ItaliaImballaggio 11_12_2007

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11-12/07 NOVEMBRE DICEMBRE 6,50€

THE VOICE OF ITALIAN PACKAGING

NUMERO 11-12 NOVEMBRE-DICEMBRE 2007



Acceleration

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Stefano Lavorini

IN UN BATTITO D’ALI icapitoliamo… Siamo a fine anno, fine mese, fine settimana. O meglio mi ritrovo - dopo aver messo arbitrariamente un punto su un pezzo di carta - a fine paragrafo, a fine capitolo. Nonostante ciò, ogni tentativo di sistematizzare e dare ordine almeno alle cose “normali” della vita, mi sembra naufragare contro il continuo rincorrersi degli avvenimenti, contro la stanchezza dell’insensato fare per il fare che logora il sentimento. Eppure sento sarebbe giusto trovare il tempo e lo spazio per ripensare immagini ed emozioni, con l’intento di coglierne senso e scopo, e sono a disagio perché fatico a mettere in relazione, a far fruttare le esperienze che, invece, si affastellano incalzanti e sfumano veloci in un passato che stenta a farsi futuro. In questo panorama, mi resta comunque forte l’impressione di alcune vicende, di occasioni che hanno sollecitato il mio orgoglio di essere osservatore partecipe di questa piccola grande realtà (il mondo del packaging).

R

In a flash Let’s sum things up… We have reached the end of the year, the end of the month, the end of the week. Or rather I find myself - after having arbitrarily put a full-stop on a piece of paper - at the end of the paragraph, at the end of the chapter. Despite all this, any attempt to at least sort out and tidy away the “normal” things of life seems to founder against the ongoing surge of events, against the tiredness of senseless doing for doing’s sake that numbs ones feelings. And yet I feel we all need to find the time and the space to think back over images and emotions, with the intent of grasping the sense and the purpose of the same, and I am ill-at-

ease because I find it hard to make the most of experiences that incessantly pile up and speedily fade into a past that is hard put to become future. In this lie of things, though I still have a strong impression of some occurrences, opportunities that swell my pride in my role as participant observer to this small but great reality (the world of packaging). That wonderful encounter organised by Alb - Acqua Smeraldina, Tempio Pausania (OT) where sentiment (the love of his sons for the founder Giovanni Maria Solinas) engendered considerations on a scientific and market level regarding Italy’s use and abuse of mineral water. Or indeed the crowded yearly Giflex congress at Sorrento (NA) that thanks to the skilful and impassioned directorship of a

Il bell’incontro organizzato da Alb - Acqua Smeraldina a Tempio Pausania (OT) dove le ragioni del cuore (l’amore dei figli per il fondatore Giovanni Maria Solinas) sono state motore per considerazioni scientifiche e di mercato sull’uso e abuso nel nostro paese dell’acqua minerale. Oppure l’affollato congresso annuale del Giflex a Sorrento (NA) che - grazie alla sapiente e appassionata regia di un personaggio come Cesare Salini - è stato luogo di un costruttivo confronto tra produttori di materie prime, trasformatori, end user e grande distribuzione, nel senso (finalmente) di una maggiore trasparenza e collaborazione. E ancora il convegno su stampa UV e imballaggio alimentare, promosso da Radtech Europe con il supporto dell’Istituto Italiano Imballaggio, tenutosi a Cervesina (PV), che ha trovato una felice sintesi nell’intervento di Maurizio Bonuomo della Barilla, sincero, irruente ma concreto nel ribadire l’importanza di fare squadra, coinvolgendo tutti i protagonisti della filiera imballaggio, con lo scopo di promuovere soluzioni efficaci in termini di sicurezza e, perché no, etiche. Riflettiamo allora… L’esercizio dell’emergenza che si fa norma, ci priva del piacere per il lavoro ben fatto, dell’intuizione felice che compendia passione e capacità, della voglia di dare attenzione ai dettagli, ai problemi di medio e lungo termine, agli approfondimenti e in definitiva, a noi stessi e agli altri. Hic et nunc: tutto sembra esaurirsi in un attimo che non ammette proroghe, segno manifesto e ossessivo della fragilità di un’esistenza “imperfetta”. Che spreco di risorse materiali e di intelligenze, di potenzialità e di buoni sentimenti, in questa rincorsa della velocità per la velocità, che nega la speranza di un’alternativa alla superficialità. La risposta, però, c’è ed è dentro di noi, quando riusciamo in uno slancio disinteressato, a regalare e a regalarci un sorriso.

person the mettle of Cesare Salini gave rise to a constructive exchange between raw material producers, converters, end users and broadscale distribution, heading (at last) in the direction of greater transparency and cooperation. And yet again the UV printing and food packaging convention, promoted by Radtech Europe with the support of the Istituto Italiano Imballaggio, held at Cervesina (PV), that was wonderfully summed up in the talk given by Barilla’s Maurizio Bonuomo, sincere, impetuous but concrete in reiterating the importance of working as a team, involving all the protagonists of the packaging sector, with the purpose of promoting solutions that are effective in terms of safety, and indeed (why not) in terms of ethics. Let’s now reflect… the situation of

emergency that has become standard procedure cheats us of the pleasure of work well done, of the happy intuition that accompanies passion and ability, that care and attention to detail, for the mid-to-longterm problems, for going further into things and ultimately the care for ourselves and for others. Hic et nunc: everything seems to run out in a flash that knows no delay, manifest and obsessive sign of the fragility of an “imperfect” existence. What a waste of material resources and intelligence, of potential and of good sentiment, in this speed race, that denies all hope of any alternative to superficiality. Yet the answer exists and indeed it lies within us, when we manage, in an offhand moment, to come up with a smile.


Behind the Cover

La parola all’autore «Le radici del mio lavoro sono sicuramente l’informale e il naturalismo astratto. Negli ultimi anni sono lentamente comparsi graffiti e linguaggi arcaici che hanno puro valore di segno pittorico, apparentemente senza significati filosofici, i quali dialogano e si inseriscono nel colore e nella materia arricchendola e che hanno come messaggio l’affermare l’importanza della pittura. Pittura come immagine pura, in se stessa, pittura come passione e ragione di vita. Apparentemente dicevo, perché, soprattutto oggi che ogni cosa è consumata nell’istante stesso in cui nasce, affermare l’attualità della pittura è di per sé un messaggio forte. È una pittura che nasce dal bisogno di liberare energia, di lavorare strati di colore, di sovrapporli, di velarli, di graffiare la tela, inciderla, tentando di arrivare alla bellezza attraverso il segno e lo spazio, senza sotterfugi e comode mode, lealmente a tu per tu con la pittura».

«... Nei suoi racconti alle fonti della natura, Iotti non ha bisogno di inventare un nuovo linguaggio, la profonda estensione della pittura è già sufficiente a sostenere queste pagine di diario, intuizioni quotidiane capaci di suggerire altri spostamenti dentro l’ambivalente costruzione dello spazio. Una forma centrale, un impulso ascensionale, uno spiraglio di luce in mezzo al fermento della materia: quasi sempre questo tipo di astrazione figurale è la metafora del poeta funambolo che oscilla nel vuoto, spirito libero dagli affanni del tempo, eppure legato al bisogno di purificare le cose che circondano la vita e soffocano l’anima. Il rosso è una traccia indelebile in questo spazio calamitante di energie contrapposte, domina sul bianco e sull’ocra, accende i viola e gli azzurri, non si attenua neppure di fronte alle incursioni del blu e del nero, eterna dialettica d valori luminosi contrastanti e, proprio per questo, inesauribili. In alcune opere questa centralità si dissolve in zone dislocate ai lati della composizione, geometrie materiche sollecitate da tensioni trasversali, come se Iotti volesse giocare su figure distanti, sottrarsi alla centralità simbolica della forma e accentuare il senso di frantumazione dello sguardo. Tuttavia l’artista non perde mai di vista i ritmi musicali e gli accordi cromatici, orchestra con sapienza le risonanze luminose e gli aloni d’ombra che, insieme, concorrono a trasformare le angosce esistenziali in slanci vitali, le fantasie segrete in limpidi sogni cromatici...».

Hanno detto di lui Sintesi da “Appunti per i racconti interiori”, di Claudio Cerritelli

Per ulteriori informazioni sull’autore, sulle sue opere, sulle numerose mostre personali e collettive, rimandiamo al sito http://www.marinoiotti.it.

Marino Iotti nasce a Reggio Emilia nel 1954. Giovanissimo, frequenta i corsi del professor Soriani, da cui apprende la base della tecnica pittorica e, successivamente, lo scenografo Ugo Sterpini. Dopo gli anni dedicati allo studio “dal vero”, approfondisce le tematiche del Novecento italiano, per poi staccarsi gradualmente dalla figurazione ”classica”, traendo ispirazione dall’inglese Sutherland, da Giacometti, Wols e Dubuffet.

La scatola magica Olio su carta, collage, cm. 40x30, 2007

All’interno (omaggio a G. Caproni) Olio su tela, cm. 100x140, 2007 Il silenzio del verde Olio su tela, cm. 100x150, 2007

La casa blu Olio su tela, collage, cm. 120x100, 2007

Altrove Olio su tela, cm. 100x140, 2007 Omaggio a Sibelius Olio su tela, cm. 100x70, 2007

Marino Iotti was born in Reggio Emilia in 1954. In his early years he attended the courses of Professor Soriani, from whom he learned basic pictorial technique and following that the courses of stage designer Ugo Sterpini. After years dedicated to the study “from life”, he went further into the theme of the Italian Novecento, to then detach himself from “classic” figuration, drawing inspiration from Sutherland, Giacometti, Wols and Dubuffet. A word from the author «The roots of my work are surely the informal and abstract naturalism. Over these last years graffiti and archaic languages have gradually appeared. These also have value as a pictorial mark, though being apparently without philosophical meaning. They dialogue with and imbue and enrich the color of my works, offe-

ring a message stating the importance of painting. Painting as a pure image, as a thing in itself, painting as a passion and reason for existence. Apparently without philosophical meaning I said, because aboveall today, in that each and every thing is consumed in the instance in which it comes into being, ascertaining the topicality of painting is in itself a strong message. It is a painting born out of the need to free energy, to work layers of colors, to overlap and veil the same, to scratch the canvas, cut into it, attempting to attain beauty through the mark and through space, without subterfuges and without following convenient fads and fashions, a faithful, intimate grappling with painting». A word from the critics Excerpt from “Notes for interior tales”, by Claudio Cerritelli «...In his tales drawn from the source of na-

ture”, Iotti does not need to invent a new language, the profound extension of painting is already enough to sustain these pages of a diary, daily intuitions capable of suggesting other moves within the ambivalent construction of space. A central form, an ascensional impulse, a glimmer of light amidst the ferment of material: virtually as ever this type of figurative abstraction is the metaphor of the tightrope walking poet wobbling in the void, spirit free of the toils of the times, though all the same bound by the need to purify the things that surround life and suffocate the soul. Red is an indelible trace in this magnetising space of counterpoised energies, it dominates white and ochre, illuminates the violet and light blues, it does not even pale when faced with the incursions of blue and black, eternal dialectic of luminous contrasting values

and, for this very reason inexhaustible. In some works this centrality dissolves into detached areas to either side of the composition, materic geometries weighed by transversal tensions, as if Iotti wished to play on distant figures, subtract himself from the symbolic centrality of the form and accentuate the sense of fragmentation of the gaze. All the same the artist never loses sight of the musical rhythms and the chromatic chords, he skilfully orchestrates the luminous resonances and the surrounding shadows that, together combine to turn existential anguish into life-imbued verve, secret fantasies into limpid chromatic dreams….». For further information on the author, on his works and his numerous personal and collective shows, see the website http://www.marinoiotti.it.



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N o v e m b e r- D e c e m b e r 2 0 0 7 C o n t e n t s 2

BEHIND THE COVER (MARINO IOTTI)

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AGENDA

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PACK AND THE CITY (J. CASELLI, N. ROMAGNANI)

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LEGNO: INDAGINE PRESSO LA GDO L’uso dei pallet di legno presso la GDO: una ricerca Federlegno-Arredo. Wood: a study involves largescale distribution The use of wooden pallets on largescale retail trade: a study Federlegno-Arredo.

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NEWS

Marketing & Design Industry & Management 26

UN MONDO DA BERE Dalle macchine ai prodotti, tutti i trend del mercato. A world to drink From machines to products, all market trends.

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CONFEZIONARE LE BEVANDE Dati e fatti 2006. Packaging beverages Facts and figures 2006.

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IL PACK, CHE IDEA! Idealpack, luogo di progettazione, studio di consulenza e spazio espositivo. Pack, a great idea! Idealpack is a place of design, a consultancy studio as well as show space .

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LA BELLEZZA CRESCE ANCORA Il primo semestre 2007 e le previsioni a fine anno secondo Unipro. Con un approfondimento sui canali distributivi. Beauty grows even further The first half of 2007 and forecasts up to the end of the year, according to Unipro. With infos on distribution channels.

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■ ■ ■ FOOD

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LUBRIFICANTI PER LO STAMPAGGIO Produzione di vaschette di alluminio destinate al contatto con alimenti. Lubricants for press-moulding Production of aluminium trays for food contact. NEWS

CHIUSURE CHE APRONO... AL FUTURO In occasione dei 50 anni Enoplastic mette in scena i prodotti di maggior successo. Alla ribalta la chiusura a vite inviolabile Doubleseal Closures that open … onto the future In occasion of its 50 years Enoplastic is bringing its most successful products to Simei. Spotlight on the tamperproof Doubleseal closure.

ANNIVERSARI PROSPETTICI Pharma e dintorni: Inge. Prospective anniversaries Pharma and thereabouts: Inge.

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NEWS

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LEGNO MANIA Rilegno:dati sul riciclo e obiettivi. Wood mania Rilegno: data on recycling and objectives.

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STESSA MEDICINA, BUGIARDINO DIVERSO Un’indagine di Altroconsumo. Same medicine, different information leaflet An Altroconsumo survey.

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LEGGI E DECRETI

NEWS

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■ ■ ■ COSMOPHARMA NEWS ■ ■ ■ MULTIMARKET

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ESTRUSIONE UP TO DATE Colines: nuova generazione di impianti stretch. Up-to-date extrusion Colines: new generation of stretch systems. NEWS

A code for health (of animals) January 1st the community directive covering the traceability of pharmaceuticals for animal use comes into force. Imaje’ s solutions for Datamatrix coding.

End of line & Handling 147

UNA COMMESSA DALLA SVEZIA Carlsberg e gli LGV di Elettric 80. A Swedish order Carlsberg and the LGVs by Elettric 80.

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NEWS

154

PALETTIZZAZIONE Una panoramica sui materiali e le tecnologie per la formazione, l’avvolgimento e la messa in sicurezza dei carichi palettizzati. Palletization An overview of the materials and technologies for he forming, wrapping and stabilising of palletised loads.

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IN RETE, ANCHE WIRELESS Nimax ha progettato LABpcx, un software per l’automazione della marcatura, capace di collegare in rete cablata o wireless - apparecchiature diverse, anche in più ambienti. Network linked, even wirelessly Nimax has designed LABpcx, a software for automating marking, capable of network linking several devices - cabled or wireless - even in different environments.

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NEWS

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UN CODICE PER LA SALUTE (ANIMALE) Il 1° gennaio 2008 entra in vigore la direttiva comunitaria relativa alla tracciabilità dei farmaci a uso animale. Le soluzioni Imaje Italia per la codifica Datamatrix.

NEWS

Automation & Controls 181

LE INCARTONATRICI PICK & PLACE L’impiego di un controllo assi flessibile consente di migliorare le prestazioni delle incartonatrici pick & place a inserimento verticale. La collaborazione fra Elau e Senzani Brevetti. Pick & place case packers The use of a flexible control axes enables the improvement of performance of vertical insertion pick & place case packing machines. The cooperation between Elau and Senzani Brevetti.

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NEWS

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LATTE SELF-SERVICE Distributore automatico di latte fresco. La collaborazione tra Fratelli Baroncini, GEM e B&R Automazione Industriale. Self-service milk The automatic distributor of fresh milk, the result of the cooperation between the Fratelli Baroncini, GEM and B&R Automazione Industriale.

Labeling & Coding

UN FORNITORE, MOLTE SOLUZIONI Acma serve il comparto delle bevande e dei liquidi alimentari e non con sistemi all’avanguardia. One supplier, many solutions Acma serves the segment of beverages and food and non-food liquids with cutting edge systems.

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FOCUS on beverage, palletizers and robots

■ ■ ■ BEVERAGE 127

INNOVARE CON L’IT Leva competitiva nelle PMI. Dati e tendenze. Innovate with IT A competitive lever in the Italian small-to-medium-sized firms.

IMBALLAGGI DI LEGNO Analisi di un settore storico della filiera imballaggio. Wooden packaging An analysis of an historical packaging industry sector.

Materials & Machinery

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Environment & Legislation

RAPPORTO SULLO STATO DELL’IMBALLAGGIO (3) Segnali di stabilità diffusi e dati di export in crescita. Report on the state of packaging (3) Signs of widespread stability and growing export figures.

TechnoMemo 115

IL BELLO DELLE SCELTE Area e l’avvolgimento con film estensibile come alternativa al termoretraibile. The good thing about being able to choose Area and stretchfilm wrapping as a valid alternative to heatshrink wrapping.

NEWS (IDEAS & TRENDS - READY TO USE)

Facts & Figures 71

87

Components & Other equipment 190

NEWS

194

CONTENTS

196

ADVERTISERS


Colophon Direttore responsabile

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Condirettore

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Servizi redazionali Segreteria Ufficio tecnico Hanno collaborato

Traduzioni Coordinamento artisti Progetto grafico e impaginazione

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Fotolito Stampa

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Numero

11-12/2007 Novembre Dicembre anno 14 Pubblicazione iscritta al n. 555 del Registro di Cancelleria del Tribunale di Milano in data 22/10/94 Iscrizione nel Registro degli Operatori della Comunicazione n. 4028 Una copia: € 6,50 - Arretrati: € 13.00

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Dalla fonderia alla saldatura ad arco e a punti, dall’imballaggio alla pallettizzazione, dalla manipolazione di materiali alla verniciatura, non c’è battaglia che i robots industriali Motoman non possano affrontare e vincere, grazie alla precisione, all’affidabilità e la versatilità, che sono da sempre le nostre armi segrete.


Memorandum Piccola rubrica di eventi che hanno lasciato il segno. Da leggere.

ECO-LOGISTICA, UNA REALTÀ - Nel Campus Universitario di Parma, lo scorso 26 settembre, si è svolto il convegno dal titolo “Il valore di una logistica in armonia con l’ambiente. Come coniugare profitto e rispetto ambientale nelle attività di supply chain e distribuzione fisica”, con un programma suddiviso in due sessioni di lavoro. Nella prima, che ha occupato la mattinata, sono stati esposti i principi e gli obiettivi per una logistica in armonia con l’ecosistema, mentre nel pomeriggio, dopo un approfondimento sulle certificazioni ambientali della logistica, sono stati illustrati casi concreti di ecologistica. CONOSCERE LE TECNOLOGIE - Gli Osservatori Mobile & Wireless Business e RFId della School of Management del Politecnico di Milano e di AITech-Assinform, in collaborazione con Indicod-Ecr, hanno organizzato lo scorso 26 settembre a Milano un seminario sulle applicazioni Mobile & Wireless e RFId nella filiera del largo consumo. Sono stati presentati, in particolare, i principali risultati di due specifici progetti di ricerca: lo scenario di adozione delle applicazioni Mobile & Wireless e RFId e i benefici ad esse connessi, basato sull'analisi di oltre 80 Paesi e più di 230 applicazioni nei diversi stadi della filiera dei beni di largo consumo (dal voice Picking al Self Scanning, dalla Sales Force Automation alle tecnologie RFId fino alle applicazioni di Customer Relationship); i primi risultati pubblici delle sperimentazioni delle tecnologie RFId effettuate dall'EPC Lab, il laboratorio realizzato da Indicod-Ecr con l'obiettivo di eseguire studi di fattibilità e testare l'implementazione della tecnologia EPC nell'ambito dei processi operativi della supply chain. TRITTICO BAVARESE - Un bilancio sostanzialmente lusinghiero per il “trittico” FachPack, PrintPack e LogIntern (Norimberga, 25-27 settembre), le tre fiere dedicate a imballaggio, cartotecnica e logistica: 33.975 visitatori (erano 33.056 nel 2006) e 1.319 espositori (contro i 1.325 della scorsa edizione) su uno spazio complessivo di 48,400 m2 (47,690 m2 nel 2006). Fra gli espositori, 1.068 aziende tedesche e 251 straniere (soprattutto da Svizzera, Olanda, Italia, Austria, Francia, Belgio e Repubblica Ceca).

BBPARIS CRESCE - Beyond Beauty Paris 2008 (Parigi, 1-4 ottobre) cresce e si fa in cinque. Il salone parigino della bellezza ha registrato, rispetto all’anno scorso, una crescita significativa di visitatori (+18%) di cui oltre il 36% stranieri. Positiva, dunque, la quinta edizione, animata da 700 espositori suddivisi nei 4 saloni specializzati: Cosmeeting (cosmetici e profumi), SPA&Institut, Creative (packaging e terzisti), Ingredients (materie prime). Secondo Itec France questa crescita si deve sia alla natura di “rivelatore di talenti” che distingue il salone sia alla messa in campo di nuovi spazi e differenti animazioni, dove le novità più evidenti hanno riguardato il primo summit europeo sulle Spa, i numerosi padiglioni nazionali (anche italiano) e l’area dedicata ai prodotti “Natural & Bio”.

PETDAY E NONWOVEN - Lo scorso ottobre, GSI Global Service International ha accolto nella splendida Villa Medicea di Artimino (FI) quasi 150 rappresentanti di aziende che operano nella filiera del PET/Packaging e (novità di quest’anno) delle fibre PES/nonwovens. La produzione mondiale di “non tessuti” (4,4 milioni di t. nel 2004), in particolare, è prevista crescere a un ritmo medio annuo del 7%, oltre il doppio della produzione tessile tradizionale che aumenta del 3%. L’Europa, con circa 1,5 milioni di t nel 2006 e 1,8 previste nel 2009, è oggi leader mondiale, sia in termini quantitativi che di sviluppo tecnologico. Le aree più importanti sono l’Italia e la Germania che, insieme, fanno circa la metà della produzione europea, ma elevati tassi di crescita delle produzioni, oltre che in Italia e in Germania, si prevedono anche in UK, Turchia e Russia.

AVVICINARSI ALL’INDIA - Si è svolto a Milano, lo scorso 2 ottobre, un incontro organizzato dalla Camera di Commercio Indiana per l’Italia e la Banca Popolare di Milano, per illustrare le linee guida e gli strumenti commerciali, legali e finanziari necessari ad affrontare l’importante mercato asiatico. È stata anche l’occasione per ricordare che le PMI con sede operativa o legale in Lombardia possono usufruire di un incentivo economico particolare da parte di Regione Lombardia per partecipare alla Missione Commerciale Plurisettoriale in India, organizzata nel mese di dicembre dalla Camera di Commercio Indiana per l’Italia.

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A small section of events that have left their mark. Essential reading. ECO-LOGISTICS, A REALITY - The Parma University Campus last September 26th hosted a convention under the title “the value of a logistics in harmony with the environment. How to combine profit and respect of the environment in supply chain and physical distribution activities”. The program was split into two work sessions. The morning session broached the principles and the objectives for a logistics in harmony with the ecosystem, while in the afternoon, after a broader look at environmental certification of logistics, some concrete cases of ecologistics were illustrated. GETTING TO KNOW TECHNOLOGY - The Mobile & Wireless Business and RFId observatories of the School of Management of Milan Polytechnics and AITech-Assinform, in cooperation with Indicod-Ecr, organised last 26th September in Milan a seminar on the Mobile & Wireless and RFId applications in the fast moving consumer goods sector. In particular the main results of two specific research projects were presented: the scenario for adopting Mobile & Wireless applications and RFId and the benefits connected with the same, based on the analyses of over 80 countries and more than 230 applications of the various stages of the FMCG sector (from voice Picking to Self Scanning, from Sales Force Automation to RFId technologices up to Customer Relationship applications); the first public results of the experiment of RFId technology carried out by the EPC Lab, the laboratory set up by Indicod-Ecr with the objective of carrying out feasibility studies and testing the implementation of EPC technology in the field of supply chain processes. BAVARIAN TRYPTYCH - A substantially positive balance for the “tryptych” FachPack, PrintPack and LogIntern (Nuremberg, 25th-27th September), the three fairs dedicated to packaging: 33,975 visitors (33,056 in 2006) and 1,319 exhibitors (against 1,325 in the last edition) over an overall space of 48,400 m2 (47,690 m2 in 2006). Among the exhibitors, 1,068 German companies and 251 foreign ones (aboveall from Switzerland, Holland, Italy, Austria, France, Belgium and the Czech Republic). BBPARIS GROWS - Beyond Beauty Paris 2008 (Paris 1st-4th October) is growing and is multiplying by five. Compared to the previous year the Paris beauty show registered a sizeable growth of visitors (+18%), over 36% of which foreign. Positive hence the fifth edition, animated by 700 exhibitors spread over 4 specialised shows: Cosmeeting (cosmetics and perfumes), SPA&Institut, Creative (packaging and contractee companies), Ingre_dients (raw materials). According to Itec France this growth is due both to the “talent scout” nature of the show as well as to the fielding of new spaces and a variety of events, where the most evident new features concern the first European summit on Spas, the numerous national (Italian as well) halls and the area dedicated to “Natural & Bio”. PETDAY AND NONWOVENS - The first Thursday of October, GSI Global Service International welcomed in the splendid Villa Medicea di Artimino (FI) almost 150 heads and representatives of concerns that operate in the PET/Packaging sector and (new feature this year) in PES/Nonwoven fibres. The world production of N.W. (4.4 million t. in 2004), in particular, should grow at an average rate of 7%, over double traditional textile production that is increasing 3%. Europe, with around 1.5 million t. in 2006 and 1.8 forecast for 2009, is today’s world leader, both in terms of quantities and in technological development. The most important areas are Italy and Germany that, together, account for around half the European output, but high growthrates in production, as well as in Italy and Germany, are also forecast for the UK, Turkey and Russia. GETTING CLOSER TO INDIA - An encounter was held in Milan, last October 2nd October organized by the Indian Chamber of Commerce for Italy and the Banca Popolare di Milano, to illustrate the guidelines and the commercial, legal and financial tools needed to tackle the important Asian market. It was also the occasion for reminder that the small-to-medium-sized concerns officially based in Lombardy with an operative or legal base can draw on a special economic incentive offered by Regione Lombardia to take part in the Multisectoral Commercial Mission in India, organised in the month of December by the Indian Chamber of Commerce for Italy.


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TRASPORTI & LOGISTICA - Giunto ormai alla sua undicesima edizione (la seconda volta a Milano), Transpotec Logitec registra un’aumento dei visitatori professionali e una marcata soddisfazione degli espositori all’ultimo Salone internazionale delle tecnologie dei trasporti su strada, dei servizi intermodali e della logistica (Transpotec 4-7 ottobre, Logitec 4-6 ottobre). Le presenze hanno raggiunto quota 84.500, con un 12% di visitatori stranieri: un’ottima premessa sottolineano gli organizzatori di Tl.Ti. Expo e Fiera Milano - per il prossimo appuntamento dal 7 al 10 maggio 2009.

IL CORAGGIO DI CAMBIARE - A margine dello scorso MIAC, la fiera di riferimento internazionale per il tissue che si è svolta a Lucca dal 10 al 12 ottobre, il presidente di Elettric 80, Enrico Grassi, ha premiato alcuni fra i propri clienti che, con le loro richieste specifiche, hanno “spinto” l’azienda di Viano (RE) a inventare soluzioni innovative e a elevato valore aggiunto: un riconoscimento a quegli imprenditori e manager che, a partire dagli anno ‘90, hanno dimostrato il coraggio di cambiare. La cerimonia si è svolta nella Fondazione Giuseppe Lazzareschi a Porcari (nella foto) in una serata che ha offerto ricchi stimoli di riflessione sull’eccellenza produttiva di molti distretti italiani (quello cartario di Lucca ne è un felice esempio), oltre a momenti di sincera convivialità. • Per maggiori informazioni sul MIAC, sui seminari di approfondimento curati da Assocarta e sull’evento Elettric ’80, rinviamo ai prossimi numeri delle nostre riviste.

TRANSPORT & LOGISTICS - Now in its eleventh edition (the second time in Milan), Transpotec Logitec has registered an increase in professional visitors and a marked satisfaction of the exhibitors at the latest international road transport technology, intermodal services and logistics show (Transpotec 4th -7th October, Logitec 4th-6th October). Attendance has reached 84,500, with 12% of visitors from abroad: an excellent auspice the Tl.Ti organizers Expo and Fiera Milano highlight - for the coming engagement 7th to 10th May 2009. THE COURAGE TO CHANGE - At the margin of the last MIAC, the main international tissue fair held at Lucca from 10th -12th October, president of Elettric 89 Sig. Grassi awarded some of his customers who with their specific demands, have“thrust” the Viano (RE) based concern in the direction of inventing high added value innovatory solutions: an acknowledgement to those entrepreneurs and managers who, starting from the nineties, have been brave enough to put in changes. The ceremony was held in the Giuseppe Lazzareschi Foundation at Porcari (see photo) in an evening that offered rich stimuli for reflecting on the excellence of the production of many Italian districts (the Lucca paper manufacturing district being a happy example), as well as constituting a convivial, thoroughly enjoyable event. • For more information on MIAC, on the update seminars organised by Assocarta and on the Elettric’80 event, see the coming issues of our magazine.

AUTUNNO: TEMPO DI FLEXIBLE - Appuntamento imprescindibile per gli operatori del mondo del converting e dell’imballaggio flessibile, l’assemblea d’autunno Giflex si è svolta lo scorso 12 ottobre nella prestigiosa cornice dell’Hilton Palace di Sorrento. Sullo sfondo, le suggestioni del presidente Ruggero Gerosa, che ha tirato le somme di un biennio all’insegna della crescita del flexible packaging in Europa e in Italia. In particolare nel nostro Paese, un freno all’ulteriore sviluppo del comparto potrebbe derivare dalla forte frammentazione della struttura produttiva e dalla scarsa propensione ad avviare iniziative di internazionalizzazione e/o delocalizzazione. Sul prossimo fascicolo di ItaliaImballaggio e di Converting, un ampio servizio sui temi trattati nei due giorni di convegno.

AUTUMN: FLEXIBLE TIME - A date converting and flexible packaging operators cannot afford to miss, the Giflex Autumn assembly was held last 12th October in the prestigious setting of the Hilton Palace, Sorrento. This the backdrop to the impressions of Ruggero Gerosa, who summed up a two-year period featuring the growth of flexible packaging in Europe and Italy. In particular in Italy, a brake on the further development of the segment could come from the strong fragmentation of the production structure and the low inclination to start up moves of internationalisation and/or delocalisation. An extensive article on the subjects dealt with in the two day event will feature In the coming issue of ItaliaImballaggio and Converting

COSMESI, AMPLIARE GLI SGUARDI - Alla tavola rotonda “Industria cosmetica: Italia e Cina a confronto”, organizzata da Unipro lo scorso 12 ottobre a Milano, si sono confrontate le realtà imprenditoriali delle due nazioni. Per le imprese cinesi, l’Italia non può più essere un mercato dove operare solo con politiche di prezzo e con prodotti a basso costo ai margini delle regole di commercio internazionale. Al contempo, le aziende italiane devono vedere la Cina non come un pericolo, ma come un’opportunità di affermazione dei prodotti “Made in Italy”. Al termine dell’incontro Unipro, e CAFFCI (China Association of Fragrance Flavor and Cosmetic Industry) hanno siglato un accordo di collaborazione che mira a costruire un sistema stabile ed efficace di relazioni. L’intesa va ad aggiungersi agli altri quattro sottoscritti in altrettanti Paesi (Thailandia, Hong Kong, Bulgaria e Sudafrica).

COSMETICS, BROADEN ONES VIEW - At the round table “Cosmetics industry: Italy and China compared”, organised by Unipro October 12th last in Milan, the entrepreneurial reality of the two nations was compared. For the Chinese concerns, Italy can no longer be a market where one only operates with price policies and low cost products at the very limits of international commercial rulings. At the same time, Italian concerns should see China not as a threat but as an opportunity for the success of Italian products. At the end of the encounter Unipro and CAFFCI ((China Association of Fragrance Flavor and Cosmetics Industry) signed a cooperation agreement between the two associations that aims at building a stable and effective system of relations. The agreement goes to join the other four signed with the other four countries: Thailand, Hong Kong, Bulgaria and South Africa.

NATURA IN 120 FILM - Anche la decima edizione del Festival Cinemambiente (Torino, 11-16 ottobre) ha raccontato, attraverso la settima, arte i problemi che affliggono il nostro pianeta. Dai kolossal interpretati dalle grandi star americane alle produzioni delle associazioni ambientaliste, dalle conseguenze ambientali del lavoro alle grandi questioni energetiche, sino al carburante estratto dall’olio delle patatine fritte dei fast food… Tra fantasia e realtà, circa 120 film hanno posto interrogativi inquietanti su ciò che ci aspetta. Partner ufficiale dell’iniziativa il Cial, Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo dell'Alluminio.

NATURE IN 120 FILMS - The tenth edition of the Cinemambiente Festival (Turin, 11th-16th October) also featured a series of films on the problems afflicting our planet. From the blockbusters interpreted by the big American stars to films made or produced by the environmentalist associations, from the environmental consequences of work to the large questions on energy up to fuel extracted from fast food chain chip oil… between imagination and realty, around 120 films raised some embarrassing queries as to what the future might bring. Official partners of the undertaking Cial, the National Italian Consortium for the Recovery and Recycling of Aluminium.

ALIMENTARE, VOCAZIONE GLOBALE - Si è chiusa lo scorso 17 ottobre, a Colonia (D), la 29esima edizione di Anuga. Circa 163.000 visitatori (50% stranieri) da 175 Paesi si sono incontrati con 6.607 espositori (83% stranieri) da 95 nazioni diverse, a rimarcare ancora una volta la vocazione internazionale di una delle fiere di riferimento per l’industria alimentare. Numeri in crescita rispetto alla scorsa edizione (2005), quando i visitatori furono 159.000 da 156 Paesi.

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FOOD, GLOBAL VOCATION - The 29th edition of Anuga closed last October 17th In Cologne (D). Around 163,000 visitors (50% foreign) from 175 Countries met with 6,607 exhibitors (83% foreign) from 95 different countries, to once again underline the international vocation of one of the main food industry fairs. Figures are up on the last edition (2005), when visitors were 159,000 from 156 countries.



PARMA, FINESTRA SUL MONDO - Circa 30.000 visitatori da oltre100 Paesi (ma siamo in attesa dei dati ufficiali) si sono incontrati a Parma con le circa 1.000 aziende espositrici del Cibus Tec (17-20 ottobre), la più importante fiera della meccanica per il settore agroalimentare. • Fra i diversi motivi di interesse, la presenza di delegazioni da tutto il mondo, con 242 best buyer che si sono impegnati in oltre 4.500 incontri business to business. Per la prima volta, inoltre, si è registrata una massiccia partecipazione del continente africano con 10 ambasciatori, 3 ministri plenipotenziari e 2 direttori generali in rappresentanza di 17 Paesi africani, sostenuti da Banca Mondiale per gli investimenti e Banca Africana per lo Sviluppo. • L’edizione di quest’anno è stata dedicata in larga parte a temi importanti: nutrizione, salute e affidabilità; si fa sentire, infatti, la voce dei consumatori - sempre più interessati a capire quanto accade nel ciclo di lavorazione del cibo. Altro argomento centrale è stato il rispetto dell’ambiente, con lo sviluppo di materiali e confezioni che lo rispettino, consentano un facile smaltimento e al tempo stesso non vadano a inficiare l’aspetto estetico di packaging. • Nella foto: il ministro dell’agricoltura Paolo de Castro taglia il nastro assieme al collega egiziano Amin Abaza, ospite d’onore.

The world of fresh produce

UN’INTESA STRATEGICA - È stato firmato il 19 ottobre 2007 un accordo tra Assoofoodtec (Associazione italiana costruttori macchine, impianti e attrezzature per la produzione, la lavorazione, e la conservazione alimentare, aderente alla federazione Anima) e NSF International, organizzazione indipendente, non governativa e no-profit, che si occupa dello sviluppo di standard e programmi di certificazione e test per la salute e la sicurezza pubblica. L’accordo prevede, tra i vari benefit, che gli associati Assofoodtec possano usufruire di uno sconto speciale sui costi della certificazione iniziale dei prodotti. Sono previsti, inoltre, servizi aggiuntivi come la certificazione per la sicurezza elettrica, un prezzo speciale per la pre-verifica, l’organizzazione di seminari informativi gratuiti di contenuto tecnico, commerciale e di marketing. NSF s’impegna a promuovere iniziative e attività di co-marketing, per dare maggiore visibilità alla certificazione ottenuta dalle aziende.

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PARMA, WINDOW ON THE WORLD - Around 30,000 visitors from over 100 Countries (but we are awaiting the official figures) met at Parma with around 1000 exhibiting companies of Cibus Tec (17th20th October), the most important food sector mechanical engineering fair. • Among the different motives of interest, the presence of delegations from all around the world, with 242 best buyers that committed themselves in over 4.500 B2B encounters. For the first time what is more a massive participation of the African continent is seen with 10 ambassadors, 3 plenipotentiary minister and 2 director general representing 17 African countries, sustained by the World Bank for investments and The African Bank of Development. • This year’s edition was mostly dedicated to important themes such as nutrition, health and reliability; in fact the voice of the consumer is being heard - evermore interested in understanding what happens in the food processing cycle. Another central theme was respect for the environment, with the development of environmentally friendly materials and packs, enabling an easy disposal while at the same time not impinging on the attractiveness of the packaging. • In the photo: the Italian minister of agriculture Paolo de Castro cuts the ribbon along with guest of honour Egyptian colleague Amin Abaza. A STRATEGIC AGREEMENT - November 19th 2007 saw the signing of an agreement between Assofoodtec (Italian association of machine, system and equipment builders for the production, the processing, and the preservation of foodstuffs, member of the Anima federation) and NSF International, independent non government and no profit organization that deals with drawing up standards and certification programs and tests for public health and safety. The agreement lays down, among the various benefits, that the Assofoodtec associates can enjoy a special reduction on the initial product certification costs. What is more additional services such as the certification for electrical safety, a special price for interim controls, the organization of free informative seminars of technical, commercial and marketing content are privided. NSF commits itself to promoting undertakings and activities of co-marketing, to give greater visibility to the certification obtained by the concerns.

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Agenda Rubrica degli eventi futuri: fiere, conferenze, convegni in Italia e nel mondo. Da ricordare.

EVENTS Packaging dei Farmaci Workshop 28-29/11/2007 Milano (I) www.istitutoimballaggio.it

PCD Perfumes & Cosmetics Packaging 22-23/1/2008 Paris (F) www.pcd-congress.com

Paris Aerosol Forum Aerosol packaging technology 11-12/3/2008 Paris (F) www.aerosol-forum.com

Trackability (Workshop 2008) Identification and ICT 10-11/6/2008 Roma (I)

PCD, 22-23 gennaio 2008

Parfums, Cosmétiques & Design Il quarto PCD si svolgerà, come di consueto, alla Cité des Sciences de l’Industrie di Parigi per iniziativa di Oriex, con l’intenzione di offrire una rassegna aggiornata delle ultime tecnologie relative ai sistemi di confezionamento ed erogazione per l’industria della bellezza. Consolidata la formula della fiera-convegno, breve e tutta concentrata sugli aspetti di packaging, costituita di una parte espositiva allestita con stand standard e di un vasto programma di conferenze tenute dai grandi esperti del settore (fornitori, utilizzatori, consulenti e designer). Uno per tutti, a titolo di esempio: la sessione “Maquillage” del prossimo PCD sarà presieduta da Hervé Bouix, Corporate Vice President Packaging New Ventures & Special Projects in The Estée Lauder Companies Inc. (USA), che ha espresso particolare apprezzamento sia per la rigorosa focalizzazione sull’innovazione che costituisce il carattere peculiare e distintivo del PCD, sia per la sua

funzione di “ponte” fra l’universo della cosmesi e altri settori industriali, foriera di fertili contaminazioni tecnologiche alla base dei processi “creativi”. In gioco, dunque, l’accesso a tecnologie spesso complesse e costose che richiedono una specifica forma di presentazione, insieme agli aspetti più specificamente produttivi e di marketing, come la riduzione del “time to market” del prodotto e del suo imballaggio e le relative soluzioni, ma anche le problematiche relative a sicurezza e allergie, l’universo dell’igiene personale, i problemi di lotta alla contraffazione… La conferenza d’apertura verrà dedicata all’impatto del Reach nel settore cosmeticoprofumiero e sarà seguita da una relazione di Hervé Bouix sull’innovazione nel packaging dei make-up. La sessione profumi si sviluppa seguendo la medesima logica e sarà presieduta da Michel Dupuis, direttore acquisti e sviluppo prodotti per i marchi Sociétés Bourjois e Chanel.

Pharmapack 2008, 6-7 febbraio 2008

Edizione straordinaria Pharmapack è la mostra-convegno dedicata al confezionamento dei prodotti medicali e farmaceutici, organizzata ogni due anni a Parigi da Oriex. Dopo l’ultima edizione del 2007, però, i promotori hanno deciso di proporre un’edizione straordinaria 2008, che avrà come tema centrale il ruolo del confezionamento nei farmaci per il trattamento del cancro. L’iniziativa intende rispondere così a precise richieste di un mercato che, negli ultimi anni, ha visto evolvere il concetto di imballaggio da semplice contenitore a so-

fisticato sistema di somministrazione, conservazione, spedizione e altro ancora. Intenso e articolato il programma delle conferenze (che si può scaricare dal sito www.pharmapack.com.fr) costituito da una trentina di interventi relativi al quadro legislativo europeo e internazionale, ai vari aspetti riguardanti il confezionamento, trasporto,

PCD, 22nd -23rd January 2008 Perfumes, Cosmetics & Design Cartes & IDentification Organised by Oriex, the fourth PCD will be ID technology held as usual at the Cité des Sciences de 13-15/11/2007 l’Industrie de Paris, with the intention of offering an updated review of the latest Paris (F) packaging and dispensing technologies for www.cartes.com the beauty industry. Consolidated the formula of the fair-convention, brief and Productronica wholly concentrated on the aspects of Automation and packaging, comprising an exhibition part with standard stands and a vast program of electronics conferences held by leading sector experts 13-16/11/2007 (suppliers, users, consultants and Munich (D) designers). One for all to give an example: www.productronica.com the Make-up session of the coming PCD will be presented by Hervé su re tto se Tutte le fiere di Bouix, Corporate Vice President on Packaging New Ventures & Special All the sector events Projects in The Estée Lauder nt ve t/e dia.net/i Companies Inc. (USA), particular http://dativo.packme appreciation being shown for the keen Europack focus on innovation, one of the hallmarks of PCD, as well as its function as a “bridge” Packaging, between the universe of cosmetics and Storage&Handling other industrial sectors, fostering fertile 13-16/11/2007 technological contamination at the basis of Lyon (F) “creative” processes. Hence access to both www.europackonline.com the often complex and costly technologies

that require a special form of presentation, along with the more specifically production and marketing side, such as reduction of product time to market and packaging and relative solutions, but also problems relating to safety and allergies, personal hygiene and the fight to curb counterfeiting … The opening conference will be dedicated to the impact of Reach in the cosmetic-perfumery sector and will be followed by a talk given by Hervé Bouix on the innovations in make-up packaging. The perfume session will proceed following the same logic and will be presided over by Michel Dupuis, purchasing and product development head for the brands Sociétés Bourjois and Chanel.

www.trackability.it

Digital Printing & Packaging Forum Conference 6-6/10/2008 Vicenza (I) www.digitalprintingforum.it

tracciabilità e conservazione lungo l’intera catena di fornitura, nonché alle soluzioni anticontraffazione, di smaltimento e concernenti la sicurezza di medici, pazienti e famigliari... Sul palco si avvicenderanno esperti accreditati delle università, delle grandi aziende farmaceutiche e medicali e dell’industria internazionale del packaging. All’evento - “a misura d’uomo” e strettamente specializzato come tutti quelli organizzati da Oriex - si attende la partecipazione di circa 1.800 operatori fra congressisti, visitatori ed espositori, provenienti da 40 Paesi di tutto il mondo. Nel corso della manifestazione verranno attribuiti anche i premi Pharmapack 2008 agli imballaggi innovativi che contribuiscono in misura significativa al buon uso del medicinale.

SHOWS

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Pharmapack 2008, 6th-7th February 2008 Special edition Pharmapack is the medical and pharmaceutical product packaging showconvention organised every two years in Paris by Oriex. After the last 2007 edition, a special 2008 edition is being proposed, that will centre around the theme of packaging of pharmaceuticals for treating cancer. The undertaking intends responding to the specific demand from a market that, over these last years, has seen the concept of

packaging evolve from simple container to a sophisticated system for administering, preservation, shipment and yet other. The event comprises an intense and varied program of conferences (that can be downloaded from the website www.pharmapack.com.fr) comprising some thirty talks covering European and international rulings, the various aspects covering packaging, transport, tracing and preservation along the entire supply chain, as well as solutions for combating counterfeiting, for disposal and concerning the safety of doctors, patients and family members… Accredited experts from the universities, of the large pharmaceutical and medical companies and the international packaging industry will take the rostrum. At the event – “human scale” and strictly specialised like all those organised by Oriex – the participation of around 1,800 operators comprising congress participants, visitors and exhibitors, from 40 countries from all over the world is expected. The show will also witness the handing over of the Pharmapack 2008 awards for innovatory packaging that significantly contributes to the good use of medicinal products.



Agenda SHOWS

Fruit Logistica, 7-9 febbraio 2008

Simei Enological & Bottling Equipment 13-17/11/2007 Milano (I)

Ortofrutta a Berlino

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Cosmoprof Asia Cosmetics&perfumery industry 14-16/11/2007 Hong Kong (RC)

Fornire alle imprese che operano nel settore ortofrutticolo un’opportunità per presentare tutta la gamma dei propri servizi, dalla coltivazione alla vendita. È la missione di Fruit Logistica, fiera internazionale organizzata nella capitale tedesca per il prossimo 7-9 febbraio da Messe Berlin (in collaborazione con “Fruchthandel Magazin”) per offrire un contributo concreto allo sviluppo del business in questo comparto. Una delle principali attrattive dell’esposizione, precisano gli organizzatori (rappresentati in Italia da Promoevents, Milano), è la sua specializzazione: si tratta di una fiera “compatta”, rigorosamente focalizzata su target specifici. Fra l’altro, viene an-

che sottolineato, Fruit Logistica offre agli espositori dei paesi in via di sviluppo così come alle “new entry” dell’Europa centrale e orientale una sede adeguata a presentare i loro prodotti al trade internazionale. Ma non solo, come suggerisce il nome, la mostra mette in campo il know how e gli strumenti per una logistica ottimale di questi prodotti deperibili e delicati. La merceologia, infatti, comprende vegetali freschi e non trattati, frutta secca, noci, spezie, prodotti biologici, fiori e piante per l’esposizione self-service, ma anche soluzioni di packaging, magazzinaggio, trasporto, consegna e displaying, accanto ai servizi per la gestione della logistica, il marketing, la gestione del punto vendita, l’aggiornamento professionale (da ricordare, al riguardo, anche il programma di convegni dedicati ai temi caldi del settore). E i visitatori? Sono contadini, importatori ed esportatori, grossisti, dettaglianti, confezionatori in conto terzi, trasportatori, aziende di servizio e istituzioni del settore.

www.cosmoprof-asia.com

Bimec Mechatronics&Automation 14-17/11/2007 Milano (I)

Upakovka/Upak Italia, 29 gennaio-1 febbraio 2008

Il packaging torna in Russia

www.bi-mec.com

Brau Beviale Beverage Industry 14-16/11/2007 Nuernberg (D) www.brau-beviale.de

Cosmoprof Shanghai Cosmetics&perfumery industry 15-17/1/2008 Shanghai (RC) www.cosmoprofshanghai.com

Expolaser Laser applications 15-17/11/2007 Piacenza (I) www.expolaser.it

Upakovka + Upak Italia Packaging Machinery & Equipment 29/1-1/2/2008 Moskow (RUS) www.messe-duesseldorf.de

Trackability/Infosecurity Identification and ICT 5-7/2/2008 Milan (I) www.trackability.it

Pharmapack Pharmaceutical Packaging 6-7/2/2008 Paris (F) www.pharmapack.com.fr

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In Russia e dintorni si è affermata come “la” mostra internazionale degli impianti, macchine e accessori per la produzione di imballaggi, l’industria dolciaria e la logistica, grazie all’autorevolezza degli organizzatori (nasce da una collaborazione fra Messe Düsseldorf e Centrexpo) e all’interesse delle soluzioni messe in campo dagli espositori. Così Upakovka/Upak Italia, in programma al Krasnaya Presnya di Mosca dal 29 gennaio al 1° febbraio 2008, si ripropone come l’appuntamento ideale per allacciare, mantenere o sviluppare rapporti commerciali con le aziende che operano in quest’area del mondo, nel settore del confezionamento e dell’imballaggio. Giunta alla 16a edizione, Upakovka/Upak Italia si fa forte del buon esito dell’evento 2007, che ha visto la partecipazione di oltre 350 espositori di 22 paesi, con collettive nazionali tedesca, francese e italiana, e di 23.000 visitatori provenienti dall’intera Federazione Russa e Repubbliche. E delle previsioni di sviluppo ulteriore, che riparte dalle nuove delegazioni nazionali (annunciate le collettive cinese, finlandese, austriaca e taiwanese) e che è sostenuto da due importanti seminari sui trend

Fruit Logistica, 7th-9th February 2008 Market garden produce at Berlin Provide the concerns that operate in the fruit and vegetable sector an opportunity for presenting the entire range of their services, from cultivation to sales. This is the mission of Fruit Logistica, the international fair organized in the German capital for the coming 7th-9th February by Messe Berlin (in cooperation with “Fruchthandel Magazine”) to offer a concrete contribution to the development of business in this segment. One of the show’s main attractions, the organizers (represented in Italy by Promoevents, Milan) state, is its specialisation: it is a “compact” fair, rigorously focussed on specific targets. Among other things, it is stressed, Fruit Logistica offers exhibitors from developing countries such as the “new entries” from central and eastern Europe a fitting context for presenting their output to international trade. But on top of that, as the name suggests, the show fields the knowhow and the tools for an optimum logistics of these delicate and perishable products. The product listing in fact comprise untreated fresh vegetables, dried fruit, nuts, spices, biological products, flowers and plants for self-service exhibition, but also packaging, storage, transport, delivery and displaying, alongside services for managing logistics, marketing, salespoints

dell’industria, dai “contact point” per lo sviluppo degli incontri d’affari e dagli speciali sportelli di servizio messi in campo per informare i visitatori sull’offerta che risponde alle loro esigenze. Cuore dell’offerta in mostra sono le tecnologie di processo e confezionamento, i sistemi di etichettatura e tracciabilità, prodotti e materiali per imballaggio, soluzioni per la logistica e i trasporti industriali interni, utilizzati dall’industria alimentare e del beverage, farmaceutica, cosmetica e chimica. Le aziende italiane interessate a esporre (nel 2007 erano 87 su una superficie di oltre 2.000 mq netti) possono avvalersi del supporto dell’Istituto per il Commercio Estero, che offre agevolazioni e svolge un’intensa attività di promozione e marketing, oltre che di Acimga (Associazione Costruttori Italiani Macchine per l’Industria Grafica, Cartotecnica, Cartaria, di Trasformazione e Affini) e Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio). La mostra si svolge, come durante l’edizione passata, in concomitanza con Interplastika (Messe Düsseldorf), fiera internazionale delle plastiche e della gomma, con cui sviluppa evidenti sinergie.

management, professional updating (of note on this count the program of conventions dedicated to the hot topics of the sector). And the visitors? They are farmers, importers and exporters, wholesalers, retailers, contract packagers, transporters, service companies and sector institutions. Upakovka/Upak Italia, 29th January-1st February 2008 Packaging returns to Russia In Russia and its surrounds the event has won a name for itself as “the” international show of systems, machines and accessories for producing packaging and for the confectionery and logistics industry, this thanks to the authoritativeness of the organizers (the event has been created from the cooperation between Messe Düsseldorf and Centrexpo) and the interesting solutions fielded by the exhibitors. Thus Upakovka/Upak Italia, billed at Moscow’s Krasnaya Presnya from January 29th to February 1st 2008, is back as an ideal venue for creating, maintaining or developing commercial relations with companies that operate in this area of the world in the packaging and wrapping sector. Now preparing for its 16th edition, Upakovka/Upak Italia has been bolstered by the success of the 2007 event, that saw the participation of over 350 exhibitors from 22 countries, with German, French and Italian

national collectives and 23,000 visitors from the entire Russian Federation and Republics. And further growth is forecast, starting off with the new national delegations (Chinese, Finnish, Austrian and Taiwanese collectives are announced) also supported by two important seminars on industrial trends, the “contact points” for developing business encounters and the special service desks fielded for informing visitors on the offers that best respond to their needs. The core exhibits are as ever processing and packaging technologies, labeling and tracing systems, packaging products and materials, logistics solutions and internal industrial transport, used by the food and the beverage, pharmaceutical, cosmetic and chemical industries. The Italian concerns interested in exhibiting (in 2007 they were 87 over a surface of over 2,000 net sq m) can avail themselves of the support of the Italian Institute for Foreign Trade, that offers facilitations and carries out an intense promoting and marketing activity, as well as Acimga (Italian Association of Machine Constructors for the Graphics, Cardboard, Paper, Converting and like industries) and Ucima (Italian Union of Packaging and Wrapping Machine Builders). As with the last edition, the show will be held at the same time as Interplastika (Messe Düsseldorf), the international plastics and rubber fair, with which it has evident synergies.



Agenda SHOWS

Natural Beauty Summit Europe, 29 novembre-1 dicembre 2007 Fruit Logistica Market garden produce 7-9/2/2008 Berlin (D) www.fruitlogistica.com

Medpack+Tiam Processing & Packaging 22-25/2/2008 Napoli (I) www.medpack.it

SITL Europe Transport and Logistics 11-14/3/2008 Paris (F) www.salon-sitl.com

Cosmopack Cosmetics packaging 10-13/4/2008 Bologna (I) www.cosmoprof.com

Djazagro Agrofood industry 14-17/4/2008 Algiers (DZ) www.djazagro.com

Index Tissue 15-18/4/2008 Geneve (CH) www.index08.org

Agrifood, Verona 16-19 novembre 2007

Distribuzione senza limiti La scelta del canale distributivo giusto può decretare il successo di un prodotto sul mercato, e le opzioni sono molte più di quello che credono le imprese italiane (nella fattispecie del settore ortofrutticolo). Un esempio? Una catena di “flagship store” del migliore agroalimentare nazionale nelle più importanti città del mondo, per le aziende che aspirano a oltrepassare i limiti segnati dai confini nazionali. Se ne parla ad Agrifood, secondo Salone internazionale dell’alimentare Made in Italy organizzato per questo novembre a Verona, nel corso del workshop “Diversificazione delle forme distributive”. Parlano multinazionali come Nestlè, che porta la sua esperienza nei canali dei consumi fuori casa, e produttori legati al territorio come le Cantine Calatrasi, sul podio insieme a consulenti come Teorema (marketing strategico e operativo “su misura”).

Tutte le fiere di settore All the su sector e vents o http://d n ativo.pa ckmedia .net/it/e vent

Interpack Processes and Packaging 24-30/4/2008 Düsseldorf (D)

Bellezza: 2 appuntamenti Itec ha annunciato due importanti iniziative: il varo del Natural Beauty Summit Europe, all’Hotel Meridien della capitale francese dal 29 novembre al 1° dicembre 2007, e - soprattutto - l’avvio, a partire dalla prossima edizione del Beyond Beauty Paris 2008, di un quinto salone dedicato al farma, che completerà la rassegna annuale sulla bellezza. Cuore dell’iniziativa, un summit super specializzato sulle tendenze e le novità del settore, affiancato da un’area espositiva e principalmente rivolto ai farmacisti più dinamici e innovanti. Bellezza e benessere, dunque, insieme sotto l’ombrello “beyond beauty”, dal 5 al 7 ottobre prossimi (N.B.: dal 2008 BBParis tornerà a durare solo 3 giorni, ma Créative e Ingrédients apriranno il lunedì 6 ottobre e chiuderanno l’8).

Modelli, 15 novembre 2007

Farmaci: modelli (e problemi) europei Dopo il precedente incontro dedicato alle novità legislative, alla valutazione del rischio e all’immissione sul mercato dei Biocidi (http://www.gsisr.org/ambiente/Biocidi_07.htm), il Gruppo Scientifico Italiano Studi e Ricerche organizza, insieme ad Aesse Congress, il workshop “Modelli distributivi europei e importazione parallela di farmaci”. L’intento è di fornire una panoramica aggiornata della normativa esistente e delle diverse proposte di regolamentazione, anticipando importanti novità nel settore. Sul tappeto le procedure autorizzative e gli aspetti legali, oltre all’analisi del delicato problema della contraffazione, con un ampio spazio alla discussione e al confronto. Appuntamento il 15 novembre 2007 all’Istituto Milanese Martinitt di Via R. Pitteri 56. Programma, modalità di partecipazione e iscrizione su www.gsisr.org.

www.interpack.com

Bias Automation 27-30/5/2008 Milano (I) www.bias.it

Xylexpo Wood Industry 27-31/5/2008 Milano (I) www.xylexpo.com

Beauty Eurasia Beauty&Cosmetics 12-5/6/2008 Istanbul (TR) www.beautyeurasia.com

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Agrifood, Verona 16th-19th November 2007 Distribution without limits The choice of the right distribution channel can decree the success of a product on the market, and the options are a lot more than what the Italian enterprises believe (here we are talking about the market garden produce sector). An example? A chain of “flagship stores” selling the best Italian produce in the most important cities of the world, for the companies that aspire to going beyond the limits laid down by national boundaries. This was brought up at Agrifood, second international Italian food show organised this November at Verona, during the workshop “Diversification of forms of distribution”. Talks will be given by Nestlé, that offers its international experience along with strongly locally based producers such as Cantine Calatrasi, that will take the rostrum along with consultants such as Teorema (tailor made strategic and operative marketing).

Natural Beauty Summit Europe, 29 November -1st December 2007 Beauty: 2 encounters Itec has announced two important further undertakings: the launch of Natural Beauty Summit Europe at the Hotel Meridien in Paris 29th November to 1st December 2007 and – aboveall – the launch as of the coming edition of 2008 of a fifth show dedicated to pharma. In this case this will aboveall be a superspecialised summit on the trends and new features of the sector, accompanied by an exhibition area mainly aimed at the most dynamic and innovatory pharmacists. Beauty and wellbeing hence, together under the Beyond Beauty umbrella, starting from the coming 5th to 7th October (N.B.: as of 2008 BBParis will be back to lasting only 3 days, but Créative and Ingrédients will open dephased Monday 6th October and close on the 8th).

Models, November 15th 2007 Pharmaceuticals: European models (and problems) After the preceding encounter dedicated to new legislation, to the risk rating and the placing on the market of Biocides (http://www.gsisr.org/ambiente/Bioci di_07.htm), The Italian Scientific Study Group along with Aesse Congress, is organizing the workshop “European distribution models and parallel imports of pharmaceutical products”. The intent is to provide an updated overview on the existing standards and the different ruling proposals, anticipating important new features in the sector. On the agenda the authorisation procedures and legal aspects, as well as the analysis of the delicate problem of counterfeiting, with a broad space for discussion and exchanges. Encounter 15th November 2007 at the Isitituto Milanese Martinitt, Via R. Pitteri 56. Program, mode of participation and enrolment on www.gsisr.org.


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Promens

Innovare, creare delle sinergie, riunire dei talenti, i clienti beneficiano di una ricchezza di prodotti, di tecnologie e di servizi allargati.

Polimoon diventa Promens Durante lo scorso Dicembre 2006, Promens, multinazionale islandese leader mondiale dello stampaggio rotazionale, ha acquisito Polimoon. Dopo 10 mesi di lavoro e di condivisione di esperienze, una forte identità si riconosce con il logo della fiamma, simbolo di energia e di ambizione di questo nuovo gruppo. Una forza fondata sulle capacità creative, di innovazione e dinamismo con l’ambizione di offrire i prodotti migliori e i migliori servizi. Con più di 60 siti produttivi in Europa, America del Nord, Asia e Africa, più di 5800 persone e una cifra di affari di 750 milioni di euro, Promens diventa un leader mondiale della trasformazione della plastica con tre divisioni : componenti, stampaggio rotazionale e packaging (ex-Polimoon). La divisione Packaging, rappresenta 450 milioni di euro e si posiziona da leader sul mercato degli imballaggi plastici rigidi destinati ai settori della bellezza, del medicale, della chimica, dell’home cleaning e dell’alimentare. Il gruppo manifesta chiaramente una strategia offensiva e di conquista che quest’anno si evidenzia particolarmente sul mercato della bellezza con l’acquisizione di Decoplast e di STE. In giugno, Decoplast diventa Polimoon La Roche sur Foron (Francia). Questo stabilimento, polo d’eccellenza per la bellezza, ha una profonda conoscenza delle tecnologie di estrusione soffiaggio, iniezione soffiaggio, iniezione e decorazione dedicati ai marchi mondiali più prestigiosi del settore della bellezza. In ottobre, STE diventa Polimoon Barcellona (Spagna). Dedicato all’iniezione del packaging plastico questo stabilimento produce un’ampia linea di vasi, chiusure e sistemi d’alta gamma. Queste due più importanti acquisizioni, permettono di rinforzare la presenza del gruppo sul mercato di lusso. Promens Packaging Italia Bruno Mousset, il General Manager di Promens Packaging Italia, ci presenta i due siti di produzione: «Noi abbiamo 2 stabilimenti in Italia, situati a Milano e a Firenze. Lo stabilimento di Milano conta 32 dipendenti e produce flaconi destinati al mercato cosmetico, farmaceutico e petrolchimico. Le tecnologie: estrusione soffiaggio e serigrafia. Lo stabilimento di Firenze, fondato nel 1983, produce flaconi utilizzando le tecnologie di estrusione soffiaggio e iniezione bi-orientata. Certificato ISO 9002 dal 1998, ISO 9001:2000, UNI EN ISO 14001: 2004. Questo stabilimento è dedicato al mercato farmaceutico, cosmetico e petrolchimico».

Per ulteriori informazioni For further information PROMENS PACKAGING ITALIA TEL.: +39 2 93 70 669 FAX: +39 2 93 57 06 17 www.promens.com


Pack and the City L'incredibile ma vero e il credibile ma falso. Quello che potrà essere vero magari in futuro. O anche no. Junio Caselli e Nicola Romagnani

1. Qui siamo a dire cose perché siano ascoltate e realizzate o anche solo perché siano lette e dimenticate; ma interiorizzate, fatte proprie. Si va subito al centro della questione, alla big idea: sacchetti della spesa colorati secondo un codice che faciliti la gestione familiare dei rifiuti da riciclare. Non più tutti gialli (quelli con la lettera lunga) o bianchi (quelli con le due o), ma: verde per gli indifferenziati, bianco per la carta, giallo per la plastica, marrone per gli organici, azzurro per il vetro. O qualsiasi altro codice cromatico che la municipalizzata decida di introdurre sul territorio: ci sono comuni che hanno cominciato a distribuire sacchetti di colori prestabiliti perché sia più facile per la mamma capire dove buttare cosa; e perché la semplificazione sia di incentivo alla raccolta differenziata. Far sì, con sforzo tutto sommato ridotto, che sia lei stessa a trovarli, da sola, al supermercato, renderebbe la cosa più semplice per tutta la filiera della raccolta, a partire da - anzi: soprattutto per - la massaia di casa: non dovrà far altro che completare, ogni volta che va a fare compere, la collezione - scegliendo quello che le manca - mettendoci semplicemente la spesa dentro. Tirarli nel cassonetto giusto sarà davvero facile anche per il bimbo, senza che si debba sforzare di capire, ogni volta, cosa la mamma ci abbia voluto nascondere dentro. 2. Non ci siamo potuti impedire di fermare e importunare - dopo averlo sentito parlare ai suoi studenti dell'ISIA - Rodrigo Rodriquez, vicepresidente di Flos e “amplipensante” honoris causa. Esiste una difficoltà oggettiva per i giovani designer nel riuscire a capire il punto di vista delle aziende autorevoli, dei grandi decisori, dei più importanti selettori di persone e di progetti. Molte aziende sono volutamente criptiche: sarà una forma di autoprotezione, non lo sappiamo. RR no, ha fatto di tutto per farsi capire. Abbiamo imparato molto da lui, sul packaging design; da uno che non si è mai occupato di packaging. Secondo alcuni il packaging rappresenta il sostituto virtuale del prodotto; Rodriquez ci riporta subito alla realtà delle cose, spiegando che il brand, e non il packaging, è l'insieme dei valori materiali e immateriali di un prodotto e che il packaging può essere, al limite, una maniglia per la memoria. All'ipotesi, a noi cara, di pack di tipo copy(written), propone di non sopravvalutarne la portata e di leggere il packaging solo come veicolo e non come sistema per condizionare il giudizio: le belle suggestioni devono già esJunio Caselli e Nicola Romagnani di Archita, studio di consulenza su packaging e tecnologie industriali, si occupano di tecnologie alimentari, studio dei materiali e problem solving, oltre che di imballaggi. Hanno entrambi trent'anni e la loro sede è a Bientina (PI). Altri loro interventi su: widethinkingpeople.blogspot.com.

22 • 11-12/07

The incredible but true and the credible but false, that which might be true in the future. Or maybe not. By Junio Caselli and Nicola Romagnani

1. Here we are to say things to be listened to and understood or only to be read and forgotten; but internalised, seized for oneself. Let’s go straight to the heart of the question, to the big idea: shopping bags in different colors to facilitate recycling waste at home. No longer all yellow (like the Esselunga bags) or white (Coop) but: green for general rubbish, white for paper, yellow for plastic, brown for organic waste, blue for glass. Or any other color code which the town council decides to introduce. There are councils which have begun to supply bags in predetermined colors so that it is easier for mum to know where she should throw what and so that by making things simpler she will be encouraged to recycle. Allowing her to find them by herself by putting in relatively little effort would simplify the entire process of waste disposal, beginning with- indeed, above all for- housewives. All she will have to do is add to her collection of bags every time she goes to do the shopping by choosing the ones she’s out of and simply putting her shopping in them. Throwing them in the right bin will be really easy for the kids, without them always struggling to see what mum’s hidden in them. 2. We were unable to stop ourselves from stopping and pestering Rodrigo Rodriguez- vice president of Flos and “broadthinker” honoris causa - after hearing him speak to his students at the ISIA. There is an objective difficulty for young designers in succeeding in understanding the point of view of powerful companies, important decision-makers, major selectors of people and projects. Many companies are deliberately mysterious. It might be a form of self-protection. We don’t know. RR isn’t, he has done everything he can to make himself understood. We have learned a great deal from him about packaging design. From someone who has never worked in packaging. According to some packaging is a product’s virtual substitute. Rodiriguez immediately brings us back to reality, explaining that the brand, and not the packaging is the sum of material and immaterial values of a product and that packaging can be, at limit, an aid to memory. As for the idea, which we hold dear, of a copy(written) type pack, he suggests that we should not overestimate its importance but should see the packaging as a mere vehicle and not as a method of influencing one’s judgement. The attractions have to be there already, either in the brand or in the product. The pack can only evoke them. Buying an unbranded product is a moment when you take the responsibility for making an independent choice. This is perhaps the only case where packaging can truly be copy(written). However, it is not the case in the west. Perhaps it is true of the younger generation of Chinese who appreciate the ability to anticipate what they want.

Junio Caselli and Nicola Romagnani of Archita, are consultants in industrial packaging and technologies, dealing with food technology, the study of materials and problem solving, as well as packaging. They are both thirty years of age and their office is in Bientina (PI). You can find more of their articles on widethinkingpeople.blogspot.com.


In our highly branded culture needs are often induced not anticipated. Even though it is in the west that anticipating a nascent need and not inducing it makes all the difference and is a prerequisite for competing successfully. Particularly when designing a pack the designer has to shift the centre of gravity from the object to the user. Design for RR means respect for other people and things. Our meeting ends: short, interesting, fruitful. There is only one moral for us here. Delimiting the spaces of packaging does not take anything away from the quality of the design or product because the designer’s creativity is conditioned. The more he sticks to the conditions, the more he produces things of quality. 3. More on the color codes of a product and the beauty of being able to tell at a glance, even from a distance or distractedly, what the characteristics of a product are and to have more knowledge of it without having even touched it. This is really difficult with water. We tried. There is nothing we can do. Everyone has something different to say. It isn’t easy like driving, where green means motorway and blue means A-road (but just try going to France!). A quick summary: for San Benedetto: plain means a pink label, sparkling means a blue label; for Sant’Anna plain means a green label, sparkling means a pink label; and Levissima? They take it a step further. Plain means a transparent bottle, sparkling means a blue bottle. Others simply write it without making a distinction so you only discover it’s fizzy when you taste it, a bit late to tell the truth. Whoever wants to point out to his friend which type of water he wants without moving from the counter at the pizzeria will have to be content with communicating only the word water. The doubt will remain: plain, sparkling or a random choice?

sere presenti, o nel brand o nel prodotto. Il pack può solo richiamarle. L'acquisto di un prodotto unbranded è un momento di assunzione di responsabilità in grado di affermare un'autonoma capacità di scelta: questo è forse l'unico caso in cui il packaging può essere davvero copy(written). Non è però il caso occidentale: magari è quello dei giovani cinesi, che apprezzano la capacità di veder interpretato quello che stanno per volere. Nella nostra cultura, così branded, i bisogni sono spesso indotti, non anticipati. Anche se, proprio in occidente, l'anticipare un bisogno nascente, e non indurlo, fa la differenza ed è il prerequisito per competere vincendo. In particolare, nel progettare un pack, il designer dovrà spostare il baricentro dall'oggetto al fruitore: il design, per RR, è rispetto degli altri e delle cose. Il nostro incontro finisce: breve, interessante, fecondo. Qui la morale per noi è una sola: delimitare gli spazi del packaging non toglie qualità al progetto o al prodotto, perché quella del designer è creatività condizionata: e tanto più sta alle condizioni, tanto più genera cose di qualità. 3. Sempre sui codici cromatici e sulla bellezza di individuare con un solo sguardo, che sia dato anche da lontano e a volte con distratta noncuranza, le caratteristiche di un prodotto e saperne di più senza nemmeno averlo toccato. Con le acque è davvero difficile, noi ci abbiamo provato. Niente da fare, ognuno vuole dire la sua. Non è così semplice come andare in macchina: dove verde uguale autostrada e blu uguale strada normale (ma provate ad andare in Francia). Una veloce rassegna: per la San Benedetto: naturale uguale etichetta rosa, frizzante uguale etichetta blu; per la Sant'Anna: naturale uguale etichetta verde, frizzante uguale etichetta rossa; e Levissima? Va oltre: naturale uguale bottiglia trasparente, frizzante uguale bottiglia blu. Altri semplicemente lo scrivono senza distinguere, così che se ne scopra l'effervescenza solo dal sapore; un po' tardi, a dire il vero. Chi voglia far capire quale acqua vuole indicando all'amico il frigo senza allontanarsi dal bancone della pizzeria, dovrà accontentarsi di comunicare con quel gesto solo la parola acqua. Rimarrà intatto, infatti, il famoso dubbio: liscia, gassata o scelta a caso?

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Macchine made in Italy TENDENZE L’Italia conferma la propria leadership nel settore delle macchine per l’imbottigliamento delle bevande e l’enologia, con un buon andamento delle esportazioni. A cura di Ado Sattanino

Uno SGUARDO sul (il saldo attivo è pertanto balzato oltre 1.561). Per quanto riguarda i mercati di sbocco, crescono le opportunità commerciali verso le nazioni “emergenti” dell’Est europeo (Russia, Croazia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ucraina, Bulgaria, Moldavia, Azerbaigian…), dell’America Latina (Messico, Colombia, Venezuela, Brasile…), dell’Asia (Cina, Giappone, India, Vietnam, Singapore, Corea del Sud...), dell’Africa (Algeria, Tunisia, Libia, Sudafrica, Nigeria) e del Medio-Oriente (Iran, Arabia Saudita, Egitto, ecc). Il comparto bevande - Il settore delle macchine per riempire, chiudere, etichettare e incapsulare le bevande costituisce, da solo, la metà del flusso di esportazione per un valore di 933,454 milioni di Euro (2005), contro 84,562 milioni per le importazioni. I primi venti mercati del mondo per l’export delle macchine legate al processo di imbottigliamento delle bevande in genere, in ordine decrescente, sono: Spagna, Cina, Francia, Regno Unito, Russia, Germania, Messico, Ucraina, Turchia, Polonia, Sudafrica, Belgio, Canada, Tailandia, Brasile, Romania, Grecia, Australia, Cile e Croazia.

dati, purtroppo, non sono tutti aggiornati, ma comunque ci permettono di comprendere la tendenza di fondo che interessa le macchine per enologia e imbottigliamento: nel corso del quinquennio 2002/2006, l’interscambio con l’estero è progressivamente aumentato. Nel 2006, in particolare, il valore della bilancia commerciale ha superato i 2.584,609 milioni di Euro, con le importazioni scese a 511,680 milioni, e le esportazioni salite a 2.072,929 milioni

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Soluzioni per l’enologia - Per quanto riguarda invece l’export delle macchine enologiche italiane, negli anni considerati, crescono di importanza i Paesi dell’ex Unione sovietica e, più in generale, asiatici e del Nuovo Mondo. Non è nemmeno da trascurare una ripresa all’interno dell’Unione Europea. La classifica dei mercati di destinazione, tuttavia, vede ancora in testa gli Usa, seguiti da Francia, Spagna, Brasile, Australia, Portogallo, Grecia, Cile, Romania, Argentina, Sudafrica, Bulgaria, Nuova Zelanda, Turchia, Germania, Austria, Cina, Croazia, Canada e Slovacchia. Unico settore dell’enologia in cui l’importazione, per gli anni 2002-2005, supera ancora le esportazioni è quello delle botti, barriques e tini di legno: l’export 2005 si aggira su 1,984 milioni di Euro, contro importazioni per 20,671 milioni. (Informazioni tratte da simei.it)


Marketing & Design Appuntamento di rigore Oltre sei miliardi di ettolitri di bevande di ogni genere, consumati nel mondo, con incrementi di volumi e di valore a ritmi esponenziali: numeri da capogiro, per un comparto che necessita di attrezzature e macchine sempre più avanzate per migliorare la qualità e contenere i costi di produzione. A queste esigenze risponde il Simei, la fiera internazionale organizzata da Ente Mostre Enologiche, dedicata a macchine, attrezzature e impianti per la produzione, l’imbottigliamento e il confezionamento di tutte le bevande. • La 22esima edizione del Simei, in programma a Milano-Rho dal 13 al 17 novembre 2007, dovrebbe superare i fasti del 2005, quando si registrarono oltre 49.300 visitatori (8.860 dall’estero) e 767 espositori da 26 Paesi. • Razionale, come sempre, il layout: i padiglioni 9 e 11 ospitano le macchine e gli impianti per l’enologia, il 13 e il 15 - rispettivamente - le attrezzature per il confezionamento e l’imbottigliamento. Fiore all’occhiello della manifestazione è il seminario internazionale dedicato al mercato mondiale delle bevande (nel box). Particolare riguardo è dedicato ai trend di produzione e consumo di soft drink, acque minerali, vino, birra, succhi nelle varie aree del mondo. Al centro della scena sarà anche l’olio; interessante, a questo proposito, il convegno che riunirà esperti di fama internazionale.

mondo È stimato in 1.500 miliardi di litri il consumo di bevande (calde e fredde) nel mondo, con una crescita del 2,6% pari a un volume medio pro-capite di 230 litri. Sono questi i dati di globaldrinks.com, il database on line curato da Zenith International, società di consulenza nel settore beverage.

Approfondimenti e confronti In occasione di Simei, venerdì 16 novembre alle 9.30, Zenith International invita a “Il marketing delle bevande per gli stili di vita del futuro”, un seminario dedicato al mercato italiano e internazionale delle bevande. Presso la sala convegni Aquarius, nella fiera di Rho-Pero, si confrontano Clement Vachon (direttore comunicazione internazionale Sanpellegrino), Paolo Gerevini (direttore marketing Conserve Italia), Francesco Zonin (vice presidente Casa Vinicola Zonin), Gianluca Carpiteci (amministratore delegato CocaCola Italia), Filippo Scandellari (direttore marketing e innovazione Birra Peroni), Paolo Borgio (direttore di Beverage Observer). I workshop pomeridiani, a partire dalle 13.30, sono tenuti da Richard Hall e Jason Holway (Zenith International) e Claire Phoenix (Beverage innovation magazine).

Key encounter

Un mondo da bere livello mondiale, la quota di mercato maggiore è quella del caldo (tè, caffè, latte...) che tuttavia, secondo gli esperti, sarà sorpassata nei prossimi tre anni dal comparto delle bibite fredde, destinato al primo posto con 600 miliardi di litri. I dati del 2006 elaborati da Zenith International, infatti, evidenziano la forte crescita dei consumi di bibite (+3,8% ) per un volume di 517 miliardi di litri, con una media di 79 l a persona.

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Over six billion hectolitres of beverages of all kinds consumed in the world, with surging increases in volumes and value: figures to make ones head spin for a segment that requires evermore advanced equipment and machines to improve quality and contain production costs. A demand met by Simei, the international fair organized by the Winemaking Fair Body, dedicated to machines, equipment and systems for producing, bottling and packaging all beverages. • The 22nd edition of Simei, scheduled Milan-Rho from 13th to 17th November 2007, should even outshine the successful 2005 edition, that registered over 49,300 visitors (8,860 from abroad) and 767 exhibitors from 26 countries. • Rational as ever the layout: halls 9 and 11 will host winemaking machines and systems, 13 and 15 - respectively - are to host packaging and bottling equipment. Feather in the cap of the show is the international seminar dedicated to the world beverage market (see box). Particular regard is dedicated to the production and consumption trends of soft drinks, mineral waters, wine, beer, juices in the various areas of the world. Food oil will also be at the centre of the scene; interesting on this count the convention chaired by experts of international fame. Special features and exchanges At Simei, Friday November 16th at 9.30 Zenith International extends invitations to “Beverage marketing for the lifestyles of the future”, a seminar dedicated to the Italian and international beverage market. At the Acquarius convention hall at the Rho-Pero fair, Clement Vachon (Sanpellegrino international communications director) will share opinions with Paolo Gerevini (Conserve Italia marketing head), Francesco Zonin (vice president of the wine producer Zonin) ), Gianluca Carpiteci (managing director of Coca-Cola Italia), Filippo Scandellari (marketing and innovation director of Birra Peroni), Paolo Borgio (Beverage Observer director). The afternoon workshops, starting from 13.30, will be held by Richard Hall and Jason Holway (Zenith International) and Claire Phoenix (Beverage innovation magazine).

Giorgio Morandi, Natura morta (Il vaso blu), 1920

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sti ci sono in particolare le acque imbottigliate, le bevande a base di frutta e le bibite mirate a singoli bisogni. • Questa tendenza dei consumi sembra destinata a proseguire nei prossimi anni: lo dimostrano, da un lato, le acque in bottiglia, pronte a superare le bibite gassate entro il 2009, e dall’altro le bevande lisce, che si stanno avvicinando velocemente al volume complessivo dato dai succhi di frutta, dai nettari e dai prodotti solubili. Proprio a questi temi, Zenith e Simei dedicano il workshop in programma per venerdì 16 novembre 2007 dal titolo: Il marketing delle bevande per lo stile di vita del futuro.

Giorgio Morandi, Natura morta, 1923

• In un clima di crescente consapevolezza dei problemi legati all’obesità e di un maggiore interesse per la salute, l’incremento dei consumi di bibite è stato guidato recentemente dai comparti del “better for you”, ovvero dai prodotti che meglio rispondono alle esigenze specifiche del singolo. Tra que-

LE ACQUE MINERALI Nel 2005 gli esseri umani hanno consumato, nel nostro pianeta, circa 1.450 miliardi di litri di bevande industriali, di cui 500 di analcoliche fredde (fonte: Beverfood). Le acque confezionate (minerali e di sorgente, più quelle trattate) continuano a incrementare la loro incidenza anno dopo anno, grazie a un tasso di crescita superiore agli altri comparti del bere analcolico. Nel 2005, infatti, i consumi mondiali di acque confezionate hanno raggiunto circa 165 miliardi di litri, ossia 25-26 l pro capite, con un giro d’affari complessivo di 35 miliardi di Euro. I valori più elevati si registrano nell’Europa occidentale (pro capite medio 112 l/anno) e in Nord America (84). Queste due aree, pur rappresentando solo l’11% della popolazione, assorbono oltre il 43% del totale consumi di acque confezionate. Sono però i Paesi dell’Est Europa, Asia e Africa a mostrare i tassi di crescita più interessanti, ed è proprio in queste aree che si giocheranno i futuri assetti competitivi. Da notare una differenza “qualitativa”: in Europa e Nord America prevalgono le acque minerali e di sorgente (in quanto pure alla fonte, non devono subire trattamenti), mentre nelle altre regioni prevale l’acqua trattata, che viene resa pura grazie ad appositi procedimenti depurativi. Nel Vecchio Continente… - I consumi complessivi di acqua confezionata in Europa sono stimati in 56,1 miliardi di litri, con un giro d’affari per gli imbottigliatori di oltre 11 miliardi di Euro. I consumi crescono da diversi anni, salvo una pausa nel 2004 a causa della stagione climatica negativa. Con il 2005 è ripresa la crescita, e ora i consumi pro capite hanno raggiunto i 70 l/anno, superando quelli delle bibite dolci. • Le acque naturali (minerali e di sorgente) rappresentano il 93% del totale dei consumi, grazie alla straordinaria ricchezza di fonti naturali in quasi tutti i Paesi europei. Prevalgono i consumi di acque lisce, con l’eccezione dell’Est e della Germania, dove però le acque piatte crescono a ritmi esponenziali.

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• All’interno del beverage, di particolare interesse è il mercato delle acque minerali. Nel mondo è cresciuto del 6,2% nel 2006 con un incremento del volume senza pari in nessun altro settore. In ogni parte del mondo i consumatori si stanno convertendo sempre più alle acque in bottiglia sia perchè più accessibili, sia perchè associate ai valori della salute e ai benefici di una buona idratazione, temi sempre più diffusi e condivisi. Zenith si aspetta che nell’arco dei prossimi cinque anni il consumo pro-capite di acqua minerale sorpasserà quello delle bibite gassate.

• Negli ultimi anni, si è sviluppato il segmento delle acque addizionate (aromatizzate e /o arricchite di ingredienti funzionali come vitamine, ossigeno, estratti di erbe, ecc.). Secondo le valutazioni Zenith International, le acque funzionali avrebbero già raggiunto i 1.500 milioni di litri in Europa. Di sicuro, si assiste a una notevole effervescenza di proposte innovative in questa direzione. • L’80% del totale consumi è rappresentato da piccoli contenitori (bottiglie e, più marginali, contenitori di cartone e lattine), e il 20% da grandi imballaggi (canale Home & Office Delivery). I contenitori di PET dominano ormai il mercato delle acque in bottiglia, con l’eccezione del mercato tedesco, dove ancora oggi prevalgono i contenitori di vetro; tuttavia, anche in Germania il PET si sta progressivamente imponendo. • I primi quattro mercati nazionali (Italia, Germania, Francia e Spagna), pur rappresentando meno di un terzo della popolazione totale, assorbono circa i due terzi del totale consumi, grazie al fatto che questi Paesi vantano i consumi pro capite più elevati del continente. • In linea di massima, i Paesi dell’Est Europa mostrano consumi pro capite più bassi, visto che l’industria imbottigliatrice qui si è sviluppata in ritardo. Emergono tuttavia alcune nazioni con consumi medio-alti, come la Repubblica Ceca e l’Ungheria, dove storicamente è forte la tradizione termale. • Anche nell’Europa occidentale si notano marcate differenze nei consumi: si va infatti dai 188 litri/anno per ogni italiano ai 37 del cittadino britannico. Certo, anche i sudditi di Sua Maestà hanno sete, ma privilegiano il te, il caffè lungo e le altre bibite; senza dimenticare che il prezzo delle acque in bottiglia, nel Regno Unito, è ancora troppo alto. …e in Italia - Nonostante gli elevatissimi consumi cui è pervenuto il mercato italiano delle acque confezionate (quasi esclusivamente naturali e di sorgente), produzione e consumi hanno ripreso ad aumentare nel 2005; per il 2006 segnali provenienti da più parti concordano nello stimare un’ulteriore crescita. • La produzione totale di acque minerali e di sorgente in Italia è valutabile per il 2005 in circa 11,8 miliardi di litri, con un in-


cremento del 3,5% sull’anno precedente. Tenuto conto del flusso di import/export, i consumi interni sono valutabili intorno ai 10,9 miliardi di litri, pari a un consumo pro capite (come anticipato) di 188 l/anno. • Dati gli altissimi volumi cui sono pervenuti i consumi interni, per crescere ulteriormente l’industria nazionale deve puntare in modo più deciso sulle esportazioni: è vero che sono aumentate negli ultimi anni, ma rappresentano ancora poco meno del 10%. In realtà, solo poche aziende sono oggi attrezzate, sul piano organizzativo e strategico, per affrontare con successo il business dell’export. Un buon esempio è certamente S. Pellegrino, che da tempo si è posizionata con successo nel canale internazionale della ristorazione. • A fronte di una crescita dei volumi produttivi, il valore del mercato resta sostanzialmente fermo: il giro d’affari totale dei produttori è di poco superiore ai due miliardi di Euro. Nel più importante canale di vendita (iper, super, superettes) il prezzo medio al pubblico è infatti diminuito: 21 centesimi al litro, contro i 22 del 2004. Il deterioramento a valore rappresenta dunque il punto dolente di questo settore che, al contrario, continua a dare notevoli soddisfazioni in volume. • Le acque “minerali” rappresentano oltre il 98% della produzione totale, mentre le acque “di sorgente” sono ferme al 2%. Queste ultime trovano normalmente destinazione nel mercato dei boccioni (le minerali non possono essere confezionate in

Bling H2O è la bottiglia nata da un'ispirazione dell'autore/produttore hollywoodiano Kevin G. Boyd, diventata un accessorio di moda. Contiene acqua di sorgente che costa circa 67 dollari al litro (40 dollari la bottiglia da 750 ml). Bling H20 is the bottle born out of the inspiration of the Hollywood author/producer Kevin G. Boyd, that has become a fashion accessory. It contains spring water that costs around 67 dollars a litre (40 dollars for a 750 ml bottle).

contenitori con capacità superiore a 2 l) e molto raramente in bottiglia. Di fatto, sul mercato italiano, anche la fascia del “primo prezzo” è occupato dalle acque minerali). • I consumi pro capite medi sono leggermente superiori nel Nord-Ovest (oltre 210 l/anno), ma il divario con le regioni meridionali e insulari si è ridotto nel corso del tempo, ed ora anche nel Sud si supera quota 150. • La produzione italiana può contare su una grande ricchezza di fonti dislocate in tutte le regioni. Le acque leggere (cioè con un basso contenuto di sali minerali, come le “oligominerali” e le “minimamente mineralizzate”) rappresentano il 73% del totale consumi. Le “minerali” vere e proprie (ossia con un contenuto salino compreso tra 500 e 1.500 mg/l) ammontano al 25%, mentre quelle “ricche in sali” (con residuo fisso supe-


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L’acqua più cara al mondo, arriva direttamente dal Giappone. Fino a 7.500 euro per un litro di SuperNariwa, che sgorga da una fonte creata milioni di anni fa nella roccia da una pioggia di meteoriti e dall’eruzione di un vulcano marino. The most expensive water in the world comes all the way from Japan. Up to 7,500 Euro for a litre of SuperNariwa, that flows from a source created millions of years ago in the rocks by a hail of meteorites and by the eruption of a sea volcano.

riore a 1.500 mg/l) assorbono solo il 2%. • Per quanto riguarda invece la presenza o meno di anidride carbonica, prevalgono nettamente le acque lisce (64%). Le frizzanti (36%) sono di norma riconosciute come più digeribili e dissetanti, grazie alla proprietà acidula dell’anidride carbonica (ecco perché le frizzanti hanno una maggiore incidenza nella ristorazione). In particolare, le frizzanti classiche arrivano al12%, quelle leggermente frizzanti all’8% e le effervescenti naturali al 16%. • Il primato italiano nel consumo pro capite di acqua in bottiglia è dovuto anche al posizionamento su fasce di prezzo popolari e alla capillarità del sistema distributivo che rende disponibile il prodotto nel maggior numero possibile di punti vendita e somministrazione, compresi i punti di vendita mobili e stagionali. Per quanto riguarda i canali di vendita, il modern retail raggiunge il 60,1%, gli esercizi tradizionali l’8,3, il porta a porta l’8,7, l’horeca e il catering il 18,8, infine il vending il 4,1. • Il moderno dettaglio a self-service (iper, super, discount) vede il dominio delle bottiglie di PET nel formato ormai classico da 1,5 litri (70% dei volumi), ma anche in quello più recente dei 2 litri (25%). La bottiglietta da 0,5 ha già conquistato una quota del 4% in termini di volume, ma quasi doppia in termini di valore. • In questo canale, inoltre, è più forte la competizione di prezzo. Le varie marche scelgono un posizionamento che però spesso viene alterato dalle operazioni promozionali. In queste occasioni i volumi di acquisto si spostano dalle marche similari non promozionate a quelle promozionate, il che evidenzia una fedeltà alla marca alquanto aleatoria. Si tende ormai a vendere più bottiglie in fardelli; ecco perché è importante curarne bene la presentazione e la praticità di trasporto. • In Italia operano 164 società di imbottigliamento acque che fanno riferimento a 189 fonti con 304 marche di acque minerali e 13 di sorgente. Secondo Mineracqua (associazione produttori italiani) il settore sviluppa un’occupazione diretta di circa 7.500 dipendenti e indiretta di 32.500 unità, con un giro d’affari di 2.100 milioni di Euro. • Il grado di concentrazione del mercato è significativo, ma non troppo elevato: i primi quattro produttori (S. Pellegrino Nestlé Waters, San Benedetto, Congedi e Ferrarelle) assorbono il 55% del totali volumi; i primi otto (i quattro già detti più Spumador,

Norda, Sant’Anna e Gaudianello) concentrano circa il 75%; i primi dodici (i precedenti più Lete/Prata, Sangemini, Fonti del Vulture e Santacroce) rappresentano infine l’84%.

LE BIBITE ANALCOLICHE Nel mondo si consumano annualmente circa 480 miliardi di litri di bevande analcoliche (bibite dolci gassate e lisce, succhi e bevande di frutta, oltre alle acque confezionate), con un consumo pro capite di 76 l/anno (fonte: Beverfood). Gli analcolici sono globalmente in crescita, e tendono a erodere quote agli alcolici (birre e sidro, vini e spumanti, liquori e acquaviti) per la maggiore attenzione posta sulla salute dell’individuo. Questa preoccupazione, peraltro, sta assumendo un peso crescente anche nel determinare la dinamica relativa alle varie categorie di bevande analcoliche, con tassi di sviluppo più marcati per le acque confezionate, le bibite lisce e alleggerite, nonché le bevande arricchite di elementi funzionali. In Nord America ed Europa si consuma circa la metà del totale mondiale. Nel Vecchio Continente… - In accordo con le valutazioni Canadean, delle associazioni di categoria e di alcune multinazionali del settore, i consumi europei di bevande analcoliche sono complessivamente stimabili in circa 126 miliardi di litri (dati 2004). I consumi riferiti all’Europa Occidentale ammontano ad oltre 91 miliardi di litri, pari al 72% del totale continentale. • È difficile considerare l’intero settore delle bevande analcoliche, in quanto il quadro competitivo europeo si presenta con caratteristiche diverse nei vari sub-settori: per esempio, nei mercati delle bibite dettano legge tre grandi gruppi multinazionali (le americane Coca Cola e Pepsico, l’inglese Schweppes-Cadbury), con un peso importante delle industrie nazionali solo in alcuni Paesi (in Italia, con Sanpellegrino, e Gran Bretagna, con Britvic e Princess); nei mercati dei succhi e dei nettari, al contrario, dominano i produttori nazionali, anche se si stanno sviluppando importanti gruppi a vocazione internazionale come il tedesco Eckes/Granini, l’italiano Conserve Italia e l’austriaco Rauch. • Nel comparto delle bibite dolci, prevalgono nettamente i consumi delle bibite gassate, che vantano una consolidata storia di consumo. In Europa occidentale il mercato è stimato in oltre 28 miliardi di litri (71 l/anno pro capite), contro i 15 miliardi dei Paesi dell’Est (37 l/anno). Sempre in Europa occidentale, i consumi delle tradizionali bibite gassate zuccherate mostrano segni di cedimento, mentre sono in costante ascesa le bibite gassate light (ossia dolcificate con edulcoranti ipocalorici), che hanno già raggiunto la rispettabile quota del 17%. In generale, oltre due terzi dei consumi di bibite gassate si concentrano sulle due grandi famiglie gustative delle cole e delle aranciate. morguaefile.com

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Una curiosità: Italia e Francia, che vantano i più alti consumi di acque minerali e di sorgente, registrano i consumi più bassi in Europa (rispettivamente 50 e 44 l/anno pro capite). • Il tè freddo era una consuetudine del “fai da te” diffusa da tempo; quello industriale è stato introdotto negli ani ’80, ma i consumi sono esplosi nel corso degli anni ’90, soprattutto nelle aromatizzazioni al limone e alla pesca. Ora si stanno affermando anche versioni speciali (come tè verde e rosso), anche se oggi sono nicchie di mercato. I consumi complessivi di tè freddo sono stimati in oltre 2,5 miliardi di litri nei Paesi dell’Europa occidentale (67 l/anno pro capite) e 30 milioni nell’Est (sotto al litro). Il consumo di caffè freddo resta invece ancora marginale in tutto il continente. • Le bevande integrate con sali minerali (sport drink) e quelle arricchite con sostanze stimolanti (energy drink) sono popolari soprattutto in Nord America e in Giappone. In Europa, il consumo degli sport drink si è ormai portato intorno ai 660 milioni di litri, di cui oltre il 90% nella parte occidentale. Più difficile è lo stato di sviluppo degli energy drink, anche a causa di problemi normativi che si sono avuti in vari Paesi (Francia in primis); il consumo si è tuttavia portato 550 milioni di litri, di cui 480 nei Paesi occidentali (oltre un litro a testa). I mercati-locomotiva, con oltre 5 l/anno pro capite, si confermano Germania e Gran Bretagna. • Il consumo europeo di bevande analcoliche è riconducibile in gran parte a bevande pre-confezionate, ma una buona minoranza riguarda quelle sfuse ottenute dalla diluizione (in casa o al bar) di concentrati, polveri e sciroppi. La situazione nei diversi Paesi è molto variegata, con picchi di 40-50 l/anno p.c. per Regno Unito e Danimarca, e valori prossimi allo zero per Spagna e Germania. Due soli mercati nazionali (Regno Unito e Francia) esprimono quasi i tre quarti del totale continentale. In generale, i consumi parlano di 5,8 miliardi di litri per l’Europa occidentale (15 l/anno pro capite) e 1,8 per quella orientale (4 l). • La categoria “succhi e bevande frutta” comprende tutte le bevande lisce ad alto contenuto di frutta che, a seconda delle percentuali di frutta contenuta, si distinguono in: “succhi interi”, al 100% di frutta senza zuccheri aggiunti; “nettari”, con il 40% di frutta e l’aggiunta di acqua e zuccheri; e infine “bevande piatte a base di frutta”, non qualificabili come nettari in quanto contengono meno frutta. I consumi di succhi e nettari, in Europa occidentale e orientale, sono stimati rispettivamente in 10 miliardi di litri (25 l/anno p.c.) e 4,4 miliardi (11 l); a questi numeri vanno aggiunti i consumi delle altre bevande a base frutta, con circa 3 e 1,8 miliardi di litri rispettivamente. A dominare è il mercato tedesco, che grazie al primato dei consumi pro capite (42 l) e della popolazione, assorbe da solo oltre un terzo di tutta Europa. Nel complesso, l’andamento dei consumi si mantiene positivo, con una dinamica più lenta per i prodotti più tradizionali e, viceversa, una crescita più sensibile per i prodotti di più recente introduzione (bevande arricchite, come gli ACE, e più leggere). …e in Italia - Oltre a primeggiare nel settore delle acque confezionate, il Bel Paese è al secondo posto, in Europa, nel comparto del tè freddo, al quarto nelle bibite gassate e negli energy

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drink, al quinto per i succhi e le bevande a base frutta. Considerando anche l’acqua, il consumo pro capite di bevande analcoliche svetta a 262 l/anno, ben sopra la media europea (231); tuttavia, se misurato escludendo le acque minerali (70% del totale), il consumo tende a posizionarsi su valori pro capite inferiori alla media. Le bibite dolci (lisce e gassate) rappresentano il 23-24%, pari a 61 litri pro capite, i succhi e le bevande frutta il 5% (15 l) e le bevande diluite solo l’1% (3-4 l). • In termini di materiali impiegati per i contenitori, sono in uso diverse alternative: bottiglie e flaconi di vetro (10% dei volumi, ormai quasi solo nel canale horeca), di plastica (il PET ha il 60% del totale), cartoni poliaccoppiati (prevalente nel segmento succhi di frutta, dove detiene il 58%), lattine (14% per le bibite carbonate, e solo 6% per quelle piatte), bicchierini di plastica (tipica una applicazione per il tè freddo), buste in materiale flessibile (il cheerpack, che inizia a essere utilizzato anche in Italia). L’erogazione di bevande alla spina interessa invece una quota fra il 4 e il 7% del totale. • Per quanto riguarda i canali di vendita, fa ovviamente la parte del leone la GDO, con oltre il 60% del totale per il consumo domestico. A proposito di grande distribuzione, merita un cenno il fenomeno delle private labels, che hanno espresso il 20% delle vendite nel segmento succhi e bevande alla frutta, il 17% nel tè freddo e il 7% nelle bibite gassate. I consumi fuori casa valgono invece un quarto del totale ma oltre un terzo a valore. • Il mercato domestico delle bibite rinfrescanti si presenta molto concentrato: i primi quattro gruppi (Coca Cola, Sanpellegrino/Nestlé Waters, San Benedetto/Schweppes e Pepsico/Gatorade) rappresentano infatti circa il 75% del totale volumi, mentre i primi otto attori (i quattro precedenti più Spumador, Campari, Ferrero e Sangemini) arrivano addirittura al 90% del totale. • Il consumo italiano di bibite (lisce e gassate) è valutabile in 3.570 milioni di litri, di cui 2.900 ascrivibili a bevande carbonate. Anche sul mercato italiano il gusto preferito è la cola, che rappresenta circa il 50% del consumo di bevande gassate. Questo particolare segmento, va detto, mostra le migliori performance del comparto, grazie anche al notevole sostegno pubblicitario messo in campo da parte delle due multinazionali americane. Al secondo posto si collocano le aranciate (25%). • Il tè freddo, nel nostro Paese, sta riscuotendo un largo successo: gli attuali consumi (tè normale aromatizzato alla frutta, the light e deteinati…) sono stimabili complessivamente intorno ai 560 milioni di litri (10 l/anno pro capite), superiori alla media europea. Marginale, invece, il caffè freddo confezionato: gli italiani preferiscono quello preparato artigianalmente al bar, ottenuto shakerando l’espresso fatto sul momento con cubetti di ghiaccio. • Un buon successo hanno ottenuto le bevande sportive, il cui consumo è valutabile intorno agli 80 milioni di litri, amate non solo dagli sportivi ma da una larga fascia di estimatori, e i cosiddetti energy drink, che ammontano a “solo” 20 milioni di litri, ma con tassi di crescita a due cifre. • Per quanto riguarda i succhi di frutta, l’evoluzione positiva del mercato negli ultimi anni è stata trainata dalla buona afferma-


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Nel Vecchio Continente… - L’Europa è il continente di più antica e consolidata tradizione: la birra (“cerevisia”) era già nota in molte regioni europee al tempo dell’impero romano. L’industrializzazione vera e propria e la relativa produzione di massa risalgono, tuttavia, solo agli ultimi 150 anni, con l’avvento della moderna produzione della birra a bassa fermentazione. • I Paesi dell’Europa occidentale, pur contando solo il 6% della popolazione mondiale, assorbono più del 20% della produzione totale di birra. Infatti, secondo le valutazioni di “The Brewers of Europe”, nel 2004 i Paesi di quest’area hanno prodotto 319 milioni di ettolitri; poiché 54 milioni di hl vengono esportati e altri 31 sono importati, il consumo interno è stimato in 296 milioni di hl (74 l/anno p.c.). • Negli ultimi anni, l’andamento dei consumi mostra una tendenza leggermente negativa, in considerazione degli altissimi livelli produttivi raggiunti in alcuni Paesi, e un atteggiamento più salutista che tendono a privilegiare le bevande analcoliche. Tuttavia, come già accade per gli altri alcolici, anche per la birra si nota un buon orientamento verso scelte qualitative e verso prodotti premium e specialità.

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I consumi globali di bevande alcoliche assommano a 206 miliardi di litri, di cui oltre 155 di birre, ossia 2425 l/anno p.c. (fonte: Beverfood). Il giro d’affari complessivo dei birrai può essere stimato intorno ai 120 miliardi di Euro. La produzione e i consumi mondiali di birra mostrano complessivamente una dinamica positiva, con tassi medi annui di crescita dell’ordine del 2,5%, mediando tra una situazione stagnante nei Paesi di più consolidata tradizione (Europa occidentale, America e Oceania), e un deciso sviluppo nell’Est Europa e Asia. In tale contesto sta emergendo la Cina che, pur con un consumo pro capite relativamente basso (22 l), sviluppa una massa di 291 milioni di ettolitri complessivi, ponendosi così ai vertici della classifica dei produttori.

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zione delle altre bevande naturali a base frutta, e dall’exploit delle bevande alla frutta arricchite di vitamine e altri ingredienti funzionali. Complessivamente, la media pro capite (circa 15 l) si mantiene largamente inferiore rispetto a quella europea, in particolare per quanto riguarda i succhi interi (2-3 l) - categoria invece è molto apprezzata in Europa. Secondo alcuni osservatori, il forte divario è dovuto al fatto che in Italia c’è una maggiore disponibilità e un consumo più frequente di frutta fresca tutto l’anno.

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• L’analisi geografica mostra una grande variabilità dei consumi pro capite fra le varie nazioni, dovuti alle diverse abitudini storiche e gastronomiche, ma anche a differenti legislazioni che possono favorire o sfavorire il consumo delle bevande alcoliche. In linea generale, nei Paesi mediterranei a forte tradizione vinicola (ad esempio Francia e Italia), la domanda di birra resta largamente al di sotto della media europea. Valori relativamente bassi anche in alcuni Paesi scandinavi (come Svezia e Norvegia), dove vige una legislazione particolarmente punitiva. I consumi pro-capite sono invece elevati nei Paesi dove esistono secolari tradizioni brassicole (aree germaniche, britanniche e fiamminghe), favorite anche da una più vocata struttura distributiva e di servizio (pub, biergarten, brasserie…),

da una particolare consuetudine gastronomica e una elevata frequenza di feste ispirate al mondo della birra. In ogni caso, le cinque nazioni a maggiore popolazione (Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia e Spagna) assorbono il 77% dei consumi dell’Europa occidentale. • I Paesi dell’Est Europa esprimono una forte dinamica di crescita, con una produzione complessiva di ormai 211 milioni di hl (51 l/anno p.c.). La caduta del muro di Berlino ha aperto questi mercati alle grandi multinazionali che, attraverso opportune politiche di marketing e massicci investimenti in comunicazione, stanno pilotando lo sviluppo non solo sugli storici marchi locali, ma anche a favore di quelli internazionali. • Con il secondo dopoguerra si è avviato il processo di internazionalizzazione dell’industria birraria europea, che ha avuto come primi protagonisti il gruppo olandese Heineken, la danese Carlsberg e il gruppo irlandese Guinness. Successivamente sono emersi nuovi protagonisti, come il gruppo belga Inbev (ex Interbrew) e il britannico Scottish & Newcastle. Si sono inoltre inseriti alcuni grandi nomi extra-europei come la SAB-Miller e i nordamericani Anheuser Busch e Molson-Coors. …e in Italia - Nonostante i progressi realizzati negli ultimi anni, l’Italia resta sempre il fanalino di coda nei consumi pro capite in

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Europa occidentale. Grazie ai 58 milioni di abitanti, tuttavia, il Bel Paese rappresenta pur sempre il quinto mercato principale. • Secondo le valutazioni di Assobirra nel 2004, i consumi di birre in Italia si sono portati a circa 17,2 milioni di ettolitri (29,7 l/anno p.c.). Per il 2005 si sperava in una crescita; in realtà c’è stata a livello di vendite nel dettaglio moderno (+2%), ma non sufficiente per compensare l’ulteriore perdita di volumi che si è verificata nell’Horeca e nel dettaglio tradizionale. Le anticipazioni 2006 segnano invece un risultato lusinghiero: 30,3 l pro capite, grazie soprattutto ai consumi fuori casa. • Le aziende del settore lamentano il forte aumento delle accise, salite a 2,35 Euro/hl, che ha contribuito alla lievitazione dei prezzi con un effetto negativo sui volumi di vendita. Alcuni osservatori, del resto, lamentano che i canali Horeca continuano a mantenere un posizionamento prezzi eccessivo rispetto all’estero. • Proprio a causa dell’aumento dei prezzi, il valore del mercato è cresciuto del 3%. Il giro d’affari dei produttori è stimabile in circa 1.800 milioni di Euro, mentre il valore del mercato in termini di prezzi al pubblico (spesa dei consumatori) tende a superare i 2.500 milioni di Euro. • La produzione nazionale (13,2 milioni di hl) è deficitaria rispetto alla domanda, e infatti l’Italia importa birre per quasi 5 milioni di hl all’anno. In rapporto al totale dei consumi interni, l’Italia è il Paese europeo con il maggiore indice di importazione (30%). Inoltre, si producono (su licenza delle case madri) alcune importanti marche estere (Heineken, Amstel, Henninger, Tuborg, Carlsberg, Budweiser, Kronenburg, Miller…) per oltre tre milioni di hl/anno. • La gran parte delle birre consumate in Italia appartiene alla categoria delle cosiddette “standard”, cioè lager nazionali di media gradazione con un posizionamento di prezzo popolare, una qualità media e una destinazione di consumo universale. Ma le categorie di prodotto che sembrano crescere di più sono le birre “premium” e le “specialità”, con una politica di marca più distintiva e un più elevato posizionamento di prezzo; queste tipologie rappresentano il 35% dei volumi di vendita ma quasi il 50% a valore. Le birre economiche hanno conquistato il 15% a volume nel dettaglio (9% a valore), mentre le birre analcoliche e light si fermano ancora al 2%. • Il 33% dei consumi di birra nell’Europa occidentale è costituito da bottiglie con vuoto a rendere, mentre le bottiglie con vuoto a perdere rappresentano poco più del 13%. In Italia, invece, vi è la netta prevalenza delle bottiglie a perdere (2/3 delle vendite), mentre quelle a rendere si fermano al 10%. I fusti (a rendere) rappresentano poco più del 14% del totale vendite, e le lattine il 9%. Sono in ascesa i formati grandi rispetto ai formati più piccoli (bottiglie da 66 cl e lattine da 50 cl), grazie anche al rapporto Euro/litro più conveniente. • I consumi domestici rappresentano il 61,5% del totale quantità, contro il 38,5% fuori casa. A valore, tuttavia, i rapporti di forza si ribaltano, in quanto nei pubblici esercizi la birra è venduta a prezzi più elevati. Il canale Horeca (oltre 200.000 locali) risulta strategico per l’affermazione delle birre più distintive, in quanto i produttori possono attuareattività promozionali specifiche prssso i punti di somministrazione. • Il sistema produttivo italiano fa riferimento a otto società nazionali che gestiscono 16 stabilimenti ubicati in diverse regioni. Sul mercato operano anche oltre 200 produttori esteri che esportano e vendono direttamente oppure attraverso importatori-distributori indipendenti. Nel complesso, vi è una forte concentrazione: i primi quattro gruppi, tutti facenti capo alle grandi multinazionali (Heineken Italia, Peroni/SAB Miller, Carlsberg Italia e Inbev Italia) esprimono il 72% del totale mercato italiano a quantità.



Marketing & Design ALTA QUALITÀ Per la produzione vinicola italiana il 2007 sarà un anno da ricordare: da un lato, la vendemmia più scarsa degli ultimi 60 anni; dall’altro, una qualità ottima e un ulteriore aumento delle esportazioni. Lo dicono i dati elaborati (a tempo di record) da Assoenologi.

VINO, OMBRE... E LUCI na vendemmia magra, una produzione di vini di altissima qualità, un export che regala soddisfazioni e un consumo interno in progressiva erosione: è la foto del 2007, scattata quasi in tempo reale dall’Associazione Enologi Enotecnici Italiani (organizzazione nazionale di categoria dei tecnici del settore vitivinicolo - Assoenologi).

U

VENDEMMIA, UN

CROLLO

Come anticipato, siamo di fronte alla vendemmia più scarsa degli ultimi 60 anni: si produrranno infatti 40.500.000 ettolitri di vino, ossia il 18% in meno rispetto alla scorsa campagna (49.631.000 hl). Per trovare una vendemmia inferiore all’attuale bisogna tornare al 1948, quando si produssero 40,4 milioni di hl. Nelle regioni del Nord, in particolare, la vendemmia 2007 sarà ricordata come quella tra le più anticipate degli ultimi 70 anni, visto che le operazioni di raccolta, in alcune zone, sono iniziate nella prima decade d’agosto, con un anticipo variabile dai 10 ai 20 giorni sulla media. Il decremento produttivo ha le sue massime punte nel Sud Italia e in particolare in Sicilia dove, in certe zone, si scende anche del 55% rispetto al 2006. Questione di qualità - L’andamento climatico bizzarro che ha caratterizzato tutto il ciclo vegetativo ha determinato una qualità eterogenea ma complessivamente interessante per le varietà precoci. Livelli ottimi, inoltre, per le tipologie vendemmiate dopo la metà di settembre, con diverse punte di eccellenza. Il Centro Italia è stato privilegiato rispetto al Sud, dove l’umidità primaverile e i caldi estivi non hanno talvolta permesso le performance desiderate. Al Nord i rossi si pongono ai massimi livelli, con eccellenti profumi e una esuberante carica di tannini morbidi, dovuti all’ottimale maturità fenolica. Al Sud i riscontri di cantina confermano che i vini, ottenuti da uve adeguatamente difese dalle ampelopatie e che non hanno subito negatività fisiologiche dovute alla siccità e alle alte temperature, presentano parametri assai interessanti. Le previsioni di mercato - Le contrattazioni delle uve e dei vini all’ingrosso, ad oggi, segnano un generale rialzo dei prezzi,

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con dei picchi per i vini maggiormente richiesti sul mercato. In media, gli aumenti sono compresi tra il 5 e il 35% al Nord e al Centro, e tra il 5 e il 25% al Sud. Tra le tipologie più quotate, al Nord, figurano il Pinot grigio e il Prosecco, quest’ultimo con punte da capogiro (anche il 120% in più rispetto allo scorso anno). Nell’Oltrepò Pavese, in particolare, per Moscato e Pinot grigio si stima almeno il 30% in più. In Abruzzo il Montepulciano, base dell’omonima denominazione di origine, è attestato su incrementi compresi tra il 25 ed il 40%. In Sicilia, infine, si registrano aumenti di prezzi all’ingrosso tra il 20 e il 35% per Nero d’Avola e Chardonnay.

EXPORT, RICCO DI SODDISFAZIONI Il vino italiano consolida le sue prestazioni sui diversi mercati internazionali. Dopo i brillanti risultati ottenuti nel 2006, che hanno fatto registrare una crescita complessiva del 5,8% in valore pari a 3,2 miliardi di Euro (record mai raggiunto prima), i primi sei mesi del 2007 (gennaio/giugno) mettono in luce un ulteriore, deciso incremento che fa salire al 14,5% i volumi e all’ 11,4% i valori rispetto allo stesso periodo del 2006. Quindi, mentre i consumi interni continuano a calare (secondo Assoenologi, 49 l pro capite, contro gli oltre 100 degli anni ‘70), le esportazioni regalano sempre maggiore soddisfazione. Ciò significa che il futuro si giocherà sulla capacità di individuare e conquistare nuovi mercati all’estero. Ma non sarà facile, visto che i concorrenti stranieri aumentano e dimostrano una crescente aggressività: si pensi, ad esempio, che vent’anni fa gli importatori di vino nel Regno Unito erano 20, mentre oggi sono quasi 100. Da notare, per inciso, che la sola voce “vino” rappresenta il 40% delle nostre esportazioni agroalimentari verso Canada, Usa e Giappone. Le tipologie - Tornando alla lettura dei dati del primo semestre 2007, va detto che l’export del vino imbottigliato evidenzia un incremento del 7,5%, mentre quello sfuso sfiora il 23%. Anche i prezzi medi delle due tipologie, nel loro complesso, sono in crescita. Buoni risultati per i vini a denominazione di origine: i vini rossi segnano un +12% in volume e +3,5% in valore (con una contrazione del prezzo medio che scende da 3,96 a 3,66 Euro/l), mentre i bianchi mostrano una debole flessione nei volumi (1%) ma una decisa crescita dei valori (+12%). Ottima, inoltre, la prestazione degli spumanti, che mettono a segno un +8% nei volumi e un sorprendente +23% nei valori, con un’impennata del prezzo medio che passa da 3,55 a 4,05 Euro/l. Infine, guadagnano terreno anche i vini da tavola, che passa■ no da 4,9 a 5,9 milioni di hl.


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Alcolici e superalcolici

POCO, ma bene ABITUDINI Si sa, gli italiani non sono grandi bevitori… eppure alcolici e superalcolici ricoprono un ruolo fondamentale nel mercato italiano delle bevande nel canale Horeca. Lo afferma il Consorzio Distributori Alimentari, che sta promuovendo alcune iniziative per rilanciare l’intero comparto in termini di qualità e quantità. li italiani consumano ogni anno, fuori casa, circa 19 miliardi di litri di bevande (circa 328 l pro capite), di cui “solo” 1,2% (235 milioni di litri) di alcolici. Eppure, questa categoria merceologica, che comprende birra, vino e superalcolici, è di primaria importanza per l’intero mercato. Produce infatti ben il 63,8% del fatturato dei distributori di bevande: vale a dire oltre 2,7 miliardi di Euro nel 2006, su un totale di circa 4,3 miliardi. I dati elaborati da CDA Consorzio Distributori Alimentari (il più importante gruppo indipendente italiano di distributori di bevande, con l’11% del mercato) non devono però sorprendere, se si considera che il valore di mercato di questi prodotti è nettamente superiore rispetto a quello di acqua minerale e soft drink.

G

UN BICCHIERE DI… Birra, vino e superalcolici incidono per oltre il 60% sul consumo totale di bevande nei pubblici esercizi italiani, in particolare 24,9% alcolici, 23,7% birra (in costante crescita) e 13,5% vino. Gli analcolici rappresentano invece il 21,3% (in calo) dei consumi, mentre l’acqua minerale si attesta attorno al 16% (in leggera salita). Se è vero che birra e vino ricoprono un ruolo fondamentale, il rimanente si presenta frammentato fra le varie categorie di superalcolici. All’interno di CDA, questo segmento è così ripartito: 26,31% aperitivi (29 referenze differenti), amari 12,95% (89), liquori dolci 11,22% (796), vodka 10,33% (208), rhum 9,02% (397), vermouth 7,01% (34), grappe 5,38% (805), gin 4,21% (65), whisky 4,15% (225), sambuca 3,88% (34), brandy e cognac 3,24% (125), limoncello 2,68% (77) e infine tequila e alcol (0,10%).

GROSSISTI, BARISTI, CONSUMATORI Dalla ricerca, emerge inoltre come il grossista di bevande ricopra un ruolo fondamentale nell’approvvigionamento dei pubblici esercizi: oltre l’80,2% dei rifornimenti di superalcolici avviene infatti proprio tramite i distributori. In questi anni, intanto, il bar si sta affermando come il protagonista indiscus-

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so del bere fuori casa, mentre i consumatori finali si fanno sempre più esigenti. Tuttavia, quello che ancora manca nel nostro Paese sembra essere una vera e propria “cultura del bere”, messa in luce anche dalla scarsa incidenza dei cocktail sui consumi di alcolici fuori casa: la loro quota supera infatti di poco il 17%, e le previsioni li vedono addirittura in calo nel corso di quest’anno.

TRACCIARE UN BILANCIO Il comparto dei superalcolici, per riassumere, sta registrando soddisfacenti livelli di crescita nel canale Horeca. Al tempo stesso, però, vi sono ancora molte questioni irrisolte: innanzitutto il consumo degli alcolici porta con sé implicazioni di carattere sociale ed educativo, con il problema dell’abuso soprattutto da parte dei più giovani, a cui va aggiunta la scarsa professionalità di molti pubblici esercizi, senza parlare degli elevati prezzi al consumo. In termini economici, invece, il mercato dei superalcolici si presenta molto frammentato e quindi difficile da gestire, con un numero elevatissimo di referenze a bassissima rotazione e poche marche forti che presidiano il campo. «È compito di noi grossisti - precisa Lucio Roncoroni, direttore di CDA - lavorare in stretta collaborazione con l’industria per favorire il sell-out di questi prodotti e contribuire ad accrescere la cultura nel settore, sia nei confronti dei baristi (con iniziative di formazione professionale) e dei consumatori (mediante campagne di sensibilizzazione sul bere consapevole). Ed è proprio in questa direzione che sta lavorando CDA».

LE PROPOSTE SUL CAMPO L’obiettivo che si è dato CDA è riportare l’incidenza del comparto liquori dall’attuale 9,2% al 13%, facendo lievitare il fatturato dai 42 milioni di Euro del 2006 ai 60 del 2009. Per raggiungere questo target, il Consorzio ha attivato diverse attività che coinvolgono la propria forza vendite, i produttori e i baristi, per aumentare le opportunità di business e, al contempo, far crescere la consapevolezza di tutti gli operatori coinvolti. La novità più rilevante, fra i vari progetti in campo, sembra essere la Piattaforma distributiva per il comparto liquori, che consentirà a tutti gli associati di creare un rapporto diretto con i principali fornitori, centralizzare gli acquisti, sviluppare attività promozionali coordinate centralmente e attività sul punto di vendita tra grossisti e uomini dell’industria. ■


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OLIO D’OLIVA Sempre più amato sia nei tradizionali Paesi di produzione, sia nei “nuovi mercati”. Numeri e tendenze che descrivono un comparto in piena salute.

FUTURO, LISCIO come l’olio uone prospettive per lo scenario olivicolo e oleario. La produzione mondiale degli oli di oliva si muove infatti in maniera dinamica, e la domanda sembra essere altrettanto virtuosa. Lo affermano i dati elaborati dal Coi (Consiglio Oleicolo Internazionale). A partire dal 2002, l’incremento della produzione mondiale ha registrato un tasso medio del 5% annuo, e l’ultimo dato rilevato (2006) segna un +2,9%. In Europa, un po’ a sorpresa, è la Francia a primeggiare, con un + 5%; seguono Spagna (+3,7%), Italia (+3%) e Grecia (+2,3%). Nel resto del mondo, invece, si evidenzia il dinamismo di Giordania (+6,5%), Siria (+4,7%) e Turchia (+4,6%).

B

Andamento dei mercati - Sempre in base ai dati Coi, l’incremento della domanda mondiale ha espresso un tasso medio che si aggira intorno al 4% l’anno, nel corso dell’ultimo decennio. Protagonisti di questa crescita sono soprattutto i Paesi a economia avanzata. Tra questi, gli Stati Uniti si distinguono per le attenzioni dedicate al prodotto, inteso nella sua vasta gamma merceologica, e per essere, tra l’altro, il principale importatore

mondiale (+8%). In Europa, a dominare la scena sono in particolare il Regno Unito (+16,3%) e la Germania (+9,6%): tassi di crescita imponenti, ma dovuti ai ridotti volumi di partenza. I consumi pro capite - Anche nel 2005 la Grecia si è confermata al primo posto (18 kg), davanti a Italia (13,13), Spagna (11,63) e Tunisia (8,01). A grande distanza, com’è prevedibile, vi sono i Paesi tradizionalmente non consumatori: Stati Uniti (0,72), Gran Bretagna (0,55), Germania (0,42) e Giappone (0,23). La Cina merita un discorso a parte: negli ultimi anni, l’export di olio d’oliva verso questa nazione sta crescendo sensibilmente, anche grazie alla semplificazione di molte procedure burocratiche e dei meno onerosi dazi doganali, dopo l’ingresso della Repubblica Popolare Cinese nel WTO. Avranno inoltre un impatto positivo appuntamenti come l’Olimpiade di Pechino del 2008 e il World’s Fair del 2010 a Shanghai, che attireranno milioni di turisti da tutto il mondo. ■ (Informazioni tratte da simei.it).

LATTE, NON ABBASSARE LA GUARDIA Ammonta a circa 26 miliardi di Euro il consumo complessivo della filiera lattiero-casearia in Italia. È quanto emerge dal Rapporto Latte 2007 promosso dall’Associazione Italiana Allevatori (Aia) e dall’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea) e realizzato dall’Osservatorio Latte e dall’Ismea. • Il settore sta vivendo da alcuni mesi una fase di rilancio, dopo anni di crisi che avevano compresso la redditività delle aziende. Sotto l’aspetto strutturale, nel 2006 è proseguito quel processo di ristrutturazione e riorganizzazione del settore, che ha determinato in Italia una forte concentra-

zione produttiva. Il numero degli allevamenti con vacche da latte si aggira oggi attorno a 46.300 unità, contro le 182.000 di quasi vent’anni fa. • Sul fronte dei prezzi, gli aumenti riconosciuti quest’anno agli allevatori non possono in alcun modo giustificare rincari a carico dei consumatori finali, dal momento che la materia prima agricola incide per non più del 20% sui prezzi al consumo del settore. Dal valore di partenza della materia prima (5 miliardi di Euro) vi è infatti una lievitazione di oltre il 400%, sino ai 25,8 miliardi del consumo finale. (Fonte: helpconsumatori.it, newsletter del 15 ottobre 2007)


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English Text

Italian machinery

Looking at the world

The beverage segment - The sector of the machines for filling, closing, labeling and encapsulating beverages constitutes on its own half the flow of exports for a value of 933.454 million Euro (2005), against the 84,52 million for the imports. The first twenty world markets for the export of machines associated the beverage bottling process in general from the top downwards, are: Spain, China, France, the UK, Russia, Germany, Mexico, Ukraine, Turkey, Poland, South Africa, Belgium, Canada, Thailand, Brazil, Rumania, Greece, Australia, Chile and Croatia. Solutions for winemaking - As far as in turn the export of Italian winemaking machines are concerned, in the years considered, the countries of the former Soviet Union are increasing in importance and more in general Asiatic countries and those of the New World. A recovery might also be on within the EU. The rating of the receiving markets all the same still sees the USA in first place, followed by France, Spain, Brazil, Australia, Portugal, Greece, Chile, Rumania, Argentina, South Africa, Bulgaria, New Zealand, Turkey, Germany Austria, China, Croatia, Canada and Slovakia. The only sector of winemaking in which the imports for the years 20022005 are still higher than exports is that of barrels, kegs and wooden troughs: exports stand at 1.984 million Euro, against the imports at 20.671 millions. (information from simei.it)

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MINERAL WATERS

TRENDS Italy confirms its leadership in the beverage and wine bottling machine sector, with a good run of exports. By Ado Sattanino Not all the figures are up-to-date, but at any rate enable one to understand the basic trends of the winemaking and bottling machines: over the five year period 2002/2006, the exchange with abroad has increased progressively. In 2006 in particular, the value of the commercial balance exceeded 2,584.609 million Euro, with imports down to 511.680 millions, and exports up to 2,072.929 million (the credit balance has thus leapt to over 1,561 millions). As far as the outlet markets are concerned, the commercial opportunities towards the “emerging” nations of eastern Europe (Russia, Croatia, the Czech Republic, Slovakia, Ukraine, Bulgaria, Moldavia, Azerbaigian…) to Latin America (Mexico, Columbia, Venezuela, Brazil….), Asia (China, Japan, India, Vietnam, Singapore, South Korea…), Africa (Algeria, Tunisia, Libya, South Africa, Nigeria) and the Middle East (Iran, Saudi Arabia, Egypt, etc) are seen to be growing.

years the per capita consumption of mineral water will outstrip that of carbonated soft drinks.

Beverage consumption (hot and cold) the world over is estimated at standing at 1,500 billion litres with a growth of 2.6%, 230 litres per capita as an average volume. These are the figures of globadrinks.com, the on line database edited by Zenith International, consultancy company well-known in the beverage sector.

A world to drink At a world level, hot beverages account for the largest share of the market (tea, coffee, milk…) that all the same, according to the experts will be overtaken in the coming years by the cold drinks segment, soon to take pride of place with 600 billion litres. The figures for 2006 processed by Zenith International in fact show the sharp growth of beverage consumption (+3.8%) for a volume of 517 billion litres, with an average of 79 per person. • In a climate of growing awareness of the problem associated with obesity and a greater interest for health, the increase of beverage consumption has been recently guided by the “better for you” segment, or that is the products that best respond to the specific demands of the single person. These in particular include bottled water, fruit based beverages and drinks targeting specific needs. • This consumption trend seems liable to carry on in the coming years: this is demonstrated on the one hand by the bottled waters, ready to surpass carbonated beverages by 2009, and by flat beverages, that are speedily reaching the overall volume of fruit juices, of nectars and soluble products. Zenith and Simei (Milan, 1317/11/2007) will be dedicating the workshop scheduled for Friday 16th November 2007 with the title: beverage marketing for the lifestyle of the future. • Within beverage, the mineral water market is of particular interest. In the world it grew by 6.2% in 2006 with an increase of volumes without compare in any other sector. All over the world consumers are evermore converting to bottled water because it is more accessible, as well as because it is associated with values of health and the benefits of good hydration, topics that are becoming evermore popular. Zenith expects that within the next five

In 2005 human beings consumed on our planet around 1,450 thousand litres of industrial beverages, 500 of which cold non alcoholic (source: Beverfood). Packaged water (mineral & source water, as well as treated water) continues to increase its share year after year, thanks to a growthrate greater than that of the other non alcoholic drinks segments. In 2005, in fact, world consumption of packaged water could be estimated at around 165 billion litres, or that is 25-26 l per capita, with an overall turnover of 35 billion Euro. The highest consumption is registered in western Europe (a per capita average of 112 l/year) and in North America (84). These two areas, while representing only 11% of the population, absorb over 43% of the total consumption of packaged water. Though the countries of eastern Europe, Asia and Africa show explosive growthrates, and it is in these areas that the future competitive match will be played out. A “qualitative” difference: in Europe and North the mineral and source waters prevail (inasmuch as pure at source they do not have to undergo treatment), while in the other regions treated water prevails, that is purified via special depuration procedures. In Europe… - The overall consumption of packaged water in Europe is estimated at 56.1 billion litres, with a turnover for bottlers of over 11 billion Euro. Consumption has been growing for several years now, except for a pause in 2004 due to the poor climatic season. With 2005 the growth started up again, and now per capita consumption has reached 70 l/year, superseding sweet drinks. • The natural water (mineral and source) accounts for 93% of total consumption, thanks to the extraordinary amount of natural sources in nearly all European countries. The consumption of still water prevails, with the exception of the East and Germany, where though flat water is growing at high rates. • Over the last years, the segment of charged waters has developed (aromatised and/or enriched with functional ingredients such as vitamins, oxygen, herb extracts, etc.). According to Zenith International ratings, functional waters have already reached 1,500 million litres in Europe. For sure, there is now a welter of innovatory proposals in this field. • 80% of total consumption is accounted for by small containers (bottles and, more marginally, cardboard and tin containers), and 20% by large packaging (Home &

Office Delivery channels). The PET containers by now dominate the bottled water market, with the exception of the German market, where glass containers prevail; all the same PET is also progressively gaining ground in Germany too. • The first four national markets (Italy, Germany, France and Spain), while representing less than a third of the total population, absorb around two thirds of total consumption, thanks to the fact that these countries can boast the highest per capita consumption of the continent. • Overall the countries of eastern Europe show lower per capita consumption, given that the bottling industry here has had a delayed development. All the same some nations emerge with medium-to-high consumption, such as the Czech Republic and Hungary, countries with a historically strong thermal tradition. • Even in western Europe one notes marked differences in consumption: one in fact goes from the 188 litres/year for every Italian to the 37 of the British citizen. Not to say that the inhabitants of the UK do not suffer from thirst, but they prefer tea, long coffee and other beverages; without forgetting that the price of bottled water in the UK is still too high. … and in Italy - Despite the extremely high consumption of packaged water on the Italian market (almost entirely natural and source), production and consumption was back to growing again in 2005, while for 2006 signals coming from several directions show further growth. • The total production of mineral and source water in Italy can be rated for 2005 at around 11.8 billion litres, with an increase of 3.5% on the previous year. Considering the flow of imports/exports, Italian domestic consumption is estimated at around 10.9 billion litres, standing at a per capita consumption (as forecast) of 188 l/year. • Given the extremely high volumes in domestic consumption, to grow further the Italian industry has to decidedly concentrate on exporting: it is true that exports have increased over these latter years, but they still account for below 10% of output. In actual fact, only a few companies are today equipped, on the organizational and strategic side, to successfully tackle the export business. A good example certainly is S. Pellegrino, that for some time now has successfully positioned itself in the international restaurant channel. • Against a growth of production volumes, the value of the market is at a standstill: the total turnover of producers is a little over two billion Euro. In the most important sales channels (hyper- and supermarkets and superettes) the average price to the public is in fact down: 21 cents a litre, against the 22 of 2004. The dip in value is hence the sore point of this


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Marketing & Design sector that against this continues to give considerable satisfaction in volume. • “Mineral” water accounts for over 98% of total production, while “source” water is still at 2%. The latter is normally destined for the decanter market (mineral water cannot be packed in containers of a capacity of above 2 l) and is very rarely traded in bottles; in actual fact, also on the Italian market the “first price” bracket comprises mineral water). • Average per capita consumption is slightly higher in the northwest of the country (over 210 l/year) but the gap with the southern regions and islands is down in time, and now the South is also above the 150 litre mark. • The Italian output can rely on a great amount of sources located in all the regions of the country. The light waters (that is with a low mineral salt level, like the “oligominerals” and the “minimum mineralised”) account for 73% of total consumption. The “minerals” true and proper (or that is with a salt content of between 500 and 1,500 mg/l) account for 25%, while those “rich in salts (fixed residue of above 1500 ml/l) only account for 2%. • As far as regards the use of carbon dioxide, still waters prevail overall (64%). Sparkling waters (36%) are normally recognised as being more digestible and as having a greater thirst quenching capacity, thanks to the acidic properties of carbon dioxide (which is why sparkling waters have a higher share in restaurants). In particular the classic sparkling water accounts for 12%, slightly sparkling accounting for 8%, and naturally fizzy 16%. • The Italian per capita record of bottled water is also due to a popular pricing policy and a capillary distribution system that makes the product available in the highest number of possible sales and dispensing points, including mobile and seasonal salespoints. As far as the sales channels are concerned, modern retail reaches 60.1%, traditional businesses 8.3%, door-to-door 8.7%, horeca and catering 18.8 and lastly vending with 4.1%. • Modern self-service retail (hyper- and supermarkets, discounts) witnesses the domination of the PET bottle in the classic 1.5 litre format (70% of volume), but also in the more recent 2 litre (25%). The 0.5 litre bottle has already conquered a share of 4% in terms of volume, but almost double that in terms of value. • In this channel what is more, the price competition is stronger. The various brands choose a positioning that though is often operated by promotional action. In these occasions the purchasing volumes shift from the similar non promoted brands to the promoted brands, that reveals a fairly weak brand loyalty. One tends to sell more bottles in bundles; this is why it is important to look after the presentation and the practicality of transport.

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• In Italy 164 mineral water companies operate that draw on 189 sources with 304 brands of mineral waters and 13 of source water. According to Mineracqua (the Italian producer association) the sector accounts for a direct employment of around 7.500 employees and indirect employment of 32,000 units, with a turnover of 2,100 million Euro. • There is a significant but not excessive market concentration: the first four producers (S. Pellegrino Nestlé Waters, San Benedetto, Congedi and Ferrarelle) absorb 55% of total volumes; the first eight (pluse Spumador, Norda, Sant’Anna and Gaudianello) concentrate around 75%; the first twelve (the preceding names plus Lete/Prata, Sangemini, Fonti del Vulture and Santacroce) account for 84% of the total.

NON ALCOHOLIC BEVERAGES

In the world annually around 480 billion litres of non alcoholic beverages are consumed (packed water, flat and fizzy soft drinks, fruit juices and drinks), with a per capita consumption of 76 l/year (source: Beverfood). The non alcoholic beverages are globally on the increase, and are tending to erode the share of alcoholic consumption (beer and cider, wine and spumante, spirits and liqueurs) for obvious reasons of health, These motivations what is more, are also taking on a growing weight in deciding the dynamics of consumption of the various categories of non alcoholic beverages, with higher growthrates for packed water, flat and lightened drinks, and beverages enriched with functional elements. North America and Europe consume around half of the world total. In Europe… - In accordance with the rating of Canadean, of the trade associations and some multinationals in the sector, European consumption of non alcoholic beverages can be seen to total overall 126 billion litres (figures for 2004). Western Europe accounts for over 91 billion litres, standing at 72% of the continental total. • It is difficult to consider the entire sector of non alcoholic beverages, inasmuch as the European competitive picture appears with characteristics different in the various sub-sectors: for example, in the soft drinks market the three large multinational groups hold sway (the US Coca Cola and Pepsico, and UK’s Schweppes-Cadbury), with an important weight of the national industries only in some countries (Italy with Sanpellegrino, and the UK with Britvic and Princess); in the juices and nectar market against this, the national producers dominate, even if important groups with a national vocation are developing such as the German Eckes/Granini, Italy’s Conserve Italia and Austria’s Rauch.

• In the sweet soft drinks sector, consumption of carbonated drinks clearly holds sway, that can boast a consolidated history of consumption. In western Europe the market is estimated in over 28 billion litres (71 l/year per capita), against the 15 million of the eastern European countries (37 l/year). Still looking at western Europe, the consumption of traditional sugared fizzy drinks is waning slightly, while the light fizzy drinks (or that is sweetened with hypercaloric sweeteners) are constantly on the increase and have already reached the respectable share of 17%. In general, over two thirds of consumption of carbonated drinks are concentrated in the two big flavour families of colas and orange juices. A curiosity: Italy and France, that can boast the highest consumption of mineral and source water, register the lowest consumption of soft drinks in Europe (respectively 50 and 44 l/year per capita). • Cold tea used to be a DIY product; industrial cold tea was introduced in the eighties, but consumption only exploded during the nineties, aboveall of the lemon or peach flavoured versions. Now special versions are gaining ground (such as green and red tea), even if today they are market niches. The overall consumption of cold tea is estimated at over 2.5 billion litres in the countries of western Europe (6-7 l/year per capita) and 30 million in the East (below a litre). The consumption of cold coffee is still marginal throughout Europe. • Beverages integrated with mineral salts (sport drinks) and those enriched with stimulants (energy drinks) are popular aboveall in North America and Japan. In Europe the consumption of sport drinks has now reached around 60 million litres, 90% of which in the western part. The development of energy drinks has been more difficult, also due to problems of standards in various countries (France first and foremost); consumption is all the same at 550 million litres, 480 of which in western countries (over a litre a head). Germany and the UK confirm themselves as the leading markets. • The European consumption of non alcoholic beverages is mostly in prepacked beverages, but loose beverages made by diluting (at home or at the bar) of concentrates, powders and syrups are a sizeable minority grouping. The situation varies a lot from country to country, with peaks of 40-50 l/year p.c. in the UK and Denmark, and figures close to zero in Germany and Spain. Two national markets on their own (the UK and France) account for almost three-quarters of the continental total. In general, consumption is seen to be 5.8 billion litres for western Europe (15 l/year per capita) and 1.8 for the East (4 l). • The “juice and fruit beverage” category comprises all the flat beverages with a high fruit content that, according to the fruit percentage contained, constitute: “flat juices”,

100% fruit without added sugar; “nectars”, with 40% fruit and added sugar and water; lastly “flat fruit based beverages”, that cannot be qualified as nectars in that they contain less fruit. The consumption of juices and nectars in western and eastern Europe is estimated respectively at 10 million litres (25 l/year p.c.) and 4.4 billion (11 l); to these numbers one should add the consumption of other fruit based beverages, with around 3 and 1.8 billion litres respectively. The German market dominates, that thanks to its record per capita consumption (42 l) and high population, on its own absorbs a third of all European consumption. Overall the run of consumption stays positive, with a slower dynamic for more traditional products and, viceversa, a higher growth for more recently produced products (enriched beverages such as ACE, and the lighter ones). … and in Italy - As well as its first place in the packed water sector, Italy is second in Europe in the cold tea segment and fourth in the fizzy drink and energy drink segment, fifth for fruit based juices and beverages. Considering water as well, the per capita consumption of non alcoholic beverages reaches 262 l/year, well above the European average (231); all the same if measured excluding mineral water (70% of the total), consumption tends to position itself on per capita values that are lower than average. Sweet drinks (flat and fizzy) account for 23-24%, standing at 61 litres per capita, fruit juices and beverages accounting for 5% (15 l) and diluted beverages only 1% (3-4 l). • In terms of material used for the containers, various alternatives are used: glass bottles and flacons (10% of volumes, now virtually only in the horeca channel), plastic (PET has 60% of the total), polylaminate cardboard (prevalent in the fruit juice segment, where it accounts for 58%), tins (14% of carbonated drinks, and only 6% of flat drinks), plastic cups (typically for cold tea), bags in flexible material (cheerpacks, that are now also beginning to be used in Italy). Beverages served on taps in turn account for a share between d and 7% of the total. • As far as sales channels are concerned, broadscale distribution obviously accounts for the lion’s share, with over 60% of the total of domestic consumption. Speaking about broadscale distribution, the phenomenon of the private labels deserves a mention, that account for 20% of sales in the fruit juice and beverage segment, 17% in cold tea and 7% in carbonated beverages. Consumption away from home accounts for a quarter of the total but over a third of overall value. • The Italian market for refreshing drinks is highly concentrated: the first four groups (Coca Cola, Sanpellegrino/Nestlé Waters, San



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Benedetto/Schweppes and Pepsico/Gatorade) in fact account for around 75% of the total volumes, while the first eight actors (the four preceding ones plus Spumador, Campari, Ferrero and Sangemini) even account for 90% of the total. • The Italian consumption of soft drinks (flat and fizzy) can be rated at 3,570 million litres, 2,900 of which ascribable to carbonated beverages. On the Italian market too the favourite flavour is cola, that accounts for around 50% of the consumption of carbonated beverages. This particolar segment it should be said, shows the best performance in the sector, thanks to a considerable advertising effort fielded by the two US multinationals. Orange is in second place (25%). • In Italy cold tea is enjoying great success: the current consumption (normal fruit flavoured tea, light tea and detannited tea…) is estimated overall at around 560 million litres (10 l/year per capita), above the European average. Packed cold coffee has a marginal role: the Italians prefer it made at the bar, obtained shakering the espresso made on the spot with ice cubes. • Sports drinks have enjoyed a good success, where consumption is rated at around 80 million litres, a favourite not only among those that practise sport but a large range of consumers, and the socalled energy drinks, with a consumption of “only” 20 million litres, but showing a two figure growthrate. • As far as fruit juices are concerned, the positive evolution of the market in these last years has been drawn by the success of other fruit based beverages, and by the exploit of vitamin and other functional ingredient enriched fruit beverages. Overall the per capita average (around 15 l) is a lot below the European one, in particular as far as whole juices (2-3 l) are concerned - category that is though much appreciated in Europe: according to some observers, the considerable gap is due to the fact that Italy benefits from a greater availability and more frequent consumption of fresh fruit all the year around.

BEER Global consumption of alcoholic beverages totals 206 billion litres, 155 billion of which is beer, i.e. 24-25 l/year p.c. (source Beverfood). Brewers’ overall turnover stands at around 120 billion Euro. The dynamics of world production and consumption of beer are, on the whole, positive, offering an average annual growthrate of around 2.5%; the trend has stagnated in countries of consolidated tradition (western Europe, America and Oceania), but there is sharp development in eastern Europe and Asia. In this context it emerges that although China features relatively low per capita consumption (22) its overall consumption is considerable at 291

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million hectolitres, bringing the country to the top of the classification of producers. In Europe… - The tradition of beer in Europe is the oldest and most consolidated in the world: beer (“cerevisia”) dates right back to Roman times. The actual industrialization and relative mass production, however, only dates back 150 years, with the advent of modern production of low fermentation beer. • West European countries only account for 6% of the world’s population, and yet consume more than 20% of its total production of beer. In fact, according to “The Brewers of Europe”, said countries produced 319 million hectoliters of beer in 2004; and as 54 million hl were exported and a further 31 million imported, the countries’ consumption was estimated at 296 million hl (74 l/year p.c.). • The trend in consumption has been slightly negative over the past few years, due to extremely high levels of production in some countries, and consumers’ healthier preference for non-alcoholic drinks. However, as with other alcoholic drinks, there is a positive trend among consumers to favour quality and to opt for premium and specialty products. • A geographical analysis reveals great variability in countries’ per capita consumption, due not only to different historical and gastronomical customs but also to different legislation favouring or discouraging consumption of alcohol. In general, consumption of beer stands well below the European average in Mediterranean countries featuring a strong wine tradition (such as France and Italy). The figures are also relatively low in various Scandinavian countries (including Switzerland and Norway) wielding particularly punitive legislation. Per-capita consumption is, however, high in countries boasting secular brewing traditions (German, British and Flemish areas), favoured also by a more extensive distribution and service network (pubs, biergartens, brasseries, etc.), a certain gastronomic custom and a large number of holidays centering on the world of beer. In any case, the five countries of greatest population (Germany, Great Britain, France, Italy and Spain) account for 77% of consumption in Western Europe. • Growth is strong in eastern European countries, where overall production has now reached 211 million hl (51 l/year p.c.). The fall of the Berlin Wall opened these markets to large multinational companies that use marketing policies and invest heavily in communication to develop well-established local brands as well as favour international ones. • The European beer industry turned international after the Second World War; initial protagonists were the Dutch group Heineken, Danish group Carlsberg and Irish group Guinness. New companies emerged later, such

as the Bulgarian group Inbev (e.g. Interbrew) and British group Scottish & Newcastle. Other important names from overseas also entered the scene, such as SAB-Miller and the North American companies Anheuser Busch and Molson-Coors. …and in Italy - In spite of the progress over the past few years, Italy still remains the tail ender of per capita consumption in western Europe. Nonetheless, it remains the fifth main market, thanks to its population of 58 million. • According to Assobirra, in 2004 Italy consumed around 17.2 million hectolitres (29.7 l/year p.c.). Growth was expected in 2005; this occurred in modern retail sales (+2%), but was not enough to compensate for the further loss in volume in the Horeca channel and traditional retail. Predictions for 2006 were however rewarded with excellent results: 30.3 l per capita, mainly thanks to consumption outside the home. • Concerns in the sector bemoan the sharp increase in excise duty, up to 2.35 Euro/hl, which has contributed to a rise in prices and therefore adversely affected sales volumes. Some observers also regret that the Horeca channels continue to maintain prices considerably higher than those overseas. • The result of the increase in prices is a 3% growth in market value. Producers’ turnover has been estimated at around 1,800 million Euro, and market value in terms of retail prices (consumer prices) exceeds 2,500 million Euro. • Domestic production (13.2 million hl) is insufficient to meet demand, and in fact Italy imports nearly 5 million hl of beer every year. In relation to total domestic consumption, Italy is the country that resorts most to imports (30%). Furthermore, under license of the parent company, in Italy various important foreign brands (Heineken, Amstel, Henninger, Tuborg, Carlsberg, Budweiser, Kronenburg, Miller, etc.) produce a total of over 3 million hectolitres per year. • Most beer consumed in Italy falls into the “standard” category, i.e. medium strong domestic lager at attractive prices, of average quality and intended for universal consumption. The product categories that seem to be growing the fastest, however, are “premium” and “specialty” beers, with a more distinctive brand policy and in a higher price band; these types account for 35% of sales volumes but nearly 50% of value. Economical beers represent 15% of retail volume (9% value), and nonalcoholic and light beer is still at 2%. • 33% of beer consumption in western Europe involves returnable empties, whereas non-returnable empties represent little less than 13%. In Italy, however, non-returnable empties are the most prevalent (2/3 of sales), and returnable empties account for less than 10%. Drums (which are returnable)

represent just over 14% of total sales, and cans 9%. Large formats are becoming less popular than small formats (66 cl bottles and 50 cl cans), due also to the latter’s more attractive Euro/litre ratio. • Domestic consumption accounts for 61.5% of total quantity, versus 38.5% consumption outside the home. In terms of value, however, consumption outside the home has the upper hand as beer is sold at higher prices at public premises. The Horeca channel (over 200,000 premises) is strategic in affirming the presence of the more distinctive beers, as producers can carry out specific promotional activity at the sales points. • The production system in Italy centres on eight Italian breweries, that run 16 production plants, situated in various regions. Some 200 foreign concerns also operate on the market, exporting and selling their product directly or via independent importersdistributors. There is, overall, a strong concentration: the first four groups, all heading the great multinational companies (Heineken Italia, Peroni/SAB Miller, Carlsberg Italia and Inbev Italia) account for 72% of the total Italian market in terms of quantity.

2007 has been a memorable year for Italian wine production: on the one hand, it has recorded the poorest harvest of the previous six decades; on the other, quality has been excellent and exports are going from strength to strength. These are the results of (record) statistics collected by Assoenologi.

Wine, light... and shade A poor harvest, production of top quality wine, exports exceeding expectations and domestic consumption in constant decline: this is the picture of 2007, painted in real time by Assoenologi, the Italian winemaker and wine technologist’s association.

A POOR WINE HARVEST The wine harvest was, as anticipated, the poorest of the past six decades: 40,500,000 hectolitres of wine were produced, i.e. a decrease of 18% on the previous harvest (49,631,000 hl). To fined a harvest poorer than the one you have to go as far back as 1948, which recorded production of 40.4 million hl. The 2007 harvest was, in northern Italy especially, one of the earliest in the past seventy years, seen that grape picking started, in some areas, in the first fortnight of August, somewhere on average between 10 and 20 days ahead of time. The decline in production was at its most acute in


southern Italy and particularly in Sicily where, in some places, it stood at as low as 55% on 2006.

It is also worth noting that wine alone accounts for 40% of Italy’s agrofood exports to Canada, USA and Japan.

A question of quality - The bizzarre climate characterizing the entire vegetation cycle led to the heterogenous but intriguing quality of precocious varieties. Grape varieties harvested after mid September also recorded excellent levels, with various peaks of excellence. Central Italy fared better than those in the south, where the spring humidity and summer heat did not favour the desired performance. The quality of red wine in the North was at its best ever, with excellent scents and an exuberance of soft tannins due to the perfect phenolic maturity. Tests carried out in wine cellars in southern Italy confirm that wine from grapes properly guarded from ampelopathies, and demonstrating no adverse physiological effects of the dryness and high temperatures, present features of great interest.

The types - Returning to the statistics of the first quarter in 2007, it transpires that the export of bottled wine increased by 7.5%, and that of loose wine exceeded 23%. The average price of both types is also, overall, on the increase. Good results for wines with denomination of origin: red wines recorded +12% in volume and +3.5% in value (with a decrease in average price, from 3.96 to 3.66 Euro/l), while white wines indicated a slight decrease in volume (-1%) but a strong growth in value (+12%). Spumante also performed extremely well, recording +8% in volume and a surprising +23% in value, with a sharp increase in average price, from 3.55 to 4.05 Euro/l. Table wines also gained ground, from 4.9 to 5.9 million hl.

Market forecasts - Reduced wholesale production of grapes and wine to date have marked a general increase in prices, with peaks in the price of the most popular wines on the market. Increases in price stand, on average, between 5 and 35% in northern and central Italy, and between 5 and 25% in the south. The most common types in the north include Pinot Grigio and Prosecco, the latter registering a staggering increase (as much as 120% more than the previous year). In the Oltrepò Pavese, the price of Moscato and Pinot Grigio has gone up by at least 30%. In Abruzzo and Montepulciano, where the denomination of origin wines of the same names are based, prices have increased between 25 and 40%. Lastly, Sicily has recorded an increase in wholesale prices between 20 and 35% for Nero d’Avola and Chardonnay.

HIGHLY SATISFACTORY EXPORTS The performance of Italian wine has consolidated on the various international markets. After the brilliant results of 2006, recording an overall growth of 5.8% in value, equivalent to 3.2 billion Euro (setting a new record), the first half of 2007 (January through to June) highlighted another, marked increase, with up to 14.5% in volume and 11.4% in value on the same period in 2006. So although domestic consumption is on the decline (according to Assoenologi, 49 l per capita now versus the 100 l of the 1970s), exports are proving to be more and more rewarding. The future of Italian wine, therefore, will hinge on the capacity to target and conquer new markets overseas. This however will not be an easy task as foreign competitors are increasing in number and becoming more aggressive: for instance, two decades ago the number of UK wine importers was only twenty; now there are nearly 100.

HABITS Italians, we know, are not great drinkers... and yet alcohol and spirits play an important role in the Italian drinks market in the Horeca channel. This is confirmed by the Italian Food Distributors Consortium CDA, which is promoting several initiatives for re-launching the entire segment in terms of quality and quantity.

Little but good Every year Italians consume around 19 billion litres of beverages outside the home (around 328 l pro capita), of which “only” 1.2% (235 million litres) is alcohol. And yet this goods sector, which comprises beer, wine and spirits, is of primary importance to the entire market. In fact, it accounts for as much as 63.8% of drink distributors’ turnover: that is, over 2.7 billion Euro in 2006, out of a total of approx 4.3 billion. The statistics gathered by CDA, the Italian Food Distributors Consortium (the most important independent Italian group of beverage distributors, accounting for 11% of the market) are hardly surprising, however, taking into account that the market value of these products is considerably higher than that of mineral water and soft drinks.

A GLASS OF… Beer, wine and spirits account for more than 60% of total consumption of drinks at public premises in Italy; more specifically, 24.9% alcoholic drinks, 23.7% beer (in constant growth) and 13.5% wine. Soft drinks, instead, represent 21.3% of consumption (they are on a decline), whereas mineral water stands at around 16% (on a slight increase). Beer and wine play a key role; the rest, however, is divided between various categories of spirits. In CDA, this segment is divided as follows: aperitifs 26.31% (29 different references), bitters 12.95% (89), sweet liquors 11.22% (796), vodka 10.33%


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(208), rum 9.02% (397), vermouth 7.01% (34), grappa 5.38% (805), gin 4.21% (65), whisky 4.15% (225), sambuca 3.88% (34), brandy and cognac 3.24% (125), limoncello 2.68% (77) and lastly tequila and liquor (0.10%).

WHOLESALERS, BARMEN, CONSUMERS

The study also illustrates the wholesaler’s key role in supplying drinks to public premises: more than 80.2% of spirits are supplied via distributors. Meanwhile, over the past few years, bars have become the undisputed protagonists of drinking outside the home, while end consumers are becoming increasingly demanding. However, Italy still lacks a real “drinking culture”, highlighted also by the low impact of cocktails on consumption of alcohol outside the home: in fact, cocktails account for little more than 17% and, according to predictions, will decline over the course of this year.

TRACING A BALANCE In brief, the spirits segment is recording satisfactory growth in the HoReCa channel. There are also, however, many unresolved questions: above all, alcohol consumption presents social and educational implications, with the problem of abuse especially by young people, as well as a lack of professionalism by many public premises, not to mention the high consumer prices. In economic terms, instead, the spirits market is extremely fragmented and therefore difficult to manage, with an extremely high number of references of very low throughput and few strong brands that rule the field. Lucio Roncoroni, manager of CDA, stated: “We, the wholesalers, need to work closely with the industry to favour sellout of these products and help increase culture in the sector, for

barmen (with professional training initiatives) and for consumers (with responsible drinking awareness campaigns). And CDA is working in this very direction.”

PROPOSALS IN THE FIELD CDA’s aim is to bring the liquor segment from its current market share of 9.2% to 13%, and thereby increase turnover from 42 million Euro in 2006 to 60 million by 2009. In order to achieve this target, the Consortium has started various activities involving its own sales force, producers and barmen, to increase business opportunities and, at the same time, increase awareness of all the operators involved. The most notable development, among the various projects in the field, seems to be a Distribution Platform for the liquor segment, which will help all associates to form direct relations with main suppliers, centralize purchases, and develop centrally coordinated promotional activity and form ties at sales points between wholesalers and people working in the industry.

Olive oil is evermore popular both in the traditional countries of production, as well as in the “new markets”. Figures and trends that describe a segment bouncing with health.

Future, smooth as oil Good prospects for the olive cultivating and oilmaking scenario. The world production of olive oil is highly dynamic, and

demand seems to be equally spritely. This is stated by the figures processed by the Coi (International Olive Council). Starting from 2002, the increase of the world production registered an average rate of 5% a year, and the latest figure (2006) shows an increase of 2.9%. In Europe surprisingly enough France is leading the way with a +5%; followed by Spain (+3.7%), Italy (+3% and Greece (+2.3%). In the rest of the world one highlights the dynamism of Jordan (+6.5%), Syria (+4.7%) and Turkey (+4.6%). Run of the markets - Still basing things on Coi data, the increase in world demand has risen at average rates of around 4% a year over the last decade. The protagonists of this growth are aboveall the countries with advanced economies. Among these the USA stands out for the attention dedicated to the product, understood as a vast merceological range, and by being among other things the main world importer (+8%). In Europe the scene is dominated by the UK (+16.35) and Germany (+9.6%): the imposing growthrates here though are due to the low starting volumes. Per capita consumption - In 2005 too Greece confirmed itself in first place (18 kg) in front of Italy (13,13), Spain (11.63) and Tunisia (8.01). At a great distance, as is predictable one has the countries that are traditionally non consumers: the US (0.72), the UK (0.55), Germany (0.42) and Japan (0.23). China should be dealt with separately: over these last years, the export of olive oil to this country has grown considerably, also thanks to the simplification of many burocratic procedures and less burdensome import taxes, after the entry of the Peoples Republic of China in the WTO. Events like the Olympics in Peking in

2008 and the World Fair in Shanghai in 2010 will have a positive impact and will attract millions of tourists from all around the world. (Information from simei.it)

MILK, DON’T LOWER ONES GUARD The overall consumption of the dairy sector in Italy totals around 26 billion Euros. This is what emerged from the Milk Report 2007 promoted by the Italian Breeders Association (Aia) and by the Service Institute of the Agricultural Food Market (Ismea) and compiled by the Ismea Milk Observatory. • The sector for some months now has been going through a relaunch phase, after years of crisis that jeopardised the profitability of the concerns. Under the structural aspect, in 2006 that process of restructuring and reorganizing the sector has led in Italy to a strong concentration in production. The number of farms with dairy cows today stands at around 46,300 units, against the 182,000 of close on twenty years ago. • On the price front, the increases put in this year by the breeders cannot in anyway justify the increases on the end consumer, due to the fact that agricultural raw material accounts for no more than 20% of consumer prices in the sector. In fact the initial price of the raw material (5 billion Euro) is bloated to over 400%, reaching the 25.8 billion footed by the end consumer. (Source: helpconsumatori.it, newsletter dated 15th October 2007) ■


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CONFERME Alcolici e analcolici: due grandi segmenti di mercato caratterizzati da trend evolutivi particolarmente dinamici. E il comparto imballaggio trova in questo mercato sbocchi molto significativi. Dati e fatti 2006. Plinio Iascone

el biennio 2003-2005 l’area di mercato delle bevande nel suo complesso, in Italia, ha risentito della stagnazione economica, interrompendo così un trend evolutivo soddisfacente che durava da alcuni anni: il trend di sviluppo medio annuo, che fino al 2003 era del 2%, è stato infatti dell’1%. Il 2006 ha però segnato un’inversione di tendenza, dato che la produzione ha raggiunto i 21.639 milioni di litri, evidenziando un +2,5% rispetto al 2005. Le ipotesi evolutive a medio termine, 2007/2009, sono orientate a un tasso di crescita del 2% circa medio annuo. Secondo le valutazioni

N

elaborate da Prometeia, nel periodo analogo, l’industria agro alimentare nazionale ha presentato i seguenti trend di sviluppo: biennio 03/05 - 0,7%; 2006 - 0,8%; previsione 2007 - 1%; previsione 2008 - 1,1%; previsione 2009 -1,2%. Se ne deduce, quindi, che l’industria delle bevande è segnata da tendenze evolutive migliori, da far risalire anche alle buone prestazioni nell’export che interessano alcuni importanti settori, in particolare i super alcolici (tabella 1).

IL MERCATO BEVANDE ALCOLICHE Il 2006 si è concluso con una produzione globale (confezionato immesso alla vendita) di 4.810 milioni di litri (+2% rispetto al 2005). Sostanzialmente buone sono le prospettive per il triennio 2007/2009. Oltre il 65% della produzione è imputabi-

Report

Packaging beverages CONFIRMATION Non alcoholic and alcoholic beverages: two big segments of the market featuring dynamic growth trends. With use of packaging following suite. Facts and figures 2006. Plinio Iascone

In the two-year period 2003-2005 the beverage market area in Italy seen as a whole was affected by economic stagnation, thus interrupting a satisfactory growth trend that had been continuing for some years: the average annual growth trend, that up to 2003 was 2%, was in fact 1%. The year 2006 though showed a turnaround, given that production

reached 21,639 litres, featuring an increase of 2.5% compared to 2005. Mid-term growth assumptions for 2007/2009 should be in the direction of an average yearly growth of 2%. According to evaluations processed by Prometeia, in the same period, the Italian food industry put in the following growth trends: two-year period 03/05 - 0.7%; 2006 - 0.8%;

le al vino; a seguire la birra con un 27% circa. Superalcolici e vermouth coprono il restante 8% circa. Quest’area ha un peso determinante nell’export, a cui è destinato il 30% della produzione e di cui è prevista una crescita progressiva. La componente estera della domanda è il vero motore di sviluppo dei settori vino, super alcolici e vermouth (per il vino, in particolare, le vendite all’estero incidono per oltre il 35%). Le importazioni incidono in misura maggiore nei settori birra - molto condizionata anche dalla domanda interna - e super alcolici: la loro quota sul consumo raggiunge rispettivamente il 32% e il 40% circa. Se si esclude la birra, che presenta una domanda in crescita progressiva e buone potenzialità di sviluppo per il futuro, la domanda interna delle bevande alcoliche è lievemente cedente, anche se, in pro-

forecasts for 2007 - 1%; forecasts for 2008 - 1.1%; forecasts for 2009 1.2%. Hence it can be deduced that the beverage market shows higher growth trends, this also due to the good run of exports covering some important sectors, particularly spirits (table 1).

THE MARKET ALCOHOLIC BEVERAGES The year 2006 came to an end with an overall production (packs placed on the market) of 4,810 million litres (+2% compared to 2005). The prospects for the three-year period 2007/2009 are seen to be basically good. Wine accounts for 65% of production,

Il comparto delle bevande è determinante per tre filiere dell’imballaggio: le bottiglie di vetro sono infatti destinate per l’83% a questo settore, che utilizza anche il 58% degli imballaggi di alluminio e il 32% dei contenitori cellulosici accoppiati. The beverage segment is decisive for three packaging segments: beverage in fact accounts for the use of 83% of glass bottles, also using 58% of the aluminium packaging and 32% of laminated cellulose containers.

followed by beer at around 27%. Spirits and vermouth roughly cover the remaining 8%. This area plays a large part in export, that accounts for 30% of the output, a progressive growth being forecast. The growth of the wine, spirits and vermouth sector is driven by foreign demand (for wine in particular over 35% of production is headed abroad). Imports play a greater role in the beer sector - much conditioned by Italian domestic demand - and in spirits: the share of consumption respectively reaches around 32% and 40%. If one excludes beer, that shows growth in demand and good further growth prospects for the future, Italian domestic demand for alcoholic beverages is seen to drop slightly,

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Marketing & Design

Tabella 1 - Bilancio del mercato italiano delle bevande (valori in milioni di litri). Table 1 - Balance of the Italian beverage market (values in millions of litres). Produzione Export Import Consumo Italia Production Italian consumption Bevande alcoliche/Alcoholic beverages Vino, birra e super alcolici/Wine, beer and spirits 2001 4.513 1.348 550 3.715 2002 4.787 1.398 482 3.871 2003 4.920 1.396 502 4.026 2005 4.711 1.341 727 4.097 2006 4.809 1.398 750 4.161 Bevande analcoliche/Non alcoholic beverages Gassate, succhi frutta/Carbonated drinks, fruit juices, Acqua minerale bibite piatte/mineral water, non carbonated drinks 2001 15.025 1.014 251 14.262 2002 15.065 1.130 241 14.176 2003 16.057 1.270 262 15.049 2005 16.393 1.318 166 15.241 2006 16.830 1.370 175 15.635 Totale bevande/Total beverages 2001 19.538 2.362 801 17.977 2002 19.852 2.528 723 18.047 2003 20.977 2.666 764 19.075 2005 21.104 2.659 893 19.338 2006 21.639 2.768 925 19.796 Fonte/Source: Istituto Italiano Imballaggio, processing Studio Iascone Packaging Marketing. Tabella 2 - Trend della produzione delle bevande alcoliche in Italia. Table 2 - Production trends for alcoholic beverages in Italy. 2005 2006 Vino (confezionato) +3,9% +2,5% Wine (packed) Spirits -1% -0,8% Spirits Vermouth +10% +0,8% Vermouth Birra -3% 1,5% Beer Fonte/Source: Istituto Italiano Imballaggio, processing Studio Iascone Packaging Marketing.

spettiva, se ne ipotizza la stabilizzazione. Tornando al vino, è importante evidenziare che, da qualche anno, i consumatori sono orientati a “bere meno ma meglio”, il che ha comportato una crescita del prodotto confezionato a scapito di quello sfuso (veicolato in damigiane). Riportiamo in tabella 2 i trend produttivi delle bevande alcoliche esaminate.

BEVANDE ANALCOLICHE Oltre alle bibite classiche (succhi, bibite gassate, energy drink ecc…), questa vasta e variegata area di mercato compren-

even if prospects show a stabilising of the trend. Going back to wine, it should be highlighted that for some years now consumers are oriented towards “drinking less and better”, that has led to a growth of packaged product to the detriment of “loose” wine (vehicled in demijohns). See table 2 for the production trends of the alcoholic beverages examined.

NON ALCOHOLIC BEVERAGES As well as classic soft drinks (juices, carbonated beverages, energy drinks etc…), this broad and varied area of the market also comprises mineral water. The consumption of soft drinks, as well as combating thirst, also enables the satisfaction of particular

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demands in terms of flavour thanks in many cases to various sweeteners, fruit and aromas. These features would also lead us to consider mineral water as a sector in itself seen against the “soft drinks” area, due to its different functions of use. In terms of production mineral water accounts for over 70% out of the total of the area (around 12 billion litres), while the remaining 30% (around 4.8 billion litres) alludes to soft drinks in the strictest sense. Mineral water continues to feature a satisfactory growth, both thanks to the good growth trend in exports as well as for the positive run of domestic demand, basically bolstered by demand from southern Italy (the centre-north of the country have

de anche l’acqua minerale. Il consumo di bibite, oltre a contrastare la sete, consente anche di soddisfare esigenze gustative particolari grazie, in molti casi, al contenuto di sostanze dolcificanti, frutta e aromi vari. Anche in relazione a questa caratteristica, si potrebbe considerare l’acqua minerale come settore a se stante rispetto all’area “bibite”, proprio per le sue diverse funzioni d’uso. Dal punto di vista produttivo l’acqua minerale incide per oltre il 70% sul totale dell’area (circa 12 miliardi di litri), mentre il restante 30% (circa 4,8 miliardi di litri) si riferisce alle bibite in senso stretto. L’acqua minerale continua a essere caratterizzata da uno sviluppo soddisfacente, sia a seguito del buon trend evolutivo delle esportazioni sia per l’andamento positivo della domanda interna, sorretta essenzialmente dalla richiesta proveniente dal sud Italia (il centro e nord Italia hanno raggiunto tassi di diffusione già molto elevati). Per quanto riguarda le altre bibite, lo sviluppo è legato essenzialmente alla domanda interna. Il settore principale, in relazione ai litri prodotti, è quello delle bevande gassate con oltre 2,9 miliardi di litri. Le bibite piatte (energy drink, tè, bibite fantasia a base frutta ecc…), da alcuni anni evidenziano i maggiori tassi di sviluppo. La domanda di succhi di frutta “classici”, ultimamente, ha invece rallentato sensibile e continua a presentare un gap storico, rispetto ai consumi nel resto d’Europa. Globalmente le bevande analcoliche hanno concluso il 2006 con una produzione di 16.830 milioni di litri (+2,6% rispetto al 2005) e le ipotesi evolutive a breve termine sono orientate a uno sviluppo dell’1,8-2%. A differenza di quelle

already reached high rates of distribution). As far as other beverages are concerned, growth is basically due to Italian domestic demand. The main sector, in terms of litres produced, is that of carbonated beverages with over 2.9 billion litres. Non carbonated soft drinks (energy drinks, tea, fancy fruit based soft drinks etc...), have for some years shown the greatest growth rates. The demand for “classic” fruit juices has though lately slowed down considerably and continues to show a historic gap compared to the rest of Europe. Overall non alcoholic beverages concluded 2006 with an output of 16,830 million litres (up 2.6%

compared to 2005) and the short term growth assumptions are oriented towards a 1.8-2%. As opposed to alcoholic beverages, non alcoholic beverages are tied to the Italian domestic market, in that exports are very limited, excepting the mineral water sector where around 10% of production goes abroad. See table 3 for the production trends of non alcoholic beverages examined, where different growth situations can be seen.

MODES OF PACKAGING The beverage segment, in particular the non alcoholic sector, is extremely dynamic in terms of the evolution of packaging types.


Tabella 3 - Trend della produzione delle bevande analcoliche in Italia. Table 3 - Production trends for non alcoholic beverages in Italy. 2005 2006 Acqua minerale +4,5% +2,9% Mineral water Succhi di frutta +3% +0,3% Fruit juices Bevande gassate +1,8% +1,7% Carbonated beverages Bevande piatte (tè, bevande fantasia Non carbonated beverages (tea, fancy alla frutta e sport drink) +2,7% +8% fruit beverages and sport drinks) Fonte/Source: Istituto Italiano Imballaggio, processing Studio Iascone Packaging Marketing.

alcoliche, l’area delle bevande analcoliche è legata al mercato interno, in quanto le esportazioni sono molto limitate, eccezione fatta per il settore dell’acqua minerale, la cui incidenza sulla produzione ha raggiunto il 10% circa. Riportiamo in tabella 3 i trend produttivi delle bevande analcoliche esaminate, da cui emergono situazioni diverse in termini evolutivi.

I MODI DEL CONFEZIONAMENTO Il comparto delle bevande, in particolare il settore degli analcolici, offre un esempio di estrema dinamicità, rispetto all’evoluzione delle tipologie di confezionamento. Il packaging è sempre stato una variabile strategica, usato oltre che per risolvere i problemi logistici (trasporto di un prodotto nel tempo e nello spazio in condizioni ottimali) anche come strumento di marketing e le innovazioni sono continue, sia in termini di forme e di grafica sia in termini di contenuto di servizio. Attualmente la proposta di imballaggi primari è molto articolata: - bottiglie di vetro, che dominano nell’area degli alcolici; - bottiglie di plastica, che dominano nell’area degli analcolici; - contenitori rigidi poliaccoppiati a prevalenza carta, con una presenza dominan-

Packaging has always been a strategic variable, used both for solving logistics problems (transportation of a product in time and space in optimum conditions) as well as a marketing tool and the innovations are continuous, both in terms of form and graphics as well as in terms of service content. Currently the offer of primary packaging is very varied: - glass bottles, that dominate in the alcoholic segment; - plastic bottles, that dominate in the non alcoholic area; - mainly paper polylaminate rigid containers, with a dominant presence in the fruit juice sector and partially in some non carbonated beverage segments;

- tins, with a highly significant presence in the beer and carbonated soft drinks segments; - cheerpacks, bag in box, plastic cups and kegs, with a share of the market below the preceding packaging categories, but with a consolidated position in certain cases increasing (regarding bag-in-box). Pump distribution pertains to the beer sector. The other packaging solutions for the time being show limited market shares. As ever referring to primary packaging, all closure systems play a key role: real or plastic corks, crown caps and tinplate twist-off capsules, screw capsules and easy open aluminium lids, plastic screw caps.


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Tabella 4 - Mix del packaging del settore bevande alcoliche (valori % riferiti alle quantità confezionate nelle diverse tipologie di imballaggio). Table 4 - Packaging mix of the alcoholic beverage sector (values % referring to the quantity packed in the different types of packaging). 2001 2003 2006 Bottiglie vetro 73 74 74 Glass bottles (rendere + perdere) (returnable + disposable) Contenitori cellulosa poliaccoppiata 8 6,7 6,5 Polylaminate cellulose containers Lattina 2,4 2 2 Tins Altro* 16,6 17,3 17,5 Other* *Keg, bag in box, chiantigiane in vetro, bottiglie di plastica ecc. * Kegs, bag-in-box, glass Chianti bottles, plastic bottles etc. Fonte/Source: Istituto Italiano Imballaggio, processing Studio Iascone Packaging Marketing. Tabella 5 - Mix del packaging del settore bevande analcoliche (valori % riferiti alle quantità confezionate nelle diverse tipologie di imballaggio). Table 5 - Packaging mix of the non-alcoholic beverage sector (values % referring to the quantity packed in the different types of packaging). 2001 2003 2006 Bottiglie PET 73 74 75,5 PET bottles Bottiglie vetro Glass bottles (rendere + perdere) 19,5 18 16 (returnable + disposable) Contenitori cellulosa poliaccoppiata 3,3 3,5 3,5 Polylaminate cellulose containers Lattina 2,7 2,7 3 Tin cans Altro* 1,5 1,8 2 Other* * cheer pack, bicchierini plastica, ecc. * cheerpacks, plastic cups, etc. Fonte/Source: Istituto Italiano Imballaggio, processing Studio Iascone Packaging Marketing.

te nel settore dei succhi di frutta e in parte in alcuni comparti delle bibite piatte; - lattine, con una presenza molto significativa nei settori della birra e delle bevande gassate; - cheer pack, bag in box, bicchierini di plastica e keg, con quote di mercato inferiori alle precedenti categorie di imballaggi, ma con posizioni consolidate e in certi casi in aumento (ci riferiamo ai bag in box). La distribuzione alla spina è appannaggio del settore birra. Le altre soluzioni di con-

The choice of closure obviously depends on the type of packaging to which it should be applied, but it is also determined by marketing reasons. Beverage handling requires a significant presence of secondary (presentation) and tertiary (transport) packaging.

PRIMARY PACKAGING The use of primary packaging for packaging beverages shows some interesting aspects, distinguishing between alcoholic and non alcoholic beverages (table 4). Alcoholic beverages - As shown previously, wine is the main sector in quantitative terms; glass packaging

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fezionamento presentano, al momento, quote di mercato contenute. Sempre con riferimento agli imballaggi primari, un ruolo importante rivestono tutti i sistemi di chiusura: tappi di sughero e di plastica, tappi corona e capsule twist off di banda stagnata, capsule a vite e coperchi easy open di alluminio, capsule a vite in plastica. La scelta della chiusura è ovviamente funzione della tipologia di imballaggio a cui va applicata, ma è determinata anche dalle ragioni di marketing.

dominates, even if the presence of other packaging solutions (laminated cellulose containers, bag-in-box and, recently plastic bottles) is significant. Still in this “macro area”, the glass bottle is the only packaging type used for packaging spirits and vermouth. For packaging beer, again the glass bottle has the largest share, even if it has to stand up to aluminium cans, pump distribution and the future might bring the multilayer plastic bottle. In terms of the alcoholic beverage seen overall, the 2006 rating of the packaging mix sees glass at 74%, stable over the last three-year period. The main reasons for this substantial stability are to be put down to emerging trends in the wine sector,

La movimentazione delle bevande necessita di una significativa presenza di imballaggi secondari (di presentazione) e terziari (di trasporto).

GLI IMBALLAGGI PRIMARI L’impiego degli imballaggi primari per il confezionamento delle bevande presenta aspetti interessanti, distinguendo tra bevande alcoliche e analcoliche (tabella 4). Bevande alcoliche - Come evidenziato in precedenza, il vino è il principale settore in termini quantitativi; vi domina l’imballaggio di vetro, anche se la presenza di altre soluzioni di packaging (contenitori cellulosici accoppiati, bag in box e, di recente, bottiglie in plastica) non è trascurabile. Sempre in questa “macro area”, la bottiglia di vetro è il solo imballaggio utilizzato per il confezionamento di super alcolici e vermouth. Per il confezionamento della birra, è ancora la bottiglia di vetro a detenere le quote maggiori, anche se si deve confrontare con le lattine di alluminio, la distribuzione alla spina e, in un possibile futuro, forse con la bottiglia di plastica multistrato. In relazione alle bevande alcoliche nel loro complesso, la valutazione 2006 del mix del packaging vede il vetro al 74%, stabile rispetto all’ultimo triennio. I motivi principali di questa sostanziale stabilità sono da far risalire alla tendenza emergente del settore vinicolo, ovvero alla crescita dei vini DOC che richiedono il confezionamento in vetro e all’andamento positivo dei super alcolici. La lattina di alluminio, utilizzata solo nel settore birra e prodotta in Italia, esprime uno share stabile al 2%; la partecipazione sale

or that is the growth of DOC wines that require glass packaging and the positive run of spirits. The aluminium can, used only in the beer sector and produced in Italy, has a stable share at 2%; the share is even greater if one considers the Italian consumption conditioned by the import of canned beer. As far as laminated cellulose containers are concerned (used in the wine sector) their current share is estimated at 6.5%; down slightly compared to the past for two reasons: - growth in demand of DOC wines, packed as said in glass bottles; - competition of bag-in-box for table wines, aboveall consumed on the Italian domestic market. The use of laminate cellulose

containers for wines for export is against this growing. Recently plastic bottles made their appearance in the wine sector. Non alcoholic beverages - The packaging of non alcoholic beverages sees the plastic bottle at the top of the market: 75.5%, position tending to grow. The PET bottle, at the beginning essentially produced in the 1.5 and 2 litre formats, is now also produced in the 25 cl format (table 5). Its strongpoint lies in its broad use in the mineral water and carbonated beverage segment. The glass bottle, historic packaging in particular for mineral water and carbonated beverages, has


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se si considera il consumo italiano condizionato dalle importazioni di birra in lattina. Per quanto concerne i contenitori cellulosici accoppiati (utilizzati nel settore del vino) la loro quota attuale è stimata al 6,5%, in lieve calo rispetto al passato per due motivi: - crescita della domanda dei vini DOC, confezionati come abbiamo detto in bottiglie di vetro; - concorrenza dei bag in box per i vini da tavola, soprattutto legati al consumo sul mercato interno. Il contenitore cellulosico accoppiato, impiegato per il vino destinato all’esportazione, risulta per contro in crescita. Di recente, nel settore vino, hanno fatto la loro apparizione anche le bottiglie di plastica. Bevande analcoliche - Il confezionamento delle bevande analcoliche vede la bottiglia di plastica ai vertici del mercato: 75,5%, posizionamento tendenzialmente in crescita. La bottiglia di PET, all’inizio essenzialmente prodotta nei formati da 1,5 e 2 litri, attualmente arriva oggi ai 25 cl (tabella 5). Il suo punto di forza sta nell’ampia diffusione nei settori dell’acqua minerale e delle bevande gassate. La bottiglia di vetro, imballag-

experienced a progressive drop on the market, down to reaching the level of 16% in 2006. It has managed though to markedly win space in the mineral water as well as the horeca segment, thanks to the offer of personalised bottles. The laminated cellulose container in 2006 stood at 6.5% but presents growth potentials in the fruit juice segment and in that of flat fruit based drinks, where though it has to face up to the PET bottle. The tin can is at 3%, tending to increase, and covers all sectors of non alcoholic beverages excluding mineral water. Up to 2006 all tin cans were in aluminium, but as of 2007 the twopiece steel can made its appearance

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gio storico in particolare per l’acqua minerale e le bevande gassate, ha visto una riduzione progressiva della partecipazione al mercato, fino a toccare, nel 2006, la quota 16%. È riuscita invece a riguadagnare terreno, segnatamente per l’acqua minerale, nel segmento horeca, grazie all’offerta di bottiglie personalizzate. Il contenitore cellulosico accoppiato, nel 2006, si è stabilizzato al 6,5% ma presenta potenzialità di sviluppo nel settore succhi di frutta e in quello delle bibite piatte a base di frutta, dove però dovrà confrontarsi con la bottiglia di PET. La lattina è a quota 3%, tendenzialmente in aumento, e interessa tutti i settori delle bevande analcoliche, a esclusione dell’acqua minerale. Sino al 2006 tutte le lattine erano di alluminio, ma dal 2007, nel settore bevande gassate, ha fatto la sua comparsa anche la lattina di acciaio in due pezzi. Altre tipologie di imballaggi impiegati per confezionare le bevande analcoliche sono i bicchierini di cellulosa nel settore tè e il cheer pack, in particolare per gli sport drink.

IMBALLAGGI SECONDARI E TERZIARI L’area bevande si conferma un settore di sbocco fondamentale per l’industria del confezionamento. Oltre ai primari, infatti, quantitativi significativi di imballaggi sono

in the carbonated beverage sector. Other types of packaging used for packaging non alcoholic beverages are the cellulose cups in the tea segment and cheerpacks, in particular for sport drinks.

SECONDARY AND TERTIARY PACKAGING

The beverage area confirms itself as a fundamental outlet area for the packaging industry. On top of primary packaging in fact large quantities of packaging are used to guarantee a perfect handling and placing on the shelf of beverages. In reference to production seen in terms of weight, this area in fact covers 34% of the overall production of packaging.

destinati a garantire una perfetta movimentazione e messa a scaffale delle bevande. Con riferimento alla produzione espressa in peso, questa area copre di fatto il 34% della produzione globale di imballaggi. L’Istituto Italiano Imballaggio, nel 2006, ha valutato un utilizzo di oltre 12.000 tonnellate di imballaggi secondari (di presentazione), costituiti da scatole di cartoncino teso o cluster. La movimentazione ha richiesto circa 330.000 tonnellate di scatole di cartone ondulato e 78.000 tonnellate di film plastico termoretraibile. Il trasporto necessita, ovviamente, dell’impiego di un adeguato numero di pallet di legno, essenzialmente del tipo EPAL. L’area delle bevande è un importante mercato di utilizzo anche per la filiera imballaggi cellulosici, cartone ondulato (in qualità di imballaggio da trasporto) e astucci in cartoncino (quale imballaggio di presentazione), le cui share rappresentano rispettivamente il 15% e il 16% delle vendite.

PREVENZIONE Negli ultimi anni gli imballaggi utilizzati per il confezionamento delle bevande sono stati oggetto di un’intensa attività di prevenzione, in ottemperanza alle direttive europee in tema di ambiente. Tutti gli imballaggi, a seguito di ricerche sia sui materiali sia sulle tecniche di fabbricazione, ma anche sul design, hanno ridotto il proprio peso medio a parità di caratteristiche meccaniche. Tali azioni sono state possibili grazie alla proficua collaborazione tra produttori di materie prime, produttori e utilizzatori di imballaggi. ■ Plinio Iascone Istituto Italiano Imballaggio

The Istituto Italiano Imballaggio in 2006 estimated a use of over 12,000 tons of secondary (presentation) packaging, comprising flat board boxes and clusters. Handling has required around 330,000 tons of corrugated cardboard boxes and 78,000 tons of heatshrink plastic film. Transport obviously requires the use of an adequate number of wooden pallets, essentially of the EPAL type. The beverage area is also an important market of use for the cellulose packaging, corrugated cardboard (in terms of transport packaging) and cardboard cases (in the form of presentation packaging), that respectively account for 15% and 16% of sales.

PREVENTION Over the last few years packaging used for packing beverages has undergone an intense activity of prevention, this in conformation to European rulings on the environment. All packaging, following research on both materials as well as on manufacturing technology, but also on design, has reduced its average weight while maintaining the same mechanical characteristics. These actions have been possible thanks to the profitable cooperation between packaging raw materials producers and packaging producers ■ and users. Plinio Iascone

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Marketing & Design

di Sonia Pedrazzini

Il PACK, che IDEA! fficina di idee, centro di sperimentazione, museo? Sembra impossibile classificare la società Idealpack con un’unica etichetta, dato che, al contempo, è luogo di progettazione per nuovi concept e soluzioni dedicate al packaging, studio di consulenza nonché spazio espositivo per confezioni e contenitori provenienti da ogni parte del mondo. Nata nel 2001 a Rivalta Scrivia (AL), Idealpack offre servizi di consulenza e problem solving al settore dell’imballaggio. I suoi rappresentanti - Giulio Ghisolfi, il titolare, è cresciuto nel mondo del flessibile e del management e si occupa dell’ideazione, della ricerca e dei clienti

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coadiuvato dal progettista Pierottavio Canegallo, che si definisce “un artigiano del packaging”, che disegna e sviluppa progetti a livello strutturale - sono ormai una squadra affiatata e sempre alla ricerca di idee da proporre alle aziende. Oltre al lavoro di consulenza Idealpack sviluppa brevetti appetibili per il mercato, tra cui ricordiamo, per esempio, Ideal Jet Pump (erogatore di liquidi a getto continuo senza uso di gas), Ideal Flex Box (foglio pieghevole di materia-

Pack, a great idea! Workshop of ideas, experimentation centre, museum? One is hard put to classify Idealpack with one label, given that, at one and the same time, it is a place of design for new concepts and solutions dedicated to packaging, a consultancy studio as well as show space for packs and containers from all around the world. Set up in 2001 at Rivalta Scrivia (AL), Idealpack offers consultancy and problem solving

services for the packaging sector. The organisation’s head Giulio Ghisolfi, who grew up in the world of flexible packaging and management, deals with basic conception, research and customer contact, and is aided by designer Pierottavio Canegallo, who defines himself as a “craftsman of packaging”, who designs and develops projects at a structural level. As Ghisolfi declares Idealpack’s representatives by now

le flessibile che diventa contenitore per alimenti), Ideal Dose (pratico dosatore per prodotti granulari da applicare sulle scatole) e Ideal Tape (innovativo dispenser per stendere e tagliare il nastro adesivo). Perché l’imballaggio, secondo Ghisolfi, non è solo una questione di immagine aziendale, ma un oggetto complesso che condiziona abitudini e consumi e che deve offrire soluzioni sempre differenti per i prodotti che ogni giorno vengono alla luce. Molto spesso le aziende scelgono semplicemente di ridisegna-

constitute a close-knit team ever on the lookout for ideas to offer the concerns. As well as its consultancy work Idealpack develops patents appetisable to the market, among which we cite for example, Ideal Jet Pump (continuous jet liquid dispenser without using gas), Ideal Flex Box (folding sheet in flexible material that turns into a food container), Ideal Dose (practical doser for granular products to be applied to containers) and Ideal Tape (innovatory dispenser for stretching and cutting adhesive

tape). Because - in Ghisolfi’s words - packaging is not only a question of company image, but a complex object that conditions habits and consumption and has to offer ever different solutions for the products that come to light every day. Very often the companies simply choose to redesign the graphics of the pack or to make small changes in appearance, without reconsidering the objects as a whole. And aboveall, only rarely is this work entrusted to specialists and professional consultants: this is why

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re la grafica della confezione o di apportare piccole modifiche estetiche, senza riconsiderare l’oggetto nel suo insieme. E, soprattutto, solo di rado questo lavoro viene affidato a specialisti e consulenti professionisti: ecco perché i risultati sono poco innovativi, specialmente sul piano strutturale. Idealpack, con la sua pluriennale esperienza nel settore e la vasta conoscenza del mercato nazionale ed estero, può offrire analisi di mercato e di marketing nei differenti settori merceologici dell’imballaggio; inoltre, l’area espositiva che ha allestito costituisce una tappa obbligata per gli estimatori del packaging e per gli operatori, rappresentando una vera e propria immersione nelle soluzioni tecniche e creative dell’imballaggio mondiale, mostrando tecnologie, materiali, forme, etichette, che sottolineano le peculiarità di ogni cultura. Frutto di anni di ricerche, viaggi e regali, la “collezione” Idealpack è indubbiamente un’importante fonte di ispirazione per marketing manager e packaging designer. Pur non essendo un meticoloso archivio storico-scientifico dell’imballaggio, la raccolta, suddivisa per tipi di materiali (carta, vetro, metallo, plastica) è un’esposizione “sui generis”, con tutte le potenzialità per diventare un futuro centro d’eccellenza per le ricerche ■ sul packaging.

the results are not that innovatory, especially on the structural level. Idealpack, with its many years of experience in the sector and a broad knowledge of the market in Italy and abroad, can offer market analyses in the different products sectors of packaging; on top of that the exhibition area it has set up constitutes is a must for packaging buffs and operators, allowing an immersion into the technical and creative solutions of world packaging, showing technology, materials, forms, labels, that underline the peculiarities of each

and every culture. The result of years of research, trips and gifts, the Idealpack “collection” is undoubtedly an important source of inspiration for marketing managers and packaging designers. While not being a meticulous historic-scientific archive of packaging, the collection, divided up into types of materials (paper, glass, metal, plastic) is in many ways unique, with all the potential for becoming in the future a centre of excellence for research on ■ packaging.




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Mercati

La BELLEZZA cresce ancora PREVISIONI Congiuntura, trend e investimenti nel settore cosmetico: l’andamento del primo semestre 2007 e le previsioni da luglio a fine anno, secondo il Centro Studi e Cultura d’Impresa di Unipro. Con un approfondimento sui canali distributivi.

industria cosmetica cresce ancora. È quanto emerge dall’indagine congiunturale presentata a metà luglio dal Centro studi e cultura d’impresa di Unipro, l’associazione italiana delle imprese cosmetiche e profumiere. Le rilevazioni dei dati preconsuntivi del primo semestre 2007 e le previsioni per la seconda parte dell’anno attestano, infatti, un fatturato globale in aumento del 3% rispetto all’anno precedente, per un valore prossimo a 8.300 milioni di euro. Come accade ormai da diversi anni, a condizionare positivamente lo sviluppo del comparto saranno soprattutto le esportazioni, per le quali si prevede un +5% per la fine del 2007, per un valore di poco inferiore ai 2.400 milioni di euro. In crescita, anche se con ritmi meno dinamici, anche il mercato interno, dove le aziende contano di fatturare a fine anno quasi 6.000 milioni di (+ 2,1%). Più precisamente, la rilevazione congiunturale effettuata dal Centro studi Unipro registra un andamento del mercato interno al +2,3% per il primo semestre 2007, che rallenta lievemente al + 2,1% nella seconda parte dell’anno. Anche le esportazioni - date al +5,4% nel primo semestre e al +4,9% nel secondo semestre 2007 - sembrano confermare una maggiore “cautela” della seconda parte

L’

Photo: Clinique

Markets

Beauty grows even further FORECASTS Market situation, trends and investments in the cosmetics sector: the run of the first half of 2007 and forecasts from July up to the end of the year, according to the Unipro Study and Entrepreneurship Centre. With further information on distribution channels. The cosmetics industry continues to grow. This is what emerges from the market study presented halfway through June by the Study and Entrepreneurship Centre of Unipro, the Italian association of cosmetics and perfumery concerns. The survey of the interim balance data covering the first half of 2007 and the forecasts for the second half have in fact

shown an overall turnover up 3% compared to the year previous, to a value close to 8,300 million Euros. As has occurred now for several years, the positive run of the segment is aboveall conditioned by exports, that should increase by 5% at the end of 2007, to a value a little below 2,400 Euro. The Italian domestic market is also growing,

albeit to a lesser extent, where the companies reckon on an end-of-year turnover of approaching 6,000 million Euro (+2.1%). More precisely, the market study carried out by the Unipro Study Centre registers a run of the Italian domestic market at +2.3% for the first half of 2007, slowing down to +2.1% in the second half of the year. Exports too - given as being at +5.4% in the first half of the year and +4.9% in the second half of 2007 seem to confirm a greater “caution” in the second half of the year seen against the livelier start.

THE MOST IMPORTANT INDICATORS For some time now the Unipro Study and Entrepreneurship Centre offers

an explanation of the trends registered by the segment using a complex series of economic indicators confirmed by the run of the sector. Regarding these indicators the periodic survey looks at three different situations increase, constancy and reduction offering a dynamic description of the various levels. Against the other financial years, the indicators for 2007 highlight an irregular run, confirming we are experiencing a transitory period that is difficult to gauge. For example, the forecasts regarding the sector levels of employment indicate an upswing above previous years: over 30% of respondents in fact declared an increase in employment while more

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dell’anno rispetto al più brillante incipit.

INDICATORI SIGNIFICATIVI Da diverso tempo il Centro studi e cultura d’impresa di Unipro propone una spiegazione delle dinamiche registrate dal comparto attraverso una serie articolata di indicatori economici che trova riscontro negli andamenti del settore. Per questi indicatori la periodica rilevazione indaga su tre differenti situazioni - aumento, costanza e riduzione - offrendo una descrizione dinamica dei vari livelli. A differenza degli ultimi esercizi, gli indicatori per il 2007 evidenziano andamenti disomogenei, a conferma che stiamo vivendo un momento transitorio di difficile misurazione. Ad esempio, le previsioni sui livelli occupazionali del settore indicano un andamento in crescita superiore ai precedenti esercizi: oltre il 30% degli intervistati, infatti, dichiara un aumento degli occupati mentre più del 61% si attesta su un livello costante. Per quanto concerne, invece, gli investimenti in macchinari e impianti, espressione dell’ampliamento della capacità produttiva, il 66,2% degli intervistati prevede un andamento costante, mentre addirittura il 28,4% un aumento degli in-

vestimenti, in sincronia con le attese di incremento dei consumi, non solo all’estero ma anche sul mercato interno. Anche gli investimenti in manutenzione, espressione dell’ottimizzazione della capacità produttiva, si differenziano rispetto alla precedente rilevazione: il 15,7% degli intervistati prevede un incremento degli investimenti in manutenzione, addirittura l’84,3% esprime previsioni di costante investimento e nessuno prevede una diminuzione. Gli investimenti in ricerca e sviluppo, espressione dell’attenzione ai processi di innovazione, registrano un 49,2% di previsioni di andamento costante e addirittura un 50,8% di aumento degli investimenti. Anche in questo caso, a testimonianza della spinta innovativa verso la qualità sia dei prodotti sia del servizio, nessuno degli intervistati prevede una diminuzione. A loro volta gli investimenti in comunicazione registrano la tendenza alla crescita, a conferma di importanti azioni delle imprese sui media e nell’approccio ai nuovi mercati, e le risposte relative al grado di utilizzo degli impianti, indicatori inequivocabili di flessibilità, esprimono un clima sostanzialmente più ottimistico rispetto alla precedente rilevazione. Anche in questo semestre, infine, sono stati elaborati due nuovi indicatori: il pri-

mo relativo ai costi di produzione e il secondo ai prezzi delle materie prime. In assenza di confronti significativi con periodi precedenti, ci si deve qui limitare a una lettura statica delle risposte che per oltre il 43% evidenziano trend costanti dei costi di produzione e per quasi il 57% un aumento significativo. Più dinamiche le risposte relative ai prezzi delle materie prime, annunciate in crescita da oltre il 66% dei partecipanti all’indagine.

LA DISTRIBUZIONE: CANALI E PROSPETTIVE

• I prodotti cosmetici venduti nel canale professionale dell’acconciatura confermano la ripresa dei consumi già segnalata nel corso del 2006. Il primo semestre 2007 vede, infatti, la crescita dell’1,5% mentre nel secondo semestre il trend sarà di +1,2 punti percentuali, testimoniando la risalita dei volumi di vendita che negli ultimi 4-5 anni avevano mostrato significativi rallentamenti. Nel 2007 saranno ancora le aziende di piccole e medie dimensioni a sostenere gli andamenti più positivi, grazie a offerte di nicchia sempre più diversificate. • Guardando ancora ai canali professionali, occorre segnalare la crescita di

Photo: Clinique

than 61% of respondents say figures will stay constant. As far as investments in machines and equipment are concerned, that express an extension of the production capacity, 66.2% of respondents predict a constant run, while 28.4% even predict an increase in investment, in line with expectations of increases in consumption, not only abroad but also on the Italian domestic market. investments in maintenance, expression of the optimisation of the production capacity, stand out from the preceding survey: 15.7% of respondents forecast an increase in investments in maintenance, as many as 84.3% forecast a constant investment and no one foresees a

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drop. The investments in R&D, expression of the attention to processes of innovation, register a 49.2% of forecasts of constant runs and as much as 50.8% of increase in investments. Even in this case, bearing witness to the innovatory thrust towards quality in both products and service, none of the respondents predict a drop. In turn investments in communication are tending to grow, confirming the important actions of the companies with the media and in the approach to new markets, and the responses indicating the degree of use of the systems, unequivocal indicators of flexibility, give a substantially more optimistic climate compared to preceding surveys.

In this six months too lastly, two new indicators have been drawn up: the first covering production costs and the second raw material prices. In absence of important comparisons with previous periods, one can only give a static reading of the responses that for over 43% show a constant trend of production costs and nearly 57% indicating a considerable increase. More dynamic the responses relating to raw material prices, announced as growing by over 66% of those involved in the survey.

DISTRIBUTION: CHANNELS AND PROSPECTS

• The cosmetics products sold in the professional hairdressing channel

confirm the recovery of consumption indicated during 2006. The first half of 2007 in fact sees a growth of 1.5% while in the second half of the year the trend will be +1.2 percentage points, bearing witness to the rise in sales volumes that over the last 4-5 years showed a significant slowdown. In 2007 once again the small and medium-sized concerns will support the positive runs, thanks to an evermore diversified niche offer. • Carrying on with the professional channels, the growth in sales of beauty products in the beauty parlours is worthy of note, that highlight a trend of +1.5% in the first half and +1% in the second half of 2007, slowing down compared to


vendite di prodotti di bellezza nei saloni estetici, che evidenziano un trend da +1,5% nel primo semestre e +1% nel secondo semestre 2007, in rallentamento rispetto al 2006. A condizionare questo risultato sembrano essere gli andamenti disomogenei delle vendite, molto positive in alcune imprese ma rallentate in misura significativa per altre. In generale, comunque, si tratta di un canale dall’identità in evoluzione, per il quale si prospettano importanti opportunità di sviluppo. • Con regolare costanza aumentano, invece, i consumi del canale erboristeria che registra un primo semestre 2007 in crescita del 6,5% e una previsione per il secondo semestre 2007 di un ulteriore + 6%. Nel complesso si tratta di un fenomeno ancora di nicchia, il cui peso sui consumi totali di cosmetici si limita infatti al 3,2%; è tuttavia significativo dell’orientamento dei consumatori, sempre più sensibili alle valenze naturalistiche ed emotivamente rassicuranti. Anche in questo caso gli spazi di sviluppo sono ancora ampi: le erboristerie sono circa 4.500, oltre alle 500 farmacie che dedicano uno spazio ai prodotti erboristici. • A proposito di farmacia, anche per il 2007 le rilevazioni in questo canale confermano dinamiche di sviluppo molto si-

2006. These results seem to be conditioned by the irregular run of sales, very positive in some concerns but slowing down considerable for others. In general at any rate, it is a channel that has an evolving identity, for which important growth prospects are seen. • The herbalist channel shows a regular increase in sales showing growth in the first half of the year of 6.5% and forecasts for the second half of 2007 of a further +6%. Seen overall this is still a niche phenomenon, that accounts for a mere 3.2% of total cosmetics consumption; it is all the same significant of the orientation of the consumers, evermore sensitive to natural and emotionally reassuring

values. In this case too the spaces for growth are still broad: there are around 4,500 herbalists shops in the country, as well as 500 chemists with a space for herbal products. • On the subject of chemists, for 2007 as well the study in this channel confirms important growth trends. The first half of 2007 closed with a growth of sales of 9.5% while forecasts for the second part of the year are at +9%. The fears associated with the recent liberalisation (that allow the sales of pharmaceutical products in broadscale distribution) have not had a braking effect. On the contrary, thanks to the greater presence of new natural product brands and niche products, the channel growth


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gnificative. Il primo semestre 2007 chiude con una crescita di vendite del 9,5% mentre le previsioni per la seconda parte dell’anno si assestano su un + 9%. I timori legati alle recenti liberalizzazioni (che prevedono la possibilità di vendere farmaci anche nella GDO) sembrano non aver avuto effetti frenanti. Al contrario, grazie alla maggiore presenza di nuove marche di prodotti naturali e prodotti di nicchia, i trend di crescita del canale sono tra i più alti degli ultimi 5 anni. Restano confermate le valenze positive attribuite dai consumatori al canale farmacia dove, per esempio, si registra una maggiore vendita di prodotti per pelli sensibili così di prodotti

trends are among the highest over the last 5 years. The consumers’ confidence in pharmaceuticals are for example confirmed by the greater sales of products for sensitive skins and facial care products (more than for the body). With a total share of 14.1%, the chemists is an important phenomenon in the cosmetic field, that will continue to have its weight in the company channel differentiation. • The run in consumption of broadscale distribution is the symmetrical opposite of the chemists. In 2007 studies showed a growth of 0.9% in the first six months and 1.1 % in the second part of the year. This is the channel that shows the greatest slowdown in

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per il viso (più che per il corpo). Con una share totale del 14,1%, la farmacia rappresenta dunque un fenomeno rilevante nel panorama cosmetico, destinato a “pesare” nei processi di differenziazione di canale delle imprese. • Simmetricamente opposto a quello delle farmacie si presenta l’andamento dei consumi nella grande distribuzione. Nel 2007 le rilevazioni segnalano una crescita dello 0,9% nel primo semestre e dell’1,1% nella seconda parte dell’esercizio. Si tratta, lo vediamo, del canale dal trend maggiormente rallentato anche se occorre ricordare che rappresenta il 41% dell’intero mercato. Va inoltre sottolineato che all’interno del canale si registrano andamenti disomogenei dei singoli prodotti. Bagnoschiuma, shampoo e saponi - ovvero la cosiddetta famiglia toiletry - crescono in misura inferiore rispetto ad altre tipologie di prodotto - come le creme per mani e corpo, e i dentali. Questo non significa che si stia verificando una crisi di canale ma, piuttosto, una revisione delle tipologie di offerta. In quest’ottica, negli ultimi anni le azioni delle aziende sono orientate a sostenere le vendite con significativi investimenti nella comunicazione e nella differenziazione dell’offerta. • Anche la profumeria, che copre il 26% dei consumi di cosmetici, nel 2007 con-

trends even if one should remember that it accounts for 41% of the entire market. It should also be underlined that within the channel one registers irregular runs of the single products. Bathsuds, shampoo and soaps - or that is the toiletry family are growing less compared to the other types of product - like hand and body creams and dental products. This does not mean that the channel is going through a crisis but, rather, a revision of the type of product offer is on hand. In this view of things, over the latter years the actions of the companies are oriented to supporting sales with significant investments in

ferma i trend degli ultimi esercizi. Il primo semestre 2007 si chiude infatti con una crescita dell’1,8% mentre per il secondo semestre è atteso un tasso di sviluppo del 2,3%. L’evoluzione positiva degli ultimi periodi necessita tuttavia di un’attenta verifica nel medio periodo per comprendere se ci si trovi di fronte a una revisione della tipicità di questo canale oppure a sforzi sporadici di sostegno. A queste incertezze si aggiunge la difficoltà di misurare in anticipo l’esatta portata dei nuovi lanci e l’effetto della stagionalità che ne caratterizzano l’andamento. Di certo stiamo assistendo a una revisione organizzata del canale selettivo, che sta investendo sui propri punti di forza più caratteristici: l’esclusività dell’offerta e del servizio, e l’approccio di quei consumatori che riconoscono la sua capacità di creare valore aggiunto al prodotto. • D’obbligo, infine - pur non potendone misurare i trend per semestri - ricordare il peso delle vendite porta a porta e corrispondenza, che coprono il 3,8% di tutti i consumi cosmetici. Nel 2007 la crescita di questo canale dovrebbe attestarsi sui 5 punti percentuali, con un volume di vendita che si approssima ai 430 milioni di euro. ■

communication and differentiation of the offer. • Perfumery, that accounts for 26% of cosmetics consumption, in 2007 confirmed the trend over these last years. The first half of 2007 in fact closed with a growth of 1.8% while for the second half of the year should show a growth rate of 2.3%. The recent growth though should be traced in the medium term in order to understand if we are facing a revision of the types of products in this channel or sporadic supporting efforts. To these uncertainties one should add the difficulty of measuring the exact scope of the new launches and the seasonal effects that characterise the run of the same.

One thing is sure that we are witnessing an organized revision of the selective channel, that is investing in its own most characteristic strong points: the exclusive nature of the offer and the service, and the approach of those consumers that recognise its capacity to create added value for the product. • Lastly - while not being able to measure the trend in half-yearly block - one should remember the weight of door-to-door and correspondence sales, that account for 3.8% of cosmetic consumption. In 2007 the growth of this channel should be around 5 percentage points, with a sales volume of around 430 million Euro. ■



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Ideas&Trends

Counterfeit proof Thanks to the Protect your Brand project conceived by Accenture (management consultancy, system integration & technology and company services) and by CertiLogo, technological services for protecting brands against commercial fraud, now the “jewels” of the Italian agrofood industry are even better defended against imitations and bogus products. Olio del Garda DOP, traded under the Olio Benacus brand, and Traditional Balsamic Vinegar of Reggio Emilia made by Acetaia San Giacomo have subscribed to the project, that certifies the originality, place of origin and peculiar characteristics of the products in question. The hi-tech fraud prevention system thought up by CertiLogo is based on the creation of a “digital DNA”, a numerical ID code that represents the virtual ID of the product that can be easily and directly checked all around the world and at any moment in time, via mobile phone or landline, SMS, or via internet. As well as enabling a check on the originality and the conformity of the products and their correct distribution on the market, the system is also a refined and effective tool for enhancing the purchasing experience and reinforcing ties with the customer.

Bag-in-box revolution The US concern Scholle Liquid Packaging - leader in the production of bag-in-boxes with 21 works throughout the world - has recently bought the patent of Jerribox, an evolution of this type of container (agent for Italy, Asi, Piacenza). Innovatory and particularly suited for packaging in the detergency, chemical, agricultural and food oil sector, Jerribox combines all the benefits of bag-in-box and those of traditional plastic flacons. In particular it takes up little storage space, can be conveniently palletised, offers

A prova di contraffazione Grazie al progetto Protect your Brand ideato da Accenture (consulenza direzionale, system integration & technology e servizi alle imprese) e da CertiLogo, servizi tecnologici per la tutela dei brand contro le frodi commerciali, oggi i “gioielli” della produzione agroalimentare italiana hanno una difesa in più contro imitazioni e falsificazioni. All’innovativo progetto, che consente di accertare l’originalità, la provenienza e altre caratteristiche peculiari dei prodotti, hanno aderito l’Olio del Garda DOP, commercializzato con il marchio Olio Benacus, e l’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia di Acetaia San Giacomo. Il sistema anti-frode ad alta tecnologia sviluppato da CertiLogo si basa sulla creazione del “DNA digitale”, un codice numerico identificativo che rappresenta l’identità virtuale del prodotto che può essere verificato in modo semplice e diretto in tutto il mondo e in qualsiasi momento, via telefono fisso o mobile, con un SMS, oppure tramite Internet. Oltre a consentire la verifica dell’originalità, della conformità dei prodotti e della loro corretta distribuzione sul mercato, il sistema si traduce anche in un raffinato ed efficace strumento per arricchire l’esperienza di acquisto e rafforzare i legami con la clientela.

Rivoluzione bag in box L’americana Scholle Liquid Packaging - leader nella produzione di sacchi bag in box con 21 stabilimenti nel mondo - ha di recente acquistato il brevetto di Jerribox, promettente evoluzione di questa tipologia di contenitori (agente per l’Italia Asi, PC) . Innovativo e particolarmente indicato per il confezionamento nei settori della detergenza, della chimica per l’agricoltura e de-

gli oli alimentari, Jerribox riunisce in sé gli indubbi benefici del bag in box a quelli dei tradizionali flaconi di plastica. In particolare occupa pochissimo spazio a magazzino, si presta a una comoda palettizzazione, offre superfici più ampie per la grafica ed essendo formato in prevalenza di cartone, presenta importanti vantaggi anche in termini di smaltimento. Jerribox ha poi annullato gli ostacoli rap-


Marketing & Design ARTE INEBRIANTE - Presentando i migliori vini recensiti dalle principali guide italiane e americane, la Casa Vinicola Triacca inaugura il 14 novembre, presso il Borgo La Gatta (SO), la mostra “Dipinti Ubriachi” dell’eclettico artista milanese Miky Degni, che ha trasformato il vino in colore, sperimentandone le ricchezze cromatiche. Le venti opere d’arte realizzate con lo Sforzato di Valtellina DOCG 2002 resteranno esposti al pubblico fino al 30 novembre. Dopo la mostra, la collezione di opere valorizzerà i migliori locali d’Italia per tutto il 2008. Le opere, trasposte su Sforzato di Valtellina DOCG - San Domenico 2002 © Miky Degni carta, accompagneranno inoltre le confezioni natalizie di Triacca.

broader surfaces for graphics and being made mainly of cardboard it is also easy to dispose. Jerribox also zeroes obstacles to nozzle extraction; particularly sturdy and easy to fill, it is also easy to open, use and reclose. Last but not least in terms of system the new item is totally compatible with traditional filling lines. Actually it has been adopetd by JohnsonDiversey (detergency) and Aahrus (edible oil).

Inebriating art

2007 all’insegna del design O-I si è avvalsa di due grandi nomi del design. Neil Kraft ha realizzato il perfetto cilindro che contraddistingue l’acqua minerale Voss, distribuita in USA, Europa e Asia. Philippe Starck, invece, si è cimentato nella creazione della bottiglia per la birra 1664 di Kronembourg, con un design che richiama l’immagine di un pollice. Progetti di successo nati dalla collaborazione fra i famosi designer e il pool tecnico-creativo di O-I, che hanno reso possibile la produzione, in milioni di esemplari, di due bottiglie destinate a diventare icone.

Presenting the best wines reviewed in the main Italian and US guides, Wine producer Triacca will be inaugurating at the Borgo La Gatta (SO), the show “Drunken Paintings” of the eclectic Milanese artist Miky Degni, who has turned wine into colour experimenting with it rich color range. The 20 works of art created with the Sforzato di Valtellina DOCG 2002 will be on show to the public up to November 30th. After the show, the collection of works will tour Italy’s best venues for the whole of 2008. The works, transferred onto paper, will also accompany the Triacca Christmas packs.

2007 featuring design presentati dall’estrazione del bocchello: particolarmente robusto, facilmente riempibile, è infatti anche facile da aprire, utilizzare e richiudere. Non ultimo, in termini impiantistici, il nuovo nato si è dimostrato compatibile con le tradizionali linee di riempimento. Attualmente è stato adottato da Johnson Diversey (detergenza) e Aarhus (oli alimentari).

To satisfy the demands of ever more sophisticated consumers I-O has turned to two great names in design. Neil Kraft created the perfect cylinder that distinguishes Voss mineral water, distributed in the USA, Europe and Asia with 35 million bottles sold in 2006, while Philippe Starck turned his skills to creating the bottle for the beer 1664 by Kronenbourg, with a design that resembles the shape of a thumb. Two successful projects born out of the close cooperation between two famous designers and the technical-creative pool of O-I that has enabled the production, in millions of items, of two bottles that have immediately become icons of design.


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Ideas&Trends

Ideal & real Now impending the final phase of the ninth edition of “Progetto Millennio” (Millennium Project), the international design competition applied to glass packaging for the food industry, created and organized by Vetrerie Bruni SpA as an experiment of interaction between the world of school and work. For the 2007 edition seven among the most important European design schools took part: CSM London, the Istituto Europeo di Design of Milan, Istituto Europeo de Design of Madrid, the Milan Polytechnic, Uiah of Helsinki, Burg of Halle and the University of Science of Muenster. • The 18 entries that reached the finals, chosen from among the hundred or so proposed, were presented in plexiglass models during Siemei (Milan/Rho, 13th-17th Nov. 2007) at the stand of Vetrerie Bruni (15/II D09/E10), where visitors could vote the best entries embodying what could be considered the right balance between “idea” and “practicability”. • Participants strove to conceive new shapes for wine, spirits and oil/vinegar containers according to the culture to which they belong, with the support of the Vetrerie Bruni technical office and technicians specialised in glass production, to explain the limits that industrial, manufacturing technology and the distribution to the end consumer imposed on the student’s creativity. • Prizes go to the winning students and the schools they belong to. Unique feature as a school of life and commitment, should the new forms be actually produced, their creators will receive no-time-limit royalties.

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Ideale & reale

Alcuni progetti del 2005

In 109 years of its existence, Pepsi Cola has only changed its appearance 10 times; this year it will change the world over for as many as 35 times, adopting a strategy that hinges on the personalisation of the packaging, to respond to the variable tastes of the consumer. Italy too has been involved in this global relaunch, and four different packaging items have reached the shelves all in one go, to be chosen according to ones mood and passing fad. A chance to

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dove i visitatori hanno la possibilità di votare i migliori lavori soppesando “idea” e “praticabilità” con un giusto equilibrio. • I partecipanti si confrontano nell’interpretazione di nuove forme di contenitori per vino, distillati e olio/aceto, secondo le culture di appartenenza, supportati dall’ufficio tecnico di Vetrerie Bruni e da tecnici specializzati nella produzione vetraria, per spiegare i limiti che la tecnologia industriale, produttiva e di distribuzione al consumatore finale impongono alla creatività dello studente. • Alle scuole cui appartengono i vincitori e agli studenti primi classificati vengono assegnati premi e (fatto unico a riconoscimento dell’impegno) qualora le nuove forme andassero effettivamente in produzione, è loro riservata una royalty senza scadenza temporale.

ReadytoUse

DINAMISMO IN LATTINA In 109 anni di vita, l’aspetto di Pepsi Cola è cambiato solo 10 volte; quest’anno, invece, è cambiato in tutto il mondo per ben 35 volte, adottando una strategia che fa perno sulla personalizzazione dell’imballaggio, per rispondere ai gusti variabili del consumatore. Anche l’Italia è stata coinvolta da questa l’operazione di rilancio globale, e sugli scaffali, sono arrivati contemporaneamente quattro packaging differenti, da scegliere a seconda dell’umore e degli interessi del momento. Un’occasione per interagire con il consumatore e soddisfare tutti i gusti attraverso un imballaggio dinamico e interattivo. Il primo aspetto di questo nuovo corso è la grafica per il packaging delle lattine e delle bottiglie di Pepsi Regular, Pepsi Light e Pepsi Boom. Del design attuale resteranno il blu dello sfondo e il tradizionale logo (il globo rosso, bianco e blu); tutto il resto invece cambierà nel corso dell’anno, sulla base dei temi vicini ai giovani: arte, sport, viaggi, musica. (fonte: www.beverfood.com)

The dynamism of the tin can

Si avvicina la fase finale della nona edizione di “Progetto Millennio”, il concorso internazionale di design applicato al packaging di vetro per l’industria alimentare, ideato ed organizzato da Vetrerie Bruni Spa come esperimento di interazione tra mondo della scuola e del lavoro. Per l’edizione 2007 hanno partecipato sette tra le più importanti scuole di design europee: CSM di Londra, Istituto Europeo del Design di Milano, Istituto Europeo del Design di Madrid, Politecnico di Milano, Uiah di Helsinki, Burg di Halle e Università delle Scienze di Muenster. • I 18 modelli finalisti, scelti tra circa un centinaio di proposte, sono presentati con modelli di plexiglass durante il Simei (Milano/Rho, 13-17/11/2007) presso lo stand di Vetrerie Bruni (15/II D09/E10),

Purezza trasparente Pontevecchio Acque Minerali presenta la nuova immagine di Valmora: un look più moderno con un logotipo blu che assume autorevolezza e diventa il colore del brand, assieme al rosso per la frizzante, azzurro per la lievemente frizzante e verde per la naturale. Realizzata dall’agenzia FutureBrand, l’etichetta ha un nuovo elemento grafico: la montagna stilizzata color argento, che richiama, valorizza e rafforza le caratteristiche di quest’acqua leggermente mineralizzata, che nasce dalla sorgente alpina Aburù (Parco Montano del comune di Rorà, a 1300 m). Il restyling ha coinvolto l’intera gamma di Valmora - disponibile nei formati in PET da 50 cl e da1,5l frizzante, naturale e lievemente frizzante - e il fardello, oggi di maggiore impatto, elegante e riconoscibile a scaffale. È stata inoltre ideata una nuova confezione Valmora per 12 bottiglie da 50 cl, con pratica maniglia, che rende ancora più agevole e comodo il trasporto.

interrelate with the consumer and satisfy all the tastes through a dynamic and interactive packaging. The first aspect of this new vestige is the graphics for the tin and the Pepsi Regular, Pepsi Light and Pepsi Boom bottles. Of the current design the background blue and the traditional logo (the red, white and blue globe) will stay; everything else in turn will change over the years, on the basis of subjects that appeal to the young: art, sport, travel, music. (sources: www.beverfood.com)

Pure transparent Pontevecchio Acque Minerali is presenting the new image of Valmora: a more modern look with a blue logotype that with authoritativeness becomes the color of the Valmora brand, along with red for carbonated, and light blue for slightly carbonated and green for still. The new Valmora label, created by the FutureBrand agency, features a new graphic element: the stylised Silver colored mountain to evoke, valorize and reinforce the characteristics of

Valmora, slightly mineralised water that springs from the Aburù alpine spring in the Mountain Park of the municipality of Rorà - at 1300 m. The restyling has involved the entire Valmora range available in the PET 50 cl and 1.5l format, carbonated, still and slightly carbonated - and the bundle that takes on greater impact, elegance and recognisability on the shelf. What is more a new Valmora pack has been devised that contains 12 50 cl bottles with a practical handle that makes transport even more convenient.


ReadytoUse

Marketing & Design

The Arabica coffee flower

Fiore d’Arabica RobilantAssociati ha creato la nuova identità visiva di illy Metodo Iperespresso, il sistema a due fasi per la preparazione dell’espresso a casa. L’innovazione è racchiusa nella speciale capsula, vera e propria “camera di estrazione” di tutti gli aromi del caffè che sviluppa una crema ricca e vellutata. La Brand Advisory Company italiana ha curato la definizione dell’identità visiva del nuovo prodotto illy, sviluppando un intervento a più livelli: dal marchio allo studio della forma della capsula, dall’ideazione del sistema di confezionamento al packaging del prodotto. Il marchio è la stilizzazione del fiore di caffè Arabica, segno raffinato ed elegante che racconta la pregevolezza della materia prima. Il barattolo argentato, contraddistinto dal coperchio rosso, rimanda alla forma della capsula, la cui sagoma affusolata e morbida evoca il gusto bilanciato e corposo dell’espresso. Un design che coniuga indispensabili caratteristiche tecniche con una piacevole componente estetica, per donare all’oggetto una dimensione domestica ed emozionale. Il nuovo marchio è utilizzato a livello corporate: per l’allestimento del negozio, sulla tazzina in cristallo disegnata da Matteo Thun e su tutti gli altri supporti di comunicazione.

RISOTTO EXPRESSO AL PESTO - A pochi mesi dal lancio, la novità Riso Gallo Risotto Expresso al pesto, si è aggiudicata l’ingresso - nella categoria gourmet - al “Taste 07”, la speciale esposizione dei prodotti alimentari più innovativi, organizzata in occasione di Anuga (fiera dell’alimentazione e ristorazione), svoltasi a Colonia. Si è trattato di un’appassionante sfida a colpi di specialità, che ha visto protagoniste circa 500 aziende partecipanti e più di 1.100 prodotti candidati, con la proclamazione finale di soli 61 prodotti selezionati.

RobilandAssociati has created the new visual identity of Illy Metodo Iperespresso, the two phase system for preparing the espresso at home. The innovation is enclosed in the special capsule, a true and proper “extraction chamber” of all the coffee aromas that give a rich and silky cream. The Italian brand advisory company worked on the definition of the visual identity of the new Illy product, intervening on several levels: from the brand to the study of the shape of the capsule, the creation of a packaging system to the packaging itself. The brand is the stylisation of the Arabica coffee flower, an elegant and refined sign that tells of the value of the raw material that comprises the Illy blend. The silvery tin, featuring a red lid, echoes the shape of the capsule, whose tapered and smooth shape evokes the balanced and full-bodied flavour of espresso coffee. A design that marries indispensable technical characteristics with a pleasant aesthetic component, to give the object a domestic and emotional dimension. The new brand is present in all the launches of Illy Metodo Iperespresso; the design of the shop, the cup in glass crystal designed by Matteo Thun and all the other communication supports. A reinforced visual identity that confirms this brand as a symbol of quality Italian products the world over.

Express pesto risotto A few months from its launch, the new Riso Gallo express Pesto Risotto has been entered into the “Taste 07” gourmet category, the special expo of the most innovatory food products, organised in occasion of Anuga (the food and restaurant fair), held at Cologne. A thrilling contest with speciality against specialty that saw 500 concerns take part and more than 1,100 products entered, with the final proclaiming of just 61 selected products.



Facts & Figures

Rapporto sullo stato dell’imballaggio (3) SITUAZIONE A FINE SETTEMBRE 2007 Segnali di stabilità diffusi e dati di export in crescita confermano la ripresa dell’economia italiana (anche se la capacità di spesa delle famiglie risulta, in certi ambiti, ridimensionata). A cura di Plinio Iascone

iportiamo l’andamento delle principali aree dell’industria manifatturiera che utilizzano imballaggi e la conseguente evoluzione del settore packaging. In particolare, puntiamo l’attenzione sulla dinamica delle aree caratterizzate da un grado elevato di impiego di imballaggi.

R

ALIMENTARI E BEVANDE: AGGIORNAMENTI E PREVISIONI

AREA FOOD Nel complesso l’attività produttiva in questo segmento ha concluso il 2006 con una crescita dell’1% circa, lievemente superiore a quella degli anni precedenti. Le aspettative per il 2007, formulate a inizio anno e confermate in primavera, erano orientate a un rafforzamento della crescita e facevano ritenere possibile un

incremento dell’1,5%. Il quadro evolutivo è però mutato nei mesi estivi, a causa di una domanda interna in particolare proveniente dalle famiglie - che non è andata oltre un modesto 0,5/0,6% rispetto all’anno precedente. Le disponibilità economiche delle famiglie restano infatti decisamente scarse. Anche le esportazioni, pur evidenziando un trend evolutivo in crescita del 3% circa, risultano però caratterizzate da un sviluppo lievemente inferiore a quello dell’anno passato. Globalmente l’attività produttiva dell’area del food nel 2007 dovrebbe essere caratterizzata da una crescita sostanzialmente simile a quella che ha interessato il 2006, ossia +1% circa. All’interno di questo grande aggregato si evidenziano situazioni evolutive diverse. La domanda globale di conserve vegetali mostra, per esempio, un trend ten-

Report on the state of packaging (3) SITUATION AT THE END OF SEPTEMBER 2007 Signs of widespread stability and growing export figures confirm the recovery of the Italian economy (although the spending power of families in certain area is still limited). By Plinio Iascone

Here we describe the trend of the major areas of the manufacturing industry which use packaging and the consequent evolution of the packaging sector. We focus especially on the dynamics of areas characterised by an elevated degree of packaging use.

FOOD AND BEVERAGES: UPDATES AND FORECASTS

FOOD AREA Overall, manufacturing activity in this segment ended 2006 with an increase of approximately 1%, slightly higher than in previous years. Expectations for 2007, formulated at the beginning of the year and

denzialmente stagnante, unitamente alle conserve ittiche; in aumento, per contro, la domanda di prodotti ortofrutticoli freschi. Sostanzialmente stabile il settore dell’olio alimentare (meglio il mercato interno che le esportazioni). Grazie soprattutto alla buona intonazione della domanda interna, paste alimentari, prodotti dolciari e da forno, salumi e formaggi evidenziano un trend evolutivo sostanzialmente positivo.

AREA BEVANDE Dopo avere concluso il 2006 con un incremento della produzione 2,5% rispetto al 2005, si avvia a chiudere il 2007 con una crescita del 2,3%. Nell’ambito dell’area bevande si distinguono due sotto settori - alcolici e analcolici - caratterizzati da situazioni evolutive differenti. • Bevande alcoliche - I dati sulla produzione 2007 parlano di un aumento del 3,4% rispetto al 2006. Il vino ha ottenuto le prestazioni migliori, seguito dai super alcolici. Il trend costante di sviluppo dipende dal peso significativo delle esportazioni relative sia al vino

confirmed in spring, were oriented towards a reinforcement of growth and made an increase of 1.5% seem possible. However, a different picture appeared to emerge in the summer months, due to domestic demand especially from families - which failed to rise above a meagre 0.5/0.6% compared to the previous year. Indeed, families still have limited financial assets. Even exports, albeit increasing by approximately 3%, rose slightly less than in the past year. Globally, food manufacturing activity in 2007 should be marked by a growth similar to the growth we saw 2006, totalling approximately +1%.

Within this large area there are clearly different evolutionary scenarios. For instance, the global demand for vegetable preserves, together with fish preserves, shows signs of stagnation. On the other hand, the demand for fresh fruit and vegetables is increasing. The edible oil sector is essentially stable (the domestic market is performing better than exports). Thanks, above all, to healthy domestic demand, pasta, confectionery and baked goods, cold meats and cheeses show an essentially positive growth trend.

BEVERAGES AREA After ending 2006 with an increase in production of 2.5% compared to

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Facts & Figures Il quadro economico A partire dalla primavera 2007 l’economia internazionale ha rallentato il trend di crescita avviato a fine 2005 e consolidatosi nel corso del 2006. Anche l’economia italiana, che aveva agganciato la ripresa soltanto nella metà del 2006, nel corso del 2007, in particolare tra giugno e agosto, ha vissuto un certo rallentamento dei ritmi di sviluppo dell’attività industriale. I principali istituti di ricerca hanno però al momento riconfermato le previsioni evolutive macro economiche formulate a inizio anno, ossia una crescita del PIL all’1,9% e sviluppo dell’industria manifatturiera all’1,3%. Rispetto ai risultati conseguiti nel 2006 siamo senz’altro in presenza di una minore dinamica evolutiva, peraltro già prevista a inizio anno e peraltro ipotizzata anche negli altri pesi dell’UE. L’affievolirsi della dinamica del PIL e della produzione manifatturiera sconta, come appunto atteso, il rientro a tassi di sviluppo più equilibrati di molti settori oltre l’esaurimento del processo di ricostituzione delle scorte. Bisogna altresì tenere conto che il 2006 si confrontava (e questo è ancor più vero per l’economia italiana) con un 2005 particolarmente negativo, dove si era manifestato un calo dell’1,1% nell’attività dell’industria manifatturiera. La situazione evolutiva a breve termine, ossia per il 2008, appare meno brillante rispetto a quanto ipotizzato in precedenza. Prometeia, per esempio, prevede che l’industria manifatturiera conterrà la crescita all’1,2% (le ipotesi evolutive sul 2008, fatte nella primavera 2007, consideravano invece plausibile uno sviluppo dell’1,3%). Con riferimento alla crescita dell’industria manifatturiera italiana, siamo quindi sempre in presenza di un quadro evolutivo positivo ma, per diversi motivi e a detta dei principali economisti, destinato a un ridimensionamento. Il rallentamento generale della crescita dell’economia mondiale, nonché il rafforzamento dell’euro nei confronti del dollaro (con una penalizzazione della competitività dei nostri prodotti e una perdita del potere di acquisto delle famiglie con conseguente minori disponibilità all’acquisto di beni di consumo alimentari e non) sono all’origine di tale ridimensionamento. Analogo andamento delle ipotesi evolutive interessa anche altri Paesi dell’UE: in generale, nell’eurozona la crescita del PIL per il 2007 passa dal 2,6% al 2,5%.

sia ai super alcolici, tendenzialmente in crescita progressiva. Anche birra e vermouth risultano in crescita, anche se a valori più contenuti. • Bevande analcoliche - Le bevande analcoliche, nel 2006, hanno vissuto incrementi produttivi del +2,6% rispetto al 2005; il 2007 si avvia a concludere con un incremento del 2,3%. In questo ambito, sono le bevande piatte a ottenere i risultati migliori.

AREA NON FOOD Nel 2007 quest’area ha confermato i sintomi di ripresa che si erano evidenziati già nel 2006. La situazione di alcune delle principali aree è tratteggiata nel seguito. • Moda - Il sistema “moda” (vestiario, scarpe e pelletteria varia) ha continuato a evidenziare segni di un lento miglioramento nel trend evolutivo della produzione, che si è palesati negli ultimi mesi del 2006. L’attività stata sostenuta da un migliore tono degli ordini, sia di quelli provenienti dal mercato interno sia dall’estero, nonché dall’attenuarsi della crescita delle importazioni. In sintesi si valuta che il 2007 dovrebbe concludersi con una crescita dello 0,4% della produzione (dopo tre anni di cali), con uno sviluppo delle esportazioni del 2,5%, con un aumento del 5% delle importazioni e un consumo interno in cre-

Quadro di sintesi dell’evoluzione dell’industria manifatturiera italiana. Tassi di variazione % m.a. a prezzi costanti. Table summarising the evolution of the Italian manufacturing industry rates of variation % annual average at constant prices. 2005 2006 2007 2008 Produzione -1,1 2,1 1,3 1,2 Production Esportazioni 1,7 3,7 2,2 2,6 Exports Domanda interna -0,2 2 1,6 1,1 Domestic demand

2005, 2007 is looking to end with an increase of 2.3%. Within the beverages area two sectors stand out - alcoholic and non-alcoholic beverages - characterised by different evolutionary scenarios.

• Alcoholic beverages - Data regarding production in 2007 shows an increase of 3.4% on 2006. Wine performed best, followed by spirits. The constant growth trend

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depends on the significant weight of exports of both wine and spirits, which are progressively increasing. Beer and vermouth also show some growth, although figures are lower.

• Non alcoholic beverages - In 2006 non-alcoholic beverages saw an increase in production of +2.6% compared to 2005. 2007 is looking to end with an increase along the lines of 2.3%. In this area it is the non fizzy

scita dello 0,4% (dopo tre anni di flessioni). • Prodotti farmaceutici - È una delle aree che ha continuato a manifestare trend positivi, anche nel periodo di bassa congiuntura. Dopo avere concluso il 2006 con una crescita del 2,4%, il 2007 (le informazioni si riferiscono al trend del primo semestre) dovrebbe segnare un’ulteriore crescita pari al 3% circa. Una tendenza, questa, che deriva dal buon andamento della domanda interna legata all’invecchiamento della popolazione italiana, ai flussi migratori in aumento e all’innalzamento degli standard di vita. • Cosmesi profumeria - Il 2006 si è concluso con uno sviluppo del fatturato del +2,9% (in termini quantitativi, ovvero numero di confezioni, la crescita è del 2,93% circa). Sulla base di elementi emersi dall’ultimo report congiunturale di Unipro, le prime valutazioni per il 2007 parlano di un trend evolutivo in fase di rafforzamento: l’anno dovrebbe infatti segnare una crescita del 3%. Sviluppo analogo dovrebbe riguardare anche la produzione riferita al numero di confezioni. La tendenza favorevole è determinata da uno sviluppo del 2,1% del fatturato realizzato in Italia e da una crescita del 5% delle esportazioni. • Prodotti chimici - Secondo valutazio-

drinks which are producing the best results.

NON FOOD AREA In 2007 this area continued to show signs of the recovery which had begun back in 2006. The states of some of the major areas are outlined below.

• Fashion - The fashion system (clothing, shoes and various leather goods) continued to show a slow improvement in production growth trends, which emerged clearly in the last few months of 2006. Activity was sustained by an increase in the number of orders from both domestic and overseas markets, as well as by the slowdown

in imports. In brief, it is reckoned 2007 will end with a 0.4% increase in production (after three negative years), a 2.5%, increase in exports, a 5% increase in imports and a 0.4% rise in domestic consumption (after three years of downswings).

• Pharmaceutical products - This is one area which has continued to show positive trends, even when conditions were unfavourable. After ending 2006 with a 2.4% increase on 2007 (data refers to the trend of the first half of the year) it should show a further increase somewhere along the lines of 3%. This trend derives from the positive trend of the domestic demand linked to the ageing Italian population,


Facts & Figures

Bilancio del mercato del settore imballaggi (dati di produzione in t/000). Le cifre del 2007 sono previsionali. Balance of the packaging sector market (production data in t/000). The figures for 2007 are interim. 2005 2006 2007 Prod. Export Import Uso Prod. Export Import Uso Prod. Export Import Uso • Acciaio Imballaggi leggeri 680 194 5 491 660 202 7 465 675 215 7 467 Fusti 100 30 9 79 103 35 9 77 106 39 11 78 • Alluminio 97 35 11 72 99 36 13 76 102 37 12 77 • Cellulosici 5.163 444 100 4.819 5.270 464 105 4.911 5.400 470 110 5.040 Rigidi poliacc. 125 125 129 129 132 132 • Plastica 3.340 1.021 334 2.653 3.383 1.105 357 2.636 3.450 1.160 375 2.665 Imb. flessibili 270 113 3 160 286 120 3 169 292 125 3 170 • Vetro 3.561 411 362 3.512 3.568 419 367 3.516 3.670 420 360 3.610 • Legno 2.951 117 239 3.073 2.940 126 335 3.149 2.980 125 340 3.195 Altro 30 30 30 30 30 30 Totale 16.317 2.365 1.063 15.014 16.468 2.507 1.196 15.158 16.837 2.591 1.218 15.464 Fonte/Source: Istituto Italiano Imballaggio

• Arredamento domestico (mobili e elettrodomestici) - I dati congiunturali

increasing immigration and higher standards of living.

• Cosmetics and perfumes - 2006 ended with a +2.9% increase in turnover (in quantitative terms, or the number of products manufactured, growth totalled approximately 2.9-3%). Based on elements emerging from Unipro’s latest cyclical report, initial assessments for 2007 mention an evolutionary trend that is becoming stronger. Indeed, the year should show a 3% increase. Production in quantitative terms should show similar growth. The favourable trend is determined by a 2.1% increase in turnover produced in Italy and a 5% increase in exports.

del 2007 sembrano indicare un andamento della produzione leggermente migliore di quanto previsto a inizio anno, soprattutto nel settore elettrodomestici: qui il mercato nazionale sta reagendo bene agli stimoli offerti dagli incentivi fiscali sulla rottamazione. Il miglioramento della domanda interna potrebbe portare a un rallentamento delle decisioni dei marchi nazionali a delocalizzare all’estero le produzioni (sebbene il fenomeno sembra destinato a perdurare sul lungo periodo). Permane negativo il trend delle esportazioni di elettrodomestici. Anche il settore dei mobili mette in luce una certa ripresa della domanda interna e. a differenza degli elettrodomestici, le esportazioni risultano in crescita.

• Chemical products - According to Federchimica’s assessments, 2006 ended with a 2.2% increase in production, mainly determined by the positive trend in exports which increased by 4.5%. On the other hand, domestic demand was limited to a meagre +1.9%. 2007 saw the chemical sector marked by a still positive evolutionary trend in manufacturing though growth figures were more disappointing. The year should end with an increase in production of around 1.3%. Exports continue to be decisive and, with regard to manufacturing activity, all chemical sectors in 2007 were positive. • Home furnishings (furniture and household appliances) - Cyclical

L’evoluzione positiva delle due componenti della domanda porteranno a concludere l’anno con una produzione in crescita. Per entrambe le aree il peso delle importazioni permane molto significativo. • Prodotti per l’edilizia - Questa area si riferisce a cemento, calce, laterizi, vetro piano, tondo per cemento armato, piastrelle ecc.; si tratta di prodotti strettamente connessi all’attività dell’edilizia italiana, e che sembrano aver evidenziato trend lievemente migliore rispetto a quello registrato nel 2006. La migliore intonazione del 2007 è derivata dalla ripresa dell’edilizia non residenziale, in particolare delle opere pubbliche.

data from 2007 seems to indicate a production trend which is slightly rosier than that which was forecast at the beginning of the year, above all in the household appliance sector. Here the domestic market is reacting well to the stimuli provided by tax incentives given for the scrapping of old appliances. Improved domestic demand could lead to fewer Italian brands deciding to move production overseas (although the phenomenon seems destined to last for some time yet). The trend in exports of household appliances remains negative. The furniture sector also highlights a measure of recovery in domestic demand and, unlike household

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ni di Federchimica, il 2006 si è concluso con uno sviluppo produttivo del 2,2%, determinato in particolare dal buon andamento delle esportazioni cresciute del 4,5%. La domanda interna, per contro, si era limitata a un modesto +1,9%. Il 2007 vede il settore chimico caratterizzato da un trend evolutivo della produzione ancora positivo, ma con valori di crescita inferiori; l’anno dovrebbe dunque concludersi con una crescita della produzione intorno all’1,3%. L’export continua a essere determinante e, con riguardo all’attività produttiva, tutti i settori della chimica nel 2007 sono caratterizzati dal segno positivo.

Steel Light pack Drums Aluminium Cellulosic Rigid Polylam Plastics Flexible pack Glass Wood Other Total

appliances, exports also appear to be on the increase. The positive evolution of the two components which make up the demand will mean an increase in production at the year’s end. In both areas the weight of imports remains extremely significant.

• Products for construction - This area involves cement, lime, brick, flat glass, rods for reinforced concrete, tiles etc. These products are strictly linked to Italian construction activity and would appear to show a slightly more positive trend compared to 2006. The improved situation of 2007 derives from the resurgence in nonresidential building, especially public works.

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Facts & Figures The economic scenario Starting in spring 2007 the international economy slowed the upward trend begun at the end of 2005 which was consolidated during 2006. The Italian economy too, which had only begun to recover in mid 2006, experienced a slowing down of growth and industrial activity in 2007, especially in the months between June and August. However, major research institutes have, for the moment, once more confirmed macro economic forecasts formulated at the beginning of the year, predicting a 1.9% growth in GNP and a 1.3% growth in the manufacturing industry. Compared to results delivered in 2006 we are undoubtedly in the presence of a smaller growth dynamic, which was, however, forecast at the beginning of the year and conjectured by other EU countries. The weakening of the GDP dynamic and of manufacturing activity anticipates, as expected, the return of many sectors to more stable growth rates as well as the depletion of stocks. It should also be taken into account that 2006 (and this is even truer of the Italian economy) is compared with an especially negative 2005 which saw a 1.1% fall in manufacturing industry activity. The short term growth scenario, covering 2008, appears less vibrant than what was previously speculated. For instance, Promoteia foresees that growth in the manufacturing industry will be limited to 1.2% (while forecasts made in spring 2007 for 2008 predicted a plausible growth of 1.3%). Therefore, referring to the growth of the Italian manufacturing industry we are still in the presence of a positive growth scenario which however, for various reasons and according to major economists, is bound to reverse. The general slowdown of the global economy, as well as the strengthening of the Euro against the dollar (with its penalisation of the competitiveness of our products as well as the reduced purchasing power of families and consequent fewer means for buying consumer goods such as food and others) are the source of this reversal. Other EU countries have been affected by similar growth trends. In 2007 generally, growth of GDP fell from 2.6% to 2.5% in the Euro area.

Imballaggio, quanto se ne produce Materiale per materiale, un consuntivo sull’andamento dell’attività produttiva specifica nel settore packaging, i cui risultati sono strettamente correlati all’evoluzione dell’industria manifatturiera nel suo complesso. l 2006 si è concluso con una produzione di imballaggi pari a 16.461.000 tonnellate, segnando una crescita dell’1% rispetto al 2005 che, come si ricorderà, si concluse con un calo dello 0,3%. I dati a disposizione riconfermano il legame di correlazione esistente tra il settore dell’imballaggio e l’attività manifatturiera: -1,1% nel 2005 e +2,1% nel 2006. Dall’esame dei trend evolutivi delle diverse filiere dell’imballaggio nei primi otto mesi del 2007, si può prevedere una crescita dell’attività produttiva specifica pari al 2-2,2% circa a fronte di un incremento previsto da Prometeia dell’attività dell’industria manifatturiera dell’1,3%. Si riconferma quindi appieno la correlazione tra imballaggio e industria manifatturiera. Lo sviluppo previsto per il settore imballaggio trae origine dall’evoluzione delle esportazioni (+3% circa) e dal trend della domanda interna (il cui sviluppo dovrebbe attestarsi al 2%).

I

TUTTI I MATERIALI Imballaggi di acciaio - Si presume che, dopo un 2006 decisamente negativo, il settore degli imballaggi leggeri di banda stagnata nel 2007 possa beneficiare di una crescita del 2% circa. Per quanto concer-

Packaging, how much is produced Material by material. A final balance of the manufacturing activity trend specific to the packaging sector. The results are strictly correlated to the growth of the manufacturing industry as a whole. 2006 ended with packaging production totalling 16,461,000 tonnes, marking an increase of 1% compared to 2005 which, it will be remembered, ended with a fall of 0.3%. Available data confirms once again an existing correlation between the packaging sector and manufacturing activity: -1.1% in 2005 and +2.1% in 2006. From an examination of the growth trends of various packaging industries in the first eight months of 2007, it might be feasible to forecast a 2-2.2% growth in packaging, given the 1.3% increase in

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manufacturing activity predicted by Promoteia. Therefore, the correlation between packaging and the manufacturing industry is confirmed once more. The growth forecast for the packaging sector derives from the evolution in exports (approximately +3%) and the trend of domestic demand (which should increase by 2%).

ALL THE MATERIALS Steel packaging- It is conjectured that, after a decidedly negative 2006, the light tin plate packaging sector might profit from an approximate 2% growth

ne i fusti di acciaio di elevata capacità, l’attività produttiva dovrebbe concludere l’anno con +3%, con risultati che derivano essenzialmente dal buon andamento delle esportazioni, confermando l’andamento positivo pregresso. Imballaggi di alluminio - La produzione di imballaggi di alluminio nel 2007 è ipotizzata in crescita del 3% circa, che coinvolge tutti i comparti. Questo trend deriva da un +3% circa registrato in fase esportativa e da una domanda interna in aumento dell’1%. Imballaggi di plastica - La crescita registrata nel 2006 dell’1,3% era imputabile essenzialmente alle esportazioni. Le previsioni di chiusura del 2007 parlano di una crescita della produzione intorno al 2%, ancora a seguito di un incremento delle esportazioni (+5% circa) ma anche della domanda interna (+1%). Quest’ultima presenta trend differenziati, a seconda delle tipologie di imballaggi plastici e degli innumerevoli settori di utilizzo. I maggiori tassi di sviluppo sono appannaggio delle bottiglie destinate al confezionamento delle bevande, delle vaschette e delle buste

in 2007. As far as large volume steel drums are concerned, manufacturing activity should end the year with +3%. This result will essentially be due to the continuing positive trend in exports. Aluminium packaging - It is speculated that the production of aluminium packaging in 2007 will increase by approximately 3%, involving every segment. This trend derives from an approximate +3% in exports and from a domestic demand that has increased by 1%. Plastic packaging - The 1.3% growth recorded in 2006 was essentially due to exports. Forecasts for the end of 2007 speak of an approximate 2% increase in manufacturing, again in the wake of an increase in exports (approximately +5%,) as well as

domestic demand (+1%). The latter reveals various trends, depending on the type of plastic packaging and the numerous sectors of use. The higher growth rates are the prerogative of bottles destined for packaging beverages, trays and bags destined for fresh foods and portioned or preweighed food products, stretch film and fastenings. Cellulose packaging - Overall, during the year, industry did nothing but confirm the positive trend of the last few months of 2006. Corrugated cardboard, large volume bags and foldable boxes guide growth. 2007 should end with an increase in production of around 2.5%. Laminated cellulose packaging After ending 2006 with an


destinate ai cibi freschi e ai prodotti alimentari porzionati o pre pesati, dei film estensibili e delle chiusure. Imballaggi cellulosici - In senso globale, la filiera ha confermato, nel corso dell’anno, l’andamento positivo degli ultimi mesi del 2006. Cartone ondulato, sacchi di elevata capacità e astucci pieghevoli guidano lo sviluppo. Il 2007 dovrebbe concludersi con una crescita della produzione intorno al 2,5%. Imballaggi cellulosici accoppiati - Dopo avere concluso il 2006 con una crescita produttiva del 3% circa, dovrebbero segnare nel 2007 un ulteriore incremento produttivo del 2% circa. L’andamento deriva sia da un sensibile aumento delle esportazioni di bevande confezionate in contenitori cellulosici sia a seguito del loro inserimento in nuove aree di mercato. Imballaggi flessibili da converter -Prosegue la tendenza alla crescita, che ha caratterizzato gli ultimi anni, compreso il periodo della stagnazione economica nazionale. Il 2007 vede una loro ulteriore crescita produttiva (+2%) che segue un 2006 particolarmente brillante (+6%). Imballaggi di vetro - Suddivisi in quattro categorie (bottiglie, vasi, flaconeria e vetro tubo per fiale e flaconi), dopo avere concluso il 2006 con un assestamento dei valori di produzione registrati nel 2005, nel 2007 dovrebbero segnare una crescita dell’attività intorno al 3%. Questo è imputabile a una domanda interna in netta ripresa, con particolare riferimento alle bottiglie. Imballaggi di legno - Il settore si suddivide in tre aree: cassette per prodotti ortofrutticoli pallet e imballaggi industriali. Dopo avere concluso il 2006 su valori lievemente inferiori a quelli del 2005, nel 2007 se ne ipotizza una crescita dell’1,3/1,5%. In aumento essenzialmente la produzione di pallet e di imballaggi industriali, mentre le cassette per ortofrutta, dopo anni di continui cali produttivi, dovrebbero stabilizzarsi ■ sui valori raggiunti. Plinio Iascone Consulente Istituto Italiano Imballaggio

approximate 3% increase in manufacturing, there should be a further increase in production of around 2% in 2007. The trend derives from the considerable growth of the export of beverages packaged in cellulose containers as well as their introduction into new market areas. Flexible converter packaging - The growth trend which has characterised the last few years, including the period of Italian economic recession continues. 2007 sees a further increase in production (+2%) which follows a particularly vibrant 2006 (+6%). Glass packaging - Subdivided into four categories (bottles, jars, jugs and tube glass for phials and vials). After ending 2006 with production figures recorded in 2005 basically unchanged

there should be an approximate 3% increase in manufacturing activity in 2007. This is due to domestic demand, which is clearly picking up, especially with regard to bottles. Wooden packaging - The sector is subdivided into three areas: crates for fruit and vegetables, pallets and industrial packaging. After ending 2006 with figures slightly lower than those seen in 2005, a 1.3/1.5% increase is forecast for 2007. The production of pallets and industrial packaging is essentially increasing, while crates for fruit and vegetables, after years of falling manufacturing levels, should level out at current figures. ■ Plinio Iascone

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Facts & Figures

NUMERI E TENDENZE Analisi di un settore storico della filiera imballaggio, oggetto di una profonda riconversione. Un particolare riferimento agli imballaggi industriali, alle cassette e ai pallet. Plinio Iascone

Una filiera

IMBALLAGGI DI LEGNO econdo le analisi di FederlegnoArredo gli imballaggi di legno rientrano nella macro area “legno e prodotti di legno”. Dopo le difficoltà degli ultimi anni, questo importante comparto dell’industria manifatturiera italiana ha espresso nel corso del 2006 (e riconfermato nei primi mesi del 2007) una progressiva ripresa sia del mercato interno che delle esportazioni. Tra i motivi della lunga crisi, oltre alla stagnazione dell’economia italiana e europea, citiamo l’aumento della concorrenza e la delocalizzazione dell’attività produttiva, che

S

ha interessato molti settori di questa area. Ma, secondo Federlegno-Arredo, tra fine 2006 e inizio 2007, oltre a un miglioramento della domanda interna, si è registrato un regresso della tendenza alla delocalizzazione. In termini globale, tutta l’area del legno-arredo ha espresso nel 2006 un fatturato di poco superiore ai 38.000 milioni di Euro, di cui il settore degli imballaggi di legno, con un fatturato di 1.650 milioni di Euro, ha rappresentato il 4% circa. Gli imballaggi di legno oggetto della presente trattazione comprendono:

A sector

Wooden packaging STATISTICS AND TRENDS An analysis of an historical packaging industry sector, object of a profound changeover. A special reference to industrial packaging, crates and pallets. Plinio Iascone

According to Federlegno-Arredo analyses wooden packaging belongs to the macro area of “wooden and wooden products”. After the hardships of recent years, this important sector of the manufacturing industry saw a gradual recovery in the domestic market and exports during 2006 (a trend which continued into the first part of 2007). Some of the reasons for the lengthy recession, as well as the stagnation of

the Italian and European economy, include the rise in competition and the trend to move manufacturing activity overseas which has affected many sectors in this area. However, according to FederlegnoArredo there was even a reversal of the trend for moving production overseas as well as an improvement in domestic demand between the end of 2006 and the beginning of 2007. In global terms the turnover of the entire

- imballaggi industriali (strutture per il trasporto di macchinari o impiantistica, cassette per liquori e vini pregiati, rocchette e casse per cavi, tappi di sughero, bins, ecc...); - cassette per prodotti ortofrutticoli o altro; - pallet.

AREE DI IMPIEGO Le principali aree di destinazione degli imballaggi di legno sono i settori manifatturieri, l’industria alimentare e la grande distribuzione moderna. I pallet continuano a essere gli imballaggi a maggior diffusione settoriale, mentre l’impiego degli imballaggi industriali si distribuisce tra industria meccanica -

wood-furnishing area was slightly over 38,000 million Euro in 2006, of which wooden packaging accounted for approximately 4%, with a turnover of 1,650 million Euro. Wooden packaging studied here includes: - industrial packaging (structures for the transport of machinery or plants, crates for spirits and fine wines, reels and crates for cables, cork stoppers, bins etc…); - crates for fruit and vegetable produce or other; - pallets.

AREAS OF USE The principal areas for wooden packaging are manufacturing, the food industry and the modern largescale retail trade.

Pallets continue to be the most widespread form of packaging in the majority of sectors, while the use of industrial packaging is divided between the mechanical-plant industry, telephone and electrical cables, fruit and vegetable produce and the beverage industry. The only product that is basically conditioned by a single area of use fresh fruit and vegetable produce - is the wooden crate. In the last three-four years the wooden packaging sector has undergone a phase of profound changeover and reorganisation, affected by many factors but first and foremost the pressure of competition from alternative materials (plastic or corrugated cardboard crates for fruit and vegetables) as well as the new

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Facts & Figures Tabella 1 - Bilancio globale del settore imballaggi in legno. Table 1 - Global balance of the wood packaging sector. 2003 2004 2005 2006 Fatturato Mln Euro 1.600 1.616 1.640 1.650 Turnover Mln Euro Addetti - 11.000 Employees Aziende operanti - 2.000 Operating firms Produzione t/000 2.988 2.950 2.967 2.940 Production t/000 Esportazione 102 110 117 126 Export Importazione 341 311 239 335 Import Utilizzo apparente 3.227 3.151 3.089 3.149 Apparent use Fonte/Source: Banca dati Istituto Italiano imballaggio. Tabella 2 - Dati anagrafici di sintesi della filiera imballaggi di legno (dati di produzione in t/000). Table 2 - Data summing up the wood packaging sector (production data in t/000). Imballaggi industriali Cassette ortofrutta Pallet Industrial packaging Mkt garden crates Pallets 2003 706 461 1.821 2004 721 359 1.870 2005 707 323 1.937 2006 700 307 1.937 Fonte/Source: Banca dati Istituto Italiano imballaggio Tabella 3 - Tipologie dei pallet (valori in %). Table 3 - Type of pallet (figures %). 1995 2001 2006 Pallet di legno 97% 95% 90% Pallet di plastica 2% 3% 5% Pallet di cartone ondulato 0,5% 1,5% 4,5% Pallet di acciaio 0,5% 0,5% 0,5% Fonte/Source: Istituto Italiano Imballaggio

demands of the market in terms of logistics (returnable and standardised pallets).

SECTOR STATISTICS In 2006 turnover of the wooden packaging industry as a whole amounted to 1,650 million Euro with production totalling 2,940,000 tonnes. In the last three years the sector has suffered from the unfavourable national and international conditions which have battered the economy. This is seen in the evolutionary trend which has stuck at an annual average of 0.6% over this period. Referring once again to 2006 the balance of trade remains unfavourable (-209,000 tonnes). Exports have increased by 7.6% compared to imports which have grown by 40%.

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Wood pallets Plastic pallets Pallets in corrugated cardboard Steel pallets

impiantistica, cavi telefonici ed elettrici, raccolta prodotti ortofrutticoli e industria delle bevande. L’unico manufatto condizionato essenzialmente da un’unica area di utilizzo, quella dei prodotti ortofrutticoli freschi, è la cassetta di legno. Negli ultimi tre-quattro anni il comparto degli imballaggi di legno ha attraversato una fase di profonda riconversione e riassetto, legata a molteplici fattori, in primis la pressione concorrenziale esercitata dai materiali alternativi (cassette di plastica o cartone ondulato per ortofrutta) nonché le nuove esigenze del mercato in termini di logistica (pallet a rendere e loro standardizzazione).

LE CIFRE DEL COMPARTO Nel 2006, la filiera degli imballaggi di legno nel suo complesso ha espresso un fatturato di 1.650 milioni di euro, con una produzione che ha toccato le 2.940.000 tonnellate. Il settore nell’ultimo triennio ha risentito della sfavorevole congiuntura nazionale e internazionale che ha colpito l’economia; lo testimonia il trend evolutivo che, in questo periodo, si è limitato allo 0,6% medio annuo. Sempre con riferimento al 2006, la bilancia commerciale resta passiva (-209.000 tonnellate). Le esportazioni crescono del 7,6%, a fronte di uno sviluppo del 40% delle importazioni. Il commercio estero interessa essenzialmente i pallet. Per quanto concerne la domanda interna, nel 2006 ha raggiunto 3.149.000 tonnellate segnando uno sviluppo del 2,5% rispetto all’anno precedente, dopo due anni di ridimensionamento delle quantità utilizzate.

Overseas trade essentially interests pallets. As for domestic demand, it totalled 3,149,000 tonnes in 2006, signalling a growth of 2.5% on the previous year, after two years of diminishing quantities used.

INDUSTRIAL PACKAGING Between 2002 and 2006, and except for a slight improvement recorded in 2004, the sector showed a negative trend. 2006 also ended with a -1% trend affected by the lengthy recession which has marked the Italian economy. Production in 2006 fluctuated around 700,000 tonnes. 70% of the offer can be traced to specialised firms which work for more than one customer. The

IMBALLAGGI INDUSTRIALI Dal 2002 al 2006 il settore, a parte un lieve miglioramento registrato nel 2004, presenta un trend non positivo; anche il 2006 si è concluso con un -1%, andamento su cui ha inciso il lungo periodo di crisi che ha contraddistinto l’economia italiana. La produzione nel 2006 si è attestata in 700.000 tonnellate. Il 70% dell’offerta è riconducibile ad aziende specializzate che lavorano per più clienti, il restante 30% si riferisce ad autoproduzione o ad aziende che lavorano in esclusiva per un unico cliente. La grande varietà che ne deriva, rende estremamente difficoltosa la rilevazione statistica delle cifre del settore. Il principale settore dell’area imballaggi industriali, pari all’80% circa, è costituito dalle casse di grosse dimensioni, adibite al trasporto di macchinari o parte di essi. Le alternative agli imballaggi industriali di legno sono, in certi casi, i container. Questa area di mercato comprende anche altre tipologia di imballaggi di legno: - casse e rocchette per il contenimento e la movimentazione dei cavi elettrici, che si stima rappresentino il 15% circa del mercato;

remaining 30% refers to selfproduction or to firms which work exclusively for a single customer. The enormous variety resulting from this makes it extremely difficult to gather statistics on this sector. The major industrial packaging sector, accounting for approximately 80% of the whole, consists of large size crates, destined for the transport of machinery or machine parts. In some cases containers are alternatives to industrial wooden packaging. This area of the market also includes other wooden packaging typologies. - crates and reels for holding and transporting electrical cables, which accounts for an estimated 15% of the market; - bins used in the fruit and

vegetable sector (with a share of approximately 3%), gradually diminishing due to competition from plastic bins; - crates for spirits (approximately 2%). This is an interesting sector linked to top of the range wines and spirits, which have to face competition from tin plate and cardboard crates.

PALLETS This sector is essentially healthy. Despite being affected by the lengthy recession in the Italian manufacturing industry it showed an annual average growth rate of 2% between 2003 and 2006. This packaging is an indispensable instrument in modern retail logistics as it allows goods to be moved speedily


Facts & Figures - bins usati nel settore ortofrutta (con uno share pari a circa il 3%), tendenzialmente in progressivo calo a causa della concorrenza dei bin di plastica; - cassette per liquori (2% circa): si tratta di un comparto interessante legato ai vini e liquori di alta gamma, che si deve confrontare con le cassette di banda stagnata e di cartoncino.

PALLET Il comparto gode sostanzialmente di buona salute: pur risentendo del lungo periodo di crisi dell’industria manifatturiera nazionale, dal 2003 al 2006 ha evidenziato un tasso medio annuo di crescita del 2%. Questo imballaggio è uno strumento indispensabile nella moderna logistica distributiva, poiché permette una veloce e razionale movimentazione delle merci. Nel 2006 la produzione di pallet ha raggiunto le 1.937.000 tonnellate. Le esportazioni sono cresciute dell’11%, mentre la domanda interna ha segnato uno sviluppo del 4%. Unico elemento poco positivo è stato l’incremento delle importazioni che dal 10,5% sul consumo del 2005 sono passate, nel 2006, al 14,4%. Il pallet di legno si può presentare in tre

principali formati standard, che vengono di seguito riportati con le relative percentuali di utilizzo: • formato 800 x 1.200 mm, 70%; • formato 1.000 x 1.200 mm, 25%; • formato 1.200 x 1.200 mm, 5%. Tra fine anni novanta e inizio 2000 questo settore è stato caratterizzato da una profonda innovazione, diretta da Federlegno e tesa a rivoluzionare il segmento, introducendo sul mercato pallet standard certificati a marchio EPAL. Questi pallet soddisfano caratteristiche molto rigide di tenuta e sicurezza e hanno notevolmente favorito il riuso degli stessi per molteplici volte. Il fenomeno ha prodotto vantaggi migliorativi sia sulla qualità dei pallet nuovi immessi sul mercato che e su i pallet riparati e rimessi in circolazione. La progressiva diffusione dei pallet EPAL ha prodotto un sensibile rinnovo del parco a rendere e, al contempo, è in progressivo aumento l’attività dei riparatori di pallet che vengono rimessi in circolazione. Esistono sul mercato tipologie di pallet alternativi a quelli di legno, che vengono prodotti in plastica, cartone o acciaio; i tre competitor ricoprono una quota marginale del mercato, che non supera il 10%.

CASSETTE Nel 2006 la produzione è ammontata in 307 t/000 (-5% rispetto al 2005). Il settore delle cassette, impiegate per oltre il 97% per il trasporto dei prodotti ortofrutticoli, vive ormai da tempo una crisi, che ne sta notevolmente ridimensionando produzione e fatturato, basti pensare che solo dieci anni or sono la produzione ammontava a 1.400 t/000. La cassetta di legno è stata per molti anni l’unico imballaggio utilizzato per il trasporto dei prodotti ortofrutticoli, ittici e delle carni (pollame, conigli). Oggi, di fatto, è praticamente scomparsa nel settore prodotti ittici e ha una presenza marginale per il trasporto di per polli e conigli. Anche nell’area ortofrutticola la presenza della cassetta di legno è stata progressivamente ridimensionata. Nel 2006 ha avuto un decremento ulteriore, scendendo al 23% circa. A fronte di questa situazione nell’area legno, acquistano maggiori spazi le cassette di cartone ondulato e di plastica (soprattutto a rendere), sempre più diffuse in tutti i settori. Si ritiene però possibile arrestare questo trend negativo, in virtù di alcune innovazioni, che potrebbero interessare le cassette di legno destinate al settore ortofrutticolo e focalizzate sia sul look sia sui trattamenti, atti a rendere possibile i loro inserimento nel circuito del “rendere”. ■ Plinio Iascone Istituto Italiano Imballaggio

and efficiently. In 2006 pallet production totalled 1,937,000 tonnes. Exports grew by 11% while domestic demand showed a 4% growth. The only less positive note was the increase in imports which rose from 10.5% of consumption in 2005 to 14.4% in 2006. Wooden pallets can be found in three principal standard formats listed here with their relative percentages of use: • format 800 x 1,200 mm, 70%; • format 1,000 x 1,200 mm, 25%; • format 1,200 x 1,200 mm, 5%. Between the end of the nineties and the beginning of 2000 this sector was characterised by profound innovation, supervised by Federlegno, whose purpose was to revolutionise the segment, launching

standard EPAL certified pallets onto the market. These pallets satisfy very rigid criteria of resistance and safety and have significantly encouraged recycling of the same. The phenomenon produced benefits in terms both of the quality of the new pallets launched onto the market and of the pallets which were repaired and put back in circulation. The gradual spread of EPAL pallets increased the number of returnable pallets and, at the same time, increased the activity of repairers of reissued pallets. Alternatives to wooden pallets are plastic, cardboard or steel pallets. These three competitors have a marginal share of the market which does not exceed 10%.

CRATES In 2006 production amounted to 307 t/000 (-5% compared to 2005). The sector of crates, over 97% of which are used for transporting fruit and vegetables has, for some time now, been undergoing a recession which is reducing production and turnover considerably. Suffice it to say that only ten years ago production amounted to 1,400 t/000. The wooden crate was, for many years, the only packaging used in the transport of fruit and vegetables, fish and meat (poultry, rabbits). In fact today it has practically disappeared from the fish sector with only a marginal presence in the transport of chickens and rabbits. In the fruit and vegetable sector too the presence of wooden crates has

gradually fallen. In 2006 it fell further, dropping to approximately 23%. Against this situation in the wood area, corrugated cardboard and plastic crates (above all returnable ones) are acquiring a greater share and are becoming increasingly widespread in every sector. It is believed that it might be possible to reverse this negative trend by virtue of a few innovations which could be used on wooden crates destined for the fruit and vegetable sector. They focus on both their look and on treatments aimed at making them suitable to be included in the ■ “returnable” circuit. Plinio Iascone

Istituto Italiano Imballaggio

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Facts & Figures

A fine linea

LEGNO: un’indagine presso la GDO PALLET Federlegno-Arredo pubblica una ricerca, condotta dalla LIUC e dal Politecnico di Milano, presso un campione significativo di aziende della GDO, relativa alle problematiche di utilizzo dei pallet di legno. arlare di logistica dei sistemi distributivi e del mondo degli imballaggi significa anche parlare di pallet, uno “strumento” che ha assunto negli anni una rilevanza strategica. Voluto da Federlegno-Arredo (Federazione italiana delle industrie del legno, del sughero, del mobile e dell’arredamento), un recente sondaggio svolto dal Centro di Ricerca sulla Logistica dell’Università Carlo Cattaneo LIUC e dal Politecnico di Milano, ha permesso di inquadrare a livello operativo, gestionale, logistico e, non ultimo, economico le problematiche del comparto. Partendo dallo studio delle criticità e dei flussi di alcune aziende pilota della GDO, l’indagine si è avvalsa delle competenze e dei contributi delle associazioni di categoria: da una parte FederlegnoArredo, con l’associata Assoimballaggi (Associazione nazionale industrie imballaggi di legno, pallet, sughero e servizi

P

logistici), che ha fornito una panoramica dell’intero processo della filiera di produzione, riparazione e gestione dei pallet in legno; dall’altra, Indicod-ECR (Istituto per le imprese di beni di consumo), per quanto attiene l’interfaccia fra industria di marca e GDO. La ricerca presentata nel volume Il ruolo dei pallet nei moderni sistemi distributivi - da acquistare in libreria e online sui siti www.lampidistampa.it e www.ibs.it - nasce dalle testimonianze di

End of line

Wood: a study involves largescale distribution PALLET Federlegno-Arredo publishes a study carried out by the LIUC and Milan Polytechnic on a significant sample of largescale retail trade companies, on the issues regarding the use of wooden pallets.

Any talk of logistics or the world of packaging implies a mention of pallets, an instrument which has taken on strategic importance over the years. Commissioned by FederlegnoArredo (Italian Federation of the industries of wood, cork, furniture and furnishings) a recent survey carried out by the Centre of Research into Logistics at the Carlo Cattaneo LIUC University and Milan Polytechnic enabled the sector’s problem areas to be dealt with at an operational,

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managerial, logistical and, last but not least, economic level. Beginning with the study of the criticality and flows of some of the pilot companies of the largescale retail trade, the survey drew on the skills and contributions of trade associations. On one hand, there was Federlegno-Arredo, with its associate Assoimballaggi (National Association of the industries of wood packaging, pallets, cork and logistical services) which provided an overview of the

responsabili della logistica e da sopralluoghi condotti presso i centri direzionali delle principali aziende di distribuzione, che hanno consentito di tracciare una mappa aggiornata dei flussi e delle caratteristiche dei pallet utilizzati. Le problematiche del mercato - Con un volume annuo di circa 600 mila unità di carico palettizzate e con il superamento della soglia degli 8 euro cadauno - soglia destinata ad aumentare ulteriormente, a causa dei rincari della materia prima legno - il pallet rientra negli asset aziendali. A fronte di un mercato in crescita nascono inevitabili problemi organizzativi, economici e gestionali. A partire dal mancato rispetto delle regole stabilite dal sistema Epal, con conseguente sviluppo di un mercato parallelo con compravendita di pallet usati, per arrivare alle difficoltà nell’effettuare controlli efficaci in grado di evidenziare eventuali responsabilità o inefficienze. Molti e vari quindi gli aspetti che emergono dalla ricerca, che va ad arricchire i già numerosi volumi della collana dedicata alle tematiche del legnoarredo, avviata nel 2003 da FederlegnoArredo Srl e Lampi di Stampa. ■

entire process of manufacturing, repairing and handling wooden pallets. On the other, there was Indicod-ECR (Institute for consumer goods businesses) which deals with everything concerning the interface between brand industries and the large scale retail trade. The study presented in the volume The Role of Pallets in Modern Distribution Systems - which can be bought in bookshops and online at web-sites www.lampidistampa.it and www.ibs.it - emerges from the testimonies of heads of logistics and from inspections carried out at the headquarters of major distribution companies, who allowed an up-todate map to be traced of the flows and features of pallets used. Problem areas of the market - With an annual volume of approximately 600 thousand palletised load units

and with pallets costing over 8 Euro each - a price which is destined to rise further due to the increasing cost of wood as a raw material - the pallet is a company asset. Faced with a burgeoning market, inevitable organisational, economic and managerial problems begin to emerge. Starting with the lack of respect for the rules established by the Epal system, the consequent development of a parallel market and the buying and selling of used pallets and leading to problems in carrying out effective controls able to highlight possible cases of liability or incompetence. Therefore, a number of different aspects emerge from the study which adds to the already numerous volumes of the series dedicated to the themes of wood-furnishing, begun in 2003 by Federlegno-Arredo ■ Srl and Lampi di Stampa.



Facts & Figures Optimism prevails The orders of Italian machines and accessories for processing wood, also in the first quarter of 2007, confirm the good run of the segment, with a growth of 5.9% compared to the first three months of 2006. This is what emerged from the quarterly market analyses made by Acimall (the Italian woodprocessing machine and accessories builders association). The analyses reveal the state of health of Italian woodworking technology, thanks to the ongoing optimistic run of foreign markets (+8.1% in the first three months of 2007, compared to the same period in 2006), which though is not echoed in dynamism by Italian their partners (+1.0%). A bit of ferment on the prices front that, according to what has been indicated by the companies interviewed, from January first 2007 grew by 1.9% seen against the whole of 2006. Ensured production stands at 3.4 months, against the 3.1 months of the last quarter of 2006. The quality study on the period January-March 2007 sees 62% of interviewees ready to believe that the run in production on the short term will be fairly stationary; 21% forecast a growth and 17% and shrinkage. The same figures for warehoused stock: stable for 62%, growing for 21% and dropping for 17%. Employment will be stationary according to 83%, increasing for 14% and decreasing for 33%. All things told the atmosphereis at any rate serene: 55% of the sample of Italian entrepreneurs in the sector believe that in the coming months orders from abroad will be substantially stable, 35% forecast a further growth and only 10% predict of a drop. No change on the Italian domestic market compared to the period JanuaryMarch according to 48%, there will be a considerable increase in the opinion of 38% and a drop for 14%.

Prevale l’ottimismo Gli ordini di macchine e accessori italiani per la lavorazione del legno, anche nel primo trimestre 2007, confermano il buon andamento del comparto, con una crescita del 5,9% rispetto ai primi tre mesi del 2006. È quanto emerge dall’analisi congiunturale che l’Ufficio studi di Acimall (Associazione costruttori italiani macchine e accessori per la lavorazione del legno) realizza ogni trimestre. L’analisi rivela lo stato di salute delle tecnologie italiane per il legno, grazie al sempre ottimo andamento sui mercati esteri (+8,1% nei primi tre mesi del 2007, rispetto allo stesso periodo 2006), al quale non fa purtroppo eco un analogo dinamismo da parte dei partner italiani (+1,0%). Un po’ di fermento sul fronte dei prezzi che, secondo quanto segnalato dalle aziende intervistate, dal primo gennaio 2007 sono cresciuti dell’1,9% rispetto all’intero 2006. La produzione assicurata è pari a 3,4 mesi, contro i 3,1 dell’ultimo trimestre 2006. L’indagine qualitativa sul periodo gennaio-marzo 2007 vede il 62% degli intervistati propensi a credere che l’andamento della produzione a breve termine sarà piuttosto stazionario; il 21% prevede una crescita e il 17% una contrazione. Medesimi dati per le giacenze: stabili per il 62%, in crescita per il 21% e in diminuzione per il 17%. Stazionaria l’occupazione secondo l’83%, in aumento per il 14% e in calo per il 33%. L’atmosfera, tutto sommato, è comunque improntata alla serenità: il 55% del campione degli imprenditori italiani di settore crede che nei prossimi mesi gli ordini dall’estero saranno sostanzialmente stabili, il 35% prevede una ulteriore crescita e solo il 10% pensa a una diminuzione. Per quanto riguarda il mercato interno, infine, le cose non cambieranno, rispetto al periodo gennaio-marzo, secondo il 48%, aumenteranno in modo sostenuto per il 38% e diminuiranno per il 14%.

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Legno, coesione europea Il tedesco Franz-Josef Buetfering (foto) è stato eletto alla recente Assemblea Generale di Poznan (PL) nuovo presidente di Eumabois per il triennio 2007/2010; al suo fianco, come vicepresidente, l’italiano Ambrogio Delachi. Tutti i partecipanti hanno apprezzato il lavoro svolto da Gianni Ghizzoni nel triennio appena concluso: la Federazione Europea dei produttori di macchine per la lavorazione del legno, grazie al suo impegno, è infatti diventata realmente rappresentativa di tutto il settore europeo. Tra le altre cose, Ghizzoni ha razionalizzato il sistema fieristico mondiale, con un risparmio sui costi di esposizione alle tante aziende europee che partecipano alle varie fiere nel mondo. Buetfering ha perciò chiesto a Ghizzoni di rimanere all’interno di Eumabois con la carica di Past President, e di affiancarlo nel suo nuovo incarico. L’Assemblea ha quindi approvato il calendario delle fiere supportate per l’anno 2008 con il ritorno, tra le altre, di Lesdrevmash (Mosca), WMF (Pechino), Indiawood (Bangalore), Woodshow (Dubai), Aseanwood (Kuala Lumpur) e le nuove Expopromueble (CittĂ del Messico) e Formobile (San Paolo).

The German Franz-Josef Buetfering (photo) was elected by the recent Poznan (PL) General Assembly as the new president of Eumabois for the three-year period 2007/2010; at his side, as vice-president, the Italian Ambrogio Delachi. All participants appreciated the work put in by Gianni Ghizzoni in the three-year period that has just drawn to a close: The European Federation of woodworking machine producers, thanks to his commitment, has in fact really become representative of the entire European sector. Among the other things, Ghizzoni rationalised the world fair system, with savings on exhibition costs for the many European concerns that take part at the various fairs around the world. Buetfering has thus asked Ghizzoni to stay on in Eumabois with the post of Past President, and to support up in his new post. The Assembly then went on to approve the calendar of fairs supported for the year 2008 with the return among other things of Lesdrevmash (Mosca), WMF (Peking), Indiawood (Bangalore), Woodshow (Dubai), Aseanwood (Kuala Lumpur) and the new entry Expopromueble (Mexico City) and Formobile (Sao Paolo).

Furniture fair LA FIERA Ăˆ MOBILE‌ - Importante cambio di programma per il 21° Sasmil, Salone Internazionale degli Accessori e dei Semilavorati per l’Industria del Mobile. L’edizione 2008 non si terrĂ piĂš nel mese di maggio ma verrĂ anticipata dal 5 al 9 febbraio presso Fiera Milano-Rho. Si svolgerĂ pertanto in concomitanza con MADE expo, grande rassegna mondiale dedicata all’architettura, design ed edilizia, anch’essa promossa da FederlegnoArredo e destinata a diventare punto di riferimento internazionale del settore. La scelta di Sasmil di scendere in campo nello stesso quartiere fieristico di MADE expo, condividendo giorni e percorsi di ingresso alla mostra, ma in totale autonomia per quanto riguarda i padiglioni, conferisce un preciso valore aggiunto alla rassegna, che guadagna ulteriore visibilitĂ .

Important change of program for 21° Sasmil, International Show for Accessories and Semiprocessed good for the Furniture Industry. The 2008 edition will no longer be held in the month of May but will be brought forward to 5th to 9th February at the Milan-Rho Fair premises. It will hence be held alongside MADE expo, the big world show dedicated to architecture, design and building, this too promoted by Federlegno-Arredo and headed to become the international sector benchmark. The choice of Sasmil to field their show in the same fair quarters as MADE expo, sharing days and approach routes to the show, but with the halls totally independent, gives the show an added value and even further visibility.

CUSTOMER LABELLING

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CUSTOMER LABELLING

Guaranteed Efficiency

Animato confronto fra il responsabile esportazione e il responsabile logistica di un produttore di formaggini (R.E.ed R.L.) R.E. - Ha telefonato stamattina il nostro cliente inglese, ha un diavolo per capello, i supermercati gli stanno contestando i nostri formaggini perchĂŠ non si legge il codice a barre! R.L. - Non è possibile, il nostro servizio qualitĂ lo ha verificato all’ingresso, se ne sarebbe accorto, i tuoi clienti sono sempre a piantar grane! R.E. - Bisogna fare qualcosa diamine! Adesso cosa gli racconto? R.L. - Dobbiamo ancora spedire il saldo dell’ordine dal magazzino, lo faccio ricontrollare, vedrai che ho ragione io. Passa mezz’ora R.E. - Allora? R.L. - Beh‌ abbiamo controllato, effettivamente un’etichetta ogni 5 si legge con un po’ di difficoltĂ . R.E. - Sono le ultime etichette autoadesive che avete comprato? R.L. - Si è quel fornitore nuovo che ha dei prezzi interessanti. R.E. - E pensare che mi ero tanto raccomandato. I clienti inglesi sono molto esigenti, non possiamo sottovalutare la cosa, sai cosa me ne frega di risparmiare qualche centesimo e perdere il cliente! Pilot Italia ci garantiva l’assoluta affidabilitĂ delle etichette con Customer Labelling, non era meglio scegliere la loro offerta...

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Facts & Figures A gate open onto the world Macfrut, the international show specialised in market garden produce no longer limits itself to acting as a showcase for the entire fruit&vegetable segment and reference point for the Mediterranean, the Countries of the Middle and Far East, Africa, Europe and America. It in fact features as an effective aid for the companies that want to internationalise through taking part in fairs abroad in collective stands all around the world. «In the three-year period 2007-2009 - Domenico Scarpellini, president of Cesena Fiera SpA states - we have programmed sizeable investments to increase the “degree of internationalisation” of Italian companies, supporting our exhibitors. We have activated an office for abroad that operates in cooperation with the Italian Chamber of Commerce, the Universities, the Italian Institute for Foreign Trade and the Italian Ministry for Agricultural, Food and Forestry Policies». Bioplastics - The 1st PLA Bottle Conference hosted by bioplastics Magazine (September 12-13, Hamburg, Germany) attracted over 100 experts from more than 25 countries. Delegates from the beverage industry as well as bioplastics experts came from all over Europe, North America and countries as far away as Hawaii, Australia, South Africa and even Bhutan in the Himalayas. Sleeve label, an update - AWA Alexander Watson Associates has published the report Global Sleeve Label Market and Technology Review 2007. This report is the updated and expanded edition of AWA’s report on the shrink sleeve label market, published in 2005. This new edition does not only focus on shrink sleeve labels but also on stretch and ROSO styles. Label encyclopaedia - The library of Labels and Labeling now has “Encyclopaedia of Labels and Label Technology” by Mike Fairley added to it. Available in English and Spanish, it is a tool useful both for those who need a work for first consultation, as well as those who want to get to the bottom of a specific problem.

Una porta sul mondo Macfrut, rassegna internazionale specializzata in ortofrutticoltura, non si limita più ad essere vetrina dell’intera filiera ortofrutticola e punto di riferimento fra Mediterraneo, Paesi del Medio ed Estremo Oriente, Africa, Europa e Americhe. Si pone infatti come ausilio efficace per le imprese che vogliono internazionalizzarsi, partecipando a fiere estere con stand collettivi in più parti del mondo. «Nel triennio 2007-2009 – spiega Domenico Scarpellini, presidente di Cesena Fiera Spa - abbiamo programmato forti investimenti per incrementare il “tasso di internazionalizzazione” delle imprese italiane, supportando i nostri espositori. Abbiamo attivato un Ufficio estero che opera in collaborazione con la Camera di Commercio, l’Università, l’Istituto Commercio Estero e il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ». BIOPLASTICA - La prima PLA Bottle Conference, organizzata da Bioplastics Magazine, ha attirato ad Amburgo (D) il 12 e 13 settembre scorsi oltre 100 esperti da 25 Paesi. Hanno infatti partecipato addetti ai lavori nel comparto bevande ed esperti di bioplastiche provenienti da Europa e Nord America, ma anche da luoghi lontani come Hawaii, Australia, Sud Africa e persino dal Bhutan, piccolo stato dell’Himalaya. SLEEVE, AGGIORNAMENTI - AWA Alexander Watson Associates ha pubblicato il “Global Sleeve Label Market and Technology Review 2007”. È uno studio aggiornato e approfondito che integra la precedente pubblicazione del 2005 dedicata al mercato delle etichette shrink sleeve. Nell’esaustiva versione 2007 sono trattate anche le stretch sleeve e le ROSO. ENCICLOPEDIA DELLE ETICHETTE - La biblioteca di Labels and Labeling si arricchisce della “Encyclopedia of Labels and Label Technology” di Mike Fairley. Disponibile in inglese e spagnolo, è uno strumento utile sia per chi ha bisogno di un testo di prima consultazione, sia per chi voglia andare a fondo su problemi specifici.

L’arte di conservarsi bene. VERIMEC è una società del gruppo MASSILLY, leader europeo nella produzione di imballi in banda stagnata e capsule twist destinati al mercato alimentare. VERIMEC unisce alla qualità dei suoi prodotti la garanzia di un servizio accurato che applica supportando il cliente nella scelta del vaso giusto. Dal design alla capsula personalizzata, alla macchina più razionale ed efficiente; studiando il mastice adeguato alle esigenze di pastorizzazione o sterilizzazione, fino al preciso controllo del processo di chiusura. A garanzia che gli alimenti siano conservati ad arte.

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A (physiological) slowdown

Un rallentamento (fisiologico)

Fefco ad Atene Il 17esimo Congresso Marketing organizzato da Fefco (Federazione dei produttori di cartone ondulato) ha registrato un elevato numero di partecipanti, dovuti certamente a un programma di lavoro attrattivo e utile. E così, oltre 145 delegati hanno partecipato alla conferenza di Atene, il 4 e 5 ottobre scorsi. Al tavolo dei relatori, molti analisti hanno concordato sui benefici offerti da questo materiale. E sebbene rimangano da fare ancora diversi sforzi per comunicarne con efficacia vantaggi e applicazioni innovative lungo l’intera catena del valore, il cartone ondulato rimane uno strumento prezioso per l’intero comparto dell’imballaggio.

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Dopo aver archiviato un 2006 in crescita per il terzo anno consecutivo (fatturato +1,4%, esportazioni +1,5%, quota del fatturato realizzato sui mercati esteri pari a 80%) l’industria Italiana delle macchine per la stampa e il converting registra, nei primi sei mesi del 2007, un dato negativo nell’export di settore: -13,85%. A soffrire di più sono le macchine da stampa, mentre gli altri comparti segnano un andamento più favorevole. Tra le macchine italiane più vendute, quelle per legatoria (+18,68%), converting (+15,49), preparazione delle forme (+8.08) e infine cartotecnica (+7,15). Incerti, inoltre, i segnali sullo scenario internazionale: a fronte di segni negativi in aree come Unione Europea (-17,72%, con Grecia Paesi Bassi e Svezia in marcata controtendenza) ed Europa extra-UE (-12,61%) si consolidano i flussi verso vecchi e nuovi mercati strategici: USA (+14,45%), India (+42,28%), Indonesia (+190,51%), Sud Africa (+88,23%), Egitto (+100,06%). Tuttavia costruttori italiani non rinunciano a un certo ottimismo: anche il 2006 era partito a rilento, ma ha recuperato a fine anno. E ci sono inoltre buone aspettative per l’effetto-Drupa. (Fonte: Acimga).

After having filed way a 2006 showing growth for the third year running (turnover +1.4%, exports +1.5%, share of turnover made on the foreign markets standing at 80%) in the first six months of 2007 the Italian print and converting machine industry registered a drop: -13,85%. Print machines suffered the most, while other segments show a better run. Among the most sold Italian machines, top of the list one has binding machines (+18,68%), converting machines (+15,49), mould preparation machines (+8.08) and lastly paper&cardboard converting machines (+7,15). Uncertain as well the signs on the international scene: with negative figures in areas such as the EU (-17,72%, though Greece, the Low Countries and Sweden show a counter trend ) and non EU Europe (-12.61%), the flows in the direction of old and new markets are being consolidated: USA (+14.45%), India (+42.28%), Indonesia (+190.51%), South Africa (+88.23%), Egypt (+100.06%). All the same, Italian machine builders disclose a certain optimism: indeed 2006 also got off to a slow start, but recovered at the end of the year. And there are also good expectations for the Drupa effect. (Source: Acimga).

Fefco in Athens The 17th Marketing Congress in Athens organised by the Federation of Corrugated Board Manufacturers (Fefco) saw an increase in the number of participants certainly due to its attractive and practical programme. More than 145 delegates attended this conference on 4 - 5 October 2007. Many speakers highlighted all the benefits of corrugated as a packaging material. Although some efforts still need to be done communicating better values and potential uses of corrugated alongside the supply chain, corrugated remains an unbeatable packaging material.



Industry & Management

Avvolgimento con film estensibile

Il bello delle

SCELTE TECNOLOGIE L’avvolgimento con film estensibile si sta affermando come valida alternativa al termoretraibile, soprattutto in settori molto esigenti come l’industria del legno e l’edilizia. Area ci crede, e lo dimostra con nuovi, importanti investimenti: un’acquisizione strategica, un ampliamento delle linee produttive... e un avanzamento tecnologico di non poco conto. A.S. rovare le soluzioni migliori per imballare oggetti lunghi o corti in modo efficace ed efficiente, proteggere e stabilizzare carichi pesanti e ingombranti con operazioni rapide e semplici: è la mission di Area, specializzata nella produzione di avvolgitrici orizzontali, con un ricco compendio di attrezzature e sistemi per il fine linea. Diventata ormai un punto di riferimento per i settori del legno e dell’edilizia in primis (ma le sue soluzioni sono sempre più diffuse anche nei più svariati comparti industriali), l’azienda di Rodano Millepini (MI) ha fatto dell’avvolgimento orizzontale con film estensibile la propria bandie-

T

ra e, grazie ad alcuni importanti investimenti, sta ulteriormente ampliando la gamma di macchine (speciali e standard) puntando all’assoluta affidabilità. E in attesa di vedere in azione a Interpack 2008 uno dei sistemi più innovativi messi a punto dalla società lombarda (un’avvolgitrice orizzontale di nuova concezione, con prestiro motorizzato, capace di lavorare anche con prodotti relativamente fragili), raccontiamo le ultime mosse vincenti messe a segno da Area.

IL CORAGGIO DEL FARE Tornando agli investimenti, dunque, le decisioni prese negli ultimi mesi consen-

Wrapping with stretchfilm

The good thing about being able to choose TECHNOLOGIES Stretchfilm wrapping is winning a place for itself as a valid alternative to heatshrink wrapping, aboveall in highly demanding sectors such as the wood and construction industry. The company Area believes in this form of packaging and demonstrates it with its recent, sizeable investments featuring a strategic buy-up, an extension of its production lines… and considerable technological advancement. A.S.

To find better solutions for effectively and efficiently packaging long and short objects, protect and stabilise heavy and bulky loads with simple and rapid operations: this the mission of the Lombard concern Area, specialised in the production

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of horizontal wrapping devices, with a rich compendium of end-of-line equipment and systems. By now a benchmark for the wood and construction sectors first and foremost (but its solutions are also evermore widespread in the most

tiranno ad Area di sostenere uno sviluppo soddisfacente e di lungo periodo. «Qui, nella storica sede di Rodano Millepini - spiega il direttore generale Alessandro Cattaneo - produciamo da sempre le macchine “speciali”, progettate su misura e assemblate con una cura sartoriale. A quest’offerta caratteristica, affianchiamo adesso quella di soluzioni “standard”: a tal fine, abbiamo aperto una nuova unità produttiva in provincia di Varese, dove si costruiscono macchine semiautomatiche o poco automatizzate, per piccole produzioni, destinate a mercati che fino ad ora non potevamo seguire con la giusta attenzione. Speciale e

varied industrial segment), the company, based at Rodano Millepini (MI), has made horizontal wrapping in heatshrink film its own and, thanks to some sizeable investments, is further extending its range of machines (special and standard) aiming at total reliability. And while awaiting to see one of their most innovatory systems (a new concept horizontal wrapping device with motorized prestretch, capable of also working with relatively fragile products) in action at Interpack 2008, we recount the companies latest successful moves.

THE

COURAGE TO ACT

Going back to investments, hence, the decisions taken in these last

months will enable Area to support a satisfactory longterm development. «Here in our historic Rodano Millepini premises - general director Alessandro Cattaneo explains - we have always produced “special” machines, designed and made to measure and assembled with craftsmanlike care. This timehonored approach is now accompanied by standard solutions: to this end, we have opened a new works in the province of Varese, where we build semiautomatic or moderately automated machines for small outputs, for markets that we have been unable to concentrate on to more than a certain degree up to now. Special and standard are two

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Ring. grande diametro

Industry & Management

standard sono due attività che possono procedere (e crescere) in parallelo: oltre alla diversa filosofia costruttiva, vi è ovviamente una differenza anche nella strategia commerciale, con canali distributivi differenziati. E noi crediamo che le macchine standard ci consentiranno di raggiungere nuovi clienti, anche quelli più piccoli, che prima non potevano accostarsi alle nostre offerte più complesse». Complementare, in questa coerente strategia di sviluppo, è stata l’acquisizione di quote di una società, che opera essenzialmente per Area, e in piccola parte con-

activities that can proceed (and grow) side-by-side: as well as the different construction philosophy, there is obviously also a difference in commercial strategy in the distribution channels followed. And we believe that the standard machines will enable us to reach new customers, even the smallest ones, that were beforehand unable to contemplate buying our more complex offer of machines». The purchase of a share of a company that essentially operates for Area and limitedly also in outsourcing was complementary to this growth strategy. «The said company - points out Cattaneo - is a structural works with advanced equipment for creating quality componentry, to be used on the

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to terzi. «Si tratta - specifica Cattaneo - di una carpenteria dotata di attrezzature avanzate per creare componentistica di qualità, da impiegare sulle nuove macchine standard. Potrà stupire che noi abbiamo deciso di portare “all’interno” alcune lavorazioni che in genere sono affidate a terzi. A questo proposito, vorrei ribadire chiaro e tondo che anche per noi la riduzione dei costi è un obiettivo importante, ma non credo che l’outsourcing o la delocalizzazione siano sempre le scelte più efficaci. La vera competizione, infatti, si fa sul valore aggiunto, sull’affidabilità, sulle prestazioni: e l’unico modo per ottenere questi risultati è investire al meglio nella propria azienda. Voglio aggiungere che efficienza e qualità sono le condizioni di base perché una macchina abbia successo; il successo, a sua volta, significa incremento dei volumi e standardizzazione di molti processi, e di conseguenza una riduzione dei costi. È questa, secondo noi, la strada da seguire».

ESTENSIBILE

O TERMORETRAIBILE?

Il peso degli investimenti fatti si spiega con la fiducia che Area nutre per un mercato dai margini di crescita interessanti, a livello mondiale.

new standard machines. It may seem surprising but we have decided to carry out inhouse some processes that are generally done in outsourcing. Here I wish to reiterate clearly that cost reduction is an important objective for us as well, but I do not believe that outsourcing and delocalisation are always the most effective choice. True competition in fact is played out on added value, on reliability, on performance: and the only way to obtain these results is to invest in ones own company. Indeed efficiency and quality are the basic conditions that make for the success of a machine; success in turn means increasing the volumes and standardisation of many

«Oggi, in pressoché tutti i nostri settori di sbocco - prosegue Cattaneo - il rapporto fra confezionatrici che funzionano con film termoretraibile e le avvolgitrici con l’estensibile è ancora a vantaggio delle prime. Questa considerazione vale soprattutto per il legno (in misura minore nell’edilizia) e, a livello geografico, per tutte le aree del mondo, specie in quelle di più recente industrializzazione. Anno dopo anno, tuttavia, questa forbice va diminuendo, e l’estensibile dimostra una vivacità molto incoraggiante. Del resto, il suo crescente successo non mi stupisce, e per diversi motivi. Innanzitutto, il risparmio: a parte il fatto che un’avvolgitrice con estensibile (a parità di prestazioni) occupa circa un settimo dello spazio, non mi stanco mai di ripetere che la riduzione dei costi, per quanto riguarda il film impiegato e l’energia consumata, oscilla fra il 40 e il 60%. A questa considerazione è strettamente legato il tema dell’eco-compatibilità, anche per la facilità di recuperare il polietilene, riciclabile al 100%. Ultimo, ma non meno importante, è il discorso sulla protezione e la sicurezza del carico; a tal proposito, l’estensibile offre una maggiore stabilità rispetto al termoretraibile, in quanto il film non perde di spessore durante l’applicazione. Aggiungo inoltre che le nostre macchine si caratterizzano per la capacità di avvolgere un oggetto, in automatico, con film pluriboll o espanso di politene,

processes, consequently leading to a reduction in costs. And this according to us is the path to be taken».

STRETCH

OR HEATSHRINKABLE?

The weight of the investment made can be explained by the faith that Area has in a market with interesting growth margins at world level. «Today in virtually all our outlet sectors - Cattaneo goes on to say the proportion between horizontal packing machines that function with heatshrink film and the wrapping machines with stretch film is still in favour of the former. This goes aboveall for wood (and to a lesser extent in the construction industry) and, at a geographical level, for all the areas of the world, especially

those that have undergone recent industrialisation. Year after year all the same, the shears are closing, and stretch film is showing a highly encouraging liveliness. Indeed the growing success of stretch film comes as no surprise, and for various reasons. Aboveall in terms of saving: apart from the fact that a stretch film wrapping machine takes up a seventh of the space while offering the same performance, I do not tire in repeating that in terms of film used and the energy consumed operating costs are between 40 and 60% less. Added to this one has the subject of ecocompatibility, this also due to the easy recovery of polyethylene, that is 100% recyclable.


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che hanno un grado di protezione nettamente superiore, persino al cartone».

PICCOLA AZIENDA, GRANDI RISULTATI

Area, come abbiamo visto, non si limita a “produrre macchine nuove”, ma offre a comparti industriali esigenti e differenziati la possibilità di scegliere e utilizzare soluzioni alternative efficaci e vantaggiose. Una filosofia che spiega il successo di Area nel mondo. «Alla fine del 2007, dopo solo otto anni di attività - racconta Cattaneo - ci avvicineremo ai 5 milioni di fatturato, di cui quasi l’80% dovuto alle esportazioni. Dietro questi risultati soddisfacenti, vi è soprattutto la domanda effervescente nell’industria del legno, caratterizzata da elevatissimi tassi di crescita e da un buono stato di salute, conferma-

Last but of no lesser importance, one has the question of the protection and safety of the load; on this count stretch film offers greater stability compared to heatshrink film, in that it does not thin when applied. We also add that our machines feature for the capacity to wrap an object automatically with bubble film or expanded polythene, materials that offer a much higher protection, even greater than that of cardboard».

SMALL

CONCERN, GREAT RESULTS

Area as we have seen does not only limit itself to producing new machines, but offers demanding and different industrial segments the possibility of choosing and using effective and advantageous

to, fra l’altro, dall’ultimo appuntamento internazionale (Ligna, Hannover, Ndr). Oltre ai grandi mercati tradizionali (America del Nord, Europa e Giappone), nuovi attori stanno guadagnando terreno, soprattutto in quell’ampia regione che si estende dal Nord Africa e dal Vicino Oriente sino all’India e al Sud Est asiatico, a tacere della solita Cina. In Italia, dopo alcuni anni di sofferenza, abbiamo finalmente registrato segnali incoraggianti. Certo, il nostro Paese è ormai orientato a produrre conto terzi, invece che per marchi propri, e ciò significa margini inferiori a fronte di maggiori quantità; un’altra tendenza rilevante è il fenomeno di accentramento in grosse unità dei piccoli produttori che, tradizionalmente, sono stati importanti per l’economia italiana. Meno brillante del legno, ma comunque in buo-

solutions. An approach that explains Area’s success throughout the world. «Nearing the end of 2007, after only eight years of activity - Cattaneo goes on to say - we are now approaching 5 millions of turnover, around 80% of which due to exports. Behind these satisfactory results, one aboveall has the effervescent demand of the wood industry, featuring a high growth rate, a great state of health, among other things confirmed by the latest encounter at Ligna, Hannover. As well as the large traditional markets (north America, Europe and Japan), new actors are winning through, aboveall in that broad region that stretches from North Africa and the Near East up to India and

atrice fardell

ne condizioni, è l’industria dell’edilizia (l’altro grande mercato di sbocco delle avvolgitrici Area, Ndr) sia in Italia e negli altri Paesi maturi, dove la richiesta di pannelli speciali e altri prodotti isolanti per il risparmio energetico sta rianimando un quadro fino a poco tempo fa stabile, sia in quelli emergenti, dove si assiste invece a un vero e proprio boom in termini di volumi, con tassi di crescita esponenziali. Le occasioni, insomma, non mancano; quello che conta è comprendere i cambiamenti globali della domanda, sempre più rapidi, e anticipare i reali bisogni degli utilizzatori proponendo strumenti mirati. Non è retorica, ma un impegno concreto - conclude Cattaneo - testimoniato dai risultati raggiunti sino ad oggi e dagli investimenti importanti che ci consentono di guardare al futuro con fiducia». ■

Southeast Asia, this apart from the much mentioned China. In Italy, after some years of suffering, we have finally registered some encouraging signs. In fact Italy is now oriented towards producing on contract, rather than under own brands, and this means lower margins set against greater quantity; another important trend is the phenomenon of concentrating in large units of small producers that were traditionally important for the Italian economy. Less spritely than wood, but at any rate in good conditions, one has the building industry (the other large outlet market for Area wrapping machines, Ed) both in Italy and in the other mature countries, where the demand for special panels and

other insulating products for energy saving is giving new life to a situation up to recently stagnant, as well as in the emerging countries, where one sees a true and proper boom in terms of volumes, with soaring growth rates. That is to say the opportunities are not lacking; what counts is understanding the global changes of demand, evermore rapid, and being able anticipate the real needs of the users proposing targeted tools. This is not rhetoric, but a concrete commitment - Cattaneo concludes - borne witness to by the results we have achieved up to now and the sizeable investments that enable us to confidently look to the ■ future».

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Industry & Management

DEDICATO ALLE PMI L’Information Technology come leva competitiva nelle imprese italiane medie e piccole. Dati e tendenze dall’ultimo Osservatorio permanente sull’ICT condotto dalla School of Management del Politecnico di Milano.

INNOVARE CON L’IT el corso del 2006, la spesa per IT (HW, software e servizi) delle PMI italiane ha oscillato fra 760 e 1200 euro. Un valore elevato che, tuttavia, può significare sia una particolare predisposizione dell’impresa all’innovazione basata sulle ICT sia l’utilizzo di un’infrastruttura IT e di un parco applicativo che richiedono spese rilevanti di manutenzione. A una più attenta analisi, infatti, solo il 12% delle piccole e medie imprese italiane sembrano aver raggiunto un elevato livello di “maturità ICT complessiva”, mentre il 40% del campione (costituito da più di 1.000 imprese con numero di dipendenti compreso tra 10 e 500) risulta ancora “immaturo” sul piano strutturale e su quello applicativo, e la quota rimanente si colloca su un livello medio. Sono alcune delle informazioni riportate nell’ultima ricerca elaborata dalla School of Management del Politecnico di Milano nell’ambito dell’Osservatorio permanente sull’ICT, e divulgate nel

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convegno del 30 maggio intitolato “Pmi: innovare per sopravvivere!”. Qualche dato - Lo studio tratteggia una situazione di forte transizione e cambiamento e, dall’analisi del parco applicativo delle Pmi italiane, uno scenario fortemente eterogeneo in cui circa 1 impresa su 3 utilizza solo un pacchetto elementare, che consente di gestire alcune attività di base, quali l’amministrazione e la contabilità, eventualmente integrato cn sviluppo software ad hoc. A queste si aggiunge un certo numero di imprese (circa il 12%) che non utilizzano nessuna applicazione “lato server”, mentre il restante 45% ha adottato un portafoglio applicativo che garantisce un buon livello di copertura dei processi, seppure caratterizzato da diversi livelli di flessibilità e standardizzazione (elevato solo nel 3% de casi). • Inizia a diffondersi, invece, l’utilizzo di applicazioni Web più evolute rispetto al semplice sito istituzionale, soprattut-

SMFs Information Technology as a competitive lever in the Italian small-to-medium-sized firms. Dates and trends from the latest permanent observatory on ICT carried out by the School of Management of the Milan Polytechnic

Innovate with IT During 2006 the outlay for IT (HW, software and services) of the Italian SMEs oscillated between 760 and 1200 Euro.A high figure that, can indicate a business inclined to ICT based innovation but it can also indicate the use of an IT infrastructure and a range of applications that requires high maintenance costs. Taking a more

careful look in fact only 12% of the Italian small-to-medium-sized concerns seem to have achieved a high level of “overall ICT maturity”, while 40% of the sample (comprising more than 1,000 companies with a number of employees between 10 and 500) is still seen to be “immature” on the structural and applicative level, and the remaining

to nelle imprese di dimensioni maggiori, appartenenti a specifici settori. Le applicazioni più diffuse sono le Intranet rivolte ai dipendenti (usate dal 16%53% delle imprese, a seconda delle dimensioni), le applicazioni Extranet rivolte ai clienti business (il numero di utilizzatori varia tra il 7% e il 37%), e i siti di commercio elettronico B2c (ovviamente solo dalle imprese che si rivolgono direttamente al consumatore finale). • Cresce anche l’utilizzo di applicazioni Mobile&Wireless da parte delle PMI italiane. La percentuale di imprese che utilizza applicazioni di Mobile Office varia tra il 16% e i 47% a seconda delle dimensioni, mentre l’utilizzo di altre applicazioni (prevalentemente Sales Force Automation su rete cellulare e gestione dei magazzino su rete Wi-Fi) oscilla tra i 7% e il 46%. In compenso, le applicazioni RFId risultano quasi assenti nelle imprese con meno di 50 dipendenti e sono utilizza-

share is at an average level. These are some of the findings in the latest study drawn up by Milan Polytechnic School of Management permanent ICT observatory, and divulged in the convention held May 30th entitled “SMEs: innovate to survive!”. Some figures - The study traces out a situation of strong transition and change and, from the analysis of the range of applications used by Italian SMEs, a highly heterogeneous scenario emerges with around 1 company out of 3 only using a single elementary package, that enables the management of some basic

activities such as accountancy and administration, if need be integrated with special development software. To this one should add a certain number of companies (around 12%) with no use of any “server sided” application, while the remaining 45% use an applicative portfolio that guarantees a good level of process coverage, even though featuring different levels of flexibility and standardisation (high in only 3% of cases). • Indeed the use of more evolved Web applications as opposed to the simple institutional website is beginning to spread, aboveall in the larger-sized concerns in specific

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Ricerca con community L’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano giunge al quarto anno di attività e si rinnova. “Anzitutto - spiega Raffaello Balocco, responsabile scientifico dell’Osservatorio - l’ultima ricerca condotta nel 2006 ha considerato l’innovazione non più solo a livello di ICT ma anche di strategie e modelli di business, prodotti e servizi, design e brand, e strumenti finanziari. Con riferimento specifico all’innovazione ICT, l’attenzione si è poi focalizzata, oltre che sulle componenti più tradizionali del sistema informativo aziendale, anche sui servizi e le applicazioni più innovative, capaci di offrire nuove opportunità e non ancora pienamente sfruttate. Infine, è stata creata una community di imprenditori, manager, Pivot ICT e operatori del canale d’offerta, che conta più di 4.500 iscritti, raggiunti da una newsletter quindicinale relativa ai temi dell’innovazione ICT.

Research with community The observatory of the School of Management of the Milan Polytechnic has reached its fourth year of activity and is revamping. As the scientific head of the Observatory Raffaello Balocco states - the last study carried out in 2006 considered the innovation no longer at ICT levels but also in terms of strategies and business models, products and services, design and brand, and financial tools. With specific reference to ICT, the attention as well as on the more traditional components of the company information system was also focussed on the more innovatory services and applications, capable of offering new opportunities still not fully exploited. Lastly, a community of entrepreneurs, managers, ICT pivots and operators in the product offer channels, that count more than 4,500 associates was created and who receive a fortnightly newsletter on themes of ICT innovation.

te da circa il 9% di quelle con numero di dipendenti compreso tra 250 e 500. Il settore in cui tale tecnologia è più usata è l’alimentare, a seguito delle normative sulla tracciabilità, e le applicazioni più frequenti riguardano la gestione del magazzino, il controllo degli accessi e l’antitaccheggio (soprattutto nel trade). ■

sectors. The most widespread applications are Intranets involving employees (used by 16%-53% of concerns, depending on the size), Extranet applications aimed at business customers (the number or users varies from 7% to 37%), and B2C electronic business websites (obviously only involving concerns that directly address the end customer). • The use of Mobile&Wireless applications by Italian SMEs is also growing. The percentage of concerns that use Mobile Office applications varies between 16% and 47% depending on their size, while the use of other applications

(mainly Sales Force Automation on cell phone networks and warehouse management using a Wi-Fi network) oscillates between 7% and 46%. Compensating that, RFId applications are virtually absent in companies with less than 50 employees and are used by around 9% of those with a number of employees from between 250 and 500. The food sector is the sector where this technology is most used, followed by traceability standards, and warehouse administration, access gate controls and antipilfering (aboveall in the retail trade) are the most frequent ■ applications.




Industry & Management

PHARMA E DINTORNI Che cosa significa realizzare packaging di materia plastica con tutti i requisiti di qualità. Lo insegna Inge, che festeggia 60 anni di attività con tutte le carte in regola.

ANNIVERSARI PROSPETTICI P

In queste pagine: le soluzioni più recenti messe a punto da Inge. In these pages: the most recent solutions realized by Inge.

er le aziende, come per gli uomini, la maturità è portatrice di forza, pienezza ed equilibrio. Lo testimonia Inge SpA (Garbagnate Milanese, MI), che celebra il sessantesimo anniversario con una storia di successi alle spalle e ulteriori prospettive di crescita per il futuro. E questo grazie alla capacità di cogliere il senso e le dinamiche di un mercato in evoluzione, derivandone utili indicazioni per ri-orientare l’offerta. I passi e le svolte - Nata nel 1947 come produttore di guarnizioni ermetiche, Inge si è specializzata nella produzione di packaging primario di materiale plastico per l’industria farmaceutica, cosmetica, tricologia, diagnostica, oltre che dei prodotti di largo consumo per la casa. Si è trattato di un cammino segnato da alcu-

ne tappe cruciali, a partire dall’introduzione, nel 1952, delle macchine per lo stampaggio a iniezione e il soffiaggio a estrusione. Dal 1967, grazie al rinnovamento degli impianti, la società si specializza poi nel packaging farmaceutico e nel 1974 ottiene i primi contratti con importanti multinazionali del settore.

PHARMA AND THEREABOUTS What it means creating plastic packaging with all the quality requisites. A lesson from Inge, who celebrates 60 years of activity with all its papers in order.

Prospective anniversaries For companies, like men, maturity brings strength, fullness and equilibrium. This is borne witness to by Inge SpA (Garbagnate Milanese, MI), that celebrates its sixtieth anniversary with a success story behind it and further growth prospects. And this thanks to its capacity to intuit the dynamics and

way in which a market is evolving, deriving useful indications from the same for re-orienting its product offer. Stages and turning points - Set up in 1947 as producer of airtight gaskets, Inge is specialised in the production of primary plastic

Hardware e intelligenza - Oggi Inge ha compiuto l’integrazione di tutte le fasi produttive e di confezionamento, oltre che di progettazione e realizzazione degli stampi. Il parco macchine installato comprende numerose stazioni per lo stampaggio a iniezione, iniezione-soffiaggio, iniezione-stiro-soffiaggio, soffiaggio a estrusione, e per la serigrafia fino a 5 colori, l’assemblaggio dei componenti e il confezionamento in blister o flowpack. Le produzioni sono effettate in ambienti a contaminazione controllata, creati a partire dal 1992, testimoniando la volontà dell’azienda di migliorare ulteriormente lo standard di qualità dei propri processi e prodotti. I risultati ottenuti sono attestati dai molti brevetti che rispecchiano l’orientamento allo sviluppo continuo di idee, soluzioni e tecnologie.

packaging for the pharmaceutical, cosmetics, tricological and diagnostics industry as well as for FMCG. Their experience features some crucial stages, starting with the introduction, in 1952, of machines for injection moulding and extrusion blowing. From 1967, following a complete system overhaul, the company began specialising in pharmaceutical packaging, in 1974 winning the first contracts from important sector multinationals.

Hardware and intelligence Today Inge has fully integrated all its production and packaging phases, as well as that of the design and creation of moulds. Its installed machine yard comprises numerous stations for injection, blow-injection, injection-stretchblow and extrusion blow moulding as well as for silkscreen up to 5 colors, the assembly of components and the packaging in blisters or flowpack. The production is in controlled contamination environments,

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Crescere !

Esko e ArtWork Systems si sono fuse. Nata dall’abbinamento di tecnologie innovative e anni di esperienza, EskoArtwork è una nuova realtà aziendale che si impegna per consentire ai clienti di

Un servizio personalizzato Questa attitudine si traduce, fra l’altro, nella capacità di elaborare proposte personalizzate per ogni cliente, per il quale l’ufficio tecnico mette in campo analisi e progetti, effettua lo stampo pilota, realizza lo stampo di produzione per procedere quindi all’industrializzazione, alla finitura e, se richiesto, alle fasi finali di confezionamento, serigrafia e decorazione. Con tutte le garanzie di un processo rigorosamente testato e certificato: certificata ISO 9001:2000, Inge è anche registrata FDA type III e produce dispositivi medici anche con funzione di misura in ottemperanza alla Direttiva Europea 93/42 e con marchio CE. ■

incrementare la produttività, abbattere i costi e far crescere la loro attività in tutto il mondo. La nostra gamma di prodotti, che include soluzioni per la pre-produzione packaging, software di prestampa per stampa commerciale e publishing e strumenti Enfocus PDF, è all’avanguardia nel settore. Se avete le nostre stesse ambizioni, rivolgetevi a noi. Vi forniremo tutto il necessario per far crescere il vostro business.

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created starting out from 1992, bearing witness to the will of the company to further better the quality standards of its own processes and products. The results obtained have been certified by many patents that reflect the orientation and continual development of ideas, solutions and technologies. A personalised service - This approach among other things translates into the capacity to devise proposals personalised to

each and every customer, for which the technical office fields analyses and projects, creating pilot and subsequent production moulds to go on to industrialisation, finishing and if demanded, to the final packaging, screenprinting and decoration phases. With all the guarantees of a rigorously tested and certified process; ISO 9001:2000 certified, Inge is also RDA type III registered and produces EC branded medical measuring devices in observance ■ of EU directive 93/42.



Industry & Management

CHIUSURE Guala Closures inaugura la nuova sede hi-tech di Alessandria, alla presenza di Romano Prodi.

IL LEADER RINFORZA LA BASE relativo sistema di palettizzazione, completamente automatizzato. Grande attenzione è stata dedicata anche agli altri aspetti del progetto che, fra l’altro, punta alla drastica riduzione dei consumi energetici grazie all’installazione di un sistema di pannelli solari fotovoltaici.

alla “base” di Alessandria, provincia al confine fra Piemonte e Lombardia, Guala Closures (chiusure, preforme e imballaggi di plastica) opera in tutto il mondo dove realizza il 90% dei ricavi e presidia i mercati con una rete di uffici commerciali e stabilimenti (23 unità produttive in 4 continenti). Dallo scorso ottobre questa base si è ingrandita e radicalmente rinnovata, arrivando a occupare i 63.000 mq (di cui oltre 15mila destinati ai futuri ampliamenti) che ospitano il nuovo e modernissimo quartier generale corporate. Cuore dell’impianto hi-tech è il magazzino da 29mila mq (alto 22,3 m) e il

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Un formidabile “indotto” - Che l’eccezionalità dell’evento non riguardi solo la proprietà (oggi per quasi il 77% costituita da azionariato diffuso) lo si evince, fra l’altro, dalla presenza del presidente del Consiglio, Romano Prodi, all’inaugurazione ufficiale del nuovo sito, avvenuta lo scorso ottobre. Una presenza che testimonia la portata dell’attività svolta da questa società e del relativo indotto sul piano dell’occupazione, know how e stimolo all’innovazione. Ed è proprio l’innovazione a essere l’elemento distintivo e la principale arma competitiva di Guala Closures, che opera tramite il centro R&S interno, oggi in fase di ampliamento, e i contatti con la vasta rete di centri e istituzioni indipendenti. Gli investimenti dedicati a questo aspetto dell’attività si concretizzano in un elevatissimo tasso di nuovi prodotti (20 negli ultimi 3 anni) e di brevetti internazionali (a oggi sono 60, di cui 6 registrati nel solo

CLOSURES Guala Closures has inaugurated its new hi-tech Alessandria headquarters, in the presence of the Italian prime minister Romano Prodi.

The leader reinforces its base From its “base” in Alessandria, Piedmontese province bordering on Lombardy, Guala Closures (closures, preforms and plastic packaging) operates throughout the world where it makes 90% of its profits and presides over markets with a network of commercial offices and works (23 production units in 4 continents). As of last October this base has grown and has been radically renewed, to the point of covering 63,000 sq m (over 15 thousand of which for future extension) that host the new and highly modern corporate headquarters, costing the grand sum of 27 million Euro.

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Core of the hi-tech system the 29 thousand sq m warehouse (22.3 m high) and relative palletisation system, completely automated. Great attention has in fact been also dedicated to other aspects of the project that, among other things aims at the drastic reduction of energy consumption thanks to the installation of a system of photovoltaic solar panels. A formidable supplier industry That the exceptional nature of the event not only concerns the owners (now 77% made up of small shareholders) can among

2006), oltre che nella meticolosa attività di aggiornamento dei prodotti esistenti e della creazione di soluzioni custom per i singoli clienti. I risultati si rispecchiano nelle cifre del bilancio. Guala Closures presidia il 58% del mercato globale delle chiusure di sicurezza di plastica e alluminio, che diventa il 70% se si considera la sola Europa. A questo business principale si aggiunge una quota (oggi pari a 6% del turnover del gruppo) nella produzione di preforme e bottiglie per il beverage, oltre che nella produzione di contenitori per il food e il cosmofarma. Durante lo scorso esercizio il gruppo ha realizzato ricavi per 263,8 milioni di Euro (+6,3%), con un utile netto di 21,5 milioni (+153,8%). ■

other things be deduced by the presence of the Italian prime minister, Romano Prodi, who attended the official opening of the new site, that took place last October. A presence that bears witness to the economic scope of this company and its supplier industry on the level of employment, knowhow and stimulus to innovation. And it is indeed innovation that constitutes the distinguishing element and the main competitive weapon of Guala Closures, that operates via its internal R&D Centre, now being extended, and its contacts with a vast network of independent centres and institutions. The investments dedicated to this aspect of the activity lead to a high rate of new products (20 over

the last 3 years) and international patents (to date 60, 6 registered in 2006 alone), as well as a meticulous activity of updating of existing products and the creation of customised solutions. The results are reflected in their balance figures. Guala Closures presides over 58% of the global market of plastic and aluminium safety closures, that becomes 70% if one takes Europe alone. To this main business one should add a share (today accounting for 6% of group turnover) of the production of preforms and bottles for beverage, as well as the production of containers for food and cosmopharma. During the last financial year the group achieved profits of 263.8 million Euro (+6.3%), with a net turnover of 21.5 million (+153.8%). ■


LA COMUNICAZIONE SI FONDE - A fine settembre scorso, Caleidos Immagine e Comunicazione ha annunciato l’incorporazione di Teen Agency, a cui era da anni collegata. La fusione riunisce in un unico soggetto la consolidata esperienza di Caleidos nella comunicazione integrata e le competenze di Teen Agency nella comunicazione ai giovani e “non convenzionale”. La nuova realtà si chiama Caleidos Teenagency Srl. CARTA E CARTONCINO: BUONE PROSPETTIVE - Il programma di risanamento di M-real (produttore europeo di carta e cartone) avviato nell’autunno del 2006, sta dando frutti lusinghieri: «Grazie al positivo sviluppo del risultato economico e al miglioramento della situazione finanziaria, ci sono ora i presupposti per sviluppare ulteriormente la nostra attività» afferma Mikko Helander, amministratore delegato di M-real, che sottolinea come, oltre ai tagli, la cartiera abbia in programma anche numerosi progetti di sviluppo della produzione e dell’attività commerciale. È il caso dei cartoncini di Simpele che, a seguito di un processo di elaborazione, sono più leg2 geri di prima e offrono caratteristiche superficiali migliori (paragonati a prodotti analoghi, sono più leggeri del 44%). L’ETICHETTA DEI 20 ANNI - Con lo slogan «20 anni di Progetti e Sistemi Italiani» Proget Sistem Italia (Cormano, MI) sottolinea le tappe della propria attività in campo progettuale e commerciale. Un anniversario importante per un operatore di rilievo nel settore dell’etichettatura, delle stampanti thermal transfer, degli applicatori automatici e marcatori a getto d’inchiostro, della codifica e identificazione. UN GRUPPO, UN MARCHIO, UN PARTNER - A due anni dalla fusione di Sidel (macchine per il confezionamento di liquidi alimentari) con Simonazzi (macchine per l’imbottigliamento), l’integrazione è terminata: oggi il nuovo Gruppo ha adottato il marchio unico Sidel per tutti i suoi prodotti e ha rafforzato la sua prossimità ai mercati con la creazione di un’organizzazione decentrata. Così, per un’etichettatrice venduta in Messico, una riempitrice installata in Thailandia o una linea d’imbottigliamento completa in Ucraina, ogni cliente disporrà delle competenze di un gruppo di livello mondiale. I marchi storici Simonazzi, Alfa e Gebo sono destinati a scomparire progressivamente, mentre il marchio Cermex sarà mantenuto per i mercati diversi dal beverage.

Communication merger - At the end of last September, Caleidos Immagine e Comunicazione announced the incorporation of Teen Agency, with which it has been connected for years. The merger follows a long period of cooperation and combines the consolidated experience of Caleidos in integrated communication and the skills and knowhow of Teen Agency young people’s and unconventional communication. The new concern takes the name of Caleidos Teenagency Srl. Paper and cardboard: good prospects - The reorganization program started up in Autumn 2006 by M’real (the European paper and cardboard producer) is bearing fruit: “thanks to the positive growth of the economic results and the improvement of the financial situation, there are now the presuppositions for further developing of our activity” managing direct of M-real Mikko Helander states, who underlines how, as well as the cuts, the papermill has also planned numerous development programs as well as commercial activity. This is the case of the Simpele cards that following a special process, are now lighter than before and offer better surface characteristics (they are 44% lighter compared to analogous products).

Twenty year label - With the slogan “Twenty years of Italian Projects and Systems” Proget Sistem Italia (Cormano, MI) highlights the stages of its activity in the design and commercial field. An important anniversary for a key operator in the field of labeling, thermal transfer printing, automatic applicators and inkjet markers, coding and identification. One group, one brand, one partner - Two years after their merger, Sidel ((liquid food packaging machines)) and Simonazzi (bottling machines) are fully integrated. The new group is adopting the Sidel brand name for all of its products. At the same time, Sidel is increasing proximity to its markets by means of a more decentralized organization. Whether it’s a labeler sold in Mexico, a filler installed in Thailand or a complete bottling line in Ukraine, every customer can count on the same guarantee of excellence from a group whose operations span the globe. By the end of the year, the SimonazziTM, AlfaTM and GeboTM brands will have disappeared. The Cermex™ name will continue to exist for non-beverage markets.


Industry & Management

La holding omanita Octal investe 300 milioni di dollari per potenziare la produzione di resine PET e lastre di Apet per l’imballaggio termoformato. E in Italia cerca partner.

Nick Barakat

APET: investimenti ctal Holding (SAOC) - con sede nel sultanato di Oman, nella penisola arabica - ha annunciato investimenti per 300 milioni di dollari, destinati alla creazione di un nuovo impianto integrato per la produzione di resine PET e lastre di Apet per imballi rigidi, che entrerà in funzione il prossimo anno. La società araba, infatti, ha avviato l’attività a fine 2006 con un impianto da 20.000 t/anno di PET, di recente potenziato a 30.000 t e, entro il maggio 2008, attiverà le due nuove linee per resine e lastre; grazie a questo ulteriore investimento, la sua produzione di fogli aumenterà di altre 300.000 t/anno.

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Abbassare i costi, migliorare il servizio - L’ambizioso piano di sviluppo si inscrive in una più generale strategia societaria che punta, fornendo grandi quantità di Apet trasparente in lastre per la termoformatura, a sostenere l’affer-

mazione di questo materiale nella produzione di packaging rigido; in quest’ambito, infatti, fino ad oggi il suo impiego è stato ostacolato da costi elevati. In questo contesto, gli obiettivi che Octal Holding si è data sono di tutto rilievo: raggiungere un giro d'affari di 500 milioni di dollari entro la prima metà del 2008, per poi raddoppiare ulteriormente la propria capacità nei successivi 20 mesi. Capacità tecniche adeguate, produzione e logistica efficienti (le consegne sono garantite in tutti i porti del mondo in un tempo compreso fra 12 e 18 giorni) sono i cavalli di battaglia della holding araba che - come chiarisce Nicholas Barakat, Ceo di Octal - ha messo a punto un sistema integrato di produzione che consente di abbattere i costi delle lastre di APET (fra il 3 e l’8%) e, contemporaneamente, di incrementare la produttività. Al tempo stesso, è stata curata con attenzione la personalizzazione dei prodotti

The Oman based holding Octal invests 300 million dollars in empowering its production of PET resin and Apet slabs for heatformed packaging. And it is looking for partners in Italy

Apet: investments Octal Holding (SAOC) headquartered in the Sultanate of Oman in the Arabian peninsular - has announced investments for 300 million dollars for the creation of a new integrated plant for producing PET resin and Apet slabs for rigid packaging, that will start up next year. The Arabian company in fact started up a 20,000 t/year PET plant in 2006, recently empowered to 30,000 t and by May 2008 their two new lines for resin and slabs will be operational; thanks to the further investment, its production of sheets will increase by another 300,000 t/year.

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Lower costs and improved services - The ambitious development plan is part of a more general company strategy that aims, through supplying large quantities of transparent Apet in slabs for heatforming, to contribute to the success of this material in the production of rigid packaging; in this field in fact up to today its use has been hindered by high costs. In this context Octal Holding has set itself sizable objectives: to reach a turnover of 500 million dollar by mid 2008 to then further double the holding’s capacity in the subsequent 20 months. The right

sulla base delle singole richieste del cliente, anche grazie all’efficace controllo dello spessore delle lastre e all’ottimizzazione dei cicli produttivi. Numeri che contano - «Le differenze che intercorrono fra Octal Holding e i principali concorrenti europei - sostiene ancora Barakat - risiedono nell’unicità delle tecnologie impiegate che permettono di contenere i costi di lavoro e capitale, negli elevati standard qualitativi dei prodotti e, non ultimo, nella stessa dimensione della società che risulta 5 volte più grande del più prossimo competitor nella Regione del Golfo». I prodotti Octal trovano impiego soprattutto nel packaging alimentare, grazie alle proprietà barriera del materiale impiegato; tuttavia, la domanda di imballaggi a base Apet è in crescita in tutti i comparti industriali (a livello mondiale aumenta fra il 10 e il 12% annuo), a causa della sua convenienza e dell’impatto sul punto vendita. «Forte di questi vantaggi - rivela infine Barakat - l’azienda omanita ambisce ad affermarsi anche sul mercato italiano avviando collaborazioni con trasformatori che necessitano di forniture costanti e durature nel tempo». ■

technical capacities, efficient production and logistics (guaranteed delivery to all the ports in the world within 12 to 18 days) are the main features of the Arab holding that - As Octal Ceo Nicholas Barakat explains - has devised an integrated production system that enables the cutting of the costs of the APET slabs (between 3 to 8%) at the same time increasing productivity. Product customization has been made a main feature, this also thanks to the effective control of the slab thickness and the optimisation of production cycles.

THE

FIGURES THAT COUNT

“The differences that lie between Octal Holding and its main European competitors - Barakat goes on to say - lie in the

uniqueness of the technology used that enables the containment of work and capital costs, in the high quality standards of the products, and not least, in the very size of the company that is 5 times as big as its nearest competitor in the Gulf region”. Octal products are aboveall used in food packaging, thanks to the barrier properties of the material used; all the same, the demand for Apet based packaging is increasing in all industrial segments (at world level this increase is from 10 to 12% a year), due to its convenience and salespoint impact. “Bolstered by these advantages – Barakat winds up - the Oman based concern wishes to stake a place for itself on the Italian market starting up agreements with converters that require a continuous ■ supply of the product”.


a Federazione europea delle associazioni grafiche, nell’ambito della quale opera Assografici in rappresentanza dell’Italia si chiama Intergraf. Di recente ha sottolineato i rischi potenziali derivanti dalla massiccia presenza sul mercato di libri per bambini importati da Paesi extra-europei, in particolar modo dalla Cina. Recenti fatti di cronaca hanno messo in luce la diffusa mancanza di controlli alle frontiere e la presenza sul mercato di giocattoli, diari e agende per bambini, provenienti dal paese del Celeste Impero che risultano ben lontani dagli standard europei di sicurezza e qualità (alcune tipologie di diari e calendari sono state ritirate per esempio dal mercato a causa della presenza di inchiostri contenenti tracce di piombo) tanto che ora sembra lecito dubitare di qualsiasi libro importato dalla Cina.

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I libri per bambini, in particolare per quelli in tenera età, sono spesso prodotti altamente sofisticati, che richiedono qualcosa in più rispetto al classico procedimento di stampa. Allo scopo di stimolare le capacità di osservazione del bambino possono infatti contenere pezzi di plastica in rilievo, decorazioni con polveri o addirittura liquidi... Questi prodotti vengono generalmente creati attraverso un processo di stampa serigrafica, che rende possibile la stampa di diversi strati e substrati multipli. Prevenire e avvertire - Sulla questione, già nel marzo del 2006, l’ESMA (l’associazione di produttori europei di macchinari e materiali di consumo destinati all’industria della stampa specializzata, a cui fanno capo anche le aziende serigrafiche) si era espressa, pubblicando un documento comune nel

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Riflessioni sulle importazioni dalla Cina e azioni di controllo: sotto esame i prodotti dell’industria grafica. Le azioni di Intergraf.

PERICOLO LIBRI? Reflections on the imports from China and control measures: under examination the products of the graphics industry. Actions taken by intergraf.

Book danger? Intergraf (European Federation of Graphics Associations, under which Assografici operates representing Italy) has recently underlined the potential risks deriving from the massive presence on the market of children’s books imported from countries from outside Europe, in particular from China. Recent news stories have highlighted the widespread lack of controls at the borders and the presence on the market of toys, diaries and agendas for children from China that are along way from the European quality and safety standards (some types of diaries have for example already been withdrawn from the market due to the presence of inks bearing traces of lead), doubts on any book imported from China now appearing to be justified. Children’s books, in particular those for the very young, are often highly sophisticated

products, that require something more than just simple print procedures. With the purpose of stimulating the child’s capacity to observe they can in fact contain pieces of plastic in relief, powder based decorations and even liquids… These products are generally created though a process of screenprinting, that enables the print in various layers and multiple sublayers. Prevent and warn - On the question, already in March 2006, ESMA (the European association of machine and consumable producers for the specialised print industry, of which the screenprint concerns are also associates) expressed itself, publishing a joint document in which its members expressed their worry as to the use of some inks in the screenprinting produced outside


quale i suoi membri esprimevano preoccupazione per l’utilizzo di alcuni inchiostri nelle serigrafie prodotte al di fuori dell’Europa, soprattutto in Asia. Secondo ESMA, questi inchiostri rappresentano dei rischi potenziali per la salute, in quanto alcuni prodotti conterrebbero sostanze chimiche non conformi alle normative UE e molti di questi non riportano in etichetta la presenza di sostanze pericolose. Di fatto le leggi nazionali ed europee forniscono un quadro normativo di riferimento di best practices all’interno del quale si muovono gli operatori del settore grafico, ai quali va riconosciuto un livello di coscienza ambientale elevato. E che va di pari passo con le misure di sicurezza e di salvaguardia della salute, nonché con la responsabilità sociale dell’impresa verso i propri dipendenti, ormai diventate prassi comune. Il nuovo quadro normativo REACH, peraltro, permetterà di compiere ulteriori passi avanti in questa direzione. Per quanto concerne le misure volontarie, poi, i produttori di inchiostri europei, riuniti nella EuPia, da diversi anni hanno scelto spon-

taneamente di stilare una “lista nera” di materie prime da evitare, in quanto non conformi a diversi criteri di selezione.

Europe, aboveall in Asia. According to ESMA, these inks constitute a potential health hazard, inasmuch as some products contain chemical substances that do not conform to EU standard and many of these do not bear any mention on the label of the presence of dangerous substances. In fact national and European laws provide a best practises set of rulings to be observed by the operators of the graphics sector, that show a high level of environment conscience. And that goes hand in hand with the safety and health safeguarding measures, as well as the social responsibility of the companies to their own employees, now a common practise. The new set of standard rulings REACH what is more enables further steps to be taken in this direction. As far as voluntary measures are concerned then, European ink producers, represented in the EuPia, have for several yeas now chosen to draw up blacklists of raw materials

to be avoided, inasmuch as not conforming to several selection criteria.

Azioni sul campo - Al fine di conoscere meglio il settore della stampa cinese e delle normative che lo regolano, Intergraf ha dunque condotto approfondite ricerche, che purtroppo non hanno sortito alcun risultato. E dato che, per garantire nel tempo una crescita soddisfacente del settore grafico europeo, è di vitale importanza che il consumatore si senta sicuro nell’acquistare un prodotto stampato, Intergraf si muoverà con maggiore decisione su alcuni punti programmatici: • sostenere la necessità dell’applicazione delle normative europee a tutti i prodotti stampati provenienti da qualsiasi paese; • battersi per aumentare i controlli alle frontiere UE; • informare editori, clienti e l’opinione pubblica in merito alle caratteristiche del settore europeo della stampa ed al suo forte impegno a favore della protezione dell’ambiente, della salute e della sicurezza. ■

Actions fielded - Intergraf has in fact made several attempts to get to know the Chinese print sector and the standards that regulate the same better, though unfortunately their efforts have not come up with any real results. And given that, to guarantee a satisfactory growth of the European graphics sector in time, it is of vital importance that the consumer feels safe in buying a printed product, Intergraf will move with greater decision on some programmatic points: • support the need of applications of European standards and all the products printed from any country; • strive to increase the controls at the EU frontiers; • Inform publishers, customers and public opinion as to the characteristics of the European print sector and its strong commitment to protecting the environment, human health and safety. ■


Environment & Legislation

Riciclo e riuso

LEGNO MANIA TENDENZE Secondo i dati resi noti da Rilegno (Consorzio Nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclo degli imballi di legno) circa 1.870mila tonnellate di rifiuti legnosi, dei quali 990mila derivati dai rifiuti di imballaggi, saranno avviati al riciclo entro la fine del 2007. anno 2007 segna un ulteriore passo in avanti nella raccolta di rifiuti di legno e nel sistema di convenzioni messo a punto da Rilegno, il Consorzio che, nell’ambito del Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi), si occupa di raccolta, recupero e riciclo del legno, appunto.

L’

RACCOLTA IN CRESCITA Le previsioni di raccolta per il 2007, elaborate da Rilegno su dati relativi al primo semestre 2007, parlano di circa 1.870.000 tonnellate di rifiuti legnosi avviati al riciclo entro la fine dell’anno, con un incremento di oltre il 16% rispetto al 2006. Di queste, oltre 990.000 tonnellate derivano da rifiuti da imballaggi di legno (+19% rispetto all’anno precedente). Per quel che riguarda i soli imballaggi, le ultime stime confermano che la percentuale recuperata nel 2006 è pari al 60,64% sul totale degli imballaggi di legno circolanti sul territorio nazionale (2.851.574 t). Nel 2006 in Italia sono state recuperate complessivamente 1.729.237 tonnellate di rifiuti da imballaggio di legno: 1.516.949 avviate al riciclo a materia prima (di cui 829.229 tonnellate raccolte di-

rettamente da Rilegno e 384.020 da altri soggetti, attivi principalmente nell’industria del riciclo); 289.000 tonnellate derivano dalla rigenerazione di pallet riparati, 14.700 tonnellate sono avviate al compostaggio e 212.288 al recupero energetico. Queste cifre testimoniano un trend decisamente positivo, reso possibile dall’impegno del Consorzio a trasformare un sempre maggiore quantitativo di rifiuti di legno in “nuova” materia prima, con benefici non solo per l’ambiente, ma anche per l’economia dell’intero settore. Con la fornitura di circa 1.600.000 tonnellate di legno riciclato all’anno, Rilegno copre parte del fabbisogno di materia prima dell’industria italiana del mobile, contenendo in modo significativo la quantità di materiale importato e contribuendo a equilibrare la bilancia dei pagamenti con l’estero. Obiettivo: 40 milioni di abitanti - Il trend di crescita interessa anche le convenzioni che Rilegno sottoscrive con enti pubblici per assicurare la raccolta di tutti i rifiuti in legno sull’intero territorio nazionale: dalle 279 convenzioni pubbliche siglate a dicembre 2006, secondo le pre-

Recycling and reuse

Wood mania TRENDS According to the data made known by Rilegno (National Consortium for the collection, recovery and recycling of wood packaging) around 1,870 thousand tons of wood waste, of which 990 thousand derived from packaging waste will be sent for recycling by the end of 2007.

The year 2007 marks a further step ahead in the collection of wood waste and in the convention system devised by Rilegno, the Consortium that, under Conai (the National Packaging Consortium), deals with the collection, recovery and recycling

of wood.

COLLECTION INCREASING Forecasts for collection for 2007, drawn up by Rilegno on data covering the first six months of 2007, speak of around 1,870,000 tons of

visioni, si dovrebbe passare a 328 a fine 2007, per un totale di 4.530 Comuni e poco meno di 40 milioni di abitanti serviti, pari al 67,5% della popolazione italiana. Nel dettaglio, i Comuni serviti da Rilegno a fine 2007 saranno 3.190 al Nord, con 185 convenzioni pubbliche; 420 al Centro, con 55 convenzioni pubbliche e 930 al Sud, con 88 convenzioni pubbliche, in sensibile crescita rispetto al 2006.

DA SCARTO A RISORSA I rifiuti legnosi avviati al riciclo da Rilegno provengono per oltre il 50% da imballaggi (pallet, cassette ortofrutticole, imballaggi industriali) e il resto da materiali di vario tipo (mobili vecchi, porte, finestre, rifiuti dall’edilizia). Le aziende che utilizzano imballaggi, i Comuni e le imprese che raccolgono rifiuti ingombranti di legno conferiscono i rifiuti presso piattaforme convenzionate. Ridotti di volume, vengono trasportati alle industrie del riciclo, dove il legno, pulito e ridotto in piccole schegge, diventa rinnovata materia prima da re-inserire nel circuito produttivo industriale (base per semilavorati dell’industria del mobile, pasta cellulosica per cartiere, blocchi di legno-cemento per il settore edile).

wood waste sent for recycling by the end of the year, with an increase of over 16% compared to 2006. Of these over 990,000 derive from wood packaging waste (+19% compared to the previous year). As far as packaging on its own is concerned, the latest estimate confirms that the percentage of recovery for 2006 stands at 60,64% out of the total amount of wood circulating throughout Italy (2,851,574 t). In 2006 in Italy over 1,729,237 tons of wood packaging waste was recovered: 1,516,949 sent to recycling as new raw material

(of which 829,229 tons collected directly by Rilegno and 384.020 by other subjects, active mainly in the recycling industry); 289.000 tons derived from the regeneration of repaired pallets, 14,700 tons have been sent for composting 212.288 for energy regeneration. These figures bear witness to a decidedly positive trend, made possible by the commitment of the Consortium to convert an ever greater quantity of wood waste into “new” raw material, with benefits not only for the environment, but also for the economy of the entire sector.

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Environment & Legislation

Tabella 1 - Dati complessivi di riciclo e recupero (in t). Table 1 - Overall recycle and recovery data (in t). 2004 2005 2006 Riciclo complessivo 1.634.796 1.400.329 1.516.949 Recupero energetico 33.660 287.385 212.288 Totale recupero 1.668.546 1.687.714 1.729.237 Immesso al consumo 2.787.007 2.787.611 2.851.574 % su immesso al consumo/out of placed for consumption Riciclo complessivo 58,66% 50,23% 53,20% Recupero energetico 1,21% 10,31% 7,44% Totale recupero 59,87%% 60,54% 60,64%

Riduzioni di materia prima e incentivi al riutilizzo Overall recovery Energy recovery Total recovery Placed for consumption Overall recycling Energy recovery Total recovery

Tabella 2 - Rifiuti di legno, e di imballaggi post consumo acquisibili da Rilegno (in t). Table 2 - Wood waste, and post consumption purchasable from Rilegno (in t). 2006 2007 var. % Totale rifiuti legnosi 1.614.860 1.870.000 +16,42 Tot. wood waste - di cui rifiuti di imballaggio 829.228 990.000 +19,39 - of which packaging waste % di presenza di imballaggio 51,35 52,94 % of presence of packaging

Rigenerazione - In linea con i principi di legge volti a contenere la produzione di rifiuti, il “ritrattamento” dei pallet è un ulteriore campo di azione del Consorzio. A tal riguardo, nel corso del 2007, Rilegno ha attivato una campagna d’analisi merceologica presso un numero significativo e rappresentativo di soggetti consorziati, che operano nel campo della riparazione e ricostruzione di pallet.

With the supply of around 1,600,000 tons of recycled wood a year, Rilegno covers part of the need for raw material of the Italian furniture industry, significantly containing the quantity of material imported and contributing to favourably adjusting the balance of payments with abroad. Objective: 40 million inhabitants The growth trend also involves the conventions that Rilegno undersigns with public bodies to ensure the collection of all wood waste up and down the country:

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Le attuali tecniche di produzione degli imballaggi di legno hanno condotto a un importante risparmio di materia prima impiegata, senza per questo compromettere le caratteristiche di resistenza e prestazionali degli imballaggi stessi. Questo importante traguardo è stato raggiunto grazie allo studio di tecnologie in grado di contenere l’utilizzo della materia condotto dal Consorzio Rilegno e dal laboratorio CRIL (Centro Ricerche Imballaggi di legno). Per quanto attiene invece il recupero, il ricondizionamento e la reimmissione di imballaggi, a oggi in continua crescita, ha svolto un ruolo fondamentale l’incentivo riconosciuto da Rilegno ad aziende e artigiani sulla base del quantitativo di rifiuti ricondizionati e nuovamente immessi nel circuito distributivo.

A fronte della fase di verifica metodica ancora in corso (bonifica delle dichiarazioni di imballaggi usati reimmessi al consumo e prime analisi qualitative sull’attività di riparazione), il Consorzio ipotizza un leggero incremento nella proiezione del dato per l’anno corrente.

LE PREVISIONI PER IL 2008 Nel corso del 2008 Rilegno, sull’onda del significativo aumento dei quantitativi rac-

from the 279 public conventions signed in December 2006, according to forecasts, the figure should rise to 328 at the end of 2007, for a total of 4,530 municipalities and just short of 40 million inhabitants served, or around 67.5% of the Italian population. In detail, the municipalities served by Rilegno at the end of 2007 will be 3,190 in the north of the country, with 185 public conventions; 420 in the centre, with 55 public conventions and 930 in the south, with 88 public conventions, considerably up on 2006.

colti, registrato nel 2006 e confermato nel 2007, sia in termini di imballaggi che di rifiuti in legno, perseguirà l’obiettivo di rafforzare la raccolta differenziata nel territorio nazionale in sinergia con la pubblica amministrazione. È quanto emerge a chiare lettere dagli obiettivi che il Consorzio si è posto, e che sintetizziamo di seguito: • ulteriore sviluppo e potenziamento della raccolta differenziata mediante la diffusio-

FROM WASTE TO RESOURCE The wood waste sent for recycling by Rilegno comes 50% from packaging (pallets, fruit&vegetable crates, industrial packaging) and the rest from materials of various type (old furniture, doors, windows, building waste). The companies that use packaging, the municipalities and the companies that collect bulky wood waste send the waste to conventioned platforms. Reduced in volume, the waste is transported to the recycling concerns, where the wood, cleaned and reduced down to splinters, becomes renewed raw

material for reinsertion into the industrial production circuit (the base for semiprocessed items of the furniture industry, pulp for paperworks, wood-cement blocks for the building sector). Regeneration - In line with the legal principles aimed at containing the production of waste, the “reprocessing” of the pallets is a further field of action of the Consortium. On this count, during 2007, Rilegno started up a campaign involving the analysis of merchandise at a significant and


Reductions of raw material and incentives for reuse The current production techniques of wood packaging have led to an important saving in raw materials used, without for this compromising the characteristics of resistance and performance of the selfsame packaging. This important achievement has been reached thanks to the study of technologies capable of containing the use of the materials channelled by the Rilengo Consortium and by the CRIL (wood packaging research centre) workshops. As far as the activity of recovery along with the reconditioning and readmission of packaging, to date continuously growing, is concerned the incentive recognised by Rilegno to companies and craftsmen on the basis of the quantities of waste reconditioned and ploughed back into the distribution is circuit has played an important role.

ne capillare nelle aree in emergenza rifiuti e nei comuni con riferimento agli imballaggi di legno e alle frazioni a essi similari; • introduzione e incentivazione di nuovi criteri di efficienza nell’avvio a riciclo e recupero dei materiali di legno e dei rifiuti raccolti nelle aree meridionali del paese, promuovendo nuove iniziative volte a perseguire obiettivi di beneficio sia ambientale che economico nell’azione consortile; • definizione completa dei possibili flus-

representative number of consorted concerns that operate in the field of pallet repair and reconstruction. With the methodical control phase still underway (sorting and checking of the declarations of used packaging readmitted for consumption and initial qualitative analyses on the activity of repair), the consortium reckons there will be a slight increase in the figures estimated for the year at hand.

FORECASTS FOR 2008 During 2008 Rilegno, in the wake of significant increases in the quantities collected, registered in 2006 and

confirmed in 2007, both in terms of packaging and in wood waste, will pursue the objective of reinforcing the segregated collection throughout Italy together with the public administration. This is what clearly emerged by the objectives that the Consortium has set itself, and that we sum up in the following: • further development and strengthening of segregated collection via the widespread action in the waste emergency area and in the municipalities for wood packaging and fractions similar to the same;

I migliori scelgono il meglio


Su misura in ogni situazione.

Tabella 3 - Prevedibile evoluzione del sistema (dati espressi in t). Table 3 - Forseeable evolution of the system (in t). 2006 2007 Riciclo a materia prima Recycling to raw material gestione Rilegno 829.229 990.000 (administered by Rilegno) Riciclo a materia prima Recyling to raw material gestione di terzi 384.020 370.000 (administered by contractees) Rigenerazione* 289.000 300.000 Regeneration* Compostaggio 14.700 14.700 Composting Riciclo totale 1.516.949 1.674.700 Total recycling 2006 2007 Immesso al consumo 2.851.574 2.914.000 Placed for consumption % su immesso al consumo % out of placed for consumption - Riciclo a materia prima - Recycling to raw material gestione Rilegno 29,08% 33,97% (administered by Rilegno) - Riciclo a materia prima - Recyling to raw material gestione di terzi 13,47% 12,70% (administered by contractees) Rigenerazione 10,13% 10,30% Regeneration Compostaggio 0,52% 0,50% Composting Riciclo totale 53,20% 57,47% Total recycling 2006 2007 Riciclo complessivo 1.516.949 1.674.700 Total recycling Recupero energetico 212.288 230.000 Energy recovery Totale recupero 1.729.237 1.904.700 Total recovery 2006 2007 Immesso al consumo 2.851.574 2.914.000 Placed for consumption % su immesso al consumo % out of placed for consumption Riciclo complessivo 53,20% 57,45% Total recycling Recupero energetico 7,44% 7,91% Energy recovery Totale recupero 60,64% 65,36% Total recovery * dati relativi al progetto consortile Ritrattamento

si di materiali e in particolare dei rifiuti di imballaggio di legno definitivamente recuperati e riciclati, sottratti all’abbandono in discarica; • analisi particolareggiata dei quantitativi impiegati nelle attività di riciclaggio e di impiego energetico, a oggi non rientranti nella gestione diretta consortile, ma da annoverare a pieno titolo tra i quantitativi ricompresi nel concetto ampio di recupero; • ulteriore impulso al nuovo accordo Anci Conai e quindi alla diffusione di nuove convenzioni con Comuni e soggetti operanti nell’ambito del servizio pubblico, soprattutto per quanto attiene alle regioni meridionali, con particolare riferimento alle zone in emergenza rifiuti. ■

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ideas in motion

• introduction and incentivisation of the new criteria of efficiency in the recycling and recovery of wood materials and waste collected in the southern part of the country, promoting new undertakings aimed at pursuing objectives of both environmental and economic benefit as part of the action of the consortium; • complete definition of the possible material flows and in particular wood packaging waste recovered and recycled, subtracted from the waste dumps; • detailed analysis of the quantities

used in the activity of recycling and energy recovery, to date not part of the activities directly run by the consortium, but to be rightfully listed among the quantities included in the concept of recovery in the broadest sense; • further impulse to the new Anci Conai agreement and hence to the spread of new conventions with municipalities and subjects operating in public service, aboveall regarding the southern regions, with particular attention to the areas of the waste ■ emergency.


È come buttar via l’ambiente. Le cassette rotte, i pallet inutilizzabili e gli altri rifiuti di legno che ingombravano piazzali, cassonetti e discariche non ci sono più. Da dieci anni, grazie al lavoro di Rilegno, vengono recuperati e avviati al riciclo in tutta Italia, trasformandosi in rinnovata e preziosa materia prima. Meno CO2 nell’ambiente, meno rifiuti in discarica, più legno per l’industria: riciclare il legno conviene. Da tutti i punti di vista. Rilegno è presente a Ecomondo (Fiera di Rimini, 7-10 novembre) - www.rilegno.org


Environment & Legislation

I foglietti che riportano indicazioni, precauzioni d’uso e altre informazioni utili per la corretta assunzione dei farmaci danno indicazioni diverse nei differenti Paesi europei. Un’indagine di Altroconsumo.

Stessa medicina, BUGIARDINO DIVERSO econdo i foglietti illustrativi, un antistaminico in Spagna e Italia non interferisce con la guida dell’auto (se assunto alle dosi consigliate); in Belgio sì, e in Portogallo provoca sonnolenza. Anche gli effetti del “Cialis” - un farmaco per la cura dell’impotenza, acquistabile anche online - cambiano a seconda del Paese in cui lo si assume: ai belgi non causa perdita temporanea o permanente della vista, né problemi di fertilità e cerebro-vascolari; tutti effetti indicati si verificano, invece, se il farmaco è consumato da italiani, spagnoli o portoghesi. Questi sono alcuni dei risultati dell’inchiesta che Altroconsumo ha condotto sui foglietti illustrativi di 18 farmaci tra i più venduti in quattro Stati europei. I medicinali coinvolti nell’indagine sono di vario tipo - dai lassativi agli sciroppi per la tosse, dagli antistaminici ai contraccettivi - e in tutti i mercati in cui è stata condotta l’indagine sono venduti con lo stesso nome.

S

Chiarezza anzitutto - La lettura dei cosiddetti bugiardini, dunque, fa emergere indicazioni differenti per gli stessi medicinali acquistati in Paesi diversi, oltre che carenze di chiarezza. «Un’occasione persa - sottolineano al riguardo gli estensori della ricerca - per fornire ai consumatori informazioni univoche, chiare e utili per l’assunzione del prodotto, come quelle relative agli effetti indesiderati, alle interazioni con altri farmaci, alle dosi di assunzione». Un commento tanto più appropriato in quanto da un’indagine parallela di Altroconsumo sul comportamento di circa 10mila pazienti nei quattro Paesi europei in questione (fra cui si contano anche 2.200 italiani), emerge che circa il 90% legge l’intero foglietto quando acquista il farmaco per la prima volta. E cosa trova? Ecco qualche altro esempio emblematico delle differenti indicazioni riguardo le precauzioni d’uso: l’ansiolitico Xanax non ha effetti collaterali (sic!) per i pazienti por-

Leaflets carrying indications, contraindications and other guidelines useful for the correct taking of medicines, provide different information in different European countries. An Altroconsumo survey.

Same medicine, different information leaflet According to the patient information leaflet, an antihistamine in Spain and Italy will not interfere with driving a car (if taken in the recommended doses) unlike in Belgium, while in Portugal it will cause drowsiness. Even the side effects of “Cialis” - a medicine that treats impotence and that can be purchased on line- differ depending on the country where it is taken. Belgians won’t be affected by the temporary or permanent loss of sight or fertility and cerebro-vascular problems which will affect Italian, Spanish or Portuguese patients.

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These are some of the results of a survey which Altroconsumo has carried out on the patient information leaflets of 18 of the most popular medicines sold in four European countries. Various types of medicines were involved in the survey - from laxatives to cough syrups, from antihistamines to contraceptives - sold under the same name in every country where the survey was carried out. Clarity first and foremost Therefore, a glance at patient

toghesi e belgi. In Portogallo l’antidolorifico Fastum Gel può essere usato in gravidanza e durante l’allattamento mentre in Italia e Belgio è sconsigliato; in Spagna non si fa cenno a questa voce. E ancora: l’età minima consigliata per poter assumere l’Aspirina senza danni è 16 anni nel nostro paese e in Spagna mentre in Belgio e Portogallo scende a 12 anni. Un arbitrio che non risparmia, dunque, neppure i bambini e che riguarda anche il lassativo Dulcolax. Questo farmaco infatti risulta più o meno “sensibile” a seconda della latitudine: in Italia e Spagna l’uso prima dei 10 anni deve avvenire sotto sorveglianza del medico, mentre non si fa cenno all’età dei pazienti nel foglietti che si trovano nelle confezioni distribuite in Belgio e Portogallo. Anche le dosi consigliate sono soggette a variazioni senza motivo: per Inderal, un medicinale contro l’ipertensione, si indica una dose massima giornaliera di 320

information leaflets reveals different guidelines for the same medicines purchased in different countries, as well as a lack of clarity. “A missed opportunity - emphasise the writers of the research - to provide the consumer with unambiguous, clear and useful guidelines for taking the medicine, such as information regarding unwanted side effects, interactions with other medicines, recommended doses”. A comment which is all the more appropriate as, from a parallel research carried out by Altroconsumo on the behaviour of approximately 10 thousand patients in the four European countries in question (including 2,200 Italians), it emerges that approximately 90% read the entire patient information leaflet when buying the medicine for the first time. And what do they find? Here is another emblematic example of the gulf between information

regarding contraindications: the tranquilliser Xanax has no side effects (sic!) for Portuguese and Belgian patients. In Portugal the painkiller Fastum Gel may be used during pregnancy and while breastfeeding, while this is advised against in Italy and Belgium. In Spain there is no mention of this at all. And so it goes on.The minimum age for taking aspirin without risk is 16 in Italy and Spain while in Belgium and Portugal it is 12. A slackness which does not spare children and which also regards the laxative Dulcolax. Indeed, this medicine proves to be more or less “sensitive” depending on the geography. In Italy and Spain the use of Dulcolax before the age of 10 has to be supervised by a doctor, while there is no mention of the patients’ age in the leaflets found in packages distributed in Belgium or Portugal. Recommended doses are also


mg in Italia e Belgio, che raddoppia (640 mg) nella penisola iberica. Accade in Italia - Se si analizza il panorama del mercato italiano, dai foglietti illustrativi dei 18 farmaci venduti nel nostro Paese emergono carenze sulle indicazioni di corretto utilizzo (in 10 manca la durata massima del trattamento) e sulle precauzioni in caso di assunzione temporanea di alcool (presenti solo in 6 su 18). In nessun bugiardino, inoltre, è possibile trovare un numero di telefono da contattare nel caso insorgano dei problemi: spia evidente di scarsa attenzione alla farmacovigilanza. Sempre secondo l’indagine di Altroconsumo, lo sforzo fatto in Italia a partire dal 1997 per rendere più comprensibili i foglietti dei farmaci da automedicazione ha raggiunto dei risultati effettivi, anche se il lavoro di revisione (come dimostra l’inchiesta citata) deve essere ancora completato. I bugiardini dei farmaci da prescrizione, al contrario, non sono stati sottoposti ad alcuna revisione e risultano talvolta dei veri e propri trattati di medicina in miniatura, assolutamente incomprensibili ai più. Infine, un cenno alla necessità di sfruttare meglio lo spazio sulle confezioni - su cui dovrebbero comparire modi d’uso, avvertenze e simboli grafici ben precisi - e alla non più procrastinabile uniformazione delle informazioni pubblicate nei ■ diversi paesi. (Fonte: www.altroconsumo.it)

subject to variations without any explanation. For Inderal, a medicine used against hypertension, the maximum recommended daily dose is 320 mg in Italy and Belgium and double that amount (640 mg) in Spain. This is what happens in Italy - If one analyses the Italian market and the patient information leaflets of the 18 medicines distributed in Italy, shortcomings emerge with regard to guidelines on correct use (10 lack information on the maximum duration of the treatment) and warnings in case of temporary imbibing of alcohol (only 6 out of 18 contain this information). Moreover, none of the information leaflets contain a telephone number to contact in the case of problems arising: a clear sign of a lack of concern over drug abuse. Again, according to the Altroconsumo survey, the effort made in Italy from

1997, to make information leaflets for self medicating drugs more comprehensible, has produced good results, although further amendments (as the survey in question shows) are required. On the other hand, prescription medicine patient information leaflets have not been submitted to any form of revision and sometimes prove to be veritable medical treatises in miniature, incomprehensible to all but a handful of people. Finally, a word on the need to make better use of the space on the packaging, where we should find clear instructions for use, contraindications and graphic symbols, and the need to standardise the information published in different countries, ■ which can no longer be put off. Source: www.altroconsumo.it


Environment & Legislation

Laws&Decrees

A cura di Roccandrea Iascone

ALLUMINIO

Legislazione: aggiornamento nazionale

Decreto Ministero della salute 18 Aprile 2007, n. 76. Regolamento recante la disciplina igienica dei materiali e degli oggetti di alluminio e di leghe di alluminio destinati a venire a contatto con gli alimenti. La norma, in conformità alle disposizione del regolamento 1935/2004 CE, determina le condizioni affinché materiali e degli oggetti di alluminio destinati a venire a contatto con gli alimenti (imballaggi compresi) possano considerarsi “idonei all’uso”, stabilendone i requisiti di purezza e le caratteristiche di composizione che tali materiali devono possedere. I materiali e gli oggetti disciplinati dal presente regolamento, possono essere impiegati se rientrano in una delle seguenti condizioni: a) contatto breve: tempi inferiori alle 24 ore in qualunque condizione di temperatura; b) contatto prolungato: tempi superiori alle 24 ore a temperatura refrigerata; c) contatto prolungato: tempi superiori alle 24 ore a temperatura ambiente limitatamente ad alcuni alimenti quali ad esempio caffé, zucchero cereali, frutta secca (cfr. allegato 5). Il decreto stabilisce inoltre una serie di regole da adottare in fase di etichettatura, la quale deve comprendere una o più istruzioni indicanti: la non idoneità al contatto con alimenti fortemente acidi o fortemente salati; la destinazione al contatto con alimenti a temperature refrigerate o a temperature ambiente per tempi sia superiori che non alle 24 ore; Inoltre viene data la possibilità a questi materiali di riportare in etichetta la dicitura “alluminio”.

Edited by Roccandrea Iascone

Legislation: national update ALUMINIUM AND CONTACT WITH FOODSTUFFS

Ministry of health decree 18th April 2007, n. 76. Ruling covering the hygiene of aluminium and aluminium alloys involving materials and objects destined for contact with foodstuffs. The standard, in conformity with the dispositions of ruling 1935/2004EC, lays down the conditions so that materials and objects in aluminium for contact with foodstuffs (including packaging) can be considered “suited for use”, establishing requisites of purity and composition, characteristics that these goods should possess.

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A CONTATTO CON ALIMENTI

The materials and the objects disciplined by the present ruling, can be used if they come under the following conditions: brief contact: less than 24 hours at refrigerated temperatures; prolonged contact: time over 24 hours at room temperature prolonged contact: time over 24 hours at room temperature limited to some foodstuffs such as coffee, sugar, cereals, dried fruit (see. Attachment 5). The decree also lays down a series of rules to be adopted in the labeling phase, that should include one or more indicative instructions: the non suitability for strongly acid or strongly salty foodstuffs; destination for contact with foodstuffs at refrigerated temperatures or at room temperature for times longer or no

Vengono inoltre stabiliti una serie di obblighi per produttori e utilizzatori. Scopo precipuo della norma è assicurare che i materiali siano prodotti secondo “buone pratiche di fabbricazione”, in modo da non costituire un pericolo per la salute umana e non comportare una modifica dell’alimento e un deterioramento delle sue caratteristiche organolettiche. (G.U.R.I. Serie Generale n. 141 del 20/6/2007, pag. 5)

MATERIALI

A CONTATTO CON ALIMENTI

Decreto Ministero della salute 18 Aprile 2007, n. 82. Regolamento recante aggiornamento del decreto ministeriale 21 marzo 1973, concernente la disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili destinati a venire in contatto con le sostanze alimentari o con sostanze d’uso personale. Recepimento della direttiva 2005/79/CE. Il decreto sostituisce l’allegato II, sezione 1, Parte B, “Additivi per materie plastiche” del decreto del Ministro della sanità 21 marzo 1973. Modifica l’allegato I del decreto 26 aprile 1993, n. 220, come modificato da ultimo dal decreto del Ministro della salute 4 maggio 2006, n. 227 e il decreto del Ministro della sanità 15 giugno 2000, n. 210. La produzione e l’importazione di materiali in oggetto, non conformi alle disposizioni del presente regolamento, ma conformi alle disposizioni preesistenti, sono consentite fino al 19 novembre 2007. (Suppl. Ordinario a G.U.R.I. n. 151 del 2-7-2007)

ETICHETTATURA

ALIMENTI DIETETICI

Decreto Ministeriale del 31/07/2007. Norme per l’at-

longer than 24 hours; As well as that these materials can bear on the label the wording “aluminium”. A series of obligations are also established for producers and users. The main purpose of the standard is to ensure that the materials are produced according “good manufacturing practises”, so as not to constitute a hazard for human health and not lead to a modification of the foodstuff or a deterioration of its organoleptic characteristics.

MATERIALS IN CONTACT WITH FOODSTUFFS

Health Ministry decree April 18th 2007, n. 82.. Ruling bearing the update of the ministerial decree March 21st

1973, concerning the hygienic discipline of packaging, recipients, utensils destined to come into contact with foodstuffs or with substances for personal use. Receival of the directive 2005/79/EC. The decree replaces attachment II, section 1, Part B. “Additives for plastics” of the Italian Health Ministry decree dated May 4th 2006, n. 227 and Italian Health Ministry decree dated 15th June 2000, n. 210. The production and the importing of the said material, not conforming to the dispositions of the above regulation, but conforming to pre-existing dispositions, is consented up to November 19th 2007. (Ordinary Suppl. to G.U.R.I. n. 151 dated 2/7/2007)


Materials & Machinery

tuazione della direttiva 2007/29/CE, che modifica la direttiva 96/8/CE per quanto riguarda l’etichettatura, la pubblicità o la presentazione di alimenti destinati a diete ipocaloriche volte alla riduzione del peso. Il decreto modificando il comma 3 dell’art. 4, del decreto del Ministro della sanità 7 ottobre 1998, n. 519, ?dispone che l’etichettatura, la pubblicità e la presentazione dei prodotti contenenti alimenti destinati a diete ipocaloriche volte alla riduzione del peso, non possono contenere alcun riferimento ai tempi o alla quantità di perdita di peso conseguenti all’impiego. (G.U.R.I. Serie Generale n. 224 del 26/09/2007, pag. 5)

CONFEZIONAMENTO

INTEGRATORI ALIMENTARI

Decreto Ministero della salute del 31 Luglio 2007. Elenco degli stabilimenti autorizzati alla produzione e al confezionamento di alimenti destinati ad una alimentazione particolare, di alimenti arricchiti e integratori alimentari. In ottemperamento decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 111 e del decreto del Presidente della Repubblica 19 gennaio 1998, n. 131, che prevedono la pubblicazione da parte del Ministero della salute dell’elenco degli stabilimenti autorizzati alla produzione ed al confezionamento di alimenti destinati ad una alimentazione particolare, con l’indicazione delle relative tipologie produttive, il decreto inserisce in allegato l’elenco relativo agli stabilimenti autorizzati, alla data del 31 maggio 2007, alla produzione ed al confezionamento di alimenti destinati ad una alimentazione particolare e di integratori alimentari. (G.U.R.I. Serie Generale n. 195 del 23/8/2007, pag. 35)

DIETETIC FOOD LABELS

PACKAGING FOOD INTEGRATORS

Ministerial Decree dated 31st July 2007. Standards for the actuation of directive 2007/29/EC, that modifies directive 96/8/EC concerning labeling, advertising or the presentation of foodstuffs for hypocaloric diets for reducing weight. The decree modifies comma 3 of art. 4 of the Ministry of Health Decree dated October 7th 1998, n. 519, lays down that the labeling, the advertising and the presentation of products containing foodstuffs for hypocaloric diets aimed at weight reduction cannot contain any reference to the times or the quantity of weight lost consequent to following the same. (G.U.R.I. General Series n. 224 dated 26/09/2007, pag. 5)

Ministry of Health decree dated July 31st 2007. List of the works authorized to produce and pack special foods, enriched foods and food integrators. In observance of the legislative decree dated January 27th 1992, n. 111 and the decree of the President of the Republic dated January 19th 1998, n. 131, that lay down the publication by the Ministry of Health of the list of works authorized to produce and pack special foods, bearing indications of the relative types of production, the decree adds an attachment listing the authorised works, on the date of May 31st 2007, for producing and packaging special foodstuffs and food integrators. (G.U.R.I. General Series n. 195 dated 23/8/2007, pag. 35)

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Shrink technology - Incappucciamento a caldo

Stretch hood technology - Incappucciamento a freddo

OFFICINA BOCEDI S.r.l. Via R. Guttuso 2/A 42019 Scandiano (RE) Italy Tel. +39 0522.76.70.25 Fax. +39 0522.98.19.83 www.bocedisrl.com info@bocedisrl.com

COSTRUZIONE MACCHINE PER IMBALLAGGIO - END OF LINE PACKING MACHINERY


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