Bilancino: un 'nuovo paesaggio' - 2 | Landscape Design Lab

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UniversitĂ di Firenze Dipartimento di Architettura

Studio di fattibilitĂ del Progetto di Paesaggio finalizzato alla valorizzazione economica, sociale e culturale del paesaggio del Lago di Bilancino

LandscapeDesign Lab sistema DIDAlabs Responsabile del Laboratorio e della ricerca Prof. Gabriele Paolinelli Gruppo di ricerca Paola Venturi, Enrico Falqui (coordinamento) Margherita Vestri, Giulia Mancini, Shirin Amini, Antonella Valentini Francesco Volpi, Martina Taroni (collaboratori)



Valorizzare il paesaggio legato al territorio del Mugello caratterizzato dalla presenza del lago di Bilancino è l‘obiettivo dello studio di fattibilità finalizzato al Progetto di Paesaggio, così come previsto dalla Delibera della Giunta Regionale n.118 del 12.02.2018. Ai sensi dell’art.34 della Disciplina di Piano Paesaggistico Regionale tale studio di fattibilità dovrà coniugare gli aspetti paesaggistici, storico-culturali, rurali ed ambientali dei territori interessati (estratto dall’Atto di Indirizzo Giunta Comunale, Barberino di Mugello giugno 2018). Lo studio di fattibilità per il Progetto di Paesaggio del Lago di Bilancino prende le mosse dal Progetto di ricerca per la gestione sostenibile e la valorizzazione economica, sociale e culturale del paesaggio nell’ambito del bacino idrico di Bilancino sviluppato dal Landscape Design Lab dell’Università di Firenze (2016-2017). L’attività di ricerca ha assunto come base di riferimento gli elaborati del Piano Paesaggistico Regionale avviando una serie di approfondimenti analitici e diagnostici utili allo sviluppo di una visione unitaria per avviare lo studio di fattibilità per il progetto di valorizzazione del territorio del lago di Bilancino.

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Indice

Premessa

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Il Mugello ed il lago di Bilancino

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Regione Toscana - Piano Paesaggistico Ambito 7 Mugello

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Patrimonio territoriale e paesaggistico Rete ecologica Criticità potenziali

Interpretazione dello stato di fatto: caratteri di riconoscibilità dei luoghi

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Relazione terra-acqua, le sponde del lago Accessibilità Vegetazione ripariale e risorse naturalistiche Boschi e continuità ecologica Percorsi e risorse storico-culturali Analisi diagnostica

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Fattibilità – Analisi SWOT

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Obiettivi di qualità regionali

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Indirizzi e approccio progettuale. Disegno norma e Tabella obiettivi/direttive/Azioni

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Premessa L’invaso di Bilancino è un serbatoio artificiale di 84 milioni di metri cubi di acqua, avente un’estensione di circa 600 ettari e profondità massima di 30 metri, realizzato costruendo una diga a sbarramento del fiume Sieve, che accoglie numerosi affluenti con buona portata d’acqua. Come è noto questo lago di barrage è stato realizzato con la finalità primaria di garantire una regimazione delle portate della Sieve e conseguentemente dell’Arno, oltre a consentire diversi impieghi della risorsa idrica: prelievi per usi agricoli, ricarica delle falde profonde, protezione incendi, alimentazione degli acquedotti del comprensorio fiorentino fino a Prato e Pistoia, con garanzia del mantenimento del deflusso minimo vitale di Sieve ed Arno nei periodi estivi. Questi obiettivi sono stati positivamente soddisfatti a partire dal 1999, data di inaugurazione di questa grande opera, la cui progettazione, iniziata nel 1978 dal Consorzio dello Schema 23, è durata ben 21 anni. Come molti antropologi del territorio e geografi hanno descritto (E.Turri, F.Farinelli, J. Noguè), un periodo così lungo nella realizzazione del grande invaso di acque, ha determinato nelle comunità locali un processo di rimozione dell’identità dei luoghi, una perdita di riconoscibilità dei segni della memoria nei luoghi. La successiva regolamentazione delle diverse e complesse competenze sul governo delle acque, sulla gestione dello sbarramento delle acque e sulla relativa produzione di elettricità, nonché sulle competenze di gestione dei perimetri spondali del lago, in funzione delle periodiche oscillazioni di livello delle acque, hanno prodotto, nel tempo, una sostanziale sfiducia da parte delle popolazioni locali, di poter raggiungere quelle prospettive di sviluppo e quei vantaggi economici che erano stati promessi al momento della realizzazione dell’opera, come misure di compensazione attiva degli svantaggi arrecati al territorio e all’ambiente. Nell’immaginario collettivo, si è venuta a creare nel tempo, la convinzione che la Grande Opera di Bilancino ha sottratto questa porzione di territorio all’uso sociale e produttivo della Comunità, creando un regime di governo e gestione del bacino e del suo territorio spondale indipendente e autonomo dai desideri e dal volere del potere pubblico locale. Al momento della costruzione della diga di Bilancino e del relativo bacino idropotabile (1984) non esisteva una normativa specifica in termini di limitazione dell‘impatto ambientale (che risale al 1986), né per la difesa suolo (del 1989), né di tutela per le alterazioni prodotte dalla attività di sbancamento della vallata nella quale si è insediato il bacino, si è sviluppata l’attività di palificazione della diga e della cementificazione di una buona parte delle sponde afferenti alla diga. Il riempimento del bacino con l‘acqua della Sieve e dei torrenti afferenti è avvenuto senza alcuna precauzione preventiva in merito alla conservazione delle reti ecologiche, alla tutela del paesaggio storico e alle criticità sul sistema di mobilità che la costruzione del bacino ha determinato. Il territorio sommerso dall’attuale bacino ha reciso i suoi legami ecologici, storici e sociali e le connessioni con l’abitato di Barberino di Mugello e con i territori limitrofi all’invaso.

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Nel nostro lavoro di ricerca per la valorizzazione del lago di Bilancino vogliamo sottolineare alcune elementi prioritari su cui concentrare l’attenzione progettuale: -

la ricomposizione del sistema delle reti ecologiche del fondovalle e nelle relazioni con i versanti collinari e montani, il potenziamento ed arricchimento del paesaggio boschivo nel territorio compreso all’interno del perimetro del parco, il miglioramento del sistema di mobilità e di permeabilità degli spazi attraverso la ricomposizione di un sistema di itinerari ciclopedonali.

Questi elementi rappresentano delle priorità imprescindibili per risanare le incaute trasformazioni attuate in assenza di normativa specifica in materia di valutazione delle alterazioni paesaggistiche, dell‘impatto e delle problematiche di difesa del suolo. Lo studio di fattibilità del Progetto di Paesaggio si propone di individuare le criticità presenti e proporre soluzioni idonee per lo sviluppo di un progetto di valorizzazione del paesaggio del lago di Bilancino, con riferimento ai contenuti della Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze, 2000). Data la portata territoriale del progetto è necessario infatti coinvolgere tutti gli strati sociali, tutti i portatori di interesse economico, tutti gli operatori culturali, pubblici e privati del territorio per far loro riconquistare una percezione attiva del territorio, trasformando l’indifferenza verso il bacino idrico visto come autonomo sistema produttivo, in riconoscimento del Lago e delle sue sponde, come sistema di luoghi trasformati dai progetti con il consenso delle popolazioni. E’ necessario saper trasformare l’indifferenza dei cittadini in percezione sociale del paesaggiolago, come luogo di svago, di attività all’aria aperta, di sport e tempo libero organizzato che produrrà profitto per gli operatori economici e reddito sociale diffuso. E‘ necessario saper conquistare questo cambiamento di mentalità da parte dei cittadini coinvolgendoli in nuove opportunità d’uso pubblico del lago e delle aree che lo circondano, in gran parte oggi abbandonate o in stato di degrado. Ri-conoscere questi luoghi, attraverso nuove forme del paesaggio, nuove funzioni d’uso e nuove modalità di crescita di attività economiche e commerciali, costituisce la prima tappa di un processo di riappropriazione da parte della comunità, di una risorsa strategica per il territorio di Barberino e dell’intero Mugello, attrattore in prospettiva di altri flussi di visitatori provenienti da altre parti d’Italia e d’Europa.

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Il Mugello ed il lago di Bilancino

Il lago di Bilancino occupa la parte occidentale della conca intermontana del Mugello, caratterizzata da forme dolci e da un variegato ed articolato mosaico di paesaggi collinari e montani che risale al crinale spartiacque.

Figura 1. Regione Toscana - Ortofoto 2013

La struttura morfologica ha permesso una discreta facilità di accesso e di transito, tanto che il Mugello è considerata una delle vie principali di attraversamento dell’Appennino, lungo la quale si è sviluppata una fitta rete di comunicazione con addensamento degli insediamenti urbani e ramificazione del sistema insediativo rurale, che comprende piccoli borghi e numerosi edifici sparsi di origine colonica. La conca del Mugello si sviluppa lungo il bacino del fiume Sieve, con asse ovest-est da Bilancino e Dicomano, attraversa il paesaggio agricolo di fondovalle circondato dai caratteristici ripiani fluviolacustri (vecchi terrazzi). Il fiume Sieve è alimentato da numerosi torrenti montani la cui dinamicità ha prodotto nel tempo eventi critici che hanno interessato i paesi del Mugello e non solo; la realizzazione del bacino idrico di Bilancino oltre a limitare gli eventi a rischio ha permesso la creazione di un sistema di approvvigionamento idrico importante per la Città Metropolitana di Firenze ed oltre, trasformando profondamente il paesaggio.

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La pianura alluvionale dell’alta val di Sieve è stata infatti interessata da processi di espansione edilizia (residenziale, industriale e commerciale), con aumento dei livelli di artificialità ed urbanizzazione: a Barberino il sistema agricolo del fondovalle è andato perso e le colline dai versanti dolci sono in parte interessate dal fenomeno di abbandono, anche per la presenza delle dinamiche di artificializzazione del territorio montano legate alla realizzazione della variante di valico autostradale (cantieri, campi base, viabilità stradale). La rete infrastrutturale ordinaria, con la strada di collegamento al casello autostradale (SP131 Via del Lago) costruita in gran parte su viadotto, si sovrappone incurante dei segni e delle preesistenze caratterizzanti il paesaggio storicizzato, con forte impatto visuale, acustico e presenza di inquinanti. Il paesaggio agricolo tradizionale costituito dalla piccola parcellizzazione di oliveti, seminativi e colture promiscue è progressivamente scomparso, la semplificazione colturale e l‘abbandono dei coltivi di fondovalle in prossimità del lago ha prodotto un paesaggio diverso, più povero, meno articolato. Anche nelle aree di mezza collina e di fondovalle l’intensità delle trasformazioni insediative e infrastrutturali ha alterato strutturalmente il paesaggio rurale, allargando e semplificandone sensibilmente la maglia e provocando dinamiche di marginalizzazione dell’agricoltura. La ricolonizzazione della vegetazione arbustiva e delle frange boscate sui versanti collinari sta creando un altro paesaggio, un paesaggio dove la mano dell’uomo è sempre meno presente e dove i rischi di erosione e dissesto idrogeologico diventano sempre più pressanti. In prossimità del lago e nel fondovalle le formazioni arboree a salici e pioppi riconnettono in maniera sfrangiata e parziale i corsi d’acqua, le dinamiche di semplificazione degli ecosistemi fluviali e torrentizi portano alla riduzione della vegetazione ripariale e della qualità ecosistemica complessiva. All’interno della matrice agricola sono presenti macchie boscate (Bosco ai Frati SIC) che riconnettono alla matrice forestale dell’alta collina, fino alla matrice forestale continua dei boschi di latifoglie che caratterizza la corona dei crinali, delimitata a sud dalla catena dei Monti della Calvana, Monte Morello e Monte Giovi (di separazione dall’area fiorentina) e a nord dallo spartiacque compreso tra Monte Citerna e Passo del Muraglione. Nell’alta collina sono ancora presenti ecosistemi agropastorali di grande interesse con elementi forestali lineari che separano dai seminativi (Montecarelli ma anche Latera, Trebbio e Cafaggiolo) mosaici colturali e boscati a prevalenza di seminativi e prati, prato-pascolo e a seminativo a campi chiusi, anche con affaccio sul lago (versante sud), ma sono altresì evidenti vaste aree soggette a processi di abbandono e conseguente ricolonizzazione arbustiva degli ambienti agricoli e del pascolo, con aumento apparente del livello di naturalità ma in effetti perdita dei valori storico e naturalistico che sono strettamente interconnessi

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Regione Toscana, Piano Paesaggistico - Ambito 7 Mugello Il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato, con Del.n.37 del 27.03.2015, l'integrazione del PIT con valenza di Piano Paesaggistico ai sensi dell'art.143 del Codice dei beni Culturali e del Paesaggio. Quale strumento di pianificazione con specifica considerazione dei valori paesaggistici, il Piano disciplina l’intero territorio toscano e contiene le indicazioni per la gestione, la salvaguardia, la valorizzazione e la riqualificazione del suo patrimonio. Patrimonio territoriale e paesaggistico Il “patrimonio territoriale e paesaggistico”, identificato dal Piano Paesaggistico e descritto nella Scheda 07_Mugello_sezione 4 Interpretazione di sintesi, costituisce la rappresentazione valoriale dell’ambito data dalle interrelazioni tra le quattro invarianti strutturali. Per l’Ambito 7 - Mugello la carta Patrimonio territoriale e paesaggistico individua quali elementi di valore del paesaggio: - la specifica caratterizzazione morfologica dei due versanti che racchiudono il sistema vallivo con l’articolato reticolo idrografico e la relativa vegetazione ripariale, - la continuità delle aree boscate ed i pascoli alto collinari, - il mosaico colturale particellare complesso che caratterizza parte del versante che scende da Villa Le Maschere, - il sistema dei boschi planiziali, - il variegato mosaico dei paesaggi collinari con permanenza di ampie aree a campi chiusi a seminativo e prato che si estende dalla sponda sud del lago fino alla valle del Carza, - i seminativi semplificati di pianura e fondovalle, rilevanti per il ruolo di discontinuità morfologica e di continuità ecologica. La principale direttrice infrastrutturale è costituta dal fondovalle della Sieve a cui si relaziona tutto il sistema dei centri urbani di pianura e la viabilità principale. Da quest’ultima si diparte un sistema a pettine di raccordo dei nuclei urbani localizzati nei versanti collinari. La linea ferroviaria sia per Firenze che per Faenza non interessa il contesto del lago, mentre la presenza dell’autostrada A1 è in diretta connessione visuale con il paesaggio delle sponde. Numerosi gli elementi di eccellenza storico- culturale che caratterizzano il contesto del lago di Bilancino: - il Castello di Barberino, - la Villa Medicea di Cafaggiolo e il Castello del Trebbio, - la Fortezza Medicea di San Piero a Sieve, - la Villa Le Maschere e il Castello di Villanova, - i siti archeologici di epoca etrusca e romana, - gli insediamenti rurali lungo le antiche strade, - i siti medievali e castellari di controllo del territorio, - le ville e dimore rurali di pregio architettonico e paesaggistico. Il sistema idrografico svolge un importante ruolo di connettività ecologica, nelle connessioni col lago di Bilancino, con l‘Oasi di Gabbianello e con gli specchi d’acqua circostanti.

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Figura 2. Regione Toscana Piano Paesaggistico Patrimonio territoriale e paesaggistico (estratto) e legenda

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Rete ecologica La carta degli elementi strutturali e funzionali della Rete Ecologica individua a livello regionale ogni singola rete ecologica (forestale, agropastorale, fluviale, delle aree umide, costiera, ecc.) e ad ogni elemento delle singole reti (nodo primario, matrici, direttrice di connettività, ecc.) sono riferiti i valori e le criticità ambientali, gli obiettivi di conservazione e gli indirizzi, direttive e prescrizioni. La rete ecologica costituisce un riferimento importante per la redazione di analisi diagnostiche e per l’individuazione di aree d’importanza stategica per progetti di riqualificazione ambientale e paesaggistica. Per l’ambito Mugello, in particolare nel contesto del lago di Bilancino, la rete ecologica regionale individua quali elementi di rilievo i nodi degli ecosistemi agropastorali localizzati nei versanti tra Barberino del M.lo e il Passo della Futa (Montecarelli-S.Lucia e nei territori circostanti i castelli del Trebbio e di Cafaggiolo, in corrispondenza dei campi chiusi.

Figura 3. Lago di Bilancino – i campi chiusi e le querce camporili

Scendendo verso il fondovalle l’agroecosistema frammentato di Colle Barucci si allunga fino alle sponde del lago, in prossimità dei centri urbani il fondovalle assume il carattere di matrice ecosistemica di pianura urbanizzata. Le aree critiche per processi di artificializzazione si relazionano alle infrastrutture principali (Autostrada A1, SP 131, SR 65) interessando i monti della Calvana e il fondovalle della Sieve. Nella carta della Rete Ecologica viene evidenziato il ruolo potenziale connettivo degli elementi forestali isolati nelle relazioni con la matrice forestale ad alta connettività dei versanti collinari. Importante il valore naturalistico degli ecosistemi torrentizi e agli ecosistemi lacustri e palustri (Lago di Bilancino, area umida ANPIL di Gabbianello e Boscotondo, bacini irrigui minori) per la presenza di elementi di elevato interesse naturalistico e conservazionistico (popolazioni di anfibi e cenosi igrofile e specie vegetali rare) come le aree umide situate al Bosco ai Frati (SIC IT5140006) dove sono presenti importanti cenosi igrofile e specie vegetali rare (ad es. Eleocharis carniolica la giunchina della Carniola, specie dell'Europa sud-orientale, molto rara ed in via di scomparsa).

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Figura 4. Regione Toscana – PP Rete ecologica (estratto) e legenda.

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Criticità potenziali

La Scheda 07_Mugello_sezione 4 Interpretazione di sintesi contiene anche una carta delle Criticità che descrive le pressioni potenziali che rischiano di alterare le qualità e le relazioni del patrimonio territoriale pregiudicandone la riproducibilità Nella pianura urbanizzata di Barberino di Mugello gli elementi di pregio ambientale, anche quando presenti lungo il corso della Lora, dello Stura e nell’alta valle della Sieve, sono oggi fortemente compromessi dalla pressione del tessuto urbanizzato di tipo residenziale, industriale e commerciale. Come evidenziato nella carta Criticità il nucleo urbano di Barberino di Mugello è attraversato in parte dal torrente Stura, che scorre a lato del nucleo storico trecentesco, ancora ben riconoscibile. Le prime espansioni hanno prodotto un tessuto edilizio consolidato, mentre lo sviluppo successivo è caratterizzato dalla mancanza di ordine e gerarchia funzionale e spaziale. Nell’ambito delle aree di espansione la promiscuità tra aree residenziali, commerciali e produttive ha determinato un disordine urbanistico di elevato impatto, anche percettivo, mentre il territorio extraurbano è fortemente antropizzato con insediamenti rurali sparsi, oggi per lo più trasformati in residenze. Il fenomeno di saldatura dei varchi inedificati costituisce un serio pericolo con perdita della continuità ecologica oggi garantita dalle limitate aree di spazi aperti agricoli inframezzati alle aree produttive e commerciali e dalla modesta rete di vegetazione lineare lungo i corsi d’acqua. La progressiva saldatura tra nuclei e centri urbani ha pervaso il paesaggio, indifferente alle commistioni funzionali, andando a costruire tessuti insediativi carenti di forma, di spazio e di funzione, dove spesso la conflittualità degli usi compromette anche la fruibilità degli spazi e la salubrità dell’ambiente. La forte urbanizzazione del fondovalle ha indebolito la struttura storica e soprattutto le relazioni trasversali tra i due versanti del lago, con perdita di ruolo e di interesse dei centri minori, con la decontestualizzazione della fitta trama insediativa di ville, poderi, nuclei minori, edifici religiosi anche di elevato valore architettonico. Anche l’articolata trama del sistema di fiumi, torrenti, fossi e canali ha subito una forte trasformazione con alterazione degli ecosistemi fluviali lungo la Sieve, con interruzioni della continuità ecologica, impoverimento della vegetazione ripariale, dell’ambiente naturale e delle connessioni con gli habitat di collina e montagna. Nelle relazioni con il lago le trasformazioni urbanistiche ed infrastrutturali sono state accompagnate da modesti interventi di inserimento paesaggistico, ma le grandi opere (viadotti, rilevati, sistemazione artificiale delle sponde, canali, reti elettriche di media ed alta tensione, tralicci) hanno un impatto forte sul contesto paesaggistico e costituiscono barriera fisica nel paesaggio anche con forte impatto visivo ed acustico, limitando fortemente le potenzialità di valorizzazione turistica del lago e dei luoghi limitrofi.

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Figura 5. Regione Toscana PP - CriticitĂ (estratto) e legenda Interpretazione dello stato di fatto: caratteri di riconoscibilitĂ dei luoghi

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Dall’interpretazione della scheda d’Ambito 7 del Piano Paesaggistico regionale della struttura del paesaggio del Mugello, di cui abbiamo fornito una sintesi dei dati riferiti alla porzione di paesaggio circostante il lago di Bilancino, la ricerca ha sviluppato un approfondimento d’indagine specifica delle caratterizzazioni del contesto di Barberino di Mugello e del lago di Bilancino, funzionali allo sviluppo dello studio di fattibilità del Progetto di Paesaggio. Sono state individuate alcune tematiche prioritarie di analisi: -

le sponde del lago, la relazione terra-acqua;

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la vegetazione ripariale e le risorse naturalistiche;

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il paesaggio agrario, i boschi e continuità ecologica;

-

i percorsi e le risorse storico-culturali;

-

l’accessibilità e la segnaletica;

-

le reti e le infrastrutture.

Figura 6. Tavola 3 AP - Interpretazione dello stato di fatto: caratteri di riconoscibilità dei luoghi 1: 5.000

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Le sponde del lago, la relazione terra-acqua Il bacino idrico di Bilancino è stato progettato per lo sfruttamento della risorsa acqua, non è stato concepito né strutturato per diventare un attrattore ai fini di una utilizzazione turistica, ricreativa e ambientale delle sue sponde. Questo appare evidente anche dalla conformazione delle sponde che denuncia il carattere artificiale dell’invaso, con evidenza delle tecnologie adottate, applicate senza alcuna attenzione alla predisposizione di opere di mitigazione ambientale e di ricomposizione paesaggistica.

Figura 7. Lago di Bilancino

Da queste considerazioni è stato sviluppato un accurato rilievo dello stato delle sponde, dei caratteri costruttivi e dei fenomeni di degrado presenti, raccogliendo elementi utili alla definizione di interventi da attivare per il recupero delle sponde, il miglioramento dell’apparato vegetazionale e la valorizzazione del rapporto diretto con lo specchio d’acqua. L’analisi delle sponde è stata effettuata in maniera sistematica, elaborando delle schede di rilevamento, suddivise per tratti omogenei; nelle schede sono stati registrati data e coordinate del tratto specifico, dati relativi alla fruibilità dei luoghi (accessibilità, parcheggi, attrezzature) dati relativi alla tipologia di sistemazione spondale prevista e di quella realizzata, valutazione delle problematiche in atto, presenza di vegetazione di margine o sommersa, verifica delle relazioni con i caratteri paesaggistici dell’immediato intorno e del contesto circostante. Queste analisi sono state sviluppate con la finalità di avere un quadro completo dello stato dell’arte per individuare priorità di intervento per opere di manutenzione ordinaria e straordinaria sulle sponde ed elementi progettuali utili alla valorizzazione dei luoghi, come interventi di rinaturalizzazione delle sponde attraverso l’introduzione di opere di ingegneria naturalistica, 15


interventi utili alla ricomposizione di punti di criticità, l‘individuazione delle visuali di rilievo e di particolarità paesaggistiche da rafforzare con progetti specifici.

Figura 8. Tavola 4 - Il Lago di Bilancino: Analisi delle criticità spondali e di accessibilità

Nel versante sud del lago la sistemazione delle sponde presenta caratteri di naturalità, in pochissimi interventi sono stati utilizzati materiali artificiali. In corrispondenza dell’arrivo dei corsi d’acqua come per la Sieve, in generale l’immagine è di un ambiente di evidente naturalità.

Figura 9. Lago di Bilancino - sponda “naturale” del versante sud

Il lago è soggetto ad una forte escursione del livello dell’acqua, che può raggiungere anche 10 metri di oscillazione. 16


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Figura 10. Lago di Bilancino - oscillazione livello acqua: il perimetro del lago varia da 244, a 252, a 254 metri s.l.m.

Il livello minimo storico raggiunto da quando il bacino idrico è entrato a pieno regime è stato di 243,50m. s.l.m.il 26 ottobre 2012 (fonte Ing. Leonardo Rossi Publiacqua S.p.A, L’Aquila 2013). Il livello di 254 s.l.m. rappresenta l’oscillazione massima ipotizzabile per piena millenaria. Con una media possibilità di oscillazione di circa 6 metri, per alcuni mesi dell’anno le opere artificiali emergono prepotentemente dall’acqua denunciando il carattere artificiale delle sponde. Questo è particolarmente evidente nel versante nord dove le opere di ricomposizione delle sponde ha comportato notevoli movimenti terra ed opere ingegneristiche di contenimento per creare il bacino idrico e raccordare ai versanti e ai torrenti affluenti. Le sponde sono per gran parte artificiali, realizzate con massi, materassi Reno e/o gabbionate, senza alcuna previsione di interventi di ricomposizione paesaggistica lungo le sponde, in particolare quelle con grandi opere di contenimento artificiali. Nella piccola penisola de Il Fangaccio e nella grande area dell’Andolaccio le opere di contenimento emergono dall’acqua in maniera evidente, senza alcun elemento di mitigazione d’impatto.

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Figura 11. Lago di Bilancino – Scheda di rilievo realizzata per Il Fangaccio, sponda versante nord

In questi casi la forte escursione del livello delle acque compromette anche il possibile insediamento di vegetazione riparia e solo in alcuni tratti la vegetazione arbustiva ed arborea è presente. Nelle parti più strutturate dalle opere ingegneristiche la vegetazione è pressoché assente, per alcuni tratti le gabbionate sono parzialmente coperte esclusivamente da piante spontanee stagionali. Nell’area dell’Andolaccio, con la caratteristica punta che ricorda la strada sommersa dalle acque che si allunga nel lago, la sistemazione delle sponde crea un paesaggio insolito.

Figura 12. Lago di Bilancino - Andolaccio 19


Figura 13. Lago di Bilancino – Andolaccio – sezione della sponda a gabbionate

La serie di gradonate create con gabbionate per livellare il terreno del futuro parco urbano ha un impatto particolarmente forte, la struttura appare rigida nella sua regolarità geometrica. L’opera ingegneristica non presenta alcun elemento progettuale di mitigazione d’impatto, tantomeno di connessione e ricomposizione paesaggistica col contesto, la rara vegetazione presente è di tipo spontaneo e con limitata presenza stagionale. Le numerose scale in cemento che raccordano le rampe e scendono all’acqua, forse destinate dal progetto iniziale a collegare a pontili e a barche, non sono caratterizzate da alcun elemento invitante ed accogliente, ma appaiono rigide, inospitali, deserte. Dal piano alto del parco dell’Andolaccio la percezione dell’acqua è lontana, inesistente.

Figura 14. Lago di Bilancino – Scheda di rilievo realizzata per Andolaccio

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Figure 15 e 16. Lago di Bilancino – Andolaccio

In altre parti meglio strutturate delle sponde, dove sono state realizzate sempre opere di contenimento e di sostegno dei terreni con messa in opera di gabbionate, materassi e reti plastificate, ma con un risultato di minore impatto, la carenza di manutenzione e di controllo dei sistemi di drenaggio ha comportato dilavamento delle ghiaie di copertura e cedimenti nei punti di contatto tra tecnologie diverse, creando un‘immagine diffusa di incuria ed abbandono.

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Figura 17. Lago di Bilancino – Cavallina. Opere di sistemazione spondale

Figura 168. Lago di Bilancino –Sieve. Opere di sistemazione spondale

In alcuni tratti la forte escursione idrica dell’invaso e i suoi effetti sulle sponde è testimoniata da gravi fenomeni di erosione, particolarmente evidenti in alcuni tratti della sponda sud, che spesso 22


hanno comportato il dilavamento del terreno con decisa esposizione dell’apparato radicale degli alberi. Questi fenomeni di erosione, con esposizione del versante e dell’apparato radicale di alberi e arbusti, creano un‘immagine del bordo lago interessante ed insolita, di forte valenza percettiva ma di difficoltà in termini di stabilità e di accessibilità alle sponde.

Figura 179. Lago di Bilancino – Sponda lato sud

Buona parte del perimetro del lago è fortemente penalizzata per la difficoltà di accedere all’acqua, sia per l’artificialità delle opere ingegneristiche spondali che per i diversi punti di degrado e di erosione presenti, come evidenziato nella tavola di analisi dei Punti di Criticità dei tratti spondali. 23


Figura 20. Tavola 4 Il Lago di Bilancino: Analisi delle criticità spondali e di accessibilità (estratto)

Il paesaggio del lago è un paesaggio fragile che soffre per la scarsa attenzione posta nella progettazione delle sponde, la caratterizzazione del margine, dei nuovi punti di contatto tra acqua e terra, i punti che segnano il gioco tra visibile e invisibile: tra il paesaggio visibile (il paesaggio sedimentato) e quello invisibile (il paesaggio della memoria). Il punto critico appare proprio questo: in un’area dove non ci sono paesi sommersi, a parte il borgo di Bilancino che resta al margine della diga, interessato dalle attività di cantiere e quindi abbandonato, ancora oggi si avverte l‘interruzione dei tracciati viari e manca la ricomposizione del margine, il bordo del lago, i nuovi punti di contatto tra acqua e terra, il gioco tra visibile/invisibile.

La vegetazione ripariale e le risorse naturalistiche Il lago accoglie numerosi corsi d’acqua e la vegetazione ripariale, presente soprattutto nei tratti meno interessati dalle sistemazioni artificiali, favorisce il riparo e la protezione di numerosi pesci dai predatori. L’ombreggiatura delle rive limita l’eccessivo riscaldamento della temperatura dell’acqua, a cui è strettamente correlata la quantità di ossigeno disciolta, questo permette la creazione di un ambiente ideale per la vita e la riproduzione di una molteplicità di insetti acquatici e terrestri, di pesci, rettili, anfibi, numerosi uccelli e piccoli mammiferi. La vegetazione riparia favorisce inoltre l’assorbimento degli inquinanti, provenienti da scarichi civili ed industriali e dalle attività agricole, partecipando al processo autodepurativo attraverso il trattenimento e il bioaccumulo dei carichi inquinanti veicolati dalle acque superficiali e percolanti dai terreni limitrofi, oltre all’assorbimento dei sali disciolti nelle acque. In genere la fitocenosi ripariale è caratterizzata da fasce vegetazionali che variano in composizione di specie procedendo dallo specchio d’acqua verso l’entroterra secondo gradienti ecologici legati alla diversa quantità di umidità presente. Nelle condizioni ottimali, cioè con presenza costante dell’acqua, un ipotetico transetto tra l’acqua e la terraferma, potrebbe comprendere: specie acquatiche sommerse e natanti, specie semisommerse, associazioni erbacee pioniere, saliceti arbustivi, saliceti arborei, pioppeti e alneti, boschi misti di latifoglie. 24


Purtroppo non è questa la condizione delle sponde del lago, la vegetazione ripariale di margine è modesta sia come quantità che come differenziazione di specie. L’ecotono, cioè il punto di contatto fra l’ambiente acquatico e quello terrestre non è caratterizzato e ne risente il rapporto diretto tra vegetazione riparia, comunità di invertebrati e fauna ittica: il materiale organico, rappresentato in particolare da foglie nei vari stadi di decomposizione, fornisce infatti la principale fonte di energiacibo per gli invertebrati e, di conseguenza, per la fauna ittica che si ciba di macroinvertebrati acquatici. Un processo antico e sempre attuale, essenziale. Da ricostruire. Sul bordo lago sono evidenti piantagioni di specie estranee al contesto, come gruppi di pini lungo le sponde, filari di tigli, pini e pioppi cipressini nella zona dell’Andolaccio e delle aree predisposte per i parcheggi. Un paesaggio vegetale che necessita di un radicale intervento. Gli invasi artificiali svolgono anche un’importante funzione di testimonianza degli ecosistemi acquatici, in diretta relazione col lago l’Oasi di Gabbianello-Boscotondo, riconosciuta come Area Naturale Protetta d’Interesse Locale ANPIL nel 2004 ed inserita nel Sistema Regionale delle Aree Protette della Toscana. Questa è un area di grande interesse per la sosta degli uccelli acquatici, circondata da un paesaggio agricolo in cui ancora emergono radi caratteri della campagna mezzadrile.

Figura 21. Lago di Bilancino – Oasi di Gabbianello

L'area di 25 ettari ospita centinaia di uccelli durante il periodo migratorio, che si possono osservare protetti da strutture in legno appositamente predisposte. All’interno dell’oasi è stato realizzato anche un piccolo stagno con piante acquatiche ed un giardino botanico con alberi da frutta storici del Mugello, per attività didattiche ed informative. Il tratto spondale che contiene l’Oasi di Gabbianello è caratterizzata da una sponda scoscesa di massi che non permette l’accesso all’acqua; in numerosi tratti presenta fenomeni di erosione che richiedono interventi di ricomposizione.

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L‘inserimento di vegetazione spondale arbustiva potrebbe rafforzare la funzione ecologica volta alla creazione di un’area per la nidificazione dell’avifauna stanziale.

Il paesaggio agrario, i boschi e la continuità ecologica

Le criticità apportate dalla costruzione della diga hanno interrotto la continuità della reti ecologiche formate da filari di alberi, siepi, prati, boschi e piccoli corsi d’acqua, è forte la discontinuità tra i due versanti del fondovalle sommerso dalle acque del lago. Nelle aree di media collina, nonostante il quadro evolutivo di trasformazione fortemente segnato dall’infrastruttura artificiale della diga e dalla creazione dell’invaso, il paesaggio agrario ha mantenuto in vaste zone una buona caratterizzazione: i campi sono ancora intervallati da strade poderali, sono presenti elementi diffusi del paesaggio agrario, in particolare i filari di alberi e siepi che ornano i margini dei campi e dei fossi, alcuni tratti di questo paesaggio caratterizzato dai campi chiusi è ben visibile nel versante sud del lago. I boschi planiziali, a prevalenza di querceti, sono connessi alle masse boscate di media collina dai corridoi ripariali, formazioni discontinue arboree ed arbustive di salici e pioppi lungo i torrenti immissari del lago, articolati tra le aree ad uso agricolo e prativo. Le aree aperte tra le masse boscate favoriscono la presenza di diverse specie animali innalzando il livello di biodiversità: oltre ad insetti, pesci, anfibi, rettili ed uccelli nell’area dell’Oasi e più in generale nell’intorno, si incontrano tracce di numerosi mammiferi presenti nell’area - Talpa europea (Talpa europea), Riccio (Erinaceus europaeus), Donnola (Mustela nivalis), Faina (Martes foina), Lepre (Lepus europaeus), Istrice (Hystrix cristata), Tasso (Meles meles,: Volpe (Vulpes vulpes), Capriolo (Capreolus capreolus), Cinghiale (Sus scrofa) - che dalle masse boscate scendono sulle rive del lago. Nella sponda sud del lago è ben presente una matrice forestale ad alta connettività, con querceti che dominano il versante collinare. Nel versante nord del lago è importante la presenza del Bosco ai Frati, area di interesse comunitario per presenza di eccellenze floristiche rare e per la vicinanza ad aree umide e specchi d’acqua di alto valore naturalistico. Il mantenimento della connettività ecologica è alla base della salvaguardia biodiversità, potenziare la rete di connessione ecologica attraverso il rafforzamento degli elementi vegetali nelle relazioni con i corsi d’acqua può contribuire a fornire benefici ambientali, ma anche economici e sociali, con la creazione di nuove opportunità di sviluppo in un’ottica che non perda di vista il miglioramento delle condizioni ambientali e quindi di salute per la qualità di vita dei cittadini.

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I percorsi e le risorse storico-culturali Alle informazioni desunte dall’analisi dei piani e progetti, si aggiungono analisi bibliografiche ed iconografiche di foto storiche dei luoghi che hanno permesso una conoscenza più completa dei caratteri dei luoghi e delle dinamiche di trasformazione avvenute ed in atto. Allargando l’orizzonte di studio sono state elaborate cartografie di sintesi delle risorse del paesaggio in cui sono evidenziati gli elementi di interesse naturalistico e storico-culturale presenti nell’immediato intorno e nel territorio dei comuni limitrofi.

Figura 22. Giusto Utens - Lunette, 1600 - Cafaggiolo – Il Trebbio

Il Lago di Bilancino è infatti al centro di un'area di rilevante valore paesaggistico e architettonico: nelle immediate vicinanze sono presenti due complessi architettonici di valore monumentale, le Ville Medicee di Cafaggiolo e del Castello del Trebbio, diventate nel 2013 Patrimonio dell’Umanità Siti Unesco, che con il convento di Bosco ai Frati e la Fortezza medicea di San Martino formano il cosiddetto Quadrilatero Mediceo. Oltre a queste eccellenze, il Mugello è ricco di testimonianze storiche ed artistiche di rilievo, dalle antiche strutture presenti nel territorio di: - Barberino (Palazzo Pretorio con la collezione Vangi, Castello di Barberino, Villa il Palagio, Villa Le Maschere, Castello di Villanova, San Giovanni in Petronio, Pieve di san Gavino Adimari, Villa Medicea di Cafaggiolo); - Scarperia (Palazzo dei Vicari, Sant’Agata); - San Piero a Sieve (Fortezza Medicea, Castello del Trebbio, Bosco ai Frati, ora Sito d’Interesse Comunitario con l’ampia superficie boscata); - Borgo San Lorenzo (Pieve di San Lorenzo, Villa Pecori Giraldi con la collezione delle ceramiche Chini, Itinerario Liberty, Badia del Buon Sollazzo e il convento di Monte Senario); - Vicchio (Casa di Giotto, casa di Benvenuto Cellini, Museo del Beato Angelico, Complesso di Barbiana di Don Milani).

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Figura 23. Mugello – Elementi di interesse storico-culturale e commerciale sportivo

Queste risorse di interesse storico-culturale e naturalistico devono essere messe a sistema in un percorso progettuale di valorizzazione che includa anche le risorse d‘interesse infrastrutturale, comprese le piccole industrie ed il commercio. In adiacenza al lago di Bilancino è in fase di elaborazione un importante progetto di ristrutturazione del complesso della Villa Medicea di Cafaggiolo in cui sono previsti interventi infrastrutturali ed opere edilizie che comporteranno sostanziali modifiche al paesaggio storicizzato di questa porzione del Mugello, che andranno ad interessare l’area del bordo lago sud-est, l’antico borgo di Bilancino e parte dell’area della diga, con una nuova configurazione degli spazi aperti e delle destinazioni d’uso dei fabbricati esistenti.

Reti ed Infrastrutture Altri elementi significativi di interesse infrastrutturale, che costituiscono comunque un valore aggiunto a questa porzione di paesaggio, hanno prodotto notevoli cambiamenti non solo in termini spaziali e paesaggistici ma anche in termini economici e di consumo di suolo. Fin dagli anni ’60 infatti, con la costruzione dell‘Autostrada A1, cambia il paesaggio e l’economia di Barberino, con l’insediamento di nuove realtà artigianali e di piccola industria attratte dalla comodità assicurata dal vicino casello autostradale.

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Ancora oggi la presenza dell’Outlet a Barberino, dell’Autodromo del Mugello e dell’impianto sportivo del golf Poggio dei Medici a Scarperia sono realtà economiche che hanno portato cambiamenti notevoli nel paesaggio del Mugello, sia per le infrastrutture che per le presenze sul territorio. In prossimità del lago le nuove infrastrutture, in particolare la strada di collegamento al casello autostradale, costruita in gran parte su viadotto, si sovrappone incurante dei segni e delle preesistenze caratterizzanti il paesaggio storicizzato, andando a costituire un effetto barriera di difficile inserimento paesaggistico. Oltre all’impatto visuale va sottolineata anche la presenza di un notevole impatto acustico da traffico veicolare su diversi punti delle sponde e la presenza di inquinanti (emissioni di gas di scarico e piombo).

Figura 24. Lago di Bilancino SP131 Via del Lago

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Il paesaggio del lago è inoltre percorso da linee di media ed alta tensione che lo attraversano sia nel versante nord che nel versante sud e che contribuiscono a creare un paesaggio artificiale e complesso, con funzioni limitate da un evidente contrasto tra i tralicci, le aree a prato e le sponde del lago. Il sistema di impianto dei tralicci all’interno del parco è una criticità prodotta dall’assenza di una legislazione in materia, la tecnologia non prevedeva il possibile interramento delle linee ad alta tensione, provvedimento che nel caso del territorio contermine al lago oggi è altamente auspicabile.

Figura 25. Lago di Bilancino - tralicci all'Andolaccio

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Analisi diagnostica Dalle analisi di Piani urbanistici del comune di Barberino (Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico) oltre al Piano delle Funzioni elaborato nel 2005 per la valorizzazione del Lago di Bilancino, emerge la potenzialità del lago come fulcro vitale del territorio comunale, tanto che intorno al lago, all’interno del Perimetro del Parco del lago di Bilancino, vengono previste funzioni di raccordo tra i centri urbani di Barberino e Cavallina col Parco urbano dell’Andolaccio, funzioni di accoglienza turistica con l’area camper e le strutture balneari, spazi per l’osservazione naturalistica con l’Oasi dei Gabbianello e ancora spazi per lo sport, per la pesca, per la vela, per il relax. Il paesaggio del lago è un paesaggio ricco di risorse ma anche ricco di contraddizioni, da qui le difficoltà di fruibilità, valorizzazione e gestione di questo ricco patrimonio. Il lavoro di Analisi Diagnostica dei caratteri del paesaggio del lago di Bilancino è stato sviluppato con la finalità di verificare le criticità paesaggistiche e le potenzialità verso la formulazione di ipotesi metaprogettuali. I dati elaborati nelle diverse analisi territoriali sono confluite in una Tavola di sintesi degli elementi significativi e delle dinamiche del paesaggio.

Figura 26. Lago di Bilancino – Analisi Diagnostica dei caratteri del paesaggio

Nella tavola di Analisi Diagnostica dei caratteri del paesaggio del lago di Bilancino sono evidenziate le aree di proprietà pubblica, le tipologie degli spazi aperti, l’accessibilità carrabile e ciclopedonale al lago con grado di difficoltà, i parcheggi esistenti distinti per strutturati o semplicemente inghiaiati e/o inerbiti, le tipologie di sponde distinte per livelli di criticità visuale o di accesso all’acqua, le quote di oscillazione del lago, le aree balneabili autorizzate, i caratteri morfologici e visuali di rilievo.

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L’approfondimento d’indagine si è infatti configurato come un processo di analisi diagnostica dove il riconoscimento delle condizioni di stato degli spazi aperti, oltre alle categorie canoniche delle destinazioni d’uso, risulta essere un passaggio essenziale di lettura paesaggistica, particolarmente importante rispetto alle aree soggette ad intensa e diffusa urbanizzazione ed infrastrutturazione, caratterizzate dai conseguenti stati di congestione spaziale e frammentazione del paesaggio. La valutazione diagnostica costituisce un’interpretazione del paesaggio che, per grado di dettaglio e tipo di contenuti, potrà efficacemente supportare la verifica di strategie sia per le dinamiche di area vasta (piano intercomunale) che la definizione in sede locale delle specifiche progettuali di indirizzo per la progettazione dei singoli interventi di modificazione e gestione del paesaggio. L’analisi diagnostica ha assunto questi presupposti complementari: - il paesaggio è articolato in spazi, dalle cui caratteristiche, relazioni e condizioni di utilizzo, dipende l’insieme della sua struttura; - il grado di definizione delle conoscenze e delle scelte progettuali di pianificazione deve riconoscere le specifiche diversità spaziali per rispondere alla reale articolazione strutturale del paesaggio; - l’attuabilità delle strategie di piano e delle misure d’intervento richiede procedure di analisi e diagnosi dotate di precisa referenziazione spaziale. L’analisi diagnostica ha permesso la definizione di regole di conservazione, di tutela e di trasformazione, sostenibile e compatibile con i valori paesaggistici riconosciuti caratterizzanti il paesaggio del lago di Bilancino e l’individuazione di linee di indirizzo per la valorizzazione e lo sviluppo del territorio.

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Fattibilità – Analisi SWOT Il processo di analisi diagnostica è stato sintetizzato nell’analisi Swot seguente: Punti di forza Presenza del lago con articolata rete fluviale. Presenza di centri storici con edifici di valore architettonico, storico e culturale. Presenza diffusa di beni di interesse storicoculturale. Presenza dell’Oasi naturalistica di valore ecologico e ambientale. Presenza di edificato rurale ed attività agricola produttiva. Presenza di un buon sistema connettivo di viabilità interpoderale. Presenza di itinerari ciclabili ed equestri. Permanenza di alcune porzioni di paesaggio di alto valore ambientale e paesaggistico (sistema campi chiusi, strade altamente panoramiche). Buona presenza di attrattività turistica. Esistenza di strutture in grado di attrarre un buon numero di visitatori (Autodromo, Golf, Outlet). Ampia offerta di aziende agrituristiche che offrono servizi (pernottamento, attività culturali e ricreative, somministrazione prodotti aziendali).

Punti di debolezza Forte artificialità delle sponde costituisce elemento di limitazione all’utilizzo del lago. Forte oscillazione del livello dell’acqua limita il gradiente di fruibilità delle sponde. Forte impatto delle reti infrastrutturali (viabilità su viadotto, tralicci e reti). Mancanza di un tracciato pedonale e ciclabile circumlacuale. Stato di degrado e abbandono di alcuni edifici in posizione strategica rispetto al lago, compreso il borgo di Bilancino. Frammentazione del paesaggio agrario di pianura conseguente alla realizzazione di grandi infrastrutture (Autostrada, viabilità primaria, Outlet e comparti produttivi). Tendenza alla saturazione dei varchi inedificati, perdita rete infrastrutturale minore. Perdita dei caratteri del paesaggio agrario tradizionale nel fondovalle (meccanizzazione del settore agricolo, espansione urbanistica del settore commerciale e produttivo). Compromissione del paesaggio collinare con l’articolata trama di parcellizzazione agraria. Frammentazione degli ecosistemi fluviali e discontinuità delle reticolarità ecologica tra fondovalle e versante.

Opportunità Negli interventi di manutenzione spondale possono essere inseriti interventi di ingegneria naturalistica per migliorare la relazione con le sponde. Nella aree in prossimità del lago possono essere localizzate nuove funzioni compatibili con i caratteri paesaggistici a servizio della comunità e del turismo. Gli edifici in prossimità del lago costituiscono una risorsa per servizi al turismo sia con funzione di accoglienza che per la fruizione culturale ed informativa. La permanenza dell’attività agricola svolge una funzione di presidio utile al mantenimento dei caratteri del paesaggio rurale. La presenza di elementi di valore storicoculturale è essenziale per la valorizzazione culturale e turistica del lago e del contesto. La permanenza di una rete infrastrutturale minore molto articolata permette la creazione di un percorso circumlacuale e un sistema di raccordo tra le risorse per una più efficace offerta turistica sia di tipo culturale che naturalistica. Obiettivi di qualità regionali

Minacce Abbandono degli edifici di proprietà privata in prossimità del lago e perdita di testimonianze storico culturali di valore. Difficoltà di intervenire in tempo utile nel recupero e valorizzazione degli immobili a causa della incertezza dei tempi nei procedimenti urbanistici ed amministrativi (perequazione, esproprio). Difficoltà nel creare una rete pubblica di accesso alle sponde. Richieste di uso delle aree di proprietà privata in prossimità del lago che non tengano conto delle caratteristiche di fragilità del paesaggio del lago e delle necessarie attenzioni nelle trasformazioni. Indebolimento del concetto del lago quale di bene collettivo da salvaguardare per l’interesse di tutta la comunità. Indebolimento delle funzioni di presidio del territorio rurale da parte delle aziende agricole, con conseguente trasformazione del paesaggio e perdita delle caratteristiche originarie del paesaggio del Mugello (campi chiusi, parcellizzazione).

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Lo studio di fattibilità finalizzato al Progetto di Paesaggio si configura in relazione agli obiettivi di qualità del PIT-PPR specifici della scheda di Ambito 7 Mugello ed in sinergia al Progetto di fruizione lenta del paesaggio regionale, allegato 3 al PIT-PPR (primo Progetto di paesaggio regionale) in particolare nell’attenzione alla ricomposizione, tutela e valorizzazione della rete infrastrutturale minore di raccordo ai principali itinerari storico-culturali allo scopo di favorire lo sviluppo diffuso e integrato delle diverse modalità di fruizione lenta del paesaggio e la scoperta dei beni artistici e naturalistici anche minori diffusi sul territorio. Nella Scheda 07_Mugello sono stabiliti 2 obiettivi di qualità, ciascuno declinato attraverso una serie di direttive (disposizioni che impegnano gli Enti territoriali all'attuazione di quanto in esse previsto al fine di raggiungere gli obiettivi generali e di qualità indicati dal piano, lasciando la scelta sulle modalità per il loro raggiungimento) e di orientamenti (esemplificazioni non vincolanti di modalità di attuazione delle direttive d’ambito a cui gli enti possono fare riferimento nell’elaborazione degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica). Per il Mugello sono individuati i seguenti obiettivi di qualità: •

Obiettivo n.1 - Riqualificare i sistemi insediativi di pianura e fondovalle e riattivare le relazioni fra le aree montano-collinari e la valle della Sieve;

Obiettivo n.2 - Tutelare i rilievi dell’Appennino Tosco-Romagnolo di Monte Giovi e della Calvana per i loro valori idrogeologici, naturalistici, storico-culturali e scenici, salvaguardare i centri minori montani, il loro rapporto con il territorio e contenere i processi legati all’abbandono.

Il primo obiettivo si traduce in una serie di direttive che riguardano principalmente i corsi dei fiumi, intesi come essenziali direttrici di connettività ecologica, evitando ulteriori processi di espansione insediativa. Il secondo obiettivo si traduce in direttive che riguardano la salvaguardia e il sostegno al sistema agricolo e insediativo storico. Gli indirizzi per le politiche, gli obiettivi di qualità e le direttive contenute nella scheda di Ambito 7 Mugello rappresentano il riferimento per individuare elementi progettuali che concorrano al raggiungimento degli obiettivi del Piano Paesaggistico, prevedendo azioni volte a: - Salvaguardare i varchi inedificati e le direttrici di connettività ecologiche esistenti (Obiettivo di qualità n.1, Direttiva 1.2); - Riqualificare e valorizzare la riviera fluviale della Sieve e i paesaggi fluviali ad esso connessi contenendo le espansioni edilizie e mantenendo inalterati i varchi ambientali lungo la fascia fluviale (con particolare riferimento alle “aree critiche per la funzionalità della rete” come indicate nella carta della rete ecologica (Obiettivo di qualità n.1, Direttiva 1.5); - Innalzare la qualità ambientale e paesaggistica dei waterfront urbani (Obiettivo di qualità n.1, Direttiva 1.5, orientamento n.1); -

Valorizzare il ruolo connettivo del fiume favorendo forme di fruizione sostenibile della via d’acqua e delle sue riviere attraverso la realizzazione di itinerari di mobilità dolce e punti di sosta (Obiettivo di qualità n.1, Direttiva 1.5, orientamento n.2); 34


-

Attuare interventi di riqualificazione e di ricostruzione del continuum ecologico dei corsi d’acqua, con priorità per le aree classificate come “corridoio ecologico fluviale da riqualificare”, al fine di migliorare la qualità ecosistemica complessiva degli ambienti fluviali e del loro grado di continuità ecologica, riducendo i processi di artificializzazione degli alvei, delle sponde e delle aree di pertinenza fluviale (fatto salvo per interventi di messa in sicurezza idraulica) (Obiettivo di qualità n.1, Direttiva 1.5, orientamento n.3).

- Rivitalizzare e riqualificare in chiave multifunzionale (abitativa, produttiva, di servizio e ospitalità) gli insediamenti altocollinari, montani e gli alpeggi, anche abbandonati e semiabbandonati, contenendo le nuove urbanizzazioni all’interno dei margini dei centri e dei nuclei collinari, evitando lottizzazioni isolate (Obiettivo di qualità n.2, Direttiva 2.2); -

Tutelare e valorizzare le emergenze architettoniche e i loro intorni paesistici con particolare riferimento al Castello di Trebbio, la Villa medicea di Cafaggiolo, la villa delle Maschere (Obiettivo di qualità n.2, Direttiva 2.2, orientamento n.2);

- Valorizzare il patrimonio insediativo in stato di abbandono, promuovendo le funzioni di presidio territoriale, di servizio alle attività agropastoriali e di accoglienza turistica (Obiettivo di qualità n.2, Direttiva 2.2, orientamento n.4). - Conservare e tutelare gli elevati valori naturalistici (Obiettivo di qualità n.2, Direttiva 2.7).

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Studio di fattibilità del Progetto di Paesaggio - Indirizzi ed approccio progettuale

Il nuovo approccio progettuale al paesaggio del lago individua le proposte e le idee propedeutiche alla valorizzazione dei paesaggi dell’acqua, con un ritorno di immagine, sociale ed economico per tutta la comunità, trasformando in punti di forza i punti di debolezza: progettare le sponde del lago, ricomporre e riqualificare le reti infrastrutturali concludendo il percorso circumlacuale, recuperare gli edifici in posizione strategica e in stato di abbandono, mantenere i varchi inedificati e rafforzare la vegetazione di margine, riqualificare e potenziare la reticolarità ecologica ricucendo le smagliature aperte della creazione del lago, dall’abbandono delle pratiche agricole, dalla mancanza di manutenzione delle sistemazioni idraulico-agrarie e di conservazione della vegetazione di margine di strade interpoderali e fossi, di interesse ambientale e paesaggistico. E’ necessario innanzitutto ridefinire il perimetro del Parco del lago di Bilancino anche in funzione delle specifiche relazioni col contesto più ampio, verso un progetto di paesaggio del Parco adeguatamente normato nel suo complesso.

Figura 27. Ipotesi di ri-definizione del perimetro del parco

Un progetto di paesaggio attento alla salvaguardia e alla gestione delle peculiarità faunistiche e floristiche esistenti, dei sistemi agroforestali delle aree prossime al lago, delle aree umide limitrofe, delle qualità naturalistiche dei corsi d’acqua immissari, delle peculiarità visuali, dei beni culturali ed artistici dei territori contermini. Un progetto di paesaggio volto alla creazione di nuovi paesaggi utilizzando prevalentemente materiale vegetale, con la priorità di attivare un progetto di ricomposizione delle sponde con introduzione di elementi vegetali, piantare alberi e ricucire il paesaggio dalla sponda del lago agli 36


spazi del Parco, alle aree a verde dei centri urbani, ai campi agricoli, risalendo i versanti e ricollegandosi alle masse boscate esistenti. Un progetto di paesaggio attento alla gestione delle aree spondali, all’accessibilità e alla fruizione, agli effetti dell’escursione idrica sulla vegetazione riparia, lungo le cui sponde dovranno essere realizzati nuovi sentieri, per alcuni tratti idonei a garantire l’accesso all’acqua anche a persone con disabilità. Dalle analisi emergono alcuni elementi che richiedono adeguata ricomposizione e/o revisione: - le sponde – interventi di rinaturalizzazione e in alcuni tratti di mitigazione delle strutture di sostegno (gabbioni e materassi); - la vegetazione - interventi di potenziamento e ricomposizione; - gli accessi al lago, la segnaletica, i collegamenti carrabili e i parcheggi – interventi di revisione totale; - i punti informativi e noleggio biciclette – da creare, ad oggi inesistenti; - i luoghi di sosta e ricreazione – interventi che necessitano di una robusta riorganizzazione in prossimità dell‘acqua; - la rete dei percorsi ciclopedonali ed equestri - da rivedere e segnalare anche in relazione ai beni d’interesse storico-artistico e naturalistico presenti nelle aree limitrofe (alberi secolari, tabernacoli, visuali di pregio paesaggistico) e nel più ampio contesto del Mugello (dai luoghi di arte e storia agli attrattori di interesse sportivo-ricreativo).

Figura 28. Viabilità e accessibilità

Dall’analisi della rete di percorsi esistente è evidente la carenza di relazione tra la terra e l’acqua, i percorsi esistenti rasentano le sponde del lago ma non le toccano se non in rari punti, non sempre di facile accessibilità. Il progetto di revisione del sistema di accessibilità al lago plasmato sulla viabilità esistente rappresenta la soluzione più efficace per garantire una nuova accessibilità per 37


molti punti della costa attraverso il recupero e la ricomposizione dei percorsi esistenti, ampliati per piccoli tratti, adeguati per caratteristiche di percorribilità ed in parte equipaggiati anche per disabilità. Questo permette il miglioramento della fruibilità delle sponde e, con modeste sistemazioni spondali, la possibilità di poter usufruire di nuove spiagge per il relax e il tempo libero, con valorizzazione del potenziale ricreativo del lago.

Figura 29. Fruibilità delle sponde

Nell’immagine successiva sono rappresentate graficamente, attraverso quella che possiamo chiamare “norma disegnata” le azioni previste come implementazione degli obiettivi del piano paesaggistico. La trasposizione grafica come supporto visivo, esplicativo di criteri e regole di intervento, appare una modalità efficace per poter comunicare le possibili azioni di trasformazione che discendono dall’applicazione delle indicazioni di piano alla scala del progetto. In associazione al disegno, si veda la tabella di raffronto tra gli obiettivi di qualità e le direttive contenute nella scheda di Ambito 7 e le azioni progettuali contenute nel disegno norma che sono alla base del Progetto di Paesaggio per concorrere al raggiungimento degli obiettivi del Piano Paesaggistico.

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Figura 30. Disegno norma- Paesaggio del Lago di Bilancino (Per visualizzare l’ingrandimento si rimanda all’ Allegato1)

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Regione Toscana Piano paesaggistico PIT

Azioni previste dallo studio di fattibilità

Obiettivi/Direttive

del Progetto di Paesaggio

Obiettivo 1. Riqualificare i sistemi insediativi di pianura e fondovalle e riattivare le relazioni fra le aree montano-collinari e la valle della Sieve. Direttiva 1.2 Salvaguardare i varchi inedificati e le direttrici di connettività ecologiche esistenti

Ridefinizione del perimetro del Parco del lago di Bilancino ed introduzione di un’area d’influenza (buffer zone) in funzione delle specifiche relazioni col contesto più ampio, verso un progetto di paesaggio del Parco nel suo complesso, adeguatamente normato.

Migliorare la qualità ambientale e Direttiva 1.5 paesaggistica dei waterfront urbani con Riqualificare e valorizzare la riviera ricomposizione delle sponde, anche fluviale della Sieve e i paesaggi fluviali ad introducendo elementi di ingegneria esso connessi, contenendo le espansioni naturalistica per limitare l’impatto, risolvere edilizie e mantenendo inalterati i varchi problematiche di erosione e favorire ambientali lungo la fascia fluviale (con l’accesso all’acqua. particolare riferimento alle “aree critiche Rafforzare il ruolo di parco fluviale dello Stura per la funzionalità della rete” come potenziando l’apparato vegetale e favorendo indicate nella carta della rete ecologica) il collegamento ciclopedonale tra il centro abitato ed il lago. Potenziare i percorsi pedonali e ciclabili inserendo punti di sosta e vegetazione per l’ombreggiamento. Ricomporre il percorso circumlacuale pedonale e ciclabile utilizzando i tracciati minori, limitando la velocità veicolare per i tratti a percorrenza promiscua. Potenziare la vegetazione ripariale per ridurre l’artificializzazione degli alvei, delle sponde e delle aree di pertinenza fluviale (fatto salvo per interventi di messa in sicurezza idraulica). Inserire nuove funzioni (circolo nautico e centro sportivo) per favorire una maggiore frequentazione del lago e una più attenta ed efficace manutenzione dell’equipaggiamento vegetale di alberi e arbusti. Sostituire gli alberi con difficoltà di accrescimento, riqualificare le sponde e le aree a verde con interventi paesaggistici in grado di coniugare il miglioramento della qualità ecosistemica e la creazione di spazi 40


Obiettivo n.2 Tutelare i rilievi dell’Appennino ToscoRomagnolo, di Monte Giovi e della Calvana per i loro valori idrogeologici, naturalistici, storico-culturali e scenici, salvaguardare i centri minori montani, il loro rapporto con il territorio e contenere i processi legati all’abbandono. Direttiva 2.2 Rivitalizzare e riqualificare in chiave multifunzionale (abitativa, produttiva, di servizio e ospitalità) gli insediamenti

Direttiva 2.7 Conservare e tutelare gli elevati valori naturalistici.

fruibili al pubblico. Incentivare il recupero del patrimonio edilizio in stato di abbandono, promuovendo le funzioni di servizio all’accoglienza turistica e alla creazione di strutture culturali ed informative negli edifici in prossimità del lago e nel borgo di Bilancino. Riconvertire edifici esistenti a nuove funzioni in diretta relazione con il lago (centro per eventi al coperto, scuola d’arte e centro espositivo, centro di promozione e vendita dei prodotti enogastronomici del Mugello). Rivedere la rete segnaletica informativa e direzionale, le accessibilità al lago, il sistema dei parcheggi e degli scambiatori verso il rafforzamento della mobilità dolce. Connettere e rafforzare la rete degli itinerari per far valorizzare le emergenze architettoniche e il loro intorno sia per gli elementi di eccezionalità (Castello di Trebbio, Villa medicea di Cafaggiolo, Villa Le Maschere) che per i beni minori (ville, chiese, conventi, aree naturalistiche). Rafforzare la viabilità minore di specifica caratterizzazione (strada storica e panoramica, Strada dell’arte) creando nuovi elementi di interesse culturale. Valorizzare la presenza della diga e degli impianti quali elementi dell‘industria idraulica, in connessione con i percorsi ciclopedonali e attraverso visite turistico-didattiche alla diga, alla centrale idroelettrica e all’antico mulino di Barberino sulla Sieve, un sistema di informazione sulla cultura e l’uso dell’acqua Rafforzare il valore naturalistico dell’Oasi di Gabbianello potenziando la vegetazione arbustiva lasciando spazi per la nidificazione. Collegare l’Oasi al sistema connettivo ciclopedonale per una migliore accessibilità, potenziando le strutture di osservazione dell’avifauna per valorizzare la naturalità, limitando le interferenze fisiche e visuali. Migliorare l’offerta attraverso la creazione nelle aree di prossimità di strutture didatticoricreative (fattoria didattica, parco avventura) in grado di attrarre un pubblico diverso e avvicinarlo ai valori naturalistici e ad una maggiore sensibilità agli elementi ecologici paesaggistici ambientali. 41


Un progetto di paesaggio in grado di raccordare i percorsi dall’anello del lago di Bilancino agli itinerari del Mugello, di disegnare lo spazio aperto, di contenere edifici per ospitare possibili funzioni attrattrici ricucendo le relazioni tra spazi pubblici e privati, tra attività pubbliche e private (posti ristoro, spazi gioco, parcheggi e percorsi, spazi eventi, campeggio, parco urbano, circolo nautico, centro pesca, centro enogastronomico, centro per l’arte, centro ippico, oasi naturalistica, fattoria didattica, parco avventura), Uno spazio aperto da attraversare, da percorrere, da guardare.

Figura 31. Attività e destinazioni d’uso degli spazi per potenziare l’attrattività del lago

Il Masterplan propone una visione progettuale sistemica mirata a perseguire i seguenti obiettivi mediante processi coerenti di progettazione, realizzazione e gestione dei singoli interventi che richiedono di agire su dimensioni temporali variabili (breve, medio, lungo termine), con costanza e pertanto con un’auspicabile marcata sensibilità amministrativa nei normali avvicendamenti di mandato: •

Migliorare la percezione dei sistemi di ingresso al sistema urbano di riqualificare i nodi critici del sistema di attraversamento dell’abitato, rafforzare il sistema di relazioni tra Cavallina e il Lago, tra Barberino e il urbano dell’Andolaccio, tra Barberino e Bellavista sede del centro canottaggio), tra la strada provinciale di Galliano e l’Oasi di Gabbianello.

Barberino e in modo da nuovo Parco velico e di 42


Migliorare l’accessibilità al Parco del Lago di Bilancino con la creazione di nuovi ingressi e con sistemazione paesaggistica dell’attuale ingresso esistente (zona cimitero) con separazione della viabilità ciclopedonale dalla viabilità meccanizzata.

Migliorare con soluzioni di tipo paesaggistico gli spazi aperti in località Cavallina, in prossimità del fiume Sieve, rafforzare il sistema di relazioni tra OUTLET e Lago attraverso la ricomposizione del percorso ciclabile esistente; strutturare un nuovo sistema di relazioni tra Cavallina e Poggiolino Santa Maria (con la creazione di una passerella ciclopedonale) tra Barberino e l’Andolaccio e tra l’Andolaccio e Bellavista, attraverso nuove connessioni ciclabili e pedonali che rafforzino le relazioni tra il parco ed i centri abitati limitrofi.

Migliorare l’assetto paesaggistico dei parcheggi già esistenti lungo la strada circumlacuale sud di Bilancino (Panoramica Gastone Nencini) e potenziare la ricettività per la sosta in prossimità dello stabilimento Bahia.

Completare e realizzare un circuito completo del perimetro peri-spondale del lago, attraverso la ricomposizione di una rete di connessioni e interconnessioni di tipo ciclabile, pedonale ed equestre.

Incrementare l’accessibilità degli utenti alle sponde del lago, attraverso la realizzazione di 6 nuove spiagge calpestabili (pezzatura fine del pietrisco) e l’inserimento di percorsipasseggiata lungo gli argini e lungo le sponde gabbionate (migliorando l’accessibilità nei periodi di minor portata delle acque dell’invaso). Tale incremento delle zone destinate alla balneazione e alle attività sportive di tipo nautico, comporta una maggiore ricettività di visitatori del lago, stimabile in 250 unità per Cavallina, 150 per l’Andolaccio, 200 per Bellavista, 100 per il Fangaccio, 150 per Tavaiano, 300 per il Bahia e 100 per la Torricella (totale 1250 unità/giorno). Questo incremento stimato per superficie di calpestio per uso balneare comporta anche un indotto commerciale significativo, seppur non stimabile allo stato attuale.

Creazione nella penisola dell’Andolaccio di un sistema polifunzionale di nuovi spazi pubblici. con aree boscate, giardini di sosta e sensoriali, un’area-eventi per 10.000 persone, attrezzata con specifici spazi di parcheggio al di fuori del perimetro del Parco Urbano, riorganizzazione e riqualificazione dell’area camper per migliore funzionalità e gradevolezza d’uso per gli utenti, creazione di un sistema di spazi aperti equipaggiati con elementi vegetazionali e floristici di particolare effetto estetico ed emozionale, filari ombreggianti lungo i percorsi longitudinali e trasversali della parte sud dell’Andolaccio, sedute e di punti sosta con balconate in legno sopra le acque del lago, punti ristoro e terrazze sul lago, in particolare sulla punta dell’Andolaccio, luogo di migliore fruizione paesaggistica del lago nel suo complesso.

Costruzione di una sede attrezzata per la realizzazione di un Centro Velico e Canoistico di rango interregionale (200 soci), equipaggiato da spiaggia a gestione pubblica e privata con pontili, scivoli per imbarcazioni e centro di rimessaggio nel periodo invernale, oltre a campi sportivi attrezzati e piscina galleggiante.

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Realizzazione nell’area nord Tavaiano-Sorcella di un Parco Avventura, dotato di percorsi attrattivi per bambini e adolescenti, mostri in pietra nel bosco, attrezzature in legno, spazi giochi, posti ristoro; tale sito è connesso ad una Fattoria degli animali, con varie specie di animali al pascolo. Le sponde del lago sono attrezzate per l’uso della canoa da parte dei visitatori o di piccole imbarcazioni per raggiungere le “isole flottanti”, piccoli orti o giardini galleggianti realizzati da esperti vivaisti e da esperti di colture idrofile.

Potenziamento dell’equipaggiamento arboreo e vegetazionale dell’Oasi di Gabbianello, in modo da favorire la tutela dell’avifauna, potenziamento delle strutture di osservazione anche con dispositivi per utenti affetti da disabilità per ampliare l’offerta per i visitatori.

Riqualificazione paesaggistica del sistema spondale sud del Lago di Bilancino e potenziamento della ricettività delle strutture di servizio, con miglioramento dell’accessibilità degli spazi.

Funzioni diverse in uno spazio unico, pensato nel suo complesso e nelle sue relazioni con l’intorno diretto e col contesto più ampio, in grado di riallacciare i fili di una reticolarità del paesaggio in termini di connessione ecologica (nuove piantumazioni a filare e a masse, potenziamento della vegetazione di margine fluviale e creazione di nuove aree boscate di valore ecologico, paesaggistico e sociale), connessione culturale (ricchezza del patrimonio delle risorse diffuse nel paesaggio, delle valenze naturalistiche peculiari e delle visuali panoramiche di pregio e direlazione con il Lago di Bilancino), connessione infrastrutturale (ricomposizione di un sistema di percorsi di percorrenza lenta, pedonale, ciclabile ed equestre, a collegare i diversi punti d’interesse in un sistema articolato ed interrelato con la viabilità principale, gli spazi di sosta e gli scambiatori). Un progetto in grado di attrarre nuove attività, nuovi attori,nuovi investitori in una logica di equilibrio e valorizzazione paesaggistica del bene comune, il lago di Bilancino, lago di Toscana.

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Allegato 1 Norme figurate


Allegato 2 Tavole grafiche














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