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Guida della ci t tà
COMUNE DI CIRÒ MARINA
Benvenuti a
Cirò Marina...
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...una finestra sullo Jonio
Guida Turistica
L’ufficio turistico gestito dalla Pro Loco di Cirò Marina, ha sede nel locale al pianterreno del Palazzo del Museo che si affaccia nella centralissima Piazza Diaz. Al suo interno, offre anche il servizio internet social point e noleggio biciclette. Nel periodo estivo è aperto dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 18.00 alle 23.00. La Pro Loco di Cirò Marina, dal marzo ‘02 è presieduta, per il terzo mandato consecutivo, da Demo Martino il quale è stato eletto il 30 giugno ‘12 Presidente dell’UNPLI Calabria, dopo due anni di reggenza al vertice del Comitato regionale dell’ Unione nazionale delle Pro Loco. Nel ‘02 e poi nel ’04, l’Associazione ha promosso e attuato con successo il progetto “Spiagge pulite”. Tra le iniziative “istituziona-
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Guida Turis tica Guida Turistica L’altra faccia della luna, anche per noi calabresi, è spesso la Calabria. Paesi arroccati sui monti dell’entroterra, distesi nelle vallate, a volte, sono nomi che, se riecheggiano nella mente, rimangono realtà indefinite, eteree; quasi fossero vocaboli gettati alla rinfusa nella cartina geografica: incapaci di riflettere immagini, rivelare informazioni. Eppure, come Presidente regionale delle Pro Loco (UNPLI) ho avuto modo di scoprire, rimanendone sorpreso ed incantato, che, anche nelle realtà più remote sono custodite preziosità urbanistiche e artistiche; peculiarità culturali, enogastronomiche, paesaggi mozzafiato: rari e straordinari. Così, Um-
briatico, a venti chilometri da Cirò Marina, conserva una bellissima cripta pagana incastonata in una splendida cattedrale; Cirò, a sei dalla cittadina, non è solo il paese del vino ma anche di Luigi Lilio, il geniale, autore della riforma del calendario del 1582, noto a tutti come “gregoriano” ma che sarebbe corretto chiamare “liliano”. Limitatamente al Crotonese, una visita merita, poi, S. Severina, il borgo antico di Melissa e, nella sua frazione marina, la torre aragonese; anche la cosentina Campana, con il magnifico “elefante di pietra” riserva sorprese. A Verzino si trovano le grotte carsiche, su Caccuri torreggia il castello Baracco. E ancora da visitare: la Riserva marina di Isola Capo Rizzuto, su cui si specchia il me-
lizzate” realizzate con il supporto della Regione, la Provincia, il Comune ed altre aziende asostegno della cultura, spicca la Rassegna di teatro e cabaret all’aperto “Cirò Arte”, sul promontorio di Madonna di Mare. Nell’area portuale, la Sagra del Pesce azzurro e della “sardella” che, secondo la ricetta cirotana, prevede l’utilizzo del più pregiato bianchetto e non della sardina. In collaborazione con l’Uisp di Crotone, organizza da anni anche la manifestazione “Bicincittà”.
Lungomare sud
Palazzo Porti Sede Pro Loco
raviglioso maniero di Le Castella e, per chi vuole godere delle bellezze mozzafiato dei monti, la presila crotonese si offre in tutto il suo splendore. La promozione di questo immenso patrimonio è l’impegno assunto anche dall’UNPLI Calabria che, nel portalo avanti, chiede un adeguato e coerente supporto alle Istituzioni con l’adozione di piani di recupero e valorizzazione; ciò, nella consapevolezza delle potenzialità di sviluppo turistico legate al paesaggio, la cultura, il patrimonio architettonico e i sapori. Le Pro Loco si rivelano essenziali per veicolare i flussi dalle coste verso l’entroterra e garantire i servizi di accoglienza in ogni luogo. Lo fanno con gli uffici turistici collegati
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on line, le visite guidate, depliants; concorrono con progetti e proposte alla programmazione estiva; avviano rapporti di collaborazione ed amicizia con enti, associazioni e le altre Pro Loco con la stesura di protocolli, convenzioni e interscambi culturali. L’obiettivo delle Pro Loco è ampliare e innalzare la qualità dell’offerta turistica, allungare la stagione ad accrescere la formazione e la cultura turistica nel territorio. Demo Martino Presidente Pro Loco Cirò Marina
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Faro - Punta Alice
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Guida Turis tica Guida Turistica Nel dare il benvenuto a Cirò Marina a quanti hanno scelto la nostra cittadina per trascorrervi le vacanze, auguro una permanenza serena e …interessante: alla scoperta di una Cirò Marina da vivere in riva al mare ma non solo. La guida realizzata dalla Pro Loco è un invito ad intraprendere un viaggio di conoscenza attraverso luoghi, sapori e cultura di una terra accogliente e piena di sorprese. Le numerose strutture ricettive - alberghi, camping, ristoranti, stabilimenti balneari, insieme ai servizi al turista offerti dalla
Pro Loco - fanno da corollario ad una realtà che incanta con la sua natura, sorprende con i filari dei vigneti che, unico caso al mondo, qui si spingono fino al mare. Cirò Marina sa stuzzicare anche il palato con i suoi sapori “piccanti”, i prelibati prodotti tipici, tra tutti: la pregiata sardella cirotana. La cittadina sa incuriosire con le sue peculiarità culturali, la profondità delle radici storiche, le pregiate risorse economiche tra cui spicca la vitivinicoltura. Questa, infatti, è la terra del vino, dei miti e di un mare straordinariamente
Faro -
Punta
blu che, nel 2013, ha raggiunto il lusinghiero primato di 13 bandiere d’Europa assegnate dalla Feee. Un record assoluto in Calabria cui si è aggiunta anche la Bandiera verde che ha eletto la spiaggia cirotana “a misura di bambino”. IL SINDACO Roberto Siciliani rina
Alba a Cirò Ma
Alice
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Guida Turis tica Guida Turistica La rinascita economica del nostro territorio deve necessariamente passare per una strada obbligata, il Turismo! La collaborazione suggellata con la Pro Loco di Cirò Marina e le altre associazioni cittadine, insieme al supporto garantito dalla Provincia e dalla Regione – considerato anche il ritorno di immagine garantito alla Calabria dal primato di bandiere blu raggiunto da Cirò Marina - fa da substrato all’organizzazione delle manifestazioni estive. Un cartellone che va da luglio a settembre, con l’obiettivo di fare degli eventi in programma, che vanno dalle iniziative sportive, artistico-culturali a quelle enogastronomiche,
contraddistinte, comunque dal marchio di qualità, uno strumento di attrazione turistica, anche attraverso la loro divulgazione sul web. Dalla volontà di valorizzare e promuovere l’identità locale, che qui si fonde nella coltivazione dell’uva e la produzione del vino, è nata poi l’iniziativa dell’Aperidoc: l’aperitivo cirotano. Ristoranti, pub, wine bar, stabilimenti balneari, trattorie e bar della cittadina che espongono il marchio Aperidoc offrono un paniere di prodotti agroalimentari tipici da accompagnare ad un vino Cirò rosso, rosato o bianco, servito a temperatura ambiente o, meglio, fre-
Porto T u
ristico
sco l’estate, ma rigorosamente, doc. Un modo per far respirare al turista atmosfere e emozioni dei luoghi con esperienze che lo motivino a ritornare.
“Ogni città riceve la sua forma dal deserto cui si oppone” (I. Calvino) Sergio Ferrari Assessore al Turismo Comune di Cirò Marina
Bandiera Blu
Fee
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Testa di Apollo Aleo
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Cenni St o rici Cenni storici Il suo passato continua ad essere svelato dai reperti archeologici che inseguono le tracce lasciate da antichissimi villaggi e documentano una storia ininterrotta che, dall’età del ferro, va fino a quella romana. Pietre e oggetti parlano dell’arte e la civiltà portate dai colonizzatori greci a partire dall’VIII sec a.c.; i probabili contatti della popolazione autoctona con i micenei danno fondamento alla leggenda che vuole l’eroe tessalo Filottete come il fondatore dell’Area Sacra di Krimisa; il mito di Filottete esalta, infatti, una peculiarità storica: solo qui la cultura autoctona riuscì a convivere ed amalgamarsi con la civiltà greca anticipando i valori della
convivenza civile delle società multietniche. Filottete, simboleggia la possibilità per uno straniero, per giunta disabile, di integrarsi e vivere in armonia in un’altra terra, con altri popoli. Sulle rovine di Krimisa sorge la giovane e moderna Cirò Marina. Krimisa passò dall’influenza greca a quella Brettia fino a scomparire quando, l’espansionismo romano nel sud Italia divenne dominio. Allora, iniziò il declino anche del famoso Tempio dedicato ad Apollo Alaios. All’antica potenza, seguirono secoli di silenzio e desolazione imposte dalla scorrerie saracene e turche. Venuto meno il pericolo dal mare, nella prima metà dell’800 alcune famiglie di pescatori,
- i Di Martino, poi Martino, dalla Campania, precisamente da Atrani (costa Amalfitana), i Carella dalla provincia di Reggio Calabria mentre dall’entroterra crotonese giunsero qui, i Malena, - si insediarono a pochi passi dalla riva, nella zona che prese il nome di “Baracca”: ancora oggi punto di riferimento geografico per i pescatori. Attorno a questo primo nucleo del borgo marinaro, si sviluppò l’odierna Cirò Marina che, separandosi da Cirò, venne istituita come Comune autonomo il 13 marzo 1952.
Resti del Tempio di Apollo Aleo
10 Nella pianura di Punta Alice, nel 1923, furono scoperti dall’archeologo Paolo Orsi i resti del Tempio d’Apollo: meta nell’antichità di migliaia di pellegrini. Frequentato già dal VII secolo a.c., nel VI sec. venne edificato in pietra con una struttura rettangolare abbellita da un porticato (Peristasi ) in legno e con il tetto in terracotta dipinta alla maniera dei templi arcaici magno-greci. Il Santuario venne ricostruito ed ampliato con una sontuosa struttura interamente in pietra (Ottastilo periptero) e dotato di edifici per ospitare i pellegrini all’inizio del III sec. a.c, quando raggiunse il suo massimo splendore ad opera dei Bretti. Sul finire del III d.c. iniziò a decadere inesorabilmente fino ad essere seppel-
lito dalla palude. Oggi, sono individuabili le mura perimetrali più interne, di età arcaica, e quelle esterne, di epoca ellenistica. Dei preziosi doni votivi del Tempio vennero ritrovati durante gli scavi: una statuina d’oro di 7,5 cm , una d’argento, altre di bronzo, diademi in oro e argento e corone di alloro in metallo prezioso. Furono trovati anche, unico caso nel suo genere, i resti della statua “acrolita” del Dio - risalente alla metà del V secolo a.c. - venerato nel Santuario. Della statua, composta dalle estremità in marmo montate su una struttura in legno, sono stati ritrovati: la testa, una mano ed i piedi. Nel Museo civico di Cirò Marina ne è custodita una copia, mentre l’originale è
Torre di Guardia Promontorio Madonna di Mare
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Interno del museo
Reperti
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Reperti
conservato nella “Sala Cirò” del Museo di Reggio Calabria.Ma, tanti segreti restano ancora da scoprire nella zona. L’eccezionale valenza archeologica del territorio Cirotano continua ad essere testimoniata dal susseguirsi di ritrovamenti. Nell’aprile 2000, nel corso di una fortunata campagna di scavo alle falde della collina di Madonna d’Itria, emersero, sotto due metri e mezzo di terra, i resti di un santuario ellenistico del V - IV secolo a.c. dedicato con tutta probabilità ad una divinità femminile, forse la dea Persefone. Che si tratti di un culto femminile lo attesta la vicinanza all’antica fonte dell’Alice e, soprattutto, il ritrovamento di circa 200 ex voto che riproducono figure femminili di
diverse dimensioni ed in decine di varianti: in piedi, con porcellino, fiaccole e ghirlande, simboli, appunto, di Demetra. Insieme alle statuette, è venuto alla luce molto materiale miniaturistico in ceramica, tra cui vasi, che richiamano la tradizione dell’acqua rigeneratrice della terra, e della ceramica da fuoco, mista a carboncini, che attesta la pratica di riti in loco con la preparazione di banchetti sacri offerti ai pellegrini. Quest’ultimo Tempio, la cui esistenza era stata del tutto ignorata, insieme al ritrovamento negli anni scorsi di alcune grosse fornaci e, da ultimo, di una grande fattoria ellenistica in contrada S. Gennaro, hanno dato una sferzata radicale alle informazioni
Reperti
Reperti
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12 acquisite sulla storia della mitica Area sacra di Krimisa. Dei Santuari scoperti negli ultimi anni nel Cirotano non c’era traccia nelle fonti né nelle leggende. <Non è comunque insolito che questo accada – precisa la dott. Maria Grazia Aisa, direttrice del Museo archeologico di Cirò Marina - bisogna ricordare che il popolo brettio entrò in contrasto con Roma. Da vincitori, i romani, parlavano di se stessi e non certo dei perdenti; ecco perché, in generale, sono poche le notizie sui bretti>. Ma quel popolo, sconfitto dalla travolgente avanzata romana, è riuscito, secoli dopo, a prendersi una specie di rivincita, riemergendo dalla terra, prepotentemente, con Templi e necropoli, per parlare di se ai
popoli del XXI secolo. L’INDAGINE ARCHEOLOGICA L’abitato di Cirò Marina è delimitato dal corso dei fiumi Nicà, a nord e del Lipuda, a Sud, mentre ad Est la costa si allunga verso Punta Alice. Proprio qui, durante i lavori di bonifica delle paludi che la ricoprivano, negli anni Venti, l’archeologo Paolo Orsi scoprì i resti del Santuario dedicato ad Apollo Aleo. La tradizione vuole che nell’area sacra fossero state conservate le frecce e l’arco di Filottete e gli strumenti di Epeo sottolineando, in tal modo l’importanza e l’antichità di questo luogo di culto. Tracce di villaggi e ne-
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i Torre d
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Mercati saraceni
Guardia
Tramonto
vista promonto rio Madonna di Ma re
cropoli dell’Età del bronzo sono state rilevate sulle prime alture prospicienti la pianura costiera, nell’area compresa tra Cirò e Cirò Marina; mentre risalgono all’Età del Ferro i rinvenimenti, a Cirò, in contrada S. Elia e nella zona Cozzo Leone: e che, a differenza di altre aree della Calabria, non scompaiono con l’inizio dell’età coloniale. Oltre ad un ripostiglio di asce, qui sono state scoperte sepolture infantili con materiali databili tra il VII ed il VI a.c. Altri siti, di rilevante interesse, relativi a questa fase sono quelle di zona Serra Sanguigna, dove, probabilmente, esisteva un piccolo abitato già all’inizio del VI sec. a.C.; in pianura, in contrada Taverna, è emerso, poi, della ceramica votiva
arcaica databile tra la seconda metà del VII e gli inizi del VI sec. a.C. La colonizzazione greca, nel territorio Cirotano si contraddistinse per il carattere pacifico dell’incontro tra indigeni e ellenici e il progressivo assorbimento da parte della popolazione locale di usanze, rituali e oggetti greci. Gli spazi di pianura furono riservati ai coloni ed alle loro attività, mentre le zone medio-collinari continuarono ad essere abitate dalle popolazioni locali. Anche la storiografia antica racconta della colonizzazione di Krimisa e dell’area del suo Santuario. Il Tempio, edificato sul finire del VI sec a.c. conserva la cella ( m. 27 x 7,90 ), aperta sul lato orientale, divisa in due navate da un colonnato. Ad
ovest, confinava con un ambiente quadrangolare che conteneva la statua di culto del Dio, proibito ai fedeli. La cella era costruita in mattoni crudi su di uno zoccolo di pietra; era circondata da colonnati lignei che sorreggevano una copertura dello stesso materiale, protetta dalle intemperie tramite rivestimenti in terracotta. Nel Tempio era custodita la statua acrolita, della metà del V sec a.c., che oggi è conservata al Museo Archeologico di Reggio Calabria, insieme a molti preziosi ex-voto. Al V sec. a.c. sono attribuibili varie sepolture, forse in relazione con insediamenti di tipo rurale. Maggiore documentazione riguardano il IV e III sec. a.c. Le tante necropoli testimoniano la presenza di nuclei sparsi sia in pianura che in collina, appartenenti a genti brettie, i cui corredi sono costituiti da cinturoni in bronzo, spiedi, coltelli e alari in piombo, strigli in bronzo e vasi legati al simposio. Nei primi decenni del III sec. a.c., demolito ciò che rimaneva del Tempio arcaico, venne eretto dai Brettii un periptero dorico di maggiore dimensione, completamente in calcare, con otto colonne sui lati brevi e diciannove su quelli lunghi. Il colonnato è raddoppiato sul lato principale. Si tratta dell’unico esempio noto di struttura periptera post-classica. L’impegno
economico sostenuto, supponiamo, dovesse sottolineare la potenza dell’ethnos brettio in quel periodo: all’acme della sua ascesa politica. Nell’epoca romana le tracce insediative si fanno più flebili tanto da far pensare ad una contrazione dell’abitato mentre il territorio continuò a vivere e ad essere sfruttato dal punto di vista agricolo. La vita del comprensorio dell’antica Krimisa non si arresta, tuttavia, all’epoca romana; infatti, essa riprenderà vigore, con analoga tipologia insediativa, tra IV e V sec d.c., a riprova del particolare interesse per questa zona sia per le sue risorse agricole che per la posizione nodale sulla direttrice del traffico lungo la costa jonica e per l’interno della Sila. Maria Grazia Aisa Direttrice Museo archeologico di Cirò Marina MUSEO ARCHEOLOGICO La sala espositiva del Museo civico archeologico, al pianterreno, custodisce oggetti, specie di epoca brettia, rinvenuti nelle numerose necropoli disseminate nel territorio e reperti ritrovati nell’area del Tempio. Punta di diamante è il calco della statua acrolita del Dio Apollo, rimasta esposta per 4 anni
14 negli Usa al Princeton Museum. I ricchi i corredi funebri, composti da oggetti simposiaci e militari trovati nelle tombe maschili confermano che il popolo brettio era specializzato nell’arte equestre. In quelle femminili sono stati rinvenuti, invece monili, oggetti di uso domestico e per la cosmesi. Il piano superiore del Museo è occupato da una mostra permanente sull’archeologia subacquea.
restaurato e adattato per accogliere il Museo. L’ultimo piano è adibito a Sala convegni. Dotato di un portone d’ingresso ad arco, il palazzo è caratterizzato da diversi punti di accesso e da caratteristici balconcini a balaustra che si affacciano sulla piazza principale della cittadina.
PALAZZO DEL MUSEO Sito in Piazza Diaz, l’immobile ottocentesco, è stato ristrutturato nel primo ‘900 dalla famiglia Porti; acquisito dal Comune, è stato
Palazzo Porti Sede Pro Loco
Mercati saraceni
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15 LE TORRI DI GUARDIA Sono testimonianza di un lungo periodo storico condizionato dal terrore per le scorrerie saracene. Dopo le orde ostrogote e bizantine del IX sec. seguirono quelle saracene e poi, dal XVI secolo, quelle turche che seminarono paura e morte sulle coste del Mediterraneo fino al 1827. Le popolazioni furono costrette ad abbandonare i litorali insicuri per rifugiarsi nei villaggi dell’entroterra, arroccati su alture dai fianchi ripidi, circondati da gole e burroni, serrati tra possenti mura e protetti, spesso, da un castello. A difesa della costa furono edificate le torri di av-
vistamento. Due sopravvivono ancora a Cirò Marina: la Torre Vecchia e la Torre Nova. Quest’ultima venne costruita nel 1596; si trova nell’omonimo quartiere, a sud della cittadina. La prima, risalente al XI secolo, si staglia, a nord, sul Promontorio di Madonna di Mare, dominato dal complesso architettonico dei Mercati Saraceni. I MERCATI SARACENI Sorgono sul promontorio brullo di Madonna di Mare che ospita anche la Chiesa della Madonna del Cielo. Il nome rievoca gli scontri secolari tra la civiltà d’oriente e quella d’occidente: le incursioni dal mare e la
paura degli abitanti. Nel 1818, l’ennesimo saccheggio sorprese i “Mercanti” tra le volte della struttura settecentesca e pose fine, per sempre, alla fiera di S. Croce che qui si svolgeva, ogni anno, il 3 maggio. La zona è raggiungibile percorrendo da Cirò Marina per due chilometri, in direzione nord, la SS 106. PROMONTORIO DI MADONNA DI MARE L’altura degrada nella spiaggia della Cervara e si riflette nel vasto specchio di mare azzurro del golfo di Taranto. Qui, fa da sfondo la luce intermittente del Faro di Punta Alice che svetta tra le cime della Pineta e il profilo dell’antica Torre di guardia, costruita a
16 PUNTA ALICE presidio delle incursioni navali. La struttura ad archi dopo il saccheggio del 1818 non fu più utilizzata se non in occasione della festa patronale dedicata a S. Cataldo. Oggi, però, “I Mercati” vivono di nuovo. Il corpo semicircolare, inserito nel restauro degli anni ’70, diventa d’estate il palcoscenico di manifestazioni ed eventi tra i quali spicca per prestigio e notorietà la Rassegna teatrale “Cirò Arte”. Sotto un tappeto di stelle ed i bagliori del Faro, la kermesse di agosto accoglie importanti compagnie, attori del grande Teatro italiano e valenti interpreti della commedia napoletana e del cabaret.
In quest’oasi di silenzio e di natura incontaminata, un tempo risuonavano le voci dei coloni greci che arrivavano con le loro navi. Qui, da sempre, la lingua di terra che fende il mare profondissimo, spezzando le correnti, offre un approdo sicuro sull’uno o l’altro versante, in qualsiasi condizione del mare. Tracciando una linea immaginaria con S. Maria di Leuca, Punta Alice forma il golfo di Taranto; qui, poi, tra le fronde degli alberi ad alto fusto, svetta il Faro. Nelle acque di Punta Alice si trova il relitto della torpediniera Lince bombardata all’alba del 28 agosto 1943
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Castello Carafa - Sabatini
17 CASTELLO SABATINI
FONTANA DEL PRINCIPE
È una costruzione di tipo militare a pianta quadrilatera arricchita da quattro torrioni angolari speronati. Edificato nel XV secolo dai Carafa, marchesi di Cirò, è noto, pertanto, anche come “Castelletto” Carafa. Nel tardo ‘700, gli Spinelli, feudatari dei principi di Tarsia, ristrutturarono il manufatto militare per farne un’elegante dimora gentilizia. Il Castello fu acquistato dalla famiglia Sabatini nel 1840. Si erge sul fianco dell’altura di Madonna d’Itria che sovrasta l’abitato di Cirò Marina, al di là della Statale 106.
Del Parco, che abbelliva quello che la tradizione popolare chiama ancora il “Palazzo del Principe”, rimane la fontana: esempio dell’arte popolare del ‘700 realizzata ad imitazione del grottesco fiorentino rinascimentale. Composta da tre archi e movimentata da nicchie, sono tipicamente locali le conchiglie impiegate per la decorazione a mosaico. La fontana, assieme ad altre strutture simili, purtroppo andate perdute, veniva alimentata dall’acqua incanalata dalla vicina “sorgente dell’Alice”.
Fontana del Principe
Epitaffio
“U PITTAFURU” - L’EPITAFFIO La stele muraria settecentesca è visibile sulla sinistra percorrendo Via Taverna in direzione del centro abitato: sulla strada che, un tempo, era la via obbligata per i viandanti diretti a Napoli e per i contadini di ri-
torno dai campi. Sulla tela che ricopriva il monumento venivano scritte, fino al 1799, le ordinanze, gli avvisi ed il costo del pedaggio che veniva riscosso dal fattore; per questo divenne un odiato emblema del potere feudale.
18 “La collina del vento” premio campiello 2012 Il romanzo con il quale Carmine Abate ha vinto il prestigioso Premio Campiello 2012, è straordinariamente prezioso per il Cirotano. Nella saga dei fratelli Arcuri, l’area è stata portata alla ribalta della cultura nazionale. Nella Collina del vento c’è la storia, con le tensioni sociali che alimentarono i moti contadini, paesi e i luoghi che dalle colline sinuose degradano nella stretta pianura marina; in primo piano, è la natura dai colori e gli odori intensi che si respirano nella simbolica altura del “Rossarco”. Il libro, nell’intreccio di personaggi e nella trama
avvincente, svela l’animo intimo e genuino della gente del Sud; i sapori antichi della terra del vino ed i tesori nascosti nelle zolle; un mondo che, celato per secoli, avvolto dalla magia e dal mistero, riemerge, prepotentemente, per riaffermare l’origine e l’identità di una popolazione, che, come sollecita Abate, <è chiamata a tutelare e valorizzare il proprio passato>; e, dunque, anche il tempio di Apollo che della sacra krimisa è la testimonianza principe.
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A Cirò Marina sventola la Bandiera blu d’Europa e …
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turismo Turismo
Il mare limpido di Cirò Marina è stato più volte premiato con il riconoscimento internazionale della BANDIERA BLU. Le onde qui accarezzano otto chilometri di spiaggia sabbiosa che, nei confini a nord, lascia il posto alla scogliera della Cervara. Qui, la sua bellezza incontaminata è resa più preziosa dalle rare “dune mobili” che sopravvivono tra un paesaggio selvaggio ed una flora marina multicolore. Nel 2013, Cirò Marina si è aggiudicata il TREDICESIMO vessillo blu: L’undicesimo consecutivo, che si somma alla doppietta centrata nel biennio ‘92-‘93. L’inserimento nell’elenco delle località balneari premiate dalla Feee costituisce un lusinghie-
ro tributo alla qualità delle acque marine e ai servizi turistici e balneari di Cirò Marina. Nel 2013 si è aggiunta anche la BANDIERA VERDE che premia le spiaggia a misura di bambino sulla base delle segnalazioni di quasi 1000 pediatri che hanno concorso con la rivista “OK-Salute e benessere”. Cirò Marina si trova nella mappa delle 83 località del mare italiano “under 18” : paradisi naturali adatti ai piccoli con meno di tre anni.
I Delfini a Punta Alice
20 NATURA Anche la Natura a Cirò Marina regala un esempio suggestivo di contrasti con gli ULIVI SECOLARI piegati dalla tramontana nella caratteristica forma. Pineta marina di Punta Alice e Area picnic: a nord di Cirò Marina, il patrimonio verde si estende su circa 50 ettari; all’interno sono stati realizzate due aree giochi per i bambini, due palestre verdi, cinque percorsi didattici, e 10 aree picnic per un totale di 400 posti a sedere. Sotto le fronde degli alberi ad alto fusto, sono state collocate panche da 6 o 8
posti e tavolacci, ma anche cestini porta rifiuti, barbecue e fontanelle, mentre dei gabbiotti in legno serviranno da punto informazione. Per individuare meglio le dieci aree attrezzate – due delle quale sono più distanziate - a ciascuna è stata dato il nome di una delle piante che crescono spontanee nel sottobosco della Pineta: papavero, ciclamino, ginestra, lentisco, mirtillo, silene, santolina, tamerici, violetta e aspodelo. Si tratta di un deciso passo avanti nella valorizzazione del patrimonio verde che, oltre a soddisfare la richiesta pressante dei cittadini di “vivere” la propria Pineta, va a qualificare e arricchire l’offerta turistica del territorio.
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Palasp o
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… la verde
Pineta Comunale Area Attrezzata
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Piscina comun
CENTRO POLIVALENTE ALIKIA Prende il nome dal borgo bizantino che sorgeva alle falde dell’altura di Madonna d’Itria, nei pressi della sorgente Alice. La struttura con una capienza di 250 posti a sedere, adatta per proiezioni cinematografiche, per ospitare rappresentazioni teatrali, spettacoli e congressi è stata inaugurato il 22 febbraio ‘09. BIBLIOTECA COMUNALE naugurata il 27 febbraio nei locali dell’edificio scolastico di Via della Libertà, al suo
interno è nato il gruppo LaAv, gruppo di lettura ad alta voce impegnata a portare la passione per i libri anche in mezzo alla gente nei luoghi pubblici: piazze, ospedali, CITTADELLA DELLO SPORT E PARCO GIOCHI In località Vurghe si trovano: Lo Stadio con manto erboso, un campetto di calcio in terra battuta, il Palasport e la Piscina comunale, inaugurata il 7 maggio ’11. Per i più piccoli, lungo Via Punta Alice: Parco giochi comunale con annessi due campi da tennis.
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Particolare della prua di una tipica imbarcazione
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Santuario Madonna D’Itria
Chiesa San Nicodemo
Chiesa San Cataldo
Chiesa Sant’ Antonio
23 centri giovanili, scuole. SANTUARI E CHIESE
l’effigie di San Cataldo con la mitra.
CHIESA DI SAN CATALDO
SANTUARIO DI MADONNA D’ITRIA
Si trova in Piazza Diaz. Dedicata al Santo Irlandese, patrono della cittadina, i lavori per la sua costruzione iniziarono nel 1903; nel 1950 venne ingrandita. L’interno trinavato è scandito da due arcate. La navata centrale è affrescata con immagini sacre e presenta un soffitto a capriate in legno. A conferire bellezza e arte alla facciata principale dell’edificio è la Porta in bronzo, realizzata nel 2002 dall’artista cirotano Elio Malena. Sulle pesanti ante campeggiano gli altorilievi di una dolce Madonna del Carmelo con bambino e
La struttura domina la collina omonima dalla quale si gode una splendida veduta panoramica di Cirò Marina; sorge sui resti dell’antica chiesa che, si racconta, fosse stata un luogo di culto custodito dai cavalieri dell’Ordine dei Templari. Costruita in stile moderno, grazie ai fondi raccolti dal Padre passionista, Arcangelo Paladini, conserva al suo interno la tela che, secondo la tradizione, sarebbe stata portata in salvo dai monaci basiliani in fuga dalla persecuzione iconoclasta. Di fianco al Santuario, vivono i frati Passionisti.
SAN NICODEMO ABATE Aperta al culto nel 1975, l’architettura moderna richiama una tenda ebraica. Dedicata a San Nicodemo Abate, nato nella vicina Cirò nel 900, si affaccia su Piazza kennedy dominata dalla fontana a spirale. In essa coesistono i quattro principi fondamentali della vita enunciati da Talete: l’acqua, che scorre nelle vasche; l’aria, simboleggiata dalle volte inferiori della struttura centrale; la terra, rappresentata dal giardino circostante, ed il fuoco, configurato dal grande braciere superiore.
Altri Luoghi di Culto: Chiesa S. Francesco, Chiesetta S. Lucia
Chiesa San Giuseppe Lavoratore
Chiesa Madonna di Mare
24 SANT’ANTONIO DA PADOVA Modernissimo, l’edificio, arricchito di recente dal campanile, sorge nel quartiere omonimo raggiungibile da Via Tirone. Belle le vetrate artistiche e l’imponente copertura realizzata in legno lamellare. La Chiesa è gestita dai Padri passionisti del Santuario di Madonna d’Itria. CHIESA DI SAN GIUSEPPE LAVORATORE Nel rione delle S. Croci, è stata aperta al pubblico il 17 marzo ’11. Dalla forma a conchiglia, è coperta da un tetto in legno
lamellare, delle vetrate la impreziosiscono insieme al dipinto di Elio Malena sull’altare maggiore. La Chiesa è diventata, a Cirò Marina, il cuore dell’antichissimo rito de “I focareddi”, i fuochi votivi, accesi nei vari rioni, che si ripete da tempo immemore la sera della vigilia di S. Giuseppe. Di origine pagana, la luce che rischiara la notte simboleggia la rinascita della primavera, la vittoria del bene sul male che, idealmente, è arso nel fuoco di questa notte magica che si riempie di sapori e musica.
San Cataldo in processione
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LA GRANDE FESTA DI MAGGIO Natura, tradizioni e fede popolare fanno da filo conduttore dei festeggiamenti in onore di S. Cataldo; nei riti sono evidenti i richiami alla fecondità della terra che germoglia in primavera e alla natura. La festa, che culmina il 10 maggio, è occasione di ritorno per tanti emigrati. La benedizione delle barche, un tempo in secca sulle spiagge, oggi attraccate nelle darsene del porticciolo, è uno dei tanti momenti suggestivi di una festa che diventa spettacolare nel pomeriggio della vigilia con la Processione in mare delle barche. Al termine, il pellegrinaggio prosegue, via terra, per raggiungere la chiesetta di Madonna di Mare dove la statua del Santo è vegliata tutta la notte. L’indomani, benedizione dei dolci tipici e grande picnic all’ombra degli ulivi. Al tramonto, il rientro solenne in città, quando il passaggio del Santo è salutato
25 dall’esposizione alle finestre ed ai balconi delle coperte più belle, magari, tessute con gli antichi telai. FESTA E FIERA DELLA MADONNA DEL CARMELO 14/15 E 16 LUGLIO I festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine, patrona della cittadina, culminano con la grande processione per le vie del paese che si conclude con il rientro serale nella Chiesa di San Cataldo. Seguono i riti civili, che precedono l’esplosione dei fuochi d’artificio che illuminano a giorno l’area portuale. Chiesa San
Cataldo
Roberta Morise Show Girl
Claudia Trieste Miss Italia 1997 Momenti di spettacolo - Cirò Arte
Momenti di spettacolo - Cirò Arte
26 Qui la bellezza è di casa … La splendida Claudia Trieste, Miss Italia 1997 e la solare Roberta Morise, tra le finaliste del concorso a Salsomaggiore nel 2004, rendono inscindibile il legame tra Cirò Marina e la più prestigiosa manifestazione nazionale di bellezza. Claudia, occhi di cerbiatto sotto una cascata di riccioli corvini, è cirotana di adozione. La sua incoronazione, ha attirato l’attenzione dei mass media sulla cittadina e la vicina Cirò; dove Claudia ha studiato. Sulle sue orme, ha partecipato al concorso la spigliata Roberta Morise che ha conquistato il 29 agosto ‘04, sul lungomare di Reggio Calabria, il titolo di Miss Calabria .
….e anche il teatro Sotto un tappeto di stelle ed i bagliori del faro di Punta Alice, la Rassegna estiva “Cirò Arte” offre spettacoli di importanti compagnie, attori del grande Teatro italiano e valenti interpreti della commedia napoletana e del cabaret.
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Pesca con la “Sciabica”
Vigneti Librandi
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Economia economia LA PESCA Altra risorsa importante per l’economia della cittadina è la Pesca. Sono circa 40 le imbarcazioni e 120 gli operatori iscritti alle Cooperative locali di pescatori che sono impegnati durante l’anno nella cattura del pesce azzurro: tonni, alici, sarde, merluzzi, pesce pettine, lambughe e, solo nei periodi dell’anno autorizzati, la preziosa neonata di pesce usata per la preparazione della “sardella”. Accanto ai moderni sistemi di pesca con le reti, continua ad essere praticata la pesca “a traino” per la cattura dei veloci tonnetti, e quella con le “nasse” che, im-
merse a largo, servono per la pesca dei crostacei. Suggestiva la pesca notturna sotto la luce delle “lampare” che illuminando ampi specchi d’acqua, spingono i pesci a risalire in superficie; atmosfere antiche, poi, regala, all’alba ed al tramonto, il recupero dalla riva delle reti nella pesca a “sciabica” IL PORTO TURISTICO E PESCHERECCIO Classificato porticciolo turistico e peschereccio di IV classe, i lavori di realizzazione dell’impianto iniziarono il 2 marzo 1993. La struttura portuale è stata inaugurata il 12 gennaio 2002. In una delle due darsene accoglie la grossa flotta peschereccia della
cittadina, l’altra, è riservata all’attracco delle imbarcazioni turistiche. All’interno dell’impianto, trovano posto la delegazione di spiaggia della Capitaneria di Porto, la sede della Lega Navale, l’immobile circolare destinato al Mercato ittico, l’area di rimessaggio; dalla banchina, una scalinata sale fino a lungomare con il suo caratteristico belvedere. Parte del Porto è attrezzata come zona ludica-ricreativa e vi si trovano attività commerciali La sagra del pesce azzurro Organizzata dalla Pro Loco nell’area portuale, è la “Festa del mare” di Cirò Marina
Pesca con “Cianciolo” con lampare - Pesce Azzurro
28 VITICOLTURA Il gaglioppo padre dei vini italiani Nessun’altra regione, può vantare il numero e la biodiversità anche intravarietale dei vitigni autoctoni calabresi; la viticoltura cirotana, rinomata per la qualità indiscussa ed anche per le varietà, sempre più rare, che ancora sopravvivono nei suoi vigneti magliocco, malvasia, mantonico, arvino – assume una valenza eccezionale per la sua straordinaria antichità; tanto che della pregiata produzione vinicola locale se ne parlava già nell’età romana. Guardando al suo lungo passato, nei vigneti del Cirotano si ri-
torna all’antico senza dimenticare la sperimentazione e la ricerca. Negli ultimi anni, si è dato un drastico taglio alla rincorsa forsennata e devastante che aveva portato alla sostituzione degli impianti tipici della coltura viticola greca e mediterranea “ad alberello” con la “palmetta”, capace di dare una resa più abbondante. Ora si inverte la marcia e, nel piano di recupero, si è ritornato all’antico e dunque alla qualità garantita dall’alberello che, peraltro, si adatta perfettamente al clima caldo e siccitoso della fascia jonica. Altre forme di allevamento sono la spalliera o il cordone verticale. L’alberello protegge la vite dall’insolazione, favorisce la maturazione dell’uva utilizzando il calore della
terra e contribuisce a ridurre in modo naturale la resa (70 q.li/ha). Pur comportando un discreto aumento dei costi di manodopera per la ridotta meccanizzabilità, questo sistema ha il vantaggio di favorire l’ingresso della luce in ogni zona della chioma e mantenere un corretto equilibrio vegeto-produttivo. Adeguate potature, che lasciano solo 3 speroni per ceppo, consentono di rispettare la giusta carica di gemme.
Germoglio di Gaglioppo Vigneti Librandi
ENOGASTRONOMIA Cirò da bere Pendii collinari e la stretta fascia costiera qui sono ricoperti da lunghi filari di vigneti carichi d’uva che rendono palese come questa sia la “Terra del vino”: lo è da sempre, fin dall’antichità, quando il “prezioso nettare”, ottenuto dalla lavorazione nei palmenti dell’area sacra di Krimisa, veniva offerto in dono agli atleti della Magna Grecia che tornavano vincitori dalle Olimpiadi. Proprio questa tradizione, con un salto di molti secoli, è stata rinnovata nelle Olimpiadi moderne. Tra i primi in Italia, il vino Cirò
29 ha ottenuto il marchio doc nel 1969; oggi l’area Cirotana con una produzione, che si estende su 3000 ettari di vigneti, distribuiti nei territori di Cirò Marina, Cirò, limitatamente Melissa e Crucoli, è leader assoluta in Calabria nella produzione ed esportazione di vino. Nell’area vinicola Cirotana si concentra, infatti, il 90% della produzione regionale dei vini doc; nel processo di trasformazione qui sono coinvolti circa 25 stabilimenti enologici mentre sono 65 gli imbottigliatori di vino Cirò in Italia. Tutto questo per un valore commerciale della produzione delle uve che ammonta, secondo i prezzi riferiti alle ultime vendemmie, a circa 17 milioni di €.
A Cirò Marina sono concentrate quasi tutte le Cantine vinicole che producano, dalle uve doc, il Cirò rosso, rosato e bianco: un“Vino d’autore”, così come è stato coniato dalla Pro Loco di Cirò Marina. Il “rosso” è ottenuto da uve nere “gaglioppo” e in una parte residuale da uve di altri vitigni autoctoni quali “malvasia” e “greco nero”. Il “bianco” è ottenuto dalle uve “greco” bianco. Vino, turismo e cultura trovano una splendida sintesi a Cirò Marina e Cirò, con la Festa di San Martino, l’11 novembre. E’ un’occasione per degustare i vini novelli accompagnate da caldarroste, pitte con le sarde e le crispelle fumanti. In Piazza Diaz gli stand
delle cantine vinicole, artigianali e agricoli fanno da contorno alla rappresentazione dell’arrivo a cavallo di San Martino. La vitivinicola cirotana ha fatto spazio alla produzione del Novello: stuzzicante per i palati dei giovani e che incontra i gusti “più moderni”.
Vino Cirò
Sardella
Peperoncini
I SAPORI Primeggia il sapore piccante nella gustosa cucina cirotana, fedele alla dieta mediterranea. Nota e ricercata è la sardella, preparata con la neonata di alici (“bianchetto”), pepe rosso piccante e semi di finocchio selvatico. L’ottimo pesce azzurro, è preparato in mille varianti: I “surici” (pesce pettine) fritti si alternano a “pruppi e pipi”, alici ripiene o “arriganate”, (saltante in padella con un goccio di aceto ed origano); sarde arrostite, pesce spada, frittelle
30 di “bianchetto”. La gastronomia contadina ha lasciato in eredità mille ricette per la preparazione di conserve. Gustose le olive “alla calce” e “schiacciate”, le melanzane sotto olio o aceto, i pomodori ed i peperoni essiccati al sole che diventano “ i pipi ‘e filari”. Tra le specialità più ghiotte: “pipi e patate” fritte, la “peperonata” di melanzane, peperoni e cipolle; le melanzane ripiene, il baccalà con i peperoni freschi o secchi, la selvaggina e il cinghiale, che viene cacciato nell’entroterra di Cirò. Ottimi e ricercati i peperoni, dolci o piccanti, arrostiti sulle braci, le “pitte” con le sarde o la sardella; le frittelle con i “juri ‘e maju” (fiori di sam-
buco). Apprezzata la pasta fatta in casa, da condire con sughi di carne di maiale, capretto, agnello e con i legumi; dal sapore forte e piccante gli insaccati: la nota salsiccia e la soppressata. Dalla lavorazione della carne di maiale: il capicollo, “i frittuli” (le cotiche), il sorprendente sanguinaccio, deliziosa crema ottenuta dal sangue del maiale insaporita con noci e mandorle. Altro splendido prodotto locale è il vino cotto, ingrediente principe, insieme alla ricotta ed il miele, di tanti dolci tipici natalizi: tardiddi, fusilli, crispelle ‘a vento, crustuli ed i chinuliddi, oltre che della pitta “nchiusa”.
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Azienda di eccellenza e portabandiera dell’immagine all’estero Calabria, la Cantina Librandi ha sede a Cirò Marina: immersa nella “terra del vino”; l’area è naturalmente vocata alla coltura della vite sia per la predisposizione del terreno che per la felice posizione geografica: a poca distanza dal mare e con le montagne della Sila alle spalle. Questa situazione assicura, un’ottima escursione termica tra il giorno e la notte. I Librandi che coltivano la vite da quattro generazioni, dagli anni ’50 hanno iniziato con i fratelli Nicodemo ed Antonio, l’attività di imbottigliamento. Oggi la gestione dell’impresa si avvale anche della collaborazione tecnica di Donato Lanati, professore di Enologia alle università di Torino e Firenze, e del suo studio, l’ Enosis Meraviglia. La Cantina, in località S. Gennaro, lungo la Statale 106, occupa un’area coperta di 7.000 mq ed è circondata da 15.000 metri di terreno; è dotata dei migliori ritrovati tecnologici offerti dall’industria enologica; ha una capacità complessiva di stoccaggio, tra serbatoi in acciaio e barriques di 54 mila ettolitri e una potenzialità di imbottigliamento di 6 mila bottiglie l’ora. L’attenzione al recupero delle risorse ha portato questa straordinaria impresa vinicola alla creazione del campo sperimentale di Rosaneti (nel territorio di Casabona); qui al profumo delle rose, sono raccolti, in uno spettacolare vigneto circolare, centinaia di vitigni autoctoni calabresi che, di fatto, sono i più numerosi al mondo. La qualità lungo tutta la filiera produttiva,
insieme alla sperimentazione e la ricerca, costituisce il dogma su cui è improntata l’attività della impresa cirotana che, non a caso, ha istituito l’originale Premio “Vignaiolo di eccellenza”; al riconoscimento concorrono i produttori dell’ “Associazione vignaioli del Cirò” che si sono impegnati con la Librandi ad applicare in vigna le regole di coltivazione improntare sulla qualità e la tipicità. I Librandi da ultimo hanno concorso alla costituzione dell’Associazione Euvite con altre 5 aziende espressione di altrettanti terroir regionali. Vino e cultura costituiscono un legame inscindibile per la Cantina Librandi che promuove eventi, e sostiene progetti e attività attraverso il centro culturale “A Casedda” diretto da Enza Librandi. Sulla condivisione degli obiettivi di promuovere le risorse del territorio, recuperare riti e tradizioni, stimolare la crescita socio-culturale aprendosi al nuovo ed al confronto con altre culture e realtà è nato il felice feeling tra l’Associazione Pro Loco di Cirò Marina e l’Azienda che ha aderito con entusiasmo al progetto per la nuova edizione della Guida turistica di Cirò Marina; la Librandi, inoltre è tra le Aziende “amiche della cultura” che sostengono con convinzione la Rassegna estiva di teatro all’aperto “Cirò Arte”. Il perché lo spiega sinteticamente il prof. Nicodemo Librandi: <Come nel teatro anche nella produzione di un vino si impara sul campo e la migliore gratificazione è l’obiettivo che si spera di raccogliere nel finale>.
32 www.librandi.it
Guida Turistica
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Panorama Cirò
Castello Carafa - Cirò
Cirò...
A soli 6 chilometri da Cirò Marina, arroccata su una collina, si trova Cirò, l’antica Ypsicron. Il suo centro storico - un tempo protetto da mura fortificate e quattro porte, di cui due, Cacovia e Scezzari, superstiti - è ricco di palazzi gentilizi e chiese, tra cui la casa natale di S. Nicodemo Abate, nell’antico rione Portello. L imponente Chiesa Madre, S. Maria de Plateis, si affaccia con la sua facciata candida, nella piazza principale; qui, l’ordito della nuova pavimentazione, ricorda la stella del cortile del quattrocentesco Castello Carafa che, con la sua torre pentagonale, spazia sul belvedere di Piazzale Mavilia; la bellezza della vista che si gode dal piazzale fa concorrenza a quella del terraz-
zo del Bastione cannone, sito nell’omonimo rione, della fine del ‘500. Nel locale inferiore, della fortezza, destinato a suggestiva sala congressi, domina una stupefacente colonna portante. Interessante l’itinerario tra le Chiese del paese: piccola e suggestiva è la Chiesetta della Madonna del Carmine, nel rione “Bannera”, a lato della Chiesa di S. Giovanni. Bellissimo il crocefisso ligneo nella Chiesetta di S. Cataldo; caratteristico il tetto circolare della Chiesa di S. Menna e ricco di suggestioni la casa natale di S. Nicodemo, adattata a Chiesa.
Campa
nile - S.
e Bastione Cannon
Cirò vanta un ragguardevole primato: è il paese a più alta densità di Musei, tutti di grande valore culturale e scientifico. Sono: Il Museo archeologico: in largo Arenacchio; nelle teche pregevoli materiali di epoca protostorica – tra cui un biconico, datato tra il IX ed l’VIII sec. a.c. lavorato a mano, e non al tornio, a dispetto delle altre due urne cinerarie esposte accanto, anch’esse complete di coperchio -; in mostra anche oggetti greco arcaici che consentono un ideale viaggio che, dall’età del ferro, si inoltra a quella romana, alla scoperta dell’antica Chone. Nel Palazzo della Cultura, in Piazza della Repubblica, sono ospitati:
Maria d
e Plate
is
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Il Museo del vino e della civiltà contadina con l’esposizione degli oggetti di uso domestici, la coltivazione dell’uva e del grano e la rassegna dei vini prodotti nella zona. La Biblioteca e il Museo Luigi Lilio, inaugurato dallo scienziato Antonino Zichichi nel 2010, nell’ambito delle celebrazioni dei 500 anni di Lilio. Sulla costa della Marinella di Cirò, attrezzata con il lungomare, ricade l’area Sic (Sito di Interesse Comunitario) reso prezioso dalle dune mobili e la rara ginestra bianca.
Giuseppe Gangale Guida Turistica
Luigi Lilio
Calendario Gregoriano
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Personaggi Illustri personaggi illustri LUIGI LILIO Cirò ha dato i natali a tanti personaggi illustri; tra loro, Luigi Lilio: autore della Riforma del calendario che, ingiustamente, è nota ancora a tutti come “gregoriana”, dal nome del papa Gregorio XIII. A concepire la teoria che, con l’emanazione della bolla papale “Inter gravissimas”, del 24 febbraio 1582, venne, gradualmente, adottata in tutto il mondo occidentale, fu il geniale astronomo e matematico che nacque a Cirò il 1510. La sua riforma pose fine ad una ricerca che aveva impegnato per secoli grandi
intelletti ed oscuri studiosi chiusi nei concili per cercare una legge universale di intercalazione che facesse coincidere, in ogni anno solare, l’equinozio di primavera con il 21 marzo e correggesse l’errore di calcolo di 11’ e 14’’ del movimento di rivoluzione della Terra contenuta nel calendario giuliano. Questo, dal 46 a.c. al XVI secolo, aveva determinato, infatti, uno sfasamento di ben 10 giorni rispetto all’equinozio. A Lilio è attribuita anche l’ideazione del disegno che decora il pavimento del cortile del Castello di Cirò che l’attenta indagine scientifica
condotta dall’arch. Salvatore Costa ritiene sia la stupefacente proiezione su pietra degli studi da lui condotti sul movimento lunare, il moto di rivoluzione della terra, i punti equinoziali ed i solstizi, necessari per elaborare la proposta di riforma. In uno splendido ed affascinante gioco di geometrie, l’ordito è dominato da un doppio ennagramma da cui si dipartono i bracci di una croce greca che terminano con la raffigurazione del tropico del Cancro e del Capricorno. GIUSEPPE GANGALE Glottologo e filologo, fu un uomo dal temperamento impetuoso, ideologicamente scomodo. La portata culturale va al di là della straordinaria conoscenza delle lingue, dei dialetti e dalla brillante carriera universitaria che lo portò ad insegnare nell’Ateneo di Tubinga e Copenaghen. La sua indole ribelle, poco avvezza a dogmi e compromessi,
la forte personalità, lo fecero battezzare “protestante di tutte le Chiese”. Il carattere ostinato fu un utile supporto per la sua inesauribile ricerca glottologica volta a preservare l’identità, i caratteri distintivi delle lingue e dei dialetti parlati dalle popolazioni occitane e reto-tramoncie dell’Europa centrale, da quelle italo-greche e, specie, albanofone in Calabria. Uomo d’avanguardia, divenne il tutore delle minoranze etniche ed il difensore dei diritti di ogni popolo. Nato a Cirò Marina il 7 marzo 1898, morì a Muraldo, in Svizzera, il 13 maggior 1978; 10 anni dopo, le sue spoglie sono state traslate a Cirò Marina dove lo ricordano il busto bronzeo, realizzato da Elio Malena e collocato nel giardino della “Carcara”, sul lungomare, ed il monumento funebre. Si tratta di un’opera ricca di simbolismi in cui lo stile architettonico moderno si alterna a materiali e richiami antichi. Sormontata da un portale a tre archi – che simboleggia i tre secoli passa-
Scorcio Cirò
36 ti e i tre regni celesti –, un lastrone in pietra del III sec. a.c., che costituiva la soglia di una villa brettia e i libri in pietra, ricordano le qualità intellettuali e le opere lasciate da Gangale che seppe regalare anche poesia. Sua, la bellissima “Preghiera della sera”. S. NICODEMO ABATE Nacque nel centro collinare nel IX secolo. Appena quindicenne, Nicodemo Dima, decise di seguire la vocazione per la vita monastica che lo portò a creare, lontano da Cirò, un cenobio. La sua fama di esorcista, i miracoli, la ferma difesa dei deboli contro le angherie dei potenti ne fecero una figu-
ra carismatica. Costretto a fuggire, a causa delle scorrerie saracene, si rifugiò con i suoi discepoli nel territorio del centro reggino di Mammola dove ricostituì un nuovo cenobio sul monte Cellerano. Dopo la sua morte, avvenuta all’età di 90 anni, il 25 marzo 990, il corpo di S. Nicodemo venne venerato sul monte fino a quando, nel 1588, le spoglie vennero traslate a Mammola; allora, iniziò anche la contesa tra Mammola e Cirò per il possesso delle reliquie. La diatriba si concluse con la restituzione ai cirotani di un osso mascellare che è conservato nella casa natale insieme al masso su cui, si racconta, da bambino impresse le impronte delle dita.
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Torre Aragonese - Torre Melissa Sede G.A.L. KR
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Cirò Marina e di ntorni cirò marina e dintorni
MELISSA, COMUNITÀ ARBRESHE, CASABONA, UMBRIATICO, VERZINO: TRA NATURA, LEGGENDE E CULTURA. La Torre Aragonese di Torre Melissa, per la sua particolare struttura circolare – a metà tra un castello ed una torre – è unica in tutta l’area mediterranea e si inserisce nel sistema di fortificazioni e torri del Crotonese. Dal “Torrazzo” merlato, si gode una vista spettacolare; sede del museo della civiltà contadina e del G.A.L., il castelletto, risalente alla seconda metà del ‘500, è ubicato sul pendio scosceso del promontorio, alla
periferia sud della frazione di Torre Melissa, il primo centro che si incontra in direzione nord lasciando Cirò Marina. Attorno alla struttura, circondata da un’area picnic, è sorto il centro di degustazione della cucina tipica del Marchesato: “Il conte di Melissa”; ciò in omaggio alla leggenda che racconta dell’imposizione a Melissa - il comune capoluogo che dista 12 chilometri dal mare - dello jus primae noctis da parte del feroce Principe, Francesco Campitelli, vissuto nel ‘600. Oltre al buon vino, il nome di Melissa, è legato all’eccidio di Fragalà, del 29.10.’49, quando, l’occupazione delle
Castello Santa Severina
38 terre incolte da parte dei contadini venne repressa nel sangue. L’entroterra Cirotano offre anche un valido esempio di integrazione culturale e sociale con tre paesi che sono parte della Comunità albanofona presente in Calabria: Karficit (Carfizzi), Puheriut (Pallagorio) e Shen Kollit (San Nicola dell’Alto). In queste realtà sopravvivono le tradizioni e la lingua arbreshe: quella portata dalla popolazione, di religione per lo più ortodossa e cristiana, in fuga dall’invasione ottomana dei Balcani nel XV secolo. Imboccando la provinciale, a meno di 30 chilometri da Cirò Marina, si arri-
va ad Umbriatico; qui, il caratteristico ponte a nove arcate, costruito su un altissimo strapiombo circondato dalle spettacolari rocce degli “Stritti”, in fondo ai quali scorre il Lipuda, assicura l’unico collegamento tra Umbriatico ed il mondo. Singolare e suggestiva è la cripta - ex tempio pagano – su cui venne edificata l’ex cattedrale, oggi chiesa di S. Donato che, fino al 1818, fu sede anche della Diocesi arcivescovile. Quattro chilometri più su, a 700 m., si trova la stazione climatica di Perticaro, con il laghetto per la pesca alla trota. Le grotte rupestri scavate in età protostorica sulla
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Fortezza Aragonese - Le Castella
39 collina carsica su cui poggia Casabona, sono la più compiuta e clamorosa espressione di un patrimonio umano carico di misteri, leggende e segreti. Presenti anche in altri i centri della provincia – Rocca di Neto, Melissa, Cirò - a Casabona il fenomeno assume una valenza particolare per il numero eccezionale delle cavità che compongono una sequenza ininterrotta e diventano, nel parco attrezzato creato attorno, scenario unico di manifestazioni ed eventi. Le grotte carsiche “Le Grave” a Verzino. Le suggestive caverne sotterranee di origine carsica, sono visitabili con l’ausilio di guide esperte; furono scoperte nel territorio di
Verzino nel 1998 da speleologici di Trieste e Firenze che vi si addentrarono per oltre due chilometri. ITINERARIO SILANO E PRESILANO: S. GIOVANNI IN FIORE-SANTA SEVERINA – CACCURI – CERENZIA - COTRONEI – VILLAGGIO PALUMBO DI TREPIDÒ. Imboccando la SS 107 per S. Giovanni in Fiore il panorama si trasforma in un paesaggio montano. Irrinunciabile una sosta al centro culturale di S. Severina: aggrappata sull’altura rocciosa, conserva importanti te-
Lago Ampollino Boschi della Sila
40 stimonianze bizantine nel suo imponente Castello, prezioso il Battistero. Meta turistica silana, con i suoi impianti sportivi e ricreativi immersi nel verde: il villaggio Trepidò, nel Comune di Cotronei. Nella Sila crotonese: il lago Ampollino. Un’esperienza alternativa è la visita alla miniera di salgemma - nota fin dall’antichità – di Belvedere di Spinello che, dalla leggendaria Timpa del Brigante, ricompensa la salita con un’entusiasmante vista sulla valle del Neto. Altra tappa, Acherentia, l’antica Cerenzia devastato nel 1783 da un terremoto e abbandonato dalla popolazione stremata dalla mancanza d’acqua e dalla malaria. Il Torrione circolare caratterizza
infine il Castello “Barracco” di Caccuri. ITINERARIO CROTONESE: CROTONE, CUTRO, CAPO COLONNA, ISOLA C. RIZZUTO, LE CASTELLA Crotone: Nel Duomo si conserva l’effige bizantina della Madonna nera di Capocolonna; interessante, la visita al Museo archeologico nazionale e al Castello Carlo V. Sul promontorio di Capocolonna: i resti del Tempio di Hera Lacinia con la severa colonna superstite. Cutro, nota per il pane e patria del Puttino, in ricordo delle sue gesta, in piazza, d’estate, si svolge la partita a scacchi con i figuranti; a maggio, la festa del settennato
Piazza Giò Leonardo di Bona Partita a scacchi figuranti Guidacon Turistica
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L’Elefan
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in onore del prezioso crocefisso ligneo del ‘600. Riserva marina di Isola Capo Rizzuto: offre la possibilità di un incontro ravvicinato con il mare a bordo del battello con il fondo trasparente. Indimenticabile la frazione di Le Castella con la fortificazione spagnola che si erge su un isolotto in mezzo al mare collegato con solo con una sottile striscia alla terraferma. na
stri - Casabo
Grotte Rupe
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Tempio di Hera Lacinia Capo Colonna
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Notizie utili RISTORANTI – FAST FOOD Bella Napoli -Via Stazione La Grotta Azzurra - Via Stazione Max - Via Togliatti Mordi e fuggi Via Togliatti Il Tempio - zona Difesa Piana Il Gabbiano -Lungomare nord Trabajadores - Lungomare nord Posidonia - Lungomare nord La locanda - Via V. Emanuele Sasà il Pescatore - Lungomare – zona Porto Porca vacca - lungomare Torrenova La Conchiglia Lungomare - zona Porto Conchiglia beach Lungomare - zona Porto Pik Pak - Lungomare Torrenova Soleado - Lungomare Torrenova Malibù - Lungomare Torrenova White beach - Lungomare Torrenova Turriazzo -Lungomare Torrenova Xenos - lungomare Torrenova Kursaal -lungomare Torrenova Hollywood/Movida - lungomare Torrenova Helios - località Piciara La Fontana del Principe - Via Sotto Alice Il Castello – Castello Sabatini New Galaxy - svincolo sud SS. 106 L’Aquila d’oro (Cirò) Via S. Elia
340 6259776 339-1538601/ 339-6784337 0962-373009 0962-35270 338-8137348 339-1607211 0962-31338 0962-36621 339-3890171 348-7622299/ 339-5858796 333-1355513 338-2134809 338-7310442 0962-373351 0962-35166 339-4570282 346-8790179/333-7070265 338-3329611 338-3319611 328.1050163 320-5727876 / 339-2677813 320-8435450 349-4285710 0962-31823 0962-38550
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HOTEL Miramare Il Gabbiano Atena La Rosa Dei Venti Ranch Costa Elisabeth
0962-36539 0962-31338/9 0962-31821 0962-35387 0962-31283/333-4618719 0962-32963
STABILIMENTI BALNEARI Kursaal - via Torrenova Turriazzo - via Torrenova La dolce vita - via Torrenova Ranch - via Torrenova kahlua - via Torrenova Soleado - via Torrenova White Beach - via Torrenova Hollywood/Movida - via Torrenova Eden - via Torrenova Xenos - via Torrenova Malibù - via Torrenova Gilda - Lungomare sud Conchiglia Beach - Lungomare sud Lido Gemelli- Lungomare sud Playa del Sol - Lungomare sud Trabayadores - Lungomare nord Il Muretto - Lungomare nord Da Nino - Lungomare nord Nikos - Loc. Punta Alice Krimisa Gold Beach - Loc. Punta Alice Village S. Chiara - Loc. Faro Baia de Punta - Loc. Faro Poseidon - Loc. Faro Calimero - Loc. Faro Ninì Prince The Beach
328-1050163 338-3329611 0962-31283/333-4618719 338-3645664 0962-31533 346-8790179/333-7070265 320-5727876 / 339-2677813 392-3721397 333-5205668 339-4570282 346-094 9631 338-7310442 339-3890171 0962-36621 331-6335031 / 348-3925832 389-9846090 0962-35387 328-2681413 339-2023380 349-4285710 334-5007079 / 347-6097880 331-7758806 0962-373351
IMPIANTI SPORTIVI Calcetto l’Incontro ( Calcio a 3/5/7/8 ) Eureka Soccer Green Impianti Sportivi Agresti
338-4018623 389-7978100 320-1472618
AZIENDE VINICOLE Palmento 1804 Produzione Vini e Spumanti "Aloisio" Azienda Vinicola "Caparra e Siciliani " Azienda Vinicola "Enotria" Azienda Vinicola "Ippolito 1845" Azienda Vinicola "Librandi" Tenuta dei Baroni Capoano Casa Vinicola "Librandi" Cantina "Dell’Aquila" Vini Cirò "Lucà Giuseppe" Azienda Vinicola "Zito" Azienda vini "Parrilla" Vino Biologico "Facente" Azienda Vinicola"Francesco Malena" Azienda Vinicola "Malena Antonio" Azienda Vinicola "Fattoria San Francesco” Azienda vinicola " Cantine Lucà " Vini "Colli Capoano" Azienda Agricola Biologica “Santa Venere” Cantine Riunite del "Cirò e del Melissa" Azienda Vulcano Golino "Colle del Sole" Azienda Agricola "Il Mandorleto" Pierino Sestito Vini Benevento Parrilla "Tenuta del Conte" Azienda Agricola "De Luca" (vino biologico) Tenuta Iuzzolini Azienda Agricola "Crapisto" Esposito Vini Senatore Strangi Cote di Franze Vini Salvatore Caparra
392-1380066 0962-31032 0962-371435 0962-371181 0962-31106 0962-31518 0962-31268 0962-34094 328-3347405 0962-31239 0962-31853 0962-31927 0962-373266 0962-31758 0962-31248 0962-32228 0962-35096 0962-373664 0962-38519 0962-865857 0962-35539 0962-370652 0962-35094 338-4064513 349-6002816 0962-36239 0962-835803 0962-371326 0962-32454 329-1336214 0962-32350 0962-371161 392-6911606 339-2894903
AZIENDA AGRICOLE "Agricol Cirò " di Anna Scerra Parrilla Gastronomia Fattoria Montescudiero "Caseificio" dei Fratelli Parrilla Azienda Agricola Carluccio Dino De Roberto
0962-31658 0962-31592 0962-35173 0962-35874 0962-31316
Numeri utili EMERGENZE Carabinieri 112 Polizia Crotone 113 Vigili del fuoco 115 Guardia di finanza 117 Polizia Stradale KR Soccorso Stradale / Aci KR 116 Capitaneria di porto KR Delegazione di Spiaggia Corpo Forestale dello Stato 1515 Polizia Municipale
0962-31216 0962-951111 0962-31208 0962-31074 0962-929411 0962-35002 0962-36328 0962-36328 0962-32286 0962-371515
SERVIZI PUBBLICI PRO LOCO Ufficio I.A.T. Comune Cirò Marina Ufficio Postale Provincia (Crotone) Prefettura Crotone Tribunale (Crotone)
0962-370730 0962-35121 0962-375411 0962-9521 0962-6636111 0962-27263
SERVIZI SANITARI Guardia Medica Emergenza Sanitaria Poliambulatorio Asl Pronto soccorso KR Pronto soccorso Cariati Casa di Cura S.Rita
118
0962-35196 0962-372293 0962-372111 0962-924111 0983-941302 0962-31078
FARMACIE Librandi Malena Farmacia Comunale
(misurazione gratuita pressione arteriosa e peso)
0962-31143 0962-31126 0962-371177
SERVIZIO BOMBOLE GPL Ugo Ferraro Via - Roma Giancarlo De Franco - Piazza Diaz GAS
0962-31012 0962.31063
BANCHE Banca Carime Banca Popolare di KR San Paolo Banco di Napoli Monte dei Paschi di Siena
0962-31001 0962-31229 0962-370718 0962-35699
MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO
0962-370056
CHIESE Chiesa S.Cataldo Chiesa S.Nicodemo Chiesa S.Antonio Santuario Madonna d’Itria Chiesa S. Giuseppe
0962-31172 0962-31376 0962-373307 0962-31104 0962-31172
VIAGGIARE Aereoporto S.Anna Agenzia Svago Viaggi Agenzia Jonica Travel Autolinee Romano Autolinee Simet Cirò Bus Gran Turismo Info Treni 800-991908
0962-794388 0962-370120 0962-379645 0962-21709 0983-520315 0962- 370158/335-6620010 3138081998
Cosa comprare
Vino Cirò Olio Sardella (Bianchetto Salato) Formaggi, Pecorino Crotonese DOP Provola Silana, Caciocavallo Silano, Ricottine Affumicate Soppressata Salsiccia Cipolla di Tropea Peperoncino Rosso
Peperoncino macinato, Origano selvatico, Pomodori Secchi Melanzane sott’olio Olive Schiacciate Pane casareccio Pitte con Sarde o sardella Pitta ‘nchiusa Liquirizia Miele Ceramiche Artistiche
(artigianato locale)
MERCATO CITTADINO Lungomare Sud ogni primo e terzo martedì del mese
Pro Loco AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Cirò Marina
Ricerca e Testi, aggiornati a luglio 2013, sono stati curati da: Margherita Esposito, Elio Malena e Demo Martino. Ha dato il suo contributo per la storia archeologica la dott.ssa Maria Grazia Aisa, responsabile del Museo civico di Cirò Marina. Hanno contribuito i dirigenti Federico Mancuso, Mario Turano, Francesco Bruzzese, Antonio Russo, Rossella Marino, Pierangela Lonetti, Enza Marino Per l’edizione in Inglese Un ringraziamento particolare Alla Prof.ssa Teresa Johna Taranto e Pierangela Lonetti Le Fotografie di Cirò Marina sono di Demo Martino, Margherita Esposito. Un grazie sincero a Emanuele Falco per le sue particolarissime foto e a tutti coloro che ci hanno messo a disposizione loro immagini. Impaginazione Grafica: Domenico Guarascio – StudioG www.studioguarascio.it Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione o l’utilizzazione anche parziale di testi e/o immagini in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo. La Pro Loco non assume alcuna responsabilità per eventuali inesattezze determinate da variazioni intervenute durante e dopo la stampa ed inoltre sarà grata a quanti indicheranno sviste, incompletezze e suggerimenti utili a migliorare la stampa della prossima edizione. Un ringraziamento particolare all’Amministrazione Comunale e all’Azienda Librandi che hanno voluto condividere con noi questo progetto. Finito di stampare nel mese di luglio 2013
Printed in Italy Tiratura: numero 5.000 copie Pubblicazione fuori commercio
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u n giorno u n ta le disse: “Cosa ha fa t to il mio paese per me?” qualcu no gli rispose: “ Tu sino ad ora cosa hai fa t to per il tu o paese?”
Provincia di Crotone
ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE