misurarsi con michelangelo: il ruolo di ammannati nella scala della biblioteca laurenziana Silvia Catitti
The International Studies Institute, Firenze
The celebrated staircase in the Vestibule (Ricetto) of the Laurentian Library is the first freestanding and monumental example ever designed for an interior. After conceiving several versions between 1525 and 1559, Michelangelo never saw it built. When he fled from Florence in 1534, he left fragmentary drawings for the stairs of the unfinished Library, as well as confusing marks on the floor and many different types of stone steps. When Bartolomeo Ammannati completed the staircase that we now see, he made his own significant contributions to the design. After receiving a small concept model in clay from Michelangelo in 1559, and a letter with just a few indications, Ammannati assembled various existing convex stones in the central flight, and implemented the perspectival effect set up by Michelangelo, by designing converging side flights and a foreshortened balustrade. This essay explores a possible function for the side volutes of the convex steps, inconsistencies in the installation of the original stone steps, and two significant details of the perspectival single-spindled balusters. These show not only Ammannati’s appreciation of Michelangelo’s unusual architectural order, which became highly controversial in Florence in the 1550s, but also his awareness of Cosimo Bartoli’s erudite interpretation as a ‘new order’. This phase in the history of the stairs fell into oblivion. In his 1568 edition of the Lives, Vasari did not mention it and implicitly attributed to himself the completion of the stairs in 1555.
La Biblioteca Laurenziana per Clemente VII, concepita nel 1524 da Michelangelo come soprelevazione della Canonica quattrocentesca di San Lorenzo, costituiva la commissione architettonica condotta dall’artista a un più avanzato stato di compiutezza rispetto a qualsiasi altra impresa edilizia affidatigli, nonostante avesse seguito il cantiere per soli dieci anni (Lieberman, 1985, p. 571; Wallace, 1994, pp. 135-136). Nel 1534 la concomitanza tra la partenza di Michelangelo e la morte del suo committente determinava la sospensione del progetto. Fornito di tetto e pareti perimetrali, l’edificio rimaneva inagibile soprattutto per l’incompiutezza della scala interna (Wittkower, 1934, pp. 123-125). I successori del Buonarroti ereditavano due incognite insormontabili: la sequenza di vari gradini esistenti e la forma delle componenti mancanti. Dopo vari artisti chiamati in precedenza dal duca Cosimo de’ Medici a cimentarsi con il problema del completamento delle fabbriche laurenziane, nel 1559 Bartolomeo Ammannati riusciva a finire di progettare e a costruire la scala (figg. 1-2), rendendo finalmente accessibile la Sala di Lettura. Sebbene fin dal 1563 vi si riunissero gli Accademici delle Arti del Disegno (Carrara, Ferretti, 2016, p. 68), la Biblioteca veniva ufficialmente inaugurata, ancora parzialmente incompiuta (Catitti, 2007, pp. 200-102; ead. 2017, p. 442 n. 303)1, solo nel giugno 1571, durante la reggenza di Francesco I (Moreni, 1816, p. 253). 1 Lavori edili proseguirono per tutto il 1572. Tre lati del terzo ordine delle pareti interne del Ricetto e buona parte della facciata esterna rimasero incompiuti fino all’inizio del Novecento.
silvia catitti
pagina a fronte Fig. 1 La parete sud del Ricetto e la scala della Biblioteca Laurenziana (Foto TU Braunschweig, Institut für Baugeschichte, J. Bauch / G. Schulz-Lehnfeld).