Nulla più della rovina architettonica ha la capacità di mostrare la forza dell’essenza spaziale della forma. Nella sua nudità, al di là dell’incarnazione dell’aspetto visibile di una condizione che possiamo solo ricostruire e immaginare, essa riesce a mostrarci qualcosa di molto più profondo della sua semplice immanenza. Può offrirci, infatti, gli aspetti legati al funzionamento architettonico, svelando come la tecnica può essere all’origine di ciò che noi oggi vediamo, oppure essere capace di liberare il guizzo di una tensione solitamente sepolta dalla geometria, o semplicemente occultata dalla forza della materia, così come può rendere palese la circolazione dei molti sistemi vitali che normalmente si nascondono nelle profondità della massa di un edificio.