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There is a planet B. L’abitare su Marte, Aurora Matera
There is a planet B. L’abitare su Marte tesi
Aurora Matera A.A 2019-20
“Sailors fighting in the dance hall. Oh man, look at those cavemen go It’s the freakiest show. Take a look at the lawman Beating up the wrong guy. Oh man, wonder if he’ll ever know He’s in the best selling show. Is there life on Mars?” “Life on Mars?” - David Bowie
La prima stanza in cui ci imbattiamo appena entrati è il salotto. Occupa l’intera calotta ospitante e si distribuisce attorno all’elemento centrale del pilastro. There is a planet B. L’abitare su Marte è un progetto proiettato ad un anno imprecisato. Immaginiamo di vivere in un futuro indeterminato, in cui la Terra riversa in condizioni disastrose. Siamo arrivati al punto di non ritorno: persiste un’emergenza ambientale. There is a Planet B è un viaggio con l’obiettivo di salvare l’umanità dal suo triste destino. La destinazione finale è Marte, sul quale verrà fondata una nuova colonia. I lunghi mesi di viaggio saranno sfruttati per progettare la futura abitazione marziana che verrà costruita interamente tramite stampa 3D “in situ” sul pianeta, attraverso una scelta costruttiva sostenibile ed economica.
La futura colonia sarà il risultato di accostamenti di più cupole di egual diametro secondo le esigenze di ogni abitante. Gli spazi interni saranno così sviluppati in orizzontale ad un unico livello a terra, rendendo il progetto inclusivo e accessibile a tutti.
Gli spazi interni sono organizzati come un grande open space. È fondamentale per un benessere psico-fisico avere degli spazi grandi, puliti e ben illuminati dalla luce esterna, alcuni ideali per la socializzazione, altri per avere privacy.
Il punto di snodo della abitazione è la serra. In questo caso un grande lucernario sovrasta l’intero spazio, facendo entrare luce solare.
Camera da Letto La stanza più appartata dal resto dell’abitazione è la camera da letto. È importante isolare gli spazi più intimi, soprattutto in condizioni di “convivenza forzata”. Gli spazi abitativi sono il risultato di più cupole di forma standard accostate tra loro secondo il gusto e le necessità dell’utente. Ogni calotta inoltre è costituita da un doppio guscio: questo per garantire protezione dall’atmosfera esterna ostile, isolamento termico e stabilità strutturale per proteggersi dalle violente e frequenti tempeste di sabbia. Gli interni sono un grande open space distribuito su un unico livello, in modo tale da rendere il progetto inclusivo e accessibile a tutti. Questo progetto è il piano B (anzi il pianeta B). Un progetto che guarda lontano (oltre ben 54 milioni di chilometri) per risolvere il presente. Ai giorni d’oggi abbiamo compreso, infatti, quanto sia importante un abitare sostenibile, ma soprattutto la difficoltà di una vita trascorsa all’interno di quattro mura. Ora più che mai è fondamentale riprogettare gli spazi per una convivenza pacifica e un benessere psico-fisico all’interno di uno spazio abitativo.
È fondamentale avere uno spazio dedicato al proprio mestiere, in cui non ci sono distrazioni e disturbi di vario genere. Questo spazio potrebbe diventare un piccolo ufficio o uno studio o, come in questo caso, un laboratorio.