di emulsionare, dosare, decorare e quant’altro, e con una sola mano... Il cuoco, insieme a un’équipe impegnata nella formulazione dei piatti, sta dunque lavorando a comporre un menu in grado di dar dimostrazione delle potenzialità dell’aerosol nell’industria alimentare. In fiera potremo assaggiare aperitivi (cocktail di mousse di champagne o punch esotico…) e antipasti (cappuccino di verdure, mousse de foie gras affumicato…), portate principali di carne e pesce con i rispettivi condimenti (non dimentichiamo che siamo nella patria della maionese e della béchamel) per terminare, naturalmente, con formaggi e dessert. Il menu è aperto: fino all’8 gennaio prossimo le aziende possono inviare a Oriex Communication i cam-
pioni di prodotti da presentare al Paris Aerosol Restaurant (jouziel@oriex.fr), per stimolare il palato e le idee degli operatori in visita. L’idea, infatti, è simpatica ma anche assai concretamente orientata al business. Obiettivi dichiarati: valorizzare l’apporto tecnologico dell’aerosol in campo alimentare, anzitutto per le sue proprietà barriera ad aria e luce, capacità di conservazione, possibilità di erogare il prodotto in forma di spuma, spray o schiuma, precisione di dosaggio e molto altro ancora; dimostrarne le potenzialità in materia di presentazione e degustazione dei prodotti, con esempi di alimenti in aerosol già presenti sui mercati europei, asiatici e americani; esplorare le grandi possibilità di innovazione e invenzione ancora aperte nei molti segmenti dell’alimentare confezionato. ■
Advantages and potentials of aerosol food packaging. Conferences, presentations and tasting in Paris.
Aerosol à la carte Mouth-watering events are planned for the next Aerosol Forum (Paris, 9th and 10th of March 2010). Oriex, who design and organise the expoconvention, has sounded out the market and is preparing to promote the industry of aerosols for food. As well as the usual cycle of conferences involving companies and research centres regarding the latest innovations in terms of technology, legislation, market etc. in the major aerosol sectors- mainly pharmaceutical and medical - the fourth edition of the show offers visitors a refreshing break at the Paris Aerosol Restaurant. Gastronomic R&D - With the help of a real chef- Pierre-Dominique Cécillon and his Academy of the
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Five Senses - visitors will discover that the “siphon” has been used for some time in the kitchen as it allows chefs to emulsify, measure, decorate and so on, using just one hand… The cook, along with a team who are working on creating recipes, is busy composing a menu able to show the potential of the aerosol in the food industry. We will sample aperitifs (cocktails of champagne mousse or exotic punches…), main courses based on meat or fish with relative sauces (let us not forget we are in the land of mayonnaise and béchamel), naturally finishing off with cheese and dessert. The menu is as yet undecided: until the 8th of January companies
can send Oriex Communication samples of their products to be presented at Paris Aerosol Restaurant (jouziel@oriex.fr), in order to titillate the palates and the imaginations of visiting operators. The idea is indeed pleasant but also practical and business oriented. Stated objectives are to valorise the technological contribution of aerosols to the food area, above all in terms of their properties as air and light barriers, their ability to preserve food, the possibility to dispense the product in the form of a mousse, spray or foam, accurate measuring and much more besides. Visitors will observe their potential in terms of presentation and see and taste examples of aerosol packaged food already available in European, Asian and American markets, exploring the immense possibilities in terms of innovation and invention which are still to be found in many packaged food segments. ■
Ciabatte da forno Molto amato dagli italiani, negli ultimi anni il pane a “ciabatta” si è imposto in tutte le aree del paese - anzitutto per la consistenza caratteristica, croccante all’esterno e morbida all’interno - ed ormai, in misura rilevante, anche oggetto di esportazione. Bakery SpA (Cesena), specializzata in prodotti da forno surgelati, ne ha fatto una delle linee di punta e ora rilancia con “Ciabattina Preferita” da 100 g, a sua volta parzialmente cotta e surgelata e, soprattutto, confezionata singolarmente. Fedele alla tradizione aziendale, infatti, anche la nuova referenza è prodotta con i buoni ingredienti e la lavorazione lenta che la rendono leggera, digeribile e profumata; inoltre viene fornita al punto vendita confezionata in un sacchetto che permette di infornarla direttamente e poi metterla in vendita. «Questo servizio - sottolinea al riguardo Marco Beccari, AD di Bakery - permette alle catene distributive di ridurre notevolmente i tempi di preparazione, garantendo al contempo un prodotto di prim’ordine».
Oven baked Italian “Ciabatta” bread Much loved by the Italians, over these years “Ciabatta” bread has spread throughout the country - aboveall due to its characteristic consistency, crisp and crunchy on the outside and soft within - and is now being exported to a considerable degree. Bakery SpA (Cesena) specialised in frozen bakery products, has made the bread type one of its prime line products and is now relaunching with 100 g “Ciabattina Preferita”, in turn partially baked and frozen and aboveall singly packed. Faithful to the company tradition in fact the new reference is also produced with the fine ingredients and slow processing that makes it light, digestible and fragrant. It is also made available at the salespoint packed in a bag that allows it to be directly placed in the oven and then placed on sale. «This service - Bakery AD Marco Beccari states - enables distribution chains to considerably reduce preparation times, at the same time guaranteeing a first rate product».
In sintesi, alcuni dati 2008 sui mercati mondiali delle bevande (acque, succhi, bibite e birra) elaborati a cura di Simei*.
Quanto si beve? Nel mondo, nel 2008, si sono consumati oltre 560 miliardi di litri di bevande analcoliche fredde (acque, bibite e succhi). Grazie a un tasso di crescita superiore, le acque confezionate hanno sorpassato le bibite gassate che storicamente avevano il primato dei consumi nel settore delle bevande analcoliche commerciali. Il consumo mondiale di acque confezionate è stato infatti pari a 218,3 miliardi di litri contro i circa 209 di bibite gassate. Si è poi assistito a uno spostamento dei consumi verso bibite ipocaloriche (senza zuccheri), naturali (il consumo è valutabile in 70 miliardi di litri) e funzionali (arricchite di sostanze energetiche, sali minerali, vitamine ecc). Più contenuta la dimensione di mercato dei succhi e nettari di frutta - che risentono della concorrenza delle nuove bibite naturali a minor contenuto di frutta - la cui produzione e consumo mondiale è valutabile in circa 41 miliardi di litri. Il settore riesce comunque a mantenere un tasso di crescita positivo, grazie alla continua innovazione di prodotto e di packaging. Spostandoci nel segmento delle bevande alcoliche, il 2008, nonostante la crisi, ha visto il mercato mondiale della birra mettere a segno una crescita: produIl vetro della O-I per Acqua Veen zione e consumi si sono attestati a 1.816 milioni di ettolitri (+1,6% rispetto al 2007). Si sono tuttavia modificati alcuni equilibri di mercato: per la prima volta negli ultimi anni l’Europa ha mostrato una calo di produzione e consumi, che appaiono bloccati anche sul mercato nord americano e su quello australiano. (*) Simei, Salone Internazionale Macchine per Enologia e Imbottigliamento, in programma dal 24 al 28 novembre 2009, Fiera Milano.
A summary of some 2008 data on global beverage markets (water, juices, drinks and beer) processed for Simei.
How much do people drink? Worldwide, in 2008, more than 560 billion liters of cold non-alcoholic beverage (water, drinks and juices) were consumed. Thanks to its superior growth rate, bottled water surpassed carbonated drinks, which historically held the first place for consumption in the sector of commercial non-alcoholic beverages. Indeed, global consumption of bottled water equaled 218.3 billion liters, compared to circa 209 billion for carbonated drinks. Then, there has been a shift in consumption towards hypocaloric (sugar free), natural (estimated consumption of 70 billion liters) and functional drinks (enriched with high energy substances, minerals, vitamins etc.). More contained is the market size of juices from concentrate and
fruit juices - which suffer from the competition of new natural drinks containing less fruit - whose global production and consumption is estimated to be circa 41 billion liters. In any case, the sector is able to maintain positive growth thanks to continual product and packaging innovation. Looking at the alcoholic beverages segment, 2008, in spite of the crisis, saw the global beer market grow: production and consumption at 1,816 hectoliters (+1.6% compared to 2007). All the same, some market paradigms have been modified: for the first time in recent years, Europe showed a drop in production and consumption, which also appear blocked on the North American and Australian markets.
Scuola: avvio con promozione All’inizio del nuovo anno scolastico Conad ha avviato sulla cancelleria una promozione destinata ai bambini fra 6 e 10 anni, affidando all’agenzia di strategic design Carré Noir - che ha ideato anche il packaging system dell’intera linea - la creazione del materiale, dai buoni sconto ai crowner degli espositori. Semplice la meccanica: all’interno di speciali confezioni da 5 quaderni o da 4 penne sono stati inseriti dei buoni sconto per l’acquisto di prodotti Conad Kids per la colazione e la merenda (cereali, succhi, gelato, ecc.). Immagine guida, il simpatico leoncino che incarna i valori positivi della linea, la vitalità dei piccoli consumatori a cui è dedicata la campagna e l’energia contenuta negli alimenti in promozione. Al personaggio, disegnato nello stile del cartone animato, è affidato il compito di comunicare, a colpo d’occhio, oggetto e convenienza della promozione.
Acqua da bar Ferrarelle punta sul suo buon nome e inaugura il primo bar “di marca” dell’acqua minerale. Aperto lo scorso luglio a Napoli, il locale si distingue anzitutto per l’identità visiva forte, coerente e “inequivocabile”, sviluppata dall’agenzia internazionale di branding Lumen (già autrice di un importante lavoro di rivisitazione dei marchi del gruppo e di messa a punto dei prodotti Limited Edition). Lumen ha sviluppato la grafica del Bar Ferrarelle attraverso uno studio del logo, delle sue applicazioni sul materiale di servizio e della caratterizzazione degli spazi. «Siamo partiti dalla equity del brand - sottolinea Matteo Leonti, Project Manager e Account di Lumen - per sviluppare un logo capace di comunicare con autenticità un nuovo modo di vivere il marchio».
School: starting with a promotion For the start of the new school year Conad had a promotion on stationery destined for children aged 6-10 years, entrusting to the Carré Noir strategic design agency - which also designed the packaging system of the entire line - the creation of the material, from coupons to the crowners of the displays. The mechanics are simple: found inside 5 notebook or 4 pen packs are coupons for purchase of Conad Kids products for breakfast and snacks (cereal, juices, ice cream etc.). The guiding image: a loveable lion that embodies the positive values of the line, the vitality of the little consumers to whom the campaign is dedicated and the energy contained in the foods promoted. The character, drawn in the style of a cartoon, is given the task of communicating, at first glance,
the object and convenience of the promotion.
Bar water Ferrarelle is wagering on its good name and has inaugurated the first “top brand” mineral water bar. Opened last July in Naples, the bar stands out aboveall for its strong visual identity, coherent and “unequivocal”, drawn up by the international branding agency Lumen (already author of an important revamping of the group’s brands, having also devised its Limited Edition products). Lumen developed the graphics of the Ferrarelle carrying out a study of the logo, its application on service material and the characterisation of the spaces. «We started off from brand equity - Matteo Leonti, Lumen Project Manager and Account states - to go on to devise a logo capable of communicating a new authentic mode of experiencing the brand».
Facts & Figures
Report
GLI IMBALLAGGI
CELLULOSICI DATI E FATTI Circa 2.450 imprese attive; 6,9 i miliardi di fatturato e una produzione pari a 5.080 t/000: questi sono in sintesi i dati 2008 espressi dell’industria italiana degli imballaggi cellulosici. Prime anticipazioni di chiusura 2009. Plinio Iascone e, in termini monetari, il consumo di imballaggi cellulosici vale 120,7 miliardi di euro.
NUMERI IN CONTRAZIONE
Micromutanti all’attacco Flexi scraps 2009, Raffaella Formenti
econdo elaborazioni dell’istituto di ricerche Pira, gli imballaggi cellulosici (compresi i cellulosici rigidi accoppiati) sono la forma di confezionamento maggiormente diffusa a livello mondiale: nel 2008 la loro quota di mercato è stata valutata al 38,3%. Per quanto concerne l’Europa occidentale la percentuale sale leggermente (38,4%)
S
• Materie prime La crisi internazionale e nazionale ha avuto pesanti ripercussioni sull’industria cartaria nel suo complesso, a partire dalle materie prime. Nel 2008 la produzione globale delle materie prime cellulosiche ha toccato le 9.467 t/000, mentre il consumo apparente è risultato in calo rispetto all’anno precedente (11.084 t/000). In Italia le materie prime cellulosiche destinate alla produzione di imballaggi hanno raggiunto le 5.537 t/000 (-6,4% rispetto al 2007).
Report
Cellulosic packaging DATA AND FACTS Circa 2,450 active concerns; 6.9 billion in turnover and a production equal to 5,080 t/000: that summarizes the 2008 data for the Italian cellulosic packaging industry. Early expectations for the end of 2009. Plinio Iascone According to findings of the Pira research institute, cellulosic packaging (including laminated rigid cellulosics) are, worldwide, the most widespread form of packaging: in 2008 their market share was estimated at 38.3%. As far as concerns western Europe, the percentage increases slightly (38.4%) and, in monetary terms, consumption of cellulosic packaging is worth 120.7 billion euro.
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SHRINKING NUMBERS
La caduta dei consumi ha sensibilmente segnato il settore, che già da tempo operava in un mercato di riferimento caratterizzato da livelli di domanda inadeguati, costi energetici elevati e rincari delle materie prime; fattori, questi, che hanno caratterizzato il 2007 e i primi mesi del 2008, contribuendo a segnare negativamente l’andamento dello scorso anno. • Imballaggi Gli imballaggi cellulosici continuano a svolgere un ruolo determinante nel confezionamento delle merci, sia in qualità di imballaggi primari che in qualità di imballaggi di presentazione. Raggiungono poi cifre significative in funzione di im-
compared to 2007). The drop in consumption left a deep mark in the sector, which has already operated for some time in a reference market characterized by inadequate levels of demand, high energy costs and increases in raw materials; these factors characterized 2007 and the first months of 2008, contributing to the negative growth of the last year.
• Raw materials The international and national crisis has had heavy repercussions on the paper industry as a whole, starting with raw materials. In 2008, total production of cellulosic raw materials reached 9,467 t/000, while visible consumption was lower than the previous year (11,084 t/000). In Italy, cellulosic raw materials destined for packaging production reached 5,537 t/000 (-6.4%
• Packaging Cellulosic packaging continues to play a decisive role in goods packaging, both as primary and presentation packaging. It also reaches significant figures as transport packaging, in effect involving virtually every manufacturing sector. 31% of Italian packaging production is made up of cellulosic packaging, of which 22.5%
is represented by corrugated cardboard boxes and sheets. An extended period analysis of the cellulosic packaging area, which examines the decade of 1998-2008, shows an average annual growth rate of 1%, referring to production in weight. In 2008, unfortunately, following a severe economic crisis that affected the entire manufacturing industry (packaging sector included), the area of cellulosic packaging saw a shrink in production of circa 4%; compared to a production of 5,303 t/000 in 2007, 2008 ended with a production of 5,080 t/000. The contraction is slightly smaller if the comparison is made with production in square meters: this is due to the progressive reduction of average weights taking place in
LE PAROLE DEL PACKAGING GLOSSARIO RAGIONATO PER IL SISTEMA-IMBALLAGGIO
Il glossario intende far convergere e restituire, in una forma immediata e di facile fruizione, il complesso sistema di conoscenze inerente il packaging: dalle culture del progetto alle tecnologie, dalle tecniche di stampa, ai processi di confezionamento, dalle forme della distribuzione ai contenuti ambientali. Il volume rappresenta un modello di sistematizzazione della conoscenza e si pone come strumento di consultazione nel quale è possibile richiamare attraverso 1.600 lemmi i saperi sui quali, nel tempo, si è costruita la competenza del packaging designer. Gli autori Valeria Bucchetti - Ricercatore di Disegno industriale al Politecnico di Milano, dove insegna Design della comunicazione presso il corso di Laurea in design della comunicazione. È autore di: La messa in scena del prodotto (Milano, 1999), Design della comunicazione ed esperienze di acquisto (Milano, 2004), Packaging Design (Milano, 2005), Culture visive (2007). Erik Ciravegna - Dottore di ricerca in Disegno Industriale e Comunicazione Multimediale, svolge attività didattica e di ricerca presso il Politecnico di Milano su temi di design della comunicazione. Si occupa di packaging design, con un’attenzione alle qualità comunicative degli imballaggi. Come visual designer ha sviluppato strumenti comunicativi per l’identità di marca e di prodotto.
Con il patrocinio di Istituto Italiano Imballaggio Con la partecipazione di Ipack-Ima SpA Edizioni Dativo Srl via B. Crespi 30/2, 20159 Milano tel. 02 69007733 - fax 02 69007664 info@dativo.it - http://www.packmedia.net Finito di stampare nel mese di marzo 2009
Euro 22,00
Facts & Figures Tabella 1 - Gli imballaggi cellulosici in Italia: dati anagrafici di sintesi del settore. Table 1 - Cellulosic packaging in italy: sector summary. 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Fatturato (milioni euro) 3572 3713 3850 3785 3710 3685 6495 7000 Produzione (t/000) 4939 5041 5140 5160 5169 5.163 5.270 5.303 Esportazioni (t/000) 304 311 321 332 379 414 435 460 Importazioni (t/000) 64 65 68 74 74 88 94 106 Utilizzo apparente (t/000) 4699 4794 4887 4902 4864 4837 4929 4.949 Fonte/Source: elaborazioni I.I.I.
2008 6.925 5.080 463 119 4.736
Tabella 2 - Produzione delle principali famiglie di imballaggi cellulosici (valori in t/000). Table 2 - Production of the main families of cellulosic packaging (figs. in t/000). 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Scatole cartone ondulato 3.504 3.552 3.659 3.667 3.710 3.710 3.791 3.837 3.705 Astucci pieghevoli 593 617 652 668 655 642 630 630 613 Sacchi carta grande dimensione 177 177 185 188 193 202 209 215 201 Scatole in cartoncino teso ° 195 195 190 180 146 159 170 150 146 Altri imballaggi °° 470 500 454 457 465 450 470 471 415 Totale 4.939 5.041 5.140 5.160 5.169 5.163 5.270 5.303 5.080 Note ° Valutazioni Istituto Italiano Imballaggio/Istituto Italiano Imballaggio estimates. °° Carta da incarto, sacchetti piccoli, shopper, etichette/Wrapping paper, small bags, shoppers, labels.
ballaggi da trasporto, coinvolgendo di fatto la quasi totalità dei settori manifatturieri. Il 31% della produzione italiana di imballaggi è costituito da imballaggi cellulosici, di cui il 22,5% è rappresentato da casse e fogli in cartone ondulato. Un esame di lungo periodo dell’area degli imballaggi cellulosici, che prende in esame il decennio 1998-2008, evidenzia un tasso di crescita medio annuo dell’1% con riferimento alla produzione espressa in peso. Nel 2008, purtroppo, a seguito della pesante crisi economica che ha interessato tutta l’industria manifatturiera (settore packaging incluso) l’area degli imbal-
various categories of cellulosic packaging, without of course reducing their resistance. 2008 final balance - As highlighted above, the Italian paper and carton packaging sector experienced a production equal to 5,080 t/000 in 2008, with a turnover of circa 6,925 million euro, 1% less than the previous year. The foreign component of demand, in the global context of the cellulosic packaging sector, remains modest, but in 2008 experienced slight growth: exports, increasing by a modest 0.7%, account for only circa 9% of production. Imports, with circa 12% growth, remain of decidedly little significance, given that their presence accounts for only 2.5% of visible consumption.
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Turnover (millions of euro) Production (t/000) Exports (t/000) Imports (t/000) Visible use (t/000)
Corrugated cardboard boxes Folded cartons Large paper sacks Flat board boxes ° Other packaging °° Total
laggi cellulosici ha segnato una contrazione produttiva del 4% circa; a fronte di una produzione di 5.303 t/000 nel 2007, il 2008 si è concluso con una produzione di 5.080 t/000. La contrazione si riduce lievemente se il raffronto si effettua con la produzione espressa in metri quadri: questo trae origine dalla progressiva riduzione delle grammature medie verificatesi in diverse categorie di imballaggi cellulosici, senza ovviamente ridurne la resistenza. Consuntivo 2008 - Come evidenziato in precedenza, il comparto nazionale degli imballaggi di carta e cartone ha espresso,
A MULTIFORM SECTOR Paper and board packaging includes a wide range of different types, including corrugated cardboard boxes, folded board cartons, large paper sacks, shopper bags and paper bags, cellulose drums, cardboard boxes of medium/high thickness, laminated board containers and wrapping paper. The key sector, in terms of production size, is that of corrugated cardboard, which, in relation to its function in transport, presents a vast area of sector applications. Followed by the sector of folded cartons. The different cellulosic packaging types, in terms of production in weight, are ordered as follows: corrugated cardboard (73%), folded cartons and flat board cartons (14.9%), large format sacks (3.9%), other (8.2%).
nel 2008, una produzione pari a 5.080 t/000, con un fatturato di 6.925 milioni di euro circa, risultato in flessione dell’1% rispetto all’anno precedente. La componente estera della domanda, nel computo globale del settore imballaggi cellulosici, permane modesta, ma nel 2008 hanno evidenziato una lieve crescita: le esportazioni, in leggero aumento dello 0,7%, incidono sulla produzione soltanto per il 9% circa. Le importazioni, che hanno segnato una crescita del 12% circa, restano decisamente poco significative, dato che limitano la loro presenza al 2,5% sul consumo apparente. L’utilizzo apparente italiano (produzioneexport+import) è calato del 4,3%, posizionandosi intorno alle 4.736 t/000.
UN SETTORE MULTIFORME Il settore degli imballaggi di carta e cartone comprende svariate tipologie di imballaggi tra cui scatole di cartone ondulato, astucci pieghevoli di cartoncino, sacchi di carta di grande dimensione, shopper bag, sacchetti, fusti di cellulosa, scatole di cartoncino di medio/alto spessore, contenitori di cartoncino accoppiato e carta per avvolgere. Il settore di punta, in termini di dimensioni produttive, è quello del cartone ondulato che, in relazione alla sua funzione d’uso legata al trasporto, presenta una vasta area di applicazioni settoriali. Segue il settore degli astucci pieghevoli. Il mix dell’offerta degli imballaggi cellulosici, con riferimento alla produzione espressa in peso, è strutturata nel modo seguente: cartone ondulato (73%), astuc-
Corrugated cardboard boxes - In 2008, production of corrugated cardboard packaging was equal to 3,705,000 t (-3.5% compared to 2007). Circa 5% was represented by exports, while imports were negligible. Visible use (3,537,000 t) shrunk by 4%. The largest contractions concerned demand from non-food manufacturing sectors (petrolchemical products, furniture, electric appliances and various mechanical products). Based on the elements that emerged from the Istituto Italiano Imballaggio database, 51% of corrugated cardboard is used by the food industry, which remains the key outlet in quantitative terms. In this field, beverages emerge with a share of 15.1% (of which circa 12%
is wine) and handling fresh fruit and vegetable products (crates) with a share of 12.3%, whose use is in particular demand for export products. Still in the field of food, the remaining 23.6% concerns a multitude of other sectors, most importantly meat and fish, food pastes, take-away pizzas and baked goods. In the non-food area, in addition to furniture which alone absorbs 17.1% of corrugated cardboard boxes consumption, we find: chemical products (including household detergents) with a share of circa 6%; the engineering and transport industry with circa 4%; electronic products, electric appliances and audio/video with circa 4.5%; products destined for construction (ceramics and plates)
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Facts & Figures ci pieghevoli e scatole di cartoncino teso (14,9%), sacchi di grandi dimensioni (3,9%), altro (8,2%). Scatole in cartone ondulato - Nel 2008 la produzione di imballaggi di cartone ondulato è risultata pari a 3.705.000 t (-3,5 rispetto al 2007). Il 5% circa ha interessato le esportazioni, mentre le importazioni sono insignificanti. L’utilizzo apparente (3.537.000 t) ha espresso una flessione del 4%. Le maggiori contrazioni hanno interessato la domanda proveniente dai settori manifatturieri non alimentari (prodotti chimico petroliferi, arredamento, elettrodomestici e meccanica varia). Sulla base degli elementi emersi dalla banca dati dell’Istituto Italiano Imballaggio gli impieghi degli imballaggi di cartone ondulato sono riconducibili per il 51% all’area agro alimentare, che resta lo sbocco di punta in termini quantitativi. In questo ambito emerge il comparto delle bevande con uno share del 15,1% (di cui 12% circa interessa il vino) e la movimentazione dei prodotti ortofrutticoli freschi (cassette) con uno share dell’12,3%, il cui impiego è particolarmente richiesto per i prodotti in esportazione. Sempre in ambito alimentare il restante 23,6% interessa una moltitudine di altri settori, tra i quali emergono i settori carni e pesci, paste alimentari, pizze da asporto e prodotti da forno. Nell’area non food, oltre all’arredamento che da solo assorbe il 17,1% dell’impiego delle casse di cartone ondulato, troviamo: i prodotti chimici (detergenza domestica
circa 3.5%; toys with circa 3.5% The remaining 10.4% is divided between a variety of other sectors. Flat board cartons and boxes - In 2008, total production in this area was 759,000 t. Compared to 2007, it experienced a 2.7% contraction; in particular, -3% for folded cartons and -1.5% for flat board boxes. Both categories were in decline both in relation to domestic demand and exports (12% of production). • In addition to the contraction of activity in some sectors of use, the decline of the folded board cartons sector can be traced to their lesser use in certain areas (frozen foods, products for domestic detergents, in part also in the baked goods sector) where the concurrent use of
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inclusa) con uno share del 6% circa; l’industria metalmeccanica e dei trasporti con il 4% circa; i prodotti elettronici, elettrodomestici e audio-video con il 4,5% circa; i prodotti destinati all’edilizia (ceramica e piastrelle) 3,5% circa; i giocattoli con il 3,5% circa. Il restante 10,4% è imputabile a una miriade di altri settori. Astucci e scatole di cartoncino teso Nel 2008 la produzione globale espressa da quest’area è stata di 759.000 t. Rispetto al 2007 ha avuto una contrazione del 2,7%; in particolare si è registrato un -3% per gli astucci pieghevoli e un -1,5% per le scatole di cartoncino teso. Entrambe le voci sono risultate in decrescita sia in relazione alla domanda interna sia alle esportazioni (12% della produzione). • Oltre che alla contrazione dell’attività di alcuni settori di utilizzo, la flessione del comparto astucci pieghevoli è da imputare al loro minor impiego in alcune aree (surgelati, prodotti per la detergenza domestica, in parte anche nel settore prodotti da forno) dove la concorrenza dei poliaccoppiati flessibili da converter si fa molto sentire. L’astuccio pieghevole resta, per contro, consolidato nel settore farmaceutico e cosmetico-profumiero, per l’imballaggio di prodotti di alta gamma e di lusso. La produzione di astucci pieghevoli è costituita per il 53% circa da manufatti al 100% di cartoncino e per il restante 47% da contenitori abbinati a film di PE o a film di alluminio (la quota è in progressivo aumento).
converted flexible polylaminates is prevalent. The folded carton remains, on the other hand, consolidated in the pharmaceutical and cosmetics/perfume sectors, for packaging high end and luxury products. Production of folded cartons is divided between 100% board pieces (circa 53%) and containers laminated with PE or aluminium film (the current share of 47% is progressively increasing). Lamination with plastic or aluminium film is generally made necessary to give the carton high level aesthetic characteristics or for particular requirements related to its use. 70% of folded cartons are also used in the food industry, of which 53%
L’abbinamento del film plastico o del film di alluminio si rende in genere necessario per conferire all’astuccio caratteristiche estetiche di alto livello, o per particolari esigenze legate all’impiego. Gli astucci pieghevoli vengono utilizzati per il 70% nel settore agro alimentare, di cui 53% food e 17% bevande (essenzialmente cluster) e per il 30% nell’area non alimentare, di cui il 9% interessa i settori farmaci e cosmesi. • L’arretramento del comparto scatole in cartoncino teso ha scontato essenzialmente i ridimensionamenti produttivi dei principali settori di utilizzo, ovvero il comparto calzaturiero, in genere tutti i settori della pelletteria, nonché il settore abbigliamento. Sacchi di carta di grande dimensione Il settore ha espresso nel 2008 una produzione di 201.000 t (- 6,7% sul 2007). Sono risultate in calo sia la domanda interna che le esportazioni. Il risultato negativo è da imputarsi in gran parte alla profonda crisi in cui versa l’edilizia, che ha avuto gravi ripercussioni nei diversi settori dei materiali da costruzione (cemento, gesso, calce ecc.) che, globalmente, costituiscono il principale mercato di sbocco dei sacchi in carta di elevate capacità. Fusti di cellulosa di grande contenuto Il settore comprende i fusti di capacità da 50 a 200 litri. Si tratta, in genere, di un confezionamento bag in box, dove al fusto viene abbinato un sacco di plastica. I principali campi di applicazione sono l’area chimica (prodotti secchi come, per esem-
food and 17% beverage (essentially cluster packs) and 30% in the nonfood sector, of which 9% concerns the pharmaceutical and cosmetics sectors. • The negative growth of the paperboard boxes sector essentially saw resizing of its main sectors of use, that is the stocking sectors, leather goods in general, not to mention clothing. Large paper sacks - The sector in 2008 had a production of 201,000 t (-6.7% compared to 2007). Both domestic demand and exports dropped. The negative result can be largely attributed to the deep crisis for which construction is headed, having serious repercussions in various construction materials
sectors (cement, plaster, whitewash etc.), which, overall, make up the main outlet market of high capacity paper sacks. Large format cellulosic drums The sector includes drums of 50 to 200 liter capacity. This is, generally speaking, a bag in box packaging, where the drum is paired with a plastic sack. The main fields of application are the chemical (dry products such as, for example, granular polymers) and food sectors (where they are generally used for transporting dry or fresh products and in this case used with a plastic sack). Production in 2008 saw a circa 10% contraction for this packaging type as well.
pio, i polimeri in grani) e l’alimentare dove vengono utilizzati generalmente per il trasporto di prodotti secchi o freschi e in questo caso si abbina un sacco in plastica. La produzione, anche per questa tipologia di imballaggio, ha segnato nel 2008 una contrazione del 10% circa. Altri settori - Le altre famiglie di imballaggi cellulosici sono gli shopper bag, gli imballaggi e gli accessori di cartone tubo, la carta da incarto sia di pergamena che polietenata oltre a quella semplice, i fogli di carta da supporto per i capi di abbigliamento, il foglio microndulato di protezione e i sacchetti piccoli. Si stima che la produzione globale dell’area sia ammontata, nel 2008, a 360.000 t (-12% circa rispetto al 2007).
2009: PROSPETTIVE DI CHIUSURA
Se il 2008 degli imballaggi cellulosici si è dunque concluso in netta fase recessiva, per il 2009, purtroppo, le prospettive non sono certo positive. Nel primo semestre di quest’anno, stando alla periodica indagine congiunturale di Assografici, il settore cartotecnico trasformatore ha subìto una flessione del 12,6% rispetto allo stesso periodo del 2008. In particolare si evidenzia una contrazione del 13,3% per il cartone ondulato, una flessione del 9,5% per gli astucci pieghevoli e un arretramento del 18,1% per i sacchi di grande dimensione. Anche il recente studio sulle ipotesi evolutive del settore imballaggio al 2009/2010, elaborato dall’Istituto Italiano Imballaggio in collaborazione con Prometeia e presentato al convegno di Venezia in giugno, conferma un’accentuazione della fase recessiva per l’anno in corso. Si ipotizza una lenta e contenuta ripresa per il 2010. ■ Plinio Iascone Istituto Italiano Imballaggio
Other sectors - The other families of cellulosic packaging are shopper bags, packaging and accessories of board tubes, polyethynated and simple wrapping paper, support paper sheets for clothing, protective micro-corrugated sheets and small bags. It is estimated that total production in this area adds up to, in 2008, 360,000 t (circa -12% with respect to 2007).
2009: END OF YEAR PROSPECTS 2008 for cellulosic packaging thus ended in a decidedly negative phase, and for 2009, unfortunately, prospects are certainly not positive. In the first semester of this year, following the periodical economic study by Assografici, the paper
converting sector has undergone a contraction of 12.6% with respect to 2008. In particular there has been a 13.3% contraction for corrugated cardboard, a 9.5% contraction for folded cartons and large paper sacks declined by 18.1%. The recent study hypothesizing growth trends for the packaging sector in 2009/2010, conducted by the Istituto Italiano Imballggio in collaboration with Prometeia and presented at its conference in Venice in June, also confirms a worsening of the decline in the current year. A slow and modest recovery is predicted for 2010. ■ Plinio Iascone Istituto Italiano Imballaggio
11° edizione
11th edition
Annuario dell’industria produttrice di materiali e macchine per l’imballaggio, realizzata dalla rivista ItaliaImballaggio. Testo in italiano e in inglese Directory of the industry concerned with the production of packaging materials and machinery, carried out by ItaliaImballaggio magazine. Italian and English text
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Facts & Figures Il mondo dell’elettronica ed elettrotecnica L’industria manifatturiera italiana è stata fortemente colpito dalla crisi (nel 2008, la produzione industriale è calata del 3,5% rispetto al 2007). Lo scenario evolutivo di medio periodo - delineato nell’Analisi dei Settori industriali curata da Intesa Sanpaolo e Prometeia presentata a fine giugno - mostra un manifatturiero in lieve ripresa nel triennio 2011-13, una crescita che, tuttavia, non potrà consentire un pieno recupero delle perdite registrate nel 2008. L’industria elettrotecnica ed elettronica italiana rappresenta una componente vitale in ambito europeo. Contribuisce, in
TIAM SI SPECIALIZZA ... E nel 2010, torna a Napoli in edizione speciale. La mostra delle tecnologie per l’industria agroalimentare mediterranea organizzata da Ipack Ima SpA, che si svolgerà da venerdì 24 a domenica 26 settembre, presenterà infatti in esclusiva le tecnologie e i prodotti per le lavorazioni alimentari a base di cereali: pane, pasta, pizza e pasticceria. Sono oltre 15.000 gli utilizzatori di tecnologie e prodotti per le lavorazioni di pane, pizza e dolci stimati nella sola area che da Napoli si estende per 300 km a Nord e a Sud. Per questo la Mostra d’Oltremare di Napoli, che ospiterà Tiam 2010, rappresenta una location strategica.
Il settore IT in Italia L’Information Technology italiana, con le sue 97.000 imprese, i 390.000 addetti e un valore aggiunto che copre il 2,8% del totale prodotto dall’industria e servizi a livello nazionale, costituisce il secondo settore IT d’Europa. Dal primo Rapporto sul settore IT in Italia - realizzato da Assinform in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano - emerge come l’Information Technology rappresenti la spina dorsale dell’innovazione tecnologica in Italia, per dimensione e valore aggiunto superiore a molti settori del Made in Italy. Il suo motore sono le medie imprese che competono a livello europeo, i poli di sviluppo Roma e Milano che lavorano su standard internazionali. Criticità: 94% di piccole imprese e bassi margini operativi».
The electronic and electro-technical sector The manufacturing industry is the part of the Italian economy hit hardest by the crisis (in 2008, industrial production dropped by 3.5% with respect to 2007). The medium-term growth scenario - outlined in the Analysis of Industrial Sectors authored by Intesa Sanpaolo and Prometeia presented in late June foresees manufacturing making a slight recovery over the course of 2011-13, growth which will not, however, manage to enable a full recovery of the losses registered in 2008. The Italian electro-technical and electronic industry represents an essential component on the European scene. Placing second among the major manufacturing countries, it accounts for 13.8% of total electro-technical turnover; 8.1% for electronics. After four years during which activity levels had registered a European average annual growth rate of 3.5% for the electro-technical sector and 6.0% for electronics, 2008 saw a sudden slowdown for both
macro-areas. In spite of this situation, the electronic and electro-technical industries confirm their position among the sectors with the highest degree of research and innovation. In 2008, indeed, R&D expenses were equal to 3.8% of aggregate turnover (source: Anie Confindustria central research service).
Tiam specializes... And in 2010, it returns to Naples for a special edition. The exposition of technologies for Mediterranean agribusiness organized by Ipack Ima SpA, which will be held from Friday the 24th to Sunday the 26th of September, will indeed present exclusively the technologies and products for cereal-based food processing: bread, pasta, pizza and pastries. More than 15,000 users of technologies and products for processing bread, pizza and sweets are estimated to operate just in the area that from Naples extends 300 km to the north and south. For this reason, Naples’ Mostra d’Oltremare, which will host Tiam 2010, represents a strategic location.
seconda posizione fra i principali Paesi produttori, al 13,8% del giro d’affari complessivo per l’elettrotecnica e all’8,1% per l’elettronica. Dopo un quadriennio in cui i livelli di attività avevano registrato nella media europea una crescita annua del 3,5% per l’elettrotecnica e del 6,0% per l’elettronica, il 2008 ha visto un repentino rallentamento in entrambe le macroaree. Nonostante questa situazione, i due comparti si confermano tra i settori a più elevata intensità di ricerca e innovazione. Nel 2008, infatti, la spesa in R&S è stata pari al 3,8% del fatturato aggregato. (Fonte: Servizio Centrale Studi Economici Confindustria Anie).
Bustine stand-up per alimenti Innoform Coaching GbR ha organizzato, il 6 e 7 ottobre 2009 presso il Pentahotel di Wiesbaden (D), la prima conferenza internazionale “Stand-up pouches for food packaging”, che ha inteso analizzare lo sviluppo delle buste stand-up nel confezionamento alimentare in Europa. Nel corso dell’incontro si è discusso sia degli aspetti tecnici e delle innovazioni a vario livello (settore alimentare, pet food e film plastici), sia dei processi di riempimento, illustrando anche numerosi sistemi di saldatura ed esempi applicativi. L’impiego di buste stand-up per il confezionamento di alimenti è in continua crescita, tanto è vero che in Europa, negli ultimi dieci anni, è aumentato del 479%. Questo tipo di packaging - indicato sia per cibi pronti sia per articoli non food - viene visto sempre più come la soluzione ideale per soddisfare alcuni trend di mercato come, ad esempio, la preparazione in linea di prodotti secchi, il riempimento asettico, la pastorizzazione e la sterilizzazione.
The IT sector in Italy Italian information technology, with its 97,000 concerns, 390,000 workers and an added value that covers 2.8% of the total produced by services and industry nationally, constitutes Europe’s second largest IT sector. The first report on the IT sector in Italy - made by Assinform in collaboration with the Milan Chamber of Commerce - shows how information technology represents the backbone of technological innovation in Italy, both for its size and for an added value superior to many Made in Italy sectors. It’s driving forces are medium-sized concerns that compete at the European level and the development centers of Rome and Milan, which work on international standards. Critical problems: 94% small concerns and low operating margins.
Stand-up pouches for food products Innoform Coaching GbR organized, on the 6th and 7th of
October, 2009, at the Pentahotel in Wiesbaden (D), the first international “Stand-up pouches for food packaging” conference, with the purpose of analyzing the development of stand-up pouches in food packaging in Europe. During the course of the encounter, both technical aspects and innovations at various levels (food sector, pet food and plastic films), as well as filling processes were discussed, also illustrating numerous sealing systems and examples of application. The use of stand-up pouches for packaging food products is experiencing constant growth, such that in Europe, in the last ten years, it has increased by 479%. This packaging type suitable for both ready foods and non food articles - is increasingly seen as a suitable solution for satisfying certain market trends such as, for example, the in line preparation of dry products, aseptic filling, pasteurization and sterilization.
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IL SETTORE DEI BENI STRUMENTALI IN ITALIA - Dai dati Federmacchine emerge un bilancio 2008 soddisfacente per l’industria italiana costruttrice di beni strumentali che, pur registrando una leggera flessione della produzione (-0,2%), vede crescere ulteriormente il saldo commerciale (+2,7%). Diverso il quadro relativo al 2009 che, come testimonia l’indagine previsionale compiuta presso gli imprenditori, risulta un anno difficile per l’intera comparto: l’80% degli imprenditori giudica basso il livello attuale della richiesta interna, e il 75% degli intervistati considera deludente anche la domanda estera. Tale situazione ha generato di conseguenza un massiccio ricorso alla cassa integrazione. «Accogliamo con favore - sostiene Alberto Sacchi, presidente di Federmacchine - il provvedimento di detassazione degli utili reinvestiti previsto dal governo per l’acquisto di macchinari, che indubbiamente darà nuovo impulso alla domanda. È indispensabile però sostenere il sistema produttivo, adottando anche provvedimenti in grado di garantire alle imprese la liquidità necessaria a ripartire».
Metallo a rendere: chiarimenti dall’UE Packaging di bevande, sistemi di cauzione e libera circolazione delle merci sono l’oggetto di un atteso documento, rilasciato a maggio dalla Commissione Europea competente, che fornisce chiarimenti sulla legislazione inerente il recupero e il riciclo dei contenitori metallici. Ne dà notizia Apeal, l’associazione europea dei produttori d’acciaio per imballaggio, che sottolinea come l’UE confermi la priorità della direttiva “Packaging and Packaging Waste” sulla “Waste Framework”. In gioco, la priorità del riuso sul riciclo, contestata da Apeal in nome “degli indiscussi benefici per l’ambiente” che derivano dal riciclo dell’acciaio, e della libera circolazione delle merci che, “anche secondo la Commissione UE, verrebbe ostacolata dai sistemi di deposito cauzionale”. In particolare, questi comprometterebbero il buon funzionamento della raccolta differenziata dei contenitori, oltre a far lievitare i prezzi delle bevande. Secondo le ultime stime Apeal, in Europa il 69% del packaging d’acciaio viene riciclato. Nel 2007 i quantitativi hanno superato i 2,5 milioni di t di contenitori metallici, consentendo di “risparmiare” 4,8 milioni di t di CO2.
The instrumental goods sector Federmacchine data points to a satisfactory 2008 balance sheet for the Italian instrumental goods manufacturing industry, which, although registering a slight contraction in production (-0.2%), sees further growth of its commercial balance (+2.7%). It’s a different picture for 2009, which, according to an anticipatory study among entrepreneurs, is to be a difficult for the sector industry. Nearly 80% of entrepreneurs consider the current level of internal demand to be low, and 75% of those interviewed think that foreign demand is also disappointing. Such a situation has consequently generated heavy recourse to the redundancy fund. Alberto Sacchi, president of Federmacchine, comments: «We welcome the government’s tax abatement on profits reinvested in the purchase of machinery, which undoubtedly will stimulate demand. But it is also indispensable to sustain the production system by adopting measures capable of guaranteeing concerns with the liquidity necessary to recover».
Recyclable metal: clarifications from the EU Beverage packaging, container deposit systems and free circulation of goods are the subject of an awaited document, released in May by the competent European Commission, which provides clarifications on legislation regarding the recovery and recycling of metal containers. It is commented on by Apeal, the European packaging steel manufacturers association, which emphasizes how the EU confirms the priority of the “Packaging and Packaging Waste” directive over the “Waste Framework”. At stake is the priority of reuse over recycling, contested by Apeal in name of the “undisputed benefits to the environment” of recycling steel, and of the free circulation of goods, which “even according to the EU Commission itself, would be hindered by the container deposit systems”. In particular, these would compromise the correct functioning of container recycling, in addition to raising the price of beverages. According to Apeal’s latest estimates, 69% of Europe’s steel packaging is recycled. In 2007 the amount surpassed 2.5 million tons of metal containers, enabling “savings” of 4.8 million tons of CO2.
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Industry & Management
Cartotecnica
DIVENTARE GRANDI METAMORFOSI Dopo l’ultima, recentissima, acquisizione di Cazelles (scatole rivestite per l’alto di gamma), Cartografica Pusterla si riorganizza come gruppo, sotto il marchio Pusterla 1880. Strategia e obiettivi di un’azienda che sta gestendo un passaggio importante: di dimensioni, organizzazione e capacità di servizio. Stefano Lavorini “Pusterlà… come Carlà”. È un buon periodo, questo, per gli italiani in Francia dove - con fascino, classe e una buona dose di ambizione - mostrano di saper conquistare la scena, anche nei ruoli più impegnativi. Scherzi a parte (non ce ne voglia la première dame), la nuova acquisizione di Cartografica Pusterla riguarda, ancora una volta, una cartotecnica francese e contribuisce in misura determinante a rafforzare la presenza dell’impresa italiana sul mercato del lusso. Insieme alle controllate Coffrets Créations (acquisita dieci anni fa) e Dacica Teca
(operativa nei pressi di Bucarest, fondata nel 2004), Cartografica Pusterla rappresenta un riferimento nel cartoncino alto di gamma, con una capacità produttiva di 300.000 astucci, 70.000 scatole rivestite e 2.000 cofanetti finiti a mano al giorno. E oggi, con il controllo, formalizzato lo scorso luglio, del 100% di Cazelles, guida una compagine produttiva e commerciale con 250 addetti, in grado di rispondere - per quantità, qualità e garanzie di servizio - a tutte le richieste dei grandi utilizzatori (cosmesi e profumo, vini e liquori, gioielleria e orologeria…). Si tratta,
Paper&cardboard converting
Growing big METAMORPHOSIS After the latest, recently concluded buy-up of Cazelles (coated boxes for top end products), Cartografica Pusterla is reorganizing as a group, under the brand Pusterla 1880. Strategy and objectives of a concern that is tackling an important phase: involving size, organization and service capacity. Stefano Lavorini “Pusterlà... like Carlà”. This is a good period for Italians in France where with charm, class and a good dose of ambition - they show they are able to conquer the scene, even in the most committal of roles. Joking aside (not wishing to do down the première dame) Cartografica Pusterla’s new purchase once again involves a French paper&cardboard converting concern and contributes decisively to reinforcing the presence of the Italian enterprise on the luxury market. Along
with its subsidiary company Coffrets Créations (bought ten years ago) and Dacica Teca (operating close to Bucharest, founded in 2004), Cartografica Pusterla stands as a reference in the high end card market, with a production capacity of 300,000 cases, 70,000 coated boxes and 2,000 hand finished caskets a day. And now, with the 100% control of Cazelles, that was formalised last July, Cartografica Pusterla leads a manufacturing and commercial structure with 250
a tutti gli effetti, di un gruppo che richiedeva una strutturazione adeguata, la qual cosa è stata avviata - questa è “l’ultimissima notizia” - con la creazione di Pusterla 1880: un nome da portare come un blasone, che conserva il marchio della cartografica lombarda (troppo noto per non essere riproposto) e ne ricorda l’anno di fondazione. Sotto il nuovo “marchio-ombrello” sono raggruppate tutte le attività commerciali e di marketing; Roberto Marini è il direttore generale, coadiuvato da Marie Cadiou (ex titolare di Cazelles) come responsabile delle vendite in Francia e dal team di Venegono, che coordina Italia e resto del mondo. Con un obiettivo prioritario: traghettare l’impresa famigliare verso un’organizzazione produttiva e gestionale più adeguata alle nuove dimensioni e alle relative prospettive di crescita. Nonostante la crisi, anzi - per certi versi con il suo “aiuto”.
employees, capable of responding - in terms of quantity, quality and guarantees - to all the demands of the big users (cosmetics and perfumery, wines and spirits, jewellery and timepieces…). To all intents and purposes we are speaking of a group that demanded suitable structuring, which was started up - this the “breaking news”- with the creation of Pusterla 1880: a name to be born like a coat-of-arms, that preserves the brand of the Lombard paper&cardboard converter (too wellknown not to be reproposed) and celebrates the year it was founded. The new “umbrella brand” covers all commercial and marketing activities; Roberto Marini is the general manager, assisted by Marie Cadiou (former owner of Cazelles) who becomes head of sales in France and of the Venegono team that coordinates Italy and the rest
Giuseppe Meana, amministratore delegato di Cartografica Pusterla SpA
of the world. With a priority objective: ferry the family company towards a production and managerial organization more suited to its new size and relative growth prospects. Despite the crisis, or rather - to a certain extent - aided by the same.
BIG OR SMALL? As Cartografica Pusterla SpA CEO Giuseppe Meana explains, the most recent buy-up was looked into for over a year and implemented despite the economic slowdown: «Hence a decision that was doubly committal the entrepreneur comments - that crowns years of reflection as to the optimum size of our company. This is, as is known, a crucial theme, that regards everyone and which has also been much discussed within the sector association (Gifasp, Ed.). In our case, both in Italy as well as in
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Industry & Management GRANDI O PICCOLI? L’ultima acquisizione, ci spiega Giuseppe Meana, amministratore delegato di Cartografica Pusterla SpA, è stata studiata per più di un anno e perfezionata nonostante il rallentamento dell’economia: «Una decisione, dunque, doppiamente impegnativa - commenta l’imprenditore - che corona anni di riflessioni sulla dimensione ottimale della nostra azienda. Si tratta, come noto, di un tema cruciale, che riguarda tutti e su cui molto si discute anche in ambito associativo (Gifasp, ndr). Nel nostro caso, sia in Italia sia in Francia dopo l’acquisto di Coffrets Créations, ci siamo affermati come impresa piccola e di estrema qualità, al servizio di clienti spesso molto più grandi di noi. Si imponeva dunque una scelta: specializzarsi ulteriormente, scegliendo un posizionamento di nicchia “spinta”, o raggiungere una taglia che ci permettesse di gestire anche commesse importanti? E non si tratta solo di volumi, ma anche di servizi, logistica e, buon ultimo, della capacità di garantire le consegne al di là di ogni eventuale problema produttivo: un’assicurazione che i clienti chiedono con fre-
France after the buy-up of Coffrets Créations we won a name for ourselves as a small high quality enterprise, at the service of customers very often a lot bigger than we were. Hence a choice was forced upon us: either specialize even further, choosing an extreme niche position, or attain a size that would enable us to also manage important orders? And it was not just a question of volumes, but also of services, logistics and, last but not least, of the capacity to guarantee deliveries over and beyond any problem that might arise in production: an assurance that customers frequently demand and that we are capable of providing today because we can count on a number of production units». Hence the Lombard concern has decided to “become big”, opting for a growth along exterior lines that on the
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quenza e che oggi siamo in grado di fornire perché possiamo contare su diverse unità industriali». L’impresa lombarda ha dunque deciso di “diventare grande”, optando per una crescita per linee esterne che permettesse da un lato di razionalizzare le strutture già esistenti integrando risorse complementari, e dall’altro di sfruttare impianti e attrezzature delle società acquisite, evitando ulteriori investimenti in macchinari. Ma non solo. Ha mostrato anche di credere negli economisti che - ascoltati da pochi - insegnano a investire nei momenti di difficoltà: «Questa crisi sta cambiando le regole del gioco economico e, quando l’avremo alle spalle - dice Meana - ci troveremo a operare in un panorama diverso, con altre dinamiche della domanda, prodotti nuovi e aziende che non saranno più uguali a prima. Dunque, è proprio adesso il momento di progettare la “nuova impresa” che avrà qualcosa da dire e da offrire sui mercati del futuro».
DENTRO LA SCATOLA A sostenere una scelta non bastano i buoni ragionamenti e la volontà di fare bene; per non trasformare il rischio imprenditoriale in un salto nel buio occorrono, di fatto, opportunità concrete. Ed è su questa falsariga che è maturata l’ultima acquisizione in ordine di tempo. «Inizialmente - riepiloga Meana - ci poneva-
one hand enables the rationalisation of already existing structures integrating complementary resources, and on the other the exploitation of systems and equipment of the companies purchased, avoiding further investments in machinery. But not only that. It has shown it believes in the economists who heeded only by the few - teach us to invest in times of difficulty: «This crisis is changing the rules of the economic game and, when we put it behind us - Meana states - we will find ourselves working in a different panorama, with other dynamics of demand, new products and companies that are not the same as before. Hence, the right time to plan out the “new company” is right now, so that it will have something to say and to offer on the markets of the future».
mo la questione se puntare più sugli astucci o sulle scatole. Nel momento in cui abbiamo scelto di crescere per linee esterne, si è imposta un’analisi più concreta del mercato, dei suoi attori e, infine, del “contenuto” dell’azienda sotto esame. Abbiamo così spostato l’attenzione dal prodotto ad altri fattori: “dentro” Cazelles abbiamo visto un buon pacchetto di nuovi clienti, nonché alcune competenze specifiche, tipicamente nella termoformatura, che noi non avevamo; e poi ancora, la mancanza di un reparto di stampa, che veniva terziarizzata e che, dopo l’acquisizione, avremmo potuto effettuare “in casa” sfruttando al meglio le nostre potenzialità… Insomma, Cazelles offriva un’opportunità di integrazione ottimale, oltre ad essere basata in prossimità di un grande distretto francese della bellezza. Inoltre, la società era gestita da una proprietà capace, composta da quella stessa Marie Cadiou che ha deciso di restare con noi, e dal marito che ci ha venduto le sue quote a condizione che ci impegnassimo a non chiudere o delocalizzare lo stabilimento. Cosa che abbiamo volentieri accettato in quanto coerente con i nostri valori di riferimento nel fare impresa, e questo ci ha anche aiutato a rassicurare il personale, creando un clima di fiducia vera, senza il quale nessuna integrazione può riuscire». Così, il dilemma si è presto sciolto in favore delle scatole, anche per un’ultima ragione di ordine squisitamente tecnologico: «L’attività principale di Cazelles - spiega Meana - consiste nell’assemblaggio delle
INSIDE THE BOXES Sound reasoning and the will to operate well are not enough to back up a choice; to avoid having an entrepreneurial risk turn into a leap in the dark in actual fact you need concrete opportunities. And it is along these lines that the latest purchase was made. Meana sums up «Initially we wondered whether we should aim more at cases or boxes. Once we had decided to grow along external lines, we had to make a more concrete study of the market, of its actors and, lastly, of the “contents” of the concerns we were examining. We thus shifted our attention from the product to other factors: within Cazelles we saw a good package of new customers, as well as some specific skills, typically in thermoforming, that we did not possess ourselves; and yet again, lacking a print section, we used to
contract out our print operations. The buy-up would have us able to execute print operations inhouse, exploiting our potential to the full… That is to say, Cazelles offers an opportunity of optimum integration, as well as being based close to a large French beauty district. As well as that, the company was run by a capable ownership, comprising the selfsame Marie Cadiou who has decided to stay on with us, and her husband, who sold his shares to us on the condition that we commit ourselves to not closing or delocalising the works. Something we willingly accepted inasmuch as coherent with our principal values of entrepreneurship, and this also helped us to reassure the personnel, creating a true climate of faith, the basis for the success of any incorporation». Thus the dilemma was soon solved in favour of boxes, this also due to an exquisitely technological reason:
Industry & Management varie componenti della scatola rivestita, e talvolta nel riempimento con il prodotto del cliente. Nonostante le operazioni siano complesse e delicate, sono molto automatizzate, con ricadute positive sia sull’organizzazione sia sui costi. Ed è inutile dire che si tratta di competenze e tecnologie interessanti anche per gli altri stabilimenti del gruppo, dove già oggi vengono impiegati robot e attrezzature che solo 4 anni fa non esistevano».
Servizi all’estero - Ipack-Ima SpA sarà presente con un proprio stand alle fiere Pack Expo (Las Vegas, 5-7 ottobre 2009) e China Pharm (Shanghai, 27-30 ottobre 2009). In entrambe le occasioni mette a disposizione uno spazio per il servizio di “catalogoteca”, che i possessori della I-Card avranno la possibilità di prenotare per esporre le brochure aziendali. Al termine delle manifestazioni, le imprese che avranno usufruito della “catalogoteca”, riceveranno il data base completo di tutti i visitatori registrati allo stand. Per prenotare il servizio, scaricare il modulo dal sito www.ipackimacard.it.
ORGANIZZIAMOCI! Il primo compito che, a questo punto del cammino, si prospetta al neonato gruppo Pusterla 1880 è di ordine organizzativo e passa, di necessità, attraverso la gestione delle risorse umane. Anche su questo terreno l’approccio di Meana è a un tempo idealista e pragmatico: «L’azienda è fatta di uomini e per costruire il gruppo dovremo dunque lavorare molto sulle persone, per conquistarne la fiducia, aiutarle a riconoscersi in questa azienda e per definire con efficacia mansioni e ruoli». A partire da quelli di coordinamento: «Sia in Cazelles sia in Coffrets oggi abbiamo distinto le competenze tecniche, che fanno capo all’ufficio progettazione, dalla direzione dello stabilimento, che abbiamo affidato a due specialisti con il compito di razionalizzare e automatizzare un ciclo complesso, dove comunque le lavorazioni manuali sono ancora numerose. Entrambi i responsabili, guarda caso, provengono dal settore della componentistica per automotive - dove la produzione è frammentata in piccoli lotti e le esigen-
«Cazelles’ main activity - Meana explains - consists in the assembly of the various coated box components, and at times accompanied by the filling the same with the customers’ product. Despite the fact that the operations are complex and delicate, they are highly automated, positively affecting both the organization as well as costs. And it goes without saying that these are skills and technologies that also interest the other works in the group, where robots and equipment that did not even exist four years ago are already being applied today».
LET’S ORGANIZE! At this point along the way the first task facing the newly born Pusterla 1880 group is organizational and necessarily involves the management of human resources. Even though on this ground Meana’s approach is at
ze di flessibilità sono estreme - e hanno dunque maturato competenze preziose». La metamorfosi da impresa familiare a gruppo è complessa e richiederà tempo. Lo sa bene Meana, che però sottolinea una circostanza favorevole: «Vedere che in azienda lavorano i giovani “di famiglia”, con età e competenze complementari, ci dà una forza e una prospettiva che altrimenti non avremmo. In questo momento di passaggio, infatti, posso contare su mio nipote Roberto Marini, che ha 42 anni e svolge da tempo ruoli manageriali, e su mio figlio Luca, che di anni ne ha 26 e, dopo aver fatto esperienza in un fondo di investimento, mostra le capacità e l’impegno che servono a crescere, e l’atteggiamento giusto per lavorare insieme. Grazie a loro Pusterla parla i linguaggi dell’oggi e vede con gli occhi del domani». n
one and the same time idealist and pragmatic: «The company is made up of people and in order to construct the group we hence have to work a lot on the people, to win their faith, help them identify with our concern, and to effectively define responsibilities and roles». Starting off from those of coordination: «Both in Cazelles and in Coffrets the technical competencies have been defined, that come under the design office, under company management, that we have entrusted to two specialists with the task of rationalising and automating the whole cycle, where at any rate a host of operations are still done by hand. Both heads, as chance would have, come from the automotive parts sector where production is broken down into small lots and the demand for flexibility is extreme -hence having built up precious experience». The
metamorphosis from a family enterprise to a group is complex and requires time. Meana knows this well, and underlines a favourable circumstance: «Seeing the young family members working in the company with complementary ages and skills has given us strength and prospects that otherwise would have been lacking. In this moment of transition indeed I can count on my nephew Roberto Marini, who is 42 years old and has for some time now performed managerial roles, and on my son Luca, who is 26 and who after having built up experience in an investment fund shows all the capacity and commitment that help you grow, and the right approach for working together. Thanks to them Pusterla speaks the languages of today and sees things with the eyes of n tomorrow».
PROFILI, CURSORI E BUSTE - Nasce Flexico Pack Srl (sede operativa a Spino D’Adda, CR), società italiana del Gruppo Flexico (imballaggio flessibile e soluzioni per l’imballaggio primario). La gamma dei prodotti offerti è ampia e variegata. Ricordiamo, al proposito, ZipGrip® (oltre 40 modelli di zipper in PE, PP e ora anche Bio) e FlexiSlide® (cursore per buste richiudibili applicabile in automatico su linee di riempimento e formatura bu® ste). E, ancora, le buste con cursore TopMatic eleganti e pratiche, le buste richiudibili per freezer ZipZip®, buste biodegradabili Biopryl®, sacchetti in PP con accessori per appendere e richiudere, strappo automatico, le buste multilayer per barriera stand-up con cerniera zipper e apertura facilitata.
With I-Card, services abroad - Ipack-Ima SpA will be present with its own stand at the Pack Expo fair (Las Vegas, 5-7th October 2009) and China Pharm (Shanghai, 27-30th October 2009). In both occasions a space will be available for catalogue display, that I-Card owners will be able to book to exhibit their company brochures. At the end of the show, the companies that have used the catalogue display service will receive the complete database of all the visitors registered at the stand. To book the service you should download the form from the site www.ipackimacard.it. Sections, cursors and bags - Flexico Pack Srl (operative headquarters at Spino D’Adda, CR) Italian company of the Flexico Group (flexible and primary packaging) has come into being. The range of products offered is broad and varied. On this count we cite ZipGrip® (over 40 models of zipper in PE, PP and now also in Bio) and FlexiSlide® (cursor for reclosable bags applicable automatically on automatic filling and bag forming lines). And on top of that the elegant and practical TopMatic® bags with cursor, the ZipZip® closable freezer bags, Biopry® biodegradabile bags, bags in PP with accessories for hanging and reclosing, automatic tear, the multilayer barrier stand-up bags with zipper and easy opening.
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Industry & Management Agreement between Rimini Fiera and Ucima: a new fair project underway, dedicated to the packaging industry, point of excellence in Italian industry.
Accordo tra Rimini Fiera e Ucima: al via un nuovo progetto fieristico dedicato all’industria del packaging, punta di eccellenza dell’industria italiana.
Appointment in Spring 2010
Appuntamento nella primavera 2010
Although the details of the new fair dedicated to the world of packaging will be not be shared until the half of October, as we write there is official confirmation of an initiative destined to garner much attention. In fact, September 15th saw the signing in Rimini of an important partnership between UCIMA (Italian automatic machine builders union) and Rimini Fiera, who, together, will create a new fair event dedicated to the world of packaging. The first edition of the event, which will be held every three years, will be held in Rimini in the late spring of 2010. Great satisfaction with the agreement reached was expressed by Presidents Giovanni Caffarelli (UCIMA) and Lorenzo Cagnoni (Rimini Fiera). «The fair will cover all packaging sectors and host the best sector technology. Aware of the challenge represented by the first edition of 2010, we are just as certain that the product we will offer, together with the prestige that UCIMA enjoys internationally, will attract exhibitors, customers and visitors of extremely high quality», declared Caffarelli, who also emphasized how «the association is proud of the partnership arranged with Rimini Fiera, which is distinguished by its dynamic organizational knowhow and the quality of services it provides: a modern, functional and high quality exhibition area, with space offered with very economically favorable conditions, along with the reception capacity and services of the Rimini district which can’t be matched elsewhere in Europe in terms of quality/price». This sentiment is echoed by the president of Rimini Fiera, Cagnoni, who highlights how «with the signing of this contract, the road is opened to the creation of a new fair event focused on an extremely important industrial sector. A launch which assumes even greater significance when one considers the unfavorable times for the country’s economy. We are aware of how ambitious the project is, and that we are entering a market that has already been tapped, but we also know that we have excellent cards to play: firstly, the collaboration and direct participation of the sector association, the appeal of our exhibition center and, not least of which, the attractiveness of the region». As Simone Castelli, director of the Business Unit of Rimini Fiera which will develop the project, had the chance to explain, the branding of the new event, its format, contents and exact dates will be illustrated during the course of a conference scheduled for the half of October.
Anche se i dettagli sulla nuova fiera dedicata al mondo del confezionamento saranno resi noti solo a metà ottobre, al momento in cui scriviamo arriva la conferma ufficiale di un’iniziativa destinata a fare rumore. Il 15 settembre a Rimini, infatti è stata siglata un’importante partnership tra l’Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche (UCIMA) e Rimini Fiera che, insieme, realizzeranno una nuova manifestazione fieristica dedicata al mondo del packaging. La prima edizione della manifestazione, che avrà cadenza triennale, si svolgerà a Rimini nella tarda primavera del 2010. Grande soddisfazione per l’accordo raggiunto è stata espressa dai Presidenti Giovanni Caffarelli (UCIMA) e Lorenzo Cagnoni (Rimini Fiera). «La fiera coprirà tutti i settori del packaging e ospiterà la migliore tecnologia di settore. Consci della sfida rappresentata dalla prima edizione del 2010, siamo altrettanto certi che il prodotto che sapremo offrire, unito al prestigio di cui UCIMA gode a livello internazionale, attrarrà espositori, clienti e visitatori di altissima qualità» ha dichiarato Caffarelli che ha anche sottolineato quanto «l’associazione sia orgogliosa della partnership siglata con Rimini Fiera, che si distingue per il dinamismo organizzativo e la qualità dei servizi erogati: un quartiere fieristico moderno, funzionale e pregevole, con spazi espositivi offerti a condizioni economiche molto favorevoli, insieme alla capacità ricettiva e dei servizi del comprensorio ri-
minese che non teme confronti in Europa quanto a qualità/prezzo». Gli fa eco il presidente di Rimini Fiera, Cagnoni, che sottolinea come «con la firma del contratto, si dà il via alla realizzazione di una nuova manifestazione fieristica incentrata su un settore industriale di grande rilievo. Un lancio che assume un significato ancora maggiore, considerando il momento poco propizio per l’economia del paese. Sappiamo che si tratta di una sfida ambiziosa e che ci stiamo inserendo in un mercato già presidiato, ma sappiamo anche di avere ottime carte da giocare: in primis la collaborazione e la partecipazione diretta dell’associazione di categoria, l’appeal del nostro quartiere fieristico e, non ultimo, l’attrattività del territorio». Come ha avuto modo di precisare Simone Castelli, direttore della Business Unit di Rimini Fiera che seguirà il progetto, il marchio della nuova manifestazione, il format, i contenuti e l’esatto periodo di svolgimento saranno illustrati nel corso di una conferenza in programma a metà ottobre.
IMA: acquisitions and balances IMA SpA (through the controlled IMA Life Srl) acquired 51% of PharmaSiena, active in the design and production of systems for filling vials and syringes in aseptic environments. The deal is worth circa 1.3 million euro, and IMA still has the option of picking up another 19% of PharmaSiena in the next three years. Founded in 1997, PharmaSiena closed 2008 with a turnover of 1.5 million euro and - according to the Emilian holding company that acquired control, presents excellent prospects for further growth, supported by a selection of high innovation value. Today IMA, a global leader in the design and production of automated machines for packaging pharmaceutical products and tea in filter bags, heads a group which counts more than 3,000 employees, of which more than 1,400 abroad, with 17 production facilities in Europe, the United States, India and China and a sales and services network, direct and indirect, that covers the entire globe. Listed on the Milan stock exchange in the STAR segment, it closed the first semester of 2009 with consolidated revenue of 237.4 million euro (251.3 million on June 30th, 2008), a gross earnings (EBITDA) of 36.8 million (35.5 million in June 2008), earnings (EBIT) equal to 29.6 million (28.6 milion in June 2008) and pre-tariff result of 22.7 million euro (26.4 million on June 30th, 2008). The consolidated orders portfolio accounts for 225.7 million euro, against the 325 million of the same period the previous year. According to official estimates, the concern will close 2009 with a revenue of circa 540 million, gross earnings of 90 million and a working profit of 77 million.
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IMA: acquisizioni e bilanci IMA SpA (tramite la controllata IMA Life Srl) ha rilevato il 51% di PharmaSiena, attiva nella progettazione e produzione di sistemi per il riempimento di fiale e siringhe in ambiente asettico. Il valore dell’operazione è di circa 1,3 milioni di euro e per IMA resta aperta la facoltà di rilevare un ulteriore 19% di PharmaSiena nei prossimi tre anni. Fondata nel 1997, PharmaSiena ha chiuso il 2008 con un fatturato di 1,5 milioni di euro e - comunica la holding emiliana che ne ha acquisito il controllo - presenta ottime prospettive di crescita ulteriore, sostenute da un’offerta ad alto valore di innovazione. Oggi IMA, leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il confezionamento di prodotti farmaceutici e di tè in sacchetti filtro, è a capo di un gruppo che conta più di 3.000 dipendenti, di cui oltre 1.400 all’estero, con 17 stabilimenti di produzione in Europa, Stati Uniti, India e Cina e una rete commerciale e di servizi, diretta e indiretta, che copre tutto il mondo. Quotata alla Borsa di Milano nel segmento STAR, ha chiuso il primo semestre 2009 con ricavi consolidati per 237,4 milioni di euro (251,3 milioni al 30 giugno 2008), un margine operativo lordo (EBITDA) di 36,8 milioni (35,5 milioni al giugno 2008), un risultato operativo (EBIT) pari a 29,6 milioni (28,6 milioni nel giugno 2008) e un risultato ante imposte a 22,7 milioni di euro (26,4 milioni al 30 giugno 2008). Il portafoglio ordini consolidato si attesta a 225,7 milioni di euro, contro i 325 milioni dello stesso periodo precedente. Secondo le stime ufficiali, il 2009 chiuderà con ricavi per circa 540 milioni, margine operativo lordo a 90 milioni e utile operativo a 77 milioni.
Industry & Management Guardare oltreoceano Dopo Altech UK, un altro ramo si è aggiunto al solido albero di Altech Srl: la sussidiaria argentina Altech LA (LatinoAmerica). La società, con sede a Buenos Aires, è stata di recente costituita con la finalità di sviluppare localmente la costruzione di etichettatrici, da commercializzare - con certificato di origine argentino - in tutta l’America Latina. L’obiettivo è quello di offrire a tale mercato (grazie agli accordi Mercosur) sistemi di etichettatura automatica sofisticati evitando l’aggravio di imposte d’importazione talvolta ingenti. Il primo appuntamento di Altech LA è stato Envase (fiera nel settore del packaging svoltasi a Buenos Aires dal 22 al 25 settembre 2009) a cui ha presentato le sue macchine, a fianco di Tema - distributore Altech da tempo e ora partner nella JV. Altech LA produrrà la gamma di sistemi di etichettatura della casa madre, su licenza di tecnologia, integrati ove richiesto con accessori e dispositivi per la gestione e la movimentazione dei prodotti nei processi di confezionamento e imballaggio. «Il nostro impegno - commenta Gerardo Naveira, amministratore di Altech LA - è di costruire sistemi di etichettatura rispettando gli standard della casa madre italiana. Tratteremo anche prodotti complementari, come stampanti per etichette e ribbon, con l’intento di creare un’offerta completa, atta a soddisfare le complesse esigenze di etichettatura delle aziende dei settori alimentare, chimico, cosmetico e farmaceutico, i nostri naturali mercati di sbocco». Commentando il ruolo che svolgerà la nuova sussidiaria, Piero Salvini presidente di Altech Srl - ha confermato di voler mantenere gli ottimi rapporti con i distributori esistenti, che ora potranno godere di un’assistenza ancora più puntuale e a condizioni economiche più competitive. «Non va dimenticato - ha aggiunto Salvini - che Altech Srl è presente sul mercato mondiale con una rete di oltre 80 distributori in più di 50 paesi».
Looking overseas After Altech UK, another branch has been added to the solid tree of Altech Srl: the Argentine subsidiary Altech LA (LatinoAmerica). The company, based in Buenos Aires, was recently formed with the purpose of developing locally the construction of labelers, to be marketed - with certified Argentine origin - throughout Latin America. The objective is that of offering this market (thanks to the Mercosur agreements) sophisticated automatic labeling systems, avoiding the often exorbitant costs of tariffs. Altech LA’s first appointment was at Envase (a packaging sector fair held in Buenos Aires from the 22nd to the 25th of September, 2009), at which it presented its machines, alongside Tema - a longtime distributor for Altech and now a JV partner. Altech LA will manufacture its parent company’s range of labeling systems, by technology license, where requested integrated with accessories and devices for the management and handling of products in the packaging and packing processes. «Our commitment - comments Gerardo Naveira, manager of Altech LA - is that of building labeling systems while respecting the standards of our Italian parent company. We will also make complementary products, such as printers for labels and ribbons, with the intention of creating a complete selection that satisfies the complex labeling requirements of concerns in the food, chemical, cosmetics and pharmaceutical sectors, our natural outlet markets». Commenting on the role that the new subsidiary will play, Piero Salvini - president of Altech Srl - confirmed his desire to maintain the concern’s excellent relations with existing distributors, which will now be able to enjoy even timelier and more economically competitive assistance. «Let’s not forget - Salvini adds - that Altech Srl is present on the global market with a network of more than 80 distributors in more than 50 countries».
Environment & Legislation Collection and recycle of corks
Raccolta e riciclo dei tappi in sughero «Non dire tappo se non l’hai nel sacco»: questo lo slogan del progetto “Tappo a chi?”, ideato da Rilegno - consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclo dei rifiuti di imballaggio di legno aderente a Conai - che da quest’anno estende la propria attività alla raccolta e recupero dei tappi in sughero, appunto. Dopo le esperienze pilota condotte negli anni passati durante Vinitaly, l’eco-progetto è già partito in cinque regioni (Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna), per poi estendersi a tutto il territorio nazionale. «Il consorzio ha attivato un sistema in grado di avviare al riciclo oltre un milione e 600mila t di rifiuti di legno/anno, e - commenta Fausto Crema, presidente di Rilegno - si è posto l’obiettivo di avviare al riciclo anche le circa 5mila t di sughero circolanti in Italia ogni anno: il sughero dai tappi è recuperabile al 100% e, debitamente trasformato, può essere impiegato per produrre pannelli fonoassorbenti o termoisolanti, componenti per calzature, come tacchi e solette…». Il progetto “Tappo a chi?” (aperto a cantine, enoteche, ristoratori, onlus e associazioni di volontariato) ha una vocazione sociale: i proventi ricavati dalla raccolta dei tappi di sughero verranno devoluti per finanziare iniziative con finalità sociali. Ulteriori informazioni su www.tappoachi.it. IN OLANDA, DUBBI SULLE TASSE - In Olanda, la packaging tax non è sostenibile, tanto che o verrà abolita completamente o si trasformerà in un’Iva addizionale dello 0,2% sui prodotti confezionati (su cui grava già per lo più il 19%). Il motivo? Le tariffe sono state calcolate erroneamente, partendo dalla quantità di anidride carbonica generata per kg di materiale di imballaggio prodotto, senza però considerare il modo in cui viene generata l’energia. Inoltre è stata omessa la necessaria valutazione del packaging come mezzo di protezione del prodotto, che ne consente la fruizione. E dato che ogni materiale ha una propria “carbon footprint”, sono state definite una pletora di tariffe, che hanno generato una miriade di problemi amministrativi e di tentativi di semplificazione delle tasse stesse. Ulteriori informazioni su www.nvc.nl.
“Don’t say cork unless you have it in the bag”: this is the slogan of the “Tappo a chi?” project, conceived by Rilegno the Italian consortium for the collection, recovery and recycling of wood packaging waste, belonging to Conai - which this year extends its activity to the collection and recovery of corks. After the pilot project conducted in recent years during Vinitaly, the eco-project has already been launched in five regions (Piedmont, Lombardy, Trentino-Alto Adige, Veneto and Emilia Romagna), and will later be extended to the entire country. «The consortium has set in motion a system able to direct more than one million and 600 thousand t of wood waste/year to recycling, and - comments Fausto Crema, president of Rilegno - has set itself the objective of also sending to recycling the circa 5 thousand t of cork circulating in Italy every year: corks are suitable for 100% recovery and, when appropriately converted, can be used to produce sound absorbing or thermal-insulation panels, components for footwear such a heels and soles…». The “Tappo a chi?” project (which welcomes wine growers, wineshops, restaurants, ONLUS and volunteer associations) has a social bent: proceeds from the collection of corks will be used to finance social initiatives. More information at www.tappoachi.it. In Holland, doubts on tax - In Holland the packaging tax is not sustainable. The tax will either be withdrawn completely or will develop into an additional VAT on packaged products of about 0,2% (the current VAT is mostly 19%). The reason behind this? The basis on which the tariffs are calculated is wrong, starting from the amount of carbon dioxide generated per kilogram of packaging material, without though considering how the energy is generated. On top of that the application of the packaging material, that of protecting the product while enabling the use of the same, has not been taken into account. And as every material has its own “carbon footprint”, a multitude of tariffs arise, that have generated a plethora of administrative problems and attempts to simplify the tax itself. More info on www.nvc.nl.
Driving the world
SOLUZIONI SU MISURA PER OGNI APPLICAZIONE WWW.SEW-EURODRIVE.IT
Environment & Legislation
I risultati 2008 delle attività di raccolta e riciclo resi noti dai Consorzi di filiera . Materiale per materiale, una sintesi dei dati più significativi, che confermano quanto il Bel Paese sappia essere anche “Virtuoso”, quando vuole…
One man’s garbage is another man’s treasure. But New York City’s garbage, well, that’s art (www.nycgarbage.com) Vendere l'immondizia della Grande Mela: arte della provocazione o provocazione dell’arte? Justin Gignac, artista newyorkese, ha raccolto la sfida e ha dimostrato che l’imballaggio “giusto” riesce a vendere qualsiasi cosa. Sul sito New York City Garbage, immagini e filosofia dei cubi di plastica trasparente, che contengono ciò che è stato buttato nella spazzatura la notte capodanno del 2000 a Times
La raccolta in Italia Riciclando una tonnellata di acciaio rispetto alla produzione dal minerale, si conservano 1.250 kg di ferro, 700 kg di carbone e 60 kg di pietra calcarea, con un risparmio energetico equivalente a 3,6 barili di petrolio (oltre il 50%) e una riduzione di 1.810 kg (65%) di emissioni di CO2 nell’atmosfera. By recycling one ton of steel, compared to mineral extraction, 1,250 kg of iron, 700 kg of coal and 60 kg of limestone are saved, with energy savings equal to 3.6 barrels of oil (more than 50%) and a reduction of 1,810 kg (65%) in CO2 emitted into the atmosphere.
• ACCIAIO: RICICLO A +69,6% E CNA SUPERA GLI OBIETTIVI COMUNITARI
Nel 2008: riciclate 7 scatolette su 10; in aumento le convenzioni attive con i comuni (+2%) e i cittadini serviti dalla raccolta differenziata (+3%). Oltre 5 mila comuni, 45 milioni di cittadini coinvolti nella raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio di acciaio e una percentuale di riciclo del 69,6% sull’immesso al consumo nel 2008. Con questi i risultati da primato, resi noti dal CNA - Consorzio Nazionale Acciaio, che si occupa di favorire e promuovere la raccolta e il riciclo degli im-
ballaggi di acciaio, l’Italia supera ampiamente l’obiettivo comunitario di riciclo (50% per il 2008) collocandosi tra i paesi europei più virtuosi sul fronte del riciclo dei rifiuti di acciaio (scatolette di tonno, pelati o legumi, ma anche tappi corona e lattine per bevande, bombolette spray, fusti e fustini). Risultati in crescita dunque, nonostante il difficile scenario dovuto alla congiuntura economica che ha portato nell’ultimo anno a un brusco calo (-4,6%) degli imballaggi in acciaio immessi sul mercato; in particolare, nel 2008 sono state riciclate 373.848 t di rifiuti di imballaggio in acciaio
Nel 2008: riciclate 7 scatolette su 10; in aumento le convenzioni attive con i comuni (+2%) e i cittadini serviti dalla raccolta differenziata (+3%)
The 2008 results of collection and recycling activities released by the industry consortiums. Material by material, a summary of the most significant data, confirming how such our “BelPaese” (beautiful country) can also be a “virtuous” one, when it wants to be.
Collection in Italy • Steel: +69.9% for recycling and CNA surpassed EU objectives In 2008: 7 out of 10 cans recycled; increases in active conventions with cities (+2%) and citizens served by segregated collection (+3%). More than 5 thousand towns and 45 million citizens involved in the segregated collection of steel packaging waste and a recycling percentage of 69.6% of that consumed in 2008. With these winning results, made available by the CNA - the national steel consortium which fosters and
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promotes the collection and recycling of steel packaging -, Italy has far surpassed its EU recycling target (50% for 2008), placing itself among the best performing European countries on the steel waste recycling front (cans for tuna fish, stewed tomatoes or legumes, but also corona caps and cans for beverages, spray cans, drums and canisters). Positive results then, in spite of the difficulties posed by the current economic climate, which during the last year led to a sudden drop (-
che rappresentano il 69,6% delle 536.978 t immesse al consumo. In aumento anche le convenzioni attive con i comuni (+7,4% rispetto al 2007), per un totale di 5.216 comuni coinvolti (+ 2%) e 44.936.031 la popolazione servita (+3%), mentre il numero degli operatori collegati con il Consorzio è di 113 unità.
• VETRO: I RECORD DI COREVE Riciclato il 65% del vetro immesso al consumo. E in un anno, le emissioni di CO2 si sono ridotte di 1.865.761 t, con un risparmio energetico complessivo pari a 2.066.129 barili di petrolio. Sono state 1.390.375 le t di rifiuti da imballaggio di vetro riciclate in Italia nel solo 2008, pari al 65% dell’immesso al consumo: questo l’ottimo risultato annunciato da CoReVe - Consorzio Recupero Vetro - che già nel 2007, con un anno di anticipo, aveva centrato l’obiettivo di riciclo del 60%, fissato dal DL 152/06 al 2008. Si conferma così il trend positivo del riciclo del vetro, che registra un +6,6% ri-
4.6%) in steel packaging put on the market; in particular, in 2008 373,848 t of steel packaging waste were recycled, 69.6% of the 536,978 t put on the consumer market. There have also been increases in the number of conventions active with cities (+7.4% compared to 2007), for a total of 5,216 towns involved (+ 2%) and 44,936,031 people served (+3%), while the number of operators affiliated with the Consortium is 113. • Glass: record-breaking CoReVe 65% of consumer glass recycled. And in one year, CO2 decreased by 1,865,761 t, with total energy savings equal to 2,066,129 barrels of oil. 1,390,375 t of glass packaging waste was recycled in Italy in 2008 alone, equal to 65% of that put on the market: those are the excellent
results announced by CoReVe - the glass recovery consortium -, which already in 2007, a year ahead of schedule, had reached its objective of recycling 60%, set by DL 152/06 for 2008. Thus the positive trend of glass recycling is confirmed, registering +6.6% over the previous year and a progressive decrease of the quantities that are disposed of in landfills: in 2008 just 35% of glass packaging used, against 2007’s 39.6%. CoReVe’s estimates also show excellent results in the area of national segregated collection of glass packaging waste (+10% over 2007). Of the 1,540,000 t collected in total, CoReVe directly managed recycling and collection of 995,000 t, equal to 64.6%. • Aluminium: CIAL consolidates trends and collects “differently”
Environment & Legislation Square; in questi otto anni, nel mondo, ne sono stati venduti circa 1.200 esemplari.
Selling the Big Apple’s garbage: the art of provocation or the provocation of art? Justin Gignac, a New York artist, has taken up the challenge and has demonstrated that the “right” packaging manages to sell anything. On “New York City Garbage” website, images and philosophy of transparent plastic cubes, that contain what was thrown away as rubbish new year’s eve 2000 at Times Square; in these eight years around 1,200 of the same have been sold all around the world.
Recuperate 42.200 t di alluminio, 38.500 delle quali riciclate. Evitate emissioni serra per 395.000 t di CO2, e risparmiata energia pari a 143.000 tep.
• ALLUMINIO: CIAL CONSOLIDA I TREND E RECUPERA “DIVERSO”
Grazie al riciclo di 38.500 t di imballaggi in alluminio sono state evitate emissioni serra per 395.000 t di CO2, e risparmiata energia pari a 143.000 tep (tonnellate equivalenti petrolio). Il Cial - Consorzio Nazionale per il riciclo e il recupero dell’alluminio, consolida i trend di crescita. Ad oggi CIAL ha favorito l’attivazione della raccolta differenzia1.390.375 le t di rifiuti da ta in oltre 5.500 Comuni imballaggio di vetro italiani (l’80% dei quali riciclate in Italia nel solo convenzionato con il 2008, pari al 65% Consorzio) e la partedell’immesso al cipazione di 44 milioni consumo. spetto all’anno precedi cittadini (il 90% dei dente e un progressivo quali coinvolti direttadecremento dei quantitativi smaltiti in dimente). Sono risultati più che positivi, ottenuti grazie alla collaborazione quotiscarica: nel 2008 è sfuggito al riciclo solo diana con una rete di 300 operatori il 35% degli imballaggi in vetro in uso, convenzionati, distribuiti su tutto il terricontro il 39,6% del 2007. torio nazionale. A fine 2008 la quota di Le stime di CoReVe evidenziano ottimi risultati anche sul fronte della raccolta difrecupero di imballaggi di alluminio è stata del 63,6% dell’immesso sul mercato. ferenziata nazionale dei rifiuti di imbalTradotta in cifre assolute la percentuale laggio in vetro (+10% sul 2007). Sul toequivale a 42.200 t di materiale recutale delle 1.540.000 t raccolte, CoReVe perato, 38.500 delle quali riciclate. ha gestito direttamente riciclo e ritiro di Nell’ultimo biennio, il riciclo degli im995.000 t, pari al 64,6%.
Thanks to the recycling of 38,500 t of aluminium packaging, 395,000 t of CO2 greenhouse gas emissions have been avoided, and energy equal to 143,000 tep (tons equivalent petroleum) has been saved. Cial - the Italian consortium for recycling and recovery of aluminium, consolidates growth trends. So far, CIAL has fostered the activation of segregated collection in more than 5,500 Italian cities (80% of which arranged with the consortium) and the participation of 44 million citizens (90% of which directly involved). These results are more than positive, achieved thanks to daily collaboration with a network of 300 affiliated operators throughout the country. In late 2008 the share of aluminium packaging recycled was 63.6% of the total on the market. In absolute terms, the percentage equals 42,200 t of recovered material, 38,500 of which recycled. In the last two years, recycling of aluminium packaging (58%) has effectively grown by 10%. During the course of the year, alongside segregated collection, new modes of aluminium recovery have spread: in ruthenium treatment plants, also for RDF production; in incineration waste recovery plants. Collaboration with 25 aluminium foundries has been consolidated (equal to 100% of Italy’s recycling production capacity). Today Italy holds a leadership position in Europe, together with Germany, in the aluminium recycling industry. Worldwide, this places us in third place, after the United States and Japan. • Wood: Rilegno confronts the crisis with head held high The crisis affects everyone. But the world of wood packaging (pallets,
Environment & Legislation ballaggi in alluminio (58%) è di fatto cresciuto del 10%. Nel corso dell’anno, accanto alla raccolta differenziata, si sono affermate nuove modalità di recupero dell’alluminio: in impianti di trattamento RU anche per la produzione di CdR; in impianti per il recupero delle scorie da incenerimento. È stata consolidata la collaborazione con 25 fonderie di alluminio (pari al 100% della capacità produttiva di riciclo italiana). Oggi il nostro Paese detiene la leadership in Europa, insieme alla Germania, nell’industria del riciclo dell’alluminio. A livello mondiale, questo primato ci pone al terzo posto dopo Stati Uniti e Giappone.
• LEGNO: RILEGNO AFFRONTA LA CRISI A TESTA ALTA
1,68 milioni di t di rifiuti di legno sono state avviate a recupero, di cui 919.622 provenienti da imballaggi, pari al 56% degli imballaggi immessi al consumo.
La crisi c’è per tutti. Ma il mondo degli imballaggi di legno (pallet, cassette per la frutta, imballi industriali) la affronta con grande determinazione. Nel 2008 circa 1,68 milioni di t di rifiuti di legno sono state avviate a recupero, di cui 919.622 provenienti da imballaggi (nel 2007 furono recuperate 1.814.940 t). Questo significa che il 56% degli imballaggi immessi al consumo l’anno passato è stato avviato al recupero dopo essere stato raccolto presso le oltre 350 piattaforme convenzionate. Dati che confermano il dinamismo di un settore che conta, in Italia, oltre duemila aziende e l’attenzione crescente al “salvataggio” del legno e al suo riciclo, trasformandolo così da rifiuto in risorsa, impedendo che fi-
crates for fruit, industrial packaging) confronts it with great determination. In 2008, circa 1.68 million t of wood waste were recovered, of which 919,622 from packaging (in 2007 1,814,940 t were recovered.) This means that 56% of consumer packaging last year was recovered after being collected at the more than 350 affiliated centers. These data confirm the dynamism of a sector that counts, in Italy, more than two thousand concerns and the growing attention to “saving” and recycling wood, thus converting it from waste into a resource, preventing it from ending up in a landfill. And in addition to the current economic climate, Italy needs to face other problems: the small size of manufacturing concerns, which struggle to unite against other materials that risk gaining ground to wood’s detriment. However, Rilegno
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nisca in discarica. E oltre che con la congiuntura negativa, l’Italia deve fare i conti con altri fattori: le piccole dimensioni delle aziende produttrici, che faticano a far fronte comune contro gli altri materiali, che rischiano di togliere spazio vitale. Rilegno continua comunque a essere al fianco dei produttori per agevolare il ritiro e recupero del materiale: superate le difficoltà registrate nel 2008 nel ritiro legno a causa della grave crisi del settore del mobile, per il 2009 si prevede una stabilizzazione dei rapporti, sia con i produttori sia con le industrie del riciclo, a vantaggio dell’intero comparto.
che nel 2008, in Italia, 3 imballaggi cellulosici su 4 sono stati riciclati. Per quantitativi di raccolta, il primato spetta al Nord (1.757.000 t, +5% sul 2007), seguito dal Centro (681.000 t, +7%). Molto positiva anche la prestazione del Sud che, sebbene più bassa in termini quantitativi (500.000 t) ha registrato l’incremento percentuale maggiore, toccando il +16% rispetto al 2007. Ovviamente, i dati di raccolta vanno letti considerando anche la diversa distribuzione dei consumi sul territorio nazionale (le regioni con i consumi maggiori avranno facilmente raccolte elevate) e l’allargamento del servizio di
• CARTA E CARTONE: COMIECO RICICLA 3 IMBALLAGGI SU 4 Nel 2008, sono quantificati in 376 milioni di euro i benefici economici per il Sistema Paese derivati dalla raccolta differenziata. Secondo i dati resi noti a Nel 2008 la luglio da Comieco, nonoraccolta cresce del stante la crisi economica 7,1% (200 mila t in c’è un settore che, in Italia, più rispetto al procede a gonfie vele: è 2007), toccando i 3 quello del riciclo di carta milioni di t, pari a raccolta ad utenze di tipoloe cartone. La contrazione 50 kg per abitante. gie diverse. dei consumi non ha esauAnche se la contrazione dei rito, infatti, l’andamento poconsumi ha provocato una caduta sitivo degli ultimi anni. Nel 2008, la credell’immesso al consumo di imballagscita della raccolta è stata del 7,1% pari gi a base cellulosica (-14% nei primi a circa 200.000 t in più rispetto al 2007. mesi del 2009 rispetto allo stesso peSiamo arrivati quindi a sfiorare i 3.000.000 riodo del 2008), non sembra ci siano di t di carta e cartone raccolti in modo difstate conseguenze sulla raccolta diffeferenziato, pari a oltre 50 kg per abitanrenziata di carta e cartone, in controte. Inoltre, per quanto riguarda nello spetendenza con una crescita media del cifico gli imballaggi in carta e cartone la 3% (e con punte di 13% al Sud) nei pripercentuale di riciclo è arrivata al 74% mi mesi del 2009. Crescita a cui l’indudell'immesso al consumo. Ciò significa
continues to stand at the side of manufacturers in order to facilitate the collection and recovery of the material: having overcome the difficulties experienced in 2008 in wood collection due to the severe crisis of the furniture sector, for 2009 it expects relations to stabilize, both with manufacturers and with the recycling industries, to the benefit of the entire sector. • Paper and paperboard: Comieco recycles 3 out of every 4 packaging In 2008 the economic benefits for the Italian national system were quantified in 376 million dollars deriving from the segregated collection of paper and cardboard. According to the data made available in July by Comieco, despite the economic crisis there is a sector in Italy that is going ahead at full sail: that of paper and
cardboard recycling. The contraction in consumption has not affected its growth over these last years. In 2008 the increase in collection was 7.1% standing at 200,000 t more than 2007. Hence we are now close to 3,000,000 t of paper and cardboard collected, standing at over 50 kg per inhabitant. As well as that, as far as specifically paper and cardboard packaging is concerned, the percentage recycled is now at 74% of that placed on the market for consumption. This means that in 2008 in Italy 3 out of every four cellulose packaging items have been recycled. In terms of quantities collected, the north holds the record (1,757,000 t, +5% out of 2007), followed by the centre (681,000 t, +7%). The south also put in a good performance which while being lower in terms of quantity (500.000 t) registered the
highest percentage increase, touching on +16% compared to 2007 (of note the excellent performance of Campania that collected 150.000 tons with a growth of 28% compared to a negative 2007). Obviously the collection data should be read also considering the different distribution of consumption throughout the country (the regions with high consumption easily achieve high collection figures) and the extension of the collection service to different kinds of users. The drop in consumption has caused a fall in cellulose packaging placed on the market that was down 14% in the first months of 2009 compared to the same period in 2008. Despite this, the crisis does not seem to have affected the segregated collection of paper and cardboard, seen to be countering the trend with an
stria cartaria, pur nella grave situazione economica, è riuscita a far fronte garantendone il totale riciclo.
PLASTICA: COREPLA “DIFFERENZIA” DI PIU’ A fronte di una flessione significativa degli imballaggi immessi al consumo (-3% circa sul 2007), Corepla ha registrato un forte incremento (19%) della raccolta differenziata urbana. Per l'anno 2008, “il sistema plastica” ha avviato complessivamente a riciclo 673.000 t di rifiuti di imballaggi in plastica post-consumo, avviandone a recupero di energia altre 664.000 circa, per un totale complessivo di 1.337.000 t recuperate, pari al 60% circa del quantitativo di imballaggi in plastica immessi sul mercato nazionale nello stesso anno. Rispetto al 2007 si è quindi registrato un aumento di quasi il 5% per quanto concerne il riciclo e dello 0,5% rispetto al tasso di recupero complessivo. Il contributo di Corepla a questi risultati è stato fondamentale, soprattutto per quanto concerne la raccolta differenziata urbana, che è stata ulteriormente incrementata e che è giunta a sfiorare le 530.000 t (+19% circa rispetto al 2007), provenienti dai quasi 7.300 comuni che hanno stipulato, direttamente o tramite le proprie aziende di igiene urbana, convenzione con il Consorzio, per un totale di più di 56.000.000 di cittadini serviti. Dalla raccolta differenziata conferita al Consorzio derivano infatti 301.000 t di materiale riciclato e 189.000 t di rifiuti d'imballaggio non avviabili a riciclo meccanico, comunque recuperate sotto forma ■ di energia e calore.
average growth of 3% (and with peaks of 13% in the south) in the first months of 2009. Plastic: Corepla “segregates” more What with a sizeable drop in the packaging placed on the market for consumption (around -3% against 2007), Corepla has registered a strong increase (19%, standing at 528,697 t) of segregated municipal collection. For the year 2008, the Italian plastics system has overall sent 673,000 t of plastic packaging post consumption waste for recycling, sending a further 664.000 circa for energy regeneration, reaching an overall total of 1,337,000 t recovered, standing at around 60% of the quantities of plastic packaging placed on the Italian market in the same year. Hence compared to 2007 there has
Avviate a riciclo 673.000 t di rifiuti di imballaggio in plastica postconsumo; avviate a recupero di energia altre 664.000 t.
been an increase of around 5% as regards recycling and 0.5% seen against overall recovery rates. Corepla has contributed decisively to attaining these results, aboveall as far as the segregated collection of municipal waste is concerned, that has been further increased and now reaches 530,00 t (circa +19% on 2007), deriving from over 7,300 municipalities under direct agreement with the Consortium or via agreements made with the same through municipal hygiene companies, the service reaching a total of more than 56,000,000 citizens. Indeed the segregated collection conferred to the Consortium has led to the production of 301,000 t of recycled material and 189,000 t of packaging waste not fit for mechanical recycling, however recovered through energy or heat regeneration. ■
Se non concepite in sede comunitaria, le disposizioni sull’origine penalizzano le pmi agroalimentari italiane. UnionAlimentari-Confapi ne auspicano una veloce revisione.
Indicazione di provenienza n una nota dell’11 settembre scorso, l’Unione Nazionale della Piccola e Media Industria Alimentare (UnionAlimentari) manifesta le perplessità dell’industria agroalimentare di fronte alle nuove disposizioni previste dal Ministero dello Sviluppo Economico e racchiuse nella legge n. 99 del 23 luglio 2009. Si fa riferimento, in particolare all’ampliamento sanzionatorio dei comportamenti che possono essere considerati come “Fallace Indicazione di Provenienza” dei prodotti, e configurabili come reato perseguibile in sede penale: la mancata osservanza della disposizioni è punibile con la reclusione fino a 2 anni e una multa fino a 20.000 Euro.
I
• La norma ha per oggetto tutti i prodotti di origine/provenienza non italiana sui quali sia apposto un marchio d’impresa italiano: le nuove disposizioni dicono che l’etichettatura deve riportare chiaramente l’origine non italiana. A giudizio di UnionAlimentareConfapi, questo nuovo approccio accresce nuovamente la disparità tra le condi-
zioni imposte alle imprese italiane e quelle estere, non soggette al provvedimento. La discussione sull’indicazione dell’origine/provenienza deve essere affrontata esclusivamente sul tavolo comunitario e portare a una disciplina chiara, organica e applicabile a tutti i paesi europei. • Pur apprezzando gli intenti del Consiglio dei Ministri che il 9 settembre ha discusso uno specifico articolo all’interno di un decreto legge per congelare le disposizioni introdotte con la L. 99/2009, l’associazione si augura che l’empasse sia presto superato e si arrivi a una rapida pubblicazione del decreto, convinta che, più che il prodotto alimentare italiano, sia stata tutelata l’informazione che compare sulle etichette dei prodotti acquistati; in palese contrasto con le norme comunitarie infatti, la nuova disposizione mette le aziende italiane nella condizione di dover indicare prodotti e merci non originari dell’Italia, lasciando invece le imprese estere libere da questa incombenza. Paradossalmente,
If not conceived within the EC, the rulings on origin penalize the Italian agrofood SMEs. UnionAlimentari-Confapi hope for a speedy revision
Indication of source In a note dated last September 11th, the Italian Union of the Small to Medium-sized food concerns (UnionAlimentare) manifested the perplexity of the agrofood industry regarding the new rulings laid down by the Minister for Italian Ministry for Economic Development and contained in law n.99 dated July 23rd 2009. In particular reference is made to the extension of sanctions regarding behaviour that may be considered “Fallacious indications of source” of products, and that can be configured as subject to a criminal charge: lack of observance of the rulings is punishable with prison for up to 2 years and a fine of up to 20,000 euro.
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• The regulation covers all products of non Italian origin/source bearing an Italian company name: the new rulings say that the label should clearly bear their non Italian origin. In fact, in the judgement of UnionAlimentare-Confapi, this new approach further increases the disparity between the conditions imposed on Italian concerns as opposed to non Italian concerns not subject to the measure. The discussion on the indication of the origin/source has to be exclusively debated within the EC and must lead to a clear, organic discipline applicable to all European countries.
un’azienda francese può commercializzare in Italia un prodotto alimentare anche con immagini e parole “italianeggiati” (il cosiddetto italian sounding food) senza aver l’obbligo di indicare la provenienza (anche extra-europea) del prodotto. • Altro motivo di perplessità è la mancata previsione di un periodo transitorio per lo smaltimento delle scorte di etichette a magazzino (la norma è stata pubblicata in gazzetta il 30 luglio ed entrata in vigore il 15 agosto, e molti giornali l’hanno definita “pasticcio di ferragosto”) che, da un giorno all’altro, non sono più “a norma”, appunto. Le aziende lamentano di non aver avuto il tempo di adeguare gli impianti stampa e le nuove confezioni. Pur non criticando i principi di base al provvedimento che tutela il prodotto italiano e la trasparenza nei confronti dei consumatori, UnionAlimentari-Confapi chiede quindi al Governo un intervento tempestivo, che tenga conto delle problematiche attuative e concorrenziali sollevate. ■
• While appreciating the intent of the Council of Ministers that September 9th discussed a specific article within a law by decree to freeze the dispositions introduced with the L. 99/2009, the association hopes that the deadlock will soon overcome and the matter they are contesting settled, leading to the rapid publication of the decree, convinced that, more than the Italian food product, the new Italian ruling protects the information that appears on the label of the products purchased; indeed in blatant contrast to community regulations, the new ruling forces Italian concerns to indicate products and goods that do not originate from Italy, leaving foreign concerns free of this task. Paradoxically, a French concern can trade a food product with Italianate wording and pictures (the socalled Italian sounding food) without being obliged to indicate the
source (even beyond Europe) of the product. • Another reason for perplexity is the lack of any transitory period for disposing of the stock of labels in storage (the regulation was published in the Gazzette July 30th and came into force August 15th, and many papers defined it “the Ferragosto mid August muddle”) that from one day to the next they are no longer “standard” that is. The companies complain they have not had time to adapt the print systems and the new packs. While not criticising the basic principles of the measure that protects the Italian product and the transparency with the consumer, UnionAlimentariConfapi demands that the Government intervene immediately, and that their intervention considers the problems of implementing the same and the competitive matters raised. ■
11-12/08 NOVEMBRE DICEMBRE 6,50€
10/08 OTTOBRE 6,50€
9/08 SETTEMBRE 6,50€
THE VOICE OF ITALIAN PACKAGING
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the voice of italian packaging
ItaliaImballaggio is an independent magazine, published by Edizioni Dativo Srl, Milan, whose aim is to give voice to the Italian packaging industry in as capable and professional way as possible, while rejecting a conformism that all too often confuses information with advertising. The magazine is divided up into five basic sections - covering marketing and design, statistics and sector trends, management, environment and legislation and lastly, technological and product innovation - all of which including indepth features and news in brief. ItaliaImballaggio has another feature that has allowed it to stand out right from the outset: its graphics, painstaking in the way information is presented and in the visual impact, making the magazine more pleasurable to read and easier to consult. The cover, designed by well-known as well as up-and-coming packaging designers, communications experts, and - starting from 1999 - by worldwide well known artists ably represents the philosophy and the identity of the magazine.
Edizioni Dativo Srl Via Benigno Crespi 30/2, 20159 Milano Tel. +39 02 69007733 - Fax +39 02 69007664 www.packmedia.net - italiaimballaggio@dativo.it
Environment & Legislation Dove? Nella carta
Where? In paper
Dopo la campagna informativa “Dillo a tutti” del 2008 (firmata dall’Agenzia Armando Testa), prosegue la campagna di comunicazione di Tetra Pak Italia per ricordare ai cittadini che i contenitori in poliaccoppiato per latte, succhi, vino e altri alimenti sono riciclabili. L’obiettivo è di rinnovare l’invito a fare la raccolta differenziata di tali confezioni, chiarendo come devono essere riciclate: possono essere infatti avviate a raccolta differenziata, dopo essere state sciacquate e appiattite. La campagna si articola su due livelli: una pianificazione “locale” (che interessa affissioni e dinamica urbana nei Comuni di Milano, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Mantova, Ancona, Jesi, Perugia, Roma e Cagliari) e una “nazionale” attraverso annunci su stampa trade e sul web utilizzando i social media, con un investimento complessivo di 3,5 milioni di euro. Il servizio di raccolta differenziata dei contenitori Tetra Pak è già attivo in 3.000 Comuni italiani, grazie a specifici accordi di riciclo raggiunti con le istituzioni locali. E, come afferma Michele Mastrobuono, direttore Relazioni Esterne e Ambiente di Tetra Pak Italia «sono già oltre 27 milioni gli italiani che contribuiscono al riciclo dei contenitori Tetra Pak. Nel 2008 circa 800 milioni di confezioni, pari a più di 16mila t, sono state riciclate per generare nuova carta e cartone». Tutte le informazioni sulle modalità di riciclo sono disponibili sul sito www.tetrapak.it, al link “tiriciclo”.
After 2008’s “Dillo a tutti” (Tell everybody) information campaign (developed by the Armando Testa agency), Tetra Pak Italia’s communication campaign to remind Italians that its polylaminate containers for milk, juices, wine and other food products are recyclable, continues. The objective is that of renewing the invitation to recycle this packaging type, making clear to citizens how that needs to be done. They can in fact be sent to recycling centers once they have been rinsed and flattened. The campaign works on two levels: planning at the local level (involving posters and urban dynamics in the cities of Milan, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Mantua, Ancona, Jesi, Perugia, Rome and Cagliari), and planning at the national level through advertising in trade print and on the web using social media. The total investment amounts to 3.5 million euro. The recycling service for Tetra Pak containers is already active in 3,000 Italian cities, thanks to specific recycling agreements reached with local institutions. And as Michele Mastrobuono, director of External Relations and Environment at Tetra Pak Italia, states, «already more than 27 million Italians help recycle Tetra Pak containers. In 2008, circa 800 million packagings, equal to more than 16 thousand tons, were recycled to generate new paper and board». All information on recycling procedures are available at www.tetrapak.it, at the link “tiriciclo”.
RIFIUTI A “DESIGN” AGGIUNTO - Prodotto da Mattiussi Ecologia, su progetto di Boscolo Design Partners, arriva il nuovo contenitore di cartone ecocompatibile, estremamente versatile e capace di raccogliere diverse tipologie di rifiuti, denominato Cart-One. Grazie alla leggerezza può essere utilizzato in qualsiasi luogo e in qualunque circostanza; è maneggevole e facile da montare e si distingue per l’estetica accattivante, personalizzabile con stampa flexo. Può essere adoperato singolarmente oppure abbinato in sequenza. Il contenitore è composto da un parallelepipedo pieghevole con maniglie fustellate, che ne agevolano lo spostamento e il sollevamento, e fondo a incastro realizzato in cartone ondulato KMFMK 24242 EB microtriplo. Il coperchio (di cartone ondulato KSK 363 Bx a onda bassa) è ancorato al fusto e predisposto all’incastro; due fori simmetrici sui lati facilitano l’immissione dei rifiuti.
Waste with added “design” - Made by Mattiussi Ecologia and designed by Boscolo Design Partners, Cart-One is a new ecocompatible cardboard container that is extremely versatile and able to contain a variety of different refuse types. Thanks to its lightness, it can be used in any place and under any circumstances; it is ergonomic and easy to assemble and stands out for its appealing appearance. It can be customized with flexo printing and can be adopted individually or paired in sequence. The container is composed of a foldable parallelepiped with die-cut handles that make it easy to move and lift, and a hook-on bottom made from microtriple KMFMK 24242 EB corrugated cardboard. The lid (made of low corrugate KSK 363 Bx cardboard) is anchored to the drum and hooks on; refuse is inserted through two symmetrical holes on the sides.
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