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Meeting leaders - Avery Dennison

Avery Dennison rinsalda la sua leadership tra ricerca globale, etichette smart e sostenibilità

Lo storico gigante dei materiali autoadesivi guarda al futuro con competenze profonde e visioni chiare, che ci parlano sempre più di persone, supply chain ed ecosistemi

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di Lorenzo Villa

I materiali autoadesivi sono parte delle nostre vite quotidiane, anche più di quanto pensiamo. Chi non ricorda con un pizzico di nostalgia il suo primo album di figurine Panini? E chi rinuncerebbe al piacere di ammirare e toccare l’etichetta del proprio vino preferito?

Trasferendoci informazioni apparentemente banali, le etichette possono fare un’enorme differenza. Da consumatori, siamo abituati ad avere con le etichette un’interazione sicura, talvolta perfino appagante. Così i converter sono costantemente chiamati a dare risposte efficaci a brand owner e creativi.

Non tutti sanno che le etichette autoadesive sono state inventate nel 1935 da Ray Stanton Avery. Ed è proprio la piccola azienda da lui avviata, chiedendo un prestito 100 dollari, a essere diventata l’attuale Avery Dennison: un gigante da 7,1 miliardi di dollari, la cui offerta spazia dalle etichette per l’abbigliamento alle tag a radiofrequenza, dalle soluzioni anticontraffazione ai nastri adesivi ad alte prestazioni. Desiderosi di scoprire i prodotti, le innovazioni e le strategie future dell’azienda, abbiamo visitato il suo quartier generale europeo a Oegstgeest (Paesi Bassi), che è anche sede del suo principale centro di ricerca e sviluppo.

Il quartier generale europeo di Avery Dennison, a Oegstgeest (Paesi Bassi), è firmato dallo studio Paul de Ruiter Architects. L’edificio è stato progettato per avere un’alta efficienza energetica e un basso impatto sull’ambiente. Esso ha infatti ottenuto la certificazione BREEM con valutazione “very good”.

Foto: Ronald Tilleman

Le performance nascono dalla ricerca scientifica

Il nostro viaggio alla scoperta di Avery Dennison inizia dall’Application Lab. «Qui validiamo nuovi progetti, ricreando le condizioni specificate dai clienti», spiega Patrick de Vries, Senior Lab Technician. «La mia specialità è il packaging farmaceutico, un ambito in cui non sono concessi errori. Un’etichetta applicata su una sacca di sangue, per esempio, deve resistere a ripetuti cicli di riscaldamento e raffreddamento, all’umidità e alla forza centrifuga, senza staccarsi né fare grinze o bolle; e deve essere sempre leggibile». Molti dei test effettuati nell’Application Lab riguardano materiali adesivi evoluti, come quelli progettati per evidenziare i tentativi di manomissione delle confezioni. Nel laboratorio vengono inoltre testati accuratamente anche materiali autoadesivi destinati ad applicazioni apparentemente più semplici, come le etichette per bottiglie di alcolici o flaconi di prodotti per la cura della persona. In quest’ambito le criticità possono derivare dalla curvatura del supporto, dalle innumerevoli composizioni chimiche e caratteristiche superficiali dei contenitori, nonché dalle condizioni di conservazione e utilizzo del prodotto. Per simulare ogni variabile, i tecnici di Avery Dennison hanno a disposizione una vasta materioteca, che include centinaia di sagome di ogni dimensione, forma e materiale.

La sede europea di Avery Dennison è un luogo ideale per portare avanti attività collaborative, grazie all’ampio atrio centrale e alla distribuzione degli spazi volta a facilitare i contatti tra i diversi dipartimenti (“circulation design”).

Foto: Ronald Tilleman

Particolare cura è riservata alla verifica della sostenibilità di tutti i prodotti dall’azienda. Da tempo Avery Dennison investe nello sviluppo di materiali che siano riciclabili e facilmente rimovibili dai contenitori su cui sono applicati. Un esempio in tal senso è la pluripremiata tecnologia CleanFlake, sviluppata dall’azienda per semplificare il riciclo dei contenitori in PET. Come è noto, questo processo viene spesso compromesso dalle etichette applicate sui contenitori. CleanFlake è uno speciale adesivo base acqua che permette una perfetta separazione dell’etichetta dal contenitore, senza lasciare traccia e senza richiedere alcuna particolare operazione supplementare.

La nostra R&D lavora in costante contatto con il mondo esterno, ed è consapevole di dover vincere la sfida della sostenibilità per creare valore nel lungo termine.

— Pascale Wautelet, Global Vice President R&D di Avery Dennison

Nel laboratorio vengono anche testati gli adesivi per confezioni richiudibili, come quelle per salviettine detergenti e salumi in busta. Qui la sfida più ardua è la messa a punto di un adesivo compatibile sia con il contenitore che con il suo contenuto. «Dopo aver analizzato le componenti del prodotto da confezionare, incrociamo le informazioni raccolte con quelle contenute nel nostro database di frontali e adesivi», spiega de Vries. «Così possiamo individuare rapidamente i materiali ideali per quella specifica applicazione».

Una ricercatrice lavora nell’Application Lab.

Nel laboratorio sono presenti strumenti di ogni genere per investigare il comportamento dei materiali autoadesivi nelle più svariate circostanze. Mediante i tensile tester i tecnici effettuano prove di trazione sui materiali e verificano la forza di adesione dei collanti. Tramite un altro dispositivo, essi analizzano la resistenza al distacco delle etichette applicate su superfici cilindriche. Tale dispositivo mette in rotazione uno o più oggetti da analizzare e rileva eventuali punti (anche invisibili all’occhio umano) in cui l’etichetta dovesse distaccarsi dalla superficie su cui è applicata. Una camera climatica compatta permette all’equipe del laboratorio di studiare il comportamento di frontali, adesivi ed etichette finite in condizioni climatiche particolari. Per effettuare studi analoghi, simulando condizioni estreme e per periodi di tempo più lunghi, l’azienda dispone poi di un apposito Ageing Lab, dotato di sette ulteriori camere climatiche. In quest’ultimo laboratorio, i ricercatori testano anche prodotti che devono garantire un comportamento analogo in tutte le condizioni ambientali, come i cerotti per medicazione. «Abbiamo laboratori in Nord America, Francia, Belgio, ma questo è il più avanzato e il più grande. Qui gestiamo la gran parte dei progetti europei e siamo strutturati per permettere ai ricercatori di portare avanti più attività contemporaneamente», conclude de Vries. L’Application Lab è infine dotato spalmatore (in scala ridotta) per testare adesivi hot melt, e lavora a stretto contatto con il Printing Lab per testare la compatibilità dei materiali con le più diffuse tecnologie di stampa.

Un corso sull’uso di materiali Avery Dennison per il car wrapping.

Foto: Ronald Tilleman

Trovare le “prove” per perfezionare e innovare

Nel Physical & Analytical Lab incontriamo Nicoline Hermans, Senior Analytical Specialist: «Il nostro lavoro è comparabile all’attività di CSI. La differenza è che non cerchiamo le prove di un crimine, ma cosa non funziona in un prodotto e come migliorarlo. Con i nostri strumenti possiamo analizzare ogni parte di un’etichetta e del materiale su cui sarà applicata. Molti pensano che far aderire un’etichetta a una fiala di vetro sia semplice, ma non è così. Il vetro di una fiala farmaceutica è diverso da quello di una finestra o di una bottiglia». Le attività di questo laboratorio consentono ad Avery Dennison di offrire risposte efficaci a tutti i settori in cui sicurezza e anticontraffazione siano priorità assolute.

Sviluppiamo i nuovi prodotti affinché siano più ecologici dei loro predecessori. Un obiettivo che raggiungiamo seguendo i principi dell’eco-design.

– Jan ‘t Hart, Senior Marketing Director presso Avery Dennison

Condividere la conoscenza per un processo di R&D globale

Da luglio 2018, Pascale Wautelet guida, a livello globale, la ricerca e sviluppo di Avery Dennison nell’ambito delle etichette e dei materiali per la grafica – una divisione che coinvolge 300 professionisti in tutto il mondo. «Appena entrata in azienda ho realizzato che, per diventare un’organizzazione di R&D veramente internazionale, sarebbe stato importante stimolare una maggiore collaborazione tra i nostri laboratori delle varie parti del mondo», spiega Wautelet. «Così abbiamo creato un rete virtuale che mette in connessione le nostre squadre di ricercatori e tecnici». All’interno della rete, ogni squadra ha una specifica area di competenza, nell’ambito della quale cerca di anticipare le esigenze del mercato. Ma l’essere in costante connessione con le altre squadre consente ai ricercatori di acquisire informazioni più velocemente, nonché accelerare l’innovazione e il rilascio di nuovi prodotti. «Abbiamo cambiato il modo in cui concepiamo la ricerca e lo sviluppo anche per quanto riguarda il profilo del personale coinvolto», prosegue Wautelet. «Se prima ci affidavamo esclusivamente a scienziati puri, che trascorrevano tutta la loro vita lavorativa nei laboratori, oggi puntiamo anche su professionisti che hanno un profilo differente, esposti a funzioni operative, di marketing o di vendita.

Vogliamo una ricerca e sviluppo il cui personale sia “immerso nell’ecosistema”, attento ai megatrend, alle sfide del settore, ai cambiamenti nel comportamento dei clienti. Il mondo e la tecnologia mutano rapidamente. Noi dobbiamo adattarci, utilizzando risorse interne, collaborando con altre realtà (startup, consorzi, fornitori partner, università), o mediante acquisizioni e joint venture».

Avery Dennison è il principale produttore al mondo di “etichette intelligenti” con tecnologia RFID UHF (Ultra High Frequency).

Tra eco-design e idee dal basso, la sostenibilità è prioritaria

Come detto, Avery Dennison è fortemente impegnata sul fronte del rispetto per l’ambiente, tanto da essere annoverata tra le 100 aziende più sostenibili negli Stati Uniti. «Sviluppiamo i nuovi prodotti affinché siano più ecologici dei loro predecessori», afferma Jan ‘t Hart, Senior Marketing Director Innovation and Sustainability. «Un obiettivo che raggiungiamo seguendo i principi dell’eco-design: utilizzo di energia e pratiche produttive pulite, oltre che di innumerevoli altri accorgimenti». La squadra di ricercatori focalizzati sulla sostenibilità, basata in Europa e guidata da Hart, ha una responsabilità globale e affronta il tema da tutti i possibili punti di vista. Lo scorso anno, la sostenibilità è stata inoltre uno degli argomenti di Imagine – il programma di Avery Dennison che permette ai dipendenti di condividere idee su possibili migliorie da apportare nella vita aziendale. Le proposte raccolte sono state oltre 140 e oltre il 90% di esse sono state adottate concretamente.

Grazie alle etichette intelligenti, il consumatore può facilmente accedere, utilizzando il suo smartphone, a informazioni aggiuntive sui prodotti a cui è interessato.

Verso l’etichetta intelligente

Avery Dennison stima che nel 2020 il mercato per i prodotti con tecnologia RFID sarà di 13,4 miliardi di dollari (erano 11 nel 2018). «È una crescita che non ha eguali nel settore delle etichette, e crea opportunità straordinarie per noi, per i converter e per l’intera industria», afferma Tony Fazhev, Product Manager Intelligent Labels.

Avery Dennison è leader nello sviluppo e nella produzione di inserti RFID UHF e NFC. La tecnologia RFID UHF già oggi è ampiamente utilizzata nella logistica e nel tracking dei bagagli nell’industria del trasporto aereo. Per queste applicazioni, Avery Dennison offre anche l’hardware e il software necessari a implementare l’intera soluzione.

L’utilizzo di un’etichetta con RFID, in ambito cosmetico.

«Il futuro è nei punti vendita cashierless, come Amazon Go, e nelle etichette interattive NFC, capaci di diffondere campagne di marketing, contenuti digitali e realtà aumentata», conclude Fazhev. «Stiamo facendo importanti passi avanti nella riduzione del costo di produzione degli inserti RFID, così da renderli utilizzabili anche per prodotti più economici e aumentarne la diffusione».

Per dimostrare le sue innovazioni basate su tecnologia RFID, Avery Dennison ha creato – nel Customer Experience Center di Oegstgeest – uno spazio denominato I.Lab. Al suo interno sono riprodotte dettagliatamente varie ambientazioni in cui la tecnologia RFID sta avendo o avrà nei prossimi anni un impatto rilevante. È qui che l’azienda accoglie clienti e brand owner lungimiranti, pronti a rivoluzionare il loro modo di gestire punti vendita e magazzini merci (per fare solo un paio d’esempi).

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